Agricoltore cuneese Dicembre 2012

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Il bilancio dell'annata agraria Dieci anni di Direttiva Nitrati N. 11 2012 POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DcB/cn - anno X - n. 11•2012 - DicEmBrE 2012 - contiEnE i.P. L'agricoltura garantisce lavoro

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Agricoltore cuneese Dicembre 2012

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Il bilancio dell'annata agraria Dieci anni di Direttiva Nitrati

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2013Cuneo

Unione Provinciale Agricoltoriwww.confagricolturacuneo.it

IL C

AL

ENDARIO DI CAMPAGNA

L’Agricoltore cuneese Testata mensile dell’Unione Provinciale Agricoltori di CuneoRivista fondata nel 1946

Direttore responsabile: Paolo Ragazzo

Redazione e realizzazione grafica: Autorivari studio associato C.so IV Novembre, 8 - Cuneo Tel. 0171/601962Fax 0171/436301 E-mail: [email protected] e amministrazione: Unione Provinciale AgricoltoriC.so IV Novembre, 8 12100 - CuneoTel. 0171/692143 Fax 0171/698629 [email protected]à: Tec Pubblicità e Grafica Via dei Fontanili, 1 - Fossano Tel. 0172/695897 Fax 0172/[email protected] Stampa: Tipolitografia SubalpinaC.so Gramsci, 18/c - CuneoTel. e Fax 0171/692077 [email protected]

Chiuso in redazione il 29/11/2012

Poste Italiane S.p.a. Spedizione in abbonamentopostale - D.L. 353/2003(conv. in L. 27/02/2004 n° 46)art. 1, comma 2, DCB/CNIscrizione al Tribunale di Cuneo 6/3/1975 al n. 36

Il bilancio dell'annata agraria Dieci anni di Direttiva Nitrati

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L'agricoltura garantisce lavoro

Il 2012 sta per concludersi e, nel porgere a voi associati e ai vostri cari i più sinceri augu-ri di buon Natale e felice anno nuovo, mi preme ricordare tra i tanti momenti significativi vissuti dalla nostra associazione in questi ultimi dodici mesi, due passaggi distinti che hanno se-gnato la grande famiglia di Confagricoltura: il rinnovo del Consiglio a luglio e la scomparsa di Roberto Arione, amico e storico ex presidente, a settembre. Due momenti dal sapore contrapposto, ma che ci obbligano a guardare al futuro del settore con ancora più impegno e convinzio-ne, nonostante il d is interesse di parte della politica.

auguri di buone Feste

Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo

aNNata agrarIa

servono provvedimenti per la crescita 4

Il commento di oreste Massimino 5

I prezzi di san Martino 6

I PrezzI del Mese

tengono i cereali, ancora stabili i bovini 7

attualItà

Il settore agricolo distribuisce lavoro 8

le proposte di Confagricoltura 9

ddl stabilità: altra occasione persa 10

l'INtervIsta

"Per una miglior razza Piemontese" 11

a tutto CaMPo

Mobilitati contro i tagli alla nuova Pac 12

latte

Il latte al centro di un vivace dibattito 13

zooteCNIa

la direttiva Nitrati compie dieci anni 14

Novità macellazione suini a casa 14

riceviamo dal Cosman e pubblichiamo 14

la deroga dal 2011 15

FruttIColtura

Frutta in salute? lo dice la risonanza 16

Convegno del creso a Manta 16

Fitosanitari, i dubbi del nuovo Pan 17

operatori cuneesi ad Interpoma 17

vItIvINIColtura

Prodotti cuneesi in vetrina a varsavia 18

dai valori delle uve ai canoni d'affitto 19

CoNFagrIColtura NeWs

eccellenze cuneesi all'asta di Christie's 20

Cambio di sede a Carrù 21

Corsi e-learning per i lavoratori 21

Notizie dall'anga 21

le Nostre azIeNde

Mirtilli della val Po nel torinese senza soste 22

I Piccoli Frutti di Cuneo 23

Creso INForMa

la batteriosi del kiwi (Psa) 24

Il teCNICo IN vIgNeto

viticoltura: partire col piede giusto 26

Il MerCatINo dell'agrIColtore

i N q u e s t o N u m e r o

è in distribuzione presso gli uffici di Confagricoltura

Cuneo il calendario di campagna 2013.

Vieni a ritirarne una copia!

l’agricoltore cuneese n. 11 • DicEmBrE 2012 3

sommario

Page 4: Agricoltore cuneese Dicembre 2012

servono provvedimenti per la crescitaNel tracciare il biLAncio DeLL'AnnAtA AgRARiA la coNfagricoltura di cuNeo chiede maggiore atteNzioNe al settore

di Paolo Ragazzo

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Trascorso il giorno di San Martino è storicamente tempo di bilanci per l’agricoltura della provincia di

Cuneo, come del resto del Piemonte. E ancora una volta il settore si trova a dover sottolineare come gli sforzi profusi dalle aziende non siano stati pienamente riconosciuti dal mercato e dal Paese, dove buona parte della classe politica pare sempre meno interessata alle richieste di chi lavora nel comparto e produce reddi-to, oltre che beni primari per il sostenta-mento dei cittadini. Le prime avvisaglie di un nuovo anno in salita si sono avute già a gennaio quando ha iniziato a prendere forma tutto il peso dei provvedimenti del governo Monti, uno su tutti l’Imposta Municipale Unica su terreni e fabbricati a uso abitativo e strumentale. Una vera scure per il settore. E su questa linea si è proseguiti fino ad arrivare ad una serie di recenti decisioni normative che vanno ad appesantire fortemente la pressione fiscale. In generale Confagricoltura Cuneo sottolinea come nel 2012 alcuni comparti siano stati contraddistinti da una produ-zione in aumento, mentre per quanto ri-

guarda l’aspetto economico, si sono acuiti i problemi dovuti a costi di produzione sempre più elevati che riducono ulterior-mente il margine di guadagno. La crisi generalizzata, infine, ha via via contratto i consumi delle famiglie, provocando inevi-tabili ripercussioni sul settore. Ma vedia-mo, comparto per comparto, come sono andate le cose negli ultimi 12 mesi.

CerealiLe gelate invernali, mitigate da una sta-gione primaverile favorevole, hanno per-messo al frumento di esaltare le proprie capacità produttive, tanto che in provincia di Cuneo si sono registrate produzioni medie di 20 quintali per giornata, con punte anche di 25 per le aree più produt-tive. Anche l’orzo ha dato ottimi risultati, sia sotto il profilo qualitativo (peso spe-cifico elevato), che per le rese. I prezzi di mercato sono medi, se rapportati a quelli della passata annata agraria, mentre i costi di produzione sono aumentati di circa il 10%, per il rincaro delle concima-zioni, dei trattamenti fitosanitari e delle sementi. Costi in rialzo anche per i produttori di mais che hanno dovuto far fronte ad

un’estate particolarmente siccitosa e sono stati costretti ad irrigare frequentemente, laddove possibile, i loro raccolti. Nel com-plesso, però, la qualità e le rese si sono attestate su buoni livelli sia per quanto riguarda la granella che il trinciato. La sic-cità estiva ha provocato, comunque, forti danni ai terreni non irrigabili, con casi di perdita parziale del raccolto e in media una resa del 30% in meno. Nelle zone colpite dalla grandine, invece, i risultati produttivi sono stati inferiori di un 10-20%. Limitati i danni da diabrotica. Per tutto l’anno i prezzi si sono mantenuti su livelli più alti rispetto al 2011.

Bovini da carneIl rialzo dei costi legati all’alimentazione, cereali e mangimi su tutti, ha creato non pochi problemi agli allevatori con aumen-ti medi del 10/15%. Ciò detto, tuttavia, a livello di mercato il settore bovino da carne ha avuto nel complesso un’annata stabile, che però mantiene il settore in bilico. Interessanti gli sviluppi di genetica che riguardano la razza bovina Piemon-tese (vedi intervista al direttore dell'A-naborapi, Andrea Qualglino pubblicata a pag. 11).

Prezzo medio del 2012 di cereali e soia

Superfici piemontesi (in ettari) destinate nel 2012 a cereali e soia

Fonte: Istat e Unioncamere Piemonte. Elaborazione Confagricoltura

Fonte: Istat e Unioncamere Piemonte. Elaborazione Confagricoltura

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annata agraria

Page 5: Agricoltore cuneese Dicembre 2012

i l c o m m e N t o d i o r e s t e m a s s i m i N o

Il presidente di Confagricoltura Cuneo, Oreste Massimino, a chiusura dell’annata agraria, rimarca con convinzione la necessità di mettere in campo al più presto provvedimenti che agevolino chi opera nel settore. “Siamo preoccupati - sottolinea - per la continua introduzione di misure che vanno a rendere più penalizzante il quadro entro cui dobbiamo fare impresa: penso al gravoso carico fiscale dovuto all’aumento delle rendite catastali, con rivalutazioni che arrivano al 40%, e all’introduzione dell’Imu. Ma non solo. A ciò si aggiungono l’aumento dell’Iva, che contribuirà a deprimere i consumi, già ridotti a causa della crisi, e la proposta della tassazione a bilancio delle società di capitali. Quest’ultimo provvedimento, in particolare, impedisce all’agricoltura di crescere e di competere con i mercati internazionali. Anche l’introduzione dell’articolo 62, inoltre, che prevede l’obbligo di contratti scritti e tempi di pagamento certi nelle compravendite, seppur in linea teorica rappresenti un provvedimento molto utile per gli agricoltori, nella definizione delle misure applicative si è finiti con imbrigliarlo in meccanismi troppo rigidi. Non si è tenuto conto, infatti, della specificità di alcuni settori, come la zootecnia e delle dinamiche di alcuni mercati, rischiando di far crollare la competitività delle nostre aziende. Uscendo dal contesto prettamente economico, non posso chiudere le mie considerazioni sull’anno trascorso senza un doveroso pensiero a Roberto Arione, grande amico e uomo sempre pronto al dialogo, scomparso improvvisamente lo scorso settembre”.

"Lavoriamo penalizzati da norme e carico fiscale"

SuiniAndamento sostanzialmente stabile, ma con qualche lieve spiraglio di ottimismo anche per il comparto suinicolo cuneese che ha goduto di leggeri rialzi di prezzo sia per i capi da allevamento che per quelli da macello, ma che si trova a scontare il peso di costi di produzione in notevole crescita (mangimi e sfarinati) e degli interventi di adeguamento alla nor-mativa sul benessere animale che entrerà in vigore il 1° gennaio 2013.

Polli e gallineIl costo elevato delle materie prime ha in-ciso anche sul bilancio aziendale degli al-levamenti avicoli, dove i prezzi di vendita non si sono adeguati e l’offerta è rimasta molto elevata. Questo fa sì che la tenden-za, specie in quest’ultima parte dell’anno, sia pesantemente al ribasso. Per quanto riguarda le uova, invece, è stata una buona annata sotto il profilo dei prezzi, anche se occorre sottolineare ancora qualche difficoltà per via dell’a-deguamento in tempi utili alle normative previste dal benessere animale per le galline ovaiole.

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i PReZZi Di SAn MARtino 2012Media dei prezzi rilevati in Sala Contrattazioni e prezzi indicativi in azienda delle derrate

Derrata In sala contrattazioni (euro/kg)

In azienda (euro/kg)

Grano 0,241 0,193

Meliga 0,217 0,173

Carne 2,573 2,059

Latte 0,386 0,328

Fieno 0,116 0,081

Paglia 0,107 0,075

Frutta Le forti e prolungate gelate invernali han-no causato gravi problemi agli impianti frutticoli in modo particolare per il kiwi e il pesco. Le zone più colpite sono state il Saluzzese e il Saviglianese. Un calo pro-duttivo sostanziale (anche del 30/40%) ha interessato le pesche, che si sono man-tenute tuttavia su livelli qualitativi elevati. Prezzo di vendita nella media nonostante la contrazione dei consumi. Soddisfazioni, invece, ha riservato la raccolta 2012 ai produttori di mele, con ottima qualità e buone colorazioni anche se le rese produt-tive sono state inferiori rispetto all’anno precedente di circa un 10%, a causa di una minor fase di allegagione dopo la fio-ritura. Ottima qualità e zuccheri molto alti hanno contraddistinto la campagna delle susine. Annata da dimenticare invece per il kiwi: ‘decimate’ dalle intense e prolun-gate gelate invernali, le produzioni hanno registrato un calo dal 40% fino al 100%.

Uva e vinoCon la raccolta delle uve Nebbiolo per la produzione di Barolo e Barbaresco si è chiusa una vendemmia che, da un lato, ha visto un generale calo quantitativo, me-diamente del 10% e, dall’altro, un livello qualitativo del prodotto molto buono. Proprio in virtù dell’ottimo valore del raccolto e delle rese più basse il mercato 2012 è stato vivace con quotazioni in rialzo.

NocciolePer quanto riguarda la campagna delle nocciole, tra i prodotti simbolo dell’agricol-tura cuneese, si è avuta una situazione non omogenea: i noccioleti più a valle hanno regi-strato rese in calo anche del 30%, mentre sui terreni posti ad altezze maggiori la situazione è tutta un’altra, con produzioni in aumento anche del 20%. La qualità si è confermata su buoni livelli, mentre sotto l’aspetto cromatico si sono avute nocciole leggermente più gial-lastre a causa del caldo intenso dell’estate. Le quotazioni, sebbene altalenanti, sono state sopra i 200 euro al quintale.

CastagneNel 2012 la produzione di castagne è andata leggermente meglio dell’anno precedente con rese in rialzo di oltre il 20% e qualità buona. Certo il settore necessita tuttavia ancora di aiuti per uscire dalla crisi: c’è bisogno, dov'è possibile, di una razionalizzazione degli impianti anche con la messa a dimora di nuove varietà e occorre investire in tecnologia, come già avviene in altre zone di Italia e nel resto del mondo.

