15 ADORAZIONE EUCARISTICA PER LE 40 ORE ... - Radio...

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In diretta dalla Chiesa parrocchiale di santa Lucia in Lisiera, Domenica delle Palme - Ore 15.00 Un’opera bella Adorazione Eucaristica IN PREPARAZIONE ALLA S IN PREPARAZIONE ALLA S IN PREPARAZIONE ALLA S IN PREPARAZIONE ALLA SANTA PASQUA ANTA PASQUA ANTA PASQUA ANTA PASQUA Adorazione animata per Radio Oreb dal Coro Giovani della Parrocchia di Santa Lucia in Lisiera

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In diretta dalla Chiesa parrocchiale di santa Lucia in Lisiera,

Domenica delle Palme - Ore 15.00

Un’opera bella

Adorazione Eucaristica IN PREPARAZIONE ALLA SIN PREPARAZIONE ALLA SIN PREPARAZIONE ALLA SIN PREPARAZIONE ALLA SANTA PASQUAANTA PASQUAANTA PASQUAANTA PASQUA

Adorazione animata per Radio Oreb

dal Coro Giovani della Parrocchia di Santa Lucia in Lisiera

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INTRODUZIONE ALLA PREGHIERA 3S. Con questa ora di adorazione ci immergiamo nella meditazione dell’annuncio della Settimana Santa iniziata con il maestoso ingresso di Gesù a Gerusalemme. Dopo aver celebrato in forma comunitaria e solenne questo evento, sostiamo ora con Gesù nella calma e nella pace di un incontro personale e intimo, come tra amici cari. Immedesimiamoci nel Vangelo dell’unzione di Betania, accaduto nei giorni immediatamente precedenti alla Passione di Gesù. Egli, dopo le feste pubbliche, si reca nella casa di Simone il lebbroso per un pranzo tra amici. In quella casa, durante quel pranzo, irrompe improvvisamente una donna che versa dell’olio profumatissimo sui suoi capelli. Questo gesto che suscita sconcerto nei presenti offre a Gesù l’occasione per rivelare il senso della sua Pasqua di Passione Morte e Risurrezione, quel senso profondo che si nasconde dietro gli eventi che ci apprestiamo a vivere nei prossimi giorni e che anche ora il Signore, desidera rivelarci. Invochiamo lo Santo Spirito su di noi perché le nostre menti e i nostri cuori si aprano totalmente alla rivelazione del mistero d’amore che si manifesta nella Pasqua del Signore.

INVOCAZIONE ALLO SPIRITO: MANDA IL TUO SPIRITO Rit. Manda il Tuo Spirito, manda il Tuo Spirito, manda il Tuo Spirito, Signore su di noi. (2 Volte) La Tua presenza noi invochiamo, per esser come Tu ci vuoi. Manda il tuo Spirito, Signore su di noi. Impareremo ad amare, proprio come ami Tu. Un sol corpo e un solo spirito saremo. Un sol corpo e un solo spirito saremo. Rit. La Tua sapienza noi invochiamo, sorgente eterna del Tuo amore. Dono radioso che da luce ai figli tuoi. Nel tuo amore confidiamo, la Tua grazia ci farà. Chiesa unita e santa per l'eternità, Chiesa unita e santa per l'eternità. Rit.

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SALUTO INIZIALE G. Nel nome del Padre e del Figlio edello Spirito santo T. Amen G. Cristo Gesù, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, T. ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. G. Dall’aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. T. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, G. perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami: T. «Gesù Cristo è Signore!», a gloria di Dio Padre. Amen, maranathà, vieni Signore Gesù. CANTO DI ESPOSIZIONE: DAL PROFONDO Rit. Dal profondo, o Signore, gridiamo il tuo nome Dalle strade del mondo vogliamo tornare a te Dal profondo, o Signore, gridiamo il tuo nome: Solo in te la vita risplenderà E tu guiderai sulla via che porta a te. Donerai salvezza all’umanità E Tu accoglierai l’uomo che ritorna a te, una grande festa tu farai per lui. E tu illuminerai ogni nostra oscurità, Splenderà il tuo volto dentro di noi E tu ridonerai la tua pace all’umanità, E verrà il tuo regno in mezzo a noi

IN ASCOLTO DELLA PAROLA S3. Il testo che accompagna oggi la nostra adorazione eucaristica in preparazione alla Pasqua, ci parla di un episodio molto strano del Vangelo: all’inizio della settimana santa Gesù viene invitato a pranzo da un certo Simone, un fariseo che era stato lebbroso. Mentre gli invitati sono a tavola entra una donna che, dopo aver

