ª Giornata Mondiale: alla presenza del Capo dello Stato ... · entrambi, come Padoa-Schioppa, al...

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Anno III Spedizione in abbonamento postale art. 2 comma 20/c legge 662/96 filiale di Roma Associazione fra le Casse di Risparmio Italiane I l risparmio è una virtù, indivi- duale e sociale, non un vi- zio… che la nostra Costitu- zione ha chiesto alla Repubblica stessa di tutelare ‘in tutte le sue for- me’». Questa la tesi attorno alla quale, il ministro dell’Economia e delle finanze Tommaso Padoa- Schioppa ha costruito l’intervento offerto all’ampia platea della 82ª Giornata Mondiale del Risparmio, che come ogni anno alla fine di ot- tobre è stata organizzata a Roma dall’Acri, l’associazione delle Cas- se di risparmio e delle Fondazioni di origine bancaria. Attorno a questa tesi e alla necessi- tà di tutelare e valorizzare il rispar- mio e i risparmiatori - sia con le norme sia con la scelta di compor- tamenti virtuosi da parte dei vari soggetti che operano nel mercato - si sono articolati anche gli altri in- terventi svolti, oltre che dal presi- dente dell’Acri Giuseppe Guzzet- ti, dal governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, e dal presi- dente dell’Abi, Corrado Faissola, entrambi, come Padoa-Schioppa, al loro esordio alla Giornata Mon- diale del Risparmio negli attuali rispettivi ruoli. La manifestazione si è svolta alla presenza del presidente della Re- pubblica, Giorgio Napolitano, che in ricordo dell’iniziativa ha rice- vuto una medaglia d’oro apposita- mente coniata; mentre in platea, oltre ai numerosi associati dell’A- cri, erano presenti alcune fra le più n. 6 novembre-dicembre 2006 Sommario Un modello qualitativo per le Fondazioni di origine bancaria 5 DAL SISTEMA IL PUNTO SU... DAL SISTEMA DALL’ESTERO Fondazione Monte dei Paschi di Siena Erogazioni per circa 197 milioni di euro 11 DAL SISTEMA LE FONDAZIONI PER IL TERRITORIO Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena Una nuova acquisizione per la Galleria dei dipinti antichi 21 DAL SISTEMA ARTE E CULTURA Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna Nino Bertocchi 1900 - 1956 12 DAL SISTEMA ARTE E CULTURA Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto 14 anni di attività al servizio del territorio 15 DAL SISTEMA LE FONDAZIONI PER IL TERRITORIO Fondazione Pescarabruzzo Il Teatro Michetti a Pescara 13 Dal centro Pio Manzù Medaglia d’oro a Giuseppe Guzzetti 23 DAL SISTEMA NEWS Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti 17 DAL SISTEMA I PROGETTI Fondazione Cassa di Risparmio di Biella 19 Costituita ufficialmente la Fondazione per il Sud 24 Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna 23 21° Congresso Mondiale delle Casse di Risparmio 6 DAL SISTEMA BENI CULTURALI Gestione e Qualità: HERITY centra il bersaglio 8 DAL SISTEMA FILANTROPIA Fondazione Cariplo La Fondazione Cariplo compie 15 anni 9 Fondazione CASSAMARCA Greci e veneti: sulle tracce di una vicenda comune 22 ACRI 82 ª Giornata Mondiale: alla presenza del Capo dello Stato celebrate le virtù del Risparmio di Linda Di Bartolomeo * «

Transcript of ª Giornata Mondiale: alla presenza del Capo dello Stato ... · entrambi, come Padoa-Schioppa, al...

Anno III Spedizione in abbonamento postale art. 2 comma 20/c legge 662/96 filiale di Roma

Associazione fra le Casse di Risparmio Italiane

Il risparmio è una virtù, indivi-duale e sociale, non un vi-zio… che la nostra Costitu-

zione ha chiesto alla Repubblicastessa di tutelare ‘in tutte le sue for-me’». Questa la tesi attorno allaquale, il ministro dell’Economia edelle finanze Tommaso Padoa-Schioppa ha costruito l’interventoofferto all’ampia platea della 82ªGiornata Mondiale del Risparmio,che come ogni anno alla fine di ot-tobre è stata organizzata a Romadall’Acri, l’associazione delle Cas-se di risparmio e delle Fondazionidi origine bancaria.Attorno a questa tesi e alla necessi-tà di tutelare e valorizzare il rispar-mio e i risparmiatori - sia con lenorme sia con la scelta di compor-

tamenti virtuosi da parte dei varisoggetti che operano nel mercato -si sono articolati anche gli altri in-terventi svolti, oltre che dal presi-dente dell’Acri Giuseppe Guzzet-ti, dal governatore della Bancad’Italia, Mario Draghi, e dal presi-dente dell’Abi, Corrado Faissola,entrambi, come Padoa-Schioppa,al loro esordio alla Giornata Mon-diale del Risparmio negli attualirispettivi ruoli. La manifestazione si è svolta allapresenza del presidente della Re-pubblica, Giorgio Napolitano, chein ricordo dell’iniziativa ha rice-vuto una medaglia d’oro apposita-mente coniata; mentre in platea,oltre ai numerosi associati dell’A-cri, erano presenti alcune fra le più

n. 6 novembre-dicembre 2006

Sommario

Un modello qualitativo per le Fondazionidi origine bancaria 5

DAL SISTEMA IL PUNTO SU...

DAL SISTEMA DALL’ESTERO

Fondazione Monte dei Paschi di SienaErogazioni per circa 197 milioni di euro11

DAL SISTEMA LE FONDAZIONI PER IL TERRITORIO

Fondazione Cassa di Risparmio di CesenaUna nuova acquisizione per la Galleriadei dipinti antichi 21

DAL SISTEMA ARTE E CULTURA

Fondazione Cassa di Risparmio in BolognaNino Bertocchi 1900 - 1956 12

DAL SISTEMA ARTE E CULTURA

Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto14 anni di attività al serviziodel territorio 15

DAL SISTEMA LE FONDAZIONI PER IL TERRITORIO

Fondazione PescarabruzzoIl Teatro Michetti a Pescara 13

Dal centro Pio ManzùMedaglia d’oro a Giuseppe Guzzetti 23

DAL SISTEMA NEWS

Fondazione Cassa di Risparmiodella Provincia di Chieti 17

DAL SISTEMA I PROGETTI

Fondazione Cassa di Risparmiodi Biella 19

Costituita ufficialmente la Fondazioneper il Sud 24

Fondazione Cassa di Risparmioin Bologna 23

21° Congresso Mondiale delle Cassedi Risparmio 6

DAL SISTEMA BENI CULTURALI

Gestione e Qualità: HERITYcentra il bersaglio 8

DAL SISTEMA FILANTROPIA

Fondazione CariploLa Fondazione Cariplo compie 15 anni 9

Fondazione CASSAMARCAGreci e veneti: sulle tracce di unavicenda comune 22

ACRI82ª Giornata Mondiale: alla presenza del Capo delloStato celebrate le virtù del Risparmiodi Linda Di Bartolomeo*

«

2 novembre/dicembre 2006

82ª GIORNATA MONDIALE DEL RISPARMIO

alte cariche dello Stato, molti espo-nenti del mondo politico, dell’econo-mia e della finanza, la stampa e di-versi rappresentanti dei consumatorie del sindacato. Come sempre la Giornata Mondialedel Risparmio è stata l’occasione perfare il punto su questioni di caratterevitale per lo sviluppo della nostra co-munità economica e finanziaria, tan-to più in un momento di intenso di-battito sulla legge finanziaria. Il temaera particolarmente impegnativo:“Nuovi orizzonti per la tutela del ri-sparmio”. E i relatori lo hanno svol-

to tenendosi lontani dalla retorica diqualsiasi annuncio fideistico di cam-biamenti capaci di generare un re-pentino new deal. Peraltro la fiduciache il Paese sia in grado di raccoglie-re un forte appello alla concretezza ea scelte di responsabilità, sia indivi-duali sia da parte dei singoli operato-ri e degli organismi preposti alla ge-stione delle nuove norme che si van-no definendo per la salvaguardia delrisparmio, ha aperto lo sguardo ver-so la possibilità di raggiungere obiet-tivi reali di miglioramento in questosenso, e dunque per la crescita stessadell’Italia.In particolare, Draghi ha sottolineatocome il sistema finanziario potrà dav-vero contribuire a che la ripresa in at-to nel Paese non sia effimera se sapràaccompagnare l’adeguamento strut-turale del sistema produttivo e convo-gliare il risparmio verso investimentiinnovativi. Così come «le regole perla destinazione degli accantonamentiper il trattamento di fine rapportoavranno un ruolo chiave nell’influen-zare lo sviluppo… Una concorrenzaaperta e paritaria fra categorie di ope-ratori e tipi di schemi previdenziali, acosti contenuti per i risparmiatori - hadetto -, è garanzia di uno sviluppo ro-busto e competitivo del settore… Laprevisione, contenuta nella legge fi-nanziaria, di un parziale trasferimen-to all’Inps dei fondi ancora destinati

al Tfr - è stato poi il suo monito - nondeve implicare conflitti con l’obietti-vo dello sviluppo della previdenzacomplementare».Dal canto suo il Ministro dell’Econo-mia, che ha anch’egli sottolineatol’importanza della previdenza com-plementare, ha ribadito che «il rispar-mio è la virtù del guardare lontano;del porsi obiettivi alti, che non posso-no essere raggiunti in poco tempo eche talvolta oltrepassano il limitestesso della nostra aspettativa di vita;del sentire la solidarietà tra le genera-zioni come un dovere altrettanto for-te della solidarietà di chi ha verso chinon ha. È anche la virtù della rinun-cia e quella della speranza, la condi-zione per fare cose grandi, per inve-stire, per edificare opere che duranonel tempo… La sistematica distru-zione pubblica di risparmio privatoattraverso il disavanzo pubblico - haaffermato Padoa-Schioppa - non hadato slancio all’economia; l’ha resafiacca. Allo stesso modo, anni di sva-lutazioni del cambio non hanno resole nostre imprese esportatrici struttu-ralmente più competitive. Anzi, so-stituendo la ricerca e l’invenzionecon la svendita dei servizi, del lavoroe della ricchezza nazionali, hannodisabituato le imprese alla dura gin-nastica della concorrenza». Sulla capacità di offrire servizi alleimprese anche da parte delle banche

COMITATO EDITORIALE

Giuseppe Guzzetti,Antonio Patuelli,

Luciano Chicchi

DIRETTORE

Stefano Marchettini

DIRETTORE RESPONSABILE

Elisabetta Boccia

REDAZIONE

Associazione fra le Casse di Risparmio Italiane

Piazza Mattei, 10 - 00186 Roma

Tel. 06.68.18.43.87

[email protected]

[email protected]

AUTORIZZAZIONE

in a.p. art. 2 comma 20/c

legge 662/96 - Filiale di Roma

PROGETTO GRAFICO E STAMPA

Varigrafica Alto Lazio

Zona Ind.le Settevene - 01036 NEPI (VT)

Tel. 0761.527254 - Fax 0761.527783

CODICE ISSN 1720-2531

Gli articoli firmati riflettono

esclusivamente l’opinione dei

loro Autori e non necessariamente

quella della Rivista o dell’ACRI

ACRI

Il tavolo dei relatori.

