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A CURA DI: Guido Alberto Valentini – Direttore centro di riabilitazione socio-lavorativa Club Itaca Roma

Vanessa Postacchini – Collaboratrice Ufficio Stampa Progetto Itaca Roma

GRUPPO DI LAVORO: Barbara Renna – Socio centro di riabilitazione socio-lavorativa Club Itaca Roma Federico Sorge – Socio centro di riabilitazione socio-lavorativa Club Itaca Roma Omar Schowich – Socio centro di riabilitazione socio-lavorativa Club Itaca Roma Francesco Rizzi – Socio centro di riabilitazione socio-lavorativo Club Itaca Roma Mira Gabriel – Staff centro di riabilitazione socio-lavorativa Club Itaca Roma Francesco Morelli – Volontario Servizio Civile Nazionale

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OSSERVATORIO POLIS MENTIS Analisi delle POLITICHE per la SALUTE MENTALE

REPORT Elezioni 4 marzo 2018:

Monitoraggio dei programmi elettorali presentati dai candidati Presidenti alla Regione Lazio

e la proposta di Progetto Itaca Roma

per innovare le politiche dedicate alla salute mentale

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Sommario PREMESSA .......................................................................................................................................................... 7

PROGETTO ITACA ROMA ............................................................................................................................... 7

L’Osservatorio Polis Mentis ........................................................................................................................... 7

I NUMERI DELLA SALUTE MENTALE ................................................................................................................... 8

Il mondo e l’Italia ........................................................................................................................................... 8

Il Lazio e Roma ............................................................................................................................................... 9

La Carta della Salute Mentale ...................................................................................................................... 11

Fonte: cfr. ibidem SIEP 2017 ...................................................................................................................... 13

L’ANALISI DEI PROGRAMMI ELETTORALI ......................................................................................................... 14

MAURO ANTONINI....................................................................................................................................... 15

PAOLO AZZARO ............................................................................................................................................ 15

ELISABETTA CANITANO ................................................................................................................................ 15

ROBERTA LOMBARDI ................................................................................................................................... 16

STEFANO PARISI ........................................................................................................................................... 17

SERGIO PIROZZI ........................................................................................................................................... 17

STEFANO ROSATI ......................................................................................................................................... 18

JEAN LEONARD TOUADI’ .............................................................................................................................. 18

NICOLA ZINGARETTI ..................................................................................................................................... 19

CONCLUSIONI .................................................................................................................................................. 20

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PREMESSA PROGETTO ITACA ROMA Associazione di volontariato costituita nel 2010 a Roma, per promuovere programmi gratuiti di informazione, prevenzione, supporto e riabilitazione rivolti a persone con disturbi della Salute Mentale e alle loro famiglie. Progetto Itaca Roma offre servizi completamente gratuiti in accordo con la FONDAZIONE PROGETTO ITACA e con le sedi di Milano, Asti, Padova, Parma, Genova, Firenze, Napoli, Lecce, Catanzaro-Lamezia Terme e Palermo. Progetto Itaca Roma è interamente finanziata attraverso donazioni di cittadini e grandi donatori privati, si affida al lavoro di volontari ed offre i suoi servizi in forma totalmente gratuita e senza alcun supporto di fondi Pubblici. Il Consiglio Direttivo Presidente ANTONIO CONCINA Vice Presidente SILVIA CAPALDO Tesoriere ROBERTO BUONAMICO Consigliere GIOVANNA ARMELLINI Consigliere EMMA ARU Consigliere ENZO BRUNO Consigliere MARIA CARLA DE GIOVANNI Consigliere MONTSE MANRESA MANZELLA Consigliere ANNA MARIA MILAZZO Consigliere OLIVIERO PESCE Consigliere GABRIELLA RUFFO Consigliere GIANANDREA SANTUCCI Consigliere ANNA MARIA TICCI TORSOLI Consigliere GIGLIOLA ZECCHI BALSAMO Nel 2011 i volontari dell’Associazione hanno aperto il Centro di riabilitazione psichiatrica denominato CLUB ITACA ROMA, specializzato nel reinserimento sociale e lavorativo di giovani con disagio mentale grave. E’ una struttura diurna, non sanitaria, gestita con la formula del circolo, in cui i Soci/utenti (ovvero i giovani utenti affetti da gravi patologie psichiatriche) lavorano organizzati e seguiti da personale specialistico non sanitario. Il Club Itaca Roma è un centro certificato secondo il modello internazionale “Clubhouse International”, implementato negli Stati Uniti già dalla fine degl’anni ’40 (cfr. siti: www.clubhouse-intl.org - www.fountainhouse.org). Si tratta di una metodologia che è oggi applicata in 27 paesi e 332 centri specializzati nell’ambito della riabilitazione psichiatrica. L’Osservatorio Polis Mentis L’Osservatorio Polis Mentis – ovvero il Bene Pubblico per la mente, inteso come le politiche dedicate alle questioni della salute mentale – nasce con l’intento di garantire più attenzione al tema della Salute Mentale così da sensibilizzare l’opinione pubblica e i principali policy maker per invitarli a consideralo maggiormente nei programmi di welfare pubblico e della sanità. La strategia scelta è quella di attivare un sistema di verifica a livello regionale (sebbene in futuro si tenterà di estenderlo a livello nazionale) della presenza dei temi della salute mentale nei programmi dei candidati/liste nelle fasi pre-elettorali, divulgandone i risultati. Successivamente alle elezioni, il compito e l’attività dell’Osservatorio sarà di monitorare l’operato

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dell’Amministratore eletto e confrontarne i risultati con il programma elettorale, per verificarne e divulgarne adempienze o inadempienze affinché l’opinione pubblica sia informata rispetto a quanti degli impegni presi in campagna elettorale siano stati realizzati e quanti siano rimasti solo sulla carta. Appare facilmente intuibile che si tratta di un sistema di analisi di politica “alta” coerente con il concetto greco di “Polis”, un osservare da cittadini attivi, portatori di bisogni correlati con la Salute Mentale, impegnati in uno sforzo intellettuale di ricerca e monitoraggio dei programmi, prendendo in esame le varie proposte in maniera del tutto apartitica. L’obiettivo è sempre quello di accendere i riflettori su una problematica spesso sottovalutata dai politici e di mantenere viva l’attenzione anche dopo le elezioni, verificando nei mesi e negli anni avvenire il lavoro del candidato eletto, offrendo uno strumento integrativo che rappresenti una concreta speranza per le persone con disagio psichico e per le loro famiglie. Il presente “REPORT” è il primo risultato dell’Osservatorio Polis Mentis in occasione della tornata elettorale del 4 marzo 2018. Il documento offre al suo interno una sintesi neutrale delle pagine e dei passaggi che fanno riferimento alla Salute Mentale nei programmi presentati dai vari candidati alla Presidenza della Regione Lazio. La lettura rende facilmente fruibile da tutti coloro che sono in qualche modo interessati ai messaggi per la Salute Mentale contenuti nei programmi. Inoltre, l’analisi è stata arricchita nelle conclusioni da una proposta basata sull’operato concreto degli utenti, dei famigliari, dei volontari e degli operatori di Progetto Itaca Roma, quali testimonial di un innovativo sistema di prevenzione, formazione e riabilitazione a costi ridotti e alta efficacia. Infatti, se da un lato le statistiche dimostrano un allarmante crisi sanitaria e sociale direttamente connessa con i problemi di salute mentale, dall’altro è possibile offrire nuovi sistemi di cura e riabilitazione tali da rendere perfettamente gestibile e in gran parte risolvibile tale situazione di crisi. Ciò che deve essere attivata è la volontà da parte dei principali amministratori pubblici di accogliere e sfruttare queste esperienze e buone pratiche.

