A BOLLETTINOSALESIANObiblioteca.unisal.it/repository/Bollettino_Salesiano...« Per la fausta...

19
« PerlafaustaoccasionedelGiubileoEpi- scopalediS .S .LeoneXIIIlaTipografia SalesianadiTorinopubblicheràuneleTan- tissimoMISSALEROMANUM,conclassiche illustrazioni , eseguitosullaedizioneti- picadiRatisbona . - Noiloraccomandiamo specialmenteaiRR .ParrocieRettoridi Chiese . - SenevedalaBibliografiaalfine diquestonumero . AVVISO InmolteParrocchie,ovegiàvi èundiscretonumerodiCoope- ratorieCooperatriciSalesiane, nonessendositenutalaprescritta conferenzaSalesiananell'occa- sionedellafestadiS .Francesco diSales,lasipotrebbetenerenella prossimaQuaresima .Ilconferen- zierepotrebbeesserelostessoo- ratorequaresimalistadelluogo . - Secondolecircostanzesipotrà vedereseconvengaunaconfe- renzaprivatapeisoliCooperatori eCooperatriciedalcuniloroco- noscenti,oppurepubblicaalpo- polo . - Peroffrireall'oratoreco-. gnizioniopportuneperladetta conferenza,spediremogratuita- mentequantooccorreasemplice richiestadell'oratorestessoodi quellichesiinteressanoall'uopo- BOLLETTINO SALESIANO ANNOXVII -N.2.Esce unavoltaalmese.FEBBRAIO1893 DIREZIONEnell'Oratorio Salesiano-ViaCottolengo,N .32,TORINO SOMMARIO Avviso . IlGiubileodelPapa . SullatombadelPadre . GraziediMariaAusiliatrice. NotiziedeinostriMissionari : D . AngeloSavio . - Missione nelleCordigliere . - IfiglidiD.BoscoalChubut . - Sei nuoveChieseincostruzionenell'Argentina . ViaggiodeiprimiSalesianialMessico . (Seguito) . PerlenostreMissioni : Mons .CaglieroaMilano .- D.Lasa - gnaaPaviaedinaltrecittà . -D.Milanesio . - Ringrazia - menti . CosediFrancia : PrimaconferenzaSalesianaaLione . - Ino - striamicidiBordeaux . - Marsiglia . - ISalesianiegli ItalianiaMarsiglia . Altrenotizied'Italia: S. PierdarenaeVerona . Importantepubblicazione,ossianuovaedizionedel MESSALE ROMANO . Cooperatoridefunti .' 2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

Transcript of A BOLLETTINOSALESIANObiblioteca.unisal.it/repository/Bollettino_Salesiano...« Per la fausta...

  • « Per la fausta occasione del Giubileo Epi-scopale di S . S. Leone XIII la TipografiaSalesiana di Torino pubblicherà un ele Tan-tissimo MISSALE ROMANUM, con classicheillustrazioni , eseguito sulla edizione ti-pica di Ratisbona . - Noi lo raccomandiamospecialmente ai RR. Parroci e Rettori diChiese . - Se ne veda la Bibliografia al finedi questo numero .

    AVVISOIn molte Parrocchie, ove già vi

    è un discreto numero di Coope-ratori e Cooperatrici Salesiane,non essendosi tenuta la prescrittaconferenza Salesiana nell'occa-sione della festa di S . Francescodi Sales, la si potrebbe tenere nellaprossima Quaresima. Il conferen-ziere potrebbe essere lo stesso o-ratore quaresimalista del luogo .- Secondo le circostanze si potràvedere se convenga una confe-renza privata pei soli Cooperatorie Cooperatrici ed alcuni loro co-noscenti, oppure pubblica al po-polo. - Per offrire all'oratore co-.gnizioni opportune per la dettaconferenza, spediremo gratuita-mente quanto occorre a semplicerichiesta dell'oratore stesso o diquelli che si interessano all'uopo-

    BOLLETTINOSALESIANO

    ANNO XVII - N. 2.Esce una volta al mese.FEBBRAIO 1893

    DIREZIONE nell'Oratorio Salesiano -Via Cottolengo, N . 32, TORINO

    SOMMARIO

    Avviso .

