Accenni 11

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1 1 RIFERIMENTI RITROVATI I nuovi rituali conviviali riportano alla centralità della cucina. Da qui partiamo per ridisegnare la nostra stessa dimensione sociale ARCHITETTURA prima il percorso giovanile IMPRENDITORI figli di illustre provincia EDIFICARE chic ed eco-friendly imperano Poste Italiane S.p.a. - Sped. in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Vicenza. Supplemento al numero odierno de “Il Giornale di Vicenza” - Direttore Responsabile: Ario Gervasutti nella foto Antonio Citterio racconta come la rivoluzione contemporanea degli ambienti domestici sia partita dalla centralità della cucina. Sacra ai latini, fu cantata da Dante e sostenuta dallo stesso Palladio prima di cadere nell’oblio. Dal quale è risorta per ritornare protagonista

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La Ricerca, sempre più stimolata da nuove esigenze e da stili di vita in continua evoluzione, è il motore che alimenta gli uomini e la aziende che fanno della creatività la loro “mission”.

Transcript of Accenni 11

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RIFERIMENTI RITROVATII nuovi rituali conviviali riportano alla centralità della cucina. Da qui partiamo per ridisegnare la nostra stessa dimensione sociale

ARCHITETTURA prima il percorso giovanile

IMPRENDITORI figli di illustre provincia EDIFICARE chic ed eco-friendly imperano

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nella fotoAntonio Citterioracconta come la rivoluzionecontemporanea degli ambienti domestici sia partita dalla centralità della cucina.Sacra ai latini, fu cantata da Dante e sostenuta dallo stesso Palladio prima di cadere nell’oblio. Dal quale è risorta per ritornare protagonista

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CENTRO ARCLINEA e FONTANA “ITALIA IN CUCINA, Live cooking day”

A VICENZA.il primo live cooking show mondiale di arclinea:

una maratona culinaria dalla nuova zelanda alla california.

arclinea è la cucina conviviale, la cucina da vivere capace di creare ambienti in cui ammirare e assaporare il meglio del design e della gastronomia italiana. lo showroom arclinea di vicenza è stato uno dei 20 punti vendita arclinea nel mondo ad ospitare l’evento “italia in cucina, Live cooking day”, la prima maratona culinaria mondiale promossa da arclinea in collaborazione con il ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, svoltasi il giorno 11 marzo 2010, all’insegna della tutela dell’autenticità del prodotto italiano.grande successo di pubblico e perfetta l’organizzazione di arclinea e fontana, che per vicenza hanno coinvolto sponsor d’eccezione come sub zero, wolf, Bisol e poggiana.il live cooking show è stato affidato alle sapienti mani di tre grandi chef: andrea de poli, alberto Basso e alberto vescovi, che hanno deliziato i palati con ricette e sapori nostrani, esaltando in pieno il senso di questa maratona culinaria, voluta per divulgare e promuovere la qualità e il fascino del made in italy.il menu proponeva: “crema di fave” con spuma di caprino e aceto balsamico, “pacchero” con mozzarella di bufala e coulis di pomodoro datterino, “sgombro marinato” su caponata di verdure e burrata pugliese, “polenta e baccalà” in versione estiva, “tartare di razza bianca piemontese” in petalo di germoglio di verona, “crostino di pane al grano duro” con salsiccia ed emulsione di friarielli, oltre che una gran varietà di salumi locali. per concludere la serata in dolcezza, ecco infine le cremosità offerte dall’eccellenza della pasticceria poggiana.

design nella cucina e made in italy agroalimentare: un binomio perfetto, un successo tutto italiano.

per maggiori informazioni relative all’evento, foto e video: www.arclinea.com

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Anche le piccole piantepossono spaccare l’asfalto e il cemento.

Perché non sanno che è impossibile

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7 editoriale

L’OP

INIONE

EDITOR

IALE

Le cose cambiano in velocità, a volte per tornare come al principio. E’ un continuo mutamento, apparente stravolgimento ma

necessaria condizione per garantire lo sviluppo e il progresso. In questo numero di Accenni vogliamo esplorare il curioso dualismo tra tradizione e innovazione, vecchio e nuovo, conosciuto e ignoto. Lo facciamo percorrendo un viaggio che guarda da vicino e lontano l’architettura e il design riscoprendo una tendenza al ritorno di valori come semplicità, socialità e un’attenzione alla natura che ci circonda. Antonio Citterio, archistar milanese legato alla nostra città per la collaborazione con Arclinea, disegna cucine che non sono semplici monumenti di design. Si vivono e le si rendono protagoniste della casa, divenendo luogo principale attorno alla quale si riunisce la famiglia. La semplicità parte da qui, dalla genuina voglia di scoprire la bellezza del cucinare, di preparare una torta o di lavare la verdura proveniente direttamente dall’orto. C’è di mezzo una casa sostenibile? Non sarebbe strano visto che le tendenza dell’architettura stanno andando proprio in quella direzione,

grazie a progetti eco-friendly che non risparmiano in qualità, come testimonia una città a zero emissioni di carbonio presentata nella Mappa del nuovo. Per questa sensibilità è necessario cambiare, muoversi nel mondo e trasformarsi, come gli architetti della generazione Erasmus, giovani globetrotters dalla valigia facile pronti a sfruttare qualsiasi occasione. E’ da qui che nasce per gli architetti la voglia di fare qualcosa di nuovo ed innovare, magari sconfinando in dimensioni professionali fino a prima lontane, scrollandosi di dosso il ruolo del progettista tout court e guardando alle nuove sfide come a una possibilità da prendere al volo. Un volo che può far atterrare in un microcosmo di socialità che ricorda i progetti delle comunità allargate degli anni ‘70, ma rivisto e questa volta pianificato, un po’ come si pianifica la crescita e lo sviluppo di un Bonsai. Una pianta di tradizione asiatica, capace di resistere ad intemperie e mode passeggere, come ci auguriamo possa accadere a questa rivista. Un piccolo tentativo di dire qualcosa nel panorama del design e dell’architettura.

di Simone Ariot

CAMBIANDO SI IMPARA

In copertina Antonio Citterio Architetto, designer di cucine per una nota azienda internazionale con sede nel vicentino, racconta le cucine e la loro centralità nelle abitazioni del contemporaneo. A pagina 21

Nella foto sopraOlivi Macrobonsai. Di Artenatura a pagina 82

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CAPOLAVORI DELL’ARCHITETTURA E DEL DEsIgn DEL 900

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Supplemento al numero odierno de

Direttore ResponsabileARIO GERVASUTTI

SOCIETÀ ATHESIS S.P.A.

PresidenteLUIGI RIGHETTI

Consigliere DelegatoALESSANDRO ZELGER

Concessionaria di pubblicità

Vicenza - Via E. Fermi, 205Tel. 0444 396.200

Certificato n. 6640 del 01/12/2009Aut. Tribunale C.P. di Vicenza n. 12del 25/05/49

Responsabile del trattamento deidati (D. Lgs 196/03) è il DirettoreResponsabile

accenni n. 11Primavera 2010

A cura di

Publiadige SRL

Isabella Morseletto

Progetto e coordinamento editoriale

Videorunner

Hanno collaborato

Simone Ariot

Arianna Bagnara

Michela Burati

Marzia Busa

Giorgio Ceolato

Ben Dradser

Paride Grandis

Isabella Morseletto

Vittorio Salgarelli

Anna Trenti

Diego Trevisan

Servizi fotografici

Nicola Zanettinwww.nicolazanettin.it

Stampa

Mediagraf Spa - PD

© Riproduzione riservata.E' vietata la riproduzione anche parziale deicontenuti redazionali e pubblicitari della rivista,senza autorizzazione scritta dell'editore

SOMMARIO

11SPRINGTIME

73

ARCHITETTURA11 Erasmus. Quando l'architetto

diventa internazionale

17 Trasformazioni. Architetti senza

farfallino

21 Storia di copertinaAntonio Citterio. La cucina il mio rito

IMPRESE26 Askoll. Water design

31 La Nordica. Fire design

35 Beninca'. Home automation

38 La nuova Cayenne di casa Frav

LIGHT DESIGN 41 Oltremondano. Laboratorio creativo

COSTRUIRE44 Kalikos. Abiti sartoriali su anima

architettonica

49 Semilcos. La svolta energetica

ABITARE52 Vicenza. Palazzo Molin-Bassani

54 Altavilla. Le Residenze San Marco

56 Vicenza. I Giardini di Laghetto

60 Sovizzo. Le Ville del Colle

62 Jesolo. The Beach Houses

64 Jesolo. Torre Aquileia

66 Castelfranco Veneto. Residence

Ca' Amata

FASHION DESIGN81 Curiosita' e voglia di conoscere

GREEN DESIGN82 Artenatura. Olivi Macrobonsai

85 Edoardo Rossi. Maestro di Bonsai

87 Schio. Ecovillaggio San Rocco

PERCORSI93 Tra passato e futuro

EVENTI95 Architettura Arte e Benessere

//MAPPA DEL NUOVO//PROGETTI DI ARCHITETTURANEL MONDO

Oltremondano, paralumeA pagina 41 - ph. Nicola Zanettin

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11 architect profile

ERASMUS ERASMUS ERASMUS ERASMUS ERASMUS ERASMUS ERASMUS ERASMUS

Quandol’architetto diventa internazionale

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CHIT

ECT

PROFILE

a cura di Simone Ariot

Lione, Barcellona, Porto, Oulu e Perth: le esperienze internazionali di cinque neolaureati vicentini

Siamo nel 1987 e l’Europa era ben diversa da come è oggi. Maastricht, piccolo puntino sulla carta geografica, era solo una cittadina olandese in

un’epoca in cui a Berlino dominava il muro, oltralpe reggeva Mitterand, la Spagna non poteva ancora immaginare l’ondata di sviluppo del decennio successivo e nel Belpaese la prima repubblica rappresentava l’unica certezza. Un gruppo di dirigenti della comunità Europea diedero vita al progetto Erasmus che per la prima volta andava veramente incontro ai giovani, favorendo inconsapevolmente quell’interazione tra culture che da lì a poco sarebbe diventato uno degli obiettivi dell’Unione Europea. L’obiettivo del progetto era di consentire ad uno studente europeo la possibilità di studiare per un periodo di tempo che va dai tre mesi all’anno all’interno di un’università straniera vedendosi riconosciuti gli esami sostenuti, imparando una lingua e confrontandosi con una nuova dimensione formativa. A vent’anni di distanza sono più di due milioni gli studenti europei che hanno usufruito di questa possibilità rendendolo ormai un passaggio quasi obbligato e fortemente consigliato dagli stessi docenti ben consapevoli dell’importanza dell’incontro con il nuovo

nella formazione di un qualsiasi studente universitario. Inizialmente, quando il tram tram di internet non l’aveva ancora reso fenomeno di tendenza, gli unici interessati sembravano gli iscritti a lingue e scienze politiche ad indirizzo internazionale, i soli che potevano intravedere un’immediata spendibilità nel progetto, ma dopo pochi anni le cose cambiarono. Vuoi per una riforma universitaria che avvicina il sistema italiano a quello europeo, vuoi per una sempre maggior predisposizione dei giovani al viaggio e alle situazioni avventurose, ai futuri traduttori e diplomatici si associano ingegneri, letterati, scienziati,filosofi e... perchè no, architetti.Portogallo, Spagna e Francia le mete più ambite, molti si lanciano anche nei più temuti paesi germanici, finnici o addirittura extraeuropei come Australia e sud America (grazie ad un accordo che estende la possibilità dell’ esperienza al di fuori del confine europeo). Per un architetto avere il coraggio di uscire dal panorama nazionale, spesso vincolato dal peso di una tradizione che di fatto può essere vissuta talvolta come un limite, rappresenta una possibilità che attrae e allo stesso tempo intimorisce. Abbiamo incontrato chi “ha osato”, guadagnando cinque storie accomunate dalla valigia sempre pronta.

Dal Portogallo all’Australia, una generazione di giovani con la valigia pronta

Cinque storie di neolaureati partiti con l’Erasmus e rientrati per lavorare in patria

ERASMUS (European Community Action Scheme for the Mobility of University Students) prende il nome dal filosofo Olandese (Erasmo da Rotterdam) che nel ‘500 girò in lungo e in largo l’Europa per riscontrare analogie e differenze tra le varie culture

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13 architect profile

Francesca Xausa, ingegnere edile laureata a Padova che di erasmus ne ha fatti addirittura due, uno in Francia (Lione) e uno in Spagna (Barcellona). Dell’esperienza francese la nostra amica collezionista di Vespe e instancabile

viaggiatrice ricorda quando con i compagni di corso hanno dovuto organizzare un’esposizione dei progetti nella principale via pedonale della città,

o una piccola mediateca accanto al museo del cinema; un’esperienza vera, concreta, che non finiva sulla carta ma si estendeva alla realtà. “Sicuramente si usava il computer per progettare molto più che da noi, e i francesi sono riusciti in più casi a coniugare il vecchio con il nuovo, come nel caso del centre Pompidou, inconcepibile in Italia”.

Già, fare gli architetti in Italia non è propriamente la cosa più semplice, si sa, ecco quindi che Chiara Cavalieri, immaginando un futuro fatto di continui spostamenti, ha deciso di prendersi in anticipo e, nel 2006, dalla città

lagunare, è volata a Porto. Nel Paese dalla prorompente impronta firmata Alvaro Siza ha avuto modo di constatare quanto una stessa facoltà potesse svilupparsi e definirsi in modo totalmente

diverso, prima di tutto per una questione di numeri. In Portogallo le classi erano al massimo di 25 studenti, contrariamente ai 60 di Venezia, e questo si traduce in un immediato e più significativo rapporto con i docenti. Ovvio, però, che non sia tutto oro quel che luccica. Se l’aspetto pratico è decisamente considerato, è nella teoria e soprattutto nell’autoreferenzialità della scuola portoghese che si trovano i difetti di un sistema che comunque consente agli studenti di imparare molto. Oggi Chiara è dottoranda in urbanistica a Venezia e assistente del prof. Secchi a Milano, da dove è pronta per ripartire alla volta di NY per specializzarsi magari alla Columbia University.

Anche Paolo Festa si è lanciato a Porto. Era il 2003 e spinto da un cognome che è tutto un programma, prende al volo l’occasione dall’accento portoghese. I saliscendi cittadini ricordano la musicalità di una lingua fatta di sonorità morbide e sensuali, mentre non si può dire lo stesso del sistema di studi. “Per gli studenti Erasmus era veramente dura, zero sconti e necessità d’adattamento immediato” racconta Paolo che da un paio d’anni lavora come architetto/fotografo/account in un’azienda internazionale di cucine. “...Ma devo ammettere che la vera progettazione l’ho imparata lì, anche se noi italiani eravamo superiori per tutto il resto”. Se gli chiedete cosa abbia appreso dall’esperienza Erasmus a Porto, risponde che lì ha imparato come si fa un progetto, “ma Venezia mi ha insegnato come ideare un progetto”. L’autoreferenzialità della scuola portoghese è un’altra faccia di una stessa medaglia ben presente in Italia, dove soprattutto a Venezia si è un po’ troppo abituati a sentirsi star dell’architettura.

ERASMUS ERASMUS ERASMUS ERASMUS ERASMUS ERASMUS ERASMUS ERASMUS

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PROFILE

“... i francesi sono riusciti in più casi a coniugare il vecchio con il nuovo, come nel caso del centre Pompidou ... „

Francesca XausaUn’esperienza vera e concreta

“... In Portogallo gli studenti hanno un immediato e più significativo rapporto con i docenti ... „

Chiara CavalieriNel Paese firmato Alvaro Siza

“... la vera progettazione l’ho imparata a Porto, anche se noi italiani siamo superiori per tutto il resto ... „

Paolo FestaGrande spirito di adattamento

ERASMUS D’EPOCA

Gelindo Mecenero si è tuffato in un Erasmus già nel lontano ‘98. Parlava madrileno l’esperienza che gli ha consentito a 12 anni di distanza di ricontattare i vecchi compagni dell’Appartamento spagnolo (giusto per citare

il titolo di un film ormai celebre tra gli studenti Erasmus) e di partecipare a un progetto in Svezia, una grande opportunità di confronto per i giovani architetti. Ora Gelindo è presidente di VAGA l’Associazione dei Giovani Architetti della Provincia di Vicenza e si è specializzato soprattutto nella concreta dimensione del retail.

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15 architect profile

E’ forse proprio per un bisogno di concretezza, e non solo per un cognome dalla chiare origini inglesi, che Chiara Carpenter si è spinta molto più lontano dei soliti paesi latini, a Oulu (Finlandia), 70km a sud del circolo polare artico.

La distanza dall’Italia non è solo geografica, ma soprattutto culturale. Non esistono i formalismi e convenevoli fatti di “Chiarissimo”, “Ordinario”,

“Emerito” che riempiono curricula e biglietti da visita. Lì i docenti sono persone a cui dare del tu e che ti chiamano al cellulare per capire il motivo di un’assenza alla revisione, persone che ti prendono per mano in un viaggio faticoso ma denso di soddisfazioni, fatto da lezioni esclusivamente in inglese, gite di una settimana ogni mese e campus super tecnologici dove poter stare anche di notte, grazie a speciali chiavette di accesso. “Ricordo come fosse oggi l’indimenticabile esperienza di un mese passato a Rovaniemi per partecipare allo Snowshow (manifestazione/workshop in cui i padiglioni sono fatti quasi completamente di neve e ghiaccio) dove i costruttori sono un esercito studenti volontari provenienti da tutto il mondo. In Finlandia ho imparato a sopravvivere a 27° sotto zero e a costruire igloo. Ma ho soprattutto compreso il valore di un sistema formativo in cui gli studenti sono pagati per studiare, e la differenza tra una scuola in cui bisogna lottare e fare tutto da soli e una scuola in cui il corpo docente è veramente lì per te, ad aiutarti a tirar fuori il meglio che hai”. Chiara deve aver interiorizzato talmente bene la lezione finlandese che ora si trova a Berlino, capitale dell’architettura contemporanea, per imparare il tedesco e lavorare come “schiava” in uno studio in cui si riesce ancora ad imparare qualcosa.

