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Maggio OB ASCENSIONE .. ----------PER CHIEDERE PERDONO---------- Siamo davanti a te , Signore , con i nostri smarrimenti e i nostri peccati. Facciamo fatica a decifrare la tua presenza. Abbiamo paura di annunciare dovunque il tuo Vangelo. Signore Gesù, tu sei il Servo fedele, colui che realizza fino in fondo la volontà del Padre. Signore , pietà! Il luogo dell' appuntamento è la GaWea. Non al cuore dell'ortodossia, non in una regione tranquilla, non tra gente omogenea per etnia di prove- nienza, per cultura e tradizioni. La GaWea è da sempre il mare aperto: luogo di incontro e di scontro, di me- scolanza e di confusione, tend. di pas- saggio degli eserciti e delle migrazioni, delle carovane di mercanti e dei grup- pi degli esiliati. Non è casuale che l'ap- puntamento sia proprio qui: il Risorto non vuole tenere i suoi al chiu- Cristo Gesù, tu sei venuto tra gli uomini per rivelare loro il volto di Dio . Cristo, pietà! fatiche e dalle sofferenze, tanto meno dalle persecuzioni. Ma tutto questo è, in ogni caso , temporaneo. Anche loro potranno sembrare degli sconfit- ti e dei perdenti, ma sarà solo per poco. La storia viaggia ormai sotto un segno diverso, basta che la leggano con gli occhi della fede. Ed è questo quello che conta veramente . Il vero potere è nelle mani di Gesù ed egli lo trasmette ai suoi. Non è un potere che umilia, obbliga, calpesta, riduce Signore Gesù, elevato alla destra del Padre, tu intercedi per noi. Signore, pietà! annuncio che può cambiare la vita di coloro che lo accolgono: è una paro- la di salvezza, di consolazione e di speranza, che guarisce e porta mise- ricordia. L'obiettivo non è quello di cercare il plauso, di suscitare batti- mani , ma di fare discepoli. L'annun- cio non cerca gente che approva , ma persone disposte a seguire Gesù e la strada che porta alla risurrezione pre- vede sempre che si porti la croce. Chi accoglie il vangelo, però, verrà im- so, in un luogo confortevole e caldo. Devono abituarsi subito al crogiolo delle culture, alla diversità delle lingue, aUe situa- UNA PISTA PER L'OMELIA merso nella vita di Dio, parte- ciperà ad una comunione pro- fonda con lui, che è Padre, Figlio e Spirito Santo , e quindi mostrerà con i fatti che la sua vita viene gradualmente tra- zioni più varie: ai venti ed aUe tempeste, aUe grandinate della storia, senza coltivare il sogno di un comodo riparo. • Ora, però, tutto è cambiato . Lo Sconfitto, il Perdente , il Crocifisso è il vero Vincitore: il potere autentico è nelle sue mani. Per questo non dovranno lasciarsi afferrare mai dalla paura. Non hanno dovizia di mezzi a disposizione. Non godono di prote- zioni e privilegi particolari. Non pos- sono contare sull'immunità da rischi e pericoli e non sono esonerati dalle lo sono con voi l'opposizione al nulla. È piuttosto il potere dell'amore: si offre, si sacrifi- ca, si dona, ma proprio per questo risulta vincente . Le consegne sono semplici , ma di non poco conto. Si tratta di partire, di affrontare le incognite di percorsi che li condurranno in ogni parte del mondo. Abbandonare la terra e la cultura che conoscono bene non sarà facile: si dovranno misurare con si- tuazioni sconosciute e frangenti imprevedibili. Si tratta di portare un CAROVANA DI INVOCAZIONI Sappiamo che il tuo Figlio è asceso al cielo nella gloria. Ma non ci ha 1Ll- sciati soli: ha promesso di restare sempre in mezzo a noi. .Per questo, con la confidenza dei figli, ti invochiamo dicendo: Moltiplica, o Padre, i gesti di fraternità! • Perché lLl fede di tutti i cristiani diventi un segno della bontà di Dio. Preghiamo. • Perché lLl gioia dellLl Pasqua sia rivelLlta a tutti gli uomini di buona volontà. Preghiamo. • Perché tutti i bambini della terra trovino l'affetto di unafamiglia e il necessario per crescere sereni. Preghiamo. • Perché i nostri gesti di carità ridonino lLl speranza ai più poveri e abbandonati. Preghiamo. • Perché lLl nostra comunità sia un luogo di accoglienza, di ascolto e di aiuto reciproco. Preghiamo. sformata. • Se i rischi sono grandi, e non biso- gna nasconderseli , c'è tuttavia una certezza che conduce gli apostoli: il Signore RisortO non li abbandona alla loro sorte. Egli rimane accanto a loro, condivide le loro fatiche, ac- compagna la loro missione, cammina insieme a loro lungo i percorsi degli uomini . E questo non solo per un po ' di tempo, ma per sempre , fino quan- do il disegno di Dio non giungerà a compimento. DA RECITARE IN FAMIGliA Gesù, tu hai promesso di rimanere per sempre accanto a noi. Accompagna questa famiglia che crede in te e desidera mettere in pratica la tua parola. Desta in noi ogni giorno la speranza di un mondo nuovo. Amen. , :: ,ii I !l

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Maggio OB ASCENSIONE ..

----------PER CHIEDERE PERDONO----------Siamo davanti a te, Signore, con i nostri smarrimenti e i nostri peccati. Facciamo fatica a decifrare la tua presenza. Abbiamo paura di annunciare dovunque il tuo Vangelo.

Signore Gesù, tu sei il Servo fedele, colui che realizza fino in fondo la volontà del Padre. Signore, pietà!

Il luogo dell 'appuntamento è la GaWea. Non al cuore dell 'ortodossia, non in una regione tranquilla, non tra gente omogenea per etnia di prove­nienza, per cultura e tradizioni. La GaWea è da sempre il mare aperto: luogo di incontro e di scontro, di me­scolanza e di confusione, tend. di pas­saggio degli eserciti e delle migrazioni, delle carovane di mercanti e dei grup­pi degli esiliati. Non è casuale che l'ap­puntamento sia proprio qui: il Risorto non vuole tenere i suoi al chiu-

Cristo Gesù, tu sei venuto tra gli uomini per rivelare loro il volto di Dio. Cristo, pietà!

fatiche e dalle sofferenze, tanto meno dalle persecuzioni. Ma tutto questo è, in ogni caso , temporaneo. Anche loro potranno sembrare degli sconfit­ti e dei perdenti, ma sarà solo per poco. La storia viaggia ormai sotto un segno diverso, basta che la leggano con gli occhi della fede. Ed è questo quello che conta veramente. Il vero potere è nelle mani di Gesù ed egli lo trasmette ai suoi. Non è un potere che umilia, obbliga, calpesta, riduce

Signore Gesù, elevato alla destra del Padre, tu intercedi per noi. Signore, pietà!

annuncio che può cambiare la vita di coloro che lo accolgono: è una paro­la di salvezza, di consolazione e di speranza, che guarisce e porta mise­ricordia. L'obiettivo non è quello di cercare il plauso, di suscitare batti­mani , ma di fare discepoli . L'annun­cio non cerca gente che approva, ma persone disposte a seguire Gesù e la strada che porta alla risurrezione pre­vede sempre che si porti la croce. Chi accoglie il vangelo, però, verrà im-

so, in un luogo confortevole e caldo. Devono abituarsi subito al crogiolo delle culture, alla diversità delle lingue, aUe situa-

UNA PISTA PER L'OMELIA

merso nella vita di Dio, parte­ciperà ad una comunione pro­fonda con lui, che è Padre, Figlio e Spirito Santo, e quindi mostrerà con i fatti che la sua vita viene gradualmente tra-zioni più varie: ai venti ed aUe

tempeste, aUe grandinate della storia, senza coltivare il sogno di un comodo riparo. • Ora, però, tutto è cambiato. Lo Sconfitto, il Perdente, il Crocifisso è il vero Vincitore : il potere autentico è nelle sue mani. Per questo non dovranno lasciarsi afferrare mai dalla paura. Non hanno dovizia di mezzi a disposizione . Non godono di prote­zioni e privilegi particolari. Non pos­sono contare sull'immunità da rischi e pericoli e non sono esonerati dalle

lo sono con voi

l'opposizione al nulla. È piuttosto il potere dell'amore: si offre, si sacrifi­ca, si dona, ma proprio per questo risulta vincente. • Le consegne sono semplici, ma di non poco conto. Si tratta di partire, di affrontare le incognite di percorsi che li condurranno in ogni parte del mondo. Abbandonare la terra e la cultura che conoscono bene non sarà facile: si dovranno misurare con si­tuazioni sconosciute e frangenti imprevedibili. Si tratta di portare un

CAROVANA DI INVOCAZIONI Sappiamo che il tuo Figlio è asceso al cielo nella gloria. Ma non ci ha 1Ll­sciati soli: ha promesso di restare sempre in mezzo a noi. .Per questo, con la confidenza dei figli, ti invochiamo dicendo: Moltiplica, o Padre, i gesti di fraternità!

• Perché lLl fede di tutti i cristiani diventi un segno della bontà di Dio. Preghiamo.

• Perché lLl gioia dellLl Pasqua sia rivelLlta a tutti gli uomini di buona volontà. Preghiamo.

• Perché tutti i bambini della terra trovino l'affetto di unafamiglia e il necessario per crescere sereni. Preghiamo.

• Perché i nostri gesti di carità ridonino lLl speranza ai più poveri e abbandonati. Preghiamo.

• Perché lLl nostra comunità sia un luogo di accoglienza, di ascolto e di aiuto reciproco. Preghiamo.

sformata. • Se i rischi sono grandi, e non biso­gna nasconderseli, c'è tuttavia una certezza che conduce gli apostoli : il Signore RisortO non li abbandona alla loro sorte. Egli rimane accanto a loro, condivide le loro fatiche, ac­compagna la loro missione, cammina insieme a loro lungo i percorsi degli uomini. E questo non solo per un po' di tempo, ma per sempre, fino quan­do il disegno di Dio non giungerà a compimento.

DA RECITARE IN FAMIGliA

Gesù, tu hai promesso di rimanere per sempre

accanto a noi. Accompagna questa famiglia

che crede in te e desidera mettere in pratica la tua parola.

Desta in noi ogni giorno la speranza di

un mondo nuovo. Amen.

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Dicembre 07 l a DOMENICA DI AWENTO.

----------PER CHIEDERE PERDONO-----------Signore Gesù , tanti affanni e preoccupa­zioni ci hanno distolti da ciò che conta veramente: attendere e preparare il tuo ritorno nella gloria. Signore, pietà!

Presi da mille cose, attratti da mille luci, sedotti da mille proposte, noi ri­schiamo di vivere senza una direzio­ne , senza una meta. Le sensazioni si sommano alle sensazioni e la più forte lascia per il momento l'impron­ta più profonda. Le idee fanno posto ad altre idee, lasciandoci nell'imba­razzo della scelta. Le espel;enze la­sciano spazio ad altre esperienze, la cui memoria sbiadisce facilmente. La nostra esistenza sembra

Cristo Gesù, il nostro egoismo e l'indiffe­renza ci hanno impedito di accogliere tante richieste di aiuto: ci siamo concen­trati solo sui nostri interessi. Cristo, pietà.

re lui perché quello sarà il momento decisivo della nostra esistenza, quello da cui dipende l'eternità. Essere pronti significa vivere nell'at­tesa. È questo atteggiamento che qualifica il discepolo di Gesù e lo col­loca in una condizione particolare. • L'attesa dà un senso ai suoi giorni. Come la sentinella, dall 'alto delle mura, scruta l'orizzonte, così il cre­dente alza il suo sguardo verso il fu-

Signore Gesù, il nostro orgoglio ed i no­stri rancori ci hanno allontanati dagli altri: non siamo stati capaci di accogliere e di perdonare. Signore, pietà!

• L'attesa implica vigilanza, cioè tene­re gli occhi bene aperti: osservare ciò che accade attorno a sé, cogliere i segni di una presenza per non smar­rire il ftlo conduttore di una storia che va verso il compimento. Certo, si può anche continuare ad andare avanti come se nulla fosse, ma è rischioso. C'è il rischio di trovarsi impreparati a quello che è l'appuntamento fonda-

mentale. allora condannata alla fram­mentazione, alla superficia­lità, a lasciarsi afferrare da tut-

UNA PISTA PER L'OMEUA C'è il rischio di compiere le scelte sbagliate, perdendo di fatto un'occasione unica.

to ciò che è epidermico, im­mediato, a portata di mano ... Vengono meno i punti di riferimento solidi , le priorità, le scelte che non si rimettono in discussione, e dunque ci si trova in balia delle mode, dei comportamenti di massa, degli atteg­giamenti comuni, delle parole d'or­dine. Per tutte queste ragioni il messaggio evangelico odierno è di grande attua­lità. Gesù ci invita ad essere pronti. Pronti per che cosa? Per il suo ritorno che coincide con il compimento del pro­getto di salvezza. Pronti per accoglie-

State pronti!

turo, con fiducia e speranza. • L'attesa obbliga ad opera un discer­nimento. Quello che accade oggi, quaggiù, nella trama dei giorni feria­li, non è la realtà ultima. E dunque difficoltà e sofferenze, sacrifici e fa­tiche acquistano un significato. • L'attesa determina comportamenti che altrimenti non sarebbero spiega­bili. Il nuovo che è stato annunciato invita ad entrare fin d'ora in un'ottica diversa, quella che Gesù ha manife­stato con le sue parole e le sue azio­ni.

CAROVANA DI INVOCAZIONI Destaci dal sonno, Signore Dio. Apri i nostri cuori alla fiducia e alla vigi­lanza. Allora saremo fin d'ora i cittadini del mondo nuovo che ci prepa­ri. Per questo ti diciamo: Rischiara il nostro cammino!

• Rischiara il cammino delle comunità cristiane: a guidarle sia la bus­sola del Vangelo e non i criteri della sapienza umana. Preghiamo .. .

• Rischiara il cammino dei politici e dei governanti: non perdano di vista il bene di tutti e cerchino le soluzioni più efficaci ai problemi della società. Preghiamo ...

• Rischiara il cammino delle famiglie: trovino il tempo per te, per ascol­tarti e invocarti e trovino il tempo per se stesse, per il dialogo e la comprensione. Preghiamo ...

• Rischiara il cammino di chi va a scuola: la crescita intellettuale ed umana dischiuda orizzonti nuovi, e le risorse di ognuno siano spese per la gioia di tutti. Preghiamo ...

• Rischiara il cammino degli artisti e dei letterati: ci svelino le realtà preziose dell'esistenza, che spesso rischiamo di ignorare. Preghiamo ...

C'è il rischio di non vedere e non udire, non comprendere

e sbagliare direzione. Senza la fiducia e la speranza, che abitano il cuore del credente, c'è il pericolo di lasciarsi sopraffare da quanto ci avviene e di sprecare i no­stri giorni. L'attesa del discepolo in ogni caso non ha nulla a che fare con la paura, ma è nutrita di amore, di benevolen­za, di operosità e di pace, perché è un disegno di felicità quello che si sta realizzando.

DA RECITARE IN FAMIGLIA

Noi ne siamo sicuri, Gesù: la nostra fatica di ogni giorno,

le nostre parole ed i nostri gesti sono un seme prezioso di bontà

gettato nei solchi della storia. Un giorno scopriremo

che anche noi abbiamo acceso una luce

nel tuo firmamento. Amen.

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IMMA91N1 Dicembre 07 20 DOMENICA DI AWENTO.

----------PER CHIEDERE PERDONO-----------Signore Gesù , tu sei venuto sul nostro cammino per seminare la giustizia e costruire la pace. Signore, pietà!

messaggio che porta ha aspetti contrastanti, come ogni novità autentica. Da una parte reca consolazione, for­za, speranza a tutti coloro che non ce la fanno più. Se Dio stesso inter­viene, allora dobbiamo credere che le cose veramente cambieranno. Storture, ingiustizie, soprusi che provocano sofferenze profonde fi­nalmente termineranno e si vedrà trionfare la giustizia, l'onestà,

Cristo Gesù, tu sei venuto sul nostro cammino per strapparci all'egoismo e donarci la possibilità di portare frutti di amore e di condivisione. Cristo, pietà!

soddisfare a questa richiesta unica­mente con un rito : un bagno nel fiume Giordano preceduto dal rico­noscimento dei propri peccati ... Si illude chi ritiene che basti l'appar­tenenza ad una tradizione, ad un paese, ad una famiglia in cui la reli­gione ha detto o dice ancora qualco­sa. Si illude chi pensa che possa essere sufficiente un po ' di commozione,

Signore Gesù, tu sei venuto sul nostro cammino per liberarci da tutto quello che rovina l'esistenza e farci vivere in modo nuovo. Signore, pietà!

Ecco perché Giovanni il Battista non si limita a parlare di tutto questo: egli grida questo messaggio che è anche invito pressante ad una deci­sione impegnativa. E la sua vita viene trasformata dalla missione che gli è stata affidata. Non c'è tempo da per­dere e quindi il voluttuario non può far perdere tempo: il suo vestito sarà grossolano e resistente , il suo cibo quello che offrono zone selvatiche.

la rettitudine. La cattiveria farà posto alla benevolenza, l'odio alla com­passione, l'egoismo alla ge­nerosità.

UNA PISTA PER L'OMEUA Del resto come si può fermar­si al cibo e al vestito, quando quello che è in gioco è di un' importanza molto più grande? Colui che sta per arrivare, e le cui sembianze non sono anco-

Questo, tuttavia, è solo un aspetto dell 'annuncio portato dal profeta Giovanni il Battista. L'altro, pur natu­rale, conseguente, implica la dispo­nibilità a vivere una conversione sin­cera. Non si può partecipare al nuovo, se non si è nuovi. Il mondo nuovo è per quelli che sono pronti ad essere uomini e donne nuovi, secondo il cuore di Dio. Si illude, allora, chi crede di poter

Disposti a cambiare

magari qualche lacrima, lasciando le cose così come sono. No! La novità è tale che esige un cambiamento totale . Convertirsi vuoI dire volgersi decisamente verso Colui che sta per venire e quindi prendere sul serio la parola del pro­feta. Convertirsi implica una varia­zione radicale dei propri comporta­menti ed atteggiamenti, per non ri­schiare di essere tagliati fuori.

CAROVANA DI INVOCAZIONI Oggi abbiamo ascoltato la voce del Battista che d invita a convertird per accogliere Gesù. Rivolgiamo ora al Padre la nostra supplica perché tras­formi i nostri cuori e d renda caPad di cambiare. Diciamo insieme: Trasforma la nostra vita!

• Padre buono, risveglia nei batte=a:ti il desiderio di accogliere il Vangelo di Gesù nella vita di ogni giorno. Preghiamo ...

• Padre misericordioso, dona a chi ha compiuto il male la forza di riconoscere ciò che ha commesso e di dare una nuova direzione alla sua vita. Preghiamo ...

• Padre che ami la vita, non permettere che le difficoltà ed i disagi di tanti poveri rimangano senza risposta. Fa' che rinunciamo a tante spese inutili per non far mancare loro il necessario. Preghiamo ...

• Padre pieno di delicatezza, colma di gioia e di pace tutti quelli che impegnano il loro tempo e le loro energie a favore dei malati e di coloro che soffrono. Preghiamo ...

• Padre pieno di amore, rivela il tuo Volto a chi ti cerca con cuore sin­cero, fa' splendere la tua luce su coloro che desiderano incontrarti. Preghiamo.

ra nitide, viene con la forza dello Spirito e quindi può trasformare ve­ramente l'esistenza. La sua non sarà una parola dotta e neppure un esortazione moraleg­giante, ma quella che pronuncerà sa­rà una parola efficace, che realizza quanto annuncia. Davanti a lui si sarà obbligati a pren­dere posizione e ne andrà della no­stra salvezza o perdizione.

DA RECITARE IN FAMIGLIA Signore nostro Dio,

le parole di Giovanni il Battista ci invitano a vivere seriamente

questo tempo di Avvento. Ognuno di noi si impegni ad essere giusto e buono,

a donare il suo tempo e il suo aiuto.

Per Cristo nostro Signore. Amen.

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Dicembre 07 3a DOMENICA DI AWENTO

----------PER CHIEDERE PERDONO-----------Signore Gesù, tu non corrispondi ai ritrarri che noi ci facciamo di te. Disponi i nostri cuori all'ascolto. Signore, pietà!

I dubbi di Giovanni sono ragione­voli : Gesù non è come lui se l'imma­ginava. Ha annunciato colui che viene a fare giustizia, una scure minacciosa posta alla radice degli alberi che non porta­no frutti buoni. E gli riferiscono inve­ce che Gesù pratica le case dei pub­blicani, ne ha scelto addirittura uno tra i suoi collaboratori più stretti. Ha evocato castighi terribili che col­piranno coloro che non

Cristo Gesù, tu conosci la nostra stanchezza e il nostrO scoraggiamento. Aumenta la nostra fede. Cristo, pietà!

Sulla sua missione Giovanni ha inve­stito tutto, ha giocato la sua vita. Se

ha commesso un errore del genere è un poco come aver buttato via inutil­mente la sua esistenza. Tante fatiche inutili, tanti rischi corsi invano ... Diciamolo con franchezza: i dubbi di Giovanni, tutto sommato, ci intene­riscono, ci commuovono. Quest'uo­mo che non ha avuto paura di nulla e di nessuno, che ha osato alzare la

Signore Gesù, tu vedi quanti dubbi e quanti timori ci assalgono. Risveglia la nostra speranza. Signore, pietà!

Dio è una sorpresa, ma una bella sor­presa. Per tutti. .. anche per il Precur-

sore. Si tratta allora di accoglierlo, cosÌ com'è. Non come lo si vorrebbe per non essere smentiti, ma com'è. Con quello che dice e quello che fa. I segni sono incontrovertibili: ciechi che vedono, storpi che camminano, lebbrosi guariti, morti che risuscita­no. E, soprattutto, un annuncio che riempie di gioia il cuore dei poveri.

hanno deciso di cambiare vita. E gli dicono che Gesù parla di misericordia e di per-

UNA PISTA PER L'OMELIA

• Del profeta Gesù non manca di tessere un elogio appassio­nato. Un profeta? No, Giovanni è "più di un profeta". È il mes-

dono da parte di Dio. Non minaccia, ma piuttosto si pro-pone come il Mes-sia umile, povero, tantO da sembrare addirittura debole, fragile . Ora che Giovanni è in prigione e la sua vita potrebbe terminare da un momento all 'altro non è di poco conto quello che vuole sapere. Si è sbagliato o ha visto giusto riguardo a Gesù? È lui l'Atteso, l'Inviato, oppure bisogna aspettarne un altro? Ha fatto bene ad indicare in lui l'Agnello di Dio oppure si è ingannato, e ha fini­to coll 'indurre anche altri in errore?

Dubbi ragionevoli ...

voce contro farisei e capi di sacerdo­ti, addirittura contro il re Erode Anti­pa, quest'uomo tuttO d 'un pezzo, ora rivela una vistosa incrinatura, un dubbio atroce .. . La risposta di Gesù non si fa attende­re. • Al profeta chiede eli fidarsi di lui, se non altro di dare credito ai segni che offre. Certo il Messia non è come il Battista se l'era raffigurato. Ma chi può pretendere di imporre a Dio la sua volontà, i suoi gusti? L'Inviato di

CAROVANA DI INVOCAZIONI Signore, nostro Dio, in Gesù tu hai voluto sorprendere ogni uomo: sor­prenderlo col tuo amore, con la tua misericordia, con la tua offerta di salvezza. Per questo ci rivolgiamo a te, dicen.do: Donaci di accogliere il Vangelo!

• Per le Chiese: sappiano donare una speranza viva a tutti gli uomini e le donne che incontrano sul loro cammino. Preghiamo ...

• Per la nostra società: dia una risposta concreta alle attese di chi ha bisogno di lavoro e di casa, di cure mediche e di sostegno. Preghiamo ...

• Per gli sposi che non riescono più ad amarsi e a sopportarsi, a dia­logare e a comprendersi: cerchino la strada della riconciliazione. Preghiamo ...

• Per tutti quelli che chiudono gli occhi davanti alle situazioni dijf'lCili e ai problemi dei colleghi e dei vicini di casa: apri una breccia nella loro coscienza perché escano dal loro egoismo. Preghiamo ...

• Per i giovani che si interrogano sul loro futuro: non lasciar mancare loro adulti disposti ad accompagnarli sulle vie dell'impegno e della responsabilità. Preghiamo ...

saggero che prepara la via. È l'uomo che fa da apripista, con

tutta la fatica che comporta. E tuttavia rimane, inevitabilmente, sulla so-glia del nuovo. Il nuovo, la novità che Gesù annuncia e realizza con i suoi gesti, supera anche lui. • Un invito scoperto, allora, questa domenica, rivolto ad ognuno di noi. Un invito a non congelare Gesù nelle nostre immagini, nei ritratti che ci facciamo di lui. Un invito ad acco­glierlo com'è, anche se getta scompi­glio nei nostri luoghi comuni e nelle nostre attese. Perché questo è l'unico

DA RECITARE IN FAMIGLIA

Signore Dio, tu non ci lasci mancare

i segni della tua presenza. Tu dai a tante persone

la forza e la gioia di compiere miracoli

a favore del prossimo. Apri i nostri cuori

a tutti coloro che incontriamo perché in loro accogliamo

Gesù che ci visita. Amen.

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IM.M~~,INI Dicembre 07 40 DOMENICA DI AWENTO.

----------PER CHIEDERE PERDONO-----------Signore Gesù , tu ci domandi di accoglierti nella nostra vita, come ha fatto Giuseppe, con la stessa prontezza e disponibilità. Signore, pietà!

D obbiamo ammetterlo. Dio non po-teva trovare un uomo migliore, che facesse da padre legale al suo Figlio. Di Giuseppe i vangeli non registrano alcuna parola: sembra dunque piut­tosto tacirurno. In ogni caso non fa prediche. Si rivela per quello che fa, per il modo in cui reagisce ad un avve­nimento inaspettato, che mette lette­ralmente a soqquadro la sua esistenza di artigiano, in procinto di sposarsi. Maria, la sua fidanzata, attende

Cristo Gesù , tu ci inviti a fidarci di Dio e del suo progetto di salvezza, come ha fatto Giuseppe , con lo stesso amore e la stessa semplicità. Cristo, pietà!

Perché? Molto probabilmente perché il suo amore per lei è più tenace di qualsiasi cosa, anche di un evento come questo che mette a dura prova i suoi progetti. È ad un uomo così che Dio domanda di fare da padre a Gesù, il suo Figlio. Ad un uomo che sa amare fino a questo punto. La richiesta gli viene fatta attraverso un angelo, in sogno. L'annuncio sgombra il campo da equivoci e da interpretazioni catti-

Signore Gesù, ru ci solleciti a dimenticare le nostre difficoltà e i nostri dubbi, come ha fatto Giuseppe, che ha subito realizzato quello che gli era stato chiesto in sogno. Signore, pietà!

terà, subito dopo la nascita di fuggire in Egitto per scampare alle minacce di Erode, come nella trama della vita quotidiana, col suo lavoro, col suo sa­crificio, per assicurare una vita digni­tosa alla sua famiglia. Missione delicata, quella di Giuseppe, missione oscura, ma indispensabile per garantire al Figlio di Dio una fami­glia nonnale, inserita senza problemi nel tessuto sociale, nella vita di un pic-

colo villaggio come Nazaret. un bambino, di cui lui senz'al­tro non è padre. Un fatto del genere avrebbe mandato su rutte le furie un altro uomo. Si

UNA PISTA PER L'OMEI.IA Missione decisiva per preparare alla vita quel bambino che agli occhi di tutti è "il figlio di Giuseppe", missione che Giu-Giuseppe, uomo di fede

sarebbe sentito tradito, umilia-to, offeso. Avrebbe gridato allo scan­dalo. Avrebbe usato gli strumenti che la legge gli riconosceva per sancire la rottura del patto, ma anche per fa.r cadere il disonore e il disprezzo sulla ragazza. Giuseppe non fa nulla di rutto que­sto. Non fa strepito. Non usa le strade legali dellipudio pubblico, ma sceglie la via più discreta, più sommessa: decise di "licenziare Maria in segreto".

ve: ciò che sta accadendo nel grembo di Maria ''viene dallo Spirito Santo". Lui, Giuseppe, viene sollecitato a prendere in sposa Maria e a ricono­scere come suo figlio quella crearura che Maria porta in grembo. Giuseppe semplicemente obbedisce. Per tutti sarà il marito di Maria e il padre di Gesù: questo sarà il suo compito, la sua missione ed egli la onorerà sia in frangenti drammatici, quando si trat-

CAROVANA DI INVOCAZIONI Ad ognuno di noi tu, o Dio, assegni un compito. Che ciascuno possa com­pierlo con lo stesso impegno e la stessa fedeltà di Giuseppe. Per questo ti invochiamo, dicendo: Donaci la gioia. di compiere la tua volontà!

o Per le comunità cristiane, chiamate ad annunciare e a vivere il Van­gelo di GestÌ: onorino il loro compito con entusiasmo e coerenza. Preghiamo ...

o Per tutti coloro che attendono il Natale, ormai vicino: trovi1W il tempo indispensabile per prepararsi degnamente alla sua celebrazione. Preghiamo ...

o Per quanti si trova1W lontano da casa e provano la 1Wstalgia del calore di unafamiglia: l'amicizia di chi vive loro accanto dissipi la tristezza e assicuri un giorno sereno. Preghiamo ...

o Per quelli che si trovano in una famiglia provata dall'egoismo, sepa­rata dalla cattiveria, umiliata dalla violenza: accendi in loro una speranza, sostieni coloro che san1W tendere una mano per sorregge­re e consolare. Preghiamo ...

o Per i popoli dilaniati dall'odio, devastati dalla guerra: rafforza le iniziative di pace, dona successo ai tentativi di accordo e di riconci­liazione. Preghiamo ...

seppe adempie insegnando tutto ciò che è indispensabile per fare di Gesù un membro della comunità di Israele: trasmettendogli le preghiere, gli usi, i costumi del suo popolo, assie­me ad un lavoro ed alle leggi che di­sciplinano il rapporto con gli altri e con Dio. Missione nobile quella di Giuseppe, che solo un uomo come lui poteva compiere così egregiamente.

