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SOMMARIOn. 11/12 novembre/dicembre2006

EDITORIALEUna ripresa necessariadi Maria Francesca Furfaro

Dal XVI Congresso Nazionale una conferma:la persona vera ricchezza per l’impresa

di Bianca Desideri

Documento conclusivodel XVI Congresso Nazionale Falcri

L’annullo postale della Falcridi Salvatore Adinolfi

FalcridonnaItalia: solo settantesima!

di Bianca Desideri

Nuovo logo per Falcridonna

Non ti dimenticheremo, Anna!di Mariangela Comotti

Il bilancio sociale e la responsabilità sociale d’impresa:vantaggi di un’opportunità

di Giorgio Zanutto

Gruppo BPVN. Scelte di grande bancadi Aleardo Pelacchi

Cipro avamposto del movimento sindacale europeodi Manlio Lo Presti

LAVORO & PREVIDENZAContributi previdenziali e rendita vitalizia

di Fabrizio Gosti

SALUTE & SICUREZZADa centro di costo a centro di profitto

di Franco Del Conte

VITA DI PALLAZZOdi Gabriele Astolfi

SCAFFALE & WEBdi Orsola Grimaldi

DIRETTORE RESPONSABILE

Bianca Desideri

COMITATO DI DIREZIONE

Salvatore AdinolfiMariangela ComottiRoberto FerrariMaria Francesca FurfaroMichele InturriMarco MaiocchiAleardo Pelacchi

HANNO COLLABORATO

A QUESTO NUMERO

Salvatore AdinolfiGabriele AstolfiMariangela ComottiFranco Del ConteFabrizio GostiOrsola GrimaldiManlio Lo PrestiAleardo PelacchiGiorgio Zanutto

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Finito di stampare nel dicembre 2006Tiratura: 27.000 copie

Per le fotografie di cui nonostante le ricerche non siastato possibile rintracciare gli aventi diritto la FAL-CRI si dichiara disponibile ad adempiere ai propridoveri. Gli articoli firmati impegnano solo gli auto-ri e ne rappresentano il pensiero personale. Tutti idiritti sono riservati. I testi non possono essere ripro-dotti senza autorizzazione.

PBP R O F E S S I O N E B A N C A R I O

UNION NETWORK INTERNATIONAL

A tutti i Dirigenti ed alle Strutture del Sindacato FALCRI, agli Iscritti, aiColleghi Bancari, ai Pensionati, alle loro Famiglie, ai Lettori di ProfessioneBancario vanno i migliori auguri di felicità, pace, prosperità, serenità.

Buon Natale e Felice 2007

La Redazione di Professione Bancario

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UNA RIPRESANECESSARIA

L’anno si chiude in un clima ancora animato dalle discussioni intorno al tema del-la Finanziaria che sembra aver monopolizzato l’attenzione della politica e deimezzi di informazione. E’ il segno di una difficoltà del Paese a concentrarsi suitanti bisogni e problemi che concretamente pesano su una gran parte della popo-lazione.Mesi difficili, questi ultimi, che hanno delineato l’immagine di un’Italia incerta eframmentata, che fa fatica a ritrovarsi unita intorno ad interessi comuni finalizza-ti al benessere generale, nella ricostruzione di un’identità collettiva, in un proget-to di società che non rinneghi i principi di solidarietà per lasciar prevalere indi-vidualismo e contrapposizione di interessi.Siamo consapevoli della necessità e della priorità che l’attuale Governo ha di ri-mettere in ordine i conti disastrati dell’economia e della finanza e di invertire il

trend ulteriormente peggiorato, in questi ultimi anni, del nostro debito pubblico.Ciò nonostante altrettanto urgente ed indispensabile è provare a colmare la distanza della gente da unsistema politico necessariamente troppo concentrato sui tagli e sulle tasse, che non è ancora riuscito alasciare intravedere un cambiamento di prospettiva che delinei un Paese che punta al proprio rilancio,che crede nella ripresa, che non si chiude in sé stesso, condizionato dagli indici e dalle percentualieconomiche imposte dall’Europa, a favore dei quali bisogna sacrificare le tante altre emergenze.Lo Stato appare lontano dalla società civile, dalle nuove articolazioni, visioni ed aspettative che la ca-ratterizzano.Dal rapporto Censis 2006 viene fuori l’immagine di uno Stato che “lavora per maggioranze potenzialie non su dati reali” e che non riesce ad intercettare e valorizzare le tante spinte innovative che arriva-no da più parti della società.I temi della ripresa e dello sviluppo sono stati oscurati da quelli della cosiddetta “fase uno” delle rifor-me che hanno scatenato le reazioni più varie e spesso corporative.La prevista “fase due” deve quindi al più presto intercettare, valorizzare e trasmettere i non pochi se-gnali di ripresa economica che connotano l’attuale momento e dare il segno di un’inversione di ten-denza di una società che il Rapporto Censis 2006 descrive caratterizzata da “una maggioranza pessimi-sta, malinconica, con un’identità in caduta libera ed una minoranza ottimista e trainante”.Gli umori degli individui sembrerebbero risentire dell’inefficacia mostrata dalle Istituzioni in questi ul-timi anni.Oggi è indispensabile uscire dal clima dei tagli e delle pesanti ristrutturazioni per concentrarsi vera-mente sulla crescita, sull’innovazione, sui bisogni frastagliati di una società sempre più articolata e com-plessa.Deve cominciare la fase degli investimenti, dei progetti di lungo respiro, di creazione e sostegno ai tan-ti nuovi lavori che da questa fase possono emergere, di attenzione vera alla formazione continua deilavoratori giovani e dei non più giovani, di sicurezza nei luoghi di lavoro e nella società, di un nuovosistema di welfare, magari più flessibile ma che non abbandoni mai i soggetti più deboli e meno tute-lati, di servizi che funzionino.Alle pericolose spinte di devastazione dell’identità collettiva a favore di identità isolate, va contrappo-sta una guida politica determinata che faccia rivivere il senso di appartenenza attraverso un progettocomune ed una nuova “riarticolazione” sociale.La cosiddetta “fase due” del nuovo Governo deve ora puntare tutto sulla ripresa e buttare le basi perla sua tenuta futura.

Francesca Furfaro

Editoriale

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La “persona ricchezza” dell’impresa èstato il tema centrale intorno a cui sisono incontrati per dibattere a Fiuggidal 7 al 10 novembre 2006 i delegati

al XVI Congresso della Falcri dove sono statieletti i nuovi Organismi federali, la SegreteriaNazionale ed il Segretario Generale.La sala congressi dell’Hotel Ambasciatori havisto la presenza, per la prima volta ad uncongresso di un Sindacato dopo l’unionesindacale attorno ad un unico tavolo di con-certazione, di tutti i Segretari Generali delleOrganizzazioni Sindacali del settore e la pre-senza di alcuni dei massimi vertici dei mana-gement bancari italiani e dell’Abi.Un tema, quello della “persona come ric-chezza dell’impresa”, molto significativo eforte per la sua rilevanza di centralità in unsistema economico troppo teso al profitto adiscapito dei molti altri valori etici che purcaratterizzano il mondo del lavoro oggi sem-pre più globalizzato. Valori che alcune delleimprese del settore pongono come fondantidella responsabilità sociale dell’impresa mache spesso vengono nella pratica disattesi.Il Segretario Generale Francesca Furfaro hasottolineato nella relazione introduttivaquanto le esperienze positive, come quelladell’assegnazione del premio Nobel per lapace 2006 al banchiere dei poveriMuhammad Yanus, “devono incoraggiare nelprovare a riorientare dinamiche e sistemicondizionanti dal cinismo e dalla durezzadell’economia della quantità e della disugua-glianza sociale, nella convinzione che il bi-nomio benessere economico e benessere so-ciale deve diventare sempre più vincolantenelle scelte delle politiche mondiali come diquelle nazionali”.Un’attenta analisi su alcuni punti rilevantiper la comprensione delle dinamiche socio-economiche in cui le banche operano è sta-ta condotta nella relazione (disponibile inversione integrale sul sito www.falcri.it), par-tendo dalla situazione del nostro Paese,l’esame si è snodato abbracciando le pro-spettive e le aspettative dei nuovi assetti delsistema bancario; il tema della centralità delterritorio e della esigenza di una banca ingrado di esprimerne e soddisfarne le neces-sità pur in presenza di soggetti con dimen-sioni più ampie e addirittura trasnazionali; lanecessità di rompere il ciclo del breve termi-ne, l’individuazione dei grandi gruppi banca-ri come soggetti trainanti dell’economia me-ridionale attraverso la realizzazione, da partedei grandi gruppi bancari con una significa-tiva presenza al Sud, di “specifici progetti disviluppo insieme all’imprenditoria e alle isti-tuzioni locali”. Nella relazione è stato rivoltoun appello all’ABI per una maggiore coesio-ne ed “un confronto ampio ed aperto con il

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DAL XVI CONGRESSONAZIONALE UNA CONFERMA:LA PERSONA VERA RICCHEZZA PER L’IMPRESAdi Bianca Desideri

