A da, i C ig i egi a e, a a e i i e a Fa i a i C egi ic e ... · lBeccesso di burocrazia che ha...

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Quotidiano on line - Registrato al Tribunale di Campobasso Direttore Responsabile: giuseppe Saluppo vimarFa ediZioni sede legale via Garibaldi, 21 86100 campobasso redazione tel: 0865.915466 email: [email protected] www.gazzettamolisana.com E-mail: [email protected] anno ii - n° 0 domenica 26 novembre 2017 L’Oscar del giorno lo asse- gniamo a Tonino Di Lauro, di- rettore artistico dell’Orchestra mandolini del circolo “Masca- gni” di Ripalimosani. Un grande sforzo per allestire e assicurare continuità all’orchestra e tanti successi che sta mietendo for- mando, anche, i giovani. IL NOSTRO TAPIRO Il Tapiro del giorno lo diamo a Pietro Maio. Sempre più le criti- che rispetto all’operato dell’asses- sore comunale ai Lavori pubblici di Campobasso. Una città in pieno degrado e nessun atto o provvedi- mento per porre mano a una situa- zione che rischia di peggiorare la realtà. Pietro Maio Restituire ossigeno e speranze ai piccoli comuni L’Ardire di Giuseppe Saluppo I piccoli comuni rappresen- tano una parte enorme del territorio molisano e costitui- scono il presidio più impor- tante per la cura e il mantenimento del territorio me- desimo, nonché del suo patrimo- nio ambientale e culturale. Questi comuni hanno visto, negli anni, progressivamente ridursi le ri- sorse a loro destinate e hanno fatto dunque ancora più fatica a tamponare la fuga dei propri cit- tadini. Solo quello che un tempo si sarebbe chiamato “cieco furore ideologico” può condurre a pre- sentare l’obbligo di fusione come una via per rigenerare i comuni e razionalizzarne l’amministra- zione e i servizi, quando si ha a che fare con realtà nelle quali è divenuto scomodo (per non dire impossibile) rimanere a vivere perché vi vengono chiuse le scuole, gli ambulatori, gli uffici postali. Davvero si pensa che lo spopolamento possa essere fer- mato imponendo una fusione che porterà sicuramente altri tagli e altre “razionalizzazioni”? La ne- cessità, oggi, è quella di una vera battaglia politica che ha al suo centro la questione del territorio e della vita dei cittadini. Ecco per- chè non si può assistere in silen- zio al tentativo di umiliare fino ad annientarli del tutto, i cittadini dei paesi che vivono con i piedi pian- tati su quel corpo che rappresenta l’essenza stessa della regione. Non è questione sentimentale o nostalgica. Qui bisogna restituire vita e dignità a quei luoghi e a quei cittadini che vogliono conti- nuare a dare forza e speranza ai piccoli paesi ossatura del sistema molisano. IL NOSTRO OSCAR Seguici anche Su Facebook e twitter www.gazzettamolisana.com Tonino Di Lauro Approda, in Consiglio regionale, la proposta per il nuovo sistema Fari puntati sul Collegio unico e la candidabilità dei Sindaci Servizi a pagina 3

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Quotidiano on line - Registrato al Tribunale di Campobasso Direttore Responsabile: giuseppe SaluppovimarFa ediZioni sede legale via Garibaldi, 21 86100 campobassoredazione tel: 0865.915466email: [email protected]

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E-mail: [email protected]

anno ii - n° 0 domenica 26 novembre 2017

L’Oscar del giorno lo asse-gniamo a Tonino Di Lauro, di-rettore artistico dell’Orchestramandolini del circolo “Masca-gni” di Ripalimosani. Un grandesforzo per allestire e assicurarecontinuità all’orchestra e tantisuccessi che sta mietendo for-mando, anche, i giovani.

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Il Tapiro del giorno lo diamo aPietro Maio. Sempre più le criti-che rispetto all’operato dell’asses-sore comunale ai Lavori pubblicidi Campobasso. Una città in pienodegrado e nessun atto o provvedi-mento per porre mano a una situa-zione che rischia di peggiorare larealtà.

