· a scoprire le leggi del pendolo con una semplice pietra legata a uno spago e fatta oscillare....

24

Transcript of  · a scoprire le leggi del pendolo con una semplice pietra legata a uno spago e fatta oscillare....

Page 1:  · a scoprire le leggi del pendolo con una semplice pietra legata a uno spago e fatta oscillare. Con la scoperta dell' iso-cronismo del pendolo, proseguendo con la stessa logica
Page 2:  · a scoprire le leggi del pendolo con una semplice pietra legata a uno spago e fatta oscillare. Con la scoperta dell' iso-cronismo del pendolo, proseguendo con la stessa logica
Page 3:  · a scoprire le leggi del pendolo con una semplice pietra legata a uno spago e fatta oscillare. Con la scoperta dell' iso-cronismo del pendolo, proseguendo con la stessa logica

“Basta conserterie, basta lobby, basta clientelis-mo” dichiarò Giuseppe Scopelliti all'indomanidella sua elezione a governatore della Calabria.Come Cuffaro e Lombardo, come un'interaclasse dirigente dominante e mai politica. I gov-ernatori, i duci, i capi, i sottocapi, i capetti delbasso meridione, figli dell'inganno, dopo averutilizzato il peso dei potenti nell'urna, si rivolgo-no immacolati all'uomo comune dall'Olimpo,promettendo contenitori e mai contenuti, per poidiscendere nelle tenebre come mummie e pas-sare alla storia senza il mito e gli onori di questeultime. La sentenza di primo grado che condannaGiuseppe Scopelliti a sei anni per abuso d'ufficiova oltre oltre se stessa, sotto quel tappeto, pienodi macerie e pochezza, dove agisce da decenni,con ricatti veleni e parole d'ordine, un'interaclasse furba come l' elefante, forte come la volpe.E, a sentenza annunciata, per la cronaca, ilpopolo bue, la sera fascista e la mattinaantifascista, scala la forca, molla e diviene boia.

e.m.

www.rivieraweb.it

Page 4:  · a scoprire le leggi del pendolo con una semplice pietra legata a uno spago e fatta oscillare. Con la scoperta dell' iso-cronismo del pendolo, proseguendo con la stessa logica

DOMENICA 30 MARZO 4www.rivieraweb.itPRIMO PIANO

SETTIMANALE

Benissimo, passi dal telefonoal pc, azioni scanner e avvii ilprogramma di posta e ti sentitranquillo. Senonché appenapochi istanti dopo arriva ilfatidico annuncio: “Deliverystatus notification, messagefailed”. Cerchi sulle Pagine Bianche eritorni al call-center, cerchidisperatamente un sito, unamail valida, ma esiste solo ilnumero verde (di bile) e lamail farlocca. Allora pensi: cisarà una sede in Italia: troviun numero fisso, ti sembra diaverli fregati, ma ti rispondesempre la vocina da cartoneanimato-baldracca. Pensi “ manderò una racco-mandata”; non esiste l'indiriz-zo. Allora per comunicare conalcune aziende che cosa sideve fare? Semplicementenulla, non si può fare e basta.Non è una disfunzione, è tuttoconcepito a tavolino per met-tere più spazio possibile trachi vende un servizio e chi loacquista, o sarebbe più appro-priato dire, chi è costretto adacquistarlo, come luce, gas,telefono, posta, banca e altri

servizi indispensabili. È ilsistema post-liberista che fun-ziona così. È come essere abordo di un aereo senza equi-paggio e con il pilota automa-tico. Vai dove loro voglionoche tu vada e non puoi chiede-re spiegazioni. Il sistema post-liberista, pre-conizzato da Marx, è basatosul consumo, non più sullaproduzione, come il capitali-smo fordista (quello di ZioPaperone, per intenderci). Ilgoverno attuale, nel suo spie-tato e sanguinario obiettivo diincassare più danaro possibi-le, incoraggia un sistema incui i diritti del cittadino sianoirrisori, allo scopo preciso dipiegarlo alle sue angheriefinanziarie e burocratiche.Insomma di vessarlo al puntoda non permettergli più direagire. Uno dei suoi stru-menti più potenti è proprio lavocina-baldracca che spiega“il numero da lei composto èinesistente”.Fummo cittadini, eravamoconsumatori, ora siamo solopagatori di bollette e sollecitidi mora.

Lidia Zitara

Pare che nei Novanta, primadelle leggi sulla privacy, unsignore riuscì a trovare lamoglie, rapita e chiusa den-tro il cofano di un'auto, attra-verso il call center dell'opera-tore telefonico. Non so se siaverità o leggenda metropoli-tana made in Usa, ma sem-bra che quel tipo abbiaimpiegato una ventina diminuti tra i vari passaggi daun menu all'altro, per arriva-re infine all'agognata frase:

“Se vuole sapere in chepunto si trova il cellularedigiti uno”. In Italia, di solito, si impiega-no venti minuti, quando vabene, per ottenere rispostevaghe e approssimative, daoperatori stanchissimi chenon ci vedono dagli occhi,non si sanno più se è notte ogiorno, e si sforzano (alcuni)di essere cortesi anteponen-do al vostro nome il vetusto eormai quasi denigratorio

titolo di “signora” o “signo-re”. A volte la risposta non arrivaaffatto e la linea cade dopoun quarto d'ora di pazienteattesa. Si ricompone il nume-ro e scatta la vocina“Attenzione: il numero da leiselezionato è inesistente”.Una vocina stridula da carto-ne animato, minacciosa chetra le righe ti dice:“Attenzione, non è la tuagiornata, per il tuo bene stai

lontano dal telefono”. Ma il meglio sono i call cen-ter del tutto automatizzati,dove non esiste l'agognataopzione “Se vuole parlarecon un operatore, digitinove”. Questi call centerhanno risposte a tutte ledomande, tranne che allatua, ovviamente. E loro losanno. Perciò la solita vocinabaldracca ti dirà : “Per tuttele altre richieste invii unamail al seguente indirizzo”.

Prof. Zichichi, qui a Locri in questoincontro su “ Scienza e fede”, organizza-to dalla Diocesi. Le sue impressioni rela-tive a questa sua visita ?E' una zona in cui c'è un grande interes-se culturale ma un po' dimenticata dallacultura moderna. La mia battaglia cultu-rale è quella di far capire al mondo, algrande pubblico, che la cultura dettamoderna è pre-aristotelica in quantonon è al passo con le grandi conquistedella scienza. Com'è possibile che nel2014 ancora la gente abbia la convinzio-ne che a fare scienza siano stati gli atei.La cultura atea non ha mai dato nulla almondo, è la nostra cultura di cui noidobbiamo essere fieri ,che ha scoperto lascienza, che ha prodotto il più grande epiù preciso calendario del mondo ( nonlo hanno fatto gli atei ma lo ha fatto lacultura cattolica) e ha dato all'universoprove impossibili da contestare su che

cosa noi veramente siamo. L'unicaforma di materia vivente è la religione.Lei pensi che noi usiamo strumentisenza sapere come mai ci sono, magarimisureremo lo scorrere del tempo anco-ra con le meridiane, commettendo unerrore di valutazione di circa un minutoal giorno, ma arrivò Galilei, un credente,a scoprire le leggi del pendolo con unasemplice pietra legata a uno spago efatta oscillare. Con la scoperta dell' iso-cronismo del pendolo, proseguendo conla stessa logica rigorosa di Galilei, a 4secoli di distanza, oggi si misura il tempocon un errore di un secondo ogni vitad'universo. Queste leggi del pendolosono state scoperte in quanto esisteva ed

esiste una cultura, la nostra, che dava edà alla materia volgare dignità culturalee che tutte le altre culture (escluse lanostra), avevano dato dignità culturalesolo alle stelle e ai cieli. Il primo livello dicredibilità scientifica è quello degli espe-rimenti in laboratorio, ma non bastadare dignità culturale alla materia volga-re (es. alla pietra), ci vuole un altro attodi umiltà intellettuale poiché, comesosteneva Galilei, tutte le culture hannopeccato di arroganza intellettuale, datoche colui che ha fatto il mondo è piùintelligente di tutti noi, e qualunque atti-vità intellettuale non può competere concolui che ha fatto il mondo.A.T.

Informazione gratuita: il numero da lei composto è inesistente

Il professoreZichichi nellaLocride tra“SCIENZA E FEDE”

Inondazioni di fiori, esplosioni di colori vitali sormontati dall'azzurro baldanzo-so del cielo mite, inchino del paesaggio alla torre antica, vestigia di tesori spa-gnoli omaggiati da un clima profumato, e quel senso di miele dell'anima, di gioiadel cuore e di festa della mente, e di risveglio della storia, e di noi, calabresi, ed'indirizzi armoniosi come rinascite, e di germogli e di speranze, e di primavereantiche, ma sempre nuove.

CCARARTOLINE MERIDIONALI TOLINE MERIDIONALI di Antonio Calabrò

Primavera a Pentedattilo

POLA

ROID

Il proprietario di questa Chrysler avràpensato:«La strada è mia e nessuno può passare».Il modo in cui ha posteggiato la sua vetturaalmeno sembrava dire questo. Il re del parcheggioha sbarrato il passaggio ai pedoni costretti quindia passare sulla strada per superare il suo bolide. Ilparcheggio da guinness risale a qualche giorno faed è stato fatto a Siderno nei pressi del distribu-tore Agip.

In settimana in quel di Roma, aPalazzo Grazioli, si è consumato l'at-to. Capelli e barba gratis per tuttiofferti dal presidente della provinciaGiuseppe Raffa che punta a fare peloe contropelo al Nuovo Centro Destrae a Scopelliti partendo da Locri.

Il re del parcheggio: « la strada è mia e nessuno può passare»

Il cavaliere di Arcorerampa sulla crinieradel barone di Modi

Page 5:  · a scoprire le leggi del pendolo con una semplice pietra legata a uno spago e fatta oscillare. Con la scoperta dell' iso-cronismo del pendolo, proseguendo con la stessa logica
Page 6:  · a scoprire le leggi del pendolo con una semplice pietra legata a uno spago e fatta oscillare. Con la scoperta dell' iso-cronismo del pendolo, proseguendo con la stessa logica

IL CASO

RIVIERA

ANTONIO TASSONE

Apro i giornali lunedì mattina e miaccorgo che nessuno dei tre quoti-diani regionali calabresi riporta la

notizia che, a seguito di una violenta rissascoppiata sul terreno di gioco nel corsodella gara tra Gioiosa Jonica-Benestarnatilese (valida per il campionatodi Promozione), un calciatore del GioiosaJonica è finito in ospedale con una doppiafrattura alla mandibola. Inquietante.Alcuni giornali parlano di sei esplusioni,altri, addirittura, riportano che sono statiben sette i calciatori puniti con il rossodiretto ma nessun giornalista (presente?)scrive ciò che è realmente accaduto incampo. È un “bollettino di guerra” e noidi “Riviera”, proviamo (per primi) lan-ciando on line la notizia degli incidenti eproponendo anche il video degli scontri, afare da cassa di risonanza.Improvvisamente il web esplode. Già, per-ché come avviene spesso in questi casi,solo dopo che la notizia viene resa di evi-denza pubblica sono tutti bravi a riempir-si la bocca parlando di fair-play, di calciochampagne e di giocate funamboliche maquando si tratta invece di assumersi ognu-no le proprie responsabilità evidenziandoquanto di negativo propone la “pelotanostrana” quasi tutti cercano di tirarsifuori. Anche per l’allenatore del GioiosaJ. non è successo nulla. Ormai, è evidente,sul terreno di gioco viene spesso rappre-sentato il disagio sociale che certi atletivivono nel quotidiano e che cercano dicamuffare attivandosi nella pratica sporti-va. Il brutto fallo a centrocampo diPistininzi è stata la goccia che ha fatto tra-boccare il vaso. Una partita che ormaisembrava segnata nel risultato (e daglieventi) viene improvvisamente riaccesa aseguito di un fallo che qualcuno avrà con-siderato come una grave offesa personale.Ecco allora che scatta la reazione “istinti-va” che coinvolge tutti e trasforma ilcampo di calcio in un “ring”. La clausolacompromissoria nel mondo del calcioconsente , spesso, a quei calciatori che simacchiano di tale comportamento anti-sportivo, di poterla fare franca. I fatti diGioiosa Jonica non rappresentano altroche la degna chiusura di una stagione ago-nistica tra le più brutte che si sono mairegistrate. I casi di violenza sono stati sem-pre più numerosi. Spesso le forze diPolizia vengono dirottate a prestare servi-zio di ordine pubblico negli angusti stadilocridei quando magari sarebbe opportu-no che gli stessi agenti venissero impiega-ti per un maggiore controllo del territorio.Serve una dura presa di posizione da partedella Lega calcio calabrese apparsa spesso“morbida” allorquando si è trattato diassumere provvedimenti importanti. Macapiamo bene che, in siffatte circostanze,subentrano profili “politici” non seconda-ri in quanto, lo ricordiamo, sono sempre lesocietà a designare, ogni due anni, il presi-dente di lega regionale e molto spessoproprio i legali rappresentanti delegano al

voto i dirigenti distrettuali collegati allafigura del presidente in carica. Potremmoqui parlare delle squadre giovanili o ama-toriali che si sono ritirate oppure sonostate escluse per atteggiamenti antisporti-vi. Ma una domanda è obbligatoria porla:con quale spirito i genitori possono man-dare un figlio a giocare a calcio senza cor-rere il rischio di vederlo tornare a casa conle ossa rotte? La Lega calcio calabresesembra rigida quando si tratta di riscuote-re la tassa d’iscrizione o magari irrogaremulte salate per cercare di recuperaresoldi ma sembra meno “ferrea” quando si

tratta di assumere iniziative forti. Cosaaccadrà adesso non è dato sapere. LaDigos del commissariato di pubblica sicu-rezza di Siderno sta indagando sull’ac-caduto e, come già accaduto anchein passato in altre situazioni simi-lari, si potrebbe giungere neiprossimi giorni all’irrogazionedi diversi provvedimenti diDaspo. Vorrei chiudere que-sto mio articolo con un bellis-simo post di un lettore chefotografa esattamente il miopensiero. Vi invito a leggerlo,

