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Guida allinstallazione dellimpianto elettricoCriteri generali dimpianto Volume 11SDC007071E0903Edizione aggiornata a settembre 2008Limpianto elettricoLe leggi e le normepreposte per la sicurezzaClassicazione dei sistemi elettriciPericolosit della corrente elettricaProtezione contro i contatti accidentali Progettazione degli impianti elettrici di bassa tensioneCavi e conduttureLimpianto di terraLe vericheAppendice A1: DenizioniAppendice A2: Cortocircuito eenergia specica passante1234567A1A289Guida allinstallazione dellimpianto elettricoVolume 11ABB SACE 1/1Limpianto elettricoIndicePremessa.................................................................................................................................1/2Vademecum al D.M. 37/08......................................................................................................1/41SDC007001F0001ABB SACE11.1 PremessaOggetto della presente guida limpianto elettrico utilizzatore in bassa tensione la cui denizione, fornita dalla Norma CEI 64-8, : linsieme di componenti elettrici elettricamente associati al ne di soddisfare a scopi specici e aventi caratteristiche coordinate. Fanno parte dellimpianto elettrico tutti i componenti elettrici non alimentati tramite prese a spina; fanno parte dellimpianto elettrico anche gli apparecchi utilizzatori ssi alimentati tramite prese a spina destinate unicamente alla loro alimentazione.Di fatto limpianto elettrico limpianto utilizzatore che, normalmente, comprende i circuiti di distribu-zione, i circuiti terminali, le apparecchiature di protezione, sezionamento e comando, i quadri elettrici, le prese a spina per lallacciamento degli utilizzatori mobili.Sempre con riferimento alla Norma CEI 64-8, lart. 132.1 stabilisce che gli impianti elettrici devono garantire: la protezione delle persone e dei beni; il corretto funzionamento in conformit alluso previsto.Quanto sopra viene assolto mediante una attenta progettazione ed una corretta installazione che prevede, tra laltro, limpiego di prodotti di qualit e pienamente rispondenti alle relative norme e/o certicazioni.Pi precisamente, con lentrata in vigore della Legge 46/90, sostituita nel 2008 dal D.M. 37/08, le competenzedeisoggetticoinvolti(committente,progettista,installatore),sonostatechiaramente denite. Il committente tenuto a rivolgersi a una impresa abilitata e ad un progettista regolarmente iscritto nel rispettivo Albo. Il progetto deve essere denito in tutte le sue parti ed il progettista risulta inequivocabilmente coinvolto per la parte di sua responsabilit.Una corretta progettazione deve avvenire nel rispetto della Guida CEI 0-2 che indica, in funzione del tipo di impianto elettrico, la documentazione di progetto necessaria (Tab. 1.1).Limpianto elettrico1/2ABB SACE1Tab. 1.1 - Consistenza della documentazione di progetto elettrico in relazione alla destinazione duso delloperaDOCUMENTAZIONEDI PROGETTODESTINAZIONE DUSO DELLE OPEREEdici civili Altre opereImpianti elettricial di sotto dei limiti dimensionali del D.M. 37/08Impianti elettricial di sopra dei limiti dimensionali del D.M. 37/08Impianti elettricial di sotto dei limiti dimensionali del D.M. 37/08Impianti elettricial di sopra dei limiti dimensionali del D.M. 37/08Progetto per opere pubbliche ai sensi del Codice Appalti 163/2006a b c d e f g3.3 Documentazione del progetto preliminare3.3.1 Relazione illustrativa NO SI NO SI SI3.3.2 Relazione tecnica NO NO NO NO SI3.3.3Planimetria generale e schema elettricogeneraleNO F NO F SI3.3.4 Piano di sicurezza NO NO NO NO SI3.3.5 Calcolo sommario delle spese NO NO NO NO SI3.4 Documentazione del progetto denitivo3.4.1 Relazione illustrativa NO F NO SI SI3.4.2 Relazione tecnica NO SI NO SI SI3.4.3 Elaborato graci NO SI NO SI SI3.4.4 Calcoli preliminari (relazione illustrativa) NO SI NO SI SI3.4.5Disciplinare descrittivo e prestazionaledegli elementi tecniciNO F NO F SI3.4.6 Computo metrico NO SI NO SI SI3.4.7 Computo metrico-estimativo NO F NO F SI3.4.8 Quadro economico NO NO NO NO SI3.5 Documentazione del progetto esecutivo3.5.1 Relazione generale NO F NO SI SI3.5.2 Relazione specialistica NO SI NO SI SI3.5.3 Schema (descrizione) dellimpianto elettrico SI NO SI NO NO3.5.4 Elaborati graci F SI F SI SI3.5.5Calcolo esecutivi (relazione illustrativa) tabellee diagrammi di coordinamento delle protezioniNO SI NO SI SI3.5.6 Piano di manutenzione NO F NO F SI3.5.7Elementi per il piano di sicurezza e dicoordinamento (D.Lgs. 494/96 e s.m.i.)NO F NO F SI3.5.8 Computo metrico NO SI NO SI SI3.5.9 Computo metrico estimativo NO SI NO SI SI3.5.10 Quadro economico NO NO NO F SI3.5.11 Cronoprogramma NO F NO F SI3.5.12 Quadro dellincidenza della manodopera NO NO NO NO SI3.5.13 Capitolato speciale dappalto NO SI NO SI SI3.5.14 Schema di contratto NO F NO F SIPer quanto riguarda linstallatore, facendo riferimento agli articoli 6, 7 e 8 del D.M. 37/08 vi lobbligo al rispetto della regola dellarte in ottemperanza ai seguenti importanti principi:1) i requisiti per laccesso alla professione di installatore;2) lobbligo per i committenti di rivolgersi ad imprese qualicate;3) lobbligo della dichiarazione di conformit dellimpianto alle Norme da parte dellinstallatore;4) lanecessitdelladichiarazionediconformitperotteneredapartedeiComuniilcerticatodi abitabilit-agibilit dei locali;5) lobbligo per gli Enti Locali di adeguare, di conseguenza, i regolamenti edilizi;6) lobbligo di eseguire gli impianti a regola darte e di dotarli di impianto di messa a terra e di inter-ruttori differenziali.SI: Documento previsto nella generalit dei casi.NO: Documento non necessario.F: Documento facoltativo, da redigere quando ritenuto necessario dal progettista, in base alle caratteristiche e complessit del progetto.1/3ABB SACE11.2 Vademecum al D.M. 37/08Il Decreto Ministeriale 22 gennaio 2008, n 37: Regolamento concernente lattuazione dellarticolo 11 quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attivit di installazione degli impianti allinterno degli edici pubblicato sulla Gazzetta Ufciale n 61 del 12/03/2008, di fatto sostituisce la legge 46/90 ed il relativo decreto di attuazione, il DPR 447/91.Della legge 46/90 restano in realt in vigore i seguenti articoli:8 Finanziamento dellattivit di normazione tecnica14 Veriche16 Sanzioni.Questeultime,peraltro,trovanoapplicazioneinmisuraraddoppiataperleviolazionial D.M. 37/08.Il nuovo decreto, che estende il proprio campo di applicazione a tutti gli impianti in tutti gli edici, aggiungendo altres gli impianti per lautomazione di porte, cancelli e barriere, introduce importanti novit che si ritiene opportuno segnalare.Articoli 1 e 2 Denizioni e ambito di applicazioneIl contenuto di questi articoli, gi riassunto nella premessa, viene esplicitato nella Tab. 1.2 che riporta la classicazione degli impianti a cui si applica il decreto.Tab. 1.2 - Classicazione degli impiantiAMBITO DI APPLICAZIONEa) impianti di produzione, trasformazione, trasporto, distribuzione, utilizzazione dellenergia elettrica, impianti diprotezionecontrolescaricheatmosferiche,nonchgliimpiantiperlautomazionediporte,cancelli, barriere;b) impianti radiotelevisivi, le antenne e gli impianti elettronici in genere;c) impianti di riscaldamento, di climatizzazione, di condizionamento e di refrigerazionedi qualsiasi natura o specie, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione e delle condense, e di ventilazione ed aerazione dei locali;d) impianti idrici e sanitari di qualsiasi natura o specie;e) impianti per la distribuzione e lutilizzazione di gas di qualsiasi tipo, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione e ventilazione ed aerazione dei locali;f) impianti di sollevamento di persone o di cose per mezzo di ascensori, di montacarichi, di scale mobili e simili;g) impianti di protezione antincendio.Articolo 3 Imprese abilitateOgni impresa installatrice deve avere un responsabile tecnico, il quale deve essere in possesso dei requisiti tecnico professionali. Il responsabile tecnico pu essere: limprenditore individuale; un legale rappresentante dellimpresa installatrice; una persona preposta con atto formale a tale incarico.Articoli 4 e 5 Requisiti tecnico-professionali e progettazione degli impiantiTutti i nuovi impianti, nonch gli interventi di ampliamento o trasformazione di impianti esistenti devono essere progettati, ad esclusione di: ascensori; impianti di cantiere; installazione di apparecchi per usi domestici.Gliimpiantidimaggiorcomplessit,icuilimitidimensionalie/odipotenzaelettricasonoindicati, allarticolo 5, devono essere progettati da un professionista regolarmente iscritto allalbo; per gli altri impianti il progetto pu essere eseguito dal responsabile tecnico dellimpresa installatrice.Limpianto elettrico1/4ABB SACE1Articoli 6 e 7 Dichiarazioni di conformit e rispondenzaLarticolo 6, dopo aver precisato che la realizzazione e linstallazione degli impianti deve essere ef-fettuata secondo la regola dellarte, ribadisce, per gli impianti antecedenti al 13/03/1990, i requisiti minimi gi contenuti nellart. 5, comma 8, del DPR 447/91 (sezionamento e protezione contro le sovracorrentipostialloriginedellimpianto,protezionecontroicontattidiretti,protezionecontroi contatti indiretti o protezione con interruttore differenziale avente corrente differenziale nominale non superiore a 30 mA).Il successivo articolo 7 introduce due distinti moduli per la dichiarazione di conformit: uno per le imprese installatrici ed uno per gli ufci tecnici interni, nonch la dichiarazione di rispondenza per tutti quegli impianti che pur essendo stati realizzati dopo il 13/03/90 ne sono sprovvisti.Articoli 8 e 9 Obblighi del committente e del proprietarioQuesti articoli rendono obbligatorio per il committente e/o proprietario dellimpianto la presentazione della dichiarazione di conformit o quella di rispondenza ogni qual volta richiede una nuova fornitura (o un potenziamento di quella esistente) di acqua, gas, energia elettrica, nonch venga richiesto il certicato di agibilit per un determinato ambiente.Ai ni del rispetto degli obblighi previsti da questi articoli, lo schema a blocchi di gura 1.1 precisa le diverse possibilit che possono vericarsi.Articolo 10 Manutenzione degli impiantiLarticolo precisa che: il proprietario dellimpianto ha lobbligo della manutenzione dello stesso; limpresa installatrice deve fornire tutte le necessarie istruzioni per luso e la corretta manutenzione dellimpianto.Articolo 11 Deposito del progetto e della dichiarazione di conformitNei casi in cui c obbligo di progetto da parte di un professionista, il progetto (e la dichiarazione di conformit ad impianto ultimato) deve essere depositato presso lo sportello unico per ledilizia del Comune.La dichiarazione di conformit deve essere depositata dallimpresa installatrice entro 30 giorni dalla data di ne lavori.Articolo 12 Cartello informativoVi lobbligo dellimpresa installatrice di afggere, allinizio dei lavori, un cartello contenente i dati identicativi dellimpresa, nonch il nome del progettista (nei casi in cui il progetto previsto).Articolo 13 Abrogato con D.L. 25 giugno 2008 n 112.Articolo 14 Finanziamento dellattivit di normazione tecnicaLarticolo ribadisce il contenuto