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SUPPLEMENTO A FORMAGGI & CONSUMI ANNO 5 - NUMERO 9 - SETTEMBRE 2012 DIRETTORE RESPONSABILE: ANGELO FRIGERIO La partnership con Sial. Le novità e le attese dell’edizione 2012. L’attenzione alle tematiche della sostenibilità. Parla Valérie Dissaux, responsabile della comunicazione della manifestazione francese. FIERE & DINTORNI FOCUS ON SPECIALE GORGONZOLA Viaggio nel cuore del gorgonzola Visita allo stabilimento Oioli. La ricerca di soluzioni tecnologiche semplici e di qualità. L’impianto per la produzione di fermenti. Un sistema di stagionatura innovativa. Ipa, la filiera a portata di business A pagina IV alle pagine VIII e IX alle pagine VI e VII Erborinati sì, ma tecnologici Flessibilità, velocità produttiva, minori consumi di acqua ed energia. Sono questi gli imperativi delle tecnologie e delle attrezzature adottate nella lavorazione del gorgonzola. Proponiamo un panorama, sintetico, degli impianti e dei macchinari utilizzati nelle diverse fasi della produzione di gorgonzola: dalla salatura a secco alla stagionatura, dal taglio, fino ad arrivare al confezionamento. alle pagine X e XI alle pagine II e III Schede prodotto News Le principali novità proposte dalle aziende. Tutte le notizie del settore. Dati di mercato, trend, novità legislative ed eventi.

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SUPPLEMENTO A FORMAGGI & CONSUMIANNO 5 - NUMERO 9 - SETTEMBRE 2012

DIRETTORE RESPONSABILE: ANGELO FRIGERIO

La partnership con Sial. Le novità e le attese dell’edizione 2012. L’attenzione alle tematiche della sostenibilità. Parla Valérie Dissaux, responsabile della comunicazione della manifestazione francese.

FIERE & DINTORNI

FOCUS ON

SPECIALE GORGONZOLA

Viaggio nel cuore del gorgonzola

Visita allo stabilimento Oioli. La ricerca di soluzioni tecnologiche semplici e di qualità. L’impianto per la produzione di fermenti. Un sistema di stagionatura innovativa.

Ipa, la filiera a portata di business

A pagina IV alle pagine VIII e IX

alle pagine VI e VII

Erborinati sì, ma tecnologici

Flessibilità, velocità produttiva, minori consumi di acqua ed energia. Sono questi gli imperativi delle tecnologie e delle attrezzature adottate nella lavorazione del gorgonzola. Proponiamo un panorama, sintetico, degli impianti e dei macchinari utilizzati nelle diverse fasi della produzione di gorgonzola: dalla salatura a secco alla stagionatura, dal taglio, fino ad arrivare al confezionamento.

alle pagine X e XIalle pagine II e III

Schede prodottoNewsLe principali novità proposte dalle aziende.

Tutte le notizie del settore. Dati di mercato, trend, novità legislative ed eventi.

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Settembre 2012 NEWS

Nel 2014 la prima fiera del packaging e del processo nell’Est Africa

Oltre 6mila visitatori a Fispal Tecnologia 2012

Si terrà a Nairobi, nel settembre 2014, la prima fiera dedicata alle tecnologie di processo e del packaging nell’Est Africa. L’accordo per l’organizzazione dell’evento è stato siglato negli scorsi giorni a Vienna tra il segretario generale dell’Eac (East afri-can community), Richard Sezibera, il direttore di Unido, Organizzazione dell’Onu per lo sviluppo industriale, Kandeh K. Yumkella e l’amministratore delegato di Ipack-Ima, Guido Corbella. La kermesse vuole essere una grande occasione di sviluppo indu-striale della regione e consentirà di instaurare nuovi rapporti commerciali. “Questo evento – ha dichiarato Richard Sezibera - rappresenta un progresso determinante per rispondere a una delle sfide chiave che ci troviamo davanti nelle tecnologie di trattamento dei prodotti agricoli, nella farmaceutica e in altri comparti strategici della nostra politica industriale. Prevediamo che grazie a esso un rilevante numero di aziende, incluse le piccole e medie imprese, avranno la possibilità di accedere ad appropriate tecnologie di packaging e processo”.

Kandeh Yukmella sottolinea come la manifestazione rappresenti una grande occasione per tutte le azien-de alimentari dell’area: “La partner-ship avvicinerà le più aggiornate tec-nologie di processo e packaging alle imprese dell’Est Africa, in particolare di piccole e medie dimensioni. Aiu-terà anche a valutare l’attuale stato di queste tecnologie nei Paesi part-ner dell’East African Community e a individuare potenzialità di sviluppo industriale”. Soddisfatto per il raggiungimento di questo strategico accordo, Guido Corbella: “L’accordo siglato oggi è per noi un grandissimo risultato. L’industria del packaging è un settore chiave nell’economia mondiale e può dare un contributo decisivo nell’assicurare a tutti cibo sicuro e più abbondante. Fino al 60% della produzione alimentare globale si deteriora, o va per-duto, per mancanza di adeguate metodologie di trattamento e di confezionamento. Il fatto che Unido ed Eac abbiano scelto Ipack-Ima come partner nell’attuazione del loro ambizioso progetto è il risultato del nostro ininterrotto impegno nel promuovere le tecnologie di processo e packaging. E la manifestazione fieristica che avrà luogo a Nairobi nel 2014 sarà la prima a portare nell’Est Africa quelle più idonee a rispon-dere ai bisogni della regione”.

638 espositori e oltre 6omila visitatori del comparto alimentare. Sono questi i numeri della 28° edizione di Fispal Tecnologia, tenutasi a San Paolo del Brasile dal 12 al 15 giugno scorso. La rassegna è dedicata al Food packaging, processing e logistica per l’industria Food&Beverage. Quello brasiliano è un mercato in costante sviluppo anche per il settore delle tecnologie del settore alimentare, grazie anche al dinamismo dell’economia del Paese. Numerose le aziende italiane che hanno potuto partecipare all’evento. Grazie anche alla collaborazione con Fiere Parma e la Regione Emilia Romagna.

Accordo Anima e Ipack-Ima per l’export

Nel 2013 la prima fiera delle tecnologie per il riempimento industriale di liquidi

Efsa: nominati i nuovi membri dei gruppi di lavoro. 17 gli italiani

Nupik-Flo acquista l’azienda gallese F Bender Limited

Latte e derivati: la ricerca e l’innovazione in scena a Milano il 28 settembre

È stato siglato lo scorso giugno, un accordo tra Anima, Fede-razione della meccanica varia e Ipack-Ima per avviare iniziative congiunte a favore dell’internazionalizzazione delle pmi. “Rappre-sentiamo 43 miliardi di fatturato aggregato di cui più del 53% proviene dai mercati esteri, per noi meccanici internazionalizzare non è più una scelta, significa sopravvivere considerata l’incon-sistenza del mercato nazionale rispetto alla capacità produttiva potenziale della nostra manifattura”, spiega Sandro Bonomi, pre-sidente di Anima. L’accordo con Ipack-Ima integra perfettamente nel percorso avviato dalla Federazione già da qualche anno che ha come obiettivo quello di supportare le aziende della manifattu-ra meccanica mettendo a loro disposizione competenze e know how specifici, settore per settore, attraverso strumenti semplici, concreti e immediatamente attuabili”.