    Il Giubileo del Papa .Sulla tomba del Padre .Grazie di Maria Ausiliatrice.Notizie dei nostri Missionari : D . Angelo Savio . - Missione

    nelle Cordigliere . - I figli di D. Bosco al Chubut . - Seinuove Chiese in costruzione nell'Argentina .

    Viaggio dei primi Salesiani al Messico . (Seguito) .Per le nostre Missioni : Mons . Cagliero a Milano . - D. Lasa

    -

    gna a Pavia ed in altre città . - D. Milanesio . - Ringrazia

    -

    menti .Cose di Francia : Prima conferenza Salesiana a Lione . - I no

    -

    stri amici di Bordeaux . - Marsiglia . - I Salesiani e gliItaliani a Marsiglia .

    Altre notizie d'Italia: S. Pierdarena e Verona.Importante pubblicazione, ossia nuova edizione del MESSALEROMANO .

    Cooperatori defunti .'

    2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

  • IL GIUBILEO DEL PAPA

    EVVIVA il Papa! Questo grido cierompe dal cuore con ineffabile

    gaudio e con la più serena gioia .Giorni giocondi e belli, giorni di

    giubilo e di festa preparansi pel SantoVegliardo che governa la Chiesa, pelvenerato Padre della gran famigliacristiana, pel Vicario di Cristo .

    Il 19 Febbraio 1893 ricorre il Giu-bileo Episcopale del Santissimo PapaLeone XIII .

    Come colombe dal desio portate vo-lano le menti ed i cuori del mondocattolico a Roma,

    U' siede il successor del maggior Piero,

    e contemplando in quell'Augusto Per-sonaggio tanti tesori di natura e digrazia, tanti riscontri coll'Oreb e colTabor, ne esultano con immensurabileentusiasmo e ne benedicono con milleinni il Cielo .

    Evviva il Papa! Questa è la voce deifigli, l'inno dei credenti, il sospirodella fede e dell'amore , che qualnembo di rose infiora tutta la terra,per onorare il Padre, il Salvatore deipopoli, il candido Vecchio del Vati-cano .

    LEONE XIII E D. BOSCO

    Oh se ancor vivesse D . Bosco!Il buon prete, il nostro D. Bosco, amava

    e venerava tanto il Papa. Ancor sul lettodi morte il suo pensiero volava di fre-quente a Leone XIII, ne, parlava contenerissimo e riverenziale affetto, ed al-l'Eminentissimo Alimonda, che in queigiorni recavasi a Roma, consegnava pian-gendo le più cordiali proteste e voti cheei faceva pel Sapientissimo Pontefice .D. Bosco si era incontrato la prima

    volta con l' attuale Pontefice , quandoquesti era ancor Cardinale, in quei trepidi

    giorni in cui la chiesa piangeva la mortedi Pio IX. Ecco come ne scrisse eglistesso in una bellissima operetta che pub-blicava di poi sul nuovo Papa :

    « Un sacerdote forestiere, « così DonBosco nascondendosi sotto l'anonimo »,per un premuroso affare dovendo parlarecol Card . Segretario di Stato, nè sapendocome e dove avvicinarlo, camminava perle sale e pei corridoi Vaticani, che eranodivenuti altrettante cellette di seminaristi .Ad uno svolto di scala, ecco, gli si dice,qui è il Cardinal Camerlengo, l'Eminentis-simo Pecci. Il prete mira l'Angelico voltodel Porporato, e gli si avvicina con affettofigliale dicendo- Vostra Eminenza mi permetterà che

    Le baci la mano?- Chi è lei che si appressa con tanta

    autorità.-- Io sono un povero prete, che ora

    bacio la mano a Vostra Eminenza, pregandocon ferma speranza che entro pochi giorniio possa baciarle il s. piede.- Badate a quello che fate, vi proi-

    bisco di pregare per quanto dite .- Ella non può proibirmi di chiedere

    a Dio quello che a Lui piace .- Se voi pregate in questo senso, vi

    minaccio le censure .- Ella finora non ha autorità d'inflig-

    gere censure : quando l'abbia, saprò rispet-tarla.- Ma chi è lei che mi parla così

    autorevolmente?- Io sono N... (E qui Don Bosco

    declinava il proprio nome) .- Per carità tacete di questo . È tempo

    di lavorare e non di burlare .D. Bosco ne partiva col cuore pieno

    di figliale affetto pel futuro Pontefice,affetto che unito alla più profonda vene-razione attiravalo in seguito più voltea Roma per vedere il Papa, udire il Papae porsi tutto nelle mani del Papa .

