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104 - PRIMA/GIUGNO 2016 SPORT E COMUNICAZIONE Non è neppure un caso che l’attività sportiva per Alessandra Marzari sia iniziata in area oratoriale, nella società di palla- volo dove giocava uno dei due suoi gemelli (l’altro è stato un baskettaro), la Pro Vittoria di Monza. “L’occasione”, racconta, “è venuta da una lettera molto carina, nella quale l’allenatore Marco Tadini – che tuttora lavora da me – scriveva: ‘Siamo una bella società che nasce dall’oratorio con dei bei valori e abbiamo bisogno di fare un salto di qualità’. Quell’appello l’ho visto molto più tardi, perché mio figlio l’aveva ficcato in fondo alla borsa. Comunque, ho chiamato, avevano bisogno di una segretaria e mi sono messa a collaborare in quella piccola pa- lestra dell’oratorio della parrocchia di san Biagio. L’abbiamo risistemata e l’anno dopo abbiamo vinto il campionato di se- rie D maschile con Gian Paolo Freschi, l’allenatore che ancora fa parte del nostro settore tecnico”. Un master per gestire squadre e palazzetto - Era il 2002 e la vittoria del primo campionato ha fatto certamente da stimolo per proseguire nel lavoro di aggregazione e di sup- porto ad altre società del territorio, guardando anche a Mi- lano, che ha portato nel 2008 alla costituzione del Consorzio Vero Volley. “Alcune realtà si sono unite nel consorzio, altre invece mi sono state cedute: il Volley Milano, per esempio, mi è stato proprio regalato da Antonio Caserta, proprietario di Asystel che ha dato molto alla pallavolo come sponsor e dirigente sportivo”, spiega Marzari. “La crescita del consorzio è stata un’esperienza molto interessante. Sono stati anni di grandi cambiamenti durante i quali, lavorando con persone in una situazione di volontariato, abbiamo dovuto affinare una serie di capacità relazionali perché altrimenti non vai da nessuna parte. La struttura cresceva ed ero consapevole che necessitavano competenze manageriali indispensabili V erifichi al volo che le calza a pennello l’aggettivo vulca- nica, con cui te l’hanno descritta, vedendo la passione con cui racconta ogni sua iniziativa e la reazione dello sguardo nel cogliere la possibilità di concretizzare in qualche nuova impresa un’idea che le si prospetta durante l’intervista, nella quale conferma un’attenzione particolare per la comunicazione. Allora comprendi che per Alessandra Marzari il tempo può anche non essere un limite e che dav- vero riesce a conciliare l’attività di medico al pronto soccorso dell’ospedale Niguarda di Milano – turni di notte compresi (“Ora però faccio il part time, e lavoro quattro giorni la set- timana”, precisa) – con quelle di presidente di un consorzio sportivo che raggruppa sei società, di cui due militano nelle massime serie della pallavolo maschile e femminile (unico caso in Europa) e, fino a poco tempo fa, ma potrebbe presto replicare, di rappresentante delle istituzioni nel Cda della società che gestisce l’Autodromo di Monza. Impegni che ac- compagnano la vita privata di madre di tre figli – due maschi di 26 anni, Giacomo (ingegnere), e Domenico (laurea in filo- sofia) e Fatima, liceale di 17 anni – e moglie di Aldo Fuma- galli, dinastia degli imprenditori della Candy. Nella miscela che la spinge a questa iperattività deve ab- bondare anche una componente comune a una certa tradi- zione dell’imprenditoria lombarda, costituita dalla ricono- scenza nei confronti del territorio che in qualche modo ti ha favorito, confermata nei numeri dai circa 6mila ragazzini impegnati in 500 corsi attivati nelle scuole primarie (a Mi- lano, Cinisello Balsamo, Cernusco sul Naviglio, Monza, Lissone, Muggiò e Nova Milanese) e i 1.500 tesserati che in oltre 60 squadre partecipano ai campionati organizzati dalla Federazione italiana pallavolo (Fipav) e da enti sportivi pro- mozionali. Strategie e valori Per la presidente del Vero Volley Alessandra Marzari, una vita tra medicina e sport, sono le leve per far arrivare la pallavolo a un pubblico più vasto, rendendola ancora appetibile a sponsor e media. Intanto, unica in Europa, porta due sue squadre nella massima serie Alessandra Marzari alza la coppa insieme a Stefania Dall’Igna, palleggiatrice e capitano del Saugella Team Monza, dopo la partita che il 4 maggio ha sancito il passaggio della squadra del Consorzio Vero Volley alla serie A1 del campionato di volley.

