Adolescenti tra dipendenze e libertà di Antonello Vanni - estratto

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ANTONELLO VANNI Adolescenti tra dipendenze e liberta \ Manuale di prevenzione per genitori, educatori e insegnanti

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Tabacco, sostanze psicoattive (in particolare cannabis, ecstasy e droghe sintetiche), alcool, psicofarmaci, cellulari, internet: sono queste le dipendenze più diffuse tra i giovani. A quanti, educatori, insegnanti, genitori, hanno responsabilità educative nei confronti dei ragazzi, Antonello Vanni, educatore e docente di grande esperienza, fornisce una guida agile ma completa, organica e aggiornata, orientata principalmente alla prevenzione delle situazioni che maggiormente compromettono la salute psicofisica e la maturazione degli adolescenti. Il libro fornisce inoltre strumenti utili per progettare percorsi di prevenzione efficaci che caratterizzano la nostra realtà educativa, sia per quanto riguarda l'ambito familiare che quello formativo e scolastico.

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Il volume fornisce brevi descrizioni delle situazioni didipendenza più diffuse tra gli adolescenti, e propone lemodalità e le strategie attraverso cui famiglia, scuola econtesti educativi possono svolgere un ruolo efficace nel-la prevenzione delle forme di assuefazione più comuni: ta-bacco, sostanze psicoattive (cannabis, ecstasy e alcunedelle droghe sintetiche maggiormente utilizzate), alcool,psicofarmaci, cellulari, internet...

Per ogni occasione, si suggerisce uno schema di analisi:indicazioni sulle statistiche relative al consumo, danni psi-cofisici per l’adolescente, contesti in cui sono presenti lecondizioni e i fattori di rischio, esiti comportamentali pro-vocati dalle diverse forme di dipendenza, identificazionedei fattori protettivi, esempi di prevenzione efficace eaggiornata svolta in altri Paesi, con utili consigli pratici facil-

mente realizzabili.

In conclusione vengono segnalati isiti web con gli strumenti di informa-zione, di aggiornamento e di inter-vento pratico o didattico a scopo pre-

ventivo utilizza-bili dal lettore.

ANTONELLO VANNI

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Manualedi prevenzione

per genitori,educatori

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Antonello Vanni

ADOLESCENTITRA DIPENDENZE

E LIBERTÀManuale di prevenzione

per genitori, educatori e insegnanti

SAN PAOLO

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© EDIZIONI SAN PAOLO s.r.l., 2009Piazza Soncino, 5 - 20092 Cinisello Balsamo (Milano)www.edizionisanpaolo.itDistribuzione: Diffusione San Paolo s.r.l.Corso Regina Margherita, 2 - 10153 Torino

ISBN 978-88-215-6402-4

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Alle domande degli adolescentiche attendono una risposta seria da noi.

Al più presto.

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Mestre, 20 maggio 2008, sette e mezzo del mattino: una stu-dentessa, a causa di un malore, crolla davanti al portone dellascuola, le amiche danno l’allarme e dopo pochi minuti arrival’ambulanza che trasporta la giovane in ospedale. Secondo letestimonianze, al gruppo di ragazze che, chiacchierando e fu-mando, attendevano l’apertura dei cancelli della scuola, si sa-rebbe avvicinato un coetaneo per offrire, o vendere, uno spi-nello già confezionato: quattro tiri e la ragazzina è andata perterra per un collasso. Ricoverata poi all’Umberto I, la studen-tessa è stata tenuta sotto osservazione dai medici fino alle 14del pomeriggio.

Primo aspetto inquietante di questa vicenda: è accadutadavanti a una scuola media e tutti i protagonisti avevano al mas-simo 13 anni. Secondo: questa, forse, non è una storia ecce-zionale ma è una di quelle storie che possono accadere ancheai nostri figli, ogni giorno, davanti a qualsiasi scuola, o in unapiazza, o in una discoteca.

