ANICA · Al cinema vince la fiaba per adulti 51 05/04/2016 Il Tempo - Nazionale «RendezVous» al...
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ANICA
05 aprile 2016
INDICE
ANICA CITAZIONI
04/04/2016 Box Office
la strategia dell' unità6
04/04/2016 Box Office
Tarantino , fenomeno da grande città (del nord)11
04/04/2016 rbcasting.com 17:15
Torna il Roma Web Fest, aperto il bando per la quarta edizione12
04/04/2016 filmfilm.it 11:23
Al via il nuovo Roma Web Fest13
04/04/2016 Panorama.it
I 10 film più visti della settimana14
04/04/2016 primissima.it
Cinemadays raddoppia16
04/04/2016 giornaledellospettacolo.it 13:46
Con The Space Cinema, Cinemadays raddoppia17
04/04/2016 newscinema.it 12:57
Cinemadays raddoppia al The Space: 11-14 Aprile e 18-21 Aprile18
04/04/2016 www.gonews.it 15:29
La catena The Space aderisce ai Cinemadays: film a soli 3 euro19
04/04/2016 youmovies.it 11:30
Bando del nuovo Roma Web Fest20
05/04/2016 Unione Sarda
CINEMADAYS . The Space raddoppia in aprile con i biglietti a 3 euro21
04/04/2016 www.radiogold.it 11:24
Tornano i "Cinema days" dall'11 aprile22
04/04/2016 Box Office
Ciné-Max anima Riccione23
04/04/2016 Box Office
la primavera di cinemadays24
04/04/2016 Box Office
cinè, al via gli accrediti25
CINEMA
05/04/2016 Corriere della Sera - Nazionale
Il drammatico rally di Accorsi ex pilota che sogna la rivincita27
05/04/2016 Il Sole 24 Ore
Più incentivi e meno Imu per il cinema in sala29
05/04/2016 La Repubblica - Nazionale
Il libro della giungla torna al cinema "Ma ora è la natura a doversi difendere"30
05/04/2016 Il Messaggero - Nazionale
«Vi racconto una Napoli da ridere»31
05/04/2016 La Stampa - Nazionale
L'EGEMONIA DEI SIMBOLI POP32
05/04/2016 Il Giornale - Nazionale
«Troppo napoletano» L'Hollywood vesuviana sbanca i botteghini34
05/04/2016 La Stampa - Nazionale
Accorsi: torno alle mie radici e basta ruoli da sciupafemmine36
05/04/2016 Brescia Oggi
Siani «troppo napoletano» nella città da cartolina38
05/04/2016 La Stampa - Cuneo
"Nel mio film vedrete un inedito Toni Servillo preso tra dieta e palestra"39
05/04/2016 Il Messaggero - Nazionale
Dal Centro alle borgate così Roma diventa un set40
05/04/2016 Il Messaggero - Nazionale
Vaticano, la Orlandi rivive con Faenza E Veronesi parla di emigranti italiani42
05/04/2016 La Stampa - Imperia
Ciak si gira, Sanremo come Hollywood43
05/04/2016 Avvenire - Nazionale
L'attore (bravo) c'è ma non si vede44
05/04/2016 Il Giornale - Nazionale
Jesse Owens insegue Batman e Superman45
05/04/2016 Libero - Nazionale
«Racconto in un film le anime di Napoli»46
05/04/2016 L'Unità - Nazionale
Silvio Orlando: con Sorrentino vi mostrerò il vero volto del cardinale Bertone47
05/04/2016 Il Roma
«In questa pellicola si evidenzia il nostro Dna composto da tolleranza, ospitalità eumanità»
49
05/04/2016 QN - Il Giorno - Brianza
Un muggiorese sulla Croisette50
05/04/2016 Il Tempo - Nazionale
Al cinema vince la fiaba per adulti51
05/04/2016 Il Tempo - Nazionale
«RendezVous» al nuovo cinema francese53
05/04/2016 La Nuova Venezia - Nazionale
Arriva "Cain" il nuovo film di Marco Filiberti54
05/04/2016 Osservatore Romano
Le basiliche romane in 355
TELEVISIONE
05/04/2016 La Repubblica - Nazionale
Lady Gomorra Cristina Donadio "La mia Scianel iena di potere"57
05/04/2016 La Stampa - Nazionale
Stretta finale Mediaset-Vivendi E Telefonica uscirà da Premium59
05/04/2016 ItaliaOggi
I nuovi potenti in tv sono Soldi (Discovery) e Zappia (Sky)60
la strategia dell' unità problemi e successi, il ddl Franceschini e la collaborazione con Ministeri, enti e associazioni. e un cinemaitaliano in grande salute. Intervista a roberto cIcutto, presidente e amministratore delegato di Istituto Luce-cinecittà il miNistero dovrebbe finanziare meno opere prime, dotandole però di una quota di finanziamentocerta per le spese di distribuzione Antonio Autieri arlare con Roberto Cicutto, presidente e amministratore delegato di Istituto LuceCinecittà, è un'esperienza
stimolante. Per la sua lunga esperienza, che ne fa un osservatore attento e acuto delle dinamiche del
settore, nonché per le sue prese di posizione mai banali («c'è del genio dietro a film come Quo vado? e
Perfetti sconosciut i»). Ma anche per una passione mai annacquata dopo tanti film e tanti incarichi anche
istituzionali che lo fa entusiasmare ancora, per la scoperta di un giovane talento, l'affermarsi di un autore, la
vittoria di un premio. ultimo caso: l'orso d'oro a berlino vinto da Fuocoammare di Gianfranco Rosi. Vittoria
su cui lui ha più di un merito. «È stata un'esperienza virtuosa perché ha messo insieme un sistema che ha
ben funzionato. È nata al Luce come idea di Carla Cattani dopo le stragi nel mare di Lampedusa. La prima
ipotesi era realizzare velocemente un mediometraggio da portare a Cannes nel 2015, perché il cinema
come forma di linguaggio oltre come atto di denuncia non poteva non occuparsi di questo tema. Abbiamo
pensato subito a Gianfranco Rosi, che era reduce dalla vittoria alla Mostra di Venezia con Sacro GRA : lui
era interessato ma ci ha ricordato che il suo metodo di lavoro richiede invece tempi lunghi, vari sopralluoghi
per vedere e capire, e infatti ci propose un vero film - non solo sulla tragedia dei migranti ma sulle storie di
vari personaggi nel contesto di Lampedusa - ma dopo un anno di lavoro. E così è stato». Il film è un
esempio di collaborazione tra soggetti pubblici: «Nel progetto c'era già, oltre al Luce, anche la Rai; poi è
intervenuto il Mibact con un finanziamento: a questi soggetti si aggiunge un produttore francese e la
prevendita ad Artè fino a un budget di 1,2 milioni (per un anno e mezzo di lavorazione). Il vero problema si
poneva con l'uscita: noi siamo anche distributori, ma è un aspetto molto amaro per noi». per la difficoltà di
portare e difendere il film in sala, come nella polemica per Bella e perduta ? Noi da tempo abbiamo una
mission affidata dal Ministero per valorizzare opere prime e seconde, film particolarmente difficili o di
impegno sociale e culturale. E le scelte, anche dei miei predecessori, sono sempre state coerenti con
questo compito. Ma l'accoglienza positiva in un festival e magari la vittoria di un premio non basta, nel
confronto con l'esercizio: c'è una diffidenza profonda verso questo tipo di prodotti. Inoltre noi non abbiamo
potere contrattuale per imporre la tenitura di un film perché non abbiamo da promettere in cambio un forte
film commerciale. In noi si genera frustrazione: rischiamo di non rispettare il lavoro di autori e produttori,
che dopo tanta fatica si aspettano un certo risultato; e uscite molto ridotte si trasformano quasi in una truffa
ai contribuenti perché sono titoli finanziati all'80% e più da fondi pubblici, ma poi non si dà mai a questi titoli
la possibilità di essere visti. Per Fuocoammare , allora, abbiamo preferito chiedere un supporto per la
codistribuzione a 01, essendo coinvolta la Rai. I risultati si sono visti: il film, uscito con 46 copie, poi è salito
a 80 per tre settimane e ha superato i 700mila euro; se lo avessimo distribuito da soli non avrebbe
incassato più di 250-300mila euro. Eccezioni positive? Via Castellana Bandiera fece un incasso
assolutamente dignitoso come pure La bella gente , uscito a fine agosto, anche per essere diventato un
"caso" dopo anni di controversia con il suo produttore. Però ci sono anche film come Arianna , presentato a
Venezia con ottime critiche, che a malapena si notano in sala. collaborerete ancora con altri distributori?
Noi abbiamo budget molto limitati sulla promozione, se bisogna destinare due terzi o metà del budget a
minimi garantiti alle sale diventa difficile fare un certo lavoro. Ma non credo che la prassi sarà cercare
alleanze con altri distributori, a parte la Rai se coinvolta come diritto tv e come servizio pubblico. Penso
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ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 05/04/2016 - 05/04/2016 6
però che bisogna trovare un meccanismo virtuoso all'interno della legge franceschini: senza tornare al
circuito di sale statali, che non avrebbe senso, bisogna rendere più efficienti e forti gli strumenti alle sale
d'essai (come è stato il progetto Schermi di qualità) che permettono a opere prime e seconde o difficili un
accesso a un numero dignitoso di schermi e una tenitura minima perché il film si faccia conoscere. Sarebbe
anche meglio che il Ministero finanziasse meno opere prime - possibilmente le migliori - dotandole però di
una quota di finanziamento certa destinata alle spese di distribuzione: sostenendo maggiormente la
produzione, la quota per la distribuzione non verrebbe utilizzata dai produttori per coprire il budget. bisogna
poi trovare un meccanismo che consenta a questi film di essere in sala per almeno due settimane nelle
città capozona. Poi ci sono altri strumenti: stiamo pensando di replicare un progetto che realizzammo negli
anni 90 con Nanni Moretti (si chiamava Playbill), raggruppando titoli da portare in giro come una rassegna
itinerante. E forse dovremmo attivarci di più con le film commission per farci aiutare da loro sul territorio.
come valuta il ddl franceschini? L'aspetto più importante è che nella legge, pur aver demandato a futuri
decreti attuativi gran parte della funzionalità di molti meccanismi individuati, ci sia un limite di tempo che
speriamo possa essere rispettato, per "costringere" il legislatore a licenziare i decreti attuativi in tempi
stretti. Ricordiamoci che per la "veltroniana" legge 122 del 1998, sugli obblighi di investimento delle
televisioni, i decreti attuativi arrivarono più di dieci anni dopo, creando notevoli disfunzioni come l'eccessivo
ruolo di Medusa e Rai Cinema; la forza distributiva e coproduttiva di queste strutture è andata a discapito di
alcuni indipendenti, visti come competitor. La legge entra in vigore il prossimo anno: abbiamo un anno per
lavorarci, sistemando i punti critici e preparando i decreti per tempo. Nel merito, mi sembra giusto il
principio del prelievo sulla fiscalità e non la tassa di scopo alla francese. Il Consiglio superiore è
abbastanza indeterminato, ma è più snello del Centro nazionale dell'audiovisivo immaginato dal ddl Di
Giorgi: è giusto sentire tutte le componenti della filiera, ma se gli organismi consultivi o decisionali sono
troppo allargati i tempi delle procedure si allungano troppo. e i punti deboli della legge? I decreti attuativi
possono essere il tallone di Achille. Se ci mettono troppo tempo, come dicevo, possono essere inseriti
elementi distorsivi. Inoltre mi pare che sia ancora non facile determinare il tax credit per la distribuzione
internazionale, che viene generato dalle spese effettuate in Italia: molte spese dei compratori dei nostri film
(dcp, manifesti o lancio pubblicitario) non lo sono, non so come si possa mettere in atto questo
meccanismo. Inoltre, la nuova legge dovrebbe stabilire che all'interno del fondo per lo sviluppo
dell'audiovisivo ci sia certezza di una quota immodificabile per l'internazionalizzazione: è un punto non
secondario ma decisivo e strategico, perché la necessità più grande è una pianificazione e
programmazione almeno triennale, per poter "fidelizzare" i distributori e gli operatori televisivi stranieri sulla
nostra produzione, sapendo che possono contare su certi sussidi, peraltro molto semplici: la possibilità di
fornirgli copie sottotitolate, la partecipazione ai costi di lancio di un film in sala e il sostegno delle spese di
comunicazione e promozione (per esempio con la presenza di regista e cast). unifrance lo fa da anni.
Inoltre è fondamentale aiutare quelle che in un processo industriale dovrebbero essere componenti della
ricerca. può spiegare meglio? Servono sostegni a nuovi autori, a chi sperimenta, un'attenzione a settori più
arretrati. Per esempio stiamo recuperando il cinema di animazione italiano, che non è ancora una forte
presenza sul piano industriale, ma cresce: due anni fa L'arte della felicità vinse l'oscar europeo. Noi
abbiamo realizzato un bellissimo mediometraggio animato dai diplomati del Centro sperimentale di Torino,
per raccontare agli studenti delle medie i luoghi della memoria della Prima guerra mondiale e i possibili
strumenti di dialogo per contrastare l'orrore della guerra. La sceneggiatura l'ha scritta Andrea Molesini,
premio Campiello per Non tutti i bastardi sono di Vienna . bisogna lavorare insieme ad altri soggetti, unendo
le forze. Si sono fatti grandi passi avanti in Italia in questi ultimi periodi. un esempio è il tavolo che Roma ha
dovuto organizzare per la candidatura di città creativa unesco per il cinema, su cui si sono uniti tutti: dagli
autori agli industriali, dalle scuole di cinema alle università, dagli archivi pubblici a quelli privati. Si è
instaurato un metodo che - in assenza dell'interlocutore principale, ovvero il sindaco - ha permesso a Roma
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di essere riconosciuta. Non era scontato, perché occorreva un programma che fornisse nuovi elementi di
sviluppo. E uno di questi è stato individuato nel Museo Italiano dell'Audiovisivo e del Cinema la cui
realizzazione è stata affidata dal Mibact a Istituto Luce-Cinecittà. ce ne può illustrare qualche tratto? Non
sarà uno spazio esclusivamente espositivo, ma un laboratorio permanente dei mestieri del cinema: ogni
sezione di questo percorso della storia politica, culturale, sociale, industriale e della ricerca italiana - cui
parteciperanno tutti gli archivi e anche pezzi di cinema che raccontano l'Italia - potrà essere oggetto di un
approfondimento con retrospettive, masterclass, laboratori, spazi di conoscenza delle diverse
cinematografie attraverso una sorta di campus, attivando residenze: ospiteremo studenti o diplomati
stranieri e, reciprocamente, studenti italiani andranno nelle sedi di altre nazioni. Non useremo solo Cinecittà
ma riattiveremo spazi del palazzo storico dell'Istituto Luce in piazza Cinecittà, con il Centro sperimentale, le
scuole di cinema e forse anche un hub di nuove tecnologie e sperimentazioni con Google. Credo che
riusciremo a fare quel che ci si propone da anni: mettere a sistema quel "triangolo delle bermude" costituito
da Cinecittà, Centro Sperimentale e vecchio Istituto Luce (dove abbiamo ancora i cellari, il laboratorio di
restauro e l'archivio fotografico), tra piazza Cinecittà e via Tuscolana per farlo vivere come polo audiovisivo.
