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Il trend delle imprese del commercio e del turismo della Provincia di Firenze analizzate attraverso il: - Consuntivo dell’anno 2014 - Consuntivo del primo trimestre 2015 - Previsioni al 30 Settembre 2015 Abstract

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  • Il trend delle imprese del commercio e del turismo della

    Provincia di Firenze analizzate attraverso il:

    - Consuntivo dellanno 2014

    - Consuntivo del primo trimestre 2015

    - Previsioni al 30 Settembre 2015

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  • Osservatorio del commercio

    Luglio 2015 2

    1. Alcuni cenni sulleconomia toscana

    Il sistema economico della Toscana si presenta, nel consuntivo

    dellanno 2014 presentato da Irpet (lIstituto Regionale di Programmazione Economica della Toscana), sostanzialmente stabile rispetto allanno precedente frenando, quindi, la tendenza del

    cosiddetto double dip.

    Il turismo in Toscana sempre secondo il report congiunturale

    2014 di Irpet mostra segnali di tenuta/sviluppo.

    Lambito metropolitano fiorentino quello che, tra i sottosistemi territoriali toscani, si mostra pi vivace.

    Le tre considerazioni occorre, tuttavia, considerarle come

    sintesi di risultati molto polverizzati e contradditori.

    Non un sistema nel suo complesso che mostra una sia pur modesta crescita, ma che, al contrario, mostra asset

    particolarmente performanti (le esportazioni di beni e servizi, ad esempio) che compensano altri ancora in flessione (la domanda interna).

    Il periodo di stabilizzazione che fa seguito alla doppia v

    appare, dunque, come il risultato algebrico tra indicatori

    positivi e negativi.

    Anche il turismo toscano e fiorentino evidenzia segnali positivi

    legati alla domanda internazionale dei paesi emergenti, ma

    allintermo di un sistema complessivo che mostra pi di un indicatore di rischio. Soprattutto un sistema dimprese esposto

    finanziariamente e condizionato da una minor redditivit.

    Questi brevi cenni ci riportano direttamente alle nostre imprese e alle contraddizioni che, anche esse, sta vivendo.

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    2. il consuntivo dellanno 2014 per le imprese del commercio e

    del turismo della Provincia di Firenze

    Partiamo da un dato di natura demografica: le nostre imprese,

    nel nostro territorio non diminuiscono, ma cambiamo. Flettono le

    imprese tradizionali del commercio al dettaglio; aumentano

    quelle legate al turismo (intendendo, in tal senso: bar, ristoranti e alloggi).

    Nel caso dei segmenti in diminuzione maggiore la flessione delle imprese destrutturate.

    Nel caso di quelli in incremento si pu parlare di un mondo diviso in due. Aumentano sia le imprese pi complesse che quelle a struttura leggera creando comunque un sistema di

    aspettative dellofferta eccessivo rispetto alla domanda.

    La doppia v di questi anni vale anche le nostre imprese. Una

    doppia v a dir poco straordinariamente irregolare,

    contraddistinta da vertici particolarmente negativi (anni 2009 e 2012) e vertici di modestissimo rimbalzo (anni 2010,2011). Una doppia v che ne 2014 si venuta a stemperare nel piatto -0,96% di variazione tendenziale rispetto allanno precedente.

    Il 2013 ma, soprattutto, il 2014 hanno, dunque,consolidato la

    crisi, fanno prevedere che una nuova doppia v non ci sar (una nuova pesante caduta della performance, ma nemmeno un chiaro

    segnale di contro rimbalzo soprattutto se inteso, come vedremo,

    in senso omogeneo).

    Lanalisi che Osservatorio realizza strutturata su un campione rappresentativo di imprese che hanno i dati contabili

    presso gli uffici di Confesercenti Firenze.

    La rappresentativit del campione fornita dal suo numero (908)e dalla sua disaggregazione per classe/territorio.

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    In termini percentuali il campione rappresenta il 2,95%

    dellintera popolazione di imprese dei settori di nostro

    interesse iscritte alla CCIAA di Firenze.

    Analizzare il consuntivo dellanno 2014 pu apparire dal punto di vista della notizia cosa assai lontana dai nostri

    interessi. Dal punto di vista, invece, puramente statistico, ai

    fini di unanalisi politica di natura economica, esso ne risulta

    il tassello decisivo.

    Perch il 2014 sicuramente un anno importante.

    E gi stato detto. Lanno chiude con una variazione tendenziale del -0,96%. Considerando anche il fatto che il valore corrente

    dellindice coincide con quello reale possiamo dire che siamo di

    fronte ad un valore totalmente piatto.