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SPORT E COMUNICAZIONE

Non è neppure un caso che l’attività sportiva per Alessandra Marzari sia iniziata in area oratoriale, nella società di palla-volo dove giocava uno dei due suoi gemelli (l’altro è stato un baskettaro), la Pro Vittoria di Monza. “L’occasione”, racconta, “è venuta da una lettera molto carina, nella quale l’allenatore Marco Tadini – che tuttora lavora da me – scriveva: ‘Siamo una bella società che nasce dall’oratorio con dei bei valori e abbiamo bisogno di fare un salto di qualità’. Quell’appello l’ho visto molto più tardi, perché mio figlio l’aveva ficcato in fondo alla borsa. Comunque, ho chiamato, avevano bisogno di una segretaria e mi sono messa a collaborare in quella piccola pa-lestra dell’oratorio della parrocchia di san Biagio. L’abbiamo risistemata e l’anno dopo abbiamo vinto il campionato di se-rie D maschile con Gian Paolo Freschi, l’allenatore che ancora fa parte del nostro settore tecnico”.

Un master per gestire squadre e palazzetto - Era il 2002 e la vittoria del primo campionato ha fatto certamente da stimolo per proseguire nel lavoro di aggregazione e di sup-porto ad altre società del territorio, guardando anche a Mi-lano, che ha portato nel 2008 alla costituzione del Consorzio Vero Volley. “Alcune realtà si sono unite nel consorzio, altre invece mi sono state cedute: il Volley Milano, per esempio, mi è stato proprio regalato da Antonio Caserta, proprietario di Asystel che ha dato molto alla pallavolo come sponsor e dirigente sportivo”, spiega Marzari. “La crescita del consorzio è stata un’esperienza molto interessante. Sono stati anni di grandi cambiamenti durante i quali, lavorando con persone in una situazione di volontariato, abbiamo dovuto affinare una serie di capacità relazionali perché altrimenti non vai da nessuna parte. La struttura cresceva ed ero consapevole che necessitavano competenze manageriali indispensabili

Verifichi al volo che le calza a pennello l’aggettivo vulca-nica, con cui te l’hanno descritta, vedendo la passione con cui racconta ogni sua iniziativa e la reazione dello sguardo nel cogliere la possibilità di concretizzare in

qualche nuova impresa un’idea che le si prospetta durante l’intervista, nella quale conferma un’attenzione particolare per la comunicazione. Allora comprendi che per Alessandra Marzari il tempo può anche non essere un limite e che dav-vero riesce a conciliare l’attività di medico al pronto soccorso dell’ospedale Niguarda di Milano – turni di notte compresi (“Ora però faccio il part time, e lavoro quattro giorni la set-timana”, precisa) – con quelle di presidente di un consorzio sportivo che raggruppa sei società, di cui due militano nelle massime serie della pallavolo maschile e femminile (unico caso in Europa) e, fino a poco tempo fa, ma potrebbe presto replicare, di rappresentante delle istituzioni nel Cda della società che gestisce l’Autodromo di Monza. Impegni che ac-compagnano la vita privata di madre di tre figli – due maschi di 26 anni, Giacomo (ingegnere), e Domenico (laurea in filo-sofia) e Fatima, liceale di 17 anni – e moglie di Aldo Fuma-galli, dinastia degli imprenditori della Candy.