sull'estero il metodo "unitario" è in atto da anni, con Ministeri e Anica. con quali risultati? beh, alcuni sono
concretissimi e sotto gli occhi di tutti. Grazie anche al contributo fondamentale del Ministero dello Sviluppo
Economico, siamo passati dalla promozione culturale al supporto all'industria. Ma uno dei frutti principali di
questa strategia è stato il MIA, il mercato internazionale della festa del cinema di Roma, di cui eravamo
l'elemento aggregante: abbiamo costruito una "casa", abbiamo capito come potevano essere messe a
sistema l'intervento finanziario del Mibact per l'internazionalizzazione con quello del Mise (Sviluppo
Economico, ndr ). Ma i contenuti li hanno messi i produttori di cinema e tv, i documentaristi; e quest'anno si
allargherà anche al virtuale e ai videogames. Abbiamo interrotto quella specie di competizione per cui il
cinema pubblico doveva limitarsi alle rassegne di grandi autori italiani in giro per il mondo e l'industria
ricevere i fondi per agevolare la diffusione dei film all'estero. In nessun Paese del mondo sono gli stessi
imprenditori che organizzano la strategia, c'è bisogno di una mediazione: non si tratta di una guerra tra
poveri per ottenere fondi con cui pagarsi le spese generali, ma di fare un piano all'interno del quale è chiaro
chi gestisce questi soldi, con quali obiettivi e regole precise. Noi gestiamo una parte dei fondi che l'Anica
mette a disposizione dei distributori internazionali, così l'Anica gestisce una parte dei fondi per la presenza
a festival e mercati, mentre il MIA prende attraverso la fondazione Cinema per Roma il finanziamento del
Mise. Ma i contenuti e il controllo dei costi e del piano spettano ai produttori. si respirava un'aria nuova, già
alla prima edizione del mercato romano... Credo che sia stata una bella cosa, grazie a una location
significativa per Roma come le Terme di Diocleziano. È anche importante che la politica abbia capito la
necessità che chi si occupa di cinema pubblico e di questi temi non sia un uomo "di fiducia" ma qualcuno
che capisca le dinamiche del settore. Il fatto che io fossi nel cinema da 35 anni ha rassicurato l'Anica, e
anche io all'inizio ho molto insistito perché nel nostro Cda ci fosse un produttore: prima Riccardo Tozzi, che
poi come presidente Anica ha preferito non avere un doppio ruolo, e successivamente Tilde Corsi. Poi con
la riforma il Consiglio di amministrazione è stato ridotto a due persone scelte dai Ministeri del Tesoro e dei
beni Culturali (Antonio bertani e Maite Carpio, ndr), e non si è potuto più operare in questo modo. Ma che a
occuparsi molto del MIA fossero Andrea occhipinti per Anica, Chiara Sbarigia di Apt e altre persone
competenti ha dato concretezza alle scelte. un cambio di passo è avvenuto con l'ingresso in molte "partite"
dello sviluppo economico, anche nelle missioni all'estero. Non è stato un caso, lo abbiamo inseguito © per
anni. Già l'Ice partecipava in modo meritevole, con contributi, a singoli progetti (mercati, rassegne), ma non
all'interno di un disegno strategico. Cinque anni fa il progetto Italia in Luce fu il primo nucleo di questa
strategia insieme ad Anica, Ice, beni Culturali, Turismo ovvero l'Enit. Che in realtà è il grande assente: non
riusciamo davvero a interloquire con il turismo, mai. Non ha senso. Paradossalmente lavoriamo di più con il
Mae (Ministero Affari Esteri, ndr), che prima si limitava alla circolazione dei nostri film attraverso gli Istituti di
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Cultura con modalità anche un po' arcaiche. Per esempio negli anni della cultura italiana in giro per il
mondo, con gli Esteri abbiamo lavorato bene realizzando operazioni in Russia, America Latina, usa ma
sempre con un occhio all'industria. Abbiamo portato la retrospettiva di bertolucci a Guadalajara o di
bellocchio a Cuba, ma non sono mai state rassegne estemporanee: abbiamo sempre portato anche titoli
nuovi, c'è sempre stato il rapporto con i distributori e gli istituti di cinema locali, sono stati creati fondi di
sviluppo comuni... Quali sono gli attuali compiti fissati per istituto luce-cinecittà, secondo l'atto di indirizzo
del Ministero? Il primo è la messa in sicurezza, conservazione, digitalizzazione e diffusione dell'Archivio
Luce, che ha la ricchezza di un'Internet del secolo scorso. Abbiamo fatto molti sforzi realizzando nuove
attività espositive ed editoriali, come la Mostra sui 90 anni del Luce e altre. Cerchiamo di essere presenti in
tutti i luoghi del '900 raccontando la storia audiovisiva di quel luogo, creando anche prodotti autonomi con
documentari che utilizzano prodotto d'archivio: ha lavorato con noi Gianni Amelio, stanno lavorando
Ermanno olmi, francesco Munzi e Renato De Maria... La diffusione di questo materiale e gli accordi stretti
con istituzioni come il Miur, il Cnr, il Coni, il Vaticano (per l'utilizzo di alcuni materiali dei loro archivi per il
Museo) possono mettere a sistema un patrimonio che solo noi e le Teche Rai abbiamo per raccontare
cent'anni di storia italiana. Il secondo punto della mission è la promozione del cinema classico, sempre
inteso come diffusione ma anche supporto all'industria grazie ad accordi con i detentori delle library su titoli
per retrospettive o singole iniziative: finanziando una parte della digitalizzazione, in cambio possiamo
usufruire di un titolo in giro per il mondo, laddove non ci sia già un distributore che ne detenga i diritti nel
suo Paese. Così promuoviamo i nostri classici, che inseriamo - insieme ai documentari - nelle iniziative per
il cinema contemporaneo, che è il nostro terzo compito. Cerchiamo di legare il nostro passato straordinario
al cinema attuale, non c'è conflitto ma continuità. Inoltre, sui nuovi film, collaboriamo alle selezioni dei
festival e creiamo rassegne ad hoc (come il recente Cinema made in Italy a Londra), portando sempre
distributori e compratori. Abbiamo progetti speciali con gli usa, in cui supportiamo direttamente insieme al
Mise l'uscita in sala di film - anche in assenza di un distributore - che devono uscire in almeno 8 città (ma
esistono casi più ampi, come Miele che è uscito in 39 città): ne facciamo uscire sei all'anno; non sono
magari titoli che generano un enorme box office ma creano continuità per il nostro cinema. E poi c'è il
quarto punto, il già citato MIAC - Museo Italiano dell'Audiovisivo e del Cinema: faremo una prima apertura,
con la mostra centrale, a ottobre durante la festa del cinema. Anni fa ci furono tensioni tra il vostro gruppo
pubblico e cinecittà studios, anche sul fronte dei canoni dei teatri di posa. come sono oggi i rapporti? In
Cinecittà Studios abbiamo ancora una partecipazione del 20%. È vero, le locazioni sono ridotte e fuori
mercato, ma a compensazione di ciò abbiamo riacquisito quattro teatri di posa che sono stati occupati da
alcune produzioni Rai (con cui vogliamo collaborare sempre di più). Il rapporto è molto più disteso che un
tempo, e nel progetto del Museo speriamo di riassorbire parte dei loro lavoratori andati in mobilità. Degli
Studios fra l'altro rimane in piedi, ora che si sono attutite le tensioni sindacali, il progetto immobiliare: si
parla ora di costruire due nuovi teatri di posa. L'allarme sul rischio di cementificazione era strumentale e un
po' demagogico: non si può cementificare, Cinecittà è tutelata dai Ministeri dei beni Culturali e del Tesoro;
la destinazione d'uso non è modificabile. Il vero problema è che lo Stato sta investendo 7 milioni di euro in
manutenzione straordinaria, ma il vincolo equipara gli studi a un monumento antico in cui si può toccare
ben poco. Ma nonostante questo, con due nuovi teatri tecnologicamente avanzati e le ristrutturazioni,
Cinecittà sta riportando i grandi set di film stranieri. da ex produttore e distributore, come valuta il momento
"creativo" del cinema italiano? Lo valuto positivamente. È vero che c'è la tentazione di sedersi sugli allori,
ma oggi non vedo il rischio di ripetere esclusivamente le commedie. C'è una differenziazione di prodotti
come non avveniva da anni. L'esempio per me più clamoroso è un film che io ho amato e che è stato
sottovalutato, Il racconto dei racconti di Matteo Garrone: quando mai abbiamo visto un film simile prodotto e
pensato in Italia, che parte dalla tradizione letteraria italiana ma traducendola in un misto di horror, gotico e
postmoderno? oppure Anime nere che ribalta il senso dell'action movie sulla mafia e la criminalità in forma
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di tragedia greca? E poi l'animazione che si sta riaffacciando, i film di genere, senza contare che ci sono
sempre i grandi autori: bellocchio lavora, olmi farà un altro film, i Taviani hanno vinto tre anni fa a berlino
con il meraviglioso Cesare deve morire . Sorrentino è troppo felliniano? fosse anche vero, che male ci
sarebbe se ripropone quello stile in maniera originale? È un autore che vince due volte di fila l'oscar
europeo dell'Efa come miglior film, regia e attore protagonista... Ma poi abbiamo avuto i successi di Alice
Rorhwacher, di Gianfranco Rosi esaltato in francia come un genio: i suoi film sono grande cinema, la
definizione di documentario gli sta stretta. più varietà e anche più coraggio, insomma... Sì, è una varietà
incredibile. Ma siamo masochisti, non sappiamo valorizzare i nostri successi. fra l'altro all'estero il riscontro
è in crescita, con aumento di presenze dei nostri film ai festival internazionali e grandi consensi nelle nostre
rassegne. Ma c'è un dato interessante anche sul fronte commerciale: il grande valore di due film che hanno
sbancato al box office come Quo vado? e Perfetti sconosciuti è la scrittura. Poi uno ha il valore aggiunto del
comico popolarissimo, l'altro di un meccanismo di identificazione forte perché il telefonino fa parte della
nostra vita quotidiana, ma non sono successi casuali. Gennaro Nunziante, che scrive e dirige i film di
Checco zalone, è formidabile; non a caso è la prima volta che abbiamo un film di Checco zalone invitato in
molti festival. Mentre Perfetti sconosciuti è tutt'altro che la solita commedia vista mille volte, ha un'idea
originale ed è ben realizzata. per concludere, cosa manca invece ancora al nostro settore? Manca lo spirito
di corpo. Io vedo con quanta difficoltà dobbiamo convincere attori e registi a presenziare a iniziative
promozionali: sono anche faticose, ma fondamentali per spingere un film all'estero. Men che meno c'è
voglia di partecipare a un premio se non si ha la sicurezza di aver vinto. Ci sono stati miglioramenti, ma
succede ancora spesso: negli altri Paesi, no. E poi serve più coesione tra autori (devono riunirsi in un'unica
associazione: perché averne due?), produttori, operatori di cinema e tv che non devono guardarsi con
sospetto per timore che l'"altro" prenda più sussidi. L'industria è unica. E quando c'è da prendere posizioni
sui grandi temi, occorre che prevalga una voce sola e non gli interessi particolari. mae Ministero degli Affari
esteri mia Mercato Internazionale dell'Audiovisivo miac Museo Italiano dell'Audiovisivo e del Cinema
MIBACT Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo mise Ministero dello Sviluppo economico
MIuR Ministero dell'Istruzione, dell'università e della Ricerca LE SIgLE
Foto: La bella gente di ivano de Matteo, uscito dopo anni di "limbo" per la controversia del regista con il
produttore, è diventato un "caso" di discreto successo
Foto: nato a venezia nel 1948, roberto cicutto è stato a lungo produttore e distributore: in particolare, lunga
e piena di successi la storia di Mikado film, insieme a luigi Musini. dal 2009 è ai vertici del gruppo
cinematografico pubblico di via tuscolana, nelle sue varie evoluzioni: prima presidente di cinecittà-luce dal
2009 al 2011, poi amministratore delegato di luce-cinecittà dal 2011 al 2014, è oggi presidente e
amministratore delegato di istituto luce-cinecittà srl
Foto: Arianna , film diretto da carlo lavagna presentato a venezia e nominato ai david: uno dei tanti film di
qualità, distribuiti dall'ente pubblico, che faticano a trovare spazio in sala
Foto: Fuocoammare di gianfranco rosi, orso d'oro a berlino, è anche un ottimo esempio di collaborazione
tra soggetti pubblici: istituto luce-cinecittà, rai cinema e Mibact
Foto: le terme di diocleziono sono state a ottobre la sede del MiA, il mercato dell'audiovisivo della festa del
cinema di roma. frutto delle sinergie di vari Ministeri e soggetti cinematografici (istituto luce-cinecittà, Anica,
Apt) la sede di istituto lucecinecittà è presso gli storici studi di via tuscolana. dove ci sono anche i "partner"
di cinecittà studios: dopo anni di tensioni, oggi i rapporti sono più distesi
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CASE HISTORY The Hateful eight Tarantino , fenomeno da grande città (del nord) Con 1,7 milioni di euro è l'area di Milano quella in cui il film ha incassato di più in Italia. Bologna cresce del16% Stefano Radice LA PERfoRMANCE NELLE DIVERSE AREE DELL'oTTAVo fILM DEL REGISTA AMERICANo. bENE LE
zoNE DI MILANo, RoMA, PADoVA E boLoGNA he Hateful Eight è stato un buon successo in Italia con i
suoi 8,4 milioni di euro al 14 marzo (il film è uscito il 4 febbraio). L'ottavo film di Quentin Tarantino si è
rivelato - come prevedibile - un film per il pubblico delle grandi città, soprattutto del Centro-Nord. La
dimostrazione è chiara se si considera la tabella qui riportata. Il film è andato particolarmente bene nell'area
coperta dall'agenzia di Bologna che, statisticamente, vale il 10,2% di quota di mercato e con Tarantino è
salita al 12,1% (+16,48%), con oltre un milione di incasso. In crescita anche le quote di Padova (12,11%
contro il 10,4%) e di Firenze (8,21% contro il 7,11%). Bene anche Roma con l'incasso di 1,5 milioni di euro
che valgono il 18,55% di quota di mercato contro il 16,3% medio. In linea con la media Milano che, con 1,7
milioni di incasso è l'area in cui il film è andato meglio. Leggermente sotto la media, invece, Torino. Da
segnalare il caso di Cagliari che, con 160mila euro di incasso, vede crescere l'area del 16,27%. Diverso il
discorso se si guarda al Sud, dove il film ha faticato molto. Basti prendere il caso di Bari con 300mila euro
di incasso che valgono il 3,54% di quota di mercato, contro il 5,19% medio per l'area che perde circa il
32%. Male la performance anche a Catania, che passa dal 5% medio al 2,9% (-45%) e, soprattutto, Napoli,
5,34% contro l'8% medio (solo 450mila euro di incasso). Se consideriamo l'andamento del film nei due
circuiti principali, The Space ha risposto meglio di Uci. The Space, infatti, ha totalizzato un incasso di 1,6
milioni che valgono il 19,3% di quota di mercato mentre Uci ha chiuso con un box office di 1,4 milioni, con
una quota di mercato del 16,8%. La curiosità di The Hateful Eight è stata rappresentata dalle tre sale che lo
hanno proiettato in 70mm dal 29 gennaio, con grande soddisfazione dello stesso Tarantino che ha girato il
film proprio per quel formato: la sala Energia dell'Arcadia di Melzo, il cinema Lumière di Bologna e la sala
allestita ad hoc al Teatro 5 di Cinecittà Studios. La sala Lumière ha incassato 102mila euro, la sala Energia
250mila euro e la sala di Cinecittà 416mila euro. Da segnalare, però, che a Cinecittà Studios il biglietto era
fissato a 15 euro, prezzo superiore agli altri due cinema. due scene di The Hateful Eight che ha incassato
oltre 8,4 milioni di euro. il film è andato particolarmente bene nelle tre sale che lo hanno proiettato in 70mm
T the hateful eight Agenzia per agenzia città cinema (e sala) posti incasso presenze BOlOGna Lumière
(Scor sese) 175 102.298 10.654 MelZO (Mi) Arcadia (Energia) 630 252.366 25.357 le SAle 70 MM Note:
tra parentesi la differenza del valore espresso nella colonna Quote di mercato Anica e nella colonna Quote
di mercato con Tarantino Zona incasso al 17 marzo Quota di mercato anica in% Quota di mercato con
tarantino in% ancOna 383.105 4,56 4,52 Bari 300.141 5,19 3,54 BOlOGna 1.027.290 10,40 12,11 caGliari
160.714 1,63 1,90 catania 247.181 5,34 2,91 FirenZe 696.204 7,11 8,21 GenOva 275.458 2,96 3,25
MilanO 1.738.998 19,43 20,51 napOli 450.087 8,00 5,31 padOva 1.029.584 11,19 12,14 rOMa 1.572.821
16,32 18,55 tOrinO 598.433 7,90 7,06 totAle 8.480.016 (- 0,93) (- 31,80) (+16,48) (+16,27) (- 45,41)
(+15,47) (+9,74) (+5,54) (- 33,65) (+8,50) (+13,65) (-10,67)
04/04/2016Pag. 6 N.7 - 15 aprile 2016
diffusione:3346La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stam
pa è da intendersi per uso privato
ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 05/04/2016 - 05/04/2016 11
Torna il Roma Web Fest, aperto il bando per la quarta edizione Roma-Web-Fest-Logo-2013
Giunto al suo quarto anno, ritorna il Roma Web Fest, il primo festival internazionale in Italia dedicato al
mondo delle web serie e ai contenuti digitali. La manifestazione avrà luogo dal 23 al 25 Settembre 2016 e
vedrà come sempre protagonisti i giovani talenti del web e le loro idee. Ad accompagnare le proiezioni ci
saranno workshop, panel, tavole rotonde, incontri con i buyers, sessioni di pitching e altre attività declinate
sul mercato della produzione audiovisiva webnativa. Quest'anno saranno molte le novità con un pubblico
sempre più internazionale.
E' stato pubblicato il bando per poter iscrivere la propria web serie alla quarta edizione del concorso. Dal 1°
aprile 2016, chiunque sia un autore, un filmmaker o una società di produzione, italiano o straniero, può
caricare la propria web serie sul sito www.romawebfest.it.
Il pubblico della rete potrà inoltre votare online il suo video preferito assegnando così il premio del pubblico
alla web serie più popolare.
Una sezione speciale sarà dedicata anche alle Puntate Pilota delle Università e ai Fashion Film.
Novità importanti attendono quest'edizione. A breve sarà pubblicata anche una sezione speciale dedicata
al già annunciato bando Movieland per puntate zero di web serie che promuovono il territorio Laziale
(promosso dalla Roma Lazio Film Commission e dall'Agenzia Regionale del turismo).
In linea con la passata edizione l'incontro non sarà solo tra autori e produttori, ma vedrà scendere in campo
anche i brand interessati all'individuazione di filmmaker che promuovano i loro messaggi. Torna infatti la
sezione mercato dedicata al branded content, fiore all'occhiello della manifestazione.
L'evento, ormai appuntamento imprescindibile per i rappresentanti del settore audiovisivo italiano ed estero,
è sostenuto dal MiBACT e dalla Regione Lazio, e si svolgerà con il patrocinio di Mibact, Regione Lazio,
Comune di Roma, Roma Lazio Film Commission, Centro Sperimentale di Cinematografia, Università La
Sapienza, Rai Fiction, ANICA, A.S. for Cinema, Premio Solinas, AGIS, ANEC, Agiscuola, ANEM.
Il bando con tutte le informazioni per partecipare all 'edizione 2016 è scaricabile dal sito
www.romawebfest.it.
04/04/2016 17:15Sito Web rbcasting.com
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ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 05/04/2016 - 05/04/2016 12
Al via il nuovo Roma Web Fest Giunto al suo quarto anno, ritorna il Roma Web Fest, il primo festival internazionale in Italia dedicato al
mondo delle web serie e ai contenuti digitali.
La manifestazione avrà luogo dal 23 al 25 Settembre 2016 e vedrà come sempre protagonisti i giovani
talenti del web e le loro idee. Ad accompagnare le proiezioni ci saranno workshop, panel, tavole rotonde,
incontri con i buyers, sessioni di pitching e altre attività declinate sul mercato della produzione audiovisiva
webnativa. Quest'anno saranno molte le novità con un pubblico sempre più internazionale.
E' stato pubblicato il bando per poter iscrivere la propria web serie alla quarta edizione del concorso. Dal 1^
aprile 2016, chiunque sia un autore, un filmmaker o una società di produzione, italiano o straniero, può
caricare la propria web serie sul sito www.romawebfest.it /com /eu.
Il pubblico della rete potrà inoltre votare online il suo video preferito assegnando così il premio del pubblico
alla web serie più popolare.
Una sezione speciale sarà dedicata anche alle Puntate Pilota delle Università e ai Fashion Film.
Novità importanti attendono quest'edizione. A breve sarà pubblicata anche una sezione speciale dedicata
al già annunciato bando Movieland per puntate zero di web serie che promuovono il territorio Laziale
(promosso dalla Roma Lazio Film Commission e dall'Agenzia Regionale del turismo).
In linea con la passata edizione l'incontro non sarà solo tra autori e produttori, ma vedrà scendere in campo
anche i brand interessati all'individuazione di filmmaker che promuovano i loro messaggi. Torna infatti la
sezione mercato dedicata al branded content, fiore all'occhiello della manifestazione.
L'evento, ormai appuntamento imprescindibile per i rappresentanti del settore audiovisivo italiano ed estero,
è sostenuto dal Mibact e dalla Regione Lazio, e si svolgerà con il patrocinio di Mibact, Regione Lazio,
Comune di Roma, Roma Lazio Film Commission, Centro Sperimentale di Cinematografia, Università La
Sapienza, Rai Fiction, ANICA, A.S. for Cinema, Premio Solinas, AGIS, ANEC, Agiscuola, ANEM.
Il bando con tutte le informazioni per partecipare all'edizione 2016 è scaricabile dal sito www.romawebfest.it
04/04/2016 11:23Sito Web filmfilm.it
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ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 05/04/2016 - 05/04/2016 13
Cinema I 10 film più visti della settimana Cast: Ben Affleck, Henry Cavill, Amy Adams, Diane Lane, Jeremy Irons, Laurence Fishburne, Gal Gadot,
Jesse Eisenberg Trama: Sinossi Temendo le azioni di un supereroe, rimasto troppo a lungo senza
controllo, il formidabile vigilante di Gotham City affronta il più osannato salvatore di Metropolis, mentre il
mondo cerca di capire di quale eroe abbia realmente bisogno. E mentre Batman e Superman si dichiarano
guerra, improvvisamente una nuova minaccia emerge, mettendo a repentaglio la sopravvivenza del genere
umano. - RECENSIONE - 10 CURIOSITÀ - TRAILERDISTRIBUZIONE: Warner Bros. (dal 23 marzo 2016)
INCASSO: 3.705.254 euro - INCASSO TOTALE: 8.890.697 euro___* Dati Cinetel, società che fa
riferimento all'Associazione Nazionale Esercenti Cinema e all'Anica e che monitora l'85% del mercato
potenzialeTrama: Dopo essersi ricongiunto con il papà Li, che non vedeva da lungo tempo, Po raggiunge
con lui il suo villaggio d'origine: un paradiso segreto dei panda in cui incontra una serie di esilaranti nuovi
personaggi. La minaccia tuttavia è dietro l'angolo, quando infatti il potente spirito maligno Kai inizia a
terrorizzare l'intera Cina sconfiggendo tutti i maestri di kung fu, ci vorrà tutta l'abilità e l'audacia di Po per
insegnare ai suoi maldestri e festaioli compagni panda l'arte del kung fu, e trasformarli così in una vera e
propria squadra da combattimento. - INTERVISTADISTRIBUZIONE: 20th Century Fox (dal 17 marzo 2016.
