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associazione culturale how much? and what? waing for EXPO 2015 Dal 18 al 20 Ottobre 2013 PALAZZO ISIMBARDI C.so Monforte 35 - Milano

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associazione culturale

how much? and what?waiting for EXPO 2015

Dal 18 al 20 Ottobre 2013

PALAZZO ISIMBARDIC.so Monforte 35 - Milano

Il tema per l’EXPO 2015 (“Nutrire il pianeta, energia per la vita”) vuole porre questioni per quanto riguarda le preoccupazioni derivanti da una produzione e distribuzione alimentare globale disomo-genea. Quando si parla di alimentazione, le parole qualità e quantità sono spesso intrinseche, così come cibo e salute. Di cosa parliamo quando trattiamo l’argomento alimentazione? Di cosa abbiamo realmente bisogno per sostenerci? Il cibo è un argomento che ci riguarda in molti modi. L’Associa-zione Culturale Anonimartisti vuole proporre un evento culturale e artistico dal titolo “how much? and what?”, presentando il lavoro di 15 artisti che si confrontano con queste tematiche, partendo dalla definizione di concetti come quantità e qualità.

Quantità:Proprietà di tutto ciò che può essere misurato, definito nelle sue dimensioni; numero, mole. L’am-

montare di una risorsa. Quantità di cibo come disponibilità e specchio del benessere di una società. La quantità utilizzabile, poco e tanto sono una grandezza. Poco per tanti, tanto per pochi.

Qualità:Caratteristiche intrinseche di una cosa, che ne determina le peculiarità, la distingue dalle altre e

risponde alle aspettative dell’utilizzatore. Qualità per l’industria del cibo è la standardizzazione del prodotto che deve essere sempre uguale a se stesso. Una definizione che nasce con la produzione industriale del cibo.

L’associazione culturale Anonimartisti è un collettivo di giovani artisti conosciuti nella scena milane-se (e non solo). Portatori di sogni e di idee nuove, rivoluzionari e idealisti, propongono un ritratto del mondo attraverso le arti visive. Fotografia, pittura, installazione, video e scultura si fondono in un momento di aggregazione artistica, promuovendo mostre collettive ed eventi culturali. Lo scopo è quello di condividere maggiormente l’arte ed i suoi valori, cercando percorsi e spazi espositivi nuovi, che sappiano dare vita ad un nuovo tessuto sociale creativo oltre i canali e i percorsi più noti.

Ideazione e direzione scientifica:Linda Ferrari, Gianluca Quaglia, Matteo Suffritti

Associazione Culturale Anonimartistihttp://www.anonimartisti.it - [email protected]

CAP a.s.d. è un’Associazione Sportiva Dilettantistica, affiliata al CONI, senza fine di lucro che, da più di tre anni, ha sposato in toto l’arte ideando, organizzando e promuovendo manifestazioni artistiche, nonché occupandosi della comunicazione e delle media relation, attraverso l’attività di ufficio stam-pa. L’Associazione è il tramite e promotore dei suoi progetti artistici con le Istituzioni, gli Enti Pubblici, gli Organismi Nazionali ed Internazionali per le richieste burocratiche, per le domande di Patrocini.

Press & Relazioni IstituzionaliChiara Pagano

[email protected] - cell. 328.2298024

HOW MUCH? AND WHAT?

Gianluca Quaglia - From frame to boxIl concetto di produzione standardizzata è affrontato da questo lavoro

mediante la riproduzione di un’immagine sempre uguale a se stessa, fa-cilmente riconoscibile e quindi rassicurante. L’immagine come nutrimen-to… Un nutrimento le cui rigide regole di produzione ne determinano la forma, la dimensione, la modalità di consumo, la presenza o la mancanza stessa dell’elemento che viene prodotto. La familiarità del soggetto fa sì che esso sia riconoscibile, anche attraverso la sua assenza. Il titolo “from frame to box” sposta il senso dell’immagine utilizzata, da “oggetto” che è guardato a oggetto che viene trasportato. Collocandolo così in una fi-liera produttiva, il cui scopo finale è la diffusione di un prodotto. Questo processo diminuisce la distanza che esiste tra produttore e consumato-re, caricando entrambi di una responsabilità: il produttore/artista che estrae un’immagine da un contesto espressivo per collocarlo in un ambito produttivo, e il consumatore/pubblico che ha la possibilità di intervenire su questo andamen-to appropriandosi di una pagina formato A4, a disposizione di chi vuole prenderne una copia, inver-tendo così il processo semplicemente incorniciandola. Oppure scegliendo di consumare l’immagine diversamente, per esempio gettandola una volta guardata o ignorarla.

