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CAPITOLO 2 P ANORAMICA SUI LABORATORI NAZIONALI DI PASTORALE GIOVANILE ANNI 2008-2009

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CAPITOLO 2

PANORAMICA SUILABORATORI NAZIONALIDI PASTORALE GIOVANILE

ANNI 2008-2009

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L’Assemblea Generale dei Vescovi Italianidel maggio 2008 ha offerto numerosi spuntidi riflessione alla Pastorale Giovanile. Riper-correndo le sollecitazioni ricevute nella pro-lusione di apertura del Presidente Card. An-gelo Bagnasco, nella relazione del vice pre-sidente mons. Agostino Superbo, nelle sintesidei lavori di gruppo e nei numerosi interventiin Assemblea, è nata l’esigenza di non ab-bandonare la ricchezza delle numerose ri-flessioni e indicazioni pastorali ricevute.

Il Servizio Nazionale per la Pastorale Gio-vanile ha pensato di approfondire le indi-cazioni dei Vescovi Italiani promuovendoquattro laboratori nazionali di PastoraleGiovanile, in particolare nell’anno pastorale2008/2009, anno dedicato al tema cultu-rale nel triennio dell’Agorà, sono stati pro-mossi quattro laboratori nazionali di pasto-rale giovanile per riflettere su quattro temiparticolarmente a cuore ai Vescovi italiani:Eucarestia domenicale, vita interiore, lavoroe immigrazione. Ciascun laboratorio ha su-scitato una riflessione sul rapporto tra gio-vani, cultura e il tema di volta in volta af-frontato, avvalendosi dell’esperienza deiVescovi, dei Direttori degli uffici CEI inte-ressati e di alcune esperienze già realizzatenelle diocesi italiane.

Introducendo le conclusioni emerse al ter-mine dei singoli laboratori, desideriamo ri-consegnare anche il punto di partenza cheha generato i Laboratori stessi. Riportiamo,quindi, alcuni passaggi della Prolusione delCardinale Presidente, della relazione di

Mons. Agostino Superbo e dei lavori digruppo che hanno orientato la scelta del-l’ufficio per i temi dei quattro laboratori na-zionali.

GIOVANI E CULTURA:L’EUCARESTIA DOMENICALE

La domenica e l’anno liturgico, la Paroladi Dio e i Sacramenti, la devozione a Mariae ai santi rappresentano la nervatura cen-trale di ogni spiritualità. Ogni spiritualitàbella e autentica è strettamente collegatacon la carità verso chi ha bisogno: i poveri,i piccoli, i malati. Parlano di vita l’Euca-restia e la Parola di Dio, la preghiera e ilservizio. (S. E. Mons. Agostino Superbo,Relazione all’Assemblea, p. 30).

La Chiesa è la nostra famiglia, nella qualel’amore verso il signore e verso i fratelli,soprattutto nella partecipazione all’Euca-restia, ci fa sperimentare la gioia di poterpregustare già ora la vita futura che saràtotalmente illuminata dall’Amore. (Ibidem,pp. 39-40).

L’importanza della comunità cristiana, ein particolare dell’Eucarestia domenicale,come momento fondante che porte già insé il modello della cittadinanza nuova, ca-pace di evidenziare l’appartenenza comuneal Cristo e l’appartenenza reciproca ai fra-telli, dove la Chiesa testimonia il suo esserprofezia di comunione. (Sintesi dei gruppidi studio, p. 60).

INTRODUZIONEDon Nicolò Anselmi

Responsabile del Servizio Nazionale per la pastorale giovanile della CEI

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GIOVANI E CULTURA:LA VITA INTERIORE

Come rispondere al bisogno di spiritualitàdei giovani?[…] Sembra importante, per igiovani, riscoprire le vie di una spiritualitàalta, semplice e profonda, capace di daresenso a ogni dimensione della propria esi-stenza. (S. E. Mons. Agostino Superbo, Re-lazione all’Assemblea, p. 30).

Seguendo le caratteristiche e il carisma pro-prio delle aggregazioni di riferimento, igruppi giovanili potranno sempre più farfiorire luoghi del silenzio: luoghi fisici, comei monasteri, e luoghi interiori, che aiutinoa educare alla lectio divina e alla preghie-ra.(Ibidem, p. 34).

Il dare tempo ai giovani da parte degliadulti, il dialogo personale che si apra alladirezione spirituale, gli spazi per esperienzedi incontro e di vita educante. (Sintesi deigruppi di studio, p. 59).

In questa prospettiva si rivela sempre es-senziale l’accompagnamento spirituale cheparticolarmente i sacerdoti possono offrireai giovani vivendo e camminando con loro.(Sintesi dei gruppi di studio, p. 61).

GIOVANI E CULTURA:IL LAVORO

Il lavoro continua a rappresentare una di-mensione centrale di vita anche per i gio-vani, malgrado le trasformazioni che lohanno investito in questi ultimi anni e loslittamento in avanti dell’età lavorativa neabbiano ridimensionato fortemente il va-lore simbolico di passaggio all’età adulta.

(S. E. Mons. Agostino Superbo, Relazioneall’Assemblea, p. 24).Un obiettivo educativo delle comunità ec-clesiali è quello di rendere la Chiesa sog-getto sociale nel proprio territorio. […]Le nostre comunità devono promuovereluoghi in cui i giovani sono guidati a ri-flettere, sono ascoltati, sono capiti eorientati, per passare, soprattutto nel Sud,dall’assistenzialismo sistematico alla ri-cerche di forme nuove di rilancio econo-mico, valorizzando strutture e cultura del-la cooperazione in tutti i settori delle at-tività sociali. […] La diffusione della Dot-trina Sociale della Chiesa e una conoscen-za diretta e precisa dei meccanismi e pro-cessi economici devono far parte della ri-flessione delle nostre Chiese e del loro im-pegno formativo. (Ibidem, p. 43).