Pietro Maio

Restituire

ossigeno

e speranze

ai piccoli comuni

L’Ardire

di Giuseppe Saluppo

Ipiccoli comuni rappresen-tano una parte enorme delterritorio molisano e costitui-scono il presidio più impor-

tante per la cura e ilmantenimento del territorio me-desimo, nonché del suo patrimo-nio ambientale e culturale. Questicomuni hanno visto, negli anni,progressivamente ridursi le ri-sorse a loro destinate e hannofatto dunque ancora più fatica atamponare la fuga dei propri cit-tadini. Solo quello che un temposi sarebbe chiamato “cieco furoreideologico” può condurre a pre-sentare l’obbligo di fusione comeuna via per rigenerare i comuni erazionalizzarne l’amministra-zione e i servizi, quando si ha ache fare con realtà nelle quali èdivenuto scomodo (per non direimpossibile) rimanere a vivereperché vi vengono chiuse lescuole, gli ambulatori, gli ufficipostali. Davvero si pensa che lospopolamento possa essere fer-mato imponendo una fusione cheporterà sicuramente altri tagli ealtre “razionalizzazioni”? La ne-cessità, oggi, è quella di una verabattaglia politica che ha al suocentro la questione del territorio edella vita dei cittadini. Ecco per-chè non si può assistere in silen-zio al tentativo di umiliare fino adannientarli del tutto, i cittadini deipaesi che vivono con i piedi pian-tati su quel corpo che rappresental’essenza stessa della regione.Non è questione sentimentale onostalgica. Qui bisogna restituirevita e dignità a quei luoghi e aquei cittadini che vogliono conti-nuare a dare forza e speranza aipiccoli paesi ossatura del sistemamolisano.

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Tonino Di Lauro

Approda, in Consiglio regionale, la proposta per il nuovo sistemaFari puntati sul Collegio unicoe la candidabilità dei Sindaci

Servizi a pagina 3

226 novembre 2017

TAagliolto

La Giornata nazionale della

colletta alimentare per contri-

buire alla raccolta di generi di

prima necessità da distribuire

con riservatezza, tutelando la

dignità delle persone, alle fa-

miglie in difficoltà rimaste vit-

time della crisi economica di

questi anni, è stata celebrata

nel Molise con esiti positivi.

La solidarietà non è scomparsa

del tutto e quando è chiamata a

gran voce in campo, non lesina

sostegno e partecipazione. Ma

la povertà per essere progressi-

vamente ridotta (cancellarla è

una utopia in un mondo gover-

nato dalla Finanza e dal Mer-

cato), ha bisogno di misure

strutturali che sappiano arri-

vare alla radice delle cause che

la generano e la lasciano cre-

scere. La Giornata della col-

letta alimentare va pertanto

assunta come una forma di sol-

lecitazione ai singoli e, soprat-

tutto, alle istituzioni. Perché

esistono e sussistono condi-

zioni amministrative e pro-

grammatiche, e risorse

finanziarie, che hanno lo

scopo di affrontare i meccani-

smi dell’impoverimento

socio/economico. Ci sarebbe,

infatti, la possibilità di fron-

teggiare lo sfratto selvaggio

chiesto dagli ex Iacp alla ma-

gistratura da adottare nei con-

fronti degli inquilini morosi,

impediti di fatto, per sopravve-

nuta povertà, a pagare il ca-

none. La Regione è stata

sollecitata a modificare il re-

golamento di accesso ai bene-

fici della rateizzazione del de-

bito, eliminando la cauzione

pari al 15 per cento dell’im-

porto dovuto. La politica, in

questo caso, dovrebbe arginare

l’eccesso di burocrazia che ha

impedito di distinguere tra in-

quilini morosi (incolpevoli) e

inquilini morosi (colpevoli).