dellarticolo 8 della legge 46/90 in merito al contributo spettante al CEI e allUNI per lattivit di normazione tecnica.Articolo 15 SanzioniTra le varie sanzioni previste dallarticolo si evidenziano: sanzione amministrativa da 100 _ a 1.000 _ per mancato rilascio della dichiarazione di confor-mit; sanzione amministrativa da 1.000 _ a 10.000 _ per tutte le altre violazioni del decreto; la sospensione temporanea dal registro delle imprese in caso di violazioni reiterate per pi di tre volte; la nullit dei patti stipulati da imprese non abilitate nonch il risarcimento di eventuali danni.1/5ABB SACE1Limpianto elettricoP > 6 kW1/6Data di realizzazione dellimpiantoPrima del 13/03/1990Dopo il 13/03/1990 ma prima del 27/03/2008Dopo il 27/03/2008Nessun documento richiestoDichiarazione di rispondenzadellintero impiantoDichiarazione di rispondenza dellintero impianto + Dichiarazione di conformit delle modicheNessun documento richiestoDichiarazione di conformit o di rispondenza dellintero impiantoDichiarazione di conformit o di rispondenza dellintero impianto + Dichiarazione di conformit delle modicheNessun documento richiestoDichiarazione di conformitdellintero impiantoDichiarazione di conformit dellintero impianto + Dichiarazione di conformit delle modicheCi sono state modiche/ampliamenti?NONOSI SIP > 6 kWCi sono state modiche/ampliamenti?NONOSI SIP > 6 kWCi sono state modiche/ampliamenti?NONOSI SIABB SACE 2/121SDC007002F0001Le leggi e le norme preposte per la sicurezzaIndiceNorme giuridiche.....................................................................................................................2/2Norme tecniche.......................................................................................................................2/3Disposizioni legislative nel settore elettrico.............................................................................2/3La normativa tecnica...............................................................................................................2/5Norme e Guide CEI di carattere generale ...............................................................................2/5Norme e Guide CEI per impianti elettrici utilizzatori................................................................2/5Norme e Guide CEI per impianti elettrici di distribuzione .......................................................2/6Norme CEI per i materiali elettrici, le apparecchiature e le macchine.....................................2/6Norme CEI per la protezione contro i fulmini ..........................................................................2/7Tabelle CEI UNEL ................................................................................................................... 2/7Marcatura CE e marchi di conformit .....................................................................................2/7ABB SACE 2/22Le leggi e le norme preposte per la sicurezzaIn qualsiasi ambito tecnico ed in particolare nel settore elettrico si impone, per realizzare impianti a regola darte, il rispetto di tutte le norme giuridiche e tecniche di pertinenza.La conoscenza delle norme e la distinzione tra norma giuridica e norma tecnica pertanto il presup-posto fondamentale per un approccio corretto alle problematiche degli impianti elettrici che devono essererealizzaticonseguendoquellivellodisicurezzaaccettabilechenonmaiassoluto, ma , al progredire della tecnologia, determinato e regolato dal legislatore e dal normatore.2.1 Norme giuridicheSono tutte le norme dalle quali scaturiscono le regole di comportamento dei soggetti che si trovano nellambito di sovranit dello Stato.Le fonti primarie dellordinamento giuridico sono le leggi ordinarie, emanate dal Parlamento, i decreti legge emanati dal Governo, i decreti del Presidente della Repubblica (Fig. 2/1).Fig. 2/1 - Le fonti dellordinamento giuridicoFONTIDELLORDINAMENTO GIURIDICOSUPER-PRIMARIEPRIMARIESUB-PRIMARIESECONDARIELEGGICOSTITUZIONALICOSTITUZIONESTATUTI DELLEREGIONI SPECIALILEGGIORDINARIELEGGIREGIONALISTATUTI DELLEREGIONI ORDINARIEORDINANZE DI PERICOLO PUBBLICOSTATUTI ENTI MINORI (Comuni)CONSUETUDINEREGOLAMENTIIN SENSO MATERIALE(Decreti legge, Decreti del Presidentedella Repubblica)IN SENSO FORMALE(Parlamento)ABB SACE 2/322.2 Norme tecnicheSono linsieme delle prescrizioni sulla base delle quali devono essere progettate, costruite e collau-date, le macchine, le apparecchiature, i materiali e gli impianti, afnch sia garantita lefcienza e la sicurezza di funzionamento.Le norme tecniche, emanate da organismi nazionali ed internazionali (Fig. 2/2), sono redatte in modo molto particolareggiato e possono assumere rilevanza giuridica quando la stessa viene loro attribuita da un provvedimento legislativo.Fig. 2/2 - Enti normativi nazionali ed internazionali2.3 Disposizioni legislative nel settore elettricoI principali provvedimenti legislativi che riguardano la sicurezza per la prevenzione infortuni, inerenti il settore elettrico, sono:D.P.R. n. 302 de| 19/3/1956 Norme generali per ligiene del lavoro|egge n. 1341 de| 13/12/1964 Linee elettriche aeree Esterne |egge n. 186 de||o 01/03/1968Disposizioni concernenti materiali e impianti elettrici|egge n. 791 de| 18/10/1977 Attuaz|one de||a d|rett|va de| Oons|g||o de||e Oomun|t Europee n. 72/23/OEE} re|at|va a||e garanz|e di sicurezza che deve possedere il materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro alcuni limiti di tensioneD.M. de| 15/12/1978 Designazione del Comitato Elettrotecnico Italiano di Normalizzazione Elettrotecnica ed Elettro-nicaD.M. de| 5/10/1984 Attuaz|one de||a d|rett|va OEE} n. 47 de| 16/1/1984 ohe adegua a| progresso teon|oo |a preoedente d|rett|va OEE} n. 196 de| 6/2/1979 oonoernente || mater|a|e e|ettr|oo dest|nato ad essere |mp|egato |natmosferaesp|os|vag|reoep|tooon||Deoretode|Pres|dentede||aRepubb||oa21/7/1982 n. 675"InternazionaleEuropeoItalianoIEC ITU ISOCENELEC ETSI CENCEI CONCIT UNIElettrotecnicaed ElettronicaTele-comunicazioniAltrisettoriABB SACE 2/421SDO007003F0001Le leggi e le norme preposte per la sicurezza|egge n. 818 de| 7/12/1984 Nullaostaprovvisorioperleattivitsoggetteaicontrollidiprevenzioneincendi,modicaagli Art|oo|| 2 e 3 de||a |egge 4/3/1982 n. 66 e norme |ntegrat|ve a||`ord|namento de| oorpo Naz|ona|e dei Vigili del FuocoD.M. de||`8/3/1985 Direttive sulle misure pi urgenti ed essenziali di prevenzione incendio ai ni del rilascio del Nulla osta provv|sor|o d| ou| a||a |egge 7/12/1984 n. 818"D.M. de| 27/3/1985 Mod|foaz|on|a|deoretoM|n|ster|a|e16/2/1982,oontenente|`e|enoode|depos|t|e|ndustr|e pericolosi soggetti alle visite e controlli di prevenzione incendiD.M. de| 20/2/1992 Mode||o d| d|oh|araz|one d| oonform|t de||`|mp|anto a||a rego|a d`arte"D|rett|va 93/68 OEE de| 22-7-93 Riguardante la marcatura CE del materiale elettrico DPR 392 de| 18-4-94 Emendament| a||a |egge 46/90 e a| DPR 447"DPR n. 459 de| 24/07/1996 Rego|amento per |`attuaz|one de||e d|rett|ve 89/392/OEE, 91/368/OEE, 93/44/OEE e 93/68/OEE concernenti di riavvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relativi alle macchineD.|GS n. 615 de| 12/11/1996Attuaz|one de||a d|rett|va 89/336/OEE de| Oons|g||o de| 3 magg|o 1989 |n mater|a d| r|avv|o|na-mento delle legislazioni degli Stati membri relative alla compatibilit elettromagnetica, modicata e |ntegrata da||e d|rett|ve 92/31/OEE,93/68/OEE, 93/97/OEED.|GS n. 626 de| 25/11/1996Attuaz|one de||a d|rett|va 93/68/OEE ohe not|foa |a d|rett|va 73/23/OEE} |n mater|a d| maroatura CE del materiale elettrico destinato allessere utilizzato entro taluni limiti di tensioneD.|GS n. 277 de| 31/07/1997Mod|foaz|on| a| deoreto |eg|s|at|vo 25 novembre 1996, n. 626reoanteattuaz|onede||ad|rett|va93/68/OEE|nmater|ad|marcaturaCEdelmaterialeelettricodestinatoadessere utilizzato entro taluni limiti di tensioneD.M. de| 5/05/1998Aggiornamentodellenormetecnicheperlaprogettazione,esecuzione ed esercizio delle linee elettriche aeree esterneD.|GS n. 79 de| 16/03/1999Attuaz|one de||a d|rett|va 96/92/OE reoante norme oomun| peril mercato interno dellenergia elettrica|egge n. 36 de| 22/02/2001Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elttromagneticiD.P.R. n. 462 de| 22/10/2001Regolamentodisemplificazionedelprocedimentoperladenunciadiinstallazioniedispositividiprotezionecontrole scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosiD.M. n. 37 de| 22/01/2008Regolamentoconcernentelattuazionedellarticolo11quaterdeo|es,oomma13,|etteraa}de||a|eggen.248de| 2 d|oembre 2005, reoante r|ord|no de||e d|spos|z|on| |n mater|adi attivit di installazione degli impianti allinterno degli ediciD.|GS n. 81 de| 9/04/2008Testo unico sulla sicurezzaABB SACE 2/521SDO007004F00011SDO007005F00012.4La normativa tecnicaLEntenormatorenazionaleperilsettoreelettricoedelettronico ilCEI(ComitatoElettrotecnicoItaliano).Essohaloscopodi stabilire: irequisitichedevonoavereimateriali,lemacchine,le apparecchiature e gli impianti elettrici afnch corrispondano alla regola di buona elettrotecnica; il livello minimo di sicurezza per impianti e apparecchi per la loro conformit giuridica alla regola darte; icritericoniqualidettirequisitidebbonoessereprovatie controllati.2.5Norme e Guide CEI di carattere generale CEI0-2Guidaperladenizionedelladocumentazionedi progetto degli impianti elettrici-OEl0-3Gu|daa||a|egge46/90per|aoomp||az|onede||a dichiarazione di conformit e relativi allegati-OEl 0-4/1 Dooument| OEl normat|v| e non normat|v|. Parte 1: Tipi, denizioni e procedure-OEl 0-5 D|oh|araz|one OE d| oonform|t. Gu|da a||`app||oaz|onedelleDirettiveNuovoApproccioedellaDirettivaBassa Tensione.2.6 Norme e Guide CEI per impianti elettrici utilizzatoriLe principali Norme e Guide CEI per gli impianti elettrici utilizzatori di bassa tensione sono:-OEl 64-8 vl ed|z|one: lmp|ant| e|ettr|o| ut|||zzator| a tens|one nom|na|e non super|ore a 1000 v |n oorrente a|ternata e 1500 v |n oorrente oont|nua", -OEl EN 60079-10 OEl 31-30} Oostruz|on| e|ettr|ohe per atmosfere esp|os|ve per |a presenza d| gas - Classicazione dei luoghi pericolosi;-OEl 64-4 lmp|ant| e|ettr|o| |n |ooa|| ad|b|t| ad uso med|oo",-OEl 64-11 Mob|||/fere/bar", OEl 64-12 Gu|da per |`eseouz|one de||`|mp|anto d| terra negli edici per uso residenziale e terziario;-OEl 64-13 Gu|da a||a norma OEl 64-4",-OEl 64-14 Gu|da a||e ver|fohe deg|| |mp|ant| e|ettr|o| utilizzatori;-OEl 64-15 Ed|fo| stor|o|",-OEl 64-17 Oant|er|",-OEl 64-50 Ed|||z|a res|denz|a|e - or|ter| genera||",-OEl 64-51 Oentr| oommero|a||",-OEl 64-52 Ed|fo| soo|ast|o|",-OEl 64-53 Ed|||z|a res|denz|a|e - or|ter| part|oo|ar|",-OEl 64-54 |ooa|| d| pubb||oo spettaoo|o",-OEl 64-55 Strutture a|bergh|ere",-OEl 64-56 |ooa|| ad uso med|oo",-OEl 31-30 Oostruz|on| e|ettr|ohe per atmosfere esp|os|ve per |a presenza d| gas. O|ass|foaz|one dei luoghi pericolosi;-OEl 31-35 Gu|da a||`app||oaz|one de||a Norma OEl EN 60079-10 OEl 31-30}. O|ass|foaz|one de| luoghi pericolosi.ABB SACE 2/62Le leggi e le norme preposte per la sicurezza2.7Norme e Guide CEI per impianti elettrici di distribuzioneLe principali Norme e Guide CEI per gli impianti elettrici di distribuzione di bassa tensione sono: CEI 11-1 Impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica - Norme generali;-OEl 11-4 Eseouz|one de||e ||nee e|ettr|ohe aree esterne",-OEl 