Alessandro Ficarazzo Torino, 4 dicembre 2013 - to.camcom.it · Confini organizzativi. Attività di...

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Metodologie e normative di riferimento per la determinazione dei bilanci di gas serra di processi e prodotti industriali Alessandro Ficarazzo Torino, 4 dicembre 2013

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Metodologie e normative di riferimento per  la determinazione dei bilanci di gas serra di 

processi e prodotti industriali

Alessandro FicarazzoTorino, 4 dicembre 2013

Quadro di riferimento

2

Fonti: National snow and ice data center e Arctic portal interactive data map, accessi nel  novembre 2013; Natural earth database; Amap, “Acidifying pollutants, arctic haze, and 

acidification in the Arctic”, 2006.

Quadro di riferimento

3

Fonti: National snow and ice data center e Arctic portal interactive data map, accessi nel  novembre 2013; Natural earth database; Amap, “Acidifying pollutants, arctic haze, and 

acidification in the Arctic”, 2006.

Quadro di riferimento

4

cambiamenti 

climatici 

sono 

stati 

identificati 

come 

una 

delle  principali 

sfide 

da 

affrontare 

da 

parte 

delle 

nazioni, 

dei 

governi, 

dei 

sistemi 

economici 

dei 

cittadini 

nei 

prossimi  decenni. 

Come risposta a ciò, sono state sviluppate ed attuate iniziative internazionali, 

regionali, 

nazionali 

locali 

per 

limitare 

le 

concentrazioni 

dei 

gas 

ad 

effetto 

serra 

(GHG) 

nell’atmosfera  terrestre. 

Sia 

iniziative 

su 

base 

cogente 

(EU 

ETS) 

sia 

su 

base 

volontaria  (ISO 14064, ISO/TS 14067, PAS 2050, GHG Protocol).

In 

ogni 

caso 

tali 

iniziative 

sui 

GHG 

si 

basano 

sulla  quantificazione, 

sul 

monitoraggio, 

sulla 

rendicontazione

sulla 

eventuale 

verifica

delle 

emissioni 

di 

GHG 

e/o 

della 

loro  rimozione.

Quadro di riferimento

5

PRODUCT Carbon Footprint

6

Carbon Footprint di prodotto

Intenzione 

da 

parte 

di 

ISO 

di 

creare 

una 

norma  unica sulla CFP a livello mondiale

UNI 

ISO/TS 

14067:2013 

Gas 

ad 

effetto 

serra  ‐

Impronta 

climatica  dei prodotti (Carbon footprint dei prodotti) ‐

Requisiti e linee guida 

per la quantificazione e comunicazione 

Definizione della CFP nella ISO/TS 14067: «Somma 

delle 

emissioni 

delle 

rimozioni 

di 

GHG 

di 

un 

sistema 

di 

prodotto 

espressa 

in 

CO2eq 

basata 

su 

una  valutazione 

del 

ciclo 

di 

vita 

(LCA) 

che 

presenta 

il 

solo 

impatto sul climate change»7

«Great expectations»…

Il 

percorso 

di 

sviluppo 

dello 

standard 

ISO 

sulla  CFP, avviato nel 2008, si è

concluso a maggio del 

2013, con la pubblicazione dell’ISO/TS 14067.Dibattito 

acceso 

grande 

opposizione 

da 

parte 

di Paesi in via di sviluppo.

La 

ISO/TS 

14067 

detta 

le 

regole 

per 

realizzare 

e  comunicare la CFP.

La 

compensazione

delle 

emissioni 

è fuori 

dallo  scopo del documento.

