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1 AGRIGENTO CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA 2016 o 2017 PRIMO DOSSIER di CANDIDATURA

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AGRIGENTO

CAPITALE ITALIANA

DELLA

CULTURA 2016 o 2017

PRIMO DOSSIER di CANDIDATURA

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Introduzione

Agrigento è una città con una storia lunga 2600 anni, che attraversa i secoli segnando le tappe delle

antiche civiltà: da quella dei greci a quella dei fenici, da quella romana a quella bizantina, da quella

berbera a quella normanna, fino alle influenze spagnole, borboniche, tra mito, filosofia, arte,

letteratura e poesia. Sono tappe segnate nel linguaggio e nei costumi, nelle tradizioni e nell’arte

culinaria, nella musica, nell’agricoltura, nella pastorizia, nell’artigianato, ma soprattutto nel modo di

considerare l’accoglienza del “forestiero”, ritenendo la contaminazione dell’alterità, rispetto alla

propria identità, una straordinaria risorsa culturale. Agrigento è stato centro del pensiero scientifico

ellenico. Qui è nato, ha vissuto e ha insegnato uno dei più importanti scienziati dell’antichità:

Empedocle, fondamentale per la nascita del pensiero filosofico e scientifico della civiltà

occidentale. Qui sono nati e hanno vissuto alcuni tra i più grandi esponenti della letteratura del

Novecento: Luigi Pirandello, drammaturgo di fama mondiale, Premio Nobel per la Letteratura nel

1934; Leonardo Sciascia, scrittore, drammaturgo, giornalista siciliano tra i più amati dal pubblico

italiano e internazionale; Andrea Camilleri, scrittore, saggista, sceneggiatore e regista, è amato dal

grande pubblico televisivo per essere il papà del commissario Montalbano. La famiglia di Giuseppe

Tomasi di Lampedusa ebbe legami profondi con il feudo di Gibidolce, descritto nel “Gattopardo”

e ancor oggi la torre campanaria della Cattedrale di Agrigento conserva gelosamente la lettera del

diavolo, ovvero la lettera scritta dalla venerabile Suor Maria Crocifissa, al secolo Isabella Tomasi, la

“beata Corbera” del romanzo, ritenuto una pietra miliare della letteratura italiana. Il poeta Salvatore

Quasimodo visse gli anni dell’infanzia ad Aragona Caldare e Comitini, seguendo il padre che era

capostazione delle Ferrovie1.

La Valle dei Templi è un Parco archeologico e paesaggistico di 13 mila ettari con uno straordinario

patrimonio monumentale e paesaggistico, dichiarata nel 1997 dall’Unesco “patrimonio mondiale

dell’umanità”. In essa si conserva il giardino incantato della Kolymbetra, autentico gioiello

archeologico e agricolo della Valle dei Templi, una sorta di Eden in cui svettano limoni, mandarini e

aranci di antiche varietà, irrigati secondo le tecniche della tradizione araba.

A sud lo sguardo si perde sul Mar Mediterraneo, scenario dalle suggestioni straordinarie dalla

riserva di Punta Bianca fino alla Scala dei Turchi, falesia di marna bianca dai forti contrasti

cromatici, ove, secondo la leggenda, durante le invasioni moresche che imperversarono nel '500, i

turchi (così erroneamente chiamati) approdarono inerpicandosi sui gradoni naturali di questo fronte

roccioso. Un Mediterraneo che è anche frontiera d’Europa, contesto delle migrazioni attraverso il

Canale di Sicilia: con la vicina isola di Lampedusa (AG), la città dei Templi assurge a terra di

confine (con un destino legato alle sorti dei migranti, alla gestione dell’accoglienza ai rifugiati,

1I luoghi vissuti dagli autori sono tappa della Strada degli Scrittori di cui al paragrafo relativo al

Festival della Strada degli Scrittori.

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all’assistenza sanitaria e ai numerosi salvataggi estremi in mare), nonché a luogo d’approdo e di

salvezza, verso un mondo migliore. Questa è anche la terra in cui l’interculturalità si realizza ogni

giorno, dagli eventi musicali all’artigianato, dalla preparazione di cibi e bevande alla vera e propria

attività di integrazione culturale e sociale, attuando un processo che vede uno scambio continuo di

esperienze in totale armonia e in una prospettiva di crescita comune. E’ questa anche la terra del

cardinale Francesco Montenegro, attuale presidente della Fondazione "Migrantes" e presidente

della Commissione episcopale per le migrazioni, scelto da papa Bergoglio per i suoi vibranti appelli

in favore dei migranti.

E’ questa la città del “Santo nero” San Calogero2, festeggiato ogni anno nel mese di luglio, dalla

prima alla seconda domenica con l’enfasi che si riserva al patrono, che è invece San Gerlando, con

una devozione totale, assoluta.

E’ la terra di San Gerlando di Besançon3, vescovo di Agrigento dopo l’epoca musulmana (829-

1086), periodo in cui le comunità religiose vissero in armonia e tolleranza. È anche la terra così

descritta dal geografo Idrīsī, (in arabo: يلقصلاسيردإنبهللادبعنبادمحمنبدمحمهللادبعوبأ, che la

descrisse popolosa, nobilissima, frequentata molto da stranieri che vanno e vengono. Qui fu la

leggendaria reggia di Kokalos, e poi Akragas, che per la musa di Pindaro fu “la più bella fra le città

dei mortali, sede di Persefone”.

CRITICITA’ e CONTROTENDENZA - Agrigento è il capoluogo di una provincia che viene indicata

dalle classifiche annuali del “Sole24ore” quale ultima in una classifica determinata sulla base di

specifici parametri. La crisi economica globale ha determinato effetti anche in un’area svantaggiata

quale il Meridione d’Italia, e in modo particolare in Sicilia e nell’area dell’Agrigentino. Per “Italia

Oggi” Agrigento è all'82°posto, con un primato nazionale per minor tasso di microcriminalità.

Secondo i dati Istat 2014, nella provincia di Agrigento, su una popolazione di 448.831 persone e

una forza lavoro di 152mila unità, gli occupati sono stati 113mila. Le persone in cerca di

occupazione, invece, sono state 39mila. L'ultima edizione del rapporto della Fondazione Migrantes

pone la provincia di Agrigento quale capofila rispetto all'emigrazione in Sicilia: a fronte di 698.764

emigrati, 146.913 sono originari di questo territorio, 2 mila in più dello scorso anno. Alto è il dato

degli iscritti per nascita (ovvero coloro che sono venuti al mondo in altre nazioni), che sono il 30 %

del totale. Quanto al fenomeno dell’immigrazione, a fronte di un 2,4% di residenti, si assiste ad un

aumento costante degli sbarchi (oltre 170mila persone sono arrivate sulle coste italiane nel 2014, 76

mila al 1° gennaio 2015 sono quelle accolte in strutture di prima e seconda accoglienza e occorre

dare risposta ad altre 22 mila richieste di asilo).

La popolazione del Comune si attesta a 59.714 abitanti (2014). Agrigento ha un reddito pro capite

2V. a pag. 25

3 V. a pag. 26

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per abitante di € 19.519 (2013), che scende, in provincia, fino a poco più di 10 mila euro pro capite

in Comuni come Cianciana, cittadina in cui, tuttavia, si è verificato un fenomeno immigratorio dal

nord Europa, proprio per il basso costo delle case e della vita, i ritmi lenti a contatto con la natura e

la possibilità di reperire facilmente produzioni locali e cibi sani.

La mancanza di lavoro e la scarsità di prospettive occupazionali presso il commercio, l’industria,

l’artigianato e il terziario, ha indotto molti giovani a tentare iniziative di piccola impresa nei settori

dei servizi di somministrazione cibi e bevande, e, in modo particolare, nel turismo, con la

trasformazione di piccole unità abitative in b&b o case vacanze. I dati della Camera di Commercio

evidenziano, rispetto al tasso di crescita annuale per comparto, un unico dato positivo nel turismo e

nei servizi.

Il Turismo ad Agrigento registra, nel 2014, 219.161 arrivi, 391.521 presenze, con una permanenza

media in giorni di 1,78 (in linea con la media di Città d’Arte come Firenze che si attesta intorno a

1,80 ), mentre nel 2013 ha toccato quota 2,01. Di questi totali va considerato che 127.864 sono gli

arrivi di stranieri, 219.029, invece, le presenze. Non sono contemplate, in tali dati, le presenze in

case-vacanze o altre piccole strutture ricettive, che pure sono in continua crescita. Mediamente la

Valle dei Templi registra ogni anno la presenza di circa 600 mila visitatori. Il Giardino della

Kolymbetra assiste a un trend di crescita pari a +70%.

La controtendenza determinata dai giovani che non intendono lasciare la loro terra e che, dopo un

periodo di studio fuori dalla Sicilia o all’estero, ritengono di poter spendere le proprie energie e

capacità per investire ad Agrigento, è il segno non soltanto di una nuova sensibilità, che si manifesta

sotto forma di associazionismo o di continuo confronto e dibattito su dinamiche socio-culturali, ma

anche di una percezione di positività e di ottimismo che è conseguenza di stimoli provenienti da

esperienze localizzate (ma di grande impatto a livello internazionale come Farm Cultural Park4), le

quali puntano a valorizzare le eccellenze e le potenzialità e a concentrare l’attenzione, su una

rilettura dei dati della qualità della vita secondo modelli differenti da quelli imposti dal mondo

globalizzato.

OPPORTUNITÀ E SOSTENIBILITÀ - La candidatura di Agrigento muove i passi proprio da una

nuova percezione e dalla necessità di leggere le trasformazioni di un territorio, in una logica

integrata, slegata dalle dinamiche del reddito. Solo la definizione di cosa è realmente “sviluppo”

consente di dare una risposta a quali siano i fattori più incidenti su esso, di delineare le ricadute di

progetti specifici e settoriali, come quello di “Agrigento capitale della Cultura”, di idee e

iniziative su territorio, identità e culture immateriali incluse.

4 Il blog britannico Purple Travel ha collocato Favara e Farm Cultural Park al 6° posto al mondo

come meta turistica per gli amanti dell'arte contemporanea.

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Superata l'arida visione del PIL, quale unico elemento esemplificativo della condizione reale di un

territorio, lo standard di vita pensiamo che si possa misurare attraverso una visione globale del

benessere, che integra gli aspetti economici a quelli legati ai valori della vita umana, alle relazioni

sociali, alle risorse naturali, alla preservazione dell’ambiente. E’ il concetto di “sviluppo” più che

quello di “crescita”, a rappresentare il vero paradigma da perseguire per i territori, dove singole

persone, imprese, e comunità locali sono stimolate a ricreare la propria vita, il loro istinto per

l’innovazione, l’amore per la propria identità.

Due parole possono scardinare le certezze dei numeri semplici e la rigidità dei modelli tecnocratici:

la parola “qualità”5 e la parola “eccellenza”. Entrambe detengono un valore differenziale che può

appartenere ai grandi soggetti che nel mercato mondiale hanno una posizione forte, ma può

appartenere altrettanto a tutti coloro che hanno il senso dell’unicità, che hanno l’orgoglio della

propria intelligenza, che sanno elaborare, sapere, costruire cose nuove. E’ su questo terreno che

Agrigento vuole misurarsi, essere comparata alle altre città del Paese e verificare la velocità

del miglioramento.

L’obiettivo è far emergere la distribuzione del benessere percepito, le modalità, le cause che

stanno alla base del cambiamento; vogliamo evidenziare cosa induce sviluppo, cosa rappresenta

per Agrigento l’essere comparata, non sulla scala del reddito netto pro capite, ma per la serenità e

consapevolezza della propria condizione di stabilità ed equilibrio tra risorse naturali e umane e le

necessità della vita quotidiana. La sostenibilità dello sviluppo è un concetto esprimibile in maniera

più complessa di un indice lineare: i 3 elementi che la determinano, la sfera ambientale, sociale e

economica, non sono da sommare matematicamente, quanto piuttosto centri di una stessa realtà

che, per l’ottimale condizione di un territorio, devono trovarsi in perfetto bilanciamento.

INFRASTRUTTURE - La città di Agrigento si avvale dell’area portuale di Porto Empedocle, struttura

prettamente mercantile e del comparto della Pesca con una discreta flotta peschereccia, la cui

attività è legata ad una piccola industria ittico-conserviera. Da un paio di anni, grazie ad alcuni

interventi strutturali e alle politiche sul turismo, è anche approdo di navi da crociera. Porto

Empedocle garantisce anche i collegamenti navali giornalieri con Lampedusa, in estate anche con

un aliscafo. Tra gli altri porti di rilievo in provincia vanno segnalati quelli di Sciacca e di Licata. La

rete autostradale, un tempo fortemente deficitaria, è stata potenziata dalla realizzazione di un

5 Markus Hilgert, direttore del Vorderasiatisches Museum di Berlino (con cui si è attivata un’intensa

collaborazione in prospettiva delle celebrazioni dei 2600 anni di storia della città nel 2020)

sostiene che “ad Agrigento è possibile un'unica esperienza, ovvero è possibile passeggiare nel

giardino della Kolymbetra, attraversare un parco paesaggistico tra i reperti della Valle dei

Templi e infine conoscere 2600 anni di storia documentati dalle stratificazioni delle civiltà che si

sono susseguite stabilendosi dalla Valle fino al colle di Girgenti” (La Sicilia, 22/10/2014).

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progetto di raddoppio della SS640 Agrigento-Caltanissetta per il raccordo con la A29 Catania-

Palermo e da un altro progetto di realizzazione di una superveloce a doppia corsia del tratto a

maggiore percorrenza della SS189 Agrigento-Palermo. Queste grandi opere sono in corso di

realizzazione e saranno completate nel 2016. Agrigento può essere oggi raggiunta dall’aeroporto di

Catania in un’ora e mezza, dallo scalo aeroportuale di Palermo in poco meno di due ore e lo stesso

tempo è necessario per percorrere la strada per gli aeroporti di Trapani e di Comiso. Inoltre, lo scalo

di Pozzallo, in provincia di Ragusa, consente l’arrivo di turisti dall’isola di Malta tramite il

catamarano della Virtu Ferries. Agrigento è dotata di un eliporto in contrada Consolida e uno a San

Leone e di un’avio-pista per piccoli velivoli privati in contrada Burraiti. Le Ferrovie garantiscono

servizi da e per Palermo, Caltanissetta e Catania. Dalla stazione di Termini Imerese o da Catania

partono i treni per Roma, Milano, Torino. Il servizio di trasporti su gomma garantisce con più ditte

il collegamento con le province siciliane e gli aeroporti. Inoltre esistono servizi diretti per Napoli,

Roma, il Belgio, la Germania. Un treno turistico, denominato “trenino della Valle” realizzato da

Fondazione Ferrovie dello Stato con l’associazione Ferrovie Kaos assicura servizi per turisti dalla

stazione di Agrigento Bassa o da Agrigento centrale verso il tempio di Vulcano/Giardino della

Kolymbetra e Porto Empedocle, dove sarà attiva tra poco, oltre alla stazione centrale, anche una

fermata in prossimità del porto, a servizio dei crocieristi. E’ in elaborazione il Piano urbano della

mobilità con la previsione di realizzazione, previo finanziamento, di scale mobili e/o ascensori per

agevolare la mobilità pedonale da e per il centro storico6.

