ACTA s.r.l. - static.repubblica.itstatic.repubblica.it/laprovinciapavese/pdf/materiali/05.pdf ·...

26
CONSULENZA E PROGETTAZIONE GEOLOGICA E AMBIENTALE Sede legale: Via Cardinal Pietro Maffi 3, 27100 Pavia - Sede operativa: Via Sant'Invenzio 2, 27100 Pavia - P.IVA/C.F. 02259900187 - STUDIO ASSOCIATO OIL S EOL G Tel 0382.53.03.87 - 340.00.52.404 - 339.17.77.645 - Fax 0382.53.03.87 - e.mail [email protected] - web www.geolsoil.it ACTA s.r.l. DISCARICA CONTROLLATA MONODEDICATA PER R.C.A. IN COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE (PROVINCIA DI PAVIA) Committente: Data: 03/2011 ACTA s.r.l. Sede legale: C.na Gallona - 27032 Ferrera Erbognone (PV) Allegato: H SINTESI NON TECNICA STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE (ai sensi del D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, Parte Seconda e s.m.i.) I Progettisti: Ordine dei Geologi del Piemonte n. 585 Ordine dei Geologi della Lombardia n. 1237 Dott. Geol. Paola Sala Dott. Geol. Manuel Elleboro Dott.ssa Silvia Guffanti Con la collaborazione di:

Transcript of ACTA s.r.l. - static.repubblica.itstatic.repubblica.it/laprovinciapavese/pdf/materiali/05.pdf ·...

CONSULENZA E PROGETTAZIONE GEOLOGICA E AMBIENTALE

Sede legale: Via Cardinal Pietro Maffi 3, 27100 Pavia - Sede operativa: Via Sant'Invenzio 2, 27100 Pavia - P.IVA/C.F. 02259900187

- STUDIO ASSOCIATO OILSEOLG

Tel 0382.53.03.87 - 340.00.52.404 - 339.17.77.645 - Fax 0382.53.03.87 - e.mail [email protected] - web www.geolsoil.it

ACTA s.r.l.

DISCARICA CONTROLLATA MONODEDICATA

PER R.C.A. IN COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE(PROVINCIA DI PAVIA)

Committente:

Data: 03/2011

ACTA s.r.l. Sede legale: C.na Gallona - 27032 Ferrera Erbognone (PV)

Allegato:

HSINTESI NON TECNICA

STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE(ai sensi del D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, Parte Seconda e s.m.i.)

I Progettisti:

Ordine dei Geologi del Piemonte n. 585 Ordine dei Geologi della Lombardia n. 1237

Dott. Geol. Paola SalaDott. Geol. Manuel Elleboro

Dott.ssa Silvia Guffanti

Con la collaborazione di:

ACTA srl DISCARICA CONTROLLATA MONODEDICATA PER R.C.A. IN COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE

COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE - PROVINCIA DI PAVIA

Studio di Impatto Ambientale - Sintesi non tecnica 1

ACTA srl

DISCARICA CONTROLLATA

MONODEDICATA PER R.C.A. IN COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE

PROVINCIA DI PAVIA

STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE (ai sensi del D.L.gs. 3 aprile 2006, n. 152, Parte Seconda e s.m.i.)

SINTESI NON TECNICA

1. PREMESSA ......................................................................................................................................................... 2

2. FINALITÀ DEL PROGETTO ............................................................................................................................. 2

3. STRUTTURA DELLO STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE....................................................................... 3

4. QUADRO PROGRAMMATICO......................................................................................................................... 4

5. QUADRO PROGETTUALE ............................................................................................................................... 6

5.1. Descrizione sintetica del progetto......................................................................................................................... 6

6. QUADRO AMBIENTALE .................................................................................................................................. 9

6.1. Analisi della qualità dell’ambiente ....................................................................................................................... 9

4. MATRICE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI ATTESI DAL PROGETTO ..................................................... 16

5. SINTESI DELLE MISURE DI MTIGAZIONE E COMPENSAZIONE AMBIENTALE APPLICATE .......... 17

6. PIANO DI RIPRISTINO AMBIENTALE ......................................................................................................... 20

7. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE ................................................................................................................ 25

ACTA srl DISCARICA CONTROLLATA MONODEDICATA PER R.C.A. IN COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE

COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE - PROVINCIA DI PAVIA

Studio di Impatto Ambientale - Sintesi non tecnica 2

1. PREMESSA

Il presente documento rappresenta la Sintesi non tecnica relativa alla Valutazione di Impatto

Ambientale effettuata a cura di GeolSoil Studio Associato, contestuale alla richiesta di

Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.) da parte della società ACTA srl, per la

realizzazione di una discarica monodedicata di rifiuti contenenti amianto (R.C.A.), da ubicarsi a

in Loc. Cascina Gallona in Comune di Ferrera Erbognone (PV).

Il progetto in esame riguarda la realizzazione di una discarica di rifiuti contenenti amianto

(C.E.R. 17.06.05*), secondo quanto disposto dal D.M. 3 agosto 2005 (“Criteri di ammissibilità

dei rifiuti in discarica”), art. 6, comma 6, lettera c), secondo cui “Possono essere smaltiti in

discarica per rifiuti non pericolosi […] i materiali edili contenenti amianto legato in matrici

cementizie o resinoidi in conformita' con l'art. 7, comma 3, lettera c) del decreto legislativo 13

gennaio 2003, n. 36 senza essere sottoposti a prove. Le discariche che ricevono tali materiali

devono rispettare i requisiti indicati all'allegato 2 del presente decreto. In questo caso le

prescrizioni stabilite nell'allegato 1, punti 2.4.2 e 2.4.3 del decreto legislativo 13 gennaio 2003,

n. 36 possono essere ridotte dall'autorità territorialmente competente”.

L’Allegato III, Elenco A, punto 9, lettera “d” del D.Lgs. 152/2006 e la L.R. 05/2010 definiscono

quali impianti soggetti a Valutazione di Impatto Ambientale, le “Discariche di R.C.A. con

volumetria superiore a 100.000 m3”.

In funzione delle valutazioni tecniche riportate negli elaborati progettuali, l’impianto prevede

una volumetria netta di rifiuti pari a 600.212,70 m3, rientrando pertanto nell’ambito della

succitata procedura di Valutazione di Impatto Ambientale.

2. FINALITÀ DEL PROGETTO

Il progetto di realizzazione e gestione della discarica di rifiuti contenenti amianto è stato redatto

secondo le determinazioni inerenti le caratteristiche costruttive, contenute nella D.G.R. del 30

novembre 2005, n. 8/1266, pubblicata sul B.U.R.L. n. 50 del 12/12/2005, in accordo con quanto

delineato dal Piano Regionale Amianto Lombardia (P.R.A.L.), approvato con D.G.R. n. 8/1526

del 22/12/2005 e pubblicato sul 2° Supplemento Straordinario al BURL n. 3, del 17/01/2006.

La valenza industriale dell’iniziativa va qualificata alla luce di quanto previsto dal P.R.A.L. e in

considerazione dell’analisi sulla distribuzione territoriale e produzione rifiuti contenenti

amianto, evidenziata dal Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti della Provincia di Pavia

(P.P.G.R.).

L’analisi riportata nel Piano Provinciale Gestione Rifiuti della Provincia di Pavia (approvato

dalla Regione Lombardia con D.G.R. n. 8/10483 del 9 novembre 2009 e aggiornato nell’ottobre

2010 in ottemperanza alla D.G.R. 21/10/2009 n. 8/10360), evidenzia come a livello provinciale

vi sia una produzione complessiva di rifiuti contenenti amianto (e in particolare di rifiuti di

ACTA srl DISCARICA CONTROLLATA MONODEDICATA PER R.C.A. IN COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE

COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE - PROVINCIA DI PAVIA

Studio di Impatto Ambientale - Sintesi non tecnica 3

cemento amianto) dell’ordine di ca. 5.000 t/anno (dato MUD riferito al 2005) e come tali rifiuti

siano interamente destinati a smaltimento fuori provincia. Dall’analisi dei flussi di importazione

e di esportazione del rifiuto con codice C.E.R. 17.06.05*, in rapporto ai dati di produzione e

gestione provinciali dell’anno 2005, si evince inoltre quanto segue:

produzione totale del rifiuto: 4.612 t

importazione del rifiuto da fuori provincia PV: 405 t

esportazione del rifiuto fuori provincia PV: 4.243 t

flusso di import-export: - 3.838 t

In considerazione del fatto che sussiste ancora un elevato numero di coperture in eternit, di

condotte in cemento-amianto impiegate nelle reti acquedottistiche e fognarie provinciali, di altre

tipologie di materiali contenenti amianto (anche in edifici scolastici e pubblici), nonché in

funzione di una previsione di bonifiche ambientali di siti, è ragionevole attendersi un

considerevole aumento dei quantitativi di tali rifiuti e, conseguentemente, l’inevitabile necessità

di smaltimento degli stessi a livello provinciale. Il censimento delle coperture in eternit,

promosso a fine 2010 dalla stessa Provincia, e in fase di attuazione a livello comunale sull’intero

territorio provinciale, tende a confermare un netto incremento dei materiali potenzialmente

bonificabili e smaltibili. Ciò avvalora l’esigenza sopra esposta e rende coerente la necessità,

evidenziata nello stesso Piano Provinciale, di disporre di una capacità di smaltimento dedicata a

tale tipologia di rifiuto che possa risultare anche idonea al soddisfacimento di particolari

situazioni, straordinarie o contingenti, legate alla gestione di materiali provenienti da bonifiche

ambientali.