Della povertà in crescendo, e

delle possibilità di intervenire

che rimangono inerti,sono por-

tavoce le donne dell’associa-

zione culturale “Tedeschi”, la

presidente Maria Perrotta , e la

coordinatrice Elisabetta Bru-

netti. Sono loro che in tema di

lotta alla povertà hanno annun-

ciato il bando pubblico che a

partire dal gennaio 2018 do-

vrebbe attivare 909 borse la-

voro comunali, bando

stoltamente e colpevolmente

tenuto bloccato per oltre due

anni. Sul contrasto alla po-

vertà, inoltre - sempre a detta

della Perrotta e della Brunetti -

, dalla prossima settimana si

potranno presentare le do-

mande sul Reddito di inclu-

sione (Rei), sperando che il

Molise non si faccia trovare

impreparato e garantisca a

qualche centinaio di famiglie

una risposta concreta. E’ noto-

rio che dal 2007 migliaia di

persone nel Molise hanno

perso il lavoro e sono scivolate

progressivamente da una con-

dizione dignitosa ad una situa-

zione di disagio sempre più

accentuata, con casi di povertà

estrema che sono andati via via

aumentando. Tra i provvedi-

menti che possono influire po-

sitivamente a migliorare le

condizioni di disagio sociale

ed economico, ci sono la

messa in circolazione dei fondi

europei in favore delle persone

in difficoltà; il pagamento

delle indennità ai non autosuf-

ficienti (le aspettano da tempo

– ndr); la restituzione dei rim-

borsi a chi è stato costretto a

recarsi fuori dal Molise per cu-

rarsi; lo stanziamento dei fondi

per garantire il diritto allo stu-

dio ai ragazzi che soffrono

condizioni di disagio; le borse

lavoro e i progetti di pubblica

utilità destinati ai disoccupati

di lunga durata. Se si vuole, si

può fare di più!

Dardo

Lotta alla povertàOggettivamente si può fare di più

di Vincenzo Musacchio*

Il settore delle sovvenzioni e degli

appalti pubblici rappresenta un punto

nevralgico nell’economia di un terri-

torio. Questo settore, sebbene rego-

lato, rappresenta, senza dubbio

alcuno, un’articolazione strategica

per assicurare alle organizzazioni cri-

minali profitti ingenti, consenso so-

ciale, riciclaggio e occultamento di

molteplici attività illecite. Attraverso

enormi disponibilità di denaro, le

mafie entrano in contatto con la co-

siddetta area grigia di funzionari

pubblici, imprenditori e professioni-

sti che gravitano nel settore delle

sovvenzioni e degli appalti. Devo

dire che negli anni le tecniche d’in-

filtrazione si sono notevolmente evo-

lute sull’evolversi delle nuove

normative in alcuni casi permissive.

Le regioni a torto definite isole felici

hanno rappresentato, e rappresen-

tano, la cornice ideale in cui svilup-

pare queste nuove tipologie

d’infiltrazione che si fondano sulla

graduale penetrazione dei gruppi ma-

fiosi nel tessuto sociale ed econo-

mico mediante meccanismi raffinati

ed invisibili di corruzione. Potremmo

dire che le mafie in Molise ci sono

ma non si vedono. Perché accade

questo e cosa si potrebbe fare? Di

certo l’azione responsabile delle pub-

bliche amministrazioni è decisiva

nell’attività di prevenzione e nel sup-

plire le lacune legislative esistenti.

Calandoci nella realtà molisana pos-

siamo affermare che un ruolo impor-

tante nella materia delle sovvenzioni

e degli appalti pubblici lo rivesta il

sistema di registrazione delle pre-

senze autorizzate nei cantieri. Impor-

tantissimo è anche il monitoraggio e

la verifica dei contratti cosiddetti

sensibili e i “sotto soglia” che inte-

ressano lo sviluppo del contratto

pubblico. Mi chiedo e chiedo ai no-

stri amministratori se nella nostra re-

gione esista l’Elenco di Merito che

consente di certificare le imprese con

la contestuale possibilità di un colle-

gamento diretto alle White list delle

Prefetture. Il Molise è dotato del-

l’Anagrafe degli esecutori che col-

lega diverse banche dati con

l’obiettivo di creare un’anagrafica

completa di tutti gli operatori econo-

mici del territorio regionale? Si mo-

nitorano gli indicatori sintomatici di

anomalia degli appalti utilizzando i

dati e gli elementi raccolti dalle gare

pubbliche e dai contratti da parte del-

l’Osservatorio Regionale al fine di

individuare “ex ante” possibili irre-

golarità? Un ultimo interrogativo di

non poco conto: si è verificato l’im-

plementazione di tutte queste dispo-

sizioni nella fase di ricostruzione

post terremoto 2002 in Molise? Se

vogliamo combattere veramente le

mafie in Molise ed evitare nuove in-

filtrazioni, questi sono interrogativi

ai quali i nostri amministratori de-

vono rispondere e a maggior ragione

dovranno farlo quelli che a breve

eleggeremo nelle prossime elezioni

regionali.