    Riporteremo qui ancora quanto DonBosco scriveva riguardo a questo suo af-fetto e venerazione, nella fausta ricorrenzadel Giubileo Sacerdotale di Leone XIIIstesso. Pregato di un suo autografo per unAlbum che volevasi pubblicare in omag-gio al Papa, egli sentendosi omai infin di vita scriveva... « quello chetuttavia posso compiere si è di confessare,come confesso altamente, che fo miei isentimenti tutti di fede, di stima, di ri

    2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

  • 2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

  • spetto, di venerazione, di amore inalte-rabile di S. Francesco di Sales verso ilSommo Pontefice ; ammetto con , giubilotutti i gloriosi : titoli che egli raccolse daiSanti Padri e dai Concilii , e dei quali,formata come una corona di preziosissimegemme, ne adornò il capo del' Papa, qualisono, tra gli altri : di Abele pela' primato,di Abramo pel patriarcato, di Melchisedeccoper l'ordine, di Aronne per la dignità, diMosé per l'autorità, di Samuele .per la giu-dicatura, di Pietro per la podestà, di Cri-sto per l'unzione, di Pastore di tutti i pa-stori, e più di quaranta, altri non menosplendidi ed appropriati .

    « Intendo che gli alunni dell'umile PiaSocietà di San Francesco di Sales nonsi discostino mai dai sentimenti di que-sto gran Santo, nostro Patrono, verso laSede Apostolica ; che accolgano pronta-mente, rispettosamente e con semplicitàdi mente e di cuore, non solo le decisionidel Papa circa il dogma e la disciplina,ma che nelle cose stesse disputàbili ab-braccino sempre la sentenza di lui anchecome Dottore privato, piuttosto che l' o-pinione di qualunque teologo e dottoredel mondo .

    « Ritengo inoltre che questo si debbafare non solo dai Salesiani e dai loro Coo-peratori, ma da tutti i fedeli, specialmentedal Clero ; perchè oltre il dovere che hannoi figli, di rispettare il Padre, oltre il do-vere che hanno tutti i Cristiani di vene-rare il Vicario di Gesù Cristo, il Papamerita ancora ogni nostra deferenza, per-chè scelto di mezzo agli uomini più il-luminati per dottrina, più accorti per pru-denza, più cospicui per virtù, e perchènel governo della Chiesa è in modo par-ticolare assistito dallo Spirito Santo . »

    LEONE XIII ED I SALESIANI

    Per noi figli di Don Bosco è un vantoambitissimo l'imitare in tutto e sempreil nostro indimendicabile Fondatore e Pa-dre ; perciò sentiamo e professiamo pelPapa i medesimi sentimenti che già versodi Lui sentiva e professava Don Bosco ,la stessa mente e lo stesso cuore .

    I Salesiani ed i loro benemeriti Coope-ratori quindi si pongono in prima fila peraffetto e venerazione nell'esercito immensodegli ammiratori e figli del Gran Ponte-fice che governa la Chiesa di Dio, del-l'Incomparabile Leone XIII .

    Scuole ed officine, collegi ed ospizi, o-ratorii e missioni, parola e penna tuttoquanto è con noi, anzi-le nostre vite stesse,tutto offriamo in omaggio al Papa .

    Le Esposizioni Vaticana , di Londra ,di Bruxelles e di Barcellona (1888) e quelladi Colonia (1889) : e di Edimburgo (1890)premiavano solennemente la nostra tipo-grafia di Torino per un nostro lavoro allemedesime presentato, ed era un ricchis-simo volume su Leone XIII .

    Parecchie nuove case impiantammo inquesti ultimi anni e tre delle principalile dedicammo in modo particolare alPapa.

    La prima porta il nome di S . Leone e -sorse in Marsiglia l'anno stesso della suaelezione .La seconda nella città di Lorena nel

    Brasile e la chiamammo di S. Gioachino .La terza è nella capitale della Colom-

    bia e porta il glorioso nome di Leone XIII .Ed ora che faremo?Il Monumento Salesiano che ricorderà

    ai posteri il fausto Giubileo Episcopaledi Leone XIII già è pronto, e ne saràfatta solenne inaugurazione nel correntemese. E un monumento a cui ponevamano Don Bosco stesso prima di volarea Dio, monumento eretto coll' obolo deiCooperatori e delle Cooperatrici Salesianedi tutto il mondo e destinato a ricevereorfanelli di qualunque parte della terra .Monumento quindi internazionale , anzimondiale .

