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PERIODICO DI APPROFONDIMENTO DELL’AUSER NAZIONALE ONLUS 4 LUGLIO AGOSTO 2015 LA SOLITUDINE NON GUARDA LE STAGIONI 2: L’estate della solidarietà dell’Auser 5: Un terreno sottratto alla mafia diventa un Giardino del Benessere 6: I pony della solidarietà sbarcano in Europa 7: “Beni di tutti, impegno di ciascuno: e io mi metto in gioco” 8: “Costruiamo un ponte fra le generazioni”

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PERIODICO DI APPROFONDIMENTODELL’AUSER NAZIONALE ONLUS

4LUGLIOAGOSTO

2015

LA SOLITUDINE NON GUARDA LE STAGIONI

2: L’estate della solidarietà dell’Auser5: Un terreno sottratto alla mafia

diventa un Giardino del Benessere

6: I pony della solidarietà sbarcano in Europa7: “Beni di tutti, impegno di ciascuno: e io mi metto in gioco”8: “Costruiamo un ponte fra le generazioni”

IN QUESTO NUMERO

AUSER INFORMA

EDITORIALE La solitudine non guarda le stagioni 1

FOCUS L’estate della solidarietà dell’Auser 2

AUSER RACCONTA Un terreno sottratto alla mafia diventa un Giardino del Benessere 5

I pony della solidarietà sbarcano in Europa 6

“Beni di tutti, impegno di ciascuno: e io mi metto in gioco” 7

“Costruiamo un ponte fra le generazioni” 8

LA VOCE DELLE DONNE 12

Noi Auser 13

Direttore responsabileGIUSY COLMO

Hanno collaborato a questo numeroGIUSY COLMO, ENZO COSTA, ELIO LODI, VILMA NICOLINI, FABIO PICCOLINO, ALBERTO ZAMBON

Direzione, redazione, amministrazioneVia Nizza, 154 - 00198 RomaTel. 068440771 - Fax [email protected] www.auser.it

facebook.com/auser.it twitter.com/AuserNazionale

Impaginazione e stampaO.GRA.RO. Roma

EditoreAUSER NAZIONALE - ONLUS

Aut. Trib. N. 00195/91 del 09/04/91Distribuzione gratuita

la foto di copertina è stata scattata da Fabio Piccolino

La rubrica “spazio ai corrispondenti” non è presente in questo numero per mancanzadi spazio. Ci scusiamo con i lettori

Arriva l’estate e si ripresenta l’emer-genza caldo che colpisce, come sem-pre, i soggetti più fragili: gli anzianiper primi. Solo nel momento del-l’emergenza ci accorgiamo che il 30%delle persone con più di 65 anni vi-vono da sole e che la maggioranza diqueste è donna, notiamo che la soli-tudine rende più difficile, meno bella,la vita delle persone e inizia la campa-gna stampa e televisiva per sensibi-lizzare la società tutta in favore deglianziani soli.In questo contesto ridiventano prota-goniste, come in tutte le emergenze,le associazioni e tutti fanno a gara aprodigare consigli su come difendersidal caldo e dalla solitudine ci ripar-lano della giusta alimentazione, delleore in cui non si deve uscire, della ne-cessità di fare attività fisica ma solonelle ore fresche della giornata, di vi-vere in ambienti dove sono presenticondizionatori d’aria, ventilatori, diquanta acqua fresca dobbiamo bere.Tutti temi e consigli sicuramente giu-sti ma che ci fanno affrontare l’emer-genza senza risolvere il problema allasua radice che è e rimane la solitu-dine e l’assenza di socializzazionedella popolazione anziana, condizioneche si vive peggio d’estate ma che sivive male tutto l’anno, allora è giuntoil momento di smetterla di pensaresolo alla fase contingente e tentare diaffrontare il problema dove nasce. Noi viviamo in una società dove lapopolazione adulta (oltre i 60 anni) èpiù del 27% del totale, stiamo par-lando di persone che hanno davanti ase dai 20 ai 25 anni di aspettativa divita e la società tutta ha il dovere difargliela vivere bene. I tempi sonomaturi perché iniziamo ad occuparcidi queste nuove fragilità, l’Italia dopoil Giappone è al secondo posto nelmondo per la longevità, non si puòdire altrettanto per la qualità della vitadei nostri anziani dove occupiamo il32° posto. Possiamo essere felici per-

ché guadagniamo anni di vita madobbiamo anche pensare a come sivivono gli anni guadagnati, non pos-siamo certo dire che la nostra è unasocietà che pensa agli anziani, anzi èancora troppo diffuso il pensiero chel’anziano è un peso, un costo ecces-sivo per la spesa sanitaria. Se pro-viamo a parlare con gli anziani cidicono tutti che sono interessati adinvecchiare a patto che non restinosoli e abbiano ancora il calore fami-liare, questo ci fa concludere che ilvero problema del nostro tempo pergli anziani è la solitudine, la società digeriatria recentemente analizzandoquesto fenomeno ha dichiarato «pen-siamo a come vivono i nostri anzianila solitudine ne uccide più dell’in-fluenza».In questo contesto diventa centrale illavoro che Auser svolge da oltre 26anni, noi non ci occupiamo solo dellepersone più fragili e meno autosuffi-cienti ma lavoriamo per costruiremomenti di socializzazione, tutta lanostra attività è incentrata sulla poli-tica dell’invecchiamento attivo dovela persona anziana diventa protago-nista e il suo lavoro sociale assumeuna rilevanza che diventa utile perchi lo svolge e per chi lo riceve. Pen-siamo alle università popolari, al turi-

smo sociale, alle attività culturali ericreative che i nostri circoli sono ca-paci di organizzare, al ballo, alla gin-nastica dolce, alle sartorie dellasolidarietà, al coinvolgimento deigiovani attraverso progetti come ipony della solidarietà, agli orti so-ciali, all’abitare solidale, agli ambula-tori sociali e alle tante altreinnumerevoli attività che siamo ca-paci di inventarci e di realizzare.All’interno di queste attività troviamoanche lo spazio per rispondere alleemergenze come quella del caldo, ilnostro numero verde Filo d’Argento èsempre attivo, non va in ferie, e i no-stri volontari troveranno sempre ilmodo di offrire una mano di aiuto achi presenta un bisogno a chi è piùsfortunato di noi. Questa è l’Auser edobbiamo esserne orgogliosi.

1EDITORIALE

AUSER INFORMA

La solitudine non guarda le stagioniEnzo Costa, presidente nazionale Auser

Torna il grande caldo, ecome ogni anno Auser nonsi fa trovare impreparata.Per venire incontro alle esi-genze delle persone piùfragili, specie gli anzianisoli, che durante il periodoestivo soffrono particolar-mente le elevate tempera-ture, Auser ha allestito ilpiano “Emergenza Estate”,che rappresenta un contri-buto pratico ai problemi le-gati all’estate e al caldo.Protagonista è il servizio di TelefoniaSociale e aiuto alla persona Filo d’Ar-gento, dotato di un Numero VerdeNazionale gratuito 800-995988, attivotutti i giorni dalle 8 alle 20.Il Piano dell’Auser prevede una ri-sposta articolata e diversificata cheviene incontro alle esigenze degli an-ziani con un aiuto concreto, di com-pagnia e socializzazione, diinformazione e prevenzione.Sul sito www.auser.it inoltre, è attivala sezione speciale “EmergenzaEstate” nella quale trovare tutte lenotizie utili per aiutare gli anziani ele loro famiglie ad affrontare con se-renità il periodo estivo. Lo spazio sulsito rimarrà attivo e aggiornato pertutta l’estate fino a settembre inol-trato.Per poter rispondere a tutte le richie-ste, l’associazione ha bisogno dinuovi volontari. Proprio per questo ilpresidente nazionale dell’Auser EnzoCosta rinnova anche quest’annol’appello ai giovani e ai pensionatiper dedicare qualche ora della setti-mana a chi è solo “perché aiutare glialtri fa bene”.“Siamo in campo anche quest’anno– sottolinea il presidente Costa- con inostri volontari e la nostra capillarerete sul territorio, ma la richieste checi giungono sono tantissime ed ab-biamo bisogno di volontari per poterdare una risposta a tutti. Basta pocoper dare serenità ad un anziano solo,una telefonata, una visita a casa, una

passeggiata da fare insieme. Eccoperché ci appelliamo a tutti i citta-dini, ai pensionati e soprattutto aigiovani, di aiutarci, di essere al no-stro fianco per portare un po’ di sere-nità agli anziani che, soprattuttod’estate sentono di più il peso dellasolitudine”.Le persone si possono mettere incontatto con il numero verde nazio-nale del Filo d’Argento 800-995988,la loro richiesta verrà istradata allasede Auser più vicina.

