Antonello Brunetti - Comune di Castelnuovo Scrivia

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Ho letto sul precedente numero l’invito a un corretto smaltimento dei rifiuti da par-te dei cittadini. Ben fatto! Ma a mio avviso occorre altro se si vuole incrementare la raccolta differenziata ed eliminare sacche di sconcezza in paese e nei dintorni.Non ho soluzioni miracolistiche, ma vi-sto che in alcune parti d’Italia si arriva, anche in cittadine di decine di migliaia di persone, a livelli che superano il 70% e a volte addirittura l’80%, provo a porre in rilievo alcuni aspetti e a suggerire piccoli interventi.- Anzitutto, a distanza di sei anni dal lo-devole avvio della raccolta porta a porta, è venuto il momento di riconsegnare a TUTTE le famiglie un foglio esplicativo;- chiedere la collaborazione delle scuole e proporre incontri, condotti dai vigili o da persone qualificate, in ogni classe;- Siamo uno dei pochi paesi con una di-scarica ufficiale e invece le strade che escono dal paese sono disseminate di sacchetti neri sbattuti fuori dai finestrini (provate a dare un’occhiata, ad esempio, alla provinciale per Pontecurone).- Date un’occhiata anche ai cassonetti e vedrete che vi è dentro di tutto e ciò vani-fica la raccolta del differenziato e aumen-ta il volume del “rudo” in generale, con aggravio quindi dei costi per la comunità.

- I cassonetti della plastica vengono rapi-damente riempiti poiché sono rimasti in pochissimi coloro che schiacciano le bot-tiglie appiattendole.- Intorno alle isole ecologiche viene de-positato di tutto e mi è capitato di vedere borsate di bottiglie collocate in terra ac-canto a un contenitore della carta quando a cento metri vi è una campana del vetro semivuota.- Non capisco perché lungo le vie stiano aumentando i cassonetti famigliari che prima venivano tenuti nei cortili.La collocazione esterna deturpa la via e favorisce il deposito improprio da parte di passanti.- Mi è capitato di vedere (con relativo battibecco) un “insigne” castelnovese bere una bottiglietta in auto e poi depo-sitarla a terra in piazza, mettere in moto per andarsene (spero a quel paese).Potrei continuare con l’elenco, ma quello che mi preme dire è che i comportamenti virtuosi nascono dall’esempio, dalla pre-sa di coscienza, dal sentirsi parte di una comunità; ma anche, quando ci vuole, dalla faccia scura e da una penalizzazione finanziaria. Mi rendo conto che, sostenendo quanto sopra, vi risulterò poco simpatico, anzi un rompiscatole, ma ci tengo che in generale

le cose in questo paese non vadano verso il declino, dopotutto questo paese è anche il mio e di coloro - e non sono pochi - che hanno collocato sul proprio balcone o in

cortile una serie di contenitori colorati in cui suddividono con cura tutto ciò che scartiamo giornalmente.Anche a nome loro protesto contro gli “sporcaccioni” e chiedo misure di con-trollo e di penalizzazione, senza condoni e indulti.

Antonello Brunetti

2 IL COMUNE | 9 – Novembre 2013 3IL COMUNE | 9 – Novembre 2013

Siamo lieti di informarvi che nella sede di Castelnuovo Scriviavia Umberto I n° 14 - Tel. 0131/826528 Fax: 0131825923 - www.assicurazionipicchi.it

sono a vostra completa disposizione per informazioni e preventivi di natura �nanziaria-assicurativa.i nostri �dati intermediari assicurativi:

PIERANGELO CISI - CESARE TORTI - CATERINA CANOBBIO - PIERO ORSI - CESARE GROTTOLI

Ambiente / La prima conferenza dei servizi relativa al progetto presentato sulla Scrivia

Giordano Stella e Silvio PellicoTutti noi conosciamo Giordano Stella sia perché per tanti anni è stato il responsabile dell’Ufficio anagrafe di Castelnuovo, sia per la decina di libri che ha scritto, quasi tutte biografie di personaggi religiosi, visti però nei loro aspetti meno conosciuti e nelle varie fasi della loro vita.

Ecco così Giovanni Paolo I, Daniele Combo-ni, Maria Goretti, Papa Luciani, Don Orione, Papa Pio XI, Pio X e Benedetto XV. Per il 2013 ci regala un altro libro “Silvio Pellico, un cattolico carbonaro”.Perché un altro libro su un personaggio che tutti abbiamo conosciuto durante la nostra formazione scolastica? Ce lo dice Giordano stesso. “Questo Silvio, gracile, malaticcio, idealista coerente, cattolico convinto ma non beghino, amico di Ugo Foscolo, rivolu-zionario senza violenza, scrittore efficace è un personaggio ormai dimenticato, come ci si dimenticò di lui assai presto, tanto che ai

suoi funerali, nel 1854, parteciparono in quattro gatti: troppo cattoli-co per i liberali, troppo liberale per i cattolici!”.Giordano ne ripercorre tutte le vicende e non solo la lunga carcera-zione che venne narrata nel libro “Le mie prigioni”.Se volete acquiStare il libro, ne potete trovare una copia preSSo l’edi-cola di enzo e Gianna in piazza.

