Adorazione comunitaria per il Giovedì Santo€¦ · Dopo un breve momento di silenzio il lettore...

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28 Adorazione comunitaria per il Giovedì Santo 15

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Adorazione comunitaria per il Giovedì Santo

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Questo Sussidio è a cura della Consulta dell’Ufficio Liturgico Diocesano ed è pensato come ausilio nelle Celebrazioni Eucaristiche del Tempo di Pasqua: è riportata una breve riflessione tratta dal libro del nostro Vescovo Domenico “Con voi ora e sempre” a commento della pericope evangelica del giorno. A seguire è proposto un formulario per la preghiera dei fedeli. Nella prima parte si propone uno schema di Adorazione comunitaria presso l’altare della Reposizione.

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15 MAGGIO - PENTECOSTE Detto questo, soffio e disse loro: “Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati.” Lo Spirito Santo è la nuova legge scritta nel cuore, che ci cambia dall'interno, è il dito di Dio che ci modella e che costruisce in noi i lineamenti di Gesù. É la sua presenza dolcissima che ci sostiene, che rende dura la nostra faccia contro ogni difficoltà. Paraclito, consolatore, forza, spirito di verità. Preghiamo: Per Cristo risorto, accogli la nostra preghiera. - Per la Chiesa, sia colmata di forza, sapienza e amore e condotta dallo Spirito Santo sulla via dell'unità, insieme a tutte le altre confessioni cristiane, preghiamo. - Per i capi di governo affinché, nella sapienza illuminata dallo Spirito Santo, possano trovare i giusti percorsi per instaurare una pace feconda di condivisione ed amore tra i popoli della terra, preghiamo. - Per gli afflitti, perché lo Spirito dell’amore muti la tristezza in gioia e doni speranza ai poveri, preghiamo. - Per questa comunità, perché possa convertirsi sempre più alla voce dello Spirito ed iniziare il cammino verso il Regno, che ci hai aperto con la tua resurrezione, preghiamo. - Per tutti coloro che si sono addormentati nella speranza di rivedere il tuo volto, fa che oggi siano aperte le porte del giardino celeste e possano partecipare al banchetto eterno, preghiamo.

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ADORAZIONE EUCARISTICA ALLA SERA DEL GIOVEDÌ SANTO 24 MARZO 2016

La preghiera inizia nel silenzio, ponendosi in continuità con il silenzio che aveva accompagnato il ritirarsi del sacerdote e degli altri ministri alla fine dell’Eucaristia “in Coena Domini” . Un lettore guida legge:

Queste ore ci conducono verso un nuovo giorno. Mentre ci fermiamo in adorazione dinanzi all’Eucaristia nello stesso tempo contempliamo il dono che nell’Eucaristia è significato, l’offerta, cioè, della vita stessa di Gesù per la salvezza di tutti gli uomini. Nell’adorare in questa notte, vigilia della sua passione, il pane in cui Gesù ci dona la sua presenza, insieme ascoltiamo anche alcuni passaggi del santo racconto del suo offrirsi per noi quale segno della misericordia del Padre per i peccatori; da lui impariamo ad essere misericordiosi e impegniamoci a vivere la sua misericordia e il suo perdono. Si esegue il canto Dov’è carità e amore o altro canto eucaristico adatto.

Rit.: Dov'è Carità e Amore, qui c'è Dio. Ci ha riuniti tutti insieme Cristo, Amore: godiamo esultanti nel Signore! Temiamo ed amiamo il Dio vivente e amiamoci tra noi con cuore sincero. Noi formiamo qui riuniti un solo corpo, evitiamo di dividerci tra noi. Via le lotte maligne, via le liti! E regni in mezzo a noi Cristo Dio. Chi non ama resta sempre nella notte e dall'ombra della morte non risorge: ma se noi camminiamo nell'Amore, noi saremo veri figli della Luce. Nell'amore di Colui che ci ha salvato, rinnovati dallo Spirito del Padre, tutti insieme sentiamoci Fratelli e la Gioia diffondiamo sulla terra. Imploriamo con fiducia il Padre Santo perché doni ai nostri giorni la Sua Pace: ogni popol dimentichi i rancori, ed il mondo si rinnovi nell'Amore. 1

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Dopo un breve momento di silenzio il lettore guida legge:

Nella cena prima della sua passione, Gesù rivela il suo amore per i suoi discepoli e anticipa nel segno del pane spezzato e del vino condiviso il senso del suo offrirsi per loro e per tutti gli uomini Si esegue il canto del canone:

Misericordias Domini in aeternum cantabo. Oppure il ritornello:

Dov'è Carità e Amore, qui c'è Dio. Un lettore:

Dal vangelo secondo Luca (22,14-20.24-27) Quando venne l'ora, Gesù prese posto a tavola e gli apostoli con lui, e disse loro: "Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, perché io vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio". E, ricevuto un calice, rese grazie e disse: "Prendetelo e fatelo passare tra voi, perché io vi dico: da questo momento non berrò più del frutto della vite, finché non verrà il regno di Dio". Poi prese il pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: "Questo è il mio corpo, che è dato per voi; fate questo in memoria di me". E, dopo aver cenato, fece lo stesso con il calice dicendo: "Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che è versato per voi". E nacque tra loro anche una discussione: chi di loro fosse da considerare più grande. Egli disse: "I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno potere su di esse sono chiamati benefattori. 26Voi però non fate così; ma chi tra voi è più grande diventi come il più giovane, e chi governa come colui che serve. 27Infatti chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve. La preghiera seguente è eseguita fra solista ed assemblea:

Desiderasti, Signore, celebrare la Pasqua con i tuoi: rendici parte della tua Pasqua eterna. Eri tu, Signore, la Pasqua che costituiva un popolo di liberi: custodiscici sempre in te, liberi dal peccato. 2

14 MAGGIO - SABATO VII SETTIMANA DI PASQUA Gesù gli rispose: “Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi”. Ciascuno ha una sua vocazione, un suo compito. Ciascuno nel piano di Dio è scelto a vivere in pienezza la sua vita, ha un suo tracciato, ha la sa responsabilità di risposta. Ciascuno di noi deve essere consapevole che è lui in prima persona che deve decidere e dire il suo “Sì”. Preghiamo: Per la gioia di questa Pasqua, accogli la nostra preghiera. - Per la Chiesa, per il Papa Francesco, il nostro vescovo Domenico e tutto il clero, affinché nell'unità e nell'obbedienza, possano illuminare i vari carismi che tu, Signore, generosamente ci offri, preghiamo. - Per coloro che decidono le sorti delle nazioni affinché, illuminati dalla tua fulgida luce, non scordino i più deboli, ma ne valorizzino i carismi che posseggono, preghiamo. - Per i poveri in spirito, riempi con il tuo amore la tristezza della loro solitudine, preghiamo. - Per questa comunità, affinché possa vivere il dono della fratellanza che il Risorto ci ha donato attraverso la croce, preghiamo. - Per i nostri fratelli chiamati al tuo cospetto, siano resi partecipi del santo banchetto ed accomunati nella preghiera di lode, insieme a tutte le schiere celesti, preghiamo.

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13 MAGGIO - VENERDÌ VII SETTIMANA DI PASQUA Gli disse per la terza volta: “Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?”. Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse “mi vuoi bene?”, e gli disse: “Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene”. Mi sono guardato dentro, ho trovato le mie debolezze ma anche la mia retta intenzione, la mia scelta definitiva. A ogni cristiano affida un messaggio di speranza per il mondo. Ne siamo coscienti? Se si, ne possiamo diventare portatori. Preghiamo: Per intercessione di Maria, fonte dell'amore perfetto, esaudiscici. - Per la Chiesa, sostenuta dallo Spirito santificatore, mostri al mondo tutta la bellezza del messaggio d'amore che il Risorto le ha affidato, preghiamo. - Per i nostri governanti, affascinati dal messaggio d'amore donato, e consapevoli di non poter nascondere nulla, lascino da parte ogni egoismo e si adoperino per un mondo di pace, dove il più debole possa essere il primo ad essere protetto ed amato, preghiamo. - Per i malati affinché nella prova possano affidarsi completamente al tuo amore, preghiamo. - Per questa comunità, affinché sia sempre sorretta dalla certezza che ogni bisogno, esigenza, necessità sono da te portate a compimento, preghiamo. - Per i nostri defunti , siano accolti dalla grande misericordia del Padre e trovino in essa giustificazione, preghiamo.

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Rendevi grazie sul pane, Signore, e lo spezzavi per i tuoi: aiutaci a farci come te pane spezzato per i fratelli. Rendevi grazie, Signore, sul calice per la nuova alleanza in te: donaci la gioia di vivere la festa del tuo regno. Stavi in mezzo ai tuoi come colui che serve: sostienici nel rinunciare ad ogni arroganza, potere, dominio. Dopo un breve momento di silenzio il lettore guida legge:

Anche nella sua passione Gesù non cessa di essere misericordioso, pronto a soccorrere l’uomo caduto in preda alla malattia. Guardando a lui anche noi diveniamo misericordiosi verso chi soffre nel corpo e nello spirito. Si esegue il canto del canone:

Misericordias Domini in aeternum cantabo Oppure il ritornello:

Dov'è Carità e Amore, qui c'è Dio. Un lettore:

Dal vangelo secondo Luca (22,45-51) Mentre ancora Gesù parlava ai suoi discepoli, ecco giungere una folla; colui che si chiamava Giuda, uno dei Dodici, li precedeva e si avvicinò a Gesù per baciarlo. Gesù gli disse: "Giuda, con un bacio tu tradisci il Figlio dell'uomo?". Allora quelli che erano con lui, vedendo ciò che stava per accadere, dissero: "Signore, dobbiamo colpire con la spada?". E uno di loro colpì il servo del sommo sacerdote e gli staccò l'orecchio destro. Ma Gesù intervenne dicendo: "Lasciate! Basta così!". E, toccandogli l'orecchio, lo guarì. La preghiera seguente è eseguita fra solista ed assemblea:

Tocchi l’affamato, Signore, e gli doni pane quando noi condividiamo il nostro pane con lui. Tocchi l’assetato, Signore, ed esaudisci la sua sete quando noi non ci appropriamo dell’acqua, bene di tutti. Tocchi chi è nudo, Signore, e rivesti la sua nudità quando noi apriamo per lui gli armadi stracolmi. 3

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Tocchi chi è in viaggio, Signore, e gli doni una casa quando noi non gli chiudiamo le frontiere degli stati e dei cuori. Tocchi chi è malato, Signore, e gli doni consolazione quando noi entriamo nella sua stanza, attenti al suo gemito. Tocchi chi è in carcere, Signore, e gli offri speranza quando noi superiamo i pregiudizi e offriamo nuova opportunità. Tocchi chi è morto, Signore, e lo accogli nella pace quando noi lo affidiamo alla terra da cui tutti proveniamo. Dopo un breve momento di silenzio il lettore guida legge:

Nella notte della sua passione Gesù non dimentica nemmeno chi è nel dubbio e nell’angoscia spirituale e posa su di lui il suo sguardo misericordioso, chiedendo anche a noi di vivere la misericordia verso chi è turbato nell’animo. Si esegue il canto del canone:

Misericordias Domini in aeternum cantabo Oppure il ritornello:

Dov'è Carità e Amore, qui c'è Dio. Un lettore:

Dal vangelo secondo Luca (22,56-62) Una giovane serva lo vide seduto vicino al fuoco e, guardandolo attentamente, disse: "Anche questi era con lui". Ma egli negò dicendo: "O donna, non lo conosco!". Poco dopo un altro lo vide e disse: "Anche tu sei uno di loro!". Ma Pietro rispose: "O uomo, non lo sono!". Passata circa un'ora, un altro insisteva: "In verità, anche questi era con lui; infatti è Galileo". Ma Pietro disse: "O uomo, non so quello che dici". E in quell'istante, mentre ancora parlava, un gallo cantò. Allora il Signore si voltò e fissò lo sguardo su Pietro, e Pietro si ricordò della parola che il Signore gli aveva detto: "Prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai tre volte". E, uscito fuori, pianse amaramente. La preghiera seguente è eseguita fra solista ed assemblea:

