AG gazette 227 · ricordare alcuni fatti che caratterizzavano gli USA ... reschi) immortalati dagli...

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ZETTE N o 227- 2018 Non chiedo miracoli e visioni, ma forza per la vita quotidiana. Insegnami l’arte dei piccoli passi. (Antoine de Saint-Exupéry) AG GA

Transcript of AG gazette 227 · ricordare alcuni fatti che caratterizzavano gli USA ... reschi) immortalati dagli...

Z E T T E N o 2 27 - 2 0 1 8

Non chiedo miracoli e visioni, ma forza per la vita quotidiana.

Insegnami l’arte dei piccoli passi. (Antoine de Saint-Exupéry)

A G

GA

Dal nostro corrispondente negli USA - Riceviamo e trasmettiamo.

Dal 1917 sono passati cento anni ed è interessante

ricordare alcuni fatti che caratterizzavano gli USA

di allora.

L’attesa di vita era di 47 anni.

La benzina veniva venduta solo nei drug store.

Solo il 14% delle case aveva una vasca da bagno.

Solo l’8% delle case aveva un telefono.

Il limite massimo di velocità in molte città era di 10

miglia/ora.

Lo stipendio medio negli USA era di 12 cents per

ora. La retribuzione per gli operai era tra 200 e 400

dollari all’anno.

Un contabile esperto poteva guadagnare fino a

2.000 dollari/anno.

Un dentista 2.500 dollari.

Un veterinario tra 1.500 e 4.000 dollari

Un ingegnere meccanico fino a 5.000/anno

Più del 95% delle nascite avvenivano in casa.

Il 90% dei dottori non aveva una laurea. Per eserci‐

tare avevano frequentato le cosiddette “medical

schools” e molti di loro erano giudicati dalla stam‐

pa, e dal Governo, al disotto dello standard richie‐

sto.

Lo zucchero costava 4 centesimi la libbra.

Le uova 14 cents alla dozzina.

Il caffè 15 cents la libbra

Molte donne si lavavano i capelli una volta al mese.

E usavano Borax o tuorlo d’uovo per shampoo.

Le prime cinque cause di morte:

polmonite e influenza, tubercolosi, diarrea, proble‐

mi di cuore, ictus.

La bandiera americana aveva 45 stelle, Las Vegas

contava 30 abitanti.

Non c’erano il Giorno della Mamma né quello del

Papà. Su dieci adulti due non sapevano né leggere

né scrivere. Solo il 6 per cento di tutta la popola‐

zione aveva frequentato una high school.

La marijuana, la morfina e l’eroina erano acquista‐

bili come prodotti da banco in tutti le drogherie.

I farmacisti affermavano che l’eroina cancella i

complessi, induce all’ottimismo, regola lo stomaco

e l’intestino, ed è infatti il perfetto guardiano della

salute

Il diciotto per cento delle casalinghe aveva almeno

una cameriera a servizio a tempo pieno o almeno

un aiuto domestico.

Cade la neve, evviva! * Lo sci alpino genera un fatturato di oltre un

miliardo ogni stagione, con una spesa media

procapite di 275 euro per abbigliamento e at‐

trezzature, e altri 515 euro per corsi e impianti.

* Non solo in Svezia. A Livigno è stato di recente

inaugurato il primo chalet di ghiaccio e neve.

Realizzato nella parte esterna del Lac Salin Ho‐

tel a 1816 metri di quota, ha una temperatura

costante di zero gradi. Gli arredi sono tutti in

neve e gli ospiti dormono in speciali sacchi a

pelo termici.

*Palle! Su Internet Sno‐Baller è in vendita un

utensile per fare palle di neve perfette. Di pla‐

stica rossa, come quelli per fare il gelato, costa

10 dollari.

Per i più programmati di noi. Il 17 Gennaio di ogni anno, a Sermoneta (Latina), in

Piazza del Popolo, alle sei del mattino, arrivano i

polentari; portano paioli di rame, legna per il fuoco,

farina di mais, salciccia, olio e pomodoro e comin‐

ciano a cucinare. Ragù e polenta bolliranno per tutta

la mattina, perché soltanto dopo la messa e la pro‐

cessione in onore di Sant’Antonio Abate e la tradi‐

zionale benedizione dei contenuti dei padelloni,

avrà inizio la festa.

Dopo i padellatori si presentano in piazza gli sban‐

dieratori a evocare i fasti dell’antico ducato, feudo

della nobile famiglia dei Caetani.

