AgricolturaModerna Sett-Ott 2014

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AM/Speciale Cultivar

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AM/Eventi & Manifestazioni

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AM/Speciale Cultivar

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AM/Normative

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AM/Sommario

via Zannoni 70 - 94012 Barrafranca (EN)Tel. +39 335 5385656

[email protected]

Registrazione Tribunale di EnnaN° 117 del 9/06/2008

EDITOREAndrea Bevilacqua

DIRETTORE RESPONSABILEFrancesco Mezzapelle

DIRETTORE REDAZIONERosetta Bevilacqua

REDAZIONEFrancesco Mezzapelle Antonio Dalla Fontana

DIRETTORE CREATIVO Anthony M. La Pusata

STAMPASoluzione Stampa

GRAFICA & IMPOSTAZIONE

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Dall’Editore

Fai quello che puoi...

Dal Direttore

Biologico a Km 0

Dalle Aziende

JCB: Agrifarm Master

Same: Si rinnova la gamma media

MF: Nuova Global series

Landini: Nuova serie 7-T4i

John Deere: Le nuove macchine da Golf

Eventi & Manifestazioni

EIMA International 2014

Lavorazione del Terreno

Lo Scasso

9

12

1620

34

37

242832

MUNTONI FRANCESCOMUNTONI FRANCESCOMACCHINE AGRICOLE

Viale Sardegna, 159 - 07030 S. Maria Coghinas (SS)Tel. 079 585728 / Fax 079 585728 / eMail: [email protected]

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AM/Dall’Editore

FAI QUELLO CHE PUOI, CON QUELLO CHE HAI, NEL POSTO IN CUI SEIQuesta frase di Theodore Roosvelt è stata la mia fonte di ispirazione in molte occasioni nella mia vita da imprenditore e mi ha sempre trasmesso lo stimolo ad agire nel qui ed ora con gli strumenti a mia disposizione. Questa scelta è risultata sempre vincente ed oggi la voglio dedicare a tutti quegli imprenditori che in questo periodo sono affetti dai sintomi della “scusite”, l’espressione di una malattia non diagnosticata dalla medicina ufficiale ma che risulta essere un morbo quasi incurabile per la vita dell’azienda.

Molti imprenditori hanno la cattiva abitudine, quando non raggiungono gli obbiettivi che si sono prefissati, di cercare la causa del loro insuccesso in fattori esterni al proprio agire. Inflazionatissima è la scusa “è colpa della crisi”, trova ampio spazio anche il “non ci sono le giuste condizioni” e poi a seguire: era una giornata storta, gli altri sono cattivi, il tempo era brutto, non eravamo in forma e via di seguito. Tutti questi “cuscini” impediscono di prendere atto della dura realtà e cioè che la responsabilità maggiore del mancato successo è nostra e ci inducono ad abbracciare un atteggiamento di auto-compassione che distrugge tutte le nostre forze e ci rende inadatti all’azione. Se riflettiamo su questo ci rendiamo conto che abbiamo condannato la nostra azienda ad una lenta ma inesorabile fine.

Alla frase che apre questo redazionale io ne aggiungerei un’altra: “ogni momento è quello giusto”

Posticipare la decisione, procrastinare l’azione in attesa del momento più adatto o della situazione perfetta significa, molte volte, rimandare sine die ogni decisone attivando il concreto rischio di dover subire le scelte di agenti terzi che poco o nulla hanno a che fare con i nostri progetti, i nostri sogni, i nostri obbiettivi.

Posso quindi concludere dicendo che dobbiamo imparare a non aver paura del cambiamento perché siamo responsabili delle nostre aziende al 100%. Dobbiamo imparare ad essere coraggiosi e anche audaci, se questo serve a dare la direzione che riteniamo più proficua per la realtà economica che

siamo chiamati ad gestire. Canalizziamo la nostra frustrazione e la nostra rabbia in energia positiva direzionata a raggiungere gli obbiettivi che ci siamo posti. Usiamo la nostra volontà per direzionare gli eventi e saremo i fautori del nostro destino e del destino dell’azienda.

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Dal biologico al chilometro zero, dai

prodotti sfusi fino alle denominazioni

di origine, vola la spesa “green” che

raggiungerà complessivamente per la

prima volta i 20 miliardi di fatturato

nel 2014, in netta controtendenza

al calo dei consumi alimentari che,

a causa della crisi, sono crollati ai

minimi storici dell’ultimo trentennio.

Questo è il quadro che emerge

dal Dossier della Coldiretti in

occasione del “SANA 2014”( il

Salone Internazionale del Biologico

e del Naturale) che si è tenuto

dal 6 al 9 settembre a Bologna in

collaborazione con FederBio; il

SANA è considerata la fiera italiana

più importante per l’alimentazione

biologica certificata, l’erboristica e

la cosmetica naturale e bio. Già lo

scorso anno la fiera ha contato un

incremento del 20% dei partecipanti,

e quest’anno siamo sullo stesso

ordine di cifre.

