A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI -...

60
A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI: COME AFFRONTARLI EcoGeo S.r.l. - Parma Aspetti organizzativi e norme comportamentali per una migliore gestione dell’emergenza sismica nelle scuole VERONA

Transcript of A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI -...

Page 1: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

A SCUOLA DI PREVENZIONE

TERREMOTI: COME AFFRONTARLI

EcoGeo S.r.l. - Parma

Aspetti organizzativi e norme comportamentali per una migliore gestione dell’emergenza sismica

nelle scuole

VERONA

Page 2: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

2

Page 3: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

3

Quest’opera, per volontà degli autori, è rilasciata sotto la disciplina della seguente

licenza:

Creative Commons Public License

Attribuzione – Non Commerciale – Condividi allo stesso modo 3.0

È consentito:

Condividere — riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, esporre in

pubblico, rappresentare, eseguire e recitare questo materiale con qualsiasi

mezzo e formato

Modificare — remixare, trasformare il materiale e basarti su di esso per le tue

opere

alle seguenti condizioni:

Attribuzione — Devi riconoscere una menzione di paternità adeguata,

fornire un link alla licenza e indicare se sono state effettuate delle

modifiche. Puoi fare ciò in qualsiasi maniera ragionevole possibile, ma

non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli te o il tuo

utilizzo del materiale.

Non Commerciale — Non puoi usare il materiale per scopi commerciali.

Stessa Licenza — Se remixi, trasformi il materiale o ti basi su di esso,

devi distribuire i tuoi contributi con la stessa licenza del materiale originario.

http://www.creativecommons.it/

Ogni volta che quest'opera venga usata o distribuita, deve essere fatto secondo i

termini di questa licenza, che andrà riportata con chiarezza.

Page 4: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

4

Page 5: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

5

Il presente documento raccoglie e sintetizza gli atti del convegno:

A scuola di prevenzione - Terremoti: come affrontarli

Svoltosi a Parma, in Prima Edizione il 25 Marzo 2015 organizzato da EcoGeo S.r.l.

Tenutosi in nuova edizione a VERONA il 03 Marzo 2016 e organizzato da:

Provincia di Verona, EcoGeo S.r.l., Ufficio Scolastico Provinciale di Verona,

SiRVESS Verona c/o ITES Einaudi

Atti a cura di:

Autori:

Dott. Luigi Felisa

Dott. Michele Taddei

Ing. Silvia Bottarelli

Ing. Fabio Tosti

In collaborazione con:

Provincia di Verona

Dott. Ugo Franceschetti

Redazione a cura di:

EcoGeo S.r.l.

EcoGeo S.r.l.

Page 6: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

6

Sommario

Sommario Sommario ........................................................................................................................................................ 6

Premessa Generale ........................................................................................................................................ 8

Cos’è il terremoto? ..................................................................................................................................... 8

Come si misura un terremoto.................................................................................................................. 8

Il rischio sismico in Italia ......................................................................................................................... 9

La sismicità del territorio veronese ..................................................................................................... 11

L'attività di prevenzione ............................................................................................................................ 16

Ruoli e funzioni ............................................................................................................................................ 17

Flusso delle decisioni .................................................................................................................................. 20

Il piano di emergenza – ............................................................................................................................... 21

Procedure nei luoghi di lavoro ................................................................................................................. 21

Procedure di emergenza ............................................................................................................................ 22

Procedura generale in caso di terremoto ............................................................................................... 24

Suddivisione dei compiti ............................................................................................................................ 26

Procedura per la squadra di emergenza ............................................................................................. 26

Collaboratori scolastici ........................................................................................................................... 28

Docenti: ...................................................................................................................................................... 28

Alunni: ........................................................................................................................................................ 29

Scheda squadra delle emergenze ............................................................................................................. 31

Ordine di evacuazione ................................................................................................................................ 32

Ordine di rientro .......................................................................................................................................... 32

Gestione dell’emergenza in situazioni particolari ................................................................................ 33

Cosa fare se l’insegnante non è in classe ............................................................................................. 33

Cosa fare se si è fuori dalla propria classe .......................................................................................... 33

Cosa fare se si è sulle scale o in ascensore .......................................................................................... 34

Cosa fare durante il sonno dei bambini .............................................................................................. 34

Indicazioni per i genitori ............................................................................................................................ 36

L’edificio è sicuro? ....................................................................................................................................... 38

Come valutare le fessurazioni10 ................................................................................................................ 38

Cosa sono le fessurazioni (crepe)? ....................................................................................................... 39

Cosa sono gli elementi strutturali? ...................................................................................................... 39

Page 7: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

7

Fessurazioni non pericolose: ................................................................................................................ 41

non comportano rischi per la fruibilità delle strutture ................................................................... 41

Fessurazioni pericolose :........................................................................................................................ 43

Necessitano di una verifica da parte di un tecnico abilitato ........................................................... 43

Come comportarsi nel dopo emergenza: ................................................................................................ 53

Letture consigliate ....................................................................................................................................... 54

Bibliografia ................................................................................................................................................... 55

Page 8: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

8

Premessa Generale

Cos’è il terremoto?

l terremoto si manifesta come un rapido e violento scuotimento del

terreno e avviene in modo inaspettato, senza preavviso1. Può durare

pochi secondi, ma le sue conseguenze, in termini di vittime, danni

materiali e popolazione coinvolta, possono essere anche drammatiche.

Come si misura un terremoto

er quantificare la forza di un terremoto vengono utilizzate due unità di

misura: la magnitudo (che indica l’energia rilasciata dal terremoto ed è

espressa attraverso la Scala Richter) e l’intensità macrosismica (che misura

gli effetti provocati da un terremoto ed è espressa attraverso la Scala MCS

(Mercalli-Cancani-Sieberg)). Per calcolare la magnitudo è necessario un

sismometro, strumento che registra le oscillazioni del terremoto durante la

scossa sismica. L’intensità macrosismica viene invece assegnata dopo aver

osservato gli effetti della scossa sull’uomo, sulle costruzioni e

sull’ambiente.2

Magnitudo

scala

Mercalli scossa descrizione

Grado

scala

Richter

I strumentale non avvertito < 3.5

II leggerissima avvertito solo da poche persone in quiete, gli oggetti sospesi esilmente possono oscillare 3.5

III leggera avvertito notevolmente da persone al chiuso, specie ai piani alti degli edifici; automobili ferme possono

oscillare lievemente 4.2

IV mediocre avvertito da molti all'interno di un edificio in ore diurne, all'aperto da pochi; di notte alcuni vengono

destati; automobili ferme oscillano notevolmente 4.5

V forte avvertito praticamente da tutti, molti destati nel sonno; crepe nei rivestimenti, oggetti rovesciati; a volte

scuotimento di alberi e pali 4.8

VI molto forte avvertito da tutti, moltispaventati corrono all'aperto; spostamento di mobili pesanti, caduta di intonaco e

danni ai comignoli; danni lievi 5.4

VII fortissima tutti fuggono all'aperto; danni trascurabili a edifici di buona progettazione e costruzione, da lievi a

moderati per strutture ordinarie ben costruite; avvertito da persone alla guida di automobili 6.1

VIII rovinosa danni lievi a strutture antisismiche; crolli parziali in edifici ordinari; caduta di ciminiere, monumenti,

colonne; ribaltamento di mobili pesanti; variazioni dell'acqua dei pozzi 6.5

IX disastrosa danni a strutture antisismiche; perdita di verticalità a strutture portanti ben progettate; edifici spostati

rispetto alle fondazioni; fessurazione del suolo; rottura di cavi sotterranei 6.9

X disastrosissima distruzione della maggior parte delle strutture in muratura; notevole fessurazione del suolo; rotaie

piegate; frane notevoli in argini fluviali o ripidi pendii 7.3

XI catastrofica poche strutture in muratura rimangono in piedi; distruzione di ponti; ampie fessure nel terreno;

condutture sotterranee fuori uso; sprofondamenti e slittamenti del terreno in suoli molli 8.1

XII grande catastrofe danneggiamento totale; onde sulla superfice del suolo; distorsione delle linee di vista e di livello; oggetti

lanciati in aria > 8.1

Tab. 1. Confronto approssimativo tra le due scale, le quali utilizzano due modalità diverse e non

direttamente confrontabili.

I

P

Page 9: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

9

Il rischio sismico in Italia

’Italia è uno dei Paesi a maggiore rischio sismico del Mediterraneo,

per la frequenza dei terremoti che hanno storicamente interessato il

suo territorio e per l’intensità che alcuni di essi hanno raggiunto1.

Negli ultimi 30 anni l’Italia è stata colpita da numerosi importanti

terremoti e circa una trentina di questi, ha avuto magnitudo pari

o superiore a 5.0. Questo intervallo di tempo rappresenta uno dei periodi

più lunghi della storia sismica del nostro paese senza un forte terremoto, in

quanto l’ultimo è stato quello avvenuto il 23 novembre 1980 in Irpinia e

Basilicata, di magnitudo 6.9.

