Agricoltore n 23 2013

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ancHe a Brescia agrinsieMe Martinoni: tutti insieme per dare più forza all’agricoltura Produttori e imprese cooperative alimentari per un progetto di valorizzazione guidi: “La burocrazia pesa sulle imprese” “Le regioni per stilare i PSr impiegano 9 kg di carta” CONFAGRICOLTURA UNIONE PROVINCIALE AGRICOLTORI adesso toCCa all’italia gestire al meglio le risorse La Pac è riformata “La PAC è fortemente migliorata rispetto alla proposta ini- ziale grazie all’impegno del mondo agricolo, ma anche di tanti parlamentari europei e in particolar modo ai membri della commissione agricoltura, presieduta da Paolo de Ca- stro”. È questo il primo commento di Agrinsieme dopo l’approvazione, da parte del Parlamento Europeo, della ri- forma della PAC. Il lavoro di squadra ha permesso al parlamento, in virtù del principio di codecisione sancito dal trattato di Lisbona, di riuscire a modificare per la prima volta il testo di riforma della politica agricola comune proposta dalla commissione. NoN FINISCE mAI Vicenda quote latte I presunti errori nei calcoli relativi alla passata gestione delle quote latte esigono, come in più occasioni abbiamo affermato, un’immediata verifica che porti, dopo anni, a mettere la parola fine a questa vicenda, per la quale abbiamo già pagato troppo. Dobbiamo ricordare che per la cattiva gestione delle quote latte stiamo ancora pagando in sede europea gli errori di chi ‘nel pubblico’ ha governato la questione e di chi non ha rispettato il sistema. A questo riguardo, se gli errori di calcolo dovessero essere confermati, andrà valutata la posizione degli allevatori, in particolare quelli in regola che in passato hanno investito per acquistare le quote di produzione. Senza contare che rinviare ancora accresce peraltro il rischio, una volta appurati i fatti, di non poter più riscuotere le somme dovute dagli allevatori che in passato hanno splafonato. Paradossalmente potremmo ritrovarci nel 2015, terminato il regime delle quote latte, ad interrogarci ancora su chi e come debba pagare il superprelievo. È sempre la solita storia di presunte irregolarità. Ci dispiace perchè ritenevamo che dopo tanti anni, con le ultime decisioni prese, si fosse ristabilita la legalità e si fosse chiusa la partita. Così non è stato e chissà per quanto tempo dovremo ancora attendere la chiusura di una vicenda assurda. rICoNoSCIUTo dALLA rEGIoNE LomBArdIA Ai nastri di partenza il distretto avicolo Parte il progetto regionale coordinato da Gianni Comati il 12 novembre la regio- ne Lombardia ha ufficial- mente accreditato il di- stretto avicolo, che nasce proprio nella nostra pro- vincia. servizio a pagina 2 CoSTI INSoPPorTABILI continua a pagina 2 Convegno di ConfagriColtura lombardia a lodi Biotech e OGM: il bisogno di innovare “Nutrire il pianeta. Biotecnologie in agricoltura, non solo ogm” è questo il tema del convegno promosso da Confagricoltura Lombardia tenu- tosi a Lodi il 14 novembre con una grande e qualificata presenza di pubblico al quale hanno partecipato il direttore Gabriele Trebeschi con il vice Enzo Ferrazzoli. continua a pagina 4 QUinDicinAlE Di inFormAzionE DEll’UnionE Agricoltori Di BrESciA Anno lXi | n. 23 | SABAto 23 novEmBrE 2013 codice iSSn 0515-6912 rEAlizzAzionE E StAmPA: cDS graphica srl BrESciA - viA liPPi 6 - tEl. 030.2312103 DirEzionE, rEDAzionE, AmminiStrAzionE: 25100 BrESciA - viA crEtA 50 - tEl. 030.24361 SPEDizionE in A.P. - 45% - Art. 2 commA 20/B- lEggE 662/96 FiliAlE Di BrESciA - Euro 0,90 - iscritto al roc n. 976 del 17-3-2000 servizio a pagina 5 I giovani a Strasburgo I l 13 novembre è nato Agrin- sieme Brescia, il coordina- mento che rappresenta le aziende e le cooperative di Confagricoltura, Cia ed Alle- anza delle cooperative italia- ne (che a sua volta ricom- prende Agci-Agrital, Fedagri- Confcooperative e Legacoop Agroalimentare). I Consigli direttivi delle cin- que organizzazioni hanno uf- ficializzato la nuova sinergia nel corso di una conferenza stampa durante la quale è sta- to sottoscritto l’accordo inte- rassociativo che ha dato vita ad Agrinsieme. servizio a pagina 3 eXpo: tra i dubbi e le speranze dei giovani Expo 2015 potrebbe segnare la fine di questi anni di buio e di stallo della produzione italiana. È l’occasione del riscatto agli occhi del mondo. servizio a pagina 3 ASPETTANdo IL 2015 CASCINA CImAroLA dI GhEdI L’ esperimento che muove l’azienda SPECIALE AZIENDE Novità servizio a pagina 8 Un gruppo di giovani agricoltori bresciani ha visitato a Strasburgo il Parlamento Europeo. Nel corso della giornata ha avuto l’opportunità di assistere alla seduta dei lavori, che si è conclusa con l’approvazione della nuova PAC. In primo piano, l’onorevole Lara Comi e Gianluigi Vimercati. Sul prossimo numero ampio servizio sul viaggio.

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ancHe a Brescia agrinsieMe

Martinoni: tutti insieme per dare più forza all’agricolturaProduttori e imprese cooperative alimentari per un progetto di valorizzazione

guidi: “Laburocrazia pesasulle imprese”“Le regioni per stilare i PSr impiegano 9 kg di carta”

CONFAGRICOLTURA

UNIONE PROVINCIALE

AGRICOLTORI

adesso toCCa all’italia gestire

al meglio le risorse

La Pac è riformata“La PAC è fortemente migliorata rispetto alla proposta ini-ziale grazie all’impegno del mondo agricolo, ma anche ditanti parlamentari europei e in particolar modo ai membri

della commissione agricoltura, presieduta da Paolo de Ca-stro”. È questo il primo commento di Agrinsieme dopol’approvazione, da parte del Parlamento Europeo, della ri-forma della PAC. Il lavoro di squadra ha permesso al parlamento, in virtù delprincipio di codecisione sancito dal trattato di Lisbona, diriuscire a modificare per la prima volta il testo di riformadella politica agricola comune proposta dalla commissione.

NoN FINISCE mAI

Vicendaquote latte

Ipresunti errori nei calcolirelativi alla passata

gestione delle quote latteesigono, come in piùoccasioni abbiamoaffermato, un’immediataverifica che porti, dopoanni, a mettere la parolafine a questa vicenda, perla quale abbiamo già pagatotroppo. Dobbiamo ricordare cheper la cattiva gestione dellequote latte stiamo ancorapagando in sede europea glierrori di chi ‘nel pubblico’ha governato la questione edi chi non ha rispettato ilsistema. A questo riguardo,se gli errori di calcolodovessero essereconfermati, andrà valutatala posizione degliallevatori, in particolarequelli in regola che inpassato hanno investito peracquistare le quote diproduzione.Senza contare che rinviareancora accresce peraltro ilrischio, una volta appuratii fatti, di non poter piùriscuotere le somme dovutedagli allevatori che inpassato hanno splafonato.Paradossalmentepotremmo ritrovarci nel2015, terminato il regimedelle quote latte, adinterrogarci ancora su chi ecome debba pagare ilsuperprelievo. È sempre la solita storia dipresunte irregolarità. Cidispiace perchè ritenevamoche dopo tanti anni, con leultime decisioni prese, sifosse ristabilita la legalità esi fosse chiusa la partita.Così non è stato e chissàper quanto tempo dovremoancora attendere lachiusura di una vicendaassurda.

rICoNoSCIUTo dALLA rEGIoNE LomBArdIA

Ai nastri di partenza il distretto avicolo

Parte il progettoregionale coordinato daGianni Comatiil 12 novembre la regio-ne Lombardia ha ufficial-mente accreditato il di-stretto avicolo, che nasceproprio nella nostra pro-vincia.

servizio a pagina 2

CoSTI INSoPPorTABILI

continua a pagina 2

Convegno

di ConfagriColtura

lombardia a lodi

Biotech e OGM: il bisogno di innovare

“Nutrire il pianeta. Biotecnologie in agricoltura,non solo ogm” è questo il tema del convegnopromosso da Confagricoltura Lombardia tenu-tosi a Lodi il 14 novembre con una grande equalificata presenza di pubblico al quale hannopartecipato il direttore Gabriele Trebeschi con ilvice Enzo Ferrazzoli.

continua a pagina 4

QUinDicinAlE Di inFormAzionE DEll’UnionE Agricoltori Di BrESciA Anno lXi | n. 23 | SABAto 23 novEmBrE 2013

codice iSSn 0515-6912rEAlizzAzionE E StAmPA: cDS graphica srl

BrESciA - viA liPPi 6 - tEl. 030.2312103

DirEzionE, rEDAzionE, AmminiStrAzionE: 25100 BrESciA - viA crEtA 50 - tEl. 030.24361

SPEDizionE in A.P. - 45% - Art. 2 commA 20/B - lEggE 662/96FiliAlE Di BrESciA - Euro 0,90 - iscritto al roc n. 976 del 17-3-2000

servizio a pagina 5

I giovani a Strasburgo

Il 13 novembre è nato Agrin-sieme Brescia, il coordina-

mento che rappresenta leaziende e le cooperative diConfagricoltura, Cia ed Alle-anza delle cooperative italia-ne (che a sua volta ricom-prende Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative e LegacoopAgroalimentare). I Consigli direttivi delle cin-que organizzazioni hanno uf-ficializzato la nuova sinergianel corso di una conferenzastampa durante la quale è sta-to sottoscritto l’accordo inte-rassociativo che ha dato vitaad Agrinsieme.

servizio a pagina 3

eXpo: tra i dubbie le speranze deigiovaniExpo 2015 potrebbesegnare la fine di questianni di buio e di stallodella produzione italiana.È l’occasione del riscattoagli occhi del mondo.

