[Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

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^2005 FEBBRAIO FEBBRAIO 2005 - N. 2 - ANNO XXIII - ISSN 1120-3005 - MENSILE - VITA IN CAMPAGNA - CASELLA POSTALE 467 - 37100 VERONA - UNA COPIA € 4,00

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FEBBRAIO

FEBBRAIO 2005 - N. 2 - ANNO XXIII - ISSN 1120-3005 - MENSILE - VITA IN CAMPAGNA - CASELLA POSTALE 467 - 37100 VERONA - UNA COPIA € 4,00

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ommalm4 Servizi e vantaggi per gli abbonati con la «Carta Verde»5 Le vostre lettere7 Banca Dati Online di Vita in Campagna sul nostro

sito internet di G.Rizzotti11 Gli animali di bassa corte nell'antica Roma di M.Ferrari

oliiim agUeda ed ambientale13 La Cina, una minaccia o una opportunità? di G.Vincenzi

15 I gelsomini, piante dalla generosa e inebriantefioritura di A.Fariani Pedoja

18 Risposte ai lettori

20 Coltivate la carota, un ortaggio di buone qualità gustativee dai molti usi in cucina di G. Cipriani

25 Altre colture ortive da coltivare nel 2005 di G. Cipriani29 Risposte ai lettori

30 Le varietà di pomacee resistenti o tolleranti le malattiee i parassiti di G.Bargioni e G.Comerlati

35 Risposte ai lettori

mwanimm&m36 Dal decespugliatere professionale

al bordatore hobbistico dì D.Pessina e M.Belli42 Risposte ai lettori

Ksrieeoli allwanwidiAl Avicoli: i criteri per razionalizzare la riproduzione

aziendale di M.Arduin51 Razze zootecniche in pericolo di estinzione:

il bovino Pontremolese o Bettolese di A.Zanon52 Come prevenire e risolvere i problemi comportamentali

del cane in famiglia di D.Perniceni54 Risposte ai lettori54 Non si fa così. Si fa così

58 La difesa dagli animali selvatici degli alberi a legnamepregiato con protezioni globali di G.Mezzalira

60 Le piante spontanee di stagione: il favagello di A.Rosati62 Risposte ai lettori

63 La mozzarella di bufala, dalle paludi a regina dellanostra tavola di G.Lo Sardo

66 La Borsa internazionale del turismo (Bit) apre le porteal turismo rurale

68 Risposte ai lettori

69 II diabete, una malattia collegata allo scorretto stiledi vita dì P.Pigozzi

71 Un buon aceto fatto in casa di C.Rosso73 Risposte ai lettori

75 Risposte legali e tributarie, contributi e finanziamenti77 Prossimi appuntamenti79 Pubblicazioni consigliate80 Annunci economici

n

Foto: Adolfo Rosati

a copertina diquesto numero è

(dedicata alfavagello, una piantaspontanea commestibilepresente in questoperìodo in ambienticoltivati e non.Se ne possonoconsumare in insalatale foglie più giovani,caratterizzate da unsapore gradevolmentepungente, ma anchei fiori (vedi articoloa pag. 60).In gennaio abbiamoparlato della stellarla

e nei prossimi mesi vi presenteremo altre piantespontanee, tipiche dei nostri ambienti di campagna,che è possibile consumare fresche in insalataoppure cotte secondo ricette della cucina tradizionale

Significato dei simboli riportati nei vari testi:

Attenzione. (~rj Situazione di incertezza.

Agricoltura biologica. .; Prodotti ammessi in agricoltura biologica. 7j ;i aiiei •:;«:.-

Via libera-Situazione o comportamento utile. ( ^ ) Come risparmiare o guadagnare.

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NON MI ARRIVAVITA IN CAMPAGNA

Debbo mio malgrado segnalare(l'ho già fatto altre volte) cheperiodicamente non mi arrivaVita in Campagna e provo uncerto imbarazzo nel comunicar-velo. Mi dispiace però rinuncia-re anche a un solo numero, inquanto mi sembra che manchiqualcosa di importante alla miaraccolta.

Sebastiano MariciniSassari

Gentile Signor Mariani, ritardinel recapito del mensile o lamancata consegna di copie civengono segnalati anche da altriabbonati.A fronte di queste segnalazioniprovvediamo a rispedire i nume-ri non ricevuti e ad inoltrare re-clami ai competenti uffici di Po-ste italiane.Il Servizio abbonamenti è infat-ti sempre a disposizione degliabbonati (tei. 045 8009480) perrisolvere i problemi legati ai dis-servizi postali: non esiti a con-tattarci.Le assicuriamo che la nostra Ca-sa editrice pone la massima curanella preparazione della spedi-zione della rivista, attenendosiscrupolosamente a tutte le impe-gnative ed onerose disposizionipostali.Siamo anche continuamente im-pegnati nella ricerca di iniziativeche possano migliorare il servi-zio di consegna della rivista:avrà notato che nei numeri 10/2004, 12/2004 ed in questo nu-mero di febbraio è stata inseritauna cartolina (veda fac-similequi a fianco) per il rilevamentodel tempo di recapito di Vita inCampagna. Le saremo grati sevorrà compilarla e spedirla, se-gnalandoci la data di recapito diquesto numero. (Servizio abbo-namenti)

«VITA IN CAMPAGNA»ED ANZIANI IN

DIFFICLTAECONOMICA

Mi piange il cuore quando fra lelettere pubblicate spuntanosempre più frequenti gli addii dicoloro che non possono più per-mettersi il rinnovo dell 'abbona-mento alla vostra bellissimapubblicazione.Mi immagino persone anzianeche, sempre meno autonome,non possono più permettersineanche la vostra compagnia.Aprire le pagine di Vita in Cam-pagna è come respirare aria pu-ra e starsene a contatto propriocon la vita agreste, vita che sirinnova e fiorisce, e che non an-noia mai! Togliere anche questacompagnia a persone come sisuoi dire «di una certa età» misembra proprio brutto, quasicrudele. Perché allora non pre-vedere una sorta di «adozio-ne» ? Ovvero la partecipazionedegli abbonati al rinnovo del-l'abbonamento di coloro che so-no in difficoltà; oppure prevede-re un piccolissimo aumento (conquanti siamo forse basterebberopochi centesimi a testa) a coper-tura delle spese.

Insomma io l'ho buttata là spe-rando che possa stimolare qual-cosa di utile, perché per gli an-ziani, sono certa, la vostra rivi-sta è senza dubbio una grande ecara compagnia senza la qualeavvertirebbero un grande vuoto.

Cristina RateiliFabio Lorenzetti

Monteriggioni (Siena)

Che possiamo dire? Questi sug-gerimenti sono encomiabili manon crediamo siano facilmente

ALLA REDAZIONE DI VITA IN CAMPAGNAIL PREMIO GIORNALISTICO ARGAV-PIROGA

È stato consegnato -presso l'hotel Piroga diSelvazzano - Padova -alla redazione di Vita inCampagna il premiogiornalistico Argav (As-sociazione interregiona-le dei giornalisti agricoli,agroalimentari e am-bientali di Veneto e Tren-tino-Alto Adige)-Piroga2004 con la seguentemotivazione: «A una testata che negli ultimi anni si è misurata coni lettori e con il pubblico di Fieragricola, dai bambini agli adulti, infunzione didattico-divulgativa, finalizzata a presentare anche dal vi-vo la realtà della vita in campagna e del lavoro agricolo amatoriale,nell'ambito di un vasto contesto tecnico, di orientamento, di consi-gli e di informazioni di servizio, coinvolgendo anche ambientalistie consumatori». Nella foto, il momento della premiazione: Mau-rizio Paglialunga, presidente dell'Ordine dei giornalisti del Veneto,consegna a Giuseppe Cipriani, rappresentante della redazione, ilpremio: un albero stilizzato in ferro, opera degli artisti Mauro DiMarcato e Fausto Ton.

realizzabili. Comunque se qual-che lettore ha qualche idea ciscriva.

VORREI PIÙ ARTICOLISUL «FAI DA TE»IN CAMPAGNA

Sono un vostro affezionato ab-bonato che nella rivista Vita inCampagna ha trovato una fonteinesauribile d'informazioni esuggerimenti.Importantissimi sono per me gliargomenti riguardanti le meto-diche costruttive, anzi su que-st'argomento vorrei che gli arti-coli fossero molto più frequentied esaurienti. Perché quindi nonaumentare i consigli su come farda sé muri, laghetti, sentieri,

AIUTATECI A MIGLIORARE IL SERVIZIODI RECAPITO POSTALE DI VITA IN CAMPAGNA

Cari Lettori,in seguito ad un accordo intercorso tra la nostra Casa Editrice e Po-steltaliane, Le abbiamo inviato, allegata a questo numero, una cartoli-na (riprodotta qui sotto) che, se compilata e spedita, permetterà a Edi-zioni L'Informatore Agrario e a Posteltaliane di valutare la qual ita del-la consegna della rivista, intesa come tempi di recapito e integrità del-la copia.La cartolina è preaffrancata e preindirizzata, quindi l'invio è gratuito

e molto semplice.La vostra collaborazione èmolto importante al fine di mi-gliorare il servizio di recapitodel periodico.Vi ringraziamo, sin d'ora, perl'attenzione e la collaborazio-ne prestate.

Servizio Abbonamenti

lilÉ!

Wa m Ci imoaya e Posta tota»

con <?ua*s;i cambia odiiler.rito runtufisrare < tempi

Per questa ctiie-samo [a Sua genito ooPaberariOftQ'

t* aftrareaUra. a la rispedisca di cù Eretto

v<iii in Campagna Porrte iraKana

1 Esente da i\ Affrancatura

Divisione Corrispmaeiira

Servino Moli Ito raggio QualitàViale Europa. 17S00144 nOMA

opere in legno, impianti natura-li, vasche, ecc, che assorbonomolta attenzione ed interesse?

Ferdinando ValentiGiardini Naxos (Messina)

È già nostra intenzione pubbli-care sul supplemento La Casa -che uscirà quattro volte nel2005: marzo, giugno, settembree dicembre - diversi articoli deltipo indicato dal lettore.

A PROPOSITO DELLIBRO «L'INGANNO A

TAVOLA»

A proposito dell'articolo-recen-sione sul libro «L'inganno a ta-vola» pubblicato nel n. 1/2005 apag. 11 vorrei esprimere un mioparere. La discussione sugli ali-menti geneticamente modificati(ogni) non è una questione dalasciare dibattere ai tecnici neicongressi scientifici. E invece unproblema che riguarda la politi-ca e la democrazia. Ed è questal'opinione dell'autore di questobel libro, ricco di informazioniaggiornate e di riflessioni in-quietanti, ma scorrevole e av-vincente come un racconto.I dati scientifici non mancano, masono trasmessi in modo che chiun-que possa capirli e farli propri,nella convinzione che la cono-scenza sia uno degli strumenti piùpotenti a disposizione dell'umani-tà per cambiare le sue sorti.

Paolo Pigozzimedico-nutrizionista

Verona

VITA IN CAMPAGNA 2/2005

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fotografìe

Manuel e Nicolo aiutano nonno Giacomino nella raccolta delle mele- Luigino Carrossino, Sant'Olcese (Genova)

Lo zio Giovanni con il cavolodel suo orto e l'inseparabile galletto- Sergio Cantarutti, Cividale (Udine)

Andrea e Alessandro orgogliosidella raccolta di mele di nonno

Sergio - Sergio Necchi (Milano)

Erminio e Giovanni aiutano zioPino nella vendemmia - GiuseppeMaretta, Roccagloriosa (Salerno)

Lorenzo aiuta mamma e papa nelloro frutteto - Alice Benvenuti,

Vicchio Mugello (Firenze)

Irene e Matteo mostrano le bellissime fragole di nonno Gianni- Giovanni Luzzana, Albano S. Alessandro (Bergamo)

GRAZIE PERL'IMPEGNO IN FAVOREDI CHI NON HA VOCE

Anche se il mio progetto di fatto-ria che sto sviluppando con miamoglie è orientato verso l'agri-coltura naturale, Vita in Cam-pagna ha una veste davveromolto gradevole ed utile, oltreche interessante, ed ha un lin-guaggio pratico che considerodavvero efficace.A parte ciò, desidero esprimereil mio personale apprezzamentoper il vostro sincero sforzo didar voce a quel mondo altri-menti troppo spesso messo daparte: mi riferisco, per esempio,all'articolo sul commercio equoe solidale apparso sul numero didicembre 2004 a pag. 70.Grazie quindi per il Vostro im-pegno e sensibilità.

Giorgio NepiCadorago (Corno)

TUTTI INSIEMEPOSSIAMO

FAR CONOSCEREED APPREZZARE

LA VITA AGRESTE

In un momento storico di disaf-fezione alla terra, Vita in Cam-pagna svolge un lavoro enco-miabile sotto tutti i punti di vi-sta. Dunque, vada avanti e con-tinui a seminare il bene come ilcontadino sparge il grano nellamadre Terra.

Giuseppe lenirneCampana (Cosenza)

Vi suggerisco di cercare di dif-fondere la vostra cultura inquelle scuole di città dove ibambini non conoscono la natu-ra ed i loro prodotti.

Aimone VignoloMilano

CERCO UNA PENTOLAA PRESSIONE ADATTA

A STERILIZZARELE CONSERVE

Sto cercando uno sterilizzatorea pressione per barattoli o botti-glie in vetro per conserve di pro-duzione casalinga.Il sistema in uso in Italia prevedeper la sterilizzazione la bollituradei vasi per tempi proporzionatiali 'acidità del prodotto, che sonomolto lunghi e a volte alterano laqualità del prodotto stesso. NegliStati Uniti, invece, si usa unapentola a pressione in cui lapressione può essere controllatae di conseguenza si regola la tem-

peratura; ciò permette quindi diraggiungere i fatidici 116 gradiche distruggono completamentele spore del micidiale botulino.C'è qui in Italia qualcuno cheproduce pentole adatte a talescopo ?

Massimo PezzoVerona

Se qualche nostro abbonato è aconoscenza di una ditta che pro-duce la pentola a pressione de-scritta dal sig. Pezzo comunichil'indirizzo alla Redazione. Sarànostra cura pubblicare su Vita inCampagna il nominativo delladitta che produce questa attrez-zatura che interessa sicuramentea tutti gli appassionati di conser-ve casalinghe.

IO LE TALPE LECOMBATTO COSI

Tempo fa (vedi n. 3/2002, pag.24) ho dato un suggerimento sucome fare scappare le talpe dal-l'orto utilizzando delle bottigliedi plastica infilate su un palopiantato in terra. Ho notato cheparecchi orticoltori hanno se-guito il mio consiglio.Vorrei ora fare una precisazionesu il corretto utilizzo di questetrappole. Prima si deve tagliareil fondo delle bottiglie e poi sideve infilarle sul palo con il tap-po rivolto in su.Affinchè il sistema abbia la mas-sima efficacia, il palo deve esse-re sottile così che la bottiglia simuova con il vento oppure an-che solo con un po' di aria. Nelmio orto non ho talpe.

Ugo PollanoVillanova di Camposampiero

(Padova)

UN GRAZIEA PAOLO PIGOZZI

Colgo Voccasione per unirmi atutti quei lettori che oltre ad ap-prezzare il contenuto della rivi-sta apprezzano particolarmentegli articoli di Paolo Pigozzi.

Carlo BaioniLodi

VITA IN CAMPAGNA 2/2005

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Banca Dati Online di Vita in Campagnasul nostro sito internet

Da quest'anno i nostri abbonati avranno a disposizione, tramite internet, uno straordinario strumentoper cercare gli argomenti trattati dal 1997 ad oggi da Vita in Campagna e dalle altre riviste del nostro

gruppo (L'Informatore Agrario, Mad-Macchine agricole domani). Con un piccolo supplementodi prezzo alla quota annuale di abbonamento vi è anche la possibilità di vedere le pagine degli articoli

in formato pdf (come è stato pubblicato sulla rivista) e scaricarli sul proprio computer

II 2005 per la nostra Casa editrice siapre con una novità davvero importantee non nascondo che la presento con unapiccola punta di orgoglio.

Abbiamo creato la possibilità di con-sultare tramite internet, attraverso il vo-stro computer, tutti gli articoli pubblicatida Vita in Campagna negli ultimi otto an-ni. Il progetto è stato impegnativo, ma ilrisultato raggiunto è molto interessante.

Come si vedrà di seguito, tutti coloroche si registrano (la registrazione è gra-tuita) potranno fare ricerche libere al-l'interno del data base, mentre per poterscaricare pagine in formato pdf viene ri-chiesto un piccolo supplemento di prez-zo (vedi pag. 9).

Vi invito quindi a provare questa op-portunità e potrete vedere che all'inter-no del sistema che abbiamo realizzato cisi muove con facilità e con comandi in-tuitivi. Ma per comprendere meglio lepotenzialità di questo nuovo ed esclusi-vo servizio vi propongo una breve dimo-strazione.

COME ENTRARE NELLANOSTRA BANCA DATI ONLINE

Si parte dalla «Home page» del no-stro sito, cioè si digita nel browser

www.vitaincampagna.it

nifevttafncampagna.it

stillustrate che trattano

ti de) giardinaggio, dall'orto, dal fruttato, della naturi

i r a"Vita in Campagna", dal 1983, si rivolge ai piccoli coltivatori ad allevatori, agli appa:e di tolto ciò che la campagna offre."Vita in Campagna" »sce alla fine di ogni mate con 11 numeri annuali costituiti da 11 fascicoli normali (con rubriche fisso dedicata algiardinaggio, all'orto, alla frutticoltura, al viticoltura, ai piccoli allevamenti, allo meccanica, ali'agri coltura biologica, all'ambiante, allo medicina,all'alimentBJiansj al turismo furila, alla difesa del consumatore, alla fottcina-icuola, alta politica illustrata, ai quecW dai lattati, aeo.j, 6 supplementi dedicatasi Isvon del blmostro por i vari sattori (giardino, orto, fruttato, viqnoto, Cantina ariologica, bosco, allevamento animali do reddito s ria compagnia). 4 guida

approfondito cinque argomenti tra i più richiesti dai nostri abbonati o 1 calendario murai» con i lavori nell'urta.

Le novità di questo mese

* t :Figura \-«Home page» di Vita in Cam-pagna. La freccia indica la scritta Banca

Dati Online, da cliccare per accedere alla relativa sezione

e ci si trova nella prima pagina («home page») del nostro sito (figura 1). Nelmenu di sinistra (indicato dalla freccia)si vede la scritta

BANCA DATI ONLINE

Cliccando sulla scritta si entra nellasezione del nostro sito dove sono archi-

viate tutte le nostre riviste. A questopunto è necessario registrarsi compilan-do pochi dati. La registrazione è gratui-ta ma obbligatoria per poter accedere alservizio (figura 2). Dopo queste piccoleformalità si accede all'archivio delle no-stre riviste e sullo schermo del computerappare la maschera su cui fare le ricer-che (figura 3).

Banca Dati Online - Ricerca Semplice Articoli

Qui con pochi click puoi interrogare gratuitamente il nostro archivio riviste.Un eccezionale strumento di ricerca aggiornato mensilmente, grazie al quale è possibile rintracciare gli articoli dì interquanto riguarda L'Informatore Agrario e Vita in Campagna, e dai 2004 per Mad.

Banca Dati Oniins - Accesso utente all'alea protetta

lCNèn Ptr eottr *«edoie allfi o«lùne IIUIIB

Ricordiamo che la i»ginraiiona al nastra s

Se ancora non t i a utenti rtalttratl •

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www.infarmrj1tc1r130grgno.it

Ricerca t ra le riviste selezionate:

1^ L'Informatore Agrario

W Vita in Campagna

I? MAD - Macchine Agricolo Domani

Ricerca libera del testo:

(per eseguire una ricerca full-text)

ICOLTIVAZIQHE RAPÌ •:. CHI y | |

Figura 2-Registrazione. Per accedere alla nostra Banca Dati Online la prima volta è necessario registrarsi. Ricordatevi di an-notare il nome utente (username) e la password che dovrete digitare tutte le volte che vorrete accedere alla Banca Dati Online.Figura 3-Maschera di ricerca. Si scelgono le riviste su cui svolgere la ricerca e nell'apposito spazio si digitano le parole chesi intendono ricercare. Nel nostro esempio abbiamo scritto «Coltivazione radicchio». Se sì utilizzano due parole, il sistemacercherà gli articoli che le contengono entrambe (funzione «and»)

VITA IN CAMPAGNA 2/2005

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Figura A-Risultato della ricerca. AreaA: elenco degli artìcoli che contengonole parole «Coltivazione» e «radicchio»;Area B: in quali riviste e in qualisettori sono stati trovati gli articoli;Area C: ricorda i criteri della ricercain corso (parole ricercate e rivistesulle quali si sta svolgendo la ricerca)

Si sceglie innanzitutto la rivista; nelnostro esempio scegliamo di fare la ricer-ca su tutte e tre le riviste da noi edite: Vi-ta in Campagna, UInformatore Agrarioe Macchine Agricole Domani (che confi-denzialmente abbiamo chiamato Mad).

Nello spazio apposito si scrive la pa-rola o la frase che si intende ricercare.Nel nostro esempio cerchiamo

Coltivazione radicchio

il sistema, in pochi secondi, cercatutti gli articoli che contengono le paro-le «Coltivazione» e «radicchio» in tuttele nostre riviste, pubblicate dal 1997 aoggi (per Mad in tutti gli articoli pubbli-cati dal 2004, anno di fondazione). L'ar-chivio della Banca Dati Online viene ag-giornato con cadenza mensile.

Appare la figura 4 che ci da già nu-merose informazioni.

Lo schermo è diviso in due parti, unasuperiore e una inferiore.

Soffermiamoci, per incominciare,sulla parte inferiore indicata con la lette-ra A nella figura 4.

Vediamo innanzitutto che il sistemaha trovato 27 articoli contenenti le paro-le «Coltivazione» e «radicchio». Dettiarticoli sono elencati con alcune infor-mazioni secondo un ordine di data de-crescente: cioè il primo articolo è il piùrecente, mentre alla fine della lista vi so-no gli articoli più datati. Il primo della

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II radicchio di Traviso, o trevigiano, precoce riescebene anche in un piccalo orto

E" un opo & rrèccfeo tr* • psù «Ssrssiataj pwshs g. fasti* co%vu«n» « di««alleate oualGà. Si adttta * susà £ 4&*ne natwa e » tsrmna da fineijKjgfto 4 mrt* Sugfco. Par rendette toccante si mattona "in bianco" > C.«SJM perIQ-tt «no a 25 -pan*; là r*3«aa ssune aSa tei * isttrrnbr* Mr conducìen.,* o. entre !» m*»i (è i&Mfnbfe- Hon ha Enìo^r» (J-J^ÌÌ mei di

j *"*c*rasirtsn, sebtnn» ne fc utoira «n« in «feune jone UWtitt» «iao falli! pifalai» daf rna^j. Si daMKWjnva crudo o r.ono

lista ha titolo «II radicchio di Treviso, otrevigiano, precoce riesce bene anche inun piccolo orto» e l'autore è GiuseppeCipriani; è stato pubblicato da Vita inCampagna sul n. 6/2004 a pag. 20, nel-la rubrica «Orto».

Prima del titolo c'è scritto 23%: sitratta di un indice utile soprattutto per ri-cerche complesse che tende a fare com-prendere quanto l'articolo può risponde-re a ciò che stiamo cercando.

Certo che scorrere 27 titoli per verifi-care quali articoli possono essere inte-ressanti può essere opera ardua. E allorail sistema ci viene in aiuto.

Soffermiamoci sempre sulla/zgwra 4,ma nella parte alta della schermata, nel-l'area indicata con la lettera B dove so-no precisate le riviste e i relativi settoriin cui sono stati trovati gli articoli checontengono le parole «Coltivazione» e«radicchio». Qui si vede che dei 27 tito-li di articoli 19 sono stati pubblicati nel-la rubrica di Tecnica, 7 in Varie e 1 inPolitica. Soffermiamoci sulla Tecnicaper vedere che dei 19 articoli 12 sonostati pubblicati su Vita in Campagna e 7sono stati pubblicati su L'InformatoreAgrario. Qui possiamo scegliere su qua-

Figura 5-Risultato della ricerca dopoaver selezionato il settore Tecnica perrestringere la ricerca

Figura 6- Approfondimenti su un artico-lo. Con un clic sul simbolo della lente diingrandimento sì possono avere alcunidettagli sugli articoli di maggiore inte-resse

le rivista o settore concentrare la nostraricerca.

Ma prima diamo un'occhiata sempreallajigMra 4: nell'area indicata dalla let-tera C il sistema ci ricorda i criteri cheabbiamo utilizzato per la ricerca, cioè leparole ricercate e le riviste sulle quali sista svolgendo la ricerca.

Torniamo all'area indicata con la let-tera B. Cliccando sulla riga

Tecnica

ci appare la figura 5, dove sono elen-cati i titoli dei 19 articoli pubblicati nel-la parte tecnica delle riviste Vita in Cam-pagna e L'Informatore Agrario.

Guardiamo nella prima riga l'artico-lo con titolo «II radicchio di Treviso, otrevigiano, precoce riesce bene anche inun piccolo orto».

Per comprendere meglio se l'articoloci può interessare facciamo un clic sulsimbolo della lente di ingrandimento:

ecco che appare la figura 6 che ci daqualche informazione in più sull'artico-lo e in particolare un breve sommario ela sua dimensione (nell'esempio di figu-ra 6 l'articolo è di 19.710 caratteri). An-che questo è un elemento per sceglieregli articoli da visualizzare.

Fino a questo punto il programma è

S VITA IN CAMPAGNA 2/2005

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a disposizione gratuitamente di tutti gliutenti sia abbonati che non abbonati.

Chi non si abbona alla Banca DatiOnline può continuare ad utilizzare ilservizio come fosse un indice molto ef-ficiente che consente di cercare un arti-colo che interessa per poi leggerlo nellapropria raccolta cartacea della rivista;oppure, se l'articolo compare su L'In-formatore Agrario o Macchine AgricoleDomani, ordinare una copia del fascico-lo in cui è stato pubblicato l'articolo.

LA RIVISTA SUL COMPUTERDI CASA VOSTRA

La fase successiva consiste nel vede-re sullo schermo del computer le paginedella rivista, con la possibilità di stam-parle. Un semplice clic sul simbolo diAcrobat (pdf).

Fio MorJfea VÌHa Docuronto

hv» par posta

"SIe appaiono a video tutte le pagine

dell'articolo prescelto così come sonostate stampate sulla rivista, completo difotografie e tabelle (figura 7).

L'operazione di visualizzare a videodelle pagine della rivista (cioè di scarica-re i pdf) è consentita solo a chi ha sotto-scritto un apposito abbonamento alla no-stra Banca Dati Online. In questa primafase di promozione della Banca DatiOnline, gli abbonati alle nostre rivistepotranno provare a consultare la bancae scaricare gratuitamente sul propriocomputer due artìcoli in formato pdf '.

COME ABBONARSIALLA BANCA DATI ONLINE

Chi, invece, decide di abbonarsi allaBanca Dati Online di Vita in Campagna,pagando una quota di 7,00 euro può sca-ricare sul proprio computer fino a 100articoli di Vita in Campagna in formatopdf (figura 7). Per poter abbonarsi allaBanca Dati Online di Vita in Campagnaè indispensabile essere abbonati alla ri-vista su carta.

La sottoscrizione del servizio di ac-cesso completo alla Banca Dati Onlineè possibile solo tramite internet:

www.vitaincampagna.it/bancadati

È POSSIBILE EFFETTUAREANCHE DELLE RICERCHE

PIÙ AVANZATE

La Banca Dati Online di Vita in Cam-pagna dispone anche di altre potenziali-tà che vi consentono di realizzare ricer-che sempre più mirate per rispondere aivostri quesiti tecnici o economici o nor-

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-

Il radicchio di Treviso, o trevigiano, precoceriesce bene anche in un piccolo orto

È un lijxt di radicdiiu Ira i più interessami perché di facile coltivazione e dì eccellente qualità. Si adadiiA suoli di diversa natura e sì seminii da Gilè giugno a metà luglio. Per renderlo croccante si metlono

-in bianco» i respi per 10-12 sino ;t 25 giorni; h rmxoltn inizia ..din fino di settembre per concludersi, almassimo, entro la metà di dicembre. Non ha bisogno i|imi mai di trattamenti anUpanssttarì, seNnene negli

ultimi anni In alarne zone tal rotei sin slato attaccalo dalia piralido del mais. Si consuma crudo o coito

II radicchio da aspa nei suoi vari li-ni iChiogjjia. l.usi.i. CasielfraGai, diVeruna, di TrirVKO. o trevigiano, precivtx e tardivo) si , ' guKtagaaia negli ulli-mi anni uu peata di ril ievo anchenell'ori., familiare. Infoltì, sebbene siapossibile. scedierh!.i rarìetìetw ni ndal-d n i i w l pcrin.li di produzione, colti-varlo duraiile mito l'anno, si raccogliesoprattutto nei periodo aul un» >-inver-nale ijtijiiklo gli nini u r lac i isono pre-semi In numero finitalo.

Uno dtì tipi i iK-t-c-.s.-Mìti .tiwhe inun piccolo orlo i- il ctdìcclii» di Treviso.o trevigiano. precoce perché è di facileeoWwBHMe e per la « • eccellente qua-lità, senza trascurare il fatto che si pie-«.fila in modo Alimento dui punto dì vi-MJ estetico.

Può riunire in vaste u n e del nostraPaese, dove in genere sì bolliva t[iielli..Ji

La pianta si presenta di mafia avi-liippn con foglie lanhe 7-S «niinieiri,in un primo tempo di colore verde chediventa tosso verdastro, iu patibolarequando te. temperature tendono ;xl ah-

precoce risulta meno resistente al Ired-j o di q«ellv> tardivo e- doìle selezioni in-vcmal! di Chioggia-Lusìa e di Vervma.

Si raccoglie enlro fine novembreinaurasi ineta dicembre. Se pat ì Ni *«-dfn.-ano 5& in novembre ripetute getOet oppuftuno procedere in questo meseJIU r:«rcolia.

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Le modalità di lavoro a questo puntosono molto intuitive e quindi non richie-dono spiegazioni particolari. Suggeri-sco, quindi, di provare direttamente. Ri-cordo solamente che non è necessariocompilare tutti i campi, ma che basta

compilarne anche solo uno.

A questo punto, buon lavoro e buonanavigazione nella nostra Banca DatiOnline.

Giovanni RizzottiDirettore Editoriale

delle Edizioni L'Informatore Agrario spa

VITA IN CAMPAGNA 2/2005

Page 8: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

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Page 9: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

Da Vairone, scrittore del II-I seco-lo a.C, ricaviamo notizie sui piùcomuni animali di bassa corte

che si allevavano nell'antica Roma; cosìscopriamo che, accanto a polli, oche eanatre, i nostri antenati riservavano unposto anche ai colombi nelle case conta-dine e nelle ville padronali.

Tuttavia il primo volatile di cui Var-rone ricorda l'allevamento è la gallina, epiù in generale il pollo, usato per moltiscopi, fra cui quello sacrificale.

I polli erano diffusi in tutti i cortilidi campagna

In campagna ogni cortile ospitavapolli, sia perché fornivano carne e uova,sia perché questo tipo di allevamento ri-sultava abbastanza facile e alla portatadi tutti. Ma l'attenzione che si riservavaai polli era tutt'altro che superficiale acominciare dal momento della cova, chesolitamente iniziava durante il novilu-nio: «II custode del pollaio deve girareogni tanti giorni e rivoltare le uova, af-finchè abbiano a scaldarsi ugualmentein tutte le loro parti.

Dicono che si può vedere se le uovasiano piene e buone o no, mettendole inacqua: l'uovo vuoto galleggia e quellopieno va a fondo. Coloro che per effet-tuare tale verifica le scuotono, commet-tono un errore, perché così facendosconvolgono in esse le vene vitali. Glistessi competenti dicono che guardandocontroluce un uovo posto davanti ad unalucerna, se vi si vede in trasparenza vuoidire che è vuoto» (l).

Dopo la nascita, ai pulcini si dava permangime un miscuglio di farina e semidi nasturzio impastati con acqua e vinoe bisognava premurarsi di toglierne dalcapo e dal collo i pidocchi pollini.

Ad una chioccia di solito si affidavanotrenta pulcini che, dopo quaranta giorni,si lasciavano vagare liberi al di fuori delpollaio. Chi invece allevava polli per ven-derli li teneva in una gabbia, che aveva

Gli animalidi bassa

cortenell'antica

RomaPolli, oche, anatre e colombi erano

i più comuni animali di bassacorte allevati nei cortili di campagnadell'antica Roma. Con carne, uova

e preziose piume, contribuivanoali 'economia sia delle case contadine

che delle ville padronali

Maurizio Ferrari

cura di pulire continuamente, e li alimen-tava con pane di grano bagnato in una mi-scela di farina d'orzo e idromele fresco.

Le oche erano i cani da guardiadell'epoca

Nelle fattorie romane era consuetudi-ne tenere anche anatre e soprattutto

Ecco come si poteva presentare unpollaio nella Roma del I secolo d. C.

Il pollo Italiano 5 ditaera allevato al tempo dei romani

II pollo Italiano 5 dita è la razza più antica del no-stro Paese; già Columella ne parla nel I secolod.C. Considerati i migliori polli d'Italia, seguiro-no le legioni romane durante la conquista del-l'impero, diffondendosi in Francia e Inghilterra.In Italia continuarono ad essere allevati anchedopo la caduta dell'impero romano e furono diffusispecialmente dalle comunità monastiche. Oggi il pol-lo Italiano 5 dita è ancora presente nelle nostre cam-pagne a testimonianza degli antichi polli che le legio-ni romane portarono oltre le Alpi.

Coppia di polliItaliani 5 dita.

Nel particolare il tipicoaspetto della zampa

con le cinque dita

oche, perché la loro rusticità e il bassocosto ne favorivano l 'allevamento e per-ché sostituivano, in modo particolare leoche, i cani da guardia, difendendo ilcortile da ladri e malintenzionati.

Allevare queste ultime conveniva inmodo particolare per la carne e le uova,nonché per le preziose piume che duevolte l 'anno potevano esser loro tolte.

Ogni oca covava dalle c inque allequindici uova, due-tre volte l 'anno, conuna durata di incubazione di 25-30 gior-ni. Quindi «...Allorché i paperini esco-no dall'uovo, si lasciano stare per i pri-mi cinque giorni con la madre. Poi tuttii giorni, quando è bel tempo, si mandanosui prati o nelle piscine o negli stagni, esi fanno loro delle celle sopra o sotto ilsuolo, in cui non se ne mettono più di 20.Si bada che non ci sia umidità nel suolo,che abbiano un morbido strame di pagliao di altro, e che non possano entrarvidonnole o altri animali nocivi» (2).

Il cibo delle oche era costituito da or-zo o foraggio misto, avendo cura di la-sciarle al pascolo quanto possibile; inve-ce quelle destinate all 'ingrasso venivanochiuse in locali appositi e si alimentava-no con farinata d'orzo e fìor di farina im-pastato con acqua per tre volte il giorno;dopo ogni pasto si lasciavano bere ab-bondantemente.

Oltre alle oche si allevavano le ana-tre, tenute, però, in un recinto chiuso ecoperto con reti.

La presenza delle anatre era graditaper un motivo molto curioso: si pensava,infatti, che la vista di questi volatili gio-vasse agli ammali malati della fattoria.

L'allevamento dei colombiera assai redditizio

Anche i colombi erano animali «...ilcui possesso si concilia benissimo con lecure di un buon campagnolo. . . Abitanole sedi che ad essi si assegnano in cimaalle torri o su edifici molto elevati, in cuisi lasciano spalancate le finestre, perchéattraverso esse escano a volo a cercarsiil cibo: per due o tre mesi devono riceve-re cibi conservati in granaio, mentre ne-gli altri si nutrono da soli con semi agre-sti» (3).

Per mangime si usavano le vecce, lelenticchie, il miglio, il loglio, la cruscadi frumento e in genere tutte le granaglieusate per le galline.

Infine i colombi per la loro feconditàpotevano allevare piccoli fino a otto vol-te all 'anno, procurando ai contadini van-taggi anche economici. •

(') Varrone, II fondo rustico(2) Varrone, II fondo rustico(3) Columella, L'arte dell'agricoltura

VITA IN CAMIW INA 2/20(1^ ] I

Page 10: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

\

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Page 11: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

L'ITALIA E L'UNIONE EUROPEA: POLITICA AGRICOLA ED AMBIENTALE

La Cina, una minaccia o una opportunità?Per i nostri produttori agricoli la Cina, con una popolazione di 1 miliardo e 295 milioni di abitanti, è unmercato che può offrire grandi soddisfazioni, ma è anche una forte concorrente per i prezzi molto bassi

All'inizio di dicembre 2004 il Presi-dente della Repubblica, Carlo AzeglioCiampi, si è recato in Cina anche perpromuovere con quel Paese maggioriaperture alle nostre produzioni. Un viag-gio molto atteso dal mondo imprendito-riale visto il potenziale mercato che sipuò aprire ai nostri prodotti: 1 miliardoe 295 milioni di possibili acquirenti. LaCina però non è solo un mercato da con-quistare ma anche un concorrente da cuidifendersi. Ne sanno qualcosa i settoridel tessile, delle scarpe e dei giocattoliche vedono, oltre alle proprie produzio-ni copiate, anche prodotti cinesi invade-re il mercato italiano a prezzi decisa-mente inferiori.

Con questa doppia veste della Cina,di grande mercato nel quale trovare nuo-vi sbocchi commerciali ma pure dipreoccupante (e talvolta «sleale») con-corrente commerciale, deve fare i contianche il mondo agricolo.

Secondo dati recenti dell'Istat (Istitu-to centrale di statistica) nei primi ottomesi del 2004 la Cina ha notevolmenteaumentato le esportazioni nel nostroPaese di prodotti alimentari (specie me-le, concentrato di pomodoro, ortaggi everdure sott'aceto) diventando il secon-

do Paese extracomunitario esportatorein Italia dopo l'Argentina.

Fra tutti i nostri prodotti agroalimen-tari, quello più penalizzato dalla concor-renza cinese è il concentrato di pomodo-ro. Un terzo della nostra produzione na-zionale di pomodoro concentrato pro-viene dalla Cina nonostante l'Italia, conuna produzione di 5,4 milioni di tonnel-late - il doppio rispetto a quella cinese -sia tra i Paesi leader nel mondo in que-sto settore. Una cifra per tutte parla a fa-vore della Cina: il costo d'acquisto del-la materia prima per l'industria è di 57,5euro/tonnellata in Italia contro i 28,2 inCina. E se ciò non bastasse è previstoper quest'anno lo sbarco in Europa deipomodori pelati «Made in China».