All’inaugurazione della 26esima

edizione di SANA ha partecipato il

Ministro dell’Agricoltura, Maurizio

Martina, che ha dichiarato: “I numeri

ci dicono che il biologico è una

grande opportunità per l’agricoltura

italiana e per tutto il paese -ha detto

il Ministro Martina- Basta vedere

cosa è accaduto negli ultimi anni per

capire quanto futuro c’è nel settore

biologico italiano”.

Per il Ministro ci sono anche delle

sfide nuove: “ci sono dei passaggi non

semplici che dobbiamo affrontare,

come la discussione in ambito

europeo sul nuovo regolamento

-ha spiegato -Ma qui c’e’ una

forza straordinaria. Il fatto di poter

annunciare la collaborazione tra

questa esperienza e l’Expo Milano

2015 è un ulteriore tassello di quel

progetto a cui stiamo dedicando

tante energie per raccontare in Expo

l’esperienza agroalimentare italiana,

cioè lo straordinario patrimonio di

biodiversità che l’Italia può vantare e

che il mondo ci invidia”.

Se gli acquisti di prodotti biologici

confezionati fanno registrare un

incremento record del 17,3 per cento

nei primi cinque mesi del 2014,

quindici milioni di persone -sottolinea

la Coldiretti - mettono nel carrello

prodotti locali a chilometri zero

che non devono percorrere lunghe

distanza con mezzi di trasporto

inquinanti, mentre solo per i prodotti

a denominazione di origine (Dop/

Igp) si stima una spesa di 13 miliardi

di euro, nonostante le difficoltà

economiche.

Ben il 45% degli italiani mette cibi

biologici nel carrello regolarmente

o qualche volta -secondo l’indagine

Coldiretti/Ixe’- con un fatturato

stimato di 3,5 miliardi per il 2014. A

far registrare il maggior incremento

delle vendite dei prodotti confezionati

sono -precisa la Coldiretti - pasta, riso

e sostituti del pane (+73 per cento),

zucchero, caffè e tè (+37,2 per cento),

biscotti, dolciumi e snack (+15,1

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AM/Dal Direttore

BIOLOGICO E KM 0 IN CONTROTENDENZA ALLA CRISIADESSO PERÒ SERVONO LE LEGG I A TUTELA DEL SETTORE

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per cento). Aumenti più contenuti

-continua la Coldiretti- si rilevano

invece per gli ortofrutticoli freschi e

trasformati (+11 per cento), le uova

(+5,2 per cento), i lattiero-caseari

(+3,2 per cento) e le bevande bio

(+2,5 per cento). La tendenza alla

crescita è dimostrata dall’aumento

della superficie coltivata a biologico

che, nel 2013, ha visto un incremento

del 13% ed ha raggiunto - rileva la

Coldiretti - il record storico di 1,3

milioni di ettari grazie all’impegno di

45969 agricoltori.

Molto positivo anche il bilancio della

spesa a chilometri zero cioè della

spesa fatta direttamente nelle fattorie

o nei mercati degli agricoltori. Questo

tipologia di acquisti ha registrato

un fatturato complessivo di oltre 3

miliardi di euro. Sono quasi diecimila

le fattorie, le botteghe e i mercati che

aderiscono alla rete promossa dalla

Fondazione Campagna Amica della

Coldiretti. In questi punti vendita

si trovano i prodotti del territorio

venduti direttamente dall’agricoltore

nel rispetto di precise regole

comportamentali e di un codice etico

ambientale, sotto la verifica di un

sistema di controllo di un ente terzo. I

mercati degli agricoltori promuovono

la conoscenza della stagionalità dei

prodotti secondo la filosofia del

km zero. In questi mercati i cibi in

vendita non devono percorrere lunghe

distanze e riducono così le emissioni in

atmosfera dovute alla combustione di

benzina e gasolio. Gli effetti -spiega la

Coldiretti- si fanno sentire anche sulla

quantità del prodotto effettivamente

utilizzata. La maggiore freschezza

della frutta e della verdura, che non

hanno dovuto percorrere migliaia di

km, si traduce in una loro più lunga

durata, anche una settimana in più,

riducendo in questo modo gli sprechi.

A fare la parte del leone negli

“acquisti green” degli italiani

sono però senza dubbio i prodotti

a denominazione di origine e a

indicazione geografica (Dop/Igp)

tutelati dall’Unione Europea sulla

base di uno specifico disciplinare di

produzione che garantisce il legame

territoriale e contribuisce a mantenere

le tradizioni e la biodiversità nelle zone

di origine. L’Italia ha la leadership

europea con 263 Dop/Igp riconosciuti

che generano un fatturato vicino ai 13

miliardi di euro e riguardano specialità

di nicchia, ma – conclude la Coldiretti

- anche di largo consumo come i

prosciutti di Parma e San Daniele

e i formaggi Parmigiano Reggiano

e Grana Padano che finiscono nel

carrello di quasi la totalità degli

italiani e che sono in questi giorni

pesantemente colpiti dall’embargo

della Russia scattato dopo il conflitto

in Ucraina.