11-8 lmp|ant| d| terra",-OEl 11-15 lmp|ant| sotto tens|one",-OEl 11-16 Attrezz|", CEI 11-22 Aste isolanti e attrezzi;-OEl 11-23 Ab|t|",-OEl 11-24 Term|no|og|e per attrezz|",-OEl 11-25, 11-26, 11-28 Oa|oo|o de||e oorrent| d| oortoo|rou|to ne||e ret| fsse tr|fase aoorrente alternata; CEI 11-27/1 Requisiti minimi di formazione per lavori non sotto tensione su sistemi di Categoria 0,I, II e III e lavori sotto tensione su sitemi di Categoria 0 e I;-OEl 11-35 Gu|da a||`eseouz|one de||e oab|ne e|ettr|ohe d`utente",-OEl 11-37 G|uda per |`eseouz|one d| |mp|ant| d| terra",-OEl 11-39 |avor| sotto tens|one. D|stanze |n ar|a",-OEl 11-48 Esero|z|o deg|| |mp|ant| e|ettr|o|".2.8Norme CEI per i materiali elettrici, le apparecchiature e le macchineLe principali Norme CEI relative ai componenti di bassa tensione da integrare tra loro nellimpianto sono:-OEl EN 60947-2 OEl 17-5} Appareooh|ature a bassa tens|one |nterruttor| |ndustr|a||}",-OEl EN 60947-3 OEl 17-11} lnterruttor| d| manovra, sez|onator|, |nterruttor| d|manovra-sez|o-natori;-OEl EN 60947-4 OEl 17-3} Oontattor| fno a 1000 v",-OEl EN 60439-1 OEl 17-13/1} Appareooh|ature ass|emate d| protez|one e d| manovra per bassa tensione (Quadri BT, AS di serie e ANS non di serie);-OEl EN 60439-2 OEl 17-13/2} Ouadr| e|ettr|o| BT oondott| sbarre prefabbr|oat|}",-OEl EN 60439-3 OEl 17-13/3} Ouadr| e|ettr|o| BT quadr| per d|str|buz|one ASD}",-OEl EN 60439-4 OEl 17-13/4} Ouadr| e|ettr|o| BT quadr| per oant|ere ASO}",-OEl EN 60439-5 Oassette per d|str|buz|one |n oavo ODO}",-OEl 20-19 Oav| |n gomma oon tens|one nom|na|e non super|ore a 450/750 v",-OEl 20-20 Oav| |n PvO oon tens|one nom|na|e non super|ore a 450/750 v", CEI 20-22 Prove dincendio su cavi elettrici;-OEl 20-35 Prove su| oav| e|ettr|o| sottopost| a| fuooo",-OEl 20-36 Oav| res|stent| a| fuooo",-OEl 20-37 Gas emess| da||a oombust|one de| oav|",-OEl 20-38 Oav| |so|at| oon gomma non propagant| |`|noend|o e a basso sv||uppo d| fum| e gas tossici e corrosivi;-OEl 20-39 Oav| ad |so|amento m|nera|e oon tens|one nom|na|e non super|ore a 750 v",-OEl EN 60898 23-3 lv ed.} lnterruttor| per |mp|ant| domest|o| e s|m||ar|",-OEl EN 61008-1-2, 61009-1-2 OEl 23-45} lnterruttor| d|fferenz|a|| per uso domest|oo",-OEl 23-9 Appareooh| d| oomando non automat|o|",-OEl 23-48, 23-49, 23-51 Ouadr| e quadrett| per |nsta||az|on| fsse per us| domest|oo e s|m||ar|",-OEl 23-50 Prese a sp|na per us| domest|o| e s|m||ar|",-OEl EN 60204 44-5} Equ|pagg|ament| e|ettr|o| d| maooh|ne |ndustr|a||",-OEl 116-1 R|ve|ator| d| gas natura|e e r|ve|ator| d| GP| per uso domest|oo e s|m||are".ABB SACE 2/722.9 Norme CEI per la protezione contro i fulmini|e Norme OEl per g|| |mp|ant| e|ettr|o| oontro |e soar|ohe atmosfer|ohe emesse da| OT81 attua|mente in vigore sono le seguenti:-OEl EN 62305-1 OEl 81-10/1} Protez|one oontro | fu|m|n| - Parte 1: Pr|no|p| genera||",-OEl EN 62305-2 OEl 81-10/2} Protez|one oontro | fu|m|n| - Parte 2: va|utaz|one de| r|soh|o",-OEl EN 62305-3 OEl 81-10/3} Protez|one oontro | fu|m|n| - Parte 3: Protez|one oontro | fu|m|n|. Danno materiale alle strutture e pericolo per le persone;-OEl EN 62305-4 OEl 81-10/4} Protez|one oontro | fu|m|n| - Parte 4: lmp|ant| e|ettr|o| ed e|ettron|o| nelle strutture;-OEl EN 50164-1 OEl 81-5} Oomponent| per |a protez|one oontro | fu|m|n| |PO} Parte 1: Presor|-zioni per i componenti di connessione;-OEl EN 61663-1 OEl 81-6} Protez|one de||e strutture oontro | fu|m|n|. ||nee d| te|eoomun|oaz|one. Parte 1: Installazioni in bra ottica;-RapportoOEl81-7Presor|z|on|re|at|vea||eres|st|b|||tper|eappareooh|atureohehannoun terminale per le telecomunicazioni;-OEl EN 61663-1 OEl 81-9} Protez|one de||e strutture oontro | fu|m|n|. ||nee d| te|eoomun|oaz|one. Parte 2: Linee in conduttori metallici;-Rapporto OEl 81-11 lmp|ant| d| protez|one oontro | fu|m|n|. Segn| grafo|".2.10Tabelle CEI UNELOltre alle norme, il CEI ha pubblicato le seguenti tabelle sulle portate dei conduttori:-35024/1Oav|e|ettr|o||so|at|oonmater|a|ee|astomer|ooetermop|ast|oopertens|on|nom|na|| b 1000 v |n o.a. e 1500 v |n o.o. - reg|me permanente posa |n ar|a,-35024/2 Oav| e|ettr|o| ad |so|amento m|nera|e per tens|on| nom|na|| b 1000 v |n o.a. e 1500 v in c.c. regime permanente posa in aria.2.11Marcatura CE e marchi di conformitl| Deoreto |eg|s|at|vo 25 novembre 1996, n. 626 re|at|vo a||`attuaz|one de||a d|rett|va 93/68/Oee ha introdotto anche in Italia lobbligo della marcatura CE del materiale elettrico destinato a essere utilizzato entro taluni limiti di tensione, generando talvolta confusione tra marcatura e marchiatura.La marcatura CE applicata dallo stesso costruttore (importatore o mandatario) che ha costruito e/o messo in commercio il materiale in Europa. Lapposizione della marcatura CE si effettua in alternativa, sul prodotto, sullimballo, sulle avvertenze duso, sulla garanzia ecc e deve essere visibile, leggibile e |nde|eb||e ved| F|g. 2/3}.La marcatura CE obbligatoria e indica espressamente la rispondenza di quel prodotto ai requisiti essenziali di tutte le direttive europee che lo riguardano e che costituiscono lunico vincolo tecnico obbligatorio.lostessocostruttorechestabilisceperilsuomaterialelapplicabilitdellunae/o dellaltra direttiva.La marchiatura invece, pu essere richiesta dal costruttore, per alcuni prodotti di grande serie, a speo|fo| ent| |n lta||a a||`lst|tuto per || Maroh|o d| Oua||t lMO}.l| maroh|o lMO e prev|sto per mater|a|e e|ettr|oo dest|nato ad utent| non addestrat| e, per forn|re ad ess| |a mass|ma garanz|a, v|ene oonoesso a determ|nate oond|z|on| ved| F|g. 2/4}, |n part|oo|are: riconoscimento dei sistemi di controllo e di qualit del costruttore; approvazione del prototipo con prove di tipo; controllo della rispondenza della produzione al prototipo, su campioni prelevati dal mercato.ABB SACE 2/821j richiesta del marchio2j concessione5j eventuale revoca3j uso delmarchio4j verifichedi mercato/a d|nam|ca de||ama|c||at0|aCosIruIIore March/oMercaIo1SDC007007F0001Le leggi e le norme preposte per la sicurezzaF|g. 2/4 - lter per |a oonoess|one de| maroh|o d| qua||tLaver sostenuto una serie di prove secondo la normativa europea presso un laboratorio riconosciuto per ottenere il marchio di qualit, abilita alla concessione del marchio presso un altro paese CEE senza |a neoess|t d| prove supp|ementar|. l| Maroh|o d| qua||t ooes|ste oon |a maroatura OE e ne| oaso quest`u|t|ma preveda |`ava||o d| ent| terz|, |`|st|tuto de| Maroh|o puo r|vest|re ta|e funz|one. Il marchio attesta la conformit alle norme tecniche e si rivolge al mercato, mentre la marcatura CE attesta la conformit ai requisiti essenziali delle direttive europee e si rivolge prevalentemente allau-torit di controllo e/o giudiziaria.CERTIFICATO DI GARANZIA1SDO007006F0001F|g. 2/3 - Moda||t d| oo||ooaz|one de||a maroatura OE3ABB SACE 3/1Classicazionedei sistemi elettriciLe Norme CEI deniscono sistema elettrico la parte di un impianto elettrico costituito dalcomplessodeicomponentielettriciaventiunadeterminatatensionenominale; inoltre, secondo la Norma CEI 11-1 la suddivisione dei sistemi elettrici avviene in quattro categorie, come riportato nella Tab. 3.1.Tab. 3.1 - Classicazione dei sistemi elettrici in relazione alla tensione nominale Un(1)Sistemi di categoria Tensione nominale Un(1) [V]0 (zero)b 50 c.a. b 120 c.c.I50 < Un b 1.000 c.a. 120 < Un b 1.500 c.c. II1.000 < Un b 30.000 c.a.1.500 < Un b 30.000 c.c.III Un > 30.000La distribuzione dellenergia elettrica alle utenze alimentate in bassa tensione, avviene invecesecondotipologiedisistemichesonodenitiinfunzione(art.312-Norma CEI 64-8): del loro sistema di conduttori attivi (Tab. 3.2) del loro modo di collegamento a terra (Fig. 3/1).Tab. 3.2 - Sistema di distribuzione denito in funzione dei conduttori attiviSistema N conduttori attiviMonofase2 (fase-fase)2 (fase-neutro)Trifase3 (L1-L2-L3)4 (L1-L2-L3-N)(1) Tensione nominale Un: tensione per cuiunimpiantoounasuaparte stato progettato.1SDC007008F0001ABB SACE 3/23Classicazione dei sistemi elettriciFig. 3/1 - Sistema di distribuzione denito in funzione del modo di collegamento a terra del neutro e delle masseL1L2L3PENMassaL1L2L3NPEMassaL1L2L3NMassa MassaPEPENT-NC T-NSL1L2L3NPEMassaL1L2L3PEMassaZSistema TNSistema TTSistema ITTN-CTN-STN-C-S1SDC007009F00011SDC007009F00011SDC007009F0001ABB SACE 3/33Note1) Delle due lettere TN-TT-IT, la prima indica lo stato del neutro del secondario del trasformatore di distribuzione, la seconda il modo con cui le masse sono collegate a terra presso lutente.2) La lettera S signica conduttore di N e PE separati; la lettera C conduttore di N e PE riuniti in un solo conduttore (PEN).3) Sistema TNUn punto del sistema collegato direttamente a terra e le masse dellimpianto sonocollegate a quel punto per mezzo del conduttore di protezione (PE o PEN).Il sistema TN si suddivide in: TN-S dove il conduttore di neutro e di protezione sono separati; TN-C dove la funzione di neutro e di protezione sono combinate in un unico conduttore; TN-C-S dove le funzioni di neutro e di protezione sono combinate in un unico conduttore solo in una parte del sistema.Il sistema TN da impiegare solo in impianti con cabina propria di trasformazione.4) Sistema TTNeutro collegato direttamente a terra, masse dellimpianto collegate ad un impianto locale di terra elettricamente indipendente da quello del sistema.5) Sistema ITNessuna parte attiva collegata a terra (se non tramite unimpedenza Z), mentre le masse sono collegate a terra.Importante!Nel sistema TN-C-S, nel separare il conduttore PEN in due conduttori PE e N, il conduttore PEN deve essere collegato al giunto o morsetto di separazione, in quanto la continuit del PE pi importante di quella del neutro (Fig. 3/2).Fig. 3/2 - Collegamento del PEN al giunto di separazione. PEPENNONSI1SDC007010F00014ABB SACE 4/1Il contatto di una o pi parti del corpo umano con componenti elettrici in tensione, pu determinare il passaggio attraverso il corpo di una corrente elettrica.Glieffettisiopatologicichelacorrenteelettricapuprovocare,sonoprincipalmente due:1) disfunzione di organi vitali (cuore, sistema nervoso);2) alterazione dei tessuti per ustione.Lasogliaminimadisensibilitsuipolpastrellidelleditadellemanidicirca2mAin corrente continua e 0,5 mA in corrente alternata alla frequenza di 50 Hz.La soglia di pericolosit invece difcilmente individuabile perch soggettiva e dipendente da molteplici fattori, tra i quali: lintensit della corrente la frequenza e la forma donda, se alternata il percorso attraverso il corpo la durata del contatto la fase del ciclo cardiaco al momento del contatto il sesso e le condizioni siche del soggetto.La pericolosit della corrente in funzione del tempo durante il quale circola allinterno del corpo umano, stata riassunta dalle Norme nei diagrammi di Fig. 4/1 e Fig. 4/2, validi rispettivamente per correnti continue e alternate.Gli effetti della corrente nelle quattro zone sono cos riassumibili:zona 1: i valori sono inferiori alla soglia di sensibilit;zona 2: non si hanno, di norma, effetti siopatologici pericolosi;zona 3: si hanno effetti siopatologici di gravit crescente allaumentare di corrente e tempo. In generale si hanno i seguenti disturbi: contrazioni muscolari, aumento della pressione sanguigna, disturbi nella formazione e trasmissione degli impulsi elettrici al cuore. Quasi sempre per, i disturbi provocati in questa zona hanno effetto reversibile e terminano al cessare del contatto;zona 4: innesco della brillazione ventricolare(1), ustioni (anche gravi), arresto della respi-razione, arresto del cuore.Il percorso della corrente elettrica attraverso il corpo umano un altro importante fattore di pericolosit; in generale possibile affermare che il pericolo maggiore ogni qual volta il cuore interessato dal percorso della corrente.