La Benestarnatilese è sembrata essere un ibrido nato non dalle scuole calcio o dalle P

Page 7:  · a scoprire le leggi del pendolo con una semplice pietra legata a uno spago e fatta oscillare. Con la scoperta dell' iso-cronismo del pendolo, proseguendo con la stessa logica

DOMENICA 30 MARZO 7www.rivieraweb.it

eccolo: “si tratta di un’ottima occasioneper chiedersi come educhiamo i nostrifigli. Educazione alla convivenza, al rispet-

to dei turni di parola, alla libertà ses-suale altrui, allo stare nei luoghi

pubblici, alla buona tenuta dellacasa, all’utilizzo del denaro, alla

cortesia con negozianti, anzia-ni, forestieri, al rispetto degliorari, all’utilizzo del temponello studio, alla pulizia deigiardini e delle spiagge.Quante cose deve pensareun genitore! Però alcuni non

ci pensano e lasciano la prole allostato brado, con l’illusione che ipargoli crescano da soli. Nienteaffatto: se crescono da soli, cre-scono con le regole della stra-da, cioè sopraffazione e vio-lenza. E talvolta l’unica cosa dicui hanno rispetto è lo sguar-do miserabile dello ‘ndran-ghetista. Dobbiamo impe-gnarci il doppio per evitarequesti brutti esiti”. Come dar-gli torto!

foto di Aldo Rossi

Se è vero che il mondo gira verrà ilgiorno in cui una grande civiltà ripas-

serà dalla Locride. Per adesso però nessuna vela Achea

spunta all’orizzonte, ma avanzanosolo frotte di nuovi barbari che

confondono l’onore col disonore. Pierpaolo Pasolini:

«Il miserabile si sente uomo:fonda la fiducia nella vita, finoa disprezzare chi ha altra vita.

I figli si gettano all'avventurasicuri d'essere in un mondo

che di loro, del loro sesso, ha paura.La loro pietà è nell'essere spietati,

la loro forza nella leggerezza,la loro speranza nel non avere spe-

ranza».Tutto questo, l’immensità della barba-

rie, la consolazione della miseria, eanche qualcosa di più, è andato in

scena nell’incontro di calcio tra idilettanti del Gioiosa Ionica e quelli

della Benestarnatilese. Un ibridoquest’ultima che sembra essere nata

non dalle scuole calcio o dallePantofole d’oro, né da quell’atollo

verde tra i vulcani neri che fu laBenestarese del numero 10 Peppe

Zappia e delle famiglie allo stadio,ma dagli anni bui dei sequestri di per-

sona, quando i signori della morteprendevano tre per riscattarne due.

Poi scendevano a valle col piede cala-to sull’acceleratore: dentro quelle

fusioni di macchina e carro armato,piene di optional, si sentivano l’ira di

Dio. Possedere quei mostri gli realizzava lavita. Bravi piloti quando premevano a

tavoletta, cecchini infallibili con irandagi nelle fiumare, esperti nei

regolamenti di conti.Adolph Hitler:

«Ebbene sì. Noi siamo barbari,e barbari vogliamo rimanere.

Ci fa onore.Saremo noi a ringiovanire il mondo.Il mondo di oggi

è prossimo alla fine. Il nostro compito

è di saccheggiarlo».

PASOLINI E HITLER

ole calcio o dalle Pantofole d’oro, ma dagli anni dei sequestri di persona7

espulsi

SETTIMANALE

Page 8:  · a scoprire le leggi del pendolo con una semplice pietra legata a uno spago e fatta oscillare. Con la scoperta dell' iso-cronismo del pendolo, proseguendo con la stessa logica

DOMENICA 30 MARZO 8www.rivieraweb.itATTUALITÀ

SETTIMANALE

ILARIO AMMENDOLIA

Quando Lui morì frequentavo la quar-ta elementare. Il giorno dei funerali mio padre miportò con Lui in campagna. Era un con-tadino ed era estate che anche quell'an-no in Calabria era esplosa violenta,piena di musica e di colori.Le piantine dell'orto erano alte,rigogliose, belle, di un colore verde vivo,ma gli occhi di mio padre erano rossi.Perché piangi domandai, “…è mortoBerlinguer” fu la sua risposta asciutta e,non so ancora perché, ma fece piangereanche me che di Berlinguer non nesapevo proprio niente. Qualche giornodopo, dietro una vetrinetta di casa mia,poggiata al vetro, dove solitamentetrovavano posto le foto dei parentimorti, il mio papà ci mise anche la fotodi Enrico Berlinguer.Mio padre era un “comunista”. Era il“comunismo” dei contadini tanto sem-plice e così poco intellettuale. Era ilcomunismo di chi riteneva che Dioavesse creato gli uomini liberi ed ugualie trovava la forza di lottare in Suo nomeper un mondo diverso.Non c'era odio nel “comunismo” di miopadre ma non gli piaceva che il mondofosse diviso in ricchi e poveri. Non nefaceva una colpa ai ricchi ma era salda-mente dalla parte dei poveri. Quandosono diventato più grande ho provato acapire qualcosa di più su quel suo“comunismo” ed ho avuto la sensazioneche lui sapesse leggere un libro chemolti non vedono. Era attratto dall'ar-monia della sua campagna ed il suocomunismo era la traduzione di quellepagine che sfogliava guardando lequerce, gli ulivi, le piante dell'orto o sen-tendo il canto degli uccelli. Ispirazione efonte delle sue idee era il suo piccolomondo. Mi diceva spesso: l'uguaglianzae la libertà sono nelle cose perché il solesplende per tutti e la terra dà frutti perogni uomo e la morte verrà per tutti.Sosteneva che le guerre, la violenza, l'in-gordigia, rappresentavano la rotturadell'armonia della Natura generandouna reazione a catena. Succede in cam-pagna quando i parassiti attaccano glialberi finendo con l'ucciderli o quando irovi assaltano il campo soffocando laterra. . Mi ripeteva che nessuno riescead essere buono in un mondo di cattivi eche nessuno vuole stare a digiuno in un

Mio padre è morto ma ovviamente nélui né i suoi “compagni” sarebbero statiinvitati alla prima del film. Quelli come lui non trovano posto nelle“prime” non hanno alcun titolo ma nonci sarebbe stato “Berlinguer” se non cifossero stati “loro.”La concezione della storia di chi ha con-cepito il film cancella le piccole storie dimilioni di persone come mio padre.Loro non fanno storia e non hanno sto-ria: nascono, crescono, muoiono masono come quei moscerini invisibili chedanzano nell'aria e di cui nessuno se neaccorge. Servono come i gradini di una scala permetterci il piede e salire in alto.C'erano tutti l'altra sera alla “prima” :“Eccellenze, onorevoli, cavalieri, com-mendatori, senatori”. Tutti con lelacrime agli occhi. Ovviamente non c'er-ano quelli come mio padre e, forse, nonc'era neanche “Berlinguer”.Tra tante macchine blu mio padre sisarebbe smarrito. C'erano tante persone che con lelacrime agli occhi ma tantissimi di lorocon un reddito minimo di mille euro algiorno. Lui morì con la pensione dicinquecento euro al mese senza mailamentarsi.“Chiegne e fotti” diceva un vecchioproverbio napoletano.Cosa avrebbe fatto mio padre dinanzi aqueste immagini trasmesse dalla televi-sione ? Non lo so con certezza.Probabilmente avrebbe tenuto gli occhiasciutti, nella consapevolezza che “quel-li” stavano seppellendo per sempre il“suo” Berlinguer, l' uomo che lo avevafatto piangere, ed aveva fatto piangereanche me.

“Quando c'eraBerlinguer”È nelle sale il film di Walter Veltroni su Enrico Berlinguer

mondo di sazi.Concetti semplici ma che gli eranocostati molto.Troppe rinunce per il suo sogno. Troppalotta. Troppe incomprensioni. Troppe egravi persecuzioni aveva sopportato. Un uomo, un impegno, un sogno.Questo è stato Berlinguer che miopadre ha pianto. Continuò, finché visse,a guardare quella foto sempre piùingiallita . Poi venne il giorno che fui io apiangere e tanto. Il pianto di un uomo acui muore il padre. Non morì solo mio padre, è morto il suomondo.“Quando c'era Berlinguer” è il titolo delfilm che è stato presentato a Roma allepresenza delle massime cariche dellapolitica, della finanza, della economia ,del governo e dello Stato italiano

L’ESSENZIALE

La morte del leadercomunista nel ricordodi un bambino cheall’epoca non sapevaneanche chi fosse eche anni dopo neseguì gli insegnamenti

È ufficiale la Provincia sta per avviare ilavori sul lungomare di Siderno. È avvenu-to infatti questi giorni, al comune diSiderno, un incontro sopralluogo conl'assessore Gaetano Rao. Nel corso dellavisita è stato predisposto l'avvio dei lavoriper la messa in sicurezza del lungomare,secondo quanto programmato dallaProvincia di Reggio Calabria. Il progetto,per una spesa totale di 250mila euro,prevede il posizionamento di 2800 gab-bioni lungo 500 metri del litorale, lato norddal pontile verso il centro (quello più dan-neggiato). La Provincia si avvarrà della col-laborazione del Consorzio di Bonifica, concui ha un protocollo d'intesa. Saranno imp-iegati quindi 50 operai del Consorzio(dunque già stipendiati dalla Provincia) e siprevede il termine dei lavori entro 60giorni, secondo quanto riferito dall'ing.Carmelo Barbaro. Forse non tutto è per-duto, qualche speranza è ancora accesa perl'estate 2014.

La nuova attività del Progetto Legalità coin-volge gli allievi della Scuola Primaria con uncorso sull'Educazione Stradale. Ogni classedella Scuola Primaria avrà quindi la possibil-ità di prendere parte alle lezioni, di circaun'ora ciascuna, tenute da Carmelo Tripodi,ex dipendente del ministero Infrastrutture edei Trasporti. Usufruendo di alcuni suppor-ti multimediali verranno anche proiettatedelle diapositive esplicative per rendere piùsemplice la comprensione delle normeanche ai più piccoli. Gli allievi in orario cur-riculare seguiti anche dai coordinatoripotranno apprendere le nozioni di base cheveicolano le norme stradali. Le lezioniiniziate il 17 marzo con la classe terza si con-cluderanno il 4 aprile con i bambini dellaquarta e quinta elementare.

LungomareSiderno: forse c’èuna speranza

ProgettoLegalità nelle scuole

Page 9:  · a scoprire le leggi del pendolo con una semplice pietra legata a uno spago e fatta oscillare. Con la scoperta dell' iso-cronismo del pendolo, proseguendo con la stessa logica
Page 10:  · a scoprire le leggi del pendolo con una semplice pietra legata a uno spago e fatta oscillare. Con la scoperta dell' iso-cronismo del pendolo, proseguendo con la stessa logica

DOMENICA 30 MARZO 10www.rivieraweb.itAPPROFONDIMENTI

RIVIERA

Nella complessa attività di indagine espe-rita nell'ambito dell'operazioneMetropolis, coordinata dalla Procuradistrettuale di Reggio Calabria ed esegui-ta dalla Guardia di finanza nel marzodello scorso anno, è emerso secondo lavalutazione del gip reggino un fenomenodi chiara matrice criminosa riguardantegli investimenti nel settore della realizza-zione (e successiva vendita) di complessiedilizi aventi destinazione turistico-resi-denziale ed avviati a partire dal 2005 circaprevalentemente lungo la costa ionica. “Le organizzazioni criminose - scrive ilgip - hanno maturato, evidentemente, laconvinzione di poter lucrare notevolibenefici nel citato settore, in primis anchedi natura economica, e di ottenere, perquesta via, il necessario consenso - daparte delle popolazioni residenti - graziealla creazione di nuova occupazione edalle opportunità di investimento generate(anche nell'indotto)”. Si tratterebbe di una strategia che ha regi-strato “la fattiva partecipazione di espo-nenti di vertice di importanti famiglie delterritorio, come quelle dei Morabito e

degli Aquino”, che per poter realizzaretale inedita attività avrebbero fatto levanon solo sulla forza propria dell'organiz-zazione criminale di appartenenza, maanche “sull'indispensabile ricorso, conuna sostanziale costanza nel tempo, a spe-cifiche figure imprenditoriali e professio-nali senza le quali le organizzazioni crimi-nali mafiose, nonostante la loro endemicacapacità di controllare il territorio, nonavrebbero potuto avviare e portare avantitale forma di investimento”.

