Aerre Maggio 2008

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PERIODICO di CULTURA e INFORMAZIONE - ANNO 11 - Euro 1 - Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale –70% /Latina/Aut.N. /2008 maggio 2008 una vita migliore una vita migliore insieme per insieme per

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Una rivista che parla degli anziani nel nostro mondo e di cultura generale.

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APRILE 2008

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un “problema” bensì una“opportunità ”; poi la vita adue, la coppia anziana e lasessualità trattata dalla psi-cologa (Rapanà ). Dubbi eriflessioni su come invecchia-re bene e diventare centena-ri. ma anche di di dolore(Scozzafave) che ci ricordanel suo articolo Eschilo: “ildolore è nato con la vita econ la vita si accompagna” e ipericoli sulle strade (Borretti). Andiamo alla scoperta di unparadiso dimenticato nel cir-condario della metropoli(Ciampelli), bastano infattipochi Km. per trovarsi immer-si nella storia e nella verdeg-giante bucolica campagnaromana.AERRE prosegue con gli arti-coli della CostituzioneItaliana, dei nostri diritti; diantiriciclaggio e di libretti dirisparmio (Messinese) che sedimenticati passano …in altremani.Di sicurezza e prevenzionenell’ambito domestico(Beltrami); di come ottenereun ausilio, quali le autorizza-zioni (Mandara). Tema divagante e filosofico,invece, quello che tratta laciviltà occidentale e islamica(Rossi) e, scopre quantoavremmo da ringraziare que-st’ultima (lo straniero…) perla scienza, conoscenza esapienza araba, lasciataci nel

elairotide

QQuesto mese, il mesedelle rose e di tantoaltro, il Vostro giornale

AERRE presenta nelle suepagine, tante notizie e…poe-sie; spiritualità (Grimaldi -Benina); cultura; club diServizio (Scala); convegni;manifestazioni; artisti; recen-sioni, ma si racconta negliarticoli anche di abusi fisici opsicologici (Zappalà ); di poli-tica messianica (Rapanà )che trasmette a tutti noi, aseconda che si è di destra odi sinistra, il vangelo politicoalla quale era necessario fareriferimento, nelle ultime ele-zioni. Parla di campagnaelettorale anche (Bossa),campagna però , che è statacontrassegnata da pochiargomenti politici di qualchelivello da parte di tutti i parte-cipanti alla competizione.Di tolleranza, di cosa vuoldire e, di come si mostra almondo intero, (Padula); dellenostre paure ancestrali, maanche di attività fisica(Ciammaichella), infatti nelsuo articolo si precisa quali irecenti contributi circa l’effet-to utile del movimento, sullefunzioni vertebrali e circolato-rie.Poi la domanda nel titolo:“cosa si può fare per glianziani?” (Polselli) la qualesottolinea come non bisognavedere nell’invecchiamento

tempo e da noi, nei secolipassati, (e non solo) proibitafino ad arrivare al rogo deitesti storici.Ecco, questo il nostro lavoroper il mese di maggio. Sperosia di Vostro interesse. Tuttoper Voi…tutto per noi…cosìcome il profumo delle roseche entra prepotente neinostri cuori, attraverso la fine-stra aperta sul mondo dellaconoscenza e dello scambioin queste poche pagine.

p.s. ancora un messaggio:Auguri di Buon Compleannoa me e a chi festeggia in que-sto mese che ritengo “specia-le” il proprio compleanno! Per non fare torto a nessuno,ne cito solo uno per tutti: alSindaco di Latina VincenzoZaccheo – Auguri di BuonCompleanno!. Scrivetemi, comunicatemianche la vostra data di nasci-ta e farò con piacere gliAuguri anche a Voi !

editoriale

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il suo “messaggio”

.. Non tentaredi aprire il porto-ne dando spallate,

olia i cardini,vedrai chebaster�

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RUBRICHE

PERIODICO dI CULTURA e INFORMAZIONE - ANNO 11 - NUMERO 5 - MAGGIO 2008

IL DIRETTORE ci scrive

LETTERE - EVENTI o NOTIZIE

L’EUROPA - Abusi sugli Anziani

POLITICA Messianica

VOGLIA DI VIVERE

L’ANZIANO e l’Attivitò fisica

Dall’ITALIA

UNIVERSO ANZIANI

POESIE e Prose

il FATTO - Club di Servizio al femminile

il MEDICO

INDAGINE DISABILITA’

l’ AVVOCATO

PAROLA alla Spiritualità

MAGGIO : la mamma e la religione

TRADIZIONI E CUCINA A Le Rose

ARTISTA Emergente Classe 1939

STORIA CULTURA E RECENSIONI -Enzo Biagi

NOTIZIE VARIE Concorsi letterari

IL VETERINARIO

ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO

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PSICOLOGIA e PSICOTERAPIA

DUBBI e RIFLESSIONI

ULTIMA ORA

CONFERENZA Ambiente e Salute

UN MOMENTO DELLA VITA

A SAN VITTORINO

LA COSTITUZIONE

ECONOMIA Antiriciclaggio

L’ANGOLO FISCALE

MARCHE- Notizie

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cui si possono staccare fram-menti, gli emboli, che trasportatidal flusso, possono andare achiudere l’arteria polmonarecausando un arresto improvvisodella circolazione, in genererapidamente mortale. Per questo,di estrema importanza, in questapatologia acutissima, è la pre-venzione, che può essere fattaabbastanza agevolmente, cono-scendone le modalità. Anche ilsoggetto giovane e sano dovreb-be intanto evitare posizioni

molto prolungate di immobilità,come è accaduto alla sventurataragazza. Nel caso di traumi con-tusivi del polpaccio o di situa-zioni nelle quali l’immobilità èinevitabile, come nelle degenzepostoperatorie e nella terapiaortopedica di traumi scheletrici,che richiede anche l’uso di appa-recchi rigidi contenitivi, sarànecessario proteggere il pazientecon farmaci anticoagulanti, som-ministrati sotto stretto controllomedico. Condizioni predispo-nenti sono, specie nell’età piùavanzate, le malattie che com-portano stasi venosa agli artiinferiori, come le vene varicose.Nelle donne queste condizionisono molto spesso precoci, siaper una naturale minore tenutadelle pareti venose, sia per l’in-fluenza degli ormoni femminili,

Nel numero scorso abbiamorisposto al Sig. Mario che chie-deva notizie in merito alla “sin-drome da classe economica”Dicendo che avremmo girato ladomanda al nostro esperto sulquesito ed abbiamo avuto unarisposta, così esauriente, cheabbiamo pensato di pubblicarlaa favore di tutti.

Fu scritta dal nostro DottorPasquale Bossa, già nel 2000 e,pubblicata su La Repubblica.

- “ La improvvisa chiusuradell’arteria polmonare da partedi un embolo partito da untrombo formatosi in una venaprofonda di una gamba, è unaevenienza gravissima, in gene-re rapidamente mortale. E’quello che è accaduto ad unagiovane donna, al termine diun viaggio aereo, compiuto inclasse turistica e durato ventiore. I giornalisti come spessoaccade, hanno fatto ricorso, perl’occasione a termini piuttostofantasiosi e pittoreschi, come“sindrome da classe economica”e “malattia dei nuovi nomadi”. Esembra che il caso non sia deltutto isolato, cosa, in effetti,abbastanza credibile, conside-rando quanto siano frequenti lecondizioni che possono produrrequesta patologia acuta e gravis-sima.L’ulteriore rallentamento dellacorrente sanguigna, in un trattovenoso, in cui essa è già natural-mente lenta, come le vene pro-fonde delle gambe, facilmentepuò dare luogo alla formazionedi un trombo e cioè ad un coagu-lo. Questo tende ad accrescersi ealla sua estremità si presentapiuttosto friabile, con una codache ondeggia nella corrente e da

sia per le gravidanze, che mecca-nicamente ostacolano il flussovenoso. Importante fattore pre-disponente poi, nel sesso femmi-nile, è costituito dall’uso diormoni anticoncezionali, forte-mente potenziato se si associaall’abitudine voluttuaria delfumo. E non priva di importan-za è l’adozione di calzature chealterano il corretto appoggio delpiede o peggio costringono for-temente il polpaccio, come glistivali. Un fattore predisponente

generale è poicostituito dallapresenza di unoo più di quei“fattori dirischio” cardio-vascolari gene-rali, ormai bennoti, come l’ec-cesso di grassinel sangue, ildiabete, l’obesi-tà e la sedenta-rietà, e sempreancora il fumo,

che aumentano abnormemente lecapacità coagulative del sangue.Oltre che alla correzione di tuttequeste condizioni pericolose, intutte queste situazioni, si puòattuare una efficace attività diprevenzione, usando regolar-mente i farmaci denominati“antiaggreganti” che ostacolanole prime fasi della coagulazione,tra cui il più conosciuto e praticoè costituito dalla comune aspiri-na, assunta a basse dosi giorna-liere. L’adozione di queste pochemisure preventive, neanchetanto diffici da attuare, è certa-mente in grado di ridurre moltis-simo questa gravissima evenien-za, che, quando si realizza, si tra-duce quasi sempre in una trage-dia, con la perdita improvvisa enon del tutto inattesa di una vita,non di rado molto giovane.”

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RISPOSTE e LettereLETTERE e Risposte

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proprietà di questi anziani, cosìcome abusi di tipo psicologico(per il 64% degli intervistati),fisico (54%) o addirittura ses-suale (31%). Queste percentualiaumentano nel caso vi sia stataesperienza diretta o indiretta dilungo-degenza. Vengono additati come respon-sabili non solo gli impiegatidegli istituti di ricovero (nel32% dei casi) o le badanti acasa (30%), ma anche i parentistessi della vittima (23%). Anche se si tratta di dati cheindicano la percezione del feno-meno e non la sua realtà statisti-ca (visto che in questo come imolti altri casi manca un siste-ma di raccolta uniforme euro-peo), si tratta di cifre che indica-no una portata del problema nonindifferente.Quello sugli anziani non auto-

Un sondaggio EurobarometroSpeciale del dicembre 2007 cirivela che una percentualesignificativa di cittadini euro-pei (tra il 50 e il 70%) sonoconvinti che gli anziani nonautosufficienti siano una cate-goria facilmente soggetta adabusi e negligenze.Come ormai sappiamo benela tendenza demografica delnostro continente va versol'invecchiamento della popo-lazione. Analizzando meglioquesto dato scopriamo ancheche in Europa gli over 90 costi-tuiranno il 12% della popolazio-ne entro il 2050, triplicandosi(quasi quadruplicandosi rispettoa oggi). Di questo si é discusso duranteuna conferenza organizzatadalla Commissione Europea aBruxelles, in presenza delCommissario Vladimir Spidla,incaricato degli affari sociali epari opportunità.Si tratta di un gruppo socialemolto vulnerabile ed appunto incontinua espansione, a cui tuttipotremmo un giorno o l'altroappartenere. Analizzando meglio il sondaggioscopriamo che sette europei sudieci credono anche che vi sianoabusi per quanto riguarda le

sufficienti è un tipo di abusi sot-tovalutato dalle autorità rispettoa quelli perpetrati contro donnee bambini. La prevenzione e latutela di questi anziani non éfacile: rischio di violenze fisi-che, abbandono, malnutrizione,sottrazione di beni, spessoabbiamo a che fare con reazionieccessive dovute a stress daparte di familiari e badanti. Molti paesi membri dell'UnioneEuropea pero' stanno lanciandointeressanti iniziative volte allaprevenzione, all'informazione,alla raccolta delle denunciesugli abusi, all'ascolto e alla for-mazione più puntuale di perso-nale qualificato per la cura deglianziani. Nella grande maggioranza deicasi si tratta infatti di abusi onegligenze non perpetrati inten-zionalmente, ma piuttosto a

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L’ANZIANO e... L’EUROPA

ABUSI SUGLI ANZIANINON AUTOSUFFICIENTI:

UN TEMA DI CUI PARLARE

On.le Stefano Zappalà

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C'è poi l'utilizzo non autorizzatodei mezzi economici dell'assisti-to e purtroppo si puo' arrivareanche all'abuso sessuale. La negligenza è invece un feno-meno più sottile e quindi più dif-ficilmente individuabile: si vadalla malnutrizione (diete nonadatte), alla mancanza di curemediche adeguate, dalla scarsi-tà di igiene alla noncuranza difenomeni come le piaghe dadecubito. Altri fattori, come una particola-re fragilità fisica o psichica del-l'anziano, oppure uno stato dipovertà e abbandono, aumenta-no sensibilmente il rischio diessere vittime di abusi o negli-genze.

causa di mancanza di conoscen-za su come trattare i non auto-sufficienti, oppure a causa dellostress e della fatica psicologicain cui si può incorrere in questotipo di assistenza. Come possono essere individua-ti questi fenomeni? Come simanifestano abuso e negligenzasugli anziani? Per cio' che riguarda l'abusofisico, si può andare da veri epropri atti di forza su corpi fra-gili, a un sovradosaggio di cal-manti per 'tenere buoni' glianziani troppo irrequieti. L'abuso psicologico ed emozio-nale si concretizza invece insoprusi verbali, minacce, umi-liazioni.

La realtà che ho appena descrit-to puo' essere molto vicina allarealtà quotidiana di noi tutti. E'importante la riflessione su que-sto tema, il dialogo, lo studio diquesti fenomeni che a volte sonovolutamente nascosti o dimenti-cati.E' significativo che l'UnioneEuropea e, nello specifico, laCommissione Europea comincia parlarne ed a individuare lemodalità per rendere la vita diquesta parte sempre più impor-tante di anziani europei miglio-re.Come dicevo all'inizio, un gior-no ognuno di noi potrebbe esse-re vittima di un tale abuso.

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L’ANZIANO e... L’EUROPA

PROTEZIONE SOCIALE

A livello mondiale, l’Unione europea (UE) costituisce incontestabilmente un modello in materia

di sistemi di protezione sociale. La disoccupazione, la salute, l'invalidità, la situazione familiare

e l'invecchiamento sono altrettante fonti di precarietà alle quali tali sistemi permettono di far

fronte. Essi garantiscono peraltro l’accesso a numerosi servizi indispensabili alla dignità umana.

L'organizzazione e il finanziamento dei sistemi di protezione sociale sono compiti che spettano

agli Stati membri. Tuttavia, l'UE svolge un ruolo particolare tramite la sua legislazione che

coordina i sistemi di sicurezza sociale nazionali, in particolare per quanto attiene alla mobilità

nell'ambito dello spazio comunitario. Da poco, l’UE si sta del pari impegnando al fine di pro-

muovere una maggiore collaborazione tra gli Stati membri in materia di modernizzazione dei

sistemi di protezione sociale per far fronte a problematiche simili all'interno dell'UE.

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dimentichi di essere coloro iquali dovrebbero rappresentarela realtà della vita quotidiana.Purtroppo anche loro sono dive-nuti vittime della politica mes-sianica. Per rispetto di un’altraverità è nostro dovere precisareche qualche messia si è distacca-to dal fare proclami faraonicirimarcando i suoi pronuncia-menti sulla esigenza da parte deicittadini di comprendere che ledifficoltà del quotidiano non sisuperano con le parole ma con ifatti, i sacrifici e la partecipazio-ne di coscienza.La campagna elettorale si è con-clusa. I risultati hanno proclama-to il vincitore. Ora non resta cheattendere il verificarsi dei tantimiracoli annunciati.Cari amici anziani, cari giovani,care donne, cari disabili, caripensionati dobbiamo pregarecon “fede” per aspettare il mira-colo delle riforme, della cresci-ta economica, della scomparsadella precarietà, dell’aumentodei salari e delle pensioni, dellariduzione delle tasse, dell’occu-pazione delle donne, dei taglidella spesa pubblica, della ridu-zione del PIL, dell’attuazione ditutti quei servizi a miglioramen-to della vita dei più deboli.Dobbiamo credere, insomma,ma è difficile pensarlo, che cisono tutti i presupposti perché sirealizzi il miracolo globale delrisanamento del nostro Paeseche certamente farà un salto di

NNon si finisce mai diimparare. Non credeva-mo che la presunzione

politica potesse arrivare a tanto.Non si sa se ridere o piangere.L’Italia è un Paese meravigliosoche ha nel suo dna gli elementiindispensabili per far compren-dere a noi umili cittadini, chevivono la vita di tutti i giorni,che è avvenuto un miracolopotentissimo: l’Italia ha partori-to, per fortuna senza l’aiutodello Spirito Santo, la politicamessianica. Abbiamo assistito,infatti, in questi ultimi due mesiai grossi tentativi dei modernimessia della politica italiana diingenerare in milioni di elettorila “fede” delle proprie originiideologiche con i loro pronun-ciamenti, i proclami e le verità dicui si facevano religiosi interpre-ti. Dall’estrema destra all’estre-ma sinistra si sono alternati gliapostoli-presidenti per trasmet-tere il loro vangelo politico conuna convinzione che lasciavaperplessi gli ascoltatori dellenumerose trasmissioni televisi-ve. Altro che conflitto tra laicitàe religione! Ma ciò che halasciato maggiormente perplessol’ascoltatore televisivo è stato ilguardare i volti dei giornalisti,normalmente direttori di quoti-diani “in”, che apparivano comedei poveretti che pendevanodalle labbra degli apostoli diturno senza capacità di incideresull’analisi dei problemi, quasi

qualità in modo veloce per pas-sare dal degrado diffuso in tuttoil Paese alla più celestiale dellasituazione sociale, dove l’odioviene sostituito dall’amore, l’in-tolleranza dalla comprensione,la slealtà dalla correttezza,l’egoismo dall’altruismo. Siamo del parere, infatti, chetutto questo potrà meglio verifi-carsi, se prevarrà un più spiccatosenso di responsabilità, e cioèche gli apostoli più “in” si renda-no conto che se i miracoli deb-bono attuarsi è indispensabileche si realizzi il miracolo piùsignificativo e cioè quello diunire le forze omogenee, anchese contrapposte. Non è questo ilmomento socio economico chepuò favorire riforme difficili edimpopolari, decisioni autorevoli,senza un largo consenso parla-mentare. Può parlare, in questocaso, di eventuale “inciucio”solo chi non ama l’Italia, chi nondesidera un recupero di unadignità nazionale, chi non vuoleun miglioramento delle condi-zioni di vita per quanti non arri-vano alla fine della terza setti-mana e che sono costretti adarrangiarsi per sbarcare il luna-rio. Cari amici dobbiamo attenderegli sviluppi che si registrerannonei prossimi giorni e capire se inquesto piccolo – grande paesepossiamo sopravvivere o dob-biamo morire naturalmente sulpiano civile.

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la politica L’ANZIANO e...

