Agricotore cuneese Giugno 2012

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Poste ItalIane s.P.a. - sPed. In a.P. d.l. 353/2003 (conv. In l. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, dcB/cn - anno X - n. 05•2012 - GIUGno 2012 - contIene I.P. Più tutele contro i lupi I pioppicoltori chiedono aiuti Nuova sede Confagricoltura a Fossano N. 05 2012 Foto: Roberto Signorini

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Giornale dell'agricotore cuneese Giugno 2012

Transcript of Agricotore cuneese Giugno 2012

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Più tutele contro i lupiI pioppicoltori chiedono aiuti Nuova sede Confagricoltura a Fossano

N. 05 • 2012

Foto: Roberto Signorini

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2 L’Agricoltore cuneese n. 05 • GIUGno 2012

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L’Agricoltore cuneese Testata mensile dell’Unione Provinciale Agricoltori di CuneoRivista fondata nel 1946

Direttore responsabile: Paolo Ragazzo

Redazione e realizzazione grafica: Autorivari studio associato C.so IV Novembre, 8 - Cuneo Tel. 0171/601962Fax 0171/436301 E-mail: [email protected] e amministrazione: Unione Provinciale AgricoltoriC.so IV Novembre, 8 12100 - CuneoTel. 0171/692143 Fax 0171/698629 [email protected]à: Tec Pubblicità e Grafica Via dei Fontanili, 1 - Fossano Tel. 0172/695897 Fax 0172/[email protected] Stampa: Tipolitografia SubalpinaC.so Gramsci, 18/c - CuneoTel. e Fax 0171/692077 [email protected]

Chiuso in redazione il 28/05/2012

Poste Italiane S.p.a. Spedizione in abbonamentopostale - D.L. 353/2003(conv. in L. 27/02/2004 n° 46)art. 1, comma 2, DCB/CNIscrizione al Tribunale di Cuneo 6/3/1975 al n. 36

Che siamo in crisi non è una novità. Lo dicono i più eminenti studi scientifici e lo certificano indicatori di tutti i tipi. Anche l’agricoltura è

ampiamente coinvolta in questo valzer dal ritmo non propriamente baldanzoso. Spesso sentiamo consigliare la ricetta fatta di ingredienti quali: “territorio”, “pro-mozione”, “prodotti tipici”, “ecosostenibile” e “filiera corta”; ma il risultato è perlopiù gradito solo all'opi-nione comune che vuole l'agricoltura al servizio dei desideri del cittadino amante dei paesaggi bucolici. Di veri benefici al settore ben pochi. Il motivo è semplice: l’agricoltura ha bisogno di altro. Necessita di maggiore redditività, di nuove produzioni, di incremento della produzione, di riduzione dei costi, di tecnologia e mec-canizzazione nel rispetto dell'ambiente. La sensazione è, tuttavia, quella che a parlare di questi aspetti si venga guardati con sospetto, continuando a preferire la forma ai contenuti, il folklore all’efficienza aziendale.

Serve una migliore organizzazioneRoberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo

Il direttore Roberto Abellonio

Per uscire dalle croniche difficoltà in cui versa il comparto primario la ricetta è tutta un’altra: strutturarsi sempre meglio per competere non solo tra le mura amiche, ma soprattutto sui mercati internazionali.

Serve una migliore organizzazione 3

tALk Show

Asti e Moscato, due "frizzanti" vini di successo 4

a tUtto camPo

Il "patentino" non convince 6

Valutazione dei rischi, prorogata al 31 dicembre 7

Gasolio: in un anno aumenti dell'11,35% 7

l'IntervIsta

"domanda Unica: anticipo a luglio" 8

PIoPPIcoltUra

Il modello è la Lombardia 9

FrUttIcoltUra

dal senato stop all'intesa Ue-marocco 10

Frutticoltori cuneesi in Emilia Romagna 10

Kiwi: sconsigliati nuovi impianti 11

ZootECNIA

Polli in difficoltà, bene le uova 12

Nuovo laboratorio per la Piemontese 13

Bilancio positivo e nuovo Cda 13

ora più tutele contro i lupi 14

Prezzo del latte in netto calo 15

"Si rispettino le leggi" 15

vItIvInIcoltUra

Asti, stop alle iscrizioni 16

confasgrimoscato: riunione programmatica 16

marzagalli presidente del consorzio dell'asti 16

Nuovi diritti di impianto per i vivaisti 17

Prezzi: allo studio un nuovo sistema 17

I PREZZI dEL MESE

continua l'ascesa dei cereali, soffrono le carni 18

aGrIcoltUra e dIntornI

Nei boschi si nasconde lo sviluppo 20

La Mela Rossa Cuneo è Igp 20

Cordoglio per la morte di Alberto Rivarossa 20

conFaGrIcoltUra news

Anga Cuneo-Imperia ora è ufficiale 21

La Confagricoltura apre a Fossano 22

Corsi a Cuneo e Saluzzo 22

l'agricoltura valorizza l'acqua 24

Lezioni di potatura a Cravanzana 25

LE NoStRE AZIENdE

dal produttore al consumatore,

ecco il segreto del successo 26

Il tecnIco In FrUtteto

agrofarmaci: revoche e nuove registrazioni 28

Il mercatIno dell'aGrIcoltore 30

S O M M A R I O

3L’Agricoltore cuneese n. 05 • GIUGno 2012

Sommario

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Recuperare valore commerciale per continuare in un’ascesa che sta re-galando buone soddisfazioni agli im-

prenditori agricoli, ma che non può mettere al riparo da eventuali e pericolosi “cali di attenzione”. È questo, in sintesi, il messag-gio lanciato durante il convegno “Le dolci bollicine di successo” organizzato venerdì 25 maggio a Cossano Belbo da Confagri-coltura Cuneo, Asti e Alessandria, con la preziosa collaborazione delle federazioni regionale e nazionale e il coinvolgimento del Consorzio dell’Asti Docg. Suggestiva la location scelta per l’evento, la barricaia del-le Cantine Fratelli Martini, di assoluto livello i relatori che si sono confrontati nel talk show condotto da Bruno Vespa. Presente e futuro del Moscato e dell’Asti spumante Docg sono stati al centro del dibattito a cui

La barricaia della Cantine Fratelli Martini gremita di vitivinicoltori e addetti del settore

hanno preso parte: Mario Guidi, presidente nazionale di Confagricoltura, Gianni Mar-zagalli, presidente del Consorzio dell’Asti Docg, Claudio Sacchetto, assessore regio-nale all’Agricoltura, Jean-Marc Bartoli, di-

rettore acquisti del Gruppo Bacardi-Martini & Rossi e Gianni Martini, presidente della Fratelli Martini. Reduci da un’annata, la scorsa, in cui si è superato il traguardo storico dei 100 mi-lioni di bottiglie di Moscato e Asti vendute, Vespa ha incalzato i suoi ospiti ad illustrare le ragioni di un “caso” positivo che rap-presenta una rarità nell’attuale panorama agricolo regionale e nazionale. “Il segreto è la commissione paritetica che da oltre 30 anni riunisce attorno allo stesso tavolo la parte agricola e la parte industriale” ha at-taccato l’assessore Claudio Sacchetto. Considerazione questa che ha messo tutti d’accordo e ha alimentato una domanda: “Perché non esportare questo modello altrove?”. Il settore vive infatti di un equi-librio che non esiste in altri comparti. “Qui è stata realizzata una filiera che garantisce adeguatezza di reddito ai vitivinicoltori - ha

Confagricoltura protagonista con: Mario Guidi, Gianpaolo Coscia, Roberto Arione e Massimo Forno (Foto Roberto Signorini)

Asti e Moscato due "frizzanti" vini di successose n'è parlato a CoSSAno beLbo durante il convegno organizzato da confagricoltura. tavola rotonda moderata da bRuno veSPA

di Paolo Ragazzo

4 L’Agricoltore cuneese n. 05 • GIUGno 2012

talk show

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Gli intervenuti si intrattengono in attesa che inizino i lavori del convegno (Foto: Roberto Signorini)

I N C I F R E

A S t I E M O S C A t O N E l M O N d Odichiarato Mario Guidi -, condizione ne-cessaria per far sì che crescano gli investi-menti in agricoltura a vantaggio dell’intera economia”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Gianni Martini: “Credo moltis-simo nella sinergia con i produttori del territorio - ha detto - solo così possiamo garantire quelle caratteristiche di prezzo e qualità che il mercato richiede”. Unità di intenti fondamentale anche per il presi-dente del consorzio Gianni Marzagalli: “Rispetto a Sardegna e Toscana, dove ho lavorato in precedenza, in Piemonte ho tro-vato un’organizzazione molto più efficiente - ha sottolineato -, ma per continuare su questa strada gli agricoltori devono trovare le formule per rinnovare i vigneti, mentre le case spumantiere sono chiamate ad investire con più efficacia in comunicazio-ne e promozione del prodotto”. Proprio

La distribuzione geografica delle vendite evidenzia una sostanziale differenza tra le denominazioni:

9.600 Ha di vigneti di Moscato rappresentano il 20% del totale della superficie vitata regionale

800.000 Hl su 2.700.000 Hl di vino pari al 30%

Nel 2011 si è superato il traguardo storico con il superamento, per la prima volta, dei 100 milioni di bottiglie prodotte:

81.2000.000 di ASTI ( +12%) 25.600.000 di MOSCATO D’ASTI (+29%)totale cumulato: 106.800.000 contro i

92.50.000 del 2010 (+15,5%).

FONTE: CONSORZIO DELL’ASTI DOCG

l’immagine dell’Asti Docg è stata al centro di un vivace dibattito stimolato da bruno vespa in persona: “La qualità bisogna saperla vendere meglio - ha detto il con-duttore alla platea - dovete impegnarvi per aumentare il livello di prezzo di Moscato ed Asti spumante”. Sull’argomento i relatori si sono espressi, facendo emergere tuttavia la non semplice soluzione. “In Russia e Ger-mania la filiera è riuscita a valorizzare l’of-ferta e i prezzi non sono scesi - ha spiegato Jean-Marc bartoli - in Italia è molto più difficile: i 2/3 del prodotto vengono venduti a Natale e, purtroppo, il 70% sotto promo-zione”. Estendere il consumo di Asti fuori dalle feste “comandate” pare non essere sfida facile: “Serve uno sforzo prolungato nel tempo”, ha continuato il rappresentan-te della Bacardi-Martini & Rossi. “In questo ci deve aiutare anche la ristorazione - ha

aggiunto Marzagalli - che troppo spesso non propone Moscato o Asti spumante per il fine pasto”. Durante il talk show c’è stato spazio anche per qualche considerazione sul futuro europeo del settore vino, grazie all’intervento in collegamento da Bruxelles di Paolo De Castro, presidente della Commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo: “Le opportunità sono buone, ma il mercato interno fatica a causa di un calo strutturale dei consumi e della crisi. Ecco perché bisogna accom-pagnare la qualità dei prodotti con un’or-ganizzazione commerciale adeguata per conquistare i mercati stranieri”. Concetto ribadito anche dal presidente Guidi: “Le aziende agricole che si difendono meglio sono quelle che hanno una percentuale di export superiore al 40%. Bisogna aggre-garsi e proporsi fuori dai confini italiani”.

L’Asti e il Moscato d’Asti docg rappresentano un comparto significativo nel panorama della

vitivinicoltura della Regione Piemonte:

4.000 aziende agricole su 20.000, coltivano il Moscato bianco

FONTE: CONSORZIO DELL’ASTI DOCG

5L’Agricoltore cuneese n. 05 • GIUGno 2012

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Il "patentino"non convinceDAL 2013 prevista un'abilitazione specifica per guidare i trattori. per confagricoltura cuneo è inutiLe e PenALizzAnte per le aziende del settore

A partire dall’anno prossimo per gui-dare i più comuni mezzi agricoli non basterà più la patente, ma sarà

obbligatoria una specifica abilitazione alla guida. “Una disposizione inutile e pena-lizzante per la maggior parte delle impre-se agricole - sostiene Roberto Arione, presidente di Confagricoltura Cuneo -. Infatti, gli autonomi, oltre all’esperienza pluriennale, hanno maturato profes-sionalità e senso di responsabilità, che meritano una particolare considerazione”. Sottoporsi a corsi formativi, d’aggiorna-mento e a esercitazioni pratiche è un inu-tile aggravio per chi è quotidianamente in esercizio con i più comuni mezzi agricoli. “I datori di lavoro agricolo formano già adeguatamente i propri dipendenti prima

di affidar loro macchine sempre più com-plesse - continuano dall’organizzazione provinciale -. L’esperienza di chi da anni è impegnato nel settore e la formazione data dalle case costruttrici di macchine agricole valgono più di molti attestati e possono davvero servire ad evitare infor-tuni ed incidenti anche gravi”. L’associazione è sensibile, infatti, al tema della sicurezza sul lavoro e della preven-zione in agricoltura e ritiene necessario contrastare ogni forma di illegalità e di pericolosità al fine di ridurre il tasso d’infortuni del settore. Ma c’è ancora possibilità di individuare una soluzione normativa più adeguata che semplifichi la materia, prevedendo per i lavoratori autonomi agricoli con esperienza l’esen-

zione dai corsi d’aggiornamento e per i dipendenti, stagionali e a tempo determi-nato, una qualifica abilitativa antecedente all’esercizio della mansione.