L’importanza di educare a vivere l’esperien-za del lavoro con una forte dimensione spi-rituale. Ciò permetterà di offrire ai giovaniriferimenti stabili, un rapporto positivo conil presente e con il futuro; l’apertura allavita sociale e politica, e alla solidarietà.(Sintesi dei gruppi di studio, p. 57).

GIOVANI E CULTURA:L’IMMIGRAZIONE

Ormai l’immigrazione costituisce un fattoimportante e il loro futuro, insieme a quellodei loro figli, sarà condizionato dalle poli-tiche che verranno seguite su un tema cheritengo molto delicato. Le incertezze e i ti-mori sono accresciuti dall’assimilazioneacritica di analisi non troppo approfondite,a cui tuttavia si contrappone la grandeapertura dei giovani verso la possibilità diconcessione dei diritti di cittadinanza agli

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stranieri che vivono e lavorano onestamen-te. (S. E. Mons. Agostino Superbo, Relazio-ne all’Assemblea, p. 22).Una speciale attenzione dovrà pertanto es-sere sviluppata nei riguardi delle diversepovertà giovanili, facendosi promotori diuna cultura del lavoro e della solidarietàche conduca a elaborare progetti concretisoprattutto nell’ambito della disoccupazio-

ne, dell’immigrazione, dell’emarginazionegiovanile. (Ibidem, p. 34).

Segnaliamo inoltre l’urgenza di approntaree affinare delle buone politiche volte ad unareale integrazione dei cittadini immigratiche legittimamente soggiornano sul nostrosuolo. (Prolusione di S. Em. Card. AngeloBagnasco).

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RACCOLTA DI IDEE

Quella che segue è una raccolta di idee con-crete che sono state elaborate durante il La-boratorio “Giovani e cultura: l'Eucarestia do-menicale”.Speriamo che possano essere oggetto di ri-flessione, dibattito, ampliamento per gruppidi giovani, di sacerdoti, di educatori e pertutti coloro che hanno a cuore i giovani ela chiesa.Presentiamo qui di seguito:1. idea centrale2. idee importanti3. Alcune idee condivise

IDEA CENTRALE

L’accoglienzaLa chiesa è maestra di umanità; il clima difamiglia in cui si celebra l’Eucarestia dome-nicale è fondamentale, salutarsi, guardarsinegli occhi, sorridere, parlarsi sono gesti ne-cessari perché l’Eucarestia sia celebrata evissuta; tutti sono coinvolti nelle creazionedi questo clima comunitario.I sacerdoti e i ministranti potrebbero acco-gliere le persone fuori dalla chiesa e ritornaretrattenersi con i fedeli dopo la celebrazionedella S. Messa.La distribuzione dei libri e dei fogli dei cantiè un segno di accoglienza e simpatia.Per dare ai sacerdoti la possibilità di acco-gliere le persone è bene evitare di chiedere

loro pratiche amministrative prima e dopol’Eucarestia domenicale (documenti, preno-tazioni di celebrazioni etc…); per queste cosesi possono sfruttare altri momenti. Lo stile di accoglienza deve continuare du-rante la settimana; i sorrisi, i saluti tra personeche hanno celebrato l’Eucarestia devono di-venire quotidiani anche negli incontri fattiper strada, nei negozi, verso ogni persona.Una attenzione particolare va rivolta a chiè appena arrivato nella comunità cristiana,agli stranieri, ed alle persone con particolaridifficoltà, ai disabili. Nella logica dell’atten-zione alle persone promuovere il più possi-bile la distribuzione della Eucaristia dome-nicale ai malati, nelle case.La chiesa parrocchiale è, in un certo senso,la casa della famiglia parrocchiale; l’uso deifiori, la sistemazione dei banchi, delle sedie,la cura dei particolari, la bellezza delle im-magini collaborano a creare un clima caldo,gradevole, familiare; queste attenzioni sonoaffidate alla partecipazione di tutti.

IDEE IMPORTANTI

L'Eucaristia celebrata e l’Eucaristia vissutaLa celebrazione eucaristica vissuta insiemedovrebbe essere ripresa e approfondita du-rante la settimana successiva da ogni fedele,nelle famiglie, nei gruppi e così diventarecatechesi e vita.La domenica è il primo giorno della setti-mana e deve illuminare i giorni successivi.È preferibile leggere, pregare e vivere la Pa-

LABORATORIO NAZIONALE DI PASTORALE GIOVANILE

“GIOVANI E CULTURA:L’EUCARESTIA DOMENICALE”

ROMA, 21-23 NOVEMBRE 2008

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rola di Dio della domenica precedente piut-tosto che quello della domenica successiva.Il sagrato della Chiesa è il luogo dell’acco-glienza; non può essere invaso totalmentedalle macchine; sul sagrato fiorisce, nel dia-logo e nell’attenzione all’altro, la carità; sulsagrato si può parlare dei problemi delle co-munità e studiare strategie per realizzare ge-sti di solidarietà e di carità concreta.È bello trattenersi sul sagrato o in un altroluogo prima e dopo la S.Messa.

L’OmeliaPer i giovani l’omelia è un momento impor-tante della celebrazione. I sacerdoti sono in-vitati a prepararsi con la preghiera e lo studioma soprattutto ascoltando durante la setti-mana i consigli dei fedeli perché l’omelia parlianche della loro vita. Un’idea per la prepa-razione dell’omelia è quella che i sacerdotidel vicariato o del decanato si incontrinodurante la settimana per prepararla insiemenel dialogo e nella preghiera. È importante che i sacerdoti valorizzino lanuova traduzione della Bibbia e l’uso deinuovi Lezionari.