Nel medesimo Piano, dall’esame dei dati disponibili, è emersa pertanto l’opportunità di disporre

di una capacità di smaltimento dedicata a tale tipologia di rifiuto, idonea al soddisfacimento

provinciale di particolari situazioni, straordinarie o contingenti, legate anche alla gestione di

materiali provenienti da bonifiche ambientali.

L’iniziativa risulta quindi in coerenza sia con gli indirizzi definiti dalla Regione Lombardia nel

“Piano Regionale Amianto Lombardia” (P.R.A.L.), che individua la necessità di realizzazione di

discariche di volumetria adeguata a garantire l’autosufficienza regionale per quanto attiene lo

smaltimento del cemento-amianto, sia con il Piano Gestione Rifiuti della Provincia di Pavia, che

evidenzia tale necessità anche a livello provinciale.

3. STRUTTURA DELLO STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE

Il presente S.I.A. è volto pertanto ad analizzare i principali aspetti progettuali ed i riflessi

ambientali inerenti il progetto (descritto ed esposto nel dettaglio nel Cap. 4: Quadro Progettuale),

illustrando nel contempo la situazione territoriale ed ambientale del contesto in cui ricade il sito

di interesse.

Lo Studio è stato redatto secondo quanto stabilito nel D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. e si sviluppa

nelle seguenti sezioni:

ACTA srl DISCARICA CONTROLLATA MONODEDICATA PER R.C.A. IN COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE

COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE - PROVINCIA DI PAVIA

Studio di Impatto Ambientale - Sintesi non tecnica 4

1. quadro programmatico:

- analisi delle relazioni esistenti tra il progetto e gli strumenti di programmazione e di

pianificazione vigenti.

2. quadro progetttuale:

- descrizione delle caratteristiche fisiche dell'insieme del progetto e delle esigenze di

utilizzazione del suolo durante le varie fasi di evoluzione del progetto;

- indicazione dei motivi principali della scelta compiuta tenendo conto dell'impatto

sull'ambiente;

- descrizione della tecnica prescelta, con riferimento alle migliori tecniche disponibili a

costi non eccessivi.

3. quadro ambientale:

- analisi della qualità ambientale con riferimento alle componenti potenzialmente soggette

ad impatti, quali atmosfera, acqua, suolo e sottosuolo, paesaggio e popolazione.

4. descrizione degli impatti attesi dal progetto:

- una valutazione della tipologia e della quantità delle emissioni previste (inquinamento

dell'aria, dell'acqua e del suolo, rumore, vibrazioni, radiazioni, ecc.) risultanti dall'attività

dell’impianto;

5. descrizione delle misure previste per evitare, ridurre e se possibile compensare gli effetti

negativi del progetto sull'ambiente.

4. QUADRO PROGRAMMATICO

Sono stati esaminati i diversi strumenti pianificatori a livello territoriale, al fine di stabilire ed

eventualmente individuare possibili limiti o incongruenze tra le norme tecniche presenti negli

stessi ed il progetto di realizzazione della nuova discarica. L’analisi condotta ha consentito di

appurare che la zona non è situata all’interno di aree vincolate o tutelate, né in prossimità di zone

con caratteristiche ambientali importanti. Di conseguenza, non sono state individuate situazioni

ostative alla realizzazione del progetto.

Al fine di fornire un inquadramento esaustivo è stato considerato quanto segue:

a livello sovraregionale:

o Piano per l’Assetto Idrogeologico (P.A.I.): in considerazione di quanto previsto dall’art.

31 del P.A.I., relativamente alla delimitazione delle fasce fluviali e alla corrispondente

definizione delle norme di comportamento e compatibilità degli interventi, l’area di

interesse si colloca esternamente rispetto alla Fascia C del Fiume Po, a circa 400 m di

distanza.

a livello regionale:

o Piano di Tutela e Uso delle Acque (PTUA) (approvato con D.G.R. 29 marzo 2006

n. VIII/2244): il territorio in esame ricade nel Settore n. 5 “Dorno” del Bacino

idrogeologico denominato “Lomellina”. Secondo quanto riportato in tale elaborato, l’area

d’interesse ricade in un settore in cui risulta evidente la separazione tra acquifero

superficiale e profondo. La vulnerabilità integrata del territorio prevede per l’area in

esame l’inserimento in zona di attenzione.

o Piano Regionale di Qualità dell’Aria (PRQA) (D.G.R. n. 35196/1998 - D.G.R.

n.6501/2001 - D.G.R. n. 5290/2007): i territori comunali di Ferrera Erbognone e di

ACTA srl DISCARICA CONTROLLATA MONODEDICATA PER R.C.A. IN COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE

COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE - PROVINCIA DI PAVIA

Studio di Impatto Ambientale - Sintesi non tecnica 5

Sannazzaro de’ Burgondi rientrano in Zona B “zona di pianura” (ex zona di

mantenimento), in cui i livelli degli inquinanti sono inferiori ai valori limite e tali da non

comportare il rischio di superamento degli stessi, ma per i quali è comunque necessario

adottare piani di mantenimento.

o P.T.R. Lombardia - Piano Territoriale Regionale (D.G.R. n. 874 del 30.07.2009

adozione ai sensi della L.R. 12/2005; D.G.R. n. 951 del 19.01.2010 approvazione delle

controdeduzioni alle osservazioni al PTR): l’area rientra nella “Fascia della bassa

pianura” – “Paesaggi della pianura risicola”. L’elemento che lo contraddistingue è la

coltivazione del riso, che impone una caratteristica organizzazione colturale e poderale. Il

sito di interesse si colloca nel contesto di un’ambito di degrado provocato da abbandono

e dismissione di aree e infrastrutture agricole, in genere a favore di aree incolte o di

piantumazione di pioppeti industriali o di siti industriali e produttivi. Nello specifico,

appena a Nord è presente una zona industriale-logistica piuttosto estesa ed in espansione

(Raffineria Eni S.p.A.).

o Rete Ecologica Regionale (RER) (approvata con Delib. n. 8/10962 del 30 dicembre

2009): il sito di specifico interesse non rientra nell’ambito delle delimitazioni segnalate,

indicanti elementi di primo o secondo livello della RER, o corridoi regionali primari.

a livello provinciale:

o P.T.C.P. Provincia di Pavia Piano Territoriale di Coordinamento (adottato con D.C.P. n.

50/275352 del 13.09.2002 e approvato con D.C.P. n. 53/33382 del 07.11.2003): il sito si

inserisce nell’ambito di “Aree di consolidamento delle attività agricole e dei caratteri

connotativi” (art. 33.32-34 delle NTA del P.T.C.P.).

o Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti della Provincia di Pavia (P.P.G.R.) (approvato

dalla regione Lombardia con D.G.R. n. 8/10483 del 9 novembre 2009): il sito prescelto

per la localizzazione della discarica in progetto (Tipologia Impiantistica A, come da

definizione inserita nel Piano) rientra nell’ambito di un’area penalizzante, ma non

escludente, per nuovi impiani e per varianti sostanziali. I nuovi impianti di discarica

sono consentiti, a fronte di una complessiva riqualificazione paesaggistico/ambientale

dell’area e a seguito di particolari attenzioni nella progettazione e realizzazione della

medesima, in modo da prevedere l’individuazione di adeguate misure di mitigazione e/o

compensazione.

o Piano Cave della Provincia di Pavia (approvato dalla Regione Lombardia in data 20

febbraio 2007 con D.C.R. VIII/344): l’area di interesse non rientra tra i siti estrattivi

previsti nel P.A.E.P. della Provincia di Pavia.

a livello comunale:

o Piano di zonizzazione acustica (Legge Quadro 26/10/95 n. 447): i valori limite di

riferimento ritenuti validi per l’area, sono quelli definiti per la Classe III “Area di tipo

misto” secondo il D.P.C.M. 14.11.97 (valori limite assoluti di immissione diurno-

notturno pari a 60–50 dB).

o Piano di Governo del Territorio (P.G.T.) del Comune di Ferrera Erbognone (con

Delibera del C.C. n. 13 del 24 aprile 2010): il sito prescelto per la discarica è classificato

dal piano urbanistico come “Area destinata all’agricoltura”. L’impianto in progetto non è

comunque in contrasto con le previsioni di Piano e le attività produttive ed industriali già

insediate sull’area. Si tratta di zone adiacenti a siti industriali e a siti già utilizzati per

attività di recupero e trattamento rifiuti che hanno in genere necessità di ampliamento.

o Elaborato tecnico R.I.R. (Rischio di Incidente Rilevante) (previsto dal D.M. L.L.P.P.