“L’erba della regina”, il nuovo libro di Paolo MazzarelloPaolo Mazzarello è al suo quarto romanzo costruito interamente su documenti ben precisi. Paolo, che ha una serie di incarichi im-portanti, visita presso l’ambulatorio del “Balduzzi” a Castelnuovo, in qualità di neurologo, tutti i lunedì dalle 13 alle 18. Già ha tenuto una conferenza qui da noi incentrata su un romanzo in cui appaio-no due castelnovesi (Giuseppe Capitini e Domenico Prandi) per la famosa beffa del grande verme (1786: la congiura e la beffa).L’autore, cresciuto a Mornese, attualmente insegna storia della medicina all’Università di Pavia, è presidente del sistema museale di ateneo e direttore del museo per la storia dell’università. I romanzi sono la sua grande passione, in cui collega la storia della medi-cina con le vicende umane.Una malattia devastante, un’erba misterio-sa, un guaritore bulgaro e la regina Elena sono i quattro protagonisti del romanzo “L’erba della regina, Storia di un de-cotto miracoloso” (Bollati Boringhieri) che Paolo Mazzarello ha scritto con grande passione e curiosità.Una misteriosa cura bulgara somministrata ai pazienti, affetti da en-cefalite letargica, nel 1918, si basa sulla Atropa belladonna, un’er-ba dalle moltissime proprietà: rende la pelle liscia, gli occhi lucenti, ma serba anche un veleno che può essere mortale. Quindi è una pianta della vita e della morte.il libro è in vendita preSSo la libreria caSSinelli.

T re no dai comuni di Tortona, Ca-stelnuovo e Alzano Scrivia, molti dubbi da parte della Provincia di

Alessandria e qualche incertezza degli enti chiamati ad esprimere un parere tecnico: questo il risultato della Confe-renza dei Servizi convocata in merito al progetto di costruzione di una centrali-na idroelettrica sul torrente Scrivia. La pratica quindi viene sospesa per 45 gior-ni in attesa di ulteriori approfondimenti e della regolarizzazione da parte della ditta proponente, la Green Hydro srl di Roma, del materiale mancante.Come è noto il progetto si riferisce ad una centralina idroelettrica da costruirsi sulla briglia del torrente Scrivia in corrispon-denza del ponte della ferrovia in comune di Tortona laddove è già esistente un di-slivello e quindi un ‘salto’ dell’acqua. La stessa, alimentata per sei mesi all’anno dall’acqua raccolta in un bacino di lagu-naggio, attraverso quattro turbine pro-durrebbe energia elettrica da convoglia-re a mezzo di un cavidotto nella centrale dell’Enel. Il comune di Tortona, rappre-sentato in quella sede dall’arch. Cinzia Damonte, ha subito eccepito l’incompa-tibilità con il piano regolatore essendo una zona di valorizzazione ambientale (la cosa è talmente ovvia che anche la ditta proponente nel presentare le carte progettuali lo ammette chiedendo una riperimetrazione), inoltre ha illustra-to la progettazione esistente legata alla rinaturalizzazione sul torrente e richia-mato la tutela paesaggistica. Ha quindi espresso il parere negativo anche sulla scorta della decisione della giunta co-munale di non considerare l’intervento “ad evidente interesse pubblico” e quin-di escludendo in prima battuta la modi-fica dello strumento urbanistico.Il nostro comune, invece, insieme ad Al-zano Scrivia ha posto l’accenno su una

politica ambientale che deve invertire la rotta rispetto ad insediamenti che sfruttano la poca acqua del torrente, che colano cemento e massicciate e che, in generale, aumentano l’antropizzazione del fiume. Nella relazione letta in aula si fa un consistente ragionamento sul-la fauna ittica facendo rilevare che non esiste a progetto un corridoio artificiale per i pesci idoneo alle caratteristiche morfologiche del torrente e alle specie

ittiche presenti: a tal riguardo sussisto-no gli estremi per chiedere che il pro-getto sia sottoposto alla Valutazione di Incidenza e poiché l’Ente Parco del Po e dell’Orba è il soggetto delegato della Regione Piemonte per la gestione della ZPS e quindi competente in materia si sollecita il coinvolgimento. Si è parla-to poi del deflusso minimo vitale del torrente chiedendo che la portata non scenda mai sotto il valore indicato con un controllo telematico a distanza.Particolarmente critico anche l’inter-vento dell’organo tecnico provinciale che coordina la conferenza dei servizi: “Sono numerosi i punti da chiarire”, “la

documentazione è poco approfondita e spesso carente”, occorre a nostro avviso (come chiesto dai comuni di Castelnuo-vo e Alzano Scrivia) la valutazione di incidenza. Un quarto d’ora abbondante di relazione spiccatamente ambientale e puntuale nella disamina del progetto. La ditta proponente non ha replicato se non accennando al fatto che il loro pro-getto non è stato considerato per l’eleva-ta capacità di unire sì la produzione di

energia elettrica “pulita” ma soprattutto risolvere il problema della sponda che viene erosa. Ossia con una bella colata di cemento salvaguardiamo le rive. Dietro la scrivania, increduli, i funzionari della Provincia che hanno velocemente chiu-so la seduta con un laconico “visti i tre no dei Comuni e le profonde incertezze della Provincia vi auguriamo buon lavo-ro nel rispondere ai chiarimenti”.

IL TORRENTE. La ditta proponente vorrebbe sfruttare un salto idraulico esistente sotto il ponte della ferrovia in comune di Tortona au-mentando lo stesso e colando parecchi metri cubi di cemento. Per ora i pareri espressi sono negativi a partire dal Piano regolatore che non prevede tali insediamenti.

Piazzale Scrivia a trenta metri dalla “discarica”.Inciviltà dei cittadini o incuria della ASMT... o entrambe?