ALCUNE IDEE CONDIVISE

I sacerdoti in mezzo ai giovaniAi sacerdoti è chiesto di stare in mezzo aigiovani, di regalare loro tempo; questo èpossibile per tutti, sia per i sacerdoti gio-vani che per quelli più anziani. Stare in mez-zo ai giovani, con il proprio specifico, nonnecessariamente come organizzatori o lea-der, ma come uomini della Parola, della pre-ghiera, della Grazia. Stare in mezzo ai gio-vani, anche semplicemente in ascolto, aiutai sacerdoti a conoscere i linguaggi giovanili,crea quella confidenza che favorisce la par-tecipazione all’Eucarestia domenicale dei

giovani stessi. I giovani sono invitati a coin-volgere i sacerdoti, ad incoraggiarli, a farlisentire importanti per la loro vita spiritualee quotidiana.

Lo stile della LiturgiaI giovani gradiscono in genere celebrazionisemplici e belle, curate ma non pesanti, sen-za troppi simboli, interruzioni, spiegazioni,senza “liturgismi e giovanilismi”. In parti-colare è bene non sovraccaricare la proces-sione offertoriale o inserire altri momenti pa-storali all’interno della liturgia (consegna dioggetti, mandati etc.)

Il Sacramento della Riconciliazione È bene offrire luoghi e tempi adatti a questosacramento, con orari precisi, in cui vi sianosacerdoti già disponibili senza che sia ne-cessario andarli a cercare.E’ importante che vi sia in diocesi la possi-bilità, per chi lo desidera di accostarsi al Sa-cramento della Riconciliazione senza esserericonosciuto; non sono da abolire i confes-sionali con la grata.Dove è possibile, è bene comunque offrire lapossibilità di accostarsi a questo sacramentoanche la domenica, prima, duran-te e dopola celebrazione dell’Eucarestia domenicale

La Santa Messa per i giovaniIn occasioni particolari, per la guarigione diun amico, per un anniversario importante,(S. Valentino, prima degli esami, prima o do-po della partenza per una GMG o un campoestivo o una esperienza missionaria etc...) èbello celebrare l’Eucarestia con e per i gio-vani. Anche di domenica, ogni tanto, e inalcune occasioni particolari si può prepararecon i giovani alcune celebrazioni particolari(Messa di Mezzanotte a Natale, feste patro-nali, celebrazione della Cresime, la domenicadelle Palme, le prime comunione etc…).

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Anche i matrimoni o alcune altre ricorrenzevedono in genere la presenza di un grandenumero di giovani e possono essere occa-sioni importanti di annuncio.

Gruppi giovanili ed educazionealla CelebrazioneÈ importante educare i giovani allo stile ce-lebrativo. Nella vita dei gruppi ci sono varimomenti celebrativi: l’accoglienza di unnuovo membro, il saluto a chi parte, la pre-ghiera all’inizio o alla fine di un incontro, ilricordo di un evento importante. E’ impor-tante che siano celebrati bene, in modo belloe ordinato, utilizzando la Parola di Dio, isimboli, il canto e il silenzio.

La partecipazione dei giovaniÈ importante che i giovani, ovunque essi sia-no, si facciano avanti, si rendano disponibilicon i sacerdoti per le letture, i canti, il servizioall’altare, le preghiere dei fedeli, la processio-ne offertoriale e tutti i servizi utili per renderebelle la celebrazione; è importante aiutare isacerdoti senza obbligarli ad andare a cercarepersone all’ultimo momento.

Catechesi e cultura liturgicaGli incontri dei gruppi giovanili, l’ora di re-ligione a scuola, sono ottime occasioni per

fare una catechesi liturgica: i simboli, i tem-pi, i segni, le immagini e le azioni, hannoun grande significato culturale e spirituale.

Tempi e orariÈ importante tenere in considerazione i ritmidi vita delle persone ed dei giovani per strut-turare la vita della comunità cristiana ed inparticolare dell’Eucarestia domenicale. Perpermettere ai sacerdoti di poter stare in mez-zo alla gente è necessario ridurre, secondole possibilità, il numero delle S. Messe.

Eucaristia domenicale e adorazioneeucaristicaMolti giovani stanno riscoprendo l’Adora-zione eucaristica, lo stare gioioso e silenziosocon Gesù; la notte sembra essere un mo-mento particolare. È importante riscoprire lacontinuità fra celebrazione domenicale eAdorazione Eucaristica, fra dimensione per-sonale e comunitaria della preghiera.

Parrocchia e vita diocesanaIn ogni parrocchia vi sia una bacheca o untavolo in cui siano indicate la vita della chie-sa diocesana e della chiesa universale, libri,giornali e riviste che allarghino gli orizzontidella comunità cristiana al mondo ed allauniversalità.

21-23 Novembre 2008

Centro Congressi

Via aurelia, 796 - roma

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I GIOVANI E L’EUCARISTIA DOMENICALE

Venerdì 21 novembre

Ore 17.00 Arrivi e sistemazioniOre 17.30 Preghiera (vespri)

Introduzione al LaboratorioDon Nicolò Anselmi - Direttore Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile

Ore 18.00 “Giovani ed Eucaristia domenicale”Padre Eugenio Costa - Ufficio Liturgico Nazionale

Ore 19.00 Interventi in aulaOre 20.00 Cena presso Hotel Midas

Sabato 22 novembre

Ore 8.00 Colazione presso Hotel MidasOre 9.00 Lodi

Ripresa dei lavoriOre 9.30 Presentazione di alcune esperienze diocesane di pastorale giovanile strettamente

legate al tema del laboratorio. Ore 11.00 Pausa caffèOre 11.15 Gruppi di studio

“Eucaristia, giovani e servizio”“Eucaristia, giovani e missione”“Eucaristia, giovani e canto”“Eucaristia, giovani e cultura”“Eucaristia, giovani e comunità”

Ore 12.15 S.Messa presso il Centro CongressiOre 13.00 Pranzo presso il Centro CongressiOre 14.30 Visita agli studi di SAT2000 e RadioInBLuOre 15.30 Gruppi di studioOre 17.00 pausa caffèOre 18.30 Gruppi distudioOre 19.30 Cena al Centro Congressi

Serata Romana

Domenica 23 novembre

Ore 8.00 Colazione presso l’Hotel MidasOre 9.00 Santa messa presso le suore RosminianeOre 9.45 Relazioni dei gruppi di studioOre 11.30 ConclusioniOre 11.30 Partenza per San PietroOre 12.00 Angelus in piazza San PietroOre 13.00 Pranzo presso il Centro Congressi

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Il tema della vita interiore è certamente unodei temi più importanti della Pastorale Gio-vanile. Lo scopo ultimo della Pastorale Gio-vanile è infatti l’incontro di ogni giovanecon Gesù Risorto, speranza del mondo; ènell’incontro con Gesù che il giovane puòaccedere in pienezza alla felicità, scoprire lapropria vocazione e trovare la forza per rea-lizzarla.