Il contributo fornito da dette figure,secondo i magistrati, sarebbe però avve-nuto “nella consapevolezza del contestod'azione e, quindi, di favorire le stesseorganizzazioni criminali, pertanto, fonda-mentale per la realizzazione dei fatti sonostate le accertate intestazioni fittizie dibeni ed aziende, con riferimento alle qualila reale signoria emerge in maniera chia-ra ed inequivocabile dalla congerie diponderosi esiti investigativi”. “Benché il fenomeno, quindi, da una

prima e superficiale lettura, possa sem-brare il frutto della capacità imprendito-riale di determinati soggetti, in realtà -evidenzia il gip distrettuale - le indagini,hanno messo in luce che è stato il risulta-to del connubio tra l'adduzione di ingenticapitali dall'estero, che, allo stato, non tro-vano giustificazione se non quella di farfare giri vorticosi (“psicopatici”, perrichiamare l'efficace espressione adopera-ta da uno degli indagati) a denaro proven-to di attività illecite e, soprattutto, la capa-

cità delle organizzazioni criminali di“governare” e controllare il territoriogarantendo(si) l'acquisizione dei terreni eil conseguimento, quantomeno senzaostacoli e con iter amministrativi prefe-renziali e 'privilegiati', dei necessari per-messi amministrativi per poter avviare eportare avanti le attività”. Invero, la forza motrice del fenomenoeconomico osservato nell'indagineMetropolis, che ha subito evidenti condi-zionamenti dall'inaspettata crisi finanzia-ria globale, è stata non tanto l'arrivo deldenaro “contante” dalla Spagna, quantoil sostanziale “accordo” tra coloro chesono stati portatori delle capacità di svi-luppare gli investimenti, garantendo lavendita degli immobili all'estero con unacerta celerità, e gli esponenti della crimi-nalità organizzata locale che hannosostanzialmente monopolizzato il settore,garantendo - grazie alla propria forza cri-minale - solo a determinati (“compiacen-ti”) soggetti, ed a determinate condizioni,la possibilità di poter partecipare alla rea-lizzazione dei complessi immobiliarioggetto d'indagine.

LIDIA ZITARA

V ince il banco! Dalle partite a tom-bola e al “piatto”, fino ai finanzia-menti internazionali. “Vince il

banco” è la nuova costante finanziaria del-l’universo. Più sacra del teorema diPitagora e della legge di gravitazione uni-versale, ineludibile come la legge sullaconservazione dell’informazione, inevita-bile, come la morte e le tasse. Secondo Antonino de Masi, l’imprendito-re di Gioia Tauro che da anni è persegui-tato non solo dalla malavita, ma soprattut-to dalle percentuali di Taeg e Tan, le ban-che offrono soldi a credito, ma il costo perrestituirli è circa il 25% in più. Quasi unquarto. Come se io prendessi a prestito 10euro, e nel restituirli dovessi pagarne12,50. Ma nessuno può accusare le banche di

usura: eh già, è proprio qui l’inganno! Lebanche stanno ben attente a che la per-centuale per gli interessi richiesti si aggiri(ma non superi mai) il 18,51 per cento,tasso sopra il quale si parla di usura. Pertal motivo hanno escogitato un sistema diprebende e balzelli, tasse e gabelle,mascherate dietro i nomi “commissioni ecompetenze”. Addossando al povero (anzi, impoverito)creditore una quantità tale di oneri e altrigravami finanziari, da raggiungere, standoa De Masi, la percentuale del 24,75 percento. Ben oltre il 18,51 per cento previstodalla normativa italiana. De Masi parla apertamente di “criminibancari” e di esplicita “violazione dellalegge”. Una legge che non è solo quellastabilita dal codice penale, ma dalla mora-le e dall’innato senso di giustizia dellasocietà umana.

La sua battaglia inizia nel 2003, quando sirende conto che dal bilancio delle sueaziende mancano circa 6 milioni di euro.Dov’erano finiti? Nelle tasche delle ban-che, sotto forma di “commissioni”. Da lì inpoi l’odissea legale di Nino de Masi nonavrà sosta. Con una prima, storica, senten-za a suo favore, viene stabilita l’esistenzadel reato e del danno, ma non viene rico-nosciuto il responsabile. Dunque c’è una sottrazione di danaro, manon c’è un colpevole. Un vetro rotto senza che nessuno abbiatirato una sassata. Il prossimo 3 aprile si terrà l’udienza di unprocedimento da lui intentato per reato diusura commesso da una banca primaria.De Masi ha inviato una richiesta a molteistituzioni perché si costituiscano partecivile in questo processo. Tra le persone ele cariche sollecitate si contano il presi-

dente del Consiglio, numerosi ministri,autorità per la vigilanza e il controllo delleattività bancarie, il presidente dellaRegione Calabria, i presidenti di tutte leprovince calabresi e i sindacati. Numerose le attestazioni di solidarietà, tracui quella di Ernesto Magorno, deputatoe segretario del PD Calabria. De Masi sa di affrontare una “lotta impa-ri contro il più grande potere esistente inItalia e nel mondo”. Siamo grati che imprenditori così deter-minati abbiano avuto la capacità di indivi-duare nel potere finanziario transnaziona-le il meccanismo drammatico che stasegnando l’epoca postliberista e che –senon sarà fermato- certamente poteràall’impoverimento delle masse a vantag-gio di una minoranza privilegiata. La bat-taglia di De Masi gode di tutto il nostroappoggio.

L’imprenditore Antonino de Masi chiedealle istituzioni di costituirsi parte civile

USURA

Giudiziaria

Le banche impongono tassi usurai sui prestiti erogati. Il 3 aprile in giudizio

Metropolis : le nuove strategie della 'ndrangheta negli affari “puliti”

Page 11:  · a scoprire le leggi del pendolo con una semplice pietra legata a uno spago e fatta oscillare. Con la scoperta dell' iso-cronismo del pendolo, proseguendo con la stessa logica
Page 12:  · a scoprire le leggi del pendolo con una semplice pietra legata a uno spago e fatta oscillare. Con la scoperta dell' iso-cronismo del pendolo, proseguendo con la stessa logica
Page 13:  · a scoprire le leggi del pendolo con una semplice pietra legata a uno spago e fatta oscillare. Con la scoperta dell' iso-cronismo del pendolo, proseguendo con la stessa logica
Page 14:  · a scoprire le leggi del pendolo con una semplice pietra legata a uno spago e fatta oscillare. Con la scoperta dell' iso-cronismo del pendolo, proseguendo con la stessa logica

LA POSTA

RIVIERA Per richieste di pubblicità rivolgersi a: PI GRECO Comunication srl -

Via Gramsci, 72/A info 0964383251GLI INSERZIONISTI sono responsabili dei marchi e

dei loghi pubblicitari nei loro spazi, l’Editore nonrisponde per eventuali dichiarazioni, violazioni di diritti,

malintesi, ecc... Tutti i marchi riportati sono registratidai legittimi proprietari.

STAMPA: Master Printing S.r.l. - Modugno (BA)

EDITORE - No così srl - via D.Correale, 5 - 89048 Siderno Registrata al Tribunale di Locri (RC) N°1/14

Direttore responsabile: ANTONIO TASSONEEditorialista: ILARIO AMMENDOLIA

COLLABORATORI: Ercole Macrì, Eleonora Aragona,Domenico Macrì, Franco Parrello, Daniele Mangiola, Lidia Zitara, Patrizia Pellegrini, Domenico Spanò.

GERENZALe COLLABORAZIONI non precedute dalla

sottoscrizione di preventivi accordi tral’editore e gli autori sono da intendersi

gratuite. FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviatialla redazione, anche se non pubblicati, nonverranno restituiti. I SERVIZI sono copertida copyright diritto esclusivo per tutto il

territorio nazionale ed estero. GLI AUTORIdelle rubriche in cui si esprimono giudizi o

riflessioni personali, sono da ritenersidirettamente responsabili.

LA LETTERA

In un mondo in cui si uccide per il denaro, ci sisquarta per il potere e si corre per ammassarepiù beni materiali possibile, c'è un uomo,José“Pepe” Mujica, Presidente dell'Uruguay,uno deipaesi della primavera latinoamericana, che suuno stipendio di 10.000 euro ne trattiene per sesolo circa 1000,il tanto che gli basta per viveree destina tutto il resto in beneficenza. Vive dipoco, tranquillamente, in una vecchia fattoria .Pare che sia vegetariano ed è sposato. Se nonfosse per le due guardie che stazionano all'iniziodella proprietà, nessuno immaginerebbe che lìvive e abita il presidente della nazione. “Mi chia-mano il presidente più povero, ha dichiarato allaBBC ma io non mi sento povero. I poveri sonocoloro che lavorano soltanto per mantenere unostile di vita costoso, e vogliono sempre di più. E'una questione di libertà. Se non si dispone dimolti beni allora non c'è bisogno di lavorare pertutta la vita come uno schiavo per sostenerli, e siha più tempo per se stessi”. Mujica ha un passa-to di guerrigliero nei Tupamaros, un famosogruppo di combattenti che negli anni settanta siispirava alla rivoluzione cubana. Per la sua fedecomunista ha trascorso 14 anni in carcere.Nulla da paragonare con il nostro presidenteNapolitano, che vive nelle stanze sfarzose delQuirinale con uno stipendio annuo che si aggirasui 200.000,00 euro. Niente da confrontare conla maggior parte degli ex comunisti italiani dive-nuti tra i peggiori neoliberisti. Mujica,col suostile di vita,è impegnato nella difesa dei diritticivili,nella protezione delle classi più deboli,masoprattutto nella tutela dell'ambiente e la salva-guardia del pianeta, contro il feroce inasprimen-to del consumismo del mondo occidentale con-trastando apertamente le violente sfide e compe-tizioni lanciate continuamente dal capitalismo.Si ode ancora l'eco del suo discorso alla

Conferenza delle Nazioni Unite sullo SviluppoSostenibile il 21 giugno 2012 in Brasile, che haarticolato un ragionamento rivoluzionario, comesolo i giganti sanno proferire, in cui ha contesta-to l'assurdità del mondo in cui viviamo.“Veniamo alla luce per essere felici. Perché lavita è corta e se ne va via rapidamente. E nessunbene vale come la vita, questo è elementare. Mase la vita ci scappa via, lavorando e lavorandoper consumare di più, il vero motore del vivere èla società consumistica, perché, di fatto, se siarresta il consumo, si ferma l'economia, e se siferma l'economia, spunta il fantasma del rista-gno per tutti noi. Ma questo iper- consumo è lostesso che sta aggredendo il pianeta. Una vec-chia scuola di pensiero dice: povero non è coluiche tiene poco, ma colui che necessita tanto edesidera ancora di più . Queste cose che dicosono molto elementari: lo sviluppo non puòessere contrario alla felicità. Deve essere a favo-re della felicità umana; dell'amore sulla Terra,delle relazioni umane, dell'attenzione ai figli,dell'avere amici, dell'avere il giusto, l'elementare,perché è questo il tesoro più importante cheabbiamo: la felicità!”E' esattamente quello che la saggezza consiglie-rebbe agli uomini, l'attuale esempio di vita occi-dentale penso che sia sbagliato. Bisognerebbecambiarlo perché non porta la felicità,i troppisoldi abbruttiscono lo spirito e indeboliscono lamente.Ovviamente, il discorso del grandissimo PepeMujica non ha avuto quasi nessuna ripercussio-ne sui media. Forse perché inconsueto rispettoa come ragionano e pensano i cosiddetti “grandidella Terra”,ma sarebbe bello e pure moltoutile,che questo discorso,a mio avviso di portatastorica,lo si inserisse nei libri di storia per farlostudiare.