Si terrà nel 2015 la prima edizione di “Liquid tech innovation”, fiera esclusivamente dedicata alle tecnologie per il riempimento industriale di liquidi. La manifestazione andrà in scena dal 19 al 23 maggio, presso Fiera Milano, in contemporanea con l’Expo e Ipack-Ima, che è promotrice di questo nuovo progetto. “Con questo appuntamento arricchiamo la gamma delle nostre fiere ad alta specializzazione”, ha dichiarato Guido Corbella, ammini-stratore delegato di Ipack-Ima. “Rafforziamo così la strategia di realizzare iniziative studiate e disegnate sul visitatore, come già avviene con Pharmintech, Eurocarne e Fruitech Innovation”. Le industrie che producono tecnologie per il liquid filling lavorano con alta specializzazione e offrono soluzioni per rispondere ai cambiamenti nelle abitudini dei consumatori, sia in ambito food che non food.

Sono stati resi noti nelle scorse settimane i nomi dei membri dei gruppi di lavoro Efsa (Autorità europea per la sicurezza ali-mentare) per il quadriennio 2012-2015. Tra questi, ben 17 gli ita-liani nominati: Ilaria Capua (gruppo di lavoro salute e benessere alimentare); Antonia Ricci e Giuseppe Ru (gruppo di lavoro rischi biologici); Sandra Ceccatelli, Eugenia Dogliotti, Carlo Stefano Neb-bia e Vittorio Silano (gruppo di lavoro contaminazione nella cate-na alimentare); Gabriele Aquilina e Giovanna Martelli (gruppo di lavoro additivi, prodotti o sostanze per l’alimentazione alimentare; Salvatore Arpaia (gruppo di lavoro Ogm); Carlo Virginio Agostoni, Rosangela Marchelli e Alfonso Siani (gruppo di lavoro prodotti dietetici, nutrizione e allergie); Ettore Capri e Alberto Mantovani (gruppo di lavoro pesticidi e protezione prodotti vegetali); Gianni Gilioli e Vittorio Rossi (gruppo di lavoro salute delle piante).

F Bender Limited, azienda con sede nel Galles del Nord e specia-lizzata nella produzione di coppette di carta, è stata acquistata dal grup-po britannico Nupik-Flo. Con que-sta operazione Nupik-Flo, che con i suoi bicchieri e coppette in poli-propilene (foto) presidia il mercato europeo del vending e dell’Horeca, punta a un ulteriore sviluppo strate-gico a livello pan-europeo. Il Grup-po acquirente opera già in sei paesi e ha registrato nel 2011 un fattura-to aggregato di 400 milioni di euro.

L’Associazione italiana tecnici del latte (Aitel), in collaborazione con Regione Lombardia, orga-nizza il terzo Congresso italiano lattiero caseario dal titolo: “Latte e derivati: la ricerca e l’inno-vazione”, in scena il 28 settembre a Palazzo Lombardia, sede del governo della regione. L’iniziativa, che vanta il sostegno di Assolatte e del Comitato italiano Fil/idf, mira a riunire i ricer-catori e i tecnici del comparto lattiero caseario per presentare e dibattere i risultati delle ricer-che tecnico-scientifiche. L’evento si articolerà in tre sessioni, focalizzate su aspetti tecnici, quali-tativi ed igienici; sulla tecnologia lattiero casearia e sulle strategie di valorizzazione dei prodotti.

Nella foto da sinistra: Richard Sezibera, Kandeh K. Yumkella e Guido Corbella

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Mecca-Ru: il progetto per lo sviluppo della meccanica italiana in Siberia

Wipack Group acquisisce Bordi Carlo per il packaging

Presentato in Francia il pack commestibile WikiCells

Ima: bilancio 2012 a 700 milioni di euro

Assemblea annuale Federmacchine: bene l’export, a + 17% nel 2011

Si chiama Mecca-Ru il progetto per istaurare relazioni più forti tra il sistema economico lombardo e quello russo - siberiano. L’iniziativa, promossa da Anima, Federazione della meccanica varia, è finanziata da Regione Lombar-dia e dalla Camera di commercio di Brescia, in collaborazione con l’Agenzia per la Russia e Consor-zio Brescia export. “Mecca-Ru ha lo scopo di agevolare l’accesso alle informazioni da parte delle imprese lombarde e permette-re alle stesse di raggiungere gli obiettivi quali commercializzazio-ne, produzione e trasferimento di know-how, ivi comprese eventuali partnership”, ha dichiarato il presi-dente di Anima, Sandro Bonomi. Il Distretto federale siberiano sembra essere particolarmente interessato al comparto meccani-co italiano, anche in un settore come quello alimentare.

Wipack Group, azienda tedesca specializzata nella produzione di film multistrato e soluzioni di packaging destinate al settore alimen-tare ha acquisito l’azienda italiana Bordi Carlo. Wipak Group punte-rebbe a stabilire e sviluppare ulteriormente una solida piattaforma per soddisfare la domanda crescente di sacchetti destinati al setto-re delle carni, dei formaggi, dei panificati e dei dolci. L’acquisizione dell’azienda piacentina Bordi Carlo, specializzata appunto nella pro-duzione di sacchetti e buste, si inserirebbe all’interno di una nuova strategia commerciale attuata dalla capogruppo finlandese Wihuri, di cui Wipak Group fa parte.

Una nuova confezione commestibile che rivoluziona il concept di packaging. E’ questa la scoperta presentata e sviluppata a Parigi nelle scorse settimane da un team di scienziati francesi guidati dal professore statunitense dell’Università di Harvard, David Edwards, che ha sviluppato un packaging commestibile. L’imballaggio, che è stato chiamato WikiCells, è stato brevettato e progettato per imitare l’involucro naturale di frutta e verdura. Gli ideatori sosten-gono che questa innovazione permetterà di ridurre sensibilmente l’impiego della plastica, materiale base delle confezioni conven-zionali. Il pack commestibile viene realizzato con una miscela di alghe e calcio che viene poi aromatizzata in modo da amalgamar-si al gusto o esaltare il sapore del cibo, o bevanda, contenuta al suo interno.

Previsioni di fatturato 2012 confermate per Ima, colosso nel settore del design e nella realizzazione di macchine automatiche per la lavorazione e il confezionamento di farmaceutici, cosmetici, bevande e alimentari. Il bilancio dovrebbe chiudersi con un giro d’affari superiore ai 700 milioni (+6%). L’Ebitda 2012 dovrebbe attestarsi a 95 milioni, portando i margini al di sopra del 13%. L’indebitamento dovrebbe flettere di oltre il 10% a circa 140 mi-lioni nonostante le acquisizioni, mentre il cash flow netto è stabile intorno a 50 milioni annui. Il trend dovrebbe riproporsi anche nel 2013. Le proiezioni per il prossimo anno indicano, infatti, un giro d’affari intorno a 750 milioni con Ebitda superiore a 100 milio-ni e debiti in ulteriore contrazione fatte salve altre acquisizioni o partnership.

Si è svolta a Cinisello Balsamo, lo scorso 4 luglio, l’assemblea annuale di Federmacchine, la federazione che raccoglie 13 as-sociazioni, che rappresentano 6.300 aziende produttrici di mac-chinari per l’industria manifatturiera e l’artigianato. Il comparto ha chiuso il 2011 con un fatturato pari a 38 miliardi di euro (+11,8%). Un risultato positivo, ma che non riporta ai livelli pre 2009, l’anno orribile del settore con un crollo del 30%. Nel 2011 bene l’export, cresciuto del 17,1% e con un’incidenza del 70% sul fatturato del comparto. Ottima la richiesta negli Usa (+42%), che diventano il terzo paese dietro Germania e Francia che, con un incremento medio del 23%, si confermano i mer-cati di riferimento. Al quarto posto la Cina. Performance impor-tanti per la Turchia che registra una crescita della domanda del 50%. Diverso il discorso per quanto riguarda il mercato interno, che mostra un progresso della domanda del 3,1%, assorbito in gran parte dalle importazioni (+7,1%). Le vendite di mac-chinari Made in Italy alle aziende italiane aumenta, infatti, solo dell’1,1%. Il presidente di Federmacchine, Giancarlo Losma, sot-tolinea l’esigenza di dare alle imprese nostrane che acquistano macchinari la possibilità di ripartire le quote di ammortamento dell’investimento in tempi più brevi. Un provvedimento che in-sieme al ripristino delle detrazioni del 50% dell’imponibile sugli investimenti in nuovi macchinari potrebbe contribuire al rilancio del mercato interno.