Occorre quindi un'azione forte pertutelare le nostre produzioni. Ciò si puòattuare con l'obbligo di indicare in eti-chetta la provenienza della materia prima- come sostiene la Coldiretti - così daaiutare i consumatori nella scelta e salva-guardare gli imprenditori agricoli nazio-nali dalle imitazioni. Un passo in avantiper tutelare il prodotto italiano è già sta-to compiuto con la circolare 169/2004del Ministero delle attività produttivecon la quale viene riservata la denomina-

La Cina agricola in cifreLa Cina ha una popolazione di 1miliardo e 295 milioni di persone,contro i 58 milioni dell Italia e i455 milioni dell'Unione europea;di queste, 800 milioni vivono an-cora oggi nelle campagne e l'agri-coltura riveste un ruolo fonda-mentale nell'economia nazionale.La Cina, con il 7% del terreno col-tivato nel mondo, nutre il 25% del-la popolazione mondiale.L'incidenza dell'agricoltura cine-se sul Pii (Prodotto interno lordo)totale della Cina è intorno al 15%;mentre in Europa è già inferiore al2%. Inoltre, con 2 milioni e 800mila ettari coltivati con piante ge-neticamente modificate, la Cina sipone al quarto posto nel mondo -dopo Stati Uniti, Argentina e Ca-nada — tra i Paesi che hanno destinato superfici a questo tipo di colture. Tra ipunti dì forza dell'agricoltura cinese vi è il settore ortofrutticolo che vanta 350mila ettari di serra (contro i 100 mila dell'Unione europea), oltre a 850 milaettari di colture protette.

Durante il Forum dell'agricoltura e del-l'alimentazione di Cernobbio (Corno)dell'ottobre scorso, il presidente dellaColdiretti, Paolo Bedoni, aveva denun-ciato lo sbarco in Europa di confezionidi pomodori pelati «Made in China» intutto e per tutto analoghe a quelle invendita in Italia

zione di «passata di pomodoro» solo alprodotto ottenuto dalla spremitura diret-ta del pomodoro fresco chiudendo di fat-to la porta all'impiego di concentrato dipomodoro importato dalla Cina.

Un altro problema è anche quellodella concorrenza che la Cina fa suimercati dell'Unione europea e degli Sta-ti Uniti ai nostri prodotti agroalimentaripiù conosciuti ponendoli in vendita aprezzi decisamente più bassi e utilizzan-do, talvolta, nomi e immagini italiani.

D'altro canto il mercato cinese è peri nostri imprenditori anche una grossaopportunità, che la visita del Presidentedella Repubblica Carlo Azeglio Ciampiha reso effettiva anche grazie a tre nuo-vi protocolli sanitari stipulati che rimuo-veranno, a partire dalla primavera diquest'anno, i vincoli all'esportazione inCina di formaggi e prosciutti.

Fare leva sui peccati di gola e sulletentazioni della moda è il miglior modoper conquistare il grande mercato cinesepoiché - come precisa in una nota laColdiretti - al 39% dei cinesi l'Italia favenire in mente i capi d'abbigliamento,seguiti da cibo e vini tipici (31%).

Giorgio Vincenzi

VITA IN CAMPAGNA 2/2005 POLITICA AGRICOLA ED AMBIENTALE 13

Page 12: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

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GIARDINO

I gelsomini, piante dalla generosae inebriante fioritura

I gelsomini sono piante arbustive e rampicanti particolarmente attraenti nel periodo della fiorituraquando si coprono di migliaia di fiori, spesso di un intenso profumo. La coltivazione è abbastanza facile,basta assicurare loro un clima mite, un terreno fertile e una posizione riparata. Grazie al loro portamento

si prestano a molti impieghi, sia in giardino che sul terrazzo; conosciamo insieme quelli più diffusi

II genere Jasmìnum comprende più di200 specie di splendidi arbusti e rampi-canti originari delle zone boscose tropi-cali e temperate, che vengono coltivatisoprattutto per i loro fiori spesso profu-mati. I gelsomini rampicanti si attorei-gliano a qualsiasi supporto e sono pian-te adatte a ricoprire muri, graticci, per-golati, ecc. Quelli arbustivi hanno solita-mente lunghi rami flessibili e possonoessere coltivati a cascata, mentre le spe-cie dallo sviluppo contenuto sono adatteper i giardini rocciosi.

CONOSCIAMO DA VICINOI GELSOMINI PIÙ DIFFUSI

Del gelsomino più comune, Jasmì-num qfficinale-1 (rampicante, a fogliecaduche), che può crescere anche in zo-ne moderatamente fredde (temperaturefino a -5° C) si annoverano diverse sot-tospecie.

Una specie curiosa è il Jasminumbeesianum-2; ha foglie verde scuro nel-la pagina superiore e verde grigio inquella inferiore. I fiori, a gruppi di tre,sono rosa carminio e profumati; i frutti,

/ gelsomini sono piante che nel periododella fioritura si coprono di migliaia difiori. Nella foto la generosa fioritura diJasminum polyanthum

piatti e globosi, sono di un nero brillan-te e a maturazione formano una cascatadi notevole effetto. E una pianta a porta-mento rampicante e a foglie caduche.

Il Jasminum polyanthum-3 è la spe-cie più coltivata per la profusione e lafragranza dei fiori di colore rosa al-l'esterno e bianco all'interno, che sboc-

ciano in marzo-aprile; è un rampicantevolubile, vigoroso, sempreverde, comeil Jasminum sambac-4 che fiorisce rego-larmente per tutta l'estate con grandifiori candidi e profumatissimi. Il Jasmi-num sambac «Grand Duke of Tuscany»-5 (sempreverde e dallo sviluppo conte-nuto) ha fiori bianchi, doppi, simili apiccole gardenie.

Altri due gelsomini rampicanti esempreverdi sono il Jasminum azori-cum-6 e il Jasminum angulare-1 chehanno interessanti fioriture alla fine del-l'estate, sempre profumate.

Fra i gelsomini arbustivi troviamo ildelicato Jasminum primulinum-S, chefiorisce di giallo in primavera, ed è unarbusto sempreverde adatto per zonetemperate. Il Jasminum nudiflorum-9 hafiori giallo brillante che sbocciano già ininverno e all'inizio della primavera suirami ancora spogli; è una pianta arbusti-va e a foglie caduche, robusta e che nonteme il freddo.

Il falso gelsomino-10 (Trachelosper-mum jasminoides) viene scambiato fa-

> •

1-Jasmimtm officinale,2-Jasminum beesìanum,

a 3-Jasminum polyanthum,% A-Jasminum sambac,

5-Jasminum sambac«Grand Duke ofTuscany»6-Jasminum azoricum,

I 1-Jasminum angulare,8-Jasminum primulinum,9-Jasminum nudiflorum

VITA IN CAMPAGNA 2/201)5 GIARDINO 15

Page 14: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

L'impiego dei gelsomini in giardino e sul terrazzo

Grazie al loro particolare porta- La massa di vegetazione che forma-mento, i gelsomini si prestano ad no li rende ideali per realizzare per-essere impiegati in svariati modi golati-A; per arricchire la ringhierasia in giardino che sul terrazzo, di recinzione del giardino-B; per in-

gentilire, fatti crescere su un cannic-ciato, l'aspetto non particolarmentegradevole di un vecchio muro-C; percreare una piacevole ombra sotto ungazebo-D; per aggraziare la rigoro-sa struttura del treillage di un terraz-zo-E; per mascherare l'antiesteticoaspetto di un palo del telefono o del-la luce-F; nel caso del Jasminum nu-diflorum per creare una «cascata fio-rita» nel pieno della brutta stagione-G o, per le specie dallo sviluppo con-tenuto, per vivacizzare il giardinomccioso-H.

16 GIARDINO VITA IN CAMPAGNA 2/2005

Page 15: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

cilmente per un gelso-mino, ma non lo è. Èuna pianta rustica e sem-preverde, con fiori similia stelline bianche, profu-matissimi, che sboccia-no in maggio-giugno eche ricoprono fittamen-te tutta la pianta; i lun-ghi rami volubili cre-

scono fino a 10 metri d'altezza. Crescein qualsiasi terreno e clima, ad esclusio-ne delle zone con temperatura molto ri-gida (oltre i -5-8° C per lunghi perio-di); ama una posizione soleggiata e ri-parata dalle correnti fredde. Non è ne-cessario potarlo, se non per contenernel'eccessivo sviluppo, intervenendo a fi-ne inverno.

QUANDO E DOVE PIANTARLI...

Se vi trovate al sud, il periodo miglioreper piantare i gelsomini è l'autunno (da ot-tobre a dicembre); questa operazione vainvece rinviata alla fine di febbraio, sino atutto il mese di marzo, al nord.

La maggior parte dei gelsomini puòcrescere solamente dove l'inverno è mi-te, infatti generalmente si coltivano al-l'aperto solo nelle zone calde e tempera-te e in posizioni riparate. In zone ove du-rante l'inverno la temperatura scendesotto lo zero di parecchi gradi, vannocoltivati in grandi contenitori da ricove-rare in serra fredda o in un locale lumi-noso non riscaldato. Le specie semiru-stiche (come ad esempio Jasminum offi-cinale o Jasminum nudiflorum) resisto-no anche all'aperto in zone temperate(sino a 2-5° C sotto zero), sempre ad-dossate a un muro rivolto a sud. Ovvia-mente in piena terra, con clima favore-vole, le piante hanno una vegetazione euna fioritura ben più rigogliosa di quellecoltivate in contenitore.

I gelsomini amano un terreno fertile,ben drenato e il pieno sole o una leggeraombra. Le piante coltivate in contenitorevanno innaffiate regolarmente in primave-ra-estate, con aggiunta una volta al mese,da marzo a inizio settembre, di un fertiliz-zante liquido con basso contenuto d'azoto.

I gelsomini si possono coltivare anche in vasoQualsiasi tipo di gelsomino può essere coltivato in va-so. Le piante in vaso però risentono maggiormente del-le condizioni atmosferiche; il caldo e il vento prosciu-gano rapidamente il terriccio, la pioggia non riesce apenetrare facilmente e il freddo può danneggiare le ra-dici. Occorre quindi prestare una maggiore attenzioneai gelsomini coltivati in contenitore, soprattutto nellasomministrazione di una giusta irrigazione e nel pro-teggere ì vasi dal freddo dell' inverno. Nella scelta delvaso si deve tenere conto dello sviluppo radicale dellapianta e quindi questo deve essere sufficientementespazioso; sul fondo si deve mettere uno strato arenan-te (argilla espansa, ciottoli, ecc), di 5-10 cm di spes-sore, per evitare qualsiasi ristagno d'acqua; il pane diterra che contiene le radici va posizionato al centro delcontenitore e lo spazio (almeno 15 cm per parte) variempito con terriccio fertile (tipo terra universale).Tutti i gelsomini amano il pieno sole, ma anche la mezzaombra; soprattutto su di un terrazzo esposto a sud, una

leggera ombreggiatura servirà a far crescere meglio la pianta e a limitarne lostress da eccessivo calore. Da marzo a inizio settembre va somministrato ogni 20-30 giorni un fertilizzante liquido a basso contenuto d'azoto

Rigogliosa pianta diJasminum polyanthum

coltivata in vaso

...E COME E QUANDO POTARLI

Nei gelsomini arbustivi (Jasminumnudiflorum e Jasminum primulinum), lepotature si eseguono dopo la fioritura, eli-minando un quarto dei getti che hannoportato i fiori; nelle specie rampicanti (Ja-sminum officinale, Jasminum polyan-thum, ecc), occorre sfoltire la massa del-la vegetazione, accorciando i rami troppolunghi ed elimindo quelli vecchi, sempredopo la fioritura.

LA MOLTIPLICAZIONEE LA DIFESA DAI PARASSITI

I gelsomini si moltiplicano per taleain estate (da luglio a settembre). Preleva-te delle talee della lunghezza di circa 8-10 cm, eliminate le foglie più basse epiantatele singolarmente in vasi riempitidi torba e sabbia in parti uguali.

I gelsomini coltivati in conte-nitore, o in serra, sono partico- 'larmente soggetti alle infestazio-ni di afidi (Aphis gossypii, mm 2);

«

Ciclo di coltivazione dei gelsominiOperazione

Messa a dimora

Moltiplicazione

Fioritura

Pntatonra

Gen. Feb. Mar.

al nord

Apr. Mag. Giù. Lug. Ago. Set. Ott. Nov.

al sud

Die.

Le epoche indicate hanno validità generale per il nord, il centro e il sud d'Italiacon tendenza ali 'anticipo man mano che dal nord si scende al sud del Paese

in questo caso è opportuno trattare conun aficida (tipo 1'«Insetticida Acaricida»della Gesal, alle dosi indicate in etichet-ta) alla comparsa dei primi insetti

Le cocciniglie (Pseudo- •coccus longispinus, mm 2,5), •invece, possono formare sui*"*fusti e sulle foglie dannoseplacche cerose bianche che vanno ir-rorate al più presto con prodotti spe-cifici a base di olio bianco, come adesempio 1'«Anticocciniglia Ali Sea-sons» della Compo, attenendosi sem-pre e scrupolosamente alle dosi ripor-tate in etichetta.

Anna Furlani Pedoja

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VITA IN CAMPAI INA 2/201)5 GIARDINO 17

Page 16: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

Risposte ai lettoriIMPIANTO PER L'IRRIGAZIONE

DI UNA SIEPE CON L'ACQUADI UN POZZO

Abito nell'afosa bassa parmense e vor-rei dotare il mio giardino di un impianto diirrigazione per la siepe con piante da fio-re piantata irregolarmente sul perimetro.

Tenendo conto delle dimensioni del-l ' app e zzarne nto in questione (ha formaquadrata di 70 metri di lato) e del fattoche l'unico approvvigionamento idricoè un pozzo a uso domestico di mia pro-prietà, cosa mi consigliate di fare?

Isabella VignaliTrecasali (Parma)

L'irrigazione di una siepe, anche nonpiantata regolarmente, è conveniente farlacon un'ala gocciolante (con gocciolatoripreinseriti) che può arrivare a bagnare unastriscia di circa 50-60 cm di larghezza. Nelcaso vi fossero zone con piantagione piùlarga occorre mettere, a questa interdistan-za, tante ali gocciolanti parallele in mododa poter irrigare la siepe in tutta la sua lar-ghezza. Ricordiamo anche che sono di-sponibili appositi raccordi quali gomiti,derivazioni a Y e a T che consentono di in-serire varie diramazioni in funzione dellagrandezza della siepe da irrigare.

Utilizzando, per esempio, un'alagocciolante del diametro di 20 mm conspaziatura dei gocciolatori preinseriti di30 cm e portata di 2 litri/ora si può arri-vare a una lunghezza totale di 200 metria partire dalla presa. Nel caso della let-trice occorrerà quindi sezionare in alme-no due rami l'ala gocciolante. Una ulte-riore suddivisione potrebbe avvenire in

1-Primissimo piano di ala gocciolante;la freccia indica il foro di uscita dell'ac-qua. 2-Partico/are dei gocciolatori prein-seriti che si trovano all'interno del tubodell 'ala gocciolante vista in sezione

funzione dell'acqua disponibile nel poz-zo: 100 metri di ala gocciolante comesopra descritta necessitano di una porta-ta di circa 12 litri al minuto.

L'ala gocciolante può essere posta siain superficie che sotto pacciamatura.

Per l'acquisto del materiale, e per lapredisposizione di un dettagliato proget-to, la lettrice può rivolgersi a un rivendi-tore di zona di materiale per irrigazione(a questo proposito può consultare le pa-gine gialle anche on-line alla voce «irri-gazione»). Rimandiamo anche alla Gui-da illustrata all'irrigazione allegata al n.4/2003, pag. 11 dove è illustrato un pro-getto di ala gocciolante. (Carlo Cametti)

RUDBEKIA LACINIATA,UNA PERENNE MOLTO RUSTICA

CHE AMA I CLIMI FRESCHI

Negli orti-giardini che affiancanospesso le case di abitazione nelle Dolo-miti in genere e nel Cadore in particola-re, viene quasi sempre riservato un an-golino a una pianta dagli splendidi fiorigialli di cui vi allego un paio di immagi-ni. Nessuno da me interpellato me ne hasaputo dire il nome. Potreste farlo voi?

Aquilio Monte IlaRoma

La specie illustrata è la Rudbekia la-ciniata, molto interessante per la fioritu-ra prolungata durante i mesi estivi.

E originaria del nord America e da

Rudbekia laciniata in fioritura

noi cresce benissimo soprattutto nellezone collinari e montane; è perenne emolto rustica.

Purtroppo, mentre in passato era ab-bastanza comune, ormai è difficilmentereperibile nei vivai.

Si moltiplica con facilità per seme,oppure per suddivisione dei vecchi cespia fine inverno. (Luciano Cretti)

LA CONVALLARIA JAPONICADECESPUGLIATA PER ERRORE

RICRESCERÀ SENZA PROBLEMI

La scorsa estate ho piantato un cen-tinaio di ciuffi di convallaria a decora-zione di un'aiolà. Purtroppo, durante

dei lavori in giardino, sono stati per er-rore decespugliati e ora hanno un 'altez-za di due-tre centimetri. Posso sperarein una loro ricrescita o li dovrò ripian-tare? C'è qualche concime adatto perfavorirne lo sviluppo ?

Alfredo AlbertiniLaveno (Varese)

La Convallaria japonica (meglioconosciuta come Ophiopogon j aponi-cus) è una piantina perenne, rustica e ri-zomatosa originaria dei sottoboschi del-l'Asia orientale. In estate sbocciano suinumerosi racemi (infiorescenze) piccolifiori bianchi a cui fanno seguito lucidifrutti blu o neri.

Convallaria japonica

Questa specie viene usata prevalente-mente come tappezzante o per formaredense e basse bordure.

La piantina non risente di una even-tuale rasatura, se la radice non è stata in-taccata; rispunteranno nuove foglie aprimavera e si riformerà, senza alcunproblema, il piccolo ciuffetto.

Per favorirne lo sviluppo, a fine feb-braio, il lettore può spargere un concimechimico composto completo di azoto,fosforo e potassio (per esempio il 20-10-10 o il 15-15-15) in ragione di una man-ciata per metro quadrato. (Anna FurlaniPedoja)

LE CARATTERISTICHEDEL MELANGOLO

O ARANCIO AMARO O FORTE

Sto cercando la pianta del melango-lo per ricollocarla in un giardino stori-co a chiostro, protetto dalle intemperie,a Firenze. Vorrei sapere quali sono lesue caratteristiche botaniche e chi ven-de questa pianta.

Carlo Alberto RossiFirenze

Originario della Cina, il melangolo(Citrus aurantium, più noto come aran-cio amaro o forte) si diffuse in tutto il

GIARDINO VITA IN CAMPAGNA 2/2005

Page 17: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

Particolari botanici di melangoloo arancio amaro o forte

bacino del Mediterraneo per opera degliArabi, nel X secolo. Fu introdotto in Ita-lia nell'XI secolo, probabilmente daiCrociati che tornavano dalla Palestina.

È una pianta molto vigorosa, spine-scente, dal portamento assurgente (cioèproteso verso l'alto). Ha foglie moltobelle, di colore verde intenso, con pic-ciolo alato tipico di tutte le varietà diarancio amaro. Grazie alla sua estremarusticità, nei climi non particolarmenterigidi può resistere all'aperto anche sen-za l'ausilio di particolari coperture.

Fiorisce principalmente nel periodoprimaverile, con fiori bianchi, dal profu-mo intenso, simili a quelli dell'aranciodolce. I frutti sferici, leggermente schiac-ciati ai poli, hanno la buccia piuttosto ru-gosa e la polpa di sapore acido-amaro-gnolo; raggiungono una colorazionearancione intenso verso la fine dell'au-tunno, rimanendo, tuttavia, sulla piantaanche molti mesi dopo la maturazione.

I frutti sono ancora oggi utilizzati perla preparazione di marmellate, e l'albe-ro può essere usato anche come porti n-nesto per quasi tutte le varietà di agrumi(è possibile riprodurlo da seme).

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Page 18: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

ORTO

Coltivate la carota, un ortaggio di buonequalità gustative e dai molti usi in cucina

La carota è un ortaggio molto conosciuto che negli ultimi decenni ha visto crescerela propria popolarità per le buone qualità gustative del prodotto che fornisce e per il notevole valore

dietetico; tuttavia nei piccoli orti familiari questa coltura talora non ha il posto che meriterebbe.Riesce bene nei terreni provvisti di sostanza organica e cresce anche in zone poste a 1.000-1.200 metri

di altitudine. Ve ne sono per tutti i gusti: a trottola, mezze lunghe e lunghe. Vediamo come coltivarla

La carota è un ortaggio molto cono-sciuto, tuttavia in piccole superfici que-sta coltura talora non ha il posto che me-riterebbe perché gli orti familiari sonosituati nelle più diverse località geogra-fìche dove non di rado si possono trova-re suoli poco adatti a questa coltura, co-me quelli sassosi e molto compatti.

Queste note vogliono essere un invi-to a prendere in considerazione la colti-vazione della carota ricordando che lasua radice carnosa appena raccolta pos-siede un sapore e una dolcezza che diffi-cilmente il prodotto che si acquista puòavere.

SI PUÒ COLTIVARLA ANCHENEGLI ORTI DI MONTAGNA

La pianura padana ha un clima favo-revole alla coltivazione della carota, co-me adatti sono i climi di molte altre zo-ne sia del centro che del meridione edelle isole. Poco indicate, per la coltiva-zione in piena estate, sono invece le lo-calità in cui si verificano regolarmentelunghi periodi caldi e siccitosi. Infatti/ \ elevate temperature unite a scarsa

l—\ umidità provocano un arresto dellavegetazione peggiorando notevolmentela qualità delle radici.

La troviamo comunemente anche ne-gli orti montani attorno ai 1.000-1.200metri di altitudine e in alcune località aquote un po' più elevate.

Le temperature migliori per la cresci-ta della carota vanno dai 15 ai 18° C(media mensile). Se si vuole coltivare lacarota si deve in ogni caso disporre incontinuità di acqua per irrigare.

PREFERISCEI TERRENI SCIOLTI

E DI MEDIO IMPASTO

I terreni migliori per la carota sonoquelli sciolti e di medio impasto provvi-sti di sostanza organica, mentre in quel-li più pesanti la crescita della radice puòessere un po' difficoltosa per la compat-tezza del suolo; è però possibile ottene-re ugualmente un buon prodotto, ma con

Mazzo di carote appena raccolte. Que-sto ortaggio ha buone qualità gustati-ve e notevole valore dietetico special-mente se viene consumato subito dopola raccolta

Le diverse forme del fittone(radice) di carota

A-Corta(tronco-conica/a trottola)B-Mezzalunga-cilindricaC-Lunga(allungata-appuntita)

caratteristiche estetiche mediamente in-feriori a quelle che si ottengono nei ter-reni sciolti. Sono invece da evitare i suo-A l i sassosi perché le radici verrebbe-

ro ostacolate nella loro crescitadando origine così a carote deformate.

Qualsiasi tipo di terreno si possieda,è necessario curare molto lo sgrondodell'acqua dal suolo. Il terreno deve ve-nire comunque preparato con molta cu-ra in modo che le radici si possano svi-luppare agevolmente per tutta la lorolunghezza senza deformarsi.

Anche gli strati più superficiali do-vranno essere ben sminuzzati dato chedevono accogliere un seme di dimensio-ni piuttosto ridotte (un grammo contienedagli 850 ai 1.000 semi).

La reazione (pH) del terreno piùadatta varia da 6 a 7 (cioè da leggermen-te acida a neutra). La carota è anche ab-bastanza sensibile alla salinità comples-siva del suolo, anche se può adattarsi aterreni un po' salsi (cioè con presenza disali marini).

CE NE SONO PER TUTTII GUSTI: A TROTTOLA, MEZZE

LUNGHE E LUNGHE

Le varietà di carota che si possonotrovare sul mercato sono abbastanza nu-merose e sono suddivise in base alla lun-ghezza e alla forma complessiva del fit-tone (è così chiamato l'apparato radica-le che presenta una radice principalemolto sviluppata che cresce vertical-mente): a radice corta, a radice mezzalunga, a radice lunga.

Una caratteristica essenziale che do-vrebbero avere tutte le varietà di carotaè l'assenza nel centro (cuore) del fittonedi parti fibrose che potrebbero rendere lecarote stesse difficilmente utilizzabili.Se numerose carote presentano nellostesso anno di coltivazione molte radicicon cuore fibroso, è opportuno, oltre averificare la correttezza della tecnica dicoltivazione, adottare altre varietà.

Tra le varietà a radice corta (3-5 cen-timetri), o a trottola, la più concosciuta èla 1-Tonda (o mercato) di Parigi che può

20 ORTO VITA IN CAMPAGNA 2/21105

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I-Tonda (o mercato) di Parigi; 2-Mezza lunga di Nantes (o Nantese); 3-di Chioggia; 4-Forto; 5-Nandor; 6-Turbo; 1-Revelino; 8-Ascania; 9-Bolero; 1Q-Mez,za lunga di Chantenay; W-Touchon; 12-Amsterdam precoce; 13-Berlìcum; 14-Flakkée; \5-Fedora

adattarsi anche a terreni diffìcili.Le più diffuse sono le varietà di caro-

te a radice mezza lunga (15-18-20 cen-timetri) di cui la varietà più conosciuta èla 2-Mezza lunga di Nantes (o Nantese).Della carota Mezza lunga di Nantes sipossono trovare pure i semi provenientida colture organiche (biologiche).

Della Nantese vi sono alcune selezio-ni, come ad esempio 3-di Chioggia, 4-Forto e numerosi ibridi come 5-Nandor,6-Turbo, 7-Revelino, 8-Ascania, 9-Bo-lero che si rifanno al tipo Nantese. Laforma della radice di queste varietà è ci-lindrica per tutta la sua lunghezza, conpunta arrotondata.

La varietà 10-Mezza lunga di Chan-tenay ha invece forma diversa rispettoalla Nantese con la zona del colletto (zo-na della pianta che comprende la partepiù alta della radice e quella più bassadel fusto e delle foglie) allargata e conradice a forma di fuso allungato.

Varietà che appartengono al tipo conradice mezza lunga, ma meno diffusedelle precedenti, sono la mezza lunga 11-Touchon e la 12-Amsterdam precoce.

Si possono trovare facilmente anchevarietà con radice lunga (più di 20 cen-timetri) come la 13-Berlicum, 14-Flak-kée e ibridi come 15-Fedora.

QUALCHE CONSIGLIO PRATICOPER LA COLTIVAZIONE

Rotazione. È opportuno non semi-

A nare per due anni di seguito la ca-rota nella stessa aiolà, né metterla a

dimora dopo piante che appartengonoalla sua stessa famiglia (Ombrellifere oApiacee) come finocchio, sedano, prez-zemolo. Alcuni tecnici sconsigliano an-che di coltivarla dopo bietola, cipolla,aglio e patata, perché sono colture che«sfruttano» in tutto, o in parte, lo stratodi terreno in cui crescono le carote.

Concimazione organica. Di regola èconveniente seminare la carota dopo unacoltura che è stata letamata (o in cui sisia impiegato compost) con abbondanzacome il pomodoro, la melanzana, lozucchine In genere viene, correttamen-te, sconsigliato di letamare questa coltu-

ra, ma in terreni molto sciolti e poveri disostanza organica in cui si trasforma ve-locemente, viene abbastanza di frequen-te impiegato letame.

Non si consiglia la distribuzione di-

A retta di letame per evitare che unalto numero di radici cresca defor-

mato e soprattutto biforcato. Infatti sedurante la crescita il fittone incontra illetame non ben decomposto, viene de-viato e non si sviluppa più in modo per-fettamente verticale, quindi si biforca osi deforma in qualche altro modo.

Nelle colture organiche (biologiche)si può impiegare un concime contenen-te guano attenendosi, per le quantità daimpiegare, ai quantitativi indicati nelleconfezioni dei prodotti presenti in com-mercio.

Concimazione minerale. Se si desi-dera attuare la concimazione con ferti-lizzanti minerali si possono utilizzare,prima della semina, perfosfato minera-le- 19 (30-40 grammi al metro quadrato)e, se necessario, solfato di potassio-50(25-30 grammi al metro quadrato). Sa-rebbe più razionale interrare metà delle

VITA IN CAMPAGNA 2/2005 ORTO 21

Page 20: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

I-Formazione dei solchetti in cui porre il seme. È stato impiegato un paletto squa-drato cui sono stati appoggiati dei distanziatori. 2-Semina nei solchetti. 3-Seminaeseguita impiegando nastri di carta in cui sono state inserite le sementi alla distan-za di circa 2 centimetri. ^-Soprattutto nelle prime semine, per facilitare la germi-nazione delle carote, si può stendere sulle aiole un velo di tessuto non tessuto

quantità indicate al momento della van-gatura e metà quando si prepara il suolosubito prima della semina perché i con-cimi si distribuiscano meglio nello stra-to di terreno in cui crescono le carote.

Per quanto riguarda l'azoto si pos-sono adoperare 30-40 grammi al metroquadrato di nitrato ammonico-26 im-piegandone un quarto circa, cioè 8-10grammi, subito prima di seminare, e ilrimanente almeno in tre volte, quindi8-10 grammi a somministrazione,quando la coltura è in vegetazione (incopertura).

E opportuno iniziare le concimazio-ni azotate in copertura dopo che sonostate ultimate le operazioni di dirada-mento; conviene distanziare gli apportidi 10-15 giorni l'uno dall'altro a secon-da della vegetazione delle colture (di re-gola più ravvicinate nelle colture menosviluppate).

Le concimazioni in copertura devonovenire ultimate 30-40 giorni prima del-l'inizio della raccolta.

Lavorazioni. La profondità di van-gatura è in media di 25-30 centimetri.Nei terreni pesanti è opportuno vangarenell'autunno che precede la semina inmodo che pioggia, neve, gelo e disgelo,favoriscano la disgregazione delle gros-se zolle che si formano durante i lavoridi fondo e sia più agevole la sistemazio-

ne superficiale del suolo. Lavorandoprofondamente questi terreni a fine in-verno-inizio primavera la semina risul-terrebbe in pratica impossibile.

Sempre in terreni compatti e pesanti,e in tutti quelli in cui si teme che si for-mino ristagni di acqua, è opportuno ese-guire la semina in aiole sopraelevate di10-15 o anche 20 centimetri.

Semina. Il modo più indicato di se-minare la carota è quello a file (o a ri-ghe); solo così le operazioni di coltiva-zione che seguiranno - e cioè dirada-mento, pulizia dalle piante infestanti,rottura della crosta superficiale del suo-lo e raccolta - sono facilitate.

È opportuno spargere il seme in leg-gero eccesso (le sementi normali nonhanno una germinabilità elevata) spe-cialmente quando si teme che la nascitadelle piantine non avvenga in modo re-golare. Sarà in seguito, per mezzo deldiradamento, che si porteranno al giustonumero le piante per metro quadrato.

La distanza di semina tra le righe puòessere diversa in rapporto allo sviluppodelle varietà, ed in media va da 20 a 30centimetri. La quantità di seme per me-tro quadrato può andare da mezzo gram-mo a un grammo. I semi si interrano ameno di mezzo centimetro nei terrenipiù pesanti, mentre in quelli più leggeri

si possono interrare un po' di più senzaarrivare a un centimetro.

Per semplificare le operazioni di se-mina, ed evitare il diradamento, si pos-sono impiegare appositi nastri (strisce)di carta tra i cui strati sono inserite le se-menti alla distanza di circa 2 cm ('). Inastri si pongono dentro un piccolo sol-co superficiale e si coprono con unostrato di terreno molto sottile, cioè quan-to basta per ricoprire la carta. Solo se lagerminazione fosse un po' abbondante ènecessario un leggerissimo e veloce di-radamento.

Il seme di carota inizia a germinareattorno ai 10° C, ma le temperature otti-mali per la germinazione sono all'incir-ca di 25° C. Il seme impiega a germina-re in media da 10 a 20 giorni. Per con-sentire una più rapida ed uniforme ger-minazione, in particolare quando si ef-fettuano le prime semine, si può stende-re sulle aiole un velo di tessuto non tes-suto che si può lasciare sul terreno anchealcuni giorni dopo che le piantine sononate, soprattutto se si verificassero gior-nate fredde.

In genere, in pianura padana, le semi-ne iniziano nella seconda quindicina difebbraio e si possono protrarre in prati-ca fino a circa metà-fine giugno. Per leultime semine è opportuno scegliere va-rietà che giungano a maturazione primadelle gelate autunnali.

Nelle zone miti del meridione soven-te si semina anche da metà agosto a ot-tobre per raccogliere in inverno-iniziodella primavera.

Per disporre di prodotto che abbiasempre una buona freschezza è opportu-no seminare in più riprese alla distanzadi 15-25 giorni (cioè eseguire la seminascalare).

Va ricordato che le varietà più diffu-se di carota raggiungono il massimo svi-luppo della radice in circa 100-110 gior-ni, o poco più, dalla germinazione delseme.

Pacciamatura e coltura protetta.Tanto la coltura protetta quanto la pac-ciamatura sono pochissimo attuate per

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la carota. La pacciamatura sarebbe pos-sibile impiegando soprattutto paglia.

Irrigazione. Il terreno dove si svi-luppano le carote dovrebbe essere tenu-to sempre fresco per consentire una cre-scita costante e regolare delle radici.A Quando si verificano periodi

asciutti e non si irriga, il fittone ral-lenta o blocca la propria crescita. Si rac-colgono allora carote poco e mal svilup-pate, scadenti dal punto di vista gustati-vo, a volte con il cuore fibroso. Questidifetti si accentuano spesso nei suoli piùpesanti. Se dopo un periodo in cui la col-tura rimane asciutta si verificano delleprecipitazioni o se si riprende ad irriga-re, le radici iniziano di nuovo a cresce-re, ma aumenta il numero di carote di-fettose e peggiora ulteriormente la qua-lità del prodotto.

È quindi necessario irrigare in modocostante, seppure con moderate quantitàd'acqua, senza aspettare che il terreno siasciughi troppo e le piante inizino a sof-frire. Il metodo di irrigazione più adope-rato è quello per aspersione, o a pioggia,facendo attenzione che il getto sia piut-tosto fine e la caduta dell'acqua lenta al-trimenti si possono danneggiare le caro-te. Si può anche scavare un piccolo sol-co tra le righe ed eseguire l'irrigazioneper scorrimento-infiltrazione laterale, inquesto modo si evita di arrecare dannialle foglie delle carote.

Diradamento. Il diradamento èun'operazione indispensabile perché leradici possano raggiungere le dimensio-ni caratteristiche delle diverse varietàadottate. Questa operazione richiede unpo' di pazienza, ma è uno dei lavori fon-damentali per la riuscita della coltura.Nelle coltivazioni familiari si può proce-dere al diradamento in due volte, spe-cialmente se la germinazione risultasseabbondante. Il primo intervento si effet-tua sfoltendo le piantine quando sono al-te 3-4 centimetri, il secondo si eseguequando invece hanno raggiunto i 6-8centimetri di altezza. È consigliabilenon diradare piante più alte per non di-sturbare la crescita delle radici che si so-no tenute dopo il diradamento.

A seconda dello sviluppo delle varie-tà, la distanza definitiva delle piante sul-la fila può andare da 5 a 10 centimetri.Comunque il numero di piante che si tie-ne in media per metro quadrato va da 60a 100-120. Il numero più elevato si puòraggiungere solo quando si seminano va-rietà a radice corta di limitato sviluppo.

Consociazione. Dato che le primefasi di crescita della carota sono abba-stanza lunghe, è possibile in piccole su-perfici coltivare assieme (consociare) a

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I-Esecuzione del diradamento. 2-Carote al termine del diradamento

questo ortaggio altre piante orticole.Quelle che più di frequente vengono im-piegate perché la loro crescita è conte-nuta sono le lattughe e il ravanello. An-che la consociazione è facilitata e resapiù razionale dalla semina a righe.

In terreni particolarmente sassosi, o incui è presente sostanza organica (leta-me) non decomposta, si raccolgono ra-dici deformate e di scarsa qualità com-plessiva

Pulizia dalle piante infestanti. I la-vori di pulizia delle aiole si basano su ri-petute e leggere estirpature e/o altrettan-to leggere zappature. Si procede a manosolo molto vicino alle carote dove c'è ilrischio di estirpare, rovinare o spezzarele radici. È ugualmente utile smuovere ilterreno se viene reso compatto dallepiogge o dalle irrigazioni.

Se durante la crescita il colletto tendead emergere dal terreno, si può eseguireuna leggera assolcatura per evitare chediventi di colore verde, ma questo è uninconveniente del tutto trascurabile ne-gli orti familiari.

Le cure colturali consistono special-mente nel tenere pulito il terreno dallepiante infestanti che possono crescerenelle aiole con grande abbondanza datala lentezza delle prime fasi di crescitadella carota. Questa lentezza inizialenon consente alla vegetazione di coprireil suolo ed è quindi facile che le coltiva-zioni vengano completamente invasedalle malerbe che sono in grado di sof-focare completamente le carote.

Difesa da malattie e parassiti. Perle malattie e {parassiti che possono col-pire la carota è opportuno far riferimen-to alle note riportate alle pagg. 12 e 13della «Guida illustrata alla difesa dellepiante dell'orto familiare» allegata al n.4/2004 di Vita in Campagna.

/n terreni pesanti è consigliabile coltivare le carote in aiole sopraelevatedi 10-20 cm sul livello del terreno

VITA IN CAMPAGNA 2/2005 ORTO 23

Page 22: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

Distanze d'impianto della carota Ciclo di coltivazione della carota(tempi indicativi per la pianura padana)

Ultimato il diradamento, a seconda dello sviluppo delle varietàseminate, le distanze possono risultare di 20-30 cm

tra le file e 5-10 cm sulla fila

Semina Raccolta

SECONDA METÀDI FEBBRAIO/

METÀ-FINE GIUGNO

PRIMA DECADEDI GIUGNO-OTTOBRE

(NOVEMBRE)

©Va comunque rilevato che soventenegli orti familiari si raccolgono

carote senza effettuare alcun trattamen-to antiparassitario.

Non di rado si possono notare nellecarote delle spaccature longitudinali,talvolta ampie e profonde, che peggiora-no notevolemente la qualità del prodot-to. Queste spaccature non sono causateda parassiti, ma sono alterazioni dovutea squilibri che si verifìcano per eccessidi disponibilità d'acqua spesso associatia concimazioni troppo abbondanti. Èquindi consigliabile, oltre a non eccede-re mai con nessun tipo di concime, nonirrigare con troppa abbondanza nel pe-riodo in cui le radici sono ingrossate emanca poco alla raccolta.

Raccolta. La raccolta si esegue quan-do le radici hanno raggiunto le dimensio-ni caratteristiche delle varietà adottate(talora alcuni coltivatori anticipano leg-germente la raccolta).

Una volta mature, si posssono lascia-re ancora le carote nel terreno, ma biso-gna evitare che la loro permanenza nelsuolo, specialmente in piena estate, siatroppo prolungata altrimenti possono di-ventare dure e poco gustose.

In pianura padana seminando nellaseconda metà di febbraio si può iniziarea raccogliere attorno alla prima decadedi giugno.

Le carote seminate in pianura padanaper ultime (seconda quindicina di giu-gno) si raccolgono dalla fine di settem-bre in poi (ottobre, anche novembre).Queste carote si possono conservare, inmedia, più a lungo nel terreno e nelle lo-calità a clima meno rigido sarà sufficien-te coprirle con paglia o foglie per pro-teggerle dal freddo.

La pratica di conservare le carote incassette stratificate con torba o sabbia èpoco attuata e si limita a zone con inver-

ni molto freddi e nevosi dove il terrenorimane a lungo gelato.

Per togliere le radici dal terreno è op-portuno, pure nei suoli più sciolti, im-piegare una vanga o un robusto forconeper evitare di spezzare le carote strap-pandole con le mani.

Da 10 metri quadrati di superficie sipossono ottenere in media 20-30 e piùchilogrammi di prodotto. Questa quanti-tà può diminuire a 10-15 chilogrammiper le varietà precoci a radice corta. Nondi rado però nelle migliori condizioni dicoltivazione e adottando varietà a radicelunga, ma anche media, si possono su-perare i 40-50 e più chilogrammi sem-pre per 10 metri quadrati.