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Sindacato, un indirizzo deciso verso un’in-versione di tendenza del sistema bancario intermini di vera attenzione ai lavoratori, diuna chiara indicazione di contenimento del-le pressioni nelle vendite, di iniziative fina-lizzate a ricostruire fiducia e consenso neicittadini e nei risparmiatori”. Un ampio capi-tolo è stato riservato all’imminente rinnovodel CCNL il cui tema centrale deve riguarda-re gli aspetti occupazionali, la rivendicazioneeconomica “per una categoria che ha contri-buito significativamente agli ottimi risultatieconomici e performance reddituali dellebanche italiane e che, nonostante ciò, ha vi-sto mediamente e progressivamente erodereil potere di acquisto delle proprie retribuzio-ni”, la previdenza e l’assistenza in particolare“per le giovani generazioni, considerati gliinferiori livelli di tutela previdenziale e sani-taria”. Un passaggio non meno rilevante hariguardato la nuova stagione dei rapportiunitari, suggellata dalla presenza in sala deiSegretari Generali delle Organizzazioni sin-dacali di categoria, che rappresenta “unascommessa importante, un percorso com-plesso che richiederà a tutti uno sforzo stra-ordinario che dovrà far sì che le sintesi poli-tiche ed organizzative, che si stanno defi-nendo sul livello nazionale” e che “possonotrovare condivisione e coerenza nelle realtàterritoriali dei gruppi e delle singole aziendebancarie”.Il tema della RSI, sul quale la Falcri è statala pioniera nel sistema con i suoi studi ed ilsuo impegno di sensibilizzazione, è statoampiamente ricordato e trattato anticipandoche la Federazione ha intenzione di conti-nuare il percorso avviato più di tre anni facreando una task force sulla RSI a supportodelle realtà territoriali e di gruppo “con unaricerca su struttura, contenuto e processodei codici etici delle banche” riaffermato an-che nel documento conclusivo delCongresso (riportato integralmente sul sitowww.falcri.it).Non è stato tralasciato neppure il rapportodi intersecazione tra mondo bancario ed as-sicurativo ed il rapporto con lo SNFIA(Sindacato Nazionale Funzionari delleImprese Assicuratrici).Gli interventi dei Segretari Generali AntonioBanchio (DIRCREDITO), Cristina Attuati (FA-BI), Giuseppe Gallo (FIBA CISL), DomenicoMoccia (FISAC CGIL), Otello Norcini (SIL-CEA), Pietro Pisani (SINFUB), Fabio Verelli(UGL CREDITO), Elio Porino (UILCA), pre-senti in sala hanno riguardato i principali te-mi del settore e la nuova esperienza dei rap-porti unitari.Nel salone, affollato da delegati e ospiti, neiprimi due giorni oltre ai massimi rappresen-tati delle Organizzazioni Sindacali bancari,

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A partire da sinistra in alto:Elio Porino, Segr. Gen. UILCA;

Cristina Attuati, Segr. Gen. FABI;Domenico Moccia, Segr. Gen. Fisac CGIL;

Giuseppe Gallo, Segr. Gen. FIBA CISL;Otello Norcini, Segr. Gen. SILCEA;

Antonio Banchio, Segr. Gen. DIRCREDITO;Pietro Pisani, Segr. Gen. SINFUB;

Fabio Verelli, Segr. Gen. UGL Credito

A destra:Corrado Barbagallo, Segr. Naz. Snfia

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sono stati presenti con i loro interventi an-che alcuni dei massimi esponenti del mondobancario come Corrado Faissola, Presidentedell’ABI, Matteo Arpe, AmministratoreDelegato di Capitalia, Fabio Innocenzi,Amministratore Delegato di Banco Popolaredi Verona e Novara, Corrado Passera,Amministratore Delegato di Banca Intesa eAlfredo Gusmini, Direttore Generale diBanche Popolari Unite.Interventi questi ultimi che si sono collegatial leit motif del Congresso e che hanno for-nito interessanti indicazioni sul panoramabancario e sulle strategie di sviluppo socio-economico e delle risorse umane con un’at-tenzione focalizzata alla RSI e al patrimonioaziendale costituito dalle lavoratrici e dai la-voratori pur in un panorama di aggregazionie trasformazioni sia nazionali che transnazio-nali.

I lavori del Congresso si sono conclusi conla riconferma di Francesca Furfaro nella cari-ca di Segretario Generale e di SalvatoreAdinolfi, Mariangela Comotti, RobertoFerrari, Michele Inturri, Aleardo Pelacchi aSegretari Nazionali e l’ingresso in SegreteriaNazionale di Marco Maiocchi, in sostituzionedi Giuseppe Frignati. Davide Cattaneo è sta-to confermato Presidente del ConsiglioNazionale.

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A fianco, da sinistra:

Corrado Passera, Amm. Del. Banca Intesa;Corrado Faissola, Presidente ABI;

Matteo Arpe, Amm. Del. Capitalia;Fabio Innocenzi, Amm. Del. BPVN;

Alfredo Gusmini, Dir. Gen. Banche Popolari Unite;Rino Piazzolla, Resp. Risorse Umane Unicredit

Giovanni Rossi, Responsabile delle relazioni sindacaliBPVN e Giorgio Papa, Vicedirettore Generale BPVN

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Il 16° Congresso Nazionale della Falcri,svoltosi a Fiuggi dal 7 al 9 novembre2006, ascoltata la relazione dellaSegreteria Nazionale, ne condivide l’ana-

lisi dello scenario socio-economico e di set-tore, approvandone i contenuti.“La persona ricchezza dell’impresa” è statoil tema guida del Congresso Nazionale e unconcreto spunto per la condivisione diun’analisi che esprime preoccupazione ri-spetto all’attuale modello di impresa che siva affermando e sempre più si allontana daibisogni e dalle aspettative delle persone.Da questa consapevolezza il Congressoesprime la convinzione che non è più possi-bile subire in modo passivo le logiche delmercato. Un mercato che sempre più fre-quentemente trasforma processi di flessibi-lità in situazioni di precarietà. In tale conte-sto un mercato flessibile deve essere ne-cessariamente regolato nel convincimentoche lo stato sociale è una grande e irrinun-ciabile conquista, minacciato dai nuovi mo-delli produttivi asiatici che mettono a rischionon solo la tenuta sociale, ma anche le ri-sorse naturali e gli equilibri ambientali del-l’intero pianeta.Muhammad Yunus, il banchiere dei poveri,nonché premio Nobel per la pace 2006, rap-presenta l’esempio concreto che il binomiobenessere economico e benessere socialenon è soltanto utopia, ma può e deve diven-tare il modello vincolante nelle scelte dellepolitiche mondiali.Dal Rapporto Istat 2005 l’Italia mostra fortidifferenze di reddito individuale e familiare,di opportunità di lavoro assai diverse tra uo-mini e donne e tra Nord e Sud d’Italia. Le vi-cende politiche di questi ultimi anni hanno,inoltre, contribuito pesantemente a peggio-rare il clima complessivo del nostro Paese.I recenti scandali nel settore, in primis quel-lo che ha visto il coinvolgimento della Bancad’Italia, hanno determinato un clima di sfi-ducia generalizzato nei confronti di tutto ilsistema creditizio e delle Istituzioni in gene-rale.In Italia negli ultimi tempi un’assunzione su

due è avvenuta con contratto a tempo de-terminato e il tasso di occupazione femmini-le ha registrato una diminuzione evidente ri-spetto a quanto avviene negli altri Paesi eu-ropei.L’atomizzazione della società civile è rispec-chiata da una frantumazione politica chespesso inficia la possibilità di cambiamentodi cui il Paese necessita, producendo spes-so scelte confuse e contraddittorie.Basta pensare alla decisione, del tutto im-motivata, di escludere le banche dai benefi-ci del cuneo fiscale riconosciuti, invece, adaltri settori. Per questo motivo è stata richie-sta, unitariamente alle altre OrganizzazioniSindacali di categoria, l’estensione di talibenefici a quelle Aziende che trasformeran-no almeno il 90% delle tipologie di rapportidi lavoro a tempo determinato in scadenza,in rapporti a tempo indeterminato.I cambiamenti in Banca d’Italia hanno inne-scato una nuova stagione di aggregazionied integrazioni tra banche a livello naziona-le e internazionale che contribuirà a ridise-gnare una nuova mappa del sistema finan-ziario ed industriale italiano. Sino ad oggi glieffetti delle aggregazioni non sembrano avercomportato una maggiore concorrenza suicosti ma piuttosto un peggioramento dell’in-dice di soddisfazione della clientela e dei la-voratori.Questa nuova fase di trasformazione delsettore avviene in un contesto ben diversoda quello di alcuni anni fa. Infatti, il sistemabancario, oggi, è caratterizzato da alta red-ditività e competitività tali da poter dire cheoccorre spostare l’attenzione dalla mera ri-duzione dei costi, inclusi quelli relativi al per-sonale, al confronto a tutto campo con ilSindacato che non deve avvenire solo sullagestione delle ricadute occupazionali.In tale ottica il Congresso non condivide lalogica dei piani industriali che poggianoprioritariamente sulla riduzione dei soli costie che non prevedono il coinvolgimento del-le lavoratrici e dei lavoratori a cui spettano igiusti riconoscimenti. Proprio la formazionedel personale rappresenta un valido stru-mento per valorizzare al massimo le perso-ne coinvolte.Il Congresso ritiene inoltre necessario rico-stituire per il settore bancario quel rapportocon il territorio che è andato perso con lacrescita dimensionale delle aziende.Occorre rompere il ciclo del breve periodoattraverso l’investimento sul capitale uma-no, l’attenzione alla clientela e la cura dellespecificità territoriali.Il Congresso ritiene che un passo fonda-mentale in questa direzione sarà quello diconnotare il prossimo contratto con concre-ti principi di responsabilità sociale d’impre-