I NUMERI DELLA SALUTE MENTALE Il mondo e l’Italia I disturbi mentali costituiscono un importante problema di sanità pubblica, compromettendo le attività quotidiane, il lavoro, i rapporti interpersonali delle persone colpite e dei loro familiari e rappresentando costi sociali ed economici elevati per l’intera comunità. Tanto che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la depressione è già la maggiore causa di disabilità su scala globale. In Italia, dai dati epidemiologici provenienti dalla Medicina Generale, emerge che la depressione maggiore colpisce circa il 12,7% della popolazione. L’analisi delle prescrizioni di antidepressivi evidenzia che nel 61,4% dei casi è presente una diagnosi di depressione o di sintomi a essa correlati che sono gravemente invalidanti per la persona, mentre il 32,5% soffre di ansia e il 10,2% di disturbi neuropsichiatrici quali psicosi e disturbi comportamentali (Agenzia Italiana per il Farmaco, luglio 2015). Secondo il quadro tracciato dagli esperti in occasione del Forum “Un Viaggio di 100 anni nelle neuroscienze” all'Accademia dei Lincei (dicembre 2015) il costo sociale in Italia, inteso come ore lavorative perse, è pari a 4 miliardi di euro l'anno. Nella stessa occasione, è emerso che solo un italiano su 3 è consapevole del problema e si cura adeguatamente. A questo, avvertono gli specialisti, si aggiungono i dati relativi all'impatto sociale del disturbo depressivo che riguarda sia la persona sofferente sia almeno 2-3 familiari ad essa vicini. In realtà, sappiamo che il disagio psichico grave è in aumento in tutto il mondo. In Europa, sono state sottolineate attraverso la ricerca IDEA (Impact of Depression in the Workplace in Europe Audit, dicembre 2015) le pesanti conseguenze della depressione sul versante lavorativo. Secondo la ricerca che ha coinvolto in tutta Europa oltre 7.000 adulti fra i 16 e i 64 anni, lavoratori e dirigenti, ben il 20% degli intervistati aveva avuto

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una diagnosi di depressione e il numero medio di giornate di congedo dal lavoro durante l'ultimo episodio di depressione era di 36 giorni. Tali problemi lavorativi si correlano inevitabilmente al rischio doppio di disoccupazione, pensionamento anticipato, alla maggiore disabilità e all'alto rischio di vivere in condizioni di emarginazione e povertà. Durante il recente congresso della Sopsi (Società italiana di psicopatologia), a febbraio 2018, è stato lanciato l’allarme secondo cui il boom della depressione arriverà nel prossimo decennio fino a diventare nel 2030 la prima causa al mondo di giornate di lavoro perse per disabilità, superando il primato storico delle malattie cardiovascolari1. Nel 2015 anche sull’Economist2 appariva un articolo di allerta sui costi sanitari e sociali dei disagi psichici, con particolare riferimento ad un rapporto dell’Harvard School of Public Health e del World Economic Forum secondo cui tra il 2011 e il 2030 il costo delle malattie mentali a livello mondiale sarà di oltre 16 trilioni di dollari in termini di mancata produzione (in dollari 2010), più di patologie oncologiche, cardiovascolari, respiratorie croniche e del diabete. Dai dati del Rapporto sulla salute mentale (Ministero della Salute, 2016), la prima analisi organica degli interventi socio-sanitari erogati dal Servizio Sanitario Nazionale a persone con problemi psichiatrici e alle loro famiglie, emerge che nel 2015 gli utenti psichiatrici assistiti dai servizi specialistici ammontavano a 777.035 unità (mancano i dati della Valle d’Aosta, della P.A. di Bolzano e della Sardegna). Gli utenti sono di sesso femminile nel 54,4% dei casi, mentre nella composizione per età si riflette l’invecchiamento della popolazione generale, con un’ampia percentuale di pazienti al di sopra dei 45 anni (66,1%) I tassi relativi ai disturbi schizofrenici, ai disturbi di personalità, ai disturbi da abuso di sostanze e al ritardo mentale sono maggiori nel sesso maschile rispetto a quello femminile, mentre l’opposto avviene per i disturbi affettivi, nevrotici e depressivi. Dall’analisi della Siep3 (Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica), citata lo scorso anno nel Sole 24 Ore, emerge che i dipartimenti dedicati ai problemi di sanità mentale sono ormai cronicamente sotto organico a causa dei notevoli tagli di bilancio decisi negli ultimi anni. In 9 Regioni, tra cui il Lazio (7,2 medici ogni 100.000), non è garantita la presenza di un medico ogni 10mila abitanti. Se ne deducono gravi carenze di fondo che creano disuguaglianze tra Regioni e all’interno delle stesse, con impatti rilevanti sulla sostenibilità dell’impegno assistenziale. Sempre da un’altra analisi SIEP4, pubblicata sul Quotidiano Sanità, si riscontra che la percentuale della spesa sanitaria nazionale media dedicata alla Salute Mentale è pari al 3,49% (nel Lazio scende al 3,3%), ben lontano quindi dalla soglia minima del 5% cui si erano impegnati i Presidenti di tutte le Regioni con un documento sottoscritto all’unanimità nel 2001. Si collocano al di sopra della soglia del 5% solo le PA di Trento e Bolzano, seguita dall’Emilia Romagna, con il 4,93%. Il Lazio e Roma Nel Rapporto “La Salute Mentale in Italia”5 i dati riguardanti la Regione Lazio evidenziano una condizione dei servizi psichiatrici in difficoltà. A fronte di una popolazione totale pari a 5.892.425 (1 gennaio 2015), l’utenza dei servizi psichiatrici è risultata pari a 68.217 persone, con un tasso di 1.386/100.000 abitanti (nettamente inferiore al valore nazionale di 1.593,8/100.000 abitanti). L’utenza al primo contatto è stata di 43.687 unità, pari al 64% degli utenti beneficiari dei trattamenti erogati. Le prestazioni erogate sono risultate pari a 721.962 (11,6 prestazioni per singolo utente).

