Acqua e rifiuti: Liguria spaccata a metà da profonde ... · distinzione è tra i Comuni che...

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03/12/13 Acqua e rifiuti: Liguria spaccata a metà da profonde differenze territoriali e di utenza - Quotidiano online della provincia di Imperia www.sanremonews.it/2013/12/03/leggi-notizia/argomenti/politica-1/articolo/acqua-e-rifiuti-liguria-spaccata-a-meta-da-profonde-differenze-territoriali-e-di-… 1/3 Prima Pagina Sanremo Arma Taggia Ospedaletti Imperia Golfo Dianese Ventimiglia Vallecrosia Bordighera En t rot erra Monaco e Costa Azzurra Tutte le notizie Sommario PRIMA PAGINA CRONACA POLITICA EVENTI SPORT ATTUALITA' AL DIRETTORE AGENDA MANIFESTAZIONI TUTTE LE NOTIZIE Condividi | 0 Acqua e rifiuti: Liguria spaccata a metà da profonde differenze territoriali e di utenza POLITICA | martedì 03 dicembre 2013, 12:40 Ecco i risultati del 2012 del Sistema regionale di monitoraggio delle tariffe del servizio idrico e di raccolta dei rifiuti urbani, presentato questa mattina da Unioncamere Liguria e Ref Ricerche Maurizio Scajola Liguria spaccata da profonde differenze territoriali e di utenza: questo emerge dai risultati del monitoraggio regionale 2012 delle tariffe del servizio idrico e di raccolta dei rifiuti urbani. Lo studio, condotto da Unioncamere Liguria, è stato presentato questa mattina da Paolo Odone , presidente della Camera di Commercio di Genova, Maurizio Scajola, segretario generale di Unioncamere Liguria, Francesca Signori e Samir Traini di Ref Ricerche. «In generale – spiega Maurizio Scajola – per il Servizio idrico integrato a Genova e alla Spezia, dove la qualità erogata dal gestore è la migliore della Liguria, la spesa è superiore rispetto a quella regionale, mentre Savona e Imperia si posizionano al di sotto della media. Sul fronte rifiuti, Genova, La Spezia e Imperia registrano i costi più alti, ma solo il capoluogo ligure si caratterizza per il binomio alta spesa-alta qualità». In Breve martedì 03 dicembre Imperia: Capigruppo e Tare, Poillucci (F.I.) "Stiamo ancora aspettando l'assunzione di responsabilità dall'amministrazione" (h. 12:15) Regione: liste d'attesa troppo lunghe all'Ospedale di Sanremo, interrogazione di Bruzzone (Lega Nord) (h. 11:59) Bordighera: venerdì il sindaco incontrerà la cittadinanza per tracciare un bilancio e parlare di progetti futuri (h. 11:52) Ospedaletti: lunedì prossimo si terrà il consiglio comunale monotematico sullo schema di orientamento costiero (h. 11:52) Sanremo: viabilità e sicurezza in corso Inglesi, dopo l'ennesimo incidente Moroni attacca "E' una vergogna!" (h. 10:57) Imperia: crisi dell'occupazione e non solo al centro del dibattito presso il PD di Oneglia (h. 10:54) Imperia: sul caso Tares intervengono i capigruppo di 0 Like

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Acqua e rifiuti: Liguria spaccataa metà da profonde differenzeterritoriali e di utenza

POLITICA | martedì 03 dicembre 201 3, 1 2:40

Ecco i risultati del 2012 del Sistema regionale di monitoraggiodelle tariffe del servizio idrico e di raccolta dei rifiuti urbani,presentato questa mattina da Unioncamere Liguria e RefRicerche

Ma u r izio Sca jola

Liguria spaccata da profonde differenze territoriali e di utenza: questo emerge

dai risultati del monitoraggio regionale 2012 delle tariffe del servizio idrico e di

raccolta dei rifiuti urbani. Lo studio, condotto da Unioncamere Liguria, è stato

presentato questa mattina da Paolo Odone , presidente della Camera di

Commercio di Genova, Maurizio Scajola, segretario generale di Unioncamere

Liguria, Francesca Signori e Samir Traini di Ref Ricerche.

«In generale – spiega Maurizio Scajola – per il Servizio idrico integrato a Genova

e alla Spezia, dove la qualità erogata dal gestore è la migliore della Liguria, la

spesa è superiore rispetto a quella regionale, mentre Savona e Imperia si

posizionano al di sotto della media. Sul fronte rifiuti, Genova, La Spezia e Imperia

registrano i costi più alti, ma solo il capoluogo ligure si caratterizza per il binomio

alta spesa-alta qualità».