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ASPETTANdo IL 2015

CASCINA CImAroLA dI GhEdI L’ esperimento che muove l’azienda

SPECIALE AZIENDENovità

servizio a pagina 8

Un gruppo digiovani agricoltoribresciani ha visitatoa Strasburgo il ParlamentoEuropeo. Nel corso dellagiornata ha avutol’opportunità diassistere alla sedutadei lavori, che si èconclusa conl’approvazione dellanuova PAC.In primo piano,l’onorevole LaraComi e GianluigiVimercati.Sul prossimonumero ampioservizio sul viaggio.

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IN PRIMO PIANO2 SABATo 23 NoVEmBrE 2013

QUINDICINALE DI INFORMAZIONEDELL’UNIONE AGRICOLTORI DI BRESCIA

Direttore Responsabile:FRANCESCO MARTINONI

Autorizzazione del Tribunale di Brescian. 75 del 16 maggio 1953Concessionaria di pubblicità:

EMMEDIGI PUBBLICITàVia Malta 10 - tel. 030224121 - fax 030226031

www.emmedigi.it / e-mail: [email protected]€ 22,00 PER MODULO MM 43 BASE x 45 ALTEZZA

Per la pubblicità su“L’Agricoltore Bresciano”rivolgersi alla

via Malta 10telefono 030.224121www.emmedigi.it

Hanno presenziato il presi-dente dell’Unione AgricoltoriFrancesco Martinoni con il di-rettore Gabriele Trebeschi ed ilvice Enzo Ferrazzoli, i presi-denti di CIA (Aldo Cipriano), eConfocooperative (Marco Men-ni), i coordinatori di Legacopp(Sergio Dotti) e AGCI (AntonioZampedri).È stato sottolineato che Agrin-sieme nasce per rappresentareal meglio gli interessi dell’inte-ra filiera agroalimentare, dallaproduzione alla vendita, ri-spondendo così all’esigenza didialogare in modo coordinato ecompatto con gli interlocutoripolitici. Il coordinamento bre-sciano, in particolare, si faràinterprete delle specificità del-la prima Provincia agricola inItalia per PLV(oltre un miliardoe trecentomilioni) per discute-re con i rappresentanti politicilocali e fare inserire nell’agen-da di Governo le problematichedell’agroalimentare bresciano.

Nel suo intervento FrancescoMartinoni non ha sottaciuto leaspettative di questa iniziati-va, la prima nel suo genere nelcontesto italiano, in quanto siuniscono il mondo della coo-perazione con quello delle as-sociazioni che rappresentanoil settore primario. “L’Unionefa la forza”, ha osservato Mar-tinoni, che si è detto convintocome “i frutti di questa impor-tante sinergia non tarderannoa venire”. “L’aspettativa è che la voce diAgrinsieme – ha sostenuto ilPresidente di CIA, Aldo Cipria-no, nominato coordinatoreprovinciale - si faccia sentirepresso le amministrazioni lo-cali ma arrivi anche ai livelliregionali e nazionali”.

Il nuovo coordinamento bre-sciano di Agrinsieme esprimenumeri importanti. Confagricoltura e Cia rappre-sentano oltre 4.500 aziendeagricole con 5000 dipendenti,il 60% della superficie agricolaprovinciale, 2 sedi provinciali,16 uffici zonali e 60 recapiticomunali. Sono 76 invece leimprese cooperative agroali-mentari, che a loro volta asso-ciano 11.200 aziende, 806 oc-cupati ed un fatturato di 711milioni.Il coordinamento di Agrinsie-me Brescia si è posto comeobiettivo principale la sempli-ficazione dei processi di rap-presentanza delle impreseagricole e dei diversi soggettidella filiera agroalimentare,

agroindustriale e della distri-buzione e la promozione di si-nergie tra gli stessi soggetti.All’interno di questo scenariosono state individuate aree diazione ben precise in ambitoassicurativo, del credito e del-la finanza, l’incentivazionedelle organizzazioni di produ-zione (OP), la promozione dicollaborazioni tra cooperativeagricole di servizi ed impreseagricole. Agrinsieme è stato a più ripre-se ribadito rappresenta unmomento di discontinuità ri-spetto alle logiche della fram-mentazione che spesso hannocaratterizzato il mondo agri-colo, e vuole essere portatoredi una nuova rappresentanza:nel coordinamento, infatti,storie e patrimoni diversi ven-gono esaltati in una strategiaunitaria fortemente orientataal futuro. In questo senso,Agrinsieme offre un valore ag-giunto rispetto a quanto le or-ganizzazioni hanno realizzatoe continueranno a realizzareautonomamente.

ancHe a Brescia agrinsieMe

Martinoni: tutti insieme per darepiù forza all’agricolturaProduttori e imprese cooperative alimentari per un progetto di valorizzazione

visitate il sito:

www.confagricolturabrescia.it

visitate il sito:

segue DaLLa priMa pagina

Dopo una lunga serie di in-contri che si sono susse-

guiti per organizzare e defini-re il progetto del distrettoavicolo Lombardo, il 12 no-vembre la Regione Lombar-dia ha ufficialmente accredi-tato il distretto avicolo, chenasce proprio nella nostraprovincia. È l’azienda avicola Monte-verde di Rovato, guidata daMario Crescenti a fare da ca-pofila, seguita da ben altre130 aziende. In capo ai coor-dinamenti c’è Gianni Comati,Presidente della sezione avi-cola Regionale, che ha deli-neato il progetto in collabora-zione con Crefis e Unionca-mere Lombardia.“Da sempre il settore avicolomanca del sostegno direttodella PAC, ma grazie allanuova forma aggregativa eall’appoggio dell’Assessora

Fava”, afferma Comati“ iniziauna nuova esperienza che go-de di una duplice forza”. Dauna parte questa forza si tro-va legata a realtà economichedi filiere storiche della pro-vincia di Brescia, e dall’altraa un forte radicamento sulterritorio (visti i numeri pro-dotti dal’indotto e dall’occu-pazione)”.Le cifre, infatti, parlano chia-ro. In Lombardia il comparto

avicolo conta circa 2.400 alle-vamenti con oltre 26 milionidi capi, posizionandosi così alterzo posto in Italia. Tra leprovince, Brescia e Mantovada sole, contano oltre la metàdelle aziende e della produ-zione di carne e uova.Oltre ai dati significativi, im-portanti sono anche i prono-stici: si calcola infatti che nel2018 le carni avicole saliran-no al primo posto nella classi-

fica nazionale dei consumi.Un dato che sottolinea il pesoche il settore ha, e avrà nel-l’immediato futuro. La sceltadi organizzare un distrettoavicolo ha quindi una doppialogica strategica: dar voce adun ampio comparto che è sta-to spesso ignorato dalla poli-tica, e dar vigore ad un setto-re che guiderà la produzionefutura.Il distretto guarda già al do-mani, puntando ad Expo2015. Gianni Comati spiegainfatti che “ci siamo già atti-vati per ritagliarci uno spazionell’ambito di Expo2015 perorganizzare iniziative che dia-no spazio agli alimenti legatiall’avicoltura”. Parte quindi apasso di carica il distrettolombardo, che ha voglia di af-fermarsi e di dimostrare laqualità e la capacità competi-tiva delle sue aziende.

rICoNoSCIUTo dALLA rEGIoNE LomBArdIA

Ai nastri di partenza il distretto avicoloParte il progetto regionale coordinato da Gianni Comati

Quote latte istanza di mobilitàCome previsto dalla legge 119/2003 art.20, un produtto-re titolare di quota latte può chiedere il passaggio tem-poraneo o definitivo, parziale o totale, della quota dallevendite dirette alle consegne e viceversa, in relazione al-le esigenze aziendali. Il termine per tale comunicazione relativa alla campagnain corso 2013/2014 è il 15 dicembre.Per ulteriori chiarimenti rivolgersi all’ufficio quote latteallo 030.2436236.

News

esazione diritto annualeenergia elettricaScade il 16 dicembre il termine per effettuare il paga-mento del diritto annuale di licenza energia elettrica dafotovoltaico. Coloro che intendono usufruire del servizio UPA per ilversamento tramite il modello F24 dovranno prenderecontatti, entro il 10 dicembre, con Luca Bertagna(0302436272. Per la gestione della pratica occorre pre-sentarsi con il codice di licenza (IT00BSE.......)

Brava Ilariavivissime congratulazioni a iLaria papa, che l’8 otto-bre si è laureata in Medicina e chirurgia all’universitàdegli studi di Brescia. con votazione 108\110 ilaria hasostenuto la tesi dal titolo “ruolo dei Biomarkers nel-

l’identificazione di altera-zioni della funzione miocar-dica in donne affette da tu-more alla mammella tratta-te con antracicline”.il papà angelo, la mammaantonella, la sorella Federi-ca, i nonni e tutti i parentidella cascina Foscarina dicalcinato sono orgogliosi diilaria.un in bocca al lupo specialealla giovane neo laureataanche da parte dell’unioneprovinciale agricoltori diBrescia.

