Ordinanza del DFI 817.022.31 sugli additivi ammessi nelle ...
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Prof. Carlo I.G. Tuberoso – Appunti didattici Chimica degli Alimenti ver. 00-18
Chimica degli Alimenti
ADDITIVI E TOSSICI
Errori di alimentazione
Tossine di origine batterica
Micotossine
Agrofarmaci
Additivi
OGM
Percepiti Reali
Agrofarmaci
OGM
Additivi
Errori di alimentazione
Tossine di origine batterica
Micotossine
CONFRONTO RISCHI
(ordine decrescente)
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CONTAMINANTE PRESENZE
RISCONTRATE
FREQUENZA %
Metalli pesanti 52 8,4
Micotossine 294 47,3
Diossine e IPA 10 1,6
Presenza di inibitori batterici
e antibiotici
30 4,8
3-MPCD (3-monocloropropano-1,2-diolo) 2 0,3
Residui di fitofarmaci 20 3,2
Coloranti e Sudan 55 8,9
Additivi ed altri contaminanti chimici 158 25,5
(Dipartimento per la Sanità pubblica veterinaria, la Nutrizione e la Sicurezza degli alimenti del Ministero della Salute)
Principali contaminanti biologici e chimici
riscontrati e loro frequenza
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RATINGRATING DEI RISCHI SANITARI DEI RISCHI SANITARI
DERIVANTI DAGLI ALIMENTIDERIVANTI DAGLI ALIMENTI
ACUTI CRONICI
MicrobiologiciMicrobiologici
FicotossineFicotossine
FitotossineFitotossine
MicotossineMicotossine
AdditiviAdditivi
AgrofarmaciAgrofarmaci
MicotossineMicotossine
Errori di alimentazioneErrori di alimentazione
FicotossineFicotossine
MicrobiologiciMicrobiologici
AdditiviAdditivi
AgrofarmaciAgrofarmaci
ALTOALTO
BASSOBASSO
AVVENIMENTI DISASTROSI
Diossina dall’ICMESA di Seveso (1976)
Incidente nucleare di Cernobyl (1986)
FRODI: Vino al metanolo in Italia (1986)
Presidi agrari e veterinari
Concimazione eccessiva
Coadiuvanti tecnologici
Detergenti
Pratiche errate di cottura
Pb, Hg, Cd, As, Sn
Diossine, IPA, PCB e PBB
Tossici naturali intrinseci
Tossici naturali involontari
Cessioni tra contenitore e contenuto
Pb Hg Cd
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AARRIIAA
DDeeppoossiizziioonnee DDeeppoossiizziioonnee DDeeppoossiizziioonnee ee ccaappttaazziioonnee
IInnaallaazziioonnee
AAccqquuaa SSUUOOLLOO PPIIAANNTTEE IInnaallaazziioonnee
FFlloorraa ee ffaauunnaa aaccqquuaattiiccaa AANNIIMMAALLII
IInnggeessttiioonnee
IInnggeessttiioonnee UUOOMMOO
Ciclo dinamico (geologico e biologico)
Destino di uno xenobiotico
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la valutazione dell’esposizione risponde alla semplice equazione:
Assunzione = Concentrazione (μg/kg) Consumo (kg)/peso corporeo (kg)
Entità della contaminazione NEGLI ALIMENTI
Durata dell’esposizione
Frequenza dell’esposizione
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Via
cutanea Via inalatoria Via
digestiva
DESTINO
(con o senza metabolizzazione)
Eliminazione Accumulo
Tessuto
adiposo
Altri organi
o tessuti Apparato
respiratorio
Apparato
digestivo
Apparato
urinario
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Fattori che possono influenzare la tossicità di uno xenobiotico
FATTORI ESTRINSECI FATTORI INTRINSECI
Sesso Legati allo xenobiotico
Età Via di somministrazione
Fattori genetici Tempo di somministrazione
Gestazione Caratteristiche chimico-fisiche
Ritmi mestruali Interazioni con altri esogeni
Stati patologici
Indipendenti dallo xenobiotico
Alimenti
Fumo
Bevande
Inquinanti ambientali
Inibizione o induzione enzimaticaProf. Carlo I.G. Tuberoso – Appunti didattici Chimica degli Alimenti ver. 00-18
body burden (deposito) = assorbimento - escrezione
Assorbimento
Distribuzione
Escrezione
Depositi
Siti di biotrasformazione
forma libera forma legata
accumulo Rilascio
(t1/2)
MOMENTO DI MOBILIZZAZIONE =EMIVITA BIOLOGICA
(renale, epatica)
intestinale, polmonare,
mammaria, cutanea,
salivare e lacrimale
VELOCITÀ DI RILASCIO
INVERSAMENTE PROPORZIONALE ALL’AFFINITÀ
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REAZIONI DI FASE I
(Funzionalizzazione)
REAZIONI DI FASE II
(Coniugazione)
OSSIDAZIONI
C-ossidazioni
N-ossidazioni
S-ossidazioni
Dealchilazione
Deaminazione
Ossidazione di aldeidi
Ossidazione di alcoli
Coniugazione con acido glucuronico
Coniugazione con glutatione
Solfonazione
Acilazione
Metilazione con a.a. come glicina
taurina, ac. glutammico
Metilazioni
Formazione di acido mercapturico
RIDUZIONI
Nitroriduzioni
Azo riduzioni
Aldeidi
IDROLISI
Esterea
Ammidica
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XENOBIOTICO DIFFUSIBILE
PLASMATICO
SCAMBIO LENTO (anni) SCAMBIO RAPIDO (mesi)
SCAMBIO INTERMEDIO
ASSORBIMENTO
DISTRIBUZIONE ESCREZIONE
SCAMBIO MOLTO RAPIDO
(ore/giorni)
Proteine plasmatiche o eritrociti
INTRODUZIONE
Scambio dinamico di uno xenobiotico nell’organismo
VE
LO
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AS
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INV
ER
SA
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NT
E P
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AL
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LL
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FIN
ITÀ
body burden (deposito) = assorbimento - escrezione
accumulo
rilasciopool dello xenobiotico
t1/2
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XENOBIOTICO LIPOFILO Fase II
XENOBIOTICO TOSSICO Fase I metabolita Fase II Coniugato-idrosolubile
XENOBIOTICO
Non tossico e idrosolubile
Coniugato-idrosolubile
E
S
C
R
E
Z
I
O
N
E
Fase I Attivato DANNO
Fase I Inattivato Fase II Coniugato-idrosolubile
Addotti a legame covalente
Schema di biotrasformazione degli xenobiotici
L’attivazione metabolica è un processo mediante il quale
una sostanza chimica, poco tossica o inerte biologicamente,
viene trasformata in derivati più tossici dal metabolismo cellulare
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BIOACCUMULO (body burden):
BIOCONCENTRAZIONE E BIOMAGNIFICAZIONE
Gli organismi sono anche in grado di eliminare una parte
del tossico presente nei loro tessuti attraverso le diverse
vie di escrezione ed è presumibile che il suo rilascio,
nell’unità di tempo, sia proporzionale alla concentrazione
nei tessuti
dal mezzo
circostante
e/o attraverso
la catena trofica
L’assorbimento di X sarà proporzionale alla sua concentrazione nell’ambiente
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Se assumiamo che la concentrazione di tossico nell’ambiente sia costante,
la concentrazione di tossico nell’organismotende, nel tempo, verso la concentrazione di equilibrio
Se definiamo il fattore di bioconcentrazione (BioConcentration
Factor-BCF) come rapporto tra la concentrazione del tossico
nell’organismo (mg/kg) e quella nel mezzo circostante (mg/L)
possiamo dire che
a regime si avrà:
BIOCONCENTRAZIONE
dove k1 e k2 sono rispettivamente la costante di assorbimento e di rilascio
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Il BCF è tanto più alto quanto maggiore è la costante
di ASSORBIMENTO e quanto minore è la costante diRILASCIO
Naturalmente per ogni xenobiotico il BCF di unorganismo adulto varia da specie a specie, mentre
all’interno di ogni specie varia al variare dellecaratteristiche chimico-fisiche della sostanza
assorbita. I tossici, essendo spesso lipofili, siaccumulano preferenzialmente nei tessuti grassi diun organismo
e, in tal caso, nei tessuti degli organismi la concentrazione del tossico può ritrovarsi aumentata durante l’esposizione,
anche di diversi ordini di grandezza rispetto a quella ambientale
il BCF del DDT è di 24.000, perciò, se è presente nell’acqua al livello
di 1 ng/L, per effetto della bioconcentrazione, viene ritrovato nei pesci
con un tenore di 24 g/kg di peso fresco
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Il latte è forse il più classico esempio di passaggio di uno xenobiotico,
tal quale o biotrasformato, nei tessuti o negli escreti, a causa degli
animali che hanno ingerito alimenti contaminati:
ARACHIDI CONTAMINATE DA AFLATOSSINA B1
(carry-over)
50% sopravvive al trattamento
termico nelle arachidi tostate
Non passa
nell’olio di arachidi
Si trasferisce quantitativamente
nei magimi zootecnici
Biotrasformata in aflatossina M1
si ritrova nel latte
Con i metaboliti
si ritrova nelle uova
Si concentra
Nel formaggio
Si trasferisce quantitativamente
in gelato e yogurt
Non passa nel burro Prof. Carlo I.G. Tuberoso – Appunti didattici Chimica degli Alimenti ver. 00-18
È la capacità di alcune sostanze chimiche a diventare sempre più
concentrate, man mano che si sale di livello nella catena alimentare.
Ad ogni livello trofico i consumatori ingeriscono un certo tenore di
BIOMASSA dall’anello inferiore e, se questo contiene un tossico,
necessariamente essi ingeriranno una certa quantità del contaminante.
Salendo nella catena alimentare, ad ogni passaggio trofico l’entità della
concentrazione si amplificherà via via, fino a raggiungere un massimo
nell’organismo che sta in cima, come i predatori di grossa taglia.