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spezzato un vasetto di alabastro contenente un unguento prezioso, profuma Gesù versandogli il contenuto del vasetto sui capelli. E’ una scena misteriosa, che anticipa, annuncia e spiega il destino stesso di Gesù, il suo Venerdì Santo, quando sulla croce il Signore “si spezzerà” come un vasetto di unguento prezioso per effondere il suo profumo divino, la sua santità e la sua salvezza, su tutti gli uomini. S1. Ha compiuto verso di me un'opera buona G. Dal Vangelo secondo Marco (Mc 14,1-11) Mancavano due giorni alla Pasqua e agli Azzimi e i sommi sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di impadronirsi di lui con inganno, per ucciderlo. Dicevano infatti: «Non durante la festa, perché non succeda un tumulto di popolo».Gesù si trovava a Betània nella casa di Simone il lebbroso. Mentre stava a mensa, giunse una donna con un vasetto di alabastro, pieno di olio profumato di nardo genuino di gran valore; ruppe il vasetto di alabastro e versò l'unguento sul suo capo. Ci furono alcuni che si sdegnarono fra di loro: «Perché tutto questo spreco di olio profumato? Si poteva benissimo vendere quest'olio a più di trecento denari e darli ai poveri!». Ed erano infuriati contro di lei. Allora Gesù disse: «Lasciatela stare; perché le date fastidio? Ella ha compiuto verso di me un'opera buona; i poveri infatti li avete sempre con voi e potete beneficarli quando volete, me invece non mi avete sempre. Essa ha fatto ciò ch'era in suo potere, ungendo in anticipo il mio corpo per la sepoltura. In verità vi dico che dovunque, in tutto il mondo, sarà annunziato il vangelo, si racconterà pure in suo ricordo ciò che ella ha fatto».Allora Giuda Iscariota, uno dei Dodici, si recò dai sommi sacerdoti, per consegnare loro Gesù. Quelli all'udirlo si rallegrarono e promisero di dargli denaro. Ed egli cercava l'occasione opportuna per consegnarlo. Parola del Signore

CANONE: SIGNORE ASCOLTAMI Signore ascoltami, nel cuore scrutami, la mia anima in Te si libera; Tu sei la verità che mai non finirà; Tu sei l’amore, ascolta Signore, la mia preghiera e solo nel tuo amore avrò la pace Miserere.

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1° momento

LE SCHIAVITÙ DEGLI IDOLI LA LIBERAZIONE DELL’AMORE DI CRISTO G. Il Vangelo che meditiamo in questa adorazione ci dice che siamo prossimi alla Pasqua e ci presenta vari modi per prepararsi al quella festa.

S2. Mancavano due giorni alla Pasqua e agli Azzimi e i sommi sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di impadronirsi di lui con inganno, per ucciderlo.

1L. Stiamo per entrare nella Passione e morte di Gesù. Vediamo chi incontriamo “in scena” all’inizio del brano: ci sono “i sommi sacerdoti e gli scribi”; essi rappresentano il potere religioso e politico di quel tempo. Un potere esercitato per dominare sugli altri, per un tornaconto personale o di gruppo. Un potere politico che schiaccia il prossimo per sfruttarlo e trarne vantaggi economici, politici o di prestigio. Un potere sedotto e soggiogato alle tre tentazioni originate dallo spirito del male; tentazioni che Gesù, all’inizio della sua quaresima nel deserto di Giuda e in tutta la sua vita, aveva respinto e vinto in nome dell’obbedienza al Padre suo che lo muoveva non a imporsi sulla vita degli uomini ma a servirli e a dare tutto se stesso per salvarli dalla schiavitù del peccato e dalla morte.

2L. Quando accetta il compromesso e la commistione con gli interessi economici e politici e non il servizio a Dio e all’uomo il peggior tipo di potere è proprio quello religioso. Gesù ha sempre combattuto questa ipocrisia come un’usurpazione che si serve di Dio, anzi di un’immagine falsata di Dio per asservire gli uomini, per ottenerne i favori e per condizionare a proprio vantaggio e non per la gloria di Dio le loro scelte personali.

3L. Gli scribi rappresentano il potere culturale ovvero l’informazione, la scienza, la professionalità personale quando rinnegano la verità per mettersi a servizio dell’ideologia o del potere dominante. Qui è messa in scena la scienza quando in nome del progresso della conoscenza calpesta la dignità umana. Qui riscontriamo l’informazione di massa quando la notizia gonfiata o manipolata viene svenduta anche a scapito della dignità delle persone, anche a spregio della verità dei fatti, in nome

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dell’audience: il nuovo dio della modernità. Qui si smaschera il successo perseguito a tutti costi, la carriera che non si cura del prossimo ma anzi lo scavalca a colpi di gomitate, di tranelli e furberie.

