Terremoti e vulcani

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LA VITA DELLA TERRA TERREMOTI E VULCANI by Oreste Palma

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LA VITA DELLA TERRA

TERREMOTI E VULCANIby Oreste Palma

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COSA SONO I TERREMOTI?

I Terremoti sono vibrazioni o oscillazioni improvvise, rapide e più o meno potenti, della crosta terrestre, provocate dallo spostamento improvviso di una massa rocciosa (faglia) nel sottosuolo.Il punto in cui ha origine il terremoto è l’Ipocentro mentre il punto sulla superficie terrestre che si trova sulla verticale dell’ Ipocentro viene chiamata Epicentro.

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Dove possono avvenire i Terremoti?

In alcuni casi un Terremoto si sviluppa a causa di una spaccatura nella roccia chiamata FAGLIA. L’Italia è uno dei paesi più esposti a rischio sismico appunto, perché si trova nella zona di incontro tra la placca Euroasiatica e quella Africana, in corrispondenza agli Appennini.Un’altra Faglia molto conosciuta è la faglia di Sant’Andreas che si estende per 1300 km attraverso la California, tra la Placca Nordamericana e la Placca Pacifica, conosciuta appunto per i devastanti terremoti avuti sede nelle sue vicinanze.

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Il Terremoto del 1980In corrispondenza agli Appennini c’è l’incontro fra la placca Euroasiatica e quella Africana. Purtroppo, questa zona, è sede di devastanti terremoti. Ne abbiamo come esempio il terremoto del 23 Novembre 1980, uno dei più devastanti. La scossa più intensa registrò il 6,5° grado della Scala Richter e X grado della scala Mercalli. L’epicentro fu nel distretto sismico dell’Irpinia, precisamente nei comuni di Teora, Castelnuovo di Conza e Conza della Campania e ipocentro a 30km di profondità. Colpì la Campania centrale e la Basilicata centro-settentrionale. Rase al suolo la zona che si estendeva dall'Irpinia al Vulture. causò circa 280.000 sfollati, 8.848 feriti e 2.914 morti. Nel dopo-sisma fecero parte anche Gli Aiuti Internazionali con rifornimenti e aiuti militari e sanitari. Dopo il terremoto ci fu una articolo di legge dove si obbligava a costruire case con norme antisismiche.

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Come si registrano i Terremoti?Per sapere l’intensità di un terremoto c’è bisogno di uno strumento unico e fondamentale ma di semplice utilizzo, il sismografo. Il principio fondamentale del sismografo consiste nell’oscillazione di un peso sotto tensione con cui, tramite una penna, trascrive su un rullo di carta millimetrata le scosse sotto forma si onde. Oppure, i sismografi di nuova generazione, tramite degli appositi sensori elettrici posti in vari punti nel sottosuolo.

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La Scala Richter e la Scala MercalliAvendo come strumento di misurazione dell’intensità del terremoto il sismografo ora dobbiamo saper leggerei vari dati riportati sul rullo di carta millimetrata. La scala Richter o Magnitudo locale ( ML ), nome dallo scienziato americano che la propose nel 1935, è concepita in modo da indicare precisamente l’intensità di un terremoto. La scala Mercalli, nome dallo scienziato italiano che la inventò alla fine dell’Ottocento, invece non indica la precisa intensità del sisma ma si basa sul fattore di danno provocato dal sisma. Per esempio, se ci troviamo in una zona densamente abitata il grado della scala Mercalli sarà più alto rispetto a un sisma in una zono poco abitata. In pratica calcola il danno dovuto dal sisma.

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Le Carte del Rischio SismicoNel corso degli anni si sono raccolti una moltitudine di dati riguardanti i terremoti, la zona dove colpiscono e la loro intensità riuscendo così a disegnare varie mappe chiamate mappe del Rischio Sismico. Grazie a queste mappe oggi sappiamo che l’Italia è un paese a elevato rischio sismico e che il Giappone è un paese altrettanto ad altissimo rischio sismico, in modo che le autorità della protezione civile riescano a creare vari piani di fuga, riescono ad addestrare, fin da piccoli, la popolazione in caso di un forte sisma limitando così i danni di morti. Il Giappone è uno dei paesi con la maggior parte di edifici sono antisismici.