Cosa prevede il programma“Emergenza Estate” dell’Auser:

UNA GUIDA PER VIVEREUN’ESTATE SERENA “Tutti al mare? Auser resta semprecon te” è questo il titolo della nuovaedizione della Guida all’EmergenzaEstate di facile e rapida consulta-zione, realizzata dall’Auser, a cui hacollaborato il geriatra Dott. MarcoFerretti dell’Unità di Geriatria Fon-dazione IRCCS Ospedale MaggiorePoliclinico, Mangiagalli e ReginaElena di Milano. Raccoglie tuttequelle informazioni utili per affron-tare una calda estate, sicuri e sereni.Si rivolge agli anziani e spiega cosaè un eccesso di calore, quali sintomiprocura, come affrontarlo, ma soprat-tutto come prevenirlo attraversosemplici accorgimenti. Fornisce inol-tre indicazione pratiche sulle cor-rette abitudini alimentari da tenere

durante il gran caldo; tutti inumeri utili. Una Guida ricca di consiglipratici da leggere e conser-vare che è possibile scari-care in pdf dal sitowww.auser.it

IL FILO D’ARGENTO,IL TELEFONO AMICODEGLI ANZIANI Conuna semplice telefonata alNumero Verde Nazionaledel Filo d’Argento 800-

995988, totalmente gratuito, gli an-ziani possono trovare una rispostaconcreta ai loro bisogni. Il servizio èattivo tutti i giorni della settimana –festivi compresi- dalle 8 alle 20, pertutto l’anno. Si può richiedere laconsegna della spesa, dei pasti o deifarmaci a casa, compagnia domici-liare, servizi di “trasporto protetto”verso centri socio-sanitari per visiteo terapie; partecipare ad iniziative disvago e intrattenimento, gite edescursioni; avere informazioni suiservizi attivi nel proprio territorio.Reti di “buon vicinato” si stringonoattorno agli anziani più fragili. La ri-sposta ai bisogni degli anziani vienegarantita dai volontari Auser neipunti d’ascolto Filo d’Argento pre-senti in tutta Italia e già collegati alNumero Verde. A questi si aggiun-gono tutte le altre sedi Auser chesvolgono attività di aiuto alla per-sona le quali raccolgono comunque ibisogni e le richieste degli anzianiattraverso il proprio numero telefonico.

DALLA A ALLA Z L’ELENCODELLE INIZIATIVE DEI CO-MUNI E DEL VOLONTARIATODirettamente dal sito dell’Auserwww.auser.it si potrà consultare escaricare l’elenco costantementeaggiornato delle iniziative promossedai comuni e dal volontariato in or-dine alfabetico. Il servizio già speri-mentato con successo negli ultimi

2 FOCUS

L’estate della solidarietà dell’AuserTutte le iniziative per affrontare serenamente il periodo estivo

Fabio Piccolino

AUSER INFORMA

anni, si è rivelato di grandissima uti-lità. Presenta dal Nord al Sud Italia,le iniziative che le Amministrazionilocali e il volontariato e le sue reti,realizzano per aiutare gli anziani adaffrontare i rischi legati alla solitu-dine e agli effetti del caldo: call cen-ter, numeri verdi, monitoraggio deglianziani fragili, servizi a domicilio etanto altro ancora, attività ludico ri-creative in centri climatizzati.

Dalla A alla Z - Alcune delle ini-ziative Auser sul territorio

ANCONAIl comune di Ancona corre ai riparicontro il caldo attivando il numeroverde del progetto Helios e aprendole sale climatizzate in vari punti della città.Si può trovare sollievo presso l’Auserdi Collemarino in via Volta, ma anchein via Cesare Battisti 11/c, presso laCoss Marchedi via Saffi, al Filo d’Ar-gento Dorico di via Ascoli Piceno, , invia Scrima 19 e via Esino 62. Disponi-bili anche condizionatori portatili perle situazioni di particolare criticità dianziani e non autosufficienti.Per informazioni si può chiamare ilnumero verde 800.450.020

BOLOGNACon l’arrivo dell’estate il Comune diBologna, in collaborazione conAzienda Usl, Cup 2000, Asp, Auser enumerose organizzazioni del territorio,ha avviato come ogni anno il progetto“Prevenzione delle ondate di calore”,mirato a promuovere reti di sostegnoin favore degli anziani e delle personepiù fragili. Chiamando il numeroverde gratuito 800/56.21.10, attivo pertutta l’estate dal lunedì al venerdìdalle 8.30 alle 18 e il sabato dalle 8.30alle 13, i cittadini potranno ricevereinformazioni sulle ondate di calore echiedere indicazioni sulle buoneprassi da attuare per far fronte a tem-perature estive troppo alte. Le per-sone più fragili potranno inoltreaccedere alle azioni messe in campodai volontari come monitoraggio,compagnia, accompagnamenti a vi-site mediche e terapie e ai centri so-ciali anziani dotati di areeclimatizzate. E ancora, consegna a do-micilio di generi alimentari di prima

necessità e di farmaci.Infine in occasione delle ondate di ca-lore le persone più a rischio sarannodirettamente contattate per telefonoe, in caso di necessità, raggiunte davolontari od operatori sanitari.

BOLZANO Parte anche quest’anno a Bolzano“Un’estate da brivido”, iniziativa de-dicata agli over 75.Da mercoledì primo luglio è apertaanche agli utenti esterni, una salaclimatizzata di Villa Armonia, la casadi riposo di viale Trento. Gli anzianipotranno rivolgersi al numero verde800 001 800 per avere informazioni eper concordare l’accompagnamentonella struttura. Oltre a Villa Armoniasaranno a disposizione altri centriclimatizzati: Ada-Vrs, via Rovigo 51,tel. 0471923075; Centro Lovera (Clubdella Visitazione), viale Europa 3,tel.3392019766; Auser, via Aosta 25,tel. 0471200588; Antea-Agas, via S.Quirino 34, tel. 0471283161.

BRESCIASul territorio dell’Asl di Brescia i fra-gili individuati nell’apposita ana-grafe sono circa 70 mila, ecomprendono in particolare le per-sone con più di 74 anni affette dauna o più patologie croniche (chesono 68.280 su 123.227, pari al 55,4per cento della popolazione anziana),e i bambini di età inferiore a 1 annocon patologie croniche (179 su10.210, pari all’1,8 per cento della po-polazione inferiore a 1 anno.L’’Auser di Brescia gestisce il nu-mero verde gratuito 800 995988 perdare informazioni e aiutare a risol-vere problematiche legate alle altetemperature.Per proteggersi dal caldo e limitare irischi di insolazioni rimangono valideper tutti alcune semplici regole dibuon senso, come evitare di uscire al-l’aria aperta e di fare attività fisicanelle ore più calde (dalle 11 alle 18),proteggersi con cappello e occhiali dasole quando si è all’aria aperta, ab-bassare le tapparelle o socchiudere leimposte nelle ore di maggiore irrag-giamento solare per non surriscaldarel’abitazione, indossare indumentichiari e leggeri. Particolare attenzioneva prestata anche all’alimentazione:

meglio fare pasti leggeri, evitare cibielaborati e piccanti, consumare fruttae verdura.