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tengono i cereali. ancora stabili i prezzi dei bovini

di Ilaria Blangetti

Dopo un mese di ottobre che ha fatto ben sperare, il comparto suino registra nuovamente una

diminuzione nelle quotazioni, soprattutto per quanto riguarda i capi da macello. I suini da 115 perdono il 9,5% e si attesta-no a 1,520 euro al chilogrammo, non va meglio a quelli da 156 kg che registrano il – 8,9% (passando da 1,780 a 1,620 euro/kg). I capi da allevamento subiscono variazioni minori, con i suini da 50 kg che rimangono fermi a 1,940 euro/kg e quelli da 15 kg che guadagnano quasi il 6% (da 3,6 a 3,81 euro/kg). Sorte inversa, invece, per i capi da 100 kg che perdono poco più di due punti percentuali.Stabili anche negli ultimi mesi le quota-zioni dei bovini. Il vitello della coscia è fermo a 5,61 euro/kg mentre il vitellone della coscia (da 500 a 600 kg) si attesta a 3,15 euro/kg. Nessun cambiamento neanche per i bovini da allevamento: la quotazione del vitello della coscia fino a 40 giorni rimane ferma a 750 euro a capo.Altalenanti le carni bianche. Il coniglio guadagna un ulteriore 4,6% dopo il + 19,3% registrato nel mese di ottobre, passando da 1,81 di settembre 2,26 euro al chilogrammo di novembre. Quotazioni stabili per i polli da allevamento a terra che dopo mesi di rialzo si attestano a 1,28 euro/kg. Peggiora, invece, la situazione delle galline da allevamento in batteria (taglia media) che vengono prezzate 0,52 euro/kg perdendo il 7%: a ottobre, però, avevano registrato un + 30%. Nulla di nuovo nella quotazione del ca-pretto mentre l’agnello da latte ha guada-gnato l’11%.I cereali, dopo una lievitazione impor-tante delle quotazioni durante il periodo estivo, complice la siccità che aveva col-pito buona parte d’Europa e, soprattutto, gli Stati Uniti, durante l’autunno si sono

riportati su valori meno insoliti. Il frumen-to guadagna quasi il 4% (da 260 a 271 euro a tonnellata) così come il granoturco che dopo un calo durante il mese di otto-bre torna a salire e segna il + 2,4% (252 euro/t). Rimane fermo a 130 euro a tonnellata il fieno maggengo, così come il fagiolo Cu-neo Igp Billò che dopo aver guadagnato oltre 9 punti percentuali a ottobre ora si attesta a 460 euro per 100 kg.

i SUini DA MAceLLo suBiscoNo uN calo, meglio i caPi da alleVameNto. i ceReALi rimaNgoNo su QuotazioNi PositiVe: toRnA A SALiRe AncHe iL MAiS

Andamento delle quotazioni a ottobre e novembre 2012

Fonte: Camera di commercio di Cuneo (Ufficio prezzi) ott. 2012 Nov. 2012

suiNi

Da allevamento Euro/kg

Kg 15 3,600 3,810

Kg 50 1,940 1,940

Kg 100 1,700 1,660

Da macello Euro/kg

Kg 115 1,680 1,520

Kg 156 1,780 1,620

BoViNi

Da macello Euro/kg

Vitello della coscia 5,61 5,61

Vitellone della coscia (da 500 a 600 kg) 3,15 3,15

Da allevamento Euro/capo

Vitello della coscia (fino a 40 gg) 750 750

Euro/kg

Agnello da latte 3,15 3,50

Capretto 4,55 4,55

Galline da allevamento in batteria 0,56 0,52

Polli 1,28 1,28

Conigli da macello 2,16 2,26

cereali Euro/t

Frumento naz. (p.sp 73/75) 260 271

Granoturco naz. 246 252

Fieno maggengo 130 130

Fagiolo Cuneo Billò (euro/100 kg) 460 460

i l B o r s i N o d i c a r N i e c e r e a l i

l’agricoltore cuneese n. 11 • DicEmBrE 2012 7

Prezzi del mese

Page 8: Agricoltore cuneese Dicembre 2012

l e p r o p o s t e d i c o N F a G r i c o lt u r a

Queste le proposte che Confagricoltura ritiene necessarie per consentire alle imprese agricole di crescere in termini occupazionali e di migliorare la produttività: •Estendere le misure di riduzione del cuneo fiscale alle aziende agricole che occupano

operai a tempo determinato con garanzia occupazionale di almeno 100 giornate. •Rendere strutturali, certi e di semplice applicazione gli incentivi fiscali e contributivi

sulle erogazioni legate alla produttività. •Rivedere le aliquote antinfortunistiche del settore agricolo, oggi sovradimensionate.•Bloccare gli aumenti annuali dello 0,20% delle aliquote pensionistiche agricole. • Introdurre le “assunzioni di gruppo” per le reti d’impresa e per i gruppi economici

o familiari. •Attuare le semplificazioni previste dal T.U. Infortuni per i lavoratori stagionali sulla

base delle indicazioni fornite dall’Avviso comune del settembre 2011. •Applicare gli sgravi già previsti dalla normativa vigente alle imprese virtuose in

materia di salute e sicurezza sul lavoro.

Occupazione e produttività: si cresce così

Un momento del convegno organizzato da Confagricoltura a Roma lo scorso 7 novembre

Il settore agricolodistribuisce lavoroNel comParto DAti PoSitiVi Nei Primi mesi del 2012: Nelle camPagNe tiene LA MAnoDoPeRA AgRicoLA

di Gilberto Manfrin

Mercato del lavoro in crescita nel comparto, assunzione di manodo-pera al +6,7% nel primo trimestre

dell’anno e al +10,1% nel secondo. E ancora: in crescita le società di capitali e di persone (+5%), con una riduzione del numero complessivo di aziende a fronte dell’aumento delle loro dimensioni. Sono questi i dati più significativi emersi lo scorso 7 novembre a Roma nell’ambito del convegno “Lavoro, occupazione, produtti-vità - Il ruolo strategico dell’agricoltura per il Paese” organizzato da Confagricoltura alla presenza dei ministri Fornero, Passera e Patroni Griffi. Nonostante la congiuntura negativa, il mercato del lavoro nel compar-to è in lieve crescita ed il valore aggiunto è tornato ad essere positivo. A conferma di ciò parlano i dati, secondo i quali il numero di lavoratori dipendenti occupati nel settore agricolo ammonta, nell’anno 2011, a circa 1.090.000 unità; di questi 35.538 sono impiegati, quadri e dirigenti, 117.000 sono operai a tempo indeterminato e 935.000 sono operai a tempo determinato. Sarebbe-ro invece poco meno di 200mila le aziende assuntrici di manodopera agricola: 120mila sono ditte in economia, cioè imprese che soddisfano il loro fabbisogno lavorativo esclusivamente attraverso manodopera di-pendente; le imprese diretto coltivatrici che utilizzano, oltre all’apporto di manodopera familiare, quello di lavoratori dipendenti sono circa 68.000. Le cooperative che

occupano operai agricoli sono invece poco meno di 8.000.“L’occupazione dipendente del settore agricolo rappresenta - ha sottolineato il presidente della Confagricoltura Mario Guidi - una quota importante del mercato del lavoro del nostro Paese, sia in termini quantitativi, sia qualitativi. Merita quindi la massima considerazione all’interno del con-testo economico e sociale del Paese e pari dignità rispetto al mercato del lavoro degli altri settori”. “Ciò che emerge leggendo i dati - aggiunge il direttore di Confagricol-

tura Cuneo Roberto Abellonio - è che i lavoratori assunti sono aumentati. Questo è dovuto alla contrazione del numero di aziende e all'aumento della superficie aziendale. Tale fatto ha portato inevitabil-mernte ad esternalizzare alcuni tipi di ope-razioni. Ma attenzione: con l’aumento della manodopera esterna sono aumentati anche i costi di produzione, dovuti agli oneri e contributi sul lavoro dipendente, che nel comparto agricolo sono più alti che negli altri settori produttivi. Si rischia seriamente di dare vita ad una spirale negativa perché a lungo andare gli investimenti fatti non danno più la giusta remunerazione”. “Faccio mie le riflessioni del ministro Passe-ra che ha elogiato il settore agricolo - dice il presidente della Confagricoltura di Cuneo Oreste Massimino -, l’unico ad aver avuto una crescita dell'8-10% nell’ultimo anno, passando da 6 a 7 milioni di buste paga. Come ha sottolineato il ministro, all’estero potranno anche produrre le no-stre macchine, ma non potranno copiare i nostri prodotti, che restano un’eccellenza. Ci sono tuttavia dei problemi: sono emersi punti di debolezza sulla distribuzione e per la scarsa internazionalizzazione delle nostre imprese, con margini di miglioramento sul turismo. Inoltre, come ha ben precisato An-tonio Mastrapasqua, presidente dell'Inps, è giusto che anche a livello previdenziale ci sia un settore legato all’agricoltura, visto e considerato il suo ruolo trainante per l’economia. Positivo, infine, l’utilizzo dei voucher, i quali, usati soprattutto nelle re-gioni del nord Italia, hanno eliminato molto lavoro nero. La stima è di almeno 100mila

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attualità

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Maschi

Femmine

1° trim. 2° trim. 3° trim. 1° trim. 2° trim. 3° trim.

Totale

33

3.331 3.002

8.594

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Lavoro autonomo Lavoro subordinato

Avviamenti in agricoltura in provincia di Cuneo (Fonte: Osservatorio regionale mercato del lavoro)

Procedure di assunzione in provincia di Cuneo

lavoratori in nero messi in regola”. Durante il convegno si è parlato inoltre di come migliorare la produttività, visto e conside-rato il ritardo che sconta il settore agricolo italiano sia riguardo agli altri settori eco-nomici, sia rispetto al settore primario dei principali Paesi Ue. Come ha sottolineato Roberto Caponi, Responsabile Sindacale Confagricoltura, il miglioramento della produttività agricola passa per adeguati interventi sulle infra-strutture, sulla burocrazia, sulla formazione, sulla ricerca: "Positivo è lo stanziamento di risorse per la proroga delle misure di

detassazione per l’incremento della pro-duttività del lavoro pari a 1,6 miliardi. Tuttavia, le misure volte ad incentivare il raggiungimento di obiettivi di produttività devono essere rese strutturali e di facile applicazione”.Nel corso del convegno si è parlato di ‘as-sunzioni di gruppo’, ovvero le assunzioni congiunte da parte di imprese che fanno capo allo stesso gruppo, o legate da un contratto di rete, o riconducibili ad uno stesso proprietario ovvero ad uno stesso nucleo familiare. “Una proposta - precisa Confagricoltura - a costo zero per la finan-za pubblica, che potrebbe favorire processi

aggregativi tra le imprese e stabilizzare l’occupazione in agricoltura con conseguen-ti risparmi per le casse dell’Inps in termini di prestazioni temporanee (disoccupazione, etc.), garantendo oltretutto una maggiore stabilità del rapporto”. Valutazioni sono emerse anche in merito alle modalità di contrattazione: è stata sottolineata l’esi-genza di dare più spazio alla contrattazione aziendale piuttosto che al contratto collet-tivo nazionale. Il tutto con l’obiettivo di de-finire l’organizzazione dei tempi di lavoro, indispensabili per fronteggiare la grave crisi economica in atto e competere adeguata-mente anche a livello internazionale.

Maschi Femmine

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Elaborazione Osservatorio regionale mercato del lavoro su dati amministrazioni provinciali

Vanara Rimorchi Agricoli

DAL 1975 RIMORCHI AGRICOLI E CARPENTERIA IN FERRO

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ddl stabilità: altraoccasione persainASPRiMento fiScALe e PeNalizzazioNe delle società:"l'AgRicoLtURA coNtiNua ad essere DiMenticAtA"

di Gilberto Manfrin

“Ancora una volta si è persa l’oc-casione per mettere in atto una politica mirata che punti alla

crescita del settore agricolo”. Ha espresso il proprio malcontento la Confagricoltura per l’emendamento approvato nei giorni scorsi in Commissione Bilancio della Came-ra, che ha fatto slittare al prossimo anno l’inasprimento fiscale per il settore, com-preso quello per le società agricole. “Si è semplicemente rimandata la scure senza approvare, come ad esempio si è fat-to in Francia, provvedimenti diretti a stimo-lare la competitività delle nostre aziende e l’occupazione in agricoltura”, ribadisce Confagricoltura, che stigmatizza la nuova norma contenuta nel disegno di legge Sta-

bilità. “L’inasprimento fiscale e la penaliz-zazione delle società restano e non fanno bene alla crescita del settore - aggiungono i vertici dell’organizzazione agricola -. Oltre tutto riducendo il contingente del gasolio agricolo agevolato del 10%”.“Il Governo ed il Parlamento in più oc-casioni hanno dichiarato attenzione al settore primario, ma dalle parole bisogna passare ai fatti - aggiunge il direttore della Confagricoltura Cuneo, Roberto Abello-nio -. In un momento in cui si vanno a de-finire norme che devono essere un volano per la crescita, si continua a dimenticare l’agricoltura”. Seguiranno aggionamenti sui prossimi nu-meri de L'Agricoltore cuneese.

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Mercoledì 19 dicembre, con inizio alle ore 14.30, presso la “Sala Monvi-so” - Parco Cascina Vigna (via San Fran-cesco di Sales, 188) a Carmagnola (To) si terrà un interessante convegno dal titolo “Cessione dei prodot-ti agricoli - ex Articolo 62 legge 27/2012”, organizzato dalla Confagri-coltura di Torino in collaborazione con Confagricoltura Cuneo. Ad introdurre i lavori sarà il presidente di Confagricol-tura Torino Paolo Dentis. Interverranno come relatori Francesca Tascone, re-sponsabile Area Legale di Confagricol-tura e Nicola Caputo, responsabile Area Fiscale Confagricoltura. Il dibattito che seguirà alle relazioni consentirà di affrontate le problema-tiche di carattere legale e fiscale con-nesse al nuovo regime di cessione dei prodotti agricoli.