La cittadina (9.917 abitanti), è poco lontata dalla Via

Appia, a una sessantina di chilometri da Roma; se ne

sta adagiata su un colle a 275 metri sul livello del

mare, con le facciate delle case che guardano giù

verso la pianura pontina e il litorale del Circeo.

Acquistata, insieme alla vicina Bassiano, nel 1297 da

Pietro Caetani (nipote di Papa Bonifacio VIII), sotto

il suo dominio e quello dei suoi eredi, Sermoneta si

arricchì di palazzi e chiese, fu fornita di una possen‐

te cinta muraria e vide il grande ampliamento della

rocca fatta erigere dai precedenti feudatari, gli Anni‐

baldi.

Ed è proprio l’imponente maniero, splendido esem‐

pio di architettura difensiva del Lazio, il monumen‐

to più importante. Che ha conservato l’atmosfera dei

tempi in cui Lucrezia Borgia vi soggiornava. Molti

degli arredi sono originali, come gli affreschi, opera

della scuola del Pinturicchio, della Camere Pinte,

che rappresentano figure mitologiche e le virtù teo‐

logali.

Il solito boom cinese.

“ Zalton è il più grande porto del mondo” , così scri‐

veva Marco Polo che da quel porto si imbarcò per

tornare a Venezia.

Oggi, sulle vestigia di quello che fu è esplosa una

metrooli chiamata Quanzhou, che ha superato di

slancio i sette milioni di abitanti, ricca di caffè alla

moda cresciuti all’ombra della Moschea della Pace e

della Purezza, una delle più antiche della Cina, risa‐

lente al 1009, e di una foresta di grattacieli ipermo‐

derni.

Ma Quanhzou è solo uno dei 102 centri urbani della

Cina che hanno superato quota un milione di abitan‐

ti.

In Italia solo Roma e Milano entrerebbero in classifi‐

ca, mentre in Europa resterebbero fuori Liverpool,

Marsiglia e Amsterdam.

Poi vi sono le altre metropoli meno conosciute: Kai‐

feng, ex città imperiale e una volta terminale della

Via della Seta; la ricca Weihai, meta del turismo co‐

reano; Guiyang, sede del colosso dell’e‐commerce

Alibaba.

Le previsione dicono che nel 2020 i cinesi che vivran‐

no in città saranno il 60% della popolazione (oggi

sono il 56%). Una delle conseguenze è che il flusso

dei nuovi investimenti industriali e per conseguen‐

za quello migratorio punta oggi verso l’interno, dove

il costo del lavoro è più basso.

Comunque, in ogni caso, le città “milionarie” nel

2021 saranno 221.

Tubi bucati

La dispersione dell’acqua dall’origine alla distribu‐

zione è un problema mai risolto: le perdite lungo il

percorso sono molto alte, ma ci sono dei record an‐

che in questo campo: a Mexico City la perdita è del

40% e secondo una ricerca dell’OCSE non vi è altra

città che abbia le tubature altrettanto rovinate. Ma se

non riusciamo ed essere i primi, un bel secondo po‐

sto non ce lo leva nessuno: Napoli ! Con il 37 %, ma a

pari merito con Glascow: poi c’è Montreal, seguita da

Roma, Edimburgo, Atene, Liverpool e Praga. Morale:

inutile preoccuparsi delle guerre per il controllo

dell’acqua; bisogna riparare i tubi!

Dove preferirebbero andare le migliaia di

lavoratori “obbligati” a lasciare Londra, a

Brexit ultimato? Tutti parlano di Parigi e Francoforte, ma la capitale

irlandese, La Valletta e Lussemburgo sembrano più

attrezzate per far sentire banchieri e uomini d’affari a

casa. Dublino è preferita per gli affitti bassi, nono‐

stante le tasse individuali alte, mentre Berlino e Varsa‐

via sono preferite dagli startupper.

Roma e Milano ? In coda. Ma allora bisogna far qualco‐

sa di significativo per rilanciare l’offerta e rendersi ap‐

petibili. Abbiamo già perso l’Agenzia del Farmaco

(3.000 posti di lavoro e un indotto economico di 1,7 mi‐

liardi), non basta?

Alibaba in italiano.

C’è un italiano, nel sistema Alibaba, che ricopre

un’ importante posizione. E’ il responsabile, per il

Sud Europa. Il nome: Roberto Cipriani Foresio.