Il tuo sguardo, Signore, si posi su chi è nel dubbio e doni a noi la parola che mostri la tua verità. 4

12 MAGGIO - GIOVEDÌ VII SETTIMANA DI PASQUA Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una cosa sola, come tu Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. Il primo compito del cristiano è dimorare in Dio, stare con Lui. Tanta nostra testimonianza di cristiani nel mondo, tante battaglie per far vincere il bene non hanno risultati perché mettiamo al centro noi e per di più ciascuno per conto suo. Invece è in unione con Dio, che non ci abbandona mai, che dobbiamo vivere e lavorare. Preghiamo insieme dicendo: Dio misericordioso ascolta la nostra supplica. - Per il Papa, i Vescovi e tutti i consacrati, perché mettano Te, unico e infinito bene al centro del loro ministero, ed attingendo forza dall’unita Trinitaria, possa annunciare con coraggio il Vangelo, preghiamo. - Per i nostri governanti, alla luce di questa parola, mettendo da parte le logiche utilitaristiche ed ideologiche dei loro schieramenti, possano perseguire il bene comune con unità di intenti, e tutti possano beneficiare del loro operato, preghiamo. - Per i poveri, che spesso sono anche soli, perché possano trovare, nell’incontro con Gesù Cristo, la forza di relazionarsi con gli altri per sperimentare la gioia dell’amore reciproco, preghiamo. - Per le nostre comunità, ed ancor più le nostre parrocchie, possano sperimentare la gioia dell’amore unico ed assoluto, operando tutti per l’edificazione del tuo Regno, preghiamo. - Per i defunti fa’ che possano, nella tua infinita misericordia, godere la gioia di essere uniti al Padre, preghiamo.

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11 MAGGIO - MERCOLEDÌ VII SETTIMANA DI PASQUA “Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi. Quand’ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia.” Gesù è abitato dalla gioia, è la gioia in persona. La sua presenza tra gli uomini, la sua intimità col Padre, la consapevolezza del compimento della sua missione, il desiderio di salvezza e di perdono che legge nel cuore degli uomini, il loro bisogno di un Padre, di una casa, di una liberazione dal male sono tutti motivi che risuonano nel cuore di Gesù come pienezza di vita, come amore dilatato, come gioia piena. E questa gioia la vuole per tutti coloro che lo seguiranno. La chiede insistentemente al Padre. Voglio che abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Chi mi segue deve sapere che la strada è difficile, che la croce sta già piantata lungo ogni sentiero, ma deve sentirsi inscritto in maniera indelebile nel cuore il tuo dolce amore di Padre, che sei la pienezza della mia gioia. Preghiamo insieme dicendo: Ascoltaci o Signore. - Per la Chiesa, perché sull’esempio degli Apostoli, segua Cristo fidandosi della Sua Parola, preghiamo. - Per i governanti affinché siano sempre disposti all’aiuto e all’accoglienza di altri popoli perseguitati, evitando inutili e dannosi nazionalismi, preghiamo. - Per i poveri, perché si sentano parte integrante del piano di salvezza di Dio e non abbandonati nella loro miseria, preghiamo. - Per la nostra Comunità perché non si incancrenisca nell’egoismo e guardi verso coloro che tendono la mano, preghiamo. - Per tutti i defunti affinché ottengano presto la contemplazione del volto misericordioso del Padre celeste, preghiamo.

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Il tuo sguardo, Signore, si posi su chi ti ignora e doni a noi la parola che ti annuncia. Il tuo sguardo, Signore, si posi su chi è lontano da te e doni a noi la parola che parla del tuo amore fedele. Il tuo sguardo, Signore, si posi su chi piange e doni a noi la parola che conforta, consola, dona speranza. Il tuo sguardo, Signore, si posi su chi si pone contro di noi e doni a noi la parola che dice perdono ed amore. Il tuo sguardo, Signore, si posi su chi ci provoca e ci deride e doni a noi parole e gesti di mitezza, pazienza, bontà. A te, Signore, affidiamo chi cammina con noi per le vie del mondo e quanti ci hanno preceduto e ora sono nella tua pace. Dopo un breve momento di silenzio il lettore guida legge:

Persino sulla croce Gesù non dimentica di essere la misericordia del Padre e la offre a chi lo inchioda alla croce e al ladrone che confessando la sua colpa lo riconosce innocente. Si esegue il canto del canone:

Misericordias Domini in aeternum cantabo. Oppure il ritornello:

Dov'è Carità e Amore, qui c'è Dio. Un lettore:

Dal vangelo secondo Luca (23,33-43) Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra. Gesù diceva: "Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno". Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte. Il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: "Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l'eletto". Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell'aceto e dicevano: "Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso". Sopra di lui c'era anche una scritta: "Costui è il re dei Giudei". Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: "Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!". L'altro invece lo rimproverava dicendo: "Non hai alcun timore

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di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male". E disse: "Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno". Gli rispose: "In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso". L’assemblea risponde alle invocazioni:

Ricordati, della tua Chiesa santa e peccatrice. Ci affidiamo, Signore, al tuo amore. Ricordati dell’umanità redenta e di nuovo infedele. Ci affidiamo, Signore, al tuo amore. Ricordati di noi incapaci di uscire dal vortice del peccato. Ci affidiamo, Signore, al tuo amore. Ricordati di chi dimentica di te e del tuo Vangelo. Ci affidiamo, Signore, al tuo amore. Ricordati di chi dimentica l’immagine di Dio nell’uomo. Ci affidiamo, Signore, al tuo amore. Ricordati dei capi dei popoli insensibili al gemito del povero. Ci affidiamo, Signore, al tuo amore. Ricordati dei signori della guerra, sordi al grido di pace dei popoli. Ci affidiamo, Signore, al tuo amore. Dopo un breve momento di silenzio il lettore guida legge:

Risorto dai morti, Gesù affida ai suoi discepoli l’annuncio della misericordia. Si esegue il canto del canone:

Misericordias Domini in aeternum cantabo. Oppure il ritornello:

Dov'è Carità e Amore, qui c'è Dio.

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10 MAGGIO - MARTEDÌ VII SETTIMANA DI PASQUA Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. Stiamo a cercare in tante direzioni, eppure sappiamo che per un uomo la felicità è conoscere Dio e contemplarne il volto invisibile in quello fatto di carne dell’umanità di Gesù. Molti santi hanno abbandonato tutto, sono vissuti nella solitudine, hanno passato moltissimo del loro tempo in preghiera, assorti, concentrati, orientati alla conoscenza di Dio. Così fu San Francesco, lo fu San Benedetto, lo sono stati tanti santi immersi nel mondo a sollevare dolori e a dare speranza, ma sempre a partire dalla contemplazione di questo volto. La nostra vita trova il segreto della sua felicità nella contemplazione, nello stare faccia a faccia a guardare a Dio, a scrutarne la bontà, a tentare di conoscerne la bellezza e la bontà, perché i cristiani sanno che il volto di Dio non si sottrarrà mai. Preghiamo insieme dicendo: Ascoltaci, o Signore. - Per la Chiesa affinché guidi i suoi fedeli nella ricerca dell’unico Dio e nella sua contemplazione, preghiamo. - Per i governanti perché sostenuti dal soffio dello Spirito Santo, abbiano il coraggio di difendere le classi più deboli e indifese seguendo solo l’unica Verità, preghiamo. - Per i poveri affinché Dio li consoli nelle loro difficoltà e tribolazioni, preghiamo. - Per la nostra Comunità perché sia in grado di dimostrare con le opere la bellezza di Cristo, preghiamo. - Per i defunti, affinché Dio nella sua imperscrutabile misericordia perdoni loro le debolezze umane, preghiamo.

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9 MAGGIO - LUNEDÌ VII SETTIMANA DI PASQUA Ecco, viene l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me. Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo! La paura non è un atteggiamento cristiano; l’idea anche lontana che c’è qualche difficoltà che non possiamo superare nell’impostare una vita buona o nel fare del bene non deve avere spazio nella vita di nessuno. E’ come se avessimo da fare una battaglia decisiva, determinante, conclusiva e che già ci sia chi l’ha vinta per noi. Il mondo è dolore e disperazione? Io sono amore e speranza. Non aver paura è importante, ma non perché è una bella frase, ma perché è una forza interiore che ci viene regalata dalla fede in Dio, dal saperci amati oltre ogni immaginazione, dalla certezza che il male non può vincere Dio. Diventa allora una forza nuova e un segnale che passa nelle nostre vite come speranza quotidiana. Preghiamo insieme dicendo: Ascoltaci, o Signore. - Per la Chiesa affinché nella tempesta del mondo volga il suo sguardo a Cristo e indichi la via della Salvezza ai suo fedeli, preghiamo. - Per i governanti affinché non seguano la via del potere e del profitto personale ma perseguano l’interesse comune in una visione di pace e fratellanza tra i popoli, preghiamo. - Per i malati perché vedano il volto di Cristo vittorioso sulla morte dopo la salita al Calvario e la crocifissione, preghiamo. - Per la nostra Comunità perché superi incomprensioni e diffidenze nella consapevolezza di essere partecipi di un solo corpo in un solo Spirito, preghiamo. - Per tutti i defunti, perché siano sempre ricordati nella nostra preghiera comunitaria e personale, preghiamo.

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Un lettore:

Dal vangelo secondo Luca (24,36.44-48) Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: "Pace a voi!". Poi disse: "Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi". Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: "Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. L’assemblea risponde alle invocazioni:

Fa’, Signore, del papa Francesco un messaggero di misericordia. Ascolta, Signore, la nostra preghiera. Sostieni, Signore, il nostro vescovo Domenico nel condurci a te. Ascolta, Signore, la nostra preghiera. Consola, Signore, tutti gli uomini con l’annuncio del tuo perdono. Ascolta, Signore, la nostra preghiera. Dona, Signore, alla Chiesa ministri della tua parola. Ascolta, Signore, la nostra preghiera. Costruisci con noi, Signore, un mondo fondato sul perdono. Ascolta, Signore, la nostra preghiera. Guida, Signore, la missione e la testimonianza della Chiesa. Ascolta, Signore, la nostra preghiera. Un canto eucaristico conclude il momento comunitario di adorazione. L’assemblea si scioglie in silenzio. Si ricorda che, se l’adorazione prosegue dopo la mezzanotte del Giovedì santo, essa sia svolta senza solennità dal momento che inizia il giorno della Passione del Signore .

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28 MARZO - LUNEDÌ DELL’OTTAVA DI PASQUA “Questi allora si riunirono con gli anziani e, dopo essersi consultati, diedero una buona somma di denaro ai soldati, dicendo: «Dite così: “I suoi discepoli sono venuti di notte e l’hanno rubato, mentre noi dormivamo”. E se mai la cosa venisse all’orecchio del governatore, noi lo persuaderemo e vi libereremo da ogni preoccupazione».” Il potere è sempre scaltro, crede di avere in mano tutto, di non essere soggetto a nessuna morale, di poter decidere di tutto e di tutti, anche della verità. Insabbiare, sopprimere, depistare, far sparire le prove, compiere ingiustizia sui deboli è il metodo dell’oppressione. Le gradazioni dell’ingiustizia sono tante, ciascuno di noi ha la sua parte piccola o grande nel non rispettare la verità, del far valere l’autorità per comodo, mettendo la persona sempre al secondo posto se non all’ultimo. E’ così nelle relazioni affettive, quando si vive di ricatti, nella famiglia, sul lavoro. La ricerca della giusta causa è un perditempo che non ci si può permettere nel mondo convulso di oggi. Preghiamo dicendo: Dacci la forza della verità, o Signore. - Per la Chiesa, che si riveli ogni giorno quale sorgente della verità e dell’amore, preghiamo. - Per chi governa, perché possa amministrare il bene comune nell’interesse di tutti e trascurando l’interesse personale, preghiamo. - Per i poveri, perché la parola di Dio illumini le coscienze di chi deve riportare la giustizia e la pace tra i popoli, preghiamo. - Per la nostra Comunità, perché verità e amore prevalgano sul pettegolezzo e sulla menzogna, preghiamo. - Per tutti i defunti, perché assisi al cospetto della verità e della luce possano intercedere per la nostra salvezza, preghiamo.

