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ALESSANDRIA TORTONA NOVI LIGURE SERRAVALLE SCRIVIA Supplemento al Giornale di Tortona n. 16 - Dicembre 2018 - Direttore: Gianfranco Accio Direzione, Redazione e Ufficio pubblicità - via Valle d’Aosta 15 - Voghera - Tel. 0383/640708 www.iperpress.com • E-mail: [email protected] servizio a pag. 11 IN RICORDO DI COPPI E GIRARDENGO NOVI, FESTEGGIAMENTI AL MUSEO DEI CAMPIONISSIMI L’Editoriale di Gianfranco Accio BUON NATALE ITALIA Cari lettori, stiamo per lasciarci alle spalle anche il 2018. Come sempre, in questi giorni, va in scena il tradizionale scambio di generosi voti augurali, che dovrebbero “vaccinarci” da un futuro ottenebrato da incognite poco rassicuranti. L’Italia che verrà. Un Italia che naviga sempre in acque burrascose ma che si salva approdando verso lidi, se non proprio dai colori caraibici, almeno dalle tonalità più azzurre e trasparenti. Il governo attuale sta faticosamente tentando di rimettere in linea di galleggiamento la “barca” italiana, attraverso una retromarcia obbligata, per non andare a sbattere contro i forti poteri eco- nomici alimentati da un vento di globalizzazione ormai inarrestabile. In altre parole, questa “strana al- leanza” ha dovuto remare contro tutto e contro tutti, con l’Europa simbolo di un’austerità decisamente anacronistica. Salvini e Di Maio, con un’interlocuzione determinata e a volte sfrontata, hanno provato a tenere la barra dritta, ma non ci sono riusciti. Il dietro front imposto dalla Commissione europea non ha consentito loro di ottimizzare i fieri propositi manifestati nella campagna elettorale. Il Presidente Conte, rimasto in ombra per almeno cinque mesi, è riuscito a trovare un’intesa europea, al fine di scon - giurare che la procedura d’infrazione potesse aggravare una situazione economica non certo idilliaca. Una strenna natalizia governativa che sicuramente dovrebbe offrire prospettive migliori al nostro Pae - se. Pertanto guardiamo avanti con serenità. Non quella di Renzi: “Letta stai sereno”, ma affidandoci a pensieri buoni e a riflessioni ottimistiche. Del resto è Natale, il periodo dei sogni, delle promesse, dell’ar - monia familiare, della solidarietà e quindi anche di una visione del mondo meno esacerbata da risse, tensioni, femminicidi, attentati, ( povero Megalizzi) e conflittualità permanenti. Buon Natale Italia.

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ALESSANDRIATORTONA

NOVI LIGURE

SERRAVALLESCRIVIA

Supplemento al Giornale di Tortona n. 16 - Dicembre 2018 - Direttore: Gianfranco AccioDirezione, Redazione e Ufficio pubblici tà - via Valle d’Aosta 15 - Voghera - Tel. 0383/640708

www.iperpress.com• E-mail: [email protected]

servizio a pag. 11

IN RICORDO DI COPPI E GIRARDENGO

NOVI, FESTEGGIAMENTI

AL MUSEO DEI CAMPIONISSIMI

L’Editorialedi Gianfranco Accio

BUON NATALE ITALIACari lettori, stiamo per lasciarci alle spalle anche il 2018. Come sempre, in questi giorni, va in scena il tradizionale scambio di generosi voti augurali, che dovrebbero “vaccinarci” da un futuro ottenebrato da incognite poco rassicuranti. L’Italia che verrà. Un Italia che naviga sempre in acque burrascose ma che si salva approdando verso lidi, se non proprio dai colori caraibici, almeno dalle tonalità più azzurre e trasparenti. Il governo attuale sta faticosamente tentando di rimettere in linea di galleggiamento la “barca” italiana, attraverso una retromarcia obbligata, per non andare a sbattere contro i forti poteri eco-nomici alimentati da un vento di globalizzazione ormai inarrestabile. In altre parole, questa “strana al-leanza” ha dovuto remare contro tutto e contro tutti, con l’Europa simbolo di un’austerità decisamente anacronistica. Salvini e Di Maio, con un’interlocuzione determinata e a volte sfrontata, hanno provato a tenere la barra dritta, ma non ci sono riusciti. Il dietro front imposto dalla Commissione europea non ha consentito loro di ottimizzare i fieri propositi manifestati nella campagna elettorale. Il Presidente Conte, rimasto in ombra per almeno cinque mesi, è riuscito a trovare un’intesa europea, al fine di scon-giurare che la procedura d’infrazione potesse aggravare una situazione economica non certo idilliaca. Una strenna natalizia governativa che sicuramente dovrebbe offrire prospettive migliori al nostro Pae-se. Pertanto guardiamo avanti con serenità. Non quella di Renzi: “Letta stai sereno”, ma affidandoci a pensieri buoni e a riflessioni ottimistiche. Del resto è Natale, il periodo dei sogni, delle promesse, dell’ar-monia familiare, della solidarietà e quindi anche di una visione del mondo meno esacerbata da risse, tensioni, femminicidi, attentati, ( povero Megalizzi) e conflittualità permanenti. Buon Natale Italia.

2Dicembre 2018

“Come rilanciare il commercio

partendo dall’online”

VOGHERA

Innovazione e avanguardia sono parole che non rima-no con Oltrepò. Paolo Pe-

drazzi, vogherese di nascita, lo sa bene ma ha deciso lo stesso di far partire la sua sfida per lanciare l’e-commerce dalla sua terra d’origine. Ha ideato una piattaforma web che po-trebbe cambiare per sempre I destini del commercio locale. Shopping virtuale, commer-cializzazione dei dati ai brand, sincronizzazione dei canali di vendita online con tutte le piat-taforme. Per lui semplicemen-te un modo per restare al passo e sopravvivere. Per la realtà oltrepadana tanti concetti che appaiono ancora come “ara-bo”. La piattaforma che ha cre-ato si chiama “1clickfashion” e se adeguatamente compresa e utilizzata può cambiare per sempre il rapporto tra cliente e commerciante:“in primis – spiega Pedrazzi - l’utente può cercare un prodotto in una determinata area e co-noscerne la reale disponibili-tà in tempo reale. Cerchi un paio di scarpe nere tagli 45 su Voghera? Il sistema ti fa ve-

“LO SPORTELLO LAVORO È UNA REALTÀ CHE FUNZIONA”L’Amministrazione proroga il servizio: 40 persone ricollocate in 8 mesi

Quaranta persone inserite nel mondo del lavoro a fronte

di 175 richieste prese in esame. Lo sportello lavoro del Comune di Voghera, dopo 8 mesi di attività, da

quando cioè è stato riaper-to dopo la chiusura decre-tata all’epoca del commis-sariamento della città, ha portato in dote al territorio dei risultati importanti nel-la lotta alla disoccupazio-ne. Ad annunciarli in con-ferenza stampa sono stati il presidente del consiglio comunale Nicola Affronti e l’assessore al bilancio e alle politiche del lavo-ro Gianfranco Geremon-dia. A fronte dei risultati ottenuti, hanno spiegato i due esponenti dell’Am-ministrazione iriense, il servizio continuerà ad operare fino all’aprile del 2019. Per poter garantire il suo mantenimento pa-lazzo Gounela ha stanziato un fondo da 8mila euro, ottenuto attraverso una variazione che è andata a

di Christian Draghi ritagliare tra le pieghe del bilancio. Il rifinanziamen-to dello sportello lavoro e servizi alle imprese, situa-to in piazza Cesare Batti-sti e aperto al pubblico il martedì e il giovedì dalle 9:30 alle 12:30, è stato deciso in seguito all’ana-lisi dei numeri. Non solo

la buona percentuale dei collocamenti ottenuti (cir-ca il 25% dei casi presi in esame) ma anche l’eleva-to numero delle iscrizio-ni hanno contribuito in maniera positiva a dare all’amministrazione la convinzione che lo spor-tello funzioni:”I nuovi iscritti allo sportello sono 304, ed è il segnale che esiste una forte doman-da” spiegano. Due anni or sono, durante la gestione del commissario prefet-tizio Sergio Pomponio, il servizio venne chiuso poiché ritenuto poco utile a fronte dei troppo pochi ricollocamenti. Gli espo-nenti dell’Amministrazio-ne avevano criticato dura-mente questa scelta e, non appena reinsediatisi, han-no lavorato per riaprirlo. A

testimonianza di quanto la crisi occupazionale stia in-cidendo anche in Oltrepò ci sono i dati riguardanti il tipo di utenza, oggi quanto mai variegata e più o meno equamente distribuita tra le diverse fasce di età. A cercare lavoro sono un po’ tutti, con le maggiori

richieste provenienti dalla fascia tra i 20 e i 40 e gli ultracinquantenni. In calo il numero degli immigrati, segno che la crisi ha ormai intaccato in maniera deci-sa il tessuto sociale italia-no. Che tipo di lavori si trovano? Prevalentemente nell’ambito commerciale, ma anche nell’assisten-za alla persona, nel ramo metalmeccanico e nella ristorazione. Riguardo al destino dello sportello nel periodo successivo all’a-prile dell’anno prossimo i vertici dell’amministra-zione vogherese hanno già fatto sapere che, se sarà confermato il trend posi-tivo nei risultati, reperi-ranno le risorse necessarie per un ulteriore proroga del servizio fino alla fine dell’anno.