3novembre/dicembre 2006

82ª GIORNATA MONDIALE DEL RISPARMIOACRI

locali, come le Casse di Risparmio,ha posto l’accento Guzzetti. Ricor-dando i più recenti dati della Bancad’Italia che riguardo alle erogazionidi credito segnalano la crescita delruolo delle banche di minori dimen-sioni sia verso le imprese (32% delmercato) sia verso le famiglie (39%del mercato), il Presidente dell’Acriha affermato che: «Non è vero che lacrescita del grande operatore si ac-compagna al tra-monto degli istitu-ti di credito di mi-nore dimensione.Anche se là doveil mercato di rife-rimento non è piùquello locale maquello continenta-le, o addiritturaglobale, la presen-za di operatori digrande dimensio-ne non è piùun’opzione possi-bile ma è una veranecessità, tuttaviasia per la banca lo-cale sia per ilgrande grupposembrano esisterespazi di crescita, purché ovviamenteognuno di essi sappia mantenere ele-vata l’efficienza delle proprie struttu-re e l’efficacia del momento operati-vo, e riesca a posizionarsi corretta-mente nel proprio contesto». «La prossima sfida delle banche - hadetto per l’Abi Corrado Faissola - sigiocherà sul terreno della semplifi-

cazione… La ricca gamma di pro-dotti e servizi offerti alla clientela èmerito della concorrenza, ma nondeve trasformarsi in fonte di dis-orientamento per il consumatore.Per questo il confronto tra banche,oltre che sulla qualità e quantità del-le proposte, deve giocarsi anche sul-la sempre maggiore semplicità ecomprensibilità».L’ 82ª Giornata Mondiale del Rispar-

mio sarà ricordata anche come ilgiorno nel quale si è formalmente ri-conosciuto il ruolo delle Fondazionidi origine bancaria quali investitoriistituzionali di lungo periodo. Perquesto ruolo il presidente Guzzettiha riscosso il plauso sia di Draghi siadi Padoa-Schioppa. Il Governatoreha sottolineato il «contributo deter-

minante» che le Fondazioni hannofornito nella riorganizzazione del si-stema bancario. «Cedute nella gran-de maggioranza dei casi le partecipa-zioni di controllo - ha dichiarato - leFondazioni restano azionisti signifi-cativi delle banche, anche se il pro-cesso di consolidamento ne ha inmolti casi diluito le partecipazioni. Iloro comportamenti sono oggi orien-tati alla valorizzazione del capitale

investito, in armo-nia con il loro ruolodi investitori di lun-go periodo; il lorointeresse è concen-trato nel persegui-mento delle finalitàistituzionali». Hainoltre affermatoche «potrebbero es-sere riconsiderate led i s c r i m i n a z i o n inormative che limi-tano la capacità del-le Fondazioni di ac-quisire e gestirepartecipazioni ban-carie, quale la steri-lizzazione dei dirittidi voto eccedenti il30 per cento».

Per quanto riguarda il Ministro, a suavolta ha detto: «Oggi si può afferma-re che la privatizzazione delle ban-che pubbliche, attuata per il tramitedelle Fondazioni, è stata un successoe costituisce un esempio per il cam-mino che lo sviluppo di altri investi-tori istituzionali deve ancora com-piere nel nostro Paese».

Anche per il 2006, in occasio-ne della Giornata Mondialedel Risparmio l’Acri ha rea-

lizzato, tramite Ipsos, un’indaginesugli Italiani e il risparmio, di cui il-lustriamo le risultanze più salienti.Dopo la sensazione di rapido e pro-gressivo peggioramento avvertita neiprimi anni 2000 e una sorta di stabi-lità registrata nel 2005, l’indagine diquest’anno registra l’attesa degli Ita-liani di un possibile miglioramento

futuro della propria condizione eco-nomica (un terzo è fiducioso nel mi-glioramento, meno di un quinto è sfi-duciato), anche se quasi la metà delPaese si considera ancora in una si-tuazione insoddisfacente. Il numerodi coloro che dicono di riuscire a ri-sparmiare è costante rispetto all’an-no passato (37%), mentre aumentanocoloro che dichiarano di consumarepiù di quanto guadagnano (26%;22% nel 2005).

L’ottimismo per un miglioramentosia a livello personale sia mondialerisulta prevalentemente legato a fa-vorevoli aspettative riguardo alla si-tuazione economica europea: la per-centuale di coloro che pensano mi-gliorerà è del 38%, il doppio di colo-ro che pensano peggiorerà, 19%. Edè alle istituzioni europee che moltiItaliani sembrano affidare un’impor-tante responsabilità nella tutela delrisparmio, nonostante alcune insof-

GLI ITALIANI E IL RISPARMIOIndagine ACRI - IPSOS 2006

Una veduta della sala durante la manifestazione.

4 novembre/dicembre 2006

ferenze legate all’introduzione del-l’Euro. La fiducia nell’Europa, infat-ti, rimane buona così come nelle suepossibilità di sviluppo economico. La maggior parte degli Italiani(86%) ritiene importante che l’inve-stimento del proprio risparmio con-tribuisca alla crescita del Paese e chevengano finanziate attività nazionalipiuttosto che estere. Per questo alcu-ni (13%) si dichiarano persino dispo-sti a sacrificare parte dei rendimentiauspicati. Se l’alta propensione al ri-sparmio degli Italiani si conferma -sono infatti l’85% quelli che vorreb-bero risparmiare, il 37% quelli che ciriescono - ancora bassa risulta inve-ce la loro propensione ad investire instrumenti finanziari, con un lieve ul-teriore calo del numero di coloro chedichiarano di possedere una qualcheforma di risparmio gestito o ammini-strato (circa 1 punto percentuale suogni strumento). C’è invece una ri-presa di coloro che preferiscono l’in-vestimento immobiliare: il 70% con-tro il 66% del 2005.Gli Italiani si considerano piuttostoinesperti in materia finanziaria (circail 70% del campione, contro il 58%del 2001), ciò nonostante molti di-chiarano di fare da soli le propriescelte di impiego del risparmio (il19% contro il 10% del 2001), e que-sto può indurli ad affrontare investi-menti ad alto tasso di rischio attrattidal rendimento potenziale.Per gli Italiani il risparmio sembra

essere importante non solo per la pro-pria sicurezza economica, ma ancheper quella emotiva. Questo induce arichiedere un più serrato sistema dicontrolli (71%) anche a costo di unaminore efficienza, e a chiedere penesevere per chi truffa. Le tutele attualisono ritenute insufficienti e sempremeno efficaci per il futuro (51% me-no efficaci contro 37% più efficaci),perché da un lato c’è la consapevo-lezza della propria modesta compe-tenza in materia finanziaria, dall’altroc’è scarsa fiducia nel mercato qualefonte di auto-regolamentazione. Pocointeresse destano, pertanto, eventualinorme tese a rendere il sistema finan-ziario più libero ed efficiente; e l’a-pertura verso l’esterno suscita più ti-mori che speranze.«I risultati di questa indagine - hadetto Giuseppe Guzzetti, presidentedell’Acri, in occasione della presen-tazione della ricerca - chiedono a tut-ti, le istituzioni, i protagonisti delmercato, gli stessi consumatori,grande attenzione e responsabilità.Nel Paese c’è un clima più positivoche nel passato riguardo alle possibi-lità di ripresa economica: la fiducianel futuro genera impegno e da que-sto nasce lo sviluppo. È dunqueun’occasione che non va persa. Leistituzioni possono e devono fare laloro parte; ma dal canto loro i sog-getti che operano nel mercato devo-no saper ricostruire, là dove manchi,un nuovo rapporto di fiducia con i

consumatori. Al di là di norme chegenerano maggiori tutele, è infattinecessario che da un lato si crei unhumus che non consenta al germe diattecchire, dall’altro che chi operaallo sportello sappia leggere la realesituazione del risparmiatore per gui-darlo nelle scelte. Se si vuole, però,che la prima linea sia in grado di do-minare la situazione e gestire corret-tamente il rapporto con il risparmia-tore, che a lui si affida, - ha continua-to Guzzetti - è necessario che chiguida l’istituzione bancaria o finan-ziaria elabori indicazioni opportunee dia i giusti stimoli. Non possiamoinfatti aspettarci vera qualità di com-portamento dalle prime linee se poinei budget annuali o nei piani strate-gici si prefigura il miglioramento de-gli indicatori di efficienza o la cre-scita dei volumi di attività senzapreoccuparsi di come il raggiungi-mento di questi obiettivi incide sullaqualità del rapporto con il cliente.Non si tratta di rinunciare alla cresci-ta - ha concluso Guzzetti - si trattainvece di rinunciare alla crescita adogni costo. Per quanto riguarda, infi-ne i risparmiatori, che si confermanocittadini consapevoli e interessati al-lo sviluppo del Paese, è bene che di-ventino anche consumatori “adulti”,ovvero sempre più capaci di eserci-tare nelle scelte di investimento deiloro risparmi una prudenza nell’af-frontarle che sia soprattutto di meto-do più che di merito».L’indagine è stata realizzata, nellaprima settimana di ottobre, tramiteinterviste telefoniche con tecnologiaCATI - Computer Assisted Telepho-ne Interviews ed è stata arricchita dialcuni dei risultati delle indaginicongiunturali prodotte dall’ISAE eda altre indagini condotte da Ipsosnel 2006. Sono state svolte 1.000 in-terviste, presso un campione rappre-sentativo della popolazione italianaadulta, stratificato in base ai seguen-ti criteri: area geografica e ampiezzadel centro, sesso ed età. In corso dielaborazione i risultati sono statiponderati al fine di riprodurre esatta-mente l’universo di riferimento. ■

* Responsabile ComunicazioneACRI

82ª GIORNATA MONDIALE DEL RISPARMIOACRI

5novembre/dicembre 2006

L’attività delle Fondazioni diorigine bancaria richiede oggila necessità di dotarsi di

un’efficiente struttura organizzativae di migliorare continuamente laqualità delle prestazioni fornite. Consapevole di tale esigenza, è statorealizzato un modello ad hoc per leFondazioni di origine bancaria che sipropone come utile strumento perl’auto-valutazione dei fattori di suc-cesso di ogni singolo ente e per veri-ficare l’orientamento verso la qualitàin sette specifiche aree strategiche efunzionali. Il modello trae ispirazione dal Mal-colm Baldrige National QualityAward, un riconoscimento istituitonel 1987 dal governostatunitense per pre-miare le imprese e leorganizzazioni ameri-cane eccellenti. Il suc-cesso, la diffusione e lanotorietà del BaldrigeAward hanno fatto sìche i criteri da essoadottati fossero il prin-cipale riferimento sucui costruire il modelloqualitativo per le Fon-dazioni di origine ban-caria.Il primo passo è statol’adattamento del mo-dello di Baldrige allespecificità che caratte-rizzano l’attività delleFondazioni. Si è cosìdeciso di salvaguarda-re l’impianto di fondodel modello (principi estruttura) personalizzando il conte-nuto, ovvero le sette aree oggetto diattenzione e i test di verifica che co-stituiscono il meccanismo guida delprocesso di valutazione. La struttura del modello, disponibilein formato elettronico in versioneexcel, si compone di sette categorie:accountability, pianificazione strate-

gica, gestione dell’attività istituzio-nale, gestione del patrimonio finan-ziario, assetto organizzativo, gestio-ne delle risorse umane, relazione ecomunicazione con gli stakeholders. La Figura 1 illustra il collegamento el’interazione tra le diverse aree. L’“Accountability” (Area 1) e la “Pia-nificazione Strategica” (Area 2) indi-viduano la visione e la leadershipdella Fondazione, ovvero la capacitàdi definire la direzione dell’ente nelrispetto dell’identità e dei valori con-divisi dalla Fondazione e dalla co-munità di riferimento. La “Gestionedell’attività istituzionale” (Area 3) ela “Gestione del patrimonio finanzia-rio” (Area 4) costituiscono il bino-

mio che misura la capacità dellaFondazione di creare valore e di sod-disfare le attese degli stakeholders.L’ “Assetto organizzativo” (Area 5) ela “Gestione delle risorse umane”(Area 6) rappresentano le aree di in-dagine sulla qualità delle performan-ce organizzative sulla capacità diadattamento della struttura organiz-

zativa. Il successo dell’organizzazio-ne è proporzionale alla competenze,alla capacità, al grado di coinvolgi-mento e alle motivazioni della forzalavoro. Infine, la “Relazione e comu-nicazione con gli stakeholders” (area7) individua l’importanza della pro-mozione verso l’esterno dell’attivitàdella Fondazione e della solida rela-zione con tutti gli stakeholders. La freccia orizzontale posta al centroindica il legame tra il binomio dellaleadership e la capacità di relazio-narsi con l’ambiente esterno. Lafreccia a due teste simboleggia lacorrispondenza biunivoca tra le duearee e la necessità di instaurare pro-cessi di feed-back per favorire il con-

tinuo miglioramento dell’efficienzagestionale e organizzativa. Ogni area è suddivisa in sotto-profilia ognuno dei quali è assegnato di de-fault un punteggio, la cui sommacomplessiva è pari a 1.000. La sud-divisione tra aree (o profili) e sotto-profili e i relativi valori è illustratanella Tavola 1.

Un modello qualitativo per le Fondazionidi origini bancariadi Michele Modina*

Figura 1: La struttura del modello qualitativo per le Fondazioni di origine bancaria.

