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Spedizione in abbonamento postale Roma, conto corrente postale n. 649004 Copia 1,00 Copia arretrata 2,00 L’OSSERVATORE ROMANO GIORNALE QUOTIDIANO Unicuique suum POLITICO RELIGIOSO Non praevalebunt Anno CLVI n. 192 (47.327) Città del Vaticano mercoledì 24 agosto 2016 . y(7HA3J1*QSSKKM( +]!"!:!?!&! A Tobruk la Camera dei rappresentanti nega la fiducia al Governo di unità nazionale presieduto da Fayez Al Sarraj Un voto per la Libia divisa TRIPOLI, 23. La Libia resta divisa, tra fazioni e milizie che si contengo- no il potere. Ed è una divisione che, oltre a rischiare di vanificare gli sfor- zi intrapresi dalla diplomazia inter- nazionale, favorisce il sedicente Sta- to islamico, il quale seppure in ritira- ta a Sirte occupa spazi lasciati liberi dal caos politico. Il Governo di unità nazionale di Fayez Al Sarraj, su cui le Nazioni Unite e la comunità internazionale avevano riposto le proprie speranze di stabilità negli ultimi mesi, ha su- bito ieri un brusco stop con la boc- ciatura da parte della Camera dei A Ventotene i leader di Italia, Germania e Francia Futuro per l’Europa BRUXELLES, 23. L’Europa unita de- ve avere e avrà un futuro. Questo il messaggio chiave emerso dal verti- ce tra Matteo Renzi, François Hol- lande e Angela Merkel che si è svolto ieri sulla portaerei italiana Garibaldi, al largo dell’isola di Ventotene, dove venne confinato dal fascismo Altiero Spinelli, uno dei padri ispiratori dell’integrazio- ne europea. In una conferenza stampa con il primo ministro italiano Matteo Renzi e il presidente francese Fran- çois Hollande, il cancelliere tedesco Angela Merkel ha affermato che «l’Europa è venuta da momenti bui ed è diventata una realtà» e ha sottolineato che «oggi dobbiamo garantire un’Europa sicura e vivere secondo i principi della civiltà eu- ropea». Ma il punto centrale delle di- chiarazioni del cancelliere tedesco è stato sulla questione migrazioni. La Germania, ha sottolineato Merkel, ha cambiato posizione: «Per tanti anni siamo stati contrari all’euro- peizzazione di questo tema, adesso invece vogliamo più cooperazione europea». Sull’argomento si è espresso anche Hollande chieden- do «maggior coordinamento, più mezzi e più risorse» e sottolinean- do come Francia, Italia e Germania stiano lavorando «per una guardia costiera comune dell’Ue». Anche perché — hanno convenuto i tre leader — «spetta all’Europa proteg- gersi ma anche accogliere chi è spinto all’esilio mettendo spesso a rischio la propria vita». Da parte sua, Renzi, che si è re- cato insieme con Merkel e Hollan- de sulla tomba di Spinelli, ha am- messo che «molti hanno pensato che dopo la Brexit l’Ue fosse finita ma non è così perché c’è voglia di scrivere il futuro». Renzi ha parla- to di «maggiore integrazione» da costruire nel settore della difesa e dell’intelligence e di maggiori inve- stimenti nella cultura e per i giova- ni. Il presidente del Consiglio ita- liano ha ribadito che l’Europa deve dare risposte sulle questioni econo- miche: «misure forti per la crescita e investimenti di qualità». L’incontro a tre «non vuole esse- re un direttorio» ma una tappa che avrà il suo naturale seguito nell’in- contro informale dei capi di Stato e di Governo a 27 previsto il 16 set- tembre a Bratislava. Sarà la prima riunione dei leader a 27, senza rap- presentanti britannici. In vista del summit, il cancelliere tedesco Merkel ha iniziato oggi da Tallinn, capitale dell’Estonia, una missione di alcuni giorni in diverse capitali europee. La situazione ad Aleppo secondo il responsabile degli Affari umanitari dell’O nu Colmo dell’orrore NOSTRE INFORMAZIONI Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pasto- rale della Diocesi di Mem- phis (Stati Uniti d’America), presentata da Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor J. Terry Steib, S. V.D., in confor- mità al canone 401 §1 del Codice di Diritto Canonico. Provvista di Chiesa Il Santo Padre ha nomina- to Vescovo di Memphis (Sta- ti Uniti d’America) Sua Ec- cellenza Reverendissima Monsignor Martin D. Hol- ley, finora Vescovo titolare di Rusubisir e Ausiliare di Wa- shington. Di fronte all’insegnamento dell’esortazione «Amoris laetitia» M a g i s t e ro da accogliere e attuare La conferenza stampa sulla portaerei Garibaldi (Afp) SALVAD OR P-NINOT A PAGINA 7 GINEVRA, 23. In Siria, in particolare ad Aleppo, si assiste al «colmo dell’orrore». È l’espressione usata dal sottosegretario generale dell’O nu per gli Affari umanitari, Stephen O’Brien, nel suo drammatico inter- vento davanti al Consiglio di sicu- rezza dell’Onu, per chiedere ai quin- dici Paesi che ne fanno parte un ces- sate il fuoco che permetta almeno l’arrivo di aiuti umanitari. O’Brien ha lanciato un accorato appello ri- cordando che, in tutto il mese di agosto, nelle zone assediate dalle forze governative «nemmeno un sin- golo convoglio è riuscito finora a en- trare». Il diplomatico britannico ha par- lato di «catastrofe umanitaria senza precedenti». Pochi giorni fa l’inviato speciale dell’Onu per la Siria, Staf- fan de Mistura, aveva usato le stesse parole. E O’Brien, infatti, si è detto «ben consapevole di ribadire qualco- sa di già detto» e ha affermato di «non voler nascondere tutta la pro- pria rabbia» di dover tornare a par- lare del «bagno di sangue in atto ad Aleppo». O’Brien, che è anche coordinatore per i soccorsi di emergenza, ha par- lato espressamente di «incapacità delle potenze coinvolte di concorda- re un autentico cessate-il-fuoco». Ha ricordato che in cinque anni di con- flitto «ci sono stati massacri ed ecci- di», e si è detto «furente come re- sponsabile umanitario delle Nazioni Unite per la spietata carneficina che è la Siria», che «da molto tempo or- mai è passata dal cinismo al peccato, al colmo dell’orrore». L’esponente dell’Onu ha chiesto azioni concrete affermando che tutto è pronto: se il Consiglio di sicurezza dà il via libero a una tregua, «la