Anteprima il 12 e 13 marzo) INCASSO: 2.036.544 euro - INCASSO TOTALE: 7.345.970 euroCast: Bruno
Ganz, Anuk Steffen, Katharina Schüttler, Peter Lohmeyer Trama: Heidi, una bambina rimasta orfana,
trascorre i giorni più felici della sua infanzia con il nonno Almöhi, un tipo eccentrico che vive isolato da tutti
in una baita sulle montagne svizzere. Insieme al suo amico Peter, Heidi si occupa delle capre di Almöhi,
godendosi la libertà tra le montagne. Ma questa epoca spensierata si interrompe bruscamente quando
Heidi viene condotta a Francoforte da sua zia Dete. L'idea è di farla vivere con la famiglia del ricco signor
Sesemann e di farla diventare una compagna di giochi per Klara, la figlia di Sesemann, costretta su una
sedia a rotelle. Allo stesso tempo Heidi potrà imparare a leggere e a scrivere sotto la supervisione di una
severa governante, la signorina Rottenmeier. Nonostante le due ragazzine diventino subito amiche, e la
nonna di Klara faccia sbocciare in Heidi una passione per i libri, la nostalgia per le montagne e per Almöhi
diventa ogni giorno più forte...DISTRIBUZIONE: Key Films (dal 24 marzo 2016) INCASSO: 1.428.967 euro
- INCASSO TOTALE: 2.233.510 euroCast: Nia Vardalos, Michael Constantine, John Corbett, Elena
Kampouris, Lainie Kazan, Andrea Martin Trama: Sequel della commedia romantica di successo, il film
rivela un segreto dell'invadente famiglia Portokalos che radunerà insieme tutti i membri del clan per un
nuovo e anche più grande matrimonio greco. - VIDEODISTRIBUZIONE: Universal Pictures (dal 24 marzo
2016) INCASSO: 813.835 euro - INCASSO TOTALE: 1.483.659 euroCast: Fabio Volo, Silvio Orlando,
Carlo Buccirosso, Nando Paone, Miriam Leone Trama: Pietramezzana, piccolo paese sperduto nelle
Dolomiti lucane, rischia di scomparire. I giovani lo stanno abbandonando e i pochi abitanti rimasti, per lo più
ex minatori, vivono con una cassa integrazione che minaccia di trasformarsi presto in disoccupazione
permanente. I suoi abitanti però, trascinati dal vulcanico Domenico (Orlando) non demordono e, non
appena intravedono nell'apertura di una fabbrica la soluzione a tutti i loro guai, si attivano affinché il
progetto vada a buon fine. La prima cosa da fare è trovare un medico - senza il medico non può esserci
nessuna fabbrica - e fortuna vuole che si imbattano in Gianluca Terragni (Volo), rampante chirurgo estetico
milanese. La seconda cosa, ben più complicata, sarà convincerlo a restare! E per non fargli sentire la
mancanza del wi-fi, del sushi o della musica jazz, le proveranno tutte, arrivando perfino a mettere in piedi
una poco probabile squadra di cricket. Basterà questo o le altre mille attenzioni a farlo restare? -
VIDEODISTRIBUZIONE: 01 Distribution (dal 24 marzo 2016) INCASSO: 766.620 euro - INCASSO
TOTALE: 1.372.564 euroCast: Stephan James, Jason Sudeikis, Jeremy Irons, William Hurt Trama: L'epica
e straordinaria storia del pluricampione del mondo Jesse Owens che, nato povero ma con un dono atletico
04/04/2016Sito Web Panorama.it
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ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 05/04/2016 - 05/04/2016 14
straordinario, alle Olimpiadi del 1936 lasciò Berlino e il terzo Reich senza parole vincendo 4 medaglie d'oro
ed entrando di diritto nella leggenda. - VIDEODISTRIBUZIONE: Eagle Pictures (dal 31 marzo 2016)
INCASSO: 698.953 euro - INCASSO TOTALE: 698.953 euroCast: Monica Lima, Enzo Iuppariello,
Francesco Cicchella, Pasquale Palma, Gennaro Scarpato, Maria Bolignano, Sal Da Vinci, Benedetto
Casillo, Mimmo Esposito, Nunzia Schiano, Salvatore Misticone, Rosaria D'Urso Trama: Enzo & Monica, in
arte gli Arteteca di Made in Sud, dalla televisione approdano sul grande schermo. Enzo e Monica sono due
fidanzati della periferia di Napoli, lui un mite commesso di un negozio di abbigliamento, lei parrucchiera ed
estetista. Una vittoria al Lotto stravolgerà le loro vite abitudinarie portandoli in Spagna per un improbabile
viaggio culturale, tra musei e teatri. Quando i due cercheranno di defilarsi, la loro inseparabile guida, Gino
(Esposito), li rimetterà in riga. Ma la solidità della affiatatissima coppia sarà minata dall'incontro con
Roberto (Cicchella). Al ritorno del rocambolesco viaggio Enzo e Monica non saranno più gli
stessi!DISTRIBUZIONE: Tunnel Produzioni (dal 17 marzo 2016) INCASSO: 457.528 euro - INCASSO
TOTALE: 1.496.599 euroCast: Giuseppe Battiston, Anna Foglietta, Marco Giallini, Edoardo Leo, Valerio
Mastandrea, Alba Rohrwacher, Kasia Smutniak Trama: Ognuno di noi ha tre vite: una pubblica, una privata
ed una segreta. Un tempo quella segreta era ben protetta nell'archivio della nostra memoria, oggi nelle
nostre sim. Cosa succederebbe se quella minuscola schedina si mettesse a parlare? Lo scopriamo in
questa commedia sull'amicizia, sull'amore e sul tradimento, che porterà quattro coppie di amici a
confrontarsi e a scoprire di essere "Perfetti sconosciuti". - RECENSIONEDISTRIBUZIONE: Medusa (dall'11
febbraio 2016) INCASSO: 323.004 euro - INCASSO TOTALE: 16.185.132 euroCast: Valeria Bruni
Tedeschi, Isabelle Huppert, Michael Pitt Trama: Un palazzo di periferia in una anonima cittadina francese.
Un ascensore in panne. Tre incontri improbabili. Sei personaggi insoliti. Il vecchio Sternkowitz e
l'infermiera, l'attrice in pensione Jeanne, il giovane Charly, l'astronauta McKenzie e la signora Hamida. Dei
solitari che si troveranno uniti da un grande sentimento di tenerezza, rispetto, compassione. -
RECENSIONEDISTRIBUZIONE: Cinema di Valerio De Paolis (dal 24 marzo 2016) INCASSO: 289.953
euro - INCASSO TOTALE: 447.267 euroCast: Rimau Grillo Ritzberger, Valentina Romani, Leonardo
Pazzagli, Simonetta Solder, Giorgio Marchesi, Susy Laude, Thomas Trabacchi, Laura Mazzi, Sergio
Romano, Alessandro Sperduti Trama: Lorenzo, Blu e Antonio hanno molte cose in comune: l'età - sedici
anni -, frequentano la stessa classe nello stesso liceo in una piccola città del nord est, hanno ciascuno una
famiglia che li ama, e tutti e tre, anche se per motivi differenti, finiscono col venire isolati dagli altri coetanei.
Un bacio è un film sull'adolescenza, sulle prime volte, sulla ricerca della felicità. Ma anche sul bullismo e
sull'omofobia. Sui modelli e sugli schemi che ci impediscono, e che impediscono soprattutto ai ragazzi, di
essere felici, di trovare la strada della loro singola, particolare, personale felicità. - VIDEODISTRIBUZIONE:
Lucky Red (dal 31 marzo 2016) INCASSO: 262.686 euro - INCASSO TOTALE: 262.686 euro
04/04/2016Sito Web Panorama.it
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ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 05/04/2016 - 05/04/2016 15
Cinemadays raddoppia pagerank: 6 Cinemadays
Con The Space Cinema, "Cinemadays"raddoppia. L'eccezionale offerta: biglietto a 3€ non solo dall'11 al 14
ma anche dal 18 al 21 di aprile 2016.
Nell'ottobre dello scorso anno l'iniziativa ha portato nei cinema italiani 1.800.000 spettatori. Anche The
Space Cinema ha aderito con entusiasmo all'edizione primaverile di "Cinemadays" che sarà ripetuta il
prossimo autunno, con il sostegno della Direzione Generale del cinema del MiBACT, promossa da ANEC,
ANEM e ANICA.
Agenda alla mano, sono almeno otto le giornate di aprile da segnare sotto la voce "cinema". Da lunedì 11 a
giovedì 14 tutti il biglietto per gli spettacoli in programmazione (ad esclusione degli eventi Extra) sarà di 3€
(i film in 3D a 5€).
Ma per i clienti The Space CInema l'offerta non finisce qui, anzi raddoppia. Come già sperimentato con
successo in ottobre per ogni ingresso a 3€ acquistato durante i giorni del "Cinemadays" è possibile
comprarne subito un altro, sempre a 3€, ma valido solo da lunedì 18 a giovedì 21 aprile.
E i film? Lo spettatore più attento teme che a 3€ non sia possibile avere l'opportunità di assistere a un
grande film in una grande sala. E per di più senza un solo giorno di differenza dalla normale
programmazione. Non è il caso di "Cinemadays" e del suo raddoppio lanciato da The Space Cinema. In
sala solo il meglio di quanto offre il mercato dei film in questo 2016 decollato in maniera incredibile con
"Quo vado".
I multiplex The Space Cinema coinvolti nell'iniziativa: Montesilvano, Lametia Terme, Catanzaro Lido, Nola,
Napoli, Salerno, Bologna, Parma Campus, Parma Barilla Center, Pradamano, Trieste, Guidonia, Roma
Moderno, Roma Campo de Principi, Genova, Cerro Maggiore, Milano Odeon, Montebello, Rozzano,
Vimercate, Beinasco, Torino, Casamassima, Surbo, Quartucciu, Sestu, Belpasso, Firenze, Grosseto,
Livorno, Corciano, Terni, Limena, Silea, Verona, Vicenza.
04/04/2016Sito Web primissima.it
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ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 05/04/2016 - 05/04/2016 16
Con The Space Cinema, Cinemadays raddoppia pagerank: 5 Biglietto a 3€ non solo dall'11 al 14 ma anche dal 18 al 21 di aprile 2016 con l'acquisto di un secondo
biglietto nelle giornate di Cinemadays nelle multisale The Space Cinema.
Redazione1
lunedì 4 aprile 2016 13:46
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Cinemadays
Cinemadays
Nell'ottobre dello scorso anno l'iniziativa ha portato nei cinema italiani 1.800.000 spettatori. Anche The
Space Cinema ha aderito con entusiasmo all'edizione primaverile di "Cinemadays" che sarà ripetuta il
prossimo autunno, con il sostegno della Direzione Generale del cinema del MiBACT, promossa da Anec,
Anem e Anica.
Agenda alla mano, sono almeno otto le giornate di aprile da segnare sotto la voce "cinema". Da lunedì 11 a
giovedì 14 tutti il biglietto per gli spettacoli in programmazione (ad esclusione degli eventi Extra) sarà di 3€
(i film in 3D a 5€).
Ma per i clienti The Space CInema l'offerta non finisce qui, anzi raddoppia. Come già sperimentato con
successo in ottobre per ogni ingresso a 3€ acquistato durante i giorni del "Cinemadays" è possibile
comprarne subito un altro, sempre a 3€, ma valido solo da lunedì 18 a giovedì 21 aprile.
E i film? Lo spettatore più attento teme che a 3€ non sia possibile avere l'opportunità di assistere a un
grande film in una grande sala. E per di più senza un solo giorno di differenza dalla normale
programmazione. Non è il caso di "Cinemadays" e del suo raddoppio lanciato da The Space Cinema. In
sala solo il meglio di quanto offre il mercato dei film in questo 2016 decollato in maniera incredibile con
"Quo vado".
I multiplex The Space Cinema coinvolti nell'iniziativa: Montesilvano, Lametia Terme, Catanzaro Lido, Nola,
Napoli, Salerno, Bologna, Parma Campus, Parma Barilla Center, Pradamano, Trieste, Guidonia, Roma
Moderno, Roma Campo de Principi, Genova, Cerro Maggiore, Milano Odeon, Montebello, Rozzano,
Vimercate, Beinasco, Torino, Casamassima, Surbo, Quartucciu, Sestu, Belpasso, Firenze, Grosseto,
Livorno, Corciano, Terni, Limena, Silea, Verona, Vicenza.
04/04/2016 13:46Sito Web giornaledellospettacolo.it
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ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 05/04/2016 - 05/04/2016 17
Cinemadays raddoppia al The Space: 11-14 Aprile e 18-21 Aprile pagerank: 4 cin
Cinemadays raddoppia al The Space: 11-14 Aprile e 18-21 Aprile
Redazione
aprile 4, 2016
Cinema, Concorsi, News
Nell'ottobre dello scorso anno l'iniziativa ha portato nei cinema italiani 1.800.000 spettatori. Anche The
Space Cinema ha aderito con entusiasmo all'edizione primaverile di Cinemadays che sarà ripetuta il
prossimo autunno, con il sostegno della Direzione Generale del cinema del MiBACT, promossa da ANEC,
ANEM e ANICA.
Agenda alla mano, sono almeno otto le giornate di aprile da segnare sotto la voce "cinema". Da lunedì 11 a
giovedì 14 tutti il biglietto per gli spettacoli in programmazione (ad esclusione degli eventi Extra) sarà di 3€
(i film in 3D a 5€). Ma per i clienti The Space CInema l'offerta non finisce qui, anzi raddoppia. Come già
sperimentato con successo in ottobre per ogni ingresso a 3€ acquistato durante i giorni del "Cinemadays" è
possibile comprarne subito un altro, sempre a 3€, ma valido solo da lunedì 18 a giovedì 21 aprile.
E i film? Lo spettatore più attento teme che a 3€ non sia possibile avere l'opportunità di assistere a un
grande film in una grande sala. E per di più senza un solo giorno di differenza dalla normale
programmazione. Non è il caso di Cinemadays e del suo raddoppio lanciato da The Space Cinema. In sala
solo il meglio di quanto offre il mercato dei film in questo 2016 decollato in maniera incredibile con Quo
vado. I multiplex The Space Cinema coinvolti nell'iniziativa: Montesilvano, Lametia Terme, Catanzaro Lido,
Nola, Napoli, Salerno, Bologna, Parma Campus, Parma Barilla Center, Pradamano, Trieste, Guidonia,
Roma Moderno, Roma Campo de Principi, Genova, Cerro Maggiore, Milano Odeon, Montebello, Rozzano,
Vimercate, Beinasco, Torino, Casamassima, Surbo, Quartucciu, Sestu, Belpasso, Firenze, Grosseto,
Livorno, Corciano, Terni, Limena, Silea, Verona, Vicenza.
04/04/2016 12:57Sito Web newscinema.it
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ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 05/04/2016 - 05/04/2016 18
La catena The Space aderisce ai Cinemadays: film a soli 3 euro pagerank: 4 Nell'ottobre dello scorso anno l'iniziativa ha portato nei cinema italiani 1.800.000 spettatori. Anche The
Space Cinema ha aderito con entusiasmo all'edizione primaverile di "Cinemadays" che sarà ripetuta il
prossimo autunno, con il sostegno della Direzione Generale del cinema del MiBACT, promossa da ANEC,
ANEM e ANICA. Agenda alla mano, sono almeno otto le giornate di aprile da segnare sotto la voce
"cinema". Da lunedì 11 a giovedì 14 tutti il biglietto per gli spettacoli in programmazione (ad esclusione
degli eventi Extra) sarà di 3€ (i film in 3D a 5€). Ma per i clienti The Space CInema l'offerta non finisce qui,
anzi raddoppia. Come già sperimentato con successo in ottobre per ogni ingresso a 3€ acquistato durante i
giorni del "Cinemadays" è possibile comprarne subito un altro, sempre a 3€, ma valido solo da lunedì 18 a
giovedì 21 aprile. E i film? Lo spettatore più attento teme che a 3€ non sia possibile avere l'opportunità di
assistere a un grande film in una grande sala. E per di più senza un solo giorno di differenza dalla normale
programmazione. Non è il caso di "Cinemadays" e del suo raddoppio lanciato da The Space Cinema. In
sala solo il meglio di quanto offre il mercato dei film in questo 2016 decollato in maniera incredibile con
"Quo vado". I multiplex The Space Cinema coinvolti nell'iniziativa: Montesilvano, Lametia Terme, Catanzaro
Lido, Nola, Napoli, Salerno, Bologna, Parma Campus, Parma Barilla Center, Pradamano, Trieste, Guidonia,
Roma Moderno, Roma Campo de Principi, Genova, Cerro Maggiore, Milano Odeon, Montebello, Rozzano,
Vimercate, Beinasco, Torino, Casamassima, Surbo, Quartucciu, Sestu, Belpasso, Firenze, Grosseto,
Livorno, Corciano, Terni, Limena, Silea, Verona, Vicenza.
04/04/2016 15:29Sito Web www.gonews.it
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ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 05/04/2016 - 05/04/2016 19
Bando del nuovo Roma Web Fest pagerank: 2 roma web fest
Giunto al suo quarto anno, ritorna il Roma Web Fest, il primo festival internazionale in Italia dedicato al
mondo delle web serie e ai contenuti digitali.
La manifestazione avrà luogo dal 23 al 25 Settembre 2016 e vedrà come sempre protagonisti i giovani
talenti del web e le loro idee. Ad accompagnare le proiezioni ci saranno workshop, panel, tavole rotonde,
incontri con i buyers, sessioni di pitching e altre attività declinate sul mercato della produzione audiovisiva
webnativa. Quest'anno saranno molte le novità con un pubblico sempre più internazionale.
E' stato pubblicato il bando per poter iscrivere la propria web serie alla quarta edizione del concorso. Dal 1^
aprile 2016, chiunque sia un autore, un filmmaker o una società di produzione, italiano o straniero, può
caricare la propria web serie sul sito www.romawebfest.it /com /eu.
Il pubblico della rete potrà inoltre votare online il suo video preferito assegnando così il premio del pubblico
alla web serie più popolare.
Una sezione speciale sarà dedicata anche alle Puntate Pilota delle Università e ai Fashion Film.
Novità importanti attendono quest'edizione. A breve sarà pubblicata anche una sezione speciale dedicata
al già annunciato bando Movieland per puntate zero di web serie che promuovono il territorio Laziale
(promosso dalla Roma Lazio Film Commission e dall'Agenzia Regionale del turismo).
In linea con la passata edizione l'incontro non sarà solo tra autori e produttori, ma vedrà scendere in campo
anche i brand interessati all'individuazione di filmmaker che promuovano i loro messaggi. Torna infatti la
sezione mercato dedicata al branded content, fiore all'occhiello della manifestazione.
L'evento, ormai appuntamento imprescindibile per i rappresentanti del settore audiovisivo italiano ed estero,
è sostenuto dal Mibact e dalla Regione Lazio, e si svolgerà con il patrocinio di Mibact, Regione Lazio,
Comune di Roma, Roma Lazio Film Commission, Centro Sperimentale di Cinematografia, Università La
Sapienza, Rai Fiction, ANICA, A.S. for Cinema, Premio Solinas, AGIS, ANEC, Agiscuola, ANEM.
Il bando con tutte le informazioni per partecipare all'edizione 2016 è scaricabile dal sito www.romawebfest.it
04/04/2016 11:30Sito Web youmovies.it
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ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 05/04/2016 - 05/04/2016 20
CINEMADAYS . The Space raddoppia in aprile con i biglietti a 3 euro 8 Anche The Space aderisce all'edizione primaverile di "Cinemadays" che sarà ripetuta in autunno, con il
sostegno della direzione generale del cinema del MibAct, promossa da Anec, Anem e Anica. Da lunedì 11
aprile a giovedì 14 il biglietto (esclusi eventi extra) sarà di 3 euro (i film in 3D a 5). Ma The Space
raddoppia: biglietto a 3 euro da lunedì 18 a giovedì 21 aprile. RIPRODUZIONE RISERVATA
Foto: Il cinema The Space
05/04/2016Pag. 19
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ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 05/04/2016 - 05/04/2016 21
Tornano i "Cinema days" dall'11 aprile PROVINCIA ALESSANDRIA - Tornano i CinemaDays da lunedì 11 a giovedì 14 aprile. Durante i 4 giorni
dell'iniziativa, nata con l'obiettivo di incentivare le presenze nelle sale cinematografiche, il costo del biglietto
sarà di soli 3 euro (5 euro per i film in 3D).
Numerosi i titoli dei film in uscita in occasione dei CinemaDays: i tre film italiani che escono il 7 aprile sono
Veloce come il vento, Troppo napoletano e L'età d'oro, e avranno al loro fianco Grimsby - Attenti a
quell'altro, Il cacciatore e la regina di ghiaccio, Victor Frankenstein, Mister Chocolat e Una notte con la
regina. Mercoledì 13 aprile saranno in sala Hardcore, Nonno scatenato, Criminal e Un'estate in Provenza,
mentre il 14 aprile (ultimo giorno della promozione) sarà possibile vedere anche Il libro della giungla,
Nemiche per la pelle, The Idol, Mistress America e Les souvenirs.
L'iniziativa è organizzata dalle associazioni dell'industria cinematografica ANEC, ANEM, ANICA e con il
sostegno della Direzione Generale Cinema del MiBACT.
Anche le sale della provincia di Alessandria partecipano all'inziativa.
Sul sito ufficiale www.cinemadays.it è pubblicato l'elenco dei cinema aderenti e dei relativi film in
programmazione.