POLITICA MESSIANICAMario Rapanà

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doniamoci a vicenda le nostrefollie . Questo è il principio dellalegge di natura, il principio afondamento di tutti i dirittiumani “ .La maggior parte delle volte noisiamo portatori di errori . Anzi , tutta l’evoluzione del-l’umanità fonda il suo svilupposu tentativi mal riusciti , sull’er-rore discusso, sulla tolleranzadelle nostre debolezze e dellenostre fraudolenze . Infatti noi attribuiamo al vastosettore delle filosofie dell’intol-leranza il patrimonio concettualedi coloro che attribuiscono allaforza e non alle ragioni l’ele-mento di selezione e di afferma-zione dei singoli . Li sentite ripetere che la guerra èutile perché sopravvivranno i piùforti , che lo contro fisico è puri-ficatore , che il valore è attribui-bile a chi vince e non a chi con-vince , che bisogna affrontare leingiustizie perché sono i puntellicon cui si sostengono gli spiritiforti . E sono intolleranti nei confrontidei deboli , mal sopportano colo-ro che non sanno sostenere glisguardi , si irritano per ogni timi-dezza e, contro l’etica di Voltaire, schiacciano tutte le fragilità

Quand’è che la tolleranza

si mostra al mondo?

Quando nasce ?

Non l’atteggiamento con cui ilvolto arcigno del potere permet-te ad alcuni dissenzienti disopravvivere . Il comportamentopermissivo di carattere indivi-duale non è tolleranza propria-mente detta : si tratta eventual-mente di discrezionalità, percerti versi la più equivoca formadi intolleranza .Secondo Karl Popper la tolleran-za politica è sorta con l’avventodelle “città aperte”, cioè nei regi-mi dove si ammette il contributoalla evoluzione sociale dei dis-senzienti . Perché la tolleranza non è unsemplice comportamento socialeo politico . La tolleranza è il pre-supposto della metodologia criti-ca con cui si passa dai regimidispotici chiusi alle società aper-te , dove l’Uomo riconosce ilsuo stato permanente di fallacia . La tolleranza non è un atteggia-mento che si riferisce agli altri .Si tratta piuttosto di un atteggia-mento rivolto verso noi stessi .“Siamo tutti figli della fragilità –diceva Voltaire – fallibili edinclini all’errore . Dunque , per-

con la loro presunzione e la loroindifferenza. E vivono in unapermanente condizione di auto-affermazione , in un sistema didivinizzazione del proprio ego-centrismo , che può produrre unquotidiano dispotismo relazio-nale o un’estrema , incommen-surabile solitudine . O entrambe . Sono gli intolleran-ti di se stessi e dei loro limiti .Il secondo punto da affermare ,in qualche modo inscindibile dalprimo , è l’intolleranza nei con-fronti degli altri . Si teme il diverso , colui cheminaccia il quieto e tradizionalevivere , la staticità delle relazio-ni acquisite , l’acquiescenza delpotere costituito . Siamo sotto-posti a cambiamenti repentini , amercati turbolenti , innovazionisenza precedenti . La nostra paura ancestrale con-tro il nuovo o il diverso tende adissolversi a causa della novità edella diversità permanente dellasocietà planetaria . Le tecnologie della comunica-zione ci portano il mondo in casae ci educano ad accogliere glialtri. Impariamo che chiunquealtro è tutt’altro e spesso loaccettiamo nella nostra intimitàtelematica .

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VOGLIA di... VIVERE

I confini del la tol leranzaCarlo Padula

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E’ un’intolleranza contro coluiche rifiuta le forme del ricono-scimento acquisito , esclusodalla globalizzazione e daisimboli della modernità . Le forme di intolleranza pos-sono essere classificate in 4tipologìe , che possono mani-festarsi insieme o isolatamente. L’intolleranza religiosa è quel-la che storicamente si è sca-gliata con maggior vigore con-tro l’umanità . Indipendentemente dallaappartenenza di ognuno di noiad una fede , non possiamonegare che l’obbligo di crede-re abbia prodotto grandi crimi-ni , senza individuare spesso icriminali .Crimini e criminali sono inve-ce stati individuati ed ancheevidentemente esposti nellaintolleranza di carattere razzia-le , che si manifesta di volta ivolta contro un popolo o l’al-tro , in varie politiche di geno-cidio , dai campi di sterminiodegli ebrei alla pulizia etnicadei bosniaci .L’intolleranza morale assumeinvece spesso la veste delladiscriminazione sessuale .Tutte le lotte portate avanti dalmovimento femminista , chehanno così radicalmente cam-biato il costume della società ,si sono scontrate con questa

Tuttavia , ogni epoca porta consé la sua norma e la sua enor-mità , il suo decalogo e la suafalsificazione . In nome del diritto alla diversi-tà siamo disponibili a tolleraretutti , perfino gli intolleranti ,cioè coloro che professanodottrine che eliminerebbero lanostra libertà e quindi anche lanostra tolleranza . Il confine è labile e facilmentesuperabile : rischiamo di sog-giacere alla forza cieca o adesercitarla . Invece , non supereremo quelconfine e sapremo mantenercinella saggezza equilibratadella democrazia se non capi-remo che la condizione insu-perabile della tolleranza è lasua reciprocità : vale se è reci-proca . Altrimenti è una forma qual-siasi di arrendevolezza ad unaqualsiasi forma di intolleranza.E allora la rivediamo , questapaura dell’altro , manifestarsiin nuove socialità , dentro letelenovelas , dentro ogni omo-logazione culturale o comuni-cativa e nella esclusione dallapartecipazione al gruppo deipari . E’ un’intolleranza control’esterno , che diventa estraneo, fino a trasformarsi in estra-niato .

veste della intolleranza chemolto spesso si è sostanziata innorme e provvedimenti .L’intolleranza sociale è riferitaai sistemi di appartenenza edai processi di civilizzazioneculturale su cui si formano levarie etnie . Lo scontro tra sistemi socialidiversi è forse l’elemento checaratterizza oggi , sempre più ,la conflittualità delle relazionipolitiche internazionali , il cuisuperamento ha coinvolto ipaesi occidentali in alcunirecenti conflitti . La deriva dei continenti rischiaoggi di verificarsi a causadello scontro tra sistemi socia-li alternativi che produconoforme molto alte di incom-prensione .Dunque il confine che nonpossiamo valicare , per mante-nere un livello di tolleranzaadeguato alla qualità dellanostra vita , è dato , in conclu-sione , dai limiti e dagli obbli-ghi che dobbiamo assumere .Limiti ed obblighi della tolle-ranza che ci fanno la nostraciviltà e la nostra civilizzazio-ne .

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VOGLIA di... VIVERE

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uno studio prolungato, accresco-no la memoria, fanno sedimenta-re le informazioni, limitatno lostress. Il movimento, con ledovute cautele, è molto utile perl’apparato circolatorio in genera-le, ed in particolare anche neicardiopatici - ischemici e non - enegli arteriopatici periferici.Esso va inteso come attività fisi-ca “programmata”, cioè nonischemizzante, nel senso che ilpaziente non deve arrivare nèalle crisi anginosa, nè alladispnea da sforzo, nè alla claudi-catio. Numerosissimi i vantaggidi questo esercizio programma-to: 1)aumenta: portata cardiaca,flusso distrettuale e capillare,velocità di flusso, deformabilitàdegli eritrociti, disaggregazionepiastrinica, volume plasmatici,fibrinolisi, colesterolo - HDL,ventilazione polmonare, prosta-cicline; 2) diminuisce: peso cor-poreo, resistenze periferiche,ematocrito, viscosità ematica,frequenza cardiaca e respirato-ria, pressione arteriosa, triglice-ridi, colesterolo, fibrinogeno.Constatiamo con piacere comel’amore per l’attività fisica stiaconquistando un po’ tutte leetà,non soltanto i giovani: neiparchi pubblici, ad esempio, sivedono spesso persone attempa-te dedite al “footing”. Ma è pro-prio in questi casi che occorrecautela per il semplice motivoche, nel sospetto di un’anginapectoris nell’anziano, non èsempre facile pervenire alla dia-gnosi: e ciò per molte cause. Latendenza alla sedentarietà del-l’anziano riduce la comparsadell’angina da sforzo, la formapiù frequente. Il non raro conco-mitante blocco di branca puònascondere l’alterazione ECG.

PPremessa indispensabile,quando si voglia discuteresull’attività fisica (o sporti-

va), è precisare se si tratta di atti-vità competitiva o meno. Secompetitiva è assolutamenteindispensabile un adeguato alle-namento, che ha il preciso scopodi “spostare il limite del fisiolo-gico per non cadere nel patologi-co”. Nel soggetto anzianonumerosi sono i recenti contri-buti circa l’effetto utile dell’alle-namento aerobico sulle funzionivertebrali. Presso il KarolinskaInstitutet di Stoccolma - sottopo-nendo gli esaminandi alla cyclet-te per 6 settimane consecutive -si è arrivati alla conclusione chetale allenamento influenza lefunzioni di ben 500 geni, alcunidei quali, così attivati, sonocoinvolti nel determinismo deldiabete mellito e di varie malat-tie cardiovascolari. In un’ altraricerca sulla neurogenesi, sonostati sottoposti ad allenamentoaerobico 2.300 soggetti oltre 65anni e ne sono stati dimostrati 3effetti: a) induzione nell’encefa-lo della sintesi di “brain deriva-ted neurotrophyc factor”; b) sti-molazione della neurogenesi edella formazione della sinapsi (sirammenti che si persono fisiolo-gicamente circa 50 neuroni al dì)con conseguente miglioramentodella memoria e della depressio-ne; c) diminuizione del rischiodel morbo di Alzheimer.Singolare ricerca pressol’Università di Princeton(U.S.A.): in ratti adulti, correrein gruppo stimola la neurogenesie favorisce le comunicazioni franeuroni, ciò che non avviene secorrono da soli. Buone notizieper chi studia: passeggiate,piscina, palestra, alternate ad

L’infarto “non Q”, non ricono-scibile, predilige l’età avanzata.L’ECG da sforzo oltre i 75 anninon è sempre praticabile per pro-blemi ossei, vascolari e del-l’equilibrio. L’ischemia silente(nel diabetico!) è frequente nel-l’anziano. L’ecostress al dipiri-damolo non è facilmente esegui-bile per l’impedenza toracica,dovuta all’età e all’enfisema. Lacononografia ha minor valorerispetto all’età più giovane per lefrequenti alterazioni coronarichenon responsabili dell’angina.Se poi l’anziano è affetto anche -e succede spesso - da un’arterio-patia stenosante degli arti infe-riori, deve rispettare precisenorme terapeutiche: lunghe pas-seggiate; camminare adagio, inpianura, per non arrivare allaclaudicatio e fermarsi appenacompare il crampo doloroso;aumentare gradualmente iltempo di marcia. Un particolarequadro clinico degli arteriopaticiè costituito dalla “claudicatioparadossa del mattino”. La mat-tina il paziente - appena uscitodal portone di casa - avvertesubito dopo pochi passi unimprovviso dolore ad un artoinferiore, dolore che, col prose-guimento del cammin o, gra-dualmente diminuisce fino ascomparire. Questo comporta-mento paradosso della sintoma-tologia dolorosa si spiega soprat-tutto sapendo che in questi casi -oltre all’ostruzione dell’arteriaprincipale - concomita un vaso-spamo del circolo collaterale:l’ischemia dolorosa indotta daiprimi passi stimola ascopo com-pensatorio la liberazione localedi metaboliti vasodilatanti 8inprimis l’Adenosina) che aumen-tano il flusso ematico nel micro-circolo così dilatato.

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L’ANZIANO e... L’ATTIVITA’ FISICA

QUANDO, COME, PERCHE’.Alessandro Ciammaichella

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dalle loro stesse parti con l’aspetta-tiva, nemmeno tanto nascosta, chein essa si consumino definitiva-mente. Sta di fatto che in questacampagna elettorale non si è maiavuto la pur minima comparsa diun argomento di alta politica. Vi èstato solo uno scambio di meschinedenigrazioni personali, un rincor-rersi in piccole promesse di largi-zioni varie a questo e a quello, unaenunciazione di principi vaghi ealtisonanti ma in realtà inconsisten-ti. Nessun cenno ai grandi problemidi una nazione che ha bisognourgentissimo di: rinnovare le suelogore istituzioni, di ricostruirel’impalcatura dei suoi valori essen-ziali e condivisi, su cui reggersi e,che sono stati sistematicamentedemoliti per decenni; di realizzarele grandi infrastrutture assoluta-mente necessarie a un Paesemoderno, superando quella paralisidello sviluppo che piccole forzepolitiche sono riuscite a imporcifino ad ora. Ma, al di là di quelleparticolari del momento, si vannoevidenziando ragioni, di questasituazione di desolante povertà, piùche politiche culturali, più profon-de, organiche, strutturali e, perciòpiù serie. Dobbiamo prendere attodi non avere oggi una classe politi-ca e, più generalmente, una classedirigente di livello adeguato. Siamoil solo Paese in Europa che non èriuscito ad esprimere soggetti poli-tici nuovi e in linea con i cambia-menti profondi del continente e delmondo intero. Quali siano le ragio-ni di questo nostro deleterio feno-meno non è facile capire. Tuttavia èlecito supporre che questo vuoto,che si è prodotto in Italia, possaessere, in qualche modo, collegato

TTra due giorni, il 13 aprile, siterranno le elezioni politi-che anticipate. Quando que-

sto numero giungerà in edicola illoro esito sarà già ampiamentenoto. E’ perciò ancora possibile, eanzi opportuno, fare alcune consi-derazioni e riflessioni non condi-zionate dalla conoscenza del risul-tato. Intanto, già il fatto che si sianodovute indire elezioni per la fineanticipata della legislatura costitui-sce di per sé un segno di disagio. Lacampagna elettorale che ne è segui-ta ha mostrato di risentire di questainterruzione non propriamentefisiologica della vita politica delPaese. Rispetto alle precedenti ele-zioni della nostra storia democrati-ca, non si può fare a meno di rileva-re che questa campagna elettorale èstata contrassegnata da una estremapovertà di argomenti politici diqualche rilievo, da parte di tutti ipartecipanti alla competizione. Lacampagna elettorale ha volatobasso per molte ragioni, che hannoconcorso a svilirla e che sono dinatura contingente, ma, in maggiorparte, di natura più profonda e piùpreoccupante. La situazione diingovernabilità, che ha prodotto lacaduta precoce del governo, ha por-tato i maggiori protagonisti dellanostra affollata scena politica, disolito presenzialisti e loquaci, adefilarsi prudentemente per evitaredi “bruciarsi”, in attesa di uno sce-nario meno ambiguo e incerto,lasciando così allo scontro elettora-le due sole persone, che, obiettiva-mente, per le rispettive storie per-sonali e politiche, non sono certo“il nuovo” da tutti invocato, e chesono state, come è verosimilesospettare, avviate alla tenzone

anche con le convulse vicende vis-sute dal Paese, tra gli anni settantae novanta. Quando esso fu investi-to in modo più intenso e diffuso chele altre nazioni europee dal ventodella contestazione giovanile,anche violenta alla ricerca di uto-pie, che già allora la storia si prepa-rava come sarebbe presto avvenuto,a condannare. Alcune generazioni di giovani egiovanissimi furono, per quel lungoed oscuro periodo, fortemente coin-volte, soprattutto in senso ideologi-co. Poi gran parte di coloro chevolevano la rivoluzione si è felice-mente insediata in situazioni dibenessere borghese, come spesso sipuò apprendere alle storie persona-li di molti dei nostri attuali “vip”.Ma questa è un’altra storia. Resta ilfatto che le generazioni, che, perragioni anagrafiche si trovano adoccupare oggi le posizioni di con-duzione del Paese, sono proprioquelle che si formarono allora e chedanno questi risultati oggi.Con tali premesse, qualunque saràl’esito delle elezioni è difficile cheesso possa risolvere di colpo i moltie crescenti problemi che ci trava-gliano in un contesto mondiale chenon promette nulla di buono.Possiamo però trovare qualchemotivo di conforto ricordando cheil nostro è un Paese che è risortodalla catastrofe immane della guer-ra, raggiungendo anche un livellodi preminenza nel mondo.Questo forse si può di nuovo fare sesapremo, come allora, rimboccarcile maniche e puntare uniti a quei tragrandi concreti che la nostra classepolitica, oggi, anche nella vicendaelettorale non ha saputo indicare.

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DALL’ITALIA DALL’ITALIA

AL di LA delle ELEZIONIPasquale Bossa

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abbandonare un pregiudizio ditipo culturale che porta a ritenerel’invecchiamento come unmomento di crisi sociale e perso-nale.Occorre creare una nuova menta-lità che porti a considerare l’in-vecchiamento in una nuova visio-ne prospettica, in cui la personaanziana è considerata come unarisorsa, come una energia daimpiegare per lo sviluppo e ilbenessere della società. E’ necessario respingere lo stereo-tipo occidentale che collega aglianziani una “perdita” di valoresociale, presupponendo che essinon abbiano più nulla da dare allacollettività e che costituiscanosolo un peso economico per lenuove generazioni.L’invecchiamento non va vistoesclusivamente come un proble-ma, bensì come un’opportunità davalorizzare, da “sfruttare”. Varicordato il passo biblico diGiobbe che diceva “E’ nei vecchila sapienza e negli anziani laconoscenza”.L’invecchiamento è un processoda dominare. Occorre valorizzarele potenzialità degli anziani comerisorsa importante della società.Gli anziani si confermano genera-zione piena di qualità aperta acontribuire, con un concretoimpegno, al futuro della comuni-tàI recenti studi di gerontologia, lascienza che ha per oggetto lo stu-dio dei fenomeni biologici dellasenescenza e della senilità, metto-

LLa vecchiaia, definita comel’età più avanzata nellavita dell’uomo e caratteriz-

zata dal progressivo rallentamen-to delle funzioni fisiologiche, è unmomento evolutivo in cui si veri-ficano cambiamenti dell’organi-smo. Come diceva Cicerone “lavecchiaia è il compimento dellavita, l’ultimo atto della comme-dia”. Cercare di rallentare lavecchiaia significa cercare dirimanere in salute, intesa que-st’ultima come sensazione perce-pita di completo benessere psico-fisico e socioculturale in armoniacon la natura e l’ambiente che cicirconda,I recenti dati statistici messi adisposizione dagli studi demogra-fici mettono in risalto che inItalia, nei prossimi trent’anni, unapersona su 3 avrà più di 65 anni, ecresceranno ulteriormente gliultra ottantenni soli e soprattuttodonne. Questi dati oggettivi edimprescindibili rilevano che giàoggi gli ultra sessantacinquennisono quasi il 20% della popola-zione, un record europeo, e i gran-di anziani, oltre gli 80 anni, sonoil 5%.Da questo quadro statistico emer-ge l’urgenza non solo di prendereatto della realtà dell’irreversibileprocesso di invecchiamento cheinveste singoli individui e fami-glie, ma anche di predisporre ade-guati progetti di intervento socia-le senza accumulare ritardi ingiu-stificati. Qualsiasi progetto per glianziani però, deve tenere conto di

no in risalto quanto sia importan-te far leva sull’energia residualepresente negli anziani. Gli studiosi del “fenomeno anzia-ni”, secondo un’impostazione oli-stica della medicina, che mira allaglobalità, occupandosi non solodell’aspetto esclusivamente medi-co ma anche psicologico e socio-sanitario, considerano prioritàirrinunciabile il diritto alla qualitàdella vita dell’anziano, uomo odonna, che nella sua autonomiapuò ancora fornire utili apportiallo sviluppo e alla crescita dellasocietà.E’ importante dar vita a specifici emirati progetti per gli anziani nonsolo per contrastare le situazionidi emarginazione e di solitudine,ma per rendere attive le personeche invecchiano attraverso la rea-lizzazione di programmi finaliz-zati a promuovere la creatività, lamanualità e la relazionalità. E’ necessario che la società,meglio organizzata, offra, sempredi più, spazi ed occasioni per sti-molare la partecipazione attivadegli anziani. In particolare per leattività di socializzazione sarebbeopportuno dar vita ad iniziativeriguardanti il tempo libero, le atti-vità culturali ed espressive, l’eser-cizio fisico e il turismo socialevolte a favorire la partecipazionee i rapporti interpersonali. Molto si può fare per gli anziani.