I terremoti significativi, che hanno causato danni e in alcuni casi anche

vittime, sono quelli di Potenza e della Sicilia sud-orientale del 1990, i

terremoti dell’Umbria – Marche del 1997, il terremoto dell’Appennino

calabro-lucano del 1998, gli eventi di Palermo e del Molise del 2002, i

terremoti dell’Abruzzo del 2009 e gli eventi sismici dell’Emilia

Romagna del 2012.3

La sismicità della Penisola italiana è legata alla sua particolare posizione

geografica, che la colloca nella zona di convergenza tra la zolla africana e

quella eurasiatica e fa sì che sia sottoposta a forti spinte compressive,

responsabili dell’accavallamento dei blocchi di roccia.1

Di seguito si riporta la carta tematica “Trenta anni di terremoti in Italia”

realizzata dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia che

mostra la localizzazione di circa 20.000 terremoti con magnitudo uguale o

maggiore di 2.5, registrati dal 1 gennaio 1985 al 30 giugno 2014 dalla Rete

Sismica Nazionale dell’INGV.4

L

Page 10: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

10

Figura 1. Carta tematica “Trent’anni di Terremoti in Italia” – INGV. I terremoti sono rappresentati con una

doppia classificazione: in tre classi di magnitudo con simboli diversi (2.5=<M<4.0; 4.0=<M<5.0; M>=5.0) ed in 4 classi

di profondità con colori diversi (0-18km; 19-35km; 36-100km; 101-650km)

Page 11: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

11

La sismicità del territorio veronese

l territorio della provincia di Verona, data la sua conformazione

geografica caratterizzata da una zona montuosa a nord e da una

pianeggiante a sud, è situato in due zone sismognetiche distinte: questa

diversità è dovuta sia alla situazione geologica, con la contrapposizione tra

le strutture rocciose coesive della zona montuosa ed i terreni incoerenti

della pianura padana, sia a quella tettonica e strutturale.

La prima zona, corrispondente all'area montana e pedemontana, ha

comportamenti differenti a secondo se osserviamo la porzione orientale dei

Lessini veronesi o quella occidentale del Monte Baldo, ed è caratterizzata

da uno stile tettonico particolare, ovvero da un sistema di faglie sub

parallele, con andamento nord-sud, che ha permesso la formazione delle

grandi valli veronesi come la Val d'Adige, la Valpantena, la Valle d'Illasi o

la Val d'Alpone , tutte sostanzialmente prive di valli trasversali.

In quest'area sismogenetica è in atto un movimento con vergenza verso est

delle morfostrutture giudicariensi (terremoti di Salò, 1901 e 2004) che

comporta una forte compressione che dalla Lombardia si trasmette al

blocco dei Lessini occidentali. Tale spinta si traduce in movimenti di

sollevamento e di inclinazione dei blocchi tettonici quali ad esempio quelli

osservati nella zona delle Piccole Dolomiti. Le deformazioni attive in

questa porzione dei Lessini riflettono la resistenza che questo blocco offre

all’estrusione conseguente allo scontro con il sistema Schio-Vicenza.

La seconda zona sismogenetica è quella della pianura veronese dove la

gran quantità di sedimenti di origine fluviale e glaciale si raccorda con il

resto della Pianura Padana nascondendo, al di sotto della loro colte, il

basamento di contatto tra le Alpi Meridionali a nord e gli Appennini

Settentrionali a sud.

In quest'altra area è in atto un importante movimento di avvicinamento

degli Appennini alle Alpi che attraverso una spinta, con andamento

indicativo da sud verso nord, porta un sostanziale raccorciamento della

Pianura Padana.

I

Page 12: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

12

Figura 2 faglie della Pianura Padana e faglie dell'area Sud Alpine orientali

Si intuisce quindi che sia nella zona montana/pedemontana che in quella di

pianura sono presenti strutture tettoniche attive in grado di generare

terremoti, che già in passato hanno interessato la provincia veronese, quali

ad esempio quello della prima meta del III secolo d.C. (i primi ad essere

stati riportati in fonti scritte) che ha danneggiato il Teatro Romano,

l’Arena e la cinta muraria della città, quello verificatosi alla fine del VIII

secolo.

Page 13: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

13

Il maggior terremoto registrato nella Pianura Padana fu quello accaduto

proprio a Verona il 3 gennaio del 1117 quando una violenta scossa

sismica, di intensità stimata pari a circa 6,7 di magnitudo, fece aprire delle

voragini nel suolo e distrusse quasi tutta la città tardo medioevale

comprese quasi tutte le chiese ed i maggiori monasteri. In questa occasione

si ebbe il crollo dell’anello esterno dell’Arena da cui deriva l'odierno

aspetto ad “Ala”. Danni ingenti si registrarono pure a Cremona, Padova,

Vicenza, Nonantola, Modena, Parma e Piacenza facendo chiaramente

avvertire il sisma anche a Venezia, Milano, Como e Vercelli.

Negli ultimi due secoli gli eventi più significativi registrati nel territorio

veronese sono il terremoto del 7 giugno 1891, magnitudo stimata 5,8 ed

epicentro a Badia Calavena (Val d'Illasi) e quello del 19 febbraio 1932,

magnitudo stimata 5,1 ed epicentro a San Zeno di Montagna (Lago di

Garda/Monte Baldo).

Per arrivare ai giorni nostri con l'ultimo evento significativo registrato il 25

gennaio 2012, magnitudo 4,2 ed epicentro a Grezzana (Monti Lessini).

I differenti modelli geologici che caratterizzano le due zone

sismogenetiche influiscono notevolmente sugli effetti di amplificazione

sismica, pertanto terremoti di medesima intensità potranno avere

conseguenze diverse in funzione delle zone in cui si verificano. La

morfologia a valli/dorsali e

versanti inclinati della zona

montana, con substrato roccioso

affiorante, potrà dare “risposte

sismiche” profondamente diverse

rispetto a quelle risentite in

pianura dove il substrato

roccioso è nascosto da un

potente strato di terreni

sedimentari sciolti ed eterogenei.

Page 14: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

14

La classificazione sismica

ino al 2003 il territorio nazionale era classificato in tre categorie

sismiche a diversa severità. Nel 2003 sono stati emanati i criteri di

nuova classificazione sismica del territorio nazionale, basati sugli studi e le

elaborazioni più recenti relative alla pericolosità sismica del territorio,

ossia sull’analisi della probabilità che il territorio venga interessato in un

certo intervallo di tempo (generalmente 50 anni) da un evento che superi

una determinata soglia di intensità o magnitudo.

A tal fine è stata pubblicata l’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei

Ministri n. 3274 del 20 marzo 2003, sulla Gazzetta Ufficiale n. 105 dell’8

maggio 2003. Il provvedimento detta i principi generali sulla base dei quali

le Regioni, hanno compilato l’elenco dei comuni con la relativa

attribuzione ad una delle quattro zone, a pericolosità decrescente, nelle

quali è stato riclassificato il territorio nazionale.4

Zona 1 E’ la zona più pericolosa. Possono verificarsi fortissimi terremoti

Zona 2 In questa zona possono verificarsi forti terremoti

Zona 3 In questa zona possono verificarsi forti terremoti ma rari

Zona 4 E’ la zona meno pericolosa. I terremoti sono rari

Nel rispetto degli indirizzi e criteri stabiliti a livello nazionale, alcune

Regioni hanno classificato il territorio nelle quattro zone proposte, altre

Regioni hanno classificato diversamente il proprio territorio, ad esempio

adottando solo tre zone (zona 1, 2 e 3) e introducendo, in alcuni casi, delle

sottozone per meglio adattare le norme alle caratteristiche di sismicità.

Le attuali Norme Tecniche per le Costruzioni (Decreto Ministeriale del 14

gennaio 2008), hanno modificato il ruolo che la classificazione sismica

aveva ai fini progettuali: per ogni costruzione ci si deve riferire ad una

accelerazione di riferimento “propria” individuata sulla base delle

coordinate geografiche dell’area di progetto e in funzione della vita

nominale dell’opera. La classificazione sismica (zona sismica di

appartenenza del comune) rimane utile solo per la gestione della

pianificazione e per il controllo del territorio da parte degli enti preposti

(Regione, Genio civile, ecc.).

S

Page 15: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

15

Zona 2 Nei comuni inseriti in questa zona in passato si sono registrati danni

rilevanti a causa di terremoti abbastanza forti

Zona 3 I comuni inseriti in questa zona hanno subito in passato pochi danni.

Possono verificarsi solo scuotimenti moderati.

Zona 4 È la meno pericolosa. Nei comuni inseriti in questa zono, le possibilità

di danni sismici sono basse

Figura 3. Classificazione sismica 2014

Page 16: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

16

L'attività di prevenzione

oiché non è possibile prevedere il verificarsi dei

terremoti, l’unica strategia applicabile è quella di

limitare gli effetti del fenomeno sull’ambiente

antropizzato, attuando adeguate politiche di

prevenzione e riduzione del rischio sismico.1

In particolare:

Migliorando la conoscenza del fenomeno.

Attuando politiche di riduzione della vulnerabilità

dell’edilizia più antica, degli edifici “strategici”

(scuole, ospedali, strutture adibite alla gestione

dell’emergenza), attraverso un’ottimizzazione delle

risorse utilizzate per il recupero e la riqualificazione

del patrimonio edilizio.

Utilizzando al meglio gli strumenti ordinari di

pianificazione, per conseguire nel tempo un riassetto

del territorio che tenga conto del rischio sismico e per

migliorare l’operatività e lo standard di gestione

dell’emergenza a seguito di un terremoto.

Gestendo in maniera efficace gli interventi secondo

piani preventivi specifici, definendo ruoli e mansioni.

Intervenendo sulla popolazione con una costante e

incisiva azione di formazione, informazione e sensibilizzazione,

diffondendo in modo capillare le corrette procedure da adottare, iniziando

dalle scuole.

P

Page 17: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

17

Ruoli e funzioni

urante una situazione di emergenza è fondamentale prendere

decisioni rapide al fine di poter intervenire tempestivamente e ridurre

al minimo le possibili conseguenze negative dell’evento, è pertanto

necessario conoscere i principali soggetti che possono intervenire durante

la gestione dell’evento:

Prefetto: Al prefetto, titolare dell’Utg (Uffici territoriali del governo),

sono attribuite tutte le funzioni esercitate dallo Stato a livello periferico.