- See more at: http://www.radiogold.it/notizie/8-cultura/79684-tornano-i-cinema-days-dall-11-
aprile#sthash.DvKNNppp.dpuf
04/04/2016 11:24Sito Web www.radiogold.it
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ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 05/04/2016 - 05/04/2016 22
Eventi Ciné-Max anima Riccione DALL'1 LuGLIo MoSTRE, SPETTACoLI, PRoIEzIoNI PER L'ESTATE DELLA CITTà RoMAGNoLA.oRGANIzzA CINEVENTI lE giornatE EstivE di cinEma rimangono un appuNtameNto di busiNess ma siaprono sEmprE più alla città Ciné punta a un maggior coinvolgimento della città con un progetto per l'estate realizzato per il Comune di
Riccione da Cineventi, già produttrice ed organizzatrice per conto dell'Anica delle giornate estive di cinema
che si terranno dal 5 all'8 luglio. Nel corso degli anni Ciné, pur mantenendo la sua impostazione business,
attraverso le convention delle case di distribuzione, gli incontri professionali e l'area espositiva del Trade
Show presso il Palazzo dei Congressi della città, si è arricchito di un programma parallelo di eventi culturali
e di spettacolo rivolti al pubblico. Per il 2016 l'idea progettuale prevede l'estensione ed espansione del
programma rivolto alla città e ai turisti, con la realizzazione di "Ciné Max - un'estate di cinema", un intero
mese di eventi tematici, che prenderanno il via a partire dalla Notte Rosa dell' 1 luglio. Il progetto si articola
in diverse macro aree, che hanno come minimo comune denominatore il cinema: mostre e percorsi
espositivi, eventi musicali e di spettacolo, proiezioni e incontri, installazioni spettacolari e momenti di
animazione e intrattenimento, realizzati in collaborazione con le società di distribuzione per il lancio dei
grandi titoli estivi. un progetto che porta la settima arte a divenire per la prima volta elemento
caratterizzante dell'estate riccionese e della Notte Rosa, configurandosi così allo stesso tempo come uno
strumento di promozione e valorizzazione del cinema d'estate.
Foto: spettatori in attesa di una proiezione in una piazza di riccione durante le giornate ciné 2015
04/04/2016Pag. 2 N.7 - 15 aprile 2016
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ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 05/04/2016 - 05/04/2016 23
la primavera di cinemadays Dopo il successo ottenuto nella scorsa edizione, torna la promozione CinemaDays da lunedì 11 a giovedì
14 aprile. Durante l'iniziativa, organizzata da Anec, Anem, Anica, con il sostegno della Direzione Generale
Cinema del Mibact, il costo del biglietto sarà di 3 euro (5 euro per i film in 3D). Già oltre 2.500 gli schermi
che hanno aderito. Tra i titoli in uscita durante i CinemaDays Veloce come il Vento (01), Grimsby (Warner),
Il cacciatore e la regina di ghiaccio (universal), Victor Frankenstein (fox), Mister Chocolat (Videa), Hardcore
(Lucky Red), Criminal (Notorius), Il libro della giungla (Disney), Nemiche per la pelle (Good films) e The Idol
(Adler). CinemaDays, quest'anno replicherà l'appuntamento in autunno.
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ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 05/04/2016 - 05/04/2016 24
cinè, al via gli accrediti Dal 4 aprile è possibile accreditarsi, usufruendo di speciali tariffe scontate fino al 50%, alle giornate di
cinema Ciné, che si terranno a Riccione dal 5 all'8 luglio. l'evento è organizzato da Cineventi per conto dell'
Anica. Per accreditarsi bisogna accedere alla sezione Accrediti di www.cinegiornate.it e procedere alla
registrazione compilando il form con i propri dati personali. Saranno previste due tariffe "early Bird" per
coloro che si accrediteranno ed effettueranno il pagamento entro il 17 aprile o l'1 maggio: QuoTA DI
ReGISTRAZIone I STeP eARly BIRD (FIno Al 17 APRIle): • esercenti associati e non associati Anec/
Anem, distributori associati e non associati Anica, industrie tecniche associate Anica = 100 euro + 22% Iva
• Industria = 150 euro + 22% Iva QuoTA DI ReGISTRAZIone ii step eARly BIRD (18 APRIle - 1 MAGGIo): •
esercenti associati Anec/Anem, distributori e industrie tecniche associate Anica = 120 euro + 22% Iva •
esercenti non associati Anec/Anem, distributori non associati Anica = 150 euro + 22% Iva • Industria = 170
euro + 22% Iva DAl 2 MAGGIo Al 24 MAGGIo SI APPlICHeRAnno le TARIFFe STAnDARD: • esercenti,
distributori, industrie tecniche associati Anica, Anem, Anec = 140 euro + 22% Iva • Industria, esercenti e
distributori non associati Anica, Anem, Anec = 200 euro + 22% Iva Sono InolTRe PRevISTe Due
TIPoloGIe DI ACCReDITo Con TARIFFe SPeCIAlI: • Family Card: riservata ai familiari dei professionisti già
accreditati, garantisce l'accesso al Trade Show, alle anteprime e agli eventi speciali, fatta eccezione per le
convention. Il costo è di 50 euro + 22% Iva • Promo: riservato alle figure professionali coinvolte nella
gestione e nella promozione della sala cinematografica, garantisce l'accesso ai workshop, ai convegni, agli
eventi speciali, alle anteprime e ad una selezione dei trailer presentati. Il costo è di 75 euro + 22% Iva il
cinepalace di riccione, sede delle giornate estive ciné (5-8 luglio)
04/04/2016Pag. 5 N.7 - 15 aprile 2016
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ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 05/04/2016 - 05/04/2016 25
Il film del Mereghetti VELOCE COME IL VENTO Il drammatico rally di Accorsi ex pilota che sogna la rivincita Tossicodipendenza, famiglia, corse: una storia melò con adrenalina Paolo Mereghetti Dopo due film dalle dichiarate ambizioni sociologiche (il «bullismo» femminile per Un gioco da ragazze , la
fuga dalle responsabilità per Gli sfiorati ) e che proprio sulla fragilità di quelle analisi franavano con un
qualche fragore, Matteo Rovere cambia pelle e ambizioni: non più il ritratto psicologico di una condizione
esistenziale (e di un pubblico che voglia rispecchiarvisi) ma un film dichiaratamente di genere - Veloce
come il vento - dove il melodramma è temperato da abbondanti dosi di adrenalina.
La storia di un riscatto impossibile e quasi neppur cercato che però si impone nelle cose e costringe il
protagonista a farsi carico delle proprie azioni e delle proprie scelte. Il protagonista è un ex pilota di rally
diventato tossicodipendente, Loris (Stefano Accorsi), che dopo dieci anni di lontananza ritrova la sorella
diciassettenne, Giulia (Matilda De Angelis), al funerale del padre: la madre se ne è andata in Canada con
un altro uomo, lui non sa nemmeno di avere un fratello di sei o sette anni, Nico (Giulio Pugnaghi), ma spera
di aver diritto a un qualche tipo di eredità. Per lo meno una stanza nella casa di famiglia.
Scoprirà ben presto che anche quella è a rischio perché il padre, convinto delle qualità di pilota di
automobili di Giulia, aveva ipotecato l'abitazione in cambio dei soldi per farla correre nella categoria Gran
Turismo: soltanto vincendo il titolo italiano non avrebbe perso il tetto sopra la testa. E invece adesso, solo
con l'aiuto del vecchio meccanico Tonino (Paolo Graziosi), la giovane rivela tutta la sua fragilità e la sua
impreparazione. E Loris diventa l'unica possibile salvezza, sempre che sappia tenere a bada i suoi
momenti down e che riesca a trovare un qualche modo di comunicare con la giovane e determinata sorella.
Così, dopo una prima parte quasi «illustrativa», dove il film cerca di raccontare allo spettatore la tempra di
Giulia, l'autodistruttività di Loris, la fragilità di Nico e soprattutto la tensione sportiva delle gare Gran
Turismo, la sceneggiatura (del regista, Filippo Gravino e Francesca Manieri) scommette tutto sul percorso
di riscatto dell'ex pilota e sulla sua capacità di trasmettere alla sorella la propria abilità e la propria
esperienza.
È il cuore del film, quello che dovrebbe imprimere la svolta emotiva al racconto, ma è anche quello che
mette in evidenza il divario di qualità tra l'interpretazione e la regia. O meglio: tra l'impegno messo nel
costruire il personaggio di Loris e quello riservato alla messa in scena.
Da quando lo spettatore fa la conoscenza di Loris, appare evidente che tutto il resto è destinato (quasi) a
scomparire. Accorsi si mette in gioco come ultimamente non aveva più fatto, con uno scrupolo di realismo
non molto comune nel cinema italiano.
A volte forse con un po' di autocompiacimento di troppo ma comunque prendendo sulle spalle il film e la
sua carica emotiva.
L'esordiente Matilda De Angelis si ferma a una scontata dimostrazione di rabbiosa testardaggine e il Tonino
di Paolo Graziosi viene presto dimenticato (mentre forse la sceneggiatura avrebbe potuto sfruttarlo meglio).
A bilanciare la prova di Accorsi ci sono solo le riprese delle gare automobilistiche, piuttosto ripetitive per
definizione.
Ci sarebbe voluto un altro tipo di messa in scena, probabilmente, più attenta a dare spessore e concretezza
a tutti i personaggi e non solo ad Accorsi, capace magari di raccontare meglio il mondo delle gare - quelle
legali e quelle no -, le gelosie tra scuderie, le rivalità tra i piloti. E scavare un po' di più nella psicologia di
Giulia tanto da farne una reale coprotagonista e non solo la sfumata figura di sfondo cui è ridotta.
Ci sarebbe stato, forse, il bisogno di guardare con più attenzione chi quella strada l'aveva già battuta (un
esempio per tutti: The Fighter di David O. Russell) per riflettere sul necessario equilibrio tra le componenti,
tra le gare e la vita, tra le ambizioni e i risultati.
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CINEMA - Rassegna Stampa 05/04/2016 - 05/04/2016 27
Così resta soprattutto il volonteroso tentativo di percorrere una strada insolita per le produzioni italiane,
l'aver ritrovato un attore che sembrava smarrito dietro a ruoli troppo ripetitivi e l'ambizione di un cinema alla
ricerca di una chiave realistica che sia lontana da tanti luoghi comuni.
Accontentiamoci.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
AutoreMatteo Rovere (34 anni) ha esordito alla regia nel 2008 con «Un gioco da ragazze». La sua seconda opera
è «Gli sfiorati» (2012)
Le stelleLa passione di Giulia per i motori è sostenuta dal padre. Ma un giorno tutto cambia...
Foto: da evitare interessante da non perdere capolavoro
Foto: Insieme Matilda De Angelis (20 anni) e Stefano Accorsi (45) sul set di «Veloce come il vento», in cui
interpretano due fratelli, Giulia e Loris. Co-scritto e diretto da Matteo Rovere, il film liberamente ispirato alla
vita di Carlo Capone, ex campione di rally degli anni Ottanta, uscirà nelle sale da giovedì 7 aprile
Foto: Nella trama diretta da Rovere l'attore si mette in gioco con uno scrupolo di realismo non comune nel
cinema italiano
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CINEMA - Rassegna Stampa 05/04/2016 - 05/04/2016 28
Cultura. Secondo l'Anec servono 8090 milioni l'anno e sgravi di tributi locali per alcune decine di milioni Più incentivi e meno Imu per il cinema in sala Michele Brusaterra Adriano Moraglio pIl cinema visto in sala «sta riscuotendo un recupero interessante, specie tra i giovani e tra i ragazzi» e
questo trend «ha bisogno di essere sostenuto con incentivi e anche sgravi sui tributi locali ». A dirlo è Luigi
Cuciniello, presidente di Anec (l'associazione che rappresenta il 50% degli esercenti cinema), all'indomani
della pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto del Mibact che stanzia 3 milioni in contributi in conto
capitale e conto interessi sugli investimenti del settore, tra ristrutturazioni, adeguamento tecnologico e
riapertura di sale: «Fondi assolutamente insufficienti», commenta, però, Cuciniello. E nell'esprimere questo
giudizio presenta il quadro delle necessità vere: «Occorrono sottolinea tra benefici diretti o indiretti, circa
8090 milioni l'anno per sostenere, da una parte, programmazione e promozione del cinema italiano ed
europeo, e, dall'altra, le ristrutturazioni». Altro capitolo decisivo, «l'abbattimento dell'Imu per tutte le sale di
spettacolo: servono poche decine di milioni l'anno. Abbiamo quasi dovunque da gestire spazi grandi e
spesso localizzati nei centri cittadini con aliquote elevate dei tributi locali. Quando, invece, le sale sono fuori
città devono garantire strutture e servizi molto costosi». Gli aiuti alle sale cinematografiche, secondo il
Presidente Anec, sono decisivi se l'Italia vuole «promuovere l'aggregazione intorno alla cultura e
all'intrattenimento». Per questi motivi l'Anec guarda «con grande speranza» al disegno di legge
Franceschini di riforma del sistema da poco depositato al Senato e che prevede un sostegno all'esistente e
un fondo speciale di 30 milioni l'anno per realizzare nuove strutture. Intanto, ci sono i fondi del decreto
appena entrato in vigore. Tra le novità, la possibilità di contributi maggiorati per le mprese di esercizio
cinematograficoei proprietari non in forma imprenditoriale di sale cinematografiche che investono nell'area
e nell'immobile. Il decreto prevede una maggiorazione degli investimenti ammissibili per usufruire del
contributo in conto interssi nel caso in cui gli stessi investimenti includano anche l'acquisto dell'area o
dell'immobile da trasformare e adattare o da ripristinare. In questo caso, recita il decreto, i costi ammissibili
«sono aumentati del 20% e l'importo corrispondente all'acquisto non può superare la metà dei costi
medesimi così incrementati». In questi anni quasi tutte le strutture (il 99%) hanno investito molto
nell'adeguamento tecnologico «e tale intervento è continuo, in software e hardware», sottolinea Cuciniello.
E il pubblico ha risposto bene: l'anno scorso 99,4 milioni di biglietti staccati (+8,5% sul 2014) e incassi per
637 milioni (+10,8%).
05/04/2016Pag. 42
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CINEMA - Rassegna Stampa 05/04/2016 - 05/04/2016 29
R2 Il libro della giungla torna al cinema "Ma ora è la natura a doversidifendere" Favreau presenta il film dal 14 in sala Tra le voci Servillo, Marcorè e Magalli Nel ruolo di Mowgli ildodicenne Neel Sethi, per la prima volta sul grande schermo SILVIA BIZIO LOS ANGELES È DI NUOVO tempo per Il libro della giungla. Il romanzo con cui lo scrittore inglese
Rudyard Kipling espresse il suo amore per l'India nel 1894, poi diventato un classico Disney nel 1967, torna
con un misto di animazione digitale, motion capture e azione reale per la regia di Jon Favreau, che dopo
Iron Man non si è tirato indietro di fronte alle controversie che accompagnano la storia di Kipling, spesso
accusata di essere un inno al colonialismo.
Nel film, che esce in 3D il 14 aprile, Mowgli (il piccolo Neel Sethi, 12 anni, nato e cresciuto a New York da
genitori di origine indiana, qui al suo debutto cinematografico) è il "cucciolo di uomo" allevato da una
famiglia di lupi. Ma non si sente più benvenuto nella giungla quando la cattiva tigre Shere Khan, che porta
le cicatrici lasciatele dall'Uomo, promette di eliminarlo. Mowgli si imbarca in un tragitto di scoperta, guidato
dalla pantera Bagheera (in Italia ha la voce di Toni Servillo, nella versione inglese di Ben Kingsley) e l'orso
libero e pieno di vita Baloo (Bill Murray, da noi Neri Marcorè).
Mowgli incontra creature della giungla che non sempre dimostrano di avere a cuore l'interesse del
bambino, come il suadente serpente Kaa (doppiato rispettivamente da Giovanna Mezzogiorno e Scarlett
Johansson) e il chiacchierone Re Louie (Giancarlo Magalli/Christopher Walken). «Le storie di Kipling
seguono la visione del racconto mitico dell'"eroe dai mille volti" di cui scriveva lo storico Joseph Campbell»,
dice Favreau. «C'è l'ascesa dell'eroe, un bambino che cresce e matura nella giungla con tutti questi
personaggi archetipi. Come regista è una terra fertile su cui zappare!». Come è nato il mix di tecnologie?
«La combinazione di tradizione e nuove tecniche è una formula segreta di Hollywood, da sempre. È il
segreto di George Lucas e James Cameron, così come lo era di Walt Disney. Il suo Libro della giungla era
un capolavoro d'avanguardia, all'epoca, nel campo dell'animazione».
Da allora è cambiato molto anche il rapporto dell'uomo con la natura.
«Per Kipling che scrisse il libro oltre cento anni fa la natura era una forza oppressiva da cui l'uomo doveva
difendersi: oggi penso sia l'opposto, è la natura che deve difendersi da noi.
Per Walt Disney la natura era invece un cilindro magico pieno di meraviglie, una sorpresa dopo l'altra.
Della mia versione mi piace il fatto che Mowgli vuole far parte di questa natura anche se ne viene respinto,
e alla fine trova un modo per maturare come essere umano allo stesso tempo rimanendo dentro quella
natura». Ma la vera novità è Mowgli: «Non ci sarebbe stato senza Neel», dice Favreau a proposito del suo
giovane protagonista. «Dopo aver fatto provini a circa 200 ragazzini è arrivato Neel e non ho più smesso di
sorridere». «Non sapevo nemmeno che significasse fare un provino», dice Sethi. «Mi hanno detto di fare
qualcosa e mi sono messo a fare mosse di taekwondo, a fingere di giocare a tennis, ad accarezzare un
orso immaginario che mi ero inventato... E così è stato per tutto il film!».
Foto: CON BAGHEERA Mowgli, interpretato da Neel Sethi, insieme alla pantera Bagheera
05/04/2016Pag. 53
diffusione:237405tiratura:336211
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CINEMA - Rassegna Stampa 05/04/2016 - 05/04/2016 30
L'attore e regista Alessandro Siani nel ruolo di talent scout per il film "Troppo napoletano" «Vi racconto una Napoli da ridere» A LUGLIO SUL SET PER MISTER FELICITÀ: SARÀ UNA FAVOLA INTERIORE. ZALONE? È IL TOTÒDELLA NOSTRA EPOCA Gloria Satta L'INTERVISTA Mattatore in teatro, star di c o m m e d i e - b l o c k b u s t e r , scrittore, intrattenitore. Ora
anche talent scout: la carriera "trasversale" di Alessandro Siani si arricchisce di un nuovo tassello. Direttore
artistico di Cattleya Lab, la società appena creata con il produttore Riccardo Tozzi per realizzare i film dei
nuovi comici, Alessandro presenta il primo progetto: Troppo napoletano , variopinta commedia diretta da
Gianluca Ansanelli (in sala il 7 aprile con 01). Sono napoletani come Siani la storia del film, un'allegra e
romantica carrellata tra i caratteri, i riti e l'umanità all'ombra del Vesuvio, e il cast che schiera Serena Rossi,
Gigi e Ross, Giovanni Esposito, Gennaro Guazzo, Giorgia Agata. C'è un bambino dei quartieri popolari che
tenta di conquistare una bambina "bene" di Posillipo mentre lo psicologo che lo segue (per via di un
equivoco) corteggia la madre single del piccolo... «Siani è uno degli artisti più intelligenti che abbia mai
incontrato», dice Tozzi che ha prodotto i film dell'attore da Benvenuti al Sud a Si accettano miracoli e
produrrà anche il prossimo, Mister Felicità . Su una spettacolare terrazza di Posillipo, Alessandro, 40 anni,
sguardo vivace e diversi chili persi nella fortunata tournée di Il principe abusivo che sta interpretando con
Christian De Sica, racconta la sua nuova impresa. In cosa consiste il suo lavoro di direttore artistico?
«Faccio da tramite tra i nuovi talenti comici, che scovo nei locali di tutta Italia e sul web, e il produttore».
Cosa l'ha fatta innamorare di "Troppo napoletano"? «Il film punta sull'umanità, l'ospitalità, la tolleranza, cioè
sui valori insiti nel dna di Napoli. È difficile raccontare la nostra città, che ha tante anime. Agli stereotipi
sulla criminalità, io preferisco l'immagine da cartolina». Il film mette a confronto la Napoli più popolare con
quella chic: lei da quale proviene? «Da entrambe. Sono un uomo del centro storico ma ho vissuto in tutti i
quartieri. E non mi sogno di lasciare la mia città. Se tutti se ne vanno, non si costruirà mai nulla». Cosa
cerca nei nuovi comici? «Lo sguardo pieno di scintille che ho visto in Bisio, De Sica, Verdone e tutti gli altri
grandi. E cerco la voglia inesauribile di migliorarsi: il nostro lavoro è un lungo viaggio che non prevede il
casello di arrivo». Per funzionare, la comicità deve essere regionale? «Penso di sì. Le radici sono come un
boomerang: ritorni sempre da dove sei partito». Cattleya Lab ha già un nuovo progetto? «Produrremo il film
"I soldi spicci" di un gruppo di comici siciliani bravissimi». È dura confrontarsi con il fenomeno Zalone?