8

9

Struttura della norma

CFP  quantification

CFP Study  report

Critical  review

(ISO 14044)

Communication

no

yes

No more  requirements

CFP study (clause 6 and 7)

10

Struttura della norma

Third part  verification

CFP  discosure 

report

yes

CFP communication 

(clause  8 and 9)

Communication

Publicity  available

yes

Verification

yes

no

no

CFP external 

communication 

report

CFP 

performance 

tracking report

CFP declaration(requiring 3°

part verification 

or a CFP 

disclosure 

report)

CFP external 

communication 

report

CFP 

performance 

tracking report

CFP declaration

Comunicazione B2B

Comunicazione B2C

11

La quantificazione della CFP

Definire obiettivi

della CFP (es: uso  interno, per comunicare esternamente, 

uso comparativo, ecc)Definire campo di applicazione che a sua 

(unità

di prodotto, confini del sistema di  prodotto in termini geografici e di tempo)

Definire

criteri di cut‐off Definire processo di raccolta e scelta dei 

dati (qualità

dei dati)12

Schema LCA alla base della CFP

13

Caso di studio: schema di LCA 

Fonte: External Communication Report di A.R. Alimentare spa e SST (2013) 14

Altre norme: la PAS 2050

PAS 

2050:2011 

(Publicly 

Available 

Specification) 

Nel 

2008  il 

BSI 

(British 

Standard 

Institute) 

ha 

pubblicato 

questa 

norma, 

con 

la 

collaborazione 

tecnica 

di 

The 

Carbon 

Trust  e il sostegno del Governo inglese. 

Lo 

standard 

è

volontario 

ed 

è

rivolto 

sia 

prodotti 

che  servizi di qualsiasi settore e dimensione.

Più

attenzione 

sulla 

quantificazione, 

poco 

requisiti  specifici sulla comunicazione 

La 

PAS 

2050 

ha 

avuto 

un 

grande 

riscontro 

livello  internazionale, 

con 

una 

larga 

diffusione 

in 

molti 

paesi 

ed 

è stata recentemente rivista 

15

Altre iniziative: GHG Protocol“Product Life Cycle Accounting and Reporting 

Standard” Iniziativa 

del 

WRI 

(World 

Resources 

Institute) 

ONG 

di Washington DC

e WBCSD

(World Business Council  for 

Sustainable 

Development), 

associazione 

di 

circa 

200 imprese multinazionali con sede a Ginevra.  Rispetto alla PAS 2050 dettaglia meglio l’aspetto del 

reporting, 

fornendo 

regole 

modelli 

per 

la  presentazione dei risultati della CF.

E’

applicabile 

prodotti 

di 

tutti 

settori 

le  dimensioni.

Si 

basa 

sulla 

ISO 

14044,    e 

dove 

applicabile 

anche  sulla 

ISO 

14025:2006 

(Environmental 

labels 

and 

declaration) e sulla ISO 14064‐1:2006.16

Vantaggi

Single Impact Single Impact (es: Carbon/Water Footprint)(es: Carbon/Water Footprint)

Meno dati da raccogliere e trattarePossibilità

di 

comunicare 

più

efficacemente 

l’impronta.

Multiple Impacts (es EPD/OEF/PEF):Multiple Impacts (es EPD/OEF/PEF):

Quadro conoscitivo più

completoPossibilità

di 

comporre 

una 

strategia 

piu 

articolata 

finalizzata alla riduzione costi/impattiPossibilità

di 

comunicare 

singoli 

impatti 

in 

modo 

differenziato17

Criticità

Single Impact:Single Impact:

Rischio 

di 

non 

comprendere 

altri 

impatti 

rilevanti 

della  propria azienda/prodotto;

Rischio di greenwashing  più

elevato;

Multiple Impacts:Multiple Impacts:

Rischio di difficoltà

di comunicare in maniera efficace;Rischio 

di 

rendere 

un 

confronto 

con 

aziende/prodotti 

simili 

più

difficile;

18

ORGANIZATION Carbon Footprint

19

ISO 14064

UNI EN ISO 14064-1:2012 Gas ad effetto serra - Parte 1: Specifiche e guida, al livello dell'organizzazione, per la quantificazione e la rendicontazione delle emissioni di gas ad effetto serra e della loro rimozione

