A Il Covi e B2016...La missione del giovane «lu-po» era quella di identificare le postazioni...

4
B A ANNO XVI N°896 2 APRILE 2016 RIVISTA APERIODICA DIRETTA DA STEFANO BORSELLI dIl Covilef RISORSE CONVIVIALI E VARIA UMANIISSN2279–6924 iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii Penetriamo nuovamente in epoche che non aspettano dal losofo una spiegazione né una trasformazione del mondo, ma la costruzione di rifugi contro l’inclemenza del tempo. Nicolás Gómez Dávila A L L E RO E D I P AL M I R A B E A T I I PO P O L I CHE H AN N O E R O I QU A N D O C E N ’È BIS O G N O Ufficiale: Comandante sono in trappola. Ripeto. Sono in trappola. Comandante: Per favore ripetete e confer- mate. Uciale: Mi hanno visto. Tirano da tutte le parti. Sono bloccato. Chiedo levacuazione immediata. Comandante: Richiesta devacuazione accet- tata. Uciale: Per favore sbrigatevi, mi restano poche munizioni. Sembrano dappertutto. Non posso resistere a lungo. Per favore sbriga- tevi. Comandante: Confermato. T ratteneteli. Continuate a rispondere. Andate in una posi- zione sicura. L appoggio aereo arriva. Date le vostre coordinate. Uciale: (fornisce le coordinate) Comandante: (il Comandante ripete le coor- dinate) Confermate. Uciale: Confermato. Per favore sbrigate- vi. Ho poche munizioni, mi stanno accer- chiando, i bastardi. Comandante: Dodici minuti allevacuazio- ne. Tornate in una posizione sicura. Ripeto. T ornate in una posizione sicura. Uciale: Sono vicini. Sono accerchiato. Forse è la ne. Dite alla mia famiglia che li amo tanto. Il Covile, ISSN 2279–6924, è una pubblicazione non periodica e non commerciale, Redazione: Francesco Borselli, Riccardo De Benedetti, Aude De Kerros, Pietro Ghini, Ciro Lomonte, Roberto Manfredini, Ettore Maria Mazzola, Alzek garos, Andrea G. Sciffo, Stefano Serani, Stefano Silvestri, Massimo Zaratin. Attribuzione. Non commerciale. Non opere derivate 3.0 Italia License. Ar— testata i Morris Roman di Dieter Steffmann e gli Education di Manfred Klein, ☞Programmi: impaginazione LibreOffice (con Estensione Patina), ai sensi della Legge sullEditoria n°62 del 2001. Direttore: Stefano Borselli. De Marco, Armando Ermini, Marisa Fadoni Strik, Luciano Funari, Giuseppe Misheff, Pietro Pagliardini, Almanacco romano, Gabriella Rouf, Nikos A. San© 2016 Stefano Borselli. Questa rivista è licenziata sotto Creative Commons. retrati: www.ilcovile.it.il.covile@gmail.com. Caratteri utilizzati: per la per il testo i Fell Types realizzati da Igino Marini, www.iginomarini.com trattamento immagini GIMP e FotoSketcher.

Transcript of A Il Covi e B2016...La missione del giovane «lu-po» era quella di identificare le postazioni...

Page 1: A Il Covi e B2016...La missione del giovane «lu-po» era quella di identificare le postazioni nemi-che del califfato in vista dell’offensiva dell’eserci-to siriano. Alexander

BAANNO XVI N°896 2 APRILE 2016

RIVISTA APERIODICA

DIRETTA DA

STEFANO BORSELLI dIl Covilef RISORSE CONVIVIALI

E VARIA UMANITÀ

ISSN2279–6924

iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiPenetriamo nuovamente in epoche che non aspettano dal filosofo né una spiegazione né una trasformazione del mondo, ma la costruzione di rifugi contro l’inclemenza del tempo. Nicolás Gómez Dávila

A L L ’E R O E D I P A L M I R AB E A T I I P O P O L I C H E H A N N O E R O I

Q U A N D O C E N ’ È B I S O G N O

Ufficiale: Comandante sono in trappola.Ripeto. Sono in trappola.