Libri da leggere

Dibattito

STOP alla centrale idroelettrica daiComuni e dalla Provincia di AlessandriaUn altro progetto senza capo né coda che intenderebbesfruttare per 6 mesi la poca acqua disponibile

Dopo l’inchiesta sui rifiuti il confronto con i lettori e con chi muove osservazioni e critiche

Troppi cassonetti privati sul suolo pubblicoe l’evidente inciviltà di chi abbandona i rifiuti

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4 IL COMUNE | 9 – Novembre 2013 5IL COMUNE | 9 – Novembre 2013

Finanza locale Alcuni emendamenti scoordinati nell’incertezza generale e le nuove imposte contenute nella legge di stabilità

Si cambia. Il disegno di legge di sta-bilità varato dal Governo a metà ottobre è pronto per affrontare l’i-

ter parlamentare per le modifiche che si preannunciano numerose. Nel frattem-po, però, alcuni capisaldi restano nelle linee guida, in particolare la rivoluzione che sarà attiva dal prossimo anno nella tassazione immobiliare.Il superamento dell’IMU sull’abitazione principale – dopo che l’acconto di giugno è stato can-cellato e in attesa di sapere come finirà il saldo previsto per dicembre – dal 2014 porterà la nuova service tax con due componen-ti: la Tasi sui servi-zi indivisibili (per esempio l’illumina-zione pubblica, la manutenzione del verde e delle stra-de) e la Tari desti-nata a prendere il posto della Tares (per chi l’ha già ap-plicata) ossia della spesa sostenuta per la gestione dei rifiuti. Una babele di sigle e di regole che difficilmente porteranno a eventuali sconti sulla sommatoria del-le singole imposte e tariffe.In generale la carta stampata ci informa che spesso dipenderà dai singoli comuni e dai loro consigli comunali. Vero. Per-ché ci saranno delle aliquote applicabi-li: ad esempio per la Tasi l’applicazio-ne massima per l’abitazione principale non potrà superare lo 0,25 per mille nel 2014. Per le seconde case e gli altri im-mobili invece i parametri saranno diver-si: in questo caso il prelievo complessivo di Imu e Tasi non potrà superare l’ali-

quota IMU massima per il 2013. Pari-menti concede ai sindaci la possibilità di aggiungere uno 0,1% che in molti casi potrebbe portare la tassazione totale sino all’aliquota dell’1,6%. Non conside-rano però che la mano libera dei Comuni è apparente.Consideriamo ad esempio il nostro co-mune che deve ogni anno far fronte ad una serie di tagli pesanti determinati

sulle entrate ossia il trasferimento da parte dello Stato che per l’anno in corso non è stato ancora comunica-to e che verosimil-mente potrebbe essere vicino allo zero. Abbiamo pre-so in esame gli ulti-mi tre anni parten-do dal 2010 quando vengono trasferiti dallo Stato al Co-mune 1 milione di euro; l’anno succes-sivo 860 mila euro (140 mila in meno), lo scorso anno 420 mila euro (-580 mila) e quest’anno,

considerando che siamo a novembre ed è ancora da redigere il bilancio di previ-sione, non si sa. Citiamo solo una spesa, quella che incide di più sul bilancio, ed è il salario dei dipendenti che va poco oltre il milione di euro: giusto per far capire che l’incertezza che ogni anno si determina e il progressivo taglio delle entrate non facilitano un’opera concreta di programmazione di intervento negli anni futuri.

A ciò si aggiunga la seconda spesa rile-vante per il Comune ossia la gestione complessiva dei rifiuti (raccolta, tra-

1 Checos’èla nuovaTRISE?

È il nome dato alla nuova imposta su rifiuti e servizi,

in vigore dal primo gennaio dell’anno prossimo, con cui dovranno fare i conti sia i proprietari delle case che gli inquilini: una novità rispetto all’IMU (e, prima ancora, all’ICI) che era pagata solodai proprietari.La Trise è suddivisa in due componenti: una sui rifiuti, la Tari, simile alla vecchia Tarsu, mentre la seconda, detta Tasi, finanzierà alcuni servizi indivisibili come illuminazione, strade e sicurezza.

Sulla prima casa, allafine cosasi paga?

2Sulla componente sui

servizi indivisibili toccherà al Comune decidere se e come farla pagare. La tariffa sui rifiuti si dovrà pagare pur considerando una modulazione in ordine alla differenziata; si sta pensando anche ad altre riduzioni, sempre a discrezione dei Comuni, ad esempio per i fabbricati rurali a uso abitativo. Le nuove regole per le abitazioni principali non si applicano alle categoria A1, A8 e A9 ovvero appartamenti signorili, ville e castelli che continueranno a pagare l’IMU.

3 E sulleseconde case quali imposte si pagano?

Niente di nuovo, in questo caso. In pratica tutti i

proprietari di seconde case, ai quali bisogna aggiungere chi abita in dimore di lusso – quelle classificate appunto come A1, A8 e A9, come si spiega nel box precedente - continueranno a pagare la vecchia IMU.Per tutte le altre prime case l’anno prossimo l’IMU viene abrogata. Si continuerà a pagarla anche sui capannoni industriali e opifici ma in questo caso sarà deducibile al 50% dell’Ires.

4 Cosasuccedealle case sfitte?

In questo caso è prevista una vera e propria stangata. Nella

bozza di legge di sanità ci sarebbe anche il ritorno dell’Irpef, anche se in misura inferiore rispetto all’ICI.Nella misura della rendita catastale, la casa tenuta sfitta dal proprietario sarebbe rivalutata del 17% invece che del 34%.Un esempio di calcolo in una grande città: un’abitazioneche ha un reddito di 40 mila euro rischia di pagare 114 euro in più di Irpef che sommati a Trise e Imu arriverebberoa 200 euro in più.