4L. E’ il contrario del potere profetico di Gesù, che annuncia la Parola di Dio; è l’opposto della regalità di Cristo che domina facendosi servo di tutti; è l’antitesi del suo sacerdozio che riversa sugli uomini le benedizioni della misericordia e santità del padre suo.

5L. I tre idoli dell’avere, del potere e dell’apparire, rappresentano la maschera del male che è in ciascuno di noi: il desiderio di possedere sempre di più e a qualsiasi prezzo, di prevalere sugli altri e di apparire, davanti agli uomini e davanti a Dio, diversi da ciò che siamo veramente. Tutto il male che c’è nel mondo lo si fa per assecondare questi tre idoli. Gesù sarà schiacciato e spezzato proprio da essi.

6L. Anche noi, che ci proclamiamo discepoli del Signore, siamo sedotti da questi poteri sovrani. Anche noi, nelle scelte della vita, scendiamo a compromessi fino a scegliere di non dar più spazio all’unico Signore della vita sostituito da queste divinità: il potere, il possedere e l’apparire, ai quali consacriamo il nostro tempo, tutte le nostre energie e qualità umane e anche molte risorse economiche.

3S. I giorni della Settimana Santa, che iniziamo a vivere nella loro profondità di senso proprio con questa adorazione, possono essere l’occasione per attuare in noi una vera liberazione da questi idoli e da queste schiavitù e aprirci alla verità della croce del Signore. Le celebrazioni liturgiche, l’adorazione, la preghiera e la meditazione personale e comunitaria della Passione di Cristo, i gesti di carità e di penitenza ci spingono a ripetere dentro di noi: “ha dato la sua vita per salvarmi, è morto per me, sì è morto proprio per me!

Tutti: Si Gesù, tu sei morto per me, per liberarmi dalle mie schiavitù, dalla cattiveria che c’è in me e che distrugge le mie relazioni con Dio e con i fratelli,

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Tu sei morto per me per strapparmi dall’egoismo che mi porta a chiudermi in me stesso, a tenere tutto per me e a morire in me senza portare frutto d’amore nella mia vita. Ti prego con fede: spalanca la mia vita alla tua vita, inebriami del tuo profumo, nutrimi del tuo Corpo Santo, lavami con il tuo Sangue Prezioso, fa che questa Pasqua mi rinnovi completamente, aprendomi gli occhi, trasformandomi, ridonandomi la salute del corpo e dell’anima. Benedetto sei Tu per il tuo sangue che consacra il mondo! CANTO: PER IL TUO CORPO - 134

2° momento

UN’OPERA BELLA E BUONA G. Sull’esempio della donna che all’inizio della Settimana Santa unge il capo di Gesù a Betania, anche noi con quest’ora di adorazione desideriamo compiere un gesto di stima, di amore e di venerazione verso il corpo del Signore presente davanti a noi nel pane esposto, sacramento del suo Corpo.

1L. Soffermiamoci a contemplare questa scena dell’unzione di Betania: l’unica nella quale il Signore fa i complimenti qualcuno nel Vangelo, quando le dice:

S1. “Ha fatto un’opera bella”.

2L. Solitamente, nel Vangelo, è sempre Gesù a fare qualcosa di buono e di bello per gli altri: annuncia una bella notizia, guarisce i malati, consola gli afflitti, scaccia lo spirito del male dalle persone, accoglie e benedice i bambini, soccorre e difende i deboli e i poveri.

3L. Nella casa di Simone il lebbroso, invece, Gesù non fa niente: è ospite ed è questa donna che fa qualcosa per Gesù. Qui sta il mistero di questo brano evangelico. Questa donna rappresenta il senso profondo della Pasqua di Gesù, della sua passione, morte e risurrezione. Questo vangelo ci aiuta a capire perché Gesù ha sofferto, è stato tradito, processato, umiliato, torturato e ucciso sulla croce.

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4L. Questo episodio di Betania ci rivela anche tutto il senso del Vangelo, che significa “Buona notizia”. E la “buona notizia” è questa: Dio è amore e manifesta il suo amore nella missione e nella persona stessa di Gesù. L’amore che illumina il mondo, è venuto tra le tenebre del mondo, e le tenebre non l’hanno accolto. Cristo è morto perché l’amore non è amato, è rifiutato dagli uomini, è ucciso dal loro egoismo e dall’odio, dalle vendette, dai tradimenti, dai risentimenti, dalle cattiverie e dai crimini che vengono perpetuati tra gli uomini.