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8 MAGGIO - ASCENSIONE DEL SIGNORE Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro. Perché siano come noi una cosa sola. Voglio che tutti siano una cosa sola come tu sei in me e io in te. La profonda unità tra Dio Padre e Gesù aveva incantato non poche volte gli apostoli, che stavano con Gesù. Li aveva voluto con se e loro scrutavano ogni suo momento. Dovete essere una cosa sola. Nel mondo vi capiterà di stare meglio e fare ciascuno quel che vuole, vi sembrerà di salvare il mondo con le vostre geniali attività, ma se non vi metterete assieme sperimentando comunione tra voi e con me, come io la vivo con il Padre, il vostro lavoro non servirà a niente, non riuscirete a far incontrare gli uomini con Dio, non riusciranno a capire che siete dalla mia parte. Il mondo crederà in me, se voi saprete essere una cosa sola con me e tra di voi. Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore! - Per la Chiesa e per tutti i suoi ministri, perché annunzi sempre la gioia della risurrezione e la speranza che non delude, preghiamo. - Per i governanti, perché il loro agire sia ispirato sempre da ideali di uguaglianza, di fraternità e di pace, preghiamo. - Per tutti noi perché nella luce del Risorto sappiamo alleviare la povertà e la sofferenza che vediamo nei fratelli che ci circondano, preghiamo. - Per i nostri defunti perché celebrino la tua infinita misericordia nel tuo regno di luce e di pace, preghiamo.

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7 MAGGIO - SABATO VI SETTIMANA DI PASQUA In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: “In verità, in verità vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà. Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena”. Si coglie anche con estrema semplicità nell’aria quando sta cambiando nella propria vita o di una comunità o di una città, il contesto, lo scorrere de giorni, una situazione di serenità raggiunta anche a fatica in cui si è abituati a scambiare pensieri, affetti, amori, modi di pensare, collaborazioni, intese, sacrifici e pene. Ciascuno ha nella sua vita la tensione di attese imminenti di grandi cambiamenti, La comunità degli apostoli così viveva l’imminente “partenza” di Gesù, la conclusione della sua presenza tra gli apostoli. Gesù dice che ritorna al Padre: è una partenza che può solo creare gioia perché si compie la sua missione. La sua è una conclusione di una vita regalata in maniera unica, non un fallimento. Si tratta di una gioia piena, senza ombre di disperazione che si allungano sulla quotidianità, perché può contare sulla sua presenza nel corpo e nel sangue dell’Eucarestia, soprattutto sulla presenza dello Spirito Santo. Preghiamo insieme e diciamo: Venga il tuo regno, o Signore! - Per la Chiesa perché sia apra sempre alle necessità dei fratelli che non ti conoscono e aspettano una parola di salvezza, preghiamo. - Per coloro che ci governano, perché siano ispirati da propositi di giustizia e di pace, preghiamo. - Per gli artigiani, i contadini, gli operai, siano sostenuti dalla tua grazia nella loro fatica e colmati della luce e della gioia della fede, preghiamo. - Per i nostri fratelli defunti, godano del possesso dell’eredità eterna ove Cristo risorto regna con tutti i santi, preghiamo.

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29 MARZO - MARTEDÌ DELL’OTTAVA DI PASQUA Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» - che significa: «Maestro!» Il pianto è esperienza comune degli uomini, è commozione, è gioia, è dolore, è sfogo, è spesso anche rabbia e desolazione, è il nostro essere che si libera dai sentimenti forti che prova e che si porta dentro. Le lacrime sono anche un dono, sono la capacità di vincere la durezza del cuore per farci umani, comprensivi, veri, anche liberi. Spesso occorre chiedere la grazia delle lacrime per offrire a noi stessi la capacità di partecipazione umana a quel che ci deve coinvolgere. Là il corpo non c’è più. Maria nella sua semplicità pensava solo di poterlo abbracciare cadavere, non era ancora riuscita a entrare nel mistero vero di Gesù, che le aveva cacciato i demoni. Sapeva che era molto di più: aveva detto che Lui era il vivente, il signore della storia e non poteva adattarsi ad essere prigioniero di un cadavere. Da qui il pianto sconsolato, ma anche il bellissimo dialogo con Gesù. Si sente chiamare con il suo nome: Maria. Quanto ti fa piacere sentirti chiamare per nome, sapere che qualcuno ti conosce, ti parla, ti tira fuori dalla tua solitudine, ti significa col tono della voce che ti desidera, ti ama, ti vuole bene. Preghiamo dicendo: Chiamami Signore e correrò presso di te. - Perché la Chiesa di Dio, perché sia immagine vivente del Corpo di Cristo, segno di unità e di carità per il mondo, preghiamo. - Per i governanti di ogni paese, perché possano ascoltare la chiamata di Cristo, che invoca giustizia e pace, preghiamo. - Per i poveri di spirito, perché la voce del Maestro li possa arricchire di speranza e di carità, preghiamo. - Per la nostra Comunità, perché non resti sorda alla chiamata del Signore, ma risponda con entusiasmo e generosità, preghiamo. - Per i defunti, perché aiutati dalle nostre preghiere e dal nostro ricordo, siano accolti nella gioia del banchetto celeste, preghiamo.

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30 MARZO - MERCOLEDÌ DELL’OTTAVA DI PASQUA Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Sfiduciati, senza futuro, ripiegati su di sé, illusi, con un grande passato alle spalle, senza prospettive e possibilmente evitati da tutti. Non è la fotografia dei reduci del Vietnam o di un gruppo giovanile che alla domenica non sa come far sera tra una sgommata e l’altra in automobile. È il ritratto della nostra vita, del mondo delle nostre relazioni, quando assaporiamo una sconfitta e gli ideali che ci avevano uniti non tengono più. Ciascuno sfoglia nella sua memoria l’album delle fotografie, le ricorda agli altri ma non c’è più niente che ci tiene assieme. È il ritratto di una coppia di sposi che han vissuto e si sono dati amore e d’un tratto, si svuota dell’interno. Preghiamo dicendo: Donaci entusiasmo e gioia, o Signore. - Per la Chiesa, perché possa riproporre ogni giorno la forza della fede a chi è stanco o deluso, preghiamo. - Per i Governanti di tutte le Nazioni, perché possano sentire forte il grido di bisogno degli ultimi e dei discriminati, preghiamo. - Per i Poveri, perché alla mancanza di beni materiali non si aggiunga la disperazione della sconfitta, ma la speranza gioiosa che proviene dalla resurrezione, preghiamo. - Per la nostra Comunità, perché scevra da pessimismo e delusione ritrovi la forza per costruire ponti di misericordia e di amore, preghiamo. - Per i nostri defunti, perché il ricordo del loro esempio e del loro amore sia più forte del dolore per la loro assenza, preghiamo.

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6 MAGGIO - VENERDÌ VI SETTIMANA DI PASQUA “Anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia. Quel giorno non mi domanderete più nulla.” La gioia e la tristezza si mescolano nella nostra esistenza; la vita è fatta di soddisfazioni pulite, talvolta di torti subiti, di risultati raggiunti, di frustrazioni per l’incapacità sperimentata. Si gioisce della nascita, si piange per una morte, si è sofferenti per la malattia che non ti aspettavi, si è contenti per la salute ritrovata. Ma spesso il dolore è quello che ti affliggono gli altri che ti vogliono male o che infliggi tu per la tua cattiveria. Per i cristiani, per i suoi seguaci Gesù predice che la loro vita sarà segnata da contrarietà; c’è un mondo che troverà gusto a farli soffrire, si scatenerà contro di loro la cattiveria di tanti. Ancora oggi si avvera quel che dice il vangelo: voi piangerete e vi rattristerete, ma il mondo si rallegrerà. E’ la prova, il male che si è abbattuto sullo stesso Gesù. E’ una legge misteriosa che è inscritta nella vita di chi ama Dio. Ma la vostra afflizione si cambierà in gioia dice il Signore. Al dolore c’è sempre una fine. Si può assolutamente dire che da quando Gesù è morto ed è risorto, il dolore, il male, la morte hanno scritto nel loro DNA la parola fine. Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore! - Per la santa chiesa e per noi cristiani, morti al peccato, viviamo la vita nuova secondo il tuo Santo Spirito, preghiamo - Per i nostri governanti, perché nella giustizia e nella solidarietà, promuovano l’ascesa dei poveri e il riscatto degli oppressi, preghiamo. - Per ciascuno di noi , perché desiderando di operare per la pace e la gioia, solleviamo chi sta nella sofferenza fisica, morale ed economica, preghiamo. - Per tutti i nostri defunti, siano riuniti nella gloria eterna del tuo regno di luce e di pace, preghiamo.

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5 MAGGIO - GIOVEDÌ VI SETTIMANA DI PASQUA “In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.” La gioia e la tristezza si mescolano spesso nella nostra esistenza; la vita è fatta di soddisfazioni pulite, talvolta di torti subiti, di risultati raggiunti, di frustrazioni per l’incapacità sperimentata. Si gioisce della nascita, si piange per una morte, si è sofferenti per la malattia che non ti aspettavi, si è contenti per la salute ritrovata. Ma spesso il dolore è quello che ti infliggono gli altri che ti vogliono male o che infliggi tu per la tua cattiveria. Per i cristiani, per i suoi seguaci Gesù predice che la loro vita sarà segnata da contrarietà; c’è un mondo che troverà gusto a farli soffrire, si scatenerà contro di loro la cattiveria di tanti. Ma la vostra afflizione si cambierà in gioia, dice il Signore. Al dolore c’è sempre una fine. Si può assolutamente dire che da quando Gesù è morto ed è risorto, il dolore, il male, la morte hanno scritto nel loro DNA la parola fine. Su quella croce sono stati inchiodati tutti i mali e ne è nata la vita senza fine. La tristezza del male si cambierà in gioia del bene. Sono solo gli occhi della fede che permettono questa visione; occorre ragionare con altri criteri, mettere la nostra speranza in Lui, per non lasciarci vincere dalla tristezza o dalla cattiveria. Preghiamo insieme e diciamo: Venga il tuo regno, o Signore! - Per la Chiesa, perché con sollecitudine apostolica sappia radunare intorno a Gesù quanti sono dispersi e lontani, maturando in ogni comunità comprensione e condivisione fraterna, preghiamo. - Per la nostra comunità, che nell’Eucarestia si nutre del Corpo di Cristo, perché sia rinsaldata nei vincoli di comunione fraterna, preghiamo. - Per le famiglie in difficoltà, perché trovino fratelli e sorelle disposti a condividere i loro pesi e le loro ferite, preghiamo. - Per i governanti perché, liberi da dinamiche di potere e di prestigio personale, siano a servizio della società, con il sincero intento di promuovere la dignità di ogni cittadino, preghiamo. - Per i nostri cari che ci hanno preceduto nel Regno dei cieli perchè siano accolti nell’abbraccio d’amore del Padre, preghiamo.