dere quali sono effettivamen-te disponibili all’acquisto”. Ma non è l’innovazione più avanguardistica:”Abbiamo creato un sistema di intelli-genza artificiale in grado di

riconoscere, grazie ad un viso-re in dotazione ai commessi, i clienti che entrano in negozio dal volto, semplicemente guar-dandoli in faccia. Il cliente può così avere sempre la massima cortesia e professionalità da parte del commesso che, senza bisogno che dica nulla, cono-scerà per esempio, vedendolo attraverso il visore, le sue ta-glie, gli acquisti pregressi, se sta cercando qualcosa di parti-colare, quali sono i suoi gusti, le sue passioni, potendo così garantire un livello di servizio sempre più costruito intorno al cliente”. Tutti dati che rappre-sentano per I commercianti un patrimonio capitale:“Queste informazioni sono letteral-mente oro per I brand, che sarebbero disposti a comprarle garantendo così un ulteriore ritorno ai negozianti”. Per I quali I vantaggi non sarebbero finiti: “Grazie all’uso dell’In-ternet of things, l’Internet delle cose, abbiamo creato un punto cassa intelligente che consente

di Christian Draghi ai negozi di caricare l’intero inventario in poco tempo e di tenerlo sincronizzato in tempo reale con Amazon, Ebay, un sito di proprietà, brand, gros-sisti, agenti e, ovviamente sul

portale 1clickfashion.com” spiega sempre Pedrazzi, che aggiunge:“Il portale inoltre opera già con le più moderne tecnologie di fatturazione elet-tronica”, quindi un ulteriore servizio. Qualcuno potrebbe obiettare che il commercio online esiste già da anni, vedi Amazon, ebay e le altre piatta-forme. “La differenza però è sostanziale: Amazon è un ser-vizio online: il cliente compra, Amazon manda il prodotto ed è finita lì. Noi consentiamo ai negozianti di scalare e di ven-dere anche su Amazon, ma la nostra finalità è aiutare so-prattutto il commercio fisico attraverso le più evolute tec-nologie”. Il servizio è stato già presentato a Broni, da Voghera nessun riscontro nonostante una richiesta avanzata al Co-mune. “Purtroppo la difficoltà più grossa è vincere la menta-lità di una zona dove c’è una congenita resistenza all’inno-vazione e il rischio d’impresa è un oggetto misterioso”.

Presentata la piattaforma “1clickfashion”, il 2.0 dell’e-commerce

Dicembre 20183VOGHERA

NOTIZIE IN BREVEConsigli comunali in diretta audio con l’App

I consigli comunali a Voghera torneranno ad essere trasmessi in diretta. Era dai tempi in cui Radio Voghera effettuava il servizio che i cittadini non avevano la possibilità di seguire i dibattiti a Palazzo Gounela. Per stare al passo coi tempi, i cittadini oggi potranno avvalersi del servizio streaming utilizzando una app da smartphone chiamata Elokui (al momento disponibile per Android, in fase di attivazione per iOs). La trasmissione sarà effettuata dalla sala consigliare attraverso un’apparecchiatura che sarà collegata all’impianto audio del Comune e gestita dai tecnici comunali. Costo dell’operazione: 10mila euro.

Verifiche statiche al Ponte sullo Staffora

Il ponte pedonale di Voghera che attraversa lo Staffora è stato sottoposto a verifiche riguardanti la staticità. Una ditta incaricata dal Comune ha effettuato rilevazioni utilizzando un sistema che permette di verificare come la struttura reagirebbe in caso di terremoto o piena del torrente e verificarne così la sicurezza. Il sistema utilizzato non ha sollecitato in alcun modo la struttura, si è limitato ad analizzare le vibrazioni “naturali” cui è sottoposta per il semplice fatto che la Terra non è immobile. I risultati saranno disponibili tra qualche mese. L’analisi fatta era a scopo preventivo. “Il ponte è sicuro e rimane aperto” assicura il Comune.

Furto e rapine improprie: arrestato

La polizia lo aveva denunciato 2 volte negli ultimi 2 mesi per furto e rapina impropria ai danni di due diversi esercizio commerciali. Alla fine è arrivato il mandato di cattura. L’uomo, un 44enne italiano residente a Voghera, dovrà scontare 2 anni e 9 mesi per reati di danneggiamento e per inottemperanza al foglio di via.

Un defibrillatore per la Boxe Station

La Boxe Station, la palestra vogherese dedicata agli sport da ring sita in piazzale Marconi, è oggi dotata di un nuovo defibrillatore, fortemente voluto dal presidente Giovanni Gigliotti. L’apparecchiatura, che serve a garantire la sicurezza del primo soccorso in caso di necessità all’interno della struttura, è stata donata da Nicola Conte. La palestra conta ad oggi circa 200 iscritti di tutte le fasce di età.

Schiesaro lascia Adolescere dopo 41 anni

Gianni Schiesaro, 74 anni, storico presidente della Fondazione Adolescere, lascia l’incarico dopo 41 anni. Il suo successore sarà l’attuale vice Silvia Armandola. La struttura di viale Repubblica a Voghera si occupa di oltre 300 minori vittime di abusi e comprende diverse attività come scuola di musica, polisportiva e centro universitario di Villa Penicina. Conta circa 80 dipendenti.

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5Dicembre 2018LOMELLINA

Marco Maggioni, Laurea in Eco-nomia e Com-

mercio, nel 2010 è stato proclamato Deputato del-la XVI Legislatura della Repubblica Italiana nella Circoscrizione Lombar-dia 3 per la Lega Nord, in sostituzione di Andrea Gibelli. Ricandidatosi nel 2013, non viene rie-letto. Gli va meglio nel 2018, con la rielezione a Deputato, nella Circo-scrizione Lombardia 4. Sempre molto disponibile, ci ha concesso l’intervi-sta che segue, incentrata sull’attualità politica e il braccio di ferro tra Italia e Bruxelles sulla mano-vra del Governo. Come andrà a finire? “Io posso dire quello che è il nostro impegno, che è di rispet-tare quanto è stato detto in campagna elettorale, perchè l’impegno con gli elettori è sacro. Al tempo stesso, se si può evitare la procedura di infrazio-ne, credo sia meglio per tutto il sistema. Quindi questo è l’obiettivo che ci si è posti. Se prevarrà un discorso legato ai nume-ri anche nell’ottica della crescita, io penso che l’e-sito sarà positivo, perchè un’infrazione non giova a nessuna delle due parti, ne all’Italia ne all’Unione Europea. Se invece pre-varrà una logica politica di simpatia o meno rispet-to a un Governo, allora a quel punto è evidente che qualsiasi sforzo che si va a fare risulterà vano, nel senso che le aperture che sta facendo il Governo non saranno recepiti dal-la Commissione Europea. Dipende quello che pre-varrà, la visone econo-mica o quella politica”. I due cavalli di battaglia, Reddito di Cittadinanza per quanto concerne il Ministro Di Maio, e Quota 100 per quanto riguarda il Ministro Salvini, difficil-mente salteranno, proprio in virtù degli impegni pre-si con gli elettori in cam-pagna elettorale.”Questi due obiettivi sicuramente

andranno in porto. Dire quella che è la specifica, cosa significa Reddito di Cittadinanza, a chi andrà, quanto sarà l’importo, con quali vincoli, con quali obblighi, questo è ancora tutto da valutare”. Credo che si sia capito, almeno ci si augura, che ottenere questo reddito non è auto-matico, in quanto ci sono delle regole, dei paletti, dei vincoli a cui sottosta-re. “Ci sono i criteri che sono da applicare. Dire Reddito di Cittadinanza è dire tutto, è dire nulla. Bisogna capire quali sono i parametri che verranno individuati per andare ad erogare il reddito stesso, la modalità, i centri per l’impiego che devono es-sere ammodernati e resi in grado di gestire un pro-cesso importante come la valutazione di milio-ni di pratiche. Un conto è l’annuncio, un conto è poi quello che ne seguirà. Ad oggi, anche chi critica il Reddito di Cittadinan-za sta criticando un’idea. Poi concretamente non si è ancora scritto nulla”. Credo che la maggioranza della popolazione sia fa-vorevole alla Quota 100, cioè mandare in pensione chi ne ha diritto, rispetto alla donazione di danaro da parte dello Stato a chi se ne sta a casa, o magari per giunta lavora in nero. “Il Reddito di Cittadinan-za è nel programma del Movimento 5 Stelle, ed è nel Contratto di Governo. Noi come Lega, chiara-mente vediamo in primis la Quota 100, perchè ha due effetti positivi: il pri-mo è quello di consentire il pensionamento a chi ha lavorato una vita, e quin-di questo è un diritto sa-crosanto. Il secondo è che al tempo stesso liberando posti di lavoro, si aprono le porte per le aziende per una buona quantità di gio-vani. Evidentemente non sarà un cambio uno a uno, quello mi sembra logi-co, poi c’è un’evoluzione tecnologica di cui tenere conto. Però, attualmente questi giovani non hanno possibilità nel mondo del lavoro, perchè ci sono i

L’IMPEGNO CON GLI ELETTORI E’ SACRO

sessantenni che sono pur-troppo ancora costretti ad andare a lavorare”. L’e-sternazione dell’On. Cioc-ca al Parlamento Europeo al grido “Svegliatevi”, mostrando un gilet giallo, considerando gli ultimi fatti avvenuti al Mercati-no di Natale a Strasburgo, si spera possa servire ad ostacolare maggiormen-

te il terrorismo islamico. “La Commissione Euro-pea più che l’Unione, ha trasformato l’Italia in un campo profughi, in cam-bio della cosiddetta flessi-bilità, quindi era un accor-do politico di Renzi e poi di Gentiloni. Quello che continuo a ribadire è che le decisioni in materia di immigrazione sono lega-te fondamentalmente poi alle scelte degli Stati. Non possiamo pretendere che