Derrate agricoleLA Camera di Commercio Intrustria, Artigianto ed Agri-coltura ha pubblicato la media dei prezzi delle derrateagricole dell’annata agraria 2012\2103.Eccole presentate in elenco:

Derrate €/quintale

cerealiFrumento fino € 26,267Frumento buono mercantile € 22,921Granoturco nazionale giallo € 22,157

ForaggiFieno maggengo € 13,808Fieno Agostano € 12,794Fieno Terzuolo € 12,057 € 12,886Fieno di Erba medica € 14,532

Paglia pressata ed imballata

da mietitrebbia € 7,370

Latte industriale € 43,097

Totale € 101,061: 4 = € 25,265 quintale medio*

* 4,05 % rispetto all’annata agraria 2011/12

Adeguamento ai sensi dell’art. 10 L. 203/82: n.q.Adeguamento ISTAT: variazione annua mese di ottobre: 0,7%

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IN PRIMO PIANOSABATo 23 NoVEmBrE 2013 3

La Terra del re

UN CoSTo INSoPPorTABILE

Guidi: La burocrazia pesa sulle imprese“Le regioni per stilare i PSr impiegano 9 kg di carta”

Dopo il successo de “La generosarondine del castellodi Padernello” un altro raccontoper ragazzi diGiovanniQuaresmini.

Non solo una favolaecologica che educaalla sostenibilità atutto tondo,risvegliandoattenzione e senso diresponsabilità versol’ambiente che ciaccoglie e ci nutre,ma anche unprofondo attod’amore e di rispettoverso la Terra.

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Giornale di Brescia

L’ANGoLo dEI LIBrI

Expo 2015 potrebbe segnare la fine diquesti anni di buio e di stallo della

produzione italiana. È l’occasione del ri-scatto agli occhi del Mondo. Il Pil italiano non cresce da 15 anni, mal’agenzia di rating Moody’s ha affermatoin questi giorni che nel 2014 tornerà aessere positivo (tra 0 e l’1%). L’EX-PO2015 potrebbe essere l’ input che datanto si attende, un incentivo a fare dipiù, e a dimostrare che l’Italia e le sueimprese sono ancora in grado di inno-varsi e crescere.Se l’EXPO2015 è davvero il trampolinodi lancio per l’economia italiana, l’orga-nizzazione della Fiera Internazionale ri-chiede responsabilità e strategie benprecise.Il giovane Presidente dell’ANGA di Bre-scia, Andrea Peri, che ha lavorato in re-altà multinazionali come Danone e co-nosciuto i diversi contesti sia interna-zionali che locali, vive il tema EXPO condecisa preoccupazione.Andrea dirige l’azienda di famiglia or-mai da quattro anni, e da due è Presi-

dente della sezione provinciale dell’as-sociazione giovani agricoltori di Confa-gricoltura. Totalmente coinvolto nellarealtà agricola e imprenditoriale del set-tore, ne conosce le problematiche e ipunti di forza. “Nutrire il pianeta. Energie per la vita” èil tema scelto per EXPO2015; sarà dun-que l’universo agricolo l’attore protago-nista. Ma senza un regista e un copionepreciso c’è il rischio di perdersi in se-quenze senza troppo senso”. È proprio questo che si teme avvenga aMilano, nella più importante fiera inter-nazionale di sempre. In Italia il settore agricolo è rappresen-tato da associazioni tra loro diverse, chespesso sostengono visioni opposte. Ilprimo ostacolo dunque è trovare nel te-ma del prossimo EXPO un punto in co-mune, in cui ogni realtà agricola possadavvero rispecchiarsi. E se proprio nonci possono essere posizioni comuni sututti i livelli, che almeno vi sia ugualerappresentatività e, soprattutto, coordi-nazione.

Coordinazione è la parola chiave ancheper Peri che mette però in guardia sul-l’ambiguità del tema scelto. “Incentrare l’attenzione di EXPO2015sul biologico, sul chilometro 0, sebbenesiano temi emergenti in questo momen-to, potrebbero alterare la visione dellarealtà agricola”, spiega Peri. Lasciando stare le questioni ideologi-che, bisogna insistere sull’importanzadella coerenza tra l’EXPO e il post-EX-PO: serve linearità tra quanto verràpresentato in Fiera e ciò che i visitatoriavranno modo di vedere nelle aziende afiera terminata.E la realtà attuale del nostro Paese non èquella del biologico o di altre praticheagricole minimaliste.I timori per un EXPO2015 poco credibi-le, o comunque non rappresentativo del-l’agricoltura italiana sono condivisi an-che ad altri livelli: giornalisti e studiosidel settore sostengono che escluderedalla manifestazione il biotech e gliOGM sia una mossa sbagliata, persinopericolosa per la credibilità della Fiera.

ASPETTANdo IL 2015

EXPo: tra i dubbi e le speranze dei giovani

“L’imprenditore agricolo tragica-mente si perde nel labirinto

della burocrazia; la mancata sempli-ficazione è la prima causa della noncompetitività delle imprese italiane,viene ancora prima della carenza diinfrastrutture”. Lo ha evidenziatoMario Guidi chiudendo i lavoridell’Academy di Confagricoltura, in-teramente dedicata al tema della bu-rocrazia e del suo impatto sulleaziende agricole. Un dato su tutti hadestato scalpore: due giornate allasettimana, sono dedicate dagli im-prenditori agricoli alla gigantescamacchina burocratica.“Mancata semplificazione normati-va, lungaggini burocratiche, bassaqualità dei servizi pubblici e onero-sità degli adempimenti, controlliasfissianti e non coordinati. Un elen-co di mansioni che costringono l’im-prenditore a dedicare cento giorniall’anno ad una mole di carte, timbrie procedure. Ciò sottrae tempo e de-

naro ai compiti prioritari di un’im-presa, che sono quelli, soprattutto inperiodo di crisi, di fare business,mantenere l’occupazione e non dicombattere con i burocrati.La burocrazia ‘pesa’, è stato osserva-to, nel senso letterale del termine.Ad esempio i Piani di sviluppo rura-le italiani (PSR) – che sono il simbolodella complicazione burocratica -sono composti in media da 600 pagi-ne più una serie di allegati di varianatura che oscillano tra le 800 e le1600 pagine, che bisogna necessaria-mente conoscere se si vuole benefi-ciare delle misure. Per un peso com-plessivo tra 4 e 8,5 Kg di carta, senzaquantificare tutti i documenti attua-tivi, i bandi per la presentazione del-le domande, i documenti modificati-vi e integrativi.Guidi ha ricordato i ‘pilastri’ del-l’azione per rilanciare il settore agri-colo: il potenziamento dell’export;l’accesso al credito, l’incremento

della ricerca e dell'innovazione; ilcoordinamento delle politiche euro-pee, nazionali e regionali mettendoal centro l'attività imprenditoriale.“Ma prima di tutto serve uno Statoche sia il primo collaboratore e nonl’affossatore dell’attività imprendi-toriale. È dannoso e controprodu-cente uno Stato che mostra solo il la-to duro e vessatorio (incremento de-gli oneri fiscali e previdenziali, con-trolli oppressivi, procedure compli-cate, dispendiose) e non quello colla-borativo, che faciliti e non pregiudi-chi. Che semplifichi e si fidi delle im-prese, non dimenticando che sonoesse che danno occupazione, crescitae ripresa”.Il taglio della burocrazia che signifi-cherebbe automaticamente il taglioalle spese, secondo Guidi, passa ne-cessariamente attraverso l’abolizio-ne delle Provincie e l’attivazione disportelli unici Inps, Inail, Asl, Agea, ,Uma, Guardia Forestale (che vuol di-re anche controlli accorpati), la sem-plificazione procedurale e il supera-mento delle lungaggini che si tradu-cono in un danno (si pensi ai contri-buti della Pac ai produttori, che van-no erogati celermente, e poi alle pra-tiche per i progetti dei Piani di svi-luppo rurale).All’Academy di Confagricoltura al-cuni i imprenditori hanno racconta-to le loro vicende, i loro drammi, “Èdevastante, ha concluso Guidi e, semi permettete, anche vergognososentire che un’azienda sia costrettaad alzare la bandiera bianca della re-sa, a chiudere e licenziare perché hasbagliato a pagare al fisco un euro adipendente e l’Amministrazione nonha trovato il modo per regolarizzarela sua posizione. Ma è questa l’am-ministrazione pubblica di cui abbia-mo bisogno? Di cui hanno necessitàle imprese?”.

L’AutoRe

Il Prof. GiovanniQuaresmini ha al-l’attivo una lungaesperienza, svi-luppata in nume-rosi anni di lavoronel mondo dellascuola, nel ruolodi dirigente scola-stico e di referente provinciale perl’educazione ambientale dell’Uffi-cio Scolastico Territoriale di Bre-scia, che gli ha consentito di coniu-gare la passione educativa e perl’arte con la tutela dell’ambiente ela valorizzazione della dignità del-l’uomo.

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IN PRIMO PIANO4 SABATo 23 NoVEmBrE 2013

PrEoCCUPAZIoNE PEr UN SETTorE ImPorTANTE

Suini: è crisi veraA Brescia, un vertice per cercare di rispondere all’allarme lanciato dagli allevatori e alla crisi che ha colpito il settore.