Pasquale Aiello

Angelo Ferraro fin da giovane siè distinto per la naturale pro-pensione verso la disciplina

del gioco del tennis. Non aveva avutomaestri, era cresciuto con la naturaletendenza verso questo sport. I suoicolpi, dritto o rovescio erano di unasemplicità e di una eleganza che lodistinguevano da tanti giocatori checalcavano allora i campi da tennis.Già nell'estate del 1968, il TennisClub Siderno, appena costituito, deci-deva di affidargli la direzione di uncorso di tennis per i nuovi appassio-nati perché già allora, giovanissimo,dimostrava di avere le capacità tecni-che da poter trasmettere agli altriquesta nuova disciplina. In occasione poi della festa diPortosalvo, quell'anno, viene organiz-zato il primo torneo di tennis CoppaCittà di Siderno al quale parteciparo-no vari atleti delle tre province, eAngelo si aggiudicava la vittoria dopouna combattuta semifinale contro ilcatanzarese Gianni Alcaro, ritenutoallora tra i migliori tennisti calabresi,e una finale contro il giovane tennistadi Locri Enzo Schirripa dopo un'epi-ca e combattuta battaglia.Angelo Ferraro è stato l'atleta cheper lunghi anni ha rappresentato ilTennis Club Siderno ai massimi livel-li regionali. Durante i tornei che loopponevano ai vari tennisti reggini siaccendevano gli animi dei suoi tifosiche lo spronavano e lo rincuoravanonegli accesi incontri con i vari EmilioCozzupoli, Luigi Bianco, GianniTravia, Ninni Romeo, PeppeSantagati, Gino Massara, DarioDelfino, ecc…Negli anni successivi ha sempre dife-so i colori del Tennis Club sidernesenei vari campionati a squadra, insie-me a Rocco Sgambelluri ed ai varigiovani che via via crescevano e siaffermavano in campo tennistico,come: Enzo Cesario, SergioCremona, Orazio Femia, PebbeAlvaro, i fratelli Nicita, i fratelliGiannone, ecc…..

Aldo De Leo

Lodi aPepe Mujica

Angelo Ferraro

Angelo Ferraro, ovvero il tennis dellaLocride, quello pulito, fatto di classe,estro, talento autentico, sigaretta e volée,

corde lente in mezzo al campo, senza muscoli,martelli, volgare rovescio a due mani e topspin,ma nutrito esclusivamente di un braccio chediventava una cosa sola con la racchetta e dinobili colpi di piatto, che ammantavano il tennisclub di Siderno di un profumo di aghi di pino epizzette, è morto improvvisamente tra domenicae lunedì scorsi, lontano dall' estati chiassose chedisturbavano i match point e dal gracchiare dellerane che facevano da sottofondo all'imprese diuna testa di serie assoluta. Aveva 70 anni. È statoanche professore di matematica.

un tennista

Lettera aperta agli attuali Dirigenti delComune di Siderno Dott. Torricone,Pifano, Cacciola; al Presidente della

Consulta Cittadina prof. Mario Diano, alPresidente della Proloco Agostino Santacroce,alla Sede di tutti i Partiti Politici, aiCorrispondenti locali di giornali e radio TV enaturalmente a tutti i partecipanti della impo-nente manifestazione dei cittadini, indetta,come già detto, dalla Consulta. Di rilevanteimportanza delle forze dell'Ordine pubblicoalla sentita e ordinata manifestazione dellapopolazione sidernese, conclusasi davanti alla

sede del Comune con l'intervento, piuttostosoddisfacente, dei Responsabili legalidell'Amministrazione Comunale.Fatta questa premessa vorrei manifestare ilmio compiacimento per come è stato avvertitodal popolo sidernese, e non solo, l'attaccamen-to, anzi l'onore, per le gravi ferite inferte dallaterribile forza della natura. Sono fermamenteconvinto che Siderno riuscirà a ritornare e adessere la “Stella della Locride”, e, se vogliamo,della Costa Ionica Reggina. Tutti ne soffriamoper questo inaspettato e terribile evento.Vedete, cari concittadini, non tutti sapranno

che chi sta accennando al suo passato diimpegno sociale, politico-amministrativo nellagestione dell'Ente Ospedaliero di Siderno,nella rappresentanza della A.C., nei vari con-sigli di Amministrazione scolastici, ma anchecome Consigliere Provinciale. Comunque nonero il solo. Fa piacere ricordare una data stori-ca per il ripristino della democrazia e della lib-ertà a Siderno: 8 Settembre 1943. Oraguardiamo al presente e al futuro con fiduciacertezza che Siderno riuscirà a “Rivedere leStelle”.

Giuseppe Reale

LA LETTERA APERTA

Giuseppe Reale: «Siderno tornerà ad essere la “stella”»

Page 15:  · a scoprire le leggi del pendolo con una semplice pietra legata a uno spago e fatta oscillare. Con la scoperta dell' iso-cronismo del pendolo, proseguendo con la stessa logica

DOMENICA 30 MARZO 15www.rivieraweb.it

SETTIMANALE

AngeloLaganàUna leggendacalabrese dei giorni nostri

racconta l’amore e la solitudine, lagioia e la disperazione, i sentimenti piùprofondi dell’animo umano, ora sullenote di un tango, ora sulle note di unatarantella. Se non fosse nato inCalabria, a quest’ora sarebbe una leg-genda della musica mondiale, perchéla nostra terra riconosce i suoi figli arti-sti solo quando sono incoronati daglialtri… anche se è pronta ad applaudir-lo nel momento in cui il suo successoviene stabilito da altri popoli, altriPaesi, com’è successo a molti artisti.Ma in molti paesi del mondo Angelo ègià sulla strada della leggenda. InArgentina, dove tiene spesso concerti aBuenos Aires, è amato come pochiperché canzoni come Caminito,Amapola, El Choclo, che sono nellastoria di quel popolo, rivisitate dallasua fisarmonica, portano ancora piùindelebili i connotati del tango, la cuianima romantica si configura moltospesso nella disperazione e nella perdi-ta di qualcosa di grande ed insostituibi-le; nella tragedia. E solo un calabresecome lui (solo a Buenos Aires il 45%della popolazione è costituita da italia-ni, con larga rappresentanza di suoicorregionali) poteva interpretare, contanta fedeltà, la passione di un ballodall’identità marcatamente popolare enato – come dicono gli storici - neipostriboli di qualche bordello o in unazona malfamata di una città portualecome Buenos Aires, in quanto figliodella tabierna (taverna) e della strada.Ecco perché nei paesi dell’AmericaLatina i suoi concerti registrano sem-pre il tutto esaurito, specie inArgentina, che è un crogiolo di tutte lerazze, ma dove Angelo è sempre dimoda, come il tango, perché il tango èmodo di vivere, e filosofia di vita. E l’a-nima di Angelo è triste come un tango

argentino, il suo linguaggio musicale èsempre alla ricerca di cose lontane emalinconiche, di cose, forse, mai cono-sciute, ma dentro di sé; di note che ali-mentano la malinconia; di note suona-te “A Media luz”, a mezza luce, comela famosa canzone-tango, “quel pen-siero triste che si balla”, come disseEnrique Santos Discèpolo, paroliere diCarlos Gardel, mito universale deltango argentino. Anche se la definizio-ne più vera di tango l’ha data JorgeLuis Borges, scrittore e gloria naziona-le argentina, il quale scrisse una seriedi saggi, definendolo “il ballo dellamemoria”, per il suo intenso potereevocativo. E cos’altro è Angelo se nonil fisarmonicista della memoria? Sefosse nato in Argentina, e non inCalabria, sono certo che avrebbe scrit-to il suo nome accanto a quello dei piùgrandi esecutori di tango, come JulioDe Caro, Osvaldo Pugliese e tanti altrimusicisti. In tutta l’America Latina imanifesti dei suoi concerti lo presenta-no come El Genio del Acordeòn. ACuba, dove è di casa per la sua anticaamicizia con il figlio di Fidel Castro,.Antonio, è conosciuto come El

Acordeonista Calabrès. Nello stessopaese, dopo che è stato intervistato perRadio Habana Cuba, che trasmette intutto il mondo, la sua popolarità è sali-ta alle stelle. Nel 2009 ha ricevuto il“Premio Cuba Cultura” ed è stato rice-vuto all’Havana dal governo cubano.Ma anche in Uruguay, Brasile eMarocco, dove Radio Casablanca tra-smette spesso i suoi dischi, è particolar-mente apprezzato. Anche in Canada eAustralia si reca spesso per concertiche registrano sempre il tutto esaurito.Il nostro è stato premiato in tutto ilmondo. Sono sue le musiche delle siglecomposte per la nostra nazionale dicalcio ai Mondiali del 1990 negli StatiUniti, dove ha vinto il Premio “BillClinton Washington” per la sua attivitàdi giornalista e musicista al seguitodella nazionale azzurra. Nella GrandeMela è molto richiesto nel quartiereitaliano di Little Italy, dove risiedonosolo italiani immigrati, per programmiradiotelevisivi e concerti. Insomma haallacciato rapporti con le persone checontano in ogni Paese dove va a suona-re e ha gettato le basi per un’amiciziaper poter durare nel tempo.È vincitore del “Faro D’oro” delPersonal Jet di Berlino. Nel 2009 havinto il Premio “Una vita per la cultu-ra” assegnatogli dagli Amici dellaCalabria per il Molise e il Premio“Giganti della Calabria” conferitoglidall’Università dei Popoli di Badolato.Nel 2010, infine, ha vinto la 15esimaEdizione del “Premio Museo” sezionemusica, nel corso di una manifestazio-ne svoltasi al teatro Bagaglino diRoma. Qualche anno prima chemorisse, Renato Carosone gli confidòche la sua versione della canzone“Maruzzella” era la migliore che aves-se mai ascoltato.

FRANCO BLEFARI

“Caro Angelo, non ho mai incontratoin vita mia un calabrese con le tue cre-denziali artistiche, che sapesse scrivere,suonare, comporre, fotografare ericercare Dio nelle cose belle del crea-to, perché - credimi - solo chi cercaDio, nell’arte, riesce a raggiungere l’a-nima delle cose. E tu, nella tua vitaartistica, sei stato capace di fare tuttociò”. È quanto ho scritto recentemente(mi si perdoni l’autocitazione) all’edi-tore-giornalista-fotografo-scrittore-musicista e compositore AngeloLaganà per ringraziarlo dell’ultimoCD regalatomi, che lo vede ripercorre-re, a distanza di tanti anni, col gruppo IFigli di Calabria, le tappe più significa-tive della sua luminosa carriera dimusicista . Ma anche per esprimerglitutto il mio apprezzamento per unaserie di servizi fotografici, a cura diAngelo Laganà Editore, sulle città diGerace, Gioiosa e Roccella, che sonouna rivisitazione delle loro bellezzepaesaggistiche, dei loro itinerari turisti-ci, culinari e artistici e una guida anchedi alcuni centri storici della provincia diReggio Calabria. Ma sono anche – èdoveroso aggiungere – luoghi dell’ani-ma per Angelo, da sempre abituato aconvivere con queste bellezze naturaliche conosce da una vita. È stata pro-prio una full immersion nell’anima piùnobile e antica della sua terra. Ma nonè da oggi che conosco il talentuosomusicista di Roccella, ma dai lontani(ahimè!) anni 70, quando, in veste daimprovvisato organizzatore di spettacoli, lo invitai a Benestare, nelmio paese, per partecipare, insieme colsuo gruppo de I Figli di Calabria, ad unFestival di musica leggera. Da allora,con Angelo, ci siamo rivisti di tanto intanto, in occasione di qualche pubbli-cazione di poesie dialettali, da partemia, e di qualche nuovo disco, da partesua, per tenerci informati di quello chefacevamo. Solo che in tutti questi anni.Angelo ha preso il volo… Ha suonatocon i Jochers e i New Boys; ha scrittobrani per Mino Reitano; ha collabora-to ad alcune incisioni di Mina, ha lavo-rato con Mike Bongiorno, Modugno,Aurelio Fierro, Bobby Solo, RaffaellaCarrà, Albano e tanti altri personaggifamosi della televisione italiana e mon-diale. Tra le sue incisioni per fisarmoni-ca-midi, alcuni brani immortali cari atante generazioni: Besame Mucho,Amapola, Luna Rossa, Petite Fleur,Malafemmina, Maruzzella, ChitarraRomana, Tango del mare e tanti altri.Ultimamente, il brano “Capo Sud”,con parole di Rosella Garreffa, dedica-to alla regione Calabria e scritto per ilBasso Jonio Reggino, che va da Capod’Armi a Capo Spartivento, ha regi-strato uno strepitoso successo. L’innodella Reggina calcio, cantato dalla stes-sa Rosella, ha toccato alti indici di ven-dita ed è stato il leit motiv della perma-nenza nella massima serie della squa-dra dello Stretto, che ha visto lo stessoLaganà stampare, in veste di editore, ilsettimanale Reggina Alè, dopo il suc-cesso ottenuto anni prima col settima-nale Roma mia dei tempi di Cerezo eFalcao. Con la sua fisarmonica, Angelo

IP

Page 16:  · a scoprire le leggi del pendolo con una semplice pietra legata a uno spago e fatta oscillare. Con la scoperta dell' iso-cronismo del pendolo, proseguendo con la stessa logica