fitoplancton zooplancton invertebrati carnivori
grossi predatori grandi vertebrati
carnivori
piccoli vertebrati
carnivori
BIOMAGNIFICAZIONE
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DL50 (Dose Letale almeno nel 50% dei casi, o LD = Letal Dose)
o la CL50 (Concentrazione Letale nel 50% dei casi)
ED50 ed EC50 che indicano rispettivamente
Dose e Concentrazione Efficace,
cioè la dose che produce un determinato effetto tossico
(non necessariamente la morte)
almeno sul 50% della popolazione in esame
TD = Tumoral Dose (Dose Tumorale almeno nel 50% dei casi)
Studi tossicologici sono condotti negli animali da esperimento
seguendo metodologie rigorose e
constano di diverse fasi che comprendono:
a) Tossicità acuta,
b) Tossicità cronica a breve termine (almeno 90 giorni),
c) Tossicità cronica a lungo termine (almeno 2 anni)
LA VALUTAZIONE DELLA TOSSICITA’
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"No Observed Adverse Effect Level"
“Lowest Observed Adverse Effect Level”
EFSA, European Food Safety Authority con sede a Parma
IARC, International Agency for Research on Cancer
WHO, World Health Organization
«No Observed Effect Level»
LOAEL
NOAEL
NOEL
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ADI (Accetable Daily Intake)
Tolerance Level (TL)
ADI
TL = ———
FDI
10: specie;
100: categoria;
500-1000
(tossicità intrinseca)
NOEL
ADI = ———
SF
NOEL
ADI = ———
SF
PTWI (Provisional Tolerance Week Intake) PMTDI (Provvisional Maximum Tolerable Daily Intake); PTMI (Provvisional Tolerable Monthly Intake)
ALARA (As Low As Reasonably Achievable),
con l’obiettivo di fissare tenori massimi al livello più basso
RAGIONEVOLMENTE OTTENIBILE
FDI (Food daily intake)
MRL
0,01 mg/kg, rappresenta lo zero legale (>baby food)
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Categorie di CANCEROGENICITÀ secondo diversi ORGANISMI
CEE DESCRIZIONE
1 Sostanze note per effetti cancerogeni sull’uomo
(prove sufficienti per nesso causale tra esposizione e lo sviluppo di tumori)
2 Sostanze che dovrebbero considerarsi cancerogene per l’uomo
(elementi sufficienti per ritenere verosimile che l’esposizione dell’uomo possa
provocare lo sviluppo di tumori)
3 Sostanze con sospetto per i possibili effetti cancerogeni per l’uomo
(informazioni disponibili non sufficienti per procedere ad una valutazione
soddisfacente)
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Gruppo A cancerogeno per l’uomo, vi è sufficiente evidenza di cancerogenicità negli studi epidemiologici
Gruppo B il gruppo B si divide in due parti:
B1 probabile cancerogeno per l’uomo con evidenza limitata di cancerogenicità in studi epidemiologici ed evidenza sufficientein studi su animali
B2 probabile cancerogeno per l’uomo con evidenza sufficiente di cancerogenicità in studi su animali ed evidenza inadeguata o assenza di dati in studi sull’uomo
Gruppo C sospetto cancerogeno per l’uomo con evidenza limitata di cancerogenicità in studi su animali in assenza di dati sull’uomo
Gruppo D non classificabile come cancerogeno, per evidenza inadeguata sia nell’uomo che negli animali da esperimento o sostanza per cui non sono disponibili dati
Gruppo E nessuna evidenza di cancerogenicità nell’uomo, in assenza di evidenza di cancerogenicità sia negli animali da esperimento che in studi sull’uomo
(Environmental Protection Agency)
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Probabilità di cancerogenicità delle classi dello IARC
Gruppo Probabilità di cancerogenicità
1 P = 100%
2A P = 75%
2B P = 50%
3 P = 25%
4 P = 0%
Occorre sottolineare che la valutazione del rischio,
nei suoi diversi momenti
si basa sul peso dell’evidenza epidemiologica
comprese le frequenti incertezze scientifiche
con inevitabili elementi di soggettività
Non si può, quindi, ritenere che nell’ambito dello stesso Gruppo
diversi agenti presentino identici pesi di evidenza cancerogenetica
IARC DESCRIZIONE
G1 Cancerogeno per l’uomo
G2A Cancerogeno probabile
G2B Cancerogeno possibile
evidenza inadeguata
G3 Non classificabile per la
cancerogenicità per l’uomo
G4 Probabile non cancerogeno
per l’uomo
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VALUTAZIONE DEL
RISCHIO
I dentificazione del pericolo
C aratterizzazion e del pericolo V alutazione dell ’ esposizione
C aratterizzazione del rischio
COMUNICAZIONE DEL
RISCHIO
C onfronti
I nterazioni
S ca l a delle priorità
E ducazione
GESTIONE DEL RICHIO
R ischio accettabile
Preven zion e
Opzioni Costi/Benefici
Legislazione
ANALISI DEL RISCHIO
Regolamento
(CE)
n°178/2002(principi e
requisiti della
legislazione
alimentare)
EFSA (European Food Safety Authority)
(Risk assessment)
(Risk comunication)
Regolamento (CE) n°178/2002
EFSALineeGuida
Principio di precauzione
C. Stoccolma Regolamento
(CE) n. 850/2004 Principio di
precauzione ATTIVAProf. Carlo I.G. Tuberoso – Appunti didattici Chimica degli Alimenti ver. 00-18
I GRUPPI DI LAVORO operano con specifici obiettivi in TRE CAMPI di attività:
• OSSERVATORIO per il monitoraggio delle abitudini alimentari e degli stili di vita della
popolazione infantile, adolescenziale e relative famiglie e della popolazione adulta
• LINEE GUIDA per il miglioramento della qualità nutrizionale dei prodotti della ristorazione
scolastica ivi compreso l’ambito della distribuzione automatica, è basilare SENSIBILIZZARE
E COINVOLGERE GENITORI E INSEGNANTI
• VALUTARE LA QUALITÀ NUTRIZIONALE dei prodotti al consumo, promuovere una corretta
informazione del consumatore, incentivare il settore produttivo a migliorare la qualità
nutrizionale dei prodotti
Il PRODUTTORE – sia esso agricoltore o ristoratore – , è tenuto ad analizzare il proprio
processo produttivo per individuarne i potenziali PUNTI CRITICI e apportare
tempestivamente gli interventi correttivi indispensabili per ridurre i rischi di contaminazione
CHI ESEGUE I CONTROLLI UFFICIALI deve essere capace di analizzare l’attuazione e
l’efficacia delle azioni preventive messe in atto dal produttore
Per questo è innanzitutto indispensabile che il sistema operi coordinando le attività dei
in cui si articola l’Autorità nazionale competente sui controlli ufficiali in ambito di sicurezza
alimentare:
Principi innovatori introdotti dal TRATTATO ISTITUTIVO della CE
per garantire il diritto alla SICUREZZA ALIMENTARE
(in applicazione delle azioni individuate dall’OMS nel documento “Health 2020”)
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I bambini hanno una
suscettibilità estremamente
peculiare e una maggiore
esposizione a qualsiasi
contaminante tossico nell’acqua e
nel cibo rispetto agli adulti. Infatti,
Nei primi 6 mesi di vita bevono
7 volte più acqua per kg di peso
corporeo
Nel periodo compreso fra 1 e 5
anni mangiano 3-4 volte più cibo
per chilo di un adulto medio
< 12 mesi: 45 g/kg
Adulto: 12 g/kg
I bambini hanno meccanismi di crescita
e sviluppo veloci con processi che
possono essere facilmente danneggiati
Alto rischio che le disfunzioni risultanti
siano PERMANENTI ed IRREVERSIBILI
Il sistema degli organi dei bambini
cambia rapidamente nei primi mesi-anni di
vita
I sistemi di sviluppo sono molto delicati
e non attivano facilmente meccanismi di
“riparo”, quando danneggiati da un
qualsiasi contaminante
I bambini hanno più anni di vita degli adulti, quindi, più tempo di sviluppare
malattie croniche causate da esposizioni precoci
È maggiore la probabilità che le esposizioni a sostanze tossiche e/o
cancerogene nei primi anni di vita (incluso il periodo prenatale) provochino
danni rispetto a esposizioni analoghe in età più adulta
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E104
E102
E338
E432
E902
E953
GLI ADDITIVI ALIMENTARI
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Gli additivi alimentari non sono un’invenzione infatti, fin dai tempi
più remoti, è sempre stata avvertita la necessità di conservare i
prodotti alimentari fra un raccolto e l'altro e di migliorare l'aspetto e
il valore nutritivo degli alimenti. L'impiego del sale o del fumo per la
conservazione dei cibi risale all'antichità. Gli antichi Egizi usavano
sostanze coloranti e aromatizzanti, mentre i Romani facevano usodi salnitro, spezie e coloranti
A partire dalla prima metà del secolo scorso, è incominciato l’USO
CONSAPEVOLE di emulsionanti nella margarina, lievito in polvere
nei dolci e gli agenti gelificanti nelle marmellate.
Negli ultimi 40 anni, gli sviluppi della scienza e della tecnica
alimentare, così come i cambiamenti nella domanda da parte del
consumatore, hanno determinato un aumento sostanziale nell'uso
degli additivi alimentari contestualmente alla buona qualità
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Negli ultimi decenni il nostro stile di vita è profondamente
cambiato e l'uso degli additivi alimentari, unito alla nuova
tecnologia, ha reso possibile la preparazione su grande
scala di cibi buoni e sani a prezzi convenienti
Grazie agli additivi disponiamo anche di alcuni alimenti
estremamente utili come miscele in polvere per salse,
puré di patate e dessert istantanei e altri prodotti più
recenti come piatti pronti e snack. Notevoli progressi
sono stati fatti nel campo della salute e dell'alimentazione
Di fatto molti prodotti alimentari disponibili oggi non
potrebbero esistere se non ci fossero gli additivi
alimentari
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FUNZIONI BASILARI
Preservare la qualità nutrizionale degli alimenti (ad esempio,
evitando la degradazione delle vitamine, degli aminoacidi essenziali
e dei grassi insaturi)
Migliorare le condizioni di conservazione degli alimenti (ad
esempio, evitando il deterioramento microbico e ritardando
l'ossidazione)
Offrire al consumatore ingredienti con determinate caratteristiche
nutritive (ad esempio, dolcificanti in sostituzione dello zucchero per i
diabetici)
Conservare o migliorare la consistenza, la struttura e altre
proprietà sensoriali quali gusto, aroma e colore
Facilitare la lavorazione, il condizionamento, il trasporto o
l'immagazzinamento dei prodotti alimentari
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ORGANISMI IN MATERIA DI ADDITIVI ALIMENTARI
1956 JECFA (Joint FAO/WHO Expert Committee on Food
Additives) Comitato misto FAO/OMS
1945 FAO (Food and Agriculture Organization)
l’Organizzazione per l’Alim. e l’Agr. delle N U
1962 CCFA (Codex Committee on Food Additives),
apparato consultivo del CAC (Codex Alimentarius
Commission), di JECFA
1974 SCF (Scientific Committee on Food)
dell’EFSA (2002) (European Food Safety Authority)
Queste funzioni sono state elaborate e regolamentate dal
Codex Alimentarius e da Organismi dell'Unione Europea.
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TITOLO I
Disposizioni generali riguardanti i coloranti (94/36), gli edulcoranti (94/35 e 95/31) e gli additivi diversi dai coloranti e dagli edulcoranti (94/34 e 95/2)
Definizioni
. Per additivo alimentare si intende qualsiasi sostanza,
normalmente non consumata come alimento in quanto tale e non
utilizzata come ingrediente tipico degli alimenti, indipendentemente
dal fatto di avere un valore nutritivo, aggiunta intenzionalmente ai
prodotti alimentari per un fine tecnologico nelle fasi di produzione,
di trasformazione, di preparazione, di trattamento, di imballaggio, di
trasporto o immagazzinamento degli alimenti, che si possa
ragionevolmente presumere diventi, essa stessa o i suoi derivati, un
componente di tali alimenti direttamente o indirettamente.Prof. Carlo I.G. Tuberoso – Appunti didattici Chimica degli Alimenti ver. 00-18
. La classificazione dell'additivo in una categoria non esclude peraltro la possibilità che tale additivo sia autorizzato per altre funzioni.
ADDITIVI INTENZIONALI = INGREDIENTI ALIMENTARI
sempre obbligatoria l’indicazione in ETICHETTA
della categoria di appartenenza, del nome o della sigla e della
quantità ed elencati in ordine decrescente
tra gli altri ingredienti
2. Campo d'applicazione.
. Il presente decreto disciplina gli additivi alimentari utilizzati o destinati ad essere utilizzati come ingredienti nella fase di produzione o preparazione dei prodotti alimentari e ancora presenti nel prodotto finale, anche in forma modificata.
2. Campo d'applicazione.
. Il presente decreto disciplina gli additivi alimentari utilizzati o destinati ad essere utilizzati come ingredienti nella fase di produzione o preparazione dei prodotti alimentari e ancora presenti nel prodotto finale, anche in forma modificata.
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. Per coadiuvante tecnologico si intende una sostanza che non viene consumata come ingrediente alimentare in sé, che è volontariamente utilizzata nella trasformazione di materie prime, prodotti alimentari o loro ingredienti, per rispettare un determinato obiettivo tecnologico in fase di lavorazione o trasformazione che può dar luogo alla presenza, non intenzionale ma tecnicamente inevitabile, di residui di tale sostanza o di suoi derivati nel prodotto finito, a condizione che questi residui non costituiscano un rischio per la salute e non abbiamo effetti tecnologici sul prodotto finito.
AL FINE DI EVITARE CONFUSIONI
Solventi Chiarificanti Decoloranti
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Ad ogni additivo corrisponde una sigla identificativa,
formata da una E, che sta per Europa, ed un numero
International Numbering System (INS),
ma può essere indicato anche con il proprio nome
chimico o di fantasia
Sempre obbligatoria l’indicazione in etichetta del
nome o della sigla e della quantità ed elencati in ordine
decrescente tra gli altri ingredienti
Esiste una LISTA positiva adottata l’11 novembre 2011 e applicata il 1 giugno2013. Il data base degli additivi alimentari è disponibile on line:https://webgate.ec.europa.eu/foods_system/main/?event=substances.search&substances.pagination=1
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Gli additivi alimentari sono classificati e suddivisi in categorie
La nuova valutazione di tutti gli additivi alimentari approvati
(ad eccezione dei coloranti e degli edulcoranti)
deve essere ultimata entro il 31.12.2018
Conservanti (E 200-285 e E 1105) Antiossidanti (E 300-340)
Addensanti-Emulsionanti
(E 322, 400-499 ed E 1400-1451)
Regolatori di acidità
(vari numeri)
Esaltatori di sapidità (E 600-650) Agenti di resistenza
Agenti di rivestimento (E 900-910) Antiagglomeranti (550-572)
Coloranti (E 100–181)
la nuova valutazione di tutti i coloranti alimentari approvati
deve essere ultimata entro il 31.12.2015
Edulcoranti (E 420, 421, 950-970)
la nuova valutazione di tutti gli edulcoranti approvati
(aspartame-settembre 2012)
deve essere ultimata entro il 31.12.2020
ADDITIVI DIVERSI dai coloranti e dagli edulcoranti
(DIRETTIVE 94/34 e 95/2)
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Alcuni impieghi degli additivi alimentari
Gli additivi alimentari sono impiegati per migliorare e preservare la qualità degli alimenti e, spesso, servono per migliorare l'efficacia della lavorazione.