Nell’ultimo anno il numero delle

aziende certificate “biologiche” è

cresciuto del 5,4 per cento a quota

52.383 -sottolinea la Confederazione

Italiana Agricoltori (Cia)- con il

“boom” delle regioni meridionali,

con il podio occupato dalla Sicilia (gli

operatori sono aumentati del 24,9

per cento) e a seguire Calabria e

Puglia. Lo stesso vale per la superficie

dedicata, con un totale di 1,3 milioni

di ettari lavorati secondo il metodo

biologico e un incremento annuo

del 12,8 per cento: svettano le aree

destinate a cereali, foraggio, olivo

e vite, ma anche gli allevamenti,

in particolare di polli, che hanno

superato quota 3 milioni di capi.

E’ chiaro, quindi, che ora bisogna

lavorare a livello normativo per

sostenere l’ulteriore sviluppo del

segmento “bio”, aggiornando e

adeguando le regole -evidenzia la

Cia-. In questo senso, la proposta di

Bruxelles per rivedere la legislazione

Ue sul biologico rappresenta un

passo avanti importante, anche se

toccherà aspettare gli atti delegati

per passare dai principi generali alla

parte applicativa vera e propria. Ma al

settore serve un nuovo regolamento,

che punti a semplificare la burocrazia

e i meccanismi di certificazione,

aprendo il mercato anche ai piccoli

produttori; a rafforzare i controlli;

a creare una concorrenza più leale

all’interno e all’esterno dell’Italia e

dell’Europa.

Francesco Mezzapelle

AM/Dal Direttore

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AM/Dalle Aziende

JCB negli ultimi mesi ha

lanciato cinque nuovi

modelli di pale gommate

sella gamma Farm Master

per rafforzare una gamma

leader a livello mondiale di

macchine specifiche per il

carico e la movimentazione

nel settore agricolo.

Tra le caratteristiche comuni dei nuovi

modelli – alcuni completamente

nuovi, altri sottoposti a sostanziali

miglioramenti - di pale gommate JCB

Agri Farm Master c’è sicuramente la

nuova cabina, che offre maggiore

spazio e comfort, più strumenti

informativi e un ambiente di lavoro

più silenzioso. Il motore diesel JCB

Ecomax T4 -conforme alle normative

sulle emissioni

senza la necessità

di tecnologie di

post-trattamento

dei gas di scarico che richiedono

manutenzione aggiuntiva - entra in

servizio sui modelli e i miglioramenti

evolutivi apportati al motore e alla

trasmissione sono tra gli aggiornamenti

più importanti che interessano le

JCB AGRI FARM MASTERLE NUOVE PALE GOMMATE

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macchine della gamma Agri.

Gli investimenti fatti da JCB in questi

ultimi mesi dimostrano il costante

impegno del costruttore inglese

per fornire il prodotto giusto per

applicazioni e utenti diversi. Con una

gamma che va dalla pala compatta

da 2 tonnellate a quella pesante da

oltre 22 tonnellate, JCB può affermare

a pieno titolo di essere il fornitore

leader mondiale di pale gommate per il

settore agricolo.

Per quanto riguarda le caratteristiche

dei singoli modelli: il modello base

411 Agri è stato rivisto e ora adotta il

motore JCB Ecomax Tier 4 con potenza

e coppia maggiori; la nuova 413S Agri

sostituisce la 412S con una potenza

motore maggiore e introducendo

l’opzione “High Lift”; il nuovo modello

417 Agri sostituisce la precedente

pala 416 apportando i vantaggi in

termini di prestazioni e di riduzione

dei consumi offerti dall’innovativo

motore JCB Ecomax T4; il nuovo 418S

Agri sostituisce le 414S/416S con un

nuovo telaio, una potenza maggiore

e introduce il blocco del convertitore

di coppia; infine, la nuova pala 435S

Agri sostituisce la 434S e garantisce

importanti economie, utilizzando fino

al 28% di carburante in meno all’ora

nelle operazioni sui cumuli di insilato.

La gamma di pale gommate JCB Agri

è stata appositamente concepita per

applicazioni agricole, modelli che si

distinguono per rapporti potenza/peso

imbattibili, cambi specifici e pneumatici

idonei per le condizioni di trazione

e stabilità richieste nelle tipiche

condizioni agricole. Gli operatori delle

aziende agricole, dei depositi e altre

realtà di dimensioni medio-grandi

possono contare sulle pale JCB Agri

Farm Masterper fornire cicli ripetuti

di movimentazione e caricamento

molto efficienti, sia che lavorino, per

esempio, all’interno di un grande

deposito di grano o fertilizzanti,

oppure alimentino un impianto di

bioenergia, lavorino sul prodotto delle

mietitrici per foraggio ad alta capacità

dell’insilato nel silos a trincea, o ancora

lavorino in un campo riempiendo gli

spargitori da un cumulo di compost,

digestato o letame compattato di

bestiame.

www.jcb.com

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SI RINNOVA LA GAMMA MEDIA SAMENUOVI EXPLORER E DORADO

SAME rinnova due capisaldi della propria gamma media: presentati i nuovi Explorer e Dorado.

l’Explorer, uno dei trattori SAME più amati, si propone ora con caratteristiche e un’estensione di gamma tali da farne il compagno ideale di ogni agricoltore in cerca di un trattore versatile, confortevole, affidabile. La famiglia Dorado, il trattore SAME dalla grande manovrabilità, è ora disponibile anche con nuove motorizzazioni pronte a cogliere la sfida dell’agricoltura di domani nel rispetto dell’ambiente.