I SUOI USI IN CUCINA

Molti sono gli usi della carota in cu-cina, sia come condimento che comecontorno. Solitamente è abbastanza gra-dita sia cruda che cotta, da sola o assie-me ad altri ortaggi.

La carota è ricca di carotene (provita-mina A) e contiene anche vitamine delgruppo B e vitamina C; buono è pure ilcontenuto in zuccheri.

Tra gli ortaggi che si possono consu-mare crudi è tra i più nutrienti fornendoin media 35-45 calorie ogni 100 grammidi prodotto.

Se opportunamente preparate crude,sono in genere tollerate bene tanto dal-le persone anziane quanto dai bambinipiccoli; grattugiare le carote però è unlavoro che sovente ai consumatori ri-sulta poco simpatico, per cui da temponei reparti di ortofrutta di ipermercati,supermercati e presso molti rivenditoridi ortaggi sono disponibili confezionidi carote già tagliate finemente e pron-te per il consumo.

La carota comunque viene impiegatain una grande quantità di piatti, dalle mi-

nestre ai contorni, ed è anche ingredien-te di un'ottima torta caratteristica di al-cune vallate alpine.

È possibile anche attuare la conser-vazione delle carote in congelatore dopoaverle pulite, tagliate a pezzi e rapida-mente scottate. Assieme ad altre verdureviene poi largamente impiegata nellapreparazione di giardiniere.

Giuseppe Cipriani

(') Nastri (strisce) di carta che racchiudonoal loro interno semi di carota sono reperibilipresso la ditta Ingegnoli (vedi indirizzo quisotto).

Di seguito riportiamo l'elenco di alcune dit-te sementiere che dispongono di semi di ca-rota delle varietà citate nell'articolo; il nu-mero tra parentesi corrisponde alla/e varietàche hanno in catalogo:- F.lli Ingegnoli - Via O. Salomone, 65 -20138 Milano - Tei. 02 58013113 - Fax 0258012362 (2-4-5-6-10-12-13-14), sconto«Carta Verde» del 10% sino al 31 ottobre2005;- Franchi Sementi - Viale G. Matteotti, 18 -24050 Grassobio (Bergamo) - Tei. 035526575 - Fax 035 335540 (1-2-3-10-13-14);- Hortus Sementi - Via Emilia, 1820 - 47020Longiano (Forlì Cesena) - Tei. 0547 57569 -Fax 0547 57499 (2-3-10-13-14);- Isea - Via Marconi, 105 - 60015 FalconaraMarittima (Ancona) - Tei. 071 916571 - Fax071 9165768(2-13);- L'ortolano - Via Calcinaro, 2425 - 47023Forlì Cesena - Tei. 0547 381835 - Fax 0547639280 (2-3-8-13);- Oxadis - Via Cappuccini, 4/B - 26100 Cre-mona - Tei. 0372 434943 - Fax 0372 435572.(2-9-10-11-14);- Royal Sluis - Via Pacinotti, 10 - 41037 Mi-randola (Modena) - Tei. 0535 24157 - Fax0535 21750 (4-7-15).

: CONTROLLO INDIRIZZI AL 10-1-2005 I

24 ORTO VITA IN CAMPAGNA 2/2IM5

Page 23: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

Altre piante ortive da coltivare nel 2005e piano di produzione per l'orto familiareEccoci giunti all'ultimo articolo di questa serie dedicata agli ortaggi da coltivare nel 2005; trattiamo qui

ortaggi come la rapa, il sedano, lo spinacio, sino allo zucchino. Inoltre completiamo il pianodi produzione per l'orto familiare di quattro persone, utile strumento per indirizzarvi

concretamente nella scelta delle colture più adatte alle vostre esigenze familiariConcludiamo questa serie di articoli

dedicati alla scelta degli ortaggi da col-tivare nel 2005 nell'orto familiare conqueste note che trattano, in ordine alfa-betico, le ultime colture, dalla rapa allozucchino. Completiamo inoltre il pianodi produzione per l'orto familiare (laprima parte è stata pubblicata sul n. 1/2005, pagg. 26 e 27), uno strumento as-sai utile per orientarvi in modo più con-creto nelle scelte delle specie, e/o varie-tà, da coltivare; per il suo utilizzo fate ri-ferimento al testo pubblicato alle pagg.26 e 27 sempre del n. 1/2005.

Rapa-IColtura un tempo molta diffusa, oggi

invece poco presente negli orti familiari;è una coltivazione comunque facile daattuare.

Sul n. 6/2005 pubblicheremo un artico-lo sulla coltivazione di questo ortaggio.

Ravanello-2II prodotto migliore come qualità gu-

stative si ottiene nei periodi più freschidell'anno.

Si può coltivare sotto tunnel che sa-ranno tanto più ampi quanto più freddoè il periodo in cui si vuole raccogliere.Durante l'inverno comunque non è daconsigliare la coltivazione nelle zonepiù fredde e durante i periodi più rigidi.

Le varietà maggiormente richieste

Solo grazie ad un 'attenta scelta degliortaggi da coltivare nell'orto familiaresi possono raccogliere prodotti in gradodi soddisfare qualsiasi esigenza

nelle nostre regioni sono quelle che pre-sentano la radice rotonda di colore ros-so. Meno frequenti sono quelle con radi-ce a punta bianca-2a oppure mezza lun-ga o lunga-2b.

Interessante è poi il ramolaccio d'in-verno-2c (il più diffuso è quello conbuccia di colore nero), piuttosto rusticoe di semplice coltivazione.

Rucola-3Pianta che conferisce il caratteristi-

co sapore alle insalate o ai cibi con cuiviene mescolata.

Di coltivazione molto facile, si puòraccogliere anche d'inverno disponendosolo di piccole protezioni. Oltre alla ru-cola coltivata si sta sempre più diffon-dendo quella selvatica (sul n. 9/2005pubblicheremo un articolo sulla coltiva-zione di questo ortaggio).

Scarola-4Tipo di insalata assai gradita, che nel-

le zone miti del centro-meridione si puòprodurre pure in pieno inverno. Nel set-tentrione bisogna programmare la colti-vazione in modo da raccogliere primadelle grandi gelate.

È da ricordare che vi sono varietà cheproducono il «cuore» bianco-4a (au-toimbianchenti) senza che si debbanolegare i cespi, anche se questo lavoro èsempre consigliabile in un piccolo orto.

Sedano-5Da tutti apprezzato come aromatiz-

zante di molti cibi, e per questo presen-te in quasi tutti gli orti familiari, non èaltrettanto popolare in tutte le regionidel nostro Paese come ortaggio da con-sumare crudo variamente condito (laqualità migliore del prodotto si ottienenei mesi più freschi dell'anno).

Alcune varietà prima del consumodevono venire poste in bianco (come adesempio Utah-5a, Gigante Pascal-5b.Tende invece all'imbianchimento spon-

VITA IN CAMPAGNA 2/2005 ORTO 25

Page 24: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

Piano di produzione di un orto familiare

ORTAGGIO

Lattugaa cappuccio(classica,Iceberg oBrasiliana,Batavia,Romana)

Lattugada taglioe da cogliere

Melanzana

Melone

Patata

Peperoncino

Peperone

Pisello-nano- mezza rama- rampicante

Pomodoro- da mensa- da conservare

Porro

Consumoannuo apersona

kgC1)

4,5 (18)

3(12)

7(28)

4(16)

40 (160)

0,5 (2)

4(16)

4(16)

25 (100)30 (120)

2(8)

1° raccolto

m2

5

4

7

7

60

1

6

32

18

1622

11° raccolto

m2

4

4

-

-

-

- •• •

-

3

Periodo indicativodi attuazione

1° raccolto dai primi-metàmarzo a metà giugno; 11°raccolto da metà giugno anovembre

Semine continuative trannenei periodi più freddi e piùcaldi

Da fine aprile (metà marzoin coltura protetta) a fineottobre-primi di novembre

Da fine aprile ai primi di set-tembre (dalla seconda metàdi marzo in coltura protetta)

Da metà marzo a metà-fineluglio

Da fine aprile a novembre(di solito non si attua in col-tura protetta)

Da fine aprile a novembre(da metà marzo in colturaprotetta)

Da fine febbraio a metà-finegiugno

Da fine aprile (metà marzoin coltura protetta trannele varietà da conservare) ametà-fine ottobre

Da metà giugno a marzo

Periodo mediodi utilizzazione

Con appropriate tecniche evarietà da fine aprile a no-vembre

Da aprile a giugno e da metàsettembre a metà novembre

Da fine giugno-primi di lu-glio a fine ottobre-primi dinovembre

Dalla seconda metà di luglioai primi di settembre

Tutto l'anno

Essiccato tutto l'anno

Da fine giugno-primi di lu-glio ai primi di novembre

Da fine maggio a tutto giu-gno

Da fine giugno-primi di lu-glio a metà fine-ottobre

Da metà settembre a marzo

Note

Le raccolte si possono an-ticipare di 30-40 giorni incoltura protetta

In coltura protetta si puòraccogliere già a febbraio eprotrarre la produzione a finedicembre-primi di gennaio

La raccolta si può anticipa-re sotto protezioni di circaun mese

Coltura facoltativa. La raccol-ta si può anticipare di circa unmese in coltura protetta

Coltura facoltativa

La raccolta si può anticiparedi circa un mese sotto pro-tezioni

Sono state prese in considera-zione le quantità e le superficidelle varietà mezza-rama

Produzioni anticipabile anchedi un mese sotto protezioni

Si può anticipare il trapiantoanche di 30-40 giorni rispet-to a metà giugno

Per quanto riguarda le piante aromatiche che vengono spesso coltivate nell'orto, la superficie loro destinata varia molto in rapporto alla frequenza dei-metri quadrati. Altri ortaggi. Chi lo desidera può coltivare altri ortaggi (ad esempio crescione, cicoria selvatica, scorzobianca, topinambur, ecc), desti-colture ritenute importanti (ad esempio fava, ma pure fagiolo dall'occhio) si possono affiancare a ortaggi con esigenze di coltivazioni simili (ad esem-(') Nella seconda colonna tra parentesi vi sono i quantitativi complessivi, in chilogrammi, utilizzabili dalla famiglia.

26 ORTO VITA IN CAMPAGNA 2/2(105

Page 25: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

per quattro persone (pianura padana) - II parte

ORTAGGIO

Prezzemolo

Radicchida cespo(chioggiotto*,di Treviso,veronese,di Castelfranco,pan di zucchero)

Ravanello

Rucola

Scarola

Sedano

Spinacio

Valerianella

Zucca

Zucchino

Consumoannuo apersona

kg(')

-

4(16)

0,3(1,2)

0,5 (2,0)

3(12)

2(8)

5(20)

0,5 (2)

4(16)

5(20)

1° raccolto

m2

1

-

0,7

1

-

1,5

5

-

4

4

11° raccolto

m2

1

18

0,7

1

5

1,5

7

3

-

2

Periodo indicativodi attuazione

Dai primi di marzo all'apriledell'anno seguente

Da metà-fine maggio a mar-zo a seconda dei tipi

Si può attuare per buonaparte dell'anno se si disponedi protezioni

Si può attuare per quasitutto l'anno se si dispone diprotezioni

Da aprile-maggio fino anchea metà dicembre

1° raccolto da aprile a luglio-agosto; 11° raccolto da metàluglio a dicembre

1° raccolto da fine febbraio agiugno; 11° raccolto da metàagosto a febbraio-marzo

Da metà agosto a dicembre-gennaio

Da fine aprile-primi di mag-gio a ottobre

1° raccolto da fine aprile ametà luglio (da metà marzoin coltura protetta); 11° rac-colto dai primi di luglio ametà ottobre

Periodo mediodi utilizzazione

Da maggio in poi

Da metà agosto a metà marzo

Dopo 30-45 giorni dalla se-mina

Dai primi di marzo ai primidi dicembre

Da line giugno a dicembre

Da metà-fine maggio a di-cembre

Dalla fine di aprile a giugno;da fine settembre-primi diottobre a febbraio-marzo

Da fine settembre-primi diottobre a dicembre-gennaio

Da fi ne agosto a marzo

Da giugno a metà ottobre

Note

Adoperando protezioni sipuò raccogliere quasi tut-to l'anno

(*) Superfici e quantità si ri-feriscono al chioggiotto, cherisulta tra i più diffusi

Coltura non da tutti attuata

In coltura protetta si può rac-cogliere quasi tutto l'anno

In coltura protetta si può rac-cogliere fino a marzo

Si può anticipare la produ-zione anche più di un mese oritardarla in coltura protetta

l'uso che se ne fa in famiglia. La coltivazione delle aromatiche può quindi occupare anche meno di un metro quadrato o interessare un'aiolà di parecchinando loro 7 metri quadrati per il 1° raccolto e 5 metri quadrati per il 11° raccolto, a seconda delle preferenze e delle consuetudìni locali. In molte zonepio pisello, fagiolino) riducendo eventualmente la superfìcie destinata a questi ultimi.

VITA IN CAMPAGNA 2/2005 27

Page 26: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

taneo Golden self blanching 2 selezioneVerga d'oro-5c). La coltivazione del se-dano rapa-5d in ridotte superfici, purrealizzabile abbastanza facilmente, nel-le nostre regioni è molto poco diffusa.

Spinacio-6Vi sono varietà che forniscono la lo-

ro produzione in pieno inverno e questoè un notevole vantaggio visto il limitatonumero di ortaggi che si possono racco-gliere in questo periodo dell'anno nel-l'orto familiare.

La coltura non comporta particolaridifficoltà, ma è molto importante sce-gliere le varietà adatte al periodo non so-lo per un migliore adattamento alla sta-gione di coltura, ma soprattutto per evi-tare una precoce salita a seme (coltureprimaverili). La maggior disponibilità divarietà tra cui scegliere dovrebbe facili-tare il compito del piccolo orticoltore.

Può essere presa in considerazioneanche la coltivazione dello spinacio dataglio-6a (spinacine) che presenta unprodotto un po' nuovo, particolarmenteadatto per un piccolo orto; per la coltiva-zione dello spinacio da taglio vedi il n.1/2003, pag. 23.

Valerianella-7È un ortaggio da consumare in insa-

lata che si è conquistato notevole po-polarità, perché fornisce un prodotto

gradevole e di facile coltivazione chesi raccoglie dall 'autunno all ' iniziodella primavera, e una volta raccolto sipuò conservare per diversi giorni infrigorifero.

Si adatta poi come poche altre pianteorticole alla coltura sotto tunnel pure sedi ridotte dimensioni, e riesce in modopiù che buono sotto tessuto non tessuto.

Sul n. 7-8/2005 pubblicheremo un arti-colo sulla coltivazione di questo ortaggio.

Zucca-8Per la sua semplicità di coltivazione,

e per i quantitativi che si possono otte-nere in limitate superfici, è sempre statapopolare presso i piccoli coltivatori.

La rivalutazione di piatti tradizionaliha ulteriormente aumentato la sua popo-larità. La scelta delle varietà può esserela più ampia ad iniziare da quelle mag-giormente diffuse nelle varie zone d'Ita-lia. Sono da prendere comunque in con-siderazione varietà a frutto piccolo-me-dio come Butternut-8a (vedi articolopubblicato sul n. 9/2004, pag. 27) e De-lica-8b.

Zucchino-9Senza dubbio è uno degli ortaggi più

conosciuti e richiesti. In alcune regionisono particolarmente apprezzati gli zuc-chini raccolti con il fiore ancora apertoattaccato al frutto.

La scelta delle varietà è piuttosto am-pia perché sono disponibili anche per ilpiccolo produttore, accanto alle varietàtradizionali e locali, interessanti varietàdi costituzione abbastanza recente.

Per la coltivazione di questo ortaggiovedi il n. 4/2002, pag. 20.

Dall'esame delle colture si può con-cludere che la scelta tra le piante da col-tivare nell'orto familiare risulta assaiampia; comunque quando si desidera in-trodurre una nuova coltura è opportunoiniziare con una piccola superficie e poi,in base alle eperienze ottenute, estende-re la coltivazione ad un'area più ampiadell'orto.

Giuseppe Cìpriani

Articoli pubblicati.• Scegliamo gli ortaggi da coltivare nel2005(n. 11/2004, pag. 27).• Altri ortaggi da coltivare nel 2005, dal fa-giolino al peperone (n, 12/2004, pag. 24).• Altri ortaggi da coltivare nel 2005 e pia-no di produzione per l'orto familiare (n. 1/2005, pag. 25).• Altre piante ortive da coltivare nel 2005 epiano di produzione per l'orto familiare (n.2/2005. pag. 25).

Fine

28 ORTO VITA IN CAMPAGNA 2/2005

Page 27: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

Risposte ai lettoriCAVOLFIORI CRESCIUTI

IN MODO ANOMALO

Vi invio la foto di un cavolfiore che,come altri da me trapiantati nella se-conda metà di giugno, sono cresciuti inmodo anomalo e hanno prodotto fiorialcuni dei quali sono diventati violacei.Abbiamo provato a cuocerli e mangiar-li, ma avevano un sapore sgradevole.Avevo già coltivato cavolfiori negli anniprecedenti con buoni risultati; non eramai successo niente di simile. Potetedarmi una spiegazione?

Paolo BlenginiVicoforte (Cuneo)

II cavolfiore della foto si presenta co-me una pianta che sta andando a fiore.

La presenza poi di una colorazionevioletta in varietà bianche è stata segna-lata da tempo, ma non c'è ancora unaspiegazione chiara e sufficiente di questofenomeno. È stato rilevato inoltre chedopo la cottura - specialmente in conte-nitori di alluminio - certi cavolfiori assu-mono un poco attraente colore grigiastro(che sparisce se si mette nell'acqua qual-che goccia di limone), e diventano piùconsistenti e di sapore sgradevole.

Le cause. La contemporaneità di questedue manifestazioni fa pensare che la coltu-ra abbia subito degli stress (difetto o ecces-so di temperatura, insufficienza o eccessodi elementi nutritivi, ecc.) e soprattutto che

A sia stata adottata una varietà nonadatta al periodo di coltivazione.

Cavolfiore che sta andando a fiore

È da tener presente che varietà parti-colarmente precoci che rimangono alungo nei contenitori in cui sono stateprodotte - o in semenzaio - hanno latendenza a formare un corimbo (la partedel cavolfiore che si utilizza) di limitatedimensioni e la pianta tende a produrreprecocemente i fiori. Il consiglio è quin-di quello di verificare se le varietà di cuisi acquistano i semi o le piantine sonoveramente adatte al periodo di coltiva-zione prescelto; rimandiamo anche aifascicoli bimestrali de «i Lavori», rubri-ca Orto. (Redazione)

LA CONSERVAZIONEDELLE CIPOLLE

Sono tre anni che per la conservazio-ne delle cipolle procedo in questo modo:a metà dicembre metto le cipolle nellecassette in più strati con le radici rivol-te verso l'alto. In questo modo la partedalla quale dovrebbe uscire il germogliorimane al buio e ciò impedisce tale pro-cesso naturale. Il locale in cui le conser-vo nel periodo invernale ha una tempe-ratura di 10-12° C. Così facendo riescoa prolungare la conservazione fino a fi-ne aprile-inizio maggio.

Aldo Olivero MeanottoGravere (Torino)

Ricordiamo innanzi tutto che la cipol-la per essere conservata a lungo deve ve-nire posta in locali bui. Il solo orienta-mento del bulbo con le radici verso l'altorappresenta un accorgimento per rallen-tare la germogliazione che si può adotta-re, ma che ha effetti abbastanza limitati.

Bulbi di cipolla conservaticon le radici verso l'alto

Nei magazzini di conservazione a li-vello professionale si tengono le cipolleal buio e in ambienti controllati dal pun-to di vista termico e ben ventilati, allatemperatura di 0° C e con un'umiditànon oltre il 70%. In queste condizioni lecipolle si possono mantenere per 5-6 epiù mesi con cali di peso molto limitati.

Per una lunga conservazione è deter-minante poi la scelta delle varietà chedovrà ricadere su quelle tardive la cuicoltivazione va da fine inverno-inizioprimavera alla piena estate (si può anda-re fino ad agosto-settembre). Queste va-rietà dai tecnici vengono dette a giornolungo (Dorata di Parma, Ramata e Ros-so ramata di Milano, Stoccarda, ecc).

Infine si consiglia di disporre i bulbiin cassettine, dopo che sono stati fattiben asciugare, in un solo strato e di-stanziati gli uni dagli altri per consenti-re la migliore ventilazione possibile equindi evitare o limitare la formazionedi marciumi che in ambienti di conser-vazione talora poco idonei possono col-pire con frequenza. (Redazione)

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VITA IN CAMPAGNA 2/2005 ORTO 29

Page 28: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

FRUTTETO - VIGNETO

Le varietà di pomacee resistentio tolleranti le malattie e i parassitiA partire da questo numero, vi proponiamo una rassegna delle varietà di piante da frutto

che presentano caratteristiche di resistenza o tolleranza nei confronti dei principaliparassiti e che consentono quindi di ridurre il numero di trattamenti antiparassitari. Incominciamocon le pomacee (melo, pero, nashi, cotogno). Nel melo e nel pero sono particolarmente interessanti

le varietà tolleranti o resistenti alla ticchiolatura, poiché non richiedono i numerosi trattamenti fungicidinecessari per la difesa dalla malattia più pericolosa ed aggressiva che colpisce queste due specie

Per ogni specie da fratto cui si fa ri-ferimento nella «Guida illustrata alladifesa antiparassitaria del frutteto e vi-gneto familiare», supplemento a Vita inCampagna di questo stesso n. 2/2005,compresa la vite per uva da vino e da ta-vola, presentiamo le principali caratteri-stiche delle varietà dotate di resistenza otolleranza nei confronti di alcuni paras-siti e malattie, varietà citate in calce alletabelle pubblicate nella suddetta Guida.

In questa prima puntata passiamo inrassegna le varietà di pomacee (melo,pero, nashi e cotogno) che manifestanoresistenza o tolleranza nei confronti deiprincipali parassiti.

Nella descrizione delle varietà, allavoce «Reperìbilità» abbiamo indicato ivivai presso i quali sì possono acquista-re; gli indirizzi sono riportati a pag. 34.

Melo1-Abbondanza

Tollerante l'oidio.Peso medio del frutto: 150 grammi.Gusto: buono.Colore della polpa: bianco.

I-Abbondanza

Ambiente di coltivazione ottimale: pianura.Epoca di raccolta: ottobre.Conservabilità: molto buona.Impollinazione: Golden Delicious, Du-rello.Vigoria: media.Reperìbilità: nei vivai 1-2-3-4-5-8-11-13.

2-Brina

Resistente alla ticchiolatura e tollerantel'oidio.

Le caratteristiche delle varietà presentateIn questa nostra rassegna abbiamo preso in considerazione solo le varietà repe-ribili sul mercato, indicando per ognuna i vivai presso i quali sono disponibili.Non escludiamo, tuttavia, che a livello locale esistano altre interessanti varietàcon caratteristiche di resistenza o tolleranza, ma che non vengono abitualmentecommercializzate. A questo proposito specifichiamo che sono definite resistenti levarietà che non vengono praticamente attaccate e quindi non richiedono tratta-menti antiparassitari, mentre sono soltanto tolleranti quelle che vengono poco at-taccate e quindi richiedono pochi trattamenti. Si tenga comunque presente che laminore sensibilità verso una malattia può manifestarsi in certi ambienti ma non inaltri, essendo molte volte determinata da una particolare combinazione di fattorigenetici ed ambientali. Si può passare quindi dalla piena resistenza (immunità),alla media resistenza e a diversi gradi di tolleranza.Per l'impollinazione sono state indicate, tutte le volte che era possibile, le varietàche pure sono resistenti o tolleranti.Nella descrizione delle varietà, con la voce «Conservabilità» si intende quellarealizzata in fruttaio; con la voce «Epoca di raccolta» si intende, se non vi so-no specificazioni, quella riferita mediamente ali 'Italia settentrionale.

Peso medio del frutto: 170 grammi.Gusto: molto buono.Colore della polpa: bianco.Ambiente ottimale di coltivazione: pia-nura e collina.Epoca di raccolta: fine settembre.Conservabilità: molto buona.Impollinazione: Primiera, Florina.Vigoria: media.Reperìbilità: nei vivai 11-12-18.

3-Campanino

Tollerante la ticchiolatura.Peso medio del frutto: 70-100 grammi.Gusto: piuttosto dolce.Colore della polpa: bianco crema.Ambiente ottimale di coltivazione: pia-nura e collina.Epoca di raccolta: fine di ottobre-primidi novembre.Conservabilità: molto buona.Impollinazione: Abbondanza, Impera-tore-Morgenduft.Vigoria: media.Reperìbilità: nei vivai 3-4-5-8-11-18.

4-Contessa

Tollerante la ticchiolatura e l'oidio.Peso medio del frutto: grammi 200.Gusto: buono.Colore della polpa: bianco crema.Ambiente ottimale di coltivazione: col-lina, zone pedemontane, vallate alpine.Epoca di raccolta: fine settembre-inizioottobre.Conservabilità: buona.Impollinazione: Buras, Renetta di Cham-pagne e Runsè.Vigoria: elevata.Reperìbilità: nei vivai 11-13-18.

5-Decio

Mediamente tollerante la ticchiolatura.Peso medio del frutto: grammi 80-100.Gusto: dolce, aromatico.Colore della polpa: bianco.Ambiente ottimale di coltivazione: collina.

30 FRUTTETO - VIGNETO VITA IN CAMPAGNA 2/2005

Page 29: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

2-Brina 3-Campanino ^-Contessa 5-Decio

Epoca di raccolta: 15-20 ottobre.Conservabilità: ottima.Impollinazione: Abbondanza, Impera-tore-Morgenduft.Vigoria: elevata.Reperibilità: nei vivai 3-4-5-8-11-13-18.

6-Democrat

Tollerante la ticchiolatura e l'oidio.Peso medio del frutto: 150 grammi.Gusto: buono.Colore della polpa: bianca.Ambiente ottimale di coltivazione: pianura.Epoca di raccolta: inizio ottobre.Conservabilità: molto buona.Impollinazione: Abbondanza.Vigoria: media.Reperibilità: nei vivai 5-11-13.

7-Durello

Mediamente tollerante la ticchiolatura.Peso medio del frutto: 140-150 grammi.Gusto: dolce acidulo, aromatico.Ambiente ottimale di coltivazione: col-lina e bassa montagna.Epoca di raccolta: 10-20 ottobre.Conservabilità: molto buona.Impollinazione: Abbondanza, Decio,Golden Delicious.Vigoria: media.Reperibilità: nei vivai 3-4-5-8-11.

8-Florina

Resistente alla ticchiolatura.

Peso medio del frutto: 180 grammi.Gusto: buono.Colore della polpa: bianco.Ambiente ottimale di coltivazione: collina.Epoca di raccolta: inizio ottobre.Conservabilità: buona.Impollinazione : Abbondanza, GoldenDelicious.Vigoria: elevata.Reperibilità: nei vivai 1-2-3-4-5-6-8-10-11-13-14-16.

9-Francesca della Romagna

Resistente all'oidio.Peso medio del frutto: grammi 175.Gusto: discreto.Colore della polpa: bianco.Ambiente ottimale di coltivazione: collina.Epoca di raccolta: novembre.Conservabilità: ottima.Impollinazione: Abbondanza.Vigoria: media.Reperibilità: nei vivai 5-10-11.

10-Gamba fina

Mediamente resistente alla ticchiolatu-ra, resistente all'oidio.Peso medio del frutto: grammi 150.Gusto: buono.Colore della polpa: bianco.Ambiente ottimale di coltivazione: col-lina, zone pedemontane, vallate alpine.Epoca di raccolta: prima e seconda de-cade di ottobre.Conservabilità: ottima.

Impollinazione: Runsè, Renetta di Cham-pagne.Vigoria: media.Reperibilità: nei vivai 3-5-11-13.

11-Gold Rush

Resistente alla ticchiolatura.Peso medio del frutto: 200 grammi.Gusto: ottimo.Colore della polpa: crema.Ambiente ottimale di coltivazione: pia-nura.Epoca di raccolta: metà ottobre.Conservabilità: discreta.Impollinazione: Florina.Vigoria: medio-scarsa.Reperibilità: nei vivai 1-2-3-4-6-8-14.

12-Golden Delicious

Tollerante l'oidio.Peso medio del frutto: grammi 200.Gusto: dolce.Colore della polpa: bianco-crema.Ambiente ottimale di coltivazione: collina.Epoca di raccolta: settembre.Conservabilità: discreta.Impollinazione: Abbondanza, Impera-tore-Morgenduft.Vigoria: media.Reperibilità: nei vivai 1-2-3-5-6-7-8-9-10-11-15-16-17.

13-Golden Grange

Resistente alla ticchiolatura.

6-Democrat 1-Durello %-Florina 9-Francesca della Romagna

VITA IN CAMPAGNA 2/2005 FRUTTETO - VIGNETO 31

Page 30: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

10-Gcimba fina ll-Gold Rush 12-Golden Delicious

Peso medio del frutto: 200 grammi.Gusto: buono.Colore della polpa: bianco.Ambiente ottimale di coltivazione: pia-nura e collina.Epoca di raccolta: fine settembre.Conservabilità: buona.Impollinazione: Primiera, Florina.Vigoria: media.Reperibilità: nei vivai 11-12.

14-Primiera

Resistente alla ticchiolatura.Peso medio del frutto: 220 grammi.Gusto: buono.Colore della polpa: bianco-giallastro.Ambiente ottimale di coltivazione: pia-nura e collina.Epoca di raccolta: fine di settembre-pri-mi di ottobre.Conservabilità: medio-scarsa.Impollinazione: Florina, Gold Rush.Vigoria: elevata.Reperibilità: nel vivaio 14.

15-Renetta di Champagne

Tollerante l'oidio e la ticchiolatura.Peso medio del frutto: grammi 135.Gusto: acidulo.Colore della polpa: bianco.Ambiente ottimale di coltivazione: set-tentrione.Epoca di raccolta: da metà a fine otto-bre.Conservabilità: ottima.

Impollinazione: Abbondanza, Stark De-licious.Vigoria: media.Reperibilità: nei vivai 3-5-8-10-11-13-17-18.

16-Renetta grigia appuntitadel Tirolo (Spitzlederer)

Tollerante la ticchiolatura.Peso medio del frutto: grammi 100.Gusto: dolce acidulo.Colore della polpa: bianco con riflessiverdastri.Ambiente ottimale di coltivazione: set-tentrione.Epoca di raccolta: fine ottobre.Conservabilità: breve.Impollinazione: Golden Delicious.Vigoria: media.Reperibilità: nei vivai 5-11.

17-Renetta grigia di Torriana

Tollerante la ticchiolatura.Peso medio del frutto: grammi 160.Gusto: dolce acidulo.Colore della polpa: bianco-verdastro.Ambiente ottimale di coltivazione: col-lina e bassa montagna.Epoca di raccolta: novembre.Conservabilità: breve.Impollinazione: Golden Delicious,Stark Delicious.Vigoria: elevata.Reperibilità: nei vivai 3-5-8-10-11-13-14-18.

13-Goìden Orange

18-Rosa Mantovana

Tollerante la ticchiolatura e l'oidio.Peso medio del frutto: 120-140 gram-mi.Gusto: medio-buono.Colore della polpa: bianco.Ambiente ottimale di coltivazione: col-lina e montagna.Epoca di raccolta: prima decade di ot-tobre.Conservabilità: buona.Impollinazione: Abbondanza.Vigoria: elevata.Reperibilità: nei vivai 5-8-10-11-13-18.

19-Stayman Winesap

Tollerante il colpo di fuoco batterico.Peso medio del frutto: 220 grammi.Gusto: ottimo.Colore della polpa: bianco crema.Ambiente ottimale di coltivazione: pia-nura e collina.Epoca di raccolta: metà ottobre.Conservabilità: scarsa.Impollinazione: Abbondanza.Vigoria: elevata.Reperibilità: nei vivai 5-10-11-13-17-18.

20-Topaz

Resistente alla ticchiolatura.Peso medio del frutto: 180 grammi.Gusto: buono.Colore della polpa: bianco.

14-Priìiiiera 15-Renetta di Champagne16-Renetta grigia

appuntita del Tirolo 17-Renetta grigia di Torriana

32 rFRUTTETO - VIGNETO VITA IN CAMPAGNA 2/2005

Page 31: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

lS-Rosa Mantovana 19-Stayman Wìnesap 20-Topaz

Ambiente ottimale di coltivazione: pia-nura e collina.Epoca di raccolta: fine settembre.Conservabilità: buona.Impollinazione: Primiera, Florina.Vigoria: media.Reperibilità: nel vivaio 8.

Pero21-Abate Fétel

Tollerante la ticchiolatura.Peso medio del frutto: 220-230 grammi.Gusto: buono.Colore della polpa: bianco.Ambiente ideale di coltivazione: pianura.Epoca di raccolta: inizio settembre.Conservabilità: media.Impollinazione: Passa Crassana.Vigoria: elevata.Reperibilità: nei vivai 1-2-3-4-5-6-7-8-9-10-11-12-13-14-15-16-17.

22-Curato

Tollerante la ticchiolatura.Peso medio del frutto: oltre 200 grammi.Gusto: buono.Colore della polpa: bianco-crema.Ambiente ottimale di coltivazione: collina.Epoca di raccolta: prima decade di ot-tobre.Conservabilità: buona.Impollinazione: Decana del Comizio.Vigoria: elevata.Reperibilità: nei vivai 5-10-11-13.

23-Favorita di Clap

Tollerante la ticchiolatura.Peso medio del frutto: 160 grammi.Gusto: gradevole.Colore della polpa: bianco-crema.Ambiente ottimale di coltivazione: pia-nura e collina.Epoca di raccolta: prima decade di ago-sto.Conservabilità: breve.Impollinazione: Decana del Comizio.Vigoria: medio elevata.Reperibilità: nei vivai 4-5-11-13.

24-Le Lectier

Tollerante la ticchiolatura.Peso medio del frutto: grammi 200.Gusto: ottimo.Colore della polpa: bianco-giallastro.Ambiente ottimale di coltivazione: set-tentrione e altitudini elevate.Epoca di raccolta: ottobre.Conservabilità: discreta.Impollinazione: William, Buona Luisa.Vigoria: media.Reperibilità: nei vivai 11-13.

25-Madernassa

Tollerante la ticchiolatura.Peso medio del frutto: 150 grammi.Gusto: buono.Colore della polpa: bianco-crema.Ambiente ottimale di coltivazione: col-lina.

21-Abate Fétel

Epoca di raccolta: ottobre.Conservabilità:oil\m&.Impollinazione: Curato, William, PassaCrassana.Vigorìa: elevata.Reperibilità: nei vivai 5-10-11-12-13-18.

26-Martinone

Tollerante la ticchiolatura.Peso medio del frutto: grammi 110.Gusto: buono.Colore della polpa: bianco-crema.Ambiente ottimale di coltivazione: col-lina, zone pedemontane, vallate alpine.Epoca di raccolta: seconda decade diottobre.Conservabilità: buona.Impollinazione: William, Passa Crassana.Vigoria: media.Reperibilità: nei vivai 5-11-13-18.

27-Precoce di Altedo

Tollerante la ticchiolatura.Peso medio del frutto: 130 grammi.Gusto: buono.Colore della polpa: bianco verdastro.Ambiente ottimale di coltivazione: pia-nura e collina.Epoca di raccolta: prima decade di lu-glio.Conservabilità: scarsa.Impollinazione: William e Dr. Guyot.Vigoria: elevata.Reperibilità: nei vivai 5-13.

22-Curato 23-Favoiita di Clap 24-Le Lectier 25-Madernassa

VITA IN CAMPAGNA 2/2005 FRUTTETO - VIGNETO 33

Page 32: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

26-Martinone

28-Spina Carpi

21-Precoce di Alt e do 28-Spina Carpi

Resistente alla psilla.Peso medio del frutto: 150 grammi.Gusto: buono.Colore della polpa: bianco-crema.Ambiente ottimale di coltivazione: collina.Epoca di raccolta: ottobre.Conservabilità: ottima.Impollinazione: Butirra Clairgeau, Pas-sa Crassana.Vigoria: elevata.Reperibilità: nei vivai 4-5-8-11-13.

29-Supertino

Tollerante la ticchiolatura.Peso medio del frutto: grammi 110.

Gusto: buono.Colore della polpa: bianco-verdastro.Ambiente ottimale di coltivazione: zonepedemontane e vallate alpine.Epoca di raccolta: seconda e terza de-cade di ottobre.Conservabilità: buona.Impollinazione: Madernassa, William ePassa Crassana.Vigoria: media.Reperibilità: nei vivai 5-8-13.

NashiNessuna varietà è resistente alle più

comuni malattie. Trattandosi però di unaspecie molto produttiva, può essere faci-le avere un certo numero di frutti sani.

CotognoTutte le varietà sono resistenti alle

malattie, tranne che a moniliosi ed ento-mosporiosi.

Giorgio BargioniGiovanni Comerlati

Articoli pubblicati.• Le varietà di pomacee resistenti o tolleran-ti le malattie e i parassiti (n. 2/2005).

Prossimamente.• Le varietà di piante da frutto resistenti otolleranti le malattie e i parassiti: drupacee,agrumi, castagno, olivo, specie da frutto mi-nori, piccoli frutti, vite.

ELENCO DEI VIVAI PRESSO I QUALI SONO REPERIBILI LE VARIETÀ CITATE

1- Azienda Agricola Vivai Battistini - Via Ra-vennate, 1500 - 47023 Forlì-Cesena - Tei. 0547380545 - Fax 0547 384400.

2- Cooperativa Vivaisti Emiliano-romagnoli -Via Provinciale Cotignola, 29 - 48022 Lugo (Ra-venna) - Tei. 0545 35918 - Fax 0545 32381.

3 - Dalmonte Gaspare - Via Calbetta, 2-48018Faenza (Ravenna) - Tei. 0546 664853 - Fax 054622691. Sconto «Carta Verde » del 5 % valido fi-no al 31/10/2005.

4 - Dalmonte Guido e Vittorio - Via Casse, 1 -48013 Brisighella (Ravenna) - Telefono 054681037-Fax 0546 80061.

5 - Flora 2000 - Via Zenzalino Sud, 19/A -40054 Budrio (Bologna) - Tei. 051 800406 -Fax 051 808039. Sconto «Carta Verde » del8% valido fino al 31/10/2005.

6- Fratelli Ingegnoli - Via O. Salomone, 65 -20138 Milano - Tei. 02 58013113 - Fax 0258012362. Sconto «Carta Verde » del 10%valido fino al 31/10/2005.

7- Giannoccaro Vivaio Pietro - SP 139, km 4- Contrada Canale - 70010 Sammichele di Ba-ri (Bari)-Tei. 080 8918219-Fax 080 8917133.

[ito «Carta Verde » del 10% valido fino al31/10/2005.

8- Maistrello Antonio - Via Caovilla, 88 -35020 Saonara (Padova) - Tei. 049 640555 -Fax 049 8799875. Sconto «Carta Verde » del10% valido fino al 31/10/2005.

9- Mazzucchi Vivai Piante - Via Casilina km61,900 - 03012 Anagni (Frosinone) - Tei. 0775768143 - Fax 0775 768180. Sconto «CartaVerde » del 10% valido fino al 31/10/2005.

10- Montivivai - Via per Picciorana - 55010Tempagnano (Lucca) - Tei. 0583 998115/6 -Fax 0583 998117. Sconto «Carta Verde » del10% valido fino al 31/10/2005.