1 “Depressione: nel 2030 prima causa al mondo di giorni di lavoro persi per disabilità”, Il Sole 24 Ore Sanità24 22 febbraio 2018 goo.gl/v3nn9b 2 John Prideaux, “Mental illness. The age of unreason”, The Economist 11 luglio 2015 goo.gl/axkcwF 3 Fabrizio Starace, “Chi vuole uccidere la psichiatria”, Il Sole 24 Ore settimanale Sanità 28 febbraio-6 marzo 2017 4 Lorenzo Proia, “Salute Mentale. Starace (Siep): ‘Finanziamenti insufficienti in 18 regioni su 20. Le Regioni rispettino gli impegni da loro stesse definiti’, Quotidiano Sanità 16 gennaio 2017. 5 F. Starace, F. Baccari, F. Mungai, a cura di, “La Salute Mentale in Italia” - Analisi delle strutture e delle attività dei Dipartimenti di Salute Mentale”, SIEP - Quaderni di Epidemiologia Psichiatrica, n.1/2017 pag. 11,79-81

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A livello regionale sono presenti 12 Dipartimenti di Salute Mentale (DSM). La rete dei servizi è costituita da Centri di Salute Mentale, Centri Diurni e dalle Strutture residenziali. Si contano 256 strutture di cui: 73 servizi territoriali (1,5/100.000 abitanti, con un tasso inferiore rispetto al valore nazionale di 2,2/100.000); 129 servizi residenziali (2,6/100.000 abitanti, con un tasso inferiore rispetto al valore nazionale di 3,6/100.000); la residenzialità dell’utenza ha una durata media di 397,9 giorni (con un tasso inferiore rispetto al valore nazionale di 756,4 giorni); i servizi semiresidenziali sono 54 (pari a 1,1/100.000 abitanti, con un tasso inferiore rispetto al valore nazionale di 1,7/100.000). Complessivamente, per i trattamenti di salute mentale sono disponibili 357 posti letto di degenza ordinaria (7,3/100.000 abitanti, con un tasso inferiore rispetto al valore nazionale di 10,5/100.000), di cui 83,2% pubblici e 16,8% privati. Nell’anno considerato sono state conteggiate 4.985 persone in cura presso strutture residenziali (pari a 101,3/100.00 abitanti, con un tasso superiore rispetto al valore nazionale di 61/100.000) e 2.753 presso strutture semiresidenziali (pari a 55,9/100.000 abitanti). Il costo complessivo dell’assistenza psichiatrica nel 2015 è stato di € 341.452.000 (il 94,3% del costo è relativo alla spesa territoriale), con un costo medio annuo per residente pari a € 69,4 (inferiore rispetto al valore nazionale di €73,80). All’assistenza psichiatrica viene assegnato il 3,3% della spesa sanitaria regionale (inferiore rispetto al valore nazionale di 3,5%). La dotazione complessiva di personale dipendente risulta pari a 2.213 persone (45,0/ 100.000 abitanti, con un tasso inferiore rispetto al valore nazionale di 57,7). Il numero di Trattamenti Sanitari Obbligatori (TSO) è stato 717 su un totale nazionale di 8.777 (14,6/ 100.000 abitanti, con un tasso inferiore rispetto al valore nazionale di 17,3/100.000). Il numero di accessi al Pronto Soccorso per patologie psichiatriche ammonta a 36.460 (740,8/100.000 abitanti). Sono state registrate 8.521 dimissioni in regime ordinario da reparto di psichiatria (173,1/100.000 abitanti), con una degenza media di 10,1 giorni; a fronte di 10.559 dimissioni con diagnosi principale psichiatrica da tutti i reparti ospedalieri (214,5/100.000 abitanti), con una degenza media di 10,5 giorni. Le riammissioni non programmate entro 30 giorni nei reparti di psichiatria sono state 1.620, pari al 19,4% delle dimissioni. Sono stati in trattamento con antidepressivi 115,6/1.000 abitanti, con antipsicotici 28/1.000 abitanti e con litio 2/1.000 abitanti. Sono stati trattati 14.150 soggetti (287,5/100.000 abitanti) con diagnosi di «Schizofrenia e altre psicosi funzionali», con un’incidenza trattata molto alta rispetto a quella nazionale. La diagnosi di disturbo schizofrenico e l’impatto sociale derivante è stata ben analizzata nell’indagine “Vivere con la schizofrenia: il punto di vista dei pazienti e dei loro caregiver", recentemente presentata dal Censis, da cui emerge un quadro con chiari e scuri piuttosto illuminanti. In primo luogo è stato valutato un messaggio molto positivo rispetto al fatto che le terapie sono efficaci. Infatti, le terapie farmacologiche oggi prescrivibili garantiscono un’ottima compensazione degli aspetti più sintomatici del disturbo schizofrenico. Di convesso, l’indagine racconta di esordi sempre più precoci e di impatti drammatici per le vite delle persone che si ammalano di questa patologia e dei loro caregiver. Infatti, è stato riscontrato che il 35% dei pazienti risulta disoccupato a fronte del 7% nelle corrispondenti fasce d'età della popolazione generale, con una differenza del 28% in più che va a sommarsi all’annoso problema degli altissimi tassi di disoccupazione presenti in Italia. Dunque, un dramma che si aggiunge al dramma. Per quanto riguarda altri aspetti della qualità di vita, oltre l'80% è celibe o nubile (contro il 35% della popolazione corrispondente), con evidenti ripercussioni personali e gravi rischi di emarginazione sociale. Sempre nel rapporto Censis si evince che il 47% del campione ha dovuto lasciare il lavoro e il 34% ha abbandonato gli studi. Per cui non è un caso si richieda il potenziamento dei servizi attinenti l’inserimento lavorativo (48,5%) e le attività di socializzazione (48,5%). Nella Capitale oltre 30mila persone6 soffrono di disturbi psichici, senza distinzioni evidenti per fascia di età e 6Renato Frisanco, a cura di, “Reti di cura e disagio psichico”, Fondazione Don Luigi Di Liegro, Palombi Editori, intervento di Luigina Di Liegro pag. 9