Perplessità per il nuovo onere burocratico

6 L’Agricoltore cuneese n. 05 • GIUGno 2012

A tutto campo

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Valutazione dei rischi, prorogata l'autocertificazioneConFAGRiCoLtuRA Cuneo è soddisfatta per lo slittamento al 31 dicembre delle nuove procedure ma ChieDe unA ConFeRMA DeFinitivA per le pmi

È stata prorogata la possibilità per le imprese agricole di autocertificare l’effettua-zione della valutazione dei rischi fino alla scadenza del terzo mese successivo alla data di entrata in vigore del decreto ministeriale di adozione delle procedure

standardizzate e, in ogni caso, non oltre il 31 dicembre 2012. Questa proroga è stata concessa in seguito alla richiesta con cui Confagricoltura sottolineava l’impossibilità di rispettare la prevista scadenza del 30 giugno per il passaggio alle procedure standardiz-zate, la cui definizione era ancora in discussione in sede di Commissione consultiva ed essendo ristretti i tempi tecnici per il loro recepimento. In una lettera inviata al ministro del Lavoro Elsa Fornero, infatti, l’organizzazione agricola aveva precisato: “L’attuazione dell’art. 29 del d. lgs 81/08 che a partire dal prossimo 30 giugno rende obbligatoria la redazione del documento di valutazione dei rischi anche per le imprese che occupano fino a dieci lavoratori sulla base di specifiche procedure standardizzate, implica un nuo-vo complesso impegno tecnico e amministrativo per centinaia di migliaia di aziende che fino ad ora hanno potuto autocertificare l’effettuazione della valutazione senza ricorrere alla redazione di uno specifico documento”.

C A R O g A S O l I O

“In un anno il prezzo del gasolio agricolo è cresciuto dell’11,35%. Addirittura dal gennaio 2010 ad oggi è aumentato del 41,54%. I provvedimenti diretti a sterilizzare l’Iva sui carburanti ci auguriamo possano raffreddare anche questo listino che ha ricadute sensibili sui costi delle attività produttive in agricoltura”. Così Confagricoltura commenta le dichiarazioni del sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, sui provvedimenti per il caro-carburanti. Confagricoltura fa presente che, oltre alle macchine agricole ed ai veicoli, in una azienda agricola sono molteplici gli impianti e le attrezzature azionate con sistemi a gasolio. “Tutte le iniziative dirette a frenare l’escalation dei costi dei carburanti - conclude l’organizzazione - sono indispensabili, se si vuole far ripartire l’economia ed in particolare l’agricoltura”.

In un anno aumenti dell'11,35%

“Questa proroga al 31 dicembre garanti-sce un lasso di tempo maggiore per fami-liarizzare con i nuovi schemi procedurali previsti dal Testo Unico sulla Sicurezza - sottolinea il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio -, ma il nostro obiettivo è far sì che l’autocer-tificazione della valutazione dei rischi venga confermata definitivamente anche in futuro, andando così a vantaggio delle imprese di medie e piccole dimensioni”. In relazione alle procedure standardizza-te per la valutazione dei rischi, tuttavia, l’associazione sottolinea come la Commis-sione consultiva sulla sicurezza, nell’ap-provare il relativo schema finale, lo abbia appesantito rispetto a quanto inizialmente ipotizzato, trasformandolo in uno stru-mento poco fluido e flessibile. Sul provvedimento è intervenuto anche l'assessore regionale all'Agricoltura Clau-dio Sacchetto: "Il rilancio economico del comparto rurale deve passare anche e soprattutto attraverso una normativa che non costringa l’agricoltore a trascorrere la maggioranza del tempo fuori dalla propria azienda per poter ottemperare gli obblighi burocratici".

7L’Agricoltore cuneese n. 05 • GIUGno 2012

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"domanda Unica: anticipo a luglio"il direttore dell'arpea GiAnCARLo SiRoniprevede di raggiungere l'importante obiettivo

di Paolo Ragazzo

Giancarlo Sironi, direttore di Arpea

8 L’Agricoltore cuneese n. 05 • GIUGno 2012

l'intervista

Su proposta dell’assessore regionale all’Agricoltura, Claudio Sacchetto, la giunta regionale ha nominato Gian-

carlo Sironi direttore dell’Arpea (Agenzia regionale piemontese per le erogazioni in agricoltura). A lui L’Agricoltore cuneese ha chiesto qualche considerazione in merito ai meccanismi di gestione dei contributi pubblici riservati al settore.Dottor Sironi, la sua conferma alla direzione di Arpea rappresenta un segno di continuità nei confronti del mondo agricolo piemontese, alle prese purtroppo con ancora troppi nodi da sciogliere. Ci sono aspetti rimasti in sospeso a cui sta lavorando o novità che potrebbe-ro aiutare gli agricoltori?"Il tema più attuale sul quale stiamo puntando la nostra attenzione è quello di portare a compimento nel più breve tem-po possibile l’applicazione del Refresh per il triennio 2007-2009 (che ha purtroppo comportato problemi nell’erogazione dei pagamenti), in modo da gestire i controlli futuri con una base territoriale finalmente più aggiornata. Inoltre, per il 2012, si pre-vede a beneficio delle aziende agricole la liquidazione a luglio dell’anticipo Doman-da Unica (con i fondi regionali in regime di

de minimis) ed un’impennata delle erogazioni anche

per quanto riguarda il PSR, al fine di

rispettare le

scadenze entro le quali il Piemonte dovrà dimostrare di aver gestito le risorse eco-nomiche messe a disposizione dall’Unione Europea (cosiddetto obiettivo N+2).Infine, ricordo che l’attività di Arpea è orientata a gestire la "qualità nei servizi resi all’utenza" per garantire la trasparen-za delle informazioni e agevolare l’azione amministrativa nella gestione dei proce-dimenti: a tal scopo l’Agenzia, a partire da quest’anno, evolverà gli strumenti di comunicazione già esistenti portando il servizio di Contact Center Arpea su nu-mero verde 888.333.444 (Numero Unico della Regione Piemonte), istituendo un canale informativo di primo livello in col-laborazione con la Direzione Agricoltura, ed integrando il servizio telefonico con l’attività dei tre sportelli Urp".Ad oggi, in tema di erogazioni in agricoltura, quali sono i punti di forza del sistema piemontese e dove ritiene che si possa ancora migliorare?"Il SIAP (Sistema Informativo Agricolo Piemontese) è per l’Italia un esempio di sistema informativo ad alto livello di inte-grazione che vede nella banca dati dell’A-nagrafe Agricola il vero cuore pulsante con il quale dialogano i sistemi gestionali dei procedimenti amministrativi ed il sistema contabile dei pagamenti di Arpea, tra i migliori ad oggi sviluppati a livello nazio-nale. Ed è soprattutto grazie a questa base tecnologica che la Pa piemontese può coordinare tutti i soggetti pubblici e privati che concorrono a gestire la complessa macchina dei finanziamenti in agricoltura. In Piemonte vengono gestiti oltre 50.000 fascicoli aziendali e la sola Arpea effettua annualmente circa 120.000 pagamenti.Ma molto ancora c’è da fare: è grazie al dialogo con Regione Piemonte e sistema nazionale e alla stretta collaborazione con i Centri di Assistenza Agricola, che Arpea intende porre sempre più attenzione alle esigenze di beneficiari e aziende agri-cole in un’ottica di miglioramento del

sistema.Tra le azioni più significative del prossimo futuro posso citare il nostro pressante impegno volto alla semplificazione e allo snellimento degli iter burocratici".Sotto la sua guida ci sono state indubbie accelerazioni nei paga-menti, a tutto vantaggio delle imprese agricole. Sulla misura 121 del Psr, che permette l’ammoder-namento delle aziende agricole, si riscontrano tuttavia ancora diver-se difficoltà. esiste qualche possi-bilità per mettere mano a questa situazione?"Occorre ricordare che le misure PSR Inve-stimento comportano un’istruttoria com-plessa sia sulle domande d’aiuto che su quelle di pagamento e che quest’attività viene svolta dagli Enti delegati (Province e Comunità Montane), che se ne occupano con modalità e tempi a volte difficili da coordinare. Non da ultimo, bisogna spe-cificare che in questi casi il beneficiario che ha aderito al bando viene liquidato del contributo spettante quando presenta domanda di pagamento corredata della documentazione comprovante parte o to-tale dei lavori realizzati, e purtroppo dob-biamo constatare che, in questo periodo di particolare crisi economica, molti di coloro che hanno aderito ai bandi poi si sono trovati nella difficoltà di portare a termine i progetti finanziati in tempi brevi.Ciò nonostante, posso affermare che negli ultimi 6 mesi i pagamenti su questa misura hanno registrato un netto migliora-mento (anche grazie all’intervento dell’as-sessorato all’Agricoltura per il pagamento delle fideiussioni): infatti, dei 134 milioni di euro di spesa pubblica destinati alla mi-sura 121, finora se ne sono pagati più del 50% e liquidati, da gennaio 2012, 17,3 milioni di euro. E la tendenza è in crescita.Vorrei ringraziare, infine, per le attesta-zioni di soddisfazione e fiducia che mi sono state dimostrate per il lavoro di commissariamento svolto in questi due anni, apprezzamenti che ritengo doveroso estendere all’intera struttura di Arpea, che con competenza ed entusiasmo ha reso possibile il raggiungimento dei risultati e che contribuisce quotidianamente affinché l’intero sistema – tra cui Regione Piemon-te, Organismi Delegati e Centri di Assi-stenza Agricola, cooperi sinergicamente a sostegno dell’agricoltura piemontese". La Confagricoltura di Cuneo augura a Giancarlo Sironi buon lavoro.

Page 9: Agricotore cuneese Giugno 2012

9L’Agricoltore cuneese n. 05 • GIUGno 2012

Il pioppo è la pianta a rapido accrescimento più versatile

Pioppicoltura

Il rilancio passa per il PsrenRiCo ALLASiA: "è giunto il momento di sostenere la coltura del pioppo. mancano grossi contratti di filiera"

di Gilberto Manfrin

La pioppicoltura in Piemonte, negli ultimi anni, ha subito una drastica contrazione della superficie investita e dei volumi di legno prodotti, due problemi dovuti principal-

mente all’andamento dei prezzi delle piante. Si stima che in 40 anni le aziende a pioppo (175 mila ettari) in Italia si siano ridotte da 40mila a 7mila (48mila ettari) con un calo stimato di circa 3-4mila ettari all’anno. A penalizzare il settore sono i prezzi delle piante che indicano un andamento decrescente con minimi aumenti negli ultimi anni; il mercato piemontese dimostra un trend con prezzi medi di 68 €/t nel 1993, arrivan-do a minimi di prezzo di 60 €/t negli anni 2004-2007, con lieve rialzo nel 2008 ad un prezzo medio di 70-75 €/t. Un ulteriore aspetto critico è il mancato riconoscimento dei benefici am-bientali e sociali del pioppo, unito ad un calo della superficie coltivata rispetto alle forti necessità dell’industria, un fatto che ha incentivato l’import con conseguente calo dei prezzi. In più, come se non bastasse, si sta assistendo ad una diminuzione della qualità media della materia prima con conseguente scelta di indirizzare le produzioni verso colture più redditizie, come cereali e produzioni per energie rinnovabili. “Per far sì che la pioppicoltura possa continuare - attacca enrico Allasia, pre-sidente provinciale e regionale della sezione Risorse Boschive di Confagricoltura - serve sostegno a livello nazionale e da parte della Comunità Europea. I concetti di qualità e di eco-compatibilità devono essere evidenti e riconosciuti seguendo le direttive comunitarie che sono le basi del Psr con l'accesso alle misure agroambientali”.Negli ultimi 10 anni in Piemonte c’è stata una grave flessione

degli ettari piantati: “Siamo passati da 28mila a 20mila ettari - prosegue Allasia - per questo la sezione ha chiesto l’intervento della Regione, affinché possa prendere dei provvedimenti. Per far fronte ad una diminuzione degli ettari, la Lombardia ha adottato modelli di impianto per l’arboricoltura da legno a ciclo medio-lungo (Tipologia di intervento B) che rientrano nei finanziamenti della Misura 221 nell’ambito del Psr 2007-2013 “nel caso di utilizzo di cloni di pioppo ibrido” (dati CRA). Que-sti modelli di impianto a ciclo medio-lungo sono caratterizzati per essere costituiti da piante principali, piante accessorie paracadute e accessorie e per un maggior stanziamento di contributi pari a circa 400 euro/ha all’anno per un ciclo di 15 anni da sommarsi alle spese di impianto”. “Abbiamo avviato dei colloqui con l'assessore regionale all'Agricoltura, Claudio Sacchetto, e con i responsabili regionali del servizio, che si so-no dimostrati disponibili a prendere in considerazione le nostre osservazioni e richieste - dice ancora Allasia - . Purtroppo in Piemonte non ci sono grossi contratti di filiera e questo negli anni ci ha penalizzato, complice il fatto che non c’è mai stata da parte del mondo industriale la ferma volontà di arrivare a questo. Tutto ciò se da un lato ha permesso all’industria di an-dare sul mercato anche estero a reperire il materiale, dall’altra non ha favorito una vera programmazione per il futuro della pioppicoltura. Altri settori che invece possono contare su con-tratti hanno maggiori garanzie di prezzo. È arrivato il momento di un rilancio della coltura del pioppo per non vedere cancel-lato un settore che come voci di import di spesa è il secondo dopo la carne. Senza dimenticare che il pioppo oltre ad essere una fonte di reddito per l’agricoltore, ricopre anche un ruolo ambientale non indifferente per la società. Si parla sempre di ecosistema, di verde, di ecologia, di protocollo di Kyoto - conclude Allasia - ma poi non si riconosce mai il ruolo che il pioppo svolge come ‘polmone verde’ per la nostra società. Su questi aspetti forse le politiche agricole dovrebbero avere più riguardo e riconoscere al pioppo quella funzione sociale che ricopre. Per questo abbiamo chiesto alla Regione di valutare questi aspetti correndo ai ripari e adottando strumenti già uti-lizzati da altre Regioni. Oggi la domanda supera l'offerta; nel futuro, vi sarà sempre più necessità di legno ed il pioppo è la pianta a rapido accrescimento più interessante e versatile che ci sia”.