Egli cura i rapporti con il sistema delle autonomie locali e, per tale attività,

è coadiuvato da una Conferenza permanente, che presiede, composta

anche dai dirigenti delle strutture periferiche regionali dello Stato. Gli Utg,

insieme alle Questure ed ai Comandi dei Vigili del Fuoco svolgono

funzioni di indirizzo, mediazione sociale, intervento, consulenza e

collaborazione verso gli enti locali, tutela dell'ordine pubblico e della

sicurezza, tempestività d'intervento nel soccorso e protezione civile5.

Sindaco: Ai sensi delle Legge n°56 del 2014 il sindaco è l’autorità

comunale di protezione civile. Al verificarsi dell'emergenza

nell'ambito del territorio comunale, il sindaco assume la direzione dei

servizi di emergenza che insistono sul territorio del comune, nonché il

coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alle popolazioni

colpite e provvede agli interventi necessari dandone immediata

comunicazione al prefetto e al presidente della giunta regionale.6

Presidente della Provincia: Ai sensi delle Legge n°56 del 2014 il

presidente della provincia rappresenta l'ente, convoca e presiede il

consiglio provinciale e l'assemblea dei sindaci, sovrintende al

funzionamento dei servizi e degli uffici e all'esecuzione degli atti;

esercita le altre funzioni attribuite dallo statuto.

Vigili del Fuoco: Il Corpo nazionale ha il compito di salvaguardare

l'incolumità delle persone e l'integrità dei beni. In caso di eventi di

Protezione Civile, il Corpo Nazionale opera quale componente

fondamentale del Servizio Nazionale della Protezione Civile e assicura,

D

Page 18: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

18

nell'ambito delle proprie competenze tecniche, la direzione degli interventi

tecnici di primo soccorso nel rispetto dei livelli di coordinamento previsti

dalla vigente legislazione.7

Protezione Civile: La Protezione Civile è un servizio pubblico dedicato

alla salvaguardia dei cittadini, dei beni, delle infrastrutture e dell’ambiente

dai danni causati da eventi calamitosi come terremoti, frane, inondazioni,

incendi boschivi, incidenti industriali, emergenze meteo-climatiche. Il

sistema regionale della Protezione Civile in Veneto vede impegnati: la

Regione, gli Enti Locali, gli Uffici Territoriali di Governo-Prefetture, le

Forze dell’Ordine, il Soccorso Sanitario, il Volontariato di Protezione

Civile e numerosi altri enti ed associazioni, pubblici e privati.2

118 (pronto soccorso emergenza): in attesa che avvenga l’adeguamento

richiesto dalla Comunità Europea con l’attivazione del nuovo numero

unico per le emergenze (NUE), il 118 è un servizio pubblico e gratuito di

pronto intervento sanitario, attivo 24 ore su 24, coordinato da una centrale

operativa che gestisce tutte le chiamate per necessità urgenti e di

emergenza sanitaria.8

Forze dell’ordine: L'ordinamento italiano prevede 5 forze di polizia

nazionali a diretto controllo governativo: Polizia di Stato, Arma dei

Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria e Corpo Forestale

dello Stato. Con Decreto Legislativo 92/2008 art. 7 bis "Misure urgenti in

materia di sicurezza pubblica" pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 122

del 26 maggio 2008 il Parlamento Italiano ha conferito all'Esercito Italiano

le qualifiche e funzioni di Pubblico ufficiale e di Pubblica Sicurezza. Tutti

i corpi sono dipendenti funzionalmente, per la prevenzione e l'ordine

pubblico, dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza.6

Ufficio Scolastico Regionale (ex Provveditorato agli Studi): E’ ente

periferico del Ministero dell’Istruzione. E’ un centro autonomo di

responsabilità amministrativa che si articola per funzioni (Direzione

Generale) e sul territorio (Uffici Scolastici Provinciali, che erogano i

servizi amministrativi).

Le funzioni dell’ufficio scolastico regionale sono elencate all’art. 7,

comma 3, del D.P.R. 206/2007. Esso ha ereditato le competenze in

Page 19: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

19

precedenza attribuite al provveditorato agli studi ed in particolare: “integra

la sua azione con quella dei Comuni, delle Provincie e della Regione e

cura i rapporti con questi enti, per quanto di competenza statale …”.6

Costituisce centro di riferimento per la diffusione delle informazioni per la

scuola.

Dirigente Scolastico: assicura la gestione unitaria dell’istituzione

scolastica. Ai sensi del D.Lgs. 81/08 è il “Datore di Lavoro” ossia il

soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il

soggetto che, ha la responsabilità dell’organizzazione stessa o dell’unità

produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa e pertanto al

Dirigente Scolastico spettano tutti gli obblighi previsti dal TU della

sicurezza tra cui l’“Adottare le misure per il controllo delle situazioni di

pericolo”.

Responsabile di plesso: nel mondo della scuola coincide con la figura di

preposto così come definita dal D.Lgs. 81/08 e s.m.i. e tra i vari obblighi

ha quello di “richiedere l’osservanza delle misure per il controllo delle

situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché i

lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato e inevitabile, abbandonino

il posto di lavoro o la zona pericolosa”, in sintesi la funzione del preposto

è quella di sovraintendere, vigilare e segnalare.

Coordinatore delle emergenze (Figura che

normalmente coincide con quella di preposto):

valuta lo stato di gravità della situazione contingente

e chiede l’eventuale attuazione delle procedure

necessarie per la gestione del tipo di emergenza in corso, se necessario dà

indicazione per effettuare l’evacuazione, inoltre provvede direttamente o

incaricando qualcuno all’attivazione dei soccorsi esterni e, se necessario,

chiede la messa in sicurezza degli impianti.

Squadra di emergenza: costituita dagli addetti al primo soccorso,

all’antincendio ed alla gestione delle emergenze della squadra collaborano

attuando quanto previsto nel piano di emergenza. Possono essere incaricati

di compiti specifici ed in ogni caso devono provvedere ad agevolare

l’evacuazione.

Page 20: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

20

Flusso delle decisioni

n caso di emergenza è necessario prendere decisioni più o meno rapide,

in funzione della gravità della situazione; tali decisioni possono essere

prese in prima istanza da chi è presente sul luogo e pertanto può valutare in

maniera specifica la gravità dell’evento.

Di seguito si riporta il flusso delle decisioni in caso di emergenza per il

mondo della scuola:

I

• A seguito di una rapida verifica visiva, valuta lagravità della situazione e se necessario dà indicazioneper procedere all'eventuale evacuazionedell'edificio. Se le condizioni lo rendono possibile puòdare l'ordine per il rientro, in accordo con il DirigenteScolastico. In caso di situazioni dubbie è possibileattendere la verifica da parte dei tecnici mandati dalproprietario dell'immobile.

Coordinatore/ Squadra di emergenza

• Nell'impossibilità di trovarsi sempre sul luogodell'evento, prende atto delleindicazioni/considerazioni fornite dal coordinatoredelle emergenze (responsabile di plesso) e puòconfermare o meno l'eventuale ordine di evacuazioneo di rientro.

Dirigente Scolastico

• Il Sindaco provvede alla raccolta delle segnalazionida inviare alle istitutzioni preposte. A seguito delsopralluogo da parte dei tecnici competenti(Provincia e/o Comune) può essere disposta lachiusura della scuola o essere confermata lapossibilità di rientro nell'edificio, sarà quindi ilcoordinatore dell'emergenza che darà l'ordine dicessata emergenza.

Sindaco

• In caso di eventi di intensità significativa, mette inmoto la macchina dei soccorsi ed attraverso il CentroOperativo Regionale interagisce con tutte le forze delsistema affinchè gli aiuti arrivino nel più breve tempopossibile.

Protezione Civile

• Dà indicazione per l'eventuale chiusura cautelativa ditutte le scuole, l'ordine della Prefettura può arrviarein qualsiasi momento, è insindacabile, indiscutibile edeve essere attuato immediatamente.

Prefettura

FL

US

SO

DE

CIS

ION

AL

E D

EL

LE

EM

ER

GE

NZ

E

Page 21: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

21

Il piano di emergenza – Procedure nei luoghi di lavoro

iguardo ai luoghi di lavoro non bisogna dimenticare che la prima

misura di sicurezza da adottare per affrontare qualsiasi situazione

pericolosa che si possa verificare, è la prevenzione, e nello specifico il

piano di emergenza (di seguito abbreviato con PE).

Il PE è un documento che raccoglie e illustra tutte le procedure che si

devono attuare secondo il tipo di pericolo, per ridurre al minimo i danni

alle persone o alle cose: deve essere preciso, flessibile, chiaro e conciso,

deve illustrare i comportamenti da assumere anche nel caso in cui

l'emergenza si discosti dalle situazioni più prevedibili e deve poter essere

facilmente revisionato ed aggiornato quando necessario. Gli elementi

maggiormente noti del PE sono la planimetria di emergenza ed i suoi

allegati operativi (procedure, organigramma, ecc..), i quali devono essere

esposti in luoghi ben visibili.

R

Figura 4. Esempio di planimetria di emergenza

Page 22: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

22

Le procedure ed i percorsi verso i luoghi sicuri, vanno diffusi e

periodicamente verificati tramite l’effettuazione di prove di evacuazione.

Questo consente ad ogni operatore di conoscere esattamente gli incarichi e

le mansioni attribuite, sviluppando nel tempo un comportamento

consolidato nell’emergenza.

Risulta pertanto fondamentale prendere sempre visione delle planimetrie e

della cartellonistica di emergenza esposta.

Procedure di emergenza

n generale le procedure costituiscono parte integrante del Piano di

Emergenza, e hanno lo scopo di:

prevenire e limitare i pericoli a persone e cose;

organizzare contromisure tecniche per gestire l’emergenza di ogni tipo;

coordinare gli interventi, a tutti i livelli, del personale, definendo

esattamente i compiti di ognuno durante la fase di emergenza;

indicare come intervenire direttamente, ove necessario;

coordinare l’intervento interno con quello dei soccorsi esterni (VV.F. –

118, ecc…) e con quello di tecnici specializzati (Comune, Provincia,

ecc...).