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livello socio-economico, con un impatto trasversale sulla popolazione cittadina. Questo dato è risultato nell’indagine “Reti di cura e disagio psichico” promossa dalla Fondazione Don Luigi Di Liegro in collaborazione con la Fondation d’Harcourt. L’indagine è stata davvero meritoria in quanto fornisce dati rappresentativi colmando un vuoto statistico attraverso un notevole lavoro di ricerca empirica basata sulla raccolta diretta attraverso interviste ai testimoni privilegiati, confrontando i saperi esperienziali di utenti (567), familiari (254) e mondo associativo (22 presidenti e/o referenti) con quello professionale di operatori (227) e responsabili dei presidi territoriali e dei Dipartimenti dedicati (41). Ne emerge una grave crisi dei centri clinici e terapeutici di salute mentale e dei servizi pubblici in generale. L’elemento di fragilità più evidente riguarda la cronica situazione dell’organico, per la mancanza di personale e di turn over. Un deficit che inevitabilmente finisce per intaccare anche il piano qualitativo e il modus operandi degli operatori sanitari, per cui si registra un mancato coinvolgimento della famiglia e soprattutto della persona con disagio psichico come risorsa attiva, con una sua presa in carico personalizzata che non si riduca a mera somministrazione farmacologica appiattita sul disturbo, ma rappresenti un progetto terapeutico-riabilitativo che l’aiuti a recuperare talenti e capacità dentro di sé, rispondendo ai bisogni della persona di lavoro, casa e vita sociale. Il 70% degli utenti ha disturbi gravi e l’età media è vicina i 50 anni. Le persone toccate dai disturbi psichici nella Capitale risultano avere mediamente un buon livello di istruzione rispetto alla popolazione generale; un sistema di necessità di vita sostanzialmente pari a quello degli altri cittadini sia per le abitudini, i comportamenti di consumo, gli interessi culturali e di svago. Eppure, i cittadini con disagio mentale sono nettamente sfavoriti nell’accesso al mondo del lavoro, per lo più con frammenti di esperienze, spesso precarie e discontinue. Risultano per lo più inseriti a carico della famiglia di origine sebbene avanti con l’età e nella condizione prevalente di celibe/nubile. Ne deriva un quadro disarmante di un’ampia fascia di popolazione adulta non autonoma sia economicamente sia socialmente, ancora gravante sui genitori o su altri componenti della famiglia di origine, con serie ripercussioni sull’intero nucleo e sull’entourage famigliare. Tali problematicità famigliari e sulla persona sono il campo d’azione primario dell’Associazione di volontariato Progetto Itaca Roma e in particolare delle attività del centro di riabilitazione e reinserimento socio-lavorativo Club Itaca Roma, divenuto in questi anni un punto di riferimento per molti giovani adulti con disagio mentale. Inoltre, nota positiva, da segnalare la recente apertura del primo pronto soccorso psicologico7, attivo nel Poliambulatorio di Villa Giuseppina una struttura residenziale psichiatrica. Chi è in un momento di difficoltà può chiamare e prendere accordi per una prima visita. La Carta della Salute Mentale A livello internazionale, già nel 2013, l’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva ufficialmente approvato due documenti strategici per la costruzione di policy in favore della salute mentale: il Piano d’Azione per la Salute Mentale dell’OMS 2013-2020, che riconosce il ruolo essenziale della salute mentale nel raggiungimento del benessere per tutte le persone, e il Piano d’Azione europeo per la Salute Mentale, che si inserisce nel contesto della più ampia programmazione di politica sanitaria europea denominata “Health 2020”, con azioni da implementare sia per gli Stati membri, sia per la stessa OMS. L’Italia è la patria della legge Basaglia, n. 180/1978, grazie alla quale furono decretati rilevanti revisioni per gli ospedali psichiatrici tra i quali la chiusura dei comunemente chiamati “manicomi”, e promossi notevoli trasformazioni per quanto riguarda i trattamenti sanitari psichiatrici sul territorio. La chiusura dei manicomi ha cambiato radicalmente lo scenario della cura psichiatrica a livello nazionale e influenzato notevolmente l’approccio clinico-terapeutico a livello internazionale. La legge 180/’78 è più una cornice normativa che demanda alle Regioni l’elaborazione di azioni esecutive così da tradurne i principi generali in politiche attive.

7 Irene Maria Scalise “Nasce il pronto soccorso psicologico”, Repubblica.it 22 febbraio 2018.

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Durante i 40 anni dall’emanazione della legge nelle singole realtà regionali si sono avvicendate modalità di gestione diverse per cui, nel passaggio da un sistema ospedaliero nazionale a una psichiatria di comunità, ne è derivata una mappatura dei servizi psichiatrici molto eterogenea. Una situazione che si è mantenuta nel tempo nonostante i successivi interventi legislativi, come emerso anche dalla Commissione di Inchiesta del SSN del 2013 e dai dati sopra citati. Nel 2017 studiosi presso la Società Italiana di Psichiatria hanno deciso di proporre la costituzione di un gruppo di lavoro indipendente ed autonomo, che ha coinvolto le società scientifiche e associazioni di pazienti e familiari, con l’obiettivo di presentare alle istituzioni e ai decisori un elenco di priorità che avesse come fine ultimo il benessere dei pazienti. Ne è nata la Carta della Salute Mentale in 12 punti, alla quale ha collaborato anche Progetto Itaca, di cui evidenziamo i punti definiti:

� Garanzie sull'applicazione dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) riguardanti l'assistenza psichiatrica in tutta Italia.

� La realizzazione di iniziative ministeriali e del coordinamento delle Regioni, che garantiscano standard di qualità confrontabili dell'assistenza psichiatrica in tutte le Regioni.

� Lo stanziamento di un fondo destinato all'assistenza psichiatrica (pari ad almeno il 6% del Fondo Sanitario Nazionale).

� La definizione di PDTA (Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale) condivisi e integrati con i Piani di trattamento individuale (PTI) ed i Progetti terapeutico riabilitativi personalizzati (PTPR) in collaborazione con le Associazioni.

� Un maggior coinvolgimento delle farmacie ospedaliere e territoriali nel monitoraggio di farmacovigilanza e dell'aderenza terapeutica.

� Lo sviluppo ed il supporto in tutte le Regioni di alternative alle strutture psichiatriche con assistenza permanente, quali il co-housing.

� L'assunzione di personale qualificato e stabile. � Lo stanziamento di fondi in favore di progetti di ricerca in ambito neuropsicofarmacologico. � L'adozione di una strutturata campagna di prevenzione per raggiungere i soggetti a rischio. � L'educazione contro lo stigma delle malattie mentali. � L'implementazione delle REMS e soluzioni alternative. � La ricostituzione di un tavolo di lavoro interministeriale ed interregionale che definisca e monitori

politiche in tema di reintegrazione graduale dei pazienti nel contesto lavorativo e supervisioni l'implementazione delle attività di miglioramento dell'assistenza psichiatrica su tutto il territorio nazionale.