L’ONOREVOLE MAGGIONI RIBADISCE LA POSIZIONE DELLA LEGA

di Claudio Croce

sia l’Unione Europea a to-gliere o eliminare questa situazione che si è verifi-cata in questi anni, perchè è stata una scelta dei go-verni Pd che si sono suc-ceduti. Mentre si sbarcava incessantemente in Italia, questo non avveniva in Spagna, non avveniva in Francia, non avveniva a Malta, e quindi è stata una scelta politica. Oggi que-sta scelta politica non c’è più perchè al Governo ci siamo noi e c’è già stato un radicale cambio di rot-ta”. Nel periodo di Natale, da qualche anno a questa parte si parla di toglie-re i presepi nelle scuole, eliminare i canti natalizi, crocifissi compresi. “Noi siamo a casa nostra, sia-mo legati alle nostre tra-dizioni, alla nostra Reli-gione per chi è credente. Crocifissi e presepi sono fondamentali per i nostri bambini, quindi è utile che nelle scuole siano ben presenti. Devo dire che però sul tema Presepe,

credo che sia più legato ad una visione di qual-che insegnante di sinistra, tendente all’ateo, più che un problema legato agli islamici. Forse è qualche insegnante o qualche diri-gente scolastico che sfrut-ta la presenza di stranieri per vietare un Presepe che non ha mai voluto nem-meno quando gli stranieri non erano presenti in Ita-lia”. Purtroppo di dram-matica attualità, l’attenta-

to al Mercatino di Natale a Strasburgo ci riporta al terrorismo di matrice isla-mica. Molti giornali però definiscono gli attentatori terroristi radicalizzati e non islamici, nonostan-te invochino il nome di Hallah prima di compiere il gesto. “Credo che sia una visione politica. Si vuole nascondere la pol-vere sotto il tappeto. Nel momento in cui un terro-rista uccide, urla “Hallah akbar”, è chiaro che la matrice è islamica. Que-sto è innegabile. Esiste la matrice islamica. Poi se non lo vogliono dire, an-che lì appunto è un taglio politico che vogliono dare alcune testate giornalisti-che”. Il Governo si augura di arrivare alla fine della legislatura, anche se parte dell’opposizione è con-vinta che Salvini voglia arrivare sino alle Elezioni europee, dopodichè po-trebbe staccare la spina. Abbiamo chiesto all’On. Maggioni la propria opi-

nione in proposito. “Io penso che Matteo Salvini stia ribadendo a più non posso e in ogni luogo, an-cora l’ha detto alla mani-festazione a Roma, che è un Governo di legislatura e che punta a ragionare su un programma che è da mettere in piedi e da por-tare a termine in un ottica di cinque anni. Questo è quello che sta continuan-do a ripetere e ribadire Matteo Salvini. Se poi le

opposizioni hanno un au-spicio che il Governo non duri, rimane un problema loro, cioè dal punto di vi-sta dell’opposizione è an-che comprensibile, però questo è un Governo di le-gislatura. Non si firma un contratto a breve periodo. Su questo Salvini è stato molto chiaro. Ci siamo presi un impegno e l’impe-gno noi lo portiamo avan-ti”. In conclusione, ma non per questo meno im-portante, abbiamo chiesto all’On. Marco Maggioni di parlarci dell’impegno che sta portando avanti in qualità di Deputato. “Io mi sto occupando di temi europei. Sono nella Com-missione politica europea e da circa un mese sono Presidente dell’Iniziativa Centro Europea, che è una Delegazione parlamenta-re di senatori e deputati, composta da diciotto Stati europei e quindi mi occu-po di questi temi. Il 2019 sarà l’anno della presiden-za di turno per l’iniziativa

Centro Europea, quindi sarà per me un anno mol-to intenso come Presiden-te italiano”. Essendo alle porte del Santo Natale, sono d’obbligo gli Augu-ri, in modo particolare ai nostri lettori. “Voglio fare gli Auguri di Buon Nata-le e felice Anno Nuovo, e orgogliosi delle nostre tradizioni, perchè oggi è fondamentale rimanere agganciati a quella che è la nostra storia”.

GLI AUGURI DI NATALE, ORGOGLIOSI DELLE NOSTRE TRADIZIONI

6Dicembre 2018 PAVIA

La tragedia di Ancona, con la morte di 6 persone al concerto del trapper Sfe-

ra, ha avuto ripercussioni anche in Oltrepò. Con il triste fatto di cronaca appena dietro l’angolo, all’Itis Cardano di Pavia qualcu-no ha avuto la malsana idea di emulare l’idiozia di chi aveva utilizzato spray al peperoncino all’interno del locale. Questa volta l’azione è stata commessa negli spogliatoi della scuola su-periore, dove gli alunni stavano facendo ginnastica. Il blitz, che ha più del criminale che della bravata, è stato compiuto da persone che ancora non sono state identificate. Il panico si è diffuso tra gli studenti, circa 50 ragazzi delle classi prime che stavano facendo ginnastica. Il panico si è diffuso rapidamen-te, l’intossicazione da spray al peperoncino provoca forte bruciore agli occhi e difficoltà respiratorie. 35 ragazzi sono stati trasportati ai pronto soc-corsi di Pavia e Voghera per ac-certamenti, ma fortunatamente nessuno ha riportato seri danni alla salute. La preoccupazione per la triste diffusione di episodi simili, che nel contesto sbagliato come si è visto possono anche

provocare tragedie, sta salendo. A Pavia si rischia la psicosi. I genitori non sono più tranquilli e temono per i loro figli: in vi-sta delle feste scolastiche di fine anno che, come da tradizione, si terranno nelle discoteche

della zona, i famigliari si sono mobilitati anche attraverso i so-cial network per fare pressione su Prefetto e amministrazione comunale affinché si adoprino con ogni mezzo per garantire la sicurezza. “Chiediamo che sia-no effettuati rigidi controlli sulle uscite di sicurezza e soprattut-to che si controlli il numero di biglietti venduti affinché la capienza dei locali sia rispet-tata”: i genitori specificano di non avere “nulla contro i locali, feste o concerti, ma che gli epi-sodi si ripetono da ormai troppo tempo e la prassi di riempire i locali ben oltre i limiti della capienza destano preoccupazio-

Spray al peperoncino, psicosi in cittàI timori dei genitori in vista delle feste scolastiche:

“Le autorità controllino”

di Christian Draghi ne”. Che il timore sia motivato lo confermano i numeri: i casi di utilizzo improprio di spray al peperoncino documentati in provincia dall’inizio del 2017 ad oggi non sono pochi: il 1 ottobre 2017 all’ex Camillo di

via Lungo Ticino due ragazze sono finite all’ospedale a causa della “bravata” di qualcuno, il 1 novembre alle Rotonde di Gra-lasco lo spray era stato utilizzato come metodo per creare panico e distrarre l’attenzione mentre si mettevano a segno dei furti. Al-tro blitz poi a Capodanno, sem-pre alle Rotonde, in occasione del veglione. Per quanto riguar-da il timore di sovrannumero, l’esempio più recente risale allo scorso 31 ottobre quando, in occasione della Festa di Hallo-ween alla chiesa sconsacrata di Belgioioso, dove a fronte di 333 posti autorizzati, hanno parteci-pato 1.300 ragazzi.

Il colosso multinazionale Heineken non perdona, neppure ad un microbirri-

ficio di provincia, l’utilizzo di un nome già registrato con il proprio marchio. Se n’è accor-to suo malgrado Simone Ghi-ro, ignaro titolare del Birrificio Gambolò, quando si è visto recapitare una raccomandata che lo diffidava dall’utilizza-re il marchio “Gasoline” per i suoi prodotti, oltre ad invi-tarlo ad eliminare etichette, brochure e tutto il materiale promozionale online e offline legato alla “bionda” di Birri-ficio Gambolò. Ghiro l’aveva battezzata così prima ancora di aprire la sua attività: “Ga-soline”, come il combustibile per il mastro fuochista delle grigliate tra amici, birra nata nella culla dell’homebrewing e vissuta per anni tra le proposte del microbirrificio lomellino insieme alla sorella, “Gasoline super”. Entrambe sono morte una manciata di giorni fa, sen-za speranze di risurrezione. Si-mone, nel ruolo di un re Davide sprovvisto di fionda, ha ricevu-to una diffida dall’utilizzo del marchio Gasoline in associa-zione ai suoi prodotti, nonché la prescrizione di distruggere etichette, brochure e tutto il materiale promozionale online e offline legato alla “bionda” di Birrificio Gambolò, il cui nome (certamente null’altro hanno in

comune i due prodotti) appar-tiene al colosso olandese dal 2002. «Secondo la tesi di Hei-neken– spiega Ghiro – avrei utilizzato il nome “Gasoline” per sfruttare la notorietà della birra omonima. In realtà non ero a conoscenza del loro pro-dotto, e comunque, per quella che è la nostra filosofia, l’as-sociazione con una birra indu-striale per noi non è affatto un beneficio in termini di immagi-ne. Artigianale per me è sino-nimo di naturale e qualitativo, per questo ritengo che l’acco-stamento a birre industriali as-somigli più a un handicap che a un punto di forza». Il Birrificio Gambolò ha provato a spiegare le proprie istanze, ma non c’è stato nulla da fare. Nella sfida Davide contro Golìa questa volta ha vinto il gigante. «All’i-nizio – spiega sempre Simone Ghiro – ho provato amarezza, per non dire rabbia. La “Gaso-line” è stata la primissima birra prodotta da Birrificio Gambo-

Birrificio Gambolò diffidato da Heineken

di Christian Draghi

lò, continuare a realizzarla con un nome differente non avreb-be avuto senso. Sarebbe stato come rinnegare la nostra storia aziendale. Così ho trasformato un problema in opportunità, introducendo nella nostra gam-ma due nuove birre: la Mid-gard, una IPA, e una Gose che uscirà a febbraio». Al di là di torto o ragione risulta difficile non provare un po’ di stupore quando si scopre che le multi-nazionali della birra non man-cano di verificare con pignola intransigenza l’operato di mi-nuscole aziende artigiane estra-nee alla grande distribuzione al punto di paventare le vie giudi-ziali quando si tratta di metterle in riga. Che i giganti dell’in-dustria birraria si sentano in qualche misura minacciati dal diffondersi dei microbirrifici? C’è forse irritazione per l’asce-sa di un movimento improntato alla qualità produttiva, più che alla quantità di birra immessa sul mercato? Chissà.