5L. Questa donna rappresenta perciò il frutto maturo della missione di Gesù. Tutto il Vangelo ci vuol portare a diventare come questa donna, che accoglie l’amore del Signore e lo ricambia come una sposa affettuosa e fedele.

6L. Questa donna compie un gesto dal grande significato simbolico: unge il capo di Gesù. Gesù era già stato “unto” e proclamato “Messia” e “figlio” dal Padre, nel Battesimo, cioè all’inizio della sua missione sulla terra (Mc 1,11). Ora, arrivati al compimento del suo cammino nel mondo, è una donna a compiere un gesto di consacrazione con l’olio, un gesto che consacra la fine di Gesù, attribuendole un significato sacro, profondo, definitivo.

S3. Mettiamoci anche noi sulle tracce del cammino di Gesù. Seguiamolo con amore. Accogliamo dentro di noi la sua Parola per poter essere pronti all’ora della Croce. Non siamo chiusi come Simone che invita si Gesù a pranzo, ma non ha amore verso di Lui, compie solo un atto formale. Chiediamo al Signore di riempirci di ardore, di devozione e di adorazione per lui, per il suo corpo donato, per il suo sangue sparso per amore. Chiediamogli di riempirci di affetto per lui, per tutto ciò che è suo, come questa donna che adora anche i suoi capelli. CANTO: CHI MI SEGUIRÀ - 79

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3° momento

IL PROFUMO DELLA PASQUA G. Ritorniamo ora a contemplare la scena dell’unzione compiuta dalla donna sul capo di Gesù:

1L. Dove siamo? Gesù è in “Betania”, in ebraico: “casa del povero”: Gesù entra nella casa di un lebbroso. Nella cultura del tempo non esiste povero più povero del lebbroso, perché egli è considerato come un morto vivente: escluso dalla vita normale degli uomini il lebbroso è costretto ad isolarsi e a vivere in luoghi desertici, come un rifiuto della società.

2L. Gesù manifesta la gloria del Padre suo, manifesta il vero volto di Dio: un Dio che non se ne sta chiuso nei suoi cieli beati, ma squarcia i cieli e scende per far compagnia agli uomini. Egli entra nella casa del lebbroso, del povero cioè di ogni uomo. Siede con lui, mangia con lui, si dona a lui gratuitamente, per puro amore, anche se lui, come Simone il lebbroso, non è capace di accoglierlo e amarlo pienamente.

3L. La donna che irrompe nella cena della casa del povero rappresenta la verità di ogni uomo chiamato ad essere sposo di Dio. In questa donna piena di affetto e di devozione per Gesù tutta l’umanità, sposa di Dio incontra la verità di Dio sposo dell’uomo.

4L. Protagonista della scena è il profumo, che emana dal ritrovarsi dei due, l’uomo e Dio, impregnando e avvolgendo tutto. Come l’amore, il profumo di sua natura non può non donarsi. Invisibile a tutti e da tutti percepibile, lo si avverte anche al buio come piacere di una vicinanza gradita, gioia di una compagnia che rompe la solitudine.

5L. In ebraico profumo si dice shemen. Richiama shem (=nome), che indica la presenza di Dio tra gli uomini. Dio infatti è amore e letizia che non può non comunicarsi e donarsi. Il suo profumo si espanderà proprio dalla croce, dove il suo nome sarà conosciuto e glorificato anche dai più lontani. Nel Cantico dei Cantici Dio, mai nominato se non verso la fine del libro, ha nome “profumo effuso” (Ct 1,3). Infatti è amore amante, presente dovunque è amato.

6L. Gesù interpreta il gesto della donna anche come vittoria sulla morte e profezia della risurrezione: lei lo unge prima che muoia,

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intuendo che il profumo non è per coprire l’odore della morte, ma per donare il Vivente. L’amore è più forte della morte (Ct 8,6).

3S. Amore, il vero nome di Dio, amore e dono per tutti. Sulla croce si romperà il vaso prezioso e la sua essenza si effonderà, impregnando la terra intera.

CANTO: VIENI DAL LIBANO (Dal Cantico Dei Cantici) Vieni dal Libano mia sposa, vieni dal Libano, vieni! Avrai per corona le vette dei monti, le alte cime dell'Ermon. Tu m'hai ferito, ferito nel cuore, o sorella mia sposa. Vieni dal Libano mia sposa, vieni dal Libano, vieni.

Cercai l'amore dell'anima mia, lo cercai senza trovarlo. Trovai l'amore dell'anima mia, l'ho abbracciato, non lo lascerò mai.