Nella miscela che la spinge a questa iperattività deve ab-bondare anche una componente comune a una certa tradi-zione dell’imprenditoria lombarda, costituita dalla ricono-scenza nei confronti del territorio che in qualche modo ti ha favorito, confermata nei numeri dai circa 6mila ragazzini impegnati in 500 corsi attivati nelle scuole primarie (a Mi-lano, Cinisello Balsamo, Cernusco sul Naviglio, Monza, Lissone, Muggiò e Nova Milanese) e i 1.500 tesserati che in oltre 60 squadre partecipano ai campionati organizzati dalla Federazione italiana pallavolo (Fipav) e da enti sportivi pro-mozionali.

Strategie e valori Per la presidente del Vero Volley Alessandra Marzari, una vita tra

medicina e sport, sono le leve per far arrivare la pallavolo a un pubblico più vasto, rendendola ancora appetibile a sponsor e media. Intanto, unica in Europa, porta due sue squadre nella massima serie

Alessandra Marzari alza la coppa insieme a Stefania Dall’Igna, palleggiatrice e capitano del Saugella Team Monza, dopo la partita che il 4 maggio ha sancito il passaggio della squadra del Consorzio Vero Volley alla serie A1 del campionato di volley.

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streaming le partite dei campionati. “È vero che la lega fem-minile ha avviato un proprio canale e il risultato non è stato esaltante”, dice. “Però è altrettanto vero che questo è stato il primo anno ed è partito a stagione inoltrata”.

Marzari è convinta che al sistema pallavolistico manchi una strategia e una cultura della programmazione che lavori per incrementare il pubblico televisivo confezionando un prodotto migliore di quello offerto oggi. “Rimpiango la quali-tà tecnica fornita da Sky che, però, garantiva un’audience più limitata”, osserva. “Adesso i maschi hanno venduto i diritti internazionali della Superlega a Mp & Silva, ma si sono pre-occupati di sapere quale possa essere il pubblico potenziale? Il rugby italiano ha seguito tutta un’altra linea. Sicuramente è uno sport che viene condotto in maniera eccellente, con una strategia. Non conosco i loro veri dati relativi all’audience, ma hanno puntato molto sui lati valoriali, su un rispetto delle regole che, se mancasse in uno sport così fisico, procurereb-be seri danni”.

Marketing e comunicazione? Indispensabili - “In questi anni”, insiste Marzari, “il presidente della Fipav Carlo Magri è stato straordinario nel portare in Italia una serie di eventi come i campionati mondiali ed europei maschili e femminili, ma ha messo un po’ da parte l’aspetto valoriale

che, invece, aiuterebbe il nostro sport. Io posso lavorare molto per collaborare a promuoverlo, ma do-vrei anche essere pilotata da una guida lungimirante. Per questo alle prossime elezioni per il rinnovo delle cariche federali voterò solo chi saprà presentare piani strategi-ci credibili di marketing e comuni-cazione”.

Come presidente, Marzari ha co-stante pensiero allo sviluppo legato strettamente all’impegno della con-duzione quotidiana di una mac-china che per la sola prima squa-dra di serie A assorbe su per giù 800mila euro a stagione. Sono stati meno della metà in A2 per il team femminile che, con la promozio-ne alla serie maggiore, necessiterà di maggiori investimenti, coperti

per la maggior parte dagli sponsor, Saugella in testa. “Non è così per il maschile, al cui sostegno è ancora indispensabile l’intervento della presidenza”, ammette Marzari, che punta ad affiancare al main sponsor Gi Group molti altri marchi in modo di raggiungere il breakeven nel campionato 2017 e 2018. “Il nostro marketing lavora pancia a terra per dimo-strare che anche in rapporto qualità-prezzo proponiamo un prodotto sportivo davvero interessante”, afferma. “Il nostro campionato è il migliore del mondo, cosa che non si può certo dire del basket, oltretutto molto più costoso del volley. Le finali di playoff di Superlega sono spettacolari. Se vuoi as-sistere a qualche cosa di simile a livello di pallacanestro, devi vedere su Sky le partite dell’Nba Usa. Inoltre, spesso al nostro palazzetto arrivano 4mila persone. Non saranno le 20mila persone che affollano il Madison Square Garden, ma bisogna anche raffrontare i bacini di utenza”.