• 10 contenitori da imballo in legno, appoggiati a terra (34,8 x 26,4 x 9 cm).• le 10 scatole contengono ognuno una fotocopia a colori con rappresentate 4 mele. • ogni fotocopia “ospita” un intervento: tagli, incisioni o stropicciature.• vicino alle scatole ci sono (circa) 20 mele, che sono state “estratte” dalle fotocopie. Le mele sono

appoggiate per terra e accartocciate.• alla fine delle fila di scatole di legno, c’è una pigna di 300/400 fotocopie a colori che rappresen-

tano lo stesso soggetto delle fotocopie conservate nelle scatole. Queste copie sono a disposi-zione del pubblico.

Mattia Barf Carne - P.O.T.A. (Put Out The Artefact)Disboscare. Sradicare gli alberi dal terreno. Cancellare la natura. Per far cosa? Per costruire case su

case, grattacieli su grattacieli, supermercati su supermercati. Di questo passo mangeremo cemento e berremo petrolio. Nemmeno, perchè anche cemento e petrolio sono prodotti della terra. Fermia-moci. Ribaltiamo tutto. “Discasiamo”. Sradichiamo le case abbandonate dal terreno. Ridisegnamo la natura. Ripiantiamo gli alberi, ridiamo respiro al mondo.

L’opera rappresenta la scena di una nuova ricostruzione, in cui un cantiere dà vita ad una nuova zona verde piuttosto che ad un complesso edilizio. Le parti sono finalmente invertite, in cui il rendering del progetto mostra una nuova concezione di spazio.

• tecnica mista su pannello 120 x 150 cm

Vittorio M. Bianchi - Cosa mangi?Una cartina geografica offre lo spunto per considerazioni di carattere sociologico, legate alle abi-

tudini alimentari dei vari Paesi del mondo.Attraverso delle interviste che si riducono alla formula elementare del “Cosa mangi?”, gli interpel-

lati gettano luce su preferenze piu’ o meno indigene. Si dimostra in questo modo come il gusto sia spesso manipolato e distorto da quello delle grandi potenze che finiscono per avere la meglio sulle realta’ piu’ deboli e i localismi.

• tecnica mista su carta, 103 x 160 cm

ARTISTI

B-Maui - VoragineL’ essere umano è bulimico.Ingurgita risorse, spazio, energia, vita.. ben al di sopra di ciò che gli possa bastare per la propria

sussistenza. Difficilmente il raziocinio di una razza ,sedicente superiore, riesce ad arginare il proprio appetito compulsivo ed istintivo. Ad ogni insediamento umano, corrisponde un buco nero, un’ano-malia nell’ ecosistema del pianeta.

L’ opera realizzata ad olio su tela, vuole rappresentare la cupidigia della razza umana.Composta da due telai da 150cm x 100 cm, per formare un’unica superficie di 150 cm di larghezza e

200 cm di altezza. Il soggetto è un primo piano di un volto maschile, ruotato di 3\4, con bocca spa-lancata e leggermente sproporzionata rispetto al resto del volto. Una voragine dell’ evoluzione che l’ essere umano deve educare a una “dieta” sostenibile.

• colori ad olio, 2 tele 100 x 150 cm

Lele De Bonis - The Gold Moai: nutrire il pianetaNutrire il pianeta, nutrire noi stessi. Noi e il pianeta. Non esiste in natura niente di più conflittuale del

rapporto tra noi e il pianeta che abitiamo. Il nostro vivere quasi “alieno” dipende dallo sfruttamento di ogni singola risorsa della madre Terra. Al momento mi risulta inutile pensare a come cambiare il nostro “modus vivendi”al fine di tornare a vivere un rapporto di cambio/scambio con la natura.

Il pareggio di bilancio non è minimamente raggiungibile se non attraverso una rivoluzione post-catastrofica. Noi creiamo distruggendo, punto. Un piccolissimo passo potrebbe essere quello di pro-vare a creare dalla distruzione. Tutto ciò che costituisce la mia produzione quotidiana di rifiuti deve diventare la mia stessa risorsa principale. Ready made, disse qualcuno 100 anni fa.