IL PUNTO SU...DAL SISTEMA

Nei giorni 21 e 22 settembre2006 si è svolto a KualaLumpur (Malesia) il 21°

Congresso Mondiale delle Casse diRisparmio i cui lavori sono statiospitati dalla Bank Simpanan Nasio-nal della Malesia. Al Congresso sonointervenuti le autorità locali ed oltre300 delegati in rappresentanza delsistema internazionale delle Casse diRisparmio. Per l’Italia erano presen-ti rappresentanti sia di Fondazioniche di Società bancarie. Nei due giorni di lavori congressua-li, qualificati relatori e delegati han-no affrontato le tematiche legate al-

21° Congresso mondiale delle Casse di Risparmiodi Sergio Perruso*

6 novembre/dicembre 2006

Ogni sotto-profilo consiste di una opiù domande, per un numero com-plessivo di settanta, alle quali si deve

dare risposta al finedi procedere all’as-segnazione delpunteggio specifi-co della Fondazio-ne. Il rapporto tra ilpunteggio ottenutodalla Fondazione eil punteggio massi-mo ottenibile de-termina lo scoringdella Fondazione,che esprime la va-lutazione assegnataa ogni profilo esa-minato e offre indi-cazioni sull’orien-tamento della Fon-dazione verso laqualità delle attivi-tà svolte in ognunadelle sette aree esa-minate. In partico-lare, esso esprimeil grado di utilizzo

di tecniche e metodi per valorizzare ifattori di successo della Fondazione.Più alto è il punteggio, più intenso è

l’orientamento verso l’efficienza or-ganizzativa e la qualità delle presta-zioni.Attraverso la revisione critica deiprincipali processi mediante i criterie la metodologia di valutazione pre-senti nel modello à la Baldrige, gliorgani direttivi della Fondazione ri-conoscono i gap presenti nell’orga-nizzazione e possono identificare learee che meno contribuiscono allaformazione del successo di lungo pe-riodo. La ricognizione dei punti di debolez-za e dei punti di forza della Fonda-zione è propedeutica alla definizionedi un set di interventi che conduconoal miglioramento delle performancecomplessive dell’organizzazione.Allo stesso tempo, la credibilità del-la diagnosi basata sui criteri indicatodal modello favorisce l’adozione dicomportamenti orientati al continuomiglioramento della qualità, fattorechiave per la crescita non solo dellaFondazione, ma anche del territorioe della comunità di riferimento. ■

* Università degli Studi del Molise

Tavola 1: Profili, sotto-profili e relativi punteggi del modello qualitativo.

IL PUNTO SU...DAL SISTEMA

DALL’ESTERODAL SISTEMA

7novembre/dicembre 2006

l’argomento centrale del Congresso“Savings banks, the retail gatewayto a global market - Driving sustai-nable development”. Il tema ha vo-luto rispecchiare le sfide che le ban-che al dettaglio e, in particolare, leCasse di Risparmio di tutto il mondosono chiamate ad affrontare, eviden-ziando le opportunità che la globa-lizzazione dei mercati offre alle ban-che operanti a livello locale.La sintesi dei lavori congressuali èrappresentatadalla “KualaLumpur Decla-ration”, in cuisi invitano i po-licy makers ditutti i Paesi adadottare le mi-sure necessarieaffinché la glo-b a l i z z a z i o n eporti benefici atutti i cittadini,senza alcunadiscriminazio-ne, e possa con-sentire allamaggior partedelle popolazio-ni e degli im-prenditori unequo e facileaccesso ai ser-vizi finanziari.La dichiarazione intende, inoltre, fa-vorire lo sviluppo della CorporateSocial Responsibility e sostenerecon incisività la difesa del plurali-smo bancario, grazie al quale saràpossibile realizzare sistemi basatisulla libera concorrenza con conse-guenti benefici a favore dei consu-matori. Gli argomenti trattati hannoaffrontato temi di grande attualità edhanno riscosso notevole interessenel vasto pubblico presente. CharlesMilhaud, Presidente della Cassa Na-zionale delle Casse di Risparmiofrancesi, si è soffermato sul ruolosvolto dalle Casse di Risparmio inFrancia negli ultimi anni e, in parti-colare, sulla recente alleanza con lebanche popolari che ha consentito lacostituzione paritetica della bancaNatIxis. Grazie ai due network lanuova Banca si porrà come uno de-

gli istituti leader in Francia nell’as-set management e nell’investmentbanking, con una quota di mercatodi circa il 20% e una potenzialità di14 milioni di clienti e 7.500 filiali.Tale nuova realtà consente di avvia-re il progetto di espansione intrapre-so dai due gruppi bancari al fine dicompetere adeguatamente sia a li-vello nazionale che internazionale edi assumere un ruolo strategico piùincisivo nel processo di consolida-

mento del sistema bancario europeo.Per Abdul Azim, Presidente dellaBank Simpanan Nasional, le Cassedi Risparmio devono saper riadatta-re prontamente le loro strategie aimutamenti in corso e rispondere alleesigenze del mercato trasformandosida piccoli intermediari finanziari inistituti di dimensioni adeguate ingrado di fornire una gamma semprepiù vasta di servizi, senza perdere divista il loro impegno sociale e laconsapevolezza di essere arteficidello sviluppo del territorio in cuioperano. Il neo Presidente dell’Isti-tuto Mondiale delle Casse di Rispar-mio, José Antonio Olavarrieta, ha ri-badito che le Casse svolgono unruolo specifico ed unico nei mercatifinanziari poiché, grazie al lorocomportamento socialmente respon-sabile ed al loro stretto legame con il

territorio, danno sicurezza ai consu-matori e si posizionano come istitu-ti che realmente contribuiscono allosviluppo sostenibile. La globalizza-zione, in un mondo in rapida evolu-zione, porterà sempre più nuove sfi-de e le Casse di Risparmio devonosaper trasformare tali sfide in nuoveopportunità di lavoro e realizzaremaggiori e qualificate forme di co-operazione internazionale nell’am-bito del loro network mondiale, uno

dei punti dimaggiore forzadelle Casse.Il Presidentedella Fondazio-ne Cassa di Ri-sparmio di Fos-sano, AntonioMiglio, è inter-venuto al work-shop dedicatoal tema “Sa-vings Banksand Founda-tions, contribu-tion for a su-stainable so-ciety”, ed hadescritto l’espe-rienza delleFondazioni ita-liane, dalla leg-ge Amato del1990 alla rifor-

ma Ciampi del 1999, sottolineandol’importanza del contributo dato allosviluppo sociale ed alla trasforma-zione del sistema bancario italiano.Il dr. Miglio ha, inoltre, evidenziatola presenza delle Fondazioni nelleCasse di Risparmio locali e regiona-li quali soci di riferimento ed ha illu-strato alcuni grandi progetti realizza-ti come la “Fondazione per il Sud”ed il “Toscana Life Sciences”.

Le relazioni, gli interventi e la “Kua-la Lumpur Declaration” sono dispo-nibili sul sito dell’Associazionewww.acri.it.Il prossimo Congresso Mondiale siterrà nel 2009 in Cile e sarà ospitatodal Banco Estado. ■

* Responsabile relazioniinternazionali ACRI

DALL’ESTERODAL SISTEMA

8 novembre/dicembre 2006

BENI CULTURALIDAL SISTEMA

Come Guglielmo Tell così HE-RITY centra il bersaglio. E locentra prendendo di “mira” i

beni culturali. Questa volta però nonè una balestra a sferrare la sua frecciaper cogliere nel segno ma HERITY,organismo a guida italiana predispo-sto alla certificazione di qualità dellagestione del Patrimonio Culturaleche dal 1994 ha iniziato la sua attivi-tà profusa a livello nazionale ed in-ternazionale. Si sono dati appunta-mento a Roma, dal 6 all’8 dicembre,alla Prima Conferenza HERITY imaggiori protagonisti del settore at-tualizzando così un tema così tantodiscusso negli ultimi tempi: comegestire al meglio un bene culturale.L’evento orientato ad esplicitare gliaspetti cruciali del sistema HGES(Heritage Global EvaluationSystem) titola così le sue tre giornatedi lavori: “Qualità nella Gestione delPatrimonio Culturale: modelli e me-todi di valutazione. La proposta HE-RITY - 1 Classificare i monumentiaperti al pubblico: criteri, come, perchi, uso”. Gli scopi della Conferenzasono quelli di permettere un ampio eprofondo scambio di esperienze a li-vello internazionale sugli strumentidi valutazione della qualità della ge-stione dei siti aperti al pubblico e sulsuo coinvolgimento nel processo. Al-l’interno dell’iniziativa, approfondi-to in particolare un aspetto determi-nante ed estremamente attuale: quel-lo dell’introduzione di un innovativomodello paradigmatico applicato allagestione dei Beni Culturali. Nellafattispecie sono stati quattro i settorianalizzati, rappresentati nel bersaglioHERITY, il simbolo di identificazio-ne visiva dello stato di un monumen-to da cui è possibile apprezzare suuna scala da 1 a 5 il livello della rile-vanza percepita, lo stato di conserva-zione, l’informazione trasmessa e iservizi offerti dal bene culturale inquestione. Non tutti i siti culturali pe-rò possono beneficiare della certifi-cazione HERITY. Essa può essereapplicata infatti solo a quei monu-menti aperti al pubblico come musei,

monumenti, chiese, castelli, palazzistorici, ville, parchi, resti archeologi-ci, biblioteche, archivi, itinerari, retitematiche e altre emergenze cultura-li, ovvero tutti quei siti dai quali èpossibile trarre in maniera circoscrit-ta quelle indicazioni indispensabiliche compongano un quadro precisosullo stato di salute del monumento.Un quadro che deriva dal giudiziodel pubblico, dal gestore del sito cul-turale in esame e dagli esperti di HE-RITY che operano sul campo. L’inte-resse al sistema di certificazione hasuperato i confini nazionali. Infatti,oltre ad aver concluso la certificazio-ne della rete eco-museale della Pro-vincia di Torino e 12 luoghi del pri-mo itinerario HERITY nel centrostorico di Roma (dal Quirinale a Ca-stel S. Angelo) già iscritto nella listadel Patrimonio Mondiale dall’UNE-SCO, quest’ultimo presentato uffi-cialmente dal Vice sindaco di RomaMaria Pia Garavaglia, sono in cantie-re anche le certificazioni relative, fragli altri, al centro storico di Napoli,Firenze e quelle delle regioni Pie-monte e Lazio. Mentre il Ministeroper i Beni e le Attività Culturali equello dell’Interno ne stanno avvian-do l’applicazione per quanto di lorocompetenza. Ma HERITY è sbarcataanche in Portogallo dal gennaio del2006 con l’avvio di una commissio-ne nazionale e la candidatura, da par-te delle autorità portoghesi, di 41 sitipilota; e, prima, in Brasile nel 2005,avviando la medesima attività per il

centro storico di Salvador di Bahia e,a livello federale, con il Ministerodella Cultura e quello del Turismo.Ma l’attenzione di HERITY ai sitidel Patrimonio Mondiale non si fer-ma qui: l’11 luglio scorso alla trente-sima riunione del Comitato per il Pa-trimonio Mondiale 160 rappresen-tanti dei diversi Paesi presenti hannocondiviso i risultati finora raggiunti,con particolare riguardo all’Italia. IlWorld Heritage Center dell’UNE-SCO, presente alla conferenza di Ro-ma nata appunto con l’intento di ri-unire interventi di spessore in gradodi provocare una riflessione in temadi gestione di qualità che desse risul-tati concreti ed applicabili, è solouna delle partecipazioni da parte diistituzioni nazionali ed internaziona-li tra le quali è bene ricordare anchel’Organizzazione Mondiale del Turi-smo. Lo stesso vice-sindaco Maria-pia Garavaglia ricorda per Roma,che ha sposato con grande interesse iprincipi e le metodologie di HE-RITY, “…quanto sia essenziale ge-stire al meglio, qui come ovunquenel mondo, il patrimonio artistico emonumentale”. Un ruolo determi-nante può essere assunto oggi dalleFondazioni di origine bancaria, pe-raltro già interessate alla certificazio-ne HERITY, depositarie di compe-tenze interne e anima di una rete diesperienze di alto profilo. ■

* Responsabile UfficioStampa Herity

Gestione e Qualità: HERITY centra il bersagliodi Pietro Briganò*

9novembre/dicembre 2006

La Fondazione Cariplo è tra ipiù importanti operatori mon-diali della filantropia, risul-

tando tra le prime dieci fondazioninel mondo. In 15 anni la Fondazioneha erogato oltre 1 miliardo e 200 mi-lioni di euro, sostenendo 19 milaprogetti ed iniziative di enti non pro-fit. La Fondazione ha un patrimoniodi 6 miliardi di euro e, grazie allasua fruttuosa gestione, nel 2005 hadestinato all’attività erogativa oltre158 milioni di euro e sostenuto 957progetti ed attività di enti non profit.