La fusione tra Confindustria di Monza e Brianza e Asso-lombarda potrebbe in qualche modo favorire la ricerca di nuove partnership anche grazie alla capacità di Marzari di tessere relazioni che, tiene a precisare, “nonostante quello che si possa pensare, sono molto più legate alla pallavolo che all’attività di mio marito”.

In attesa che Milano e la Brianza si accorgano del valore della pallavolo, approfittando dell’ingaggio di un giocatore cinese, l’anno scorso l’attenzione del Consorzio Vero Volley si è rivolta a Oriente, facendo pure una puntata a Pechino con staff dirigenziale e team maschile. “Una visita che ci è stata

per partecipare a campionati di serie A e per gestire tecni-camente e strategicamente un palazzetto dello sport. Finché una mattina ho letto sul Corriere della Sera di un master sul management sportivo organizzato all’università Bocconi da Rcs Sport con il professor Dino Ruta, e mi sono iscritta. Così ho iniziato a capire bene aspetti gestionali di una attività che è paragonabile a una piccola azienda, in cui bisogna investire risorse e avere molta attenzione al marketing, alla pubblicità, agli eventi. Avendo sempre cura di ricaricarsi con i sorrisi delle schiere di ragazzini e atleti delle squadre. Questa è la vera soddisfazione. Ti passano davanti proprio le generazio-ni: i bimbi del minivolley, poi le squadre under 14, under 16, under 18 e quelle di serie A”.

Passano gli anni, le leve di giocatori e le promozioni: dal-la serie C alla B2, quindi la B1 seguita dall’arrivo alla A2 e, infine, i due campionati più importanti, in cui la presidente del Consorzio Vero Volley viene dipinta come una perfetta rompiscatole. E le interviste che rilascia ai media sportivi non contribuiscono a smentirlo. “Sì”, conferma Marzari, “siamo considerati un po’ troppo battaglieri. Vorrei evitare di passare per quelli che vedono sempre nemici intorno a sé, ma è vero: su alcune cose non transigiamo. Ci siamo molto arrabbiati quando ci volevano scippare il palazzetto di via Stucchi di cui abbiamo ottenuto la gestione. Il consorzio si è sempre più connotato su un’idea di giustizia, valore che ci sforziamo di trasferire anche ai nostri atleti. Non nascondo che si faccia fatica, ma l’unica strada, anche ai livelli più alti, è costruire un sistema va-loriale reale e perseguito nei fatti. Non siamo uno sport che può per-mettersi le digressioni del calcio”.

Che Alessandra Marzari guardi al calcio come al contenitore degli aspetti deleteri connessi allo sport lo ha dimostrato l’impegno con cui si è messa per fare in modo che i figli fin da piccoli non si mettesse-ro a correre per dar calci a un pal-lone. “Questo non vuol dire che odi il calcio”, osserva. “Lo guardo an-che in tivù, anche se mi limito alle sole partite della Premier League inglese. La pallavolo è uno sport fantastico ma non può competere neanche lontanamente in fatto di risorse e non possiamo contare su un seguito così vasto. Però, avremmo un bell’ambito di miglioramento se la federazione capisse che deve occuparsi veramente di marke-ting e di comunicazione”.