Al primo ingresso all’interno dell’Istituto è fondamentale che tutti, dal

personale scolastico, agli alunni, fino ai genitori, vengano informati sulle

procedure specifiche da adottare in caso di emergenza.

Il primo giorno di scuola deve essere il primo giorno di informazione e di

divulgazione delle procedure di emergenza!

Lo schema seguente rappresenta, in sintesi, il flusso delle azioni da

adottare, in un istituto scolastico, in caso di emergenza sismica.

I

Page 23: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

23

Page 24: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

24

Procedura generale in caso di terremoto

’evento terremoto è percepibile immediatamente da tutti. Anche se si

tratta generalmente di episodi di breve durata, tali eventi possono

creare situazioni di panico generalizzate. Non risultando possibile stabilire

con immediatezza la gravità dell’evento si prevedono le seguenti norme di

comportamento generali:

Prima

Organizzare gli ambienti di lavoro in modo da garantire spazi adeguati

per le vie di fuga.

Predisporre gli arredi in modo che siano stabili unitamente al loro

contenuto.

Evitare di depositare materiale sopra scaffali o arredi in posizione

elevata.

Organizzare le attività garantendo la miglior via di fuga alle persone

disabili, e durante fasi critiche quali mensa, sonno, ricreazione, ecc...

Collaudare i PE diffondendo in modo capillare le procedure e le

mansioni.

Durante

Alle prime scosse telluriche, anche di brevi intensità, restare calmi.

Sospendere le attività lavorative.

Mettersi al riparo al di sotto di banchi o tavoli, o strutture portanti,

avvicinarsi ai muri perimetrali allontanandosi da lampade a soffitto e

armadi, ed eventualmente proteggersi il capo con le mani.

Allontanarsi da strutture mobili, vetrate e scaffalature. Se si è all'aperto,

invece, allontanarsi da edifici e linee elettriche per evitare di essere

colpiti dalla caduta di materiali.

Se ci si trova nel vano scala mettersi con le spalle contro al muro

(possibilmente su un pianerottolo).

Se ci si trova all’interno dell’ascensore fermarsi il prima possibile ed

uscirne.

L

Page 25: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

25

Attendere il termine della scossa ed eventuali comunicazioni della

squadra di emergenza.

Dopo

Addetti e coordinatore delle emergenze devono effettuare la verifica

dell’accessibilità dei percorsi di esodo e delle condizioni generali

dell’edificio valutando la necessità o l’opportunità di evacuare.

Solamente al segnale di evacuazione portarsi al di fuori dell’edificio e

raggiungere il punto di raccolta secondo le procedure prestabilite; nel

caso in cui non venga dato il segnale di evacuazione non procedere

all’abbandono dell’edificio (potrebbe non essere necessario o troppo

pericoloso). Solo in caso di pericolo grave ed immediato si potrà

procedere ad evacuare anche in assenza del

segnale stabilito.

È vietato l’uso dell’ascensore.

Al punto di ritrovo, fare immediatamente il

controllo delle presenze, tramite idoneo

foglio presenze. Le classi devono essere

compatte, ben distinguibili le une dalle altre e

silenziose al fine di velocizzare la verifica.

Comunicare immediatamente al coordinatore,

o agli addetti presenti, eventuali assenti o le criticità riscontrate. Se il

piano di emergenza prevede punti di raccolta differenti, dopo aver

effettuato il controllo delle presenze, spostarsi al punto di raccolta

principale, in caso alternativo prevedere un metodo/mezzo di

coordinamento con i presenti presso gli altri punti (es. megafoni,

ricetrasmittenti).

Page 26: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

26

Suddivisione dei compiti

Procedura per la squadra di emergenza

Al termine delle scosse procedere ad una verifica dell’edificio e della

fruibilità dei percorsi di esodo.

Nel caso in cui dalla verifica emerga la presenza di crepe “significative”

che rendono preferibile evacuare l’edificio: il coordinatore

dell’emergenza procederà direttamente o darà indicazione affinché

venga emanato il convenzionale segnale di evacuazione, in tal caso si

procederà all’abbandono dei locali secondo la procedura stabilità. La

squadra di emergenza dovrà favorire l’evacuazione aprendo eventuali

porte presenti e verificare che all’interno dei locali non sia rimasto

nessuno.

Solamente per le aule che possiedono un’uscita diretta all’esterno, e per

le palestre, è possibile prevedere l’evacuazione al termine delle scosse,

senza attendere il segnale di allarme, ed effettuare successivamente la

verifica delle condizioni dell’edificio.

Nel caso in cui anche solamente una sola classe debba seguire un

percorso interno all’edificio è necessario che prima di dare il segnale

venga effettuata la verifica dei percorsi di esodo che devono essere

utilizzati.

Al punto di raccolta il coordinatore verificherà che tutti siano usciti. Nel

caso di situazioni in cui ci siano più punti di raccolta, una volta

effettuato l’appello portarsi tutti al punto di raccolta principale, in

alternativa sarà necessario prevedere un referente per ogni punto che

possa comunicare con gli altri.

Gli istituti che presentano punti di raccolta in cortili interni dovranno

individuare uno o più addetti (con relativi sostituti) che provvedano

all’apertura degli eventuali cancelli presenti.

Se necessario attivarsi per la chiamata dei soccorsi esterni.

Se, a seguito della precedente verifica, l’edificio non presenta particolari

criticità, e l’evacuazione è stata attivata in via precauzionale, la squadra

di emergenza, con a capo il coordinatore, può rientrare per una verifica

Page 27: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

27

più dettagliata secondo lo schema proposto al paragrafo “Esempio di

valutazione del fabbricato a cura del coordinatore delle emergenze”. Se

la verifica dà esito positivo il coordinatore può dare indicazione per il

rientro e la ripresa delle attività.

Se la verifica mette in evidenza situazioni che si ritiene sia meglio

approfondire, attendere l’arrivo dei tecnici competenti (Comune,

Provincia, VVF o Protezione Civile), nel caso in cui questi dichiarino

che sia possibile rientrare il coordinatore può dare l’ordine di rientro e

informare il Dirigente Scolastico della situazione.

In attesa dell’eventuale verifica di controllo da parte dei tecnici esterni,

la squadra di emergenza dovrà accertarsi che nessuno entri all’interno

dell’edificio e attivarsi per la gestione dei genitori che, nel rispetto del

regolamento scolastico, potranno richiedere la consegna del figlio/a

secondo le normali modalità stabilite, senza interferire con la gestione

dell’emergenza.

Per una migliore gestione delle attività, soprattutto per plessi scolastici con

un numero elevato di presenze, si consiglia di rendere la squadra di

emergenza facilmente visibile ed identificabile (si consigliano pettorina,

cartellino o altro), dotare il coordinatore di un megafono affinché i

messaggi dati siano immediatamente udibili da tutti e nel caso di più punti

di raccolta disgiunti prevedere mezzi di comunicazione quali per esempio

ricetrasmittenti. Infine, ove necessario, dotare gli incaricati di palette

(rosso – verde) per la segnalazione al traffico della situazione in atto.

Si consiglia inoltre di individuare le varie figure

coinvolte nell’emergenza utilizzando la “scheda

della squadra delle emergenze” di seguito

riportata, e di individuare gli “addetti a funzioni

specifiche”, se possibile, tenendo in

considerazione la loro posizione all’interno

dell’edificio.

Page 28: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

28

Collaboratori scolastici

l termine della scossa, si attivano per seguire la procedura

precedentemente riportata o comunque gli incarichi ricevuti. Se non

facenti parte della squadra di emergenza o se non destinatari di incarichi

specifici, seguono le indicazioni degli addetti.

Nel caso in cui sia necessario far evacuare l’edificio, si attivano per

favorire l’evacuazione aprendo eventuali porte, verificano che all’interno

dei locali e dei servizi igienici non sia rimasto nessuno, sollecitano

eventuali classi che non hanno udito il segnale di evacuazione o assolvono

incarichi specifici (es. disattivazione

impianto elettrico, prelievo della cassetta

di primo soccorso per portarla al punto di

raccolta ecc).

Docenti:

l momento della scossa esortare gli alunni/bambini a ripararsi sotto i

banchi, i tavoli o le strutture portanti, attendere il cessare delle scosse

mantenendo e diffondendo la calma. In attesa di un eventuale segnale di

evacuazione, ricordare alla classe come evacuare in maniera corretta.

Solo al segnale di evacuazione procedere ad una rapida, ma ordinata

evacuazione. Nel caso in cui non venga dato il segnale di evacuazione non

procedere in maniera autonoma all’abbandono dell’edificio, salvo

situazioni di pericolo grave ed immediato, e riprendere le attività in corso.

Nel dubbio verificare la situazione informandosi con gli addetti.

Si ricorda che, all’eventuale segnale di evacuazione:

L’insegnante deve prelevare il registro di classe o l’eventuale foglio

presenze.

L’evacuazione deve avvenire nella maniera più rapida possibile, senza

spingere, né correre né urlare; il docente si posizionerà in modo da poter

controllare nel modo migliore il gruppo.

A

A

Page 29: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

29

L’evacuazione deve avvenire in maniera fluida cercando di non creare

intasamenti soprattutto ai piani ed in corrispondenza delle scale.

Fornire l’eventuale assistenza agli alunni che ne hanno necessità.

Al punto di raccolta effettuare tempestivamente l’appello, in modo

nominale, comunicando eventuali dispersi o feriti al coordinatore delle

emergenze o al referente/addetto presente.

Compilare quindi il modulo di evacuazione e farlo pervenire al

coordinatore.

In attesa delle comunicazioni date dal coordinatore delle emergenze

mantenere la classe compatta e lontana da eventuali elementi di pericolo

(cornicioni, alberi ecc).