Il comparto suinicoltori sta viven-do una piena crisi ed i problemi

ben noti a tutti si ripresentano conpreoccupante continuità: si partedal mercato, drammaticamentebasso, passando alla CUN che do-po lunghe tensioni pare sull’orlodella frattura definitiva, fino ad ar-rivare al tema delle importazioni disuini per produrre prosciutti nonmarchiati, comunque in concorren-za con i nostri doP. Attualmente, l’attenzione è rivoltaal problema preoccupante dellavalutazione delle carcasse a pesomorto. E sul mercato ad ottobre siregistra un crollo dei capi vivi, conuna quotazione del -14% rispettoa settembre.Per discutere delle principali que-stioni che stanno colpendo il set-tore, venerdì 8 novembre si è te-nuto un vertice presso l’UnioneProvinciale Agricoltori di Brescia.Alla riunione erano presenti tutti imaggiori esponenti del compartoed alcuni dei principali rappresen-tanti di Confagricoltura tra cui il Vi-ce-Presidente Nazionale, AntonioPiva ed il Presidente della Federa-zione Nazionale Allevamenti Suini,Giovanna Parmigiani.La riunione è stata l’occasione perdenunciare numerosi problemi co-me l’incertezza dell’attuale siste-ma di pagamento dei suini a pesomorto, le politiche commerciali ag-gressive del colosso Pini ed il ruo-lo delle oP. L’incontro di Brescia ha fatto emer-gere un quadro complesso all’ori-gine delle criticità che il compartosta attraversando: pensare che ilproblema sia solo il sistema di pa-gamento dei suini (a peso morto omeno) è limitante, poco realistico.

È evidente la presenza di una crisidi settore generalizzata, che sta in-vestendo l’intera filiera produttiva,dal produttore al macellatore, finoalla grande distribuzione. Le analisi dei vari relatori, unita-mente ai contributi degli allevatoripresenti, sono state raccolte dalPresidente Nazionale della Sezio-ne Suinicola, Giovanna Parmigianiche le ha poi riportate al Presiden-te Nazionale di Confagricoltura,mario Guidi all’incontro del 19 no-vembre con il ministro de Girola-mo. “L’auspicio è che il Governo siconvinca che il settore suinicolo èun comparto di fondamentale im-portanza per l’economia nazionalee che per questo vada tutelato eprotetto, soprattutto a livello isti-tuzionale”, commenta Parmigiani.A chiudere l’incontro, il Presidentedell’Unione Agricoltori, Francesco

il testo finale della riforma è di gran lunga migliorativo rispettoa quello iniziale proposto dal commissario ciolos, poiché è più inlinea con le esigenze di sviluppo e di competitività delle impreseagricole, pur nel totale rispetto dell'ambiente. significativo è stato a riguardo il lavoro dei relatori dei regola-menti della nuova pac, che hanno ascoltato sempre con moltaattenzione le nostre proposte. ora che la riforma ha avuto il vialibera, dopo un iter negoziale molto complesso che ha visto coin-volti commissione, consiglio e parlamento un ruolo determinan-te sarà quello che gli stati membri saranno chiamati a svolgere”.toccherà infatti ai singoli paesi recepire i regolamenti approvati,auspicando che “la spesa comunitaria complessiva, che per l’ita-lia è di oltre 5 miliardi di euro all'anno, venga focalizzata al me-glio, così da renderla più efficacerispetto al passato. nonostante l’ammontare com-plessivo delle risorse finanziariedestinate al nostro paese sia infe-riore rispetto a quello preceden-te, si potrebbero conseguire van-taggi addirittura maggiori se lerisorse verranno opportunamen-te investite.

giuseppe comba, vicepresidente Aipol

La campagna di raccolta delle olive, nell’area-le di laghi lombardi, è ormai decisamente av-

viata e i frantoi sono ormai operativi. Le previ-sioni condivise, anche in base alle prime spre-miture, sono per una produzione quantitativa-mente, decisamente superiore a quella del pre-cedente anno a causa di un andamento stagio-nale particolarmente favorevole.A questo fatto positivo fa riscontro una resaper il momento decisamente bassa, circa il10%,e questo si ritiene sia il risultato di unacerta fretta che hanno avuto gli olivicoltori adanticipare la raccolta nonostante sia palese-mente anticipata rispetto a quello che per tra-dizione è considerata l’adeguata fase di matu-razione.Cosa abbia influito su questa decisione è statala preoccupazione per un andamento stagio-nale caratterizzato da temperature elevate fa-vorevoli allo sviluppo di rinnovate generazioni

della mosca olearia soprattutto nelle zone piùsensibili come quelle a lago.Inoltre stà prendendo sempre più piede l’orien-tamento a evitare un eccesso di maturazionedelle olive perchè se da una parte una matura-zione ritardata migliora le rese, dall’altra ridu-ce la presenza delle componenti salutistiche equalitative dell’olio.A conferma di ciò, le anticipazioni sulle primespremiture sono per una migliore qualità sen-soriale rispetto a quella del precedente anno.Questa è d’altra parte la strada da seguire perla difesa di un mercato di qualità e di nicchiacome quello dei nostri laghi lombardi dove,per le tecniche di coltivazione e di lavorazionedecisamente orientate alla qualità, si hannocosti di produzione per unità di prodotto piùelevati di quelli di altre aree sia nazionali cheestere, caratterizzate da imprese olivicole didimensioni ben maggiori e dove quindi i costifissi sono nettamente inferiori ai nostri. Come logico riscontro a queste premesse la

Commissione Consultiva della Camera diCommercio di Brescia per l’accertamento deiprezzi, nella riunione del 7 febbraio u.s. ha ri-levato per prezzi all’ingrosso, alla produzionee IVA esclusa,quanto segue: per fasce com-prese fra massimi e minimi,per olio dop deiLaghi Lombardi euro 11,5-13; per olio Gardadop euro 11,5-13; per olio extra vergine dioliva euro 6-7,5. Su tali prezzi è previsto,in base all’andamentodelle quotazioni, un aggiustamento nella pros-sima riunione prevista per marzo del correnteanno. Tali sono per la nostra regione, le ragionevoliprevisioni per la campagna olivicola corrente.Ci si attende adesso che nelle competenti se-di, soprattutto nazionali e comunitario si pro-ceda ad auspicabili aggiustamento sulla nor-mativa di mercato oggi esistente che sia ingrado di chiaramente differenziare le differen-ti qualità del prodotto, del vasto settore del-l’olio di oliva.

SI ATTENdoNo NormATIVE dEI mErCATI

olive: ottimo il raccoltoL’annata è stata favorevole

martinoni: “personalmente sonoconvinto dell’eccellenza del suinoitaliano: tutti gli strumenti utili allasalvaguardia del comparto vannosperimentati, tra cui anche la mo-difica dell’attuale sistema di eti-chettatura”. E prosegue: “ci dovremo rassegna-re al pagamento dei suini a pesomorto ma serve trasparenza nelle

pese, nelle scatole nere, perchétutto il sistema del pagamento siaefficiente e corretto anche per gliallevatori”. L’ultima riflessione è andata alleoP, “una scelta vincente ed unostrumento valido per far sistema erendere il mondo allevatoriale piùforte e strutturato”, ha conclusomartinoni.

AdESSo ToCCA ALL’ITALIA GESTIrE AL mEGLIo LE rISorSE

La Pac è riformata segue DaLLa priMa pagina

Page 5: Agricoltore n 23 2013

CoNVEGNo dI CoNFAGrICoLTUrA LomBArdIA A LodI

Biotech e OGM: il bisogno di innovare

PrESENTATo A rImINI

Lodi ha proposto una tematicadi grande rilevanza che ha vi-

sto partecipi anche il direttoredell’UPA Gabriele Trebeschi e il vi-ce direttore Enzo Ferrazzoli. Conquesto incontro Lodi anticipa e,probabilmente batte l’Expo 2015di milano sul dibattito oGm eBiotech. Il no all’ogm in Italia, è stato sotto-lineato, è la conseguenza di un’in-formazione mirata, che nel tempoha influenzato l’opinione pubblicaponendo una barriera quasi insor-montabile tra i consumatori e lagenetica applicata. A Lodi si cercadi abbattere questo muro, apren-do una finestra sul mondo del bio-tech. “Bisogna dar voce alla tecno-logia” è il messaggio che ha lan-ciato Antonio Boselli, Presidente diConfagricoltura Lombardia, che hasintetizzato in poche parolel’obiettivo dell’incontro. Cosa sia e dove possa arrivare labiotecnologia è stato l’argomentocentrale del convegno. I relatoriche hanno insistito sul significatoreale del termine biotech ipotiz-zando poi l’applicazione delle bio-tecnologie. Biotech e oGm non so-no sinonimi è stato chiarito.Il biotech è infatti l’insieme deglistrumenti di indagine e della co-noscenza biomolecolare che ven-gono applicati ai meccanismi dellavita. Gli ogm sono solo uno diquesti strumenti, che ottenuti dal-l’unione di tecniche di ingegneriagenetica, hanno gettato le basidell’innovazione agricola e ali-mentare. La sfida del futuro agri-colo sarà quella di dover sfamarenel 2050 gli oltre 10 miliardi dipersone che popoleranno il piane-ta; è una sfida che l’agricoltura de-ve affrontare ora. E non è la sola.