Il nuovo Explorer presenta lo stile firmato Giugiaro Design dei trattori

SAME più recenti e una cabina completamente rivista e più larga: un ambiente piacevole, ergonomico e funzionale. La qualità dei materiali, l’eccellente visibilità e la razionalità della disposizione dei comandi fanno di questa cabina un punto di riferimento in questo segmento. La semplicità di utilizzo e il comfort operativo permettono inoltre di instaurare un rapporto di immediata sintonia tra macchina e operatore già dalle prime ore di lavoro.

In termini di motore, la gamma SAME Explorer è equipaggiata con propulsori di ultima generazione della famiglia FARMotion. Motori a 3 o 4 cilindri

con sistema di iniezione Common Rail da 75 a 109 cavalli che garantiscono prestazioni, affidabilità e bassi costi di esercizio, conformi alla normativa Tier 4i. Anche la nuova geometria delle teste e delle camere di scoppio concorre a migliorare il processo di combustione del gasolio, permettendo agli Explorer di sfruttare appieno le potenzialità del motore e di ridurre sensibilmente i consumi di carburante.

SAME rinnova due capisaldi della propria gamma media: presentati i nuovi Explorer e Dorado.

l’Explorer, uno dei trattori SAME più amati, si propone ora con caratteristiche e un’estensione di

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gamma tali da farne il compagno ideale di ogni agricoltore in cerca di un trattore versatile, confortevole, affidabile. La famiglia Dorado,

il trattore SAME dalla grande manovrabilità, è ora disponibile anche con nuove motorizzazioni pronte a cogliere la sfida dell’agricoltura di domani nel rispetto dell’ambiente.

Il nuovo Explorer presenta lo stile firmato Giugiaro Design dei trattori SAME più recenti e una cabina completamente rivista e più larga: un ambiente piacevole, ergonomico e funzionale. La qualità dei materiali, l’eccellente visibilità e la razionalità della disposizione dei comandi fanno di questa cabina un punto di riferimento in questo segmento. La semplicità di utilizzo e il comfort operativo permettono inoltre di instaurare un

rapporto di immediata sintonia tra macchina e operatore già dalle prime ore di lavoro.

In termini di motore, la gamma SAME

Explorer è equipaggiata con propulsori di ultima generazione della famiglia FARMotion. Motori a 3 o 4 cilindri con sistema di iniezione Common Rail da 75 a 109 cavalli che garantiscono prestazioni, affidabilità e bassi costi di esercizio, conformi alla normativa Tier 4i. Anche la nuova geometria delle teste e delle camere di scoppio concorre a migliorare il processo di combustione del gasolio, permettendo agli Explorer di sfruttare appieno le potenzialità del motore e di ridurre sensibilmente i consumi di carburante.

Sicuramente uno dei maggiori punti di forza del nuovo SAME Explorer è rappresentato dall’estensione della

gamma in grado di soddisfare le esigenze specifiche di ogni agricoltore. Il nuovo Explorer è infatti disponibile in tre versioni: dai modelli più strutturati, veri e propri eredi dell’Explorer3, ai

modelli più leggeri e compatti. 11 modelli con 6 motorizzazioni, ciascuno dei quali disponibile con trasmissione meccanica o Powershift, per adattarsi alle diverse condizioni di lavoro.

Il nuovo SAME Explorer nasce dall’esperienza di oltre 130 mila macchine vendute a partire dal 1983. Con questo trattore, SAME offre agli agricoltori di oggi un trattore moderno con una lunga esperienza alle spalle.

Fonte: www.samedeutz-fahr.com

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Massey Ferguson, marchio

internazionale di AGCO

(NYSE: AGCO), ha reso

noto alcune informazioni

e un’anteprima dei nuovi

rivoluzionari trattori Global

Series, pronti per il lancio a

fine anno.

Sostenuti da un investimento

di oltre 350 milioni di dollari da

parte di AGCO e grazie ai risultati

ottenuti dopo oltre sei anni di

ricerca e sviluppo, la Global Series

di Massey Ferguson rappresenta

una nuovissima linea di prodotti

comprendente trattori da 60 a

130 CV che verranno assemblati

in ultima analisi presso vari

stabilimenti di produzione e venduti

su scala mondiale.

“Si tratta del progetto di

produzione e sviluppo di un nuovo

prodotto più imponente nella

storia di AGCO, rappresentando

un’evoluzione estremamente

significativa per il marchio Massey

Ferguson. Per la nostra linea di

trattori, sarà un ampliamento

senza precedenti per molti anni”

agricolturamoderna.com

AM/Dalle Aziende

MASSEY FERGUSON RIVELA LE PRIME INFORMAZIONI SULLA NUOVA GLOBAL SERIESTRATTORI GLOBAL I PER LE NUOVE GENERAZION I D I AGR ICOLTOR I

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commenta Richard Markwell,

Vicepresidente e Direttore

Generale Massey Ferguson per

l’Europa, l’Africa e il Medio

Oriente. “Massey Ferguson vanta

credenziali impeccabili per tenere

testa all’ambizioso progetto

della Global Series, anche grazie

all’esperienza impareggiabile e

alla profonda conoscenza della

progettazione, produzione e

vendita di trattori nei mercati

internazionali”.