Si è spinta ancora più lontano, autofinanziandosi, Carlotta Fortuna vicentina

laureata al Politecnico milanese che dopo un semestre erasmus a Lione ha voluto ripetere l’esperienza nell’emisfero opposto, quello

boreale, in compagnia della fedele amica Virginia. Studiare architettura in un continente (Australia) scoperto solo 400 anni fa dev’essere un’esperienza che certamente avrà un risvolto molto più pratico che teorico. Perth, città dell’ovest fondata nel 1829, le ha consentito di avvicinarsi alle non euro American Architecture, le architetture povere dei paesi in via di sviluppo, dove il paesaggio ricopre un’importanza totale. “Il mondo degli interni era chiaramente dimenticato, non c’è alcuna tradizione a proposito. Palladio pensano sia solo un elmento chimico e certamente non si tiene conto della preesistenza della storia dell’architettura che di fatto è sconosciuta a quelle latitudini, ma quello che ho imparato in tema di sostenibilità ambientale e risparmio energetico in Italia me lo sognavo” . Oggi Carlotta ha appena iniziato uno stage nello studio milanese di Antonio Citterio e non esclude una nuova partenza, chissà per quali esotiche mete.

ERASMUS ERASMUS ERASMUS ERASMUS ERASMUS ERASMUS ERASMUS ERASMUS

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PROFILE

“... in Finlandia il corpo docente è veramente lì per te, ad aiutarti a tirar fuori il meglio che hai ... „

Chiara CarpenterL’esperienza del Nord Europa

“... in Australia quello che ho imparato in tema di sostenibilità ambientale in Italia me lo sognavo ... „

Carlotta FortunaVoglia di esplorare nuovi continenti

An EXPERiEnCE AnywAyintraprendenza, curiosità, senso d’adattamento sono solo alcune delle caratteristiche necessarie a chi volesse lanciarsi in un’esperienza erasmus, perché per il resto… non c’è Mastercard, ma le borse di studio universitarie. Se si sceglie la città con attenzione si può addirittura risparmiare rispetto alla vita in Italia e grazie ai sempre più diffusi low cost amici e famigliari non devono temere per le distanze geografiche. Volare in Finlandia può costare quanto un treno per Milano! Considerando quindi la trasformazione del settore e della professione (vedi articolo pagine seguenti) allargare gli orizzonti potrebbe essere la giusta ricetta alle difficoltà di un settore in cui bisogna sempre più mettere in gioco nuove risorse e, dovesse andar male,an experience anyway (Sin embargo, fue una experiencia)!

AllORA, GiOVAni FUtURi ARChitEtti, AVEtE PREPARAtO lE VAliGiE?

Per approfondire Erasmus www.esn.org

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17 architect profile

//Architetti senzA fArfAllino//

di simone Ariot

ARCHITECT

PROFILE

Una professione in continua trasformazione. Tra arte, comunicazione e incroci di professioni

In principio era il capo costruttore (ἀρχι-τέκτων). Colui che grazie alla responsabilità e consapevo-lezza prima osservava, poi disegnava ed infine re-alizzava. Un professionista al quale non potevano bastare le competenze tecnico nozionistiche dei principi di fisica statica o la propensione a ricono-scere stili e materiali degli storici dell’arte. Passati i tempi dell’eccentrico papillon alla Gropius e del-le proverbiali incoerenze made in Wright (Frank Lloyd), tempi in cui il progettista era molto più libero e incondizionato dagli speculatori, i novelli architetti conoscono nel dopoguerra un boom che li vede moltiplicarsi giorno dopo giorno. Divisi tra studio e cantiere, salvo qualche eccezio-ne che non clissa le occasioni mondane, per quasi cinquant’anni mandano avanti una professione che sembra non essersi mai trasformata. Giunti gli anni 90’ le cose cambiano. L’avvento del computer e la sempre più improbabile possibilità di costruire

(per evidenti ragioni morfologiche e politiche), co-stringono la categoria a guardarsi intorno, rispol-verare risorse nascoste ed inaspettate capacità. Si capisce brevemente che non è possibile star-sene con le mani in mano ad aspettare un com-mittente amico di amici che non arriva mai, ed è necessario seguire un filone ben segnato, specia-lizzarsi, aprirsi al nuovo e mettersi in gioco anche in terreni che fino a poco prima si consideravano inimmaginabili. E’ così che le pubbliche relazioni e l’attenzione al cliente entrano a far parte delle nuove dinamiche della professione. Nella città del Palladio il celebre esempio di Fla-vio Albanese parla da solo, essendo stato in grado di riportare in città un’attenzione della critica che dai tempi di Scarpa era drasticamente diminuita, diffondendo quell’idea tanto cara ai più giovani architetti che anche senza essere figlio di un Ma-estro è possibile costruirsi una professionalità ri-conosciuta. Cavalcare l’onda della dimensione relaziona-le non è comunque la sola strada possibile e nella città berica abbiamo numerosi esem-pi che testimoniano la capacità e la volontà di chi ha saputo cogliere al volo quelle occasio-ni che paradossalmente una crisi può offrire. La progettazione diviene quindi un punto di par-tenza che può portare ad altro, o un punto d’ arri-vo, per chi decide di scommettere sul design.

Nella foto di Mike Pireddu giovani al lavoro negli interni vicentini dello Studio TX. Ne parliamo nel testo

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19 architect profile

Come Alessandro Molea, che insieme al fratello Dario dopo una breve esperien-za vicentina si sono spinti fino a Firenze, dove hanno deciso di concentrarsi sul de-sign, dando vita allo Studio 30zeronove - Architectural Lab, contenitore di progetti che spaziano dalle poltroncine pouff alle lampade o all’allestimento di mostre di arti figurative. Se Alessandro è architetto e si dedica alla parte progettuale, la novità sta in Dario, di professione p.r. e specializzato nel propor-re progetti alle aziende, divenendo l’uno la continuazione dell’altro. “La precarietà del lavoro frena anche i più intraprendenti e raccogliere varie anime sotto un unico tetto aiuta a dividere le spe-se ed a far crescere lo studio in campi di-versi”, spiega Dario (31 anni) con un accen-to oramai contaminato dalle esperienze a Vicenza, Napoli, Terni e Firenze. Considerando infatti i 2.000 e rotti iscritti all’ordine degli architetti di Vicenza, è più che comprensibile ed apprezzabile la scelta di chi, per investimento, passione e coraggio, decide di affiancare alla progettazione clas-sica l’attività più spiccatamente organizza-tiva, dando vita ad un’associazione cultu-rale che affianca lo studio di progettazione.

In questo modo Luca Biancoviso e Andrea Sovilla riescono a conciliare e far dialoga-re le due cose, promuovendo attraverso l’Associazione Iec (indipendent Event Cen-ter) progetti d’arte e architettura contem-poranea, come nel caso della mostra foto-grafica Architettura, Città e Paesaggio di Salvino Campos (Vicenza - 2008) e le espo-sizioni monografiche su Oscar Niemeyer a Vicenza, Benevento, Venezia e Ravello. Le competenze e le abilità di un architetto, come dimostrano queste esperienze, sono quindi plurime e multisettoriali, non solo tecniche.

Già Vitruvio, duemila anni fa, diceva che “il vero architetto dovrà possedere doti intellettuali e attitudini all’apprender… Sia perciò competente nel campo delle let-tere e soprattutto della storia, abile nel di-segno e buon matematico”. Non dobbiamo quindi stupirci se tra i 130.000 professionisti italiani, il quadru-plo degli Stati Uniti e molti, molti di più che in ciascuna delle grandi nazioni europee, vi sia chi sappia uscire da un recinto ben segnato ed intuisca e si appassioni ad un campo d’applicazione dove possa esserci ancora spazio di movimento.

Un esempio può essere il campo dell’illu-minotecnica, tanto sconosciuto per i non addetti ai lavori quanto affascinante, dove confluiscono progettazione ed intuizione, sguardo esteso alla figura e attenzione a una delle più importanti dimensioni, quel-la della luce. E così, sfruttando l’occasione di una borsa di studio vinta per la Bartlett school London, Giovanni Traverso e Paola Vighy si avvicinano alla luce e ne rimango-no “folgorati”. Capiscono subito che sarebbe stata la loro strada. “Light”, come luce e leg-gero, è diventata la loro filosofia, al punto da applicarla anche alle realizzazioni tradizio-nali, al di fuori del campo dell’illuminotecni-ca, come dimostra il progetto della casa per un designer di occhiali.

Ma ci sono anche modi più tradizionali che dimostrano come possono cambiare gli stu-di di architettura, ad esempio allargando il contenitore per accogliere professionisti di diversi settori e dar così spazio ad inge-gneria, urbanistica, design. Come ha fatto Stefano Notarangelo, architetto che per se-guire la lezione vitruviana si dedica anche all’attività di docente, che ha voluto chiama-re la sua realtà Studio X, dove “X” può esse-re letta come “per”, “per il cliente…”.

A volte può bastare un nome nuovo, altre volte il cambiamento lo si può riscontrare partendo dal biglietto da visita, che per un architetto non può che essere il suo studio, la location dove ricevere i clienti. E’ quello che hanno fatto, probabilmente senza nemme-no esserselo imposto, i ragazzi dello Studio Tx Architetti Associati. Una mano di bianco all’interno e all’esterno di una casa ristrut-turata e trasformata in studio. Impossibile non accorgersi di lei quando si gironzola per Corso Padova e si viene colpiti da un’insolita luce nella parete. Al piano terra un open space per ospitare mostre ed allestimenti, al piano di sopra lo studio dove i tre soci Domenico Benet-ti, Massimo Gigolo e Luca Guoli sfornano progetti standosene lontani dai sempre più frequenti compromessi immobiliaristici che condizionano i molti professionisti attua-li. Vi sarebbero ancora numerosi casi che meriterebbero una citazione e che possono dimostrare come, per passione o necessità, guardarsi intorno ed aprirsi al nuovo non è semplicemente un’attività alla milanese, ma può diventare una vera e propria risor-sa. Perché, come diceva il buon Vitruvio, “confinarsi in una dimensione chiusa e set-toriale non rappresenta altro che un limite”.

voce al designStudio 30zeronove Le sedie Joint e Naked, esposte alla Stockholm furniture fair e disegnate dall’Arch. Alessandro Molea

filosofia della luceGiovanni traverSo e Paola viGhyPista da skateboard illuminata dallo studio Traverso-Vighy, che hanno fatto della ricer-ca della luce il loro punto di forza

visione vetruvianaStefano notaranGeloIngegneria, urbanistica, design. Architetto fondatore dello Studio X, si dedica anche all’insegnamento

open spaceStudio tX architetti aSSociatila sala multifunzione al primo piano dello studio Tx associati. Uno spazio per mostre e conferenze

architettura e fotografialuca BiancoviSo e andrea Sovilla Sono i volti di IEC, associazio-ne culturale attiva nell’organizzazione di mostre di architettura e fotografia

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DESIGN

CUCINE

Un tempo era un luogo da nascondere, ora la cucina è uno spazio privilegiato di raccolta, di rito conviviale che vede nel nutrirsi la sua completa realizzazione e la più naturale dimensione sociale

A latoAntonio Citterioarchitetto, designer,alla guida dello studio A.C. & Partners

LA CUCINA E’ IL MIO RITOA colloquio con Antonio Citteriodi Simone Ariot

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23 design cucine

A volte basta un incontro, e da un incontro può nascere una filosofia. Era il 1984 quando Antonio

Citterio, architetto e designer milanese poco più che trentenne, comincia una collaborazione con Arclinea, dinamica azienda vicentina produttrice di cucine. Da quel momento un lungo sodalizio divenuto poi esclusivo ha trasformato totalmente il modo di intendere la progettazione di uno spazio che negli anni 70’ e 80’ era quasi nascosto, relegato a un tavolino e pochi centimetri quadrati per scaldare cibi precotti. Un modello piccolo borghese tanto caro agli yuppie della Milano da bere, tribù metropolitana impegnata nel dimenticare le proprie e diffuse origini contadine. Citterio e Arclinea non ci stanno, si guardano attorno e quello che vedono è un ritratto di una società triste che ha perso i riferimenti più consolidati della socialità mediterranea, quello stare intorno a un tavolo come rito quotidiano fatto di allegria e convivialità. Già Palladio sosteneva che la cucina fosse l’ambiente da cui partire nella progettazione di una villa, uno spazio in cui si riproduce natura e cultura e che necessita di dimensioni importanti sacrificando piuttosto le camere. Non dobbiamo quindi stupirci se una delle cucine firmate Citterio si chiama Convivium, un nome latino per indicare un banchetto di persone che si raggruppano attorno ad un tavolo e del buon cibo. Anche Dante, il sommo poeta, ha scritto un “Convivium”, opera filosofica che vedeva come protagonisti uomini e donne di varia estrazione pronti a discutere di temi importanti, morali e filosofici. Quello che avviene (o che si

spera avvenga) ogni giorno in tutte le famiglie, da millenni. “Per me la cucina è ritualità, è cibarsi, intonare un’allegria di persone, sapori, colori.”Antonio Citterio parla della cucina ma non si dedica solo a quello. Nel suo studio milanese, la A.C. and Partners, con la socia Patricia Viel si occupano anche di design e progettazione architettonica tradizionale, come la ristrutturazione dello storico Palazzo Comunale di Clusone, affacciato sulla Piazza dell’Orologio o il progetto per la sede e asilo aziendale della multinazionale

farmaceutica GlaxoSmithKline. Ma la cucina rappresenta probabilmente un elemento distintivo della sua produzione. L’architetto è nei confronti della cucina prima di tutto un utente, uno sperimentatore, tant’è che ricorda bene quali possono essere i problemi che si creano quando si ha a che fare con diavolerie elettroniche che nel nome della tecnologia dovrebbero semplificare la vita e invece la complicano. “Avevo un elettrodomestico che per riprogrammarlo dovevo chiamare un ingegnere, ma non

è più tecnologia positiva se allontana l’utente, ci serve qualcosa che riavvicini alla cucina e al cibo come momento di convivialità per stare insieme”. Ecco quindi l’attenzione in fase di progettazione per i materiali puri come l’acciaio, il legno, la pietra. “Il legno si consuma, si leviga con il tempo e la fatica, come il banco del falegname che c’è, è lì vivo e vegeto che lavora e crea, o come la pietra, che nel tempo si segna e ne mostra l’invecchiamento, come un volto umano”. Italia, Convivium, Artusi, Florida sono alcuni dei nomi dei vari modelli di cucine, con i quali si sottolinea una filosofia progettuale che non riguarda una cucina in sé, ma il più complesso lavoro di progettazione. “Cucina intesa come alfabeto che compone una frase. Ogni cucina è una storia a parte, ma possono dialogare fra loro costruendo un’identità del marchio ben definita” spiega l’architetto. Tornando ai materiali, le scelte esprimono un’idea eco-friendly di un qualcosa che dura nel tempo, che non abbandona la persona. Studi di mercato dicono che le cucine durano in media vent’anni, e in tempi di discount del mobile non è difficile trovare soluzioni esteticamente valide proposte a prezzi molto contenuti. A volte l’apparenza inganna, e dopo pochi mesi i primi scricchiolii, le prime antine che cedono, i materiali che non tengono...Una cucina è invece un prodotto d’investimento, ma non solo. La cucina è uno spazio privilegiato di raccolta, di rito sociale che vede nel nutrirsi la sua completa realizzazione e la più naturale dimensione sociale. “Tavolo e focolare, è da li che parte tutto.

PER ANTONIO CITTERIO LA CUCINA è RITUALITà,ALLEgRIA dI PERSONE, SAPORI, COLORI

“Avevo un elettrodomestico che per riprogrammarlo dovevo chiamare un ingegnere. La tecnologia non è più positiva se allontana l’utente„

DESIGN

CUCINE

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Da oltre vent’anni permettiamo alla Pietra di Vicenza di impreziosire con un tocco di raffi nato charme gli ambienti delle vostre abitazioni, anche quelli tradizionalmente più delicati come bagno e cucina. Lo speciale trattamento impermeabile e resistente PIETRA PALLADIO, nelle varianti BIANCA, GIALLA e GRIGIA, è una storica esclusiva Peotta Armando, unico nel suo genere, frutto della paziente ricerca dei maestri scultori e dell’esperienza senza tempo nella produzione di capolavori in Pietra di Vicenza.

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25 design cucine

Gli antichi, o i contadini, lo sanno bene”. Si tratta quindi di una filosofia, non solo di un prodotto, volendo applicabile anche a cucine di fascia più bassa, si tratta di una questione di spazi. “Nella cucina è accaduto quello che sta accadendo un po’ nei bagni. Un tempo era un ambiente quasi da nascondere, oggi il bagno gode di una sua autonomia e merita una progettualità a parte. E’ un luogo del

benessere”. Anche questo i nostri avi lo sapevano bene, pensiamo ai romani o al mondo orientale che con il bagno turco ha creato un modello di cure del sé. L’incontro con Citterio non può che farci pensare a quanto sia importante un ambiente dove oltre al prodotto sia presente l’anima, un ‘anima in questo caso che ha radici ben piantate. Nella tradizione.

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CUCINE

“Cucina intesa come alfabeto che compone una frase. Ogni cucina è una storia a parte, ma possono dialogare fra loro costruendo un’identità del marchio ben definita„

Nelle foto, cucine di Arclinea. Per il produttore di Caldogno (Vicenza) il sodalizio con Antonio Citterio è totale: ogni modello è frutto della sua matita

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Non occorre andare ventimila leghe sotto i mari per provare le profonde emozioni legate alla scoperta del mondo sommerso. Si può farlo comodamente seduti nella poltrona del proprio salotto: Askoll da trent’anni lavora per questo. Ha portato nelle case di moltissimi italiani le infinite sensazioni legate all’acquario, ma non solo

meravigliOsO acQuariO

LO STILE DIVENTA ACQUAL’acquario, un elegante complemento d’arredo. Gli acquari firmati Askoll si caratterizzano per uno stile lineare, pulito, che ben si integra nel-lo spazio domestico. Le loro linee minimaliste esaltano lo spettacolo contenuto al loro interno e permettono di giocare con le forme e i colori nello sperimentare allestimenti personalizzati: chi ama i dettagli proverà una grande soddisfa-zione nello sbizzarrire la propria creatività. An-goli di design in continuo movimento, gli acquari Askoll arricchiscono la casa con un elemento di unicità: non esistono due acquari uguali perchè ognuno contiene al suo interno un microcosmo unico e irripetibile.