In un’intervista ha tenuto ad evidenziare i risultati

ottenuti dal team che lo affianca per il mercato ita-

liano.

Sono undici persone che da un anno lavorano per

supportare e aiutare le aziende italiane a conoscere

le potenzialità che Alibaba può offrire, spiegano

come funziona il mercato e mettono a disposizione

la struttura creata dal colosso cinese; obiettivo fi-

nale, quello di convincerle ad aprire uno store per-

sonale.

Fino ad oggi le aziende che hanno aperto uno store

personale sul sito cinese sono 190, in particolare

per i settori food, moda e design. Un settore che

promette bene è quello del cibo per cani e gatti,

mentre il latte è già oggi quello di maggior succes-

so.

Foresio sottolinea le potenzialità che Alibaba offre:

in Cina sono già presenti 488 milioni di utenti, due-

cento dei quali passano ogni giorno venti minuti

sull’app dedicata all’e-commerce. Ogni giorno, at-

traverso le piattaforme di Alibaba vengono scam-

biati un miliardo e mezzo di prodotti.

Dato importante: l’80% degli utenti ha meno di 35

anni e rappresentano dunque un potenziale interes-

sante di acquirenti per il lungo periodo.

La Sagrada Familia ‐ Antoni Gaudi i Cornet (1852‐1926)1940 Interessante rivisitare la storia della basilica più famosa delle Spagna.

1860 ‐ Josep M. Bocabella fonda l’associazione di San Giovanni che promuoverà la costruzione del

Tempio.

1882 ‐ Posa della prima pietra.

1883 ‐ L’opera viene affidata a Antoni Gaudi.

1892 ‐ Si inizia la costruzione della facciata della Natività.

1925 ‐ Ultimata la prima torre alta 100 metri.

1926 ‐ Gaudi muore a Barcellona.

1933 ‐ Terminata la costruzione della facciata della Natività.

1936 ‐ Inizia la Guerra civile. Viene distrutto lo studio di Gaudi, si perdono molti modelli della

Basilica.

1940 ‐ Dopo la fine della guerra civile spagnola ripartono i lavori con la ricostruzione della cripta.

1978 ‐ Termina la costruzione delle quattro Torri della facciata della Passione.

1992 ‐ Barcellona ospita i Giochi Olimpici; aumenta l’interesse turistico per il monumento in

costruzione.

2010 ‐ Completate le volte, la navata centrale e le aperture per l’acquisizione e la distribuzione

della luce secondo il progetto Gaudi. Papa Benedetto XVI consacra la basilica.

2020 ‐ Saranno ultimate le torri principali della chiesa.

2026 ‐ Dopo 144 anni i lavori di costruzione della Sagrada Familia si concluderanno.

Note ‐ A costruzione ultimata la basilica avrà una superficie totale di 4.500 metri quadrati.

La capacità sarà di 14.000 persone.

Il tiburio di Cristo è la torre più alta: 172,5 metri, ed è anche l’altezza totale dell’opera.

Gaudi affermò che il lavoro dell’uomo non può superare la volontà di Dio. La sua chiesa non

poteva quindi superare in altezza il promontorio di Montjuic, la vetta più vicina (177 metri).

I reticoli delle torri sono angolati in modo che il suono venga diffuso in maniera ottimale e per

evitare l’ingresso della pioggia.

La fotografia della prima pagina illustra

Antanrtico ‐ Ghiaccio, sole e vento ‐

Secondo Orson Welles la Svizzera era nota per aver inventato gli orologi a cucù.

Non è vero! Li hanno inventati gli austriaci.

La scoperta della Svizzera come meta turistica l’anno fatta quei turisti d’antan che, armati di album da dise-

gne e acquerelli, scarpinavano, sudavano, raggiungevano un posto remoto e lo immortalavano per la gioia

dei famigliari rimasti a casa.Oggi con i selfi è tutto più facile, ma gli angoli fotografati sono gli stessi ( i pitto-

reschi) immortalati dagli inglesi nell’800. Nel romanzo di Gustave Flaubert, Emma Bovary sogna di porta-

re un pianista a suonare in mezzoo alle montagne. (Finirà malissimo per aver letto troppi romanzi).

Luoghi da visitare, se avete tempo.

Gubbio ‐ Umbria Dal latino Iguvium o Eugubium, è un comune di 31.789 abitanti della Provincia di Perugia.