*Presidente dell’Osservatorio Re-

gionale Antimafia del Molise

Appalti pubblici, sovvenzioni e infiltrazioni mafiose in Molise

Sbloccare le borse/lavoro, i fondi per la non autosufficienza, il reddito

d’inclusione, il rimborso delle spese sanitarie sostenute fuori del Molise

326 novembre 2017

TAagliolto

Tra le proposte, le conside-

razioni e le valutazioni più

interessanti scaturite nel

corso del convegno “Strate-

gia nazionale delle aree in-

terne e servizi eco

sistemici” tenuto a Castel

del Giudice con la parteci-

pazione del delegato alle

aree interne per la Presi-

denza del Consiglio dei Mi-

nistri, Enrico Borghi, e dei

rappresentanti dell’Univer-

sità del Molise e del Centro

di ricerca Aria (Aree interne

Appennini), va segnalata la

creazione di un parco regio-

nale in Alto Molise, “che

nasca dalla determinazione

delle comunità locali”. Idea

da molto tempo in incuba-

zione, che potrebbe trovare

maggiori sollecitazione e

determinazione proprio

sulla scorta di quanto è stato

detto e dimostrato al conve-

gno. Il dibattito e il con-

fronto hanno arricchito la

giornata di altri significativi

contenuti centrati sulla sal-

vaguardia dell’ambiente,

sulla valorizzazione della

biodiversità, sullo sviluppo

delle aree interne, sul ruolo

e la vitalità dei piccoli co-

muni. Castel del Giudice,

tra questi, ha già maturato

esperienze sul come e sul

dove e sul perché bisogna

puntare sulle risorse natu-

rali. Il sindaco Lino Gentile,

facendo riferimento al me-

leto del paese ha comuni-

cato che le mele biologiche

del luogo “finiscono nella

più grande azienda di succhi

di frutta di Monaco di Ba-

viera. Questo perché a Mo-

naco sono rimasti colpiti

dalla purezza dell’acqua che

arriva da Capracotta. L’ac-

qua, così come altre risorse

naturali, sono un valore ag-

giunto per il nostro territo-

rio. Bisogna trovare la

capacità innovativa per ren-

derle fonte di sviluppo».

Rossano Pazzagli, direttore

del Centro Aria, ha coordi-

nato la tavola rotonda tra i

sindaci che stanno gestendo

progetti relativi alla Strate-

gia nazionale delle aree in-

terne: il sindaco di Spinete

Andrea Romano il progetto

pilota del Matese; Salvatore

D’Amico, primo cittadino

di Jelsi, il progetto per il

Fortore; Linda Marcovec-

chio, vicesindaco di

Agnone per l’area Alto e

Medio Sannio, e Marisa

Margiotta, sindaco di Castel

San Vincenzo per l’area

delle Mainarde. Dal con-

fronto è venuta fuori l’esi-

genza di uscire dalla logica

dell’assistenzialismo, snel-

lire la burocrazia, puntare al

risanamento dei centri sto-

rici per rimettere in moto

l’economia, abbattere i

campanilismi per creare

forme di solidarietà tra i co-

muni, detassare i piccoli ter-

ritori. Particolare attenzione

è stata posta sulla necessità

che tutte le scelte, i progetti,

le iniziative e le realizza-

zioni abbiano il conforto

della partecipazione delle

popolazioni locali, rese o da

rendere edotte sul valore dei

servizi che la natura offre

all’umanità: circa 145mila

miliardi di dollari annui, ri-

spetto ad un Pil globale di

80mila miliardi di dollari.