    Questo grandioso Monumento, che Sa-lesiani e Cooperatori offrono al Papa, è ilnuovo amplissimo Ospizio che sorge al-l'ombra del Sacro Cuore di Gesù in Roma,all'ombra di quel tempio che Don Boscoerigeva di gran cuore per ottemperareall'augusto mandato avutone dello stessoattuale Pontefice .Qual monumento più bello potevamo

    noi offrire al Papa? Compendia tutte leopere nostre ed è come un quadro vivodi quanto la Divina Provvidenza suggerìa Don Bosco a servizio della Chiesa e delPapa .

    Comprenderà Oratorio festivo, scuolediurne e serali, convitto per studenti edartigiani, officine e laboratorii, e mentre visi prepareranno ottimi cristiani ed onesticittadini per la chiesa e per la patria, vi sialleveranno pure valorosi chierici e sa-cerdoti per paesi colti e per le lontanemissioni. Il pensiero di Don Bosco è là,e quale inno bellissimo di festa e trionfo

    2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

  • presentasi a rendere omaggio solenne alSapientissimo Pontefice che con tantosplendore brilla sul mondo intero .Quei giovani e quelle mura ripeteranno

    ogni di con voce eloquente ai presentied ai posteri il dolcissimo grido di VIVAIL PAPA! VIVA IL GIUBILEO EPisco-PALE DI LEONE XIII .

    SULLA TOMBA DEL PADRE

    Son cinque anni, che ei volava a Dio . Leultime sue ore , l' agonia, la morte ci sonopresenti alla mente come il di che assistemmoa quella dolorosa scena . Eravamo numerosiin quella stanzuccia attorno al letto, su cuigiaceva il nostro carissimo Don Bosco . Ohquanti affannosi palpiti in tutti che circon-davamo il morente padreE quando la sua salma fu posta nella

    tomba, sentimmo uno schianto al cuore e ciparve che ci venisse rapito l'alito della vita .Ma no ! Quel freddo marmo non doveva es-ser muto ed arido per noi. Ci sentimmo ve-nir da quelle mortali spoglie la voce eloquentedel padre, e virtù novella s'infuse nei nostricuori .Quella tomba non la scorderemo mai più .

    Colà ci è dolce raccogliere i nostri pensieried affetti, colà portiamo i nostri manipoli ele nostre spine, i gaudii e i dolori, e mentrepreghiamo requie e gloria all'anima di lui,ci sentiamo conforto ineffabile di essere suoifigli.Don Bosco ! Oh luce e guida, sospiro e

    conforto dei nostri dì, in aeternum vive . Viviin eterno la vita dei celesti, vivi in eternoin noi e nelle tue ammirabili istituzioni .

    La fiamma di carità che albergava in te,avvampi immensa e perenne nei nostri cuorie ci guidi a perpetuare ed estendere ognora,fino agli ultimi confini della terra, l'influssobenefico delle tue sante imprese .Date imparammo il grido : Anime! Anime!

    Da mihi animas caetera tolle.Ed ora lo ri-petiamo con incessante ardore all'ombra be-nefica del tuo sacro avello , non sospirandoche di guadagnare anime a Cristo e fare cheil suo Regno conquisti l'universo intero .

    Anche in quest'anno nel tempio di MariaAusiliatrice si celebrarono solenni suffragiper la cara memoria di .Don Bosco il giorno31 gennaio, anniversario della sua dipartita .

    Il tempio era vestito a gran lutto ; la mu-sica scelta ed appieno rispondente alla so-lenne occasione : edificante il concorso deiCooperatori e delle Cooperatrici Salesiane .

    Il mesto rito eccitava in tutti i cuori milleaffetti e profonda commozione .

    Specialmente nelle ore pomeridiane fuvvigran concorso di visite alla tomba di DonBosco in Valsalice. Vi conducemmo anche inostri giovanetti dell'Oratorio di Valdocco equelli dell' Ospizio di S . Giovanni Evange-lista. Fu una delle manifestazioni più affet-tuose e toccanti. Era un popolo immenso difigli che versavano una lagrima ed una precesulla tomba del Padre.In molte altre città e paesi si fecero pure

    commemorazioni funebri e si celebrarono suf-fragi pel nostro caro Don Bosco . Questo ciconforta e consola . La memoria del Padrevive ancora potente nei suoi amici ed am-miratori .