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31 MARZO - GIOVEDÌ DELL’OTTAVA DI PASQUA Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho. Il Signore vuole dimostrare agli apostoli la concretezza del suo corpo glorioso: essi non sono davanti ad un fantasma, ma ad una persona viva e vegeta. Ma quello che gl’interessa maggiormente è che essi capiscano il senso di tutto ciò che è avvenuto nei giorni passati riguardo al mistero della sua sofferenza e della sua morte. Per questo torna a mangiare con loro, presenta loro i segni della passione. Quel corpo su cui tutti credevano di aver detto l’ultima parola, di aver scatenato tutto il male che potevano. Ebbene il giorno della Resurrezione questa nuova vita ha fatto il suo ingresso nel mondo e ha trascinato con sé tutti gli uomini. Dio non ci aveva creati e buttati a caso nel mondo, ma ci aveva predestinati a questo, perché Lui non ci abbandona mai. Preghiamo dicendo: Veglia su di noi, Signore. - Per la tua Chiesa, santa e sempre bisognosa di purificazione, sia nel mondo intero segno credibile della tua presenza e del tuo amore verso l’uomo peccatore, preghiamo - Per coloro che hanno la responsabilità nel governo delle nazioni; lo Spirito Santo ispiri progetti che valorizzino e sostengono le famiglie in situazioni difficili, preghiamo - Per tutti noi perché dove c’è povertà, portiamo l’amore e la dignità di esseri umani, dove manca la salute, doniamo braccia di consolazione, preghiamo - Per la nostra comunità parrocchiale; perché si sforzi di vivere in amicizia gli uni con gli altri, e si mostri misericordiosa verso i fratelli, preghiamo - Per i nostri defunti perché siano accolti nel tuo regno di luce e di pace, preghiamo.

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1° APRILE - VENERDÌ DELL’OTTAVA DI PASQUA Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: Figlioli, non avete nulla da mangiare? Gli risposero No. Allora egli disse loro: Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete. Erano tornati a pescare. Occorreva tornare a vivere: avevano dentro la certezza della resurrezione , ma ancora non riuscivano a capire che toccava a loro fare quel che aveva fatto il maestro. Ma Gesù non li lascia soli, ritorna a definire mete grandi e a condurre la loro vita al largo. Si manifesta ai suoi apostoli, il primo ad accorgersene è Giovanni il più giovane, quello che ne era innamorato perso; l’amore pulisce la vista, ti fa guardare con il cuore. I segni che Dio compie nella vita servono per riportare a questa grande verità : nell’Eucarestia trovi il segno più grande dell’Amore che Dio ha nei nostri confronti. Preghiamo dicendo: Insegnaci, Signore, ad amare come tu ci ami. - Perché la Chiesa sparsa nel mondo, con la sua presenza e la sua testimonianza richiami tutti a vivere con giustizia, sapendo che il bene dell’uomo è il desiderio di Dio, preghiamo. - Perché l’impegno dei cristiani nella vita politica e sociale sia motivato dalla ricerca del bene comune gli uni per gli altri, preghiamo. - Per i poveri e i bisognosi, perché nonostante le difficoltà non perdono la speranza, ma conducono la loro vita certi di trovare la tua provvidenza, preghiamo - Per le famiglie qui riunite, affinché siano sempre pronte a gettare le reti con la certezza di raccogliere i frutti del tuo amore, preghiamo. - Per i nostri defunti, perché il Signore li accolga nella sua beatitudine, preghiamo.

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4 MAGGIO - MERCOLEDÌ VI SETTIMANA DI PASQUA Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future Spesso ci mancano le forze; vediamo tutto il male che c’è da combattere, abbiamo davanti le sfide della cultura, dei mass-media, della mentalità imperante e ci sentiamo deboli, inadatti, incapaci. Crediamo che tutto vada avanti da solo e quando capiamo che ci dobbiamo mettere la nostra vita non riusciamo nemmeno a stare in piedi. Non riusciamo a portare il peso di un rinnovamento. Tanti sono gli elementi che devono sparire dalla nostra vita: gli affetti sbagliati, le piccole o grandi passioni sregolate, le idiozie, cui siamo abbarbicati e che ancora ci frenano nel cammino della vita, gli idoli che popolano le nostre mensole e che ci attardano nel cammino verso la santità, le ferite da cauterizzare, per non stare tutta la vita a leccarcele e a rimpiangere i tempi passati. Ciascuno di noi ha da essere provato dal fuoco per resistere, per essere limpido, per dire a tutti che la sua vita è cambiata, che non fa più la fila dello spaccio di qualsiasi sostanza, di qualsiasi placebo o oroscopo. Non vuole più surrogati, ma vita vera. Diciamo insieme: Donaci la sapienza, Signore. - Per la Chiesa, perché ricolmata dalla grazia di Dio, risplenda come segno della Sua presenza di pace e di giustizia nel mondo e indichi ad ogni uomo la via del perdono, della generosità, dell’amore, preghiamo - Perché le famiglie siano aperte alle esigenze della società e della Chiesa, e i poveri e i bisognosi di conforto trovino in esse chi li comprende e soccorre, preghiamo. - Per la nostra comunità parrocchiale, perché sappia impegnarsi contro il male e onorare con la carità la divina sovranità di Cristo, preghiamo. - Per quelli che hanno responsabilità in politica, negli affari, e per i responsabili delle diverse organizzazioni; perché non si chiudano nei loro privilegi, ma operino per il bene di tutti, preghiamo. - Per i nostri cari defunti, perché possano condividere la gioia della Resurrezione nella comunione dei santi, preghiamo.

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3 MAGGIO - SANTI FILIPPO E GIACOMO, APOSTOLI Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore. Quando ci viene a mancare una persona cara, ci invade la tristezza. Certo, senza Gesù nella vita quotidiana c’è il vuoto, manca il centro, non c’è un punto di appoggio. La vita senza Gesù perde senso, perde una compagnia necessaria, perdiamo l’amico dei giorni felici e tristi, della nostra ricerca e della nostra speranza. Ma Gesù non si sottrae mai, anche per gli apostoli che avevano vissuto con Lui alcuni anni, Lui fa un dono inimmaginabile. Verrà a voi il Consolatore. Gesù manda lo Spirito, manda una forza che si fa persona dentro i meandri di ogni vita, nelle pieghe intime di ogni esistenza, nel sacrario inviolabile di ogni coscienza. E’ il mistero della Pentecoste, è la ricchezza della vita divina che si sperimenta con la presenza dolcissima dello Spirito. Lo Spirito è la certezza fatta persona che Dio non ci abbandona mai. Diciamo insieme: Dio amante della vita, ascoltaci. - Per la Chiesa: sia madre, maestra e guida con la Parola e l’esempio, per condurre tutti alla luce, preghiamo. - Per tutti i cristiani perché si sentano responsabili nella formazione di una politica che tutela, difende e promuove il bene, la giustizia e la dignità della vita dal suo concepimento sino alla morte, preghiamo. - Per le famiglie in difficoltà, perché sappiano affrontare con coraggio e con fede, sostenuti dal vicendevole amore, le difficoltà e le prove, le malattie e le sofferenze, preghiamo. - Per tutti noi che partecipiamo a quest'Eucaristia, esprimiamo nella vita la regalità dell'amore, servendo con prontezza e generosità i fratelli più poveri, preghiamo. - Per i nostri parenti ed amici defunti, perché siano accolti nell’abbraccio misericordioso del Padre, preghiamo.

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2 APRILE - SABATO DELL’OTTAVA DI PASQUA Risuscitato al mattino nel primo giorno dopo il sabato, apparve prima a Maria di Màgdala. Questa andò ad annunziarlo ai suoi seguaci che erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo ed era stato visto da lei, non vollero credere. Dopo ciò, apparve a due di loro sotto altro aspetto, mentre erano in cammino verso la campagna. Anch’essi ritornarono ad annunziarlo agli altri: ma neanche a loro vollero credere. Alla fine apparve agli undici, mentre stavano a mensa, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risuscitato. Lo vede Maria Maddalena, ma “non le credettero”. Lo raccontano con grande coinvolgimento e meraviglia gli apostoli a Tommaso, ma questi non si fida e vuol mettere mano e dita nelle piaghe prima di crederci. Lo hanno visto i due di Emmaus, mentre erano in cammino per andare in campagna, ma non sono stati creduti. Finalmente Gesù si dà a vedere da tutti e li rimprovera di incredulità e durezza di cuore. Sono rimproveri che alla fine della settimana di Pasqua ci meritiamo anche noi, quando non siamo disposti a fare un solenne atto di fede, con la vita e la testimonianza. Ce li meritiamo come singoli che non riusciamo a fare nostra la consapevolezza che la vita va oltre la morte, che la vita non viene tolta, ma trasformata e viviamo come se la vita terrena fosse per sempre. Risorgere è la certezza che Gesù ci dà di poterlo seguire nella vita, è vincere ogni disperazione, è essere convinti che la vita può giungere alla sua pienezza per sempre. Risorgere è dare all'uomo una dignità assoluta, un futuro definitivo, una speranza certa. Preghiamo dicendo: Signore della vita, ascoltaci. - Per la Chiesa, affinché sia sempre pronta ad annunciare la tua morte e resurrezione, segno del grande amore che hai per noi, preghiamo. - Per gli operatori sanitari e gli educatori perché, impegnati nella cura e assistenza dei malati e dei bambini, abbiano come punto di riferimento solo te Gesù che sei il Dio dell'amore, della pace e della vita, preghiamo. - Per tutti coloro che di fronte alle quotidiane difficoltà della vita sono tentati dalla disperazione, perché trovino testimoni del Risorto capaci di riaccendere la fiducia e la speranza, preghiamo. - Per la comunità qui presente, perché possa essere fedele testimone della tua presenza in mezzo a noi, preghiamo. - Per i nostri cari che ci hanno preceduto con la certezza che la vita va oltre la morte, perché siano accolti nella dimora eterna, preghiamo. 13

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3 APRILE - II DOMENICA DI PASQUA “DELLA DIVINA MISERICORDIA” Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: "Pace a voi!". Poi disse a Tommaso: "Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!". Gli rispose Tommaso: “Mio Signore e mio Dio!". Gesù gli disse: “Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!". Gli avvenimenti del calvario hanno scavato dentro Tommaso un abisso di disperazione. Non mi bastano le vostre parole, la vostra amicizia. Devo fare i conti con la mia coscienza. E lui Gesù arriva: Tommaso sono qui; ricomponi con le tue dita e la tua mano gli squarci lasciati nel mio corpo. Hai ragione a riportare tutto alla tua coscienza, ma ora affidati. E Tommaso ritorna alla comunità credente: mio Signore e mio Dio. Preghiamo insieme e diciamo: Mostraci Signore la tua Misericordia. - Per la Chiesa, perché non cessi mai di proclamare con forza e fermezza la fede nel suo Signore e suo Dio, preghiamo. - Per i governanti, perché siano attenti alla voce della loro coscienza e si lascino guidare dallo Spirito, preghiamo. - Per tutti coloro che si trovano in difficoltà, perché non si lascino andare alla disperazione, ma attingano forza dalla fede, preghiamo. - Per la nostra comunità parrocchiale, perché non sia incredula, ma credente, non cerchi manifestazioni e segni della presenza di Dio, ma maturi nella fede, preghiamo. - Per tutti i cristiani, perché abbiano la grazia di vivere profondamente il Giubileo della Misericordia e si impegnino ad essere misericordiosi come il Padre, autentici testimoni della tenerezza e dell’amore che hanno ricevuto, preghiamo.

