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kaishi - 1 Accademia Europea Wushu KAISHI nozioni e terminologie del wushu ver. 2009 www.ewawushu.it M° Li Rong Mei M° Sergio Casavecchia 开始

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Accademia Europea Wushu

KAISHInozioni e terminologie del wushu

ver. 2009

www.ewawushu.it

M° Li Rong MeiM° Sergio Casavecchia

开始

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KAISHI, Il Cinese per la pratica

INTRODUZIONE

Kaishi, 开始 letteralmente “essere pronti” é il comando che viene dato dal maestro per dare il via all’esecuzione di una forma ai suoi studenti.

E’ anche il nome che abbiamo voluto dare a questa dispensa il cui scopo é appunto quello di fornire al praticante le nozioni di base e le terminologie più comunemente usate durante la pratica.

I termini sono raggruppati per argomento e di ognuno viene trascritto il suono ed il significato mentre per alcuni anche l’ideogramma al fine di familiariz-zare con la scrittura cinese .

Per la trascrizione dei suoni viene usato il sistema Pin Yin, (sistema elaborato dalla R.P.C. per scrivere i suoni degli ideogrammi con il nostro alfabeto e che va a sostituire quello usato fino a qualche anno fa basato sulla pronuncia inglese.)

Alcuni esempi:

PIN YININGLESEITALIANO

TAI JI QUANTAI CHI CHUANTAI CI CIUEN

GONG FU KUNG FU CUNG FU

Per interpretare il significato di questi termini non basta però la loro traduzione, bisogna in-vece comprendere il processo mentale, che li ha concepiti. Se parliamo di pensiero cinese, l’interpretazione, è in relazione con il modo in cui si espongono i concetti: teorie e idee di fi-losofi sono espresse in maniera sintetica, sotto forma di massime e aforismi. In passato, più che attraverso scritti carichi di una terminologia prettamente filosofica, le idee si diffondeva-no oralmente, mai intese come insegnamento ma come guida. Un modo pragmatico, volto a chiarire l’importanza dell’esperienza pratica e la sperimentazione soggettiva, rispettoall’indagine teorica di una realtà astratta. Altra cosa importante da non sottovalutare in que-sta cultura è la lingua che è usata per esprimere i suoi concetti filosofici. La lingua cinese è una lingua che si esprime attraverso ideogrammi, più adatta quindi per rappresentare con-temporaneamente concetti e atteggiamenti mentali, facendo comprendere il modo stesso di pensare dei cinesi, che avviene per immagini concrete. La lingua raffigura idee e pensiero, quindi; traduce contemporaneamente tutto il processo di percezione, apprendimentoe conoscenza attraverso il simbolismo semantico tipico degli ideogrammi. “Mente che muo-ve, corpo che pensa” appunto, ne è un chiaro esempio, un modo in cui si rappresenta e ci si rappresenta raffigurando materia e spirito. Questo significa che il pensiero procede per immagini, nella visualizzazione di un idea o una cosa materiale è insito anche il ragiona-mento che l’ha generata. Il cinese quindi è una lingua predisposta ad ordinare dati, eventi, e accadimenti. Si può quindi affermare che il principale obiettivo non è quello di conoscere la materia ma di organizzarla.

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Il Wushu CineseWushu in cinese significa “arte marziale “, conosciuto in occidente con il termine improprio di Kung-Fu (Gong Fu) ha dato origine nel corso dei secoli in oriente, alla quasi totalità dell’arte marziale.Dal monastero di Shaolin attraverso 1500 anni di storia, è giunto a noi inalterato nei suoi contenuti ma poten-ziato dall’esperienza e dalle moderne metodologie d’allenamento.Per le sue caratteristiche di coordinazione motoria e controllo interiore è disciplina di studio sin dalle elementa-ri, alcune tecniche come il Taiji sono usate negli ospedali come efficace metodo di riabilitazione e prevenzione per diverse patologie.Praticabile a tutte le età il Wushu incontra sempre più larghi consensi. Il Wushu comprende stili a mani nude e con armi tradizionali, richiedendo al praticante una notevole prestazione atletica ed impegno nell’allenamento.Affacciatosi in occidente da circa 35 anni è oggi ampiamente conosciuto e diffuso in tutti i continenti.Il Wushu è disciplinato da un’unica federazione Mondiale, da 5 Federazioni continentali e da più di 80 fede-razioni nazionali, vengono organizzati ogni due anni campionati mondiali con grande adesione di nazioni e media al seguito.Per queste caratteristiche durante la 109a riuniuone del 20 giugno 1999 avvenuta a Seoul Korea, il CIO ha ufficialmente riconosciuto la IwuF (International Wushu Federation) inserendola tra le federazioni olimpiche.

Wushu scuole e stili.Approssimativamente si può suddividere l’arte marziale tradizionale cinese, il Wu shu, in due grandi branche: il “lavoro interno” (Nei chia), rappresentato dal sistema Wudang, che é legato al Taoismo ed ha la sua origine sul monte Wudang nella provincia dello Hebei, ed il “lavoro esterno” (Wai chia), rappresentato dal sistema Shaolin sul monte Song Shan nella provincia dello Henan.Stili interni (᷄ nèijiāquán)Gli stili interni si basano sullo studio e lo sviluppo di elementi come lo spirito, la mente ed il qi (respiro, o energia interiore). La pratica degli stili interni si caratterizza per una completa rilassatezza muscolare che viene chiamata “morbidezza” o “cedevolezza”. Con questi termini non si intende un abbandono del corpo, ma ci si riferisce ad uno stadio psico-fisico in cui i muscoli sono decontratti e i sensi sono reattivi, pronti a reagire. “Cedevolezza” in particolare vuol dire che non bisogna opporre la forza muscolare a quella dell’avversario, ma bisogna sfruttare la sua, cedere, farlo passare oltre, di modo che questo si ritrovi in una posizione sfavorevole nella quale non possa più nuocere. Per questa caratteristica di completa decontrazione muscolare, gli stili interni vengono chiamati anche morbidi, mentre quegli esterni duri.Taijiquan ( , T’ai Chi Ch’üan, letteralmente: “pugno supremo”)Forma di combattimento basata sul controllo dell’avversario secondo i principi dell’alternanza fra Yin e Yang, le tecniche di questo stile vengono applicate evitando il contrasto e ricercando la fluidità e le linee di minor sforzo. È divisa principalmente in cinque stili (Chen, Yang, Wu, Wu Yu-Xiang e Sun) di cui il più antico (lo stile Chen) può esser fatto risalire al 1600. Sebbene sia a tutti gli effetti una disciplina marziale e di combattimento in occidente è diventata popolare nella sua forma di ginnastica per la salute (che è quello che viene insegnato nella maggior parte delle scuole). Xíngyìquán (形意拳, Hsing I Ch’üan, “boxe dei cinque elementi”)Stile basato su tecniche rettilinee esplosive e da un controllo lineare dello spazio; le sue tecniche di base sono

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catalogate, seguendo la cosmologia taoista, secondo i cicli costruttivi e distruttivi dei cinque elementi (metallo, legno, acqua, fuoco e terra) e dei dodici animali (Drago, Tigre, Scimmia, Cavallo, Coccodrillo, Gallo, Aquila, Orso, Uccello Tai, Serpente, Falco, Rondine) in modo che ad ogni attacco corrisponda, in modo più o meno univoco, una parata ed un contrattacco.