UNA PAUSA NELLA FRENESIAQUOTIDIANAL’acquario, elemento di benessere. Dopo una stressante giornata di lavoro non c’è niente di meglio che regalasi qualche momento di disten-sione. Fermarsi alcuni istanti, rallentare il ritmo, riposare la mente e concedersi il tempo di con-centrarsi sulle proprie sensazioni diventa un’at-tività rigenerante: soffermarsi sui movimenti dei pesci, ammirare la brillantezza delle piante e percepire la forza vitale dell’acqua aiuta a ri-appacificare i sensi. In fondo il paesaggio è uno stato d’animo… meglio sceglierlo con cura!

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tecnOFacili di asKOll: una gamma di prOdOtti per sempliFicare la cura dell’acQuariO. nei minimi dettagli

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NASKOLL

ESPERIENZA FACILE E COINVOLGENTEL’acquario, magica scoperta. Ognuno ha la possibilità di creare la propria opera vivente e godersela nella tranquil-lità dei suoi spazi.Qualche granello di sabbia, un legno particolare, piante acquatiche... pochi elementi sono efficienti per far pren-dere vita all’acquario e renderlo una finestra sulla natura e le sue meraviglie. Giorno dopo giorno la vita si sviluppa, il paesaggio cambia e i particolari si moltiplicano; il piacere che si prova davanti ad un acquario parte dagli occhi ma arriva al cuore. E stimola la curiosità, la voglia di osservare, modificare e intervenire perchè l’emozione della scoperta non ha età!

ASKOLL, L’ACQUARIO FACILEL’acquario, chi pensava fosse così semplice? Un acquario può essere collocato ovunque poiché necessita sempli-cemente di una presa elettrica: non servono né rubinet-ti né opere murarie. Ciò che spesso spaventa chi non ha familiarità con l’acquario è il timore che sia un oggetto particolarmente tecnico e complesso. Ciò è vero a metà: la tecnologia Askoll si contraddistingue per un livello qua-litativo particolarmente evoluto che la rende molto facile da utilizzare perchè riduce le necessità degli interventi di pulizia e manutenzione e rende il sistema quasi totalmen-te autonomo. Mediamente bastano 5 minuti al giorno per mantenere un acquario in perfetto stato nel tempo. L’im-portante è seguire poche e semplici operazioni. Facile!

PER I GRANDI APPASSIONATIL’acquario, una crescita continua. Gli animali hanno la capacità di trasmetterci emozioni pure. E il pesce non fa eccezione: chi non rimane incantato di fronte ai suoi colori e ai suoi movimenti fluidi? Prendersi cura di lui, sentirsi re-sponsabile della sua crescita e del suo benessere, ricono-scere i suoi modelli di comportamento e capire le sue ne-cessità, trovargli dei compagni adeguati, creare l’equilibrio biologico perfetto che rispecchi la stabilità del suo ecosi-

stema naturale sono tutte attività che appagano l’appas-sionato e gli permettono di sorprendersi ancora di fronte alla bellezza della natura. Askoll ha sviluppato un’intera gamma di prodotti, i tecnofacili, che permettono di cura-re ogni dettaglio dell’ambiente acquatico e soddisfano sia appassionati alle prime armi che acquariofili esperti. I filtri interni ed esterni, i termoriscaldatori, gli impianti di eroga-zione di anidride carbonica, i test per la qualità dell’acqua e i biocondizionatori Askoll permettono di tenere control-lati i parametri principali dell’acquario e aiutano a ricreare l’habitat perfetto per pesci e piante, e per di più sono facili da usare.

IL FUTURO DELL’INNOVAZIONEI prodotti Askoll sono speciali perchè vengono progettati e testati internamente all’azienda;. Prima di essere messi in commercio tutti i prodotti devono superare a pieni voti test idraulici ed elettrici, test di vita e test in vasche con pesci, condotti da un team di biologi, ingengneri e tecnici specializzati che mettono a dura prova la funzionalità dei prototipi.Il laboratorio biologico testa i prototipi in condizioni estre-me e apporta tutte le modifiche che li rendono efficaci nel loro compito ma facili nel loro utilizzo. Due sale con tem-perature controllate contengono decine di acquari spe-rimentali i cui parametri principali sono costantemente monitorati e registrati. Un laboratorio elettro-meccanico analizza tutti i componenti dei prodotti e misura portata, temperatura, voltaggio, potenza, tensione, magnetismo,

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Ogni elementO è unitO all’altrO per semplice innestO manuale, senza l’impiegO di viti per il mOntaggiO e può ruOtare su se stessO di 360°

torsione e performances affinché rispettino sempre i livelli stabiliti. Insomma, con un prodotto Askoll un vero appassionato può sentirsi sicuro. E, nella familia-rità delle sue pareti domestiche, può sentirsi Nettuno!

...E PERCHE’ NON UNA PICCOLA OASI PRIVATA?Le giornate si allungano, l’aria si riscalda e il desiderio di passare del tempo fuori casa aumenta. Chi ha la for-tuna di possedere un giardino può renderlo ancora più godibile realizzando una piccola oasi. Come? Allesten-do un laghetto. E’ più facile di quel che si pensi perchè è un lavoro che non ha bisogno di complicati interven-ti. L’allestimento è una fase allegra in cui è divertente coinvolgere tutta la famiglia: tutti si entusiasmeranno quando sarà il momento di scegliere piante acquati-che, ninfee, sassi e decorazioni.Dopo alcuni accorgimenti in fase di avviamento dell’ecosistema, non appena si trova l’equilibrio ideale, la vita nel laghetto non richiede alcun aiuto. E l’effetto è assicurato! L’acqua è un elemento primordiale che esercita un forte magnetismo sull’uomo: il vostro la-

ghetto diventerà sicuramente il luogo prediletto della casa, una vera oasi che riflette le vostre preferenze: zen, minimale o floreale, con fontane, con cascatelle o placido e immobile...ad ognuno il suo stile.

ASKOLL FLUVAL EDGE: LO STILE DI-VENTA ACQUA E LA NATURA È ARTECaravaggio, Michelangelo, Giotto, Botticelli, Tiziano …l’Italia ha regalato al mondo dell’arte tanti tra i più celebri artisti, ma nessuno di loro ha saputo supera-re Madre Natura che, dirompente e inarrestabile, ha creato scenari mozzafiato, colori inimitabili e creature straordinarie. Askoll ha tentato con successo un’im-presa difficile, coniugare la tecnologia con il design e dare la più appropriata cornice al meraviglioso mondo dell’acquario: con Fluval Edge ha realizzato uno spazio determinato ma allo stesso tempo senza confini in cui la Natura si esprime e dipinge, come su una tela tri-dimensionale, scenari in costante divenire, uno spet-tacolo immenso che può trovare spazio nel salotto di molte famiglie. Nutrire l’animo con un’opera d’arte diventa con Fluval Edge un piacere accessibile a tutti. Un utilizzo innova-tivo dei materiali ha permesso ad Askoll di dotarlo di una struttura interamente in vetro con 6 lati comple-tamente a vista per una prospettiva a tutto tondo.Fluval Edge incarna un’essenza minimalista; le sue linee, sobrie ed essenziali, non risultano intrusive per l’ambiente che andranno a valorizzare; il suo filtro è accuratamente nascosto e nessun cavo è visibile. Flu-val Edge è la cornice perfetta per il quadro vivente uni-co ed irripetibile che ogni acquario rappresenta.Fluval Edge porta così l’arte in ogni casa. Si adatta e si plasma attorno ad ogni stile di vita, permette di assecondare le proprie passioni, di celebrare e subli-mare l’estetica, di circondarsi di design e di esaltare la bellezza, apprezzando in privato i capolavori naturali secondo ritmi e modalità familiari.

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la sede askoll di dueville (vicenza)

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Questo è stile, questo è Fluval Edge.Fluval Edge arreda giocando con arte. La sua geometria è ricercata, la sua linea pulita: gioca col design. La struttura in-teramente in vetro permette una visione a tutto tondo: gioca con la prospettiva. I suoi 23 litri di capienza sono da arredare secondo il tuo gusto: gioca con i dettagli. L’illuminazione alogena a basso voltaggio assicura lo spettacolo come a teatro: gio-ca con la luce. Il filtro a tripla azione per un’acqua cristallina, adatta a qualsiasi ospite: gioca con i contenuti. I fili e gli ac-cessori sono celati allo sguardo: gioca con lo spazio.

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Askoll Uno S.r.l.Via L. Galvani, 31/33Dueville (VI)

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NASKOLL

Askoll nasce nel 1978 per sviluppare l’idea rivoluzionaria del suo fondatore, Elio Marioni: è la prima azienda ad applicare la tecnologia sincrona ad un filtro per acquario. Il successo è immediato: questa tecnologia permette infatti di produrre pompe e motori molto più piccoli e silenziosi.Nei suoi trent’anni di attività Askoll ha ampliato i suoi campi di competenza: ha portato la tecnologia sincrona nell’elettrodomestico e nel riscaldamento e si è specializzata nel settore della robotica. Oggi Askoll progetta e produce acquari, pompe e accessori per l’acquario, pompe, filtri e accessori per piscine e laghetti, pompe di scarico e motori elettrici per elettrodomestici ma anche tutte le linee produttive necessarie alla loro produzione. Questa specializzazione in ambiti altamente tecnici ha permesso all’azienda di acquisire un forte know how riferito sia ai prodotti che ai processi di automazione, assicurando un controllo al 100% della qualità in linea.Oggi Askoll è un gruppo

internazionale che mantiene salda la sua italianità. Da Dueville (Vicenza), sede della capogruppo, vengono coordinate 10 unità operative localizzate strategicamente in tutto mondo in cui operano circa 3000 collaboratori. L’Azienda produce oltre 3 milioni di pezzi all’anno per

il solo mercato acquaristico e ha un fatturato totale di circa 400 milioni di euro. Askoll ha conquistato la leadership del mercato grazie alla sua competenza industriale:

è il più avanzato centro di ricerca mondiale nell’ambito dei motori sincroni. L’investimento del Gruppo in Ricerca e Sviluppo è significativo e rappresenta il 6% del fatturato totale. L’Azienda ha un dipartimento specializzato dove un team di 200 ingegneri meccanici ed elettonici, fisici e tecnici specializzati lavora quotidianamente per sviluppare i prodotti del futuro: le maggiori aree di ricerca sono la meccanica, la fluidodinamica, l’elettromeccanica, l’elettronica, le nano-tecnologie e i nano-materiali. Grazie alla sinergia del contributo di ognuno l’Azienda è energica e vitale: nel corso degli anni ha registrato più di 500 brevetti, metà dei quali sono attualmente in produzione. La forza di Askoll è la capacità di assicurare la massima sicurezza e comfort del cliente per una godibilità totale del prodotto e l’abilità nello sviluppare e fornire soluzioni innovative per la cura e il benessere degli animali contribuendo a migliorare la qualità della vita e sostenendo la salvaguardia dell’ambiente.

30 ANNI DI VERA PASSIONE:ASKOLL, IL FUTURO DELL’INNOVAZIONE

Elio Marioni - Presidente e fondatore di Askoll

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Il calore che meraviglia.

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Design che seduce, qualità senza tempo.Fly è una delle grandi idee a Legna dove l’eleganza e il design di una nuova stufa camino sospesa, si completano con ottima resa e basso consumo, nel pieno rispetto dell’ambien-te. Un’opera che si aggiunge alla collezione completa di capolavori, a legna e pellet, da ammirare e da vivere in perfetto stile domestico. Il vostro.

Stufa camino Fly sospeso, a legna.

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InnovazIonee rIcercaper rIsultatI eco-frIendly

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Come nasce LANORDICA EXTRAFLAME?Il nostro gruppo rappresenta bene quello che nel nord-est è una caratteristica vin-cente: la passione ed il duro lavoro. Sono principi questi che hanno contraddistinto i fondatori delle aziende del gruppo, i fra-telli Dal Zotto, che nel 1967 hanno dato inizio a questa attività.L’innovazione e la ricerca costante della qualità nei prodotti, anche in un merca-to così tradizionale, ci ha portato oggi ad essere una delle aziende di riferimento nel settore, con un prodotto sviluppato e costruito da noi e che con orgoglio defi-niamo Made in Italy.

Quali sono i principali impegni del gruppo LANORDICA EXTRAFLAME?Come ho detto prima l’innovazione e la ricerca ci permettono di poter presenta-re ai nostri clienti sempre nuovi modelli che permettono all’utilizzatore finale di godersi un nostro prodotto sempre con il maggior comfort, nel rispetto dell’am-

biente e risparmiando nei consumi. Basti pensare a quanto sia cambiato lo scena-rio del nostro mercato con l’avvento delle stufe a pellet che hanno di fatto permes-so di automatizzare la combustione del-la legna con effetti importantissimi sul comfort dell’utilizzatore finale.Non bisogna dimenticare, inoltre, che è importante avere dei validi professioni-sti che sappiano indirizzare il pubblico alla miglior scelta dopo un’attenta analisi del contesto familiare, delle necessità e delle aspettative che ovviamente devo-no essere prese in considerazione senza dimenticarsi dell’eventuale necessità di tecnici per l’installazione e manutenzione del prodotto acquistato. Per tutto questo un reparto, denominato “Customer Ser-vice” lavora con i nostri clienti per infor-mare e formare sia a livello commerciale che tecnico attraverso corsi di formazio-ne che si tengono tutto l’anno e che, ad esempio, nel 2009 sono stati poco meno di duemila.

L’attualità dei sistemi tradizionali per il gruppo di Montecchio PrecalcinoIntervista a Gianni Ragusa di La Nordica SPA

Nella fotoGianni Ragusa fotografato da Nicola Zanettin

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ognI elemento è unIto all’altro per semplIce Innesto manuale, senza l’ImpIego dI vItI per Il montaggIo e può ruotare su se stesso dI 360°

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La Nordica SpaVia Summano, 66AMontecchio Precalcino (VI)

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Perché conviene riscaldarsi con la legna?È presto detto: riscaldarsi con il metano o con il gasolio costa rispettivamente 9,3 o 12,4 centesimi al KWh mentre con la legna o pellet costa 4,2 o 6 centesimi al KWh (naturalmente sono dati relativi agli ultimi mesi del 2009) e poi conviene per-ché in questo modo abbiamo la coscienza più a posto nei confronti dell’ambiente.

Perché si inquina meno con la legna?In effetti i nostri prodotti sono certifi-cati dai più importanti e severi enti di certificazione europei ed extraeuropei, caratteristica principale dei test è , oltre al rendimento e quindi alla necessità di non sprecare energia recuperando il massimo dal combustibile, anche il con-trollo delle emissioni in atmosfera. Pos-siamo certamente affermare che il CO che emette nell’aria un albero abbattuto e lasciato a terra è esattamente uguale a quello che può essere sprigionato dalle nostre stufe.

Oggi si parla di prodotti eco-friendly, cosa mi può dire a proposito?Per l’appunto, i nostri prodotti possono essere definiti eco-friendly, e quindi ami-ci della natura, per quell’attenzione che riponiamo in fase di progettazione alle emissioni ai consumi ed ai componenti delle varie parti. Credo che dobbiamo tutti noi cominciare a pensare più seriamente

al rispetto dell’ambiente; troppo spesso giustifichiamo nostri atti irresponsabili solo con il fatto che: “... tanto io da solo cosa posso fare”. Si può certamente co-minciare con poco ma sicuramente i no-stri figli ne trarranno un insegnamento ed i nostri nipoti ne trarranno i benefici.

I consigli per una buona scelta?Il primo consiglio è quello di affidarsi a dei tecnici esperti che sapranno indiriz-zarvi al prodotto più adatto alle vostre necessità e di ricordare che una stufa, una cucina o qualsiasi prodotto da ri-scaldamento a legna o pellet fa parte di un’ impianto e che quindi si deve porre la stessa attenzione nella scelta e verifica di tutti i componenti dell’impianto stes-so come per esempio la canna fumaria,il comignolo ed altro ancora. Il secondo è naturalmente affidarsi ad un prodotto LA NORDICA-EXTRAFLAME.

Quali sono le ultime novità che presen-tate per il 2010?Anche il 2010 è ricco di novità in tutti i set-tori a partire da una nuova linea di rive-stimenti in marmo per i nostri caminetti; ma sono particolarmente felice nel pre-sentare la nuova serie Slim, che vede vari modelli di stufe a legna “DORIS” o a pellet “ELISIR” di soli 25/30 cm che risolvono quindi il problema dello spazio nei piccoli ambienti. Non dobbiamo poi perdere le

nuove stufe a legna di design “FORTU-NA” in maiolica e perfettamente rotonde , anche queste di soli 50 cm di diametro, stufe che ruotano per poter indirizzare il calore in ogni punto della stanza e per la delizia degli occhi anche nella versione a tre vetri panoramici. Per non parlare del-la nuova serie di cucine e termo cucine “ITALY” previste nelle versioni standard, da inserimento nei mobili e molto parti-colari come la versione “HARD TOP”. Non mancano poi le nuove stufe a pellet come “EMMA” e “ISIDE”, le nuove stufe canaliz-zate e le termostufe ventilate da inserire nel sistema casa con i nostri pannelli so-lari tutti gli accessori per il caricamento e lo stoccaggio del pellet.Una cosa invece che non è assolutamen-te una novità ma una conferma è la no-stra attenzione ai prezzi che come sem-pre porta i nostri prodotti ad avere un giusto rapporto tra la qualità ed il prezzo, soprattutto in questi momenti dove è importante tener conto della situazione generale che stiamo attraversando.

Ma quanti modelli avete in gamma?Questo è un punto forte del nostro grup-po, abbiamo oltre 200 modelli tra stufe a legna, stufe a pellet, cucine a legna, cami-ni a legna, camini a pellet, termo prodotti e caldaie a legna o a pellet. Possiamo dire di coprire le richieste dei nostri clienti a 360°.

1. Stufa modello Doris Fly stufa a legna della serie slim, solo 30 cm di profondità dimensioni Hxlxp 1057x580x351

2. Stufa Fortuna Panorama stufa a legna tonda della serie carillon, ruota di 360° e permette la visione del fuoco su 3 lati dimensioni 1300x50

3. Stufa a pellet modello Emma

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BENINCÀ HOLDING SpA

via Capitello, 45

36066 Sandrigo (VI)

tel. +39 0444 751030

fax +39 0444 759728

Per vincere da protagonisti le grandi sfide del futuro è sempre

fondamentale la strategia. Benincà oltre a festeggiare i 30 anni del

proprio brand originario lancia la nuova filosofia del gruppo.