I motivi del loro impiego, esposti nel documento "Additivi alimentari, ingredienti con una funzione", sono dimostrati dagli esempi dei prodotti di uso quotidiano
illustrati di seguito:
Migliorare la qualità di conservazione e mantenere il valore nutrizionale dei cibi
Conferire struttura, consistenza e stabilità agli alimenti
Mantenere o migliorare le proprietà sensoriali, come l'aroma, il sapore e il colore
Preparare alimenti per consumatori con particolari necessità nutrizionali
Migliorare la qualità di conservazione e mantenere il valore nutrizionale dei cibi
Conferire struttura, consistenza e stabilità agli alimenti
Mantenere o migliorare le proprietà sensoriali, come l'aroma, il sapore e il colore
Preparare alimenti per consumatori con particolari necessità nutrizionali
Migliorare la qualità di conservazione e mantenere il valore nutrizionale dei cibi
Conferire struttura, consistenza e stabilità agli alimenti
Mantenere o migliorare le proprietà sensoriali, come l'aroma, il sapore e il colore
Preparare alimenti per consumatori con particolari necessità nutrizionali
Migliorare la qualità di conservazione e mantenere il valore nutrizionale dei cibi
Conferire struttura, consistenza e stabilità agli alimenti
Mantenere o migliorare le proprietà sensoriali, come l'aroma, il sapore e il colore
Preparare alimenti per consumatori con particolari necessità nutrizionali
"Additivi alimentari:ingredienti con una o più funzioni"
Alcuni impieghi degli additivi alimentari
Gli additivi alimentari sono impiegati per migliorare e preservare la qualità degli alimenti e, spesso, servono per migliorare l'efficacia della lavorazione.
I motivi del loro impiego, esposti nel documento "Additivi alimentari, ingredienti con una funzione", sono dimostrati dagli esempi dei prodotti di uso quotidiano
illustrati di seguito:
Prof. Carlo I.G. Tuberoso – Appunti didattici Chimica degli Alimenti ver. 00-18
Migliorare la qualità e preservare il valore nutrizionale degli alimenti
Conservanti, per proteggere gli alimenti dai microrganismi che ne provocano il
deterioramento e determinano l'intossicazione alimentare:
Nitrito di sodio negli insaccati e nel prosciutto
Propionato di sodio in alcuni prodotti da forno
Anidride solforosa nella birra e nel vino
Antiossidanti, per ritardare l'ossidazione di oli e grassi che provoca rancidità, la
formazione di prodotti tossici e la perdita di elementi nutritivi importanti come gli acidi grassi insaturi e le vitamine A ed E
Butilidrossianisolo (BHA) nel purè istantaneo di patate
Tocoferoli nei grassi per i prodotti da pasticceria
Palmitato di ascorbile nella margarina
Migliorare la qualità e mantenere il valore nutrizionale degli alimenti
Conservanti, per proteggere gli alimenti dai microrganismi che ne provocano il
deterioramento e determinano l'intossicazione alimentare:
Nitrito di sodio negli insaccati e nel prosciutto
Propionato di sodio in alcuni prodotti da forno
Anidride solforosa nella birra e nel vino
Migliorare la qualità e mantenere il valore nutrizionale degli alimenti
Conservanti, per proteggere gli alimenti dai microrganismi che ne provocano il
deterioramento e determinano l'intossicazione alimentare:
Nitrito di sodio negli insaccati e nel prosciutto
Propionato di sodio in alcuni prodotti da forno
Anidride solforosa nella birra e nel vino
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Conferire struttura, consistenza e stabilità agli alimenti
Agenti gelificanti; addensanti e stabilizzanti per conferire agli alimenti la struttura e
la consistenza desiderata:
Amidi modificati per ottenere uno scongelamento omogeneo dei surgelati
Pectina nelle marmellate per garantire la gelatinizzazione
Carragenina nelle bevande a base di latte e cacao per evitare la sedimentazione
delle particelle di cacao
Farina di semi di carrube nei gelati per impedire la formazione di cristalli di
ghiaccio
Emulsionanti e stabilizzanti per la lavorazione di prodotti alimentari contenenti
grassi/oli e acqua:
Lecitina nel cioccolato
Mono e digliceridi nel gelato
Esteri di acido lattico di mono e digliceridi nei prodotti da forno
Conferire struttura, consistenza e stabilità agli alimenti
Agenti gelificanti; addensanti e stabilizzanti per conferire agli alimenti la struttura e
la consistenza desiderata:
Amidi modificati per ottenere uno scongelamento omogeneo dei surgelati
Pectina nelle marmellate per garantire la gelatinizzazione
Carragenina nelle bevande a base di latte e cacao per evitare la sedimentazione
delle particelle di cacao
Farina di semi di carrube nei gelati per impedire la formazione di cristalli di
ghiaccio
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Coloranti, per compensare la perdita di colore che avviene durante la lavorazione e
conferire colore all'alimento:
Caramello nelle bevande analcoliche, in brodi e minestre
Caroteni in formaggi e margarina
Carmoisina nelle bevande analcoliche
Mantenere o migliorare le proprietà sensoriali, come l'aroma, il sapore e il colore
Agenti aromatizzanti e esaltatori di sapidità per conferire sapore agli alimenti
preparati:
Sono richiesti una vasta gamma di aromi per alimenti quali bevande analcoliche,
margarina, gelati, e altri dessert, minestre e salse
Mantenere o migliorare le proprietà sensoriali, come l'aroma, il sapore
e il colore
Preparare alimenti per consumatori con specifiche necessità nutrizionali
Edulcoranti, per sostituire lo zucchero negli alimenti ipocalorici e addolcire senza
calorie
Stabilizzanti e addensanti come la farina di semi di guar nel pane senza glutine,
per conferire una buona struttura, e la gomma xanthano nelle salse a basso contenuto
di olio, per mantenere una buona consistenza
Conservanti, ad esempio sorbati, per evitare il deterioramento microbico nella
margarina a basso contenuto di grasso
Preparare alimenti per consumatori con specifiche necessità nutrizionali
Edulcoranti, per sostituire lo zucchero negli alimenti ipocalorici e addolcire senza
calorie
Stabilizzanti e addensanti come la farina di semi di guar nel pane senza glutine,
per conferire una buona struttura, e la gomma xanthano nelle salse a basso contenuto
di olio, per mantenere una buona consistenza
Conservanti, ad esempio sorbati, per evitare il deterioramento microbico nella
margarina a basso contenuto di grasso
Mantenere o migliorare le proprietà sensoriali, come l'aroma, il sapore e il colore
Agenti aromatizzanti e esaltatori di sapidità per conferire sapore agli alimenti
preparati:
Sono richiesti una vasta gamma di aromi per alimenti quali bevande analcoliche,
margarina, gelati, e altri dessert, minestre e salse
Mantenere o migliorare le proprietà sensoriali, come l'aroma, il sapore
e il colore
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L'approccio fondamentale per la valutazione della sicurezza di qualsiasi sostanza, inclusi gli additivi alimentari, comprende i test tossicologici. Per valutare i rischi vengono utilizzati vari metodi, in particolare gli studi sull'alimentazione degli animali, e le conclusioni a cui si arriva sono in seguito estrapolate per l'uomo.
Viene così determinata,
La Dose Giornaliera Ammissibile (DGA).
La Dose Giornaliera Ammissibile (DGA):
L'approccio fondamentale per la valutazione della sicurezza di qualsiasi sostanza, inclusi gli additivi alimentari, comprende i test tossicologici. Per valutare i rischi vengono utilizzati vari metodi, in particolare gli studi sull'alimentazione degli animali, e le conclusioni a cui si arriva sono in seguito estrapolate per l'uomo.
Viene così determinata,
La Dose Giornaliera Ammissibile (DGA).
che corrisponde all'ADI (Acceptable Daily Intake)
Il Safety Factor (SF) viene posto = 100
Per gli additivi alimentari non si parla di Margine di
Sicurezza (Safety Margin o MS)Prof. Carlo I.G. Tuberoso – Appunti didattici Chimica degli Alimenti ver. 00-18
Si deve sottolineare che la DGA non rappresenta un livello di tossicità; indica
invece un livello di assunzione prudenziale. Gli individui possono eccedere la DGA occasionalmente, a condizione che la media giornaliera sia inferiore alla DGA.
La DGA si è dimostrata essere oggigiorno il miglior strumento per i legislatori; essa ha contribuito ad un approccio uniforme su base mondiale per indicare la sicurezza di una sostanza in relazione alla sua assunzione da parte dell'uomo.
(DGA: Valore cautelativo)
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L'intolleranza a determinati alimenti, come il latte, le uova, il pesce, i molluschi e il frumento, è sorprendentemente diffusa e interessa circa 1/3 della popolazione adulta. Una delle ricerche più affidabili e di più vasta portata sull'intolleranza agli additivi alimentari, condotta da un organismo sanitario regionale del Regno Unito (Journal of the Royal College of Physicians, 1987) ha mostrato, invece, che soltanto 3 dei 18.000 individui indagati soffrivano di intolleranza agli additivi alimentari, un dato che conferma una precedente valutazione della Comm.Europea
È molto probabile che l'intolleranza agli additivi, quando esiste, possa essere collegata alla specifica sensibilità della persona interessata e rientra nel problema molto più ampio dell'intolleranza alimentare in generale.
L'abolizione o la sostituzione di alcuni additivi può creare più problemi di quanti ne risolva
L'intolleranza a determinati alimenti, come il latte, le uova, il pesce, i molluschi e il frumento, è sorprendentemente diffusa e interessa circa 1/3 della popolazione adulta. Una delle ricerche più affidabili e di più vasta portata sull'intolleranza agli additivi alimentari, condotta da un organismo sanitario regionale del Regno Unito (Journal of the Royal College of Physicians, 1987) ha mostrato, invece, che soltanto 3 dei 18.000 individui indagati soffrivano di intolleranza agli additivi alimentari, un dato che conferma una precedente valutazione della Comm.Europea
È molto probabile che l'intolleranza agli additivi, quando esiste, possa essere collegata alla specifica sensibilità della persona interessata e rientra nel problema molto più ampio dell'intolleranza alimentare in generale.
L'abolizione o la sostituzione di alcuni additivi può creare più problemi di quanti ne risolva
L'intolleranza a determinati alimenti, come il latte, le uova, il pesce, i molluschi e il frumento, è sorprendentemente diffusa e interessa circa 1/3 della popolazione adulta. Una delle ricerche più affidabili e di più vasta portata sull'intolleranza agli additivi alimentari, condotta da un organismo sanitario regionale del Regno Unito (Journal of the Royal College of Physicians, 1987) ha mostrato, invece, che soltanto 3 dei 18.000 individui indagati soffrivano di intolleranza agli additivi alimentari, un dato che conferma una precedente valutazione della Comm.Europea
È molto probabile che l'intolleranza agli additivi, quando esiste, possa essere collegata alla specifica sensibilità della persona interessata e rientra nel problema molto più ampio dell'intolleranza alimentare in generale.
L'abolizione o la sostituzione di alcuni additivi può creare più problemi di quanti ne risolva
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Tenuto conto dei test su vasta scala condotti su di essi e considerato il loro grado di purezza,
gli additivi alimentari sono fra le componenti più sicure della nostra dieta.
LA VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA DEGLI ADDITIVI ALIMENTARI
La sicurezza di un additivo alimentare non è, tuttavia, il solo criterio adottato per
consentirne l'impiego negli alimenti: deve esserne dimostrata anche la necessità. Se la "necessità" non può essere provata, la Commissione Europea non consente l'uso dell'additivo.
La sicurezza di un additivo alimentare non è, tuttavia, il solo criterio adottato per
consentirne l'impiego negli alimenti: deve esserne dimostrata anche la necessità. Se la "necessità" non può essere provata, la Commissione Europea non consente l'uso dell'additivo.