Il colosso olandese: “Il nome Gasoline appartiene al nostro marchio”

lunedì 24 dicembre 2018. “Durante il periodo na-talizio è opportuno pro-muovere eventi e attività nel centro storico - ag-giunge Angela Gregorini, vicesindaco e assessore al Commercio - e a tal fine abbiamo deciso la sosta gratuita nei parcheggi di interscambio e il poten-ziamento di Morpheus per la notte di capodanno”. Nel dettaglio: promozio-ne dell’utilizzo dei par-cheggi di interscambio, con sosta gratuita nell’a-rea ex Cattaneo e Viale Nazzario Sauro dal 10 al 24 dicembre, anche nei giorni feriali; come lo

In occasione delle fe-ste natalizie l’ammi-nistrazione comunale

di Pavia riproporrà il ser-vizio di trasporto pubbli-co gratuito alla cittadi-nanza già provato l’anno scorso. Ad annunciarlo è l’assessore alla mobilità Giuliano Ruffinazzi. “Il servizio ha avuto un esi-to positivo in termini di utilizzo lo scorso anno, per tanto abbiamo deciso di proporlo anche per il 2018”. Gli autobus urba-ni saranno gratuiti neinei giorni di domenica 23 e

Corse gratis a Pavia il 23 e 24 dicembre

Autobus e parcheggi, arriva il “bonus” natalizio

scorso anno, chi avesse già fatto l’abbonamento del parcheggio per que-ste due aree per il mese di dicembre, potrà uti-lizzarlo nelle aree ex Cattaneo e Viale Naz-zario Sauro nel mese di gennaio 2019. Il servi-zio di autobus nottur-no ”Morpheus” sarà so-speso dal 25 al 30 dicembre, mentre saran-no effettuate delle cor-se aggiuntive la notte di Capodanno, lunedì il 31 dicembre (oltre a quel-le ordinarie delle 22.00 23.00 e 00.30) anche alle ore 1.30 e 2.30 di mar-tedì 1° gennaio 2019.

di Christian Draghi

Dicembre 20187ALESSANDRINO

L’Onorevole Riccardo Molinari (Alessan-dria 29/07/83), Capo-

gruppo della Lega alla Ca-mera dei Deputati, Laureato in Giurisprudenza all’Uni-versità di Genova, di profes-sione è Avvocato. Sempre disponibile con la stampa locale e sensibile alle pro-blematiche del nostro terri-torio, ancora una volta ha risposto volentieri alle do-mande per le nostre tre te-state: Giornale di Alessan-dria, Giornale dell’Oltrepo e Giornale di Pavia. In apertu-ra di intervista gli abbiamo chiesto le ultime novità per quanto concerne la trattativa con l’Europa sulla manovra del Governo, eventualmente se esiste la possibilità di una marcia indietro, ritocchi o ripensamenti da parte di Salvini e Di Maio: “Ripen-samenti non ce ne sono. E’ l’Europa che sta scendendo a compromessi, visto che il problema principale che evidenziava la Commissio-ne europea sulla manovra di bilancio italiana era la rifor-ma delle pensioni, la quota 100. Questo perchè il pro-blema dell’Europa non sono i numeri, non è il deficit ec-cessivo, ma è una questione politica, perchè la riforma delle pensioni non è una spesa eccessiva. Il problema è che la Commissione euro-pea non vuole cedere rispet-to alle politiche di austerità che sono state portate avanti negli ultimi anni, quindi col Governo Monti e i governi Renzi e Gentiloni su questo tema dei diritti sociali e del-le pensioni in primis, hanno fatto credere agli italiani che non era possibile una rifor-ma, perchè avevamo vissuto per anni sopra le nostre pos-sibilità, Invece - prosegue Molinari - questo Governo sta dimostrando che la rifor-ma delle pensioni con il su-peramento della Legge For-nero si può fare, e si può fare senza neanche spendere troppo. I fatti anche della Francia dimostrano che c’è un’istanza di diritti sociali e di attenzione alle classi più deboli che sta montando in Europa, e in Italia in questo momento è uno dei pochi governi europei che è stato eletto sulla base di quelle istanze e le porta avanti, e la Commissione quindi voleva bloccare il percorso di rifor-ma in Italia. A quanto pare ci si sta accordando sulla manovra e quindi alla fine l’Italia dovrebbe riuscire ad evitare la procedura d’ infra-

zione che sarebbe stata un problema per il nostro tes-suto economico, e allo stes-so tempo portare a termine le riforme che vuole fare, a partire proprio dalla quota 100, la riforma delle pensio-ni”. I cosiddetti “corvi”,

vale a dire l’opposizione, gracchiano però auspicando che la fine della legislatura giunga al più presto. Ma il Governo si dice certo di ar-rivare alla scadenza natura-le: “Nessuno ha la sfera di cristallo. E’ chiaro che noi abbiamo un pacchetto di ri-forme e un’idea di gestione della cosa pubblica che guarda a più anni. Non pos-siamo fare tutto subito, ma ad esempio la riforma del superamento della Fornero è un superamento che avvie-ne nel giro di tre anni, tre esercizi. La flat tax uguale, iniziamo a farla per le parti-te Iva più piccole, ma l’o-biettivo nel corso della legi-slatura è di riuscire a portarla a tutti quanti i con-tribuenti. Quindi è evidente che abbiamo tante cose da fare e la prospettiva che ci diamo è quella della legisla-tura. Se questo Governo ter-rà o non terrà, questo non si può dire. Diciamo che ad oggi, superato lo scoglio della Finanziaria ci sono buone possibilità che duri. Sicuramente il fatto di esse-re andati incontro alla Com-missione europea, di avere trovato una quadra, di avere smussato le tensioni, dimo-stra che non è vero come qualcuno diceva che questa maggioranza voleva incas-sare alle europee, quindi

ALLO STUDIO UN PROVVEDIMENTO A TUTELA DEI MARCHI STORICI

fare solo un’operazione po-litica, ma c’è un’idea di Go-verno per il futuro del Pae-se. Tutti quelli che pensavano che fossimo in mano a una manica di scap-pati da casa che puntavano soltanto a massimizzare il

consenso sono rimasti delu-si, perchè stiamo dimostran-do che si può mantenere una coerenza politica rispetto a quello che è il programma, ma nello stesso tempo esse-re responsabili evitando la procedura d’infrazione”. Parlando di terrorismo, an-cora una volta dobbiamo re-gistrare anche una vittima italiana, il giornalista Anto-nio Megalizzi che ha perso la vita nell’attentato al Mer-catino di Strasburgo. In Ita-lia invece, ogni anno torna la proposta di vietare il Pre-sepe, i canti di Natale, il Crocifisso nelle classi, in quanto secondo qualcuno, si andrebbe ad urtare la reli-gione musulmana: “Noi ab-biamo la fortuna di avere un sistema di intelligence, un sistema di polizia particolar-mente efficiente, perchè in-fatti l’Italia è uno dei pochi Paesi occidentali ed europei dove ancora non ci sono sta-ti, fortunatamente, attentati di matrice islamista. Questo è un primo aspetto. L’altro aspetto, bisogna anche dire che l’Italia non ha la quanti-tà di immigrati di religione islamica che ha ad esempio la Francia, quindi loro han-no anche un numero di per-sone maggiore da controlla-re. Ma il vero tema è un altro. Il vero tema da porci è che, visto e considerato che