Dal laboratorio è emersa con forza, comepriorità la formazione e la testimonianza de-gli educatori.

1. UNA PRIORITÀ:LA TESTIMONIANZAE LA FORMAZIONEDEGLI EDUCATORI

I SacerdotiÈ fondamentale che i sacerdoti siano i primimaestri di vita in-teriore, testimoni capaci dioffrire ad altri ciò che loro vivono per primi;per questo è necessaria una vera fraternitàpresbite-rale che aiuti a sacerdoti a viverecon gioia il proprio ministero. I giovani chie-dono ai sacerdoti semplicemente la disponi-bilità a stare in mezzo a loro.

Gli educatori, consacrati e laiciCome per i sacerdoti, anche le persone chenella comunità cristiana sono state chiamatea compiti di educazione e responsabilità,consacrati e laici, è importante che vivano

una profonda vita interiore. È necessarioche gli educatori alla Fede abbiano una vi-sione sintetica della vita cristiana: rivela-zione di Dio, vocazione, donazione di sé emissione.

2. ALCUNI ASPETTI IMPORTANTI

La vita interiore è per tuttiLa proposta di una vita interiore profondanon è riservata ad una elite, ma è per tutti.È necessario che il Servizio di pastorale gio-vanile si strutturi in modo da raggiungerecon le sue proposte tutti i giovani. Oltre allaConsulta Diocesana di Pastorale Giovanile sideve prevedere anche la presenza di altri co-ordi-namenti vicariali e zonali per poter rag-giungere ogni parrocchia ed ogni giovane.

Proposte di primo annuncioIn ogni diocesi è importante che vi sianoproposte di educazione all’interiorità capacidi incuriosire e scuotere la superficialità el’indifferenza ed iniziare le persone a questidiscorsi.Ciò si realizza prima di tutto nel rapporto in-terpersonale in cui ogni giovane è chiamatoad annunciare Gesù ad un proprio compa-gno. Altre proposte possono essere:

– preghiere e pellegrinaggi notturni;– esperienze di carità con i poveri e i malati;– viaggi missionari;– missioni di strada.

LABORATORIO NAZIONALE DI PASTORALE GIOVANILE

“GIOVANI E CULTURA: LA VITA INTERIORE”ROMA, 9-11 GENNAIO 2009

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Proposte di approfondimentoIn ogni diocesi è importante che vi sianoproposte di appro-fondimento della vita,esercizi spirituali, settimane comunitarie,campi estivi ed invernali con itinerari spiri-tuali ben preparati, fine settimane di spiri-tualità, scuole di preghiera, cammini di spi-ritualità vocazionale, cammini di spiritualitàper fidanzati etc…

I grandi eventiI grandi eventi come le Giornate Mondialedella Gioventù, l’Agorà di Loreto o altri radunisono occasioni importanti di evangelizzazionein cui, talvolta, si riescono a coinvolgere gio-vani che ordinariamente non frequentano lachiesa; è necessario tuttavia accompagnare igiovani verso tali eventi e successivamenteaiutarli a fare sintesi dell'esperienza vissuta,facendo loro una proposta per continuare lapropria formazione cristiana.

…Per la quotidianitàÈ importante che tali esperienze aiutino igiovani a vivere la preghiera nella quotidia-nità, ad avere una propria regola di vita spi-rituale.

3. ALTRI IMPORTANTISUGGERIMENTI

L'EucaristiaFondamento della vita interiore è l’Eucare-stia, specialmente quella domenicale, comeluogo di incontro con l'Amore di Cristo Ri-sorto vivente nella chiesa.

La Parola di DioLa Parola di Dio è la prima fonte di luce edi nutrimento per la vita interiore.

Il Sacramento della RiconciliazioneIl Sacramento della Riconciliazione è unostrumento che esprime con chiarezza il pri-mato della Grazia, cioè dell’amore di Dio, edaiuta a rileggere in profondità la propria vita.È bene far conoscere possibilità già esistentie creare nuove occasioni perché i giovanipossano accostarsi a questo sacramento.

La Quaresima La Quaresima offre un tempo particolare perl’impegno nella vita interiore.

I PreadolescentiIl periodo della preadolescenza è un mo-mento apparentemente difficile ma fecondo.Nell’età che va dai 12 ai 15 anni i ragazzisono ricettivi purché i sacerdoti, i consacratie gli educatori stiano in mezzo a loro congenerosità e sappiano offrire proposte inte-ressanti di catechesi.

La paternità spiritualeTutta la comunità cristiana è chiamata asvolgere un compito di paternità spiritualenei confronti dei propri giovani; in partico-lare alcuni sacerdoti; è bene tuttavia evi-denziare l’importanza per ogni giovane diavere una guida spirituale che li aiuti nelproprio cammino.

I polmoni spiritualiNelle diocesi è importante valorizzare i”pol-moni spirituali” che già esistono, come adesempio i monasteri, le case religiose, i san-tuari.

I Linguaggi giovaniliLe proposte profonde vanno veicolate in tuttii modi possibili, con tutti i linguaggi possibili,anche attraverso Internet e i nuovi media.