macchina dell’assistenza umanitaria dell’Onu è in grado di far affluire gli aiuti entro una finestra compresa fra le 48 e le 72 ore». A disposizione ci sono «una settantina di automezzi pesanti carichi di generi di prima necessità: cinquanta diretti ai quar- tieri orientali della città, ancora in mano ai ribelli, che possono muo- versi da quelli occidentali controllati dalle forze legate a Damasco e dai loro alleati; ulteriori venti in parten- za dalla Turchia». Sono concrete indicazioni sul pia- no dell’intervento, ma O’Brien si è spinto oltre indicando la via da per- correre sul piano politico: il diplo- matico britannico ha elogiato come «positiva» la disponibilità a sostene- re una tregua manifestata dalla Rus- sia, definendola però «insufficiente in assenza di garanzie», e invitando Mosca a raggiungere un accordo con gli Stati Uniti. Ad Aleppo, ex capitale economica della Siria, proseguono i bombarda- menti a tappeto: stando a quanto ri- porta l’Osservatorio siriano per i di- ritti umani, organizzazione dell’op- posizione in esilio con sede a Lon- dra, soltanto ieri almeno altri sette civili sono rimasti uccisi nel sobbor- go settentrionale di al-Suqari. Processato dalla Corte dell’Aja Il distruttore dei monumenti di Timbuctu PAGINA 3 Marc Chagall, «Gli amanti» Frank Capra Una vita meravigliosa EMILIO RANZATO A PAGINA 5 rappresentanti. Il Parlamento, inse- diatosi a Tobruk, in Cirenaica, nel 2014 e rivale di Tripoli, ha votato no alla fiducia all’Esecutivo nato dopo mesi di negoziati sostenuti dalle Na- zioni Unite e dopo l’accordo di di- cembre a Tunisi. La bocciatura è passata con 61 voti, 39 astenuti e un solo voto a favore, ha spiegato il portavoce della Camera di Tobruk, Abdullah Ablahig, sottolineando che la seduta, presieduta dal “falco” Aguila Saleh, aveva raggiunto il nu- mero legale con 101 presenze. «Tutto da rifare» per Al Sarraj, se- condo uno dei deputati di Tobruk, Abdel-Salam Nassiya: «Adesso il Governo deve essere cambiato per includere più rappresentanti dell’est della Libia», ha spiegato. «Il voto è illegale perché l’ordine del giorno della seduta è stato cambiato all’im- provviso», ha invece denunciato il vicepresidente della Camera, Ihmid Houmah. Anche un altro deputato filogovernativo, Galah Saleh, ha spiegato che i parlamentari favorevo- li ad Al Sarraj sono stati ingannati: la Camera non aveva annunciato nella propria agenda che ci sarebbe stato il voto di fiducia, ma li aveva convocati solo per una “consultazio- ne” con gli oppositori. Questa mattina sono giunte noti- zie secondo le quali la Camera dei rappresentanti di Tobruk discuterà oggi stesso la proposta di concedere al Governo di Tripoli l’ultima possi- bilità di formare un nuovo Esecutivo ridotto, composto da un minimo di 8 fino a un massimo di 12 ministri. Secondo alcuni analisti, finora il Parlamento di Tobruk non era riusci- to a esprimersi perché ostaggio del generale Khalifa Haftar, a guida dell’Esercito nazionale libico che controlla la Cirenaica e i suoi inte- ressi politici-economici. Haftar non intenderebbe infatti cedere ad Al Sarraj alcun potere conquistato negli ultimi anni come uomo forte dell’est, portando avanti la propria battaglia contro i jihadisti a Bengasi e in altre località della Cirenaica, fino a infu- riarsi per i raid americani contro l’Is di inizio agosto a Sirte. E ieri Haftar ha incassato di nuo- vo il sostegno del presidente egizia- no, Abdel Fattah Al Sisi, che in un’intervista pubblicata dai principa- li quotidiani egiziani ha confermato l’appoggio al Parlamento di Tobruk e al generale. «I libici siano tran- quilli perché l’esercito egiziano ha fatto fronte a qualsiasi pericolo dalla caduta di Gheddafi a oggi», ha di- chiarato Al Sisi motivando l’interesse dell’Egitto con la fuga di elementi dell’Is in Libia dopo le sconfitte in Iraq e Siria. A Sirte intanto prosegue l’avanza- ta delle forze fedeli al governo di Al Sarraj: ieri hanno annunciato la con- quista della più grande moschea del- la città e di un edificio utilizzato co- me come prigione dai jihadisti. Nel- lo stabile sono stati rinvenuti armi, oro e denaro. L’infanzia violata che semina morte KIRKUK , 23. È impaurito come un ragazzino della sua età bloccato dai poliziotti, ma stava per compiere — non si sa quanto consapevolmente — un attentato suicida, facendosi saltare in aria con una cintura esplosiva. È accaduto nella tarda serata di domenica a Kirkuk, capitale del Kurdistan iracheno. Un dodicenne, che sotto la maglietta di Messi indossava una bomba, è stato intercettato dai peshmerga, le forze armate della regione autonoma. In un video diffuso in rete, lo si vede piangere e urlare mentre i poliziotti lo liberano dall’esplosivo e lo portano via. Anche se il caso del piccolo attentatore suicida di Gaziantep resta ancora da accertare, quello di Kirkuk è solo il più recente di una serie di episodi in cui l’infanzia è stata violata per seminare morte e distruzione. Secondo alcune analisi, il cosiddetto Stato islamico avrebbe addestrato oltre 1300 bambini per “mis- sioni di combattimento”. Anche in Nigeria i terroristi di Boko Haram hanno spesso costretto dei minori a compiere stragi. Tweet di Papa Francesco Contro le moderne schiavitù «Il traffico di esseri umani, di orga- ni, il lavoro forzato, la prostituzione sono schiavitù moderne e crimini contro l’umanità». È il tweet di Pa- pa Francesco lanciato dall’account @Pontifex martedì mattina, 23 ago- sto. Dal Pontefice arriva così un nuovo severo monito contro tutte le forme di schiavitù e di oppressione che ancora oggi calpestano la di- gnità e la libertà della persona. Una denuncia che si leva proprio nella giornata internazionale di commemorazione della tratta degli schiavi e della sua abolizione, con la quale le Nazioni Unite ricordano la rivolta avvenuta sull’isola di San- to Domingo nella notte tra il 22 e il 23 agosto 1791, che portò all’aboli- zione della tratta transatlantica de- gli schiavi.