Convegno a Carmagnola

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di Paolo Ragazzo

Spenti i riflettori sulla 33° Mostra nazionale bovini di razza Piemontese, svoltasi con rinnovato successo al Miac di Cu-neo dal 9 all’11 novembre scorso, è il momento di analiz-

zare meglio il momento attraversato dalla prestigiosa razza del territorio, cercando di immaginare soprattutto cosa può riservare il futuro ad uno dei prodotti simbolo dell’attività allevatoriale del territorio. L’Agricoltore cuneese lo ha chiesto ad Andrea Quagli-no, direttore dell’Anaborapi. Direttore, rispetto all’originaria triplice attitudine (La-voro, Latte e Carne) della razza bovina Piemontese, dopo anni di studi e ricerche si è giunti ad avere un’im-portante razza da carne. Ma come sarà, per così dire, la Piemontese del futuro? “Più che dire quale sarà la Piemontese del futuro, credo sia im-portante sottolineare quali siano gli attuali obiettivi di selezione della razza; il miglioramento genetico non è infatti qualcosa di statico, ma qualcosa che varia nel tempo a seconda delle esigen-ze delle aziende zootecniche e delle richieste del mercato.Oggi stiamo selezionando sulla base di quattro caratteri principa-li: l’accrescimento, la conformazione da carne, la facilità di parto e quella di nascita; i primi due caratteri sono ti tipo decisamente produttivo, mentre i secondi sono di tipo funzionale e tutti hanno importantissime ricadute sull'efficienza economica dell'alleva-mento. A questo proposito voglio sottolineare come gli allevatori della Piemontese, da tempo, abbiano previdentemente deciso di selezionare per il parto, questo per non incorrere nei problemi di un’altra nota razza da carne europea, nella quale i tagli cesarei vengono praticamente effettuati a tappeto, con il problema dei costi connessi e dell’accettabilità del prodotto da parte del con-sumatore”. L’aumento dei costi di produzione, collegato ad un prez-zo di vendita non sempre remunerativo, sta creando non pochi problemi agli allevatori cuneesi? Vede qualche possibile via d’uscita da questa situazione, magari sfrut-tando gli sviluppi della ricerca e della genetica?“È chiaro che, mentre per quanto riguarda i costi delle materie prime è praticamente impossibile intervenire, in quanto collegati a dinamiche globali, è invece possibile agire sull’efficienza pro-duttiva delle aziende attraverso il miglioramento della fertilità, delle tecniche di ingrasso e l’utilizzo corretto della genetica mo-derna. Per esempio, a fronte di aziende che portano a macella-zione i vitelloni a 14-16 mesi con un peso di 650-670 kg, vi sono situazioni nelle quali c’è ancora molto margine di ottimizzazione; ingrassare precocemente i soggetti, significa non solo risparmiare

in alimentazione, ma anche migliorare l’utilizzo delle strutture, diminuire i rischi di perdita di animali e produrre una carne di miglior qualità.Un altro importante aspetto è quello della valorizzazione del prodotto, a mio avviso è necessario riuscire ad inserirci su nuovi mercati, non mi riferisco all’estero, sarebbe sufficiente una mag-giore penetrazione sui mercati del centro-nord Italia.Laddove la carne di Piemontese è stata proposta è stata forte-mente apprezzata; è chiaro che per fare questo sono necessarie risorse che al momento sono piuttosto scarse. Un'importante opportunità sarà sicuramente offerta dall’ottenimento della IGP del Vitellone Piemontese della Coscia, la cui domanda di regi-strazione dovrebbe essere in dirittura di arrivo”.Siamo ormai a fine 2012, tempo di bilanci e di buoni auspici per l’anno che verrà. Quali sono le linee di svi-luppo future dell’associazione e le vostre iniziative in programma? La riduzione dei fondi disponibili in che modo sta influendo sulle vostre attività?“Anche se la congiuntura economica è tutt’altro che positiva è necessario guardare al futuro con ottimismo. In questo senso Anaborapi sta lavorando verso ulteriori traguardi; mi riferisco per esempio alla selezione della docilità degli animali, carattere che sta diventando sempre più importante nelle aziende che praticano la stabulazione libera, all’applicazione della genomica che potrebbe permetterci di eliminare definiti-vamente alcune tare genetiche della razza, alla realizzazione della Casa della Piemontese, il centro divulgativo e promozionale destinato a presentare la qualità della nostra carne ad un ampio pubblico, che sarà inaugurato la prossima primavera a Carrù”.

"Per una miglior razza Piemontese"sViluPPi della geNetica e NuoVi traguardi illustrati dal direttore dell'aNaBoraPi AnDReA qUAgLino

di Paolo Ragazzo

Il direttore dell'Anaborapi di Carrù, Andrea Quaglino

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l'intervista

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Sempre più nel vivo il dibattito a Bruxelles

Mobilitati contro i tagli alla nuova Pacla coNfagricoltura si oPPoNe ad uN PossiBile ridimeNsioNameNto dei foNdi

Pronti a mobilitarci anche noi per la ferma opposizione ai tagli significativi al bilancio agricolo e la difesa del settore primario, strategico in termini di crescita e occupazione”. Lo

ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi che ha dato il pieno e concreto sostegno dell’organizzazione alle iniziative di mobilitazione che il Copa-Cogeca, il coordinamento delle organiz-zazioni agricole europee, è pronto a realizzare.“Confagricoltura - ha detto il suo presidente - e tutti gli agricoltori europei ribadiscono la richiesta di mantenere la spesa agricola della Ue ai livelli attuali, per continuare a fornire derrate alimentari

sane e sicure a 500 milioni di consumatori”.Il presidente di Confagricoltura ha ricordato “come la spesa per la politica agricola comune ammonti a meno dell'0,5% del Pil della UE e come da molti anni sia costantemente diminuita, mentre altri Paesi, come gli Stati Uniti, la Cina e il Brasile, stanno portando avanti politiche ed investimenti nei rispettivi settori agricoli, per mantenere la competitività e la crescita economica e per una popo-lazione in continuo aumento”.

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Prendersi cura degli unghioni delle vacche è fondamentale al fine di garantire il benessere e la salute delle bovine. Con l’utilizzo dei sistemi più tradizionali, non è possibile trattare più d’una decina di vacche al giorno e questo rende impossibile fare prevenzione. Per questo abbiamo deciso d’investire in sistemi d’avanguardia, grazie ai quali l’operatore può lavorare molto più velocemente e può curare molti più capi al giorno, di conseguenza, ha quindi il tempo per effettuare un pareggio funzionale preventivo sull’in-tera mandria per prevenire le zoppie e l’aggravarsi di patologie già esistenti. Perchè riuscire a prevenire le zoppie riduce la necessità di mandare al macello animali che possono essere ancora produttivi.

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Aflatossine nelle castagne: la Commissione europea ha avviato la riconsiderazione dei limiti di legge, come da sollecitazione avanzata dalla Provincia di Cuneo nel marzo scorso. Prima tappa del riesame sarà un incontro del gruppo di esperti comunitario sui contaminanti agricoli. Lo comunica una lettera del Ministero della Sanità, indirizzata all’assessorato regionale alla Sanità, alla Provincia di Cuneo e all’Istituto Superiore di Sanità. “Un giusto segnale di attenzione - spiega la presidente Gianna Gancia - per un prodotto che da sempre rappresenta elemento fondamentale per l’economia delle vallate montane”. “Per il proseguimento della discussione in sede comunitaria - si legge nella lettera a firma della Direzione generale della Sicurezza degli alimenti e della nutrizione -, è necessario disporre di dati aggiornati sulla questione”. Il Ministero ha pertanto richiesto alla Regione la trasmissione dei dati sulla presenza di aflatossine per l’anno 2011 e quelli disponibili per il 2012, oltre ad una dichiarazione attestante l’applicazione di buone pratiche agricole e produttive da parte degli operatori del settore, al fine di prevenire e ridurre la contaminazione.

Aflatossine nelle castagne: l'Ue riconsidera i limiti

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a tutto campo

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Il latte al centro di un vivace dibattitoimPortaNte momeNto di dialogo e coNfroNto lo scorso 3 NoVemBre a fossaNo col conVegno orgaNizzato da confAgRicoLtURA cUneo

“Il rapporto tra costi di produzione e prezzi di remunerazione ad oggi penalizza i produttori di latte

cuneesi e piemontesi anche per via di un mercato ormai globalizzato soggetto a crisi con effetti su vasta scala”, così il pre-sidente di Confagricoltura Cuneo, Oreste Massimino, ha introdotto il convegno “Latte: mercato, prezzo e costi” che si è svolto sabato 3 novembre a Fossano nella sala Brut e Bon alla presenza di oltre 200 allevatori e addetti ai lavori. Un momento di confronto schietto e di dibattito, a tratti anche serrato, che ha visto la partecipazione di Angelo Rossi, consigliere delegato e fondatore del CLAL, al quale è toccato illustrare con grafici e numeri l’attuale momento vissuto a livello internazionale dal settore: “Viviamo in un mercato fortemente globalizzato - ha detto - dove è importante tenersi costan-temente aggiornati sugli andamenti delle materie prime, oltre che della produzione, in tutto il mondo. Il prezzo del latte in Nuova Zelanda cinque giorni dopo è quel-lo che abbiamo in Europa. Negli ultimi dieci anni - ha proseguito - la produzione di latte nel mondo è salita del 21 per cen-to e salirà ancora, anche se nel secondo semestre 2012 ha subito un rallentamen-

to a causa della siccità negli Usa e delle piogge nel Nord Europa. Al momento - ha concluso Rossi - si assiste comunque ad una favorevole simmetria tra domanda e offerta; si respira un cauto ottimismo anche se il problema principale di cui pre-occuparsi resta il calo dei consumi”.Dopo queste considerazioni, la discus-sione si è spostata sull’annosa questione del prezzo con Pierangelo Cumino, presidente regionale della sezione Latte di Confagricoltura, che ha sostenuto come secondo lui “il sistema indicizzato resti il migliore per la definizione del prezzo, in quanto è oggettivamente espressione del mercato e definisce quotazioni in grado di riequilibrare costi sempre più elevati. Agli industriali chiedo una maggior sensibilità e lungimiranza se non vogliamo che a chiudere siano le nostre aziende, anche quelle più strutturate”. L’assessore regio-nale all’Agricoltura, Claudio Sacchetto, ha poi spiegato come mai l’accordo sul prezzo del latte alla stalla per la cam-pagna 2012/2013 non sia ancora stato raggiunto e in che modo si sta muovendo l’ente regionale per far riprendere la trattativa: “Ritengo che l’indice non sia giunto al capolinea, rimane un punto di riferimento oggettivo utile per esplorare

altre strade - ha sottolineato Sacchetto -, ma la sua applicazione compete alla filiera e non alla Regione”. A seguire la mattina-ta si è arricchita degli interventi di alcuni allevatori e di Franco Biraghi, presidente della sezione Lattiero Casearia di Confin-dustria Cuneo, che non si sottratto alle domande dei relatori: “A parer mio il prez-zo indicizzato può servire solo per avere un riferimento utile nella trattativa tra produttori e industriali”, ha puntualizzato l’imprenditore del latte. Le conclusioni del convegno sono state affidate a Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo che in merito all’irrisolta questione del prezzo del latte, rivolgendosi a Biraghi, ha detto: “Intraprendiamo un percorso comune per capire quale sia il metodo migliore per definire il prezzo, anche pochi centesimi diventano fondamentali per sal-vare le nostre stalle dal rischio chiusura. Con questo convegno - ha concluso - ab-biamo riavvicinato le parti coinvolte nella trattativa, speriamo adesso di giungere al più presto ad un accordo che le soddisfi entrambe e garantisca un futuro migliore a tutto il comparto”.

Al tavolo dei relatori Roberto Abellonio, Oreste Massimino, Pierangelo Cumino e Claudio Sacchetto moderati da Ercole Zuccaro

Angelo Rossi consigliere e fondatore del CLAL

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latte

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la direttiva Nitraticompie dieci anni

Nel 2002, la prima applicazione della Direttiva Nitrati in Piemonte (Legge n.9/R) vedeva interessata in

provincia di Cuneo solo la macro area in destra Stura di Demonte. Cinque anni dopo, siamo nel 2007, con l’entrata in vigore del regolamento 10/R (applicato a partire da gennaio 2008), la Direttiva divenne molto più importante interessando tutta l’area provinciale e inglobando Comuni ad alta consistenza zootecnica, andati a ricadere in Zvn. Facendo oggi un’analisi dei dati forniti dalla Regione Piemonte, si nota che nel 2008 le aziende interessate alla comunicazione 10/R erano 4.554 mentre quelle interessate a Pua 2.580, di cui il 54% ricadente in Zvn. Con gli ultimi dati disponibili a dicembre 2011, si nota un calo delle aziende interessate alla comunicazione e al Pua che

passano rispettivamente a 4.285 e 2.408 con una percentuale del 52% di aziende ricadenti in Zvn. Questa situazione si può spiegare con l’evoluzione che si è avuta all’interno degli allevamenti (concentrazione su meno allevamenti del numero di capi). Di fatto, con l’adozione della nuova legge sulla direttiva nitrati e per fattori contingenti, molte aziende hanno cessato l’attività di allevamento. Un fattore degno di nota è dato dalle aree destinate a superfici per lo spandimento degli affluenti zootecnici che sul territorio regionale ammontano a circa 280mila ettari. Un sicuro beneficio della Direttiva Nitrati si evidenzia nel dato che riguarda i terreni asserviti, che passano dal 14% nel 2008 al 20% nel 2011 con un aumento di 14mila ettari destinati all’asservimento. Questo ha comportato che molti terreni carenti di sostanza organica

usufruiscano oggi di apporti di liquami e letami. Altro dato interessante sono le cessioni di letami e pollina che passano dalle 1.754 tonnellate su 263 aziende acquirenti nel 2008 alle 3.053 tonnellate su 682 aziende nel 2011. Altrettanto significativo il capitolo riguardante l’azoto zootecnico prodotto nelle aziende: il buon senso farebbe dire che sono le aziende suinicole a produrre maggior sostanza, ma da un’analisi più approfondita emerge che delle 35mila e 700 tonnellate di azoto prodotte nel 2008 e delle 33mila e 400 tonnellate nel 2011, la maggior parte è stata generata da aziende bovine (oltre 20mila tonnellate prodotte). Ciò si spiega con il fatto che gli allevamenti suinicoli sono sì molto più concentrati, ma hanno

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Provincia di CuneoResto del Piemonte

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Numero delle aziende eccedentarie

Azoto eccedentario (t) Terreni aggiuntivi (ha ZVN)

CuneoPiemonte

m a c e l l a r e s u i N i i N c a s a

La tradizione della macellazione dei suini a domicilio per autoconsumo familiare è fortemente radicata nel territorio dell’Asl CN1 e, come successo negli anni passati, essa potrà proseguire seguendo le regole indicate dal Servizio Veterinario e recepite dai Sindaci dei Comuni interessati con apposite ordinanze. La macellazione di uno o due suini per nucleo familiare potrà essere effettuata fino al termine del mese di aprile 2013. Chi desidera rinnovare questa tradizione deve comunicarlo al Servizio Veterinario del suo territorio telefonando ai numeri e negli orari indicati nelle relative ordinanze con un anticipo di almeno 48 ore.Giorgio Sapino, direttore del dipartimento di Prevenzione della CN1 sottolinea: “Quest'anno c'è una novità: un’apposita commissione, dopo aver valutato i pericoli ed i rischi connessi all'autoconsumo di carni di suini macellati a domicilio, anche alla luce dei dati epidemiologici relativi all'ultimo decennio, ha elaborato una procedura per limitare le visite ispettive ai soli utenti che ne faranno esplicita richiesta e comunque garantendo una percentuale di controlli sul territorio di competenza. In ogni caso è previsto il prelievo di un campione di muscolo per l'effettuazione dell'esame trichinoscopico. Il costo della visita ispettiva è di 12 euro per ogni suino macellato. Il costo dell’esame trichinoscopico è di 6,05 euro per suino”. È possibile portare il campione direttamente all’Asl pagando solo il costo dell’esame. Le carni e i prodotti derivati devono essere utilizzati solo per il soddisfacimento delle persone che fanno capo al domicilio ove la macellazione è stata eseguita. Vietata la commercializzazione.