III

Settembre 2012

Sandro Bonomi

Giancarlo Losma

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Settembre 2012 FIERE & DINTORNI

Ipa – The global food factory, è ai nastri di partenza. Il salone france-se delle tecnologie andrà in scena, infatti, dal 21 al 25 ottobre a Parigi, in contemporanea con l’edizione 2012 di Sial. Un vero e proprio meeting di tutta la filiera agroalimentare, dalla materia prima fino al confezionamento e alla distribu-zione dei prodotti. Non mancano, ovviamen-te, le novità e i momenti di approfondimento, come il Forum innovazione e ricerca. Con un occhio di riguardo ai temi della sostenibilità ed eco-compatibilità. Ne parliamo con Valèrie Dissaux, responsabile della comunicazione di Ipa.

Si avvicina l’apertura dell’edizione 2012

di Ipa. Quanti visitatori sono attesi nei pa-diglioni della fiera?

Ci attendiamo una partecipazione di ol-tre 40mila persone, provenienti all’industria agroalimentare, dalla distribuzione alimentare e da centri tecnici e laboratori. Si tratta di diret-tori generali, direttori della produzione e diret-tori di stabilimento che vengono in fiera per ottimizzare i loro strumenti di produzione, per aumentare la produttività, migliorare la sicu-rezza e implementare lo sviluppo sostenibile.

Quanti saranno, invece, gli espositori?All’edizione 2012 saranno presenti 350

espositori di macchine, attrezzature e soluzio-ni per la trasformazione ed il confezionamen-to dei prodotti alimentari. Quest’anno l’Italia rappresenta ancora il secondo paese in termi-ni di espositori, con circa 40 operatori previsti, appartenenti a tutte le filiere.

Quest’anno la manifestazione si terrà in contemporanea con Sial. Quali risultati vi attendete da questa sinergia?

A fianco di Sial, the Global food marketpla-ce, Ipa diventa the Global food factory, un luo-go dove si incontrano i fornitori e i loro clienti. In effetti, l’obiettivo della manifestazione è

quello di rispondere alle diverse problemati-che proposte dagli industriali dell’agroalimen-tare, come le criticità legate alla produzione o al risparmio energetico. L’evento 2012 permetterà di raccogliere alcune delle sfide di domani, grazie alla presentazione di una fabbrica eco-responsabili, di valorizzare l’ap-porto umano all’interno delle unità produttive e anche l’innovazione, leva primordiale per la competitività. Proprio perchè il process è al servizio dell’innovazione del prodotto, Ipa 2012 è la vetrina dei nuovi procedimenti per sviluppare i prodotti di domani, futuri prota-gonisti di Sial.

Quali saranno le principali innovazioni di questa edizione?

Per la prossima edizione, Ipa punta a va-lorizzare la produzione responsabile e l’eco-progettazione. Per questo la manifestazione si porrà sotto il segno della ricerca e dell’in-novazione grazie a diversi eventi collaterali di elevata qualità: il Forum innovazione e ricer-ca, il concorso Ipa dell’innovazione e l’eco-industria alimentare. In esclusiva quest’an-no, infatti, Ipa realizzerà all’interno di un’area di oltre 200 metri quadrati un’eco-industria agroalimentare, presentando le sfide in ter-mini di risparmio economico, d’immagine e

di differenziazione sul mercato.In cosa consiste il Forum innovazione

ricerca?All’interno del Forum innovazione ricerca,

un programma specifico di conferenze sarà dedicato all’integrazione dello sviluppo soste-nibile nella produzione agroalimentare. Con-cepito come un autentico simposio, il Forum innovazione ricerca rappresenta un’occasione unica per tenersi informati circa gli ultimi lavori nell’ambito della ricerca&sviluppo, gli avanza-menti tecnologici nel campo dell’ingegneria dei procedimenti e, in generale, dell’innova-zione applicata specificamente alle industrie agroalimentari.

Quali sono, a suo avviso, le tendenze in atto nel mercato del food processing ?

Il concorso Ipa dell’innovazione riflette la forza innovatrice delle tecnologie, delle attrezzature e delle soluzioni di punta pro-poste dagli espositori della manifestazione. Quest’anno il comitato di Ipa, composto dai maggiori rappresentanti istituzionali del setto-re, ha constatato che l’eco-progettazione dei prodotti e dei procedimenti, la produttività e la performance industriale sono sempre più importanti per il settore del food processing.

E, in particolare, nel caseario?Gli industriali annunciano una ripresa pro-

gressiva dei loro investimenti entro la fine dell’anno. Oltre che in attrezzature, prevedo-no d’investire nella sicurezza e nella ricerca per guadagnare in termini di competitività e per migliorare le loro performance industriali. L’applicazione di una politica di sviluppo so-stenibile è innanzitutto motivata da prospet-tive di risparmio future: i progetti vertono su argomenti quali il risparmio energetico e l’uti-lizzo d’energia proveniente da fonti rinnovabi-li, la riduzione del consumo d’acqua e di fluidi o l’ottimizzazione degli imballaggi.

Alice Realini

Ipa, la filiera a portata di business

La partnership con Sial. Le novità e le attese dell’edizione 2012. L’attenzione alle tematiche della sostenibilità. Parla Valérie Dissaux, responsabile della comunicazione della manifestazione francese

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Settembre 2012

Il concorso Ipa premia le macchine più innovative fra i prodotti presentati dagli espositori in anteprima al salone di Parigi.

Le principali innovazioni premiate sono suddivise nelle seguenti categorie:

IPA PREMIA L’INNOVAZIONE

Bizerba, per la sua nuova bilancia professionale Spm

Ibl Specifik, per Stambio

Industrade, per Devrovac Nm

QUALITÀ IGIENE

Clextral, per il suo procedimento brevettato Extrusion Porosification Technology (Ept)