Ad entrare nel merito è stato

Davide Marino, docente di

Contabilità ambientale e

servizi ecosistemici del

Centro di ricerca Aria, il

quale ha evidenziato come

gran parte dei servizi ecosi-

stemici siano concentrati

proprio nelle aree interne,

«ma c’è la necessità di co-

struire comunità resilienti

tra coloro che esercitano il

governo del territorio», per-

ché se da un lato c’è una

grande offerta, deve esserci

la capacità di trasformarla

in nuovi consumi, a partire

dalla consapevolezza delle

comunità. Probabilmente, è

questa una delle chiavi di

volta della crescita delle

aree interne. Le conclusioni

sono state affidate a Enrico

Borghi, che ha illustrato in

sintesi le politiche del go-

verno sullo sviluppo delle

zone interne. Politiche che

premiano le comunità che

sanno rendersi protagoniste

del processo di cambia-

mento, che sanno fare inno-

vazione e cooperare. Ha

inoltre evidenziato l’impor-

tanza di formare la classe

dirigente, ha ribadito i van-

taggi della legge sui Piccoli

Comuni e del decreto del

Sud che genera risposte a

sostegno dell’imprenditoria,

oltre alla normativa sulla

Green Community: «una

grande idea per far spendere

le risorse in modo che il ter-

ritorio abbia la capacità per

camminare con le proprie

gambe». Altro dato saliente:

l’assenza dei politici e dei

politicanti.

Dardo

“Facciamo nascere il Parcoregionale dell’Alto Molise”

A Castel del Giudice il convegno sul futuro delle aree interne: ambiente e coesione territoriale

Ultima chiamata, lunedì,

in Consiglio regionale per

l’approvazione della pro-

posta di legge per la legge

elettorale. Ricordiamo,

che la proposta iscritta

nell’agenda dei lavori

consiliari, prevede il Col-

legio unico, l’abolizione

del listino e del voto di-

sgiunto. La coalizione

dovrà superare il 10% per

partecipare al riparto dei

seggi e all’interno della

stessa il singolo partito

ottenere almeno il 3%

per cercare di ottenere un

consigliere. Ma è proprio

sul collegio unico, che

sono stati registrati non

pochi mal di pancia nelle

ultime ore. C’è chi, in-

fatti, continua a sostenere

la tesi di tre collegi o, in

second’ordine di due col-

legi. Giustificando il tutto

con le rappresentanze ter-

ritoriali che, in questo

caso, sarebbero garantite.

La proposta del Collegio

unico, però, si fonda sulla

necessità di dare al consi-

gliere regionale la piena

titolarità di rappresen-

tanza in una regione pic-

cola e, per questo, con

maggiore necessità di

forza politica e program-

matica. Del resto, si tratta

di assicurare la piena uni-

formità di interventi e

azioni programmatiche

capaci di un quadro orga-

nico strategico e non di

singoli campanili. Lu-

nedì, così, il Consiglio re-

gionale sarà chiamato ad

esprimersi sulla proposta

di legge che, seppure do-

vesse giungere all’ultimo

minuto, andrà a rappre-

sentare pur sempre un

punto importante e nuovo

per accantonare la legge

attualmente in vigore e,

ormai, datata.

Legge elettorale, ultima chiamata

La proposta approda lunedì in Consiglio regionale

Particolare attenzione è stata posta sulla necessità che tutte le scelte, i progetti, le iniziative

e le realizzazioni abbiano il conforto della partecipazione delle popolazioni locali, rese

o da rendere edotte sul valore dei servizi che la natura offre all’umanità

426 novembre 2017

TAagliolto

di Tecla Boccardo*

Il 25 novembre, in tutto il

mondo, una forte campagna

voluta dalle Nazioni Unite che

lancia 16 giorni di attivismo,

fino al 10 dicembre, per dire

basta alla violenza di genere,

adottando l’arancione come

colore simbolo e il messaggio.

Secondo Un Women, l’agen-

zia Onu che si dedica al tema

dei diritti femminili, circa la

metà degli omicidi di donne in

ogni parte del mondo è perpe-

trata dal partner o da un pa-

rente e anche in Italia, secondo

i dati in nostro possesso, ogni

2 giorni e mezzo viene com-

messo un femminicidio per

mano di chi afferma di amare,

invece uccide. Una strage infi-

nita, ingiusta e che va fermata!