Bāguàzhăng (八卦掌, Pa Kua Chang, “palmo degli otto trigrammi”)Sviluppato nel XIX secolo sulla base degli esercizi taoisti della “meditazione camminando in cerchio” è ben presto divenuta uno dei capisaldi delle tecniche di combattimento interne delle arti marziali cinesi. Le tecniche del Bagua sono principalmente circolari e fluide, tanto da essere spesso viste come il naturale contraltare dello Hsing-Yi. Il nome di questo stile deriva dagli otto trigrammi che formano la base del Yijing (il libro dei muta-menti) e che sono alla base della cosmologia taoista.Wŭdāngquán ( , Wu Tang Ch’üan)Inizialmente sviluppato sul monte Wudang, dove nel corso dei secoli si sono diffusi numerosi monasteri Taoisti e dove, intorno all’anno 1000, viene collocata la leggenda del monaco, alchimista e grande esperto di arti mar-ziali, Zhang San Feng, al quale viene anche attribuita l’invenzione del Taijiquan. Alla scuola interna di Wudang, resa nota alla massa anche grazie al film di Ang Lee “La tigre e il Dragone”, appartengono i seguenti stili: Wu-dang Taiji quan, Ba Zhe, Wudang tayi wuxing qinpu quan, Juigong shibatui, Kongmen quan, Liubu sanshou, Wuji quan (si ispira ai principi filosofici taoisti del Tao Te Ching di Lao Tzu), Yaozi chang quan, Yanzhou fudi quan, Yumen quan;Qìgōng ( , Ch’i Kung, “tecniche di energia”)Insieme eterogeneo di tecniche di ginnastica, respirazione e meditazione volte allo sviluppo dell’energia inter-na (qi) che, secondo la filosofia cinese, scorre nel nostro corpo attraverso i canali ed i meridiani.Yinggōng (英功, “tecniche forti di energia”)Variante del Qigong dove gli esercizi di respirazione e di meditazione sono finalizzati alla fortificazione del corpo ed all’aumento della resistenza agli urti. È comune che i maestri di questa disciplina mostrino la loro bra-vura facendosi rompere mattoni e/o pietre appoggiate su varie parti del corpo o resistendo a colpi inferti con le armi tradizionali senza riportare danni. Attorno a queste tecniche sono nate molte delle leggende metropolita-ne e dei luoghi comuni sulle arti marziali.Stili esterni (外家拳 wàijiāquán)Nell’uso comune (almeno in occidente), quando si parla di Kung-fu, ci si riferisce a questi stili. Sono veloci ed esplosivi, incentrati principalmente sull’uso della forza fisica e dell’agilità. Vengono chiamati esterni per contrapposizione agli stili interni, in quanto prediligono l’uso della forza, rispetto a quello dell’energia interna. Nonostante sia meno accentuato, lo studio del qi è presente anche negli stili esterni, nei quali di solito viene unito alle capacità fisiche in una fase avanzata dell’apprendimento.Bājíquán ( , Pa Chi Ch’üan)Letteralmente pugilato delle 8 direzioni, caratterizzato da posizioni basse, calci bassi e colpi portati in modo “esplosivo”; è ora lo stile praticato ufficialmente dai militari dell’esercito cinese.

Shàolínquán (少林拳, Shaolin Ch’üan)Uno dei più antichi e famosi stili delle arti marziali cinesi. Praticato dai monaci del tempio di Shaolin (letteral-mente “piccola foresta”) ha influenzato gran parte degli stili successivi. È caratterizzato da tecniche ampie e circolari e da posizioni lunghe.

Stili imitativiCategoria di stili “ispirati” alle movenze di un animale. Alcuni stili, come la boxe dell’ubriaco o la boxe del tap-peto, ricadono tradizionalmente in questa categoria.Ditangquan (地躺拳, “Cadute”)Insieme di tecniche di caduta e di combattimento a terra. Nella sua versione moderna è uno degli stili più acrobatici e fisicamente impegnativi del Wu-Shu.Houquan (猴拳, “stile della scimmia”)

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Shéquán (蛇拳, “stile del serpente”)Tánglángquán (螳螂拳, Tang Lang Ch’üan, “stile della mantide religiosa”)Questo stile predilige rapide scivolate all’interno della guardia avversaria e colpi rapidi e mirati alle articolazio-ni. Esistono in realtà molti stili diversi che si ispirano alla mantide. In particolare le tecniche di gamba (passi, spostamenti e calci) differiscono in maniera notevole fra gli stili del nord e quelli del sud della Cina.Tang Long Hu Shi (螳螂虎式, “stile della tigre e della mantide religiosa”)Yingzhaoquan ( , Ying Jow Pai Ch’üan, “stile dell’artiglio dell’aquila”)Zuijiuquan (醉酒拳, “stile dell’ubriaco” conosciuto anche come Zuibaxian o “stile degli otto immortali” in riferimento alle figure leggendarie cui prende ispirazione)Stile molto versatile e coreografico dove l’accento è posto sulle tecniche di sbilanciamento e sulle posizioni di non equilibrio o di equilibrio precario (ma controllato). Molto diffuse anche le tecniche con la spada e col bastone.

Wushu Sportivo per competizioneIl wushu sportivo si basa su una reinterpretazione delle arti marziali tradizionali cinesi. Alle Olimpiadi di Pechi-no del 2008 si è tenuta una competizione di Wushu, non contemplata al momento tra gli sport ufficiali.Gli stili di wushu sportivo sono:Changquan Stile creato sulla base di un gran numero di stili non codificati provenienti dal nord della Cina. Caratterizzato da movimenti ampi ed eseguiti in allungamento e da un gran numero di salti acrobatici.Nanquan 南拳 Stile creato sulla base di un gran numero di stili non codificati provenienti dal sud della Cina. Caratterizzato da tecniche potenti, da una forte predominanza dell’uso delle braccia rispetto all’uso delle gambe e dalla presen-za di tecniche di combattimento a terra.Taijiquan

ArmiNelle arti marziali cinesi l’uso delle armi si è sviluppato parallelamente alla pratica a mani nude. Non esistono, dunque, stili diversi per le armi: ogni stile applica i propri principi allo stesso modo in qualsiasi situazione di combattimento, sia che si combatta a mani nude che con un’arma.Nella tradizione delle arti marziali cinesi sono quattro le armi considerate fondamentali:

la sciabola (dao, 刀);il bastone lungo (gun, 棍);la spada dritta (jian, ẓ);la lancia (qiang, ).

SandaIl Sanda (o Sanshou) è un sport di combattimento codificato sulla base di alcune tecniche delle arti marziali cinesi.Le competizioni di questo genere esistevano fin dall’antica Cina (il Lei Tai), purtroppo gli incontri si conclude-vano spesso con la morte di uno dei contendenti o con gravi menomazioni fisiche, per questo motivo negli anni ‘60 il governo cinese, dopo lunghe trattative con i vari Maestri, diede il via libera al Sanda moderno: uno sport completo, marziale, da allora, non violento. Infatti furono sancite regole ben precise, molto severe atte ad evitare che gli atleti si potessero ferire, così permettendo ad ogni scuola di esprimere la loro esperienza e capacità.Ora si combatte con molte protezioni sul corpo (guantoni, paradenti, caschetto, corpetto, conchiglia e parati-bie) e sono valide una gran quantità di tecniche incluse le proiezioni a terra. Sono vietati i colpi alle articolazio-ni, gomitate, ginocchiate e le leve articolari.