La filantropia sta assumendo, a livel-lo mondiale, sempre più importanzae raggiungendo dimensioni ragguar-devoli. Peraltro, negli ultimi tempi, èal centro delle cronache grazie anchealle significative decisioni prese daimportanti magnati come, solo percitarne alcuni, gli americani Bill Ga-

tes e Warren Buffet ed il tedescoKlaus Jacobs che hanno deciso di de-stinare a scopi benefici una parte im-portante dei loro patrimoni. Anche inItalia non mancano significativiesempi e la dimostrazione dell’altopotenziale che la filantropia è in gra-do di esprimere. La Fondazione Ca-riplo, che rappresenta certamenteuno degli attori più rappresentativi,ha recentemente organizzato, con ilpatrocinio dell’ACRI, il convegnosul tema “Filantropia, le miglioriesperienze internazionali” che si ètenuto a Milano nei giorni 19 e 20 ot-tobre 2006 presso il Centro Congres-si della Fondazione. Il Convegno faparte di una serie di incontri organiz-zati per festeggiare il quindicesimoanno dalla nascita della Fondazione.Per l’occasione sono stati organizza-ti tre eventi uniti fra loro con la fina-lità di evidenziare i diversi aspetti

che caratterizzano l’attività dellaFondazione: un’azione fortementelegata alla realtà locale e alle istitu-zioni presenti sul territorio (oggettodella giornata annuale delle Fonda-zioni svoltasi il 6 maggio scorso),un’attenzione rivolta allo scenariointernazionale di più ampio respiro(tematiche del convegno in questio-ne), e un dialogo sempre attivo eproficuo con un importante interlo-cutore come il Terzo Settore (ogget-to del prossimo convegno). Durantele due giornate del Convegno, chehanno visto la presenza di oltre 400partecipanti, alcune delle principaliFondazioni di prestigio internaziona-le sono state invitate a confrontarsisul tema della filantropia, sui model-li operativi applicati, sulle strategie esugli obiettivi perseguiti. Gli argo-menti affrontati hanno suscitatogrande interesse, attenzione e stimo-lato confronti e dialoghi proficui trale varie fondazioni convenute.

Il Presidente Guzzetti ha tenuto asottolineare che lo spirito filantropi-co della tradizione italiana ha radicimolto profonde e che si riassume inquello che oggi è il motto della stes-sa Fondazione Cariplo: “custodirecon cura per donare con generosi-tà”. Egli ha inoltre ribadito l’impor-tanza dell’attività svolta dalle Fon-dazioni in settori determinanti cheincidono sui diritti fondamentali del-l’uomo e ne ha riaffermato l’alto va-lore che nella loro qualità di corpi in-termedi, “né stato e né mercato”, co-stituiscono un elemento di rafforza-mento del sistema democratico delnostro Paese, rendendolo più forte efonte di ulteriore sviluppo. Tra le varie tematiche affrontate dalconvegno, ampi spazi e approfondi-menti sono stati dedicati al significa-to che riveste la “cultura del dono edella solidarietà” in Europa e negliUSA (qui strutturalmente più radica-ta), al crescente interesse di comemigliorare e perfezionare l’attività diFund Raising, alla necessità di dif-

Convegno sul tema “Filantropia, le migliori esperienze internazionali”

La Fondazione Cariplo compie 15 annidi Sergio Perruso*

FILANTROPIADAL SISTEMA

10 novembre/dicembre 2006

fondere maggiormente la conoscen-za della filantropia con conseguenti ediretti benefici per tutti gli stakehol-ders ed, infine, allo sviluppo dellefondazioni comunitarie il cui feno-meno sta affermandosi sempre più inLombardia dove in pochi anni, gra-zie all’intuizione della FondazioneCariplo, sono statecostituite ben 15 fon-dazioni.

Wilhelm Krull, Presi-dente dell’EuropeanFoundation Center,ha affrontato il temadella ricerca scientifi-ca e dello sviluppotecnologico in Euro-pa. Muovendo daitre grandi obiettiviperseguiti dall’UE(realizzazione dellospazio europeo dellaricerca; aumento de-gli investimenti perla ricerca al 3% delPIL dell’UE; raffor-zamento dell’eccel-lenza scientifica), si èsoffermato sul 7°

programma quadro, sul futuro dellaricerca in Europa e, in particolare,sul ruolo delle Fondazioni nel soste-nere la competitività scientifica del-l’Europa e contribuire, grazie al cre-scente ruolo, a ridurre il divario esi-stente nei confronti degli Usa eGiappone.

La sessione conclusiva èstata dedicata alle testi-monianze di importanti fi-lantropi operanti in Lom-bardia i quali hanno incisosignificativamente nellediverse realtà della regio-ne, anche grazie alla pos-sibilità di potersi avvaleredi organizzazioni benstrutturate quali le fonda-zioni comunitarie. Temi,relazioni, conoscenze del-le esperienze estere, han-no fornito utili suggeri-menti per rispondere almeglio ai bisogni dellecomunità, rafforzare ilrapporto con i cittadiniche, come ha sottolineatoil Presidente Guzzetti,seppure con modalità di-verse, deve essere sempre

fondato sulla massima trasparenza alfine di rendere viva e vitale la presen-za delle Fondazioni. A conclusionel’auspicio per una maggiore coopera-zione internazionale che veda semprepiù l’impegno di fondazioni di diver-si Paesi a partecipare nella realizza-zione di progetti in comune. ■

FILANTROPIADAL SISTEMA

Giuseppe Guzzetti, Presidente ACRI e Fondazione Cariplo.

Una veduta della sala durante lo svolgimento del Convegno.

* Responsabile relazioniinternazionali ACRI

11novembre/dicembre 2006

LE FONDAZIONI PER IL TERRITORIODAL SISTEMA

• 158 milioni sono stati destinati aprogetti terzi

• Prosegue l’investimento per la ca-sa: centinaia di alloggi in costru-zione

• Costante impegno per ricercascientifica e volontariato

• Fondi recuperati dal monitoraggiosulle cifre erogate e non spese

Un tetto record di erogazionifra progetti propri e progettiterzi, circa 197 milioni di eu-

ro, quello approvato il 14 novembre2006 dalla deputazione amministra-trice della Fondazione Monte dei Pa-schi e presentato in conferenza stam-pa dal presidente Gabriello Mancini,dal vicepresidente Luca Bonechi edal direttore generale Marco Parlan-geli. Una somma che per cifra eroga-ta pone l’istituzione senese al primoposto delle Fondazioni bancarie ita-liane e al secondo in Europa dopo laspagnola Caixa Foundation. Circa 158 milioni di euro i contribu-ti destinati a progetti terzi - compre-so il progetto casa che è giunto al suosecondo anno di attuazione e chepermetterà la costruzione di centi-naia di alloggi da dare in affitto a 4euro al metro quadrato per calmiera-re il mercato immobiliare - 24 milio-ni di euro saranno destinati agli in-terventi diretti della Fondazione ecomplessivi 15 milioni per i FondiRegionali del Volontariato e il Pro-getto Sud dell’Acri.Una massa di finanziamenti che conle quote di co-finanziamento, attive-ranno risorse per circa 400 milioni dieuro. È questa la conclusione di unlungo ed attento lavoro compiuto inquesti mesi dalle commissioni cheha portato ad esaminare 2.998 do-mande. In diminuzione rispetto al2005 (erano state 3.041) grazie an-che alle nuove prescrizioni introdot-te per elevare la qualità dei progettiche vengono presentati.Sono state 2.604 quelle ammesse e1.048 le finanziate, rispetto alle 918domande dello scorso anno. Sonodunque in numero maggiore rispetto

al passato i progetti che hanno trova-to accoglimento e questo non soloper la maggiore disponibilità di ri-sorse, ma anche per un attento moni-toraggio effettuato sui fondi erogatinegli scorsi anni e non spesi. Ciò haconsentito il recupero di risorse gra-zie anche alla disponibilità dei bene-ficiari a rimodulare tempi o a ricon-vertire progetti. Il segno tangibile diun continuo controllo da parte dellaFondazione sulla finalizzazione deifondi erogati e sulla capacità di spe-sa dei destinatari. Capacità che è sta-ta anche fra gli elementi determinan-ti nella selezione delle domande daaccogliere. Come prevede lo statuto,è il territorio senese il maggior bene-ficiario degli utili derivanti dall’eser-cizio 2005 con oltre 128 milioni dieuro, che rappresentano l’81, 4 percento del totale.Grande attenzione è stata riservataanche al restante territorio toscano(oltre 12 milioni di euro, il 14% del-le erogazioni). Rimane consistentel’impegno nei confronti delle altreregioni italiane (oltre 7 milioni,4,%). Costante ed in linea con gli ul-timi anni il sostegno ai Paesi del Ter-zo mondo con 5,5 milioni di eurovolti al sostegno di numerosi proget-ti di cooperazione internazionaleportati avanti da alcune delle mag-giori organizzazioni italiane e stra-niere.

Una suddivisione geografica checonferma dunque l’attenzione daparte della Fondazione Mps al terri-torio senese e regionale, ma con am-pie proiezioni verso il panorama na-zionale ed internazionale.Fra i settori rilevanti, al primo postoc’è ancora lo sviluppo locale, al qua-le sono stati destinati (compresi gliinterventi pluriennali) oltre 61,2 mi-lioni di euro con un notevole balzo inavanti rispetto ai 46 del 2005. Se-guono l’arte e la cultura, con quasi29 milioni di euro. Quindi l’istruzio-ne, un altro settore di particolare im-pegno della Fondazione con inter-venti che riguardano la dotazione in-formatica che strutturali (costruzionedi nuove scuole, sistemazione edadeguamento di quelle esistenti,ecc.) per un investimento complessi-vo di 23 milioni di euro. Al quartoposto per quota di erogazioni la sani-tà, oltre 13 milioni di euro, seguita inquesta speciale classifica dalla ricer-ca scientifica, quasi 9 milioni di eu-ro, cifra che ribadisce la particolareattenzione su cui si concentra l’im-pegno della Fondazione Mps che, ol-tre a sostenere le attività di ricercadell’Università di Siena e degli altriatenei toscani e nazionali nonché dialtri istituti di rilevanza nazionale,sta portando avanti il progetto dellasua società strumentale, la SienaBiotech, che ha già ottenuto impor-

Fondazione Monte dei Paschi di Siena

Erogazioni per circa 197 milioni di euro

Gabriello Mancini, Presidente Fondazione Monte dei Paschi di Siena.

12 novembre/dicembre 2006

Cardi di Montevenere.

tanti risultati e di cui si sta realizzan-do la nuova sede. La FondazioneMps, inoltre, è impegnata nel proget-to di ‘Toscana Life Sciences’, il par-co scientifico e polo tecnologico consede a Siena e valenza regionale, chesta ormai decollando. Allo scopo difacilitare finanziariamente l’avviodell’attività da parte delle aziende, èstata costituita una società per azio-ni, la Bio Found SpA (di cui è presi-dente Carlo Ceccarelli), con la formadi seed capital company, che, unavolta individuati i progetti provvede-rà al loro sostegno nella fase di start-up attraverso l’acquisizione di quotedi partecipazione, con una prospetti-va di uscita stimabile in tre/cinqueanni dall’ingresso.