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Gli Edifici AntisismiciDopo il terremoto del 1980 in Italia si fece una riforma di legge, dice che tutti gli edifici costruiti dopo l’anno 1980 devono per legge adeguarsi alle normative per la costruzione di edifici antisismici. Facendo fondamenta più solide, utilizzando materiali come il calcestruzzo precompresso armato (che da test risulta il materiale che regge di più le vibrazioni di un terremoto), la barre devono essere di acciaio inossidabile al carbonio con un minimo di 5mm di diametro.

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COSA CONTROLLARE DOPO IL TERREMOTO

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I VULCANICOSA SONO I VULCANI?

I vulcani sono spaccature della crosta terrestre da cui fuoriescono materiali allo stato liquido, solido e gassoso. La fuoriuscita di questi materiali dipende esclusivamente dai movimenti che avvengono sotto la superficie terrestre: in pratica quando una zolla (detta anche placca, è l'elemento base che costituisce la crosta terrestre) si scontra con un'altra zolla, crea del magma, che tenderà a salire.

Un vulcano è costituito da-Magma: la roccia fusa composta in massima parte da una fase liquida, da ossidi di silicio, alluminio, ferro, calcio, magnesio, potassio, sodio e titanio, minerali e da gas disciolti tra cui troviamo acqua, anidride carbonica, acido fluoridrico, acido cloridrico, idrogeno solforato. La sua temperatura si aggira intorno agli 800 °C. Quando il magma ha perso la maggior parte del suo contenuto gassoso viene detto lava.

-Serbatoio magmatico: una cavità della crosta terrestre in cui si raccoglie il magma.

-Condotto principale: la fessura più grande della crosta dalla quale risale il magma.

-Condotti secondari: fessure più piccole, spesso sulle pareti laterali del vulcano, dalle quali fuoriesce il magma.

-Cratere camino: l'apertura più grande, alla sommità di un vulcano.

-Cratere avventizio: una delle varie aperture laterali, più piccole, lungo i fianchi del vulcano, da cui fuoriesce lava.

-Edificio vulcanico: l'intero vulcano

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NAPOLI: VESUVIO, CAMPI FLEGREI E POZZUOLIVesuvio e Campi Flegrei, unico bacino magmatico a doppio rischio

Ci sarebbe un'unica, estesa, camera magmatica a 8-10 chilometri di profondità nel Distretto vulcanico napoletano. Un bacino comune alla caldera dei Campi Flegrei e al Vesuvio, colmo di magma, che potrebbe fuoriuscire in qualsiasi momento e risalire in tempi brevi verso la superficie.L'ultima eruzione della grande caldera risale al 1538 e sarebbe trascorso abbastanza tempo perché si possa assistere a una nuova eruzione esplosiva: durante il periodo di quiescenza il contenuto del gas sarebbe aumentato, creando le condizioni ideali per una possibile eruzione. Nel caso dovesse verificarsi, "il processo di risalita del magma sarebbe molto veloce, impiegherebbe pochi giorni«Cosa che, in assenza di un piano di emergenza riguardante i Campi Flegrei, potrebbe provocare dei disastri non solo a livello locale, ma estesi a tutta l'area campana". L'innesco delle eruzioni è imputabile alla presenza di acqua - o meglio di vapore acqueo -nei magmi presenti sotto ai Campi Flegrei, in grado di generare, attraverso la spinta del gas, condizioni di sovrappressione della camera magmatica, che potrebbero portare alla rottura della parete rocciosa e quindi causare l'eruzione.

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IL PIANO D’EMERGENZASuddiviso in varie zone:

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