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TAIJIQUANla via dell’armonia e del benessere

“Meditazione in movimento, arte marziale, metodo di relax e di elevazione spirituale: tutto questo è il Taijiquan considerato a ragione una preziosa eredità della Cina. Le sue origini storiche si perdono nella leggenda.”

il Taijiquan, identificabile genericamente come un’arte marziale, si costi-tuisce dalla fusione delle tecniche dei monaci Shaolin con i principi dell’I Ching (il libro dei mutamenti) e tecniche di respirazione taoista Qigong. Per questo il taijiquan trascende l’arte marziale - che fondamentalmente tende al combattimento - e coinvolge corpo, volontà, spirito, natura. Il taiji combina l’allenamento del corpo e dello spirito. E’ la mente, non la forza, che deve dirigere i movimenti.Tante e diverse interpretazioni sono state date del termine taijiquan: il pu-gno supremo, la boxe delle ombre, il pugilato del grande principio, il pugno della somma energia. Tutte, dalle più comprensibili alle più ermetiche, in qualche modo rappresentano l’essenza del taiji.L’armonia tra movimento fisico e attività mentale è la maggiore caratteristi-ca di questa disciplina.Il Taiji è una disciplina che coinvolge più aspetti dell’essere, sia fisico che psichico.Il corpo e la mente interagiscono alla continua ricerca di un equilibrio energetico. Nella lentezza dei suoi movimenti si può riuscire a stabilire un contatto profondo con sé stessi, si può riuscire a sentire quali siano i punti contratti del proprio corpo. Dove c’è contrazione c’è un blocco di energia, c’è una postura sbagliata, c’è un problema psichico ma c’è anche il rischio di un blocco articolare.“Le articolazioni, in particolare per gli anziani, sono molto importanti – spie-

“Se prendete tutto il mondo nel vostro cuore, se arrivate a dominare corretta-mente lo Ying e lo Yang, se respirate il Qi primordiale e

mantenete lo spirito calmo e tranquil-lo i vostri muscoli esisteranno finché esisterà la terra”

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ga Li Rong Mei. Il movimento è la principale garanzia per una vita sana e longeva. La memoria attiva, i cin-que sensi sani, la mente sveglia possono essere mantenuti a lungo solo grazie alla libera circolazione delle nostre energie interne”.Il Taiji è quindi la massima espressione dell’incontro, in un corpo umano, tra l’energia Yin e Yang.

I principi che regolano la pratica sono quindi nella dualità dello Yin e Yang, le due energie che regolano l’univer-so, la contrapposizione degli opposti: il vuoto e il pieno, moto e immobilità, passivo e attivo. L’equilibrio e la con-tinuità dei movimenti consentono una corretta respirazione, che regolarizza la forza vitale. Il corpo si rilassa diven-tando flessibile, l’andatura tranquilla evidenzia la sicurezza dell’azione agile ma potente. Il movimento unifor-me e fluido aiuta la mente a rimanere rilassata. Nel taijiquan infatti bisogna assolutamente evitare rigidità e iner-zia, equilibrare vigore e flessuosità, dare un “peso alla leggerezza”. E’ indispensabile che l’allenamento fisi-

co, di respirazione e di concentrazione sia assiduo, per consentire di raggiungere un livello di pratica efficace, sia ai fini terapeutici che a quelli di un arricchimento interiore. In cinese silenzio si dice “Jing”, significa quiete ma è anche movimento interiore, teso a rendere la quiete come recupero dell’energia. “Al contrario – aggiunge Li Rong Mei – nelle attività quotidiane vissute come sovraccarico di stress, l’energia si disperde”. Una pratica costante di questa tecnica ha efficacia anche sulla cronicità di alcune patologie quali insonnia,

gastrite, pressione, asma, problemi cardiaci, di circolazione sanguigna, cefalee e problemi articolari, ma so-prattutto nella prevenzione delle stes-se. Per rendere la pratica sempre più accessibile, la Commissione statale cinese per l’educazione fisica e per gli sport ha elaborato da tempo forme semplificate con movimenti scelti dal-la forma Yang tra i più facili da appren-dere: la sequenza più nota è quella composta da 24 figure. Ultimamente sono state aggiunte forme con 8 e 16 movimenti. Una volta padroneggiata questa prima fase, si potrà passare alle forme più complesse con qua-rantotto, sessantasei, ottantotto movi-menti; alle applicazioni di spinta delle braccia con un partner (toui-shou); al maneggio delle armi.

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Lingua e Scrittura

Per lingua cinese si intende la lingua del popolo Han, parlata da circa il 93 % degli abitanti della Cina, ma ogni minoranza ha una sua propria lingua.Il cinese risale a 6000 anni fa, come testimoniano i reperti archeologici, come l’italiano, ha nume-rosi dialetti, quello del nord é il più diffuso, è anche la base del Putonghua (“parlar comune”, detto anche lingua mandarina) che si usa più o meno ovunque.A Shanghai si parla il dialetto Wu. A Taiwan e nella zona costiera antistante si parla il Min. A Canton e Hong Kong il cantonese.Talvolta tra di loro si capiscono poco e il più delle volte devono scrivere per comprendersi.All’origine la scrittura consisteva di pittogrammi, che raffiguravano direttamente l’oggetto segnalato, più o meno come i geroglifici egiziani.In seguito i caratteri sono evoluti fino a comprendere concetti astratti. I processi che hanno portato a questa evoluzione sono quasi tutti rintracciabili.Un esempio la parola “bene, buono” che in cinese si pronuncia “hao” è un ideogramma formato dalla stilizzazione di due figure, una donna e un bambino. 好L’interpretazione è che finché il bambino ha accanto la madre, e finché la donna ha un figlio, va tutto bene.Cosi ogni carattere è diverso dall’altro, e rappresenta una cosa diversa con un suono diverso.Benchè sia il frutto di una grande cultura e abbia i suoi pregi, il cinese è difficile da padroneggiare per i cinesi stessi, perché ha parole dai suoni uguali con sensi diversi.

Alcuni esempi:

Xiāng Profumo Xiáng Cassa Xiăng Suono Xiàng Elefante

Qiāng Forza

Può succedere addirittura che una frase può avere due sensi opposti:

Quan bù qù tutti Ci vanno Quan bù qù nessuno ci va

Dal 1958 è stata adottata una trascrizione alfabetica, in lettere latine (pinyin).Gli ideogrammi più usati (tutti da tenere in memoria) sono più di seimila.2400 sono frequenti. chi conosce i 1600 più comuni può leggere il 95% di un giornale o di un libro.

GLI IDEOGRAMMI

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Durante migliaia di anni, i caratteri cinesi hanno svolto un ruolo molto importante nella divulgazione e nello sviluppo della ricca cultura nazionale e i calligrafi nei diversi periodi hanno creato l’arte calligrafica, utilizzando le caratteristiche dei caratteri cinesi.Naturalmente, i caratteri cinesi con forme ideografiche sono dotati di una naturale bellezza. le iscrizioni su guscio di tartaruga e quelle scolpite sugli oggetti di bronzo, ad esempio, hanno particolarità che riguardano lo stile più ricercato, forte, semplice e spettacolare, e anche oggi, molti calligrafi preferiscono imitarlo.Sin dalla dinastia degli Han erano sorti, nei diversi periodi della storia, numerosi calligrafi specializzati nei vari stili di scrittura in stampatello, in corsivo, in Lishu e Zhuanshu.Le loro opere hanno avuto diverse caratteristiche, ognuno aveva nella calligrafia una pro-pria nuova magnifica concezione della bellezza.Se la calligrafia cinese è divenuta un’arte così perfetta, il merito deve essere attribuito ai quattro mezzi indispensabili alla scrittura, ossia il pennello, l’inchiostro, la carta e la pietra per sciogliere l’inchiostro.Dagli ultimi ritrovamenti si deve ritenere che più di 3000 anni fa il pennello fosse stato già inventato, nel tempo ha subito miglioramenti fino a divenire un perfetto strumento di scrittura. insostituibile anche oggi quando il testo da scrivere è importante e di rappresentanza.L’inchiostro era probabilmente, un tipo di grafite naturale. Sin dal periodo della dinastia Han, era stato creato l’inchiostro artificiale fatto col nerofumo di pino e di olio, questo si può considerare il primo inchiostro relativamente buono, sostituito poi nel corso del tempo da inchiostri sempre migliori, alcuni così pregiati da essere difficilmente reperibili.La carta fu inventata più tardi rispetto agli altri strumenti che servono per la scrittura.Secondo la storia il creatore della carta fu Cai Lun, utilizzando come materia prima la rete usata per la pesca.La carta di riso bianca, liscia e resistente fu creata sotto la dinastia dei Tang e per le sue caratteristiche superiori veniva usata sia dai calligrafi che dai pittori.La pietra per sciogliere l’inchiostro, una sorta di tavolozza, poteva essere di vari materiali dai più comuni come quelli in terracotta colorata o di pietra a quelle pregiate realizzate in giada o argento con epigrafi e belle sculture.