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L’OSSERVATORE ROMANOGIORNALE QUOTIDIANO

Unicuique suum

POLITICO RELIGIOSO

Non praevalebunt

Anno CLVI n. 192 (4 7. 3 2 7 ) Città del Vaticano mercoledì 24 agosto 2016

.

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A Tobruk la Camera dei rappresentanti nega la fiducia al Governo di unità nazionale presieduto da Fayez Al Sarraj

Un voto per la Libia divisaTRIPOLI, 23. La Libia resta divisa,tra fazioni e milizie che si contengo-no il potere. Ed è una divisione che,oltre a rischiare di vanificare gli sfor-zi intrapresi dalla diplomazia inter-nazionale, favorisce il sedicente Sta-to islamico, il quale seppure in ritira-ta a Sirte occupa spazi lasciati liberidal caos politico.

Il Governo di unità nazionale diFayez Al Sarraj, su cui le NazioniUnite e la comunità internazionaleavevano riposto le proprie speranzedi stabilità negli ultimi mesi, ha su-bito ieri un brusco stop con la boc-ciatura da parte della Camera dei

A Ventotene i leader di Italia, Germania e Francia

Fu t u roper l’E u ro p a

BRUXELLES, 23. L’Europa unita de-ve avere e avrà un futuro. Questo ilmessaggio chiave emerso dal verti-ce tra Matteo Renzi, François Hol-lande e Angela Merkel che si èsvolto ieri sulla portaerei italianaGaribaldi, al largo dell’isola diVentotene, dove venne confinatodal fascismo Altiero Spinelli, unodei padri ispiratori dell’integrazio-ne europea.

In una conferenza stampa con ilprimo ministro italiano MatteoRenzi e il presidente francese Fran-çois Hollande, il cancelliere tedescoAngela Merkel ha affermato che«l’Europa è venuta da momentibui ed è diventata una realtà» e hasottolineato che «oggi dobbiamogarantire un’Europa sicura e viveresecondo i principi della civiltà eu-rop ea».

Ma il punto centrale delle di-chiarazioni del cancelliere tedesco èstato sulla questione migrazioni. LaGermania, ha sottolineato Merkel,ha cambiato posizione: «Per tantianni siamo stati contrari all’e u ro -peizzazione di questo tema, adessoinvece vogliamo più cooperazioneeuropea». Sull’argomento si èespresso anche Hollande chieden-do «maggior coordinamento, piùmezzi e più risorse» e sottolinean-do come Francia, Italia e Germaniastiano lavorando «per una guardiacostiera comune dell’Ue». Ancheperché — hanno convenuto i treleader — «spetta all’Europa proteg-

gersi ma anche accogliere chi èspinto all’esilio mettendo spesso arischio la propria vita».