La Storia. Le prime forme di insediamento si collocano nel paleolitico. Resti di un villaggio si

trovano in località San Marco. Nell’età del bronzo si sviluppò per più secoli un abitato sul sovra‐

stante Monte Ingino. La città era posta sulle vie di comunicazione tra il Tirreno e l’Adriatico.

Periodo romano. Alleatasi con Roma nel 295 a.C., nel 167 vi fu custodito Genzio, ultimo re dell’Illi‐

ria fatto prigioniero da Lucio Anicio Gallo. Gubbio ottenne, nell’88 a.C., la cittadinanza romana:

fu eletta a municipio e ascritta alla tribù Clustomina.

Alto Medioevo. Invasa dagli Eruli, fu nel 552 distrutta dai Goti di Totila, ma venne ricostruita dai

Bizantini di Narsete, generale di Giustiniano; non più in pianura ma sulle pendici del monte Ingi‐

no. Nel corso dell’VIII secolo, Gubbio fu interessata a più riprese dall’espansione dei re longobar‐

di (Liutprando, Astolfo e Desiderio) nei territori dell’Italia centrale.

Libero Comune. Nell’XI secolo Gubbio venne ceduta alla Chiesa con le donazioni di Pipino il Bre‐

ve e di Carlo Magno. La città si costituì in Libero comune di fazione ghibellina e iniziò una politi‐

ca di espansione che la portò in forte conflitto con Perugia. Nel 1151 undici città confederate, ca‐

peggiate da Perugia, assediarono Gubbio. La città resse all’assedio con successo.

Nel X secolo Gubbio visse un periodo di prosperità, crescendo sia economicamente che demogra‐

ficamente. Nel 1263 i guelfi presero il potere che detennero fino al 1350. Nel 1354 la città venne

espugnata dal cardinale Albornoz, legato pontificio, che l’assoggettò alla Chiesa. Albernoz non

mantenne le promesse e il popolo si ribellò. La ribellione non fu sufficiente per ottenere ciò che

era stato promesso; e allora gli eugubini si “consegnarono” spontaneamente ai Montefeltro, du‐

chi di Urbino. Persero il titolo di libero comune, ma ottennero un lungo periodo di tranquillità.

In quel periodo fu costruito il Palazzo dei Consoli. Nel 1508 subentrarono i Della Rovere e vi re‐

starono fino al 1631, quando tutti i beni passarono alla stato pontificio.

Regno d’Italia. Nel 1860 Gubbio fu annessa al Regno d’Italia.

Architetture religiose. Cattedrale dei Santi Mariano e Giacomo. Costruita nel 1190, comple‐

tata nel 1229, ampliata nel 1336 e nel XVI secolo.

Chiesa di San Francesco. Costruita nella seconda metà del XIII secolo.

Chiesa di Santa Maria della Vittoria. La costruzione originaria risale al IX secolo, nel punto dove

gli eugubini sconfissero i saraceni.

Chiesa di San Francesco della Pace. Costruita nella prima metà del secolo XVII.

Chiesa di San Giovanni Battista. Costruita tra il XIII e il XIV secolo.

Basilica di Sant’Ubaldo. Posta sulla sommità del Monte Ingino, custodisce il corpo del santo,

patrono della città.

Architetture civili. Palazzo del Consoli. Costruito nel XIV secolo dal governo della città, dal

1901 il palazzo è sede del Museo civico , che custodisce le preziosissime Tavole eugubine.

Palazzo Pretorio. Si trova in Piazza della Signoria, detta Piazza Grande, di fronte al Palazzo dei

Consoli. Costruzione iniziata nel 1349 e proseguita fino al XVII secolo. E’ sede del Comune.

Palazzo Ducale. Si trova davanti al Duomo di Gubbio e fu costruito per ordine di Federico di

Montefeltro dopo il 1470.

Palazzo del Capitano del popolo. Sorge nel quartiere di S.Martino, risale al XIII secolo.

Palazzo del Bargello. Tipico esempio di architettura gorica a Gubbio. Eretto nel 1300.

Panoramica

La pagina economico-finanziaria

All’assalto del Real Estate italiano

Secondo i dati di Scenari Immobiliari gli investi‐

tori immobiliari stranieri hanno investito nel‐

mattone italico circa 26,5 miliardi di euro. Di que‐

sti 10 miliardi erano quelli investiti dal 2000 al

2010, dal 2011 al 2016 sono stati 16,5.

I Fondi sovrani medioorientali si sono concentra‐

ti sugli hotel di lusso della penisola, mentre al

Qatar fanno capo gli hotel cinque stelle della

Costa Smeralda.