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ITALIA Totale utenti seguiti dai servizi psichiatrici: 777.035 (2015)

Fonte: Rapporto sulla Salute Mentale, Ministero della Salute, 2016

Solamente il 3,5% del totale della spesa per la Sanità è dedicato ai servizi psichiatrici (2015). L’obiettivo concordato dai Presidenti di tutte le Regioni italiane già nel 2001 è di investire nei servizi psichiatrici almeno il 5% del budget totale per la Sanità.

Fonte: Quotidiano Sanità del 16 gennaio 2017 goo.gl/RHAEk3

LAZIO Totale utenti seguiti dai servizi psichiatrici: 68.217 (2015). Pari all’ 8,77% dell’utenza a livello nazionale. Gli utenti in trattamento psichiatrico nel Lazio sono 1.386 ogni 100.000 abitanti, con un -13% rispetto al dato nazionale.

Fonte: Quaderni di Epidemiologia Psichiatrica, n.1/2017 pag. 10-11, 79-81, SIEP, 2017

Percentuale spesa sanitaria dedicata alla Salute Mentale pari al 3,3% del budget totale Sanità.

Fonte: cfr. ibidem SIEP 2017

Il personale medico dei Dsm è pari a 7,2/100.000 abitanti (meno di 1 medico ogni 10.000) e risulta inferiore alla media nazionale di 2,5 punti percentuali, posizionando il Lazio terzultima tra tutte le Regioni nella graduatoria italiana.

Fonte: “Chi vuole uccidere la psichiatria”, Il Sole 24 Ore settimanale Sanità 28 febbraio-6 marzo 2017 goo.gl/ZuxnWW

Strutture territoriali Psichiatriche attive pubbliche e private convenzionate pari a 73 con un tasso di concentrazione pari a 1,5/100.000 abitanti, inferiore rispetto al valore nazionale di 2,2/100.000 (-33,1%)

Fonte: cfr. ibidem SIEP 2017

Nella graduatoria dei livelli di assistenza ospedaliera-residenziale il Lazio si piazza in 12esima posizione, mentre è in 17esima per livello di assistenza territoriale, con una netta prevalenza di ospedalizzazione dell’utenza.

Fonte: “Salute mentale, cure a rischio” Il Sole 24 Ore settimanale Sanità 26 settembre – 2 ott. 2017 goo.gl/CVWneY

Numero di TSO nel 2015 è stato di 717 con un tasso di concentrazione pari a 14,6/100.000 abitanti, inferiore al valore nazionale di 17,3/100.000 (-15,9%).

Fonte: cfr. ibidem SIEP 2017

ROMA 30.000 persone soffrono di disturbi mentali.

Fonte: Renato Frisanco, a cura di, “Reti di cura e disagio psichico”, Fondazione Don Luigi Di Liegro, Palombi Editori, intervento di Luigina Di Liegro pag. 9

Utenti con disturbi gravi pari al 70% degli utenti psichiatrici e l’età media è di 50 anni.

Fonte: cfr. ibidem “Reti di cura e disagio psichico” pag.206

Livello d’istruzione, situazione lavorativa e abitativa: l’utente è mediamente più istruito della popolazione generale, ma nettamente sfavorito nell’accesso al mondo del lavoro, per lo più con frammenti di esperienze, spesso precarie e discontinue. Risiede con la famiglia di origine e la sua condizione prevalente è di celibe/nubile.

Fonte: cfr. ibidem “Reti di cura e disagio psichico” pag. 206

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L’ANALISI DEI PROGRAMMI ELETTORALI L’approccio metodologico utilizzato dal gruppo di ricerca è stato guidato dalla volontà di mantenere l’analisi il più apartitica, oggettiva e replicabile possibile. La principale ipotesi di ricerca è stata di verificare che ogni candidato avesse inserito la Salute Mentale nel proprio programma. L’intento di base è stato quello di raccogliere informazioni e analizzarle per redigere un Report che potesse sensibilizzare l’opinione pubblica e i principali policy maker rispetto a una tematica molto ampia e che coinvolge crescenti fasce di cittadinanza. Sono stati prima individuati tutti i candidati alla presidenza della Regione Lazio e per ognuno è stato ricercato il programma elettorale. Dopo di che è stata fatta l’analisi dei testi per individuare le parole chiave “Salute Mentale” e “Sanità”, riportandone semplicemente i paragrafi dedicati alla psichiatria senza commentarli. Questo rende il presente lavoro assai mirato e sintetico. Infatti, l’intenzione è quella di offrire agli elettori un osservatorio neutrale dedicato alle politiche per la salute mentale. La prima evidenza nota è che i candidati sono 9, di seguito in ordine alfabetico:

� Mauro Antonini � Paolo Azzaro � Elisabetta Canitano � Roberta Lombardi � Stefano Parisi � Sergio Pirozzi � Stefano Rosati � Jean Leonard Touadi’ � Nicola Zingaretti

Dalla nostra analisi è emerso che tutti i candidati nei loro programmi dichiarano obiettivi per la Sanità in generale, che è uno dei temi chiavi della campagna elettorale. Tanto che Roberta Lombardi, candidata del Movimento 5 Stelle, ha addirittura organizzato, nel fine settimana del 24 e del 25 febbraio, gli Stati Generali della Sanità del Lazio, per ascoltare operatori e cittadini. Anche Stefano Parisi, candidato del centrodestra, per il 1 marzo, organizza l’evento “Una Nuova Sanità per il Lazio: modello di riferimento nazionale”, con l’intento dichiarato che la sanità non sia ridotta semplicemente a una voce di spesa da tagliare ma diventi volano dello sviluppo economico e sociale della nostra Regione, investendo nell’innovazione tecnologica, nelle competenze, nella ricerca scientifica. Pochi i candidati che invece danno spazio in maniera specifica a politiche dirette per la promozione della Salute Mentale. L’interesse maggiore viene mostrato ancora dalla Lombardi, la quale pone obiettivi chiari e specifici rispetto alle grandi questioni della cura e presa in carico di malati psichiatrici. Segue con interessanti proposte il programma delineato da Nicola Zingaretti, il Governatore uscente sostenuto dal Partito Democratico, Più Europa, Liberi e Uguali e da altre liste, che la scorsa settimana ha mostrato il suo concreto sostegno alle persone con disagio psichico segnalando sui social l’apertura di nuovo centro dedicato ai pazienti psichiatrici all'ospedale di Monterotondo (RM) e l’apertura di 4 nuovi SPDC (Servizi psichiatrici di diagnosi e cura) a partire dal 2013. Spazio per la Salute Mentale e la disabilità anche nel programma della candidata Elisabetta Canitano, rappresentante della lista Potere al Popolo, che è una ginecologa e che fa della Sanità pubblica una priorità per il Lazio. Il candidato Sergio Pirozzi, da parte sua, adotta lo slogan “Mens Sana in Corpore Sano”. Entriamo

