AFFETTO AMICIZIA AMORE - Zanichelli...Scheda di genere 4 Il lettore consapevole 1.AFFETTO AMICIZIA...

34
Crescere e confrontarsi 1 AFFETTO AMICIZIA AMORE ANTOLOGIA Ursula Le Guin Agata e Pietra Nera 10 Per scrivere meglio: aggettivi e verbi 15 Hermann Hesse Sul ghiaccio testo B REVE 16 Per scrivere meglio: aggettivi efficaci 18 Jutta Richter Poi guardammo il cielo testo B REVE 19 Per scrivere meglio: un breve dialogo 21 Amos Oz Le emozioni di Soumchi 22 Per scrivere meglio: una sequenza descrittiva 27 Paul Auster Racconto di Natale testo B REVE 28 Per scrivere meglio: un quadro, un personaggio 30 Daniel Pennac L’affetto che guarisce 31 si impara Il lettore consapevole Scheda di genere Narrazioni di crescita 4 Scheda di analisi del testo Sequenze ed elementi descrittivi 6 Controlla se hai capito Christine Nöstlinger La signora Bartolotti 9

Transcript of AFFETTO AMICIZIA AMORE - Zanichelli...Scheda di genere 4 Il lettore consapevole 1.AFFETTO AMICIZIA...

Cre

scere

eco

nfr

on

tars

i

1AFFETTOAMICIZIAAMORE

ANTOLOGIA

Ursula Le Guin Agata e Pietra Nera 10

Per scrivere meglio: aggettivi e verbi 15

Hermann Hesse Sul ghiacciotestoBREVE 16

Per scrivere meglio: aggettivi efficaci 18

Jutta Richter Poi guardammo il cielotestoBREVE 19

Per scrivere meglio: un breve dialogo 21

Amos Oz Le emozioni di Soumchi 22

Per scrivere meglio: una sequenza descrittiva 27

Paul Auster Racconto di NataletestoBREVE 28

Per scrivere meglio: un quadro, un personaggio 30

Daniel Pennac L’affetto che guarisce 31Insieme

si impara

Il lettore consapevole

Scheda di genere Narrazioni di crescita 4

Scheda di analisi del testo Sequenze ed elementi descrittivi 6

Controlla se hai capito Christine Nöstlinger La signora Bartolotti 9

Ripasso e verifche

Recupero e rinforzo Natalia Ginzburg Bianca 36

Verso la prova nazionale Italo Calvino Giovannino e Serenella 38

Compito in clase di italiano Un vero amico 41

Lavoriamo in classe

Sono un buon citadino Le regole 42

Insieme si cresce L’intelligenza emotiva 44

Altri braninell’eBook

Per lacompetenzalinguistica

Cogliere datiimpliciti edespliciti nellesequenze dellanarrazione.

Scheda di genere

4

Il lettore consapevole1. AFFETTO AMICIZIA AMORE

Narrazioni di crescita

I romanzi di formazione e le storie dell’età evolutiva

Le narrazioni di crescita pongono attenzione all’evoluzione dei personaggi.Le esperienze vissute determinano dei cambiamenti nella loro personalità

e un processo di maturazione, tanto più forte se coincide con un passaggio di età.Al centro c’è un ventaglio di esperienze in cui le emozioni e i sentimenti,

spesso in contrasto tra loro, giocano un ruolo di primo piano.Esse comprendono:

i romanzi di formazione le storie dell’età evolutiva

È un genere narrativo chesi sviluppa in Europa traSettecento e Ottocento. Ilprotagonista, attraverso

una serie di esperienze divita, cambia, matura e

raggiunge l’età adulta.

Le narrazioni i cui personaggi vivono il delicatomomento dell’adolescenza e il passaggio all’età adulta

sono dette storie dell’età evolutiva.Queste storie, senza porre limiti o steccati troppo rigidisull’età, narrano in maniera realistica la crescita dei

giovani protagonisti, la loro ricerca di un’identità adulta,oltre i confni dell’infanzia e della prima adolescenza.

Le storie dell’età evolutiva in 7 passi

1

2

3

4

5

6

7

Narrano la crescita di un personaggio e il suo passaggio da un’etàa un’altra.

I protagonisti sono adolescenti che scoprono sé stessi e la realtàsociale che li circonda.

I rapporti con i coetanei e gli adulti sono spesso di confitto: litigaree confrontarsi sono occasioni per prendere coscienza di sé.

È importante l’educazione emotiva: i personaggi imparano adaffrontare la solitudine, la rabbia, la paura, la tristezza…

L’educazione sentimentale si sviluppa attraverso esperienzetormentate di amicizia, affetto e amore.

La narrazione è ricca di dialoghi e di sequenze rifessive cheavvicinano il lettore al cuore dei personaggi.

La narrazione è in prima o terza persona; è sempre “fltrata” dalmodo di sentire soggettivo del protagonista.

5

Il lettore consapevole

Sfoglia qualche storia di crescita e cogli i cambiamenti nella vitadei personaggi

Da quel giorno in poi, Simon guardò a se stessocon un nuovo rispetto, con un maggior interes-se. Era molto occupato. Occupato a mettere allaprova il suo grosso corpo con una curiosità, conuna vera e propria meraviglia, che non avevamai sperimentato prima. Tutto ciò che gli pas-sava per il cervello era: “Questo sono io”.(A. Fine)

Il protagonista Simon prende coscienza dicome sia cambiato e stia crescendo: l’attenzio-ne è qui posta proprio sulla consapevolezzadella propria identità unica e irripetibile.

Così, un giorno che mia madre continuava alamentarsi: «Quel delinquente! Ha distrutto lamia vita. Sapeste cosa mi ha fatto quella voltache…» Barbara aveva raccolto le sue forze e leaveva detto con decisione: «Avrai tutte le ra-gioni del mondo, ma io non voglio più sentireniente contro il papà. Non capisci quanto mi faimale quando parli così?»(B. Pitzorno)

In queste poche righe, si coglie una situazionedi confitto: la separazione dei genitori non ècerto stata indolore e ha lasciato tracce profon-de nell’animo della protagonista.

LA TUA BIBLIOTECA

BIA

NC

APIT

ZO

RN

O

Pri

ncip

essa

Lau

ren

tin

a

JER

RY

SPIN

ELL

I

Fu

ori

dal

gu

scio

GIU

SI

QU

AR

EN

GH

I

Rag

azze

per

sem

pre

GU

US

KU

IJER

Per

sem

pre

,A

men

MA

RIE

-AU

DE

MU

RA

IL

Mio

frate

llo

sim

ple

GR

EG

ORY

HU

GH

ES

Sg

an

cian

do

lalu

na

dalci

elo

Un classicointramontabile,con quattrosorelle moltodiverse tra loroche pensanocon la propriatesta, soffrono,si innamorano.

L’amicizia

travolgente tra

due ragazzi,

per affrontare

il mondo a

testa alta.

Il fratello

di Kéber è

speciale, e

concentra su di

sé i sentimenti

più diversi:

paura, pena,

sconcerto,

amore.

Barbara vive con

determinazione

e curiosità una

nuova vita di

affetti e relazioni.

Eugenia,

sua madre

e la nonna

compiono

gli anni e le

vite di tre

generazioni si

intrecciano.

Pollecke si racconta:

la nuova famiglia, il

padre particolarmente

problematico, i nonni,

il suo amico Mimum.

Fratello e sorella

in un viaggio

avventuroso e

pieno di scoperte

e sorprese.

LOU

ISA

MA

YA

LCO

TT

Pic

co

led

on

ne

6

Il lettore consapevole1. AFFETTO AMICIZIA AMORE Scheda di analisi del testo

Sequenze ed elementi descrittivi

sequenze narrativeo d’azione:

raccontano ciò che accadee ciò che i personaggi fanno

sequenze rifessive:riferiscono i pensieri

e i commenti di chi narrasu ciò che accade

sequenze descrittive: ritraggono ipersonaggi, gli oggetti o gli ambienti

che fanno da sfondo alle scene

sequenze dialogate:riportano i discorsi e le parole chei personaggi si scambiano tra loro

Seprevalgono le

sequenze d’azione, ilritmo narrativo è

veloce eincalzante.

Seprevalgono le

sequenzedescrittive, rifessivee dialogate il ritmo

narrativo è piùlento.

Le sequenze in una narrazioneNel testo di un racconto o di un romanzo si possono in-dividuare sequenze di tipo diverso che si intreccianocontinuamente tra loro.

Sequenza descrittiva:si ritraggono lecaratteristiche delpersonaggio.

Sequenza rifessiva:si focalizzano i pensieridel personaggio.

Sequenza narrativa:si raccontano le azioni delpersonaggio.

Sequenza dialogata:si riportano le parole che ipersonaggi si scambianotra loro.

Il signor Grumon era grasso.Aveva un gran nasone rosso e delle guance altrettanto rosse.Alla gente del quartiere lui non piaceva e dicevano che era an-che un gran pigrone.

A lui non importava e pensava che non voleva parlare con nes-suno, così come nessuno voleva parlare con lui.A parte Pilù, il suo pappagallo.

La mattina, alle sei, il signor Grumon si svegliava, sistemava lasua grossa trippa dentro una tuta blu, sempre la stessa, e solle-vava lo straccio nero che copriva la gabbia di Pilù.

«Salve, Pilù!» diceva il signor Grumon.«Ciao, Grumon!» diceva Pilù.Poi, vedendo la sigaretta tutta storta tra le labbra di Grumon, simetteva a gracchiare: «Puzza di fumo! Puzza di fumo!».

(D. Cohen)

7

Il lettore consapevole

Le sequenze descrittive

Descrizioni dirette e descrizioni indirette

Descrizione diretta:si presentano le abitudinidi Francie.

Descrizione indiretta:si presentano le azioni diFrancie; si comprende ilcarattere gentile e laraffnata sensibilità dellaprotagonista.

Descrizione diretta:si ritraggono lecaratteristiche deglioggetti.

Descrizione indiretta:si presentano le azioni diFrancie; si comprende ilcarattere metodico,paziente e silenzioso dellaprotagonista.