ANZIANI UNIVERSO

COSA SI PUò FARE PER GLI ANZIANI ?

Antonio Polselli

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Vogliamo un mondo vergine,vogliamo un mondo nuovo,che ne pensate, ditemi,se lo cerco, lo trovo?...Vi supplico, aiutatemi,questo mondo l’abbiamobasta che ognuno coniughiun verbo, il verbo t’amo.Vi giuro che in un attimoscomparirà il dolore,il trapianto più splendidoè quello dell’amore.

Sergio Rossi

LA PACE

La pace è nei nostri cuoriè come un grande arcobalenoche abbraccia il mondo intero: il bianco, il giallo, il nero.Uniti insieme urlano:Viva la Pace!Guizzano felici i pesci nel mare, saltano nei boschi lepri e scoiattoli, nell’alto cielo le rondini, le cicognesorvolano e superano monti e pianure.Tutti corrono incontro alla Pace e il mondo è vivoricco di gioia e di felicità.Un mondo d’amore per tutta l’umanità.Meraviglioso sogno...Grande speranza...Ma il risveglio mi riportaalla triste realtà.

Tinè Antonia

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è un fatto eccezzionale,di questo passo è facilel’uomo sarà immortale.Dobbiamo in fondo ammetterecon un senso di orgoglioche stiamo ormai per giungeredella vita sul soglio.Non conosciamo limitila scienza umana è immensarendiamo lode e meritoalla mente che pensa.I reni si trapiantanoe i denti e gli arti e gli occhison diventati per gli uominidei semplici balocchi, che se rotti si aggiustanoin breve spazio d’orecosì come risuscitachi si trapianta il cuore.Forse in meno di un secolo,è un desiderio bello,sarà un gioco da rideretrapiantare il cervello.Certo dobbiamo ammetterlosorgeranno problemi:è meglio che risorganogli uomini saggi o scemi?Sinora, non son frottole,dagli Egiziani a Verrei saggi sono tribolici han dato fame e guerre.D’accordo andiam su Veneresu Marte e sulla Luna,che prospettiva, ditemi, per la pace? Nessuna!!!Ci si continua a offenderedel dolore si ride, le lotte si susseguonodappertutto si uccide.La cienza ci fa piangere,ci turba, ci tormenta,la gente vuole viverema libera e contenta.I trapianti si faccianonon degli arti o dei dentima se fosse possibiledei nostri sentimenti.

da :

Pensieri

d’amore...C'era una volta

una bambina...

che non voleva crescere...

C'era una volta

una bambina...

che voleva restare

sempre piccola

per paura di soffrire...

e non sapeva

che non sarebbero riusciti

sempre a proteggerla..

C'era una volta

una bambina...

che crescendo

abbandonò

tutti i suoi sogni...

quella bambina

diventò una donna...

C'era una volta

una donna

che voleva restare bambina...

e un bel giorno

lo ridiventò davvero...

riuscì ad incontrare

nei suoi sogni

chi incominciò

a riempirle il cuore...!

Giumes

da :

GRAFFI POETICI

IL TRAPIANTO

Ho letto a grande titoli, un anno è già passato, che un morto può rivivere col cuore trapiantato.E’ una trovata splendida

le Vostre prose...LE POESIE e

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E’ Margaret Golding che nel 1919,viene eletta la prima presidente di unInner Wheel Club di Manchester.Mogli di rotariani, o in ogni modoparenti prossime, le Innerine hanno ilcompito di diffondere l’amicizia, diincoraggiare il servizio individuale, epromuovere la comprensione inter-nazionale.Si fanno carico di portare a cono-scenza della società i problemi piùpreoccupanti dell’ambito sociale incui vivono, e spesso, provvedonoalla loro soluzione.“La ruota di dentro”, poiché questo èil significato del loro nome, continuaa girare per diffondere il messaggiodi pace e comprensione, necessarioper la cooperazione internazionale.

Dalle parole latine soror =sorella, eoptima = migliore, nasce nel 1921 ilprimo Soroptimist Club, ad OaklandCalifornia.Violet Richardson-Ward, è la prima aguidare un’associazione di donneimprenditrici e professioniste, chelavorano al miglioramento della vitaper le donne in tutto il mondo.I loro progetti vanno dall’assistenzaalle vittime d’abusi domestici, allasponsorizzazione d’esami medici perle meno abbienti, a seminari d’auto-stima per giovani donne. A livellointernazionale, le Soroptimist, parte-cipano a grandi progetti che le vedo-no impegnate a “dare il meglio di séper aiutare altre donne ad essere lemigliori”(women at their best, working tohelp other women to be their best)

I tre clubs, pur essendo indipendenti,e con diversi principi fondamentali,hanno in comune la volontà di esseredi servizio alla comunità nella qualevivono, senza scopo di lucro, né peril club medesimo, né per se stesse.

L’incontro del 2 aprile, ha avuto ilmerito di esaminare i principi opera-tivi dei tre clubs.

LLo scorso mercoledì 2 aprile, sisono riuniti presso il ristoran-te Casablanca, a Latina, tre

clubs di servizio femminili: L’innerWheel, il Soroptimist, e lo Zonta.Le socie, per iniziativa delle trerispettive presidenti, Nives Scala,Luciana Salvati, Romana Guerrini, sisono incontrate per dare vita ad “unatavola rotonda” che analizzasse ledifficoltà che i clubs di servizio stan-no incontrando in questo particolaremomento.Chi sono e cosa fanno i clubs di ser-vizio?La maggior parte di loro nacque neiprimi anni del novecento. Essi vide-ro diverse categorie di persone asso-ciarsi per essere di supporto ed aiutoalla società, confrontandosi su pro-blemi a volte sconosciuti dai più, avolte trascurati dalle istituzioni,spesso ignorati da tutti.Tra i clubs più conosciuti, ricordia-mo il Rotary International, ed ilLions International.Per molti anni però, queste associa-zioni preclusero la partecipazioneattiva femminile, le signore dunque,cominciarono a creare sodalizi che siavvalessero delle donne per ledonne.

Nasce nel 1900, lo Zonta, per voleredi Marion de Forest, che concepìl’idea di creare una fitta rete di donnein posizioni di responsabilità, perprogredire ed eccellere nella loroprofessione, accanto agli uomini.Le Zontine, appartenevano allaprima generazione di donne america-ne con diritto di voto. Il nome dell’associazione fu selezio-nato e adottato da una confederazio-ne di 9 clubs l’8 novembre 1919, ederiva dalla lingua Lakhota degliindiani Sioux del Dakota, che signi-fica “Onesto e degno di fiducia.”.88 anni dopo, lo Zonta, continua lasua lotta in difesa dei diritti delledonne, in termini di pari opportunità,e di prevenzione della violenza.

Dagli interventi, delle socie, dal con-fronto delle posizioni, e dall’anima-zione generale della sala, è emersoche, c’è bisogno di rinnovamentonelle norme che regolano la vita deiclubs, che si devono cercare nuoviprogrammi per motivare giovanidonne ad impegnarsi nel lavorosociale, e che la cooperazione tradiversi sodalizi è importante e neces-saria per proseguire nel lavoro socia-le attraverso il tempo.Il pomeriggio di lavoro, ha avutoillustrissime ospiti. Ricordiamo l’intervento dell’ArchPatrizia Fanti, Assessore alle PariOpportunità, che ha avute paroled’elogio, e di considerazione per ilbel lavoro dei clubs di servizio, e cheha augurata la continuazione di que-sti progetti anche attraverso lemomentanee difficoltà.La dott.sa Alessandra Berti, giàGovernatrice del club Soroptimist,ha ricordato nel suo discorso, i primipassi del club di Latina, la differenzadel situazione sociale nel quale leassociazioni di servizio si muovonooggi, ma soprattutto, ha posto l’enfa-si, sulla condizione di disparità edisagio nella quale ancora troppedonne vivono in molti paesi delmondo.Fiorella Federici, del CIF, AnnaRaccuja, del Lions Club LatinaMare, graditissime ospiti dei clubs,hanno contribuito con un loro pen-siero, sottolineando così l’importan-za e la validità del lavoro di tantemeravigliose donne impegnate per ilservizio del sociale.L’ incomparabile Stella Laudadio, hachiuso il pomeriggio con alcuneriflessioni che hanno preceduto lalettura di una poesia tratta dal suoultimo lavoro “Le notti di Maja”.

Le informazioni sui clubs sono statetratte dai loro siti web.

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IL FATTO IL FATTO

Club di Servizio al femminile...Marianives Scala

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donne (menopausa) porti anche aduna cessazione o insoddisfazionedell’attività sessuale.E a volte sono gli stessi anziani adaccettare questa visione che portaperò con sé sensi di colpa e/o ver-gogna nel momento in cui provano,invece, stimoli e/o sensazionidiverse dall’aspettativa sociale chevede l’anziano asessuato.Nel Manuale di Geriatria eGerontologia (Tammaro A. et al.,McGraw-Hill, 2000) viene riferitoche il declino dell’attività sessuale,inizialmente piuttosto lieve, assu-me una certa consistenza solo dopoi 75 anni. Dopo tale età, comunque,si riscontra un 40-50% di personesessualmente attive.Sicuramente un fattore rilevantenell’attività sessuale che accompa-gna il processo di invecchiamento èla presenza di una coppia e di unasua situazione di relativo benesse-re.E’ indubbio che le caratteristiche diun atteggiamento sessuale nellacoppia anziana sono modificate,non sempre coincidono ad esempiocon il coito, ma spesso si esplicanocon carezze, tenerezze e/o manipo-lazione genitale. La sessualità come parte fonda-mentale del mondo affettivo all’in-terno della coppia, continua,comunque, a rappresentare unamodalità di linguaggio e comunica-zione anche oltre l’età convenzio-nalmente ritenuta valida dallasocietà.E’ un aspetto che rinforza semprepiù la coppia e l’aiuta a proseguireil proprio percorso di vita con sod-disfazione e benessere. Senza

PPiù volte viene ripetuto quantooggi assistiamo ad un cam-biamento delle caratteristi-

che socio-culturali dovuto anche daun rilevante aumento della popola-zione anziana. Ciò ha determinato nel corso deltempo la nascita di nuove discipli-ne:• La geriatria: branca dellamedicina che studia la prevenzionee il trattamento delle patologie del-l’anziano.• La gerontologia: scienzache studia le modificazioni deri-vanti dall’invecchiamento.• La geragogia: brancagerontologica interdisciplinare chestudia tutte le possibilità per invec-chiare bene.Tra vari temi che si possono affron-tare riguardo a questa fase del ciclodi vita di una persona un argomen-to che in particolare riscuote menoassenso è quello della sessualità.Parlare di sessualità nell’anzianosignifica parlare anche della suaidentità e delle difficoltà che posso-no o meno emergere in rapportoalle modificazioni corporee legateal processo di invecchiamento eche possono influenzare una realiz-zazione soddisfacente del sé.Allo stesso tempo parlare di sessua-lità nell’anziano, ancora oggi, pur-troppo, può stimolare un ventagliodi pregiudizi o di emozioni comestupore, meraviglia, fastidio o addi-rittura repulsione.L’opinione culturalmente condivisaha portato a creare un’immaginepiù o meno conscia che un gradua-le declino della potenza sessualenegli uomini (andropausa) e nelle

escludere il beneficio che in sé l’in-dividuo ne può apportare in quanto,come sostiene Klentze M. inRestare giovani (URRA, 2005),l’attività sessuale rappresenta unodei fattori che ringiovanisce dalpunto di vista emotivo, fisico e psi-cologico.E questa influenza può, in alcunicasi, evidenziarsi anche in disturbigravi. Ad esempio ad un seminariosull’Alzheimer, una collega ripor-tava come una signora di 75 anni,vedova da diversi anni, che avevainiziato ad avere sintomi di questamalattia, ha avuto un arresto di talisintomi in conseguenza di un inna-moramento.La maggior parte degli anziani peròsi vergogna di esprimere le proprieemozioni e/o disagi riguardo la pro-pria sessualità e ciò porta ancheall’evitamento di consultazionispecialistiche.In PsicoGerontologia. Interventipsicologici integrati in tarda età diGiusti E. e Murdaca F. (in corso dipubblicazione) si evidenzia comeoggi, piano piano, l’anziano sta tro-vando sempre più una sua forma didignità di “persona” mirando acogliere il disturbo, anche in questafase di vita, come un momento dicrescita e di cambiamento e noncome una attesa della fine.E quindi, seppur nella vecchiaia,possiamo riconoscere l’interazionetra la vita affettiva e l’esperienzasessuale come una continua ricercadi crescita personale e di coppiache permette una condivisioneemotiva degna di essere vissuta intutti i suoi aspetti.

PSICOTERAPIA PSICOLOGIA e...

La coppia anziana:quale sessualità...?

Laura Rapanà

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1.) I "promossi" sono i pensiona-ti, gli impiegati statali e le perso-ne con i capelli bianchi. Tra i 60e i 70 anni tre persone su quattrodichiarano di svolgere una sod-disfacente attività sessuale; oltre

i settanta la percentuale scende,ma è sempre molto buona (4 su10). La spiegazione? Per gliimpiegati statali vale probabil-mente lo scarso impatto dellostress da lavoro....... e si capisce.A favore degli "evergreen" gio-cano invece, oltre che una vitapiù rilassata, le migliori condi-zioni di salute, la consapevolez-za che fare sesso mantiene piùgiovani e, fatto non trascurabile,l'aver capito che un insuccesso aletto non è un dramma, ma unadefaillance passeggera, che sipuò superare. Tra le donne, lostudio degli andrologi promuovecon un 8 tondo tondo le casalin-

SSono ben 128 gli ultracen-tenari di Torino, che sicolloca tra i capoluoghi

più longevi d'Italia. A differenza di Nuoro, qui ilrapporto maschi/femmine èdecisamente più basso ( 16 con-tro 112 ! ). Detengono il primatoAlbina C. (109 anni il prossimo29 Settembre ) e Giuseppina P. (107 anni ). Quali i segreti ditanta longevità in una città cosìstorica, industriale e fredda? Un po' diversi i commenti degliesperti, ma uno vince su tutti: “l'ottimismo nella vita”. Dice l'esperto ( il Prof. FabrizioFabris dell'Università di Torino): "Non esiste una ricetta del-l'eterna giovinezza. C'è chi dicedi aver superato i cent'annibevendo un bicchiere di vino algiorno, chi vivendo in campa-gna, chi abitando in città, chimangiando solo cibi sani, chimangiando di tutto. La verità è che non c'è un deno-minatore comune che possa fareda ingrediente sicuro nella ricet-ta della lunga vita."Nel dubbio viene da chiedersicentra qualcosa l’amore...ilsesso? Da una indagine dellasocietà di Andrologia si evinceche: - Sono state raccolte,mediante questionario, le con-fessioni di oltre 60.000 italianied italiane circa il rapporto diciascuno con la propria sessuali-tà. I risultati sono sconvolgenti:

ghe e le anziane, con sette e sei,rispettivamente, le impiegate ele insegnanti.2) I "bocciati" sono proprioquelli da cui ci si aspetterebbe ilmeglio, e cioè i ragazzi tra 18 e40 anni ( il 18% non ha vita ses-suale ed il 20% soffre di eiacula-zione precoce), gli sportivi, iprofessionisti, i manager, i pilo-ti; tra le donne le hostess, ledonne in carriera, ed infine leseparate e le divorziate (con ilvoto più basso, cioè due).Una annotazione specificariguarda le separate e divorziate.Tendono ad identificare semprepiù la propria sessualità con ilrapporto affettivo; se non riesco-no a superare questo "handicap",magari con una amicizia amoro-sa, si genera un conflitto difficil-mente risolvibile.Come si spiega questa "difficol-tà" ? Vi contribuiscono negati-vamente i messaggi pubblicitariche esaltano la figura del"macho", dell'uomo "che nondeve chiedere, mai", della donnavogliosa e bellissima, semprepronti all'amplesso in qualsiasicircostanza ed in qualsiasi oradella giornata, ma naturalmentenon corrispondenti ai rapporti ditutti i giorni, anche lo stress e lepreoccupazioni. Naturalmente il tutto va preso conbeneficio d'inventario. Qualcuno puòaver barato, rispondendo ad un que-stionario protetto dall'anonimato!

RIFLESSIONIDUBBI e...

CENTENARI quale la ricetta?rha

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no i loro congiunti.Una strage continua che sipotrebbe evitare se ognuno dinoi si comportasse con rispettoed auto responsabilità alla guida

di qualsiasimezzo.Uno stato difatto molto pre-occupante siviene a deter-minare durantetutto l’anno:centinaia distranieri per lamaggior parteindiani, rume-

ni, africani, filippini, ed albane-si, percorrono in bicicletta le viedel nostro territorio, sprovvistidei fari anteriori, luci anteriori,luci posteriori e catarifrangenti.Puntualmente si registrano feri-menti di questi ciclisti da partedi automezzi che percorrono la

SSulle strade della nostraprovincia ogni anno ven-gono registrati un enorme

numero di incidenti stradali, lequali cause debbono essere ricer-cate principalmente nell’impru-denza in special modo tra i gio-vani. Una delle più diffuse edincaute mancanze degli auto-mobilisti è quella della mancatamessa in sicurezza, attraverso lecinture. Molto frequente sielude il segnale rosso ai semafo-ri, frequentissimi sono gli inve-stimenti di pedoni sulle striscepedonali, numero in aumento dipersone che guidano in stato diebbrezza o con l’alterazionedello stato psichico, attraversol’assunzione di sostanze stupe-facenti.

Ogni sabato sera quasi tutte leunità di pronto soccorso esistentinegli ospedali ed i presidi di ogniprimo intervento, sono purtropposuper gremiti di persone chesono state coinvolte in incidentistradali; e poi una “processione”continua di familiari che piango-

litoranea che da Torre Asturaconduce a San Felice Circeo.Purttroppo molte persone perdo-no la vita a seguito di incidenti,perchè senza alcun appendiceluminoso, percorrono le banchi-ne che costeggiano le nostrestrade. Da un po’ di tempo a que-sta parte alcuni ciclisti si sonoauto convinti di prendere prov-vedimenti, al fine di non andareincontro a tragici investimenti;indossano i giubbini fluorescentiper essere intercettati molti metriprima dagli utenti motorizzati.Occorre una urgente presa dicoscienza da parte degli addettiai lavori. Le strutture pubblichedovrebbero programmare e ren-dere operativi progetti diCampagne di sensibilizzazione.L’Automobile Club d’Italia ognianno si adopera con estrematenacia, affinchè nei banchi discuola, ci sia una maggioreattenzione al discorso riguardan-te la Sicurezza Stradale. Moliinsegnanti con entusiasmo ven-gono messi nella condizione dipoter svolgere degli interessantie completi programmi, per l’ap-punto sul rispetto delle regoledel Codice della Strada. Dalcanto nostro vorremmo lanciareun monito al Ministrodell’Interno, faccia adottarenuove disposizioni attraverso ilCodice della Strada; ad esempioquella dell’obbligo ai ciclisti,ciclomotoristi e motociclisti diindossare il giubbino fluorescen-te.