EUFIC (European Food Information Council) un'organizzazione senza fini di lucro che fornisce informazioni
scientificamente corrette sulla sicurezza e la qualità alimentare
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REQUISITI DI MASSIMA DI UN ADDITIVO VOLONTARIO:
DEVE ESSERE NECESSARIO non appare sostituibile dalle più
aggiornate tecnologie fisiche né dalle biotecnologie note, e senza di
esso non è possibile ottenere l'alimento desiderato o evitare forti
scarti
NON DEVE MAI SOSTITUIRE processi tecnologici nella
produzione di alimenti destinati all’infanzia o a particolari stati
DEVE FORNIRE IL MASSIMO DI SICUREZZA dalla sua
assunzione non deve derivare alcun rischio per il consumatore,
uomo o animale da esperimento, o animale destinato
all’alimentazione umana, anche se il suo consumo dovesse essere
protratto per tutta la vita, diversamente deve essere abolito
DEVE POSSEDERE UN ALTO GRADO DI PUREZZA secondo
standards definiti; ed essere esente da contaminanti o da prodotti
secondari di reazione
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NON DEVE REAGIRE con nessuno dei costituenti dell'alimento,
distruggendoli, come accade notoriamente con l’anidride solforosa
che distrugge la tiamina rompendo la molecola nei due frammenti
privi di attività vitaminica
NÉ TANTO MENO INTERAGIRE con i componenti dando origine
a composti tossici; è importante esempio la reazione del nitrito con
le ammine per dare N-alchilnitrosamine
NON DEVE MASCHERARE le alterazioni spontanee dell'alimento
come l’impiego di solfiti per mantenere il colore “fresco“ della
carne macinata, o frode commerciale, come l’uso del colorante per
simulare la presenza di uova in paste che non ne contengono, o di
frutta in falsi succhi
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Di ciascun additivo viene valutata l'eventuale tossicità acuta,
quella a breve e a medio termine e quella cronica
Se consentito in base al rapporto rischio/beneficio deve essere
sostituito da composti più sicuri non appena disponibili e laricerca deve essere senza sosta
Devono essere disponibili metodi analitici atti al suoriconoscimento e alla sua determinazione quantitativa, secondometodiche analitiche semplici, rapide ed economiche
Oltre alla DGA (che non è assoluta né definitiva), è statonecessario definire mediante la quantità massima di residuoconsentita in ciascun alimento, espressa in mg/kg
IN CONCLUSIONE
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Deve figurare in liste positive, curate dall’Amministrazione Sanitaria, che debbono indicare casi e dosi di impiego, e che vanno tempestivamente e continuamente aggiornate
Esiste anche una lista negativa che consiste in un elenco delle sostanze riconosciute tossiche e quindi specificatamente vietate
Il loro utilizzo ha permesso di parlare di dosi (“quanto basta”)tecnologicamente utili, cioè tali da ottenere l'effetto ricercato secondo il principio fondamentale della “buona pratica” o “norme di buona fabbricazione” (Good Manufacturing Practices-GMP ),nell’utilizzo tecnologico preferendo i PA efficaci ai dosaggi inferiori
Ogni preferenza deve essere accordata a quegli additivi che sono noti come costituenti degli alimenti, soprattutto se presenti in quantità elevate
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sostanze sostanze chimichechimiche, , naturalinaturali o di o di sintesisintesi, utilizzate , utilizzate
per combattere i parassiti delle colture agrarieper combattere i parassiti delle colture agrarie
oppureoppure
trovano impiego nella lotta contro i vettori di trovano impiego nella lotta contro i vettori di
malattie o contro gli insetti domestici.malattie o contro gli insetti domestici.(Circa il 20% della produzione dei pesticidi viene utilizzato pe(Circa il 20% della produzione dei pesticidi viene utilizzato per questo scopo )r questo scopo )
sostanze sostanze chimichechimiche , , naturalinaturali o di o di sintesisintesi , utilizzate , utilizzate
per combattere i parassiti delle colture agrarieper combattere i parassiti delle colture agrarie
oppureoppure
trovano impiego nella lotta contro i vettori di trovavano impiego nella lotta contro i vettori di
malattie o contro gli insetti domestici.malattie o contro gli insetti domestici.(Circa il 20% della produzione dei pesticidi viene utilizzato pe(Circa il 20% della produzione dei pesticidi viene utilizzato per r questo scopo )questo scopo )
sostanze sostanze chimichechimiche , , naturalinaturali o di o di sintesisintesi , utilizzate , utilizzate
per combattere i parassiti delle colture agrarieper combattere i parassiti delle colture agrarie
oppureoppure
trovano impiego nella lotta contro i vettori di trovavano impiego nella lotta contro i vettori di
malattie o contro gli insetti domestici.malattie o contro gli insetti domestici.(Circa il 20% della produzione dei pesticidi viene utilizzato an cora per questo scopo )
sostanze sostanze chimichechimiche , , naturalinaturali o di o di sintesisintesi , utilizzate , utilizzate
per combattere i parassiti delle colture agrarieper combattere i parassiti delle colture agrarie
oppureoppure
trovano impiego nella lotta contro i vettori di trovavano impiego nella lotta contro i vettori di
malattie o contro gli insetti domestici.malattie o contro gli insetti domestici.(Circa il 20% della produzione dei pesticidi viene utilizzato pe(Circa il 20% della produzione dei pesticidi viene utilizzato per r questo scopo )questo scopo )
sostanze sostanze chimichechimiche , , naturalinaturali o di o di sintesisintesi , utilizzate , utilizzate
per combattere i parassiti delle colture agrarieper combattere i parassiti delle colture agrarie
oppureTuttaviaoltre a ciò
trovano impiego nella lotta contro i vettori di trovavano impiego nella lotta contro i vettori di
malattie o contro gli insetti domestici.malattie o contro gli insetti domestici.(Circa il 20% della produzione dei pesticidi viene utilizzato an cora per questo scopo )
sostanze sostanze chimichechimiche , , naturalinaturali o di o di sintesisintesi , utilizzate , utilizzate
per combattere i parassiti delle colture agrarieper combattere i parassiti delle colture agrarie
oppureoppure
trovano impiego nella lotta contro i vettori di trovavano impiego nella lotta contro i vettori di
malattie o contro gli insetti domestici.malattie o contro gli insetti domestici.(Circa il 20% della produzione dei pesticidi viene utilizzato pe(Circa il 20% della produzione dei pesticidi viene utilizzato per r questo scopo )questo scopo )
sostanze sostanze chimichechimiche , , naturalinaturali o di o di sintesisintesi , utilizzate , utilizzate
per combattere i parassiti delle colture agrarieper combattere i parassiti delle colture agrarie
oppureoppure
trovano impiego nella lotta contro i vettori di trovavano impiego nella lotta contro i vettori di
malattie o contro gli insetti domestici.malattie o contro gli insetti domestici.(Circa il 20% della produzione dei pesticidi viene utilizzato an cora per questo scopo )
sostanze sostanze chimichechimiche , , naturalinaturali o di o di sintesisintesi , utilizzate , utilizzate
per combattere i parassiti delle colture agrarieper combattere i parassiti delle colture agrarie
oppureoppure
trovano impiego nella lotta contro i vettori di trovavano impiego nella lotta contro i vettori di
malattie o contro gli insetti domestici.malattie o contro gli insetti domestici.(Circa il 20% della produzione dei pesticidi viene utilizzato pe(Circa il 20% della produzione dei pesticidi viene utilizzato per r questo scopo )questo scopo )
sostanze sostanze chimichechimiche , , naturalinaturali o di o di sintesisintesi , utilizzate , utilizzate
per combattere i parassiti delle colture agrarieper combattere i parassiti delle colture agrarie
oppureTuttaviaoltre a ciò
trovano impiego nella lotta contro i vettori di trovavano impiego nella lotta contro i vettori di
malattie o contro gli insetti domestici.malattie o contro gli insetti domestici.(Circa il 20% della produzione dei pesticidi viene utilizzato an cora per questo scopo )
AGROFARMACI (PESTICIDI)
PESTICIDI
oggi: AGROFARMACI
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AGROFARMACI
CLASSIFICAZIONE
Struttura
chimica
Meccanismo
d’azione
Per contatto
Sistemici
Meccanismo
d’azione
Bersaglio insetticidi
fungicidi
erbicidi
Bersaglio
Altri (~5%)
– Nematodicidi
– Fumiganti
– regolatori di
crescita
PESTICIDI
Per contatto
Sistemici
insetticidi fungicidi erbicidi
C L
A S
S I
F
I C
A Z
I O
N E
Struttura chimica
Meccanismo d’azione
Bersaglio
TOSSICITA’ PER L’UOMO: INSETTICIDI>FUNGICIDI>ERBICIDI
• -Insetticidi (~95%)
– Acaricidi
– Afidicidi
• ovicidi
• larvicidi
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1 Aumento produttività agricola
2 Protezione degli alimenti nella catena alimentare da agenti infestanti
3 Protezione della salute della fauna avicola e del bestiame in generale
4 Conservazione delle risorse e dei prodotti forestali
5 Protezione del legname da costruzioni nei confronti di termiti, tarli, muffe, etc.
6 Prevenzione dalle malattie trasmesse da vettori animali
7 Protezione di aree intensamente popolate nei confronti di mosche, zanzare,
ratti, etc.
8 Disinfestazione di ospedali, scuole, caserme
ALCUNI VANTAGGI DERIVANTI DALL’IMPIEGO DI
ANTIPARASSITARI CHIMICI INDUSTRIALI
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CARATTERISTICHE RICHIESTE AIPRIMI PESTICIDI-FITOFARMACI
1) Persistenza(lipofilicità)2) Ampio spettro d’azione3) Dose per ha kg
CARATTERISTICHE RICHIESTE AINUOVI PESTICIDI-AGROFARMACI
1) Bassa persistenza2) Selettività3) Dose per ha centinaia di g decine di g g
4) Purezza 95%5) Metaboliti meno tossici del P.A.6) P.A. e Metaboliti menodannosiper l’ambiente
CARATTERISTICHE RICHIESTE AIPRIMI PESTICIDI-FITOFARMACI
1) Persistenza(lipofilicità)2) Ampio spettro d’azione3) Dose per ha kg
CARATTERISTICHE RICHIESTE AINUOVI PESTICIDI-AGROFARMACI
1) Bassa persistenza2) Selettività3) Dose per ha centinaia di g decine di g g
4) Purezza 95%5) Metaboliti meno tossici del P.A.6) P.A. e Metaboliti menodannosiper l’ambiente
CARATTERISTICHE RICHIESTE AIPRIMI PESTICIDI-FITOFARMACI
1) Persistenza(lipofilicità)2) Ampio spettro d’azione3) Dose per ha kg
CARATTERISTICHE RICHIESTE AINUOVI PESTICIDI-AGROFARMACI
1) Bassa persistenza2) Selettività3) Dose per ha centinaia di g decine di g g
4) Purezza 95%5) Metaboliti meno tossici del P.A.6) P.A. e Metaboliti menodannosiper l’ambiente
CARATTERISTICHE RICHIESTE AIPRIMI PESTICIDI-FITOFARMACI
1) Persistenza(lipofilicità)2) Ampio spettro d’azione3) Dose per ha kg
CARATTERISTICHE RICHIESTE AINUOVI PESTICIDI-AGROFARMACI
1) Bassa persistenza2) Selettività3) Dose per ha centinaia di g decine di g g
4) Purezza 95%5) Metaboliti meno tossici del P.A.6) P.A. e Metaboliti menodannosiper l’ambiente
CARATTERISTICHE RICHIESTE AIPRIMI PESTICIDI-FITOFARMACI
1) Persistenza(lipofilicità)2) Ampio spettro d’azione3) Dose per ha kg
CARATTERISTICHE RICHIESTE AINUOVI PESTICIDI-AGROFARMACI
1) Bassa persistenza2) Selettività3) Dose per ha centinaia di g decine di g g
4) Purezza 95%5) Metaboliti meno tossici del P.A.6) P.A. e Metaboliti menodannosiper l’ambiente
CARATTERISTICHE RICHIESTE AIPRIMI PESTICIDI-FITOFARMACI
1) Persistenza(lipofilicità)2) Ampio spettro d’azione3) Dose per ha kg
CARATTERISTICHE RICHIESTE AINUOVI PESTICIDI-AGROFARMACI
1) Bassa persistenza2) Selettività3) Dose per ha centinaia di g decine di g g
4) Purezza 95%5) Metaboliti meno tossici del P.A.6) P.A. e Metaboliti menodannosiper l’ambiente
Prof. Carlo I.G. Tuberoso – Appunti didattici Chimica degli Alimenti ver. 00-18
Prof. Carlo I.G. Tuberoso – Appunti didattici Chimica degli Alimenti ver. 00-18
1 litro di vino si ottiene mediamente da 1,5 kg d'uva
1 litro d'olio d'oliva da 5-6 kg di olive
1 kg di prugne secche da 3 kg di frutti
INCIDONO SULLA QUANTITÀ DEI RESIDUI presenti negli alimenti, e poiché non esistono modelli matematici che consentano diprevedere il loro comportamento a priori
È SEMPRE NECESSARIO CONDURRE SPERIMENTAZIONI IN CONDIZIONI REALI DI IMPIEGO per poterne conoscere la loro entità alla raccolta e sulla base di questi dati indicare i limiti legali
•(fattore concentrazione variabile)
NUMEROSE VARIABILI
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9° ANNO8° ANNO7° ANNO6° ANNO5° ANNO4° ANNO3° ANNO2° ANNO1° ANNO
FASI: SELEZIONE SVILUPPO
SELEZIONE
BISOGNI DI TIPO
SOCIALE
AMBIENTALE
ECONOMICO
SVILUPPO DI UN
NUOVO
AGROFARMACO
RICERCA CHIMICA
STUDI BIOLOGICI-AGRONOMICI
STUDI TOSSICOLOGICI
LABORATORIO IDEA E SINTESI
STUDI AMBIENTALI
SVILUPPO E REALIZZAZIONE DEL PROCESSO DI PRODUZIONE
LABORATORIO-SERRA PROVE IN CAMPO
PROVE PARTICELLARI
TOSSICITA’ ACUTA SUBCRONICA CRONICA
CANCEROGENESI MUTAGENESI
TERATOGENESI
CONCESSIONE E
AUTORIZZAZIONE
STUDIO TOSSICOLOGICO (PIANTE-ANIMALI-TERRENO-ACQUE) (Me)
DOMANDA DI
AUTORIZZAZIONE
ANALISI E
CONTROLLI
DELLE
AUTORITA’
COMPETENTI
TEST GENERAZIONALI
COMMERCIALIZZAZIONE10°
ANNO
COMPROVATA EFFICACIADirettiva 91/414/CEE
Prof. Carlo I.G. Tuberoso – Appunti didattici Chimica degli Alimenti ver. 00-18
Ci sono più agenti cancerogeni noti in una singola tazzina di
caffè che nei residui di agrofarmaci presenti nel cibo che una
persona potrebbe assumere in un anno;
Gli agrofarmaci sono le sostanze chimiche maggiormente
regolamentate in Europa;
Per ogni sostanza attiva registrata, ve ne sono più di 139.000
che non vanno oltre lo stadio di sviluppo;
Il costo ed il tempo medio per l’immissione di un nuovo
agrofarmaco sul mercato dell’Unione Europea sono,
rispettivamente, 200 milioni di euro e 9 anni.