“Poiché la moderna agricoltura

sta diventando sempre più

impegnativa ed esigente nel

nome di una meccanizzazione

efficiente ed adeguata, questi

trattori rappresentano un

ulteriore punto di forza per

l’agricoltura a livello mondiale.

Progettati fin dall’inizio per

la distribuzione mondiale,

questi modelli offrono una

gamma di specifiche, opzioni

e caratteristiche in grado di

agricolturamoderna.com

AM/Dalle Aziende

soddisfare le esigenze dei clienti a

prescindere dall’ubicazione della

loro attività agricola”, continua

Markwell.

Un team composto da ingegneri

internazionali ha potuto lavorare ad

un design estremamente originale.

È stato ripreso il concetto di utility

tractor ed è stata riprogettata l’idea

da cima a fondo, incorporando

i principi progettuali classici di

Massey Ferguson basati su un

funzionamento semplice ed

affidabile. Il 90% dei componenti

sono completamente nuovi. Oltre

36.000 ore di laboratorio e prova

sul campo hanno accompagnato i

prototipi in Africa, Asia, Europa e

nelle Americhe.

All’insegna di un concetto esclusivo

nell’ambito dell’industria delle

macchine agricole, la strategia

produttiva si basa sulla creazione

di una rete estremamente flessibile

di stabilimenti dove è possibile

produrre e assemblare grandi

unità e trattori in diverse località

in tutto il mondo. Gli stabilimenti

della rete comprendono Canoas

e Mogi das Cruzes in Brasile,

Chennai in India, Manisa in Turchia

e Changzhou in Cina. A Changzhou

è stato costruito un nuovissimo

stabilimento all’avanguardia che

funge da struttura di ancoraggio

per la produzione dei trattori e la

fornitura dei principali componenti.

Lo stabilimento, di proprietà

esclusiva di AGCO e gestito

operativamente da quest’ultima,

vanta i macchinari più moderni, i

processi di assemblaggio e i sistemi

produttivi tipici dell’organizzazione

AGCO negli stabilimenti di tutto il

mondo.

La presentazione della Global Series

di Massey Ferguson è affidata

ad un programma sviluppato per

fasi, che continuerà per i prossimi

cinque anni. Modelli robusti,

affidabili e semplici da usare e

mantenere che saranno disponibili

nelle versioni senza cabina,

semipiattaforma, piattaforma e

cabina. Il primo modello della

gamma (MF 4708 a 82 CV) verrà

lanciato per l’Africa a fine anno.

“La Global Series è progettata dalle

nostre squadre di esperti ingegneri,

costruita in base a procedure e

tecniche di qualità all’avanguardia

e completamente sostenuta e

supportata sul campo” ha aggiunto

Markwell. “Questi trattori sono

destinati a diventare la scelta

ideale per la nuova generazione di

agricoltori di tutto il mondo”.

www.masseyferguson.it

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www.progroup.it

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AM/Dalle Aziende

LANDIN I : NUOVA GENERAZIONE SER IE 7-T4 iINNOVAZIONE A TUTTO CAMPO

La nuova serie 7 T4i Landini

è sinonimo di innovazione.

Progettata su misura

per i clienti più esigenti

permette di soddisfare ogni

problematica di lavorazione

e trasporto, grazie a design,

comfort e prestazioni tali

da elevare al massimo la

produttività.

La gamma è composta di 3 modelli

equipaggiati dai nuovi motori “F.P.T.

(NEF 6 CYL CR TAA) a 6 cilindri, con

24 valvole, turbocompressore ed

iniezione Common Rail, capaci di

esprimere una coppia eccezionale e

una notevole flessibilità di impiego,

grazie anche al sistema Dual Power

che aumenta la potenza alla P. di

F. e in trasporto. I propulsori sono

supportati da un robusto telaio in

ghisa che contribuisce attivamente

a isolare la cabina da vibrazioni e

rumore e rispettano la normativa

antinquinamento Tier4i grazie ad

un sistema di post-trattamento

dei gas di scarico S.C.R, senza

alterazione delle prestazioni.