Ultima ...ora Ultima ...ora

DI NOTTE…pericolo sulla litoranea

Franco Borretti

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una Conferenza sul-l’effetto dei fitofarma-ci nell’alimentazione. Tutti i quotidiani (Il

Messaggero, Il Tempo, LatinaOggi, La Provincia, IlTerritorio) e Lazio TV, hannoampiamente riportato notizie earticoli sulla Conferenza allaquale era stata invitata anche lacittadinanza che ha rispostonumerosa. Hanno partecipato: il Prof.Mario Manganaro, Gastroente-rologo e coordinatore del Temadi Studio Distrettuale dei LionsClub 108 L, nella qualità dimoderatore e, come Relatori:l’Arch. Patrizia Fanti, Assessoreall’Ambiente del Comune diLatina, che ha parlato di: (Tutelae valorizzazione dell’ambiente);il Prof. Emilio Bottari dellaUniversità La Sapienza di Romadi :(Ambiente, alimenti: qualitàdella vita); il Dott. Nicola DiBattista Dirigente Scolasticodello Istituto Professionale diStato per l’Agricoltura el’Ambiente San Benedetto diLatina, che ha presentato inimmagini l’Istituto; il Dott. Valerio Di Rienzo del

LL’uso non regolato dei fito-farmaci in agricolturasuscita preoccupazioni

non indifferenti. La valutazionedegli antiparassitari deve quindiintendersi come un processocontinuo e dinamico che devetener conto di ogni progressoconoscitivo, in modo da conte-nere i rischi connessi all’uso ditali sostanze ed evitare che i cit-tadini quotidianamente ingeri-scano microdosi di pesticidi conconseguenze dannose per lasalute.Per queste ragioni il Distretto108 L dei Lions Club del Lazio,Sardegna ed Umbria ha propostoun Tema di Studio Distrettualedal titolo: “ Ambiente e Salute:fitofarmaci, trasformazione nel-l’ambiente, possibili fenomenitossici sulla catena alimentare”.Organizzato dal Lions ClubLatina Mare, con i Lions ClubLatina Host e Sabaudia-SanFelice, si è svolto il 19 aprileu.s. nella Sala Conferenze delPalazzo della Cultura a Latina,

Policlinico Gemelli di Roma cheha relazionato al pubblico pre-sente nella sala conferenze di: (Ambiente,uomo,allergie); laDottoressa Marilena RocchiResponsabile Servizi IgieneAlimenti e Nutrizione della ASLdi Latina di: (Effetti sulla cate-na alimentare e sistemi di con-trollo); il Dott. Massimo Testadella Rete Bioetica di Roma di:(Sicurezza alimentare dei consu-matori:dal prodotto tipico aiprodotti etici); ed il Cap. Dott.Massimo Minicelli del ComandoNucleo N.A.S. dei Carabinieri diLatina di: (Azione di contrastodelle attività illecite nel settoredegli agro farmaci). E’ stato approfondito il proble-ma dell’inquinamento da pestici-di e, secondo indagini e ricerche,anche il significativo stato dicarenza della sicurezza nell’ali-mentazione e nella salute pubbli-ca dei cittadini.Determinando così un movimen-to di opinione per stimolare unamaggiore attenzione ed unapositiva politica sanitaria di pre-venzione.

rha

LIONS CLUB 108 L

LIONS Club LATINA MAREin collaborazione con:

Lions Club Latina HostLions Club Sabaudia San Felice

con il Patrocinio dellaPROVINCIA DI LATINA

COMUNE DI LATINAUNIVERSITÀ LA SAPIENZA DI ROMA

conferenza

19 aprile 2008 ore 10,30Sala Conferenze

Palazzo della Cultura - Latina

La ci t tadinanza è invi tata a par tecipare

MODERATORE: Prof. Mario Manganarocoordinatore Tema Distrettuale Lions

INTERVERRANNO:Arch. Patrizia Fanti Assessore all’Ambiente – Comune di Latina Prof. Emilio Bottari Università La Sapienza RM – Facoltà di Scienze MatematicheFisiche e Naturali Dr. Nicola Di Battista - Preside Istituto di Agraria di Latina Cap. Massimo Minicelli - Comando Nucleo NAS Carabinieri Dr. Massimo Testa - Rete BIOETICADr. Valerio Di Rienzo - Policlinico GemelliDr.ssa Marilena Rocchi - Responsabile Servizi Igiene Alimenti e Nutrizione - ASL Latina

FITOFARMACI,TRASFORMAZIONE NELL’AMBIENTEPOSSIBILI FENOMENI TOSSICI SULLA CATENA ALIMENTARE

COMUNE DI LATINA

PROVINCIA DI LATINA

AMBIENTE e SALUTEAMBIENTE e SALUTEFITOFARMACI,TRASFORMAZIONE NELL’AMBIENTE

POSSIBILI FENOMENI TOSSICI SULLA CATENA ALIMENTARE

Tema di Studio DistrettualeAMBIENTE

e SALUTELA SALUTE DEI CITTADINI

E LA SICUREZZA NELL’ALIMENTAZIONE.

Questo un impegnodei Lions.

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lunga il meglio». Questa lacera-zione dell’anima greca non siattenua lungo il dinamismo deltempo, anzi si fa più cupa inmodo speciale nella letteratura efilosofia moderna. L’Amleto di Shakespeare, ilFaust di Goethe, il Manfredi diByron, Ossi di seppia delMontale sono i termini artisticoletterari dell’uomo oppresso daldolore. L’esistenzialismo diHeidegger e Jaspers, il nullismoimmorale di Sartre fanno deldolore umano una cruda fatalitàsenza speranza. L’angoscia divivere disperatamente di Camus,porta l’individuo al suicidio o allibertinaggio cosciente del suoperenne soffrire. L’uomo ha preteso di dare unamedicina presentando ora unaterapia razionale o morale, o unatecnica spirituale, aggravandotuttavia il fardello di angoscia einquietudine. Cercano di igno-rarlo gli ottimisti. Gli epicurei egli storici consigliano di chiu-derlo nell’involucro dell’insen-sibilità e del piacere. Socratepropone di varcarlo con l’aiutodelle affannosa ricerca di unesauriente soluzione. Schopenhauer si sforza di sop-primere il dolore nella volontàdiversa, relegandolo in una cuparassegnazione. Nietzsche cercadi allontanarlo con un individua-lismo orgiastico. Il marxismointende risolvere il problema deldolore con il fattore economico,come se l’uomo fosse solamentecorpo. Hegel lo spiega come unmomento necessario del diveni-

IIncastonata nell’oggettivitàdella vita e nell’esperienzapersonale palpita una realtà

paradosso fecondo per alcuni,enigma pauroso per altri: ildolore. La cultura d’ogni etàafferma nelle sue manifestazio-ni più disparate che il dolorenon si esaurisce nella contin-genza di un determinatomomento storico ma investel’attimo nel suo perenne fluire.Iddio, con un atto della suavolontà, ha fatto scaturire dalnulla il cielo e la terra, l’immen-sità dell’universo e l’intelligen-za umana intrecciandosi in uncontatto fraterno. Glorificandoil loro creatore vedo che ognicosa è buona e ripeto conPlatone buonissimo, perfettissi-mo, questo cielo unigenito. Ilpeccato però offusca l’armoniadella creazione, il giallo dell’au-tunno inaridisce la foglia, nellapolvere cade il leone, la terragrida all’uomo il proprio doloree l’uomo ascolta triste l’implo-razione perché, lui, più di tutti,sente le stigmate della sofferen-za mentre piange sulle muradiroccate della felicità. Filosofi, poeti, letterati e storiciattestano quest’ineluttabile real-tà. Tutti hanno i loro affanni. Silamenta Sofocle: «senza treguesi consumerà il peso del tuostato presente». Grida Eschilo:«il dolore è nato con la vita econ la vita si accompagna».Constata Menandro: «non esse-re nato è fra tutte la sortemigliore, ma noto tornare dondesi venne al più presto e di gran

re. A che cosa si riduce la specu-lazione filosofica dinnanzi aldolore? Ad una follia se lo nega,ad un sogno se cerca di soppri-merlo o se tenta di dimenticarlo.Il dolore essendo un problemache investe l’uomo intero e con-creto disperde la soluzione invisioni frammentari quandol’uomo stesso viene studiato par-zialmente. Storia, filosofia, lette-ratura, sociologia ed etica sonoimpotenti a risolvere e giustifi-care il dolore perché si accosta-no all’uomo dal loro punto divista e sono incapaci di penetra-re l’umana interezza. Solamenteil Cristianesimo, che abbraccial’individuo nella sua totalità,può darne una completa giustifi-cazione. Da che cosa dipende ilsoffrire dell’uomo? Ciò è male?La teologia della storia spiegache nel peccato originale si trovala causa del dolore nel mondo enel mistero cruento del calvariola sua elevazione. L’opera reden-tiva del Cristo colma il vuotointeriore dell’uomo, la sofferen-za che nell’Eden si presentòcome condanna e maledizione,sulle aride zolle del Golgota sitramuta in assoluzione e benedi-zione. Nel Cristo diviene ordinepositivo di vita, legge sopranna-turale che si ancora all’eternità.La rassegnazione cristiana, lungidall’essere frutto di un ciecofatalismo, è dedizione di un’ani-ma che accetta il dolore abban-donandosi all’onda dell’amoredi Cristo che lo trasforma in ele-mento di redenzione.

della Vostra VitaUN MOMENTO

TEOLOGIA e non FILOSOFIA del dolore

Vincenzo Scozzafave

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tennio - e’ caratterizzata da unaquantità trascurabile di antichecase, due chiesette di modestecondizioni e ridotte dimensioni edi un castello di proprietà dellafamiglia Barberini pressochèdisabitato e malridotto.Completano il circondario due

costruzioni di case popolari cheevocano sentimenti urbanistica-mente ambivalenti, tra i proferi-re dell’ambiente locale, i boschie gli oliveti. La posizione del borgo non e’aleatoria rispetto al territorio cir-costante, ma e’ fisicamente col-locata in un’ area che negli ulti-mi decenni e’ stata risparmiatadal crescente ed incontrollatosviluppo urbanistico e da un pro-rompente incremento demogra-fico. Questo ha permesso la pre-servazione degli spazi naturali ela difesa di quelli sociali.

Il concetto di spazio sociale èanalogo a quello di spazio fisico;

LOCALITA’ DA SCOPRIRE :SAN VITTORINO, UN’OASIIMMERSA NELLA CAMPA-GNA ROMANA

SSan Vittorino Romano e’una localita’ di interessestorico e culturale ubicata

all’incrocio delle due arterieautostradali che colleganoMilano con Napoli e Roma conPescara a circa 30 chilometri dalcentro di Roma immersa tra ilprosperare verdeggiante dellaCampagna Romana ed i confiniamministrativi del Comune diRoma. La competenza territo-riale di questa porzione di terri-torio situato nella periferia sudest della capitale e’ affidata condelega autonoma da parte del-l’amministrazione capitolina alMunicipio delle Torri. L’ areacosì di evocazione basso -medievale e’costellata dal-l’esistenza dinumerosi edificieminenti a pian-ta quadrangolareposizionati adifesa delle cit-tadine, deicastelli residen-ziali e dei palaz-zi signorili.L’immagine chesi presenta nelborgo di SanVittorino- non discostante daquella espressa nell’ultimo tren-

come in quest’ultimo si possonodeterminare processi fisici tracorpi fermi o in movimento,nello spazio sociale – che èl’ambito in cui gli individui, igruppi, le classi ecc. hanno unaloro posizione e una loro dina-mica – si determinano processisociali (conflitto, mutamentoecc.). L’impressionante manife-stazione di una sensazione pre-gnante di assoluta solitudine,della visione volgente sull’ este-so panorama dei CastelliRomani, sui monti dellaMentorella e sulla campagnadell’intorno, fanno di SanVittorino un’oasi di assolutaricerca di evasione, rilassatezzae spiritualità rispetto al caotico “modus vivendi “ fornito dallametropoli urbana. In prossimitàdel calar del sole quando laluminosità del tramonto si affie-volisce sui volti umani disegnan-done splendide figure amorfe,lasciando spazio all’avanzaredelle tenebre non e’ infrequentevisionare in lontananza la mae-stosa cupola Petrina e perfino igrattaceli dell’ Eur. San Vittorino Romano posizio-nato a circa 150 metri sul livellodel mare, rappresenta un piccolo

le STAGIONI del tempo passato

San VittorinoNico Ciampelli

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zione dello spazio agricolo riser-vato alla piccola proprietà terrie-ra. La curtis si estese in epoca caro-lingia assolvendo alla duplicefunzione di garantire da un lato

un'articolata produzione agricolae manifatturiera che assicurassel'autosufficienza e, dall'altro, dilegare in un vincolo di fedeltà icontadini ai signori. Con il siste-ma curtense, grazie al quale sipotevano coordinare energieumane frazionate e disperse sulterritorio, fu possibile procederenell'opera di colonizzazione diterritori prima spopolati e altempo stesso intensificare la pro-duzione agricola, in sintonia conla generale espansione economi-ca e demografica che interessòl'Europa, in particolare a partiredall'XI secolo. L’immaginemostra l’insediamento ripreso

modello di insediamento, ossiadell’ insieme dei fenomeni con-nessi alla distribuzione dellapopolazione sulla terra, a carat-tere medievale. Il villaggiocostruito nei pressi di un “Casale “ attiguo ( antica dimo-ra rustica o capanna che nonallude prettamente ad una casama bensi’ ad una proprieta’ fon-diaria ) e’ posizionato in unluogo probabilmente abitato –non ci sono certezze in merito -fin da epoca pre - romana e pre-senta uno sviluppo ad economiacurtense. Quest’ultima rappresenta un’unità fondiaria di produzioneagricola diffusa nell'Europaoccidentale durante l'AltoMedioevo, le cui peculiaritàconnotarono il sistema economi-co, che da essa prese il nome dieconomia curtense.Generalmente la curtis si presen-tava divisa in due settori: la parsdominica (da dominus, "signo-re") e la pars massaricia (da mas-sarius, "contadino"). La prima, di proprietà esclusivadel signore, era coltivata preva-lentemente dai suoi servi; laseconda, divisa in appezzamentichiamati mansi, era affidata ingestione ai coloni che in cambioerano tenuti sia a prestare gior-nate di lavoro (corvè) sulle terredel signore, sia a concedergliuna quota del raccolto.L'economia curtense, nata dopola caduta dell'impero romano,acquisì i caratteri specifici che siaffermarono insieme con la ridu-

dall’alto, la pianta e’ quella delnucleo medievale di SanVittorino Romano.

Il castello di proprieta’ Barberinifin dal 1635 che immette all’in-terno dell’insediamento abitatotutt’oggi, è accessibile medianteun ponte di pietra ( e’ ipotizzabi-le che in passato fosse mobileper garantire la difesa dell’edifi-cato ) che sormonta un piccolofossato scavato nel terreno inbasso a sinistra. Nel periodo medievale le fortifi-cazioni erano necessarie per pre-venire gli assalti dei briganti chesi riversano dalle campagne cir-costanti. Non meno lo erano ladisposizione degli accessi chedovevano preservare la sicurez-za non solo del signore locale edella sua famiglia ma anche gliabitanti del Burgus. E’ ipotizzabile che accanto allafacciata della chiesa interna alnucleo abitativo vi fosse ricava-to un sentiero che consentisse unsalvacondotto di fuga , esso e’probabilmente la trasformazionedi un’antica postierla ( piccolaporta di torri, mura, castelli per ilpassaggio di una persona pervolta ) rinascimentale. Perché non trascorrere alloraqualche ora della giornata allascoperta di questi paradisidimenticati nel circondario dellametropoli romana ? Meditate gente… meditate….

le STAGIONI del tempo passato

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garanzie stabilite dalla legge.Art. 16Ogni cittadino può circolare esoggiornare liberamente in qual-siasi parte del territorio naziona-le, salvo le limitazioni che lalegge stabilisce in via generaleper motivi di sanità o di sicurez-za. Nessuna restrizione può esseredeterminata da ragioni politiche.Ogni cittadino è libero di usciredal territorio della Repubblica edi rientrarvi, salvo gli obblighidi legge.Art. 17I cittadini hanno diritto di riunir-si pacificamente e senz'armi.Per le riunioni, anche in luogoaperto al pubblico, non è richie-sto preavviso.Delle riunioni in luogo pubblicodeve essere dato preavviso alleautorità, che possono vietarlesoltanto per comprovati motividi sicurezza o di incolumità pub-blica.Art. 18I cittadini hanno diritto di asso-ciarsi liberamente, senza auto-rizzazione, per fini che non sonovietati ai singoli dalla leggepenale. Sono proibite le associa-zioni segrete e quelle che perse-guono, anche indirettamente,scopi politici mediante organiz-zazioni di carattere militare.Art. 19Tutti hanno diritto di professareliberamente la propria fede reli-giosa in qualsiasi forma, indivi-duale o associata, di farne propa-ganda e di esercitarne in privatoo in pubblico il culto, purché nonsi tratti di riti contrari al buoncostume.Art. 20Il carattere ecclesiastico e il fine

COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA

ITALIANA

Nei numeri scorsi abbiamopubblicato la descrizione deiprimi 13 articoli della nostraCostituzione. Come giàdetto, insieme al fatto cheritengo sia necessario inse-gnare nelle scuole cosa è lanostra Costituzione Italiana,affinchè i giovani possanocostruire il loro futuro,ritengo necessario anche pernoi adulti, ricordare cosahanno firmato ed accettatoper noi i nostri padri nelmomento che scelsero laRepubblica alla Monarchia.E’ stato un piacere rilegger-la e, ve ne faccio partecipi. Proseguiamo quindi con glialtri articoli.

PRINCIPI FONDAMENTALI

Art. 14Il domicilio è inviolabile.Non vi si possono eseguire ispe-zioni o perquisizioni o sequestrise non nei casi e modi stabilitidalla legge secondo le garanzieprescritte per la tutela dellalibertà personale.Gli accertamenti e le ispezioniper motivi di sanità e di incolu-mità pubblica o a fini economicie fiscali sono regolati da leggispeciali.Art. 15La libertà e la segretezza dellacorrispondenza e di ogni altraforma di comunicazione sonoinviolabili.La loro limitazione può avveniresoltanto per atto motivato del-l'autorità giudiziaria con le

di religione o di culto d'una asso-ciazione od istituzione non pos-sono essere causa di specialilimitazioni legislative, né di spe-ciali gravami fiscali per la suacostituzione, capacità giuridica eogni forma di attività.Art. 21Tutti hanno diritto di manifesta-re liberamente il proprio pensie-ro con la parola, lo scritto e ognialtro mezzo di diffusione.La stampa non può essere sog-getta ad autorizzazioni o censu-re. Si può procedere a sequestrosoltanto per atto motivato del-l'autorità giudiziaria nel caso didelitti, per i quali la legge sullastampa espressamente lo auto-rizzi, o nel caso di violazionedelle norme che la legge stessaprescriva per l'indicazione deiresponsabili.In tali casi, quando vi sia assolu-ta urgenza e non sia possibile iltempestivo intervento dell'auto-rità giudiziaria, il sequestro dellastampa periodica può essere ese-guito da ufficiali di polizia giu-diziaria, che devono immediata-mente, e non mai oltre venti-quattro ore, fare denunzia all'au-torità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelleventiquattro ore successive, ilsequestro si intende revocato eprivo d'ogni effetto.La legge può stabilire, connorme di carattere generale, chesiano resi noti i mezzi di finan-ziamento della stampa periodica.Sono vietate le pubblicazioni astampa, gli spettacoli e tutte lealtre manifestazioni contrarie albuon costume. La legge stabili-sce provvedimenti adeguati aprevenire e a reprimere le viola-zioni.

da scoprireLa Costituzione italiana

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Ai moduli liberi ritirati prima del 30aprile ma utilizzati dopo si appliche-rà il tetto di 5.000 euro, ma non sarànecessario pagare il bollo.