Calligrafia e strumenti di scrittura

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Oggi pur usando le normali penne non é variata la logica nell’eseguire i vari tratti che compongono l’ideogramma.Anche se lo scopo di questo breve corso é quello di insegnare le terminologie utili alla pratica del Wushu vogliamo di seguito illustrare il criterio generale per la scrittura degli ideogrammi, per fare questo ne abbiamo scelto uno conosciuto da tutti gli appartenenti alla Scuola, é il simbolo che portiamo stampato sulle nostre uniformi, é l’ideogramma della parola LI, cognome del M° Li Rong Mei

La scrittura in pratica

MU = Legno

Zi = AppartenenzaLI李 木

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LA PRONUNCIA

Ogni sillaba cinese comporta un tono.Il tono è l’altezza e la curva melodica della voce per pronunciare ogni sillaba.nella lingua cinese ci sono quattro toni.Ogni tono è rappresentato da un segno grafico posto sopra la vocale accentata.Questi quattro segni sono:

Il primo tono è simbolizzato da:

La voce resta alla stessa altezza, senza salire nè scendere.La freccia rappresenta il tempo durante il quale si pronuncia il suono.La voce parte dal punto più alto e resta alla stessa altezza tonale.

DĀ= salire WŪ = casa XIĀNG = profumo

Il secondo tono è simbolizzato da:

La voce parte da una tonalità media e sale fino all’altezza massi-ma. E’ rappresentata dal tracciato 3 - 5

DÁ = rispondere WÚ = non avere XIÁNG = cassa

Il terzo tono è simbolizzato da:

DĂ = mescolare WŬ = cinque XIĂNG = suono

La voce parte da un’altezza semibassa, scende fino all’altezza minima, poi risale fino al punto semialto.E’ rappresentata dal tracciato 2 - 1 - 4

Il quarto tono è simbolizzato da:

E’ il tono discendente, il più corto dei quattro.La voce parte dal punto più alto e poi scende fino al punto più basso.E’ rappresentata dal tracciato 5 - 1

DÀ= grande WÙ = nebbia XIÀNG = elefante

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TERMINI NOTI

中国,武术,功夫,少林,长拳,难拳,太极拳,气功

ZHONG - GUO = IL PAESE DI MEZZO così viene chiamata la CINA dai suoi abitanti.WU SHU = ARTE MARZIALE (WU = GUERRA SHU = ARTE)GONG FU = (KUNG FU) APPLICAZIONE (LAVORO) UMANASHAO LIN = GIOVANE FORESTA (nome di un monastero buddista)CHANG QUAN = PUGNO DEL NORDNAN QUAN = PUGNO DEL SUDTAI JI QUAN = PUGNO SUPREMO QI GONG = LAVORO SULL’ENERGIA

LAO SHI XUE SHENG YU BEI KAI SHI TONG XUE MEN HAO LAO SHI HAO TONG XUE MEN ZAI JIAN LAO SHI ZAI JIAN

= MAESTRO = STUDENTE = PRONTI= INIZIARE= BENTROVATI STUDENTI= BENTROVATO MAESTRO = ARRIVEDERCI STUDENTI = ARRIVEDERCI MAESTRO

1 YI2 ER3 SAN4 SI5 WU6 LIU7 QI8 BA9 JIU10 SHI0 LING

一二三四五六七八九十

I numeri per contare

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FORME DI MANOSHOU XING

QUAN = PUGNOZHANG = PALMOGOU = MANO A PICCA

TECNICHE DI MANOSHOU FA

CHONG QUAN = COLPIRE DI PUGNOZAI QUAN = PUGNO TIRATO VERSO IL BASSOTUI ZHANG = SPINTA DI PALMOCHUAN ZHANG = COLPO DI PALMO

POSIZIONI DEI PIEDIBU XING

GONG BU = POSIZIONE DELL’ARCOMA BU = POSIZIONE DEL CAVALLOXU BU = PASSO VUOTOPU BU = PASSO SCIVOLATOXIE BU = POSIZIONE DI RIPOSOZUO PAN = POSIZIONE GAMBE INCROCIATE

TECNICHE DI GAMBATUI FA

DAN TUI = CALCIO DI PUNTA + PUGNODENG TUI = CALCIO DI TALLONE + PALMAZHENG TI TUI = CALCIO FRONTALE A GAMBA TESALI HE TUI = CALCIO DALL’ESTERNO ALL’INTERNOWAI BAI TUI = CALCIO DALL’INTERNO ALL’ESTERNO

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GUN = BASTONE GUN FA = TECNICA DI BASTONE GUN SHU = ARTE DEL BASTONE QIANG = LANCIA QIANG FA = TECNICA DI LANCIA QIAN SHU = ARTE DELLA LANCIA

DAO = SCIABOLA

DAO FA = TECNICA DI SCIABOLA

DAO SHU = ARTE DELLA SCIABOLA

JIAN = SPADA

JIAN FA = TECNICA DI SPADA

JIAN SHU = ARTE DELLA SPADA

LE ARMIQI XIE

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LA SPADAJIAN

Caratteristiche

Bing Hu Shou Ren Ji Feng

Jian

Sui Hou Duan Qian Duan

Jian Shen

Chi Jian

Wo Jian

Jian Zhi

Diao Ba

Jian Ba

Tecniche di spada - JIAN FA

Shou Jian

Ni Shou Jian

Zuo Shou Chi Jian

Zheng Ba Jian

Fan Ba Jian

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18 Esercizi Taoisti

PRIMA SERIE (collo e spalle)

01 - JING XIANG ZHENG LI - Rinforzare il collo02 - ZUO YOU KAI GONG - Rinforzare le spalle03 - SHUANG SHOU SHEN ZHAN - Estendere le mani04 - KAI KUO XIONG HUAI - Espandere il Torace05 - ZHAN CHI FEI XIAN - Sbattere le ali06 - TIE PI DAN TI - Sollevare un braccio

SECONDA SERIE (schiena e bacino)

07 - SHUANG SHOU TUO TIAN - Stiramento con le braccia08 - ZHUAN YAO TUI ZHANG - Spingere con la palma09 - CHA YAO XUAN ZHUAN - Ruotare il Bacino10 - ZHAN PI WAN YAO - Braccia e bacino11 - GONG BU CHA ZHANG - colpire con la mano nel passo dell’arco12 - SHUANG SHOU PAN ZU - Toccare i piedi con le mani

TERZA SERIE ( bacino e gambe)

13 - ZUO YOU ZHUAN XI - ruotare le ginocchia14 - PU BU ZHUAN TI - Flettere su una gamba 15 - FU DUN SHEN TUI - Flessione sulle ginocchia16 - FU XI TUO ZHANG - Appoggiare una mano sul ginocchio opposto17 - XIONG QIAN BAO XI - Portare il ginocchio al petto18 - XIONG GUAN MAI BU - Il passo dell’eroe

Il Lien Gong She Ba Fa derivante dal “Dao In Shu” (tecniche taoiste per il miglioramento della salute) comprende una serie di 18 eser-

cizi raggruppati in tre serie con diverse finalità terapeutiche, combinando la medicina tradizionale cinese con la medicina

moderna e la terapia sportiva . Questi esercizi che interagiscono con le varie parti del corpo hanno lo scopo, attraverso la pratica

quotidiana, di migliorare la salute, di prevenire disturbi e curare alcune patologie. Il Maestro Li Rong Mei, approfondendo attraverso

lo studio e la pratica personale queste tecniche taoiste ideate dal Dr. Zhuang Yuan Ming di Shanghai, le ha divulgate in Europa attraverso la realizzazione di video didattici e seminari, rendendole parte integrante del programma di apprendimento del Taijiquan, insieme alle tecniche di Qi Gong.