«Checco è il nuovo Totò. Ogni epoca ha un artista che incontra il gradimento di un pubblico trasversale».
Ma il suo successo fuori misura condiziona la commedia? «Rappresenta un dato di fatto e un riferimento
istruttivo: Zalone dimostra che il cinema è una torta capace di incassare da zero a 65 milioni». Ed è
cambiata, negli ultimi anni, l'arte di far ridere? «Prima una battuta iniziava e finiva in teatro o in tv. Oggi,
grazie a Internet, rimane per sempre. Tutto si trasforma in memoria storica». Lei oggi si sente molto
cambiato? «Con l'età che avanza, mi trovo sempre più proiettato sul passato: è indispensabile per
raccontare il futuro». Di cosa parlerà Mister Felicità? «Sarà una favola che affonderà le radici nell'interiorità
dei personaggi. Un esperimento...Saremo sul set a luglio». Cosa le piacerebbe fare che non ha ancora
fatto? «Un bello show tv. Proposte importanti ne ho avute, ma la tv prevede un impegno a tempo pieno che
finora, per via del cinema e del teatro, non ho potuto garantire». Si arrabbia se continuano a definirla "il
nuovo Troisi"? «Troisi è stato un dono di Dio e rimane un artista irripetibile. Mi preoccupo semmai quando
sento parlare dei nuovi Siani».
Foto: ALLEGRA UMANITÀ Qui sopra, un momento del film "Troppo napoletano" di Gianluca Ansanelli
Foto: Alessandro Siani
05/04/2016Pag. 26
diffusione:117902tiratura:155745
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CINEMA - Rassegna Stampa 05/04/2016 - 05/04/2016 31
Lettere e Commenti L'EGEMONIA DEI SIMBOLI POP MASSIMILIANO PANARARI Quello che non possono più le ideologie riesce ai film e ai fumetti. Ovvero, i prodotti di maggiore successo
di quella cultura pop che rappresenta lo sfondo generalizzato e il minimo comun denominatore
dell'immaginario occidentale (e, per molti versi, di quello globale). Se viviamo in una fase ormai
marcatamente postideologica, a fare da filo rosso e matrice unificante del discorso politico ci pensano
appunto i supereroi e le storie che scaturiscono dalle fiction delle major e delle media company Usa (e non
per nulla, a lungo, i protagonisti degli albi della Dc Comics sono stati considerati «di destra» e quelli della
Marvel più «di sinistra»). L'elenco sta diventando sterminato e gli esempi si sprecano. Nella sua intervista
«di fine mandato» a The Atlantic Obama ha paragonato l'Isis al Joker interpretato da Heath Ledger ne «Il
cavaliere oscuro», mentre secondo l'Economist la comparazione con l'irriducibile nemico (e nemesi) di
Batman calza a pennello per Donald Trump. I due personaggi identificano altrettanti archetipi antitetici
dell'America (e fondamenti incompatibili della teoria politica...): l'ordine vs. l'anarchia; e ora, con l'uscita di
Batman contro Superman (la pellicola sulla «guerra stellare» tra il tormentato uomo-pipistrello e il tutto d'un
pezzo «uomo d'acciaio»), gli Stati Uniti mettono in scena di fronte al mondo una formidabile seduta di
autocoscienza. Nel film campeggia anche Wonder Woman: i supporters di Hillary Clinton veicolano
l'immagine della loro candidata vestita come la supereroina (la cui interprete cinematografica «storica»,
Lynda Carter, già da tempo ha fatto il suo endorsement per l'ex segretario di Stato e moglie di Bill). E,
invece no, tuona The Federalist, il sito della destra libertarian e vicino ai Tea party: la signora Clinton è solo
una «Wonder Woman del crimine» per la vicenda delle emails segrete. E non ci sono esclusivamente
queste icone a incarnare la riscrittura della politica attraverso lo storytelling della cultura pop: si pensi agli
zombi (nei quali si può leggere politicamente un simbolo e il suo contrario) o alle vicende degli XMen, tra
(sofferente) apologia del multiculturalismo e ossessioni cospirazioniste. E che dire dell'uso politico della
saga di Guerre stellari, uno dei manifesti cinematografici della postmodernità? L'ultimo esempio al riguardo
è l'«anatema» scagliato contro la senatrice liberal Elizabeth Warren, accusata di essere per la finanza
l'equivalente di Darth Vader (con la replica di lei di sentirsi piuttosto come la principessa Leila). Il Novecento
è stato, in maniera eminente, il secolo delle masse (e del relativo immaginario collettivo). E gli Stati Uniti, la
prima società liberaldemocratica (e di mercato) di massa della storia, hanno saputo tradurre visivamente le
loro speranze e angosce, proiettandole con una valenza universale attraverso la potentissima fabbrica dei
sogni di Hollywood (e, in seguito, via Web). Nella nazione che ha inventato la cultura di massa ed è fondata
- a ogni livello (politica ovviamente compresa) - sulla cultura della celebrità, i supereroi sono, giustappunto,
anche delle celebrities. Pure l'internazionalismo comunista aveva i suoi «superuomini» - da Spartaco a
Stakhanov -, ma erano troppo «locali» (e pure un po' troppo «terreni»); e qui, invece, siamo di fronte a una
capacità di promozione dei prodotti dell'immaginario verso ogni angolo del Villaggio globale, al di là delle
specificità culturali geografiche. La forza della cultura di massa anglosassone è stata quella di tradursi in
mainstream, a tal punto che anche le élites politiche ed economiche dei Paesi di lingua inglese si
esprimono abitualmente attraverso quei simboli. Il pop ha conquistato, al passare dei decenni, una sua
egemonia perché la cultura di massa piace a tutti (o quasi) indistintamente, e rappresenta, pertanto,
l'«esperanto» e il veicolo attraverso il quale farsi capire da fasce larghissime di popolazione in ogni dove.
Per gli uomini e le donne della politica diviene così anche un canale di costruzione del consenso e di
acquisizione della popolarità. E costituisce, per converso, uno strumento per «resistere» a colpi di
transpolitica, la rielaborazione ludico-critica dei simboli della cultura popolare fatta dalla galassia
antagonista che, non a caso, ha trovato un volto (o, meglio, un «non volto» collettivo e anonimo) nella
maschera di Guy Fawkes, ricavata proprio da un graphic novel, V for Vendetta di Alan Moore e David Lloyd
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(poi trasformato in film dai fratelli transgender Wachowski). c
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FENOMENI Da «Benvenuti al Sud» a «Vita Cuore Battito» «Troppo napoletano» L'Hollywood vesuviana sbanca i botteghini Il film prodotto da Siani allunga la serie di pellicole «glocal» che fanno rinascere il cinema partenopeoSTRATEGIE Un passo avanti rispetto alle opere datate di Merola e D'Angelo Pedro Armocida L'idea è nuovama ha radici antiche perché in realtà il fenomeno dei film «glocal» è sempre esistito nel
nostro paese. E la Campania è la macroregione (considerando anche il fenomeno degli emigrati) in prima
linea per quanto riguarda la sperimentazione di attori e di fenomeni di questo secondo tipo. Ossia di film
che riescono a ripagare, e bene, le spese pur uscendo quasi esclusivamente in una regione. Basti pensare
ai film con Nino D'Angelo e Mario Merola che qui avevano il loro zoccolo duro di spettatori. Ma i casi di
grossi successi partenopei arrivano fino a Song'e Napule , la scatenata commedia dei fratelli Manetti su un
cantante neomelodico interpretato da Giampaolo Morelli che nel 2014 ha quasi raggiunto il milione
d'incasso. Mentre è proprio di questi giorni la sorpresa al botteghino di Vita Cuore Battito di Sergio
Colabona che nel giro di due settimane, grazie anche al cast di comici della popolare trasmissione
partenopea di Rai Due Made in Sud , ha superato il milione e mezzo al botteghino. Per capirci, la stessa
cifra ottenuta da Forever Young di Fausto Brizzi che poteva contare su attori ben più noti come Fabrizio
Bentivoglio, Sabrina Ferilli, Luisa Ranieri e Teo Teocoli. E ci sono addirittura alcune commedie, come Onda
su onda di e con Rocco Papaleo, che si sono fermate alla metà di quelle cifre. Con questi numeri si capisce
come anche il mercato locale inizi a interessare i produttori. Ha intrapreso questa strada Alessandro Siani,
l'attore-regista campione d'incassi che, ad anni alterni, divide le vette del botteghino con Checco Zalone,
che ha stretto un'alleanza strategica con Riccardo Tozzi di Cattleya da cui è nata la costola Cattleya Lab
pensata per lanciare nuovi talenti cinematografici. Il primo progetto ad arrivare in porto, in tempi anche
relativamente brevi, è Troppo napoletan o diretto da Gianluca Ansanelli che da giovedì sarà nelle sale con
una strategia distributiva paradigmatica, 150 copie concentrate in maggioranza in Campania senza però
dimenticare la Puglia, la Basilicata e le regioni più «partenopee» come il Lazio, l'Emilia Romagna e la
Lombardia. «Ma - avverte Riccardo Tozzi - anche se il film non si espandesse troppo fuori i confini regionali
noi non ci rimarremo male. Perché sono convinto che il film otterrà il break even e anche qualcosa di più
già solo in Campania. C'è qui un talento diffuso che è il petrolio di Napoli». E' da dopo Benvenuti al Sud che
Cattleya ha concentrato la sua attenzione in questa regione dove ha prodotto grandi successi,
cinematografici come Si accettano miracoli , l'ultimo film diretto da Alessandro Siani che a luglio sarà in
Svizzera sul set del nuovo Mister Felicità con l'inedito «sparring partner» Diego Abatantuono, ma anche
televisivi come la serie Gomorra . Mentre ora sta sviluppando una nuova serie insieme allo scrittore di
romanzi gialli Maurizio De Giovanni: «Sarà una novità assoluta, con la rappresentazione particolare sia
della Napoli di superficie che di quella sotterranea. Dai toni di commedia-gialla si passerà a quelli
misterioso-esoterici», rivela Tozzi che in attesa di Gomorra 2 si gode l'uscita in tv negli Stati Uniti della
prima serie. Mentre invece Troppo napoletano , dice Alessandro Siani al cui omonimo libro (Mondadori) è
ispirato il titolo del film, «non si vergogna certo a raccontare Napoli con il suo dna di speranza e
grandissima umanità». Troppo napoletano è infatti una commedia semplice e autentica che ruota intorno
alle prime inquietudini amorose di due ragazzini, Ciro e Ludovica, perfettamente interpretati da Gennaro
Guazzo e Giorgia Agata. Lui, più scugnizzo, e lei, più «chiattilla» ossia della Napoli bene. In parallelo
prende forma la storia d'amore della mamma di Ciro (Serena Rossi) che s'innamora dello psicologo (Gigi,
che con Ross forma il duo comico sempre di Made in Sud ) chiamato ad aiutare il figlio a cui è morto il papà
cantante neomelodico mentre si lanciava dal palco. Insomma tra battute e risate c'è il tempo di raccontare
anche la doppia anima di Napoli comune però a tutte le grandi città.
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Foto: REALISMO Una foto di scena di «Vita Cuore Battito», il film degli Arteteca, con il duo Monica Lima ed
Enzo Iuppariello, ospite fisso dello show «Made in sud»
Foto: PUNGENTE Un'immagine del film dei registi «fuori circuito» Manetti Bros «Song e Napule» uscito nei
cinema nella primavera del 2014
Foto: IN SALA DA GIOVEDÌ Una scena di «Troppo napoletano», il film di Gianluca Ansanelli prodotto da
Cattleya e Alessandro Siani: è una commedia che racconta la doppia anima di Napoli tra battute e risate.
Ed è il primo progetto pensato per lanciare nuovi talenti al cinema
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Intervista Accorsi: torno alle mie radici e basta ruoli da sciupafemmine Dopo tanti film girati in Francia, ora è in "Veloce come il vento" "Resto attore, ma aver ideato per la tv 1992mi ha fatto crescere" FULVIA CAPRARA L'Italia, di ce Ste fano Accorsi, «è sempre un Paese pazzesco, con un tessuto connettivo che nessuno può
vantare». Non è una novità, ma per lui, che viene da una parentesi di esistenza francese, due figli e un
lungo amore con Laetitia Casta, il riconoscimento di Chevalier de l'Ordre des Arts et des Lettres e molti film
girati con registi d'oltralpe, l'esclamazione ha un significato importante. Sa di ritorno a casa, di vita nuova, di
recupero delle radici. Le tournée teatrali, l'ultimo film Veloce come il vento, regia di Matteo Rovere (ieri al
Bif&st e da giovedì nelle sale), immerso nel mondo dei rally e intriso di dialetto emilianoromagnolo, l'idea
della serie 1992 che adesso proseguirà con 1993, la fresca unione con Bianca Vitali, hanno riacceso
nell'attore un senso d'appartenenza che, forse, era un po' sbiadito: «Basta pensare alle nostre tradizioni
culinarie, a quando arrivi nei ristoranti, magari di sera tardi, dopo lo spettacolo, il cameriere ti propone solo
un po' di antipasti e la tavola in un attimo si riempie di roba». In «Veloce come il vento» è smagrito e
imbruttito, niente a che vedere con l'immagine di latin lover malandrino che l'ha accompagnata per tanto
tempo. Ne era stanco? «Se la proposta che ti arriva è bella, non ti rompi mai le scatole, ma se è solo un
modo per riprodurre il solito modello, allora sì, ci si può anche stancare. Non mi sono mai scocciato dei
personaggi romantici, ma di quelli ripetitivi sì». Nel suo periodo francese, ha recitato in diverse commedie.
È di quelle che si è un po' stufato? «Nell'ultima fase i ruoli che mi venivano proposti erano sempre quelli
dell'italiano sciupafemmine. Diciamo che adesso, se posso, li evito». Da qualche anno ha affiancato alla
recitazione altri mestieri, produttore, regista, ideatore di serie tv. Qual è quello che le dà maggiori
soddisfazioni? «La vo glia di esse re solo attore non l'ho mai pe rsa, ma con il mio mestie re ho un rapporto
dialettico e se una volta faccio il p rodutto re o lo s cene ggi ato re va bene lo stess o. Fare altre cose come
ad esempio l'ideazione di 1992, mi ha fatto c res ce re, i so ggetti e le sceneggiature hanno permesso a u
n'alt ra parte di me di resta re semp re atti va». E poi c'è il teatro. «Di quello non posso fare a meno, andare
in scena mi dà tanta forza, anche se per girare in lungo e in largo attraverso il Paese ci vo gliono un s acco
di energie. Devi stare sempre con la valigia in mano, ma alla fine ti piace». In «Veloce come il vento» è
Loris De Martino, expilota cui la tossicodipendenza non ha levato la passione per la guida e per il rischio.
Che cosa l'ha attratta del personaggio? «Loris è un uomo alla deri va, ma non ha moll ato completamente
gli orme ggi, la sua follia lo ha tenuto in piedi, sotto la cene re c'è an co ra la vita. La storia, ispi rata a quella
realmente vissuta da Ca rlo Capon e, uno sporti vo di g rande li vell o, abitu ato a gesti re situazioni est rem
e, è att rave rs ata da quella stessa fame di emozioni». Sul suo percorso automobili e guida tornano
spesso, ha girato anche alcuni corti sul tema. «Sì, guidare mi piace da sempre, e sono stato contentissimo
di poter coniugare due passioni come le macchine e la regia». Che impressione le fa il cinema italiano di
oggi? «I talenti non ci sono mai mancati, nessun Paese può vantare una lista così lunga di riconoscimenti
internazionali e anche le nuove leve fanno ben sperare. Il problema è di struttura». In che senso? «Ogni
anno produciamo più o meno lo stesso numero di film della Francia, circa 260. Il punto è che, da noi, più
della metà dei titoli sono realizzati a basso budget e che, a differenza di quello che succede in Francia, non
c'è una politica che sostenga il cinema».c
Ogni anno i due Paesi producono lo stesso numero di film, circa 260 Ma qui, a differenza di ciò cheaccade Oltralpe, non c'è una politica che sostenga il cinema In ascesa Stefano Accorsi, classe 1971,
due figli e un lungo amore con Laetitia Casta, ora è unito a Bianca Vitali In questi ultimi anni alla carriera di
attore ha affiancato quella di produttore e sceneggiatore Ha ideato la serie «1992» a cui seguirà ora
«1993»
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Foto: Stefano Accorsi (sopra con Matilda De Angelis) è un tossico ex pilota di rally nel film di Matteo Rovere
«Veloce come il vento»
Foto: LAPRESSE
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CINEMA - Rassegna Stampa 05/04/2016 - 05/04/2016 37
Siani «troppo napoletano» nella città da cartolina «Troppo napoletano» era l'appunto che veniva fatto spesso ad Alessandro Siani all'inizio della sua carriera
«e proprio questo è il titolo che ho voluto dare al primo film realizzato con Cattleya Lab», racconta l'artista-
produttore presentando la commedia diretta da Gianluca Ansanelli, che arriva nelle sale giovedì.«La nostra
è una Napoli più vicina ad una cartolina che a una carta sporca» spiega Siani, che ha seguito passo passo
progetto e lavorazione, tutti i giorni sul set, «volevo raccontare la storia di un bambino di un rione popolare
e il suo primo amore per una compagna di scuola altolocata, di Posillipo. E attraverso i suoi occhi scoprire
la straordinaria realtà di questa città. Si parla sempre del desiderio di veder mostrata un'altra Napoli, che in
realtà non esiste: Napoli è unica e siamo noi napoletani ad essere diversi». Protagonisti sono Serena
Rossi, vedova di un cantante neomelodico e mamma di Ciro, interpretato dall'undicenne Gennaro Giazzo;
Gigi e Ross da Made in Sud, la deliziosa piccola Giorgia Agata e un folto gruppo di attori partenopei di gran
mestiere, da Giovanni Esposito a Gigi Attrice, da Salvatore Misticone a Rosaria de Cicco e Loredana
Simioli, Maria del Monte, Nunzia Schiano, Giovanni Ferreri. Sullo sfondo un quartiere Sanità per una volta
lontano dalla cronaca nera, luminoso, accogliente e ospitale. Siani è stato qualcosa in più di un produttore,
ha scritto anche due canzoni. La musica è un'altra ricchezza del film, grazie a Clementino e Rosario
Miraggio.Per Serena Rossi «un'occasione importante per tornare a girare nella mia città». Esordienti e felici
anche Gigi e Ross: «Ci hanno preso a scatola chiusa, abbiamo dovuto smettere di fare i clown e metterci a
studiare teatro».Scommessa interessante quella di Cattleya Lab, nata dalla sinergia con Siani che ne è
direttore artistico: «È una delle persone più intelligenti che conosco» spiega il patron Riccardo Tozzi, tra i
produttori di Gomorra, «potrei definirlo un intellettuale, uno che capisce la realtà. Il petrolio di Napoli sono i
suoi talenti». Mini budget complessivo di 850 mila euro, il film uscirà anche nel Lazio, Emilia e Lombardia,
oltre che in Campania. «Vediamo come va e se potrà espandersi» spiega Tozzi ricordando la serie inglese
Britannia che ha scelto per protagonista Fortunato Cerlino, il boss Savastano di Gomorra. Per il prossimo
progetto Lab sbarcherà in Sicilia, nel 2017 e un nuovo film in Campania.