L’installazione si compone di 3 strutture. Quella principale è costituita da una statua post-industriale dalla cui bocca viene vomitato ogni tipo di scarto alimentare e non. Dal groviglio di spazzatura situato sul pavimento nascono a distanza due strutture luminose alte circa 200 cm realizzate interamente con gli stessi scarti rigettati.

• scultura - ingombro 300 x 70 x 70 cm

Drunkenrabbit - Gli anelli dei nibelunghiIl giardino dei giardini. La terra, madre di tutte le madri da cui scaturisce l’energia che tutto fa nasce-

re. Da lei il frutto. Il fiore nasce e cresce sino ad andare a toccare la figura femminile rappresentata in tutti suoi aspetti. Un incontro tra due mondi: la donna e la terra, le due madri per eccellenza.

La donna rappresentata in tutte le sue meravigliose, forti e vitali sfaccettature: borghesi, sante, putta-ne, madri, lesbiche, eterosessuali, amanti, rancorose e sempre e comunque portatrici di vita. Sfiorano ma non toccano il frutto dato dal terreno, unica risorsa indispensabile, matrice, senza la quale niente esisterebbe, senza la quale nessun tipo di evoluzione (moderna) sarebbe stata possibile.

Il visitatore si sentirà catapultato in un giardino sospeso fra so-gno e realtà. All’interno di un perimetro rettangolare verranno versati 20-30 cm di terriccio in cui saranno piantati fiori e piante (15-20) di diverse altezze: ad ogni fiore e pianta corrisponderà un piccolo quadro, in sospensione per mezzo di un filo in nylon.

• installazione 100 x 150 cm

Lisa Alonzo e Drunkenrabbit - Easily DigestibleL’Associazione Culturale Anonimartisti ospita per la prima volta un’artista internazionale: Lisa Alonzo

da San Francisco. Tutto il lavoro dell’artista verte sull’esplorazione del rapporto tra la la realtà e la cultura del consumo in America. Che cosa è reale? Che cosa è un’illusione? Oggi, in questa epoca di tecnologia in rapida evoluzione e il ciclo di notizie in 24 ore, è sempre più difficile da decifrare.

Ed è in questo modo che Drunkenrabbit realizzerà una performance fungendo da voce e da inter-prete all’opera di Lisa (“The Arsenic”, acrilici su tela 46 x 46 cm 2012).

Di fronte al dipinto, Drunkenrabbit, come un traduttore simultaneo, inizierà a scrivere frasi e doman-de retoriche che spingano il visitatore a riflettere sulla propria condizione sociale, sul consumo, sulla qualità del cibo, su noi stessi. Le frasi verranno scritte su grandi fogli di carta bianca e donate al visi-tatore.

Francesca LolliNo matter what you eat (video)

Il lavoro si ispira all’allevamento intensivo e alle sue conseguenze.Al giorno d’oggi gli animali vengono allevati intensivamente, in condizioni estreme ed estremamen-

te brutali, tutto ciò ha conseguenze disastrose per la loro salute fisica e psichica e, di conseguenza, anche per la salute di noi che ci alimentiamo di essi.

• proiezione 16:9

E123 (performance)La performance parla dei coloranti alimentari. Un attore, Caronte, consegna agli invitati a cena (i visi-

tatori della mostra) un invito cartaceo sul quale vi è disegnato un corpo umano sezionato e numerato. Ogni numero corrisponde ad un colorante alimentare diverso.

Verranno poi condotti al centro della scena, dove ci sarà un’attrice con il corpo diviso geometrica-mente come nell’illustrazione. Ogni porzione di corpo sarà colorata con un colorante diverso.

Altri due attori saranno presenti sulla scena nell’atto di leccare, mangiare ed assaggiare i diversi coloranti direttamente dal corpo dell’attrice, invitando gli altri commensali (i visitatori) a fare lo stesso.

• performance

Alessandro Minoggi - PomodoriIl pomodoro è un prodotto emblematico. Uno dei primi esempi di globalizzazione alimentare: base

della dieta mediterranea, ma importato dall’America, consumato in quantità industriali in Italia, ma spesso proveniente dalla Cina. Epopea di un viaggio industriale mondiale che nella mia opera cerca un’interruzione, un’anomalia, l’errore che sappia umanizzare a suo modo la freddezza del processo.