«Ti chiedo il favore di trasformare questavalle; qui desidero un grande centro di spiri-tualità, dove le anime troveranno pace eristoro. In questo luogo, Dio vuole aprireuna finestra verso il cielo; qui, per la miamediazione, vuole manifestare la Sua mise-ricordia!» Sono queste le parole che laMadonna pronunciò a Fratel CosimoFragomeni, nel lontano 1968, apparendo suuno Scoglio, a Santa Domenica diPlacanica. Un luogo, questo, che è divenutometa di migliaia di pellegrini provenienti daogni parte del mondo. Oltre seicentomila lepresenze annue. Centinaia di migliaia i pel-legrini stranieri, soprattutto francesi, tede-schi, austriaci, americani, svizzeri, spagnoli,portoghesi, libanesi, ma anche giapponesi,australiani, neozelandesi e africani. In meri-to, l’attuale arcivescovo di Reggio Calabria-Bova, già pastore della diocesi di Locri-Gerace, ha detto: “Molti si pongono ladomanda del perché tanta gente, da oltrequarant’anni continua a recarsi, costante-mente, allo Scoglio. Notando l’ambiente cir-costante, le difficoltà viarie e la mancanza diopere d’arte o di svago” – ha continuato –“la risposta non può essere che unica: digi-tus Dei est hic, qui, in questo luogo, c’è lapresenza di Dio. Lo dimostrano la pietà deifedeli, le code presso i confessionali, la pre-ghiera silenziosa di fronte alla statua dellaVergine, il raccoglimento e il silenzio duran-te le celebrazioni sacre.” Intanto, il deside-rio, dell’Immacolata Concezione è in fase direalizzazione. E’ già stata posata, infatti,proprio da monsignor Morosini, la primapietra del santuario della Madonna delloScoglio, benedetta da papa Francesco, cheha incontrato personalmente FratelCosimo, benedicendolo. Ciò segna un’altratappa storica per l’opera fondata dall’uomodi Dio circa mezzo secolo fa. “Il santuarioavrà una struttura che si fonderà e confon-derà con l’ambiente e il paesaggio” – hadichiarato il progettista, l’architetto MarioOcchiuto, che è pure sindaco di Cosenza –“e sarà in grado di ospitare” – ha precisato -quasi cinquemila persone, soprattuttoammalati, diversamente abili e sofferenti.”L’undici maggio è la giornata più speciale eimportante dell’anno, allo Scoglio, poichéricorre l’anniversario della prima apparizio-ne. E proprio in tale data alla presenza diuna grande folla, l’allora vescovo della dio-cesi di Locri – Gerace, monsignor Morosini,aveva già benedetto una croce, fatta posi-zionare da Fratel Cosimo, nell’area dovesorgerà il santuario che, come ha ricordato ilfondatore dell’opera mariana, “Sarà degnodella Madonna e di tutti i Suoi devoti”. Ilmercoledì, il sabato e la domenica (dalle14,00 nel periodo invernale e dalle 16.00 inquello estivo) si svolgono gli incontri pome-ridiani di preghiera, con i sacerdoti e FratelCosimo, che prevedono: le confessioni; i col-loqui personali, privati, delle cento personeche si sono prenotate, preventivamente, pertelefono, per parlare con il mistico; il santoRosario; il pio esercizio della Via Crucis; laprocessione con il Santissimo Sacramento,la concelebrazione eucaristica, una brevefiaccolata. Fratel Cosimo, riconosciuto, datutti, quale l’uomo umile dell’ubbidienza edella comunione totale con la Chiesa, cheha riconosciuto, ufficialmente, l’opera dalui fondata, con decreto vescovile, vivesempre la sua vita in modo schivo e riser-vato. Eppure la sua è una storia straordina-ria. All’epoca delle apparizioni (la prima l’11maggio 1968) appena diciottenne,. conse-gnò subito le relazioni dell’accaduto alparroco di Placanica, il compiantodon Rocco Gregorace. Ilsacerdote, che conoscevabenissimo CosimoFragomeni e la suafamiglia, seguì concura paterna il giova-ne, perché lo avevavisto crescere e cono-sceva la sua fedeprofonda, i suoi enor-mi sacrifici per percor-rere a piedi le ore distrada che separano lafrazione di SantaDomenica dalla chie-sa di Placanica, con

SANTA DOMENICADI PLACANICA

qualsiasi tempo e pericolo, attraversandospesso il torrente in piena, per arrivare sem-pre puntuale e ordinato alla messa domeni-cale. Da allora, un susseguirsi di eventi par-ticolari e speciali hanno segnato la storiadell’opera mariana e l’evangelizzazione diFratel Cosimo. Infatti, il suo ministero èstato accompagnato, sempre, da segnistraordinari, ovvero grazie spirituali e fisi-che, operate dal Signore, a molti dei pelle-grini giunti allo Scoglio, per intercessionedella Madonna e per la preghiera dell’umi-le uomo di fede. Negli archivi della comu-nità di preghiera, che lo segue da oltrevent’anni, si conservano migliaia di relazionidettagliate, corredate da referti medici, cheevidenziano conversioni e guarigioni inspie-

gabili, scientificamente, da diverse malattiee infermità. Fra le tante testimonianze

raccolte, si rilevano vocazioni sacerdo-tali maturate attraverso l’esperienza

di preghiera dello Scoglio. Alcunicasi evidenziano conversioni dal-l’ateismo o dal settarismo, dopoche i protagonisti hanno avutoun colloquio privato con l’uo-

mo di Dio. Molte personesostengono di essere statiguariti per la preghiera oper la benedizione diFratel Cosimo. Altri dopoessersi bagnati con l’acquadella fonte della

Madonna, sgorgata sul

luogo sacro su indicazione di Fratel Cosimo.Diverse persone hanno espresso di avereottenuto una grazia, personale o per i propricari, attraverso la semplice preghiera delsanto Rosario. Altri sono guariti toccandola parte accessibile dello Scoglio dell’appari-zione, posta a fianco dell’ingresso della crip-ta. “Un padre disperato,” – ha detto ariguardo Imma Divino, scrittrice e giornali-sta – “ha appoggiato alla roccia dello Scoglioun indumento da portare al figlio in comaper una pancreatine acuta, e il ragazzo èguarito.” Elencare tutte le testimonianzeconservate allo Scoglio sarebbe impossibile:la casistica è vasta, quanto lo sono i mali cheaffliggono l’umanità. Ma fra le testimonian-ze emblematiche, non si può non citarequella di Rita Tassone, che va considerata latestimonianza vivente dell’amore e dellapotenza risanatrice di Dio. Se ci si reca aSanta Domenica durante gli incontri di pre-ghiera del mercoledì, del sabato o delladomenica pomeriggio non si può non nota-re una donna di mezza età, dotata di unaenergia e una vitalità invidiabili, che accogliei pellegrini, li conforta e li aiuta. La donna inquestione è Rita, oggi sessantaseienne, cheall’età di trent’anni, venne ridotta all’ immo-bilità da un’osteomielite tifoide con sarcomaosseo, un tumore che non da scampo.. Lascienza non poteva fare nulla. Rita era con-dannata a morire, dopo estenuanti sofferen-ze. Per tredici anni, in effetti, si ridusseprima sulla sedia a rotelle, perché il tumorele consumava, lentamente e inesorabilmen-te, le ossa, e poi su un lettuccio. Per cercaredi lenire i dolori lancinanti era necessaria lamorfina. Dopo tredici anni, quando ormaila morte era vicina, Rita venne trasportatadal marito e dai figli, disperati più di lei, alloScoglio (che aveva iniziato a frequentare daqualche anno) alla presenza di FratelCosimo. Era il tredici agosto 1988. “Il viag-gio fu durissimo” – ha espresso Rita – “e idolori che provavo lancinanti. Più volte” –ha continuato – “mio marito fu tentato diriportarmi indietro. Ma alla fine siamo giun-ti presso lo Scoglio.” Emozionandosi, Ritaracconta quindi, i momenti cruciali della suaguarigione: “Fratel Cosimo ha iniziato apregare su di me e, a un certo punto, mi hadetto «In questo momento non sono io cheti parlo, ma è Gesù che ti ripete le stesseparole che ha detto al paralitico in Galilea:Alzati e cammina!». Sollevata da una forzamisteriosa,” – ha riferito ancora - “le gambemi si sono raddrizzate e gonfiate (fino aqualche attimo prima erano come un mani-co di scopa) ho iniziato quindi a camminarecome se avessero acceso l’interruttore dellaluce. Ho cominciato a scendere i gradini delsagrato, sono andata verso lo Scoglio delleapparizioni e ho pregato. Poi ho risalito lascalinata, sono entrata nella cappella esostato in preghiera davanti al quadro dellaVergine Maria. Ma non mi rendevo conto diquanto stava avvenendo. Solo quando è ter-minato quello stato, che mi hanno detto sitrattava di estasi, mi sono accorta del mira-colo.” La notizia si diffuse rapidamente e laguarigione venne immediatamente certifi-cata dal suo medico curante. Rita venne cosìchiamata a testimoniare in diverse parroc-chie, italiane ed estere.

Giuseppe Cavallo

La Madonna dello Scoglio,un'opera mariana grandiosafondata dall'umile Fratel Cosimo Fragomeni

Di latoil giornalista

GiuseppeCavallo inun’apparizionetelevisiva

In alto: momentidella celebrazione. Inbasso: Fratel Cosimo

Page 17:  · a scoprire le leggi del pendolo con una semplice pietra legata a uno spago e fatta oscillare. Con la scoperta dell' iso-cronismo del pendolo, proseguendo con la stessa logica

DOMENICA 30 MARZO O 17www.rivieraweb.it

La discarica dei misteriTimpe Bianche tra incuria e colate velenose

ELEONORA ARAGONA

Un susseguirsi di curve e buche, lestrade di campagna di Sidernosono tremende per la mia pove-

ra auto. Ma per arrivare alla discaricadi Timpe Bianche non c’è un’altra via.Si deve percorre la strada che unisceSan Leo a Siderno Superiore. Quellache un tempo era la discarica di Locri eSiderno, poi divenuta della Locride edinfine messa a morte, è infatti la metadi questa scampagnata. Erano giorni che ci arrivavano notizieallarmanti su questo sito, «il percolatosta colando velenoso verso il torrenteNovito e nessuno fa nulla». Poi ilcomunicato dell’Osservatorio ambien-tale diritto per la vita, con tanto di fotodel liquame che si fuoriusciva dalladiscarica e creava un piccolo affluentedel torrente sidernese sfociando poinello Jonio. Il percolato, questo illustre sconosciutodi cui si sente parlare molto spesso mache sembra quasi un’entità astratta,non è altro che un liquame derivantedalla decomposizione del materialeorganico, i rifiuti per capirci. È moltodannoso per l’ambiente e per l’uomo,ma viene sottovalutato perché non ètossico.A provocare lo sversamento di questoliquame viscido e insalubre è stata unanuova frana nella discarica TimpeBianche e la rottura di alcuni teli digeotessuto. Ma com’è possibile chenessuno se ne sia reso conto? Da quan-to tempo il percolato fuoriusciva e siriversava nel torrente Novito? Quali equanti danni avrà provocato?«Quando arrivi alla madonnina staiattenta. C’è una stradina proprioaccanto, devi girare là», mi dice la miaguida. E dopo un’altra serie di tornan-ti eccoci arrivati. Il paesaggio non ècome me lo aspettavo. Il sito delladiscarica è in un piccolo paradiso, ter-reni coltivati, erba tagliata di fresco, iltorrente che si vede dall’alto e chedisterà forse un chilometro. Uliveti aperdita d’occhio e poi il cancello e larecinzione della discarica TimpeBianche. Una nota stonata. Chissà chiavrà autorizzato uno sfregio del gene-re? Ma vista la scarsa attenzione che siprestava ad ambiente e salute pubblicanel 1998 non è poi così strano cheabbiano dato il via libera per uno stu-pro su uno spazio verde in una zonafragile idrogeologicamente, comehanno dimostrato le numerose frane.Ma ritornando a noi. Partiamo dallamancanza di supervisione del sito