  • Osservatorio del commercio

    Luglio 2015 5

    0,65

    -3,67-1,68

    -7,6

    -3,04

    3,95

    1,29

    -2,89-1,43

    -3,69

    1,74

    -0,82-2,14

    1,28

    -2,38

    -5,4

    2,264,21

    2,541,16

    -0,96

    - 10

    - 8

    - 6

    - 4

    - 2

    0

    2

    4

    6

    Vediamo nel dettaglio.

    Il settore alimentare mostra in territorio positivo (0,65%)a valori decimali gli alimentari in senso stretto (dettaglio e superette), in negativo ortofrutta (-3,67%) e macelleria/pescheria (-1,68%). La variazione negativa maggiore riguarda lortofrutta mentre le altre sono da ritenere in

    pratica piatte. Ritornando allortofrutta necessario tener di conto la modestia del numero delle imprese ormai presenti e

    il loro fatturato di limitata entit, fattori che possono determinare, pur alla luce dei correttivi statistici apportati,

    oscillazioni pi significative la cui lettura va riportata comunque alle variabili di cui sopra. Quindi oscillazioni della percentuale entro una forchetta pi ampia di questi settori di nicchia sono da ritenersi plausibili.

    Diverso il caso del segmento moda. In questo caso occorre fare delle precisazioni riguardo alla

    composizione del settore e, quindi, del nostro campione.

    A variazione positiva (importante) il settore della biancheria intima (3,95%). Di questo settore possiamo mettere in evidenza tre caratteristiche:

    a. la limitatezza numerica delle imprese;

    b. la loro appartenenza in maggioranza a gruppi (si tratta, dunque, dimprese/franchisee;

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    c. la vendita di prodotti principalmente low cost ma

    rappresentativi di un valido progetto commerciale.

    Questi fattori si stanno dimostrando di successo; pertanto da tempo che questo micro segmento di imprese performa in maniera

    positiva.

    Diversamente da quanto sopra il nostro campione, per quanto

    riguarda il settore abbigliamento e pelletteria (borse/scarpe) principalmente composto da negozi indipendenti plurimarca.

    Questa tipologia dimpresa mostra evidenti difficolt a meno che non riesca a proporsi essa stessa come gruppo. Insomma: agisca

    sul fronte degli acquisti o sviluppi canali di vendita

    diversificati, ad esempio.

    La variazione negativo del settore abbigliamento (-7,6%) e pelletteria (-3,04%) frutto della crisi di un modello di impresa: quello del negozio plurimarca indipendente operante in

    un unico punto vendita.

    Il resto del commercio al dettaglio in sede fissa segna

    variazioni negative ad eccezione di due settori:

    a. ottica (1,74%) pur in leggera flessione rispetto al passato;

    b. profumeria/estetica (1,29%)confermando un fattore stabile di crescita del settore legato al benessere della persona.

    Credo sia dinteresse una specifica sul settore delle librerie

    (-3,69%). Il nostro campione composto di librerie indipendenti intendendo quelle attivit non appartenenti a gruppi, strutturate su un unico punto vendita e organizzate su un numero

    di addetti non superiore a cinque. Questa tipologia dimpresa, in Italia, rappresentano il 95% delle librerie. Queste attivit da tempo sono in disequilibrio economico, non solo per i

    problemi di natura immobiliare caratteristici del settore, ma

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    parch il livello delle spese generali diventa insostenibile a fronte dei ricavi possibili e il livello della giacenza crea

    unesposizione finanziaria difficilmente gestibile.

    Il commercio su area pubblica in territorio negativo sia nella sua componente alimentare (-2,38%) che non alimentare (-5,4%). Il nostro campione rappresentativo sia degli ambulanti che operano nei mercati rionali fiorentini che nei mercati

    settimanali della provincia. Si deve anche far presente

    limportante partecipazione numerica del settore abbigliamento

    alla componente non alimentare.

    Questi due fattori potrebbero indurre a dire che la crisi non appare difforme a seconda delle modalit operative e che larea pubblica segue i destini della sede fissa.

    Non proprio cos. Occorre infatti soprattutto definire, per questo settore, i bacini di utenza di ogni mercati e quindi la

    potenziale domanda, ma anche la struttura dellofferta.

    Questo un settore straordinariamente mobile (e non solo per come operano!) per cui molte e volatili sono le concause di un risultato negativo.