La trasmissione “Roboshift”

con 24 marce su 6 gamme,

prevede 4 marce Powershift

sotto carico con cambio gamma

robotizzato e inversore idraulico

a volante. Il cambio è gestito

elettronicamente tramite pulsanti

sul nuovo joystick multifunzione

e dispone, in tutte le gamme,

della funzione cambio automatico

“Autoshift”, particolarmente utile

per il trasporto su strada. Di serie

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AM/Dalle Aziende

è disponibile il superriduttore

per 40AV+40RM velocità

complessive. La P. di F. posteriore

ad innesto elettroidraulico

offre di serie le quattro velocità

540/540E/1000/1000E rpm, con

albero a 6 e a 21 scanalature. La

gestione elettronica dell’innesto

garantisce sempre un avvio

graduale degli attrezzi a vantaggio

del comfort e della buona

manutenzione della trattrice e

degli attrezzi. Il circuito idraulico

a centro chiuso è di nuova

concezione ad alta efficienza

e costruito con tecniche che

ne garantiscono una elevata

affidabilità. Dispone di pompa a

cilindrata variabile con una portata

di 123 l/min interamente dedicata

ai servizi ed è disponibile con

allestimenti fino a 6 distributori

elettroidraulici. Il sollevatore

posteriore elettronico garantisce

una capacità di sollevamento fino a

9300 kg con il sensore di sforzo sui

tiranti inferiori. È disponibile anche

un sensore radar per le lavorazioni

più impegnative. Su richiesta

si può dotare la macchina di

sollevatore anteriore con capacità

di 3500 kg e P. di F. anteriore,

entrambi sono perfettamente

integrati alla struttura del trattore

aumentandone la versatilità.

L’assale anteriore in versione rigida

o con sospensioni indipendenti

a controllo elettronico offre un

angolo di sterzo di 55°, rendendo

questi trattori particolarmente

maneggevoli. La cabina “Lounge

Cab” è un vero e proprio salotto

tecnologico che permette di gestire

la macchina in modo semplice

e con comfort assoluto. Quello

che colpisce oltre al design,

all’ergonomia e alla funzionalità

dei comandi è la qualità degli

arredi interni con utilizzo di

materiali di tipo automotive

che ne rendono ancor più

accogliente l’abitacolo.

MOTORI FTP-NEF T4 i , CON S ISTEMA S.C.R .

I 3 modelli Landini Serie 7 T4i sono

equipaggiati dei motori 6 cilindri

“FPT-NEF” 24 valvole, 6,7 lt. con

turbocompressore e iniezione

Common Rail e sviluppano

potenze che vanno da 165 a 212

CV. La rinnovata ottimizzazione

dell’iniezione elettronica e della

combustione abbinata al sistema

S.C.R. permette ai motori di

garantire maggior potenza e

consumi ridotti con una riserva

di coppia di oltre il 40%. I motori

dispongono anche del sistema Dual

Power che sfruttando l’elettronica,

permette di incrementare

automaticamente la potenza e la

coppia alla P. di F. e in trasporto

in condizioni di utilizzo gravose.

La manutenzione giornaliera ed i

controlli di service sono agevolati

dall’apertura basculante e completa

del cofano motore insieme con

l’apertura completa dei singoli

radiatori tramite un semplice

meccanismo.

fonte: www.landini.it

Page 30: AgricolturaModerna Sett-Ott 2014

30 agricolturamoderna.com

AM/Speciale Cultivar

Page 31: AgricolturaModerna Sett-Ott 2014
Page 32: AgricolturaModerna Sett-Ott 2014

32

Nel 2014, John Deere ha

presentato una gamma

completa di macchine

tecnologicamente avanzate

per fairway, tee, surround

e rough, frutto di una

stretta collaborazione con i

proprietari di campi da golf

e manutentori professionali

aree verdi.

Tra le caratteristiche comuni a tutta

la gamma dei Modelli A ci sono il

nuovissimo display TechControl, il

LoadMatch derivato dalla gamma di

trattori compatti John Deere, i freni

a disco a bagno d’olio interni e la

stazione operatore ulteriormente

migliorata – tutto studiato per offrire

massimo controllo della macchina,

semplificare la formazione degli

opertori e garantire un’eccezionale

qualità di taglio.

Tutti i Modelli A sono dotati

della tecnologia OnCourse, che

sfrutta in modo intelligente la

combinazione di controlli elettronici

e caratteristiche meccaniche

della macchina per migliorare

le prestazioni, la diagnostica,

l’operatività, l’affidabilità,

la produttività e il comfort

dell’operatore.

Il display TechControl è semplice

da utilizzare e, grazie all’accesso

protetto da password, consente

a direttori, capi manutentori o

responsabili di campi da golf di

impostare o modificare rapidamente

le velocità di lavoro, di svolta e di

trasporto, adattando la macchina

all’esperienza dei diversi operatori

e ottenere risultati omogenei. Le

funzionalità di diagnostica visiva

integrate e la possibilità di impostare gli

intervalli di assistenza contribuiscono

altresì a ottimizzare l’affidabilità e la

produttività di lavoro.

Un’altra caratteristica molto

apprezzata e derivata dalla gamma

di trattori compatti John Deere è

il sistema LoadMatch: regolando

automaticamente la velocità della

macchina, consente di erogare una

potenza costante alle unità di taglio

anche in condizioni di carico notevole.

Questa tecnologia permette anche

di incrementare la produttività e di

mantenere qualità di taglio elevate.