Da parte sua, Renzi, che si è re-cato insieme con Merkel e Hollan-de sulla tomba di Spinelli, ha am-messo che «molti hanno pensatoche dopo la Brexit l’Ue fosse finitama non è così perché c’è voglia discrivere il futuro». Renzi ha parla-to di «maggiore integrazione» dacostruire nel settore della difesa edell’intelligence e di maggiori inve-stimenti nella cultura e per i giova-ni. Il presidente del Consiglio ita-liano ha ribadito che l’Europa devedare risposte sulle questioni econo-miche: «misure forti per la crescitae investimenti di qualità».

L’incontro a tre «non vuole esse-re un direttorio» ma una tappa cheavrà il suo naturale seguito nell’in-contro informale dei capi di Statoe di Governo a 27 previsto il 16 set-tembre a Bratislava. Sarà la primariunione dei leader a 27, senza rap-presentanti britannici.

In vista del summit, il cancellieretedesco Merkel ha iniziato oggi daTallinn, capitale dell’Estonia, unamissione di alcuni giorni in diversecapitali europee.

La situazione ad Aleppo secondo il responsabile degli Affari umanitari dell’O nu

Colmo dell’o r ro re

NOSTREINFORMAZIONI

Il Santo Padre ha accettatola rinuncia al governo pasto-rale della Diocesi di Mem-phis (Stati Uniti d’America),presentata da Sua EccellenzaReverendissima Monsignor J.Terry Steib, S.V.D., in confor-mità al canone 401 §1 delCodice di Diritto Canonico.

Provvista di ChiesaIl Santo Padre ha nomina-

to Vescovo di Memphis (Sta-ti Uniti d’America) Sua Ec-cellenza ReverendissimaMonsignor Martin D. Hol-ley, finora Vescovo titolare diRusubisir e Ausiliare di Wa-shington.

Di fronte all’insegnamento dell’esortazione «Amoris laetitia»

M a g i s t e roda accogliere e attuare

La conferenza stampa sulla portaerei Garibaldi (Afp)

SALVAD OR PIÉ-NINOT A PA G I N A 7

GINEVRA, 23. In Siria, in particolaread Aleppo, si assiste al «colmodell’orrore». È l’espressione usatadal sottosegretario generale dell’O nuper gli Affari umanitari, StephenO’Brien, nel suo drammatico inter-vento davanti al Consiglio di sicu-rezza dell’Onu, per chiedere ai quin-dici Paesi che ne fanno parte un ces-sate il fuoco che permetta almenol’arrivo di aiuti umanitari. O’Brien

ha lanciato un accorato appello ri-cordando che, in tutto il mese diagosto, nelle zone assediate dalleforze governative «nemmeno un sin-golo convoglio è riuscito finora a en-t r a re » .

Il diplomatico britannico ha par-lato di «catastrofe umanitaria senzaprecedenti». Pochi giorni fa l’inviatospeciale dell’Onu per la Siria, Staf-fan de Mistura, aveva usato le stesse

parole. E O’Brien, infatti, si è detto«ben consapevole di ribadire qualco-sa di già detto» e ha affermato di«non voler nascondere tutta la pro-pria rabbia» di dover tornare a par-lare del «bagno di sangue in atto adAlepp o».

O’Brien, che è anche coordinatoreper i soccorsi di emergenza, ha par-lato espressamente di «incapacitàdelle potenze coinvolte di concorda-re un autentico cessate-il-fuoco». Haricordato che in cinque anni di con-flitto «ci sono stati massacri ed ecci-di», e si è detto «furente come re-sponsabile umanitario delle NazioniUnite per la spietata carneficina cheè la Siria», che «da molto tempo or-mai è passata dal cinismo al peccato,al colmo dell’o r ro re » .

L’esponente dell’Onu ha chiestoazioni concrete affermando che tuttoè pronto: se il Consiglio di sicurezzadà il via libero a una tregua, «lamacchina dell’assistenza umanitariadell’Onu è in grado di far affluiregli aiuti entro una finestra compresafra le 48 e le 72 ore». A disposizioneci sono «una settantina di automezzipesanti carichi di generi di primanecessità: cinquanta diretti ai quar-tieri orientali della città, ancora inmano ai ribelli, che possono muo-versi da quelli occidentali controllatidalle forze legate a Damasco e dailoro alleati; ulteriori venti in parten-za dalla Turchia».

Sono concrete indicazioni sul pia-no dell’intervento, ma O’Brien si èspinto oltre indicando la via da per-correre sul piano politico: il diplo-matico britannico ha elogiato come

«positiva» la disponibilità a sostene-re una tregua manifestata dalla Rus-sia, definendola però «insufficientein assenza di garanzie», e invitandoMosca a raggiungere un accordo congli Stati Uniti.