Alle aree di intervento che sono ri-conducibili al volontariato, al welfa-re ed all’assistenza di anziani e cate-gorie deboli fra finanziamenti diretti(4,8 milioni di euro) e quelli attra-verso il Centro regionale per il Vo-lontariato, andranno circa 20 milionidi euro. Tra gli altri campi di inter-vento da ricordare l’attività sportiva(3,3 milioni). Importante anche il sostegno ai pro-getti di solidarietà e cooperazione in-ternazionale verso i paesi del TerzoMondo con oltre 5 milioni di euro.Per quanto riguarda i maggiori entibeneficiari delle erogazioni troviamoil Comune di Siena (con oltre 28 mi-lioni di euro) e la Provincia di Sienacon una cifra pressoché analoga. Se-

guono l’Università di Siena (quasi 9milioni), le istituzioni del territoriogrossetano (Comune capoluogo,Provincia e altri comuni) con quasi 7milioni di euro.L’orientamento da parte della Fonda-zione Monte dei Paschi è stato anco-ra una volta quello di privilegiare frai progetti finanziati quelli di consi-stenza superiore ai 500.000 euro(ben 75 quelli finanziati). Solol’1,4% delle erogazioni riguarda do-mande di cifre inferiori ai 20.000 eu-ro ma che costituiscono un sostegnoinsostituibile per tutta una rete di at-tività che si svolgono sul territorio.Tutti i progetti finanziati ed i relativiimporti sono visibili sul sitowww.fondazionemps.it. ■

LE FONDAZIONI PER IL TERRITORIODAL SISTEMA

Si è inaugurata lo scorso 14novembre la mostra che laFondazione Cassa di Rispar-

mio in Bologna dedica a Nino Ber-tocchi è la più ampia che sia statadedicata all’artista a cinquant’anniesatti dalla morte. Quasi novanta di-pinti e una ricca scelta di disegni eincisioni, si accompagnano all’im-portante antologia di scritti di NinoBertocchi che fu critico militante egiornalista, oltre che autore di mo-nografie d’arte dedicate a Luigi Ber-

telli, a Giacomo Manzù, Gianni Va-gnetti.Nino Bertocchi fu un personaggionotevole della Bologna del primoNovecento. Laureatosi ingegnere,costruì interamente una sola casa,Villa Olga, e poi si dedicò alla pittu-ra. Artista quasi autodidatta, si formòguardando i macchiaioli toscani,Luigi Bertelli, Courbet ma soprattut-to Paul Cézanne, oppure studiando afondo le mostre che recensiva. Cre-dette nei valori tradizionali dell’arte,

anche rischiando di rimanereisolato rispetto alle “avan-guardie” e si dedicò soprat-tutto alla pittura di paesaggio,trovando in questo tema ilmodo di esprimere il suo sen-timento quasi religioso per lanatura.“L’amore per la pittu-ra di paese - scriveva - ha co-inciso e coinciderà in infiniticasi col gusto della contem-plazione solitaria, col deside-rio di un’intimità spiritualeche consenta all’uomo di co-

municare con Dio in un linguaggiodei più patetici e dimessi”. Ombrosoe schivo di carattere, Bertocchi vissela pittura come una vocazione spiri-tuale, sofferta e faticosa, ma la perse-guì fino all’ultimo giorno con tena-cia: il dipinto Ultime rose, esposto inmostra, fu terminato il 22 giugno1956. Il giorno successivo l’artistamoriva. Titolare della cattedra discenografia all’Accademia di BelleArti di Bologna, vi insegnò dal 1940al 1956. La mostra rimarrà aperta fi-no al 12 dicembre, tutti i giorni dalle10.00 alle 19.00. ■

Fondazione Cassa di Risparmio in BolognaNino Bertocchi 1900 - 1956di Alberto Lazzarini*

ARTE E CULTURADAL SISTEMA

Temporale imminente.

13novembre/dicembre 2006

ARTE E CULTURADAL SISTEMA

Sono state tre le fasi sostanzia-li che hanno accompagnato ilavori del cantiere di restauro

del cineteatro Michetti, per la conse-gna finale nel pieno rispetto dei ter-mini previsti. La fase del restauro, ti-picamente inteso, della facciata su-periore rispetto ai quattro metri daterra; un secondo stadio fondamenta-le del recupero filologico per l’areadella facciata al di sotto dei quattrometri citati ed un’ultima fase, cosid-detta laterale, che è interessata sia daun recupero che da un restauro tecni-camente considerati. Il Presidentedella Fondazione Pescarabruzzo Ni-cola Mattoscio, nel mettere in lucel’intervento ricorda che “la ristruttu-razione di un edificio storico e mo-numentale, che ha incorporato an-che le funzioni di un teatro, esige dasempre un compromesso tra le teorieconvenzionali tipiche del restauro el’opportunità di recuperare un edifi-cio antico per un suo impiego con-temporaneo. Le prime” - ha aggiun-to Nicola Mattoscio - “contrastanocon un rifacimento di natura mimeti-ca e richiedono cure sia sotto il pro-filo del consolidamento e della con-servazione, sia sotto quello della ri-costruzione con gli elementi archi-tettonici del nostro tempo. La secon-da, d’altro canto, necessita di inge-gno, creatività e capacità progettua-li significative”. Torna alla luce per-tanto a Pescara una nuova sede desti-nata alle attività culturali, grazie allaFondazione Pescarabruzzo. Que-st’ultima, sin dalle sue origini sensi-bile alle iniziative rivolte alla frui-zione del patrimonio artistico e cul-turale locale, con il contributo di ol-tre 250.000 euro deliberato per la ri-strutturazione e la valorizzazioneculturale dello storico cineteatro Mi-chetti, si è posta l’obiettivo di contri-buire al progetto del comune di Pe-scara di restituire alla collettività unrinomato luogo di incontro e di par-tecipazione e, dunque, di ulteriorecrescita civile oltreché culturale ed

economica.Per mezzo degli interventi previsti,infatti, il cineteatro Michetti, unadelle strutture più antiche della città,non solo recupererà la propria inte-grità storico-monumentale ma si do-terà di una potenziale vitalità e capa-cità di promuovere attività culturaliintegrate e dunque di rinvigorire ildialogo con la comunità. L’intervento dedicato al restylingdella facciata del cineteatro Michet-ti, in particolare, si colloca nell’am-bito statutario della Fondazione rife-rito al settore rilevante dell’arte, del-le attività e dei beni culturali, in senoad un nuovo impulso che intendepromuovere il recupero e la promo-zione dei beni artistici e culturali delterritorio metropolitano di Pescara.Dopo circa tre anni dall’avvio delprogetto Pescara CityPlex, la Fonda-zione Pescarabruzzo consolida ilproprio impegno nella nuova econo-

mia della conoscenza, che si estrin-seca anche e soprattutto con il recu-pero dei centri della cultura e nellacreazione di vere e proprie nuoveimprese culturali che sappiano pro-porsi come fonte di sviluppo socioe-conomico. Queste espressioni d’im-presa devono cioè coniugare l’attivi-tà culturale con una capacità mana-geriale che ne renda possibile la ge-stione economica e le qualifichi co-me punti di riferimento per vastearee territoriali. In questo campo,l’offerta culturale non deve limitarsia fornire agli utenti il semplice godi-mento estetico del bene, ma propor-re al pubblico un quadro completodel sistema culturale e sociale di cuiil bene è espressione.Si pensi, in questo senso, all’antesi-gnano del cineteatro Michetti, ovveroal Politeama Aternino. La ricerca el’analisi storica degli elementi orga-nici e decorativi, ma anche ammini-

Fondazione Pescarabruzzo

Il Teatro Michetti a Pescaradi Edgardo Bucciarelli

Una veduta risalente al secondo decennio del secolo XX dell’antico Teatro “V. Michetti” di Pescara.

14 novembre/dicembre 2006

ARTE E CULTURADAL SISTEMA

strativi, hanno condotto infatti a rico-struire le sue fasi tormentate. Dopovarie vicissitudini connesse alla man-cata realizzazione dell’originarioprogetto, la concessione dei lavori,concepiti dall’ingegner Antonino Li-beri, passò a Vicentino Michetti. Nel-l’aprile del 1910 il Politeama Aterni-no, su richiesta dello stesso proprie-tario, Vicentino Michetti, cambiò ilsuo nome in Teatro V. Michetti. Lasua inaugurazione avvenne il 6 ago-sto 1910 e, per l’occasione, fu ese-guito il Werther di J. Massenet. Laconoscenza della costituzione fisicadella struttura monumentale, che og-gi si erge in un’area nevralgica dellacittà, ritagliata nello stratificato tes-suto urbano, è stata interpretata comeil cardine su cui incentrare l’azione diritorno alle origini. Il ripristino, infat-ti, dei primigeni assetti e del primiti-vo organico costitutivo del manufat-to, così come l’approfondimento del-le vicende vissute dalle sue modifi-che, aggiunte o elisioni subite nonpossono non costituire la base da cuimuovere per operare un puntuale re-stauro nelle forme iniziali del teatro.Ogni alterazione delle caratteristichechimiche, fisiche e meccaniche deimateriali, ogni assestamento, discon-tinuità, lesione subita dalle superficie dalle ossature hanno provocato ne-gli anni una diversa interazione tra leparti, modificato il rapporto tra lemembrature e prodotto una trasfor-

mazione del gioco statico dell’edifi-cio. Nel restauro del Michetti quindisono state privilegiate quelle soluzio-ni di ridotta intrusività capaci di offri-re una buona compatibilità d’insie-me, quanto a strutture, parti, sostan-ze, che individuano poi sistemi co-struttivi e materiali tali da garantireun buon comportamento nel tempo,per ridurre in futuro la cadenza dellefasi manutentive, che non prevedanoinfine deroga alle leggi o regolamen-

ti esistenti in materia di restauro, co-struzione e urbanistica, ponendosi al-tresì in armonia con la vigente nor-mativa sulla sicurezza. “Decisivo ri-sulterà il corretto rapporto funziona-le”, fa notare Nicola Mattoscio, “chesi saprà instaurare tra il nuovo e l’e-sistente. Il nuovo, che nella sua rea-lizzazione dovrà tendere a ricostruireanche l’immagine del teatro origina-rio, con attenzione a quegli aspettiirrinunciabili legati alle normativevigenti e ai più aggiornati criteri ar-chitettonici, e l’esistente, che dovràessere conservato il più possibile, fintanto cioè che il suo mantenimentonon entri in conflitto con oggettive einsormontabili esigenze di sicurezzae funzionalità”. Tutto ciò ha condot-to all’individuazione di una serie divincoli e gradi di libertà, relativi tan-to alla conservazione dell’esistentequanto alla realizzazione del nuovo.Nell’identificare i diversi livelli del-l’intervento, ogni elemento in ognispazio è stato associato ad un certogrado di conservazione e di restauro.L’auspicio è che nelle decisioni chene disegneranno la destinazione arti-stica e manageriale si tenga contodella serie di vincoli connessi alla na-tura vocazionale del sito, a quella tec-nica ed al modello di gestione. ■

Teatro “V. Michetti” prima.

Teatro “V. Michetti” dopo.

15novembre/dicembre 2006

LE FONDAZIONI PER IL TERRITORIODAL SISTEMA

Il 21 settembre 2006 la Fondazio-ne Cassa di Risparmio di Spoletoha organizzato un incontro con il

Presidente dell’ACRI e Presidentedella Fondazione Cariplo Avv. Giu-seppe Guzzetti sul tema “14 anni diattività della Fondazione Carispo alservizio del territorio”. Nel corsodell’incontro al quale hanno parteci-pato Autorità Provinciali e Comuna-li alla presenza di un foltissimo equalificato pubblico, si sono susse-guiti interventi a cura del Presidentedella Fondazione, Dario Pompili, delSindaco di Spoleto, Massimo Bruni-ni, dell’Arcivescovo della Diocesi diSpoleto - Norcia, S.E. Rev.ma Mons.Riccardo Fontana e del Presidentedella Carispo Spa e Intesa Casse delCentro, Alberto Pacifici.

* * *Il Presidente Pompili ha esordito il-lustrando il ruolo delle Fondazionidopo le sentenze della Corte Costitu-zionale precisando che è in atto undibattito non ancora concluso in sedepolitica sul significato della missionee sulla loro utilità. In proposito ilPresidente Pompili ha voluto sottoli-neare la grande determinazione unitaalla forte competenza giuridica conle quali il Presidente Guzzetti ha por-tato avanti questa battaglia. Ha quin-di illustrato l’attività della Fondazio-ne in questi 14 anni di vita che sicompendiano in numero 1640 inter-venti, per oltre 10 milioni di euro.

* * *Il Sindaco Brunini e l’ArcivescovoMons. Riccardo Fontana hanno po-sto in risalto come gli interventi del-la Fondazione nell’ambito degli Or-gani istituzionali, civili e religiosi,hanno contribuito a risolvere moltiproblemi nell’ambito del TerritorioSpoletino. Entrambi tengono a rin-graziare l’Avv. Guzzetti per il suocostante impegno nei confronti diSpoleto specie in occasione del si-sma del 1997/98.

