AgricolturaModerna Sett-Ott 2014
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EDITOREAndrea Bevilacqua
DIRETTORE RESPONSABILEFrancesco Mezzapelle
DIRETTORE REDAZIONERosetta Bevilacqua
REDAZIONEFrancesco Mezzapelle Antonio Dalla Fontana
DIRETTORE CREATIVO Anthony M. La Pusata
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GRAFICA & IMPOSTAZIONE
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Dall’Editore
Fai quello che puoi...
Dal Direttore
Biologico a Km 0
Dalle Aziende
JCB: Agrifarm Master
Same: Si rinnova la gamma media
MF: Nuova Global series
Landini: Nuova serie 7-T4i
John Deere: Le nuove macchine da Golf
Eventi & Manifestazioni
EIMA International 2014
Lavorazione del Terreno
Lo Scasso
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37
242832
MUNTONI FRANCESCOMUNTONI FRANCESCOMACCHINE AGRICOLE
Viale Sardegna, 159 - 07030 S. Maria Coghinas (SS)Tel. 079 585728 / Fax 079 585728 / eMail: [email protected]
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AM/Dall’Editore
FAI QUELLO CHE PUOI, CON QUELLO CHE HAI, NEL POSTO IN CUI SEIQuesta frase di Theodore Roosvelt è stata la mia fonte di ispirazione in molte occasioni nella mia vita da imprenditore e mi ha sempre trasmesso lo stimolo ad agire nel qui ed ora con gli strumenti a mia disposizione. Questa scelta è risultata sempre vincente ed oggi la voglio dedicare a tutti quegli imprenditori che in questo periodo sono affetti dai sintomi della “scusite”, l’espressione di una malattia non diagnosticata dalla medicina ufficiale ma che risulta essere un morbo quasi incurabile per la vita dell’azienda.
Molti imprenditori hanno la cattiva abitudine, quando non raggiungono gli obbiettivi che si sono prefissati, di cercare la causa del loro insuccesso in fattori esterni al proprio agire. Inflazionatissima è la scusa “è colpa della crisi”, trova ampio spazio anche il “non ci sono le giuste condizioni” e poi a seguire: era una giornata storta, gli altri sono cattivi, il tempo era brutto, non eravamo in forma e via di seguito. Tutti questi “cuscini” impediscono di prendere atto della dura realtà e cioè che la responsabilità maggiore del mancato successo è nostra e ci inducono ad abbracciare un atteggiamento di auto-compassione che distrugge tutte le nostre forze e ci rende inadatti all’azione. Se riflettiamo su questo ci rendiamo conto che abbiamo condannato la nostra azienda ad una lenta ma inesorabile fine.
Alla frase che apre questo redazionale io ne aggiungerei un’altra: “ogni momento è quello giusto”
Posticipare la decisione, procrastinare l’azione in attesa del momento più adatto o della situazione perfetta significa, molte volte, rimandare sine die ogni decisone attivando il concreto rischio di dover subire le scelte di agenti terzi che poco o nulla hanno a che fare con i nostri progetti, i nostri sogni, i nostri obbiettivi.
Posso quindi concludere dicendo che dobbiamo imparare a non aver paura del cambiamento perché siamo responsabili delle nostre aziende al 100%. Dobbiamo imparare ad essere coraggiosi e anche audaci, se questo serve a dare la direzione che riteniamo più proficua per la realtà economica che
siamo chiamati ad gestire. Canalizziamo la nostra frustrazione e la nostra rabbia in energia positiva direzionata a raggiungere gli obbiettivi che ci siamo posti. Usiamo la nostra volontà per direzionare gli eventi e saremo i fautori del nostro destino e del destino dell’azienda.
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Dal biologico al chilometro zero, dai
prodotti sfusi fino alle denominazioni
di origine, vola la spesa “green” che
raggiungerà complessivamente per la
prima volta i 20 miliardi di fatturato
nel 2014, in netta controtendenza
al calo dei consumi alimentari che,
a causa della crisi, sono crollati ai
minimi storici dell’ultimo trentennio.
Questo è il quadro che emerge
dal Dossier della Coldiretti in
occasione del “SANA 2014”( il
Salone Internazionale del Biologico
e del Naturale) che si è tenuto
dal 6 al 9 settembre a Bologna in
collaborazione con FederBio; il
SANA è considerata la fiera italiana
più importante per l’alimentazione
biologica certificata, l’erboristica e
la cosmetica naturale e bio. Già lo
scorso anno la fiera ha contato un
incremento del 20% dei partecipanti,
e quest’anno siamo sullo stesso
ordine di cifre.
All’inaugurazione della 26esima
edizione di SANA ha partecipato il
Ministro dell’Agricoltura, Maurizio
Martina, che ha dichiarato: “I numeri
ci dicono che il biologico è una
grande opportunità per l’agricoltura
italiana e per tutto il paese -ha detto
il Ministro Martina- Basta vedere
cosa è accaduto negli ultimi anni per
capire quanto futuro c’è nel settore
biologico italiano”.