Page 10: Agricotore cuneese Giugno 2012

dal Senato stop all'intesaUe-maroccoConFAGRiCoLtuRA ha espresso le sue perplessità circa l'accordo bilaterale che penalizzerebbe le aziende frutticole

Il Senato ha detto ‘no’ all’accordo bilaterale Ue-Marocco. Sono state presentate ed accolte, infatti, tutte le mozioni presentate che vedono quasi tutto l’arco parlamentare con-

trario all’intesa in questione, che va sottoposta a revisione. “Il governo si è impegnato ad assumere iniziative volte a far sì che l’accordo non produca ulteriori effetti negativi per salvaguar-dare i diritti degli agricoltori, combattere le frodi e garantire la sicurezza alimentare, proteggere l'ambiente, sostenere la politica agricola mediterranea e promuovere il made in Italy”. Lo rimarca Confagricoltura, che giudica importante l’iniziativa delle forze parlamentari e del governo.“Concordiamo in pieno – ribadisce Confagricoltura - con quan-to hanno detto i senatori Di Nardo, Fleres, Russo, Gustavino, Vallardi, Andria e Scarpa Bonazza Buora nelle dichiarazioni di voto finali”. I rappresentanti politici hanno sottolineato infatti che: “Nella consapevolezza della finalità politica dell'accordo con il Marocco, che ha l’obiettivo di sostenere la transizione democratica, vanno garantite trasparenza, reciprocità e conver-genza degli standard che devono orientare gli scambi commer-ciali e occorre tenere conto del fatto che in Marocco vengono impiegati fertilizzanti chimici vietati dalla normativa italiana perché dannosi per la salute”.Nel febbraio scorso, alla notizia dell’approvazione europea dell’accordo di libero scambio tra l’Ue ed il Marocco, il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio aveva espres-so tutte le sue perplessità: “È evidente che l’accordo così com’è previsto risulta ben più favorevole al Marocco che ai Paesi europei, in particolare per quanto riguarda il settore dell’orto-frutta – ha sottolineato Roberto Abellonio - e che, all’interno dell’Europa, è più vantaggioso per le produzioni dei Paesi con-

tinentali che per quelle dei Paesi mediterranei. Se questa intesa non verrà rivista ci ritroveremo sul mercato prodotti che non rispettano i nostri rigorosi sistemi di controllo e non sono chia-mati a sottostare alla nostre regole, dando origine così a forme di concorrenza che penalizzeranno anche le aziende cuneesi”. “In una materia delicata come quella degli scambi commer-ciali nell’area del Mediterraneo, con impatti notevoli sulle produzioni ortofrutticole ed olivicole – prosegue il direttore di Confagricoltura Cuneo - non si può procedere a forza di blitz e usando l’agricoltura come merce di scambio per risolvere i problemi politici e di rapporti internazionali. Prima di decidere ulteriori concessioni, l’Europa deve prevedere uno studio di im-patto sulle conseguenze di ogni singola intesa. Confagricoltura non ha pregiudizi precostituiti nei confronti di negoziati parte-cipati dall’Unione Europea, ma è indispensabile che qualsiasi apertura delle frontiere si basi su regole condivise, che siano finalizzate al raggiungimento di risultati bilanciati”.

V I A g g I O S t u d I O

Confagricoltura Cuneo parteciperà, il 7 ed 8 giugno, ad un viaggio studio in Emilia Romagna dal titolo “Nuove tendenze ed evoluzione della moderna frutticoltura”. Il viaggio ha lo scopo di approfondire gli aspetti tecnico/commerciali di alcune colture frutticole, nello specifico ciliegie, susine, albicocche e mele. Si visiteranno campi sperimentali, aziende e centri di condizionamento sul territorio emiliano romagnolo. L’idea di un viaggio nasce da un progetto di Confagricoltura Cuneo in cui si vuole dare al frutticoltore tutti gli elementi per una corretta pianificazione degli investimenti. “Stiamo vivendo anni molto difficili per il comparto frutta - commenta Confagricoltura Cuneo -: calo prezzi, crisi dei consumi, calamità atmosferiche e fitopatologiche mettono a dura prova le nostre produzioni. La prospettiva è di una forte evoluzione dell’assetto colturale cuneese. Ecco quindi l’esigenza di una frutticoltura sempre più specializzata e preparata ad affrontare gli scenari futuri”.

Frutticoltori cuneesi in Emilia Romagna

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Frutticoltura

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Kiwi: sconsigliati nuovi impiantisul comparto aleggia il timore di una recrudescenza della batteriosi. confagricoltura, regione e creso al lavoro mentre è in ARRivo iL nuovo bAnDo

di Ilaria Blangetti

Si è svolto presso il Creso di Manta un incontro tecnico di aggiornamento sulla Psa, la batteriosi che sta de-

vastando gli impianti di actinidia. “Sono stati chiariti alcuni aspetti normativi legati alla prossima uscita del bando per gli aiuti all’estirpo del kiwi. Chiuse le segnalazioni di estirpo al Settore Fitosanitario Regionale

- commenta Maurizio Ribotta, tecnico frutticolo di Confagricoltura Cuneo -, a giorni sarà nota la data di scadenza per la presentazione delle domande”. Le risorse stanziate dalla Regione sono pari a 1 milione di euro. Nei primi mesi del 2012 sono stati numerosi gli ettari di kiwi espiantati e, purtroppo, la cifra è de-

stinata a salire. “Chi riceverà il contributo regionale si impegnerà a non piantare kiwi sul suolo in oggetto fino a fine aprile 2015 - aggiunge Ribotta -. Sono comunque caldamente sconsigliati i nuovi impianti di kiwi sul territorio del Cuneese”. Intanto continua l’attività di sperimentazione atta ad arginare il problema della Psa. “In cam-po, purtroppo, si vedono già tante manife-stazioni di sintomi riconducibili alla Psa - commenta Ribotta -. Le sperimentazioni del Creso e del Settore Fitosanitario Regionale proseguono con un duplice obiettivo: da un lato quello di testare prodotti che possano combattere la batteriosi e, dall’altro, si lavora direttamente sulla genetica per ot-tenere varietà che possano avere una mag-giore tolleranza al patogeno. Al momento, però, non vi sono prospettive di varietà resistenti a Psa”. Purtroppo, come hanno confermato da Agrinnova e Creso, tutte le linee di difesa provate (agrofarmaci, conci-mi e induttori di resistenza sulla Psa) non hanno dato i risultati sperati. Si ipotizza che la diffusione del batterio in Piemonte, come dichiarato dai tecnici Creso, sia stata sca-tenata da abbassamenti termici invernali e grandinate estive degli ultimi tre anni.

Ancora apprensione per la Psa del kiwi

11L’Agricoltore cuneese n. 05 • GIUGno 2012

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I primi mesi del 2012 hanno riservato un trend di mercato altalenante per l’avicoltura della Granda. “Da un lato il calo di produzione di uova, dovuto in parte all’ade-guamento degli allevamenti di galline ovaiole imposto dalle normative europee, ha

permesso alle aziende di aumentare le quotazioni di mercato, dall’altro si registra un momento perticolarmente difficile per le carni bianche, pollo su tutte” commenta ore-ste Massimino, vicepresidente di Confagricoltura Cuneo e presidente regionale della sezione avicola dell’organizzazione agricola. Di queste dinamiche si era avuto un “as-saggio” già nel corso del 2011. Per quanto riguarda la produzione nazionale di uova si

era assistito ad un calo, seppur non molto marcato, che aveva fatto attestare la pro-duzione totale a 12 miliardi e 776 milioni, per un consumo medio annuo per abi-tante pari a 206 uova, contro le 210 del 2010. Il prezzo, tuttavia, già a fine 2011 mostrava segni di ripresa (+0,4%) e da gennaio ad oggi ha registrato incrementi notevoli. Stessa cosa purtroppo non si può dire per le carni, dove l’aumento dei costi di produzione, dovuto essenzial-mente al rialzo di soia e cereali, accom-pagnato ad un’offerta molto elevata non sta agevolando per nulla il comparto. Ed anche in questo caso le prime avvisaglie si erano avute già nel corso del 2011 che, seppur contraddistinto da una produzione sostanzialmente stabile, aveva fatto se-gnare costi in aumento in media del 3% (+3,6% per i polli, +2,29% per i tacchini e +2,83% per le faraone). Stando alle previsioni diffuse dall’Unione Nazionale dell’Avicoltura la nuova crescita delle ma-terie prime cerealicole continuerà almeno fino all’estate, mentre sul fronte della red-ditività si nutrono preoccupazioni circa la difficoltà a trasferire sui prezzi di vendita l’aumento dei costi di produzione.

Luci e ombre negli allevamenti avicoli cuneesi

Polli in difficoltà,bene le uovai primi mesi del 2012 evidenziano un trend altalenante per l'avicoltura cuneese. pesano gli AuMenti Dei CoSti Di PRoDuzione

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Come già anticipato da ‘L’Agricol-tore Cuneese’ del mese di marzo, il settore provinciale della carne

si è arricchito di un nuovo e importante tassello. È stato infatti inaugurato al Miac di Cuneo il laboratorio di sezionamento e porzionature dell’Apa, dedicato alla razza bovina Piemontese. All’inaugura-zione sono intervenuti i vertici dell’Apa, rappresentanti della politica provinciale e regionale, tra cui l’ex assessore regionale all’Agricoltura Mino Taricco e l’attuale assessore Claudio Sacchetto, oltre ad un parterre affollato di autorità ed esponenti del mondo agricolo e delle categorie eco-nomiche. Al taglio del nastro era presente per Confagricoltura il vice-presidente oreste Massimino, accompagnato dal consigliere Remo Tortone: “Questo labo-ratorio - afferma Massimino - dà risposta

Nuovo laboratorio per la Piemonteseinaugurata al miac di cuneo la nuova struttura: 1600 M2 DotAti Di teCnoLoGie ALL'AvAnGuARDiA a servizio degli allevatori della granda

di Gilberto Manfrin

alla domanda di sviluppo commerciale del settore zootecnico che vede protagonisti gli allevatori provinciali e rappresenta un segnale di fiducia per il futuro del territorio. La struttura è destinata in prospettiva ad ampliare il mercato della carne Piemontese. È un’opera importante perché ricordiamoci che più si arriva al consumatore finale meglio è. Una rea-lizzazione qualificante per la zootecnia provinciale e piemontese in generale, in cui vi è garanzia assoluta del prodotto”. “Questa struttura è stata creata perché le esigenze di mercato sono cambiate - sot-tolinea il presidente dell’Apa, Roberto Chialva -. Oltre ai tradizionali fornitori si affacciano nuovi mercati che hanno altre esigenze con un sacco di prodotti lavorati. Un domani, con l'apertura dello spac-cio, sarà possibile servire direttamente i

consumatori. Un nuovo passo avanti per Compral, che intanto conferma il suo ruo-lo di principale interlocutore sul mercato della carne di razza Piemontese, grazie a un rapporto storico con la grande distribu-zione di alta gamma”. La struttura, costata 3 milioni e 200 mila euro, consiste in un’opera di 1600 metri quadri, realizzata con tecnologie di avan-guardia. Sul tetto, un maxi impianto di pannelli fotovoltaici garantisce l’autono-mia energetica. Nel laboratorio verranno lavorate da personale specializzato le mezzene fornite dai soci Compral e desti-nate alle macellerie, ai banchi del fresco della grande distribuzione, alle comunità e ai catering. Due le linee produttive: la pri-ma è dedicata al disosso e alla produzione dei tagli; la seconda alla porzionatura e al confezionamento in atmosfera modificata. Più avanti il laboratorio si arricchirà di una terza linea chiamata Gastronomia, per l’elaborazione di specialità tipiche. A com-pletamento dell’opera, il complesso ospi-terà un innovativo spaccio di vendita, con macelleria griffata razza Piemontese.

Numeroso il pubblico accorso per l'inaugurazione

C O M p R A l C A R N E

Bilancio a cifre positive e un rinnovato Cda con l’ingresso di giovani allevatori. Nei giorni scorsi a Cussanio di Fossano si è svolta l’assemblea annuale della cooperativa Compral, che annovera 210 soci specializzati nell’allevamento dei bovini di razza Piemontese. “L’andamento generale della Compral nel 2011 è stato molto simile a quello del 2010 – attacca bartolomeo bovetti, direttore di Compral Carne -. Ricorderemo il 2011 per la realizzazione del centro di sezionamento del Miac che sarà operativo con i primi di giugno. Siamo stati impegnati a lungo nella sua progettazione e realizzazione. Per noi è stato un po’ un punto di arrivo: dopo 30 anni di attività la cooperativa si è data infatti una sua struttura. Ci mancava un fattore in più di crescita e ora che possiamo contare su quest’opera abbiamo la possibilità di allargare l’orizzonte diversificando la produzione per portare una maggior redditività ai nostri soci”. Con un obiettivo: “Puntiamo sempre alla qualità - aggiunge Bovetti -. Con essa si riesce sempre a soddisfare il cliente. Sarà più difficile fare qualità in quantità, ma è dove vogliamo arrivare”. Nel 2011 i capi gestiti dalla Compral sono stati 12.800, di cui 8mila rappresentati dalla razza piemontesi, per un fatturato complessivo di 21 milioni 799 mila euro. Una crescita sottolineata dai risultati del primo trimestre 2012, che registrano un incremento dei vitelloni piemontesi avviati alla macellazione dalla Compral dell’8,7%. “Abbiamo consolidato i volumi di vendita - conclude Bovetti - ed ora ci aspettiamo che con la piena operatività del laboratorio gli stessi volumi possano ulteriormente incrementare”. Dopo il dibattito fra i soci e gli interventi degli esponenti del mondo associativo agricolo, l’assemblea ha votato il nuovo Consiglio di amministrazione. Sono stati eletti Renato Giordano, Davide Fiandino, Sergio Milanesio, Giuseppe Bertola, Livio Diale, Giorgio Giugia, Giovanni Maria Bertolotto e Pierluigi Ravera. Alla presidenza è stato riconfermato Roberto Chialva.