Jbt FoodTech, per il suo Dry-Fry

Clauger, per il nuovo condizionatore d’aria Bio Control Cyclonique

PROCEDIMENTI

Spectralys, per l’analizzatore a fluorescenza convenzionale Amaltheys

Handtmann, per la sua nuova Unità di Controllo Software

Neogen, per il sistema Ansr

ATTREZZATURE E CONTROLLO

Jules Richard Instruments, per il suo Mini Spy Rf Green

Servinox, per la sua valvola di lavaggio Lpa

ECO-INNOVAZIONE

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Settembre 2012 FOCUS ON

Viaggio nel cuore del gorgonzola

Quattro polivalenti, cinque sale di stagionatura, un im-pianto per la produzione di fermenti. E’ Maurizio Oioli a gui-darci nella visita allo stabilimento di Cavaglietto, in provincia di Novara, specializzato nella produzione di gorgonzola: 3mila metri quadra-ti coperti, una capacità produttiva pari a 500 forme al giorno. Nella selezione delle macchine e dei sistemi di funzionamento sono due i principi che guidano gli Oioli: la semplicità di utilizzo e la qualità della macchina. “L’impianto di stagionatura è stato in-trodotto nel 2000. Poi nel 2002, ab-biamo voluto iniziare anche a produrre al nostro interno i fermenti”. Lo stabi-limento, però, è attivo dal 1995: un anno importante per l’azienda perché

ha segnato il passaggio a una dimen-sione più “industriale”. Il caseificio Oio-li infatti è nato dall’iniziativa di Giovan-ni Oioli, papà di Roberto, Gabriele e Maurizio, che oggi guidano l’azienda. “Mio padre iniziò rilevando una latteria di paese. Dove produceva circa 15 for-me al giorno. La stagionatura non era contemplata. Negli anni, gradualmen-te, sono avvenuti importanti cambia-menti”, spiega Maurizio Oioli. E, ancora oggi, i tre fratelli lavorano sempre con lo sguardo rivolto al miglioramento co-stante: “Abbiamo cercato di automatiz-zare tutto ciò che in passato svolgeva-mo a mano. Questo ci ha permesso di avere uno standard qualitativo elevato: oggi il consumatore cerca un prodotto buono, la cui qualità sia il più possibile costante nel tempo.

A cura di Nunzia Capriglione

Visita allo stabilimento Oioli. La ricerca di soluzioni tecnologiche semplici e di qualità. L’impianto per la produzione di fermenti. Un sistema di stagionatura innovativa.

E’ un sistema automatico per il lavaggio degli impianti: dalla cisterna del camion, alle linee di ricevimento, fino ai serbatoi. La Sala Cip lava tutti gli elementi, tranne l’impianto dei fermenti e il pastorizzatore. Perché, quest’ultimo, quotidianamente, utilizza soda e acido che vengono eliminati. Invece nel Cip la soda e l’acido vengono cambiati più volte all’anno e integrati a ogni lavaggio. Il sistema consente anche il risparmio dell’acqua: nell’ultimo risciacquo di una linea, anziché eliminarla, l’acqua viene, infatti, recuperata per utilizzarla nel primo risciacquo di una linea sporca.

Il ricevimento del latte è un processo che è stato completamente automatizzato: a guidare il percorso del latte è un terminale. Che, una volta impostato, controlla tutto il processo: la pompa entra in attività, filtra il latte, lo raffredda e lo manda nei serbatoi impostati precedentemente, sempre tramite terminale. Le sonde rilevano, automaticamente, il momento in cui il latte sta per terminare, così da ridurre progressivamente la velocità della pompa fino a quando il latte termina.

Progetta e costruisce per il settore alimentare una vasta gamma di impianti e macchinari, gruppi di processo e linee complete. Da oltre 25 anni il gruppo Reda sviluppa le migliori tecnologie applicate ai processi di lavorazione di prodotti liquidi alimentari, inclusi prodotti con contenuto di solidi o ad alta viscosità.

È un’azienda specializzata nella progettazione, produzione e installazione di macchine, impianti e sistemi per la detergenza, sanificazione ed asciugatura, standard e speciali, di tutte le tipologie, per l’industria alimentare, della ricerca scientifica, farmaceutica, ospedaliera, cosmetica e chimica. Dispone di una vasta gamma e molteplici modelli di macchine, impianti e sistemi di lavaggio che le permettono risolvere qualsiasi richiesta, dalle attrezzature agli ambienti, oltre alla sanificazione personale.

È il partner di numerosi industriali dell’alimentare in Francia e nel mondo nel settore della climatizzazione d’aria di processo. I climatizzatori d’aria Fromfroid permettono di garantire il controllo della temperatura, dell’igrometria, della portata d’aria, delle diverse concentrazioni di gas, ed altro ancora. Costruzione integralmente in acciaio inox ottimizzata per l’igienicità; batterie con tubi alettati oppure con tubi lisci; lavaggio dell’aria; turbine centrifughe o elicoidali; cip integrato. Realizza inoltre l’ingegneria, la costruzione, l’installazione e la manutenzione dei prodotti.

E’ l’impianto che preriscalda il latte, portandone la temperatura dai 4°C iniziali a 30°C. Il sistema assicura un notevole recupero energetico che consente anche di raffreddare il siero con il latte freddo, così da avere un prodotto che viene venduto a un’azienda che lo utilizza come ingrediente di alcune sue produzioni. Il sistema è corredato di due serbatoi esterni: uno pieno d’acqua, con temperatura pari a 25/30°C e uno vuoto. Proprio quest’acqua viene utilizzata all’inizio della produzione per scaldare il latte. Una volta riscaldato il latte, l’acqua si raffredda e passa nell’altro serbatoio. Man mano che la produzione si sviluppa, comincia a formarsi anche il siero. A questo punto, l’interscambio latte-acqua viene sostituito dall’interscambio latte-siero, senza però che i due si tocchino direttamente, grazie a un circuito di acqua a bassa pressione. Finito il latte, il siero è ancora disponibile, riprende l’interscambio della mattina, con il siero al posto del latte e con un funzionamento opposto: l’acqua scende fredda, raffredda il siero, si scalda e passa nel serbatoio. Pronta per essere utilizzata il giorno successivo. Il tutto sempre in modo completamente automatico. Qual è il vantaggio di questo sistema? Il risparmio di 500/600 chili di vapore/ora: il preriscaldatore è l’impianto che consuma più vapore, in quanto deve innalzare la temperatura del latte da 4 a 30°C.

Sala Cip

Ricevimento Latte

Preriscaldatore e pastorizzatore

E’ l’area in cui si trova il Plc con cui vengono impostati tutti i parametri dell’impianto per la produzione: dalla temperatura dell’acqua e del latte, alla velocità; dai volumi della produzione alla selezione del serbatoio che deve lavorare, fino alla quantità di fermento da utilizzare. “Oggi, ad esempio, è stato prodotto fermento, ma si è svolta anche attività fermentativa. In funzione di quest’ultima, si capisce qual è la quantità di fermento da utilizzare con il latte, il giorno successivo. Impostati i parametri necessari, l’operatore che avvierà gli impianti, dovrà solo selezionare il serbatoio: l’impianto ‘sa’ già quale fermento utilizzare, da quale fermentiera prelevarlo e così via”, precisa Maurizio Oioli. Insomma, la ricetta è già impostata e la possibilità di sbagliare è inesistente: “Il sistema offre la possibilità di calcolare tutto”.

Sala comandi

LO STABILIMENTO VISTO DA VICINO

I PARTNER E I VOTI DI MAURIZIO OIOLI

IL TRATTAMENTO DEL LATTE

REDA

PRC IMPIANTI

FROMFROID

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Settembre 2012

Viaggio nel cuore del gorgonzolaSe il trattamento termico è completamente automatizzato, la produzione (formatura) avviene ancora manualmente. In questo reparto le quattro polivalenti sono contraddistinte da diversi numeri.Ogni mattina, il latte arriva direttamente in polivalente: in funzione ai parametri programmati, durante il percorso, ‘preleva’ anche i fermenti per immetterli direttamente in polivalenti.

Prima di iniziare la stagionatura, le forme vengono collocate, per un’intera notte, in una sala con temperatura a 5/7°C. La fase successiva è la salatura. Al termine della quale, per due giorni e mezzo, riposano in una sala detta anche camera calda, con temperatura a 20/21°C e l’85% di umidità. “In questi ambienti vi sono macchine che producono sia aria calda che fredda. Grazie a un sistema automatico, quando è necessario, la macchina passa dal caldo al freddo, automaticamente”.