PROGRAMMAZIONE E CONCERTAZIONE – La città di Agrigento ha avviato il primo processo di

pianificazione nel 2002 con la concertazione del PIT (Piano Integrato Territoriale a cui hanno

partecipato stakeholder, enti, istituzioni, associazioni, ordini professionali) al fine di individuare le

strategie di sviluppo del territorio. In seguito, gli obiettivi sono stati ripensati, discussi e trasfusi nel

Piano Strategico 2006-2016 e poi nel PISU-2012 (Piano integrato di sviluppo urbano).

L’impalcatura complessiva del PISU è rappresentata dal Piano Strategico di Agrigento, la cui

versione definitiva è stata approvata dalla Regione Siciliana il 04/09/2008 e dall’amministrazione

comunale di Agrigento il 10.11.2008 (Deliberazione di G.M. n. 97). Da esso discende la definizione

delle tre Vision per Agrigento 2020 (Agrigento - Città d’arte storia e natura; Agrigento - Città

d’Europa; Agrigento - Ponte verso il Mediterraneo) quali migliori scenari desiderati, che

muovono dalla lettura critica dei punti di forza e di debolezza che caratterizzano il territorio, nonché

delle opportunità e delle sfide che segneranno il suo futuro.

LA RIGENERAZIONE DEL CENTRO STORICO – E’ esperienza degli ultimi dieci anni un graduale

processo di recupero degli spazi del centro storico che, dopo la frana del 1966 (che aveva

interessato la zona dell’Addolorata e determinato le giustamente impietose analisi della relazione

6 V. pag. 34

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Martuscelli), sembrava invece essere destinato a un inesorabile declino. Se già dal 2003-2004 sono

cominciati gli investimenti privati di recupero di edifici (in gran parte fatiscenti, per destinarli a

propria abitazione, contribuendo ad un progressivo ripopolamento) è anche vero che la svolta nella

sensibilizzazione al recupero degli spazi storici della città è stata determinata da più fattori, tra cui:

- la forza traente dell’iniziativa di Farm Cultural Park7 nel centro storico di Favara, la nascita

di numerose attività produttive ad esso correlate (pub, pizzerie, ristoranti, trattorie, alberghi e

b&b, nonché il fermento culturale sviluppato al Castello Chiaramontano e in piazza Cavour con

concerti, mostre, fiere, esposizioni…), e l’effetto emulazione che ha prodotto anche ad

Agrigento e Porto Empedocle;

- la forza propulsiva del Mudia8 (Museo diocesano di Agrigento) con l’Arcidiocesi di

Agrigento, guidata dal Cardinale Montenegro, realtà aperta alla città e al coinvolgimento delle

associazioni e dei giovani, in

direzione del recupero delle tradizioni

(la rielaborazione della festa del Santo

patrono con il corteo storico, la

riscoperta della storia medievale della

città, la vivacità di un’offerta culturale

in continua evoluzione, la

valorizzazione degli Itinerari di

Arte&Fede, l’esaltazione della

centralità della Cattedrale, nonostante

i noti problemi strutturali, autentico tesoro di arte e di storia).

- La forza impetuosa dei giovani delle associazioni culturali e dei collettivi che hanno

conquistato sempre più spazi fisici e culturali nel centro cittadino, dal Rabato al Colle di

Girgenti, trasformandoli in luoghi di aggregazione e di eventi: il fenomeno può essere letto

come la conquista di uno spazio politico, rispondente all’esigenza prepotente di determinare il

futuro della città intesa come polis e come agorà, in cui dal confronto e dalle contaminazioni

può evolvere una filosofia che riconsideri il rapporto tra identità individuale e identità collettiva.

- La forza spontanea di nuove imprese turistiche: la nascita di alcuni esercizi pubblici

turistico-ricreativi e culturali e lo sviluppo dei bed & breakfast (da sei posti letto nel 2005 a oltre

mille in pochi anni) hanno rappresentato un segnale di svolta decisivo verso la vocazione

turistica, ma hanno anche contribuito al ripopolamento di un’area in cui i ritmi di vita sono a

dimensione d’uomo, in cui i silenzi sono interrotti dai rintocchi delle campane, e dove la

“lettura” della rete di stradine e scalinate ricorda le pagine di “Novelle per un anno”, o de “I

7 http://www.farm-culturalpark.com/

8 http://www.museodiocesanoag.it/

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vecchi e i giovani”, e dove la ricostruzione è viva e autentica, spontanea di lenzuola stese, di

gatti che corrono sui tetti, di profumi di cucina che si disperdono nei cortili. Nulla di artificioso

ricostruito a beneficio dei turisti, ma una dimensione “vitale”, con le sue imperfezioni e la sua

singolarità.

Per questo è nato alcuni anni fa il Laboratorio Vallicaldi9, una vera e propria fabbrica di idee e di

azioni (costituita da associazioni di giovani agrigentini, artisti, architetti, intellettuali), che ha

recuperato una delle aree più malfamate di Agrigento, riuscendo a dar vita ad un luogo destinato alla

musica, all’arte, alla poesia, al teatro, al dibattito, in cui la condivisione con la residente comunità

africana (per lo più senegalese) si realizza anche attraverso la preparazione e la consumazione di cibi

di varie etnie. Con la stessa finalità si sono attivate iniziative di rivitalizzazione e recupero ambientale

nel quartiere di Santa Croce10

(divenuto perfino set cinematografico), e nell’area tra la via Neve e l’ex

Cinema Ambra, per iniziativa di CulturArt e Rudere Project, con attività di animazione, esposizioni,

concerti, rassegne cinematografiche, mercatini vintage e molto altro ancora. Non meno interessante è

stata l’attività di rivitalizzazione e recupero della limitrofa Porto Empedocle, dov’è la casa dello

scrittore Andrea Camilleri, un comune in cui la vivacità delle associazioni locali e le attività di

recupero del centro storico e della zona del porto, dalla Torre di Carlo V, con le sue esposizioni

permanenti e temporanee, e la via Roma, con le sue trattorie e i suoi caffè (luoghi ampiamente descritti

nelle opere di Camilleri e in particolare nei gialli della saga di Montalbano come i luoghi di Vigata),

attraggono gente da ogni dove. Anche questo percorso positivo di rinascita produce effetti su

Agrigento e si riverbera in uno scambio continuo

di esperienze e di stimoli.

L’elemento determinante di questo risveglio del

centro agrigentino, un risveglio sia socio-

economico che culturale, è dunque la presenza

dei giovani, indiscussi protagonisti, che hanno

deciso di non lasciare questa terra e di dare

inizio a un’impresa fondata sull’abbandono dei

vecchi schemi. Da questo percorso di crescita e

di conoscenza, di esperienza e di nuova

consapevolezza delle proprie capacità e del proprio humus, nasce la candidatura, che coagula le

migliori energie di giovani, di associazioni, enti, istituzioni, condensate in tante iniziative

innovative per un anno intero di cultura, che rilanci un messaggio al mondo di un futuro possibile

che abbia come centro l’uomo.

9 https://www.facebook.com/pages/Nonsostare/598689326818234

10 V. pag. 31 Rigenerazione urbana

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CONSAPEVOLEZZA – Questo percorso di

consapevolezza si traduce in una forza

travolgente che può rideterminare il futuro di

questa terra nel contesto del Mediterraneo, in cui

sperimentare un nuovo modello di vita. La

dimensione ridotta di questa realtà, rispetto alle

grandi città che si affacciano sul Mediterraneo,

può essere considerata un modello, da cui apprendere spinte vitali, scala di valori e capacità di

resistenza e, più propriamente, di resilienza. Parliamo di consapevolezza del valore delle proprie

radici, delle potenzialità intrinseche del territorio, del suo patrimonio storico e culturale, del suo

patrimonio ambientale e immateriale. Tutto ciò può consentire di essere protagonisti del futuro,

poiché non basta avere un enorme e inestimabile patrimonio culturale, ma occorre saperlo fruire e

farlo fruire valorizzandolo. Sono questi i principi base dell’economia di un turismo responsabile e

sostenibile, ma anche di un nuovo modo di pensare al futuro dell’uomo, che non può e non deve

essere legato indissolubilmente ai valori attuali dell’economia mondiale. ”Viviamo in un’epoca di

crisi del sistema economico internazionale, di fallimento dei protocolli finanziari, ed occorre un

cambio radicale di priorità, regole e valori che siano in grado di alimentare un "nuovo umanesimo"

che sappia guidare l’economia. Nel dibattito globale generato dallo tsunami finanziario e dal

progressivo downgrading dei bilanci degli Stati, il Mediterraneo può essere in grado di proporre un

modello di futuro. Un nuovo capitalismo con meno finanza, meno diseguaglianze, meno ingiustizia

sociale. Un nuovo modello di capitalismo meno distruttivo e più centrato sui bisogni dei cittadini,

capace di agire sul benessere dovrà essere non solo immaginato, ma anche reso concreto, tradotto in

opzioni politiche e indecisioni organizzative, si deve trasferire alle forme di governance, si deve

tradurre in modelli produttivi e deve riallineare l’etica pubblica con i comportamenti privati”11

.

Affrontare il modello di sviluppo significa parlare in maniera concreta di risorse naturali e di

patrimoni culturali, di nuovi distretti produttivi transnazionali, del ruolo innovativo delle città.

Agricoltura e Paesaggio, Beni culturali e Turismo, Energia e Trasporti, Formazione e Città sono le

risorse su cui intende scommettere Agrigento.

DALLE SINERGIE AI CAPITALI REALI - Le novità e le quotidiane emergenze del mondo arabo,

naturalmente, hanno avuto una ricaduta sull'Europa. Il problema delle immigrazioni è un problema

europeo e nazionale, prima che siciliano. L'esodo biblico che, in particolare dal 2011, investe le

nostre coste impone l'adozione di politiche d'accoglienza adeguate di cui l'Unione Europea deve

essere il principale attore. Agrigento-frontiera d’Europa è luogo marginale del problema, ma è

11Da “Re-immaginare il capitalismo per un modello di futuro del Mediterraneo” (Maurizio Carta)

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centrale nella sua capacità di proporsi garante delle differenze e sintesi in un superamento radicale

del sistema dell’accoglienza e dell’integrazione, attraverso parametri diversi di convivenza e di

scambio. Agrigento attinge alla sua storia millenaria di popolazioni e culture diverse e torna ad

essere, nel Mediterraneo, luogo di centralità di popolazioni e culture, ma anche di beni e servizi, di

idee e tensioni etiche, di visioni politiche e di ambizioni sociali. Un luogo in cui scambiare non solo

beni materiali, ma capace di riconnettere in un grande progetto i “capitali reali” che potranno

alimentare un nuovo modello di futuro: il capitale territoriale delle qualità, il capitale culturale delle

identità, il capitale umano delle capacità, il capitale sociale delle comunità, il capitale produttivo

delle competitività.

Su tali basi questa proposta si avvale di un’intesa raggiunta con le associazioni, con enti e istituzioni

quali il Parco della Valle dei Templi12

, i Comuni di Porto Empedocle, Favara e Lampedusa, il Polo

Universitario, l’Arcidiocesi, Farm Cultural Park, il Fai-Delegazione di Agrigento13

, la

Soprintendenza ai Beni Culturali, il Museo archeologico regionale Pietro Griffo, il Consorzio Arca

(Università di Palermo), Legambiente, Ecclesia Viva, Laboratorio Vallicaldi, LabMura,

associazione NonSostare, Artificio, Federturismo Sicilia, la Rete Distrettuale di oltre 200

Associazioni, con il coordinamento del Distretto Turistico Regionale Valle dei Templi14

, attraverso

tavoli di confronto che convergono sulla consapevolezza, tra punti di forza e debolezza, di potersi

candidare ad essere capitale italiana culturale delle differenze, dove con questo termine

s’intendono tutte quelle qualità e quei valori che sono determinati da secoli di stratificazioni

culturali e dalla convivenza con le popolazioni immigrate. Ma non solo: Agrigento per alcune sue

eccellenze territoriali è meta riconosciuta a livello internazionale nel campo artistico, letterario,

archeologico e paesaggistico. I flussi variegati di visitatori che provengono dal mondo (non

determinando un turismo di massa, ma mantenendosi circoscritto a certi target) garantiscono una

vivacità culturale in termini di relazioni e di apertura alle esperienze.

PERCHÉ AGRIGENTO CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA 2016/2017 - La candidatura

nasce dalla consapevolezza da parte del tessuto istituzionale, sociale ed economico, del valore di un

grande patrimonio culturale (materiale ed immateriale), espresso, non attraverso processi

autoreferenziali e autocelebrativi, ma da un sentire comune e da riconoscimenti di livello nazionale

e internazionale, patrimonio, che può e deve divenire il motore della crescita economico-sociale

grazie ad opportune azioni integrate di valorizzazione e fruizione, da interventi di rigenerazione

urbana e da una concentrazione delle risorse (pubbliche e private) sui temi dello sviluppo turistico

culturale. E’ vero anche che la città ha coscienza dei limiti, in termini di servizi e infrastrutture,

nonché di essere realtà deficitaria di quei parametri che consentono di determinare oggi la qualità

12

http://www.parcovalledeitempli.it/ 13

http://www.visitfai.it/giardinodellakolymbethra/ 14

http://www.visitvalledeitempli.it/

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della vita in termini di PIL, di reddito pro capite e di produzione d’impresa. Questa proposta è la

sintesi dello sforzo collettivo che si concreta in modo spontaneo da tempo unendo associazioni e

istituzioni nell’idea di sviluppo della città e nel nuovo sentire, manifestato soprattutto dalle giovani

generazioni.

Agrigento ha un ruolo di comunità la cui grandezza nella storia non è scritta nel nome delle forza e

della ricchezza, ma in quello della cultura e del suo umanesimo, che sono un patrimonio

straordinario per un nuovo rinascimento Mediterraneo. Finalità dichiarata della candidatura è la

riscoperta delle comuni radici mediterranee e del ruolo della città nel contesto mediterraneo.

La candidatura di Agrigento a Capitale italiana della cultura è stata accolta con un entusiasmo e una

gioia estesa a tutto il territorio della provincia e oltre. Sin da subito si è delineato lo scenario

inclusivo che avrebbe caratterizzato il percorso di ideazione del programma culturale che può essere

parte di un progetto strategico per il Sud e per l'Italia intera.

Declinare il futuro – I tre pilastri – Il futuro, da oggi al 2020, si declina attraverso tre direttrici:

l’integrazione tra culture, la cultura millenaria, l’innovazione sociale.