Timpe Bianche. il primo dei nodi dasciogliere in questa storia.La legge sulla gestione operativa epost- operativa sulle discariche, l. 36del 13 gennaio 2003, è chiara. All’art. 13comma 2 si legge: «La manutenzione,la sorveglianza e i controlli della disca-rica devono essere assicurati anchenella fase della gestione successiva allachiusura, fino a che l’ente territorialecompetente accerti che la discarica noncomporta rischi per la salute e l’am-biente. In particolare, devono esseregarantiti i controlli e le analisi del bio-gas, del percolato e delle acque di faldache possano essere interessate». Il comune di Siderno, attuale gestoredel sito, avrebbe quindi dovuto monito-rare con costanza la discarica. Il sito èperò attualmente sprovvisto di custode.Non è dato quindi sapere ancora quan-ti danni abbia provocato e da quantotempo il liquame maleodorante e visci-do sversasse. L’unica certezza è finoall’ottobre 2013 sul sito infatti sonostati eseguiti dei lavori per rimettere insicurezza la discarica dopo una franaavvenuta nel 2009. Quindi i nuovidanni devono essere avvenuti tra l’ot-tobre 2013 e il marzo 2014. Purtroppoquesto periodo è stato molto ricco dipiogge e il percolato mischiato alleacque piovane è fuoriuscito giungendofino al torrente Novito indisturbato eincontrollato. Già nel 2009, quando un costone dellastrada interna al sito è franato sui ter-reni agricoli sottostanti, il percolato siera riversato sulla lunga lingua di terre-no coltivato. All’epoca sono scattatedenunce e cause tra comune e agricol-tori che sono ancora in atto. Il respon-

sabile dei lavori per il comune diSiderno, l’ingegnere Pietro Fazzari,stilò un piano di caratterizzazione cheavrebbe dovuto permettere di indivi-duare i danni e la contaminazioneavvenuta, ma per mancanza di fondil’ente non ha poi proceduto ad effet-tuare i controlli necessari. Tutto ciò ha portato al problema attua-le. La mancanza di un custode cheavrebbe potuto tempestivamente avvi-sare della nuova frana e dello sversa-mento. Nel momento in cui la discaricaè giunta alla saturazione è stata richie-sta una stima per poter mettere amorte il sito secondo i criteri della giàcitata legge del 2003. Secondo quantoriferitoci la somma necessaria a mette-re in sicurezza il sito sarebbe stata di 5milioni e mezzo di euro circa. I tecnicisi sono quindi rivolti al comune, perchénelle casse comunali dova esserci unfondo apposito. E teoricamente quei soldi avrebberodovuto esserci. Infatti, piccola parente-si tecnica.Nel periodo di attività della discarica alcomune vengono corrisposte dellesomme per l’affidamento della gestio-ne del sito, le royalties e una terzasomma che servirà al comune per gesti-re la fase post-operativa della discarica. Infatti il gestore deve assicurare che «ilsito sia sottoposto ad adeguati inter-venti di ripristino ambientale al termi-ne delle attività». E inoltre «il prezzominimo copra realmente tutti i costi,inclusi quelli relativi alla fase di post-chiusura, è assicurata dalla presenta-zione di un piano economico finanzia-rio che deve tenere conto dei seguentifattori […] Le spese previste per la

ricomposizione ambientale e la gestio-ne del periodo successivo alla chiusu-ra».Ma andando a batte cassa si scoprì chequei soldini non c’erano. I fondi chedovevano essere stati appositamenteconservati e versati non c’erano. Chefine avevano fatto? Magari a questadomanda potrebbero risponderci icommissari.Per adesso il comune ha raccolto il per-colato contenuto nei pozzetti ed è inattesa di poterlo smaltire. Secondo lenostre fonti si parla di 5.000 litri diliquame viscido e maleodorante.Mentre per riparare geotessuto e gab-bione c’è bisogno di tempo e soldi, nelfrattempo tempo però dalle fessurecontinua a fuoriuscire il liquame verda-stro e viste le piogge previste per tuttoil mese il Novito raccoglierà ancoraquesto veleno. A piccole dosi.Lentamente.

L’ESSENZIALE

L’ESSENZIALE

Il racconto di undisastro ambientale

e di un viaggio aritroso per cercaredi capire come siapotuto succedere

A provocare losversamento diquesto liquame

viscido einsalubre è stata

l’ennesima frana,la terza di cui

siamo aconoscenza,

avvenuta nel sito

Page 18:  · a scoprire le leggi del pendolo con una semplice pietra legata a uno spago e fatta oscillare. Con la scoperta dell' iso-cronismo del pendolo, proseguendo con la stessa logica

Una legge del teatro dice che lostrumento principale e primario del-l'attore è il corpo. Così come un vio-linista usa il violino e il pittore ilpennello per esprimere la propriaarte, l'attore si serve del suo propriocorpo. Della sua propria carne. E seè vero che l'arte è tutto un lavoro ditecnica ed esplorazione, che l'artistatante più cose può esprimere quan-to più a fondo conosce il propriostrumento, così l'attore deve cono-scere e maneggiare con destrezza ilproprio corpo. La sua stessa carne.Forse è per il suo esser fatto di carneche il teatro è un'arte impopolare,perché quel corpo che in scena tra-disce, uccide, soffre e cade potrebbetroppo manifestamente essere ilmio, di me che seduto tra il pubbli-co assisto e applaudo, digrignando identi mentre sorrido di rancorosaammirazione.

Comincia con una lunga introduzio-ne il suo spettacolo “Un comicofatto di sangue”, AlessandroBenvenuti. Una replica speciale perdiversi motivi, tra i quali quello chesegna il ritorno di Benvenuti su unpalcoscenico (benché piccolo) cala-brese dopo 15 anni. Ma specialeanche per motivi concreti, in quantoquestioni di budget hanno resonecessaria una rappresentazionescarna, senza le scenografie, glieffetti luce e sonori, che fanno partedella produzione dello spettacolo.In scena solo l'attore, con nient'altroche il suo corpo e la sua voce.Benvenuti non cela l'emozione diritrovarsi indietro nel tempo alle suegiovanili esperienze di attore; ad unmetro di distanza dal pubblico ècome recitare per la famiglia nelsalotto di casa. È come recitare colcorpo nudo, difficile nascondere glierrori e i difetti. Una sincerità messain scena non per questo è meno sin-cera.“Un comico fatto di sangue” è lastoria della deriva lenta e cruenta diun amore, di una coppia poi accre-sciutasi in famiglia, le cui solide fon-damenta iniziali vengono erose dal-l'arrivo di un cucciolo di cane volutoda moglie e figlie, rifiutato dal mari-to. Il disaccordo diventa incompren-sione, l'incomunicabilità diventaallontanamento, la solitudine diven-ta oppressione, l'ostinazione diventamania, il rancore diventa follia. Unbuon padre di famiglia, onesto lavo-ratore, idealista e sognatore, diventa

assassino a causa degli umorimaleodoranti del corpo di una vec-chia cagnetta. Questa carne d'uomoprima indignata, poi impotente, poidisfatta si volta a guardare ciò che disé si è persa per strada, si guardaallo specchio, stupita di cosa èdiventata.“Non c'è niente che ci faccia riderecome il dolore … degli altri”, diceBenvenuti, che per questa ragioneha scelto come sua chiave stilistica ilraccontare la quotidiana sofferenzache per l'un caso o per l'altro aggre-disce i normali trascinandoli spessofuori dai binari consueti. Il comicofatto di sangue e carne si offre comeesperimento di crudeltà, anzi comecapro espiatorio. Il gesto catarticodel ridere del male altrui ci libera, sispera, della potenzialità distruttivacon cui il virus della quotidianità cicontagia. Perciò un fatto di sangueci rivela la sua intrinseca macabracomicità fatta di innumerevoli inno-cui passaggi che trasformano l'idillioin tragedia.Ho amato a suo tempo “Ivo il tardi-vo”, personaggio cinematografico diAlessandro Benvenuti di due decadifa, del quale non capivo perché nonfosse apprezzato e riconosciutoabbastanza. Scopro che è tra i per-sonaggi preferiti anche per lo stessoautore. Avrei voluto dirglielo, rin-graziarlo in carne ed ossa, ma misono lasciato sfuggire l'occasione.

Daniele Mangiola

CULTURA E SOCIETÀ

L’associazione “Amici del libroe della Bibblioteca”si presenta alla cittadinanza

“Il comico fatto di sangue e carne si offre comeesperimento di crudeltà, anzi come capro espiatorio.Il gesto catartico delridere del male altrui cilibera, si spera, dellapotenzialità distruttivacon cui il virus dellaquotidianità ci contagia”

L'Associazione “Amici del Libro edella Biblioteca”, di cui questa testataha dato notizie fin dalla sua nascita, hapromosso una serata per la presen-tazione in pubblico degli intenti e dellafinalità, in modo da raccogliere il mas-simo proselito possibile, e porgere allacomunità il punto di vista secondo cuila cultura (intesa come sapere a tuttotondo, non semplicemente culturaumanistica o libresca) dà da mangiare.Ripetiamo volentieri: la cultura dà damangiare. Anzi, è proprio la culturache dà da mangiare. Esisterebbero icomfort della vita moderna senza lacultura che è stata necessaria a pro-durli? Dopo un breve recitativo interpretatocon molta grazia da Nicoletta Nesci,l'Associazione è stata introdotta dalpresidente, il professor CosimoPellegrino, il quale ha voluto richia-mare l'attenzione sul fatto che la cul-

tura deve essere il cuore di ogni soci-età, e che tale cuore è materialmenterappresentato dalla biblioteca comu-nale. È stato infatti l'affrettato traslocodei libri in locali non idonei e in zonadecentrata, a suscitare in un gruppo dicittadini un desiderio di aggregazionee voglia di confronto. Man mano ilgruppo è diventato sempre più folto eorganizzato, e ha numerose volte sol-

lecitato, anche attraverso questa testa-ta, l'attenzione delle istituzioni al prob-lema della Biblioteca. Purtroppo almomento la terna commissariale nonsi è neanche degnata di dare unarisposta a dei cittadini così volenterosi. Durante la serata hanno portato laloro esperienza l'ex direttore dellaBiblioteca di Polistena GiovanniRuffo e il professore GiuseppeGiarmoleo. Molto preziosi sono statigli interventi di alcuni ragazzi dellescuole medie, che hanno parlato delleloro letture, alcune molto impegnative. Ha seguito un dibattito tra il pubblico,una brevissima storia della biblioteca acura dell'avvocato Domenico Romeo,e una deliziosa chiusura a cura diFrancesco Caridi, avente come temal'amicizia tra importanti personaggidel primo Novecento, letta attraversoframmenti epistolari.

La Redazione

Autismo: la Calabriasi tinge di blu

Alessandro Benvenuti

Il 2 aprile 2014 si terrà l’iniziativa promossadall’Associazione Prometeo OnlusL 'Associazione Prometeo-onlusservizi per l'Autismo promuove il Blueday, Giornata mondiale per la con-sapevolezza e la sensibilizzazione sul-l'autismo. Da alcuni anni “Autism speaks”, la piùgrande organizzazione mondiale perla promozione della ricerca scientificasull'autismo, ha lanciato l'iniziativaglobale “Light it up blue” o “Blueday”: i più famosi monumenti ed edi-fici delle principali città del mondovengono illuminati con luci blu, il col-ore del desiderio di conoscenza e disicurezza, per testimoniare la sensibil-ità di queste metropoli nei confrontidelle problematiche legate ai disturbiautistici. Gli scorsi anni si sono illumi-nati di blu l'Empire State Building diNew York, il Cristo Redentore di Riode Janeiro, la Grande Piramide diGiza in Egitto, la Sydney OperaHouse in Australia, la Tianjin TVTower in Cina, l'Arco di Costantino aRoma e molti altri. In Italia hannoaderito all'iniziativa moltissimeamministrazioni comunali .In CalabriaL'Associazione Prometeo-onlus haproposto ai comuni, Provincia eRegione di aderire al “Blue Day”. Leamministrazioni si sono dimostrateestremamente sensibili all'iniziativa eper la prima volta nella nostra regionesi illumineranno di blu i Palazzi comu-nali, di Reggio Calabria e Rende, ilPalazzo della Regione e dellaProvincia. Nella Locride hanno aderi-to i comuni di Siderno e Bianco.L'autismo è una disabilità pervasivadello sviluppo che di norma si mani-festa nei bambini entro l'età di tre annie che dura per tutta la vita. Le ultimestime informano che un bambino ogni

novanta nati oggi rientra nello spettroautistico. La patologia colpisce a pre-scindere da razza, sesso o standingsocio-economico delle famiglie.L'autismo è caratterizzato da gravi dif-ficoltà di integrazione sociale, comuni-cazione verbale e non-verbale e com-portamentali. Ha ovviamente un for-tissimo impatto sulle persone autis-tiche stesse, su le loro famiglie e sul leloro comunità. Non esiste una cura,ma oggi sappiamo che diagnosi einterventi riabilitativi e terapeutici pre-coci possono rendere il bambino e poil'adulto autistico il più autonomo pos-sibile e permettergli di portare il suocontributo alla società.L'Associazione Prometeo, costituitanel 2001 opera in Calabria e in altreregioni nel settore della formazione edel trattamento in autismo. Ha diversesedi: Reggio Cal., Cosenza, Vibo eSezione della Locride. Segue bambi-ni, adolescenti e adulti attraverso per-sonale specializzato e operatori ABA.Organizza stages e corsi di for-mazione, eroga servizi domiciliari,effettua parent-training e consulenzea strutture scolastiche e Centri inCalabria e in altre regioni. Si batte peril riconoscimento dei diritti delle per-sone con autismo e per l'avvio diservizi adeguati ai bisogni.Sempre per celebrare la suddetta gior-nata, si esibiranno alle ore 20:30 pres-so il Cine-teatro Politeama Siracusa diReggio Cal., I Taranprojet. L'eventoha lo scopo di diffondere la conoscen-za della sindrome e, attraverso lamusica, attenzionare l'opinione pub-blica e le istituzioni. L'incasso dellaserata sarà utilizzato per il potenzia-mento dei servizi per l'autismo.