Oltre a questi sistemi, già disponibili su

tutti i modelli, le macchine da fairway

7500A, 7700A, 8700A PrecisionCut e

7500AE ibrida elettrica sono dotate di

una postazione operatore migliorata,

con diversi punti di appoggio che

agevolano la salita e la discesa, sia

dalla parte anteriore che da quella

posteriore. Anche l’allineamento

degli pneumatici è stato rivisto, per

migliorare l’aspetto del manto erboso

dopo il passaggio.

La macchina 8000AE ibrida possiede

unità di taglio QA5 (Quick Adjust) da

18 pollici che restringono la larghezza

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AM/Dalle Aziende

JOHN DEERE PRESENTALE NUOVE MACCHINE DA GOLF

Page 33: AgricolturaModerna Sett-Ott 2014

33agricolturamoderna.com

AM/Eventi & Manifestazioni

di taglio complessiva, producono

strisce più compatte e garantiscono

una qualità di taglio insuperabile,

riducendo al tempo stesso il rischio di

perdita di fluido idraulico. Il design a tre

ruote della 8000AE offre un’eccellente

manovrabilità e svolte più veloci

rispetto alle macchine tradizionali

a quattro ruote, ottimizzando la

produttività.

Inoltre, il nuovo Modello A E-Cut ibrido

da fairway può essere impostato per

diminuire automaticamente il regime

motore durante il taglio, riducendo il

consumo di carburante fino al 30%.

I nuovi modelli John Deere 7200A

PrecisionCut, 7400A TerrainCut e

8800A TerrainCut per tee, surround

e rough possiedono tutte le

caratteristiche distintive delle nuove

macchine da fairway. Sia la 7200A

che la 7400A sono dotate di una

nuova trasmissione eHydro di maggior

cilindratae motori idraulici delle

ruote riprogettati per incrementare

la trazione - soprattutto sui pendii -

mentre la 8800A monta un nuovo

motore a quattro cilindri da 55 CV

capace di erogare oltre il 27% di

potenza in più. Ogni macchina della

gamma dei Modelli A è realizzata

utilizzando un nuovo processo di

assemblaggio nello stabilimento John

Deere del North Carolina, Stati Uniti. Il

processo sfrutta tecnologie produttive

avanzate, come strumenti di visione

industriale intelligenti per garantire

una qualità costruttiva omogenea

sull’intera gamma.

LE NOVITÀ PER IL 2014

Per il 2014, John Deere ha annunciato

anche nuovi aggiornamenti relativi alle

macchine 2653B PrecisionCut da tee e

surround, 2500B PrecisionCut e 2500E

elettriche ibride da green.

Per migliorare il comfort dell’operatore,

soprattutto durante le lunghe ore di

lavoro, la 2653B è oggi dotata di una

posizione di guida più bassa con ancora

più spazio per le gambe, mentre il

cilindro di sterzata a doppia effetto

consente di eseguire tagli rettilinei in

modo semplice e intuitivo.

Inoltre, i modelli 2500B e 2500E sono

oggi dotati di sistemi di controllo

elettrici per funzionalità diagnostiche

ancora più avanzate tramite Control

Area Network, o sistema CANbus, che

già dal 2009 equipaggiano le macchine

ibride E-Cut da fairway John Deere.

Fonte: www.sillabariopress.it

Page 34: AgricolturaModerna Sett-Ott 2014

34 agricolturamoderna.com

AM/Speciale Cultivar

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35

La prossima edizione della

rassegna internazionale

della meccanizzazione

agricola comprenderà

una sezione dedicata alle

aziende produttrici di fiori

e piante ornamentali, e di

sistemi per la creazione e

manutenzione degli spazi

verdi. Sempre più completa

l’offerta merceologica

per un settore, quello del

florovivaismo, che conta in

Italia oltre 20 mila aziende

specializzate.

Per la prima volta nella sua lunga storia,

l’EIMA di Bologna presenterà una

sezione dedicata al florovivaismo. La

grande rassegna della meccanizzazione

agricola, che terrà presso il quartiere

fieristico bolognese dal 12 al 16

novembre prossimo la sua 41ma

edizione, ospiterà infatti aziende

specializzate nella coltivazione di

piante ornamentali e nella produzione

di impianti per il giardinaggio

professionale.

Sistemi per la produzione di fiori,

arbusti, alberi, tappeti erbosi, nonché

cordoli per aiuole, pacciamature

biosintetiche, ancoraggi per alberature,

grigliati per pavimenti in ghiaia, oltre

che sementi e fitofarmaci, saranno

in mostra in uno spazio scenografico

(all’interno del Padiglione 49),

nell’ambito del Salone EIMA Green

dedicato alle macchine e attrezzature

per il giardinaggio e la cura del verde.

Il comparto del florovivaismo - che in

Italia rappresenta, secondo i dati del

Ministero delle Politiche Agricole, il

5% del valore totale della produzione

agricola, e che conta circa 14 mila

aziende specializzate nella produzione

di fiori e piante in vaso, e 7.500 attive

invece nella produzione di piante,

arbusti ed alberi per il vivaismo -

esprime una domanda crescente di

tecnologie volte ad ottimizzare la

produzione, e ad adeguarla alle nuove

esigenze di manutenzione di giardini

e parchi, di impiantistica sportiva, di

arredo urbano e di bio-architettura.

