A.1 Il RADAR nautico : generalità · 2018-05-11 · Appendice : il Radar 41 A.1 Il RADAR nautico :...
Transcript of A.1 Il RADAR nautico : generalità · 2018-05-11 · Appendice : il Radar 41 A.1 Il RADAR nautico :...
Appendice : il Radar
41
A.1 Il RADAR nautico : generalità
Il Radar (RAdio Detection And Ranging) è oggi uno strumento per la condotta della
navigazione marittima ed aerea che aiuta a rivelare la presenza di ostacoli (bersagli o targets)
quando la visibilità risulta ridotta per il buio o per la nebbia.
Per agevolarne l’impiego sono stati istituiti dei corsi obbligatori di addestramento all’uso del
radar osservatore normale della durata di trentacinque ore distribuite in cinque giorni (Legge 487
del 16.02.1995) cui poi si è aggiunto un ulteriore corso di addestramento all’uso del radar A.R.P.A..
Il radar è un apparato che irradia energia elettromagnetica ad elevata potenza, sotto forma di
impulsi, in una direzione ed è capace di ricevere gli eventuali echi riflessi dai bersagli rivelandoli su
di un apposito schermo detto P.P.I. (Plain Position Indicator) o anche display o VDU (Video
Display Unit) sul quale l’eco del bersaglio è visualizzata in maniera tale da poterne misurare la
distanza d ed il rilevamento polare . In prima approssimazione possiamo
affermare che il radar misura la
distanza d del bersaglio rivelato
mediante la seguente semplice
relazione:
2
tcd
dove c è la velocità della luce pari a
circa 300.000 Km/sec e t è l'intervallo
di tempo misurato dall'istante di
emissione a quello di ricezione
dell'eco.
Nella figura è rappresentato lo schema a blocchi di un radar nautico.
L'energia elettromagnetica impiegata nei radar nautici è a frequenza compresa nelle bande
UHF e SHF cui appartengono le microonde da 10 e da 3 cm che identificano rispettivamente i radar
Appendice : il Radar
42
in banda S ed in banda X. Elevata risulta anche la potenza irradiata, detta potenza di picco,
compresa tra 25 e 50 kW.
I segnali emessi sono degli impulsi con tempo di irradiazione (pulse) variabile tra 0,01 e 2
s; il numero di impulsi emessi è detta cadenza e varia tra 500 e 4000 al secondo.
La forma del segnale è particolare ed è detta a dente di sega; questo tipo di segnale mantiene
inalterata la sua forma indipendentemente dalla scala impiegata, consentendo di lavorare a distanze
variabili. Una rappresentazione è fornita dalla figura sottostante.
La capacità dell'antenna di
concentrare l'energia nel solido di
irradiazione è detta guadagno (gain) e
viene espressa in decibel dB. Nel caso
del radar il guadagno dell'antenna deve
necessariamente risultare elevato.
L’antenna viene solitamente
sistemata sull’albero di maestra in
maniera da avere una buona
elevazione h. Il suo solido di
radiazione o beam presenta un ridotto
lobo orizzontale (horizontal beam
width) ampio circa 12 gradi ed un
lobo verticale (vertical beam) più
ampio dell'ordine di 2025 gradi, come schematizzato in figura.
L'antenna radar viene impiegata
sia nell'irradiazione dell'energia che
per la ricezione dell'eco.
Solitamente ha la forma di una
sezione di parabola in maniera da
concentrare il segnale nel punto focale
ed essere altamente direttiva ed è
rotante nel piano orizzontale (come
mostrato nella figura a lato). Sulle
piccole unità si preferisce invece una
piccola antenna a disco protetta da una
calotta come quella mostrata nella
figura sottostante.
Appendice : il Radar
43
Inoltre l'energia irradiata viene anche polarizzata: verticalmente nei radar in banda S, che
quindi vengono adoperati per la scoperta lontana; nei radar in banda X la polarizzazione può essere
verticale, orizzontale e circolare cosicché riescono ad apprezzare meglio i bersagli bassi in quanto
l'antenna irradia puntando di più sulla superficie del mare rispetto alla banda S che potrebbe
"saltare" dei target. Il radar in banda X è anche più soggetto ai disturbi esterni: pioggia, neve ecc.
corretti poi grazie a particolari "filtri" che rendono la visualizzazione più "pulita" sullo schermo.
A.2 Propagazione radar
La onde radar vengono in qualche modo attenuate durante la propagazione nell'atmosfera;
tale fenomeno è tanto maggiore quanto più è alta la frequenza. In altre parole parte dell'energia
irradiata viene assorbita dall'atmosfera, altra viene dispersa dalle riflessioni che le radioonde
subiscono durante il loro percorso dal terreno o dalla superficie del mare. Ciò influisce sulla
cosiddetta portata radar, ovvero la distanza alla quale un oggetto può essere rivelato dal radar,
specialmente se di piccole dimensioni. L'eco di un bersaglio infatti è determinata dalle sue
dimensioni oltre che dalla sua natura. Gli oggetti colpiti dall'energia elettromagnetica a loro volta
reirradiano (riflettendola) energia alla stessa frequenza di quella ricevuta in maniera tanto più
rilevante quanto maggiore è la loro conducibilità elettrica. E' per questa ragione che le imbarcazioni
in legno o in vetroresina non sono "viste" dal radar, in quanto non conduttrici di elettricità.
….
Esistono anche dei risponditori attivi, i quali ricevono gli impulsi emanati dai radar, li
amplificano e li reirradiano. Possono essere di due tipi: Ramark e Racon.
Per ovviare a ciò (e non solo) sono in uso i
cosiddetti risponditori
radar passivi o riflettori
angolari, i quali rendono
visibili sia le piccole
imbarcazioni prima men-
zionate che altri segnali
marittimi (boe, segnali
terrestri, ecc..). Nelle
figure a lato sono mostrati
alcuni esempi di riflettori
radar uno angolare e una pe
le imbarcazioni a vela e una
boa radarabile.
Il primo (da radar marker)
funziona come un radiofaro la cui
emissione appare sull'indicatore radar
come una traccia radiale, in maniera da
poterne misurare il rilevamento.
Il secondo (da radar beacom) è
un semplice trasponder che emette un
segnale morse che consente la
localizzazione del Racon stesso.
Appendice : il Radar
44
A.3. La rappresentazione radar.
Nel radar nautico si possono avere due tipi di rappresentazione: la rappresentazione relativa
e la rappresentazione vera. La prima era tradizionalmente più diffusa fino a qualche anno addietro,
in essa la nave propria è rappresentata al centro del PPI e dei bersagli viene visualizzata la velocità
relativa, ovvero la velocità apparente del bersaglio e risultante dalla somma vettoriale della sua
velocità con quella della nostra nave. Su di essa e sulla risoluzione del cosiddetto triangolo delle
velocità si basa la Cinematica radar, di cui si è trattato a parte. La cinematica radar ha una
fondamentale importanza nell'anticollisione e nello studio di un determinato scenario di traffico.
La rappresentazione vera o true motion è relativamente più recente e si ha quando sullo
schermo la posizione della propria nave non rimane fissa al centro del PPI ma si muove con la rotta
e la velocità effettiva della nave stessa.
Per un siffatto impianto radar
è necessario asservire lo stesso alla
girobussola per poter ottenere la
direzione del nord. Per la velocità si
può adoperare il solcometro, il LOG,
il ricevitore GPS o un altro idoneo
sistema capace di fornire all'apparato
la velocità della nave.
Inoltre nei radar moderni la
direzione dell'asse longitudinale
poppa-prora (heading line) è
visualizzata sullo schermo.
La stessa linea può essere
spostata in posizione eccentrica
rispetto allo schermo del PPI e
Sotto e di fianco sono mostrate alcune figure che
riportano la rappresentazione di un atollo sul PPI del
radar, la sua immagine reale ripresa da una
fotografia aerea e la sua rappresentazione sulla carta
nautica.
Appendice : il Radar
45
orientata secondo la prora (heading-up) o secondo il nord (north-up) in maniera da fornire una
rappresentazione adeguata alle necessità della situazione cinematica.
Altre tecnologie consentono di sviluppare sistemi radar capaci di fornire tutta un'altra serie
di informazioni, dati e loro elaborazioni che consentono una gestione digitale ed informatizzata
della situazione cinematica e, in ultima analisi, della radar navigazione.