Un comico fatto di sangue e carne

Page 19:  · a scoprire le leggi del pendolo con una semplice pietra legata a uno spago e fatta oscillare. Con la scoperta dell' iso-cronismo del pendolo, proseguendo con la stessa logica

DOMENICA 30 MARZO 19www.rivieraweb.it

La Calabrianella Storia delMezzogiornoGIOVANNI PITTARI

Il prof. Giuseppe Caridi, ordinario di storia modernapresso l'Università di Messina, Presidente dellaDeputazione di Storia patria per la Calabria, è autore dipregevoli pubblicazioni sulla storia del Mezzogiorno edella Calabria. Recentemente a Locri, su iniziativa della locale Pro-Locoe del suo presidente Fabio Mammoliti e dellaDeputazione di Storia Patria per la Calabria, è stato pre-sentato il volume “La Calabria nella Storia delMezzogiorno”, Città del Sole Ed.Ultimo libro che sta per uscire in una collana diretta daGiuseppe Galasso, la biografia di re Carlo III di Spagnaper i tipi della Salerno Editore di Roma.Il prof. Vincenzo Cataldo, dell'Università di Messina,nella sua dotta quanto approfondita relazione ha analiz-zato la nostra storia sotto diverse prospettive: da quellesociali ed economiche a quelle di carattere demograficoe storico-biografico. Il prof. Caridi è ormai un punto di riferimento per gli stu-diosi della Locride perché riesce a sintetizzare le varieesigenze provenienti dai diversi settori della ricerca e aessere sempre presente nelle nostre manifestazioni cul-turali. Ricordo il Mosaico dei tempi in cui abbiamo avutoospiti per tre anni tanti esponenti della cultura calabresee non solo, e qualche mese fa proprio in questa sede latrattazione di un tema riguardante il periodo borbonicoe quello francese.Il libro presenta degli addentellati didattici e speculativiben precisi, al riparo da qualsiasi possibile falsa interpre-tazione. I fatti sono fatti e il prof. Caridi ce li presentanella loro essenza senza suggestioni di sorta o faziosità.Storici come Giuseppe Galasso o Rosario Villari hannoscritto delle opere destinate a un pubblico più vasto (manon per questo esenti da riferimenti archivistici e bibli-ografici essenziali), il cui obiettivo è di creare un interesse- al di là degli addetti ai lavori - e a comprendere gli even-ti secondo parametri linguistici meno tecnici possibili,supportati da una scrittura narrativa semplice e gradev-ole. Cosa che ha fatto l'A. del volume.La storia profonda è la ricerca di avvenimenti su cui sipuò costruire il tessuto sociale e non può essere incentra-ta su un solo individuo, ma deve poggiare le basi sullarealtà sociale, appunto. Ma al di là dell'evenemenziale, aldi là dell'individuale, è la storia dei gruppi ad offrirci unsolido terreno di ricerca. È proprio quello che propone,in sintesi, con questo agevole volume il prof. Caridi; uncompendio che nasce dal raggruppamento di 3 pubbli-cazioni, rivedute e arricchite alla luce del più recentedibattito storiografico.L'A. ha realizzato una sintesi divulgativa di 8 secoli emezzo di storia a cui ha allegato 39 documenti. Ognuno

dei 10 capitoli in cui è suddiviso il libro affronta il perio-do esaminato sotto il profilo politico-militare e quelloscio-economico, permettendo al lettore di comprenderein modo chiaro gli avvenimenti più salienti che hannocontrassegnato la storia della nostra regione e delMezzogiorno contestualizzata nel panorama della storiaitaliana ed europea.A parte gli eventi raccontati con estrema chiarezza, lasezione che riguarda il materiale documentale allegato -che occupa i due terzi del volume - ha una valenza impor-tante quanto il testo. La sequenza dei 39 documenti -accuratamente predisposta tenendo in considerazionel'arco storico del testo di riferimento - nel loro insiemerappresentano una ulteriore speculazione degli argo-menti trattati. L'A. ha cioè voluto mettere a disposizione del lettore edello studioso ulteriori elementi che contribuiscono asviscerare, ad approfondire le tematiche trattate nei varicapitoli. Si tratta di testi singolari, utili a penetrare nellarealtà calabrese. Ad esempio, nel doc. n. 2 è riportato ilregesto dei privilegi e i capitoli di sovrani alla città diReggio (1345-1409); nel doc. n. 15 si possono cogliere ledisagiate condizioni della Calabria e dei domini spagnoliin uno straordinario brano di Tommaso Campanella.Oppure il Proclama ai calabresi del cardinale FabrizioRuffo (doc. 31) o ancora i rapporti dei prefetti delle treprovince calabresi alla fine del XIX secolo sullo spiritopubblico e i pubblici servizi (docc. 36, 37 e 38). Insommauna somma di documenti eterogenei, validi ad analizzarepiù compiutamente e contestualizzando i vari periodidella storia nazionale ed europea agli eventi regionali elocale.«Il libro, come si evince dalla prefazione, si rivolge a unpubblico vasto e, nel contempo, interessato non solo aconoscere la successione degli eventi ma a riflettere sucause e conseguenze degli stessi e a prestare attenzionetanto al comportamento dei sovrani e del ceto dirigentequanto alle condizioni e ai modi di vita del resto dellapopolazione dal Medioevo all'Età Contemporanea».Cosa emerge in definitiva dall'analisi del libro. Emergeche la Calabria fu sempre teatro di guerra di eserciti inva-sori, fu una terra assoggettata e svuotata delle sue risorsedrenate dai conquistatori di turno; fu una regione soggio-gata alla dominazione straniera; una terra dicotomica,dualistica, capace cioè di essere eroica quanto a piegarsi,capace di condurre battaglie di civiltà quanto di regressosociale e assoggettamento morale. Lo confermano da unparte i tentativi di emancipazione sociale e civile, dall'al-tra gli episodi reazionari e l'adeguarsi allo status quo.Adeguarsi. Un verbo riflessivo che corre spesso nellanostra storia e che, proprio grazie ad essa, agli esempiche essa ci propone, dovrebbe tramutarsi in sollecitare,proporre, intraprendere e pretendere il cambiamento.

La recensione di un’mportante pubblicazione di Giuseppe Caridi

Page 20:  · a scoprire le leggi del pendolo con una semplice pietra legata a uno spago e fatta oscillare. Con la scoperta dell' iso-cronismo del pendolo, proseguendo con la stessa logica
Page 21:  · a scoprire le leggi del pendolo con una semplice pietra legata a uno spago e fatta oscillare. Con la scoperta dell' iso-cronismo del pendolo, proseguendo con la stessa logica

DOMENICA 30 MARZO 21www.rivieraweb.itRUBRICHE

ANTONIO TASSONE

Una dirigente di prima nominaper l’Istituto scolasticoPascoli-Alvaro di Siderno, si

chiama Antonella Borrello, giàdocente di lingua inglese, arriva daLazzaro in provincia di ReggioCalabria. Ha preso in mano, già daqualche mese, le redini del presti-gioso istituto scolastico cittadino(con quasi 1100 alunni) e, dopo ilperiodo di “rodaggio” che le è servi-to a prendere visione della nuovarealtà lavorativa, l’abbiamo volutaincontrare per rivolgerle alcunedomande. Quest’anno lei ha avuto il suo primoincarico da dirigente al Pascoli-Alvaro. Se la sente di fare un primobilancio relativo alla sua attività? «Iniziare la mia nuova attività pro-fessionale in un contesto territorialea me poco noto è stata una sfidamolto stimolante. Ho ritenutonecessario prima di tutto gestire unafase di cambiamento per migliorareil sistema delle relazioni all’internodella comunità scolastica della qualevorrei diventare un punto di riferi-mento solido e incoraggiante per poiincidere sulla qualità del processo diinsegnamento-apprendimento e del

servizio. Ho avvertito comunque l’o-nerosità del mio nuovo ruolo soprat-tutto per quanto riguarda l’ambitoorganizzativo esteso ai sette plessidell’istituto e la gestione delledisposizioni normative relative allasicurezza». Quali sono state le difficoltà princi-pali che ha incontrato nel suo nuovoruolo? «Innanzitutto devo constatare quo-tidianamente il divario che intercor-

re tra la scuola ideale costruita dallecontinue disposizioni normative e lescuola reale in cui si opera e sicerca di imbastire al meglioquelle stesse prescrizioni. Unsofferto versante di criticità èlegato alla ristrutturazioneedilizia nei sette plessi dell’i-stituto “Pascoli-Alvaro”.Risolvere anche parzialmen-te l’inadeguatezza delle strut-ture e sopperire allacarenza d’infrastruttu-re sarebbe motivo digrande sollievo perchi opera nellascuola, per i piccolialunni e per le lorofamiglie che damolto tempoaspettano unasvolta in questosenso. Localis c o l a s t i c iaccoglienti esicuri, fornitidi arredia d e g u a t is a r e b b e r osenza dub-bio più sti-molanti edidonei per

creare il giusto livello di benessere edi produttività nell’ambiente di

lavoro e di studio». In merito alla qualità del

sistema formativo-educati-vo , su che cosa sta pun-tando l’istituto da leirappresentato?«Punta sui traguardi inuscita degli allievi, albagaglio di competenze

di base che possa loroconsentire di fare le

scelte più consa-pevoli e appro-priate rispettoalle proprieincl inazioni ,di aprirsi inmodo natura-le all’idea diconvivenzacivile pera f f r o n t a r econ sicurez-za la com-plessità e lei n c o g n i t edella societàdi oggi. Per questooccorre porre

grande atten-

zione alla progettualità, dalla fasedella programmazione alla fase del-l’implementazione». Nel suo istituto come pensa di rag-giungere questi traguardi?«Una delle strade da percorrere ècertamente quella del progetto inte-so come un insieme di azioni validee strategiche, come opportunità dicrescita e di effettiva maturazionedelle competenze. Abbiamo avviatoda pochi giorni progetti per l’arric-chimento dell’offerta formativa edodici percorsi modulari del PONC1 Fondi strutturali Europei conl’obiettivo di migliorare i livelli dicompetenze chiave. L’intento è statoquello di coinvolgere il maggiornumero di alunni in moduli diversipensati e costruiti per i loro bisognispecifici, dall’istruzione domiciliareai percorsi di canto, di scienze, digiornalismo, d’inglese, di pianofortee di sport. Con questo tipo di inter-venti mirati il nostro istituto intendericonfermarsi come luogo educativoe di apprendimento che accoglie,forma e orienta. Il grande sforzo dicooperazione e la professionalitàdei docenti hanno consentito chel’obiettivo focalizzato all’inizio fosseraggiunto».

L’INTERVISTA

Come possono essere scelti gli alimenti per aumentare il tono generale,potenziare le difese immunitarie e sostenere il sistema nervoso?

La nuova dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo Pascoli-Alvaro ha parlato con noi dei suoiprimi mesi da preside. «La mia nuova attività professionale in un contesto territoriale a me poconoto è stata una sfida molto stimolante. Ho ritenuto necessario prima di tutto gestire una fase dicambiamento per migliorare il sistema delle relazioni all’interno della comunità scolastica».

PilloleNaturopatiche

A cura di:Patrizia Pellegrini Naturopata BioterapiaNutrizionale®Presidente AssociazioneCulturale Tone www.associazione-tone.it [email protected]

Con la prima settimanadi primavera iniziamo asostenere i nostriragazzi per lo sprint difine anno con piccoleregole e cibo sano…perun’energia tutta nuova !

Ilcibo utilizzato in modo ade-guato e consapevole accom-pagna, sostiene e fortifica.