FOGGIA Con l’estate molti, anziani e personesole e in stato di bisogno, sono alleprese con i “mali di stagione: chiu-sura dei negozi di vicinato, figli e pa-renti in vacanza, città deserta,condomini svuotati, insomma più so-litudine. Aumentano i bisogni ancherispetto alle ore ridotte in cui è con-sigliabile uscire causa la calura. Perquanto detto, e per dare una rispostaalle esigenze di stagione, l’Auser Vo-lontariato Foggia, con il progetto“Estate insieme, sicuri e sereni” oltrea potenziare i servizi forniti tramite ilFilo D’Argento, ha programmato unaserie di iniziative fruibili presso lapropria sede, nel periodo estivo, inalcune ore della giornata. Infatti,presso la sede Auser di Foggia sa-ranno disponibili giornali e riviste, sipotrà fruire della nuova biblioteca,ascoltare musica e vedere film. Conl’animazione dei volontari sarannoorganizzate partite di dama, scacchie burraco, saranno tenuti corsi di ta-blet ed internet, laboratori di carta-pesta, restauro mobili e lavorazionedella ferula. Inoltre, partecipare alprogetto di scrittura creativa “Rac-contati e raccontaci” su esperienzedi vita, lavoro, emigrazione e solida-rietà con raccolta anche di testimo-nianze audio-filmate. Vincere lasolitudine e socializzare consu-mando qualche genere di confortoche non mancherà.

GENOVAIl centro civico di Quarto, al 15 di viadelle Genziane, da lunedì 13 lugliodiventa in Oasi Fresca, dedicata so-prattutto alle persone anziane. Gra-zie alla collaborazione di Ats levante,Municipio e Auser Genova, fino al 31agosto il centro sarà aperto e dispo-nibile con tanto di aria condizionataper tutti coloro che ne sentiranno lanecessità: con orario dalle 14.40 alle18, dal lunedì al venerdì.Nel corsodei pomeriggi “refrigeranti” sarannoorganizzati giochi a premi per stareinsieme, tornei di burraco, tombo-late, mini corso di alfabetizzazioneper personal computer, mini corsi di

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giardinaggio. Le iniziative sonoaperte a tutti: per informazioni010/3733491, [email protected]

LECCOAuser Lecco, in sinergia con l’Aslterritoriale, propongono il progetto“Aperto per ferie”, che consiste nelcontattare telefonicamente un lungoelenco di anziani per conoscere leloro esigenze, se stanno bene, sehanno bisogno di qualcosa. Gli ope-ratori contattano le persone ogniquindici giorni e li invitano a chia-mare il numero verde anche solo perfare due chiacchiere.Nei mesi di luglio e agosto i volontariAuser svolgono il presidio di ascoltochiamando le persone in situazionipiù problematiche, proponendosicome punto di riferimento per tutte lepersone fragili sul territorio.Il numero verde Filo D’Argento800995988 è a disposizione per tuttele esigenze degli anziani.

PARMAIl distretto di Parma, composto daiComuni di Parma (capofila), Colorno,Mezzani, Sorbolo e Torrile, in collabo-razione con l’Asl e l’Azienda ospeda-liero-universitaria di Parma, ha messoa punto un piano specifico per fare inmodo che anziani e persone con di-sagi possano avere dei punti riferi-mento in ogni momento. I Comunihanno potenziato nel periodo estivo iservizi domiciliari già esistenti e leaccoglienze temporanee in struttureresidenziali come le comunità allog-gio e le case residenza. Grazie allacollaborazione dell’Assistenza Pub-blica di Parma e di Colorno e dellaCroce Rossa di Sorbolo, si sono atti-vati anche quest’anno, fino al 11 set-tembre, numeri telefonici ai quali glianziani possono telefonare 24 ore su24 compresi i giorni festivi. Gli an-ziani del Comune di Parma hanno adisposizione il numero verde800.977995, quelli dei Comuni di Co-lorno, Torrile e Mezzani possono rivol-gersi all’Assistenza Pubblica diColorno al numero 0521.815583, quellidi Sorbolo alla Croce Rossa di Sorboloal numero 0521.697019. A questi nu-meri di riferimento rispondono opera-tori volontari che provvedono a

segnalare ai servizi competenti le sin-gole situazioni o ad attivare, se ne-cessario, un intervento d’urgenza.Attive tutte le reti del volontariato(per Parma: “Auser – Filo d’argento”,il coordinamento provinciale Centrisociali, Comitati Anziani e Orti, ilcentro sociale Il Tulipano, il ServizioSpesa Solidale- San Leonardo, i volon-tari del progetto “Ser. mo. sol.” e l’As-sociazione “Seirs – Croce GiallaParma”; per Sorbolo e Mezzani“Auser”, il centro sociale ricreativoculturale autogestito e il circolo Arci“Capanna Verde”; per Colorno e Tor-rile “Auser”) garantiscono la collabo-razione con i servizi per fornireinterventi di supporto agli anzianisoli, soprattutto per il disbrigo dellepratiche della vita quotidiana.

PORDENONE Le associazioni sono pronte a inter-venire per tutelare le fasce deboli :sulla scorta delle previsioni del servi-zio meteorologico regionale, il Co-mune provvederà ad assumere leopportune contromisure per tutelarela salute delle persone consideratepiù esposte alle critiche condizionidelle temperature.Per le persone che non hanno unarete parentale di assistenza è statopredisposto il pronto intervento conle associazioni Auser, Aifa, Caritas,Chiesa Battista Evengelista, Insiemeper il sociale e l’assessorato alle poli-tiche sociali.

TARANTOPer l’estate Auser Taranto potenzia iservizi per ottimizzare le risposte allevarie esigenze degli oltre 100.000 an-ziani over-65 della provincia, di cuipiù della metà sono donne, spessovedove sole.In questo periodo estivo,inoltre, l’Auser di Taranto provincialerealizza, in collaborazione con l’ASLTaranto, un servizio di monitoraggioattivo dei casi più sensibili: utiliz-zando gli elenchi dell’ASL Tarantodegli anziani soli con patologie cro-niche, l’Auser li contatta quotidiana-mente per accertarsi delle lorocondizioni di salute e per mettersi aloro disposizione per qualsiasi esi-genza.Con il servizio di assistenzatelefonica “Filo d’Argento”, l’associa-zione ha avuto modo di constatare

che i disagi più frequenti degli an-ziani sono legati a problemi di mobi-lità che spesso recludono in casal’anziano trasformando in un pro-blema insormontabile, per esempio,anche un semplice controllo o unavisita medica. il numero dell’Auserdi Taranto è il 099/4777600 che, du-rante il periodo estivo, è attivo tutti igiorni, dal lunedì al sabato, dalle ore9 alle ore 12 e dalle ore 16 alle ore 20;per urgenze in altre fasce orarie pos-sono invece chiamare il numeroverde nazionale 800995988, gratuitoe senza scatto alla risposta.