Novità Asl CN1: visite ispettive solo su rischiesta

c o s m a N

"Egregio Allevatore, per consentirci di calcolare per l’anno 2013 in modo congruo l’importo della quota di adesione, nonché del premio assicurativo, è assolutamente necessario disporre di dati aggiornati relativamente alle consistenze zootecniche dei suoi allevamenti ed alle tipologie di allevamento. Per verificare ed eventualmente aggiornare i dati già presenti sulla nostra banca dati, Lei può rivolgersi agli uffici dei CAA (Centri di Assistenza Agricola) che sono autorizzati a trasmetterci telematicamente le eventuali variazioni dei dati aziendali e/o delle consistenze zootecniche oppure può rivolgersi direttamente all’ufficio operativo del Consorzio. Le eventuali variazioni, che vanno sempre rese sotto forma di Dichiarazione Sostitutiva di Atto di Notorietà utilizzando il modulo che si allega alla presente lettera, dovranno pervenire entro e non oltre il 30 novembre 2012. Nel caso in cui Lei non debba comunicare alcuna variazione rispetto al 2012 e non debba aggiornare alcun dato aziendale, non è necessario che si rivolga né al CAA né al Consorzio, in quanto in assenza di sue comunicazioni i dati attualmente presenti sulla nostra banca dati si intenderanno confermati anche per l’anno 2013. Con l’occasione La informiamo che la percentuale di contributo regionale sul premio assicurativo dell’anno 2013 sarà determinabile soltanto dopo l’approvazione del Programma annuale di attività del Consorzio da parte della Giunta Regionale e sulla base delle disponibilità finanziarie del Bilancio Regionale. Per maggiori informazioni può contattare gli uffici del Consorzio al numero telefonico 011/4326084 o al fax 011/4326085 o all’e-mail [email protected]". Il presidente del Cosman, Chiaffredo Ceirano.

Riceviamo e pubblichiamo

neL 2002 in PieMonte LA PRiMA APPLicAZione della legge: il PuNto della situazioNe uN deceNNio doPo

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zootecnia

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l a d e r o G a

Sono passati dieci anni dall'entrata in vigore della Direttiva Nitrati in Piemonte, avviata con il Dpgr 18 ottobre 2002, n°9/R . Il regolamen-to dispose la prima designazione di "Zone Vulnerabili da Nitrati di ori-gine agricola" in regione, nonché un apposito programma d'azione, di obbligatoria applicazione in quelle zone, per mitigare l'impatto ambientale degli allevamenti. Nel 2009 l’Italia presentò alla Com-missione Europea una richiesta per ottenere di poter superare il massimale di azoto di origine zoo-tecnica (da 170 a 250 kg/ha) distri-buibile in un anno nelle Zvn. Dopo un periodo di studi, il 3 novembre 2011 la Commissione accordò con decisione n. 721/2011 la deroga a quattro regioni, Piemonte, Lombar-dia, Emilia Romagna e Veneto.

Dal 2011 coinvoltoanche il Piemonte

in generale meno capi degli allevamenti bovini, più frazionati in varie aree ma con un numero di capi maggiore. L’applicazione più ristretta della direttiva nitrati nel 2008, ma più allargata a livello di aziende interessate, ha fatto sì che le aziende eccedenti nella produzione di azoto rispetto agli stoccaggi disponibili, sia passata dai 2.146 allevamenti del 2008 ai 386 nel 2011. L’andamento è rispettato anche in provincia di Cuneo (vedi grafico a fianco): secondo i dati, nel 2008 erano 1.398 le aziende ‘fuorilegge’, mentre nel 2011 solo 292. Questa situazione di eccedenza potrebbe migliorare ancora usufruendo della deroga ottenuta dalla Regione Piemonte e da altre regioni del Nord Italia con decisione della Commissione europea n.721/2011. Delle 386 aziende regionali in eccedenza al 2011, 266 sono formate da bovini da latte, 31 da bovini da carne, 47 da suini, 31 da avicunicole, 6 da altra specie e 5 senza allevamento (biogas). Per effetto di simulazioni effettuate dalla Regione, annullerebbero l’eccedenza se aderissero alla deroga il 67% delle stalle da latte, il 77% della stalle da carne, il 70% delle stalle da suini e il 20% di quelle senza

allevamento. Secondo un rapido calcolo, il 61% delle aziende oggi ‘fuorilegge’, con la semplice adesione alla deroga si metterebbero in regola. In realtà, le adesioni pervenute in Regione per il 2012 sono state molto basse, pari a 35 stalle con allevamenti e una senza allevamento. La Regione auspica una maggior adesione per il 2013 (le domande vanno presentate entro il 15 febbraio 2013), per più per motivi: per l’impegno profuso in Commissione europea per ottenere la deroga; per i vantaggi economici riservati alle aziende (risparmi in termini di asservimento da ricerca); perché le aziende che aderiscono alla deroga sono autorizzate a distribuire in campo 250 kg/ha di azoto di origine zootecnica anziché 170. Unica reticenza da parte degli allevamenti sembrano essere i vari obblighi agronomici e non ai quali le aziende devono sottostare. Tuttavia, ci sembra di poter sostenere che la deroga rappresenti una buona soluzione non solo per le aziende eccedenti, ma anche per tutte quelle che potrebbero farne utilizzo.

A cura di Gualtiero Dalmasso, responsabile Caa Confagricoltura Cn

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La sezione di albicocca con l'infezione corrisponde all’area priva di segnale

Frutta in salute? lo dice la risonanzail creso ha PreseNtato il PRogetto "iMAging", risoNaNza magNetica Per i Prodotti ortofrutticoli. l'iNVeNzioNe Permettera' di Notare le alterazioNi.

di Ilaria Blangetti

Una risonanza magnetica per com-prendere lo stato di salute. Pratica normale per le persone, ora è una

realtà anche per la frutta. Lunedì 12 novembre è stato presentato il progetto “Imaging”, risonanza magnetica per i prodotti ortofrutticoli, presso il Cen-tro Ricerche per la frutticoltura del Creso a Manta. Finanziato dalla Fondazione Crc attraverso il bando ricerca scientifica 2011, e realizzato con l’Università di Torino attraverso Agroinnova e il Centro di Bio-tecnologie Molecolari, il Creso e Sanifrutta, azienda cuneese che si occupa del condi-zionamento di frutta fresca, “Imaging” è un’importante passo avanti. L’idea proget-tuale è nata da uno spunto di innovazione dell’Università di Torino con l’intento di trasferire e testare in ambito agroalimenta-re la risonanza magnetica, impiegata con successo nel campo della medicina umana per la diagnosi precoce di numerose pato-logie. Il principio di funzionamento dello strumento si basa sulla dinamica dell’acqua all’interno di ogni organismo vivente: le molecole d’acqua si muovono infatti a ve-locità diverse in funzione delle diverse con-dizioni in cui si presenta il substrato e tale diversità di comportamento genera risposte differenti allo stimolo del campo elettro-magnetico. L’immagine prodotta dallo stru-mento può, dunque, rilevare anomalie nella

struttura della polpa imputabili a fisiopatie o patologie di varia natura. Sono poi stati mostrati alcuni esempi di “imaging” di frut-ti, evidenziando le diverse intensità di se-gnale tra tessuti integri e tessuti interessati da marciumi. Il progetto si pone l’obiettivo di sviluppare la risonanza magnetica (Mri) per il rilevamento delle malattie interne

c o N V e G N o a m a N t a

Si è svolta venerdì 23 novembre al Creso di Manta la giornata divulgativa “Ricerca e innovazione per la qualità e la competitività della filiera del melo in Piemonte”, ricadute applicative del progetto Ager – qualità della mela (finanziato da 13 fondazioni bancarie tra cui la Fondazione Crc). Un incontro rivolto ai frutticoltori e ai tecnici della filiera per riflettere sul supporto della ricerca all’innovazione della melicoltura, sui temi della qualità e della competitività del sistema. Presenti, tra gli altri, Claudio Sacchetto (assessore regionale all’Agricoltura) Ezio Falco (presidente della Fondazione Crc) e Ugo Dozzio Cagnoni (presidente progetto Ager), Riccardo Velasco (Fondazione Edmund Mach) e Guglielmo Costa (Università di Bologna). Il progetto Ager vuole cogliere le opportunità offerte dal “sequenziamento” del Dna del melo, facendo interagire le scoperte sul genoma con la fisiologia, la genetica e la pomologia. I risultati toccano qualità, "appeal" e sicurezza alimentare per i consumatori e sostenibilità ambientale. “L’incontro è stato molto partecipato - commenta Maurizio Ribotta, tecnico di Confagricoltura Cuneo -. Si è parlato di innovazione varietale del melo, di miglioramento genetico e delle nuove tecniche di difesa e analisi della qualità della frutta. E’ stato davvero interessante perché il miglioramento genetico rappresenta il futuro della melicoltura".

Innovazione e ricerca: nuove opportunità per la melicoltura

della polpa, quelle che non sono percepibili dall’esterno e che creano disaffezione nel consumatore. Francesca Costamagna del Creso ha tracciato un quadro della filiera frutticola cuneese, descrivendone le pecu-liarità, l’organizzazione, i mercati interna-zionali cui si rivolge e i processi di selezione e certificazione della qualità della frutta made in Cuneo. Le attuali sale di lavorazio-ne sono dotate di apparecchiature che se-lezionano in base alle caratteristiche preva-lentemente “esterne” come colore, calibro e difetti della buccia. L’applicazione della risonanza magnetica consentirebbe di of-frire un prezioso supporto alla selezione ed alla garanzia della qualità interna, quella che più interessa il consumatore. Sanifrutta, il partner operativo del progetto, mette a disposizione le proprie strutture per i test di un prototipo in linea che permette di com-prendere le attese dei mercati di alta gam-ma cui sono destinate le referenze cuneesi, sintetizzando i percorsi di certificazione vo-lontaria di prodotto e di processo, nonché i requisiti che il prodotto deve possedere in funzione del mercato di destinazione. “Si tratta di una ricerca che ha destato il massimo interesse - commenta Isabella Moschetti consigliere di Confagricoltura Cuneo e membro del Creso - e che ha fatto comprendere come sia possibile cogliere, con questa tecnica, un principio di altera-zione all’interno di un frutto all’apparenza sano”. “Ora, ovviamente, ci si chiede quali possibilità concrete di applicazione possa avere questa scoperta in frutticultura - con-tinua Moschetti -. Il secondo passaggio, infatti, sarà proprio quello di valutare i costi e stabilire su quali prodotti sia utilizzabile. Alcuni commercianti si sono già mostrati interessati nel sperimentare l’applicazione che potrebbe, ad esempio, essere utile nel valutare le partite di frutta in entrata”.

l’agricoltore cuneese n. 11 • DicEmBrE 201216

Frutticoltura

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IINSERTO TECNICO l’agricoltore cuneese n. 11 • DicEmBrE 2012

INSERTOTECNICO

Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013Misura 111.1 sottoazione BInformazione nel settore agricolo

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l'Europa investe nelle zone rurali

FEASR

l’agricoltore cuneese n. 11 • 2012

baNdO RISTRuTTuRazIONEE RICONvERSIONE vIgNETI

È aperto il bando emanato dalla Regione Piemonte (direzione Agri-coltura, Settore Colture Agrarie)

per la presentazione delle domande di contributo per la campagna 2012/2013 – Misura di ristrutturazione e riconver-sione dei vigneti nell’ambito delle dispo-sizioni attuative della Regione Piemonte per il periodo 2012/2013. Per maggiori informazioni: www.regione.piemonte.it/agri/politiche_agricole/viticoltura/ristrut-turazione.htm.

BENEFICIARIPossono beneficiare della misura im-prenditori agricoli, cooperative agricole e

società di persone e di capitali esercenti attività agricola, che conducono vigneti o detengono diritti di reimpianto. INTERVENTI AMMISSIBILISono la riconversione varietale, la ristrut-turazione e il miglioramento delle tecni-che di gestione del vigneto.

CONTRIBUTIIl contributo ad ettaro varia da 4.200 a 16.500 euro a seconda della tipologia di intervento e dell’ubicazione del vigneto (incentivi maggiori per i vigneti in zona di montagna, con forte pendenza o ter-razzati).

Anche per questa campagna vi-tivinicola la presentazione della dichiarazione vitivincola e la

rivendicazione delle Denominazione di Origine va fatta contestualmente, utiliz-zando l'applicativo regionale Sistema In-formativo Agricolo Piemontese (SIAP). La dichiarazione è obbligatoria per tutti i soggetti che producono uve o vini sul territorio regionale e va inoltrata entro

e non oltre il 15 gennaio 2013, al fine di non incorrere in sanzioni. Al fine di garantire le dichiarazioni vitivinicole occorre rispettare le seguenti scadenze:- per tutti i soggetti che conducono vigneti con superfice superiore ai 1000 mt con o senza Denominazione di Ori-gine consigliamo di presentarsi entro e non oltre il 2 gennaio 2013. (l'obbligo è anche riferito a coloro che non hanno

PRESENTAZIONE DELLE DOMANDELe domande dovranno essere presentate usando la procedura informatizzata di compilazione predisposta dalla Regione nell’ambito del Siap accessibile attraver-so la sezione Sistema Piemonte.

SCADENZA30 gennaio 2013 per via telemati-ca. La domanda cartacea dovrà essere presentata agli uffici delle amministra-zioni provinciali competenti entro il 6 febbraio 2013.Per info rivolgersi agli uffici di Alba 0173/281929, Mondovì 0174/42071 e S.to Stefano Belbo 0141/840782.

prodotto uva nel corso della vendemmia 2012)- per tutti i soggetti che hanno venduto uve prive di denominazione oppure con Doc e Docg, al fine di consegnare tutta la documentazione necessaria alle ditte acquirenti, consigliamo di presentarsi en-tro e non oltre il 15 dicembre 2013;- tutti i soggetti vinificatori, invece do-vranno presentarsi entro e non oltre il 5 gennaio 2013. Ricordiamo che nel caso avessero acquistato uve o mosti, dovran-no presentarsi muniti degli allegati F1 di tutti i fornitori.Per info rivolgersi agli uffici di Alba 0173/281929, Mondovì 0174/42071 e S.to Stefano Belbo 0141/840782.

dIChIaRazIONE vITICOlaE RIvENdICazIONE d.O.