Bilancio positivo e nuovo Cda

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Zootecnia

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ora più tutele contro i lupila regione ha inteGRAto Le CoPeRtuRe ASSiCuRAtive a favore degli allevatorisoddisfatta ConFAGRiCoLtuRA cuneo che richiede però abbattimenti mirati

di Ilaria Blangetti

Nuove ed importanti novità per la difesa del bestiame da canidi in alpeggio. L’assessorato regionale

all’Agricoltura, nell’ambito dell’azione di tutela e supporto economico degli alleva-tori in alpeggio, ha integrato lo strumento assicurativo, agendo in due direzioni: recupero carcasse degli animali e inden-nizzi dei capi persi. Per quanto concerne il primo punto si tratta di un’integrazione che il contratto assicurativo, fino alla pas-sata stagione, non prevedeva. Ossia, in caso di sinistro, la copertura assicurativa comprenderà la rimozione delle carcasse animali, anche e soprattutto nei casi in cui sia necessario, per le peculiarità dell’area geografica, l’intervento di mezzi aerei o strumentazioni speciali. Migliorie sono sta-te apportate anche nell’ambito della tutela degli allevatori dalle predazioni del lupo, fenomeno in netta crescita: lo strumento

assicurativo prevede indennizzi per i capi deceduti in seguito ad attacco e le misure di indennizzo previste non riguardano esclusivamente gli animali morti per conse-guenza diretta della predazione, ma anche i capi andati dispersi a seguito dell’azione del lupo. “Negli ultimi anni il settore agri-colo ha dovuto confrontarsi con troppi problemi legati a fattori esterni al mercato, tra cui anche i danni in alpeggio provocati dai lupi - commenta valter Roattino, direttore Confagricoltura zona di Mondovì -. Siamo soddisfatti che la questione sia stata presa in seria considerazione dalla Regione Piemonte che ha provveduto a mi-gliorare gli aiuti attraverso un sostegno ai costi necessari per mettere in atto strategie e interventi di difesa, come recinzioni, cani da guardia e personale per la continua cu-stodia del bestiame”.Nel dettaglio: la corresponsione degli aiuti

a favore degli allevatori di ovini, caprini, bovini o equini previsti dal Piano regiona-le di intervento a sostegno dei costi per la difesa del bestiame dalle predazioni da canidi sui pascoli collinari e montani piemontesi è assicurata dalla Regione Piemonte, con risorse messe a disposizione dall’Assessorato all’Agricoltura. L’assicura-zione è rivolta agli allevatori che esercitano il pascolo di ovini, caprini, bovini o equini sul territorio montano e collinare della re-gione Piemonte con bestiame in proprietà o in affido. Sono indennizzati, a seguito di attacco di canide o lupo, gli animali che hanno perso la vita, gli animali feriti, gli animali che sono stati dispersi in seguito al panico creato dall’attacco. Il valore di ogni animale sarà oggetto di valutazione tenen-do come riferimento il bollettino Ismea. Inoltre l’assicurazione si occupa anche di pagare gli interventi per recuperare le carcasse di animali morti in quei casi in cui siano localizzate in dirupi o in situazioni in cui sia necessario l’intervento di mezzi speciali. Prima di avviare l’indennizzo, in qualsiasi momento, è possibile un controllo sui pascoli del personale regionale per verificare la veridicità delle dichiarazioni rilasciate dall’allevatore in merito alla presenza delle misure di difesa dichiarate. “Prendiamo atto del positivo segnale della Regione ma ritengo mortificante per il set-tore primario continuare a vivere, o meglio sopravvivere, mediante sussidi che sicura-mente non risolvono i problemi - aggiunge Roattino -. Sono convinto che il problema legato al lupo occorra affrontarlo attraver-so il contenimento della specie con abbat-timenti mirati. Sostenere i malgari vuol dire tutelare la loro attività: il risarcimento dei danni non basta, gli allevatori devono es-sere messi nelle condizioni giuste per poter continuare ad andare in alpeggio”.

Una mandria in alpeggio in alta Valle Grana

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15L’Agricoltore cuneese n. 05 • GIUGno 2012

Latte

q u O t E l A t t E

Si riaccende in Italia il dibattito sulle quote latte. Confagricoltura ribadisce la necessità di rispettare le regole riferendosi a una delibera di febbraio della Corte dei Conti inviata a Camera e Senato, in cui “si evidenzia che il sistema messo in piedi non funziona”. Secondo Confagricoltura, le criticità del settore lattiero-caseario si risolvono a partire dal rispetto delle regole vigenti perché, “il mercato si è sfasciato a causa dei produttori che, pur producendo più latte di quanto fosse loro consentito, non hanno pagato le multe. Un mancato pagamento delle sanzioni che si aggira intorno a 1,3 miliardi di euro”. La necessità di osservare le disposizioni di legge è stata espressa anche nella relazione della Corte dei Conti, che secondo Confagricoltura “sarebbe un atto d'accusa preciso nei confronti della mala gestione dell'amministrazione politica, che faceva di tutto per aggirare la legge e per non far pagare i soliti noti”. Nella delibera di febbraio, la Corte riteneva “insostenibile, sia per i principi comunitari ostativi agli aiuti di Stato, sia per le considerazioni di politica economica interna generali e relative alla congiuntura attuale, mantenere a carico dello Stato, e quindi della collettività, gli oneri derivanti dal comportamento anti legislativo di alcuni ben individuati operatori del settore lattiero-caseario”.

"Si rispettino le leggi"

"l'indicizzato va mantenuto"tensioni sul PRezzo 2012 del LAtte ALLA StALLA ConFAGRiCoLtuRA è DiSPonibiLe A CoRRettivima non all'abbandono del sistema precedente

di Gilberto Manfrin

Torna a montare la polemica sul prezzo del latte. Gli industriali del settore caseario che avevano sot-

toscritto l'intesa sull'indicizzazione del prezzo, hanno deciso di pagare il latte 2,5 centesimi/litro in meno alla parte agricola, non rispettando l’accordo stipulato due anni fa. Si è così arrivati a prezzi vicini ai 35 centesimi: “Questa cifra non è affatto sufficiente a remunerare il lavoro degli al-levatori - afferma Pierangelo Cumino, presidente della sezione Lattiero casearia di Confagricoltura Piemonte -. Stiamo assistendo a tentativi di riduzione unilate-rale del prezzo che respingiamo con fer-mezza e che creano precedenti pericolosi per tutto il sistema".“Non capiamo come mai si fatichi così tanto a riconoscere il buon funzionamen-to del sistema dell'indicizzazione - ag-giunge Giampiero Degiovanni, pre-sidente della sezione Lattiero casearia di Confagricoltura Cuneo -; sebbene non co-stituisca più il prezzo per la campagna in corso, rappresenta comunque, per i valori che analizza, un punto di riferimento im-portante, sia per quanto riguarda il costo di produzione, sia per quanto riguarda i prezzi dei prodotti finiti. Siamo favorevoli ad una correzione dei parametri, ma non

ad un abbandono del sistema: è il riferi-mento sul quale si possono impostare i ragionamenti per la trattativa". Interpel-lato sulla questione, l'assessore regionale all'Agricoltura, Claudio Sacchetto, si dichiara allineato sulla stessa linea dei produttori: "Stiamo lavorando ad un'in-tesa, disponibili a rivedere il sistema pre-cedente, ma con l'indicizzato si sono dati al comparto lattiero caseario regionale importanti garanzie ed equilibri". Anche il presidente nazionale di Confa-gricoltura Mario Guidi si è espresso in relazione agli atteggiamenti intransigenti ed alle offerte al ribasso da parte degli acquirenti industriali: “Il prezzo del latte deve essere frutto di un confronto e non di forzature unilaterali dell’industria – ha affermato Guidi -. Consideriamo quindi l’attuale cifra liquidata dalle imprese di trasformazione come un acconto. La questione del latte è di interesse nazio-nale poiché riguarda gran parte delle produzioni e dell’export del made in Italy alimentare - ha proseguito il presidente nazionale dell'organizzazione agricola -. Ci aspettiamo quindi un adeguato livello di riscontro alla qualità che gli allevamen-ti garantiscono al nostro sistema agroali-mentare”.

Quotazioni in ribasso per il latte cuneese

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È stato deliberato della giunta regionale il blocco delle iscrizioni allo schedario viticolo Docg Asti, misura aggiuntiva alla già vigente sospensione del reimpianto vigneti. Il provvedimento

è parte integrante di un percorso intrapreso dall'assessorato all'A-gricoltura, volto alla tutela delle produzioni vitivinicole di pregio presenti sul territorio. La giunta regionale, lo scorso 7 novembre, aveva stabilito la possibilità di attuare interventi nell'ambito delle produzioni vitivinicole a denominazione d'origine, finalizzati al rie-quilibrio del mercato. Con la recente delibera si è dato seguito alle richieste e ai pareri favorevoli del Consorzio di tutela dell'Asti, del Comitato vitivinicolo, della Commissione paritetica e del Consorzio tutela vini d'Asti e del Monferrato. Il coinvolgimento di tutti gli attori appartenenti alla filiera ha permesso di giungere ad un prov-vedimento condiviso, mirato ad una concreta protezione della pro-duzione Docg Asti. Il blocco delle iscrizioni è già stato applicato, in passato, per l’Alta Langa, mentre ora si sta lavorando per adottare tale misura anche sul Gavi.

Asti, stop alle iscrizionila giunta regionale ha deliberato il bLoCCo PeR tuteLARe LA DoCG e riequilibrare così il mercato

C O N F A g R I M O S C A t O

Il cda di Confagrimoscato si è riunito per fare il punto sulla situazione statutaria dell’associazione, in previsione dell’entrata di nuovi soci. Oggi Confragrimoscato ha raggiunto importanti dimensioni, rappresentando oltre mille ettari di coltivazione con circa 300 associati. Durante il cda, inoltre, sono state poste le basi per la prossima assemblea generale. Confagrimoscato riunisce i produttori di moscato aderenti a Confagricoltura Cuneo, Asti e Alessandria ed è presieduta da Roberto Arione.

Riunione programmatica

C O N S O R z I O A S t I d O C g

Gianni Marzagalli, 72 anni, manager del gruppo Campari, è il neo presidente del Consorzio per la Tutela dell’Asti Docg. È stato eletto da 27 rappresentanti delle Case spumantiere, cantine cooperative, aziende vitivinicole e vignaioli produttori di uve moscato. Marzagalli subentra a Paolo Ricagno, acquese, presidente della cantina sociale Vecchia Alice e Sessame. Con Marzagalli sono stati eletti anche due vicepresidenti: Gianluigi Biestro, direttore della Vignaioli Piemontesi e Massimo Marasso, manager del gruppo vinicolo Fratelli Martini di Cossano Belbo.

Marzagalli nuovo presidente

16 L’Agricoltore cuneese n. 05 • GIUGno 2012

Vitivinicoltura

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INSERTOTECNICO

IINSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese n. 05 • GIUGno 2012

Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013Misura 111.1 sottoazione BInformazione nel settore agricolo

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l'Europa investe nelle zone rurali

FEASR

n. 05 • 2012L’Agricoltore cuneese

PREvENzIONE INCENdI

Nuovi adempimenti anche per le aziende agricole in materia di prevenzione incendi, soprattutto in relazione alle attività sot-toposte al controllo dei vigili del fuoco. Le attività controllate

sono ora divise in 3 categorie e gli adempimenti saranno graduati in base all’entità del rischio delle attività. Vediamole: CAteGoRiA A. Attività a basso rischio incendio data la presenza dei quantitativi di sostanze infiammabili, incendiabili o esplodenti a basso quantitativo. (Esempio: deposito di gas infiammabili in serba-toi fissi fino a 300 kg). Per la prevenzione incendi di queste attività si applica una regola tecnica che viene certificata prima dell’eser-cizio dell’attività con una segnalazione certificata di inizio attività (Scia). La Scia va presentata al comando provinciale dei vigili del fuoco o allo Sportello unico per le attività produttive (Suap) o con protocollo presso gli uffici. I controlli di conformità sono effettuati con visite tecniche a campione.CAteGoRiA b. Attività a rischio medio caratterizzate da un mag-gior livello di complessità perché prevedono quantitativi di materiali stoccati e manipolati superiori. (Esempi: depositi di carta e cartoni, archivi di materiale cartaceo, depositi per la cernita della carta usa-ta, di stracci di cascami). Il professionista abilitato alla prevenzione incendi presenta un progetto sulla cui conformità il comando dei vigili del fuoco è chiamato a pronunciarsi entro 60 giorni. Una volta realizzato il progetto, quando si richiede il certificato di prevenzione incendi, la conformità dell’attività viene certificata dal professionista tramite Scia. I controlli sono effettuati con delle visite a campione da parte dei funzionari dei vigili del fuoco. CAteGoRiA C. Attività a rischio elevato sia per complessità che per quantità di materiale stoccato e manipolato. (Esempio: impianto per l’essiccazione di cereali e di vegetali in genere con depositi di prodotto essiccato con quantitativi in massa superiori a 50.000 kg). Il professionista abilitato alla prevenzione incendi deve preliminar-mente presentare un progetto sulla cui conformità il comando dei vigili del fuoco è chiamato a pronunciarsi con una valutazione entro 60 giorni. La conformità dell’attività al progetto approvato viene

certificata dal professionista tramite Scia e viene contestualmente richiesto il sopralluogo di verifica. I controlli di conformità sono effettuati attraverso visite tecniche da parte dei funzionari dei vigili del fuoco. A seguito della visita viene rilasciato il certificato di pre-venzione incendi. Per i progetti riguardanti le attività di categoria B e C può essere richiesto al comando dei vigili del fuoco il rilascio del nulla osta di fattibilità a seguito dell’esame preliminare del progetto e visite tecniche nel corso della realizzazione dell’opera stessa. DuRAtA CeRtiFiCAti PRevenzione inCenDi. Il decreto stabilisce che i certificati di prevenzione incendi, ottenuti tramite Scia, per le attività di categoria A e B, ed espressi con specifico prov-vedimento, per le attività di categoria C, hanno durata quinquennale e la richiesta di rinnovo va presentata dal titolare dell’attività, prima della scadenza dei 5 anni, tramite l’attestazione di rinnovo periodico e contestuale dichiarazione di assenza di variazioni delle condizio-ni di sicurezza antincendio. Per le attività di categoria A è quindi necessario che i titolari tengano monitorata la scadenza (data di ricevuta della Scia) entro la quale richiedere il rinnovo del certificato, poiché non saranno più in possesso di un documento riportante la data di scadenza. I certificati di prevenzione incendi già rilasciati alla data di entrata in vigore del Dpr si conformeranno alla nuova disci-plina alla scadenza degli stessi. Se i titolari delle attività oggetto di prevenzione incendi sono in pos-sesso di un certificato senza scadenza o per il quale il nuovo decreto prevede una scadenza decennale, sono tenuti a richiedere il rinnovo secondo il seguente calendario: entro 6 anni dalla data di entrata in vigore del Dpr 151/2011 per i certificati rilasciati prima del 1° gennaio 1998; entro 8 anni dalla data di entrata in vigore del Dpr n.151/2011 per i certificati rilasciati tra il 1° gennaio 1998 e il 31 dicembre 1999. Entro 10 anni dalla data di entrata in vigore del Dpr 151/2011 per i certificati rilasciati dal 1° gennaio al 7 ottobre 2011.novità SettoRe AGRiCoLo. Per il settore agricolo si segnala-no alcune importanti novità: non è stata più prevista l’esenzione dal controllo prevenzione incendi per i depositi di liquidi infiammabili e/o combustibili di capacità superiore a 25 m cubi. I contenitori di carburante, esentati dalla richiesta di certificato di prevenzione incendi se di capacità inferiore a 9mila litri, rientrano ora nella cate-goria A. Per i depositi di paglia e fieno, la nuova normativa eleva da 5mila a 50mila kg il limite a cui scattano i controlli di prevenzione incendi. informazioni negli uffici di Confagricoltura.