Documento conclusivo del 16mo

Congresso Nazionale FalcriLA PERSONARICCHEZZA DELL’IMPRESA

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sa, realmente esigibili e capaci di riequilibra-re le strategie aziendali verso obiettivi etica-mente compatibili.Le storiche difficoltà delle regioni del Sudd’Italia, che si sono accentuate negli ultimianni dal punto di vista economico e sociale,dovevano essere oggetto di una analisi pe-riodica tra Aziende e OrganizzazioniSindacali, come previsto dal Protocollo delgiugno 2004 sullo sviluppo sostenibile ecompatibile del sistema bancario, proprionella consapevolezza del ruolo centrale cheil sistema creditizio deve avere nelMezzogiorno d’Italia. Si registra invece lamancanza di specifici progetti di sviluppodelle grandi banche in sinergia con l’impren-ditoria ed istituzioni locali del meridione ca-paci di contribuire allo sviluppo sociale.L’elevato grado di modernizzazione rag-giunto dal sistema bancario lo si deve anchealle politiche concertative tra ABI eOrganizzazioni Sindacali e, soprattutto, aisacrifici delle lavoratrici e dei lavoratori. Perquesto ci attendiamo dall’ABI, in chiara con-trotendenza con ciò che sta accadendo,maggiore attenzione alle persone: lavorato-ri, risparmiatori, cittadini tutti.Il Congresso ribadisce la centralità delle ri-sorse umane e la loro valorizzazione profes-sionale e personale, che rappresentano iprincipi cardine del Protocollo sullo svilupposostenibile e compatibile del sistema ban-cario del giugno 2004, nel quale si eviden-ziano con forza concetti quali “la parità del-le opportunità di sviluppo professionale,l’erogazione di formazione continua, la mo-bilità sulle diverse posizioni di lavoro, l’ade-guatezza dei criteri di valutazione professio-nale, la qualità delle prestazioni, degli am-bienti di lavoro, l’efficacia della prevenzionee degli interventi in materia di salute e sicu-rezza”.Il Protocollo sancisce come una delle princi-pali cause del peggioramento del climaaziendale e del disagio dei lavoratori e dellelavoratrici sia la costante distanza tra unareale applicazione degli accordi sottoscrittirispetto ai contenuti in esso sanciti.Il Congresso ritiene che concretizzare i prin-cipi di quel documento sia elemento indi-spensabile per attuare la responsabilità so-ciale dell’impresa, coniugando la crescitacompetitiva delle banche con la valorizza-zione delle persone che quotidianamenteoperano per realizzarla e sostenerla.In tal senso per il Congresso risulta priorita-rio, per superare l’attuale insopportabile en-fasi sui risultati, riconcentrare l’attenzionedel Sindacato sulla prestazione di lavoronella sua globalità. Vanno ricercate, anchealla luce della dilatazione senza controllodegli orari di lavoro, un effettivo riconosci-

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allo scenario internazionale, nel quale le di-namiche di sviluppo dei grandi gruppi ban-cari obbligano a valorizzare il ruolo deiComitati Aziendali Europei, concentrandocisulla loro composizione e sui loro meccani-smi di funzionamento e, soprattutto, sulletematiche da affrontare sui livelli internazio-nali.Significative trasformazioni sono in atto nelsettore della Riscossione tributi, con l’avviodella riforma del sistema che prevede, tral’altro, il passaggio a Riscossione S.p.A. delpersonale dipendente delle società di con-cessione del servizio, senza soluzione dicontinuità e con garanzia della posizionegiuridica economica e previdenziale matura-ta dai lavoratori.La legge di riforma continua a garantire ai la-voratori esattoriali una mobilità limitata alsolo ambito provinciale e quindi, nell’imme-diato, la massima tutela giuridica ed econo-mica.A tal proposito il Congresso ritiene che nonsi possa prescindere però dalla soluzione diproblemi che, a causa dell’incertezza di sce-nario del settore, si sono trascinati nel corsodegli anni.Il Congresso ribadisce che dovrà essere sal-vaguardata la contrattazione integrativaaziendale in vigore, le cui norme devonocontinuare a essere applicate fino al mo-mento della stipula di un unico contratto diomogeneizzazione.In questo periodo di transizione laSegreteria Nazionale garantirà la massimaattenzione e partecipazione per la miglior tu-tela di tutti i lavoratori del settore dellaRiscossione.La prossima contrattazione nazionale e lapredisposizione della relativa piattaforma ri-vendicativa vedono per la prima volta tuttele Organizzazioni Sindacali presenti nelmondo del credito unite al tavolo di contrat-tazione, in un processo che arricchisce ulte-riormente la già consolidata esperienza trasindacati autonomi e confederali.Un processo caratterizzato da uno scenariosempre più complesso e difficile, nel quale isindacati di categoria hanno ritenuto la coe-sione, caratterizzata da percorsi strategici epolitici condivisi, elemento qualificante peraffrontare con spirito innovativo le comples-sità attuali e future.Il Congresso ritiene questa impostazioneuna scommessa importante che riconoscecome valore e arricchimento il pluralismodelle identità, delle culture, delle storie dellesingole Organizzazioni Sindacali, nella con-vinzione che le migliori e più efficaci sintesinascono in un contesto di confronto leale ecostruttivo delle diverse opinioni.Il Congresso ribadisce che questo percorso

mento e valorizzazione della qualità dellaprestazione lavorativa ed una precisa verifi-ca della sua quantità sia per le AreeProfessionali che per i Quadri Direttivi.Il Congresso ritiene, inoltre, necessaria unanormativa contrattuale che difenda mag-giormente le lavoratrici e i lavoratori dal ten-tativo delle banche di scaricare su di loro re-sponsabilità verso la clientela, che sono, in-vece, proprie dell’impresa.Centrale e irrinunciabile è altresì la rivendi-cazione economica necessaria a remunera-re adeguatamente una categoria che negliultimi anni, pur contribuendo in maniera in-cisiva e determinante alle eccellenti perfor-mance reddituali delle Aziende, si è vistaprogressivamente ridurre il potere di acqui-sto delle retribuzioni.Oltre all’applicazione dei meccanismi di re-cupero legati all’inflazione attesa, ilCongresso ritiene indispensabile un riequili-brio etico che deve, da un lato, limitare e re-golare la parte variabile delle retribuzioni e,dall’altro, contenere le misure spropositatedelle stock option riconosciute all’alta diri-genza delle banche.Nell’ambito della prossima contrattazionenazionale il Congresso ritiene debba essereposta al centro la problematica relativa al-l’occupazione del sistema bancario, che ne-gli anni scorsi, caratterizzati da importantiprocessi di ristrutturazione, ha subito una si-gnificativa contrazione numerica. I nuoviprocessi di concentrazione parrebbero nonchiudere questa fase di trend occupaziona-le decrescente, che, secondo i dati statisticirelativi al 2005, ha profondamente inciso nelsettore dal ’98 a oggi, in particolare perquanto concerne il Sud Italia.Pur apprezzando il risultato raggiunto con ilContratto Nazionale del febbraio 2005 intermini di contenimento dell’applicazionedella Legge Biagi al solo contratto di ap-prendistato professionalizzante, ilCongresso ritiene che nel prossimo rinnovocontrattuale siano previste indispensabilimodifiche che riducano la durata di tale for-ma di assunzione ed un ricorso sempre piùdiffuso a modalità occupazionali a tempo in-determinato.Alla luce dei continui processi aggregativi, dioperazioni di smembramento di attività e dicessioni di ramo d’azienda, il Congressosottolinea la necessità di dare ampio rilievo,nella piattaforma rivendicativa del contratto,al tema dell’area contrattuale nei gruppi enelle aziende europee. In tale ambito ilCongresso ribadisce la necessità di regolechiare che eliminino qualsiasi ipotesi di pro-gressivo svuotamento dell’area contrattualedel settore.In proposito va posta particolare attenzione

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Da sinistra:Michele Inturri,Davide Cattaneo,Francesca Furfaro

Da sinistra:Corrado Passera,Amm. Del. Banca Intesa;Salvatore Adinolfi, Roberto Ferrari,Michele Inturri, Davide Cattaneo,Francesca Furfaro

Da sinistra:Rino Piazzolla,Resp. Risorse Umane Unicredit;Marco Vernieri,Resp. Rel. Sind. Unicredit;Giancarlo Durante, Dir. Centr. ABI;Corrado Faissola, Pres. ABI

Sotto, da sinistra:Salvatore Adinolfi, Roberto Ferrari,Michele Inturri, Davide Cattaneo,Francesca Furfaro, MariangelaComotti, Aleardo Pelacchi, MarcoMaiocchi