Il piano del Governo:superamento dell’IMU,la service tax e l’opzionedella tassa rifiuticon i vecchi criteri

sporto, conferimento, discarica) an-ch’essa sul milione di euro per la quale il corrispettivo pagato dai cittadini e dalle imprese copre l’intero importo. Anche in questo caso domina l’incertezza. La maggior parte dei Comuni ha applicato la Tares, una tassa che sostituisce la vec-chia Tarsu, o la nostra Tia e che in prima stesura aveva delle aliquote pressoché bloccate ossia non dava la possibilità ai Comuni di modularla. Poi successivi emendamenti hanno permesso di alleg-gerire alcuni moltiplicatori (se pensate che per l’ortofrutta e in generale il com-mercio al minuto erano previsti picchi del 300 per cento) ora, invece, proprio a pochi giorni dall’approvazione in con-siglio dei Ministri della legge di stabilità il colpo di scena: pare si possa applica-re la vecchia Tarsu o Tia aggiungendo ‘solo’ i 30 centesimi al metro quadrato che andranno direttamente allo Stato. Per l’ennesima volta le regole sulla Ta-res sono quindi cambiate. Spunta come anticipato l’opzione di applicare il nuo-vo tributo con i vecchi criteri ossia la tassa rifiuti pagata sinora aggiungendo il tributo allo Stato. La possibilità per i Comuni che non hanno ancora applica-to la Tares (che starebbe in vita per due mesi per poi essere cambiata a gennaio) è ghiotta perché le aliquote e gli indici di calcolo sono sicuramente più equi delle nuove percentuali previste.

Dizionariodelle sigleTARES: Tariffa rifiuti e servizi (Tassa applicata da numerosi Comuni nei mesi scorsi contestualmente al bilancio)TARSU: Tariffa rifiuti solidi urbani (Tassa rifiuti applicata sino al 2004)TIA: Tariffa integrata ambientale (Attuale tassa applicata per i rifiuti)TRISE: Tassa rifiuti e servizi essenziali (TARI Tassa Rifiuti + TASI Tassa servizi indivisibili) dal prossimo anno.

Il primo agosto di quest’anno, un giorno dopo essere stata protocollata, il comune ha pubblicato sul proprio sito in-

ternet (ancora oggi visibile e consuntabile all’indirizzo www.comune.castelnuovoscrivia.al.it) la delibera della Corte dei Conti attraverso la quale i magistrati contabili muovevano osservazioni al bilancio. Credendo di fare uno scoop (e bu-candone come si dice in gergo giornalistico molti altri),tre settimane fa e quindi dopo due mesi e mezzo, un giornale on-line ha sparato la notizia ricopiando la delibera e dicen-do che era stata nascosta. Alla nostra segnalazione, il di-rettore del giornale ha preso atto dell’abbaglio mediatico.Veniamo quindi alla delibera e alle os-servazioni mosse. Dopo una disserta-zione sui mantenimenti dell’equilibrio di bilancio relativamente ell’esercizio 2011 la Corte dei Conti rileva che per finanziare le entrate di parte corrente il Comune ha utilizzato entrate non ripe-titive (ossia non sicure e certe) relative ai permessi a costruire aggiungendo successivamente i proventi dell’evasio-ne tributaria e le multe. La stessa Cor-te, pur sottolineando la provvisorietà di dette entrate, dice che “è comunque consentito dalla disciplina vigente”. Sul recupero dell’eva-sione tributaria pone l’accento su uno scostamento elevato tra previsione, accertamento e riscosso adducendo al fatto che i crediti vanno registrati quando sono certi e non di dubbia o difficile esazione e richiama l’ente al miglioramen-to della procedura. Evidentemente, anche in questo caso, bisognerebbe divinare il futuro per riuscire a capire qual è il solco tra la certezza e la dubbia possibilità. Infine chiede di conoscere l’ammontare degli accertamenti suddivisi per anno di gestione chiedendo una risposta entro il 31 ottobre. L’ufficio, naturalmente, di fronte a queste osservazioni ha

risposto nei giorni scorsi e anticipiamo le determinazioni inviate alla Corte. “Si premette – scrive la responsabile dell’ufficio ragioneria – che il comune di Castelnuovo Scrivia è un solido comune che rispetta con ampio margine il vincolo del patto di stabi-lità e che nell’anno preso in esame il personale nell’ambito dello scrivente ufficio era gestito in totale carenza di orga-nico. Questa situazione, in riferimento a quanto evidenziato dalla Corte nel ritardo delle riscossioni, ha generato ritardi e discontinuità mentre nel corso del 2013 la sistemazione del pregresso sarà pressoché definitiva. Sugli equilibri di

bilancio dall’anno 2012 la parte cor-rente è stata raggiunta e mantenuta senza ricorrere a entrate cosiddette non ripetitive e giova ricordare che se nell’anno 2011 la spesa ammontava a 3 milioni 948 mila euro nel 2012 la stessa scendeva a 3 milioni 661 mila sia in virtù di una attenta politica di riduzione delle spese sia per il rag-giungimento dell’equilibrio con l’au-mento dell’aliquota IMU a seguito dei tagli operati dal governo. Sul recupero dell’evasione ICI questi i dati. Anno

2009: previsione 50.000,00 euro, accertato 24.509,00 euro incassati 9.554,00 euro; anno 2010: previsione 50.000,00 accertato 50.000,00 incassati: 41.349,00; anno 2011: pre-visione 50.000,00 accertato 48.642,00 incassati 25.380,00 (formato ruolo riscossione coattiva); anno 2012: previsio-ne 20.000,00 accertato 20.000,00 incassati: 11.500,00 (in corso di formazione il ruolo di riscossione coattiva). Sul recupero della tassa rifiuti: anno 2011, residuo da incas-sare 140.000,00 incassati 84.000,00 (stralciati in corso di riaccertamento residui attivi per 55.000,00); residuo da in-cassare 522,00 euro.