9 maggio 2001 n.151) predisposto globalmente dal Comune di Ferrera Erbognone e dal

ACTA srl DISCARICA CONTROLLATA MONODEDICATA PER R.C.A. IN COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE

COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE - PROVINCIA DI PAVIA

Studio di Impatto Ambientale - Sintesi non tecnica 6

Comune di Sannazzaro de’ Burgondi. Le materie presenti e/o trattate presso la nuova

discarica per R.C.A. in progetto non sono in alcun caso correlabili e cumulabili a quelle

identificate (Acido Fluoidrico, Benzina, Metanolo, Idrogeno Solforato, Cloro, ecc.)

presso gli stabilimenti a rischio di incidente rilevante, presenti sui territori comunali. In

ogni caso lo stesso impianto in progetto, non rappresenta un luogo soggetto ad

affollamento rilevante, sia in fase costruttiva che in fase gestionale.

Le verifiche condotte hanno mostrato la compatibilità del progetto di ubicazione e realizzazione

del nuovo impianto nei confronti delle normative vigenti a livello nazionale e locale in materia di

difesa del suolo e di tutela e uso delle risorse idriche, ambientali e di tutela della salute pubblica.

5. QUADRO PROGETTUALE

5.1. Descrizione sintetica del progetto

L’intervento ricade nella porzione meridionale del territorio di Ferrera Erbognone, in

corrispondenza di un settore pianeggiante, leggermente degradante verso Sud, compreso tra

l’area industriale della Raffineria Eni S.p.A. (a Nord) e lo stabilimento dell’Azienda Agricola

Allevi (a Sud) nei pressi della scarpata di terrazzo del Piano Generale Terrazzato (P.G.T.).

Gli appezzamenti di intervento (Map.li n. 2, 3 e 40 del Foglio 19 del NCT del Comune di Ferrera

Erbognone) sono accessibili da una strada privata recentemente asfaltata ed adeguatamente

segnalata che, dalla S.P. n. 28 “Gallia-Sannazzaro”, costeggia in direzione Sud l’area in oggetto

lungo tutto il suo lato sud-occidentale (ca. 470,0 m).

Nella tabella di seguito riportata vengono illustrate le caratteristiche dimensionali dell’intero

impianto.

Caratteristiche dimensionali dell’impianto

superficie in disponibilità 130.075,00 m2

superficie totale recintata 110.343,30 m2

superficie interessata interessa dalle operazioni

di scavo per l’approntamento della discarica 101.017,81 m

2

superficie scoperta impermeabilizzata

(ai sensi dell’art. 2, comma 1, lettera f del R.R. n.04) 1.988,0 m

2

superficie coperta

(box uffici/servizi/deposito di emergenza) ca. 253,0 m

2

superficie esterna all’impianto destinata

all’inserimento di fasce alberate e vegetate 12.562,78 m

2

Tab. 1 - Caratteristiche dimensionali dell’impianto di discarica in progetto.

Operativamente è possibile distinguere le seguenti fasi progettuali:

PREDISPOSIZIONE DELL’AREA (recinzione, fossi di guardia, area impiantistica);

ESCAVAZIONE (scavo fondo e scarpate)

ACTA srl DISCARICA CONTROLLATA MONODEDICATA PER R.C.A. IN COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE

COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE - PROVINCIA DI PAVIA

Studio di Impatto Ambientale - Sintesi non tecnica 7

APPRONTAMENTO (approntamento dei settori idraulici mediante la predisposizione

della barriera geologica di fondo e delle scarpate);

CONFERIMENTO (coltivazione della discarica mediante la messa a dimora definitiva dei

pallets di R.C.A.);

MESSA A DIMORA DELLA COPERTURA FINALE (predisposizione della copertura

finale e messa in opera degli interventi di ripristino ambientale e di rinaturalizzazione).

Per quanto riguarda le operazioni di escavazione, approntamento della barriera geologica,

conferimento dei rifiuti R.C.A. e di inserimento della copertura finale, si precisa che le stesse

avverranno per lotti (sei) a loro volta separati in settori (due/tre per ogni lotto). Per ognuno dei

settori, una volta aperto lo scavo, si provvederà sin da subito all’approntamento della barriera

geologica del fondo e delle scarpate, al riempimento del settore, mediante il collocamento dei

rifiuti sino alle altezze di progetto e, infine, alla realizzazione della copertura finale (con

inerbimento e interventi di ripristino ambientale).

Nella tabella di seguito riportata vengono sinteticamente elencate le caratteristiche dimensionali

dell’invaso di discarica in progetto.

Caratteristiche dimensionali del bacino di discarica

superficie utile al p.c. 101.017,81 m2

superficie fondo bacino 90.101,58 m2

quota media p.c. 86,423 m s.l.m.

quota media fondo scavo 78,969 m s.l.m.

profondità di scavo dal p.c.

min 7,112 m (a Nord)

max 7,925 m (a Sud)

media 7,454 m

volume utile invaso 712.841,05 m3

inclinazione delle sponde 40°

Tab. 2 - Caratteristiche dimensionali del bacino di discarica in progetto

Le fasi di avanzamento del piano di coltivazione possono essere così distinte:

FASE 1: escavazione del lotto 1 e del lotto 2 e impermeabilizzazione del lotto 1;

FASE 2: conferimento dei rifiuti nei settori 1 e 2 del lotto 1;

FASE 3: escavazione del lotto 3 e impermeabilizzazione del lotto 2;

FASE 4: conferimento dei rifiuti nel settore 3 del lotto 1 e nei settori 1 e 2 del lotto 2;

FASE 5: escavazione del lotto 4 e impermeabilizzazione del lotto 3;

FASE 6: conferimento dei rifiuti nel settore 3 del lotto 2 e nei settori 1 e 2 del lotto 3;

FASE 7: escavazione del lotto 5 e impermeabilizzazione del lotto 4;

FASE 8: conferimento dei rifiuti nel settore 3 del lotto 3 e nel settore 1 del lotto 4;

FASE 9: escavazione del lotto 6 e impermeabilizzazione del lotto 5;

FASE 10: conferimento dei rifiuti nel settore 2 del lotto 4 e nel settore 1 del lotto 5,

impermeabilizzazione del lotto 6;

ACTA srl DISCARICA CONTROLLATA MONODEDICATA PER R.C.A. IN COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE

COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE - PROVINCIA DI PAVIA

Studio di Impatto Ambientale - Sintesi non tecnica 8

FASE 11: conferimento dei rifiuti nel settore 2 del lotto 5 e nel settore 1 del lotto 6,

sigillatura della copertura finale.

La copertura finale assumerà quote topografiche massime dell’ordine di 93,00 m s.l.m. in

corrispondenza del settore centrale del corpo di discarica, andando a raccordarsi, con pendenze

laterali dell’ordine del 2,5 % , al ciglio superiore della scarpata in elevazione perimetrale. Su

tutto il perimetro della discarica, a seguito del conferimento dei rifiuti e dei relativi spessori di

copertura di seguito specificati, si andrà infatti a conformare una prima scarpata in rilevato

dell’altezza di ca. 3,0 m dal piano campagna originario. Tale scarpata assumerà un’inclinazione

perimetrale omogenea di circa 15°/16° (ca. 28%).

Il progetto prevede in sostanza la realizzazione di una conformazione collinare centrifuga, da

conferire alla copertura finale della discarica, al fine di consentire il raccordo con le aree

circostanti e favorire il rapido deflusso delle acque meteoriche di ruscellamento.

I volumi netti degli R.C.A. conferibili in discarica sono dell’ordine di 600.212,70 m3,

corrispondenti a complessive 720.255,2 t, a 72.025,52 t/a e a 230,85 t/g (considerando una

gestione operativa di 10 anni ed un periodo di conferimento annuale di 312 giorni). Nella tabella

di seguito riportata vengono riassunti i dati relativi al conferimento.

CONFERIMENTO (10 anni)

VOLUME LORDO DISCARICA 1.170.054,24

VOLUME LORDO COMPLESSIVO R.C.A.(*)

846.299,95 m3

VOLUME NETTO COMPLESSIVO R.C.A. 600.212,70 m3

VOLUME “VUOTI”TRA I PALLETS 246.087,25 m3

VOLUME INFRASTRATO 39.573,76 m3

TONNELLATE COMPLESSIVE R.C.A. 720.255,2 t

QUANTITATIVI ANNUI R.C.A. 72.025,52 t/a

QUANTITATIVI GIORNALIERI R.C.A. 230,85 t/g

(*) volumetria degli R.C.A. conferiti in discarica, comprensiva solo dei “vuoti” presenti tra un pallet e l’altro

Tab. 3 - Sintesi conferimento dei rifiuti R.C.A..