Francie era convinta che nella biblioteca vi fossero tutti i libridel mondo e aveva il progetto di leggerli tutti.Ne leggeva uno al giorno, in ordine alfabetico, senza saltareneppure i meno interessanti.Francie era una vera lettrice. Leggeva tutto ciò che le capitavafra le mani: libri idioti, opere classiche, l’orario della ferrovia ela lista dei prezzi del droghiere.

Dopo essere entrata e aver chiuso la porta dietro di sé senzarumore, come si deve fare in una biblioteca, gettò uno sguardosul piccolo vaso scuro posto in un angolo della scrivania dellabibliotecaria.Pose la mano sul bordo della scrivania ben levigata; le piacevaquella sensazione.

Guardò le matite appuntite da poco, il quadrato verde e pulitodella carta assorbente, il piccolo vaso panciuto pieno di colla, ilmucchio delle schede e i libri che erano stati restituiti dai lettorie attendevano di essere riposti negli scafali.

Francie rimase a lungo davanti alla scrivania prima che la bi-bliotecaria si degnasse di accorgersi della sua presenza.

(B. Smith)

Le sequenze descrittive sono pause, brevi o lunghe, all’interno della narrazioneche illustrano le caratteristiche di una persona, di un luogo, di un ambiente o diun oggetto. Le descrizioni possono arricchirsi di sempre nuovi dettagli. Nel casodella descrizione di un personaggio formano il ritratto dell’individuo descritto.

Nelle descrizioni dirette il personaggio viene tratteggiato chiaramente, raffgurandoil suo aspetto fisico e l’abbigliamento, oppure riferendo aspetti del suo carattere, lesue abitudini, alcuni episodi della sua vita passata.

Nelle descrizioni indirette il personaggio emerge attraverso i suoi dialoghi, le sueazioni e reazioni agli avvenimenti, e i pensieri che attraversano la sua mente. L’autoreriesce così a delineare l’identità del personaggio, facendolo agire, parlare e pensare.

Il lettore consapevole

8

7. AVVENTURE NELLA NATURA Scheda di analisi del testoIl lettore consapevole1. AFFETTO AMICIZIA AMORE

Gli indiziGrazie alle descrizioni ogni racconto può essereparagonato a una pista che il lettore non cono-sce, su cui sono disseminati innumerevoli indizi.Alcuni sono chiari ed evidenti, come accadenelle descrizioni dirette, altri sono nascosti,come accade nelle descrizioni indirette, e sa-rà la tua abilità di lettore a individuarli.Solo dopo aver percorso tutto il tracciato, e ave-re letto tutta la storia, chi legge potrà dire chela descrizione sia compiuta e potrà avere negliocchi i ritratti di tutti i personaggi.

Scopri come il ritratto del personaggiosi componga attraverso sempre nuoviindizi.

Veniamo dapprima a conoscenzadel nome e cognome delpersonaggio e del fatto che sitratta di una ragazzina.

Amanda è un tipo strano: portasempre con sé una valigia!

Ora sappiamo anche che Amandaabita in un quartiere nero e chelei stessa è di colore.

Amanda si dimostra di caratteresocievole e allegro.

Un elemento inaspettatoincuriosisce il lettore: con la suavaligia Amanda va a scuola.La valigia è colma di libri!

Se volete sapere chi fu il primo a parlare con Jefrey, larisposta è semplice: Amanda Beale.Erano circa le otto di mattina e Amanda stava andan-do a scuola, come molti altri ragazzini della sua età.

A renderla diversa dagli altri, però, era la valigia cheportava con sé.Fu proprio questo particolare che attirò l’attenzione di Jef-frey. Pensò che stesse scappando di casa, proprio come lui.Così si fermò e le disse: «Ciao!»

Amanda lo squadrò con sospetto. Chi era quell’estra-neo? E che cosa ci faceva un ragazzino bianco nell’EastEnd,dove la gente era quasi tutta nera? E perché l’avevasalutata?Ma Amanda Beale era piuttosto socievole. Così si fer-mò e ricambiò il saluto.«Stai scappando di casa?» le domandò Jefrey.«Eh?» disse Amanda.

Jefrey indicò la valigia.Amanda aggrottò le sopracciglia, ci pensò su unistante e scoppiò in una risata fragorosa.

«Non sto scappando di casa, sto andando a scuola.»Vedendo lo sguardo incredulo di lui, Amanda aprì lavaligia sul marciapiede. Jefrey rimase a bocca aperta.«Libri!»Sì, libri. La valigia ne era piena e ce n’erano molti dipiù di quelli che potevano servire per le lezioni.

(J. Spinelli)

9

Controlla se hai capito

La signora Bartolottitratto da: C. Nöstlinger, Il bambino sottovuoto, Salani, Milano 1989

Il branoè statosuddivisoin sequenze.Mentre leggiponiattenzionealle lorodifferenze.

Fermo davanti alla porta, c’era il fattorino dei pacchi postali; ansimava e siasciugava il sudore dalla fronte.

«Aggeggio maledetto» disse indicando un grande pacco avvolto in cartabianca. «Venti chili come minimo!»

Trascinò il pacco lungo il corridoio fno alla cucina e la signora Bartolotti,dopo aver frmato la ricevuta, gli dette cinque scellini di mancia. Poi andòin soggiorno a riprendersi il sigaro, tornò in cucina e si mise a sedere suuna seggiola di fronte al grande pacco bianco.

“Lana non è, garantito!” pensò. La lana non è tanto pesante. Un pacco dilana di queste dimensioni pesa al massimo cinque o sei chili. Forse il paccome lo manda il buon vecchio zio Alois, pensò la signora Bartolotti. Puòdarsi che sia un regalo per il compleanno. Dopotutto sono trent’anni che ilbuon uomo non mi regala un fco secco.

La signora Bartolotti prese le forbici da giardino e tagliò lo spago da im-ballaggio. Poi liberò il pacco dalla carta bianca, alzò il coperchio del grossoinvolucro di cartone e cominciò a rovistare nei trucioli celesti. Si sbarazzòdei trucioli e fnalmente apparve un grande barattolo di metallo argenteo.

Era alto più o meno come un ombrello da uomo e sul barattolo non c’e-rano etichette, ma solo un bollino celeste grande quanto una moneta. Unlato del barattolo portava la scritta ALTO e l’altro BASSO, e al centro correval’indicazione ISTRUZIONI ALL’INTERNO!

1

2

3

5

6

Riconosci i diversi tipi di sequenzaIndica se le sequenze individuate sono narrative, dialogate, rifessive o descrittive.

sequenza tipologia

......................................................................................................................1

......................................................................................................................2

......................................................................................................................3

......................................................................................................................4

......................................................................................................................5

......................................................................................................................6

4

1. AFFETTO AMICIZIA AMORE

10

1.1

Il testo. Un rapporto di amiciziatra un ragazzo e una ragazzache stanno diventando adulti è

raro e puro come la luce del sole rifessaattraverso una pietra d’agata, raccoltasulla spiaggia assieme a una pietra nerapiatta e perfettamente ovale. Owen, undiciassettenne californiano, descrive ilsuo incontro con Natalie, rivivendol’incanto di una giornataindimenticabile, sigillato dallo scambiodelle due pietre.

PRIMA DI LEGGERE OASCOLTARE IL BRANO# Osserva le immagini.# Leggi le domande in

margine al brano e gliattacchi di sequenza inrosso.

DOPO LA LETTURA OL’ASCOLTO# Associa le immagini,

proposte alla rinfusa, allesequenze corrispondenti.

# Rispondi alle domande.

Agata e Pietra NeraUrsula Le Guin

5

42 31

6 7

L’autrice. Ursula Kroeber Le Guin è natain California nel 1929. È una delle piùgrandi autrici viventi di romanzi di fanta-

scienza e fantasy per adulti, in cui si rivela capacedi ideare mondi credibili, con personaggi ben carat-terizzati sul piano psicologico ed emotivo. In Italia èconosciuta per il ciclo fantasy di Earthsea, la cuiprima parte è stata pubblicata per i ragazzi con iltitolo Il Mago. Di tutt’altro genere è il breve roman-zo Agata e Pietra Nera, che racconta con leggerez-za e sensibilità l’amicizia speciale tra un ragazzo euna ragazza.

11

Agata e Pietra Nera

Natalie Field è molto difficile da descrivere. Credo chechiunque lo sia. Ma battendo a macchina quello che ave-vo inciso 1 mi è venuto il sospetto di farla apparire reto-rica 2 . A tratti eravamo entrambi retorici, immagino,quando parlavamo. Perché, per la prima volta, parlavamodi cose molto importanti per noi... cose che non avevamomai potuto dire a nessuno. Così tutto si riversava fuori,per così dire, senza filtro. Lei era indubbiamente una per-sona molto determinata, sicura e volitiva 3 . Però, per ilfatto che aveva lavorato tanto (e aveva lavorato davvero,fin da quando a sei anni aveva imparato a suonare il pianoda sola, così che i suoi genitori si erano trovati quasi co-stretti a farle prendere delle lezioni), per il fatto che avevalavorato tanto e così a lungo su una sola cosa, la musica,era ancora molto infantile e inesperta in altre cose.

Per esempio, non era stata quasi mai al cinema.La portai a un film di Woody Allen, quello dove luiscaraventa il violoncello fuori dalla fnestra, e lei risetanto che pensavo le venisse male. E come ridevaquando facevo il pagliaccio; aveva voglia di ridere, neaveva bisogno. Bastava che mi mettessi a fare lo scim-mione, e addio, era bell’e partita. Suo padre era un tipoaustero, integralista 4 ; sua madre era sempre calma eserena, le sue due sorelle maggiori si erano sposate etrasferite lontano e lei studiava, insegnava, suonava,componeva e sognava musica. Non c’era mai statoniente di bufo, niente di ridicolo nella sua vita, fnchénon ero comparso io. Ora mi rendo conto che lei avevadi me lo stesso tremendo bisogno che io di lei.

Ma rovinai tutto. Per aver sbagliato l’ordine dellemie priorità 5 .

Prima che questo accadesse, però, ci fu quel gior-no alla spiaggia. Il giorno perfetto.