Page 18: Agricotore cuneese Giugno 2012

mONITORaggIO CImICE NOCCIOlO

I In questi giorni, in collaborazione con i tecnici di Creso, Confagri-coltura e organizzazioni di produttori, è iniziata l’attività di monitoraggio della cimice tramite lo scuotimento della

pianta di nocciolo. Questi campionamenti sono finalizzati all’indi-viduazione del momento più adatto per intervenire. Occorre prestare attenzione al momento di intervento in relazione alla zona di produ-zione, alla scelta del prodotto da utilizzare, al dosaggio e alla corretta distribuzione. Invitiamo tutti i produttori a contattare il proprio tecnico di riferimento per concordare un’efficace linea di intervento.

vENdITa dIRETTa

Con l’approvazione del “Decreto semplificazioni”, saranno operativi una serie di provvedimenti volti a ridurre lungag-gini burocratiche e doppioni di adempimenti per le imprese

agricole. In particolare, in merito alla vendita diretta al pubblico, la legge conferma che la vendita diretta dei prodotti agricoli in forma itinerante è soggetta a comunicazione al Comune del luogo dove ha sede l’azienda di produzione. La novità sta nel fatto che prima della semplificazione, il produttore agricolo doveva aspet-tare trenta giorni dalla data di invio della comunicazione prima di poter cominciare ad effettuare la vendita diretta; ora, grazie al decreto, potrà iniziare la vendita il giorno stesso in cui presenta la comunicazione. In base alla legge 81/2006 nessuna comunicazione dev’essere presentata per la vendita diretta all’aperto se effettuata all’interno della propria azienda agricola, oppure per la vendita diretta da effettuare all’aperto su altre zone private di cui il produt-tore agricolo abbia disponibilità (ad esempio una postazione sul ciglio di una strada avuta in comodato gratuito o in affitto).

vINO: NOvITà NORmaTIvE

Sono stati modificati i regolamenti (CE) 555/2008 e 436/2009 in merito ai controlli dei vini e ai documenti e registri di cantina. Le modifiche si sono rese necessarie dopo l'entrata in vigore

della normativa delle accise con l'introduzione dei documenti elet-tronici e si resta in attesa che il regolamento venga recepito con nor-me nazionali con la conseguente abrogazione del vecchio Decreto 768/94. Dal 16 aprile 2012 non è obbligatoria la registra-zione dell'aggiunta di solforosa nei registri di cantina e sui documenti di accompagnamento, infatti essendoci un limite legale massimo di quantità di solfiti che si può riscontrare in un vino a seconda della sua tipologia, è sufficiente che sull'etichetta-tura sia presente la dicitura contiene solfiti. La Commissione europea ha inoltre diffuso un documento di modifica del regolamento (Ce) n. 607/2009 relativo all'indicazione degli allergeni (derivati del latte, uova) nella etichettatura dei vini. La direzione generali AGRI ha presentato una bozza di modifica che prevede l'in-dicazione degli allergeni solo se rilevabili nel prodotto finale. Dal 1° gennaio 2013, poi, ci sarà l'introduzione dei nuovi documenti di accompagmanto IT per il trasporto vino in recipienti di oltre 60 l., in formato elettronico con nuove modalità di compilazione. Gli attuali potranno essere utilizzati fino al 1° agosto 2013. I nuovi documenti IT avranno funzione di certificazione e/o attestazione di Dop e Igp.

RESPONSabIlITà NEglI aPPalTI

La responsabilità solidale nei contratti di appal-to tra appaltatore e subappaltatore si estende anche al committente riguardo ai versamenti

all’erario delle ritenute irpef sul lavoro dipendente e dell’iva dovuta sulle prestazioni dell’appalto. In confronto alla precedente norma viene estesa la solidarietà a carico del committente (o datore di lavoro) rispetto al versa-mento dell’Iva da parte del prestatore. La solidarietà permane anche per l’appaltatore che è committente per i contratti di subappalto. La responsabilità di quest’ultimo opera per tutta la durata del contratto e ha effetto fino al secondo anno successi-vo dalla cessazione dell’appalto. La nuova norma è fortemente penalizzante per il committente il quale, di fatto, assume la responsabilità in ordine al versamento delle ritenute fiscali e dell’Iva sia da parte dell’appaltatore che dei subappaltatori. Pe-rò se il committente ha messo in atto tutte le cautele possibili per evitare l’inadempimento è liberato dalla responsabilità.Il vero problema per il committente rimane la dimostrabilità del fatto che il mancato versamento dell’Iva e delle ritenute si è verificato pur avendo adottato gli opportuni accorgimenti. In pratica il committente dovrebbe richiedere ai propri appaltatori un documento equipollente al Documento unico di regolarità contributiva previsto per gli obblighi previdenziali. Diversamen-te il committente può essere chiamato al versamento dell’E-rario dell’Iva, peraltro già pagata al fornitore e delle forniture Irpef sul reddito da lavoro dei dipendenti altrui.La modifica introdotta sostituisce il committente a un obbligo dell’appaltatore o subappaltatore che potrebbe aver omesso il versamento. La nuova disposizione ricalca le regole previste per il versamento dei contributi previdenziali e dei contributi assicurativi obbligatori per gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali dei dipendenti. La suddetta certificazione è stata più volte oggetto di chiarimenti e avviene mediante la presen-tazione da parte del subappaltatore all’appaltante del modello Durc.

INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese n. 05 • GIUGno 2012II

Page 19: Agricotore cuneese Giugno 2012

SISTRI: SlITTaIl PagamENTO

Ennesimo rinvio in tema di Sistri. Mentre il Ministero dell'Am-biente sta procedendo ad una revisione del sistema in modo da semplificare e rendere più efficienti le procedure, è stato concor-

dato uno spostamento al 30 novembre 2012 del termine per il pagamento dei contributi d’iscrizione per l'anno in corso, che scadeva il 30 aprile 2012. Il ministro Corrado Clini ha proposto infatti a tutti i presidenti delle associazioni delle catego-rie interessate di valutare insieme le modalità per rendere finalmente operativo il sistema, senza aggiungere oneri amministrativi alle già complesse procedure cui le imprese sono sottoposte per rispettare gli adempimenti ambientali ed in particolare quelli in materia di rifiuti. In linea con questi criteri, si ritiene possa essere deliberata un'ennesima proroga anche in merito all'applicabilità del sistema.

quOTE laTTE:OTTava RaTa

Sono 367 le aziende piemontesi, ubicate anche in provincia di Cuneo, che non risultano in regola con il versamento dell’ottava rata delle quote latte relativa al prelievo dovuto per i periodi dal

1995/96 – 2001/02. Lo segnala la Agea. I produttori inadempienti saranno formalmente sollecitati a regolarizzare la loro posizione; in caso di mancato versamento, oltre alla decadenza dal beneficio della rateizzazione, saranno attivate da parte dell’amministrazione le proce-dure di recupero dell’intero prelievo dovuto, unitamente agli interessi. In provincia di Cuneo sono 96 le aziende che non hanno ancora provveduto al versamento della rata, per un importo mancante di oltre 338mila euro. Altre 80 aziende risultano invece non in regola, per un totale di oltre 280mila euro. Gli elenchi, che saranno trasmessi per posta elettronica, comprendono i produttori che a sistema sono an-cora titolari del beneficio della rateizzazione e per i quali non si sono riscontrati i versamenti dovuti.

PENSIONI OlTRE I 1000 EuRO

La Manovra Monti con il Decreto Salva Italia ha fissato a 1.000 euro il limite massimo di utilizzo della moneta con-tante per il pagamento di pensioni e stipendi. il termine

del divieto al pagamento in contante di pensioni e stipendi oltre i 1.000 euro è stato fissato al 1° luglio 2012. Ne discende che i pensionati interessati, sempre che non abbiano già provveduto, dovranno munirsi di apposito conto corrente bancario o postale. Una particolare deroga è prevista per i soggetti impossibilitati per gravi motivi di salute o per provve-dimenti giudiziari a recarsi personalmente presso le banche o le Poste: in questi casi è consentito ai soggetti che risultino delegati alla riscossione l’apertura di un conto corrente base o di un libret-to di risparmio postale, intestato al beneficiario dei pagamenti.

CONTRIbuTI mIS 121"HEalTH CHECk"

La Regione provvederà a breve a riaprire i termini per la presen-tazione delle domande della misura 121 “Nuove sfide health check”. Si dà facoltà a chi ha già presentato domanda, ma con

documentazione incompleta, di integrare la documentazione stessa, senza la quale non si potrà procedere al finanziamento della doman-da. Le aziende che presentarono domanda sul bando 2008 della Mi-sura 121, se detta domanda è ancora attiva su tale bando 2008 ma in una posizione in graduatoria che non ne consente il finanziamento per carenza di risorse anche se tecnicamente ammissibile, possono presentare una nuova domanda sul bando 2011 includendo (insieme ad investimenti ancora da realizzare) anche investimenti già richiesti nella domanda presentata sul bando 2008 e realizzati dopo la pre-sentazione di tale domanda di sostegno sul bando 2008, a condizione che gli investimenti corrispondano alle tipologie e rispondano sotto ogni punto di vista alle condizioni previste dal bando 2011.

INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese n. 05 • GIUGno 2012 III

Page 20: Agricotore cuneese Giugno 2012

INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese n. 05 • GIUGno 2012IV

"buSTONE" INPS

L’INPS rende noto che sta procedendo ad inviare il plico (bustone) contenente, a seconda dei casi, i seguenti docu-menti:

Modello obis M: contiene tutte le notizie sulle prestazioni INPS erogate a favore del pensionato per il 2012, con l’indicazio-ne della eventuale perequazione attribuita in via previsionale, la tassazione mensile applicata, i familiari per i quali viene attribuita la detrazione e gli eventuali benefici accessori.Modello ReD: la richiesta dei redditi si determina con due dif-ferenti modelli a seconda che il soggetto sia in Italia (Mod. RED ITA) o all’estero (Mod. RED EST). Ai destinatari di Mod. RED viene precisato che se la dichiarazione reddituale viene integralmente resa dal pensionato e da tutti i suoi familiari con modelli 730 2012 o UNICO 2012, è possibile non compilare il Modello RED. In tal caso, infatti, le informazioni vengono trasmesse direttamente dall’Agenzia delle Entrate.Codice a barre per la variazione delle detrazioni per carichi familiari: com’è noto è stata abolita per i lavoratori dipendenti e pensionati l’obbligo di comunicazione annuale dei dati relativi a detrazioni per familiari a carico. Pertanto, per l’anno 2012 sono state attribuite le stesse detrazioni per familiari a cari-co in essere nel mese di dicembre 2011. Il modello con il codice a barre vale per i pensionati residenti in Italia per comunicare even-tuali variazioni. La comunicazione si effettua attraverso i CAF.Modelli per accertamento dei requisiti per le presta-zioni assistenziali. La particolare modulistica per la DICHIA-RAZIONE DI RESPONSABILITA’ viene inviata: •agli invalidi civili titolari di assegno mensile che sono tenuti a

presentare ogni anno, la dichiarazione di responsabilità rela-tiva alla permanenza del requisito di mancata prestazione di attività lavorativa (Mod. ICLAV);

•agli invalidi civili titolari di indennità di accompagnamento, che sono tenuti, a presentare entro il 31 marzo di ogni anno la dichiarazione di responsabilità relativa alla sussistenza o meno di uno stato di ricovero a titolo gratuito in istituto (Mod. ICRIC);

•agli invalidi civili titolari di indennità di frequenza per la dichia-razione di responsabilità relativa alla eventuale sussistenza di uno stato di ricovero incompatibile con la prestazione;

•ai titolari di pensione sociale ed assegno sociale per la dichia-razione di responsabilità relativa alla permanenza del requisito della residenza stabile e continuativa in Italia e per i soli tito-lari di assegno sociale anche la dichiarazione di responsabilità sulla sussistenza dello stato di ricovero o meno, in istituto (Mod. ACC.ASPS). Anche quest’anno i modelli potranno essere restituiti tramite i CAF.