UNI EN ISO 14064-2:2012 Gas ad effetto serra - Parte 2: Specifiche e guida, al livello di progetto, per la quantificazione, il monitoraggio e la rendicontazione delle emissioni di gas ad effetto serra o dell'aumento della loro rimozione

UNI EN ISO 14064-3:2012 Gas ad effetto serra - Parte 3: Specifiche e guida per la validazione e la verifica delle asserzioni relative ai gas ad effetto serra

20

Standard correlati

ISO 14065:2007 – Requisiti per gli Organismi di validazione e verifica dei gas ad effetto serra specifiche e guida per la validazione e verifica delle asserzioni relative ai gas ad effetto serra per l’utilizzo nell’accreditamento o in altre forme di riconoscimento

ISO 14066:2011 – Requisiti per la competenza dei gruppi di validazione e verifica dei gas ad effetto serra

21

22

Suddivisione delle emissioni  per categorie

SCOPE 1: emissioni dirette dell’organizzazione: combustioni, 

processi 

chimici, 

emissioni 

di 

processo, 

ossidazioni, combustibile per riscaldamento, ecc

SCOPE 2: emissioni indirette da consumo energetico: calore, elettricità, vapore, ecc

SCOPE 

3: 

altre 

emissioni 

indirette 

non 

da 

consumo  energetico

Struttura degli SCOPE

23

24

4.1 Confini organizzativi: aggregare le emissioni 

rimozioni 

a livello  di installazione tramite approccio basato sul controllo

(finanziario od 

operativo) o sull’equa ripartizione

(in proporzione alla propria parte). 

Il metodo di aggregazione applicato deve essere documentato.

Ogni cambiamento

a tale metodo deve essere spiegato.

Guida per l’applicazione dei due approcci in appendice A.

Confini organizzativi

Attività

di 

un’organizzazione 

che 

potrebbero 

dare 

origine 

ad 

emissioni 

indirette 

di 

GHG  diverse 

da 

quelle 

derivanti 

dalla 

generazione 

di 

elettricità, 

calore 

vapore 

importati 

consumati (elenco non esaustivo ):

Viaggi per raggiungere il posto di lavoro e viaggi di lavoro dei dipendenti

Trasporto

di 

prodotti, 

materiali, 

persone 

rifiuti 

di 

un’organizzazione 

da 

parte 

di  un’altra organizzazione

Attività

date all’esterno, contratti di produzione e concessioni

Emissioni 

di 

GHG 

da 

rifiuti

generati 

dall’organizzazione 

ma 

gestiti 

da 

un’altra  organizzazione

Emissioni 

di 

GHG 

derivanti 

dalle 

fasi 

di 

utilizzo 

di 

fine 

vita 

di 

prodotti 

servizi  dell’organizzazione

Emissioni 

di 

GHG 

derivanti 

dalla 

produzione 

dalla 

distribuzione 

di 

prodotti 

correlati  all’energia, diversi da elettricità, vapore e calore, consumati dall’organizzazione

Emissioni di GHG dalla produzione di materie prime o materiali di base acquistati

Scope 3: esempi di altre emissioni  indirette

25

5.2.1 Azioni dirette 

Gestione della domanda e dell’uso dell’energia

Efficienza energetica

Miglioramenti di tecnologie e di processo

Gestione della domanda di trasporto e mobilità

Alternanza e sostituzione di combustibili

Rimboschimento

5.2.2 

Progetti 

di 

riduzione 

delle 

emissioni 

di 

GHG 

di 

aumenti 

della 

loro  rimozione

Se 

l’Organizzazione 

comunica 

la 

rendicontazione 

delle 

riduzioni 

di 

emissioni 

di  GHG o gli aumenti di riduzione, acquisiti o sviluppati attraverso progetti relativi ai  GHG, 

quantificati 

utilizzando 

metodologie 

come 

quelle 

della 

ISO 

14064‐2

deve 

elencare 

separatamente 

tali 

riduzioni 

di 

emissioni 

aumenti 

di 

rimozione 

dai  progetti relativi ai GHG.  