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Il ruolo della ComunitàLa comunità cristiana, parrocchiale o di altrotipo, è il grembo necessario in cui la vita in-teriore si può sviluppare; il Consiglio pasto-rale parrocchiale è uno strumento importanteperché si realizzi questo clima accoglienteed educativo.

Gruppi giovanili: semplicità e chiarezzaL’esperienza del gruppo, per ogni età, è ungrande esperienza formativa; con semplicitàe chiarezza di scopi è bello ritrovarsi ognisettimana, per pregare, con la Parola di Dio,affrontare un tema di catechesi, fare insiemequalcosa per gli altri, avere un cammino divita interiore personale.

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I GIOVANI E LA VITA INTERIORE

Venerdì 9 gennaio

Ore 16.30 Arrivi e sistemazioniOre 17.30 Preghiera di apertura (vespri)

Introduzione al LaboratorioDon Nicolò Anselmi - Direttore del Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile- CEI

Ore 18.00 “Giovani e Vita Interiore”Don Nico Dal Molin - Direttore Centro Nazionale Vocazioni - CEI

Ore 19.00 Interventi in aulaOre 20.00 Cena presso il Centro Congressi

Sabato 10 gennaio

Ore 8.00 Colazione presso le Suore RosminianeOre 9.00 Preghiera (Lodi)

Ripresa dei lavoriOre 9.30 Laboratori (1)Ore 10.45 Coffee BreakOre 11.15 Dialogo con S. E. MONS. ROMANO ROSSI - Vescovo di Civita CastellanaOre 12.35 Celebrazione Eucaristica presso il Centro CongressiOre 13.15 Pranzo presso il Centro CongressiOre 14.30 Visita a SAT2000 e RadioInBLuOre 15.30 Presentazione di alcune esperienze di pastorale giovanile legate al tema

del laboratorioOre 17.00 Coffee BreakOre 17.30 Laboratori (2)Ore 20.00 Cena presso Centro Congressi

Serata Romana

Domenica 11 gennaio

Ore 8.00 Colazione presso le Suore RosminianeOre 9.15 Relazione in aula dei Laboratori e ConclusioniOre 10.15 Partenza per piazza S. PietroOre 11.00 Celebrazione Eucaristica in prossimità di San PietroOre 12.00 Angelus in piazza San PietroOre 13.00 Pranzo presso il Centro Congressi

Partenze

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Durante il laboratorio i giovani hanno sot-tolineato come i temi riguardanti la vita quo-tidiana delle persone quali, ad esempio, illavoro, dovrebbero entrare maggiormentenella catechesi, nell’annuncio, nella predi-cazione. La logica dell’Incarnazione, l’ade-renza del Vangelo ai veri problemi delle per-sone, deve governare ogni azione pastorale;i sacerdoti e, in prospettiva i seminaristi, do-vrebbero aiutare i laici a vivere una spiri-tualità fondata sulla santificazione attraversoil lavoro ed i normali impegni quotidiani. Illavoro è luogo e strumento di santità; ancheDio ha lavorato.

Il lavoro è infatti indispensabile per l'uomoe fa parte della sua stessa vita, è una vo-cazione; esso comporta un’assunzione di re-sponsabilità altrettanto fondamentale chetante persone sottovalutano o non riesconoa percepire, aspirando al “posto” di lavoropiuttosto che al “lavoro"”Riuscire ad ottenere un lavoro non è il puntodi arrivo ma di partenza. Nel lavoro lo SpiritoSanto e la Divina Provvidenza operano inmodo talvolta imprevedibile.

In più momenti si è affermato che il temapastorale del lavoro debba essere affrontatoin modo integrato da molteplici soggetti pa-storali. A livello diocesano si potrebbe arri-vare a tavoli permanenti con la partecipa-zione di istituzioni civili ed altri enti; il Pro-getto Policoro è un esempio virtuoso e unarealizzazione concreta della collaborazionefra Servizio per la Pastorale Giovanile, Ca-ritas e Ufficio per i problemi sociali e il lavoroa cui si aggiungono aggregazioni laicali, ec-clesiali e civili.

LABORATORIO NAZIONALE DI PASTORALE GIOVANILE

“GIOVANI E CULTURA: IL LAVORO”ROMA, 13-15 FEBBRAIO 2009

UNA PRIORITÀ

Realizzare un laboratorio integrato sultema del lavoro Dal punto di vista operativo i giovani vor-rebbero che in tutte le diocesi o in tutte leregioni ecclesiastiche si organizzi un labo-ratorio, promosso dalla Pastorale giovanile,Ufficio per i problemi sociali e il lavoro in-sieme alla Caritas, in collaborazione con leaggregazioni ecclesiali interessate ed altrisoggetti sociali e d istituzionali; in tale oc-casione sarebbe opportuno affrontare la que-stione “lavoro” lasciando spazio alle espe-rienze concrete, dando voce ai lavoratori piùche ai professori, realizzando uno scambiodi interventi fra Nord, Centro e Sud Italia. Siauspica che da tale incontro possano even-tualmente nascere • un cammino permanente di comunione ecollaborazione.

• un'équipe regionale di animatori di pasto-rale giovanile nel mondo del lavoro

• un'équipe di progettazione sociale

ALCUNE IDEE CONCRETE

I giovani hanno elaborato alcune proposteconcrete in ordine alla possibilità di crearelavoro.

I beni non utilizzati di proprietà dellaChiesaLa comunità cristiana, in particolare le dio-cesi potrebbero mettere a disposizione deigiovani i beni non utilizzati: terreni, fabbri-cati. I giovani stessi potrebbero usarli e va-

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lorizzarli; i terreni ad uso agricolo spesso ri-sultano poco utilizzati; l’agricoltura da piùparti viene vista come una grande risorsanell’attuale contesto di crisi economica emolti giovani si stanno riavvicinando ad at-tività lavorative legate alla natura

Lavoro e fondi di garanziaLà dove è possibile siano istituiti dei fondiche fungano da garanzia per le banche peri giovani che desiderano avviare una propriaattività. I giovani stessi potrebbero collabo-rare nel realizzare tali fondi.