Ad Aleppo, ex capitale economicadella Siria, proseguono i bombarda-menti a tappeto: stando a quanto ri-porta l’Osservatorio siriano per i di-ritti umani, organizzazione dell’op-posizione in esilio con sede a Lon-dra, soltanto ieri almeno altri settecivili sono rimasti uccisi nel sobbor-go settentrionale di al-Suqari.

Processato dalla Corte dell’Aja

Il distruttore dei monumentidi Timbuctu

PAGINA 3

Marc Chagall, «Gli amanti»

Frank Capra

Una vitameravigliosa

EMILIO RA N Z AT O A PA G I N A 5

rappresentanti. Il Parlamento, inse-diatosi a Tobruk, in Cirenaica, nel2014 e rivale di Tripoli, ha votato noalla fiducia all’Esecutivo nato dopomesi di negoziati sostenuti dalle Na-zioni Unite e dopo l’accordo di di-cembre a Tunisi. La bocciatura èpassata con 61 voti, 39 astenuti e unsolo voto a favore, ha spiegato ilportavoce della Camera di Tobruk,Abdullah Ablahig, sottolineando chela seduta, presieduta dal “falco”Aguila Saleh, aveva raggiunto il nu-mero legale con 101 presenze.

«Tutto da rifare» per Al Sarraj, se-condo uno dei deputati di Tobruk,

Abdel-Salam Nassiya: «Adesso ilGoverno deve essere cambiato perincludere più rappresentanti dell’estdella Libia», ha spiegato. «Il voto èillegale perché l’ordine del giornodella seduta è stato cambiato all’im-provviso», ha invece denunciato ilvicepresidente della Camera, IhmidHoumah. Anche un altro deputatofilogovernativo, Galah Saleh, haspiegato che i parlamentari favorevo-li ad Al Sarraj sono stati ingannati:la Camera non aveva annunciatonella propria agenda che ci sarebbestato il voto di fiducia, ma li aveva

convocati solo per una “consultazio-ne” con gli oppositori.

Questa mattina sono giunte noti-zie secondo le quali la Camera deirappresentanti di Tobruk discuteràoggi stesso la proposta di concedereal Governo di Tripoli l’ultima possi-bilità di formare un nuovo Esecutivoridotto, composto da un minimo di8 fino a un massimo di 12 ministri.

Secondo alcuni analisti, finora ilParlamento di Tobruk non era riusci-to a esprimersi perché ostaggio delgenerale Khalifa Haftar, a guidadell’Esercito nazionale libico checontrolla la Cirenaica e i suoi inte-ressi politici-economici. Haftar nonintenderebbe infatti cedere ad AlSarraj alcun potere conquistato negliultimi anni come uomo forte dell’est,portando avanti la propria battagliacontro i jihadisti a Bengasi e in altrelocalità della Cirenaica, fino a infu-riarsi per i raid americani contro l’Isdi inizio agosto a Sirte.

E ieri Haftar ha incassato di nuo-vo il sostegno del presidente egizia-no, Abdel Fattah Al Sisi, che inun’intervista pubblicata dai principa-li quotidiani egiziani ha confermatol’appoggio al Parlamento di Tobruke al generale. «I libici siano tran-quilli perché l’esercito egiziano hafatto fronte a qualsiasi pericolo dallacaduta di Gheddafi a oggi», ha di-chiarato Al Sisi motivando l’i n t e re s s edell’Egitto con la fuga di elementidell’Is in Libia dopo le sconfitte inIraq e Siria.

A Sirte intanto prosegue l’avanza-ta delle forze fedeli al governo di AlSarraj: ieri hanno annunciato la con-quista della più grande moschea del-la città e di un edificio utilizzato co-me come prigione dai jihadisti. Nel-lo stabile sono stati rinvenuti armi,oro e denaro.

L’infanzia violatache semina morte

KI R KU K , 23. È impaurito come un ragazzino della sua età bloccato daipoliziotti, ma stava per compiere — non si sa quanto consapevolmente —un attentato suicida, facendosi saltare in aria con una cintura esplosiva. Èaccaduto nella tarda serata di domenica a Kirkuk, capitale del Kurdistaniracheno. Un dodicenne, che sotto la maglietta di Messi indossava unabomba, è stato intercettato dai peshmerga, le forze armate della regioneautonoma. In un video diffuso in rete, lo si vede piangere e urlare mentrei poliziotti lo liberano dall’esplosivo e lo portano via. Anche se il caso delpiccolo attentatore suicida di Gaziantep resta ancora da accertare, quellodi Kirkuk è solo il più recente di una serie di episodi in cui l’infanzia èstata violata per seminare morte e distruzione. Secondo alcune analisi, ilcosiddetto Stato islamico avrebbe addestrato oltre 1300 bambini per “mis-sioni di combattimento”. Anche in Nigeria i terroristi di Boko Haramhanno spesso costretto dei minori a compiere stragi.