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Un’importante iniziativa è stata rea-lizzata dalla Falcri in occasionedel XVI Congresso Nazionale,l’ideazione e la realizzazione di

un timbro postale recante il logo dell’eventodisponibile il giorno dell’apertura dei lavoripresso la sede del Congresso.Per l’occasione è stata allestita una postazio-ne filatelica da parte di Poste Italiane S.p.A.composta dalla dottoressa Tiziana Dentice eda Sandro Onorati, Rossana Calicchia eRoberto Amadio, dove è stato possibile tim-brare la cartolina con il logo del Congressocon l’annullo.Spesso su tante buste, tante cartoline, tantelettere al posto del timbro rotondo dellaPosta, il cosiddetto annullatore, ci è capitatodi leggere: “venite in Abruzzo”, “il panettoneMotta è il migliore”, “fate un versamento perle malattie oncologiche”, ed altri slogan.Questo tipo di timbro serve a ricordare, aquanti utilizzano il servizio postale o ricevo-no posta, che un veicolo di pubblicità è rap-presentato anche da un annullo postale. Nelnostro caso un annullo filatelico realizzatodall’artista Carlo Grechi.La Falcri, così come altri soggetti, ha intesoin questo modo ricordare ad una platea

L’ANNULLO POSTALEDELLA FALCRIdi Salvatore Adinolfi

difficile possa trovare efficace realizzazioneattraverso uno sforzo straordinario da partedi tutti tale da consentire che la condivisionedelle strategie politiche e organizzative defi-nite in ambito nazionale trovino un’applica-zione coerente e condivisa nelle singolerealtà territoriali dei gruppi e delle aziendebancarie.Il Congresso ritiene in ogni caso che questoprocesso possa realizzarsi con successo sesarà ispirato a principi fondamentali di plura-lismo e di pari dignità.La Falcri, dal precedente Congresso diChianciano ad oggi, ha saputo affrontarecon coerenza e pragmatismo complessi mo-menti di cambiamento adeguando la propriaazione politica e il proprio modello organiz-zativo interno.Il Congresso ritiene che tale percorso debbaproseguire con eguale coraggio e rinnova-mento coinvolgendo in particolare i giovani,le cui aspettative saranno al centro dell’azio-ne sindacale futura, ed estendendo la parte-cipazione delle donne delle quali dovrà es-sere valorizzata la specificità valoriale e lacapacità innovativa.Nell’ambito del percorso di crescita dellaFederazione, il Congresso sottolinea la ne-cessità di una formazione sempre più spe-cialistica, suggerisce la costituzione di unatask force sulla responsabilità sociale d’im-presa che sia di supporto alle realtà territo-riali di gruppo e sostiene la definizione diuna Carta dei Valori Falcri nell’ottica dellacostruzione di un percorso di strategiad’ascolto dei vari stakeholder del sistemacreditizio, a partire dai lavoratori.

Fiuggi, 9 novembre 2006

Da sinistra:Graziano Caldiani, Vice Dir. Gen. BPU eil Prof. Luciano Hinna, Università di Roma Tor Vergata

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maggiore dei propri dirigenti sindacali e de-gli iscritti che “è stato celebrato unCongresso, che era il XVI”, affidando poi alMuseo nazionale delle Poste il logo, il tim-bro che perpetuerà per il futuro il ricordodell’evento e costituirà per quelli che colle-zionano annulli un valore che nel tempo si-curamente crescerà e sarà sempre più pre-zioso e ricercato.Quando vi capita di trovare per le città ed ipaesi d’Italia manifestazioni dove è presenteanche l’Ufficio Postale che timbra con annul-li particolari la corrispondenza fermatevi edanche voi comprate per pochi spiccioli que-gli annulli postali che spesso diventerannounici, come unico è quello realizzato dallaFalcri.

Parità, sì grazie! Potrebbe essere lo sloganche il nostro Paese dovrebbe adottare per ri-salire la china del suo 77esimo posto nellaclassifica per le pari opportunità politiche edeconomiche stilata secondo il Gender GapReport del Forum economico mondiale.Quattro sono i settori sottoposti all’analisidell’Indice di Divario di Genere secondo cuiè realizzato il rapporto: opportunità nelmondo economico, accesso all’istruzione,partecipazione politica, speranza di vita.Ebbene su 155 Paesi posti sotto analisi, ilnostro si è classificato dopo Grecia (69esi-ma), Francia (70esima), Malta (71esima) eprima di Cipro (83esimo) fra gli Statidell’Unione Europea.Un risultato certo non soddisfacente e nonlusinghiero che evidenzia il rilevante divarioesistente all’interno dell’UE tra Stati comeSvezia, Norvegia, Finlandia e Islanda checonducono la graduatoria in tema di paritàe pari opportunità tra donne e uomini equelli appena citati che sostanzialmente lachiudono.Un gap che il nostro Paese non riesce pro-prio a risalire, nonostante gli enormi sforzicompiuti nei 60 anni dalla nascita dellaRepubblica con la quale le donne hanno ot-tenuto dal grande progresso della conquistadel voto alla legislazione sulle pari opportu-nità e i progressi notevoli fatti sia dalla legi-slazione e dalla giurisprudenza che dagli or-ganismi di parità di normare e sensibilizzaretutti i settori produttivi, sociali ed educativi ela stessa politica con azioni positive volte arimuovere gli ostacoli che impediscono unprogressivo superamento delle differenze edel divario di genere non solo nel lavoro,nel sociale ma anche nella rappresentanza.I voti? Voto peggiore in economia, voto mi-gliore nell’istruzione. Dunque brave nel per-corso scolastico, meno “brave” nel mondodel lavoro. È, purtroppo, quanto emergenon solo dalla classifica del Forum economi-co mondiale ed a livello di statistiche e studiinternazionali ma anche di quelli sviluppatiin Italia nei quali si evidenzia sempre di piùla necessità di “educare” al superamento diquelle barriere spesso culturali ma non soloche ci portano a ricoprire posizioni di cosìbassa classifica nel mondo.Valorizzare i generi significa arricchire, utiliz-zando al meglio le peculiarità e le capacitàdi donne ed uomini, tutti i settori della no-stra società. Continuare sulla strada della di-suguaglianza di opportunità potrebbe signifi-care perdere una importante scommessa peril futuro.

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ITALIA:SOLO

SETTANTESIMA!

di BiancaDesideri

Al centro nella foto:Tiziana Dentice, Responsabile di Poste Italiane SpAcon Sandro Onorati, Rossana Calicchia e RobertoAmadio della Postazione Filatelica di Poste Italiane -Fiuggi.

A lato: il fronte e il retro della cartolinastampata in occasione del Congresso

Nuovo logoper Falcridonna

Il nuovo logo diFalcridonna (in alto) èuna realtà. Realizzato

da Carlo Grechi,raffigura un volto

femminile stilizzatoche accompagnerà

tutte le attività e saràriprodotto sul

materiale realizzatodal Coordinamento

NazionaleFalcridonna.

La Falcri ha voluto,così, rendere sempre

più riconoscibile eidentificabile

all’esterno con un“marchio” dedicato

l’attività delCoordinamentofemminile della

Federazione.

FALCRIdonna

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Il 20 ottobre 2006 si è tenuto a SantaMaria di Sala (Venezia) il convegno sul-la Responsabilità Sociale d’Impresa daltema: “Il bilancio sociale e la responsa-

bilita’ sociale d’impresa: vantaggi di un’op-portunità”.Teatro della manifestazione la “Sala Cedraie”della splendida e storica Villa Farsetti, fattacostruire dall’abate Filippo Farsetti, rampollodi una tra le più note famiglie veneziane (lasede Municipale, a Venezia, è proprio Ca’Farsetti).Dopo il saluto del Sindaco del Comune diSanta Maria di Sala, Ugo Zamengo, è inter-venuto il sociologo Lucio Cestaio, il qualeha parlato, con estrema chiarezza e concoinvolgimento della platea, del tema“Lavoro e comunità”.Il sociologo Cestaio, moderatore del conve-gno, è uno stimato professionista e uno sto-rico collaboratore dell’“AssociazioneContromobbing” (presso: Provincia diVenezia - www.helpmobbing.it [email protected]), nata dalla mente e dalcuore di due instancabili donne: Anna MariaBuroni e Carla Silvestri (anche costoro pre-senti).Hanno poi esposto le loro esperienze BrunoPigozzo, Sindaco del Comune di Salzano ePresidente della Conferenza dei Sindaci;.Antonino Stivanello, Sindaco del ComuneVigonza; Stefano Savini, Dirigente delServizio programmazione e controllo di ge-stione e qualità del Comune di Venezia;Roberto Ferrari, Vice Segretario Generaledella Falcri con una relazione sul tema: “Ibilanci sociali nelle banche: le ricerche el’impegno della Falcri”.Roberto Ferrari ha ricordato che la Falcri è ilSindacato bancario “pioniere” nellaResponsabilità Sociale d’Impresa. Tema chepuò essere considerato quasi la “bandiera”del nostro Sindacato. Tale percorso è statopossibile anche dall’insostituibile aiuto forni-to, fin dalla prima ora, dal professor LucianoHinna dell’Università Tor Vergata di Roma.Chiara Bruni (Gruppo SocialMetrica -Università di Roma Tor Vergata - assistente

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Il 7 ottobre scorso Anna Politkovskaja è morta a Mosca, da-vanti alla sua abitazione: un ignoto assassino le ha sparatoalla testa ed al cuore. Anna aveva quarantotto anni, due figli,e faceva la giornalista con passione, onestà, coraggio, in un

Paese dove farlo può costare molto, anche la vita.Tra il materiale consegnato al 16° Congresso Nazionale dellaFalcri i partecipanti hanno trovato la sua foto stampata su unacartolina postale, da affrancare e spedire.Le cartoline così raccolte nell’ambito dell’iniziativa promossa daAdelphi, Articolo 21, Internazionale, Nessuno TV sarannoconsegnate all’ambasciatore della Federazione russa in Italia, perricordare, per chiedere la verità.Francesca Furfaro, riconfermata Segretario Generale della Falcri,ha sottolineato come il nostro Sindacato ha subito aderito e pro-mosso questa importante iniziativa per la difesa del diritto di esi-stere, di essere liberi, di esprimersi liberamente, diritti fondamen-tali dell’uomo che non hanno connotazioni politiche e che - pur-troppo - sono ben lungi dall’essere universali.Non ci sarà futuro senza valori, in un mondo dove pochi stannobene e tutti gli altri male. Combattere il degrado della società,che Anna faceva così bene con il suo giornalismo, è compito ditutti, anche del Sindacato.Guardando la fotografia ho pensato con amarezza che niente enessuno potrà riportarla in vita. Ritengo, però, che spedire le car-toline, parlarne in giro, sono gesti piccoli ma concreti, che moral-

mente dobbiamo a chiha pagato con la vita ilproprio impegno.Piccole cose concreteche dobbiamo pure ainostri figli, che la vitahanno davanti.Oggi ho affrancato lacartolina e questa seral’ho spedita. Mi sonofatta accompagnare dal-la mia nipotina: l’hopresa per mano e men-tre scendevamo in pae-se le ho parlato diAnna.Semina e sii fiducioso,diceva spesso la mianonna… io non voglioassumermi la responsa-bilità di non provarci.

NON TI DIMENTICHEREMO, ANNA!di Mariangela Comotti

IL BILANCIO SOCIALEE LA RESPONSABILITÀSOCIALE D’IMPRESA:

VANTAGGI DIUN’OPPORTUNITÀdi Giorgio Zanutto

Dirigente Sindacalee RLS Falcri C.R. Venezia

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del professor Hinna) ha poi intrattenuto laplatea con una relazione tecnica ed appro-fondita su “Lo strumento bilancio sociale”.Non poteva mancare la presenza dell’instan-cabile Franco Del Conte (Past PresidentCommissione Qualità Ordine Ingegneri diRoma nonché Coordinatore Nazionale Falcri626), ormai di casa a Santa Maria di Sala eda qualcuno scherzosamente candidato alla“cittadinanza onoraria”, il quale ha sviluppa-to il tema: “La responsabilità sociale: stru-mento operativo di qualità per uno svilupposostenibile”, con la consueta capacità di se-duzione del pubblico presente.La Falcri C.R. Venezia è stata presente all’in-contro con chi scrive, Rappresentante deiLavoratori per la Sicurezza, con un interven-to teso a tracciare alcune linee guida per lacompilazione del Bilancio Sociale, conesempi da seguire ed esempi da non seguire(autoreferenzialità, non misurabilità, noncondivisione). Nell’intervento è stata postaanche la nota questione “ResponsabilitàSociale d’Impresa - caso De Angelis”: unasorta di antagonismo tra il predicare bene edil razzolare male da parte di alcune aziende,dove è stato sottolineato, da chi scrive, co-me l’azione del De Angelis debba essere in-quadrata in un’attività di “multistakeholder”in quanto agendo in qualità di lavoratore edi Rappresentante dei Lavoratori per la

Sicurezza, ha difeso anche gli altri portatoridi interessi quali i viaggiatori, i cittadini-pro-prietari della società-datore di lavoro, ecc..È stata anche l’occasione per poter presenta-re l’istant book di Alessandra Valentini, gior-nalista e scrittrice, “Licenziato… per sicurez-za. Breve storia di diritti distorti”.Un importante momento di confronto quellorealizzato grazie all’instancabile disponibilitàdi Martino Lazzari, giornalista, curatore edorganizzatore della manifestazione.Tra il pubblico erano presenti numerosiAmministratori pubblici, Sindaci e Assessori,Presidenti di consiglio comunale, laureandi acaccia di materiale per tesi di laurea, com-mercialisti e consulenti del lavoro, rappre-sentanti del mondo della sanità, dei traspor-ti, nonché RLS di altre categorie. Da segna-lare anche la partecipazione di dirigenti sin-dacali della Falcri C.R. Venezia e di altri diri-genti sindacali Falcri provenienti dallaLombardia e dal Piemonte.Ancora una volta l’azione sinergica tra laFalcri Nazionale e le sue Associazioni (inquesto caso Falcri C.R. Venezia) ha prodottorisultati significativi con una valenza che haoltrepassato i confini del Nord-Est.

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Nel numero di giugno di ProfessioneBancario avevamo espresso alcuneriflessioni sul Gruppo BancoPopolare di Verona e Novara, av-

viate all’indomani di iniziative di riorganizza-zione che preoccupavano non poco leOrganizzazioni Sindacali, tanto che era statochiesto un incontro con i massimi vertici delGruppo, per capire che cosa stava succeden-do, per comprendere che cosa ci si dovevapreparare ad affrontare.Ora, dopo alcuni mesi, lo scenario di riferi-mento è certamente più chiaro e comprensi-bile.Dopo una lunga trattativa, che si è conclusacon la firma di un accordo sindacale, la vi-cenda relativa alla cessione del ramo d’azien-da dei “servizi di gestione archivi e magazzinidi forniture di materiale economale” diBiandrate in provincia di Novara a StepLogistica S.p.A., ha trovato una soluzione.Poco tempo dopo, un altro accordo sindacaleè stato firmato per la cessione di sportellidell’Umbria, Toscana, Marche e Lazio delGruppo Banco Popolare di Verona e Novaraal Gruppo Banca Popolare Italiana, con lacontemporanea acquisizione di quote di mer-cato in Trentino da parte del Banco Popolaredi Verona e Novara.Entrambe queste vicende sono state caratte-rizzate da lunghe e difficili trattative, ma en-trambe le vicende hanno anche messo in lu-ce la capacità delle Parti di giungere a solu-zioni condivise.Per quanto riguarda la cessione dell’archiviodi Biandrate, oltre a disciplinare importantigaranzie di carattere occupazionale ed altrerelative al mantenimento dei livelli economiciraggiunti, le Parti hanno concordato che laSocietà Step Logistica S.p.A. resti nell’ambitodel Settore del Credito e si iscriva ad ABI.Con ciò si realizza, di fatto, l’ampliamento delnumero degli addetti della nostra area con-trattuale, anche in considerazione dello svi-luppo e dello spazio operativo che si ritienepotrà occupare la nuova Società nell’ambitodelle sue attività.Rispetto alle vicende emerse in quel periodo,

resta ancora da affrontare appieno e da defi-nire la questione della cessione delle lavora-zioni dei Crediti Speciali ad SGS, Società chesi occupa delle attività di back office per ilGruppo. Su tale operazione permane la noncondivisione di Parte sindacale sulla legittimi-tà dell’operazione e la necessità, a parere dichi scrive, di giungere ad una soluzione con-divisa in merito alle attività che possono esse-re cedute.Ma in questi giorni altri eventi importanti sistanno ponendo alla nostra attenzione.Si è concretizzata, innanzitutto, l’accettazionedella proposta del Gruppo Banco Popolare diVerona e Novara rivolta al Gruppo BancaPopolare Italiana, per la realizzazione di quel-lo che sarà il terzo Polo bancario del nostroPaese.Un’operazione importante che dovrà essereperfezionata nel prossimo futuro con la di-scussione e la relativa approvazione da partedelle Assemblee dei Soci previste per i primimesi del nuovo anno.Riprendendo le nostre riflessioni di giugno, loscenario di riferimento è più chiaro e si puòora affermare che le scelte del Banco sonoscelte importanti, che vanno nella direzionedi un consolidamento e di una importante va-lorizzazione del Gruppo.Restano da approfondire e da verificare tuttele modalità con cui si andranno a concretiz-zare le due operazioni; restano tutte da valu-tare le eventuali ricadute che queste potrannoavere sul Personale delle Aziende interessate(si è parlato di più di un migliaio di esuberi);resta da verificare il tipo di coinvolgimentoche si vorrà avere delle OrganizzazioniSindacali in questi importanti progetti e nellavita del Gruppo che si sta costruendo.Le prime considerazioni ci portano a ripercor-rere gli ultimi mesi trascorsi e ci fanno rimar-care che bisogna lavorare affinché le situazio-ni vissute nel recente passato non si debbanoripetere.Siamo, infatti, consapevoli di non voler esserepiù coinvolti in operazioni che non compren-diamo bene, o che potrebbero essere fatte vi-vere alle Persone coinvolte, in maniera piùsemplice e meno traumatica.Siamo anche consapevoli di non voler esserecoinvolti solo per valutare e discutere sulle ri-cadute che le operazioni in questione posso-no causare.Siamo disponibili ad intraprendere percorsi diconfronto da realizzarsi in tempo utile, perpoter esprimere la nostra opinione e confron-tarci sulle intenzioni che ci vengono prospet-tate, per poter dare un contributo concreto adaffrontare, soprattutto, le situazioni che do-vessero vedere coinvolte le persone.Desideriamo con convinzione che le personeeventualmente coinvolte nei processi di ri-