Il progetto della nuova discarica ACTA srl prevede sia in fase di gestione operativa che in fase di

gestione post-operativa un accurato Piano di sorveglianza, monitoraggio e controllo, ai sensi

dell’Allegato II, punto 5 del D.Lgs. 36/03) delle componenti ambientali a più elevato impatto e a

rischio di inquinamento.

ACTA srl DISCARICA CONTROLLATA MONODEDICATA PER R.C.A. IN COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE

COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE - PROVINCIA DI PAVIA

Studio di Impatto Ambientale - Sintesi non tecnica 9

6. QUADRO AMBIENTALE

6.1. Analisi della qualità dell’ambiente

Le componenti ambientali esaminate e potenzialmente soggette ad un impatto del progetto

proposto sono:

Atmosfera: i valori rilevati dalle stazioni di monitoraggio, aggiornati ed inviati con periodicità

giornaliera dall'ARPA, che a partire dal febbraio 2007 ha preso in gestione le stazioni di

monitoraggio dei Comuni di Ferrera Erbognone, Scaldasole, Galliavola, la frazione di Casoni B.

ed il Comune di Sannazzaro, indicano per il territorio comunale come tutti gli inquinanti,

utilizzati come parametri indicativi, siano sempre inferiori ai valori limite stabiliti dalla

normativa.

Nello specifico, per la caratterizzazione locale della qualità dell’aria sono stati considerati i

valori di concentrazione dei principali inquinanti atmosferici registrati nell’anno 2010 dalla

stazione di Sannazzaro dè Burgondi, situata a circa 3 Km a nord-est rispetto alla futura discarica

e dalla stazione ENI di Ferrera Erbognone, situata a circa 2,5 km a nord-ovest rispetto alla futura

discarica.

Dalle rilevazioni, è stato possibile desumere quanto segue:

per quanto riguarda il biossido di azoto, nell’anno 2010 non sono stati riscontrati

superamenti né del valore limite di protezione della salute umana relativo all’intero anno

civile (40 μg/m3) né del valore limite orario (200 μg/m

3), previsto dalla normativa;

relativamente al PM10, il valor medio annuale risulta inferiore al valore limite di

protezione della salute umana relativo all’intero anno civile (40 μg/m3), ma nel 2010 il

valore limite giornaliero (50 μg/m3) risulta superato per 56 giorni e, quindi, per un

numero totale di giorni superiore a quanto consentito dalla normativa;

per ciò che concerne il monossido di carbonio, nell’anno 2010 non è stato osservato

alcun superamento del valore limite di protezione della salute umana mediato sulle 8 ore

consecutive (10 mg/m3);

per quanto riguarda il benzene, nell’anno 2010 non sono stati riscontrati superamenti del

valore limite di protezione della salute umana relativo all’intero anno civile (5 μg/m3);

per ciò che concerne l’ozono, nell’anno 2010 non sono stati riscontrati superamenti del

valore obiettivo (120 g/m3);

relativamente al biossido di zolfo, per quanto riguarda i dati registrati dalla centralina

AGIP non è stato riscontrato alcun superamento dei limiti imposti dalla normativa

vigente.

Geologia e Geomorfologia:

L’ambito in oggetto si colloca nei pressi del limite meridionale dell’unità geomorfologica che

caratterizza la Pianura Padana localizzata a Nord del Fiume Po: il “Piano Generale Terrazzato”.

Il sito ricade quindi a monte di un tratto di terrazzo morfologico in parte antropizzato, in sinistra

idrografica del T. Agogna e del Fiume Po, ad una distanza rispettivamente di 1,5 km e 3,0 km

circa dall’alveo dei due corsi d’acqua. Le quote topografiche, desumibili dalla Carta Tecnica

Regionale della Regione Lombardia (sez. A8d1) alla scala 1 : 10.000, sono dell’ordine di 86,00

ACTA srl DISCARICA CONTROLLATA MONODEDICATA PER R.C.A. IN COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE

COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE - PROVINCIA DI PAVIA

Studio di Impatto Ambientale - Sintesi non tecnica 10

m s.l.m.. L’area di interesse rientra in zona non esondabile, esterna alla Fascia C definita nel

P.A.I. (area di inondazione per piena catastrofica).

Nel contesto territoriale si segnala la presenza di due Ambiti estrattivi (ATEg20 e ATEg21),

inseriti nel Piano Cave della Provincia di Pavia, la cui delimitazione è visualizzata in Tav. A3

allegata al S.I.A.. È inoltre evidente la presenza di conformazioni morfologiche del territorio

connesse a passate attività estrattive ormai recuperate (R1112/g/PV, R1113/g/PV, R1079/g/PV,

R1075/g/PV, R1074/g/PV, R1073/g/PV, R1072/g/PV, R1071/g/PV).

Ambiente idrico superficiale:

Dal punto di vista idrografico, il sito di ubicazione dell’impianto rientra all’interno del

Sottobacino del T. Agogna, che scorre a circa 1,5 km a Sud dell’area di interesse.

Nell’immediato intorno del sito sono presenti rogge e colatori privati ad uso irriguo. L’elemento

idrico minore più prossimo è rappresentato dal Colatore Riazzolo, che comunque scorre a Sud

del sito in oggetto, ad una distanza superiore a 500 m, alla base della scarpata (di h ca. 10,0 m)

che delimita il Piano Generale Terrazzato.

Suolo e sottosuolo:

Il paesaggio dominante è di tipo agricolo ed è caratterizzato soprattutto dalla coltura risicola o,

secondariamente, da seminativi semplici (che comprendono terreni interessati da coltivazioni

erbacee, generalmente soggetti all’avvicendamento o alla monocoltura, nonché terreni a riposo).

Dal punto di vista pedologico il terreno in esame è classificato come “Luvisols”.

In termini generali, il territorio oggetto d’indagine è costituito da un potente materasso

alluvionale caratterizzato da una notevole variabilità sia verticale sia laterale delle caratteristiche

di permeabilità e di trasmissività, dovuta alle differenti litologie presenti (risultato di diversi

ambienti deposizionali che si sono succeduti nel tempo) e che ha favorito l’impostazione di una

serie di falde sovrapposte.

Dall’analisi delle indagini geognostiche appositamente eseguite per i primi 15,0 m della

successione è possibile evincere che la medesima risulta caratterizzata in superficie da prevalenti

orizzonti sabbiosi e limo-sabbiosi, a granulometria media, talora con intercalazioni più

grossolane, costituite da ghiaietto sparso in matrice sabbiosa; non sono comunque infrequenti

sottili lenti di limi o argille intercalate nella successione sabbiosa.

Nell’area di specifico interesse risulta una capacità protettiva dei suoli nei confronti delle acque

sotterranee elevata, in sostanziale accordo con quanto riportato nella cartografia regionale

(Sistema Informativo Territoriale della Regione Lombardia) (v. Tav. A9/a allegata al S.I.A.).

Ambiente idrico sotterraneo:

Le informazioni riportate nelle Sezioni litostratigrafiche interpretative (v. Tav. A10 allegata al

S.I.A.), forniscono un quadro generale dell'andamento del sottosuolo e dell’ambiente idrico,

schematizzabile come segue:

Acquifero superficiale (o “primo acquifero”): ospitante la falda acquifera freatica, formato da

sedimenti di medio-alta permeabilità (coefficiente di permeabilità k anche maggiore

10-3

cm/sec), a componente sabbiosa dominante, con alternanze di livelli più grossolani. Nella

porzione di territorio considerata, l’acquifero superficiale si sviluppa sino ad una profondità

compresa tra i 45,0 ed i 60,0 metri dal p.c.. Questa falda, alimentata dal deflusso sotterraneo

ACTA srl DISCARICA CONTROLLATA MONODEDICATA PER R.C.A. IN COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE

COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE - PROVINCIA DI PAVIA

Studio di Impatto Ambientale - Sintesi non tecnica 11

proveniente da Nord, oltre che direttamente dalla superficie, fluisce verso l’alveo del Fiume Po,

che ne costituisce il livello idrogeologico di base controllandone le alterne fasi di alimentazione

o drenaggio. Il grado di vulnerabilità del primo acquifero, risulta essere in genere, da medio a

medio-elevato, in quanto scarsamente protetto dai processi di percolazione delle acque

superficiali. Tale circostanza rende inadatto il prelievo e lo sfruttamento delle acque dallo stesso,

per uso idropotabile.