DA RECITARE IN FAMIGLIA

Signore Dio, come possiamo prepararci al Natale?

Faremo come Giuseppe: accoglieremo la tua Parola, ci sforzeremo di compiere

la tua volontà, con un cuore buono

e generoso, da autentici discepoli di Gesù.

Egli è il nostro Salvatore per i secoli dei secoli.

Amen.

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• 'Gennaio 08 BATTESIMO DEL SIGNORE ..

----------PER CHIEDERE PERDONO-----------o Dio , tu ci hai inviato il tuo Figlio perché si mostrasse solidale con i peccatori e portasse salvezza ai poveri de lla terra. A te doman­diamo misericordia e perdono. Signore Gesù, uo mo come noi , tu hai compassione per la nostra debolezza: non siamo stati capaci di fronteggiare il male e di rispondere alla cattiveria con l'amore. Signore, pietà!

La scena - ammettiamolo - ha qual­cosa di sconcertante. Cosa fa il Figlio di Dio in mezzo a coloro che rico­noscono il loro peccato? Vengono da Gerusalemme anche pubblicani e prostitute, gente che ha decisamente il pelo sullo stomaco ... Toccati dal suo grido, gli chiedono di conferma­re il loro desiderio di essere

Cristo Gesù, Figlio di Dio, tu ci offri una parola di consolazione e di speranza: donaci di accoglie re con sinceri tà la tu a Buona Notizia. Cristo, pietà!

più rispettabili , uomml e donne col marchio inequivocabile della devo­zione, della purezza, gente perbene insomma ... Gesù non sembra darsi troppo pen­siero dei suoi vicini cosÌ imprevedibi­li e poco consoni all'inaugurazione della sua missione.

Signore Gesù , Messia atteso, tu vieni a realizzare una missione di salvezza : guarisci le nostre ferite , risana i nostri cuori. Signore, pietà!

di infedeltà, ma ora ha voglia , una voglia intensa, del nuovo, di un pro­fumo di pulito che solo Dio può rega­lade. Saranno loro i primi destinatari della sua parola. Per loro affronterà i rim­proveri e le critiche dei benpensanti. Per difenderli arriverà ad esporre

mortalmente se stesso. purificati, la loro disponibilità a cambiare. UNA PISTA PER L'OMELIA

In quell 'inizio , al fiume Gior­dano, c'è già il senso di tutto ciò che sta per accadere. Ma la loro non è certo una

compagnia di stinchi di santo! E allora come mai lui, il Mes-

n Figlio tra i peccatori Con la fiducia incrollabile ri-

sia, corre questo rischio, di mescolar­si a loro, ai loro volti ed alle loro espressioni non proprio da sacrestia? Non genera degli equivoci? Non ren­de più difficile , più arduo il suo rico­noscimento? Eppure aveva a disposizione gruppi

In fondo non è venuto per coloro che si ritengono giusti e non hanno nulla da rimproverarsi. Non è stato mandato a chi è gonfio d'orgoglio, cosciente dei suoi meriti davanti a Dio, ma proprio ai peccatori, alla gente che si è sporcata di cattiveria e

CAROVANA DI INVOCAZIONI Tu, o Dio, ci ami tuUi come un Padre, ma più di qualsiasi padre sulla terra. A te, dunque, ci rivolgiamo con la spontaneità e la confulenza dei piccoli. E ti diciamo: Donaci di accogliere il Vangelo!

• Per le nostre parrocchie, che hanno vissuto intensamente questo tem­po di Natale: guida il nostro cammino sui passi di Gesù, nellafedeltà di ogni giorno, Ti preghiamo ...

• Per coloro che soffrono a causa della guerra: rincuora la loro esi­stenza con i segni di una pace nuova. Ti preghiamo ...

• Per i ragazzi ed i giovani che auendono l'affeuo e le cure di una famiglia: regala loro nuovi genitori e nuovi fratelli. Ti preghiamo ...

• Per chi è disposto a riconoscere gli sbagli del passato: meuigli accan­to qualcu.no che mostra di prendere sul serio la sua voglia di cam­biare. Ti preghiamo ...

• Per tuUi quelli che conoscono la miseria e l 'abbandono: insegnaci i gesti della solidarietà e dell'accoglienza, Ti preghiamo ...

posta nel Padre, Gesù porterà dovunque la Buona Notizia. Lasciandosi guidare dallo Spirito, offrirà gesti di guarigione e di libera­zione ai malati e dispenserà miseri­cordia ai peccatori.

DA RECITARE IN FAMIGLIA

Oggi vogliamo ricordare insieme

il nostro Battesimo, il giorno in cui

è iniziata misteriosamente la nostra avventura con te.

Donaci di crescere ogni giorno nella fede e

nella speranza. Amen.

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Maggio 08 " CORPO E SANGUE DI CRISTO"

----------PER CHIEDERE PERDONO-----------Signore, tu ci inviti alla tua tavola, tu ci doni te stesso. Libera i nostri cuori dall'egoismo, dalla durezza, dall'incomprensione, perché possiamo sederci alla tua mensa da fratelli.

Signore Gesù, tu sei diventato un uomo come noi e noi siamo diventati tuoi fratelli. Signore, pietà!

Il gesto che Gesù ci propone strappa le nostre celebrazioni ad una tentazione costan­te nel mondo occidentale. Nati nell'alveo di una cultura alfabetica, sottoposti al rullo com­pressore dell'istruzione scolastica fin dalla tenera erà, noi impariamo ad avere dimesti­chezza con i libri e con le idee che essi veico­lano, con i ragionamenti e con i discorsi. La nostra liturgia, e particolarmente quella sgor­gata dalla rifonna post-conciliare, rischia di essere investita da monizioni e spiegazioni, da concerti teologici e da termini biblici,

Cristo Gesù, tu hai offerto la tua vita per noi e noi viviamo ormai della tua vita. Cristo, pietà!

Ecco perché la Parola non basta per accede­re ad una relazione autentica con Dio. Ed ecco perché essa passa attraverso la "carne" ed il "sangue" di Cristo, attraverso di lui, mediante il gesto semplice del mangiare e del bere. Mangiare e bere sono la realtà più opposta all'alfabetico: sono azioni primordiali che hanno a che fare con la nutrizione, gesti che non hanno bisogno di grandi discorsi per­ché si impongono immediatamente.

Signore Gesù, tu vuoi riunirci tutti in un solo Corpo e fare di noi una sola famiglia, la famiglia dei figli di Dio. Signore, pietà!

ché questo cibo non diventa qualcosa di noi, ma ci avvicina a lui, ci fa assomigliare a lui. Basta assecondare la forza e la vitalità che ci vengono da questo nutrimento. In una civiltà in cui troppo spesso si avverte il bisogno di esprimersi e di esibirsi, di dire la propria parola per essere certi di esserci, qui quello che conta veramente è partecipa­re, tendere la mano per ricevere il dono, ri­conoscerlo ed accoglierlo, mangiare e bere.

da dogmi e da insegnamenti morali. Al punto che, quando uno esce da Messa, constatare che non ricorda nulla di quanto vi è Stato detto, gli fa concludere di aver perso il suo tem-

UNA PISTA PER L'OMEUA

In una socierà in cui ognuno cerca i segni della distinzione, per distan­ziarsi dalla massa, per mostrare la propria qualità superiore, si viene

po. Al punto che l'omelia diventa quasi un'ossessione, tanto da ricorrere alle tecniche della comunicazione nel tentativo di renderla più efficace ed incisiva. Che la Parola di Dio abbia ritrovato il posto che le competeva nell'esistenza cristiana è senz'altro un vantaggio indispensabile. E l'operazione che l'ha permessa ha reso pos­sibile una svolta epocale. Ma questa Parola­non dobbiamo dimenticarlo - è una Parola "fatta carne", diventata un uomo, non con-dannata a restare voce o scritto.

Mangiare e bere

Rispondono alla nostra fame e alla nostra sete, portano alla nostra esistenza energie vitali, trasmettono forza. La "carne" e il "san­gue" di Cristo, certo, non sono un cibo ed una bevanda qualsiasi: attraverso di essi -senza dover superare le barriere della lin­gua e della cultura - noi entriamo nel vivo di una comunione profonda. Basta solo accogliere il dono, un dono pre­zioso. Basta accettare di lasciarsi trasformare: per-

CAROVANA DI INVOCAZIONI Noi rum d siamo meritati quest'invito alla tua mensa, o Dio. È il tuo Figlio, Gesù, che si è messo neUe nostre mani e d ha a.ffidato il gesto che riassume tutta la sua vita. A te diciamo insieme: Padre, insegnad a condividere come Gesù.

• Insegnad a condividere il nostro tempo. È così facile difendersi da colo­ro che dmnandano di essere ascoltati e compresi! Fa' che le Chiese diven­tino luoghi di accoglienza e di solidarietà, rifugio dei poveri e di tutti gli abbandonati Preghiamo ...

• Insegnad a condividere l'amore. È cosìfacile godersi la propria famiglia e i propri amid e dimenticarsi di quelli che sono soli, stranieri, abbando­nati a se stessi Fa' che neUe nostre città e nei nostri paesi vengano co­struiti spazi di incontro e di dialogo. Preghiamo ...

• Insegnad a condividere il pane. È così facile pensare solo a noi stessi e aUa nostra abbandanza. Fa' che nei biland delle famiglie d sia una somma destinata ai più ifortunati, ai bisognosi e a quelli che hanno fame. Preghiamo ...

• Insegnad a condividere la nostra casa. È così facile chiudere le porte per sentirsi al sicuro. Fa' che lefamiglie si aprano ai vidni di casa e ai com­pagni dei figli, metti negli adulti il gusto di dialogare e di trovarsi insie­me, di collaborare per qualche causa rwbile e giusta. Preghiamo ...

• Insegnad a condividere anche il lavoro. Fa' che tutti i lavoratori si impe­gnino a trovare un lavoro anche ai disoccuPati. Fa' che in ogni luogo di lavoro si riservi attenzione ai più deboli Preghiamo ...

invitati ad una mensa in cui si è tutti figli dello stesso Padre, tutti poveri nutriti alla sua tavola, tutti preziosi

perché redenti dal Sangue di Cristo, tutti fratelli perché partecipi della stessa dignirà, rafforzata dallo stesso "legame di sangue", il sangue di Cristo. Oggi più che mai dovrebbe apparire come la forbice che si crea tra la presenza al cate­chismo e quella alla Messa domenicale è molto pericolosa: riduce il cristianesimo ad un fatto cerebrale e lo sottrae a quell'espe­rienza che nutre la vita nel profondo.

DA RECITARE IN FAMIGLIA

o Signore, seduti alla mensa quotidiana noi sperimentiamo cosa vuoI

dire essere una famiglia. Invitati alla tua tavola,

alla tavola dell'Eucaristia, riceviamo il tuo amore

e la tua gioia: così scopriamo di essere fratelli

e impariamo i gesti della misericordia e della solidarietà.

Amen_

il:

~ ,

., 1

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Dicembre 07 SANTA FAMIGLIA.

----------PER CHIEDERE PERDONO-----------Signore Gesù, tu sei il figlio di Maria, tu sei diventato uno di noi per rivelarci il cuore di Dio. Signore, pietà!

L famiglia di Gesù non è affatto una famiglia di privilegiati, ma condivide fin dagli inizi le fatiche, le pene, i pericoli, le ingiustizie a cui sono esposti i poveri. Gesù vede la luce in un alloggio di for­tuna a Betlenune, dove Maria e Giusep­pe si sono recati per obbedire all'editto di Augusto, alle leggi degli occupanti romani. I disagi del viaggio si ripercuo­tono subito anche su di lui: la sua culla è una mangiatoia! Subito dopo, a causa di Erode,

Cristo Gesù, tu sei cresciuto nella casa di Giuseppe , il carpentiere, per compiere la tua missione di salvezza. Cristo, pietà!

lontano da Gerusalemme e quindi più sicuro. È lì che Gesù cresce. In un paese senza fama, di modeste dimensioni. Tra gente che conosce la fatica quotidiana e con essa la fame, la sete, la penuria. Cresce mescolandosi ai coetanei, com­piendo i diversi passaggi previsti dalla tradizione per diventare un israelita adulto, apprendendo un mestiere, lo stesso di Giuseppe. Cresce senza far par­lare di sé, senza segnalarsi. Questa realtà

Signore Gesù, tu hai avuto il dono di una famiglia in cui trovare affetto e sostegno, una famiglia che ti ha trasmesso le parole ed i gesti della fede. Signore, pietà!

sulla croce ricorderà a rutti che quel sedicente "re dei giudei" di nome Gesù viene da Nazaret. Ma perché la lirurgia di oggi ci presenta come modello questa famiglia? Le sue vicende ricalcano quelle di tante altre famiglie che, nei secoli, hanno cono­sciuto analoghe condizioni di vita! Quello che rende speciale la famiglia di Giuseppe, di Maria e di Gesù non sono gli eventi eccezionali che le accadono,

intenzionato a colpire rutti i neonati di Betlemme per riusci­ UNA PISTA PER L'OMELIA

ma la sua disponibilità a compie­re la volontà di Dio, la sua capa­cità di realizzare, in qualsiasi situazione, la volontà di Dio. Nella gioia come nel momento della prova, nella trama degli

re ad eliminare Gesù, cioè "il Una fantiglia come le altre nuovo re che è nato", la stessa famiglia deve scappare in fretta e raggiungere l'Egitto, probabilmente in quella zona di frontiera dove già altri ebrei si trovavano per diversi motivi. Così conosce quello che sarà purtroppo il destino di tante altre famiglie nella sto­ria: esuli dal loro paese, perché minac­ciate di vita, perché sottoposte a vessa­zioni, a soprusi, a persecuzioni. Quando poi arriva il momento di rien­trare in patria, la dimora non viene fissa­ta a Betlemme, terra d 'origine di Giu­seppe, ma a Nazaret, piccolo paese, più

gli resterà appiccicata per sempre, tanto da essere chiamato "il Nazareno". lo accompagnerà agli inizi del suo ministe­ro quando susciterà una reazione ironi­ca da parte di Natanaele perché "da Nazaret può venir fuori qualcosa di buo­no"? lo accompagnerà nei suoi sposta­menti lungo la Palestina, dovunque por­terà la Buona Novella e compirà gesti di amore e di liberazione, di misericordia e di guarigione . .. Fin sulla croce dove, secondo la tradizione, il cartello appeso

CAROVANA DI INVOCAZIONI Tu conosci, Signore, le famiglie in cui viviamo: le loro attese, le loro spe­ranze, le loro pene, le loro fatiche, i loro dolori ed i loro sacrifici. Per questo ci rivolgiamo a te e ti diciamo: Colma del tuo amore i nostri giorni!

o Ii preghiamo per la Chiesa, famiglia di famiglie: offra un sostegno ai genitori ed ai figli perché affrontino i problemi di ogni giorno contan­do sull'aiuto fraterno della comunità. Preghiamo ...

o Ti preghiamo per le famiglie nate da poco: la gi.oia del sacramento celebrato le guidi sui sentieri dell'amore, perché nessuna prova incri­ni la capacità di amarsi, con animo generoso. Preghiamo ...

o Ti preghiamo per le famiglie allietate dalla presenza dei figli: i geni­tori accolgano il dono di Dio con responsabilità e si impegnino a tra­smettere il meglio di se stessi, i loro valori e la loro fede. Preghiamo .. .

o Ti preghiamo per le famiglie degli immigrati, che stentano a trovare una sistemazione decorosa: cadan.o i pregiudizi ed i sospetti nei loro confronti e possano godere della stima e della collaborazione delle famiglie vicine. Preghiamo ...

o Ii preghiamo per le famiglie in cui vivon.o anziani o persone malate: i servizi predisposti dallo Stato e la solidarietà dei parenti permetta­no loro di far fronte a compiti talora gravosi. Preghiamo ...

eventi quotidiani, nello scorrere abirua­le dei giorni questa famiglia realizza il disegno di Dio, si lascia condurre da lui perché si fida di lui. Quel figlio, che è totalmente un dono di Dio, quel figlio che fin dagli inizi, dal suo concepimento, ha messo a soqquadro la tranquillità di Maria e Giuseppe, è grazie a questa famiglia che ha potuto diventa­re grande e prepararsi alla vita, a svolge­re la sua missione, una missione di sal­vezza per rutta l'umanità.

DA RECITARE IN FAMIGLIA

Signore Gesù, donaci di essere come la tua fam.iglia, la fam.iglia di Nazaret.

Non ti chiediamo di colmarci di beni materiali,

ma di fiducia e di amore, di speranza e di uno spirito m.ite

perché possiamo gustare le piccole gioie quotidiane

ed affrontare uniti le prove che ci attendono.

Amen.

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1M,M,f\G,INI Gennaio 08 20 DOMENICA ORDINARIO~

----------PER CHIEDERE PERDONO-----------Attraverso Gesù , o Padre, tu ci doni lo Spirito che trasforma i nostri cuori. Attraverso Gesù ci fai giungere un annuncio che trasfigura la nostra esistenza. Signore Gesù, tu battezzi nello Spirito e ci offri la possibilità di ripetere i tuoi gesti, di essere un lievito buono nella pas ta del mondo. Signore, pietà!

, E un testimone autentico, Giovanni il Battista, e pertanto - a costo di delu­dere - dichiara ad alta voce di non essere lui l'Atteso. La sua missione è più modesta: è l'apripista che spiana la strada, è la voce che grida nel deserto, è la sentinella che desta coloro che sono assonnati. È ben cosciente, dunque, del-

Cristo Gesù, tu sei l'Agnello di Dio che prende su di sé il peccato del mondo. Tu ci strappi al potere del male e ci fai cono­scere una libertà insperata. Cristo, pietà!

pimento; - se lui viene come testimone che ha il compito di trasmettere quello che ha visto ed udito, solo Gesù ha la capacità di operare con la forza e la dolcezza di Dio; - se lui è uno strumento di cui Dio ha deciso di servirsi per far giungere

Signore Gesù, tu fai di noi altrettanti Giovanni Battista. tu ci chiedi di essere testimoni umili e semplici del tuO amore. Signore, pietà!

Per non sottrarre l'attenzione dovuta al protagonista principale. Per non causare nessuna confusione e nessun equivoco. La sua grandezza è tutta qui : nell 'af­frontare il palco della storia con de­terminazione e nell'abbandonarlo al momento stabilito, pago di vedere il

la sproporzione esistente tra lui e Gesù: UNA PISTA PER L'OMELIA

nuovo che arriva e di essere anche lui rischiarato dalla luce tanto attesa.

- se lui battezza con acqua e dunque compie un rito di pu­rificazione che esprime un'in­vocazione ed un desiderio , Gesù invece è in grado di cambiare vera­mente la realtà, di liberare e sanare l'esistenza di chi si riconosce pecca­tore; - se lui viene ad annunciare il proget­to di Dio, solo Gesù lo conosce vera­mente e sarà in grado di dargli com-

Testimone autentico

l'acqua viva, solo Gesù ne è la sor­gente inestinguibile. È un testimone autentico, Giovanni il Battista, e dunque sa bene quando la sua missione è terminata e si fa da parte . Per non rubare spazio a chi è più imponante di lui e decisivo per la vita di ogni uomo e di ogni donna.

CAROVANA DI INVOCAZIONI Popolo di battezzati, tu ci emami ad essere testimoni del tuo progetto di salvezza, ad indicare a ogni JrateUo la strada che porta a te. A te dicia­mo: Donaci la gioia di servirti!

• Tu chiedi alle comunità cristiane di portare dovunque la luce di Cristo, la sua parola di pace e di riconciliazione. Per questo ti preghiamo .. .

• Tu affidi ai genitori un compito delicato: preparare i figli alla vita, trasmettere la Jede dei discepoli. Per questo ti preghiamo ...

• Tu metti nelle mani di tanti uomini e donne risorse e capacità perché siano una ricche=a per tutti. Per questo ti preghiamo ...

• Tu chiami ancor oggi uomini e donne a condividere la vita dei pove­ri della terra per accendere in loro la speranza e difendere la loro dignità. Per questo ti preghiamo ...

• Tu offri a noi ragazzi la possibilità di crescere attraverso la scuola, sviluppando i talenti che ci hai donato. Per questo ti preghiamo ...

Fossero così tutti coloro che accettano la parte dei testimo­ni! Fossero così tutti i catechi-

sti e gli educatori, tutti i genitori e gli insegnanti: disposti a gioire e a farsi da pal1:e quando la loro missione si è realizzata ed a contemplare ciò che accade, con la gratitudine di chi acco­glie ogni sorpresa bella.

DA RECITARE IN FAMIGLIA

Rendici simili, Gesù, al tuo profeta Giovanni Battista.

Allora ognuno di noi, piccolo o grande,

si metterà a servizio degli altri

con semplicità ed umiltà.

Amen.

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Gennaio 08 30 DOMENICA ORDINARIO.

-----------PER CHIEDERE PERDONO-----------

Domandiamo a Dio di renderei attenti alla sua chiamata ed aperti alla sua richiesta di conversione. Signore Gesù, inviato dal Padre per Cristo Gesù, venuto nel mondo per dare Signore Gesù, morto e risorto per la sal-donarci la luce ed offrirei la Buona compimento alla parola dei profeti ed vezza di tutti gli uomini, non permettere Novella, apri una breccia nella nostra accogliere quanti ti cercano con cuore che ci lasciamo vincere dalla pigrizia. esistenza, strappaci al buio e sincero, conduci i nostri passi sulla strada Fa' che avvertiamo il desiderio di una all'isolamento. che tu hai tracciato. vita diversa. Signore, pietà!

" E proprio li che tutto comincia, e la scelta del luogo, per coloro che rileg­gono a distanza la missione di Gesù, non è affatto casuale. La GaWea non è solo uno spazio geografico, una terra, una regione. Essa è una zona di fron­tiera, un luogo simbolico e teologico. Zona di frontiera: di lì sono

Cristo, pietà!

ti di instabilità, di confusione, di diso­rientamento. Luogo teologico: considerata alla periferia della Terra Promessa, i suoi abitanti vengono ritenuti marginali rispetto al popolo di Dio. La loro relazione con Dio appare più sotto

Signore, pietà!

essere emblema di tenebre e di mor­te, egli porta la luce e la vita che ven­gono da Dio. Annuncia il cambiamento e per que­sto chiede la conversione, non una semplice operazione di facciata. Domanda una fiducia totale nella sua

passati eserciti in guerra e migrazioni di popoli. E sono quindi avvenuti scontri epoca­li, conflitti profondi e cruenti tra culture diverse. Lì si sono

UNA PISTA PER L'OMELIA parola e poiché le strade di Dio non coincidono con le nostre, va a cercare i suoi col­laboratori non tra gli allievi dei rabbi rinomati, né tra i rampol-A partire dalla Galilea

prodotte mescolanze inedite tra etnie differenti e distanti. Luogo simbolico: essa designa il mare aperto della storia, con le ten­sioni che la percorrono, alcune più visibili, altre più profonde. Una storia nel cui tessuto vivo si sono prodotte lacerazioni e ferite, periodi prolunga-

l'aspetto della distanza che della prossimità. Le loro liturgie e la loro esistenza segnati indelebilmente dall' impossibilità di mantenere la purità rituale ed un adempimento fedele della Legge. Ecco allora perché Gesù parte pro­prio da lì. Nella regione destinata ad

CAROVANA DI INVOCAZIONI Raggiunti dall'invito a cambiare vita, noi ti affuliamo, o Padre, i sogni più belli che d portiamo dentro e ti supplichiamo per i più deboli ed i più infelici. Diciamo insieme: Fa' che possiamo vedere la tua luce!

• Tanti uomini e tante donne attendono una speranza capace di cam­biare la loro vita. Dona coraggio agli operai del Vangelo. Preghiamo ...

• Tanti uomini e tante donne vengono nel nostro paese, spinti dal desi­derio di sJu.ggire alla miseria. Dona loro di veder riconosduti la loro dignità ed i loro diritti. Preghiamo ...

• Tanti uomini e tante donne si devono cmifrontare con la sofferenza e con cure mediche lunghe ed estenuanti. Metti accanto a loro persone competenti e sensibili. Preghiamo ...

• Tanti uomini e tante donne non riescono ad ottenere giustizia e subi­scono soprusi ed umiliazioni. Dona ai governanti la forza di costrui­re un mondo nuovo. Preghiamo ...

• Tanti uomini e tante donne lavorano generosamente a servizio della nostra parrocchia. Circondali di stima e di collaborazione. Preghiamo ...

li delle famiglie nobili e nep­pure tra i predestinati della cerchia sacerdotale. Li sceglie tra la povera gente, tra i pescatori del lago. Gli basta che siano disposti a lasciare tutto e a seguirlo. Non c'è tempo da perdere, infatti. Non si tratta di pren­dere pesci, ma di salvare uomini.

DA RECITARE IN FAMIGLIA

Tu continui a chiamare, Gesù: ci chiedi di seguirti e di diventare tuoi discepoli,

di fare la nostra parte per strappare chi

ci sta accanto alle forze del male

ed alla tristezza dell'isolamento

e per fargli giungere la tua luce.

Atnen.

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Febbraio 08 40 DOMENICA ORDINARIO"

----------PER CHIEDERE PERDONO----------Noi invochiamo il tuo perdono, o Dio, perché non abbiamo preso sul serio la radicalità delle Beatitudini e non ci siamo volti a te con tutta la nostra vita. Signore Gesù, provochiamo discordia ed alimentiamo l'egoismo, mentre tu ci chiedi di essere operatori di pace. Signore, pietà!

Ouel giorno, sulla montagna, Gesù h~ecisamente imboccato un percor­so controcorrente, senza alcuna paura di inoltrarsi per una strada inconsueta. Ha proclamato beati i poveli, mentre da che mondo è mondo tutti consi-derano fortunati i ricchi, quelli che nuotano nell'abbondanza e possono permettersi anche le spese folli, i vestiti sontuosi, gli oggetti di marca. Ha dichiarato beati quelli che

Cristo Gesù, accettiamo l'ingiustizia quotidiana ed assistiamo inerti al sopruso, mentre tu ci chiedi di lottare per la giustizia e per i diritti degli altri. Cristo, pietà!

vedrà la luce. Ha promesso a tutti quelli che si la­sciano divorare dalla fame e dalla sete della giustizia di non fare più la figura degli illusi o dei sognatori per­ché proprio Dio colmerà ogni loro desiderio, al di là di ogni attesa. Ha designato i misericordiosi, gli uomini e le donne capaci di compas­sione, di riconciliazione e di perdono

Signore Gesù, ricorriamo alla forza per dimostrare di avere personalità, mentre tu ci domandi mitezza e comprensione. Signore, pietà!

E gli operatoli di pace, spesso vittime dell'odio dei connazionali e degli stranieri, del sospetto degli amici e dei nemici, U ha chiamati veri "figli di Dio" perché il nome di Dio è "pace" e Dio apprezza tutti coloro che sono disposti a pagare qualsiasi prezzo per realizzarla. Ha offerto ai perseguitati, ai perdenti di sempre, gli eterni sconfitti, il mon-

soffrono per le più diverse cause, per molteplici ragioni, mentre da sempre sono invi­diati quelli che sprizzano salu­te da tutti i pori e non devono

UNA PISTA PER L'OMELIA do nuovo destinato a chi ha il corpo ed il cuore segnato dagli insulti e dalla tortura, dal so­pruso e dall'umiliazione. Un proclama controcorrente Ha chiesto di non far caso agli

mai affrontare rovesci e insuccessi, né si trovano tanto meno a confron­tarsi con la malattia o i dispiaceri, Ha annunciato ai miti e a quelli che paiono fin troppo arrendevoli, a quelli che rinunciano a difendere i propri diritti a qualsiasi costo, di ere­ditare la terra nuova che un giorno

come i destinatari della misericordia di Dio, come quelli che non hanno proplio nulla da temere nel giorno del giudizio. Ha ricordato a quelli che hanno un cuore puro ed uno sguardo limpido che i loro occhi meriteranno di incro­ciare la bellezza del volto di Dio.

CAROVANA DI INVOCAZIONI Gesù ci ha detto che essere piccoli e poveri davanti a Dio significa fular­si delle sue promesse e contare sulla: sua parola. Per questo ora ci rivol­giamo al Padre e gli diciamo: Tu sei sempre fedele alle promesse!

o NeUa Chiesa non mancano coloro che cercano il potere e la carriera. Sostieni chi si mette con generosità e semplicità al servizio dei fratel­li. Preghiamo ...

o In alcune regioni deUa terra i diritti deU'uomo vengono calpestati e si mettono a tacere i profeti. Non permettere che tolleriamo le ingiu­stizie. Preghiamo ...

o Uomini e donne di qualsiasi età soffrono a causa deU'indifferenza e deU'isolamento in cui si trovano a vivere. Sostieni coloro che li ac­compagnano in un percorso di fiducia. Preghiamo ...

o Tanti giovani si lasciano illudere dai miraggi della felicità. Liberali dalle illusioni eIa' conoscere loro la gioia di donare e di spendersi per gli altri. Preghiamo ...

o La nostra società è attraversata da conflitti e tensioni. Dona un coraggio nuovo a chi cerca di far trionfare il rispetto reciproco, la comprensione, la coUaborazione. Preghiamo ...

insulti, alle menzogne, ai so­spetti, alle delazioni, anzi di rallegrar­si, perché la prova è solo l'anticipo di una gioia inimmaginabile. Parole strane che risuonano come un messaggio di consolazione e di spe­ranza per tutti coloro che si fidano veramente di Dio.

DA RECITARE IN FAMIGLIA

Gesù, tu hai proclamato beati i poveri, i miti, quelli che

soffrono per la pace e la giustizia. N on permettere alla

nostra famiglia di diventare un guscio tranquillo in cui si ignorano le sofferenze

e le tensioni che esistono attorno a noi.

Donaci la fiducia e l'operosità dei poveri.

Amen.