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18 Esercizi Taoisti prima serie (collo e spalle)

1 - JING XIANG ZHENG LI Rinforzare il collo

2 - ZUO YOU KAI GONG Rinforzare le spalle

3 - SHUANG SHOU SHEN ZHAN Estendere le mani

4 - KAI KUO XIONG HUAI Espandere il torace

5 - ZHAN CHI FEI XIAN Sbattere le ali

6 - TIE PI DAN TI Sollevare un braccio

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7 - SHUANG SHOU TUO TIAN Stiramento con le braccia

8 - ZHUAN YAO TUI ZHANG Spingere con la palma

9 - CHA YAO XUAN ZHUAN Ruotare il Bacino

10 - ZHAN PI WAN YAO Braccia e bacino

11 - GONG BU CHA ZHANG Colpire con la mano nel passo dell’arco

12 - SHUANG SHOU PAN ZU Toccare i piedi con le mani

18 Esercizi Taoisti seconda serie (schiena e bacino)

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18 Esercizi Taoisti Terza serie (bacino e gambe)

13 - ZUO YOU ZHUAN XI ruotare le ginocchia

14 - PU BU ZHUAN TI - Flettere su una gamba

15 - FU DUN SHEN TUIFlessione sulle ginocchia

16 - FU XI TUO ZHANGAppoggiare una mano sul ginocchio opposto

17 - XIONG QIAN BAO XIPortare il ginocchio al petto

18 - XIONG GUAN MAI BUIl passo dell’eroe

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TAIJIQUANLe 24 Forme

01 - QI SHI - Posizione di inizio02 - ZUO YOU YIE MA FEN ZONG - Una riga sulla criniera di un cavallo selvatico03 - BAI HE LIANG CHI - La gru bianca spiega le ali04 - ZUO YOU LOU XI AO BU - Sfioramento del ginocchio e torsione su ambo i lati05 - SHOU HUI PI PA - La mano suona il liuto06 - ZUO YOU DAO JUAN HONG - Indietreggiare e ruotare le braccia su ambo i lati07 - ZUO LAN QUE WEI - Afferrare la coda dell’uccello (sinistra)08 - YOU LAN QUE WEI - Afferrare la coda dell’uccello (destra)09 - DAN BIAN - La frusta10 - YUN SHOU - Le mani imitano le nuvole11 - DAN BIAN - La frusta12 - GAO TAN MA - Accarezzare un cavallo13 - YOU DENG JIAO - Calcio col tallone destro14 - SHUANG FONG GUAN ER - Colpire le orecchie dell’avversario con ambo i pugni15 - ZHUAN SHEN ZUO DENG JIAO - Rotazione del busto e calcio col tallone sinistro16 - ZUO XIA SHI DU LI - Spinta verso il basso su una gamba sola (sinistra)17 - YOU XIA SHI DU LI - Spinta verso il basso su una gamba sola (destra)18 - ZUO YOU CHUAN SUO - Fare la spola tra la sinistra e la destra19 - HAI DI ZHEN - L’ago sul fondo del mare20 - SHAN TONG BI - Movimento improvviso del braccio21 - ZHUAN SHEN BAN LAN CHUI - Girare, schivare, parare e colpire col pugno22 - RU FENG SI BI - Chiusura apparente23 - SHI ZI SHOU - Incrociare le mani24 - SHO SHI - Posizione finale

太极拳

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YANG TAIJIQUAN

01 - Yu Bei Shi - Posizione di inizio02 - Qi Shi - Inizio forma03 - Lan Que Wei - Afferrare la coda dell’uccello04 - Dan Bian - La frusta05 - TI SHOU SHANG SHI - Sollevare le mani06 - Bai He Liang Chi - La gru bianca spiega le ali07 - Zuo Lou Xi Ao Bu - Sfioramento del ginocchio08 - Shou Hui Pi Pa - La mano suona il liuto09 - Zuo You Lou Xi Ao Bu - Sfioramento del ginocchio10 - Shou Hui Pi Pa - La mano suona il liuto11 - Zuo Lou Xi Ao Bu - Sfioramento del ginocchio12 - JIN BU BAN LAN CHUI - Parare e colpire con il pugno13 - Ru Feng Si Bi - Chiusura apparente14 - Shi Zi Shou - Incrociare le mani15 - BAO HU GUI SHAN - Tornare alla montagna con la tigre16 - ZHOU DI KAN CHUI - Pugno sotto il gomito17 - ZUO YOU DAO NIAN HOU - Indietreg- giare per respingere la scimmia18 - XIE FEI SHI - Volo obliquo19 - TI SHOU SHANG SHI - Sollevare le mani20 - Bai He Liang Chi - La gru bianca spiega le ali21 - Zuo Lou Xi Ao Bu - Sfioramento del ginocchio22 - Hai di Zhen - L’ago sul fondo del mare23 - Shan Tong Bei - Movimento improvviso del braccio24 - PIE SHEN CHUI - Girare, spostarsi e colpire con il pugno25 - JIN BU BAN LAN CHUI - Parare e colpire con il pugno26 - Shang Bu Lan Que Wei - Afferrare la coda dell’uccello27 - Dan Bian - La frusta28 - Yun Shou - Le mani imitano le nuvole

29 - Dan Bian - La Frusta30 - Gao Tan Ma - Accarezzare un cavallo31 - ZUO YOU FEN JIAO - Calcio separato destra e sinistra32 - Zhuan Shen Deng Jao - Rotazione del busto e calcio col tallone sinistro33 - Zuo You Lou Xi Ao Bu - Sfioramento del ginocchio e rotazione ambo i lati34 - JIN BU ZAI CHUI - Ruotare a destra e colpire con il pugno basso35 - PI SHEN CHUI - Girare, spostarsi e colpire con il pugno36 - JIN BU BAN LAN CHUI - Parare e colpire con il pugno37 - You Deng Jiao - Calcio tallone destro38 - ZUO DA HU SHI - Spostarsi di fianco a sinistra e domare la tigre39 - YOU DA HU SHI - Spostarsi di fianco a destra e domare la tigre40 - Hui Shen You Deng Jiao - Calcio tallone destro41 - Shuang Feng Guan er - Colpire le orecchie dell’avversario con i pugni42 - Zuo Deng Jiao - Calcio con il tallone sinistro43 - Zhuang Shen You Deng Jiao - Rotazione del busto e calcio tallone destro44 - JIN BU BAN LAN CHUI - Parare e colpire con il pugno45 - Ru Feng si bi - Chiusura apparente46 - Shi Zi Shou - Incrociare le mani47 - BAO HU GUI SHAN - Tornare alla montagna con la tigre48 - XIE Dan Bian - La Frusta49 - Zuo You Yie Ma Fen Zong - Una riga sulla criniera di un cavallo selvatico50 - Lan Que Wei - Afferrare la coda dell’uccello51 - Dan Bian - La Frusta52 - Yu Nu Chuan Suo - La donna lavora con la spola 53 - Lan Que Wei - Afferrare la coda dell’uccello54 - Dan Bian - La Frusta55 - Yun Shou - Le mani imitano le nuvole56 - Dan Bian - La Frusta57 - XIA SHI - Il serpente scivola in basso58 - JIN JI DU LI - Il Gallo d’oro sta su una zampa