Come mostrato nella precedente figura, i moderni radar dispongono di display a colori di
tipo televisivo o a cristalli liquidi.
A.4 Portata radar.
La portata del radar è la distanza massima alla quale un bersaglio può essere rivelato,
ovvero la distanza massima raggiungibile dalle emissioni di radioonde. La portata del radar è
ovviamente variabile, poiché al variare della scala, varia la distanza rappresentata sul PPI e, di
conseguenza, anche la distanza entro la quale un bersaglio è visibile. Si opera cioè una
discriminazione ignorando volutamente sul display i targets più lontani. Ciò è giustificato dal fatto
che in determinate situazioni cinematiche sono sicuramente i bersagli più vicini quelli che devono
essere evitati per primi, come può accadere in zone dove il traffico marittimo risulta particolarmente
intenso. Tuttavia la conoscenza dei limiti della portata del proprio impianto radar può aiutare
notevolmente nella condotta della navigazione.
Si definisce portata teorica del radar la massima distanza alla quale un oggetto può restituire
energia tale da essere captata dall'antenna radar e quindi essere rivelata e visualizzata sul PPI. Essa
viene ad essere espressa dalla seguente equazione nota come equazione del radar:
43
22
))((4
)(
rST
p
SNK
AGPD
dove:
Pp= potenza di picco
= durata dell'impulso G = guadagno dell'antenna
= lunghezza d'onda di lavoro
A = area riflettente del bersaglio (target)
KT = costante di Boltzmann
NS = cifra di rumore
Sr = sensibilità del ricevitore
Alcuni di questi parametri dipendono dal radar, ovvero dalle sue specifiche tecniche, altri
sono legati all'ambiente di propagazione ed al tipo di bersaglio.
La portata pratica del radar è intesa come la massima distanza alla quale un oggetto di
medie qualità riflettenti e in condizioni di propagazione normali (standard) può essere utilmente
irradiato dalla energia elettromagnetica emessa dall'antenna, dipende da tre fattori che sono :
la rifrazione ( o coefficiente di rifrazione)
l'altezza dell'antenna sul livello del mare
l'altezza dell'oggetto sul livello del mare.
La rifrazione, che per l'energia radar è superiore a quella ottica, fa sì che l'orizzonte radar
sia, in miglia nautiche:
h23.2
dove h è l'altezza dell'antenna in metri e le condizioni di propagazione sono considerate normali.
Appendice : il Radar
47
Se l'oggetto è elevato sull'orizzonte, allora la portata pratica ovviamente aumenta e diviene:
'23,2 hhR
con h altezza dell'antenna e h' altezza dell'oggetto. R viene allora detta massima portata pratica
del radar.
In generale comunque le caratteristiche di prestazioni minime di un radar nautico sono normate
dalla Risoluzione 222 dell'I.M.O. e dalle relative norme legislative che recepiscono tali indicazioni
di concerto con la Solas ’74 che stabilisce, come per tutte le altre apparecchiature in uso sulle navi
commerciali le prestazioni di base e la simbologia che deve apparire sugli indicatori per il controllo
del radar in corrispondenza dei vari comandi, manopole e pulsanti di regolazione.
In linea di massima si stabilisce che:
Le scale di rappresentazione devono poter variare fra 0,2 e 32 miglia nautiche;
Le rotazioni dell'antenna devono essere non inferiori a 12 al minuto e con vento fino a 100
nodi.
Tutti i comandi sono disposti in modo tale che il loro uso non nasconda nessuna indicazione e che la navigazione con il radar resti possibile senza limitazioni. Inoltre, i comandi che
potrebbero disinserire l'impianto o il cui uso potrebbe provocare un'avaria devono essere
protetti contro la manipolazione accidentale.
Tutti i comandi e gli indicatori sono dotati di un'illuminazione antiabbagliante, adatta a tutte
le condizioni di luminosità ambiente e regolabile fino a zero mediante un comando
indipendente.
Le funzioni sottoelencate sono dotate di comando proprio mediante manopole non disposte in modo concentrico e direttamente accessibile:
a) in attesa/in funzione (Stand-by/on);
b) distanza (Range);
c) sintonizzazione (Tuning);
d) guadagno (Gain);
e) attenuazione degli echi spuri delle onde (STC — Seaclutter);
f) attenuazione degli echi spuri della pioggia (FTC — Rainclutter);
g) cerchio distanziometrico variabile (VRM — Variable range marker);
h) cursore oppure linea di rilevamento elettronico (EBL — Electronic Bearing Line) (se
disponibile);
i) soppressione dell'indicatore di rotta (SMM — Ship's heading marker suppression).
Almeno i comandi per la regolazione del guadagno e dell'attenuazione degli echi spuri
provocati dal moto ondoso e dalla pioggia devono essere costituiti da manopole con effetto
proporzionale all'angolo di rotazione.
La manipolazione dei comandi è tale che i movimenti verso destra o verso l'alto
corrispondono ad un'azione positiva sulla grandezza da regolare e i movimenti verso sinistra
o verso il basso ad un'azione negativa.
Appendice : il Radar
48
Nel caso di comandi a pulsante, questi sono individuabili e azionabili al tocco e il punto di
pressione è chiaramente percepibile.
La luminosità delle tracce relative a immagine radar, cerchi distanziometrici fissi e cerchi distanziometrici variabili, scala goniometrica, linea di rilevamento, informazioni nautiche
può essere regolata, indipendentemente l'una dall'altra, da zero fino al valore richiesto: o in
alternativa, se per alcune delle grandezze rappresentate le differenze di luminosità sono lievi
e se i cerchi distanziometrici fissi e variabili e le linee di rilevamento possono essere spenti
indipendentemente l'uno dall'altro, possono essere previsti quattro comandi di luminosità,
uno per ciascun gruppo degli elementi seguenti:
a) immagine radar e linea di fede;
b) cerchi distanziometrici fissi;
c) cerchi distanziometrici variabili;
d) scala goniometrica, linea di rilevamento e informazioni nautiche.
La luminosità della linea di fede dev’essere regolabile ma non riducibile a zero.
Lo spegnimento della linea di fede avviene mediante un comando a ritorno automatico.
I dispositivi di attenuazione sono regolati con continuità fino allo zero.
Così come esistono delle indicazioni precise per l’immagine radar termine col quale si
intende la rappresentazione in scala degli echi radar dello spazio circostante — movimento relativo
rispetto alla nave — sullo schermo dell'unità di visualizzazione, conseguenti ad una rotazione
completa dell'antenna, con la linea di chiglia della nave e la linea di fede sempre coincidenti.
Il termine "unità di visualizzazione" indica la parte dell'impianto comprendente lo schermo
radar, dove per "schermo" si intende la parte dell'unità di visualizzazione antiriflettente, sul quale è
riprodotta l'immagine radar, sia sola sia corredata di informazioni nautiche supplementari.
Importante è anche il "diametro effettivo dell'immagine radar" termine col quale si intende
il diametro dell'immagine circolare più grande rappresentabile all'interno della scala goniometrica.
Infine, per "rappresentazione a scansione sistematica" si intende la rappresentazione quasi statica
dell'immagine radar corrispondente ad una rotazione completa d'antenna, del tipo di un'immagine
televisiva.
La figura mostra i comandi sopra menzionati e più diffusi nei vari apparati, con a fianco il
track ball che nei moderni radar nautici permette di selezionare rapidamente i comandi delle diverse
funzioni operative dello strumento.
Appendice : il Radar
49
Importante risulta essere il potere discriminatore in distanza, ovvero la capacità di vedere
separati sul display due oggetti vicini posti sullo stesso rilevamento, deve essere assicurato quando
distano tra loro di 50 metri. Altrettanto importante è il potere discriminatore in azimut, che è la
capacità di vedere due oggetti separati posti alla stessa distanza, deve essere assicurato quando
distano tra loro di almeno 2°,5 in azimut;
A.5 Impiego del radar nautico.
Abbiamo già detto che il radar è uno strumento di ausilio alla navigazione soprattutto per
l'anticollisione tanto che l' I.M.O. ne prevede l'uso obbligatorio sulle navi, come specificato nella
Solas 74 e sue successive modifiche ed integrazioni. Ciò è ampiamente trattato e descritto nello
studio della cinematica radar.
Il radar risulta molto utile in quasi tutte le fasi della navigazione, segnatamente nelle fasi di
atterraggio in caso di scarsa visibilità. Oggi il radar può venire usato per il posizionamento costiero
in particolari condizioni e con l'impiego dei Racom e dei Ramark. Il suo impiego è caldeggiato a
distanza inferiore a 10 15 miglia quando la linea di costa è sicuramente riconosciuta sul display in maniera da poter adottare una distanza radar come linea di sicurezza.
Tale metodologia nota col nome di parallel index è una tecnica di navigazione utilizzata per
mantenere una distanza di sicurezza da un pericolo per la navigazione (litorale, rocce, ecc), su molti
radar è una funzione attivabile con un aiuto visivo mediante delle linee parallele per indicare
quando la nave è troppo vicina a un pericolo per la navigazione.
Mediante la marca mobile del radar
VRM (Variable Range Marker) viene
tracciata tra la linea di indicizzazione in
parallelo al pericolo per la navigazione
così da monitorare la distanza dal pericolo
ed eventualmente correggere la rotta. La
funzione – parallel index è costituita da
una marca mobile ad anello, regolata
mediante il VRM ed evidenziata con una
linea di indicazione come mostrato in
figura.
Appendice : il Radar
50
L'aiuto del radar è essenziale nella navigazione in acque ristrette tipo fiumi o canali o zone a
traffico limitato. Sono infatti sempre più diffuse le zone dove è attivo il VTS (Vessel Traffic System)
con apparati radar fissi a terra per sorvegliare e regolare il traffico marittimo in zone di convergenza
di più rotte, stretti, passaggi o in prossimità di porti.
In questo caso la navigazione col radar assume le caratteristiche di una vera e propria
navigazione strumentale in quanto si utilizza quanto mostrato dal display come principale fonte di
informazione ed ausilio per la condotta della navigazione stessa.
A.6 Radar ARPA.
Sono ormai diffusissimi apparati radar nautici in grado di eseguire in maniera
completamente automatica le manovre di evasione per evitare una collisione in mare. Sono i radar
ARPA (Automatic Radar Plotting Aid) previsti obbligatoriamente a bordo di tutte le navi
commerciali di stazza lorda superiore a 10.000 T.S.L. unitamente ad almeno un radar di tipo
tradizionale.
Un radar ARPA è un apparato che possiede un elaboratore dotato di software in grado di
elaborare le informazioni acquisite visualizzandole sia nella rappresentazione vera sia nella
rappresentazione relativa, in ogni caso ha la possibilità di:
acquisire e plottare fino a 20 target
mostrare in maniera analogica i percorsi veri (true vector) o relativi (relative vector)
dei target acquisiti con vettori elettronici di lunghezza proporzionale ad un dato
numero di minuti
fornire i dati numerici di CPA, TCPA, rotta, velocità, distanza e rilevamento dei
target
allertare con segnali luminosi e acustici della pericolosità dei target acquisiti o la loro
perdita (scomparsa)
mostrare analogicamente le situazioni che si potranno verificare in base ad una
variazione degli elementi del moto della nave propria (trial manovre)
mostrare posizioni passate dei target
stabilizzare la rappresentazione rispetto al fondo (autodrift)
tracciare, elettronicamente, linee ausiliarie di navigazione (sea lines, separation
zone, ecc..)
Queste prestazioni sono previste e precisate dalla Risoluzione IMO 422 "ARPA
performance" mentre la strumentazione ARPA viene spesso identificata con la sigla CAS (Collision
Avoidance System).
Un apparato ARPA è in grado di aiutare molto l'Ufficiale di Guardia, cui spetta sempre la
scelta decisionale della migliore manovra evasiva, oltre che l'inserimento manuale dei limiti di
sicurezza in termini di CPA e TCPA.
L'uso del radar a bordo delle navi commerciali è riservato a personale opportunamente
certificato, come previsto dal Codice STCW 95, attraverso la frequenza degli appositi corsi che
sono propedeutici al conseguimento dei Titoli Professionali Marittimi.
Appendice : il Radar
51
Nelle figure seguenti sono raffigurate moderne plance integrate dove compaiono, ai lati del
posto di manovra due radar, uno in banda X ed uno in banda S, unitamente agli altri strumenti di
navigazione di cui sono dotate le navi attuali.
Appendice : il Radar
52
A.7 Impiego del Radar nel soccorso in mare.
Il radar può essere impiegato anche nelle operazioni di ricerca di naufraghi dopo un sinistro
in mare. Allo scopo è stato sviluppato un risponditore radar il SART (Search and Rescue [Radar]
Transponder) il SART è un ricetrasmettitore rilevabile dai radar in banda X (9.2 - 9.5 GHz), in
modo che i naufraghi possano essere localizzati fino ad una distanza di 8 miglia nautiche (circa 15
km) da navi/elicotteri/aerei nei paraggi o dalle forze del SAR.
Per le sue caratteristiche viene da molti considerato il
miglior apparato destinato alla sicurezza dopo l'EPIRB ed è
comunque a questo complementare, perché i soccorritori hanno
una migliore percezione nell'avvicinamento ai naufraghi.
Il SART una volta attivato entra in modalità standby e quando
investito da un segnale radar scansiona rapidamente lo spazio
circostante (0.4 s) per poi iniziare a trasmettere ad intervalli di
(7.5 s) quando rileva un segnale valido proveniente da
un radar in banda X, inizia a trasmettere, inviando dei cicli a
12 impulsi.
Il radar dei soccorritori identificano i naufraghi attraverso una
linea distintiva formata da 12 punti detta pattern quando
il SART è distante più di 5 miglia. Quando il mezzo di
soccorso nave/elicottero/aereo si avvicina a meno di 5 ma più
di 1 miglio i punti si trasformano in archi di cerchio sempre più
estesi, per poi diventare dei cerchi concentrici quando
il SART è entro il raggio di un miglio dal mezzo di soccorso,
come mostrato dalla figura sottostante.
Gli standard prevedono una durata delle batterie minima di 96 ore in standby ed 8 ore in
trasmissione. Il SART deve essere testato una volta al mese, tramite la procedura di test di cui
ogni SART è dotato.
Il SART è parte dell'equipaggiamento obbligatorio
nelle navi soggette al sistema GMDSS. Sono richiesti
2 SART sulle navi superiori alle 500 tsl, mentre una sola
unità sulle navi tra le 300 tsl e le 500 tsl. Inoltre sulle navi
passeggeri è richiesto un SART per ogni zattera di
salvataggio, in questo caso il SART è costruito
specificatamente per questa utenza. Deve essere dispiegato
all'altezza di almeno 1 m sul livello del mare e messo
immediatamente in modalità Standby. Questo permetterà
al SART di rispondere alle trasmissioni da una
nave/aereo/elicottero durante le operazioni SAR
Appendice : il Radar
53
L'EPIRB (Emergency Position Indicator Radio Beacons) è un trasmettitore di
soccorso COSPAS-SARSAT usato in ambito marittimo per localizzare un'imbarcazione in una
situazione di reale emergenza. L'EPIRB viene considerato in ambito marittimo come il più efficace
dispositivo di bordo tra quelli destinati alla sicurezza della navigazione, grazie soprattutto
all'organizzazione internazionale del COSPAS-SARSAT (COSPASS Cosmicheskaya Sistyema
Poiska Avariynikh Sudov - Sistema Spaziale per la Ricerca di Navi in Difficoltà - SARSAT
Search And Rescue Satellite-Aided Tracking), nata nel 1962, che è basato su di un sistema di
satelliti geostazionari a copertura globale, molto efficiente nel coordinamento dei soccorsi grazie ad
un insieme di procedure affinate e collaudate da quasi 30 anni. Lavora sulle frequenze di
121,5 MHz e 243,0 MHz o 406,025 MHz).
Esistono due categorie di EPIRB:
quelli di I Categoria, che possono essere attivati automaticamente o manualmente.
quelli di II Categoria, che si attivano solo manualmente.
Gli EPIRB automatici (I Categoria) sono
posizionati all'interno di un contenitore. Il cuore
della tecnologia è un gancio idrostatico, che si
attiva con la pressione dell'acqua, prima che
raggiunga una profondità di 4 mt e che va sostituito ogni 2 anni.
L'attivazione del gancio idrostatico, fa scattare
una serie di meccanismi che permettono
l'espulsione dell'EPIRB dal suo contenitore,
permettendogli di risalire in superficie.
Sulle navi da traffico è richiesta la I categoria
mentre nel diporto viene adottato l’EPIRB di II
Categoria, anche se sarebbe auspicabile per tutti
l’impiego della I Categoria.
Alcuni EPIRB vengono integrati di Sea Switch, un sensore che consente di attivarlo con il
contatto con l'acqua, quando questo è staccato dal suo supporto. Da qualche anno sono inoltre
presenti in commercio modelli con integrato un ricevitore GPS, ciò consente di ridurre l'errore di
localizzazione da 5 Km a 100 mt. Ecco perchè i modelli con GPS sono fortemente consigliati per
aumentare il livello di sicurezza offerto dall'EPIRB.
L’EPIRB è obbligatorio anche per le imbarcazioni da diporto abilitate alla navigazione senza
limiti (tipo manuale od automatico), per le unità da pesca abilitate alla navigazione oltre le 6 miglia
(solo modelli automatici), per le imbarcazioni da noleggio (Charter) abilitate alla navigazione oltre
le 12 miglia o quelle che ospitano più di 12 passeggeri (solo modelli automatici). Nel caso di
contratto di locazione (senza equipaggio) in alcuni particolari casi può non essere obbligatorio.
Per tutte le altre imbarcazioni o natanti è facoltativo, ma è comunque consigliato per
incrementare il livello di sicurezza durante la navigazione.
Per l’utilizzo dell’EPIRB è necessaria la licenza RTF, già richiesta per l’uso del VHF, che si ottiene
tramite semplice domanda, ma può essere richiesto il certificato SRC o GOC o ROC o LRC anche
per il diporto.
L'EPIRB deve essere programmato con il codice MMSI, e l'utente deve registrarsi presso il
centro COSPAS-SARSAT di Bari. Annualmente occorre procedere per la revisione annuale Annual
Test. A bordo va tenuta una serie di documenti:
Il manuale d’uso (suggerita anche la guida rapida da apporre vicino l’EPIRB)
EC Type Examination Certificate
Type Approval Certificate
Appendice : il Radar
54
il certificato di rilascio del MMSI da parte dell’Ispettorato Regionale
Report di programmazione
Ricevuta di avvenuta registrazione presso il COSPAS/SARSAT
Eventuali Report dell’Annual Test con allegato il report del beacon tester
Eventuale certificato del SBM
L'EPIRB deve essere installato nelle immediate vicinanze della plancia in un punto di facile
accesso, in modo da poter essere facilmente prelevato per poter essere portato a bordo di una lancia
di salvataggio. Va verificato, inoltre, che sia perfettamente alloggiato nel suo supporto e posto in
aree dove gli urti accidentali che potrebbero attivarlo siano esclusi.
Se si tratta di un modello automatico va verificato che sia libero da sovrastrutture che ne
ostacolino la risalita in superficie durante lo sgancio automatico ed inoltre che lo sportello si chiuda
e si riapra correttamente.
A scadenza mensile è consigliabile verificare il suo funzionamento tramite la procedura di self-test
descritta nel manuale dell'apparato.
L’attivazione manuale va fatta prima di abbandonare l'imbarcazione, estraendo l'EPIRB dal suo
supporto ed imbarcarlo sulla zattera di salvataggio assicurando la sagola dall'EPIRB alla zattera.
Se l'EPIRB è dotato di Sea Switch, per attivarlo basterà metterlo in acqua oppure rompere il sigillo
e portare l'interruttore in posizione "ON" di trasmissione operativa.
L'EPIRB così attivato, inizierà ad attivare la luce stroboscopica con una intermittenza a seconda del
modello. L'EPIRB è nella sua migliore modalità operativa quando galleggia nell'acqua, ma è
comunque necessario assicurarsi che l'EPIRB non abbia alcun ostacolo verso il cielo, in modo che
il segnale raggiunga i satelliti senza ostruzioni.
In ogni caso per tali operazioni occorre
comunque sempre fare riferimento al manuale
dell'apparato.
In caso di attivazione accidentale, va
subito interrotta la trasmissione e va chiamato
immediatamente il centro COSPAS-SARSAT di
Bari per telefono al 080-53.41.571 segnalando il
codice MMSI e la posizione, i falsi allarmi
rendono infatti il sistema più dispendioso e
meno efficiente, oltre a conseguenze di natura
giudiziale per incauto utilizzo e procurato
allarme.