Non c’è però da stupirsi: secondo quanto riporta la Rela-zione al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze 2006, l’I-talia è in Europa l’unico Paese, con Malta, che non si è anco-ra dotato dell’organico piano di lotta alle droghe quadrienna-

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Premessa

ADOLESCENTI AL BIVIO, MA NON PIÙ SOLI

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le previsto dall’Unione europea. Intanto però il consumo del-le diverse sostanze psicoattive, dall’alcol al tabacco, dalla can-nabis alla cocaina, fino alle nuove forme di eroina, continua adaumentare. Ancor meno rassicurante è il resoconto delle pa-gine dei giornali che, quotidianamente, descrivono la riscopertada parte del mondo giovanile di droghe dimenticate, comealcuni allucinogeni, o la continua sperimentazione di nuovedroghe di sintesi di fronte alle quali l’ecstasy sembra una so-stanza ormai superata, pur continuando a uccidere anche ra-gazzi giovanissimi. Intanto i prezzi di tutte queste sostanze, aparte quello delle sigarette, scendono favorendo l’accosta-mento dei più giovani alle droghe: oggi, con soli 10 euro, gliadolescenti possono comprarsi un grammo di amfetamina dasciogliere in una bevanda, assicurando una serata “diversa” adalmeno tre persone. Ma non basta: anche Internet, in cui iragazzi passano una quantità di tempo smodata, rappresentauna nuova fonte di pericolo: in sé, in quanto rischia spesso didiventare, a fianco di altri media come il cellulare o i videoga-me, motivo di dipendenza; e per i contenuti che presenta: ba-sti pensare, e lo vedremo, che se un adolescente cerca infor-mazioni obiettive sulla marijuana con un motore di ricerca èabbastanza improbabile che giunga facilmente a contenuti fi-nalizzati alla salvaguardia della sua salute, mentre trova facil-mente siti che rassicurano sulla non pericolosità di questa dro-ga. A meno che il giovane in questione non sia guidato in que-sta sua ricerca da figure preparate dal punto di vista educativo,capaci di orientarlo correttamente in queste attività specifichecosì come, più in generale, nei processi di esplorazione dellarealtà che caratterizzano l’adolescenza.

Ma è proprio questo il punto: ogni esplorazione è fatta diandate e ritorni, di sentieri più o meno battuti o rischiosi, e so-prattutto di bivi, di fronte ai quali si è costretti a fare unascelta. Oggi, il percorso di vita degli adolescenti è continua-

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mente, e da più parti, assediato dalla spinta verso il consumo(di modelli di comportamento, di prodotti, di diversi servizi,di sostanze e alcol…), sulla base del quale si realizzano guada-gni multimilionari da parte di alcune persone. Molte di questeproposte, cui gli adolescenti devono rispondere facendo unascelta, rappresentano una minaccia tremenda: quella di dan-neggiare gravemente la loro integrità psicofisica, di trascinarlinell’abuso e nella dipendenza, di minare seriamente il loro per-corso di vita, producendo inoltre gravi costi umani, economi-ci e sociali per l’intera comunità. La vittoria di queste forze,dietro le quali si muove un sistema dotato di enormi compe-tenze e interessi, è e sarà inevitabile fino a quando la nostra so-cietà continuerà, come ha fatto in gran parte fino ad ora, a la-sciare soli gli adolescenti di fronte a tali proposte.

Eppure, e lo dimostreremo, lo sviluppo delle dipendenze puòessere efficacemente contrastato: ad esempio è disponibile uneccezionale repertorio di strumenti di prevenzione offerto dal-l’Onu, così come esiste una preziosa quantità di protocolli estrategie che diversi Paesi occidentali, per proteggere i loro gio-vani, hanno sviluppato e poi valutato fino ad offrircene i ri-sultati, invitandoci a seguire la stessa strada. E tutto questo èdisponibile pubblicamente, gratuitamente, pronto per essereutilizzato. Con un’unica riserva: per ora, a parte pochi casi me-ritevoli, nessuno si è preoccupato di tradurre questo materialein italiano e di divulgarlo con adeguate pubblicazioni, fatto chein parte determina una grave e deleteria assenza di informa-zione su questi temi a livello generale, nelle famiglie e nel mon-do della scuola.

Questo libro parte proprio da qui, dal senso di inadeguatez-za rispetto alla sfida che la minaccia delle dipendenze impo-ne: in primo luogo, e soprattutto, intendiamo perciò fornirestrumenti utili per superare il vuoto di informazione e l’inca-pacità di progettare percorsi di prevenzione efficaci che carat-

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terizzano la nostra realtà educativa, in particolare per quantoriguarda l’ambito familiare e quello formativo e scolastico; insecondo luogo presenteremo un quadro aggiornato delle si-tuazioni che maggiormente compromettono la salute psicofi-sica e la maturazione degli adolescenti allo scopo di rendereconsapevoli di alcuni significativi aspetti della realtà giovani-le, con i rischi e le minacce che la riguardano, tutti coloro chea vario titolo sono in contatto con i giovani di questa fascia dietà. Concluderà il volume una sezione dedicata ai contatti uti-li per chi ha bisogno di aiuto, e alla sitografia, con i riferi-menti in Internet agli strumenti di informazione, di aggior-namento e di indicazione pratica a scopo preventivo, utilizza-bili ulteriormente dal lettore.