“La Fipav deve spingere il suo sport e investirvi”, continua la presidente del Vero Volley, aprendo uno dei capitoli su cui insiste da parecchio tempo e in cui rientrano, oltre alla fede-razione, le due leghe che gestiscono i maggiori campionati maschili e femminili. “Trovo che ci sia tantissima distanza tra ciò che a livello di istituzioni pallavolistiche nazionali si è fatto e quanto, invece, si potrebbe fare. Ritengo, inoltre, che le due leghe dovrebbero unirsi per curare il campionato di Superlega e la A1 femminile, lasciando alla federazione la ge-stione della A2. Ciò permetterebbe una gestione più efficace della vendita dei diritti televisivi di quelli che sono i campio-nati più belli del mondo. Oggi non viviamo certo con i ricavi dai diritti della Superlega: quanto riceviamo dalla Rai serve per coprire i costi della Lega e degli eventi, come la Final Four di Coppa Italia. Alle società arriva qualcosa di sponda, come l’investimento per il video check, l’apparecchiatura per verificare che vi sia stata un’effettiva infrazione di gioco. Il femminile vende anche qualche diritto a Mediaset e Sky ha preso i diritti per la Champions. In ogni caso, dovremmo pro-vare a incassare di più”.

Secondo la presidente della società monzese, per i team del volley l’alternativa allo scimmiottare il calcio nella negozia-zione dei diritti potrebbe essere un canale per trasmettere in

Il Gi Group Team Monza, la prima squadra maschile del Consorzio Vero Volley, che partecipa al campiona-to A1 Superlega.

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su pedagogia e educazione alla vita di gruppo, all’istituto di fisiologia della Statale di Milano con gli studi sulla biomecca-nica applicata alla pallavolo, alla facoltà di psicologia dell’u-niversità Milano Bicocca sulle tematiche di autoefficacia e motivazione.

Le ricadute mediche, ma anche quelle che investono i ge-nitori che vivono, molte volte con toni esasperati, la competi-tività attraverso l’attività agonistica dei figli. “Con l’università di Torino e con il dipartimento di ingegneria gestionale del Politecnico di Milano abbiamo prodotto ‘Sport? Sì, grazie’,

un libretto rivolto ai genitori per aiutarli a comprendere, sostenere e motivare adeguatamente i figli nella pratica sportiva. Alla fine c’è anche un’accurata bibliografia”.

Passione e scienza - ‘Sport? Sì, grazie’ è un progetto di divulgazione dei valori dello sport su base scienti-fica che prevede anche una prossima declinazione sul web. Tra le inizia-tive per accrescere la cultura sporti-va c’è anche ‘Volley to Read and to Play’, volumetto curato da Oreste Va-condio con la struttura di libro game con bivi e scelte nel percorso di lettu-ra che portano a differenti sviluppi della storia. Anche questo progetto, rivolto ai ragazzi tra i 9 e i 15 anni, è stato realizzato con la collabora-zione dell’ateneo torinese. “Questo è l’aspetto dell’attività sportiva che più mi dà soddisfazioni e appartiene alla cultura di una provincia, come quella di Monza in cui è diffusa l’i-dea di fare cose socialmente utili”, dice Marzari. “A Monza serve ave-re un palazzetto con delle squadre forti e un bel progetto di eccellenza con squadre agonistiche giovanili in cui le famiglie possono far vivere al proprio figlio un percorso sportivo sereno, sia che si tratti di un atleta talentuoso, sia che abbia problemi di coordinazione motoria. Purtroppo, per meri motivi di spazio, a parte la

prima squadra, non possiamo andare oltre i 18 anni, anche se sono sempre sollecitata a formare squadre over 20. Vedremo”.

Oltre a sport, scienza, marketing e comunicazione c’è, infine, anche una dose di cultura nell’agenda di Alesandra Marzari, che a gennaio ha offerto ai ragazzi delle sue squadre ‘Gran serata futurista’, un monologo di Massimo Finnazer Flory, messo in scena al palazzetto monzese di via Stucchi dove, il 26 maggio è stata inaugurata anche ‘100 anni di don-ne olimpiche’, mostra delle fotografie dell’archivio storico di Vito Liverani. “L’idea”, spiega Alessandra Marzari, “è nata dopo l’incontro con un personaggio straordinario come Live-rani, fotogiornalista sportivo di fama internazionale, fonda-tore dell’agenzia Olympia, e abbiamo voluto accompagnarla con un convegno organizzato con Matrice Donna, gruppo na-to sul territorio di Monza e Brianza per aggregare donne di diversa età e professione. Unire un’iniziativa più divulgativa con una di stampo esperienziale aveva l’intento di proporre un percorso di testimonianze al femminile, che abbracciasse non solo temi sportivi professionistici, ma anche manageria-li, sul ruolo delle donne nella realtà odierna”.