11- Omezzoli S. S. Vivai piante ornamentali - ViaBrione, 9 - 38066 Riva del Garda (Trento) - Tei.0464 551642 - Fax 0464 557188. Sconto «CartaVerde » del 5% valido fino al 31/10/2005.

12- Pacini & Baldi - Via S. Pantaleo, 38/A -C.P. 174 - 51100 Pistoia - Tei. 0573 380260 -Fax 0573 382178. Sconto «Carta Verde » del15% valido fino al 31/10/2005.

13- Vivai Bassi Guido - Via M. Tonello, 17 -12100 Cuneo - Tei. 0171 402149 - Fax 0171

634351. Sconto «Carta Verde» del 10% vali-do fino al 31/10/2005.

14- Vivai F.lli Zanzi di Carlo Zanzi & C. - ViaRavenna, 558 - 44040 Fossanova San Marco(Ferrara) - Tei. 0532 61161 - Fax 0532 60028.Sconto «Carta Verde » del 10% valido fino al31/10/2005.

15- Vivai Fiorentini - Vìa S. Biagio a Petriolo,4 -50145 Firenze - Tei. 055 315660 - 055318669 - Fax 055 308756. Sconto «Carta Ver-de » del 10% valido fino al 31/] 0/2005.

16- Vivai Martinuzzo Az. Agr. - Via Filermo, 9- 33070 Fratta di Caneva (Pordenone) - Tei.0434 79105 - Fax 0434 799188. Sconto «Car-ta Verde»: 15% valido fino al 31/10/2005.

17- Vivai Pietro Pacini - C. P. 13 - 51017 Pe-scia (Pistoia) - Tei. 0572 477985 - Fax 0572478417. Sconto «Carta Verde » del 20% va-lido fino al 31/10/2005.

18- Vivaio II Vecchio Melo - Via M. Saglia-schi, 8 - Loc.tà Torchio - 28075 Grignasco(Novara) - celi. 347 2454335 - Fax 0163417258. Sconto «Carta Verde » del 10% va-lido fino al 31/10/2005.

: C O N T R O L L O I N D I R I Z Z I A L 10-1-2005 !

34 FRUTTETO - VIGNETO VITA IN CAMPAGNA 2/2005

Page 33: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

Risposte ai lettoriCOME IMPIANTARE

RAZIONALMENTE UN OLIVETO

Vorrei sapere cosa cronologicamentebisogna fare per impiantare con ottimepossibilità di successo un oliveto e qua-li varietà sono consigliabili in una zonaposta intorno ai 700 metri di quota inBasilicata.

Domenico CiancioS. Severino Lucano (Potenza)

Più volte, nel supplemento bimestra-le de «i Lavori», abbiamo descritto leoperazioni da fare per preparare nel mi-gliore dei modi un terreno destinato aospitare una piantagione di alberi dafrutto e quindi anche di olivo.

Ecco a ogni modo un riassunto dellescelte e degli interventi da compiere peravere, come desidera il lettore, ottimepossibilità di successo:- assicurarsi che il terreno sia adatto: de-ve avere prima di tutto un perfetto sgron-do dell'acqua in profondità; avere un pH(reazione) pari a 7 o di poco superiore(terreno neutro o leggermente alcalino);avere uno spessore di almeno 50 cmesplorabile liberamente dalle radici;- se il terreno ospitava altri alberi o viti,procedere alla eliminazione dei loro ap-parati radicali, lavoro da farsi con parti-colare cura nel caso che alcuni di queglialberi o delle viti risultassero attaccatida funghi del marciume radicale; sequesta evenienza si verifica, rimandarealmeno di un anno la piantagione e sot-toporre il terreno a frequenti lavorazioniaffinchè i funghi responsabili del mar-ciume, esposti all'aria e al sole, venganodi strutti;- preparare all'inizio dell'estate il terre-no con scasso totale per una profonditàdi almeno 70 cm;- un'analisi chimica del terreno indiche-

Oliveto da poco messo a dimora; sinotino i pali tutori messi per ogni pianta

rà se occorre effettuare apporti partico-lari di sostanze atte a migliorare la ferti-lità del terreno stesso;- in mancanza di una simile analisi (macon il rischio di spese inutili) interrare,per ettaro (m2 10.000), circa 400 quinta-li di letame bovino maturo, 500 kg disolfato di potassio-50 e 500 kg di perfo-sfato minerale-19 (oppure un concimecomposto che consenta di apportare lestesse quantità di elementi);- l'interramento della suddetta concima-zione di fondo deve avvenire prima del-la lavorazione di affinamento del terrenoche viene compiuta poco prima dellapiantagione;- se si è certi che il termometro nonscenda sotto zero durante l'inverno, sipuò effettuare la piantagione in autunno;altrimenti la si farà a fine inverno;- le piante appena messe a dimora devo-no essere assicurate a un palo di soste-gno, annaffiate abbondantemente e poidotate di pacciamatura; se non piove oc-corre annaffiare almeno altre tre volte adistanza di una decina di giorni, o più omeno a seconda della natura del terreno;- scegliere le varietà da piantare in baseall'esperienza dei coltivatori della zona;- avere la possibilità di effettuare irriga-zioni di soccorso. (Giorgio Bargioni)

SU UN ALBICOCCO SI POSSONOINNESTARE IL PESCO,

IL SUSINO E IL MANDORLO

Su una pianta di albicocco è possibi-le innestare un pesco o un susino?

Cesare FerrariGessate (Milano)

Sì. Le drupacee in genere si possonoinnestare tra loro a esclusione del cilie-gio. Quindi sulla sua pianta di albicoccoil lettore può innestare il pesco, il susinoe anche il mandorlo (oppure su di unapianta di pesco può innestare il susino,l'albicocco o il mandorlo, così dicasi peril mandorlo o il susino).

I tipi di innesto che si possono faresono diversi. Consigliamo l'innesto agemma dormiente, da effettuarsi a fineagosto-primi di settembre, prelevando ilmateriale da innestare su legni dell'an-nata, privati delle foglie con la forbice, einnestando possibilmente rami di 1-2-3anni. Si possono innestare anche ramipiù vecchi con risultati però meno sicu-ri. Dopo la legatura degli innesti con fet-tuccine di plastica, sarà opportuno co-prirli con della carta per evitare attacchidi insetti. In primavera (mese di marzo),se l'innesto è attecchito, si deve cimareil ramo innestato 20 cm sopra l'innesto,privandolo delle coperture e dei legacci.Il mozzicone di 20 cm servirà come tu-

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VITA IN CAMPAGNA 2/2005 FRUTTETO - VIGNETO 35

Page 34: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

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tore del nuovo germoglio (che andrà adesso legato).

Se gli innesti non fossero attecchiti,si potrà rifarli con V innesto a triangolo.Questo tipo di innesto si effettua in feb-braio-marzo prelevando un ramo di unanno del diametro di circa 1 cm. La mar-za non va conservata, ma prelevata dallapianta desiderata e subito innestata.

I-Innesto a gemma dormiente.2-Innesto a triangolo

Su una pianta di albicocco si possonoinnestare diverse varietà di pesco condifferenti epoche di maturazione: Adria-na (15 giugno), Springcrest (1 luglio),Big Top (15 luglio), Elegant Lady (30luglio), Sweet Lady (15 agosto), Calred(30 agosto).

Oppure si potrebbero anche innesta-re alcuni rami con delle pesche precoci,o delle albicocche a media maturazionecome Pisana (10 luglio), o delle susine amaturazione tardiva come Stanley (1settembre).

Quali potrebbero essere i problemi? Inlinea generale gli innesti attecchisconobene, ma la vigoria vegetativa potrebbeessere differente non solo tra specie e spe-cie, ma anche tra le diverse varietà dellastessa specie. In questo caso si tratterà dicontenere la vegetazione di quelle più vi-gorose effettuando delle potature inverna-li ed estive oculate. (Giovanni Rigo)

FORTE ATTACCODI PERONOSPORA SULLE VITI

Da sei anni coltivo un piccolo vigne-to (70 piante). Lo scorso anno ho effet-tuato il quinto trattamento il 16 giugno,poi ho indugiato parecchio e nel frat-tempo è piovuto. Quando mi sono ac-corto che le viti erano ammalate (foglieingiallite con muffa bianca sulla parteinferiore), ho effettuato, il 6 agosto, unsesto trattamento con 150 grammi di Ri-dox e 200 grammi di zolfo su 50 litri diacqua. All'inizio dell'invaiatura i grap-poli hanno cominciato a seccarsi com-

pletamente. Mi potete dire cosa è suc-cesso ? Potrò recuperare le piante o do-vrò estirparle e bruciarle ?

Paolo CastaldelliCerea (Verona)

II lettore si tranquillizzi. Non deveestirpare. Dalla descrizione si deduceche le sue viti hanno solo subito un at-tacco di peronospora sul grappolo piut-tosto feroce.

Probabilmente ha protetto bene lepiante fino a metà giugno, ma ha lascia-to scoperto il periodo durante il quale ilparassita non si limita a colpire le foglie,ma attacca anche il grappolo con esitiquasi sempre molto pesanti. Le bacchesi seccano e la produzione è compro-messa o annullata.

Inoltre l'intervento effettuato è statoquasi inutile. Il Ridox (esistono diversiformulati con stesso nome e diverso suf-fisso, per questo sarebbe importante in-dicare sempre il nome intero) può esse-re a base di idrossido o di ossicloruro dirame. In ogni caso è un antiperonospori-co preventivo e non curativo. E poichésicuramente foglie e grappoli erano giàstati infettati l'esito è stato nullo.

Attacco di peronospora su grappoli

In caso di attacco già in atto si devericorrere a fungicidi curativi a base dicurzate (Curzate R DF, Ramezin Combi,irritanti, alla dose di 300 g/hl) o di-methomorph (Forum R, Acrobat R, irri-tanti, alla dose di 350 g/hl), per citarnealcuni, magari ripetendo a distanza rav-vicinata (7-10 giorni) il trattamento. Poisi potrà tornare a trattare con fungicidirameici.

Il prossimo anno ci sarà una quantitàmaggiore di spore responsabili dell'in-fezione, quindi sarà necessario trattarecon continuità in funzione delle piogge,senza lasciare scoperti periodi troppoampi, specie in fase post-fiorale. Si se-guano in proposito «i Lavori» alla rubri-ca Vigneto. (Roberto Miravalle)

36 FRUTTETO - VIGNETO VITA IN CAMPAGNA 2/2(1(15

Page 35: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

PICCOLA MECCANIZZAZIONE

Dal decespugliatore professionaleal bordatore hobbistico

Nel vasto campo della manutenzione del verde, tra le macchine condotte a mano il decespugliatoreè una tra le attrezzature più diffuse e popolari. Sul mercato sono presenti numerosissimi

modelli, destinati sia all'uso professionale (i decespugliatori veri e propri), che a quello hobbistico(i bordatori). In questo primo articolo sono illustrate le caratteristiche del motore

di queste attrezzature e le principali operazioni di manutenzione

I decespugliatori professionali (1)sono normalmente attrezzature polifun-zionali, impiegabili, con accessori spe-cifici, anche per il taglio o la potatura disiepi e arbusti. Sono dotati, nella mag-gioranza dei modelli, di motori a scop-pio a due tempi, alimentati a miscela, edi carburatore del tipo a membrana, an-che se è già comparso sul mercato qual-che modello con motore a quattro tempi,funzionante con la sola benzina.

La potenza massima del motore puòraggiungere anche i 3 kW, con massedell'intero attrezzo che arrivano fino a10-12 kg nei modelli «a zaino».

L'organo di taglio è costituito da unalama rotante di varia foggia e dimensio-ne, da selezionare in funzione dell'uso,oppure da una testina dotata di una cop-pia di fili di nailon o altro materiale pla-stico simile, che, ruotando, effettuanoper impatto l'operazione di taglio.

Le lame possono essere in nailon omateriali plastici, oppure più frequente-mente in metallo (2): le prime hanno ge-neralmente un numero di denti ridotto (da2 a 8) e sono adatte per il taglio delle solepiante erbacee. Anche le lame metallichepossono presentare un numero di denti ri-dotto, ma in tal caso sono adatte al tagliodi sterpaglie e piccoli arbusti. In alternati-va, sono invece disponibili lame caratte-

l-I decespugliatori professionali sono nor-malmente attrezzature polifunzionalì, conuna potenza massima del motore intorno a3 kW, e con masse fino a 10-12 kg nei mo-delli «a zaino». 2-Sui modelli professiona-li l'organo di taglio è costituito da una la-ma rotante di varia foggia e dimensione, daselezionare in funzione dell 'uso, oppure da

I una testina dotata di una coppia di fili di* nailon o altro materiale plastico simile

rizzate da un bordo fittamente seghettato,con numero di denti elevato, adatte per lapotatura di piante legnose e di maggiordiametro. Le testine a filo destinate a usoprofessionale sono dotate di un sistema diavanzamento automatico del filo stessoman mano che questo si consuma, per-mettendo così di azzerare i tempi mortidovuti alla regolazione manuale.

I bordatori (3) vengono invece soli-tamente impiegati non tanto per il tagliodi pieno campo, quanto piuttosto per larifinitura della vegetazione in prossimi-tà di ostacoli o in zone inaccessibili alrasaerba da giardino.

Sono generalmente caratterizzati dauna massa non superiore a 3,5 kg e dauna potenza motore massima di 1 CV(circa 750 W). Oltre al motore a due tem-pi alimentato a miscela, un tipo di moto-re alternativo frequentemente montatosui modelli hobbistici è senza dubbioquello elettrico (4).

Sulle macchine ad uso hobbistico,l'organo di taglio è quasi sempre costitui-to dalla testina con una coppia di fili ro-tanti (5), la lunghezza dei quali deve esse-re solitamente regolata a mano abbastan-za frequentemente, dato il consumo note-vole. Sui modelli più recenti è montato uninteressante sistema denominato in gergo

3-/ bordatori (nella foto con motore a scoppio) vengono impiegati per la rifinitura della ve-getazione vicino a ostacoli o in zone difficilmente raggiungibili dal rasaerba. 4-ln alternati-va al motore a scoppio alimentato a miscela, i bordatori montano spesso un motore elettri-co: alla scomodità dovuta alla presenza del cavo di alimentazione (che limita anche il rag-gio d'azione), si contrappongono diversi vantaggi, quali una ridotta manutenzione, la rumo-rosità molto limitata, nessuna emissione di gas nocivi e la facilità di avviamento dopo il ri-messaggio invernale o lunghi periodi di inattività. 5-Sui bordatori a uso hobbistico l'orga-no di taglio è quasi sempre costituito da una testina con una coppia di fili rotanti, la lunghez-za dei quali deve essere regolata abbastanza frequentemente, dato il consumo notevole

VITA IN CAMPAGNA 2/2(105 PICCOLA MECCANIZZAZIONE 37

Page 36: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

5-Sono comparsi recentemente sul mercato modelli di decespugliatore dotati di motore a quattro tempi: rispetto al due tempi, ilquattro tempi può vantare un peso ridotto (a parità di potenza erogata), una consìstente diminuzione della quantità e della noci-vita dei gas di scarico, una rumorosità inferiore e un aumento della coppia motrice ai bassi regimi. 6-1 motori a due tempi di pic-cola cilindrata sono propulsori di concezione semplice, sui quali non mancano però talvolta originali soluzioni tecniche, co-me per esempio la cromatura della superficie interna del cilindro, per una maggiore resistenza all'usura. 7-Per consentire uncostante controllo della quantità di carburante ancora disponibile, viene talvolta montato un serbatoio semi-trasparente

«batti e vai»: per allungare di una quanti-tà fìssa la lunghezza della coppia di fili, èsufficiente esercitare una leggera pressio-ne verticalmente sulla testina.

Relativamente alle due categorie de-scritte, non sempre esiste una vera e pro-pria differenziazione dell'offerta di mer-cato, nel senso che esistono anche dece-spugliatori semplici (modelli di base) ebordatori con prestazioni elevate.

DECESPUGLIATORIE BORDATORI:PRINCIPALI CARATTERISTICHE

DEL MOTORE A SCOPPIO

Su decespugliatori e bordatori, cosìcome su numerose altre macchine per lamanutenzione del verde, sono montatimotori a scoppio, quasi sempre a duetempi. Recentemente sono comparsi sulmercato modelli dotati di motori a quat-tro tempi, rispetto ai due tempi, questiultimi possono vantare un peso ridotto (aparità di potenza erogata), una consisten-te diminuzione della quantità e della no-cività dei gas di scarico, una rumorositàinferiore e un aumento della coppia mo-trice ai bassi regimi che permette di ri-solvere più facilmente situazioni di lavo-ro critiche, come sovraccarichi improv-visi (5). Si tratta di motori monocilindri-ci, a elevato regime di rotazione, di pic-cola cilindrata (indicativamente da 20 a60 cm3); sono propulsori di concezionesemplice, sui quali non mancano peròtalvolta originali soluzioni tecniche, co-me per esempio l'accensione elettronica,ormai acquisita da molti modelli, la cro-matura della superfìcie interna del cilin-dro (per una maggiore resistenza all'usu-ra-6), l'impermeabilizzazione dei com-ponenti elettrici e del carburatore, perconsentire accensioni sicure anche inpresenza di un'elevata umidità dell'aria,il montaggio di un serbatoio del carbu-rante semi-trasparente, che rende possi-bile un controllo costante del livello (7).

8-Per avviamenti a freddo bisogna dareal motore quello che taluni in gergo de-finiscono il «cicchetto»: agendo sull'ap-posito comando (tecnicamente definito«primer»), bisogna far fluire una suffi-ciente quantità di miscela nel carburato-re e quindi nella camera di combustione

9-Dopo aver regolato l'acceleratore trametà e tre quarti della sua corsa, si ef-fettua la manovra di avvio a strappo, ti-rando con movimento, dapprima lentopoi più veloce, l'apposita fune autoav-volgente

POCHE REGOLE PER UN USOCORRETTO DEL MOTORE

La (relativa) semplicità del motore fasì che per funzionare a dovere venganorichieste poche, ma importanti, regole dicorretto uso e alcune fondamentali ope-razioni di manutenzione.

Per avviamenti a freddo, bisogna da-re al motore quello che taluni in gergodefiniscono il «cicchetto», cioè agiresull'apposito comando (definito tecnica-mente «primer») per far fluire una suffi-ciente quantità di miscela nel carburato-re e quindi nella camera di combustione(8); con l'acceleratore posizionato trametà e tre quarti della sua corsa (alcunimodelli riportano un riferimento specifi-co), si può quindi effettuare la manovradi avvio a strappo, tirando con movi-mento, dapprima lento poi più veloce,l'apposita fune autoavvolgente (9).

Diversamente, per avviamenti a cal-do, non bisogna agire sul primer, altri-menti è facile incappare nell'inconve-niente probabilmente più comune nelfunzionamento di queste macchine, cheè l'ingolfamento del motore. Per rende-re meno faticosa l'esecuzione dell'ac-censione, alcuni modelli montano unavalvola che riduce automaticamente lacompressione all'avviamento, e con es-sa quindi la resistenza allo strappo eser-citata dalla fune, senza bisogno di altremanovre complementari (10).

In funzione del clima e dell'altitudi-ne della zona dove il decespugliatore èutilizzato, potrebbe essere necessarioregolare la carburazione, e con essa ilregime di rotazione minimo del motore(di solito tra 3.000 e 4.000 giri al minu-to), al quale l'organo lavorante non ruo-ta. In questo caso, bisogna agire sul co-mando deputato a fissare il regime mini-mo del motore, facendo aumentare lavelocità di rotazione sino a quando lafrizione «attacca» e inizia a far ruotare il

38 PICCOLA MECCANIZZAZIONE VITA IN CAMPAGNA 2/2005

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gruppo falciante e successivamente ri-ducendolo, fino al punto nel quale la fri-zione interviene, interrompendo la tra-smissione del moto.

LA MANUTENZIONE ORDINARIANON È DIFFICILE

Un motore funziona bene se tutti isuoi componenti sono in ordine: nel ca-so specifico, ciò significa che sono dacontrollare la candela, il filtro dell'aria,il filtro carburante, l'olio motore, la mar-mitta.

Candela. La candela deve esseremantenuta sempre pulita, e con una di-stanza tra gli elettrodi costante, pari a0,6-0,7 mm; se la miscela non è corret-tamente preparata e/o se il filtro dell'ariaè intasato, sulla candela si depositanorapidamente dei residui che ne diminui-scono grandemente l'efficienza (11). Lapulizia è comunque raccomandata alme-no a cadenza mensile. Anche in caso diingolfamento, la candela si «bagna» dimiscela e non funziona. In questo casobisogna smontarla e pulirla, non dimen-ticando, prima di riavvitarla nella suasede e ritentare l'accensione, di darequalche strappo di avviamento (natural-mente con l'acceleratore al minimo, al-trimenti si peggiora la situazione!), inmodo da facilitare l'evacuazione dei va-pori di benzina che ancora possono ri-stagnare nella camera di combustione.Infine, se gli elettrodi appaiono corrosi(12), bisogna necessariamente provve-dere alla sostituzione della candela, daeffettuarsi in ogni caso, anche in assen-za di inconvenienti specifici, ogni 100ore di funzionamento, ovviamente con

10-Per rendere meno faticosa l'esecu-zione dell'accensione, alcuni modellimontano una valvola che riduce auto-maticamente la compressione all'avvia-mento, e con essa quindi la resistenzaallo strappo esercitata dalla fune

li-La candela deve essere mantenutasempre pulita (a sinistra): se la miscelanon è correttamente preparata e/o se il fil-tro dell 'aria è intasato, si depositano ra-pidamente dei residui che ne diminuisco-no grandemente l'efficienza (a destra)

un esemplare dalle identiche caratteristi-che tecniche.

Filtro dell'aria. Il decespugliatore èdestinato a lavorare in un'atmosfera co-munque molto polverosa, nella quale so-no sospesi molti residui dello sfalcio, chefatalmente si impastano con tracce digrasso e olio presenti sul corpo dellamacchina, fino a ridurre al minimo o ad-dirittura otturare le feritoie per il passag-gio dell'aria (13). Occorre effettuarequindi a intervalli frequenti una puliziadel corpo macchina (specialmente dellealette per il raffreddamento del corpomotore, per evitare il surriscaldamento diquest'ultimo), così come logicamente ènecessario tenere in efficienza il filtrodell'aria comburente, denominato anche«filtro-spugna» (proprio per il suo aspet-to-14). Ogni 10-15 ore di lavoro bisognapertanto lavarlo con acqua saponata,asciugandolo completamente prima direinserirlo in sede. Quando il filtro appa-re degradato, la sua sostituzione è solita-mente agevole e si attua estraendo sem-plicemente dalla sua sede l'esemplareesausto e rimpiazzandolo con uno nuovodalle identiche caratteristiche (15-15a).

Filtro carburante. Per i più diffusimodelli che sono alimentati a miscela, bi-sogna provvedere periodicamente anchealla verifica del filtro carburante, che puòessere di diverso tipo: in alcuni casi, èpresente un filtro in ceramica, particolar-mente porosa, collegato al tappo del ser-batoio. Si tratta di un filtro estremamenteefficiente, ma proprio perché è tale, ri-chiede una manutenzione attenta e pun-tuale: per la sua pulizia, è possibile effet-tuare un lavaggio, ma l'operazione mi-

12-Se i suoi elettrodi appaiono corrosi, bisogna necessariamente provvedere alla sostituzione della candela, da effettuarsi inogni caso, anche in assenza di inconvenienti specifici, ogni 100 ore di funzionamento, ovviamente con un esemplare dalle iden-tiche caratteristiche tecniche. 13-// decespugliatore è destinato a lavorare in un' atmosfera molto polverosa, con residui che si«impastano» con tracce di grasso e olio presenti sul corpo della macchina, tali da ridurre al minimo o addirittura otturare leferitoie per il passaggio dell'aria sino a causare il surriscaldamento del motore. 14-Per una carburazione ottimale, è neces-sario tenere in efficienza il filtro dell'aria comburente, costituito frequentemente da un filtro-spugna, che va lavato spesso conacqua saponata e lasciato poi asciugare prima dì rimetterlo in sede

VITA IN CAMPAGNA 2/2005 PICCOLA MECCANIZZAZIONE 39

Page 38: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

15-I5a-Quando il filtro-spugna appare degradato, la sua sostituzione è solitamen-te agevole e si attua estraendo semplicemente dalla sua sede l'esemplare esausto erimpiazzandolo con uno nuovo dalle identiche caratteristiche

gliore da eseguirsi è creare con un gettod'aria una contropressione opposta alladirezione di passaggio della miscela, inmodo da espellere la maggior quantitàpossibile di residui trattenuti all'internodel corpo-filtro. Se, viceversa, la superfi-cie esterna appare corrosa, è necessariauna sua immediata sostituzione. Dopoogni verifica del filtro carburante (diqualsiasi tipo sia), e ancor di più alla suasostituzione, non bisogna dimenticarsi diagire sul primer, per far fluire una quanti-tà sufficiente di miscela per permettereun'agevole accensione (16-16a-16b).

Olio motore. Per i modelli a benzina(motori a quattro tempi), è necessariaanche la sostituzione periodica dell'oliomotore (solitamente si tratta di 100 mi),evitando in tal modo di essere costretti asostituire più spesso la candela.

Marmitta. Anche la marmitta (silen-ziatore di scarico) deve essere periodica-mente verifìcata e pulita, indicativamen-te ogni 100 ore. In particolare, bisognarimuovere eventuali depositi carboniosi,che potrebbero a lungo andare ridurre lasezione di scarico della marmitta e sur-

riscaldare così il motore. Nella pulizia èimportante fare attenzione che i residuinon ricadano all'interno del cilindro.Inoltre, se è presente, bisogna rimetterecorrettamente in sede lo schermo control'emissione di scintille.

QUANDO AVVIENEIL GRIPPAGGIO

Una manutenzione trascurata, piùche un uso non corretto, porta all'incon-veniente più comune per il motore deldecespugliatere, cioè il grippaggio, chesi verifica quando il pistone si blocca al-l'interno del cilindro a causa di una for-zatura, che può anche essere causata dauna lubrificazione insufficiente.

Si verifica in tal caso un eccessivo svi-luppo di calore, che causa un danneggia-mento più o meno pronunciato delle su-perfici metalliche, con rigature più o me-no profonde (17-17a) e, nei casi più gra-vi, autentici inizi di saldatura localizzata,con asportazione di materiale e irrime-diabile messa fuori uso dei componenti.

Possono grippare i perni degli alberinei cuscinetti che li supportano, le val-

vole nelle guide, ecc, ma il grippaggiodi gran lunga più tipico è quello del pi-stone nel cilindro (18-18a).

L'IMPORTANZADELLA MISCELA

II componente di gran lunga più im-portante per evitare problemi di funzio-namento al motore è senza dubbio il car-burante: con l'avvento della benzinaverde, le cose si sono un po' complicate,essenzialmente perché rispetto alla su-per con il piombo, la benzina verde èmeno stabile chimicamente e la miscela-zione con l'olio risulta essere più pro-blematica.

Ora che i benzinai non hanno più ildistributore di miscela, la sua prepara-zione è diventata un'operazione moltoimportante. Sono reperibili in commer-cio appositi contenitori graduati che per-mettono di miscelare olio per miscela ebenzina in una percentuale fissa; se sihanno però più macchine che richiedonopercentuali diverse, è possibile usareuna siringa con capacità elevata (fino a60 mi) tramite la quale realizzare conprecisione la giusta proporzione tra olioe benzina. Le miscele più utilizzate van-no dal 2 % al 5 % (di olio rispetto allabenzina): ciò significa che a ogni litro dibenzina va aggiunta una quantità peresempio di 20 mi di olio (se la misceladeve essere al 2 %) fino a 50 mi di olio(per una miscela al 5 %).

Un errore molto comune è quello diutilizzare oli non adatti o di tipo econo-mico; non bisogna mai usare olio permotori a 4 tempi (quello per il motoredelle automobili), perché, oltre a pro-durre una grande fumosità e incrostazio-ni eccessive, non è in grado di lubrifica-re adeguatamente il motore, portando aun maggiore inquinamento e addiritturaal citato grippaggio del motore.

Per effettuare la miscelazione, è bene

fe/' i più diffusi modelli che sono alimentati a miscela, bisogna provvedere periodicamente anche alla verifica delfiltro del carburante: in alcuni casi, al tappo del serbatoio (16) è collegato un filtro in ceramica (16a), che va accuratamentepulito o sostituito quando non è più efficiente. Dopo ogni verifica, e ancor di più alla sua sostituzione, non bisogna dimenti-carsi di agire sullo starter (16b), per far fluire una quantità sufficiente di miscela per permettere un'agevole accensione

40 PICCOLA MECCANIZZAZIONE VITA IN CAMPAGNA 2/20(15

Page 39: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

17

17-17a-// grippaggio del motore, quasi sempre dovuto a insufficiente lubrificazio-ne, causa un danneggiamento (di solito si tratta di rigature più o meno profonde)sulla canna del cilindro (17) e sul corpo del pistone (17a)

18-18a-SW decespugliatori sono possibili diversi, tipi di grippaggio: i perni deglialberi nei cuscinetti che li supportano, le valvole nelle guide, ma il bloccaggio delpistone nei cilindro è di gran lunga l'evento più tìpico. 18-f/n insieme nuovo. 18a-uno grippato. E evidente la differenza nell'aspetto delle superfici

19-Per effettuare una corretta preparazione della miscela, è bene versare nella tu-nica inizialmente una pìccola quantità dì benzina, poi l'olio, e successivamente al-tra benzina nella quantità voluta. Infine è necessario agitare a lungo, in modo dafavorire la massima uniformità della dispersione dell 'olio nella benzina

20-Con opportuni accorgimenti la misce-la può essere preparata autonomamente;in alternativa sono disponibili sul merca-to confezioni di miscele, additavate e giàpronte, oppure predisposte per una facilee immediata preparazione, che risolvonoalla radice tutti i problemi elencati nel te-sto. Il loro costo risulta essere però deci-samente più alto

versare nella tanica inizialmente unapiccola quantità di benzina, poi l'olio, esuccessivamente altra benzina nellaquantità voluta. Infine è necessario agi-tare a lungo, in modo da favorire la mas-sima uniformità della dispersione del-l'olio nella benzina (19).

Poiché la miscela è soggetta a un ra-pido deterioramento con il tempo (doposolo due settimane incomincia a perderele sue originali caratteristiche), è oppor-tuno prepararne ogni volta quantità ri-dotte, sufficienti per il lavoro che si in-tende fare, evitando così anche il nontrascurabile problema dello smaltimentodella rimanenza. La luce accelera note-volmente l'invecchiamento della misce-la: è quindi molto meglio utilizzare perlo stoccaggio recipienti impermeabili al-la luce, meglio se metallici ed espressa-mente adibiti a questo tipo d'uso. Peruna maggior durata della miscela, unasoluzione è quella di aggiungere l'appo-sito additivo conservante, che aumentala sua stabilità chimica fino a 24 mesi.

In alternativa, infine, sono disponibi-li sul mercato confezioni di miscele, ad-ditivate e già pronte, oppure predisposteper una facile e immediata preparazione,solitamente vendute dalle case costrut-trici di decespugliatori e macchine simi-li, che risolvono alla radice tutti i proble-mi elencati (20). Il loro costo risulta es-sere però decisamente più alto di quellodella miscela preparata in proprio.

In linea di massima, è raccomandatol'uso di benzine con un numero di otta-ni non inferiore a 90 (la verde comune-mente in vendita in Italia ha 95 ottani).Ove proprio non ne fosse disponibile untipo specifico per motori a due tempi,qualche costruttore suggerisce di ag-giungere olio di qualità SAE 30, che ab-bia ottime caratteristiche di detergenza eche si opponga efficacemente alla for-mazione di morchie e lacche e alla depo-sizione di residui carboniosi sui pistonie sulle relative gole; non si devono co-munque utilizzare oli multigradi (peresempio 10W30).

Domenico Pessina, Martina Belli

I decespugliatori e i bordatori sono facil-mente reperibili presso i migliori rivenditoridi macchine e attrezzature per l'agricoltura.

Puntate pubblicate.• Dal decespugliatore professionale al bor-datore hobbystico (n. 2/2005).Prossimamente.• Trasmissione e organi lavoranti, la sicu-rezza e il comfort.

Si ringrazia il signor Elio De Conti, titolare dell'omoni-ma officina di assistenza per macchine da giardinaggiodi Retorbido (Pavia), per il fattivo contributo offerto nel-la stesura del presente articolo, in relazione all'esperien-za, alla competenza e alla pazienza mostrate.

VITA IN CAMPAGNA 2/2005 PICCOLA MECCANIZZAZIONE 41

Page 40: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

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Risposte ai lettoriUN MINIESCAVATORE

PER MOTOCOLTIVATORE

Ho letto la risposta, pubblicata neln. 9/2004 a pag. 62, in cui si parla di unminiescavatore. Avrei bisogno di saperechi produce, distribuisce o commercia-lizza questo accessorio da applicare aun motocoltivatore del tipo «Goldoni».

Bastianelli GiordanoAgugliano (Ancona)

Non sono molte le ditte che produco-no o commercializzano miniescavatoriapplicabili alle diverse marche di moto-coltivatore. Una di queste è la ditta Orna(Via S. Croce, 3058 - 47020 S. MariaNuova di Bertinoro - Forlì - Cesena -Tei. 0543 440838 - Fax 0543 441095).

Esempio di miniescavatore abbinato aun motocoltivatore

Nello specifico, il modello «12M»,prodotto dalla Orna, ha le seguenti ca-ratteristiche operative: altezza massi-ma del bordo superiore della benna 160cm, profondità massima di scavo 120cm, sbraccio (estensione massima rag-giunta dalla benna) rispetto alle ruotedel motocoltivatore 220 cm.

Ricordiamo che la ditta Goldoni (ViaCanale, 3 - 41012 Migliarina di Carpi -Modena - Tei. 0522 640111 - Fax 0522699001), citata dal lettore, produce nel-lo specifico un «microescavatore mul-tiuso», montato su un motore autono-mo e provvisto di cingoli in gomma,del tipo «dumper». Questa macchinaviene prodotta in due versioni («500 F»e «600 R») che si differenziano per lapotenza.

In relazione alle prestazioni del mo-dello maggiore possiamo segnalare:profondità di scavo di 135 cm, forza distrappo di 650 kg, forza di sollevamentodi 150 kg, altezza di carico e scarico 190cm. (Arnaldo Zenti)

: CONTROLLO INDIRIZZI AL 10-1-2005 :

VITA IN CAMPAGNA 2/20(15

Page 41: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

PICCOLI ALLEVAMENTI

Avicoli: i criteri per razionalizzarela riproduzione aziendale

La riproduzione aziendale è spesso il modo migliore per selezionare animali idonei e perfettamenteadattati alle peculiarità di ogni singolo ambiante. Ogniqualvolta vi sia possibile,

pertanto, vi consigliamo di praticarla secondo i criteri di base che vi forniamo in questo articolo

II successo nelle attività di alleva-mento degli avicoli - come galline, fa-raone, tacchini, anatre e oche - dipendein grande misura dalla capacità deglianimali di adattarsi alle locali situazioniambientali.

E ciò può dirsi tanto più importantenel caso di allevamento dei riproduttoricon riproduzione aziendale.

Per ottenere buoni risultati in questocampo è necessaria una corretta tecnicadi allevamento, che parte dalla selezionedei riproduttori stessi, oltre al rispettodelle norme di benessere degli animali(l), evitando così inutili stress e situazio-ni di disagio che limitano le potenzialitàproduttive dell'allevamento.

Vediamo quali sono le principali at-tenzioni che occorre avere e le regole dibase per impostare un allevamento ra-zionale.

LA SCELTA E LA SELEZIONEOCULATA DEI RIPRODUTTORI

Preferite animali giovani nati dafebbraio ad aprile. Se vi trovate nelle

Gli avicoli da destinare all'attività di riproduzione devono essere nati da febbraioad aprile in modo da poter iniziare la deposizione in autunno

condizioni di acquistare gli animali daaltri allevatori, vi consigliamo di prefe-rire animali giovani.

Acquistate quindi capi con un'etànon superiore a 8-10 settimane, in mododa poter verificare la loro adattabilità alvostro ambiente d'allevamento.

Gli animali da destinare all'attività diriproduzione devono essere nati da feb-braio ad aprile in modo da iniziare la de-posizione in autunno.

A 8-10 settimane allevateli all'aper-to in ampi pascoli. Indipendentemente

Le principali caratteristiche e attrezzature dei ricoveri per avicoli riproduttori

Corretto dimensionamento di un ricovero per galline,faraone e tacchini in riproduzione (superficie metri 2x2)

Corretto dimensionamento di un ricoveroper oche e anatre in riproduzione (superficie metri 2x2)

Legenda. I-Nido collettivo esterno (per galline, faraone, tacchini). la-Zona nido (per anatre e oche). 1-Abbeveratoio a si-fone. 3-Posatoi con sottostante... 3a-...cassone raccogli-feci. 4-Rastrelliera per erba e verdure. 5-Lettiera di truciolo di le-gno o paglia. 6-Botola di accesso al pascolo. Nel ricovero non è raffigurata la mangiatoia, che va posizionata all'esternoper favorire il movimento e il pascolo

VITA IN CAMPAGNA 2/2005 PICCOLI ALLEVAMENTI 47

Page 42: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

Tabella 1 - Numero di capi in riproduzione e caratteristiche del ricoveroutilizzando un ambiente di recupero con base di metri 2x2

Speciein riproduzione

| Capi in riproduzione(numero)

Ma- Fem-schi mine

Posatoi

Pollo nano(Pepoi, Amburghese,ecc.)

Pollo leggero(Livonerse,Ancona,Padovana, ecc.)

Pollo medio-pesante(Ermellinata,Robusta lionata,Collo nudo, ecc.)

Faraona

Tacchino leggero(Comune bronzato,di Avellino,dei Colli Euganei, ecc.)

Tacchino medio(Ermellinato,di Treviso,di Benevento, ecc.)

Anatra muta

Anatra comune (Pechino,Veneta, Gei-manata, ecc.)

Anatra piccola (Germanoreale,Mignon, ecc.)

12

12

10

To-tale

13

13

11

1/3 o metàdella

superficie

Man-giatoia

lineare (r

(cm)

Ra-strel-liera

(cm)

50

Oca comune(Piacentina,Romagnola, Cignoide,Padovana, ecc.)

Oca pesante(di Tolosa, ecc.)

16 20

10

16

1/3 o metàdella

superficie

1/3 o metàdella

superficie

50

Abbe-veratoio

lineare (2)

(cm)

30

50 50

50

30

1/3 o metàdella

superficie

11

12

20

1/3 o metàdella

superficie

1/3 o metàdella

superficie

no posatoi,pavimento

pieno

30

50

100

50

100

100

20

100

30

50

50

Super-ficie pa-

scolo

(m2)

150-200

150-200

150-200

150-200

300-350

300-350

100 50 150-200 C)

no posatoi,pavimento

pieno

20 100

no posatoi,pavimento

pieno

20 100

50

50

150-200 (3)

180-220

no posatoi,pavimento

pieno

20 100 50 300-3500

no posatoi,pavimento

pieno

20 100 50 250-300 (3)

(') In alternativa può essere impiegata una mangiatoia a tramoggia. (2) In alternativa può essere impiegato un abbeveratoio a sifone. (3) Oltre alpascolo è prevista la presenza di acqua (corso d'acqua, laghetto, pozza).