In Breve

m artedì 03 dicem bre

Imperia: Capigruppo e Tare, Poillucci (F.I.)"Stiamo ancora aspettando l'assunzionedi responsabilità dall'amministrazione"(h. 12:15)

Regione: liste d'attesa troppo lungheall'Ospedale di Sanremo, interrogazionedi Bruzzone (Lega Nord)(h. 11:59)

Bordighera: venerdì il sindaco incontreràla cittadinanza per tracciare un bilancio eparlare di progetti futuri(h. 11:52)

Ospedaletti: lunedì prossimo si terrà ilconsiglio comunale monotematico sulloschema di orientamento costiero(h. 11:52)

Sanremo: viabilità e sicurezza in corsoInglesi, dopo l'ennesimo incidente Moroniattacca "E' una vergogna!"(h. 10:57)

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La spaccatura geografica dipende soprattutto dal tipo

di tariffa applicata. Nel caso dell’idrico, la netta

distinzione è tra i Comuni che applicano il Metodo

normalizzato (le Province di Genova e della Spezia),

con tariffe definite da un’Autorità di regolazione locale

sulla base dei costi e degli investimenti, e quelli che

applicano ancora il regime transitorio Cipe

(Imperia e Savona), dove le tariffe vengono

deliberate dai Comuni sulla base delle delibere Cipe,

ferme a luglio 2010.

Nel caso dei rifiuti, invece, le differenze maggiori sono

tra i Comuni a Tarsu, in cui il gettito totale non deve

necessariamente coprire i costi del servizio, e quelli a

Tia, dove oltre alla copertura integrale dei costi deve

essere garantito il rispetto del principio comunitario

“chi inquina paga”: le aliquote dipendono dalla

producibilità di rifiuti della specifica utenza. «Ma in

entrambi i servizi – aggiunge Scajola – un aspetto da

non sottovalutare è la ripartizione del carico tra le

famiglie e le imprese e, all’interno di queste, tra

diverse categorie. Per il Sistema idrico integrato i

Comuni genovesi, spezzini e imperiesi, adottano una

struttura tariffaria relativamente meno onerosa per le

famiglie rispetto alle imprese, mentre in tutti gli altri la

situazione è più favorevole alle Pmi». Dall'altra parte,

per il Servizio di gestione e smaltimento dei rifiuti

urbani, i Comuni di medie e piccole dimensioni (sotto i

50 mila abitanti) adottano aliquote relativamente

meno favorevoli per le famiglie, mentre quelli di medie

e grandi dimensioni (tendenzialmente a Tia)

distribuiscono maggiormente il carico tariffario sulle imprese. In particolare,

Savona è l’unico capoluogo a distribuire il carico tributario equamente tra le

categorie di utenza, mentre negli altri la spesa sostenuta dalle famiglie è

relativamente più contenuta rispetto a quella delle imprese.

Per una famiglia ligure di tre componenti la spesa annua può variare, a seconda

del Comune, tra i 114 e i 312 euro circa per il servizio idrico e tra i 144 e i 435

euro per quello di igiene urbana. Tra le categorie produttive, per un ristorante di

180 metri quadri che consuma 1.800 metri cubi di acqua, la spesa annua per il

servizio idrico integrato può variare tra i 1.300 e i 6.500 euro circa, quella per il

servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani tra i 600 ed i 6.000 euro.

Prendendo in considerazione un'altra categoria economica, come un albergo, le

spese crescono ancora: si superano anche i 23.500 euro annuali in media per

un albergo che consuma 8 mila metri cubi d'acqua, mentre le spese di

smaltimento rifiuti arrivano a circa 6 mila euro all'anno. La spesa è più contenuta,

ma sicuramente consistente, se si prende in considerazione l'attività di

parrucchiere: la media per i rifiuti prodotti è di 470 euro all'anno e arriva anche a

855 euro per l'acqua consumata (circa 400 metri cubi).

Nel settore dei rifiuti, il 2013 doveva essere per tutti i Comuni l’anno di passaggio

alla Tares, la nuova tassa che prevede la copertura integrale dei costi del

servizio e una loro ripartizione sulla base del “chi inquina paga”. Nonostante la

legge di conversione abbia salvato “in extremis” i regimi Tarsu e Tia, buona

parte dei Comuni hanno deliberato l’entrata in vigore del nuovo tributo: i risvolti

sulle aliquote sono stati in alcuni casi significativi. È il caso delle variazioni frutto

di una redistribuzione del carico all'interno dei diversi nuclei famigliari: in quelli

monocomponenti l'impatto è stato di oltre il -15% a Genova e Imperia, mentre

nelle famiglie di cinque persone lo scostamento ha superato anche il +30%. Per

quanto riguarda le imprese, invece, le categorie industriali come quelle di

trasformazione alimentare hanno visto ridursi il corrispettivo dovuto anche del

30%: si tratta di Imperia, dove le imprese caratterizzate da una maggior

produzione di rifiuti, come un ristorante, hanno invece registrato aumenti fino al

+142%.

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