Un giornale online, credendo di fare lo scoop (sul nulla, pe-raltro) non si accorge della no-stra pubblicazione sull’home page del sito istituzionale fatta tre mesi prima affinchè tut-ti possano leggere la delibera nella più completa e trasparen-te informazione. Successiva-mente, il direttore, ammette di avere preso un granchio.

In castello dal 1° novembreUna rassegna di cartolineper insegnare la storia

Non sarà una mostra tradizionale di cartoline ma un percorso che ci aiuterà a compren-

dere la storia rendendo omaggio a personaggi che potrebbero essere considerati di secondo piano non essendo normalmente citati nei libri scolastici pur essendo stati protagonisti di gesta importanti e meritevoli di essere ricordati. Una mostra imperdibile per due ragioni: la pri-ma perché è stata confezionata con materiale autentico frutto della passione e della ricerca del sindaco Pierangelo Luise che l’ha cu-rata personalmente nei testi, nelle foto e nelle immagini con il supporto dell’ufficio segreteria e dell’ufficio grafica dell’amministrazione pro-vinciale; la seconda è che verranno consegnati delle brochure che sono un autentico conden-sato della storia d’Italia dai primi moti risorgi-mentali successivi al Congresso di Vienna sino alla Prima Guerra Mondiale. La brochure è bella, scorrevole, sintetica: da utilizzare certamente nelle scuole per l’immediatezza del messaggio. La mostra sarà inaugurata nel giorno della Fiera dar Carsént ossia venerdì 1° novembre alle ore 17 in Castello e sarà l’occasione anche per una degustazione proprio dell’antica torta castelnovese. Poi resterà aperta al pubblico sa-bato 2 novembre dalle 16 alle 19 e domenica 3 dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19. Per eventuali visite organizzate in altri giorni occorre fare rife-rimento alla biblioteca al numero 0131826754.

Domenica 3 novembrela cerimonia dell’Unità d’ItaliaSi svolgerà domenica 3 novembre con il corteo che partendo alle dieci dal Municipio raggiun-gerà la Chiesa per partecipare alla Santa Messa in memoria dei Caduti di tutte le guerre per poi dirigersi verso il Monumento dove il sin-daco terrà l’orazione ufficiale e infine l’omaggio al cimitero al Famedio.

Alle Terme di RivanazzanoI comuni di Castelnuovo e Alzano Scrivia organiz-zano un servizio di trasporto gratuito alle ter-me di Rivanazzano dall’11 al 23 novembre. Come noto le cure sono a carico, per il primo ciclo, del servizio sanitario nazionale. Per le iscrizioni è pos-sibile rivolgersi all’ufficio segreteria o all’Urp.

Scenari climaticisul sito del ComuneUn interessante ed utile studio per capire le mo-difiche del clima e cosa ci potrebbe aspettare per l’inverno è stato realizzato dall’ARPA Piemon-te. Il testo completo e i numerosi grafici allegati sono consultabili sull’home page del sito del co-mune (www.comune.castelnuovoscrivia.al.it)

La rassegna dedicataa Michele MainoliA Pavia, Palazzo del Broletto, dal 30 ottobre al 24 novembre saranno esposte numerose opere del pittore castelnovese Michele Mainoli scelte per la rassegna dal titolo “Psiche d’Eros”.

L’ufficio ragioneria ha predisposto una paginetta contenente i dati richiesti che verrà pubblicata on line sul sito

Il Comune risponde alla Corte dei Conti sulle osservazioni al bilanciodimostrando la solidità dei conti e la diminuzione della spesa

Comunità

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Partendo da una vecchia e dete-riorata foto del 22 agosto 1897, tentiamo di ricostruire l’evolu-

zione dell’area sportiva di Castelnuo-vo che in origine era un terreno di proprietà comunale continuamente soggetto alle piene della Scrivia.Nel prezioso documento fotografi-co, si scorgono con evidenza cinque ciclisti che stanno per partire tra il pubblico al di là della staccionata e la tribunetta centrale. Sullo sfondo i platani che fiancheggiano la strada che porta al ponte. A sinistra i fila-

ri di ippocastani della “Lea”. Non ci sono muri di cinta e la pista era in terra battuta. Un ponticello consen-tiva di superare il tratto finale delle fognature che, finendo nel collettore principale all’incrocio tra via Gioberti e via Solferino, defluivano nella Scri-via duecento metri a valle del ponte. Una chiusa, azionata all’occorrenza, impediva il ritorno delle acque nere in caso di piena. La struttura durò poco se nel 1914 il generale Giulio De Angelis chiese di “acquistare il cam-po di trenta pertiche comunali detto

Pista”. La finalità era quella di creare un frutteto accanto alla villa in co-struzione dove prima c’era la “Bergamina”, una stalla dei Calcagni in cui veniva-no allevate vacche da latte. L’ampia villa, caratterizza-ta da un bel parco e da cin-que bossoli da cannone al posto dei paracarri, fu poi degli Emanuelli ed ora del-la famiglia Tomaghelli.Il Comune concesse solo l’affitto per dieci anni e

allora De Angelis rinunciò. Nel frat-tempo, intorno al 1920, viene fondata la Castelnovese e così il campo di calcio prende il posto del-la pista ciclistica, pista della quale si rinvengono le tracce allorchè, nel 1977, il terreno di gioco viene completamente rifatto e spostato di qualche metro per il passaggio di una nuova fognatura. All’inizio l’impianto non era cintato, poco più di un prato e per

raccogliere qualche soldo tra gli spettatori passavano gentili donzelle a chiede-re l’obolo. Qualche anno dopo, crescendo l’interes-se attorno alla squadra bianconera (le casacche a grandi scacchi hanno te-nuto a battesimo la Castel-novese), con l’aiuto di tanti sportivi, si cintò il campo con assi (1924/1925) quel-le usate dai muratori per fare i ponteggi, finchè, nel