Comandante: Per favore ripetete e confer-mate.

Ufficiale: Mi hanno visto. Tirano da tuttele parti. Sono bloccato. Chiedo l’evacuazioneimmediata.

Comandante: Richiesta d’evacuazione accet-tata.

Ufficiale: Per favore sbrigatevi, mi restanopoche munizioni. Sembrano dappertutto.Non posso resistere a lungo. Per favore sbriga-tevi.

Comandante: Confermato. Tratteneteli.Continuate a rispondere. Andate in una posi-

zione sicura. L’appoggio aereo arriva. Date levostre coordinate.

Ufficiale: (fornisce le coordinate)Comandante: (il Comandante ripete le coor-

dinate) Confermate.Ufficiale: Confermato. Per favore sbrigate-

vi. Ho poche munizioni, mi stanno accer-chiando, i bastardi.

Comandante: Dodici minuti all’evacuazio-ne. Tornate in una posizione sicura. Ripeto.Tornate in una posizione sicura.

Ufficiale: Sono vicini. Sono accerchiato.Forse è la fine. Dite alla mia famiglia che liamo tanto.

Il Covile, ISSN 2279–6924, è una pubblicazione non periodica e non commerciale,☞Redazione: Francesco Borselli, Riccardo De Benedetti, Aude De Kerros, PietroGhini, Ciro Lomonte, Roberto Manfredini, Ettore Maria Mazzola, Alzek garos, Andrea G. Sciffo, Stefano Serafini, Stefano Silvestri, Massimo Zaratin. ☞Attribuzione. Non commerciale. Non opere derivate 3.0 Italia License. ☞Ar—testata i Morris Roman di Dieter Steffmann e gli Education di Manfred Klein,☞Programmi: impaginazione LibreOffice (con Estensione Patina),

ai sensi della Legge sull’Editoria n°62 del 2001. ☞Direttore: Stefano Borselli.De Marco, Armando Ermini, Marisa Fadoni Strik, Luciano Funari, Giuseppe

Misheff, Pietro Pagliardini, Almanacco romano, Gabriella Rouf, Nikos A. Salín— © 2016 Stefano Borselli. Questa rivista è licenziata sotto Creative Commons.

retrati: www.ilcovile.it.✉ [email protected]. ☞Caratteri utilizzati: per laper il testo i Fell Types realizzati da Igino Marini, www.iginomarini.com

trattamento immagini GIMP e FotoSketcher.

Page 2: A Il Covi e B2016...La missione del giovane «lu-po» era quella di identificare le postazioni nemi-che del califfato in vista dell’offensiva dell’eserci-to siriano. Alexander

h (2) h

Comandante: Tornate alla linea verde. Con-tinuate a sparare. I rinforzi stanno arrivandocon dietro il supporto aereo.

Ufficiale: Negativo. Sono circondato. So-no tanti, i bastardi.

Comandante: Dieci minuti, tornate alla li-nea verde

Ufficiale: Non posso. Mi hanno accerchia-to e si avvicinano. Vi prego sbrigatevi.

Comandante: Andate alla linea verde. Ripe-to, tornate alla linea verde.

Ufficiale: Eccoli, arrivano. Vi chiedo un at-tacco aereo. Per favore. Sbrigatevi, questa è lafine. Dite alla mia famiglia che li amo e muo-io combattendo per il nostro paese.

Comandante: Negativo, tornate sulla lineaverde.

Ufficiale: Non posso. Comandante, sonocircondato. Sono già qui. Non voglio che miprendano e mi mettano in mostra. Sto chie-dendo un attacco aereo. Derideranno me equesta uniforme. Voglio morire con dignità eche tutti questi bastardi muoiano con me. Viprego è la mia ultima volontà, conducal’attacco aereo. In ogni caso, mi uccideran-no.

Comandante: Si prega di confermare la ri-chiesta.