Temi di sicurezza alimentare, di-sponibilità dei terreni, scarsità del-le risorse e difesa della biodiversi-tà sono gli altri problemi che ren-dono l’agricoltura responsabile discelte importanti.Nel settore non mancano prospet-tive di innovazione: il perfeziona-mento del profilo nutrizionale, latolleranza verso gli stress abiotici(salinità, siccità…), il migliora-mento della digeribilità dei se-menti sono solo alcuni dei benefi-ci che il settore agricolo potrebbetrarre dall’innovazione applicata.riuscire però a concretizzare talibenefici non è sempre facile; in-fatti la sicurezza e il biotech perl’opinione pubblica non possonosempre andare d’accordo, un’ideache crea un forte vincolo per la ri-cerca. L’argomento è ricco di contraddi-zioni. recentemente, infatti, scien-ziati e Unione Europea hanno af-fermato che gli ogm non sono piùrischiosi delle tradizionali colture,

spingendo così verso una colturapiù geneticamente modificata. manonostante le favorevoli provescientifiche in Europa si ammetto-no solo colture di patata amflora edi mais bt, mentre tutto il restoviene importato. Questo comportaun“mancato accesso albiotech”che incide per circa 443miliardi di euro sugli agricoltorieuropei.In Italia la situazione è ancora piùnera: la ricerca pubblica è mortifi-cata e ostacolata dalla legislazio-ne. Considerare il settore primariocome uno strumento di competiti-vità potrebbe essere il modo perridare forza al settore, per incenti-vare la ricerca, e per offrire unanuova visione al consumatore. de-cidere se investire o no in un pro-getto richiede attente analisi, epartire dalla valutazione del po-tenziale risultato che la ricerca puòdare è il primo passo da compiere.Così il professor John Williams nelsuo intervento al convegno ha il-

lustrato come e dove potrebbeportare l’applicazione del biotech.Il dNA, che può essere paragona-to ad un codice a barre che identi-fica le caratteristiche di ciascun or-ganismo, è la base della biotecno-logia. Attraverso il dNA è possibi-le controllare la salubrità, la trac-ciabilità e l’originalità di un pro-dotto. La falsificazione alimentare e lafrode di carni (due problematicherecenti) sono solo due dei diversiproblemi che potrebbero trovaresoluzione attraverso lo studio delgenoma. Tanti sono i benefici chel’intera comunità potrebbe trarredall’innovazione biotecnologica,ma la resistenza è ancora tanta.Eppure, richiamando nuovamentele parole di Boselli “quello che og-gi noi chiamiamo tradizione per inostri nonni era innovazione…”,sottolineando in questo modo cheil cambiamento è un passaggiocostante e necessario che sempreha identificato la società.

AttuAlItàSABATo 23 NoVEmBrE 2013 5

Il CIB, Consorzio Italiano Biogas, ha presentato il Mani-festo di Torviscosa, un documento per far conoscere le

potenzialità del biogas non soltanto come fonte di energiaelettrica rinnovabile ma come traino per tutto il sistemaagro-industriale italiano.Il Manifesto è stato presentato a Rimini, in occasione del-la Fiera Key Energy, in collaborazione con Confagricoltu-ra ed altre associazioni di categoria. Con questo documento il CIB si è posto l’obbiettivo di dif-fondere alla classa dirigente nazionale una visione agro-industriale dello sviluppo del biogas: le potenzialità che ilsettore Biogas ha sviluppato negli anni sia come fonte dienergia rinnovabile sia che come traino per tutto il siste-ma industriale.“La nostra raccomandazione è di utilizzare gli strumentilegislativi con attenzione e competenza, considerandopreminentemente il significato di politica agricola e indu-striale degli incentivi, estendendo gli interventi anche auna pluriennale attività di ricerca e sviluppo sulle delletecnologie per la biogas refinery», ha spiegato Piero Gat-toni, presidente del Cib.Alla base del progetto ci sono i numeri del settore Biogasitaliano: sul territorio si contano 1.000 impianti per unapotenza installata di circa 770 MW e con una produzionedi 2 miliardi di metri cubi di gas equivalenti, pari a 1/3 ditutta la produzione nazionale di gas naturale. L’Italia è laterza produttrice di biogas al mondo, dopo Cina e Germa-nia. E le prospettive di crescita al 2020 prevedono a fron-te di 1,3 miliardi di incentivi un ritorno economico sul si-stema Paese stimabile di 3,2 miliardi di euro.

Biogas: arriva il manifesto

I 90 di nonnoGiovanniIl nostro caro associato Giovanni Tomasoni di Leno ha ta-gliato il traguardo dei 90 anni.È stato festeggiato dalla moglie Angela con i figli e relati-ve famiglie.Anche l’Unione Agricoltori e l’Ufficio Zona di Leno si uni-scono ai rallegramenti augurando a nonno Giovanniancora tanti anni felici ed in buona salute.

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dALLA CAmErA dI CommErCIo

Prezzi delle uve 2013

Garda e per il vero qualchevigneto si osserva anche inFranciacorta. La pergola è unfelice ricordo! Di seguito saranno indicatevarie strategie da adottare du-rante la potatura onde megliodisciplinare la vegetazione, laproduzione e la prevenzione dicerte malattie, e fra le prime ilmal dell’esca. Iniziamo dal sistema a GUyOT,visto che è dominante. Dinorma per ettaro sono 5000viti (sesto 2.20-2.30x0.90-1.00mt.). Per ogni pianta, media-mente si lasceranno da 8 a 10

gemme (certi disciplinari,onde ottenere minori quantitàdi uva, consigliano di la-sciarne meno): 6-7 nel tralcioe 2 nello sperone. A volte, inrelazione alla varietà o alclone, tale numero può leg-germente variare. IL CORDONE PERMANEN-TE SPERONATO. È un siste-ma che sta prendendo semprepiù piede. La ragione è dovutaal fatto che l’onere della pota-tura è più basso, visto che èpossibile avvalersi della pre-potatura a macchina. In ag-giunta il prodotto uva, specie

per quella a frutto rosso, è dinorma migliore anche se laquantità il più delle volte è in-feriore: di sicuro a vantaggiodella ricchezza in zucchero. Attenzione però: i tagli deb-bono essere fatti solo su le-gno giovane. Con i tagli suirami giovani si ha un’ottimacicatrizzazione, sui tralcivecchi (quelli che hanno piùdi tre anni) invece, si com-promette la vascolarizzazio-ne favorendo così l’ingressodei funghi responsabili dellemalattie del legno, prima fratutte il mal dell’esca, ossia

quella malattia che favoriscel’essiccazione di parte (a vol-te in toto) del cordone e/o delfusto della vite. Tutto ciòcomporta il non completotrasferimento della linfa. Un’altra accortezza da avereè quando si “sceglie” lo SPE-RONE. Non più di due gem-me, e non consentire “impal-cature” sul cordone. An-che qui otto, dieci gemmeper cordone vanno bene.Il cordone deve durare an-ni. Nell’eventualità occor-resse rinnovarlo, predi-sporre il tutto per l’anno

successivo e, subito dopo avereseguito il taglio grosso sulvecchio, spalmare sopra unaresina disinfettante che puòessere fatta in “casa” con Vi-navil e rame; tutto ciò perprevenire il mal dell’esca. Altro sistema in voga è l’AR-CHETTO. Si produce un po’di più che con il Guyot. Dinorma si ha un solo archetto.Con tale sistema si ha un’otti-ma distribuzione della vege-tazione e prodotto. Anche contale sistema si lasceranno 10-12 gemme per pianta. Il SyLVOZ, modificato Oliot-to (non so se l’ho scritto giu-

sto, non si capisce molto sul-

lo scritto e su internet non

esiste...). Attenzione, sul cordone nonlasciare più di quattro tralcicon al massimo 4-5 gemme.Scegliere i tralci – possibil-mente – che guardano in bas-so, sì da non dovere, poi, an-dare a tirarli fuori dal trian-golo dei fili sovrastanti. Se silasciano più gemme sui tral-ci, la maturazione dell’uvaavverrà in ritardo e sarà diminore qualità.

VItIVINICOltuRA6 SABATo 23 NoVEmBrE 2013

LA NoTA dEL TECNICo

La potatura secca della vite Alcuni accorgimenti

renzo D’attoma

Il sistema di allevamentodella vite nella nostra pro-

vincia non è ancora ben“standardizzato”. Di fatto so-no state introdotte, nel tem-po, dalla metà degli anni ’60,forme che nel Bresciano nonsi adottavano. Il riferimentoè al Sylvoz. Successivamente è stato in-trodotto il Guyot, con la va-riante del cordone perma-nente speronato. L’archetto,il capovolto per intendersi, èstato ed è dominante sul

Fra qualche giorno, quando“tutte” le foglie saranno cadute,si potrà iniziare a potare lavite, non tanto per il disturboche le foglie, se pur ingiallite oarrossate, arrecano al potatore,bensì vale in fatto che le“sostanze” contenute nellestesse siano o meno migrate neitralci onde arricchire il legno diforza germogliativa di cuiavvalersi durante la stagionesuccessiva.

uve Di Franciacorta

Destinate aLLa proDuzione Di vini a D.o.c.- “Curtefranca” e “Terre di Franciacorta”:

Gradazione minimazucchero: Babo (*) anno 2013 (�) anno 2012(�)

- rosso 17 70,00 / 90,00 60,00 / 70,00- bianco 18 60,00 / 80,00 60,00 / 70,00

Destinate aLLa proDuzione Di vini D.o.c.g.