Il ruolo dei laiciDurante il laboratorio si è affermata con de-cisione l’importanza del ruolo dei laici che,per loro vocazione, hanno una sensibilitàparticolare per quanto riguarda i temi sociali;in questa ottica, vanno valorizzati all’internodella comunità cristiana

• NEI CONSIGLI PASTORALINei Consigli pastorali parrocchiali e dio-cesani è importante che siano presentigiovani e adulti lavoratori o in cerca dilavoro che rendano presente la loro espe-rienza di testimonianza cristiana negli am-bienti di vita. Nei consigli pastorali sianoinvitati anche laici che svolgono la lorotestimonianza cristiana non necessaria-mente in modo diretto e operativo in par-rocchia come collaboratori del parroco.

• LE AGGREGAZIONI LAICALI: ASSO-CIAZIONI E MOVIMENTI

Le aggregazioni laicali, associazioni movi-menti, vanno sostenute e valorizzate se-condo il carisma per le quali lo Spirito Santole ha suscitate. L’Azione Cattolica, che hacome propria specificità pastorale, la mis-sione stessa della comunità cristiana, vapromossa e sostenuta in ogni chiesa parti-colare e locale.

ALTRE IDEE

Lavoro e Liturgia domenicaleNella liturgia domenicale, in particolare nellapreghiera dei fedeli, dovrebbero trovare piùspazio intenzioni riguardanti i problemi delmondo del lavoro per gli imprenditori, per ilavoratori e per altri problemi sociali. La co-munità raccolta intorno all’Eucarestia è illuogo privilegiato per la crescita di una so-lidarietà concreta.

La dottrina sociale della ChiesaÈ importante che a tutti i livelli, nelle par-rocchie e nei gruppi giovanili, venga diffusala Dottrina sociale della Chiesa e sia utiliz-zato lo strumento del Compendio della Dot-trina Sociale.

Rete di scambio e informazionePredisporre una rete di scambio continuo ecostante di informazioni, dati, realtà, inizia-tive (vedi fondo di rotazione, microcreditoetc..) e quant'altro possa nascere in ogni sin-gola diocesi; in particolare si chiede di predi-sporre, con la collaborazione di tutti i giovani,un sito che possa servire da Banca Dati diesperienze ed opportunità per tutto ciò cheriguarda il tema dei giovani e del lavoro.

I giovani e la formazione professionaleLa Pastorale Giovanile diocesana dovrebbeavere un’attenzione particolare ai giovanidella formazione professionale che, prima dialtri, verranno inseriti nel mondo del lavoro;è importante che vengano rispettati i tempidi questi giovani, spesso impegnati in stagelavorativi e offrire loro occasioni di crescitaspirituale e religiosa

Lavoro e vocazioneNelle scuole, nelle università e nei gruppigiovanili si faccia un adeguato annuncio del

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Panoramica sui laboratori nazionali di pastorale giovanile60

Vangelo, del lavoro come vocazione e cam-mino di santità. I giovani sono aiutati dagliadulti testimoni a fare discernimento sullapropria vita anche in vista di un impegnolavorativo.

Adulti, giovani e lavoroGli adulti possono essere un grande aiuto perintrodurre, accompagnare i giovani al mondodel lavoro, lasciando loro spazio e responsa-bilità; valorizzare una rete di imprenditori cat-tolici che promuovano stage a favore di gio-vani per far conoscere il mondo del lavoro.È importante che gli adulti pensionati nonoccupino posti di lavoro che potrebbero essereaffidati a giovani ma si impegnino verso igiovani chiave educativa e di sostegno.

Solidarietà fra lavoratoriSi auspica che fra lavoratori si creino legamidi solidarietà per cui chi ha molto lavoropossa concederne un po’ a chi non ne ha,chi ha due o più lavori ne lasci uno a chinon lo possiede, chi lavora molte ore possarinunciare a qualcuna perché siano assunti

lavoratori disoccupati. È stato evidenziatodai giovani che l’attuale situazione di crisieconomica è ambivalente: per certi aspettipuò generare logiche di egoismo, per altriaspetti può rappresentare un’opportunità perrealizzare importanti legami di solidarietà,sia ad alto livello che a livello locale, nelleparrocchie e nelle piccole comunità.

Lavoro e legalitàLa presenza di una comunità cristiana vivae solidale è di grande aiuto sia dal punto divista educativo che dal punto di vista ope-rativo per i giovani che desiderano entrarenel mondo del lavoro secondo uno stile fon-dato sulla legalità.

Adulti e gruppi giovaniliL’esperienza del gruppo rimane sempre unagrande occasione di crescita; è importanteche nei gruppi giovanili venga dato spazioalla voce dei giovani lavoratori; nella guidadei gruppi giovanili siano presenti adultitestimoni di fede e vengano invitati adultied esperti.