La scelta del titolo Adolescenti tra dipendenze e libertà vuolerichiamare, infine, la necessità (e in particolare sarà questo l’o-biettivo di tutta la trattazione) di un ritorno responsabile e com-petente da parte degli adulti a fianco degli adolescenti, in unadelicata fase dell’esistenza in cui la capacità di scelta dei pro-pri percorsi, come a un bivio, può diventare decisiva per l’in-tero progetto di vita.

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PARTE PRIMA

SOSTANZE E NUOVE DIPENDENZE:IL RAPIMENTO DEI CERVELLI

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UN PADRE E UNA MADRE:«COME POSSIAMO CAPIRE SE NOSTRO FIGLIO BEVE O SI DROGA?»

Nonostante tutti gli sforzi fatti per tenere nostro figlio o no-stra figlia lontani dalla droga o dall’alcol, un giorno può ve-nirci il sospetto che questa minaccia li abbia avvicinati. Checosa fare, e quando? Nell’Introduzione alla Relazione annualeal Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia2007, sulla scorta di prove scientifiche, si afferma che l’a-zione preventiva e di intervento contro la droga è tanto piùefficace, e risolutiva, quanto più è anticipata la scoperta diun problema che può sfociare nella tossicodipendenza. I ge-nitori possono svolgere in questo, e con rinnovata attenzio-ne, un ruolo determinante. Ma come? Innanzitutto è op-portuno diventare genitori informati su questi argomenti, im-pegnandosi personalmente a tal fine ed esigendo strumentivalidi dai responsabili della nostra comunità. Non sottovalu-tare il consumo di sostanze legali (sigarette e alcol) o psico-farmaci che spesso rappresentano i fattori di rischio per l’ac-costamento ad altre droghe. Conoscere quali sono le più no-te sostanze illegali e i loro nomi, ricordando che ogni contestogiovanile spesso li modifica nel tempo sostituendoli con so-prannomi e nomignoli più o meno diffusi. Approfondire, sul-la base di ricerche aggiornate e autorevoli, la conoscenza deirischi per la salute psicofisica connessi all’uso anche occa-sionale di tali droghe, ricordando che non esiste nessuna “dro-ga leggera”. Se si utilizza Internet come risorsa informativa,fare molta attenzione alla scelta dei siti o delle pagine Web:non sempre sono aggiornati e spesso hanno carattere ten-denzioso o banalizzante nonostante si presentino con un pa-linsesto da “enciclopedia”. Bisogna poi osservare i cambia-menti nel comportamento dei figli: benché molti tratti del-l’atteggiamento dei giovani siano diffusi e tipici dell’ado-

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lescenza, vanno con attenzione esaminati alcuni segnali in-dicanti che nella loro vita c’è qualcosa che non va. In parti-colare quelli che rivelano cambiamenti poco attesi: un peg-gioramento dell’andamento didattico e disciplinare a scuola,con assenze e ritardi poco giustificati, difficoltà di relazionecon gli insegnanti e richieste ripetute di colloqui da parte diquesti ultimi, inaspettati e frequenti esiti negativi nelle pro-ve e bocciature, perdita di motivazione allo studio; intensi-ficazione di richieste eccessive riguardanti la privacy, le pro-prie attività o i beni/oggetti posseduti; uso di incensi, profu-mi o deodoranti per nascondere l’odore di fumo o di altresostanze; sottili cambiamenti nello stile di conversazione congli amici (aumento di segretezza al telefono, utilizzo di co-dici privati o criptati); frequentazione di nuovi amici poco no-ti o nuove compagnie; variazioni nel modo di vestire, so-prattutto se associato a particolari mode o se evidenzia sim-patia/avvicinamento verso il mondo della droga o suoiprotagonisti (braccialetti con la foglia di marijuana, magliet-te rappresentanti determinati musicisti, cappellini con il logopubblicitario delle cartine…); aumento insolito nella richie-sta di soldi o prestiti; presenza concreta di strumenti o ac-cessori per consumo di droga (cartine, determinati tipi di pi-pe, filtri…); comparsa inusuale di prodotti inalabili (sniffabi-li) e accessori correlati (solventi, colle, lacche per capelli,smalti per unghie, alcuni prodotti per la pulizia domestica,alcuni tipi di sacchetti); presenza e uso di collirio per na-scondere occhi rossi o pupille dilatate; aumento nell’uso dicollutorio, caramelle e prodotti simili, utili a eliminare o na-scondere l’odore di fumo o alcol; scomparsa o diminuzioneinspiegabile, in casa, di determinati farmaci, in particolarepsicofarmaci (antidepressivi, ansiolitici, neurolettici). Occor-re poi considerare il profilo psichico, emotivo e relazionaledei figli: spesso l’uso di sostanze è associato a sbalzi di umo-