4 8 PICCOLI \LLEVAMENT] VITA IN CAMPAGNA 2/21)05

Page 43: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

Esempio di abbeveratoio a sifone per la Mangiatoia artigianale dotata di barret-distribuzione dell'acqua di bevanda te «antispreco»

dalla provenienza degli animali - prodot-ti direttamente in azienda o acquistati al-l'esterno - dall'età di 8-10 settimane do-vrete allevarli all'aperto in ampi pascoli.

A 12-14 settimane scegliete le fem-mine più vivaci e dividetele dai ma-schi. All'età di 12-14 settimane fate laprima scelta delle femmine, preferendoquelle che presentano un atteggiamentovivace, indice di buon adattamento al-l'ambiente aziendale.

Contemporaneamente vi consiglia-mo di dividere le femmine dai maschi edi allevarli in ambienti diversi.

A 20 settimane fate la seconda sele-zione delle femmine e scegliete i ma-schi. Verso la 20a settimana di vita pote-te procedere a una seconda scelta dellefemmine e alla scelta dei maschi. Glianimali non idonei alla riproduzione so-no destinati al mercato o alla mensa,mentre le femmine scelte vanno sposta-te in un locale appositamente dimensio-nato per la riproduzione.

I maschi rimangono ancora nei par-chetti d'allevamento e verranno uniti al-le femmine soltanto all'inizio della de-posizione.

La mangiatoia deve essere ad almenodue metri di distanza dall'abbeveratoioper evitare che ì capi «dominanti» lasci-no a digiuno gli altri

LA TECNICA DI ALLEVAMENTOCON IL METODO NATURALE

Gli animali cresciuti in azienda han-no sicuramente tutte le caratteristichenecessarie per essere allevati con il me-

La razionealimentare vapossibilmentedistribuita informasbriciolatache permette unagiusta funzionalitàdello stomaco

lodo naturale o estensivo.Per procedere in modo corretto con

l'allevamento dovete pertanto limitarvi aosservare alcune semplici norme che quidi seguito elenchiamo (vedi anche i datiforniti in tabella a pag. 48).

Gli alimenti, le mangiatoie e gli ab-beveratoi.

1) I gruppi di riproduttori devono es-sere alimentati in modo corretto e so-prattutto devono disporre di idonee at-trezzature per la distribuzione delle mi-scele di mangime, dei foraggi e dell'ac-qua di bevanda.

2) Le mangiatoie devono disporre dibarrette «antispreco» e deve sempre es-sere presente una rastrelliera per le erbee le verdure, anche quando il prato èinerbito.

3) Anche la sistemazione delle at-trezzature deve essere fatta con attenzio-ne: la mangiatoia deve essere ad almenodue metri di distanza dall'abbeveratoioper evitare che i capi «dominanti» mo-nopolizzino le mangiatoie lasciando adigiuno gli altri.

4) Se possibile, la razione alimentarenon deve essere distribuita in forma difarine, ma è da preferibile la forma sbri-ciolata che permette una giusta funzio-nalità dello stomaco muscolare degli uc-celli domestici.

Il ricovero, il pascolo, le malattie ela convivenza tra gli animali.

5) La giusta concentrazione di capiall'interno del ricovero, l'adeguata di-mensione e le caratteristiche del pascolosono condizioni necessarie per ottenerei massimi risultati dagli animali in ripro-duzione.

6) Anatre e oche devono disporre diun corso d'acqua, o di un laghetto, sen-za il quale la fecondità delle uova puòessere molto bassa.

7) Importante è anche il pavimento

Anatre e ochedevono disporre

di un corsod'acqua,

o di un laghetto,o di una pozza

VITA IN CAMPAGNA 2/2(105 PICCOLI ALLEVAMENTI 49

Page 44: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

I-Nido collettivo per galline, faraone (nella foto) e tacchini. 2-Per anatre e oche èsufficiente porre in un angolo uno strato più abbondante di paglia dove gli animalipossano andare a deporre le uova

del ricovero: anatre e oche necessitanodi un pavimento tutto pieno, mentre gal-line, tacchini e faraone richiedono lapresenza di una zona posatoi che copraun terzo o la metà del ricovero.

8) Per garantire il benessere deglianimali è inoltre necessario che ognigruppo riproduttivo possa utilizzare unidoneo nido per la deposizione delle uo-va. Per galline e faraone, nei gruppi in-dicati, si consiglia l'impiego di nidi col-lettivi con base di cm 80-100 X 50. Peranatre e oche è sufficiente realizzare, inun angolo del ricovero, uno strato piùabbondante di paglia dove gli animalipossano andare a deporre le uova.

9) Le malattie e i traumi portano do-lore agli animali che si traduce in una si-tuazione di stress che diminuisce la po-tenzialità produttiva. Per questo devonoquindi essere evitate le competizioni trai gruppi e all'interno dello stesso gruppodi avicoli.

10) II pascolo può comunque esserepromiscuo e diviso con altre specie dianimali a patto che venga rispettata laconcentrazione di capi. Un pascolo limi-tato aumenta tra l'altro la possibilità didiffusione delle malattie parassitarle(come vermi e coccidi).

11) L'ambiente di allevamento devepoi permettere una «difesa attiva» daparte degli animali: non deve quindi maimancare una buca di sabbia che favori-sce il «bagno di sabbia» che consenteagli animali di liberarsi dai parassitiesterni (pulci, acari, ecc).

12) Ricordiamo che il pavimento delricovero deve essere coperto da uno stra-to di 8-10 centimetri di truciolo di legnoo paglia che consentono la fermentazio-ne delle deiezioni e di conseguenza ladistruzione delle uova dei vermi e delleoocisti dei coccidi che altrimenti posso-no parassitare gli animali.

13) E inoltre necessario predisporreun idoneo programma vaccinale al fine

di prevenire le malattie virali presentinel comprensorio (per esempio pseudo-peste e vaiolo) la cui diffusione esula dal

// pascolo può essere promiscuo e divisocon altre specie di animali a patto che ven-ga rispettata la concentrazione di capi

Per proteggere gli avicoli da predatoricome volpi e faine e dai topi occorre cheil pascolo sia recintato. Nella foto:esempio di rete utilizzata in questi casi

Una buca di sabbia che favorisce il «ba-gno di sabbia» consente agli animali diliberarsi dai parassiti esterni

controllo aziendale.14) Se allevate animali in ambienti

dove è accertata la presenza di zanzarenel periodo primaverile ed estivo, viconsigliamo la vaccinazione, in prima-vera, di galline, faraone e tacchini con-tro il vaiolo; solo per faraone, tacchini egalline vi consigliamo di effettuare lavaccinazione, ogni 3-4 mesi, contro lapseudopeste (2).

15) La presenza di predatori comevolpi e faine e di topi crea una situazio-ne di disagio non indifferente agli ani-mali che spesso determina paura e dimi-nuzione delle produzioni. Il pascolo,quindi, deve essere recintato, e anche iricoveri devono proteggere gli avicolidall'ingresso dei predatori.

Maurizio Ardii in

(') II benessere è dato dall'insieme delle con-dizioni (ambientali, strutturali, organizzati-ve, ecc.) che permettono agli animali in alle-vamento di trovare il modo di appagare com-pletamente le loro necessità di ordine fisicoe psicologico. Condizioni di allevamento nonconsone tengono l'animale in uno stato di di-sagio (stress) al quale conseguono modifichesia sul piano metabolico-ormonale che suquello psicologico. Tutto ciò ha come esito fi-nale una diminuzione delle capacità produtti-ve e riproduttive, alterazioni a livello qualita-tivo dei prodotti forniti, comparsa di malattie,ecc. Applicando invece le norme relative albenessere illustrate nell'articolo si creano lecondizioni idonee per ottenere anche vantag-gi economici.

(2) Per le diverse vaccinazioni è necessarioprocurarsi una prescrizione veterinaria da ri-chiedere a un veterinario libero professioni-sta, all'Asl o al più vicino Istituto zooprofi-lattico.

Per approfondire l'argomento rimandiamoanche alla «Guida illustrata progetto il mioallevamento», allegata al n. 6/2004, e alla«Guida illustrata attrezzature per avicunico-li», allegata al n. 10/2002.

50 PICCOLI ALLEVAMENTI VITA IN CAMPAGNA 2/2005

Page 45: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

Razze zootecniche in pericolo di estinzione:il bovino Pontremolese o Bettolese

Vista la sua grande rusticità, questa razza si adatterebbe molto bene al sistema di allevamento «vacca-vitello» in zone marginali per la produzione di animali da destinare all'ingrasso

Delle razze emiliane non resta cheil ricordo e qualche foto sbiadita, e an-che nell'area del Pontremolese (Massa-Carrara) solo pochi oggi ricordano i for-ti buoi di razza Bettolese, instancabi-li compagni degli agricoltori del postoche praticavano un'agricoltura povera,ma estremamente diversificata.

Secondo molti studiosi questa razzapresentava affinità con gruppi etnici lo-cali dell'Emilia Romagna (Bardigiana,Valtrese, Cornigliese) tutti ascrivibili aduna popolazione di tipo iberico insedia-tasi sulle zone collinari e montane del-l'Appennino.

LA CONSISTENZA

Nel 1940 il numero dei capi si aggi-rava intorno ai 15.000, per passare nel1960 a 5.700, fino a giungere ai 13 capicensiti nel 1983 e ai 45 capi di oggi, di-stribuiti in tre allevamenti.

LE CARATTERISTICHE

Questa razza presenta un mantel-lo fromentino (biondo) carico con stri-sce chiare al dorso e ai lombi e grada-zioni scure alla testa e al collo, specienel maschio.

Il musello è di colore ardesia, limita-to da un'orlatura bianca.

Le corna hanno sezione ellittica e so-no dirette lateralmente e in alto nel toro,mentre sono di forma a lira raccorciatanella femmina.

Il colore delle corna è bianco gialla-stro alla base e nero in punta. Il peso me-dio del toro è 600 kg, quello della vacca

La Pontremoleseo Bettoleseè la razza bovina italianacon il minor numerodi esemplari allevati(45 capi in treallevamenti),presente ogginel comprensoriodella Garfagnana,regione della Toscananord-occidentale,in provincia di Lucca.Nella foto una femminaal pascolo

450 kg. L'altezza al garrese (vedi frec-cia nella foto qui sopra) è mediamen-te di cm 130 sia nel maschio che nel-la femmina.

Le attitudini. Considerando l'attitu-dine della razza alla produzione di latte,sarebbe utile legare questa produzione aun prodotto tipico locale.

L'allevamento. Vista la grande ru-sticità, questa razza si adatterebbe mol-to bene al sistema di allevamento «vac-ca-vitello» in zone marginali per la pro-duzione in azienda di animali (1 vitelloall'anno) da destinare all'ingrasso. A ta-le proposito, è stato istituito un marchioapposito dal settembre del 1999 («Car-ni bovine della Garfagnana e della Valle

I contributi per l'allevamentoLa razza Pontremolese o Bettolese è iscritta al Registro anagrafìco dell'Asso-ciazione italiana allevatori delle razze bovine autoctone (locali) a rischio diestinzione e gode di incentivazioni governative, oltre a essere al centro di unospecifico Progetto di salvaguardia da parte della Regione Toscana. Gode, per-tanto, di un contributo annuo pari a 200 euro per capo per la durata di 5 an-ni. Per informazioni sui contributi vi potete rivolgere all'Associazione provin-ciale allevatori di Lucca (vedi indirizzo qui sotto).

Indirizzi per l'acquisto di esemplariPer informazioni sugli allevamenti e sul progetto di salvaguardia:-Associazione provinciale allevatori di Lucca - Via Padre Barsanti, 2 - 56121Ospedaletto (Pisa) - Tei. 050 980162.

del Serchio») che riunisce anche le pro-duzioni di un'altra razza locale a rischio,la Garfagnina.

Un uso proprio della razza era inpassato l'impiego nella zona di Carraraper il trasporto dei pregiati marmi dalleApuane fino al mare per l'imbarco.

COSA FARE PER SALVARLA

Attualmente il reperimento di vac-che Pontremolesi è problematico (ve-di le indicazioni fornite nel riquadroqui sotto) e tuttavia sembra importan-te mantenere una forte attenzione sul-le sorti di questa razza, mantenendonevivo il ricordo con l'auspicio di vede-re presto la piccola e angolosa vacchet-ta Bettolese tornare a brucare sui mon-ti di Pontremoli.

Alessio Zanondell'Associazione Rare

Puntate pubblicate.• Pony di Esperia (n. 7-8/2004), capra Na-poletana (n. 9/2004), bovina Modenese (n.10/2004), pecora Brigasca (n. 11/2004), ca-pra di Roccaverano (n. 12/2004), cavallo Sa-lernitano (n. 1/2005), bovino Pontremolese(n. 2/2006).Prossimamente.• Pecora di Corteno, capra Sempione, peco-ra Laticauda, bovino Agerolese, pecora Sal-tasassi, cavallo Napoletano, pecora Garessi-na, bovina Reggiana, pecora di Corniglio.

: C O N T R O L L O I N D I R I Z Z I A L 5-1-2005

VITA IN CAMPAGNA 2/2005 PICCOLI ALLEVAMENTI 51

Page 46: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

Come prevenire e risolvere i problemicomportamentali del cane in famiglia

Molti dei problemi caratteriali, come l'ansia da separazione, che si manifestano nei nostri cani sonooriginati da paure e da errori educativi compiuti in buona fede dai proprietari, ma l'adozione di alcuniaccorgimenti correttivi coadiuvati da ausili farmacologici può senz'altro riportare alla normalità moltesituazioni difficili che rovinano l'armonia di una convivenza serena e fiduciosa con il cane di famiglia

Non vi sono solamente i problemi diaggressività o disobbedienza a minare lafelice convivenza del cane con la fami-glia e il prossimo, ma anche disagi com-portamentali riguardanti soprattutto isoggetti che vivono in strettissimo con-tatto con il nucleo familiare umano: an-che se a prima vista sembrano problemida poco se confrontati a quelli che puòdare un cane aggressivo o inaffidabile,assumono invece a volte un'importanzanotevole che può pregiudicare la sereni-tà dell'intera famiglia.

QUANDO IL CANENON SA STARE DA SOLO

Parliamo per esempio dei cani chenon sanno stare da soli, che «fanno di-spetti» in assenza del proprietario, che siterrorizzano per i botti di fine d'anno oche semplicemente sono ingestibili du-rante una passeggiata al guinzaglio o unviaggio in automobile (per non parlaredi una visita dal veterinario o di una toe-lettatura). Pur sembrando una casisticavaria e differenziata, sotto sotto il pro-blema di fondo che sta all'origine dellesuddette manifestazioni è uno stato an-sioso, che molte volte è riconducibile aerrori commessi involontariamente du-rante l'educazione del cucciolo nei pri-mi tempi del suo ingresso in famiglia:come già osservato nella puntata prece-dente, è facile che si manifestino proble-mi comportamentali proprio nei cani piùamati e vezzeggiati (con gran costerna-zione dei proprietari).

Più il cane viene abituato a unastretta simbiosi e dipendenza dal pro-prietario, più sarà problematico perl'animale sopportarne l'assenza, tantopiù se il cucciolo è stato separato preco-cemente dalla madre (a 40 giorni) e gli èmancato quindi il graduale processo didistacco dalla dipendenza materna por-tato avanti secondo natura dalla cagnanei confronti della prole nel secondomese di età. Ecco che allora assistiamoall'insorgenza dei cosiddetti problemi di«ansia da separazione» mentre il pro-prietario è fuori casa, come l'abbaiare incontinuazione, defecare e urinare per ca-sa, distruggere gli arredi, ecc.

Se questi ultimi aspetti danneggianoin sostanza solo il morale e il patrimonio

dei proprietari, l'abbaiare continuo puòinvece suscitare la giusta reazione di in-sofferenza del vicinato, che nel miglioredei casi può ingiungervi per vie legali diliberarvi dell'animale molesto.

In ogni caso si tratta di problemi chevanno risolti, anche perché non dimenti-cate che il cane in questione soffre dav-vero e non fa ciò che si è detto per «far-vi un dispetto»: egli cerca con i mezziche ha a disposizione di attirare la vostraattenzione perché si sente abbandonato.

COME PREVENIRE E RISOLVEREIL PROBLEMA

Purtroppo la vita sociale umana nellamaggioranza dei casi non consente di por-tarsi appresso il cane in ogni luogo e inqualsiasi momento, quindi occorre giunge-re a un compromesso fra le nostre esigenzee la natura fortemente sociale del cane, in-segnandogli a stare anche da solo per unpo' di tempo senza farne una tragedia.

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Tra le manifestazioni più tipiche del-l'ansia da separazione vi sono compor-tamenti come l'abbaiare ossessivo e/o ladeposizione di feci e urine per casa

L'ansiada separazionepuò determinarenel cane lasciatoa casa da soloanche per un breveperiodocomportamentidistruttivinei confrontidegli arredidì casa

Fondamentale in tal senso è riserva-re al cane un luogo suo personale, ap-partato, con il suo giaciglio e i suoi gio-chi, dove non deve essere mai molestatoné condotto per castigo; anzi, all'iniziova premiato quando vi si reca sponta-neamente. Questo luogo (da non collo-care in posti strategici e dominanti per imotivi educativi ricordati nella puntataprecedente) sarà un rifugio in cui il canesi sente sicuro e tranquillo in assenza delpadrone.

Prevenire i problemi. Come tutti iproblemi comportamentali, anche quelliindotti dall'ansia da separazione sono tan-to più difficili da risolvere quanto più il ca-ne è cresciuto, quindi occorre effettuareprima di tutto una prevenzione a livello dieducazione del cucciolo, assai più facile diuna rieducazione in età adulta.

Abituate il cane sin da cucciolo asopportare le vostre assenze possibil-mente in maniera graduale, e non tene-telo sempre appresso o in braccio quandosiete in casa. Durante il suo sviluppo psi-cologico adottate gli accorgimenti sugge-riti nella puntata precedente per stabilireil giusto posto del cane nella gerarchla fa-miliare: in tal modo eviterete già unagrossa fonte di inquietudine (derivantedallo stress delle posizioni dominanti ointermedie) che può innalzare di molto illivello ansioso dell'animale. Non preten-dete comunque l'impossibile, come cheun cucciolo non sporchi in casa per ottoore di fila o che non si trastulli con gli og-getti che gli capitano a tiro durante le oredi noia della vostra assenza.

Risolvere i problemi. Ma vediamo oracome affrontare i problemi già in essere la

52 PICCOLI ALLEVAMENTI VITA IN CAMPAGNA 2/20(15

Page 47: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

cui risoluzione implica una vera e propriaterapia comportamentale basata su precisiatteggiamenti da assumere nei confrontidel cane e che può essere efficacementesupportata, in molti casi, da ausili farmaco-logici che potranno esservi consigliati dalvostro veterinario di fiducia.

Il cane che non sopporta di stare dasolo in casa già si agita quando vi vedeindossare la giacca o prendere la bor-sa, e durante la vostra assenza, per bre-ve che sia, può continuare ad abbaiaresenza sosta o fare danni agli arredi (ingenere demolisce la porta o distrugge idivani), oppure ancora urinare e defeca-re vicino all'ingresso (la cosiddetta «eli-minazione inappropriata»). Tutto ciò peril cane costituisce un messaggio di an-goscia per la sua solitudine, un'afferma-zione della propria presenza in casa, nonun dispetto nei vostri confronti.

Se al vostro rientro il cane si defilacontrito non è perché «sa di averla fat-ta», ma perché sa che di lì a poco saràpunito. Per assurdo, il cane collega lapunizione solo al fatto che voi rientratein casa, non a quello che ha fatto per me-ritarla, e ogni vostra uscita sarà sempreper lui fonte di angoscia al pensiero diciò che succederà al rientro: l'ansia deri-vante da questa angoscia si esprimeràproprio con i comportamenti distruttiviche vogliamo correggere e nonostante lenostre punizioni non risolveremo mainulla. Tanto più che, essendo lo scopodel cane quello di attirare la vostra atten-zione, pur se in maniera negativa, allapovera bestia andrà bene lo stesso rice-vere un castigo, anche se non sa perché.

L'approccio comportamentale alla ri-soluzione di questi problemi parte appun-to dal togliere importanza al fatto di as-sentarsi da casa e ai fatti correlati; non sideve generare angoscia nel cane enfa-tizzando i preparativi e continuando arassicurarlo: l'atteggiamento che insor-ge in noi spontaneo di salutare e ammo-nire il cane al momento della nostra usci-ta con frasi di commiato («fai il bravo cheadesso usciamo, non fare disastri...») è ilsegnale per l'animale che sta per esserelasciato solo e già questo innesca l'ansia.Anche saluti, effusioni e rassicurazioni almomento del rientro («sono tornato,vieniqui poverino che sei stato da solo!»), dalpunto di vista del cane costituiscono unmessaggio che lui intende come «scam-pato pericolo» e che sottolineano il perio-do di solitudine come un momento da te-mere, oppure pensa di ricevere approva-zione per essersi agitato.

Per non ingenerare angoscia nel ca-ne e innescare quindi le manifestazionidell'ansia da separazione, dobbiamoquindi cercare di ignorarlo sia all'usci-ta che al rientro in casa, evitare le frasidi circostanza e non dargli particolar-

È un errore comunesalutare e coccolareil cane al momento

di uscire o di rientrarein casa: ciò intensifica

nell 'animalel'agitazione collegataalla vostra assenza.

Al contrario, è meglioignorare l'animalecosì che esso inizi-

a dubitaredell'efficacia di tutte

le sue «scene»per attirare la vostra

attenzioneSI

Molti cani, piùin età adulta

che da cuccioli,manifestano

un vero terrorenei confronti

dei temporalie dei botti

o fuochid'artificio.Sembrano

perderela testa e,

se riesconoa uscire di casa,

fuggono in predaal terrore

mente retta, soprattutto se si tratta di unsoggetto di per sé ossessionante nella ri-chiesta di attenzioni. Il cane che conti-nua a saltarvi addosso e ad abbaiare nonva coccolato né sgridato (in entrambi icasi raggiungerebbe il suo scopo che èquello di costringervi a prestargli la vo-stra attenzione), ma semplicementeignorato finché non si sarà zittito e tran-quillizzato: a questo punto dovete sìchiamarlo e ricompensarlo con le vostreattenzioni, che saranno interpretate co-me premio per essersi calmato.

Per lo stesso motivo anche manife-stare disappunto per gli eventuali danniagli arredi o per gli escrementi deposita-ti qua e là durante la vostra assenza ècontroproducente (il cane ottiene il suoscopo perché vi occupate di lui): è diffi-cile, ma bisogna imporsi di ignorare to-talmente i disastri in presenza del cane esoprattutto evitare di farsi vedere mentresi pulisce dove ha sporcato.

La riuscita di questi metodi educativirichiede un impegno costante nell'adotta-re gli accorgimenti suggeriti e può nonriuscire facile con i soggetti adulti ormaicondizionati negativamente dagli erroricommessi in precedenza nella loro edu-cazione, tuttavia oggi possiamo avvaler-ci di ausili farmacologici che aiutano

molto a smorzare lo stato ansioso del ca-ne e quindi permettono una più facile ri-soluzione dei problemi comportamentalilegati all'ansia da separazione. Oltre averi e propri farmaci ansiolitici studiatiper il cane, da usarsi per un periodo limi-tato di tempo e sotto il diretto controllodel veterinario, vi sono in commercioprodotti di libera vendita (reperibili an-che nei negozi specializzati di articoli peranimali) che consistono in semplici pic-coli dispositivi da collegare a una presaelettrica di alimentazione, i quali diffon-dono nell'ambiente particolari sostanze(feromoni materni canini), inavvertibilidal nostro olfatto ma subito riconosciutedal cane come odori rassicuranti legati al-le prime fasi della sua esistenza. L'effettotranquillizzante è notevole, tanto che sene fa uso in tutte le situazioni di probabi-le stress come in caso di trasloco, arrivodi un bimbo, di un nuovo cane o sempli-cemente in occasione di eventi che agita-no notevolmente il cane come i famosibotti di Capodanno. A questo propositovogliamo ricordare un comune erroreche sì compie nel tentativo di calmare icani terrorizzati dai temporali, dagliscoppi dei petardi e dei fuochi artificia-li: con le migliori buone intenzioni si cer-ca di coccolare e rassicurare con carezze,o tenendoli in braccio, i cani spaventati,ma nella loro mente le vostre attenzionisono interpretate come premio per il lorocomportamento allarmato, vale a dire chepensano che sia giusto agitarsi così per-ché più smaniano più ricevono conforto.Occorre invece mostrarsi indifferenti siaalla loro paura che ai rumori che la origi-nano, così da sminuire tutta la faccenda.

Danìela Perniceni

Puntate pubblicate.• Educare correttamente il cucciolo per avereun cane adulto senza problemi (n. I7Z005).• Come prevenire e risolvere i problemi com-portamentali del cane in famiglia (n. 2/2005).

Fine

VITA IN CAMPAGNA 2/2005 PICCOLI ALLEVAMENTI 53

Page 48: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

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Risposte ai lettoriLA COMPLESSA QUESTIONE

DELLA RIPRODUZIONEDELLO STRUZZO

Ho acquistato una coppia di struzzi-In primavera la femmina ha iniziato adeporre le uova che però non ha covato.Il tentativo di usare un 'incubatrice (peruova di gallina) è risultato fallimentarenonostante le uova siano state girategiornalmente e umidificate con unostraccio bagnato.

Per quale motivo la femmina non hacovato? Quali condizioni devono esser-ci nell'incubatrice (temperatura, umidi-tà, tempi, rotazione dell'uovo)?

Rocco ProvenzanoPaese (Treviso)

Come ho scritto sul «Manuale prati-co per l'allevamento dello struzzo» -pubblicato dalle Edizioni L'InformatoreAgrario (16,53 euro, per richiederlo sipuò telefonare allo 045 8010560) - lecondizioni di temperatura e umidità perl'incubazione delle uova di struzzo dif-feriscono molto da quelle di gallina, nonsolo perché hanno una massa di circa 30volte superiore, ma anche per le diversecondizioni ambientali in cui si sono evo-luti gli struzzi (ambienti semi-aridi del-l'Africa meridionale) rispetto alle galli-ne che sono originarie del sottoboscodella giungla indiana.

Ecco allora che per le uova di struzzooccorre diminuire l'umidità ambientaledel locale di incubazione con un condi-zionatore (mentre per le uova di gallina

L'incubazione artificale delle uova distruzzo (cm 16x13, peso di circa 1,6 kg)richiede incubatrici adeguate, bassaumidità e cure assidue (vedi testo)

l'umidità va aumentata). La temperaturaideale per l'incubazione delle uova distruzzo è di 97° Fahrenheit (36,1-36,3°C), con una percentuale di umidità rela-tiva del 20-24%. Il tempo d'incubazioneè di 39-42 giorni durante i quali le uovadevono essere girate ogni 1-2 ore.

Non è possibile ottenere buoni risul-tati con un'incubatrice amatoriale peruova di gallina perché difficilmente ven-gono garantite le condizioni necessariesopra esposte (occorre un'incubatriceprofessionale come quella della foto).

La cova naturale è quasi impossibileda ottenere in un piccolo allevamento. Af-finchè negli struzzi si inneschi l'istinto al-la cova, infatti, sono necessarie molte par-ticolarissime condizioni: ampi spazi, pre-senza di numerose femmine, adeguata ali-mentazione, nido in sabbia nel punto piùasciutto e tranquillo del recinto, ecc.

Per informazioni tecniche riguardo al-l'allevamento e all'incubazione artificia-le delle uova, oltre alla consultazione del

Visto in campagnaNON SI FA COSÌ ^ SI FA COSÌ

Non si solleva mai un cane afferrandolo sotto le ascelle, in special modo se sitratta di un cucciolo di razza pesante: oltre ad arrecare dolore ali'animale, sirischia di lesionare l'articolazione della spalla. Il cane va sollevato sorreggen-dolo con una mono sotto il torace e l'altra sotto le cosce. (Daniela Perniceni)

54 PICCOLI ALLEVAMENTI VITA IN CAMPAGNA 2/2005

Page 49: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

libro sopra citato, il lettore può rivolgersiad Assostruzzi - Via Sabbiuno, 1 - 40011Anzola Emilia (Bologna) - Tei 051736770 - Fax 051 6508170. (FrancescoBudini)

C O N T R O L L O I N D I R I Z Z I A L L'11-1-2005

POLLO: LE CARATTERISTICHEDELLA RAZZA «MORO A SETA»

Vi chiedo notizie circa una razza digallina chiamata «Moro a seta» che hovisto a una fiera e che sono interessataad allevare.

Paola MaccaferriSan Pietro in Casale (Bologna)

La razza di polli «Moro a seta» (co-nosciuta anche come pollo del Mozam-bico o della Guinea) è caratterizzata daun particolare tipo di penne che conferi-scono al piumaggio un aspetto soffice esericeo; questo è dovuto alla particolarestruttura delle penne le cui barbe manca-no di uncini; ne consegue che le pennenon assumono la forma consueta.

Questi polli presentano poi pelle ne-ra con cresta e bargigli di colore nero-violetto. Gli adulti raggiungono il pesomedio di 800 grammi (i maschi in ge-nere pesano un po' di più delle femmi-ne). I piumaggi più diffusi sono in gene-re il bianco, il nero e l'ermellinato (cioèbianco con sfumature nere).

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Esemplari di razza «Moro a seta»

La zona di origine non è nota e alcu-ni ritengono che sia la Cina, l'India o lacosta dell'Africa occidentale.

È una razza rustica e resistente, che sialleva come tutti gli altri polli. Non pro-duce uova in quantità. È molto indicataper la cova e per scopi ornamentali.

E possibile acquistare questa razzapresso:- Allevamento Pinton - Via XX Settem-bre, 13-35010 Perarolo di Vi gonza (Pa-dova) - Tei. e fax 049 8932264;- Botti Fratelli - Via Scorsuro, 7-44100Cocomaro di Focomorto (Ferrara) - Tei.0532 63015. (Maurizio Arduin)

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La difesa dagli animali selvatici degli alberia legname pregiato con protezioni globaliLa protezione globale ha l'obiettivo di escludere completamente la selvaggina dalla zona appena

imboschita, impedendole la libera circolazione entro la piantagione. Questo sistema didifesa (con recinzione meccanica o, nel caso del cervo, anche elettrificata ) permette di proteggere

le piante forestali contro i diversi tipi di danno provocati dagli animali selvatici

Le piantagioni di alberi a legnamepregiato (arboreti da legno) nei primi an-ni dopo l'impianto possono essere dan-neggiate in vario modo dalla fauna selva-tica, come abbiamo visto nell'articolopubblicato sul n 11/2004.

Se i danni superano la soglia di accet-tabilità (qualche albero a ettaro), per di-fendere l'arboreto devono essere messein atto azioni attive di difesa. Nello scor-so numero di gennaio, a pag. 49, abbia-mo visto quali sono i mezzi e le tecnichedi difesa dei singoli alberi (difese indivi-duali). Vediamo ora quali sono, invece,le tecniche di difesa dell'intera superfì-cie (protezione globale).

Si ricorre alla protezione globalequando, a un'analisi dei costi, essa risul-ta più conveniente rispetto alla difesadei singoli individui illustrata sul nume-ro scorso. A tal fine, caso per caso, si de-ve fare un'attenta analisi comparata delcosto delle soluzioni.

A seconda della durata desideratadella protezione globale, e della speciedi animale selvatico dal quale occorredifendere l'arboreto a legname pregiato,si possono scegliere:- la recinzione meccanica (efficace e con-sigliata contro tutti i selvatici presi in con-siderazione in questi articoli: coniglio sel-vatico, lepre, capriolo e cervo), in retetessuta, ripiegata o saldata, cheimpedisce all'animale diaccedere alla zonaminacciata per

un lungo

Coniglio selvatico

periodo di tempo (superiore ai 3 anni);- la recinzione elettrificata (efficace e con-sigliata contro il cervo), con fili di ferroelettrificati, destinata a una protezione dibreve periodo (da qualche mese a 3 anni).

In particolare, la recinzione meccanicaè composta da una rete a maglie esagona-li, quadrate o rettangolari, fissata a deipicchetti di legno e in parte interrata. Lecaratteristiche tecniche di questa recin-zione dipendono dalla o dalle specie diselvaggina da cui ci si vuole difendere(vedi disegni). In generale, la tensionedei fili di sostegno sarà realizzata ogni50 metri per mezzo di un dispositivotenditore. Per interrare la recinzione,con l'ausilio di un aratro forestale mo-novomere si provvedere all'apertura diuna trincea che verrà realizzataprima della posa in operadei picchetti, i qualisono di solito di <i0 cra

- H O c m

60 cm

30 cmRecinzione meccanica controconiglio selvatico e lepre

180 cm

20 cm

120 cm

60 cm

lOcm

castagno o di robinia scortecciati.La recinzione elettrificata è costituita

da fili di acciaio inossidabile fissati condegli isolanti in materiale plastico su deipicchetti di ferro o di legno piantati soli-damente ogni 10 metri (vedi disegno). Inmancanza di corrente elettrica sul postoalla quale allacciarsi a mezzo di appositiapparecchi, l'elettrificazione è assicuratada una batteria a pile secche da 12 voltche assicura un'autonomia di circa 40settimane (consigliamo di evitare gli ac-cumulatori la cui autonomia supera rara-mente le tre settimane). Esistono oggi an-che batterie ricaricate da un pannello fo-tovoltaico.

CONIGLIO SELVATICO E LEPRE:SONO PIÙ EFFICACI

LE RECINZIONI MECCANICHE

Per difendere una piantagione dai lago-morfi (coniglio selvatico e lepre) si uti-lizza una recinzione in rete da 150 cm dialtezza costituita da:- una parte interrata per 30 cm posta inun solco;- una parte fuori terra di 120cm, comprendente unosporto (cioèsporgenza ver-so l'ester-

una

70 cm

Recinzione meccanicacontro capriolo

20 cm

250 cm

225 cm

200 cm

180 cm

120 cm

60 cm

10 cm

Recinzione meccanicacontro cervo

58 AGRICOLTURA BIOLOGICA - AMBIENTE VITA IN CAMPAGNA 2/2005

Page 53: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

Lepre Capriolo Cervo

no) largo 10 cm destinato a impedire ilpassaggio dei conigli selvatici che sonoin grado di scalare la recinzione.

La rete avrà maglie di filo di ferro da1 mm, di forma esagonale (tripla torsio-ne) e di dimensioni inferiori a 36 mmper evitare il passaggio dei coniglietti,(una maglia da 31 mm è preferibile).

La rete sarà fissata su tre fili di tensioneda 3 mm posti a 10 cm, 60 cm e 110 cm dialtezza dal suolo e fissati su dei picchetti di1,50 metri di altezza e distanti 4 metri.

Ricordiamo che una recinzione elet-trica a un filo (piazzato a 7 cm al di so-pra del terreno) oppure a due fili (7 cm e27 cm) è teoricamente un sistema di pro-tezione adatto a difendersi dai danniprovocati dal coniglio selvatico e dallalepre. Purtuttavia, la sua messa in operaè complicata tenuto conto dell'altezzamolto limitata del filo inferiore: è diffi-cile, infatti, garantire un perfetto isola-mento elettrico di questo tipo di recin-zione frequentemente in contatto con lavegetazione erbacea che le sta sotto.

CAPRIOLO: È CONSIGLIABILELA RECINZIONE MECCANICA

Per difendere l'arboreto dal capriolo siutilizza una recinzione in rete da 2 metridi altezza costituita da:- una parte interrata di 20 cm ;- una parte fuori terra di 180cm di altezza, senza spor-to verso l'esterno.

La rete sarà amaglie

130 cm

Recinzione elettrificatacontro cervo

uguali annodate o saldate da 15 cm di la-to, in filo di ferro da 2 mm di diametro.

Essa sarà fissata a quattro fili di ten-sione da 3 millimetri di diametro posti a10 cm, 60 cm, 120 cm, e 180 cm di al-tezza su dei picchetti di legno da 2,30metri di altezza, di 10-12 cm di diame-tro e distanti 4 metri Q),

CERVO: VANNO BENE SIALA RECINZIONE MECCANICACHE QUELLA ELETTRIFICATA

Recinzione meccanica. Per difenderel'arboreto dai cervi occorre una recin-zione in rete con filo spinato da 270 cmdi altezza, costituita da:- una parte interrata di 20 cm;- una palle fuori terra di 180 cm di altezza;- tre fili spinati fissati rispettivamente a200 cm, 225 cm e 250 cm di altezza, al-l'estremità dei picchetti di legno.

La rete sarà in maglie di filo di ferroda 1 mm di diametro, sia di forma esa-gonale (triplice torsione) e di dimensio-ni inferiori a 36 mm, sia di forma qua-drata e di 50 mm di lato.

Essa sarà fissata a quattro fili di ten-sione da 3 mm di diametro, posti a 10cm, 60 cm, 120 cm e 180 cm di altezza(come nel caso di una chiudenda pesan-te contro il capriolo) su dei pali di legnodi 3 metri di altezza, da 10-12 cm di dia-metro e distanti 4 metri.

Recinzione elettrificata. Contro il cervoè efficace anche una recinzione elettrifi-cata a tre fili (non lo è, invece, contro ilcapriolo che ha dimostrato di riuscire asuperarla facilmente).

Essa si compone di fili in cavo galva-nizzato di 1,4 mm di diametro posti ri-spettivamente a 40 cm, 90 cm e 130 cmdi altezza. La posa di un filo supplemen-tare non elettrificato a 20 cm da terra au-menta l'efficacia della chiudenda. Infat-ti il cervo subisce un forte shoc elettricose tocca nello stesso tempo l'uno dei filielettrici ed il filo di messa a terra.

A. Ricordiamo che l'efficacia di unai—\ recinzione elettrica dipende princi-palmente dal suo isolamento. E da evita-re in modo imperativo ogni messa amassa a causa della vegetazione che en-

tra in contatto con i fili e si deve stare at-tenti a riparare prontamente i danni lega-ti a eventuali cadute di rami.

Questa recinzione è una soluzioneeconomica, a condizione di non doverfalciare l'erba sotto le linee. Si devepertanto prevedere una manutenzionechimica annuale (per esempio con di-serbanti a base di glifosate) su una lar-ghezza di 1-1,50 metri da ambo le par-ti del filo. Se non è stata prevista al mo-mento dell'installazione, i costi dellamanutenzione manuale possono rapi-damente superare i costi di installazio-ne della recinzione.

La posa è consigliata al bordo di stra-de carrozzabili, in zone di prateria o supassaggi realizzati attraverso il sottoboscoentro delle aperture di almeno 7 metri dilarghezza perfettamente decespugliateper permettere il passaggio di un trattoree della sua attrezzatura di manutenzioneda una parte e dall'altra della linea.

Nel caso di dispositivi che comporta-no una grande lunghezza dei fili, è beneutilizzare due batterie, la prima che ali-menta il filo in basso e la seconda il o ifili in alto.

Se è impossibile sorvegliare la chiu-denda per mancanza di tempo o di per-sonale disponibile, è meglio scegliere larecinzione meccanica.

Giustino Mezzalira

(') Si può adottare anche una recinzione «leg-gera» di 170 cm di altezza costituita da: unaparte interrata di 20 cm; una parte aerea di150 cm di altezza, senza sporto; 1 filo spinatofissato a 150 cm di altezza, all'estremità deipicchetti di legno. La rete sarà fissata a tre fi-li di tensione da 3 mm posti a 10 cm, 70 cm,e 130 cm di altezza su dei picchetti in legno di2 metri di altezza e distanti 4 metri.