Agrigento e la Sicilia sono “cerniera felice” tra Islam e Occidente (Sicilia ed Islam: quel magico

“Giardino-Paradiso” in mezzo al Mediterraneo, in cui la rosa ed il salsabil si uniscono in un

fecondo e felice matrimonio")15

, in un contesto culturale di integrazione che dalla storia giunge ai

nostri giorni e che vide fiorire l’isola nelle scienze giuridiche e teologiche dell'Islam, come nella

lingua araba, nell’arte, nella scienza e nella cultura in genere.

Agrigento, città dalla cultura millenaria, esprime oggi un enorme potenziale in termini di turismo

culturale, attraverso il suo patrimonio archeologico, architettonico, monumentale, artistico e

paesaggistico.

Le nuove generazioni esprimono e convogliano straordinarie energie in direzione dell’innovazione

sociale, attraverso processi di rigenerazione urbana, di progetti culturali e creativi, a forte

impatto sociale, rivolti al benessere individuale e collettivo e allo sviluppo civile ed economico

(secondo nuovi modelli) della comunità.

Tutto ciò si realizza attraverso tre pilastri:

- il riconoscimento della centralità della Sicilia, quale luogo di integrazione e di incontro,

di scambio culturale e di linguaggi (per conoscere, esprimere, interagire, crescere) attraverso il cibo,

la moda, lo sport16

, la danza, la poesia, l’arte, le fedi religiose;

- il potenziamento delle politiche di sviluppo del turismo culturale, sulla base della storia

millenaria della città e del suo patrimonio storico-culturale, accogliendo le istanze dei nuovi

15

Art Report Sicilia - Investor Research – MPS .

16 Lo sport è inteso nel suo ruolo formativo per la convivenza pacifica, secondo i principi di libertà e

lealtà

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“pellegrini”17

, dei viaggiatori Fit18

e del turismo esperienziale19

;

- l’innesto delle nuove generazioni nei processi di sviluppo socio-culturale e di

rigenerazione urbana, attraverso un’invasione dilagante sul territorio e capace di fondere

esperienze e travalicare le frontiere delle differenze tra popoli e civiltà per proiettarsi verso il mondo

con una nuova identità e un nuovo “pensiero”.

Laboratorio di differenze - La storia di Agrigento e la sua collocazione ne fanno già un territorio

privilegiato per affrontare temi come la moltiplicazione delle nuove cittadinanze, il complicato

mosaico delle differenze, la diffusione delle comunità volontarie, le richieste di riconoscimento in

una società socio-diversa e molteplice. Agrigento capitale delle differenze è parte riconosciuta nella

gestione dei fenomeni migratori e nella composizione delle diversità culturali, anche per i continui

sbarchi di migranti nelle contigue Lampedusa e Porto Empedocle. Gli immigrati sono sempre più

diversificati anche sotto il profilo dello status legale e dei diritti di cui possono godere. La loro

partecipazione alla vita politica e sociale, a partire dalle città in cui abitano, è insieme un dato di

fatto e un obiettivo da perseguire, se si vuole scongiurare il pericolo della separatezza e

dell'antagonismo. L’identità è infatti l’esito, indefinibile a priori, di un processo evolutivo nel

tempo; è il prodotto di una narrazione urbana continua. Agrigento è realtà plurale, per eccellenza.

L’identità sociale e urbana che si costituisce localmente è in realtà plurima, esito dell’interazione di

soggetti e processi diversi, che sono a loro volta portatori e produttori di identità diverse.

Sperimentazione permanente e pervasiva - Agrigento si candida a sede permanente di un

laboratorio per la nascita di un nuovo modello di futuro: un modello di qualità della vita, in cui la

multiculturalità è il motore di sviluppo. Un progetto di confronto continuo che ha nella lingua il suo

medium: lingua intesa come gusto e come linguaggio.

Gusto, perché ha il suo alveo principale nel cibo, quale strumento di relazione, di aggrega-

zione, di identità e di conoscenza, perché i sapori e gli odori delle cucine internazionali raccontano

la storia e le culture delle società. Il cibo in Sicilia è anche biodiversità, è tradizione, è sostenibilità,

è anche il paradosso tra sovrabbondanza e privazione: tutti temi che saranno affrontati dalle comu-

nità internazionali all’Expo di Milano. L’attenzione all’alimentazione presuppone anche il rispetto

per tutto ciò che è lecito per alcune culture (il cibo kosher, il cibo halal) o salutare come il cibo bio,

o degno di attenzione, per chi ha necessità di reperire alimenti particolari per via di intolleranze o

allergie alimentari20

.

Linguaggio nella sua accezione più generale, inteso come un "sistema simbolico di comuni-

cazione", perché è attraverso i codici di linguaggio che riusciamo a connetterci con le persone, che

17

V. pag. 28 18

FIT, sigla con cui si designano i viaggiatori indipendenti 19

Dalla cultura millenaria della Valle dei Templi, al Giardino della Kolymbetra, dal Colle di

Girgenti, a Farm Cultural Park, fino alla Strada degli Scrittori 20

V. pag. 16

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sviluppiamo le nostre culture, che distinguiamo le diversità delle espressioni letterarie, artistiche,

architettoniche e musicali. Inoltre nella lingua, nell’arte, nella musica, nell’architettura, nel life

style, ritroviamo radici comuni o differenze, riscopriamo le tracce di influenze culturali stratificate

attraverso i secoli o riusciamo a superare le barriere del comunicare attraverso codici non verbali

condivisi. Il rispetto della risorsa diversità va considerato quale condizione imprescindibile per una

nuova armonia di convivenza: non un ritorno alle origini, ma una proiezione su nuove prospettive

che hanno la loro forza nel paradigma di un confronto concreto e autentico tra la soluzione delle

emergenze e il convogliamento delle esperienze positive da cui scaturiscono le molteplici e perfino

contrastanti risorse culturali. Il principio che muove questa proposta si connette ed anticipa i temi

dell’Expo 2020 di Dubai “Connecting Minds, Creating the Future”, offrendo un'opportunità alla cit-

tà di stringere concreti legami con Dubai per nuove occasioni di promozione e sviluppo.

Città “sensibile” - Agrigento intende proiettarsi al mondo come città dell’identità sensibile nella

quale emergono nuovi modelli di cittadinanza. Una città che interpreta nella sua dimensione locale

e identitaria le riflessioni internazionali più avanzate sul concetto di “Sentient City”: una “Città

Sensibile”, basata su un ecosistema tecnologico/sociale dove la conoscenza, le azioni collettive e le

interazioni tra persone e spazi sono potenziate dalle nuove possibilità offerte dall’ibridazione fisico-

digitale. Agrigento intende applicare direttamente allo spazio urbano quanto imparato dalla rete,

permettendo ai cittadini di utilizzare la sfera digitale per comunicare e auto-organizzarsi, gestendo e

trasformando collettivamente lo spazio che abitano (esperienze di coworking e di fab-lab, centro di

contaminazione dei saperi)21

Agrigento sta dimostrando di volere modificare una tendenza in atto da troppi decenni, impostata

sui valori di mercato attribuiti. Il successo della rigenerazione urbana è intrinsecamente legato alla

capacità della città di promuovere la creatività e attrarre professionisti di talento facendo perno, tra

le altre cose, anche sulle risorse culturali che la contraddistinguono. Le esperienze di rigenerazione

del quartiere di “via Boccerie” ad opera di alcune associazioni e collettivi (laboratorio Vallicaldi)

saranno trasfuse nell’iniziativa di recupero di due aree del centro storico (da Palazzo Tomasi – ex

cine Ambra a Piazza Santa Croce) dove si insedieranno residenze e laboratori open per artisti ed

artigiani.

In proiezione di Agrigento capitale, dall’Arcidiocesi, in collaborazione con le associazioni culturali,

saranno potenziati i percorsi culturali che dalla Valle dei Templi conducono al Centro storico:

obiettivo è rileggere l'elemento comune “terra” e “territorio”, attraverso la valorizzazione delle

espressioni architettoniche e urbanistiche che hanno lasciato il segno del passaggio di uomini, con

“credo” diverso. Il tema è la ricerca della “verità”, attraverso la peculiare cultura del territorio: la

presenza dei greci, del cristianesimo, dell'islamismo, degli ebrei (Sophia, Logos, Dabar, Qur’an),

ma accomunati dall'unità della Rivelazione, che ha permeato la città con tracce culturali che vanno 21

V. pag. 15

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dal linguaggio a stili di vita, dai profumi e odori fino al gusto e alle sonorità.

Città Aperta e permeabile alle nuove tecnologie - Agrigento aspira a divenire capitale italiana di

una cultura inclusiva e accessibile, che promuove l’integrazione, valorizzando tutte le istanze delle

diversità.

Sul fronte dell'innovazione va segnalata l'attivazione da parte del Distretto turistico Valle dei

Templi, di iniziative di fablab, coworking, crowdfunding ed incubatori d’impresa nel settore

turistico, in collaborazione con esperti, da anni impegnati nel mondo dell’innovazione sociale ed

imprenditoriale (è in corso un tour informativo nelle ultime classi delle scuole superiori e presso il

polo universitario il 28 marzo, che si concluderà l'8 maggio). Il laboratorio di coworking sarà

attivato nel mese di giugno nella sede del Distretto con la cooperazione del Consorzio Arca, costola

dell'Università di Palermo e finalizzato all'incubazione d'impresa. Il coworking è già realtà a Farm

Cultural Park e si avvale della collaborazione di animatori italiani e stranieri, tra cui alcune

eccellenze agrigentine.

L’esigenza dell’inclusione è anche al centro della proposta culturale che il Parco Archeologico offre

da alcuni anni e che si organizza intorno al tema dell’Archeologia Pubblica. Essere aperti, nel caso

specifico, vuol dire lavorare sul concetto di trasparenza e di messa in condivisione. Il Parco ha

programmato un grande progetto di Archeologia Pubblica e di Open Data22

, che si propone di

realizzare, in linea con le tendenze più attuali, la divulgazione e disseminazione dei dati della

ricerca archeologica realizzata in passato, in corso di realizzazione e che verrà effettuata in futuro.

Città ospitale per un “turismo relazionale”- La città attraverso iniziative progettuali in corso, su

iniziativa del Distretto Turistico Valle dei Templi, si propone non solo di rafforzare l’offerta

turistica e migliorare le condizioni infrastrutturali di mobilità e di accoglienza, ma anche di

proporre modelli di fruizione basati sulla ricerca di esperienze autentiche e rilevanti per persone

che non siano semplici turisti “mordi e fuggi” ma dei “cittadini temporanei” interessati a

mantenere una relazione nel tempo e nello spazio con il territorio e i suoi abitanti. L’idea di

ospitalità diffusa nasce da una crescente richiesta di soggiorni in contesti urbani dove poter vivere a

contatto con i residenti, usufruendo al tempo stesso di normali servizi alberghieri, e consentendo

una rigenerazione del centro storico. Fenomeno analogo è in corso a Farm Cultural Park, in un’area

che è stata riqualificata con la trasformazione di piccole abitazioni, altrimenti destinate

all’abbandono e all’incuria, oltreché in gallerie d’arte contemporanea, in residenze per artisti

provenienti da tutto il mondo. Agrigento, inoltre, propone percorsi spirituali ed esperenziali (gli

“Itinerari di Arte & Fede” nel centro storico e quelli naturalistici al Giardino della Kolymbetra e nei

luoghi meno battuti all’interno del Parco della Valle dei Templi, quali l’area del santuario di

Demetra o di Porta II, e il Museo del Mandorlo Vivente con oltre 300 specie di mandorli). La città

22

V. pag. 19

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punta anche “sul binomio Sicilia-Unesco” facendo leva sul richiamo forte dell’esperienza culturale.

L’interesse per itinerari alternativi ha prodotto23

l’acquisto di seconde case da parte di stranieri

anche in località lontane dalla costa. Infine per chi ama la cultura c’è anche la Strada degli

Scrittori24

. In un momento in cui il concetto di turismo si sta evolvendo sempre più verso un’idea di

viaggio come esperienza personale e relazionale, Agrigento propone percorsi tematici e

personalizzati in grado di soddisfare ogni tipo di esigenza.

L’innovazione sociale

Agrigento Capitale della Cultura non è un mero elenco di eventi con finalità e temi specifici. È il

combustibile necessario alla macchina di sviluppo, già in moto, che si basa sull’innovazione

sociale. Ha lo scopo, cioè, di ampliare e consolidare una fitta tela di singole iniziative, sorretta dalle

capacità che ha ciascuno di produrre un’idea e trasformarla in un’attività creativa e culturale

avente un fine collettivo condiviso: la creazione e il rafforzamento di un orgoglio collettivo, un

rinnovamento generale della città, che parta dalla conoscenza della nostre origini, della nostra

storia e del loro grande valore. A tale scopo, ideale presupposto è la creazione di luoghi di

incontro e di "laboratori", nonché l’integrazione con le nuove tecnologie, in particolare, quelle

digitali, per garantire la produzione di contenuti più differenziati e innovativi. Di fondamentale

impulso è l'esperienza della Farm Cultural Park che, nella vicina città di Favara, ha messo in moto

un meccanismo di coinvolgimento a vari livelli della popolazione e di giovani volontari provenienti

da tutte le parti del mondo. Non solo arte e creatività, ma la voglia di ripensare nuovi modelli di

abitare, stare insieme, lavorare, sviluppare idee. Obiettivo è far diventare Agrigento, entro il 2017,

Città laboratorio di sperimentazione di nuovi processi di integrazione e valorizzazione in cui

incubare talento e creatività, rendere accessibile a tutti l'arte e la cultura, essere aperti e recettivi ad

ogni innovazione e opportunità e riconoscere il valore del merito e dell'eccellenza. I “luoghi eletti”

sono stati individuati nel centro storico di Agrigento, laddove già sono in atto percorsi di

riappropriazione e di rigenerazione ad opera di associazioni culturali e di imprese che operano nel

turismo (B&b, pub, trattorie, luoghi di ritrovo), quali, l'area intorno all'ex cine Ambra ed al palazzo

Tomasi e la zona di Santa Croce.

Il programma culturale

Il programma culturale proposto nasce dalla collaborazione tra cittadini, associazioni, istituzioni

locali e protagonisti della scena culturale nazionale e internazionale. Assecondando la vocazione

naturale di una comunità sempre più multiculturale, è stato redatto un programma strutturato su più

23

V. Cianciana

24 V. Strada degli scrittori

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livelli.