1932 l’impresa Gavio, il cui titolare era il nonno di Peppino e Bertino “ad

Ciaplena”, si aggiudicò l’appalto e costruì quella che in parte è l’attuale recinzione in muratura.Con la recente costruzione degli spogliatoi al piano del piazzale del mercato per scongiurare i ricorrenti allagamenti dei vecchi ubicati stori-camente sotto la tribuna, e con l’im-pianto di illuminazione, il “Beppe Spinola” risulta ora uno dei campi sportivi più attrezzati della zona.

6 IL COMUNE | 9 – Novembre 2013 7IL COMUNE | 9 – Novembre 2013

Turni FARMACIELe farmacie considerate nelle nostra zona sono: Calleri e Moggio (Sale), Mocchi (Pontecurone), Nava (Isola S. Antonio), Incutti e Medagliani (Castelnuovo Scrivia), Rissotti (Molino dei Torti). Il turno inizia dal mattino ore 8 per concludersi la sera ore 24 del giorno indicato. Successiva-mente, dalle 24 alle 8 cioè di notte occorre fare riferimento alla farmacia di turno di Tortona.

NOVEMBRE: sabato 2 e domenica 3 Rissotti, lunedì 4 Medagliani, martedì 5 Calleri, mer-coledì 6 Mocchi, giovedì 7 Moggio, venerdì 8 Nava, sabato 9 e domenica 10 Calleri, lunedì 11 Rissotti, martedì 12 Medagliani, mercoledì 13 Moggio, giovedì 14 Mocchi, venerdì 15 Nava, sabato 16 e domenica 17 Medagliani, lunedì 18 Calleri, martedì 19 Rissotti, mercoledì 20 Calle-ri, giovedì 21 Medagliani, venerdì 22 Mocchi,

sabato 23 e domenica 24 Moggio, lunedì 25 Nava, martedì 26 Rissotti, mercoledì 27 Calleri, giovedì 28 Medagliani, venerdì 29 Moggio, sa-bato 30 Incutti.

Attività POLIAMBULATORIONumero unico per prenotazione telefonica199107077 oppure 0131807801

Pubblichiamo i giorni e gli orari in cui sono effettuate le attività specialistiche nella struttura di piazza Vittorio Veneto. Cardiologia: giovedì (h.8-14,30) – Derma-tologia: lunedì (8-15), mercoledì (8-11) – Oculistica: giovedì (8-14), venerdì (8-13) – Otorinolaringoia-tria: mercoledì (12-16) – Neurologia: lunedì (13-18) – Chirurgia: lunedì (14,30-16,00) – Chirurgia vascolare: mercoledì (8,15-12) – Flebologia/vul-nologia: giovedì (9-12,30), venerdì (8-12,30) – Uro-logia: mercoledì (14-15) – Punto prelievi: lunedì,

mercoledì, venerdì dalle 7,45 alle 9 accesso libero senza prenotazione – Ritiro referti: lunedì, mercoledì, venerdì (11,30-12,30) – Ambulatorio uro/ente-ro-stomizzati: mercoledì (14-16), venerdì (10,30-12) – Vaccinazioni infanzia: mercoledì (9,30-11/15-16) – Medico distretto: lunedì, venerdì (9,30-11) – Con-sultorio familiare: lunedì, martedì (8,30-12,30/14-17).

Orari UFFICI COMUNALISegreteria: lun/ven 9-13, sab 9-12,30, mart e giov 16-17,30 – Ragioneria: lun/ven 9-13 – Pratiche ICI-IMU: giov 9-12,30 e 13,30-17 – Pratiche rifiuti TIA: giov 9-12,30 e 13,30-17, ven 9-12,30 – Uffi-ci tecnici: lun/ven 9-13, sab 9-12,30 – Anagrafe: lun/ven 9-13, mart 20-21,45, sabato 9-12,30 – Urp: lun e giov 9-12,30, mart 14,30-17 – Polizia locale: lun/sab 9-12 e 13,30-15 – Biblioteca: lun/ven 15-18,30, giov e sab 9-12,15.

NOTIZIE UTILI

Persone Incontri / di Elda Lanza Sportivamente / di Carluccio Torti

Lelio e l’agricoltura Da ciclodromo a campo di calcioAnimali

Nella foto i lavori di risistemazione e spostamento del terre-no di gioco e della recinzione eseguiti nel 1978.

Vorrei usare questo piccolo spazio per scrivere di una persona che ha invece una grande storia alle