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di seguito nel dettaglio dell’analisi. Seguono in ordine alfabetico i riferimenti per candidato: MAURO ANTONINI Sostenuto da Casapound Sanità “Salviamo gli ospedali periferici”, questo il titolo del capitolo del programma elettorale dedicato alla Sanità, mentre sono assenti cenni diretti alla Salute Mentale o alle questioni inerenti l’inclusione delle persone con disabilità. Fonte: https://twitter.com/AntoniniMauro

PAOLO AZZARO Sostenuto da Democrazia Cristiana Non esiste un programma. In campagna elettorale è presente il tema della Sanità, mentre sono assenti cenni diretti alla Salute Mentale o all’inclusione delle persone con disabilità, come riportato di seguito: Sanità http://www.ilmessaggero.it/primopiano/speciale_elezioni/regionali_lazio_democrazia_cristiana_giovanni_paolo_azzaro_si_ai_privati_nel_settore_salute_stop_all_affollamento_al_pronto_soccorso-3559167.html Difendere il diritto costituzionale alla salute. Liste di attesa intollerabili, pronto soccorso al collasso, sì ai privati nella salute. Bisogna investire sulla prevenzione, assistere gli anziani non autosufficienti, creare servizi per bambini con patologie come l'autismo. ELISABETTA CANITANO Sostenuta da Potere al Popolo Analisi del programma elettorale “Potere al Popolo - elezioni del Presidente e del Consiglio Regionale del Lazio” Salute Mentale pag.7 Rifinanziamento dei servizi pubblici per la Salute Mentale e inversione di marcia rispetto all'affidamento della riabilitazione ai privati convenzionati. Disabilità pag.24 Applicare le linee guida della “Convenzione ONU, sui diritti delle persone con disabilità”, che stabilisce l’applicazione dei loro diritti in ambiti differenti, diritto di cura, diritto di studio compreso il diritto al tempo libero. Ricostruire servizi pubblici di gestione delle attività per la disabilità, attraverso una legge regionale che faciliti l’attuazione della legge 328/2000, in modo da fungere da monitoraggio sulla metodica di fondi a pioggia spesso sprecati e senza alcun controllo. Pensare a un piano di intervento in merito alle case di accoglienza per la condizione del “dopo di noi” che sia rispettosa delle reali necessità dell’individuo. Incoraggiare e sostenere il metodo di assistenza domiciliare indiretta. Dare particolare attenzione all’inserimento lavorativo, con l’attuazione della legge 68/99 e all’integrazione

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scolastica come da legge 104/92, al fine di garantire alle persone con disabilità reali percorsi di inclusione sociale nonché una vita indipendente e dignitosa. ROBERTA LOMBARDI Sostenuta dal Movimento Cinque Stelle Analisi del programma elettorale #Diritti #LaNostraRegioneDiVita – Programma partecipato per la Regione Lazio Salute Mentale e promozione del benessere psichico pag.22-23 RAFFORZAMENTO DEI SERVIZI

x Superare la gravissima carenza di personale e la mancanza di assistenza per migliaia di cittadini fragili e a rischio;

x Rafforzare i servizi territoriali per rispondere al nuovo fabbisogno di Salute Mentale, anche attraverso il modello di psicologia sociale territoriale;

x Potenziamento dei TSMREE (Tutela Salute Mentale e riabilitazione in età evolutiva); x Uniformare l’accesso ai servizi territoriali e ed ospedalieri, attraverso nuovi PDTA (Percorso

Diagnostico Terapeutico Assistenziale) di presa in carico e continuità assistenziale; x Revisione efficacia e funzionalità del modello DSM (Dipartimenti Salute Mentale): SPDC (Servizio

Psichiatrico di Diagnosi e Cura), CSM (Centro di Salute Mentale), Centro Diurno; R.E.M.S. (Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza) potenziamento delle attività di inserimento lavorativo mirato; Recepimento e attuazione a livello regionale della normativa sull’autismo;

x Implementazione degli operatori nei Dipartimenti di Salute Mentale, a partire dalle aree maggiormente disagiate, dove la carenza è più accentuata.

x Implementazione del numero dei posti letto nei Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura. NUOVI STRUMENTI DI PREVENZIONE

• Avvio del servizio di psicologia scolastica, per intercettare i primi sintomi di disagio psicologico. • Nuovi modelli di psicologia di comunità, corsi e campagne di promozione del benessere psichico,

revisione dei percorsi di cura per fasce evolutive su modello proattivo. • Prevenzione dei sintomi del disagio psichico, del bullismo, della ludopatia, degli effetti della violenza e

dei disturbi del comportamento alimentare, con interventi e progetti nelle scuole. Supporto alle fasce in età adolescenziale.

pag.31 AVVIO DI POLITICHE DI NUTRIZIONE PREVENTIVA L’obiettivo non è solo prevenire obesità, malattie metaboliche e disturbi del comportamento alimentare, ma, attraverso l’educazione e la sensibilizzazione, innalzare il livello di coscienza della popolazione in merito all’importanza dell’alimentazione per il mantenimento del benessere psicofisico. pag. 118-119 REMS (Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza)