Nello stabilimento vengono prodotti diversi tipi di fermento per rotazione fagica. “Prima di avviare la produzione di fermenti, abbiamo avuto un periodo di test lungo un anno. Con una fermentiera manuale, di piccole dimensioni. In questa fase, le difficoltà sono state parecchie. Anche perché la nostra storia sino ad allora era diversa: nostro padre ha lavorato per anni comprando i fermenti. Iniziare a produrli, gli sembrava difficile, impossibile. Oggi, grazie all’esperienza acquisita, non sembra più così complicato. Innanzitutto, però, è necessario un impianto automatico: consente di automatizzare le ricette e di rispettarle, sempre, nel tempo. Manualmente, invece, il processo è più complesso: non si ha mai la ripetibilità garantita dall’automazione”. Le fermentiere possono funzionare autonomamente: è possibile avviare la produzione del gorgonzola con il fermento di una fermentiera, produrre fermento in un’altra fermentiera e lavare la terza.

E’ stato costruito con un sistema che assicura un recupero energetico del 96%: il latte caldo che esce, e attraversa la serpentina, quando rientra deve essere raffreddato a 29-30°C per andare in produzione. Il raffreddamento avviene con il latte crudo che entra. Ogni mattina, inoltre, prima dell’inizio della produzione, il pastorizzatore viene sterilizzato a 85°C per 20 minuti. Analogo il processo seguito per le antenne di scarico delle fermentiere poco prima dell’inizio della produzione.

E’ una cella di abbattimento di temperatura, una sorta di area di passaggio in cui il formaggio ‘soggiorna’ prima di passare nella stagionatura, dopo i due giorni e mezzo trascorsi nella ‘camera calda’. Si tratta di una soluzione che tutela le forme già nelle celle di stagionatura dove la temperatura è di 4°C. Se le forme provenienti dalla camera calda venissero inserite direttamente nella sala di stagionatura, i sensori, rilevando la loro temperatura, più elevata rispetto a quella esistente nella cella, chiederebbero al sistema di abbassarla in tempi brevi. Fatto che, però, andrebbe a danneggiare la qualità del prodotto già presente nella cella.

Sono cinque. Ognuna con una capacità di 7mila forme. Il formaggio vi resta per 60 giorni. In questi ambienti la temperatura è di circa 4/5°C e l’umidità è al 95/98%. Le celle sono corredate anche di un sistema di iniezione di aria nuova, calibrata in base alle esigenze produttive. La diffusione dell’aria nuova è regolata in base alla portata dell’anemometro. “I tecnici francesi di Fromfroid hanno calcolato flussi dell’aria che consentono di eliminare l’ammoniaca che il formaggio crea nel corso della terza fermentazione, intorno ai 33 e ai 40 giorni. In questa fase, il gorgonzola crea calore, ammoniaca e brucia ossigeno, per questo è necessario dargliene nuovo, ma in quantità calibrate”. Il sistema ideato da Fromfroid, inoltre, consente di ottenere una crosta bianca e inodore. “E’ un valore aggiunto importante. Che oggi, più o meno tutti i produttori sono in grado di offrire.

Questo è il cuore dell’impianto di stagionatura. Che consente di avere sotto controllo il processo anche da remoto. Tuttavia, non viene utilizzato come quello per il riscaldamento del latte dove vengono impostati tutti i parametri.

Tutto quello che va a contatto con il gorgonzola, dagli stampi alle fascette, viene lavato e sanificato in questo tunnel di lavaggio. “E’ una macchina che abbiamo dal 2000. E in questi 12 anni, non ha mai avuto un problema: è una struttura efficiente, e di semplice utilizzo. Non è super tecnologica, con sistemi di sicurezza che ne bloccano il funzionamento”.

E’ collegata al computer. Si seleziona il prodotto desiderato e la macchina, automaticamente, porta quanto richiesto: la stagnola, piuttosto che cartone e così via. Grazie al collegamento con il terminale è possibile avere sempre a disposizione l’inventario e gestire il magazzino. Si evita, così, di rimanere senza imballaggio, perché il sistema avvisa quando il prodotto sta per finire. In quattro metri si ha a disposizione un magazzino di 40 metri.

Questo impianto è stato progettato e costruito per lavare gli scaffali di stagionatura completi di tavole. Il lavaggio viene effettuato sollevando le tavole in modo da lavare l’angolare di supporto e le relative testate delle stesse.Il carico della macchina avviene dalla zona di confezione, mentre lo scarico avviene nella zona di stoccaggio dei bancali.

Le fermentiere

Il pastorizzatore Tunnel di raffreddamento

Celle di stagionatura

Sala controllo stagionatura

Impianto di sanificazione

Macchina per imballi

Impianto macchina di lavaggio a cabina per scaffali di stagionatura con assi

LO STABILIMENTO VISTO DA VICINOLA PRODUZIONE

LA STAGIONATURA

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VIII

Settembre 2012 SPECIALE GORGONZOLA

Flessibilità, velocità produttiva, minori consumi di acqua ed energia. Sono questi gli imperativi delle tecnologie e delle attrezzature adottate nella lavorazione del gorgonzola. Proponiamo un panorama, sintetico, degli impianti e dei macchinari utilizzati nelle diverse fasi della produzione di gorgonzola: dalla salatura a secco alla stagionatura, dal taglio, fino ad arrivare al confezionamento.

Cad Project è un’azienda lombarda specializzata nella pro-gettazione, realizzazione ed installazione di macchine e im-pianti per il settore caseario ed alimentare. Nella sua gamma l’azienda vanta linee per la stagionatura (salatrici, foratrici, sa-linatrici, pelatrici) e per la porzionatura (taglio con lama tradi-zionale o ad ultrasuoni, a peso variabile e a peso fisso) del gorgonzola. “Si tratta di macchinari prototipi, studiati e realizzati su misura per il cliente finale. La gamma è vasta e i macchinari sono semi automatici o completamente automatici” – raccon-ta Tania Facchinetti, titolare. Al gorgonzola l’azienda dedica la

TZX2T, una linea di porzionatura a peso fisso, inserimento in vaschetta ed allineamento con termosaldatrice: “Il sistema ga-rantisce oltre 60 porzioni prodotte al minuto grazie alle due testate di porzionatura, semplicità per l’immissione dei dati e automazione”. L’operatore, infatti, provvede solo al carico e all’impostazione dei dati tramite pannello e non viene poi più a contatto con il prodotto. Dalle caratteristiche all’incidenza sul giro d’affari dell’azienda. “La linea viene sempre più richiesta dai caseifici che realizzano il formaggio gorgonzola. Attualmen-te, la TZX2T incide per il 70% sul nostro fatturato complessivo”.

“La gamma dei nostri modelli offre risposte adeguate per tutti i settori del packaging in flow pack e soddisfa le più svariate esigenze partendo dal con-fezionamento con carico manuale a bassa velocità fino all’automatismo più esasperato”. Esordisce così Andrea Mot-ta, area manager dell’azienda vicentina specializzata in macchine confezionatri-ci orizzontali flow pack e verticali pillow pack.

E aggiunge: “Realizziamo ‘vestiti su misura’ per ogni tipo di prodotto ali-mentare e quindi anche il formaggio. Le nostre confezionatrici, tutte a gestione elettronica, robuste e semplici da gestire, vengono realizzate adottando soluzioni mirate a risolvere le problematiche lega-te agli aspetti ergonomici e di sanitizza-zione. Al gorgonzola dedichiamo anche la nostra confezionatrice FP 027 Tecno Pack, che risulta idonea a confezionare il formaggio in flow pack in atmosfera modificata .