(1) Si ha brillazione quando i ventricoli, acausadellafortecorrentedipro-venienzaesternaalcorpoumano, sonostimolatiinmododisordinato esicontraggonoinmodocaotico, impedendoalcuoredisvolgerela sua ordinaria funzione.Pericolosit della corrente elettricaABB SACE 4/24Fig. 4/1 - Zone di pericolosit della corrente continua1) Di solito, assenza di reazioni, no alla soglia di percezione.2) In genere nessun effetto siologico pericoloso.3) Possono vericarsi contrazioni muscolari e perturbazioni reversibili nella formazione e trasmissione degli impulsi elettrici cardiaci.4) Fibrillazioneventricolareprobabile.Possonovericarsialtrieffettipatosiologici,ad esempio gravi ustioni. Le curve c2 e c3corrispondono a una probabilit di brillazione ventricolare rispettivamente del 5% e 50%.Fig. 4/2 - Zone di pericolosit della corrente elettrica alternata (15100 Hz)1) Di solito, assenza di reazioni, no alla soglia di percezione (dita della mano).2) In genere nessun effetto siologico pericoloso, no alla soglia di tetanizzazione.3) Possono vericarsi effetti patosiologici, in genere reversibili, che aumentano con lin-tensit della corrente e del tempo, quali: contrazioni muscolari, difcolt di respirazione, aumento della pressione sanguigna, disturbi nella formazione e trasmissione degli impulsi elettrici cardiaci, compresi la brillazione atriale e arresti temporanei del cuore, ma senza brillazione ventricolare.4) Probabilebrillazioneventricolare,arrestodelcuore,arrestodellarespirazione,gravi bruciature. Le curve c2 e c3 corrispondono a una probabilit di brillazione ventricolare rispettivamente del 5% e 50%. 100005000200010005002001005020100,1 0,5 1 5 10 50 100 500 1000 5000I(mA)t(ms)1 2 3 4a b c1c2 c3100005000200010005002001005020100,1 0,5 1 5 10 50 100 500 1000 5000I(mA)t(ms)1 2 3 4a b c1c2 c3Pericolosit della corrente elettrica1SDC007011F00011SDC007012F0001ABB SACE 4/34Il CEI ha ssato i fattori di percorso F della corrente attraverso il corpo; pi elevato il valore di F,maggiore il pericolo. Prendendo come riferimento (ossia F = 1) il percorso mano piede di uno stesso lato del corpo (ad esempio mano destra - piede destro) si hanno, per i percorsi pi tipici in caso di elettrocuzione, i seguenti valori di F: mano sinistra - torace F = 1,5 mano destra - torace F = 1,3 mano sinistra - piede destro F = 1 mano destra - piede sinistro F = 0,8 mano sinistra - mano destra F = 0,4Per quanto riguarda la fase del ciclo cardiaco nellistante del contatto, stato sperimentato che il momento meno favorevole si ha quando il fenomeno dellelettrocuzione inizia tra la ne della contra-zione cardiaca e linizio dellespansione.Daquantoespostoinprecedenza,evidentecheilvaloredellacorrentecheattraversailcorpo umano, venuto accidentalmente in contatto con una parte in tensione, dipende complessivamente dal valore della resistenza elettrica del singolo individuo. Questo valore estremamente aleatorio ed anche per uno stesso soggetto varia pi volte nel corso della giornata; tuttavia, pur considerando un valore medio prudenziale di 3 k si osserva che una tensione di soli 60 V (frequenza 50 Hz) pro-voca teoricamente la circolazione di una corrente di 20 mA, che rappresenta il limite della corrente di distacco (fenomeno della tetanizzazione) per la quasi totalit degli individui.ABB SACE 5/15Protezione contro i contatti accidentaliContatti diretti e indiretti .........................................................................................................5/2Messa a terra..........................................................................................................................5/3La protezione differenziale......................................................................................................5/5Protezione contro i contatti indiretti nei sistemi IT .................................................................5/6Caso del 1 guasto a terra ...............................................................................................5/7Caso del 2 guasto a terra ...............................................................................................5/7Protezione passiva .................................................................................................................5/9Bassissima tensione ........................................................................................................5/9Doppio isolamento.........................................................................................................5/11Protezione per mezzo di luoghi non conduttori .............................................................5/12Protezione per mezzo di collegamento equipotenziale locale non connesso a terra....5/13Protezione per separazione elettrica..............................................................................5/13Protezione contro i contatti diretti ........................................................................................5/13Misure di protezione totali..............................................................................................5/13Gradi di protezione degli involucri .................................................................................5/14Misure di protezioni parziali ...........................................................................................5/16Misura di protezione addizionale mediante interruttori differenziali...............................5/171SDC007013F0001ABB SACE 5/25Protezione contro i contatti accidentaliQuando una persona viene a contatto con una parte elettrica in tensione, si verica la circolazione della corrente elettrica nel corpo umano. Tale circostanza costituisce il pericolo pi comune ed a tutti noto connesso alluso dellenergia elettrica.Oltre agli infortuni elettrici, esistono una serie di guasti che possono compromettere la funzionalit delle apparecchiature, innescare incendi ed essere fonte di pericolo per lintegrit dei beni.Oggetto di questo capitolo lanalisi dei contatti accidentali e lesame delle misure necessarie per porre in essere efcaci e razionali protezioni delle persone e dei beni.5.1 Contatti diretti e indirettiIcontatticheunapersonapuavereconlepartiintensionesonoconcettualmentedivisiindue categorie: contatti diretti contatti indiretti.Si ha un contatto diretto quando una parte del corpo umano viene a contatto con una parte dellim-pianto elettrico normalmente in tensione (conduttori, morsetti, ecc.) (Fig. 5/1).Un contatto si dice invece indiretto quando una parte del corpo umano viene a contatto con una massa o con altra parte conduttrice, normalmente non in tensione, ma che accidentalmente si trova in tensione in seguito ad un guasto o allusura dellisolamento (Fig. 5/2).I metodi di protezione contro i contatti diretti e indiretti, esaminati analiticamente nei paragra suc-cessivi, possono essere riassunti nello schema di Fig. 5/3.Fig. 5/1 - Contatto direttoFig. 5/2 - Contatto indirettoL1L2L3NMassaL1L2L3NMassa1SDC007014F00011SDC007015F0001ABB SACE 5/35Fig. 5/3 - Classicazione dei contatti accidentali e dei sistemi di protezione TIPI DI CONTATTOINDIRETTO DIRETTOSISTEMI DI PROTEZIONESISTEMI DI PROTEZIONEATTIVI PASSIVI TOTALI PARZIALIMessa a terra+ProtezionedifferenzialeBassissima tensioneDoppio isolamentoLuoghi non conduttoriLocali isolantiSeparazione elettricaIsolamentoInvolucriBarriereOstacoliDistanziamento5.2 Messa a terraLa messa a terra degli impianti elettrici il metodo pi diffuso per la protezione contro i contatti indiretti. Tale metodo per, per essere realmente efcace deve essere coordinato con un rel differenziale afnch si possa realizzare, in caso di pericolo, linterruzione automatica dellalimentazione.Limpianto di messa a terra serve pertanto a stabilire un contatto elettrico efciente con il terreno, allo scopo di condurre a terra le correnti elettriche.Nei sistemi TT la corrente, dovuta ad un guasto monofase a terra, interessa il terreno nella zona compresa tra i due impianti di messa a terra dellutilizzatore e dellEnte distributore (centro stella del secondario del trasformatore nella cabina MT/BT).Limpedenza del circuito di guasto normalmente elevata, mentre la corrente di guasto piuttosto bassa, anche nel caso di un cortocircuito franco tra fase e massa. Le normali protezioni di sovra-corrente non sono idonee ad eliminare rapidamente questo tipo di guasto. Infatti lintervento pu essere provocato o dallo sganciatore termico dopo un certo intervallo di tempo, o dallo sganciatore magnetico, se il guasto evolve in un cortocircuito tra le fasi.Si possono pertanto vericare danneggiamenti importanti e principi dincendio prima delleliminazione del guasto.Nei sistemi TN la corrente di guasto a terra uisce quasi interamente attraverso elementi conduttori e, di conseguenza, pu raggiungere valori dello stesso ordine di grandezza di quello della corrente di cortocircuito fase-neutro.1SDC007016F0001ABB SACE 5/45Protezione contro i contatti accidentaliPoich tuttavia, i guasti a terra hanno origine con moderate correnti di dispersione prima di evolvere in cortocircuiti, si possono veri-care danneggiamenti e principi dincendio prima delleliminazione del guasto.La protezione fornita dallimpianto di terra deve essere migliorata, sia nei sistemi TT che in quelli TN, mediante limpiego di adeguati dispositivi di protezione contro i guasti verso terra.Ilprincipalediquestidispositivilinterruttoredifferenzialeilcui principio di funzionamento illustrato nel successivo paragrafo e che nei sistemi TT deve sempre essere installato.Per realizzare un corretto sistema di protezione contro i pericoli di folgorazione, lart. 413.1.4.1 della Norma CEI 64-8 stabilisce per i sistemi TT, che sia vericata la seguente relazione:RE Idn b ULdove:RE= sommadelleresistenzedeldispersoreedeiconduttoridi protezione delle masse, in ohm;Idn= corrente nominale differenziale, in ampere;UL= tensione di contatto limite convenzionale, in volt.Larelazionemostrachiaramentechelaresistenzaditerradeveavereunvaloretaledaottenere sicuramente lintervento dellinterruttore differenziale quando, a causa del guasto, la tensione totale di terra raggiunge i valori della tensione di contatto limite convenzionale che, nella pratica, in corrente alternata, la tensione di 50 V per gli ambienti ordinari e di 25 V per gli ambienti a maggior rischio (cantieri, locali ad uso medico, strutture ad uso agricolo e zootecnico).In tali condizioni le tensioni di contatto, provocate da una eventuale corrente di dispersione, superiori a 50 V (massima tensione ammessa per ambienti normali) fanno sicuramente intervenire linterrut-tore.Dalla relazione appare chiaro che se si realizza un corretto coordinamento tra dispositivi di protezione differenziali e impianto di terra, questultimo pu presentare resistenze di terra anche elevate, senza per questo venire meno alle prescrizioni di sicurezza imposte dalle norme tecniche, salvo i casi in cui la legge impone dei limiti ben deniti per il valore delle resistenze di terra.Per i sistemi TN deve invece essere soddisfatta la seguente relazione (art. 413.1.3.3 della Norma CEI 64-8): Zs IA b Uodove:Zs = limpedenza dellanello di guasto che comprende la sorgente, il conduttore attivo no al punto di guasto ed il conduttore di protezione tra il punto di guasto e la sorgente;IA= la corrente che provoca linterruzione automatica del dispositivo di protezione entro un tempo denito dalla Norma in funzione delle diverse situazioni impiantistiche(1);Uo = la tensione nominale in c.a., valore efcace tra fase e terra.Lesperienza dice che una corrente di 0,10,2 A (se di durata sufcientemente lunga) in certi casi pu essere sufciente ad innescare un incendio. Correnti di guasto di tale entit possono avvenire in luoghi inaccessibili e nascosti alla vista delle persone, ad esempio per una carenza di isolamento verso terra. Un interruttore differenziale con corrente di intervento differenziale adeguata, normal-mente in grado di proteggere limpianto anche contro tali pericoli.