Comunicazione Pin: L’INPS comunica a tutti i pensionati che dal 1° gennaio 2014 tutte le Amministrazioni Pubbliche saranno obbligate per legge ad utilizzare esclusivamente i servizi telema-tici o la posta certificata per trasmettere atti, comunicazioni o per offrire i propri servizi istituzionali. A tal fine l’Istituto rende noto ai pensionati sprovvisti di PIN i primi otto caratteri utili per acquisire gli altri caratteri mancanti necessari per ricevere direttamente online le informazioni pensionistiche relative alla propria posizio-ne.

SCadENzIaRIO FISCalE PagHE gIugNO/luglIO 2012

maRTEdì 5 gIugNO Termine ultimo per la comunicazione delle ore lavorate dai dipendenti nel mese di all’Ufficio Paghe.Termine ultimo per la consegna delle fatture per aziende in contabilità mensile.

luNEdì 18 gIugNOContRibuenti ivA MenSiLi Liquidazione e versamento IVA relativa al mese precedente.SoStituti D’iMPoStA Ritenute ALLA Fonte Versamento ritenute alla fonte su redditi di lavoro autonomo e compensi per l’esercizio di arti e professioni , versamento ritenute alla fonte su reddito da lavoro dipendente e versamento contributi INPS Dm10.veRSAMento 1° RAtA ACConto iMu Terreni e fabbricati con la sola esclusione dei fabbricati rurali non ancora accatastati.

luNEdì 25 gIugNO

luNEdì 2 luglIO

Termine ultimo per la firma e ritiro del modello 730 compilato.AzienDe Che oPeRAno Con PAeSi CoMunitARi Trasmissione modelli INTRASTAT mensili.

gIOvEdì 5 luglIO

Presentazione elenchi paesi black list.Consegna fatture presso i nostri uffici.Termine ultimo per la consegna delle fatture e corrispettivi - per i soggetti che ne sono obbligati - per la registrazione in contabilità del 1° trimestre 2012.

Termine ultimo per la comunicazione delle ore lavorate dai dipendenti nel mese di maggio all’Ufficio Paghe.Termine ultimo per la consegna delle fatture per aziende in contabilità mensile.

INvalIdITà CIvIlECONTROllI

L’INPS rende noto che proseguiranno per il 2012 le visite program-mate (250.000) di verifica straordinaria dei requisiti sanitari nei confronti dei titolari di benefici di invalidità civile, sordità, cecità

ed handicap. Il piano di verifica straordinaria riguarderà:•i titolari di indennità di accompagnamento e di comunicazione, di età compresa tra i 18 ed i 67 anni compiuti, la cui prestazione è stata riconosciuta in data antecedente al 1° aprile 2007;•i titolari di assegno mensile, di età compresa tra il 45° e il 60° anno compiuto, la cui prestazione è stata riconosciuta in data antecedente al 1/4/2007;•i titolari di prestazione economica con revisione che scade nel 2012.Le persone interessate alla verifica riceveranno dall’INPS una racco-mandata con invito a visita, nel quale viene riportato:•il luogo, la data e l’ora di effettuazione della visita medica;•le avvertenze in ordine alla documentazione da portare in sede di visita e le azioni da fare per la richiesta di accertamento medico domi-ciliare o, in caso di ricovero, presso la struttura di degenza.

Page 21: Agricotore cuneese Giugno 2012

Dopo il confronto dello scorso mese di gennaio in Regione davanti al direttore generale del settore

Agricoltura, Gaudenzio De Paoli, in cui i vivaisti di Confagricoltura avevano pre-sentato le loro istanze per risollevare il comparto in un momento in cui l’aumen-to dei costi, le carenze di materiale e le possibili speculazioni sul mercato rischia-vano di minarne ulteriormente la tenuta, la Regione ha preso atto delle richieste del comparto. Ricevute le istanze dei vivaisti piemontesi, l’assessorato all’Agri-coltura ha deciso per la concessione dei diritti d’impianto presenti nella Riserva Regionale e ammontanti a 6,13 ettari. Questi saranno assegnati mediante bando per la coltivazione di superfici vitate destinate alla produzione di materiale vivaistico utilizzabile in im-pianti viticoli finalizzati alla produzione di vini di qualità.Con questa delibera sarà permesso di fatto ai vivaisti o ai viticoltori in accordo con aziende vivaistiche piemontesi, di migliorare e ringiovanire la filiera vivai-stica regionale: un bando sarà ema-nato entro la fine della corrente

campagna vitivinicola (in sca-denza il 31 luglio 2012), sulla base delle istruttorie e dei punteggi assegnati alle diverse domande i diritti di impianto saranno concessi ad una quotazione simbolica pari a 1.000 euro per ogni et-taro (la superficie massima assegnabile a ciascun beneficiario è di 0,3 ettari).La produzione di materiale vivaistico rappresenta una fase importante del pro-cesso produttivo viticolo poiché in grado di condizionare fortemente l’esito finale: tale provvedimento non solo risponde alle istanze provenienti direttamente dal settore, ma rafforza una tappa fonda-mentale, seppur iniziale, della prestigiosa filiera del vino piemontese.“C’è piena soddisfazione per l’importan-te provvedimento deliberato dalla Giunta regionale che di fatto ha accolto le nostre istanze - afferma Mario viazzi, direttore Confagricoltura zona di Alba -; il settore vivaistico, infatti, rappresenta un importante tassello del comparto vitivinicolo e per questo va tutelato. Fondamentale è stato il confronto diretto con l’assessore regionale all’Agricoltura, Claudio Sacchetto, e tutto il personale

dell’assessorato con cui si sono esamina-te nel dettaglio le esigenze dei produttori cuneesi di barbatelle. La nostra associa-zione è disponibile a fornire l’assistenza necessaria per lo svolgimento delle prati-che per l’ottenimento delle superfici”.

Nuovi diritti di impianto per i vivaisti piemontesila regione ha accolto le istanze presentate dalla confagricoltura di cuneo e metterà a bAnDo 6,13 ettARi per la coltivazione di nuove bARbAteLLe

di Gilberto Manfrin

p R E z z I u V A

A maggio si è svolto un incontro presso la Camera di Commercio, al quale hanno partecipato tutti i rappresentanti della filiera vitivinicola, con lo scopo di determinare un indice di base per i prezzi delle uve. Durante la riunione è stato presentato un nuovo sistema di rilevazione dei prezzi elaborato dal tavolo tecnico della consulta vitivinicola Camerale di cui fa parte il tecnico di Confagricoltura di Alba, Alessandro Bottallo. Il rinnovato sistema di calcolo per l’indice di base delle uve ha ottenuto un primo parere favorevole da parte di tutti i componenti. A metà giugno un nuovo incontro deciderà se definire l’adozione di questo sistema, portandolo prima in Commissione Camerale e poi direttamente in Regione. Per la prima volta nel mese di luglio, così, si potranno pubblicare gli indici di base delle uve prima dell’inizio della vendemmia.

Allo studio un nuovo sistemadi rilevazione

17L’Agricoltore cuneese n. 05 • GIUGno 2012

Soddisfazione tra i vivaisti cuneesi

Page 22: Agricotore cuneese Giugno 2012

continua l'ascesa dei cereali,soffrono quasi tutte le carniil trimestre da marzo a maggio ha ConFeRMAto iL tRenD Di inizio Anno con quotazioni in rialzo per i cereali, soia in primis, che mettono in forte difficoltà gli ALLevAtoRi alle prese con PRezzi non ReMuneRAtivi

di Ilaria Blangetti

La primavera porta segnali positivi per i cereali. Dopo il calo di inizio anno il frumento nazionale ha regi-

strato, nell’ultimo trimestre, un aumento delle quotazioni pari al 6,8%, con valori superiori a quelli di febbraio. In ascesa, seppur più contenuta, anche il granoturco nazionale che recupera tra marzo ed aprile 5 euro a tonnellata e un ulteriore euro nel mese di maggio. In leggero calo, invece, il fieno maggengo, che tra aprile e maggio ha perso il 3,8% passando da 130 a 125 euro/t. Stabili, come avviene ormai da mesi, le quotazioni dei bovini. Non registrano nessuna variazione, infatti, i prezzi dei capi da macello: il vitello della coscia è fermo a 5,61 euro/kg e il vitellone della coscia (da 500 a 600 kg) rimane ancorato a 3,20 euro/kg. Valori bloccati anche per i bovini da allevamento: il vitello della coscia, fino a 40 giorni, si attesta a 700 euro a capo. L’ultimo trimestre registra, per il compar-

Segni positivi solo per i cerealicoltori

18 L’Agricoltore cuneese n. 05 • GIUGno 2012

I prezzi agricoli

I l b O R S I N O d I C A R N I E C E R E A l I

Andamento delle quotazioni a marzo, aprile e maggio 2012

Fonte: Camera di commercio di Cuneo (Ufficio prezzi) Mar. 2012

Apr. 2012

Mag. 2012

SuINI

Da allevamento Euro/kg

Kg 15 4,140 4,140 4,140

Kg 50 2,030 2,130 2,170

Kg 100 1,540 1,540 1,540

Da macello Euro/kg

Kg 115 1,277 1,267 1,190

Kg 156 1,377 1,367 1,290

bOVINI

Da macello Euro/kg

Vitello della coscia 5,61 5,61 5,61

Vitellone della coscia (da 500 a 600 kg) 3,20 3,20 3,20

Da allevamento Euro/capo

Vitello della coscia (fino a 40 gg) 700 700 700

Euro/kg

Agnello da latte 3,20 3,30 3,15

Capretto 5,00 6,00 4,65

Galline 1,90 1,90

Polli 0,99 1,15

Conigli da macello 1,76 1,76

CEREAlI Euro/t

Frumento naz. (p.sp 73/75) 219 224 234

Orzo naz. (p. sp. 61/64) - - -

Granoturco naz. 203 208 209

Fieno maggengo 130 130 125

Semi di soia nazionali 440 395 430

Page 23: Agricotore cuneese Giugno 2012

to dei suini, valori altalenanti, più incoraggianti per i capi da allevamento, decisamente negativi per quelli da macel-lo. I capi da allevamento da 15 kg restano stabili a 4,140 euro/kg, in aumento quelli da 50 kg (da 2,030 a 2,170 euro/Kg) con il + 6,8%. Invariato da inizio anno, inve-ce, il prezzo dei suini da 100 kg, fermi a 1,540 euro/kg. In discesa i capi da macel-lo: i maiali da 115 kg passano da 1,277 a 1,190 euro/kg e quelli da 156 kg da 1,377 a 1,290 euro/kg.Situazione non del tutto positiva per le carni bianche. Recuperano leggermen-te i polli che, nei primi mesi dell’anno, avevano visto scendere le loro quotazioni addirittura sotto l’euro. Ma il momento negativo non è superato. Stabili le galline (1,90 euro al chilogrammo), mentre i coni-gli da macello non riescono a rialzarsi dal poco incoraggiante valore di 1,76 euro/kg (ad aprile avevano addirittura perso il 3,9%). Una situazione difficile per il comparto cunicolo messo a dura prova da quotazioni sempre più basse ed una re-munerazione per gli allevatori del settore quasi inesistente. Ovvio calo delle quo-tazioni nel mese di maggio per agnello e capretto che, ad aprile, in coincidenza con la Pasqua, avevano registrato rispettiva-mente 6 e 3,30 euro al kg. intanto con-tinua ad aumentare il prezzo dei semi di soia nazionale che hanno raggiunto, nel mese di maggio, la quota-zione di 430 euro a tonnellata.

Andamento dei prezzi dei SUINI da allevamento e da macello (€ al kg) negli ultimi 3 mesi

Andamento dei prezzi dei CEREALI (€ a ton) negli ultimi 3 mesi

19L’Agricoltore cuneese n. 05 • GIUGno 2012

Page 24: Agricotore cuneese Giugno 2012

Nei boschi si nasconde lo svilupposecondo studi dell'unCeM PieMonte le potenzialità della FiLieRA LeGno sono in grado di rilanciare l'economia

I dati della provincia di Cuneo parlano chiaro: 4.200 ettari di superficie boschiva, 279mila tonnellate l'anno prelevabili con efficaci piani di gestione, 350 addetti impiegabili, 6milioni di

euro di gettito da trasferire ai proprietari dei lotti boschivi e 17mi-lioni per gli interventi in foresta delle imprese, oltre 12 megawatt di potenza elettrica producibile con piccoli gassificatori di biomassa legnosa. Sulla base di questi numeri, le recenti evoluzioni tecnolo-giche nei processi di valorizzazione energetica delle biomasse, con gli impianti di piccola taglia, permettono di prevedere un rapido ed efficace sviluppo di filiere locali, con la nascita di consorzi di pro-prietari, di imprese e di piattaforme logistiche di gestione del legno. I boschi, insomma, sono sempre più i naturali "pozzi di petrolio" dai quali passa il nuovo sviluppo socio-economico della montagna piemontese, che prevedono la creazione di oltre tremila posti di lavoro grazie a una corretta e sostenibile gestione forestale. È quanto emerso al convegno "La filiera legno-energia. Lo sviluppo che muove la montagna" promosso le scorse settimane dall'Uncem Piemonte. Secondo gli studi condotti, la filiera del legno si appresta così a divenire il motore del nuovo sviluppo dei territori montani del Piemonte. Un modello virtuoso, ben integrato con il territorio, già sperimen-tato in altre regioni dell’arco alpino. “L'obiettivo - ha sottolineato l’Uncem - è portare gli impianti alle biomasse. In ambiente monta-no, con l'energia termica ed elettrica prodotta con il cippato di le-gno, si crea un posto di lavoro nella filiera forestale ogni quaranta chilowatt di potenza installata. Lo sviluppo della filiera legno è un punto fermo per il futuro dell'economia del Piemonte”.