Una corporate integrata all’insegna della specializzazione per segmenti

esclusivi. Sinergia, efficienza, innovazione e solidità i presupposti

per inaugurare la nuova stagione dell’automazione internazionale.

L’elefante come simbolo e testimone per esprimere la potenza e

l’intelligenza di questa scelta di campo. Grazie a tutti coloro che credono

in noi e al nostro ambizioso progetto di leadership.

Aldo e Luigi Benincà

BENINCÀ HOLDING: LA FORZA DI UN GRUPPO PER LE SFIDE IMPORTANTI.

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Nella fotoLuigi e Aldo Benincà fondatori del gruppo BENINCA’ HOLDING S.P.A.

Leader nel settore automazione, Benincà Holding deve il suo successo alla specializzazione.Intervista ad Aldo Benincà Presidente del gruppo di Sandrigo (Vicenza)

crescere con l’automazione

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LDIN

GQualche anno fa, l’obiettivo di diventare una

delle aziende leader tra i produttori di auto-matismi per cancelli sembrava un’utopia.

Oggi, grazie alla tenacia, allo spirito di squadra e alla capacità di adeguarsi alle esigenze del merca-to, BENINCA’ è diventata molto di più.Nel 2009, il compimento del trentesimo anno di attività ha coinciso con una tappa importantissi-ma: la costituzione e il consolidamento del grup-po BENINCA’ HOLDING S.P.A., un sogno che per i fondatori Aldo e Luigi Benincà è diventato una splendida realtà.Tale scelta istituzionale vuole esprimere una mis-sion precisa: offrire soluzioni operando da specia-listi nel settore automazione.Accanto dunque ai due brand storici, BENINCA’

e CAB, oggi il gruppo è costituito anche da RISE, produttrice di dissuasori di sosta e parcheggio, HI-MOTIONS, specialista nella produzione di ac-cessori per cancelli e BYOU, con una vasta gamma di automazioni in kit per porte e cancelli ad uso residenziale.Una scelta che delinea ancora una volta la forte volontà del gruppo di imporsi sul mercato con una posizione di leadership precisa.BENINCA’ HOLDING diventa dunque un punto di riferimento importantissimo per affrontare le sfide del mercato internazionale nel settore au-tomation.Il Presidente della Holding, Aldo Benincà, spiega il percorso fatto dal gruppo in questi ultimi mesi e illustra le opportunità e le sfide per il 2010.

Puntiamo tutto su affidabilità e qualità

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oGni elemento È unito all’altro Per semPlice innesto manuale, senza l’imPieGo Di Viti Per il montaGGio e PuÒ ruotare su se stesso Di 360°

36 benincà holding

www.beninca.com

AUTOMATISMI BENINCÀ SPAVia Capitello, 43Sandrigo (VI)

Tel. +39 0444 [email protected]

D. Può riassumere in poche parole il pro-cesso che ha portato alla nascita della Holding?In questi ultimi anni, con i brand BENIN-CA’ e CAB siamo riusciti a diventare punti di riferimento sul mercato internazionale. Il passo successivo, per noi, era diventare specialisti nel settore AUTOMATION, at-traverso la costituzione di realtà dedicate, che garantissero ampliamento di gamma e specializzazione.Da qui la necessità di creare una HOLDING

che permettesse di curare il laboratorio di ricerca, l’amministrazione, il post-vendita e il marketing di tutto il gruppo in modo unitario.La realizzazione di questo importante pro-getto ci ha permesso poi di espanderci, portandoci alla creazione di tre nuovi mar-chi: BYOU, RISE e HI-MOTIONS.

D. La capacità di guardare lontano e di porsi obiettivi importanti è sicuramente la chiave di successo per un’azienda, e voi ne siete la testimonianza. Quali sono le pros-sime sfide?La sfida che intendiamo raccogliere quest’anno è sicuramente quella di portare all’affermazione i tre nuovi marchi appar-tenenti alla Holding.L’obiettivo è, quindi, quello di crescere come gruppo e di raggiungere risultati im-portanti, con i nuovi brand, in tutti i Paesi dove siamo riconosciuti e apprezzati con Benincà e Cab.

D. Quindi in tutto il mondo?Attualmente siamo presenti in 108 Paesi, abbiamo 11 filiali, 9 estere e 2 italiane, ma pensiamo che la nostra forza commerciale, la qualità dei prodotti e l’esperienza ma-turata ci possano permettere di allargare ulteriormente la nostra presenza sul mer-cato.A tal proposito, proprio in questi mesi, mio fratello Luigi, affiancato da uno staff com-merciale e legale, sta seguendo l’apertura di due nuove filiali.

D. La scelta della diversificazione con brand specifici per ogni segmento coincide per voi con la creazione di vere e proprie realtà produttive. Quali sono i motivi di questo approccio?Il marchio Benincà è sempre stato sinoni-mo di qualità e affidabilità, con risorse de-dicate in modo esclusivo e totale alla pro-gettazione e alla creazione di prodotti per il settore industriale e residenziale.Questo ha fatto di noi e del marchio un punto di riferimento solido per tutti i nostri partners.Abbiamo scelto di replicare questo modello anche per altri segmenti, attraverso la na-scita di BYOU e l’acquisizione di RISE e di HI-MOTIONS.Creare realtà produttive autonome e dif-ferenziare i brand in modo preciso rispon-de ad un’esigenza di specializzazione, che rappresenta per noi un valore istituzionale oggi intrinseco alla Holding, sinonimo di ef-ficienza e qualità.

D. Può elencarci le specificità dei nuovi marchi?In breve, il marchio BYOU rappresenta una sfida che ci permetterà di esplorare nuo-vi mercati e nuovi sistemi di vendita; uno dei punti di forza di questa nuova linea è il risparmio energetico e, quindi, la salva-guardia dell’ambiente, tema attuale di cui vogliamo essere attivi protagonisti.Con l’acquisizione di RISE, abbiamo voluto coniugare la qualità meccanica che carat-terizza da sempre il marchio Benincà con un innovativo progetto di un’azienda loca-le. Questo ha portato alla creazione di una gamma di dissuasori altamente caratteriz-zata per il design e la tecnologia.Per quanto concerne HI-MOTIONS, l’espe-rienza di Benincà e il know how di Entra-tech nel settore degli accessori per cancelli hanno creato una realtà capace di com-petere sul mercato grazie alla qualità dei prodotti e all’attenzione dedicata a ricerca e innovazione.

“offrire soluzioni operando da specialisti nel settore automazione„

[ Aldo Benincà ]

accanto dunque ai due brand storici, BENINCA’ e CAB, oggi il gruppo è costituito anche da RISE, produttrice di dissuasori di sosta e parcheggio, HI-MOTIONS, specialista nella produzione di accessori per cancelli e BYOU, con una vasta gamma di automazioni in kit per porte e cancelli ad uso residenziale

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38 frav vicenza

Seguito direttamente dalla casa madre e costruito con gli

standard più rigorosi, il Centro Porsche Vicenza nasce ad

Altavilla Vicentina per iniziativa di Frav, storica (ed unica)

concessionaria del marchio Audi per Vicenza.

Il lavoro per la realizzazione del prestigioso building eseguito nel

rispetto dei format della casa di Stoccarda rappresenta per Frav

la naturale evoluzione del Centro Assistenza Porsche Vicenza.

Per la città di Vicenza ed i tanti seguaci delle blasonate sport

cars l’iniziativa di Frav rappresenta un momento d’orgoglio e la

reale possibilità di un servizio pre- ed after-sales d’eccellenza.

La nuova concessionaria, operativa già dai prossimi mesi porterà

nella città berica tutto il fascino e la seduzione del marchio

Porsche, un’esperienza di guida - ma soprattutto di stile -

che miete vittime illustri in città e provincia.

LA NUOVA CAYENNE DI CASA FRAV Il lancio della nuova

Cayenne e la costruzione a Vicenza della più attuale e più moderna concessionaria ufficiale Porsche d’Italia. Per Frav, già concessionaria Audi, un momento di grande fervore emotivo

Page 41: Accenni 11

39 frav vicenza

Vittime non tanto del facile benessere che più spesso si esterna

in scelte spregiudicate verso supercars dal discutibile progetto,

quanto del coinvolgente appeal che tocca dritto il cuore.

“Papà, hai profumo di Porsche” - chi ha sentito i propri figli

pronunciare una frase del genere al rientro a casa, sa che cosa

significhi l’appeal emotivo della casa tedesca.

La Nuova CayenneIl progetto del 2002 è stato ridisegnato per intero, allineato ai valori contemporanei che oggi esprimono classe, sicurezza e sobria eleganza in sintonia con l’ambiente e la consapevolezza dell’esauribilità delle risorse. I tre nuovi modelli comprendono ora anche uno straordinario Diesel, l’attesissimo Hybrid e tutte le motorizzazioni benzina della tradizione Porsche: potenze elevate, a fronte di consumi ulteriormente ridotti grazie alla tecnologia che domina su questo modello. Ovviamente mancano del tutto l’amianto ed i CFC, e l’intera auto è riciclabile al 95%. Valori di primo piano per tutta l’elite ingegneristica tedesca, fucina di talenti che si esprimono attraverso i pezzi che riescono a mettere in pista ed al service che riescono ad organizzare sorprendendo così l’industria contemporanea mondiale.Le caratteristiche sono troppo specifiche: non ha senso parlarne nelle pagine di Accenni, è ben più opportuno che lo faccia un professionista Frav. Comodamente a Vicenza, ovviamente.

www.frav.it

CENTRO ASSISTENZAPORSCHE VICENZAVia Filzi, 75 - Creazzo (VI)Tel. 0444 520890

[email protected]

FRAV SRLVia Olmo, 51-55Altavilla Vicentina (VI)Tel. 0444 341818

Via Monte Pasubio, 125 - Zanè (VI)Tel. 0445 315448

[email protected]

La nuova Concessionaria Porsche di Vicenza sarà su due piani, con ampio showroom e un servizio clienti ai massimi livelli

A1 la nuova piccola di casa AudiCompatta, tecnologica, eco-friendly la novità dell’anno del segmento B declina in meno di 4 metri tutto l’appeal delle sorelle delle classi maggiori per la casa di Ingolstadt.I tecnici Audi hanno fatto un lavoro straordinario per comprimere in dimensioni urbane stile, raffinatezza ed efficienza così da garantire la riconoscibilità dei quattro cerchi senza scendere a compromessi.Agilità e manegevolezza per scivolare nel traffico e godersi l’infotainment gestito in grande ergonomia con l’interfaccia già protagonista delle serie regine. Audi A1 è sportiva e sicura, ma dotata dei sistemi di recupero dell’energia e estremamente parca nei consumi, in tutte le motorizzazioni. Audi A1 sarà prenotabile a partire da Maggio 2010. [email protected]

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41 oltremondano

LIGH

TDE

SIGN

La fonte illuminante,se concepita come elemento scenografico, conferisce all’ambiente una precisa personalità e suggerisce un’esperienza altamente suggestiva

di Paride Grandis

UN LABORATORIOLUMINOSO E CREATIVOOLTREMONDANO

Ninfea Alluminio

Page 44: Accenni 11

42 oltremondano

Realizzare ambienti con una precisa identità luminosa, oltre i cliché, attraverso creazioni ad alto

contenuto emozionale: questa è la proposta di Oltremondano. Il laboratorio creativo, nato dall’incontro di tre personalità accomunate dalla stessa formazione artistica, si trova a Montecchio Maggiore all’interno di un edificio di archeologia industriale. Oltremondano è l’incontro tra tecnologia e manualità artigianale, quando si entra

nello showroom, questo incontro lo si respira, lo si vede in ogni realizzazione, unica e di grande personalità. Difficile rimanere indifferenti alle texture e alle curve dei metalli eseguite a mano.L’aspetto illuminotecnico, l’altro elemento fondamentale di ogni progetto, viene creato attraverso un approccio scenografico ma sempre nel rispetto del contesto. Fonti luminose ad incandescenza, fluorescenza o LED si combinano con la giusta soluzione di

design e materiali, carte tinte e tessuti etnici, foglie d’oro, mosaici e pietra di Vicenza. Le lampade, esclusivamente realizzate dal laboratorio, “guardano” al risparmio energetico con particolare attenzione. Punta di diamante della prestigiosa collezione è Stelo Cascata.Questa lampada è amata da interior designer e architetti per la versatilità delle composizioni realizzabili con i diffusori in policarbonato disposti, come suggerisce il nome, a cascata. Unica nel suo genere

Page 45: Accenni 11

43 oltremondano

anche per la capacità di illuminare efficacemente e suggestivamente ampi spazi o anguste porzioni da valorizzare. Oltre che a contesti abitativi, le creazioni si adattano a molteplici altre location quali hotel, mostre e spettacoli, situazioni fieristiche. Ultimi allestimenti luminosi realizzati: quelli dell’area benessere BENé Relax Experience per la Mostra del Cinema di Venezia e per l’edizione 2010 del Festival di Sanremo e la scenografia della tournée di Sergio Cammariere. www.oltremondano.com

OLTREMONDANOVia Leonardo da Vinci, 54Alte di Montecchio Maggiore (VI)

Tel. 0444 492524

Nelle foto

Allestimento per la Tournèe di Sergio Cammariere in collaborazione con Pepimorgia

Stelo Cascata - ristorante Ponte Coperto a Pavia

Ninfee Plexiglass a Dubai

Particolare del laboratorio creativo

Paralume 100 - BENé WELLNESS EXPO 09

Stefano ZatteraAndrea NascimbenPaolo Savegnago:tre personalità accomunate dalla stessa formazione artistica.Ritratti nello showroom

foto di Nicola ZanettinLIGH

TDE

SIGN

Page 46: Accenni 11

44 kalikos

Società di servizi fondata nel 1995, Kalikos international è un centro di promozione tecnica, ricerca e

consulenza animato da un gruppo di esperti ed appassionati di architettura, design e tecnologia edile, specializzati nello specifico settore delle facciate ventilate. Kalikos propone progetti ad alto contenuto tecnologico e qualitativo grazie a dinamicità, ricerca e conoscenza di nuove tecnologie e materiali oltre che alla continuativa collaborazione con ditte

specializzate nella posa in opera dei materiali.Kalikos commercializza prodotti che esprimono eccellenza e sono frutto di un’attenta e accurata ricerca e selezione a livello internazionale. Kalikos offre una gamma completa di materiali naturali per il rivestimento degli involucri esterni degli edifici: terracotta, legno bachelizzato, laminato ad alta pressione (HPL), fibrocemento e cemento ultrasottile con anima di fibre di vetro oltre che le più

moderne tecnologie delle sottostrutture ingegnerizzate per i rivestimenti a facciata ventilata.Mentre i progettisti sono concentrati all’estetica e al design dell’edificio, i produttori alle caratteristiche dei propri materiali e alla loro produzione, gli installatori ad un efficiente montaggio, Kalikos pensa all’intero sistema di facciata gestendo a 360° i rapporti tra i vari attori che partecipano alla creazione dell’opera.

sviluppato per i progettisti e gli arredatori, il progetto MYtree è un sistema aperto per offrire soluzioni di alta qualità per la casa, l’ufficio ed il contract. totalmente made in italy

ABITI SARTORIALI SU ANIMA ARCHITETTONICA

rivestono gli edifici con facciate ventilate ad alta tecnologia in grado di offrire straordinari risultati estetici oltrechè funzionali. Kalikos international di Vicenza

Renato Forestan, Alice Volpatoe Sofia Rotunno ritratti da Nicola Zanettin

Page 47: Accenni 11

45 kalikos

Supporto in fase di progettazione e di richiesta preventivoPartendo da disegni di texture di facciata forniti dal progettista, Kalikos calcola il consumo di materiale di facciata, la percentuale di sfrido e l’incidenza dei tagli oltre che il consumo di sottostruttura in alluminio considerando le caratteristiche fondamentali del progetto. In questo modo Kalikos elabora un’offerta verosimile e completa collaborando direttamente con architetti e progettisti al fine di individuare la soluzione più adeguata.

Supporto in fase di montaggio dei materialiKalikos assiste il cliente in tutte le fasi di ordine, fornitura e montaggio, ponendosicome intermediario tra la ditta produttrice e il cliente finale. Kalikos assegnaal cliente la squadra di posa più adatta in base al tipo di progetto e alla locazionegeografica, oppure fornisce schede tecniche e schede di installazione nel casoin cui il cliente voglia avvalersi di una squadra di posa di sua scelta.

www.kalikos.it

KaliKos international s.r.l.Corso Palladio, 165 Vicenza

Tel. 0444 [email protected]

La produzione, la finitura (satinatura) e il montaggio vengono effettuate all’interno dell’azienda stessa. il sistema modulare MYtree è brevettato e il marchio è registrato

AZIENDE

KALI

KOS

INT.

ELVOXCampodarsego (PD)2.500 mq di facciata ventilata in terracotta Moeding Alphaton colore Pastelred, superficie grooved, dimensioni 250x500 mm, con relativi imbotti in cotto per 200 finestre

NH HOTELOrio al Serio (BG)1.500 mq di facciata ventilata in legno bachelizzato Parklex Facade per il cavedio interno del prestigioso hotel fronte Aeroporto Bergamo

CENTRO DIREZIONALE “DAL NEGRO”Treviso1.000 mq di facciata ventilata in terracotta Moeding Longoton, colore Oxydred, formati variabili fino a 1.500 mm in lunghezza e 2.000 mq di frangisole con “baguette” in terracotta Moeding

Renato Forestan, Alice Volpatoe Sofia Rotunno ritratti da Nicola Zanettin

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Ancora una volta è il Veneto ad introdurre in Italia importanti innovazioni

tecnologiche nel settore delle energie rinnovabili, È stato inaugurato presso la Thermoplast SpA di Orgiano (VI) il più grande impianto fotovoltaico in Europa con tecnologia CIGS. Si tratta della nuova frontiera di celle per la produzione di energie rinnovabili, sviluppata dall’americana Global Solar Energy Inc., in collaborazione con Yohkon Energie ed Espacasa esclusivista del CIGS per l’Italia. L’impianto è stato realizzato dalla veneta CMD Energie Rinnovabili di Arzignano nelle Piccole Dolomiti. La struttura ha una potenza di 820,8 kWP ed è in grado di generare oltre un milione di kilowattora annui, pari al consumo medio di 300 famiglie.

