Alghero online notizie e foto della Sardegna - cataratta · 2019-02-08 · 1. Medica E’ stata...
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CAMPAGNA DI INFORMAZIONE DI SANITA' PUBBLICA SULLEMALATTIE CHE CAUSANO CECITA' O IPOVISIONE NELL'AMBITO DI PROGRAMMI
DI PREVENZIONE IN OCULISTICA
LA CATARATTA
IAPBAgenzia internazionale
per la prevenzione della cecitàSezione italiana
LA CATARATTADefinizione: la cataratta è l’opacizzazione del cristallino.
E’ costituito:1) da una parte centrale chiamata nucleo2) da una parte periferica
(corticale anteriore e posteriore) 3) e da un involucro chiamato capsula
Il cristallino serve a mettere a fuocosulla retina l’oggetto fissato.
Quando questa lente perde la suatrasparenza con una significativa riduzionedella funzione visiva (visus), cioè con uncalo della vista, si parla di cataratta. Opacità localizzate della lente, che noninterferiscono sulla visione, vengono piùcomunemente definite opacità lenticolari.
Il cristallino è una lente postaall’interno dell’occhio con un potere
di circa +18 diottrie.
nucleo
corticale posteriore
corticale anteriore
capsula
È una malattiaantica quantol’uomo e da semprecostituisce la primacausa di cecità.
L’intervento dicataratta costituisceoggi l’interventopiù eseguito incampo medico.
Secondo stimedell’OrganizzazioneMondiale della Sanità, su37 milioni di ciechipresenti nel mondo, piùdella metà sono dovuti aquesta patologia.
Nei Paesi piùindustrializzati ilnumero di interventi permilione di popolazionevaria dai 5.000 agli8.000 l’anno.In quelli in via disviluppo da 200 a 500.
2 Congenita
Come dice il nome stesso, si tratta delleforme di cataratta, di uno o di entrambigli occhi, presenti alla nascita o checompaiono nei mesi successivi.
1 Senile
Strettamente legata all’invecchiamento,è di gran lunga la forma più frequente. Una progressiva e lenta perdita ditrasparenza del cristallino è tipicadell’età avanzata; infatti opacità più omeno isolate del cristallino cheinterferiscono o meno con la visione,sono presenti in oltre il 60% dei soggetticon più di 70 anni.
Le cause non sono ben conosciute;sicuramente sono da ricondurre adalterazioni metaboliche senili.
Quando insorge più precocemente, nellaquarta o quinta decade di vita (40-50anni), si parla di cataratta presenile.
CLASSIFICAZIONESi distinguono le seguenti forme:
Si può avere un interessamento:totale localizzatovariamente estesodenso
Quando la cataratta crea un ostacolo alla percezione visiva,l’insorgenza di un’ambliopia (deficit visivo permanentedovuto a insufficiente stimolazione funzionale) è inevitabiledopo il terzo-quarto anno di vita. Per questo motivo sonoindispensabili non solo una diagnosi precoce, ma ancheun sollecito intervento chirurgico ed un’adeguatacorrezione ottica.
Le opacità congenitepossono restarestazionarie come purepossono peggiorarenel corso degli anni.
I sintomi sono scarsi almeno che nonsi tratti di una forma totale, nel qualcaso, oltre alle evidenti difficoltàvisive del bambino, si avranno:leucocoria (aspetto bianco dellapupilla) movimenti a scosse/oscillatori degliocchi (nistagmo).Se la cataratta è monolaterale, cioèdi un solo occhio, può insorgere unostrabismo.
In questo caso l’interferenza conla funzione visiva varia a secondache sia interessata o meno laparte centrale lungo l’asse visivo.
3 Complicata
Con questo termine si intendono definire le cataratte cheinsorgono a causa di una malattia del bulbo oculare. Le patologie oculari che possono dare origine a questotipo di cataratta sono:
· iridociclite (la più frequente)· uveiti posteriori· glaucoma acuto
5 Cataratte da farmaci
I farmaci che più frequentementepossono dare cataratta sono:
i cortisonici (corticosteroidi)somministrati per lunghi periodi. È stato calcolato che sono necessari unodue anni di terapia continua. Naturalmente influiscono anche il dosaggio e una certa suscettibilità individuale.
i miotici, utilizzati sotto forma di colliri nel glaucoma, possono indurre cataratta dopo una lunga terapia.
6 Cataratte traumatiche
La cataratta che insorge in seguito atrauma oculare non è una forma rara.Di solito monoculare, può esseresostenuta da:
traumi contusiviferite perforanti
4 Cataratta associata ad altre malattie
Il diabete è la malattia in cui insorgepiù frequentemente la cataratta.Infatti il rischio che corre il soggettodiabetico di andare incontro a catarattaè 4 volte superiore a quello di unsoggetto non diabetico. Si tratta di unacataratta simile a quella senile.
Si differenzia per il fatto che colpisce: · soggetti più giovani · presenta un decorso clinico più
rapido
Nei soggetti diabetici giovani e con fortescompenso glicemico si può avere unaforma bilaterale, a decorso quasi acuto,che porta ad un opacamento totale.Si tratta comunque di una manifestazionemolto rara.Alcune malattie cutanee si associanoalla cataratta: dermatite atopica,sclerodermia, poichilodermia.