TRENTOCon l’arrivo dell’estate, i servizi a so-stegno degli anziani soli non vannoin vacanza, ma anzi vengono poten-ziati. È il caso del Pronto Pia, acro-nimo di “Persone insieme per glianziani”: si tratta di un progetto pro-mosso dal servizio Attività socialidel Comune e da molte realtà di vo-lontariato della città, 32 soggetti intotale (Telefoni d’Argento, Auser,Avulss, Anteas, Caritas parrocchiali,circoli anziani, associazioni di volon-tariato, Cooperative, singoli citta-dini) impegnati a fare dacollegamento tra bisogni della terzaetà e risposte dei territori e a met-tere in rete competenze e cono-scenze.Per attivare questa rete di volontaribasta telefonare al numero verde800.29.21.21: con una chiamata l’an-ziano può chiedere di avere compa-gnia per qualche ora, di essereaccompagnato dal medico o a fare laspesa o ancora di venire aiutato nellepiccole riparazioni. Fino al 30 agosto ilservizio è attivo tutti i giorni, anchesabato e domenica, con i seguentiorari: dal lunedì al venerdì dalle 8 alle12 e dalle 14 alle 18, nel fine settimanadalle 14 alle 18. Proprio perché du-rante l’estate le richieste di interventosono sempre molte, c’è necessità diun maggior numero di volontari: chivolesse rendersi disponibile lo puòfare telefonando al numero verde800.29.21.21. L’anno scorso i volontaridel “Pronto Pia” hanno fatto oltre 16mila interventi: tanta compagnia, tele-fonica o a domicilio, ma anche ritiro econsegna di provette, riparazioni,commissioni varie.

TREVISOIn caso di emergenza, Regione, Usl 9e comuni trevigiani sono pronti conil “piano caldo 2015”. Il monitoraggioè costante: nei giorni di maggioreafa, la Regione procederà col darel’allarme climatico e di conseguenzagli avvisi dettagliati per la preven-zione.In tutto il territorio Usl 9 sono già

state individuate le strutture per ilsoggiorno gratuito di persone che sitrovano in situazioni disagiate e an-ziani. Fino al 30 agosto Ca’ Suganadarà accoglienza alle persone ultra-settantenni residenti a Trevisopresso le sedi Israa: la Casa Albergodi viale III armata, la residenza RosaZalivani in viale IV Novembre, la re-sidenza per anziani Città di Treviso

in via N. di Fulvio e la residenza Me-negazzi in via Noalese. Le residenzesaranno aperte dalle 9.00 alle 18.00di ogni giorno; per prenotare basteràdigitare il numero 0422 414750 e in-dicare la sede residenziale più vi-cina. Il trasporto gratuito è a curadell’associazione Auser e di Volonta-rinsieme CSV per info. 800 685090.

Saranno state almeno settanta forsecento le persone che il 9 luglio hannodeciso di uscire di casa, nonostanteil caldo torrido, per partecipare a unabella festa. Alla periferia di Palermoin viale Resurrezione 78 al VillaggioRuffini, nella VII circoscrizione delcapoluogo siciliano, si inaugurava unnuovo progetto dedicato alla legalitàed alla partecipazione: il “Giardinodel Benessere”. Un terreno da anniinfestato da erbacce e abbandonato,confiscato alla mafia, è stato affidatoalla gestione di Auser Palermo perdiventare un luogo destinato a usopubblico, aperto al territorio, alla col-lettività. Un pezzo di verde che tornaa sorridere.Una buona ragione per convinceretante persone, famiglie con bambini,anziani e tanti giovani a uscire dicasa e condividere insieme il ritornodi un bene all’uso di tutti i cittadini.C’era anche il sindaco di PalermoLeoluca Orlando che si è complimen-tato con il presidente nazionale EnzoCosta ed ha voluto con la sua pre-senza sottolineare il suo apprezza-mento per questo progetto, perquesta sfida. “Un progetto di utilitàsociale – ha detto- dove la cultura delgioco si sposa con quella della lega-lità e dove le sinergie partecipativedi giovani e anziani contribuisconoalla formazione di una crasi collettivasempre migliore, merita certamenteplauso e attivazione”. Ma cerchiamo di capire meglio in

che cosa consiste il progetto. Il Giar-dino del Benessere prevede la realiz-zazione di un giardino dove praticaresport come bicicletta, ginnasticadolce, balli di gruppo, zumba, ecc.Verranno installate delle attrezzatureper far giocare i più piccoli, praticareil gioco delle bocce, giocare a carte oa scacchi; si è pensato inoltre a rea-lizzare un apposito spazio dove farcrescere orti urbani di agricolturabiologica, ad uso didattico dove an-ziani e bambini insieme possono col-tivare la terra. Il terreno sottratto allacriminalità organizzata e gestitodall’Auser, diventerà un luogo apertoa tutti i cittadini dove trascorrere iltempo libero, fare sport, incontrarepersone, diffondere la cultura dellalegalità. Realizzare tutto questo alla periferiadi Palermo costituisce un valore ag-giunto e rappresenta una grandesfida. “Sarà coinvolto tutto il quar-tiere – sottolinea Giuseppe Roman-cini presidente di Auser Palermo – iresidenti, i ragazzi delle scuole, glianziani che sono tanti in questazona della città, insieme contraste-remo la solitudine e il rischio diemarginazione sociale, insieme dif-fonderemo la cultura della legalità”.Per dare gambe a questo progetto èstata creata una vera e propria ca-bina di regia che vede in primopiano tutta la filiera di Auser, a par-tire dall’associazione di Palermo, delterritorio, del regionale e del nazio-

nale con Spi e Cgil. “La lotta allamafia e la legalità - si legge nel pro-tocollo – è la precondizione di qual-siasi ipotesi di sviluppo economico edemocratico; considerato l’enormepatrimonio, sempre più esteso a Pa-lermo, in Sicilia e in Italia, confiscatoalla mafia è indispensabile una poli-tica di riutilizzo produttivo e socialeche possa diventare uno dei volaniper un nuovo sviluppo economico edi coesione sociale”. E’ stato creatoun fondo su cui sono stati versati iprimi settemila euro ed è partita laricerca di finanziamenti dei privati,delle istituzioni, dei singoli cittadini. La concessione di questo terrenosottratto alla mafia ed affidato adAuser Palermo per i prossimi diecianni, costituisce una notizia impor-tante e può diventare un primoesempio concreto per dimostrareche Auser è da sempre in prima infila per la diffusione della culturadella legalità e nell’impegno nellalotta contro tutte le mafie.

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Un terreno sottratto alla mafia diventa un Giardino del BenessereVerrà gestito da Auser Palermo

Giusy Colmo

Il 6 ed il 7 luglio scorsi presso il cen-tro internazionale del lavoro ITC- ILOl' Auser Regionale del Piemonte hapartecipato con una delegazione adun simposio formativo di livello Euro-peo. Nell'ambito di questa iniziativaorganizzata da SOLIDAR (Organizza-zione coordinatrice di associazioni divolontariato in Europa) l'Auser delPiemonte ha presentato come buonapratica ed eccellenza del volontariatoPiemontese il progetto Pony della So-lidarietà. 1500 ragazzi e ragazze dellescuole superiori che, quotidiana-mente come volontari, sono impe-gnati nel contrastare la solitudine dicentinaia di anziani soli sul territoriodella nostra Regione. E' stata una esperienza molto posi-tiva che non solo ha permesso dipromuovere il progetto stesso, ma èanche servita ad aumentare il livellodi conoscenza sull'associazionismono profit e non nei paesi dell'euro-zona essendoci confrontati, in que-ste due giornate, con operatoritedeschi, spagnoli, finlandesi, fran-cesi e belgi dell’associazionismo edel volontariato. Esperienza sicura-mente da ripetere e per quanto pos-sibile da esportare. Ci siamoimpegnati anche con il supporto diSOLIDAR e dei Parlamentari Europeidel collegio del Nord Ovest a co-struire una audizione presso il Parla-mento Europeo al fine di poterspiegare nel dettaglio ed in quellasede il progetto stesso. L'Auser delPiemonte ringrazia per l'impegnoprofuso e la partecipazione alle duegiornate: Nicolò, Lizzeth, Alice, Alis,Leslie, Sergio e Mirko.Il progetto “Pony della solidarietà” haben 16 anni di vita. Prende forma allafine degli anni 90’ a Torino, quandol’Auser decide di costruire un pro-getto con il supporto della Fonda-zione San Paolo atto a coinvolgeregiovani studenti, ragazze e ragazzidelle scuole superiori in una attività