AZIONI DIRETTE E COMPENSAZIONI

26

27

L’Organizzazione 

dovrebbe 

preparare 

un 

rapporto 

sui 

GHG 

per 

facilitare 

la  verifica 

degli 

inventari, 

la 

partecipazione 

ad 

un 

programma 

relativo 

ai 

GHG 

oppure per informare utilizzatori interni ed esterni. L’Organizzazione 

dovrebbe 

determinare 

il 

contenuto, 

la 

struttura, 

la 

disponibilità

pubblica 

ed 

metodi 

di 

disseminazione 

dei 

rapporti 

sui 

GHG, 

sulla  base 

dei 

requisiti 

del 

programma 

relativo 

ai 

GHG 

applicabile, 

delle 

necessità

di 

rendicontazione interna e delle necessità

degli utilizzatori previsti del rapportoSe 

l’Organizzazione 

effettua 

un’asserzione 

pubblica 

relativa 

ai 

GHG, 

che 

sostiene 

la 

conformità

alla 

presente 

parte 

della 

ISO 

14064, 

l’Organizzazione  deve 

rendere 

disponibile 

al 

pubblico 

un 

rapporto 

sui 

GHG 

preparato 

in 

conformità

alla presente parte della ISO 14064 o una dichiarazione di verifica di  parte terza indipendente relativa all’asserzione sui GHG.

RENDICONTAZIONE DEI GHG

Screening preliminare per 

determinare i cut‐off

28

Esempio:Trasporto su rotaia di 15.000 ton di materiale per 760 km

15.000 t x 760 km x EF (0,04)= 456.000 kg CO2

Trasporto materie prime

29

Esempio: acquisto di 1 MWh di energia elettrica

1000 kWh x EF (0,180)= 180 kg CO2      

UPSTREAM (Scope 3) Scope 3 upstream

1000 kWh x EF (0,402)= 402 kg CO2

UPSTREAM (Scope 3) Scope 2

435 – 147 = 288 kg CO2

UPSTREAM (Scope 3) generazione

Per le fonti rinnovabili: fattori di emissione disponibili per le diverse fonti, diverse  potenze installate, ecc.

0,402 kg CO2/kWhTERNA (2010) valore medio nazionale produzione e distribuzione EE0,582 kg CO2/kWhECOINVENT produzione + distribuzione + altre indirette (estrazione 

idrocarburi, raffinazione, trasporto ecc)

Per differenza:180 kg CO2/kWh

altre indirette (estrazione idrocarburi, raffinazione, 

trasporto ecc)

Approvvigionamenti energetici

30

Esempio viaggi aziendali in aereo:

4 passeggeri che volano da Milano a Parigi (850 km= 528 miglia)

4 x 528 x EF (0,19)=  401,28 kg CO2

Viaggi aziendali e commuting

31

Norma UNI ISO 14064

Strumento 

comune 

di 

riferimento

per 

governi, 

le 

PA, 

il 

mondo 

industriale 

per  quantificare, gestire e ridurre le emissioni di GHG

Consente 

di 

seguire 

l’evoluzione 

delle 

prestazioni

dei 

progressi 

nella 

riduzione  delle emissioni e/o l’aumento delle rimozioni di GHG

Opportunità

possibilità

di 

integrazione 

con 

altri 

sistemi 

di 

gestione

ISO 

9001 

e  ISO 14001 )

Miglioramento della visibilità

e dell’immagine

nei confronti dell’opinione pubblica,  dei 

gruppi 

di 

interesse 

del 

mercato 

per 

le 

Organizzazioni 

che 

presentano 

il 

proprio bilancio ambientale per la CO2 “

certificato”

Bilanci dei GHG “certificati”

da un soggetto terzo indipendente come strumento di  comunicazione delle prestazioni

in termini di impegno e risultati nella riduzione dei 

gas serra rivolto ai

partner commerciali, agli stakeholders, ai clienti ed alle autorità32

Le asserzioni ambientali

PERCHE’

UNA VERIFICA DI PARTE TERZA INDIPENDENTE ?