Per il Ministro ci sono anche delle
sfide nuove: “ci sono dei passaggi non
semplici che dobbiamo affrontare,
come la discussione in ambito
europeo sul nuovo regolamento
-ha spiegato -Ma qui c’e’ una
forza straordinaria. Il fatto di poter
annunciare la collaborazione tra
questa esperienza e l’Expo Milano
2015 è un ulteriore tassello di quel
progetto a cui stiamo dedicando
tante energie per raccontare in Expo
l’esperienza agroalimentare italiana,
cioè lo straordinario patrimonio di
biodiversità che l’Italia può vantare e
che il mondo ci invidia”.
Se gli acquisti di prodotti biologici
confezionati fanno registrare un
incremento record del 17,3 per cento
nei primi cinque mesi del 2014,
quindici milioni di persone -sottolinea
la Coldiretti - mettono nel carrello
prodotti locali a chilometri zero
che non devono percorrere lunghe
distanza con mezzi di trasporto
inquinanti, mentre solo per i prodotti
a denominazione di origine (Dop/
Igp) si stima una spesa di 13 miliardi
di euro, nonostante le difficoltà
economiche.
Ben il 45% degli italiani mette cibi
biologici nel carrello regolarmente
o qualche volta -secondo l’indagine
Coldiretti/Ixe’- con un fatturato
stimato di 3,5 miliardi per il 2014. A
far registrare il maggior incremento
delle vendite dei prodotti confezionati
sono -precisa la Coldiretti - pasta, riso
e sostituti del pane (+73 per cento),
zucchero, caffè e tè (+37,2 per cento),
biscotti, dolciumi e snack (+15,1
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AM/Dal Direttore
BIOLOGICO E KM 0 IN CONTROTENDENZA ALLA CRISIADESSO PERÒ SERVONO LE LEGG I A TUTELA DEL SETTORE
per cento). Aumenti più contenuti
-continua la Coldiretti- si rilevano
invece per gli ortofrutticoli freschi e
trasformati (+11 per cento), le uova
(+5,2 per cento), i lattiero-caseari
(+3,2 per cento) e le bevande bio
(+2,5 per cento). La tendenza alla
crescita è dimostrata dall’aumento
della superficie coltivata a biologico
che, nel 2013, ha visto un incremento
del 13% ed ha raggiunto - rileva la
Coldiretti - il record storico di 1,3
milioni di ettari grazie all’impegno di
45969 agricoltori.
Molto positivo anche il bilancio della
spesa a chilometri zero cioè della
spesa fatta direttamente nelle fattorie
o nei mercati degli agricoltori. Questo
tipologia di acquisti ha registrato
un fatturato complessivo di oltre 3
miliardi di euro. Sono quasi diecimila
le fattorie, le botteghe e i mercati che
aderiscono alla rete promossa dalla
Fondazione Campagna Amica della
Coldiretti. In questi punti vendita
si trovano i prodotti del territorio
venduti direttamente dall’agricoltore
nel rispetto di precise regole
comportamentali e di un codice etico
ambientale, sotto la verifica di un
sistema di controllo di un ente terzo. I
mercati degli agricoltori promuovono
la conoscenza della stagionalità dei
prodotti secondo la filosofia del
km zero. In questi mercati i cibi in
vendita non devono percorrere lunghe
distanze e riducono così le emissioni in
atmosfera dovute alla combustione di
benzina e gasolio. Gli effetti -spiega la
Coldiretti- si fanno sentire anche sulla
quantità del prodotto effettivamente
utilizzata. La maggiore freschezza
della frutta e della verdura, che non
hanno dovuto percorrere migliaia di
km, si traduce in una loro più lunga
durata, anche una settimana in più,
riducendo in questo modo gli sprechi.
A fare la parte del leone negli
“acquisti green” degli italiani
sono però senza dubbio i prodotti
a denominazione di origine e a
indicazione geografica (Dop/Igp)
tutelati dall’Unione Europea sulla
base di uno specifico disciplinare di
produzione che garantisce il legame
territoriale e contribuisce a mantenere
le tradizioni e la biodiversità nelle zone
di origine. L’Italia ha la leadership
europea con 263 Dop/Igp riconosciuti
che generano un fatturato vicino ai 13
miliardi di euro e riguardano specialità
di nicchia, ma – conclude la Coldiretti
- anche di largo consumo come i
prosciutti di Parma e San Daniele
e i formaggi Parmigiano Reggiano
e Grana Padano che finiscono nel
carrello di quasi la totalità degli
italiani e che sono in questi giorni
pesantemente colpiti dall’embargo
della Russia scattato dopo il conflitto
in Ucraina.