La nuova centrale posizionata sul tetto dell’industria veneta, completamente invisibile dal suolo, è bellissima ed elegante, composta da 3600 pannelli a fi lm sottile che occupano una superfi cie 19.350 m2. Come è noto agli esperti, il CIGS è attualmente la più promettente tecnologia fotovoltaica presente nel mondo. Le singole cellule fotovoltaiche sono composte da rame, indio, gallio e selenio, materiali che rendono questo ritrovato molto più performante di ogni altro fi lm sottile fi no ad ora utilizzato. IL CIGS produce più elettricità dalla stessa quantità di luce rispetto alle altre tecnologie perciò possiede un’alta effi cienza di conversione. L’impianto è stato commissionato e voluto da Gaetano Ferrari, presidente della

ARZIGNANO (VI), APRILE 2010

E n e r g i e R i n n o v a b i l iEconomia

Impianto presso la Thermoplast SpA di Orgiano

Thermoplast SpA, tra le principali realtà nazionali nel settore dei prodotti e manufatti in materiale plastico, titolare del noto marchio dei casalinghi Ferrari Casa. Alla inaugurazione sono intervenuti Giuliana Fontanella, presidente della Terza Commissione Regionale della Regione Veneto, Mauro Pagnin, amministratore delegato della Thermpolast SpA ed Enrico Faedo amministratore unico di CMD Energie Rinnovabili. Hanno fornito supporto tecnico e divulgativo alla discussione l’Ing. Riccardo Guerra, Dario Faedo e Alessandro Boseggia. Ha presentato la giornalista ed esperta del settore Cinzia Zuccon Morgani, mentre Veronique Blasi e Stefania Brogin hanno curato le interviste di un documentario sullo sviluppo delle tecnologie

fotovoltaiche in Italia, prodotto da Studio Bergonzini Comunicazione in onda in questi giorni sulle principali reti televisive delle Tre Venezie. Con questa realizzazione, che fa seguito a quella del 23 maggio 2009 presso la multinazionale Athena SpA di Alonte, CMD Energie Rinnovabili ha ribadito la propria leadership in un settore considerato di vitale importanza per il progresso industriale e civile dell’Italia e dell’Europa. ■

E n e r g i e R i n n o v a b i l i

Impianto presso la Thermoplast SpA di Orgiano

L’interno della Thermoplast SpA La sede della Thermoplast SpA

Particolare di falda dell’impianto

La sala inverter dell’impianto

e hanno inaugurato il più grande impianto fotovoltaico

in Europa con tecnologia a fi lm sottile CIGS

dell’Italia e dell’Europa.

Per ricevere informazioni sul CIGS, sulle

nuove tecnologie fotovoltaiche ed ottenere

preventivi gratuiti, contattare:

CMD Srl in Via Seconda Strada 52/54 36071

Arzignano (VI). tel. 0444 1821630

e-mail: [email protected]

web: www.cmdsole.com

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Page 49: Accenni 11

Ancora una volta è il Veneto ad introdurre in Italia importanti innovazioni

tecnologiche nel settore delle energie rinnovabili, È stato inaugurato presso la Thermoplast SpA di Orgiano (VI) il più grande impianto fotovoltaico in Europa con tecnologia CIGS. Si tratta della nuova frontiera di celle per la produzione di energie rinnovabili, sviluppata dall’americana Global Solar Energy Inc., in collaborazione con Yohkon Energie ed Espacasa esclusivista del CIGS per l’Italia. L’impianto è stato realizzato dalla veneta CMD Energie Rinnovabili di Arzignano nelle Piccole Dolomiti. La struttura ha una potenza di 820,8 kWP ed è in grado di generare oltre un milione di kilowattora annui, pari al consumo medio di 300 famiglie.

La nuova centrale posizionata sul tetto dell’industria veneta, completamente invisibile dal suolo, è bellissima ed elegante, composta da 3600 pannelli a fi lm sottile che occupano una superfi cie 19.350 m2. Come è noto agli esperti, il CIGS è attualmente la più promettente tecnologia fotovoltaica presente nel mondo. Le singole cellule fotovoltaiche sono composte da rame, indio, gallio e selenio, materiali che rendono questo ritrovato molto più performante di ogni altro fi lm sottile fi no ad ora utilizzato. IL CIGS produce più elettricità dalla stessa quantità di luce rispetto alle altre tecnologie perciò possiede un’alta effi cienza di conversione. L’impianto è stato commissionato e voluto da Gaetano Ferrari, presidente della

ARZIGNANO (VI), APRILE 2010

E n e r g i e R i n n o v a b i l iEconomia

Impianto presso la Thermoplast SpA di Orgiano

Thermoplast SpA, tra le principali realtà nazionali nel settore dei prodotti e manufatti in materiale plastico, titolare del noto marchio dei casalinghi Ferrari Casa. Alla inaugurazione sono intervenuti Giuliana Fontanella, presidente della Terza Commissione Regionale della Regione Veneto, Mauro Pagnin, amministratore delegato della Thermpolast SpA ed Enrico Faedo amministratore unico di CMD Energie Rinnovabili. Hanno fornito supporto tecnico e divulgativo alla discussione l’Ing. Riccardo Guerra, Dario Faedo e Alessandro Boseggia. Ha presentato la giornalista ed esperta del settore Cinzia Zuccon Morgani, mentre Veronique Blasi e Stefania Brogin hanno curato le interviste di un documentario sullo sviluppo delle tecnologie

fotovoltaiche in Italia, prodotto da Studio Bergonzini Comunicazione in onda in questi giorni sulle principali reti televisive delle Tre Venezie. Con questa realizzazione, che fa seguito a quella del 23 maggio 2009 presso la multinazionale Athena SpA di Alonte, CMD Energie Rinnovabili ha ribadito la propria leadership in un settore considerato di vitale importanza per il progresso industriale e civile dell’Italia e dell’Europa. ■

E n e r g i e R i n n o v a b i l i

Impianto presso la Thermoplast SpA di Orgiano

L’interno della Thermoplast SpA La sede della Thermoplast SpA

Particolare di falda dell’impianto

La sala inverter dell’impianto

e hanno inaugurato il più grande impianto fotovoltaico

in Europa con tecnologia a fi lm sottile CIGS

dell’Italia e dell’Europa.

Per ricevere informazioni sul CIGS, sulle

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Page 50: Accenni 11

Molti italiani investono i propri risparmi in immobili. Sono molti gli sportivi abituati alle emozioni forti,che preferiscono la tranquillità quando si tratta di investire le proprie fortune sul mattone

RITORNA L’INVESTIMENTOSUL MATTONE

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L’agenzia Bellieni Immobiliareoltre ad essere una realtà leadernel settore delle vendite diedifici storici è specializzatanella vendita di edificiresidenziali sia nel cuore delCentro Storico che inzone tranquille immersenel verde

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Ufficio locazioni: Piazza Matteotti, 25 - 36100 Vicenza - ph. +39 0444 322818

fax +39 0444 323076 - Email: [email protected]

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Page 51: Accenni 11

49 semilcos

ENER

GY

HO

USE

SEMILCOS

L’ha compiuta Semilcos, diventando un punto di riferimento nella costruzione di edifici

che si distinguono per gli altissimi livelli di qualità e i ridottissimi fabbisogni energetici.

Un contributo attivo, per l’Amministratore Antonino geom. Semilia alla protezione e

salvaguardia dell’ambiente.

foto di Nicola Zanettin

LA SVOLTA ENERGETICA

Page 52: Accenni 11

50 semilcos

Ci sono momenti nella vita di una persona, in seguito ai quali si è costretti a cambiare o modificare il

proprio modo di agire e di pensare. Lo stesso avviene per le aziende, soprattutto per quelle amministrate da imprenditori che credono nel rinnovamento e si propongono al mondo costruttivo, con innovazioni e tecnologie atte al miglioramento della qualità della vita, intese come stile di nuova crescita.E’ il caso di Antonino Semilia, Amministratore della Semilcos Spa - realtà imprenditoriale vicentina costruttore delle “Energy House - case passive“ in via Fratelli Albanese a Vicenza.“Tutto è iniziato qualche anno fa - spiega - quando considerazioni quali: inquinamento, sprechi, impatto ambientale, ci hanno portato a rivedere il modo di costruire, ecco quindi gli EDIFICI PASSIVI di Vicenza, che otterranno a breve quella che può essere

considerata la più severa certificazione energetica oggi ottenibile in Italia: CasaClima Gold. Per realizzare un edificio che rispettasse standard qualitativi così elevati sul fronte del risparmio energetico, abbiamo rimesso in gioco tutte le nostre competenze, pronti ad acquisire una filosofia totalmente nuova del costruire”.“E’ stato necessario programmare e costituire un team di progettisti, tecnici, operatori ed impiantisti, altamente qualificati, edotti in materia di costruzione di edifici passivi, i quali hanno operato in completa sinergia, con l’unico obiettivo di realizzare abitazioni in grado di arrivare al massimo livello oggi tecnicamente possibile di autosufficienza energetica“.Semilcos Spa è disposta a mettere le proprie esperienze professionali, a servizio di tutti coloro che hanno compreso come sia importante e necessario risparmiare sul fronte dei consumi.

ENERGY HOUSE: il marchio per l’autosufficienza energetica

Nelle immagini Antonino Semilia e alcuni dettagli della nuova sede Semilcos a Vicenza

Page 53: Accenni 11

51 semilcos

L’impresa, dunque, apre una linea diretta con tutti coloro che cercano, in quest’ambito, un punto di riferimento che offra le giuste garanzie di esperienza e competenza.Una esperienza che ha cambiato il modo di agire e pensare della impresa di costruzioni Semilcos Spa, perché ha aperto nuovi orizzonti sul fronte della qualità, superando il già elevato livello costruttivo che ha sempre caratterizzato la storia dell’azienda.Semilcos Spa, oggi si presenta con una nuova sede, un nuovo logo; una immagine nuova per esprimere personalità e stile nell’ambito costruttivo. Particolari, pur importanti, se guardiamo alla sostanza di cosa oggi rappresenta Semilcos.Una realtà che l’imprenditore vicentino sta anche “proponendo” fuori dai confini di Vicenza, in un territorio dove la tragedia

del terremoto ha per molti aspetti, modificato il pensiero che i comuni cittadini hanno sulla qualità costruttiva degli edifici. Stiamo parlando della provincia de L’Aquila, dove Semilcos è impegnata sia in opere di ristrutturazione, sia in progetti di ricostruzione. “Lavorare in Abruzzo, ci ha maggiormente rafforzato la convinzione in merito all’importanza e necessità di indirizzare le sinergie su quanto oggi è tecnicamente disponibile e progettualmente fattibile, per realizzare edifici di massima qualità costruttiva ed elevato standard energetico.Le nostre idee e proposte sulla qualità costruttiva degli edifici, sono state condivise da tanti privati cittadini e pubbliche amministrazioni”.Semilcos Spa è anche presente nel territorio Abruzzese con una sede e con un consorzio di imprese, a garanzia di continuità e capacità imprenditoriale. www.semilcos.it

SEMILCOS SPAViale del Mercato Nuovo 44/GVicenza

Tel. 0444 [email protected]

ENERGY HOUSE: il marchio per l’autosufficienza energetica

Se la casa è passivaUn’immagine delle Energy House di via F.lli Albanese a Vicenza, costruite da Semilcos. Si tratta di così dette “case passive”, abitazioni che, attraverso un notevole lavoro progettuale, integrano quei materiali e quelle tecnologie che oggi garantiscono isolamento termico, produzione di energia da fonti rinnovabili, livelli ottimali nel microclima. Basti considerare che questa abitazione non disperde assolutamente il calore interno che normalmente si produce vivendo tra le mura domestiche. A questo aggiungiamo un impianto a geotermia, che recupera l’energia termica a centocinquanta metri di profondità, il quale si integra con il fotovoltaico, che fornisce l’energia necessaria per il funzionamento della casa.

Page 54: Accenni 11

52 palazzo molin-bassani

Palazzo Molin-BassaniIl restauro di Casa Cordellina a Vicenza

Questa tipica residenza cittadina risale agli inizi del '700 e viene attribuita alla matita dell’archi-tetto Giuseppe Marchi che le attribuì la denomi-

nazione di Casa Cordellina, nome con il quale è tradi-zionalmente conosciuta, accanto alla denominazione attuale di Palazzo Molin-Bassani.

L'edificio è attualmente in corso di restauro a cura di Valter Balbo per la società Piancoli che lo riqualificherà dando vita ad alcune interessanti soluzioni residen-ziali. I numerosi interventi di ristrutturazione e ma-

nutenzione straordinaria eseguiti negli anni sessanta e settanta hanno modificato gli originali materiali dei solai e le partizioni interne, senza sostanzialmente alterare le strutture verticali principali ed i pregevoli stucchi posti ad ornamento di alcune porte del piano nobile.Il progetto dell'Arch. Giovanni Siard si propone di va-lorizzare e rendere visibile per quanto possibile l’im-pianto planimentrico originario, eliminando tutte quel-le parti, partizioni interne ed innesti non coerenti con l’architettura del Palazzo Nobiliare settecentesco.

ristrutturazione a vicenza

Page 55: Accenni 11

53 palazzo molin-bassani

PALA

ZZO

MOLIN�BASSANI

[email protected]

vaLter BaLBoPiancoli SRLCorso Palladio, 89 - VicenzaTel. 0444 543757328 8695254

il fronte principale del Palazzo Nobiliare, su Stadella Piancoli, si compone di tre piani sovrastanti un alto zoccolo bugnato, ritagliato da quattro finestelle quadrate del piano seminterrato; su queste si allineano le aperture superiori adornate di cornici e modanature, e per il solo piano nobile, di balconcini con balaustre in pietra.Il motivo dominante della facciata è costituito dalla serliana ad elementi dissociati, architettonicamente collegati da un poggiolo sorretto da quat-tro mensoloni in pietra, situato sopra l’ampio portale d’ingresso con arco a pieno centro contornato da bugne.Eleganti e vivaci decorazioni in pietra locale sono poste ad ornamento di tutte le aperture del piano nobile.

Prospetto su stradella Piancoli

stradella Piancoli

contrà delle Barche

cont

rà Ja

copo

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a

Pianta Piano nobile

sezione Palazzo Molin-Bassani

stra

della

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rà d

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Bar

che

La ristrutturazione propone una scala principale completamente ricostruita e collocata nella posizione attuale, progettata con forme e materiali che possano accostarsi in modo armonioso con le decorazioni settecentesche in piacevole contrasto di stile.Nella corte posteriore, accessibile da una cancellata aperta su Contrà delle Bar-che, è prevista la realizzazione di un parcheggio su piattaforma interrata del tipo Ideal Park capace di contenere fino a sei posti auto.Il loggiato darà accesso alla scala principale oppure ad un ufficio di 148 mq. suddiviso in quattro vani distribuiti sul lato destro ai piani terra, se-minterrato e mezzanino e a sinistra, al solo piano mezzanino, attraverso un ponticello realizzato completamente in vetro che attraverserà sospeso, l’androne d’ingresso.

al piano nobile è prevista la realizzazione di un ufficio di mq. 352, dimensione sufficiente ad accogliere fino a venticinque impiegati con una distribuzione degli spazi facilmente modulabile rispetto a diverse esigenze organizzative.Si potrà accedere all’ufficio sia dal piano nobile che dal mezzanino, attraverso un vano adibito ad archivio ed un ambiente di ristoro e di servizio per gli uffici superiori.

il secondo piano e la mansarda sono occupati da un terzo ufficio di 453 mq., dotato di cantina al piano seminterrato.La planimetria del progetto permetterà un’eventuale trasforma-zione di quest’ultimo ufficio in appartamento con quattro camere da letto, cinque bagni, una cucina di 31 mq. utili, un soggiorno di 74,5 mq., un studio ed una sala video o biblioteca. E’ prevista la re-alizzazione di una veranda/terrazza accessibile dall’appartamen-to, ricavata sulla copertura del corpo di fabbrica in sostituzione della “lanterna” esistente.

L’edificio è sottoposto a vincolo di tutela della sovrintendenza dei Beni architettonici ed ambientali con notifica del Ministero della Pubblica istruzione del 05.07.1927

Il progettistaGiovanni siarD Giovanni siard è docente di tecnologia dell’archi-tettura a contratto pres-so lo iuav, università di architettura di venezia, si occupa di restauro per edifici privati e pubblici, di architettura d'interni per teatri, bar, ristoranti e negozi

La committenzavaLter BaLBo imprenditore, appassionato di architettura e viaggiatore curioso, valter Balbo inse-gue con caparbietà sogni che possano diventare realtà.

Fra le referenze in città ama ricordare il restauro e recupero dell'Hotel Palladio in contrà oratorio dei servi, eseguito con profusione di tecnologia e massima attenzione alla valenza storica del Palazzo

Page 56: Accenni 11

54 dalla verde

Le Residenze San MarcoUn piccolo borgo dal grande valore

Un intervento architettonico elegante e sostenibile per le famiglie che desiderano vivere in armonia con il territorio e valorizzare il proprio investimento

di Anna Trenti

Da una posizione leggermente rialzata e soleggiata, il complesso affaccia sulla pianura servito dalla pista ciclabile che lo introduce a grandi prati verdi. Nel progetto grande

attenzione alla privacy e massimo rispetto per l’ambiente per una soluzione residenziale a due passi dal centro.

®

Ad Altavilla Vicentina

®

Tradotto in numeri, significa un costo energetico contenibilein € 250,-/anno per il riscaldamento e l'acqua calda sanitaria di un appartamento bicamere con doppi servizi

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55 dalla verde

A0/02

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“Come ingegnere mi preoccupo delle strutture, come padre mi impegno affinchè la casa sia un valore reale da trasmettere ai figli, non un problema da gestire”

Sergio Dalla VerdePresidente Dalla Verde SPA

RESI

DENZ

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ARCO

www.dallaverde.it

Dalla Verde SpaVia Ghiotto 2Montecchio Maggiore (Vi)

Tel. 0444 608 [email protected]

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MunicipioPiazza Umberto I

E70

A4

VERONA

VICENZA

SR 11

AUTOSTRADA BRESCIA-PADOVA

Le Residenzedi Via S. Marco

A0/04

B1/04

Appartamento bicamere (esempio)

Appartamento tricamere (esempio)

Le residenzeIspirato dalla tradizione del territorio e rielaborato con l’esperienza del contemporaneo, il borgo si presenta su blocchi sfasati, con piani differenziati, distanze di grande respiro, scorci e vie di fuga.