solidale rivolta agli anziani in preva-lenza soli. Il tutto si realizza con ilcoinvolgimento dei Direttori Didat-tici, Presidi ed Insegnanti dellescuole superiori, inizialmente nellaprovincia di Torino. La risposta posi-tiva ci convinse allora della necessitadi estendere questa attività a tutte leProvince del Piemonte per farlo di-ventare un progetto più ampio e diestensione regionale. Nel 2014 i ra-gazzi coinvolti sono stati 1540 equasi mille gli anziani interessati dalprogetto. Il progetto ormai è ampiamente ro-dato con piena soddisfazione di tutti isoggetti in campo: gli anziani inprimo luogo e i ragazzi con le loro fa-miglie, gli insegnanti e i dirigenti sco-lastici e ovviamente noi dell’Ausercon i nostri coordinatori e volontari. Tutti i ragazzi coinvolti hanno se-guito una formazione tecnica/so-ciale a cura degli operatori di Ausere di personale esperto, per suppor-tarli nel rapporto diretto con le per-sone anziane. Una volta formati i ragazzi e le ra-gazze ed avendo già costruito undata - base che contiene i nomina-tivi e le caratteristiche dei soggettida assistere ( anziani in situazione dibisogno e solitudine) che si rivolgonoalla nostra associazione tramite il nu-mero verde, e non solo, i nostri ope-ratori hanno il compito di incrociarele richieste di chi ha bisogno di assi-stenza con le caratteristiche e le di-sponibilità dei giovani volontari.Una volta superate le prime inizialidiffidenze da parte dell’anziano, ilrapporto si instaura e procede, e tra idue soggetti nasce un legame solidoe profondo di “positiva contamina-zione intergenerazionale” che è l’ec-cellenza di questo progetto. A casa onelle residenze per anziani, la pre-senza dei giovani pony rappresentaun valore che ha moltissime , posi-tive, ricadute. Significa compagnia,

ma anche un aiuto alle piccole in-combenze della vita di tutti i giorni:aiuto nella spesa, lettura di giornali,passeggiate, insegnamento all’usodel computer o dei tablet, organizza-zione di momenti ludici e ricreativi. I Pony hanno un’età minima di 15anni ed un massimo di 25 anni. Moltigiovani concluse le scuole superioried iscritti all’università, non abban-donano il progetto e continuano adare il loro impegno nei Pony del-l’Auser del Piemonte. Questo progetto, e le pratiche inesso contenute hanno uno straordi-nario duplice effetto: tra l’anziano as-sistito e la ragazza o il ragazzo chepresta questo servizio dopo un primomomento che si può definire di “adattamento caratteriale “ si in-staura ed emerge quasi un rapportodi parentela Nonno – Nipote, si ab-battono in modo naturale le diffi-denze e prevalgono le confidenzeanche intime, sia dell’ambito fami-liare che delle storie di vita di en-trambi, il giovane ne trae unvantaggio “ culturale “dai racconti edai consigli del nonno, ed all’an-ziano, si apre un mondo che avevamagari dimenticato, e per alcuniaspetti un mondo del tutto nuovoche solo la dinamicità e l’irruenzagiovanile può trasmettere. Il secondoeffetto e che concretamente si toglieun anziano dalla situazione di solitu-dine che sovente lo estranea dallavita sociale, avendo come unico mo-mento di compagnia qualche amenoe stupido programma televisivo dibassa qualità e vuoto di qualsiasielemento culturale, l’anziano si apre,partecipa, si incuriosisce, ridescherza e gioca, si sente nuova-mente protagonista della vita so-ciale, non si sente più escluso!

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I pony della solidarietà sbarcano in EuropaElio Lodi, direttore generale Auser Piemonte

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Il circolo Auser “Il faro” di Quinto diTreviso ha realizzato una pubblica-zione che documenta un' esperienzaviva nelle classi della scuola primariadel comune. Questo libro “speciale”,consegnato a tutti gli alunni, escedall'ambiente scolastico per esseresfogliato e commentato insieme agenitori, zii, nonni, amici, solleci-tando un confronto tra generazioni.“Beni di tutti, impegno di ciascuno”è nato come progetto di educazionealla cittadinanza realizzato attraversoun percorso laboratoriale condottocon tutte le classi elementari (24)diQuinto di Treviso. Nella prima fase laresponsabile del progetto Savina Ga-sparin, insegnante elementare inpensione e socia Auser, ha concor-dato con le docenti le linee dell'inter-vento articolando una progressionedelle tematiche coerente con le di-verse età. Poi, nel corso di tuttol'anno, ma con una fase piùintensa prima di Natale,anche altri volontari hannocollaborato in vario modo alaboratori operativi per larealizzazione di materialiche hanno avuto la primavetrina nella “Mostra dellibro”, importante appunta-mento annuale che l'Auserè orgogliosa di promuoverecon l'indispensabile colla-borazione della Biblioteca edell'Istituto Comprensivo.L'annuale iniziativa, orga-nizzata oltre che con l'im-pegno di tante e tantivolontari Auser con la di-sponibilità di molti geni-tori, quest'anno accanto ailibri offerti in esposizioneha dato l'occasione di ve-dere, raccolti in grandi ma-nifesti, disegni, pensieri,riflessioni, poesie, testi in-dividuali e collettivi eanche oggetti, che eranovere e proprie sintesi con-

cettuali. Si trattava della prima occa-sione pubblica di mostrare il pro-getto nella sua completezza ecomplessità che offriva sia aglialunni, sia ai cittadini in visita allamostra, l'occasione di osservaretutto il percorso, gradevole ma pro-fondo, sintetizzato nel titolo “Beni ditutti, impegno di ciascuno”. Ora èstato pubblicato il libro che raccoglieuna parte più ampia del lavoro fattonelle classi ed è stato consegnato inomaggio ad alunne e alunni dellascuola primaria che ne sono autori,protagonisti, disegnatori. I temi svi-luppati vanno dagli atteggiamenti dicura, rispetto, salvaguardia deglispazi comuni e pubblici che sonobeni di tutti importanti per il ben-es-sere e le relazioni interpersonali, al-l'ineludibile rispetto delle regole tracui rilevante la speciale regola “del-l’uno di meno” coniata per i compor-

tamenti impropri, che spinge a supe-rare il ritornello disarmante “così fantutti”. C'è anche il dovuto risalto al-l’etica della responsabilità, alla Cartadei Diritti dell’infanzia e ai principidella Costituzione. Nel progetto ini-ziale dunque c'era già delineata laregia di un'iniziativa con un obiet-tivo alto ma facile da coniugare con iprogrammi scolastici: formare le basidella coscienza civica di bambini eragazzi. Per questo l'adesione dellascuola e dei docenti è stata totale ela collaborazione proficua. Sarannopoi le buone pratiche e i buoniesempi di chi ha ascendente sui pic-coli e sui giovani a cui il progetto si èrivolto nella prospettiva intergenera-zionale che abbiamo accennato, arenderli nel tempo cittadini consape-voli in una realtà ambientale e so-ciale da migliorare.Anche nella valutazione della diri-

gente scolastica, LetiziaCavallini' possiamo con-statare il riconoscimentoche l'impegno profuso datanti crea una sinergia im-portante, la preside diceinfatti nella sua introdu-zione: “Molti sono i distrat-tori che la nostra societàinterpone nel cammino dicrescita sociale e culturale.Per questo è importantecredere fermamente che losviluppo delle competenzesociali e civiche, che inclu-dono lo sviluppo di compe-tenze personali,interpersonali e intercultu-rali, non possa prescindereda una alleanza educativafra tutti i soggetti chiamatinel loro impegno istituzio-nale, politico e sociale allacrescita armonica e serenadei nostri fanciulli e ra-gazzi. Questo libro testi-monia fattivamente questoimpegno.