R I C O N O S C I M E N t O

Grande soddisfazione per la pubblicazione, lo scorso 16 maggio, del disciplinare di produzione della Mela Rossa Cuneo IGP, il marchio di qualità che viene attribuito ai prodotti agricoli per i quali una determinata caratteristica, dipende dall'origine geografica, e la cui produzione avviene in un'area territoriale delimitata. Il testo dovrà rimanere pubblicato per 6 mesi per possibili osservazioni da parte dei 27 stati europei, dopodiché la mela rossa sarà iscritta nel registro ufficiale europeo delle Dop e Igp, insieme al Fagiolo Cuneo Igp, alla Nocciola Piemonte Igp e alla Castagna Cuneo Igp. La Mela Rossa Cuneo, è composta da 4 gruppi varietali ovvero, in ordine di maturazione: Gala, Red Delicious, Braeburn e Fuji. La sua coltivazione è estesa su più di 3.000 ettari che garantiscono

annualmente la produzione di oltre 100.000 tonnellate.

La Mela Rossa Cuneo è Igp

l u t t O

La direzione e tutto il personale della Confagricoltura di Cuneo si unisce al cordoglio per l'improvvisa scomparsa di Alberto Rivarossa, figlio 19enne di Bruno Rivarossa, direttore provinciale e regionale di Coldiretti. Alla famiglia giungano le più sentite condoglianze anche

da parte del direttore e della redazione de "L'Agricoltore cuneese".

Cordoglio per la morte di Alberto Rivarossa

20 L’Agricoltore cuneese n. 05 • GIUGno 2012

Agricoltura e dintorni

Page 25: Agricotore cuneese Giugno 2012

“L’agricoltura cuneese e quella imperiese pur con le loro differenze hanno molti punti in comune; in questa fase ci accomuna soprattutto la difficoltà a richiamare una

maggior attenzione da parte delle istituzioni. Sull’Imu, per esem-pio, agiamo con uguale decisione per evitare un impatto partico-larmente oneroso e devastante sulle giovani imprese, che hanno investito e sono più fragili dal punto di vista economico”. Con queste parole Andrea ingaramo commenta l’ufficializzazione del gemellaggio tra l’Anga di Cuneo e quella di Imperia. L’atto è stato sottoscritto ad Imperia nel corso della rassegna Floranga 2012 alla presenza del presidente nazionale dell’Anga, Nicola Motolese, dei presidenti provinciali, Andrea Ingaramo (Cuneo), e Emanuele Sismondini (Imperia) e dei numeri uno regionali, Alessandro Boido per il Piemonte e Marco Damele per la Liguria. La partnership tra le due rappresentanze di giovani agricoltori Confagricoltura è iniziata circa un anno fa ed ora è stata messa nero su bianco con il giuramento solenne da parte dei presi-denti provinciali e regionali per suggellare definitivamente una costante tradizione di scambi culturali ed imprenditoriali fra il ponente ligure e il basso Piemonte. Ma cosa chiedono i giovani imprenditori agricoli di Confagricoltura alla politica nazionale? “Il ricambio generazionale è importante e per questo bisogna rendere più facile l’insediamento nel settore. Abbiamo sollecitato la cessione agli ‘under 40’ dei terreni demaniali, ma chiediamo

Stretta di mano tra Sismondini (Anga Imperia) e Ingaramo (Anga Cuneo)

Cuneo-Imperiaora è ufficiale siglato il gemellaggio tra i due gruppi anga. inGARAMo: "le nostre agricolture hanno punti in comune"

che vengano utilizzati criteri semplici e trasparenti per l’assegna-zione, così come è fondamentale permettere ai giovani un facile accesso al credito, utilizzando l’idea imprenditoriale innovativa come garanzia”, commentano dall’Anga di Cuneo. Principi e richieste espresse da Nicola Motolese durante un suo incontro con il presidente della Camera, Gianfranco Fini: “È necessario e urgente ragionare ad ampio raggio e comprendere l’importante ruolo economico del nostro settore: siamo alla vigilia dell’appro-vazione della politica che segnerà, a livello comunitario e nazio-nale, i prossimi anni”.

A N g A A l p I M A R I t t I M E

Si è svolta a Sommariva Bosco la prima assemblea straordinaria dell’Anga delle Alpi Marittime che ha visto la partecipazione dei rappresentanti cuneesi del gruppo giovani di Confagricoltura, Andrea Ingaramo, Davide Cravero, Alberto Giordano e Vincenzo Pecchenino, oltre al delegato Nord-Ovest nel Consiglio nazionale, Davide Razzano, e ai presidenti regionali dell’Anga di Piemonte e Liguria, Alessandro Boido e Marco Damele. All’incontro hanno partecipato anche i presidenti dei gruppi Anga di Asti, Alessandria, Imperia e Savona, con al seguito una nutrita rappresentanza di soci. Moderati dal direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio, i partecipanti hanno discusso di temi che stanno particolarmente a cuore ai giovani imprenditori agricoli: la necessità di valorizzare il prodotto finito per combattere la volatilità del mercato, la diversificazione del rischio nel settore lattiero-caseario e un approfondimento sul momento attraversato dal comparto frutticolo sono stati solo alcuni dei punti trattati durante l’assemblea. “Momenti di aggregazione e di confronto come questi servono ad incrementare il nostro bagaglio personale e ad accrescere la conoscenza del mondo agricolo, allargando la visione a tutti i comparti del settore - dichiara il vice presidente Anga di Cuneo, Davide Cravero -. Se la prima lettera dell’acronimo Anga è la ‘A’ di associazione, mai come in questo momento dobbiamo essere uniti per superare il difficile periodo che sta attraversando il settore agricolo”. All’assemblea hanno partecipato anche numerosi rappresentanti delle istituzioni locali tra cui: il vice sindaco di Sommariva Bosco, Hendrik Strumia, il sindaco di Caramagna Piemonte, Mario Antonio Riu, da qualche mese nominato socio onorario dell’Anga, e il rappresentante del consorzio “4 Cantoni” di Sommariva Bosco, Riccardo Cavazzana.

A Sommariva Boscola prima assemblea

21L’Agricoltore cuneese n. 05 • GIUGno 2012

Confagricoltura news

Page 26: Agricotore cuneese Giugno 2012

La sede è all'angolo con piazza Dompè

C O R S I

Lunedì 21 maggio a Saluzzo e mercoledì 23 maggio a Cuneo, ne l l ’ ambi to de l p roget to d i informazione per il settore agricolo attivato sulla mis. 111 del PSR 2007-2013 si sono svolti due corsi di Pronto Soccorso organizzati da Confagricoltura e rivolti agli imprenditori agricoli della zona. Sempre nelle due cittadine si sono svolti i corsi sulla sicurezza sul lavoro, per ottenere la qualifica di Rspp (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione).

A Cuneo e Saluzzo

22 L’Agricoltore cuneese n. 05 • GIUGno 2012

La Confagricoltura di Cuneo cresce sul territorio ed estende i suoi servizi anche agli associati del Fossanese. Da

mercoledì 6 giugno, alle 11, dopo un breve momento ufficiale di inaugurazione, sarà operativo un nuovo ufficio in via Marconi 112 a Fossano, a pochi passi dalla vicina piazza Dompè, dove settimanal-mente si svolge il mercato, appuntamento fisso per i numerosi imprenditori agricoli della zona e non solo. Innovativo è il modo “snello” e dinamico in cui sarà strutturata l’attività operativa di questa nuova struttu-ra: gli operatori dell’associazione agricola non solo saranno disponibili a ricevere gli associati in ufficio, ma, nell’ottica di fornire un servizio sempre più tagliato su misura, il personale di Confagricoltura sarà pronto a fornire assistenza direttamente in azienda. Innovativo è il modo “snello” e dinamico in cui sarà impostatata l’attività

operativa di questa nuova struttura: gli operatori dell’associazione agricola non solo saranno disponibili a ricevere gli asso-ciati in ufficio, ma, nell’ottica di fornire un servizio sempre più tagliato su misura, il personale di Confagricoltura sarà pronto a fornire assistenza direttamente in azienda. “Pur essendo dotata di tutte le funzioni necessarie per fornire in ufficio consulenza in ambito agricolo - dichiara Floriano Lu-ciano, responsabile dell'ufficio di Fossano -, questa nuova sede sarà provvista di per-sonale pronto ad intervenire sul territorio presso quelle realtà che di volta in volta avranno bisogno di una consulenza o di un supporto concreto e tangibile”. “Sollecitati dal territorio abbiamo deciso di investire in questa zona della provincia di Cuneo dove ancora eravamo poco presenti - continua il direttore di Confagricoltura Cuneo Rober-to Abellonio - e lo abbiamo fatto in ma-

niera differente, affiancando la tradizionale assistenza allo sportello con un servizio a chiamata, così da instaurare con i nostri associati un rapporto più stretto e familiare. Invito tutti a partecipare all'inaugurazio-ne”. Rivolgendosi all’ufficio sarà possibile usufruire del servizio del patronato Enapa, che assicura assistenza sociale e previden-ziale; grazie alla presenza del Caaf si potrà avere assistenza per quanto riguarda i rap-porti di lavoro e per consulenze di natura fiscale e tributaria: sarà possibile effettuare la compilazione del 730, del Modello Unico, del Modello Ici, dell’Isee e del Red. Infine, ci si potrà rivolgere all’ufficio Confagricoltura di Fossano per consulenze in ambito econo-mico-sindacale o di natura tecnica. La nuova sede sarà aperta il lunedì, dalle 8,30 alle 12, e il mercoledì, dalle 10 alle 12, e sarà contattabile allo 0172/637242 o scrivendo a [email protected].

La Confagricoltura apre a Fossanoda MeRCoLeDì 6 GiuGno, ALLe 11, sarà operativo il nuovo ufficio in viA MARConi 112: avrà una struttura dinamica per SeRvizi in AzienDA

Page 27: Agricotore cuneese Giugno 2012

23L’Agricoltore cuneese n. 05 • GIUGno 2012

Page 28: Agricotore cuneese Giugno 2012

L’associazione Acque Irrigue Cuneesi è stata nella sede di Confagricoltura Cuneo per presentare ai rappresen-

tanti dell’organizzazione agricola provin-ciale gli obiettivi e le priorità del nuovo organismo che coordina i consorzi e le aggregazioni di irrigazione di secondo grado. “I nostri obiettivi prioritari - ha spie-gato Giorgio bergesio, presidente della neonata associazione - sono di uniformare le modalità gestionali dei diversi consorzi e di recuperare risorse a tutto vantaggio degli agricoltori, che non sempre in questi ultimi anni sono stati trattati con l’adeguato riguardo. Intendiamo favorire, così, il lavoro in rete dei Consorzi irrigui presenti sul territorio e promuovere una gestione raziona-le dell’acqua in provincia di Cuneo”. La parola è poi passata a isabella Moschetti, vicepresidente dell’asso-ciazione Acque Irrigue Cuneesi, che ha sottolineato come “i Consorzi irrigui ab-biano non solo il compito di irrigazione, ma anche quello di bonifica, per cui è necessario un maggiore coordinamento e un coinvolgimento degli stessi in tutte quelle decisioni che riguardano il sistema irriguo del territorio”. Si è sottolineata poi l’importanza della condivisione dei

l'agricoltura valorizza l'acqual'ASSoCiAzione ACque iRRiGue CuneeSi, ospite della confagricoltura, ha ribadito la necessità di coordinamento nella gestione della risorsa

di Paolo Ragazzo

Sul tavolo problematiche comuni che richiedono sforzi congiunti

progetti da parte di tutti gli attori chia-mati a prendere decisioni, perché solo in questo modo è possibile mettere in cam-po idee e progettualità che vanno a ser-vizio di tutta la comunità. Paradossale è, tuttavia, la fatica che si incontra nel fare comprendere l’importanza di utilizzare l’acqua anche per produrre energia: “Da una lato si spinge verso un maggiore ricorso a fonti di energia rinnovabile, ma dall’altro ci sono difficoltà nell’ottenere concessioni per realizzare centraline idroelettriche”, è stato il commento della Moschetti a tal proposito.

In conclusione, il direttore di Confagri-coltura Cuneo, Roberto Abellonio, ringraziando l’associazione Acque Irrigue Cuneesi per l’importante compito a cui è chiamata, ha voluto sottolineare l’impor-tanza della risorsa idrica in agricoltura precisando un aspetto importante: “Mol-ti, quando si parla del bene acqua, met-tono sul banco degli imputati l’agricoltu-ra, ma il settore non spreca l’acqua bensì la valorizza impiegandola per produrre

beni primari per la nostra alimentazione. Ci deve comunque essere un’attenta po-litica che dia modo, attraverso la ricerca e l’innovazione, di ottimizzare quest’uso. I piani di sviluppo rurale post 2013 delle Regioni andranno riscritti in questo sen-so ed è fondamentale una particolare attenzione al ruolo dei consorzi irrigui e di bonifica, che sono strumenti di com-petitività per le imprese agricole. La bo-nifica è gestione del territorio in una sus-sidiarietà spesso richiamata da molti, ma che solo i consorzi riescono a realizzare completamente ed efficacemente”.