Era il trenta dicembre.Aveva smesso di piovere, e l’a-ria era fredda, limpida e calma. Il cuore dell’inverno. Misvegliai presto e il sole splendeva come in alta monta-gna, fotti di luce da un cielo azzurro intenso. Sapevoche Natalie aveva l’intera giornata libera, perché alcunisuoi allievi non prendevano lezioni durante le vacanze.

Immagine

corrispondente:

..............

a PerchéNatalie Fieldè difficile dadescrivere?

Immagine

corrispondente:

..............

b Quale scenadel film divertemolto Natalie?Perché?

Immagine

corrispondente:

..............

c Comereagiscono igenitori allanotizia della gita?

L’origine delle parole

vacanza: proviene dalla parola latina vacuus, “vuoto”,e indica un periodo vuoto, libero da impegni. Dallastessa parola derivano anche l’aggettivo “vacante”,che signifca “privo del titolare” (ad esempio, sede o

posto vacante, senza un capo, privo di un dirigente),e l’aggettivo “vacuo”, vuoto, povero di senso (peresempio un discorso o un individuo vacuo, “povero disignifcato, frivolo”).

1 avevo inciso:non riuscendo a scriveredirettamente, Owen hascelto di parlare a unregistratore, trascrivendoin seguito quello che hadetto a voce.

2 retorica: si dicedi una persona che parlacon frasi eccessivamentericercate.

3 volitiva: dotata diforte personalità.

4 integralista: rigidoe severo.

5 prioritˆ: le cose piùimportanti.

12

1. AFFETTO AMICIZIA AMORE

Così le telefonai e decidemmo di andare al mare con lamia macchina.

La signora Field non fece obiezioni. Pareva che nonavesse niente da ridire su di me,a quanto capivo. Il signorField, che tradiva un atteggiamento estremamente bibli-co 6 verso i giovani che mettevano gli occhi sulle sue f-gliole, era al lavoro (faceva l’imprenditore edile) e nonsarebbe rientrato prima delle sei. Siccome per quell’orasaremmo stati di ritorno, ciò che ignorava non l’avrebbeferito irreparabilmente. Andava bene anche per i mieigenitori.Sapevano solo che andavo in macchina sulla co-sta con qualcuno. La mamma era felicissima che io aves-si qualche amico, qualsiasi amico, e papà era felicissimoche io facessi qualcosa, qualsiasi cosa, con l’auto 7 . Cosìtutti erano contenti, e partimmo alle nove portandocidietro la colazione al sacco preparata da Natalie.

Ci sono circa centosessanta chilometri per raggiun-gere la costa, e altri dieci verso sud per Jade Beach, dovevolevo andare.È un’insenatura tra due grandi promonto-ri, non troppo ventosa e poco afollata persino d’estate.D’inverno,poi, era completamente deserta.Dove c’era unpo’ di neve, sulla strada che attraversava la Coast Range,guidai piano, così arrivammo verso mezzogiorno. Il cieloera sereno e luminoso; il Pacifco era azzurro cupo conalti cavalloni bianchi che si rincorrevano veloci. Facevafreddo,ma giù sulla spiaggia c’era solo il vento portato daimarosi 8 . Gli spruzzi ci colpivano come fni granelli disale. Dopo un po’ ci si poteva togliere la giacca, se si con-tinuava a muoversi. Ce la togliemmo.

Corremmo e saltammo a lungo nelle onde basse,allontanandoci poco a poco. L’acqua pareva ghiaccio,ma dopo i primi istanti di spasimo si stava bene, conun senso d’intorpidimento. Io m’infradiciai dal colloin giù, Natalie s’infradiciò dalla vita in giù. Ci riparam-mo in una nicchia asciutta protetta da un grosso troncoportato dal mare, e accendemmo un fuoco per asciu-garci e mangiare. Mangiammo a crepapelle. Una quan-tità inimmaginabile. Quando Natalie aveva preparato lacolazione al sacco, non aveva fatto economia. Ci furononon so quanti panini per incominciare, e nessuno perfnire. Poi io mangiai tre banane, un’arancia e due mele.

Avrei potuto mangiar meno banane, se non fosserostate occasione di gran divertimento. Davvero, non soperché una persona sostanzialmente sana di mentecome Natalie potesse rimbambire a tal punto per il

Immagine

corrispondente:

..............

d Qual è lamèta della gitain macchina?

Immagine

corrispondente:

..............

e Elenca leazioni dei duegiovani unavolta arrivatisulla spiaggia.

6 biblico: severo,austero.7 con l’auto: Owen

ha diciassette anni e ilpadre gli ha regalatoun’auto, che negli StatiUniti si può guidare aquell’età.

8 marosi: grandi onde.

13

Agata e Pietra Nera

numero dello scimmione. Ma un riconoscimento sin-cero è di sprone al genio, e il numero dello scimmioneraggiunse indubbiamente il suo momento più altoquel pomeriggio, con l’ausilio 9 delle banane.

Poi ci arrampicammo sugli scogli e lanciammo pie-tre nell’acqua e costruimmo un castello di sabbia. Inf-ne tornammo indietro e riattizzammo il fuoco perchés’era fatto più freddo, guardammo la marea avvicinarsial castello di sabbia e parlammo. Non parlammo deinostri problemi, o dei genitori, o di automobili, o dellenostre ambizioni. Parlammo della vita. Decidemmoche non ha senso chiedersi qual è il signifcato dellavita, perché la vita non è una risposta, la vita è unadomanda, e tu, proprio tu, sei la risposta. E lì a diecimetri c’era il mare che si avvicinava sempre più, e ilcielo sopra il mare, e il sole che declinava nel cielo.

Faceva freddo, e fu il momento più straordinariodella mia vita. Avevo già avuto altri momenti straordi-nari. Una volta di sera mentre camminavo sotto la piog-gia nel parco in autunno. Un’altra volta nel deserto, sot-to le stelle, quando divenni la terra che ruota intorno alproprio asse. E talvolta mentre pensavo, semplicementepensavo con intensità a qualcosa. Ma sempre da solo.Per conto mio. Stavolta non ero solo. Ero sulla vetta piùalta con una persona amica. Non c’è nulla, nulla che su-peri questo. E se anche non dovesse succedermi mai piùin vita mia, potrò sempre dire d’esserci stato.

Chiacchierando, frugavamo nella sabbia intorno anoi in cerca di pezzetti di giada e di agata. Natalie trovòuna pietra nera, piatta, perfettamente ovale e levigatadalla sabbia. Io trovai un’agata lenticolare 10 , bianca egialla, che lasciava trasparire il sole. Lei mi diede la pie-tra nera, io le diedi l’agata.

Nel viaggio di ritorno, Natalie si addormentò.Come scendere dalla vetta del monte in silenzio neltramonto. Guidai bene, con prudenza, in silenzio.

Erano le sette passate quando arrivammo a casa.Avevamo lasciato volare il tempo, alla spiaggia. Leiscivolò fuori dalla macchina, col viso ancora assonna-to e arrossato dal vento, e disse: «È stato bellissimo,Owen». Poi entrò in casa, sorridendo.

Immagine

corrispondente:

..............

f Perché perOwen quellagiornata èstata la piùstraordinariadella sua vita?

Immagine

corrispondente:

..............

g Qual è ilparagoneutilizzato dalprotagonista peresprimere la suafelicità?

L’origine delle parole

sprone: significa “stimolo, incitamento”. È qui usatoin senso figurato, perché viene dalla parola “sperone”,

che è la rotella dentata dietro la scarpa dei cavalieri,usata per pungolare e incitare il cavallo.

(U. Le Guin, Agata e Pietranera, trad. di M. GiardinaZannini, Salani, Milano1994)

9 con l’ausilio: conl’aiuto.

10 lenticolare: aforma di lente.

14

1. AFFETTO AMICIZIA AMORE

Analizzare

1. La protagonista

Completa la tabella con le informazioni esplicite e le informazioni implicite sul carattere di Nata-lie Field.

INFORMAZIONI ESPLICITE INFORMAZIONI IMPLICITE

c. Che lavoro fa Natalie?

...............................................................................................................

h. Natalie ha voglia di ridere quindi ..........................

........................................................................................................

l. Natalie è generosa, infatti ...........................................

.........................................................................................................

d. Che tipo è sua madre?

...............................................................................................................

e. Come viene descritto il padre?

...............................................................................................................

a. Quali aggettivi usa Owen per descrivereNatalie?

...............................................................................................................

...............................................................................................................

b. Su che cosa è concentrata Natalie dall’etàdi sei anni?

...............................................................................................................

...............................................................................................................

f. Si capisce che Natalie è una persona molto

diligente dal fatto che ........................................................

...............................................................................................................

i. Natalie e Owen devono tornare prima che il

padre di lei rientri dal lavoro. Quindi Natalie ha

ricevuto un’educazione ......................................................

.......................................................................................................

g. Natalie non ha molto tempo libero, infatti

non è quasi mai .......................................................................

...............................................................................................................

Lessico

2. Pietre preziose

Pesca dal serbatoio le pietre preziose che completano le similitudini.

zaffro / opale / rubino / diamante / ambra / smeraldo / perla

a. occhi verdi e brillanti come …………………………………………………………………………………………....………………………….

b. labbra rosse e lucide come ……………………………………………………………………….……………………………………………….

c. capelli biondi e lucenti come ……………………………………………………...…………………………………………………………….

d. occhi azzurri e profondi come due ………………………………………………………………………………………………………….

e. occhi scintillanti come ……………………………………………………………………………………………….……………………………….

f. pelle candida e iridescente come …………………………………….……………………………………………………………………….

g. denti bianchi come una …………………………………………………………………....……………………………………………………….

15

Agata e Pietra Nera

Per scrivere meglio: aggettivi e verbi

A. Le parole

Distingui, tra i seguenti termini che si riferiscono all’orologio da polso, gli aggettivi dai verbi. Una voltariordinati i due elenchi, aggiungi almeno un aggettivo e un verbo alle due liste.

L’orologio da polso: elegante / fermarsi / vistoso / ingombrante / ticchettare / cronometrare /leggero / essere caricato / funzionare / scadente / sportivo / massiccio / essere regolato / segnare /dozzinale / funzionale / prezioso / preciso / originale / rompersi

Verbi: .....................................................................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................................................................................