Page 18: Agricoltore cuneese Dicembre 2012

INSERTO TECNICO l’agricoltore cuneese n. 11 • DicEmBrE 2012

baNdO quOTE laTTE

La Provincia di Cuneo ha aperto fino a giovedì 13 dicembre un ban-do per distribuire ai produttori le quote latte che fanno parte della riserva regionale per la campagna 2013-2014, finora non

assegnate. Le domande dovranno essere inviate in Provincia, Settore Politi-che Agricole Parchi e Foreste, via M. D’Azeglio 4, Cuneo secondo le modalità specifiche che saranno pubblicate sul sito della Provincia www.provincia.cuneo.it. La disponibilità delle quote è la seguente: vendite dirette di pia-nura 91.411 kg; vendite dirette di montagna 16.018 kg; consegne di pianura 1.153.237 kg; consegne di montagna 60.532 kg. In base ai criteri di priorità, l’assegnazione delle quote provinenti dalla riserva regio-nale avverrà con tre modalità.La prima riguarda il quantitativo disponibile di 922.590 kg di quota conse-gne destinato alla zona altimetrica di pianura (pari al 80% del totale della riserva disponibile per la pianura) che sarà distribuito ai produttori che hanno subito la riduzione della quota B ai sensi della legge 24 febbraio 1995, n. 46, con priorità a coloro che non abbiano ricevuto assegnazioni di quota nelle ul-time tre campagne (2009/2010, 2010/2011 e 2011/2012) e tra questi ulte-riore priorità a coloro che nelle suddette campagne abbiano acquisito quota latte mediante contratti di acquisto o affitto. L’assegnazione avverrà in parti uguali tra i beneficiari. In ogni caso il quantitativo assegnato dovrà mante-nersi nei limiti del taglio subìto. I quantitativi che eventualmente residuassero sono da attribuirsi sempre in parti uguali ai richiedenti, giovani imprenditori

pREvENzIONE aflaTOSSINE

L’andamento climatico siccitoso dell’estate 2012 ha determinato in generale un aumento del rischio di contaminazione da afla-tossine negli alimenti ad uso zootecnico, e in particolare nelle

granelle di mais. La situazione del mais coltivato in Piemonte risulta tuttavia essere generalmente migliore, anche in considerazione della minore diffusione del mais coltivato in asciutta e delle condizioni me-teorologiche meno avverse.Gli alimenti zootecnici a maggiore rischio di contaminazione sono: CLASSE DI RISCHIO ALTA: arachidi, panello di cocco, panello di lino, mais e derivati (granella, farina, semola, germe), concentrati, nuclei.CLASSE DI RISCHIO MEDIA: pastone di mais, insilato di mais, coto-ne, polpe.CLASSE DI RISCHIO BASSA: orzo e altri cereali, fieno, soia, crusca.La comparsa di aflatossina nel latte inizia dopo 4 ore dall’assunzione di alimento contaminato per raggiungere un picco massimo dopo 24 ore; con altrettanta rapidità, l’eliminazione della fonte alimentare con-taminata determina il calo di aflatossina entro 3 giorni.Suggerimenti per evitare la contaminazione da aflatossine nei prodotti zootecnici:• porre attenzione nell’acquisto di partite di granella di mais, in

particolare quelle a basso prezzo e provenienti dalle zone mag-giormente colpite dalla siccità: Europa dell’est (Ungheria, Roma-

nia, Bulgaria, ecc..), pianura padana centro – orientale, altre aree di coltivazione del mais in asciutta.

• Porre massima attenzione in fase di approvvigionamento dei mangimi; le denominazioni, o indicazioni devono essere fornite dal venditore all’acquirente in forma scritta. Al momento dello scarico dei mangimi, l’allevatore può richiedere il prelevamento in contraddittorio di quattro campioni, apponendo a ciascuno di essi sigilli di entrambe le parti (allevatore e fornitore), e facendo specifica menzione dell’avvenuto campionamento sul documento di trasporto.

• Esigere dal mangimificio, per i prossimi acquisti, l’attestazione ufficiale che certifichi nel lotto acquistato il contenuto di aflatos-sine (con particolare riferimento all’aflatossina B1).

• Nel caso di conservazione aziendale di granella di mais, assicura-re adeguate condizioni di umidità e temperatura; quando possi-bile, si consiglia di movimentare la granella.

Suggerimenti per ridurre la contaminazione da aflatossine già presente:• immediatamente sospendere, o ridurre alle dosi minime, gli ali-

menti più a rischio sostituendoli con materie prime alternative (orzo, sorgo, ecc);

• nel caso del silomais e del pastone, il rischio di contaminazione risiede soprattutto nella cattiva conservazione dello stesso, si consiglia di verificare se sia opportuno eliminare il “cappello” del silo;

• è possibile utilizzare in razione sostanze sequestranti specifiche, idonee per le bovine da latte (es. zeoliti, silicati ecc.).

Fonte: Regione Piemonte

agricoli di cui alla deliberazione della Giunta Regionale n. 15 -13599 del 11 ottobre 2004, con priorità per i soggetti già titolari di quota e, all’interno di questa categoria, per coloro che nel periodo 2011/2012, hanno realizzato una produzione almeno pari all’85% della propria quota di riferimento.Seconda modalità. Il quantitativo disponibile di 230.647 kg. di quota consegne destinato alla zona altimetrica di pianura (pari al 20% del totale della riserva disponibile per la pianura) viene distribuito ai produttori titolari di quota consegne, che non hanno subito la riduzione della quota B ai sensi della legge 24 febbraio 1995 n. 46, con priorità a coloro che nelle ultime tre campagne (2009/2010, 2010/2011 e 2011/2012) abbiano realizzato una produzione in ogni singola campagna non inferiore all’85% e non superiore al 20% della propria quota. Tra questi viene data priorità a coloro che non abbiano ricevuto assegnazioni di quota sempre nel suddetto triennio e viene assegnata ulteriore priorità a coloro che siano giovani imprenditori agricoli.Terza modalità. Il quantitativo disponibile di 60.532 kg. di quota consegne destinato alla zona altimetrica di montagna viene distribuito a imprenditori agricoli, titolari di azienda ubicata in montagna. Tra questi hanno priorità i soggetti giovani già titolari di quota e che nel periodo 2011/2012, han-no realizzato una produzione almeno pari all’85% della propria quota di riferimento. I quantitativi disponibili di 91.411 kg. di quota vendite dirette destinate alla zona altimetrica di pianura e di 16.018 kg. della zona altime-trica di montagna vengono distribuiti a giovani imprenditori agricoli, che nel periodo 2011/2012, hanno realizzato una produzione almeno pari all’85% della propria quota di riferimento. I quantitativi di quota vendite dirette che eventualmente residuano sono da attribuirsi ai richiedenti nuovi imprenditori agricoli, insediati in azienda a partire dalle ultime tre campagne e non titolari di quote latte. L’assegnazione avverrà in parti uguali tra i beneficiari. Le asse-gnazioni non potranno essere oggetto di vendita fino al 31 marzo 2015. Fonte: Provincia di Cuneo

II

Page 19: Agricoltore cuneese Dicembre 2012

IIIINSERTO TECNICO l’agricoltore cuneese n. 11 • DicEmBrE 2012

SaldO Imu al 17 dICEmbRE

Il 17 dicembre scade il termine ultimo per versare il saldo Imu 2012. La Confagricoltura di Cuneo invita tutti coloro che hanno effettuato variazioni in immobili o terreni, o accatastato fabbricati

rurali, a consegnare gli atti o la documentazione utili al calcolo dell'Imu. Nei prossimi giorni saranno disponibili i modelli di pagamento presso gli uffici dell'organizzazione agricola presenti sul territorio; gli interessati saranno comunque convocati attraverso una convocazione apposita. Si invitano, infine, tutti coloro che non hanno ancora ot-tenuto la rendita catastale dei fabbricati rurali a comunicarlo agli uffici dell'organizzazione; sarà cura della Confagricoltura predi-sporre un versamento in acconto, che sarà successivamente completato con un versamento definitivo una volta conosciuta la rendita. Questo meccanismo eviterà così alle aziende di incorrere in sanzioni.

DicHiARAZioni iMUentRo iL 3 febbRAio 2013Sono stati estesi i termini per l’invio della Dichiarazione IMU 2012, a 90 giorni a partire dalla data di pubblicazione del modello in Gazzetta Ufficiale. La nuova proroga è al 3 febbraio 2013, visto che il modello definitivo e le istruzioni ufficiali per la Dichiarazione IMU sono stati pubblicati nella G.U. del 5 novembre 2012 n. 258, con Decreto del 30 ottobre 2012 del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Le aziende interessate saranno convocate da Confagricoltura Cuneo per la firma.

pRaTIChE pSR mISuRa 121

In merito alla domanda di contributo presentata ai sensi del reg. CE 1698 del 20 settembre 2005 - “Programma di Sviluppo Rurale del Piemonte 2007/2013” - Misura 121 - Health Check che prevede 7

bandi emanati nel 2011 si ricorda alle aziende che la Provincia, a seguito dell'acquisizione delle domande di propria competenza, ha esclusiva-mente provveduto alla presa in carico telematica accertando la ricevi-bilità o irricevibilità delle stesse. Le aziende sono quindi invitate a recarsi presso gli uffici di zona della Confagricoltura Cuneo per monitorare la situazione della pratica in quanto in questa fase di istruttoria non verrà comunicato nulla per iscritto alle azien-de da parte della Provincia. Ricordiamo di seguito i bandi in oggetto: •Azione "Sostegno agli investimenti connessi alla produzione lattie-ro casearia" - Elenco Misura 121 latte; •Operazione 1.1 Risparmio energetico •Operazione 1.2.b Opere idriche e sistemazioni del terreno finalizzate a prevenire smottamento ed erosione •Operazione risparmio idrico - Investimento 2.1.a Invasi ed altre opere per l'accumulo di acqua •Operazione risparmio idrico - Investimento 2.1.b Interventi di raziona-lizzazione dei sistemi irrigui finalizzati a ridurre le dispersioni e le perdite idriche •Operazione risparmio idrico - Investimento 2.1.c Sistemi di irrigazione a basso utilizzo di acqua in luogo di irrigazione a scorrimento •Operazione risparmio idrico - Investimento 2.2 Miglioramento della qualità dell'acqua.

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tua adesione alla Confagricoltura di Cuneo. Un modo come un altro

per dire che ci sei, per aiutare il tuo sindacato a contare di più

in tutte le sedi in cui si decide il futuro dell’agricoltura. Perché fare la tessera non è solo versare una

quota all’associazione, ma piuttosto ribadire con forza e convinzione il

tuo impegno nell’organizzazione, la tua partecipazione alla sua gestione,

la tua presenza attiva e propositiva per risolvere i problemi di oggi e

di domani. Con un semplice gesto puoi rinnovare la tua fiducia alla

Confagricoltura di Cuneo. Solo in questo modo noi sapremo chi avremo

di fronte, quali interessi andiamo a difendere, quali battaglie dobbiamo

combattere. Solo se possiamo chiamarti per nome.

T e s s e r a m e n T o 2 0 1 2 / 2 0 1 3

rinnovaLa TUa aDesione

Dott. Roberto Abellonio Direttore Unione Provinciale Agricoltori di Cuneo

Page 20: Agricoltore cuneese Dicembre 2012

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A decorrere dal 1° gennaio 2013, il requisito anagrafi-co minimo previsto per il conseguimento dell’assegno sociale, nonché dell’assegno sociale sostitutivo della

pensione d’inabilità civile, dell’assegno mensile di assistenza agli invalidi parziali e della pensione non reversibile ai sordi, viene adeguato all’incremento della speranza di vita, pertanto, tali prestazioni potranno essere concesse al compimento di 65 anni e 3 mesi. Si precisa inoltre che per effetto dell’innalzamento del requisito anagrafico per l’assegno sociale, con decorrenza dal 1° gennaio 2013, la pensione d’inabilità civile, l’assegno mensile di assi-stenza agli invalidi parziali e la pensione non reversibile ai sordi, sono concesse a soggetti di età non inferiore al diciottesimo an-no e fino al compimento del sessantacinquesimo anno e tre me-si. I cittadini che hanno presentato domanda di assegno sociale e compiono il 65° anno entro il 31 dicembre 2012, sussistendo gli altri requisiti socio economici necessari, conseguiranno il di-ritto alla prestazione secondo la normativa previgente.Gli invalidi civili titolari di inabilità, assegno mensile e pensione non reversibile ai sordi, che compiono il sessantacinquesimo anno entro il 31 dicembre 2012, conseguiranno il diritto all’as-segno sociale sostitutivo. A decorrere dal 1° gennaio 2018 il requisito anagrafico per il conseguimento degli assegni sociali è incrementato di un anno a cui si deve aggiungere l’incremento della speranza di vita.

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Contattare Arpea (Agenzia regionale piemontese per le erogazioni in agricoltura) da oggi è ancora più comodo e veloce: il servizio informativo e di assistenza telefonica,

infatti, si evolve per rendere sempre più facile e immediato il dialogo con gli operatori agricoli. Chiamando il numero 800333444, attivo dal lunedì al venerdì - dalle 8:30 alle 17:30, oppure compilando il modulo presente su www.800333444.it (Web Contact), è possibile richiedere informazioni di carattere generale o approfondimenti specifici, porre quesiti o esporre dubbi sulle tematiche di maggior inte-resse per le aziende agricole.

conVeRSione PeRMeSSi Di SoggioRno DAL 7 DiceMbReA decorrere dalle ore 9 di venerdì 7 dicembre 2012 sarà possibile presentare richiesta di conversione dei permessi di soggiorno per tutti i lavoratori extracomunitari che hanno avuto almeno due ingressi con permessi stagionali. Questo permetterà di avere un permesso a tempo determinato e rinnovabile dall'Italia. Per ulteriori informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo presenti sul territorio.