Glocal-pedia – Centro di Contaminazione dei Saperi – E’ prevista la fondazione di un

Centro dei Saperi, inteso come Centro di Contaminazione Culturale: una piattaforma su cui

costruire una banca dati su storia, luoghi, personaggi, discipline, arti, letteratura, in cui ciascuno può

far confluire informazioni attraverso l’analogo sistema di wikipedia: una sorta di wikipedia

glocale25

attorno al territorio agrigentino (come modello prototipo emulabile e replicabile), in cui

aprire un confronto tra i saperi e al contempo avviare un’enciclopedia on line espandibile

all’infinito, costruita sulla base di lemmi e di sentimenti, di esperienze e conoscenze, realizzando

concretamente l’incontro tra culture, ovverosia riproponendo virtualmente quel crocevia di popoli e

culture che ha visto protagonista nei secoli la città; un’enciclopedia che recupera segmenti culturali

altrimenti perduti o non facilmente fruibili grazie al contributo di volontari. Come wikipedia, sarà

multilingue e gratuita, un’enciclopedia partecipata e libera e accessibile da ogni parte del mondo. In

fase di start up, del Comitato Scientifico fanno parte tra gli altri: Giuseppe Taibi, ideatore del

progetto, ricercatore ad Harvard e imprenditore agrigentino, Nita Sturiale, professore associato del

Massachusetts College of Art and Design, che collabora con Farm Cultural Park, Angela Bellia,

agrigentina, ricercatrice presso Institute of Fine Arts dell'Università di New York, Gaetano Cipolla,

professore Emerito della St. John's University, Rosamaria Piccione, filologa, Università di Torino.

Considerata la diffusione e l’evoluzione degli smartphones e di altri mobile devices, si terrà conto

della necessità di fornire, per l’accesso alle informazioni del wikipedia glocale, anche tecnologie

più avanzate, come la realtà aumentata: un’applicazione per iPhones o Android consentirà di

osservare luoghi reali della città così come apparivano in dipinti, in litografie, in foto antiche. Ciò

sarà possibile attraverso un sistema di georeferenziazione della posizione dell’utente grazie alla

quale l’applicazione potrà fornire le immagini storiche, che ovviamente saranno caricate dagli

utenti. Una volta sul posto, si potrà visionare l’immagine storica attraverso lo schermo del

dispositivo, cliccando come se si volesse fotografare e scegliendo l’opzione della visualizzazione in

3D, cosicché si potrà ammirare in sovrapposizione esatta la fotografia storica all’immagine reale. Il

Centro di Contaminazione dei Saperi avrà sede ad Agrigento e per la sua realizzazione non sono

necessari investimenti economici significativi. L’iniziativa è stata accolta positivamente e molti si

sono offerti volontari per implementare i contenuti, partecipando alla costituzione della rete.

Life Style – La contaminazione culturale ed esperienziale nel cibo

ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE SULLA DIETA MEDITERRANEA - Il modello

alimentare mediterraneo è profondamente legato ai saperi della Magna Grecia, al pensiero eleatico

di Parmenide e di Zenone, a quella filosofia presocratica di cui fu massimo esponente Empedocle di

Agrigento, e a quel concetto di sacralità del cibo, che è proprio di uno stile di vita riferito per

25

Glocale inteso come valori e contenuti locali, la cui condivisione è globale

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millenni ad archetipi di armonia, bellezza e piacere. Nella storia i Paesi del Mediterraneo hanno

attribuito un ruolo fondamentale alle colture tradizionali e oggi la strada per lo sviluppo passa

attraverso i prodotti locali (commercio e produzione industriale agroalimentare), e rappresenta per

un turismo più “selettivo” un forte polo di attrazione. In questo contesto, la divulgazione, la

proposizione e la valorizzazione della Dieta Mediterranea sono punti focali. Tanti gli aspetti

condivisibili: socialità, cultura, storia e tradizione, salute e benessere. La quinta sessione del

Comitato Intergovernativo dell’UNESCO ha iscritto nel 2010 la Dieta Mediterranea, intesa quale

stile di vita olistico, nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Tale importante

riconoscimento consente di accreditare quel meraviglioso ed equilibrato esempio di contaminazione

naturale e culturale che è lo stile di vita mediterraneo come eccellenza mondiale. La Dieta

mediterranea si fonda sul rispetto per il territorio e la biodiversità, e garantisce la conservazione e lo

sviluppo delle attività tradizionali e dei mestieri collegati alla pesca e all'agricoltura nelle comunità

del Mediterraneo. Il Mar Mediterraneo non è mai stato un confine per la Sicilia, ma un orizzonte

mobile, che guarda all’Europa, all’Africa e al Medio Oriente. Inoltre, i turisti contemporanei

vogliono esperienze autentiche e guardano con crescente interesse ai prodotti che vengono visti

come "biologici", "sostenibili", "ecologici", "verdi". Il progetto si propone, dunque, di divulgare,

promuovere, tutelare e valorizzare quel patrimonio di cultura, tradizione e stili di vita, che è

rappresentato dalla Dieta Mediterranea - e quindi dai prodotti che contraddistinguono l’agricoltura

dei Paesi del Mediterraneo - realizzando la prima Esposizione internazionale della Dieta

Mediterranea. La Fiera sarà inaugurata, nel periodo dell’anno più favorevole dal punto di vista

climatico (presumibilmente ad ottobre), ed avrà la durata di una settimana. Saranno esposti prodotti

agricoli e vitivinicoli, caseari, dell’agroalimentare e della pesca delle due sponde del Mediterraneo;

le associazioni locali dei produttori, le associazioni ambientaliste o i privati avranno a disposizione

stand per la divulgazione di singole eccellenze del territorio dal punto di vista naturalistico, così

come le rappresentanze delle massime autorità locali dell’Agricoltura, dell’Industria,

dell’Artigianato, del Commercio, del Turismo con i loro singoli progetti o i report sulle attività

realizzate; l’artigianato connesso alla produzione alimentare e alla pesca. Nel corso della settimana

saranno proposte degustazioni a tema, ogni volta diverse, delle specialità gastronomiche legate alla

nostra tradizione Mediterranea. Sarà, altresì, allestito uno spazio per la sperimentazioni dei sapori

della cucina maghrebina, greca e del medio Oriente, con la possibilità di confrontare gli “stili di

vita” halal e kosher e le numerose analogie e “contaminazioni”, quali, ad esempio, la nota e saporita

pietanza del couscous, in tutte le sue varianti a seconda delle località di produzione, o il ricorso ad

ingredienti, aromi o riti comuni. Per rispondere alle richieste crescenti del turismo esigente, del

turismo creativo ed esperienziale, saranno proposti degli stage di cucina rivolti al pubblico e al

mondo della ristorazione con grandi chef ed esperti nutrizionisti. Laboratori tematici offriranno la

possibilità di conoscere da vicino luoghi, produttori e colture. Si potrà imparare a distinguere le erbe

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spontanee, le erbe mediche ed aromatiche, i funghi, le diverse colture della dieta Mediterranea

anche nelle sue diverse specie. Saranno organizzate visite guidate presso aziende agricole, vigneti,

frantoi, cantine; saranno effettuate gite in mare con la sperimentazione diretta della pesca nel

Mediterraneo (ricciole, dentici, palamite, tonnetti, barracuda, lampughe, saraghi e così via); sarà

data la possibilità di effettuare anche la pesca subacquea a persone più esperte, ma anche Rock

fishing, Beach Ledgering, e altro. Ulteriori proposte di sperimentazione consisteranno negli itinerari

tematici per sottolineare le tre qualificazioni della Dieta Mediterranea: Piacere, Benessere e Cultura.

Sarà promossa la possibilità di scambio e gemellaggio tra le comunità internazionali delle

associazioni slow food con l’intento di rafforzare una rete, che potrà anche avere un suo luogo

identificativo in un sito web dedicato, a cui potranno aderire ristoratori grandi e piccoli di entrambe

le comunità. saranno avviati contatti con partner eccellenti come Federalimentare, Fiere di Parma

(CIBUS) Salone del gusto di Torino, Gambero Rosso, Slow Food, Eataly, Accademia italiana della

cucina.

Lyfe Style – La contaminazione nelle sonorità etniche

LA FESTA DEI SUONI - La musica è il mezzo più efficace per la comunicazione, l’aggregazione

e l’integrazione fra le persone, perché valorizza le identità e le differenti caratteristiche di ogni

popolo e favorisce la “contaminazione” culturale. Ogni cultura, infatti, possiede un linguaggio

musicale proprio e specifico, fatto di organizzazione di suoni, ritmi, armonie, sonorità, strumenti,

forme. Questi, a loro volta, riflettono modi di pensiero, ideologie, credenze, usanze, caratteristiche

ambientali. Tali realtà riescono, però, attraverso la musica a “sincronizzarsi” con altre per la

capacità insita che compete loro di far comprendere e recepire appieno sensazioni ed emozioni,

esercitando così una forte funzione sociale e di aggregazione. La musica è un linguaggio universale,

una realtà che consente di comunicare, di gettare “ponti” verso gli altri ed, insieme, di esprimere se

stessi, i diversi sentimenti e momenti della propria vita e della propria anima. Agrigento darà vita ad

un EtnoFestival capace di trasfondere energia e passione in un’esperienza collettiva, mescolata alla

storia e ai suoi protagonisti: dai momenti folk, con la riproposizione di gesti, simboli, ritmi, fino

all’esibizione dei gruppi musicali che sono impegnati da anni a tutela della tradizione, siciliana e

agrigentina in particolare, della poesia, di sonorità, di ritmi, di filastrocche e scioglilingua. I

Dioscuri e i Demetrika, sono solo un esempio locale di come attraverso i canti e le musiche popolari

è possibile riscoprire la memoria di un patrimonio culturale immateriale che altrimenti potrebbe

perdersi nel tempo. Saranno, pertanto coinvolti tutti gli artisti custodi e ricercatori di tradizioni

popolari musicali per dar vita ad una vera e propria meticolosa attività di ricerca antropologica. A

questi momenti musicali, come già realizzato con l’annuale appuntamento “Extra” o con i Concerti

di Natale, saranno chiamati a partecipare al Festival i gruppi di musicisti costituiti tra le comunità

immigrate, cosicché da realizzare un momento di comunione tra le diverse etnie attraverso le loro

più spontanee e antiche espressioni culturali. Infine tra gli ospiti dell’EtnoFestival non potranno

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mancare gli esponenti internazionali più noti, nonché i talenti artistico/musicali locali, apprezzati in

tutto il mondo. Il periodo di svolgimento potrebbe essere ottobre.

Dalle Panelleniche ai Giochi del Mediterraneo – La civiltà greca di cui questo territorio

conserva eccezionali reperti, suggerisce, in questo momento storico segnato, a livello mondiale, da

emergenze terroristiche che rischiano di provocare una deriva verso xenofobia e razzismo, il

recupero di antiche celebrazioni, quali le Panelleniche, in cui lo sport aveva la sua centralità, così

come l’arte poetica e musicale. Erano un'occasione, per i Greci, di incontrarsi, in un contesto di

pace e armonia, e di confrontarsi su interessi comuni. Agrigento lancerà nei prossimi mesi un

concorso di idee per conferire un nome alle panelleniche moderne, che possa comprendere il senso

di una celebrazione aperta ai paesi che si affacciano nel Mediterraneo. Lo sport torna, in questo

programma, ad essere il linguaggio non verbale condiviso, capace di trasfondere valori e sentimenti

di lealtà e di fratellanza in un luogo che è già connotato da elementi di integrazione e

multiculturalità. Le panelleniche di Sicilia dovranno invertire la percezione di

Mediterraneo/fenomeno migratorio di massa/emergenza sociale, per recuperare la connotazione di

Mare Nostrum, quale culla di popoli e di civiltà. Il corpo diventerà linguaggio per esprimere,

attraverso gesti, movimenti, riti, modalità di curarlo, valori e principi universalmente riconosciuti e

il frutto dell’apprendimento di codici definiti; sarà portavoce di istanze rituali, di esigenze pratiche,

oppure assurgerà a codice di comportamento, tra tradizione e cultura. Come per le antiche

Panelleniche, il confronto tra i diversi Paesi del Mediterraneo i protagonisti si cimenteranno in varie

discipline: nello sport, nella poesia, nel teatro, nella letteratura, nella danza, nella musica. L’agone,

come da 60 anni anche il Festival Internazionale del Folklore, non sarà inteso come esasperante

ricerca della vittoria: in un clima ludico, divertente e di condivisione, ogni disciplina assumerà un

ruolo formativo per diventare "cultura" mettendo in relazione e confronto esperienze diverse. La

manifestazione si svolgerà tra il Parco del Mediterraneo (Villaseta) ed un’area del Parco

Archeologico in prossimità del Gymnasium. Per l’evento, che potrebbe svolgersi nel mese di

settembre, saranno recuperate le strutture sportive in disuso26

.

Tellia - Opening Parco

Secondo il racconto di Diodoro Siculo il ricco agrigentino Tellia, proprietario di una enorme casa

dotata di una grande cantina, era solito dare il benvenuto ad ogni straniero che giungesse in città e

dare ospitalità a chiunque ne avesse bisogno. E’ proprio per esaltare il tema dell’accoglienza,

dell’inclusione, del dialogo e della contaminazione che la proposta incentrata sulle azioni del Parco

Archeologico di Agrigento si ispira a questa figura del passato:

- Open Data. Azione del parco archeologico di raccolta e diffusione dei dati. Il Parco ha

programmato un grande progetto di Archeologia Pubblica e di Open Data, che si propone di

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V. pag. 31.

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realizzare, in linea con le tendenze più attuali, la divulgazione e disseminazione dei dati della ricerca

archeologica realizzata in passato, in corso di realizzazione e che verrà effettuata in futuro. Tale

progetto prevede anche la realizzazione del Web-Gis della Valle, che consentirà l’accesso universale

ai dati contenuti nel sistema informativo territoriale del Parco.

- Ricerca archeologica aperta e divulgazione scientifica. I cantieri di scavo archeologico, in

diversi settori del Parco della Valle dei Templi, saranno aperti alle visite del pubblico guidato dagli

archeologi e dai restauratori che operano sul campo. Saranno riproposte ed ampliate le attività di

comunicazione scientifica, i cui principali appuntamenti sono rappresentati dai Colloqui nella Valle,

tenuti da docenti ed esperti su temi storici ed archeologici connessi con la ricerca in corso nella Valle

o con la comunicazione dei beni culturali; e dalle Giornate Gregoriane, un appuntamento annuale

di confronto tra studiosi, che ha assunto ormai rilevanza nel dibattito archeologico nazionale. Da

alcuni anni inoltre il Parco si impegna con forza nelle attività di divulgazione, rivolte ad un pubblico

il più ampio possibile, con una attenzione particolare alle scuole.