13-15 Febbraio 2009

Centro Congressi

Via aurelia, 796 - roma

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Panoramica sui laboratori nazionali di pastorale giovanile 61

Venerdì 13 febbraio

Ore 16.30 Arrivi e sistemazioniOre 17.30 Preghiera di apertura (vespri)

Introduzione al LaboratorioDon Nicolò AnselmiDirettore del Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile - CEI

Ore 18.15 “Giovani e Lavoro”Mons. Angelo Casile - Direttore Ufficio Nazionale per la Pastorale Sociale eLavoro - CEI

Ore 19.00 Interventi in aulaOre 20.00 Cena presso il Centro Congressi

Sabato 14 febbraio

Ore 8.00 Colazione presso le Suore RosminianeOre 9.00 Preghiera (Lodi)

Ripresa dei lavoriOre 9.30 Laboratori (1)Ore 10.45 Coffee BreakOre 11.15 Dialogo con S. E. MONS. GIOVANNI D’ALISE - Vescovo di Ariano Irpino

- Lacedonia e Vescovo delegato per la Pastorale sociale e del lavoro dellaRegione Campania

Ore 12.30 Celebrazione Eucaristica presso il Centro CongressiOre 13.15 Pranzo presso il Centro CongressiOre 14.30 Visita a SAT2000 e RadioInBLuOre 15.30 Presentazione di alcune esperienze di pastorale giovanile legate al tema

del laboratorioOre 17.00 Coffee BreakOre 17.30 Laboratori (2)Ore 20.00 Cena presso Centro Congressi

Serata Romana

Domenica 15 febbraio

Ore 8.00 Colazione presso le Suore RosminianeOre 9.15 Relazione in aula dei Laboratori e ConclusioniOre 10.15 Partenza per piazza S. PietroOre 11.00 Celebrazione Eucaristica in prossimità di San PietroOre 12.00 Angelus in piazza San PietroOre 13.00 Pranzo presso il Centro Congressi

Partenze

I GIOVANI E IL LAVORO

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Panoramica sui laboratori nazionali di pastorale giovanile62

I lavori svolti in questo laboratorio hannomesso in luce tre aspetti che definiremmo dicarattere generale:

• In primo luogo si ha la sensazione chenon ci sia ancora, nella comunità eccle-siale e civile, la piena coscienza del ca-rattere strutturale del fenomeno “immi-grazione”; normalmente sembra che sia-mo portati a pensare che l'immigrazionesia una realtà transitoria, un problema darisolvere più che un processo da accom-pagnare; ne consegue che, in genere, nonse ne ha un’adeguata conoscenza, ed al-l’interno della comunità cristiana, man-cano occasioni che offrano appropriate ri-flessioni sul fenomeno.

• Una seconda considerazione è che, nellacomunità cristiana, esistono già delle co-siddette “buone pratiche” nell’ambito dellapastorale con gli immigrati; queste realtàpositive spesso però risultano essere le-gate ad eventi episodici o ad iniziative disingole persone, gruppi, strutture; si ha lasensazione che manchi un progetto con-diviso, che manchi una sistematicità, unaprogrammazione di lungo periodo; il temadell’immigrazione stenta ad entrare consistematicità nell’azione pastorale dellacomunità cristiana.

• La presenza di giovani immigrati deve es-sere considerata come una importante ri-sorsa.

A fronte di queste considerazioni, dai lavoridelle varie giornate sono emerse alcune in-dicazioni concrete qui di seguito riportate.

UNA PRIORITÀ

È necessaria una informazione e una rifles-sione culturale più ampia circa la questionedell’immigrazione; in Italia, a diversi livelli,c’è ancora poca sensibilità sul grande temadella presenza straniera; l’intercultura, la co-noscenza reciproca, la ricchezza delle diffe-renze, la consapevolezza della portata nu-merica del fenomeno, sono aspetti per lo piùsconosciuti o oggetto di attenzione per esper-ti del settore. Si chiede quindi che venganoofferte ai sacerdoti, agli insegnanti, agli edu-catori, alle comunità parrocchiali, occasionidi approfondimento e di studio sul tema inquestione.

ALCUNE IDEE CONCRETE

Valorizzare la presenza di giovani stranierinella pastorale giovanile ordinaria, sia a li-vello di partecipazione che a livello di orga-nizzazione; gli incontri diocesani con il Ve-scovo (ad es. la Giornata Mondiale della Gio-ventù della Domenica delle Palme) sono oc-casioni semplici di conoscenza e comunione.Dare maggiore visibilità a ciò che giàesiste, sia a livello ecclesiale che civile. Va-lorizzare i gruppi giovanili composti da gio-vani stranieri, le associazioni di immigrati,i vari centri di accoglienza.Proporre un Convegno diocesano, re-gionale o nazionale per insegnanti, organiz-zato in sinergia dalla Pastorale Giovanile,dall’Ufficio Educazione scuola e Università,insieme a Caritas, Missio e Migrantes su que-sto tema.

LABORATORIO NAZIONALE DI PASTORALE GIOVANILE

“GIOVANI E CULTURA: L’IMMIGRAZIONE”ROMA, 17-19 APRILE 2009

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Panoramica sui laboratori nazionali di pastorale giovanile 63

ALTRE IDEE

Diffondere gli insegnamenti del magi-stero sul tema dell’immigrazione, in parti-colare il Messaggio per la Giornata Mon-diale delle Migrazioni; anche in altre occa-sioni quali, ad esempio, la Giornata mon-diale della Pace, la Giornata mondiale mis-sionaria o la Settimana per l’unità dei cri-stiani offrono interessanti spunti intercul-turali; in queste occasioni si possono rea-lizzare momenti di incontro, conoscenza econfronto fra gruppi giovanili sulle diffe-renze religiose e culturali.Si chiede che a livello nazionale vi sia unabanca dati permanente che raccolga infor-mazioni ed esperienze; si chiede che alcunediocesi che hanno una particolare sensibilitàe competenza costituiscano un Osservatorioprivilegiato su “Giovani e Immigrazione”.Si raccomanda che i gruppi giovanili simuovano verso gli immigrati, sullastrada, nei luoghi di povertà; in questo am-bito pastorale si è convinti che l’incontroconcreto fra persone sia il mezzo più effi-cace per fuggire e superare paure e pregiu-dizi ma anche per conoscersi di più e percapire che le differenze culturali arricchi-scono reciprocamente.La preghiera rappresenta un momentodi comunione capace di superare ogni bar-riera; si raccomanda che nei vari incontri dipreghiera vengano dati spazio e voce aglistranieri; le preghiere dei fedeli dell’Eucare-stia domenicale sono un momento impor-tante di unità spirituale.Organizzare con sistematicità una Fe-sta dei popoli diocesana con cucina, mu-sica e arte dai paesi del mondo.Valorizzare la presenza di studentistranieri nelle scuole e nelle università im-plementando o creando, dove non ci sono,

dei servizi per i giovani stranieri attraversoi gruppi giovanili dell’Università, attraversola pastorale universitaria.