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re tra irritabilità e apatia, depressione ed eccitazione, scop-pi di rabbia o ostilità; tendenza ripetuta a mentire, frugare ne-gli oggetti personali altrui fino a rubare; rifiuto, nelle even-tuali conversazioni sul tema, di riconoscere gli effetti nocividelle droghe; tendenza a evitare vecchi amici o personeche potrebbero spingerli a confrontarsi con i loro cambia-menti di comportamento; tendenza a impedire ai genitori diconoscere i nuovi amici che frequentano; risposte elusive al-le domande riguardanti i luoghi presso cui si recano; perdi-ta di motivazione e interesse rispetto a precedenti abitudinio attività svolte (sport, studi artistici, utilizzo del tempo libe-ro); isolamento dalla vita familiare o rifiuto della relazionecon i compagni a scuola (che non di rado a loro volta emar-ginano il soggetto a causa dei suoi comportamenti); mancanzadi ordine nella gestione degli oggetti riguardanti specificheattività (soprattutto libri, quaderni, determinati documenti sco-lastici, come il libretto personale o i pagellini, che vannoinspiegabilmente perduti). Notare attentamente gli indizi fi-sici del corpo dell’adolescente: particolare sonnolenza e ral-lentamento fisico durante il giorno e alterazioni del ciclo son-no-veglia con difficoltà ad addormentarsi la notte; stati di ipe-rattività, tremore e continua agitazione o nervosismo;incapacità continua di mantenere l’attenzione su ciò che sista svolgendo; occhi rossi, pupille dilatate e cerchi intornoagli occhi; mancanza di cura del proprio aspetto e dell’igie-ne personale; espressione verbale o scritta confusa e poco lo-gica; inspiegabile perdita o aumento di appetito; movimentipoco coordinati e particolare disattenzione nella guida delmotorino; frequenti sintomi simili a quelli da raffreddamentoo tosse cronica; perdita di peso.

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Promemoria: «Come posso capire?»

Diventare genitori informati

Osservare i cambiamenti di comportamento dei figli

Considerare il loro profilo psichico, emotivo e relazionale

Notare gli indizi fisici

Anticipare, non posticipare, l’attenzione

Approfondire con la sitografia: sezione “per genitori”

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Capitolo 1

LA PRIVAZIONE DELLA LIBERTÀ COMINCIA DAL CERVELLO

L’attenzione e il conseguente atteggiamento di tutti coloroche a diverso titolo si occupano dell’educazione degli adole-scenti e sono interessati all’argomento “dipendenza” dovrebbe-ro sempre più focalizzarsi e organizzarsi su un aspetto nonancora ben compreso: il modo in cui le sostanze attirano a séi giovani, vincolandoli a forme di ulteriore consumo o abuso econducendoli talvolta verso comportamenti strani o gravi pa-tologie, è prima di tutto un fatto biologico.

Le interpretazioni psicologiche o sociologiche restano un in-dispensabile strumento cui ricorrere, ma se si vuole capire mag-giormente la realtà che si ha di fronte è opportuno che i geni-tori, gli insegnanti e gli educatori inizino a farsi un nuovo tipodi domande: che cosa succede concretamente nel cervello e nelcorpo di un gruppo di adolescenti che si trovano al parco perbere dopo aver fatto acquisti nel vicino supermercato? Perchél’uso di certe sostanze può spingere i ragazzi a devastare unascuola? Quali sono i meccanismi concreti per cui una ragazzache inizia a fumare poi difficilmente riesce a smettere? Qualisono, sul lungo termine, le oggettive conseguenze fisiche e psi-chiche di un consumo che può arrivare a impedire la crescitaglobale di un giovane, annichilendo i progetti che i genitoriavevano fatto per lui?