Le 85 Forme originali

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59 - ZUO YOU DAO NIAN HOU - Indietreg- giare per respingere la scimmia60 - XIE FEI SHI - Volo obliquo61 - TI SHOU SHANG SHI - Sollevare le mani62 - Bai He Liang Chi - La gru bianca spiega le ali63 - Zuo Lou Xi Ao Bu - Sfioramento del ginocchio64 - Hai di Zhen - L’ago in fondo al mare65 - Shan Tong Bei- Movimento improvviso del braccio66 - ZHUAN SHEN BAI SHE TU XIN - Il serpe nte bianco mostra la lingua67 - JIN BU BAN LAN CHUI - Parare e colpire con il pugno68 - Shang Bu Lan Que Wei - Afferrare la coda dell’uccello69 - Dan Bian - La frusta70 - Yun Shou - Le mani imitano le nuvole71 - Dan Bian - La frusta72 - GAO TAN MA-DAI CHUAN ZHANG - Carezzare l’alto cavallo73 - SHI ZI TUI - Incrociare le mani e calcio destro74 - JIN BU ZHI DANG CHUI - Colpire l’Inguine con il pugno75 - Shang Bu Lan Que Wei - Afferrare la coda dell’Uccello76 - Dan Bian - La frusta77 - XIA SHI - Il serpente scivola in basso78 - SHANG BU QI XING - Le sette stelle79 - TUI BU KUA HU - Ritirarsi per calciare la tigre80 - ZHUAN SHEN BAI LIAN - Girare per spazzare con la gamba del loto81 - WUAN GONG SHE HU - Tendere l’arco e colpire la tigre82 - JIN BU BAN LAN CHUI - Parare e colpire con il pugno83 - Ru Feng si bi - Chiusura apparente84 - Shi Zi Shou - Incrociare le mani85 - SHOU SHI - Fine della forma

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TAIJI 太极,noi siamo qui

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Zhua Zhang Ba Shi1 - Zhua Zhang shi 2 - Zhi Lu Shi3 - Bao Qiu Shi 4 - Bi Men Shi 5 - Xia Shu Shi 6 - Pan Zhu Shi 7 - Zuan Tian Shi 8 - Zhan Chi Shi

Palma degli otto trigrammiBA GUA ZHANG

Gli otto trigrammi, che apparvero per la prima volta nel libro dei mutamenti “I CHING”, sono ognuno com-posti da tre linee orizzontali, intere o interrotte nel centro, disposte l’una sopra l’altra, come i simboli di otto fenomeni naturali, e precisamente il cielo, la terra, il tuono, il vento, i fiumi, il fuoco, le montagne e i laghi.Essi sono spesso disposti intorno ad un cerchio diviso da una linea ad “S” come il sim-bolo del “Taiji” o “Supremo limite”.L’intera figura racchiude le principali teorie della filosofia taoista, che con-sidera il cielo e la terra come le principali sorgenti di tutti i fenomeni naturali e sociali.La palma degli otto Trigrammi o “Ba Gua Zhang”, è una scuola interna di arte mar-ziale che ha la sua caratteristica nelle palme che cambiano in forma e posizione ed i piedi che si spostano su una traiettoria circolare come intorno al cerchio del taiji e in otto dire-zioni rappresentate dagli otto trigrammi, e cioè EST, SUD EST, SUD, SUD OVEST, OVEST, NORD OVEST, NORD e NORD EST.

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TESTA TOU BU OCCHIO YAN NASO BI ZI ORECCHIO ER DUO BOCCA ZUI BA MENTO XIA BA

SPALLA JIAN BU BRACCIA SHOU BI GOMITO ZHOU BU MANO SHOU PALMO ZHANG DITO SHOU ZHI

SCHIENA YAO BU BUSTO SHANG HAN SHEN GAMBA TUI BU GINOCCHIO XI BU POLPACCIO XIAO TUI PIEDE JIAO PIANTA JIAO ZHANG PUNTA JIAO JIAN TALLONE JIAO GEN

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NOZIONI

Quattromila anni fa i cinesi iniziarono a fare uso dell’agopuntura e circa duemila anni fa a Pechino fu istituita una scuola specializzata per l’insegnamento di questa disciplina ai futuri medici.Le carenze delle varie funzionalità interne (cervello, midollo spinale, impulsi nervosi ecc.) furono colmate assimilando l’essere umano (microcosmo) all’universo (macrocosmo).Il mondo ed il corpo umano sono regolati da campi di energia e non possono alterarsi; se questi campi si modificano, occorre riportarli alla normalità.Secondo tali teorie, nel nostro organismo esistono due campi di energia, YIN e YANG, se essi sono equilibrati, tutti gli organi godono di ottima salute, nel caso che uno prenda il sopravvento sull’altro, l’organismo si ammala.Queste energie si irradiano lungo tutto il corpo su “canali privilegiati” chiamati meridiani (non cor-rispondenti ai sistemi arteriosi, ai centri nervosi o altro).E’ sufficiente bloccare nei “punti” conosciuti l’energia in eccesso infiggendo degli aghi o esercitando un’appropriata pressione con le dita.Come l’andamento di una stagione influenza la stagione che segue, per il nostro corpo si verifica la stessa condizione, per cui se per esempio si cura:

il fegato tonifica il cuoreil cuore tonifica la milzala milza tonifica i polmoni ecc.

Se uno degli organi si ammala, indebolisce la funzione di un altro a lui corrispondente:

Il fegato deprime la milzaLa milza deprime i reniI reni deprimono il cuore ecc.

Abbiamo quindi un circolo chiuso e cinque punti (vedi illustrazione) come cinque sono gli elementi naturali che hanno una importanza vitale, cioè vento - calore - umidità - siccità - freddo. Cinque sono anche le stagioni e ad ognuna di esse corrisponde un organo:

INVERNO = ReniPRIMAVERA = FegatoINIZIO ESTATE = CuoreFINE ESTATE = MilzaAUTUNNO = Polmoni

La scienza odierna grazie all’uso di sofisticati detector ha trovato una reale corrispondenza di questi punti sensibili, permettendo così a questa millenaria disciplina di uscire dallo scetticismo occidentale ed essere divulgata e studiata nelle nostre università

AGOPUNTURA E DIGITOPRESSIONE

Cuore

Milza

PolmoniReni

Fegato

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AGOPUNTURA E DIGITOPRESSIONEI PUNTI FONDAMENTALI

1 - BAI HUI 2 - YIN TANG 3 - REN ZHONG 4 - DAN TIAN 5 - HE GU 6 - YONG QUAN 7 - FENG CHI 8 - LAO GONG 9 - HUI YIN

I PUNTI DEGLI OCCHI

1 - TIAN YING 2 - QING MING 3 - SI BAI 4 - ZAN ZHU 5 - SI ZHU KONG 6 - YU YAO 7 - CHENG LI

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Qi Gong Il Qigong è stato conosciuto con molti nomi attraverso la storia cinese. Ma la denomi-nazione più comune anche in passato era “Dao yin” (lett. Guidare e condurre), che era una contrazione di un’espressione più lunga e complessa: “Dao qi ling he, yin ti ling rou” che letteralmente significa “Guidare il Qi porta all’armonia, condurre il corpo porta alla flessibilità”. La spiegazione di questa espressione è che attraverso il riequilibrio della respi-razione puoi fare in modo che il Qi degli organi, delle viscere e di tutti i meridiani sia in armonia; attraverso il movimento degli arti, puoi rendere tutto il corpo più flessibile, agile e armonioso. Questo nome si riferisce ai componenti principali dell’auto-terapia: respira-zione ed esercizi fisici. Il termine Qigong è in realtà molto recente. Fu menzionato per la prima volta in un testo attribuito al maestro taoista Xu Sun (morto nel 374 d.C.), ma più probabilmente databile durante la din. Ming (1368 - 1644). La parola Qigong, non fu comunque usata nell’accezione corrente specializzata di “Arte della coltivazione del Qi”, fino al ventesimo secolo. Secondo alcuni studiosi taoisti, la parola Qigong apparve nei titoli di due opere pubblicate nel 1915 e 1929, dove “designa la forza proveniente dal lavoro con il Qi e le applicazioni marziali (della stessa forza). L’uso terapeutico di questo termine porta la data del 1936, quando un certo Dong Hao pubblicò a Hanzhou un’opera intitolata “Tera-pia speciale per la tubercolosi: Qigong”. Da quel momento “qigong” è stato ampiamente usato in questa accezione medica, rappresentando tutte le discipline terapeutiche com-poste da esercizi e meditazione, dai tempi antichi fino ad oggi.