Aggettivi: ...........................................................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................................................................................

B. Scrittura guidata

Completa le seguenti frasi con aggettivi e verbi suggestivi. Osserva l’esempio.

La portinaia (aggettivo) pettegola trascorreva la giornata a (verbo) cicalare con le amiche.

a. La neve (aggettivo) ...................................................... continuava a (verbo) ...................................................... sulla città

addormentata.

b. La pantera (aggettivo) ...................................................... spiccò un balzo e (verbo) ...................................................... la

gazzella indifesa.

c. Il ciclista (verbo) .............................................................. sotto il sole cocente, sognando una bibita (aggettivo)

......................................................................

C. Scrittura libera

Scrivi gli aggettivi e i verbi adatti a descrivere gli oggetti raffgurati.

Verbi: ............................................................

...........................................................................

Aggettivi: ..................................................

...........................................................................

Verbi: ............................................................

...........................................................................

Aggettivi: ..................................................

...........................................................................

Verbi: ............................................................

...........................................................................

Aggettivi: ..................................................

...........................................................................

1. AFFETTO AMICIZIA AMORE

16

Il testo. Il protagonistadel racconto è unragazzo di quattordici

anni che si prepara al suo primotimido corteggiamento. Lascena è ambientata in unacittadina tedesca, all’inizio delNovecento, sulla pista dighiaccio. Lei è la ragazza piùgraziosa della scuola...

PRIMA DI LEGGERE IL BRANO# Osserva le immagini.# Leggi le domande in margine al

brano e gli attacchi di sequenzain rosso.

DOPO LA LETTURA# Assegna un titoletto a ogni

sequenza, pescandolo dalserbatoio. Scrivilo sotto leimmagini corrispondenti.

# Rispondi alle domande.

..............................................................................................................................................1

...............................................................................................................5

2

...............................................................................................................4

.......................................................................3

Sul ghiaccioHermann Hesse

testoBREVE

L’autore. Hermann Hesse (1877-1962) nacquea Calw, nella Germania meridionale, e si trasferìpoi in Svizzera, vicino a Lugano, negli anni Venti.

È stato autore di romanzi e di numerosi racconti e poesie.Nel 1922 ha pubblicato il suo libro più famoso, Siddharta,frutto di un viaggio in India e del suo interesse per l’Orien-te, che racconta la vita del principe Gautama, destinato adivenire Buddha, il Risvegliato. Nel 1946 ha ricevuto il Pre-mio Nobel per la letteratura.Ti consigliamo: Peter Camenzind e Il lupo della steppa.

La prima “avventura” d’amore / Il primo passo è uno scontro! / Chi ha baciato Emma? / Devo miglio-rare il mio aspetto! / Posso avere l’onore?

17

Sul ghiaccio

Un giorno, mentre l’inverno già volgeva alla fine, mi giunse la notizia diuna novità nel nostro ambiente di scuola: il “nordista”, recentemente, ave-va di nuovo baciato Emma Meier mentre si toglievano i pattini. D’im-provviso la notizia mi fece montare il sangue alla testa. Baciato! Il “nordi-sta” era uno scolaro quattordicenne di Amburgo 1 capitato Dio sa cometra noi, che io ammiravo e la cui fama, che prosperava lontano dalla scuo-la 2 , spesso non mi faceva dormire. Ed Emma Meier era certo la ragazzapiù carina di Gerbersau, bionda, agile, fiera e della mia stessa età.

A partire da quel giorno cominciai a rimuginare 3 progetti eproblemi.

Baciare una ragazza superava di gran lunga tutti i miei precedenti ide-ali, sia come cosa in sé, sia perché senza dubbio era vietato e interdettodalle regole della scuola. Per prima cosa cercai quindi, per quanto possi-bile, di rendere il mio aspetto più acconcio 4 al corteggiamento. Dedicaitempo e cura ai miei capelli, controllai minuziosamente la pulizia dei mieivestiti, mi calcai con garbo il berretto di pelo sulla fronte e pregai le miesorelle di darmi il loro foulard di seta rosa. Nello stesso tempo, sul ghiac-cio, cominciai a salutare cortesemente le ragazze. [...]

Molto più difcile fu il primo approccio, perché in vita mia non ave-vo mai “invitato al ballo” una ragazza. Cercai di spiare i miei amici men-tre eseguivano quel solenne cerimoniale. Alcuni si limitavano a fare uninchino e a porgere la mano, altri balbettavano qualcosa di incomprensi-bile, i più si servivano dell’elegante formula: «Posso avere l’onore?». Que-sta formula mi impressionò molto e mi esercitavo a casa, in camera mia,facendo l’inchino davanti alla stufa e pronunciando le parole solenni. Eragiunto il giorno del primo, difcile passo.

Con il batticuore, angosciato a morte come un criminale, andaiverso la pista del ghiaccio; credo mi tremassero le mani mentre mimettevo i pattini. Poi mi gettai nella mischia con ampi movimenti cir-colari, cercando di mantenere un po’ della mia abituale espressione disicurezza e naturalezza. Percorsi due volte la pista in tutta la sua lun-ghezza, al massimo della velocità e l’aria frizzante e i movimenti vigoro-si mi fecero bene. D’improvviso, proprio sotto il ponte, mi scontrai inpieno con qualcuno e barcollai per qualche passo, sgomento. Sul ghiac-cio era seduta la bella Emma, che evidentemente cercava di reprimere ildolore, e mi guardava piena di rimprovero. Il mondo, davanti ai mieiocchi, girava vorticosamente.

«Aiutatemi a tirarmi su!» disse alle sue amiche. Allora, con il viso infamme, mi tolsi il berretto, mi inginocchiai accanto a lei e la aiutai adalzarsi. Rimanemmo uno di fronte all’altra, impauriti e sbalorditi, e nes-suno di noi parlò. La pelliccia, i capelli e il volto della bella ragazza, cosìestranei e vicini, mi stordivano. Pensai invano a un modo per scusarmi,ancora con il berretto stretto in mano. E d’improvviso, mentre un velo miofuscava la vista, feci meccanicamente un profondo inchino e balbettai:«Posso avere l’onore?».

a Perché alprotagonistamonta il sanguealla testa?

b Che cosa fail protagonistaper migliorare ilsuo aspetto?

c Qual è laformula chegli altri ragazziutilizzanoper invitarele ragazze alballo?

d Com’èil primoapproccio delprotagonistacon la bellaEmma?

1 Amburgo: cittàportuale della Germaniasettentrionale.

2 fama... scuola: lasua popolarità era notaanche fuori dalla scuola.

3 rimuginare:pensare e ripensare.

4 acconcio: adatto.

18

1. AFFETTO AMICIZIA AMORE

Lei non rispose, però prese le mie mani tra le sue dita sottili il cuicalore riuscii a sentire attraverso i guanti, e si avviò con me. Mi parevadi essere in uno strano sogno. Una sensazione di felicità, vergogna,calore, desiderio e imbarazzo quasi mi toglieva il fiato. Pattinammoper un buon quarto d’ora. Poi, in una piazzola, liberò piano le piccolemani, disse «Grazie tante» e proseguì da sola, mentre io mi toglievotroppo tardi il berretto di pelliccia e rimanevo lì per un po’, immobile.Solo più tardi mi resi conto che per tutto quel tempo non aveva dettouna sola parola.

Il ghiaccio si sciolse e io non potei ripetere il mio tentativo. Fu la miaprima avventura amorosa. Tuttavia passarono ancora diversi anni primache il mio sogno si avverasse e la mia bocca potesse sforare una rossabocca di fanciulla.

e Qualisensazioniprova ilprotagonistamentre pattinacon Emma?

(H. Hesse, Racconti, trad. diM. Bistolfi, Mondadori,Milano 1969)

Analizzare

1. Un incontro

Seleziona le azioni che il ragazzo non compie il giorno dell’incontro.

a. Aiuta Emma a rialzarsi.

d. Fa un inchino.

b. Le chiede scusa.

c. Rimane fermo di fronte a lei impaurito.

e. Prende Emma tra le braccia.

f. Pattina con la ragazza.

g. Bacia Emma.

Per scrivere meglio: aggettivi efficaci

A. Le parole

Evidenzia in rosso le parole “calde” e in blu le parole “fredde”, quindi completa le espressioniseguenti con uno o più aggettivi appropriati.

glaciale / tenero / livido / straziante / brillante / acuto / primaverile / pungente

a. uno sguardo …………………………………………………………………………………………………………………………………….………….

b. una gemma ……………………………………………………………………………….…………………………………………………….………….

c. un brivido ………………………………………………………………………………………………………………………………………….………….

d. una voce ……………………………………………………………………………………………….…………………………………….…….………….

e. un vento ……………………………………………………………………………………………………..…………………………………….………….

1. AFFETTO AMICIZIA AMORE

19

Il Gran Carro era proprio sopra di noi. Non sapevo fareil verso del gufo, d’accordo, ma in compenso sapevo di-stinguere le costellazioni perché il soffitto sopra il mio let-to era pieno di stelle fluorescenti. Il regalo d’addio di miopadre. Tre giorni prima di andarsene mi aveva regalatoun cielo stellato. Era rimasto per ore in piedi sulla scalacon un libro grosso e pesante in mano. Aveva preso le

misure delle costellazioni dell’emisfero boreale 1 e le ave-va incollate al soffitto con precisione.

E poi la sera c’eravamo sdraiati nel buio uno accanto all’altra aosservare le stelle scintillanti, e mio padre mi aveva spiegato tutto.

«Guarda, quella è Cassiopea, e quello è il Grande Carro, e sopra, la stel-la più in alto... la vedi?... è la stella polare.» E poi mi aveva parlato dellaCroce del Sud, che si vedeva solo nell’altro emisfero del pianeta ed eratalmente bella da mozzare il fato.

«Un giorno, quando sarai grande, gioia mia, io e te cene andremo laggiù, io e te da soli, e ti farò vedere il più

bel cielo stellato del mondo. Te lo prometto!»Il Grande Carro era proprio sopra di noi, e forse

anche mio padre in questo momento lo stavaguardando e pensava a me. Lukas si era addor-mentato. Il suo respiro era tranquillo e regolare.