    Considerando, per la tipologia di business, il buon risultato

    dellingrosso a verifica su un periodo pi ampio arriviamo alla parte finale della figura dove gli istogrammi si pongono tutti

    in territorio positivo: bar (4,21%), ristoranti (2,54%) e alloggi (1,16%).

    Grazie allincidenza del fatturato di tali settori sul totale,

    il loro risultato trascina e fa risalire lindice generale verso

    la variazione nulla che abbiamo gi visto.

    Vale, insomma, la nostra idea dei tre grandi contenitori

    dimprese.

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    Area/performance settore struttura Saldo stock

    perdita Comm.

    dettaglio

    tradizionale

    in sede fissa

    Societ di persone

    negativo

    marginalit Area pubblica, att. di

    somministrazio

    ne, comm. on

    line

    Ditta

    individuale

    stabile

    sviluppo Att. di

    somministrazio

    ne,

    att.ricettive,

    comm. on line

    Societ di capitali

    positivo

    La lettura della tabella forse eccessivamente riduttiva, ma i fattori che emergono sono questi:

    a. le imprese dei settori legati (per tipologia di attivit e luogo in cui operano) al turismo, organizzati in strutture dimpresa pi complessi (numero di addetti, societ di capitali) risultano dal punto di vista demografico in incremento e con performance economiche in sviluppo. Di

    questo primo gruppo occorre mettere in evidenza unarea di

    rischio costituita da un eccesso di offerta che, nel tempo,

    si potrebbe determinare.

    b. Le imprese ugualmente legate alla domanda turistica, ma di

    natura destrutturata appaiono stabili in termini

    demografici pur soggette a forte turn over e a modesto

    tasso di sopravvivenza. In termini di performance, anche

    per i ridotti volumi, si pongono in unarea di marginalit. In tale area (invece che nella successiva area di perdita) sono allocabili le attivit su area pubblica in quanto

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    potenzialmente in grado di maggior recupero rispetto alla

    sede fissa.

    c. Linsieme delle imprese del commercio al dettaglio

    tradizionale, con le eccezioni sopra evidenziate, in genere

    organizzate nella tradizionale societ di persone, spesso spin off della precedente impresa famigliare, mostrano un

    saldo demografico negativo e performance in perdita.

    Infine lintermediazione.

    Criticit degli agenti di commercio (-2,14%. Ma poteva andare peggio perch chi intermedia sconta le difficolt del soggetto (produttore o distributore) per cui si intermedia. Anche se non sempre cos: a volte lagenzia ha la capacit di essere un valore aggiunto.

    Una boccata dossigeno (1,28%) per una categoria, gli agenti immobiliari, che ha assommato perdite a perdite in questi ultimi

    anni. Un dato soltanto: nel 2014 il numero delle compravendite

    del settore residenziale a livello nazionale (405 mila) stato inferiore a quello del 1985 (430 mila). Certamente giocato sulla drastica riduzione del valore nominale degli immobili, ma

    comunque il mercato si mostrato un po mobile. A livello del nostro ambito, molto ha influito la ripartizione territoriale

    centro storico di Firenze dove si avuto un certo numero di compravendite di immobili a uso residenziale poi trasformati in

    strutture ricettive.

  • Osservatorio del commercio

    Luglio 2015 10

    3. La performance del primo trimestre 2015

    Il primo trimestre dellanno rimbalza positivamente al 2,31%.

    Occorre precisare che il primo trimestre di un anno quello a minor fatturato e quindi quello meno interessante rispetto alla

    tendenza e pi soggetto a variazioni.

    La lettura del dato destagionalizzato, poi, ci suggerisce che la

    percentuale positiva deve essere significativamente ridotta. Da

    un lato, infatti, lanticipazione dei saldi, non ha prodotto

    effetti sia per la minor valenza delle vendite e sia per il

    ridotto numero dei giorni in pi utilizzati in forza dellanticipazione (due), dallaltro il primo trimestre 2015 ha usufruito del vlano turistico legato al periodo pasquale. La domenica di Pasqua, infatti, pur non ricadendo nel trimestre ne

    stata a ridosso (5 Aprile) facendo ricadere anche su Marzo i benefici del movimento turistico e/o del periodo festivo in genere; questo a differenza dellanno precedente in cui la

    stessa festivit caduta la domenica 20 Aprile.

    Comunque vada, anche alla corretta lettura riduttiva del valore

    percentuale, esso offre un ulteriore conferma della tenuta

    complessiva del settore, tenuta a cui, il primo trimestre ci

    dice, comincia a partecipare, se vogliamo ancora in maniera

    marginale e difforme, anche il dettaglio in sede fissa.