INTERVISTA CON L’ON. RICCARDO MOLINARI CAPOGRUPPO LEGA

chi si sta macchiando di questi crimini, questa volta come anche al Bataclan e in altri attentati che ci sono stati, non sono immigrati appena arrivati in Francia, ma sono francesi, cioè sono magari figli di seconda o

terza generazione di immi-grati. Quindi il problema qual’è? Che quel modello di società, quel modello di in-tegrazione, l’idea di un Eu-ropa cosmopolita, è un’idea che dimostra tutte le sue de-bolezze. Non si capisce per-chè a distanza di tre genera-zioni un giovane francese debba sviluppare un odio così forte verso la cultura francese e la cultura occi-dentale da prendere un fuci-le e mettersi a sparare sulla folla in nome di Hallah. Quindi il punto è questo. Quanto è possibile integrare così tante persone nel nostro sistema europeo, data anche la crisi economica che ab-biamo? Questa è la vera do-manda da porci. Secondo me, il Governo italiano con il Decreto Salvini, che ora è la Legge Salvini, sta rispon-dendo nel modo giusto, per-chè sta cercando di gestire le politiche migratorie in maniera rigorosa, facendo entrare in Italia un numero minore di persone. Sono già calati dell’80% gli sbarchi, e soprattutto prevedendo un sistema dell’accoglienza che non butti più via soldi pubblici, erano 5 miliardi all’anno per ingrassare le Cooperative e tenere in pie-di un sistema che faceva sta-re in Italia chiunque, anche chi non ne aveva diritto a

restarci perchè non fuggiva da nessuna guerra, ma avere un sistema di integrazione che usa risorse pubbliche per integrare solo quella piccola parte di immigrati che hanno diritto di stare in Italia, cioè quelli che fuggo-no dalle guerre e con piccoli numeri evidentemente è più semplice avviare l’integra-zione. Con 200.000 persone all’anno come arrivavano prima, è chiaro che a queste persone un posto di lavoro e una casa non gliela poteva garantire nessuno. Quando tu lasci delle persone in con-dizioni economiche preca-rie, è anche più facile farsi abbindolare dalle sirene del terrorismo e dal fondamen-talismo islamico. Il proble-ma è molto complesso, però l’Italia fortunatamente non è nella situazione della Francia, e oggi c’è un Go-verno che sul tema dell’im-migrazione ha posto grande attenzione e sta ottenendo ottimi risultati”. Il conside-revole calo sugli arrivi è un risultato sotto gli occhi di tutti, ma parallelamente alla diminuzione degli sbarchi ci si aspetta un altrettanto con-siderevole aumento dei rim-patri. “Certo. La Legge Sal-vini prevede questo. Si verifica prima chi ha diritto di stare in Italia e chi no, chi ha titolo entra nel program-ma Sprar, quindi entra a fare un percorso di integrazione, chi non ha titolo va nei Cpr e viene rimpatriato. Nel De-creto Salvini sono aumenta-ti a ventitre milioni e mezzo le risorse per i rimpatri, Sal-vini sta cercando di miglio-rare gli accordi internazio-nali con i Paesi di origine dove ci sono già gli accordi e stringerne nuovi per velo-cizzare i rimpatri. E’ un per-corso lungo ma si sta facen-do tutto quello che è possibile fare”. Altro pro-blema di attualità sono le grandi industrie italiane che vengono acquisite da com-pagnie straniere, per poi es-sere successivamente trasfe-rite all’estero, a discapito dei nostri lavoratori, pena-lizzando l’economia del ter-ritorio ove sorgono: “Noi stiamo studiando col Mi.S.E. (Ministero Svilup-po Economico - n.d.r.), un provvedimento per tutelare i marchi storici. E’ chiaro che è molto difficile, perchè in Europa come sapete esiste la libera circolazione di la-voratori, dei capitali, delle professioni, per cui chiun-que può comperare un’A-zienda europea, italiana in questo caso, e decidere di chiudere e spostare la pro-

duzione fuori dall’Europa. Questo purtroppo è possibi-le, ma l’unico modo di ren-derlo impossibile è cambia-re le regole europee. Servono regole europee che difendano la produzione in Europa e che difendano i marchi e le aziende europee dall’acquisto da parte di aziende extraeuropee, che poi ovviamente puntano a ridurre i costi portando la produzione fuori dall’Unio-ne Europea. Qualcosa ab-biamo fatto nel Decreto Di-gnità, dove c’è una norma che prevede che le imprese che ricevono aiuti di Stato per mantenere l’occupazio-ne e la produzione in Italia, e poi chiudono, licenziano o delocalizzano, debbano re-stituire completamente l’a-iuto di Stato ricevuto e che abbiano una sanzione da due a quattro volte dell’im-porto ricevuto. Qualcosa ab-biamo già fatto, ma questo riguarda chi riceve aiuti di Stato. Purtroppo, vedasi caso Pernigotti ad esempio, molto spesso ci sono azien-de che non hanno ricevuto alcun aiuto di Stato, vengo-no, comprano e poi creano un problema sociale e occu-pazionale. Ci stiamo lavo-rando, ma il problema è che non è possibile, con la nor-mativa europea vigente, li-mitare la libertà di circola-zione dei capitali. Quindi questa è una di quelle cose che vanno risolte a livello europeo e con una politica economica europea diversa, su cui noi ovviamente ci stiamo battendo, perchè noi da anni diciamo che questa globalizzazione incontrolla-ta avrebbe impoverito il no-stro tessuto imprenditoriale e non l’avrebbe reso più ric-co. Purtroppo la gente se ne sta rendendo conto adesso. Serve un cambio di regole che protegga il mercato uni-co europeo da questa colo-nizzazione economica da Paesi fuori dall’Europa”. Natale si avvicina, con lui Capodanno e l’anno nuovo, che si spera, come sempre ci auguriamo, migliore del precedente. L’On. Riccardo Molinari invia ai nostri let-tori un suo personale mes-saggio. “Un saluto a tutti i lettori, con l’augurio di pas-sare le feste in maniera sere-na. L’anno che ci aspetta sarà un anno importante, il Governo e la maggioranza faranno di tutto per dare le risposte che i cittadini si aspettano. Speriamo già di ottenere molto con questa Legge Finanziaria, anche l’anno che verrà sarà un anno importante”.

di Claudio Croce

Via Martiri della Resistenza, 48Fraz. Mantovana - Predosa (AL) Tel. e fax 0131 710131 [email protected]

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A Natale regala Mantovanada noi troverete

prestigiose confezioni regaloe bottiglie personalizzate!

I nostri vini e gli abbinamenti gastronomiciSta per arrivare la stagione invernale, e con esso il piacere di trovarsi in ottima compagnia, al caldo at-torno ad una bella tavola imbandita, con i piatti della tradizione culinaria italiana, e Vi vogliamo suggerire alcuni accorgimenti, per scegliere il vino giusto da ab-binare, della Cantina Sociale di Mantovana.

Piatti di Pesce o Crostacei

Per gli antipasti con crostacei e di pesce e vediamo particolarmente indicato il Piemonte Chardonnay d.o.c. “Rugiada” frizzante come da tendenza del mo-mento che “obbliga” a pasteggiare cenare con le bolle. Il “Rugiada” è indicato perché si sposa anche con ver-dure e formaggi poco stagionati.Per i primi con pesce, vi consigliamo vini bianchi profumati o anche vini rossi ma di poco corpo. Guar-dando alla nostra selezione potreste proseguire con lo Chardonnay “Rugiada” o il Cortese dell’Alto Monfer-rato “Bandiasso”, oppure scegliere il nostro Piemonte Rosato d.o.c. “Fior di Rosa, che si sposa molto bene con i crostacei.i secondi ovviamente dipende, per i piatti a base di pesce Vi consigliamo il nostro Gavi d.o.c.g. “Sguar-do”. Questi piatti tendono al dolce e quindi il vino non deve essere troppo alcolico. Se scegliete i cro-stacei l’ideale è l’ottimo Rosè Spumante “Frattina” in grado di sgrassare la pietanza.Se avete del pesce al forno o arrostito in padella po-treste abbinare un vino bianco con buona struttura, come in ns. Monferrato Bianco “San Lorenzo”, in quanto il sapore di un vino troppo leggero potrebbe non reggere il sapore marcato del piatto.

Primi Piatti, Carne, Formaggi e, SalumiPer l’antipasto di formaggi e salumi possiamo portare a tavola un vino rosso non troppo corposo che per-

metta ai commensali di iniziare il pranzo in maniera “semplice”, in questo caso vediamo bene il Piemonte Bonarda d.o.c “Rovannina”., la cui naturale vivacità, aiuterà nella pulizia del palato. Per primi saporiti quali cannelloni ripieni, lasagne al forno o i cappelletti in brodo, è necessario un vino sempre rosso ma più corposo con media acidità, ad esempio il nostro Dolcetto di Ovada “Il Piaggio”, an-che nella versione Ovada superiore D.O.C.G, che ren-derà ancor più deliziosi i vostri primi piatti. Per un secondo di arrosto o selvaggina possiamo salire ancora di corpo, scegliere un vino profumato che possa farci concludere al meglio il vostro tanto atteso pranzo, in questo caso vi consigliamo il nostro Barbera del Monferrato d.o.c. “Cerretta”, anche nella versione Barbera Monferrato d.o.c.g. superiore, molto indicato per secondi importanti e speziati

Dolci

Per i dolci molto dipende dal gusto delle persone. A chi preferisce abbinare al dolce lo Spumante secco, consigliamo I nostri spumanti Brut “Ma-rengo” o “Monteri”, entram-bi di ottima qualità, dal fi ne perlage e dal piacevole sapore tipico di lievito. A chi preferi-sce abbinare i vini dolci, consigliamo “Giocoso”, vino Moscato dolce, delicato e profumato , oppure “San Biagio” Monferrato Freisa, amabile e con un piacevo-le profumo e aroma muschiato.Comunque per fi nire vi consigliamo di bere con mo-derazione, e bere vino di qualità, quindi il vino della Cantina Sociale di Mantovana, in questo modo potre-te esaltare i sapori del cibo e comunque far del bene al vostro corpo!