«Anche tu dormi già?» sussurrai. Daniel nonrispose. «Ehi, vecchia pellaccia, lo sento che seisveglio!» Daniel tirò su col naso. «Che c’è? Staipiangendo?» «Non sto piangendo!» singhiozzòDaniel. «Io non piango mai!» «Vuoi venire qui

b Che cosafa Anna perconsolare Daniel?

Poi guardammoil cielo

Jutta Richter

testoBreve

L’autrice. Jutta Richter, nata nel 1955 nella re-gione del Münsterland, è una delle più apprez-zate autrici tedesche per ragazzi. Scrive racconti,

radiodrammi e canzoni. Abita a Westerwinkel, un castellod’acqua simile a quello dove è ambientato Un’estate diquelle che non finiscono mai: un romanzo di crescita cheracconta un’estate al tempo stesso incantevole e terribile,vissuta intensamente da tre amici. Ti consigliamo: Quan-do imparai ad addomesticare i ragni, che ha vinto il piùimportante premio tedesco di narrativa per giovani.

PRIMA DI LEGGEREIL BRANO# Osserva le

immagini.# Leggi le domande

in margine al branoe gli attacchi disequenza in rosso.

DOPO LA LETTURA# Rispondi alle

domande.

a Che cosaincolla il padre diAnna sul soffitto?

Il testo. Daniel e Lukas sono duefratelli disperati per la terribilemalattia che ha colpito la loro

madre e cercano conforto nella pesca enell’amicizia di Anna. Anna vive da sola conla mamma e sente molto la nostalgia delpadre, che se n’è andato. A volte quando ilmondo degli adulti sembra voltare le spalle,è possibile trovare rassicurazione esostegno nell’abbraccio di un amico.

1 emisfero boreale:parte della Terra che sitrova a nord dell’equatore(come l’Italia).

1. AFFETTO AMICIZIA AMORE

20

vicino a me?» Sentii le sue lenzuola frusciare e poi me lo ritrovai accanto.Aveva la faccia tutta bagnata; si avvinghiò 2 a me, e io lo strinsi tra lebraccia senza sapere cosa dire.

Avrei voluto raccontargli di mio padre e della Croce delSud e del Grande Carro e della Stella della sera, ma non

ci riuscivo. Fino a quel momento c’erano sempre state lenostre mamme a consolarci. Ci attaccavano i cerottisulle ginocchia sbucciate, e quando ci scottavamo cimettevano le dita sotto l’acqua fredda e poi ci sofava-no sopra tre volte. Io ero solo una bambina, e tutto quel-

lo che potevo fare era stringere Daniel fra le braccia. E lostrinsi fnché non smise di piangere. Poi lo lasciai, e tutt’e

due guardammo il cielo.«Credi che lassù ci sia Dio?» chiese Daniel. «Non lo so.

E tu?» «Io ho pregato, ma non è servito a niente. La mam-ma non è guarita!» «Forse non hai pregato abbastanzabene!» «Non so pregare meglio di così!» Sapevo che Da-

niel aveva ragione. Anch’io avevo pregato quando mio padrevoleva andarsene via. «Oh Signore » pregavo, «fa’ che papà resti con noi!»Tutte le sere, in continuazione. «Oh Signore, fa’ che papà resti con noi!»Ma mio padre se n’era andato lo stesso.

Forse la faccenda di Dio era solo una delle tante favole che ci avevanoraccontato, come quella di Babbo Natale o del coniglio pa-

squale. Una favola a cui uno crede fnché non si accorgeche Babbo Natale porta gli stivali di zio Hubert, o fnchéuna mattina di Pasqua guarda fuori dalla fnestra e vedela mamma che nasconde le uova.

Forse lassù non c’era nient’altro che gelo e immen-sità, e forse quaggiù c’eravamo davvero solo noi e lelibellule e le anatre e i guf e i pipistrelli.

Rimanemmo sdraiati uno accanto all’altra con leorecchie tese nel buio. «Torno al mio posto» disse Da-

niel alzandosi. «Altrimenti penseranno che ci siamobaciati!»

«Sei proprio svitato» ridacchiai.«E tu sei una vecchia strega. Guai a te se dici in giro che ho pianto!»

«Non lo dirò a nessuno!» «Promesso?» «Promesso!» Quando mia ma-dre si chinò su di me, fnsi di dormire. Sistemò bene la coperta e mi diedeun bacio sulla fronte, e quando schiusi gli occhi le vidi fare lo stesso conDaniel e Lukas.

c Di che cosaparlano i dueamici guardandoil cielo stellato?

d PerchéAnna e Danielpromettono dinon raccontare anessuno ciò che èsuccesso?

L’origine delle parole

emisfero: la parola hemi in greco signifca “metà”,quindi emisfero è “metà della sfera”. In latino invece“metà” si dice semi, così in italiano tutte le parole che

cominciano per emi- o per semi- indicano sempre lametà di qualcosa. Ad esempio: emiciclo o semicerchio,semiasse, semiretta, semiserio ecc.

(J. Richter, Un’estate diquelle che non fnisconomai, trad. di A. Peroni,Salani, Milano 2004)

2 si avvinghi˜: sistrinse.

21

Poi guardammo il cielo

Analizzare

1. Il dialogo

Completa la tabella specifcando il tono (ironico, deciso, dolce, aggressivo, dubbioso, divertito,leggero) della battuta e l’intenzione di chi parla. Segui gli esempi.

INTENZIONETONOBATTUTA

a. Anna: “Ehi, vecchia pellaccia,lo sento che sei sveglio!”.

b. Daniel: “Non sto piangendo!Io non piango mai!”.

c. Daniel: “Credi che lassùci sia Dio?”.

...........................................

...........................................

deciso,aggresivo

...........................................

...........................................

Anna vuole chiacchierare con qualcuno ed èsicura che Daniel è ancora sveglio.

Daniel si vergogna e quindi ...............................

...............................................................................................

Daniel è confuso .........................................................

.............................................................................................

Per scrivere meglio: un breve dialogo

A. Le parole

Associa i verbi sinonimi di dire alla defnizione corrispondente.

a. esclamare 1. affermare con forza

2. ripetere

3. dire con enfasi

4. rispondere

5. rendere noto

6. dire borbottando

b. rivelare

c. asserire

d. farfugliare

e. replicare

f. ribadire

B. Scrittura guidata

Pesca gli elementi mancanti e completa il brano in cui si immagina che Anna racconti a Lukas, ilfratello di Daniel, quello che è successo la notte precedente.

ha dei dubbi sull’esistenza di Dio / tra loro ci sia qualcosa più dell’amicizia / che la sera prima hachiacchierato con Daniel, guardando le stelle sul sofftto della camera / secondo lui c’è del tenerotra loro / non ci ha mai pensato seriamente / fresco e riposato

Il mattino dopo Anna incontra Lukas a. ……………………………………………., e lo saluta con affetto. Lukas le

chiede che novità ci siano e Anna gli racconta b. ……………………………………………. Lukas ride e prende in

giro Anna e il fratello perché c. ……………………………………......………. Anna arrossisce e nega con forza che

d. …………………………………………….. Poi chiede a Lukas se anche lui e ……………………………………………. Lukas ci

rifette e poi confessa che f. ……………………………………………..

1. AFFETTO AMICIZIA AMORE

22

Il testo. Gerusalemme, anniTrenta: Soumchi ha undicianni e ama mettersi nei guai

e barattare oggetti bizzarri. Conduceuna vita semplice e modesta nellacittà, che al tempo era sottoposta alMandato britannico ed era un luogoarido e placido. Soumchi va a dormirea casa di una compagna di classe,Esthie, che appartiene a una famigliaaltolocata, e la notte lo porterà arivelare alcuni segreti.

Le emozionidi Soumchi

Amos Oz

L’autore. Amos Oz è nato a Gerusalemme nel 1939e per molti anni ha vissuto in un kibbutz, un villaggiocomunitario, dividendo il suo tempo tra la letteratu-

ra, il lavoro dei campi e l’insegnamento. é docente di Lettera-tura all’università e scrive romanzi e saggi per adulti. Sostienele idee pacifste del movimento “Peace Now”, che auspica lapace con i palestinesi. Nel libro per ragazzi Soumchi racconta leavventure e il primo amore di un ragazzino di undici anni nellaGerusalemme degli anni Trenta, ancora occupata dagli inglesi.Ti consigliamo: D’un tratto nel folto del bosco: in un villaggiosenza nome e senza animali, due bambini partono per svelareun mistero.

PRIMA DI LEGGEREIL BRANO# Osserva le

immagini.# Leggi le domande

in margine al branoe gli attacchi disequenza in rosso.

DOPO LA LETTURA# Trova l’errore (è solo 1)

contenuto nelleimmagini.

# Rispondi alle domande.

Chi aveva mai visto la camera di una ragaz-za, tardi, all’ora di andare a dormire, quan-do è accesa solo la lampada accanto al let-to? Oh certo, anche la camera di unaragazza ha pareti e finestre, un pavimento eun soffitto, i mobili e la porta. È un dato difatto. E tuttavia sembra una terra straniera,completamente diversa e insolita, i cui abi-tanti non sono assolutamente come noi.

Per esempio: non ci sono scatole di cartuccesul davanzale, né scarpe da ginnastica infangate

sotto il letto. Né rotoli di corda, ferri di cavallo, libripieni di polvere, fodere di pistole, lucchetti, nastri digomma, trottole o nastri di pellicola 1 .

E nella camera di una ragazza non ci sono, né mai cisarebbero, lattine di birra vuote, crani di gatto, cacciavite,chiodi, molle e ruote dentate e lancette di orologi smon-tati, lame di temperino 2 o disegni di navi da battagliatra le vampe 3 delle cannonate attaccati alle pareti.

Tutto al contrario.Nella stanza di Esthie la luce stessa era quasi un colore;

una luce calda, ramata 4 , che la lampada del comodinodifondeva sotto un paralume di rafa 5 rossa. Alle duefnestre, ben tirate, c’erano le tende azzurre che avevo vi-sto migliaia di volte dall’esterno e che non avrei mai spe-rato di vedere dall’interno in tutta la mia vita. Sul pavi

a Dove si svolgela scena?