In Italia quasi 7 milioni di

donne, hanno subito abusi e

violenze di diverso genere, ma

tutte rilevanti allo stesso

modo.

Il problema, certamente, è cul-

turale. In un Paese dove oltre

il 17% degli uomini non con-

danna o addirittura ritiene am-

missibile la sottomissione

della donna, è evidente che

esiste un grave problema di

fondo. Purtroppo, poi, è accer-

tato che la violenza è annidata

anche in luoghi fin ora reputati

inimmaginabili, ed è diventa

tristemente trasversale: colpi-

sce bambine, donne fragili, ma

anche donne istruite e potenti.

E proprio questi gravissimi

fondamenti spingono associa-

zioni, parti sociali, ammini-

stratori, personaggi pubblici e

artisti e a impegnarsi sul tema

della violenza.

Assieme a centinaia di donne,

a Montecitorio ho partecipato

all'iniziativa promossa dalla

Presidente della Camera, on.

Laura Boldrini, che ha voluto

organizzare una serie di mo-

menti di approfondimento e ri-

flessione, con testimonianze

dirette di donne che hanno su-

bito violenza o che con la vio-

lenza hanno in qualche modo

a che fare.

E' doveroso da parti di tutti - a

partire dalle più alte Istituzioni

per terminare nel più piccolo

nucleo familiare - dar atten-

zione e ascolto a donne in dif-

ficoltà, ma anche cominciare

in un'opera di sensibilizza-

zione su questo tema che ri-

guarda tutti, non solo le donne.

La Uil, ovunque, combatte da

anni su questo fronte, su tutti i

territori, attraverso i suoi cen-

tri di ascolto Mobbing e Stal-

king che, in totale anonimato

e riservatezza, accolgono

donne in difficoltà e vittime di

violenze.

Assieme alla nutrita delega-

zione UIL, sottolineeremo alla

Presidente della Camera come

a nostro parere risultino estre-

mamente carenti le norme pre-

viste in Manovra di bilancio

specifiche per la donna, a par-

tire dagli essenziali diritti nel

mondo del lavoro. A riguardo

la Uil, con Cgil e Cisl, ha di re-

cente sollecitato formalmente

il Governo attraverso la pre-

sentazione di un documento

nel quale, oltre a chiedere un

piano per l’occupazione fem-

minile, è stato chiesto un ap-

posito intervento per

accompagnare le donne vit-

tima di violenza nel mondo del

lavoro.

Anche in Molise, nonostante

le tante difficoltà, i nostri ope-

ratori, attraverso gli sportelli

Mobbing e Stalking presenti

nelle sedi sindacali, offrono

sostegno e servizi a quante

donne quotidianamente vi-

vono disagi e soffrono situa-

zioni di difficoltà, spesso nel

silenzio, nell'omertà, nella ver-

gogna.

E proprio in un'ottica di soste-

gno concreto la UIL ha isti-

tuito lo sportello per l'Auto

impiego donna a Isernia, chie-

dendo al tavolo di PARTE-

NARIATO l'incremento di

risorse per l'auto imprendito-

rialità di donne e un punteggio

maggiore per le assunzioni in

rosa, ottenendo dalla Regione

riscontri positivi a riguardo.

Naturalmente bisogna fare di

più ma siamo fiduciosi sul fu-

turo.

Il Sindacato, continuerà a fare

la sua parte, in Italia come in

Molise, destinando il massimo

impegno, umano ed econo-

mico su questo tema, aumen-

tando lavoro e presenza sui

territori, ascoltando e tute-

lando le donne in difficoltà,

proponendo e incalzando la

politica a creare i presupposti

affinché, da domani, questi

spaventosi numeri comincino

ad invertire la rotta.