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It!!MAG.INI Giugno 08 90 DOMENICA ORDINARIO ~

----------PER CHIEDERE PERDONO----------

Rivolgiamoci a Dio e chiediamo il suo perdono: tante volte ci è capitatO di apprezzare il suo progetto di amore, ma non abbiamo fatto nulla per realizzarlo.

Signore Gesù, tu sei diventato un uomo come noi per manifestarci la bontà di Dio e il suo desiderio di donarci una felicità senza fine. Signore, pietà!

Gesù lo afferma senza me--ai tennini e in questo modo dissipa ogni equivoco. Se c'è chi si illude di poter entrare nel Regno solo moltiplicando le sue dichia­razioni di principio a favore del Cristia­nesimo, della sua civiltà e dei suoi valo­ri , sappia che non basta. No, Dio non cerca gente che applaude e che è di­sposta a spellarsi le mani per mostrare il suo entusiasmo. Dio chiede collabo­razione e quindi persone pronte a sporcarsi e a ferirsi le mani pur

Cristo Gesù, tu hai accettato di affrontare il male e la cattiveria, pur di liberarci e di regalarci una vita nuova. Cristo, pietà!

e la condivisione. Dio si rallegra quan­do le sue creature mostrano compas­sione per i poveri e soccorrono chi è nella miseria. Se ci sono in giro ministri della Chiesa che pensano che a salvarli sarà il loro servizio, la loro dimestichezza con l'al­tare e le funzioni sacre , il loro zelo nella liturgia e la loro abilità nell 'agire nello stesso nome di Cristo, sappiano che le cose non stanno così. A nulla

Signore Gesù, tu hai offerto tutto te stesso, fino in fondo, fino a morire sulla croce, per cambiare la rotta della storia ed aprirci alla speranza. Signore, pietà!

sto di strappare la gramigna del male che insidia il nostro cuore, di vagliare le intenzioni che muovono i nostri atteg­giamenti e le nostre scelte, di dare compimento in prima persona alla pa­rola di Gesù. Solo così potremo entra­re nel Regno. Le fondamenta della nostra casa sono solide solo se poggiamo su quella Parola che resiste a bufere e tempeste. Tutto il resto inesorabilmente cade.

di partecipare alla costruzione di un mondo nuovo. UNA PISTA PER L'OMEUA

Cadono le nostre piccole astuzie per garantirci tranquillità e sicu-rezza.

Se c'è qualcuno che ritiene che No, non basta proprio ... nel regno entrano quelli che costellano la loro giornata di invocazioni e di giaculatoria, quelli che raddoppiano i gesti rituali e frequenta­no assiduamente i pellegrinaggi, sappia che non basta.

Vengono meno i beni in cui tan­to confidiamo.

Dio non sa cosa farsene di tante pre­ghiere se il cuore di chi si rivolge a noi rimane come prima: duro ed egoista, avaro e tutto chiuso nei propri interes­si, ingiusto e pieno di cattiveria. Dio ama veder scorrere come un fiume la giustizia, realizzarsi finalmente l'equità

giova aver parlato nel nome di Dio, aver distribuito la sua grazia , aver tra­smesso la sua misericordia . .. se la loro esistenza è rimasta impermeabile alla Parola che annunciavano, chiusa alla Grazia che dispensavano. li primo oggetto della nostra attenzio­ne e della nostra cura è quindi il giardi­no della nostra vita. È lì che dobbiamo concentrarci, lì le nostre energie vanno profuse senza risparmio: ci viene chie-

CAROVANA DI INVOCAZIONI o Padre, in Gesù tu ci hai manifestato la grandezza del tuo amore. Dona anche a noi di percorrere la via che ha tracciato per trovare felicità e pace. Diciamo insieme: Guidaci per le tue vie!

• Guida le comunità cristiane sui sentieri del Vangelo e fienile lontane dalle autostrade del potere, della ricchezza, del successo. Preghiamo ...

• Guida coloro che vogliono testimoniare Cristo nella politica e nell' economia a compiere le scelte difficili, necessarie per il bene comu­ne. Preghiamo ...

• Guida le nostre famiglie sulla rotta della comprensione, dell'acco­glienza, della solidarietà e allontanale da tutto ciò che è inutile e dannoso. Preghiamo ...

• Guida i giovani nella scelta diJficile del loro futuro. Fa' intendere loro la tua voce perché possano riconoscere la loro chiamata. Preghiamo ...

• Guida tutti gli animatori del tempo libero, gli organizzatori dei vil­laggi turistici, gli operatori dello spettacolo. Sappiano far trovare alla gente il buonumore, l'allegria e la saggezza che aiutano a vive­re meglio. Preghiamo ...

Si affievoliscono le energie e le risorse di cui siamo dotati. E possono sempre rovesciarsi su di noi situazioni difficili, da un momento all ' altro . Fare la volontà di Dio è la ricetta più sicura per uscire fuori da ogni situazio­ne oscura o lacerante. Mettersi nelle mani di Dio, con i fatti e non con le parole, è il gesto che ci strappa a qual­siasi paura e disorientamento.

DA RECITARE IN FAMIGLIA

Signore Gesù, sei tu la nostra guida: tu ci insegni la strada

della vera felicità, tu ci chiedi di mettere in pratica la tua parola

ogni giorno, senza stancarci, senza scoraggiarci davanti

alle difficoltà. Grazie per la luce e la forza

che semini nella nostra famiglia.

Amen.

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IM.M~GINI Giugno 08 100 DOMENICA ORDINARIO.

----------PER CHIEDERE PERDONO-----------Tu hai mandato il tuo Figlio tra noi perché prendesse a cuore la sorte dei poveri, dei malati, dei peccatori. Liberaci dall 'orgoglio e dalla presunzione che ci impediscono di essere guariti e perdonati.

Signore Gesù, tu sei venuto proprio per noi, che sappiamo di essere peccatori e abbiamo bisogno della misericordia di Dio. Signore, pietà!

Sì, bisogna ammetterlo: la scelta di Matteo come apostolo è decisamente scandalosa. Se Gesù annuncia il nuovo non sarà certo con gente come lui che potrà realizzarlo. Matteo non è uno che, come si dice in gergo, "ha uno scheletro nell'armadio". Non è che nella sua vita c'è solo una macchia da nascondere, uno sbaglio da celare. Tutta la sua esistenza è inunersa nel peccato e questo appare agli occhi di tutti, in piena luce. È un collaborazionista, sta

Cristo Gesù, tu sei venuto proprio per noi, che conosciamo la nostra malattia e non sappiamo come venirne fuori. Cristo, pietà!

quindi alla mercé delle richieste -vere o inventate - di quelli come Mat­teo. Se Gesù va a scegliersi i suoi collabo­ratori tra i pubblicani, se ingaggia tipi della stoffa di Matteo . .. cosa pensare del suo annuncio, di quel mondo nuovo che Dio si impegna a realizza­re? Lo sconcerto dei farisei , in effetti, è del tutto giustificato ... almeno per chi ragiona secondo gli uomini, con la

Signore Gesù, tu sei venuto proprio per noi e a noi, che siamo deboli e fragili, chiedi di partecipare al tuo progetto di salvezza. Signore, pietà!

Perché il progetto di Dio parte pro­prio da loro, dalla loro esistenza che cambia, dai loro comportamenti che mutano. Gesù, l'Inviato di Dio, il Figlio di Dio, viene per risanare chi è malato, per convertire chi è nel peccato, per ri­portare a galla chi sta affondando, per strappare alle forze del male chi è da troppo tempo in loro balia. Strano modo di cominciare, dirà qualcuno. Ma proprio dagli inizi

dalla parte dei romani, gli stranieri che hanno sottomes­so gli ebrei con la forza, grazie

UNA PISTA PER L'OMELIA Gesù vuole che si comprenda il "nuovo" che sta germoglian­do nella storia degli uomini.

alle loro legioni. La terra che Dio ha dato al suo popolo è calpestata dai soldati dell 'Impero. E Matteo collabora con loro, riscuote per conto loro le tasse dai suoi connazionali. È un ladro, un imbroglione, che ap­profitta soprattutto della povera gente, indifesa e facilmente raggirabi­le. Da che mondo è mondo i ricchi hanno anche i loro commercialisti , che conoscono bene i trucchi del me­stiere e non si lasciano facilmente imbrogliare dagli esattori. Ma i pove­ri sono anche i più sprovveduti e

Scelte scandalose

loro saggezza. Ma le strade di Dio sono diverse, e differenti i suoi crite­ri di scelta. Gli uomini, per realizzare un proget­to grandioso, partirebbero da perso­ne "affidabili", per risorse e compe­tenze, per sicura moralità, per garan­tita preparazione. Dio invece parte dagli emarginati: dai poveri, da quelli che non ce la fanno più, dai peccatori, da quelli segnati a dito per il loro passato e per il loro presente.

CAROVANA DI INVOCAZIONI Il tuo Figlio Gesù ha amato veramente tutti, Signore Dio, anche i pubbli­cani e i peccatori. Guidati da questa certezza, ti diciamo: Dio misericor­dioso e buono, ascoltaci!

• Signore Dio, ti preghiamo per la Chiesa: accolga con bontà tutti queI­li che hanno sbagliato e si sono pentiti. Preghiamo ...

• Signore Dio, ti preghiamo per tutti quelli che amano la pace e sono disposti a sacrificarsi per essa. Realizza i loro sogni. Pregbiamo ...

• Signore Dio, ti preghiamo per tutti i genitori che sono in pena per i loro figli. Dona loro fiducia e speranza. Preghiamo ...

• Signore Dio, ti pregbiamo quelli che sono ricoverati in ospedale: tro­vino persone competenti e piene di umanità. Preghiamo ...

• Signore Dio, ti preghiamo per tutti i bambini che attendono unafami­glia e tanto affetto. Fa' che i loro desideri diventino realtà. Pregbiamo ...

È il nuovo della misericordia e della compassione: per Dio nessuno è perduto per sempre

e dunque tutti sono degni della sua ricerca, delle sue cure, della sua at­tenzione . È il nuovo che si serve dei deboli e dei fragili, dei peccatori e dei malati per costruire nel modo più solido che si possa immaginare. Perché tutti vedano che non dipende dalla perizia degli uomini, ma dalla grazia di Dio, dal suo amore che sa fare cose portentose proprio licor­rendo a strumenti inadeguati .

DA RECITARE IN FAMIGLIA

Cambia il nostro cuore, Signore Gesù.

Allora saremo felici quando scopriremo

che la tua misericordia è senza limiti e che tutti ricevono l'invito

a lavorare per un mondo nuovo, anche chi ha fatto il male, anche chi si è macchiato di cattiverie e di peccati.

Perché per te nessuno è perduto per sempre.

Amen.

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IW§INI Giugno 08 l l a DOMENICA ORDINARIO ..

----------PER CHIEDERE PERDONO-----------Sul nostro cammino di discepoli di Gesù , ostacoli e prove non mancano. Proprio per questo, noi veniamo a te, o Dio , per ricevere la tua misericordia e trovare forza e pace.

Signore Gesù, tu sei venuto a portare consolazione e guarigione. Ecco perché rivolgi il tuo amore ai malati e a quelli che sono abbandonati da tutti. Signore, pietà!

LUi, Gesù, non vuole fare tutto da solo. E non soffre di gelosia quindi partecipa volentieri agli altri il suo potere sulle forze del male, su tutto quello che imprigiona, rende triste e amara la vita degli uomini. Ecco perché, fin dagli inizi, sceglie dei collaboratori. Non semplici esecutori a cui affi­dare incombenze faticose, ma di poca importanza, senza ce-

Cristo Gesù, tu sei venuto ad offrire riconciliazione e perdono. Ecco perché cerchi i peccatori e quelli segnati a dito per il loro comportamento. Cristo, pietà!

bandonare tutto: il lavoro e la famiglia, gli amici ed il paese in cui abitano. Quella che propone, infatti, è un'avventura in cui non ci si può impegnare a part time, nei ritagli liberi . Cerca collaboratori, ma non tra quelli che hanno patentini e di­plomi da ostentare, o un curricu­lum di tutto riguardo. Va a scovar-

Signore Gesù, tu sei venuto a donarci una vita nuova. Ecco perché offri a tutti la misericordia e la compassione che fanno rinascere . Signore, pietà!

capacità personale. Cerca collaboratori perché il com­pito è immenso e sono tanti quel­li che attendono una parola ed un gesto di speranza per sfuggire al­la disperazione, per cominciare a guardare al futuro con occhi di­versi. Tutto è all'insegna della gratuità: si tratta, infatti , di trasmettere

dere nulla del proprio po­tere. UNA PISTA PER L'OMELIA

quello che si è ricevuto, di far arrivare dei doni prezio­si che non sono il frutto del lavoro degli uomini. L'unico requisito è la disponibilità: un amore a tutta prova che

Cerca collaboratori, cioè persone che investano cuo-re e testa, risorse e volontà nel campo del Regno di Dio. Cerca collaboratori e quindi affida responsabilità consistenti e mette nelle loro mani gli strumenti indispensabili per raggiungere l'obiettivo. Cerca collaboratori che investano non uno spezzo ne della loro vita, tanto per fare un'esperienza signi­ficativa, ma la loro intera esisten­za. Per questo chiede loro di ab-

Cercasi collaboratori

li nei posti più impensati: tra i pescatori del lago, ma anche tra gli esattori delle tasse, che non sono stinchi di santi. Quello che conta non è il loro passato, più o meno luminoso, ma il presente di Dio. E nessuno può inorgoglirsi per qualcosa perché ciò che vedono prodursi sotto i loro occhi avviene per grazia di Dio, non per la loro

CAROVANA DI INVOCAZIONI Dio, nostro Padre, tu ei chiedi di metterei a seruizio del tuo progetto di amore perché cresca la gioia e la pace sulla terra. Per questo ti diciamo: Rendici collaboraWrifedeli del Regno, Signore!

• Fa' che i cristiani rimangano fedeli al Vangelo di Gesù. Preghiamo .. . • Rendici attenti alla tua parola: che ogni ragazzo e ogni giovane

possa sentire con gioia la tua chiamata. Preghiamo ... • Non lasciarei mancare missionari e missionarie che portano il

Vangelo di Gesù ad ogni popolo della terra. Preghiamo ... • Ricordati di queUi che soffrono. Rendici generosi con tutti queUi che

hanno bisogno di aiuto. Preghiamo ... • Per tutti gli studenti che stanno affrontando o si preparano ad affron­

tare degli esami: perché possano ottenere quei risultati che hanno meritato col loro impegno. Preghiamo ...

non si tira indietro da nessuna situazione. Anche quando è peri­colosa, anche quando si presenta piuttosto equivoca. Nessuno è tagliato fuori dal pro­getto di Dio: tutti ne sono desti­natari. Ecco perché i collaboratori non saranno mai troppi. Ecco perché l'invito ad entrare nel loro gruppo continua anche ai nostri giorni.

DA RECITARE IN FAMIGLIA

Signore Gesù, hai chlamato i Dodici

a lavorare al progetto di Dio. Ma anche oggi continui a cercare collaboratori. Fa' che ognuno di noi,

in questa famiglia, sia felice di rispondere

al tuo appello, alle tue richleste.

Amen.

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Giugno 08 120 DOMENICA ORDINARIO.

----------PER CHIEDERE PERDONO-----------Tu, o Padre, ci vuoi liberare da ogru paura e ci indichi quello che veramente dobbiamo temere: il male e la menzogna ... A te ci rivolgiamo, con fiducia , per invocare la tua misericordia.

Signore Gesù, tu ci vieni incontro, lungo Cristo Gesù, tu hai affrontato la passione le nostre strade. E ci inviti alla fiducia. e la morte, per liberarci dal peccato. La nostra vita è nelle mani di Dio, Noi siamo preziosi ai tuoi occhi: ed è in buone mani. per noi hai versato il tuo sangue. Signore, pietà! Cristo, pietà!

Gesù mette in guardia i suoi disce­poli dalla paura perché sa che, prima o poi, arriverà il momento della prova. E allora, in quel momento, essi rischie­rannodi lasciarsi afferrare dall'ango­scia. Potranno ritenersi abbandonati alle loro sole forze, in balia degli even­ti. Constateranno tutta la loro fragilità, la loro debolezza e correranno il peri­colo di cedere, di tradire, di venir meno. Sì, la paura è un autentico pericolo per il discepolo.

sempre. Anche se ignora costante­mente che anche i discepoli, anche i perseguitati di turno una famiglia ce l'hanno, perché non sono figli di nes­suno. Spinge ad evitare attriti, frizioni , co nlli tti di ogni genere per evitare ritorsioni, per non dover esporsi in prima persona. Quasi che il male au­tentico sia la perdita della tranquillità e non il sopruso che si sta consu­mando nel più assoluto silenzio.

Signore Gesù, Signore risorto, tu ritorne­rai un giorno nella gloria di Dio. E allora noi vivremo con te nella gioia e nella pace, in una comunione perfetta. Signore, pietà!

È fiducia nella bontà di quel messag­gio che ci è stato affidato e che costi­tuisce la risposta migliore a tutte le attese degli uomini. È fiducia in Colui che ci manda e poi non ci lascia in mezzo alle difficoltà, ma continua a rimanerci vicino. È fiducia nel progetto per il quale lavoriamo, che non è un sogno o un'illusione per i deboli e gli incapa­ci. E ha una forza inspiegabile, che viene da Dio.

Paura di essere lasciato solo proprio quando avrebbe biso­gno di qualcuno che lo rin-

UNA PISTA PER L'OMEUA Questa fiducia è capace di tra­sformare la nostra esistenza anche nel tempo della prova.

cuora e lo sostiene. Paura di non poter contare sull'approvazione della maggioranza, o almeno dei vicini, dei colleghi, degli amici, dei familiari. Paura di non poter ricevere solida­rietà proprio al momento giusto, quando si è maggiormente esposti alle critiche, alle calunnie, alle minac-ce. La paura gioca brutti scherzi. Induce all'omertà, all'acquiescenza, al compromesso. Nel nome del vec­chio "tengo famiglia", <;he funziona

Paura e fiducia

Porta ad abbassare la voce, a non far udire le proprie denunce in modo chiaro e deciso. E a condurre una predicazione del Vangelo che consu­ma già il tradimento perché lo annac­qua al punto di fargli perdere ogni sapore. Il contrario della paura è la fiducia. Non è un rimedio magico. Non tra­sforma i discepoli in leoni. Ma fa loro percepire la presenza, la vicinanza di Dio.

CAROVANA DI INVOCAZIONI Tu, Signore Dio, ti impegni a nostro favore: per questo ci hai inviato il tuo Figlio. Rendici testimoni audaci del Regno. Per questo ti preghiamo insie­me, di.ceru:ù>: Signore, donaci luce e gioi{l!

• Dona forza e coraggio a tutti i cristiani, perché siano discepoli fede­li di Gesù. Preghiamo ...

• Accompagna e sostieni queUi che hanno ricevuto un compito diffici­le e importante. Non permettere che perdano fentusiasmo e lo spiri­to di servizio. Preghiamo ...

• Rendici generosi verso queUi che hanno bisogno di aiuto. Apri il nos­tro cuore aUe necessità dei poveri. Preghiamo ...

• Ricordati di queUi che soffrono. Fa' che restiamo accanto a loro per­ché non si sentano soli. Preghiamo ...

• Fa' che possiamo imparare dai nostri frateUi più grandi a prendere sul serio la fede e a donare il nostro tempo agli altri. Preghiamo ...

Rimaniamo nell'oscurità, ma scopriamo che la sua Luce ci può rischiarare.

Conosciamo la nostra debolezza, ma scopriamo anche la Forza che viene da lui. Sentiamo disorientamento e angoscia, ma proviamo anche quella Pace che solo lui può donarci. Ci vediamo a pochi passi dal baratro, ma sappiamo con certezza che non saremmo abbandonati nelle mani della morte , proprio come è capitato a Gesù.

DA RECITARE IN FAMIGLIA

Vengono anche per noi quei momenti, Signore Gesù,

in cui siamo tentati di dimenticare il tuo Vangelo,

di fare come fanno tutti, di cedere alle lusinghe

di una vita senza impegno, chiusa nel suo egoismo.

Aiutaci a rimaner ti fedeli nel tempo della difficoltà,

quando arrivano le prove e costa fatica essere tuoi discepoli.

Amen.

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Il IMM~§INI Luglio 08 140 DOMENICA ORDINARIO"

----------PER CHIEDERE PERDONO-----------Signore Gesù, tu vieni incontro ad ognuno di noi ed offri la tua misericordia ed il tuo amore. Donaci di accoglierti con la gioia dei poveri. Signore, pietà!

Sì, sono proprio loro, i poveri del­la terra, i destinatari delle parole di Gesù. Sono uomini e donne che avanza­no curvi sotto pesanti fardelli , di miseria, di sofferenza, di fatica. Il loro cuore attende Qualcuno che prenda a cuore la loro sorte, che li strappi all 'amarezza ed alla dispera­zione, che doni loro fiducia e spe­ranza. Non hanno titoli di

Cristo Gesù, tu vedi la nostra stanchezza e la nostra fatica e sei disposto a condividere i nostri pesi. Donaci di lasciarci condurre da te . Cristo, pietà!

Quello che ai sapienti ed ai dotti risulta impossibile è diventato real­tà nella loro esistenza: quando par­lano di Dio essi dimostrano di avere con lui un rapporto autenti­co, profondo. Sono uomini e donne che patisco­no sopruso ed oppressione. I loro diritti sacrosanti vengono impune­mente calpestati ed essi non hanno

Signore Gesù, tu ci domandi di spartire insieme gioie e dolori, come fratelli. Donaci di praticare la solidarietà e il perdono. Signore, pietà! Signore, pietà!

Se si affidano a lui, se accettano di mettere la loro esistenza nelle sue mani, sperimentano una nuova esi­stenza. Attraversano i deserti dell' angoscia e della solitudine senza lasciarsi scoraggiare, provano nella loro carne gli effetti della violenza e tuttavia riescono a perdonare e ad infondere coraggio anche attorno a loro. Il Messia umile e mite diventa

studio da esibire, diplomi o lauree che assicurino loro un posto di prestigio, un sa-

UNA PISTA PER L'OMEUA la loro guida: non battono il pugno per avvalorare le loro ragioni, non scelgono la for­za per imporsi, non ricorro­no a mezzi efficaci per preva­lere. La strada che percorro­no è quella dell'amore, della

lario consistente, una sicu-rezza economica. Eppure proprio a loro, ai "piccoli", Dio ha voluto rivelare il suo Volto. A loro ha manifestato la sua tenerezza e la sua misericordia, la sua sollecitudine e la sua compas­sione. Ed essi, che hanno un cuore limpido, sgombro da questioni di interesse, da qualsiasi brama di guadagno, sono entrati nel profon­do del mistero di Dio, che è un mi­stero di amore.

Destinatari: i poveri della terra ...

modo di difendersi e di avere giu­stizia. La loro esistenza appare schiacciata da situazioni invivibili , al limite della sopportazione. La loro prova sembra non aver termine. So­no tentati continuamente di perde­re la voglia di lottare per un mondo nuovo. Eppure Gesù si offre di por­tare i loro pesi, di prendere sulle sue spalle questi carichi dolorosi.

CAROVANA DI INVOCAZIONI Ci rivolgiamo a te, Signore Dio, che conosci le nostre pene e le nostre fatiche. E ti supplichiamo con la fiducia dei figli. Ti diciamo: Ascolta, Padre, il grido dei poveri!

• Ascolta la voce delle Chiese che accettano di seguire Gesù per la stra da dell'amore, del dialogo, deUa solidarietà e del perdono. Preghiamo.

• Ascolta la voce dei responsabili degli organismi imernazionali che si impegnano a far crescere la giustizia e la pace e cercano un rimedio allafame e alle malattie. Preghiamo.

• Ascolta la voce dei popoli provati daUa carestia, devastati dall'odio, dalla violenza, dal terrorismo, privati dei loro beni. Preghiamo.

• Ascolta la voce delle famiglie che si trovano in difficoltà perché abbandonate a se stesse, dei ragazzi e dei giovani che attendono l'af­fetto di un padre e di una madre. Preghiamo.

• Ascolta la voce dei volonJ:ari e delle volontarie che con il loro servizio si espongono in prima persona e regalano il loro tempo ai più abban­donati. Preghiamo.

comprensione, del dialogo. Anche quando si rivela dura ed irta di dif­ficoltà. Anche quando rischiano di essere presi per degli illusi. Anche quando subiscono le beffe dei potenti di turno. Del Messia, condannato e crocifisso, condivideranno il mo­mento del dolore, ma anche la ri-surrezione e la gloria.

DA RECITARE IN FAMIGLIA

Gesù, se abbiamo un cuore di poveri e riponiamo in te la nostra fiducia,

tu ci riveli il tuo volto e ci doni una saggezza

ed una libertà sconosciute. Gesù, se accettiamo

di seguire te, tu ci aiuti a portare

i nostri carichi pesanti e ci fai scoprire la gioia

della fraternità e della condivisione.

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FII Luglio 08 15a DOMEMICA ORDINARIO ~

----------PER CHIEDERE PERDONO-----------

Signore Gesù , tu hai seminato in noi la tua Parola, ma le mille preoccupazioni e gli affanni l'hanno soffocata e le hanno impedito di attecchire nel nostro cuore. Signore, pietà!

L'abbiamo sentita tante volte ques­ta parabola. E proprio per questo ris­chiamo di darla per scontata, come se co-noscessimo veramente il suo mes­saggio. Ce l'hanno raccontata a catechismo, l'abbiamo intesa nella liturgia, ci sem­bra di saperla quasi a memoria, nei suoi differenti passaggi. . . Eppure finiamo col ridurla ad un racconto che non stupisce più. Sì, perché sem­bra che tutto si riduca ad un

Cristo Gesù , m hai seminato in noi la ma Parola, ma la mancanza di riflessione e di impegno le hanno impedito di germogliare nella nostra vita. Cristo, pietà!

porta a conoscenza di tutti? No, ci vuole ben altro. Non basta af­fatto ascoltare! La parola è come un seme ed ogni seme è semplicemen­te ... sprecato, se non porta frutto. In effetti poco importa che venga portato via subito dagli uccelli o che venga soffocato dalle spine o seccato dal sole quando è già una pianticella promettente. In ogni caso il risultato è sempre lo stesso: un seme buono

Signore Gesù, tu hai seminato in noi la tua Parola, ma noi ci siamo rivelati un terreno arido e sterile, in cui ha potuto portare solo poco fruno. Signore, pietà!

suo scopo, che la fatica del seminato­re non è stata inutile ... C'è un altro aspetto della storia, tut­tavia, che merita di essere messo in luce. Se tanto seme risulta inutile, c'è anche un frutto sorprendente, al di là di qualsiasi attesa. L'avete mai vista, voi , la spiga dai cen­to chicchi? Il raccolto che Gesù evoca è del tutto insperato ed è quello che avviene nel cuore del discepolo

generico avvertimento: Biso­gna ascoltare Dio che ci parla! Ma l'intenzione di Gesù è ben diversa .. .In effetti non deve

UN", PISTA PER L'OMEUA quando si impegna con tutte le sue forze a realizzare la Parola seminata in lui. Ciò che accade è al di là di qualsiasi

affatto richiamare il suo udito-rio perché faccia attenzione alle sue parole. La gente accorre per ascoltar­lo. Fa ressa attorno a lui, tanto che egli deve salire su di una barca. Non hanno proprio bisogno che le si dica: Non distraetevi! Ascoltate bene! Il problema, piuttosto, è un altro. Basta ascoltare? Basta lasciarsi cattu­rare da questo messaggio di speranza e di consolazione? Basta entusiasmar­si per quel progetto di Dio che Gesù

Non basta ascoltare!

che però non ha dato vita ad una spi­ga. Quindi un seme perso, buttato via, perché non ha prodotto un bel nulla. Non sono gli entusiasmi passeggeri, le adesioni entusiastiche, il plauso riservato a chi sta parlando che fanno crescere il Regno di Dio . Decisivo è che il seme porti frutto, che diventi realtà nella vita di ognu­no. Allora sì che esso ha raggiunto il

CAROVANA DI INVOCAZIONI o Dio, attraverso il seme buono della tua Parola tu permetti alla nostra terra di dare frutti insperati di giustizia e di pace. Per questo ti diciamo insieme: Aiutaci a cambiare il nostro mondo!

• Alle Chiese hai affidato la Parola di Gesù, il suo messaggio di spe­ranza e di gioia. Fa' che si impegnino a diffonderlo dovutUJ.ue, nei diversi linguaggi del nostro tempo. Preghiamo.

• Ci sono uomini e donne che con la ricerca e il loro studio quotidiano ci permettono di gustare il tesoro prezioso della tua Parola. Sostieni il loro lavoro perché tutti possano attingere abbondantemente alla tua luce. Preghiamo ...

• Ai catechisti tu doni la possibilità di educare alla fede, di destare e far crescere l'adesione personale alla tua Parola. Rendili testimoni credibili del tuo amore. Preghiamo ...

• Nelle famiglie dei cri.stiani ci sono tante difficoltà da affrontare, tante pene da condividere. Aiuta genitori e figli a cercare un orUm-­tamento sicuro nella tua Parola. Preghiamo ...

• Vi sono problemi complessi che richiedono riflessione comune e sag­ge=a. Dona a coloro che si impegnano nella vita politica e sociale la capacità di dialogare e di confrontarsi, per cercare insieme il bene comune. Preghiamo ...

previsione. Perché il seme è proprio buo­

no, dotato di una fecondità eccezio­nale: basta che trovi un terreno ade­guato. Perché lo Spirito, con la sua azione segreta, servendosi della buo­na volontà di tanti uomini e donne, fa crescere e sviluppare progetti di amore e di solidarietà che sembrava-no temerari. Perché Dio cerca solo collaborazione, ma è sempre lui a fare la parte più im­portante!

DA RECITARE IN FAMIGLIA

Signore Gesù, tu senùni con abbondanza la tua Parola e ci raggiungi

in tanti modi, nella vita di ogni giorno. Fa' che i tuoi doni non

vadano sprecati e che sappiamo accogliere

l'azione del tuo Spirito capace di trasformare

la nostra esistenza e di renderla feconda di bontà.

Tu sei la nostra guida per i secoli dei secoli.