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Da alcuni anni le principali risposte a queste domande pro-vengono dall’ambito delle neuroscienze che stanno studiando,a vari livelli e con diversi metodi di indagine, il sistema ner-voso dell’uomo per comprenderne l’organizzazione e il fun-zionamento. Secondo queste scienze è chiaro il fatto che tuttele sostanze psicoattive aggrediscono l’essere umano privandodella salute l’organo da cui dipende tutta la sua esistenza fisi-ca e psichica: esse intossicano il cervello, modificandone il nor-male funzionamento dal punto di vista biochimico, distorcen-do i processi di comunicazione tra i neuroni, provocando dan-ni morfologici e cellulari, e inducendo meccanismi di tolleranzae dipendenza che possono condurre alla tossicodipendenza ve-ra e propria. Poiché, poi, dal cervello dipende il modo in cui ilsoggetto interpreta e affronta la realtà, così come la forma cheprendono i suoi pensieri, le sue emozioni e la sua volontà, è evi-dente che l’azione farmacologica delle sostanze produrrà alte-razioni anche gravi nel comportamento e nel modo di rela-zionarsi con gli altri e con la vita.

A queste evidenze si aggiunge una nuova consapevolezza: ilcervello umano si trasforma e si evolve fino all’età di 20-21 an-ni. L’adolescenza, in particolare, è un’età in cui avvengono so-stanziali mutamenti di tipo neurobiologico: muta il volumedella massa cerebrale, avvengono processi di maturazione eselezione funzionale, aumentano l’integrazione e l’intercon-nessione tra aree, cambiano le relazioni e gli equilibri tra i di-versi sistemi cerebrali da cui dipende il modo in cui l’adole-scente si apre e si appassiona alla vita. Purtroppo però l’adole-scenza è anche l’età in cui comincia, e raggiunge certi livelli,il consumo di sostanze: le droghe, che modificano le funzionie invadono in modo nocivo le cellule, possono avere un effet-to devastante sui delicati processi di maturazione del cervello,modificando lo sviluppo stesso dell’organo e lasciando nel lo-ro passaggio danni irreversibili, interrompendo o deviando il

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percorso degli adolescenti verso la maturità e, in definitiva, lalibertà. Le droghe imprigionano il cervello, e quindi l’essereumano: per questo la migliore strategia da attuare in ogniambito educativo e per tutelare gli adolescenti su questi terre-ni è: prevenire l’uso di qualsiasi sostanza.

Una realtà diversa e un piacere artificiale a basso costo…

Il trucco fondamentale con cui le sostanze adescano chi leprova è l’offerta del piacere. La proposta è quella di un piace-re acquistabile con poco denaro, da utilizzare quando si vuolee soprattutto raggiungibile senza fatica o sacrificio. Come è pos-sibile che le droghe vendano questo piacere? Il meccanismova compreso perché è il cardine su cui ruota la dipendenza.

Il cervello funziona mediante un sistema di comunicazionetra le sue cellule, i neuroni. I neuroni si inviano tra di loromessaggi grazie ad agenti chimici, detti neurotrasmettitori, chefanno da veicolo tra una cellula e l’altra. È in questo am-biente che agiscono, in vari modi, i principi attivi delle diver-se sostanze: essi si sostituiscono ai neurotrasmettitori distur-bando la comunicazione (come nel caso di marijuana o eroi-na), oppure determinano un’eccessiva produzione di neuro-trasmettitori (amfetamina o cocaina) o ancora alterano il mo-do in cui il messaggio chimico viene ricevuto o elaborato dal-le cellule. Indipendentemente dal tipo di azione esercitato dal-le diverse sostanze il risultato però è lo stesso: le droghe si in-sinuano nel sistema di comunicazione del cervello e interfe-riscono nel modo in cui normalmente i neuroni inviano, ri-cevono ed elaborano l’informazione. Sotto questa azione tos-sica gran parte del sistema impazzisce e la relazione del sog-getto con la realtà viene alterata. È molto importante saperlo:il ragazzo che abbiamo davanti non è più la stessa persona, e

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vede il mondo che ha intorno in un modo completamente di-storto.