SCELTE DIGRANDE BANCAdi Aleardo Pelacchi

GruppoBanco Popolare

di Veronae Novara

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ETYK è molto attivo e fa parte delmovimento sindacale della terzaarea di UNI che comprende Italia,Francia, Spagna, Malta ed i Paesi

che si affacciano sul Mediterraneo.L’evento ha visto la partecipazione di tutti iSindacati della terza zona, di uomini politicie del Segretario Generale dei Sindacati greciche hanno valutato con vigore polemico ladifficoltà di una soluzione a breve della divi-sione di Cipro, dei difficili rapporti con laTurchia e del suo ingresso in Europa.L’importanza dell’avvenimento è stato evi-denziato dalla presenza di alcuni esponentidel governo e del Presidente dellaRepubblica, un tempo consulente legale diETYK e da circa duemila partecipanti.Si é riaffermato il principio politico che ilSindacato, oggi, deve lottare per la creazionedi occupazione stabile che salva il lavorato-re dal ricatto della precarietà e dalla umilia-zione. Il Sindacato, inoltre, ha il compito dievitare al lavoratore la mortificazione di es-sere un oggetto sostituibile con macchine opeggio, con lavoratori di serie B che sono i“nuovi schiavi” reclutati da Paesi privi di leg-gi e di tutele per i propri lavoratori (eviden-te il riferimento alla direttiva Bolkestein, suc-cessivamente modificata nelle parti più anti-sociali).I numerosi interventi hanno riaffermato che,di fronte all’azione globale dei gruppi finan-

Dipartimento InternazionaleCIPRO AVAMPOSTODEL MOVIMENTO SINDACALEEUROPEOdi Manlio Lo Presti

PROFESSIONE BANCARIO 15PROFESSIONE BANCARIO 15

strutturazione e riorganizzazione, siano vera-mente al centro del comune interesse.Desideriamo affrontare insieme i problemi nelmodo più coinvolgente ed attento ricercandole migliori soluzioni possibili.In generale possiamo certamente dire che ilGruppo Banco Popolare di Verona e Novarasta facendo scelte importanti di grande banca.In particolare, dobbiamo anche dire che ilpercorso non sarà semplice e che dovrà esse-re affrontato con il coinvolgimento vero ditutte le parti in causa, tenendo conto degli in-teressi di tutti coloro che ne risultano coinvol-ti, in primo luogo di chi ci lavora.Pertanto non resta a noi tutti che prepararci

a fare un buon lavoro, nella consapevolezzache ognuno deve fare la sua parte, giocare ilproprio ruolo per far sì che le operazioni evi-denziate si realizzino con il massimo coinvol-gimento possibile delle OrganizzazioniSindacali e la scelta di soluzioni che siano lemeno traumatiche possibili per le personecoinvolte.Va anche detto che a chi scrive piacerebbecontinuare a vedere la conferma dell’attualemodello di Banca attuato da questo Gruppo.Una identità diversa da quella dei due piùgrandi Gruppi del Paese, ma interessante pro-prio per questa sua peculiarità che non ri-nuncia a continuare a “fare banca in manieratradizionale” e che intende prestare una gran-de attenzione alle esigenze del territorio incui opera, nel rispetto delle proprie origini diBanche Popolari.In ultimo è importante anche ribadire l’esi-genza e l’interesse che si possa sempre piùaffermare un modello avanzato di confrontosindacale, un confronto di tipo partecipativoe concertativo, che si possa avvalere concre-tamente ed in maniera importante del contri-buto e dell’esperienza sindacale anche in fasedi elaborazione e discussione dei progetti.Un modello che abbia la capacità di sintetiz-zare a livello di Gruppo i comportamenti e leprocedure seguite ancora a livello di singolebanche.Salve le peculiarità espressamente previste alivello di singole Aziende dalle norme vigenti,solo una più marcata spinta a lavorare inun’ottica complessiva ed a livello di Gruppo,infatti, potrà permettere di mettere da parte iparticolarismi, e di rendere più omogenei icomportamenti in tutte le Aziende del nuovoGruppo.

Il 4 novembresi è celebrato

il 50°anniversario

del SindacatoETYK

del settorefinanziario

cipriota

Manlio Lo Presti(al centro) con

Bassam Matta,delegato OO.SS.

del Libano e signora

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CONTRIBUTIPREVIDENZIALIE RENDITA VITALIZIA

A seguito dei recenti inter-venti legislativi di riformadel sistema pensionistico,che com’è noto, hanno mo-dificato in maniera rilevantesoprattutto i requisiti per ildiritto alle prestazioni, si èassistito ad un sempre cre-scente interesse da partedelle lavoratrici/lavoratoriper le problematiche relati-ve alla previdenza, in gene-rale, ed alla propria posi-zione previdenziale, in par-ticolare. L’invio, inoltre, daparte dell’INPS dell’estrattoconto previdenziale ha per-messo ad ogni lavoratri-ce/lavoratore di conosceregli effettivi periodi contribu-tivi utili alla pensione regi-strati negli archivi dell’Isti-tuto e di potere determinarecon precisione la data delraggiungimento dei requisitiper il diritto alla pensione.Proprio dall’esame degliestratti conto è stato possibi-le anche accorgersi del-l’eventuale esistenza di pe-riodi lavorati ma non coper-ti da contribuzione.L’esistenza di tali omissionicontributive da parte del da-tore di lavoro risulta ancorpiù penalizzante per la lavo-ratrice/lavoratore qualora icontributi siano anche pre-

scritti in quanto, in tale ipo-tesi, i contributi non possonopiù essere versati e, se ver-sati, verranno rimborsatid’ufficio da parte dell’INPS1.Esiste, però, un ulteriore,per quanto costoso, rimedioa disposizione della lavora-trice/lavoratore per regola-rizzare siffatte situazioni.Il nostro sistema previden-ziale prevede, infatti, lapossibilità di costituire unarendita vitalizia reversibileai sensi dell’articolo 13 del-la legge 12 agosto 1962, n.1338 pari alla pensione oquota di pensione che spet-terebbe alla lavoratrice/la-voratore dipendente in rela-zione ai contributi omessi.Si è affermato che tale rime-dio risulta essere particolar-mente oneroso in quanto ildatore di lavoro o, comespesso accade, la lavoratri-ce/lavoratore dovrà versareuna somma pari alla riservamatematica necessaria perla costituzione della relativarendita.Come è ovvio, per poter ot-tenere la costituzione dellarendita è necessario prova-re l’effettivo svolgimentodell’attività lavorativa nelperiodo interessato e perquesto motivo, al fine di evi-tare comportamenti fraudo-lenti, il legislatore ha previ-sto che per regolarizzare iperiodi in esame debbanoessere esibiti “all’Istituto na-zionale della previdenza so-ciale documenti di data cer-ta (es. estratti di libri matri-cola, buste paga), dai qualipossano evincersi la effetti-va esistenza e la durata delrapporto di lavoro, nonchéla misura della retribuzionecorrisposta alla lavoratri-ce/lavoratore interessato”(art. 13, comma 4, legge n.1338/1962). Dalla lettura

!di Fabrizio Gosti

PROFESSIONE BANCARIO16

ziari internazionali, è necessario stringere al-leanze con le strutture sindacali di tutti iPaesi dove questi gruppi operano. La coope-razione fra Sindacati diversi assicura unaprotezione internazionale alle lavoratrici e ailavoratori coinvolti, almeno per i diritti basi-lari di un salario minimo ed un lavoro stabi-le. L’UNI si presenta come un utile strumen-to per la costituzione di CAE, come peraltroprevisto dalla seconda parte della Direttiva1994/45.Cruciale e toccante è stato l’intervento delnovantenne fondatore di Etyk il quale, allafine della lunga narrazione della travagliatastoria del Sindacato tra presenza inglese erepressione greca, ha abbracciato idealmentetutti i presenti che “aveva il diritto di consi-derare propri figli grazie alla sua età avanza-ta”.Cipro rappresenta, pertanto, l’avamposto del-l’azione sindacale della terza zona per laquale l’azione di tutela collettiva è basataesclusivamente sui fondamentali principi del-la solidarietà e della cooperazione.La Falcri, ha espresso l’assoluta identità divedute e la propria adesione indiscussa aivalori della tutela del lavoratore nei luoghidi lavoro, alla dignità della persona umana,al ruolo attivo delle organizzazioni sindacalieuropee unite nella gestione degli effetti suilavoratori della globalizzazione sul settore fi-nanziario in particolare.La Falcri, unica presenza sindacale italiana,ha portato il proprio affettuoso saluto equello di tutte le Organizzazioni sindacaliitaliane, con l’augurio di un proficuo lavorofuturo, nel principio della solidarietà e del-l’affermazione del rispetto della dignità dellavoratore di qualsiasi Paese del mondo.