Atnen.

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IMfv\AGINI Luglio 08 160 DOMENICA ORDINARIO_

----------PER CHIEDERE PERDONO-----------Signore Gesù , tu continui a manifestare pazienza verso ognuno di noi e noi siamo invece impietosi nei confronti dei nostri fratelli! Signore, pietà!

Sì, Dio non ha fretta . Non ha la nostra stramaledetta fretta . Noi invochiamo giudizi rapidi per­ché ci sembra che altrimenti il male non sia contrastato come si dovreb­be. Noi domandiamo sentenze esem­plari perché chi ha sbagliato venga punito in modo severo e tutti quel­li che sono tentati dal male

Cristo Gesù, tu ci inviti ad attendere il momento del compimento, mentre noi abbiamo fretta di giudicare e di condannare. Cristo, pietà!

È un Dio che sa attendere non per­ché è debole, ma perché ama. La sua pazienza, in effetti, sgorga dal suo cuore grande, smisurata­mente grande. Ma anche da uno sguardo limpido con cui considera ognuno di noi, uno sguardo che gli permette di cogliere subito ogni bene, anche se sembra nascosto e

Signore Gesù, tu ci chiedi di credere nel Regno anche se cresce e si realizza in modo semplice e modesto, ma noi conti· nuiamo a cercare ciò che è appariscente. Signore, pietà!

permette ad ognuno di ripartire per strade nuove. È bello il volto di questo Dio che si china con attenzione sul terreno della nostra vita e non vuole perde­re neppure un frammento di bene che vi può trovare. È dolce abbandonarsi a questo Dio e mettere la nostra esistenza nelle

vengano dissuasi da com­portamenti sbagliati. UNA PISTA PER L'OMELIA

sue mani, sapendo che per lui siamo veramente preziosi. È consolante sapere di non essere tagliati fuori dalla sua bontà anche se siamo stati fragili ed infedeli al suo amo-

Noi siamo pronti a sradicare tutto quello che consideria-mo zizzania, anche se finia-mo con lo strappare una parte di buon grano. Noi ricerchiamo costantemente mezzi spettacolari perché ci sembra che siano più efficaci e sicuri . Noi ci lasciamo attrarre subito dal male che vorremmo immediata-mente stigmatizzare e stroncare. Dio, invece, da parte sua, si com­porta in modo del tutto diverso.

Dio non ha fretta

quasi invisibile. La sua delicatezza nasce dalla stima che ha verso ogni sua creatura: egli non si stanca di offrire ulteriori occasioni di conversione, di cam­biamento, proprio perché sa che rechiamo in noi il marchio incan­cellabile della sua immagine. La sua tenere--aa sgorga dalla sua disponibilità a sanare e consolare, e

CAROVANA DI INVOCAZIONI Signore Dio, tu ci inviti a non fasciarci colpire dalla presenza del male, ma a fare il possibile perché cresca ogni atteggiamento buono, che si ispi­ra al Vangelo. A te diciamo insieme: Padre, donaci la tua pazienza e il tuo amore!

• Ridesta la speranza delle Chiese perché non si lascino abbattere dalle ingiustizie e dalle cattiverie: i cristiani si impegnino a costrui­re un mondo più bello e Più fraterno. Preghiamo.

• Rendi attenti e scrupolosi coloro che devono assicurare l 'ammini­strazione della giustizia: le indagini siano accurate ed i processi si svolgano in modo equo e rapido. Preghiamo.

• Non permettere che ci lasciamo prendere dalla paura quando si trat­ta di difendere il diritto dei deboli: insegnaci la strada della solida­rietà. Preghiamo.

• Accompagna con la forza del tuo Spirito coloro che consacrano le loro vacanze ai più poveri ed abbandonati: sostienili nei momenti difficili. Preghiamo.

• A quanti si trovano in vacanza dona la possibilità di vivere un tempo di meritato riposo e di ritrovare la pace del cuore, nella riflessione, nel dialogo, nell'incontro con te. Preghiamo ...

re. Non perdiamo dunque fiducia e speranza. Non lasciamoci afferrare dalla fretta, che è sempre cattiva consigliera. Verrà il momento della verità, in cui ogni cosa buona appa­rirà nella sua luce. Fino ad allora è bene non essere incauti: potremmo rischiare di buttar via ciò che risulta utile al Regno di Dio.

DA RECITARE IN FAMIGLIA

Signore Dio, è bello fermarsi e trovare il tempo per ascoltarti

e per parlare con te. Ancora una volta tu ci riveli

la tua pazienza e il tuo amore. E ci inviti ad essere benevoli

verso coloro che ci vivono accanto, senza lasciarci prendere dalla voglia di giudicare

e di condannare. Th sei il nostro Padre, per i secoli dei secoli.

Amen.

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III I MfAAç.?,INI Luglio 08 l 7a DOMENICA ORDINARIO"

----------PER CHIEDERE PERDONO----------Signore Gesù, tu ci chiedi di imboccare le strade del Regno e di abbandonare ogni altro percorso, anche se appare seducente. Signore, pietà!

ChiSSà cosa avranno pensato i suoi vicini di casa? Come mai tutto ad un tratto si è messo in testa di comprare quel campo, a qualsiasi costo? Con tanta altra terra, più a buon mercato e più fertile .. . E poi, vendere addirittura tutti i suoi averi per avere quel fazzoletto di terra! Sì, per tutti quelli che ignoravano la

Cristo Gesù, tu ci inviti a considerare il tuo amore come un teSOro prezioso, che vale più di ogni altra cosa. Cristo, pietà!

monio accumulato a prezzo di

tanti sacrifici? Ci vuole più cautela negli affari. .. Ma quel mercante sta facendo la cosa più sensata, al di là delle apparenze . Dal mo­mento che ha trovato una perla di valore inestimabile vuole assicu­rarsela a tutti i costi. Ed è la scelta migliore.

Signore Gesù, tu ci domandi di essere disposti a qualsiasi rinuncia, pur di rimanerti fedeli. Signore, pietà!

il nostro autentico tesoro. Perché

per salvarlo siamo disposti a per­dere tutto, proprio tutto. Il Regno di Dio non è un proget­to tra i tanti, da stipare nel nostro cassetto assieme a molti altri. Quello che offre è unico e quindi diventa la realtà più importante: ne va della riuscita della nostra

esistenza. presenza del tesoro deve essersi trattato di una vera pazzia. Ma quell'uomo sapeva bene quel che face-

UNA PISTA PER L'OMELIA Agli occhi di quelli che lo ignorano o non lo conside­rano la scelta dei discepoli di Gesù sembra avventata, una pazzia. Ma in fondo va e non aveva paura di

correre grossi rischi, pur di assi­curarsi quella ricchezza insperata che gli era capitato di scoprire . Chissà cosa avranno immaginato i colleghi di quel mercante quando ha chiesto loro di acquistare gran parte delle sue perle! Che voglia ritirarsi dal commercio? E perché liquidare con tanta fretta un patri-

n vero tesoro

Il Regno di Dio, in effetti, esige la stessa determinazione. Viene il momento in cui non si può tene­re tutto e quindi bisogna decidere ciò che si deve lasciare e ciò che domanda di essere acquisito a qualsiasi costo. In quel frangente appare in piena luce ciò che per noi è veramente prezioso, qual è

CAROVANA DI INVOCAZIONI o Dio, tu ci offri un tesoro prezioso. Per questo ci dotrUlndi di sacrificare ogni cosa pur di raggiungerlo. Sicuri della tua promessa, ti diciamo insieme: Donaci la vera saggezza!

• Non permettere che le Chiese si lascino attrarre dalle ricchezze di questo mondo. Rendile libere e coraggiose nel realizzare il tuo dise­gno di salvezza. Preghiamo.

• A quanti hanno responsabilità politiche talvolta si richiedono scelte audaci ed impopolari per il bene comune. Sostienili nella loro fatica. Preghiamo.

• IUumina i percorsi dei giovani che si stanno preparando al ministe­ro di prete ed alla vita religiosa. Metti gioia e pace nel loro cuore. Preghiamo.

• Nei luoghi di vacanza prestano servizio tanti stagionali: fa' che ven­gano assicurati i loro diriUi di lavoratori e che possano favorire le ferie di tante persone. Preghiamo.

• Accompagna tutti quelli che soffrono e quelli che si devono soUoporre a cure mediche lunghe ed estenuanti: metti accanto a loro fratelli capaci di consolare e infondere speranza. Preghiamo.

quella che compiono è la scelta più saggia perché scommettono tutto, proprio tutto, su un'offerta van taggiosissima. Vale la pena allora piangersi ad­dosso alla prima difficoltà, al primo sacrificio, alla prima prova? No, se abbiamo capito veramente che per quel "tesoro" ne vale vera-

DA RECITARE IN FAMIGLIA

Signore Gesù, molte volte noi ci troviamo davanti

a scelte difficili: donaci la tua luce perché prendiamo la decisione giusta,

seguendo la saggezza che viene dal tuo Vangelo.

Tu sei la nostra gioia e la nostra vita per i secoli dei secoli.

Amen.

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Il Agosto 08 18a DOMENICA ORDINARIO"

----------PER CHIEDERE PERDONO----------Signore Gesù, tu hai compassione della nostra fame e della nostra debolezza e ci offri il ruo Pane, che dà forza ad ogni pel­legrino. Signore, pietà!

La soluzione proposta dagli apo­stoli è in fondo un modo molto spiccio per lavarsi le mani. Il pro­blema è subito risolto: Congeda la folla e ognuno si arrangi per conto suo, vada a cercarsi il pane di cui ha bisogno. Ma Gesù prova compassione per questa gente che lo ha cercato e seguito, che avverte tanta fame della sua parola da dimenti-

Cristo Gesù, tu vedi la nostra miseria e riconosci le ferite che ci poniamo dentro e ci doni il tuo Pane, che guarisce la no­stra esistenza. Cristo, pietà!

zione e, dopo aver invocato il Padre e recitato la benedizione, comincia a spezzarli e li dà ai discepoli per­ché li distribuiscano. Spezzare il pane, gesto usuale, quo­tidiano, segno di autentica frater­nità: persone che si trovano attorno alla stessa mensa e condividono il cibo. Spezzare il pane, gesto di solida-

Signore Gesù , tu ci insegni a spezzare il pane di ogni giorno con i più poveri e ci regali il tuo Pane, che ridesta in noi l'amo­re. Signore, pietà!

Spezzare il pane, gesto che riassu­me nel modo più efficace chi è Gesù e che cosa fa della sua vita: egli la spezza per noi perché ognu­no abbia parte alla sua gioia ed alla sua pace, perché ognuno possa entrare in un 'alleanza eterna con Dio. Ma po

non lasciamoci prendere trop­facilmente dall'entusiasmo ...

carsi del necessario da man­giare. UNA PISTA PER L'OMELIA

Spezzare il pane è un gesto coraggioso, difficile. Chi lo compie rinuncia a metterse-

I mezzi a disposizione, tutta­via, sono del tutto irrisori: cosa fare con cinque pani e due pesci quando ci sono più di cinquemila bocche? E tuttavia è proprio partendo da quel poco che Gesù riesce a sfama­re tante persone. Il gesto, così come ci viene presentato dal rac­conto evangelico, non ha proprio nulla di magico: è lo stesso gesto semplice che compiva ogni padre quando si sedeva a tavola con i suoi. Gesù prende i pani a disposi-

Date loro voi stessi da mangiare ...

rietà: la fame dell'altro non viene ignorata, dimenticata, messa fra parentesi. Anche per lui c'è un pezzo, a costo di dover limitare quello che si ha a disposizione. Spezzare il pane, gesto di amore: in fondo, infatti, quello che si offre è un poco di noi stessi, del nostro amore, capace di produrre sempre miracoli.

CAROVANA DI INVOCAZIONI Signore nostro Dio, il tuo Figlio Gesù ei ha invitati aUa sua mensa per offrirei il suo Pane. Noi ti invochiamo per tutti gli uomini e le donne che atle1uUmo di essere sfamati ed accolti. E per loro ti diciamo: Insegnaci a spezzare il pane!

• In ogni comunità cristiana si spezzi con gioia il Pane della Parola e dell'Eucaristia e quelli che cercano il tuo volto trovino una mensa a cui sedersi. Preghiamo.

• Ridesta la coscienza di coloro che governano perché non facciano l'abitudine aUa penuria e al disagio di tante persone. Preghiamo.

• Apri le nostre case aU'accoglienza e alla solidarietà perché i ragazzi che cercano affetto trovino una famiglia che si prenda cura di loro. Preghiamo.

• Sostieni tutti i ricercatori che non vetUlono l'anima alla ricchezza, ma cercano una soluzione ai problemi drammatici di tanti uomini. Preghiamo.

• Metti accanto a coloro che portano deifardelli pesanti qualcuno che sia disposto a condividere la loro fatica e la loro pena. Preghiamo.

ne da palte, a pensare solo a se stesso. Chi lo compie muore un poco al proprio egoismo, alla propria voglia

di accumulare. Chi lo compie è pronto a spezzare non solo il pane, ma anche il suo tempo, le sue risor­se ... i1 suo cuore! Chi è disposto a spezzare il suo pane in fondo è un povero che ha fiducia in quel Dio che assicura a tutti il pane e domanda a tutti di assicurarlo a quelli che gli stanno accanto.

DA RECITARE IN FAMIGLIA

Gesù, tu hai spezzato il pane per la folla affam.ata

perché hai provato compassione. Insegnaci a spezzare

il nostro pane con quelli che attendono

un soccorso, del cibo, una casa, un lavoro.

Allora saremo veram.ente i figli di colui che invochiamo

come Padre e che desidera la felicità di tutti i suoi figli.

Amen.

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III 1M.rA~GINI Agosto 08 19a DOMENICA ORDINARIO"

----------PER CHIEDERE PERDONO-----------Signore Gesù, quando si scatena la tem­pesta e siamo presi dall'angoscia, tu ci inviti ad avere fiducia in te. Signore, pietà!

Basta poco per sentirsi perdu­ti. . . Quando la nostra esistenza scorre tranquilla, senza alcun sus­sulto e tutto sembra rientrare nei parametri della tranquillità, ci sembra quasi di essere dei leoni. Ma appena ci si imbatte in un pro­blema serio, appena la nostra salute deve fare i conti con qualche difficoltà, appena la brez­

Cristo Gesù, quando la nostra fede si fa incerta e cominciamo ad affondare, tu ci prendi per mano. Cristo, pietà!

sorse, sulle proprie capacità e non affidarsi a lui , non abbando­narsi a lui con la stessa fiducia di un bambino. Finché Pietro guarda verso Gesù riesce a camminare sulle acque, ma appena si lascia catturare dalla violenza degli elementi e distoglie lo sguardo dal Signore, subito co­mincia a sprofondare.

Signore Gesù, quando le prove della vita ci inducono a smarrire la speranza, tu ci vieni incontro e ci tendi la mano. Signore, pietà!

re solo dal desiderio di essere fedele al suo Signore riesce ad attraversare anche epoche terribi­li, con lucidità e serenità, ma ap­pena inizia a pensare a se stessa, alla sua immagine, alle difficoltà con cui deve misurarsi, subito smarrisce la leggerezza che le vie­ne dal Vangelo e diventa malde­stra perché carica di zavorra.

za lascia il po-sto a qualche folata di ven-to, subito il nostro coraggio viene

UNA PISTA PER L'OMELIA "Coraggio, sono io, non abbiate paura!".

meno ... E che dire quando si entra in una turbolenza vera e propria, quando ci si trova nel bel mezzo di una tempesta? Allora si rischia di cadere nell'angoscia più nera, di sprofondare nella pau-ra .. . Accade ad ognuno di noi, nella sua esperienza personale. Accade anche alla comunità dei cristiani. La tentazione è la stessa: contare solo su se stessi, sulle proprie ri-

Non abbiate paura!

Finché teniamo il nostro sguardo fisso su di lui riusciamo a percor­rere anche sentieri ad alto rischio, ma appena ci lasciamo catturare dai pericoli che ci stanno attorno, appena cominciamo a pensare a quello che ci potrebbe capitare, subito perdiamo la forza d'animo necessaria per andare avanti. Finché la Chiesa si lascia condur-

CAROVANA DI INVOCAZIONI Altraversianw momenti starici dijficili, Signore, epoche complicate e convulse, dense di cambiamenti. Non abbandonarci alle nostre paure. Ci rivolgianw a te, che sei il nostro Dio, dicendoti: Abbiamo fiducia in te, Signore!

• Rischiara l'orizzonte delle comunità cristiane: non permettere che cedano alla stanche=a, che si lascino intimorire dalle difficoltà e dai pericoli. Preghiamo.

• Dissipa la spessa coltre deU'omertà e deU'acquiescenza che permette il dilagare del male: sostieni coloro che decidono di lottare per la giustizia e per la pace. Preghiamo.

• Incoraggia i giovani che decidono di donarsi con animo generoso a te e aifrateUi: liberali da tutto ero che impedisce loro di seguire Gesù con fedeltà e determinazione. Preghiamo.

• Ridesta la capacità di stare insieme, di dialogare, di incontrarsi: accompagna tutti coloro che si trovano in vacanza perché ritrovino un tempo per te e per gli altri. Preghiamo.

• Assisti chi si impegna a stare accanto ai malati e a ridare speranza alle persone depresse e angosciate: metti nei loro gesti il calore deU'amicizia e dellafraternità. Preghiamo.

"Sono io", ci dice Gesù. Contate su di me, sulla mia presenza. E in effetti la ra­

gione della nostra fiducia, la sor­gente della nostra speranza è lui, solo lui, la sua parola, la sua mano tesa. Non la nostra abilità consumata di navigatori, capaci di superare qualsiasi insidia. Non la nostra esperienza adusa ad affrontare i pericoli. Ma la luce e la forza che vengono da lui.

DA RECITARE IN FAMIGLIA Anche a noi, Gesù,

capita di attraversare il lago in tempesta.

Quando arriva il momento della malattia,

quando il dolore bussa alla nostra porta,

quando sperimentiamo qualche difficoltà ...

non permettere che ci lasciamo vincere dalla paura.

Aumenta la nostra fede in te, ridesta la nostra speranza.

Amen.

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IM.fv\AGINI Agosto 08 20a DOMENICA ORDINARIO"

----------PER CHIEDERE PERDONO-----------Signore Gesù , tu accogli le nostre invoca­zioni e ti chini con amore sulle nostre pia­ghe e sui nostri dolori. Signore, pietà!

Sono Fabrizio ed ho scelto di tra­scorrere una settimana a Lourdes come barelliere. A ventidue anni l'esperienza della vicinanza a quan­to di più estraneo ci sia nella mia vita - la malattia, la sofferenza, la disabilità mentale, la morte - mi aiuta ad interrogarmi sulla mia identità, sul senso della mia giovi­nezza e del tempo che vivo e che non va buttato via. In effetti i

Cristo Gesù, tu metti alla prova la nostra fede e ci domandi di abbandonarci con fiducia a te. Cristo, pietà!

spirito di servizio di tanti altri vo­lontari nei gesti semplici di silen­ziosa carità, ma anche nella puntua­lità mattiniera, un segno di atten­zione a cui ho fatto davvero fatica ad attenermi. Con gli altri giovani volontari ho vissuto bei momenti di amicizia, condividendo spesso la fatica fisica, la stanchezza, confrontando le no-

Signore Gesù, tu ci sorprendi ogni giorno con tanti esempi inaspettati di misericor­dia e di bontà. Signore, pietà!

non mancano mai perché Dio spes­so ci dà appuntamento in luoghi strani, inaspettati. Così accade di trovare la speranza là dove ci si aspetterebbe la disperazione, o la fiducia del cuore dove ci si attende­rebbe l'amarezza. Quel giorno anche Gesù è rimasto sorpreso: sorpreso della fede di quella donna che non si arrende

giorni a Lourdes mi hanno dato la più efficace testimo­nianza della dignità che

UNA PISTA PER L'OMELIA

davanti alla prima prova, alla prima difficoltà. E fa venire allo scoperto il profondo del suo cuore, il suo desiderio di essere esaudita, la sua fiducia in Gesù ...

ancora conserva un'umanità mutilata. Una dignità appa­rentemente assente e per questo spesso lasciata ai margini nella no­stra società dell'efficienza. A questo pensavo mentre parlavo con Maria Grazia, con Olga, con Dino e Raf­faele , giovani "feriti" nella mente e nel corpo o mentre accompagnavo in bagno un uomo, che ha bisogno di essere costantemente seguito e sostenuto da qualcuno. A me stesso ho chiesto di imitare lo

Una sorpresa ...

stre esperienze di fede e di vita, oppure uscendo la sera a bere una birra al bar. Lo confesso: per me è stato un pel­legrinaggio spirituale, alla ricerca di Dio. E mi è sembrato di sentire la sua presenza nel desiderio di Lui da parte di malati e pellegrini, nelle candele anonime accese ai piedi della Madonna". Nella vita del credente le sorprese

CAROVANA DI INVOCAZIONI Signore, tu sei venuto proprio per tutti: la tua parola e la tua salvezza sono doni destinati ad ogni uomo e ad ogni donna. E portano frutti abborulanti ed insperati. Per questo ti preghiamo, dicendo: Tu sei il Padre di tutti, ascoltaci!

o Fa' che i credenti di ogni religione uniscano i loro sforzi per abbat­tere l'ingiustizia e lo sfruttamento. Accresci il loro impegno a favore della pace. Preghiamo ...

o Dona la tua saggezza a chi ha il compito di preparare le leggi per il nostro Paese. Non si lasci intimorire quando è in gioco il bene comu­ne e la sorte dei poveri. Preghiamo ...

o Ren.dici accoglienti verso coloro che arrivano da altre città e da altre nazioni. Liberaci dai sospetti e dai pregiudizi. Preghiamo ...

o Fa' che nessun turista abbia mai a ferire la dignità di coloro che appartengono ad altre culture e che manifesti rispetto per i luoghi sacri dei popoli della terra. Preghiamo ...

o Accompagna le nostre famiglie nel tempo delle vacanze. Rallegrale con. tanti incontri di amicizia, con. la possibilità di stringere relazio ni nuove. Preghiamo ...

Quanti "pagani" continuano ancor oggi a destare il nostro stupore e ci rallegrano con i loro gesti e le loro parole. Scopriamo allora l'azione misteriosa dello Spirito nelle pie­ghe di questa nostra storia. Scopriamo che il Vangelo non è un libro destinato a pochi, ma un an­nuncio di gioia che raggiunge tutti coloro che attendono salvezza.

DA RECITARE IN FAMIGLIA

Se abbiamo occhi attenti ed un cuore aperto ed accoglieilte

anche oggi, Signore Gesù, tu continui a meravigliarci

e a rallegrarci con tanti incontri che lasciano un segno di speranza e di bontà.

Che tu sia benedetto per le sorprese belle che dissemini sulla

nostra strada! Amen_

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IMMAGINI Agosto 08 21 a DOMENICA ORDINARIO"

----------PER CHIEDERE PERDONO-----------Signore Gesù, tu ci porti una parola di libertà, che ci strappa ai nostri sbanda­menti e ci indica la strada della vita. Signore, pietà!

o gni venerdì sera Gérard prega per la pace nella piccola chiesa del suo villaggio, situato ad una sessan­tina di chilometri da Kigali. Recita la preghiera di san Francesco d'Assisi: "Là dove c'è l'odio, fa' che io porti l'amore ... ". Ruandese, rifiuta di dichiararsi hutu o tutsi. "Sono cri­stiano e questo basta" - dice . Un suo fratello, sua cognata e molti amici sono morti durante il

Cristo Gesù, tu ci offri la misericordia eli Dio e guarisci la nostra esistenza con il perdono. Cristo, pietà!

"I miei fratelli che sono in cielo hanno offerto la loro vita per l'unità del Paese". Lui, Gérard, si è impegnato a tem­po pieno nella diocesi: catechista, predica le missioni di riconciliazio­ne. Incontra molte vedove, molti orfani, molti prigionieri. "Bisogna guarire le ferite - dice - Bisogna la­sciare che il Signore ci dia un cuore

Signore Gesù, tu sei il nostro salvatore perché ci doni la possibilità di vivere in modo nuovo, da figli di Dio. Signore, pietà!

educata nella fede cristiana e l'ave­va lasciato andare" . "Tu sei il Cristo" non è una frase qualsiasi, da pro­nunciarsi a cuor leggero. Questa affermazione, se autentica e since­ra, trasforma tutta la vita di un uo­mo. A partire da quel momento, infatti, non è più possibile ignorare la sua parola ed il suo esempio. Quando la vita scorre tranquilla,

genocidio del 1994. Lui stes­so è stato molto vicino alla UNA PISTA PER L'OMELIA

quando imperversano bufere terribili, in ogni frangente lui, il Cristo, diventa il punto di riferimento, Colui che solo morte.

Rifugiato nella parrocchia, con un centinaio di persone, Gérard ha pregato molto intensa­mente quando sono arrivati i mili­ziani con i loro machete. "Alla fine ci hanno risparmiati - dice -, ma molti dei miei amici sono stati ucci­si". E pensa a Cipriano e Dafrose, che sono stati uccisi con i loro sei figli . Il Rwanda è una terra segnata dal sangue dei martiri, un seme che -secondo Gérard - porterà dei frutti:

Tu sei il Cristo ...

nuovo. E imparare a perdonare. Non è facile, quando gli assassini sono dei nostri vicini di casa". Gérard ricorda la storia di quella donna che ha incontrato mentre predicava una missione. '~veva tro­vato per strada proprio quel mili­ziano che aveva ucciso suo marito e i suoi figli. E aveva pensato di ucci­derlo. Ma poi si era ricordata che i suoi genitori l'avevano

CAROVANA DI INVOCAZIONI o Dio, se riconosciamo in Gesù il tuo Figlio, il1Wstro salvatore, la 1Wstra vita viene trasformata.. Per questo ti diciamo: Ravviva la 1WStra fede, Signore.

• Fa' che le Chiese ritrovino l'unità attorno alla romune confessione di fede in Cristo. Preghiamo ...

• Ii affidiamo il servizio di comunione che il vescovo di Roma svolge a favore di tutte le Chiese. La sua parola ridesti i pastori tiepidi e richiami alla radicalità del Vangelo. Preghiamo ...

• Lo studio della storia ci aiuti a non ripetere gli sbagli del passato e ad essere vigilanti difronte aifenmneni ambigui del nostro tempo. Preghiamo ...

• Difendi il diritto dei poveri: nelle assunzioni si destini un posto anche a coloro che S01W portatori di handicap o che sono particolarmente fragili. Preghiamo ...

• Dona a genitori e figli di ascoltare insieme la tua Parola e di invo carti con fiducia e gratitudine. Preghiamo ...

può offrire salvezza e miseri­cordia, strappandoci al pote­

re del male. Gérard, e con lui una folla di discepoli di Gesù, hanno capito che il Vangelo può diventare realtà e condurre la storia degli uomini su sentieri di pace e di riconciliazione. Perché non è una parola qualsiasi ma un messaggio capace di trasformare anche le situazioni più lacerate. Perché attra­verso questa parola lui, Gesù, agi-sce in noi.

DA RECITARE IN FAMIGLIA

Noi crediamo in te, Signore Gesù, solo in te troviamo luce e pace,

e la forza di vivere in modo nuovo. lnsegnaci la strada

della saggezza e dell'amore, della comprensione

e del dialogo_ Th vivi e regni

nei secoli dei secoli. Amen_

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IMMAGINI Agosto 08 220 DOMENICA ORDINARIO"

----------PER CHIEDERE PERDONO-----------Signore Gesù, tu salvi il mondo non con la forza, ma con l'amore. Th sei venuto a noi nella debolezza e nella misericordia. Signore, pietà!

119 agosto 1943, in un carcere vici­no a Berlino. veniva decapitato un contadino austriaco di 36 anni, cat­tolico e padre di tre figli . La sua colpa: essere un oppositore del na­zismo ed essersi rifiutato strenua­mente, in nome della sua fede cri­stiana., di combattere agli ordine di Adolf Hitler. Quest'uomo si chiama­va FranzJagerstatter, e scelse

Cristo Gesù, tu cambi la storia offrendo la tua vita, sulla croce. Tu doni tutto te stes­so fino in fondo, per strapparci al potere del male. Cristo, pietà!

dal villaggio natale di Hitler, ebbe molto chiara nella sua coscienza l'impossibilità per un cristiano di essere soldato in un esercito co­mandato da un potere iniquo ed anticristiano. Ecco cos significa per un discepolo di Gesù prendere ogni giorno la propria croce e seguirlo. La croce

Signore Gesù, tu chiedi ad ognuno di noi di seguini per la via che conduce al Calvario , per condividere con te la risurrezione e la gloria. Signore, pietà!

scienza del male che avrebbe potu­to compiere, quel giovane austriaco ha deciso che non sarebbe sceso a compromessi, anche se così facen­do avrebbe messo in pericolo la sua esistenza. Avrebbe potuto scegliere la strada dell'acquiescenza e del compromesso, ma avrebbe tradito la sua coscienza e Colui nel quale

aveva riposto la sua speranza. di testimoniare con la sua vita la sua fedeltà al Vangelo ed il suo rifiuto di seguire l'ideologia e il comporta-

UNA PISTA PER L'OMEI.IA Appare allora come la croce sia veramente il "caso serio" che fa emergere la nostra fede; abbracciarla, andarle in­contro significa credere vera­mente in Gesù e nel suo Van-

mento dei nazisti. Jagerstat-ter, vissuto in un piccolo vil-laggio a pochi chilometri dalla Baviera e dai luoghi in cui Joseph Ratzinger ha passato alcuni anni della sua infanzia, è stato recente­mente proclamato beato da papa Benedetto XVI. Nel pieno della guerra e del clima di propaganda bellica creato dalle autorità naziste, questo giovane padre di tre figlie, nato e cresciuto a soli 30 chilometri

Prendere la croce eseguirlo

non è una disgrazia che capita improvvisa e non si può far nulla per evitarla. Non è la classica tegola che cade dal tetto .. . o l'incidente che arriva inaspettato. La croce è la sofferenza a cui si va incontro pur di rimanere fedeli al Signore Gesù, a qualsiasi costo, anche di perdere la vita. Dal momento in cui ha avuto co--

CAROVANA DI INVOCAZIONI o Dio, la stradn che si presenta davanti al discepolo di Gesù non è faci­le e comoda. Ma conduce alla vita ed aUa gioia eterna. Per questo ti dicUl.mo: Donaci, o Dio, il tuo spirito di verità!

o Le Chiese ascoltino con attenzione le parole dei tuoi profeti, anche se sono scomode. E i cristiani affrontino difficoltà e sacrifici pur di rimanere fedeli al Vangelo. Preghiamo ...

o Coloro che si impegnano a servizio deUa comunità lo facciano con generosità, con un animo disposto aUa coUaborazione ed aUa stima reciproca. Preghiamo ...

o Non permettere che i bambini vengano privati di un'educazione cri­stiana. I genitori prendano a cuore la crescita deUa fede e diano un buon esempio ai loro figli. Preghiamo ...

o Coloro che portano grandi responsabilità si trovano talvolta davanti a decisioni difficili. Illumina la loro coscienza perché scelgano il bene più grande. Preghiamo ...

o Incoraggia gli ~orzi di quanti contrastano l'arroganza e la cattive­ria. Non permettere che si vengano a trovare inermi ed isolati. Preghiamo ...

gelo, abbandonarla con qualsiasi scusa O pretesto vuoI dire, di fano, non essere disposti a "perdere" la propria vita per lui. Un esempio eroico, certo, quello di Franz, ma che ci richiama alla inevi­tabilità di una scelta, da cui dipen­de la nostra salvezza e felicità eter-na.