Disegnato dallo Studio Saverino-Vudafieri Associati Milano, il piccolo contesto è in una posizione particolarmente favorevole, esposto al sole e circondato dal verde in prossimità del centro di Altavilla, una città vocata ad essere protagonista verso il vicino capoluogo.

PIANO TERRATutti gli appartamenti al piano terra affacciano su un giardino privato

Arrivoda Via San Marco

Posti autoper i visitatori

Ingressoai garageinterrati

Ingressopedonale

Agorà

Pista ciclabile

Due edifici per un totale di soli 16 appartamenti (bicamere e tricamere).Garage interrati, ampio parcheggio condominiale, ingressi, giardini e terrazze indipendenti.

Tutte le soluzioni su: www.dallaverde.it

Il complesso delle Residenze San Marco Bicamere Tricamere

Page 58: Accenni 11

56 giardini di laghetto

Materiali naturali, controllo del comfort, attenzione ai consumi:le residenze I Giardini di Laghettoa Vicenza

Page 59: Accenni 11

57 giardini di laghetto

Una vasta area verde di circa 4.500 mq, situata a Vicenza in località Laghetto, su cui edificare una costruzione di sole dodici unità: queste le premesse da cui è partito il committente Ugo Pagani Amministratore di Arnetta Srl

quando ha incaricato l’Arch. Riccardo Basso della progettazione del fabbricato. Un’attenta progettazione che ha tenuto conto delle determinanti bioclimatiche della nostra area geografica e dell’uso di materiali naturali, unita alla particolare sinergia tra committente e proget-tista nel prestare attenzione a vivibilità ed ambiente, oltre alla competenza delle imprese coinvolte, hanno reso possibile questo intervento. Tanto verde, portato anche in copertura, per dare agli apparta-menti dell’ultimo piano uno spazio esclusivo dove poter fruire di una propria intimità tra le specie verdi preferite: tappeto erbo-so, siepi, prato fiorito, macchia mediterranea, piante aromatiche, sedum, allestimenti per favorire la biodiversità. L’orientamento bioclimatico del fabbricato, unito alla scelta operata nella distri-buzione degli spazi, ha consentito di sfruttare al meglio gli apporti energetici determinati dall’ambiente esterno.Particolare attenzione è stata data al controllo del comfort attra-verso sistemi attivi e passivi per il riscaldamento ed il raffresca-mento.Il fabbricato è dotato di pompe di calore e di impianto fotovoltai-co. L’ottimizzazione dello sfruttamento dell’energia solare è sta-ta ottenuta mediante l’orientamento di fronti larghi a sud, dove trovano collocazione le zone giorno munite di ampie vetrate per captare al massimo la luce naturale che garantiscono contestual-mente elevati parametri termo-acustici. Sono state progettate ed inserite protezioni solari quali pensiline metalliche, strutture aggettanti e filtri solari, dimensionati in modo da garantire mi-gliore irraggiamento stagionale. Tali elementi nei periodi più caldi, non consentono ai raggi solari di penetrare, mantenendo gli am-bienti più freschi; viceversa in inverno, gli appartamenti ricevono il massimo dell’irraggiamento da energia solare.

I Giardini di LaghettoProgettazione bioclimatica e materiali naturali per un maggior benessere nell’ambiente costruito

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DINI

DI L

AGHE

TTO

foto di Nicola Zanettin

Page 60: Accenni 11

58 giardini di laghetto

Nel fronte posto a nord poche aperture riducono al minimo le dispersioni ed un ampio vano scale svolge funzione di filtro climatico agli appartamenti. La struttura portante dell’edificio è antisismica. Le murature perimetrali, realizzate con blocchi in termolaterizio, sono state rivestite esternamente con cappotto termico realizzato in cannicciato (pan-nelli di canna palustre), finito con intonaco in coc-ciopesto, successivi cicli di rasatura e pittura a base di calce. Internamente si sono utilizzati intonaco e rasatura a base di calce e pittura al latte di calce. Tutti mate-riali naturali non dannosi alla salute o all’ambiente, che uniscono all’assenza di composti chimici, una elevata traspirabilità.Le scelte progettuali operate, hanno portato a risul-tati di rilevanza sia in termini di vivibilità dell’am-biente costruito che di risparmio. Le unità abitative risultano in classe energetica globale “A” con valori di consumo molto bassi.

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59 giardini di laghetto

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< 19,426 kWh/m² a

< 29,852 kWh/m² a

< 43,278 kWh/m² a

< 59,704 kWh/m² a

< 73,130 kWh/m² a

< 96,982 kWh/m² a

< 134,260 kWh/m² a

>= 134,260 kWh/m² a

27,249 kWh/m² a

Un pool di fornitori per i Giardini di laGhetto

MaSter t&a Progettazioni impianti tecnologici

MGn Intonaci e pitture a base calce naturale

raffaele fontana Pittore e decoratore

Utilia & friGo Pavimenti e rivestimenti

portaS Oscuranti esterni in alluminio

GonZato f. e fiGli Oscuranti in ferro/legno e scala interna

ZaMBerlan aUGUSto Impianti fotovoltaici ed elettrici

d'inCa daniele Impianti idraulici

eUrotherM Impianti radianti a pavimento

CLASSE A ClaSSifiCaZione enerGetiCa GloBale

OTTIMIZZAZIONE IRRAGGIAMENTO inCidenZa Solare

GIAR

DINI

DI L

AGHE

TTO

Ugo Pagani - ARNETTA SRLVia N. Sauro, 13 - Caldogno (VI)347 [email protected]

Riccardo Basso - ArchitettoVia Cimone, 48 - Vicenza348 [email protected]

Page 62: Accenni 11

60 acropolis

Le Ville del ColleVivere nel verde lontani dallo stressfoto di Nicola Zanettin

Disponibile l’ultima soluzione di villa singola Giunto alla fase finale, il cantiere di Sovizzo Colle offre l’ultima soluzione di Villa singola. Lo stato attuale dei lavori consente ancora la scelta personalizzata dei materiali per le finiture, in particolare pavimenti, rivestimenti e porte interne, che rappresenteranno aspetti fondamentali della quotidianità nell’abitazione.Il capitolato di alto livello consente infatti al futuro acquirente ampia possibilità di scelta, a titolo d’esempio citiamo i pavimenti alla Veneziana nella zona giorno, marmo nei bagni, legni di essenze pregiate nella zona notte. Le porte saranno realizzate artigianalmente, in accordo con le preferenze stilistiche dell’acquirente.La villa singola è un’abitazione di ampie dimensioni, supera i 300 mq commerciali e presenta altezze importanti. La residenza offre tre camere da letto, una padronale con bagno privato, una camera doppia con terrazzo e una camera singola con vista sui castelli di Giulietta e Romeo. Nel complesso i bagni sono quattro. E’ inoltre dotata di taverna con camino e finestre, cantina e lavanderia finestrate. Il garage può ospitare più di cinque auto.

ACROPOLIS COSTRUISCE E VENDE

CASACLIMA CLASSE ATutte gli edifici del complessoLe Ville di Sovizzo Colle sono certificati dall’agenzia Casaclima di Bolzano in Classe energetica A: tradotto in termini pratici, aldilà degli aspetti legati al comfort, questo significa che le abitazioni hanno una prestazione energetica di 22 kW/m2 anno, pertanto le spese per il riscaldamento saranno contenute entro i 176,00 Euro/anno ogni 100 m2 di superficie utile

NUOVI ECOINCENTIVIAppena approvato il Decreto che stanzia benefici economici già dal prossimo 6 aprile. La normativa prevede eco-incentivi per le nuove abitazioni che superino di almeno il 30% (o di almeno il 50%) i parametri regionali di certificazione energetica. Le Ville del Colle possiedono tutti i requisiti per beneficiare degli incentivi

Page 63: Accenni 11

61 acropolis

Ultima soluzione disponibile

ACRO

POLI

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www.gruppoacropolis.it

ACROPOLIS srl Uffici CommercialiContrà Pedemuro S. Biagio, 2336100 VicenzaTel. 0444 1802214Fax 0444 [email protected]

Villa unifamiliareUna bellissima villa singola, molto grande, distribuita su tre piani con una torre che include anche una parte della zona notte.Pietra, legno, ovunque materiali e finiture di classe e di eleganza.Per durare nel tempo

Alta tecnologiaLe soluzioni costruttive prevedono mattoni in legno mineralizzato, legno, fibra di legno, impianto geotermico per il recupero del calore e la termoregolazione degli ambienti. Tutto con standard elevatissimi. Certificate in Classe A dall’ente certificatore Agenzia Casaclima di Bolzano, queste abitazioni eleganti e signorili rappresentano un nuovo modo di abitare uno spazio aperto con la consapevolezza della necessità di ridurre inquinamento e consumi per acquisire uno stile di vita adeguato ai mutati scenari del contemporaneo.

Le Ville di Sovizzo Colle e il comfort abitativoII comfort abitativo nasce dall’omogeneità delle sensazioni che si provano nell’interno della abitazione. Su queste basi Acropolis lavora affinchè non esistano le sensazioni di caldo, di freddo, di umido, di secco in modo che vi sia una unica sensazione: quella di “star bene”. Nella casa così costruita si forma un microclima che è fonte soprattutto di benessere psicofisico, mentre nessun senso di disagio viene avvertito.La scelta precisa del Gruppo Acropolis è volta a costruire solo eleganti abitazioni di pregio, dotate di assoluto comfort abitativo. Le Ville a Sovizzo Colle, come tutte le realizzazioni del Gruppo Acropolis sono abitazioni costruite in un luogo sano, soleggiato, non ventoso, distante da campi elettrici o magnetici, distanti da zone inquinate, distanti da zone rumorose, strade di forte passaggio, ferrovie, autostrade, zone industriali.

Page 64: Accenni 11

62 jesolo

JesoloThe Beach Houses

Richard Meier firma il complesso residenziale icona d’eccellenza per il litorale veneziano. Una straordinaria opportunità residenziale

di Anna Trenti

Grandi terrazzi arredati offrono viste spettacolari della spiaggia, dei giardini, dei solarium e delle piscine.Negli attici si sublima la quintessenza delle Beach Houses: luce, altezza, spazi infiniti. E su ogni tetto una piscina privata

Un’oasi di eleganza, pace e raffinatezza disegnata da un celebre architetto di fama mondiale, The Beach Houses rappresenta una delle ultime possibilità di affacciarsi

su una spiaggia immacolata, godere una residenza di altissimo livello con servizi eccellenti, con ampie vedute del mare aperto e meravigliosi giardini privati. In questa residenza L’architetto Richard Meier ha saputo applicare alla perfezione il suo inconfondibile stile fino a giungere ad utilizzare la luce per allargare gli spazi, armonizzare i volumi, aprire viste spettacolari da pareti e balconi che affacciano sulle piscine, sui solarium e sui giardini.

Page 65: Accenni 11

63 jesolo

Hobag è una società a conduzione familiare che si occupa di sviluppo immobiliare, con 175 anni di esperienza, stabilità e impegno verso l’eccellenza. Competenza, qualità ed idee sono le parole chiave di questa azienda dinamica riscontrabili in tutti gli aspetti delle loro operazioni. Le attività di Hobag si sono sviluppate negli anni sia in ambito nazionale che all’estero ed il suo portfolio lavori ora comprende progetti residenziali, commerciali, industriali, hotel & leisure e opere pubbliche.

www.hobag.itRealizzato da Hobag S.p.a.

Le finiture interne sono ovviamente lussuose,curate in ogni dettaglio ed offerte secondo gli standard internazionali, per celebrare degnamente questa nuova icona del vivere, destinata ad essere il punto di riferimentonegli anni a venire per Jesolo e per tutta la riviera.

Al piano terra, a disposizione dei proprietari, una serie di piscine contornate da solarium in legno; tranquillità e spazi dove potersi rilassare godendosi la vista del mare.All’interno delle Beach Houses è a disposizione dei residenti una SPA privata con area lounge e sauna.

illustrazioni copyright dbox inc. (2009)

Il progetto Jesolo Lido Village Oltre alle The Beach Houses, l'offerta residenziale Jesolo Lido Village comprende anche le The Pool Houses (sono disponibili gli ultimi 2 appartamenti) e The Hotel & Spa di prossima costruzione. Tutti firmati da Richard Meier & Partners ed ispirati dalla qualità incontaminata della luce naturale, i tre progetti coniugano l’eccellenza architettonica moderna con la bellezza classica del litorale adriatico, e sono vocati a costituire l’icona del design residenziale della costa veneziana.

Richard Meier (foto) è un architetto conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo per le sue opere simbolo. Le opere di Richard Meier & Partners sono immediatamente riconoscibili e godono di un prestigio internazionale.

JESO

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uses

VILL

AGE

www.jlv.it

JLV Ufficio VenditePiazza Le Corbusier s.n.(Ex Via Levantina 128)30016 Jesolo (VE)

Tel. 800 366 266 - 0421 380 [email protected]

L’Impresa ZH Srl, General Contractor del progetto “The Beach Houses” prosegue a ritmo serrato i lavori per la costruzione dell’innovativo edificio. Nella foto l’aggiornamento dal can-tiere evidenzia la realizzazione del solaio della porzione 4° piano a SUD e delle pareti della porzione 3° piano a NORD.Il progetto continua con il coinvolgimento anche di Somec Srl (vetrature e frangisole) e di Site Impianti Srl (impianti elettrici), per rispettare i tempi di consegna delle residenze sulla spiaggia, prevista nel 2011.

Cantieria pieno regime//

AVANZAMENTO LAVORI

Page 66: Accenni 11

64 torre aquileia

Architetto Carlos Ferrater

“...di fronte alla confusione contemporanea, Ferrater propone un’architettura fatta di luminosità e calma, di misura ed eleganza materiale„

A Jesolo LidoTorre Aquileia

Page 67: Accenni 11

65 torre aquileia

Un paradiso di benessere, eleganza ed esclusività. Torre Aquileia è già diventata icona di un nuovo status rappresentativo di Jesolo, città balneare che sempre più aumenta in prestigio

grazie al suo costante innovarsi. La nuova struttura del gruppo Boldrin, disegnata dall’architetto spagnolo Carlos Ferrater, con i suoi 24 piani e i suoi 100 metri di altezza, domina il panorama lagunare sfiorando il cielo con la sua particolarissima cupola a vele incrociate. La perfetta combinazione di superfici vetrate con una robusta intelaiatura in ferro conferisce al building lucentezza e leggerezza inconfondibili. L’edificio accoglie un’area residenziale di 8.000 mq e una superficie di 2.500 mq riservata a spazi commerciali, dotati di una luminosità e di una vista senza paragoni; piscina e solarium ad uso esclusivo dei residenti e un ristorante panoramico che si affaccia su piazza Mazzini e piazza Aquileia. Questa soluzione residenziale rappresenta un’offerta immobiliare unica per chi ama l’elitarietà.

www.torreaquileia.it

Compagnia Sviluppo Immobiliare S.r.L.Ufficio vendite Torre AquileiaVia Aleardi, 18Jesolo - Venezia

Tel. 0421 [email protected]

Una finestra tra mare e natura

Carlos Ferrater Architetto tra i più attivi e acclamati a livello internazionale, la sua originalità consiste nel coniugare lo stile moderno ed urbano con lo stile di vita mediterraneo. Tra i suoi tanti progetti, spiccano il giardino botanico e il Pa-lazzo dei Congressi di Barcellona, la stazione alta velocità di Saragoza e l’Auditorium di Castellon. www.ferrater.com

TORR

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solo

lido

Nelle fotoTorre Aquileia domina lo skyline di Jesolo Lido.Dall’alto dei suoi 24 piani la vista sulle spiagge e sulla linea dell’orizzonte è unica, in tutta la riviera

Page 68: Accenni 11

Residence Ca’ Amata

Il Residence Cà Amata è situato a pochi passi dal centro di Castelfranco Veneto, adagiato nella verde e produttiva marca Trevigiana, è un’isola residenziale

Una scelta abitativa immersa nel verde con tutto il piacere di vivere il territorio senza rinunce.

Il Residence Cà Amata è incorniciato in un green a 18 buche con sistema di canali, laghi e ciclopista. La foto che vedete è reale.

Page 69: Accenni 11

... Green living

Planimetria Generale

Great living ...

Gli alloggi al piano terra saranno dotati di giardino ad uso esclusivo, sistemato con strato di terreno vegetale e posto sopra il solaio del piano interrato, delimitato da una

terreno sarà ultimato sistemazione a prato -

re e saranno dotati di impianto di irrigazio-ne. I giardiniprivati avranno accesso anche dall’esterno della recinzione tramite cancelletto metalli-co con apertura manuale.

Page 70: Accenni 11

•Soluzione abitativa che permette una sistemazione indipendente ma al contempo non isolata.•Si colloca nelle immediate vicinanze di Castelfranco Veneto, uno dei centri storici più affascinanti della pro-vincia di Treviso, rimanendo un luogo dalla tranquillità invidiabile. •L’intervento è immerso nel verde e presenta un nuovo modello di vivere il nostro territorio. L’intorno è arricchito dalla presenza della Villa Veneta Cà Amata, prestigioso esempio architettonico della Venezia del settecento. Investimento e spese condominiali competitive.

Page 71: Accenni 11

Soluzione Appartamento A

Iniziativa commerciale e responsabile vendite Carron S.p.A. Società committente Aurelia s.r.l.

Via Bosco, 14 - 31020 San Zenone degli Ezzelini (TV) Tel. 04239657 [email protected] www.caamata.it

Page 72: Accenni 11

SOVIZZO - VIGO bellissimo panora-mico rustico ristrutturato con grandericercatezza - parco e piscina

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MONTE SAN LORENZO importanterustico panoramico di mq. 600 inparte già ristrutturato con 10.000mq. di terreno

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Page 73: Accenni 11

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Page 74: Accenni 11

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pagina 24-03-2010 18:31 Pagina 1

Page 75: Accenni 11

73 mappa del nuovofonte: archiportale.com

MAP

PAita

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//mappadel nuovo//Progetti di architetturaitalia

Headquarter SalewaProgetto vincitore del concorso ad invitoStudio: Cino Zucchi Architetti + Park Associati

www.zucchiarchitetti.com - www.parkassociati.com

committente: oberalp s.p.a.