CANTINA SOCIALE DI MANTOVANA

A Natale regala Mantovana

10Dicembre 2018 TORTONESE

La commissione La-vori Pubblici del consiglio comuna-

le ha individuato la solu-zione alla pericolosità di Corso Don Orione, con-nessa ai dissuasori di ve-locità che si sono rivelati troppo alti per una so-luzione senza eventuali incidenti. Pertanto il pro-getto di riqualificazione per il corso che costitu-isce l’ingresso sud della città di Tortona, ha vis-suto di una buona dose di contraddizioni. Corso Don Orione è frequentata da un grande numero di autoveicoli ed è esposta, essendo costituita da un lungo rettilineo, a mo-menti di velocità elevata con conseguente rischio d’incidenti. Inoltre la presenza di numerose at-

STRADA RIALZATA PER ATTENUARE I DOSSISi cerca di limitare i disagi della circolazione

In Corso Don Orione si è trovata la soluzione

ordinanza della Cassa-zione, ha chiarito alcune questioni. Prima di tutto è il Prefetto competente che deve decidere dove posizionare gli autove-lox. C’è da rilevare altre-sì che tutte le postazioni devono essere segnalate e ben visibili con cartelli

Sono stati realizzati nuovi autovelox di nuova generazione

e sono stati posizionati sulle strade provinciali. Il cambiamento ha già su-scitato perplessità, se non addirittura allarme tra gli automobilisti. Sulla pro-vinciale verso Pontecu-rone si sono notate nuove tabelle che sembravano rappresentare dei tutor simili a quelli già presen-ti sulle autostrade. Non è così. I vecchi autovelox, oltre ad essere poco effi-caci, erano anche antie-conomici. Invece quelli appena installati hanno dei radar che rilevano la velocità e risultano più affidabili. In un futuro, non molto lontano, si ar-riverà a monitorare l’in-tera sede stradale con la possibilità di rilevare la velocità in entrambe le direzioni. Si deve sotto-lineare che una recente

Installati nuovi autovelox

tività economiche e com-merciali, risulta insicura anche per i pedoni che la devono attraversare. La decisione di installare i dissuasori di velocità si è dimostrata eccessiva pro-prio per l’altezza degli stessi, in quanto i veicoli ed i mezzi pesanti erano costretti a impennate im-provvise e a discese re-pentine dai dossi. Dopo alcune possibili soluzio-ni si è pensato di innal-zare la sede stradale in modo da limare l’altezza dei dossi, approfittan-do anche di provvedere all’asfaltatura del manto stradale in precarie con-dizioni. Una soluzione idonea a tutelare la sicu-rezza stradale, limitare il disagio del transito e contenere le spese.

NUOVE MULTE IN ARRIVOPresenti sulle provinciali

stradali a distanze prefis-sate. Ci devo essere 250 metri sulle autostrade e sulle strade extraurbane principali e 150 metri su strade secondarie ex-traurbane. Insomma oc-chi aperti per non cadere in queste nuove forme di rilevatori di velocità.

L’ANGOLO

DELLE VIGNETTE

DI FABIO BUFFA

Dicembre 201811

Anche quest’an-no torna “Nata-le a Novi”, una

lunga serie di iniziative che animerà la città nel periodo delle imminenti festività.Tra le attrazioni la pista su ghiaccio coperta, fino al 15 gennaio 2019 in corso Marenco, nell’area dell’ex piazzale delle corriere. L’area di viale Saffi (angolo via Garibaldi) ospiterà il trenino lilli-

puziano, piccolo treno su rotaia con percorso illuminato, fino al 13 gennaio. Inoltre La slitta di Babbo Natale in Centro Storico, a cura del Cuore di Novi, domenica 16 dicembre.Giovedì 20 dicembre, alle ore 21.00, presso il Centro Fieristico Dolci Terre di Novi, Galà a fa-vore dell’ospedale gasli-ni di Genova. Non mancherà il con-sueto appuntamento con

NOVESE

Natale a Novi

Fino al 15 Gennaio in Corso Marenco

Il 2 gennaio 2019, pres-so il Museo dei Cam-pionissimi di Novi

Ligure, si rinnova, come ogni anno, l’omaggio a uno dei più grandi talenti dello sport, il Campionis-simo Fausto Coppi. L’an-niversario della scomparsa del campione di ciclismo suscita sempre forti emo-zioni e in questo giorno il suo ricordo è ancora vivo e presente. Il Museo dei Campionissimi aprirà il 2019, in ricordo dei 100 anni dalla nascita di Fau-sto Coppi e dei 100 anni dalla prima vittoria di Co-stante Girardengo al Giro d’Italia, con un pomerig-gio ricco di appuntamen-ti e ospiti d’eccellenza. Dalle ore 16.00, con i col-leghi di RCS, verrà presen-tata l’11ª tappa del Giro d’Italia del 22 maggio del

Il 2 gennaio omaggio a Coppi e presentazione 11ª Tappa Giro d’Italia 2019

prossimo anno, Carpi - Novi Ligure. Con imma-gini, filmati e schede, pro-iettati sui tre mega schermi del Museo, verrà rivelato il percorso di 206 chilo-metri, che porterà la caro-vana del Giro dall’Emilia al Piemonte, con dettagli su partecipanti, strade, eventi rosa e villaggi com-merciali, che accompa-gneranno l’evento in città.Sarà il quarto arrivo di tap-pa a Novi: la prima volta risale al 29 maggio 1965. Infine, Overall Cycling Team mostrerà al pub-blico la nuova maglia gara dedicata proprio al centenario della na-scita di Fausto Coppi.

la rassegna di corali del territorio e il Gran Con-certo di Fine Anno, il 28 dicembre alle ore 21,00 presso il Centro Fieristi-co Dolci Terre di Novi.Infine Capodanno nove-se lunedì 31 dicembre e domenica 13 gennaio manifestazione podisti-ca “Ludico Motoria Ri-creativa” a passo libero attraverso le vie cittadi-ne di circa 4,5 km, per i lavoratori di Pernigotti e Iperdì.

Finalmente, dopo aver preso in esame l’ana-lisi tra costi e benefici,

il Ministro Toninelli dei 5 Stelle da l’Ok per “Il Terzo Valico”. L’opera quindi si farà e quindi il progetto verrà

portato a termine. In partico-lare il Ministro ha afferma-to che il totale dei costi del recesso ammonterebbero a 1,2 miliardi di euro. Pertan-to la prosecuzione dei lavori rende l’opera efficiente. Il costo a finire, supererebbe i benefici per 1 miliardo e 576

TERZO VALICO C’E’ L’OK

milioni. All’interno di que-sta cifra sono calcolate varie voci. Tanto per esemplificare i minori ricavi dei conces-sionari autostradali oppure i 905 milioni di accise sulla benzina che non verrebbero

incassate dalla Stato, causa il cambio modale da strada a ferrovia. Il Terzo Valico è un’opera complessa e mol-to onerosa ed interamente pagata con i soldi pubblici. Per questo motivo si sono valutate con molte attenzioni le eventualità costi/benefici.

Malcontento tra i grillini no-vesi che non hanno gradito la decisione di Toninelli. Infatti si afferma che il costo sarebbe stato sicuramente inferiore all’importo che la collettività dovrà sborsare

per un’opera giudicata inuti-le. I pentastellati locali han-no preso atto delle decisioni governative ma sottolineano che si impegneranno a con-trollare il territorio e l’am-biente. Tutto ciò con inziati-ve mirate alla garanzia della città.

Malumore dei grillini di Novi Ligure

Dicembre 201812

Silvia Piani, lau-reata in Scienze i n f e r m i e r i s t i c h e

pediatriche, ha lavorato al Policlinico di Pavia nel Reparto di Terapia Intensiva Neonatale. Dal settembre 2016 ad aprile 2018 ha ricoper-to la carica di Consi-gliere regionale della Lombardia, ed è stata componente della VIII Commissione consiliare permanente Agricoltu-ra, Montagna, Foreste e Parchi. Nell’XI Legisla-tura, il 29 marzo 2018 è stata nominata dal Pre-sidente Attilio Fontana, Assessore regionale alle Politiche per la Fami-glia, Genitorialità e Pari Opportunità. L’abbiamo avvicinata per chieder-le, fra l’altro, un bilan-cio nell’ambito dell’as-sessorato che ricopre, se pur da breve tempo. “Questi primi mesi sono stati impegnativi - affer-ma la Dr.ssa Piani - ma entusiasmanti sotto di-versi punti di vista. Ho proposto una nuova leg-ge per tutelare i minori che frequentano i nidi lombardi, investendo sulla formazione del per-sonale ed incentivando l’installazione di siste-mi di video sorveglian-za. Il provvedimento, di cui sono particolarmente orgogliosa - prosegue l’Assessore - è già stato approvato dal Consiglio regionale e nelle pros-sime settimane provve-derò a darne attuazione. Abbiamo riscosso un incredibile successo con la misura “Nidi Gratis 2018/2019”, con oltre 15.000 famiglie che be-neficeranno dell’azzera-mento della retta, per uno stanziamento complessi-

vo di circa 38 milioni di euro. Abbiamo lavorato molto per la prevenzione e il contrasto alla vio-lenza sulle donne e dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo, stanzia-to ingenti risorse per la riattivazione del “Bonus Famiglia” e per la “Leva civica regionale”. Tanti interventi importanti e particolarmente attesi, nella convinzione di po-ter fare ancora meglio per i nostri cittadini”. Un tema spinoso di cui attualmente poco si par-la, ma sempre di spesso-re, sono le unioni civili e adozioni gay. Abbiamo chiesto all’Assessore Piani quale sia la priori-tà del suo assessorato in questo senso. “La prio-rità del mio assessorato è quella di garantire un sostegno concreto alla famiglia, così come de-finita nella Costituzione italiana, riconoscendo-ne il valore come fon-damento della nostra società. Questo non si-gnifica ledere i diritti di qualcuno - precisa la Dottoressa Piani - bensì affermare la centralità di questo tema nell’ambito delle politiche regiona-li, anche attraverso in-terventi di sostegno alla natalità. Sono personal-mente contraria alle ado-zioni gay, poiché credo nel diritto irrinunciabile di ogni bambino di avere una mamma e un papà”. Avendo davanti l’intera legislatura si ha la pos-sibilità di programmare iniziative o approntare modifiche, utili a questo importante assessorato. Cerchiamo di capire se ci sono e quali possano essere. “Vorrei riforma-re la legge regionale n. 23/99, in materia di poli-tiche per la famiglia, an-che in virtù dei bisogni