* * *Alberto Pacifici, Presidente della Ca-

rispo Spa , della Holding Intesa Cas-se del Centro, nonché ex Presidentedella Fondazione (dalla costituzio-ne), ricorda di aver esordito nel 1987con la partecipazione di un grandeIstituto di Credito, quale la Cariplo,nella nostra Cassa. Ricorda gli inter-venti più salienti della sua Presiden-za in Fondazione (restauro dellachiesa romanica di S. Salvatore,principale monumento di Spoleto, ilrestauro del Duomo e l’apertura del-la Rocca Albornoziana). Abbandonata la “cultura” si dedica“alle strade”. Con il progetto defini-tivo dell’ammodernamento dellaFlaminia nel tratto Spoleto - Folignoe poi con la collaborazione di alcuniprivati e con la Fondazione al pro-getto definitivo della Spoleto - Ac-quasparta (Tre Valli).La Carispo Spa e la Fondazione sonoelementi di grande coesione nellaCittà per una sintesi di grandi pro-getti nel Territorio. Il Presidente Pa-cifici, cita i rapporti con la HoldingIntesa Casse del Centro, alla qualepartecipano Casse e Fondazioni ditre Regioni (Marche, Umbria e La-zio). Di ciò ringrazia il PresidenteGuzzetti per il sostegno determinan-te nella fase della sua costituzione,per il successo iniziale, e per la scel-ta del modello federale.

Sente, infine, il dovere di ringrazia-re ancora il Presidente Guzzetti cheha saputo difendere con intelligenzae caparbietà, le Fondazioni da attac-chi interessati. Il recente CongressoNazionale di Bolzano di Casse eFondazioni ha riconosciuto in modototalitario ed entusiasta i meriti delPresidente Guzzetti.

* * *Il Presidente Guzzetti, nel suo inter-vento, ha ringraziato anzitutto il Pre-sidente Pompili dell’invito rivolto-gli a partecipare a questa manifesta-zione definita giustamente non autocelebrativa e per la presentazione delbellissimo volume “La FondazioneCassa di Risparmio di Spoleto” cheillustra l’attività della Fondazione eservirà a farla conoscere meglio.Afferma che la Fondazione Cariplo èlegata da un rapporto tutto particola-re con la Cassa di Risparmio di Spo-leto prima e con la sua Fondazionepoi. Amico di Alberto Pacifici, ricor-da che la prima partecipazione di Ca-riplo - non senza qualche difficoltàdi carattere giuridico e di rapporticon Bankitalia fu proprio con la Cas-sa di Risparmio di Spoleto. Al Presidente Guzzetti piace ricorda-re come nel 1990 una legge del Parla-mento del nostro Paese dichiarò chele Casse di Risparmio, che allora

Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto

14 anni di attività al servizio del territorioa cura dell’Ufficio Stampa della Fondazione

16 novembre/dicembre 2006

LE FONDAZIONI PER IL TERRITORIODAL SISTEMA

svolgevano contemporaneamente dueattività - quella di fare banca e quelladi svolgere funzioni di beneficenza -scindessero le due attività. La Bancadiviene Società per Azioni ed il suoPatrimonio passa alla Fondazione. Con la cosiddetta Legge Amato con ipochi articoli della legge, si deve da-re atto agli amministratori di quell’e-poca di avere riscoperto - attraverso laloro attività - le radici delle Casse diRisparmio e di rinverdire le originisociali delle Fondazioni. Ciò in quan-to, le Fondazioni che erano considera-te Enti pubblici, con la Legge Ciam-pi diventano “persone giuridiche pri-vate senza scopo di lucro, con piena

autonomia statutaria e gestionale”.Il tentativo di modificare e renderepubbliche le Fondazioni fa nascereuna diatriba lunga e difficile culmi-nata con le sentenze numero 300 e301 del 2003 della Corte Costituzio-nale che hanno definitivamente san-cito che le Fondazioni, “sono perso-ne giuridiche private, a base associa-tiva, con piena autonomia statutariae gestionale”.Nella sentenza 300 il relatore ha vo-luto spiegare che la Corte ha riaffer-mato la privatizzazione, oltre che perle origini delle Casse di Risparmio lecui radici erano privatistiche, per ilfatto che, per la loro attività, le loro

risorse e le loro capacità operative,danno concreta attuazione ad un altroprincipio della Costituzione e cioè al“principio di sussidiarietà”. Si augurache l’incontro di oggi, possa avercontribuito a far conoscere le Fonda-zioni e soprattutto a far capire che laFondazione è una “cosa vostra” e che“dovete pretendere il massimo di tra-sparenza, di comunicazione, di infor-mazione e di partecipazione da partedei vostri amministratori. Questo è unvostro diritto ed un vostro dovere”.L’intervento del Presidente Guzzetti,così vasto, preciso ed articolato è sta-to salutato da un caloroso, convinto elungo applauso. ■

In occasione dell’incontro con ilPresidente dell’ACRI e della Fonda-zione Cariplo, tenutosi a Spoleto il21 settembre u.s., il Prof. EnricoMenestò - Presidente della Fonda-zione Centro Italiano di Studi sul-l’Alto Medioevo di Spoleto - ha pre-sentato il libro “La Fondazione Cas-sa di Risparmio di Spoleto” a curadi Mario Proietti.Il Prof. Menestò ha voluto, inoltre,immergersi nei panni di un comunelettore tenendo sempre presente, pe-rò, quanto affermato nella propria re-lazione dall’Avv. Guzzetti nel Con-vegno organizzato dall’Accademiadei Lincei, del 26 novembre 2004,sul tema “Le Fondazioni di origineBancaria - Problemi e Prospettive”.Tale relazione è considerata, giusta-mente, una delle più apprezzate.Sosteneva, dunque, l’Avv. Guzzetti:“Se la natura delle nostre Fondazionirappresenta una risorsa importante diun comparto economico e sociale ca-ratterizzato dal primato delle istitu-zioni democratiche ed elettive, pro-prio questa natura rende attuale il ri-schio della autoreferenzialità, dellosganciamento dal contesto e dai bi-sogni della comunità entro cui leFondazioni operano. Per ridurre que-sto rischio non è opportuno trasfor-mare le Fondazioni in organismi go-vernati dall’elettorato, poiché, in talmodo verrebbe persa proprio la loroprincipale peculiarità trasformandolein sedi staccate dell’amministrazionepubblica o, nei casi peggiori, in luo-ghi del sottogoverno, formalmente

democratici, ma in realtà sottratti adogni controllo reale.Meglio allora - e questa è la vera sfi-da del futuro - aiutare le Fondazioniad aprirsi al confronto sistematico epratico con le organizzazioni dellasocietà civile. Il buon governo degliamministratori, la trasparenza delleazioni e la comunicazione sarannonei prossimi anni, decisivi perché leFondazioni entrino nel cuore dei cit-tadini e della comunità di riferimen-to, perché questi soggetti sentano leFondazioni come cosa propria e ledifendano da chi vuole ancora met-tervi sopra le mani”. A queste consi-derazioni il Prof. Menestò aggiun-ge: “Ebbene, il libro che presentia-mo a me pare essere la testimonian-za della realizzazione, avvenuta inanticipo, dell’auspicio formulato daGuzzetti. Esso illustra gli interventiin tutti i settori con ampia documen-tazione fotografica, e con riconosci-menti sentiti da parte di tutte le areeche ne hanno usufruito, dagli Entied Associazioni Culturali a tutte lerealtà socio-economiche, di volon-tariato e sviluppo economico. Argo-menti che ne hanno fatto ancor piùapprezzare la sussidiarietà. Con ciò il volume non vuole esseree non è auto celebrativo. È sempli-cemente una dimostrazione di comele Fondazioni di origine bancariapossano e debbano svolgere il pro-prio ruolo e le proprie funzioni nel-la società italiana di questo inizio dinuovo millennio”.“Il volume, in buona sostanza”, con-

clude il Prof. Menestò, “certamentesuscita una serie di considerazioni, apartire dal riconoscere il giusto me-rito ed ampia considerazione al cura-tore Mario Proietti, alla collaboratri-ce Alessandra Villalta, al Signor Ro-berto Arelli della Fondazione editri-ce, alla Dott.ssa Raffaella Gabettaper il coordinamento generale, aiPresidente Pompili e Pacifici ed alSegretario Generale Martani, con lacertezza di poter affermare che dellibro “La Fondazione Cassa di Ri-sparmio di Spoleto”, che ha moltipregi, non se ne deve parlare soloper discutere e misurare la storia del-l’attività della Fondazione Carispoma perché è destinato a diventareuno strumento di lavoro e di ricerca.Come potrebbe ignorarlo chi voles-se scrivere la storia di Spoleto tra lafine del XX secolo e gli inizi delXXI? Solo allora se ne potrà coglie-re tutto il suo reale valore.

Un volume dedicato all’attività della Fondazione a cura di Mario Proietti

17novembre/dicembre 2006

DAL SISTEMA

a cura di Francesca CignaI PROGETTI

DENOMINAZIONE PROGETTO ISTITUZIONE DEL “REGISTRO TUMORI” NELLAPROVINCIA DI CHIETI

Descrizione Sintetica Istituzione di un Registro Tumori atto a censire i casi di tu-more nella Provincia di Chieti e centralizzare le informazio-ni sulla diffusione di tale patologia

Settore Medicina preventiva e riabilitativaDurata Il Progetto viene sostenuto dalla Fondazione Carichieti con

erogazioni annualiImporto circa 35.000 euro/annoAnno prima delibera 2003Natura giuridica del soggetto beneficiario Privato - CINBO - Consorzio Interuniversitario Nazionale per

la BioncologiaOrigine del Progetto Progetto presentato da terziLocalizzazione Provinciale di Alessandria

Fondazione Cassa di Risparmiodella Provincia di Chieti

Nel 2004 è stato istituito il Registro Tumori della provincia di Chieti. Esso è nato per censirecasi incidenti di tumore nella Provincia di Chieti al fine di centralizzare le informazioni sulladiffusione di tale patologia a livello provinciale ed impostare analisi epidemiologiche e dise-gnare protocolli di screening e terapeutici. Il progetto, realizzato grazie al sostegno finanziario della Fondazione Carichieti, è stato atti-vato presso il Dipartimento di Oncologia e Neuroscienze dell’Università “G. D’Annunzio” diChieti e Pescara con l’impegno delle Sezioni di Oncologia Medica e Anatomia ed IstologiaPatologica nonché della U.O. di Anatomia ed Istologia Patologica della ASL Lanciano-Vasto.Esso nasce principalmente dall’analisi dei bisogni della comunità di riferimento. La Fondazio-ne Carichieti si è resa promotrice dell’iniziativa resasi conto dell’inerzia degli enti e delle isti-tuzioni pubbliche a ciò preposte, e dell’importanza di istituire una rete di sorveglianza perma-nente di tutti i tipi di neoplasia in grado di contribuire a monitorare l’insorgenza di nuove pa-tologie tumorali per l’individuazione di nuovi fattori di rischio e di favorire la programmazio-ne di interventi di prevenzione primaria.Il Registro Tumori riporta le rilevazioni dell’incidenza, nell’ambito del territorio provinciale,dei singoli tipi di patologia tumorale a seconda dell’età, del sesso, della dislocazione e dell’e-ventuale familiarità e rappresenta una preziosa fonte di notizie che consente di affrontare inmaniera adeguata le varie situazioni epidemiologiche in continuo divenire e di programmareinterventi specifici ottimizzando i risultati e polarizzando le risorse attraverso una prevenzio-ne delle forme cancerogene maggiormente incidenti nella zona di riferimento.

GENESI DELPROGETTO

La rubrica presenta i progetti delle Fondazioni bancarie contenuti nel database “Progetti” nel-l’area riservata alle associate del sito ACRI. Si tratta di iniziative che per modalità innovativa ecomplessità di realizzazione o per la loro particolare tipologia appaiono di rilevante interesse.

18 novembre/dicembre 2006

DAL SISTEMA

La Fondazione ha provveduto all’acquisto delle necessarie apparecchiature informatiche e sindalla sua istituzione, essa sostiene il costo del personale impegnato nel progetto.Attualmente al progetto si dedicano con continuità due collaboratori. Uno si occupa delloscreening dei referti di anatomia patologica, dell’esame delle diagnosi, della codifica dellestesse e del completamento dei dati dei pazienti; l’altro collaboratore si occupa dell’inserimen-to dei dati relativi ai referti anatomo-patologici nel database e del controllo dei qualità dei da-ti immessi. In futuro si auspica di poter far ricorso anche ad un tecnico di laboratorio per con-durre esami su campioni.Il progetto gode dell’ attiva collaborazione del Direttore del Dipartimento di Oncologia e Neu-roscienze della locale Università e dei responsabili delle Unità operative di Istologia ed Ana-tomia Patologica delle ASL della Provincia di Chieti.