•Rassicurazione per l’Azienda che le asserzioni siano conformi agli schemi e linee  guida riconosciuti a livello internazionale

•Livello di garanzia (elevato o limitato)

•Maggiore credibilità

ed imparzialità

•Minor rischio di “green‐washing”

•Aumento del valore ambientale dell’Azienda e/o della proposta commerciale

33

DICHIARAZIONE DI VERIFICAn.XXXXX

A SEGUITO DELLE ATTIVITÀ DI VERIFICA CONDOTTE SECONDO I REQUISITI DELLA NORMA UNI ISO 14064-3 2006

SI ATTESTA che

IL “GREENHOUSE GAS REPORTING 2012” del xxxxxx

PREDISPOSTO DA XXXXXX

RELATIVO ALLE ATTIVITA’ XXXXXX: DALLA SOCIETA’ XXXXXX:

PER IL PERIODO XXXXXXXX

E’ CONFORME AI REQUISITI DELLA NORMA UNI ISO 14064-1:2012

e che

NON C’E’ ALCUNA EVIDENZA DEL FATTO CHE L’ASSERZIONE RELATIVA ALLE EMISSIONI DI GAS AD EFFETTO SERRA:

- NON SIA SOSTANZIALMENTE CORRETTA E NON SIA UNA GIUSTA RAPPRESENTAZIONE DEI DATI E DELLE INFORMAZIONI RELATIVE ALLE EMISSIONI DEI GAS AD EFFETTO SERRA

- NON SIA STATA PREPARATA SECONDO LE PERTINENTI NORME INTERNAZIONALI SULLA QUANTIFICAZIONE, MONITORAGGIO E RENDICONTAZIONE DEI GHG O SECONDO LE NORME O PRASSI NAZIONALI PERTINENTIMaggiori dettagli del lavoro svolto dal team di verifica sono riportati nell’allegato 1 alla presente Dichiarazione

DATA DI EMISSIONE: xxxxxx34

Livello di

 garanzia 

limitato

Norma UNI ISO 14064

ACCREDITAMENTO

L’Ente 

nazionale 

italiano 

di 

accreditamento 

(ACCREDIA)  ha 

emanato 

il 

Regolamento 

per 

l’accreditamento 

degli 

Organismi 

di 

verifica 

degli 

inventari 

GHG 

in 

accordo 

con  la norma UNI EN ISO 14064‐1.

Certiquality è al momento l’unico ente accreditato per la  verifica delle asserzioni GHG a fronte della ISO 14064.

35

IL CARBON DISCLOSURE PROJECT

36

Carbon Disclosure Project (CDP) promuove la riduzione  delle emissioni mettendo a disposizione delle aziende 

un sistema globale per misurare, divulgare, gestire e  condividere informazioni sui cambiamenti climatici.

Il programma Catena di fornitura CDP permette alle  aziende di implementare con successo strategie che  coinvolgono i fornitori nella riduzione delle emissioni  della catena di fornitura e di gestire i rischi in un clima  in cambiamento. 

IL CARBON DISCLOSURE PROJECT

37

38

IL CARBON DISCLOSURE PROJECT

39

IL CARBON DISCLOSURE PROJECT

STRUMENTI PER … LA COMPENSAZIONE

… e dopo aver rendicontato ed eventualmente  ridotto 

le 

proprie 

emissioni 

si 

può 

pensare 

ad 

utilizzare 

strumenti 

di 

compensazione 

per  rafforzare 

la 

propria 

immagine 

green 

che 

in 

alcuni mercati e settori risulta di forte impatto.   

Certiquality

ed 

Ecoway

hanno 

costituito 

una  partnership

per 

offrire 

sia 

il 

servizio 

di 

verifica 

sia 

di 

compensazione, 

offrendo 

un 

servizio  completo ai clienti.

40

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Linee guida di CERTIQUALITY…

41

Linee guida di CERTIQUALITY…

COCO22

HH22OO

42