Tweet di Papa Francesco

Contro le moderne schiavitù«Il traffico di esseri umani, di orga-ni, il lavoro forzato, la prostituzionesono schiavitù moderne e criminicontro l’umanità». È il tweet di Pa-pa Francesco lanciato dall’account@Pontifex martedì mattina, 23 ago-sto. Dal Pontefice arriva così unnuovo severo monito contro tutte leforme di schiavitù e di oppressioneche ancora oggi calpestano la di-gnità e la libertà della persona.Una denuncia che si leva proprionella giornata internazionale dicommemorazione della tratta deglischiavi e della sua abolizione, conla quale le Nazioni Unite ricordanola rivolta avvenuta sull’isola di San-to Domingo nella notte tra il 22 e il23 agosto 1791, che portò all’ab oli-zione della tratta transatlantica de-gli schiavi.

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L’OSSERVATORE ROMANOmercoledì 24 agosto 2016 pagina 7

Di fronte all’insegnamento dell’esortazione apostolica «Amoris laetitia»

M a g i s t e roda accogliere e attuare

Il 18 settembre domenica della catechesi nelle parrocchie statunitensi

La fede pregata

di SALVAD OR PIÉ-NINOT

In questa fase di recezione eccle-siale dell’Esortazione apostolicaAmoris laetitia (19 marzo 2016) diPapa Francesco sono emersi de-gli interrogativi sul tipo di magi-stero che questo documento rap-presenta. Per poterlo definire inmodo teologicamente corretto,può essere utile fare riferimentoall’Istruzione — di certo poco co-nosciuta -— «Sulla vocazione ec-clesiale del teologo» della Con-gregazione per la dottrina dellafede, firmata nel 1990 dall’alloracardinale prefetto Joseph Ratzin-ger, che commenta le diverse for-me del magistero della Chiesapresenti nella nuova formula del-la “Professione di fede”. Questeforme sono tre: il magistero in-fallibile, il magistero definitivo eil magistero ordinario ma nondefinitivo, essendo quest’ultimoquello applicabile ad Am o r i slaetitia come anche alla maggiorparte dei testi magisteriali at-tuali.

Questa forma di magistero or-dinario non definitivo secondo lacitata Istruzione ha come obietti-vo specifico quello di proporre«un insegnamento, che conducead una migliore comprensionedella Rivelazione in materia difede e di costumi, e direttive mo-rali derivanti da questo insegna-mento» che, «anche se non sonogarantite dal carisma dell’infalli-bilità, non sono sprovvistedell’assistenza divina, e richiedo-no l’adesione dei fedeli» (n. 17),adesione definita come «un reli-gioso ossequio della volontà edell’intelligenza» (n. 23). Perquesto si afferma che «la volontàdi ossequio leale a questo inse-gnamento del Magistero in ma-teria per sé non irreformabile de-ve essere la regola». Per questaragione tale forma di magisteroviene descritta dall’Istruzione co-me «di ordine prudenziale»,giacché comporta «giudizi pru-denziali», anche se viene attenta-mente precisato che tale qualificanon significa che «non godadell’assistenza divina nell’e s e rc i -zio integrale della sua missione»(n. 24).

Va inoltre notato che il magi-stero ordinario ma non definiti-vo, proprio come le altre dueforme del magistero, quello in-fallibile e quello definitivo, sonoespressione dell’unico magisterovivo della Chiesa, che il concilioVaticano II ha descritto con pre-cisione come l’«ufficio […] d’in-terpretare autenticamente la pa-rola di Dio [affidato alla Chiesache lo esercita] nel nome di Ge-sù Cristo», poiché il «magisteroperò non è superiore alla paroladi Dio ma la serve […] con l’as-sistenza dello Spirito Santo»(Dei Verbum, n. 10). Perciò, ilconcilio Vaticano II precisa in talsenso, con un testo che si puòapplicare chiaramente ad Am o r i slaetitia, che «questo assenso reli-gioso della volontà e della intel-ligenza lo si deve in modo parti-colare prestare al magistero au-tentico del romano Pontefice,anche quando non parla ex ca-t h e d ra . Ciò implica che il suo su-premo magistero sia accettatocon riverenza, e che con sinceritàsi aderisca alle sue affermazioniin conformità al pensiero e inconformità alla volontà di luimanifestatasi che si possono de-durre in particolare dal caratteredei documenti, o dall’insistenzanel proporre una certa dottrina,o dalla maniera di esprimersi»(Lumen gentium, n. 25).

È dunque in questo contestodi comprensione del magisteroordinario, sebbene non definiti-vo, che si deve comprendere ciòche Papa Francesco stesso affer-ma all’inizio di Amoris laetitiasulla portata di questa Esortazio-ne apostolica: «la complessitàdelle tematiche proposte ci hamostrato la necessità di conti-nuare ad approfondire con liber-tà alcune questioni dottrinali,morali, spirituali e pastorali […].Naturalmente, nella Chiesa è ne-cessaria una unità di dottrina edi prassi, ma ciò non impedisceche esistano diversi modi di in-

terpretare alcuni aspetti delladottrina o alcune conseguenzeche da essa derivano. Questosuccederà fino a quando lo Spi-rito ci farà giungere alla veritàcompleta (cfr. Giovanni 16,13),cioè quando ci introdurrà perfet-tamente nel mistero di Cristo epotremo vedere tutto con il suosguardo» (Amoris laetitia, n. 2-3).Come si può osservare, in questeparole di Papa Francesco risuo-nano le caratteristiche chel’Istruzione attribuisce al magi-stero ordinario non definitivo,quale insegnamento «di ordineprudenziale» e con «giudizi pru-denziali», che inoltre «godanodell’assistenza divina e di osse-quio leale» (cfr. Sulla vocazioneecclesiale del teologo, n. 24).