(1) Nei circuiti terminali protetti da dispo-sitividisovracorrenteconcorrente nominale (o regolata) minore o uguale a 32 A, che alimentano direttamente, o tramite prese a spina, apparecchi mobili, trasportabili o portatili, linter-ruzione del circuito deve avvenire nei tempimassimiindicatidallatabella 5.1.Tab. 5.1 - Tempi massimi di inter-ruzione per i sistemi TNU0 (V) Tempo di interruzione (s)120 0,8230 0,4400 0,2> 400 0,1Pericircuitididistribuzioneeperi circuiti terminali protetti da dispositivi di sovracorrente con corrente nomi-nale (o regolata) superiore a 32 A, il tempo di interruzione convenzionale massimo ssato in 5 s.1SDC007017F0001ABB SACE 5/555.3 La protezione differenzialeLinterruttore differenziale (Fig. 5/6) un dispositivo amperometrico di protezione che interviene quando limpianto presenta una dispersione di corrente verso terra. Questo dispositivo, sensibile alla corrente omopolare, esegue in continuazione la somma vettoriale delle correnti di linea del sistema monofase o trifase e nch questa somma uguale a zero, consente lalimentazione elettrica dellutenza; la interrompe invece rapidamente quando la risultante supera un valore pressato secondo la sensibilit dellapparecchio.N 1 F523interruttoredifferenzialeN 7 FIdFig. 5/6 - Schema elettrico di un interruttore differenziale bipolare(2)Fig. 5/4 - Gamma differenziali ABB modulari Fig. 5/5 - Gamma differenziali RCQ da quadro(2) Legenda1) Morsetti di entrata2) Sganciatore polarizzato3) Pulsante di prova e controllo4) Sganciatore elettromagnetico5) Sganciatore termico6) Trasformatore differenziale7) Morsetti duscita1SDC007018F00011SDC007019F00011SDC007020F0001ABB SACE 5/65Protezione contro i contatti accidentaliLa protezione data dagli interruttori differenziali contro le tensioni di contatto e il pericolo di elettro-cuzionefondamentaleintuttelecomuniapplicazioniimpiantistichecivilieindustriali,tantoche con la Legge 46 del marzo 1990 linserimento dellinterruttore differenziale negli impianti diventato oggetto di prescrizione legislativa al pari della messa a terra.Inoltre il differenziale risulta indispensabile in particolari situazioni per le quali i fattori di rischio possono incrementarsi; in tal senso si ricordano alcuni dei pi signicativi impieghi specici: protezione dei locali ad uso medico (Norma CEI 64-4), riguardante non solo i grandi complessi ospedalieri, le case di cura e gli ambulatori, ma anche i gabinetti medici e dentistici, i locali per trattamento idro e sio-terapeutico, i complessi per cure termali, ecc.; protezione degli utenti e dei manutentori di ascensori e montacarichi; protezione dei cantieri edili; protezione dei locali di balneazione pubblici e privati (docce, bagni, piscine, saune); protezione degli utenti di apparecchi portatili non a doppio isolamento e di apparecchi da giardi-naggio; protezione degli utenti di campeggi; protezione degli impianti di alimentazione situati sulle banchine di attracco delle imbarcazioni.Tra i vantaggi derivanti dallutilizzo degli interruttori differenziali non va inne dimenticata la protezione che tali apparecchi offrono contro gli incendi innescabili da modeste dispersioni a terra non rilevabili dagli interruttori automatici magnetotermici, ma sufcienti a provocare il disastro.ABB SACE mette a disposizione una gamma completa di apparecchi per la protezione differenzia-le:differenzialimagnetotermicicompatti,blocchidifferenzialiedifferenzialipurimodulariSystem pro M, nonch rel differenziali da quadro RCQ da abbinare agli interruttori scatolati e aperti.5.4 Protezione contro i contatti indiretti nei sistemi ITIn un sistema elettrico isolato da terra (sistema IT), un guasto a terra determina il passaggio di una corrente prevalentemente capacitiva (Fig. 5/7). La capacit dovuta soprattutto ai cavi e, in misura minore, ai motori e agli altri componenti degli impianti.In questi sistemi, la protezione contro i contatti indiretti avviene: mediante dispositivi di controllo dellisolamento a funzionamento continuo in caso di 1 guasto a terra; utilizzando dispositivi di protezione contro le sovracorrenti e dispositivi a corrente differenziale(3) in caso di 2 guasto a terra.Fig. 5/7 - Sistema elettrico isolato da terra (IT). Il circuito di guasto ha unimpedenza notevolmente elevata,perconsentirelacontinuitdelservizioincasodi1guastoaterra.Nessuna parte attiva collegata a terra se non tramite impedenza Z. Le masse dellimpianto sono collegate a terra.L1L2L3MassaZRaC1C2C3Ig(3) Nel caso dei dispositivi differenziali la Id di non funzionamento deve essere almeno uguale alla corrente prevista per un eventuale 1 guasto a terra, onde non venir meno alle esigenze di continuit del servizio.1SDC007021F0001ABB SACE 5/755.4.1 Caso del 1 guasto a terraLa corrente di guasto di tipo prevalentemente capacitivo che si verica nel caso di un primo guasto a terra assume un valore assai modesto (dellordine dellampere e solo eccezionalmente in impianti molto estesi pu superare la decina di ampere). Questa corrente non in grado di far intervenire i dispositivi di protezione a sovracorrente. Il circuito non si interrompe e viene cos assicurata la con-tinuit del servizio. Perch la protezione sia garantita, deve essere soddisfatta la relazione:RE. Id b ULdove:RE= resistenza del dispersore a cui sono collegate le masse;Id= corrente di guasto nel caso di 1 guasto, fra un conduttore e una massa; il suo valore tiene conto delle correnti di dispersione verso terra e dellimpedenza totale di messa a terra dellimpianto elettrico;UL= tensioni limite di contatto (rispettivamente 50 V per ambienti ordinari e 25 V per ambienti par-ticolari).5.4.2 Caso del 2 guasto a terraCon il 2 guasto a terra linterruzione automatica del circuito indispensabile.Le sue condizioni dipendono da come sono connesse le masse a terra, cio:a) se interconnesse collettivamente da un conduttore di protezione (Fig. 5.8a) si applicano le pre-scrizioni relative al sistema TN tenendo conto che:1) in caso di neutro non distribuito deve essere soddisfatta la relazione: U Zsb________ 2 . Ia2) in caso di neutro distribuito deve essere soddisfatta la relazione:'UoZsb________ 2 . Iadove:U = tensione nominale fase-faseUo= tensione nominale fase-neutroZs= impedenza dellanello di guasto (conduttore di fase + conduttore di protezione);Z's= impedenza del circuito di guasto (conduttore di neutro + conduttore di protezione); Ia= corrente che provoca linterruzione del circuito entro il tempo indicato in Tab. 5/2, colonne (a) e (c), quando applicabile (circuiti terminali) o entro 5 s, quando permesso (circuiti di distribu-zione).b) se sono messe a terra per gruppi o individualmente (Fig. 5/8 b e 5/8c) si applicano le prescrizioni relative al sistema TT e i tempi di interruzione massimi rimangono quelli indicati nella tabella 5/2.In impianti dove la tensione di contatto UL viene limitata a 25 V c.a. e 60 V c.c. non ondulata (ambienti particolari di cui alle sezioni 704, 705, 710 della norma CEI 64-8: cantieri edili, strutture adibiteadusoagricolo,localiausomedico),itempidiinterruzionemassimidivengonoquelli indicati nella Tab. 5/2, colonne (b) e (d).1SDC007022F0001ABB SACE 5/85Protezione contro i contatti accidentaliFig. 5/8 -Interconnessione delle masse L1L2L3L1L2L3L1L2L3a) Interconnessione collettoreb) Interconnessione a gruppic) Interconnessione individuale1SDC007023F00011SDC007024F00011SDC007024F0001ABB SACE 5/95Tab. 5.2 - Tempi di interruzione massimi ammessi. Caso di 2 guasto a terra.Tensione nominaledellimpiantoUo/U (V)Tempo di interruzione t (s)(5)Neutro non distribuito Neutro distribuito(a) (b) (c) (d)120/240 0,8 0,4 5 1230/400 0,4 0,2 0,8 0,4400/690 0,20,06 (6)0,40,2 (6)580/10000,1 (5)0,020,2 (4)0,06(4) Se i tempi di interruzione indicati non possono essere garantiti, pu essere necessario effettuare un collegamen-to equipotenziale supplementare.(5) In condizioni ordinarie.(6) In condizioni particolari.Prescrizioni da rispettare afnch sia assicurata la protezione Le masse devono essere messe a terra singolarmente, per gruppi o collettivamente (Fig. 5/8).Deve essere installato un dispositivo di controllo dellisolamento a funzionamento continuo, che azioni un segnale acustico o visivo in modo che in caso di 1 guasto esso venga eliminato il pi rapidamente possibile, in quanto con il suo permanere il sistema passa da IT a sistema TN o TT, il che nel caso di un 2 guasto a terra provoca lintervento dei dispositivi a sovracorrente o a corrente differenziale (caso TT), interrompendo la richiesta continuit di servizio. Si raccomanda, inoltre, di non distribuire il neutro (CEI 64-8, art. 473.3.2.2 e 473.3.3).5.5 Protezione passivaQuando la protezione contro i contatti indiretti viene attuata con sistemi che non prevedono linter-ruzione automatica del circuito, si ha la protezione passiva. In questo caso si tende a limitare non il tempo di permanenza di un guasto, ma il valore della tensione alla quale il soggetto umano pu essere sottoposto.Sono sistemi di protezione passiva: bassissima tensione di sicurezza doppio isolamento luoghi non conduttori collegamento equipotenziale locale non connesso a terra separazione elettrica.5.5.1 Bassissima tensione(7)Un sistema elettrico a bassissima tensione se soddisfa le condizioni imposte dallarticolo 411.1.1 della Norma CEI 64-8; in particolare: la tensione nominale non supera 50 V, valore efcace in c.a., e 120 V in c.c. non ondulata; lalimentazione proviene da una sorgente SELV o PELV; sono soddisfatte le condizioni di installazione specicatamente previste per questo tipo di circuiti elettrici.SELV e PELV sono acronimi di: Safety Extra Low Voltage Protective Extra Low Voltagee caratterizzano ciascuno specici requisiti che devono possedere i sistemi a bassissima tensione.