spalle, lunga e variegata come un romanzo: Lelio Sot-totetti. Una storia complessa, ma anche felice, intri-gante e sorprendente, dalla quale si può estrarre la storia parallela della patata, perché la patata è stata protagonista in ogni vicenda della vita di Lelio Sot-totetti e della sua famiglia. La casa dove è nato, nella via principale di Castelnuovo, e che risale al 1400 con successivi abbellimenti e trasformazioni, con volte dipinte, sovrapporte, scalinate maestose, era la casa, con attigui magazzini, della sua famiglia: che coltiva-va patate, cipolle, peperoni e agli. Facendone un ricco commercio, prima in Italia e poi all’estero, soprattutto nel nord Europa. Al tempo in cui le patate venivano spedite con il tramvai che le portava a Torto-na e poi al resto del mondo.Se alla patata è legata la fortuna di questa famiglia, purtroppo a un convoglio stracolmo di casse di patate, fermato nel 1968 a causa di uno sciopero ferro-viario oltre i limiti consentiti dai contratti e dal deperimento della merce, è legata la fine. La famiglia, costretta a dichiarare fallimento, con orgoglio deci-de invece di pagare, rimettendo sul piatto tutto quello che in tanti anni aveva guadagnato. Alla famiglia Sottotetti rimane solo la casa in via Garibaldi, con la facciata rimodernata secondo le esigenze dell’epoca, il negozio di fiori e piante, e l’interno che conserva il tratto signorile del passato.E Lelio? A questo punto più che ai suoi racconti ho dovuto rimettermi alla testimonianza di Gianni Tagliani, è materia sua. Con costanza Lelio Sottotetti si riprende facendo scelte sul biologico che allora nessuno conosceva; recupe-ra antiche colture, ad esempio i cardi; commercia con mezza Italia partendo dal magazzino che gli è rimasto lungo la strada per Guazzora. Nel 1970 si procura un’esclusiva di sementi di fiori olandesi e di ortaggi pregiati e non facilmente reperibili. I tempi della fortuna economica sono un ricordo e uno stile: e ora quel negozio sottocasa è affidato alla grazia competente e al sorriso di due delle sue figlie, Maria Pia e Laura.Con qualche acciacco in più Lelio continua a dare consigli e a scendere nel suo studio, con tutte quelle foto che riguardano la sua famiglia e il suo passato, e a raccontarsi con l’orgoglio di un successo meritato, che diventa esperienza. Oggi fatica a sentire chi gli parla, ma riesce con la sua memoria prodigiosa

e con una cultura d’altri tempi a farsi ascoltare da tutti, su quel mondo che ha conosciuto: le ami-cizie, i personaggi, la famiglia, la natura. I venti anni da sindaco, le tradizioni locali. E, soprattutto, le emozioni e le passioni che an-cora lo entusiasmano, come fosse rimasto quel ragazzino che insac-cava patate.

Il campo sportivo con la pista del ciclodromo in una antica foto del 1897.

Il “Beppe Spinola” oggi.

Gli animali possono entrare in qualsiasi esercizio pubblicoe commerciale

L’accesso degli animali negli esercizi pubblici è libero. Lo scriviamo perché evidentemente c’è ancora qualcuno che si scandalizza se vede

un cane al guinzaglio in un supermercato o in una panetteria. O, ancora, in Posta in banca, a prenotare

una visita. O addirittura è lo stesso esercente a dire “no, signora, non può entrare con il cane” o a mettere sulla ve-trina quegli odiosi cartelli con “Io qui in entro” con l’imma-gine di un cane. L’ordinanza sul territorio nazionale era stata predisposta dall’ex Ministro Brambilla in collabo-razione con l’Anci mentre nel

nostro paese era stata già firmata dall’allora sindaco Gianni Tagliani. “Negli esercizi pubblici – si legge nel dispositivo – e negli esercizi commerciali l’accesso di coloro che conducono gli animali è libero, salvo l’utiliz-zo di guinzaglio e museruola, in relazione alle caratteri-stiche dell’animale. Il titolare dell’esercizio ha la facoltà di presentare all’ufficio competente eventuale istanza di autorizzazione per limitare l’accesso degli animali sulla base di concrete esigenze di tutela igienico-sa-nitaria; in caso di accoglimento dell’istanza l’esercente dovrà apporre specifico avviso di legge”.

Elda Lanza presenterà il suo nuovo romanzo “Il matto affogato” venerdì 8 novembre in

Sala Pessini, alle ore 21, con l’intervento di Eros Zanella alla chitarra in uno stupendo repertorio

di musiche e ballate napoletane.Dopo il successo di “Niente lacrime per la signorina Olga” l’editore Salani pubblica il

secondo giallo di Elda il nuovo filone che ha destato molto interesse nel panorama nazionale

e che sarà disponibile al termine della serata.

Ancora un bocconeavvelenato

Circa un mese fa fu raccolto dagli agenti della Polizia Locale un gatto agonizzante. Portato dal

dr. Franco Pisa (il veterinario al quale auguriamo una pronta guarigione e ringraziamo profondamente per la grande passione che ha sempre dimostrato per gli animali feriti e la grande disponibilità a qualsiasi ora per le urgenze del Comune) non è stato possibile salvarlo da una morte indicibile. La carcassa è sta-ta quindi inviata all’Istituto di zooprofilassi che ne ha constatato il decesso per avvelenamento a seguito di ingestione di metaldeide un potentissimo veleno.Ancora un bastardo umano che ha disseminato boc-coni avvelenati. Resta alta l’attenzione verso questi seminatori di morte invitando i cittadini a governare i loro animali e a segnalare qualsiasi materiale disperso nelle vie del paese.

Cane sequestrato

La Polizia Locale ha provveduto a sequestrare un cane in strada Panatera perché in pessime con-

dizioni di tenuta e di alimentazione. Profondamente provato e denutrito l’animale viveva in mezzo ai suoi escrementi ed aveva un orecchio completamente pieno di larve di mosche. I proprietari sono due an-ziani probabilmente incapaci di intendere ma c’è l’ag-gravante che fa loro visita il figlio che poteva occu-parsi dell’animale. La Polizia Locale ha trasmesso gli atti alla Procura della Repubblica di Alessandria. Ora l’animale è ricoverato presso il canile sanitario, curato quotidianamente dai veterinari e dai volontari, ed ha ripreso una discreta forma. Si ringrazia la signora Mo-nica per la segnalazione efficace e tempestiva.