Nessun limite, invece, per gli asse-gni bancari e postali emessi a “memedesimo”. Il decreto n. 231 della normativaantiriciclaggio impone che possonoessere girati solo per l’incasso diret-tamente dall’emittente a una banca oa Poste italiane.Il Ministero dell’economia chiarisce

GGli assegni già in circolazionepotranno essere utilizzatianche dopo il 30 aprile

2008: per allinearli alle regole in arri-vo sarà sufficiente scrivere sulmodulo “non trasferibile”. La dicitura potrà essere apposta amano dal traente, senza che sianonecessarie altre formalità. Lo chiari-sce la circolare del Ministero del-l’economia: un documento a scio-gliere alcuni dubbi sorti in sede diapplicazione delle misure introdottedal decreto legislativo antiriciclag-gio, che fissa i nuovi limiti all’usodel contante e dei titoli al portatore,in vigore dal prossimo 30 aprile.Le nuove regole antiriciclaggio met-tono in disuso gli assegni liberi chedovranno essere chiesti in banca oposta per iscritto, pagando unaimposta di euro 1,50 per modulo eche potranno essere usati solo perpagamenti sotto i 5.000 euro; ognigirata dovrà poi riportare il codicefiscale del girante.Diverranno quindi la normagli assegni non trasferibili. Le banche entro la data del 30aprile prossimo stanno metten-do a punto i nuovi moduli alli-neati alle disposizioni antirici-claggio. Per quelli già in circo-lazione, è previsto l’adegua-mento fai da te.

poi che, nonostante le irregolaritànell’utilizzo, l’assegno si potràcomunque incassare: ma la bancadovrà segnalare le irregolarità al

ministero cheapplicherà lesanzioni previ-ste dal decreto231 (dall’1%al 40% dell’im-porto trasferi-to). Mentre pergli assegni libe-ri, la girata irre-golare bloccal’incasso: per

ottenere la somma occorre rivolgersiall’ultimo girante in regola. I pagamenti effettuati tramitemoney transfer non potranno supe-rare i 2mila euro: la soglia è peròriferita a una singola operazione.Mentre il limite dell’operazione fra-zionata (unitaria dal punto di vistaeconomico) resta a 5mila euro .

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ECONOMIA DOMESTICA

Giuseppe Messinese

ANTIRICICLAGGIO:la circolazione degli assegni.

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scomparire i propri soldi. Infatti, lalegge non obbliga le Poste ad infor-mare della scadenza del 26 agostogli intestatari con una raccomanda-ta, a differenza di ciò che è previstoper le banche.Poste italiane avverte solo con car-telli presso gli uffici postali e conun file di 3.500 pagine, scaricabiledal sito Internet (www.poste.it/bancoposta/dormienti/libretti_dor-mienti.shtml), su cui sono elencati inumeri dei libretti dormienti(nominativi e al portatore) nellarete di Poste Italiane, composta dacirca 14 mila uffici. I libretti, perloro natura, sono poco movimenta-ti e il rischio che l’informazionesfugga è alto.Per evitare di perdere gli importidepositati, i titolari devono recarsipresso qualsiasi ufficio postale perdare disposizioni e consentire ilcensimento anagrafico del proprilibretto. Superato il termine fissato26 agosto 2008 senza che Poste ita-liane abbia ricevuto disposizioni inmerito, le stesse procederannoall’estinzione dei libretti, trasferen-do i soldi allo Stato. La legge n. 266 del dicembre 2005,infatti, stabilisce che per i fondidepositati sui libretti di risparmiopostali dormienti (accanto a tutti glialtri strumenti di risparmio e diinvestimento dimenticati alle posteo in banca) se entro il 26 agosto2008 non “verranno risvegliati”saranno incamerati dallo Stato:l’80% sarà destinato a risarcire levittime dei crack finanziari(Parmalat, Cirio e similari), il 20%

IIl libretto postale, tantoamato…quanto dimenticato…!Sono circa 841.000 i libretti a

risparmio, dormienti, vale a diresenza movimenti da almeno diecianni su tutto il territorio nazionale.A chi non è capitato di non avermai scoperto, a seguito di un deces-so improvviso in famiglia daglieredi oppure dimenticato in qual-che cassetto. E questo secondostime approssimative dal partedelle Poste italiane S.p.A.; a questecifre bisogna aggiungere quellipresso le banche, il cui primatospetta alla popolari.La percentuale è alta! Il dato, alme-no in parte, si spiega con la prefe-renza per lo strumento librettopostale e anche con l’emigrazione,che sicuramente ha contribuito a fardimenticare in qualche cassettodella casa del paesino del nord, delcentro e del sud Italia il librettodopo il definitivo trasferimento dauna regione all’altra o all’estero.Il mistero avvolge la consistenzadei fondi depositati! Per quantoriguarda i libretti postali si spazia,secondo fonti di Poste italiane, diuna giacenza media di 130-150euro a libretto. Secondo l’Adusbef,una delle associazioni dei consu-matori, una giacenza media di1.350 euro. Il divario è enorme,rapportando (ad esempio) le stimeai soli libretti postali delle regionimeridionali si va dai 57 milioni ai570 milioni di euro complessivi. Quali i rischi per i risparmiatori? Ilrischio concreto per i risparmiatorispecialmente postali, di veder

servirà alla stabilizzazione deilavoratori precari. Per quanto riguarda le banche, sonooltre 7.000 “i rapporti dormienti”dei risparmiatori in mano ai quattroprincipali poli bancari.Sono comunque le banche popolaria detenere il primato per rapportiinutilizzati da 10 anni. Una leader-ship in gran parte determinata dallaperformance della Popolare diNovara che conta 1.302 libretti (per1,08 milioni) in territorio campanoe 366 (189 mila euro) su suolo sici-liano.Al secondo posto per rapportidormienti si colloca il Monte deipaschi di Siena che, nelle sole cin-que regioni meridionali, conta1.691 libretti inutilizzati da almenodieci anni. Al terzo posto si collocail Gruppo Intesa Sanpaolo, che nelcorso degli ultimi anni, ha assorbi-to marchi storici del credito come,ad esempio, il Banco di Napoli: intutto se ne registrano 1.532. Chiudeil quadro il Gruppo UnicreditCapitalia che nel suo insieme arrivaa contare oltre 1.200 conti dor-mienti sparsi nelle filiali delle solocinque regioni del Meridione:1.009 aperti presso UnicreditBanca, 246 presso il Banco diRoma.Non vi è invece alcun chiarimentosull’applicabilità della disciplinadei conti dormienti ai buoni frutti-feri postali. La commissione digestione del Fondo in cui conflui-ranno le somme non movimentateper almeno dieci anni non si èespressa sul punto, mancando unarichiesta formale.

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L’angolo Fiscale... l’esperto risponde

LIBRETTI “DIMENTICATI ”... di Giuseppe Messinese

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Centro stesso. La costituzione dellaFondazione e il riav-vio del Centro per leM a l a t t i eN e u r o m u s c o l a r ihanno ricevuto findalla prima esperien-za tutto l’appoggio eil sostegno dallaSezione di Anconadella UILDM(Unione Italiana

Lotta alla Distrofia Muscolare),da molti operatori e dai familiaridei pazienti. Ad oggi, infatti, sistima che nelle Marche sianocirca 900 le persone affette dapatologie neuromuscolari di ori-gine genetica, tra cui le distrofiemuscolari e le amiotrofie spinali(SMA). 400, invece, coloro chesoffrono di forme croniche dellestesse, quali le miopatie infiam-matorie, o di sclerosi lateraleamiotrofica (SLA).La Fondazione propone unmodello assistenziale basato suun servizio sanitariocostruito a misura dellapersona disabile, nellasperanza reale dimigliorare la qualitàdella vita dei pazienti edelle loro famiglie.Per informazioni:Sezione UILDM diAncona .Fonte: comunicatostampa UILDM Ancona

ANCONA

Mercoledì 16 aprile, pressol’Azienda Ospedaliera"Ospedali Riuniti" - è stata costi-tuita la Fondazione dedicata aDante Paladini, neurologo. IlCentro per le MalattieNeuromuscolari che nascerà neiprossimi mesi ad Ancona, pressol’Azienda Ospedaliera"Ospedali Riuniti". Realizzatoall’interno della ClinicaNeurologica dell’Ospedale, ilCentro avrà un proprio ambula-torio che si occuperà dei pazien-ti con malattie neuromuscolarisia in regime di day hospital chedi ricovero, eventualmenteappoggiandosi alla stessaClinica. Questa importante ini-ziativa vede nuovamente la lucedopo un primo tentativo avviatoalcuni anni fa dal neurologoDante Paladini, prematuramentescomparso nel 2005 e a cui oggiè stata intitolata la FondazioneDr. Dante Paladini, che già apartire dalle prossime settimaneavrà come priorità quella di col-laborare strettamente con il

PORTO RECANATI

Martedì 22 aprile, si è tenuto aPorto Recanati, un incontro for-mativo dal titolo:

“ I DIVERSAMENTE ABILIIN CASO DI EMERGENZA” La lezione tenuta dal Dr. FabioMarino Responsabile dellaProtezione Civile Sez. Disabilidella Provincia di Macerata, si èsvolta nella Sala Consiliare delComune di Porto Recanati alleore 21,15 seguita con molto inte-resse dagli addetti ai lavori, edalle autorità della ProtezioneCivile Regione Marche.

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Marche: NOTIZIE

Servizi e ...Volontariato

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impianti non a norma. Secondol’Istat per gli anziani le zonedella casa più pericolose sono,come per i bambini, la cucina(39.6%) e il soggiorno o salone(12,9%). Gli infortuni domesticinon devono essere considerati"tragiche fatalità", ma un proble-ma di dimensioni nazionali cheva affrontato con una adeguata

politica di formazione e infor-mazione su larga scala, incentivivolti alla prevenzione e all’ac-quisto di strumenti tecnologiciche possono rendere le nostrecase più sicure. Gli ambienti domestici sonoquindi collegati a molti rischi diinfortuni che più facilmente col-piscono i gruppi a rischio nella

Casa, dolce casa, è un famoso esentito detto, eppure le statisti-che rilevano che la casa, nono-stante dia una sensazione disicurezza e di protezione, è unambiente che offre mille e milleinsidie per tutti. Circa 8500 per-sone in Italia, ogni anno perdonola vita in un incidente domesti-co, di queste ben 6500 sono over65. Sono più di 3 milionile persone che ogni annovengono coinvolte in inci-denti fra le mura domesti-che, il 26% circa ha più di65 anni. Se si tiene conto che glianziani in Italia sono oggiil 18%, appare evidente ilpeso di questi dati e la gra-vità di un problema daglienormi costi sociali edeconomici. Le cadute sono gli inci-denti con le conseguenzepiù gravi soprattutto pergli anziani. Nel 20% deicasi portano all’ospedaliz-zazione. La Legge (493 del 3 dicembre1999) detta norme per la tuteladella salute nelle abitazioni; lecause principali degli incidentidomestici sono infatti da attri-buire alla presenza di dislivelli,pavimenti sconnessi e scivolosi,fornelli e forni insicuri, arrediingombranti e pericolosi,

popolazione, quali le cosiddettefasce deboli: bambini in età pre-scolare ed anziani. Ecco diseguito indicati alcuni esempi:• Il più elevato numero diincidenti domestici come feriteda taglio, ustioni, folgorazionidurante l'utilizzo di elettrodome-stici, traumi per scivolamentosul pavimento umido, cadute da

scalette "improv-visate", intossica-zioni ed avvelena-menti per inge-stione di sostanzeutilizzate per lapulizia, avvengo-no in cucina;• La presenzadi umidità sulpavimento, sullepareti o diffusanell'aria rende ilbagno un ambien-te particolarmentepericoloso nelquale occorreusare molta pru-

denza per evitare lesioni da sci-volamento, ustioni da acquatroppo calda, folgorazioni perutilizzo di apparecchi elettrici,intossicazioni ed avvelenamentida sostanze detergenti;• Particolari insidie sinascondono nella camera daletto: tappeti, tende o coprilettopotrebbero costituire intralci al

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il MEDICO racconta Dott. Claudio BELTRAMI

SICUREZZA E PREVENZIONEin ambito domestico

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mente alte da evitare cadute,oltre che gli altri rischi citati pertutti gli altri ambienti;• Anche nel giardino comeper il resto degli ambienti dome-stici si nascondono pericoli,magari poco evidenti, soprattut-to per chi si dedica alla sua cura(taglio del prato o della siepe,potatura, concimazione ecc.). Vi è rischio di ferite, traumi dacadute, scivolamenti o schiac-ciamenti, intossicazioni ed avve-lenamenti, elettrocuzione e fol-gorazione, incendio ed esplosio-ne; • I rischi associati al localegarage sono: rischio elettrico,rischio gas, asfissia e soffoca-mento, rischio incendio, a moti-vo della presenza di auto e motoche contengono carburantiinfiammabili, che con i lorovapori eventualmente misti adaria diventano esplosivi per unafonte di calore o una scintillaelettrica.• Gli impianti condominia-li come l’ascensore, l'illumina-zione delle scale, il parcheggio,

passaggio e quindicausa di traumi dacadute e scivolamenti opotrebbe essere presen-ti rischi da ustioni ebruciature provocate dauno non attento uso ditermocoperte elettri-che, TV, stereo, video-registratori. Nellacamera dei ragazzi lapresenza di eventualigiocattoli (che devonoavere il marchio CEattestante la conformità alledirettive della comunità europeain materia di sicurezza) e altrioggetti sparsi sul pavimentoaumentano il rischio di cadutacon conseguenti traumi. • In soggiorno e sala dapranzo costituiscono fonte dirischio gli elementi di arredooltre che gli elementi di illumi-nazione artificiale e gli apparec-chi quali televisori, impianti ste-reofonici, videoregistratori,DVD, personal computer, telefo-ni (collegamenti elettrici ed elet-tronici);• Per l'esiguità degli spazidisponibili anche il ripostiglio èluogo ove è possibile spesso tro-varsi a rischio di traumi da cadu-te, scivolamenti, schiacciamentio ferite; • Spesso utilizziamo il ter-razzo, piccolo o grande che sia,come giardino pensile, riposti-glio, vano caldaia e per ciò puòpresentare vari rischi, è pertantoindispensabile che ci siano rin-ghiere e protezioni sufficiente-

il giardino, gli impianti diriscaldamento centralizza-ti, i cancelli automatici, gliimpianti elettronici centra-lizzati, anche se costruiti aregola d'arte e mantenutiin buono stato di esercizio,possono celare rischi pergli utenti.E’ da sottolineare che"Nelle persone anziane itraumi cranici sono inforte aumento -riportal'ADNKRONOS SALU-

TE- e questo è un dato epide-miologico importante perché lagestione di questi pazienti è piùcomplessa e comporta notevolidifficoltà. Spesso, infatti, ci sitrova di fronte alla presenza didiverse patologie, legate all'età,con implicazioni cardiologiche,respiratorie e altro. Di conseguenza c'è un aumentodi pazienti che devono esseretrattati in terapia intensiva, nellafase post traumatica, con unrecupero spesso difficile e unpeso sociale alto, anche perché ilpaziente sopravvive, ma nellamaggior parte dei casi non è piùautosufficiente". Se si considera l'età delle perso-ne colpite da traumi cranici,ricordano gli esperti, si registra-no due picchi uno tra i 16 e i 35anni - con traumi causati soprat-tutto da incidenti stradali - e uno,meno pronunciato, dopo i 70anni, con traumi causati soprat-tutto da cadute in casa.

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il MEDICO racconta Dott. Claudio BELTRAMI

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sitivo prescritto. In caso di auto-rizzazione tacita il corrispettivoriconosciuto al fornitore è parialla tariffa applicata o al prezzodeterminato dalla stessa aziendadi residenza dell'assistito. L'eventuale differenza di costo èa carico dell'assistito. Attenzione: può accadere cheuna persona venga ricoveratapresso una struttura non ubicatapresso l'azienda Usl di residenza

e che necessiti di un ausilio. In questa ipotesi, sempre che visiano condizioni di necessità ourgenza e che le strutture sanita-rie (pubbliche o private) sianoaccreditate, la prescrizione èinoltrata alla azienda Usl diresidenza, che rilascia l'autoriz-zazione tempestivamente, anche

dal numero scorso

L’AUTORIZZAZIONE

E' uno dei passaggi necessariper ottenere un ausilio, o undispositivo protesico, o una orte-si. L'autorizzazione alla fornitu-ra del dispositivo è rilasciatadall'azienda Usl di residenzadell'assistito. Questa deve verificare se ilrichiedente rientra fra gliaventi diritto, e se vi è cor-rispondenza tra la prescri-zione medica ed i dispositi-vi codificati delNomenclatore. Inoltre, quando si tratta diforniture successive allaprima, dovrà essere accer-tato il rispetto delle moda-lità e dei tempi di rinnovo. L'azienda Usl deve pronun-ciarsi tempestivamentesulla richiesta di autorizza-zione e comunque, in occa-sione di prima fornitura,entro venti giorni dallarichiesta. In caso di silenziodella Usl, trascorso tale termine,l'autorizzazione alla prima for-nitura si intende concessa (silen-zio assenso). Nel documento di autorizzazioneviene riportato il corrispettivoriconosciuto al fornitore dallaASL per l'erogazione del dispo-

a mezzo fax. Se si tratta di prodotti su misurae c'è silenzio assenso dellaazienda Usl, trascorsi cinquegiorni dal ricevimento della pre-scrizione, l'autorizzazione siintende concessa. Nel caso dell'autorizzazionetacita il corrispettivo ricono-sciuto al fornitore è pari allatariffa fissata dalla regione diresidenza dell'assistito.