Acquifero profondo (o “secondo acquifero”): si tratta di un acquifero multistrato, con falde

artesiane sovrapposte e separate da setti impermeabili limo-argillosi di potenza variabile. Per tali

falde, che alimentano tutti i pozzi ad uso idropotabile presenti in zona, si può considerare una

protezione pressoché completa con vulnerabilità, a livello locale, bassissima o nulla (per

percolazione verticale). La derivazione sfruttata a scopo acquedottistico più prossima al sito è

ubicata in località Casoni Borroni, entro i limiti amministrativi del Comune di Mezzana Bigli,

circa 1,8 km a Sud dell'ambito di specifico interesse.

In funzione delle caratteristiche morfologiche del terreno (debolmente degradante verso i

quadranti meridionali), è possibile indicare, in corrispondenza della zona di specifico interesse,

un senso di deflusso della falda idrica orientato prevalentemente verso Sud, in considerazione

dell’azione drenante di “richiamo” esercitata dal T. Agogna e il Fiume Po nei confronti della

falda freatica. I valori di soggiacenza minimi di tale falda variano stagionalmente in funzione

degli eventi meteorici e della conseguente ricarica che l’acquifero subisce.

Per quanto riguarda i dati piezometrici si è fatto riferimento alle quote assolute espresse in metri

sul livello del mare della superficie della falda freatica presenti nella “Tav. 4 - Carta

idrogeologica” del P.G.T. del Comune di Ferrera Erbognone relativa al monitoraggio di gennaio

2007, nella “Tav. 4 - Carta idrogeologica” del P.G.T. del Comune di Sannazzaro de’ Burgondi

relativa al monitoraggio eseguito nel periodo dicembre 2008 - gennaio 2009 e nella Tav. 5 –

Assetto Idrogeologico del Piano Provinciale delle Cave - Amministrazione Provinciale di Pavia

relativa al monitoraggio di giugno 2004.

Dall’analisi della cartografia relativa agli studi disponibili e in considerazione dei dati misurati

direttamente sul terreno in corrispondenza di n. 6 piezometri ubicati nell’ambito dell’area di

intervento (sui quali sono state effettuate misure di soggiacenza a partire dal mese di ottobre

2009) risulta possibile affermare che il pelo libero della falda freatica, nell’area indagata,

raggiunge una quota massima assoluta di circa 76,00-77,00 m s.l.m., vale a dire una soggiacenza

minima di circa 9,20-10,45 m. Tali valori sono riscontrabili nel periodo estivo (giugno, luglio,

agosto e settembre) quando appunto i terreni sono sottoposti alle pratiche irrigue, che

contribuiscono ad innalzare i valori isopiezometrici della falda, con un’incidenza maggiore di

quanto non abbia la ricarica meteorica naturale autunnale (v. Tav. A9/c “Inquadramento

idrogeologico di dettaglio - Assetto piezometrico Anno 2009/2011”).

La presenza del terrazzo morfologico che delimita a Sud il Piano generale Terrazzato, crea

ripercussioni anche a livello del deflusso idrico sotterraneo. Infatti, come si nota dalle

ricostruzioni effettuate, la superficie piezometrica in corrispondenza della scarpata di terrazzo

subisce una brusca flessione (v. Fig. 1), riconoscibile per il maggior raffittimento delle linee

isopiezometriche. In particolare la falda si abbassa da 73,0 m s.l.m. a 72,0 m s.l.m. nello spazio

di qualche decina di metri, con un incremento della pendenza di almeno un ordine di grandezza

rispetto al normale andamento nelle aree pianeggianti.

ACTA srl DISCARICA CONTROLLATA MONODEDICATA PER R.C.A. IN COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE

COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE - PROVINCIA DI PAVIA

Studio di Impatto Ambientale - Sintesi non tecnica 12

Fig. 1 - Modello idrogeologico di riferimento per le aree di terrazzo: brusca flessione della

superficie piezometrica in corrispondenza dell’orlo di terrazzo presente a Sud del sito di

intervento.

La valutazione della vulnerabilità intrinseca della falda freatica è stata opportunamente stimata

mediante l’utilizzo del Metodo SINTACS (Civita, 1994; Civita e De Maio, 1997; Civita e De

Maio, 2000), metodo ampiamente riconosciuto e che si adatta alla realtà idrogeologica, climatica

e di impatto che si riscontra nell’area di interesse. Il metodo adottato consiste nella valutazione

quantitativa, commutata in un punteggio, di una serie di parametri d’ingresso e di una serie di

pesi moltiplicatori che consentono di amplificare l’importanza che si vuole attribuire ai singoli

parametri.

I parametri considerati sono i seguenti:

- la Soggiacenza: profondità della superficie piezometrica misurata dal p.c.. A parità di

condizioni idrogeologiche dell’insaturo, da essa dipende il tempo di transito di un

contaminante idroveicolato dalla superficie all’acquifero e, quindi, la durata delle azioni

di autodepurazione e attenuazione, con riferimento in particolare all’azione ossidante

dell’ossigeno atmosferico;

- l’Infiltrazione efficace: quantità di acqua derivante dalle precipitazioni che viene

trasferita dalla superficie al sottosuolo. Regge il trascinamento in profondità dei

contaminanti e la loro diluizione nell’insaturo e nella zona di saturazione;

- l’effetto di autodepurazione del Non saturo: la zona insatura è quella compresa tra la base

del suolo e la zona satura dell’acquifero ed in essa avvengono gli spostamenti

prevalentemente verticali dell’acqua;

- la Tipologia della copertura: questo è un parametro fondamentale in quanto all’interno

del suolo si esplicano processi sia fisici, sia chimici che possono attenuare l’importanza

dell’impatto;

- le caratteristiche idrogeologiche dell’Acquifero: si considera la zona di saturazione

all’interno di un determinato complesso idrogeologico e si considerano i processi (quali

diluizione, dispersione, assorbimento, reattività chimica) che avvengono al di sotto della

orlo di terrazzo

bacino della discarica in progetto

massima escursione

della falda freatica

p.c.

ACTA srl DISCARICA CONTROLLATA MONODEDICATA PER R.C.A. IN COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE

COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE - PROVINCIA DI PAVIA

Studio di Impatto Ambientale - Sintesi non tecnica 13

superficie piezometrica);

- la Conducibilità idraulica dell’acquifero: misura della permeabilità del terreno ovvero la

capacità di un mezzo dotato di porosità primaria o secondaria, di farsi attraversare

dall’acqua sotterranea. È pertanto la capacità di spostamento attraverso il mezzo saturo

dell’acqua di falda e quindi anche di un contaminante che non ne alteri troppo le

caratteristiche di densità;

- l’acclività della Superficie topografica: incide sulla vulnerabilità intrinseca perché da essa

dipende la velocità di spostamento e la quantità d’acqua piovana che, a parità di

precipitazione, è soggetta a ruscellamento.

L’elaborazione dei dati con il metodo SINTACS ha portato alla produzione della “Carta della

vulnerabilità intrinseca dell’acquifero freatico” (v. Tav. A11/h) per l’area di interesse.

Nel territorio oggetto dello studio sono stati identificati campi di vulnerabilità compresi tra B -

basso ed E - elevato.

Le zone soggette a rischio elevato sono essenzialmente quelle poste a nord-ovest dell’area

oggetto di intervento, laddove i valori di soggiacenza sono più modesti e dove, quindi, lo

spessore dell’insaturo è inferiore e la falda acquifera è più vicina al piano di campagna.

La zona corrispondente all’area interessata dal progetto ricade in un campo di vulnerabilità alta.

Le aree poste in corrispondenza del terrazzo che collega il Piano Generale Terrazzato con il

ripiano delle Alluvioni medie è soggetto ad una vulnerabilità media e bassa, a causa della

maggiore soggiacenza della falda e a causa della maggiore acclività del terreno.

Ambiente biotico: Flora e vegetazione

I vari elementi vegetazionali presenti nel contesto areale considerato, sono riportati

nell’elaborato “Uso del Suolo” (v. Tav. A13 allegato al S.I.A.) tracciato in funzione dei dati

derivanti dal D.U.S.A.F. (Destinazione d’Uso dei Suoli Agricoli e Forestali - Anno di

rilevamento 2007) e utilizzando come base cartografica la CTR in scala 1:10.000 della Regione

Lombardia, nel sistema di riferimento Gauss-Boaga. Le principali tipologie vegetazionali e di

uso del suolo rilevate nell’area di studio, per un intorno di circa 3,0 km rispetto al punto di

ubicazione dell’impianto, sono le seguenti: boschi di latifoglie, vegetazione arbustiva e arborea

di ambiente ripariale, vegetazione arbustiva e cespuglietti, vegetazione dei greti, risaie,

seminativi, pioppeti.