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2 MAGGIO - LUNEDÌ VI SETTIMANA DI PASQUA

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: “Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.” Non vi lascio soli, con voi ci sarà sempre lo Spirito. E’ la storia dei cristiani, è la storia di martiri, di testimoni che rispondono a ogni sorta di tormenti con il perdono, con la preghiera, senza rabbia. Hanno avuto una grinta interiore che non si sarebbero mai immaginati di poter avere. Dio ama i suoi figli e non li lascia soli. Con lo Spirito nasce la speranza, che è la prima cura contro lo scoraggiamento. Preghiamo dicendo: Rinnova, Signore, i prodigi del tuo Spirito. -Per la Chiesa: sia consapevole di sentirsi nelle mani di Dio e di avere una missione da compiere, preghiamo. -Per tutti i popoli della terra, perché, rifiutando la violenza e la menzogna, si aprano a Cristo portatore di pace e di salvezza, preghiamo. -Per i perseguitati a causa della verità e della giustizia, perché abbiano la forza di amare anche i nemici, preghiamo. -Per tutti noi battezzati, perché testimoniamo con i fatti, più che con le parole, la nostra fede, preghiamo. -Per i defunti, perché ricevano il dono della vita eterna con l’assemblea dei santi, preghiamo.

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1° MAGGIO - VI DOMENICA DI PASQUA

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato”. Le prime parole che Gesù pronuncia da Risorto sono essenzialmente un dono per i suoi discepoli impauriti: “Pace a voi”. E’ una pace che trasforma e chi l’accoglie ha il cuore pacificato, saldo, irremovibile, pronto a tutto, un cuore che non si spaventa nelle avversità della vita, non si dispera mai. E’ lo stesso Spirito Santo, il Paraclito, che dà slancio e armonizza ogni nostra azione: Lui non ci chiude in una intimità comoda, bensì ci converte in persone generose, creative e gioiose nell’annuncio. Preghiamo insieme dicendo: Signore, insegnaci ad amare. - Per la Chiesa: con la forza del Consolatore divenga una comunità di “Evangelizzatori con Spirito” secondo le parole di Papa Francesco, preghiamo. - Per i governanti perché promuovano condizioni di pace per tutti gli uomini, preghiamo. - Perché lo Spirito Santo converta la nostra comunità in persone generose, creative, gioiose nell’annuncio, preghiamo. - Perché i malati e i poveri non si scoraggino, ma si sentano accolti nel cuore di Dio e ricevano l’aiuto fraterno, preghiamo. - Perché i defunti godano presto della visione di Dio, preghiamo.

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4 APRILE - ANNUNCIAZIONE DEL SIGNORE «Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo. Tu sei la bellezza in persona, la purezza di un cristallo vivo e pieno di dedizione e di amore. Tra le persone create sei senza ombra di male. Sei una nuova Eva, una nuova Madre dei viventi. Tu sei stata fatta libera, ma so che la tua libertà sarà il dono più bello che potrai fare al tuo creatore. Per questo Maria rispose: eccomi, ci sto, sono a disposizione senza riserve. E divenne madre di Dio, madre nostra e sicura speranza. Preghiamo dicendo: Per intercessione della Vergine Maria accogli, Signore, la nostra preghiera. - Per il Papa, i Vescovi, i Sacerdoti, perché, sull’esempio di Maria, si pongano con umiltà al servizio del popolo di Dio, preghiamo. - Per i governanti, per tutti i politici, perché vivano il loro impegno civile come strumento per il raggiungimento del bene comune, preghiamo. - Per tutti gli ammalati, perché abbiamo come Maria piena fiducia nel Signore, e nella preghiera trovino conforto alle loro sofferenze, preghiamo. - Per la nostra comunità parrocchiale, perché sia docile alla volontà di Dio e pronta a fidarsi di Lui, preghiamo. - Per i nostri fratelli defunti, perché per la tua misericordia siano accolti nel Tuo regno di pace, preghiamo.

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5 APRILE - MARTEDÌ II SETTIMANA DI PASQUA

Gli disse Nicodèmo: «Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?». Rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio». C’è una nuova nascita che il cristiano deve accogliere e deve cercare: è la nascita dall’acqua e dallo Spirito. Noi lo chiamiamo battesimo, è l’unica possibilità che ci è data di morire a un mondo vecchio e nascere a un mondo nuovo. Possiamo resettare la vita solo così, lasciandoci immergere nella morte di Cristo e nella sua risurrezione. Per questo è fondamentale per il cristiano il battesimo. E’ un lavoro che fa solo lo Spirito Santo, perché è solo Lui che ricostruisce nella vita degli uomini i lineamenti della vera vita, quella di Gesù. Lui è artista, Lui è scultore, Lui è forza, Lui è l’amore. Lavare i peccati non è opera di bucato, ma è generazione a una nuova vita. Non solo cancella, ma fa vivere. Non solo libera, ma fa diventare liberi. E’ la sorgente da cui zampilla speranza vera, vita nuova. Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, Signore! - Per la Chiesa, perché si lasci ispirare e guidare dalla potenza dello Spirito Santo, preghiamo. - Per i governanti e tutti coloro che ricoprono un ruolo pubblico, siano docili all’ascolto della Parola e all’azione dello Spirito Santo, preghiamo. - Per i poveri in difficoltà, perché trovino sostegno e conforto nei fratelli, preghiamo. - Per la nostra comunità parrocchiale, perché, in questo anno della Misericordia, riscopra il valore del sacramento della riconciliazione, che genera a nuova vita, preghiamo. - Per i nostri fratelli defunti, perché abbiano la vita eterna, preghiamo.

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30 APRILE - SABATO V SETTIMANA DI PASQUA

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia. Stiamo assistendo a una aggressività particolarmente grave nei confronti dei cristiani. I martiri sono in aumento. Si scatenano nel mondo le forze del male contro persone inermi, operatori di pace e di serenità. Si direbbe che c’è un accanimento speciale contro coloro che cercano di mettere pace, di far stare assieme gli uomini in progetti di convivenza e di bontà. Vogliamo vivere in pace, ma la pace non nasce mai dai muri, dai fossati, dai reticolati, dalle serrature, ma da un cuore che, pur difendendosi dal male, sa sperare di più nel bene. Preghiamo dicendo: Signore, aiutaci a costruire ponti. - Per la Chiesa, affinché segua il suo pastore nell’abbattere tutte le barriere che sono responsabili del male tra gli uomini, preghiamo. - Per i governanti, perché cerchino in tutti i modi di “unire” dove ci sono guerre, contrapposizioni e lotte tra i popoli, preghiamo. - Per i poveri: incontrino persone disposte a condividere i loro beni, preghiamo. - Per la nostra comunità: creda veramente che la terra è una casa per tutti e non tema l’odio dei malvagi, preghiamo. - Per i defunti: godano la comunione di Cristo risorto nella luce del paradiso, preghiamo.

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29 APRILE - VENERDÌ V SETTIMANA DI PASQUA

Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri. Ai Giudei che seguivano Gesù nasceva in cuore una domanda che affiora anche alle nostre coscienze. In che consiste soprattutto la vita cristiana? E’ un insieme di norme e di precetti che costringono il cristiano in una visione di mondo controllata, buona, ma ingessata? E’ un insieme di regole di galateo politicamente corretto? Gesù dice: amatevi gli uni gli altri. Questa è l’unica legge, questo è il perno del mondo. Preghiamo insieme e diciamo: Signore, insegnaci ad amare. - Per la Chiesa, perché attraverso la Parola e la testimonianza indichi ad ogni uomo la via del perdono, della generosità e dell’amore, preghiamo. - Per i governanti, perché svolgano il loro impegno con onestà, spirito di servizio e lontani dall’interesse personale, preghiamo. - Per i sofferenti, gli emarginati, gli esclusi, i provati dalle violenze e dai conflitti, perché attraverso la vicinanza e l’aiuto di persone generose e caritatevoli, sperimentino l’amore del Padre e la sua presenza consolante, preghiamo. - Per questa assemblea, perché incontrando Gesù, fonte di vera comunione, e ascoltando la Sua voce, apra il cuore al comandamento dell’amore, facendosi presenza fraterna, segno di speranza e di pace nella nostra città, preghiamo. - Per i nostri cari defunti che hanno attraversato la nostra vita donando amore e tenerezza nello scorrere dei giorni, ricevano il premio eterno riservato ai servi buoni del Vangelo, preghiamo.

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6 APRILE - MERCOLEDÌ II SETTIMANA DI PASQUA E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio. Molto spesso si pensa che Dio debba regolare il pareggio tra male e riparazione con un castigo. Il vangelo invece dice: “Dio non ha mandato il figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di Lui”. Dio è sempre per la pienezza della vita e ha altri modi di pareggiare il conto tra male e bene: l’amore. Se c’è un progetto su questo mondo, che molti dicono essere fatto a caso, è proprio quello della salvezza di tutti, è il grande desiderio di Dio di fare in modo che ogni uomo raggiunga la felicità, la pienezza della vita. La giustizia di Dio è l’amore, è la possibilità per ciascuno di prendersi in mano la vita. Nell’educazione delle giovani generazioni occorre una pedagogia della giustizia, del fare il proprio dovere, del mettere sempre tutti davanti alla verità delle proprie azioni e responsabilità, ma la chiave risolutiva è sempre l’amore. Perché è il solo che ci apre il cielo e dà alla nostra terra desolata la luce di una presenza di salvezza. Preghiamo dicendo: Ascoltaci o Signore. - Per la Chiesa, affinché la Parola di Dio sia sempre guida e luce nel portare la salvezza al mondo intero, preghiamo. - Per i governanti delle nazioni, cerchino il bene dei popoli attraverso la pace, la giustizia e la solidarietà, preghiamo. - Per i giovani in situazioni disagiate e moralmente sofferenti, affinché sentano la vicinanza e la sicurezza nella società e dei cristiani, preghiamo. - Per le comunità cristiane, perché sappiano accogliere le persone bisognose con amore e diano una luce di speranza per il futuro, preghiamo. - Per i defunti, che hanno maggiormente bisogno della salvezza, ottengano la tua misericordia, preghiamo.

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7 APRILE - GIOVEDÌ II SETTIMANA DI PASQUA Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo Spirito. Occorre spesso un colpo d’ali per alzarsi in volo sulla nostra vita e coglierne le dimensioni infinite che si porta dentro. Siamo troppo appiattiti sulla terra, troppo ingolfati nella materia. Ci siamo collocati in un bicchiere d’acqua e continuiamo a sbattere contro le pareti, mentre il nostro vero habitat è il vasto mare della vita che viene dall’alto, dal misterioso mondo di Dio. C’è un vento dello Spirito che soffia su di noi e dà vita vera. La creazione lo ha atteso, Gesù lo ha inviato. Abbiamo bisogno di un’anima per tutte le cose. Quest’anima viene dall’alto. La risurrezione ha aperto i nostri confini, ha offerto gli orizzonti infiniti di quel Dio che anche in questo non ci abbandona mai. Preghiamo dicendo: Salvaci o Signore. - Per la Chiesa: lo Spirito Santo doni a Papa Francesco, ai Vescovi e ai presbiteri, amore, luce e forza per portare la misericordia di Dio fino ai confini del mondo, preghiamo. - Per i governanti: lo Spirito Santo soffi nelle loro coscienze, affinché vedano e si impegnino per il bene dei popoli e delle nazioni, preghiamo. - Per coloro che soffrono nell’anima e nel corpo: sperimentino la misericordia di Dio attraverso i fratelli, che li confortano e li sostengono nel dolore, preghiamo. - Per le comunità parrocchiali: in questo anno di misericordia aprano le porta a tante persone e famiglie bisognose, che hanno lasciato la loro terra per trovare protezione e sicurezza nel nostro paese, preghiamo. - Per i defunti: nostri parenti, amici e le persone della nostra comunità, in particolare i sacerdoti che ci hanno aiutato a vivere e ci hanno trasmesso la fede, tutti siano accolti nella Gerusalemme celeste, preghiamo.