LA FORNITURA

Le aziende fornitrici deidispositivi prescritti,iscritte al Ministero dellaSalute, sono delegate allafornitura degli ausili/pro-tesi/ortesi e vengono scel-te dall'assistito in base acriteri di conoscenza, pro-fessioniltà, e servizio.L'azienda ortopedicavaluta la prescrizionedello specialista redicesecondo coscienza econoscenza appropiateschede e assieme all' uten-

te individuano l'asuili /ortesi/protesi adatta alle esigenzetenendo conto di particolaricomplessità dovute a diversi fat-tori(ambiente,deficit funziona-le,ricettivita psicologica dell'as-sitito e l'autonomia).

segue al prossimo numero

DISABILITA’INDAGINE

AUSILI ORTESI E PROTESIdi Giuseppe Mandara

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Medioevo del regista egizianoYoussef Chahine, dal titolo “Ildestino”, dedicato alla vita diuno dei più importanti filosofidella storia, Averroè, tanto da fardire al padre della lingua italianaDante Alighieri di essere unaverroista convinto da affermareche l’intero pensiero islamicoera una vera e propria boccata diossigeno fra i cristiani illuminatiche mal sopportavano la soffo-cante cappa di censura e super-stizione che era, all’epoca, lacaratteristica principale della cri-stianità. Se si pensa che i libri diAverroè venivano contrabbanda-ti, le sue dottrine trasmesse e lesue parole imparate a memoriaper non incorrere nelle ire dellainquisizione.Sia ben chiaro che il film è statogirato per denunciare il fonda-

VVoglio oggi, si fa perdire, abbandonarmi adivagazioni un po’

eccentriche e certamenteestemporanee, accennando, masoltanto a brevi tratti, ad untema di proporzioni e dimen-sioni così enormi che “ il solpensier rinnova la paura”,mutuando quel famoso versodantesco.Ed il tema è il seguente: civiltàoccidentale e civiltà islamica.E subito mi tornano alla mentei nomi due grandi dal mondoislamico: Avarroè, il più illustrefilosofo, medico e giurista, dellaSpagna mussulmana, nato aCordova nel 1126 e morto aMarrakush (Marocco) il10/12/1198 ad Avicenna, filoso-fo e medico nato nel 980 pressoBokhara (Persia) e morto nel1037.Mi si chiederà perché di questeinusitate rivisitazioni storico-culturali che, per la verità, mihanno sempre affascinato sin daitempi dei miei studi liceali, spe-cie quando iniziai i primiapprocci all’universo della filo-sofia e m’imbattei con la vita econ il pensiero di due grandi delmondo islamico: Averroè edAvicenna. Ecco la mia risposta. Qualche anno fa è apparso sulgrande schermo un film ambien-tato nei secoli più bui del

mentalismo islamico.Intelligenti pauca!!!Non sidimentichi che nel mondooccidentale e specie in Italia –può dirsi da sempre – ci èstato insegnato sì che dopo lacaduta dell’impero romano esino al rinascimento si sonosucceduti secoli di paura e dibarbarie, nessuno, però, tran-ne pochi, si era fatto carico dispiegarci come e per merito dichi ne uscimmo fuori.Nessuno, insomma, ci avevamai illuminato e, quanto

meno fatto intendere a chiavremmo dovuto dire grazie senon ad una civiltà più ricca edevoluta dell’epoca, cioè l’Islam.Infatti, come si fa ad ignorare – etrattasi, lo si dica con onestàintellettuale – di ignoranza volu-ta e programmata, che mentrel’Europa veniva devastata e spo-polata dalle malattie e dalla famea Sud, invece, da tempo splende-va una civiltà cui noidell’Occidente dovremmo la sal-vezza di quell’immenso patri-monio che costituiva e costitui-sce il pilastro della nostra cultu-ra: la filosofia greca. Civiltà,quale quella islamica, che avevacome capitali Baghdad eDamasco.Ma che forse non è vero che segli intellettuali dei tempi diSolimano e di Saladino non

L’ AVVOCATO Sergio ROSSI

CIVILTA’ OCCIDENTALE E CIVILTA’ ISLAMICA

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re il cielo, divenendo così eredidei greci e degli indiani già nelVIII secolo, tanto che nell’anno828 venne costruito a Baghdad ilprimo osservatorio astronomicodel mondo.E che dire degli studi, unici, sul-l’ottica, con la studio della fisio-logia dell’occhio, se è vero,come vero è, che nella stessa ter-minologia medica araba si rin-vengono termini, quali “ retina”o “cataratta”.Orbene, pur ammettendo unaqualche influenza di natura reli-giosa che però, non deve trarciin inganno per quel pizzico diafflato mistico che indubbia-mente si riscontra, ormai è uni-versalmente riconosciuto chesono stati proprio gli arabi adinsegnarci i primi erudimentidella formalizzazione matemati-ca, caratteristica principale dellascienza occidentale. Va ricordatoIbn Al-Haithan, noto in occiden-te con il nome di Alhazen, è con-siderato il massimo esperto diottica tra Tolomeo e Witelo. Giàintorno all’anno mille Alhazencombinava elaborati trattamentimatematici con i modelli fisici euna accurata sperimentazione,dando così una svolta empiricaall’indagine scientifica che nelnostro Occidente avverrà dopocinque secoli.Non si ci può esimere dal ricor-dare gli apporti degli Arabi allascienza del calcolo, anche se vadetto che noi Occidentali abbia-mo sempre dovuto riconoscereche il merito della invenzionedello “zero” è di origine araba,

avessero recepito la insostituibi-le filosofia greca non avremmoavuto e non avremmo né Platonené Aristotile e ciò in quanto pro-prio grazie ad una cospicua epreparata schiera di traduttoriarabi ci sono pervenute le loroopere.Non solo, ma c’è un’altra consi-derazione da fare. Come sarebbepotuta nascere la scienza moder-na senza la libertà di studiare esperimentare concessa ai mate-matici ed agli scienziati arabi, ilcui contributo – e questa èun’autentica vergogna che nonci fa onore – è stato letteralmen-te cancellato privilegiando lapropaganda dello scontro fraciviltà, che, oggi, purtroppo, è lapiaga e la tragedia dei nostrigiorni?Siamo una volta tanto sinceri,noi dell’Occidente e riconoscia-molo una volta per tutte, ricor-dandoci che l’Astronomia hasempre parlato “arabo”, era giàscienza, per secoli la matematicae la medicina, la chimica e l’otti-ca sono state islamiche, perchél’Islam ha trasmesso e rielabora-to le antiche discipline egizie,babilonesi, indiane e greche,fondandone di proprie. Nondimentichiamo che i nostri pro-genitori, che ammettevano lasuperiorità del mondo islamicosu quello occidentale, facevanoa volte “carte false” per procu-rarsi i testi scientifici dei cosid-detti “infedeli”.Come si fa ancora oggi ad igno-rare, se non altro tra i più, chegli arabi avevano preso a studia-

invenzione questa, come è noto,che rese possibile la nascita delcalcolo posizionale, quello, tantoper intenderci, in colonne. E cosìl’introduzione dei numeri india-ni – che noi chiamiamo arabi - elo sviluppo dell’algebra.Da non omettere il ricordo delgrande matematico del IX seco-lo, Al Khwarizmi, autore del-l’opera “Il libro del compendionel processo di calcolo per tra-sporto ed equazione”, che vennetradotto in latino più volte edebbe larga diffusione in Europacon il titolo “Liber Algorismi”,da cui deriva il termine “algorit-mo”.Episodio quanto mai illuminan-te, tratto dalla storia delle famo-se Crociate in Terra Santa riguar-da il campo della medicina, chetra gli Arabi era così avanzatarispetto a quella Occidentale daindurre gli stessi Crociati a ser-virsi dei dottori, cavalleristica-mente offerti dal nemico asse-diato. Non dimentichiamoci chegli Arabi conoscevano i testigreci di Ippocrate e di Galeno,che in Europa si erano perduti.L’arrivo in Occidente delle tra-duzioni di Platone e di Aristotilerese accessibili agli studiosi del“barbaro” Nord anche le teoriedei filosofi e dei medici islamici.Infatti, per quasi due secoli lafilosofia greca venne studiatanelle versioni arabizzate trattedai commenti dal razionalistaAverroè e del mistico Avicenna,ripetesi, i più importanti filosofidell’Islam. Non a caso si legge sui libri di

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ne non parlare dei primi esperi-menti con i vaccini e della ipote-si della esistenza dei microbi esoprattutto dell’idea del tuttonuova di raggruppare i malati inuna struttura dove i mediciavrebbero potuto assisterli e glistudenti imparare dalla praticadei loro maestri.In quel momento – si fa per dire– ebbe i natali quello che, per

dirlo in termini moderni, èl’odierno policlinico universita-rio, che fece la prima comparsain Europa solo nel XIX secolo(cioè nel 1800 avanzato). Certoche se si pensa che la primastruttura ospedaliera vennecostruita nel mondo – aDamasco esattamente mille ecento anni prima e precisamentenel 707 dopo Cristo – c’è darimanere allibiti, atteso che aquell’epoca in Occidente non sipensava nemmeno ai lazzaretti.Ma c’è di più. Che dire dell’aspetto psicosoma-tico, tenuto in grande considera-zione nel mondo islamico e checolpisce per la sua modernità?

storia con la S maiuscola, aBologna ed a Parigi gli studenti,così come il Padre del dogmacattolico, come San Tommasod’Aquino, dovettero piegarsialla superiorità della sapienzaaraba del tempo.Altrettanto dicasi del grandeAvicenna, che non era solo unfilosofo, ma anche un grandemedico, tanto che quelli cheall’epoca erano poveri villaggi eche poi divennero città famosecome Parigi e Londra, i loro abi-tanti per curare le malattie ricor-revano agli incantesimi mentrenel mondo arabo si fondeva ecominciava ad operare la medi-cina moderna e dominava ilfamoso trattato di Avicenna“Canon medicinae”, che ful’unico libro di testo per quasitre secoli e continuando per tuttoil Rinascimento ad essere il libropiù stampato in Europa.E che dire, inoltre, di un altrogrande Arabo, Al-Razi, chefondò l’ostetricia e fornì laprima descrizione scientifica delvaiolo e del morbillo ed a pro-spettare la possibilità di immu-nizzare i sabi attraverso le secre-zioni dei malati e del mai tropporinomato, sempre arabo, IbnNafis, primo a descrivere il mec-canismo della circolazione san-guigna.Sarebbe, prima di finire questacarrellata storica nel mondoislamico per ciò che si attienealle grandi scoperte che hannoinaugurato sul pianeta Terra glistraordinari traguardi dellascienza, imperdonabile omissio-

Va detto che l’approccio medicoa questo tema era sostanzialmen-te razionalista e si basava suapprofondite conoscenze anato-miche che agli europei, per con-tro, non erano consentite, perchénon erano consentiti gli studi suicadaveri.Le autopsie nel nostroOccidente, nell’Occidente cri-stiano, restarono un tabù sino alXVII secolo.Per chi ha avuto l’occasione dileggere “Le mille e una notte”sarà stato di grande stuporeapprendere che a Baghdad esi-steva “ la Casa della Sapienza”,ovvero un centro di mecenati-smo finanziato dallo stato, chesorgeva intorno ad una grandebiblioteca inter-religiosa. In questa “Casa della Scienza”affluivano in –una atmosfera dilibertà, in ispecie intellettuale,mai conosciuta prima d’allora,tanto che Baghdad diventò per lascienza quello che Atene erastata per l’arte l’età di Pericle.E che dire, (altro che inciviltàquella islamica!!!), della chimi-ca islamica, libera dalle condan-ne e dai pregiudizi religiosi chein Europa la condannarono allaclandestinità sino ai tempi diNewton, che a Baghdad ebbe lapossibilità di svilupparsi comeuna scienza e una tecnologiaspecifica, sperandosi molto pre-sto dalle sue origini magiche. Varicordato il più famoso alchimi-sta arabo Jabir Ibn Hajjn vissutonella secondametà del VII secolo, che perfe-zionò il processo di distillazione

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dell’alcool. Per i cultori dell’eti-mologia la parola “alcool” deri-va dall’arabo (al-ghul). Unacuriosità di portata storica equanto mai significativa: la pre-parazione e la produzione del-l’alcool ad uso medicinale fuconsentita malgrado la ben notaproibizione coronaria.Ed a mo’ di ciliegina sulla tortava segnalato altro importanteprimato ascrivibile alla civiltàaraba: la fabbricazione dellacarta ad opera dei chimici diBaghdad, che utilizzarono emigliorarono gli antichi metodiimportati dalla Cina. Nel 793(d.c.) venne fondata a Baghdaduna vera e propria fabbrica che,attraverso una produzione semi-industriale, ricavava una pasta difibre di canapa e di gelso,mescolate ad allume e colla. E’intuitivo e consequenziale checon la produzione della carta sularga scala la diffusione dei librinel mondo islamico, divenne piùeconomica e più rapida, anchese, occorre dirlo, bisogneràattendere l’invenzione dellastampa in occidente- più di settesecoli dopo – per arrivare allapossibilità di un accesso davverouniversale al sapere scritto.Più di qualcuno, leggendo que-sto mio “articolo” si chiederà:ma è proprio vero? Ebbene sì,ecco perché ho iniziato con ilparlare della mia voglia diabbandonarmi a divagazionieccentriche e certamente estem-poranee e tra queste, questavolta, avevo scelto di trattare, siapure sinteticamente, delle con-

quiste conseguite dalla scienza econ mia somma meraviglia tuttoquanto ho riferito non l’ho trova-to nei manuali di storia dellamedicina occidentale, che ripor-tano solo le date e gli autori delleri-scoperte “occidentali”…Ho fatto riferimento al film “Ildestino”, che inizia per chi nonl’ha visto, lo ricordo, con l’albadi un giorno scuro e piovoso. Unragazzo si nasconde tra la follaper assistere alla tortura edall’esecuzione del suo maestro,la cui unica colpa è stata quelladi aver diffuso le conoscenzesacrileghe e blasfeme degli anti-chi filosofi greci. Sul rogo, insie-me al filosofo, bruciano, infatti,le traduzioni proibite inun’Europa dominata dalla super-stizione e dalla violenza deisignori della guerra che regnano

incontrastati. Dopo averassistito all’atroce spettaco-lo, il ragazzo scappa verso ilsud portando con sé alcuneopere del maestro, deciso adabbandonare quelle terre dioppressione e di oscuranti-smo. Quando finalmenteriesce a salvarsi valicando iPirenei gli si apre davantiuna terra ricca e pacifica,dove le donne discutonoalla pari con gli uomini edove i libri, invece di esseredistrutti, vengono conserva-ti nelle biblioteche pubbli-che. Se c’è un insegnamen-to che può trarsi da tuttoquanto narrato a livello sto-rico questo è uno solo: laStoria va riferita senza men-

zogne e senza distorsioni omistificazioni o manipolazioni,ma soltanto come serena e veraricostruzione di fatti, nomi edepisodi, anche se più di qualchevolta la verità può far male.Forse in queste ore è vero o nonche si sta tentando una pericolo-sa “cancellazione” dai libri distoria di una stagione vissuta coni suoi momenti di tragedia e digloria, di sconfitte e di vittorieche ci ha restituito quella libertàe quei diritti fondamentali di cuieravamo stati espropriati? Diaciascuno di noi una risposta. Io,per la parte che mi riguarda, lamia risposta l’ho già data tanti,ma tanti anni fa, i cui beneficieffetti sono stati “goduti” ancheda quanti oggi vorrebbero ricac-ciarci nei tempi bui di unmedioevo scomparso.

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quando questi, qualche annoprima della guerra ‘15-18, èmaestro a Trento; poi,all’avven-to del fascismo, diventa suofermo oppositore. Cerca di tra-smettere la sua fede ai figli,ciriesce con il maggiore deimaschi, Gino, che negli ultimi

anni della seconda guerra mon-diale partecipa alla Resistenzanelle brigate Garibaldi, poi, nel’45, si trasferisce a Milano e va alavorare, come giornalista, a“l’Unità” (dove,se mi è permes-so d’inserire in questo articolouna notiziola personale, diven-ta collega e amico di mio maritoMario). Chiara che allora, perl’anagrafe, si chiama Silvia(cambierà il suo nome, ispiran-

FForse, presto, la Chiesa laeleverà agli onori deglialtari. A pochissimo tempo

dalla morte, avvenuta qualchesettimana fa,a ottantotto anni, sene parla con insistenza inVaticano e senza che si sentanovoci contrarie. Non potrebbeessere diversamente. Perl’intera sua vita ChiaraLubich ha predicatol’amore tra tutti gli uomi-ni. E attraverso il movi-mento da lei fondato eorganizzato,quello dei”focolarini”, l’ha “esporta-to”da Trento, sua cittànatale, in ogni parte delmondo, facendone ilpunto di riferimento primadi migliaia poi di milioni di per-sone, in origine solo cattolici,poi anche cristiani di diversetendenze, infine uomini e donnedi ogni altra religione come leiconvinti della necessità di amar-si a vicenda “affinchè-comeChiara scrisse nel suo testamen-to- “tutti siano uno”.Che bella, esemplare storia,quella di Chiara! E’ la secondadi quattro figli di un commer-ciante di vini ed ex tipografo diTrento che crede in un particola-re tipo di amore fraterno,quellopromosso dal socialismo. Comesocialista è impegnato in politi-ca in prima persona. Ha modo diconoscere il giovane Mussolini,

dosi a quello dell’omonimasanta nel 1939, all’atto di farsiterziaria francescana), in quel-l’ambiente familiare decisamen-te laico matura invece altri indi-rizzi. Ne scoprirà la forza e lasuggestione durante un viaggioa Loreto. Avviene al raggiungi-

mento del diciannovesimo annodi età della ragazza. A LoretoChiara partecipa a un convegnodi studentesse e nel corso di essovisita la chiesa-fortezza all’inter-no della quale è custodita lacasetta che, secondo la tradizio-ne, sarebbe quella della SacraFamiglia di Nazareth. Entranella casetta poi-lasciamo chelo dica con parole sue,riportatenelle sue memorie –“qualcosa di

la PAROLA alla SPIRITUALITA’

Chiara Lubich:Chiara Lubich: una vita per l’amoreuniversale

Rita Grimaldi

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dopo, a Trento ha 500 aderenti.Successivamente, presto, siallargherà ad altre parti d’Italia,andrà oltre i confini, raggiungeràtutto il mondo, fino a coinvolge-re, in 182 paesi, milioni di perso-ne, accogliendo all’inizio solocattolici, poi aprendo le porteanche ai protestanti, quindi apersone che professano altrereligioni. Nel 2003, in occasione del ses-santesimo anniversario dellanascita dell’idea del movimentoun Pontefice, Paolo VI ha dettoche la ricorrenza lo lasciava “inun silenzio adorante per lo stu-pore di aver visto in questidecenni sotto i miei occhi cre-scere e svilupparsi un’opera diDio che da piccolo seme èdiventato un grande albero cheestende i suoi rami fino ai confi-

nuovo e di divino m’avvol-ge, quasi mi schiaccia…Ogni pensiero mi pesaaddosso, mi stringe il cuore,le lacrime mi cadono senzacontrollo”.E’ l’evento che cambia lasua vita e apre per lei unanuova strada. Una mattinadel dicembre 1943, a Trentomentre, arrancando faticosa-mente su una strada di mon-tagna coperta di neve, va aprendere il latte per le duesorelline più piccole, a unpaio di chilometri a casa, sisente chiamata da Dio, sisente dire: ”Datti tutta ame”. Pochi giorni dopo siconsacra terziaria francesca-na. Cessa di essere Silvia,diventa Chiara. E in quelmomento nasce in lei l’idea delmovimento dei” focolarini.”Quell’idea comincerà però aentrare nei fatti circa un annodopo, nel ’44, quando Chiara,con alcune amiche va a vivere inuna modesto appartamento didue stanze alla periferia diTrento. Le ragazze chiamanoquell’appartamento “!a casettadell’amore”. O più semplice-mente “la casetta”.E la”casetta” di Trento, ispiratachiaramente, nel nome,a quelladi Loreto, diventa la sede dellanascita di “Il focolare”, cioè illuogo-annoterà Chiara –“dove ilfuoco dell’amore scalda i cuori eappaga le menti”. Perciò saràchiamato “il focolare” un movi-mento cui all’inizio aderisconopoche ragazze e poi cresce rapi-damente. Nel 1945, un anno

ni della terra.”E gli stessi sentimentisono tornati, dopo lamorte di Chiara, neiricordi di tutti coloroche hanno conosciuto evisto all’opera questastraordinaria donna. Chiara Lubich ha scrit-to diecine di libri, hafondato e ispirato unp e r i o d i c o , ” C i t t ànuova” diffuso in tuttoil mondo. Ha ricevuto16 lauree honoriscausa. Le sono staticonferiti innumerevolipremi: tra cui quellodell’Unesco per la pace(nel 1996) e delConsiglio d’Europa peri diritti umani (1998).