Ufficiale: Arrivano. È la fine, comandante,la ringrazio. Dite alla mia famiglia e al mioPaese che li amo. Ditegli che sono stato co-raggioso e che mi sono battuto fino a quandonon potevo piú fare nulla. Abbiate cura dellamia famiglia; vendicate la mia morte. Addiocomandante, dite alla mia famiglia che le vo-glio bene.

Comandante: (nessuna risposta, ordinal’attacco aereo.)

È la trascrizione del dialogo per ra-dio tra l’ufficiale russo Alexander

Prokhorenko e il suo comandante. ¶ Il 24 marzo2016, circondato da jihadisti a Palmira, Siria,il venticinquenne ufficiale delle forze speciali harichiesto di bombardare la sua posizione, al finedi non essere catturato dai nemici e portarli consé nella morte. ¶ La missione del giovane «lu-po» era quella di identificare le postazioni nemi-che del califfato in vista dell’offensiva dell’eserci-to siriano. ¶ Alexander riceverà il titolo di E-roe della Russia, la piú alta onorificenza del Pae-se. ¶ Era sposato da un anno e mezzo e la mo-glie Ekaterina è in attesa del primo figlio. Nonsapeva che il marito fosse uno specnaz, né checombattesse in Siria. ¶ Alexabder, provenienteda una famiglia di militari — anche i fratelliappartengono ai corpi speciali — si era arruolatoappena conclusi gli studi, entrando al-l’Accademia Militare di difesa aerea delle For-ze Armate della Federazione Russa. ¶ In unmondo i cui i media diffondono le immagini di«crisis actors» Alessandro risplende non solo peril suo eroismo, ma per la sua verità.

dIl Covilef N° 896

PPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPP

Page 3: A Il Covi e B2016...La missione del giovane «lu-po» era quella di identificare le postazioni nemi-che del califfato in vista dell’offensiva dell’eserci-to siriano. Alexander

h (3) h

è qualcosa di antico, e di eterno,nella vicenda di Alexander Pro-khorenko e nelle sue ultime paro-

le, e credo sia questo il motivo della commo-zione e degli elogi di cui è stato fatto oggettodai militari, ma non solo, di tutto il mondo.Un antico e un eterno specificamente ma-schili: coraggio, dovere, dignità, sacrificio,onore, sono virtú (dal latino Vir — uomo)che in occidente stiamo dimenticando. Abbia-mo deciso di gettarle nel sacco dei rifiuti delcosí detto patriarcalismo sessista e maschili-sta, in favore del pensiero debole e di un pa-cifismo assoluto e imbelle. Cantiamo ognigiorno le lodi di un femminile che ci immagi-niamo inclusivo, accogliente, pacifico, restioa prese di posizioni nette, ferme ed anchedure quando occorra, ma alla fine dobbiamoammettere tutti (uomini e donne), che abbia-mo perduto la cosa piú importante per unasocietà che voglia essere anche comunità.

C’

La virilità cerca il dramma, è pronta adaccoglierlo […] innesca il cambiamento,o viceversa ripristina l’ordine quando lanormale routine non è piú sufficiente.La virilità è l’ultima carta da giocare pri-ma di cedere alla rassegnazione,

scrive H. C. Mansfield nel suo libro Virilità.Il ritorno di una virtú perduta, Rizzoli, 2006.Di fronte agli attentati terroristici del fonda-mentalismo islamico in Francia e in Belgio,l’Occidente ha rivendicato il proprio stile divita, la libertà di uscire di casa, di riunirsi perascoltare musica o andare a teatro o al risto-rante. Tutte abitudini piacevoli, senza dub-bio, ma in nome delle quali nessuno mai si so-gnerà di rischiare la propria vita. Per farlo ènecessario avere valori forti, proprio quelliche la modernità rifiuta; e infatti lascia ilcompito ai robot e ai droni. Non credo affat-to che in Occidente non esistano piú uominicome Prokhorenko, ma solo che la società ènon è piú orientata a fare sbocciare quelle vir-tú e favorirne la pratica. E quando crede di