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CINEMA - Rassegna Stampa 05/04/2016 - 05/04/2016 38
"Nel mio film vedrete un inedito Toni Servillo preso tra dieta e palestra" erica asselle Sono terminate da poco a Roma le riprese del nuovo film del regista braidese Francesco Amato, «Lasciati
andare» prodotto da Cattleya e Rai Cinema. Il protagonista della commedia (che ha nel cast anche Carla
Signoris, Giacomo Poretti, Veronica Echegui e Luca Marinelli) è Toni Servillo nelle vesti di un serissimo
psicanalista alle prese con dieta e palestra. L'attore partenopeo sabato sarà, invece, in teatro al Politeama
di Bra con il suo «Toni Servillo legge Napoli» (prevendite a 20 euro, info 0172430185). Com' è stato
dirigere Servillo? «Lavorare con attori di assoluto talento e grande valore è la cosa più bella che possa
capitare ad un regista. Abbiamo condiviso un viaggio, ci siamo confrontati molto sul copione e sul senso
profondo dei personaggi. Si è creato, con tutto il cast, un rapporto di complicità e grande partecipazione.
Sia Servillo che gli altri sono stati molto generosi sul set». Teme il confronto con «La grande bellezza», il
film con Servillo che ha vinto l'Oscar? «No. Sono due film così diversi e due personaggi talmente diversi.
Penso che sia il pubblico che forse anche la critica metteranno in evidenza le caratteristiche inedite del
personaggio di Toni/Elia che lo allontanano e lo affrancano da tante sue celebri interpretazioni precedenti.
È un Toni Servillo diverso da tante sue passate apparizioni cinematografiche, forse più vicino a chi ne
conosce il lavoro teatrale. La location del film, però, l'abbiamo trovata proprio nello stabile dove vive Paolo
Sorrentino (regista de La Grande Bellezza, ndr) e lui è passato a trovarci sul set». Ci sono anche Carla
Signoris (moglie di Maurizio Crozza) e Giacomo Poretti. È un film comico? «Anche con loro ci sarà qualche
sorpresa. Intanto il film è una commedia, pura, eccentrica, di battuta, ma non è un film comico. Si ispira a
modelli non tipicamente italiani. Il personaggio di Carla è un po' diverso da quelli che caratterizzano la sua
carriera, ma ho percepito che lo sentisse profondamente vicino a sè con un supporto di verità che dà
tantissima forza alla sua interpretazione. Giacomo, ogni volta che è stato sul set, è stato anche lui
generosissimo». BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
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CINEMA - Rassegna Stampa 05/04/2016 - 05/04/2016 39
LA RINASCITA Dal Centro alle borgate così Roma diventa un set Cineprese e volti noti al lavoro dall'Eur all'Aventino, dalla Casilina a Portuense In scena Rossi Stuart,Grimaudo e Solarino i camerini viaggianti invadono la Capitale "BLINDATE" LE RIPRESE DI "SQUADRAANTIMAFIA 8" AL PRENESTINO LA CARDINALE NEL SEQUEL DE IL BELLO DELLE DONNE SIBILIASTA GIRANDO IL SEGUITO DI "SMETTO QUANDO VOGLIO", RAVELLO AL CELIO DIRIGE"IMMATURILA SERIE" Camilla Mozzetti Ciak si gira. I vestiti di scena sono stati stirati, gli elettricisti stanno finendo di posizionare le luci, mentre i
grandi volti così come le giovani promesse del cinema italiano entrano ed escono dai quei camerini
"viaggianti" allestiti nei film-truck e le truccatrici li inseguono per gli ultimi ritocchi. Si schierano le grandi e
piccole produzioni cinematografiche per fiction, sequel di film di successo e ancora pubblicità. L'industria
dell'intrattenimento del piccolo e del grande schermo si mette in moto e Roma con la sua scenografia da
capogiro risponde presente. Con l'arrivo della primavera, sbocciano in tutta la Capitale i set di moltissime
nuove produzioni, pensate soprattutto per la televisione, che chiamano a rapporto tanti nomi noti del
cinema nazionale. Davanti la cinepresa tornano Edoardo Leo, Kim Rossi Stuart, Valeria Solarino. Nei panni
dei registi ancora una volta Sydney Sibilia e poi Rolando Ravello, mentre le sceneggiature, fresche di
stampa, portano i nomi di Ivan Cotroneo e Pif. E questi sono soltanto alcuni dei protagonisti che in questi
giorni - e fino a maggio inoltrato - saranno al lavoro per offrire al pubblico del piccolo schermo nuove storie
tutte da gustare sia nella prossima stagione autunnale che nel 2017. LE VILLE Dal Centro alla periferia,
Roma c'è tutta. C'è l'Eur, alcune ville come quella in viale dell'Esperanto scelta dal regista Sydney Sibilia
per alcune scene del sequel di "Smetto quando voglio". La brillante commedia uscita nelle sale nel 2014
che racconta la storia di un gruppo di ricercatori pronti a produrre e a spacciare "smart drugs" per pagare
l'affitto diverrà una trilogia. Prodotto dalla Fandango, da Groenlandia e da Raicinema, in questi giorni si sta
girando il secondo capitolo che, verosimilmente, si intitolerà " Smetto quando voglio 2 - La banda è tornata
e ora ha un nemico". Nuove avventure e inverosimili quanto comiche situazioni torneranno a occupare la
vita del gruppo di ricercatori. Sul set, all'Eur, ieri, c'erano Edoardo Leo nei panni di Pietro Vanni e Valeria
Solarino in quelli della fidanzata Giulia che nel nuovo capitolo del film diverrà anche madre. Ancora:
Rolando Ravello è arrivato ieri nel pomeriggio in via della Navicella, pochi passi da Villa Celimontona. A lui
il compito di dirigere "Immaturi - la serie", la fiction prodotta dalla Lotus che andrà in onda nel 2017 e che
adatta per il piccolo schermo l'omonimo film di Paolo Genovese uscito nelle sale nel 2010. Il cast è il
medesimo, fatta eccezione per Raoul Bova. Tra gli attori che in questi giorni si sono divisi nelle riprese in
via Sant'Erasmo, via Pietro Raimondi, via Volsinio, svettano Richy Memphis, Daniele Liotti, Ilaria Spada,
Nicole Grimaudo. E di film che diventeranno fiction c'è ancora dell'altro. Sono in corso, infatti, le riprese "La
mafia uccide solo d'estate", ispirata all'omonimo lavoro per il grande schermo di Pierfrancesco Diliberto, in
arte Pif, diretta da Luca Ribuoli e prodotta dalla Wildside. LA PERIFERIA La periferia della Capitale, invece,
strizza l'occhio ai cosidetti "polizieschi". Proseguono blindatissime le riprese di "Squadra antimafia 8" tra il
Prenestino e lo scalo San Lorenzo, mentre in via Casilina vecchia si sono concluse le scene della serie tv
"Il commissario Maltese" con Kim Rossi Stuart. Un vero e proprio melodramma poliziesco ambientato nella
Trapani degli anni Settanta - ma girato anche a Roma - dove Rossi Stuart si troverà a combattere le forze
della malavita insediate nel territorio della costa occidentale siciliana. Cambiando quartiere e salendo
all'Aventino, domani e giovedì proseguiranno da piazza Cavalieri di Malta fino a Trastevere in via Madonna
dell'Orto, le riprese de "Il bello delle donne alcuni anni dopo", la fiction tv per il piccolo schermo, prodotta da
Ares Film che annovera tra le attrici anche Claudia Cardinale. Proseguono oggi le riprese della fortunata
serie "Un medico in famiglia -10" tra Portuense e Appio Tuscolano. Fino al 22 aprile, poi, proseguiranno, tra
il Tiburtino e viale Mazzini, le riprese della fiction "Solo per amore 2" con Kaspar Capparoni, mentre la
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regista Cinzia Th Torrini è pronta, dalla prima settimana di maggio, a chiudere nella Capitale dopo le
riprese compiute a Matera, la serie tv "Ssorelle", una fiction che mischia rapporti familiari e drastici ma
risolutivi cambi di vita, scritta da Ivan Cotroneo e Monica Rametta e prodotta da Endemol, con un cast
chiaramente tutto al femminile tra cui Anna Valle, Loretta Goggi e Irene Ferri. Solarino Grimaudo Immaturi
si gira al Celio Veronesi Anna Valle Set blindato in Centro Edoardo Leo L'attrice si avvia in scena All'Eur sul
set di Sibilia Rossi Stuart Il poliziotto sfida la mafia A maggio nel set di Sorelle
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Parata di star Vaticano, la Orlandi rivive con Faenza E Veronesi parla di emigrantiitaliani C. Moz. Non sono solo le fiction le protagoniste dei set che in questi giorni stanno occupando molti quartieri. Sono
tanti i film per il grande schermo - nelle sale tra fine 2016 e inizio 2017 - che nelle scorse settimane sono
stati girati nella Capitale. Il regista Giovanni Veronesi, lo scorso 12 marzo, ha chiuso le riprese italiane di
"Non è un paese per giovani" dopo aver battuto innumerevoli ciak tra il Pigneto, piazza Vittorio e il Centro. Il
film prende spunto dall'omonima trasmissione di Radio 2 e racconta le storie di giovani emigrati italiani in
cerca di lavoro lontano dal proprio paese. Le riprese si sono divise tra la Capitale, l'Avana e Cayo Largo.
Nel cast, tra i tanti figurano Sergio Rubini e Nino Frassica. Terminate lo scorso 6 marzo, poi, le riprese
dell'opera prima di Roberto Capucci "Ovunque tu sarai" con Ricky Memphis, Primo Reggiani, Francesco
Montanari e Francesco Apolloni che racconta la storica partita della Champions League Real Madrid-Roma
del 2008. Ancora, Cristina Comencini ha ambientato tra gli studios di Cinecittà e via Margutta, Colosseo e
Altare della patria il film "Che resti tra noi", una commedia, con Micaela Ramazzotti e Paola Cortellesi, che
racconta l'immersione di un ragazzo nella vita e nei sentimenti femminili. Sempre a Roma, infine, lo scorso
dicembre Roberto Faenza ha terminato le riprese di: "La verità sta in cielo". Il film, che racconta la
scomparsa di Emanuela Orlandi, è stato ambientato per lo più nel Centro e nei quartieri limitrofi al Vaticano.
Nel cast Maya Sansa, Shel Shapiro, Greta Scarano e Riccardo Scamarcio.
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attori per le vie della citta', il villaggio della troupe in centro, nella finzione cinematografica l'ariston e' ilcasinò e il royal il savoy Ciak si gira, Sanremo come Hollywood giulio gavino Ciak si gira, Sanremo come Hollywood. Già, anche la città del Festival rimane piacevolmente colpita
quando passeggiando per il centro si incontra Riccardo Scamarcio con gli abiti di scena, protagonista del
film «Dalida», sulla vita della cantante francese legata a Luigi Tenco, produzione che sta vivendo
un'intensa tappa sanremese per una serie di riprese in interno e in esterno. Si sapeva che gli attori
sarebbero arrivati ma ci si è svegliati all'improvviso, ieri, immersi nell'atmosfera cinematografica
(l'anteprima era stata la cena in piazza Bresca alla «Pignese» di Scamarcio dell'altra sera). Il suo camerino,
faccia a faccia con quello della modella Sveva Alviti chiamata a interpretare Dalida, si trova su un truck
nero parcheggiato in via Manzoni e sorvegliato da un body guard. E ieri Scamarcio ha fatto avanti indietro
dal camerino all'Ariston più volte, soffermandosi non poco anche in via Matteotti. Tra un selfie e un
autografo ha scherzato con i fans nella pausa tra un ciak e l'altro. E ai fotografi che l'hanno immortalato ha
sorriso dicendo: «Mai paparazzi una volta non stavano nascosti»? Quella di ieri è stata anche la giornata
del debutto per le centinaia di sanremesi e non che sono stati arruolati come comparsa dalla produzione,
con «cittadella» per tempi d'attesa e buffet allestita in piazza Borea d'Olmo. Nonostante ci si sia voluta
trovare molta somiglianza, soprattutto per un immacolato dolcevita bianco, Scamarcio non interpreta Luigi
Tenco, ruolo affidato all'attore Alessandro Borghi.
E a dimostrare che la finzione cinematografica è finzione allo stato puro, Sanremo ha offerto alla
produzione anche l'occasione di ricostruire alcune delle scene chiave di uno dei momenti più tragici della
vita di Dalida, il Festival del 1967 in cui si tolse la vita Luigi Tenco. Visto che il salone delle feste del casinò
dove si svolgeva il Festival oggi non esiste più la scena è stata ricostruita all'interno del teatro Ariston,
attuale tempio della kermesse canora. Anche l'Hotel Savoy, dove risuonò lo sparo mortale, non esiste più e
le scene saranno girate in una stanza dall'indubbie caratteristiche Liberty, del Royal Hotel. Tra le
professionalità chiamare a collaborare in occasione delle riprese anche la compositrice floreale sanremese
Gabriella Lantero (che ha ricostruito con garofani la scarna scenografia del Festival di quegli anni). Le
riprese proseguiranno per le prossime due settimane. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
05/04/2016Pag. 49 Ed. Imperia
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CINEMA, CHE PASSIONE! / CIAK SI GIRA! L'attore (bravo) c'è ma non si vede ALESSANDRO ZACCURI Ci sono attori famosi,famosissimi. Peccato che nessuno si ricordi la loro faccia. Divi del cinema, ma
nascosti da strati e strati di trucco, oppure da maschere. Prestati, più di recente, alle meraviglie
dell'animazione digitale. Prendete Boris Karloff. A voi magari il nome non dirà molto, però se ne parlate con
i vostri genitori o, meglio ancora, con i nonni, vedrete che faranno un salto sulla sedia: tra gli anni Venti e i
Settanta l'attore inglese ha interpretato centinaia di film, ma per la maggior parte del pubblico il suo volto
rimane quello della spaventosissima creatura di Frankenstein. Be', non proprio il suo volto. Il cerone era
così abbondante, le ferite fìnte così numerose e i famosi elettrodi sistemati in maniera così strana che i
lineamenti del signor Karloff, alla fine, si confondevano con quella specie di maschera.Anche Anthony
Daniels è un attore inglese, molto più giovane di Karloff e sotto certi aspetti ancora più invisibile. È lui a
nascondersi nell'armatura di D3-PO, il robot maggiordomo che compare in molti episodi della saga di
StarWars. Bella forza, si potrebbe dire, che cosa ci vuole a recitare rinchiusi dentro una corazza? Niente di
più sbagliato. Solo un bravo attore riesce a esprimere il carattere del personaggio attraverso i gesti,
inventandosi uno stile che non è fatto solo di mimica, ma nel quale rientrano tanti altri elementi. Nel caso di
Daniels, c'è la voce, che nella versione originale dei film è davvero divertente: nella galassia non si presta
molta attenzione al vocabolario, ma non per questo D3-PO rinuncia alla ricerca del termine giusto e
dell'intonazione più appropriata. L'abilità dell'attore è chiamata ancora di più in causa dalle nuove
tecnologie. Alcuni interpreti si sono ormai specializzati nei ruoli "digitali": il volto e il corpo che appaiono
sullo schermo non sono esattamente i loro, ma espressioni e movimenti sono gli stessi, catturati dal
computer attraverso un complesso sistema di sensori. Un vero esperto del genere è Andy Serkis, inglese
pure lui. È il Gollum del Signore degli Anelli e deWHobbit, oltre che Cesare, il geniale scimpanzè deW'Alba
del pianeta delle scimmie e degli altri film della serie. Un caso particolare, infine, è quello dell'attrice
americana Zoe Saldana, la cui carriera è stata lanciata nel 2009 dal kolossal in 3DAvatar. Oggi il suo viso è
conosciuto e ammirato in tutto il mondo, ma quella volta Zoe non faceva altro che prestare le sue capacità
all'intrepida aliena Neytiri. Un pochino si assomigliano, è vero, a parte gli occhi allungati, le orecchie a
punta,la pelle blu...
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CINEMA - Rassegna Stampa 05/04/2016 - 05/04/2016 44
Box Office TELEVISIONE Jesse Owens insegue Batman e Superman Maurizio Acerbi Nello scorso fine settimana, tra le numerose pellicole uscite (ormai, non c'è più limite alla decenza) sugli
schermi, vi era anche L'ultima tempesta della Disney. La storia raccontata è legata alla ricostruzione di una
apocalittica tempesta abbattutasi, sul New England, nel 1952, con devastazioni considerevoli della costa e
un epico salvataggio della guardia costiera. Lo diciamo perché la notizia, della pellicola nelle sale, è
passata praticamente sotto silenzio e non certo per colpa dei quotidiani. Del film, infatti, non è stata fatta
(almeno a Milano) anteprima, fatto quasi unico per una produzione della casa di Topolino, impedendo, così,
ai giornali di poterne parlare. Ora, che la pellicola arrivasse con il peso di un flop in patria (26.355.000 di
dollari) era risaputo, però, visto che la fai uscire nei cinema, che senso ha tenerla nascosta al grande
pubblico? Tanto valeva mandarla direttamente in home video. Così, il risultato è stato che di questo
lungometraggio non vi è traccia, a livello di incasso, tra i primi venti del fine settimana. Il cinema sa essere
un mistero, a volte, buffo. Intanto, va rimarcata la discreta performance di Race - il colore della vittoria , il
biopic sulla vittoria di Owens alle Olimpiadi di Berlino, che ha chiuso in terza posizione con 698.941 euro,
miglior debutto del weekend, piazzandosi alle spalle di Batman v. Superman (il suo incasso totale è di
8.890.697 euro) e del cartone Kung Fu Panda 3 (box office complessivo a 7.345.970 euro). Sono entrati in
classifica anche Un bacio di Ivan Cotroneo (settimo) e On Air: storia di un successo (ottavo).
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CINEMA - Rassegna Stampa 05/04/2016 - 05/04/2016 45
Parla Alessandro Siani «Racconto in un film le anime di Napoli» ANNAMARIA PIACENTINI Si accettano miracoli ha incassato più 16 milioni di euro. Il precedente, Il Principe abusivo, 15 milioni e in
versione teatrale continua ad avere il sold out. Ora Alessandro Siani prova a superare se stesso nella prima
operazione da produttore con Troppo napoletano , il film diretto e scritto da Gianluca Ansanelli , nato dalla
sinergia tra Siani e Cattleya Lab. Novantacinque minuti visti attraverso lo sguardo ingenuo di un bambino,
Ciro (Gennaro Guazzo), motore trainante della storia, e dalla compagna di scuola Ludovica (Giorgia Agata).
Incontriamo Siani a Napoli, assieme al regista e al resto del cast: Serena Rossi, Gigi e Ross e Gennaro
Esposito. Lo aveva annunciato: «Voglio raccontare una Napoli diversa, Basta far vedere sempre i vicoli con
i panni stesi, le storie di camorra, e la delinquenza»... «Raccontare Napoli è quasi impossibile, non bastano
due ore, ci vorrebbe una vita. Ma ho preferito puntare su una città da cartolina, che ad una storia di
criminalità. Napoli è unica, ma sono i napoletani che sono diversi. Abbiamo scavato nei sentimenti
mettendo in scena il tenero incontro e il primo amore tra due bambini socialmente diversi per scoprire la
straordinaria realtà di questa città». Ed è stato criticato.. . "Sì, ma solo da qualcuno. Il film è piaciuto molto.
Accade quando si racconta qualcosa che va oltre i soliti stereotipi. Amo Napoli e non ho mai pensato di
andare via». Prossimo progetto da produttore? « I soldi spicci . lo gireremo in Sicilia, puntiamo su film
regionali. In seguito gireremo anche a Milano. Titolo? Troppo milanese ». Torniamo ad un suo film da attore
e regista. Vero o falso che comincia a girare? «Il 7 luglio sono sul set del mio nuovo film dal titolo Mister
Felicità, in coppia con Diego Abatantuono. Sarà sempre una favola, ma questa volta non va nel surreale,
entra nell'anima delle persone. Gireremo tra la Svizzera e il Trentino». Quindi, continuerà a dare forfait alla
tv? «La tV mi affascina. Mi hanno cercato anche per programmi importanti, ma tra il cinema e il teatro, ho
dovuto rinunciare. Vedremo in futuro, mi piacciono le serie tv». Sul web ci sono dei giovani che la imitano.
Dicono che è l'unico erede di Troisi. Cosa risponde? «Troisi è insostituibile, ed è impossibile prendere il suo
posto. Quello che invece mi preoccupa è avere troppi Siani. Allora sì che diventa un problema».