*Segretaria regionale Uil

Molise

Violenza sulle donne,un crimine ignominioso

526 NOVEMBRE 2017

TAagliolto

In occasione della Giornata

nazionale per la sicurezza

nelle scuole, celebrata in

tutta Italia lo scorso 22 no-

vembre, anche il Comitato

Regionale Molise della

Croce Rossa Italiana e il

Comitato Locale di Isernia

della CRI hanno organiz-

zato e preso parte a manife-

stazioni volte a

sensibilizzare la cittadi-

nanza, in modo particolare i

più piccoli, a questa impor-

tante tematica.

A Termoli il presidente CRI

Molise, il dottor Giuseppe

Alabastro, insieme a Volon-

tari e Infermiere Volontarie

hanno fatto visita a 56

alunni delle classi terze e

quarte del plesso scolastico

“Principe di Piemonte” di

Termoli, direzione didattica

del I circolo. I piccoli stu-

denti hanno preso parte a

una lezione di Protezione

Civile. Non il classico in-

contro teorico, i Volontari

della CRI Molise e il presi-

dente Alabastro hanno

messo in scena un vero e

proprio gioco educativo per

insegnare ai bambini le

componenti della Prote-

zione Civile che operano in

caso di emergenza. Attra-

verso degli elmetti, di cin-

que colori differenti, sono

stati illustrati agli alunni i

numeri utili da contattare

qualora dovessero trovarsi

in una situazione di peri-

colo.

Un gioco di ruolo, invece,

ha permesso al presidente

Alabastro di spiegare cos’è

il COC (Centro Operativo

Comunale) e le attività delle

componenti, sia in tempo di

pace che di guerra. La gior-

nata si è conclusa con la co-

struzione di un sismografo.

Nella realizzazione di que-

sto strumento tutti i bambini

hanno dato il loro contri-

buto, in modo particolare il

piccolo Claudio che ha già

le idee chiare: da grande

vuole fare il sismologo.

L’incontro si è concluso con

le tante domande da parte

dei bambini e con una ri-

chiesta un po’ insolita. Gli

alunni, infatti, hanno chie-

sto un autografo al presi-

dente Alabastro. “Al di là di

questo momento simpatico

– ha commentato sorri-

dendo il presidente Alaba-

stro -, siamo molto

soddisfatti della giornata. I

bambini hanno dimostrato

molto interesse. Conoscere

sin da piccoli cosa fare e chi

contattare in caso di emer-

genza è fondamentale per

supportare nelle operazioni

le componenti della Prote-

zione Civile”.

Estremamente soddisfatto

anche il corpo docenti, in

primis la dirigente scola-

stica Rosanna Scrascia, che

ha fortemente voluto l’ini-

ziativa. “Attraverso il gioco

– ha dichiarato in merito

l’insegnante Maria Teresa

Colabella – i bambini hanno

imparato molte cose utili,

compresa la storia di una

prestigiosa associazione

come la Croce Rossa. Una

manifestazione molto coin-

volgente”. Il corpo docente

e la dirigente scolastica,

inolte, hanno voluto ringra-

ziare il presidente Alabastro

e i Volontari della CRI Mo-

lise per l’impegno profuso

nell’organizzare questa ma-

nifestazione.

Contemporaneamente a Ve-

nafro, presso l’Istituto

Comprensivo “Don Giulio

Testa”, il Comitato Locale

di Isernia, di concerto con i

rappresentanti della Prote-

zione Civile presenti sul ter-

ritorio, e con l’Associazione

Nazionale Vigili del Fuoco

di Venafro, ha preso parte a

un’altra iniziativa sulla si-

curezza nelle scuole. Men-

tre alcuni Volontari hanno

fatto visionare ai bambini

l’ambulanza e gli strumenti

utilizzati nel primo soc-

corso, Carmen Lalli, inse-

gnate e Volontaria Cri,

specializzata in disaster

emergency manager, ha ef-

fettuato una lezione sulle

norme comportamentali da

attuare in caso di pericolo.

“Tutte le classi sono state

coinvolte in laboratori di-

dattico-creativi già nei

giorni precedenti – ha di-

chiarato in merito Carmen

Lalli, insegnante e Volonta-

ria CRI -. Con i docenti gli

alunni hanno discusso su

norme ed azioni valide per

la sicurezza nelle scuole e

sul proprio territorio. Il pro-

gramma della giornata, for-

temente sentita dal dirigente

Marco Viti quale rappresen-

tativa di un percorso di pre-

venzione ed adeguamento

che l’Istituto interiorizza e

segue nell’arco dell’intero

anno scolastico”.