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Non meno importante è la problematica relativa alla chiusura nel 2015 degli OPG (legge nazionale 9/2012) e alla nascita dei REMS (Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza) per i numerosi detenuti con disagio psichico, colpiti da misure di sicurezza, che spesso vengono dimenticati in carcere con evidenti rischi suicidari; un problema simile a quello dei detenuti tossicodipendenti, spesso costretti a rimanere negli Istituti penitenziari per la mancanza di fondi pubblici finalizzati ad affrontare un percorso comunitario e terapeutico, così come previsto dall’Ordinamento Penitenziario con l’istituto dell’affidamento in prova al servizio sociale per fini terapeutici. Il nuovo governo M5S della Regione Lazio si propone di ridisegnare una politica penitenziaria regionale, in collaborazione con il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, le singole Direzioni, le ASL territorialmente competenti e i comuni di Cassino, Civitavecchia, Frosinone, Paliano, Viterbo, Roma, Rieti, Velletri e Latina, (dove risiedono le strutture penitenziarie), al fine di migliorare e incrementare i servizi socio-sanitari presenti, avviando seri progetti formativi e lavorativi per l’attuazione dell’art. 27 Cost., coinvolgendo anche la realtà imprenditoriale del territorio e cercando di sfruttare appieno la legge 193/2000 (legge Smuraglia), che prevede sia benefici fiscali che agevolazioni di natura contributiva per imprese che assumono persone detenute. STEFANO PARISI Sostenuto da, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega Nord, Energie per l’Italia, Noi con l’Italia Analisi del programma elettorale “Torniamo Grandi” Sono presenti proposte di riforma della Sanità regionale e del sistema di welfare, con riferimento alla cronicità e alla disabilità, mentre sono assenti cenni diretti alla Salute Mentale o alle questioni inerenti l’inclusione delle persone con disabilità psichiatrica. Pag. 21 Nel capitolo “Per una sanità a misura di cittadini: focus su servizi di qualità, riduzione delle liste di attesa e lotta agli sprechi”, viene citato il rapporto Ambrosetti sulla sanità e fatto riferimento ad alcune aree considerate critiche e le emergenze sanitarie della Regione. La Salute Mentale o le urgenze sanitarie in psichiatria non sono citate. Pag. 24 Sono esplicitate le proposte del candidato per quanto riguarda la sanità a misura dei cittadini, vicina e condivisa. La questione specifica della Salute Mentale non appare chiaramente riportata in modo esplicito. SERGIO PIROZZI Sostenuto da Lista Civica Sergio Pirozzi e da Lista Nathan Analisi del programma elettorale “Libero come te” Alla Sanità, un tema chiave della sua campagna elettorale, è dedicato un capitolo del programma, con riferimenti al welfare e alla disabilità, mentre sono assenti cenni diretti alla Salute Mentale. Appare un unico riferimento al detto “Mens Sana in Corpore Sano”, nella parte dedicata allo sport con riferimento alla riduzione dei livelli di stress attraverso la pratica sportiva. Pag.19 Verso una nuova cultura sportiva

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L’’esercizio di un’attività sportiva, inoltre, aiuta anche la mente perché è utile per ridurre lo stress che l’uomo è portato ad accumulare ogni giorno, rendendo chi lo pratica più rilassato e tranquillo. “Mens Sana in Corpore Sano”. STEFANO ROSATI Sostenuto da Riconquistare l’Italia Alla Sanità è dedicato un capitolo del programma con specifica alle questioni odontoiatriche, mentre sono assenti cenni diretti alla Salute Mentale o alle questioni l’inclusione delle persone con disabilità, come riportato di seguito: Sanità http://riconquistarelitalia.it/sanita-programma-di-riconquistare-litalia-per-la-regione-lazio/ La tutela della salute come diritto dell’individuo e della collettività (art. 32 Costituzione) deve tornare ad essere declinata secondo i principi scolpiti nella legge istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale (n. 833/1978): Universalità della copertura, Uguaglianza del trattamento, Globalità delle prestazioni erogate, Equità del finanziamento, Controllo democratico da parte dei cittadini, Unicità di gestione e Proprietà prevalentemente pubblica dei fattori di produzione. Sul fronte della Globalità delle prestazioni erogate si richiede di ampliare lo spettro delle prestazioni attualmente previste dal SSN includendovi in particolare le prestazioni odontoiatriche, oggi in gran parte escluse, e finanziando il Fondo Sanitario Nazionale secondo necessità; i maggiori fondi dovranno essere indirizzati non solo verso la cura, ma anche a beneficio della medicina sociale, della prevenzione e della riabilitazione, in modo da negare quel modello ad elevata intensità di cura che tende ad affermarsi anche nel nostro Paese. JEAN LEONARD TOUADI’ Sostenuto da Lista Civica Popolare di Beatrice Lorenzin La Sanità e il welfare, con il Piano Sociale Regionale, sono una priorità anche per questo candidato. Risultano assenti cenni diretti alla Salute Mentale o all’inclusione delle persone con disabilità psichiatrica. Sanità http://www.ilmessaggero.it/primopiano/speciale_elezioni/regionali_lazio_civica_popolare_jean_leonard_touadi_sanita_senza_liste_d_attesa_e_assistenza_sul_territorio-3559161.html La sanità è una priorità, razionalizzazione drastica delle linee d’attesa e organizzazione dei servizi territoriali che impedisca di andare al pronto soccorso. Piano Sociale Regionale https://www.informazione.it/c/70C5117B-E354-4D95-A0CE-6465D67D2F8C/Touadi-Civica-Popolare-Subito-al-via-il-Piano-Sociale-in-Regione Il Piano Sociale in cima alla sua agenda politica. Vogliono un confronto immediato con il mondo del volontariato, degli assistenti sociali e di tutti gli operatori del comparto che, fortemente, confidano nella prossima amministrazione regionale. Intendono permettere loro una pianificazione degli interventi da portare sul territorio.

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NICOLA ZINGARETTI Sostenuto da Partito Democratico, Lista civica Zingaretti, +Europa, Insieme, Liberi e Uguali, Centro Solidale per Zingaretti Dal sito https://www.nicolazingaretti.it/programma/ Il programma elettorale di questo candidato pone ampio spazio ai temi della Sanità pubblica delineando proposte che fanno esplicito riferimento alla Salute Mentale quale tematica e obiettivo. Sono richiamate anche questioni specifiche come i disturbi alimentari, molto diffusi tra le persone più giovani in particolare adolescenti, e anche le problematiche della depressione post-partum, disagio psichico sempre più comune sebbene spesso sottovalutato sia dalle pazienti sia dalle amministrazioni sanitarie. Analisi del programma elettorale “Per andare avanti, tutti” Salute Mentale Pag.82-84 Per i prossimi anni è previsto un investimento di 723 milioni di euro per intervenire su tutti i grandi ospedali di Roma e delle province, sulla rete territoriale dei consultori familiari, sui distretti, sulle strutture della Salute Mentale e sul materno infantile. Per la presa in carico delle cronicità, in parallelo allo sviluppo della rete delle Case della Salute, il sistema si concentrerà sui Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali (PDTA), per garantire la presa in carico del paziente nel lungo termine, prevenire e contenere gli episodi di riacutizzazione e la disabilità, assicurare la continuità assistenziale, l’uniformità dei trattamenti e l’integrazione degli interventi sociosanitari”. In questo quadro saranno rafforzati i servizi per la Salute Mentale, le dipendenze e la disabilità per offrire un costante supporto alle famiglie e percorsi di cura innovativi:

x creando una rete di ambulatori, di medici e di paramedici che offrano alle persone disabili adeguate cure, in un contesto che eviti lunghe attese stressanti e spesso insopportabili per il disabile;

x completando, già nei primi mesi della nuova consiliatura, il percorso di riconoscimento e accreditamento dei soggetti pubblici e privati che in questi anni hanno portato avanti, spesso in partenariato, progetti di lotta alla droga e alle dipendenze: un tassello imprescindibile nel nostro servizio sanitario.