Foto: Nella foto, Alessandro Siani [LaP]
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CINEMA - Rassegna Stampa 05/04/2016 - 05/04/2016 46
Silvio Orlando: con Sorrentino vi mostrerò il vero volto del cardinaleBertone Francesca De Sanctis Silvio Orlando: con Sorrentino vi mostrerò il vero volto del cardinale Bertone P. 21 o abbiamo rincorso per
giorni, ma alla fine riusciamo finalmente a scambiare quattro chiacchiere con Silvio Orlando, attore di
talento capace come pochi di dar vita a personaggi diversissimi eppure sempre caratterizzati da quell'aria
po' malinconia che non può che suscitare grande simpatia. È stata una settimana piena piena di impegni:
Silvio cosa sta combinando? «Ehm... tutta colpa di Paolo Sorrentino, sono così angosciato». Parla di The
young Pope ? «Si, sento che mi sfugge qualcosa, per via dell'inglese. Sono otto mesi che vado avanti così,
a parlare al telefono con gli americani. La mia generazione è noinglese, non ci incontreremo mai io e l'in
glese. Recitare quindi diventa complicato. Il mio personaggio poi, parla pure tanto, una follia... Se non
avesse voluto proprio me Sorrentino mai avrei pensato di arontare questa impresa disperata. Però sono
contento, vediamo come va». Siamo tutti molto curiosi di vedere come sarà questo The young Pope .
«Anche io lo sono, anche perché abbia mo girato in modo tutto spezzettato! Sono otto puntate. Vediamo
soprattutto se piacerà agli americani. Il prodotto è per metà anglosassone, per metà europeo, quindi voglio
proprio vedere come verrà accolta questa babele linguistica. Comunque credo che se ne parlerà molto».
Ma si può sapere che personaggio farà? «Il segretario di Stato, cioè il cardinal Bertone. Diciamo che in
questo periodo mi sento nell'occhio del ciclone, mi vedo su tutte le prime pagine dei giornali». Più attuale di
così... anche il suo segretario di Stato possiede un attico? «Non posso anticipare molto, diciamo che
interpreto una figura che tiene insie me il narcisismo, la vanagloria e la carità cristiana. Che poi le questioni
di questi giorni sono cose che si ripetono da duemila anni. Il papa Francesco è figlio di quella Chiesa lì. Il
figlio degenere allora chi è? Bertone? O Francesco? Alla fine sopravvive perché è inaerrabile». E come è
andata con Jude Law e Diane Keaton? «Jude Low è attore e persona straordinaria. Ho cercato in tutti i
modi di corromperlo per trovare un difetto, un momento di isteria, ma non l'ho trovato. Molto collaborativo,
tra l'altro, eccezionale. Diane Keaton è più inafferabile, però è un mito... nel cast ci sono anche tantissime
altri celeberrimi volti del cinema. È stata davvero un'esperienza inaspettata. Ho sempre pensato ad una
produzione internazionale, ma mai mi sarei proposto». È curioso che dopo l'Oscar Sorrentino abbia
pensato ad una fiction. «Be' è un segno dei tempi che cambiano. Vederlo puntare sulla tv mi ha sorpre so.
Probabilmente è incuriosito da questo tipo di fiction che forse sta assorbendo il pubblico che andava a
vedere certi film. Il cinema contemporaneo è più per ragazzini». E intanto lei torna a teatro con La scuola ...
«L'idea di tornare a teatro con questo spettacolo - che io produco anche - deri va prima di tutto dal fatto che
La scuola , il film di Daniele Luchetti (1995) tratto dal romanzo di Domenico Starnone, ha avuto un forte
impatto nella mia vita. È un film che mi è rimasto dentro. E poi ho sempre avuto la sensazione di aver tira to
fuori solo una punta dell'iceberg. Cioè viene a galla l'aspetto più comico, mentre mi sembra che dentro ci
fosse anche un lato più malinconico. Quindi ho voluto scommetterci, perché all'epoca il film fu accolto con
molto aetto. Il cast è più o meno lo stesso di 24 anni fa (quando prima del film debuttò a teatro Sottobanco
sempre di Luchetti), poi nel 2013 si sono aggiunti Marina Massironi e Roberto Citran. C'è un grande lavoro
collettivo che si sviluppa sera dopo sera (Teatro Quirino, Roma, repliche fino al 10, ndr)». Il nucleo dello
spettacolo resta lo stesso però, anche se la scuola è molto cambiata. «Sì il nucleo è sempre quello: cosa
ce ne facciamo degli ultimi della classe? È questa la domanda che mette sempre in discussione il ruolo dei
professori. Poi, nel mondo della scuola sono cambiate tante cose: dalla tecnolo gia agli extracomunitari fino
alla precarizzazione. Ma tutti questi elementi non ci sono nello spettacolo, che tra l'altro a Piacenza
festeggerà le sue 200 repliche». È vero che molto spesso, quando si tratta di personaggi legati al mondo
della scuola, prende spunto da un suo vecchio amico che se non sbaglio poi ha sposato sua sorella? «Eh
05/04/2016Pag. 1 L'Unità
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CINEMA - Rassegna Stampa 05/04/2016 - 05/04/2016 47
sì, è mio cognato Paolino... un profes sore appartenente a quella che Starnone definisce "sinistra patetica",
dotato quindi di una certa vitalità ma già votato alla sconfitta. Però mi piaceva questa "sinistra paretica" e
così ho preso spunto». In genere è così che costruisce i suoi personaggi? Guardandosi intorno? «Io penso
che i personaggi non esistano. Credo invece nelle storie. Il resto viene da sé. Quel che conta per me è il
rapporto con gli attori. Nella performance teatrale soprattutto conta chi mi sta vicino». Anche nei film di
Moretti è stato conquistato delle storie? «In realtà il primo film che ho fatto con Moretti era un non-storia:
Palombella rossa , una grande piscina in cui la gen te sguazzava... Io dovevo fare l'allenatore di pallanuoto
ma non c'era un copione. C'era solo un scaletta e dei fogliettini sui quali Moretti appuntava delle formule,
degli schemi... Io non ci capivo assoluta mente nulla di quello sport e quindi è stato abbastanza complicato.
Senza dubbio il suo è un cinema molto estremo e anche unico, per me è stata una grande opportunità
poter lavorare con lui. Ovviamente altri suoi film avevano un copione tradizionale, come Il Caimano , che
per me è stato importante perché per la prima volta Moretti si faceva da parte, non recitava e adava a me il
ruolo del protagonista. Una grande responsabilità». Nelle sale, invece, da pochi giorni c'è Un paese quasi
perfetto : soddisfatto del risultato? «Direi che è un film delizioso, delicato come il regista Massimo
Gaudioso. Una storia aettuosa e divertente». Invece tra i progetti teatrali so che c'è una Napoli Milionaria ...
«Amo Eduardo, ma per una questione di diritti abbiamo dovuto rinviare il proget to di un anno, quindi 2017.
Intanto, dopo l'estate debutterà un altro spettacolo tratto dal nuovo libro di Starnone, Lacci , analisi dolorosa
della famiglia, costretta a fare delle rinunce per rimanere insieme». Un sogno nel cassetto ce l'ha?
«Trascorrere 3-4 anni all'estero per capire se questa fuga dall'Italia è giustificata. Solo facendo esperienza
fuori posso davvero scoprirlo».
Foto: Silvio Orlando. L'attore in questi giorni in scena al Teatro Quirino di Roma
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CINEMA - Rassegna Stampa 05/04/2016 - 05/04/2016 48
IL PRODUTTORE DEL FILM ALESSANDRO SIANI «In questa pellicola si evidenzia il nostro Dna composto da tolleranza,ospitalità e umanità» NAPOLI. «Napoli è una straordinaria fonte di talento, è il petrolio di questa città». Riccardo Tozzi, fondatore
di "Cattleya", ci vede lungo ed affascinato dall'intellettualismo di Alessandro Siani ha deciso di fondare un
"Lab" che ambisce a lanciare nuovi talenti cinematografici e a sviluppare originali prodotti comedy. «In
questa città c'è una creatività molto partecipata dal popolo e quindi c'è tanto mercato. Per questo abbiamo
iniziato un lavoro di sperimentazione filologica con talenti e tecnici locali. Da qui possono nascere molte
stelle. Questa commedia mi piace tantissimo - conclude Tozzi - sento di essere diventato napoletano anche
io. Stiamo lavorando ad un'altra idea, spero di avere un film in produzione l'anno prossimo». Un lavoro
straordinario è stato fatto da Siani che ha seguito con dedizione e generosità tutte le fasi del film. «Non
abbiamo la presunzione di voler raccontare la città in due ore - spiega l'attore - ma quello che il napoletano
ha nel Dna: ospitalità, tolleranza, umanità. Una favola che si avvicini ad una cartolina piuttosto che una
carta sporca». Il titolo è dato proprio dall'aggettivo che gli davano agli esordi. «Mi dicevano che ero troppo
napoletano. Ma scusate - scherza Siani - esiste il troppo tedesco o il troppo giamaicano?». E poi sul
progetto "Lab". «Vorremmo fare da tramite tra chi ha idee e i talenti che non hanno ancora avuto modo di
esprimere la propria bravura». Emozionati, emozionatissimi, eppure ci si è abituati a vederli spavaldi sul
palco di Raidue in "Made in Sud", Gigi&Ross: «Veniamo da radio e televisione e siamo tornati a studiare
teatro - racconta Gigi - è stato un piacere smettere i panni dei clown per ritrovare l'essenzialità che ci
mancava da tanto. Ho recitato con grandi talenti ed ho avuto privilegio di condividere l'esperienza con mio
fratello Ross». «È stato tutto molto bello dal concepimento alla realizzazione - così Ross - per dei
napoletani come noi che abbiamo scelto di rimanere e vivere a Napoli, mai mollato questa città. Ci
crediamo e ci crederemo fino alla fine. È stata la nostra prima esperienza e speriamo che tutto abbia un
seguito». Per Serena Rossi una prima volta sul grande schermo da napoletana. «Ho rivissuto nella mia
città divertendomi con le mie radici. Si rideva tanto sul set. Questo film è per me una importante
occasione». Anche i piccoli protagonisti hanno vissuto con entusiasmo questa esperienza. «Serena è stata
dolcissima e Gigi e Ross divertenti - spiega Giorgia - Spero di avere un'altra esperienza del genere». Gli fa
da eco Gennaro Guazzo ( nella foto di Eugenio Blasio ) che si è dichiarato contento di aver lavorato di
nuovo con Alessandro Siani. Il cast, quasi per intero, era presente ieri alla proiezione al "Posillipo". Tra i più
entusiasti Giovanni Esposito che ha letto nella pellicola «Un equilibrio raro tra sentimenti. Mi sono
"arricreato" a vederlo al cinema». ALSA
05/04/2016Pag. 43 Il Roma
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CINEMA - Rassegna Stampa 05/04/2016 - 05/04/2016 49
Un muggiorese sulla Croisette di VERONICA TODARO - MUGGIÒ - CI SARÀ anche un muggiorese al Festival di Cannes 2016, sulla
Croisette dall'11 al 22 maggio. Matteo Rinaldi, 24 anni, è uno dei protagonisti del cortometraggio «Rosso
Cremisi» diretto da Alessio Osio, 27 anni, scritto da Alessandra Salvoldi, 25, selezionato ufficialmente allo
Short Film Corner del Festival di Cannes. SI TRATTA di una prestigiosa vetrina internazionale fuori
concorso del festival del cinema, nella quale film makers provenienti da tutto il mondo hanno la possibilità di
presentare i propri cortometraggi e, se selezionati, hanno l'opportunità di mostrare il proprio prodotto al
pubblico del festival e ai professionisti del settore. «Rosso Cremisi» è stato interamente realizzato tra
Bergamo e Brescia dai due giovani film makers che hanno già all'attivo la serie web in due stagioni «You
can't take it with you», vincitrice di quattro Oscar italiani del web ai Rome Web Awards. «Il cortometraggio,
della durata di 7 minuti - raccontano i due giovani autori - narra le vicende di tre donne, colte in diverse fasi
della loro vita, una ragazza, una casalinga sui trent'anni, un'impiegata di mezza età, le cui vite vengono
sconvolte da alcuni fatti di bruta violenza. Il racconto è intriso di elementi metaforici, oggetto di studi
semiotici e psicanalitici da decenni, attinti dalle varie versioni della fiaba di Cappuccetto Rosso e
frammentati nelle tre differenti narrazioni che si intrecciano nel cortometraggio». All'interno del corto il
giovane attore Matteo Rinaldi, uno dei tre protagonisti maschili, ricopre il delicato ruolo di aggressore.
Matteo non è un volto nuovo dello schermo. Appassionato del mondo della tv e dello spettacolo si dedica a
figurazioni televisive e in spot pubblicitari e a shooting fotografici. Tra le varie figurazioni speciali annovera
quelle nella serie per ragazzi Alex & Co e Alex & Co 2, in onda su Disney Channel, nello spot di radio
Deejay, nello spot Amadori, nel lungometraggio «Il ricco il povero e il maggiordomo» di Aldo, Giovanni e
Giacomo e il commerciale per il marchio Mc Donald's. NELLA VITA di tutti i giorni è uno studente, iscritto
alla facoltà di Giurisprudenza dell'università Bicocca di Milano. «Sin da piccolo volevo fare l'attore -
racconta Matteo -. Questo è un passo importante, una piccola soddisfazione e un grosso motivo di orgoglio.
Non me lo aspettavo, anche perché non ho ancora fatto il corso di recitazione per diventare attore, ma è
uno dei miei prossimi obiettivi perché intendo proseguire su questa strada». Nel frattempo Matteo, che ha
instaurato uno splendido rapporto di amicizia con Alessio e Alessandra («ho trovato un gruppo fantastico,
non ti sembra di essere sul set») ha girato uno spot televisivo con Emis Killa per Heineken, lavorando
anche per una nota catena spagnola di abbigliamento.
05/04/2016Pag. 7 Ed. Brianza
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CINEMA - Rassegna Stampa 05/04/2016 - 05/04/2016 50
Tendenza Anche in Italia Matteo Garrone ha scelto Basile per il suo «Racconto dei racconti» Al cinema vince la fiaba per adulti I registi portano sul grande schermo le favole più celebri Da «Biancaneve» a «Alice in Wonderland» e«Peter Pan» «Into the woods» Con Meryl Streep e Johnny Depp strizzando l'occhio al musical Giulia Bianconi «Specchio specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame?». Chissà in quanti da bambini hanno
sentito pronunciare questa domanda dalla regina cattiva di Biancaneve, una fiaba letta da intere
generazioni come tante altre favole dei fratelli Grimm e non solo. Queste storie nate secoli fa per essere
narrate agli adulti, sono poi diventate racconti per bambini. Sul grande schermo il processo è stato inverso:
nel corso del tempo film d'animazione ispirati alle favole e rivolti a un pubblico giovanissimo si sono
trasformati in pellicole con attori in carne e ossa (anche di una certa fama) destinate più agli adulti. «Il
cacciatore e la regina di ghiaccio» con protagonisti Charlize Theron, Emily Blunt e Chris Hemsworth in
uscita domani nelle sale italiane, e «Alice attraverso lo specchio», tratto dalle avventure di Lewis Carroll
che arriverà nei cinema a fine maggio, sono solo gli ultimi film fiabeschi rivolti a spettatori cresciuti. Ed è di
appena un anno fa «Il racconto dei racconti» diretto da Matteo Garrone che si è ispirato alla raccolta di
fiabe «Lo cunto de li cunti» di Giambattista Basile, il primo a utilizzare la favola come forza di espressione
popolare. «Il cacciatore e la regina di ghiaccio», distribuito dalla Universal Pictures, è un prequel/spin-off di
«Biancaneve e il cacciatore» del 2012 ispirato proprio alla favola dei fratelli Grimm. Per la seconda volta a
Charlize Theron è toccato vestire i panni della perfida regina Ravenna, lo stesso ruolo interpretato da Julia
Roberts in un'altra trasposizione cinematografica di Biancaneve di quattro anni fa dal titolo «Mirror, mirror»
con Lily Collins. «Fare la cattiva mi ha fatto sentire libera», ha detto la Theron a Milano durante la
presentazione del film, spiegando quanto «il messaggio di una favola può essere rivolto a un pubblico di
adulti». Sei anni fa il visionario Tim Burton non poteva scegliere storia diversa da raccontare di «Alice in
Wonderland», trasformando la piccola bambina bionda in una giovane diciannovenne (interpretata da Mia
Wasikowska) che si dimentica le avventure passate nel Paese delle Meraviglie. Il racconto narrato da Lewis
Carroll approderà nuovamente al cinema alla fine di maggio in un secondo capitolo dal titolo «Alice
attraverso lo specchio», diretto stavolta da James Bobin con lo stesso cast, tra cui Johnny Depp nei panni
del Cappellaio Matto. Guardando ad altri film già usciti nelle sale, la storia del bambino che non vuole
crescere è stata raccontata dal 1924 a oggi ben sette volte al cinema, dal film muto «Peter Pan» al
successo dello scorso anno «Pan-Viaggio sull'isola che non c'è». Anche il nostro Paese ha tentato la
stessa operazione. Ne «Il racconto dei racconti-Tale of tales», presentato allo scorso Festival del cinema di
Cannes, il regista romano Matteo Garrone si è ispirato alla raccolta di fiabe dello scrittore Giambattista
Basile. E sperimentando per la prima volta questo genere fiabesco ha costruito un film su tre quadri diversi
con attori internazionali come Vincent Cassel e Salma Hayek. Quasi quindici anni prima un altro italiano,
Roberto Benigni, aveva trasformato il romanzo di Carlo Collodi «Pinocchio» in un film divertente per il
cinema non solo destinato ai più piccoli. Il genere fiabesco sul grande schermo si è spinto così in là negli
ultimi anni che la storia dei due fratellini abbandonati nel bosco si è persino trasformata in un film a tratti
horror. In «Hansel & Gretel-Cacciatori di streghe», film del 2013 diretto da Tommy Wirkola, i protagonisti
Jeremy Renner e Gemma Arterton sono due guerrieri armati fino ai denti intenti a distruggere un gruppo di
terribili streghe. Già due anni prima un'altra famosa fiaba dei fratelli Grimm al cinema era diventata
«Cappuccetto rosso sangue», un film poco indicato per i piccoli. C'è infine chi ha unito favola e musical. È il
caso di «Into the woods» di Rob Marshall che ha messo insieme le tradizionali Cenerentola, Cappuccetto
Rosso e Raperonzolo, insieme a Jack e la pianta di fagioli. Nel film è l'attrice tre volte premio Oscar Meryl
Streep a vestire i panni di una strega, mentre ritroviamo ancora una volta Depp nel ruolo però del lupo
cattivo.
05/04/2016Pag. 21
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CINEMA - Rassegna Stampa 05/04/2016 - 05/04/2016 51
Foto: Gli attori A destra una scena di «Pan-Viaggio sull'isola che non c'è» e sotto Mia Wasikowska in «Alice
in wonderland» di Tim Burton
05/04/2016Pag. 21
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CINEMA - Rassegna Stampa 05/04/2016 - 05/04/2016 52
Da domani all'11 aprile la quinta edizione del festival dei film d'Oltralpe «RendezVous» al nuovo cinema francese Torna a Roma, dal 6 all'11 aprile, il RendezVous con il nuovo cinema francese. Alla sua sesta edizione, il
festival dedicato al nuovissimo cinema d'Oltralpe, parte dalla Capitale per poi toccare, con focus e invitati
speciali, le città di Bologna, Napoli, Palermo, Torino, Milano, Lecce, e da quest'anno: Firenze e Bergamo.
Iniziativa dell'Ambasciata di Francia in Italia, la manifestazione è realizzata dall'Institut français Italia con il
sostegno di Unifrance, e la collaborazione del Centre Saint-Louis e l'Accademia di Francia a Roma - Villa
Medici. Un progetto ampio e articolato che coinvolge artisti e professionisti italiani e francesi e che si
realizza sotto la direzione di Dragoslav Zachariev, responsabile dell'audiovisivo dell'Ambasciata di Francia,
e di Vanessa Tonnini cui è affidata la direzione artistica. Un programma fortemente voluto
dall'Ambasciatrice Catherine Colonna e dal Consigliere Culturale Eric Tallon. Più di trenta i titoli di questa
edizione, vetrina esclusiva che racconta le storie e i volti del cinema francese contemporaneo con una
programmazione diversificata nei generi come nei contenuti, che propone accanto al cinema d'autore e
indipendente, la produzione popolare dai grandi incassi. A Roma sono quattro le sedi che ospiteranno la
manifestazione: il Cinema Fiamma per la Sezione novità e anteprime, panoramica completata dalla Trilogia
dedicata ai temi della famiglia all'Institut français Centre Saint-Louis e un omaggio alla regista solveigh
anspach presso l'Accademia di Francia a Roma - Villa Medici. Alla Casa del Cinema invece spazio a
Masterclass e incontri professionali. BNL Gruppo BNP Paribas, per il sesto anno consecutivo, è main
sponsor della rassegna. Il festival beneficia anche del sostegno della Fondazione Nuovi Mecenati -
fondazione franco-italiana per la creazione contemporanea, di Brioni, dell'Hotel Sofitel Rome - Villa
Borghese, di L'Oreal Professionnel e di Groupama Assicurazioni. Air France è il vettore ufficiale.