DESCRIZIONE ANALITICADELPROGETTO

Ogni anno la Fondazione Carichieti organizza una conferenza stampa per la presentazione deidati raccolti ed elaborati nell’ambito del Registro Tumori alla quale partecipa numerosa, oltreche alla stampa ed agli addetti ai lavori, anche la cittadinanza. Alcuni dati di sintesi registrati nel 2005 attestano che nella provincia di Chieti sono stati dia-gnosticati 1327 nuovi casi di tumore maligno, di cui 539 nella popolazione femminile e 788in quella maschile. Escludendo il carcinoma della cute, 141 casi di tumore maligno (10.6%)sono stati diagnosticati nella fascia d’età fino a 50 anni e 1186 casi (89.4%) in quella oltre i50 anni.

IMPATTO, RISULTATI, E PROSPETTIVE FUTURE

I PROGETTI

Femmine: numero di casi per sedi principali

0 50 100 150 200 250

Mammella

Colon-retto

Utero

Stomaco

App. urinario

Melanoma

Polmone

Tiroide

Fegato e vie biliari

Cavità orale e faringe

Cervice uterina

2003

2004

2005

0 50 100 150 200 250

Prostata

App. urinario

Colon-retto

Stomaco

Polmone

Melanoma

Fegato e vie biliari

Cavità orale e faringe

Tiroide

2003

2004

2005

Tumori maligni per ASL

49%

51%

Chieti-Guardiagrele-Ortona

Lanciano-Vasto

0

20

40

60

80

100

120

140

160

Incidenza per classi d'età

Femmine

Maschi

19novembre/dicembre 2006

DAL SISTEMAI PROGETTI

Il progetto WelcomeBank è stato avviato nel 2003 dalla Fondazione Cassa di Risparmio diBiella e da Etnica, il network per l’economia interculturale, per sensibilizzare del mondo ban-cario sull’esigenza e per servire le comunità migranti in Italia con maggiore attenzione e sen-sibilità oltre a favorirne l’integrazione economica.Il progetto è stato caratterizzato, sin dall’inizio, dalla volontà di dare la parola ai migranti e farincontrare e dialogare mondi apparentemente lontani. Nelle precedenti tre edizioni del conve-gno gli operatori bancari si sono confrontati con operatori e studiosi del social banking, dellafinanza etica, della finanza islamica, del marketing interculturale, della comunicazione, dell’e-ditoria etnica, dei media multiculturali, della mediazione culturale e dell’arte.WelcomeBank è così diventato l’appuntamento annuale per tutti gli interessati alla relazionetra i migranti e il mondo bancario che, progressivamente, si è evoluto in un progetto più arti-colato e dinamico.

GENESI DELPROGETTO

Fondazione Cassa diRisparmio di Biella

DENOMINAZIONE PROGETTO Welcome Bank: idee, prodotti e progetti per l’integrazio-ne bancaria dei migranti

Descrizione Sintetica Il progetto si propone di avviare azioni di sensibilizzazionedel mondo bancario sull’opportunità di servire con prodottispecifici le comunità migranti in Italia e di favorire l’inseri-mento dei migranti nelle banche.

Settore Arte, attività e beni culturaliDurata Progetto pluriennaleImporto circa 12.000 euro/annoAnno prima delibera 2003Natura giuridica del soggetto beneficiario Privato - Etnica della fondazioneOrigine del Progetto Progetto proprio in collaborazione con Etnica (network per

l’economia interculturale)Localizzazione nazionale

Un momento della 4ª edizione di Welcome Bank. Presentazione dell’e-book “Welcome Banking”.

20 novembre/dicembre 2006

DAL SISTEMA

Visto l’esito positivo del progetto, verrà avviata a livello lo-cale una ricerca sugli stili di vita dei migranti nel Biellese.Peraltro è in corso di attuazione una ricerca, denominataG2 marketing e avviata a livello nazionale in collaborazio-ne con Iegi-Università Bocconi, sulle relazioni tra le se-conde generazioni di migranti e il mondo della banca, del-la grande distribuzione, della pubblicità, della marca e delmarketing in generale.Nel marzo 2007 verrà inoltre avviata a Biella la secondaedizione dell’executive master in management intercultu-rale (MMI) e nell’aprile 2007 verrà avviata a Milano laprima edizione dell’executive master in welcome banking(MWB).

IMPATTO, RISULTATI, E PROSPETTIVE FUTURE

I PROGETTI

Il progetto si articola in varie attività. La prima prevede la creazione e il mantenimento di unosservatorio. Il moltiplicarsi delle iniziative e l’estensione della rete di persone interessate aitemi affrontati hanno portato all’istituzione dell’Osservatorio WelcomeBank atto a monitora-re le iniziative di welcome banking, a promuovere studi e ricerche, tra cui il report annuale sulwelcome banking in Italia, a coordinare la giuria dei WelcomeAward ed infine ad organizzarel’evento annuale.Una seconda attività è l’istituzione del WelcomeAward 2006. Il monitoraggio avviato dall’Os-servatorio ha evidenziato, infatti, l’opportunità di valorizzare e divulgare le migliori prassibancarie con un premio annuale assegnato alle più efficaci azioni di welcome banking. Un pre-mio attribuito sulla base di una graduatoria predisposta da una giuria costituita, a livello na-zionale, da docenti universitari, ricercatori, dirigenti bancari, esperti di marketing, comunica-zione e relazioni pubbliche, migranti e nativi. Una graduatoria che tiene conto dell’innovazio-ne di prodotto, della capacità di relazione e dialogo con le comunità migranti e della qualitàdella comunicazione.Il premio è stato denominato WelcomeAward e dedicato alla memoria di Suede Saadia Benk-dhim. La giuria del premio, dopo aver esaminato tutta l’attuale offerta bancaria, ha deciso diassegnare due WelcomeAward: uno per l’innovazione e uno per la comunicazione. Sono statiindividuati due finalisti per i prodotti particolarmente innovativi sviluppati tra cui: il primo ilCoBaPo - Consorzio delle Banche Popolari per Conto World, Banca Popolare di Milano per¡Extraordinario!, ed il secondo il Gruppo Banca Sella per SWS Sella World Service, Cassa diRisparmio di Parma e Piacenza per Cariparma Welcome e San Paolo - Imi per MultiethnicPoint. La giuria ha assegnato il WelcomeAward per la comunicazione al CoBaPo - Consor-zio delle Banche Popolari per Conto World “per aver predisposto e attuato un piano di comu-nicazione integrata utilizzando con equilibrio e creatività una pluralità di strumenti di comu-nicazione interna ed esterna, di formazione e di informazione che si sono rivelati efficaci peravviare una proficua relazione con i clienti e le comunità migranti.” e il WelcomeAward perl’innovazione al Gruppo Banca Sella per SWS Sella World Service “per aver attuato un in-novativo modello di servizio in grado di dare risposte efficaci e complete alle esigenze ban-carie, finanziarie ed assicurative dei clienti migranti.”Una terza attività che si sta portando avanti è stata l’istituzione dell’e-book “il Welcome Ban-king”. In occasione del convegno verrà resa pubblica sul sito www.etnica.biz la prima edizio-ne dell’e-book. Esso denominato “Il Welcome Banking” analizza le ricerche sinora pubblicatesulla bancarizzazione dei migranti, che contiene la mappatura delle iniziative in corso e che ap-profondisce le teorie sul welcome banking e sul welcome marketing (ora riprese e sviluppateanche da Newfin della Bocconi e dal Censis). Un libro ar-ricchito da numerose analisi, testimonianze, interviste epoesie che ne fanno la prima riflessione collettiva sul tema.Un e-book in cui i giurati del premio sviluppano le rifles-sioni emerse nel corso del loro impegno. Un e-book cheverrà continuamente aggiornato con testimonianze, intervi-ste e casi. In occasione di WerlcomeBank 2005 è stato pub-blicato il volume “il risparmio invisibile” e in occasione diWerlcomeBank 2006 è stato pubblicato il volume “impre-se di migranti” in collaborazione con la Cciaa di Biella e ilCollegio Ragionieri Commercialisti di Biella (ambeduedisponibili in www.etnica.biz).

DESCRIZIONE ANALITICADELPROGETTO

21novembre/dicembre 2006

ARTE E CULTURADAL SISTEMA

La Madonna con Bambino esanti firmata da Francesco Za-ganelli da Cotignola nel 1512:

un’aggiunta eccellente alla Galleriadei dipinti antichi

Nativi di Cotignola, Francesco Zaga-nelli e il fratello Bernardino sono fi-gure di primo piano nella storia del-la pittura in Romagnatra la fine del Quattro-cento e gli inizi delCinquecento. Lo haconfermato la recenteesposizione dedicataalla pittura di Palmez-zano e agli artisti delsuo tempo tenuta aForlì dal dicembre del-lo scorso anno ai primimesi del 2006. Attivitra Romagna e Mar-che, i due fratelli in-viarono opere anche aParma, a Pavia e a Via-dana nel Mantovano,distinguendosi per laspeciale sensibilità al-la cultura tedesca efiamminga, forse in ra-gione della presenza diartisti nordici in Italia,in particolare a Vene-zia e Ferrara. Le loroopere sono ora disper-se tra i principali mu-sei europei e america-ni e nelle più impor-tanti collezioni.Nel panorama dellapittura rinascimentalein Romagna descrittain termini ormai anali-tici dai dipinti dellaGalleria cesenate ap-pariva sempre più evidente l’assenzadei due pittori ravennati. A questa haposto rimedio la Fondazione Cassadi Risparmio di Cesena partecipandoall’asta della casa Christie’s di Lon-dra nel luglio dello scorso anno,quando è finalmente riemersa, dopo

decenni, la brillante tavoletta con laMadonna e il Bambino venerati daisanti Francesco e Girolamo firmatada Francesco Zaganelli. Passata sulmercato antiquario di Vienna e diLucerna nella prima metà del Nove-cento, non era stata più esaminatadalla critica che fondava il suo giudi-zio sulla segnalazione di Bernard

Berenson, tanto che era stata solleva-ta una riserva sulla correttezza dellalettura della data 1512, in effetti cosìprecoce in rapporto alla modernitàdello stile e soprattutto della rappre-sentazione del profondo e largo pae-saggio che si apre alle spalle dei san-

ti, con il lento scorrere del fiume sul-la cui ferma superficie si riflettono labarchetta con il rematore, in piedicome un gondoliere, gli archi delponte di pietra, le case e la vegeta-zione.Nel corso dell’intervento di restauroeffettuato nel laboratorio di MarcoSarti a Bologna, la firma seguita dal-

la data 8 settembre 1512ha resistito mostrando lasua antichità; una datache abbina la festa dellanatività della Madonnaall’anno terribile dellabattaglia di Ravenna edel sacco della città adopera delle truppe france-si comandate da Gastonedi Foix che in quella bat-taglia trovava la morte. Èben probabile che la Ver-gine con il Bambino trale nubi, in secondo pianorispetto ai santi France-sco e Girolamo che li ve-nerano, eppure di dimen-sioni decisamente supe-riori a indicare la loroestraneità alle leggi dellarappresentazione natura-le, nasconda un’originevotiva che può trovarespiegazione nella dram-maticità dei tempi; ed èforse da quel sentimentoreligioso che discendono,con il trasporto mistico disan Francesco che mostrale stimmate e di san Giro-lamo penitente che siconsuma meditando sullamorte e battendo il pettocon un sasso, la lumino-sità della gamma croma-

tica e la nitida visione del trapassodalla natura verdeggiante dei primipiani agli azzurri aerei dei lontani fi-no alla dissolvenza trascendente del-l’orizzonte nell’atmosfera. ■

* Storico dell’arte

Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena

Una nuova acquisizione per la Galleria dei dipinti antichidi Angelo Mazza*

Francesco Zaganelli, Madonna e il Bambino venerati dai santi Francesco e Girolamo,1512.