“Credo molto nella misura dei nidi gratis”

emergenti. La revisione del testo normativo con-sentirebbe di mettere a sistema una moltitudine di interventi e di riordi-nare le misure attive in un’ottica di efficienta-mento e di ampliamento della platea dei benefi-ciari”. Prima gli italiani è solo uno slogan, oppu-re c’è davvero un razzi-smo? Ecco il pensiero dell’Assessore: “Troppo spesso, soprattutto con i recenti governi, c’è stata la tendenza a sostenere, anche impropriamente, gli extracomunitari, di-menticando i bisogni di milioni di famiglie ita-liane. Il business dell’ac-coglienza ha favorito gli interessi di pochi a scapito di tanti cittadi-ni che chiedono rispo-ste ed aiuti concreti. Da questo punto di vista, il Ministro Salvini ha at-tuato una vera e propria rivoluzione, riportando buonsenso nella gestione delle politiche in materia di immigrazione”. Non possiamo esimerci dal chiedere alla Dottoressa Piani di dare uno sguar-do politico a livello go-vernativo per quanto concerne il suo assesso-rato, ovvero quale poli-tica dovrebbe adottare lo Stato: “La manovra fi-nanziaria attualmente in discussione prevede l’at-tivazione di importanti misure a sostegno della famiglia. Credo molto nella misura “Nidi Gra-tis”, anche come stru-mento di conciliazione vita-lavoro e credo che sarebbe importante che venisse replicata a livel-lo nazionale, così come l’installazione di sistemi di video sorveglianza nei nidi e nelle case di ripo-so, come strumento di tutela di soggetti parti-colarmente fragili”.

INTERVISTA CON L’ASSESSORE REGIONALE SILVIA PIANI

SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA NEI NIDI E NELLE CASE DI RIPOSO

di Claudio Croce

14Dicembre 2018 CULTURA

Come san Nicola divenne Babbo Natale

E’ una storia lunga quel-la di Babbo Natale: nasce in riva al Medi-

terraneo, muta nell’Europa del nord, diviene Santa Claus in America. Alle origini era

identificato in san Nicola, greco, nato attorno al 280 d.C., divenuto vescovo di Myra, una cittadina romana in Turchia. Subì persecuzioni , trascorse parecchi anni in carcere, fino al 313, anno in cui Costantino, con l’editto di Milano, autorizzò il culto cristiano. Il suo aspetto, però, non somigliava affatto a quel-lo dell’omone vestito di ros-so e dalla barba bianca che è oggi nel sentire comune. Anzi, secondo la ricostruzio-ne fatta dall’antropologa fo-rense dell’Università di Man-chester Catherine Wilkinson basata sui resti conservati nella cripta della basilica di Bari, il santo sarebbe stato un uomo dalla pelle olivastra, col naso rotto da percosse,

la barba e i capelli grigi. Ma come fu associato al Nata-le? Per molti anni il culto di san Nicola fu popolarissimo, tanto che molte professioni, come quella del marinaio, lo adottarono come patrono. Il giorno a lui dedicato era il 6 dicembre, festività in cui in

molte aree dell’Europa si so-leva portare doni ai bambini. Tuttavia, con la riforma pro-testante il culto dei santi ven-ne abolito. Serviva allora una figura che lo sostituisse. Nac-quero così nel mondo germa-nico alcune figure a metà fra il folletto e il demone. Alcu-ne, come i Krumps, vennero affiancate a Gesù bambino quali aiutanti e per incutere paura ai cattivi. Attraverso gli immigrati nordeuropei queste leggende approdarono anche in America, ma stentarono ad affermarsi. Nei primi dell’ot-tocento molti poeti descris-sero il Natale come una festa familiare, recuperando anche l’immagine di san Nicola. Nel 1809 Washington Irving delineò un san Nicola che

A proposito del Natale

di Edoardo Castellazzi passava sui tetti su di un car-ro volante portando doni ai bimbi buoni. Un libretto ano-nimo in versi, The childrens friend, apparve un san Nicola associato al Natale ,ma senza alcuna implicazione religiosa e vestito delle tipiche pellicce dei portatori di doni germani-

ci. Nel 1822 fu scritta da Cle-ment Clark Moore, e secondo altri da Hernry Levington, la poesia A visit from St. Nicho-las. Tutto era mutato: tutto era di sapore olandese, come i nomi delle renne, forse per il fatto che la stessa moglie del professor Moore era olan-dese Non era più il santo di Myra, ma un folletto veloce, allegro, anziano, che guida una slitta trascinata da otto renne, tanto piccolo da poter passare per i camini. Solo agli inizi del XX secolo Bab-bo Natale è divenuto l’omo-ne pacioso che immaginiamo oggi, anche per le scelte pub-blicitarie della Coca Cola che ne ha diffuso la figura mas-siccia e rassicurante in tutto il mondo .

“ LA CAVALCATA DEI MAGI”

La leggenda dei Magi, i tre astronomi e sacerdoti zoroastrani, portatori di

doni preziosissimi, è entrata nel-la tradizione cristiana grazie al

Vangelo di Matteo ( 2, 1-12 ). Se-condo il racconto dell’Apostolo , i tre uomini saggi compirono un lungo viaggio per rendere omag-gio a Gesù, seguendo il corso della cometa. Da allora il mito ha percorso le pagine della trasmis-sione orale e dell’arte, producen-do, fra le altre manifestazioni, la famosissima “ Cavalcata dei Magi”, capolavoro del pittore fiorentino Benozzo Gozzoli. Oc-cupa le tre pareti più grandi della cappella realizzata da Micheloz-zo, l’architetto di fiducia di Cosi-mo, fra il 1449 ed il 1459 nella nuova dimora medicea dell’al-lora via Larga, oggi via Cavour, il palazzo Medici Riccardi, di cui Michelozzo fu artefice così come lo fu della sistemazione della chiesa dell’ Annunziata e del recupero del convento di san Marco. Conclusi i lavori della cappella privata dedicata alla Santissima Trinità, per la quale già nel 1442 Papa Martino V aveva concesso ai Medici il per-messo di costruzione, Piero de’ Medici diede incarico a Benozzo Gozzoli , allievo del Beato Ange-lico, di decorarne le pareti. L’ope-ra fu iniziata nella primavera del 1459, dopo cioè che Benozzo era rientrato da Roma e da Perugia, e dopo che Papa Pio II Piccolo-

mini , Galeazzo Maria Sforza e Sigismondo Malatesta erano stati ospiti di Cosimo il Vecchio presso la nuova residenza medi-cea. I documenti dell’epoca atte-stano infatti che prima dell’aprile di quell’anno la cappella aveva come unico dipinto la pala d’al-

tare dell’Adorazione di Filippo Lippi. Entro il Natale dello stes-so anno, Benozzo ultimò la sua opera, che ebbe come fulcro il viaggio dei Magi verso Betlem-me. Il dipinto racchiude in realtà un preciso riferimento politico e l’intenzione di render merito e lustro ai committenti. Riproduce , infatti, esattamente l’arrivo so-lenne di Medici e di varie altre figure di potere del tempo a Fi-renze da Ferrara, in concomitan-za con il Concilio del 1438/’39, quando ai Medici fu tributato un onore grande, benché rimasto senza esito concreto: presiedere al tentativo estremo dell’impe-ratore bizantino di riunificare le chiese latina e bizantina e, più propriamente, di ottenere appoggio dall’occidente contro l’assedio di Costantinopoli da parte del sultano turco Mahmet il conquistatore. La cosa finì con la caduta della città nel 1453, senza che né il Papa, né gli altri potenti del mondo occidentale avesse-ro fornito un vero aiuto. Per dar lustro alla famiglia medicea, Be-nozzo ne raffigurò gli esponenti più importanti ,accompagnati da numerosi altri personaggi illustri. Gli stessi Magi, raffigurati secon-do la tradizione, Gaspare in abito bianco e giovane, Baldassarre

Dal mecenatismo mediceo

Un capolavoro di Benozzo Gozzoli

di Edoardo Castellazzi più maturo in verde e dal colorito scuro, Melchiorre, il più anziano, vestito di rosso, rappresentano rispettivamente l’allora imberbe Lorenzo, l’imperatore Giovanni VIII Paleologo di Bisanzio, Giu-seppe II Patriarca di Costantino-poli. Attorno compaiono Piero e

Cosimo, Sigismondo Malatesta, signore di Rimini, Galeazzo Maria Sforza, signore di Milano, ed uno stuolo di filosofi e stu-diosi quali Cristoforo Landino e Marsilio Ficino, nonché lo stesso Benozzo in cappello rosso. Non viene escluso da studi recenti l’intento di identificare nel cor-teo, secondo lo spirito umanisti-co del tempo, il trasferirsi della cultura bizantina verso occidente attraverso la presenza significa-tiva dei neoplatonici. Sul piano artistico il capolavoro di Benoz-zo presenta una tecnica raffina-tissima, cui appartiene una cura meticolosa dei particolari, siano essi i gioielli preziosissimi, tes-suti decorati, drappi e bardature dei cavalli, sino agli elementi pa-esaggistici, dai frutti copiosi sugli alberi , ai fiori diffusi sul prato, dalle ali angeliche variopinte, alle piume policromatiche dei volatili. Lo splendore delle sce-ne, complesse e ricche, fu otte-nuto grazie all’impiego generoso di materiali pregiatissimi come il lapislazzolo, le lamine d’oro, le lacche lucide. Il risultato pittorico è efficace e trae ancora maggior risalto dalle dimensioni conte-nute della stanza e dall’illumina-zione che riproduce l’originaria complicità delle candele.