“Beni di tutti, impegno di ciascuno:e io mi metto in gioco”Alberto Zambon, circolo Auser “Il faro”

“Costruiamo un ponte tra le genera-zioni. Il piacere di continuare aconoscere” è il titolo della IVedizione del concorso indetto daAuser Nazionale e collegato all’ul-tima evento della Città che apprendePalermo 2014. Il tema su cui cimen-tarsi verteva sul dialogo fragenerazioni. Anche questa volta la partecipazione

è stata numerosa ed entusiasta ed illavoro di selezione della giuria nonfacile. Il concorso si articolava in quattrosezioni: poesia, racconto breve, foto-grafia e da quest’anno anche video.Come sempre potevano partecipareal Bando tutti gli iscritti Auser pur-ché in possesso della tesserarinnovata per il 2015. La premiazione

dei vincitori, selezionati da una giu-ria di esperti esterni all’Auser, si ètenuta nel corso della Conferenza diOrganizzazione che si è svolta aRoma il 16 e 17 aprile 2015. Pubblichiamo con piacere sullanostra rivista associativa i lavori deiprimi tre classificati, i video premiatisi possono vedere sulla pagina you-tube di Auser Nazionale.

Primo premio Sezione Racconto breve

Bruna CaboniQuartu Sant’Elena (CA)

NEL PAESE DI CONCERTINOMio zio Titino Faulanciu è un uomoche ha girato il mondo perché, rima-sto orfano di madre a neppure unanno di età, suo padre, marinaio, loha portato con sé sulla sua nave eviaggiava dal Polo nord al Polo sud,dall’est all’ovest, risaliva le foci deifiumi, divideva le capanne con gliInuit quando il mare ghiacciava obanchettava con le genti, poniamo,del Mato Grosso quando l’equipaggiodesiderava una sosta dopo l’indige-stione di acqua salata durata permesi e mesi. Di tutti i posti meravi-gliosi che aveva visto mi raccontava:dell’isola di Wo-Men dove le donnecomandano e fanno legge e gli

uomini vanno in giro incappucciati eavvolti in lunghe cappe che lascianoscoperti solo i capelli, perché daicapelli giudicano la bellezzadell’uomo e se uno è canuto o calvonessuna lo vuole più. C’è poi il paesedi Sol, i cui abitanti dormono digiorno e vanno in giro di notte per-ché temono che il sole renda scura laloro pelle bianchissima. In altri luoghiha visto coi suoi occhi gente che vivesugli alberi e non mette mai piede interra o che si sposta su barche rica-vate dal guscio di certi frutti gigantisfruttando la corrente dei fiumi, ma ècostretta ad andare sempre avanti enon può tornare indietro perché nonconosce l’uso dei remi, cosicchéquando uno parte non lo si vedrà mai più.Ma il paese che mi affascinava di piùera quello di Concertino .Qui i vecchivanno a scuola, siedono nei banchidalle otto del mattino alle tredici, con

la ricreazione alle dieci e trenta,fanno i compiti a casa, vengonointerrogati e qualcuno merita anchela bocciatura e deve ripetere l’anno.Gli insegnanti sono i giovani. Natu-ralmente, quando anche loroinvecchiano, passano dall’altra partedell’aula e in cattedra li sostituisceuno più giovane. Studiano materiemolto diverse dalle nostre. Per esem-pio, che senso avrebbe insegnarestoria a chi la storia l’ha vissuta e l’hafatta? Può capitare, semmai, che nelcorso di un’interrogazione o di unadiscussione in classe, un’alunna o unalunno raccontino cose del loro pas-sato. L’importante è che lo faccianobrevemente e senza rimpianti o recri-minazioni perché questo popolo haappurato che è una malanno moltograve non saper godere delle cosenuove. Infatti una delle discipline piùimportanti è la Futurologia: si imparache il tempo non solo non si ferma,

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“Costruiamo un ponte fra le generazioni”

I vincitori del concorso

Racconto brevePrimo classificato: Bruna Caboni – Quartu S. Elena (CA)Secondo classificato: Davide Cinquanta – Pantigliate (MI)Terzo classificato: Maria Bruno – S. Nicola La Strada (CE)

PoesiaPrimo classificato: Giuliana Balboni – Formigine (MO)Secondo classificato: Adele Chiavegato – Turbigo (MI)Terzo classificato: Federico D’Agostino – Bettolle (SI)

VideoPrimo classificato: Vito Tursi – Misilmeri (PA)Secondo classificato: Franco Melchionda – Paola (CS)

FotoPrimo classificato: Furio Maria D’Ettorre

S. Giovanni Teatino (CH)Secondo classificato: Loredana Czerwinsky – TriesteTerzo classificato: Martina Ronzani – Valle Mosso (BI)

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ma da lui c’è sempre d’aspettarsiqualcosa di nuovo e di sconosciuto.Anche se qualche volta porta con sécose dolorose o poco gradevoli, gliabitanti di Concertino credono fer-mamente che conoscere e impararecose nuove sia sempre fonte di feli-cità per l’animo umano.Nelle loro scuole c’è una materia chesi chiama Idealisofia. Questa scienzasi occupa della formazione, della pro-tezione e, se necessario, dellarevisione degli ideali, non importache siano grandi o piccoli. Mio zio,

per esempio, mi raccontava di unostudente che si è diplomato a novan-tatré anni col massimo dei votipresentando una tesi sull’importanzache nella sua vita aveva avuto l’impa-rare a suonare lo zufolo a novant’anni.Sembra infatti che nutrire uno o piùideali costituisca un antidoto effica-cissimo contro la malinconia el’amarezza e abbia effetti positivianche sul benessere corporeo. Ben-ché io abbia una totale fiducia sullamemoria e sull’onestà del mio vene-rando zio, credo che lui si confonda

un po’ quando sostiene che l’effetto èsimile a quello di una sana tracannatadi rum, ma certo anche avere ancoraideali e propositi da realizzare dà unabella sferzata di energia.Da questi racconti, quella di Concer-tino sembra essere una comunitàfelicissima, anzi la più felice cheTitino Faulanciu abbia mai visitato.Ha un solo problema: deve costruirecontinuamente nuove scuole perchédi vecchi ne passano a miglior vitasempre di meno e le aule, ormai, sonosovraffollate!