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28 APRILE - GIOVEDÌ V SETTIMANA DI PASQUA

Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Potremmo stare con Gesù per solidarietà con la sua bontà, perché ci offre speranza oltre le nostre paure e inquietudini. Potremmo scegliere di stare con Gesù perché ci incanta la sua Parola. Gesù invece dice: ci dovete stare solo per amore. Chi vuol fare il cristiano deve sbilanciarsi dalla parte dell’amore, deve assolutamente fare di questa vita donata senza interesse, senza calcolo, senza vantaggi, la sua vocazione definitiva. Preghiamo insieme e diciamo: Per il mistero del tuo amore misericordioso, ascoltaci Signore! - Perché la santa Chiesa, nata dal Cristo, si faccia tutta a tutti manifestando al mondo la grandezza del tuo amore, preghiamo. - Perché gli uomini della politica lavorino per costruire una convivenza più giusta e pacifica, basata sul rispetto della dignità dell’uomo, preghiamo. - Per i cristiani, perché superando la tentazione dell’egoismo e del benessere privato, si accorgano del fratello che vive nella povertà e nella sofferenza, preghiamo. - Per la nostra comunità, perché rimanga unita anche quando la croce ferisce e prova la fede, testimoniando l’amore per il Signore anche nelle difficoltà, preghiamo. - Per i nostri defunti, perché siano ricompensati per il bene che hanno fatto e per l’affetto con il quale ci hanno sostenuto, e siano accolti nella beatitudine eterna, preghiamo.

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27 APRILE - MERCOLEDÌ V SETTIMANA DI PASQUA

Io sono la vite e voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Pianta e rami, vite e tralci, sorgente e ruscello, sono abbinamenti che non possono stare slegati. Non scorre l’acqua se il ruscello non è legato a una fonte viva, non scorre vita se un ramo non è attaccato alla pianta, non c’è possibilità di dare un grappolo se un tralcio viene staccato dalla vite. Non c’è bontà nell’uomo se non sta attaccato al sommo bene; non c’è amore nell’uomo se non sta attaccato alla sorgente dell’amore che è Dio. Chiediamo di rimanere uniti a Cristo e diciamo: Ascoltaci o Signore! - Perché la Chiesa e coloro che in essa operano, uniti a Cristo come il tralcio alla vite, siano testimoni credibili dell’amore di Dio per gli uomini e capaci di portare frutti di giustizia, di solidarietà e di carità evangelica, preghiamo. - Per coloro che ci governano, siano seme di un mondo nuovo dove regna riconciliazione e giustizia e dove l’economia sia a servizio dei poveri, preghiamo. - Perché ognuno di noi sappia ascoltare le attese e le necessità dei fratelli per rispondere con generosità, entusiasmo e pazienza e fa’ che sappiamo tradurre in servizio la tua parola, preghiamo. - Per tutti noi, perché amandoci gli uni gli altri di sincero amore, diventiamo primizie di umanità nuova e portiamo frutti di santità e di pace, preghiamo. - Per i nostri defunti, perché liberati dai vincoli della morte siano uniti alla comunità dei Santi nella Pasqua eterna, preghiamo.

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8 APRILE - VENERDÌ DELLA II SETTIMANA DI PASQUA Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?» L’offerta spontanea della propria debolezza è sempre inizio di un miracolo di amore. Lo sanno molto bene i santi che si sono fidati della provvidenza. Dio vuole sempre che mettiamo la mano sul fuoco per lui, che non dubitiamo, che siamo certi che Lui farà sempre la sua parte. La speranza nasce dalla fiducia e dalla generosità di chi rischia per amore, non dalla sicurezza di chi possiede. Preghiamo dicendo: Mostraci Signore la tua misericordia. - Per la Chiesa, sia nel mondo segno credibile e credente della Resurrezione di Gesù e porti lo Spirito di amore e di riconciliazione, preghiamo. - Per i governanti perchè in questo tempo pasquale riscoprano il valore dell’unità e della fraternità attraverso il Vangelo, preghiamo. - Per tutti i fratelli e sorelle del mondo che vivono nella povertà, affinché trovano nei cristiani aiuto e sostegno concreto, preghiamo. - Per noi qui presenti, perché in questo Anno Santo della Misericordia riscopriamo l’amore del Padre attraverso la morte e risurrezione del Figlio e nel condividere il pane con chi non ne ha, preghiamo. - Per i nostri fratelli che hanno lasciato questo mondo, siano resi parteci dell’eredità eterna, preghiamo.

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9 APRILE - SABATO II SETTIMANA DI PASQUA

Dopo aver remato per circa tre o quattro miglia, videro Gesù che camminava sul mare e si avvicinava alla barca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Sono io, non abbiate paura!». Con Gesù nella barca della nostra vita non dobbiamo temere niente, non giriamo a vuoto, non torniamo disperati sui nostri passi, come quando si perde la strada; non lavoriamo per niente, non ci perdiamo d’animo, né ci possiamo scoraggiare. Lui è il Signore della vita, Lui ci ha creati e ci ama ad uno ad uno, Lui ci può salvare. Il nostro unico impegno è di fidarci di Lui, di affidarci alla sua potenza e alla sua bontà. Sembrerebbe facile, ma occorre una grande fede, una profonda fiducia, un taglio alla radice delle nostre false sicurezze, cui ci abbarbichiamo, che difendiamo pur sapendo che non portano a niente. Crediamo di essere noi gli artefici della nostra vita, invece è Lui. Preghiamo dicendo: Ascoltaci, o Signore. - Per la Chiesa, perché ponga nella voce del Risorto tutta la sua sapienza da annunciare e testimoniare agli uomini del nostro tempo, preghiamo. - Per gli increduli perché, rischiarate le tenebre del buio e dell’indifferenza, scorgano la luce della fede nel Signore Risorto, preghiamo. - Per i poveri e gli oppressi della terra, perché col nostro concreto aiuto siano sollevati dalle loro difficoltà e dai pesi che li opprimono, preghiamo. - Per i nostri cari defunti perché siano accolti del Regno del Signore della vita, preghiamo.

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26 APRILE - MARTEDÌ V SETTIMANA DI PASQUA

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate.” Gesù giustamente dice: vi lascio il dono della pace, ma non come la dà il mondo. La sua è la pace che va alla radice, è quella del cuore, è la dimensione del dono, della giustizia, della remissione del torto, la pace con Dio, la cancellazione della cattiveria dal nostro cuore, la pienezza di vita che non desidera altro che esprimere l’amore. La pace nel mondo ci sarà quando saremo tutti disposti in coscienza a perdonare, quando la nostra bontà sarà tale da far cadere le armi dalle mani di chi le impugna. Sembra impossibile come lo è tutto quello che Dio promette e fa. Preghiamo insieme e diciamo: Donaci la pace, Signore. - Per la Chiesa, perché con l’annuncio della misericordia del Padre, favorisca sempre la crescita spirituale di tutti i suoi figli, preghiamo. - Per la pace nel mondo, perché cessino gli odi, siano abbattute le barriere, gli uomini costruiscano la vera civiltà dell’amore, preghiamo. - Per i governanti delle nazioni, perché promuovano la cultura del dialogo e donino al nostro tempo la speranza per costruire un mondo più giusto e solidale, preghiamo. - Per coloro che si sono addormentati in Cristo, perché giungano alla contemplazione del volto misericordioso del Padre e godano della pace eterna, preghiamo.

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25 APRILE - FESTA DELLA B.V. MARIA DEL BUON CONSIGLIO

“La madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino». E Gesù rispose: «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora». La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà»” La beata Vergine è giustamente onorata sotto il titolo di «madre del buon consiglio»: ella è la madre di Cristo, che Isaia profeticamente chiamò «Consigliere mirabile» (Is 9, 5; cfr Prima Lettura, Is 9, 2-7; Orazione dopo la Comunione); visse tutta la sua vita sotto la guida dello «Spirito del consiglio», che la «avvolse» (Orazione sulle offerte); «aderì intimamente all'eterno Consiglio di ricapitolare in Cristo tutte le cose» (Prefazio; Ef 1,10) venne da Dio colmata dei doni dello Spirito Santo (cfr Prefazio), fra i quali emerge «lo spirito della sapienza» (Antifona d'ingresso; cfr Sap 7.7b). Preghiamo insieme e diciamo: Per intercessione di Maria, ascoltaci Signore

- Per la Chiesa: perché risponda alle urgenti attese del mondo d’oggi e trasmetta agli uomini i benefici della Redenzione, preghiamo. - Per i capi di Stato e di governo: perché promuovano la giustizia e la pace tra i popoli e le nazioni, preghiamo. - Per i poveri e i sofferenti: perché la nostra vicinanza e amicizia concreta e solidale li renda davvero fratelli, preghiamo. - Per la nostra comunità parrocchiale: perché venga promossa la concordia, la carità e l’aiuto effettivo, preghiamo. - Per i nostri defunti perché, per intercessione di Maria, siano accolti nel tuo regno di luce e di pace, preghiamo.

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10 APRILE - III DOMENICA DI PASQUA

Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Delle volte nella vita basta avere il coraggio di dire le nostre delusioni a Lui. Ci pensa Lui a cambiarle in raggi di speranza, a far nascere un cuore nuovo, a metterci attorno a un tavolo a spezzare il suo unico pane. Preghiamo dicendo: Ascoltaci, o Signore. - Per i Pastori della Chiesa, perché fidandosi del Signore abbiano sempre il coraggio di testimoniarlo con la parola e le opere, preghiamo. - Per i governanti delle Nazioni, perché realizzino progetti di pace e di crescita umana per tutti i popoli, nella giustizia e nella pace, preghiamo. - Per i poveri e gli affamati del mondo, perché trovino nei cristiani persone capaci di rispondere con generosità alle loro necessità, preghiamo. - Per i nostri cari defunti, perché possano essere fatti partecipi della gioia del banchetto eterno, preghiamo.

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11 APRILE - LUNEDÌ III SETTIMANA DI PASQUA

Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato». L’uomo non ha bisogno solo di pane e di cose materiali per dare significato al suo vivere, ma soprattutto ha bisogno di dare risposta alla fame di verità, di libertà, di felicità che sente crescere dentro. Ha un cuore che non si può fermare a girare attorno a se stesso, ha uno spirito che lo tende sempre verso qualcuno che sta oltre, ha sete di Dio. E la sete di Dio la si soddisfa solo con la fede. Gesù si pone al crocevia di questa sete e si offre come sicura speranza di pienezza di umanità, quella cui tutti aspiriamo. Preghiamo dicendo: Ascoltaci, o Signore. - Per la Chiesa, perché doni agli uomini del nostro tempo il “cibo che non perisce” e dalla mensa del banchetto eucaristico faccia scaturire il dono della concordia tra i popoli, preghiamo. - Per i giovani, perché distolti dagli abbagli delle cose effimere, trovino il coraggio di seguire Gesù, fonte della vita e della vera gioia, preghiamo. - Per la nostra comunità perché sia sempre più immagine vivente della famiglia dei figli di Dio, radunata nell’amore e nella concordia, preghiamo. - Per i nostri fratelli defunti, che spesso si sono nutriti al banchetto eucaristico, perché godano ora dell’eredità eterna, preghiamo.

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24 APRILE - V DOMENICA DI PASQUA

“Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri”. Cristo col suo Vangelo, col suo esempio, col suo stile, con la sua decisione ritenuta trasgressiva per il suo tempo, con la sua dedizione assoluta al bene, con i suoi umanissimi gesti di amore, di accoglienza e di perdono, con il suo abbandono nelle braccia del Padre è sempre e solo la via più sicura, la via che sbocca in una piena e duratura felicità. Perché? Perché è la Parola di verità, pronunciata da Dio stesso come risposta a tutti gli interrogativi del cuore umano. È Lui che ci svela pienamente il mistero dell’uomo e del mondo. Con lui non puoi mai sbagliare strada, Lui è il vero satellitare. Preghiamo insieme e diciamo: Donaci il tuo amore, Signore. - Per i pastori della Chiesa perché, nell’obbedienza al comandamento dell’amore, siano immagine vivente del Buon Pastore, fedeli guide nelle loro comunità, preghiamo. - Per i popoli della terra, perché nel rispetto reciproco, si instaurino legami di amicizia e concordia e sia sempre perseguita la via della pace, preghiamo. - Per le famiglie, perché non si ceda mai alla logica dello scontro, della lite e degli egoismi, ma ci si apra al comandamento dell’amore, fonte di gioia e serenità, preghiamo. - Per tutti i defunti, perché accompagnati dalle nostre preghiere giungano al cospetto della misericordia del Padre, preghiamo.