Al punto di raccolta vige il divieto di fumare.

Uno dei principali scopi del personale docente potrebbe essere quello di

mettere gli alunni, nelle condizioni di gestire in maniera autonoma

l’eventuale situazione di emergenza, attraverso informazioni ed

esercitazioni.

Alunni:

Al momento della scossa proteggersi

sotto i banchi o le strutture portanti e

attendere il termine delle scosse, se

possibile allontanarsi da eventuali

finestre o armadi non fissati.

Attendere l’eventuale segnale di

evacuazione.

Al segnale di evacuazione procedere

all’abbandono dei locali secondo l’ordine prestabilito rispettando i ruoli

assegnati (apri-fila e chiudi-fila). Gli apri-fila incaricati devono: avviare

l’uscita aprendo le porte, seguire la via di fuga stabilita, o le indicazioni

degli addetti, guidando i compagni al punto di raccolta. I chiudi-fila

hanno il compito di verificare la completa assenza di compagni nella

classe, eventualmente chiudere la porta e garantire la compattezza del

gruppo. La classe è bene che sia in grado di evacuare in maniera

autonoma (anche senza l’insegnate se necessario).

Page 30: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

30

Durante l’evacuazione procedere in maniera celere, ma senza correre ed

urlare, è possibile prelevare eventuali giacche o cappotti se questo non

comporta pericolo o intralcio all’evacuazione.

Una volta raggiunto il punto di raccolta non disperdersi e restare in

gruppo a disposizione del responsabile della classe in modo da facilitare

le operazioni di ricognizione.

Rimanere con la propria classe seguendo le disposizioni del coordinatore

delle emergenze.

Page 31: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

31

Scheda squadra delle emergenze

ruoli, durante una situazione di emergenza, devono essere chiaramente

individuati e conosciuti da tutti, si consiglia pertanto di predisporre e

diffondere un organigramma delle emergenze simile a quello di seguito

riportato.

MANSIONE COGNOME E NOME

DIRIGENTE SCOLASTICO

COORDINATORE

DELL’EMERGENZA

(individuarne uno per ogni punto

di raccolta e il capo coord. )

Principale Sostituto

1. 3.

2. 4.

ADDETTI EMERGENZA

INCENDIO

1. 5.

2. 6.

3. 7.

4. 8.

ADDETTI AL PRIMO

SOCCORSO

1. 5.

2. 6.

3. 7.

4. 8.

ADDETTI A MANSIONI

SPECIFICHE COGNOME E NOME

Disattivazione valvola

intercettazione combustibile

Addetto Suo sostituto

1. 2.

Sezionamento impianto elettrico Addetto Suo sostituto

1. 2.

Accessibilità dei soccorsi Addetto Suo sostituto

1. 2.

Assistenza diversamente abili Addetto Suo sostituto

1. 2.

Prelievo della cassetta di primo

soccorso

Addetto Suo sostituto

1. 2.

Blocco del traffico stradale (se

necessario)

Addetto Suo sostituto

1. 2.

Coordinamento con altri punti di

raccolta o con altre utenze

presenti nell’edificio

Addetto Suo sostituto

1. 2.

Altre mansioni specifiche in

funzione della realtà

Addetto Suo sostituto

1. 2.

I

Page 32: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

32

Ordine di evacuazione

’eventuale ordine di evacuazione deve essere impartito dal

coordinatore delle emergenze o suo sostituto (in caso di pericolo grave

ed immediato il segnale potrebbe essere dato anche da un addetto).

Il segnale deve essere facilmente riconoscibile e percepibile in ogni luogo:

sono da prediligere sistemi con sirene a frequenza variabile o messaggi

vocali preregistrati, in grado di funzionare anche in assenza

di corrente; in alternativa è possibile adottare suoni ritmici

della campanella delle lezioni, fischietti, o messaggi vocali

anche con megafono.

In ogni caso la scelta della tipologia di segnale da utilizzare

deve tenere in considerazione dell’udibilità del segnale

stesso al fine di garantirne il riconoscimento immediato da

parte di tutti i presenti all’interno dell’edificio.

Ordine di rientro

l punto di raccolta tutti i presenti dovranno seguire le indicazioni del

coordinatore delle emergenze che deciderà l’eventuale rientro sulla

base dell’esito:

della verifica effettuata dalla squadra di emergenza: se tale verifica

ha dato esito positivo potrà essere dato l’ordine di rientro, salvo

disposizioni differenti pervenute da Dirigente Scolastico, Comune,

Provincia o Prefettura.

della verifica da parte dei tecnici esterni (Comune, Provincia, Vigili

del Fuoco o Protezione Civile), se positiva può essere dato ordine di

rientro da parte del coordinatore delle emergenze. Pertanto salvo

disposizioni differenti pervenute da Dirigente Scolastico, Comune,

Provincia, Prefettura seguire le indicazioni del coordinatore delle

emergenze (la Prefettura generalmente dà solamente l’indicazione per

rimanere fuori, non quella di rientrare).

L

A

Page 33: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

33

Gestione dell’emergenza in situazioni particolari

Cosa fare se l’insegnante non è in classe

e nel momento in cui viene percepita la scossa l’insegnate non è in

classe, gli alunni devono:

seguire comunque la procedura riparandosi sotto ai banchi;

Solo al segnale di evacuazione procedere in maniera autonoma ad

abbandonare l’edificio;

Un alunno (es. il rappresentante di classe o suo sostituto) deve prendere

con sé il registro di classe o un elenco presenze;

Raggiunto il punto di raccolta deve essere effettuato l’appello e

comunicato agli addetti/referenti o all’insegnate di un’altra classe la

propria situazione.

Cosa fare se si è fuori dalla propria classe

e al momento in cui viene percepita la scossa ci si trova fuori dalla

propria classe:

Proteggersi sotto banchi, tavoli, strutture portati, stipiti di porte o

contro le pareti lontano dalle finestre, proteggendosi eventualmente

anche il capo con le braccia ed attendere il termine delle scosse.

Al termine delle scosse se ci sono addetti all’emergenza presenti che

stanno verificando i percorsi chiedere loro indicazioni, in caso

alternativo attendere.

Se non viene dato il segnale di evacuazione tornare nella propria classe,

Se viene percepito il segnale di evacuazione non tornare nella propria

classe, almeno che questa non sia ubicata lungo il percorso di esodo,

ma:

o Procedere all’evacuazione seguendo il percorso più breve,

eventualmente insieme ad un’altra classe.

o Raggiunto il punto di raccolta ricongiungersi con la propria classe, se

facilmente raggiungibile, in alternativa comunicare la propria

presenza ad un addetto o all’insegnate della classe con cui si è usciti.

Tale procedura è da seguire anche durante l’intervallo

S

S

Page 34: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

34

Cosa fare se si è sulle scale o in ascensore

Se ci si trova nel vano scale mettersi con le spalle contro al muro

(possibilmente su un pianerottolo), al termine delle scosse raggiungere

un punto sicuro.

Se ci si trova all’interno dell’ascensore fermarsi il

prima possibile ed uscirne; se non è possibile

segnalare la propria presenza premendo il pulsante di

allarme presente all’interno dell’ascensore.

È vietato l’uso dell’ascensore in caso di emergenza.

Cosa fare durante il sonno dei bambini

Attendere il termine delle scosse,

Se è necessario evacuare l’edificio, svegliare i bambini e condurli fuori

(anche in braccio se necessario), se possibile fare indossare loro scarpe

ed indumenti, se ciò non costituisce pericolo o intralcio.

Fare l’appello al punto di raccolta.

Si consiglia di tenere sempre un elenco aggiornato dei presenti presso i

dormitori, ubicato in una posizione facilmente reperibile in caso di

necessità (vicino all’uscita) e di abituare i bambini a mettersi velocemente

le scarpe anche in maniera autonoma al fine di velocizzare l’eventuale

evacuazione.

Si consiglia, inoltre, di dotarsi di un kit costituito da un telo in plastica da

posizionare sul terreno, per migliorare l’isolamento e da coperte per

proteggere i bambini dal freddo (preferibilmente in pile per la loro

leggerezza).

Infine, in particolare per gli asili nido, è possibile valutare l’opportunità di

attrezzare uno o più lettini con ruote idonee agli spostamenti.

Come gestire il panico

Sul piano psicologico l’emergenza può essere considerata un’intensa

esperienza esistenziale, che scaturisce dall’incontro tra la percezione di un

evento inatteso e drammatico e le persone che cercano di fronteggiarlo.9

Page 35: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

35

In molte situazioni di emergenza (terremoto, incendio,

ecc.) che si verificano quando in determinati ambienti

si realizza un'alta concentrazione di persone (scuole,

cinema, supermercati, ecc.) le vittime ed i feriti che si

riscontrano possono essere spesso causati da precise

alterazioni nei comportamenti dovute al panico. Per

panico s'intende una particolare condizione dell'uomo

che fa perdere alcune capacità fondamentali per la sua sopravvivenza,

quali l'attenzione, la capacità del corpo di rispondere ai comandi del

cervello e la facoltà di ragionamento; ha, inoltre, alcune manifestazioni

spontanee che se non controllate costituiscono di per sé un elemento di

pericolo:

istinto di coinvolgere gli altri nell'ansia generale (invocazioni di aiuto,

grida, atti di disperazione, ecc.) ;

istinto alla fuga, in cui predomina l'autodifesa, con tentativo di

esclusione anche violenta degli altri con spinte, corse;

paralisi motoria e incapacità ad agire.

Risultato: tutti si accalcano istintivamente ed in modo disordinato alle

uscite di sicurezza e così facendo le bloccano, impedendo ad altre persone,

magari meno capaci fisicamente, di portarsi in salvo all'esterno.