Fauna

Per quanto concerne l’aspetto faunistico, l’analisi ha riguardato un territorio ampio e

diversificato, all’interno del quale è stata considerata la presenza di questi siti:

il SIC IT2080012 Garzaia di Gallia, localizzato nei Comuni di Galliavola e Pieve del

Cairo e individuabile cartograficamente nella Sezione A8d1 della Carta Tecnica

Regionale a scala 1:10.000, che dista circa 2,1 Km verso ovest in linea d’aria

dall’impianto in progetto;

il SIC IT2080008 Boschetto di Scaldasole, localizzato nel Comune di Scaldasole e

individuabile cartograficamente nella Sezione A7d5 della Carta Tecnica Regionale a

scala 1:10.000, che dista circa 4,2 km verso nord in linea d’aria dall’impianto in progetto;

la ZRC Zona di Ripopolamento e Cattura “Isolona”, individuata nel Piano Faunistico

Venatorio della provincia di Pavia 2006-2010;

ACTA srl DISCARICA CONTROLLATA MONODEDICATA PER R.C.A. IN COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE

COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE - PROVINCIA DI PAVIA

Studio di Impatto Ambientale - Sintesi non tecnica 14

l’Oasi di Protezione Cascina Furiosa, individuata nel Piano Faunistico Venatorio della

provincia di Pavia 2006-2010.

L’unico sito naturale che, rispetto alla zona d’interesse, rientra nel raggio dei 3,0 km è la “Garzia

di Gallia”, che risulta sia Monumento Naturale ai sensi della L.R. 4/94, sia area SIC ai sensi

della Direttiva Habitat (codice sito Natura 2000 IT2080012). Le rilevanze naturalistiche ivi

riscontrabili hanna un importante parametro di riferimento per la progettazione degli interventi

vegetazionali finalizzati a mitigare e compensari gli impatto prevedibili dalla realizzazione

dell’impianto in progetto.

Paesaggio e ambiente culturale:

L’area di interesse si colloca immediatamente a Sud della S.P. 28 Gallia-Sannazzaro, sul Piano

Generale Terrazzato, a circa 520 m a Nord rispetto alla scarpata morfologica che delimita verso

Sud il Piano Generale Terrazzato (P.G.T) e che rappresenta un importante fattore di articolazione

e di differenziazione del paesaggio. Il sito è adiacente allo stabilimento della Raffineria Eni Spa,

che si estende per circa 200 ha tra i territori comunali di Ferrera Erbognone e sannazzaro de’

Burgondi. Si precisa che nel raggio di 2,0 km dall’area di ubicazione dell’impianto, non sono

presenti né Siti di Importanza Comunitaria (S.I.C.), né Zone a Protezione Speciale (Z.P.S.).

L’area presenta elementi di interesse naturalistico sia per la sua struttura idrografica che per la

presenza di formazioni boschive frammentarie, per lo più distribuite lungo i principali colatori

(Colatore Riazzolo) e le scarpate del T. Agogna. Le superfici boscate sono infatti estremamente

ridotte in quanto scomparse sotto la domanda agricola di terreni produttivi e sono costituite

principalmente da residui della vegetazione originale. Lungo i corsi d’acqua è inoltre presente

vegetazione ripariale, anche se abbastanza ridotta e talvolta sostituita dai pioppeti industriali. La

monotonia caratterizza questo paesaggio vegetale dove sono rari sia i filari di alberi (gelso, salice

bianco), sia i fossi e i colatori.

Le caratteristiche del territorio sono il carattere geometrico del disegno dei campi coltivati,

soprattutto a riso e a mais, e dei pioppeti, l’andamento rettilineo delle strade e dei filari.

Le aree edificate più prossime si collocano ad una distanza superiore ai 2,0 Km, in

corrispondenza del medesimo terrazzo morfologico impostato sui depositi sabbiosi del Piano

Generale Terrazzato e risultano essenzialmente costituite dai centri abitati e dalle altre

infrastrutture. I centri abitati di questa zona solitamente conservano tradizioni rurali, anche se

negli ultimi decenni si sono inserite alcune attività industriali, anche di notevole rilevanza.

Per quanto concerne le infrastrutture dell’area di studio, i collegamenti tra i centri abitati sono

costituiti da una maglia abbastanza sviluppata di strade provinciali e comunali che sono in grado,

allo stato attuale, di soddisfare la domanda locale di mobilità. Tra queste strutture, le principali

sono la S.P. 193 bis Pavia-Alessandria che assicura i collegamenti tra la Lomellina e Pavia, la

S.P. 28, che collega l’abitato di Gallia con quello di Sannazzaro de’ Burgondi, la S.P. 206

“Voghera-Novara” e la S.P. 4 che connette il Comune di Mezzana Bigli con la S.P. 206.

Va infine specificato che il sito non è prossimo ad insediamenti residenziali, non è visibile né da

centri abitati, né da aree protette e/o parchi o da percorsi turistici. È, inoltre, necessario

considerare che il sito non è visibile dalla maggior parte delle strade provinciali presenti

nell’area di indagine (fatta eccezione per la S.P. 28 Gallia-Sannazzaro, che è proprio adiacente

alla zona oggetto di intervento), ma solamente dalle strade sterrate presenti nell’immediato

intorno. Dalla limitrofa C.na La Cascinazza, la visibilità dell’impianto risulterà limitata data la

ACTA srl DISCARICA CONTROLLATA MONODEDICATA PER R.C.A. IN COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE

COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE - PROVINCIA DI PAVIA

Studio di Impatto Ambientale - Sintesi non tecnica 15

presenza delle specie arboree già esistenti e di quelle previste in progetto, che ne favoriranno la

schermatura.

Salute pubblica:

Il progetto si inserisce in una zona relativamente distante da centri abitati e agglomerati urbani

(circa 2,1 Km in linea d’aria dai centi abitati di Ferrera Erbognone e di Sannazzaro de’

Burgondi) e già intensamente sfruttata a scopo produttivo. Il contesto è interessato da aree che

urbanisticamente vengono destinate all’ampliamento delle realtà produttive già insediate (quali

ad esempio la medesima raffineria Eni Spa). La tipologia stessa del progetto e la scelta del sito di

ubicazione (in adiacente ad impianti produttivi già ampiamenti sviluppati) non comporta

particolari rischi per la salute pubblica.

Considerando, la pressione viabilistica indotta dal progetto in fase di approntamento della

discarica e in fase dei rifiuti R.C.A., si ritiene che le relative pressioni atmosferiche, acustiche e

di incidentalità per la salute pubblica assumano entità irrilevanti.

Tenuto conto che l’assetto del progetto non prevede, neanche in fase di cantiere, emissioni

rilevanti di carico inquinante trasmesso all’ambiente è possibile affermare che non si assisterà a

impatti sulla componente “salute pubblica”. In ogni caso il Gestore dell’impianto si impegna a

verificare con cadenza periodica stabilita dal “Piano di sorveglianza e controllo” le emissioni in

atmosfera relativamente alla ricaduta di polveri e di polluenti derivati dal traffico indotto, nonché

l’eventuale dispersione di fibre di amianto. Si sottolinea il fatto che il materiale conferito in

discarica sarà costituito da manufatti compatti contenenti amianto legato in matrice cementizia o

resinoide, provenienti essenzialmente da attività di bonifica di coperture. Tali rifiuti di R.C.A.

(definiti “stabili”) verranno conferiti già trattati nel luogo di provenienza (immobilizzazione con

resine sintetiche impregnanti e ricoprenti), confezionati su pallets ed imballati in involucri di

film plastici (in polietilene) resistenti agli urti e agli agenti atmosferici. La pericolosità di tali

rifiuti per la salute pubblica, collegata al potenziale rilascio e dispersione delle fibre di amianto

in atmosfera, sarà pertanto azzerata. Il trasporto degli R.C.A. avverrà inoltre mediante l’utilizzo

di vettori chiusi o di automezzi dotati di telo copri-rifiuto.

Le modalità previste di coltivazione e approntamento dei vari settori, permetteranno di

perseguire importanti vantaggi, tra i quali:

la collocazione degli impianti destinati all’accettazione (e quindi al maggior tempo di

stazionamento del personale addetto) nella posizione più periferica rispetto alle aree

R.I.R. (Rischio Incidente Rilevante) della Raffineria Eni Spa;

la collocazione degli impianti destinati all’accettazione (e quindi allo stazionamento del

personale addetto), nella posizione più distante dall’area a maggior impatto olfattivo

(S.P. n. 28 “Gallia-Sannazzaro”) generato dalla Raffineria Eni Spa.

ACTA srl DISCARICA CONTROLLATA MONODEDICATA PER R.C.A. IN COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE

COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE - PROVINCIA DI PAVIA

Studio di Impatto Ambientale - Sintesi non tecnica 16

4. MATRICE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI ATTESI DAL PROGETTO

La seguente matrice rappresenta la sintesi qualitativa dei potenziali impatti prodotti dall’opera in

progetto sulle varie componenti ambientali esaminate nel dettaglio nella Relazione illustrativa

allegata allo Studio di Impatto Ambientale, sia in fase di escavazione che in fase di conferimento

e gestione.