Ma veniamo alla relazione tra uso di sostanze e piacere. Ognivolta che un essere umano nella sua vita incontra o fa qualco-sa di importante per la sopravvivenza o l’esistenza (dagli stimoliprimari come mangiare o bere fino a ciò che dà gioia comeprendere un bel voto a scuola), nel cervello entra in funzioneun neurotrasmettitore, la dopamina, che accende un sistema dicomunicazione detto “della gratificazione o ricompensa”. L’at-tivazione di questo sistema fa vivere al soggetto una sensazio-ne di euforia, appagamento o benessere tale che, da quel mo-mento, il cervello umano memorizza l’esperienza vissuta, ri-cordandola come fonte di piacere, e spingendo, anche incon-sciamente, la persona a ripeterla. Da questo sistema dipendo-no la motivazione, il desiderio di svolgere determinate azioni odi assumere certi comportamenti, perciò si tratta di un mec-canismo fondamentale, alla base dell’interesse per la vita e del-la tensione verso la realtà.

L’inganno operato da tutte le sostanze sta nel fatto che, inmodo diretto o indiretto, esse sanno attivare gli stessi circuiti:i principi attivi delle droghe stimolano il sistema della gratifi-cazione e non solo determinano la produzione di dopamina,ma ne causano una vera cascata, spesso mantenuta in circolopiù a lungo da meccanismi collaterali. Un esempio: tutte le so-stanze determinano un livello di dopamina da 2 a 10 voltesuperiore al normale. Altro esempio: se un buon cibo aumen-ta il tasso di dopamina del 45%, amfetamine e cocaina lo au-mentano del 500% (Organizzazione Mondiale della Sanità).

L’intensità del benessere provato non è però l’unico motivoche spinge il soggetto a usare la sostanza: anche il fatto di ot-tenerlo subito, quando lo si decide, comprandoselo e con sen-sazioni che spesso durano più a lungo di quelle naturali sonofattori che spingono fortemente la persona a ripetere l’espe-

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rienza. Se si pensa, ora, che tutto questo accade nel cervello an-che con il consumo di tabacco, risulta forse più comprensibi-le l’indifferenza con cui gli studenti escono a fumare durantela ricreazione, passando davanti a un cartellone, affisso a scuo-la, indicante i gravi danni provocati dalle sigarette.

…ma con conseguenze negative

Il cervello non rimane indifferente alle sollecitazioni provo-cate dal consumo di sostanze: di fronte all’aumento nei livellidei neurotrasmettitori, o all’alterazione nei meccanismi di co-municazione, cerca di adattarsi. Per esempio, per non esseretravolto dall’eccessiva presenza di dopamina riduce il numerodi centri di ricezione, oppure, dato che di dopamina ne arrivagià in abbondanza per cause esterne, abbassa la produzione na-turale di questo trasmettitore. In tutti i casi il risultato di que-sto adattamento è che l’azione della dopamina nell’attivare icircuiti del piacere viene ridotta: la sensazione di benesserecala e il soggetto si sente stanco, depresso, non interessato allavita, incapace di provare motivazione verso ciò che prima lo at-tirava. L’unico modo per stare meglio è riportare alti i livelli didopamina: dato però che il cervello si è adattato al precedentetipo di consumo, bisogna ricorrere a una maggiore quantità disostanza, capace di rispondere alle nuove necessità. Ma a ciò se-guiranno un nuovo adattamento del cervello e un ulteriore in-cremento nell’uso…

Questo circolo vizioso, che imbriglia il soggetto in una retedi consumo da cui è molto difficile poi uscire, porta con sé con-seguenze negative che possono essere molto pericolose, soprat-tutto nell’adolescente.

Innanzitutto la continua esposizione alle droghe influisce sulmodo in cui il cervello guida i comportamenti verso le so-

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stanze stesse: il capolinea si ha quando la persona non ha piùcontrollo su di sé, la sua volontà è privata della facoltà di de-cidere, e il soggetto riceve forti impulsi a consumare la so-stanza nel tempo, nonostante l’evidenza dei danni subiti. Fat-to che vale soprattutto se si inizia precocemente: una ricercadell’Università di Dresda, effettuata su oltre 3.000 giovani os-servati a partire dai 14 anni, ha evidenziato che l’incontrocon la cannabis in adolescenza e il suo uso continuato a questaetà portano all’abuso e a una dipendenza che si protrae senzavariazioni almeno fino ai 34 anni (dalla rivista scientifica “Ad-diction”, marzo 2008).