I gruppi americani hanno scelto di dedicarsi agli

uffici e ai centri commerciali, con qualche escur‐

sione, negli ultimi tempi, nella logistica.

Blackstone ha iniziato comprando la sede del

Corriere della Sera a Milano, in via Solferino. Poi

è passato al Palazzo delle Poste, in Cordusio, do‐

ve aprirà il primo negozio Starbucks in Italia.

Il colosso americano Hines ha accumulato in po‐

co più di due anni quasi un miliardo di euro di

asset in Italia.

La francese Axa ha rilevato alcuni asset del grup‐

po Humanitas, della famiglia Rocca, tra i quali

l’ospedale di Rozzano e il nuovo campus, per 300

milioni di euro.

Tra i potenziali new enter da segnalare il fondo

Baupost e il fondo Apollo, rispettivamente con

400 e 200 milioni di euro.

Questi guru, che fenomeni ! Come sappiamo l’analisi economico-finanziaria

non è una scienza esatta, ma nel rileggere le pagi-

ne pubblicate un anno fa da economisti e dalle

case d’investimento si direbbe che più che previ-

sioni erano esercizi divinatori. Le previsioni di un

anno fa sono state, quasi tutte, smentite.

L’elezione di Trump. Per Simon Johnson, economi-

sta dell’FMI e docente al MIT, avrebbe dovuto cau-

sare un crollo dei mercati azionari. Le Borse glo-

bali hanno fatto un rally del 20%. Per non essere

da meno il premio Nobel Paul Krugman afferma-

va: “ Molto probabilmente stiamo per assistere a

una recessione globale”. L’economia del pianeta è

cresciuta nel 2017 del 3,6% .

Il dollaro. La Federal Reserve avrebbe optato per

una stretta monetaria più energica, favorendo un

apprezzamento del dollaro. Un terzo dei grandi

gestori finanziari giudicava l’attesa del rialzo del

dollaro come la più probabile. Esattamente l’op-

posto di ciò che è accaduto: l’euro ha rivalutato

del 14% sul dollaro. La borsa USA. Hanno

indovinato il trend, ma sbagliato le misure. Per il

Credit Suisse, S&P500 avrebbe dovuto terminare

praticamente piatta. Per Merrill Lynch andava

bene il +2,7%. Deutsche am “vedeva” un + 5%.

Wall Street ha sfiorato il + 20%.

Economia UE. Previsioni positive ma non oltre il

+1,3-1,5%.(UBS e Invesco). Le ultima stime parlano

di un +2,2%.

Economia Paesi emergenti. Causa la rivalutazio-

ne del dollaro e il cedimento dei prezzi delle mate-

rie prime, le previsioni per le Borse di Paesi emer-

genti erano per una crescita del 6%. L’Msci emer-

ging markets ha segnato un balzo del 34%.

Petrolio. Corrette la previsioni per un rialzo del

greggio oltre i 60 dollari.

Oro. Previsto un prezzo tra i 1.200/1.250 dollari

La Lanerossi . Una storia lunga quasi due secoli.

Fondata da Francesco Rossi nel 1817 come Industrie

Rossi e successivamente ridenominata Lanerossi. Nel

1849 gli succede il figlio Alessandro che la trasforma in

una delle maggiori industrie nazionali. Dall’inizio del

Novecento vengono aperti nuovi stabilimenti fino a

, nel 1955‐57 l’azienda entra in crisi. La ripresa viene

affidata a Luraghi, che in poco tempo la rimette in

piedi. Nel 1959 il fatturato è di 23 miliardi con 10.000

dipendenti. Speculazioni in Borsa, guidate dallo spe‐

ricolato finanziere siciliano Michelangelo Virgillito,

finiscono per penalizzare l’azienda che conosce di

nuovo un periodo di forte crisi.

Nel 1987 la Lanerossi viene acquistata dal concorrente

Marzotto, della vicina Valdagno, che dismette gli sta‐

bilimenti Lanerossi. La chiusura avviene nel 2005.

Oggi rimane il marchio Lanerossi.

I libri ritornano. L’AIE, Associazione Italiana Editori di libri

ha annunciato pochi giorni fa i risultati delle

vendite del 2017.Le vendite si sono attestate

a 88,6 milioni di copie, con un aumento

dell’1,2%, dopo sette anni di carestia. Manca‐

no le vendite via Amazon.