Prof. Carlo I.G. Tuberoso – Appunti didattici Chimica degli Alimenti ver. 00-18
Il glifosato, analogo aminofosforico della glicina, è un diserbante
fitotossico per tutte le piante. Si tratta di un prodotto sistemico in
grado quindi di devitalizzare anche gli organi di conservazione
ipogea delle erbe infestanti, come rizomi, fittoni carnosi ecc., che
in nessun altro modo potrebbero essere devitalizzati.
Negli ultimi anni, si è accesa una forte discussione mondiale sulla
tossicità di questa molecola. Lo IARC lo valuta come "probabile
cancerogeno" (2015) a differenza dell'EFSA (2016) e di altre
agenzie (OMS, FAO e della ECHA, 2016-2017) che lo classifica
come "improbabile cancerogeno". Non risulta interferire sul
sistema endocrino.
Il caso glifosato
Prof. Carlo I.G. Tuberoso – Appunti didattici Chimica degli Alimenti ver. 00-18
http://www.wafriends.com/PesticideToxicityChartLargeFlyer.pngProf. Carlo I.G. Tuberoso – Appunti didattici Chimica degli Alimenti ver. 00-18
Contrariamente alle tossine batteriche
NON sono di natura proteica, né polimerica e
NON possiedono proprietà antigeniche
Le micotossine sono tossici naturali involontari
sostanze tossiche prodotte dal metabolismo secondario di
alcuni funghi microscopici filamentosi o muffe
appartenenti a diversi Generi e specie(Aspergillus, Penicillium, Fusarium, Stachyobotris, Cephalosporium, ecc.)
MICOTOSSINE
Prof. Carlo I.G. Tuberoso – Appunti didattici Chimica degli Alimenti ver. 00-18
MICOTOSSINE “MAGGIORI”
Aflatossine (AFL B1, B2, G1, G2)
Ocratossina A (OTA)
Patulina (PAT)
Fusariotossine
Tricoteceni
Gruppo A:
• Tossina T-2 e HT-2,
• Diacetossiscirpenolo (DAS)
Gruppo B:
• Deossinivalenolo (DON),
• Nivalenolo (NIV),
• 3-acetildeossinivalenolo (3-AcDON)
• 15-Acetildeossinivalenolo (15-AcDON)
Zearalenone (ZEA)
Fumonisine (B1, B2, B3)
MICOTOSSINE “EMERGENTI”• Tossine tremorgeniche (penitrem, lolitrem)
• Rubratossine (A e B)
• Ergoline
• Citrinine
• Tossine “Indoor” (Stachyobotris)
Le micotossine più note e studiate negli ultimi anni
SONO OLTRE 300
MICOTOSSINE “MAGGIORI”
MICOTOSSINE “MINORI” (RISCHI EMERGENTI)
Rilevamenti (%) di micotossine in campo mondiale (2004-2012)
Numero
di
campioni
negativi positivi
20.000
18.000
16.000
14.000
12.000
10.000
8.000
6.000
4.000
2.000
0
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Ocratossine
Vomitossine
Zearalenone
Aflatosine
Ocratossine
Vomitossine
Zearalenone
Aflatosine
Fumonisine
Zearalenone
Zearalenone
Vomitossine
Aflatosine
Aflatosine
Fumonisine
Vomitossine
Ocratossine
T2
Aflatosine
Fumonisine Noti per aver emanato RegolamentiNessun dato
Noti per mancanza di normativa
(1985) DATI FAO: IL 25% DELLE DERRATE ALIMENTARI
MONDIALI E’ CONTAMINATO DA MICOTOSSINE NOTE E
TALE VALORE PRESENTA UN TREND IN CRESCITA
Il Regolamento (CE) n. 1152/2009 stabilisce condizioni particolari per l'importazione dideterminati prodotti alimentari da alcuni paesi terzi a causa del rischio di contaminazioneda aflatossineProf. Carlo I.G. Tuberoso – Appunti didattici Chimica degli Alimenti ver. 00-18
• Spesso dotate di elevato potere
cancerogeno e genotossico (Aflatossina B1)
• Causano tossicità croniche, raramente
acute
• Diffusamente presenti sul territorio
• Fortemente caratterizzate da una incidenza
di contaminazione “stagionale”
• Presentano una tipologia di
contaminazione eterogenea
(a macchia di leopardo)
• Non presentano difficoltà per la loro
determinazione analitica
• possiedono basso peso molecolare
• dotate di elevata termostabilità
• sono fortemente elettrostatiche
• Diverse specie fungine
possono biosintetizzare
le medesime micotossine
• Una unica specie
fungina può produrre
micotossine diverse
• La presenza di muffe
sulla derrata non
significa
inequivocabilmente
presenza di micotossine
• L’assenza di muffe sulla
derrata non indica in
maniera assoluta
assenza di micotossine
Prof. Carlo I.G. Tuberoso – Appunti didattici Chimica degli Alimenti ver. 00-18
Oltre che per ingestione, le micotossine possono
esplicare la loro attività tossica anche per contatto e per
inalazione
Pertanto, un ulteriore rischio, soprattutto per l’uomo, può
derivare dalla manipolazione di derrate infettate o dalla
permanenza in ambienti con aria contaminata, quali
granai, fienili, mulini, mangimifici ed ambienti urbani
insalubri
Infine, non si può escludere a priori un potenziale
rischio connesso con l’impiego di cosmetici, perchè i loro
componenti derivano da materie prime vegetali soggette a
infestazioni
Durata dell’esposizione
Frequenza dell’esposizione
Prof. Carlo I.G. Tuberoso – Appunti didattici Chimica degli Alimenti ver. 00-18
passaggio di uno xenobiotico, tal quale o
biotrasformato, nei tessuti o negli escreti
ARACHIDI CONTAMINATE DA AFLATOSSINA B1
(carry-over)
50% sopravvive al trattamento
termico nelle arachidi tostate
Non passa
nell’olio di arachidi
Si trasferisce quantitativamente
nei magimi zootecnici
Biotrasformata in aflatossina M1
si ritrova nel latte
Con i metaboliti
si ritrova nelle uova
Si concentra
Nel formaggio
Si trasferisce quantitativamente
in gelato e yogurt
Non passa nel burro
Fonti di contaminazione
Terreno
Materie prime (granai, fienili)
Aria (uffici urbani insalubri)
Semilavorati (mulini, mangimifici)
Alimeni finiti
Mangimi (carry-over)
Tessuti animali
Derivati animali
Cosmetici
Terreno
Materie prime (granai, fienili)
Aria (uffici urbani insalubri)
Semilavorati (mulini, mangimifici)
Alimeni finiti
Mangimi (carry-over)
Tessuti animali
Derivati animali
Cosmetici
(F.C. variabile)
(<LR)
(spesso inferiore)
(0,5-5%)
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DIRETTACerealiSpezie
Semi oleaginosi Frutta secca
Olive UvaMele
fichi
LE DERRATE ALIMENTARI POSSONO SUBIRE DUE TIPI DI CONTAMINAZIONE
SECONDO DATI FAO IL 25% DELLE DERRATE ALIMENTARI MONDIALI
E’ CONTAMINATO DA MICOTOSSINE NOTE E PROBABILMENTE
TALE VALORE PRESENTA UN TREND IN CRESCITA
QUANDO UN ALIMENTO CONTAMINATO
ENTRA IN UNA PREPARAZIONE
ALIMENTARE COME INGREDIENTE
CONTAMINA TUTTO L’ALIMENTO
INDIRETTA Carni e derivati
Latte e derivati
Prof. Carlo I.G. Tuberoso – Appunti didattici Chimica degli Alimenti ver. 00-18
Limiti dei metodi di detossificazione delle matrici alimentari
• Disattivazione termica
• Irradiazione
• Degradazione microbica
• Trattamenti chimici
TECNICHE
poco pratiche
poco efficaci
costose
potenzialmente pericolose
• Sostanze adsorbenti: carbone attivo, zeoliti, bentonite
Opinioni controverse sulla loro reale efficacia
DETOSSIFICAZIONE DELLE MATRICI ALIMENTARI
Regolamento (CE) n°1881/2006
proibisce i trattamenti chimici negli alimenti destinati al consumo umano,
mentre consente quelli fisici
Contaminazioni di 1-5 x 105 CFU/g sono abbastanza
comuni, ma non visibili ad occhio nudo sull’alimento, lo
diventano se la contaminazione supera 1 x 106 CFU/g
• Disattivazione termica
• Irradiazione
• Degradazione microbica
• Trattamenti chimici
TECNICHE
poco pratiche
poco efficaci
costose
potenzialmente pericolose
• Sostanze adsorbenti: carbone attivo, zeoliti, bentonite
Opinioni controverse sulla loro reale efficacia
DETOSSIFICAZIONE DELLE MATRICI ALIMENTARI
Prof. Carlo I.G. Tuberoso – Appunti didattici Chimica degli Alimenti ver. 00-18
PRE-RACCOLTO
Uso di varietà di piante resistenti all’attacco fungino
Uso di Buone Pratiche Agricole (Good Agricultural Practice-GAP)
finalizzate alla minimizzazione dei rischi da micotossine:
-rotazione delle coltivazioni,
-irrigazioni non troppo frequenti né abbondanti,
- controllo delle erbe infestanti,
- programmi intensivi di controllo degli insetti,
- impiego di sementi biotecnologiche (GM, Ingegneria Genetica)
Uso di Buone Pratiche per la Protezione delle Piante
(Green Public Procurement-GPP)
RACCOLTO
Effettuazione della fase di raccolta al tempo appropriato
(è sconsigliabile ritardare i tempi)
Effettuazione di procedure di essiccamento in tempi rapidi
mantenendo l’umidità al di sotto del 10%
POST-RACCOLTO STOCCAGGIO E TRASFORMAZIONE
Controllo dell’umidità e della temperatura negli ambienti
Controllo degli insetti
Predisporre adeguate procedure di pulizia e disinfestazione dei silos
Per mantenere alto il livello qualitativo della produzione rispettare le
Buone Pratiche di Fabbricazione (Good Manufacturing Practice-GMP)
Come-quando PREVENIRE lo sviluppo di MUFFE
Prof. Carlo I.G. Tuberoso – Appunti didattici Chimica degli Alimenti ver. 00-18
EFFETTI TOSSICI DELLE MICOTOSSINE
Inoltre, dato che il rischio maggiore risiede nella forte possibilità di
ACCUMULO, si possono identificare anche
sulla base dei loro effetti tossici CRONICI in tre categorie:
mutagene, teratogene, e cancerogene
VARIABILITÀ TOSSICOLOGICA (oltre alla tossicità intrinseca)
Gli effetti tossici possono variare non solo da specie a specie e da individuo
a individuo, ma anche secondo il sesso e la via di somministrazione
ESTREMAMENTE DIVERSE DAL PUNTO DI VISTA CHIMICO
Notevole gamma di effetti biologici dovuti alla loro capacità di
interagire con diversi organi e/o sistemi e classificate come:
immuno-, dermato-, epato-, nefro- e neuro-TOSSINE
specificità e aspecificità di produzione
presenza di diverse micotossine
tossicità variabile di ognuna
stretta correlazione tra effetti e dosi
antagonismo o sinergismo degli effetti
Difficoltà nell’identificazione
della specie responsabile
dell’infestazione
Prof. Carlo I.G. Tuberoso – Appunti didattici Chimica degli Alimenti ver. 00-18
Esiste una classificazione G. s. dei funghi, ma non corrisponde in alcun modo ad una
classificazione della tossicità
• I micotossigeni microscopici più pericolosi appartengono prevalentemente ai Generi
Aspergillus Penicillium Fusarium
Le più pericolose micotossine e gli alimenti più a rischio
Aflatossine B1(blue),
G1(green), B2 (blue), G2 (green)
Cereali, semi oleaginosi, spezie, frutta
fresca e secca
Aflatossina M1 (milk) latte e derivati
Ocratossina A Cereali e derivati, vino, birra, spezie,
cacao, caffè, carni suine ed avicole
Zearalenone Mais ed altri cereali e derivati (birra)
Deossinivalenolo, T-2, HT-2 Grano, orzo, mais ed altri cereali e loro
derivati (fiocchi d’avena,orzo), riso
Fumonisine Mais e sorgo soprattutto
Patulina Frutta (mele, pere), verdure e ortaggi
(carote, pomodori) e derivati (succhi)Prof. Carlo I.G. Tuberoso – Appunti didattici Chimica degli Alimenti ver. 00-18
MICOTOSSINA /
IARCPARAMETRO
TOSSICOLOGICO
(PMTDI o PTWI o PTMI)
EFFETTO TOSSICO
Aflatossina B1 / G1 ALARAREG. (CE) N. 1881/2006
cancerogeno, mutageno, teratogeno, epatotossico, immunosoppressore
Aflatossina M1 / G2B 0,2 ng per kg p.c./giorno possibile cancerogeno
Ocratossina A / G2B 120 ng/kg p.c./settimana Nefrotossico, possibile cancerogeno e teratogeno, immunosoppressore
Tossina T-2 e HT-2 / G3(aumento adenomi polmonari ed
epatici nei topi maschi)
60 ng/kg p.c./giorno Immunosoppressore,
dermatotossico, emorragico
Zearalenone / G3 200 ng/kg p.c./giorno Estrogenosimile
Patulina / G3 400 ng/kg p.c./giorno Mutagena, embriotossica, immunotossica
Deossinivalenolo / G3 1.000 ng/kg p.c./giorno cefalea, vomito e diarrea sanguinolenta
Fumonisine B1+B2 / G2B 2.000 ng/kg p.c./giorno possibile cancerogeno, neurotossico, citotossico
ALARA (As Low As Reasonably Achievable o ALARP-Practicable)PMTDI: Provvisional Maximum Tolerable Daily IntakePTWI: Provisional Tolerable Weekly IntakePTMI (Provisional Tolerable Monthly Intake)
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Rassegna delle micotossine più importanti
TOSSINA PRODUTTORE
PRINCIPALE OD
ESCLUSIVO
(Genere e specie)
EFFETTO DANNOSO ALIMENTI PIÙ
FREQUENTEMENTE
INFESTATI
Aflatossine Aspergillus flavus,
Aspergillus parasiticus
Epatocarcinoma,
cirrosi epatica
teratogenico, mutagenico
Arachidi ed altre leguminose,
mais ed altri cereali,
semi oleaginosi,
noci, mandorle, fichi secchi
Latte e suoi derivati
Alcaloidi della
segale cornuta
Claviceps purpurea Ergotismo
(allucinazioni, tumori,
necrosi cancerosa
periferica)
farina e pane di segale
Ocratossine Aspergillus ochraceus,
Penicillum viridicatum,
altri Aspergillus spp. e
Penicillium spp.