- Franciacorta 15 80,00 / 130,00 94,00 / 122,00

I prezzi delle uve dell’anno 2013 riflettono,sostanzialmente, le quotazioni della scorsa stagione. Le tabelle dei prezzi definitivi della Camera diCommercio di seguito pubblicati, con il confronto tra ledue annate evidenzia senza alcun dubbio l’appetibilitàdel mercato per il Lugana e le uve franciacortinedestinate alla spumantizzazione. Segnali diapprezzamenti anche per le uve del Capriano del Collenelle sue declinazioni del rosso, rosso riserva e bianco.Nella zona del lago di Garda, Paolo Fabiani – vice-presidente della sezione vitivinicola conferma lastazionarietà delle uve per i rossi dovuta ad un mercatotranquillo e non entusiasmante tenuto in piedi graziesoprattutto alla presenza del turismo. Forte invece,osserva Fabiani, la richiesta per il Lugana chetestimonia il successo di un prodotto che raccogliesempre unanimi consensi

“aLtre uve”

Destinate aLLa proDuzione Di vini BiancHi e rossi(comprese le uve provenienti dai vigneti iscritti ma che non rag-giungono la gradazione prevista dal disciplinare di produzione)

anno 2013(�) anno 2012(�) - Uve rosse 100 kg 30,00 /40,00 25,00 / 40,00- Uve bianche 100 kg 30,00 / 45,00 25,00 / 45,00

Destinate aLLa proDuzione Di vini i.g.t./i.g.p.(Benaco Bresciano; montenetto di Brescia; ronchi di Brescia; Val-lecamonica).

Gradazione minimazucchero: Babo (*) anno 2013 (�) anno 2012(�)

- Uve rosse 16,5 100 kg 40,00 / 55,00 35,00 / 55,00- Uve bianche 16,5 100 kg 40,00 / 60,00 35,00 / 60,00

Destinate aLLa proDuzione Di vini a D.o.c. /D.o.p.

Gradazione minimazucchero: Babo (*) anno 2013 (�) anno 2012(�)

Botticino:

- Botticino 17 100 kg 60,00 / 70,00 60,00 / 70,00- Botticino ris. 18 100 kg 70,00 / 80,00 70,00 / 80,00

capriano del colle:

- bianco 16 100 kg 60,00 / 70,00 55,00 / 65,00- rosso 17 100 kg 60,00 / 70,00 55,00 / 65,00- rosso riserva 18 100 kg 80,00 / 90,00 75,00 / 85,00- marzemino 18 100 kg 65,00 / 75,00

cellatica:

- Cellatica 17 100 kg 60,00 / 80,00 60,00 / 80,00- Cellatica Sup. 18 100 kg 60,00 / 80,00 60,00 / 80,00

Lugana:

- Lugana 17 100 kg 120,00/145,00 110,00 /140,00- Lugana sup. 18 100 Kg 145,00/155,00 140,00 /150,00- Lugana

vendemmia tardiva 18 100 kg 145,00/155,00 140,00 /150,00

“garDa” classico (**):- bianco 17 100 kg 55,00 / 65,00 55,00 / 65,00- rosso 17 100 kg 55,00 / 75,00 50,00 / 70,00- rosso sup. 18 100 kg 65,00 / 85,00 65,00 / 85,00- groppello 17 100 kg 65,00 / 85,00 65,00 / 85,00- groppello ris. 18 100 kg 80,00 / 95,00 80,00 / 95,00

garDa:

- Valtènesi 18 100 kg € 70,00 / 100,00

Prezzi IVA esclusaUva vendemmiata dal venditoreresa franco cantina

(*) Nel caso in cui si chieda la declassazione dell’uva, si ricorrerà alla de-terminazione ufficiale del Fehling. (**) Le quotazioni del GArdA classico sono da considerarsi uguali ancheper il GArdA BrESCIANo.

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bORsA MeRCI teleMAtICASABATo 23 NoVEmBrE 2013 7

Mercato caseario

n Nel primo grafico viene rappre-sentato l’andamento delle quota-zioni del Grana Padano 10 mesi distagionatura scambiato sulla Bor-sa merci Telematica Italiana, sullepiazze di Brescia e Cremona, nelperiodo compreso tra gennaio2011 e novembre 2013. Le quota-zioni corrispondono alla media deiprezzi dei contratti conclusi (a“pronta consegna” e franco par-tenza) ponderata sulle quantitàscambiate.

n Nel secondo grafico viene rap-presentato l’andamento delle quo-tazioni del Parmigiano reggianoscelto 12 mesi di stagionaturascambiato sulla Borsa merci Tele-matica Italiana, sulla piazza di Par-ma, nel periodo compreso tra gen-naio 2011 e novembre 2013. Lequotazioni corrispondono alla me-dia dei prezzi dei contratti conclusi(a “pronta consegna” e franco par-tenza) ponderata sulle quantitàscambiate.

anaLisisui prezzi

newscasearisettiMana 11-11-2013 – 14-11-2013

Lattiero-caseari

mercati stazionari nel settore lattiero-caseario.Per quanto riguarda il mercato delGrana Padano il prezzo del prodottofresco 10 mesi si è attestato sui 7,50€/Kg, mentre per il prodotto stagiona-to 12 - 15 mesi i valori si sono atte-stati su 7,80 8,00 €/Kg.Nel mercato del Parmigiano reggianoil prodotto stagionato 24 mesi ha fat-to registrare un prezzo sui 9,90 –10,10 €/Kg, mentre per il fresco 12-14mesi i valori si sono posizionati su8,80 – 9,10 €/Kg. Per quanto riguarda il mercato del lat-te spot i valori si sono mantenuti al disopra dei 0,50 €/Kg.

notiziein Breve

iL Mercato DeL FruMento Du-ro nazionaLeI forti ribassi registrati a settembrehanno lasciato spazio nel mese di ot-tobre ad una fase di maggiore stabi-lità per i prezzi all’ingrosso dei fru-menti duri nazionali. Solamente nellerilevazioni di inizio mese si è eviden-ziato nei listini camerali qualche ulte-riore calo. La stabilità è dipesa dalsostanziale equilibrio tra domanda eofferta, conseguenza del clima di at-tesa prevalso tra gli operatori e il cuieffetto è stato un volume di scambicomplessivamente contenuto. Peral-tro, anche nel mercato francese nonsi sono evidenziati grandi movimentidei prezzi.Sulla piazza di Bologna, i valori delduro fino (di produzione Centro) han-no perso 8 €/t nella prima rilevazionemensile per poi mantenersi invariatisui 265-267 €/t (franco arrivo) sino afine mese. dinamica simile sulla piaz-za di milano, sebbene relativa alleprime due rilevazioni del mese, dovei valori della stessa varietà hanno pri-ma accusato un ribasso di 17 €/t epoi sono rimasti stabili sui 266-271€/t (franco arrivo). Quanto visto per ilprodotto nazionale ha trovato confer-ma anche nell’andamento del fru-mento duro di provenienza comuni-taria scambiato sulla piazza di mila-no: dopo la flessione rilevata nelleprime due rilevazioni di ottobre (-19€/t), i valori si sono mantenuti inva-riati nel prosieguo, chiudendo il me-se sui 255-285 €/t.Il forte incremento degli arrivi di fru-mento duro estero nei mesi di giu-gno e luglio ha riportato in territoriopositivo la variazione anno su annorelativa alle quantità importate:+1,9% nel periodo gennaio – luglio(elaborazione BmTI su dati ISTAT).Un risultato su cui ha inciso la cresci-ta annua dell’import di prodotto co-munitario: +35,3% nei primi settemesi del 2013.

iL Mercato cereaLicoLo inter-nazionaLe (ottobre 2013)Il mese di ottobre ha visto proseguiresui mercati internazionali la tendenzaribassista già evidenziatasi nei mesiprecedenti per i prezzi dei prodotticerealicoli, ad eccezione del frumen-to tenero che ha mostrato, invece,una tendenza al recupero sostenutain parte da una buona domanda. ri-visto ulteriormente a rialzo il raccoltomondiale cerealicolo nel suo com-plesso: secondo le stime dell’IGC (dif-fuse il 31 ottobre) la produzionemondiale è prevista su 1,9 miliardi ditonnellate, in incremento di 10 milio-ni di tonnellate rispetto alla prece-dente stima e di 140 milioni di ton-nellate rispetto campagna commer-ciale 2012/2013 (+8,4%).Prosegue a livello mondiale la fase dicontrazione per le quotazioni delmais: il future con scadenza dicem-bre sulla Borsa di Chicago ha chiusoil mese sui 428,20 cent di $ per bu-shel (-2,5% rispetto all’ultima sedutadi settembre), attestandosi al puntopiù basso degli ultimi tre anni, spintoin discesa dalle prospettive di un rac-colto che si preannuncia a livelli re-cord. L’International Grains Councilha rivisto al rialzo la produzione mai-dicola mondiale che, per la campa-gna 2013/14, dovrebbe attestarsi sui948 milioni di tonnellate (+10% ri-spetto alla precedente campagna).Tendenza al recupero, invece, per lequotazioni del frumento tenero suimercati internazionali, sostenute dauna buona domanda internazionale,di cui hanno beneficiato le esporta-zioni statunitensi, e dalle notizie dif-fuse dal governo argentino di un rac-colto inferiore alle previsioni (8,8 mi-lioni di tonnellate).E’ proseguita la fase di debolezza perle quotazioni del frumento duro: sulmercato francese, il prezzo del fru-mento duro, nonostante qualche se-gnale di recupero, è rimasto sotto lasoglia dei 250 €/t, attestandosi a fineottobre sui 244,79 €/t, (fonte: FranceAgrimer).Complice il calo dell’olio e delle fari-ne, le quotazioni della soia hannomostrato un trend al ribasso, con de-boli segnali di recupero a metà mese.Il raccolto mondiale di soia dovrebbeattestarsi sui 282 milioni di tonnella-te (+11 milioni di tonnellate rispettoalla scorsa annata).