Iv

Page 21: Agricoltore cuneese Dicembre 2012

i N t e r p o m a

Si è svolta a Bolzano, dal 17 al 19 novembre, la fiera “Interpoma” 2012; l’unico appuntamento al mondo dedicato solo ed esclusivamente alla coltivazione, conservazione e commercializzazione della mela. All’evento ha preso parte anche una delegazione di aziende e tecnici di Confagricoltura Cuneo. Un appuntamento importante per gli specialisti del settore che hanno potuto scoprire le innovazioni, le offerte e tutte le novità del mondo mela.“E’ una fiera molto particolare in quanto incentrata esclusivamente sulle mele - commenta Graziano Giacosa, produttore di Savigliano -. Erano presenti molti stand che presentavano innovazioni tecnologiche nel campo della meccanizzazione agricola, studiate soprattutto per l’esigenze di lavorare su terreni collinari o montani. In fiera c’erano, inoltre, molti vivaisti che hanno presentato alcune nuove varietà di mele, alcune adatte al biologico”. “Alla fiera hanno partecipato molti piemontesi, fatto che evidenzia un interesse evidente per la mela da parte del nostro territorio - commenta Maurizio Ribotta, tecnico di Confagricoltura Cuneo -. A Interpoma era presente anche il mondo della ricerca che ha presentato importanti novità varietali che vanno principalmente in due direzioni: creare frutti resistenti o tolleranti alle principali patologie e puntare su varietà che abbiano capacità antiossidanti e quindi poteri benefici per il nostro organismo”.

Operatori cuneesi alla fiera

Fitosanitari,tanti i dubbi sul nuovo PanesamiNato il PiaNo d'azioNe NazioNale Per l'uso sosteNiBile dei fitoSAnitARi. critica confAgRicoLtURA PieMonte

di Ilaria Blangetti

S è svolto lunedì 19 novembre all’Environment Park di Torino, il convegno organizzato dalla Regione Piemonte per approfon-dire le tematiche del recente decreto in materia di utilizzo dei

prodotti fitosanitari. Sono stati esaminati i contenuti del Piano d’a-zione nazionale (Pan), con riferimento alla formazione, al controllo e alla regolazione delle attrezzature, alla difesa integrata e alle mi-sure previste per aree specifiche. Confagricoltura Piemonte è inter-venuta per sottolineare la sua posizione critica riguardo al metodo seguito per redigere sia il decreto sia il Pan. Le organizzazioni della filiera agricola, infatti, non sono state invitate ai tavoli di lavoro ministeriali, ma solo coinvolte nella fase di consultazione pubblica, che dovrà terminare entro il 2012. I provvedimenti risultano sbilan-ciati sul lato ambientale che, nell’introdurre obblighi molto pesanti per il settore agricolo, non tengono conto delle indicazioni conte-nute nella direttiva europea, secondo la quale, insieme al minore rischio per l’ambiente e per la salute umana, bisogna garantire la sostenibilità economica e la qualità delle produzioni. Inoltre, in nessun punto dei provvedimenti viene fatta un’analisi approfondita delle risorse finanziarie occorrenti per il funzionamento del sistema, rimandando sempre alle forme di sostegno che deriveranno dalla riforma della Pac, non sufficienti a garantire la piena copertura finanziaria che il Pan richiede. Non vengono valutati i costi che do-vranno sostenere le imprese, ma nemmeno quelli a carico degli enti pubblici. Il rischio è che le imprese agricole siano, alla fine, gli unici attori cui vengono accollati tutti gli oneri, dovendo per di più appli-care i principi della difesa integrata senza il supporto tecnico-infor-mativo indispensabile. Questa stessa carenza si rileva in molte altre azioni fondamentali previste dal Pan. Una ulteriore preoccupazione

di Confagricoltura è quella legata ai programmi di informazione e sensibilizzazione per il pubblico. Non si comprende, infatti, da dove nasca la necessità di dare il via a campagne di demonizzazione de-gli agrofarmaci in un Paese come l’Italia che vanta la percentuale più bassa d’Europa di campioni irregolari alle analisi sui residui. Sarebbe più produttivo per il settore agricolo impiegare le stesse risorse in attività di valorizzazione delle produzioni nazionali. La Regione Piemonte, esempio virtuoso nell'impiego sostenibile dei fitofarmarci, ha istituito un gruppo di lavoro per chiedere al Mini-stero la revisione della normativa. "Il Piemonte - dice l'assessore regionale all'Agricoltura Claudio Sacchetto - vuole esaminare le criticità di un provvedimento che rende difficoltosa la possibilità di operare delle aziende". "Il fine del Pan - aggiunge -, così come presentato, è la riduzione indiscriminata degli agrofarmaci, impo-stazione noncurante del fondamentale ruolo di tutela dell’attività agricola ricoperto dai fitofarmaci".

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principale per cui anche una delegazione di Confagricoltura Cuneo ha preso parte il 13 novembre ad un appuntamento promosso dall’Assopiemonte e dall’Ima nella capitale polacca. Suggestivo scena-rio è stato il "Mamaison Hotel Le Regina Warsaw", uno degli alberghi più rinomati della capitale.

Tanti i giornalisti e gli operatori che hanno preso parte all'evento a Varsavia

Selezionate tipicità piemontesi in Polonia

Giornalisti e operatori del luogo hanno potuto partecipare ad un vero e proprio master per imparare ad abbinare for-maggi DOP e vini, tutti rigorosamente sabaudi. “Ringraziamo gli organizzatori per averci offerto la possibilità di parte-cipare a questo evento internazionale di sicuro interesse - dichiara Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo -. Durante la nostra visita e negli incontri con l’ambasciatore italiano a

Varsavia e i ristoratori del luogo ci siamo resi conto di persona della fama che accompagna all’estero i formaggi e i vini piemontesi, che in Polonia sono in cima alle liste di gradimento. Un motivo in più, quindi, per invitare le nostre aziende a valicare i confini e ad investire in inter-nazionalizzazione”. Gli associati interes-sati alle possibilità offerte dal mercato polacco possono rivolgersi direttamente alla direzione di Confagricoltura Cuneo (0171/692143 – [email protected]), che fornirà i contatti necessari, oltre a tutte le indicazioni utili per affacciarsi al mercato polacco in tutta sicurezza e tranquillità.

F l a V e s c e N z a d o r a t a

Lo scorso 22 novembre a Vezza d’Alba si è svolto il convegno “Flavescenza dorata – Realtà e prospettive”, organizzato dall’Ordine dei Cavalieri di San Michele del Roero in collaborazione con l’Enoteca Regionale del Roero e l’associazione dei sindaci dei Comuni del Roero, con l’intento di creare un nuovo progetto pilota per il monitoraggio dello Scaphoideus Titanus, il vettore della Flavescenza Dorata. È toccato a Paola Gotta, del servizio Fitosanitario della Regione Piemonte, fare un quadro riassuntivo della sintomatologia della malattia e ribadire che, ad oggi, cure per la Flavescenza Dorata non esistono. L’unico modo di contenere il problema è quello di combattere il vettore ed eliminare tutte le piante con i sintomi non appena questi si presentano. A seguire sono intervenuti Franco Mannini (CNR Torino) e Albino Morando (Viten), mentre l’assessore Luca Tosa del Comune di Cossano Belbo ha illustrato brevemente il progetto Flavescenza Dorata avviato dallo stesso Comune tre anni fa, chiedendo ai Comuni del Roero e alle organizzazioni sindacali l’impegno per voler creare un nuovo progetto di monitoraggio che coinvolga il territorio del Roero. A seguire l’incontro c’era per Confagricoltura Cuneo il tecnico Luca Maggiorotto: “Grazie a questo progetto pilota - ha detto - si può sicuramente aumentare l’efficacia della lotta obbligatoria. Tuttavia dipende poi dall’agricoltore che deve effettuare i trattamenti e sradicare le piante infette, altrimenti è come un cane che si morde la coda, basta anche una bassa popolazione dell'insetto a diffondere la Flavescenza Dorata”.

A Vezza d'Alba poste le basi per un nuovo progetto pilota

l’agricoltore cuneese n. 11 • DicEmBrE 201218

vitivinicoltura

Page 23: Agricoltore cuneese Dicembre 2012

cAMPAgnA VenDeMMiALe 2012 VALoRi inDicAtiVi (in €/Kg) AccoRDo coLLettiVo ARt. 45 Legge 203/82

DA A Valore Medio

uva dESTINaTa alla dOCgNebbiolo per vino “BAROLO” 2,50 3,10 2,80Nebbiolo per vino “BAROLO” con menzione aggiuntiva 3,10 3,40 3,25Nebbiolo per vino “BARBARESCO” 1,10 1,30 1,20Nebbiolo per vino “BARBARESCO” con menzione aggiuntiva 1,30 1,50 1,40Dolcetto per vino “DOGLIANI” e “DOGLIANI superiore” 0,80 1,25 1,025Dolcetto per vino “DOLCETTO DI DIANO D’ALBA” 0,75 0,95 0,85Nebbiolo per vino “ROERO” 0,85 1,15 1,00Arneis per vino “ROERO ARNEIS” 1,10 1,30 1,20

Moscato per vino “ASTI” e “MOSCATO D’ASTI”ACCORDO INTERPROFESSIONALE

1,065 €/Kg

uva dESTINaTa alla dOCBarbera per vino “BARBERA D’ALBA” 0,60 0,80 0,70Barbera per vino “BARBERA D’ALBA superiore” 0,90 1,20 1,05Dolcetto per vino “DOLCETTO D’ALBA” 0,75 0,95 0,85Nebbiolo per vino “NEBBIOLO D’ALBA” 0,80 1,10 0,95Nebbiolo per vino “LANGHE NEBBIOLO” 0,70 1,00 0,85Arneis per vino “LANGHE ARNEIS” 0,90 1,10 1,00Freisa per vino “LANGHE FREISA” 0,70 0,80 0,75Favorita per vino “LANGHE FAVORITA” 0,80 1,00 0,90Chardonnay per vino “LANGHE CHARDONNAY” 0,80 1,00 0,90Pelaverga per vino “VERDUNO PELAVERGA” 0,90 1,10 1,00Pelaverga per vino “COLLINE SALUZZESI PELAVERGA” 0,90 1,10 1,00

Pinot Nero e Chardonnay per vino “ALTA LANGA”ACCORDO INTERPROFESSIONALE

1,10 €/Kg

dai valori delle uve ai canoni d'affittosiglato l'AccoRDo coLLettiVo sui coNtratti agrari tra coNfagricoltura, coldiretti e cia cuNeesi

Presso la sede di Confagricoltura a Cuneo le tre organizzazioni agrico-le più rappresentative del territorio,

Confagricoltura, Coldiretti e Cia, hanno siglato l’accordo collettivo sui contratti agrari della provincia di Cuneo, secondo le modalità previste dall’articolo 45 della Legge 203/82, andando così a conferma-re per la concessione in affitto dei terreni vitati, un criterio di calcolo del canone annuo secondo usi e consuetudini con-solidati da decenni.“Considerata la moltitudine varietale dei vitigni, le differenze di resa e di valore

del vino prodotto - spiega Mario Viaz-zi, direttore di Confagricoltura zona di Alba -, la determinazione del canone per l’affitto dei terreni coltivati a vigneto è commisurata al valore in denaro delle quantità in percentuale di uva concor-data tra le parti, sulla base dei dati di potenziale produttivo stabilito per ogni singola DOC e DOCG. Il prezzo delle uve - continua Viazzi - in mancanza di accor-di interprofessionali è sempre stato quel-lo medio rilevato dalle mercuriali della Camera di Commercio di Cuneo per ogni anno, andando a influire positivamente

nei rapporti tra la proprietà concedente e gli affittuari. Essendo ora venute meno queste indicazioni il settore agricolo pro-vinciale ha deciso di dotarsi di uno stru-mento alternativo, andando a stabilire di conseguenza dei valori indicativi delle uve per la campagna 2012”.L’accordo, della durata di tre anni, defini-sce regole e principi che potranno trova-re applicazione sia in caso di rinnovo dei contratti d’affitto in corso, sia nel caso di nuovi contratti che abbiano per oggetto la concessione in affitto di vigneti nella provincia di Cuneo, purché realizzati ai sensi dell'art. 45 Legge 203/82. Nel testo dell’intesa si legge altresì che: “Il valore delle uve da utilizzare esclusiva-mente ai fini dei contratti agrari stipulati secondo i criteri previsti, sarà determi-nato da un'apposita Commissione no-minata dalle organizzazioni di categoria che hanno sottoscritto l’accordo. La Commissione determinerà annualmente un valore per ogni Denominazione, in modo che possa trovare applicazione il calcolo del canone di affitto annuale secondo i parametri di percentuale convenuti nei singoli contratti”. In caso di controversia, inoltre, sorta a seguito di diversa interpretazione dei principi e delle regole contenute nell’accordo, i contraenti potranno rivolgersi alla Commissione di indirizzo e vigilanza per la esatta e autentica interpretazione di quanto previsto. Tale Commissione sarà composta da cinque esperti nominati dalle associazioni che hanno sottoscritto questo accordo. “Considerato che molte partite di uve sono state vendute quest’anno senza indicazioni di prezzo, nonostante i nu-merosi sforzi per giungere ad un accordo pre-vendemmia, - conclude Mario Viazzi - confidiamo che questi valori, concordati e definiti in modo oggettivo, possano diventare un utile riferimento per la trattativa tra le parti. Occorre tuttavia ricordare che le uve vendute sul mercato, rispetto ai quantitativi totali, rappresen-tano ad oggi solo il 20-30 per cento”.