1 nastri dipellicola: supporti inplastica fotosensibili usatiper conservare fotograferiprese con macchinefotografche antecedentiall’avvento del digitale.

2 temperino:coltellino a serramanico.

3 vampe: fammateintense che si produconoallo scoppio di unacannonata.

4 ramata: color delrame, rossastra.

5 rafa: fbra tessilericavata da una palma.

23

Le emozioni di Soumchi

mento c’era una piccola stuoia di paglia intrecciata. C’eraun armadio bianco con due cassetti marrone e,nello spa-zio in ombra tra il muro e l’armadio, un piccolissimoscrittoio sul quale potevo vedere i libri di scuola di Esthie,le matite e una scatola di colori. Un letto basso, già prepa-rato per la notte, era sistemato tra le due fnestre, con ilcopriletto rosso vino ben ripiegato.Per me era stata mon-tata una branda, il più possibile vicina alla porta.

In un angolo, su una sedia rivestita di stofa, eranoposate una brocca piena di rami di pino e una cicogna

fatta con pigne e schegge di legno colorato. Nella stan-za c’erano altre due sedie. Da una delle due riuscivo

a stento a distogliere gli occhi. La lampada accantoal letto difondeva su tutto la sua calma luce. Una

luce rosso-ramata. “Sei nella camera di una ra-gazza” mi dicevo. “Nella camera di Esthie” midicevo.

“E l’unica cosa che sai fare è startene se-duto senza dire niente, come un gigantescofantoccio. Ecco la parola giusta”. Ma questopensiero non mi aiutava certo a trovare leparole giuste per iniziare una conversazione.

Dopo un enorme sforzo riuscii a spremereuna frase di questo tipo: «La mia camera è

completamente diversa da questa». Esthie disse:«Naturalmente. Ma adesso sei qui, non là». «Sì dis-

si, perché era vero. «Che cosa stai fssando?»«Nulla in particolare» dissi.«Sto seduto qui... sto sedu-

to e non guardo niente in particolare.» Questa, natural-mente, era una bugia. Non riuscivo a distogliere gli occhidai braccioli della seconda seggiola, sui quali era posatol’amato grembiule bianco, proprio quello che a scuolacercavo sempre di attaccare al suo sedile con la gommada masticare.“Oh, Dio” pensavo.“Oh, Dio, perché mi haifatto così stupido? Perché sono nato?”. In quel momentoavrei voluto non esistere. In nessun luogo. In nessun luo-go,eccetto che sulle montagne dell’Himalaya o nella terradell’Ubanghi-Sciarì 6 , anche se nemmeno lì avrebberoavuto bisogno di uno stupido come me.

E così, dopo aver pronunciato quelle quattro parolein croce, continuai a sedere muto sulla branda, in ca-

b Che cosa fissaSoumchi?

L’origine delle parole

armadio: il termine indicava nel Medioevo un mobilein cui venivano depositate le armi. Era perciò spazioso

e capiente, mentre gli abiti a quei tempi venivanopiegati e riposti in bauli o casse.

6 Ubanghi-Sciar“:colonia francese checomprendeva vastiterritori dell’Africaequatoriale.

24

1. AFFETTO AMICIZIA AMORE

mera di Esthie, con la mano destra che stringeva iltemperino dentro la tasca, sudando un po’.

Esthie disse: «Forse, dopotutto, era meglio se dor-mivi in soggiorno».

«Non importa» bisbigliai. «Che cosa non importa?»«Niente. Davvero.» «Va bene. Se è proprio questo chevuoi. Io adesso vado a letto e mi giro verso il murofnché non ti sei sistemato.» Ma non pensavo afatto disistemarmi. Ancora completamente vestito, con ad-dosso i calzoni corti e la maglietta, mi distesi sotto lacoperta leggera, dopo essermi tolto solo le scarpe daginnastica e averle gettate sotto il letto, più in fondopossibile.

«Ecco fatto. Tutto a posto.» «Io so tutto» disselei. «Tutto?» «Tutto su di te. Forse anche quello chenon sai che io so.» «Ma c’è una cosa che non sai e chenon ti dirò mai» dissi in fretta, in un solo respiro, conla faccia rivolta al muro e la schiena a Esthie.

«La so.» «Non la sai.» «Sì.»«Allora dimmela e vedremo.» «No.» «Questo si-

gnifca che sai solo dire che la sai. Ma non sai nulla.»«La so. Eccome.» «Allora dilla. Adesso. E giuro che telo dirò, se è quella.» «Non lo dirai.» «Giuro che lodirò.» «E va bene. Te la dico. Che vuoi bene a una ra-gazza della nostraclasse.» «Balle. Neanche per sogno.»«E le hai scritto una poesia d’amore.» «Non dire sce-menze. Sei pazza. Smettila!» «In un quaderno nero.»Decisi immediatamente che avrei rubato un termome-tro dall’infermeria della scuola. Che l’avrei rotto e,nell’intervallo delle dieci, avrei fatto uscire il mercurioe l’avrei mescolato al cacao di Aldo e a quello di Ger-manski. Cosí sarebbero morti. Esthie ripeté:

«In un quadernetto nero. Poesie d’amore. E anchepoesie su di te e la ragazza che fuggite sulle montagnedell’Himalaya, o in un posto dell’Africa di cui non miricordo il nome».

«Stai zitta, Esthie. O ti strozzo in questo preciso mo-mento. Basta!» «Non le vuoi più bene?» «Ma sono tut-

c Come reagisceSoumchi quandola ragazza glicomunica disapere che lui laama?

L’origine delle parole

temperino: per noi, oggi il “temperino” è iltemperamatite, un oggetto inventato nel 1957. Primadi allora, invece, le matite o i legnetti venivanotemperati con un coltellino a lama corta, che perquesta ragione era chiamato “temperino”.

mercurio: è l’unico metallo liquido a temperaturaambiente e si presenta inafferrabile e mobilissimo.Per questa ragione ha assunto il nome di Mercurio(il greco Hermes), la divinità con le ali ai piedi,che recapitava i messaggi degli dèi.

25

Le emozioni di Soumchi

te bugie, Esthie. Tutte bugie inventate da quei bastardi.Io non amo nessuna ragazza.»

«Bene» disse Esthie e spense subito la lucedel comodino. «D’accordo, se è questo

quello che vuoi. Adesso dormiamo.Neanche io ti amo.»

Ma poi, mentre le luci dellastrada penetravano attraverso lefessure delle persiane e dipinge-vano a strisce la stanza, il tavolo ele sedie, l’armadio e il pavimento,

e anche Esthie che, nel suo pigia-ma con gli elefantini, stava distesa

dall’altra parte della stuoia ai piedidel mio letto, parlammo ancora un po’.

Sussurrando, le confessai quasi tutto; di quan-to avessi voglia di crescere per andare in cerca dellesorgenti del fiume Zambesi 7 , nella terra dell’Uban-ghi-Sciarí, lasciandomi ogni cosa alle spalle: la casa, ilquartiere, la città.

Fino a tarda notte (addirittura fino alle 11) par-lai sottovoce a Esthie e lei mi ascoltò senza direuna parola. Ma, alla fine della mia storia, ruppe ilsilenzio all’improvviso, dicendo: «Basta. Nondire più una parola. Adesso andrò a dormiresul divano, in soggiorno. E poi la terradell’Ubanghi-Sciarí non esiste. Ma è fanta-stico che tu abbia inventato un posto soloper noi due. Ciao, allora, a domani».

Esthie ed io ci volemmo bene persei settimane. Quei giorni furono az-zurri e caldi, e le notti azzurre e fredde.A Gerusalemme ci fu una piena, glorio-sa estate, per tutto il tempo che Esthie eio ci amammo.

Il nostro amore continuò fino alla finedell’anno scolastico e anche dopo, ancoraper un po’, durante le vacanze estive. In qua-li modi non ci chiamarono i nostri compa-gni di classe, quali storie non raccontarono,quali scherzi non inventarono! E poi la nostraamicizia finì e ci separammo, ma questo non voglioraccontarlo. Non ho già scritto nel prologo 8 di comeil tempo continui a passare e il mondo intero a cam-biare? Ecco, così siamo arrivati alla fine della storia.

d Come reagisceEsthie dopo cheSoumchi le haconfessato quasitutto di sé?

e Dopo esserestati insieme, idue ragazzi silasciano. Perché?

7 Zambesi: fumeafricano che sfocianell’Oceano Indiano.

8 prologo:introduzione di un libro.

26

1. AFFETTO AMICIZIA AMORE

Perché l’amore finì? Questa è solo una domanda.Ma cisono molte altre domande che potrei fare, se volessi.

Perché l’estate passò e così pure l’estate dopo? Eun’altra estate e un’altra e un’altra?

Perché tutto cambia, al mondo? E perché, vi-sto che stiamo facendo domande, perché, adessoche sono diventato grande, sono ancora qui enon fra i monti dell’Himalaya o nella terradell’U-banghi-Sciarì?

Ma le domande sono così tante e ad alcune fraesse è molto difcile rispondere. Per quanto mi ri-

guarda, sono arrivato alla conclusione della storia... eperciò, se qualcun altro conosce le risposte, si facciaavanti e ce le dia, adesso.

f Che tipo didomande si poneSoumchi?

Analizzare

1. La sequenza descrittiva

Rileggi la descrizione dettagliata della camera di Esthie, quindi completa lo schema.

a. Dapprima Soumchi definisce la camera diEsthie elencando tutto quello che non c’è:

scatole di cartucce, ...........................................................................

....................................................................................................................

b. In seguito descrive con cura i mobili e glioggetti presenti nella stanza:

una lampada dal paralume rosso, ........................................

..................................................................................................................

c. Qual è l’atmosfera all’interno dellacamera (fredda, accogliente, calda ecc.)?

La stanza è ..............................................................................................

.............................................................................................................