Attribuire un significato a ciò che sta accadendo è un aspetto fondamentale

per attivare comportamenti adeguati. Non riuscire a dare senso alla realtà

porta facilmente ad una complessiva disorganizzazione del

comportamento.9

Un’accorta gestione preventiva delle emergenze costituisce l’elemento più

efficace per evitare che al verificarsi dell’evento la situazione possa

degenerare e dare luogo a reazioni di panico.

Uno degli scopi dei piani di emergenza e della sua gestione è quello di

rendere consapevoli gli operatori delle proprie capacità di aiuto nonché di

scongiurare l’evenienza del panico. Gli operatori che, a qualsiasi titolo,

hanno a che fare con gruppi di persone devono mostrare un adeguato

livello di sicurezza senza cedere al panico: ciò si può avere solo se nel

Page 36: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

36

momento dell’emergenza ciascuno sa cosa fare.

Le prove di emergenza aiutano ad innescare automatismi corretti che in

situazioni di panico, naturalmente, ognuno di noi adotta istintivamente.

Il metodo migliore per innescare tali meccanismi è quello di provare più

volte ed in ogni luogo le procedure, i percorsi ed i comportamenti da

adottare in caso di emergenza.

Indicazioni per i genitori

ei comuni classificati come sismici, i nuovi edifici devono essere

costruiti in modo adeguato, rispettando cioè le norme antisismiche.

Tuttavia non è detto che gli edifici costruiti in assenza di normativa

antisismica debbano essere fortemente danneggiati, o crollare in caso di

terremoto. Strutture ben progettate, seppur non recenti, ma realizzate su

solide fondamenta e con materiali resistenti possono non subire danni.2

Non è detto quindi che una casa sia più sicura di una scuola!

In ogni caso, aver ben chiaro cosa fare durante un

terremoto può aiutare a tenere un comportamento

più idoneo. In qualunque ambiente ci si trovi (a

casa, a scuola, al supermercato ecc) è importante

educare tutta la famiglia sui comportamenti da

adottare in caso di terremoto nel seguente modo:

Parlarne: discutere con tutti i componenti

della famiglia, su cosa fare in caso di

terremoto a casa e fuori.

Analizzare la situazione immaginando che l’evento si verifichi nelle

varie ore della giornata.

Scegliere in ogni stanza i punti sicuri in cui rifugiarsi (architravi,

tavoli, letti o angoli delle pareti) ed individuare i punti pericolosi.

Se durante un evento sismico ci si trova in un luogo pubblico seguire ed

attenersi alle indicazioni degli addetti presenti. Per esempio in una scuola

N

Page 37: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

37

le indicazioni date dal coordinatore delle emergenze (o suo incaricato)

devono essere seguite e rispettate da tutti (anche dai genitori) poiché in

linea con quanto previsto dal Piano di Emergenza. Si ricorda pertanto che:

Se è stata data indicazione per rientrare all’interno dell’edificio i

genitori non possono contestare tale decisione, ma, se lo

preferiscono, possono prelevare i figli secondo le modalità stabilite

dall’Istituto;

Se l’edificio è stato evacuato e non è stata ancora data l’indicazione

per il rientro nessuno può entrare, nemmeno per recuperare giacche,

zaini o oggetti personali.

In ogni caso il ritiro degli alunni minorenni deve

essere effettuato secondo il regolamento scolastico. In

generale, il genitore deve presentarsi presso il punto

di ritiro, attendere il proprio turno, e fornire il

nominativo dell’alunno che viene prelevato al fine di

registrare l’assenza per l’eventuale gestione di

successive situazioni di emergenza.

Informarsi se è stato redatto un piano di Protezione Civile comunale

per sapere a chi fare riferimento in caso di necessità e quali sono le

aree di rifugio individuate.

Page 38: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

38

L’edificio è sicuro? Come valutare le fessurazioni10

erminata la scossa sismica, la prima preoccupazione, prima di

procedere all’evacuazione di un edificio, deve essere quella di

verificare l’effettiva fruibilità delle vie di esodo. Questo comporta la

necessità di valutare lo stato generale della struttura, all’interno della quale

ci si trova, ed in particolare dei percorsi di uscita, scale, passaggi, corridoi,

elementi non strutturali quali cornicioni, comignoli, ed eventuali impianti

pericolosi danneggiati. Un’ulteriore valutazione si rende necessaria per

decidere, dopo un’evacuazione, se è possibile rientrare nella struttura o se

è necessario attendere l’intervento di un tecnico abilitato che ne certifichi

la fruibilità.

Non essendo possibile esemplificare sinteticamente tutte le possibili

casistiche, di seguito vengono descritti alcuni esempi. In particolare ci si

soffermerà su quando una struttura sia da considerare:

sicuramente danneggiata e pericolosa

sicuramente non pericolosa,

tutti i rimanenti casi non trattati necessitano sempre di un approfondimento

tecnico.

T

Figura 5 Fessurazioni su tramezzo interno non

portante – Rischio basso Figura 6 Fessurazioni su nodo strutturale

portante – Rischio molto alto

Page 39: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

39

Cosa sono le fessurazioni (crepe)?

Le fessurazioni sono la manifestazione di un problema o un difetto

dell’edificio e diviene importante, in modo tempestivo, capire se esse sono

interpretabili come un segnale di pericolo per gli utenti della costruzione o

se, pur essendo presenti lesioni, queste siano “gestibili” nell’ambito di

ordinari interventi di manutenzione della costruzione e non costituiscano,

pertanto, un particolare pericolo. È bene premettere che, anche se le

fessurazioni si manifestano su elementi strutturali, non sono sempre

sinonimo di pericolo.

Le fessure possono essere riassunte nelle seguenti famiglie principali:

strutturali da esercizio;

strutturali da crisi (formazione di cerniere plastiche, degrado

progressivo da strutture iperstatiche ad isostatiche);

da ritiro o da viscosità;

da movimento per dilatazioni non consentite causa assenza di giunti;

da assorbimento differenziato di umidità;

per cedimenti della fondazione;

per vibrazioni, terremoto;

per espansione di parti interne (corrosione di barre, tubi non ben isolati);

dovute a specifiche del luogo (condizioni climatiche, incendi, ecc…).

In edilizia si è solito impiegare molti materiali che resistono bene ad azioni

di compressione, ma poco ad azioni orizzontali (mattoni e calcestruzzo ne

sono un emblema) e quindi bastano bassi stati tensionali di trazione a

causare spaccature locali improvvise (generalmente di spessori limitati a

qualche decimo di millimetro), spesso non pericolose.

Cosa sono gli elementi strutturali?

Fondazioni: elementi strutturali dell'edificio che hanno la funzione di

ricevere i carichi provenienti dalla sovrastruttura (pilastri, travi, solai,

copertura, peso proprio e carichi accidentali) e trasmetterli in modo diffuso

al suolo.

Page 40: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

40

Pilastri: sono i verticali portanti, che trasferiscono i carichi della

sovrastruttura alle strutture sottostanti preposte a riceverlo (fondazioni).

Travi: sono elementi strutturali con una dimensione predominante

(lunghezza), atta a trasferire i carichi fino ai vincoli (che corrispondono ai

pilastri).

Un sistema composto da travi, pilastri e fondazioni è detto "telaio". Tale

sistema rappresenta uno dei più importanti schemi strutturali utilizzati

nelle costruzioni.

Fino all'avvento della tecnologia del cemento armato ed in genere della

tipologia strutturale a telaio, tutte le murature si potevano considerare

portanti.

Muro portante: è un elemento strutturale portante, che si differenzia dal

tramezzo, elemento divisorio interno e non portante, e dalla tamponatura,

elemento che divide l'interno dall'esterno e che non porta peso.

Solaio: è una struttura bidimensionale piana che ha il compito di assolvere

alla sicurezza statica dell’edificio al fine di ripartire i carichi sulle travi

che, a loro volta, poggiando sui pilastri trasferiscono i carichi della

struttura a terra mediante le

fondazioni.

Copertura: o più comunemente

tetto, ha la funzione di definire la

parte superiore dell’edificio e di

preservare l’ambiente interno

dagli agenti atmosferici. Il manto

di copertura, che è lo strato

esterno delle coperture,

garantisce la tenuta dell’acqua,

mentre la struttura portante ha il

compito di sostenere il manto.

Figura 7: esempio di struttura prefabbricati

Page 41: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

41

Fessurazioni non pericolose:

non comportano rischi per la fruibilità delle strutture

Prima di procedere all’evacuazione di un edificio o di procedere al rientro,

si deve effettuare una verifica complessiva di tutti i fenomeni fisici basilari

che possono interessare un edificio,

visionando tutte le parti strutturali prima e

non strutturali poi.

Nell’esame delle lesioni è necessario

distinguere le fessurazioni delle parti

strutturali con quelle del solo intonaco che

le riveste.

Nei muri vetusti le fessurazioni

dell’intonaco di solito possono avere

ampiezza più limitata che nella massa

muraria. In altri casi, soprattutto quando

l’intonaco raggiunge spessori notevoli, si

può verificare che mentre il muro risulta

integro, l’intonaco presenta un vario quadro

fessurativo. Per valutare la gravità di una

fessurazione è spesso necessario rimuovere

limitate regioni di intonaco, per

comprendere se siamo di fronte a

fessurazioni superficiali o profonde.

Nella famiglia di fessure non strutturali

si possono collocare le fessure murarie

che interessano solo l’intonaco. Ad

esempio in adiacenza ad elementi portanti

(pilastri) si forma, a volte, una lesione

verticale di spessore più o meno regolare;

in presenza di intonaco fortemente

aggrappante la stessa devia sul pilastro

per poi seguire una direzione retta in altra quota.