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Etimologiae significato di Qigong Il nome ormai comunemente usato per designare tutte le tecniche di pratica interio-re del sistema corpo - respiro - mente è “Qigong”, composto dai due ideogrammi: “Qi” e “Gong”. Il primo indeogramma, Qi, ha un’etimologia complessa, poiché è utilizzato da miglia-ia di anni con un significato che si è evoluto e modificato nel corso della storia. Era già presente sulle ossa oracolari risalenti ad almeno settecento anni prima di Cristo. Antica-mente il carattere era composto dalla sola parte superiore ed esterna, raffigurando solo del vapore che dalla terra sale verso il cielo. In un secondo momento, vi è stato aggiunto il radicale “mi”, indicante il chicco di riso, quindi, quella parte materiale che cuocendo rilascia il vapore, tendendo a rimanere in basso. In sintesi, abbiamo la convergenza dei due elementi fondamentali: l’elemento celeste, yang e quello terrestre, yin. Vi era poi, un altro ideogramma, connesso con lo stesso concetto, formato dal radicale indicante il fuo-co, unito ad un carattere con un significato di astrazione, un quid non quantificabile, non visibile, formato da un uomo che lotta contro un ostacolo (quest’ultimo carattere da solo ora significa “no”). Entrambi i caratteri danno bene il senso di un certo stato di materia-energia non quantificabile, non visibile, che trasmette informazioni ed è in continuo mo-vimento. Il secondo ideogramma, Gong, è composto anch’esso da due elementi: quello di sinistra, che gli dà la pronuncia, indica “lavoro”, quello di destra, invece, significa “forza / potenza”. Per questo il reale significato dell’intero carattere è un “lavoro meritorio”, fatto con impegno e costanza. Il nome Qigong, è quindi un termine molto significativo, ma, indicando delle tecniche di pratica, anche di molto più ampio significato. Indica infatti tutto quello che può essere fatto per operare sul Qi: dal lavoro fisico sul corpo, muscoli, giunture, organi interni, ... alla regolazione del respiro, della mente e del cuore; dal lavoro fatto su se stessi, interiormen-te, a quello fatto in relazione al mondo esterno e agli individui intorno a noi. Per questo in Cina si parla di Qigong, anche quando ci si rivolge a tecniche di cura che qui chiamiamo massaggi, riflessologia, pranoterapia, ...

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Principi Teorici del Qigong

Ci sono vari concetti connessi con il qigong, che bisogna conoscere per capire bene le modalità di lavoro del qigong: il significato di Jing, Qi, Shen; i tre Tiao (armonizzazioni), Tiao Shen, Tiao Xi e Tiao Xin; il Dantian; la teoria di yin-yang e dei Wu Xing (5 fasi); il sistema dei Jingluo (lett. “ordito – trama”, qui indica i meridiani principali e i collaterali); gli Zang Fu (lett. “palazzi e magazzini”, qui indicano organi e visceri).Jing, Qi, Shen: Chiamati anche i “Tre tesori”, sono tre forme di energia, dalla più gros-solana alla più sottile; Jing eShen sono anche definite come le forme yin e yang del Qi. Si possono anche collegare i tre Tesori, con corpo, respiro e mente. Qui torniamo ai tre principi del Qigong, per cui bisogna lavorare con tutti gli aspetti della persona: non è pos-sibile dare attenzione al corpo, senza darla alla mente, o al respiro, o viceversa non si può praticare solo la meditazione senza considerare il corpo (come si fa in molte tecniche religiose).

Jing - l’ideogramma che lo indica comprende un germe di un chic-co di riso (perché formato dal radicale significante riso, più quello che significa germe o giovane, o anche verde. Gli è stato poi dato un si-gnificato più esteso: germe di vita, essenza vitale, energia sessuale. Se usato in una parola composta, dà ancora di più l’idea dell’essen-za, la quintessenza di qualcosa, la purezza (es. jing+oro = oro puro, jing+erba = estratto concentrato). Nel Qigong il Jing è la forma più yin del Qi.Tende ad andare in basso, come l’acqua, movendosi attraverso

i genitali e trovando espressioni nei fluidi collegati con la riproduzione: il seme, lo sperma, i lubrificanti vaginali, gli ovuli e il sangue mestruale. Queste sono tutte manifestazioni fisiche del Jing di natura yang. Inoltre, se esso è yin rispetto al Qi, ha esso stesso espressioni yin e yang. L’aspetto yang è rappresentato dalla saliva. Questa, nonostante sia fisicamente composta di enzimi digestivi, e di anticorpi protettivi, energeticamente è legata alla sessualità. Nelle tecniche sessuali del Qigong taoista, i partners sono consi-gliati di ingerire la saliva del compagno come scambio del qi sessuale durante il rapporto. Per la medicina cinese il Jing cresce e si sviluppa lentamente durante la fanciullezza, raggiungendo il suo massimo all’età di 21 anni, poi decresce, a meno che non controlli e si aumenti con la pratica del Qigong. La diminuzione di Jing è associata, per questo, con molti dei segni di invecchiamento come osteoporosi, abbassamento della funzionalità del sistema immunitario, mancanza dalla libido, capelli bianchi, rallentamento dei riflessi, memoria povera. Jing è l’energia che crea il midollo osseo e la materia grigia del cervello (cervello era chiamato anche “sui hai”, o mare dei midolli.). Una delle tecniche più famose del qigong taoista era “huan jing bu nao” (lett. “invertire il Jing per ristabilire il cervello”). Ci sono tre risorse esterne per accumulare Jing: è ereditato dai parenti; deriva dalle parti raffinate e purificate del cibo; e, nel Qigong taoista, è dato e assorbito dal proprio partner sessuale. Ci sono anche varie risorse interne di Jing: la maggiore riserva è il Dan-tian inferiore; tra gli organi interni la sua sede è nel sistema dei reni (che include non solo i reni, ma anche le surreni e il sistema urogenitale). Secondo i testi alchemici taoisti, il Jing è prodotto internamente dalle energie combinate di reni e polmoni. Qualunque cosa migliori la salute di questi organi, aumenterà anche la riserva di Jing.

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Qi – Il carattere di Qi ha un’etimologia più complessa, essendo utilizzato per migliaia di anni, fin dalle ossa ora-colari risalenti ad almeno 700 anni prima di Cristo. Prima raffigurava solo del vapore che sale (prima immagine del carattere), poi vi è stato aggiunto lo stesso radicale che forma il Jing, indicante il chicco di riso (seconda immagi-ne). Quindi qui si uniscono i vapori che dalla terra salgo-no verso il cielo a formare nubi, ed il riso, quindi la parte materiale che cuocendo rilascia quei vapori, tendendo a rimanere in basso. Si sintetizzano le convergenze dei due elementi fondamentali: l’elemento celeste, yang, e quello terrestre, yin. Il Qi del cielo che preme da sopra, insieme a quello che viene dalla terra che preme da sot-to. Inoltre vi era un secondo carattere connesso con lo stesso concetto (terza immagine), formato dal radicale indicante il fuoco, unito ad un carattere con un significa-to di astrazione, un quid non quantificabile, non visibile, formato da un uomo che lotta contro un ostacolo. Quel carattere da solo ora significa no, negazione. Entrambi i caratteri danno bene il senso di un certo stato di materia-energia non quantificabile, non visibile, che trasmette in-formazioni ed è in continuo movimento. Il concetto di Qi si è sviluppato nel tempo, insie-me alla medicina cinese. Infatti, via via che le basi teo-riche della medicina delle corrispondenze sistematiche diventavano più solide e specifiche, anche il significato di vecchi termini, utilizzati in passato, cambiò. E’ questo il periodo in cui apparve per la prima volta un termine che aveva il significato di influenza sottile (qi) e scom-pare il termine “gui”, demone. Quindi, dove in passato si definiva un’influenza esterna maligna “demone cattivo” (xiegui), ora si cominciò ad utilizzare al suo posto la de-finizione di “influenza sottile maligna” (xieqi). Il termine Qi mantenne questo significato fino all’undicesimo, do-dicesimo secolo d.C., quando, probabilmente, apparve anche il chicco di riso sotto il vapore. Da qui in poi, si può veramente tradurre il carattere di “Qi” come energia,

soffio, energia vitale. Il Qi nella medicina cinese è poi classificato in base alla sua qualità nella fisiologia del corpo umano: Yingqi (Qi nutritivo), Weiqi (Qi protettivo), Xieqi (Qi patologico, perverso), Yuanqi (Qi primordiale), Zongqi (Qi primario), Zhengqi o Zhenqi (Qi autentico o immuni-tario).