Lessico

2. I contrari

Individua le coppie di aggettivi di significato contrario, utili a descrivere una abitazione, e ripor-tale sotto.

sudicia / inospitale / luminosa / sfarzosa / immacolata / fatiscente / spaziosa / moderna / arredata /tetra / angusta / spoglia

a. …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….…

b. …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….…

c. …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….…

d. …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….…

e. …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….…

f. …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….…

(A. Oz, Soumchi, trad. diG. Arneri, Mondadori,Milano 1997)

27

Le emozioni di Soumchi

Più diffcile

3. Discorso diretto

Scrivi accanto a ciascuna affermazione le frasi pronunciate dai personaggi, riportando le paroleche trovi nel brano.

a. Soumchi è a disagio e non sache cosa dire.

c. Soumchi si vergogna dei proprisentimenti e diventa aggressivo.

b. Esthie è molto determinata ediretta.

d. Esthie è contenta che Soumchile voglia bene.

“Nulla in particolare. ..............................................................................................

.......................................................................................................................................”

“Stai zita. .....................................................................................................................

........................................................................................................................................”

“Io so tuto. ....................................................................................................................

........................................................................................................................................”

“..........................................................................................................................................

.........................................................................................................................................”

Per scrivere meglio: una sequenza descrittiva

A. Le parole

Evidenzia l’intruso in ciascuno dei seguenti gruppi di aggettivi.

a. Una strada: tortuosa, erta, lastricata, concava, traffcata, dissestata.b. Un abito: volgare, prezioso, insipido, sgualcito, logoro, modesto.c. Uno sguardo: penetrante, assorto, pallido, languido, beffardo, enigmatico.d. Un sorriso: venale, sarcastico, ambiguo, benevolo, stentato, trionfante.

B. Scrittura guidata

Osserva la fotografa e rispondi mentalmente alle domande-traccia. Quindi scrivi una descrizionedella scena raffgurata.

a. Come si chiama il ragazzino in primo piano?b. Dove si trova?c. Perché ha in mano un vaso di vetro?d. Che cosa contiene?e. Osserva la sua espressione: che cosa sta

pensando in questo momento?

.......................................................................................................

.......................................................................................................

.......................................................................................................

.......................................................................................................

.......................................................................................................

.......................................................................................................

.......................................................................................................

1. AFFETTO AMICIZIA AMORE

28

Era l’estate del ’72. Un bel mattino un giovanottosui diciannove o vent’anni entra in negozio e si met-te a rubare qua e là. Un ladruncolo più patetico diquello non s’era mai visto. Defilandosi 1 accantoall’espositore dei giornali nell’angolo più distante, ilragazzo si riempiva di libri le tasche dell’impermea-bile. In quel momento al banco c’era gente e quindi

non lo vedevo, ma appena l’ho individuato,mi sono messo a gridare. Lui è fuggitocome una lepre e quando io sono riusci-to a schizzare fuori dal banco era già ar-rivato in Atlantic Avenue. L’ho rincorsoper mezzo isolato, ma poi ho smessoperché ero scoppiato. E siccome al ra-gazzo in fuga era caduto qualcosa perterra, mi sono chinato a vedere cos’e-ra. Era il suo portafoglio. Non c’erano

soldi, ma oltre alla patente c’erano tre oquattro fotografie.Avrei potuto chiamare la polizia e farlo

arrestare – sulla patente c’era nome e indirizzo – manon me la sono sentita. Era un povero teppistello equando ho guardato le foto non sono riuscito a inca-

Titoletto

....................................

..........................................

a Che cosacontiene ilportafoglio?

Titoletto

....................................

..........................................

b Per qualemotivo l’uomosceglie di nondenunciare ilragazzo?

Il testo. Un ladruncoloè sorpreso dalnegoziante, Auggie, a

rubare libri. Nella fuga ilragazzo perde il portafoglio, nelquale non si trovano soldi, mala patente e alcune foto.Auggienon sa che fare: denunciare illadro o restituire i documenti?Arriva così il giorno di Natale…

Racconto di NatalePaul Auster

testoBreve

L’autore. Paul Auster è nato nel 1947 in una famiglia ebraicadi origini polacche. Da giovane, ha viaggiato molto e dopo lalaurea è vissuto all’estero e si è imbarcato per un anno su una

petroliera per vivere un’esperienza formativa. Scrive romanzi per adulti,saggi, poesie, sceneggiature ed è anche regista cinematografco. Il raccon-to di Natale di Auggie Wren (1990), da cui è stato tratto il flm Smoke,narra il singolare rapporto tra uno scrittore alle prese con un racconto diNatale e un tabaccaio di Brooklyn.Ti consigliamo: L’invenzione della solitudine con cui è cominciata la suacarriera e Trilogia di New York con il quale è diventato un autore famoso.

PRIMA DI LEGGEREIL BRANO# Osserva le immagini.# Leggi le domande in

margine al brano e gliattacchi di sequenza inrosso.

DOPO LA LETTURA# Scrivi un titoletto sintetico

accanto alle freccine ( ).# Rispondi alle domande.

L’origine delle parole

patetico: che suscita tristezza e compassione.Il verbo greco paschein signifca “soffrire”e il termine pathos vuol dire “commozione,

affetto”. Questa radice è presente in moltissimeparole italiane: patire, simpatia, patibolo,apatia, cardiopatia.

1 Deflandosi:nascondendosi.

29

Racconto di Natale

volarmi. Si chiamava Robert Goodwin. Ricordo che inuna foto aveva il braccio sulla spalla della madre o del-la nonna, in un’altra aveva nove o dieci anni, un gransorriso in faccia ed era vestito da giocatore di baseball.Non me la sono proprio sentita.

Probabilmente ormai era drogato. Un miserabileragazzotto di Brooklyn senza arte né parte... che me ne

fregava in fondo di due tascabili da quat-tro soldi? Così ho tenuto il portafoglio.

Ogni tanto mi veniva l’impulso dispedirglielo, ma poi rimandavo sem-pre e non mi decidevo mai. A un certopunto è arrivato Natale e io mi sonotrovato solo, senza compagnia. Di solito

il capo m’invitava a casa sua, maquell’anno lui e la moglie erano andati

dai parenti in Florida. Così quella matti-na, mentre ero seduto in casa un poco de-

presso, ho visto il portafoglio di RobertGoodwin su un ripiano della cucina e mi

sono detto: “Diavolo, perché non fare unabuona azione ogni tanto?”.

Così mi sono infilato il cappotto e sonopartito per restituire il por-

tafoglio di persona. L’in-dirizzo era nel quartie-

re popolare di BoerumHill. [...]«Chi è?» chiede la voce

di una vecchia. Io rispon-do che sto cercando Ro-bert Goodwin. «Sei tu, Ro-bert?» dice la vecchia. Poisento sbloccare una dozzina diserrature e vedo aprirsi la porta. Lavecchina ha perlomeno ottant’anni, forse novanta, eimmediatamente mi accorgo che è cieca. «Sapevoche saresti venuto, Robert, sapevo che non avresti di-menticato nonna Ethel a Natale» dice lei e si fa avan-ti con le braccia aperte.

Non c’era molto con la testa: «Sì, nonna Ethel,sono venuto a trovarti perché è Natale».

Non chiedermi perché l’ho fatto... non ne ho nep-pure la più pallida idea! Forse non volevo deluderla,non so. Mi è venuta così.

c Perchél’uomo decidedi restituireil portafoglioproprio lamattina diNatale?

Titoletto

....................................

..........................................

d Di che cosa siaccorge subitoil narratorequando nonnaEthel gli apre laporta?

Titoletto

....................................

..........................................

30

Ed eccomi lì a ricambiare il suo abbracciosulla porta. Non le ho detto che ero il nipote,non in maniera esplicita 2 , perlomeno, maera implicito 3 . Però non volevo imbrogliar-la, era un gioco che entrambi avevamo decisodi giocare senza discutere le regole. Vogliodire, quella donna sapeva che io non ero il ni-pote. Era vecchia e svanita, ma non al punto danon accorgersi della differenza fra un estraneo

e la carne della sua carne. Tuttavia era felice difingere e siccome io non avevo niente di meglio da

fare ero contento di reggere la parte. Così siamo entra-ti in casa e abbiamo passato l’intera giornata insieme.

e Per qualemotivo l’uomodecide di fingeredi essere il nipotedella vecchina?

Titoletto

....................................

..........................................

(P. Auster, Christmas story.Il Natale di Auggie Wren,trad. di I. Legati,Motta Junior, Milano 1998)

Analizzare

1. Il signifcato degli avvenimenti

Scegli la risposta giusta.Quale di queste tre defnizioni riassume me-glio il senso del racconto?

Per scrivere meglio: un quadro, un personaggio

A. Le parole

Associa i sinonimi del verbo pensare alla defnizione corrispondente.

a. rifettere 1. considerare con cura, valutando vantaggi e svantaggi

2. usare la logica per pensare

3. soffermarsi a pensare a lungo e con grande concentrazione

4. pensare con grande attenzione

5. ripensare a lungo, con insistenza

b. meditare

c. rimuginare

d. ponderare

e. ragionare

2 esplicita: chiara ediretta.

3 implicito:sottinteso, scontato.

B. Scrittura libera

Scrivi una descrizione del quadro, dettagliata e ricca di ag-gettivi. Segui la traccia.(Si tratta dell’opera di un famoso pittore americano, EdwardHopper, e si intitola Hotel Window, “Finestra d’albergo”).

« Nome della donna « Età « Luogo in cui vive « Motivo per cuisi trova in albergo « Che cosa sta guardando e che cosa stapensando « Vita passata: felicità e problemi « Situazione attua-le « Chi o che cosa sta aspettando

a. Il Natale di due emarginati che cercano con-forto alla loro tristezza.

b. Un incontro poetico tra due sconosciuti chevivono un momento felice.

c. Un buona azione natalizia nei confronti diuna povera vecchietta.

1. AFFETTO AMICIZIA AMORE

31

Insiemesi impara

L’affetto che guarisceDaniel Pennac

Numero di studenti per gruppo: 2; poi 4.Materiali per ogni gruppo: 2 libri di testo, fogli bianchi.

Obiettivo: leggere, comprendere un testo e costruire la fne del racconto con un compagno.