(7) La Norma precisa che la protezione mediantebassissimatensione(cir-cuitiSELVePELV)assicurasiala protezione contro i contatti diretti sia contro quelli indiretti.ABB SACE 5/105Protezione contro i contatti accidentaliUn circuito SELV ha le seguenti caratteristiche:1) alimentato da una sorgente autonoma o da una sorgente di sicurezza. Sono sorgenti autonome le pile, gli accumulatori, i gruppi elettrogeni. Sono considerate sorgenti di sicurezza le alimentazioni ottenute attraverso un trasformatore di sicurezza.2) Non ha punti a terra. vietato collegare a terra sia le masse sia le parti attive del circuito SELV.3) Deve essere separato da altri sistemi elettrici. La separazione del sistema SELV da altri circuiti deve essere garantita per tutti i componenti; a tal ne i conduttori del circuito SELV o vengono posti in canaline separate o sono muniti di una guaina isolante supplementare.Un circuito PELV possiede gli stessi requisiti di un sistema SELV ad eccezione del divieto di avere punti a terra; al contrario nei circuiti PELV almeno un punto sempre collegato a terra.La Norma CEI 64-8 prevede una terza tipologia circuitale per i sistemi di categoria zero: i circuiti FELV (Functional Extra Low Voltage).Questi circuiti, realizzabili quando per ragioni funzionali non possono essere soddisfatte le prescrizioni dei circuiti SELV o PELV, richiedono, allo scopo di assicurare la protezione contro i contatti diretti e indiretti, che vengano soddisfatte le seguenti prescrizioni:s0ROTEZIONECONTROIhCONTATTIDIRETTIvDeve essere assicurata da: barriere o involucri con grado di protezione conforme a quanto richiesto dalla Norma CEI 64-8, art. 412.2;oppure: un isolamento corrispondente alla tensione minima di prova richiesta per il circuito primario. Se tale prova non viene superata, lisolamento delle parti accessibili non conduttrici del componente elettrico, deve essere rinforzato durante linstallazione in modo che possa sopportare una tensione di prova di 1500 V c.a. per 60 s.s0ROTEZIONECONTROIhCONTATTIINDIRETTIvDeve essere assicurata: dal collegamento delle masse del circuito FELV al conduttore di protezione del circuito primario a condizione che questultimo risponda a una delle misure di protezione contro i contatti diretti; oppure: dal collegamento di una parte attiva del circuito FELV al conduttore di protezione del circuito pri-mario, a condizione che sia applicata una misura di protezione mediante interruzione automatica del circuito primario stesso.s0RESEASPINALe prese a spina del sistema FELV non devono potersi inserire in altre prese alimentate con altre tensioni e le spine di altri circuiti non devono inserirsi nelle prese del sistema FELV.ABB SACE 5/1155.5.2 Doppio isolamentoIl doppio isolamento ottenuto aggiungendo allisolamento principale o fondamentale (il normale isolamento delle parti attive) un secondo isolamento chiamato supplementare. altres ammesso dalle Norme la realizzazione di un unico isolamento purch le caratteristiche elet-triche e meccaniche non siano inferiori a quelle realizzate con il doppio isolamento; in questo caso lisolamento chiamato isolamento rinforzato.Il tipo di protezione offerto dal doppio isolamento consiste nel diminuire fortemente la probabilit di guasti perch, in caso di cedimento dellisolamento principale, rimane la protezione dellisolamento supplementare.Unapparecchiaturaelettricadotatadidoppioisolamentoodiisolamentorinforzato(Fig.5/9) classicata di classe II(8).isolamento principaleisolamento funzionaleparte attivaparte attivaIsolamento principaleDoppio isolamentoIsolamento rinforzatoisolamento funzionaleisolamento supplementareparte attivaparte attivaisolamento principaleisolamento funzionaleisolamento rinforzatoparte attivaparte attivaFig. 5/9 a - Isolamento delle parti attiveFig. 5/9 b - Insieme dellisolamento principale e dellisolamento supplementareFig. 5/9 c - Unico isolamento al posto dei due isolamenti, principale e supplementare, che abbia propriet elettriche e meccaniche tali da formare lo stesso grado di protezione del doppio isolamento(8) Gliapparecchielettricivengono suddivisi dalle Norme CEI in quattro classi,inbasealtipodiprotezione offertacontroicontattiindiretti.In particolare:Classe 0: apparecchiodotatodi isolamentoprincipalee sprovvisto del morsetto per il collegamento della massaalconduttoredi protezione.Classe I: apparecchiodotatodi isolamentoprincipalee provvistodelmorsetto per il collegamento della massaalconduttoredi protezione.Classe II: apparecchiodotatodi doppioisolamentoodi isolamentorinforzatoe sprovvisto del morsetto per il collegamento della massaalconduttoredi protezione.Classe III: apparecchiodestinato adesserealimentatoa bassissimatensionedi sicurezza.Lisolamento puessereri dottoe non deve essere in alcun modocollegatoaterra oalconduttoredipro-tezione di altri circuiti.1SDC007025F00011SDC007026F00011SDC007027F0001ABB SACE 5/125Protezione contro i contatti accidentali5.5.3 Protezione per mezzo di luoghi non conduttoriQuesta misura di protezione viene applicata quando si vogliono evitare contatti simultanei con parti che possono trovarsi ad un potenziale diverso a causa di un cedimento dellisolamento principale di parti attive. Essa per, per la sua particolarit, praticamente inapplicabile negli edici civili e similari, dove, di fatto, non esistono locali in grado di soddisfare le condizioni richieste per la sua applicazione, per le seguenti ragioni: presenza di un sempre maggior numero di masse estranee nei locali; possibili modiche ai pavimenti che possono trasformare un locale da non conduttore a condut-tore; presenza di prese a spina ed uso di cavi elettrici di prolunga che variano la distanza degli apparec-chi utilizzatori, il che pu renderli simultaneamente accessibili. ammesso luso di componenti elettrici di classe 0 o di classe I non collegati a terra, purch siano soddisfatte le seguenti condizioni (CEI 64-8/413.3.1 ni a 413.3.6):1) le masse devono essere distanziate, tra loro e da masse estranee, almeno 2 m in orizzontale e 2,5 m in verticale (vedere Fig. 5/10), afnch le persone non vengano in contatto simultaneamente conesse(questedistanzepossonoessereridottea1,25maldifuoridellazonaaportatadi mano), oppure: interposizione di ostacoli non collegati a terra o a massa, possibilmente isolati, tra masse e masse estranee, che consentano di tenere le distanze nei valori sopraindicati; isolamento delle masse estranee. Lisolamento deve avere una resistenza meccanica sufciente e deve sopportare una tensione di prova di almeno 2000 V. Inoltre la corrente di dispersione verso terra non deve essere maggiore di 1A, in condizioni normali duso. Le condizioni di cui sopra sono riferite solo a componenti elettrici ssi ed altres vietato luso di prese a spina;Fig. 5/10 - Distanziamento delle masse tra loro e dalle masse estranee2) il luogo deve avere pavimenti e pareti isolanti. La misura della resistenza elettrica deve essere es-eguita almeno tre volte nello stesso locale, delle quali una a circa 1 m da qualsiasi massa estranea accessibile posta nel locale e le altre due misure a distanza maggiore. La resistenza elettrica non deve essere inferiore a: 50 k per tensioni di alimentazione b 500 V; 100 k per tensioni di alimentazione > 500 V.Se il valore riscontrato della resistenza risulta inferiore ai valori suddetti, i pavimenti e le pareti sono da considerarsi masse estranee (CEI 64-8/612.5).< 2 m > 2 m2,5m1SDC007028F00011SDC007029F0001ABB SACE 5/1355.5.4 Protezione per mezzo di collegamento equipotenziale locale non connesso a terraIl collegamento equipotenziale locale non connesso a terra evita il manifestarsi di una tensione di contatto pericolosa.Questo tipo di protezione non trova mai applicazione nei locali ad uso civile o similare, a causa della poca disponibilit di tali locali a soddisfare le prescrizioni richieste per la sua applicazione; prescrizioni che sono contenute negli articoli 413.4.1, 413.4.2 e 413.4.3 della Norma CEI 64-8 e che vengono nel seguito riassunte: I conduttori di collegamento equipotenziale devono collegare tra loro le masse e tutte le masse estranee simultaneamente accessibili. Il collegamento equipotenziale locale non deve essere collegato a terra n direttamente n tramite masse o masse estranee. Devono essere prese precauzioni afnch le persone che accedono in un luogo reso equipotenziale non vengano esposte ad una differenza di potenziale pericolosa, particolarmente nel caso di un pavimento conduttore isolato da terra collegato ad un collegamento equipotenziale non connesso a terra.5.5.5 Protezione per separazione elettricaQuestotipodiprotezioneevitacorrentipericolosenelcasodicontattoconmassechepossono andare in tensione a causa di un guasto allisolamento principale del circuito.Le prescrizioni da rispettare afnch la protezione sia assicurata sono quelle indicate nella Norma CEI 64-8 (articoli da 413.5.1.1 no a 413.5.1.6) ed anche da: quanto indicato, sempre dalla stessa Norma al punto 413.5.2, se il circuito separato alimenta un solo componente elettrico; quanto indicato al punto 413.5.3, se il circuito separato alimenta pi di un componente elettrico.Si raccomanda inoltre che il prodotto della tensione nominale, in volt, del circuito separato, per la lunghezza della conduttura elettrica in metri, non superi il valore di 100.000; la lunghezza della con-duttura non deve per essere > 500 m.5.6 Protezione contro i contatti direttiSi attua la protezione contro i contatti diretti ponendo in essere tutte quelle misure e accorgimenti idonei a proteggere le persone dal contatto con le parti attive di un circuito elettrico.La protezione pu essere parziale o totale.La scelta tra la protezione parziale o totale dipende dalle condizioni duso e desercizio dellimpianto (pu essere parziale solo dove laccessibilit ai locali riservata a persone addestrate)(9).La Norma CEI 64-8 prevede inoltre quale misura addizionale di protezione contro i contatti diretti limpiego di dispositivi a corrente differenziale.5.6.1 Misure di protezione totaliSono destinate alla protezione di personale non addestrato e si ottengono mediante:sisolamento delle parti attiveDevono essere rispettate le seguenti prescrizioni: parti attive ricoperte completamente con isolamento che pu essere rimosso solo a mezzo di distruzione; altri componenti elettrici devono essere provvisti di isolamento resistente alle azioni meccaniche, chimiche, elettriche e termiche alle quali pu essere soggetto nellesercizio.(9) LeNormeCEIdannolaseguente denizione di persone addestrate:Persona addestrata - Persona aven-teconoscenzetecnicheoespe-rienza,ocheharicevutoistruzioni speciche sufcienti per permetterle di prevenire i pericoli dellelettricit, in relazione a determinate operazioni condotte in condizioni specicate.Nota: il termine addestrato pertan-to un attributo relativo: al tipo di operazione; altipodiimpiantosulquale,o invicinanzadelquale,sideve operare; alle condizioni ambientali contin-genti e di supervisione da parte di personale pi preparato.ABB SACE 5/145Protezione contro i contatti accidentalisinvolucri o barriereDevono essere rispettate le seguenti prescrizioni: parti attive contenute entro involucri o dietro barriere con grado di protezione almeno IP2X o IPXXB(10); superci orizzontali delle barriere o involucri a portata di mano, con grado di protezione almeno IP4X o IPXXD; involucri o barriere saldamente ssati in modo da garantire, nelle condizioni di servizio prevedibili, la protezione nel tempo; barriere o involucri devono poter essere rimossi o aperti solo con luso di una chiave o di un attrezzo speciale; ilripristinodellalimentazionedeveesserepossibilesolodoposostituzioneorichiusuradelle barriere o degli involucri.