24 L’Agricoltore cuneese n. 05 • GIUGno 2012

Confagricoltura news

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I partecipanti hanno assistito ad interessanti dimostrazioni dal vivo

Un buon numero di aziende corili-cole ha preso parte a Cravanzana all’incontro tecnico dal titolo “La

potatura del nocciolo: principi e tecniche innovative”, con prove in campo di po-tatura meccanica, organizzato da Confa-gricoltura Cuneo nell’ambito del progetto di informazione per il settore agricolo attivato sulla misura 111 del PSR 2007-2013. L’incontro si è svolto tra i noccioleti dell’azienda agricola di Barbara Torrero di Cravanzana, in località Braia. Ad aprire

Lezioni di potatura a Cravanzananumerose le aziende corilicole presenti all'incontro organizzato da confagricoltura:"SeRve un'AttentA GeStione AGRonoMiCA"

i lavori è stato Antonio Marino, tecnico dell’associazione agricola, che ha illustra-to quali sono i corretti criteri di gestione e potatura del nocciolo, sottolineando, in particolare, come la potatura del nocciolo abbia un periodo di esecuzione molto lungo, che termina proprio il mese di aprile. “I corilicoltori sono talvolta restii ad applicare la potatura, se non nelle annnate in cui la neve rompe parecchi rami e si è costretti ad intervenire per necessità - ha aggiunto Antonio Ma-

rino -, ma un’attenta programmazione dei tagli, fin dalla fase giovanile delle piante, permette al noccioleto di crescere meglio, garantendo risultati migliori in termini di qualità e di resa”. A seguire il dottor Claudio Sonnati del Creso ha ef-fettuato un dettagliato intervento pratico delle tecniche di potatura del nocciolo, partendo dalla fisiologia della pianta fino a spiegare quali sono i rami fruttiferi da preservare e da incentivare. È stato poi il turno di Gianluca Griseri dell’Asco-piemonte che ha invece sottolineato gli aspetti legati alla qualità delle nocciole in funzione della potatura delle piante e della corretta gestione agronomica. Luca Maggiorotto, tecnico di Confagricoltura Cuneo, ha inoltre accennato alle norme che regolano il quaderno di campagna e l’uso sostenibile dei fitofarmaci. A ren-dere ancora più efficace per i presenti la giornata di lavori è stata la dimostrazione in campo di come avviene la potatura meccanica del nocciolo, eseguita da Giu-lio Traversa dell’Asprocor. Le conclusioni sono state affidate al direttore di Confa-gricoltura Cuneo, Roberto Abellonio: “Il settore corilicolo è ancora un compar-to in espansione che si sta mantenendo su livelli produttivi e remunerativi buoni - ha dichiarato -, ma necessita, per svi-lupparsi in maniera corretta, di una pun-tuale gestione agronomica delle piante, proprio come tutte le altre tipologie di frutteti”.

25L’Agricoltore cuneese n. 05 • GIUGno 2012

Page 30: Agricotore cuneese Giugno 2012

Quarant’anni in azienda, ripercor-rendo i passi del nonno e del papà, che ancora oggi, come ogni mat-

tina, all’età di 82 anni è lì al suo posto, a dare una mano. “E che mano - esordisce Mario Fia, 53 anni, titolare dell’omoni-ma azienda agricola di Belvedere Langhe, un posto che porta alla pace dei sensi in piena Langa Monregalese -. Era il 1968, anno di nascita dell’azienda - ricorda Mario - quando i miei nonni e mio papà iniziarono a lavorare spostandosi di ca-scina in cascina facendo le macellazioni”. Pochi anni dopo, avviene il trasferimento a Belvedere, dove un amico del papà faceva lo stesso lavoro. È l’inizio di una storia di successo. “Una volta trasferitisi a Belve-

Le nostre aziende

dere - prosegue Mario - mio padre trovò un collega che faceva il suo stesso lavoro. Si sono messi insieme e hanno continuato a fare questo lavoro cascina per cascina. Poi nel 1992 ha aperto la cooperativa Bovinlanga a Dogliani; era un periodo in cui non si riusciva più a vendere la carne bovina. Il prodotto al consumo non era diminuito mentre i prezzi alla produzione erano calati in modo impressionante. Ne andava di mezzo la sopravvivenza dell’a-zienda stessa. Con l’apertura della coope-rativa ci siamo specializzati e abbiamo ini-ziato a produrre e vendere esclusivamente salami, incominciando ad attrezzare un paio di locali dedicati alla macellazione e spostando l’attività in casa. Il primo ma-

Giuseppe Fia, Laura Vallauri e Mario Fia sotto una "cascata" di profumati insaccati

dal produttore al consumatore, eccoil segreto del successoa beLveDeRe LAnGhe l'azienda di mario fia alleva, macella e commercializza, tutto in "casa".nel 1997 ha anche aperto un agriturismo

di Gilberto Manfrin

26 L’Agricoltore cuneese n. 05 • GIUGno 2012

Le nostre aziende

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La famiglia Fia all'interno del punto vendita, sotto Mario con Valter Roattino (Confagricoltura Mondovì)

Tutti al lavoro nel reparto di preparazioni carni

cello era di 60 metri quadrati: a distanza di due decenni - spiega con fierezza Mario - possiamo dire di essere cresciuti molto. In tempo di crisi abbiamo saputo reggere il mercato. La gente ha sempre ripagato la nostra correttezza e oggi siamo premiati per essere stati capaci di aver mantenuto la tradizione del prodotto”. Oggi l’impresa di allevamento della fami-glia Fia è un vero gioiello nel panorama agricolo cuneese: 90% di attività dedicata ai suini, il restante 10% all’attività cere-alicola. L’attività di allevamento riempie le giornate di Mario, della moglie Laura, di papà Beppe e dei due dipendenti; un reparto di macellazione all’avanguardia

delizia per i palati, ma anche per gli occhi: “Per i nostri clienti offriamo anche un punto vendita aperto tutti i giorni tranne la domenica pomeriggio”. Un’attività che porta a giornate di lavoro molto lunghe: “Come si dice? Si sa quando si comincia ma mai quando si finisce” - aggiunge la moglie Laura -, che asseconda Mario in tante altre faccende. Si perché oltre al ma-cello, l’azienda agricola Fia conta anche su un’attività cerealicola: 70 giornate di terreno con 20 giornate a seminativo, 4 di vite a Dolcetto Docg e sette giornate di noccioleti. Nella restante parte di terreno si coltiva erba medica. E per non farsi mancare nulla, nel 1997 la famiglia ha deciso di aprire anche un agriturismo, 3 camere e 30 coperti per accogliere i tanti turisti che passano in Langa per rilassarsi e per gustare i prodotti dell’azienda Fia. Ca ‘d Matia: questo il nome.

un po' di numeri

1968L’anno di nascita dell’azienda Fia. Quattro anni dopo Mario Fia entra in azienda.

500 I capi suini macellati in un anno dall’azienda

300 I metri quadri in cui opera l’azienda agricola Fia

70 Le giornate di terreno in possesso dell’azienda

50I chili di salame fresco prodotti con un solo capo macellato

capace di macellare fino a 12 capi a settimana (500 all’anno), uno dedicato alla trasformazione e alla preparazione delle carni. “Qui da noi i suini nascono, li alleviamo, li macelliamo e li vendiamo. Trattiamo suini pesanti con capi macel-lati da 170-200 chili ciascuno. Il tutto in 300 metri quadri e con un processo di trasformazione lungo non più di 150 metri, perché le carni non vanno stressa-te e perché crediamo che la qualità sia alla base del nostro lavoro - dice ancora Mario - . Con queste accortezze la carne risulta più ‘finita’, dà un buona resa e una miglior qualità di prodotto”. Salami, salsicce, lardo, pancetta: il risultato è una

27L’Agricoltore cuneese n. 05 • GIUGno 2012

Page 32: Agricotore cuneese Giugno 2012

Agrofarmaci in stato di revoca

principio attivo prodotto commerciale scadenza commercio scadenza utilizzo

fenazaquin Magister, … 30 luglio 2012 30 novembre 2012

butertanolo Proclaim, … 31 dicembre 2012 31 dicembre 2012

pimetrozine Plenum, … 31 dicembre 2012 31 dicembre 2012

mancozeb Dithane, … 31 dicembre 2012 31 dicembre 2012

dithianon Generici (escluso Delan) 30 luglio 2012 30 novembre 2012

agrofarmaci: revoche e nuove registrazioniviste le evoluzioni normative degli ultimi anni non è sempre agevole essere aggiornati su quali prodotti si trovano in commercio e si possono utilizzare.di seguito la SituAzione AttuALe PeR evitARe Di inCoRReRe in SAnzioni

di Maurizio Ribotta

La dir. 91/414/CEE ha portato negli ul-timi anni un profonda e radicale evo-luzione con revoche prima di principi

attivi e in seguito di formulati commerciali e molte nuove registrazioni.Purtroppo non é sempre agevole per agri-coltori, tecnici e operatori in genere del settore avere un’esatta cognizione rispet-to alla permanenza o meno di un certo prodotto fitosanitario sul mercato.Le autorità nazionali vista la complessità della legislazione vigente non riescono a

fornire informazioni aggiornate in tempo reale agli operatori del settore anche per-ché spesso i decreti ministeriali di revoca degli agrofarmaci escono con ritardo, soprattutto quando si tratta di sostanze attive iscritte agli allegati II o III della dir. 91/414/CEE. Per cui si corre il rischio di trovare prodotti revocati oltre il termine del periodo di smaltimento stabilito per decre-to. Ciò espone l’utilizzatore di tali prodotti al rischio di sanzioni. È importante, quindi, garantire un’informazione tempestiva e

puntuale sulla materia. Per questa ragione andremo ad indicare di seguito i prodotti di maggior uso che hanno subito revoche o nuove registrazioni ed etichettature. Inol-tre ricordiamo il più importante servizio in materia che è stato istituito da Agrofarma, che ha realizzato un portale http://www.revoche-agrofarma.it/ che fornisce gratui-tamente agli operatori del settore agricolo che si registrano sul sito, le informazioni sui tempi di revoca e di smaltimento delle scorte degli agrofarmaci.

Fondamentale un utilizzo consapevole dei prodotti fitosanitari

28 L’Agricoltore cuneese n. 05 • GIUGno 2012

Il tecnico in frutteto

Page 33: Agricotore cuneese Giugno 2012

Alla luce di quanto detto è quindi opportuno prestare attenzione ai prodotti che sono presenti nei magazzini per sapere se sono fra quelli revocati perché saranno impiegabili solo entro una certa scadenza. Altrettanta attenzione è necessaria al momento dell’acqui-sto dei prodotti per sapere se, in caso di non utilizzo o di rimanenze, saranno impiegabili anche nella prossima annata o al contrario lo saranno solo per quella in corso.Fonti: Floriano Mazzini, Informatore Agrario, 8/2012 - Creso, Frutticoltura sostenibile in Piemonte, 2012Per ulteriori informazioni: Ufficio Tecnico Frutticolo, [email protected]. ,

formulato commerciale

principio attivo

campo d'impiego

Acanto, DuPont a base di Pyraclostrobin fungicida per la difesa del frumento.

Caranto, Basf a base di Mentconazolo fungicida per la difesa del frumento.

Tiptor Ultra, Syngenta a base di Difenoconazolo e Tebuconazolo fungicida per la difesa del frumento.

Retengo Plus, Basf a base di Piraclostrobin ed Epossiconazolo fungicida per la difesa del mais.

Enervin Duo, Basf a base di Ametoctradina e Dimetomorf fungicida per la difesa delle orticole.

Enervin Top, Basf a base di Ametoctradina e Metiram antiperonosprico per la vite.

Forum Top, Basf a base di Dimetomorf e Metiram antiperonosprico per la difesa di vite, patata, pomodoro.

Sanblight, Scam a base di Amisulbron e Mancozeb antiperonosporico per vite e patata.

Amilo-X, Intrachem, Bacillus amiloliquefacens azione sia fungina sia antibatterica.

Flint Max, Bayer a base di Trifloxistrbin e Tebuconazolo fungicida per pomacee e drupacee

Geoxe, Syngenta a base di Fludioxinil antibotritico per vite, melo e pero.

Takumi, Certis a base di ciflufenamid antioidico per cucurbitacee e solanacee.

Movento, Bayer a base di Spirotetramat aficida per fruttiferi e vite.

Voliam Targo, Syngenta a base di Clortaniliprole ed Abamectina insetticida per fruttiferi e orticole.

Luzindo, Syngenta a base di thiametoxan e clortaniliprole insetticida per vite, pesco, nettarino, albicocco.

Adress, Syngenta a base di Lufenuron esca insetticida contro la mosca mediterranea.

Santana, Sumitomo a base di Clotianidin per il controllo della diabrotica e degli elateridi del mais.

Queste sono attualmente le revoche più importanti in corso d’opera per gli agro-farmaci di più largo utilizzo. In autunno sarà affettuato un nuovo aggiornamen-to.Tra le novità di questa primavera si segnala la riregistrazione del glufosina-te ammonio (BASTA 200) su fruttiferi che entrerà in commercio a partire da giugno. Al momento il prodotto non è

ammesso nelle linee tecniche di difesa integrata. Inoltre è stata approvata l’ estensione di etichetta dell’Affirm su su-sino. Anche in questo caso al momento, il prodotto non si può utilizzare per tale impiego nei programmi di difesa integra-ta. Negli ultimi mesi numerose sono sta-te le novità fitoiatriche autorizzate dal Ministero della salute. Infatti la necessità di concludere la valutazione dei dossier

depositati presso il Ministero prima dell’entrata in vigore del regolamento Ce 1107/09 ha accelerato notevol-mente i lavori a livello nazionale e trova ora conferma nei numerosissimi prov-vedimenti approvati nelle ultime setti-mane. Di seguito i prodotti di recente introduzione selezionati in base a nuove sostanze attive e sostanze attive già note purché presentino aspetti innovativi:

29L’Agricoltore cuneese n. 05 • GIUGno 2012

Page 34: Agricotore cuneese Giugno 2012

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Tagliando da ritagliare e inviare via fax allo 0171/436301, spedire in busta chiusa a: Autorivari, c.so IV Novembre, 8 - 12100 - CN o inviare una e-mail a: [email protected]

Il sottoscritto ....................................................................................... residente a .................................................................................................................................

in via ............................................................................ Tel. / Cell. ................................................. Tessera Confagricoltura Cuneo n° .................................................

Chiede che venga pubblicata gratuitamente la seguente inserzione: ......................................................................................................................................

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Il sottoscritto si impegna altresì ad informare la redazione del giornale qualora l’inserzione sia stata soddisfatta. Il sottoscritto autorizza infine il trattamento dei propri dati personali secondo quanto disposto dalla legge 196/2003.

Data ...........................................................................Firma ..........................................................................................................................................................

La pubblicazione degli annunci è gratuita e riservata ai soci dell’Unione Provinciale Agricoltori. Per informazioni telefonare allo 0171/692143.

30 L’Agricoltore cuneese n. 05 • GIUGno 2012

Il mercatino dell’agricoltore

Page 35: Agricotore cuneese Giugno 2012

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31L’Agricoltore cuneese n. 05 • GIUGno 2012

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