Figura 8: esempio di fessurazione su cui è stato

necessario rompere l’intonaco per verificare se

vi era interessamento della struttura sottostante

Figura 9: tipica fessurazione dell’intonaco al

contatto fra pilastro e muratura

Page 42: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

42

In questi casi, per eliminare eventuali dubbi è fondamentale rompere

l’intonaco sul pilastro per assicurarsi che la lesione non prosegua in

profondità anche sull’elemento portante in c.a.. In caso di esito negativo la

lesione muraria non desta preoccupazioni di tipo strutturale, in quanto

assimilabile a problemi di differente dilatazione tra i materiali a contatto.

La rottura viene evidentemente facilitata dalla presenza di un rivestimento

interno poco elastico.

Figura 10: A sinistra: fessurazione dovuta al contatto fra pilastro e tamponamento; a destra fessurazione

dovuta a successivo ampliamento in cui è stato realizzato un pilastro nuovo a fianco del vecchio (fessura

da giunto)

Figura 11: fessurazione al contatto trave-

pilastro (fessura da giunto)

Figura 12: fessurazione longitudinale su

vano scala

Page 43: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

43

Fessurazioni pericolose :

Necessitano di una verifica da parte di un tecnico abilitato

Fino a questo momento ci siamo limitati ad osservare ed analizzare le

lesioni da considerarsi non pericolose o comunque dovute al differente

comportamento dei materiali impiegati nella costruzione alle

sollecitazioni.

Ne consegue che anche se sono presenti fessure una struttura può

mantenere inalterata la propria resistenza, pur rimandando la necessità di

programmare nel tempo interventi di ripristino.

In generale è possibile identificare delle lesioni “standard” correlate a

specifici fenomeni, fermo restando che la disomogeneità dei materiali e la

presenza di finestre, porte, tavolati interni, possono alterare con “varianti

sul tema” gli schemi teorici.

Nelle strutture in cemento armato, i pericoli principali sono legati a

fessurazioni in corrispondenza dei così detti “nodi” o punti di connessione

tra travi e pilastri. In questi casi le lesioni sono pericolose e necessitano di

interventi di consolidamento. Una delle cause più frequente di

danneggiamento negli edifici prefabbricati monopiano è la perdita di

appoggio degli elementi strutturali orizzontali (tegoli di copertura e travi)

Figura 13: Nodo danneggiato dal sisma: a sinistra lesione pseudo-orizzontale all’attacco pilastro-pannello; a

destra lesione diagonale nel pannello

Page 44: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

44

dagli elementi di supporto (travi e pilastri, rispettivamente). Tale

fenomeno è dovuto nella maggior parte dei casi all’assenza di vincoli di

tipo meccanico; in altre parole, il collegamento faceva affidamento sul

solo attrito per la trasmissione delle forze orizzontali.

Altri elementi strutturale che se danneggiati costituiscono grave pericolo

sono i pilastri, in presenza di forti sollecitazioni, come quelle indotte da un

terremoto, può accadere che il pilastro perda la verticalità a causa di una

rotazione dell’intero elemento di fondazione. Ciò, tuttavia, non è sempre

facilmente accertabile, a meno di un’analisi accurata delle fondazioni.

Figura 14 Perdita di appoggio della trave in un edificio monopiano prefabbricato con trave principale trasversale di

non recente costruzione

Page 45: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

45

Il sistema di chiusura degli edifici prefabbricati è costituito nella maggior

parte dei casi da pannelli prefabbricati. Sia i pannelli orizzontali che quelli

verticali se non correttamente ancorati ai pilastri o alle travi, in caso di

sisma possono costituire pericolo a causa

del loro possibile ribaltamento o collasso.

Oltre a edifici a telaio in c.a. frequenti

sono le costruzioni in muratura, le

strutture di tale famiglia di costruzioni

meritano in tal senso un’apposita

elencazione di “fessure tipologiche”.

Figura 16 Incipiente formazione di cerniera plastica alla base del pilastro con consistente fessurazione

Figura 15 Perdita di verticalità dei pilastri in un edificio monopiano prefabbricato per possibile, problema a

livello della fondazione.

Page 46: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

46

Figura 17 Collasso pannelli orizzontali di tamponamento

Fra le lesioni più pericolose si hanno quelle causate da fenomeni di

ribaltamento di parti strutturali che non sono in grado di resistere alle

spinte orizzontali.

La presenza del vano scala riveste un

ruolo significativo nella risposta

sismica del generico edificio in

cemento armato. Le tipologie

strutturali del vano scala adottate

tradizionalmente in edilizia possono

infatti costituire elementi di

discontinuità rispetto alla tipica

maglia a travi e pilastri. In generale

gli elementi costituenti il vano scala

risultano caratterizzati da una elevata

vulnerabilità sismica, e le lesioni

rilevate sugli stessi devono essere

oggetto di puntuale valutazione caso

per caso.

Figura 18 Danneggiamento strutturale di scal

aesterna in muratura

Page 47: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

47

Così come visto nelle strutture in c.a. anche nelle murature si possono

verificare fenomeni di ribaltamento dei tamponamenti non portanti, con

pericolosi effetti di crollo.

Fra le lesioni comunque pericolose non vanno sottovalutate anche quelle

alle strutture interne non portanti poiché il loro crollo può costituire

pericolo per gli occupanti.

Figura 20 Danni alle tamponature: a sinistra ribaltamento fuori dal piano; a destra crolli parziali della tamponatura

e distacchi della fodera esterna

Figura 19 danno da flessione verticale di parete

Page 48: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

48

Un ultimo sguardo va rivolto alle tipiche fessure a croce sulle facciate

dell’immobile in muratura. Sui prospetti si notano come fessure passanti

che formano delle croci (più o meno simmetriche) inclinate di circa 30-

45°.

Ciò è dovuto ad un fenomeno che impone sulle strutture esistenti

traslazioni miste a rotazioni locali alternate nelle due direzione (da cui non

una ma due fessure simmetriche inclinate rispetto ad un asse centrale e con

un centro in comune).

Figura 22 schematizzazione delle principali fessurazioni su edifici in muratura.

Figura 21: esempio di fessurazione diagonale sui tramezzi interni di una scuola

Page 49: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

49

Le lesioni a croce possono essere pericolose se tagliano tutti i setti continui

verticali, in quanto creano discontinuità degli elementi portanti principali

dello stabile, mentre in generale destano minori preoccupazioni se sono

sopra e sotto le finestre.

In conclusione di questa panoramica generale sulle fessurazioni, non è

raro, in casi reali, imbattersi in situazioni miste in cui diverse sollecitazioni

e problemi si manifestano contemporaneamente e quindi fondamentale, al

di là dell’imparare a riconoscere le famiglie di fessure più classiche,

l’acquisizione di un metodo di lavoro. Quindi dopo un evento sismico,

prima di evacuare i locali, occorre sempre verificare la fruibilità dei

percorsi di esodo e comunque in caso di danni strutturali eseguire

l’evacuazione con estrema cautela e se necessario a piccoli gruppi di

persone per non introdurre nuove sollecitazioni agli elementi danneggiati.

Terminate le scosse, dopo un’evacuazione, è possibile rientrare

nell’edificio se non vi sono evidenze di fessurazioni degli elementi

strutturali, cedimenti di parti non strutturali o distacco di materiale.

Figura 23 esempio di planimetria con individuazione delle strutture portanti, utile sia per i controlli da effettuare

dopo un evento sismico, sia per la definizione dei luoghi “sicuri” e dei parcorsi di esodo.

Page 50: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

50

Esempio di valutazione del fabbricato a

cura del coordinatore delle emergenze11

a seguente check list vuole essere uno strumento operativo a servizio

degli istituti scolastici per la gestione della fase di valutazione del

danno subito da un fabbricato a seguito di un evento sismico, al fine di

consentire ai coordinatori e gli addetti dell’emergenza di poter effettuare le

proprie considerazioni in modo schematico e strutturato agevolando di

fatto la valutazione.

La suddetta valutazione, basata su una mera ispezione visiva, non

costituisce in alcun modo perizia tecnica specialistica volta

all’individuazione delle criticità strutturali dell’edificio a seguito del

sisma; tale perizia, da cui deriva il giudizio definitivo di agibilità

dell’immobile, è riservata a tecnici competenti incaricati dagli Uffici

Comunali e Provinciali.

Si ricorda infine che il giudizio finale sarà sempre espressione di una

valutazione effettuata in modo cautelativo.

L

Page 51: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

51

VERIFICA DELLE CRITICITA’ ESTERNE

CRITICITA’ ESTERNE INDOTTE SULL’EDIFICIO

L’edificio risulta soggetto a criticità derivanti da fattori esterni quali:

Tegole/comignoli, … altri oggetti sulle coperture pericolanti;

Cornicioni/grondaie pericolanti;

Evidente minaccia di crollo da parte di altri edifici limitrofi o circostanti;

Alberi pericolanti;

Illuminazione pubblica pericolante

SI

NO

VERIFICA DELL’ESISTENZA DI DANNI ALLA STRUTTURA

Si riscontrano evidenti compromissioni strutturali con lesioni evidenti ad occhio

nudo (ovvero sono presenti evidenti lesioni nelle murature perimetrali, in

corrispondenza delle finestre e dei portoni, distacchi di materiale murario o scale

esterne)

SI

NO

VERIFICA DELL’ESISTENZA DI ULTERIORI SITUAZIONI DI PERICOLO

Sono situazioni esterne, non ricomprese nei casi sopra descritti ed al momento non

prevedibili che possono anch’esse, a seconda della gravità, indicare la sicura

fruibilità della scuola:

Rottura della rete fognaria in prossimità dell’edificio o dell’accesso a questo

Rottura della rete di distribuzione idrica cittadina

Rottura della rete di distribuzione cittadina del gas

SI

NO

Nel caso di risposta POSITIVA ad almeno

una delle domande occorre inibire l’accesso

alla struttura, procedendo con relativa

richiesta di valutazione statica/impiantistica al

Proprietario dell’Immobile o ai Vigili del

Fuoco. Gli alunni e il personale dovranno

essere mandati a casa secondo le procedure in

uso presso ogni istituto.