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23 APRILE - SABATO IV SETTIMANA DI PASQUA Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. La nostra vita è un google, che serve quando hai fretta e curiosità, ma ti lascia solo quando devi decidere della tua felicità. “Da tanto tempo sono con te e tu non mi hai ancora conosciuto, non sei riuscito ad andare oltre le impressioni, i tuoi modi di pensare e di fotografare. Credi che sia vero solo quello che ti appare e non sai entrare in profondità nella mia vita.” E’ il rimprovero di Gesù a Filippo, che era tanto incuriosito di sentir Gesù parlare del Padre che gli era nata la voglia di vederlo. Faccelo vedere, di tuo Padre non ci parlare soltanto. Ma il Padre è di quelli che vanno conosciuti con la luce dello Spirito, con la grazia che solo Dio dà. Chi vede me deve avere occhi che gli permettono di vedere il Padre. Quel Gesù che sembrava solo un buon predicatore, un ottimo amico, un pio ebreo, un entusiasta del regno, un guaritore era l’unica immagine visibile del Padre e i discepoli non lo avevano ancora capito. Con fede diciamo insieme: Ascoltaci, o Signore. - Per la comunità cristiana, nata dalla croce di Gesù: non rinunci all’impegno di seguire il Maestro, portando in se stessa i segni della Passione, in fedeltà alla parola ricevuta, preghiamo. - Perché i mezzi di comunicazione sociali, siano usati con opportuno discernimento e senso di responsabilità e siano strumenti per costruire rapporti di solidarietà e di diffusione della Parola, preghiamo. - Per i nostri fratelli che gemono nel pianto e nel dolore, perché trovino persone che sappiano ascoltare e comprendere, amare e soccorrere, preghiamo. - Per noi qui riuniti, affinché impariamo ad amare il Signore anche quando ci chiede di abbandonare le nostre certezze e le speranze umane, per porre in Lui tutta la nostra fiducia, preghiamo. - Per i nostri cari defunti perché possano incontrare Te e godere della gioia eterna del paradiso, preghiamo.

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12 APRILE - MARTEDÌ III SETTIMANA DI PASQUA

«In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Fame e sete sono bisogni che assillano ancora molta parte dell’umanità. Fame e sete di pane, di nutrimento, di acqua, degli elementi fondamentali della vita umana dividono ancora l’umanità in ricchi e poveri, in affamati e sazi, in denutriti e obesi. Parole come pane e acqua in alcuni nostri contesti non dicono niente, in altri sono l’assillo quotidiano. Il bisogno di pane e di acqua, la fame e la sete non sono solo di un momento, ma tornano sempre finché viviamo, ci accompagnano per tutta la vita, sono segno di salute, di voglia di vivere. C’è una fame e una sete che non passa col cibo e con l’acqua; ci sono dei bisogni profondi che non si possono esaudire con cibo e bevanda, c’è una sorgente di acqua zampillante che è fatta per un’altra sete, un pane che è fatto per un’altra fame. E’ la sete di felicità, è la fame di amore. Per questi bisogni occorre un altro pane, un’altra acqua. Gesù risorto si presenta al mondo proprio così: il pane della vita, il sapore dei nostri giorni, il nutrimento della nostra fame di verità, di gioia, di amore. Non solo, ma si rende presente in questo pane e ogni chiesa è la casa, la custodia del pane della vita, di quel Dio che non ci abbandona mai. Preghiamo dicendo: Dacci oggi il nostro pane quotidiano. -Per la Chiesa perché renda lode a Dio proclamando le grandi opere del suo amore, preghiamo. - Per i governanti perché con le loro iniziative, aiutino in concreto i progetti di pace, preghiamo. -Per quelli che vivono nella povertà e nella miseria, perché il tuo amore renda feconda la loro quotidianità, preghiamo. - Per la nostra comunità cristiana, perché apra il cuore alla sincera accoglienza dei poveri e dei deboli, preghiamo. -Per i nostri fratelli defunti, perché il Signore accogliendoli nella sua casa conceda a loro il riposo eterno, preghiamo.

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13 APRILE - MERCOLEDÌ III SETTIMANA DI PASQUA Questa infatti è la volontà del Padre: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna. Ci sono parole che nella nostra esperienza facciamo fatica a capire, come infinito, eterno, sempre, mai, illimitato, perpetuo, perenne. Le usiamo per dire alcune esagerazioni o alcune esigenze che stanno nella nostra vita. Vogliamo amore eterno, possibilità senza limiti, promettiamo per sempre, diciamo che non ci dimenticheremo mai. Soprattutto se si pensa all’esperienza del tempo, che finisce, ci perdiamo alla ricerca dei significati. Invece Gesù ci dice che chi crede in Lui ha la vita eterna, la pienezza, l’infinito, la perennità. C’è una vita che è stata guadagnata a noi dalla sua croce che avrà il massimo di felicità e che non tramonterà mai. Lui solo è capace di donarcela, di farcela vivere, di renderci degni di goderla. E’ la sua vocazione, è il compito che Dio Padre gli ha affidato: la sua volontà, da sempre stabilita sul mondo, è che non perda nulla di quanto egli mi ha dato. Preghiamo insieme dicendo: Ascolta o Padre, la nostra preghiera. - Per la Chiesa, si senta sempre più chiamata a vivere sull’esempio di Cristo venuto per essere servo degli uomini, preghiamo. - Per tutti coloro che a vari livelli esercitano il potere sulle Nazioni affinchè abbiano a cuore il rispetto della vita, preghiamo. - Per i poveri della terra, perché trovino nei cristiani accoglienza e conforto, aiuto e sostegno, preghiamo. - Per noi che partecipiamo a questa Eucarestia, accogliendo nel cuore il pane della vita possiamo imparare da lui la mitezza e l’umiltà, preghiamo. - Per i nostri cari defunti, perché siano fatti partecipi della gioia del banchetto eterno, preghiamo.

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22 APRILE - VENERDÌ IV SETTIMANA DI PASQUA In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: “Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me”. Oggi è più conveniente, dice qualcuno, navigare a vista, non decidere, procedere per approssimazioni, tanto si può tornare indietro da tutto. Si sente comunque la necessità di avere una indicazione, di avere qualcuno che lasciandoti pure tutta la tua libertà di decidere, ti dà dei segnali, ti fa intuire dove sta una buona meta, ti aiuta con la sua chiarezza, il suo punto di vista meno coinvolto del tuo a guardare la realtà. Gesù è talmente una sicurezza nel suo collocarsi nella vita degli uomini da dire perentorio: Io sono la via, la verità e la vita. Non dice che la conosce, che la può insegnare, che ha fatto studi che lo rendono esperto nel fare la guida, no; dice che lui è la via della felicità, della pienezza, lui è la verità del nostro essere e dell’essere del mondo, lui è la vita, questo bene sommo cui tutti aspiriamo e che è condizione di tutto il nostro essere. Preghiamo insieme dicendo: Signore della nostra vita, ascoltaci. - Per tutti i sacerdoti, perché le loro parole siano sempre le tue, i loro gesti siano i tuoi gesti e la loro vita sia fedele riflesso della tua vita, preghiamo. - Per coloro che sono chiamati a governare la nostra società, perché il Signore nostro illumini la loro mente e il loro cuore a cercare il bene comune nella vera libertà e nella vera pace, preghiamo. - Per coloro che soffrono nel corpo e nello spirito a causa della lontananza da Te, fa che possano, anche attraverso la nostra testimonianza, ritornare a sperimentare la forza del tuo amore che libera e guarisce, preghiamo. - Per la nostra comunità, perché abbia la grazia di rinnovarsi per svolgere, anche oggi, la missione nella fedeltà a Te e all’uomo, preghiamo. - Per i nostri cari defunti perché possano presto incontrare il tuo Volto nel regno che Tu, con amore infinito, ci hai preparato, preghiamo.

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21 APRILE - GIOVEDÌ IV SETTIMANA DI PASQUA “Si deve adempiere la Scrittura: Colui che mangia il pane con me, ha levato contro di me il suo calcagno”. Tutti facciamo esperienza di un qualche tradimento, si direbbe che il tradimento accompagna la comunità cristiana fin dalle sue origini e la memoria di esso sia necessaria proprio perché i cristiani non si adagino in false sicurezze e presunzioni. E’ importante riflettere che questo tradimento di Giuda rientra nel compimento delle Scritture. Le scritture si compiono, cioè sono in sintonia con la volontà di Dio, anche quando l’uomo si oppone al suo piano di salvezza. Se l’uomo venisse privato della sua libertà, perché Dio gli impone la salvezza, allora anche il suo regno sarebbe come quello degli uomini: arrogante e padronale. E’ paradossale, ma molto bello. Proprio perché si tratta di un disegno divino che lascia l’uomo nella libertà, la crisi, lo scandalo non sarà mai assente, ma Dio saprà cambiare anche il male in bene. La risurrezione di Gesù, uomo giusto e fedele, ucciso dalla scelta libera, ma scellerata, tradimento estremo dell’umanità, ne è la porta. Preghiamo insieme e diciamo: Signore, ascolta la nostra preghiera. - Per la Chiesa perché fedele al messaggio evangelico che indica nella croce il cammino verso la salvezza piena e duratura, porti serenità e pace ad ogni uomo, preghiamo. - Per i governanti, perché liberi da dinamiche di potere e di prestigio personale, siano a servizio della società, con il sincero intento di promuovere la dignità di ogni persona, preghiamo. - Per le famiglie spezzate, per le coppie divise, per gli sposi separati o divorziati, per i figli feriti e i figli ribelli, conducili al perdono e alla riconciliazione, preghiamo. - Per la nostra comunità sia davvero una famiglia dove ognuno si sforza di comprendere, perdonare, aiutare, condividere; dove l’unica legge che ci lega e ci fa essere tuoi seguaci, sia l’amore vicendevole, preghiamo. - Per i nostri cari defunti che tornati a Te possano vegliare sul nostro cammino e vivere sempre nella gioia della resurrezione, preghiamo.

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14 APRILE - GIOVEDÌ III SETTIMANA DI PASQUA “Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo”. Per essere felici occorre avere una fede, noi cristiani diciamo occorre avere la fede nel Dio di Gesù Cristo. Purtroppo molti dicono che la fede provoca fanatismi e intolleranze, è meglio starsene tranquilli, senza esporsi, facendosi i fatti propri. La felicità quindi starebbe nel lasciarsi fare la vita dai più furbi, mettersi in balia di chi ha la capacità di farci ragionare come lui vuole, perché è potente, è persuasivo, ha tutte le immagini possibili di felicità da propinarci per svariate ore ogni giorno. A parte che è sempre meglio qualche litigio che la pace del cimitero; è altrettanto vero però che l’uomo ha una sete di vita che non può passare con l’adattamento; l’uomo è un vulcano di energie, di amore, di intelligenza, di forza e deve trovare direzioni verso cui esprimerle. La direzione che il vangelo ci dice è quella della fede e per prendere questa direzione Dio si pone nella vita come il pane, il nutrimento di base, la solida possibilità di crescere nella prospettiva di Lui. Questo pane è il sapore della vita, il sapore è Lui; è la forza della via e la forza è Lui. Dice Gesù: Io sono il pane della vita, io sono a disposizione per ogni vostra fame, io sono la forza di quel Dio che non vi abbandona mai Preghiamo dicendo: Ascoltaci o Signore. - Per la Chiesa, perché in questo anno della misericordia sia sempre disponibile all’amore di Dio Padre, preghiamo. - Per tutti coloro che hanno responsabilità in campo politico e sociale, perché esercitino il loro servizio con umiltà e saggezza, preghiamo. - Per gli ultimi della terra, perché sperimentino il nostro amore e l’aiuto della comunità che crede, preghiamo. - Per la nostra Comunità, perché aderisca con fede alla tua parola e ti serva con amore in ogni fratello, preghiamo. - Per i nostri fratelli defunti, perché il Dio della misericordia gli conceda la gioia e il riposo eterno, preghiamo.