Sicurezza nelle scuole,la sensibilizzazione CRI

Manifestazioni della Crosse Rossa Italiana

di Mons. Gabriele Teti

Con la solennità di Cristo Re si

conclude l'anno liturgico: in que-

sto modo si dimostra che Cristo è

il centro ed il fine, non solo della

liturgia e della Chiesa, bensì di

tutta la storia dell'uomo. In Lui ri-

conosciamo il primogenito di ogni

creatura e Lui adoriamo come Re

e Signore delle nostre vite. Solo in

Cristo, Re dell'universo, sta la no-

stra salvezza e la nostra felicità.

Egli,come un Pastore, ci viene a

cercare, soprattutto nei giorni nu-

volosi e di caligine, solamente per

riportarci nel recinto del suo

amore e farci riposare. Abbiamo

seguito nel corso dei tempi forti

dell'anno, la storia della nostra sal-

vezza, momenti chiave che hanno

culmine nel triduo pasquale. Nel

momento culminante del Gloria,

che cantiamo nella messa, di-

ciamo: “Quoniam tu solus san-

ctus, tu solus Dominus, tu solus

Altissimus Iesu Christe”. Questa è

forse la miglior sintesi di quel che

celebriamo oggi. Alla fine del-

l'anno liturgico, alla fine della

lunga serie di domeniche, ab-

biamo seguito una dopo l'altra le

pagine del vangelo e ci siamo se-

duti alla mensa del Signore. E la

liturgia ci invita a ricapitolare tutto

quel che abbiamo contemplato du-

rante l'anno, in uno sguardo: Gesù,

l'unico che vale la pena avere sem-

pre davanti agli occhi, l'unico in

cui possiamo sperare sempre,

l'unico che vale la pena seguire

perchè la sua via è l'unica via. Così

possiamo dirgli: “Tu sei, Signore,

colui che rimane quando tutti

vanno via. Colui che viene quando

tutti vanno via. Colui che illumina

quando tutto si spegne. Colui che

non tradisce mai.” Oggi, dunque,

tutto deve ridursi a questo: fissare

lo sguardo a Gesù e rendergli lode.

Ma attenzione: occorre guardare il

vero Gesù, quello che abbiamo

imparato a conoscere nel Vangelo,

e non un immaginario e falso

“messia”, con la pretesa di essere

il dominatore di questo mondo.

Infatti, l'iscrizione posta sulla

croce di Gesù agonizzante: “Que-

sto è il Re dei giudei”, esprime un

paradosso che c'è nel cuore della

fede cristiana. Nessuno può mera-

vigliarsi delle diverse reazioni di

tutti coloro che contemplano Gesù

e di cui il vangelo di oggi riferisce

in maniera così splendida: “Sie-

derà sul trono della sua gloria e se-

parerà gli uni dagli altri” I termini

“Regno” e “Re”, poi, non pos-

sono essere interpretati con le ca-

tegorie politiche. Alcuni

contemporanei di Gesù li com-

prendevano come sollevazione

nazionale e ribellione, per questo

tenevano la mano sull'impugna-

tura della spada, pronti ad usarla

alla prima occasione. Certo, altri

associavano il concetto di Regno

ad un intervento di Dio che

avrebbe cambiato radicalmente la

direzione della storia della sal-

vezza. Quando Gesù annuncia che

è giunto il Regno di Dio, tutti si

domandano: “Come avverrà?”. E

Gesù presenta loro nei fatti tutto

quel che già sta cambiando: i cie-

chi vedono, gli storpi camminano

e a tutti è offerto il perdono. Per-

donando e morendo per la sal-

vezza di tutti, Gesù crea una

nuova unità tra gli uomini: abbatte

i muri che li separano, rompe le

spirali di odio, include tutti nel cir-

cuito dell'amore. Origene diceva

che Cristo stesso è il Regno. An-

nunciare Lui è annunciare il

Regno di Dio. Questa è la mis-

sione specifica della Chiesa !

Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo