Il pianeta giallo

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C'era una volta un bambino che desiderava tanto avere un bel cane piccolino, un po' bastardino, solo che i cani piccolini un po' bastardini non c'erano più. Esistevano solo i cani di razza. 1

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a little book I wrote with my babysitter Rosa many years ago

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C'era una volta un bambino

che desiderava tanto avere

un bel cane piccolino, un po'

bastardino, solo che i cani

piccolini un po' bastardini

non c'erano più. Esistevano

solo i cani di razza.

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Page 2: Il pianeta giallo

Questo bambino, che si

chiamava Zi, girò tutti i

negozi della città in cerca del

suo cane ideale ma non lo

trovò.

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Un giorno Zi andò con i

genitori alla fiera del paese

che si svolgeva ogni anno.

C'erano le giostre, le

bancarelle con i dolci,

l'omino con i palloncini.

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Ma una cosa affascinava più

di tutto: la mongolfiera.

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Zi volle subito salirvi, ma

proprio quando il

proprietario della

mongolfiera lo aiutava ad

entrare nel cesto, un folata di

vento fece ondeggiare il

grosso pallone, e mentre si

voltava per rassicurare i

genitori

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un turbine di vento abbracciò

la mongolfiera, la sganciò

dal suo ormeggio e la portò

in cielo. Zi, dal cesto della

mongolfiera salutò i suoi

genitori gridando: “Non

preoccupatevi, ci rivedremo

presto, ciaoooooo....”.

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Zi non aveva certo paura, le

cose nuove lo

entusiasmavano sempre.

Vide la città farsi sempre più

piccola. Il panorama invece

si estendeva, riusciva a

vedere il mare, le montagne

oltre il mare, al di là delle

montagne.

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Vide che tutto si allontanava,

la terra ora gli sembrava un

piatto con dentro l'insalata e

la bistecca tagliata.

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Mentre volava, Zi cercava di

capire come poter far

atterrare la mongolfiera.

Stava ormai viaggiando in

mezzo alle stelle quando si

avvide di una cordicina che

dal pallone scendeva fino al

cesto.

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Si aggrappò con tutte e due

le mani... e il pallone

cominciò a sgonfiarsi.

Rallentò la velocità e poi

cominciò a discendere.

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Se i pianeti stessero buoni al

loro posto, probabilmente Zi

sarebbe riuscito a

ritornarsene sulla terra senza

fatica e invece...

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...atterrò su un pianeta.

Era un pianeta tutto giallo

con delle macchie marroni.

Giallo il cielo, con le nuvole

marroni. Gialla la terra con i

cespugli marroni.

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Era tanto abbagliato da tutto

questo giallo che non riuscì a

vederne gli abitanti.

Chi erano? Ma erano giraffe!

C'erano giraffe a strisce e a

pallini, a fiori, a quadri.

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Solo che erano gialle e

marroni come il cielo e la

terra, e se non fosse stato per

la fantasia minuta del loro

mantello, difficilmente si

sarebbero potute vedere.

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Ma Zi non poteva nemmeno

immaginare che quei puntini

che vedeva erano le macchie

del mantello di una giraffa.

“Ciao” gli disse la giraffa.

“Chi sei?” chiese Zi.

“Sono una giraffa. Mi chiamo

Punteggiatura”.

“Come mai qui è tutto così...

giallo?” chiese Zi.

“Devi sapere” cominciò a dire

la giraffa “che molti anni fa

capitò qui un cacciatore, il

quale cominciò a tramutare

parecchie di noi in trofei.

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A quel tempo non era tutto

così giallo; la terra era

azzurra con il cielo rosa e il

mare rosso, mentre noi

giraffe eravamo così: gialle”.

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“Decidemmo così di colorare

tutto il mondo di giallo.

Impastammo zafferano per

giorni e giorni e alla fine lo

rovesciammo tutto nel

mare”.

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“Non passò molto tempo che

le nuvole diventarono gialle.

E dopo una pioggia anche la

terra diventò gialla”.

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“E che fine ha fatto il

cacciatore?” Chiese Zi.

“Oh... non ha potuto far altro

che ritirarsi in riva al mare”.

“Perchè?”

“Perchè i pesci hanno gli

stessi colori di un tempo e il

cacciatore cerca di

dimenticarsi di tutto questo

giallo guardando i pesci”.

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“Mi potresti mostrare dove

vive?” chiese Zi.

“Pensa! E' tanto angustiato

dal giallo che non tenta

neanche più di cacciarci”

continuò a dire la giraffa.

“Vieni, ti accompagno!”

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Se non fosse stato per il

rumore delle onde, Zi non si

sarebbe certo accorto del

mare. Comunque non

riusciva ad individuare dove

cominciasse.

Finalmente vide il

cacciatore, tutto vestito di

verde, che guardava il mare.

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Zi ringraziò la giraffa e

raggiunse il cacciatore.

“Buon Giorno” disse Zi

rivolto al cacciatore “mi

chiamo Zi, posso farle

compagnia?”

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“Certo, siedi” lo invitò il

cacciatore “mi chiamo Bum

Bum e sono un cacciatore”.

“Come sei capitato qui?”

chiese Zi.

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“Bah! Un giorno andando a

caccia di cinghiali ebbi la

sventatezza di puntare il

fucile contro una cinghialina

e il padre o forse il nonno o

forse il marito o forse la

madre della cinghialina

pensò bene di difenderla e

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da dietro mi diede una

tremenda musata che

scaraventò me e il mio fucile

e il mio cane nello spazio.

Dapprima credetti di essere

finito in Africa

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per via delle giraffe, ma poi

mi resi conto di essere

capitato in un altro mondo”.

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“E il vostro cane che fine ha

fatto?” chiese Zi.

“Non so: mentre io venivo

scaraventato a destra, lui

andava a sinistra”.

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Page 28: Il pianeta giallo

Punteggiatura che era

rimasta lì ad ascoltare in

silenzio disse: “E' per questo

che la sera che il cacciatore è

arrivato sul nostro pianeta

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ci è parso di vedere due

“stelle”, una che si dirigeva

verso il nostro pianeta e

l'altra verso la costellazione

del “Cane Minore”.

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Page 30: Il pianeta giallo

“Come potremo fare per

raggiungerla?” domandò Zi.

“Non saprei!... potremmo

usare la mongolfiera e

intanto farci guidare da terra

dalle giraffe in modo da

poter atterrare sulla

costellazione del “Cane

Minore”.

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Page 31: Il pianeta giallo

“Già! Ottima idea” disse

Bum Bum.

“Dovrete però aspettare che

si faccia notte quando si

vedono le stelle “soggiunse

Punteggiatura. E

incominciarono a studiare il

piano di partenza in tutti i

dettagli.

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Page 32: Il pianeta giallo

Quando scese la notte

avevano a disposizione una

lunghissima corda che

legarono al cesto della

mongolfiera. Nel cesto

entrarono Zi e Bum Bum col

suo fucile. Un capo della

corda lo prese in bocca

Punteggiatura

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Page 33: Il pianeta giallo

per guidarli come si guida un

aquilone.

In capo a tre notti

raggiunsero la costellazione

del “Cane Minore”.

Slegarono la corda che li

aveva guidati a destinazione

e vi applicarono un biglietto

con scritto:

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Page 34: Il pianeta giallo

“Grazie di tutto carissima

Punteggiatura. Zi e Bum

Bum.

P.S. Ti prometto di non

andare mai più a caccia”.

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Page 35: Il pianeta giallo

Boby il cane di Bum Bum

non aveva fatto altro che

aspettare il suo padrone.

Quando lo vide scendere dal

cesto gli corse subito

incontro facendogli mille

feste.

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Page 36: Il pianeta giallo

Caricarono Boby nel cesto e

si apprestarono a ripartire.

Ma la mongolfiera tendeva a

risalire anziché discendere

verso la Terra.

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Page 37: Il pianeta giallo

Allora Bum Bum con un

colpo di fucile fece così tanti

buchini nella tela del pallone

che la mongolfiera cominciò

a discendere lentamente

verso la Terra.

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Page 38: Il pianeta giallo

Boby era il cane che Zi

aveva sempre desiderato: un

bastardino un po' piccolino.

C'era in lui un po' di

bassotto, un po' di dalmata e

un po' di san bernardo.

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Bum Bum una volta giunto

sulla Terra decise di regalare

Boby a Zi per ricompensarlo

dell'enorme favore che gli

aveva fatto nel riportarlo a

casa.

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Page 40: Il pianeta giallo

Da quel giorno Zi non si

separò mai più da Boby.

FINE

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