Puntate pubblicate.• 1 danni provocati dalla fauna selvatica al-la chioma degli alberi a legname pregiato(n. 11/2004).• La difesa degli alberi a legname pregiatoper mezzo delle protezioni individuali (n. 1/2005).• La difesa dagli animali selvatici degli al-beri a legname pregiato con protezioni glo-bali (n. 2/2005).

Fine

VITA IN CAMPAGNA 2/2005 AGRICOLTURA BIOLOGICA - AMBIENTE 59

Page 54: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

Le più note piante spontanee di stagione:il favagello (Ranunculus ficaria)

Questa specie, assai facile da riconoscere, si sviluppa precocemente e rende disponibili le sue tenerefoglie da gennaio (al sud) fino a maggio. Una decina di foglie per persona sono una buona

dose per l'insalata. Può essere consumata anche come verdura cotta

II favagello (Ranunculusficaria) cresce general-mente in ambienti coltivatiquali campi e orti, ma an-che lungo i fossi, ai margi-ni dei boschi o in boschi

radi, formando delle chiazze di verdeche poi si coprono di fiori gialli. Questapiantina compete con le altre specie,spontanee e coltivate, non per una cre-scita vigorosa, ma per la sua precocità.A seconda della zona, infatti, si può tro-vare il favagello in fiore già a gennaio (alsud), prima che le altre piante prendanoil sopravvento. Poco dopo la fioriturasparisce alla vista, ma si conserva con isuoi organi sotterranei e lo ritroveretel'anno successivo esattamente dovel'avevate lasciato l'anno prima.

Per occupare questa nicchia ecologi-ca (crescita precoce), il favagello ha do-vuto sviluppare la capacità di resistere alfreddo. Ciò rende questa specie preziosaper il raccoglitore di piante spontaneeche d'inverno non ha molte alternativeoltre al favagello e alla stellarla (descrit-ta nel numero di gennaio a pag. 56). Ri-cordiamo che il favagello ama i terrenifreschi e calcarei.

LE PARTI RACCOLTE E L'USO

Le foglie, prima o durante la fiori-tura. Dopo la fioritura le foglie divengo-no via via più acri: per questo vanno rac-colte solo prima e durante la fiorituraquando il sapore acre è più attenuato,anche se pur sempre presente, special-mente se le foglie si assaggiano scondi-te. Ciononostante, condite e unite ad al-tre specie più blande, inclusa la lattugacoltivata, costituiscono delle ottime in-salate.

Vista l'abbondanza di foglie nei luo-ghi dove cresce il favagello e vista laquantità modesta che ne serve per l'insa-lata (va miscelato ad altre specie), è con-sigliabile scegliere solo le foglie miglio-ri, più giovani, tenere e pulite.

Una decina di foglie per persona(raccolte in pochi secondi) sono unabuona dose per l'insalata. Qualche fo-glia si può inserire nel panino, per esem-pio col formaggio, al quale da sapore efreschezza (la consistenza un po' carno-sa rende le foglie del favagello partico-larmente adatte a questo uso).

Piante di favagello-A sviluppatesi precocemente nel frutteto, prima che gli alberigermoglino e ombreggino il terreno. Il favagello si riconosce per le foglie-^ cuo-riformi (cordate), un po' carnose, lucide, ma non lisce, anzi quasi bollose, con ve-nature marcate, di un verde intenso ma non uniforme e spesso con una caratteri-stica macchia scura; le foglie sono riunite in una rosetta basale (non ci sono fo-glie sullo stelo che porta il fiore). I fiori-C, di tre o quattro centimetri di diame-tro, hanno un gambo di 10 cm o meno, sono gialli e caratteristici delleRanuncolacee. Di solito hanno almeno otto petali, che però possono arrivare aun numero molto superiore, gialli sopra e verdastri sotto. Ma la caratteristica piùtipica del favagello è la radice-D tuberosa

Alcuni cenni di storia e folklore

II favagello è originario dell'Europa da dove è stato poi importato in altri con-tinenti, tra i quali l'America. Appartenendo a una famiglia di piante tossiche(le Ranuncolacee) è stato, e spesso ancora è, considerato ingiustamente tossi-co, invece le foglie tenere primaverili sono un'ottima verdura precoce.In Europa esisteva l'usanza di coprire la vegetazione del favagello con dellasegatura o con foglie secche per provocare l'eziolatura (imbianchimento) del-le foglie, rendendole più tenere e meno acri.Nel medioevo si conoscevano già le sue proprietà curative nei confronti delleemorroìdi. Esisteva, infatti, la teoria della «segnatura» secondo la quale la for-ma di alcune parti di pianta richiamava gli organi del corpo che la pianta stes-sa avrebbe curato. Qualcuno vide così la forma delle emorroidi nelle radici tu-berose del favagello. Le proprietà antiemorroidali del favagello sono poi stateconfermate dalla medicina moderna.In passato si credeva che un infuso di foglie di favagello nel vino, dolcificatocol miele, inducesse buoni sogni.

60 AGRICOLI LRA BIOLOGICA - AMBIENTE VITA IN CAMPAGNA 2/2005

Page 55: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

Se intendete cuocerlo, sempre in mi-scela con altre specie, potete raccoglierequalche foglia in più.

I fiori. Raccolti interi prima che siaprano, oppure i soli petali quando il fio-re è aperto, possono essere uniti all'insa-lata. I boccioli fiorali, ancora ben chiusi,possono anche essere conservati sot-t'aceto a mo' dei capperi, anche se il sa-pore è decisamente diverso.

L'IMPIEGO IN CUCINA

L'impiego più comune del favagelloè crudo in insalata. Le foglioline piùgiovani (quelle in cima) sono abbastan-za piccole da non necessitare di esserespezzettate in pezzi più piccoli. Quelleun po' più grandi possono essere spez-zettate o tagliate in pezzi non troppograndi, per favorirne la miscelazionecon altre specie. Infatti, visto il saporetendenzialmente «forte» del favagello, èbene che l'insalata contenga altre speciedi sapore più blando in miscela. La stel-laria (illustrata nel numero scorso) èperfetta per questo uso dato il suo sapo-re delicato e visto che il suo periodo dicrescita include quello del favagello.

Quando lavate le foglie del favagello,fatele asciugare bene prima di spezzet-tarle e unirle al resto delle verdure, altri-menti la loro superficie lucida e bagnatafa appiccicare i pezzetti tra di loro a mo'di ventosa, rendendone difficile la mi-scelazione nel piatto.

I boccioli di favagello possono esse-re miscelati al resto dell'insalata. E se sivuole ottenere un effetto decorativo, sipuò lasciare cadere qualche petalo delfiore di favagello sull'insalata dopo chequesta è stata condita e mescolata.

Per preparare i boccioli sott'aceto sipuò impiegare una comune ricetta comeper i capperi. I boccioli sott'aceto posso-no essere usati come si fa con i capperi,in insalata o in sughi e salse.

Come verdura cotta, si possono bol-lire anche le foglie un po' meno giovanie più grandi, sempre in miscela con altrespecie. Appena le verdure sono cotte,scolatele e gettate l'acqua che potrebbeessere un po' acre.

Se invece impiegate il favagello nelleminestre, usate solo le foglioline picco-le e tenere.

LA CONSERVAZIONE

Se raccogliete una quantità di fava-gello necessaria per tutta la settimana,conservatelo in un panno leggermenteumido in frigorifero, come descritto nelnumero scorso per la stellaria: in questomodo il favagello si conserva molto be-ne, senza ingiallire.

Attenzione!

Quando si consuma un cibo nuovo per la prima volta, è sempre bene comin-ciare con quantitativi molto bassi, per assicurarsi dì non avere allergie o in-compatibilità personali con l'alimento. Questo vale per tutti i cibi in generalee quindi anche per le piante descritte in questi articoli.Il favagello appartiene a una famiglia di piante generalmente tossiche. Lasua commestibilità, pertanto, costituisce una eccezione tra le Ranuncolacee.Questo non deve spaventare: anche le patate, i pomodori, i peperoni e le me-lanzane appartengono a una famiglia estremamente tossica: consumare fogliedi melanzana, foglie e frutti immaturi di pomodoro o patate verdi potrebbe por-tare a gravi intossicazioni.Pur essendo commestibili, le foglie di favagello contengono delle sostanze chead alte dosi possono essere irritanti: per questo bisogna evitarne consumi ec-cessivi. Soprattutto vanno evitate le foglie più vecchie o quelle raccolte dopola fioritura.Non consumate i semi di favagello: possono essere tossici.I fiori di favagello sì possono confondere con quelli dì altre piante, della stes-sa famiglia o meno. Raccogliete perciò solo i fiori e le foglie del favagello che,per la sua combinazione di foglie, fiorì e radici tuberose, non può essere con-fuso con altre specie. Esistono, infatti, altri ranuncoli (velenosi) con fiori gial-li e bulbi o organi sotterranei, ma le foglie, il portamento della pianta e la for-ma degli organi sotterranei sono molto diversi.

I

II favagello può essere consumatoanche come verdura cotta

LE PROPRIETÀ NUTRITIVE

Non si conosce molto delle proprietànutritive del favagello, ma si sa che è ric-co di vitamina C e veniva usato in passa-to come antiscorbutico. Il favagello haproprietà vescicatorie (cioè richiamasangue in superficie con possibili forma-zioni di vesciche) e antiemorragiche, manon è molto usato in fitoterapia.

La radice tuberosa contiene acido fi-carico e veniva utilizzata per alleviare ildolore delle emorroidi e per guarirle,grazie alle sue proprietà astringenti.

LE RICETTE

Qualunque ricetta per l'insalata ola verdura cotta va bene. Provate la ri-cetta fornita sul numero scorso per lastellaria, sostituendo il favagello al cre-

Le curiosità

// nome del genere Ranunculus sem-bra derivare da rana, per i luoghifreschi e frequentati da rane dovespesso crescono le Ranuncolacee.Il nome della specie, ficaria, derivadalla forma di fico dei tuberi radica-li (ci vuole fantasia!).Sembra che al buio le sostanze tos-siche delle Ranuncolacee (princi-palmente la protoanemonina) non siformino. Per questo si usava eziolare(far crescere al buio) il favagello checosì diveniva meno acre.I fiori del favagello sono visitati dal-le api che, in quel periodo (fine in-verno-inizio primavera), non han-no molti altri fiori a disposizione.Secondo alcuni autori, anche le ra-dici tuberose del favagello possonoessere usate cotte brevemente in ac-qua salata fino a che divengono tene-re, poi scolate e ripassate in padel-la con un pò ' di besciamella, oppuremesse sott'aceto.

I fiorì del favagello si aprono coltempo buono, dalle 9 alle 17 circa.

scione. Magari aggiungete qualche boc-ciolo di favagello, fresco o sott'aceto equalche petalo per decorare il tutto.

Adolfo Rosati

Puntate pubblicate.• Stellaria (n. 1/2005), favagello (n. 2/2005).Prossimamente.• Olmo, robinia, amaranto, chenopodio, por-tulaca, galinsoga, diplotaxis, sonchus, bardana.

VITA IN CAMPAGNA 2/2005 AGRICOLTURA BIOLOGICA - AMBIENTE 61

Page 56: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

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di terra

rurco Silvestre)firma i suoi terriccicon la qualità,sempre.

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Risposte ai lettoriLARVE E MOSCERINI

NEL COMPOST

// compostatore di cui allego foto, infunzione da giugno (sempre alimentatocon erba di sfalcio, foglie e scarti di or-taggi e frutta soltanto), circa due mesi fasi era riempito di vermi scuri, che ho eli-minato con Gentofos G8, attribuendoli aqualche prugna caduta e marcita a ter-ra. Ora da qualche tempo è pieno di mo-scerini.

Tutto questo è normale oppure devomodificare qualcosa nella gestione diquesta attrezzatura?

Gaidolfi GilbertoSalsomaggiore Terme (Parma)

La maggior parte delle larve che sitrovano nel compost si nutrono di restivegetali (sono dette detritivore) e quindinon creano preoccupazioni per le coltu-re che verranno concimate, specialmen-te se prima di impiegare il compost lo sivaglia (cioè lo si setaccia). Quindi è del

A tutto sconsigliabile usare disinfe-stanti che rendono molto diffìcile

anche l'indispensabile attività di trasfor-mazione compiuta dai lombrichi.

Come detto, al momento della setac-ciatura (setaccio con maglie di cm lxlcm) è sufficiente allontanare le larve oaltri insetti visibili./\ Per quanto riguarda la presenza di

L A moscerini è bene evitare di intro-durre nel compost frutti malati e guastiche alcuni tecnici sconsigliano di inseri-re nel compost anche per la possibilità didiffondere malattie, soprattutto se ilcompostaggio non viene eseguito cor-rettamente.

Ricordiamo che per produrre uncompost di buona qualità, bisogna, tra lealtre cose, che i materiali di partenzasiano ben triturati e che quelli che con-tengono più acqua (per esempio i residuidi cucina), vengano mescolati accurata-mente con altri più asciutti (foglie, pa-glie, ecc). (Redazione)

UN ABETE COLPITODAL FULMINE

Lo scorso agosto, durante un fortetemporale estivo, un fulmine ha colpitoun abete che si trova fuori dalla baita incui passo le mie vacanze, in una locali-tà montana. L'albero colpito è alto cir-ca 25 metri e ha un diametro di circa 60centimetri. Il fulmine l'ha colpito a me-tà e si vede un netto taglio nella cortec-cia da lì fino in basso (in alcuni punti iltaglio ha una profondità di 5 cm).

Secondo voi l'abete è ormai destina-to a morire e quindi va tagliato, oppuree 'è qualcosa che si può fare per tenerlocosì coni'è?

Loredana AlippiValmadrera (Lecco)

La compostiera del nostro lettore

Immagine ravvicinata del dannoprovocato da un fulmine a un

maestoso abete rosso

L'albero colpito dal fulmine è unabete rosso (Picea excelsa) ormai matu-ro, ma ancora in grado di vivere moltianni.

La traccia della ferita sembra abba-stanza verticale, e quindi non tale dacompromettere la circolazione della lin-fa. È prevedibile che la pianta resti a lun-go in buono stato vegetativo, ma sarà ne-cessario tenere controllata la lunga feri-ta per verificare se inizia a rimarginarenell'arco del prossimo anno.

Il pericolo è più quello di indeboli-mento dell'albero per marcescenza dellegno in corrispondenza della ferita (nelqual caso occorrerà far verificare da unesperto lo stato del legno per decidere leeventuali cure del marciume o l'abbatti-mento dell'albero per motivi di sicurez-za), piuttosto che quello di un indeboli-mento vegetativo per il trauma causatodal fulmine. (Vittorio Mascagno)

6 2 AGAGRICOLTURA BIOLOGICA - AMBIENTE VITA IN CAMPAGNA 2/20(15

Page 57: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

TURISMO RURALE

La mozzarella di bufala,dalle paludi a regina della nostra tavolaNelle aree paludose della Campania e del Lazio trova i suoi natali uno straordinario prodotto caseario

che non ha eguali, la mozzarella di bufala. Questa squisitezza per il palato è il frutto dellalavorazione del latte di bufala, un bovino introdotto e allevato nel nostro Paese già in epoca preromana.

Assaporiamola e conosciamo più da vicino la sua meravigliosa e inconfondibile terra d'origine

Come ogni specialità agroalimentaredi lontana tradizione, anche la mozza-rella di bufala deve la propria uni-cità alla combinazione di eventistorici, ambientali, tecnologicied economici che si sono inse-guiti nel tempo fin da quando,sembra in epoca preromana, ibufali furono introdotti e alle-vati in Italia, grazie alla lorostraordinaria sobrietà ali-mentare e al loro ambientedi vita preferito: le zone pa-ludose.

E come è accaduto per tan-ti altri preziosi capolavori ga-stronomici arrivati fino a noidalla secolare esperienza con-tadina, anche la mozzarella dibufala è stata per lungo tempoun sottoprodotto della assai piùfiorente industria della «provatura»(cioè della provola, spesso affumicataper allungarne la conservazione), a cau-sa della sua brevissima conservazioneche ne limitava il quantitativo prodotto esoprattutto l'area di consumo.

Solo con le moderne vie di comuni-cazione e con i moderni sistemi di con-fezionamento, è ormai possibile gustarequesta squisitezza anche in luoghi mol-to distanti dalla zona di produzione, nonsolo in Italia, ma addirittura all'esterodove arriva circa il 15% della produzio-ne, un terzo del quale in Paesi che nonfanno parte dell'Unione europea.

LE ORIGINI DELLA MOZZARELLAE LE FASI DELLA SUA

LAVORAZIONE

Negli antichi dizionari la denomina-zione «mozza» o «mozzarella» era consi-derata sinonimo di «provatura»; si adot-tava l'ima o l'altra a seconda delle abitu-dini locali, già allora con uso del terminemozza o mozzarella nell'area campana,mentre a Roma era appunto provatura. Equella che oggi chiamiamo mozzarellaera spesso definita «provatura fresca», aricordare che il punto di arrivo della lavo-razione, quello più serbevole e diffuso,era ciò che oggi chiamiamo provola.

La mozzarella di bufalaè un vero e proprio capolavoro

gastronomico delle umidecampagne del nostro sud.

Al palato questoformaggio si presenta

con un dominante profumodi panna che vira

ali 'acidulo. Consistenzae sapore, data la freschezza

e la breve «vita» di questaspecialità, varianovelocemente: nelle

prime ore prevale unaconsistenza elastica che

vìa vìa tende alfondente

FROSINONE

LATINA LAZIO

SALERNO '. S. Lucia di Baltibsclia

Palìnuro

L'area dì produzione della mozzarella di bufala interessa due regioni: laCampania (province di Benevento, Caserta, Napoli e Salerno) e il Lazio (pro-vince di Frosìnone, Latina e Roma)

VITA IN CAMPAGNA 2/20115 TURISMO RURAJ.E 63

Page 58: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

Ma perché mozzarella? Perché la la-vorazione di questo straordinario pro-dotto caseario prevede, nella sua esecu-zione artigianale, la «mozzatura» conindice e pollice della pasta filata, per ri-cavarne il formato definitivo, che poipuò essere plasmato in forma ovale divaria dimensione (dai 20 agli 800 gram-mi) oppure allungato e poi intrecciatocon inconfondibili gesti maturati da lun-ga esperienza. Ma qui siamo già quasi altermine della lavorazione... seguirà lasalatura e poi la mozzarella di bufala sa-rà pronta!

Le precedenti fasi della lavorazioneprevedono la consegna al caseificio dellatte (intero ed esclusivamente di bufa-la) non più tardi di 12 ore dalla mungi-tura, la sua coagulazione (che dura cir-ca mezz'ora) a una temperatura com-presa fra i 34 e i 38° C, la rottura e lamaturazione della cagliata (quest'ulti-ma può durare dalle quattro alle ottoore, influendo in misura decisiva sullaqualità del prodotto), la filatura in acquabollente (importantissima per la resadel prodotto finito e per l'effetto sullasua consistenza). Poi, come già ricorda-to, la formatura e la salatura (anche que-sta determinante per la futura «persona-lità» della mozzarella).

QUESTO CAPOLAVOROGASTRONOMICO

È UNA PRELIBATEZZAPER IL PALATO

Alla degustazione la mozzarella dibufala evidenzia caratteristiche assolu-tamente uniche, con un dominante pro-fumo di panna che vira all'acidulo e unleggero accenno olfattivo che ricorda ilmuschio. Consistenza e sapore, data lafreschezza e la breve «vita» di questaspecialità (conservazione al fresco im-mersa nel liquido di governo), variano

velocemente. Nelle prime ore prevaleuna consistenza elastica che via via ten-de al fondente.

Completando la carta di identità del-la mozzarella di bufala, è bene ricordareche, rispetto al latte vaccino, il latte dibufala ha un contenuto superiore digrasso e di proteine: il grasso è media-mente pari al 7-8% (nel latte vaccino3,5%) e le proteine si attestano sul 4-4,5% (nel latte vaccino 2,7%). Questadiversità non influisce soltanto sul gustoe sulla consistenza; ha infatti un ruolofondamentale anche nella resa alla ca-seificazione: da un quintale di latte dibufala si ottengono 22-25 kg di mozza-rella, cioè quasi il doppio di quanti se nepossono ottenere con il latte vaccino.

CONOSCIAMO DA VICINOIL BUFALO, UN ANIMALEINTELLIGENTE E DALLA

DIETA FRUGALE

Fin qui abbiamo raccontato il prodot-to, ma la storia della mozzarella di bufa-la è anche la storia di un animale dallecaratteristiche molto particolari e di am-bienti naturali che sono cambiati neltempo, con profonde trasformazioni an-che di natura economica e sociale delterritorio.

A proposito delle caratteristiche delbufalo sono eloquenti alcuni passi di an-tichi trattati di zoologia che lo descrivo-no totalmente indifferente a tutto ciò chenon sia acqua o cibo, e, quanto a cibo, lasua preferenza è per le erbe più dure einsipide.

Ma al tempo stesso è un animale in-telligente, capace di riconoscere imme-diatamente la chiamata per accorrere al-la mungitura, come accadeva negli alle-vamenti del passato.

Quanto all'ambiente di vita, le ripe-tute ipotesi secondo cui la bonifica, sot-

La tuteladel marchio Dopdi questaprelibatezza è affidataal Consorzioper la tuteladel formaggiomozzarella di bufalacampana; vedi il suologo qui sotto

La mozzarella di bufala prevede, nella sua lavorazioneartigianale, la cosiddetta «mozzatura» con indice e pol-lice deità pasta filata, per ricavarne il caraneristicoformato definitivo

I bufali sono animali dal! 'alimentazioneparticolarmente frugale; quanto a cibo,infatti, preferiscono le erbe più dure einsipide dei pascoli

traendo suolo alla palude in favore del-l'agricoltura, avrebbe decretato la finedell'allevamento bufalino sono statepuntualmente smentite, ed oggi, sia pu-re in recinti forniti della necessaria dota-zione di acqua, si allevano in Italia (se-condo il censimento Istat del 2.000) cir-ca 182.000 capi di bufali, tre quarti deiquali in Campania, soprattutto in pro-vincia di Caserta.

LA MOZZARELLA DI BUFALAÈ UN PRODOTTO

A DENOMINAZIONED'ORIGINE PROTETTA

Con Regolamento CE/1107/96, lamozzarella di bufala ha ottenuto dal-l'Unione europea il riconoscimento del-la Denominazione d'origine protetta(Dop), dopo avere ottenuto, nel 1988, ilriconoscimento della Denominazioned'origine. L'area di produzione interes-sa due regioni: la Campania (province diBenevento, Caserta, Napoli e Salerno) eil Lazio (province di Frosinone, Latina eRoma).

La produzione annua è nell'ordinedelle 28.000 tonnellate. La tutela delmarchio Dop è affidata al Consorzio perla tutela del formaggio mozzarella di bu-fala campana con sede a San Nicola laStrada, in provincia di Caserta (www.mozzarelladop.it).

ECCO COME DEGUSTAREQUESTA PRELIBATEZZA

Molti ritengono che si debba apprez-zare il gusto prezioso della mozzarelladi bufala tal quale, consumandola rigo-rosamente a temperatura ambiente o, seconservata in frigorifero, immergendolaper qualche minuto in acqua tiepida perrestituirle tutto il profumo e il sapore.

Ma non si può dimenticare che lamozzarella di bufala è ingrediente obbli-

64 TURISMO RURALE VITA IN CAMPAGNA 2/2005

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gato di quella vera e propria bandieradella cucina italiana che è la pizza napo-letana, per la quale è stato recentementerichiesto, da due associazioni di pizzaio-li napoletani, il riconoscimento da partedell'Unione europea come specialità tra-dizionale garantita (stg) a tutela della ri-cetta della vera pizza napoletana.

La versione «Margherita extra», se-condo il disciplinare di preparazione, de-ve appunto essere preparata con la moz-zarella di bufala campana Dop, basilicofresco, pomodoro (pelato e, preferibil-mente, fresco) e olio extravergine di oli-va. Il Consorzio di tutela della mozzarel-la di bufala campana ha creato, a tutela diquesta specialità, il marchio «Quipizza»con il quale distinguere i ristoranti doveè appunto possibile degustare la PizzaMargherita nella sua versione autentica.

Ma la mozzarella di bufala, in cucina,non è soltanto pizza: il suo gusto incon-fondibile trionfa in un grande assorti-mento di antipasti (bruschette, crostini,spiedini con salumi, ortaggi e frutta),primi e secondi piatti (minestre, pasteasciutte e soprattutto sformati), insalate(come la ormai diffusa «Caprese»).

UN TERRITORIO RICCODI MERAVIGLIOSI PAESAGGINATURALI, STORIA E ARTE

L'area di produzione della mozzarel-la di bufala è anche ricca di storia, arte emeravigliosi paesaggi naturali. E co-minciamo proprio dalla natura... protet-ta da due parchi nazionali.

Uno «storico» è stato istituito nel1934, intorno al promontorio del Circeo,abbracciando un tratto di pianura litoraneatra Anzio, Latina e Terracina, per salva-guardare un ambiente palustre che inquell'epoca, per effetto della bonifica, sta-va scomparendo definitivamente. È il Par-co nazionale del Circeo, che si estendeper 8.500 ettari, interessando anche l'iso-la di Zannone, con particolare ricchezza diavifauna (25 specie, fra cui i rari falco pel-legrino, falco pescatore, aquila di mare,gru, fenicottero e spatola), ma caratteriz-zato anche da importanti presenze di

mammiferi, rettili, anfibi, pesci (di acquasia dolce che salmastra) e insetti.

In questa zona è stato istituito un«Parco letterario» intitolato ad Omero eispirato ai luoghi, cantati nell'Odissea,della sosta di Ulisse presso la maga Cir-ce. Fra questi, merita particolare atten-zione il Lago di Fogliano, con le sue riveche più ricordano le paludi ormai cancel-late dalla bonifica, e la Villa Inglese (co-sì denominata per lo stile della costruzio-ne), circondata da un parco in cui furonointrodotte, dalla nobile famiglia dei Cae-tani, preziose specie botaniche esotiche;nei pressi è facile incontrare mandrie dibufale.

L'altro è il Parco nazionale del Ci-lento e del Vallo di Diano, istituito nel1991 su una estensione di oltre 180 mi-la ettari, in provincia di Salerno, fra ilmare e l'Appennino Campano. Abbrac-cia tanti luoghi della storia e del mito,come il Capo Palinuro, le colonie grechedi Elea e Paestum, la Certosa di Padula.Anche qui è l'avifauna ad offrire le pre-senze più rare e importanti, come quelladell'aquila reale, della coturnice e delgracchio corallino. Fra i mammiferi, ol-tre alla volpe, al cinghiale, alla martorae al tasso, ci sono rare presenze anchedel lupo. Da segnalare alcune speciedella flora tipica locale, ormai molto cir-coscritte, come la Primula palinuri e laGenista cilentina.

Quella che oggi ricordiamo comePaestum (nome attribuito dai Romanidopo la conquista, nel 273 a.C.) era pri-ma la città di Poseidonia, fondata da co-loni greci di Sibari nel VII secolo a.C.La fortuna commerciale di questa città ela ricchezza dei suoi abitanti sono testi-moniate soprattutto dai tre grandi templiche dominano il parco archeologico cheoggi possiamo visitare, eretti fra il VI eil V secolo a.C: il tempio di Cerere (inorigine dedicato ad Atena e poi a Cererein epoca Romana), la Basilica e il tem-pio di Nettuno (forse il più bello e il me-glio conservato fra i templi dorici del-l'antica Grecia). Anche sotto l'ammini-strazione romana, Paestum ebbe un pe-riodo di ricchezza e di sviluppo urbani-stico (foro, terme, anfiteatro). Poi seguìla decadenza, causata anche dalle allu-vioni e dall'impaludamento progressivodel territorio che condusse al suo defini-tivo abbandono (IX secolo), durato fino

mi Mozzarella di Bufala Campana D.O.R

La mozzarella di bu-fala è ingrediente ob-bligato di uno dei

sìmboli della cucina italiana: la pizza napoletana. Atutela della pizza «Margherita extra» è stato creato ilmarchio «Quipizza» (vedi sopra) con il quale sì pos-sono distinguere i ristoranti dove è possibile degusta-re la pizza margherita nella sua versione autentica

Alcuni agriturismidove è possibile soggiornare

Presentando la «CartaVerde» avrete diritto finoal 31-12-2005 allo scontosegnalato per voi e i vostrifamiliari sul listino prezzidell 'azienda.

• Agriturismo L'Anfora - Via Sabatella,10 - 84063 Paestum (Salerno) - Tei. 0828871226 - Fax 0828 351072. Sconto del10% in alta stagione con soggiorno mi-nimo di 7 giorni.• Agriturismo Le Canterelle - ContradaLe Camerelle - Strada Provinciale Bene-vento Pietralcina - 82100 Benevento -Tei. 0824 311426 - Fax 0824 28471.Sconto del 10%.• Agriturismo Le Tore - Via Pontone, 43- 80061 Massa Lubrense (Napoli) - Tei.081 8080637 - Fax 081 5330819. Scontodel 10%.• Agriturismo Sellano - Via Seliano -84063 Paestum (Salerno) - Tei. e fax0828 723634. Sconto del 10%.• Antica Masseria La Morella - StradaProvinciale, 8 - 84090 S. Lucia di Batti-paglia (Salerno) - Tei. e fax 0828 51008.• Villa Madide - S.S. Domitiana, 18 -81030 Cellole (Caserta) - Tei. 0823932088-Fax 0823 932134.

al 1.700. Oggi la piana di Paestum è ca-ratterizzata da un'agricoltura molto fio-rente, non solo per gli allevamenti di bu-fale e la produzione di mozzarella, maanche per le colture ortofrutticole, fra lequali ricordiamo il carciofo che ha re-centemente ottenuto il riconoscimentoIgp (Indicazione geografica protetta)dall'Unione europea.

La visita ai luoghi della mozzarella dibufala non può, infine, dimenticare unagita nella penisola Sorrentina, non soloper le pittoresche località balneari, ma an-che per la degustazione dell'olio extraver-gine d'oliva Dop «Penisola Sorrentina» edei limoni Igp «Costa d'Amalfi» e «diSorrento».

Da non dimenticare poi una gita allaReggia di Caserta (seconda metà del Set-tecento); del complesso progetto facevaparte anche la tenuta di Carditello ove l'al-levamento delle bufale fu realizzato conprogrammi di miglioramento genetico e dirazionalizzazione organizzativa ottenendoimportanti progressi nella produttività, co-me testimoniato dalle puntuali annotazio-ni dell'epoca custodite negli archivi reali.

Giorgio Lo Sardo

Foto del Consorzio per la tutela del formaggio mozzarella dibufala campana.

I CONTROLLO INDIRIZZI JIL 10-1-2005

VITA IN CAMPAGNA 2/2005 TURISMO RURALE 65

Page 60: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

La Borsa internazionale del turismo (Bit)apre le porte al turismo rurale

A Milano, dal 12 al 15 febbraio 2005, all'interno della Bit si tiene per la prima volta Bit Green,un salone dedicato alla valorizzazione del turismo rurale. Le Edizioni L'Informatore Agrario all'interno

di Bit Green organizzano uno spazio denominato «Vita in campagna» dove sono presentate, in formaanimata, alcune attività che si svolgono in un'azienda agrituristica, in particolare l'animazione didattica

Dal 12 al 15 febbraio 2005 alla Fieradi Milano si svolge, come tradizione, laBit (Borsa internazionale del turismo), lapiù importante fiera italiana del turismo,giunta alla 25a edizione. La novità diquest'anno è rappresentata da un nuovosalone, denominato Bit Green (organiz-zato da Edizioni L'Informatore Agrario eSoluzioni Omnia Media di Verona), de-dicato al turismo rurale in genere e allavalorizzazione di tutte le attività didatti-che, culturali e ricreative che si svolgononelle aziende agricole.

Il salone Bit Green è dunque incentra-to sulle nuove opportunità che l'aziendaagricola può avere per aumentare il red-dito a seguito del diffondersi del turismorurale (agriturismo, bed&breakfast, ecc.)e della vendita diretta di prodotti agrico-li. Ma è il mondo della scuola il destina-tario privilegiato di molte delle proposteraccolte in Bit Green: le fattorie didatti-che e i parchi naturali opportunamenteattrezzati rappresentano infatti un mo-mento importante nel processo formati-vo, dando la possibilità a tutti i bambinidi sperimentare direttamente il rapportocon la natura e con la produzione agrico-la del nostro territorio. Le fattorie didat-tiche, in particolare, sono uno spazio nelquale i bambini si sentono a loro agio esi divertono e dove, grazie a proposte dif-

• y:

In alto. Sono in costante aumento leaziende agricole che aprono le loro por-te alle scuole. Si conta che in Italia visiano circa 600 fattorie didattiche. A de-stra. Le aziende agrituristiche non offro-no solo cibo e posti letto per i turisti maanche altre opportunità come la vendita dei prodotti, le escursioni a cavallo, il ci-cloturismo, le fattorie didattiche e l'osservazione naturalistica. Tutte attività checontribuiscono notevolmente alla valorizzazione del territorio

ferenziate, hanno l'opportunità di perce-pire la diversità dei prodotti, delle tecni-che colturali e dei paesaggi agrari.

LE EDIZIONI L'INFORMATOREAGRARIO ORGANIZZANO

IL SALONE «VITA IN CAMPAGNA»

All'interno del salone Bit Green - si-tuato nel padiglione 11 della Fiera diMilano - abbiamo realizzato un'area de-nominata «Vita in campagna» (che si

L'area «Vita in campagna» - Padiglione 11La Casa

di CampagnaOrtoAromatiche

e officinali

Oliveta

Area_ _ _ _ _ _ _ _ espositiva

Giardino di campagna

L'Informatore Agrarioe Vita in Campagna

Fattorie Didattiche

All'interno di Bit Green(padiglione 11 della Bit)si trova l'area «Vita incampagna», che si esten-de su una superficie dicirca 1.000 metri qua-drati, realizzata dalleEdizioni L'InformatoreAgrario. Vi sono presen-tate, in forma animata,alcune attività che pos-sono essere utilmentepraticate in un'aziendaagrituristica. Le fattoriedidattiche durante tutti igiorni della manifesta-zione effettuano delle di-mostrazioni

estende su una superficie di circa 1.000metri quadrati) dove sono presentate, informa animata, le attività che possonoessere utilmente praticate in un'aziendaagrituristica, nell'ottica dello sviluppoaziendale in termini di multifunzionali-tà: trasformazione in azienda dei prodot-ti agricoli, apertura alle attività didatti-che delle scuole. Come è consuetudinedei saloni realizzati dalle Edizioni L'In-formatore Agra-rio, è costante-mente presente unesperto del settore,Marco Boschetti(collaboratore diVita in Campagnae de L'Informato-re Agrario), chefornisce al pubbli-co tutte le infor-mazioni utili a chiintende iniziare (ogià svolge) attivitàdi tipo agrituristi-co o connesse allefattorie didattiche.

E presente an-che Anna FurlaniPedoja (collabo-ratore di Vita inCampagna) perfornire informa-zioni sull'allesti-mento di un giar- Anna Furlani Pedoja

Marco Boschetti

66 TURISMO RURALE VITA IN CAMPAGNA 2/2005

Page 61: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

dino di campagna e sulle cure e manu-tenzioni necessarie, in particolare sui la-vori invernali e sui diversi tipi di potatu-ra adatti alle varie specie di arbusti deco-rativi. Inoltre i signori Banterla, incarica-ti di curare l'allestimento del giardino edell'olivete, sono a disposizione dei let-tori per fornire informazioni sull'im-pianto di un olivete e sulla scelta dellespecie e varietà da inserire nel frutteto enel giardino, con particolare riguardo perle varietà «antiche e tradizionali».

Nella zona destinata all'utilizzo delleerbe aromatiche ed officinali, Lorenzo

Roccabruna (col-^flgfck laboratore di VitaP ^ ^ m in Campagna) mo

stra come si eseguela distillazione perla produzione di oliessenziali, che ver-ranno messi a di-sposizione del pub-blico per 1'«assag-gio» in un'apposita

Lorenzo Roccabruna olfattoteca.Nell'area de-

stinata alle fattorie didattiche le aziendefacenti parte del Consorzio agrituristicomantovano si alternano nello svolgi-mento di attività dimostrative rivolte al-le scuole e alle famiglie, tra le quali: sa-bato 12 l'azienda Arginino Piccolo pre-senta la lavorazione delle piante dellapalude; domenica 13 l'azienda PagliareVerdierie presenta gli animali e la lorotana, il gioco dei rifiuti, l'osservazionedei reperti naturalistici e l'azienda LeBine presenta la costruzione di giochicon materiali di risulta; lunedì 14l'azienda Corte San Giovanni presenta«giocando insieme ieri e oggi-I'inventagiochi»; martedì 15 l'azienda Corte Val-le San Martino presenta la lavorazioneartistica del mais e la costruzione deglispaventapasseri.

È possibile per gli insegnanti parte-cipare con le loro classi alle dimostra-zioni che si tengono all'interno dellospazio «Vita in campagna» contattandola segreteria organizzativa di Bit Green:e-mail [email protected]; tei. 0458034553; fax 045 8021669. Inoltre, lu-nedì 14 e martedì 15 febbraio l'ingres-so è a prezzo ridotto per gli alunni (eu-ro 2,00 per ogni bambino) e gratuitoper gli insegnanti che li accompagna-no, previo accreditamento alla segreteriaorganizzativa (sopra citata) attraversol'invio di una richiesta su carta intestatadella scuola di appartenenza, con timbroe firma del preside, ove sia indicato an-che il numero di bambini accompagnati.

I convegni sono due: lunedì 14 feb-braio alle ore 10 si dibatte il tema «I si-stemi di qualità nel turismo rurale e lasoddisfazione degli ospiti»; martedì 15

Informazioni utili sulla Borsa internazionaledel turismo (Bit) e Bit Green (pad. 11)

Ingresso «Porta Metropolitana»

Vita in campagna

Accesso al quartiere fieristico:In auto dalle autostrade Al da Bo-logna, A4 Torino-Venezia, A7 daGenova, A8 da Corno-Varese segui-re le indicazioni per TangenzialeOvest, direzione Fiera Milano. Usci-ta: Milano Viale Certosa. In treno dal-la Stazione Centrale e dalla StazioneGaribaldi prendere poi la metropolitanaLinea 2 Verde (direzione Famagosta/fermata Cadorna-Triennale) trasbordosulla Linea 1 Rossa (per Fiera direzioneMolino Dorino/fermata Lotto Fiera 2); inalternativa, Linea 3 Gialla (direzione SanDonato/fermata Duomo) trasbordo sulla Li-nea Rossa (direzione Molino Dorino/fermataLotto Fiera 2). Parcheggi: dalle tangenziali seguire la segnaletica che indiriz-za agli ampi parcheggi di interscambio: Cascina Gobba, San Donato, Famago-sta, Bisceglie, Lampugnano, Molino Dorino), che corrispondono alle omonimestazioni della metropolitana, dove è possibile parcheggiare la propria auto pertutta la giornata a tariffe preferenziali. Infine, nelle immediate vicinanze dellaFiera i visitatori potranno lasciare l'auto all'interno del parcheggio «Portello»con ingresso da Via Traiano, prospiciente la reception di Porta Scarampo.Orario continuato di apertura: sabato 12 dalle ore 14 alle ore 20; domenica13 dalle ore 9.30 alle ore 19; lunedì 14 e martedì 15 è aperto solo il padiglione11 relativo a Bit Green e a «Vita in campagna», dalle ore 9.30 alle ore 19.Ingresso: sabato 12 e domenica 13 euro 12,00; lunedì 14 e martedì 15 è aper-to il solo padiglione 11, quello di Bit Green e di «Vita in campagna», euro 4,00.Nei giorni 14 e 15 febbraio gli abbonati di Vita in Campagna che mostre-ranno alle biglietterie della Bit dell'ingresso «Porta Metropolitana» la lo-ro «Carta Verde» 2005 avranno diritto ad uno sconto del 50% sul bigliettod'ingresso. Non sarà possibile applicare la riduzione a chi sarà sprovvistodella «Carta Verde» 2005.