  • Osservatorio del commercio

    Luglio 2015 11

    -1,56

    0,69

    -3,12

    -8,76

    1,19 0,94 1,07

    -1,59

    2,93

    -1,34

    2,69

    0,351,66

    -0,33-1,5 -1,62

    0,451,88 2,49 2,31

    -10

    -8

    -6

    -4

    -2

    0

    2

    4

    Il settore alimentare, pur con alcuni travasi tra segmenti, si

    conferma ai valori dellanno precedente, mentre il settore moda

    mostra la crisi dellabbigliamento, il territorio positivo

    dellintimo e il miglioramento del settore pelletteria (si potrebbe pensare al settore che meglio ha ottimizzato i saldi

    invernali). Profumerie e ottica si confermano in positivo e gli ambulanti (ma a percentuali ridotte) in negativo. Performante, il settore turismo.

  • Osservatorio del commercio

    Luglio 2015 12

    4. Le previsioni al 30 Settembre 2015

    Il modello su cui sono costruite le previsioni strutturato sulla media ponderata delle variazioni tendenziali e stagioni di

    un certo numero di trimestri.

    La previsione espressa quale variazione tendenziale del periodo Aprile - Settembre 2015 rispetto allo stesso periodo del

    precedente anno 2014.

    La questione, in questo momento assai meno stratificato del

    recente passato, tutta sulla ponderazione, cio sui pesi da dare alle variabili.

    In questa fase di non equa redistribuzione delle opportunit o per dire meglio di opportunit commerciali legate a condizioni diversificate stato anche pensato di proporre un modello strutturato per attivit/luogo per quei settori territorialmente rappresentativi.

    Area/% Attivit Centro Firenze

    Periferia Firenze e

    area metropolitana

    Rurale Sintesi/%

    Commercio sede fissa alimentare

    -2,1 -4,3 1,5 -1,3

    Commercio sede fissa non alimentare

    -3,2 -6,0 / -3,6

    Intermediazione commerciale

    0,5

    Intermediazione immobiliare

    2,0

    Bar 4,4 0 4,1 2,5 Ristoranti 2,5 0 4,5 3,35 Alloggi 2,8 1,5 2,5 2,2

    Questo stato possibile attraverso lapplicazione al campione di query impostate sulla sede dellattivit.

    La nostra da considerare unipotesi di lavoro in quanto non stato possibile disporre allo stesso modo dellintera

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    Luglio 2015 13

    popolazione di riferimento e, quindi, non stato possibile appurare la coerenza e la rappresentativit del campione cos reimpostato.

    E tuttavia non ci parso un semplice esercizio di stile, ma unipotesi di lavoro interessante anche se da assoggettare a

    ulteriori verifiche e, sicuramente, caratterizzata da un certo

    margine di errore.

    La nostra ipotesi che il secondo e il terzo trimestre 2015 saranno in crescita rispetto allanno passato con un indice

    generale quale variazione tendenziale del fatturato del 1,7%.

    Questa crescita sar principalmente dovuta alle attivit collegate alla domanda turistica allocate nel Centro di Firenze

    e nelle aree rurale della provincia.

    Il commercio in sede fissa avr la sua area di debolezza nella periferia di Firenze e nel sistema metropolitano fiorentino.

    Stabile con alcuni segnali di ripresa quindi: in territorio

    positivo - lintermediazione commerciale e immobiliare.

    In conclusione alcune considerazioni:

    a. la domanda a maggior dinamicit risulta quella turistica; b. debole quella legata al city service

    c. coerentemente alla domanda si trasforma il sistema delle

    d. imprese

    e. il dettaglio tradizionale in sede fissa risulta ancora

    incapace di contro rimbalzo vero e proprio;

    f. si sta creando un eccesso di offerta (assai difforme) nel turismo;

    g. lanno 2014 consolida lo stato di crisi ma non lo accentua;

    h. il primo trimestre 2015 rimbalza per la prima volta a

    percentuale interessante (ma con le puntualizzazioni che abbiamo fatto);

  • Osservatorio del commercio

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    i. al 30 Settembre 2015 il risultato rimane in territorio

    positivo ma grazie alle imprese coerenti per tipologia e

    luogo con la domanda turistica;

    j. la risalita dal fondo del mare con una vera redistribuzione degli effetti positivi sulle nostre

    imprese potr avvenire solo con la ripresa della domanda dei residenti.