DA RECITARE IN FAMIGliA

È vero, Gesù, non è facile essere tuoi discepoli:

tu ci chiedi di affrontare sacrifici e sofferenze

pur di riInanerti fedeli. Donaci la forza

di prendere ogni giorno la nostra croce per condividere

la tua risurrezione e la tua gioia,

per i secoli dei secoli. Amen.

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Settembre 08 230 DOMENICA ORDINARIO"

-----------PER CHIEDERE PERDONO-----------Signore Gesù, tu ci hai insegnatO ad amare e ci chiedi di correggerci l'un l'altro, fraternamente. Signore, pietà!

N on è facile vivere da fratelli. Al di là delle buone intenzioni e delle belle dichiarazioni, prima o poi arriva il momento in cui bisogna affrontare dei conflitti e dei contra­sti. Comportamenti che feriscono, una parola di troppo, qualche volta anche un tono di voce che fa intui­re arroganza e disprezzo: basta poco per mettere in pericolo la comunione. C'è allora a di-

Cristo Gesù , tu ci hai offerto tutto te stesso e ci inviti a vivere una comunione profonda, di preghiera e di solidarietà. Cristo, pietà!

le sue responsabilità ed adoperi un linguaggio schietto e franco. Alla luce del sole, dunque, per esprime­re quello che si prova e per chiede­re all'altro di prendere in conside­razione la propria sofferenza e il torto subito. Se questo non funzio­na .. . • "Prendi con te una o due perso­ne, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni ... ".

Signore Gesù, tu ci chiedi di radunarci insieme perché i doni di ognuno diventino una ricchezza per tutti. Signore, pietà!

ta da Gesù. • Infine "se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il paga­no e il pubblicano", persone, cioè, per le quali - anche se vengono escluse dalla comunità - si continua a pregare. La domanda, arrivati fin qui, diven­ta inevitabile : siamo disposti a met­tere in pratica questi consigli di Gesù? Siamo pronti a prendere sul

sposizione una strada larga, che viene imboccata con tutta facilità . È la strada delle lamentele, della maldicenza,

UNA PISTA PER L'OMEliA

serio un percorso in cui ai giudizi che tranciano netto, alle sentenze espresse con fretta e determinazione, si sostituisce la pratica dell'in­contro, dell'ascolto e del dia-della critica alle spalle in cui

si scarica il risentimento, il dispia­cere per quello che S1 e ricevuto. Ma non è questo il percorso che propone Gesù. Egli induce a mettersi per un sen­tiero stretto, ma capace di dare frut­ti impensati. • "Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va' e ammonisci­lo fra te e lui solo ... ". È il primo passo da compiere. Prevede che l'offeso esca allo scoperto, assuma

La carità alla prova

Anche questo secondo passo non è così facile. Invita, infatti, ad uscire dalla "questione privata" e ad inve­stire due o tre membri della comu­nità perché esprimano il loro giudi­zio ed intervengano. • "Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità". In tal modo la comunità non diventa semplice spettatrice, ma assume un ruolo attivo, fa la sua parte per aiutare un fratello a ritrovare la strada traccia-

CAROVANA DI INVOCAZIONI Tu sei nostro Padre e vuoi che ci trattiamo come fratelli. Per questo ci chiedi di perdonare chi ci ha offeso. A te insieme diciamo: Donaci un cuore nuovo!

• Le tue Chiese sappiano identificare il male senza timore. Ma anche offrire il tuo perdono a queUi che si pentono e vogliono cambiare vita. Preghiamo ...

• Gli studwsi di morale ci aiutino a considerare con accuratezza i grandi problemi attuali e a trovare strade percorribili per seguire i valori fondamentali. Preghiamo ...

• Fa' che nellefamiglie i genitori accettino il loro ruolo con semplicità e con grande benevolenza. E insegnino ai figli il perdono reciproco e la solidarietà. Preghiamo ...

• Proteggi coloro che attraversano momenti difficili: non siano abban­donati alla loro solitudine, ma trovino persone competenti e com­prensive. Preghiamo ...

• Sostieni quelli che hanno il compito di amministrare la giustizia. Renditi attenti ed accurati nella ricerca dei colpevoli. Preghiamo ...

logo? Se ci sta a cuore la comunità a cui apparteniamo, sì. Se la riteniamo semplicemente un "optional", un elemento in più, allora probabil­mente no. Ma allora tutto perde senso, anche il ritrovarci insieme nella santa assemblea dell'Eucari­stia, anche la presenza del Signore che ci viene assicurata quando siamo radunati "nel suo nome".

DA RECITARE IN FAMIGLIA

Tu non vuoi, Gesù, che il male cresca in mezzo a noi

e ci rovini la vita: tu ci chiedi di

correggerci a vicenda, con semplicità e schiettezza

E ci inviti a regalarci compassione e perdono. Th tracci davanti a noi

la strada della vera gioia. Amen.

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IM.MAGINI Settembre 08 250 DOMENICA ORDINARIO_

----------PER CHIEDERE PERDONO-----------Signore Gesù, tu ci inviti ad avere un cuore buono, libero da gelosie ed invidie, umile e generoso. Signore, pietà!

L parabola eli oggi - vale la pena precisarlo subito - non è una lezio­ne sui diritti sindacali o sulla gius­tizia retributiva. L'argomento di cui si parla è "il Regno dei cieli" e Gesù vuoI far capire che funziona in un sistema molto diverso dal nostro. A comandare, infatti, non è la logi­ca della giustizia, e dei diritti, ma quella dell'amore, e del dono gra­tuito.

Cristo Gesù, tu ci chiedi di non desiderare i primi posti e di accettare di metterei aI servizio degli altri. Cristo, pietà!

caso viene rispettata: il "contrat­to" viene onorato. Dio non disat­tende mai le sue promesse! • In ogni caso, comunque, appa­re una realtà che dovrebbe far riflettere ... Il padrone della vigna agisce per bontà, non per interes­se. Gli operai gli verrebbero a co­stare molto di meno se applicasse la "logica sindacale". In questo

Signore Gesù, tu ci domandi di provare gioia e gratitudine per tutto il bene com­piuto dai nostri fratelli. Signore, pietà!

bontà, la generosità, il desiderio di dare felicità, rimettendoci di tasca propria. A questo punto la domanda è inevitabile: Noi, come reagiamo di fronte alla bontà, alla misericordia che Dio riserva ai nostri fratelli? Ce ne rallegriamo oppure ci ribelliamo? • Ecco perché la sentenza finale ("Così gli ultimi saranno i primi e

• Nessuno si merita la gioia di Dio. Nessuno può affer­mare di averne diritto. Una pretesa del genere starebbe

UNA PISTA PER L'OMEUA i primi gli ultimi"). Il Regno di Dio funziona secondo la logica dell'amore. Chi l'ha

a dimostrare che non ha proprio capito nulla. Nessuno può dunque presentarsi a Dio come un dipen­dente che esige il pagamento di quello che gli è dovuto .. . • A lavorare nella "vigna" si arriva ad ore diverse ... ma questo non dà titolo a pretendere di più. Perché? Perché la giustizia in ogni

La logica di Dio

caso, infatti, chi ha lavorato un'ora soltanto avrebbe dovuto ricevere un dodicesimo di dena­ro, chi solo tre ore un quarto di denaro. • Dopo quest'ultimo ragiona­mento appare chiaro che se la giustizia non è disattesa, ad ispira­re un simile comportamento è la

CAROVANA DI INVOCAZIONI Signore Dio, ad ognuno di noi tu chiedi di collaborm'e al tuo progetto di salvezza. E non ci consideri dei salariati, ma dei figli. Aumenta in noi uno spirito autentico di famiglia. Per questo ti preghiamo dicendo: Donaci la gioia di lavorm'e per te!

o Tutti i batte=ati mettano le loro risorse a servizio del tuo progetto d'amore. Nessuno soffra di gelosia o di invidia per i successi degli altri. Preghiamo ...

o Nelle comunità parrocchiali la ripresa delle attività pastorali coinci­de con la ricerca di catechisti, di animatori, di persone disponibili per svolgere un servizio. Fa' che ognuno sappia donare con genero­sità il suo tempo e le sue capacità. Preghiamo ...

o Nei luoghi di lavoro i giovani trovino un ambiente accogliente, in cui si rispettano le norme di sicure=a. Preghiamo ...

o Fa' che nella scuola gli alunni che fanno fatica ad imparare trovino insegnanti pazienti e attenti alle loro difrlColtà. Desta in ogni stu­dente la capacità di impegnarsi e di lavorare insieme agli altri, Preghiamo ...

o I cristiani che hanno del tempo a disposizione costruiscano una cate­na di solidarietà per vincere la solitudine dei malati e degli anziani e prestare un soccorso concreto a chi si trova· in difrlColtà, Preghiamo ...

preso per un'azienda non ha capito nulla. È un po'

come il figlio maggiore nella para­bola del figliol prodigo (o del "pa­dre misericordioso"). Ha obbedi­to sempre, ha lavorato, è rimasto in casa ... ma non capisce suo padre e non è disposto a parteci­pare alla festa per il ritorno del fratello!

DA RECITARE IN FAMIGLIA

Ad ognuno di noi, o Padre, tu cltiedi di fare la sua parte

perché si realizzi il tuo disegno di amore.

Nel lavoro o a scuola, in casa e in parrocchia

fa' che siamo sempre generosi e pronti ad impegnarci,

felici quando gli altri raggiungono dei successi.

Amen,

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!IMMAGINI Settembre 08 26a DOMENICA ORDINARIO_

----------PER CHIEDERE PERDONO-----------Signore Gesù , tu hai risposto con genero­sità alla missione che il Padre ti ha affida­to. Tu non hai misurato l'amore per noi. Signore, pietà!

La frase di Gesù, lanciata ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo, deve aver avuto l'effetto di uno schiaffo in piena faccia. Tanto più vio­lento quanto inatteso ... I pubblicani e le prostitute non sono stinchi di santi. I primi non vanno tanto per il sottile pur di far soldi. Assumono il ruolo dei collaborazionisti con il potere romano (che ha invaso e sog­

Cristo Gesù, tu sei stato in mezzo a noi come colui che serve. Tu hai accettato di prendere su di te il peccato del mondo. Cristo, pietà!

liturgie, rivolgono costantemente a Dio le loro preghiere a nome di tutto il popolo e assicurano il governo reli­gioso di Israele. Solo il paragone, dunque, può suo­nare offensivo! Ma Gesù vede al di là delle apparen­ze ... Riconosce gli sbagli dei primi, il peccato che ha devastato la loro esi­stenza, ma anche la conversione sin-

Signore Gesù, tu ci inviti a collaborare con te per far crescere la pace e la frater­nità. Tu chiedi ad ognuno di fare la sua parte, con gioia. Signore, pietà!

Per Dio, infatti, non esistono rendite di posizione, situazioni di privilegio che permettono di vantare dei diritti . Ciò che conta è la risposta del cuore, cioè i fatti , i comportamenti, le scelte. Ecco perché la sentenza che sbalor­disce ... un avviso in piena regola a vegliare sul proprio cuore, sul modo in cui viviamo, sull'impegno che met­tiamo nel vivere il Vangelo.

giogato la Palestina) , vanno a spremere la povera gente pur di riscuotere una gran quan­tità di tributi, approfittano dell 'ignoranza degli sprovve-

UNA PISTA PER L'OMEUA

Essere cristiani dal punto di vista anagrafico non è una sicurezza. Il Regno di Dio non si costruisce sui registri, ma sull 'esistenza concreta dei di­scepoli. Ed è meglio "essere cristiani senza dichiararlo, che dichiararlo senza esserlo".

duti per imporre balzelli ine­sistenti. Le seconde hanno accettato di ven­dere il loro corpo per denaro e, per attirare clienti non rinunciano a sedurre uomini sposati, minacciando così il loro matrimonio, inducendoli a venir meno alla fedeltà dovuta al proprio coniuge. A fronte di queste due categorie stan­no invece coloro che praticamente "vivono" nel Tempio e presiedono le

Preceduti dai ladri e dalle prostitute

cera che in certi casi ha letteralmente trasformato la loro vita (basti pensare a Zaccheo!). La loro generosità stride ora fortemente con la saccenteria di quelli che credono la loro salvezza garantita, assicurata. Ma, purtroppo, le loro opere non coincidono con le loro dichiarazioni, le apparenze contrastano con la realtà . . . ed è que­sta che conta agli occhi di Dio.

CAROVANA DI INVOCAZIONI Signore Dio, tu badi più aifatti che alle parole. Tu perdoni i nostri "no': se poi ci pentUI11W e seguiamo le tue indicazioni. E' confiducia ed amore, dunque, che ti invochiamo, dicendo: Aascoltaci, Padre buono!

• Ti preghiamo per le Chiese: le celebrazioni domenicali deU'Eucaristia ridestino nei cristiani il desiderio di te, o Dio, e l'impegno a favore dei più poveri e abbandonati. Preghiamo ...

• Ti invochiamo per tutti quelli che hanno responsabilità importanti nelÙl vita economica del nostro paese. Non ignorino le necessità di tante famiglie e Ùl sorte di tanti Ùlvoratori. Preghiamo ...

• Ti supplichiamo per tutti i bambini abbandonati, per queUi che non hanno assaporato il calore di una famiglia. Non manchino genitori disposti ad accoglierli come figli in casa loro, a donare affetto e tene­re=a. Preghiamo ...

• A te affuliamo i giovani, con il loro entusiasmo e i loro momenti di depressione, con i loro sÙlnci e le loro aspre=e. Metti accanto a loro educatori autorevoli e competenti. Preghiamo ...

• Alle ragazze madri dona Ùl forza necessaria per affrontare Ùl mater­nità. Trovino una rete di solidarietà e di amicizia, che le aiuti afar­fronte ai problemi più urgenti. Preghiamo ...

Nessun ruolo, nessun ministero, nes­sun servizio sono di per sé un bigliet­to d 'ingresso valido per partecipare alla gioia di Dio: conta piuttosto il modo in cui abbiamo onorato la re­sponsabilità con il nostro comporta­mento. Così accade qualcosa di simi­le a ciò che avviene nelle corse spor­tive: chi si crede arrivato finisce col farsi sorpassare!

DA RECITARE IN FAMIGLIA

Smuovici dall'inerzia, Signore Dio, e donaci un nuovo coraggio,

un nuovo entusiasmo. Non permettere che ci consideriamo arrivati.

Ridesta in noi la passione per il Vangelo,

il desiderio di aiutare gli altri per Cristo nostro Signore.

Amen.

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Il IMMAGINI Ottobre 08 . 270 DOMENICA ORDINARIO"

----------PER CHIEDERE PERDONO-----------Dio ap ra i nostri cuori alla sua tenerezza e al suo perdono perché possiamo riconoscere con semplicità i nostri peccati.

Signore Gesù, tu sei la Parola fatta carne per rivelarci ['amore infinito di Dio. Trasforma la nostra esistenza, donaci il tuO sguardo limpido e buono. Signore, pietà!

, E quello che emerge, immediata­mente, nelle prime battute del rac­conto. Pare di vederlo quest'uomo che sceglie un terreno adatto, che pianta le piccole viti, che circonda la proprietà con una siepe e pensa addirittura a costruire un torchio per la spremi tura dell 'uva ed una torre per la difesa della proprietà. Pare di vedere la cura e l'at-

Cristo Gesù, tu sei la Pietra scartata dai costruttori e divenuta la pietra d'angolo. Liberaci dalle false sicurezze perché possiamo costruire la nostra vita sulla salda roccia che tu ci offri. Cristo, pietà!

Una lisposta razionale non c'è, è vero. È il mistero del male, lo scatenarsi dei peggiori istinti e delle più cru­deli brutalità che stride con la mani­festazione di un amore limpido e smisurato. È il mistero dei rifiuto riservato a Gesù fino a cercare la sua morte

Signore Gesù , tu sei il Risorto, colui che è passato attraverso la morte ed ora è il Signore dell'universo. Sostienici nel tempo della prova perché la nostra speranza non venga meno. Signore, pietà!

ingrati e violenti, Dio non desiste dal suo amore . Sì, perché egli que­sta vigna la ama ed ha fiducia nei frutti che può dare. Proprio il rifiu­to, paradossalmente, innesca un'of­ferta ancora più grande di salvezza, che raggiunge tutti gli uomini. Dio non si lascia sconfiggere dal male. E tuttavia ha bisogno di vi-

tenzione con cui procede, nonostante la fatica, resa più pesante dal caldo, portando-

UNA PISTA PER L'OMEUA

gnaioli che condividano il suo amore, la sua cura, la sua tenerezza.

si dentro il sogno di un vigneto che a suo tempo produrrà frutti abbondanti. E contrasta con tutto questo la rea­zione violenta dei vignaioli nei confronti di coloro che sono venuti a ritirare il raccolto. Com'è possibi­le che si risponda all'amore con l'ingratitudine, con la cattiveria, con la violenza? Arrivando addirit­tura ad uccidere il figlio del padro-ne!

L'amore per la vigna

per spazzarlo via, per farlo tacere per sempre, per impedire che con­tinui ad operare, a guarire, a dona­re misericordia e luce . È il mistero della sua Passione e della sua Morte, di come si sia potu­to in breve giudicarlo e condannar­lo, inchiodarlo ad una croce e farlo morire. Ma per quanto gli uomini si rivelino

CAROVANA DI INVOCAZIONI Il Signore ci ama: è questa certezza a sostenere la nostra preghiera. A lui diciamo insieme: Rendici fedeli ed operosi!

• Ricordati di tutti coloro che condividono la nostra speranza. Rendici sale della terra, capaci di dare un senso all'avventura umana e di trasmettere consolazione e pace. Preghiamo ...

• Aumenta in mezzo a noi il numero dei profeti, che denunciano le ingiustizie e ci aiutano a discernere il bene dal male. Rendici atten­ti alla loro voce. Preghiamo .. .

o Sostieni i responsabili delle Chiese e della società. Mettano la loro competenza a servizio del bene comune, senza cercare vantaggi per­sonali. Preghiamo ...

o Rischiara l'esistenza di coloro che non ti conoscono. Possano incO* trarti un giorno, nel profondo del loro cuore e sperimentare la tua bontà. Preghiamo ...

o Accompagna studenti ed insegnanti nel percorso del nuovo anno sco­lastico. Ognuno faccia con impegno la sua parte e affronti la sua fati­ca quotidiana per una crescita comune umana ed inteUettuale. Preghiamo ...

Tutti quelli che vi lavorano, che assumono compiti e re­sponsabilità non possono

ignorare che un giorno ne dovran­no rendere conto. Nessuno si arroghi, dunque, il dirit­to di farla da padrone. Nessuno si ritenga autorizzato a sfruttare e dominare, a fare il bello e il cattivo tempo. Nessuno si illuda di poter sfuggire al suo giudizio . Nessuno irride impunemente al suo amore per gli uomini.

DA RECITARE IN FAMIGLIA

Signore Gesù, siamo noi la vigna di Dio:

attraverso di te il Padre ha riversato su ognuno di noi la sua tenerezza

e ha rivelato il suo amore. Metti tanta gratitudine

nel nostro cuore e il desiderio di servirti

con animo umile e gioioso.

AMEN

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Ottobre 08 280 DOMENICA ORDINARIO"

----------PER CHIEDERE PERDONO-----------Prima di sederci alla tavola che Dio ha preparato per noi, chiediamogli di liberarci dai nostri peccati.

Signore Gesù, m ci hai portato una Buona Novella, un annuncio capace di cambiare la noStra esistenza. Perdonaci perché talvolta non ci fidiamo delle me promesse di felicità. Signore, pietà!

Matteo non è l'unico a riferirci questa parabola e tuttavia solo nel suo vangelo troviamo il particolare della veste nuziale. Qualcuno po­trebbe prenderlo per un elemento di poco conto, ma nella storia esso riveste un'importanza decisiva: pro­prio perché non vestito in modo adeguato quell 'uomo è stato buttato fuori dalla sala del banchetto! Ma possibile, dirà qualcuno, che

Cristo Gesù, m hai versato per noi il tuo Sangue, sulla croce, per farci vivere un'alleanza nuova con il Padre. Perdonaci perché non abbiamo cura del rapporto che ci lega a lui per sempre. Cristo, pietà!

misericordia e la sua bontà sono dunque infinite. Nel racconto il re non si arrende davanti ai rifiuti dei primi invitati. Anzi, sembra che questo lo induca ad allargare la cer­chia degli invitati fino a raggiungere tutti, senza distinguere tra buoni e cattivi, peccatori ed osservanti ... E tuttavia Dio attende una risposta, da parte di ognuno di noi. Il Regno

Signore Gesù, m ci hai donato lo Spirito perché diventassimo creamre nuove. Perdonaci perché troppo spesso seguiamo la voce del nostro egoismo. Signore, pietà!

che veniva imbandito. Rifiutarsi di indossarla, dunque, dimostrava spregio nei confronti di chi aveva preparato il banchetto, determina­zione a continuare come prima, ad accettare di sedersi a tavola, ma senza voler cambiare, senza disponi­bilità a convertirsi. Tutto questo risulta determinante. Non basta, allora, figurare tra i primi

un re che ha mandato i suoi servi a cercare gli invitati ai crocicchi delle strade, sapen-

UNA PISTA PER L'OMEUA

invitati: bisogna prendere sul serio il dono ricevuto e sce­gliere di partecipare alla festa .

do bene di raccogliere "buo-ni e cattivi", ora si formalizzi sul vestito? La sua bontà smisurata non cozza con questo atteggiamen­to intransigente riguardo alla tenuta con cui uno si era presentato? In effetti la sottolineatura di Matteo può apparire strana ... se non si con­sidera attentamente il dono di Dio, ma anche la risposta che egli si at­tende da noi. Dio fa grazia: questo messaggio è al cuore del Vangelo di Gesù. La sua

La veste nuziale

di Dio non è uno scivolo attraverso il quale uno cade dentro il mondo nuovo senza volerlo. Non c'è rela­zione autentica se un'offerta non viene riconosciuta ed apprezzata, se non c'è la disponibilità a lasciarsi trasformare dalla proposta che ci ha raggiunti. La veste nuziale uno non se la dove­va portare da casa: gli veniva offerta per essere adeguato al banchetto

CAROVANA DI INVOCAZIONI Signore Dio, tu vuoi la pace e la gWia di ogni uomo, tu offri a tutti la tua alleanza d'amore. A te aJruliamo, dunque, tutti i popoli della terra e ti diciamo: Donaci di riconoscere il tuo amore!

• Di domenica in domenica le nostre comunità si lascino abitare dalla tua presenza e trasformare dall'azione del tuo Spirito. Preghiamo.

• Desta nei responsabili politici di ogni paese un'autentica sete della giustizia e un desiderio ardente di pace. Si impegnino a realizzare il bene comune. Preghiamo.

• Non permettere che vengano dimenticati i Più deboli e disagiati, colo­ro che hanno un urgente bisogno di essere accolti e soccorsi. Preghiamo.

• Sostieni gli insegnanti e tutti coloro che svolgono compiti educativi. Siano testimoni qualifuati di ricerca e di dialogo, di comprensione e collaborazione. Preghiamo.

• Apri i nostri occhi sulle necessità di chi ci vive accanto. Apri le nostre mani perché sappiamo mostrarci generosi e compassionevoli. Preghiamo.

Non basta neppure entrare nella sala, aderire al banchet­to: bisogna essere disposti a

convertirsi, a cambiare. Senza que­sto si rimane tagliati fuori. Tagliati fuori da una salvezza che non è automatica ma impegna il cuore, la mente, la volontà. Tagliati fuori da una possibilità che esige una risposta decisa in cui a comandare non è il nostro gusto, le nostre scelte, quello che ci piace, ma il progetto di Dio, le sue priorità, il suo stile.

DA RECITARE IN FAMIGLIA o Dio, nostro Padre,

il tuo amore è smisurato: tu offri ad ogni uomo

e ad ogni donna la possibilità di partecipare

ad una gioia senza Ime. Ma attendi anche

la nostra fiducia e la nostra disponibilità.

Donaci di lasciarci trasformare dalla tua Parola,

Cristo Gesù, nostro Signore. Amen.

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Ottobre 08 290 DOIVIENICA ORDINARIO.

----------PER CHIEDERE PERDONO-----------Tu, o Dio, ci chiedi di fare la nostra parte neUa costruzione di un mondo giusto e fraterno. Ma noi non siamo sempre disposti ad assu­mere le nostre responsabilità. Di questo ti chiediamo perdono.

Signore Gesù, tu ci chiedi di essere cinadini onesti, che contribuiscono equamente alla vita del loro Paese, per assicurare servizi essenziali. Perdona i nostri tentativi di sottrarci ai nostri doveri. Signore, pietà!

L questione attraversa secoli di cristia­nesimo, senza essersi ancora spenta. Le risposte sono state molteplici: dalla contrapposizione all'asservimento, dallo scontro all'acquiescenza ... E non sono mancati equivoci terribili, spesso accettati con la presunzione di agire "a fin di bene". La risposta di Gesù, tuttavia, rimane lì, ben piantata nel vangelo di questa do­menica, ad illuminare la co-

Cristo Gesù, tu ci domandi di essere cittadini attivi nella vita sociale e politica, prendendo a cuore i problemi importanti deUa gente. Perdona la nostra pigrizia, che ci impedisce di uscire allo scoperto e di assumere ruoli di servizio. Cristo, pietà!

della missione della Chiesa! Gesù si mostra del tutto realistico, a costo di risultare sgradito. Riconosce i diritti dell'amministrazio­ne - e si trattava di stranieri che aveva­no imposto il loro dominio! Quando si usa una moneta, le strade, gli acque­dotti, dei servizi essenziali, bisogna anche contribuire in modo proporzio-

Signore Gesù, tu ci inviti ad essere figli che prendono sul serio il loro rapporto con il Padre. Perdonaci perché abbiamo trascurato l'ascolto della Parola e la preghiera. Signore, pietà!

doveri verso Dio. E onorare Dio vuoi dire anche comportarsi da cittadini onesti. Fuori da qualsiasi equivoco: la diso­nestà di certi guadagni non viene coperta, agli occhi di Dio da un'offer­ta fatta alla Chiesa. E il cancro dell'ille­galità non può essere dissimulato da un atteggiamento devoto nei confron-

ti di un santo o di un santuario. scienza dei discepoli e ad ispi­rare scelte e comportamenti concreti.

UNA PISTA PER L'OMEUA Il trucco con Dio non funziona. Tanto più che egli esige una giustizia ancora più alta di quel­la domandata dallo Stato: non basta "pagare" quello che è

Non è a Gesù che i cristiani si possono appellare per sfuggire all'obbligo di pagare le tasse, addu­cendo come scusante la loro esosità, il loro peso eccessivo. Non è a Gesù che i cristiani si possono riferire per evita­re di prendere posizione, di assumere le proprie responsabilità, di partecipa­re alla costruzione della città dell'uo­mo. Non è Gesù che i cristiani posso­no citare per denigrare il ruolo e i compi-ti dello Stato, a tutto beneficio

Dio e Cesare

nato ai propri beni. Ma Gesù non si ferma lì: chiede di adottare lo stesso atteggiamento nei confronti di Dio. E quello che riceviamo da lui è molto di più! Quindi non si può ignorare o non aver cura del rapporto con lui. .. Nello stesso tempo Gesù sembra lega­re una giustizia all'altra: assolvere i propri doveri nei confronti dello Stato non ci può far dimenticare i nostri

CAROVANA DI INVOCAZIONI Abbiamo accolto la tua Parola, o Dio. Tu d inviti a vivere secondo una giu­stizia esigente, perché ispirata dalla carità. A te, che conosd il profondo dei nostri cuori, diciamo: Resta accanto a noi e cambia la nostra vita!

• Ti preghiamo per le Chiese: destino nei baUezzati una coscienza viva del loro dovere di ciUadini. Indichino le strade della legalità, dell'onestà, della giustizia. Preghiamo ...

• Ti preghiamo per coloro che hanno responsabilità politiche ed eco­nomiche: non ignorino i disagi dei poveri, di tante famiglie che fati­cano ad arrivare a fine mese. Preghiamo ...

• Ti preghiamo per coloro che hanno il compito di scoprire le evasioni fiscali e il mancato rispeuo delle norme sul lavoro: svolgano il loro ruolo con competenza e determinazione, sicuri di compiere il bene della società. Preghiamo ...

• Ti preghiamo per le giovani generazioni: assumano l'impegno di intervenire nella vita politica ed amministrativa, con generosità e spirito di servizio. Preghiamo ...