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DA CENTRO DI COSTOA CENTRO DI PROFITTOEsigenzedi cambiamentoper la vecchia 626?

Purtroppo le occasioni in cuil’italica virtù dello “svicola-mento continuo” - per paga-re e per morire c’è sempretempo - si è concretizzatanell’aggirare una legge o nelprocrastinarne l’attuazione ilpiù possibile, non sono man-cate neanche nel settore dellasicurezza. Tali dimenticanzeo furbizie italiane non sonogradite in ambito comunita-rio e puntualmente risultanobacchettate dalla Corte diGiustizia della ComunitàEuropea. Una di queste con-danne, forse la più nota nelsettore della sicurezza lavo-rativa e nello specifico inquello del credito per le im-mediate implicazioni con il ri-schio rapina, ha prodottol’articolo 21 della Legge n.39 del 2002 che ha delegatoil Governo Italiano all’esecu-zione della sentenza del 15novembre 2001. In virtù del-la delega anzidetta, l’articolo4, comma 1, del D.Lgs.626/94, è stato riscritto e,con maggiore chiarezza, re-cita “Il datore di lavoro, in re-lazione alla natura dell’attivi-tà dell’azienda ovvero del-l’unità produttiva, valuta ttuuttttii

i rischi per la sicurezza e perla salute dei lavoratori, ivicompresi quelli riguardantigruppi di lavoro esposti a ri-schi particolari, anche nellascelta delle attrezzature di la-voro e delle sostanze e deipreparati chimici impiegati,nonché nella sistemazionedei luoghi di lavoro”.Con tale chiarimento e senzatema di ulteriori “furbate” al-l’italiana, il legislatore euro-peo ha chiarito che la valu-tazione del rischio lavorativo,in capo al datore di lavoro,va estesa a tutti i rischi co-munque associabili alla tipo-logia lavorativa, nessunoescluso, compresi quindi an-che quelli legati alla partico-lare situazione organizzativae di contesto psico-socialepropri di ogni singola attivitàe/o unità produttiva.Per questo chiarimento, nellavalutazione generale del ri-schio dei DVR, le aziende dicredito hanno dovuto intantointrodurre, ad integrazione ecompletamento del DVR me-desimo, uno specifico capito-lo dedicato alla valutazionedel rischio rapina così comele aziende petrolifere perl’addendum del rischio incen-di e/o esplosione (DirettivaATEX). A quando la valutazione deirischi psico-sociali, dellostress, delle costrittività orga-nizzative, del mobbing, insi-nuatisi ormai da troppo tem-po nel settore del credito esenza che il datore di lavoroabbia attuato alcuna strate-gia di prevenzione?La cultura della sicurezza ditipo tradizionale ha sempre esolo esaminato con un ap-proccio deterministico i rischiformali, quelli per intendercipropri di ogni rischio chimi-co, fisico, delle attrezzature.

!di Franco Del Conte

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Coordinatore CommissioneNazionale Falcri 626

della norma di legge sievince, quindi, come sianecessario ai fini probatori,l’esibizione di un documen-to scritto avente data certa.In materia è, però, interve-nuta la Corte Costituzionaleche, con la sentenza n.568/1989, ha dichiaratol’illegittimità costituzionaledell’art. 13, commi 4 e 5,della legge n. 1338/1962laddove non consente diprovare llaa dduurraattaa ddeell rraapp--ppoorrttoo ee ll’’aammmmoonnttaarree dellaretribuzione con pprroovvee ddii--vveerrssee (ad esempio la testi-monianza di colleghi di la-voro) da quella scritta;mentre quest’ultima prova èstata ritenuta comunque ne-cessaria per la dimostrazio-ne dell’eessiisstteennzzaa del rap-porto di lavoro.A tale decisione hanno fat-to seguito più sentenze del-la Corte di Cassazione sul-l’utilizzo della testimonian-za al fine di provare se unrapporto di lavoro si è svol-to anche in epoca prece-dente o successiva rispettoa quella risultante dal docu-mento di data certa atte-stante l’esistenza del rap-porto.Recentemente anche l’INPSsi è pronunciato con il mes-saggio 30 agosto 2006, n.23295 in cui ha espresso ilprincipio secondo cui la dduu--rraattaa del rapporto di lavoropuò essere provata ccoonnooggnnii mmeezzzzoo nel caso in cui“un documento provi solol’avvenuta costituzione diun rapporto a partire dauna certa epoca” o che ilrapporto“era esistente almomento di formazione deldocumento stesso”, ma non“nell’ipotesi in cui la datadel documento è certa e so-no certe altresì le date diinizio e fine del rapporto di

lavoro”. Conseguentementele dichiarazioni testimonialinon potranno essere utiliz-zate per retrodatare l’inizioo posticipare la fine di unrapporto di lavoro qualorail documento indichi in mo-do non equivoco sia la datadi inizio sia quella di finedello stesso. Le stesse di-chiarazioni potranno, alcontrario, essere utilizzateper provare la continuitàdel rapporto di lavoro nel-l’arco temporale documen-talmente accertato, o perprovare durata e continuitàquando il documento dimo-stri solamente l’esistenza delrapporto al tempo di forma-zione dello stesso o indichiesclusivamente la data diinizio o quella finale.

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1 Da ricordare che l’art. 3,Legge n. 335/95 ha previ-sto che il termine di prescri-zione decennale venga ri-dotto, a partire dal 1°gen-naio 1996, a 5 anni salvi icasi di denuncia della lavo-ratrice/lavoratore o dei suoisuperstiti, in questi casi laprescrizione rimane quelladecennale.

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Oggi, con l’approccio pro-babilistico proprio del riskmanagement, il datore di la-voro deve imparare a coniu-gare i rischi formali con quel-li cosiddetti informali, più le-gati alla qualità della vita, albenessere psico-sociale sulposto di lavoro, all’organiz-zazione d’impresa, alle emo-zioni positive o negative chel’ambiente di lavoro inducesiano essi, entusiasmi o de-pressioni, legate ai valori, al-la cultura organizzativa, alleattitudini, ai sentimenti, allenorme e consuetudini delgruppo aziendale e/o territo-riale di riferimento, alle inte-razioni tra le persone, al cli-ma organizzativo esistente.Il datore di lavoro deve com-prendere appieno che il be-nessere psicofisico dei propricollaboratori è un elementodeterminante per il successoo l’insuccesso d’impresa, peril suo stare sul mercato, per lasostenibilità del suo sviluppo.Purtroppo, se è facile misura-re i parametri di benesseretermoigrometrico o illumino-tecnica non si può ancora di-re altrettanto per il benesserepsico-sociale. Per un pienocoinvolgimento del datore dilavoro occorre cercare di de-finire con maggiore rigorescientifico la misurabilità diparametri quali la percezio-ne di benessere psicofisicoche, oltre alla salute, alla si-curezza ed all’igiene del po-sto di lavoro comprenda an-che la dignità e l’etica del la-voratore in azienda, la per-cezione del senso di apparte-nenza e della condivisionedella mission aziendale. Nel percorso intrapreso datempo e portato avanti dallaFalcri con determinazione,non ci sembra azzardato in-dividuare nell’ambito dellaResponsabilità Sociale d’Im-

presa e nel Bilancio Socialeun nuovo strumento di gestio-ne integrata che non solocomprenda la 626, ma la mi-gliori ed eventualmente la su-peri, in un obiettivo più ambi-zioso quale la qualità di vitadella persona che il cittadino-individuo-lavoratore non puòcerto perseguire in modo di-sgiunto e nevrotico.Le continue trasformazioni inatto - fusioni e incorporazio-ni nel settore del credito, in-stabilità organizzativa, inter-nazionalizzazione e globa-lizzazione dei mercati, flessi-bilità occupazionale connuove tipologie di lavoratori,outsourcing parziali o totalidi attività non più ritenute core business, cessioni di ra-mi d’azienda - richiedono alSindacato non solo una pres-sante attività di monitoraggiosulle condizioni reali di vitadei lavoratori, ma anche unamaggiore efficacia nel perse-guire obiettivi istituzionali ditutela.Per questo occorre lavorareinsieme per analizzare nuovistrumenti di analisi ed indivi-duare metodologie di inter-vento anche su rischi lavora-tivi meno tradizionali, intro-dotti più specificatamente dacostrittività di tipo organizza-tivo, sempre più associate al-la crescente complessità eflessibilità nel settore dei ser-vizi in generale e del sistemabancario in particolare.In tale mutevole scenario, il sistema di prevenzioneaziendale non può trascura-re la necessità di un proces-so di aggiornamento conti-nuo che incida efficacemen-te anche nelle politiche diformazione delle competen-ze e delle professionalità(Life Long Learning -FOR.TE.), in cui si possa te-ner conto non solo dei se-

gnali forti (cambiamenti av-venuti, norme cogenti) maancor più, se si vuole il mi-glioramento continuo e laproattività richiamata anchedal Presidente ABI nel corsodel nostro Congresso diFiuggi, di quei segnali de-boli che individuano i possi-bili cambiamenti futuri equindi le aree più opportunedove sviluppare una crescitasostenibile.Un sistema di prevenzioneaziendale che voglia defi-nirsi di qualità, da centro dicosto potrà evolvere in cen-tro di profitto aziendale solose la condivisione ed il con-fronto delle diverse espe-rienze ed aspettative con-sentirà ad ogni stakeholder,il Sindacato in primis, diesprimere e fornire le pro-prie best practice e, su untavolo ancora non conflit-tuale, promuova lo sviluppoculturale per una sicurezzarealmente integrata, tramiteuna migliore conoscenzanei settori dell’ergonomia edell’organizzazione del la-voro. Ai successivi tavolicontrattuali, ciascuno neipropri ruoli - anche conflit-tuali - e con specifiche re-sponsabilità, un tale sistemadi prevenzione aziendaledovrà sapersi esprimere suinuovi rischi aziendali emer-genti quali quelli di naturapsico-sociale che, come no-to, forniscono i migliori indi-catori (Key PerformanceIndicators) per una oggetti-va valutazione del clima in-terno di ogni organizzazio-ne.