Dicembre 201815CULTURA

Il tratto di territorio toscano, che si parte dall’Aretino per incunearsi ad est fra

Marche , Umbria e Romagna, è un prezioso piccolo angolo dell’infanzia di questo nostro

Paese.Il paesaggio, montuoso e ghia-ioso , col verde che cresce fra rocce sbiancate dal sole estivo, è immutato da secoli, con le sue asprezze di linee addolcite dall’intensità dei colori in esta-te. Il tutto è reso uniforme dalla luce intensa.Montefeltro, Val Tiberina, Casentino, Urbinate non sono solo il cuore geografico, ma anche il cuore del “ gusto itali-co”, visibile nelle opere di chi ha reso grande questa defini-zione secoli fa.Qui sono nati Michelangelo e Piero Della Francesca.Di quest’ultimo è custodita una preziosa opera nel paesino di Monterchi, per cui fu creata. Lungo una delle strade statali più belle d’Italia, che corre da Arezzo a Urbino, passando vicino ad Anghiari, parte una deviazione che porta al pae-se, arroccato su una collina di 350 metri d’altezza, chiamata Monte di Ercole.L’opera è l’affresco della Ma-donna del parto , oggi con-servata in un Museo apposi-tamente approntato per lei e diventato , fra l’altro, una delle principali fonti di reddito per la piccola comunità. Al di là delle lunghe diatribe se la proprietà dell’opera debba essere della cittadinanza o della diocesi di Arezzo, e della questione ri-guardante la datazione , essa è un capolavoro dell’artista biturgense. Un tempo colloca-

ta nella cappella di S. Maria di Momentana poco fuori del pa-ese era meta delle gestanti che, per consuetudine, compivano un breve pellegrinaggio dalla collina a valle per andare a pre-gare davanti a lei, onde propi-ziare il parto. Il tema della Ma-donna gravida con in mano un

libro chiuso a contatto col ven-tre per simboleggiare l’antico testamento e quindi il Verbo incarnato, era al tempo assai diffuso. A fianco dell’altro to-pos iconografico “la Madonna del latte” ( cioè della Vergine che allatta Gesù o un Santo ) , era un tema molto amato dai fedeli e diretta trasposizione di iconografie precristiane , la cui origine si perde nella notte dei tempi. Entrambe furono bolla-te come eretiche e vietate dal furore controriformistico del Concilio di Trento. Di recente ne è sta riscoperta una nella chiesa di S. Guniforto a Ca-satisma, coperta da un dipinto successivo controriformistico, ma della quale la tradizione popolare aveva mantenuto il ricordo in chiave di leggenda. La natura materna e umana della Vergine in tale tipo di opere era molto forte e di im-patto profondo per gli umili fedeli. E’ strano che Piero Della Francesca tra gli anni 50 e 60 del ‘400, quando era già in auge, si sia dedicato a questo affresco in una chiesa non importante come quella di Monterchi. Anche per questo motivo l’opera è stata dimen-ticata e riscoperta solo alla fine dell’800. Forse Piero la dipin-se in onore della madre morta in quel periodo, originaria di quel borgo sperduto. D’altra parte non sarebbe del tutto sua se non fosse intrisa di qual-che mistero indecifrabile. Del

LA MADONNA DEL PARTONel cuore d’Italia

Una delle misteriose opere di Piero della Francesca.

maestro conosciamo, infatti, pochissimo, sia della vita sia delle opere, e tuttavia quelle che ci sono rimaste sono tra le più grandi e pure espressioni dell’umanesimo rinascimenta-le. Egli incarna più di chiun-que altro lo spirito geome-trico, razionale, filoclassico,

intellettuale e omocentrico del primo quattrocento. Massimo compendio di ciò che per noi è Piero della Francesca è la flagellazione di Cristo a Urbi-no, uno dei più piccoli quadri della storia dell’arte, ma tanto grande per il suo peso arti-stico, dove anticipa il gusto metafisico mediterraneo di De Chirico .La Madonna del parto si pre-senta racchiusa da una tenda conica , aperta da due Angeli perfettamente simmetrici nella posa e chiastici nei colori ver-de e rosso delle vesti e delle ali. L’ambiente determinato dalla tenda ricorda pienamen-te quello creato dalla tenda nel sogno di Costantino che fa parte delle storie della vera Croce nella Basilica di S, Fran-cesco ad Arezzo, l’ opera più maestosa di Piero. Nel conte-sto spoglio , magistralmente descritto e limitato dalla tenda nella sua rotondità, la Madon-na è al centro, dritta e fiera, bella e un po’ altezzosa, secon-do i canoni della moda di allo-ra, il braccio sinistro poggiato mollemente su di un fianco e la mano destra sul ventre pro-minente. Oltre all’assenza del libro, colpisce la lieve apertura della veste che riprende l’a-pertura della tenda , la quale racchiude così in sé e protegge i personaggi, come il ventre della madre protegge il figlio. Molte sono le interpretazioni teologiche ed esoteriche che

di Edoardo Castellazzi rimandano anche a riti pagani di festività, supposte negli anni dagli studiosi. Potrebbero indi-carlo i melograni sul tendaggio ( prosperità e fertilità ) presenti anche sulla veste di Re Salo-mone , sempre negli affreschi della vera Croce. Come già detto, sempre nelle opere di

Piero il mistero sui significati simbolici risulta essere il tema dominante. Proprio per questo risulta più sensato osservare l’unica cosa certa , cioè il gu-sto e il senso estetico del suo lavoro. Il clima è di profonda innovazione e rivisitazione del gusto antico e di critica all’arte gotica del secolo precedente. Il tutto è ricreato attraverso le nuove regole della prospettiva. In quella radiosa epoca i gran-di artisti erano anche studiosi di matematica , della quale avevano raggiunto una cono-scenza significativa. Lo stesso Piero è autore di tre trattati di matematica e geometria pro-spettica: “ Trattato dell’Aba-co”, “ De prospectiva pigendi” e “ De quinque corporibus regolaribus” e la matematica e la geometria appaiono assai presenti nei suoi lavori.Qui quel che si nota sono la perfetta simmetria assiale dei due Angeli e l’ineccepibile prospettiva circolare ottenuta con le ombre . Forse proprio per l’ambiente più umile o for-se per altre ragioni connesse al misterioso motivo per cui dipinse l’affresco , esso appa-re privo dei rimandi classici ,colonne , architetture greche , soffitti a cassettoni, tipici dell’autore. Ma i volti e le espressioni fuori del tempo e dello spazio , im-mutabili ed eterni come le ope-re della classicità ellenica sono la sua chiara firma.

Strenne di NataleQuest’anno vogliamo sug-

gerirvi due libri oltrepada-ni come strenne natalizie.

Si tratta dell’ultimo giallo di Paolo Rovati e del nuovo romanzo di

Bruno Civardi. Il primo reca il ti-tolo curioso e intrigante di “ Sarà stato il gran cordiale?”,il secondo quello sorprendente e accattivante di “ Nonno Stalin”. Il giallo di Ro-vati, pubblicato da Primula Edito-re, presenta una nuova indagine del maresciallo Scotti che già ave-vamo incontrato nel primo giallo della serie intitolato “ Il Rino”. An-che questo è ambientato a Pavia e dintorni, anche questo presenta un uso appro-priatissimo e gustoso del dialetto , dei modi di dire popolani, delle figure emble-matiche di un periodo storico ormai lontano quasi un secolo, ma ricostruito magistralmen-te dall’autore. Spassose certe espressioni, al-cune situazioni fra il malinco-nico e il buffo, straordinario il modo in cui vengono de-scritti e fatti agi-re i personaggi di estrazione popolare. Un libro che un pavese e un oltrepadano non possono non avere nella loro libreria, ma che sa spaziare dal territorio circoscritto alla realtà storica di tutta la nazione.“ Nonno Stalin”, finalista al Pre-mio torinese “I Murazzi 2018”, è

pubblicato dalla Genesi EditriceSi tratta del diario di tre anni scola-stici, dal 1958 al 1961, vissuti con intensità dalla piccola Marilena, una bambina saggia e diligente, figlia unica di un’umile coppia I personaggi che ruotano

intorno ai pro-tagonisti sono moltissimi: le compagne e i compagni di Marilena, i pa-renti e i conoscenti, il medico e la ma-estra, il padrone di casa e gli altri inquilini: una folla variegata, che potrebbe giustificare per Nonno Stalin la definizione di “romanzo corale”. Nonno Stalin è un gran-de ritratto del leader sovietico, sospe-so sopra il letto matrimoniale di Giuseppe e Ro-milda, genitori

di Mario e Mara, gli amichetti di Marilena. Il romanzo è raccontato in gran parte dal punto di vista dei bambini, per cui le persone e i fatti sono sempre un po’ paradossali o, al contrario, molto semplici e comunque sempre da accettare. Due sono i palcoscenici principali: il Grattacielo dove i protagonisti abitano e la scuola. Un documento di quegli anni che vedevano la fine

del clima post bellico e l’inizio del boom economico. Un ritratto fe-dele alla realtà di personaggi tipici del luogo e del tempo, descritti con lo stupore e i progetti dei bambini, che sanno avvolgere di fiaba an-che i momenti più crudi.

di Edoardo Castellazzi