Presso lo stand delle Edizioni L'Informatore Agrario spa (padiglione 11) gliabbonati presentando la «Carta Verde» usufruiscono di uno sconto specialesull'acquisto di libri, videocassette, dvd, raccoglitori e Cd-Rom. Ulteriori scon-ti e un simpatico omaggio si possono ottenere utilizzando i coupon riportati nel-l'elenco «Offerte speciali fiere - Carta Verde 2005», allegato a questo numero.Per informazioni tei. 045 8034553 o visitare il sito internet www.bit.expo'manifestazione/BitGreen.aspx

febbraio alle ore 10 si discute di «Allar-gamento europeo ad est e ripercussionieconomiche sul turismo rurale italiano».

I seminari, gratuiti, sono otto, cosìsuddivisi nei vari giorni:- sabato 12 febbraio, ore 14 «L'animazio-ne nelle fattorie didattiche», durante il se-minario le Edizioni L'Informatore Agra-rio presentano al pubblico il libro «Farescuola in fattoria - Manuale di metodi egiochi per l'animazione didattica» scrit-to da Cristina Bertazzoni; ore 16 «Stradedei sapori e sistemi turistici locali».-domenica 13febbraio, ore 10 «Proble-matiche fiscali emergenti nell'attività di

bed & breakfast»; ore 14 «Come organiz-zare l'offerta di turismo rurale per rispon-dere alla domanda organizzata»;- lunedì 14 febbraio, ore 14 «Fattorie di-dattiche e city farms. Esperienze a con-fronto»; ore 16 «Le opportunità del ci-cloturismo. Come conquistare e fi deliz-zare il cicloturista»;- martedì 15 febbraio, ore 14 «La pro-mozione dell'agriturismo nel web»; ore16 «Dalla Tarsu (Tassa rifiuti solidi ur-bani) alla Tia (Tariffa igiene ambienta-le). Agriturismo e tassazione locale».

A cura della Redazione

VITA IN CAMPAGNA 2/2005 TURISMO RURALE 67

Page 62: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

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Risposte ai lettoriNON ESISTE UN TITOLO

SCOLASTICO CHE PREPARIOPERATORI IN AGRITURISMO

Esiste in Italia un titolo scolastico(3-5 anni di studio) riconosciuto nel set-tore dell'agriturismo (conduttore diazienda agrituristica)? Se sì, in qualeregione o città viene svolto il corso?Quali sono le materie e i programmi?

Inoltre vorrei sapere qual è la leggeche regola il settore dell'agriturismo (ele successive modifiche).

Massimo ManciniRoma

No, non esiste, in Italia, un titoloscolastico che prepari operatori inagriturismo, anche se questa attivitàdell'impresa agricola è oggetto di sem-pre maggiore attenzione nell'ambito deicorsi di economia agraria delle scuolesuperiori a indirizzo agrario e delle Fa-coltà universitarie di scienze agrarie.

Si tengono tuttavia, in quasi tutte leregioni, senza un calendario preciso,promossi da enti pubblici e privati, corsidi formazione dedicati all'agriturismo.Il migliore punto di riferimento per ave-re informazioni e suggerimenti sul-l'esercizio di tale attività sono comun-que le Associazioni agrituristiche:- Agriturìst - C.so Vittorio Emanitele,101 - 00186 Roma - Tei. 06 6852337 -Fax 06 6852424.- Terranostra - Via XXIV Maggio, 43 -00187 Roma - Tei. 06 4682370-064682420 - Fax 06 4682204.- Turismo Verde - Via Mariano Fortuny,20 - 00196 Roma - Tei. 06 3240111 -Fax 06 3235965.

Le stesse Associazioni organizzanocorsi di formazione e riunioni di im-prenditori nel quadro delle quali ven-gono discussi i principali aspetti nor-mativi e organizzativi dell'attività agri-turistica.

Per quanto riguarda la legge che di-sciplina l'attività agrituristica, è op-portuno chiarire che le competenze inmateria sono regionali. Pertanto non esi-ste, per le imprese, un unico provvedi-mento a livello nazionale, ma ventunodiverse leggi regionali o di province au-tonome (Trento e Bolzano). La legge-quadro di settore (Legge 5 dicembre1985, n. 730, pubblicata sulla GazzettaUfficiale del 16-12-1985) ha esclusiva-mente finalità di indirizzo e coordina-mento delle normative regionali. (Gior-gio Lo Surdo)

: CONTROLLO INDIRIZZI AL 4-1-2005 [

68 TURISMO RURALE VITA IN CAMPAGNA 2/2005

Page 63: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

MEDICINA - ALIMENTAZIONE

II diabete, una malattiacollegata allo scorretto stile di vita

II diabete è una malattia legata a un eccesso calorico della nostra dieta e in generale a uno stiledi vita poco salutare. Vediamo insieme come prevenirlo e quali alimenti possono aiutarci a ridurlo

Nel 1997 i diabetici erano, nel mon-do, ben 124 milioni e si stima che que-sto numero crescerà nel 2010 a 230 mi-lioni e nel 2025 a 300 milioni di perso-ne. Non deve meravigliare questo forteaumento, se si considera che questa ma-lattia è strettamente collegata a quellecattive abitudini che caratterizzano ilnostro stile di vita: l'eccesso caloricodella dieta, la scadente qualità degli ali-menti e la mancanza di attività fisica.

UN MIGLIORE STILE DI VITAÈ PIÙ EFFICACE DEI FARMACI

Numerosi studi hanno definitivamen-te dimostrato che modificazioni correttedello stile di vita riducono del 58% l'in-cidenza del diabete, mentre la terapiacon farmaci antidiabetici non va oltre il31%. Una dieta ricca di vegetali freschi,di legumi e di cereali integrali, un appor-to adeguato di fibre, una riduzione delleproteine e dei grassi animali (presentinella carne, nelle uova e nei formaggi) esoprattutto l'attività fisica, come passeg-giate ed escursioni, prevengono l'au-mento del livello di glucosio nel sangue(iperglicemia) e il diabete.

I LEGUMI SONO IDEALINELL' ALIMENTAZIONE

DEI DIABETICI

I legumi sono tra gli alimenti più in-dicati per l'alimentazione dei diabetici.Contengono il 12-14% di fibre e i loroamidi sono assimilati più lentamente diquelli dei cereali perché contengono fi-tati (antiossidanti naturali) e altre so-stanze antinutrizionali che ne rallentanola digestione. Queste caratteristiche nu-trizionali fanno sì che dopo un pasto checomprenda legumi l'innalzamento dellaglicemia sia limitato.

LA CIPOLLA E L'AGLIORIDUCONO LA GLICEMIA

La cipolla è un ortaggio che riduce laglicemia. Questa sua proprietà è stata ri-conosciuta fin dai primi decenni del se-colo scorso e confermata nuovamenteintorno al 1970. L'uso regolare di cipol-la cruda (50 g al giorno) ha ridotto del

Oltre a una corretta alimentazione,anche Vattività fisica, con le

passeggiate ed i lavori in campagna,previene Vinsorgenza del diabete

30% la glicemia in pazienti diabetici.Anche l'aglio ha proprietà utili per il

diabetico. La sua capacità di ridurre laglicemia è stata dimostrata già nel 1933e poi ribadita nel 1975. Altri studi hannoconfermato che l'aglio fa calare i grassinel sangue e previene l'insorgenza delprocesso arteriosclerotico. L'aglio, inol-tre, contiene numerose sostanze antios-sidanti preziose per contrastare la dege-nerazione dei piccoli vasi sanguigni e laformazione della cataratta, lesioni tipi-che del diabetico.

LE VITAMINE E, A, CHANNO POTERE ANTIOSSIDANTE

II diabetico ha necessità di vitamineantiossidanti, indispensabili per limitarei danni provocati dai processi ossidativie dalla notevole produzione di radicaliliberi caratteristica della malattia. La vi-tamina E protegge soprattutto la paretecellulare. Si trova nei semi oleosi (noci,mandorle, nocciole), negli oli spremuti afreddo, nei legumi, nei cereali integrali,nel tuorlo d'uovo, nel germe di grano.

La vitamina A mantiene in efficienzaspecialmente le superfici interne ed ester-ne del corpo (mucose digestiva e respira-toria, pelle). Si trova come tale in latte,burro, formaggio, uovo, olio di fegato dimerluzzo. Sotto forma di caroteni (che nelfegato verranno trasformati in vitamina at-tiva) in mais, miglio, carote, cavolo, verza,

pomodoro, zucca, broccoli, spinaci, prez-zemolo, albicocche, melone, pesca, ecc.

La vitamina C è un potente antiossi-dante idrosolubile e, tra l'altro, rinforzal'effetto degli antiossidanti liposolubili(come le vitamina A ed E). Si trova intutti i vegetali freschi e crudi e partico-larmente nelle bacche (ribes, mirtillo,rosa canina), nel peperoncino, nel prez-zemolo e nei cavoli.

L'IMPORTANZA DEL MAGNESIONEL NOSTRO ORGANISMO

Questo minerale regola diverse centi-naia di reazioni metaboliche e la sua in-sufficiente presenza determina quindimolti sintomi diversi. Tra le malattie si-curamente correlate alla scarsità di ma-gnesio ricordiamo il diabete, ma anchela cirrosi epatica, la pancreatite, l'arte-riosclerosi, l'alcolismo, le patologie al-lergiche, la riduzione dell'efficienza im-munitaria. Si trova in cereali integrali,germe di grano, semi oleosi, legumi, lie-vito di birra, pesce, alghe di mare, cavo-li, broccoli, aglio, sedano, peperoni, po-modori, sale marino integrale, ecc.

IL RUOLO DEI BIOFLAVONOIDIE DEL LIEVITO DI BIRRA

I bioflavonoidi sono un gruppo di so-stanze (ratina, esperidina, quercitina, ci-trina, ecc.) presenti negli alimenti di colo-re giallo, arancio, rosso, blu o comunquepigmentati (ciliegie, albicocche, zucca,arance, frutti di bosco, buccia delle melee delle pere, ecc.) e anche in numerosepiante aromatiche (come, ad esempio, ro-smarino, timo, salvia, origano, maggiora-na). Hanno una spiccata azione vasopro-tettiva, rendendo più forte la parete deipiccoli vasi e regolandone la permeabili-tà. È stata dimostrata anche la loro capa-cità di ridurre la glicemia.

II lievito di birra è stato utilizzatocome alimento terapeutico antidiabetein studi clinici e sperimentali. Una dosedi 9 grammi al giorno di lievito secco siè dimostrata in grado di influire positi-vamente sulla glicemia e sui livelli deigrassi del sangue in soggetti anziani.

Paolo Pigozzi

VITA IN CAMPAGNA 2/2005 MEDICINA - ALIMENTAZIONE 69

Page 64: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

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Page 65: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

Un buon aceto fatto in casaFarsi l'aceto in casa è facile, conveniente e gratificante. Basta procurarsi un buon aceto

di partenza e il vino da acetificare. Occorrono poi la disponibilità di un ambiente tipo cantina,di una damigiana (o di una botticella di legno) e un po' di pazienza: a partire dalla primavera

(marzo-aprile), nel giro di pochi mesi avrete il vostro buon aceto fatto in casa

L'aceto è un antichissimo condimen-to alimentare che deriva dal vino attra-verso la fermentazione acetica (nellaquale l'alcol si trasforma in acido aceti-co). Un buon aceto conserva molte del-le caratteristiche del vino di partenza esi arricchisce di nuovi componenti di-ventando, se di qualità, un prodotto dinotevole pregio.

IL GUSTO DELL'AGRO

Ogni cultura ha avuto una sostanzache è servita a svolgere i compiti alimen-tari, dietetici e sanitari di quello che pos-siamo più genericamente indicare come«gusto dell'agro». Gli «agri», infatti, sipossono ricavare da fermentati di frutta(l'aceto di mele è solo un esempio), mapossono anche non essere fermentati,come nel caso degli agrumi che nelleculture mediterranee hanno svolto ruolia volte simili a quelli dell'aceto.

L'aceto di vino è però l'agro più in-teressante in tutta la cultura europea edè anche la base di altri preparati, di su-ghi, intingoli e guarnizioni che ne fannoun elemento fondamentale della gastro-nomia.

IL PROCESSODI ACETIFICAZIONE

Abbiamo già detto che l'aceto è il ri-sultato della fermentazione dell'alcoldel vino che si trasforma in acido aceti-co e altri innumerevoli componenti.

Questo processo viene svolto da ap-positi batteri che possono appartenere aspecie diverse, ma il grappo più signifi-cativo fa riferimento al genere Aceto-bacter. Questi microrganismi sono mol-to attivi in presenza di ossigeno e quan-do la temperatura sale verso i 25-30° C.Essi lavorano formando un sottile velosuperficiale che, diventando man manopiù spesso, affonda nel liquido e va a co-stituire la cosiddetta «madre» dell'aceto,una poltiglia gelatinosa che contienemolti batteri composta dai residui dellafermentazione. Per questo può essereusata anche per avviare la fermentazionedi un altro vino, ma vi consigliamo dipreferire l'uso di un buon aceto già pron-to o bene avviato (in via di fermentazio-ne) a quello della madre che, se non benconservata e periodicamente lavata, puòessere sede di processi degenerativi esviluppare lieviti o batteri anomali.

Seguendoi consiglie il procedimentoillustratoin queste paginepotrete ottenere unbuon acetocasalingo senzatroppa faticae con soddisfazione

IL GRADO ACETICO

La legislazione in materia prevedeche l'aceto venga commercializzato do-po che ha raggiunto almeno i 6 gradiacetici (misurati in laboratorio enologi-co). Nella produzione casalinga il gradoacetico può variare nel tempo anche infunzione della selezione naturale di cep-pi di batteri che avviene nel contenitoreutilizzato, e che dipende dalle condizio-ni di aerazione e temperatura in cui ci sitrova a operare. In genere occorre un po'di tempo (qualche mese) affinchè i cep-pi si selezionino e si possa ottenere unaceto forte, cioè di gradazione più alta.

I METODI DI PRODUZIONE

Nei sistemi di produzione indu-striali vengono utilizzati grandi conte-nitori, per lo più in acciaio inox, dovel'aria e quindi l'ossigeno sono insufflatidirettamente e dove apposite serpentine

determinano la temperatura richiesta. Inquesto modo il vino-base, aggiunto diuna coltura di batteri, diventa aceto inpochi giorni o addirittura in poche ore,ma non conserva gli aromi del prodottodi partenza, che inoltre sarà difficilmen-te un vino di grandi caratteristiche.

Nei sistemi di produzione artigia-nale si usano invece delle botticelle dilegno. Riempite per i due terzi per la-sciare il contatto con l'aria, si attivanosoprattutto nella stagione primaverile-estiva quando la temperatura sale. Il me-todo più classico di questo genere vienedetto «Metodo d'Orleans» e fa parte diun'antica tradizione: da un piccolo rubi-netto posto sul fondo si preleva l'acetopronto e da sopra viene aggiunto del vi-no che fa proseguire l'operazione conun ciclo continuo.

LA PRODUZIONE CASALINGA

A livello casalingo bisogna vederequanto spazio si ha a disposizione.

Se si dispone di un pur piccolo loca-le (tipo cantina o magazzino con tempe-ratura che superi almeno i 20° C) ci sipuò attrezzare con una damigiana da 54litri (o di capacità minore nel caso si vo-glia ottenere una produzione minore),oppure con una botticella di legno dellacapacità desiderata.

Nel caso si opti per la damigiana co-me da noi consigliato nella sequenza il-lustrata, è bene eliminare periodicamen-te (anche solo una volta l'anno, nel cor-

Per ottenere un buon aceto casalingo si possono utilizzare la classica damigianada 54 litri (a sinistra), come abbiamo fatto nella sequenza illustrata alla paginasuccessiva, o una botticella di legno di analoga capacità (a destra); si noti il rubi-netto sul fondo da cui si preleva l'aceto

VITA IN CAMPAGNA 2/20(15 MEDICINA - ALIMENTAZIONE 71

Page 66: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

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Le diverse fasi della produzione artigianale di aceto in damigiana

l-Per la preparazione casalinga dell'aceto possiamo utilizza-re una damigiana da 54 litri, ma anche di capacità inferiore(che nel corso dell 'acetificazione chiuderemo con una garzi-no in modo da lasciar passare l'aria).2-L'inizio del procedimento può avvenire in qualsiasi mo-mento dell'anno, ma se vogliamo sfruttare il calore naturaledell 'estate il momento giusto per avviare la preparazione è laprimavera, tra marzo e aprile.3-Metteremo nella damigiana una quantità di vino pari a cir-ca la metà della capacità del contenitore per poi aggiungereun paio di litri di aceto già pronto o bene avviato, contenen-te i batteri acetici. Lasciando prendere aria al prodotto (conla garza suWapertura) e con una temperatura più vicina pos-sibile ai 30° centigradi la fermentazione acetica si avvia.4-Nei mesi di maggio e giugno lasceremo che la fermenta-zione prosegua lentamente cercando di non far prenderefreddo alla damigiana e cercheremo di dare ossigeno al pro-dotto smuovendolo adeguatamente con una bacchetta o unbastoncino.5-Quando Vacetificazione è avviata (l'odore dell'agro si sen-te facilmente all'olfatto) possiamo anche aggiungere altro vi-no, facendo in modo però che resti sempre una certa superfi-cie a contatto con l'aria e quindi non riempiendo mai del tut-to la damigiana.6-Con l'arrivo dei mesi di luglio e agosto si dovrebbe esseregiunti a un grado acetico sufficiente per iniziare il consumo(sopra i 5-6 gradi di acido acetico). Da questo momento pre-leveremo l'aceto aggiungendo contemporaneamente piccolequantità di altro vino così da mantenere costanti il livello e laproduzione.1-L'aceto pronto lo imbottiglìeremo, avendo cura di filtrarlocon un imbuto e un 'apposita carta da filtro così da disporredi un prodotto limpido e direttamente utilizzabile in cucina.S-In autunno la temperatura si abbassa e la fermentazioneacetica rallenta. Un periodo di freddo naturale nei mesi di di-cembre, gennaio e febbraio può comunque essere utile per-ché aiuta la decantazione e l 'illimpidimento naturale del vi-no in acetificazione.9-Prima dell'arrivo della primavera, imbottigliato tuttol'aceto, procederemo a eliminare con un lavaggio i residuiche si depositano sul fondo della damigiana affinchè non siformino fecce (che trasmetterebbero gusti sgradevoli al nuo-vo aceto che, se vorremo, andremo di lì a poco a lavorare).

so dell'inverno) i residui che si deposi-tano sul fondo affinchè non si forminofecce (che trasmettono gusti sgradevoliall'aceto). Ricordate che l'apertura del-la damigiana non va chiusa ermetica-mente, ma coperta con una garzina chelasci passare l'aria e allo stesso tempoimpedisca a insetti o corpi estranei di fi-nire nel prodotto.

Il vino di partenza. Si può affermarecon certezza che più è buono il vino dìpartenza utilizzato nell 'acetificazione piùsarà buono l'aceto che si otterrà. Utiliz-zate pertanto un buon vino rosso o bianco(se volete ottenere un aceto bianco) di gra-dazione alcolica non eccessiva (non oltrei 13 gradi), altrimenti l'avvio della fer-mentazione acetica è più diffìcile e lento.

Si possono anche mescolare vini dif-ferenti che con le loro diverse caratteri-stiche arricchiscono l'aroma dell'aceto.

L'avvio della fermentazione. Peravviare la fermentazione bisogna procu-rarsi del buon aceto bianco o rosso giàfatto (che contiene i batteri vivi) a cui siaggiungerà pian piano il vino rosso obianco (se si desidera ottenere un acetobianco).

Se l'acetificazione stenta ad avviarsi,si può arricchite il vino-base con un nu-trimento (per esempio una sostanza azo-tata) che può essere lo stesso usato per ilieviti del vino e che si acquista in busti-ne negli empori.

Va da sé che non conviene tenerel'aceto dove si conserva normalmente il

vino da bere (a meno che non sia già im-bottigliato) perché c'è il rischio che ibatteri finiscano anche dove non si vor-rebbe!

Se si gradisce un aceto limpido, oc-corre prepararsi per una piccola filtra-zione che, a livello casalingo, può esse-re fatta con un semplice imbuto su cui sipone una carta da filtro.

Ricordiamo che l'aceto imbottigliatopuò essere conservato per 3-4 anni e an-che oltre se si accetta un po' di depositosul fondo della bottiglia.

Nella sequenza illustrata di questapagina sono riportate nel dettaglio tuttele fasi e i tempi per l'ottenimento di unbuon aceto casalingo.

Claudio Rosso

72 MEDICINA - ALIMENTAZIONE VITA IN CAMPAGNA 2/2005

Page 67: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

Risposte ai lettoriAPPROFONDIMENTI

SULL'USO DELLA BORRAGINEIN CUCINA

Neln. 11/2004, apag. 68, avete scrit-to che è prudente non consumare la bor-ragine in quanto è stato accertato chequesto vegetale contiene alcaloidi pirro-lizidìnici potenzialmente tossici per il fe-gato dell'uomo e sicuramente cancero-geni negli animali da esperimento.

Poiché dalle mie parti è antica tradi-zione utilizzare le foglie di borragine nelripieno dei ravioli o nell'impasto per ot-tenere i tagliolini verdi, e alfine di spe-rare di poter continuare a usare questovegetale con il minor danno possibile,vi chiedo:— la tradizionale bollitura (10-12 minu-ti) non elimina buona parte degli alca-loidi? E se no, potrebbe essere utile pro-lungare ulteriormente detto tempo ?- a vostro avviso, quanti grammi almassimo per persona si dovrebbero usa-re di questo vegetale per ridurre al mini-mo gli effetti tossici?

Romano RembaldoBorgio Verezzi (Savona)

Nella speranza di chiarire in mododefinitivo la questione «borragine», pre-cisiamo ancora che:• questa pianta contiene quantità varia-bili di alcaloidi pirrolizidinici, poten-zialmente tossici per il fegato dell'uomoe sicuramente cancerogeni negli animalida esperimento;• la sensibilità dell'organismo umanoagli alcaloidi tossici non è prevedibilecon esattezza (e quindi persone diverseche consumano uguali quantità di borra-gine possono averne effetti differenti);• l'eventuale tossicità risulta più evi-dente negli organismi giovani e in viadi sviluppo;• l'impiego terapeutico della borragi-ne (attraverso decotti, estratti, ecceterada assumere per bocca) è da sconsiglia-re in quanto, per sua natura, questa tera-pia richiederebbe un consumo quotidia-no da prolungare per un certo periodo(1-2 mesi), aumentando così il rischiodi tossicità;• per quanto riguarda invece la gastrono-mia, un consumo occasionale e in mode-sta quantità (come nel ripieno dei ravio-li o nell'impasto delle lasagne verdi) noncrediamo possa aumentare di molto il ri-schio di tossicità. A maggior ragione se laborragine è stata lessata in acqua abbon-dante: anche se non siamo in possesso didati certi, crediamo sia accettabile ipotiz-zare che almeno una parte delle sostanze

Pianta di borragine

tossiche possa essere inattivata dal caloreed eliminata con l'acqua di cottura.

In ogni caso, poiché non esiste unaquantità massima di vegetale che riducaal minimo gli effetti tossici (che dipen-dono da molti fattori come le condizio-ni generali dell'organismo, le abitudinialimentari, l'età, la sensibilità persona-le, ecc), crediamo sia opportuno orien-tarsi verso l'impiego in gastronomia dialtri vegetali meno problematici (spinaci,biete, ecc.) e non dimenticare che è con-veniente evitare il consumo di borragine/ \ soprattutto durante l'infanzia, la

/ \gravidanza, l'allattamento e natu-ralmente se il fegato è già ammalato.(Paolo Pigozzi)

CAGLI VEGETALIPER FARE IL FORMAGGIO

Ho sentito che si può ricavare un ca-glio vegetale dai fiori di determinatepiante. Se sì, come si fa?

Guido FeltriliBuonconvento (Siena)

Diversi sonoi cagli di origi-ne vegetale co-nosciuti fin dal-l'antichità. Ilpiù conosciutofra questi veni-va estratto me-diante macera-zione in aceto esale dei fiori del carciofo selvatico (Cyna-ra cardunculus). Il formaggio così ottenu-to prendeva il nome di «cacio-fiore».

Tradizionalmente i flosculi (l'infiore-scenza ancora giovane) del carciofo sel-vatico venivano raccolti e legati in unagarza, poi messi in infusione per 24 orein aceto e sale. Questa sostanza, filtrataal termine del processo, veniva usata co-me tutti i cagli liquidi in dosi da testare,in quanto il titolo (o capacità coagulan-te) era molto variabile e dipendeva dallequantità di fiori e di aceto impiegate.

Di impiego molto più semplice sonoi cagli titolati che si trovano in farmacia,meglio se liofilizzati perché di più facilemisurazione. (Manuela Cozzi)

Fiori di carciofoselvatico

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VITA IN CAMPAGNA 2/2005 MEDICINA - ALIMENTAZIONE 73

Page 68: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

COME SI PREPARA IN CASAUN OTTIMO YOGURT

SENZA LA YOGURTIERA?

Vorrei farmi dello yogurt in casa. Co-me si fa lo yogurt tradizionale senzal'uso della yogurtiera?

Giuseppe CostanzoGrantola (Varese)

Per preparare uno yogurt casalingosenza l'aiuto della yogurtiera servono: illatte, i fermenti lattici e una fonte ditemperatura costante.

Il latte deve essere pastorizzato e noneccessivamente scremato.

Il «lievito» che innesca la fermenta-zione può essere costituito o da due cuc-chiai di yogurt commerciale purché vivoe senza aggiunte (di zuccheri, coloranti),oppure da una piccola quantità di fer-menti lattici vivi (si trovano facilmentenei negozi di alimentazione naturale) ofermenti in polvere (acquistargli in far-macia).

Senza la yogurtiera potrà essere ne-cessario qualche tentativo prima di otte-nere lo yogurt; l'importante è non sco-raggiarsi.

Prima ricetta. Si riscalda un litro dilatte a 40-45° C (1). Tolto il recipientedal fuoco, si mescolano al latte due cuc-chiai di yogurt intero (2). Si copre conun panno pulito e si avvolge il tutto in unpanno di lana (3). Si conserva in un luo-go a temperatura tiepida e costante; ininverno si può appoggiare su un termo-sifone oppure travasare in un termospreriscaldato (4). Dopo un certo tempo(da 3 a 12 ore) lo yogurt è pronto. Rag-giunta la giusta consistenza, va consu-mato o conservato in frigorifero (5).

Con i fermenti lattici acquistati infarmacia ci si comporta come descritto,utilizzandone 2-4 grammi per un litro dilatte.

Seconda ricetta. Un altro metodocollaudato è il seguente. Si stemperanodue cucchiai di latte in polvere in un li-tro di latte intero (6), si porta a ebollizio-ne sempre rimescolando e si lascia bol-lire qualche minuto (7). Tolto dal fuoco,si lascia raffreddare fino a 43° C (8). Inuna tazza a parte si mescolano tre cuc-chiai di questo latte a due cucchiai di yo-gurt intero (9), quindi rimescolando siversa nel latte a 43° C (10).

Si copre il contenitore con un pannodi lana e si tiene a riposto per 2-3 ore(11) durante le quali il latte assume unaconsistenza cremosa. Si passa in frigori-fero (12). Si può tenere un po' di questoyogurt da parte per ripetere l'operazionecon altro latte. (Ida Gorini)

Due ricette per fare lo yogurt senza yogurtiera

La prima ricetta rappresenta il sistema più semplice per fare lo yogurt in casa

Con la seconda ricetta è necessario disporre di latte in polvere

74 MEDICINA - ALIMENTAZIONE VITA IN CAMPAGNA 2/201)5

Page 69: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

Risposte legali e tributarie,contributi e finanziamenti

SI PUÒ OBBLIGARE IL VICINOA TAGLIARE I RAMI

E GLI ALBERI IN PROSSIMITÀDEL CONFINE

Possiedo un terreno confinante inparte con un bosco e con un terreno conqualche alberetto, rovi, pruni selvatici.I rami delle querce del bosco si proten-dono nel mio terreno e, oltre a ombreg-giarlo, stanno soffocando le mie pian-te fruttifere poste alla giusta distanzadal confine (alcune anche più distanti).Inoltre dal ciglio del bosco sì protendo-no nel mio terreno rovi ed erbacce chetaglio ogni anno per evitare che metta-no radici.

Vi chiedo:— il vicino è tenuto a tagliare, per il pre-sente e per il futuro, i rami degli albe-ri che si protendono nel mìo terreno o,col tempo, ha acquisito il diritto a nonfarlo?- è tenuto a tagliare gli alberetti nati dapochi anni nelle vicinanze o quasi sulconfine, a distanza non regolamentare ?— è tenuto a tagliare le querce più gran-di, a distanza inferiore ai tre metri, e do-po quanti anni si acquista il diritto a te-nere gli alberi a distanza minore (arti-colo 895 del codice civile) ?- dove si trovano i regolamenti e gli usilocali (artìcolo 893 del codice civile) ?

Il confinante non vuole saperne dì ta-gliare i rami sporgenti e quindi mi vedocostretto ad andare in giudizio. Comedovrò impostare il giudìzio legale ?

Lettera firmata

Rami e radici. Il vicino è obbligato atagliare i rami che si protendono sul fon-do del nostro lettore, anche se gli alberisono posti a distanza legale.

In caso di inerzia del vicino, può illettore stesso tagliare le radici che si ad-dentrano nel suo fondo e chiedere, an-che attraverso un provvedimento d'ur-genza (cioè un provvedimento emessodal giudice in tempi rapidi), che il vici-no recida i rami che gli arrecano danno.

La giurisprudenza ritiene che siainammissibile l'acquisto per usucapionedella servitù di protendere i rami sulfondo del vicino, in quanto la facoltà ditagliare i rami è imprescrittibile (nonsoggetto a limitazioni di tempo) e dun-que può esercitarsi in ogni momento.

Distanza dal confine. Con riguardoinvece all'obbligo di osservare le distan-ze previste dall'art. 892 del codice civi-le, si segnala che il diritto a esigere che

si estirpino gli alberi posti a distanze mi-nori da quelle legali può esercitarsi an-che nel caso in cui gli alberi o le piantesiano nate spontaneamente.

Tuttavia il diritto a tenere alberi a di-stanze inferiori a quelle legali può costi-tuire una servitù che può sorgere per usu-capione (col decorso del termine che diregola è ventennale) o per destinazionedel padre di famiglia (quando i due fondi,attualmente divisi, sono stati possedutidallo stesso proprietario che ha posto olasciato le cose nello stato dal quale risul-ta la servitù). Le distanze previste dallacitata norma si applicano nel caso in cui iregolamenti locali o gli usi non disponga-no altre distanze.

I regolamenti di cui si parla sono quel-li adottati dai Comuni nell'ambito dellecompetenze a essi riservate per legge inmateria edilizia e dunque possono essereconsultati in loco (Ufficio tecnico). Gliusi invece sono costituiti da costanti euniformi comportamenti, ritenuti giuridi-camente doverosi, di una generalità diconsociati (per esempio tutti gli abitantidi una città). Le norme consuetudinariehanno naturalmente efficacia subordinatarispetto alla legge e ai regolamenti e sonoammesse solo se non contrarie a leggi. Laloro conoscenza è affidata a raccolte cu-rate da organi a ciò autorizzati, fra cui sisegnalano le Camere di commercio.

Azione legale. Infine, per avviarecorrettamente un'azione legale il lettoredeve necessariamente rivolgersi a un av-vocato. (Francesco Tascone)

SE UN'OPERA PUBBLICADANNEGGIA UN PRIVATO,

QUESTI PUÒ INTRAPRENDEREUN'AZIONE LEGALE

PER ESSERE RISARCITO

Ho seminato orzo su un terreno dimia proprietà posto in una piccola val-lata attraversata da un torrente che, incaso di forti piogge, straripa con conse-guente allagamento del terreno adia-cente. Il Comune sulla parte destra deltorrente ha costruito un laghetto per lapesca sportiva, rialzando il livello delterreno ove insiste il laghetto stesso.Tutta l'acqua tracimata dal torrente siriverserà sul mio terreno con relativaperdita del prodotto seminato.

Mi conviene intraprendere un 'azionelegale contro l'ente locale per procura-to danno ?

Pietro di DomenicoMadonna del Piano (Fresinone)

SCADENZARIODI FEBBRAIO

1 Martedì• Primo giorno utile per presentare larichiesta di rimborso Iva maturato nel2004.

15 Martedì

• Termine per emettere le fatture differi-te relative alle consegne di beni effettuatenel mese precedente.

16 Mercoledì• Liquidazione e versamento dell'Iva re-lativa a gennaio.• Versamento ritenute e contributi perdipendenti e collaboratori relativi al me-se precedente.• Pagamento 4a rata dei contributi pre-videnziali Inps 2004 per artigiani e com-mercianti.• Autoliquidazione e pagamento del pre-mio Inaii a saldo 2004 e in acconto 2005.

25 Venerdì• Presentazione della denuncia informa-tica delle retribuzioni corrisposte e del-le giornate lavorate nel 4° trimestre 2004per gli operai agricoli.

28 Lunedì• Invio telematico della comunicazioneannuale dati Iva.• Registrazione cumulativa dei contrattidi affitto dei terreni stipulati nel 2004.• Termine ultimo per effettuare il con-guaglio sui compensi erogati a dipenden-ti nel 2004.• Revisione degli autoveicoli immatri-colati febbraio 2001 o revisionati feb-braio 2003.• Pagamento del bollo auto scaduto agennaio.

a cura dì Paolo Martinelli

II Comune che ha realizzato il laghet-to in prossimità dell'argine del torrentepuò essere chiamato a risarcire gli even-tuali danni subiti dal proprietario dei ter-reni a ridosso del torrente in base alprincipio generale secondo cui qualun-que fatto che cagioni a terzi un danno in-giusto obbliga chi ha commesso il fattoa risarcire il danno. In sostanza il Comu-ne, pur se soggetto pubblico, avrebbedovuto realizzare l'opera in modo taleda non arrecare danni ai vicini dovuti al-l'innalzamento del livello del terreno.

L'azione contro l'Ente locale dovreb-be essere suffragata da una perizia cheattesti che la modifica morfologica delterritorio e degli argini del torrente è ri-conducibile alla realizzazione del lago.(Francesca Tascone)

VITA IN CAMPAGNA 2/2005 75

Page 70: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

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L'IMPRENDITORE AGRICOLOPROFESSIONALE

PUÒ ANCHE SVOLGEREUN'ALTRA OCCUPAZIONE

Devo comprare un terreno agricolo.Ali 'atto del rogito devo dichiarare di vo-ler conseguire la qualifica di imprendi-trice agricola ed entro tre anni da taledata devo avviare l'azienda. Poiché mo-mentaneamente lavoro sotto dipendenzapart-time, devo licenziarmi dopo averfatto il rogito notarile? Oppure devo di-mettermi quando faccio la domanda co-me imprenditrice agricola ?

Sabrina PompatoneCalvisano (Brescia)

La figura dell'Imprenditore agri-colo professionale. Imprenditori agri-coli e coltivatori diretti usufruisconodi alcune agevolazioni per l'acquistodi terreni agricoli e relative pertinenze.In particolare, la normativa dispone chel'Imprenditore agricolo a titolo princi-pale (latp, figura ora estinta e sostitui-ta dallo Iap, come vedremo di seguito)può beneficiare della riduzione dell'im-posta di registro, che va applicata nel-la misura dell'8% (anziché del 15%),mentre le imposte ipotecarie e catastalirimangono dovute nella misura ordina-ria del 2% la prima, e dell' 1 % la secon-da. Chi acquista i terreni, per beneficia-re di queste riduzioni d'imposta, al mo-mento della stipula dell'atto di acqui-sto deve consegnare al notaio il certifi-cato rilasciato dagli Ispettorati regiona-li dell'agricoltura, dove viene attestatala sussistenza dei requisiti per il ricono-scimento della qualifica di imprendito-re agricolo, oppure deve dichiarare nel-l'atto di acquisto stesso di voler conse-guire detta qualifica; così facendo, l'ac-quirente deve anche impegnarsi a con-segnare, entro tre anni, all'Ufficio delregistro dove è stato registrato l'atto, lacitata certificazione attestante la sussi-stenza dei requisiti.

Il decreto legislativo n, 99 del 29marzo 2004 {Gazzetta Ufficiale n. 94 del22-4-2004) ha introdotto la figura delloIap, che sostituisce lo latp in tutte le di-sposizioni di legge; lo Iap, se iscritto co-me tale all'Inps, svolgendo già l'attività,per l'acquisto di terreni potrebbe ancheusufruire delle agevolazioni previste peril coltivatore diretto (imposta catastaleridotta ali' 1%, e imposte ipotecarie e diregistro dovute nella misura fissa di129,11 euro), altrimenti rientra nelleagevolazioni che sono state finora previ-ste per lo latp, come nel caso propostonel quesito.

Può ottenere la qualifica di Iap coluiche dedica alle attività agricole almeno

il 50% del proprio tempo di lavoro com-plessivo e ricavi dalle stesse almeno il50% del proprio reddito da lavoro; perchi opera in zone svantaggiate dette per-centuali sono ridotte al 25%.

Bisogna inoltre fare attenzione alleconoscenze e competenze professionalirichieste per ottenere la qualifica di Iap,le quali derivano dal possesso di titolo distudio attinente il settore agrario o vete-rinario, dalla frequenza di appositi corsidi formazione, oppure dall'esercizio diattività agricola come capo d'azienda,coadiuvante familiare o lavoratore agri-colo, per almeno un triennio.

La situazione della lettrice. Dun-que, rispondendo alla domanda del que-sito, si evidenzia innanzi tutto che entrotre anni non va avviata l'azienda, mabensì prodotto l'attestato che certifica ilpossesso della qualifica di Iap; per otte-nerlo, non è detto che bisogna licenziar-si da un'eventuale altra occupazione, mabisogna piuttosto verificare se con l'atti-vità agricola (che per questo dovrebbeessere già avviata) si raggiungono i cita-ti limiti di reddito e tempo lavoro, inquanto questi vengono poi accertati dal-l'ente che rilascia l'attestazione di im-prenditore agricolo.

Se la lettrice non possiede i titoli distudio o le competenze sopra citate, de-ve costituire subito l'azienda agricola,affinchè venga riconosciuto l'eserciziotriennale di attività. (Daniele Hoffer)

Le «Gazzette Ufficiali» sono acquista-toli presso librerie specializzate o diret-tamente presso l'Istituto Poligrafico eZecca dello Stato: Piazza G. Verdi, 10- 00198 Roma - Tei. 06 85082147. Lestesse possono anche essere consultatepresso le biblioteche comunali o sul sitointernet: w

I lettori devono tenere pi'esente che lenorme riportate sulla Gazzetta Ufficialeo sui Bollettini Ufficiali delle Regionipossono venire modificate o superateda nuovi interventi legislativi o inter-pretativi, verificatisi anche in datesuccessive alle nostre pubblicazioni,che vanno accertati con il ricorso altributarista o al legale.