L’azienda Facchinetti è specializzata dagli anni 70 nella pro-gettazione e costruzione di impianti caseari destinati al seg-mento del gorgonzola. Più precisamente, di impianti per la stagionatura, il taglio ed il confezionamento dei formaggi. “Il gorgonzola è un formaggio particolare – spiega Silvia Facchi-netti, titolare – da seguire con cura ed attenzione nelle fasi di stagionatura e confezionamento. Le nostre salatrici a secco, SA03 e SA04 vengono realizzate per garantire una salagione uniforme e priva di sprechi. Per adeguarsi alle richieste del mercato, l’azienda ha investito ingenti energie nella realizza-zione di macchine destinate al taglio del gorgonzola: dalla porzionatrice rotativa di base, in grado di realizzare porzioni a peso fisso, a impianti automatici per il taglio ed il confe-zionamento in vaschette in atmosfere modificate. “Il nostro nuovo sistema di taglio è caratterizzato da lame a ultrasuoni e prevede anche l’automatico inserimento della porzione nel contenitore. Questo consente di ridurre la manipolazione del prodotto e quindi il rischio di contaminazione”. Dalla lavora-zione ai trend di mercato: “Le richieste dei caseifici che pro-ducono gorgonzola evidenziano la tendenza a voler ridurre sempre più la pezzatura delle referenze di porzionato. Sono sempre più in aumento quelle intorno ai 100/80 grammi.”

FP 027

TZX2T

Salatrice SA03

Salatrice SA04

la macchina puo’ essere dotata di sistemi di codifica del film stampa-bile e di etichettatura, vanta alta velocità operativa e grande flessibilità per quando riguarda i formati, sia in flow pack classico, medio-piccolo che apri e chiudi. Grazie al controllo di alta precisione della temperatura dei gas, la macchina garantisce l’ottenimento sia della confezione esteticamente abituale, che della versione con effetto sottovuoto.

Produzione: 60 porzioni al minuto grazie alle due testate di porzionatura.Semplicità: tutti i dati vengono impostati tramite pannello operatore, impostazione di varie pezzature e a peso fisso, possibilità di impostare il peso variabile.Automazione: l’operatore provvede solo al carico e poi non viene più a contatto con il prodotto.

Caratteristiche: Impianto automatico per la salagione a secco dello scalzo e di un piano di forme rotonde. La postazione di entrata delle forme è parallela a quella di uscita. Pertanto è possibile l’impiego di un solo operatore. La capacità produttiva è di 250 forme all’ora. Velocità e tempo di dosatura del sale sono regolabili. Dimensioni: 2500x1400xh 2000 mm.

Caratteristiche: Impianto automatico per la sala-gione a secco dello scalzo e di un piano di forme rotonde. La postazione di entrata delle forme è in linea con quella di uscita. La capacità produttiva è di 250 forme all’ora. Velocità e tempo di dosatura del sale sono regolabili. Dimensioni: 3500x1400xh 2000 mm.

Cad Project

Tecno Pack

Facchinetti

“Inserimento in vaschetta ed allineamento con TZX2T”

“Realizziamo ‘vestiti su misura’”

Dalla lavorazione al confezionamento

Tania Facchinetti, titolare

Tecno Pack – Andrea Motta, area manager

Silvia Facchinetti, titolareErborinati sì, ma tecnologici

L’azienda confeziona il gorgonzola sia in involucro su misura che a nudo previo incarto in carta stagnola nel caso della mezza forma , oppure in vaschetta. Una delle parole chiave nella lavorazione del-le macchine proposte da Tecno Pack è la sanitizzazione: “La costruzione a sbal-zo, detta anche cantilever, della nostra confezionatrice, consente una separa-zione assoluta fra i gruppi in movimen-

to della macchina, le motorizzazioni e l’impianto elettrico. Questo sistema per-mette all’utente finale una facile e rapida pulizia e sanitizzazione del macchinario”. Non solo, FP 027 permette flessibilità e vanta sistemi di codifica del film stam-pabile e di etichettatura che assicurano correttezza e completezza dei dati sen-sibili come il peso, il pezzo, il codice a barre, ora e turno di confezionamento

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Settembre 2012

Prc Impianti

Delfin

Consumi ridotti del 30% con PIT 525 V e PI LVG 240

Soluzioni customizzate

Marco Paracchini, responsabile marketing

Nicola Rizzato, divisione macchine confezionatrici

Per il segmento del gorgonzola Prc Impianti propone mac-chine a tunnel, a cabina, a una o due porte, e lavaoggetti. L’azienda di Novara, specializzata nella progettazione, produ-zione ed installazione di macchine, impianti e sistemi per il lavaggio, sanificazione ed asciugatura, dispone di soluzioni che vengono progettate e prodotte in base alle specifiche esigenze. “Tradizionalmente le attrezzature venivano lavate, ed eventualmente sanificate, impiegando sistemi manua-li, macchine a spazzola, vasche per immersione e impianti ad alta pressione - racconta Marco Paracchini, responsabile marketing -. Queste soluzioni, diverse in funzione del tipo di

applicazione, non riuscivano a soddisfare tutti gli obiettivi di un corretto processo di sanificazione per un risultato costante ot-tenibile in modo rapido, sicuro ed economico. La nostra mac-china tunnel PIT 525 V, che lavora in continuo, arriva ad una produttività di lavaggio oraria di 500 tavole, 2.500 fascette, 750 stampi e 750 sopralzi. Il processo di lavaggio utilizzato è a spruzzo”. Oltre alle macchine a tunnel, Prc Impianti propone anche la macchina a cabina PI LVG 240 a una o due porte, completamente automatica, per il lavaggio di scaffali completi di tavole, carrelli spersori, carrelli porta stampi ed altri oggetti. “La PI LVG 240 garantisce un lavaggio di 18/20 scaffali com-

pleti di tavole e di 28/20 carrelli spersori. La sua struttura au-topulente viene realizzata interamente in acciaio inox aisi 304 a doppia pannellatura”. L’azienda pone particolare attenzione ai consumi. Le macchine vantano, infatti, consumi energetici ridotti del 30% e sono idonee ad essere collegate anche a fonti di energia rinnovabile. “Sempre in questa logica rien-trano anche i consumi di acqua e prodotti chimici. L’acqua calda del risciacquo finale viene, infatti, impiegata dalle mac-chine per rinnovare le fase di lavaggio precedenti”. Il settore del gorgonzola incide sul fatturato complessivo dell’azienda del 15-20%.

Il reparto Thermo & Vacuum, di Delfin divisione packaging, produce in ogni suo componente la linea At-lantic, termoformatrici per il confezio-namento in automatico di gorgonzola porzionato su vaschette termoforma-te, a partire dalla bobina con pellicola superiore pelabile. “Delfin, da sem-pre, cura i propri prodotti per la soddi-sfazione dell’acquirente” afferma Ni-cola Rizzato, della divisione macchine confezionatrici. E prosegue: “La mag-gior parte delle macchine prodotte da Delfin, infatti, è fortemente customiz-zata in base alle esigenze del cliente. Nel caso delle termoformatrici, la per-sonalizzazione riguarda soprattutto gli stampi creati appositamente per le vaschette utilizzate dal cliente”.