Secondo premio Sezione Racconto breve

Davide Cinquanta – Pantigliate (MI)

COMPRO LORONella città di Milano, in mezzo aivicoli del centro, nel freddo buio delmese di dicembre, mi dirigo in frettaverso una bottega nascosta. Leggodall’insegna “Banco dei pegni, CortiDurante & Figli dal 1911″, la miadestinazione. In vetrina sono dispostioggetti di ogni sorta ordinati per tipo,ciascuno con il suo valore in moneta.Spingo la porta del negozio accompa-gnato dal trillo di un campanello. Miaccoglie un uomo ben vestito dallargo sorriso, dritto in attesa dietro ilbancone.“Sono qui per ritirare qualcosa chemio nonno diede in pegno molti annifa, mi dica quant’è, salderò io l’am-montare del suo valore.” Dicoall’uomo sorridente dietro al banco.“Sarà un piacere accontentarla, midica che cosa suo nonno impegnò, eil suo nome così che possa ritrovarlonel registro.”“Remigio Ferruzzi, nato a San Mar-tino nel 1925. Ciò che diede in pegnoè la sua memoria.”“Molto bene, la memoria è uno degliarticoli nei quali la nostra attività èspecializzata, ne trattiamo in grannumero. Chiedo scusa, ma per que-sta ragione ritrovare la copia dellaricevuta di suo nonno richiederà deltempo.”“Aspetterò, è molto importante che ioriconsegni al nonno la sua memoria,

da quando l’ha impegnata non è piùstato la stessa persona. Ero piccoloallora, e i ricordi sono vaghi, ma daquel momento ha smesso di viaggiare.Non ha più letto libri di poesia, non èpiù andato al cinema, compra tutti igiorni il giornale, ma ne sfoglia solometà. La mattina e il pomeriggio giocaa carte al bar, beve il vino che capita, èamico di tutti senza conoscere nes-suno, e non racconta mai nulla, se nonfrasi ripetute dalla televisione.”“Capisco il suo problema, questieffetti collaterali sono ben noti, eriportati nella scheda informativa cheviene consegnata al cliente all’atto diimpegnare la propria memoria.”“Non mi capacito ancora di come ilnonno abbia potuto dare via la suamemoria, il suo più grande patrimo-nio! Lo sa che da bambino il nonnoassistette al pestaggio dei suoi vicinidi casa da parte delle squadre delregime? Da ragazzo fu costretto alasciare gli studi per scappare inmontagna e unirsi ai partigiani.Verso la fine della guerra i tedeschi loimprigionarono, ma riuscì a salvarsi.Negli anni successivi fu assunto inuna fabbrica e partecipò alle lotte peri diritti dei lavoratori. È stato testi-mone di ogni goccia di sanguespillata dall’Italia, strage dopo strage,omicidio dopo omicidio. Che cosapotrà mai aver ricevuto in cambioper una memoria di questo peso?”“Il banco dei pegni paga il valoredelle memorie con la pace. Chi sirivolge a noi è sempre in preda aduna terribile angoscia, teme cheprima o poi le sofferenze che ha vis-

suto possano ripresentarsi, non solonelle loro esistenze, ma in quelle deiloro figli e nipoti. La maggior partedelle persone, come suo nonno,scambierebbe qualsiasi cosa con latranquillità. Qualsiasi cosa, pur diliberarsi per sempre della paura. Inquesto noi siamo l’eccellenza delsettore, garantiamo un avvenirepacifico, senza problemi, senzapensieri…”

“Capisco bene, ma a me non serveun nonno senza memoria. Gli serveper spiegarmi quello che sta succe-dendo nel mondo, mettermi inguardia dai veri pericoli, darmi consi-gli sulla strada da prendere… Solocon la memoria può essere in gradodi tenere la mente aperta, ed aiutarela mia ad aprirsi.”“Ecco qua, ho trovato la ricevuta rela-tiva alla memoria del signor RemigioFerruzzi!”“Mi dica subito quanto devo pagare!”“Il denaro sarebbe un più che appro-priato corrispettivo, se non fosse cheil bene impegnato, ahimè, è statovenduto.”“Ma come? E a chi?”“La memoria di suo nonno è statavenduta ad uno scrittore, un caccia-tore di storie con un ricco contrattoeditoriale che ha scritto un romanzodi successo.”Dunque è così che è andata a finirela grande memoria del nonno, rita-gliata e incollata, confezionata evenduta sugli scaffali di unsupermercato. Non posso fare altroche regalargli quel libro. E lo dovràleggere. Per me.

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Terzo premio Sezione Racconto breve

Maria BrunoS. Nicola La Strada (CE)

UN GESTO D’AMORERientrando notai subito il corpo delnonno riverso sul pavimento. Corsipresso di lui; respirava con affanno.«Nonno…» Non rispose, ma tese lamano. L’afferrai con il cuore strettodal rimorso, poi senza indugio chia-mai i soccorsi. Mamma era stravoltaquando ci raggiunse. Faceva il turnoserale e a me toccava rimanere con ilnonno. Mia madre ignorava che conla complicità del nonno stesso,uscivo e rientravo appena poco primadi lei. Lui mi strizzava l’occhio em’infilava una banconota nella tasca.Mamma fece tante domande allequali risposi con studiate bugie. Eroin casa quando era accaduto, eronella mia stanza. Mi pesava avermentito, ma come spiegare che tra-scorrere le serate in casa mentre imiei amici erano al bar e si diverti-vano con le ragazze mi deprimeva?Volevo bene al nonno. Lui c’era statosempre, sin da quando mio padre ciaveva lasciati per un’altra famiglia.Ma allora era diverso, ero unbambino. Impensabile checontinuassi a tenergli compagniaadesso che avevo sedici anni!«Questo è un reparto maschile etocca a te rimanere, io verrò appenafa giorno. Iooo!?! Mamma che ci fac-

cio qui?» Mi guardai in giro, nellastanza un altro vecchio disteso sulletto. «Non c’è altra soluzione Fabio.»Mi rassegnai, oppresso dal rimorso.Il nonno sembrava morto. Sedetti epresi a giocherellare con il cellulare.«E’ divertente?» Sobbalzai. Un uomocompletamente calvo con occhiettiazzurri vispi, si avvicinava a me tra-scinando i piedi. «Cosa?» «Passare iltempo con quel telefonino…ma cosafate esattamente?» «Beh, parliamocon gli amici, guardiamo i video,ascoltiamo musica.» «Avrei volutoimparare anch’io, ma sono solo. Miofiglio vive in Canada.» In quelmomento entrò mia madre. Scam-biammo poche parole e lasciai lastanza frettolosamente. Mi era com-pletamente passato il sonno egironzolai per il quartiere senza unameta. Il nodo alla gola mi toglievaquasi il respiro. Se fossi stato in casaavrei potuto soccorrerlo…Mi asciu-gai le lacrime con la manica delgiubbotto. Possibile che nonavremmo più riso insieme… Non gliavrei più raccontato quello che face-vamo a scuola, bello o brutto chefosse… Un’ora dopo tornai in ospe-dale. Avevo un tablet con me chenon usavo da tempo. Mamma siteneva la testa tra le mani e provaigrande pena per lei. Correvamo ilpericolo di perdere il riferimento ed ilsostegno della nostra vita. L’abbrac-ciai. Mi fissò stranamente. Era cosìraro che le facessi una carezza. «Ilnonno come sta?» «Stazionario»

Seguendo uno strano impulso andaia sedermi accanto al vecchio. «Haancora voglia di imparare?» Si tirò suaggrottando le ciglia. «Scherzi? Masicuro!» «Mi chiamo Mario, e tu?» «Iosono Fabio.»Mi predisposi a pazientare marimasi impressionato per la rapiditàcon cui Mario riusciva ad appren-dere; quando lasciai l’ospedale erosoddisfatto. «Com‘è che gli dailezione?.» Chiese mamma «Così…mi annoiavo.» Non ero riuscito adirle che mi erano tornate allamente tante cose dimenticate. Ilnonno che mi insegnava ad andarein bici, mi portava al parco, mi rin-correva col berretto quando c’eravento. Il nonno che veniva ai collo-qui, e tutti i lavoretti di idraulica odi falegnameria che con lui avevoimparato. Il nonno che mi raccon-tava gli orrori della guerra e ilrispetto per le persone. Quantimomenti condivisi ma soffocatidallo stimolo continuo verso la tra-sgressione e dalla voglia di vivereda adulto. Un adulto come quellidella società odierna, che poco spa-zio concede al sentimento, maesalta ed ammira chi cede al com-promesso. Mario mi offriva lapossibilità di riscattarmi. Insegnan-dogli l’uso del pc che gli avrebbeconsentito di esser più vicino alfiglio, io ringraziavo il nonno el’amore generoso con cui mi avevacircondato. Assurdo dover ricono-scere solo oggi, di essermi sempre

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Primo classificato Furio Maria D’Ettorre – S. Giovanni Teatino (CH)Costruzione di passaggio di conoscenze alla nuova generazione

Secondo classificato

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vergognato di confessare cheamavo profondamente quell’uomo

che lottava contro la morte, e chesperavo con tutto il cuore restasse

ancora a lungo con me, perché ilfuturo senza di lui mi faceva paura.