Page 5: Antonello Brunetti - Comune di Castelnuovo Scrivia

8 IL COMUNE | 9 – Novembre 2013

Altri tempi / di Antonello Brunetti

Con l’unificazione dell’Italia è tutto un fiorire di progetti di linee ferroviarie a collega-

mento di centri minori, ad esempio la Pinerolo-Voghera con passaggio da Valenza, da Sale e da Castelnuo-vo. Nel 1889 il Consiglio comunale

di Castelnuovo propone a quello di Tortona di realizzare un collegamen-to ferroviario che si aggancia poi alla Tortona-Monleale. Il 10 aprile 1890 si costituisce il Consorzio fra i due Comuni per la costruzione di una linea a scartamento normale lunga Km. 9,145. Il progetto viene affida-to all’ing. Alberto De Angelis. Viene contratto un mutuo di 450.000 lire.Si prevedono quattro corse giorna-liere in inverno e cinque da aprile ad ottobre; un locomotore e 4 carrozze. Il lavoro viene realizzato dalla ditta Callegaris di Bologna.Infine, il 20 ottobre 1895, ci fu una sfarzosa inaugurazione della Torto-

na-Castelnuovo, non più tramvia, bensì ferrovia economica perché transitava non sulla strada, ma aveva una corsia a parte, a lato della stra-da stessa. Castelnuovo allora aveva 7.400 abitanti. Una pergamena reci-

ta: “Per la cerimonia del battesimo il Consorzio dei due comuni – Tortona e Castelnuovo - in solenne adunanza acclamava a madrina S.E. la prin-cipessa Camilla Centurione Scotto, la quale spezzò la bottiglia di cham-pagne contro la locomotiva. Il felice

risultato venne salutato da vivi applausi e alla vaporiera si riconobbe ufficialmente la denominazione di Principes-sa Camilla. Dopo un applau-dito discorso di circostanza del presidente del Consorzio avv. Costa Lanfranco, il Pre-fetto, a nome del Governo, dichiarava inaugurata la nuova linea ferroviaria”.I macchinisti teatrali del Carlo Felice di Genova alle-stiscono una illuminazione fantastica che va dalla piazza del paese alla stazione situa-

ta duecento metri dopo il ponte sul Grue tramite un viale di tigli.La ferrovia forniva un servizio promiscuo di trasporto mer-ci e passeggeri su carrozze di prima e seconda classe. Velo-cità massima di 20 km orari e quindi trenta minuti di percor-so fra Tortona e Castelnuovo con sosta ai Cascinotti (dopo la Bigiorda) e alla stazione Ova, collocata in prossimità del Torrione e della cascina Ruggera. Qui addirittura c’era la stazioncina in cui abitava il cantoniere della ferrovia. L’ar-rivo a Tortona era situato in

un edificio nei pressi dell’al-bergo “Il cavallino”. Racconta Giovanni Stella (Masaràsa, 98 anni) che, senza bagaglio, si faceva prima in bicicletta.Quando la necessità lo richie-deva si formavano appositi convogli per il trasporto di patate, di uve, di sacchi di frumento, di balle di paglia, concimi, sabbia. Ai lati dei binari sorgeva una fitta e alta siepe per evitare di creare reazioni negli animali che lavoravano nei campi o che transitavano sulla strada

adiacente. Un lungo viale accompa-gnava i passeggeri dalla stazione sino a porta Garibaldi. Il sindaco Ferrari (u duturé) voleva, nel 1912, far ar-rivare la tramvia sino in piazza, ma troppe erano le difficoltà.

Pochi gli incendi dovuti alla com-bustione nel locomotore, ma più frequenti i deragliamenti dovuti al cattivo tempo o all’eccessivo carico al mercoledì e al sabato, giorni di mer-cato a Tortona. All’interno di Torto-na il bigliettaio scendeva dal treno e lo precedeva a piedi, con tanto di bandiera e tromba, per mettere in guardia pedoni distratti, bambini o persone disabili. I ragazzi non resi-stevano alla tentazione, durante la lenta e faticosa partenza, di insegui-re le carrozze e farsi trasportare per un tratto finché non si affacciavano il fuochista o il capotreno che cerca-vano di farli desistere da quel perico-loso gioco. Il macchinista era il sign. Ferretti, Tubó faceva il bigliettaio e Mogni era il capostazione. Una corsa costava una lira e mezza. Alla fine degli anni Venti tutte le tramvie vennero colpite da una crisi economica insanabile e la Tortona - Castelnuovo cessò di funzionare il

10 marzo 1933. L’epoca del tram a vapore nel Tortonese era tramontata e sarebbe arrivata quella della cor-riera. Ad Antonio De Agostini toccò l’appalto per lo smantellamento del-la linea ferroviaria e dei mezzi viag-gianti (locomotiva, tre carri merci, quattro vetture passeggeri con totale di 250 quintali di ferro e 10 quintali di legno). Poi una gru, sette cancelli, una tettoia e altro materiale. Il tutto periziato in 70.000 lire. Poi la stazione sita su un’area di 5.000 m2, con fabbricato a due pia-ni, nove camere, bagagliaio, locale latrine, due capannoni per deposito locomotive e deposito merci. Valore complessivo di 42.000 lire.Infine la stazioncina di Ova, con pic-colo sedime per un valore di 675 lire, e le aree occupate dai binari (70.000 m2) per un valore di 210.000 lire.

La Tramvia Castelnuovo-Tortona

La stazione e la locomotiva.

1916 - Sul fondo il viale che conduce alla stazione.

I resti della antica stazioncina alla Ruggera.