· miopia elevata,· tumori endoculari· distacco di retina
Ma la causa più frequente èdata dalle infezioni contrattedalla madre in gravidanza,prima fra tutte la rosolia.
Ma anche:· l’herpes sistemico· la parotite· la varicella
Le cause più frequenti di catarattacongenita sono:
fattori geneticiraggi X assunzione di farmaci in gravidanza(cortisonici, sulfamidici), alterazioni metaboliche
· della madre (diabete,ipotiroidismo, carenze alimentari) · del feto
nascita prematura
EVOLUZIONE DELLA CATARATTA
Il decorso della cataratta è, nella maggior parte dei casi, non prevedibile.Normalmente la sua evoluzione è lenta. Quando la perdita della trasparenza diventaestesa, uniforme e compatta si parla di cataratta matura, con insorgenza di unamarcata riduzione del visus.
Possibili altri disturbi sono l’abbagliamentoe la diplopia (visione doppia) monoculare.
SINTOMI
E’ caratterizzata da una lenta e progressiva riduzionedell’acuità visiva non solo in termini quantitativi ma
anche qualitativi. Il soggetto si lamenta di vedere“annebbiato”, con alterazione della sensibilità al
contrasto e della percezione dei colori
DIAGNOSI
Per porre la diagnosi è necessario l’esame oculare alla lampadaa fessura con dilatazione delle pupille dopo instillazione di collirio.
Con la semplice illuminazione dell’occhio non si riesce a osservare ilcristallino, almeno che non si tratti di una cataratta bianca totale.
(gli oggetti appaiono come ingialliti).Inoltre il visus può variare a seconda della quantità di luceambientale e di conseguenza a seconda delle variazionipupillari. Se l’opacità è centrale, ad esempio, il paziente vedràmeglio di sera (c’è la dilatazione delle pupille).
In alcuni casi si può verificare che in seguito alla catarattainsorga una miopia (processo definito di miopizzazione), chenell’anziano annulla la presbiopia per cui riesce a leggeresenza occhiali, cosa che erroneamente fa pensare ad unmiglioramento.
Non aspettaretroppo prima difarti operare!
Lasciata a se stessa si giunge alla catarattaipermatura, evento che complica la riuscitadell’intervento chirurgico e che può essereesso stesso responsabile dell’insorgenza dialtre patologie a carico dell’occhio.
2. Chirurgica
E’ l’unica terapia e quella dairisultati migliori allo stato
attuale. Negli ultimiventicinque anni ha fatto
registrare dei progressi cosìimportanti da divenire
l’intervento più eseguito inmedicina in tutto il mondo.
TERAPIA
1. Medica
E’ stata molto diffusa in passato, sino agliinizi degli anni 80, con l’instillazione dicolliri più volte al giorno per lunghiperiodi. Lo scopo era quello distabilizzare, o quanto meno non farprogredire le opacità della lente.Nessuna, però, delle numerosissimesostanze commercializzate si è realmentemostrata efficace.
I momenti fondamentali di questo successo sono stati:
L’impianto di una lente intraoculare (IOL) in sostituzione del cristallino catarattoso.L’uso del microscopio operatorio.La disponibilità di sostanze viscoelastiche per il mantenimento degli spazi frale strutture oculari in corso di intervento.L’utilizzo degli ultrasuoni per frammentare la cataratta (Facoemulsificazione).L’avvento dello YAG laser che ha permesso di ovviare ambulatoriamente e inmodo non traumatico all’insorgenza della cataratta secondaria, dovutaall’opacizzazione della capsula posteriore.
Allo stato attuale, l’intervento di cataratta è diventato un’operazionechirurgica eseguibile ambulatoriamente, utilizzando un semplice
collirio come anestetico, con recupero funzionale quasi immediato.Ciò non deve però indurre a credere che tutto sia estremamente
semplice e che non esistano rischi.
Si tratta di un intervento di microchirurgia estremamentesofisticato che richiede un lungo apprendistato da parte delchirurgo e un livello di attenzione nella preparazione,esecuzione e controllo post-operatorio molto elevato.
Complicanze
La conseguenza più temibile è l’infezione delle struttureinterne dell’occhio (endoftalmite post-operatoria) dovutaa germi patogeni che entrano nel bulbo durante o dopol’intervento.
Può portare alla perdita funzionale dell’occhio, se non siinterviene tempestivamente e adeguatamente. Per fortunala sua frequenza è relativamente bassa: 4 casi circa ogni1000 interventi.
Altra complicanza temibile e nondel tutto rara è la rottura dellacapsula posteriore. Si tratta diun inconveniente in corso diintervento, che può determinarelo scivolamento di frammenti dicataratta nel vitreo.
Un’attenta gestione dellacomplicanza da parte delchirurgo riduce al minimo i rischidi riduzione della funzionevisiva.
Più di frequente può capitare cheil processo di guarigione in certicasi sia più lungo che in altri, confastidi quali:
· Arrossamento· Lacrimazione· Sensazione di corpo
estraneo
La terapia a base di colliriantibiotici e antinfiammatoripost-chirurgica dovrà essere, inquesti casi, prolungata di qualchegiorno.
Ai primi sintomi consultare l’oculista
Fatta la diagnosi seguire l’evoluzionecon visite periodiche
Non rinviare troppo l’intervento