In caso di risposte NEGATIVE a tutte le

domande sarà necessario procedere con

la VALUTAZIONE

DELLE CRITICITÀ INTERNE.

Page 52: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

52

VERIFICA DELLE CRITICITA’ INTERNE

Il coordinatore delle emergenze, in caso di risposte tutte NEGATIVE al questionario delle verifiche

esterne procederà con la verifica delle criticità interne.

CRITICITA’ INTERNE INDOTTE SULL’EDIFICIO

L’edificio risulta soggetto a criticità derivanti da fattori interni quali:

Situazioni gravose di consistente distacco di intonaci

Situazioni di distacco di eventuali controsoffitti (appesi e non), di apparecchi

illuminanti o di altri elementi impiantistici;

Lesioni a stati di instabilità dei parapetti o ringhiere posti a protezione di

scale o piani

SI

NO

VERIFICA DELL’ESISTENZA DI DANNI INTERNI ALLA STRUTTURA

Situazioni di stati fessurativi nelle pareti, chiaramente derivanti dall’azione

sismica avvenuta;

Stati fessurativi nei solai (pavimenti – soffitti – corpi scala) chiaramente

derivanti dall’azione sismica avvenuta

SI

NO

VERIFICA DELL’ESISTENZA DI ULTERIORI SITUAZIONI DI PERICOLO

Eventuali situazioni di pericolo derivanti da arredi a muro e relativi impianti

tecnologici la cui stabilità e funzionalità è stata pericolosamente inficiata

dall’azione del sisma

SI

NO

Nel caso di risposta POSITIVA ad almeno

una delle domande occorre inibire l’accesso

alla struttura, procedendo con relativa

richiesta di valutazione statica/impiantistica al

Proprietario dell’Immobile o ai Vigili del

Fuoco. Gli alunni e il personale dovranno

essere mandati a casa secondo le procedure in

uso presso ogni istituto.

In caso di risposte NEGATIVE a tutte le

domande (valutate le criticità interne ed

esterne) la struttura è da ritenersi nelle

medesime condizioni precedenti al sisma.

Pertanto il coordinatore delle emergenze

potrà dare indicazione al personale

scolastico ed agli alunni per il RIENTRO

NELLA STRUTTURA.

Page 53: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

53

Come comportarsi nel dopo emergenza:

La legge 56/2014 prevede che ogni Comune rediga un Piano di Emergenza

Comunale nel quale vengano indicati i sistemi e le procedure d’allarme e

di emergenza, definendo ruoli, compiti e responsabilità di tutti coloro,

soggetti pubblici e privati, che concorrono all’organizzazione locale della

Protezione Civile. Per l’attuazione del Piano Comunale di Protezione

Civile il Sindaco si avvale della struttura del Centro Operativo Comunale

(C.O.C). La struttura è costituita con provvedimento formale nel quale

sono indicati la sede, gli strumenti e i mezzi messi a disposizione dal

Comune, le procedure di utilizzazione dei volontari, nonché le modalità di

finanziamento dell’attività e di potenziamento della dotazione di

attrezzature e mezzi. A corredo del Piano di emergenza vengono

individuate le aree e i fabbricati idonei ad ospitare strutture di emergenza

per la popolazione, strutture di soccorso e strutture di servizio.

In ordine alle scuole, viene elaborato un elenco di tutte le scuole che

ricadono sotto la competenza del Comune. Ciascuna di esse è

identificabile in corrispondenti planimetrie in scala adeguata, con annessi

elenchi e recapiti telefonici. L’Amministrazione può fruire per ciascuna

scuola ricadente sul territorio comunale di una scheda identificativa, dagli

Asili Nido fino alle Scuole Secondarie di I grado. A tale scheda, riportante

le informazioni di carattere generale relative al plesso, è annesso uno

stralcio planimetrico a mezzo del quale è possibile inquadrare la struttura

esaminata e la relativa viabilità

fruibile. Infatti, su ciascuno di tali

elaborati-stralcio viene riportato il più

conveniente percorso di evacuazione

esterno al fabbricato, da percorrere a

piedi da parte degli utenti, studiato per

il raggiungimento di uno spazio

esterno aperto, identificabile come

Area di Attesa.

Page 54: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

54

Letture consigliate

i seguito si riportano alcuni strumenti e percorsi di apprendimento per

la scuola, prodotti da “EDURISK” che valorizzano la consapevolezza

del rischio e la capacità di mettere in atto comportamenti adeguati alle

circostanze12 e che possono essere utili per sensibilizzare gli alunni sugli

aspetti legati alla prevenzione.

Età 4-7 anni Età 8-10 anni

Età 11-13 anni Dai 14 anni

D

1. Bolle bolle il minestrone, in tivù c'è un bel cartone. Tutto è calmo stamattina in salotto ed in

cucina Marco adesso sta per bere un frullato nel bicchiere, mentre Anna lì vicino sta leggendo

un giornalino sul divano gatto Spillo dorme, russa e sta tranquillo.

2. Ma ad un tratto c'è la scossa, forte forte, grossa grossa... in cucina e in salotto già succede

un quarantotto balla la televisione, sul fornello il minestrone il bicchiere di frullato sul pigiama

si è versato ed un libro, mamma mia, cade dalla libreria.

3. Ma ogni bimbo bravo e saggio non si perde di coraggio e sa fare, calmo e lesto, ogni cosa

bene e presto sotto al tavolo in cucina si rifugia la bambina e con mossa furba e accorta Marco

va sotto la porta sul divano a Spillo gatto cade in testa un bel ritratto...

(tratto da “Se arriva il terremoto” – Edurisk)

Page 55: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

55

Bibliografia

[1] Indicazioni tratte dal sito internet www.protezionecivile.it

[2] Liberamente tratto da “Cosa fare in caso di terremoto”- Realizzato dalla

Protezione Civile della Regione Emilia Romagna

[3] Indicazioni tratte da http://ingvterremoti.wordpress.com/2014/09/11trente-anni-

di-terremoti-in-italia/

[4] Indicazioni tratte dal sito http://www.ingv.it

[5] Indicazioni tratte dal sito internet www.interno.gov.it

[6] Definizioni tratte da Wikipedia, l’enciclopedia libera e collaborativa

[7] Indicazioni tratte dal sito internet www.vigilifuoco.it

[8] Indicazioni tratte dal sito www.118er.it

[9] Tratto da “Il fattore umano nelle emergenze” – Dott. Piergiorgio Frasca,

Dott.ssa Cristina Frasca

[10] Informazioni e immagini liberamente tratte da:

- Schede illustrative dei principali meccanismi di collasso locali negli edifici esistenti in

muratura e dei relativi modelli cinematici di analisi – Allegato alle Linee Guida per la

Riparazione e il Rafforzamento di elementi strutturali, Tamponature e Partizioni - a cura di: L.

Milano, A. Mannella, C. Morisi, A. Martinelli – Protezione Civile.

- Fessure Murarie che fare? Articolo di Giacomo Cusmano edito sulla rivista Specializzata 131

genn./febb. 2004 – università della BEMA ed.

- Linee guida per riparazione e rafforzamento di elementi strutturali, tamponature e partizioni;

dipartimento di Protezione Civile e ReLUIS, da Doppiavoce Edizioni

- Linee di indirizzo per interventi locali e globali su edifici industriali monopiano non

progettati con criteri antisismici; Protezione Civile e Gruppo di Lavoro Agibilità Sismica dei

Capannoni Industriali; Bozza giugno 2012

- Rilevamento della vulnerabilità sismica degli edifici in muratura; Direzione generale delle

Politiche Territoriali e Ambientali della Regione Toscana, Servizio Sismico Regionale;

versione 2003

- Il ruolo delle scale sulla capacità sismica degli edifici in c.a.. Edoardo Cosenza, Cristiano

Mariniello, Gerardo Mario Verderame, Alessandra Zambrano. Dipartimento di Ingegneria

Page 56: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

56

Strutturale – Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Dipartimento di Ingegneria civile

- Seconda Università di Napoli

[11] Informazioni liberamente tratte da le “Linee guida condivise per la gestione

dell’”emergenza sismica” negli istituti scolastici insediati nel Comune di Piacenza -

realizzato da Provincia di Piacenza, Comune di Piacenza, e Ufficio XIV Ambito

territoriale per la Provincia di Piacenza”

[12] Tratto dal sito http://www.edurisck.it/it/scuola

[13] Tratto dall’articolo di Paola Vannoli, Pierfrancesco Burrato e Gianluca

Valensise – INGV-Roma1.

Il lavoro citato è pubblicato su Pure and Applied Geophysics: Paola Vannoli,

Pierfrancesco Burrato, Gianluca Valensise, The seismotectonic of the Po Plain

(northern Italy): tectonic diversity in a blind faulting domain, 2014.

Page 57: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

57

Page 58: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

58

Ai sensi dell’art. 36 TitoloI, Sez. IV del D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81 e s.m.i.

il presente documento - atti del convegno:

A scuola di prevenzione - Terremoti: come affrontarli

svoltosi a Verona il 03 Marzo 2016, organizzato da Provincia di

Veronam EcoGeo S.r.l., Ufficio Scolastico Provinciale di Verona,

SiRVESS Verona

in data:___________

viene consegnato al Sig.____________________________

quale informazione di base in materia di comportamenti da tenere,

obblighi e responsabilità, in caso di emergenza per un evento sismico

Firma per ricevuta

Page 59: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

59

Page 60: A SCUOLA DI PREVENZIONE TERREMOTI - lnx.einaudivr.itlnx.einaudivr.it/sicurscuolaverona/wp-content/uploads/2016/03/... · non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli

Finito di stampare

nel mese di Marzo 2016

www.ecogeo.it