Nel progetto la disposizione delle funzioni nei volumi edilizi determina l’immagine dell’edificio alle varie scale, articolandolo in una serie di “paesaggi” esterni ed interni in forte relazione con le differenti condi-

zioni di affaccio del contesto.Il nuovo spazio pubblico in direzione nord-sud diventa il cuore verde del com-plesso. Il volume del magazzino è trattato come una grande topografia artifi-ciale che sorge dalla pianura a sud; i volumi degli uffici, della palestra di roccia e dell’hotel dialogano tra loro e con le montagne circostanti abbracciando lo spazio verde centrale. Sul tetto del magazzino un giardino pensile scavato nella copertura mette in rapporto i volumi alti degli uffici con il paesaggio circostante.I volumi degli uffici a ovest e della palestra di roccia a est costituiscono dei veri e propri landmark artificiali, le cui altezze e geometrie dialogano con le scabre pareti rocciose circostanti; le ampie vetrate a nord degli uffici affac-ciano verso le montagne e i castelli, e un grande atrio vetrato a piano terra collega tra loro le funzioni “pubbliche dell’edificio, aprendosi alla città sulla nuova strada che borda la zona industriale.

Cred

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Progetto2 16-06-2008 12:36 Pagina 1

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Progetto2 16-06-2008 12:37 Pagina 1

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mappa del nuovofonte: archiportale.com 77

MAP

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//mappadel nuovo//Progetti di architetturaitaLia

CANTINA TRAMIN Ampliamento della cantina sociale di TermenoWerner Tscholl, Architekt

www.werner-tscholl.com committente: cantina tramin

L’idea da cui ha preso vita il progetto è la vite, nella sua morfologia e funzione sul territorio. Un segno che na-sce dalla terra grazie all’opera delle sapienti mani dei

coltivatori e che crea nel caso della cantina un involucro tutt’in-torno all’edificio che la ospita. La struttura diventa quindi una scultura, un’opera capace di segnalare la presenza e la missio-ne della cantina. Il suo impatto iconografico legato all’ambiente e insieme di forte differenziazione, unendo metallo, cemento e vetro, rendono la costruzione un segnale di riconoscimento per l’intero paese di Termeno quale porta d’entrata al paese.

Il progetto mira a creare una netta divisione tra l’attività di can-tina e i flussi dei visitatori. Per entrambe le funzioni si viene a creare uno spazio distinto e dedicato senza percezioni recipro-che anche ottiche. Nel reparto al piano inferiore, quello verso i vigneti, rimane l’accesso per i contadini e per il trasporto delle merci che raggiungono e che partono dall’azienda, nonché il parcheggio per i collaboratori. In tal modo si eliminano tutti i disturbi visivi al visitatore della cantina.

Volume dell’intervento di ampliamento: 19.270 m3

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Rick

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Kust

Page 80: Accenni 11

Riprodurre, amplificare le emozioni provocatedalla natura è uno degli scopi dell’arte

La famiglia Uderzo opera nel settore del legno dagli inizi del Novecento. Una lunga tradizio-

ne che si affina nel corso degli anni fino a specializzarsi nella costruzione di pavimenti. Non

tutte le essenze legnose risultano adatte alla selezionatura dei parchetti: Il parchettificio

Uderzo utilizza le migliori provenienti da tutto il mondo, rispettandone l'origine e le caratte-

ristiche, e proponendo così una svariata gamma di prodotti corrispondenti a diversi impegni.

Il pavimento in legno, specie quello che subisce le minori contaminazioni artificiali, presenta

intrinsechi nella sua natura requisiti come il buon isolamento, la facilità di manutenzione e il

piacere di camminare per casa a piedi nudi.

Ma, per l'attuale titolare del parchettificio, la qualità raggiunta finora dall' azienda non era più

soddisfacente. Voleva riuscire a trasferire in un nuovo prodotto una profonda emozione.

Rendere questo prodotto un'opera d'arte era la sua sfida, che riuscì a vincere quando si

aggiudicò la fornitura di tutte le bricole di Venezia, garantendosi in questo modo una

materia prima impregnata di storia, dalle caratteristiche di resistenza e stabilità superiori ad

ogni altro prodotto similare.

Recuperare questi oggetti, che fanno toccare con mano la storia della laguna veneziana, vuol

essere un contributo alla conoscenza di un artigianato artistico ancora poco studiato e insie-

me un atto doveroso di riconoscenza verso chi questa storia l'ha costruita con l'ingegnosità

e la pazienza del proprio lavoro.

Il grande inesauribile amore per il bel legno è il fulcro dell’azienda.

Per suo mezzo si è studiato, creato e combattuto appassionatamente, con la dedizione del-

l’amante verso l’oggetto amato e trovato. Si è aperta una nuova via da percorrere con fervo-

re costruttivo per ridare energia vitale all’azienda.

Non accontentarsi delle facili scelte: ora la sfida è vinta, quelle parole risuonano ancora palpi-

tanti e chiare e rivelano il principio che ha ispirato uno stile e un’arte fatti di passione, since-

rità, impegno.

Le Bricole di Antica Venezia

ATH_accenni#04-06.qxd 18-11-2007 17:04 Pagina 62

Page 81: Accenni 11

www.parchettificiouderzo.it

PARCHETTIFICIO UDERZO36013 Piovene Rocchette (VI)Via Monte Cengio, 1

Tel. 0445 650031Fax 0445 559133

Casettone Ca’ D’oro

Cassettone a tre strati nel campo centrale creato ad

intreccio riquadrato da elementi massicci smussati

nell’angolo, con tamponamento di elemento

massiccio variabile: in pietra, in normale legno

massiccio, in legno massiccio con inciso il Giglio di

Firenze e in legno massiccio con chiodo forgiato a

mano affogato in resina.

Collezione Antica Venezia

Prodotti in legno di “Quercia Antica” ricavati dal

recupero delle vecchie “Bricole Veneziane”.

Questi prodotti vengono attentamente selezionati,

restaurati ed assemblati dalle mani esperte dei nostri

maestri artigiani che, nel rispetto delle tecniche e dei

prodotti di un tempo, ne ricavano il sapore originale.

Essi possono presentare caratteristiche tipiche quali:

fori di vecchi chiodi, di insetti, nodi e venature

marcate.

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Vieni a visitare Terrapiana per trovare la casache più rappresenta il tuo lifestyle.Chiama una delle agenzie del Gruppo Unico,sarà una piacevole sorpresa.

“Io sono le mie scelte“

Lifestyle&home

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Mi piace il design, sono attenta alle tendenze, adoro lo shopping.

Quali sono le mie priorità? La piccola Guenda, il suo papà e anche... il tenero Totò! E poi la nostra bella casa: un duplex con primo

piano e secondo piano mansardato reso unico da travi a vista, romantici abbaini e pavimenti in rovere... Girare scalzi è piacevole grazie al riscaldamento a pavimento e le �niture di ottimo livello

si toccano con mano. Abbiamo stanze ben disposte e super�ci generose, perchè lo spazio non è mai abbastanza. Non manca il doppio garage per auto, bici e tutto il resto. Sotto casa Guenda ha prati

ben curati e un parco-giochi sicuro, mentre per me ci sono servizi e comodità. In 6 minuti rag-giungiamo il centro storico di Bassano, in 4 minuti i nuovi centri commerciali (e anche il

cinema multisala...). Dal balcone vedo il Grappa e mi sento felice.Soddisfatta e �era delle mie scelte.

www.terrapiana.com

Lifestyle&home

UN’INIZIATIVA BAGGI S.R.L.

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81 fashion tendency

//Curiosità e voglia di ConosCere<CURIOSO> La semantica ci dice : -"caratteristica di chi vuol sapere indagare"-. Il Centro America e il sudest asiatico sono state e sono tuttora mete della nostra continua ricerca, ma vorremmo parlare d'altro. Abbiamo sempre concluso questi racconti di viaggi e tendenze con alcune domande, oggi più del solito, quindi prepariamoci di Nicola Panciera

In questo spazio abbiamo raccontato di viaggi, tendenze, fiere... ma che cosa ci spinge a voler conoscere quello che chia-

miamo tendenza, a voler visitare luoghi di-versi da quello in cui ci muoviamo quotidia-namente e nel quale ci sentiamo sicuri? Perchè cerchiamo di sapere quale sarà il modo di apparire e che ci farà sentire parte di una società che cambia ininterrottamen-te? L'arte e tutte le forme di espressione artistica, hanno cercato le risposte per dare senso al cambiamento e ci hanno indicato o forse solo fatto immaginare come potrebbe essere questo cambiamento. Come abbia-mo già detto i mutamenti sono solo appa-renti, forse il tentativo di dare forma ad una materia che cambia. A riguardo il poeta inglese Shelley ave-va opinato che tutti i poemi del passato, del presente, dell'avvenire fossero episodi o frammenti d'un solo poema infinito compo-sto da tutti i poeti del mondo (A Defence of Poetry, 1821). Cosa ricordiamo al ritorno di un viaggio, dopo aver visitato una mostra d'arte, una fiera di abbigliamento? Quello che abbiamo visto. Ma sono soprattutto le emozioni che abbiamo provate quello che è cambiato in noi in seguito a questa esperienza. Questi sentimenti, emozioni, cerchiamo poi di tra-smetterli agli altri attraverso fotografie e filmati, trovando grandi difficoltà. In questa rubrica abbiamo cercato di rivolgerci a voi curiosi. Le cose più interes-santi dal nostro punto di vista non sono

quelle che tutti vedono, quei luoghi, quelle immagini che tutti conoscono, almeno non sempre. A volte è la scoperta soggettiva di ciò che per altri è insignificante, che ci regala le emozioni più profonde. Torniamo ora alla curiosità: caratteristi-ca, si usa dire, che hanno i giovani... Quindi la curiosità ha a che fare con l'età? E se fosse il contrario, la curiosità ci rende giovani, se separiamo il concetto di giovinezza dall'età anagrafica. Nei nostri viaggi abbiamo avuto l'onore di conoscere molte persone curiose con le quali abbiamo condiviso uno straordinario tempo, una reciproca conoscenza che ci ha cambiati. Non serve andare in luoghi lon-tani dal nostro quotidiano, al curioso basta uno sguardo per vedere quello che ai più è passato inosservato, se avrete la fortuna di stare vicino a queste persone tutto vi apparirà diverso, luoghi che pensavate di conoscere vi appariranno nuovi ed inesplo-rati. Tutto sembrerà la composizione di un puzzle, la musica, un film visto tanto tempo fa', un libro anzi una frase letta in quel libro, una performance artistica vista tanto tem-po prima. Tutto sarà parte di una emozione indimenticabile. Il viaggiatore, il cool hunter è fondamen-talmente un curioso e lo diventa sempre di più perchè il puzzle non è definito, non ha fine. Se parlassimo di letteratura lo direm-mo di un classico: un testo che alla rilettura disvela riflessioni nuove, nuove perchè noi nel frattempo siamo cambiati attraverso le nostre esperienze.

Abbiamo cercato di riabilitare questa qualità troppo spesso associata alla sua accezione negativa, forse ci siamo riusciti, forse qual-cuno si è riconosciuto e altri si interroghe-ranno. Ritorneremo sicuramente a parlare di viaggi e ricerche in meravigliosi luoghi, di stimolan-ti eventi. Volevamo però anche fermarci per cercare di capire cosa ci costringe ad essere come siamo. Fieramente Curiosi.

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Nicola si occupa di ricerca e sviluppo per l'industria del fashion. Critico osservatore interessato a qualsiasi forma di espressione, collabora con la rivista Accenni fornendo il proprio contributo sui temi legati in qualche misura alla moda. Alexia vive a Bangkok e disegna per DUET, la sua linea di abbigliamento

RIFLESSIONIL'autore Nicola Panciera, a destra sotto Alexia posa con una amica

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82 artenaturaolivi

La natura si fa artecon gli straordinari Olivi Macrobonsai

GREEN & OUTDOOR DESIGN

di Anna Trentifoto di Nicola Zanettin

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83 artenaturaolivi

La natura si fa artecon gli straordinari Olivi Macrobonsai

PALA

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MOLIN�BASSANI

www.artenaturaolivi.com

ARTENATURAvia dell'Olmo, 8 Nove (VI)

Tel. 0424 [email protected]

Scenari emozionali terribilmente attuali seppur creati con l'insospettabile silohuette di piante dei secoli scorsi, oggi sempre più protagoniste.

Scenari outdoor con esemplari viventi di olivo trattati con cura maniacale per esaltare le loro forme artisti-che e trasformare i giardini in layout di design con-temporaneo. E' il lavoro di Artenatura, l'azienda di Nove guida-ta da Daniele Meneghini e Andrea Lorenzon che si occupa di design nell'arredo con particolare cura dei paesaggi disegnati con Olivi Macrobonsai, una spe-cializzazione molto trendy e ricercata da un pubblico di addetti ai lavori e di persone attente alle evoluzioni dello stile.Artenatura offre un servizio a ciclo completo sul tema giardino, dal sopralluogo alla progettazione, dalla fase di test alla manutenzione nel tempo, in collaborazione con l'architetto o il paesaggista desi-gnati dalla committenza. L'individuazione della esatta pianta di olivo per ogni sito di intervento è peculiarità di Artenatura, spe-cializzata nella vendita e nel trattamento di questo particolare tipo di pianta e detentrice di uno specia-lissimo database di esemplari classificati e monito-rati in base alle loro caratteristiche ed al loro design per essere messi a dimora negli ambienti più idonei.

Ridisegnare l'outdoor nelle foto a destra allestimenti per abitazioni

private, aziende produttive e imprese di servizi, realizzati con piante di olivo tradizionali e con esemplari trattati con la tecnica Macrobonsai

per conferire loro quel fantastico aspetto orientaleggiante di estrema attualità

in basso Daniele Meneghinie Andrea Lorenzon nella sede di Nove.

Il tavolo con ripiano in cristallo è una scultura su base di olivo della linea Brown, elemento decorativo inaspettato

GR

EEN

DE

SIGN

"La natura diventa arte. Entra discreta nelle nostre stanze, pura e semplice, vestita della sua arcana bellezza"

www.artenaturaolivi.com

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Hotel Palladio - Via Contrà Oratorio dei Servi, 25 - 36100 Vicenza (VI) - Tel. 0444325347 - Fax. 0444 393632

Situato nel cuore di Vicenza, in un palazzo del XV secolo appena

restaurato, l'Hotel Palladio è a soli due passi dalla Basilica Palladiana e

dal Teatro Olimpico, e rappresenta il luogo ideale per qualsiasi tipo di

soggiorno, sia per lo svago, sia per gli affari e lo shopping.

Con la sobrietà della facciata e la raffinatezza degli ambienti, unisce al

comfort un servizio personalizzato, un'atmosfera rilassante ed una calda

ospitalità, essendo dotato di tutte le più moderne comodità pur

conservando lo charme e la classe tipici di un grande albergo.

www.hotel-palladio.it

acc-HotelPalladio.qxd 24-03-2009 14:26 Pagina 1

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Millenaria tradizione orientale, tra forma e sostanza

a cura di Simone Ariot

盆栽: Bonsaiil design nelle piante

Molto più che giardinaggio o floricol-tura. Quando si parla di Bonsai si ha a che fare con l’arte. Arte di dare

forma ad una pianta, offrendole dedizione ed amorevoli cure di una tecnica nata in Cina e perfezionata in Giappone. Sono ora-mai passati quasi trent’anni da quegli anni 80’ che hanno visto l’esplosione di un fe-nomeno di moda che ha diffuso Bonsai in tutte le case borghesi d’Italia. Erano pochi però quelli che sopravvivevano, e le signo-re più chic hanno ben compreso che non si trattava di un appuntamento mondano con forbici e guanti, ma di una più seria e rigo-rosa pratica millenaria.Applicarsi al bonsai significa avere a che fare con un’opera d’arte infinita, mai con-clusa, alla quale dedicare pazientemente tempo e risorse. La pianta continua a cre-scere e modificarsi ed è bisognosa di essere sempre accudita. In Italia è proprio il Vene-to la regione con la più alta concentrazione di appassionati ed associazioni di Bonsai, dove si ritrovano esperti e profani pronti ad intraprendere un percorso che per offrire delle competenze di buon livello necessi-ta di almeno 5/6 anni di studio teorico ed applicazione pratica. Dal 1985, a Cervarese Santa Croce (Pd), il maestro Edoardo Rossi si dedica a questa meravigliosa arte orientale che ha gradualmente trasformato in profes-sione. Proveniva dalla musica classica e non è un caso, perchè “entrambe le discipline contemplano un percorso interiore, dove il confrontasi con esse consente di conoscere meglio se stessi.” Chiacchierando con il ma-estro Rossi capiamo che il Bonsai è una vera

esperienza di vita in cui è fondamentale adeguarsi ai ritmi della natura tornando a quel rapporto antico tra uomo e terra ormai dimenticato. In un’epoca in cui attraverso la tecnologia è possibile accelerare tutto, an-che il tempo, il Bonsai rappresenta quindi una sorta di “terapia del rallentamento”, in cui la pianta non soffre quando è nel vaso. La sofferenza è solo un’impressione a causa delle forme contorte, altrimenti non si arri-verebbe alla fruttificazione.Nella gestione dei Bonsai ci si può rendere conto che “se non vengono mantenuti cor-

rettamente ne possono derivare conseguenze tragiche”, come ci insegna il maestro Rossi, che organizza lezioni e conferenze di Bon-sai nel suo giardino, in un edificio adibito a proposito. Il Bonsai rappresenta quindi qualcosa di più di un’attività botanica, è un mondo tutto da scoprire, una filosofia, una dimensione di vita. Per avvicinarsi, non serve spendere cifre da capogiro, potenzial-mente non serve proprio spendere nulla. Da qualsiasi pianta si può creare un bonsai, quello che serve è semplicemente... il tempo e la costanza. www.edoardorossibonsai.it

GR

EEN

DE

SIGN

> Dal 1985 il maestro Edoardo Rossi si dedica all’arte orientale del Bonsai

85 green design

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Via F. Filzi - 36022 Cassola - Vicenza - S.S. 47 Rosà - Bassano - Tel. 0424 567524 - Fax 0424 569749 - [email protected]

www.sgarbossadino.it

Pavimenti alla veneziana classici e moderni, sia per ele-

ganti ristrutturazioni, con colori e forme tradizionali,

sia per ambienti moderni con colori sgargianti e inno-

vativi. Nata nel 1961 a Rosà dalla volontà di Dino Sgarbossa,

la ditta Sgarbossa Dino e Figli conserva inalterata nella qua-

rantennale esperienza tutti i segreti delle più antiche tecniche

dei maestri terrazzai. Il Terrazzo alla Veneziana si distingue

per la variabilità cromatica nella fase costruttiva e per l’unici-

tà del suo insieme irripetibile. L’opera che ne risulta, sempre

unica, nasce dal gesto dell’artigiano nel posare un frammento

di pietra, di diversa forma e colore, l’uno dopo l’altro.

