Alfred

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Alfred, giovane disegnatore francese, timidamente racconta la sua storia al suo pubblico, nel modo a lui più semplice: poche parole e con le Bande Dessinée .

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nel mio lavoro, il confine tra «vero»e «falso» sta diventando semprepiù confuso. fare fumetto è primadi tutto una scelta di vita, perquanto mi riguarda. e ovviamenteil mio lavoro si nutre di ciò che vivo.

alfred (grenoble, 1976) collabora, tra le altre, con

etichette editoriali come thierry magnier, dargaud,

glénat e futuropolis; realizza illustrazioni, copertine

e racconti a fumetti per varie riviste, come «l’echo de

savanes» e «pilote».

in italia è pubblicato dalla tunué.

euro 9,90

alfred

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alfredalbum

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alfredcollana «album» n. 1

1a edizione - settembre 2009

profilo biografico e intervistaa cura di

giovanni marchese

traduzionestefano andrea cresti

copyright © immaginialfred

progetto graficomandarinoadv.com

impaginazionetunué.com

stampaandersen

pubblicità e marketingvia brughera iv

28010 frazione piano rosa - boca (no)

isbn-13 gs1978-88-89613-59-7

tunué s.r.l.via bramante 32

04100 latina - italiatel 0773661760 | fax 07731875156

[email protected] | www.tunue.com

altri volumi della collanamauro cao (#2), gud (#3), francesco mattioli (#4)

davide pascutti (#5), luca g. patané (#6), michele petrucci (#7)paco roca (#8), luca russo (#9), paola cannatella (#10),

david rubin (#11), stefano piccoli (#12)

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nisse! (Treize Étrange, 2001) e

dal 2006 la serie Le Désespoir du

singe (Delcourt) entrambi su sce-

neggiature di Jean Philippe Pey-

raud. Nel 2003 entra in contatto

con lo sceneggiatore David Chau-

vel che gli propone all’inizio di

disegnare Octave, una serie per

ragazzi, e in seguito di illustrare

fumetti come Paroles sans Pa-

piers (2007) e Premières fois (2008)

sempre per Delcourt. Nel 2004

adatta a fumetti il romanzo di

Roland Topor Café Panique (Char-

rette) e quindi collabora con eti-

Alfred (Grenoble, 1976), cresciuto

in una famiglia di artisti da ra-

gazzo dimostra un talento pre-

coce e la capacità di ideare e di-

segnare su carta mondi, perso-

naggi, atmosfere. Dopo una lun-

ga e prolifica esperienza nell’au-

toproduzione a fumetti inizia a

essere pubblicato da Editions Le

Cycliste nel 1997 con Le chant du

coq. Nel 1997 inizia a lavorare

con Delcourt illustrando La di-

gue e poi Abraxas, su sceneggia-

ture di Corbeyran. Nel 2001 illu-

stra il libro Un colt qu’on en fi-

profilo

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chette editoriali come Thierry Ma-

gnier, Dargaud, Glénat e Futuro-

polis, tra gli altri e realizza illustra-

zioni, copertine e racconti a fu-

metti per varie riviste di fumetti e

non come «L’echo de savanes» e

«Pilote».

Lavorare per l’Atelier Flambant

Neuf, un ambiente composto di

graphic designer e illustratori, gli

dà la possibilità di affinare le

proprie capacità. Dal 2002 colla-

bora con Olivier Ka illustrando

dapprima la serie di Mr Rouge

(Editions Petit a Petit) e quindi

Pourquoi j’ai tué Pierre (Premio

del Pubblico e Prix Essential al

Festival di Angoulême nel 2007),

tradotto e pubblicato nel 2009 in

Italia come Perché ho ucciso Pier-

re da Tunué. Una sua tavola inti-

tolata Pinocchio appare sul sesto

numero della rivista «Mono»

(Tunué, aprile 2009). Per le Edi-

tions Edune in coppia con Olivier

Ka realizza Les contes imbéciles

(2009), mentre ha appena pub-

blicato per Delcourt il suo ultimo

lavoro, Je mourrai pas gibier, un

adattamento dal romanzo di

Guillaume Guéraud, di prossima

pubblicazione per Tunué.

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perso, e mi tranquillizzava. Pro-

babilmente era un mezzo per cer-

care di non scomparire del tutto.

Cominciai con il disegnare le

storie che i miei genitori porta-

vano in scena. Oggi, quando

guardo quei disegni, mi rendo

conto che erano già dei piccoli

fumetti, con delle vignette in

successione e delle sequenze.

A casa avevamo un sacco di libri

e soprattutto molti fumetti. I

miei genitori ne leggono parec-

chi, e le prime letture che mi

hanno davvero marcato sono i

volumi di Fred (Philemon, Le Pe-

tit Cirque), o quelli di Franquin.

E poi c’erano anche cose come

«Metal Hurlant» e «Pilote» –

che leggevo di nascosto.

Come e in che modo questo

pensi che ti abbia influenzato?