PROFESSIONE BANCARIO18

VITA DI PALLAZZO

“Buona giornata.” abbozzòFilo passando di fianco al-l’ufficio di Ida, la sorda,detta la sord-ida perché daquell’orecchio non ci senti-va. Era così taccagna da ri-sparmiare sulle spese del-l’apparecchio acustico. Almomento l’aveva staccato,per lesinare sulla ricarica,perciò era senza rete. “No, non è ancora nata.”disse Ida, con Filo ormaipassato.“Ha detto giornata, non na-ta.” ribatté NervesaLepretta, la collega frontistae compagna di chiacchiere,ribattezzata da Ida Ada.Primo perché non le erachiaro quale dei due fosse ilnome, secondo per econo-mia di chiacchiera. Ada era una ligure deboledi Nervi, che la dolcezzadella riviera non aveva ri-sparmiato da una risacca dinevrosi. Anche perché ognivolta che Ida glieli facevavenire con la sua sordità aintermittenza, lei, per farse-li passare, andava a pren-dersi un caffè. Alla macchi-na automatica, senza scen-dere al bar, per sbollire inprivato, lontano da linguelunghe. La macchina, perquesto, era perfetta. E colcaffè tornava, per quantosbollita, più tirata di quan-

Vitadi Pallazzo

di Gabriele Astolfi

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do era partita. “E io che detto? Nata.” re-plicò Ida.Ada non ci fece caso; a vol-te l’apparecchio acusticoandava per i fatti suoi. Avolte invece era Ida ad an-dare per i fatti propri. Quasiche l’intermittenza della sor-dità fosse collegata a unacorrispondente intermitten-za del cervello, ma in modoasincrono. Quando era sul-l’acceso l’una era sullospento l’altra, e viceversa. “A proposito” riprese Ada“Sai che ieri sera ho porta-to Accio al pronto soccorso?Era rimasto con un ditino at-taccato alla carlinga del-l’aereo che stava costruen-do. Lo stava incollando colLoctite.”“Anche il mio” disse seriaIda.“Anche il tuo cosa?” “Anche il mio Gepi ha l’oti-te. Però non sono mica stataa portarlo al pronto soccor-so.”“Ma Accio non ha l’otite!”“E allora perché l’hai porta-to al pronto soccorso?...Ada, tu sei troppo apprensi-va.”“Ho detto Loctite, non otite!Ci ha lasciato un pezzo dipelle su quella carlinga.”“No, mio figlio non lascianiente della meringa.”“Ho bisogno di un caffè.”sospirò Ada. “Non è ancora ora.” ribattéIda.“Di cosa?” “Del tè. E’ ancora presto.” Ada si alzò di scatto, stam-pò la biro sulla scrivania eandò a farsi col caffè. Asbollire con la sua nera dro-ga bollente. Tornò conl’aria scura e l’occhio fisso.Ma dopo un poco l’aria le sischiarì. “Hai molto lavoro?” doman-

dò a Ida, la lingua secca ela bocca amara. Alla mac-china del caffè lo zuccheroera esaurito. Ada non sel’era presa; anzi, le avevaespresso tutta la sua solida-rietà di esaurita. “Sì, pure troppo.” rispose lasorda sfogliando “Donna incarrozza”. “Ehi, hai risposto a tono sta-volta!” “Ho attaccato l’apparec-chio; era staccato.Comunque prima ho sentitoogni virgola delle cose chehai detto. Anche se tu, miacara, fai un bel po’ di con-fusione a raccontarle.”“Ho bisogno di un altro caf-fè.” esalò cianotica la larvadi Ada, avvolta nel bozzolodel proprio fascio di nervi.Poi schizzò alla macchinaautomatica. “Ma sì, tanto finora hai pre-so solo un tè.” approvò Ida.Ada e Ida, la coppia tragi-comica del teatro stabile delPallazzo.

Lorenzo Cantoni, Nicoletta Di BlasComunicazione, teoria e praticheillustrazioni di Francesca FrangettaApogeo Editore2006, pp. 279, € 19,00

Sentiamo continuamente di-re “viviamo nel mondo dellacomunicazione”. Comunicare è “essenziale”per l’impresa che deve pro-muovere il proprio brand eper l’individuo che devepromuovere sé stesso e ilmondo globalizzato portaad un nuovo modo di fareed intendere la comunica-zione rispetto a quella di al-cuni decenni fa. I media veicolano quotidia-namente, attraverso i lorocanali, innumerevoli infor-mazioni, promuovono epubblicizzano una miriadedi prodotti e specialità, spes-so parlando un linguaggioche non ci appartiene o chenon è corrispondente allarealtà in cui viviamo. Spesso viene richiesto in po-chi minuti di presentare unprodotto, il lavoro scientificodi un’intera vita, la propriaattività imprenditoriale opersonale. Per far tutto ciò è necessariosia per le imprese che per isingoli essere padroni deirudimenti di base delle tec-niche di comunicazione, maspesso così non è.

Un interessante volume pen-sato come strumento di mi-glioramento del controllodei processi di comunica-zione è quello realizzato daLorenzo Cantoni e NicolattaDi Blas ed edito da Apogeo“Comunicazione. Teorie epratiche” pensato per glistudenti di ingegneria delPolitecnico di Milano ma uti-le strumento per tutti coloroche si affacciano o che vo-gliono migliorare la propriacomunicazione. Nel volume viene ripercor-so il cammino della comuni-cazione. Diviso in tre partidedica la prima all’analisidel segno, della lingua e deltesto; la seconda alla storiadella comunicazione e laterza all’analisi di alcunepratiche comunicative qualiquella elettronica, il parlarein pubblico e la comunica-zione interna e formativa.Un testo di immediata fruibi-lità che consente di avvici-narsi alla comunicazione ecomprenderne alcuni segreti.

Lo Spazio di Ferri

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PROFESSIONE BANCARIO 19

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PIEMONTEVia Nizza, 150 - 10121 TORINOTel/Fax 011/6624382 - Fax 011/6624735e-mail: [email protected]

LOMBARDIAVia Mercato, 5 - 20121 MILANOTel. 02/860437 - Fax 02/89011448e-mail: [email protected]

LIGURIAVico San Matteo, 2/16 - 16100 GENOVATel. 010/2476193Fax 010/2475391e-mail: [email protected]

Via Orefici, 8/7 - 16123 GENOVATel e fax 010/8603538e-mail: [email protected]

VENETOVia della Montagnola, 3730174 VENEZIA - MESTRETel/Fax 041/5441133e-mail: [email protected]

Piazza Giovanni XXIII, 2 - 35129 PADOVATel. 049/7808172 - Fax 06/91271035e-mail: [email protected]

FRIULI VENEZIA GIULIAVia Valdirivo, 42 - 34122 TRIESTETel. 040/6773370 - Fax 040/371234e-mail: [email protected]

Piazza della Libertà, 1 - 33100 UDINETel. 0432/508070 - Fax 0432/295629e-mail: [email protected]

EMILIA ROMAGNAVia Guidotti, 3340134 BOLOGNATel. 051/433043 - Fax 051/435034e-mail: [email protected]

TOSCANAVia Martelli, 8 - 50122 FIRENZETel. 055/212951 - Fax 055/212962e-mail: [email protected]

UMBRIAVia Mario Angeloni, 80 - 06124 PERUGIATel. 075/5693655 - Tel/Fax 075/5153278e-mail: [email protected]

LAZIOViale Liegi, 48/B - 00198 ROMATel. 06/8416336 - Fax 06/8416343e-mail: [email protected]

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MARCHE - ABRUZZO - MOLISEVia Pescara, 2/4 - 67100 L’AQUILATel/Fax 0862/649324e-mail: [email protected]

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PUGLIAVia Putignani, 141 - 70122 BARITel. 080/5219681 - Fax 080/5219726e-mail: [email protected]

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CALABRIA E LUCANIAVia Roma, 28/D - 87100 COSENZATel. 0984/791741 - 791923Fax 0984/791961-e-mail: [email protected]

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