In questo contesto si com-prende ancor più che il Papa os-servi anche che «la riflessionedei pastori e dei teologi, se è fe-dele alla Chiesa, onesta, realisti-ca e creativa, ci aiuterà a rag-giungere una maggiore chiarez-za» (Amoris laetitia, n. 2).

Questa fedeltà alla Chiesa èampiamente espressa nei treprincipi presentati da Papa Fran-cesco, soprattutto per affrontarele situazioni dette “i r re g o l a r i ”,che riprende dalla tradizione vi-va della Chiesa, esemplificata dainumerosi riferimenti al concilioVaticano II, come anche dallequattordici citazioni del teologopiù importante della Chiesa, ov-vero san Tommaso d’Aquino. Ilprimo principio è la legge dellagradualità: si tratta di un princi-pio proposto in continuità con ilmagistero di Giovanni Paolo II

quando afferma che ogni essereumano «avanza gradualmentecon la progressiva integrazionedei doni di Dio e delle esigenzedel suo amore definitivo ed asso-luto nell’intera vita personale esociale» (Familiaris consortio, n.9) dato che l’essere umano «co-nosce ama e compie il bene mo-rale secondo tappe di crescita»(n. 34). Per questo in Amoris lae-titia precisa che «non è una“gradualità della legge”, ma unagradualità nell’esercizio pruden-ziale degli atti liberi in soggettiche non sono in condizione dicomprendere, di apprezzare o dipraticare pienamente le esigenzeoggettive della legge» (n. 295).Per questo, alla fine indicherà,con un tocco di profondo reali-smo e di invito alla speranza cri-stiana, di «relativizzare il cammi-no storico che stiamo facendocome famiglie, per smettere dipretendere dalle relazioni inter-personali una perfezione, unapurezza di intenzioni e una coe-renza che potremo trovare solonel Regno definitivo» (n. 325).

Il secondo principio è partiredalla coscienza: Papa Francescofa riferimento alla coscienza inventinove occasioni e ricorda co-me il concilio Vaticano II l’abbiadefinita «il nucleo più segreto[…] dell’uomo (Gaudium et spes,16)» (Amoris laetitia, n. 222). Asua volta afferma con chiarezzache «siamo chiamati a formare lecoscienze, non a pretendere disostituirle» (n. 37). Di fatto, «apartire dal riconoscimento delpeso dei condizionamenti con-creti, possiamo aggiungere che la

coscienza delle persone dev’esse-re meglio coinvolta nella prassidella Chiesa in alcune situazioniche non realizzano oggettiva-mente la nostra concezione delmatrimonio. Naturalmente biso-gna incoraggiare la maturazionedi una coscienza illuminata, for-mata e accompagnata […] inmezzo alla complessità concretadei limiti, benché non sia ancorapienamente l’ideale oggettivo»(n. 303).

Il terzo principio è quello del-la necessità del discernimento,citata trentacinque volte, facendochiaramente eco a Ignazio di Lo-yola e confermata da due citazio-ni precise di Tommaso d’Aquino(n. 304). Il principio che vieneproposto è il seguente: «Se sitiene conto dell’innumerevole va-rietà di situazioni concrete […],è comprensibile che non ci si do-vesse aspettare dal Sinodo o daquesta Esortazione una nuovanormativa generale di tipo cano-nico, applicabile a tutti i casi[…]. I presbiteri hanno il compi-to di “accompagnare le personeinteressate sulla via del discerni-mento secondo l’insegnamentodella Chiesa e gli orientamentidel Vescovo […]”. Si tratta di unitinerario di accompagnamento edi discernimento che orienta[questi fedeli] alla presa di co-scienza della loro situazione da-vanti a Dio. Il colloquio col sa-cerdote, in foro interno, concorrealla formazione di un giudiziocorretto su ciò che ostacola lapossibilità di una più piena par-tecipazione alla vita della Chiesae sui passi che possono favorirla

e farla crescere […]. Questo di-scernimento non potrà mai pre-scindere dalle esigenze di veritàe di carità del Vangelo propostedalla Chiesa» (n. 300). Talecompito di discernimento è affi-dato anche a «laici che vivonodediti al Signore» (n. 312), vale adire a laici e laiche che vivonouna esperienza spirituale cristia-na matura.

In questo contesto si trovanole parole più significative sullapossibilità di fare la comunioneda parte dei divorziati risposati.Di fatto, «a causa dei condizio-namenti o dei fattori attenuanti,è possibile che, entro una situa-zione oggettiva di peccato — chenon sia soggettivamente colpevo-le o che non lo sia in modo pie-no — si possa vivere in grazia diDio, si possa amare, e si possaanche crescere nella vita di gra-zia e di carità, ricevendo a talescopo l’aiuto della Chiesa» (n.305). Questo testo viene comple-tato con una nota: «In certi casi,potrebbe essere anche l’aiuto deiSacramenti», come il sacramentodel “luogo della misericordia”: laPenitenza, come pure l’Eucari-stia, tenendo presente che “non èun premio per i perfetti, ma ungeneroso rimedio e un alimentoper i deboli”» (nota n. 351, in ri-ferimento a Evangelii gaudium,nn. 44, 47).