Nell’ultimo anno il numero delle
aziende certificate “biologiche” è
cresciuto del 5,4 per cento a quota
52.383 -sottolinea la Confederazione
Italiana Agricoltori (Cia)- con il
“boom” delle regioni meridionali,
con il podio occupato dalla Sicilia (gli
operatori sono aumentati del 24,9
per cento) e a seguire Calabria e
Puglia. Lo stesso vale per la superficie
dedicata, con un totale di 1,3 milioni
di ettari lavorati secondo il metodo
biologico e un incremento annuo
del 12,8 per cento: svettano le aree
destinate a cereali, foraggio, olivo
e vite, ma anche gli allevamenti,
in particolare di polli, che hanno
superato quota 3 milioni di capi.
E’ chiaro, quindi, che ora bisogna
lavorare a livello normativo per
sostenere l’ulteriore sviluppo del
segmento “bio”, aggiornando e
adeguando le regole -evidenzia la
Cia-. In questo senso, la proposta di
Bruxelles per rivedere la legislazione
Ue sul biologico rappresenta un
passo avanti importante, anche se
toccherà aspettare gli atti delegati
per passare dai principi generali alla
parte applicativa vera e propria. Ma al
settore serve un nuovo regolamento,
che punti a semplificare la burocrazia
e i meccanismi di certificazione,
aprendo il mercato anche ai piccoli
produttori; a rafforzare i controlli;
a creare una concorrenza più leale
all’interno e all’esterno dell’Italia e
dell’Europa.
Francesco Mezzapelle
AM/Dal Direttore
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AM/Dalle Aziende
JCB negli ultimi mesi ha
lanciato cinque nuovi
modelli di pale gommate
sella gamma Farm Master
per rafforzare una gamma
leader a livello mondiale di
macchine specifiche per il
carico e la movimentazione
nel settore agricolo.
Tra le caratteristiche comuni dei nuovi
modelli – alcuni completamente
nuovi, altri sottoposti a sostanziali
miglioramenti - di pale gommate JCB
Agri Farm Master c’è sicuramente la
nuova cabina, che offre maggiore
spazio e comfort, più strumenti
informativi e un ambiente di lavoro
più silenzioso. Il motore diesel JCB
Ecomax T4 -conforme alle normative
sulle emissioni
senza la necessità
di tecnologie di
post-trattamento
dei gas di scarico che richiedono
manutenzione aggiuntiva - entra in
servizio sui modelli e i miglioramenti
evolutivi apportati al motore e alla
trasmissione sono tra gli aggiornamenti
più importanti che interessano le
JCB AGRI FARM MASTERLE NUOVE PALE GOMMATE
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macchine della gamma Agri.
Gli investimenti fatti da JCB in questi
ultimi mesi dimostrano il costante
impegno del costruttore inglese
per fornire il prodotto giusto per
applicazioni e utenti diversi. Con una
gamma che va dalla pala compatta
da 2 tonnellate a quella pesante da
oltre 22 tonnellate, JCB può affermare
a pieno titolo di essere il fornitore
leader mondiale di pale gommate per il
settore agricolo.
Per quanto riguarda le caratteristiche
dei singoli modelli: il modello base
411 Agri è stato rivisto e ora adotta il
motore JCB Ecomax Tier 4 con potenza
e coppia maggiori; la nuova 413S Agri
sostituisce la 412S con una potenza
motore maggiore e introducendo
l’opzione “High Lift”; il nuovo modello
417 Agri sostituisce la precedente
pala 416 apportando i vantaggi in
termini di prestazioni e di riduzione
dei consumi offerti dall’innovativo
motore JCB Ecomax T4; il nuovo 418S
Agri sostituisce le 414S/416S con un
nuovo telaio, una potenza maggiore
e introduce il blocco del convertitore
di coppia; infine, la nuova pala 435S
Agri sostituisce la 434S e garantisce
importanti economie, utilizzando fino
al 28% di carburante in meno all’ora
nelle operazioni sui cumuli di insilato.
La gamma di pale gommate JCB Agri
è stata appositamente concepita per
applicazioni agricole, modelli che si
distinguono per rapporti potenza/peso
imbattibili, cambi specifici e pneumatici
idonei per le condizioni di trazione
e stabilità richieste nelle tipiche
condizioni agricole. Gli operatori delle
aziende agricole, dei depositi e altre
realtà di dimensioni medio-grandi
possono contare sulle pale JCB Agri
Farm Masterper fornire cicli ripetuti
di movimentazione e caricamento
molto efficienti, sia che lavorino, per
esempio, all’interno di un grande
deposito di grano o fertilizzanti,
oppure alimentino un impianto di
bioenergia, lavorino sul prodotto delle
mietitrici per foraggio ad alta capacità
dell’insilato nel silos a trincea, o ancora
lavorino in un campo riempiendo gli
spargitori da un cumulo di compost,
digestato o letame compattato di
bestiame.
www.jcb.com
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SI RINNOVA LA GAMMA MEDIA SAMENUOVI EXPLORER E DORADO
SAME rinnova due capisaldi della propria gamma media: presentati i nuovi Explorer e Dorado.
l’Explorer, uno dei trattori SAME più amati, si propone ora con caratteristiche e un’estensione di gamma tali da farne il compagno ideale di ogni agricoltore in cerca di un trattore versatile, confortevole, affidabile. La famiglia Dorado, il trattore SAME dalla grande manovrabilità, è ora disponibile anche con nuove motorizzazioni pronte a cogliere la sfida dell’agricoltura di domani nel rispetto dell’ambiente.