Pagina a cura di BmTI SpA

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In collaborazione con:Area Prezzi - romatel. 06.44252822 - [email protected]

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Quotazioni della Borsa Merci telematica italiana riferite al periodo 21-11-2013i prezzi vengono calcolati come media ponderata sulle quantità transate in tutto il territorio provinciale

macrocategoria Categoria Prodotto Franco Provincia Prezzo U.m.(p) Quantità U.m.(q) Consegna Cereali e coltivazioni industriali Grano tenero Frumento tenero naz. panificabile Partenza Pd 210 Euro / t 450 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali risone Augusto A Partenza AL 389.12 Euro / t 30 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali risone Carnaroli A Partenza VC 533.35 Euro / t 15 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali risone Centauro A Partenza AL 273.73 Euro / t 150 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali risone Centauro A Partenza VC 269.23 Euro / t 85 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali risone CL 71 A Partenza VC 267.32 Euro / t 180 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali risone Creso A Partenza VC 321.81 Euro / t 30 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali risone Loto A Partenza AL 341.04 Euro / t 210 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali risone Loto A Partenza VC 341.04 Euro / t 60 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali risone S.Andrea A Partenza PV 437.19 Euro / t 60 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali risone S.Andrea A Partenza VC 437.19 Euro / t 45 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali Grano tenero Frumento tenero naz. di forza_dic13 Partenza ro 235 Euro / t 450 t differita Cereali e coltivazioni industriali Granoturco secco mais Secco Naz._dic13 Partenza ro 183 Euro / t 1800 t differita Frutta melograni melograni Altre Varietà Partenza mI 1.399 Euro / Kg 1354 Kg Pronta Frutta Uva da Tavola Uva Bianca Italia-I Partenza mI 0.495 Euro / Kg 410 Kg Pronta Frutta Clementine Clementine Comuni-II Partenza mI 0.676 Euro / Kg 2250 Kg Pronta Frutta Pere Pere Coscia-I Partenza mI 1.038 Euro / Kg 1253 Kg Pronta Frutta Arance Arance Navel Late-I Partenza mI 0.438 Euro / Kg 2021 Kg Pronta Frutta Arance Arance Navelina-I Partenza mI 0.762 Euro / Kg 2480 Kg Pronta Frutta Cachi (Loti) Cachi (Loti) Vaniglia Partenza mI 0.742 Euro / Kg 317 Kg Pronta Frutta Fichi d'India Fichi d'India Bastardoni Partenza mI 1.503 Euro / Kg 729 Kg Pronta Frutta Fichi d'India Fichi d'India Comuni Partenza mI 0.657 Euro / Kg 251 Kg Pronta Lattiero - caseari Grana Padano Grana Padano 10 Partenza PC 7.319 Euro / kg 1350 forme Pronta Lattiero - caseari Grana Padano Grana Padano Scelto e I 10 Partenza PC 7.27 Euro / Kg 910 forme Pronta Lattiero - caseari Parmigiano reggiano Parm Scelto 13/18 Partenza rE 8.9 Euro / Kg 6200 forme Pronta Lattiero - caseari Parmigiano reggiano Parm Scelto 19/24 Partenza rE 9.8 Euro / Kg 200 forme Pronta ortaggi e Funghi Zucchine Zucchine Altre Varietà Partenza mI 0.436 Euro / Kg 1081 Kg Pronta ortaggi e Funghi Zucchine Zucchine Scure Lunghe Partenza mI 0.517 Euro / Kg 1862 Kg Pronta ortaggi e Funghi Carciofi Carciofi Tema 2000 per trasf. Partenza mI 0.222 Euro / capol. 6600 capol. Pronta ortaggi e Funghi Pomodori Pomodori Altre Varietà Partenza mI 0.258 Euro / Kg 1402 Kg Pronta ortaggi e Funghi Pomodori Pomodori Costoluti Verdi-I Partenza mI 0.571 Euro / Kg 835 Kg Pronta ortaggi e Funghi Pomodori Pomodori Cuore di Bue Verdi-II Partenza mI 0.457 Euro / Kg 983 Kg Pronta ortaggi e Funghi Fagiolini Fagiolini Altre Varietà Partenza mI 0.656 Euro / Kg 161 Kg Pronta ortaggi e Funghi melanzane melanzane Lunghe Partenza mI 0.451 Euro / Kg 401 Kg Pronta

Quotazioni della Borsa Merci telematica italiana riferite al periodo 21-11-2013i prezzi e le quantità fanno riferimento a tutte le contrattazioni concluse nella regione; anche in questo caso il prezzo è calcolato come media ponderata sulle quantità transate.

macrocategoria Categoria Prodotto Franco regione Prezzo U.m.(p) Quantità U.m.(q) Consegna Cereali e coltivazioni industriali Cereali minori orzo pesante com. Arrivo LomBArdIA 220 Euro / t 25 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali Cereali minori orzo pesante naz. Arrivo EmILIA romAGNA 210 Euro / t 90 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali Cereali minori Segale comunitaria Arrivo LomBArdIA 189 Euro / t 50 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali Cereali minori Sorgo secco naz. Partenza EmILIA romAGNA 191.871 Euro / t 930 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali Cereali minori Sorgo secco naz. Partenza LomBArdIA 192 Euro / t 450 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali Grano duro Fr. duro fino Partenza ToSCANA 260 Euro / t 450 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali Grano tenero Frumento tenero naz. foraggero Partenza VENETo 202.667 Euro / t 540 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali Grano tenero Frumento tenero naz. panificabile Partenza EmILIA romAGNA 217 Euro / t 300 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali Grano tenero Frumento tenero naz. panificabile Arrivo EmILIA romAGNA 220 Euro / t 300 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali Grano tenero Frumento tenero naz. panificabile Partenza UmBrIA 210 Euro / t 120 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali Grano tenero Frumento tenero naz. panificabile Arrivo UmBrIA 212 Euro / t 180 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali Grano tenero Frumento tenero naz. panificabile Partenza VENETo 210 Euro / t 450 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali Grano tenero Frumento tenero Northern Spring 1/2 Partenza EmILIA romAGNA 295 Euro / t 30 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali Granoturco secco mais Secco Com. Partenza EmILIA romAGNA 192.167 Euro / t 360 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali Granoturco secco mais Secco Com. Arrivo EmILIA romAGNA 197 Euro / t 30 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali Granoturco secco mais Secco Com. Partenza VENETo 180 Euro / t 30 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali Granoturco secco mais Secco Com. Arrivo VENETo 181 Euro / t 2000 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali Granoturco secco mais Secco exCom. Partenza EmILIA romAGNA 187 Euro / t 300 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali Granoturco secco mais Secco Naz. Partenza EmILIA romAGNA 186.98 Euro / t 735 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali Granoturco secco mais Secco Naz. Arrivo EmILIA romAGNA 196 Euro / t 960 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali Granoturco secco mais Secco Naz. Partenza FrIULI VENEZIA GIULIA 180.5 Euro / t 600 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali Granoturco secco mais secco Naz. q. Belgrano Partenza PIEmoNTE 320 Euro / t 30 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali Granoturco secco mais secco Naz. q. Belgrano Partenza ToSCANA 325 Euro / t 30 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali risone Augusto A Partenza PIEmoNTE 389.12 Euro / t 30 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali risone Carnaroli A Partenza PIEmoNTE 533.35 Euro / t 15 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali risone Centauro A Partenza PIEmoNTE 272.102 Euro / t 235 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali risone CL 71 A Partenza PIEmoNTE 267.32 Euro / t 180 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali risone Creso A Partenza PIEmoNTE 321.81 Euro / t 30 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali risone Loto A Partenza PIEmoNTE 341.04 Euro / t 270 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali risone S.Andrea A Partenza LomBArdIA 437.19 Euro / t 60 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali risone S.Andrea A Partenza PIEmoNTE 437.19 Euro / t 45 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali Semi di cotone Semi di cotone esteri Partenza EmILIA romAGNA 260 Euro / t 75 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali Semi di cotone Semi di cotone esteri Arrivo LomBArdIA 275 Euro / t 50 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali Semi di girasole Semi Giras Estero Arrivo EmILIA romAGNA 350 Euro / t 60 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali Semi di soia Semi Soia Naz Partenza EmILIA romAGNA 438.882 Euro / t 510 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali Semi di soia Semi Soia Naz Partenza LomBArdIA 440 Euro / t 450 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali Sottoprodotti macinazione Crusca Tenero rin Partenza EmILIA romAGNA 143 Euro / t 30 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali Sottoprodotti macinazione Crusca Tenero rin Arrivo LomBArdIA 150.907 Euro / t 108 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali Sottoprodotti macinazione Cruscame duro Cub Arrivo EmILIA romAGNA 151 Euro / t 30 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali Sottoprodotti macinazione Cruscame duro Cub Arrivo LomBArdIA 148 Euro / t 30 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali Sottoprodotti macinazione Cruscame duro Cub Partenza mArChE 134.5 Euro / t 60 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali Sottoprodotti macinazione Cruscame duro Cub Partenza PUGLIA 140 Euro / t 30 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali Sottoprodotti macinazione Cruscame Ten Cub Partenza EmILIA romAGNA 146 Euro / t 15 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali Sottoprodotti macinazione Cruscame Ten Cub Arrivo LomBArdIA 149.714 Euro / t 210 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali Sottoprodotti macinazione Cruscame Ten Cub Partenza VENETo 143 Euro / t 30 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali Sottoprodotti macinazione Farinaccio dur rin Arrivo EmILIA romAGNA 166 Euro / t 60 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali Sottoprodotti macinazione Farinaccio dur rin Arrivo LomBArdIA 163 Euro / t 210 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali Sottoprodotti macinazione Farinaccio dur rin Arrivo UmBrIA 165 Euro / t 30 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali Sottoprodotti macinazione Farinetta duro rin Arrivo LomBArdIA 215 Euro / t 30 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali Sottoprodotti macinazione Farinetta Ten rin Arrivo LomBArdIA 215 Euro / t 90 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali Sottoprodotti macinazione Tritello Ten rin Partenza ToSCANA 147 Euro / t 30 t Pronta Cereali e coltivazioni industriali Sottoprodotti macinazione Tritello Ten rin Partenza VENETo 144 Euro / t 30 t Pronta Conserve Vegetali derivati pomodoro altre confezioni doppio Conc. barattoli 3,5 Kg pz. 6 Partenza CAmPANIA 19.4 Euro / conf. 105 conf. Pronta Conserve Vegetali derivati pomodoro altre confezioni Passata hB bottiglia 3 Kg pz. 6 Partenza CAmPANIA 9.114 Euro / conf. 20 conf. Pronta Conserve Vegetali derivati pomodoro altre confezioni Passata hB bottiglia 700 g pz. 12 Partenza CAmPANIA 5.48 Euro / conf. 720 conf. Pronta Conserve Vegetali derivati pomodoro altre confezioni Pelati barattoli 0,5 Kg pz. 24 Partenza CAmPANIA 7.548 Euro / conf. 426 conf. Pronta Conserve Vegetali derivati pomodoro altre confezioni Pelati barattoli 2,5 Kg pz. 6 Partenza CAmPANIA 9.359 Euro / conf. 120 conf. Pronta Conserve Vegetali derivati pomodoro altre confezioni Pelati barattoli 3 Kg pz. 6 Partenza CAmPANIA 8.617 Euro / conf. 1410 conf. Pronta Conserve Vegetali derivati pomodoro altre confezioni Polpa barattoli 0,5 Kg pz. 24 Partenza CAmPANIA 7.939 Euro / conf. 90 conf. Pronta Conserve Vegetali derivati pomodoro altre confezioni Pom. Ciliegia barattolo 0,5 Kg pz. 24 Partenza CAmPANIA 10.384 Euro /conf. 100 conf. Pronta Foraggi e mangimi Erba medica disidr. Erba medica extra balloni Arrivo EmILIA romAGNA 265 Euro / t 50 t Pronta Foraggi e mangimi Erba medica disidr. Erba medica I qual. pellets Partenza EmILIA romAGNA 230 Euro / t 30 t Pronta