Quale è stata la tua formazione

come autore di fumetti?

Parliamo delle tue origini. Dove

sei nato, cresciuto? Quale il con-

testo in rapporto ai fumetti?

Sono nato a Grenoble, in Fran-

cia, nel 1976 – e lì sono cresciuto.

Ma sono cullato da forti radici

italiane, per quanto riguarda il

ramo di mio nonno e di mio pa-

dre. Molto spesso andavamo

dalle parti di Chiavari, vicino Ge-

nova, e ho quindi ereditato an-

che un po’ di quella cultura.

I miei genitori sono attori, e da

piccolo passavo molto tempo in-

sieme a loro nei teatri o in tour-

née. Essendo un bambino timido

e riservato, mi tuffai nel disegno

quasi per una sorta di istinto di

sopravvivenza – credo. L’univer-

so del teatro e le personalità de-

gli attori prendono un tale spa-

zio che, per il bambino timido

che ero, tentare di ridurre il mon-

do alle dimensioni di un foglio di

carta mi aiutava a sentirmi meno

intervista

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stato così che ho incontrato le

edizioni Delcourt.

Cosa o chi ti ha portato a intra-

prendere professionalmente la

strada del fumetto? Qual è sta-

ta la motivazione che ti ha spin-

to a credere di poter diventare

fumettista?

È successo tutto in maniera istin-

tiva: è stato il teatro a portarmi

verso il disegno. Come dicevo

prima, quando ero piccolo ridi-

segnavo gli spettacoli dei miei

genitori, scomponendo i movi-

menti, le battute, le entrate, le

uscite sotto forma di piccole im-

magini quadrate: era già fumet-

to! Per me la Bande Dessinée è

la maniera più naturale di rac-

contare delle storie. Da bambi-

no raccontavo già le cose in

quella forma, e non ho mai

smesso di farlo.

Qual è il tuo primo ricordo lega-

to al fumetto, il primo che hai

letto, gli autori e i personaggi

che ti hanno colpito all’inizio?

I primi ricordi marcati sono lega-

ti ai libri di Fred. Petit cirque o la

serie Philémon sono dei capola-

Ho costituito i miei punti di rife-

rimento a partire da molte espe-

rienze diverse. A casa c’erano

sempre un sacco di pittori, can-

tanti, attori, e io sono cresciuto

mischiando insieme tutti questi

generi. Mi sono nutrito di queste

esperienze, e ne ho fatto quel

che ho potuto. La mia è una for-

mazione da autodidatta, e con-

tinuo ad andare avanti in manie-

ra aleatoria lungo il percorso.

Ho realizzato le mie prime fanzi-

ne quando avevo dodici, quat-

tordici anni. Ho interrotto gli

studi dopo la maturità, a diciot-

to anni. Ho creato Ciel éther,

una piccola etichetta indipen-

dente, con i seimila franchi che

avevo in tasca all’epoca. Per due

anni ho provato e imparato un

po’ di tutto, dalla creazione di

una storia all’illustrazione, la

stampa, la promozione, le dedi-

che… ma non ero ancora pronto

per andare a bussare alla porta

degli editori. Non conoscendo

nessuno dell’ambiente, ho pre-

ferito aspettare prima di lanciar-

mi. Però, fin dall’inizio, inviavo

regolarmente i miei libri ad alcu-

ni editori, che rispondevano: è

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album

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Illustrazione

Pugile (ricerca personale).

Ex libris (particolare)Festival BD di Amiens (ricerca personale).

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Tre gattini

Immagine di un progetto per i giovani (in corso).

4000 vasi

Ricerca per un progetto d’animazione.

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Gabbia (particolare)Serigrafia a 3 passaggi.

Ex libris (particolare)Festival BD di Amiens.

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Jojo

Illustrazione per un CD musicale.

Il concerto 2009 dei Bambini della Terra

Manifesto per un concerto con Yannick Noah e i suoi amici.

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Abecedario

In alto: B, come Bijoux (gioielli).Sopra, a sinistra: B, come Bomba.Sopra, a destra: B, come Bottiglie.© Edizioni Edune

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Sale

Etichetta. © Edizioni Crouzet

Bacchus

Pubblicità per un vino.La pelle (particolare)Illustrazione di una canzone diDominique A. © Edizioni Charrette

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Ex Libris (particolare)Café Panique (libreria Super Héros).

Ex Libris (particolare)Café Panique ( libreria BD Fugues).

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nel mio lavoro, il confine tra «vero»e «falso» sta diventando semprepiù confuso. fare fumetto è primadi tutto una scelta di vita, perquanto mi riguarda. e ovviamenteil mio lavoro si nutre di ciò che vivo.

alfred (grenoble, 1976) collabora, tra le altre, con

etichette editoriali come thierry magnier, dargaud,

glénat e futuropolis; realizza illustrazioni, copertine

e racconti a fumetti per varie riviste, come «l’echo de

savanes» e «pilote».

in italia è pubblicato dalla tunué.

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