(10) Il grado di protezione degli involucri delleapparecchiatureelettriche vieneidenticatomedianteunco-dicelacuistrutturavieneindicata dalla Norma CEI EN 60519 (vedasi il successivo paragrafo 5.6.2).5.6.2 Gradi di protezione degli involucriIl grado di protezione di un involucro indicato con il codice IP la cui struttura la seguente (Norma CEI EN 60529 (CEI 70-1)):IP 2 3 C HLettere caratteristiche (Protezione internazionale) Prima cifra caratteristica (cifra da 0 a 6, o lettera x) Seconda cifra caratteristica (cifra da 0 a 8, o lettera x)Lettera addizionale (opzionale) (lettere A, B, C, D) Lettera supplementare (opzionale) (lettere H, M, S, W) Note1) Quando non sia richiesta una cifra caratteristica, questultima deve essere sostituita dalla lettera X (XX se sono omesse entrambe le cifre).2) Le lettere addizionali e/o supplementari possono essere omesse senza essere sostituite.3) Nel caso di pi lettere supplementari, si deve applicare lordine alfabetico.4) Se un involucro fornisce diversi gradi di protezione per differenti sistemi di montaggio, il costruttore deve indicare nelle istruzioni i gradi di protezione corrispondenti ai differenti sistemi di montag-gio.ABB SACE 5/155Fig. 5/11 - Gradi di protezione degli involucriEsempio3 C S 2 IP 50Significato per laprotezionedellapparecchiatura controla penetrazione di corpisolidi estraneiSignificato per laprotezionedelle personecontro laccesso a partipericolose0Non protetto Non protetto1Protettocontrocorpisolidi didiametro> 50 mm2Protettocontrocorpi solidididiametro> 12,5 mm 12,53Protettocontrocorpisolidi didiametro> 2,5 mm 2,54Protettocontrocorpisolidi didiametro> 1 mm 15 Protettocontro lapolvere inquantitnociva6Totalmenteprotettocontro lapolvereProtettocontrolaccessocon ildorso dellamano 50Protetto contro laccesso con un ditoProtetto contro laccesso con un filoProtetto contro laccesso con un attrezzo 1280100 2,5 35100 1 351aCIFRA CARATTERISTICAProtezione contro la penetrazione di corpi solidiestranei e contro laccesso a parti pericoloseApparecchiatura adalta tensioneHMSWInformazionisupplementari per laprotezionedellapparecchiaturaLETTERASUPPLEMENTARE(Opzionale)Significato per laprotezionedellapparecchiatura controla penetrazione di acquacon effetti dannosi0Non protettoProtettocontro lacadutaverticaledi goccedacqua1Protettocontro lacaduta digoccedacquacon incli-nazionemassimadi 15215Protettocontro lapioggia360Protettocontro glispruzzidacqua45Protettocontro igettidacqua6Protettocontro igettidacquapotenti7Protettocontro glieffettidellaimmersionetemporanea8Protettocontro glieffettidellaimmersionecontinua2aCIFRACARATTERISTICAProtezione contro lapenetrazione di acquaSignificato per laprotezione delle personecontro laccesso a partipericoloseProtettocontrolaccessocon ildorsodellamanoAProtetto controlaccesso con un ditoB 50 1280100 2,5 35Protetto controlaccesso con unattrezzoCProtetto controlaccesso con un filoD100 1 35LETTERAADDIZIONALE (*)(Opzionale)012345678Provato contro glieffetti dannosi dovutiallingresso di acqua con la apparecchiaturain motoProvato contro glieffetti dannosi dovutiallingresso di acqua con la apparecchiaturanon in motoAdatto alluso incondizioniatmosferichespecifiche(*) Utilizzata solo nei seguenti casi:a) la protezione effettiva contro laccesso a parti pericolose superiore a quella indicata dalla prima cifra caratteristica; b) va indicata solo la protezione con laccesso a parti pericolose; in tal caso la prima cifra caratteristica viene sostituita con una X ABB SACE 5/165Protezione contro i contatti accidentali5.6.3 Misure di protezioni parzialiSono destinate a personale addestrato; si attuano mediante ostacoli o distanziamento.Impediscono il contatto non intenzionale con le parti attive. Nella pratica sono misure applicate solo nelle ofcine elettriche.Devono essere rispettate le seguenti prescrizioni:s/STACOLIDevono impedire: lavvicinamento non intenzionale del corpo a parti attive; ilcontattononintenzionaleconpartiattivedurantelavorisottotensionenelfunzionamento ordinario.Gli ostacoli possono essere rimossi senza una chiave o un attrezzo speciale, ma devono essere ssati in modo da impedire la rimozione accidentale.s$ISTANZIAMENTOIl distanziamento delle parti simultaneamente accessibili deve essere tale che esse non risultino a portata di mano (Fig. 5/12).La zona a portata di mano inizia dallostacolo (per es. parapetti o rete grigliata) che abbia un grado di protezione < IPXXB.Fig. 5/12 - Parti ritenute a portata di mano secondo la Norma CEI 64-81,25m0,75 m2,50 mS1,25m0,75 mS1,25mLimite del volume2,50 m1SDC007030F0001ABB SACE 5/1755.6.4 Misura di protezione addizionale mediante interruttori differenzialiLa protezione con interruttori differenziali con Idn b 30 mA, pur eliminando gran parte dei rischi dovuti ai contatti diretti, non riconosciuta quale elemento unico di protezione completa e richiede labbi-namento con una delle misure di protezione di cui ai precedenti paragra 5.6.1 e 5.6.3.Luso dellinterruttore differenziale da 30 mA permette per altro la protezione contro i contatti indiretti incondizionidimessaaterraincerteedsicuramenteunaprotezioneefcacecontroidifettidi isolamento, origine di piccole correnti di fuga verso terra (rischio dincendio).A questo proposito vale la pena ricordare che non sempre le correnti di forte intensit sono respon-sabili di innesco dincendio; spesso invece lo sono quelle di bassa intensit.Gli incendi che hanno origine nei vari punti dellimpianto elettrico (quadri di distribuzione primaria e secondaria, cassette di distribuzione, motori, cavi ecc) sono dovuti, in buona parte dei casi, al ce-dimento dellisolamento, per invecchiamento, per surriscaldamento o per sollecitazione meccanica delle parti isolanti, con il conseguente uire di deboli correnti di dispersione verso massa o tra le fasi che, aumentando di intensit nel tempo, possono innescare larco, sicura fonte termica per linizio di un incendio. Il guasto per non sempre si evolve in questo modo: a volte una debole corrente didispersionesufcienteadinnescareunfocolaiodiincendiosevieneinteressatounvolume ridottodimaterialecombustibile.Adesempio,unacorrentedi200mA,allatensionedifasedi 220 V, sviluppa una potenza termica di 44 W che, paragonata a quella di circa 35 W della amma di un ammifero, d unidea della possibilit di cui sopra.Lesperienza dimostra che pericoli dincendio possono presentarsi, in alcune condizioni, gi quando la corrente oltrepassa i 70 mA a 220 V (15,5 W). Pertanto per unefcace protezione contro lincendio necessario che il guasto venga eliminato al suo insorgere. Questo possibile solo con limpiego di dispositivi di protezione che intervengano in corrispondenza dei suddetti valori di corrente, ossia con gli interruttori differenziali.ABB SACE 6/16Progettazione degli impianti elettrici di bassa tensioneIndicePremessa.................................................................................................................................6/2La distribuzione.......................................................................................................................6/2La corrente di impiego IB.........................................................................................................6/3I carichi e le portate.................................................................................................................6/4Le sovracorrenti.......................................................................................................................6/8Condizioni di sovraccarico .6/9Condizioni di cortocircuito..............................................................................................6/11Dimensionamento degli impianti ...........................................................................................6/13Calcolo della corrente minima e massima di cortocircuito.............................................6/14Coordinamento tra la protezione contro i sovraccarichie la protezione contro i cortocircuiti................................................................................6/16Omissioni delle protezioni .....................................................................................................6/17Prescrizioni particolari ...........................................................................................................6/20Protezione dei conduttori di fase....................................................................................6/20Protezione del conduttore di neutro ...............................................................................6/20Interruzione del neutro....................................................................................................6/21ABB SACE 6/26Progettazione degli impianti elettrici di bassa tensione6.1 PremessaGli obbiettivi principali del progetto di un impianto elettrico sono: la sicurezza la funzionalit lafdabilit la durata leconomicit.Per raggiungerli si richiedono scelte tecniche precise, che possono favorire taluni aspetti e contra-starne altri.Il progetto interessa i componenti e i materiali collocati tra il contatore (o il trasformatore) ed i carichi; parte dalla conoscenza del numero e del tipo di utilizzatori installati e della loro collocazione nella struttura.Il progetto deve sottostare alla legge 46/90 ed alla regola dellarte.Questo aspetto particolarmente delicato qualora il progetto si occupi di un rifacimento o del restauro di una struttura esistente. Lintervento deve in questo caso tener conto delle mutate condizioni e della nuova regola darte. Se sar necessario, si interverr anche profondamente sulla struttura no a raggiungere il nuovo e pi elevato grado di sicurezza accettabile.La gura professionale che deve occuparsi del progetto e che ha avuto un riconoscimento legale ufciale con la Legge 46/90 il progettista.Egli deve essere un tecnico iscritto al rispettivo ordine o collegio professionale ed il solo a poter affrontare la progettazione di impianti che per dimensioni o potenze superino i valori minimi imposti dalla legge o che vengono installati in ambienti pericolosi (esplosione, uso medico, maggior rischio in caso di incendio, ecc).6.2 La distribuzioneNote le condizioni al contorno (sistemi elettrici, tensioni, frequenza rete, numero e collocazione dei carichi) al progettista spetta decidere inizialmente il tipo di distribuzione.Sono disponibili due alternative: la radiale e la dorsale.La radiale consiste nellalimentazione di ogni singola utenza con una linea specica e dedicata. ideale per utilizzatori di grande potenza e con funzionamento continuo (compressori, grosse presse, ascensori) perch in tali condizioni viene esattamente dimensionata la linea in relazione al carico, conseguendo un ottimo livello di afdabilit e selettivit.La distribuzione radiale, intesa come linea diretta al carico, di semplice progettazione, in virt della completa e relativamente facile disponibilit dei dati riguardanti le utenze di volta in volta alimenta-te.Un limite della distribuzione radiale il suo costo: richiede infatti