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15 APRILE - VENERDÌ III SETTIMANA DI PASQUA “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me”. Gesù sta spiegando ai suoi apostoli la preziosità del dono del suo corpo e del suo sangue che sta offrendo con l’Eucaristia. Il discorso è duro da capire, difficile da immaginare, è provocatorio. Dire a un ebreo che occorre bere il suo sangue è blasfemo, va contro tutte le norme del suo vivere. Ma sangue è sinonimo di morte, è riferimento alla sua crocifissione, è necessità di confrontarsi con il suo dono fino all’ultima goccia. Il discorso è duro, ma su questo Gesù non transige. E’ pronto a restare solo. L’Eucaristia è una esperienza necessaria per la vita del cristiano, sia come rapporto con Dio, sia come modo di impostare la propria vita, sia cioè come modo di comunicare con il Signore, sia come modo di incarnare il suo messaggio. Preghiamo insieme dicendo: Ascoltaci Signore. - Per la Chiesa di Dio diffusa su tutta la terra, perché riconosca con lo sguardo della fede la presenza di Gesù nel cibo eucaristico e attratta dalla forza di questo amore sappia donare la vita per la salvezza di ogni creatura, preghiamo. - Per coloro che esercitano un pubblico ufficio, affinché affrontino lealmente la loro responsabilità e mettano la loro capacità al servizio di tutti, preghiamo. - Per coloro che soffrono nella malattia o nella miseria, perché il mondo ritrovi la pace nella giustizia e nella carità, preghiamo. - Per noi tutti qui riuniti, affinché formiamo una vera comunità cristiana unita dalla carità fraterna e aperta alle altre comunità, preghiamo. - Per i defunti che si sono nutriti del Corpo di Cristo, Pane di Vita Eterna, perché li risusciti nell’ultimo giorno, preghiamo.

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20 APRILE - MERCOLEDÌ IV SETTIMANA DI PASQUA In quel tempo, Gesù esclamò: “Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre”.

Le vicende della vita hanno bisogno della luce giusta per essere gustate e capite. Solo Gesù ci dà i colori giusti, tutti quelli che servono, anche quelli che ci fanno capire il male, quello che noi siamo, per sentirci bisognosi della sua misericordia e quello che abita nel cuore degli altri perché li amiamo ugualmente, li perdoniamo, li aiutiamo a vincerlo, siamo per loro un aiuto sicuro. Se una luce ti illumina sai trovare la strada della vita, la sai percorrere, capisci quando stai sbagliando. Gesù è sempre questa luce della vita. E con la luce dona anche la sua parola. E’ una parola di consolazione e non mai di condanna, è una salvezza, un sostegno e mai un giudizio. Né tenebre, né condanne, ma luce e forza, vita piena e cielo aperto su di noi, sulle nostre strade spaesate. Preghiamo insieme dicendo: Ascoltaci, o Signore. - Per la santa Chiesa, perché sappia sempre irradiare la luce di Cristo in mezzo alle tenebre della corruzione, dell’egoismo, dell’indifferenza, del relativismo, e sappia attirare tutti alla misericordia del Padre, preghiamo. - Per tutti i popoli della terra, perché possano credere in Cristo Gesù, luce vera del mondo, inviato dal Padre per rivelare il mistero del suo amore, preghiamo. - Per tutti i credenti in Cristo, perché sappiano leggere le vicende della vita alla luce del Vangelo, e sappiano accogliere la sapienza del Padre corrispondendo pienamente alla sua volontà, preghiamo. - Per tutti noi che partecipiamo a questa Eucaristia, perché nutrendoci alla mensa della Parola e del Pane di vita, sappiamo sempre consolare e sostenere, evitando giudizi e condanne, ridonando gioia e speranza a quanti condividono le nostre giornate, preghiamo. - Per i nostri cari defunti: il Signore Gesù, che non è venuto a condannare ma a salvare, li accolga nella luce e nella gioia del suo regno.

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19 APRILE - MARTEDÌ IV SETTIMANA DI PASQUA “Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola”.

Chi sta con lui non ci sta solo per comodità, per essere garantito, per sicurezza gratuita, ma per la pienezza di quello che Gesù propone. E’ ancora vero che la vita cristiana o è bella, da santi o non val la pena di viverla. Entro questo stile, questa prospettiva, questo desiderio e questa certezza che Gesù ci dà vita piena, abbiamo da Dio una promessa: nessuno rapirà dalla mia mano le pecore che ascoltano la mia voce e che io conosco. Spesso crediamo di essere sopraffatti dal male, dallo stesso male che nasce dentro di noi; abbiamo tante volte la sensazione che ci possa essere qualche giorno in cui per pazzia abbandoniamo la via della vita che Dio ci ha insegnato. Troppe volte sentiamo di amici che hanno deciso di mollare. Ma Dio non ci abbandona se ascoltiamo la sua voce. Preghiamo insieme dicendo: Ascoltaci, o Signore. - Per la Chiesa, colmata dal dono dello Spirito, sia guarita dalle lacerazioni e siano superate le divisioni, e cammini unita nel tuo amore, preghiamo. - Per quanti guidano le nazioni, affinché le Leggi da loro emanate siano giuste, ed ogni uomo possa esprimere le proprie capacità mettendole a servizio del bene comune, preghiamo. - Per ciascuno di noi perché, con cuore aperto e mani tese all’aiuto di quanti vivono nella povertà, nel degrado, nell’indifferenza e nell’abbandono, siamo testimoni luminosi del Risorto, preghiamo. - Per quanto non credono alla tua Parola, ed hanno abbandonato la via della vita, possano ritrovare la comunione, la concordia e la pace, preghiamo. - Per tutti i fedeli defunti, perché possano godere della gioia della santa Gerusalemme celeste, preghiamo.

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16 APRILE - SABATO III SETTIMANA DI PASQUA Gesù sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E continuò: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre mio». Da allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Forse anche voi volete andarvene?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna; noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio» Anche per noi oggi queste parole non sono facili da capire. La nostra intelligenza fatica a penetrare in questo grande mistero e miracolo. Possiamo però dichiarare di aver fiducia in Gesù credendo a quello che ci dice grazie al Suo Spirito che vive in noi. E' lo Spirito Santo che ci aiuta a capire e ci riunisce perciò attorno alla mensa di Gesù, all'altare, per farci nutrire del suo Corpo. E' sempre lo Spirito Santo che ci fa dire assieme a Pietro «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna» Questa è anche la nostra espressione di fede al termine di questo lungo discorso di Gesù, è la nostra certezza che solo in Gesù possiamo trovare quello di cui abbiamo bisogno per la nostra salvezza. Preghiamo insieme dicendo: Ascoltaci, o Signore. - Perché la Chiesa sorga dove ancora non c’è, perché i cuori si aprano all’annunzio del Vangelo, perché il popolo cristiano si accresca in tutte le nazioni e in tutti gli ambienti, preghiamo. - Per i governanti perché promuovano leggi giuste e in armonia con il progetto di Dio sull’uomo e sul creato, preghiamo. - Per i nostri fratelli che sono nella sofferenza, perché il Signore doni loro forza e serenità, preghiamo. - Per la nostra comunità, perché con grande fiducia possa rendere testimonianza della risurrezione del Cristo, preghiamo. - Per i nostri fratelli defunti che si sono addormentati nella speranza della risurrezione, perché possano essere accolti nella comunione dei santi, preghiamo.

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17 APRILE - IV DOMENICA DI PASQUA Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola. Nella breve dichiarazione di Gesù, riportata nel brano evangelico di oggi, è racchiusa tutta l'esperienza cristiana. Si tratta di un legame profondo che si stabilisce fra il Cristo risorto e coloro che, credendo in Lui, fanno parte della Chiesa. Legame che Gesù descrive attraverso l'immagine del pastore e del gregge. "Io le conosco". Non si tratta di una conoscenza superficiale, anagrafica. Nella Bibbia il verbo "conoscere" significa una relazione d'amore personale, profonda; una relazione che supera l'intimità della stessa relazione nuziale e la tenerezza di una madre o di un padre nei confronti del proprio figlio. Gesù mi assicura: "Io ti conosco". Cioè, so tutto di te. Tutto mi interessa di te. Mi prendo a cuore ogni particolare della tua vita. Ti amo. Preghiamo insieme dicendo: Ascoltaci, o Signore. - Per la Chiesa santa di Dio perché cresca sempre come gregge protetto e guidato dalle mani del Buon Pastore, preghiamo. - Affinché nel cuore degli uomini si conservi il desiderio di Dio e sia fruttuoso il dialogo fra chi crede e chi non crede, preghiamo. - Per gli anziani e tutti coloro che soffrono a causa della malattia e della solitudine, perché siano confortati dalla nostra carità fraterna, preghiamo. - Per i membri della nostra comunità, affinché non si perdano d’animo nei momenti più difficile e possano sperimentare il conforto e la dolcezza del Buon Pastore, preghiamo. - Per tutti i nostri defunti che nel battesimo hanno ricevuto il germe della vita eterna, conceda il Buon Pastore, il premio alle loro fatiche e li accolga alla luce del Suo Volto, preghiamo.

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18 APRILE - LUNEDÌ IV SETTIMANA DI PASQUA “In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza”. Ritornavo allora alla faccia di quel buon pastore. No, lui non mi condannava a fare l’unghia, mi prendeva sulle spalle, mi aveva rincorso perché me ne ero scappato e mi aveva caricato con amore. Gesù non è un mercenario che vende le sue creature a un cieco destino, la nostra vita è nelle sue mani, sì, ma la accoglie con la nostra creatività, la ascolta con le nostre petulanze, la rincorre nei nostri colpi di testa, la riscrive con noi in un progetto d’amore. Preghiamo insieme dicendo: Ascoltaci, o Signore. - Per la santa Chiesa di Dio, perché sappia sempre ascoltare la voce di Cristo Signore, buon Pastore, e possa essere segno e strumento di unità e di pace tra tutti i popoli della terra, preghiamo. - Per quanti sono chiamati a governare le nazioni, perché sappiano agire per il vero bene del popolo loro affidato, difendendone la dignità, promuovendone il benessere, nello spirito del Vangelo, preghiamo. - Per quanti hanno seguito la voce di ladri e briganti, lasciandosi affliggere dalle povertà materiali e spirituali di questo tempo: sappiano ritrovare la voce del buon Pastore, e possano ricevere l’aiuto concreto ed efficace dei fratelli, per ritrovare la dignità e la gioia di vivere, preghiamo. - Per noi qui riuniti, e per tutto il popolo di Dio, perché in questo anno santo della Misericordia sappiamo attraversare la vera porta, Cristo Signore, assumendo i suoi sentimenti verso il Padre e verso i fratelli, aprendoci al perdono e a gesti concreti di riconciliazione, preghiamo. - Per quanti sono entrati nei quieti pascoli della vita eterna: il Signore accolga nel suo regno tutti i fedeli defunti, perché gioiscano nella vera vita, e l’abbiano in abbondanza, preghiamo.

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