Valorizzare la presenza di giovanistranieri nelle squadre sportive. Il mag-gior numero possibile di parrocchie dovrebbeavere una società sportiva; questo ambitopastorale è molto favorevole all’accoglienzadegli stranieri.

Coinvolgere i Centri di formazione Pro-fessionale, molti dei quali frequentati daragazzi stranieri, nelle iniziative ordinarie dipastorale giovanile.

Collaborare con i Centri di ascolto diCaritas per iniziative di fraternità. Mol-ti centri di ascolto sono frequentati da fami-glie straniere. I servizi offerti dalle Caritasdiocesane e parrocchiali si trovano ad in-contrare immigrati e conoscono bene le loronecessità.

Gli istituti religiosi, missionari promuovanoesperienze estive di viaggi per giovaniin terre lontane ed in Terra Santa.

Promuovere la presenza di giovanistranieri all’interno delle varie consul-te diocesane, vicariali e zonali di pastoralegiovanile; anche nei consigli pastorali par-rocchiali è bene che vi siano presenze di fra-telli e sorelle stranieri.

Diffondere sussidi e strumenti già esi-stenti di educazione alla mondialità,le riviste missionarie; con e per i giovani èpossibile realizzare cineforum con film stra-nieri di argomento multiculturale.

Proporre corsi di cucina multietnica,corsi di lingua, musica ed arte dove sianogli stessi immigrati a tenere i corsi.

Realizzare campi di lavoro a fiancodegli immigrati stagionali per conosceremeglio la realtà.

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Coinvolgere religiosi e religiose e con-sacrati e adulti stranieri in varie attivitàgiovanili; questi testimoni adulti possono es-sere invitati per testimonianze o altri servizi.

Dare spazio sui vari media diocesani,sui settimanali cattolici, sui siti web ai variservizi per stranieri (sportelli per il lavoro,consulenze giuridiche, etc….)

A livello parrocchiale promuovere la co-noscenza del paese di origine di alcuniparrocchiani, cercando di realizzare formedi gemellaggio con il paese di origine: scambiculturali, raccolte di fondi per sostenere unprogetto di sviluppo. In alcuni casi potrebbeessere possibile coinvolgere in questo tipodi iniziative anche le istituzioni laiche o ci-vili.(Comune, associazionismo).

Prevedere traduzioni in più lingue suimanifesti, volantini, siti, messaggi chevengono utilizzati per promuovere le varieiniziative pastorali.

I bambini adottati e le famiglie adottive pos-sono rappresentare un’interessante risor-

sa pastorale per quanto riguarda il mondodell’immigrazione.

Per quanto riguarda la dimensione multire-ligiosa, far conoscere le festività reli-giose di altre religioni, proporre nei grup-pi giovanili incontri con giovani di altre re-ligioni, evidenziando le specificità. Si pos-sono promuovere visite culturali alle chiesecristiane non cattoliche, alle moschee ed allesinagoghe.

Per concludereAttualmente gli stranieri in Italia sono circa4 milioni; si prevede che nel 2050 siano12,5 milioni; il fenomeno dell’immigrazioneche, come già detto, si presenta come strut-turale, necessita quindi di risposte struttu-rali. I partecipanti al laboratorio si sono detticonsapevoli del fatto che in molte diocesila pastorale dei giovani immigrati è ancorain una fase embrionale, tuttavia si è sentitain modo diffuso la necessità di un impegnocosciente e positivo in un ambito che piùdi molti altri sembra essere un segno deitempi.

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Panoramica sui laboratori nazionali di pastorale giovanile 65

I GIOVANI E L’IMMIGRAZIONE

Venerdì 17 aprile

Ore 16.30 Arrivi e sistemazioniOre 17.30 Preghiera di apertura (vespri)

Introduzione al LaboratorioDon Nicolò AnselmiDirettore del Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile - CEI

Ore 18.15 “Giovani e Immigrazione”Padre Gianromano Gnesotto - Direttore Nazionale del settore Immigrazionedella Fondazione Migrantes - CEI

Ore 19.00 Interventi in aulaOre 20.00 Cena presso il Centro Congressi

Sabato 18 aprile

Ore 8.00 Colazione presso le Suore RosminianeOre 9.00 Preghiera (Lodi)

Ripresa dei lavoriOre 9.30 Laboratori (1)Ore 10.45 Coffee BreakOre 11.15 Dialogo con S. E. MONS. CALOGERO LA PIANA - Arcivescovo di Messina-Lipa-

ri-Santa Lucia del Mela e membro della Commissione Episcopale per le mi-grazioni della Conferenza Episcopale Italiana

Ore 12.30 Celebrazione Eucaristica presso il Centro CongressiOre 13.15 Pranzo presso il Centro CongressiOre 14.30 Visita a SAT2000 e RadioInBLuOre 15.30 Presentazione di alcune esperienze di pastorale giovanile legate al tema

del laboratorioOre 17.00 Coffee BreakOre 17.30 Laboratori (2)Ore 20.00 Cena presso il Centro Congressi

Serata Romana

Domenica 19 aprile

Ore 8.00 Colazione presso le Suore RosminianeOre 9.15 Relazione in aula dei Laboratori e ConclusioniOre 10.15 Partenza per piazza S. PietroOre 11.00 Celebrazione Eucaristica in prossimità di San PietroOre 12.00 Angelus in piazza San PietroOre 13.00 Pranzo presso il Centro Congressi

Partenze

Notiziario n. 6 Servizio nazionale per la pastorale giovanile

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