Per controllo datie indirizzi della rubrica

Tutte le sentenze emesse dalle varieCommissioni Tributarie possono esserereperite nel sito internet dell'Agenziadelle Entrate (w. Ji),selezionando la pagina riservata alladocumentazione tributaria, e successi-vamente avviando la ricerca documenticontenuti nella categoria giurisprudenza.

76 VITA IN CAMPAGNA 2/20(15

Page 71: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

PROSSIMI APPUNTAMENTI

Per ulteriori informazioni sulle manifesta-zioni consultate anche il sito internet:www.vitaincampagna.it/ita/fiere

Gli abbonati che trovano motivi di insoddisfa-zione nei servizi «Carta Verde» sono pregatidi darne comunicazione scritta a:Edizioni L'Informatore Agrario - ServizioCarta Verde - C.P. 443 - 37100 Verona.

l • MARINO (ROMA) - San Va-lentino dayDal 10 al 14 febbraio si svolge, presso

Vivinatura Balduzzi, San Valentino day, Mo-stra mercato di orchidee e piante carnivore.Superficie espositiva: circa 1.000 m2.Orario continuato di apertura al pubblico:dalle ore 8 alle 20.Ingresso: gratuito.Parcheggio: per 100 posti auto, gratuito, sitrova attiguo al vivaio.Per informazioni: Vivinatura Balduzzi - Tei.06 9384577.Internet: www.vivinatura.itAlloggio, luoghi da visitare e prodotti tipicilocali: www.romaturismo.it

• MILANO - Bit - Bit Green -area «Vita in campagna»Dal 12 al 15 febbraio si svolge,

presso il quartiere fieristico di Milano, Bit(Borsa Internazionale del Turismo) con ilnuovo Salone Bit Green, dedicato al turismorurale, all'interno del quale le Edizioni L'In-formatore Agrario hanno realizzato una pro-pria area dimostrativa intitolata «Vita incampagna». Per maggiori informazioni sul-la manifestazione si veda l'articolo pubbli-cato a pag. 66 di questo stesso numero.

• REGGIO EMILIA - AvincontroDomenica 13 febbraio si svolge la2" edizione di Avincontro: incon-

tro tra allevatori amatoriali italiani, mostra-scambio di avicoli (polli, anatre, oche, tac-chini, faraone, colombi, ecc.) di razza.Superficie espositiva: la manifestazione sisvolge in uno spazio all'interno delle Fieredi Reggio Emilia.Orario continuato di apertura al pubblico:dalle ore 7 alle 13.Ingresso: gratuito.Parcheggio: per 2.000 posti auto, gratuito, sitrova attiguo al quartiere fieristico.Per informazioni: Mauro Cabassi - Tei.0522 531553 (ore serali).Internet: www.fierereggioemilia.itAlloggio, luoghi da visitare e prodotti tipicilocali: www.comune.re.it/turismo

4- • VERONA - Legno&EdiliziaI Dal 17 al 20 febbraio si svolge,

presso il quartiere fieristico, la 4"edizione di Legno&Edilizia, Mostra interna-zionale sull'impiego del legno nell'edilizia.Alla manifestazione i visitatori possono vedere:strutture portanti in legno per uso civile e perimpianti pubblici; carpenteria in legno: travatu-re e pannelli; macchine ed utensili per il legnoin edilizia; case in legno prefabbricate e struttu-

re da esterno; colle, vernici e impregnanti eco-logici; sistemi di sicurezza; coperture e tetti;materiali isolanti, guaine ed accessori; ecc.Superficie espositiva: 16.000 m2.Orario continuato di apertura al pubblico:dalle ore 9 alle 18.Ingresso: gratuito.Per informazioni: PMT - Tei. 049 8753730-Fax 049 8756113.Internet: www.pmtexpo.itAlloggio, luoghi da visitare e prodotti tipicilocali: www.tourism.verona.it

• MARINA DI CARRARA(MASSA CARRARA) - ErbexpoDal 18 al 20 febbraio si svolge,

presso il quartiere fieristico di Carrarafie-re, Erbexpo, 3° Salone dell'erboristeria edel termalismo, della medicina naturale edel benessere.Superficie espositiva: circa 6.000 m2.Orario continuato di apertura al pubblico:dalle ore 10 alle 19.Ingresso: euro 5,00; gratuito per gli ab-bonati che presentano la «Carta Verde» eche compilano alla biglietteria una cartolinainvito ai puri fini statistici.Parcheggio: per 600 posti auto, gratuito, sitrova di fronte all'ingresso n. 5 (Via Maestridel Marmo).Per informazioni: Carrarafiere - Tei. 0585787963 - Fax 0585 787602.Internet: www.erbexpo.itAlloggio, luoghi da visitare e prodotti tipicilocali: www.aptmassacarrara.it

M • PADOVA - FLORMART/MIFLOR - FORESTRYDal 18 al 20 febbraio si svolge,

presso la Fiera di Padova, la 50a edizionedi Flormart/Miflor (Salone internazionaledi primavera per il florovivaismo e il giardi-naggio), e la 4" edizione di Forestry (Saloneprofessionale per il bosco, il parco urbano ele aree verdi).I settori espositivi presenti in fiera sono:Flormart/Miflor (floricoltura, piante da in-terni e da esterni, piante da vivaio, sementi,articoli per fioristi, articoli professionali, ar-ticoli per il giardinaggio, arredamento daesterno); Forestry (imprese di imboschimen-to, ingegneria naturalistica, aziende vivaisti-co-forestali e di contoterzismo specializzato,Comunità montane, Enti parco, produttori dimacchine ed attrezzature per la forestazionee la manutenzione del verde, società utilizza-trici dei prodotti del bosco, costruttori di at-trezzature specializzate, ecc).Durante la manifestazione sono previsti an-che seminari e corsi dedicati al settore delflorovivaismo.E presente alla manifestazione lo stand diVita in Campagna. Gli abbonati, presentan-do la «Carta Verde», usufruiscono di unosconto speciale sull'acquisto di libri, video-cassette, DVD, raccoglitori e Cd-rom. Ulte-riori sconti e un simpatico omaggio si posso-no ottenere utilizzando i coupon riportati nel-l'elenco «Offerte speciali fiere - Carta Verde2005», allegato a questo numero.Superficie espositiva: 34.000 m2.Orario continuato di apertura al pubblico:dalle ore 9 alle 19.Ingresso: per i possessori di Flor Card (la

A Verona, dal 17 al 20 febbraio, si tieneLegno&Edilizia, Mostra internazionale

sull'impiego del legno da edilizia

Dal 18 al 20 febbraio Padova, con la 50"edizione di Flormart/Miflor diventa la

capitale italiana del florovivaismo

tessera personalizzata che viene inviata aglioperatori del settore registrati) l'ingresso ègratuito. I visitatori con l'invito rilasciatodagli espositori entrano con un biglietto ri-dotto a 5,00 euro. Chi non ha l'invito paga15,00 euro. Euro 5,00 per gli abbonati chepresentano il coupon inserito nella guida«Servizi e vantaggi - Carta Verde 2005»allegata a questo stesso numero.Parcheggio: per 5.000 posti auto, a paga-mento (euro 5,00), si trova vicino alla fiera(Via Goldoni, Via Rismondo, Via Grossi).Per informazioni: PadovaFiere - Tei. 049840111.Internet: www.flormart.itAlloggio, luoghi da visitare e prodotti tipicilocali: www.turismopadova.it

• REGGIO EMILIA - Esterno^"l Casa

Dal 24 al 27 febbraio si svolge,presso il centro Fiere di Reggio Emilia,Esterno Casa, Salone dei materiali, prodotti,tecnologie e servizi per realizzare e arredareil giardino, il cortile e il terrazzo.Alla manifestazione i visitatori possono tro-vare: arredi da esterno, casette in legno, mo-bili in vimini, giunco, legno, ferro battuto o

VITA IN CAMPAGNA 2/2005 77

Page 72: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

altri materiali specifici, e inoltre sedie, tavo-li, divanetti, gazebo, piscine, saune, barbe-cue, macchine e attrezzature, impianti di il-luminazione ed irrigazione.Un settore specifico offre un'importante ve-trina all'edilizia per esterno, dalle pavimen-tazioni agli intonaci, dalle recinzioni fino adalcune aziende specializzate in interventi piùmirati. Inoltre, i visitatori possono trovareanche un'area allestita con tutto quello cheriguarda il giardinaggio ed il florovivaismo,con esposizione e vendita di piante, compo-sizioni e veri e propri giardini scenografici.Sono previste giornate particolarmente dedi-cate agli addetti ai lavori, con incontri, con-vegni e conferenze che vedono protagonisti,tra gli altri, architetti, geometri, imprese edi-li e urbanisti. In altri momenti la manifesta-zione ha invece un taglio su misura per ilgrande pubblico con, ad esempio, corsi digiardinaggio per principianti, coordinati datecnici a disposizione per rispondere alle do-mande dei visitatori su come realizzare emantenere giardini da favola.Superficie espostiva: 18.000 m2.Orario continuato di apertura al pubblico:giovedì 24, venerdì 25 e domenica 27 dalle10 alle 20; sabato 26 dalle ore 10 alle 23.Ingresso: 5,00 euro; gratuito per gli abbo-nati che presentano alle biglietterie il cou-pon riportato qui sotto.Parcheggio: per 2.000 posti auto, a paga-mento (euro 2,00), si trova all'interno delquartiere fieristico.Per informazioni: Siper - Fiere di ReggioEmilia - Tei. 0522 503511 - Fax 0522503555.Internet: www.esternocasa.itAlloggio, luoghi da visitare e prodotti tipicilocali: www.comune.re.it/turismo

• BOLZANO - Bauschau/Ligno-mecDal 25 al 28 febbraio si svolgono

contemporaneamente, presso il quartiere fie-ristico, Bauschau, 8a Fiera specializzata perl'edilizia, e Lignomec, 12" Fiera specializza-ta per la lavorazione del legno.A «Bauschau» vengono esposti: strumen-ti per l'edilizia, macchine edili, tecnicheper il riscaldamento ed energie alternati-ve, difesa dell'ambiente, sicurezza sul luo-go di lavoro e costruzione nel rispetto del-la salute dell'uomo, finanziamenti nell'am-bito edilizio, software per le attività del set-tore edilizio.A «Lignomec» vengono esposte: macchine

I ESTERNO ESTERNO CASAcasa

2 0 0 5

24-27FEBBRAIO

Salone dei materiali - prodotti e tecnologieper realizzare e arredare il cortile - il giardinoe il terrazzo

REGGIO EMILIASegreteria: S.I.P.E.R. - Fiere di Reggio EmiliaVia Filangieri, 15 - 42100 Reggio EmiliaTei. 0522 503511 - Fax 0522 503555Internet: www.e5ternocasa.it

II presente coupon consegnato alla biglietteria Idella Fiera da diritto al rilascio di un biglietto

per la lavorazione del legno ed accessori,macchine per la carpenteria, colori, lacche evernici, servizi e software.Inoltre quest'anno viene presentata una si-gnificativa novità: il 1° Salone dedicato alrisparmio energetico nell'edilizia «Kli-mahouse», che è accompagnato da un con-vegno sul tema «CasaClima - Costruire peril futuro».Superficie espositiva: 35.000 m2.Orario continuato di apertura al pubblico:dalle ore 9 alle 18.Ingresso: euro 8,00.Parcheggio: per 800 posti auto, a pagamen-to (euro 0,90 all'ora), si trova sopra al tettodei padiglioni della fiera con accesso dallaVia Buozzi.Per informazioni: Fiera di Bolzano - Tei.0471 516000 -Fax0471 516111.Internet: www.fierabolzano.itAlloggio, luoghi da visitare e prodotti tipicilocali: www.bolzano-bozen.it

• PARIGI - SIMA/SIMAGENAII Sima/Simagena si svolge dal 27 febbraioal 3 marzo, presso il quartiere fieristico diParis-Nord Villepinte, nell'ambito della Set-timana internazionale dell'agricoltura.I settori merceologici presenti in fiera sono:attrezzature e prodotti destinati agli allevato-ri, attrezzature per la raccolta, il movimentoterra, la polverizzazione, l'irrigazione, lostoccaggio dei cereali, i pezzi di ricambio, icomponenti ed i motori, i trattori, le attrezza-ture per l'allevamento, i bovini di razze dalatte, ecc.Superficie espositiva: 220.000 nr.Orario continuato di apertura al pubblico:dalle ore 9 alle 18.Ingresso: riservato agli operatori del settore.Gratuito pre-registrandosi o presentando al-le biglietterie del Salone la tessera di invitoche può essere richiesta direttamente alla de-legazione in Italia: Saloni InternazionaliFrancesi - Via Caradosso, 10 - 20123 Mila-no - Tei. 02 4343531 - Fax 02 4699745 - E-mail: [email protected]: www.simaonline.com

4 G VERONA - Agrifood - Salonem «La nuova fattoria»

Dal 3 al 6 marzo si svolgono, pres-so il quartiere fieristico, Agrifood, 1 ° SaloneInternazionale del prodotto agroalimentaredi qualità, e il Salone «La nuova fattoria»realizzato dalle Edizioni L'InformatoreAgrario.

ANTICA FIERADI GODEGA

Agricoltura Artigianato Agroalimentare8* Fiera tutela territorio e ambiente:bioedilizia, bioarchitettura e bioagricoltura

GODEGA DI SANT'URBANO(Traviso)Segreteria: Ufficio Fiera c/o padiglioni fieristici31010 Godega di Sant'Urbano (Traviso)Tei. 0438 430160 - Fax 0438 430090

II presente coupon, valido solo nei giorni 5 e 7 marzo, l ' \consegnato alla biglietterìa della Fiera da diritto al rilascio l ' Idi un biglietto d'ingresso ridotto: euro 2,50 anziché 5,00. miM

5-7MARZO

Per ulteriori informazioni sulla manifesta-zione si veda l'articolo di pag. 43.

• PIACENZA - Seminat - Api-***fc-1! meli e Naturalmente

'*' Dal 4 al 6 marzo si svolgono, a Pia-cenza Expo (Centro Fieristico - Loc.tà LeMose - S.S. 10), la 24a edizione di Seminat,Mostra mercato nazionale delle piante or-namentali ed agrarie, sementi ed attrezza-ture connesse, e la 22a edizione di Apimell,Mostra mercato nazionale di apicoltura, deiprodotti e delle attrezzature apistìche. Ac-canto a Seminat e Apimell si tiene inoltre la9" edizione di Naturalmente, Mostra merca-to dei prodotti dell'agricoltura biologica ederivati, agroalimenti tipici, salute natura-le, benessere e prodotti ecocompatibili. Al-l'interno di Seminat sono presenti i seguen-ti settori: ortoflorovivaismo, giardinaggio eorticoltura per hobbisti. Apimell è un pun-to di riferimento per gli apicoltori profes-sionisti, ma anche per ì consumatori. Na-turalmente, invece, promuove la produzio-ne e il consumo dei prodotti dell'agricoltu-ra biologica.È presente alla manifestazione lo stand diVita in Campagna con un proprio rivendi-tore. Gli abbonati, presentando la «Carta

de», usufruiscono dello sconto del 10%sul prezzo di copertina di libri, videocasset-te DVD e Cd-Rom editi dalle Edizioni L'In-formatore Agrario.Superficie espositiva: 11.000 m2.Orario continuato di apertura al pubblico:venerdì e sabato dalle ore 9 alle 18; domeni-ca dalle ore 9 alle 19.Ingresso: euro 6,00; euro 4,00 per gli abbo-nati che presentano il coupon inserito nel-la guida «Servizi e vantaggi - Carta Verde2005» allegata a questo stesso numero.Parcheggio: per 2.000 posti auto, gratuito, sitrova adiacente al padiglione espositivo.Per informazioni: Piacenza Expo - Tei.0523 602711 - Fax 0523 602702.Internet: www.piacen;Alloggio, luoghi da visitare e prodotti tipicilocali: www.provincia.Diacenza.it/turismo/

U GODEGA DI S. URBANO(TREVISO) - Antica fiera di Go-dega

L'Antica fiera di Godega si svolge, presso ilquartiere fieristico, dal 5 al 7 marzo e pre-senta al pubblico un'ampia esposizione dimacchine ed attrezzature per l'agricoltura eil giardinaggio, mostra dell'artigianato, mo-

2 0 0 5

6-9MARZO

ALIMENTA

19" Alimenta, salone dell'alimenta-zione, delle tecnologie e del turismoenogastronomico

TORREANO DI MARTIGNACC0

(Udine)

Segreteria: Udine Fiere - Via Cotonificio, 9633030 Torreano di Martignacco (Udine)Tei. 0432 4951 - Fax 0432 401378Internet: www.fieraudine.it

II presente coupon consegnato alla biglietterìa Idella Fiera da diritto al rilascia di un biglietto |d'ingresso ridotto: euro 4,00 anziché 6,00.

78 VITA IN CAMPAGNA 2/2005

Page 73: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

stra agroalimentare.Superficie espositiva: 20.000 m2.Orario continuato di apertura al pubblico:sabato 5 e domenica 6 dalle ore 8,30 alle 22,lunedì 7 dalle ore 8 alle 19.Ingresso: euro 5,00; euro 2,50 per gli abbo-nati che presentano (nei giorni di sabato elunedì) il coupon riportato a pag. 78.Parcheggio: ha una superfìcie di 20.000 m2,gratuito nella giornata di sabato 5 marzo e apagamento (euro 1,50) per le giornate di do-menica 6 e lunedì 7 marzo, il parcheggio sitrova vicino all'ingresso dell'area fieristicain Via S. Pellico.Per informazioni: Ufficio fiera presso i pa-diglioni fieristici - Tei. 0438 430160 - Fax0438 430090.

• PORDENONE - Orto-giar-dinoDal 5 al 13 marzo si svolge, presso

il quartiere fieristico di Pordenone, la 26"edizione di Orto-giardino, Salone dedicatoalla floricoltura, orticoltura, vivaistica, at-trezzature per giardini e parchi.La manifestazione prevede i seguenti setto-ri merceologici: attrezzature per florovivai-smo, giardinaggio e orticoltura; attrezzaturee prodotti dell'apicoltura; fiori freschi e ar-tificiali; piante verdi, da fiore, da frutto; ser-re e accessori; concimi e antiparassitari; ap-parecchi di illumuiazione per giardini e ser-re; attrezzature e arredamenti per terrazzi egiardini.Superficie espositiva: 25.000 m2 coperti,10.000 m2 scoperti.Orario continuato dì apertura al pubbli-co: dalle ore 14,30 alle 19,30 durante i gior-

ni feriali e dalle ore 9,30 alle 19,30 sabato edomenica.Ingresso: euro 7,00; euro 5,00 per gli abbo-nati che presentano il coupon inserito nel-la guida «Servizi e vantaggi - Carta Verde2005» allegata a questo stesso numero.Parcheggio: la fiera dispone di vari parcheg-gi nelle immediate vicinanze, per un totale dicirca 1.500 posti auto, una parte gratuita(Viale Treviso, Via Dogana, Via delle Graziee parcheggio «Seleco» con servizio bus na-vetta solo le domeniche pomeriggio); unaparte a pagamento, euro 2,00 (parte del par-cheggio viale interno fiera, Via Buozzi).Per informazioni: Pordenone Fiere - Tei.0434 232111 - Fax 0434 570415-572712.Internet: www.fierapordenone.itAlloggio, luoghi da visitare e prodotti tipicilocali: www.turismo.fvg.it/localita/localita.asp?COM=PORDENONE&L= 1

« • TORREANO DI MARTI-^ GNACCO (UDINE) - Alimenta

" Dal 6 al 9 marzo si svolge, nel quar-tiere di Udine Fiere, la 19a edizione di Ali-menta.La manifestazione si articola nei settori del-l'Alimentazione (Food), delle Tecnologie(Tech) e del Turismo enogastronomico(Tour) con la presenza di aziende nazionalied estere e l'esposizione di prodotti tipicidelle regioni italiane.La sezione Tour prevede la presentazione el'area shopping dei prodotti tipici del Friuli-Venezia Giulia e la promozione dei pacchet-ti turistici con itinerari enogastronomici. Ali-menta si qualifica anche attraverso un'agen-da convegnistica e un programma di degu-

CORSI

Corsi di verdeornamentale e ambientale

La Scuola di pratica agricola «F.C.Caldesi» organizza, presso la propria se-de, due corsi:- da fine febbraio a metà marzo un corsodal titolo «Impianto e manutenzione deitappeti erbosi ornamentali e sportivi», ilcui costo è di euro 260,00, comprensivodi materiale didattico;- a marzo un corso dal titolo «Tree Clim-bing», il cui costo è di euro 600,00, com-prensivo di materiale didattico.

Per ulteriori informazioni telefonare,citando Vita in Campagna, allo 054629642.

stazioni guidate.Superficie espositiva: 20.000 m2.Orario continuato di apertura: dalle ore 11alle 19.Ingresso: riservato agli operatori del settorecon aree e iniziative destinate anche al pub-blico.Biglietto: euro 6,00; euro 4,00 per gli ab-bonati che utilizzano il coupon riportato apag. 78.Per informazioni: segreteria e quartiere fie-ristico - Tei. 0432 4951 - Fax 0432 401378.Internet: www.fieraudine.itAlloggio, luoghi da visitare e prodotti tipici/oca//:www.turismo. fvg.it/localita/localita. asp?com=torreano&l= 1

PUBBLICAZIONI CONSIGLIATE Prontuario dei fitofarmaciBiologico

Tutto Bio 2005, II Trova-Bio a cura diAchille Mingozzi e Rosa Maria Bertino, edi-to da Bio Bank by Distilleria - Viale della Li-bertà, 54 - 47100 Forlì (Forlì Cesena) - Tei.0543 32532 - Fax 0543 24311; 2004. Lapubblicazione consta di 288 pagine illustra-te con 128 schede di prodotti e aziende,stampate su carta ecologica; euro 16,00.

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I tà; 147 gruppi d'ac-1 quisto e d'offerta;

1.030 negozi; 10 cate-ne di supermercati con marchi bio; 6 super-mercati on line; 51 corsi di cucina; 251 risto-ranti; 22 aziende di ristorazione; 608 mensebio nelle scuole; 81 siti dell'e-commercebio; 29 aziende del commercio equo e soli-dale; 16 organismi di controllo in Italia; 133associazioni bio; 33 fiere bio; 194 libri e pe-riodici bio. (Redazione)

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VITA IN CAMPAGNA 2/2005 79

Page 74: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

ANNUNCI ECONOMICIGli abbonati possono dispor-re di un annuncio gratuito al-l'anno di circa 25 parole utiliz-zando il coupon riportato nel-lo «Speciale Servizi» allegato aquesto stesso numero (scrivereil testo a macchina o in stam-patello). Annunci successivi so-no a pagamento; si prega diutilizzare il modulo pubblicatoa pag. 76 del n. 12/2004 . Perulteriori informazioni telefona-re allo 045 8057511. La sceltadegli annunci da pubblicare è adiscrezione dell 'editore.

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80 VITA IN CAMPAGNA 2/2(105

Page 75: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

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DOLMEN MULTIPIETRA,l'effetto della pietra naturale in casaPer rinnovare una parete, o ravvivare un elemento architettonico della casa (adesempio una colonna o un arco), oppure per cambiare completamente l'aspettoestetico all'esterno o all'interno della casa, Dolmen propone Multipietra, un rive-stimento per pareti e pavimenti tanto pratico e semplice da posare quanto di note-vole impatto. Utilizzando materie prime selezionate ed ecologiche, con un procedi-mento del tutto manuale si ottengono pietre e listelli identici sia esteticamente cheal tatto alla pietra naturale, ma dì spessore limitato e leggerissimi per una posasemplice e per un facile trasporto. Sono proposti in differenti forme, modelli e co-lori, che possono essere anche abbinati tra loro sulla stessa parete creando effettiparticolari. La posa è possibile su qualsiasi superficie, laterizio, cemento grezzo, le-gno, cartongesso e non necessita di manodopera specializzata.

HWBlrTOa/.ianiALUBELVia Torricelli, 8-42011 Bagnolo in Piano (RE)tei: 0522 957511 -fax: 0522 951069e-mail: [email protected]: www.alitbel.it

ETERAL SYSTEM,per la bonifica delle coperturein cemento amiantoII risanamento delle vecchie coperture in cemento amianto è un intervento che vaeseguito secondo precise norme di legge, al fine di bloccare ogni dispersione di fi-bre di amianto nell'ambiente e deve garantire, allo stesso tempo, la tenuta alle in-temperie della nuova copertura. Alubel ha risolto il problema con Eteral System,lastra metallica di grandi dimensioni prodotta con un profilo particolare che si adat-ta alle lastre in fibrocemento con passo 177/51, realizzata nella versione in allumi-nio naturale o preverniciato e nella versione in lamiera zincata preverniciata.L'applicazione di Eteral System non richiede la rimozione del vecchio manto o il fis-saggio esistente, semplificando così le operazioni di montaggio. La sezione del pro-filo Eteral System, studiato nei minimi particolari, garantisce la massima pedonabi-lità in ogni posizione perché aderisce perfettamente alla lastra sottostante, collabo-rando con essa.

VITA IN CAMPAGNA 2/2003

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ORTO/GIARDINO

Da GARDENAl'elettrozappa EH 600/36Uno dei lavori primaverili più faticosi è senz'altro la lavorazione del terreno per pre-pararlo alla semina o al trapianto di fiori e ortaggi. Per dissodare senza alcuno sfor-zo o per incorporare al suolo concimi, torba e composte, Gardena propone l'elet-trozappa EH 600/36. Potente e sicura, monta quattro lame frangizolle in acciaiotemprato (affilate e sagomate per penetrare facilmente nel terreno), ed è dotata diun potente motore elettrico da 600 Watt per lavorare fino a 18 cm di profondità conuna larghezza di 36 cm. L'avviamento ad una mano ed il sistema automatico d'ar-resto garantiscono un uso facile e sicuro, mentre i manici, in alluminio anticorrosio-ne, si possono ripiegare a fine lavoro per riporre l'attrezzo in poco spazio.

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OrinazioniB.M.R. ROSE SRLVia Braìe, 187 -18030 Camporosso Mare (IM)tei 0184 256203 -fax 0184 253490e-mail: info @ meilland. itinternet: www.meilland. it

Collezione 2004-2005 rose da giardinoMEILLANDRÌCHARDIERLe rose da giardino Meilland-Richardier, conosciute e apprezzate per la loro bellez-za, sono distribuite in esclusiva per l'Italia da B.M.R. Rose Sri, che è lieta di presen-tare brevemente le novità assolute: Botticelli® Meisylpho, Tequila® Meipomolo,Nicolas Hulot® Meifazenda, Henri Salvador® Richoilier, Paris Match® Richotale.Le rose Elle® Meibderos, The McCartney Rose® Meizeli, Papa Meilland® Meicesar,la rosa nera Black Baccarà® Meidebenne, e tante altre ancora che troverete illustra-te sul catalogo gratuito da richiedere alla BMR Rose Sri (vedi dati a fianco).Sconto speciale del 10% sul prezzo dei rosai riservato agli Amatori, abbonati di Vitain Campagna, che effettueranno ordini diretti inviando in fotocopia (o tramite fax) laCarta Verde 2005. L'offerta è valida per consegne fino al 30/04/2005.

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Lavorare senza faticacon la nuova legatricead anello STOCKERPer tutti i lavori di legatura nel frutteto e nel vigneto, la ditta Stocker propone unattrezzo innovativo: la nuova legatrice ad anello, utilizzabile con filo di ferro in-cartato o plastificato. Estremamente maneggevole, grazie alla sua conformazione ealla sua leggerezza, è caratterizzata da impugnatura ad anelli che consente di af-ferrare saldamente la legatrice e permette di lavorare in maniera confortevole e sen-za fatica. L'attrezzo è dotato di due lame molto affilate che garantiscono tagli nettie precisi. La legatrice, come tutti gli altri prodotti di qualità della Stocker per il giar-dinaggio e per l'agricoltura, è reperibile nei migliori rivenditori specializzati.

11 VITA IN CAMPAGNA 2/2005

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ORTO/GIARDINO

B I O F L A M M E , la fiamma amicadell'uomo e del suo giardinoBioflamme è la nuova generazione di bruciaerba pratici e potenti, che permettonodi eliminare le erbacce da viali, terrazze e camminamenti sfruttando la tecnica delpirodiserbo e senza ricorrere all'impiego di sostanze chimiche. Attrezzo ormai indi-spensabile in molti paesi nordeuropei, dove la legislazione vieta l'utilizzo di fitofar-maci per la cura del giardino, è efficace e sicuro e inoltre può essere impiegato pernumerosi altri scopi: incenerire nidi d'insetti, scongelare tubature, accendere rapi-damente camini e barbecue. Bioflamme è prodotto dalla Oxyturbo S.r.l., è dotatodi accensione automatica ed è alimentato da una cartuccia, facilmente reperibile incommercio, contenente una miscela di idrocarburi e munita di una valvola filettatache ne permette lo stoccaggio anche dopo un uso parziale.

OXYTURBO S.R.L.Via Serio, 4/6 - 250/5 Desenzano del Garda (BS) - tei. 030 9911855 -fax 030 9911271e-mail: [email protected] - internet: www.oxyturbo.it

* &yHIHBnnay.ioniESCHER S.R.L.Via Miles, 2 - 20040 Cavenago Brianza (MI)tei 02 95339216 -fax 02 9501617e-mail: [email protected]: www.escher.it

FERRAMOL,il lumachicida che rispetta l'ambienteEscher, oltre alla vastissima scelta di articoli dell'ambito ferramenta, utensileria,giardinaggio e Storage, da quest'anno propone una novità per il mercato italiano:Neudorff, la linea di prodotti per la difesa e la nutrizione delle piante, già nota inGermania, Austria e Svizzera. Tutti in gran parte costituiti da sostanze naturali, quin-di assolutamente sicuri per l'ambiente e per l'uomo, i prodotti Neudorff sono di fa-cile utilizzo e di sicura efficacia. Tra questi segnaliamo Ferramol, esca lumachici-da granulare per ortaggi e ornamentali a base di fosfato triferrico. La sua grande ef-ficienza persiste anche in presenza di pioggia o di elevata umidità. Grazie al suomeccanismo d'azione, non lascia traccia di muco o resti di lumache. È assolutamen-te innocuo per l'uomo e gli animali ed è di facile impiego. Assicura una protezioneefficace delle culture nel pieno rispetto della natura.

HfflErni az i o n iAGRIEMPORIOVia Copernico, 26 - 47100 Fortitei. 0543 724848 -fax 0543 774670e-mail: info @ agriemporio. cortiinternet: www.agriemporio.com

Da AGRIEMPORIO:strumenti per prevedere il tempoIn campagna la meteorologia ha un'importanza rilevante per l'influenza degli even-ti atmosferici sulle colture. AgriEmporio propone alcuni dispositivi che aiutano aprevedere i mutamenti meteorologici e le gelate notturne: la Stazione Meteo e loPsicrometro. La Stazione Meteo comprende tre strumenti: termometro, igrometroe barometro. La valutazione dell'innalzamento o abbassamento della pressione ba-rometrica fornisce un'indicazione sull'evoluzione delle condizioni meteorologichenelle ore successive all'osservazione. Lo Psicrometro è corredato di due termome-tri identici: uno con il bulbo secco e l'altro con il bulbo costantemente inumidito dauna fascia bagnata. Con le opportune tabelle si può determinare il grado di umidi-tà dell'aria e di quanti gradi scenderà la temperatura durante la notte.

VITA IN CAMPAGNA 2/2005 III

Page 78: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

MECCANICA

ROBERT BOSCH S.P.A.Vìa Marcantonio Colonna, 35 - 20149 Milanotei 02 36961 -fax 02 36962562internet: www. bosch. it

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CARAVAGGIVia Monte Adamello, 20 - 25037 Pontoglio (BS)tei. 030 7470464 -fax: 030 7470004e-mail: [email protected]: www.caravaggi.com

mazioniAMA DIV. GARDENVìa G. Puccini, 2842018 San Martino in Rio (RE)tei. 0522 6369 -fax 0522 695753internet: www.ama.it

Rasaerba elettriciROTAK BOSCnon temono ostacoliRobusto, compatto, leggero, ergonomico, ma soprattutto potente; queste sono le ca-ratteristiche che un buon rasaerba deve possedere. Proprio sulla base di questi pre-supposti, Bosch ha progettato e sviluppato i rasaerba Rotak, con i quali ha comple-tamente modificato il concetto stesso di rasaerba elettrico. Grazie all'innovativo siste-ma Powerdrive, ovvero alla geniale combinazione di un motore elettrico a spazzolecon una scatola ingranaggi dotata di cinghia di trasmissione del movimento, i rasaer-ba Rotak consentono prestazioni fino ad oggi possibili soltanto con i rasaerba a scop-pio. Questo sistema è in grado di decuplicare la coppia di taglio della lama, ovvero laforza impressa dal motore alla lama e quindi la forza con la quale l'erba viene taglia-ta. Ecco perché i rasaerba Rotak consentono di tagliare il prato senza il minimo sforzoanche in presenza di erba alta, bagnata e pesante, quindi anche dopo diverse settima-ne. Tutti i modelli sono anche estremamente leggeri, maneggevoli e facili da usare.

Biotrituratori C A R A V A G G Ial servizio dell'ecologiaLa ditta Caravaggi opera da molti anni nella costruzione di biotrituratori, cippatri-ci, macchine per compostaggio ed altre applicazioni speciali fornendo una vastagamma di modelli per tutte le esigenze, da quelli più piccoli per l'hobby e il giardi-no, ai più grandi per il professionista, le aziende florovivaistiche e municipalizzate.Bio 50 è il più piccolo della gamma, accessoriato con motore a benzina o elettricoda 220 Volt. Il sistema di macinazione è costituito da una lama sfaldatrice, per unaprima grossolana riduzione del materiale, e da martelli mobili che effettuano la tri-turazione accurata. Un crivello consente di regolare la finezza del macinato. La so-stanza così ottenuta è ricca di valori proteici ideali per la concimazione del terreno.Il modello Bio 190, per l'uso professionale, è costituito da due diversi sistemi di tri-turazione: il cippatore, per la lavorazione di prodotti legnosi o fibrosi e il sistema dimartelletti mobili per fogliame, siepi, terriccio e scarti di cucina.

R O B O M O W : per rasare il pratobasta premere un pulsanteAMA divisione Garden, azienda produttrice e importatrice di macchine e accesso-ri per la cura del giardino, distribuisce sul mercato Italiano uno strumento innovati-vo per tagliare il prato. Si chiama Robomow, un nuovo tosaerba completamenteautomatico costruito per lavorare in perfetta autonomia. È facile da avviare, silen-zioso, ordinato ed ecologico, occorre solamente premere un bottone. Sostituiscecompletamente il tosaerba tradizionale, sia elettrico che a scoppio. Robomow è untosaerba dedicato mulching dotato di 3 lame, per un taglio utile di 55 cm ed unabatteria capace di sviluppare una potenza pari a 5,5 Hp. È ideale per superfici nonsuperiori ai 1000 mq. Accanto a Robomow, AMA propone una nuova gamma di trat-torini rasaerba a scarico posteriore con raccolta diretta dell'erba, caratterizzatida estrema robustezza: assale posteriore in ghisa, ruote di ampie dimensioni, piat-to da 102 cm, 2 lame controrotanti sincronizzate, trasmissione idrostatica, innestodelle lame a frizione elettromagnetica e dispositivo antintasamento del piatto.

IV VITA IN CAMPAGNA 2/2005

Page 79: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

ALLEVAMENTI

BHWrnia/ion iTERENZIANIVia E. Montale, 53 - 25018 Montichiari (BS)tei. 030 964041 -fax: 030 9960198e-mail: info @ terenziani. itinternet: www. terenziani. it

Dare vita al giardino con la nuovavoliera ottagonale di T E R E N Z I A N ICaratterizzata da forma ottagonale irregolare, notevoli dimensioni e design appro-priamente studiato, la nuova voliera della Terenziani ideale per parchi e giardi-ni, se allestita con soggetti appropriati, è in grado di regalare all'osservatore emo-zioni davvero intense. Si presta bene per ospitare una gran quantità di animali, gra-zie anche alle dimensioni (base cm 650 x 340 - altezza cm 270). Realizzabile in dif-ferenti dimensioni a seconda delle necessità, la voliera è costruita con profili spe-ciali ricavati da lamiera zincata e rete zincata elettrosaldata di varie misure. Graziealla particolare lavorazione, offre garanzia di durata e inalterabilità nel tempo. È do-tata di ampia porta di accesso a battente con chiusura a chiave; inoltre viene forni-ta smontata con chiare istruzioni per un semplice montaggio.

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VITA IN CAMPAGNA 2/2005 V

Page 80: [Agricoltura] Vita in Campagna - 2005 n.02

ALLEVAMENTI

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FAZA S.R.L.Via Casilina km. 22,60000040 Laghetto di Montecompatri (RM)tei: 06 9476129fax: 06 9476033e-mail: [email protected]: www.faza.it

"COMPACT®" impiantodi macellazione per piccoli allevatoriL'impianto di macellazione mobile per avicunicoli e ovini "Compact®", proposto daFAZA, può essere utilizzato dai piccoli allevatori e dalle aziende agrituristiche connotevole economia di spazio. Permette la macellazione giornaliera di 200 o più ca-pi a seconda del modello. "Compact" è costituito da una robusta struttura in tubo-lare di acciaio zincato e verniciato ed è provvisto di ruote che ne permettono lo spo-stamento. Dotato di impianto di illuminazione di serie, ha due finestre laterali apri-bili per tutta la lunghezza protette con rete antizanzara. I macchinari per la macel-lazione e le pareti interne della struttura sono realizzati in acciaio inox.L'equipaggiamento comprende: storditore elettrico, bollitore, scannatoio, spiumatri-ce, lavello con comando a pedale, sterilizza coltelli, erogatore di sapone, cappa diaspirazione, piani di lavoro e due serbatoi per le acque chiare e per quelle post-la-vorazione.

Pollaio da esterno per piccoli allevatoriBREEDER ARCANIDOFAZA propone una vasta scelta di pollai per esterno progettati appositamente per ilpiccolo allevatore. Di gradevole estetica e minimo ingombro, i pollai FAZA sono equi-paggiati con nidi, mangiatoie ed abbeveratoi, tetto realizzato con doghe in pvc an-tiurto e antigelo, pareti in robusta rete zincata antitopo e sono completamente smon-tabili e forniti in kit facile da assemblare. Il modello più innovativo è il pollaio BreederArcanìdo, ideale per l'allevamento biologico all'aria aperta: dotato di porta anterio-re con apertura a ribalta per l'entrata e l'uscita degli animali, può ospitare fino a 108galline oppure 125 capi all'ingrasso. Due vani aperti sulle pareti laterali permettonouna corretta circolazione dell'aria e sono protetti da pannelli in rete con portelloni adapertura regolabile. Il pollaio Breeder non necessita di autorizzazione per l'installa-zione ed è dotato di due ruote gemellate per lo spostamento manuale oppure per iltrasporto con l'apposito gancio di traino per il trattore (optional).

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VI VITA rN CAMPAGNA 2/2005