Il Festival della Strada degli Scrittori

La Strada degli Scrittori27

coincide idealmente con circa una trentina di chilometri, che uniscono

cultura e turismo nei luoghi siciliani che hanno visto nascere, produrre, ispirarsi scrittori di prima

grandezza: Luigi Pirandello, Leonardo Sciascia, Andrea Camilleri, Giuseppe Tomasi di Lampedusa,

da Racalmuto a Porto Empedocle, passando per Agrigento, in un circuito turistico-culturale che

induce il visitatore a intrattenersi per godere delle ricchezze artistiche, monumentali, archeologiche

e naturalistiche, oltreché apprezzarne la tradizione enogastronomica. In pochi chilometri si può

vivere l’emozione di rivedere luoghi vissuti dagli scrittori o descritti nelle loro opere, ma si possono

anche scoprire autentici tesori che in quest’area sono contenuti: un percorso unico fatto di teatri,

castelli, dimore, musei, paesaggi mozzafiato, dal Caos - Casa natale di Pirandello - fino alla sua

Girgenti, i cui personaggi hanno ispirato i romanzi e le novelle, o su fino alla Cattedrale di San

Gerlando, dov’è conservata, nella Torre

Campanaria, la “lettera del diavolo”,

manoscritto di Suor Maria Crocifissa, la

Beata Corbera citata da Giuseppe Tomasi di

Lampedusa nel “Gattopardo”; dalla Scala dei

Turchi e dalla miniera di sale di Realmonte,

fino alla marina di Vigata descritta da Andrea

Camilleri, l’attuale Porto Empedocle; dal

porto con la maestosa Torre Carlo V, fino ai templi e al Giardino della Kolymbetra, immerso

nell’antica Akragas, come riferisce Pirandello ne “I vecchi e i giovani”; dalle miniere di Racalmuto,

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http://www.stradadegliscrittori.it/

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fino al Castello Chiaramontano e al teatro Regina Margherita, dove rivivere le pagine di “Morte

dell’Inquisitore”, o ancora alla Noce, oasi che Sciascia considerò sempre il luogo ideale in cui

ritirarsi a scrivere. L’area include, peraltro, anche altre opportunità di scoperta, come Favara, paese

dello scrittore Antonio Russello. Ma ci si può spingere fino a Mosè, alla residenza di campagna del

Barone Agnello, tra granai, uliveti e campi di maggese, e ritrovare le memorie che hanno ispirato i

romanzi di Simonetta Agnello Hornby; oppure proseguire fino a Palma di Montechiaro per ritrovare

i luoghi della famiglia Tomasi di Lampedusa, il feudo di Gibidolce, il Monastero, la Chiesa madre

con le sue colonne rosse, il castello a strapiombo sul mare.

Il progetto “pilota” della Strada degli Scrittori è stato riconosciuto dal Dipartimento Regionale del

Turismo tra le proposte di caratterizzazione del “brand” Sicilia. Tanti gli eventi di lancio e di

promozione del progetto che hanno avuto grande successo di pubblico. Si è ritenuto, dunque, che

fossero maturi i tempi per la programmazione di un Festival della Strada degli Scrittori, di portata

nazionale come uno degli eventi culturali più interessanti da ripetere con cadenza annuale. Il

Festival dovrebbe svolgersi nell’aprile-maggio 2016. Ogni anno per un mese Agrigento e l’intera

area della Strada degli Scrittori dovranno divenire luogo d’elezione per il teatro, la letteratura, il

cinema, la danza, le arti visive, la musica e ogni altra forma di espressione artistica, intorno

all’anima, alle opere, alla biografia, all’introspezione psicologica, all’impegno sociale, culturale e

civile degli scrittori. Il nucleo centrale della Strada sarà Agrigento, e per il primo anno l’area

archeologica del Parco della Valle dei Templi e la città saranno trasformati in luoghi di

rappresentazione, di intrattenimento, di spettacolo, in forme anche imponenti o sorprendenti,

rivolgendosi a target di pubblico differenti per sensibilità ed età. Caratteristica fondamentale del

Festival della Strada degli Scrittori dovrà essere, infatti, il principio democratico di libero accesso

alla cultura, attraverso una manifestazione multi target rivolta a un pubblico differenziato, con

spettacoli che possano essere vissuti anche prima della messa in scena, offrendo la possibilità di

assistere alle prove e incontrare alcuni protagonisti.

Lo spirito dovrà essere quello di “luoghi aperti”, in cui appassionati, curiosi, studiosi, ammiratori

possano parlare del festival e condividere le loro esperienze di spettatori; avere accesso per un mese

intero ad una cultura viva e vibrante di emozioni che riesca a farli sentire partecipi di un evento

straordinario; sentirsi protagonisti delle attività e soggetti itineranti dei luoghi letterari che

parleranno ininterrottamente e per giorni alla gente; vivere un’avventura che coinvolga i

protagonisti del mondo della cultura e gli spettatori. La manifestazione dovrà essere caratterizzata

dall’allegria: partecipare dovrà significare gioia, divertimento, arricchimento, scoperta, libertà di

esprimersi. Il Festival dovrà essere in grado di sfornare nuove opere “prime” (si pensa ad opere

teatrali da poter programmare in combinazione con le tragedie greche di Siracusa promosse

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dall’INDA28

, e, in tal senso, è stato già d’intesa avviato un percorso).

Diventerà uno straordinario contesto creativo per gli artisti, ricco, vivace, aperto e variegato, un

eccezionale scenario di confronto e di scambio di esperienze e di idee.

Accanto al Festival principale, nello stesso periodo, è stata valutata la possibilità di realizzare un

Festival “altro” dedicato alle Arti Contemporanee e che abbia come centro nevralgico Farm

Cultural Park a Favara, oggi in grado di attrarre una miriade di artisti da tutto il mondo.

Inoltre tra le iniziative collaterali, è previsto il programma del Festival del Cinema Mediterraneo,

rivolto in particolare ai film tratti dalle opere degli scrittori e una sessione internazionale, il cui filo

conduttore sarà il Mediterraneo, come somma espressione del concetto di frontiera e di ponte che

unisce mentre divide, al cui centro è incastonata la Sicilia, che riflette nelle proprie sfaccettature gli

influssi che da tutt’intorno le provengono. L’idea è di proporre attraverso il cinema uno spazio di

dialogo tra molti che si affacciano su questa barriera d’acqua, permettendo l’esperienza della

molteplicità delle voci, delle lingue e dei vissuti, come momento concreto della convivenza

possibile in un territorio sempre più multi-etnico.

Altro appuntamento sarà invece aperto ai giovani con Carovana delle Arti Brevi. Nello spirito

della completa valorizzazione di Agrigento, capitale a livello culturale ed economico, il progetto

della Carovana dei Corti teatrali e cinematografici, si pone quale obiettivo primario la promozione

del Corto d’Autore quale strumento di ideale aggregazione fra le diverse identità della città. Il

linguaggio immediato e spesse volte innovativo espresso in Corti, pur rifacendosi ad una tradizione

consolidata già da alcuni anni rappresenta la maggiore fucina di novità artistiche. Infatti, data la

difficile situazione economica del Teatro e della Cinematografia italiana, la realizzazione di brevi

filmati o mini commedie, solitamente rappresenta la migliore occasione per i giovani talenti di

affacciarsi al mondo della produzione artistica senza ricorrere a budget proibitivi. A tal proposito, di

notevole rilevanza appaiono le affinità fra la forma di rappresentazione ridotta filmata e dal vivo.

Entrambe, infatti danno modo di effettuare tentativi, spesso coraggiosi, che si rivelano fondamentali

per la crescita dei nuovi artisti.

Farm Cultural Park - Un museo di persone

Farm Cultural Park è un centro culturale d’arte contemporanea di nuova generazione, dove quel che

conta non sono soltanto le opere ma le persone, che hanno voglia di condividere risorse

economiche, tempo, conoscenze, competenze, network, amicizie. È un’Istituzione Culturale privata,

impegnata in un progetto di utilità sociale e sviluppo sostenibile: dare alla città di Favara e ai

territori limitrofi una nuova identità connessa alla sperimentazione di nuovi modi di pensare,

abitare e vivere. Nasce dalla intuizione di Florinda Saieva ed Andrea Bartoli, una giovane coppia di

professionisti che ha deciso di restare in Sicilia, per diventare protagonista di un piccolo ma

28

V. pag. 29

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significativo cambiamento e per restituire alle figlie, Carla e Viola, un piccolo pezzo di mondo

migliore di quello che hanno ricevuto. È la storia del recupero di un quartiere abbandonato e di una

“rinascita” che è legata all’arte, alla

cultura, ai processi di rigenerazione

urbana. Farm è immerso in un

contest di palazzi nobiliari, tra il

Castello Chiaramonte e la biblioteca

comunale, che ha visto sorgere in un

paio d’anni alberghetti, pizzerie, bar,

osterie per effetto di un via vai

continuo di migliaia di visitatori.

Farm ha visto crescere comunità di

nuovi residenti, artisti e creativi che

hanno deciso di costruire a Favara un pezzo della loro vita personale e professionale. Gli obiettivi

dei fondatori sono sociali, culturali, turistici e di sviluppo. In particolare, FKP punta al

rafforzamento dell’identità, della ricerca e sperimentazione di linguaggi della contemporaneità, alla

cultura come strumento di rigenerazione (dall’arte al public design, dall’architettura all’agricoltura

urbana), e ad una programmazione artistico-culturale che conta presenze di artisti italiani e stranieri.

Tra i progetti in progress: l’accampamento Culturale Mobile, Ambasciata itinerante di Farm

Cultural Park in giro per il mondo; un progetto per il coworking e l’ostello, concerti live, proiezioni,

cineforum, performance, mercati; il Children Museum, dove i bambini potranno giocare, imparare

in una sorta di accademia delle arti dove potranno accostarsi a tutte le forme di espressione della

Cultura; un ostello residenza con altri sedici posti letto, che si aggiungeranno ai sei già esistenti per

ospitare creativi, artisti, musicisti, designers, architetti, filosofi, giornalisti; un educational space,

spazio dedicato alla formazione con sale didattiche, uno spazio meeting e tutte le tecnologie

necessarie. Per l’anno di Agrigento Capitale saranno organizzate e autofianziate esibizioni e mostre,

project room ed installazioni, lecture e talk, laboratori e workshop, eventi letterari e musicali

settimanalmente ospitati ai Sette Cortili, cuore pulsante di Farm.

Tradizioni popolari e innovazione

La Sagra del Mandorlo in fiore, appuntamento annuale va rimodulato in base alle nuove crescenti

esigenti di rinnovare l’appuntamento, di renderlo più attuale e interessante, di rinverdirne la formula

sulla traccia culturale di questa proposta.

La Sagra affonda le sue radici nella tradizione e nel mito, dalle celebrazioni di epoca greca in onore

di Proserpina, fino alle feste popolari e contadine, organizzate per l’arrivo della primavera. 60 anni

addietro, alle sfilate del folklore locale, fu associato il Festival internazionale del folklore, con

gruppi provenienti da ogni parte del mondo, richiamati dalla Fiaccolata dell’Amicizia e dal

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messaggio di pace e armonia tra i popoli, simbolicamente lanciato dal Tempio della Concordia. Nel

2015 la Sagra ha compiuto 70 anni.

Obiettivi da raggiungere: sdoppiamento del consueto appuntamento annuale. Le condizioni

climatiche che negli ultimi anni hanno reso proibitive le sfilate all’aperto, la necessità di prolungare

nel tempo l’evento l’effetto della destagionalizzazione, impongono di suddividere Sagra del

Mandorlo in fiore e Festival del Folklore in due momenti differenti: la Sagra in febbraio, poiché

come tradizione deve svolgersi in concomitanza con la fioritura dei mandorli nella valle; il Festival

Internazionale del folklore nel mese di maggio.

FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FOLKLORE – Il Festival ricalcherà il programma

consueto, pur non limitandosi al mero raduno internazionale di gruppi folkloristici, in competizione

per il Tempio d’Oro (consegnato davanti al tempio della Concordia, dove peraltro viene acceso il

tripode dell’Amicizia); ci sarà anche più di un momento di riflessione e di confronto sui temi della

pace e della multiculturalità. Elementi

aggreganti sono ogni anno la danza e la

musica, codici di linguaggio universali,

seppur nelle loro differenze. I giovani, che si

esibiscono sul palco e sfilano per la

Fiaccolata dell’Amicizia, vivono insieme per

tutto il periodo del Festival e ogni anno

nascono amori e amicizie: si assiste ad un

magico superamento dei confini perfino tra

persone che vivono in Paesi che vivono annosi conflitti. Tanti matrimoni e tante famiglie sono nate

grazie al Festival in questi decenni. In un Palacongressi riattivato29

sarà programmata una settimana

di approfondimento sui vari temi che interessano la convivenza sul pianeta e la costruzione di una

nuova filosofia di qualità della vita, improntata alla convivenza, alla condivisione, alla

multiculturalità, alla dimensione umana del vivere e al riposizionamento di valori in termini di

crescita, sviluppo, ricchezza. Il dibattito dovrà essere alimentato dai Paesi rappresentati al Festival,

ovverosia da soggetti che si spendono a vario titolo, nelle diverse nazioni, per la crescita culturale

delle rispettive comunità e per una migliore qualità di vita. Obiettivo: l’attivazione di un processo

per un modello di pensiero che sia condiviso dal basso e che si basi sul rispetto dei principi di

armonia, pace e concordia tra i popoli. Inoltre, si pianificherà una modalità diversa per

l’accoglienza dei gruppi folkloristici che coinvolga le famiglie dei residenti per un reale

interscambio delle culture e delle tradizioni. Tra le attività: Folk dei Bambini - Festival

Internazionale dei Bambini nel Mondo; Etno Wine Festival del Mediterraneo, con gruppi pugliesi,

campani, calabresi, siciliani, sardi, transfrontalieri (Tunisia, Marocco, Algeria, Libano, Malta ..), 29

V. pag. 31

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con attività di scambio musicale ed esposizione degli usi e costumi ed eventi del Vino legati alle

diverse etnie ed alle produzioni vitivinicole siciliane.

SAGRA DEL MANDORLO IN FIORE- I cittadini dovranno ritornare ad essere i primi tutori e

promotori della manifestazione. La riqualificazione di due aree del centro storico (ex Cine Ambra-

Palazzo Tomasi e piazza Santa Croce30

) costituirà la novità della manifestazione nei prossimi anni.

Queste zone, già luogo della convivenza tra popolazione locale ed etnie immigrate, saranno teatro di

manifestazioni artistiche di avanguardia e etno-musicali e palcoscenico delle attività di preparazione

della sagra stessa. Sarà avviata una competizione tra i gruppi locali, per la selezione del gruppo folk

agrigentino-provinciale-regionale che rappresenterà l'Italia nel Festival Internazionale del Folklore e

che sarà Ambasciatore, nel mondo, per l'intero anno e fino alla Sagra successiva della stessa

manifestazione. Parteciperanno anche gruppi musicali di etnie diverse costituiti dagli immigrati

locali che già in altre occasioni (concerto Cgil, concerti di Natale…) si sono esibiti calamitando

l’attenzione del pubblico. In collaborazione con Slow Food e con la cooperativa Al Kharub saranno

attivati dei punti di degustazione in luoghi strategici dei percorsi della Sagra per invitare a provare i

cibi elaborati da produttori locali e immigrati che dovranno avere come ingrediente la mandorla.

Iniziative analoghe sono state attuate nella Sagra 2015 riscuotendo il favore del pubblico.

Saranno coinvolti i Dirigenti scolastici ed i Consigli d’istituto a programmare una settimana di

partecipazione attiva della scuola alla Sagra.

MANDORLAFEST – Un week end di dolcezza alla scoperta della mandorla e delle sue infinte

qualità. E’ un evento tematico enogastronomico interamente dedicato alla mandorla, in tutte le sue

declinazioni ed utilizzi culinari e non. MandorlaFest (già alla terza edizione) è uno dei principali

eventi enogastronomici regionali e si contraddistingue anche per la capacità di estendere le

peculiarità di un prodotto come la mandorla, ad altri aspetti, come quello del benessere, della salute,

della letteratura, dell’arte, della moda e del design, coinvolgendo le migliori eccellenze presenti nel

territorio del Distretto e in Sicilia. Altri

eventi concomitanti: Incontri gastronomici

di cucina popolare; Sfilata dei Carretti

Siciliani e dei cavalli; Corsa dei somari;

Mostra Storica del Carradore;

Manifestazione espositiva delle attrezzature

connesse all'artigianato ed agricoltura e

convegno SOAT; Halal, conoscenza e

condivisione (seminario seguito dalla

preparazione e degustazione di cibo halal); Fiera dell’antiquariato; Mandorlara: menù a tema

mandorla nei ristoranti agrigentini per tutta la durata dell'evento. Obiettivi: consapevolezza delle 30

V. pag. 31

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proprie radici culturali, mantenimento delle tradizioni, riscoperta dei valori del patrimonio culturale

immateriale, momenti di convivialità a tema con le comunità straniere locali e condivisione dei

prodotti locali, quali la mandorla, valorizzazione e tutela del patrimonio linguistico, poetico e

musicale, valorizzazione dell’impegno dei gruppi folkloristici locali, recupero della memoria storica

della festa e esternalizzazione dei contenuti, destagionalizzazione dei flussi del turismo di

prossimità, tutela e promozione della tradizione gastronomica locale, condivisione di caratteristiche

comuni e di diversità tra le tradizioni gastronomiche delle diverse etnie, conoscenza e condivisione

del cibo halal.

FESTA DI SAN GERLANDO - La rievocazione storica dell’arrivo di San Gerlando ad Agrigento

il 22 febbraio consente di rivivere l’incontro tra la cultura islamica e quella cattolica, che è

sintetizzata in aneddoti, fatti storici, personaggi leggendari e realmente vissuti; oltre ai momenti

celebrativi, il programma prevede una serie di eventi culturali collaterali come “l’itinerario

gerlandiano” guidato presso il Museo Diocesano (MUDIA). L’evento rievocativo-ricostruttivo, per

lo più di piazza, consiste nell’ambientazione della dominazione saracena e dell’arrivo dei normanni

in Sicilia; la narrazione dell’arrivo dei normanni ad Agrigento, l’arrivo di San Gerlando e la lettura

della pergamena di Ruggero I, la sosta sotto la torre campanaria, con il proclama della conferma

della bolla di Urbano II). Segue l’ambientazione medievale nella Piazza della Cattedrale con

esibizione dei diversi gruppi partecipanti e l’intrattenimento attivo di tutti i partecipanti con la

collaborazione di cortei storici di musici e sbandieratori, di arcieri medievali e della “giostra”.

FESTA DI SAN CALOGERO - Il Santo “nero” e la comunità multiculturale

La Festa di San Calogero si celebra dalla prima alla seconda settimana di Luglio: sette giorni di

gioiosa devozione e solenni festeggiamenti in onore del Santo “nero” compatrono di Agrigento. La

storia di San Calogero risale al IV-V secolo: il Santo scampò alle persecuzioni che stavano

decimando le chiese cristiane dell'Africa settentrionale rifugiandosi in Sicilia, in particolare nell’

agrigentino dove a lungo sostò.

Le sue doti taumaturgiche ne fecero

ben presto il santo più amato e

popolare del territorio di Agrigento.

Molto caratteristica è la processione

della statua del santo, accompagnato

da una fragorosa banda di tamburi

(tammurinara) per il centro storico

della città.

Durante la processione gli

agrigentini, rievocando l’episodio storico in cui la popolazione donava il pane al Santo che si

prendeva cura degli ammalati, ancora oggi lanciano in offerta dei tipici e deliziosi panetti profumati

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con semi di sesamo e finocchio. I festeggiamenti, arricchiti da sfilate di bande musicali, concerti,

mostre, culminano nella sfilata solenne della domenica sera, per concludersi con spettacolari giochi

pirotecnici.

La presenza in Sicilia di molti santi “neri” consentirà, per l'anno dell'investitura come città capitale

della cultura, di promuovere un Circuito della Spiritualità “nera” (la Madonna di Tindari,

S.Filippo di Agira, S.Benedetto il Moro di Palermo, Sant'Antonio/Antonino da Caltagirone o di No-

to, S.Cono da Naso).

La festa popolare per l’anno della Cultura sarà implementata dal coinvolgimento delle comunità de-

gli immigrati e dei rifugiati, attraverso giochi di piazza. Inoltre sarà l’occasione per una Conferenza

Internazionale sui problemi dell’Immigrazione.

Nell’area agrigentina Favara (Fawar trae spunto dal termine arabo "polla d'acqua") sicuramente è

uno dei principali centri in cui negli ultimi anni si è avviato un processo di integrazione nel tessuto

sociale e lavorativo e dove, all’indomani della strage di Charlie Ebdo si è svolta una marcia

interreligiosa per la Pace. Sul piano sociale i frati francescani hanno creato proprio a Favara la

Tenda d'Abramo, che offre agli immigrati, non solo un letto dove dormire o un piatto caldo, ma

anche la possibilità di inserirsi nel mondo del lavoro. La multiculturalità è ormai un dato di fatto: la

coabitazione civile tra civiltà diverse, religioni, usanze sono espressioni del processo di

integrazione. Su tali presupposti, assume un significato particolare la proposta di un gemellaggio tra

l’arcidiocesi di Agrigento e quella di Mazara del Vallo (terra anche questa di frontiera, ove il

radicamento delle comunità tunisine e maghrebine è assai forte), retta dal vescovo Domenico

Mogavero, il quale da sempre sostiene le politiche in favore degli immigrati e per il loro

inserimento lavorativo, in particolare nell’Agricoltura e nella Pesca, sottolineando come la Sicilia

dovrebbe divenire “modello da imitare”. Nel caso di inserimento nella short list, Agrigento

promuoverà iniziative comuni con la città di Mazara del Vallo, che, peraltro, è già sede di

elaborazioni culturali e di progetti che sperimentano nuove forme di integrazione, come ad esempio

“Dolce Mediterraneo” all'interno del progetto Nuovi Italiani o Blue Sea Land promosso dal distretto

produttivo della pesca-COSVAP.

Festival delle Scienze – Empedocle e la scienza moderna

L'Associazione Notte con le Stelle31

dal 2012 è impegnata nell'accendere l’interesse nazionale e

internazionale, da Agrigento e dalla Valle dei Templi, per la cultura, la divulgazione scientifica, la

didattica e l’innovazione tecnologica. L'evento più importante dell'anno è il Festival delle Scienze,

che si svolge in agosto con la collaborazione di Bis Italia e dell'Esa (Agenzia Spaziale Europea), e

che ha visto protagonisti gli astronauti quali Luca Parmitano e Paolo Nespoli. Obiettivo

31

http://www.notteconlestelle.it/

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dell'associazione continua ad essere la creazione di un distretto della conoscenza e della diffusione

scientifica, per la proliferazione di nuove idee, per l’insediamento di iniziative di impresa

(incubatori tecnologici), attraendo le menti più giovani e brillanti e sempre nuovi investimenti per

la Ricerca, creando una rete di

collaborazioni con altre realtà presenti in

Italia, in Europa, nel Mediterraneo. Tra le

iniziative annuali figura anche il Premio

Studio per la Scienza, borsa di studio

destinata ai migliori studenti che si sono

maturati nell’anno in corso e che hanno

deciso di iscriversi ad una Facoltà

scientifica. Per l’anno capitale della

Cultura, ampio spazio sarà dedicato alla scienza e alla filosofia: in particolare, ad Empedocle,

ritenuto un pilastro per la scienza moderna, assieme a Talete ed Anassimandro, e alla cultura greca

ai tempi del filosofo agrigentino, quale fondamento della politica e degli attuali principi di

democrazia e di tolleranza (la tolleranza politica e religiosa ha sempre costituito l'aspetto più

importante della tolleranza ed è tema di straordinaria attualità ed emergenza).

Convegno Internazionale di Studi Pirandelliani - Organizzato dal Centro Nazionale di

Studi Pirandelliani, ogni anno in dicembre si svolge da mezzo secolo il Convegno di Studi

Pirandelliani, che ha il merito di coinvolgere giovanissimi studenti italiani e di promuovere lo

studio dell'opera pirandelliana tra i giovani nel mondo. Il Centro, nel corso di un intero anno,

organizza nelle varie città italiane seminari, nei quali professori universitari si intrattengono con gli

studenti per avviarli al metodo della ricerca. L’operazione ogni anno sfocia in esiti sorprendenti: i

giovani si mostrano capaci di affrontare con cognizione di causa le discussioni attorno ai diversi

aspetti esegetici dell’opera pirandelliana nel quadro culturale del 900 europeo. Nei temi dei

convegni si incontrarono proficuamente, la critica ufficiale e accademica e quella più vivace e

spontanea, ma per questo non meno stimolante, degli studenti delle scuole superiori.

Nel quadro dei Convegni, il Centro promuove anche manifestazioni teatrali e di spettacolo, sempre

connesse al tema del Convegno come espressione artistica della parte culturale, e a questo proposito

va sottolineata l’iniziativa annuale della Rassegna Nazionale del Teatro Scuola come attività dalla

capacità inventiva ed espressiva della Scuola tramite il teatro. Al convegno internazionale

partecipano circa 1.000 studiosi tra studenti, professori, presidi, docenti universitari, critici,

giornalisti ed esperti provenienti da 30 province italiane e da 8 nazioni europee ed extraeuropee. Per

l’anno d’interesse il Convegno incrementerà il programma con le suggestioni offerte dal tema scelto

per Agrigento Capitale, partendo dall’analisi introspettiva sul vivere del drammaturgo agrigentino.

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Accanto alle iniziative portanti, la città ha espresso una miriade di proposte nuove o rivisitate, nel

solco delle tematiche espresse nei tre pilastri (pag. 11), alcune mature, altre in forma di idea

progettuale o non ancora sostenibili, ma comunque in grado di affiancare le prime. Di esse, qui

di seguito se ne descrivono alcune.

La via Francigena – Dalla Sicilia a Gerusalemme – Gli hospitalia

La traccia del percorso è stata realizzata in base alle memorie dei pellegrinaggi medievali sulla via

Francigena , attestati anche per Agrigento che aveva i suoi hospitalia. In tal senso l'Arcidiocesi sta

portando avanti un progetto di accoglienza sostenibile per i turisti-pellegrini e con rigenerazione-

riconversione di un complesso monumentale ad ostello, luogo dell'accoglienza ad integrazione di

quanto già realizzato dalla “Fondazione Mondo Altro” nello spazio urbano chiamato “Corner

Granata”, pensato e realizzato come laboratorio di interazione e integrazione culturale. Il percorso

rievoca, peraltro, l’anno 1087, quando il Gran conte Ruggero prese la città araba di «Kerkent»,

roccaforte araba della Sicilia occidentale. Allora, mancavano del tutto i cristiani, erano assenti i

luoghi di culto, poiché, se qualcuno se ne era salvato, ricadeva fuori dalle mura. Egli, prima, rifondò

la diocesi, ampliando di molto i confini di una volta e dotandola delle rendite necessarie. Poi, senza

consultare il papa, scelse per l’estesissima diocesi il vescovo Gerlando, canonico di Besançon, suo

cugino. Infine, Ruggero fece costruire la cattedrale e la volle accanto al castello, i cui resti sono stati

recentemente recuperati alla fruizione. L’iniziativa sarà valorizzata dalle tappe simboliche del

centro storico e dal patrimonio di beni del Mudia (Museo Diocesano).

Centro di alta formazione sull’immigrazione

Il programma prevede di dare impulso al Polo Universitario, che dipende dall’Università di Palermo

ed è gestito dal Consorzio Universitario della Provincia di Agrigento, stimolando, d’intesa con gli

organi universitari, un Piano di Sviluppo, che dovrà prevedere o potenziare i corsi di studio in

materia di Beni culturali, di Turismo, di Architettura del Paesaggio, di Culture del Mediterraneo,

nonché la creazione di un Centro di eccellenza quale punto di riferimento per la formazione in

ambiti scientifici connessi alle tematiche dell'immigrazione, un Corso di Alta Formazione su

Energia e Ambiente, e un Centro di Ricerca per il bacino del Mediterraneo (in embrione è già il

Cerinte, Centro di ricerca per l’innovazione tecnologica, istituito da Comune, Parco archeologico,

Università e Camera di Commercio) avente come finalità la valorizzazione e fruizione del

patrimonio culturale e la sperimentazione per colture e produzioni innovative, sostenibili ed

accessibili (in linea con le attività formative pre o para-universitarie finalizzate alla ristorazione o

all’accoglienza). Sullo stato dell’arte si cita l’incontro avvenuto al Viminale lo scorso 24 marzo

2015 tra il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, il cardinale Montenegro e il rettore

dell’Università di Palermo, Roberto Lagalla, avente come tema proprio le iniziative culturali e

formative «che possano concretizzare, in seno al Polo Universitario di Agrigento, la nascita di un

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Centro di eccellenza quale punto di riferimento per la formazione in ambiti scientifici connessi alle

tematiche dell'immigrazione».

INDA: una strategia di partnership

Sono stati avviati già dall'anno 2014 i contatti con l'amministrazione dell'INDA (Istituto nazionale

del Dramma Antico di Siracusa) per valorizzare i temi del gemellaggio tra autori ed opere teatrali

del periodo classico ed autori ed opere del più recente passato (Pirandello, Sciascia, Rosso di San

Secondo) in concomitanza con le annuali rappresentazioni al Teatro greco di Siracusa nel mese di

maggio. L’iniziativa ha riscontrato ampia disponibilità ed è in corso di elaborazione un programma

condiviso: lasciandosi alle spalle un passato remoto di rivalità, le due città, Agrigento e Siracusa,

avviano un confronto che servirà a conferire maggiore energia e prestigio alle rispettive iniziative

artistiche locali. La richiesta da parte delle associazioni di artisti di spazi culturali all’aperto si potrà

arricchire di questa forte partnership.

La Primavera del Fai ed il Giardino della KOLYMBETRA

La Festa della Primavera è un'occasione di diffusione nelle scuole del messaggio sul piacere della

scoperta della “Bellezza” riferita al nostro patrimonio, ma che, per l'iniziativa Capitale della Cultu-

ra, diventa l'opportunità di far partecipare i più giovani a ricevere e trasmettere la “bellezza”. Una

riflessione sui temi di Agrigento capitale della cultura, coinvolgerà i giovani, soprattutto sul signifi-

cato della trasmissione del sapere contaminato dal passaggio delle genti.

Il Cammino alla ricerca dell’Unico – Percorsi e dialoghi nella Storia millenaria

Nell’ambito delle iniziative per l’attivazione di percorsi sulla storia millenaria della città,

l’Arcidiocesi propone: “Dalla Sophia al Logos: dalla Cultura greca all'avvento del cristianesimo -

Dal tempio alla domus ecclesiae: i percorsi paleocristiani - Il Tempio-Chiesa nel periodo bizantino”.

In attuazione della normativa pattizia, secondo cui le catacombe sono proprietà del Vaticano, è in

programma la sottoscrizione di un protocollo d'Intesa tra Arcidiocesi e Parco Archeologico per cre-

are un collegamento con la Valle dei Templi, in cui si trovano i primi insediamenti cristiani fino al

periodo tardo antico. Il collegamento tra Valle e Centro Storico non sarà solo ideale ma funzionale e

strutturale con il trenino turistico e il potenziamento del servizio di bus turistico già attivati. Altro

percorso è “Alla ricerca dell'Unico - Dalla Pistis cristiana al Qur’an: Islam e cristianesimo”. Il Ra-

bato, con il suo sistema urbano architettonico, nei pressi dell’'Istituto Gioeni, per il quale è in atto

uno studio progettuale, è il luogo per eccellenza della presenza arabo-musulmana. La Chiesa di S.

Croce con i suoi resti archeologici e la riconversione della fabbrica del Gioeni fanno di quella por-

zione di città uno spazio unico come crocevia tra la Valle dei Tempi e il Colle su cui sorge la Catte-

drale.

Settimana Mondiale del Buon Senso

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Con la regia della FARM Cultural Park che ha attivato relazioni in diverse parti del mondo, sarà re-

alizzata la 1^ edizione: un’intera settimana dedicata al mondo e alle nefandezze, disparità e ipocrisie

che lo affliggono. Invitando i più importanti changemakers del mondo a trovare delle soluzioni pra-

ticabili da regalare alle varie Organizzazioni mondiali precostituite per migliorare il mondo in cui

viviamo. Il luogo prescelto è a Favara ai “Sette Cortili”.

Recupero e valorizzazione di beni culturali e paesaggistici

Completamento museo civico – Ex Convento dei Padri Agostiniani

Il progetto del completamento del museo civico, che conterrà la collezione Sinatra (contenente

opere di pregio dei pittori siciliani dell’800), le collezioni medievali e quelle archeologiche, è stato

deliberato dalla Giunta comunale di Agrigento nel 2013. La progettazione è esecutiva e si prevede

la consegna dell’appalto entro la fine dell’anno 2015. Nell’antico fabbricato del museo civico

saranno trasferite le collezioni esposte attualmente nell’area museale del Collegio Filippini che in

tal modo sarà liberato e consentirà l’uso per esposizioni temporanee e permanenti di pittura ed arte

contemporanea e per iniziative culturali, completando in tal modo il nuovo polo museale Civico-

Filippini-Santo Spirito.

Piazza Santa Croce - Rabato

L'area è scarsamente abitata ed in prevalenza da immigrati ed ha mantenuto le caratteristiche di un

quartiere periferico dei primi del novecento. Il luogo è prediletto da giovani artisti che vi realizzano

performance ed happening. Alcune associazioni (Laboratorio Vallicaldi, Comitato di quartiere Ra-

bato) ne hanno chiesto il recupero per destinarlo a residenze di artisti, laboratori artigianali ed attivi-

tà culturali e ricreative. Diversi immobili sono di proprietà comunale.

Il progetto prevede la cessione a costo zero a giovani artisti e artigiani, con obbligo di manutenzione

e restauro.

Palazzo Tomasi – ex Cine Ambra

Il Comune ha restaurato l'antico fabbricato diversi anni fa, ma non avendo dato una destinazione

d'uso, oggi l'immobile si trova in cattive condizioni ed abbisogna di interventi sull'impiantistica. Al-

cune associazioni hanno richiesto di poterlo completare in concessione per destinarlo a centro poli-

valente per attività culturali e per servizi. Il palazzo chiude un percorso nel centro storico che lo

congiunge al fabbricato dell'ex cine Ambra ed alla via Atenea, percorso molto frequentato da gio-

vani e turisti per via dei molti b&b, pub, ristorantini e bar. Il Comune in un progetto di riqualifica-

zione d'area intende concederlo ai privati per gli usi descritti (Culturart, NonSostare, Laboratorio

Vallicaldi).

Palacongressi. (manutenzione straordinaria)

Uno dei contenitori per grandi manifestazioni ed eventi è il palazzo dei Congressi (con sala di oltre

1.200 posti), chiuso da qualche anno. L’immobile ha necessità di recupero non strutturale ma di

manutenzione ed adeguamento degli impianti. L’operazione di recupero (per cui è già stato redatto

il progetto esecutivo) potrà consentire la riapertura entro il 2016. Il prestigioso immobile, tra i più

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capienti del meridione d’Italia, costituirà per l’anno 2016 e per gli anni successivi il punto centrale

per lo svolgimento delle iniziative più rilevanti siano esse costituite da congressi ed incontri

internazionali ovvero da eventi e manifestazioni teatrali ed artistiche in genere come ad esempio

parte del festival della Strada degli scrittori.

Incentivare la coesione sociale e la collaborazione.

Centri Polivalenti: ex Cine Ambra; Case del Rabato; Ex Caserma dei VV.FF.

Incontrarsi. Collaborare. Produrre. Imparare. Creare. Su questi nuovi termini è necessario investire

le risorse del territorio. La creazione di un laboratorio di innovazione. Un incubatore. Un'officina.

Un centro servizi per le imprese sociali. Il progetto mira a costruire un ecosistema unico fatto di

risorse, ispirazione, collaborazione e opportunità per far si che ogni idea generi impatto positivo nel

territorio. Creativi e artisti di cui il territorio è ricco cercano le condizioni e le opportunità per

potersi esprimere nella produzione artistica e artigianale, una Fab-Lab ricca di utensili e attrezzature

da lavoro può garantire l'opportunità di prototipare le creazioni, metterle in commercio e distribuirle

in rete attraverso le apposite piattaforme per promuoverne la produzione industriale. L'area

coworking è essa stessa fattore di condivisione e coesione, induce ontologicamente alla creazione

di rapporti sociali e alla collaborazione professionale. L'esperienza di lavoro all'interno di una Fab-

Lab aiuta e incoraggia il reinserimento nel mondo lavorativo da parte degli attori sociali disagiati

attraverso percorsi pedagogici di incontro e condivisione. Le ricche comunità di migranti potranno,

attraverso il lavoro, affrancarsi da una condizione di soggezione socioculturale. La presenza di

attività innovative in grado di ridefinire flussi di capitale sociale può garantire il rifiorire di una

solida comunità cittadina.

Il primo progetto prevede la riqualificazione dell’ex Caserma dei Vigili del Fuoco di Agrigento, per

realizzare nel piano superiore e nelle aree esterne un Laboratorio di innovazione, un incubatore di

imprese creative, un luogo di incontro culturale aperto, una Fab-Lab.

I locali, completati in co-finanziamento tra privati, distretto e Comune, saranno pronti entro il mese

di ottobre 2015.

Il secondo progetto prevede la rigenerazione urbana di due aree del centro storico: la zona tra il

Palazzo Tomasi e l’ex cinema Ambra e la zona di piazza Santa Croce.

Recupero del quartiere e Rigenerazione urbana nel centro di Favara

Children’s Museum - Completamento dei lavori di ristrutturazione di Palazzo Miccichè e

destinazione a museo. E’ il luogo del futuro. Dove i bambini potranno giocare, imparare e avere

consapevolezza globale. Una accademia delle arti 2.0 in cui bambini, giovani e famiglie potranno

accostarsi a tutte le forme di espressione della cultura.

Completamento dei lavori di ristrutturazione di alcune unità immobiliari all’interno di Cortile

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Bentivegna, Sette Cortili e destinazione a: Aumento della capacità di ospitalità di artisti e creativi

in residenza. Dagli attuali sei posti letto a venti posti letto. Si completeranno le ristrutturazioni di

due unità immobiliari che verranno trasformate in Ostello-Residenza per ospitare tutto l’anno artisti,

creativi, sociologi, antropologi e urbanisti. Aumento delle attività di formazione. Aumento dei

servizi ricreativi e turistici. Posti letto e streetfood. Agenzia immobiliare per acquistare casa a

Favara.

Recupero funzionale dell’Area del Parco del Mediterraneo

Il Parco del Mediterraneo comprende diversi impianti sportivi ed è stato realizzato circa trent’anni

addietro ed è attualmente in gran parte in disuso per carenza di manutenzione e per il mancato

completamento del campo di rugby. L’occasione delle Panelleniche ovvero dei Giochi del

Mediterraneo, il Comune si impegna a realizzare le opere di manutenzione straordinaria necessarie

a far ritornare questa struttura in funzione mettendola così a disposizione per la collettività.

Miglioramento dei servizi per l'informazione ai turisti

Progetto Access4all - Il progetto di sistema integrato di accessibilità “for all” intende creare una

rete integrata a vari livelli di informazioni erogate attraverso infopoint, app su mobile, sito internet e

di segnaletica stradale a vari livelli informativi che collega il partenariato del territorio

(Istituzionale, turistico, economico e culturale). Si determinerà una rete territoriale (non solo

formata da strutture ricettive) certificata come zona ad accessibilità integrata per tutti i viaggiatori

pur in presenza di handicap o difficoltà di azione. Nello spirito del tema centrale della candidatura,

il concetto di “accessibilità” sarà esteso alle sensibilità delle certificazioni “halal” e “kosher”. Il

programma è stato appaltato e sarà completato ed efficiente entro i primi mesi del 2016. L’idea

progettuale consiste nel miglioramento della offerta turistica attraverso l’implementazione di una

piattaforma multimediale di orientamento del visitatore integrando in un unico sistema sia la

cartellonistica tematica sulle principali arterie di collegamento e all’interno dei centri abitati, che

piattaforme di marketing proximity basate su servizi web-based di geo-tagging e geo-tracking

fruibili tramite qualunque smartphone o tablet. Questi punti informativi saranno collegati in rete tra

loro e promuoveranno, siti, beni iniziative e proposte turistico-culturali sfruttando la tecnologia

multimediale. Il sistema Info sarà installato in tutti i luoghi “sensibili” (parchi, musei, strutture

ricettive, ristoranti, pub ecc.) con un alto potenziale di contatti pubblici e presso gli operatori del

turismo in rete ed erogherà informazioni in varie lingue sui tutti i siti da visitare, sugli eventi di

attrazione turistica, attraverso anche la proiezione di immagini con la caratteristica della

“portabilità” di tali contenuti, tramite i qr code. A questi si accompagneranno degli espositori

contenenti brochure, mappe e materiale pubblicitario informativo degli operatori turistici locali. Un

tale sistema ad alta tecnologia permetterà di attivare il partenariato pubblico privato creando una

filiera integrata dei servizi di accoglienza turistica; accogliere i turisti e i residenti con uno

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strumento informativo in grado di offrire una “user-experience” di alto valore e senza precedenti;

promuovere i beni, le attività e le risorse culturali offerte dal territorio con il sistema “for all”;

favorire lo sviluppo dell'offerta delle attività produttive, dell'artigianato locale, del turismo, della

ristorazione e di tutte le attività ed eventi che si muovono e gravitano nell’area; valorizzare gli

itinerari e i percorsi eno-gastronomici e gli eventi culturali collegati; permettere sia al turista che al

cittadino di avere a portata di “mouse” o in maxi-video tutte le informazioni possibili sulle

opportunità offerte dal territorio; diffondere informazioni di pubblica utilità raggiungendo con

estrema rapidità e semplicità i destinatari.

Il Parco Valle dei Templi verso l'Accessibilità per Tutti - Sono in avanzata fase di realizzazione

alcuni nuovi percorsi (green ways, percorsi ambientali, percorsi sensoriali), all'interno e intorno alla

Valle, che amplieranno presto l'offerta ai visitatori, indirizzandoli verso aree del Parco meno

conosciute e frequentate e verso forme di visita alternative, come il trekking e il cicloturismo. La

fruibilità del Parco sarà misurata anche mediante il sistema “Access4all”. E’ in corso di

realizzazione la nuova cartellonistica nel Parco, progettata, dal punto di vista della comunicazione,

in collaborazione con lo IULM di Milano, che migliorerà l'esperienza dei visitatori e faciliterà la

comprensione e l'interpretazione degli itinerari di visita.

Progetto card turistica - Con accordo tra i partners di Agrigento capitale italiana della cultura, sarà

emessa una touristCard 2.0, con servizi di informazione (Access4all), comprensiva di facilitazioni

per l’ingresso ai siti, musei, aree espositive, Tpl, taxi, negozi, ed altro e consentirà di accedere al

servizio “il cittadino ti accoglie”.

Miglioramento dei servizi per l'accoglienza ai turisti

Progetto città pulita. Il Comune di Agrigento ha in corso di elaborazione un progetto di

abbellimento, pulizia, sistemazione di aree in disuso ed arredo urbano, nonché di raccolta

differenziata nel centro storico. Il programma sarà reso definitivo e prioritario, per dare ad esso

l'opportuna accelerazione nel caso di ammissione alla short list.

Progetto “Il cittadino ti accoglie”. L’idea prevede l’elaborazione di una webApp ed appMobile

che consente al turista-viaggiatore di “usare” come proprio informatore il cittadino. Il turista,

trovandosi in un determinato luogo potrà visualizzare la presenza di cittadini attivi disponibili ad

offrire le proprie conoscenze (ad esempio una lingua, la storia di un luogo, di un palazzo, di

un’attività artigianale), o semplicemente in grado di indicare destinazioni od accompagnare o fare

da cicerone: collaborazione attiva della cittadinanza. Il progetto raccoglie ed esalta la disponibilità e

l'entusiasmo mostrato da molti cittadini di dare un contributo volontario alle azioni comuni, dirette a

migliorare le condizioni per uno sviluppo turistico e accrescere il clima di “accoglienza” locale.

Piano Urbano della Mobilità. È in corso di redazione il PUM (esecutivo entro la fine del 2015).

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Con l’approvazione del Piano sarà possibile completare il sistema dei parcheggi esterni al centro

storico, realizzare percorsi pedonali meccanizzati e ZTL, un efficiente di trasporto pubblico e il

telecontrollo. Con tale strumento molte aree del centro storico saranno liberate dalle auto,

ritrovando l’identità originaria a misura d’uomo.

Progetto Minibus in centro e bus scoperto. La TUA ha realizzato in via sperimentale per l’estate-

autunno 2014 un servizio di bus turistico (scoperto) con guida per visitare la città dei templi. La

TUA si impegna a continuare il servizio ed a renderlo annuale per l’anno capitale della cultura.

Inoltre a partire dall’anno della cultura, realizzerà un nuovo servizio (come previsto nel P.U.M. in

corso di redazione) di circolazione di minibus nel centro storico.

Progetto sperimentale di bike sharing – Alcune cooperative, formate da giovani, hanno assunto

l'impegno ad avviare in forma imprenditoriale l'attività di noleggio di bici, bici elettriche e piccole

auto elettriche, destinate al supporto alle attività turistico-ricettive, ma anche ai residenti nel centro

storico. Il sistema si avvarrà on line del programma Access4all.

Progetto Trenino nella Valle – Una collaborazione tra la Fondazione delle Ferrovie dello Stato, il

Comune di Porto Empedocle e l'associazione locale Ferrovie Kaos ha permesso l'attivazione di una

tratta ferroviaria quasi abbandonata tra Porto Empedocle – Valle dei Templi-Kolymbetra –

Agrigento che consentirà a turisti e croceristi una particolare visita ai tesori della Valle.

Miglioramento della viabilità di accesso (completamento di una parte dei lavori SS640 e SS

189) – Le due grandi arterie di collegamento del territorio agrigentino con le città metropolitane di

Palermo e Catania, grazie ai lavori di raddoppio (ss 640) e miglioramento (ss 189), permetteranno

entro il 2016, una reale contrazione dei tempi di percorrenza media tra le città ed i rispettivi

aeroporti, ma soprattutto assicureranno una maggiore capacità di assorbimento del nuovo traffico

extraurbano che si prevede possa essere conseguenza dell'iniziativa Capitale della Cultura.

Miglioramento della tratta ferroviaria Agrigento-Palermo - Le Ferrovie dello Stato (R.F.I.)

stanno completando l'ammodernamento della tratta ferroviaria Agrigento-Palermo e sarà possibile,

previo accordo e modifica del contratto di servizio regionale, ridurre i tempi di percorrenza del 25%

(“intercity” ore: 1,25).

Strategia di finanziamento

Da ormai molto tempo è maturata la voglia sincera di operare un cambiamento incrementale nella

città di Agrigento, la candidatura a Capitale italiana della cultura rappresenta il segnale forte

dell'istinto corale che ha scosso la popolazione locale in tempi recenti, uomini e donne di più

generazioni che vogliono far sentire la propria voce e raccontare la città di Pirandello senza lenti

distorcenti.

Agrigento intende amplificare la sua dimensione culturale, moltiplicarla, in un logica di

interazione delle diverse risorse che sappia sfruttare meccanismi di intersettorialità e

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coinvolgimento territoriale, rendendo possibile uno sviluppo integrato e lavorando per garantire

che il patrimonio artistico esistente sia accessibile a tutte le categorie di turisti.

Sono previsti molti canali di finanziamento per la sostenibilità economico-finanziaria dei progetti,

ed è stato pianificato che i partner privati saranno protagonisti attivi e potranno dare contributi

concreti di vario tipo, come la disponibilità gratuita di sedi o gli spazi offerti da media partner.

Un ruolo fondamentale per il reperimento dei fondi potrà essere affidato al crowdfunding, attraverso

questo sistema si cercherà infatti di coinvolgere non solo gli agrigentini e i siciliani nel mondo, ma

anche quanti credono nella ricchezza che può nascere solo attraverso la commistione di più culture

e vogliono far parte di un processo attivo di sostegno a quest'opera di diffusione di idee e valori.

Il Comune avvierà inoltre una campagna di marketing per invitare i contribuenti a versare il 5 per

mille in favore di un fondo apposito “Agrigento Capitale della Cultura Italiana (2016 o 2017)”.

In questa prima fase di elaborazione dei progetti è stato già redatto un primo piano di previsione dei

finanziamenti di cui potrà godere l’iniziativa, come si evince dai dati riportati in tab. 1, ed è

attualmente in corso di definizione la stima dei contributi che potranno provenire dall’Arcidiocesi di

Agrigento, dal FAI, dalla FARM e delle quote ottenibili mediante fundraising da una costellazione

di associazioni culturali, banche e fondazioni bancarie, club service, sponsor, istituzioni, liberi

sostenitori e altri enti; inoltre, un’ulteriore fonte da cui si prevede una quota consistente di entrate

sarà rappresentata dal merchandising (tab. 2).

Fonte Finanziamento per l’anno

capitale

Finanziamento previsto

2015-2020

Note

MIBACT € 1.000.000,oo € 1.000.000,oo Finanziamento a valere sul fondo

per lo sviluppo e coesione 2014-

2020.

REGIONE In corso di definizione In corso di definizione Risorse della Regione (PO FESR

2014-2020).

COMUNE € 500.000,oo

/

€ 1.000.000,oo

€ 2.500.000,oo Il Comune impegnerà una parte

della quota spettante all’Ente e

derivante dagli introiti del Parco

Archeologico e dalla Casa Museo

Pirandello, a partire dall’anno 2016

fino all’anno 2020 annua di €

500.000,oo.

PARCO

ARCHEOLOGICO

In corso di definizione In corso di definizione Per l’anno di celebrazione il Parco

destinerà una quota delle somme

introitate dalla biglietteria per le

iniziative straordinarie previste.

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DISTRETTO

TURISTICO

€ 30.000,oo

/

€ 45.000,oo

€ 90.000,oo Il Distretto impegnerà risorse per €

15.000,oo all’anno a partire

dall’anno in corso, in termini di

risorse umane e strutturali per

l'organizzazione dei programmi e la

comunicazione dell'iniziativa

Fonte Finanziamento per l’anno

capitale

Finanziamento previsto

2015-2020

Sponsorizzazioni in

denaro e in beni e

servizi (messa a

disposizione di beni,

fornitura di

attrezzature, servizi

professionali)

€ 1.000.000,oo € 3.000.000,oo

Erogazioni liberali,

donazioni e contributi

da Fondazioni e Enti

€ 300.000,oo € 500.000,oo

Mecenatismo

individuale tramite

crowfunding, 5 per

mille, etc

€ 500.000,oo

€ 3.000.000,oo

Merchandise e altre

entrate commerciali

quali ad es. entrate da

royalties e diritti di

sfruttamento del

marchio

€ 500.000,oo € 1.000.000,oo

Biglietteria € 600.000,oo

€ 1.200.000,oo

Miglioramento continuo

Iniziative preparatorie nel 2015 (e 2016)

La presentazione della candidatura non è stata ritenuta momento di conclusione di una prima fase,

bensì, avvio di un programma di concertazione che individua tappe a breve media e lunga

scadenza. Il Comune di Agrigento ha affidato al Distretto turistico il coordinamento delle

iniziative che si farà carico di sviluppare le attività partecipate coinvolgendo sempre più attori

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sociali ed economici del territorio. Saranno operativi i protocolli partecipativi con

l'evidenziazione delle responsabilità e degli impegni assunti per il raggiungimento del traguardo

individuato con la candidatura. Detto obiettivo è visto come una tappa di un percorso che colloca

un secondo orizzonte temporale nelle celebrazioni dei 2600 anni dalla fondazione della città che

cadono nel 2020.

Programma anno città Capitale (2016-2017)

Senza la certezza di un avvicinamento (short list) all'obiettivo di Agrigento capitale della cultura,

non è stato ritenuto utile predisporre un quadro complessivo delle iniziative, eventi ed azioni.

Pertanto, nel Dossier è stato inserito in coda, un elenco ragionato descrittivo di alcuni dei

principali eventi ideati per quell'anno, rinviando al secondo Dossier la loro collocazione motivata

nel percorso tracciato con la candidatura.

Programmi 2018-2019

Ribaditi i concetti espressi nella precedente motivazione, è stato comunque, ritenuta utile ed

importante, l'idea di avviare un dialogo propositivo con le amministrazioni di La Valletta e di

Matera, ed i loro comitati organizzativi, che rispettivamente nel 2018 e 2019 saranno città

capitale europea della cultura.

Agrigento 2020: Celebrazione dei 2600 anni di storia

Il programma di Agrigento 2020 è stato avviato da circa due anni ed intersecherà tutti i settori

della vita economico-sociale della città e dei comuni contermini. I principi cardine della

candidatura sono i medesimi del programma 2020: Integrazione tra culture, Innovazione sociale,

Sviluppo di un turismo sostenibile e responsabile, città SMART. Nel 2020 Agrigento punterà

sulle connessioni possibili con Dubai ed il previsto EXPO.

Valutazione e monitoraggio

È stato previsto che una quota delle risorse dovrà essere destinata all’attività di valutazione e monitoraggio.

Il processo sarà eseguito in modo proattivo nel tempo, per garantire trasparenza e porre in atto le best

practice necessarie al fine di risolvere i problemi che naturalmente si paleseranno, massimizzare gli impatti

positivi e minimizzare i rischi e le esternalità negative.

A tale scopo si procederà alla raccolta dei dati, alla loro elaborazione, all’individuazione della metodologia

più opportuna e alla definizione degli indicatori migliori per analizzare le molteplici dimensioni rilevanti per

la strategia di crescita e la creazione di valore.

Tra le dimensioni che saranno analizzate saranno presenti sicuramente: il rinnovamento urbano e il

potenziamento infrastrutturale, il miglioramento delle potenzialità occupazionali, la sostenibilità ambientale

degli eventi, gli impatti economici in termini di turismo culturale e suo indotto e l’impatto sociale, connesso

alla percezione che i cittadini hanno del territorio.

Inoltre, uno studio di rilevanza scientifica potrà essere condotto raccogliendo dati relativi al pubblico

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partecipante al Festival della Strada degli Scrittori; si potrà procedere in tal modo alla misurazione della

customer satisfaction nell’ottica di un miglioramento continuo e all’elaborazione di un modello di

valutazione delle variabili significative che influenzano la domanda di cultura.

Altre iniziative ed eventi cofinanziati: Stagione Teatrale e Concertistica (Fondazione Teatro

Pirandello di Agrigento). Valle in fiore: Laboratori storici ed archeologici in occasione della Festa

del Mandorlo in Fiore. Carnevale : Il Ballo del Gattopardo (Strada degli Scrittori). Mezzamaratona

della Concordia. Settimana Santa con intrecci di cultura popolare, fede e tradizioni

enogastronomiche. Dallo scavo al museo: attività di didattica del patrimonio rivolta alle scuole.

Archeologia e giochi nell’antica Akragas: attività laboratoriali rivolte alle famiglie. Caccia ai tesori

della Valle: una caccia al tesoro all’interno del Parco(Parco Valle dei Templi). Expo del non profit

(Rete delle Associazioni). Euterpe in Musica: Concorso Nazionale riservato alle orchestre musicali

delle scuole superiori. La Settimana della Bellezza (Legambiente). Festival del Cinema

Archeologico (Parco Valle dei Templi). Archeociak, concorso rivolto alle scuole per la produzione

di video di argomento storico-archeologico (Parco Valle dei Templi). Orto di Goethe: attività rivolta

alle scuole, che ripropone colture e tecniche agricole tradizionali (Parco Valle dei Templi). Oliver

nella Valle (Parco Valle dei Templi): attività didattica sul ciclo dell’olio, in occasione della raccolta

delle olive nella Valle. Altri eventi culturali, musicali e mostre all'interno della Valle dei Templi.

Eventi nel giardino della kolymbetra sul tema “dall'arte al cibo” (FAI). I week end sul Treno degli

Scrittori alla scoperta della linea storica Racalmuto Porto Empedocle che attraversa la Valle dei

Templi (Ferrovie Kaos). Eventi di Girgenti (Mudia, Culturart, Vallicaldi e altre associazioni che

realizzano nel cuore storico della città eventi di intrattenimento e di fruizione culturale). Evento

Internazionale (FAI). Concorso per i “corti” con Centro di sperimentazione regionale o Sciacca

Film. La FAI Marathon. Convegno Internazionale di studi pirandelliani. Tutto l'anno: - i “Venerdì

nella Valle”. Un'offerta culturale variegata che va dalla presentazione di ricerche alla presentazione

di libri, dalla musica all'enogastronomia, dalla proiezione di corti alla divulgazione di inediti ecc. -

il Mudia, Museo Diocesano Agrigentino, realizza eventi culturali, mostre ed iniziative alla scoperta

del patrimonio storico-culturale-religioso strettamente connesso alla storia bimillenaria della

Diocesi. - il museo Archeologico regionale organizza eventi culturali, concerti, mostre e

presentazione di libri all'interno della sala Zeus del Museo aprendo il Museo alla città. - la

Biblioteca Museo Pirandello organizza eventi culturali, mostre, spettacoli pirandelliani e

presentazione di libri all'interno degli spazi della Biblioteca e negli spazi della Casa Natale Luigi

Pirandello. - la Soprintendenza organizza eventi culturali, mostre, e presentazione di libri negli

spazi culturali di propria pertinenza, Santa Maria dei Greci, sito archeologico di Villa Romana ecc. -

Farm Cultural Park organizza iniziative artistico-culturali: Arte contemporanea: Residenza per

artisti in collaborazione con Massachusetts College of Art and Design di Boston, Impronte Digitali.

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Progetto di Gabriela Sophia Flores Schneider, Installazione di Giacomo Zaganelli, Residenza per

artisti Dimore Oz; Architettura: Mostra workshop Compasso Volante in collaborazione con

Politecnico di Milano e Tokyo University- Kengo Kuma Lab, Workshop AMAUMRAN 3:

#CostruireOasi | #RiabitareCittà.in collaborazione con la Facoltà di Architettura di Tunisi,

Cityvision Competition 2016, Cantiere di Autocostruzione con Rudere e Dettofatto, Pubblic design:

In public space we trust a cura di Esterni, Pro Pop in collaborazione con il dipartimento di Design

do Produto - Instituto Politécnico de Viana do Castelo in Portogallo, Agricoltura urbana - Worhshop

con Cantiere di Autocostruzione con Ortocapovolto, Worhshop con Cantiere di Autocostruzione con

Giardini in campo. FAM, Fabbriche Chiaramontane, organizza mostre di elevato valore culturale.

Centro Pasolini organizza eventi culturali, mostre, presentazione di libri valorizzando tutte le

location della città. Associazione Chopin organizza concerti di musica classica all'interno dei locali

del Monastero Santo spirito e/o nei locali del Museo Archeologico. Vallicaldi organizza eventi

culturali a sostegno della rigenerazione urbana. Teatro Posta Vecchia presenta un cartellone di

spettacoli teatrali e cabaret.