• Ti preghiamo per tuni quelli che si lasciano fUorviare dal miraggio di fadli guadagni: apri una breccia nel loro cuore perché considerino ciò che conta veramente nella nostra esistenza. Preghiamo ...

dovuto, ma si tratta di dare anche del proprio per fare una maggiore equità, per vivere la fraternità e la solidarietà. Lungi, dunque, dal vangelo l'idea di poter ottenere degli sconti su quello che si deve allo Stato! Proprio dalla parola di Gesù nasce infatti l'esigenza di andare al di là del "dovuto" per donare anche ciò che legittimamente ci appartiene ...

DA RECITARE IN FAMIGLIA

Lo sappiamo tutti, Gesù: non è facile pagare le tasse,

comportarci da cittadini onesti e rispettosi delle regole. Ma tu ci chiedi di riconoscere

tutto quello che riceviamo dallo Stato e di non dimenticare

i doni smisurati del Padre tuo. Per Cristo nostro Signore.

AMEN.

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• Ottobre 08 300 DOMENICA ORDINARIO"

----------PER CHIEDERE PERDONO-----------Agli inizi di questa Eucaristia, volgiamo i nostri sguardi e i nostri cuori verso il Padre e chiediamogli perdono perché non siamo capaci di amarlo e di amare tutti i nostri fratelli.

Signore Gesù, tu ci chiedi di amare Dio con tutto il cuore e con tutta la vita. E noi spesso gli riserviamo solo ciò che rimane del nostro tempo. Signore, pietà!

N on sono mai mancati - e probabil­mente non mancheranno - coloro che sono tentati di separarli, semplicemente per sentirsi esonerati dall'onorare l'uno o l'altro. Non basta amare il proprio prossimo, operare a favore dei più svantaggiati, militare in qualche opera di volontaria­to? Se poi non preghiamo o non andia­mo a Messa, Dio dovrebbe capi-

Cristo Gesù, tu ci chiedi di amare ogni uomo e ogni donna e di trattarlo come un fratello. Ma noi ci lasciamo impri­gionare da tanti sospetti e pregiudizi. Cristo, pietà!

Padre di tutti e che tutti, proprio tutti, sono suoi figli. Anche quelli che si pre­sentano con arroganza, anche quelli che ci fanno del male, anche quelli che non fanno nulla per essere accolti più facilmente ... Gesù, in fondo, non ha inventato i due comandamenti: erano già presenti nell'Antico Testamento. Si è limitato a

Signore Gesù, tu ci chiedi di soccorrere chi è nel bisogno, chi si trova in difficoltà. E noi difendiamo con le unghie quello che abbiamo, senza provare compassione. Signore, pietà!

mostrato verso di noi facendo di ognu­no un suo figlio, quell'amore che ci induce a riconoscere nell'altro un fra­tello. Anche se non parla la nostra lin­gua. Anche se non è imbevuto della nostra cultura. Anche se si comporta in modo strano, diverso. Ma sarebbe altrettanto facile ridurre la morale cristiana ad una serie di obbli-

re ... Non basta essere dei cri­stiani che frequentano la Chie­sa? Se poi non abbiamo tempo per dedicarci agli altri, se non siamo tanto generosi, Dio do­vrebbe capire ...

UNA PISTA PER L'OMEUA

ghi cultuali da rispettare. In fondo ognuno si sentirebbe au­torizzato a fare quello che vuole solo perché ha adempiuto ad alcune prestazioni di ordine reli­gioso. Ma il sopruso e l'illegalità,

Un unico comandantento,

E invece Dio non capisce, non può capire. Perché le due cose sono unite insieme in modo indissolubile. Non si può amare Dio in modo autentico, se non si è disposti a trattare da fratelli tutti colo­ro che incontriamo. E non si può amare veramente il prossimo - perché è come noi - se non si fa posto a Dio nella propria vita riconoscendo che è il

• un uruco amore

legarli insieme tanto da farne un unico comandamento. Tutta la morale cristiana viene da lì ed è proprio questo che talvolta la rende incomprensibile e scomoda. Sarebbe più facile ridurla ad un invito generico alla solidarietà ... Ma in questo modo la si separerebbe dalla sua sor­gente essenziale: l'amore che Dio ha

CAROVANA DI INVOCAZIONI O Padre, tu ci chiedi di amarti con un amore totale ed autentico. Donaci un cuore di figli e di frateUi, disposti a lasciarsi cambiare dalla tua

bontà e a considerare ognuno con il tuo sguaroo pieno di affetto. A te diciamo insieme: Insegnaci ad amare!

• Padre, insegnaci a vivere da fratelli aU'interno deUe comunità cri­stiane. Liberaci da ogni rivalità e da ogni gelosia, donaci uno spiri­to di comprensione e di collaborazione. Preghiamo ...

• Padre, insegnaci a superare le barriere ed i pregiudizi che ci sepa­rano aU'interno della società. Non permettere che a prevalere sia il diritto del più forte, conduci i nostri passi sulla via della giustizia. Preghiamo ...

• Padre, insegnaci a cercare la verità e a riconoscerla, da qualsiasi parte provenga. Tutti coloro che lavorano nell'informazione non si lascino piegare dal potere dei soldi, ma si sentano al servizio dei loro concittadini. Preghiamo ...

• Padre, insegnaci a trattare con rispetto tutti coloro che incontriamo nella nostra vita di ogni giorno: quanti lavorano accanto a noi, colo­ro che ci OOmandano qualcosa, queUi che hanno necessità del nostro aiuto. Preghiamo ...

• Padre, insegnaci ad aprire i nostri cuori alla tua presenza, ad esse­re riconoscenti per la tua Parola ed i santi Sacramenti, a sentirci legati a te da un'aUeanza eterna. Preghiamo ...

l'ingiustizia e la cattiveria colpi­scono non persone estranee a

Dio, ma suoi figli. Colpiscono Dio, dunque, nella sua famiglia, in quello che ha di più caro. Si illude, dunque, chiunque crede di poter rabbonire Dio con un po' di ceri e di immaginette sacre, dopo aver irri­so alla dignità dei suoi figli, dopo aver sfigurato la loro esistenza con lo sfrut­tamento e il sopruso ...

DA RECITARE IN FAMIGLIA

Signore Dio, tu non vuoi che separiamo

l'alllore per te dall'amore per il prossilllo.

Tu ci hai reso tuoi figli e la tua gioia sta nel vederci vivere

da fratelli, nella comprensione, nella giustizia e nella solidarietà.

Insegnaci a rispondere al tuo alllore con l'aJllore.

AMEN.

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m I~~INI Novembre 08 33a DOMENICA ORDINARIO_

----------PER CHIEDERE PERDONO-----------o Dio, attraverso Gesù tu hai voluto essere vicino ad ogni uomo, per farlo partecipare alla tua vita e alla tua gioia. Perdonaci se non abbiamo avuto cura del nostro rapporto con te e ci siamo lasciati occupare il cuore da tanti affanni inutili.

Signore Gesù , tu affidi ad ognuno di noi Cristo Gesù, tu ci chiedi di portare a tutti Signore Gesù, tu ci domandi di farci cari-doni e risorse, per la ricchezza di tutti. la tua parola di consolazione e di pace, il co delle pene e delle fatiche di chi ci vive Ma noi abbiamo trattenuto per noi quello tuo annuncio di salvezza. Ma noi ci lascia- accanto. Ma noi pensiamo solo a noi che ci hai messo tra le mani. mo vincere dal rispetto umano e abbiamo stessi e al nostro tornaconto . Signore, pietà! paura di parlare di te. Cristo, pietà! Signore, pietà!

Quanto alla· fede, al suo rapporto con Dio, il discepolo di Gesù sa che non si può vivere di rendita. Non basta aver aderito al Cristo, non basta aver espresso la nostra fiducia in lui, compiuto la nostra professio­ne di fede, non basta aver dimostrato di voler seguirlo per la strada che ha tracciato. Non basta conoscere la sua parola e nep­pure aver dimostrato di volerla mettere in pratica. Non basta perché la fede non è

una tale profondità di relazione da poter permettersi di non far più nulla. La parabola dei talenti, in fondo , ci mette proprio davanti a questo . E tuttavia il suo messaggio, che suona come un avverti­mento, vuole nello stesso tempo liberare Dio dall'accusa di essere un padrone esoso. li racconto , infatti, comincia nel segno della fiducia : quell'uomo che parte per un lungo viaggio, deve averne tanta nei

la paura: "Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra ... ". Ma c'è un altro particolare, che non può essere ignorato: quel padrone non "sfrut­ta" i suoi servi. Tanto è vero che non riti­ra i guadagni che hanno realizzato, ma li affida ancora a loro, li lascia nelle loro mani. L'operosità del discepolo, quindi, torna tutta a suo vantaggio. Annunciare il Van­gelo con le parole e con le opere, tra-

un oggetto prezioso, da conser­vare così com'è, ma una realtà vi­va, come una pianta, che doman-

UNA PISTA PER L'OMEUA smettere la fede, testimoniarla, non impoverisce colui che affron­ta queste fatiche , ma al contrario arricchisce la sua esistenza, facen­dogli conoscere una pienezza sco­nosciuta.

da cure continue e attenzione co-stante. E quindi non far nulla al proposi­to non significa mantenere quel-lo che si ha, ma perdere tutto. Così come chi non dà luce ed acqua ad una pianta non la conserva ad un puntO determina­to di crescita, ma la perde, perché muore. Nessuno, dunque, può ritenere di aver accumulato già meriti a sufficienza, tanto da poter starsene tranquillo senza far niente . Nessuno può illudersi di aver raggiunto

Impossibile vivere di rendita

suoi servi se mette nelle loro mani un vero tesoro . Questa fiducia è determinan­te perché è proprio essa che genera una risposta attiva ed operosa da parte dei primi due. Perché rischiare, correre peri­coli? Perché alla fiducia si risponde con la fiducia ... In effetti, poi, il servo fannullone dimo­stra proprio il contrario della fiducia, cioè

CAROVANA DI INVOCAZIONI Nessuno di noi, o Dio, può affermare di non aver ricevuto nulla. Ma quanto tu dai ad ognuno è per la ricchezza e la gioia di tutti. Per questo ci rivolgiamo a te, dicendoti: Rendici discepoli operosi!

• Le comunità cristiane contano sulla presenza e l'azione di ognuno: dona ad ogni battezzato la gioia di assicurare un servizio a favore degli altri, con generosità ed umiltà. Preghiamo ...

• Desta in ogni lavoratore il desiderio di collaborare al bene comune con la sua azione e la sua competenza. Sostieni tutti quelli che si im­pegnano a far crescere la comprensione e aiutano a superare i conflitti. Preghiamo_ ..

• Accompagna la fatica degli insegnanti e di tutti gli educatori, stimo­la la loro fantasia e la loro capacità di mettersi in gioco perché i gio­vani siano aiutati a crescere e a prepararsi alla vita. Ti preghiamo ...

• Moltiplica la gioia di quelli che regalano volentieri il loro tempo a favore di chi è in difficoltà o si trova in una situazione di disagio. Ricarica le loro energie e colma di pace la loro esistenza. Preghiamo ...

• Allontana dalle nostre famiglie il desiderio di pensare solo a se stes­se e di chiudersi alle domande e alle richieste degli altri. Fa ' cresce­re i buoni rapporti tra i vicini e tutte le forme di partecipazione alla vita della scuola, delle associazioni e del quartiere. li preghiamo ...

Colui, invece, che si limita al mini­mo, finisce col perdere tutto. Ed è

proprio questo il pericolo da cui Gesù ci vuole mettere in guardia: quello che ci viene offerto, la possibilità di vivere nella gioia per l'eternità, è una realtà troppo grande e troppo bella. Sottovalutarla significa condannarsi a perdere l'occasione della vita.

DA RECITARE IN FAMIGliA

Grazie, o Dio, per i doni che hai messo

nelle mani di ognuno di noi. Tu ci hai affidato

risorse ed energie, competenze e capacità

perché noi le facciamo fruttificare e rendiamo più bella

la vita di tutti. Liberaci dall'egoismo ed insegnaci ad essere

generosi e buoni, come ci ha insegnato Gesù_

Amen_

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IM.ft\AG,INI Novembre 08 FESTA DI CRISTO RE ~

-----------PER CHIEDERE PERDONO-----------o Padre, lo sappiamo, un giorno saremo giudicati sull 'amore, su quello che abbiamo o non abbiamo fatto per i piccoli ed i poveri che abbiamo incontrato. Per questo, insieme, ti chiediamo perdono.

Signore Gesù, tu avevi fame e noi abbiamo continuato a spendere e a consu­mare, senza preoccuparci di sfamani. Signore, pietà!

In quel giorno non velTemo esaminati sulle nostre idee, né giudicati sull'orto­dossia della nostra fede. Non controlle­ranno da vicino quello che pensiamo su Dio, né sottoporranno ad analisi quello che abbiamo affennato sulle verità essen­ziali del cristianesimo. No, il criterio di valutazione della no­stra esistenza sarà estremamente con­creto, brutalmente concreto: abbiamo sfamato quelli che erano senza

Cristo Gesù, tu eri uno straniero e noi ti abbiamo messo alla porta per difendere il nostro benessere ed i nostri privilegi. Cristo, pietà!

abbiamo donato o negato la compas­sione e tutto quello che essa comporta. Invano, allora, cercheremo delle scuse: Non ti abbiamo vistO . .. Non sapevamo che eri tu ... Nonavevamo capito quello che domandavi. .. Eravamo presi da tante altre cose ... Le nostre omissioni, solitamente igno­rate negli esami di coscienza, appari­ranno in tutta la loro devastante gravità

Signore Gesù, ti abbiamo visto malato e in carcere, ma non ci siamo presi cura di te, non siamo venuti a visitarti. Signore, pietà!

generoso e meraviglia di chi invece ha chiuso il cuore e la borsa. Chi si aspet­tava, infatti, che Gesù avesse assunto i panni del povero, del sofferente, dell'abbandonato? È proprio questo, in fondo, che scon­certa ... Abituati a considerare Dio come ricco e potente, facciamo fatica a rico­noscerlo nei panni di chi manca del necessario ed ha bisogno di essere aiu-

tato . cibo, abbiamo accolto chi era straniero o privo dell'essenzia­le, abbiamo visitato e soccorso

UNA PISTA PER L'OMELIA Ma è proprio questa la strada che Gesù ha percorso. Egli non è venuto per imporsi, ma per amare. Si è fatto povero per con­dividere la nostra miseria e la

chi era malato o in carcere' In questo caso ci sentiremo chia-mare "benedetti". Se invece abbiamo ignorato le richieste di chi aveva bisogno di pane e di vesti­ti, di una casa e di un lavoro, di atten­zione e di aiuto, allora verremo desi­gnati come "maledetti". In quel frangente non potremo avvaler­ci di bei discorsi o di professioni di fede perfette, a parlare saranno i fatti. E Ge­sù ci ricorderà che è proprio a lui che

Un criterio concreto

perché riveleranno il nostro egoismo, la nostra durezza di cuore. E scopriremo che tante persone, che giudicavamo lontane da Dio, avevano invece accordatO a Gesù quello che chiedeva, lo avevano accolto, sfamato, dissetato, vestito, anche senza saperlo. In effetti la reazione degli uni e degli altri è improntata proprio alla meravi­glia. Meraviglia di chi si è dimostrato

CAROVANA DI INVOCAZIONI DùJ della giusti:zia e della pace tu ci chiedi di prendere a cuore la sorte dei poveri, degli oppressi, dei perseguitati. Tu non giustijtcbi le nostre omissioni e ci inviti ad essere generosi e compassionevoli. A te diciamo insieme: Tu sei il Padre di tutti, ascoltaci!

• Ti invochiamo per le comunità cristiane: sappiano riconoscere e aiu­tare i poveri e non esitino a praticare la sobrietà per poter soccorre­re chi è nel bisogno. Preghiamo ...

• Ti supplichiamo per quei popoli che sono devastati dalla fame e della sete, privati dei beni essenziali, umiliati nella loro dignità: non per­mettere che durino ancora a lungo i privilegi dei ricchi e le pretese di chi è nel benessere. Preghiamo ...

• Ti preghiamo per tutti roloro che assistano gratuitamente i malati, per chi inrontra i carcerati e cerca di offrire sostegno alle loro fami­glie: moltiplica il numero di coloro che sanno donare il loro tempo e i loro beni. Preghiamo ...

• Ti invochiamo per quanti lavorano nelle strutture di accoglienza de­stinate agli stranieri, ai rifugiati e agli esuli: siano espressione au­tentica di un Paese solidale, che non ignora i drammi di tante per­sone. Preghiamo ...

• Ti supplichiamo anche per coloro che approfittano di qualsiasi situa­zione per predicare il rifiuto, la chiusura, facendo leva su pregiudi­zi e sospetti: apri una breccia nel loro cuore perché rironoscano in ogni uomo non un nemico, ma un frateUo. Preghiamo ....

nostra fragilità. La strada da lui percorsa è proposta ad ogni discepolo . Sceglierla significa inoltrarsi in una logica nuova in cui nessuno considera i suoi beni come un possesso prezioso da stringersi al petto, ma come un'op­portunità per tirar fuori gli altri dalle loro difficoltà e dai loro problemi.

DA RECITARE IN FAMIGLIA

Un giorno, Signore Gesù, ci domanderai conto

di quello che abbiamo negato agli affamati, agli ammalati, agli stranieri, ai perseguitati.

Rendici, dunque, accoglienti e generosi.

Apri i nostri occhi sulle necessità dei poveri.

Non ci accada di negarti ciò che ci chiedi attraverso

i nostri fratelli. AMEN.

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Marzo 08 DOMENICA DELLE PALME.

-------------------------I~TAT0R10---------------------------

L'ulivo di oggi è chiaramente un segno di festa: sei tu, Gesù di Nazaret, il Salvatore che attendiamo, sei tu l'Inviato di Dio, il suo Figlio.

L'ulivo di oggi ci richiama alla pace: non un pace fondata sul compromesso, ma una pace stabile costruita da coloro che affrontano il male come te, disarmati, a mani nude, offrendo solo amore.

L'ulivo di oggi ci fa ricordare l'albero della croce, bagnato del tuo sudore e del tuo sangue: è proprio affrontando la morte per amore dell 'umanità che tu ci strappi al potere della cattiveria e della morte.

Ecco perché questo ulivo è anche un simbolo di speranza; velTà il mondo nuovo che tu ci hai promesso e noi scopriremo di essere una sola famiglia.

Un ingresso, quello eli Gesù in Gerusalem-me, che presenta non poche "su-anezze". • Se egli cerca un'investitura messianica non è certo cavalcando un asino che darà un'immagine forte di se stesso. Da che mondo è mondo gli uomini "forti" scelgo­no di apparire in tutta la loro potenza, come condottieri che si impongono sugli altri, con determinazione. Ma l'asino è la cavalcatura della povera gente, la bestia da soma a cui si ricorre per le mille incomben­ze della vita quotidiana ... È la

siderazione che la gente ha per lui. Non è senz'altro un maestro o un predicatore qualsiasi, ma viene identificato come l'Atteso, come "il Figlio di Davide", che viene "nel nome del Signore". L'attesa mes­sianica si è compiuta? La voce del popolo sembra affermarlo ... Ma noi sappiamo bene che la stessa folla, di li a poco, avrà altre parole sulle labbra! Non è questa "popola­rità" il criterio con cui Gesù giudica la sua missione, anche se la gioia della gente è

stilla croce per manifestare i motivi della sua condanna. • Le "strane-ae" non mancano e questo in­gresso festoso è preludio di un corteo dolo­roso che muoverà dal pretorio di Pilato verso il monte Calvario. Conclusione amara di un inizio che sembrava foriero di ben altra conclusione? Gesù è disposto ad anda­re fino in fondo, a qualsiasi costo, a correre anche il rischio di finire sulla croce. L'amore, che lo ha guidato nei tre anni del

prima "stranezza" a cui assistiamo. li richiamo, comunque, al profeta non è di poco conto. Gesù non

UNA PISTA PER L'OMEUA suo ministero pubblico, lo conduce ora ad entrare nella Città Santa, con determinazione, confidando nel Padre che non lo abbandonerà, qualunque cosa accada. vuole alimentare la rivolta degli

zeloti e non si identifica con un generale carismatico, che scaccerà i romani e ristabilirà, dopo tanto tempo, l'indipen­denza di Israele. Egli vuole essere piuttosto il re mite e buono, disarmante e disarmato nella sua semplicità. • Gesù, comunque, non blocca l'entusia­smo popolare, i gesti con cui la folla vuole mostrargli il suo affetto, ma anche il rico­noscimento che i capi si ostinano a negar­gli. I mantelli stesi sul suo percorso, insie­me ai rami degli alberi testimoniano la con-

Strano ingresso

segno della gioia dei poveri che si sentono ascoltati da parte di Dio! • Sulla bocca di tutti, Gesù non manca di suscitare interrogativi sulla sua identità: "Chi è costui?". E la risposta non si fa atten­dere: "Questi è il profeta Gesù, da Nazaret di Galilea". Sì, questo profeta, che fa parla­re di sé, viene da uno sperduto borgo della Galilea: un particolare che non manca di suscitare interesse, un particolare che si ri­troverà sullo stesso cartello che verrà posto

CAROVANA DI INVOCAZIONI o Padre, la croce di Gesù, il tuo Figlio, diventa per noi un segno di sicu­ra speranza: nulla e nessuno ci potrà mai più separare da te! A te ci rivol­giamo con fiducia e ti diciamo: Guidaci sulla via dell'amore!

• Guida le comunità cristiane sulla strada tracciata da Gesù. Non cer­chino gli onori o i privilegi di questo mondo, ma si sforzino di rimtv nere fedeli al Vangelo. Preghiamo ...

• GuUla i governanti sulla via della giustizia e della pace. Possano dare concrete=a al sogno di un mondo nuovo, in cui i piccoli ed i poveri sono accolti ed aiutati. Preghiamo .. .

• GuUla i genitori perché nella loro famiglia siano un punto sicuro di riferimento per i figli e li aiutino a crescere nel dialogo, nello spirito di servizio, nella fede. Preghiamo ...

• Guida tutti gli operatori sociali che si trovano ogni giorno a confron­to con il disagio, la sofferenza, l'emarginazione. Rendi e.fficaci i loro interventi. Preghiamo ...

• Guida tutti noi, che stiamo per entrare in una settimana santa. A noi, che seguiamo il tuo Figlio, nel suo percorso di morte e di risurrezio­ne, dona di trovare uno slancio nuovo, rigenerati dalla tua miseri­cm·dia. Preghiamo ...

• È questo amore il vero protago­nista: un amore smisurato, dispostO ad affrontare anche la sofferenza, dispostO ad offrire la propria vita, purché gli uomini vengano per sempre liberati dal peccato, dal male, dalJe paure e dai disorientamenti che spesso li assalgono. Un amore che ac­cetta anche il fallimento, l'apparente scon­fitta per trasformare la vita degli uomini ed offrire loro un'alleanza nuova ed eterna con Dio.

DA RECITARE IN FAMIGLIA

Ad ognuno di noi, oggi, tu affidi Gesù un ramoscello

di olivo e ci chiedi di essere un segno vivo

di riconciliazione e di pace. Ad ognuno di noi domandi

di amare e perdonare come hai fatto tu.

Atnen.

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m 1!!1M.~§INI Marzo 08 DOMENICA DI PASQUA~

----------PER CHIEDERE PERDONO-----------Fratelli e sorelle, la gioia di questo giorno spazzi via dal nostro cuore ogni dubbio ed ogni tristezza e ci restituisca alla speranza. Signore Gesù, con la tua risurrezione Cristo Gesù, con la tua risurrezione tu ci Signore Gesù, con la tua risurrezione tu disSipi le tenebre. Tu doni al nostro strappi al pessimismo e ci mostri la vitto- tu riclesti in noi il desiderio di impiegare animo smarrito e disorientato una luce ria della vita sulla morte, dell'amore risorse ed energie per il tuo disegno che rischiara ed infonde fiducia. sull'odio, della bontà sulla cattiveria. di pace e di fratellanza. Signore, pietà! Cristo, pietà! Signore, pietà!

L saggezza di una guida sperimen­tata li fa approdare alla Basilica del Santo Sepolcro come ad una meta, che è nello stesso tempo un punto di par­tenza. Così i pellegrini che vanno in Terra Santa arrivano alla tomba di Gesù dopo aver ripercorso le tappe della sua esistenza e aver compiuto, insieme, il tragittO della Via Crucis. Possono toc­care ora la roccia del Calvario, dove fu piantata la croce. Possono entrare, chinandosi, nel piccolo

passi là dove egli dà appuntamento oggi agli uomini ed alle donne di questo tempo. Lo "smarrimento" dei pellegrini è, tuttavia, ben poca cosa di fronte a quello che provarono le donne e gli apostoli nel giorno di Pasqua. La tri­stezza ed il dolore li conducevano alla tomba, l'annuncio dell 'angelo li obbliga a lasciarsela alle spalle. Il pas­sato poteva costituire tutto sommato

re il Libro sacro e ritrova in esso le tracce di un progetto che ora si è compiuto. Solo la fede fa vivere se­condo orizzonti diversi, preparati ormai ad accogliere le "sorprese" di Dio. Che cosa significa, allora, per noi celebrare oggi la Risurrezione? Signi­fica accogliere l'opera di Dio che è imprevedibile e quindi sconcerta sempre. Significa partire per un itine-

rario nuovo che prevede vano che corrisponde alla camera sepolcrale. In ogni caso, comun­que, avvertono la diver­sità che esiste tra qual­

UNA PISTA PER L'OMELIA la ricerca di Qualcuno che è vivo e si fa incon­trare per le strade del mondo. A partire da un sepolcro vuoto

siasi mausoleo e quel luogo venera­bile. Il sepolcro è vuoto! Non c'è al­cun corpo da conservare, non c'è al­cun rito da compiere per onorare un defunto. li sepolcro è vuoto e lui , Ge­sù, è risorto ed è nella gloria di Dio! Chi vuole incontrarlo deve cercarlo per le strade della vita, non in una tomba. Chi gli vuole veramente bene non può fermarsi all'imboccatura di un loculo, ma deve muovere i suoi

un comodo rifugio, il presente pro­voca sconcerto ed obbliga ad acco­gliere la novità costituita dalla risur­rezione. Le bende per ten-a ed il sudario pie­gato in un luogo a parte sono i segni inequivocabili di ciò che è accaduto, ma solo la fede ci pennette di aprire il cuore al nuovo e di vivere in modo diverso la relazione con il Crocifisso che ora è risorto. Solo la fede fa apri-

CAROVANA DI INVOCAZIONI La risurrezione di Gesù dà un senso nuovo alla nostra storia e ci induce a guardare al futuro con fulucia. Per questo ci rivolgiamo a Dio e gli diciamo: Ridesta la nostra speranza!

• Ridesta la speranza delle Chiese: affrontino rischi e pericoli pur di rimanere fedeli al Vangelo di Gesù ed alla missione che è stata loro affidata. Ti preghiamo ...

• Ridesta la speranza nei responsabili della città dell'uomo. Apri la loro mente ed il loro cuore a progetti coraggiosi per risolvere i pro­blemi che incontrano. Ti preghiamo ...

• Ridesta la speranza di quelli che lavorano a stretto contatto con i malati, con gli anziani, con le persone che soffrono. Metti tenerezza nelle loro parole e nei loro gesti. Ti preghiamo ...

• Ridesta la speranza negli artisti, testimoni incantati della bellezza della vita e dell'avventura dellafede. Sostieni la loro ricerca di un' espressione autentica. Ti preghiamo ...

• Ridesta la speranza in coloro che si sentono abbattuti e stanchi, abbandonati a se stessi. Dona laforza di compiere i primi passi verso esperienze nuove di fraternità e di condivisione. Ti preghiamo ...

Pasqua non è, dunque, solamente una "memoria", un "ricor­do", ma un'esperienza che smuove, che mo-bilita, che obbliga a partire, se ci si vuole veramente imbattere nel Signo-re che è vivo ed ha vinto la morte. E in fondo è questo quello che conta: non il sudario e le bende, non le reliquie del passato, ma l'es­perienza sconvolgente del presente. Buona Pasqua!

UNA PREGHIERA DA RECITARE IN FAMIGLIA AL PRANZO PASQUALE

Questa mensa, Signore, sia rallegrata dalla tua presenza_

Liberaci da tutto ciò che è vecchio, come l'egoismo, il rancore,

l'attenzione solo ai propri interessi. E schiudi davanti a noi

un avvenire nuovo nel segno della speranza

e dell'impegno. Perché il tuo Figlio è risorto

e noi siamo convinti che ormai la nostra storia è nelle tue mani.

Amen.

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Marzo 08 20 DOMENICA DI PASQUA ~

----------PER CHIEDERE PERDONO-----------

Noi non riusciamo, o Padre, a vivere veramente la novità della Pasqua. Rimaniamo ancorati al nostrO egoismo, impermeabili al soffio del tuO Spirito. Signore Gesù, tu ci doni la pace e ci aiuti a far morire ogni traccia di rancore , ogni desiderio di vendetta. Signore, pietà!

Come ogni anno, la seconda domenica di Pasqua noi veniamo invitati a compiere lo stesso percorso di Tommaso per passare dall'incredulità alla fede, dal bisogno di vedere e di toccare al riconoscimento di quella relazione unica che d lega a Gesù. Dobbiamo dirlo subito: Tommaso non corrisponde affatto a quella "macchiet­ta" che ne ha fatto la tradizione popola­re. E la sua non è l'obiezione dello spiri­to positivista che crede solo a quello che cade sotto i sensi. La sua "fatica"

Cristo Gesù, tu ci doni la pace e fai sorgere in noi atteggiamenti nuovi, di amore e di misericordia. Cristo, pietà!

dere in un 'illusione che lascerà poi il posto ad una delusione ancor più co­cente. Se dunque veramente il Risono è Colui che è stato crocifisso, se è venuto il momento di terminare il lutto e di ral­legrarsi, allora egli vuole toccare con mano i segni di quella passione che l'ha fatto soffrire in modo indicibile ... Del resto, bisogna riconoscerlo, Gesù stes­so, quando appare ai suoi, compie un gesto del tutto naturale per manifestare

Signore Gesù, tu ci doni la pace e metti i nostri passi sulla via della riconciliazione e della solidarietà. Signore, pietà!

gere alla fede pasquale: accettare che la passione e la mone siano state il tunnel doloroso per giungere alla gloria, la­sciarsi alle spalle la sensazione amara di fallimento e di insuccesso ed aprirsi all'azione di Dio che ha pronunciato l'ultima parola sulla testimonianza del Figlio. Per compiere questa tappa Tommaso ha bisogno di incontrare Gesù. E in effetti, stando al racconto evangelico, sembra

è ben altra. E nasce proprio dal dramma che ha vissuto e del quale non riesce a rendersi ra­gione.