Foto: Il manifesto ufficiale La rassegna dopo Roma farà tappa a Bologna, Napoli, Torino, Palermo, Milano,
Lecce e Firenze
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CINEMA - Rassegna Stampa 05/04/2016 - 05/04/2016 53
Arriva "Cain" il nuovo film di Marco Filiberti casa del cinema Arriva "Cain" il nuovo film di Marco Filiberti Arriva "Cain"
il nuovo film
di Marco Filiberti
casa del cinema
Domani, mercoledì 6 aprile alle 17, alla Casa del Cinema sarà presentato "Cain", il nuovo film di Marco
Filiberti. Marco Filiberti è regista di teatro e cinema. In Toscana è fondatore e direttore artistico
dell'associazione Le Vie del Teatro in Terra di Siena e si è segnalato all'attenzione di pubblico e critica con
"Poco più di un anno fa" e "Il compleanno", film approdati con successo al Festival di Berlino e alla Mostra
del Cinema di Venezia. Il film è stato realizzato sull'onda dei riscontri favorevoli riservati alla pièce teatrale
"Conversation Pieces", allestita nella campagna della Val d'Orcia nel settembre del 2013.
05/04/2016Pag. 41
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CINEMA - Rassegna Stampa 05/04/2016 - 05/04/2016 54
In una produzione Sky e Ctv Le basiliche romane in 3 Tra le novità del film che dura novanta minuti immagini esclusive della Pietà di Michelangelo ripresa oltre lateca che la protegge Non una, ma più primizie: un vero tour cinematografico con punti di vista inediti e riprese mai realizzate
prima. Dopo i Musei Vaticani 3D e Firenze e gli Uffizi 3 D arriva in prima mondiale nelle sale italiane, dall'11
al 13 aprile, San Pietro e le Basiliche Papali di Roma 3 D , nuova produzione cinematografica firmata Sky 3
D e Centro televisivo vaticano (Ctv), e distribuita da Nexo Digital, con l'obiettivo di riscoprire, in occasione
del giubileo della Misericordia, i grandi tesori d'arte della città eterna. Il film - che sarà poi distribuito in oltre
cinquanta Paesi (tra questi, Messico, Cile, Perú, Colombia, Canada, Regno Unito, Irlanda, Spagna, Olanda,
Russia, Hong Kong) - è stato riconosciuto come di interesse culturale dal ministero italiano dei Beni e delle
attività culturali e del turismo, Direzione generale Cinema. Infatti, tra le novità della pellicola, che dura
novanta minuti, vi sono immagini esclusive della Pietà di Michelangelo ripresa oltre la teca che la protegge,
della cupola di San Pietro filmata dall'alto e a distanza ravvicinata, dei celebri graffiti sulla tomba dell'ap
ostolo studiati da Margherita Guarducci, e delle altre tre basiliche papali riprese eccezionalmente a porte
chiuse. Il film, realizzato nei formati 3 D , 4 K e HD , si deve a un progetto di Cosetta Lagani. La regia è di
Luca Viotti e i testi di Laura Allievi. Direttore della fotografia è Massimiliano Gatti, mentre le musiche
originali sono di Matteo Curallo. A condurre lo spettatore attraverso l'itinerario che intende coniugare
immagini e cultura sono Antonio Paolucci, direttore dei Musei vaticani (per la basilica di San Pietro);
l'architetto Paolo Portoghesi (per San Giovanni in Laterano); lo storico d'arte Claudio Strinati (per Santa
Maria Maggiore) e Micol Forti, direttore della Collezione d'arte contemporanea dei Musei vaticani (per San
Paolo fuori le mura, ricostruita com'è noto nel cuore dell'Ottocento dopo il disastroso incendio del 1823). Gli
esperti, ciascuno secondo il proprio punto di vista, descrivono le basiliche spiegando la loro evoluzione nei
secoli, illustrando le opere d'arte in esse custodite e tratteggiando le caratteristiche salienti degli artisti che
vi hanno lavorato: da Giotto a Bramante, da Michelangelo a Francesco Borromini, da Gian Lorenzo Bernini
a Domenico Fontana, da Arnolfo di Cambio a Jacopo Torriti. La guida alle quattro basiliche è introdotta da
alcuni brani di Passeggiate romane di Stendhal letti da Adriano Giannini: lo scrittore francese, che arrivò
per la prima volta in Italia appena diciassettenne, ovviamente visitò, rimanendone incantato, le quattro
basiliche romane, da tempo mete obbligate del tradizionale Grand Tour. E annotava: «Nulla al mondo può
essere paragonato all'interno di San Pietro». Stendhal fu poi anche testimone del grave incendio che nel
1823 distrusse quasi totalmente la basilica ostiense, poi divenuta per i restauri un vero e proprio laboratorio
artistico. Grazie a mezzi tecnici in uso nelle più avanzate produzioni cinematografiche, sono state realizzate
immagini inedite, grazie al ricorso anche di elicotteri. E a completare questo singolare impianto visivo vi è la
potenza del 3 D , capace di porre lo spettatore al centro della scena e a contatto diretto con le opere d'arte.
Il film è arricchito da modellazioni tridimensionali basate sui progetti originali, in parte conservati nella
Biblioteca apostolica vaticana, come il disegno dell' Abbraccio di Piazza San Piet ro di Bernini e i progetti
con disegni originali di Borromini delle navate di San Giovanni in Laterano. E il vasto arsenale tecnologico
impiegato permette di scorgere e apprezzare anche i dettagli più nascosti dei tesori d'arte visitati, come la
firma di Michelangelo sulla Pietà .
Foto: San Pietro in versione 3D
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CINEMA - Rassegna Stampa 05/04/2016 - 05/04/2016 55
L'attrice è la protagonista della nuova stagione della serie tratta dal bestseller di Roberto Saviano "Ho persotanti treni per rincorrere la mia passione, il teatro. Ora faccio il salto in televisione" R2 Lady Gomorra Cristina Donadio "La mia Scianel iena di potere" SILVIA FUMAROLA ROMA «'NA PANTERA è bella assai ma nun conta nu cazz', invece miezz' 'e iene a cummannà song 'e
femmene» spiega Scianel alla commessa che le fa i complimenti. A lady Gomorra interessa solo il potere
(«Una pantera è bella ma non conta niente, invece tra le iene a comandare sono le femmine») e lei, zigomi
alti, occhi verdi magnetici, è un boss della camorra. La seconda stagione di Gomorra (regia di Francesca
Comencini con Stefano Sollima, supervisore artistico, Claudio Cupellini e Claudio Giovannesi), dal 10
maggio su Sky Atlantic, ha una nuova eroina spietata che conquisterà il pubblico. «Scianel è la sorella di
Zecchinetta, ucciso nella prima serie. Diventa la reggente della piazza di spaccio a Scampia» racconta
Cristina Donadio, che per interpretare la iena della camorra ha tinto i suoi capelli da neri a biondo paglia.
«Li ho talmente rovinati che ora li ho tagliati corti, come Sharon Stone» dice ridendo «ma Scianel doveva
essere bionda. Non la classica bionda luminosa, è bionda a modo suo». La serie dal libro di Roberto
Saviano, venduta in 130 paesi (andrà in onda sulla rete via cavo Sundance tv) riparte da Ciro (Marco
D'Amore) che combatte contro il sopravvissuto Genny (Salvatore Esposito) pronto a sfidare il padre Pietro.
Il boss Salvatore Conte (Marco Palvetti) cerca nuove alleanze mentre all'orizzonte si delineano due donne,
Scianel e Patrizia (Cristiana Dell'Anna).
Signora Donadio, "Gomorra" era nel destino: è vero che si era presentata per il provino di donna Imma?
«Sì, poi è andata come è andata. Ma la prima fan di donna Imma sono io, Maria Pia Calzone è unica e ci
tengo a sottolineare che non vado a rimpiazzarla».
Partiamo dal nome: perché Scianel? «Perché la madre aveva una bancarella di profumi: Scianel è il
soprannome, nessuno la chiama Annalisa. Ragiona come un uomo ma usa strategie femminili. Il look è
studiato: di giorno porta tute di ciniglia ma la sera si veste da pantera per giocare a poker. Ha una
gestualità particolare quando fuma, se fiuta il pericolo si sfiora i polpastrelli. Scianel è una borderline
diffidente, feroce e spudorata; se insegue un obiettivo non conosce pietà. A Napoli la cronaca ti porta a
capire quanto donne così abbiano avuto un peso nella camorra».
Non s'innamora? «Scherza? Non ha bisogno di uomini, basta a se stessa. Le altre stanno due gradini sotto
di lei, è una leader. Sul set ogni tanto pensavo "mamma mia che animale". Forse solo le persone molto
buone possono interpretare bene i cattivi».
Lei parla un italiano perfetto, Scianel il napoletano stretto. Come fa? (Ride) «Il fonico in presa diretta
Maricetta Lombardo era stupita, mi sdoppio.
Parlo inglese spagnolo e napoletano, che è una lingua. Sono cresciuta a Napoli, a Posillipo. In Gomorra
c'è un valore aggiunto: nessuno dei nostri straordinari registi è napoletano e Napoli è una città piena di
contraddizioni, non smette mai di ferirti per poi consolarti, ma ci vuole la giusta distanza per raccontarla.
Loro ce l'hanno. Ho recitato Medea o Clitennestra ma anche le eroine di Gomorra, tragedia
contemporanea, sono un archetipo. Per me che vengo dal teatro, come la maggior parte dei miei
compagni, lavorare sui personaggi è meraviglioso». Da quanti anni fa teatro? «Più di trenta, al cinema ho
perso molti treni perché il teatro era sempre più urgente. La mia era una famiglia aperta, accogliente,
cinque femmine e un maschio, papà faceva il gioielliere. A 16 anni ho avuto un figlio, a 18 mi sono sposata,
ho divorziato subito dopo. Quando ho deciso di diventare attrice mio padre mi ha detto: "Ti considererò
attrice quando vincerai l'Oscar", come a dire: vola alto. Mi è rimasto come imprinting». Bella sfida.
«Ho debuttato con Geppy Gleijeses e il teatro è diventato la mia vita: Nino Taranto, Aldo Giuffré, Aroldo
Tieri e Giuliana Lojodice. Poi ho interpretato il mio primo film, Il regno di Napoli di Schroeter. Mi sono
sposata con Stefano Tosi, abbiamo fondato "Il sole e la luna" . La vita mi ha riservato un grande dolore,
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TELEVISIONE - Rassegna Stampa 05/04/2016 - 05/04/2016 57
Stefano è morto con Annibale Ruccello in un incidente stradale. Ho continuato a lavorare con Enzo
Moscato. Poi è arrivato il successo di Libera di Pappi Corsicato, con Valeria Parrella abbiamo fatto
Penelope, Circe alla radio, Clitennestra, Ciao Maschio e Dalla parte di Zeno.
La vita ricomincia e ti sorprende sempre».
Che mamma è? «Considero mio figlio il mio migliore amico: ero troppo giovane per fare la madre e sono
troppo giovane per fare la nonna, ho tre nipoti».
Il futuro? «È comico. Girerò La parrucchiera di Stefano Incerti, sarò la moglie di Carlo Buccirosso. Un po' di
leggerezza non guasta mai».
Il personaggio ragiona come un uomo ma usa strategie femminili. Indossa tute di ciniglia e look dapanteraGirando mi è capitato di pensare: "Mamma mia che animale"... Solo le persone buone interpretanobene i cattiviLei non ha bisogno di uomini, basta a se stessa. Le altre stanno due gradini sotto È una vera leader
A Napoli la cronaca ti porta a capire quanto donne così abbiano avuto un peso nella camorra
IN TV LA PRIMA STAGIONE Tratta dal romanzo bestseller scritto da Roberto Saviano, la serie televisiva
ha debuttato nel maggio 2014 su Sky Atlantic per poi passare in chiaro su RaiTre LA SECONDA
STAGIONE Dopo il successo della prima stagione, la serie televisiva è stata confermata anche per la
seconda: debutta su Sky Atlantic in prima serata il 10 maggio
Foto: CATTIVA Cristina Donadio in Gomorra 2 dove è la perfida Scianel. Sopra, Marco D'Amore
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TELEVISIONE - Rassegna Stampa 05/04/2016 - 05/04/2016 58
COLLOQUI AVANZATI PER L'ALLEANZA NEI CONTENUTI E NELLA DISTRIBUZIONE Stretta finale Mediaset-Vivendi E Telefonica uscirà da Premium La paytv servirà da conguaglio per lo scambio azionario del 3,5% FRANCESCO SPINI Restano solo gli ultimi dettagli da mettere a posto per completare il mosaico dell'alleanza tra Mediaset e
Vivendi che vedrà i due gruppi collaborare nei contenuti e nella distribuzione. Un progetto su cui ci sarebbe
ormai piena convergenza tra gli azionisti delle due capogruppo tra cui è previsto uno scambio azionario che
dovrebbe essere tra il 3 e il 3,5%. Una garanzia per i soci che porterebbe ad avere una presenza reciproca
anche nella governance. Il punto è che i valori in campo, quello della società francese, molto più grande, e
quello della società italiana, sono differenti. Il conguaglio, a favore di Vivendi, è rappresentato dal
passaggio a Vivendi di Mediaset Premium, che sarebbe valutata circa 880 milioni di euro. Mediaset non è
sola nell'azionariato della società della pay tv. A vendere saranno anche gli spagnoli di Telefonica che a
inizio 2015 sono entrati in Premium investendo 100 milioni di euro per avere 11,1%. Negli accordi, tra
l'altro, Telefonica si è impegnata a seguire le decisioni di Mediaset in caso di cessione della società. E
questo sembra essere il caso: Cologno Monzese ha un diritto «di trascinamento» per cui la vendita degli
spagnoli sarebbe praticamente automatica. Secondo alcune fonti però in questi giorni Parigi starebbe
parlando proprio con gli spagnoli di Telefonica per completare l'operazione: all'orizzonte non c'è nessun
problema, questo appare piuttosto chiaro, ma il fatto che proprio la settimana scorsa Cesar Alierta, per 16
anni numero uno del primo operatore di telecomunicazioni spagnolo, abbia deciso di lasciare la presidenza
al vice Josè Maria Alvarez-Pallete, avrebbe comportato un certo rallentamento della manovra. Parigi del
resto - in contemporanea o successivamente - potrebbe coinvolgere Telefonica anche sul fronte di
Movistar, la società di pay-tv spagnola che Telefonica un anno fa ha rilevato da Prisa, per creare un'offerta
integrata tra servizi di telefonia, Internet e televisivi. L'idea che ha mosso Vivendi e Mediaset è
essenzialmente industriale, ed è quella di dar vita a un'alleanza forte nei contenuti, con una piattaforma
comune di distribuzione degli stessi in cui confluirebbero Infinity Italia e Spagna per parte italiana , parte
della attività di Canal+ e il servizio tedesco Watchever, dal fronte francese per creare un'alternativa a Netflix
e allo strapotere delle major americane. In Borsa cresce l'attesa per l'accordo. Anche ieri il titolo del
Biscione è stato al centro dell'attenzione del listino, chiudendo con un rialzo del 2,29%, in rialzo di oltre il
20% da fine febbraio, da quando cioè cominciarono a uscire le prime indiscrezioni relative a un colloquio tra
Mediaset e Vivendi. Allora, però, veniva rappresentato solo un interesse per Premium, che invece è solo
parte di un disegno più globale e ambizioso. c
Foto: La torre con i ripetitori tv di Mediaset a Cologno Monzese
05/04/2016Pag. 30
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TELEVISIONE - Rassegna Stampa 05/04/2016 - 05/04/2016 59
POWER MAP I nuovi potenti in tv sono Soldi (Discovery) e Zappia (Sky) IRENE GREGUOLI VENINI A pag. 20 Quello della tv è uno scenario vivace secondo la Power Map 2016, la mappa del potere televisivo
in Italia stilata da Tivù, il magazine edito da Editoriale Duesse. Continua l'ascesa di Discovery Italia, con
l'a.d. Marinella Soldi, e di Andrea Zappia, alla guida di Sky Italia, mentre scende Urbano Cairo. La Rai
intanto si sta rinnovando e, per quanto riguarda la pubblicità, sono entrati i player nativi digitali. Sono 10 le
uscite e 6 le new entry nella mappa arrivata quest'anno alla decima edizione. «Per quanto riguarda i talent,
cresce una tv nazionalpopolare, perché salgono Carlo Conti, Maria De Filippi e Barbara D'Urso, mentre si
abbassano i talk show con Giovanni Floris e Massimo Giannini », spiega Vito Sinopoli, presidente di
Editoriale Duesse. Nell'ambito dei manager di gruppi, piattaforme e canali, «c'è la discesa di Urbano Cairo
(presidente di La7 e Cairo Communication) che si deve confrontare con l'ingresso di Discovery e Sky sui
tasti 8 e 9». Di contro si segnala il successo di Marinella Soldi (a.d. di Discovery Italia e general manager
Southern Europe di Discovery Communication): nel 2015 il network si è confermato terzo editore nazionale
con il 6,4% di share e una crescita del 9% rispetto al 2014, con Real Time, Deejay Tv (ora Nove Deejay),
DMax e Giallo stabilmente posizionati tra i 20 canali più visti in Italia. Sale anche Andrea Zappia, a.d. di Sky
Italia, con a b b o nati che si attestano sui 4,7 milioni, mentre la pubblicità aumenta del 16%, grazie anche
alla combinazione di pay e free tv che piace a inserzionisti e pubblico. Continua, inoltre, la crescita
importante di Eleonora Andreatta, direttore di Rai Fiction, che prosegue la sua strategia di ringiovanimento
della proposta, puntando sull'offerta per i ragazzi e le giovani famiglie, anche se oggi gli ascolti premiano
soprattutto i classici Rai, come la fi ction sociale alla Beppe Fiorello, oltre a Montalbano e Don Matteo.
Passando ai top manager Mediaset risultano stabili Fedele Confalonieri, presidente, Marco Giordani, cfo di
Mediaset e presidente di Mediaset Premium, e Pier Silvio Berlusconi, vicepresidente e a.d. di Mediaset.
Quanto alla pubblicità, nella mappa del potere televisivo entrano i player nativi digitali. «Per la prima volta
abbiamo inserito Alessandro Militi (vice president marketing and sales di Fox International Channels Italy) e
Giuliano Cipriani (direttore generale di Discovery Media), perché la parte dei progetti speciali di Fox e la
raccolta di Discovery stanno diventando interessanti», osserva Sinopoli. Per quanto riguarda Discovery
Media, infatti, ai risultati di ascolto dei canali corrispondono quelli della concessionaria, forte per esempio
nei contenuti branded. Considerando invece Fox, i progetti speciali, Fox Animation e Fox Comedy, le
iniziative dell'area digital e la raccolta di FoxSports hanno portato a un +8% nella raccolta del 2015. Nel
mondo dei produttori, gli 11 in crescita sono Carlo Degli Esposti, fondatore e presidente di Palomar ( Il
commissario Montalbano si conferma il caposaldo del catalogo della casa di produzione, cui si è aggiunto
anche Braccialetti rossi) e Simona Ercolani, fondatrice di Stand by me. In conclusione si può parlare,
secondo Sinopoli, «di un settore molto vivace: fino a un anno fa i canali 8 e 9 non erano così forti, e si è
aggiunto anche Paramount Channel, le produzioni si stanno incrementando di conseguenza, la Rai si sta
rinnovando anche se dobbiamo ancora vedere i risultati. Insomma è un momento di grande opportunità per
il mercato della tv». © Riproduzione riservata
Foto: Marinella Soldi Andrea Zappia
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TELEVISIONE - Rassegna Stampa 05/04/2016 - 05/04/2016 60