Le tre organizzazioni nella sede di Confagricoltura

l’agricoltore cuneese n. 11 • DicEmBrE 2012 19

Page 24: Agricoltore cuneese Dicembre 2012

eccellenze cuneesi all'asta di Christie'sil cASteLMAgno e Prestigiose coNfezioNi di bARoLo e bARbAReSco Battuti iN BeNeficieNza a BologNa

C’erano anche il "re dei formaggi", il Castelmagno d’al-peggio, e prestigiose bottiglie di Barolo e Barbaresco in pregiate confezioni tra le eccellenze dell’agricoltura ita-

liana che sabato 1° dicembre a Bologna, presso Palazzo Albergati, sono state battute nell’asta benefica “Ripartiamo dal Nido” che Confagricoltura ha organizzato con Christie’s, leader mondiale del mercato dell’arte. Con questa iniziativa si sono raccolti fondi per ricostruire l’asilo parrocchiale di Mortizzuolo, una frazione di Mi-randola, che è stato distrutto dal terremoto del maggio scorso. Dopo la donazione da parte di Confagricoltura Cuneo di una roulotte da sei posti ad un’imprenditrice agricola di Cavezzo, alla quale il sisma dello scorso maggio ha portato via non solo l’abita-zione, ma anche buona parte dell’azienda agricola, ecco un nuovo gesto concreto compiuto questa volta direttamente dalle aziende dell’associazione che hanno deciso così di contribuire a non far

calare il sipario sul dopo terremoto. “Con questo progetto abbiamo scelto di impegnarci direttamente per mettere in risalto la grave situazione in cui ancora versano le popolazioni terremotate - ha dichiarato Oreste Massimino, presidente di Confagricoltura Cuneo -. C’è un tessuto sociale, cul-turale e produttivo da ricostruire; servono interventi concreti”. “Desidero ringraziare espressamente le aziende Osvaldo Pes-sione di Castelmagno, Tenute Cisa Asinari dei Marchesi di Grésy di Barbaresco, Azienda agricola Monfalletto di La Morra e Azienda agricola Roagna di Barbaresco, che hanno generosamente donato per una nobile causa prodotti fiori all’occhiello della provincia di Cuneo, oltre ai direttori di zona Mario Viazzi e Adriano Rosso”, ha commentato Massimino, che ricorda inoltre come un importante contributo da parte degli imprenditori agricoli della Granda sia già stato versato attraverso le donazioni sul conto corrente aperto subito dopo il terremoto dall’associazione agricola.La scuola materna di Mortizzuolo è stata fondata nel 1927 dalla comunità locale ed è subito diventata un elemento centrale nella vita del Paese. Negli anni il numero dei bambini è aumentato e oggi la scuola copre interamente le necessità per l’infanzia della frazione. Con il terremoto l’edificio è stato danneggiato e non può più ospitare la scuola, per cui la parrocchia ha deciso di costruire una nuova sede per la materna. La progettazione è già cominciata e prevede che la nuova sede scolastica sorga in piena campagna a Mortizzuolo, un territorio a forte vocazione agricola dove si coltivano soprattutto pere e mele.

Comunicare bene è importante quasi quanto produrre bene.

E Confagricoltura Cuneo lo sa. Per questo ha deciso di fornire

alle sue aziende un aiuto nel dotarsi di tutti gli strumenti utili per

un’efficace comunicazione aziendale (sito internet, brochure, depliant,

biglietti da visita aziendali, etichette dei vini, cartoline, inviti e molto altro).

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l’agricoltore cuneese n. 11 • DicEmBrE 201220

Confagricoltura news

Page 25: Agricoltore cuneese Dicembre 2012

N o t i z i e d a l l ' a N G a

Nei giorni scorsi una delegazione di giovani agricoltori dell’Anga di Cosenza, guidata dalla presidente Gabriella Martilotti, è stata in provincia di Cuneo dove ha incontrato i rappresentanti dell’Anga di Cuneo e di Imperia. Una sorta di incontro trilaterale che ha avuto l’obiettivo di allargare le collaborazioni tra imprenditori agricoli e favorire l’interazione tra realtà agricole diverse. “A nome di tutta l’associazione che rappresento - dichiara Andrea Ingaramo, presidente del gruppo giovani di Confagricoltura Cuneo - ringrazio i colleghi di Cosenza per la loro visita poiché, oltre al piacevole incontro, ci si è potuti confrontare non solo sulle diversità delle aziende agricole dei nostri territori, ma anche sulle identiche problematiche burocratiche e fiscali che ci accomunano nella gestione aziendale”. Durante la due giorni cuneese le delegazioni hanno visitato alcune realtà agricole del territorio, come l’azienda vitivinicola di Vincenzo Pecchenino a Dogliani. In occasione dell’incontro, inoltre, si sono poste le basi per possibili collaborazioni commerciali tra le aziende cuneesi e quelle cosentine, in particolare nel settore della frutta.

Giovani agricoltori di Cosenza in visita nella Granda

Corsi in e-learningper i lavoratori

Cambio di sedea Carrù

uNa Piattaforma iNformatica Per ageVolare la foRMAZione geneRALe oBBligatoria

da gioVeDì 13 DiceMbRe sarà oPeratiVa la NuoVa sede di ViA MAZZini 28, Più ViciNa al mercato

L'agricoltura italiana sta registrando un’interessante evoluzione verso una forma imprenditoriale sempre più strutturata su una forza lavoro che non è più solo quella familiare. Un'evoluzione che porta con sé l'esigenza di un’attenzione

particolare alla sicurezza sul lavoro. Questo è un tema che richiede un'attenta analisi affinché l'imprenditore ne colga il valore aggiunto. Infatti, l'attuazione della normati-va sulla sicurezza sul lavoro spesso rischia di essere confusa con l'adeguamento alla normativa di sicurezza. In tal senso, Confagricoltura Cuneo, Coldiretti Cuneo e Cia Cuneo sono impegnate affinché sia il legislatore stesso ad evitare che si possa creare tale confusione nella convinzione che la sicurezza sul lavoro passa attraverso adegua-menti strutturali, consapevolezza di comportamenti sicuri, sensibilizzazione di tutti gli operatori. In questo quadro si inserisce il progetto con cui Confagricoltura Cuneo, Coldiretti Cuneo e Cia Cuneo hanno deciso di realizzare una piattaforma informatica per somministrare ai lavoratori delle aziende associate la formazione generale così come prevista dall'Accordo Stato Regione del 21 dicembre 2011. Tale Accordo prevede l’obbligo formativo diviso in due moduli: quattro ore di formazione generale per tutti i lavoratori più altre ore di formazione specifica secondo le classificazioni di rischio (otto ore per gli operatori delle aziende agricole, rischio medio). Le quattro ore di formazione generale possono essere fornite in modalità e-learning, ossia tramite una piattaforma on-line accessibile da qualsiasi computer allacciato alla rete internet. Questo permette un notevole risparmio di tempo rispetto ai corsi in aula: i lavoratori possono accedere al corso on line quando lo ritengono più opportuno e non devono spostarsi per raggiungere la sede del corso. Inoltre le quattro ore non devo-no necessariamente essere consecutive, il lavoratore può frazionarle come crede a vantaggio anche del datore di lavoro. Il corso, infine, è disponibile in più lingue per agevolare l’intera utenza (il 90% degli operai agricoli sono stranieri). Per aderire è necessario mettersi in contatto con gli uffici paghe di Confagricoltura che forniranno tutte le istruzioni necessarie, oltre al link al quale collegarsi e la password di accesso.

Cambio di sede per il recapito della Confagricoltura Cuneo di Carrù. A partire da giovedì 13

dicembre, infatti, l’ufficio ora dislocato in via Mazzini 28 si sposterà in via Roma 46 (piano strada), in una zona più vicina all’area mercatale e a pochi metri di distanza dalla sede del palazzo comunale. Il vecchio recapito di via Mazzini resterà comunque operativo fino a giovedì 6 dicembre, continuando ad assicurare i propri servizi a tutti gli associati. “Il trasferimento - afferma il direttore della Confagricoltura zona di Mondovì, Walter Roattino - si è reso necessario per fornire un servizio sempre migliore agli associati, viste e considerate anche le crescenti richieste provenienti dal territorio”. “Nella zona di ubicazione dell’ufficio - aggiunge il consigliere della Confagricoltura Cuneo Massimo Chionetti - che sarà posizionato più in centro al paese, gli associati avranno inoltre a disposizione un maggior numero di posti auto”. Il nuovo recapito sarà aperto tutti i giovedì mattina dalle 9 alle 12. Per informazioni e necessità è a disposizione con reperibilità continua il numero 366/5612321. Rivolgendosi all’ufficio di Carrù sarà possibile usufruire del servizio del patronato Enapa, che assicura assistenza sociale e previdenziale; grazie alla presenza del Caaf si potrà avere assistenza per quanto riguarda i rapporti di lavoro e per consulenze di natura fiscale e tributaria: sarà possibile effettuare la compilazione del 730, del Modello Unico, del Modello Ici, dell’Isee e del Red. Infine, ci si potrà rivolgere all’ufficio per consulenze in ambito economico-sindacale e per assistenza di natura tecnica.

l’agricoltore cuneese n. 11 • DicEmBrE 2012 21

Page 26: Agricoltore cuneese Dicembre 2012

Dai frutteti del Saluzzese e della Valle Po alle tavole dei consumatori di Torino e provincia. È questo il

percorso, diretto e senza soste intermedie, che compie la frutta coltivata da Stefano Martellotto, 21 anni di Barge, nella sua azienda Casal Martlot. Percorrendo la strada che da Revello conduce a Staf-farda non passa inosservato l’ampio e monumentale ingresso che sulla sinistra introduce ai terreni della sede principale dell’azienda frutticola. Alle spalle di un im-ponente cancello si apre, infatti, un’estesa coltivazione di piante di mirtillo attraver-sata nel mezzo da un suggestivo viale alberato. Oltre 12 mila sono le piante che con passione Stefano coltiva da quando all’età di 18 anni, terminati gli studi, ha deciso che il suo futuro sarebbe stato in agricoltura, allontanandosi dalla storica attività industriale della famiglia. Una scelta non semplice, coraggiosa, che ha comunque raccolto fin dal principio il con-senso dei suoi genitori, oltre che dei tanti, a partire dal fratello Edoardo, che l’hanno aiutato a cominciare, fornendogli le attrez-zature necessarie o prestando il loro aiuto per sistemare il terreno acquistato a Revel-lo. “Devo ringraziare i tecnici della Confa-gricoltura di Saluzzo - sottolinea il giovane imprenditore agricolo - che mi hanno se-guito passo passo nell’insediamento azien-dale, consigliandomi sul tipo di coltura da impiantare, istruendomi sulle procedure agronomiche da seguire e aiutandomi nel

Mirtilli della val Po nel torinese senza soste intermedieil gioVaNe StefAno MARteLLotto Produce tra reVello e saluzzo tutta la frutta che Poi coNferisce direttameNte al NeoNato coNsorzio "d'la Val Po"di Paolo Ragazzo

Stefano Martellotto, giovane imprenditore frutticolo di Barge, insieme a Marco Bruna, direttore di Confagricoltura zona di Saluzzo, e alle loro spalle una distesa di mirtilli

Ingresso e interno del punto vendita di Torino del Consorzio "D'la Val Po"

labirinto burocratico che purtroppo ben conosce chi fa impresa in Italia”.I risultati non hanno tardato ad arrivare. In soli tre anni l’azienda si è sviluppata a grandi passi, spinta oltre che da un grande

entusiasmo e impegno, anche da un im-portante dato di fatto: la frutta della Valle Po raccoglie sempre più consensi, specie al di fuori della Granda. “Perché non cercare di sfruttare al massimo tutte le possibilità offerte dal mercato?”, si domanda Stefano, che da un primo approccio col territorio torinese intravede margini interessanti di crescita proprio poco lontano da casa. Ma come fare arrivare i prodotti su quel mercato senza passare per la grande distribuzione e non vedere così ridotti al minimo i margini di ricavo? “Conferisco tutti i miei prodotti al Consorzio D’la Val Po - spiega ancora il giovane imprenditore frutticolo -, un organismo nato da poco su iniziativa di alcuni produttori della nostra zona, che intendono promuovere i frutti di questo territorio ed esportare con questi anche la passione e i valori di chi li coltiva.

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l’agricoltore cuneese n. 11 • DicEmBrE 201222

le nostre aziende

Page 27: Agricoltore cuneese Dicembre 2012

È il Consorzio che si occupa poi di rifornire i suoi punti vendita”. Ora la rete conta un solo negozio di frutta e verdura presente a Torino, in via Dante di Nanni, ma visto il crescente successo di questa prima esperienza sono già in programma altre aperture nel capoluogo piemontese e nei Comuni limitrofi. Sempre il Consorzio sta ultimando, inoltre, un punto di raccolta a Sanfront, che servirà da base logistica per il conferimento dei prodotti delle aziende della Valle e fungerà anche da vivaio per produttori, professionali o meno, che inten-dono coltivare le tipicità del luogo. “La strada pare quella giusta - continua Stefano Martellotto - per questo ho deciso di investire ancora, acquistando un terreno di 10 giornate a Saluzzo dove coltivo mele, susine e kiwi”. Ma il primo amore non si scorda mai: il mirtillo resta, infatti, il pro-dotto con cui l’azienda vuole proporsi sul mercato. “Le due tonnellate di mirtilli rac-colte quest’anno mi hanno riservato buone soddisfazioni - conclude Martellotto - ma, viste le condizioni attuali delle piante, nu-tro ottime speranze anche per il futuro”. E c’è chi dice che i giovani non hanno le idee chiare...

i p i c c o l i F r u t t i d i c u N e o

Prodotti tipici dell’economia pedemontana della Granda e particolarmente ap-prezzati per il loro sapore, sono i Piccoli Frutti Cuneo IGP (lampone, ribes, rovo inerme e mirtillo gigante), i cui requisiti vengono stabiliti da un apposito disci-plinare. Il mirtillo gigante (Vaccinium corymbosum) con le sue molte varietà, ha forma rotondeggiante, compressa ai poli, ha una colorazione esteriore bluastra e mediamente intensa a seconda del contenuto in pruina della superficie. La zona di produzione è identificabile con l’areale che si estende ad un’altitudine compresa tra i 250 ed i 1200 metri sul livello del mare, lungo la dorsale alpina occidentale delle Alpi Marittime e Cozie, nelle valli dal Po al Tanaro e nell’alta pianura a loro adiacente. Da sempre colture spontanee lungo le strade alle pendici dei monti cuneesi, con il crescere della domanda fu necessario avviare la coltivazione dei Piccoli Frutti e con la metà degli anni ‘60 iniziarono le pri-me esperienze di coltivazione razionale. Dall’inizio degli anni ’80 la provincia di Cuneo è tuttora il punto di riferimento nazionale per queste coltivazioni. Attualmente si stima che la coltivazione dei Piccoli Frutti coinvolga circa 250 operatori di settore e si estende su circa 120 ettari, con una produzione media annua che si aggira sui 6.500 quintali.