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Shen – Lo Shen è il terzo dei tre tesori. Il carattere ha due significati in cinese: spirito e stirare. Lo Shen rappresenta l’energia spirituale e psichica, la parte divina di ogni essere vivente, ed ha una natura es-senzialmente luminosa. Considerandolo come energia corrisponden-te al cuore-mente, esso si identifica sia con la mente sia con la parte spirituale della vita emotiva della persona. Anche lo Shen può essere coltivato nel corpo e raccolto dall’universo. Tutte le forme tranquille di

Qigong sviluppano Shen. E’ associato con il fegato e con il cuore. Quando questi organi sono in salute, il loro Qi si combina e produce Shen. Se sono malati, anche lo spirito della persona è compromesso, e la mente può tendere ad una continua stanchezza, agitazio-ne. Lo Shen è la luce degli occhi; è conservata e aumentata quando giriamo gli occhi verso l’interno, praticando introspezione e meditazione. La sua energia è invece per-duta quando passiamo troppo tempo a guardare fuori, preoccupandoci degli avvenimenti esterni o delle nostre idee rispetto a quelli. Gli stati di mente disturbata, confusa, … sono malattie dello Shen. Mentre il Jing scorre attraverso le ossa e il Qi attraverso i meridiani principali, lo Shen scorre attraverso una serie di canali chiamati “Otto meridiani straordinari”. Questi sono quei percorsi su cui si focalizza l’attenzione attraverso alcune classiche meditazioni di Qigong, come “La piccola Circolazione celeste” (Xiao Zhoutian).

I tre tiao (Le tre armonizzazioni) – Questi sono i tre principi fondamen-tali della pratica del Qigong, che lo rendono completo come sistema di pratica, perché non tralascia alcuno dei principali componenti dell’organismo umano: corpo, respiro e cuore-mente:

1. Tiao Shen (Armonizzare, regolare il corpo)- Essenzialmente, questo significa fare in modo che il corpo si rilassi: che ogni cellula del proprio corpo raggiunga un rilassamento completo, cosicché anche la mente si rilassi di conseguenza. Quando vi è un disturbo in qualche parte del corpo, vuol dire che il Qi non scorre liberamente. Attraverso le tecniche che permettono il “Tiao Shen”, e quindi, attraverso la regolazione del corpo ed il raggiun-gimento dell’equilibrio, è eliminato il blocco di energia (Qi), che può così scorrere in modo fluido e, se c’era dolore, scompare disciogliendo le tensioni. Si lavora sullo scorrimento, perciò, del Qi all’interno dei meridiani, si controlla lo Zheng qi (Qi autentico), regolando il corpo ed anche la mente, in modo che questa controlli le funzioni dell’intero organismo, anche attraverso l’incanalamento dell’energia data o ricevuta, negli organi malati. Nelle arti marziali, questo controllo del Qi avviene, fino ad emetterla per attaccare o difendersi dal nemico. In termini più occidentali, si punta al rilassamento di muscoli, giunture, ed alla bonificazione dei tendini. La corteccia cerebrale entra in uno stato di inibizione protettiva, di tranquillità. In questa situazione di rilassamento, i segnali trasmessi dalla corteccia cerebrale, di cui un terzo sono emessi dalle mani (soprattutto dal palmo), la posizione statica o il lento movimento fa sì che rivolgiamo la direzione dei campi magnetici dove più ci serve.

2. Tiao Xi (Armonizzazione del respiro) – Regolare la respirazione, significa far sì che l’energia presente nell’atmosfera possa entrare ed essere utilizzata bene dal corpo, in modo da allungare la vita di tutte le cellule, e così anche la vita umana. Inoltre regolare il respiro serve ad aprire la mente, a potenziare le capacità del cervello, a far uscire le tos-sine dal corpo attraverso i polmoni e la pelle. La respirazione naturale dovrebbe essere regolare, lunga, sottile e profonda, ma mai forzata. Ma cosa si intende per respirazione,

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quando si lavora con essa? Ci sono tre fasi che completano il ciclo respiratorio. Respira-zione esterna, la prima, è quella di solito considerata da sola come respirazione; in realtà è solo il primo scambio di aria che avviene all’interno dei polmoni, tra gli alveoli e i capillari polmonari, dove il gas passa nel sangue. La Distribuzione dell’aria, seconda fase, avvie-ne nel sangue, dai capillari della circolazione polmonare attraverso tutta la rete di vasi e capillari periferici. La terza fase, quella della Respirazione interna, coincide con lo scam-bio interno, tra la circolazione sanguigna e le cellule dei tessuti. Da lì, poi, effettuato il

nutrimento, la circolazione san-guigna serve al contrario, per riportare ai polmoni il gas già utilizzato, l’aria vecchia, da eli-minare, per completare la purifi-cazione di tutte le cellule nutrite. Quindi, il sistema respiratorio e quello circolatorio, sono stret-tamente connessi: il cuore co-manda la circolazione, ma il sangue raggiunge le varie parti del corpo solo quando l’energia dei polmoni fluisce senza inter-ruzione. Il compito dei polmoni non è perciò solo di scambio con l’esterno, ma anche di di-stribuzione del nutrimento in tutto il corpo.

3. Tiao Xin (Armonizzazione del cuore-mente) – Visto che cuore e mente sono indicati qui da un unico carattere (anticamente la sede della mente era considerata essere pro-prio il cuore), il lavoro di regolazione è questa volta rivolto al cuore-mente, come sistema di emozioni, sensibilità, reattività, apparato psicofisico. Bisogna sgomberare la mente da ogni preoccupazione, coltivare pensieri positivi. “Noi siamo come un pino fermo e stabile, esternamente sereni e rivolti verso la natura. Tutto quello che riguarda il nostro corpo è come gli uccelli, e i fiori della natura esterna”. La mente deve essere calma e rilassata come l’acqua di un lago. Lo scopo più alto è non sentire più i limiti tra noi e la natura intorno a noi. “Il piccolo non ha confini interni, il grande non ha confini esterni.” Dal punto di vista mentale, quindi, il Qigong regola la corteccia cerebrale ed il cervello su cui sono riflessi i pensieri e le attività mentali. La visualizzazione e la meditazione sono potenti mezzi di regolazione delle emozioni, ed attraverso quelle, degli impulsi nervosi che causano la produzione, tra l’altro di sostanze fisiologiche e chimiche (come l’adre-nalina, o … la produzione della saliva). Si ha una sistematizzazione dell’attività elettrica delle cellule cerebrali nella corteccia, e un incremento della stessa funzione cerebrale, con l’entrata in uno stato inibitorio protettivo, che aiuta la riparazione degli organi interni. Regola la funzione del Sistema Nervoso Vegetativo, cura l’ipertensione, l’ulcera gastrica, la nevrastenia, diminuisce e riequilibra le secrezioni interne, abbassa il colesterolo e cura le malattie cardiovascolari. Migliora i focolai causati da riflessi patologici, tratta malattie croniche di cuore, fegato, polmoni, milza, nevrosi e cancro; può far aumentare la secre-zione di bile, bilanciando così le funzioni digestive. Tutto questo avviene sempre se si fa un lavoro costante su tutti i componenti dell’organismo, e quindi, lavorando insieme con le tre armonizzazioni.