In secondo luogo l’azione tossica delle droghe provoca profon-di cambiamenti e malformazioni a livello delle cellule neuro-nali, delle strutture e delle funzioni del cervello, compromet-tendo in modo irreversibile il funzionamento di questo orga-no. Ad esempio l’ecstasy può recare danno cronico ad alcunitipi di neuroni causando riduzione delle capacità mentali, men-tre l’abuso di alcol danneggia seriamente le aree da cui dipen-de la capacità di pensare, imparare, memorizzare e decidere.

Infine l’attrazione, prodotta chimicamente dalle droghe, e laloro capacità di trascinare i giovani in un gioco che imprigio-na li conducono lontano dal sentiero tracciato per la loro vi-ta: affascinati da queste sollecitazioni artificiali, che spesso siaccompagnano a modelli di identificazione e a una presuntacultura di appartenenza, gli adolescenti perdono interesse nel-lo studio o nel lavoro, nelle attività e nelle relazioni che primacoltivavano, appaiono demotivati verso quanto offerto dalla fa-miglia o dalla scuola, non seguono più chi li vuole educare, an-zi se è possibile tengono alla larga, con bugie o in modo du-ro, chi vuole aiutarli.

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Premessa: adolescenti al bivio, ma non più soli pag. 7

PARTE PRIMASOSTANZE E NUOVE DIPENDENZE:

IL RAPIMENTO DEI CERVELLI

Inserto GenitoriUn padre e una madre: «Come possiamo capire se nostro figlio beve o si droga?» » 13

11. La privazione della libertà comincia dal cervello » 17Una realtà diversa e un piacere artificiale a basso costo… » 19…ma con conseguenze negative » 21…conseguenze da conoscere meglio » 23

Inserto GenitoriUna madre: «Ho il sospetto che mio figlio usi qualche droga. Che cosa fare?» » 23

12. Gli adolescenti e le sigarette » 27Perché la nicotina conquista i giovani » 28

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INDICE

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Perché una sigaretta tira l’altra pag. 31Difficilissimo farne a meno se si inizia presto » 32

Inserto GenitoriUn padre: «È troppo difficile parlare con i miei figli di questi argomenti» » 33

Un problema per le prossime generazioni » 37Prevenire l’uso di tabacco » 38Quando i compagni ti spengono la sigaretta » 40

Inserto Genitori Una madre: «Di fronte a questo problema mi sento sola e disorientata» » 41

13. Lo spinello: un pericolo ancora sconosciuto » 45La droga più diffusa tra gli adolescenti » 46Cosa vuoi che faccia uno spinello! » 47

Inserto Genitori Un padre: «A chi possiamo rivolgerci ora per chiedere aiuto?» » 50

Studenti persi per strada » 55Alla ricerca dei bulli e dei vandali » 58Giovani, cannabis e passione per la vita » 59

Inserto GenitoriUn padre: «Cannabis: vorrei mettere mio figlio in guardia.Ma se scopre che la fumavo anch’io?» » 62

14. Giovani in un mondo artificiale: dagli psicofarmaci all’ecstasy » 66Psicofarmaci: tra ansia, doloree disattenzione dei genitori » 66Amfetamine e stimoli sintetici: dalle discoteche alle aule scolastiche » 72

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Inserto Genitori e Insegnanti«Il ragazzo dice che va tutto bene. Possiamo fidarci?» pag. 75

Inalanti: la droga dei più piccoli e dei poveri » 78Ecstasy: come perdere la realtà » 81

15. Adolescenti e alcol: un’associazione a rischio » 85Etanolo: un estraneo tossico nel corpo umano » 86Un organismo impreparato e più vulnerabile all’alcol » 89Quando le ragazze bevono » 93Energy drinks e alcopops: sono pericolosi? » 95Alcol e adulti troppo disattenti: la prevenzione » 99

Inserto Educatori che rispondono agli adolescenti«Uno dei miei genitori beve troppo, io soffro e non so che cosa fare. Paola» » 102

16. Le “nuove dipendenze”: tra Internet e cellulari » 107Cronache dal mondo digitale » 108Una dipendenza senza sostanza » 112

Inserto Genitori«Padri, spegnete gli aggeggi elettronici! E “connettetevi” con la vostra famiglia» » 116

Tra pc e cellulari: poi vanno male a scuola » 117Soli davanti allo schermo » 120Educarli all’uso del cellulare » 121Come moderare l’uso dei videogames » 124Strategie contro la dipendenza e i rischi di Internet » 127

Inserto Insegnanti Un docente di Informatica: «Internet può veramentespingere gli adolescenti verso la droga?» » 130