22 novembre/dicembre 2006

Grande successo di partecipa-zione per il Convegno “Gre-ci e veneti: sulle tracce di una

vicenda comune”, or-ganizzato da Fonda-zione Cassamarca,Liceo Ginnasio “Ca-nova “ di Treviso e ilLiceo Ginnasio “Fo-scarini” di Venezianell’ambito delle at-tività del CentrumLatinitatis Europae.L’iniziativa, incen-trata sullo studio del-la presenza grecanella storia e nellatradizione artistica eculturale del Venetoe di Venezia, ha vistola nutrita partecipa-zione di docenti estudenti di licei escuole superiori trevigiane che han-no dedicato una giornata all’appro-fondimento dei temi in discussione. Molti e qualificati gli interventi chehanno riguardato “Rapporti Bisan-zio-Venezia. Aspetti politici ed eco-nomici” di Nicholas Moschonas(CNR Grecia), “Venezia Bizantina”di Giorgio Ravegnani (Università

Ca’ Foscari), “Influssi Greco-Bizan-tini nel Cristianesimo veneto” diGiorgio Fedalto (Università di Pado-

va), “Greci e Veneti: Due percorsilinguistici” di Manlio Cortellazzo(Università di Padova), “La crocepost bizantina del Duomo di Feltre”di Giacomo Mazzorana (Diocesi diBelluno-Feltre), “La stampa in grecoa Venezia. Da Aldo Manuzio al XIXsecolo” di Mario Infelice (UniversitàCa’ Foscari), “Umanisti a Treviso” di

Paolo Mastrandrea (Università Ca’Foscari); “La nascita dell’attività ti-pografica a Treviso di Agostino Con-

tò (Biblioteca di Ve-rona); “L’antichitàgreca e la storia inFoscolo “ di ValerioVianello (Universi-tà di Pescara); “Ve-nezia, Cipro e Cretarapporti storici e let-terari” di LuciaMarcheselli Loukas(Università di Trie-ste), “La letteraturain lingua greca e ita-liana a Creta duran-te il Rinascimento”di Stephanos Kakla-manis (Universitàdi Creta), “La didat-tica della lingua,letteratura e della

storia greca nel ginnasio e liceo gre-co di oggi” di Lydia Tryfona (ScoliMoraiti di Atene). Il progetto è nato in ambito scolasti-co e trova completa realizzazionenell’attività didattica, la quale non sipuò sviluppare senza gli stimoli alrinnovamento e gli orientamenti del-la ricerca scientifica. Se lo scopo delconvegno di studiosi è di offrire nuo-ve prospettive e indirizzi teorici ge-nerali, la scuola ha la possibilità diconvertire tali indirizzi in propostedidattiche concrete. I due licei pro-motori collaboreranno alla elabora-zione di progetti per l’anno scolastico2006-2007 che coinvolgano più di-scipline e diano agli studenti la possi-bilità di conoscere le proprie città e ilVeneto, di sperimentare lo studio di-retto delle fonti e dei monumenti. Ilrisultato dei progetti didattici potràessere presentato in una giornata distudio (nella sede di uno dei due licei,o in entrambi se articolata in più gior-ni) alla fine dell’anno scolastico. ■

* Responsabile ufficio stampadella Fondazione

Fondazione CASSAMARCA

Greci e veneti: sulle tracce di una vicenda comunedi Antonella Stelitano*

ARTE E CULTURADAL SISTEMA

La sala durante il Convegno.

Il palco dei relatori.

23novembre/dicembre 2006

Il Comitato Scientifico Internazio-nale del Centro Pio Manzù ha con-ferito a Giuseppe Guzzetti la me-

daglia d’oro della Presidenza della Re-pubblica italiana. L’onorificenza gliverrà consegnata domenica 29 ottobrea Rimini in occasione della cerimoniadi premiazione prevista nell’ambitodella XXIII edizione delle Giornate in-ternazionali di studio promosse e orga-nizzate dallo stesso Centro, dal 27 al29 ottobre prossimi.Queste le motivazioni del premio aGiuseppe Guzzetti:“Contrassegnato dai riflessi della glo-balizzazione, il comparto bancario ita-liano affronta le nuove sfide di sistemaalla ricerca della massima competitivi-tà, senza tuttavia ignorare gli obblighiche gli derivano dall’essere canale fon-damentale delle risorse finanziarie pri-

vate e pubbliche.Di questi compiti civili e culturali èrappresentante massima e autorevolel’Acri, l’associazione che riunisce lefondazioni di origine bancaria e leCasse risparmio al cui vertice è statorecentemente riconfermato GiuseppeGuzzetti, già presidente della Fonda-zione Cassa di Risparmio delle Provin-cie Lombarde.Uomo di grandi risorse professionali edi valida esperienza istituzionale, l’av-vocato Guzzetti è stato Senatore e Pre-sidente della Regione Lombardia. Daquesta plurale e qualificata attività al-l’interno delle assise pubbliche ha rica-vato la linfa vitale per esercitare il suoruolo di stimolo per la meritoria mis-sione dell’Acri.Il Centro Pio Manzù riconoscendone imeriti indiscussi e l’elevato contributo

ai fini dello sviluppo del Paese, asse-gna a Giuseppe Guzzetti la Medagliad’oro del Presidente della Repubblicaitaliana”.Altre personalità a cui il ComitatoScientifico Internazionale del CentroPio Manzù darà il 29 ottobre altri pre-mi e riconoscimenti a encomio dell’at-tività svolta a favore dello scopo uma-no del progresso e della solidarietà so-ciale sono: Adonis (Ali Ahmad SaidEsber), Maha Al-Ghunaim, AntonioAngelucci, Jagdish N. Bhagwati, Gur-charan Das, Niles Eldredge, SumitGanguly, Claire Gaudiani, Pier France-sco Guarguaglini, Ellen Johnson-Sir-leaf, Marilena Pesaresi, Massimo Piat-telli Palmarini, Federico Rampini, Isa-belle Stengers, Miriam K. Were. Rico-noscimenti alla memoria andranno a:Enrico Mattei e Giuseppe Ratti. ■

Dal Centro Pio ManzùMedaglia d’oro a Giuseppe Guzzetti

NEWSDAL SISTEMA

La Fondazione Cassa di Ri-sparmio in Bologna dona oltrecento lavagne interattive alle

istituzioni scolastiche della provin-cia.La Fondazione Cassa di Risparmioin Bologna, da anni in prima lineanel recepire le esigenze artistiche,culturali, sanitarie, assistenziali ededucative del territorio, ha individua-to nell’avanguardia tecnologica delladidattica un aspetto fondamentaledel suo intervento per l’anno 2006 afavore dell’istruzione e della ricercascientifica. Con una donazione di ol-tre cento lavagne interattive multi-mediali, la Fondazione presiedutadal Professor Fabio Roversi-Monacoha inteso offrire ad altrettante istitu-zioni scolastiche elementari, medie esuperiori della provincia bolognesele innumerevoli potenzialità dell’altatecnologia. L’operazione presentatadal Ministro della Pubblica Istruzio-ne, Onorevole Giuseppe Fioroni nel-la sede della Fondazione e posta inessere fin dagli inizi del mese di set-tembre, ha messo a disposizione del-l’Ufficio Scolastico Provinciale oltre

cento kit completi di lavagne interat-tive, PC portatili e videoproiettori,con ottime prospettive di migliora-mento per la didattica e l’apprendi-mento. Utilizzando un’apposita pen-na-mouse in sostituzione del gesset-to, gli insegnanti possono così dise-gnare, fare annotazioni, proiettareimmagini, navigare su Internet, sca-ricare file e sfruttare i vari program-mi software per la didattica. La tavo-letta interattiva per l’insegnante col-legata ai trenta telecomandi rispondi-tori presenti nel kit coinvolgerannodunque gli studenti in una vera e pro-pria lezione interattiva: da lati oppo-sti dell’aula potranno intervenire intempo reale sui contenuti presentatinella lavagna, risolvere test e quesiti,offrendo all’insegnante un immedia-to riscontro dell’attività svolta. Gliinsegnanti avranno inoltre la possibi-lità di salvare i contenuti della lezio-ne, modificare in ogni momento ilmateriale grafico e audio prodotto,trasferire il tutto su supporti digitali efruire della spedizione via e-mail. Lecapacità innovative delle lavagne in-terattive consentiranno pertanto di

agevolare le situazioni di apprendi-mento a distanza, amplificando lepotenzialità didattiche nei casi di im-pedimento della frequenza scolasticain classe. Si concretizza in questomodo uno dei rilevanti contributidella Fondazione Cassa di Risparmioin Bologna all’educazione e alla for-

Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna

24 novembre/dicembre 2006

Lo scorso 22 novembre si è ufficialmente costituita la Fon-dazione per il Sud, nata da un protocollo d’intesa per la rea-lizzazione di un piano di infrastrutturazione sociale delMezzogiorno firmato lo scorso anno dall’ACRI, l’Associa-zione delle Fondazioni di origine bancaria e delle Casse dirisparmio, e dal Forum del Terzo Settore, al quale avevanoinoltre aderito: la Compagnia di San Paolo; la Consulta Na-zionale Permanente del Volontariato presso il Forum; ilConvol-Conferenza Permanente Presidenti Associazioni eFederazioni Nazionali di Volontariato; il CSV.net-Coordina-mento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato;la Consulta Nazionale dei Comitati di Gestione-Co.Ge..

La Fondazione ha sede a Roma ed è amministrata da unConsiglio di Amministrazione i cui componenti durano incarica tre anni e sono rieleggibili per ulteriori due mandaticonsecutivi. Complessivamente sono 13: 12, suddivisi pari-teticamente fra rappresentanti delle organizzazioni del Vo-lontariato e Fondazioni, cui si aggiunge il Presidente delConsiglio di Amministrazione, quale figura super partes.

Il Consiglio d’Amministrazione della Fondazione per ilSud, le cui nomine per il primo mandato sono state registra-te contestualmente all’atto costitutivo della Fondazione, ri-sulta così composto:

Per il Forum del Terzo Settore:Maria Guidotti, portavoce Forum del Terzo Settore - Presi-dente Auser, Vilma Mazzocco portavoce Forum del TerzoSettore - Presidente Federsolidarietà/Confcooperative, An-drea Olivero Presidente ACLI, Paolo Beni Presidente ARCI,Marco Granelli Presidente CSV.net, Fausto Casini Presiden-te A.N.P.AS.

Per l’ACRI: Giuseppe Guzzetti Presidente Fondazione Cariplo, CaterinaBima Vicepresidente Com-pagnia San Paolo, Emma-nuele Francesco MariaEmanuele Presidente Fon-dazione Cassa di Risparmiodi Roma, Adriano GiannolaPresidente Istituto Banco diNapoli Fondazione, Ga-briello Mancini PresidenteFondazione Monte dei Pa-schi di Siena, Edoardo Spe-ranza Presidente Ente Cassadi Risparmio di Firenze.

Gli Enti fondatori hanno in-dividuato di comune accor-do il Presidente della Fon-

dazione per il Sud nella persona di Savino Pezzotta, che èstato nominato anche Presidente del Comitato Tecnico.

Il Comitato Tecnico della Fondazione per il Sud, che ha fun-zioni di indirizzo ed è composto da 20 membri (anch’essisuddivisi in maniera paritaria tra i rappresentanti degli entifondatori) che durano in carica tre anni e sono rieleggibiliper ulteriori due mandati consecutivi, risulta così composto:

Per il Forum del Terzo Settore:Luigi Bulleri Coordinatore Consulta Nazionale del Volonta-riato, Giancarlo Cursi Segretario CONVOL, Alessandro Ge-ria Vice Presidente CENASCA, Francesco Marsico Vice Di-rettore Caritas Italiana, Gianfranco Gambelli PresidenteConfederazione Nazionale Misericordie d’Italia, MaurizioGubbiotti Coordinatore Segreteria Nazionale Legambiente,Sergio D’Angelo Presidenza Legacoopsociali, Ezio Barbie-ri Presidente ANCeSCAO, Vincenzo Liaci ResponsabilePolitiche del Terzo Settore UISP, Antonio Mandelli Presi-dente Federazione dell’Impresa Sociale della Compagniadelle Opere.

Per l’ACRI: Ercole Chiari Membro Consiglio di Amministrazione Fon-dazione Cassa di Risparmio Padova e Rovigo, Ezio FalcoPresidente Fondazione Cassa di Risparmio Cuneo, FrancoGazzani Presidente Fondazione Cassa di Risparmio Macera-ta, Claudio Machetti Membro Deputazione Generale Fonda-zione Monte dei Paschi di Siena, Nicola Mattoscio Presi-dente Fondazione Pescarabruzzo, Matteo Melley PresidenteFondazione Cassa di Risparmio della Spezia, Antonio Mi-glio Presidente Fondazione Cassa di Risparmio Fossano,Cesare Mirabelli Membro Consiglio Generale Fondazionedi Venezia, Federico Pepe Docente universitario, Carlo Tri-gilia Membro Consiglio di Amministrazione FondazioneBanco di Sicilia.

Gli Enti fondatori hanno poiscelto congiuntamente ilPresidente del Collegio Sin-dacale nella persona delprofessor Giuseppe Bruni eil Revisore Contabile nellapersona del professor Gian-franco Zanda.

La Fondazione per il Sud èora in grado di iniziare lapropria attività a favore del-lo sviluppo e del potenzia-mento dell’infrastruttura-zione sociale nelle regionidell’Italia meridionale. ■

Costituita ufficialmente la Fondazione per il Sud

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