Carlo Riva

offerta dall’Italian Chinese Business Association”, spiega. “C’è stata una conferenza stampa durante la quale abbiamo avuto la possibilità di illustrare i nostri progetti. Con un po’ di tempo e calma ritengo che ci possano essere degli sviluppi commerciali”.

Sul web, la radio e i social - La struttura di mar-keting e comunicazione del Consorzio Vero Volley è for-mata da otto persone coordinate, in qualità di consulente, da Matteo Pastore, che vanta una lunga esperienza nel settore. A ca-po del marketing c’è Mark Pierotti, mentre la comunicazione è affidata a Dario Keller, che svolge anche il ruolo di secondo allenatore della Saugella Team Monza. Giò Anto-nelli è l’addetto stampa. La società edita una rivista, Eco del Vero Vol-ley, e anche un’emittente radiofoni-ca a cui si può accedere attraverso la piattaforma digitale Vero Volley Channel. La dirige Keller e la fanno Elisa Sorrentino e Roberta Resna-ti. È dedicata sostanzialmente al-la pallavolo con grande spazio alle serie minori e al settore giovanile, ma non mancano notiziari sul ter-ritorio, il meteo, l’oroscopo e, natu-ralmente, tanta musica. “Facciamo anche un gran lavoro sui social me-dia: YouTube, Twitter, Facebook e Instagram”, aggiunge la presidente. “Nell’ultima fase della stagione, uti-lizzando su Facebook i live degli ultimi punti delle partite che hanno portato alla promozione delle ragaz-ze della prima squadra, siamo arri-vati a quasi 80mila contatti”.

Marzari si dà anche anche un gran da fare per spiegare sui media il suo progetto. “Il nostro consorzio”, com-menta, “ha una sua originalità, ma è difficile riuscire a illustrare l’attività che va al di là dell’agonismo. Noi sia-mo un po’ l’evoluzione di quello che ha fatto nel tempo l’oratorio. Insomma, mandate i ragazzi da noi, l’attività sportiva fatta in un certo modo è educativa. Tutte cose che ho imparato in Pro Vittoria”.

Aspetti sociali strettamente legati alle ricadute fisiche e psi-chiche dell’attività sportiva a livello giovanile che avvicinano fin dall’inizio l’esperienza del Consorzio Vero Volley a quella di un laboratorio. “È vero”, conferma Marzari, “è la parte che mi interessa maggiormente. Sono partita leggendo una rac-colta bibliografica sui vantaggi dell’attività motoria nell’età evolutiva che avevo trovato alla Libreria dello Sport. Lo aveva curato Silvia Ceramo, docente alla facoltà di psicologia all’u-niversità di Torino, con cui poi abbiamo stabilito un rappor-to molto stretto. Purtroppo è mancata improvvisamente. Ci teniamo ad avere un approccio scientifico su questi temi. Ora stiamo lavorando sul male alla schiena e alla spalla che interessano molti pallavolisti e, in genere, i ragazzi impegnati negli sport di salto e in quelli in cui la colonna vertebrale è impegnata, come il tennis”.

In questi anni le collaborazioni tra il consorzio monzese e istituzioni scientifiche si è ampliata, coinvolgendo la fa-coltà di scienze della formazione dell’università di Bologna,

Il palazzetto dello sport di Monza nella serata inau-gurale della mostra ‘100 anni di donne olimpiche’ con le foto dell’archivio storico di Vito Liverani, fo-togiornalista sportivo e fondatore dell’agenzia Olym-pia. In alto, Liverani tra l’ex nazionale di pallavolo Maurizia Cacciatori e la presidente del Vero Volley Alessandra Marzari.

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