UNA PISTA PER I!OMEUA che poi egli non abbia toccato, ma gli sia bastata la presenza, la parola di Gesù, l'averlo visto. Da lui, Tommaso, esce a questo punto la professione di fede che rappresenta una pietra miliare

n percorso di Tommaso La gioia degli altri apostoli con­trasta con il suo atteggiamento, forse perché egli porta ancora le ferite , le sof­ferenze , il dolore di quel venerdì che non può dimenticare: Gesù, il Maestro, catturato e condannato, flagellato ed inchiodato alla croce, mono dopo una breve agonia e deposto in un sepolcro. Tutto questo non può essere rimpiazza­to da una gioia che sembra quasi cancel­lare il dramma che è appena accaduto. In definitiva, lui, Tommaso, non vuole essere vittima di abbagli, non vuole ca-

la sua identità: "mostrò loro le mani e il costato". La passione e la mone non sono dunque un episodio da liquidare in modo affrettato e sbrigativo, come un capitolo poco glorioso, un incidente di percorso. Il Risono pona i segni di quel passaggio terribile che è la ragione di quella signoria che egli ora esercita sulla storia. Colui che è nella gloria è il Servo che ha accettato di ponare i peccati di tutti. È questo il tornante decisivo per giun-

CAROVANA DI INVOCAZIONI Assieme a coloro che credono nel tuo Figlio, ma sono spesso assaliti dal dubbio ... Assieme a coloro che sperano in un mondo nuovo, e restano sconcertati davanti al dilagare dell'odio e della violenza ... noi ci rivol­giamo a te e ti diciamo: Ravviva la nostra fede e donaci la pace, Signore!

o Ti preghiamo per le Chiese, perché difendano i diritti delle minoran­ze e non cedano alla tentazione di rispondere alla forza con la forza. Preghiamo ..... .

o Non lasciar mancare ascolto e comprensione a chi è tra vagliato da esperienze dolorose e difficili. Quanti ritornLtnO a credere siano accompagnati nella riscoperta della fede. Preghiamo ...

o Fa ' che i giovani possano trovare educatori ed insegnanti appassio­nati per la ricerca e per la trasmissione dei valori. Preghiamo ...

o Riduci al nulla l'arroganza di coloro che irridono alla dignità e ai diritti dei popoli. Non lasciar mancare un riparo e un soccorso a chi è inenne ed esposto ai soprusi. Preghiamo ...

o Ti invochiamo per i popoli del Medio Oriente ed in particolare per quanti abitano la Terra Santa. Sostieni tutti quelli che, lì dove si tro­vano, cercano difar nascere la pace e difar maturare il dialogo e la compassione. Preghiamo ...

nella stOria della comunità cristiana: "Mio Signore e mio Dio!". Ancora una volta l'apostolo ci stupisce per quello che riesce ad esprimere in poche parole. Non la dichiarazione di una verità, ma lo slancio, senza alcuna re mora, per vivere un rapporto che è unico, un legame che trasforma, trasfigura l'esistenza. Cadute le difese, Tommaso accetta il "nuovo" come un dono da riconoscere e da vive­re, senza attardarsi nel passato, senza indugi.

DA RECITARE IN FAMIGLIA Signore, nostro Dio,

anche a noi tu doni la gioia di incontrare il

tuo Figlio Risorto , nel giorno del Signore.

Benedetto sia il tuo Spirito, che ci illumina e rende ardenti i nostri cuori.

Egli è il nostro sostegno, ora e per i secoli dei secoli.

Amen.

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Il I~AGINI Aprile 08 3a DOMENICA DI PASQUA"

----------PER CHIEDERE PERDONO----------Di domenica in domenica, tu ci dai appuntamento, o Dio, per offrirei i tuoi doni: la Parola e il Pane della vita. Ma i nostri cuori talvolta rimangono chiusi e la nostra vita non cambia. Signore Gesù, tu vieni accanto a noi, Cristo Gesù, tu rischiari il nostro per ascoltare le nostre tristezze e le cammino con la tua Parola e desti in nostre pene. noi la speranza. Signore, pietà! Cristo, pietà!

, E ltrngo la via, mentre sono in cammino, che quei due discepoli compiono un 'espe­rienza che lascia il segno. Non nel chiuso eli un luogo intimo, denso eli memoria Non in una stanza segreta, futta apposta per una rive­lazione personale. No, è proprio per strada che tutto avviene, anche se sarà solo a tavola che i loro occhi si apriranno. Percorrono la loro strada con il cuore gonfio di tristezza perché hanno patito una cocente delusione. Si allontanano da Gerusalemme perché è proprio li

l'hanno visto ... ". Ecco cosa si sente dire quel viandante che si è accostato a loro e ha chiesto di partecipare ai loro discorsi. Ed è proprio da li che egli parte per condurre, mentre i piedi li portano ad Emmaus, un altro viaggio, questa volta nelle Scritture. Il confronto con l'Antico Testamento nasce da quell'interrogativo che si portano dentro: perché? Perché è accaduto tutto questo? Perché proprio a lui, che di certo non se lo meritava? Per-

Signore Gesù, tu ti siedi alla nostra tavola per offrirei un Dono smisurato: quel Pane che è il tuo Corpo. Signore, pietà!

di passaggio obbligato per arrivare alla gloria. Colui che sembrava lo sconfitto, il perdente, costretto con la forza ad uscire di scena, assume i connotati del vincitore, di chi realizza un progetto d'amore e non si tira indietro, anche quando si tratta di offrire la propria vita. Quelle parole hanno il potere di riscalda­re il loro cuore: mentre guardano agli awenimenti dolorosi degli ultimi giorni con occhi diversi, ritrovano la speranza e la fiducia in Gesù. Così quand'egli si

che è stata uccisa la loro speran­za. Hanno creduto in Gesù , nel suo messaggio, nel mondo nuo-

UNA PISTA PER L'OMEIJA fenna e spezza il pane, finalmente i loro occhi si aprono: quel gesto assume infatti un significato lam­pante, senza ombra alcuna di equivoco. Quel pane è la sua esi­stenza, spezzata per la vita del

vo di cui ha parlato. Ma ora Gesù è da tre giorni nel sepolcro: cat-turato dalla polizia del Tempio, giudicato con un breve processo dal Sinedrio, con­dannato a morte dal procuratore, è finito sulla croce. 11 loro dolore ha ora acquistato i toni della disillusione e del disincanto. Nulla sembra poter strapparli a questO stato d'animo, neppure l'annuncio portato dalle donne all'alba di quel giorno. Non sono più disposti a lasciarsi catturare dai sogni. Ora la realtà li costringe a tenere i piedi ben piantati per terra: "Lui non

Lungo la via

ché una fine così tragica ed ignominiosa? È percorrendo la Bibbia che si sgretola quella che per loro era una certezza: non può venire da Dio chi ha finito i suoi gior­ni inchiodato ad una croce; non può essere il Messia chi è stato calpestato, col­pito, umiliato in quel modo ... "Non biso­gnava che il CristO sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?". La passione e la morte di Gesù si trasfor­mano, da awenimento terribile ed impre visto, devastante e definitivo, in un punto

CAROVANA DI INVOCAZIONI La risurrezione di Gesù squarcia ogni tenebra e fa brillare la tua luce, o Dio. Vince ogni triste=a e paura e porta una felicità sconosciuta. Per questo ti diciamo: Colmaci di speranza e di pace!

• Ai cristiani che si radunano in assemblea per celebrare il giorno del Signore, dona la tua sagge=a e la tua gioia. Affrontino con coraggio ogni difficoltà ed ogni prova. Preghiamo ...

• Ai politici ed agli amministratori che si impegnano con coerenza ed onestà per il bene di tutti non lasciar mancare l'appoggio e la stima dei cittadini quando si tratta di compiere scelte difficili. Preghiamo ...

• Agli educatori che aiutano i raga=i ed i giovani ad affrontare seritv mente la vita regala ogni giorno il tuo sostegno e la certe=a del tuo amore. La loro pazienza non venga meno. Preghiamo ...

• Agli artisti che percorrono le vie del bello attraverso una ricerca autentica e talora dolorosa dona la possibilità di trasmettere quello che si portano dentro. Preghiamo ...

• A coloro che vivono un tempo di prova e di sofferenza fa giungere la consolazione di una presenza amica, la luce generata dalla tua parola. Ridesta la loro speranza. Preghiamo ...

mondo, perché il male ed il peccato subissero una sconfitta decisiva e fosse donata a tutti la possibilità di una vita nuova. La strada della tristezza diventa allora un percorso eli gioia: i "passeggeri" disincantati diventano "messaggeri" entu­siasti. Quell'incontro ha spazzato via ogni ama­rezza ed ha fatto ritrovare la speranza. Ma non è proprio quello che può accadere ad ognuno di noi nell'Eucaristia domeni­cale?

DA RECITARE IN FAMIGLIA

Signore Gesù, di domenica in domenica tu ci inviti alla tua tavola.

Ti accosti a noi, ascolti le nostre pene, parli al nostro cuore

e ci fai ritrovare la forza per andare avanti.

1\1 spezzi il tuo pane e fai nascere in noi una capacità nuova

di amarci e perdonarci. Amen.

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IM-MA§INI Aprile 08 40 DOMENICA DI PASQUA.

----------PER,CHIEDERE PERDONO-----------o Dio, tu non ci abbandoni al nostro smarrimento: in Gesù ci offri un pastore buono che ci guida sui sentieri della vita e della gioia. Signore Gesù, tu ci conosci uno per uno. Tu guardi a ciascuno di noi con benevo­lenza e misericordia. Signore, pietà!

Il rapporto che il Risorto desidera instau­rare con ognuno non è una realtà generica, una sorta di offerta standard, che raggiunge runi in modo indistinto, come un volantino pubblicitario buttato nella cassetta della posta. Gesù cerca una relazione personale, ecco perché il vangelo di oggi sonolinea il ruolo della sua "voce". Sì, non si tratta solo di un messaggio, di un discorso, di parole: è la sua voce che ognuno è invitato a riconoscere e segui­re, una voce che ha un timbro inconfon­dibile e che si rivolge ad ognuno di noi, chiamandoci per nome.

Cristo Gesù, tu parli al cuore di ognuno. La tua voce pOrta con sé il timbro dell'amore e della tenerezza. Cristo, pietà!

fondo di ogni chiamata ci sono proprio queste esperienze, che segnano tutta l'esistenza di un cristiano e lo inducono a cercare non il proprio tornaconto, non i propri interessi, ma un ruolo che implica il dono, il servizio, l'offerta di se stesso. Sono queste esperienze che sostengono il cammino di una vocazione perché cer­care il progetto di Dio non è un 'opera­zione che avviene solo in un momento magico, iniziale, ma esige la costanza, la continuità, la perseveranza. Lo slancio

Signore Gesù, tu ci precedi sulla strada del Regno. Tu affronti la cattiveria e l'odio per liberarci dal male e dal peccato. Signore, pietà!

amore è, di volta in volta, un amore tene­ro ed esigente, compassionevole e deter­minato, perché sa coniugare la verità con la giustizia e la misericordia. Accogliere quest'amore vuoi dire far cadere le nostre difese ed abbandonarci interamente a Colui che da solo riesce a colmare di sen­so la nostra esistenza. Accogliere quest' amore conduce a rispondere "all 'amore con l'amore", come affermava san Ber­nardo, e quindi ad accettare anche la stra­da disagevole che comporta il sacrificio di

se stessi, la sofferenza, la croce.

• Per intendere questa voce biso­gna che ci sia un minimo di silen­zio. Non può essere distinta , in-

UNA PISTA PER L'OMELIA La risposta che il discepolo dà con tutta la sua esistenza rimane ins­piegabile ed indecifrabile se non

fatti, in mezzo al baccano e al chiasso. Ci vuole silenzio perché essa si faccia sentire nitidamente. • Occorre essere in atteggiamento di ascolto per non perdere nulla di quanto viene proferito, per accogliere subito ciò che il pastore dice al discepolo. • Ma poi è decisivo seguirlo, mettere i nostri passi sui suoi, rischiare la nostra esistenza dietro a lui, facendo le sue stes­se scelte, accettando di affrontare anche noi gli ostacoli che si frappongono. Non è casuale che proprio in questa domenica la Chiesa celebri la "giornata di preghiera per le vocazioni". In effeni, al

La voce del pastore

delle origini non può venir meno per esaurimento. L'impegno domanda di es­sere sostenuto da una relazione che in­nerva le decisioni e le scelte di ogni gior­no. Altrimenti la routine fa scivolare facil­mente nella ripetizione stanca di gesti e di parole che perdono il loro senso. Tutto si regge sulla percezione di un amore che ci raggiunge li dove siamo, nella nostra concreta situazione, con le nostre fragilità e debolezze, con le nostre infedeltà ed il nostro peccato. Quest'

CAROVANA DI INVOCAZIONI IiI non ci lasci soli, Signore Dio, rum ci abbandoni aJ1e nostre dijficoltà ed alle nostre fatiche. A te diciamo insieme: Signore, guidaci verso la vera gioia!

• Vogliamo pregarti per il papa e per i vescovi, e anche per tuni i preti e i diaconi. Tu vuoi che siano simili a Gesù. Metti nel loro cuore atten­zione e amore verso tuni_ Ti preghiamo.

• E ti preghiamo anche per coloro che hanno responsabilità nel gover­no dei paesi. Guida il cammino dei popoli su strade di giustizia, di pace e di fratellanza. Ti preghiamo_

• Ti preghiamo per i nostri genitori, per i catechisti e gli animatori dei gruppi parrocchiali. Dona a tutti gli educatori lo Spirito che anima­va Gesù, nostro maestro e pastore. Ti preghiamo.

• Ti affidiamo tuni i missionari e le missionarie, tuni i religiosi e le reli­giose, e in particolare queUi che provengono dal nostro paese. Meni tanta gioia e tanto entusiasmo nella loro vita efa' che possano vede­re i frutti del loro lavoro. Ti preghiamo.

• Ti ricordiamo tuni i raga=i e tuni i giovani che avvertono la tua chiamata. Fa' che rum si spaventino difronte alle difficoltà e ai sacri­fici. Ti preghiamo.

all'interno di questa logica. Non si può rendere ragione dell 'amore se non se ne colgono gli aspetti

fondamentali, l'origine e le conseguenze che esso provoca. Ciò che risulta eccessi­vo è comprensibile quando ci si è imbat­tuti in un dono smisurato, che sfugge ad ogni limite. Ciò che sembra, a prima vista, contrario alla razionalità, appare come l'unico atteggiamento adatto per ricam­biare - almeno in qualche modo - quan­to si è ricevuto in sovrabbondanza. Senza l'incontro con il Pastore che dà la vita, senza l'ascolto della sua voce non si capisce chi lo segue per la via esigente da lui tracciata.

DA RECITARE IN FAMIGLIA

Signore Gesù, tu continui a chiamare

uomini e donne, ragazzi, giovani ed adulti-

Tu ci chiedi di seguire la tua voce e di spendere la nostra

vita per il Vangelo e per un mondo più giusto

e più fraterno. Fa' che rispondiamo

con gioia al tuo invito. Amen.

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IM.M~GINI Aprile 08 5a DOMENICA DI PASQUA"

----------PER CHIEDERE PERDONO----------Che cosa diventiamo noi, Signore Gesù , quando ci allontaniamo da te e restiamo privi del tuo Spiriro? Diventiamo una luce tremolan­te, un sale che non dà più sapore.

Signore Gesù, nostro Salvatore, tu ci domandi di affidarti la nostra esistenza. Signore, pietà!

L sensazione - che poi genera il turba­mentO ed addirittura la paura - è queUa di perderlo, di non poter più contare su di lui, di ritrovarsi nel più completo smarrimento e disorientamento. Come fare a venime fuori? Se il Messia va incontro alla passione e alla morte, che ne sarà dei suoi discepoli? Se il Risorto vive al modo di Dio e non ci offre più una presenza fisica, come può intervenire sulla nostra vita così tremendamente abbar­bicata alla terra? Ma le cose non stannO come sembrano. Il Croci.flsso Risorto diventa un puntO di passaggio determinante per la no-

Crisro Gesù, morto per amore, tu apri i nostri cuori alla parola di vita. Cristo, pietà!

senza stabile dimora, grazie a lui noi pos­siamo giungere al traguardo, alla casa del Padre. o Gesù è la verità: è lui che ci rivela l'auten­tico volto di Dio e ci sottrae a tante raffigu­razioni fuorvianti, opera dell 'uomo, della sua fantasia, delle sue proiezioni e dei suoi bisogni. Grazie a lui cadono tante maschere che gli uomini hanno appiccicato al volto di Dio e noi possiamo contemplare finalmen­te la sua bellezza ed il suo amore. Per mez­zo suo siamo liberati dagJi idoli, di cui rico­nosciamo l' inconsistenza e l'inefficacia ed

Signore Gesù, pasrore delle nostre anime, tu ci fai p assare dalle tenebre alla luce. Signore, pietà!

condotta in qualche modo, sui binari scon­tati di una mediocrità considerata inelutta­bile. Quello che ci viene offerto è molto al di là di qualsiasi immaginazione. È la vita stessa di Dio che percorre la nostra espe­rienza umana: la sua luce e la sua forza che trasformano il nostro modo di affrontare le vicende difficili , di far fronte ad ostacoli, ferite e lacerazioni. Abitati da questa pienezza, i discepoli si las­ciano condurre da una fiducia e da una spe­ranza sconosciute. Approdano ad una pace che nasce dalla certezza di essere nelle ma-

cù di Dio, in qualsiasi frangente. stra salvezza. Solo attraverso di lui , che ora agisce ben al di là di un rag­gio di contatto fisico, noi possiamo trOvare la libertà e la pienezza che desideriamo, a cui agogniamo.

UNA PISTA PER L'OMELIA Questa vita, poi , sbocca nell 'eter­nità. Valica le dimensiocù del tempo e dello spazio per assumere i con-

o È lui, infatti, la via. Seguendo le sue orme si attraversano passaggi angusti e dolorosi, ma è l'unica strada che conduce verso un'esistenza completamente trasfigu­rata dalJa gJoria di Dio. Non ci sono scor­ciatoie che permettano di arrivare al giorno della risurrezione, senza passare per il Cal­vario. Non c'è la possibilità di essere esone­rati dalla fatica e dal sacrificio, né di trovare un itinerario facile, che porti alla felicità. Gesù è la via. Non si limita ad indicare la strada, ma la percorre per primo. Non è so­lo colui che precede, ma ci fa passare "arrra­verso" di lui. Pellegrini in questo mondo,

Via, verità e vita

incontriamo Colui che solo può dare com­pimento ai nostri desideri più profondi. A partire da questa manifestazione cambia anche la nostra visione di noi stessi, del mondo, della storia. Se Dio è Padre e noi siamo i suoi figli , appaiono la nostra pro­fonda dignità ed il nOstro destino. Nello stesso tempo gJi altri assumono le sembian­ze non degJi avversari o dei concorrenti, ma dei fratelli. Questa nOstra storia non è più abbandonata al caso perché è Dio a condur­la, a guidarla verso il compimento. o Gesù è la vita: non una vita qualsiasi,

CAROVANA DI INVOCAZIONI Di domenica in domenica, o Dio, tu fai risplendere in me=o a noi la spe­ranza della Pasqua e d chiami a diventare creature nuove, a lasciare che l'amore e la misericordia guidino le nostre scelte. A te ci rivolgiamo fiduciosi e ti chiediamo: Rendici testimoni coraggiosi, Signore!

o Signore Dio,fa' che restiamo sempre uniti a Gesù, anche quandofac­ciamo fatica a mettere in pratica il Vangelo. Preghiamo ...

o Signore Dio, fa ' che nel mondo cresca la pace e la giustizia. E siano soccorsi quelli che mancano del necessario. Preghiamo .. .

o Signore Dio, fa' che affi-ontiamo con impegno le nostre attività: la scuola, il catechismo, gli incontri nelle associazioni, i momenti spor­tivi. Preghiamo ...

o Signore Dio, fa' che sappiamo essere gli uni con gli altri accoglienti e rispettosi. Non permettere che venga lasdato in disparte chi fa Più fatica ad inserirsi. Preghiamo ...

o Signore Dio, accompagna tutti i raga=i che stanno per fare o hanno già fatto la Prima Comunione. L'incontro con Gesù porti ad ognuno una gioia grande e il desiderio di ascoltarlo e di amarlo. Preghiamo.

notati di un'esistenza nuova, com­pletamente immersa nell'amore di Dio.

Via, verità e vita: quindi passaggio indispen­sabile per entrare nella novità sconvolgente di un 'esistenza nuova, che non è frutto del­la volontà o dell 'intelligenza umana, ma pu­ro dono, pura grazia, offerta generosa della sua bontà. Si può, a questo punto, lasciarsi afferrare dal turbamento? No, Colui che si è farro uomo per la nostra salvezza non ci abbandona più, ma rimane per sempre accanto a noi: compagno di viaggio fedele , come guida saggia, come pa­store diSposto a dare la vita.

DA RECITARE IN FAMIGLIA

Signore Gesù, tu ci indichi la via

che porta alla gioia eterna, tu ci riveli il Volto del Padre,

la sua ntisericordia, la sua bontà. Fa' che accogliamo in noi

la vita che semini con abbondanza lungo i nostri giorni_ Rendici forti e saggi

nel momento della prova_ Atnen_

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Il Aprile 08 60 DOMENICA DI PASQUA.

----------PER CHIEDERE PERDONO----------Signore togli dal nostro cuore tutto ciò che ci impedisce di amare veramente. Sradica la gelosie e l'invidia e pianta al loro posto la fraternità e la condivisione. Signore Gesù, Parola di Dio fatta carne, guarisci i nostri cuori con il tuo Vangelo. Signore, pietà!

L'amore che riceviamo da Dio è capa­ce veramente di trasformarci, di cam­biare il nostro cuore, di trasfigurare vol­to, gesti e parole. È quanto accade a uomini e donne, a qualsiasi età, a qual­siasi latitudine della terra. o Sentirci amati ci strappa aUa tristezza e all 'isolamento. Non dobbiamo far fronte , da soli , ai compiti ed agli impe­gni della nostra esistenza. Non siamo in preda al caso, ma possiamo contare, giorno dopo giorno, su una

Cristo Gesù, Sorgente di pace, disseta la nostra esistenza con la tua acqua viva, lo Spirito di Dio. Cristo, pietà!

ciamo fatica a spiegarci, ma che diven­ta realtà della nostra vita. L'amore è capace di trasformare. Trasforma il cuore di pietra, duro ed insensibile, in un cuore di carne, dispoSto a com­muoversi. Trasforma lo sguardo impie­toso in sguardo benevolo, colmo di delicatezza e di tenerezza. Trasforma i nostri gesti e le nostre parole, dettati non più dal bisogno di prevalere sugli altri o addirittura di ferirli quando

Signore Gesù, Luce del mondo, fa' brillare su di noi lo splendore del tuo volto. Signore, pietà!

proprie risorse ed energie. All 'amore non si può che rispondere con l'amo­re . o Si entra così in un circuito fecondo in cui si riceve e si dona, si è amati e si ama, si viene colmati di misericordia e si diventa capaci di misericordia nei confronti degli altri. Tutto questo non è solo frutto della buona volontà, degli sforzi individuali. Lo Spirito, che Gesù ha promesso ai suoi, opera nei cuori e

Presenza benevola e misericor­diosa che ci accompagna. UNA PISTA PER L'OMEUA

li rigenera. Li libera daUe picci­nerie , dalle meschinità e per­mette loro di respirare al soffio di Dio, della sua grandezza e della sua bontà.

o Proprio perché siamo amati, vengono ridestate le nostre energie migliori. Tutto quello che è nobile e santo, tutto quello che è degno della nostra umanità, emerge grazie all 'amore che riceviamo in dono e che ci fa provare il desiderio di mostrare il nostro lato migliore. Non quello oscuro della cattiveria, della gelosia e dell 'invidia, dell 'arroganza e dell 'egoismo, ma quello luminoso della condivisione, della compassione, della fraternità, della giustizia. o Percepiamo, aUora, qualcosa che fac-

Se mi amate ...

entriamo in conflitto con loro, ma da uno spirito di dolcezza, di collabora­zione, di pazienza, di servizio. o Quest'amore non può rimanere astratto, solo parole ed idee . Proprio perché autentico si misura con la realtà, domanda di essere messo in pratica nelle vicende della nostra esi­stenza. È amore che non si sottrae aUa fatica e al sacrificio e diventa dono di sé, offerta del proprio tempo, delle

CAROVANA DI INVOCAZIONI Tu ci sorprendi ogni giorno, Signore Dio. Il tuo Spirito opera nel profon­do della storia e realizza il tuo progetto di salvezza per tutti gli uomini. Non permettere che le nostre scelte contrastino la sua opera. Rendid attenti e disponibili. NeU'attesa che si compia il tuo Regno, ti diciamo: Donaci, o Padre, il tuo Spirito di verità.

o Ti preghiamo per tutti i cristiani: restino fedeli alla parola di Gesù, anche quando domanda dei sacrifici. Ti preghiamo.

o Ti raccomandiamo tutti i ragazzi della nostra parrocchia. Parla al loro cuore perché vivano nella gioia ogni incontro con Gesù nella Messa. Ti preghiamo.

o Per tutti quelli che soffrono: ragazzi, giovani e adulti. Metti accanto a loro familiari e amici che li aiutano ad affrontare i momenti diffj.. cili. Ti preghiamo.

o Per i missionari e le missionarie che portano il Vangelo in paesi lon­tani: dona loro tanto coraggio e sostieni la loro speranza. Ti preghiamo.

o Per quelli che regalano il loro tempo e la loro amidzia alle persone malate e sole. Dona loro la tua gioia e la tua pace e moltiplica il loro numero. Ti preghiamo ...

o I comandamenti, allora, non diventano dure imposizioni, pesi da trascinarsi dietro, catene che limitano la nostra libertà, ma segni che ci istra­dano sulla direzione giusta, un orien­tamento sicuro che ci fa sfuggire alle tante illusioni che ci raggiungono. Gesù , del resto , non opera nessuna forzatura: la sua resta semplicemente una proposta, un invito: Se mi ama-te . ..

DA RECITARE IN FAMIGLIA

Signore Gesù, è bello sentirti accanto a noi,

è bello udire la tua voce, accogliere il tuo progetto d'amore.

Piccoli e grandi noi impariamo a lasciarci guidare dal tuo Spirito,

a rinunciare al nostro egoismo e a pensare agli altri,

alla loro gioia, ai loro problemi,

a quello che possiamo fare per loro.

Amen.

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Febbraio 08 l a DOMENICA DI QUARESIMA"

-----------PER CHIEDERE PERDONO-----------

Rivolgiamo al Padre la nostra supplica. Egli ci doni aiuto perché non soccombiamo alla tentazione: Signore Gesù, ru ci hai fatto la grazia di strapparci alle forze del male, ru ci hai colmato della rua misericordia. Signore, pietà!

Il deserto è da sempre, nella storia d'Israele, un luogo di prova, di fatica, di fame e di sete, ma anche lo scenario di una relazione con Dio improntata ad una fiducia totale. È nel deserto che Gesù viene tentato: è li che si decide il fururo della sua missione. Le scelte che si trova davanti non sono di poco conto. Quale Messia sarà? In che modo il Messia uomo, che è anche il Figlio di Dio, farà fronte al compito che gli è stato affidato? È il diavolo stesso a ricordare a Gesù la sua identità, quasi a metterlo su

Cristo Gesù, ru hai rivestito la nostra umanità, hai preso su di te i nostri peccati. Cristo, pietà!

miracoli perché non l'utilizza per togliersi da situazioni troppo difficili e dure? Gesù compie un'altra scelta, quella della condivisione. Non sarà il Messia che opera a distanza, ma colui che partecipa alle vicende degli uomini e delle donne del suo tempo e proprio dal di dentro offre un seme di vita nuova. Non sarà il Messia che viene con la forza, ma nella fiducia, una fiducia tenace nel Padre suo. - Come può il Figlio di Dio COrrere il

Signore Gesù, con la ma presenza ru dissipi le tenebre che ci circondano e accendi di fiducia il nostro cuore. Signore, pietà!

sceglie la strada dei prodigi, non si impone con mezzi eccezionali: offrirà il suo amore fino in fondo, accettando la debolezza e la fragilità, fino al punto da sembrare un perdente, uno sconfitto della storia. Verrà innalzato, ma non su di un trono, sul patibolo della croce! - Come può il Figlio di Dio procedere alla creazione del mondo nuovo senza avvalersi di rutti i mezzi ed i poteri a disposizione? Cosa farà davanti agli ostacoli che si frapporranno? Perché

una strada fatta di privilegi e di esenzione dai rischi e dai peri­coli dell'uomo comune ...

UNA PISTA PER L'OMELIA

perdere tempo quando potreb­be percorrere velocemente la strada della gloria?

- Come può il Figlio di Dio vive­re in totale povertà, provare fame e sete come tutti i mortali? Come può trovarsi esposto, nella sua debo­lezza, alle traversie della storia degli uomini, senza scappatoie, senza vie di fuga? In fin dei conti l'annuncio del Regno ha bisogno di operatori tutti d'un pezzo, e lui, Gesù, è il Protagoni­sta di questa impresa ... Non sarebbe meglio che si sottraesse a certi generi di prove? Non andrebbe a vantaggio dello stesso disegno che il Padre ha messo nelle sue mani? Se ha il potere di fare

Nel deserto

rischio di essere rifiutato, criticato, fatto oggetto di scherno? Basterebbe che ricorresse al suo potere per destare attorno a sé meraviglia e stupore con qualche gesto prodigioso che spazza via ogni dubbio sul suo messaggio e sulle sue capacità. Perché affrontare la strada dimessa e lunga di parlare ai cuori e di convincere uomini e donne ad accogliere la Buona Notizia? Un solo gesto spettacolare sarebbe molto più efficace ed immediato! Ma Gesù non

CAROVANA DI INVOCAZIONI Dai deserti deUa nostra esistenza, noi ci rivolgiamo a te, o Dro, con la stessa fiducia di Gesù e ti diciamo: Sostieni i nostri passi sulle tue vie!