EM

ISS

ION

I IN

QU

INA

NT

I, P

OL

VE

RI

E P

OL

LU

EN

TI

EV

EN

TU

AL

E L

IBE

RA

ZIO

NE

DI

FIB

RE

DI

AM

IAN

TO

IMP

AT

TO

SU

LL

E C

AR

AT

TE

RIS

TIC

HE

ME

TE

OC

LIM

AT

ICH

E

RA

DIA

ZIO

NI

INT

ER

FE

RE

NZ

E D

IRE

TT

E T

RA

IL

PR

OG

ET

TO

ED

IL

RE

TIC

OL

O I

DR

ICO

SU

PE

RF

ICIA

LE

INQ

UIN

AM

EN

TO

DE

I C

OR

PI

IDR

ICI

RIC

ET

TO

RI

INT

ER

FE

RE

NZ

E D

IRE

TT

E T

RA

IL

PR

OG

ET

TO

E L

A M

OR

FO

LO

GIA

DE

I L

UO

GH

I

OC

CU

PA

ZIO

NE

DI

SU

OL

O

INQ

UIN

AM

EN

TO

DI

SU

OL

O E

SO

TT

OS

UO

LO

MO

DIF

ICA

ZIO

NE

DE

LL

E C

AR

AT

TE

RIS

TIC

HE

TE

CN

ICH

E E

DE

I T

ER

RE

NI

INT

ER

AZ

ION

E T

ER

RE

NO

-ST

RU

TT

UR

A

INT

ER

FE

RE

NZ

E D

IRE

TT

E T

RA

IL

PR

OG

ET

TO

E L

E A

CQ

UE

SO

TT

ER

RA

NE

E

INQ

UIN

AM

EN

TO

DE

LL

A F

AL

DA

MO

DIF

ICA

ZIO

NE

AL

RE

GIM

E I

DR

ICO

SO

TT

ER

RA

NE

O

EM

ISS

ION

I D

I R

UM

OR

I E

VIB

RA

ZIO

NI

INT

ER

FE

RE

NZ

E D

IRE

TT

E T

RA

IL

PR

OG

ET

TO

E

L’A

MB

IEN

TE

BIO

TIC

O C

IRC

OS

TA

NT

E

IMP

AT

TO

VIS

IVO

INC

RE

ME

NT

O D

EL

TR

AF

FIC

O E

D E

FF

ET

TI

SU

LL

A V

IAB

ILIT

À

EF

FE

TT

I S

U S

AL

UT

E P

UB

BL

ICA

FASE DI

ESCAVAZIONE

T N N N N T T T T T N N N N T T T T N

FASE DI

CONFERIMENTO

T T N N N T T T N N T N N N T T T T N

Tab. 4 - Matrice degli impatti ambientali attesi dal progetto.

LEGENDA:

IMPATTI POSITIVI: A = alto M = medio T = trascurabile o non rilevante

IMPATTO NULLO: N

IMPATTI NEGATIVI: A = alto M = medio T = trascurabile o non rilevante

AZIONI

DI PROGETTO

POTENZIALI

IMPATTI

ACTA srl DISCARICA CONTROLLATA MONODEDICATA PER R.C.A. IN COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE

COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE - PROVINCIA DI PAVIA

Studio di Impatto Ambientale - Sintesi non tecnica 17

5. SINTESI DELLE MISURE DI MTIGAZIONE E COMPENSAZIONE AMBIENTALE APPLICATE

Le misure di mitigazione e compensazione degli impatti prodotti dal progetto sono riassunte nella tabella di eseguito riportata.

COMPONENTE

POTENZIALI

SORGENTI DI

IMPATTO

POTENZIALI

EFFETTI

MISURE PREVISTE

(MITIGAZIONE/COMPENSAZIONE)

Atmosfera

Realizzazione di opere di cantiere

Afflusso di mezzi per movimentazione inerti

(in fase di escavazione)

Emissioni inquinanti e

polveri

Utilizzo macchine/apparecchi con motori diesel

con sistemi di filtro antiparticolato

Ottimizzazione dei trasporti

Limitazione della velocità lungo la pista di accesso al cantiere (< 20 km/h)

Danneggiamento o ribaltamento accidentale

pallets

(in fase di conferimento)

Eventuale liberazione

di fibre di amianto

Collocamento dei pallets danneggiati in uno specifico settore dotato di

apposite unità filtranti

Traffico indotto

(in fase di conferimento)

Dispersione di polveri

Dispersione di polluenti

derivanti da motori a

combustione interna

Umidificazione periodica del terreno e dei percorsi (pista di servizio) non

pavimentati ed impermeabilizzati

Pulizia programmata e periodica delle aree di transito e di scarico dei

mezzi di conferimento

Messa in opera di un impianto automatico per il lavaggio delle ruote e dei

sottotelai dei mezzi di trasporto in uscita dall’impianto

Riduzione della velocità dei mezzi di trasporto sia sulla strada privata, già

asfaltata e adeguatamente segnalata, che consente il collegamento alla S.P.

n. 28, sia lungo la pista di servizio per la messa a dimora dei rifiuti in

discarica

Piantumazione di barriere a verde o fasce tampone (filari di specie arboree

ad alto fusto) lungo il perimetro dell’impianto esterno alla recinzione della

discarica

Ambiente idrico

superficiale e

geomorfologia

Acque reflue meteoriche, derivate dal

ruscellamento idrico sul fondo scavo (a

conferimento non ancora avvenuto) e sulla

superficie della discarica (a conferimento

avvenuto con relativo recupero ambientale)

Dispersione di

inquinanti Conferimento in C.I.S. (scarico A1), previo monitoraggio e controllo

ACTA srl DISCARICA CONTROLLATA MONODEDICATA PER R.C.A. IN COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE

COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE - PROVINCIA DI PAVIA

Studio di Impatto Ambientale - Sintesi non tecnica 18

Ambiente idrico

superficiale e

geomorfologia

Acque provenienti dal sistema

di raccolta del percolato

Dispersione di

inquinanti

Silos e smaltimento come rifiuto o in alternativa, dopo trattamento,

riutilizzo e/o conferimento in C.I.S. (scarico A2)

previo monitoraggio e controllo

Acque reflue meteoriche ricadenti sul piazzale Dispersione di

inquinanti

Impianto di prima pioggia e conferimento in C.I.S. (scarico A3)

previo monitoraggio e controllo

Acque reflue provenienti dal lavaggio ruote Dispersione di

inquinanti

Ricircolo e trattamento e scarico in C.I.S. (scarico A2) previo

monitoraggio e controllo

Suolo e

sottosuolo

Realizzazione di opere di cantiere

Movimentazione inerti

Conferimento di R.C.A.

Occupazione di suolo Non sono presenti essenze vegetali di interesse naturalistico o ambientale

Inserimento di fasce alberate ed arbustive più pregiate

Conferimento e movimentazione di R.C.A.

Emissione di acque nere

Inquinamento di suolo e

sottosuolo

Predisposizione della barriera geologica del fondo e delle scarpate, avente

caratteristiche tecniche e di impermeabilità tali da evitare, in qualunque

caso, fenomeni di contaminazione

Impermeabilizzazione del piazzale adibito allo scarico dei pallets

Filtrazione, fossa Imhoff, conferimento al suolo mediante subirrigazione

(Sub. 1)

previo monitoraggio e controllo

Realizzazione dello scavo

Modificazione delle

caratteristiche tecniche

dei terreni di fondazione

Il progetto è stato preceduto da una specifica caratterizzazione geotecnica

dei terreni di fondazione e da una valutazione della stabilità dei fronti

temporanei di scavo

Conferimento di R.C.A. Interazione terreno-

struttura Monitoraggio topografico periodico

Ambiente idrico

sotterraneo

Realizzazione dello scavo

Interferenze dirette tra

l’opera in progetto e le

acque sotterranee

Mantenimento di un franco di sicurezza minimo di 2 m dalla superficie

dell’acquifero freatico

Realizzazione dello scavo

Conferimento di R.C.A. Inquinamento della falda

Predisposizione della barriera geologica del fondo e delle scarpate, avente

caratteristiche tecniche e di impermeabilità tali da evitare, in qualunque

caso, fenomeni di contaminazione

Impermeabilizzazione del piazzale adibito allo scarico dei pallets

Filtrazione, fossa Imhoff, conferimento al suolo

mediante subirrigazione (Sub. 1)

Sistema di monitoraggio costituito da complessivi n. 10 piezometri per il

controllo della qualità delle acque sotterranee

ACTA srl DISCARICA CONTROLLATA MONODEDICATA PER R.C.A. IN COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE

COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE - PROVINCIA DI PAVIA

Studio di Impatto Ambientale - Sintesi non tecnica 19

Ambiente idrico

sotterraneo

Conferimento di R.C.A.