Il nuovo Explorer presenta lo stile firmato Giugiaro Design dei trattori
SAME più recenti e una cabina completamente rivista e più larga: un ambiente piacevole, ergonomico e funzionale. La qualità dei materiali, l’eccellente visibilità e la razionalità della disposizione dei comandi fanno di questa cabina un punto di riferimento in questo segmento. La semplicità di utilizzo e il comfort operativo permettono inoltre di instaurare un rapporto di immediata sintonia tra macchina e operatore già dalle prime ore di lavoro.
In termini di motore, la gamma SAME Explorer è equipaggiata con propulsori di ultima generazione della famiglia FARMotion. Motori a 3 o 4 cilindri
con sistema di iniezione Common Rail da 75 a 109 cavalli che garantiscono prestazioni, affidabilità e bassi costi di esercizio, conformi alla normativa Tier 4i. Anche la nuova geometria delle teste e delle camere di scoppio concorre a migliorare il processo di combustione del gasolio, permettendo agli Explorer di sfruttare appieno le potenzialità del motore e di ridurre sensibilmente i consumi di carburante.
SAME rinnova due capisaldi della propria gamma media: presentati i nuovi Explorer e Dorado.
l’Explorer, uno dei trattori SAME più amati, si propone ora con caratteristiche e un’estensione di
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gamma tali da farne il compagno ideale di ogni agricoltore in cerca di un trattore versatile, confortevole, affidabile. La famiglia Dorado,
il trattore SAME dalla grande manovrabilità, è ora disponibile anche con nuove motorizzazioni pronte a cogliere la sfida dell’agricoltura di domani nel rispetto dell’ambiente.
Il nuovo Explorer presenta lo stile firmato Giugiaro Design dei trattori SAME più recenti e una cabina completamente rivista e più larga: un ambiente piacevole, ergonomico e funzionale. La qualità dei materiali, l’eccellente visibilità e la razionalità della disposizione dei comandi fanno di questa cabina un punto di riferimento in questo segmento. La semplicità di utilizzo e il comfort operativo permettono inoltre di instaurare un
rapporto di immediata sintonia tra macchina e operatore già dalle prime ore di lavoro.
In termini di motore, la gamma SAME
Explorer è equipaggiata con propulsori di ultima generazione della famiglia FARMotion. Motori a 3 o 4 cilindri con sistema di iniezione Common Rail da 75 a 109 cavalli che garantiscono prestazioni, affidabilità e bassi costi di esercizio, conformi alla normativa Tier 4i. Anche la nuova geometria delle teste e delle camere di scoppio concorre a migliorare il processo di combustione del gasolio, permettendo agli Explorer di sfruttare appieno le potenzialità del motore e di ridurre sensibilmente i consumi di carburante.
Sicuramente uno dei maggiori punti di forza del nuovo SAME Explorer è rappresentato dall’estensione della
gamma in grado di soddisfare le esigenze specifiche di ogni agricoltore. Il nuovo Explorer è infatti disponibile in tre versioni: dai modelli più strutturati, veri e propri eredi dell’Explorer3, ai
modelli più leggeri e compatti. 11 modelli con 6 motorizzazioni, ciascuno dei quali disponibile con trasmissione meccanica o Powershift, per adattarsi alle diverse condizioni di lavoro.
Il nuovo SAME Explorer nasce dall’esperienza di oltre 130 mila macchine vendute a partire dal 1983. Con questo trattore, SAME offre agli agricoltori di oggi un trattore moderno con una lunga esperienza alle spalle.
Fonte: www.samedeutz-fahr.com
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Massey Ferguson, marchio
internazionale di AGCO
(NYSE: AGCO), ha reso
noto alcune informazioni
e un’anteprima dei nuovi
rivoluzionari trattori Global
Series, pronti per il lancio a
fine anno.
Sostenuti da un investimento
di oltre 350 milioni di dollari da
parte di AGCO e grazie ai risultati
ottenuti dopo oltre sei anni di
ricerca e sviluppo, la Global Series
di Massey Ferguson rappresenta
una nuovissima linea di prodotti
comprendente trattori da 60 a
130 CV che verranno assemblati
in ultima analisi presso vari
stabilimenti di produzione e venduti
su scala mondiale.