farlo spesso le distorce. Di Alexander Prokho-renko mi ha colpito l’aspetto di ragazzo nor-male, sorridente, financo un po’ goffo nel-l’uniforme che appare troppo ampia: nulla ache vedere con Rambo ed esibizioni musco-lari insomma, ma forza prima di tutto interio-re. Soprattutto, però, rimangono impresse lesue ultime parole: «dite alla mia famiglia chele voglio bene», dense di significati. Il pensie-ro corre immediatamente allo struggente in-contro fra Ettore e Andromaca sulle mura diIlio, prima del duello mortale con Achille.Andromaca implora il marito di non lasciarlasola col piccolo figlio Astianatte, ma Ettore,che pure ama teneramente entrambi, non puòacconsentire, perché è il suo destino di uomoche si deve compiere. Non però in nome diun dovere astratto, freddo, impersonale, e an-cora meno per senso di hybris. Piuttosto perresponsabilità e amore verso la sua comunità,e in definitiva anche verso la sua stessa fami-glia. L’una e l’altra, la comunità e la fami-glia, non sono entità staccate, separate, che vi-vono di vita propria indipendentemente l’unadall’altra o peggio in reciproca concorrenzao contraddizione. Ettore sa che se non a-dempisse al suo dovere pubblico, non sapreb-be piú adempiere neanche a quello privato,non sarebbe piú veramente in grado di dare al-la moglie ed al figlio quello che un marito eun padre è chiamato a dare. Ed in fondo an-che la stessa Andromaca, pur nel dolore, ne è

2 Aprile 2016 Anno XVI

Page 4: A Il Covi e B2016...La missione del giovane «lu-po» era quella di identificare le postazioni nemi-che del califfato in vista dell’offensiva dell’eserci-to siriano. Alexander

h (4) h

consapevole, allo stesso modo di Penelope neiconfronti di Odisseo. Il guerriero, il marito eil padre Ettore sono un tutt’uno, l’una funzio-ne si fonda sulle altre e tutte insieme fannodi un maschio un uomo integrale definendosireciprocamente. Per questo Ettore è l’eroeforse piú luminoso del poema omerico e del-l’intero Occidente. «Dite alla mia famigliache le voglio bene», sono parole che fannomeditare anche in altro senso. L’uomo è chia-mato alla guerra, al dovere, all’ubbidienza, alsegreto, al rischio, al pericolo, all’onore, den-tro di sé ha l’avventura e l’erranza. Ma nelmomento estremo, comunque e ovunque acca-da, prima e oltre a tutto questo ma non incontraddizione, l’ultimo umanissimo pensie-ro è per gli affetti privati, i piú intimi e perso-nali: la giovane moglie, il figlio in arrivo. Co-me se la morte restituisse alle cose il loro ordi-ne naturale: non la vita in funzione della guer-ra, ma la guerra in funzione della vita. È perquesto, credo, che la vicenda del giovane uo-mo Alexander Prokhorenko, ha destato tantaammirazione e commozione. Noi siamo or-mai individui moderni, sofisticati, emancipa-ti, liberati, ma sentiamo ancora immensa, se-greta nostalgia per quello che stiamo lascian-

do perire in noi, e oscuramente capiamo chese tutte le virtú antiche evocate dalla vicendadi Alexander Prokhorienko saranno definiti-vamente perdute, tutto sarà perduto, e la no-stra civiltà morirà. (A. E.)

dIl Covilef N° 896Wehrlos, doch in nichts vernichtet / Inerme, ma in niente annientato (Konrad Weiß Der christliche Epimetheus)

Bisogna anche dire una cosacerto incredibile, ma vera:sono morti vincendo. Infattiquelli che sono i premi divittoria per gli uomini valo-rosi, libertà ed eroismo, en-trambi toccano in sorte ai ca-duti. […] Di coloro che muo-iono gloriosamente nelleguerre nessuno potrebbe di-re che sono stati sconfitti:infatti, per fuggire la schia-vitú, scelgono una morte

gloriosa.

Licurgo. Elogio dei caduti di Cheronea.