Dodici città del mondo hannovoluto eleggerla loro cittadinaonoraria.Ha organizzato in tutti i conti-nenti diecine di meeting e con-vegni cui hanno partecipatomasse sterminate. Ha incantato ,con i suoi appelli all’amore uni-versale, i seguaci di Malcom Xad Harlem, i buddisti di ChangMai in Tailandia ,riunioni diinduisti in India, i partecipanti aun’assemblea generaledell’ONU. Al suo credo, ai suoiinsegnamenti per una comunitàumana basata sull’amore si sonoispirati migliaia di gruppi di”focolarini” in ogni continente.E’stata dunque una persona chelascia un segno profondo nellanostra epoca; e un ricordo intan-gibile tra i molti che l’hannoconosciuta.

la PAROLA al VETERINARIOla PAROLA alla SPIRITUALITA’

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l’accoglie e la coltiva. I bimbihanno occhi di estasi, sono cari-chi di futuro, sono tutta musica esorriso, anche quando piangono:è un dono delle Mamme. La casa è lieta se la Mamma hail sorriso, è artefice dell’unitàdella famiglia, della fedeltà degliaffetti, dell’avvenire felice deifigli, che fino a grandi hannobisogno di un assiduo affettomaterno vigilante e incoraggian-te, perchè maestre di buonaesperienza. Persino L. Tolstojdiceva: “Madri siete voi la sal-vezza del mondo” Tuttavia la vita non ti offre uncammino in un’unica direzione,ma un movimento ondivago suisentieri della speranza e delle

MMaggio è il mese dellerose, simbolicamente larosa è considerata puris-

sima nella sua perfezione sin daitempi immemorabili. Accostarela simbologia del fiore, dagliotto petali, a quello dellaMadonna è naturale, perchè èdefinita Fiore tra i fiori.Maggio è il mese, infatti, dedica-to al culto della Beata VergineMaria, Madre di Gesù e Madredi noi cristiani; tutte le preghierea Lei rivolte chiedono un confor-to d’amore di totale comprensio-ne, ci si rimette completamentealla sua universale misericordiache la rende suprema mediatricedi grazia presso suo Figlio perogni anima in pena che le sirivolga. Legare la figura dellaMadonna, Madre Celeste, allaMamma terrena, con tutte le sueumane debolezze, viene del tuttospontaneo. Non c’è poesia ocanto che non accosti l’immagi-ne di una mamma a quella dellaMadonna, nel momento in cuiveglia il proprio pargolo: il sen-timento materno è innato nelcuore di ogni mamma, e lo stes-so Cristianesimo lo ha animatodei grandi e dolci valori dellaFede. In Maria, la donna eletta adiventare madre di Gesù, haadditato una luce, un esempio,una speranza.Le Mamme perdonano: “da unapoesia di Ungaretti) “ ricordatidi avermi atteso tanto e avrainegli occhi un rapido sospiro”.La Mamma è la prima personache incontra la vita, la prima che

delusioni, delle gioie, delle ama-rezze: per una vocazione dimaternità drammatizzata dall’-handicap del proprio figlio,rinunzia a tutto pur di vivere ilproprio ruolo di madre-infermie-ra fino alla fine. Una mammache si annulla nel proprio figlio,senza apparire aureolata di sacri-ficio. Ti offre anche deviazio-ni...che imprigionano in un gro-viglio di vie che sembrano ine-stricabili. Ma non siamo soli, c’èqualcuno che guida i passi diciascuno di noi e dà la possibili-tà di esaminare i propri errori, diaffrontare e superare una diffi-coltà, di sopravvivere alle delu-sioni inevitabili purtroppo. Unamore quello della mamma chenon si macchia di giudizio, nè difatalismo, nè di rassegnazione.E’ un amore vero, perseverante efedele, crescendo insieme corpoe spirito, scevro di ogni conside-razione di status simbol o beltàfisica, ma espressione autenticaper il figlio, amato nella sua con-dizione umana. Amare-soffrire-donarsi può senz’altro essere ilmotto che più si addice allenostre Mamme. Il grande poetaDe Amicis ammonisce....” chenon ti esca mai dalla bocca unaparola amara per colei che tidiede alla vita”. Quale cornicemigliore poteva avere la Festadella Mamma se non quella diessere festeggiata nel mesemariano, perchè Maria, laVergine madre, raccoglie in sin-tesi tutto l’amore e tutto il dolo-re delle Mamme terrene.

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da scoprireSpiritualità ...

MAGGIO: la Vergine Maria la Mamma...le rose

MAMME-MAMME-MAMME

QUANTO AMORE

E QUANTA PENA!

Benina Mira

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mescolarli con lo zucchero (200gr), e il limone (impastandolicon le mani e mescolandoli alungo). Fate scaldare l’acquacon il resto dello zucchero e conl’impasto, fate bollire fino adavere uno sciroppo denso.Quando diventa vischiosa lamarmellata è pronta.Marmellata di bacche di rose: -Lavate e asciugate 1 kg. di frutti(bacche) di rosa. Tagliateli indue per il lungo ed eliminate ifilamenti e i semi. Metteteli inuna pentola e coprite con pocaacqua. Fate cuocere per 20minuti circa, quindi pesateli:unite circa 400 gr. di zuccheroper ogni 500 gr. di frutti.Proseguite la cottura finchè lamarmellata sarà pronta. Si con-serva per un anno.Ma con le rose si può fare tantoancora....Una frittata, un risotto, una cro-stata. Ecco una versione della crostatada provare subito..

MMARMELLATA DI PETALI DI ROSE

CChi non ha ricordi dellecose buone e semplici chefacevano le nostre nonne

quando noi eravamo bambini?Ricordo la marmellata preparatacon amore passando le mattinatein quella grande stanza con ilpiano di marmo sul tavolo. Ricordo una delle due nonneappassionate e sempre intente aprovare nuove esperienze, confiori e bacche per nuove ricette.Oggi le cose sono cambiate,però anche le industrie si sonoattrezzate e, molto spesso, si tro-vano anche sui banchi dei super-mercati, marmellate di rose, fra-gole, arance amare, ecc. Vorrei dare un consiglio però, achi ha un giardino; perchè nonprovarci da sole? Ecco allora gliingredienti: gr 200 di petali dirosa gr 500 zucchero 6 dl acqua1/2 limone. Come si procede?Così:- Lavare i petali e triturarlicon la mezzaluna (non tropo finiperchè non vada via il succo),

CROSTATA DI FRUTTA,ROSE E CALENDULE

Ingredienti: • Per 4-6 persone:• 1 confezione di pasta frolla sur-gelata• 500 gr. di frutta mista prepara-ta con frutta e fiori canditi• 30 gr mandorle• 30 gr. pistacchi tritati insiemeai petali di 2 rose• 20 gr. di petali di calendulaFoderate una tortiera da crostatacon carta apposita, stendetevisopra la pasta frolla tirata colmatterello, voltate all’interno lapasta eccedente formando uncordone, metteteci sopra carta daforno con riso o fagioli, cuocetea forno pre-riscaldato a 180° perventi minuti. Togliete dal forno,togliete i fagioli o il riso, spolve-ratela con le mandorle e i pistac-chi, versatevi la frutta che avretecotto con i petali di rosa a stri-scioline e i petali di calendula.Infornate di nuovo per una ven-tina di minuti, servite freddo...ebuon appetito!

rha

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Tradizioni e... cucina da scoprire

LE ROSE... CULTURA CULINARIA

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quale avvocato civili-sta, continua a model-lare, prediligendo lerealizzazioni in terra-cotta, ritenute piùimmediate.La prima mostra perso-nale risale al 1975.Da allora, con cadenzaquasi costante ha par-tecipato a manifesta-zioni collettive e alle-stito mostre persona-li…Oggi FernandoDelia , lascia il foroper dedicarsi comple-tamente alla sua verapassione: la scultura edin particolare il grottesco.Un desiderio che trova la suamassima espressione in una vec-chia macelleria dei sobborghi

Nasce a Trieste.A seguito del padre, ufficialedell’Arma, si trasferisce indiverse città d’Italia.Consegue la maturitàclassica a Bologna.Si laurea in giurispru-denza a Torino, dovegiunge a 20 anni e dovetutt’ora risiede.Fin da ragazzo manife-sta curiosità per le mani-festazioni artistiche edin particolare per lascultura; comincia fin daallora a plasmare leprime opere in creta, daautodidatta quale rima-ne.Nonostante i pressantiimpegni di studio prima,e professionali dopo,

torinesi, riadattata a laboratorio,dove il nostro artista scolpisceuna realtà a lui conosciuta…ilforo!!!Figure umane, di preferenzavolto e mani, nella quale però,non è il bello che attira ma lacaratterizzazione.“La rappresentazione, attraversol’esasperazione dei lineamenti,del modo di essere, del vissuto e del-l’originalità di ognuno di noi …” Il nostro artista nei suoi manufat-ti rivela una profonda simpatiaper la gente, un osservatorecurioso di tutta la realtà, piace-vole e spiacevole…simpatica eantipatica….esprime ciò chesente nel momento in cui scolpi-sce !!!

rha

STORIA CULTURA RECENSIONI

Artista emergente classe 1939 Avv. Fernando Delia

Page 39: Aerre Maggio 2008

del libro, del suo più stretto col-laboratore, Loris Mazzetti e dialtri membri del suo staff.Quest’esclusione durò cinqueanni. E si concluse solo quandofu possibile ristabilire nell’enteradiotelevisivo pubblico le con-dizioni per tornare a offrire, alpopolare giornalista, spazi che dinuovo valorizzassero al megliola sua esperienza e la sua popo-larità. Nel frattempo peròsopravvenne il deterioramentodelle condizioni di salute delgiornalista seguito qualchemese dopo dalla morte. La lungaforzata assenza di Biagi daglistudi televisivi non fu trascorsaperò dal nostro illustre collega inuno stato d’improduttiva con-templazione delle discriminazio-ni di cui era l’oggetto. Era in etàavanzata (aveva abbondante-mente superato gli 80 anni,essendo nato nel 1920) ma con-tinuò a lavorare intensamente.Scrisse libri, mantenne la suacollaborazione al “Corrieredella sera”. Tenne vivo infine unattivo rapporto con il giornali-smo televisivo. Scrisse una seriedi reportages che, pur apparen-do su pubblicazioni stampate,rappresentavano una sorta dibase, di sceneggiatura di servizitelevisivi. Furono testi che in uncerto senso rappresentarono unacontinuazione di “Il fatto”.Furono esemplari di un giorna-lismo televisivo che, grazieall’abilità professionale di Biagi,al suo linguaggio scarno, essen-

PPrima di morire, qualchemese fa, Enzo Biagi hascritto, con la collabora-

zione di Loris Mazzetti, un libroche attrae, anzitutto, per la suaoriginalità. Insegna, infatti,come si possa fare giornalismotelevisivo senza televisione.Sembra una battuta ma non lo è.Per rendersene conto e per arri-vare a capire come un libro diquesto genere sia stato concepitoe realizzato da uno dei due mag-giori giornalisti dell’ultimomezzo secolo l’altro è statoIndro Montanelli –bisogna rifar-si alla scomunica che, per ragio-ni politiche, colpì Biagi nel2002, segnò la fine della suapopolare rubrica quotidiana “Ilfatto”(Rai 1,ore 20,45, subitodopo il Tg1) e portò all’allonta-namento dalla Rai dell’autore

ziale, alla sua ineguagliabilecapacità descrittiva veniva rea-lizzato pur senza disporre dellatelevisione.Questi pezzi di giornalismo tele-visivo senza tv, dunque scrittima, grazie a modo di scrivere diBiagi, alla loro strutturazione,anche visibili, sia pure con l’im-maginazione, sono riportati nellibro di cui parliamo, un libro,grazie al quale si viene a contat-to, proprio come se fosserodavanti a noi,s u uno schermo,con fatti e personaggi che hannodominato l’attualità nel periodo2002-2007. Ecco così in primopiano i sovrani della mafia edella “ndrangheta” e i giovaniche in tante parti del Meridioned’Italia si oppongono al lorostrapotere. Ecco la morte diNicola Calipari, il dirigente delSismi ucciso da fuoco “amico”americano mentre, nei pressidell’aeroporto di Bagdad, stavaconcludendo felicemente, con laliberazione dell’ostaggio, la dif-ficile missione per portare insalvo Giuliana Sgrena, la giorna-lista del “Manifesto”. Ecco ilviaggio nell’allucinante, dispe-rato mondo dell’Aids, malattiache solo nel 2005 è costata lavita a 2 milioni e 800 mila perso-ne. Ecco un’occhiata al Tibetche aiuta a capire anche la trage-dia che si sta consumando oggi,alla vigilia delle Olimpiadi, eccoinfatti pochi ma indimenticabilicolpi di obiettivo su questa terradei seimila monasteri, templi ed

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STORIA, CULTURA e RECENSIONI

“QUELLO CHE NON SI DOVEVA DIRE”di Rita Grimaldi

PREZZO: Euro 6,00Anno 2007Editore: Rizzoli

Page 40: Aerre Maggio 2008

Dal REGOLAMENTO leggiamo:

Il Panathlon club di Latina bandisceper l’anno 2008 il Premio Letterario“ Scrivere per lo sport” in occasionedel 50° anniversario del Club.Il Premio letterario consiste nel-l’ideazione di racconti che evidenzi-no i valori positivi dello sport. I rac-conti dovranno liberamente ispirar-si allo sport in tutte le sue declina-zioni e pratiche, secondo le finalitàdel Panathlon, in particolare laSolidarietà, il Fair Play e l’EticaSportiva.Le opere inviate dovranno essereoriginali, inedite e non dovranno

superare le cinque cartelle dattilo-scritte (30 righe per 60 battute).L’ammissione al concorso è libera egratuitaGli autori possono partecipare aduna sola sezione, con massimoun’opera.Le opere dovranno pervenire inbusta chiuusa ed anonima in trecopie cartacee, rigorosamente ano-nime ed individuate solamente daltitolo del racconto.Le scelte della commissione giudi-catrice sono inappellabili e verrannorese pubbliche in occasione dellacerimonia di premiazione cheavverrà nel mese di settembre 2008.

edifici storici, molti dei qualirisalgono al 127 avanti Cristo esulla sua inesorabile trasforma-zione in un’enorme base missi-listica in cui verranno ospitati500 mila soldati 550 testatenucleari e dove, dal momentodell’occupazione cinese, sireprime ogni spinta autonomisti-ca, tanto che, da allora, sono statiuccisi 1 milione e 200 mila civi-li,un quinto della popolazione.Ecco altri passaggi,sempre rapi-di ma tali da permettere di avereimmagini chiare e anche di trar-ne sufficienti elementi di giudi-zio, in zone del mondo che,come la Somalia, sono da anniteatro di guerre. E, a proposito diguerre, ecco un viaggio all’inter-no di un conflitto che fino atempi recentissimi si è svolto incasa nostra, quello scatenato dalterrorismo. Ed ecco ancora inItalia il vecchio cronista, comeBiagi amava definirsi, armato dipenna – telecamera a contattocon i protagonisti della politicaBerlusconi e Prodi,tra gli altri dicui offre al lettore realisticiritratti, pur senza nascondere lesue preferenze. Ed ecco infine,dopo 307 pagine piene di fatti,dipersonaggi, di ambienti una con-clusione che conferma quanto illettore attento ha intuito fin dallaprima pagina:”per me scriverequesto libro è stato come fareuna trasmissione a puntate.”A noi, e crediamo anche a moltialtri che leggeranno “Quello chenon si doveva dire”sarebbe pia-ciuto vedere questa trasmissioneanche sullo schermo televisivo.Ma pure così, nelle dimensionidi un libro, resta una grandeopera: l’ultima lezione di grandegiornalismo lasciataci da EnzoBiagi.

MAGGIO 200840

STORIA, CULTURA e RECENSIONI

PREMIO LETTERARIOPANATHLON

BANDITO un

CONCORSO LETTERARIO DI

PROSAdal titolo

TERMINE DELLAPRESENTAZIONE

DELLE OPERE4 AGOSTO 2008

“SCRIVERE PER LO SPORT”

Page 41: Aerre Maggio 2008

CONCERTO D’ORGANO

DOMENICA 20 APRILE 2008alle ore 19,30 si è tenuto a Latinanella Chiesa di S. Rita unaCorcerto d’Organo tenuto dalMaestro Mauro Bassi.La cerimonia ha visto con unatto di beneficenza da parte diAngela M.B., (una devota ottan-tenne, splendida persona per lasua carica umanitaria), donarealla Chiesa di Santa Rita unnuovo Organo che è andato asostituire quello ormai obsoleto.Un organo particolare che pos-siede 2 tastiere da 61 tasti e unapedaliera a 32 note, grazie allaincredibile flessibilità del siste-ma elettronico dispone anchedi 170 voci i cui controlli sonofacilmente accessibili tramitedisplay grafico.Ma tutta questa tecnologia nonha mortificato i vari brani ese-guiti dal Maestro tra cui “Lapastorale” di G.B. Cervellinioppure dal “Concerto in remin”di A. Vivaldi o ““Preludioe fuga in do magg..BWV545” diJ.S.Bach - o “ Chant du soir- Op.92 n°1 “ M.E.Bossi.Grazie di cuore... a nome dellacollettività !

Comune di Latina, speriamo

definitiva.

Tante le associazioni a confron-

to, hanno però notato il poco

spazio a loro destinato e la man-

cata consegna di una Targa a

ricordo come testimonianza per

le precedenti edizioni.

MAGGIO 200841

STORIA, CULTURA e RECENSIONI

SSi è concluso il 3°

Meeting della

Solidarietà a Latina che

ha visto la presenza di molte

associazioni di volontariato e

onlus presentare la propria

attività alla cittadinanza da

giovedì 1° maggio a domeni-

ca 4 maggio.

Intenso il programma curato

dall’Assessore Stefano

Galetto che ha completato il

tutto con musica, convegni,

incontri, sport, tornei di cal-

cetto, ecc.