Io appartengo al mio diletto ed egli è tutto per me. Vieni usciamo alla campagna, dimoriamo nei villaggi. Andremo all'alba nelle vigne, vi raccoglieremo i frutti. Io appartengo al mio diletto ed egli è tutto per me.

Alzati in fretta mia diletta vieni colomba vieni. L'estate ormai è già passata, il tempo dell'uva è venuto, i fiori se ne vanno dalla terra, il grande sole è cessato. Alzati in fretta mia diletta, vieni colomba vieni.

Come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio. Che l'amore è forte come la morte e le acque non lo spegneranno. Dare per esso tutti i beni della casa sarebbe disprezzarlo. Come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio.

CONCLUSIONE G. “A che pro questo spreco?” . Queste parole nei confronti della donna esprimono bene anche i nostri sentimenti di fronte alla Passione del Signore: T. Perché questo spreco di amore, Signore? Perché ti sei lasciato mettere in croce? Perché tanto sacrificio per noi? Non potevi risparmiarti un po’?

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3S. Solo chi comprende questo eccesso entra nel mistero di Dio. L’unzione di Betania è la chiave per aprire la porta della Settimana Santa e comprenderne il significato essenziale. Il gesto compiuto da questa donna è centrale per la nostra fede: ciò che essa fa è chiamato da Gesù “opera bella”, “Vangelo”. Il complotto per ucciderlo e il tradimento fanno da cornice oscura a questo quadro luminosissimo e pieno di dolcezza e di bellezza, ed indicano la situazione di chi non è dalla parte della donna. La luce del suo gesto che precede la gloria di Cristo sulla croce, ha vinto le tenebre di quel momento e vince l’oscurità del male che anche oggi attraversa la nostra vita e la vita di tutta l’umanità. T. Gesù, tu fosti proclamato Messia nel Battesimo al Giordano e tale fosti riconosciuto da Pietro dopo la moltiplicazione dei pani. Ora, mentre vai in croce, sei consacrato da una donna. Ora si realizza l’antica profezia: “la donna cingerà l’uomo” (Ger 31,22): la sposa risponderà finalmente all’amore dello sposo, il tuo popolo al Tuo amore eterno (Ger 31,3). Riempici o Signore della tua Sapienza, del tuo Spirito, della tua stessa sensibilità. La tua visione delle cose ci pervada. La tua mentalità ci trasformi perché possiamo essere ripieni del profumo che ha accompagnato tutta la tua Pasqua. Tu o Signore profumavi di quel nardo nella tua passione, nella tua morte e nella tua Risurrezione. Quel profumo donava a tutti l’esperienza di ciò che hai fatto per noi e di ciò che ogni giorno sei per noi: un sacrificio di soave odore, innalzato a Dio per la nostra salvezza. Profumaci del tuo amore perché anche noi, seguendoti, amandoti, servendoti in ogni cosa e unendoci ogni giorno alla tua Pasqua possiamo diventare sacrificio di soave odore per chi ci vive accanto: per la nostra famiglia, per gli amici, per la nostra comunità e per il mondo intero. Amen

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S3. Durante il canto che precede ora la benedizione conclusiva, è possibile, per chi lo desidera, avvicinarsi al Santissimo Sacramento e porre nel turibolo un grano di incenso con l’intenzione di ripetere il gesto della donna che profumò Gesù prima della sua Passione e con il proposito di vivere questo atteggiamento di amore e di adorazione in tutti i giorni della Settimana Santa che ci attendono

CANTO: SEME DELL'ETERNITÀ (Gen Verde)

Pane di vita offerto per noi, forza del nostro cammino; cibo del cielo che il Padre ci dà, per ogni uomo sei "Dio vicino".

In questa fonte di felicità c'è il tuo disegno divino: sei tu che vieni a trasformarci in te, questo è l'immenso nostro destino.

Tu sei la Luce venuta tra noi, l'Amore, Eterno Presente. Tu ci fai una cosa sola con te: figli nel Figlio del Dio vivente.

Tu che ti sei fatto cibo per noi col Pane e con la Parola, facci risorgere un giorno con te da questa vita a vita nuova.

Tu sei la Vita, sei la Verità, tu sei la Strada sicura, Pane che nutre in noi la carità, certezza della vita futura.

Noi siamo i tralci nutriti da te con il tuo amore fecondo: dacci il tuo Spirito e saremo con te messe divina che nutre il mondo.

Hai messo il seme dell'eternità nel corpo che tu ci hai dato e il nostro corpo un giorno riporterà nella tua gloria tutto il creato.

BENEDIZIONE EUCARISTICA CANTO FINALE: IN CAMMINO NOI SIAMO In cammino noi siamo, fa che un giorno torniamo, noi torniamo da Te, ricchi di bontà