Page 8: Agricoltore n 23 2013

PARlIAMO dI...8 SABATo 23 NoVEmBrE 2013

Iricordi di 137 anni di storiae le esperienze di 5 gene-

razioni convivono insiemealla Cascina Cimarola, pro-prietà che dal 1978 appartie-ne ai due fratelli Adriano eGiuliano Ghitti.Con i 23 ettari di monocultu-ra di mais, l’azienda di Ghe-di, anche se di piccole di-mensioni, si distingue tra leaziende dello stesso genere.Nonostante gli anni di storiaabbiano lasciato un’impron-ta tradizionale, la forte cu-riosità, aspetto peculiare deifratelli, ha portato innova-zioni e sperimentazioni sem-pre nuove, che ormai sono dicasa.Prima di specializzarsi nelmais in azienda si coltivavaanche soia e bietola, e neglianni ’80 i fratelli intraprese-ro anche l’attività di alleva-mento di vitelli. Problemi digestione portarono i fratelli adecidere di chiudere que-

st’ultima attività, lasciandol’allevamento in affitto a ter-zi. Dopo la sospensione deicontribuiti per la soia e lachiusura dei zuccherifici,l’azienda decide di portareavanti solo la coltivazione dimais, trovando così la giustastrada per l’azienda.Serietà e precisione contrad-distinguono il lavoro dei duefratelli Ghitti, ma l’aspetto dicui vanno ancora più fieri èla curiosità. Un interesse inun certo senso anomalo perchi fa monocultura. I Ghittisposano la filosofia del sape-re e della conoscenza. So-prattutto Adriano che giran-do per il mondo e confron-tandosi con tutto ciò che dinuovo offre il settore è del-l’idea che “tutti gli agricolto-ri dovrebbero andare ai con-vegni, per imparare e per poisperimentare”, una chiaraapertura, molto più “giova-nile” che tradizionale.

Proprio la sperimentazione èl’attività principale in casaGhitti. Da trent’anni i fratel-li collaborano con Pioneercon progetti sperimentali e diricerca. L’azienda è stata trale prime a sperimentare, e adusare tutt’ora, il metodo del-la minima lavorazione, at-traverso la quale è stato pos-sibile migliorare l’aspettoagronomico del terreno e ab-bassare i costi del lavoro.Un’altra sperimentazioneportata avanti in azienda per4 anni, e applicata ad un et-taro di terreno, è stata l’irri-gazione a manichetta. L’ideadei fratelli Ghitti è che spe-rimentando tecniche diverse,e collaborando con tecnicispecializzati il ritorno perl’azienda è sempre positivo,e come dice Adriano “c’è sem-pre da imparare “.Un tema che sta a cuore aifratelli è il dibattito Ogm.Come tantissimi altri agri-

coltori, anche per loro aprireil mercato italiano alle se-menti geneticamente modi-ficate sarebbe solo un van-taggio “bisognerebbe pren-dere spunto dagli Americani,che con il loro liberismo, giànegli anni ’60 sono andatisulla luna”. Per i fratelli, in-fatti, l’innovazione e la ri-cerca sono l’unico aiuto evero per l’agricoltura del fu-turo. I compiti in aziendasono ben suddivisi tra i duefratelli. La passione di Adria-no per la coltivazione lo vedeoccupato in ogni mansionetecnica, mentre Giuliano,preciso e attento ha assuntol’incarico amministrativo. ANicola, il giovane Ghitti, ap-passionato d’asini, andrà pre-sto in mano l’azienda. Spet-terà a lui portare avanti l’at-tività dei fratelli, una tradi-zione non legata alle memo-rie del passato ma impron-tata al futuro.

CASCINA CImAroLA dI GhEdIL’esperimento che muove l’azienda

SPECIALE AZIENDE UN VIAGGIO ALLA SCOPERTA DELLE NOSTRE REALTÀ AGRICOLENov

ità

“SPECIALE AZIENDE”è un nuovo spazio del giornale dedicato alle "nostre" imprese: l'obiettivo è conoscere

e far conoscere ai soci/colleghi le realtà agricole del territorio, condividere esempi e saperi,accrescere lo scambio delle informazioni. Approfittane: segnalaci la tua azienda!

[email protected]

Incentivare e ritrovare la forza percoltivare il tartufo. Il tema è stato

oggetto di un incontro al CentroVitivinicolo di Brescia dove l’Asses-sore Provinciale all’AgricolturaGianfranco Tomasoni, il Consiglie-re Provinciale mauro Tognoli e ilPresidente del GAL Garda e ValleSabbia Andrea Crescini hanno illu-strato e sottolineato la valenza economica e ambientale della colturadel tartufo. I luoghi a cui è stato fatto riferimento sono quelli montani, in partico-lare le aree della Val Sabbia e Alto Garda Bresciano, già posizionatequale terzo polo tartuficolo italiano dopo il Piemonte e l’Umbria. In ta-li territori, e perché no in altre zone montane, il tartufo può essere mo-tivo di sviluppo economico, ambientale, gastronomico e turistico;sempreché i terreni si contraddistinguano come terre vocate a tartufo. A sottolineare la convenienza economica della tartuficoltura è stata lacrescente richiesta da parte del consumatori. Nel contempo i “cercato-ri” di tartufi hanno “esaurito”, o quasi, le tartufaie naturali, motivo percui gli esperti in materia hanno ritenuto conveniente approfondire l’ar-gomento e diffondere, specie nei comprensori ritenuti idonei, tale col-tura. di fatto si è trattato di indicare la messa a dimora di piante op-portunamente preparate in laboratorio (micorrizate) allo scopo di pro-durre tartufi. Tutto ciò al fine di produrre redditi superiori ad ogni altracoltivazione e con il fine sociale di frenare lo spopolamento della mon-tagna e tutelare l’ambiente ricreando superfici boscose anche a difesaidrogeologica del suolo. I tecnici del settore, tra cui primeggia il presidente dell’AssociazioneTartufai di Brescia, il cav. Virgilio Vezzola, hanno dato e stanno dandoindicazioni produttive relative alle specie di tartufo da inserire in undato territorio, le cure culturali da eseguire prima e dopo l’entrata inproduzione nonché l’idoneità dei terreni. di rilievo è anche la selezio-ne degli ecotipi locali da usare nella micorizazione delle piante che, ol-tre a tutelare e salvaguardare il patrimonio genetico nostrano, garan-tiscono una produzione più sicura. Il tartufo bresciano è frutto di mutazioni avvenute nel tempo, ed è do-vuto a molti fattori che interagiscono tra cui le piante simbionti, il cli-ma, il suolo: l’ambiente, insomma. I tartufi sono un bene prezioso che arricchisce i territori dove cresconoe fanno da traino per la vendita di altri prodotti agricoli. Se inseriti nel-la filiera del turismo e della gastronomia possono contribuire, con laloro esibizione, allo sviluppo del territorio.

r. d.

UN’oPPorTUNITà dA NoN SoTToVALUTArE

La tartuficolturamontana

adriano, nicola e giuliano ghitti.