L’opera pone l’attenzione sul consumo in senso lato, sul cibo da consumare, che si consuma e si esaurisce, come il toner di una stampante. Il prodotto in serie si consuma e si sostituisce, si rinnova finché possibile in se stesso. Altrimenti in qualcosa di nuovo. O in nulla, e resta uno spazio vuoto, o bianco.

• acrilici su tela 100 x 120 cm

Marcella Savino - Eating disordersAbbondanza e privazione, il paradosso del contemporaneo.Il rapporto convulso con il cibo (causa di malattie fisiche e psicologiche) colpisce un numero sem-

pre più elevato di donne e uomini a partire dall’età adolescenziale. Malnutrizione e sovralimentazio-ne diventano materia che colma il vuoto dell’anima, come il sintomo che ne diviene la cura.

La fotografia rappresenta due corpi collegati, in cui eccessi e carenze si compensano, come a vo-lerne ristabilire l’equilibrio.

• stampa fotografica ai pigmenti di carbone 120 x 120 cm

MimiArtDesignIl dualismo di Arte/Anima e Cibo/Sopravvivenza all’interno del consumismo: il sottile confine tra

necessità e sostenibilità.Il “fare Arte” soddisfa le esigenze di sopravvivenza di nutrire l’anima. Il cibo soddisfa le esigenze di

sopravvivenza di nutrire il corpo. L’anima e il corpo fanno l’arte. La terra e le aziende fanno il cibo. Che cosa succede quando il cibo diventa Arte? E quando l’Arte diventa cibo?

L’installazione prevede due momenti tanto collegati quanto completamente differenti:

Arte a favore del cibo (il cibro nutre il corpo)Dall’alto scendono sculture trasparenti che ricreano mo-

menti di nutrizione del corpo (il cibo ed i suppellettili ad esso collegati), realizzate con materiali preziosi che mettono in evi-denza il difficile periodo economico in cui viviamo, per il qua-le anche solo fare la spesa è diventato difficile e, per questo, il cibo viene incorniciato ad arte, fino a divenire l’arte stessa.

• 3 sfere ø 30 cm

Il cibo a favore dell’arte (l’arte nutre l’anima)Un momento di live painting su tela dove il cibo è protago-

nista, sostituendo completamente i materiali tradizionali del “fare arte”: i colori sono creati con il cibo stesso.

All’interno dell’installazione il consumismo è percepito dall’inserimento di packaging conosciuti reinventati e impreziositi.

• tecnica mista: 2 tele 100 x 150 cm e lattine

Strangeman - Drain worldTutto è acqua, ma nonostante ciò gli oceani che ricoprono per il 70% il nostro pianeta risultano

avvelenati, mentre l’acqua dolce è una risorsa esauribile. Basta solo questo dato, per capire quanto l’acqua sia così importante per la vita.

L’opera, composta da due tele, è realizzata con tecnica mista (nitro, colla Vinavil e acrilici). Su entram-be le superfici è rappresentato il planisfero: nella prima è raffigurato in maniera naturale, con oceani color ciano e continenti rappresentati dalla sabbia. Il contrasto è dato dalla seconda tela, avente le terre emerse in rosso e gli oceani in sabbia. Alla base di quest’ultima vi è, per caduta, una montagnet-ta di sabbia, come se le terra perdesse la propria fertilità.

• tecnica mista, 2 tele 124 x 124 cm

Matteo Suffritti - KahveDietro ad un piccolo gesto quotidiano, come bere una tazza di caffè,

si cela un commercio che merita una particolare attenzione ed un con-fronto con i propositi del tema dell’Expo 2015.

Partendo dal sistema di produzione del caffè, infatti, si possono con-statare anomalie nei rapporti economici. Tra queste, per esempio, c’è un mercato perennemente instabile, in cui i grandi investitori finanziari possono fare speculazioni grazie alle liberalizzazioni del 1989. Inoltre il caffè rappresenta la coltivazione più importante per i Paesi in via di Sviluppo e si stima che per 20 milioni di coltivatori dell’Africa Orientale sia l’unica fonte di reddito. Questo fatto non è da ritenersi positivo, in quanto instabilità del mercato ed eventi meteorologici possono determinare improvvise fluttuazioni del prezzo.