Primo premio sezione Poesia

Giuliana Balboni - Formigine (MO)

UN ARCOOggi intuisco cos’è la vita:un arco lanciato fra un bambino

e un vecchiofilo sospeso per camminare leggeroperché il filo è fragile, come il fumo,carico di messaggi da consegnare al vento.Non confonderlo con il tempoo con gli anniperché quel filo è fatto di sogni

un lungo arco di sogniche avvolge il mondo.Tanti fili tesi, archi di sogni,fra l’inizio e la fine di ogni storia,sono esposti alle intemperiee dolorosamente vibrano,recano speranze,cantano canzoni.

Secondo premiosezione Poesia

Adele Chiavegato - Turbigo (MI)

MAI COSI’ VICINILa Senna scorreva silentetestimone del fiume di gente.C’eran vecchi, giovani e bambini,mai così vicini.Per vessillo una matitaa sostenere la vita

del pensiero nelle forme espressose pur nutrito d’eccesso.Imprigionare il vento non puoi.La luce, il suono non puoi.E neppure il pensiero anche se lovuoi.Li abbian visti vicini,vecchi, giovani e bambini.Unico cuore,unico colore.Uniti passato futurodella stolta intolleranza abbattere

il muroa tracciare un ponteper unire le sponde.La canuta esperienzapiedistallo dell’emergenteconoscenza.L’una e l’altra in camminocol sogno di un nuovo, radioso mattino.Li abbiamo visti,vecchi, giovani e bambini,mai così vicini.

Terzo premio sezione Poesia

Federico D’Agostino – Bettolle (SI)

PAURA DI RINNAMORARSITu crisalide che avvolta in fili sottilivolteggi perenne nei tuoi pensieri piùintimie ad ogni stagione instancabilmente

tessi e ritessile tue tele d’argentonon avere pauradi perdere il tuo corpo vellutato dibruco coloratoè stagioneche le tue ali di farfallaritaglino nel cielo quegli spazi chenon vedrai maii tuoi occhi di bambina

sapranno leggeresulle tue labbra di donnaquei segni sconosciuti che aspetti dasempre.Il ramo dalle foglie di lattacon i suoi fiori che scampanellanoal soleti aspettanoper filtrarele tue emozioni.

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Loredana Czerwinsky – TriesteI pirati complottano

Terzo classificato Martina Ronzani – Valle Mosso (BI)Al passo coi tempi

12 LA VOCE DELLE DONNE

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Si svolgerà a Milano il prossimo23 settembre – dalle 14,30 alle18,30 - presso la sala FondazioneMemoria della Deportazione – inPiazza Duomo (Via Dogana 3) ilconvegno organizzato dall'Osser-vatorio Pari Opportunità di AuserNazionale “Donne Resistenti”dedicato al ruolo delle donnenella resistenza, nel 70° anniver-sario dalla Liberazione dal nazi-fascismo.

Nel ricordare la lotta partigiana rara-mente si parla del ruolo delle donne edel loro contributo allaResistenza. Per questosi parla di “Resistenzataciuta”. Eppure il contributodelle donne fu rilevante,soprattutto nella ge-stione organizzativaquotidiana, e la parteci-pazione femminile allalotta di Liberazione dalnazi-fascismo fu ampiaed importanteLa dittatura prima e laguerra poi paradossal-mente contribuirono acreare una frattura nellatradizionale gestionedella vita familiare e sociale, rove-sciandone i normali equilibri. Con il fascismo ogni aspetto dellavita venne subordinato allo Stato; ildiritto di famiglia che si basava sulcodice del 1865 si fondava sulla su-premazia dell'uomo e negava l’auto-nomia della donna. Insieme alla soppressione dei partitipolitici e dell’associazionismo, ven-nero represse tutte le forme di attivi-smo femminile e nel 1926 le unicheorganizzazioni riconosciute erano imovimenti femminili fascistie cattolici.Malgrado la soppressione di tutte leforme di attivismo delle donne el'esaltazione delle virtù femminilipropagandate dal ventennio fascista,legate unicamente ai ruoli di mogliee madre, le donne contribuirono in

massa al riscatto di un intero popolo,costruendo una rete tra le staffette,le militanti e le partigiane.Le donne furono espulse dalle fabbri-che dopo la prima guerra mondialeperché quel lavoro non era concilia-bile con la loro attività principale:quella riproduttiva. L'unico lavoroche potevano svolgere era quello dicura ed il lavoro nei campi; ma pro-prio con la guerra le donne cono-scono una nuova libertà. La scomparsa dalle città della popo-lazione maschile, mandata a com-battere, costrinse le donne ad

assumere un ruolo sociale nuovo: lafunzione di capo-famiglia.Come in tutte le guerre, il problemadell’alimentazione era uno dei piùdrammatici ed erano le donne cheavevano il compito di procurare ilcibo.L’ingresso delle donne nel movi-mento clandestino viene fatto ri-salire al 16 ottobre 1941. A Parma, dopo un'ulteriore dimi-nuzione giornaliera della razioneindividuale di pane, scoppiò unaviolenta rivolta e le donne assal-tarono un furgone della Barillache trasportava un carico dipane. Appena sparsa la notizia,altre donne uscirono dalle fabbri-che e formarono dei cortei spon-tanei in molte vie della città:insieme operaie e massaie. Le

donne manifestarono numerosissimee molte di loro furono arrestate. Fuprincipalmente il peggioramentodelle condizioni di vita a spingerlead agire per porre fine alla guerra ealla fame. La protesta venne chia-mata “sciopero del pane” e rappre-sentò un momento importante per losviluppo del movimento clandestinodi Liberazione: per la prima volta ledonne rischiarono il posto di lavoroed il carcere, scendendo in piazza.A partire da quel momento semprepiù donne entreranno tra le file dellaResistenza

Nell'ansia della libertànacque il percorso del-l'emancipazione femmi-nile nella politica,creando una saldaturatra donne-politica-futuro. Alla fine della lotta ar-mata la stragrande mag-gioranza delle donnenon si fece avanti per ri-tirare medaglie e ricono-scimenti, ma dalla lottadi Resistenza e dalla Co-stituzione del 1948, ledonne si trasformano insoggetti storicamentevisibili.

Il convegno sarà anche l'occa-sione per firmare il protocollo traAuser e Anpi. Vi aspetto numerose e numerosi e viauguro una buona estate.

Donne resistentiVilma Nicolini, Responsabile Osservatorio Pari Opportunità

Alcuni dati sulle donne partigianetratti dal sito dell’Anpipartigiane: 35.000patriote: 20.000gruppi di difesa della donna: 70.000arrestate/torturate: 4.653deportate: 2.750commissarie di guerra: 512fucilate o impiccate: 2.812cadute in combattimento: 1.070medaglie d’Oro: 19medaglie d’argento: 17

13NOI AUSER

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