E allora, come possono essere sceltigli alimenti per aumentare il tonogenerale, potenziare le difese immu-nitarie e sostenere il sistema nervo-so?Per aiutare i giovani bastano 3 regole.Ricreare ritmi adeguati: pasti equili-brati, buon numero di ore di sonno enon esagerare con le attività extrasco-lastiche per evitare si stancarli trop-po. Potenziare le difese immunitarie.Scegliere con metodo gli alimenti checompongono i pasti, così da sostene-re il sistema nervoso, migliorandol’apprendimento e la memoria. I pasti equilibrati sono il fondamentodi una buona nutrizione.I ragazzi, dalla scuola elementare allascuola superiore, dovrebbero consu-mare cinque pasti al giorno; ma que-sti pasti non devono essere compostiesclusivamente da zuccheri semplicio complessi, come spesso accade. Aduna prima colazione con latte (oppu-re the o orzo o yogurt) con biscotti

(pane e marmellata o miele e cereali)e frutta è bene far seguire una secon-da colazione, a scuola, con un panino,dove sia presente una quota proteica.Anche se il lavoro dello studente èclassificato come sedentario, in realtàil metabolismo più veloce dei giovanifa sì che il loro corpo richieda unagrossa quantità di energia. Se laseconda colazione viene fatta conbiscotti o merendine o succhi di frut-ta questa necessità energetica vienecoperta solo per un breve lasso ditempo e ci si troverà, ben prima dellafine dell’orario delle lezioni, nuova-mente senza zuccheri da cui trarrevigore. Da qui l’irrequietezza, il nervosismo ela disattenzione spesso manifestatadai giovani a metà mattina. Una volta, quando nella nostra cultu-ra l’alimentazione era vista come unsupporto al benessere, di fronte ad unsimile comportamento la primadomanda era se aveva mangiato.Oggi questo ambito non viene nean-che contemplato, il primo pensiero èche sia svogliato, il secondo chepotrebbe essere un bambino iperci-

netico quindi da sedare. Con buoneprassi alimentari il problema verreb-be invece facilmente risolto.Quindi, a metà mattina un paninocon prosciutto crudo o con bresaola econ formaggio (oppure con la frittatao con il tonno) da ai ragazzi l’energianecessaria a continuare la pesantegiornata di studio.Il pasto di mezzogiorno deve preve-dere pasta o riso, un secondo piatto abase di proteine animali (carne opesce o uova o formaggio) una verdu-ra ed una frutta. Il pasto completo dàun’energia più duratura, evita fasti-diose sensazioni di pienezza prima, dilanguore poi.Il quantitativo di pasta o riso saràdirettamente proporzionale allenecessità dell’individuo (normopesoo in sovrappeso) oltre che alle attivitàpomeridiane.La merenda potrà essere a base difrutta o yogurt, più raramente con undolce o un gelato, per i più affamatiun toast e/o una spremuta. Nel pomeriggio i ragazzi hanno moltameno fame rispetto al mattino, i bio-ritmi ormonali infatti, iniziano ad

avviare il corpo verso la fase di riposonotturna.Il pasto serale è preferibile sia com-posto da un primo piatto o una mine-stra di legumi o di verdure, un secon-do piatto a base di proteine animaliche possono essere utilizzate anchenon quotidianamente (non sononecessarie se si sono consumati legu-mi), una verdura ed una frutta. Ilpasto serale deve contenere sempredei carboidrati complessi (pasta oriso o patate) utili per i lavori didetossicazione notturna. L’organismo dei giovani è in costanteaccrescimento quindi la produzionedi sostanze tossiche è cospicua: ilfegato non può rimanere senza zuc-chero sufficiente a svolgerli, altrimen-ti le sostanze tossiche non sarannoallontanate adeguatamente. Come ametà mattina il calo della disponibi-lità degli zuccheri, e con essi dell’e-nergia, si traduce in aumento dell’irri-tabilità, difficoltà a stare fermi, calodell’attenzione, così durante la notteil calo degli zuccheri si traduce insonno disturbato, incubi, cefalea alrisveglio e stitichezza.

L’INTERVISTA

Antonella Borrello: «Formiamo i giovani del futuro»

«L’istituto deve puntaresui traguardi in uscitadegli allievi, devefornire loro un bagagliodi competenze di baseche possa consentirglidi fare scelte piùconsapevoli»

Page 22:  · a scoprire le leggi del pendolo con una semplice pietra legata a uno spago e fatta oscillare. Con la scoperta dell' iso-cronismo del pendolo, proseguendo con la stessa logica

COPPIE COPPIE

L’OROSCOPONEL’OROSCOPONEdi Giuditta

1

2

ARIETELe alleanze crollano e “si potrebbe procedere ad unrimpasto del governo”. A voi toccherà rimpastare lapizza, che vi è venuta troppo dura. Qualcuno vuoleessere rieletto per evitare le manette, alcuni chiedo-no la “scarcerazione per motivi di salute”, voi potre-ste chiederla pure, dopo esservi avvelenati con lavostra stessa pizza.

TOROIn vista delle elezioni di maggio i politici mettono inguardia contro i “rischi dell'astensionismo”. Voi, cheda mesi osservate il digiuno sessuale più totale, liconoscete benissimo. Pare che da qualche parte si stacercando il successore del boss L'ho Piccolo, qualcu-no potrebbe pensare di proporsi come candidato.

GEMELLIIl Congresso americano ha approvato la riformasanitaria di Obama Care: sarebbe il caso che voiseguiste l'esempio e cambiaste tutti i sanitari delvostro bagno che ormai sono vecchi e macchiati.Loro hanno giocato tutto sul cambiamento, voipotete continuare a giocare al Lotto.

CANCROIn alcuni ambienti si vocifera di “limitare i finanzia-menti” e la frase “spending review” echeggia perogni dove: voi vi chiederete “Ancora di più?” è giàdifficile arrivare alla fine del mese! “Applausi efischi” per una “riforma che è partita dal basso”, avoi dal basso vi parte una sorta di dolorino che arri-va alle natiche e diventa sciatica.

LEONEGli schieramenti politici entrano in “trattative di dia-logo”. Voi, per entrare in trattative di dialogo convostra suocera, dovete indossare un giubbotto anti-proiettili, munirvi di kalashnikov e -quando vi trove-rete alle strette- bandiera bianca da issare prima diessere fatti fuori.

BILANCIASe da qualche parte c'è “un clima di contestazio-ne interna”, da voi c'è un clisma di contrazioneinterna: cioè le vostre funzioni intestinali sonopeggiorate vistosamente e dovete fare un clismaopaco. Ricordatevi la purghetta la sera prima ebevete tanta acqua.

ACQUARIOC'è chi si sottrae ai “faccia a faccia”, a voi invece capi-terà un guancia a guancia…ma che avete capito?Mica una seratina in discoteca: stiamo parlando diun intervento odontoiatrico per rimuovere un asces-so che vi ha fatto gonfiare la faccia come un pallone.Per voi altro che filo interdentale, ci vuole minimouna canna intera per sopportare il dolore!

1- Prove di dialogo politico tra il centro-destrasidernese rappresentato da Michelangelo Vitale ed ilcentro sinistra rappresentato da Domenico Panetta 2- L’ ex Sindaco di Siderno Riccardo Ritorto mentreconfida alla collega Emanuela Alvaro il suo punto divista relativo agli attacchi di stampa. 3 - Il nostro Ercole Macrì è stato ospite dellatrasmissione “60 News” in onda su Telemia. Da quellamano aperta lo vediamo particolarmente intenzionato adillustrare i suoi concetti. 4 - Bisogna dare atto che il consigliere CandeloroImbalzano e l’assessore Gaetano Rao sono due tra ipolitici più presenti a Siderno dopo la distruzione dellungomare. Rao e la Provincia di RC sono stati di parolavisto che hanno già provveduto a stanziare le primesomme adesso toccherà ad Imbalzano ed alla RegioneCalabria passare dalle parole ai fatti 5- In questa foto l’amico Carlo Romeo, il più bravocalzolaio della zona jonica insieme ad un suosimpaticissimo amico.

BLOB

3

4

5

DI PRIMAVERA

VERGINE“Pesante la situazione in Crimea”, ma da voi è piùche altro pesante la cena. Troppi grassi, troppo sale!E badate che state ingrassando, anche se non ve neaccorgete. Intanto diminuite le fritture e tagliate ilpane e i dolci. Tagliateli, sì, ma non a fette per man-giarveli!

SCORPIONEÈ doveroso “gestire la riforma con delicatezza”,mentre voi sarete obbligati a gestire le ansie delvostro partner con estrema precauzione, per evita-re attacchi di gelosia omicida. Per non finire in cro-naca nera vi consigliamo di aggiungere delGuttalax ai cibi del vostro partner: almeno saràimpegnato.

SAGITTARIO“La sconfitta è netta”, “il distacco è profondo”. Frasicriptiche? Per nulla: i fatti sono chiari e si riferisconoinfatti alla vostra più recente performance di pingpong, in cui siete stati battuti 24 a 1 da un principian-te di medio livello. Vi consigliamo di darvi ad unosport meno impegnativo, come il macramé.

CAPRICORNONelle elezioni la cosa più importante è “individua-re il giusto candidato”, per voi si tratterà invece diindividuare un candito che si è andato a conficca-re tra premolare e molare, provocandovi una gen-givite. Vi consigliamo di votare secondo coscienzae di procurarvi del filo interdentale.

PESCI“Bisogna fare una scelta di campo”. Quindi sce-gliete: volete arare il campo di fagioli, o raccoglie-re i broccoli? Se invece volete “correre da solicome nelle democrazie popolari sovietiche” pro-curatevi un buon paio di scarpe da corsa, o potetecorrere scalzi come il maratoneta Abebe Bikila.

Page 23:  · a scoprire le leggi del pendolo con una semplice pietra legata a uno spago e fatta oscillare. Con la scoperta dell' iso-cronismo del pendolo, proseguendo con la stessa logica

Una storica formazioneamatoriale sidernese degli anni70 ha partecipato ad un torneoestivo. Molti amici in magliettae pantaloncini, li riconoscete?

UNAUNA SQUSQUADRADRAA DD’’EPOCEPOCAA SIDERNESESIDERNESE

UNAUNA DIRIGENZADIRIGENZADDAA QUQUARARTTAA SERIESERIE

OFOFTheThe

BL

OB

BL

OB

WE

EK

WE

EK

nella foto Giorgio Calvi, candidatoa Sindaco di Martone, e l’exvicesindaco di Siderno PietroSgarlato che, a quanto sembra, nonnasconde le sue ambizioni di volersicandidarsi a Sindaco.

Potrebbe essere un candidato ideale per la sinistra di Roccella Jonica.Forte della sua conoscenza personale con il “sindaco dell’accoglienza”Mimmo Lucano ed il neo ministro Maria Carmela Lanzetta, il notoconduttore di “Radici” indossa con grande eleganza la fascia tricolore.Inoltre ha una voce identica a quella di Sisinio Zito, provare per credere..

CCALALVIVI EE SGARLASGARLATOTO: : AATTTENTITENTI AA

QUEIQUEI DUEDUE

Pic-nic nel pollaio per un gruppo di amici sidernesi che sisono ritrovati simpaticamente attorno al tavolo imbanditoper una serata all’insegna dell’allegria e dellaspensieratezza. Chissà che fine avrà fatto anche quel capodi selvaggina (faraone) che un signore custodiscegelosamente tra le mani quasi a volerlo “proteggere”. Noiun’idea ce la siamo fatti, voi?

PICPIC--NICNIC NELNEL POLLAIOPOLLAIO

1- Tanti auguri ai genitori del nostrodirettore Antonio Tassone.Domenico eFrancesca oggi festeggiano 54 anni dimatrimonio. Auguri da tutta laredazione di “Riviera”. 2- Nel corso di una bella manifestazionetenutasi nei giorni scorsi a Marina diGioiosa si è parlato di cultura e di artetersicorea. E così, anche da noi nellalocride, l’originalità ha iniziato davveroa prendere “piede” 3- Roma, 4 cristinoti, Mimmo Gangemiassieme a un grande giornalista (FrancoOliva), un giudice non meschino (LucaPalamara), il vignettista del Tg3(Pasquale Martello).

DOMENICA 30 MARZO 23www.rivieraweb.it

POLAROIDPOLAROID

1

2

3

PINOPINO CCARELLAARELLA SINDSINDACOACO

Condivisione, arte, laboratori, incontri, giochi, cibo.L'associaizone "Cultura e tradizioni" organizza, da domenica 6aprile, ogni prima domenica del mese, "Insieme a Condojanni",nella piazza centrale dell'antico borgo di S. Ilario dello Ionio.Dalle 10 di mattina, piccoli convegni, arte e musica di strada,laboratori liberi, per grandi e bambini, che non prevedono l'usodi alcuno strumento elettronico ma solo la manualità e la mecca-nica: realizzazione di libri animati, il lavoro al telaio, la costruzio-ne di antichi strumenti musicali, la lavorazione delle ceramica,delle essenze, del pane e della birra; e ancora, musica, teatro, let-ture con esperti sui vari argomenti, e la visita guidata al castello.E un attesissimo ritorno: la riapertura del “Tupingimatangi”, sto-rico luogo della creatività. Infine, il mercatino biologico in piazza,con i prodotti della terra direttamente dal contadino e la possibi-lità di gustare cibi cotti sul posto.

Domenica 30 marzo alle ore 18.30 presso il Palazzo della Cultura di Locri,l'Orchestra di Fiati Città di Gerace, e gli Shark e Groove, daranno vita al PrimoConcerto di beneficenza per l'Unitalsi (Unione Nazionale Italiana TrasportoAmmalati a Lourdes e Santuari Internazionali) Sezione di Locri. Lo spettacolo di solidarietà, patrocinato dal Comune di Locri, ha come scopo laraccolta di fondi da destinare ai viaggi sui treni bianchi per Lourdes, il campoestivo per disabili ed anziani ed ogni altra iniziativa promossa dall'associazione.La partecipazione all'evento sarà un modo per supportare contribuire e rilancia-re le attività dell'Associazione attraverso un semplice gesto, l'acquisto di un uovodi Pasqua o di un bonsai e condividere con gli amici Unitalsiani un piacevolepomeriggio musicale.

Il Roccella approda in serie D

Insieme aCondojanni

Nella foto sotto gli artefici della storica promozione.Onore al merito all’A.S.Roccella, un sodalizio guidatosapientemente dal notaio Achille Giannitti, che conuno staff tecnico di prim’ordine ha consentito a mis-

ter Francesco Galati di poter raggiungere il presti-gioso traguardo.

Concerto dibeneficenza perl’Unitalsi a Locri

Page 24:  · a scoprire le leggi del pendolo con una semplice pietra legata a uno spago e fatta oscillare. Con la scoperta dell' iso-cronismo del pendolo, proseguendo con la stessa logica