Unendo la passione di una vita, perfezionando negli anni

quello che si ritiene il migliore modo di costruire un Terrazzo

alla Veneziana, oggi Dino Sgarbossa e i suoi figli promuovo-

no e custodiscono l’arte veneta dei pavimenti. La procedura

è quella usata nei tempi antichi, con l’unica variazione che

il legante usato è il cemento e non la calce. Sono rimaste

inalterate le modalità di posa dei disegni eseguiti in “spolve-

ro” non con dime di legno o d’altro materiale, in modo che

le lavorazioni inserite nel pavimento formino un tutt’uno con

lo stesso, messe in opera nel medesimo giorno. La tecnica

utilizzata è appunto quella veneta del “fresco su fresco”:

nell’arco di ventiquattr’ore si completa la realizzazione del

pavimento, in modo da evitare fessurazioni o altre imperfe-

zioni. Il sottofondo del pavimento, per garantire il lavoro a

regola d’arte, è fatto dalla stessa ditta Sgarbossa. Anche le

fasce e qualsiasi altra lavorazione vengono eseguite senza

lasciare al legante il tempo di asciugare, in modo che non si

vedano riprese nel getto, che formerebbero delle staccature

all’interno del pavimento stesso. L’infinità varietà di quest’ar-

te consente un ampio ventaglio di scelte per il committente, il

quale può programmare a monte della posa in opera, esigen-

ze cromatiche, stilistiche e architettoniche, contribuendo così

alla nascita del suo pavimento alla veneziana impossibile da

riprodurre in eguale fattezza. La sede è fornita di un’ampia

esposizione e di un laboratorio dotato di moderni macchinari

che hanno permesso all’azienda di ampliare la propria produ-

zione fornendo al cliente anche scale e complementi d’arredo

in graniglia di marmo. La ditta ha certificato tutte le varie fasi

di lavorazione secondo la norma UNI EN ISO 9001:2000

Sgarbossa Dino e F igli

Azienda certificata secondo le norme Uni-EN ISO 9001-2000

Pavimentazioni alla veneziana

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ECOVILLAGGIO

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Alzi la mano chi da bambino o ado-lescente non abbia mai desiderato vivere con i propri amici in un vil-

laggio in mezzo alla natura, procurarsi il cibo direttamente dalla terra e partecipare alla costruzione delle case, aiutandosi re-ciprocamente nella gestione della dimen-sione economica e potendo contare sulla presenza costante di qualcuno di fidato. Idea romantica alla Robinson Crusoe o re-alistica opzione di vita, sta di fatto che gli ecovillaggi rappresentano una realtà che è qualcosa di più del sogno di un no-stalgico delle comuni anni 70’. Si tratta di comunità aperte basate sulla sostenibilità ambientale, fortemente organizzate e che rispondono pienamente all’attuale disgre-gazione del tessuto familiare e sociale di un’era globalizzata, magari cercando una soluzione in campagna, fuori dalla vita frenetica che domina la città.

E’ quello che devono aver pensato i pionie-ri del progetto San Rocco Community, un gruppo di amici e conoscenti che hanno deciso di sperimentare un sistema innova-tivo di vita comunitaria. Il terreno è stato individuato a San Rocco, nello scenario del bosco di Tretto posto alle spalle della città di Schio e a circa 700 metri di altitudine. Un angolo di natura ancora incontamina-to dove è già sorto un orto biodinamico e che vedrà la realizzazione nel corso dei prossimi quattro anni di edifici dal basso impatto ambientale, dove si sfrutteranno l’energia solare, biomasse e materiali quali il legno e la paglia. Non si tratta chiara-mente di un progetto che si concentra solo sulla parte edilizia! Ecovillaggio significa soprattutto condivisione di un cammino in cui relazionalità e spiritualità svol-gono una parte importante. Proprio per questo sono previste abitazioni in villette

a schiera ma anche in case comunitarie, dove gli spazi privati sono ridotti al mi-nimo per lasciare posto alle sale collettive (cucina,soggiorno,biblioteca). E’ chiaro quindi che la condivisione di valori, atti-vità e spazi è finalizzata alla crescita della consapevolezza tra coloro i quali aderi-ranno al progetto, desiderosi allo stesso tempo di ritrovare un contatto con la terra grazie all’agricoltura di sussistenza di na-tura bio ed omeodinamica. Per partecipare all’ ”operazione ecovillaggio” è possibile acquistare un’abitazione oppure (sempli-cemente come sostenitori) finanziarne la costruzione per concederla in locazione o sostenere il progetto con aiuti monetari, fornendo attrezzi e materiali. Per chi fosse tentato, ma non ancora convinto……..un buon modo per avvicinarsi.

Per info: http://sanroccocommunity.org

Ecovillaggio San Rocco

Terreno EcovillaggioOrto Biodinamico

Dalla tendenza americana di vivere in una comunità allargata, il progetto in via di realizzazione nelle colline sopra Schio

a cura di Vittorio Salgarelli

Vista dal Monte Summano

Gruppo del Carega Monte Novegno

San Rocco

Fabio Sandri (a sinistra) ed Enrico Rilievo

87 ecovillaggio

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89 mappa del nuovofonte: archiportale.com

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//mappadel nuovo//Progetti di architetturanel mondo

Masdar Eco city cEntEr Studio LAVA - Laboratory for Visionary ArchitectureEmirati Arabi - 2016

taipEi pop Music cEntErReiser + Umemoto, RUR Architecture P.C., Fei and Cheng and AssociatesTaiwan

antwErp nuova capitanEria di portoStudio Zaha Hadid ArchitectsFlemish Government Architect - Belgio

una “oasi del futuro”, la prima città al mondo a zero emissioni di carbonio

Nel progetto, la piazza centrale della co-struenda città di Masdar che - destinata a sorgere a 17 chilometri da Abu Dhabi entro il 2016 - rappresenterà la prima città al mondo a emissione zero di carbonio e a produzione zero di rifiuti, interamente alimentata da fonti energetiche rinnovabili.La piazza di Masdar rappresenterà un pun-to di riferimento mondiale nel campo dello sfruttamento delle tecnologie sostenibili, un “Oasi del futuro” vivace, ariosa, e interattiva, dove la tecnologia ‘eco’ è messa a servizio del-le esigenze funzionali per 24 ore al giorno e 365 giorni l’anno.

il progetto di un grandioso centro culturale polifunzionale, il taipei Pop music center, che sarà sinonimo di “asian Pop”

Il Taipei Pop Music Center, aperto al pubblico 24 ore su 24, è articolato su tre grandi elementi ar-chitettonici, ovvero un auditorium principale, un anfiteatro all’aperto, e la Hall of Fame, connessi da una piastra polifunzionale pedonale sopra-elevata, posta sulla Kinsheng Road. Costellata da svariate funzioni per il tempo libero, la piat-taforma crea una zona di filtro tra città e Centro e può ospitare concerti pop ed eventi all’aperto. Diversamente da un luogo di spettacolo unico, il Taipei Pop Music Center consente la messa in scena di grandi show ma anche di piccoli spet-tacoli diretti e prodotti da artisti emergenti.

Primo classificato nel concorso interna-zionale in due fasi per la progettazione della nuova capitaneria di Porto di antwerp

La nuova struttura, destinata ad accogliere i cinquecento ufficiali dell’autorità portuale che ad oggi lavorano in edifici separati, sorgerà sul sito attualmente occupato dalla vecchia ca-serma dei vigili del fuoco di Antwerp.Il progetto vincitore immagina di recuperare lo storico volume, “poggiando” su di esso un nuo-vo corpo in vetro, a tratti trasparente, a tratti riflettente. “La fusione dei due elementi darà vita a un nuovo, ‘potente’ punto di riferimen-to nel panorama della città e del porto, richia-mando simbolicamente l’importanza mondiale del nodo principale dell’economia regionale.

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91 mappa del nuovofonte: archiportale.com

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//mappadel nuovo//Progetti di architetturanel mondo

parigi FilarMonicaAteliers Jean NouvelAuditorium - Parigi

Bangkok Mahanakhon towErStudio OMA - Office for Metropolitan ArchitecturePACE Development Co., Ltd. - Tailandia

BucharEst doroBanti towErStudio Zaha Hadid ArchitectsBucharest, Romania - 2013

il progetto per il futuro auditorium sinfonico di Parigi

Il progetto prevede la realizzazione di una sala da concerto con 2.400 posti a sedere, un centro per la formazione, spazi espositivi, locali per le prove, una biblioteca ed uffici amministrativi. “Una architettura dai riflessi ponderati, creata da un calmo rilievo, materializzata da pannelli di alluminio che disegnano un grafismo esheria-no”. Nouvel sottolinea l’importanza dell’armo-nia con il contesto circostante cui tende il futuro auditorium sinfonico. Armonia con il parco della Villette e con la città della Musica, ma anche continuità con le scelte di Bernard Tschumi, cui si deve il disegno generale del parco con i padi-glioni in metallo rosso noti come “folies”.

il più ambizioso complesso di architettura contemporanea e di urbanistica della thailandia

La Mahanakhon Tower è un grattacielo di 77 piani (l’edificio più alto della capitale) nel cuore del Central Business District di Bangkok. L’area di sviluppo, più di 150.000 metri quadrati, sarà composta da: Mahanakhon Square, una piazza pubblica paesaggisticamente d’effetto; le Ma-haNakhon Terraces, un centro commerciale di lusso di 10.000 mq; il Ritz-Carlton Residence a cinque stelle con 200 appartamenti; The Ban-gkok Edition, un hotel firmato con 150 stanze, frutto della collaborazione tra Marriott Interna-tional e il rinomato hotelier Ian Schrager; uno sky-bar e un ristorante in copertura con ampie viste a 360° sulla città, a 310 metri di altezza.

la singolare geometria della struttura risponde alla configurazione urbana della città e crea una controparte agli sviluppi spigolosi del passato comunista di Bucharest

“La purezza della forma, simile ad un diamante smussato – dichiarano dallo studio Zaha Hadid Architects – sarà una pietra miliare nel centro di Bucharest, elegante e senza tempo”.Destinata a sorgere entro il 2013 nel cen-tro della capitale rumena, la torre accoglierà 100mila metri quadrati di spazi a destinazione d’uso mista. Il progetto prevede la realizzazio-ne di un hotel a cinque stelle di 34mila metri quadrati con ristoranti e centro conferenze, 35mila metri quadrati di appartamenti di lus-so, e 4600 metri quadrati di aree commerciali.

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93 percorsi

//PercorsiTra passato e futuro con un occhio alla eco-sostenibilità// DE

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Levante // tavolo trasformabileDesign enzo BertiBauline

Tecnologia e design si fondono per dare vita ad un pro-getto innovativo per incontrare nuove esigenze di spazi abitativi. Levante è un piccolo ed elegante tavolino da caffè che si trasforma ingegnosamente e facilmente in un vero e proprio ampio tavolo da pranzo. Grazie ad un sistema elettromeccanico, infatti, in pochi secondi si rie-sce ad ottenere una superficie molto ampia.

www.bauline.it

OLa // La sedia senza tempoDesign Perin & topanBericoplast

Rivisitazioni di design. Minimalismo di rigore per una se-duta che delinea forme sinuose ed accoglienti nel sedile, prosecuzioni naturali della sua anima in tubo d’acciaio cromato che le conferisce elasticità ed un’eccezionale resistenza alle sollecitazioni.Riciclabile al 95%.

www.bericoplast.it

FiOri Di PizzO // Charme romanticoDesign Fausto Dalla torreIl Fanale

Romantico paralume in ceramica bianca finemente tra-forato per un effetto ricamo sostenuto da una monta-tura cesellata in ottone anticato. Echi dal passato per lampade inseribili in ambienti diversi, dal rustico al con-temporaneo, in un momento in cui i confini fra stili ed epoche sono molto liquidi e il mix, sapientemente dosa-to, diventa vincente.

www.ilfanale.com

Stra // architettura per la ristorazioneDesign Beppe tizian

Lo Stra a Passo di Riva riassume la filosofia di Beppe Tizian, interior designer che propone soluzioni esclusive fortemente contaminate dalla storia e dall'arte. Conte-sto moderno, atmosfera ibrida con un'anima classica pur con un'impronta d'assoluta avanguardia che pone particolare enfasi sul dettaglio. Un design che mira a raggiungere un'indistinguibile riconoscibilità del locale, concretizzando i sogni del cliente attraverso soluzioni scenografiche sempre in perfetto equilibrio tra classico e moderno.

www.beppetizian.com

a cura di Marzia Busa

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Posizione interna e riservata, comoda al centro, in zona residenziale,totale ed accurata ristrutturazione, signorile villa affiancata con ingressoindipendente e giardino privato. Gli impianti tecnologicamente avanzati, la suddivisione dei locali ampi e luminosi, le finiture di pregio quali veneziana, marmi, vetri artistici rendono questa residenza confortevole e unie unica. Travatura in legno a vista e caminetto nel salone e nella sala da pranzo, ampia cucina, tre camere, tre servizi, taverna con cucina, locale palestra/hobby, garage doppio.

VicenzaZona Araceli

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95 accenni eventi

ACCENN

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//ArchitetturAArte e benessere//Appuntamenti in agenda

SPAssiamocela! The SPAcelab (Fuori Salone, Via Tortona 7 – 13/19 aprile 2010)a cura di Marzia busa

Per un’Architettura sostenibilePalazzo Pretorio di Cittadella (PD) dal 22 maggio al 4 luglio 2010.

Un evento complesso ed ambizioso per avviare una discussione co-struttiva sul tema del costruire sostenibile. L’obiettivo dell’indagine - di estrema attualità - si articola attraverso la selezione delle migliori opere realizzate in Italia.Al bando hanno risposto professionisti di tutta Italia, inviando 81 proget-ti che hanno testimoniato un’ottima qualità progettuale ed interessanti soluzioni tecnologiche.16 opere selezionate verranno esposte nella mostra a Palazzo Pretorio di Cittadella (PD) dal 22 maggio al 4 luglio 2010.Affrontare la questione della sostenibilità da più punti di vista, sgombrare il terreno da quelli che sono i luoghi comuni, gli argomenti più banali o troppo circoscritti e ristretti, cercando di allargare il campo di indagine non solo all’ambito meramente architettonico, ma creando un dialogo con discipline solo apparentemente distanti. L’argomento verrà appro-fondito da un ciclo di conferenze che anticiperanno ed introdurranno i temi della mostra e continueranno per tutta la sua durata.

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> sPAssiamocela Fuorisalone 2010

www.architettando.org

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cittadella (pd)

vicenza

Vicenza

META-MORFOSI del ferroUna mostra dedicata al mutamento, nella forma e nella struttura di un materiale attraverso il suo sviluppo creativo: il ferro. L’esposizione mette in confronto dialettico Gilberto Perlotto e Roberto Lanaro, due artisti vicentini dal percorso diametralmente opposto. Il materiale protagonista si presenta così, in taluni casi forgiato in sculture iperrealiste e metaforiche, in altri sotto forma di opere simboliche dalle linee minimaliste, in un risultato d’insieme di progressivo divenire e mutare. Meta-morfosi intersecherà l’esposizione permanente di ViArt fino al 30 aprile.

Uno SPAzio dedicato al pianeta SPA e benessere dove le aziende dal dna più innovativo propongono tecnologie, materiali e soluzioni d’avanguar-dia per il pianeta wellness.

Una bolla di ovattato benessere nel cuore pulsante del Fuori Salone di Milano.Lo studio Blu Design di Luca Nardi in collaborazione con Arcom Design e Verde Architettura presenta SPAssiamocela! un evento dedicato al mon-do del benessere e delle SPA letto in chiave ampia, dove il benessere di corpo e mente si fonde anche con la gioia di poter godere del buon cibo.Sauna, bagno turco, docce emozionali, stanza del sale e cabine per i trat-tamenti ma anche aree relax, un’area shopping funzionante e una zona degustazione. Percorsi di benessere che immergeranno il visitatore in un’atmosfera leg-

gera e ludica per corpo e mente, un tuffo in una realtà dove il sé diventa centro, dove lo scorrere del tempo è lento e segue i ritmi naturali.L’evento vuole essere anche uno stimolo creativo e tecnico per gli addetti ai lavori perché presenterà soluzioni tecniche e l’utilizzo di materiali ine-diti. Ricerca, sperimentazione e design si materializzano in forme e solu-zioni progettuali che esulano dalla concezione contemporanea divenendo proposte che rinnovano la fruizione e la vita dei percorsi SPA.Il centro del progetto sarà una serie di elementi modulari di diverse di-mensioni che si adattano per le loro peculiarità a qualsiasi tipo di SPA essendo essi personalizzabili a seconda dell’immagine, del target o del budget disponibile. Gli elementi cilindrici, quadrati e rettangolari sono ri-vestibili in qualsiasi materiale e mixabili, in una sorta di puzzle, fra loro. Quattro i moduli presentati a Milano: sauna, bagno turco, docce emozio-nali e cabina del sale.

www.viart.it

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NUOVA DISCOVERY 4.Perché scegliere un’auto quando puoi avere una L

Scopri le soluzioni d’acquisto personalizzate di LAND ROVER | FINANCE (Freedom, Leasing e Rent).Consumi da 9,2 a 10,2 litri/100 Km (ciclo combinato). Emissioni CO2 da 244 a 270 g/Km.

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una Land Rover? GO BEYOND

Con la nuova Discovery 4 scegliere cosa faree dove andare è semplice come cambiare ladisposizione dei sedili. Alzandoli tutti e sette,l’intera famiglia può viaggiare in comodità.Con cinque, c’è spazio per tutte le valigie.Abbassando tutti i sedili posteriori, puoifacilmente far entrare tutto, ma proprio tuttoquello che può servirti quando vai in vacanza.E allora, perché scegliere una semplice auto,quando puoi averne una così versatile?

ALTAVILLA VICENTINA(VI)SS11 Loc.TAVERNELLE-Tel.0444374923

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