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PARTE SECONDACOME CRESCERE FIGLI SANI

NELLA FAMIGLIA E NELLA SCUOLA

17. Contrastare la dipendenza prima che si sviluppi:la prevenzione pag. 135Prevenire l’uso di droga tra gli adolescenti: i principi guida dell’azione » 137L’importanza dei fattori di rischio e dei fattori protettivi » 138La famiglia protagonista della prevenzione » 141La scuola come luogo privilegiato per la prevenzione » 144

Inserto Insegnanti di Educazione Fisica e AllenatoriUn allenatore: «Posso essere utile nella prevenzione del consumo di droga tra gli adolescenti?» » 148

Una prevenzione rivolta a tutta la comunità » 153Consigli per svolgere concretamente i programmi di prevenzione » 154

18. I fattori di rischio e i fattori protettivi: un approfondimento strategico » 158Il sentiero del rischio » 158I fattori protettivi e di rischio individuali » 160I fattori protettivi e di rischio presenti nella famiglia » 163

Inserto Genitori«Padri e madri: sapevate che l’estate è un momento di rischio?» » 168

I fattori protettivi e di rischio nella scuola e nel contesto sociale » 172Come e quando si sviluppa l’abuso di sostanze? » 180

19. In famiglia: come crescere figli sani e lontani dalle droghe » 182

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Nuove sfide? Nuove risposte… con un po’ di fiducia e ottimismo pag. 183Entra davvero in sintonia con la vita dei tuoi figli » 184Stabilisci regole, aspettative e conseguenze » 187Sii presente con un buon monitoraggio » 192

Inserto Genitori«Padri: da settembre a fianco dei figli nella scuola» » 195

Monitorare nei momenti più a rischio » 196Il monitoraggio nella comunità: estendere la rete oltre la famiglia » 198

Inserto Genitori «Che fare se si è genitori soli o separati?» » 199

Rispetta i tuoi figli e insegna loro a rispettarsi » 201Essere buoni modelli: un principio fondamentalenella prevenzione » 203Programmare la salute: un calendario per proteggere i figli » 205

10. A scuola: favorire un ambiente sano ed educare adolescenti sereni » 209

Inserto Insegnanti Un docente: «A volte vedo strani oggetti in mano agli studenti» » 210

Qual è il ruolo della scuola in questo campo? » 214Un ambiente accogliente, sicuro e sano » 216

Inserto Insegnanti e Allenatori «Uno dei nostri ragazzi fa uso di droghe, forse in ambiente scolastico» » 218

Come progettare la prevenzione nella scuola » 222

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Un problema per la scuola: come coinvolgere i genitori? pag. 225Anche un solo insegnante può fare la differenza » 230

Inserto Educatori che rispondono agli adolescenti«Uno dei miei amici usa droghe. Vorrei aiutarlo, ma non so… Fabio» » 233

PARTE TERZACOME INFORMARSI

PER COMBATTERE LE DIPENDENZE

11. Le risorse informative a livello mondiale » 239L’Onu, le droghe e il nostro Paese » 239WDR 2008: una fotografia planetaria » 243Fotografia di un treno perso: il “caso cannabis” in Italia » 245OMS: il vero problema è la salute mentale delle persone, non le etichette » 247Tre istituti utili da tenere sott’occhio » 249

12. Le risorse informative a livello europeo » 252La lente dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze » 252L’Italia e la Relazione annuale europea del 2007 » 253Droghe: come la pensano i giovani europei? » 2552013: appuntamento decisivo con l’Europa » 257

13. Le risorse informative disponibili in Italia » 259La Relazione annuale sullo stato delle tossicodipendenze in Italia » 259L’Istituto Superiore di Sanità: alcol, fumo e guida pericolosa » 261Dronet: il Network Nazionale sulle dipendenze » 264

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14. Cosa funziona davvero nella prevenzione: un’esperienza riuscita pag. 267Dal fondo si può risalire, con ottimi risultati » 267No al silenzio: le campagne mediatiche funzionano » 270La prevenzione riesce se è un lavoro di squadra » 273

Inserto EducatoriUn parroco: «Vorrei difendere meglio i ragazzi del quartiere dalla droga» » 275

I test antidroga: un’opportunità che funziona e crea dibattito » 279Screening diagnostico e intervento breve: utili anche con gli adolescenti? » 283

Contatti utili » 286Sitografia: come approfondire e aggiornarsi » 291Ringraziamenti » 307

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