Eccellenze delle vallate e delle alte pianure

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l’agricoltore cuneese n. 11 • DicEmBrE 2012 23

Page 28: Agricoltore cuneese Dicembre 2012

la batteriosi del kiwi (Psa)

Nell’annata in corso la batteriosi del kiwi si è manifestata con una sintomatologia decisamente più attenuata rispetto all’anno precedente; questo è certamente dovuto al decorso

estivo caldo e asciutto che ha sfavorito lo sviluppo del batterio; in effetti molti appezzamenti che la scorsa primavera manifestavano i classici sintomi sia con maculature fogliari sia con essudati, al mo-mento attuale parrebbero risanati; tuttavia non va dimenticata lo stato di latenza del batterio il quale, col ritorno di condizioni favore-voli, potrebbe riprendere la sua attività. Dunque una risposta defini-tiva sulla reale situazione, la potremo avere solo in primavera, dopo la ripresa vegetativa. Inoltre sussistono realtà differenti in relazione anche all’azione del freddo dello scorso inverno che, oltre a deter-minare i cali produttivi che si evidenziano tuttora alla raccolta, ha ulteriormente aggravato i danni da PSA. Ciò premesso, è comunque necessario iniziare in questo periodo una profilassi adeguata basata in modo particolare su prodotti rameici i quali, come dimostrato an-che dalle prove CReSO, hanno una riconosciuta efficacia. Di seguito si riportano le linee guida da adottare nella prevenzione sulla base delle differenti situazioni che si possono presentare.Misure di profilassi negli impianti con produzione Come noto, le ferite determinate dallo stacco del frutto dal pedun-colo risultano delle vie preferenziali all’insediamento del batterio, pertanto, vi è la necessità di coprire nel più breve tempo possibile le lesioni originate, pertanto, si consiglia d’intervenire, appena ter-minata la raccolta, con prodotti rameici. Questo trattamento avrà altresì un effetto secondario sulla vegetazione in quanto accelererà la caduta delle foglie permettendo di ridurre la scalarità dell’abscis-sione fogliare e di aumentare l’efficacia dei successivi interventi a protezione delle ferite. Di norma, dopo questo primo trattamento rameico ne saranno necessari altri posizionati allorquando siano previste precipitazioni significative. Misure di profilassi negli impianti senza produzione Anche in questo caso è necessario eseguire i trattamenti preventivi con rame anche anticipandoli rispetto alla situazione precedente allo scopo di favorire l’abscissione fogliare e la relativa protezione delle cicatrici intervenendo prima delle piogge e nei periodi di più umidità accompagnando la caduta delle foglie fino al suo termine.

note APPLicAtiVe PeR gLi inteRVenti in PoSt-RAccoLtA a) Entro le 24/48 ore dalle operazioni di stacco dei frutti intervenire

con un prodotto rameico alla dose di 100 gr/hl di rame metallo. Per il successo del trattamento essenziale garantire la migliore copertura di tutta la pianta e in particolare dei peduncoli i quali costituirebbero una delle vie d’ingresso del PSA. Si dovranno apportare al mezzo di distribuzione le opportune modifiche che consentano la bagnatura delle parti interne ed esterne della pianta.

b) Durante la fase di caduta foglie, se questa si dovesse protrarre a lungo ed in presenza di condizioni di elevata umidità, prevedere un ulteriore intervento rameico.

c) A completa caduta foglie, effettuare un ultimo intervento, preferendo, in questa fase, le formulazioni rameiche di maggior persistenza e resistenza al dilavamento.

1) DURAnte Le oPeRAZioni Di PotAtURA a) Disinfettare le superfici dei grossi tagli con prodotti ricoprenti. b) Adottare le pratiche di disinfezione degli strumenti di taglio

(utilizzando i prodotti giˆ consigliati in passato, es. Jet five ecc). 2) A fine PotAtURA Intervenire entro le 24/48 ore dal termine delle operazioni di pota-tura con prodotto rameico distribuito con atomizzatore su tutta la pianta al fine di creare una copertura su tutte le superfici di taglio.

strategia Per la DifeSA AUtUnno-inVeRno 2012-2013

ASSESSORATO AGRICOLTURA, FORESTE, CACCIA E PESCA Direzione Agricoltura - Settore Fitosanitario [email protected]

Consorzio di Ricerca Sperimentazione e Divulgazione per l’Ortofrutticoltura [email protected]

Leggere attentamente l’etichetta allo scopo di accertare il campo applicativo del formulato (Actinidia, Batteriosi)

MiSURe Di PRofiLASSi contRo PSA (autunno - inverno)

tAbeLLA RiASSUntiVA Dei tRAttAMenti PReVentiVi DA eSegUiRe in tUtti gLi iMPiAnti

PERIODO DI APPLICAZIONE

PRODOTTO DOSE g/hl RAME METALLO

DOPO LA RACCOLTA, ANCHE IN ASSENZA

DI PRODUZIONE

Idrossido di Rame1 o Ossicloruro Rame1 o Chelati di Rame –

Concimi fogliari rameici

100 g/hl

META’ CADUTA FOGLIE

Prodotti precedenti o Solfato

o Ossido di Rame1

150 - 200 g/hl (Es. Poltiglia Bordolese 20 % ecc: 750 – 1000 g/hl)

COMPLETA CADUTA FOGLIE

Solfato o Ossido di Rame1

(in quanto più persistenti ) 200 g/hl

Pianta di actinidia colpita da Batteriosi

l’agricoltore cuneese n. 11 • DicEmBrE 201224

Creso informa

Page 29: Agricoltore cuneese Dicembre 2012

bUonA PRAticA AgRonoMicA 1) CALCITAZIONI: in assenza di una buona dotazione di calcio,

certificata da un’analisi del suolo, apportare questo elemento in due applicazioni (autunnale e primaverile) per un totale di 20 q/ha.

2) QUANDO POTARE: iniziare appena possibile, operando, negli appezzamenti più a rischio anche se vi sono ancora foglie; evitare le giornate con più elevata umidità preferendo periodi con clima più secco.

3) GESTIONE DEL LEGNO DI POTATURA: effettuare la bruciatura dei rami al fine di eliminare il batterio presente nelle branche colpite. Le modalità prescritte dal Servizio Fitosanitario Regionale in alternativa sono: trinciatura dei rami con un’immediata distribuzione di calce sui residui vegetali, oppure conferimento a limitrofa caldaia a biomassa su mezzi telonati.

inteRVenti Atti A fAVoRiRe LA cADUtA DeLLe fogLie (non consentiti nel bio) Allo scopo di ridurre il periodo, in genere abbastanza prolungato, di caduta foglie, risulta utile l’utilizzo di prodotti che, oltre al rame, contengano altri componenti che, come si può desumere dai risultati della nostra esperienza, facilitino tale azione. A riprova di quanto affermato vengono riportati i risultati di una prova in cui si sono utilizzati prodotti a base di fosforo e potassio (3 trattamenti in associazione ai rameici) tenendo presente che altri similari (es. Blattab ecc) svolgono un’azione simile.

fAc-SiMiLe eticHettA DA APPoRRe SU ogni Lotto Di PiAnte Di ActiniDiA PRonte ALLA VenDitAPer lotto si intende piante con caratteristiche uguali: specie, varietà, sesso, tipo di produzione (talea/micropropagazione), fornitore di materiale iniziale, età.

eSecUZione Di nUoVi iMPiAnti Il provvedimento regionale che vietava, sino allo scorso anno, l’esecuzione di nuovi impianti di actinidia è stato revocato, ma ciò non significa che il rischio di diffusione di PSA si sia annullato. Infatti nelle zone in cui si è provveduto all’estirpo degli impianti affetti da batteriosi, oltre ad essere tuttora vigente tale divieto nei casi in cui si è beneficiato del contributo previsto (vedi tabelle seguenti), sarebbe imprudente procedere all’impianto di un nuovo actinidieto, non disponendo ad oggi di varietà resistenti al batterio.

Il rischio inferiore in quelle aree nelle quali non stata segnalata o limitata la presenza d’infezione, in questo caso per˜ da porre la massima attenzione nella scelta del materiale vivaistico. A tale scopo si ricorda che, mediante decreto ministeriale del 2011, finalmente resa obbligatoria, da parte delle aziende vivaistiche che producono in territorio italiano, l’emissione dell’etichetta per accompagnare le piante destinate alla vendita. Le informazioni che l’etichetta deve contenere sono indicate nella tabella. I rivenditori piemontesi, sono tenuti invece a rilasciare fotocopia dell’etichetta originaria del vivaista produttore.

0

2

4

6

8

10

TestimoneRameici+Ossido di K (M10)Rameici+Bifosfato di KRameici

6,4

3,22,4

11,5

N. medio di foglie per metro di ramo (11-11-2011 rilievo sui rami dell’anno)

tAbeLLe RiePiLogAtiVe SUi VincoLi DA RiSPettARe PeR i nUoVi iMPiAnti cHe SegUono PReceDenti eStiRPi cAUSA PSA

eStiRPo con contRibUto

DOMANDA CONTRIBUTO CON SCADENZA BANDO

iL 15 APRiLe 2011

SI PUO’ REIMPIANTARE DAL 1° MAggio 2013

DOMANDA CONTRIBUTO CON SCADENZA BANDO

iL 7 LUgLio 2012

SI PUO’ REIMPIANTARE DAL 1° gennAio 2015

eStiRPo SenZA contRibUto

ESTIRPO ENTRO APRiLe 2011

SI PUO’ REIMPIANTARE DAL 1° MAggio 2013

ESTIRPO ENTRO APRiLe 2012

SI PUO’ REIMPIANTARE DAL 1° gennAio 2014 N. medio di foglie per metro di ramo (11-11-2011 rilievo sui rami dell'anno)

l’agricoltore cuneese n. 11 • DicEmBrE 2012 25

Page 30: Agricoltore cuneese Dicembre 2012

viticoltura: partire col piede giusto

ecco Quali RegoLe BisogNa seguirese si decide di Programmare uN nUoVo iMPiAnto

Al momento dello 'scasso' è consigliato lo scortico preventivo (punto 6)

La riapertura del bando della ri-strutturazione vigneti di qualche settimana fa, rende d’attualità

l’argomento relativo agli scassi e alla messa a dimora di un nuovo vigneto. Anche i colori dell’autunno che stanno scemando pian piano ci forniscono da buoni osservatori delle preziose indica-zioni sulla salute vegetativa del vigneto e delle operazioni da mettere in atto. Essendo consapevoli che l’impianto di un nuovo vigneto, secondo dati stati-stici, ha mediamente una vita di 35-40 anni, e la buona riuscita dell’impianto si basa essenzialmente su scelte fatte a priori a tavolino. La fretta è sempre una cattiva consigliera, più che mai deleteria quando è accompagnata dalla scarsa programmazione agronomica. Gli intoppi di percorso possono sempre capitare, ma il viticoltore deve ridurli ai minimi termini. Nel campo viticolo alcu-ne regole devono suonare come dogmi. Il livello di specializzazione negli ultimi decenni è decisamente migliorato grazie all’ausilio di tecnologie raffinate che rendono più agevole il lavoro dell’uomo, ma la situazione reale che si percepisce nelle colline di Langa è ancora molto

disomogenea, e vagando per le vigne si avvertono le problematiche. Per non incorrere in sgradite sorprese, che il più delle volte si trasformano in insuccessi oltretutto molto costosi, bisogna tenere conto sempre di alcune regole:

1. Nel caso di estirpo del vecchio vigneto, bisogna sempre avere l’ac-cortezza di asportare meticolosa-mente il più possibile i residui delle radici e dei ceppi, poiché sono un ottimo substrato per lo sviluppo di funghi saprofiti e nematodi che po-trebbero danneggiare o ostacolare lo sviluppo delle barbatelle messe a dimora.

2. In caso di ristoppio dove possibile ed in presenza di lavorazioni non troppo profonde, in piccoli impianti, evitare che i filari ricadano esatta-mente nella stessa posizione del vigneto vecchio.

3. Non aspettare il momento dell’im-pianto per l’esecuzione dello scasso, ma effettuare le operazioni durante i mesi estivi con terreno in tem-

pera, periodo in cui si garantisce li miglioramento della struttura a vantaggio delle condizioni idriche e di ossigenazione del terreno. Sul terreno scassato si hanno sempre dei benefici con l’azione degli agenti atmosferici, quali pioggia, gelo.

4. Effettuare sempre l’analisi del terre-no, che fornisce preziosi indicazioni sulle caratteristiche pedologiche (ph, calcare attivo, sostanza or-ganica, ganulometria) e permette all’agricoltore di optare a favore di scelte più consone e ragionate in merito al portainnesto e alle conci-mazioni di fondo pre-impianto.

5. Prenotare per tempo il materiale vivaistico certificato e selezionato, avendo cura di scegliere la migliore combinazione di portainnesto clone, che si abbina al sito su cui impian-teremo le barbatelle.

6. All’atto dello scasso preservare lo strato microbiologicamente attivo costituito dalla fascia di terreno su-perficiale di 40-50 cm. Salvaguardare

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Il tecnico in vigneto

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è importante apportare letame nei terreni poveri di sostanza organica (punto 7)

In caso di ristoppio coltivare erbai di leguminose (punto 9)

gli orizzonti del suolo effettuando lo “scortico” preventivo. Cosi facendo si evita in seguito a livellamenti e spianamenti di rilievo, di riportare in superficie il terreno vergine, ancora crudo e inadatto alla coltivazione a causa delle difficoltà di esplora-zione delle giovani radici. Per rendere fertile tale porzione di terreno sono necessari molti anni e genera sempre dei vistosi punti di disomogeneità di vegetazione che talune volte, anche in presenza di vigneti in età matura, non verrà mai colmata.

7. Nei suoli poveri di sostanza organica è imprescindibile l’apporto di una adeguata quantità di letame, possibil-mente maturo, per evitare l’introduzione di malerbe inde-siderate o di ostico contenimento. Le dosi più appropriate a seconda della situazione possono variare da 40 a 100 t/ha. Purtroppo è vero che in alcune zone viticole è una materia di non facile reperimento, ma il più delle volte l’apporto di surrogati di qualche quintale ad ettaro non risolve le lacune.

8. Effettuare la concimazione di fondo prima dell’impianto avendo cura di apportare gli elementi nutritivi meno mo-bili laddove vi sia la necessità di eseguire qualche piccola correzione con l’apporto di correttivi ed ammendanti per ricondurre le condizioni del terreno alla normalità. Questo almeno nelle aree dove i problemi sono vistosamente più accentuati.

9. Dove le condizioni lo permettono, nel caso di ristoppio del vigneto, sarebbe opportuno fare passare un paio di anni prima della messa a di-mora nel nuovo impianto coltivando degli erbai di leguminose ad hoc che verranno rovesciati aumentando notevolmente l’apporto di sostanze nutritive e sostanza organica, per-mettendo inoltre di portare in piena decomposizione i residui del vecchio vigneto.

Seguendo i consigli ed affidandosi all’apporto dei tecnici di Confagricol-tura, su dove prelevare il campione di terreno e farne a tavolino un'attenta analisi, è possibile limitare al minimo gli errori gravi, mentre la buona partenza presuppone sicuramente l’ottenimento di vigneti omogenei e produttivi con un dispendio minimo di energia.

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arti graficheauguri creativi!

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