limpiego di molto rame e di tanti interruttori quante sono le linee.La dorsale si oppone concettualmente alla radiale. Su una sola linea vanno a conuire tutte le correnti degli utilizzatori senza alcun ordine o sequenza prestabiliti.Non c selettivit n controllo particolare sulle singole linee e il calcolo delle correnti di impiego assai delicato e necessariamente probabilistico.Per contro il costo contenuto per il limitato impiego di rame e la presenza di un solo interruttore generale.Le tipiche utenze allacciate su dorsali sono quelle a basso contenuto di potenza o con funzionamento discontinuo o addirittura saltuario (prese, lampade, elettrodomestici).ABB SACE 6/366.3 La corrente di impiego IBDecisa larchitettura dellimpianto, si passa allo studio delle singole linee e dapprima se ne calcola la variabile elettrica fondamentale: la corrente di impiego IB, su cui si costruir lintero progetto secondo le Norme CEI.IB la quantit di corrente (in ampere) che la linea destinata a trasportare, per soddisfare la necessit del o dei carichi alimentati.NelcalcolodellaIB,ilmassimoimpegnorichiestonelcasodellegrosseelunghedorsali,dove laleatoriet delle situazioni, le urgenze improvvise, laumento imprevisto e a volte permanente degli utilizzatori, possono determinare correnti IB notevoli e per lungo tempo.Non disponibile a tuttoggi alcuna formula di validit generale per quanticare esattamente la IBe pertanto sono soprattutto lesperienza e la lungimiranza le doti del progettista che servono per affrontare il problema.NeppurelanormaCEI64-8,lanormaimpiantipereccellenza,forniscedirettiveoconsigliperil calcolo della IB; i coefcienti di contemporaneit e/o di utilizzazione (in passato tabellati nelle norme 11-11 e 64-3) non sono riportati.Per quanto difcile e rischioso possa essere, la corrente IB deve essere ssata nel modo pi preciso possibile e su tutti i rami dellideale impianto dorsale o ad albero-radiale (Fig. 6/1). Se questo primo e delicato problema affrontato e risolto a regola darte, il resto sar una relati-vamente semplice ricerca sequenziale di dati. Fig. 6/1 - La corrente IB non quasi mai la somma delle singole correnti di carico uscenti dalla dor-sale, n il pi alto valore che pu assumere la corrente istantanea, ma il valore medio equivalente rispetto agli effetti termici che la corrente effettiva produce sulla conduttura. CorrenteTempoi(t)IB1SDC007031F0001ABB SACE 6/46Progettazione degli impianti elettrici di bassa tensione6.4 I carichi e le portateFissata la corrente di impiego IB, il passo successivo riguarda il corretto dimensionamento della linea.La soluzione scaturisce dallanalisi di tre diversi fenomeni sici: il termodinamico, lelettrico e il mec-canico.Temperatura, caduta di tensione e resistenza meccanica sono parametri da valutare; indifferente quale dei tre affrontare per primo.Per consuetudine e per il fatto che in bassa tensione si ha a che fare con linee relativamente corte, dove la caduta di tensione debole, si sceglie il primo valore approssimato di sezione dallo studio termodinamico del fenomeno.Simmagina il cavo come un corpo sico, al cui interno si produce continuamente calore; nel caso in esame il calore prodotto per effetto Joule (RI2) dalla resistenza del rame del conduttore, assunta costante, percorsa dalla corrente I (Fig. 6/2).Con corrente generica, ma sinusoidale con valore efcace costante, dopo una prima fase transitoria di immagazzinamento del calore e conseguente riscaldamento, nella quale la temperatura del cavo sale, si ha una successiva condizione di regime termico.A questo punto la temperatura del cavo, giunta al massimo, si stabilizza e il calore prodotto, sempre dovuto a RI2, interamente dissipato (Fig. 6/3).Il regime termico con temperatura costante nel tempo levoluzione nale del fenomeno (Fig. 6/4). Esso dipende essenzialmente, oltre che dalla quantit di calore da dissipare, dalla conduttanza ter-mica del cavo, che funzione a sua volta della supercie esterna dissipante, dalla ventilazione, dalla temperatura ambiente, dal tipo di isolante ecc.Fig. 6/2 - Appena la corrente uisce nel conduttore si producono le perdite Joule RI2. Il calore, a causa della intrinseca lentezza termica dei fenomeni di trasmissione del calore, non riesce ad uscire subito dal cavo ma vi si immagazzina, elevandone allinizio linearmente la tem-peraturaDeiduematerialiarischiotermico,rameeisolante,cheraggiungonoallanelamedesimatem-peratura,sicuramentelisolanteilpiindifesocontroglieffettidelcaloreelinnalzamentodella temperatura. Il rame infatti fonde a oltre mille gradi, mentre gli isolanti in commercio (PVC, butile, neoprene, ecc.) presentano temperature di liquefazione e fusione dellordine dei 150250 C. Per questo dallisolante dipende la massima sfruttabilit dei cavi sotto carico e, in particolare, dalla sua massima temperatura ammissibile a regime, che rimane un dato intrinseco e viene ssata dalle norme con opportuni criteri di sicurezza.Temperatura del cavoTempoQ=RI2puro accumuloRI2cavo ambiente1SDC007032F0001ABB SACE 6/56Fig. 6/3 - Al passare del tempo, dopo qualche minuto, parte del calore prodotto per effetto Joule (RI2) comincia ad uscire dalle pareti esterne del conduttore di rame, entra nel primo strato attiguo dellisolante che, come il rame, ne immagazzina una parte, salendo anchesso in temperatura. Inne il usso di calore oltrepassa lintero isolante e sfoga nellambiente. La curva di temperatura del cavo da rettilinea ascendente tende a deettere, incurvandosi verso lorizzontaleFig. 6/4 - Dopo aver sfruttato lintera capacit termica del cavo, che la somma di quella del rame edellisolante,ilussodicalore,cherimastoerimarrcostanteaparitdicorrente circolante,esceinteramentedallultimostratodellisolanteesidisperdenellambiente circostanteTemperatura del cavoTempoQ=RI2parziale scambioRI2cavo ambienteQTemperatura del cavoTempototale scambioe dissipazioneRI2cavo ambienteQ1SDC007033F00011SDC007034F0001ABB SACE 6/66Progettazione degli impianti elettrici di bassa tensioneNota la temperatura massima ammissibile dellisolante necessario limitare ad essa la salita mas-sima e nale della funzione Q(t) che rappresenta landamento della temperatura nel tempo. Si pu perci desumere, per cos dire a ritroso, tra gli inniti valori disponibili di RI2 (al variare della corrente) proprio quello che ne stato teoricamente responsabile. Da esso, tolto il valore R della resistenza, che nota, possiamo determinare la corrente I che uita durante il fenomeno e che sar perci la massima sopportabile in quelle condizioni. Attraverso unindagine prevalentemente termodinamica si cos arrivati ad evidenziare una corrente che,vistoilsignicato,sidenisce:portatainregimepermanenteIZ(NormaCEI64-8paragrafo 25.5).Ai ni del dimensionamento, questa corrente ha un signicato particolare, estremamente semplice e pratico e si presta a facili tabellazioni che agevolano i progettisti.Il legame che si deve assicurare tre IB e IZ il seguente:IB b IZDa tale disequazione si ricava il cavo, inteso sia come sezione (necessaria, ma ancora non sufciente), sia come isolante (Fig. 6/5).Si osservi che sin qui non ha avuto alcun ruolo la lunghezza delle linee, perch il fenomeno termico considerato vale qualitativamente e puntualmente per lintera lunghezza di ciascuna linea. Qualora lastessalinea(stessoisolanteesezione)avessediversimodidiinstallazione(es.primatubopoi passerella)leconsiderazioniprecedentivannofatteovviamentelungoiltrattotermicamentepi sollecitato.Dalle tabelle CEI-UNEL (vedasi ad esempio la tabella 6.1 che ne rappresenta un estratto) sulla scelta delle portate, si deducono alcune utili informazioni che vengono qui anticipate e precisamente:1) le condizioni di posa pi difcili sono, a scalare partendo dalla peggiore:I) cavi sotto traccia o in cunicoli chiusi;II) cavi in tubi o canalette ventilate;III) cavi a parete o a softto ventilati;IV) cavi in aria, su passerelle o a funi portanti;V) cavi interrati o in tubo interrato;2) i cavi interrati, in tubo o direttamente, sono in condizioni operative migliori rispetto agli altri;3) allaumentare della temperatura ambiente le portate si riducono pi che proporzionalmente;4) la densit di corrente (A/mm2) diminuisce allaumentare della sezione; ci signica che hanno una portata maggiore due cavi in parallelo su una stessa fase, ciascuno da 25 mm2 che un singolo cavo da 50 mm2.Fig. 6/5 - Nota la corrente dimpiego IB, si consultano opportune tabelle sulle portate per decidere attraverso la disequazione IB b IZ, quale sia la IZ sufciente e da essa la sezione e lisolante appropriatiLinea - parametri da valutare Temperatura ambiente; Forma e supercie del conduttore; Tipo di posa (tubo, canale ecc.); Isolante impiegato (PVC, gomma ecc.); Ventilazione (naturale, forzata ecc.).Utilizzatori - parametri da valutare Tipo di distribuzione; Contemporaneit e/o utilizzazione; Modicabilit e ampliabilit; Possibilit di sovraccarico.IZIBIZr IBABB SACE 6/76Tab. 6.1 - Tabella CEI-UNEL 35011-72 per la scelta delle portate (A) dei cavi multipolari in rame, posati in aria distanziati, per impianti in bassa tensioneSezione(mm2)PVC o gomma comune Gomma G5 o polietileneBipolari Tripolari Tetrapolari Bipolari Tripolari Tetrapolari1,5 19,5 17,5 15,5 24 22 19,52,5 26 24 21 33 30 264 35 32 25 45 40 356 46 41 36 58 52 4610 63 57 50 80 71 6316 85 76 68 107 96 8525 112 101 89 142 127 11235 138 125 111 175 157 13850 168 151 134 212 190 16870 213 192 171 270 242 21395 258 232 207 327 293 258120 299 269 239 379 339 299ABB SACE 6/86Progettazione degli impianti elettrici di bassa tensione6.5 Le sovracorrentiLa scelta iniziale della sezione del cavo, in funzione delle esigenze termiche (temperatura ammissibile) e degli isolanti impiegati, deve essere vericata secondo gli ulteriori parametri sici in gioco che sono di tipo elettrico (massima caduta di tensione ammissibile) e meccanico (sezione minima prescritta dalle Norme e adeguata resistenza meccanica durante le operazioni di posa).A questo punto necessario affrontare il delicato, ma vitale problema della protezione dei cavi dalle sovracorrenti.Sovracorrente una qualsiasi corrente superiore alla portata IZ che pu circolare nel cavo.I conduttori attivi di un circuito elettrico devono essere protetti da uno o pi dispositivi che interrompono automaticamente lalimentazione quando si produce sovracorrente (sovraccarico o cortocircuito).La protezione contro i sovraccarichi e i cortocircuiti pu essere assicurata sia in modo separato, con dispositivi distinti, sia in modo unico con dispositivi che assicurano entrambe le protezioni. In ogni caso essi devono essere tra loro coordinati.Per assicurare la protezione il dispositivo deve: interrompere sia la corrente di sovraccarico sia quella di cortocircuito, interrompendo, nel secondo caso, tutte le correnti di cortocircuito che si presentano in un punto qualsiasi del circuito, prima che esse provochino nel conduttore un riscaldamento tale da danneggiare lisolamento; essere installato in generale allorigine di ogni circuito e di tutte le derivazioni aventi portate differenti (diverse sezioni dei conduttori, diverse condizioni di posa e ambientali, nonch un diverso tipo di isolamento del conduttore) (Fig. 6/6).Fig. 6/6 - Punto di installazione dei dispositivi di protez