• Le tue Chiese conoscono i deserti dello scoraggiamento: liberale dalla paura ed infondi nei loro cuori un'audacia nuova perché si affidino totalmente alla tua Parola. Preghiamo ...

• Coloro che hanno responsabilità attraversano i deserti della solitu­dine: non permettere che cedano aUa pressione dei gruppi di potere perché lasciati a se stessi. Preghiamo ...

• Uomini e donne di qualsiasi età si trovano nei deserti della sofferen­za: ridesta la loro speranza perché possano lottare con tenacia contro i mali che li hanno colpiti. Preghiamo ...

• Vi sono ragazzi e giovani che affrontano i deserti deU'abbandono, privi di affetto: suscita in molti genitori il desiderio di impegnarsi nell'adozione e neU'affulo. Preghiamo ...

• Uomini e donne percorrono i deserti della miseria, senza l'indispen­sabile per vivere: insegnaci la strada della solidarietà perché si rea­lizzi una maggiore equità su questa terra. Preghiamo ...

Naturalmente tutto questo avrebbe anche il suo prezzo: i poteri generano una sudditan-

za ... ma cosa sarebbe di fronte alla pos­sibilità di procedere spedito, senza intoppi? Gesù non sarà il Messia che viene nella forza e nella potenza, ma completamente disarmato e libero. Disarmato, e quindi esposto. Libero, e quindi capace di amare e di entrare in relazione con ognuno, all'insegna della gratuità e della compassione.

DA RECITARE IN FAMIGLIA

Nel deserto, Gesù, tu hai compiuto scelte decisive per la tua missione.

Guida tutti noi, genitori e figli, ad accogliere e a realizzare

il tuo Vangelo. Converti i nostri cuori ed allarga gli orizzonti

della nostra vita perché riconosciamo

il tuo progetto d'amore.

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IMMA§INI Febbraio 08 20 DOMENICA DI QUARESIMA"

----------PER CHIEDERE PERDONO----------Rivolgiamo il nOstro sguardo a Colui che fa brillare la sua luce sul volco di Crisco e ci invita ad ascoltare la sua parola:

Signore Gesù, tu conosci per nome ognu­no di noi e cominui a visitarci, per offrirei la tua salvezza. Signore, pietà!

Quel giorno sul monte i tre discepoli hani10 assistito a qualcosa di imprevi­sto: i loro occhi hanno contemplato il volto eli Gesù che irraggiava la luce e la bellezza eli Dio. Un'espeliew..a eccezio­nale che li ha colmati eli timore e di gioia. Timore perché hanno avvertito la grandezza e la belle-LZa di ciò che sta­va accadendo loro. Gioia perché quella visione dissipava tutti i loro dubbi, le loro

Clisto Gesù, tu ci illumini con la tua parola e ci doni la gioia di imendere la ma voce. Cristo, pietà!

Perché è vero che per ognuno di noi c'è e c'è stato, da qualche parte, un Tabor, un monte della Trasfigurazio­ne. Quando la luce di Dio vince le tenebre spesse che ci circondano ... quando il grigiore è dissipato da un improvviso bagliore che rincuora la fede . . . quan­do il sentiero da percorrere appare nitidamente, come non mai, e la cer-

Signore Gesù, tu sazi la nostra fame e ti offri come Pane di vita eterna. Signore, pietà!

del tutto immeritata sono per farci riprendere il cammino, perché anche noi non ci lasciamo abbattere dalla prova. Quando il Messia avrà il volto sfigura­to dalla sofferenza, dall'abbandono, dalla cattiveria, anche allora dovremo riconoscere in lui il Figlio di Dio. Il ricordo di quella luce ci permetterà di attraversare le tenebre e di non soc-

paure, le loro esitazioni ed i loro interrogativi. UNA PISTA PER L'OMEUA

combere alla tentazione, all' amarezza, allo scoraggiamento. Perché quando la luce viene meno, rimane sempre la Parola, una Parola che continua a gui­darci anche in mezzo al buio

Quel giorno accanto a Gesù essi hanno visto Mosé ed Elia ed hanno compreso che nel loro Maestro non era solo la saggezza di un rabbi qualsiasi che incontrava­no: colui che tante volte avevano ascoltato, colui che talvolta li aveva sorpresi con i suoi gesti ed i suoi atteg­giamenti veniva a portare a compi­mento il progetto di Dio, un disegno di salve-LZa pensato da secoli. Un'esperienza sU'aordinaria ed indici­bile, come capita solo raramente.

Volto trasfigurato

tezza di non essersi sbagliati invade il cuore ... allora anche noi proviamo quello che hanno sperimentato Pie­tro, Giacomo e Giovanni. E come loro abbiamo la tentazione di fermarci lì dove siamo. Ma quella luce non ci è donata per questo: essa è una spinta a riprendere la strada che porta alla risurrezione, passando attraverso il Calvario. Quel regalo, quella grazia

CAROVANA DI INVOCAZIONI Assieme a tutti coloro che si lasciano afferrare dal desiderio dell'Asso­luto, assieme a quelli che volgono il loro sguardo alla ricerca dell'invisi­bile, assieme a quelli che si portano dentro interrogativi e domande di senso e intravedono la tua luce, noi ci rivolgiamo a te, O Padre, e ti dicia­mo: Rischiara il nostro cammino!

o Rischiara l'esistenza di tutti i credenti, a qualsiasi religione appar­tengano: non permettere che il tuo volto venga o.ffuscato e tradito dalle maschere fabbricate dagli umnini. Preghiamo ...

o Rischiara il percorso delle Chiese in quest'epoca così convulsa e com­plessa. La parola di Gesù diventi il punto di riferimento sicuro, la luce che non viene meno. Preghiamo ...

o Rischiara le coscienze dei responsabili della politica e dell'economia: le loro decisioni mirino a diffondere il benessere e a creare regole nuove, per rispondere alle necessità dei Più deboli. Preghiamo ...

o Rischiara il lavoro di tutti coloro che devono assicurare l'ordine pub­blico ed il rispetto dei diritti di ognuno: sappiano far fronte con luci­dità e sagge=a ai momenti di maggior emergenza e difficoltà. Preghiamo ...

o Rischiara l'orizzonte dei popoli che hanno intrapreso un cammino difficile di riconciliazione: dona laforza per uscire dalla spirale della vendetta e del rancore e di poter creare rapporti nuovi. Preghiamo ...

più profondo. Ecco perché l'invito del Padre ad ascoltare il Figlio. La nostra esperienza di fede può contare solo raramente sulla "visio­ne": l'esperienza comune è quella dell'ascolto ed è questa che struttura la vita del discepolo, lo aiuta a discer­nere e a scegliere, lo sostiene in qual­siasi frangente.

DA RECITARE IN FAMIGLIA Davanti a te, Gesù,

noi mettiamo tanti volti sfigurati dal dolore e dalla paura,

dall'odio e dalla cattiveria, dalla miseria e dall'ingiustizia.

La tua luce porti speranza. Il tuo amore desti in ognuno di noi gesti di condivisione

e di solidarietà. Amen.

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Febbraio 08 30 DOIVIENICA QUARESIMA_

----------PER CHIEDERE PERDONO-----------Al pozzo di Giacobbe ognuno di noi può scoprire l'acqua viva, Colui che disseta la nostra arsura e ci fa conoscere una pienezza sco­nosciuta. Signore Gesù, tu sei la nostra forza: non abbandonarci alla nostra impotenza ed alle nostre delusioni. Signore, pietà!

Ognuno di noi è invitato a sedersi al pazzo di Sicar: il posto non è nuovo, c'è una tradizione ormai di gente che è venuta qui per trovare una risposta alla sua sete. E, almeno per un certo tempo, è riuscita a Sa7..iarla. Ora, però, in gioco c'è ben altro, anche se tutto parte da quella sete. Di primo acchito dei due personaggi la donna sembra essere quella che si trova in situazione di forza: è del luogo ed ha tutto l'occorrente per attingere l'acqua. Gesù, da parte sua, appare in

Cristo Gesù, tu sei la nostra luce: non lasciarci immersi nelle tenebre della paura. Cristo, pietà!

Eppure un po' alla volta quella curio­sità diventa desiderio, desiderio non di un'acqua qualsiasi, ma di un'acqua viva, capace di estinguere per sempre la sete. Le mezze verità lasciano il posto ad una verità più piena e conducono al primo riconoscimento: sei un profeta. Quando ci si sente letti dentro, quando appare alla superficie anche quello che ci ostinavamo ad ignorare, allora ci si accorge di avere davanti Qualcuno di

Signore Gesù, tu sei la sorgente della vita: strappaci al peccato ed alla morte e fa' che abbiamo parte alla tua risurrezione. Signore, pietà!

di assolutamente inedito. I falsi proble­mi teologici vengono scartati e si fa stra­da una relazione nuova con Dio. Dal momento che Dio si è rivelato non si può più trattarlo come prima. Egli però domanda di entrare in un'alleanza che non è fatta di prescrizioni rituali pas-seggere. Chiede di trovare posto nell'esistenza di chi crede in lui e di trasformarla. Un po' alla volta il profeta è riconosciuto

tutta la sua disarmante povertà: "Dammi da bere". Una richiesta che non depone affatto a favore

UNA PISTA PER L'OMEUA

come il Messia, l'Atteso, il Desi­derato. Solo lui può effettivamente cam­biare la situazione, solo lui può strapparci al male, liberarci da ciò che ci tiene prigionieri, a par-

della sua identità: egli appare non come uno che offre, ma come uno che ha bisogno, come chi deve essere dissetato, non come chi ha un'acqua viva che da sola può colmare per sempre la sete. Ma è proprio da questa posizione di debolezza che prende avvio un dialogo che porterà molto lontano. Inizia nella curiosità e nella meraviglia. Curiosità della donna perché colui che chiede è un giudeo e perché offre qual­cosa che, a prima vista, non può asso­lutamente fornire.

Al pOZZO di Sicar

straordinario. Non è cosa di tutti i gior­ni sentirsi scandagliati nel profondo, conosciuti al di là delle nostre parole. Sorgono cosÌ i grandi interrogativi: il proprio orizzonte si apre all'orizzonte di Dio, della sua esistenza, della sua presenza. Ci sono risposte pre-confe­zionate, modi collaudati di rispondere agli interrogativi. Ma qui c'è Uno che non si basa sull'esperienza altrui. Non è un dotto che ha messo insieme pareri. Proprio per questo annuncia qualcosa

CAROVANA DI INVOCAZIONI Come la samaritana anche noi ti chiediamo di trasformare la nostra vita, di rendere feconda la nostra terra arida e difarci conoscere la sta­gione deifrutti. A te diciamo insieme: Donaci l'acqua viva!

• Dona l'acqua viva ai batte=ati che si sono allontanati da te e vor­rebbero ritornare a credere: rendili tenaci nella loro ricerca, nel cammino verso di te. Preghiamo ....

• Dona l'acqua viva alle nostre parrocchie: offrano possibilità concre­te di incontro a chi vuole leggere ed approfondire la tua Parola. Preghiamo ...

• Dona l'acqua viva agli operatori della sanità e a quanti si misurano con sofferenze di ogni genere: la loro delicatezza permetta di affron­tare cammini impervi e difficili. Preghiamo ...

• Dona l'acqua viva a chi condivide la vita dei più poveri, la lorofame e la loro penuria: possano ridare dignità a tante persone umiliate e provate. Preghiamo ...

• Dona l'acqua viva agli scienziati che lottano contro le malattie e cer­cano una risposta a problemi lancinanti: rendili assidui e disinte­ressati nella loro fatica. Preghiamo ...

tire dal nostro passato, e spalancarci davanti una possibilità del tutto nuova. Alla fine, assieme ai samaritani, noi pro­fessiamo la nostra fede nel "Salvatore del mondo". Percorso della donna di Samaria, ma. anche di ognuno di noi che giunge alla fede. Percorso esaltante in cui si rivela fondamentale il desiderio. Percorso che va di scoperta in scoperta, fino al rico­noscimento finale.

DA RECITARE IN FAMIGLIA

Signore Gesù, donaci di aver sete di te,

della tua presenza. Ma non permettere che

siamo divorati dall'arsura, privi di energia per andare avanti:

colma la nostra vita di pienezza e di gioia

e donaci la forza di consolare e di sostenere i poveri,

i deboli e gli abbandonati. Atnen.

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Marzo 08 4a DOMENICA DI QUARESIMA.

----------PER CHIEDERE PERDONO-----------Siamo anche noi dei ciechi, o Dio, e veniamo a te per ritrovare la vista, per considerare la realtà in modo nuovo. Guarisci i nostri occhi ed aprili alla tua luce. Signore Gesù, Luce del mondo, dissipa le tenebre che ci avvolgono e mostraci la strada che conduce alla pienezza della vita. Signore, pietà!

Il racconto di oggi, la guarigione del aeco nato, non è solo la storia di un miracolo. Attorno al gesto compiuto da Gesù si muovono altri per­sonaggi. Tra ess~ in particolare, i fàrisei e gli stes­si genitori del cieco. Così abbiamo mcxlo di assi­stere ad una serie di reazioni: coloro che stanno attorno all'interessato prendono o sono costretti a prendere posizione. In me-o..o ad un susse­guirsi di domande, più o meno sincere, si staglia la figura di colui che ha recuperato la vista. Ciò che gli è accaduto è solo l'inizio di un percorso che lo condurrà alla fede,

Cristo Gesù, Luce del mondo, scandaglia le profondità del nostro essere ed aiutaci a Iiberarci dal male e dal peccato. Cristo, pietà!

che ci raggiunge. Anche se questa "grazia" implica fin dagli inizi una parte che spetta direttamente agli interessati. Gesù non fa tutto lui, ma spedisce il cieco a lavarsi alla piscina di Siloe. • Se all'inizio c'è l'intervento di Dio, che ci raggiunge attraverso Gesù, è altrettanto vero che poi c'è un itinerario da compiere, e non privo di difficoltà, di passaggi dolorosi. Il cieco nato si accorge che il suo racconto si scontra con reazioni negative da parte dei capi ebrei, e in particolare in coloro che so-

Signore Gesù, Luce del mondo, dona al nostro cuore di leggere la realtà in modo nuovo, con benevolenza e compassione. Signore, pietà!

• rincontro con Gesù, quello che apre gli occhi della fede avviene proprio a questo punto. È un isolato, un emarginato quello che si imbatte nel suo guaritore. Ed è pro­prio da questa posizione di grande fragilità che egli è invitato a prendere posizione. Non è più il momento di raccontare, ma di pro­fessare la propria fede. La domanda si fa dunque diretta: "Tu credi nel Figlio dell'uo­mo'''. E altrettanto diretta è la risposta: "lo credo, Signore!". • Oggi come duemila anni fa coloro che ven-

ma non senza passaggi dolorosi: proprio per la sua testimonianza, infatti, viene espulso dalla sinagoga. In causa, comunque, non è lui, ma Gesù stesso. Il racconto è la contro-

UNA PISTA PER L'OMELIA gono alla fede si trovano davanti a tappe analoghe. Non è una luce "co­moda" quella che li raggiunge: scan­daglia le profondità del loro essere e nello stesso tempo entra in conflitto La storia del cieco nato

prova che il miracolo non produce nulla in chi non ha fede in lui. Anzi, sembra addirit­tura accelerare l'indurimento del cuore: non c'è peggior cieco di chi non vuoi vedere ... Ma al di là di queste considerazioni, che cosa ci fa scoprire la narrazione odierna riguardo al percorso che conduce alla fede? • La fede è uno sguardo nuovo genato sulla realtà che ci circonda e, innanzitutto, su noi stessi. Siamo tutti dei aechi nati, nella misu­ra in cui nessuno di noi può raggiungere da solo la "luce" della fede. Si tratta di un dono

no da collocarsi tra gli osservanti. La sua esperienza, accolta con singolare apertura e fiducia, cozza con la loro ostinazione a nega­re l'opera di Dio. • Questi ostacoli appaiono evidenti nel dia­logo con i genitori del cieco, che si limitano ad affermare quanto avvenuto, senza inter­pretare, per non correre inutili rischi. E an­cor di più nell'espulsione del cieco dalla sinagoga, poiché è divenuto un personaggio scomodo che desta interesse sulla figura stessa di Gesù.

CAROVANA DI INVOCAZIONI Anche a noi, ciechi nati, il Signore Gesù apre gli occhi della fede. E ci mo­stra la strada da percorrere. Rischiara il nostro cammino e ci accompa­gna lungo i sentieri della fede. Per questo ci rivolgiamo a Dio, che ci ha donato il Cristo, nostra Luce, e gli diciamo: Donaci la tua luce, Signore!

• Dona la tua luce alle Chiese: il loro percorso nella storia conosce mo­menti bui, difficili. Sostienile perché rimangano fedeli al vangelo di Gesù. Preghiamo ...

• Dona la tua luce a coloro che si confrontano con le nuove possibilità della scienza e della tecnica. Illumina le loro coscienze perché pos­sano individuare le scelte che favoriscono un autentico progresso. Preghiamo ...

• Dona la tua luce ai genitori: trasmettano ai figli uno stile di vita generoso ed aperto al dialogo. Preghiamo ...

• Dona la tua luce ai ragazzi che celebrano per la prima volta il Sacramento della Riconciliazione. Sperimentino la gioia di ricevere il tuo perdono e di donarlo agli altri. Preghiamo ...

• Dona la tua luce a coloro che sono perseguitati perché cristiani. Non lasciar mancare loro la forza di a.ffrontare con fiducia ogni avver­sità. Preghiamo ...

con le "tenebre". Come non ricorda­re a questo punto quello che Giovanni ha affermato fin dal Prologo: la Luce è venuta nel mondo, ma le tenebre hanno rifiutato la luce. • C'è una lotta dunque che attende il disce­polo. Egli non può rimanere neutrale: deve esporsi, e proprio per questo diventa fragile . Lo salva la fiducia che egli ripone in Cristo, riconosciuto come il Signore e il Salvatore della sua vita. Lo salva lo sguardo limpido e nuovo che gli fa conoscere una nuova esi­stenza, l'esistenza dei figli di Dio.

DA RECITARE IN FAMIGLIA

Signore Gesù, apri i nostri occhi perché possiamo riconoscere

che solo tu ci puoi portare salvezza, misericordia e pace.

Signore Gesù, apri i nostri occhi perché ci accorgiamo di tutti quelli,

più vicini e più lontani, che attendono un aiuto.

Amen.

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IM.M~§INI MarzoOB 5a DOMENICA DI QUARESIMA.

----------PER CHIEDERE PERDONO-----------La morte ci spaventa, o Dio. Ma sappiamo che tu non ci abbandoni al nostro destino. Mediante il tuo Figlio ci fai conoscere una vita che dura per l'eternità, nella tua casa. Signore Gesù, tu sei la risurrezione e la vita, tu partecipi al nostro dolore quando siamo privati della presenza di una persona cara, tu lenisci la nostra tristezza con la tua paro­la. Signore, pietà!

La mOlte di Lazzaro ha tuno l'aspetto di un fano im~parabile: egli è già da quattro giorni nel sepolcro. Ormai - come credevano gli ebrei dell'epoca - l'anima del morto si è già aUontarulta dal suo COlpo. Nulla da fare, dunque. Non resta che accettare l'acca­duto, rassegnarsi ancora una volta al pote­re della morte. Ma è proprio a partire da qui che il rac­conto di oggi ci aiuta a decifrare l'identità di Gesù . o Egli mostra innanzitutto la

Cristo Gesù, tu sei la risurrezione e la vita, tu ci chiedi di avere fiducia in te, di affidarti la nostra esistenza perché sia strappata al potere della morte. Cristo, pietà!

lo risusciterà". Non le chiede, però, una fede generica nella risun-ezione, come Marra sembra credere in un primo mo­mento. Non gli basta che Malta creda in "qualcosa". Vuole che creda in lui, che è "la risun-ezione e la vita". È a questo pun­to che an-iva la professione di fede: "Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo". o Solo dopo questo Gesù va verso la tomba. Quello che compie è , in maniera

Signore Gesù, tu sei la risurrezione e la vita, tu ci traghetti verso la vita eterna perché conosciamo una pienezza ed una gioia sconosciute. Signore, pietà!

proprio la sua vittoria a donarci una spe­ranza che non viene meno. o Sì, credere a Gesù non signilica trovare una vitalità qualsiasi, ma raggiungere la vita eterna: una pienezza sconosciuta per l'eternità. Ecco l'esperienza in cui entria­mo grazia al Battesimo. Immediatamente la prospettiva della nostra vita rimane sconvolta da questa realtà: essa apre pos­sibilità inedite, dà uno sbocco imprevedi­bile alle nostre scelte e decisioni di quag-

giù. La nostra alleanza con sua amicizia per Lazzaro ed il suo dolore per la perdita dell 'amico. Vederlo scoppia­re in pianto di fronte alla tomba ci richiama la sua

UNA PISTA PER L'OMEUA Dio, lungi dall'essere un rap­porto qualsiasi, appare come una relazione che dura per l'eternità. "lo sono la risurrezione e la vita"

umanità, un'umanità straordinaria che condivide le pene e le sofferenze degli uomini, fino in fondo. Un'umanità sensi­bile alle rel;l7Joni, e quindi lacerata dalla presenza della morte che recide una pos­sibilità di comunione. o Davanti alla morte Gesù , tuttavia, non lancia la spugna, non abbandona la parti­ta. A Malta, che gli viene incontro e si ram­marica del fatto che egli non era presente al momento in cui Lazzaro si è ammalato gravemente, Gesù licorda che "suo fratel-

inequivocabile, un gesto di potere sulla morte. Il Messia, il Figlio di Dio, è più forte della morte e dunque non sarà que­sta a dire l'ultima parola. Il gtido di Gesù ("Lazzaro, vieni fuori! ") lo chiama fuori dal sepolcro. Egli viene sciolto da ciò che lo teneva prigioniero e viene restituito alla vita, a questa vita. Non si tratta di un segno qualsiasi: è il "segno" che anticipa ciò che risulterà determinante. Di lì a poco Gesù dovrà affrontare la morte diret­tamente, a mani nude, la sua morte. E sarà

CAROVANA DI INVOCAZIONI La risurrezione di La=aro ci colma di speranza e ci invita ad avere fidu­da in te, o DW, nel hw amore di Padre più forte della morte e di qual­siasi male. Per questo ci rivolgiamo a te e ti diciamo: O Padre, mostraci il tuo amore!

o Si avvicinano i giorni santi che precedono la Pasqua. Donaci di seguire il tuo Figlio Gesù nella sua passione e nella sua morte per poter condividere la risurrezione e la vita eterna. Preghiamo .. .

o La tua Chiesa è chiamata ad annunciare la speranza e a consolare coloro che soffrono. Ispira ad ogni cristiano le parole ed i gesti che esprimono la compassione e la condivisione. Preghiamo .. .

o Tu sei un DW amante della vita. Sostieni il lavoro dei ricercatori e degli scienziati che cercano una risposta alle malattie ed ai mali che alfliggono gli uomini. Preghiamo ...

o Tu sei un Dio vicino a coloro che attraversano il momento della prova. Dona ad ognuno la forza e la sagge=a necessarie per far fronte ai momenti difficili. Preghiamo ...

o A coloro che riconoscono il loro peccato hl non lasci mancare la tua misericordia. Fa' che coloro che si accostano al Sacramento della Riconciliazione trovino la luce che rischiara il cammino e la pace del cuore. Preghiamo ...

o La risurrezione di Lazzaro provoca la fede di quelli che erano venuti dalle due sorelle per consolarle nel loro lutto. E costituisce, paradossalmente, un fatto che accelera la decisione dei capi di mettere a morte Gesù . Si proft.la dunque all 'orizzonte quel grumo di cattiveria, di ingiustizia, di violenza che si scatenerà contro Gesù. Ma ancora una volta egli ci mostrerà come l'amore possa vincere qualsiasi male e spianare la strada ad un futuro di speranza per l'umanità.

DA RECITARE IN FAMIGLIA

Signore Gesù, tu hai mostrato la tua amicizia verso Lazzaro

e lo hai richiamato in vita. 1\1 chiami ognuno di noi a condividere la tua gioia

per l'eterrutà, accanto a te. Tieru desto in noi

il fuoco della speranza perché la tua Parola trasformi

la nostra esistenza di ogni giorno.

Amen.

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IMMAGINI l'l'faggio 08 SS.MA TRINITÀ"

----------PER CHIEDERE PERDONO-----------Signore, tu ci inviti ad entrare nella comunione di amore che ti lega al Padre e allo Spirito. Ma spesso il nostro egoismo ci impedisce di vivere in modo nuovo.

Signore Gesù, tu ci hai rivelato il volto del Padre e hai fatto di noi i suoi figli. Signore, pietà!

Il mistero della Trirùtà è, innanzitutto, un mistero d'amore. Non un rompicapo che spacca la te­sta. Non una formula magica. Non una zona oscura ed impenetrabile, in cui è vietato l'accesso. È un mistero d'amore. E dunque do­manda di essere raccontato. In fondo è il solo modo in cui possiamo entrar-vi.

Cristo Gesù, tu ci hai donato lo Spirito Santo perché facesse di noi dei discepoli autentici. Cristo, pietà!

strappandoci al potere del male e della morte. Disposto anche a donare la propria vita, a soffrire e a morire. Raccontare l'amore che ci raggiunge attraverso lo Spirito, mediante la sua forza che si manifesta in persone deboli e fragili, mediante la sua sag­gezza che si rivela nei semplici e nei piccoli. Per vie modeste e con mezzi

Signore Gesù, tu hai offeno la tua vita per noi peccatori e hai trasformato la nostra esistenza. Signore, pietà!

Accoglierlo significa farlo entrare nella propria vita, dargli spazio in cima ai propri pensieri, riconoscergli priorità nei nostri progetti. Accoglierlo signifi­ca rispondergli non solo a parole, ma con i fatti. Dimostrando di prenderlo sul serio. Perché credere non vuoI dire affermare la sua esistenza, ma affidar­gli la propria vita, mettersi nelle sue

Raccontare l'amore del Padre che chiama alla vita, all'esisten­za l'universo e l'umanità. Un

UNA PISTA PER L'OMELIA mani, investire le proprie risor­se ed energie nel suo progetto. Tutto questo, nonostante le no­stre fragilità ed infedeltà. Per­ché avvertiamo che Dio conti­nua ad amarci anche quando ce

amore che trabocca e si impe-gna nella creazione. Un amore che si rivela nell'armonia del cosmo. Un amore che desta alla vita non crea­ture destinate ad essere esecutori, ma partners autentici, dotati di coscienza, di libertà e di volontà. Raccontare l'amore del Figlio che viene a realizzare un disegno di sal­vezza e sceglie la strada dell'incarna­zione. Si fa uomo. Accetta tutti i rischi ed i pericoli connessi con questa con­dizione. Pur di trasmettere la miseri­cordia e la bontà. Pur di condividere fino in fondo la nostra esistenza,

Mistero d'amore

poveri Egli riesce a trasfigurare il volto della storia e a produrre cambiamenti imprevisti. Suscita il nuovo e lo rende solido, radicato nel profondo dell'esi­stenza. Ma raccontarlo non basta. All'amore -come ci ricorda san Bernardo - si ri­sponde: con l'amore. Quest'amore va accolto : facendo ca­dere ogni barriera ed ogni difesa. Lasciandoci avvolgere dal suo calore, inondare dalla sua tenerezza, bruciare dal suo fuoco.

CAROVANA DI INVOCAZIONI Riuniti nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, noi ci rivol­giamo con fiducia a Dio, che è comunione di amore e riconosciamo la sua azione nel mondo. Gli diciamo insieme: Dio, comunione di amore, ascolta la nostra preghiera!

• Le Chiese annunciano la tua manifestazione e battezzano nel tuo nome: cresca tra i cristiani il desiderio di una Più viva fraternità. Preghiamo ...

• La creazione domanda di essere portata a compimento e di essere ri­spettata: rendi i nostri governanti coscienti della loro responsabilità davanti a te e davanti a tutti gli uomini. Preghiamo ...

• A coloro che vivono nel matrimonio tu domandi di trasmettere la vita: fa' che sappiano offri.re ai propri figli una parola saggia e una testimonianza limpida. Preghiamo ...

• A coloro che vogliono vivere con gioia la scelta del celibato, tu do­mandi di essere un segno di fiducia nel Regno: rendili disponibili alla tua Parola e aperti ad una fraternità generosa. Preghiamo ...

• Molti uomini e molte donne su questa terra ti invocano con altri nomi e altri riti: fa' che possano incontrare il tuo volto e ricevere la tua misericordia e il tuo soccorso. Preghiamo ...

ne andiamo, sbattendo la porta di casa. E attende il nostro ritorno. Perché sappiamo che egli non vuole condannarci, ma salvarci. E lo fa senza secondi fini. Non per sottometterci al suo volere, ma semplicemente perché ci vuole bene. Celebrare la festa della Trinità quest'oggi non significa dun­que pagare il proprio pedaggio ad un dogma oscuro, ma cogliere il senso di tutto. Lasciarci afferrare da questo Amore per viveme e restame trasfigu-rati.

DA RECITARE IN FAMIGLIA

Padre, Figlio e Spirito Santo: è nel tuo nome che cominciamo

la nostra giornata, è nel tuo nome che benediciamo

la nostra mensa, nel tuo nome che si chiudono

le fatiche quotidiane. Padre, Figlio e Spirito Santo, comunione d'amore e di vita,

dona alle nostre parole e ai nostri gesti

di avere il sapore della tenerezza e

della compassione. Amen.