La Federazione italiana dei costruttori

di macchine agricole FederUnacoma,

organizzatrice di EIMA International,

ha deciso di includere il settore

del florovivaismo all’interno della

prestigiosa rassegna bolognese, per

offrire agli operatori professionali una

visione esaustiva delle tecnologie e dei

sistemi per la gestione dei giardini e

degli spazi verdi.

Mai come quest’anno EIMA

International ha registrato una richiesta

di spazi espositivi così elevata da parte

delle industrie costruttrici di macchine

agricole - spiegano i responsabili

organizzativi - e la domanda risulta

superiore alla capienza del quartiere

fieristico; tuttavia, fare spazio al nuovo

settore era importante per completare

l’offerta di una rassegna che, con le sue

1.800 industrie espositrici, i 14 settori

di specializzazione, i quattro Saloni

tematici e le oltre mille voci a catalogo,

ha proprio nell’ampiezza merceologica

uno dei suoi punti di forza.

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AM/Eventi & Manifestazioni

FLOROVIVAISMO :LA “NEW ENTRY” D I E IMA INTERNATIONAL

Page 36: AgricolturaModerna Sett-Ott 2014

36 agricolturamoderna.com

AM/Speciale Cultivar

Page 37: AgricolturaModerna Sett-Ott 2014

37

Prima dell’impianto degli arboreti, al

fine di creare condizioni di sofficità,

anche se temporanea, si procede con lo

scasso, che è una lavorazione profonda

del terreno. Lo scasso, che di solito

raggiunge gli 80/100 cm di profondità,

può raggiungere anche i 150 cm. Esso

serve a far sì che le radici della pianta

si approfondiscano più facilmente,

mentre in un terreno non scassato le

radici si sviluppano più superficialmente

e sono quindi più soggette allo

sradicamento e alla siccità.

Lo scasso si esegue per mettere a

dimora le piante o per sostituire le

singole piante all’interno di un arboreto

o per ridurre i costi di impianto.

Anticamente veniva usato per gli

arboreti a sesto ampio per evitare la

lavorazione di tutta la superficie.

Vi sono diversi tipi di scasso: lo scasso a

buche che si esegue con una trivella per

arrivare fino alla profondità desiderata,

lo scasso a trincea o scasso a fosse

che si esegue praticando una fossa

profonda lungo i filari, per questo tipo

di lavoro si usa un aratro assolcatore

o un escavatore a cucchiaio, in

generale la trincea ha una profondità

di circa un metro e una larghezza che

va oltre il metro. Lo scasso andante

invece si esegue lavorando tutta la

superficie. La lavorazione consiste in

un’aratura o ripuntatura. Questo tipo

di lavorazione è quella più adottata

nella tradizione. Essa si esegue con

un aratro trainato che è in grado di

arrivare a grandi profondità. A causa

della trazione è necessario usare il

trattore cingolato poiché i cingoli

hanno un ottimo rapporto massa/

potenza. La profondità dell’aratro è

regolata da un martinetto idraulico

alimentato dall’impianto del trattore.

Questo tipo di lavorazione può avere

diversi effetti positivi: può migliorare

la qualità del suolo perché sono

agricolturamoderna.com

AM/Lavorazione del Terreno

LO SCASSOINTERVENT I PRAT IC I

Page 38: AgricolturaModerna Sett-Ott 2014

38 agricolturamoderna.com

AM/Lavorazione del Terreno

interessati diversi strati del terreno,

può avere un’azione rinettante ed

può essere utile per l’interramento

del concime. In questo ultimo tipo

di lavorazione possono però esserci

anche degli svantaggi: il primo è il

rischio di portare in superficie terreno

sterile, il secondo riguarda i costi

poiché in caso di zollosità marcata si

richiedono lavorazioni complementari

come un’aratura di media profondità e

una o due erpicature. La concimazione

di fondo si può fare in corrispondenza

dello scasso ma è più proficuo

rimandarla all’aratura complementare

per posizionare il concime nello

strato maggiormente interessato. La

profondità della lavorazione dipende

dalla tessitura del terreno, nei terreni

limosi e argillosi,per evitare che

la lavorazione resti superficiale, è

necessario aumentare la profondità.

Un altro tipo di scasso è la rippatura,

questo tipo di lavorazione che si applica

con trattori potenti o con macchine di

movimento terra, usa gli scarificatori

pesanti, detti appunto ripper. Questo

tipo di lavorazione non altera il profilo

del terreno ma si limita a romperne

la continuità. E’ sempre consigliabile

in questo caso l’esecuzione di due

passaggi perpendicolari.

Rispetto agli altri tipi di scasso la

rippatura richiede forze di trazione

inferiori, però rispetto all’aratura ha lo

svantaggio che non è possibile interrare

concimi e l’effetto rinettante è più

leggero.

Il periodo migliore per effettuare

ogni tipo di scasso è l’estate perché il

terreno è nelle migliori condizioni per

evitare la costipazione in seguito al

passaggio dei mezzi particolarmente

pesanti. In ogni caso va eseguito dopo

le operazioni preliminari e prima dei

lavori complementari.