La produzione di una macchina termoformatrice è un procedimen-to molto lungo. Rizzato spiega che i tempi per la costruzione di una mac-

china Atlantic variano dalle otto fino alle 12 settimane. Le difficoltà che si riscontrano durante questo lavo-ro, dato che si tratta di processi di confezionamento, sono quelle che si affrontano, in generale, quando si lavora nell’ambiente lattiero caseario. E riguardano essenzialmente i livelli di igienizzazione della macchina e di pulizia. Inoltre, è importante forni-re una macchina semplice da usare e con bassi livelli di manutenzione. Infine, domandiamo a Nicola Rizzato come, a suo avviso, si stia sviluppan-do il mercato, legato alla produzione di packaging per l’alimentare. “Il mer-cato procede verso confezioni sem-pre più piccole, ideali per il consumo individuale o di coppia. Sono proprio quelle confezioni che si acquistano di impulso al banco frigo, studiate sia nell’aspetto strutturale che in quello grafico”.

PIT 525 V

Atlantic 420 TR

PI LVG 240Caratteristiche: impianto di lavaggio a tunnel, lavoro conti-nuo, accentuato grado di versatilità.Produttività orarie: 500 tavole, 2500 fascette, 750 stampi, 750 sopralzi.Fasi di lavaggio: carico, la-vaggio, pre-risciacquo, risciacquo finale, scarico.

Il prodotto di punta della Delfin divisione packaging è la termoforatrice Atlantic 420 TR. La sua linea pulita e la tecnologia Ultrainox, vengono impiegati per garantire il massimo livello di pulizia e igiene. Gli elementi che caratterizzano la linea Atlantic sono: l’elevata cura nella scelta dei materiali e nella costruzione della macchina, l’altissimo livello di sanificazione, gli innovativi sistemi di taglio del film rigido per la

formatura della vaschetta. Fondamentale è l’impiego dell’elettronica Siemens, estremamente intuitiva e, al tempo stesso, particolarmente elaborata e completa.

Infine, è da rilevare la grande compatibilità con i sistemi di taglio e di caricamento del

formaggio prodotti dalle azien-de leader del settore.

Caratteristiche: impianto di lavaggio a cabina, comple-tamente automatica e semplice da utilizzare. L’operatore deve solo posizionare lo scaffale con le tavole all’interno della cabina di lavaggio. Un software dedicato permette di variare i parametri di lavoro e di memorizzare i diversi cicli. La struttura autopulente è realizzata in acciaio Inox aisi 304 a doppia pannellatura.Produttività orarie: 18/20 scaffali completi di tavole, 18/20 carrelli spersori.Fasi di lavaggio: carico, lavaggio, risciacquo, scarico.

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Settembre 2012 SCHEDE PRODOTTO

Affettatrici Weber – linee robotizzate Niederwieser www.niederwieser.it

Tipologia prodotti a cui è destinata la macchinaLe affettatrici realizzate da Weber Maschinenbau e commer-cializzate da Niederwieser si caratterizzano per l’elevata velo-cità e precisione di taglio, anche dei formaggi.Descrizione e punti di forza del prodottoA seconda dei modelli, è possibile raggiungere le 2mila fette al minuto, con sezione di taglio larga fino a 620 mm, alta fino a 200 mm, lavorando quattro forme di formaggio larghe 100 mm e alte 150 mm, con una precisione al grammo. Le affettatrici possono essere inserite in un contesto di linee ro-botizzate flessibili, con tecnologia specifica per l’industria ali-mentare che, grazie all’ingombro ridotto, si possono integrare alla perfezione in ogni unità produttiva o, in alternativa, si possono utilizzare come soluzioni stand-alone. I robot Weber sono abbinabili a quasi tutte le affettatrici e macchine confe-zionatrici. Nello specifico, il robot Wfr è in grado di disporre nei formati standard tutte le forme conosciute di porzioni, con una velocità di disposizione fino a dieci cicli per minuto (in base all’utilizzo). Sono possibili anche rotazioni della por-zione di 90°. Velocità, precisione e semplicità di utilizzo ca-

ratterizzano questo robot: in pochi secondi, e tramite un solo pulsante, si possono modificare deposito e posizionamento. Anche il robot di prelevamento Wpr si contraddistingue per le sue elevate prestazioni. Questo prelevatore quadruplo, infat-ti, gestisce la presa della porzione con precisione e in modo automatico, grazie a un sistema integrato di videocamera che determina la posizione esatta della porzione, permettendo così ogni correzione di posizione o rotazione angolare, e di-spone in automatico le porzioni per la lavorazione successiva. Nella confezione, vengono posizionate solo le porzioni taglia-te correttamente. Vengono riconosciute le confezioni vuote. Sono regolabili anche il numero delle tracce, le posizioni e le dimensioni delle porzioni. L’azionamento ergonomico tramite touchscreen e la scelta di vari programmi contribuiscono inol-tre alla massima sicurezza. In base alle esigenze produttive del cliente, il Wpr è disponibile in diverse varianti, a preleva-mento singolo, doppio, triplo o quadruplo. Entrambi i robot sono di facile pulizia; tutta la meccanica è in acciaio e non vengono usati materiali compositi o plastici non rilevabili da un metal detector.

Punti di forza del prodottoLa stampa dei codici a barre secondo le codifiche più dif-fuse (come, per esempio: Ean13, Ean128) è componibile secondo le più svariate esigenze, in quanto gli strumenti colloquiano con tutte le etichettatrici sul mercato program-mabili via RS232. La bilancia è facilmente programmabile da tastiera oppure da Pc tramite software gratuito e offre la possibilità di salvare tutte le pesate eseguite durante la giornata lavorativa su chiavetta Usb o su scheda di memoria, per una successiva elaborazione ed archiviazione su Pc. Le funzioni della tastiera sono completamente personalizzabili per adattarsi alle esigenze degli operatori e, se necessario, è possibile soddisfare ogni particolare funzionalità operativa tramite programmazione con linguaggio ad alto livello resi-dente in memoria.

Specifiche tecnichePiattaforma con diverse portate e divisioni in funzione dei pro-dotti da controllare, display a Led rossi e Lcd grafico retroil-luminato, possibilità di installazione con colonna di sostegno solidale alla piattaforma o su carrello in acciaio Inox. Di serie: ingresso per lettore di barcode/badge e tre porte seriali, utiliz-zabili oltre che per il collegamento all’etichettatrice anche per il collegamento ad un ripetitore di peso e ad un Pc/Plc con interrogazione dei dati a richiesta o in trasmissione continua. Funzionamento a peso fisso o variabile e calcolo dell’importo con prezzo abbinabile all’articolo. Possibilità di gestione della doppia valuta con fattore di conversione, configurabile; possibi-lità inoltre di gestione del codice Ean del prodotto e di calcolo del checkdigit di controllo, di gestione della data di stagionatura e di scadenza e della tracciabilità del prodotto.

Termosaldatrice automatica T 300www.multivac.com

Tipologia prodotti a cui è destinata la macchinaMultivac presenta la nuova termosaldatrice T 300, semplice da utilizzare, attenta ai consumi e destinata ai piccoli volumi pro-duttivi. La compatta T 300 è stata sviluppata per l’utilizzo di un’ampia gamma di vaschette e progettata in base ai principi igienici, tecnologici e qualitativi che contraddistinguono tutti i prodotti Multivac.Descrizione e punti di forza del prodottoSemplice da utilizzare, facile da pulire, la super-flessibile T 300 fissa dei nuovi punti di riferimento nel suo settore di mercato. Diversi i vantaggi offerti dalla termosaldatrice T 300. Il con-cetto salva-spazio: nonostante una lunghezza complessiva di soli 2,45 mt, la T 300 vanta una zona di carico con due passi per consentire un carico

ergonomico delle vaschette. La zona di carico può essere ulte-riormente ampliata di due o quattro passi. La termoformatrice, inoltre, è realizzata in acciaio inox di ottima qualità e durata, il

design Multivac è ottimizzato per una perfetta pulizia ed igiene e vanta una semplicità di utilizzo grazie all’interfaccia operatore con display a sfioramento Hmi 2.0. Altro punto di forza è l’efficienza energe-tica, ottenuta grazie agli azionamenti elettrici per il trasporto delle vaschette, l’unità di sollevamento

centrale e l’avvolgisfridi. E’ adatta, infi-ne, alla produzione di confezioni in atmosfera modificata (Map) e contenuto di ossigeno controlla-to (opzionale).