I problemi di sostenibilità legati al caffè si ripercuotono anche nella distribuzione o nella modalità di consumo. La moderna capsula, infatti, può essere ritenuta un fallimento per le nuove prospettive ambientali. La modalità“usa e getta”si può definire oggi un errore di progettazione delle aziende: ne consegue una considerazione, da parte del consumatore, di un prodotto non riciclabile e di un accumulo ulteriore di rifiuti.

L’opera prevede la creazione di 2 lightbox chiusi. Lo spettatore può vedere il contenuto solo attra-verso l’impronta di una maschera. L’idea è quella di creare un impatto visivo immediato, cercando di sensibilizzare maggiormente il visitatore creando una fotografia interattiva.

• 2 lightbox 30 x 150 x 30 cm

Alan Zeni - CoccodèL’industria del cibo è ormai fortemente legata all’industria farmaceutica oltre a tutto il resto. La crisi economica ci fa fagocitare sempre più prodotti low cost e, contemporaneamente, in grandi

quantità, pur di accumulare risorse. Come se non si potesse vivere senza varietà di centinaia di pro-dotti da mangiare. La massa dei rifiuti pro capite è cresciuta di oltre il 30% negli ultimi 15 anni.

Il lavoro si basa sul costruire un dipinto con smalti e acrilici su cartone, utilizzando anche confezioni di farmaci. Ci saranno fessure in cui infilare le dita, per guardare, fermarsi e riflettere, legate ad un gioco di “mangiare ipotetico” e non. Ci saranno cibi da leggere e ci saranno cibi veri. Ci saranno anche cibi impossibili da prendere, se non con del rischio. Infilare le dita bloccherà il movimento del fruitore, che necessariamente dovrà cibarsi di una cosa alla volta per saziarsi, senza fagocitare come ci stiamo abituando a fare.

A terra, lingotti d’oro masticati porteranno il senso di cosa “spero” lasceremo sui nostri passi e alle nostre spalle.

• tecnica mista su cartone 200 x 240 cm

Manu Zuccarotta - senza titoloIl cibo non rimane tale per sempre: nel migliore dei casi viene mangiato, ma può anche capitare

che perda le sue qualità prima che questo avvenga. L’ istituto britannico IMechE ha reso noto che la metà dei generi alimentari prodotti nel mondo (pari a due miliardi di tonnellate) viene gettato via. La tipica ossessione occidentale per il cibo esteticamente perfetto, scadenze troppo ravvicinate, cattiva conservazione e mala gestione dei quantitativi di cibo domestico evitano che il cibo arrivi nel piatto.

L’opera comprende una serie di tele con colture di muffe e muschi.

• tecnica mista, 3 tele 60 x 100 cm

La mostra “how much? and what?”, patrocinata dall’Assessorato Moda Eventi Expo della Provincia di Milano e da EXPO2015, che si terrà nelle date 18/19/20 Ottobre 2013, sarà ospitata a Palazzo Isimbar-di, in Corso Monforte, 35 a Milano. Il prestigioso cortile diventerà un tutt’uno con questa esposizione legata alle tematiche dell’ormai imminente Expo 2015 di Milano (“Nutrire il pianeta”).

Gli artisti coinvolti lavoreranno per un progetto comune, nel quale le opere formeranno un percorso espositivo in un unico open-space.

Per rendere lo spazio ancor più scenografico, oltre all’utilizzo del cortile, i tiranti del soffitto a volta del porticato saranno sfruttati come attacchi per i lavori. In questo modo si vuole letteralmente av-volgere lo spettatore con le opere proposte, in un susseguirsi di arti visive tra installazioni, dipinti, fotografie, video e sculture. L’idea di utilizzare questo format per l’esposizione, semplice e versatile nei suoi allestimenti, potrà facilitarne la riproduzione in altre location, dando la possibilità alla mostra “how much? and what?” di diventare itinerante in futuro. L’evento pensato ha carattere esclusivamen-te promozionale. Si tratta pertanto di una mostra e come tale l’allestimento sarà “creativo”. Nello spe-cifico, non essendoci finalità commerciale, l’elemento espositivo si declina in un’estetica risultante da una disposizione artistica pensata ad hoc con l’obiettivo di creare un insieme armonico e di qualità.