La Piazza del Comune e tutte

le aree destinate alla manife-

stazione per quattro giorni

hanno vissuto intensamente la

presenza dei latinensi. Con

l’Osservatorio della Consulta

del Volontariato, ha provve-

duto a realizzare una mappa-

tura della solidarietà nel

3° meetingdella

SOLIDARIETA’

Page 42: Aerre Maggio 2008

viene rigorosamente preclusa atutti gli altri membri del branco:la cagna (o la lupa) dominantereprime l’attività sessuale ditutte le altre femmine sottomessearrivando a uccidere i cuccioli“nati fuori controllo”; in questomodo tutti gli individui del grup-po si trasformano in balie amo-revoli pronte ad accudire i figlidella coppia dominante e adassicurarne il successo riprodut-tivo (ed evolutivo!). Nel cane,quindi, l’attività sessuale è natu-ralmente repressa e frustrata.Nei felini la sessualità ha carat-teri di particolare aggressività: imaschi giungono a uccidere emangiare i mici neonati perindurre la gatta a tornare in calo-re. Nelle lotte furibonde chescoppiano per il controllo delterritorio e per il diritto all’ac-coppiamento i gatti maschi siprocurano ferite che frequente-mente si infettano; con i morsi ocon l’attività sessuale si possonocontagiare con retrovirusresponsabili di malattie moltosimili all’AIDS dell’uomo;come se non bastasse, durante lastagione dei calori i gatti proprionon sentono ragioni: iniziano avagabondare esponendosi aun’ampia gamma di pericoli:traumi automobilistici, morsi dicani, cadute da balconi, ferite daarma da fuoco.Un’altra leggenda popolare èche la cagna “debba partorirealmeno una volta. In realtà lagravidanza non ha alcun effettobenefico dal punto di vista medi-co: al contrario la sterilizzazio-ne, quando eseguita precoce-

Alcune credenze popolarisono particolarmenteradicate nell’immagina-

rio collettivo: forse perchéhanno a che fare con paure atavi-che ( come lupi mannari, cocco-drilli nelle fogne di New York epantere nelle campagne romane)o con bisogni e istinti primordia-li, tra queste ultime c’è l’opinio-ne che la sterilizzazione deinostri animali domestici sia“contro la natura”. Ci sarebbe dachiedersi cosa ci sia più di natu-rale nella vita che, ormai damigliaia di anni, conducono canie gatti: domestico non significalegato alla casa dell’uomo (cioèa un ambiente artificiale) in con-trapposizione a selvatico (cioèdella selva, del bosco e perciònaturale)? Questa convinzioneaffonda le sue radici nella gran-dissima importanza sociale cheriveste la sessualità per la specieumana; esistono però solo duespecie in cui ciò accade: lanostra e lo scimpanzé pigmeo; intutti gli altri animali il sesso haunicamente uno scopo riprodut-tivo. Nei cani e nei gatti, in par-ticolare, capita di osservare ciòche accade anche in certe fami-glie: comportamenti contraddi-stinti da una feroce brutalitàpiuttosto che dalla tenerezza. E’quindi opportuno sfrondare iltema da ogni pregiudizio antro-pomorfico per averne una visio-ne realistica. I canidi, domesticio selvatici, sono generalmenteanimali dalla vita sociale moltocomplessa e intensa; l’attivitàriproduttiva però spetta unica-mente alla coppia dominante e

mente cioè prima del primocalore, ha un effetto preventivosulle insorgenze dei tumorimammari; eseguire l’ovarioiste-rectomia dopo un solo cicloestrale riduce della metà taleeffetto benefico! A qualsiasi etàvenga effettuata, la sterilizzazio-ne previene o cura altre impor-tanti malattie quali la piometra ei tumori ovarici. Nel canemaschio la castrazione è consi-gliata per la prevenzione dellepatologie prostatiche, dei tumoritesticolari e di alcune turbe com-portamentali come aggressività evagabondaggio. Nel gatto lacastrazione è una scelta obbliga-ta per impedire l’eliminazionedelle urine dal caratteristicoodore sgradevole e, soprattuttoper prevenire vagabondaggio elotte durante la stagione deicalori. E’ un buonismo ipocritaquello che alimenta, con lenascite fuori controllo, il feno-meno del randagismo: ma spessoprima di giungere nei canili cuc-cioli e gattini finiscono nei cas-sonetti delle immondizie(…..magari ancora vivi!!), sottole automobili, oppure sterminatidalle epidemie di turno, è suffi-ciente dare, in questa stagione,uno sguardo ai margini dellestrade per rendersi conto dellastrage e delle sofferenze causateda questo diffuso senso di irre-sponsabilità. Nelle condizionimoderne la funzione riproduttivadi cani e gatti è diventata un taleproblema che la sua perdita è unpiccolo scotto da pagare pergodere una vita lunga sana e feli-ce.

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LUPI MANNARI e altre LEGGENDE

LA PAROLA Al VETERINARIO

Gianfranco Sperandio-Murato

Page 43: Aerre Maggio 2008

IN ITALIA NUOVA STRAGE DI API

CCon la semina del mais, appena iniziata, è

cominciata anche la moria delle bottinatrici.

Ecco quindi una nuova strage di api in Italia.

Un esodo verso la montagna per salvare gli apiari, è

per gli apicoltori, che se lo possono permettere, l’uni-

co modo per salvare insetti e miele. L'appello per l'in-

tervento del governo si rinnova anche quest’anno.

Infatti dopo la scomparsa di metà delle popolazioni nel

2007, ora con la semina del mais appena iniziata nel

Nord-ovest è ricominciata la moria di questi preziosi

insetti impollinatori, che oltre a patologie della specie

e siccità, soffrono per la presenza di insetticidi nelle

sementi utilizzate dagli agricoltori. "Le perdite degli

allevamenti apistici italiani contano quest'anno il 30-

40% degli alveari” - afferma il Presidente, di Unaapi -

“senza api da campo, gli apiari non producono più

miele. Per molti anziani apicoltori si tratta veramente

di ricominciare da zero!".

BOLLETTE TELEfONIChE: PROvvEDIMENTO DEL GARANTE

AApartire dal primo luglio 2008 il Garante della privacy autorizza i fornitori di servizi di

comunicazione elettronica accessibili al pubblico a indicare, nella fatturazione dettagliata

richiesta dagli abbonati, i numeri completi delle chiamate. Le compagnie telefoniche che

intendono avvalersi di tale possibilità dovranno informare i propri abbonati delle mutate modalità di

invio del traffico telefonico. L'informativa deve essere allegata ad almeno due fatture, e, in partico-

lare, dovrà: - menzionare la decisione del fornitore di avvalersi dell'autorizzazione, specificando che

tutti gli abbonati che abbiano chiesto o chiederanno la fatturazione dettagliata la riceveranno "in

chiaro", salvo che non richiedano espressamente il mascheramento delle ultime tre cifre; - contene-

re l'invito, rivolto a tutti gli abbonati che abbiano chiesto o chiederanno la fatturazione dettagliata

"in chiaro", ad informare coloro che utilizzino l'utenza che la fatturazione perverrà completa di tutti

i numeri chiamati relativi alle comunicazioni documentate nella fatturazione dettagliata.

L'autorizzazione del Garante presuppone che i gestori telefonici abbiano abilitato i propri utenti ad

effettuare comunicazioni da qualsiasi terminale, avvalendosi per il pagamento di modalità alternati-

ve alla fatturazione. Il provvedimento del Garante è stato pubblicato sulla GU del 3 aprile 2008.

Dossier su "Bollette telefoniche: provvedimento del Garante"

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suggerimenti e... diritti

Page 44: Aerre Maggio 2008

MAGGIO 200844

UTILIINDIRIZZI

ACCADEMIA PERMANEN-TE DEGLI STUDI e DELLEARTI di LATINA E PROVIN-CIA -(presso Centro SocialeAnziani - Latina)A.D.I.S.M. - (Associazionedomiciliare infermieristicasocio-sanitaria e medica)AFIT - (Associazione Franco-italiana per il trattamento deiTumori).AIMA - (Associazione ItalianaMalattia di Alzheimer)L’associazione svolge attività diinformazione, supporto e tuteladei malati morbo di Alheimer edei loro familiari. Organizzaseminari e corsi di formazioneper operatori socio-sanitari.A.I.M.a.C - (Associazione ita-liana malati di Cancro, parenti eamici).AICMT - (Associazione italianamalattia di CHARCOT -MARIE - TOOTH).AIPA - (Associazione italianaAnticoagulati).AIUTO - (Associazione ItalianaUguaglianza Tutela pariOpportunità invalidi)Esegue trasporti a favore dianziani e disabili per visitemediche, terapie, esami. Il servi-zio è gratuito.A.L.T. - (Associazione per lalotta ai Tumori).ALTS - (Associazione per lalotta ai Tumori al seno).ALZHEIMER - (Associazione)- Ufficio di coordinamento

Roma. AMPSAN - (Associazione deiMedici per la programmazioneSanitaria)ANCeSCAO (Associazionenazionale dei Centri socialiComitati Anziani e Orti).Si interessa dei problemi dellaTerza età riconosciuta dal mini-stero dell’Interno.A.N.L.A.I.D.S. - (Associazionenazionale per la lotta control’AIDS)ANTEAS - (AssociazioneNazionale Terza Età AttivaSolidale)È un'associazione di volontaria-to e di solidarietà promossadalla Federazione Pensionatidella CISL. Intende offrireun'occasione di impegno orga-nizzato a coloro che, ritiratisidal lavoro, sono disponibili adedicare una parte del lorotempo e delle proprie capacitàpersonali in attività e progetti dicarattere sociale.ANTICA ITALIA -(Associazione NazionaleTrasporti Invalidi Civili edHandicappati)Esegue trasporti a favore dianziani e disabili per visitemediche, terapie, esami. Il servi-zio è gratuito.ANVA - (AssociazioneNovarese Volontari per Anziani)È espressione dei Centri diIncontro per anziani operanti incittà. Si occupa, oltre alla orga-

nizzazione degli stessi centri,della promozione di attività cul-turali e ricreative, socio-assi-stenziali e sanitarie a favoredella popolazione anziana.Gestisce inoltre una CasaFamiglia e promuove “Un sor-riso per amico”, associazione divolontari presso la “CasaProtetta”.A.R.D. (Associazione italianaper la Ricerca sulla Distonia)A.RE.SA.M. - (Associazioneregionale per la salute mentale).A.R.C.U.G. - (Associazioneper la Ricerca Uro-Genitale).A.R.V.A.S. - (AssociazioneRegionale Volontari diAssistenza Sanitaria).ASAP - (Associazione diSolidarietà e di AssistenzaPopolare)L'associazione opera a livellocittadino in vari ambiti di disa-gio. Svolge gratuitamente attivi-tà di assistenza ad anziani biso-gnosi parzialmente o non auto-sufficienti, sia a domicilio chein istituto. Inoltre organizzaattività di animazione, incontri,gite e soggiorni estivi per anzia-ni non autosufficienti.ASSOCIAZIONE CROCEAZZURRA - SabaudiaCOSTANTINIANA di SanGiorgio - AssociazioneONLUS - Offre servizio socio-assistenziale ai centri per anzia-ni.ASSOCIAZIONE Nazionale

Associazioni di volontariato eAssociazioni di anziani

Page 45: Aerre Maggio 2008

MAGGIO 200845

Volontari Lotta contro iTumori - Assistenza ai malationcologici e ai loro familiari.Associazione “Vivi La Vita”Telesoccorso - L'associazionesvolge un servizio di telesoccor-so e telecontrollo a favore degliutenti collegati (in prevalenzaanziani) attraverso: risposta inviva voce agli allarmi che giun-gono alla centrale di ricezione; con-tatto telefonico bisettimanale per gliassistiti che lo desiderano.AUSER – Filo d’argentoÈ un telefono di solidarietàgestito da operatori volontari,effettua servizi di trasporto edaccompagnamento alle personedisabili o anziane con difficoltàmotorie.AVO - (Associazione VolontariOspedalieri) c/o Az.Ospedaliere - Offre assistenzaai malati in ospedale.AVSA - (AssociazioneVolontariato Simeone e Anna)Offre ai Centri d’incontroanziani assistenza fiscale,disbrigo pratiche e accompa-gnamento.CARITAS DIOCESANAPromuove il volontariato siasingolo che organizzato.Gestisce centri di accoglienzaper i bisognosi. Organizza cen-tri di ascolto del bisogno pressole parrocchie, cui è possibilerivolgersi o sostenere con il pro-prio aiuto.C.I.F. - (Centro ItalianoFemminile)- Sede Provincialee Comunale - LatinaC.I.PRO.S. - (AssociazioneCentro interdisciplinarePromozione Salute).CODACONS - Associazioneper i consumatori - Roma

COMETA - (coordinamentoassociazioni malattie metaboli-che ereditarie) CRI - Croce Rossa Italiana - Attualmente interviene in tempodi guerra, di calamità e di pace,dovunque necessiti, con lo scopodi alleviare le sofferenze umanecon imparzialità, senza distin-zione di razza, di convinzionipolitiche e religiose.CVS - (Associazione “CentroVolontari della Sofferenza”)Gruppi di ammalati che sisostengono a vicenda incontran-dosi periodicamente conmomenti di spiritualità, aiutatida altre persone che fanno partedell’Associazione.CLUB TRIVENTENNI -Organizza attività ludico moto-ria (corsi di ginnastica dolce)mirate alla promozione dellasalute nelle persone anziane, intutti i quartieri.EMA.S.F. - (AssociazioneDonatori Volontari di SangueSan Filippo Neri).FEDER-ITALIA ( Federazioneitaliana per l’assistenza, lo sporte il tempo libero).IO DOMANI - (Associazioneper la cotta contro i tumoriinfantili)F.I.S.P.A. (Associazione)Fondazione italiana Silvestrelliper l’alcolismo.GRUPPI di VolontariatoVincenziano c/o Caritas dioce-sana.È un’associazione cattolica pre-sente in varie parrocchie cittadi-ne. I suoi volontari si occupanodi persone indigenti e malati fracui gli anziani, svolgendo un’at-tività a carattere prevalentemen-te domiciliare.

H.E.O.L.O. - (Associazione psi-cologi medici A.P.M.)LAV - (Associazione LegaAntivivisezione)OFTAL - (Opera FederativaTrasporto Ammalati a Lourdes)Associazione di volontari cheorganizza viaggi ai santuari perpellegrini, specializzata nell’ac-compagnamento di ammalati edisabili.PROTEZIONE CIVILE -(Associazione di volontari alservizio della cittadinanza pereventi e calamità).S.A.N.E.S. - (Associazione perlo studio e l’assistenza neoplasiedel sangue Claudio Pacifici)SOLIDARIETA’ SOCIALE -(Associazione volontari extrao-spedaliera)TELEFONO AMICO - Offretelefonicamente sostegno psico-logico e morale a persone incondizione di disagio esistenzia-le tutti i giorni.UNITALSI - Unione NazionaleItaliana Trasporto Ammalati aLourdes e SantuariInternazionali.UNITRE - Università Terza Età È un’associazione che promuoveiniziative di educazione perma-nente e di aggiornamento cultu-raleU.P.T.E.L. - UNIVERSITA’POPOLARE PER TUTTE LEETÀ DI LATINA.La UPTEL mira a potenziare lequalità dell’individuo e a colti-vare il pensiero, la manualità, lamemoria, le emozioni, l’affetti-vità: una forma di crescita indi-viduale che diventa patrimoniodella collettività.

UTILIINDIRIZZI

Page 46: Aerre Maggio 2008

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Il giornale è presente a Latinanelle seguenti EDICOLE:

Edicola Marotta Mimmo

(Piazza Buozzi - Tribunale) -

Edicola Paoli Roberto (C.so

Matteotti) - Edicola San Marco

(Via Gramsci)- Edicola

Santosuosso Michele (Borgo

Piave) - Edicola Mari Luca

(Viale Kennedy) - Edicola Paoli

Maria Grazia (Via S. Agostino) -

Edicola €uroedicola

(Via Picasso) - Edicola SI.PA

(Piazzale Prampolini) - Edicola

Urbani (Via V.Veneto) - Edicola

Conti Fabrizio (Via Isonzo) -

Edicola Comini Danilo (Via

Pontinia)- Edicola Chiacchiarini

Emilio (C.so della Repubblica) -

Edicola D’Andrea Santina (Via

della Stazione Latina Scalo) -

Edicola DA.MA (Stazione)

TAGLIANDO per ANNUNCI

AUTORIZZO LA PUBBLICAZIONE DEL SEGUENTE ANNUNCIO

TESTO

NOTE: per la ripetizione dell’annuncio allego euro 2 in francobolli oltre fotocopia deldocumento e autorizzazione per la legge della privacy

Dati dell’inserzionista:(I dati sotto riportati, sono richiesti come normativa di legge e non verranno pubblicati)

Nome Cognome Età

Via C.A.P. Località

Provincia Tel. obbligatorio

Data Firma

MAGGIO 2008

Allego autorizzazione alla pubblicazione della foto o del mio numero telefonico e fotocopia del documento di identità

Firma

FPRGESTIONE EDITORIALE

C.P. 181 - 04100 LATINAe mail: [email protected]

Tel. Fax 0773 480564

AERREAERREDIRETTORE RESPONSABILEANNA RACCUJA

CAPOREDATTORERITA GRIMALDI

PUBBLICITÀ IN PROPRIO - GRAFICA MARTINSTAMPA PUBBLICAR coop -Via Maira - 04100 LTAERRE &c Reg. Trib. LT nº 635 del 27/01/97

Hanno collaborato a questo numero:

Dott. Claudio Beltrami, Sig.ra Mira Benina, Dr. FrancoBorretti, Dr. Pasquale Bossa, Prof. Alessandro

Ciammaichella - Prof. Nico Ciampelli - Dr.ssa Rita Grimaldi,Dr. Fabio Marino, Dr. Giuseppe Messinese, Dr. Carlo

Padula, Prof. Antonio Polselli, Anna Raccuja, Dr.ssa LauraRapanà, Avv. Mario Rapanà, Avv. Sergio Rossi , Dr. Vincenzo Scozzafave, On.le Stefano Zappalà.

Tutte le collaborazioni e gli articoli inviati alla dire-zione sono a titolo gratuito e previo invito.Gli arti-coli pubblicati sono redatti a cura e responsabilitàdei collaboratori. L’Editore e il DirettoreResponsabile declinano - pertanto - ogni e qualsiasiresponsabilità presente e futura relativa alle opinio-ni, alle notizie, alle dichiarazioni raccolte e quant’al-tro riportato negli articoli a firma dei collaboratori .

Questo periodico è associato

alla Unione Stampa Periodica Italiana

SERVIZIO COPIE A DOMICILIO O IN ABBONAMENTOEffettuando il pagamento tramite c/c postale intestato a:

FPR di Anna Raccuja - Via Neghelli, 58 - Latina

C/C n° 16493025 - avrete a domicilio il Vs. giornale!

per informazioni chiamare in Redazione

tel. 0773/480564

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AbbonatoSostenitore

Euro 50,00+spese di spedizione

AbbonatoBenemeritoEuro 500,00

Page 47: Aerre Maggio 2008

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