PRIMA DI LEGGERE IL BRANOOgni componente della coppia:# si assegna una lettera di identificazione: A, B;# prende visione dei compiti 1 e 2 (che andranno svolti in modo alternato) in modo che ognuno sappia a che

cosa prestare attenzione durante la lettura.Compito 1: individuare nel testo le sequenze narrative (SN) e le sequenze descrittive (SD).Compito 2: individuare nel testo le sequenze riflessive (SR) e le sequenze dialogate (SDI).

LEGGETE IL BRANO IN COPPIAOgni componente della coppia legge la propria parte di brano, come indicato dai tag ( ).

DURANTE LA LETTURAOgni componente della coppia svolge il proprio compito segnando a margine del testo il tipo di sequenza,dopo averlo concordato con il compagno.

Il telefono squillò a lungo. L’orologio dell’entrata scandiva i secondi perme. Finalmente la voce di Lanthier il grosso giunse al mio orecchio, damolto lontano:

«Chi è il defciente che si permette di svegliare una famiglia che dormealle quattro di mattina?».

«Sono io.»Riconobbe immediatamente la mia voce e si addolcì un po’.«Ah! Sei tu? Cosa succede?»«Lanthier...»Con mia grande sorpresa, non riuscii più a dire una parola. Mi sembrava

che, se avessi raccontato l’incidente di Kamo, se avessi parlato dello stato incui si trovava, l’avrei ucciso per davvero. Fu Lanthier a domandarmi:

«È successo qualcosa a Kamo?».Fu soltanto allora che riuscii a raccontare. Lanthier non m’interruppe

neppure una volta. Ascoltava. Quando ebbi fnito il mio racconto, disse:«Non ti preoccupare...».Attendevo il seguito. Aspettavo che mi raccontasse delle stupidaggini

sul genere di: «Dài, è forte, il nostro Kamo, è immortale...», e via di seguito.Niente di tutto questo. Disse un’altra cosa:

«Kamo non morirà».Poi aggiunse:

Legge

l’alunno A.

L’alunno

A svolge il

compito 1 e

l’alunno B

svolge il

compito 2

SN SD

SR SDI

INS

IEM

ES

IIM

PA

RA

32

1. AFFETTO AMICIZIA AMORE

«Dipende da noi».Io, appeso al telefono, stavo lì ad aspettare.«Ho un cugino», disse infne Lanthier il grosso, «si è tagliato la gola

precipitando dal sesto piano, è passato attraverso una vetrata e si è spiac-cicato sul cemento di un garage.»

«Beh, l’hanno salvato», proseguì Lanthier. «L’hanno salvato, così comesi salverà Kamo. Allo stesso modo.»

«E cioè?»C’era un velo di ironia nella mia voce.«Pensando a lui», rispose Lanthier senza mostrare alcuna emozione.«Scusa?»E poi, con il tono più calmo di questo mondo:«Pensando a lui. Basta pensare a lui giorno e notte perché ce la faccia.

Non dimenticarlo mai. Pensare a lui senza smettere mai. Se ci si riesce,se non si cede mai, se non ci sono interruzioni nei nostri pensieri, Kamoce la farà, è certo». […]

Nel suo letto d’ospedale, Kamo era incredibilmente immobile. Avevaun viso color cera e gesso. Le sue palpebre erano livide come il cieloall’alba del suo incidente. Per un attimo credetti che avesse cessato direspirare. Mi chinai su di lui. No. Era l’immobilità che creava quest’im-pressione. L’immobilità e le bende, forse. Quelle bende così bianche...Ma respirava ancora. Debolmente. Come se fosse tutto accartocciatolaggiù in fondo, come se il suo respiro dovesse patire le pene dell’infer-no per aforare in superfcie, nel «Grande Fuori», come mi aveva dettouna mattina, indicando le montagne del Vercors con un ampio gestodelle braccia. Non c’era nient’altro al di fuori delle bende. Ed era forseancora più terribile. Se fosse stato coperto di piaghe e di lividi, si sarebbedetto: «Diavolo di un Kamo, tutto ammaccato, è proprio da lui, certo!Non preoccupatevi, si rimetterà a posto, come sempre».

Ma no, questa volta il viso di Kamo era liscio come quello di un neonato.Neanche un grafo. Niente di visibile. Soltanto quella benda bianca che glifasciava la testa stretta stretta. Il mio amico Kamo si era rotto dentro.“L’im-mobilità è l’opposto di Kamo”. Non riuscivo a smettere di pensare a questacosa, in piedi al suo capezzale“L’immobilità è l’opposto di Kamo”.

Pensai con asprezza alla stupidità dei nostri giochi infantili. Come se pen-sare a Kamo fosse sufciente per vincere quel pallore cinereo, per rianimarequell’immobilità, per fare in modo che tutto tornasse al suo posto, là dentro.

Legge

l’alunno B.

L’alunno A

svolge il

compito 2 e

l’alunno B

svolge il

compito 1

SN SD

SR SDI

Legge

l’alunno A.

L’alunno A

svolge il

compito 1 e

l’alunno B

svolge il

compito 2

SN SD

SR SDI

L’origine delle parole

immobile: che non si muove. La parola derivadal latino immobile(m), “che non (in-) è movibile”(mobile). L’aggettivo “immobile” – quando è usato

come sostantivo – indica un bene che per sua naturanon può essere spostato (casa, terreno). Per esempio:Hanno venduto tutti gli immobili della famiglia.

33

L’affetto che guarisce

«È un metodo come un altro» mi disse il dottor Grappe (era il dottoredella scuola. Ero andato da lui correndo a perdifato. Gli avevo esposto lateoria di Lanthier).

«Lei crede che possa funzionare?»Il dottor Grappe non mi rispose in modo diretto. Ma ciò che mi disse

valeva più di qualsiasi risposta.«L’afetto, quello vero, ha sempre aiutato a guarire.»Bisognava pensare a Kamo. Bisognava pensare a lui senza tregua.

Lanthier aveva ragione. E per fare questo, bisognava combattere controquella sensazione che la sua immobilità aveva impresso dentro di me. Lasua immobilità...

Fu allora che mi ricordai la storia del gatto. Andavamo già a scuola,all’epoca. Primo anno. Era passato già un bel po’ di tempo.

L’origine delle parole

guarire: risanare, riportare in salute. Èstato usato in italiano per la prima volta

nel 1294 e deriva dal germanico warjan,“mettere riparo, difendere”.

INS

IEM

ES

IIM

PA

RA

34

1. AFFETTO AMICIZIA AMORE

Un giorno stavamo tornando a casa e il gatto era stato sfracellato davan-ti ai nostri occhi. Beh, non esattamente. Più o meno lo stesso incidente diKamo.Aveva voluto attraversare la strada con due balzi, e il parafango dellamacchina l’aveva colpito mentre era a mezz’aria. Era stato sbalzato contro ilpetto di Kamo, che aveva vacillato per lo spavento, ma le cui braccia si eranoistintivamente serrate intorno al gatto. Kamo era rimasto fermo, in piedi,con l’animale in braccio, a guardare la macchina che si allontanava. Attra-verso la bocca leggermente dischiusa del gatto penzolava un pezzetto dilingua da cui stillava una goccia di sangue. Non si muoveva più. Questaimmobilità, esattamente quella, così diversa dal sonno...

«È morto» avevo detto io.«No» mi aveva risposto Kamo.Con il gatto tra le braccia, Kamo aveva camminato tranquillamente fno

a casa, aveva salito i due piani di scale che portavano al suo appartamento e,quando sua madre gli aveva aperto, aveva raggiunto la sua camera senzadire una parola, si era inflato nel letto senza nemmeno togliersi i vestiti (pernon disturbare il gatto) ed era rimasto là per tre giorni,nel silenzio e nell’im-mobilità, tre giorni e tre notti, fnché, il quarto giorno, fnalmente, il gattoaveva aperto un occhio, poi l’altro, aveva sbadigliato, ed era saltato giù dallebraccia di Kamo.

«Vedi» mi aveva detto Kamo, «quando sono molto malati fanno fntadi essere morti, è il loro modo di curarsi. E se tu gli fai compagnia, la gua-rigione avviene più rapidamente.»

Legge

l’alunno B.

L’alunno

A svolge il

compito 2 e

l’alunno B

svolge il

compito 1

SN SD

SR SDI

LAVORATE IN COPPIA

Lessico

1. Sostituite le espressioni avverbiali in corsivo con altre di uguale significato, concordandole travoi. Seguite la procedura.

# L’alunno A legge e l’alunno B scrive quanto concordato insieme.

a. Riconobbe immediatamente / ...................................................................................................................................................

b. L’avrei ucciso per davvero / .........................................................................................................................................................

c. Basta pensare a lui giorno e notte / .......................................................................................................................................

# L’alunno B legge e l’alunno A scrive quanto concordato insieme.

a. Kamo era incredibilmente / ................................................ immobile.

b. Per un attimo / ................................................ credetti che ................................................

c. Respirava debolmente / ................................................

35

L’affetto che guarisce

# L’alunno B legge e l’alunno A scrive quanto concordato insieme.

a. ................................................................. aveva raggiunto .................................................................................................................

................................................................................................................................................................................................................................

b. ................................................................. si era inflato ........................................................................................................................

................................................................................................................................................................................................................................

c. ................................................................. era saltato ..............................................................................................................................

................................................................................................................................................................................................................................

2. Completate le frasi con un soggetto e i complementi che potete rintracciare nel testo. Concorda-teli tra voi e seguite la procedura.

# L’alunno A legge e l’alunno B scrive quanto concordato insieme.

a. ................................................................. stavamo tornando ...........................................................................................................

................................................................................................................................................................................................................................

b. ................................................................. era stato sfracellato ........................................................................................................

................................................................................................................................................................................................................................

c. ................................................................. aveva aperto .........................................................................................................................

................................................................................................................................................................................................................................

LAVORATE IN GRUPPO

3. Formate un gruppo da 4 con la coppia vicina. Scrivete un racconto in terza persona e descrivete ipersonaggi in azione. Seguite le domande.

a. Che cosa decide di fare il protagonista, dopo aver ricordato l’episodio del passato?b. Quale atteggiamento assume nei confronti di Lanthier?c. Come si evolve la situazione di Kamo?d. Alla fne del racconto quali conclusioni trae il protagonista sull’affetto nell’amicizia?