In sintesi si può dunque affer-mare il valore magisteriale diAmoris laetitia come magistero

ordinario, che, pur non essendodefinitivo, è comunque «inter-pretazione autentica della Paroladi Dio» (cfr. Dei Verbum, n. 10),in quanto insegnamento di «or-dine prudenziale» del Successoredi Pietro nella Chiesa, il Papa,che «gode dell’assistenza divina»(cfr. Sulla vocazione ecclesiale delteologo, n. 24; cfr. Amoris laetitia,nn. 2, 3, 295), e per questo vaaccolto religiosamente e con spi-rito leale e cordiale (cfr. Lumengentium, n. 25). È questo l’atteg-giamento fondamentale di since-ro accoglimento e di attuazionepratica che questo tipo di magi-stero — e in questo caso Am o r i slaetitia — comporta per tutti imembri della nostra Chiesa.

Ciò include anche osservare icriteri proposti per dare rispostaalle domande che si pongonooggi alla famiglia, tenendo forte-mente presente che «comprende-re le situazioni eccezionali nonimplica mai nascondere la lucedell’ideale più pieno né proporremeno di quanto Gesù offreall’essere umano» (Amoris laeti-tia, n. 307), dato che «la famigliaè davvero una buona notizia»(n. 1). Non si può negare che,come dice lo stesso Papa France-sco, Amoris laetitia si offre comeriflessione «fedele alla Chiesa,onesta, realistica e creativa, [che]ci aiuterà a raggiungere unamaggiore chiarezza» (n. 2). Ben-venuta, e che così sia!

Rosso Fiorentino, «Sposalizio di Maria Vergine e santi» (1523)

Lello Scorzelli«Chiusura della terza sessione del concilio»

WASHINGTON, 23. «Una meravigliosa opportunitàper riflettere sul ruolo che ogni persona svolge, invirtù del battesimo, nella trasmissione della fede ecome testimone del Vangelo, per dedicarsi nuova-

mente a questa missione, per esaltare il ministe-ro di tutti coloro che la comunità ha desi-

gnato per servire come catechisti»: loscrive la Commissione per l’evangeliz-

zazione e la catechesi della Confe-renza episcopale statunitense, an-

nunciando la «Catechetical Sun-day», che si svolge tradizional-mente nelle parrocchie la terzadomenica di settembre, que-st’anno il 18 settembre.

«Preghiera: la fede prega-ta», il tema scelto per il 2016.In un messaggio, l’a rc i v e s c o -vo di Hartford, Leonard PaulBlair, presidente della Com-missione episcopale, invita

tutti i battezzati, in particolarei catechisti e i docenti della

scuola cattolica, a dedicarsi inmodo più profondo allo studio e

alla pratica della preghiera, «per ilbene spirituale loro e di quelli che

essi servono». Il presule ricorda che laparte quarta del Catechismo della Chiesa

cattolica fornisce un’eccellente panoramicadella preghiera e che «un’altra risorsa molto utile

può essere trovata nei capitoli 35 e 36 del Catechismocattolico statunitense per gli adulti. I catechismi —

sottolinea — fanno spesso riferimento a ciò che isanti hanno detto sulla preghiera». Monsignor Blaircita santa Teresa di Lisieux: «Per me la preghiera èuno slancio del cuore, è un semplice sguardo getta-to verso il cielo, è un grido di riconoscenza e diamore nella prova come nella gioia». E san France-sco di Sales: «Ognuno di noi ha bisogno di unamezz’ora di preghiera al giorno, tranne quando sia-mo occupati: allora, abbiamo bisogno di un’ora».

Il presidente della Commissione per l’evangeliz-zazione e la catechesi invita i fedeli a leggere ognisettimana alcuni paragrafi sulla preghiera contenutinel Catechismo della Chiesa cattolica o nel Catechismocattolico statunitense per gli adulti, perché «sono ingrado di aprire le nostre menti e i nostri cuori a unrapporto più profondo con Dio Padre, Figlio e Spi-rito Santo, presente e operante nella nostra vita».La preghiera quotidiana, infatti, «fa brillare la lucedel Vangelo su ogni cosa che facciamo, in modoche tutti i nostri pensieri, le nostre parole e le no-stre azioni possano essere conformati e commisuratiall’amore di Dio e del prossimo».

Nel messaggio, Blair ricorda come i discepoli delSignore lo vedessero spesso interrompere i suoiviaggi per trascorrere molte ore da solo in preghieraverso il Padre celeste, e come essi gli chiedessero diinsegnare loro a pregare. «Possiamo essere spintiquest’anno a fare lo stesso — osserva — come un ele-mento essenziale del nostro discepolato. Possiamonoi tutti avvicinarci maggiormente al Signore impe-gnandoci attraverso un impegno più profondo e fe-dele alla preghiera, in privato e con agli altri, in co-munione con la vita sacramentale della Chiesa».