Specifiche tecnicheLunghezza complessiva: 2,45 mt. Grande formato base pari a 420 x 300 mm, suddivisibile fino ad un massimo di tre impronte; l’altezza

massima della vaschetta è di 110 mm.

Bilance etichettatrici/prezzatrici Serie KdlDiniargeowww.diniargeo.it

Descrizione e punti di forza del prodottoLe camere bianche proposte da Travaglini, quelle cioè nelle quali viene controllata la concentrazione delle particelle ae-rotrasportate, vengono realizzate in modo da minimizzare l’introduzione, la generazione e la ritenzione di particelle inquinanti al loro interno. La contaminazione dei prodotti dovuta a polvere, muffa e particelle riduce la qualità degli stessi. Proteggere i prodotti dalla contaminazione causata attraverso particelle dannose contenute nell’aria significa evitare un contatto con l’aria stessa. Questo tuttavia non è possibile in tutte le fasi di lavorazione. E’ però possibile dare un’interpretazione diversa al concetto di protezione: non isolare il prodotto dall’ambiente circostante, bensì por-lo in un ambiente di alta qualità, in condizioni igieniche controllate, con aria particolarmente pura, così da favorire la protezione dei prodotti. Esistono diverse classi di impianto e Travaglini impiega, per ciascuna, filtri con diversi gradi di efficacia. La filtrazione dell’aria ha luogo progressivamente, per cui i filtri a più bassa protezione saranno disposti pri-ma di quelli a protezione più alta. La filtrazione progressiva dell’aria impedisce il danneggiamento dei filtri con grado di protezione più elevato e il loro rapido inquinamento.Specifiche tecnicheCaratteristica fondamentale delle clean rooms è rappre-sentata dall’essere spesso racchiuse in aree di ridotte di-mensioni, ottimizzate sulle necessità di produzione. La di-stribuzione dell’aria all’interno di una camera sterile può essere effettuata in diversi modi e ciò determina il grado di protezione dalla contaminazione dell’apparato. Sono possibili diverse modalità di distribuzione dell’aria: a flus-so unidirezionale verticale, realizzato con filtri alloggiati nel soffitto e ripresa dell’aria dalle parti inferiori della camera o dal pavimento perforato; in tal caso l’area di lavoro pulita è localizzata nella parte superiore della camera. A flusso unidirezionale orizzontale: l’aria entra da filtri posizionati a parete e viene ripresa tramite griglie localizzate; in questo caso l’area di lavoro pulita è localizzata tra i filtri che genera-no il flusso e la prima fonte di contaminazione. A flusso non unidirezionale; l’aria di lavoro pulita è l’intero locale. A flus-so misto, situazione in cui coesistono flussi unidirezionali e non. L’impianto, oltre al normale funzionamento come uni-tà di condizionamento, prevede l’espulsione dell’aria umi-da, generata durante l’operazione di lavaggio dell’ambiente di lavoro. L’unità di trattamento aria provvederà in questa fase a immettere aria calda per facilitare l’asciugamento delle superfici e delle attrezzature. L’impianto è progettato per funzionare in nelle fasi di produzione, lavaggio, asciuga-mento e mantenimento.

Camere bianchewww.travaglini.it

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XI

Pavimenti resistenti, antiacido e personalizzabili Mombriniwww.mombrini.it

Registratore monouso di temperatura Tectronikwww.tectronik.it

Terminale D430 con software Ctrl per controllo statistico dei preconfezionati www.coopbilanciai.it

Tipologia prodotti a cui è destinata la macchinaL’azienda Mombrini realizza da oltre 50 anni pavimentazioni e rivestimenti in klinker antiacido per l’industria alimentare.Descrizione e punti di forza del prodottoLe caratteristiche fondamentali dei pavimenti prodotti da Mombrini sono: asetticità, assenza di emissione di sostanze nocive, attitudine all’integrazio-ne impiantistica, isolamento acustico, resistenza meccanica e resistenza agli agenti aggressivi di ogni genere. Le pavimentazioni offrono inoltre un’ottima impermeabilità grazie alla perfetta sigillatura. La scelta dello spessore e del tipo di piastrella dipendono da molteplici fattori, in particolar modo dai carichi e dai movimenti che dovranno sopportare le pavimentazioni. A tal proposito, Mombrini monitora costantemente le esigenze degli stabilimenti nel settore alimentare, tenendo in considerazione tutto il complesso di attività che vengo-no svolte al loro interno, in modo da realizzare pavimenti affidabili e duraturi nel tempo. Le peculiarità chimico-fisiche del klinker rendono il pavimento fa-cilmente lavabile e non scivoloso, facilitando anche il drenaggio dei liquami attraverso appositi sistemi di scarico come i chiusini e le canaline in acciaio inox. Mombrini dà inoltre grande importanza alla personalizzazione del pavi-mento. La più richiesta e frequente riguarda l’aspetto estetico, che può essere valorizzato con una differente posizione delle piastrelle: in linea, diagonale o con particolare disegni che evidenziano chiusini o zone della stanza. Nel rivestimento viene data molta importanza all’applicazione del logo/stemma desiderato, impresso su piastrelle posate a parete, in modo da rendere più piacevole l’ambiente di lavoro.

Tipologia prodotti a cui è desti-nata la macchinaIl nuovo registratore monouso di temperatura proposto da Tectronik è l’ideale per il monitoraggio dei valori durante i trasporti di breve, medio e lungo raggio. Descrizione e punti di for-za del prodottoIl basso costo del prodotto con-sente l’inclusione del dispositivo uni-tamente alla merce in esame e con-sente al destinatario (o di ‘ritorno’ al mittente, se richiesto) di poter immediatamente scaricare, su qualsiasi Pc nel mondo, un file Pdf con i dati di temperatura rilevati durante il servizio. Non è perciò previsto alcun software specifico, ma solo Adobe Reader per la lettura del file Pdf. Non è richiesta, quindi, alcuna particolare specializzazione per la manipo-lazione dello strumento che si presenta semplice anche per l’utente inesperto. I rapporti vengono espressi in forma grafica e numerica ed è possibile una stampa immediata o l’inoltro via e-mail del file ottenuto per una valutazione istantanea. L’avvio e l’interruzione del logger sono azionabili semplicemente premendo il tasto start/stop. E’ poi sufficiente introdurre il connettore in una porta Usb nel Pc, senza bisogno di cavi, per scaricare il file ottenuto.Specifiche tecnicheScala da -30 a +70°C. Accuratezza ± 0,5°C. Fino a 7.200 campionamenti. Tenuta Ip 67. Diversi modelli disponibili da un giorno fino a 60 giorni preprogrammati.

Tipologia prodotti a cui è destinata la mac-chinaAffettati in vaschetta, in busta e tutti i prodotti preconfe-zionati a peso fisso.Descrizione e punti di forza del prodottoRealizzazione in acciaio Inox per ambienti di lavoro particolarmente difficili. Facilità di utilizzo anche per operatori non esperti. Collegabile via ethernet, Usb o seriale a sistema Pc con software di gestione Ctrl per stampe statistiche.Specifiche tecnicheDiverse portate e divisioni in funzione dei prodotti da controllare.

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