Nefropatie, epatiti, enteriti,
teratogenico e neurotossico
Caffè, arachidi, riso,
orzo, mais ed altri cereali,
Pane, pasta ed altri prodotti da
forno derivati animali
Patulina Penicillum expansus,
Aspergillus clavatus,
Byssoclamys nivea,
Penicillum verrucosum,
Penicillum patulum
Citotossico, neurotossicità,
tossicità per vari organi,
dermatotossico
Frutta e verdura (mele,
peperoni, pere, pomodori,
cetrioli, carote) succhi e sidri
Zearalenoni Fusarium graminearum,
roseum, tricinctum,
moniliforme, ed altri
Fusarium spp
Aborti, sterilità,
squilibrio estrogenico,
genitotossico, mutagenico
Mais ed altri cereali e derivati
(birra)
Tricoteceni Fusarium poae,
Fusarium tricinctum,
Fusarium nivale,
Trichoderma lignorum
ed altri Fusarium spp.
Affezioni della pelle e
delle mucose, leucopenie,
emorragie,vomito, diarrea,
citotossico, rifiuto del cibo
Orzo, mais ed altri cereali,
riso,
loro derivati (fiocchi d’avena)
Citrinina Aspergillus spp,
Penicillum citrinum,
purpurogenum, rubrum, ed
altri Penicillium spp.
Emorragie, degenerazione
epatica, teratogenico,
nefrotossico, neurotossico
Pomodori, mais ed altri
cereali, riso, nocciòle
Sterigmatocistina Aspergillus nidulans,
Aspergillus versicolor
Legato al sesso e alla via di
somministrazione
Formaggi, noci, cereali
Fumonisine Fusarium moniliforme Citotossico, teratogenico
neurotossico, cancerogenico
Mais, sorgo
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Nel 1999 l’Agenzia per le Sostanze Tossiche (ATSDR) degli
Stati Uniti d’America pubblicò una lista di 275 sostanze
organiche ed inorganiche pericolose per l’uomo e l’ambiente.
Nella lista delle 20 sostanze più pericolose figuravano 5
metalli pesanti: arsenico, piombo, mercurio, cadmio e
cromo (rispettivamente alla 1a, 2a, 3a, 7a, e 16a posizione).
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO), il
60-70% di tutte le malattie croniche ed acute è da ricondurre
alle intossicazioni da metalli pesanti
METALLI TOSSICI
Prof. Carlo I.G. Tuberoso – Appunti didattici Chimica degli Alimenti ver. 00-18
Prof. Carlo I.G. Tuberoso – Appunti didattici Chimica degli Alimenti ver. 00-18
Allo scopo di rendere più completa la trattazione, bisogna rilevare
alcuni punti importanti:
Un tossico può penetrare nell’organismo attraverso due vie
principali:
polmonare che è la via più importante, tubo digerente che è la via più
comune
La finalità di qualunque ricerca tossicologica, è di stabilire la
relazione dose/effetto per valutare correttamente il rischio, e che a
piccole dosi, come nel caso degli oligoelementi, i metalli come cobalto,
rame, ferro, manganese, molibdeno, selenio e zinco, sono
indispensabili
La valutazione tossicologica deve essere fatta in funzione di
diversi fattori:
fisiologici, fisici, ambientali
Allo scopo di rendere più completa la trattazione, bisogna rilevare
alcuni punti importanti:
Un tossico può penetrare nell’organismo attraverso due vie
principali:
polmonare che è la via più importante, tubo digerente che è la via più
comune
La finalità di qualunque ricerca tossicologica, è di stabilire la
relazione dose/effetto per valutare correttamente il rischio, e che a
piccole dosi, come nel caso degli oligoelementi, i metalli come cobalto,
rame, ferro, manganese, molibdeno, selenio e zinco, sono
indispensabili
La valutazione tossicologica deve essere fatta in funzione di
diversi fattori:
fisiologici, fisici, ambientali
Allo scopo di rendere più completa la trattazione, bisogna rilevare
alcuni punti importanti:
Un tossico può penetrare nell’organismo attraverso due vie
principali:
polmonare che è la via più importante, tubo digerente che è la via più
comune
La finalità di qualunque ricerca tossicologica, è di stabilire la
relazione dose/effetto per valutare correttamente il rischio, e che a
piccole dosi, come nel caso degli oligoelementi, i metalli come cobalto,
rame, ferro, manganese, molibdeno, selenio e zinco, sono
indispensabili
La valutazione tossicologica deve essere fatta in funzione di
diversi fattori:
fisiologici, fisici, ambientali
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Relazione tra frazioni legate e diffusibili dei metalli nell’organismo
Frazione legata Frazione legata
alle plasma proteine alle proteine intracellulari
scambio
lento scambio molto scambio molto
rapido rapido
scambio
intermedio
scambio molto
lento
ORGANO DI ACCUMULO
Frazione
diffusibile nel
fluido
interstiziale
Frazione
diffusibile
plasmatica
Frazione
diffusibile
intracellulare
(Quello in eccesso è drenato dal Sistema
Linfatico)
endotelio capillare membrana cellulare
Prof. Carlo I.G. Tuberoso – Appunti didattici Chimica degli Alimenti ver. 00-18
assieme all’arsenico uno dei più antichi veleni conosciuti Elemento ubiquitario, nei terreni in media 16 ppm
Ė uno dei metalli più anticamente conosciuti
I romani ne svilupparono l’uso ad un livello impressionante: - in fogli per garantire la tenuta dei giunti nei loro acquedotti, - in lega con l’argento per rivestire gli utensili da cucina in rame, - produzione e la conservazione del vino. (da 390 a 780 mg/l !!)
Anche la letteratura inglese descrive epidemie di gotta presso l’aristocrazia del ‘700 e dell’‘800 Più recentemente sono state descritte intossicazioni endemiche da piombo negli Stati Uniti In Francia (dove il saturnismo è stata la prima malattia professionale ufficialmente riconosciuta) qualche diecina d’anni fa, intere famiglie furono intossicate per aver consumato sidri acidi neutralizzati con litargirio
PIOMBO (Pb)
SI TROVA IN DIVERSI MINERALI (PbCO 3, PbSO4),
IL MINERALE PIÙ RICCO DELL’ELEMENTO È
LA GALENA P bS
Prof. Carlo I.G. Tuberoso – Appunti didattici Chimica degli Alimenti ver. 00-18
L’aspetto moderno della tossicologia da piombo: ! inquinamento ambientale conseguente all’espansione del traffico automobilistico, (intossicazione cronica, per assunzioni prolungate di bassi livelli di metallo, che interessa soprattutto il S.N.C. con possibile alterazione dello sviluppo mentale e turbe del comportamento attraverso l'apparato respiratorio e digerente, mediante la circolazione sanguigna, è trasportato ai vari tessuti, fegato, rene, tessuto nervoso e si accumula nelle ossa seguendo lo stesso metabolismo del Ca).
! emissioni industriali (resistenza alla corrosione)
! (cessione da contenitore a contenuto) in vari alimenti è facilmente
attaccato, in presenza di O2, da acidi deboli come la CO2 normalmente presente in acque da bere, o da acidi organici, che si trovano abitualmente nella frutta, o nei piatti cucinati anche come additivi, viene poi sciolto dagli acidi grassi liberati e/o prodotti dagli irrancidimenti di alcuni oli
! È stata dimostrata una correlazione tra una piombemia maggiore ed
un aumento della pressione sistolica e diastolica
ASSORBITO CIRCOLO SANGUIGNO TESSUTI
FONTI (pregresse e nuove)
! È stata dimostrata una correlazione tra una piombemia maggiore ed
un aumento della pressione sistolica e diastolica
attraverso l'apparato respiratorio e digerente, mediante la circolazione sanguigna, è trasportato ai vari tessuti, fegato, rene, tessuto nervoso e
si accumula nelle ossa seguendo lo stesso metabolismo del Ca
Prof. Carlo I.G. Tuberoso – Appunti didattici Chimica degli Alimenti ver. 00-18
!! Gli effetti tossici sono molteplici inchieste epidemiologiche
non hanno permesso di evidenziare nell’uomo alcun potere
cancerogeno né teratogeno :
inibizione degli enzimi per legami con i gruppi SH;
ipertensione;
neurotossicità a livello periferico e centrale;
alterazione del DNA per legami con i gruppi fosforici;
inibizione sintesi ATP mitocondriale;
anemia per distruzione dei globuli rossi; ecc..
!! Gli effetti tossici sono molteplici inchieste epidemiologiche
non hanno permesso di evidenziare nell’uomo alcun potere
cancerogeno né teratogeno :
inibizione degli enzimi per legami con i gruppi SH;
ipertensione;
neurotossicità a livello periferico e centrale;
alterazione del DNA per legami con i gruppi fosforici;
inibizione sintesi ATP mitocondriale;
anemia per distruzione dei globuli rossi; ecc..
NUMEROSE DISPOSIZIONI DI LEGGE
NELL’ARCO DEI SECOLI SONO STATE EMANATE AL FINE DI
ELIMINARE L’INQUINAMENTO
DEGLI ALIMENTI E DELLE BEVANDE
È DA RILEVARE TUTTAVIA CHE, AD ONTA DEGLI EDITTI E
DELLE LEGGI, SIA LA PRODUZIONE DI BEVANDE
INQUINATE CHE DI UTENSILI E DI RECIPIENTI
CAUSA D’INQUINAMENTO ALIMENTARE,
È CONTINUATA FINO AI GIORNI NOSTRI.
Ma è certamente causa di
Prof. Carlo I.G. Tuberoso – Appunti didattici Chimica degli Alimenti ver. 00-18
1. LE CONDIZIONI FISIOLOGICHE
-Un digiuno precedente all’assunzione del metallo, ad esempio,
può aumentarne fino al 70% l’assorbimento
-L’assunzione contemporanea di un alimento non contaminato
sfavorisce l’assorbimento
1. LA COMPOSIZIONE DEGLI ALIMENTI
Alcuni costituenti, entrano in competizione metabolica con il
piombo e ne diminuiscono l’assorbimento, come il calcio, lo ione
fosfato, l’acido fitico e i tannini, che formano sali di piombo. Lipidi o
altre sostanze, come le vitamine D e C, ne favoriscono invece
l’assorbimento. I risultati sono invece contradditori per quanto
riguarda i glucidi. Non tutti i meccanismi d’azione dei comportamenti
suddetti sono conosciuti
1. STOVIGLIE E IMBALLAGGI
Essendo proibito ormai l’impiego, in campo alimentare o
similare, di utensili, contenitori, carte e cartoni trattati con colori o
vernici a base di Pb, l’unico problema rimane ancora qualche scatola
di conserve sia di origine animale che vegetale con saldatura al
piombo, ormai limitata ad alimenti stagionali da utilizzare nel più
breve tempo possibile Prof. Carlo I.G. Tuberoso – Appunti didattici Chimica degli Alimenti ver. 00-18
1. ALIMENTI VEICOLANTI
L’acqua raramente è contaminata, dato che il metallo può
essere eliminato facilmente per flocculazione. Il problema si pone solo
se la condotta idrica urbana contiene qualche residuato delle vecchie
tubazioni di Pb, ormai vietate
Nel vino, la contaminazione può solo essere una conseguenza
di una conservazione inadeguata o di un trattamento scorretto
Gli alimenti di origine vegetale non sono contaminati, perché
il piombo non è un tossico sistemico perciò non diffonde nel sistema
vascolare e non contamina le parti aeree anche commestibili, che
possono essere contaminate solo dalla ricaduta ambientale
Gli alimenti di origine animale ugualmente non danno grossi
problemi, almeno che non si tratti di organi, come fegato e reni, di
erbivori che vivono in un ambiente contaminato
Prof. Carlo I.G. Tuberoso – Appunti didattici Chimica degli Alimenti ver. 00-18
Ubiquitario nel suolo ma a concentrazioni < 1 ppm >(acqua d’irrigazione inquinata) Produce effetti tossici a dosi pari ad 1/10 rispetto al Pb
Può essere veicolato facilmente: dall’acqua (anche per ricaduta dall’atmosfera) dall’aria (limitatamente alle zone industriali) dagli alimenti dal fumo di tabacco
Ubiquitario nel suolo ma a concentrazioni < 1 ppm >(acqua d’irrigazione inquinata) Produce effetti tossici a dosi pari ad 1/10 rispetto al Pb
Può essere veicolato facilmente: dall’acqua (anche per ricaduta dall’atmosfera) dall’aria (limitatamente alle zone industriali) dagli alimenti dal fumo di tabacco
(ARIA)
La popolazione generale è esposta
giornalmente all’introduzione di una
complessiva quantità di Cd di 40- 200µg
La dose totale assorbita sarebbe
normalmente di 2µg/die mediamente
La popolazione generale è esposta
giornalmente all’introduzione di una
complessiva quantità di Cd di 40- 200µg
La dose totale assorbita sarebbe
normalmente di 2µg/die mediamente
CADMIO (Cd)
Prof. Carlo I.G. Tuberoso – Appunti didattici Chimica degli Alimenti ver. 00-18
La tossicità del cadmio deriva dalle sue proprietà
chimiche simili a quelle dello zinco, infatti compete con lo
zinco nel legarsi ad alcuni siti ed interferisce così su
alcune funzioni essenziali di enzimi dello zinco.
Il cadmio è persistente ed una volta assorbito permane
nell’organismo per molti anni; si concentra nel rene e per
una lunga esposizione può determinare danni ai tessuti
ed ipertensione. Quest’ultima è correlata ad una
diminuzione del rapporto zinco-cadmio. Alti livelli di
cadmio non solo determinano ipertensione, ma anche
aterosclerosi progressiva e riduzione delle funzioni renali.
Prof. Carlo I.G. Tuberoso – Appunti didattici Chimica degli Alimenti ver. 00-18
PATOLOGIA ossea: A dosi elevate, interferisce col metabolismo del
Ca e del P provocando decalcificazione anche per perdita continua di fosfato di calcio
conseguenza delle lesioni renali
ALTRE PATOLOGIE
alterazioni respiratorie: rinite cronica
atrofica, anosmia, degenerazioni della mucosa fino
alla perforazione del setto nasale
alterazioni del metabolismo del Ca e del P:
decalcificazione delle ossa
altri organi colpiti: polmoni, testicoli,
pancreas, tiroide, muscoli, ghiandole salivari,
prostata
! Nel caso di intossicazioni molto avanzate compare una
patologia ossea, caratterizzata da fessurazioni ossee simmetriche, localizzate soprattutto al collo del femore con
manifestazioni violente di dolore al bacino e agli arti inferiori. Interessa particolarmente le donne dopo la menopausa
(itai-itai)
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ALTRE PATOLOGIE
alterazioni respiratorie: rinite cronica
atrofica, anosmia, degenerazioni della mucosa fino
alla perforazione del setto nasale
alterazioni del metabolismo del Ca e del P:
decalcificazione delle ossa
altri organi colpiti: polmoni, testicoli,
pancreas, tiroide, muscoli, ghiandole salivari,
prostata
ALTRE PATOLOGIE
alterazioni respiratorie: rinite cronica
atrofica, anosmia, degenerazioni della mucosa fino
alla perforazione del setto nasale
alterazioni del metabolismo del Ca e del P:
decalcificazione delle ossa
altri organi colpiti: polmoni, testicoli,
pancreas, tiroide, muscoli, ghiandole salivari,
prostata
ALTRE PATOLOGIE
alterazioni respiratorie: rinite cronica
atrofica, anosmia, degenerazioni della mucosa fino
alla perforazione del setto nasale
alterazioni del metabolismo del Ca e del P:
decalcificazione delle ossa
altri organi colpiti: polmoni, testicoli,
pancreas, tiroide, muscoli, ghiandole salivari,
prostata
ALTRE PATOLOGIE
alterazioni respiratorie: rinite cronica
atrofica, anosmia, degenerazioni della mucosa fino
alla perforazione del setto nasale
alterazioni del metabolismo del Ca e del P:
decalcificazione delle ossa
altri organi colpiti: polmoni, testicoli,
pancreas, tiroide, muscoli, ghiandole salivari,
prostata
ALTRE PATOLOGIE
alterazioni respiratorie: rinite cronica
atrofica, anosmia, degenerazioni della mucosa fino
alla perforazione del setto nasale
alterazioni del metabolismo del Ca e del P:
decalcificazione delle ossa
altri organi colpiti: polmoni, testicoli,
pancreas, tiroide, muscoli, ghiandole salivari,
prostata
! La cadmiemia dei fumatori >>non fumatori
(tabacco di una sigaretta 1,5-2 µg di Cd ~ 70 % fumo)
Prof. Carlo I.G. Tuberoso – Appunti didattici Chimica degli Alimenti ver. 00-18
La contaminazione interessa soprattutto i cereali,
nei quali subisce accumulo continuo, e si ritrova anche nei derivati.
assorbito dal terreno è concentrato nell’endosperma della cariosside,
al contrario dello zinco che si concentra nel germe e nel tegumento.
per cui nella farina si avrà un rapporto cadmio/zinco elevato.
livelli importanti in cadmio caffè, tè, legumi e pomodori
I tuberi, come le patate, e i ravanelli, essendo ipogei,
possono assorbire quantità di cadmio più elevate.
Cadmio negli alimenti di origine vegetale
Cadmio negli alimenti di origine animale
Gli animali terrestri ne contengono alcune decine di ppb
(accumuli in fegato e reni)
Gli animali acquatici cozze, ostriche, granchi hanno concentrazioni elevate nella parte scura viscerale
Gli animali terrestri ne contengono alcune decine di ppb
(accumuli in fegato e reni)
Gli animali acquatici cozze, ostriche, granchi hanno concentrazioni elevate nella parte scura viscerale
Prof. Carlo I.G. Tuberoso – Appunti didattici Chimica degli Alimenti ver. 00-18
Nell’ambiente marino l’assorbimento del metallo è operata da fitoplancton e macrofite,trasloca in molluschi e crostacei
nei quali si concentra considerevolmente.
Nei pesci, invece, pur essendoci bioaccumulo, la contaminazione non è paragonabile
a quella degli invertebrati marini.
Nell’ambiente marino l’assorbimento del metallo è operata da fitoplancton e macrofite,trasloca in molluschi e crostacei
nei quali si concentra considerevolmente.
Nei pesci, invece, pur essendoci bioaccumulo, la contaminazione non è paragonabile
a quella degli invertebrati marini.
nascita età adulta presenza nell’organismo
da 1 a 30-40 µg per accumulo continuo
(solo per l’apporto alimentare)
Cadmio negli alimenti di origine animale
Gli animali d’allevamento che si alimentano di vegetali contaminati possono accumulare dosi importanti di cadmio, sebbene,
la sensibilità verso tale sostanza vari molto da specie a specie.
Prof. Carlo I.G. Tuberoso – Appunti didattici Chimica degli Alimenti ver. 00-18
MERCURIO
Presente in natura come mercurio elementare (metallico), inorganico (composti mercurosi e mercurici) e organico (alchilici e arilici)
Estrazione: arrostimento 600-700°C: HgS + O2 SO2, + Hg volatile a 20 °C < quattro volte 40 °C
ASSORBIMENTO, DISTRIBUZIONE, ESCREZIONE,
DIPENDENTI DALLA FORMA CHIMICA
La tossicità a lungo termine (cronica) detta idrargismo, si esercita principalmente a livello del sistema nervoso, il sintomo più caratteristico, è il tremito mercuriale, detto anche intenzionale Il danno renale, che si manifesta nell’intossicazione acuta con elevata uremia, assente nel saturnismo, è dovuta ad una necrosi dei tubuli contorti distali Il mercurio è tioloprivo come il piombo ed il cadmio, perciò blocca i gruppi -SH delle proteine strutturali ed enzimatiche
MERCURIO (Hg)
Prof. Carlo I.G. Tuberoso – Appunti didattici Chimica degli Alimenti ver. 00-18
La tossicità a lungo termine (cronica) detta idrargismo, si esercita principalmente a livello del sistema nervoso, il sintomo più caratteristico, è il tremito mercuriale, detto anche intenzionale Il danno renale, che si manifesta nell’intossicazione acuta con elevata uremia, assente nel saturnismo, è dovuta ad una necrosi dei tubuli contorti distali Il mercurio è tioloprivo come il piombo ed il cadmio, perciò blocca i gruppi -SH delle proteine strutturali ed enzimatiche
La tossicità a lungo termine (cronica) detta idrargismo, si esercita principalmente a livello del sistema nervoso, il sintomo più caratteristico, è il tremito mercuriale, detto anche intenzionale Il danno renale, che si manifesta nell’intossicazione acuta con elevata uremia, assente nel saturnismo, è dovuta ad una necrosi dei tubuli contorti distali Il mercurio è tioloprivo come il piombo ed il cadmio, perciò blocca i gruppi -SH delle proteine strutturali ed enzimatiche Negli adulti i sintomi da avvelenamento si manifestano
quando i livelli di mercurio nel sangue > 5 μg/dL
è considerata normale una concentrazione di mercurio nelle urine
< 20 μg/L
Negli adulti i sintomi da avvelenamento si manifestano quando i livelli di mercurio nel sangue
> 5 μg/dL
è considerata normale una concentrazione di mercurio nelle urine
< 20 μg/L
Negli adulti i sintomi da avvelenamento si manifestano quando i livelli di mercurio nel sangue
> 5 μg/dL, È considerata normale na concentrazione nelle urine
< 20 μg/L.
Non si conoscono i livelli minimi urinari tossici nei bambini.
(TCD)
Prof. Carlo I.G. Tuberoso – Appunti didattici Chimica degli Alimenti ver. 00-18
Il metilmercurio è teratogeno per l’uomo,
può essere veicolato dal latte materno.
La catastrofe della baia di Minamata a metà del ‘900, registrò 54 decessi, è stata all’origine di una lunga serie di lavori che hanno permesso di scoprire lo straordinario potere di concentrazione e di accumulo del mercurio organico liposolubile, nelle catene alimentari dell’ambiente acquatico e da esso nelle varie specie animali. La trasformazione in metilmercurio fu operata da batteri nell’acqua proveniente dai reflui di una fabbrica che produceva cloruro di vinile
Fu osservata la nascita di numerosi bambini con atassia e disturbi neurologici vari, 22 casi di malformazioni (anche anencefalia) provocate dal superamento della barriera placentare
SUPERA LA BARRIERA PLACENTARE
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I livelli di mercurio sono generalmente <200 μg/kg nel pesce e
<100 µg/kg nei molluschi e nei crostacei, provenienti da acque non contaminate
Numerose ricerche successive hanno confermato la pericolosità per i consumatori
di pesci, crostacei e frutti di mare contaminati, (concentrazione compresa tra 500 e 700 µg/Kg)
!!! nei predatori si può arrivare fino a 1500 µg/Kg e,
nelle vicinanze delle miniere, persino 7900 µg/Kg !
Numerose ricerche successive hanno confermato la pericolosità per i consumatori
di pesci, crostacei e frutti di mare contaminati, (concentrazione compresa tra 500 e 700 µg/Kg)
!!! nei predatori si può arrivare fino a 1500 µg/Kg e,
nelle vicinanze delle miniere, persino 7900 µg/Kg !
I derivati del metil-mercurio, ingeriti con l’alimentazione, subiscono un
assorbimento attraverso il tubo digerente che può raggiungere
l’80-100%Prof. Carlo I.G. Tuberoso – Appunti didattici Chimica degli Alimenti ver. 00-18
il 50% del metallo si deposita nei reni a
poche ore dalla somministrazione
sotto forma di complesso con
glutatione e cisteina
tratto intestinale nel sangue si ripartisce fra plasma e globuli rossi
Principali vie di escrezione del mercurio
il rene,
l’intestino,
l’aria espirata,
la bile,
gli annessi cutanei (capelli, unghie),
le ghiandole mammarie, salivari e sudoripare
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Range dei livelli medi di mercurio rilevati in alcuni alimenti comuni
ALIMENTI RANGE (μg/kg)
Prodotti caseari 0-40
Uova 0-100
Carne 0-50
Frutta e verdura 0-50
Cereali 0-50
Da ricerche condotte in serra trasferimento e concentrazione per via
radicalica dal terreno verso la pianta, sembra poco probabile,
in funghi coltivati in terricci contaminati
si sono riscontrati fino a 30 ppm di mercurio,
sulla materia secca
Anche frutta secca e qualche frutto fresco, come ribes e lamponi,
possono destare qualche preoccupazione
Da ricerche condotte in serra trasferimento e concentrazione per via
radicalica dal terreno verso la pianta, sembra poco probabile,
in funghi coltivati in terricci contaminati
si sono riscontrati fino a 30 ppm di mercurio,
sulla materia secca
Anche frutta secca e qualche frutto fresco, come ribes e lamponi,
possono destare qualche preoccupazione
Da ricerche condotte in serra trasferimento e concentrazione pervia
radicalica dal terreno verso la pianta, sembra poco probabile,
in funghi coltivati in terricci contaminati
si sono riscontrati fino a 30 ppm di mercurio,
su lla materia secca
Anche frutta secca e qualche frutto fresco , come ribes e lamponi,
possono destare qualche preoccupazione
Da ricerche condotte in serra trasferimento e concentrazione pervia
radicalica dal terreno verso la pianta, sembra poco probabile,
in funghi coltivati in terricci contaminati
si sono riscontrati fino a 30 ppm di mercurio,
su lla materia secca
Anche frutta secca e qualche frutto fresco , come ribes e lamponi,
possono destare qualche preoccupazioneProf. Carlo I.G. Tuberoso – Appunti didattici Chimica degli Alimenti ver. 00-18
Elevati dosaggi nelle uova fino a che non fu vietato
l’uso dei composti organomercuriali
La carne degli animali destinati all’alimentazione umana
(polli e bovini) contiene massimo 5 ppb,
Qualche preoccupazione in più destano il fegato e i reni)
Concentrazione rilevata solitamente compresa tra 50 e 500 ng/L, ma anche al di sotto di 25 ng/L
Nelle bevande più comuni, vino, birra e succhi, i livelli riscontrati non
hanno superato i 10 ppb
Elevati dosaggi nelle uova fino a che non fu vietato
l’uso dei composti organomercuriali
La carne degli animali destinati all’alimentazione umana
(polli e bovini) contiene massimo 5 ppb,
Qualche preoccupazione in più destano il fegato e i reni)
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Dal terreno l’As (fitotossico) passa nei vegetali che tendono ad
accumularlo pertanto il livello di As nelle colture agrarie
dipenderà dal livello di As nel terreno
Le sue forme minerali solubili, (la più diffusa As2O3),
facilmente assorbite dall’intestino (al dì 0,01 mg di As)
ARSENICO
L’As e' essenziale per il metabolismo
dell'uomo e dei mammiferi
elemento ubiquitario al ventesimo posto, mediamente nei terreni 1-2 µg/g, nell’acqua < 5 µg/L
(America Meridionale e Giappone mg/l !)
SEMIMETALLO
ARSENICO
L’As e' essenziale per il metabolismo
dell'uomo e dei mammiferi
elemento ubiquitario al ventesimo posto, mediamente nei terreni 1-2 µg/g, nell’acqua < 5 µg/L
(America Meridionale e Giappone mg/l !)
Una sigaretta: 40-120 ng 0,8-2,4 μg/die di As
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DLDL5050 7070--180180 mgmg
sangue proteine plasmatiche vari organi
(fegato, reni, ossa, cute e annessi) accumulo in unghie e capelli
barriera placentare
ASSUNZIONE ed ASSORBIMENTO:
arsenico inorganico As203
Apparato respiratorio inalazione polveri e vapori,
assorbimento (dimensioni e solubilità particelle inalate);
Tratto gastroenterico assorbimento composti
inorganici poche ore; triossido, più lento (dimensioni particelle, pH gastrico);
Attraverso la cute, soprattutto se questa non è
integra.
latte materno
ASSUNZIONE ed ASSORBIMENTO:
arsenico inorganico As203
Apparato respiratorio inalazione polveri e vapori,
assorbimento (dimensioni e solubilità particelle inalate);
Tratto gastroenterico assorbimento composti
inorganici poche ore; triossido, più lento (dimensioni particelle, pH gastrico);
Attraverso la cute, soprattutto se questa non è
integra.
ASSUNZIONE ed ASSORBIMENTO:
arsenico inorganico As203
Apparato respiratorio inalazione polveri e vapori,
assorbimento (dimensioni e solubilità particelle inalate);
Tratto gastroenterico assorbimento composti
inorganici poche ore; triossido, più lento (dimensioni particelle, pH gastrico);
Attraverso la cute, soprattutto se questa non è
integra.
ASSUNZIONE ed ASSORBIMENTO:
arsenico inorganico As203
Apparato respiratorio inalazione polveri e vapori,
assorbimento (dimensioni e solubilità particelle inalate);
Tratto gastroenterico assorbimento composti
inorganici poche ore; triossido, più lento (dimensioni particelle, pH gastrico);
Attraverso la cute, soprattutto se questa non è
integra.
ASSUNZIONE ed ASSORBIMENTO:
arsenico inorganico As203
Apparato respiratorio inalazione polveri e vapori,
assorbimento (dimensioni e solubilità particelle inalate);
Tratto gastroenterico assorbimento composti
inorganici poche ore; triossido, più lento (dimensioni particelle, pH gastrico);
Attraverso la cute, soprattutto se questa non è
integra.
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Sintomi Dell’intossicazione ACUTA (non dose da avvelenamento)
Azione irritativa sulle mucose,
(congiuntivite e dispnea, tosse stizzosa, dolori toracici);
interessamento del sistema nervoso
(cefalea, vertigini, dolore alle etremità); interessamento dell’apparato digerente
(nausea, vomito, diarrea, dolori addominali).
Per inalazione di arsina (AsH3 aggressivo chimico): si aggiungono grave anemia emolitica,
emoglobinuria per la precipitazione dell’emoglobina a livello del tubulo renale e necrosi tubulare acuta. L’exitus per collasso cardiocircolatorio ed edema
polmonare è conseguenza dell’insufficienza renale.
Sintomi Dell’intossicazione ACUTA (non dose da avvelenamento)
Azione irritativa sulle mucose,
(congiuntivite e dispnea, tosse stizzosa, dolori toracici);
interessamento del sistema nervoso
(cefalea, vertigini, dolore alle etremità); interessamento dell’apparato digerente
(nausea, vomito, diarrea, dolori addominali).
Sintomi Dell’intossicazione ACUTA (non dose da avvelenamento)
Azione irritativa sulle mucose,
(congiuntivite e dispnea, tosse stizzosa, dolori toracici);
interessamento del sistema nervoso
(cefalea, vertigini, dolore alle etremità); interessamento dell’apparato digerente
(nausea, vomito, diarrea, dolori addominali).
Sintomi Dell’intossicazione ACUTA (non dose da avvelenamento)
Azione irritativa sulle mucose,
(congiuntivite e dispnea, tosse stizzosa, dolori toracici);
interessamento del sistema nervoso
(cefalea, vertigini, dolore alle etremità); interessamento dell’apparato digerente
(nausea, vomito, diarrea, dolori addominali).
gas incolore e insapore
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intossicazione cronica da composti
inorganici
ORGANI CRITICI:CUTE E ANNESSI
(l’arsenico tende ad accumularsi a livello cutaneo, tropismo verso i gruppi -SH della cheratina)
iperpigmentazioni della pelle soprattutto viso e tronco
(melanodermite arsenicale), aree acromiche («a gocce di
pioggia»)
ipercheratosi precancerose, plantari e palmari, con papule
giallastre (2-10 mm) multiple (placche verrucose)
strie bianche alle unghie con iperfragilità ungueale
lesioni delle mucose (cheratocongiuntiviti, ulcerazioni corneali,
riniti con ulcerazioni, perforazione del setto nasale)
altri organi interessati:
sistema nervoso periferico: polineurite sensitivomotoria
(tetraplegia ascendente)
apparato cardiocircolatorio cancrena delle estremità
sangue ( anemia, leucopenia, trombocitopenia)
danni al fegato, cirrosi
iperpigmentazioni della pelle soprattutto viso e tronco
(melanodermite arsenicale), aree acromiche («a gocce di
pioggia»)
ipercheratosi precancerose, plantari e palmari, con papule
giallastre (2-10 mm) multiple (placche verrucose)
strie bianche alle unghie con iperfragilità ungueale
lesioni delle mucose (cheratocongiuntiviti, ulcerazioni corneali,
riniti con ulcerazioni, perforazione del setto nasale)
iperpigmentazioni della pelle soprattutto viso e tronco
(melanodermite arsenicale), aree acromiche («a gocce di
pioggia»)
ipercheratosi precancerose, plantari e palmari, con papule
giallastre (2-10 mm) multiple (placche verrucose)
strie bianche alle unghie con iperfragilità ungueale
lesioni delle mucose (cheratocongiuntiviti, ulcerazioni corneali,
riniti con ulcerazioni, perforazione del setto nasale)
iperpigmentazioni della pelle soprattutto viso e tronco
(melanodermite arsenicale), aree acromiche («a gocce di
pioggia»)
ipercheratosi precancerose, plantari e palmari, con papule
giallastre (2-10 mm) multiple (placche verrucose)
strie bianche alle unghie con iperfragilità ungueale
lesioni delle mucose (cheratocongiuntiviti, ulcerazioni corneali,
riniti con ulcerazioni, perforazione del setto nasale)
iperpigmentazioni della pelle soprattutto viso e tronco
(melanodermite arsenicale), aree acromiche («a gocce di
pioggia»)
ipercheratosi precancerose, plantari e palmari, con papule
giallastre (2-10 mm) multiple (placche verrucose)
strie bianche alle unghie con iperfragilità ungueale
lesioni delle mucose (cheratocongiuntiviti, ulcerazioni corneali,
riniti con ulcerazioni, perforazione del setto nasale)
altri organi interessati:
sistema nervoso periferico: polineurite sensitivomotoria
(tetraplegia ascendente)
apparato cardiocircolatorio cancrena delle estremità
sangue ( anemia, leucopenia, trombocitopenia)
danni al fegato, cirrosi
altri organi interessati:
sistema nervoso periferico: polineurite sensitivomotoria
(tetraplegia ascendente)
apparato cardiocircolatorio cancrena delle estremità
sangue ( anemia, leucopenia, trombocitopenia)
danni al fegato, cirrosi
altri organi interessati:
sistema nervoso periferico: polineurite sensitivomotoria
(tetraplegia ascendente)
apparato cardiocircolatorio cancrena delle estremità
sangue ( anemia, leucopenia, trombocitopenia)
danni al fegato, cirrosi
altri organi interessati:
sistema nervoso periferico: polineurite sensitivomotoria
(tetraplegia ascendente)
apparato cardiocircolatorio cancrena delle estremità
sangue ( anemia, leucopenia, trombocitopenia)
danni al fegato, cirrosi
Prof. Carlo I.G. Tuberoso – Appunti didattici Chimica degli Alimenti ver. 00-18
a) Effetti sulla riproduzione: studi sperimentali hanno dimostrato che l’embriotossicità delle specie arsenicali è nel seguente ordine: As trivalente> As pentavalente, acido dimetil-arsinico (bassa tossicità)> acido monometilarsonico> acido tetrametilarsinico> arsenocolina, arsenobetaina (senza tossicità).
a) Effetti sul sistema immunitario: studi sperimentali hanno dimostrato che la immunotossicità delle specie arsenicali è nel seguente ordine: As trivalente> As pentavalente, acido dimetil-arsinico (bassa tossicità)> acido monometilarsonico, acido tetrametilrsinico, arsenocolina, arsenobetaina (senza tossicità).
L’arsenico totale nell’organismo mediamente si aggira tra 14 e 20 mg
Gli indicatori biologici dell’esposizione all’arsenico sono:
sangue, urina e capelli
Sono considerati normali i livelli di:
1-4 g/L per il sangue (AsB)
<10 g/L per l’urina (AsU)
<1g/kg per i capelli (AsH)
L’arsenico totale nell’organismo mediamente si aggira tra 14 e 20 mg
Gli indicatori biologici dell’esposizione all’arsenico sono:
sangue, urina e capelli
Sono considerati normali i livelli di:
1-4 g/L per il sangue (AsB)
<10 g/L per l’urina (AsU)
<1g/kg per i capelli (AsH)
Prof. Carlo I.G. Tuberoso – Appunti didattici Chimica degli Alimenti ver. 00-18
Concentrazioni medie di As rilevate nei principali alimenti
ALIMENTI TENORI MEDI
(µg/kg)
ALIMENTI TENORI MEDI
(µg/kg)
Pesci marini 2.466 Uova 6,2
Molluschi e crostacei 2.041 Vino 5,8
Pesce d’acqua dolce 443,0 Patate 5,5
Riso 284,1 Formaggio 5,2
Funghi 46,4 Mele 3,8
Pollame 29,9 Banane 3,3
Oli e grassi 19 Birra 3,0
Pane 12,9 Fagioli 3,1
Pasta 9,5 Lattuga 2,4
Carne suina 8,2 Pomodori 1,8
Carne bovina 7,8 Latte intero 1,4
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