Modificazione del

regime idrico

sotterraneo

Assenza di modificazioni sostanziali al regime idrico sotterraneo

Clima acustico

Attività di scavo

Conferimento di R.C.A.

Traffico indotto

Emissioni di rumori e

vibrazioni

Riduzione della velocità dei mezzi di trasporto sia sulla strada privata, già

asfaltata e adeguatamente segnalata, che consente il collegamento alla

S.P. n. 28, sia lungo la pista di servizio

per la messa a dimora dei rifiuti in discarica

Circolazione dei mezzi di cantiere al fuori dei centri abitati

Ambiente biotico

Realizzazione dello scavo

Interferenze dirette tra il

progetto e l’ambiente

biotico circostante

Non sono rinvenibili elementi vegetazionali e

faunistici di particolare pregio

Conferimento di R.C.A.

Interferenze dirette tra il

progetto e l’ambiente

biotico circostante

Inserimento di fasce alberate ed arbustive

Paesaggio e

ambiente

culturale

Realizzazione dello scavo

Conferimento di R.C.A. Impatto visivo

La struttura non è visibile da aree densamente popolate

Non sono presenti percorsi o vie storiche-panoramiche di rilevanza

ambientale

Inserimento di fasce alberate ed arbustive

Attività di scavo

Conferimento di R.C.A.

Traffico indotto

Incremento del traffico

ed effetti sulla viabilità

L’area risulta facilmente raggiungibile dagli automezzi attraverso la

S.P. n. 28, senza interferire con i concentrici urbani

Salute pubblica

Attività di scavo

Conferimento di R.C.A.

Traffico indotto

Emissioni atmosferiche

Emissioni sonore

Incremento del traffico

veicolare

Il progetto si inserisce in una zona relativamente distante dai centri abitati

La tipologia stessa del progetto non comporta particolari rischi per la salute

pubblica

Tab. 5 – Misure di prevenzione, mtigazione compensazione previste nel progetto.

ACTA srl DISCARICA CONTROLLATA MONODEDICATA PER R.C.A. IN COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE

COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE - PROVINCIA DI PAVIA

Studio di Impatto Ambientale - Sintesi non tecnica

20

6. PIANO DI RIPRISTINO AMBIENTALE

Nel seguito viene illustrato in sintesi il Piano di Ripristino Ambientale previsto per la discarica

ACTA srl, sia in fase di approntamento dell’impianto che in fase di gestione operativa.

Nello specifico la rinaturalizzazione della sommità della discarica è stata progettata mediante la

realizzazione di vaste aree a prato, completate da una rivegetazione più o meno estesa, per la

quale si ricorrerà all’impiego di specie vegetali esclusivamente arbustive.

Queste ultime verranno messe a dimora, contestualmente all’esaurimento di ogni singolo settore

di coltivazione, al di sopra dello strato di terreno vegetale previsto per la copertura finale,

secondo due specifici criteri (v. Tav. A15 - Carta di sintesi degli interventi preliminari di

mitigazione e Tav. A16 - Carta di sintesi degli interventi di mitigazione e compensazione

ambientale):

- una parte verrà distribuita per filari, a delimitazione di sentieri di transito predisposti per

l’accesso e l’esecuzione di interventi di manutenzione del verde sulla superficie

dell’impianto. Per la precisione, tali vie di transito risulteranno inerbite, delimitate da

filari di arbusti (localmente interrotti) e verranno realizzate secondo direttrici coerenti con

i lineamenti dell’assetto planimetrico-particellare dell’area originaria e di quelle

circostanti;

- l’altra parte di specie vegetali arbustive verrà distribuita in modo eterogeneo sulle

superfici più o meno inclinate della sommità della discarica, in modo da non

assecondarne il disegno geometrico e in modo da non evidenziarne le porzioni più

rilevate.

Le essenze d’alto fusto, insieme ad altre arbustive, verranno invece piantumate sin da subito

nelle fasce laterali e perimetrali (fasce tampone) poste esternamente alla recinzione in progetto,

privilegiando le essenze adattabili in ambienti come quello presente in situ, ovvero costituiti da

terreni prevalentemente sabbiosi e limo-sabbiosi. Esse verranno distribuite in funzione della

necessità di mitigare l’impatto vedutistico dell’impianto (in rapporto ai punti di maggior transito)

e in subordine al rispetto delle distanze dalle infrastrutture lineari (metanodotto, linee elettriche,

oleodotti, ecc.). In tal senso, verranno collocate lungo tre filari, in corrispondenza del settore

settentrionale (in fregio alla S.P. n 28) e quello occidentale dell’impianto. In corrispondenza del

settore orientale (in fregio alla strada vicinale di collegamento) verranno invece distribuite lungo

due filari per un primo tratto e lungo un filare per un secondo tratto. Per concludere, lungo il

settore meridionale (area di minor impatto vedutistico) la distribuzione verrà limitata ad un solo

filare. La messa a dimora delle essenze ad alto fusto verrà inoltre integrata dalla collocazione di

uno o più filari di essenze arbustive (v. Tav. A16).

Nel complesso le essenze vegetali così distribuite concorreranno a mitigare gli elementi

artificiali dell’opera e a rendere naturale l’impatto vedutistico della copertura dell’impianto,

rispetto alle aree di maggior transito viario (v. Rendering fotografico di seguito riportato).

ACTA srl DISCARICA CONTROLLATA MONODEDICATA PER R.C.A. IN COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE

COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE - PROVINCIA DI PAVIA

Studio di Impatto Ambientale - Sintesi non tecnica

21

STATO DI FATTO - Vista prospettica da Nord

STATO DI PROGETTO - Vista prospettica da Nord

ACTA srl DISCARICA CONTROLLATA MONODEDICATA PER R.C.A. IN COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE

COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE - PROVINCIA DI PAVIA

Studio di Impatto Ambientale - Sintesi non tecnica

22

STATO DI FATTO - Vista prospettica da Ovest

STATO DI PROGETTO - Vista prospettica da Ovest

ACTA srl DISCARICA CONTROLLATA MONODEDICATA PER R.C.A. IN COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE

COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE - PROVINCIA DI PAVIA

Studio di Impatto Ambientale - Sintesi non tecnica

23

STATO DI FATTO - Vista prospettica da Sud

STATO DI PROGETTO - Vista prospettica da Sud

ACTA srl DISCARICA CONTROLLATA MONODEDICATA PER R.C.A. IN COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE

COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE - PROVINCIA DI PAVIA

Studio di Impatto Ambientale - Sintesi non tecnica

24

STATO DI FATTO - Vista prospettica da Est

STATO DI PROGETTO - Vista prospettica da Est

ACTA srl DISCARICA CONTROLLATA MONODEDICATA PER R.C.A. IN COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE

COMUNE DI FERRERA ERBOGNONE - PROVINCIA DI PAVIA

Studio di Impatto Ambientale - Sintesi non tecnica

25

7. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

Da quanto riportato si evince che l’opera appare povera di implicazioni ambientali marcatamente

negative che si potrebbero ripercuotere significativamente nell’intorno. I possibili impatti

potranno essere comunque ulteriormente ridotti adottando le mitigazioni e le opere di

compensazione proposte e gli accorgimenti progettuali previsti.

Nel complesso, il rilascio dell’autorizzazione per la discarica monodedicata per rifiuti R.C.A.

prevista in Comune di Ferrera Erbognone (PV), consentirà di perseguire i seguenti vantaggi:

supplire alla carenza di impianti autorizzati allo smaltimento di materiali da costruzione

contenenti amianto (M.C.A.), in linea con quanto evidenziato dagli strumenti di

pianificazione territoriale istituzionali (P.T.P.R., P.T.C.P., P.R.A.L., P.P.G.R.);

favorire il completamento del ciclo per eliminazione dei M.C.A. dal territorio, attraverso le

operazioni di BONIFICA-RIMOZIONE-TRASPORTO-SMALTIMENTO;

contribuire all’eliminazione da siti pubblici e privati di un importante fattore di rischio

sanitario;

concorrere a perseguire l’autosufficienza impiantistica per lo smaltimento di R.C.A. in

Lomellina e in Provincia di Pavia, così come evidenziato dal Piano Provinciale Gestione

Rifiuti ;

concorrere a perseguire l’autosufficienza impiantistica per lo smaltimento di R.C.A. in

Regione Lombardia, così come evidenziato dal P.R.A.L.;

apportare elementi morfologico-vegetazionali idonei a mitigare l’impatto vedutistico sul

territorio circostante, non solo della discarica in progetto ma anche del limitrofo

insediamento industriale dell’Eni (v. Rendering fotografico riportato nellle pagine

precedenti).

CONSULENZA E PROGETTAZIONE GEOLOGICA E AMBIENTALE

Dott. Geol. Manuel Elleboro Ordine dei Geologi Piemonte n. 585

Dott. Geol. Paola Sala Ordine dei Geologi Lombardia n. 1237