PIANO DI ALLESTIMENTO

L’ESPOSIZIONE - PALAZZO ISIMBARDI

Illuminazione: luce proiettata per valorizzare al meglio le opere. Da concordare a seconda della di-sponibilità del materiale tecnico a disposizione dello spazio/museo che ospita l’evento. Possibile integrazione di strumenti di proprietà dell’Associazione Culturale Anonimartisti.

Tempo necessario per l’allestimento: metà giornata (da definire)

Dimensioni e peso delle opere: misure e pesi variabili. - arti pittoriche: dimensioni massime 100 x 150 cm - sculture: dimensioni massime 50 x 50 x 200 cm, peso massimo 30 kg - installazioni: dimensioni massime 50 x 300 cm - video: dimensioni variabili - fotografia: dimensioni massime 100 x 100 cm

Trasporto opere: gestito dall’Associazione Culturale Anonimartisti

Supporti tecnici per il montaggio (cavi, prolunghe, luci, fili di nylon, catene): da concordare a seconda delle caratteristiche strutturali dello spazio/museo che ospita l’evento. Possibile integrazione di stru-menti e materiali di proprietà dell’associazione culturale Anonimartisti.

Tempo necessario per smontare le opere: metà giornata (da definire)

Nutrire la mostraLa mostra avrà una parte enogastronimica del tutto particolare, in linea con il concept del progetto e

con il tema dell’Expo 2015. Le aziende agricole avranno la possibilità di promuovere i propri prodotti per tutta la durata dell’evento. Sarà così possibile presentare alimenti provenienti da un ciclo produt-tivo sostenibile, dai cibi biologici a quelli senza addittivi chimici o a chilometro zero.

Per un connubio tra arte e cibo che, da sempre, influenza le attività umane.

EsibizioniAll’interno del suggestivo cortile, l’inaugurazione della mostra “how much? and what?” si integrerà

anche con una serie di suggestive performance live degli artisti, intervallate da momenti di intratteni-mento musicale dal vivo e da degustazioni di prodotti enogastronomici di eccellenza italiana.

Nei giorni successivi, con un calendario di appuntamenti da definire, continueranno le attività artisti-che e di intrattenimento.

TimingAllestimento: mattinata del 18 ottobre18 ottobre: vernissage dalle 19 alle 24

19 ottobre: dalle 10 alle 2420 ottobre: finissage dalle 11 alle 18

Smontaggio: 21 ottobre, metà giornata (da definire)

PIANO DI COMUNICAZIONEAttraverso Mezzo Stampa: produzione di materiale informativo, Locandine formato A3 e Cartoline

15x21cm (in italiano e in inglese, distribuite all’interno dell’evento, per le strade di Milano, Provincia, nei locali milanesi più frequentati, nelle università milanesi, nei consolati stranieri ubicati a Milano, nei punti informativi per stranieri di promozione turistica e culturale, oltre al formato cartaceo, l’invio delle cartoline anche in formato elettronico, utilizzando mailing list create ad hoc, per l’Italia ed Estero e la possibilità di scaricare la cartolina in due diversi formati, in italiano e in inglese, direttamente sul sito www.anonimartisti.it) e mediante l’attività di comunicazione dell’ufficio stampa:

Uscite redazionali stampa:nelle pagine specialistiche e nelle rubriche di riferimento nell’ambito artistico, di attualità, costume,

eventi, gossip, musicale italiani ed esteri, pre-durante-post evento, sui principali mensili, settimanali e quotidiani locali, nazionali e relativi inserti e agenzie di stampa italiane ed estere.

Uscite redazionali new media:sui portali internet italiani ed esteri principali e di riferimento nei settori/attività coinvolti nell’evento

gravanti intorno ai poli universitari, informazione generalista, giornalistica, arte, gossip, social network, motori di ricerca, canali web-tv e web-radio.

Servizi televisivi:generalisti (presentazione istituzionale dell’evento nelle trasmissioni di informazione giornalistica

nazionali e locali, telegiornali nazionali e regionali), attualità/costume, gossip (flash nelle trasmissioni ambito dell’intrattenimento, rubriche sugli eventi d’arte, musica, cultura), specialistici, interviste e con-tributi in alcune trasmissioni di riferimento artistico di emittenti televisive locali e nazionali.

Servizi radiofonici:contributi in vari programmi in palinsesto su emittenti locali e nazionali sull’evento in generale anche

da parte di emittenti e, in loco, dei personaggi intervenuti durante la manifestazione con la radio pre-sente all’evento.