Nel settore cronicità, previste specifiche azioni di prevenzione contro l’anoressia e la bulimia. In particolare, nei primi mesi della nuova consiliatura sarà avviata un’iniziativa per promuovere i comportamenti alimentari salutari. Nel campo della salute della donna, previste invece iniziative contro il rischio di depressione post partum.

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CONCLUSIONI Lo scenario delineato attraverso le evidenze statistiche degli studi scientifici citati nel presente Report, conferma le difficili condizioni in cui versa il mondo della Salute Mentale nella Regione Lazio. Le persone e le famiglie con una storia di disagio psichico sono molte, basti pensare che solo a Roma sono stati censiti oltre 30mila casi di pazienti con disturbi mentali. In particolare, colpisce sapere che queste persone hanno una aspettativa di vita media molto inferiore a chi non soffre di tali patologie, ovvero sono destinate a morire tra i 10 e i 20 anni prima degli altri. Spesso dopo aver condotto vite precarie, di emarginazione dal contesto occupazionale e sociale, caratterizzate dalla non o semi autonomia, costretti a gravare sulle famiglie di origine e prevalentemente a restare celibe/nubile non per scelta. A questa panoramica corrisponde una politica di spesa Pubblica regionale pari a solo il 3,3% del totale dedicato alla Sanità, budget che nel Lazio è stato ridotto negli ultimi anni per noti motivi di deficit finanziario. Dalla lettura dei programmi elettorali dei candidati alla Presidenza della Regione Lazio, è emerso che tutti affrontano l’annosa questione della Sanità ma solamente in 3 su 9 è stato possibile riscontrare diretti riferimenti al tema della Salute Mentale in maniera esplicita. Eppure è noto che una persona ogni quattro nell’arco della propria esistenza soffre o soffrirà di un disturbo psichico. Altrettanto noto che dal 2020 i disturbi invalidanti più diffusi al mondo saranno dovuti alla depressione e coinvolgeranno crescenti fasce della popolazione. Tutte queste persone e le loro famiglie sono portatori di bisogni, interessi e diritti. Per questo non sorprende che in mancanza di risposte certe la perdita di fiducia dei cittadini nei confronti dei partiti politici sia molto diffusa, mentre è aumentata quella nell’associazionismo come rivelato nel “Rapporto sulla situazione sociale del Paese” pubblicato dal Censis8 nel 2016. Infatti risulta che i partiti politici, perno della mediazione politica classica, sono al penultimo posto nella graduatoria dei soggetti in cui gli italiani hanno più fiducia (con appena l’1,6%), mentre spiccano al secondo posto proprio le Associazioni di Volontariato (con ben il 42,5%). Inoltre, l’89,4% degli italiani esprime un’opinione negativa sui politici. A fronte di tali evidenze, utenti e famigliari, volontari e operatori dell’Associazione Progetto Itaca Roma testimoniano giornalmente l’esistenza di nuovi sistemi integrativi dei servizi sanitari dedicati alla Salute Mentale. In particolare, a Progetto Itaca sono praticati servizi patient-centricity a basso costo e alta efficacia per dare soluzioni al disagio psichico attraverso i corsi Famiglia a Famiglia della NAMI e il modello Clubhouse International (clubhouse-intl.org), un metodo di riabilitazione psichiatrica non clinica riconosciuto dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) come il più efficace Evidence Based a livello mondiale. Questo metodo è certificato sulla base di 37 standard internazionali, si concentra sulla persona valorizzandone risorse e talenti piuttosto che aspetti patologici della malattia con un approccio prettamente riabilitativo non clinico. L’obiettivo è di aiutare a superare l’isolamento e l’emarginazione, per condurre una vita pienamente soddisfacente e reinserirsi nel contesto socio-lavorativo. Tale modello, che interessa oggi oltre 320 centri di 34 Paesi del mondo, coinvolgendo 100.000 persone, ha avuto origine nel 1948 a New York nella storica Clubhouse Fountain House (www.fountainhouse.org), iscritta nel registro statunitense dei Programmi e delle Pratiche Evidence-based, grazie a dati inequivocabili che dimostrano l’efficacia del suo metodo. Le persone con disagio

8 “Rapporto sulla situazione sociale del Paese”, CENSIS, Franco Angeli pag. 88-91

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psichico che sono membri delle Clubhouse accreditate fanno registrare ogni anno un tasso di occupazione del 42% rispetto alla percentuale media del 20% di coloro assistiti con altri sistemi sanitari riabilitativi. Tra i riconoscimenti internazionali attribuiti al circuito delle Clubhouse, tra le quali Club Itaca Roma, nel 2014 è stato conferito il Premio ai servizi umanitari della Fondazione Conrad N. Hilton, che corrisponde al Nobel del settore umanitario, grazie allo “straordinario contributo offerto nell’alleviare la sofferenza umana”. Inoltre, nel 2017 l’OMS ha realizzato un documento di indirizzo su come “Aiutare le persone con disturbo mentale grave a condurre vite più salutari e lunghe” (goo.gl/XJHQRf), in cui la storica Clubhouse Fountain House viene individuata quale buona pratica in psichiatria, grazie a un approccio integrato di assistenza sanitaria che combina supporto medico, psichiatrico e sociale. In Italia il metodo trova applicazione nei 6 Club Itaca promossi dalla Fondazione Progetto Itaca, situati a Milano, Parma, Firenze, Napoli, Palermo e Roma, che offrono servizi completamente gratuiti e hanno accolto finora 360 Soci/Utenti, garantendo 220 inserimenti occupazionali. Il Club Itaca Roma, che ha aperto i suoi battenti nel luglio 2011, ha finora accolto 75 Soci/Utenti, di cui 30 sono coinvolti in progetti di lavoro, tra cui 8 assunti a tempo indeterminato. Si può solo intuire quanta felicità ciò abbia significato nella vita di queste persone e di tutte le loro famiglie. La nostra Associazione lancia un messaggio di speranza: il disagio psichico si può curare bene ed è possibile avere una ottima qualità di vita per la persona e per la sua famiglia. Progetto Itaca Roma rappresenta nella Capitale un punto di riferimento, un fattore di protezione per “invertire la rotta” della marginalità sociale, un approdo e un esempio di successo nella difficile gestione dei disagi psichici. Roma, 01 Marzo 2018