“Si tratta del progetto di
produzione e sviluppo di un nuovo
prodotto più imponente nella
storia di AGCO, rappresentando
un’evoluzione estremamente
significativa per il marchio Massey
Ferguson. Per la nostra linea di
trattori, sarà un ampliamento
senza precedenti per molti anni”
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MASSEY FERGUSON RIVELA LE PRIME INFORMAZIONI SULLA NUOVA GLOBAL SERIESTRATTORI GLOBAL I PER LE NUOVE GENERAZION I D I AGR ICOLTOR I
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commenta Richard Markwell,
Vicepresidente e Direttore
Generale Massey Ferguson per
l’Europa, l’Africa e il Medio
Oriente. “Massey Ferguson vanta
credenziali impeccabili per tenere
testa all’ambizioso progetto
della Global Series, anche grazie
all’esperienza impareggiabile e
alla profonda conoscenza della
progettazione, produzione e
vendita di trattori nei mercati
internazionali”.
“Poiché la moderna agricoltura
sta diventando sempre più
impegnativa ed esigente nel
nome di una meccanizzazione
efficiente ed adeguata, questi
trattori rappresentano un
ulteriore punto di forza per
l’agricoltura a livello mondiale.
Progettati fin dall’inizio per
la distribuzione mondiale,
questi modelli offrono una
gamma di specifiche, opzioni
e caratteristiche in grado di
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AM/Dalle Aziende
soddisfare le esigenze dei clienti a
prescindere dall’ubicazione della
loro attività agricola”, continua
Markwell.
Un team composto da ingegneri
internazionali ha potuto lavorare ad
un design estremamente originale.
È stato ripreso il concetto di utility
tractor ed è stata riprogettata l’idea
da cima a fondo, incorporando
i principi progettuali classici di
Massey Ferguson basati su un
funzionamento semplice ed
affidabile. Il 90% dei componenti
sono completamente nuovi. Oltre
36.000 ore di laboratorio e prova
sul campo hanno accompagnato i
prototipi in Africa, Asia, Europa e
nelle Americhe.
All’insegna di un concetto esclusivo
nell’ambito dell’industria delle
macchine agricole, la strategia
produttiva si basa sulla creazione
di una rete estremamente flessibile
di stabilimenti dove è possibile
produrre e assemblare grandi
unità e trattori in diverse località
in tutto il mondo. Gli stabilimenti
della rete comprendono Canoas
e Mogi das Cruzes in Brasile,
Chennai in India, Manisa in Turchia
e Changzhou in Cina. A Changzhou
è stato costruito un nuovissimo
stabilimento all’avanguardia che
funge da struttura di ancoraggio
per la produzione dei trattori e la
fornitura dei principali componenti.
Lo stabilimento, di proprietà
esclusiva di AGCO e gestito
operativamente da quest’ultima,
vanta i macchinari più moderni, i
processi di assemblaggio e i sistemi
produttivi tipici dell’organizzazione
AGCO negli stabilimenti di tutto il
mondo.
La presentazione della Global Series
di Massey Ferguson è affidata
ad un programma sviluppato per
fasi, che continuerà per i prossimi
cinque anni. Modelli robusti,
affidabili e semplici da usare e
mantenere che saranno disponibili
nelle versioni senza cabina,
semipiattaforma, piattaforma e
cabina. Il primo modello della
gamma (MF 4708 a 82 CV) verrà
lanciato per l’Africa a fine anno.
“La Global Series è progettata dalle
nostre squadre di esperti ingegneri,
costruita in base a procedure e
tecniche di qualità all’avanguardia
e completamente sostenuta e
supportata sul campo” ha aggiunto
Markwell. “Questi trattori sono
destinati a diventare la scelta
ideale per la nuova generazione di
agricoltori di tutto il mondo”.
www.masseyferguson.it
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www.progroup.it
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LANDIN I : NUOVA GENERAZIONE SER IE 7-T4 iINNOVAZIONE A TUTTO CAMPO
La nuova serie 7 T4i Landini
è sinonimo di innovazione.
Progettata su misura
per i clienti più esigenti
permette di soddisfare ogni
problematica di lavorazione
e trasporto, grazie a design,
comfort e prestazioni tali
da elevare al massimo la
produttività.
La gamma è composta di 3 modelli
equipaggiati dai nuovi motori “F.P.T.
(NEF 6 CYL CR TAA) a 6 cilindri, con
24 valvole, turbocompressore ed
iniezione Common Rail, capaci di
esprimere una coppia eccezionale e
una notevole flessibilità di impiego,
grazie anche al sistema Dual Power
che aumenta la potenza alla P. di
F. e in trasporto. I propulsori sono
supportati da un robusto telaio in
ghisa che contribuisce attivamente
a isolare la cabina da vibrazioni e
rumore e rispettano la normativa
antinquinamento Tier4i grazie ad
un sistema di post-trattamento
dei gas di scarico S.C.R, senza
alterazione delle prestazioni.
La trasmissione “Roboshift”
con 24 marce su 6 gamme,
prevede 4 marce Powershift
sotto carico con cambio gamma
robotizzato e inversore idraulico
a volante. Il cambio è gestito
elettronicamente tramite pulsanti
sul nuovo joystick multifunzione
e dispone, in tutte le gamme,
della funzione cambio automatico
“Autoshift”, particolarmente utile
per il trasporto su strada. Di serie
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AM/Dalle Aziende
è disponibile il superriduttore
per 40AV+40RM velocità
complessive. La P. di F. posteriore
ad innesto elettroidraulico
offre di serie le quattro velocità
540/540E/1000/1000E rpm, con
albero a 6 e a 21 scanalature. La
gestione elettronica dell’innesto
garantisce sempre un avvio
graduale degli attrezzi a vantaggio
del comfort e della buona
manutenzione della trattrice e
degli attrezzi. Il circuito idraulico
a centro chiuso è di nuova
concezione ad alta efficienza
e costruito con tecniche che
ne garantiscono una elevata
affidabilità. Dispone di pompa a
cilindrata variabile con una portata
di 123 l/min interamente dedicata
ai servizi ed è disponibile con
allestimenti fino a 6 distributori
elettroidraulici. Il sollevatore
posteriore elettronico garantisce
una capacità di sollevamento fino a
9300 kg con il sensore di sforzo sui
tiranti inferiori. È disponibile anche
un sensore radar per le lavorazioni
più impegnative. Su richiesta
si può dotare la macchina di
sollevatore anteriore con capacità
di 3500 kg e P. di F. anteriore,
entrambi sono perfettamente
integrati alla struttura del trattore
aumentandone la versatilità.
L’assale anteriore in versione rigida
o con sospensioni indipendenti
a controllo elettronico offre un
angolo di sterzo di 55°, rendendo
questi trattori particolarmente
maneggevoli. La cabina “Lounge
Cab” è un vero e proprio salotto
tecnologico che permette di gestire
la macchina in modo semplice
e con comfort assoluto. Quello
che colpisce oltre al design,
all’ergonomia e alla funzionalità
dei comandi è la qualità degli
arredi interni con utilizzo di
materiali di tipo automotive
che ne rendono ancor più
accogliente l’abitacolo.
MOTORI FTP-NEF T4 i , CON S ISTEMA S.C.R .
I 3 modelli Landini Serie 7 T4i sono
equipaggiati dei motori 6 cilindri
“FPT-NEF” 24 valvole, 6,7 lt. con
turbocompressore e iniezione
Common Rail e sviluppano
potenze che vanno da 165 a 212
CV. La rinnovata ottimizzazione
dell’iniezione elettronica e della
combustione abbinata al sistema
S.C.R. permette ai motori di
garantire maggior potenza e
consumi ridotti con una riserva
di coppia di oltre il 40%. I motori
dispongono anche del sistema Dual
Power che sfruttando l’elettronica,
permette di incrementare
automaticamente la potenza e la
coppia alla P. di F. e in trasporto
in condizioni di utilizzo gravose.
La manutenzione giornaliera ed i
controlli di service sono agevolati
dall’apertura basculante e completa
del cofano motore insieme con
l’apertura completa dei singoli
radiatori tramite un semplice
meccanismo.
fonte: www.landini.it
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AM/Speciale Cultivar
32
Nel 2014, John Deere ha
presentato una gamma
completa di macchine
tecnologicamente avanzate
per fairway, tee, surround
e rough, frutto di una
stretta collaborazione con i
proprietari di campi da golf
e manutentori professionali
aree verdi.
Tra le caratteristiche comuni a tutta
la gamma dei Modelli A ci sono il
nuovissimo display TechControl, il
LoadMatch derivato dalla gamma di
trattori compatti John Deere, i freni
a disco a bagno d’olio interni e la
stazione operatore ulteriormente
migliorata – tutto studiato per offrire
massimo controllo della macchina,
semplificare la formazione degli
opertori e garantire un’eccezionale
qualità di taglio.
Tutti i Modelli A sono dotati
della tecnologia OnCourse, che
sfrutta in modo intelligente la
combinazione di controlli elettronici
e caratteristiche meccaniche
della macchina per migliorare
le prestazioni, la diagnostica,
l’operatività, l’affidabilità,
la produttività e il comfort
dell’operatore.
Il display TechControl è semplice
da utilizzare e, grazie all’accesso
protetto da password, consente
a direttori, capi manutentori o
responsabili di campi da golf di
impostare o modificare rapidamente
le velocità di lavoro, di svolta e di
trasporto, adattando la macchina
all’esperienza dei diversi operatori
e ottenere risultati omogenei. Le
funzionalità di diagnostica visiva
integrate e la possibilità di impostare gli
intervalli di assistenza contribuiscono
altresì a ottimizzare l’affidabilità e la
produttività di lavoro.
Un’altra caratteristica molto
apprezzata e derivata dalla gamma
di trattori compatti John Deere è
il sistema LoadMatch: regolando
automaticamente la velocità della
macchina, consente di erogare una
potenza costante alle unità di taglio
anche in condizioni di carico notevole.
Questa tecnologia permette anche
di incrementare la produttività e di
mantenere qualità di taglio elevate.
Oltre a questi sistemi, già disponibili su
tutti i modelli, le macchine da fairway
7500A, 7700A, 8700A PrecisionCut e
7500AE ibrida elettrica sono dotate di
una postazione operatore migliorata,
con diversi punti di appoggio che
agevolano la salita e la discesa, sia
dalla parte anteriore che da quella
posteriore. Anche l’allineamento
degli pneumatici è stato rivisto, per
migliorare l’aspetto del manto erboso
dopo il passaggio.
La macchina 8000AE ibrida possiede
unità di taglio QA5 (Quick Adjust) da
18 pollici che restringono la larghezza
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JOHN DEERE PRESENTALE NUOVE MACCHINE DA GOLF
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AM/Eventi & Manifestazioni
di taglio complessiva, producono
strisce più compatte e garantiscono
una qualità di taglio insuperabile,
riducendo al tempo stesso il rischio di
perdita di fluido idraulico. Il design a tre
ruote della 8000AE offre un’eccellente
manovrabilità e svolte più veloci
rispetto alle macchine tradizionali
a quattro ruote, ottimizzando la
produttività.
Inoltre, il nuovo Modello A E-Cut ibrido
da fairway può essere impostato per
diminuire automaticamente il regime
motore durante il taglio, riducendo il
consumo di carburante fino al 30%.
I nuovi modelli John Deere 7200A
PrecisionCut, 7400A TerrainCut e
8800A TerrainCut per tee, surround
e rough possiedono tutte le
caratteristiche distintive delle nuove
macchine da fairway. Sia la 7200A
che la 7400A sono dotate di una
nuova trasmissione eHydro di maggior
cilindratae motori idraulici delle
ruote riprogettati per incrementare
la trazione - soprattutto sui pendii -
mentre la 8800A monta un nuovo
motore a quattro cilindri da 55 CV
capace di erogare oltre il 27% di
potenza in più. Ogni macchina della
gamma dei Modelli A è realizzata
utilizzando un nuovo processo di
assemblaggio nello stabilimento John
Deere del North Carolina, Stati Uniti. Il
processo sfrutta tecnologie produttive
avanzate, come strumenti di visione
industriale intelligenti per garantire
una qualità costruttiva omogenea
sull’intera gamma.
LE NOVITÀ PER IL 2014
Per il 2014, John Deere ha annunciato
anche nuovi aggiornamenti relativi alle
macchine 2653B PrecisionCut da tee e
surround, 2500B PrecisionCut e 2500E
elettriche ibride da green.
Per migliorare il comfort dell’operatore,
soprattutto durante le lunghe ore di
lavoro, la 2653B è oggi dotata di una
posizione di guida più bassa con ancora
più spazio per le gambe, mentre il
cilindro di sterzata a doppia effetto
consente di eseguire tagli rettilinei in
modo semplice e intuitivo.
Inoltre, i modelli 2500B e 2500E sono
oggi dotati di sistemi di controllo
elettrici per funzionalità diagnostiche
ancora più avanzate tramite Control
Area Network, o sistema CANbus, che
già dal 2009 equipaggiano le macchine
ibride E-Cut da fairway John Deere.
Fonte: www.sillabariopress.it
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35
La prossima edizione della
rassegna internazionale
della meccanizzazione
agricola comprenderà
una sezione dedicata alle
aziende produttrici di fiori
e piante ornamentali, e di
sistemi per la creazione e
manutenzione degli spazi
verdi. Sempre più completa
l’offerta merceologica
per un settore, quello del
florovivaismo, che conta in
Italia oltre 20 mila aziende
specializzate.
Per la prima volta nella sua lunga storia,
l’EIMA di Bologna presenterà una
sezione dedicata al florovivaismo. La
grande rassegna della meccanizzazione
agricola, che terrà presso il quartiere
fieristico bolognese dal 12 al 16
novembre prossimo la sua 41ma
edizione, ospiterà infatti aziende
specializzate nella coltivazione di
piante ornamentali e nella produzione
di impianti per il giardinaggio
professionale.
Sistemi per la produzione di fiori,
arbusti, alberi, tappeti erbosi, nonché
cordoli per aiuole, pacciamature
biosintetiche, ancoraggi per alberature,
grigliati per pavimenti in ghiaia, oltre
che sementi e fitofarmaci, saranno
in mostra in uno spazio scenografico
(all’interno del Padiglione 49),
nell’ambito del Salone EIMA Green
dedicato alle macchine e attrezzature
per il giardinaggio e la cura del verde.
Il comparto del florovivaismo - che in
Italia rappresenta, secondo i dati del
Ministero delle Politiche Agricole, il
5% del valore totale della produzione
agricola, e che conta circa 14 mila
aziende specializzate nella produzione
di fiori e piante in vaso, e 7.500 attive
invece nella produzione di piante,
arbusti ed alberi per il vivaismo -
esprime una domanda crescente di
tecnologie volte ad ottimizzare la
produzione, e ad adeguarla alle nuove
esigenze di manutenzione di giardini
e parchi, di impiantistica sportiva, di
arredo urbano e di bio-architettura.
La Federazione italiana dei costruttori
di macchine agricole FederUnacoma,
organizzatrice di EIMA International,
ha deciso di includere il settore
del florovivaismo all’interno della
prestigiosa rassegna bolognese, per
offrire agli operatori professionali una
visione esaustiva delle tecnologie e dei
sistemi per la gestione dei giardini e
degli spazi verdi.
Mai come quest’anno EIMA
International ha registrato una richiesta
di spazi espositivi così elevata da parte
delle industrie costruttrici di macchine
agricole - spiegano i responsabili
organizzativi - e la domanda risulta
superiore alla capienza del quartiere
fieristico; tuttavia, fare spazio al nuovo
settore era importante per completare
l’offerta di una rassegna che, con le sue
1.800 industrie espositrici, i 14 settori
di specializzazione, i quattro Saloni
tematici e le oltre mille voci a catalogo,
ha proprio nell’ampiezza merceologica
uno dei suoi punti di forza.
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FLOROVIVAISMO :LA “NEW ENTRY” D I E IMA INTERNATIONAL
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Prima dell’impianto degli arboreti, al
fine di creare condizioni di sofficità,
anche se temporanea, si procede con lo
scasso, che è una lavorazione profonda
del terreno. Lo scasso, che di solito
raggiunge gli 80/100 cm di profondità,
può raggiungere anche i 150 cm. Esso
serve a far sì che le radici della pianta
si approfondiscano più facilmente,
mentre in un terreno non scassato le
radici si sviluppano più superficialmente
e sono quindi più soggette allo
sradicamento e alla siccità.
Lo scasso si esegue per mettere a
dimora le piante o per sostituire le
singole piante all’interno di un arboreto
o per ridurre i costi di impianto.
Anticamente veniva usato per gli
arboreti a sesto ampio per evitare la
lavorazione di tutta la superficie.
Vi sono diversi tipi di scasso: lo scasso a
buche che si esegue con una trivella per
arrivare fino alla profondità desiderata,
lo scasso a trincea o scasso a fosse
che si esegue praticando una fossa
profonda lungo i filari, per questo tipo
di lavoro si usa un aratro assolcatore
o un escavatore a cucchiaio, in
generale la trincea ha una profondità
di circa un metro e una larghezza che
va oltre il metro. Lo scasso andante
invece si esegue lavorando tutta la
superficie. La lavorazione consiste in
un’aratura o ripuntatura. Questo tipo
di lavorazione è quella più adottata
nella tradizione. Essa si esegue con
un aratro trainato che è in grado di
arrivare a grandi profondità. A causa
della trazione è necessario usare il
trattore cingolato poiché i cingoli
hanno un ottimo rapporto massa/
potenza. La profondità dell’aratro è
regolata da un martinetto idraulico
alimentato dall’impianto del trattore.
Questo tipo di lavorazione può avere
diversi effetti positivi: può migliorare
la qualità del suolo perché sono
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AM/Lavorazione del Terreno
LO SCASSOINTERVENT I PRAT IC I
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AM/Lavorazione del Terreno
interessati diversi strati del terreno,
può avere un’azione rinettante ed
può essere utile per l’interramento
del concime. In questo ultimo tipo
di lavorazione possono però esserci
anche degli svantaggi: il primo è il
rischio di portare in superficie terreno
sterile, il secondo riguarda i costi
poiché in caso di zollosità marcata si
richiedono lavorazioni complementari
come un’aratura di media profondità e
una o due erpicature. La concimazione
di fondo si può fare in corrispondenza
dello scasso ma è più proficuo
rimandarla all’aratura complementare
per posizionare il concime nello
strato maggiormente interessato. La
profondità della lavorazione dipende
dalla tessitura del terreno, nei terreni
limosi e argillosi,per evitare che
la lavorazione resti superficiale, è
necessario aumentare la profondità.
Un altro tipo di scasso è la rippatura,
questo tipo di lavorazione che si applica
con trattori potenti o con macchine di
movimento terra, usa gli scarificatori
pesanti, detti appunto ripper. Questo
tipo di lavorazione non altera il profilo
del terreno ma si limita a romperne
la continuità. E’ sempre consigliabile
in questo caso l’esecuzione di due
passaggi perpendicolari.
Rispetto agli altri tipi di scasso la
rippatura richiede forze di trazione
inferiori, però rispetto all’aratura ha lo
svantaggio che non è possibile interrare
concimi e l’effetto rinettante è più
leggero.
Il periodo migliore per effettuare
ogni tipo di scasso è l’estate perché il
terreno è nelle migliori condizioni per
evitare la costipazione in seguito al
passaggio dei mezzi particolarmente
pesanti. In ogni caso va eseguito dopo
le operazioni preliminari e prima dei
lavori complementari.