    GRAZIE DI MARIA AUSILIATRICE

    Da morte a vita . - Il giorno 29 set-tembre 1891 sarà eternamente memorabilenei fasti del nostro Oratorio di S . Benigno .Una cruda ed incurabile infermità aveva ri-dotto quasi a morte il carissimo nostro Di-rettore Don Luigi Nai . Giovani e Supe-riori pregavamo da più giorni, innalzandomille voti al Cuore Sacratissimo di Gesù eda Maria Ausiliatrice per la guarigione dichi più che direttore ci era amico e padreaffezionatissimo. Passammo momenti di tre-menda angoscia ; ma alfine il Cielo ci esaudì .

    Quel giorno stesso in cui pareva imminentela catastrofe, anzi quell'ora stessa in cui, adetta dei medici l'infermo doveva morire, ful'ora della grazia e della salute, in quell'orastessa il nostro direttore passava da mortea vita, ed il miglioramento progressivamentecresciuto ce lo restituì in florida salute .

    Quanti ne conobbero il fatto l'attribuironoad un prodigio del Cielo .Ne sia lode quindi ed eterna riconoscenza

    al Cuore Sacratissimo di Gesù ed a MariaSantissima Ausiliatrice .

    S. Benigno Canavese, 28 agosto 1892 .

    Dott. D . DOMENICO FINCO .

    * *Fede e preghiera . - Rev.mo Sig . D,Rua . - Grazie al buon Dio, ho il piacere dipoterle in tutta fretta significare che orasono completamente ristabilito in salute, etanto è vero che, per attestare alla SS . Ver-gine Auxilium Christianorum la mia ricono-scenza e gratitudine, ho voluto impiegare lemie riacquistate forze vitali in una novenadi predicazione al mio popolo in prepara-zione alla festa del S . Natale. Grazie tanteanche a lei ed ai buoni suoi figli in G . C .,

    2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

  • che colle preghiere e comunioni e novena mihanno ottenuta questa segnalatissima grazia .

    Scodovacca, 30 dicembre 1892 .

    Sac . FEDERICO MENAGAZZIParroco .

    Guarigione dall'influenza . - Verso lametà di gennaio del corrente anno caddi in-fermo d'influenza, che si volse tosto in fierabronchite . Quantunque venissi curato consomma perizia e diligenza da valente medicolocale, tuttavia non era senza timore che ilmale potesse avere un esito funesto od al-meno lasciasse dietro di sè, come accadde apiù altri, uno strascico di malori, che mirendessero inabile all'esercizio dei doveri delmio ministero. Laonde mi rivolsi con tuttafiducia a Maria SS . Ausiliatrice, a cui mainon ricorsi invano, promettendole, se uscivaincolume da tale infermità, d'inviare unatenue offerta per gli abbellimenti e decora-zioni di codesto suo sontuoso tempio .Degnossi la buona Madre di accogliere i

    miei voti ! Ed ecco il morbo prender tostobenigna piega, cessare ogni pericolo, ondapotei riacquistare in breve la primiera miasalute. Riconoscentissimo della grazia otte-nuta, ne rendo a Maria Ausiliatrice i piùsentiti ringraziamenti e spedisco in paritempo la promessa offerta .

    La-Morra, 15 giugno 1892.Sac . CORTEVESIO FRANCESCO .

    Salus infirmorum. - Le preghieredegli orfanelli di D . Bosco, per intercessionedi Maria Santissima, ottennero la guarigionedi mia madre, che quasi ottuagenaria , tra-vagliata da grave malattia, lasciava pocasperanza di rimanere in vita . Spedisco perciòtenue offerta al santuario di Maria Ausi-liatrice in segno di viva riconoscenza .

    Alfiano-Natta, 17 nov . 1892 .DELù GIUSEPPINAVa ROSSETTI.

    Bontà di Maria . - Il sottoscritto, e-saudito colla prodigiosa grazia della perfettaguarigione di sua moglie da lungo tempoaffetta da gravi ed incurabili doglie, porgealla SS . Vergine Ausiliatrice l'umile offertain oro che Le aveva promesso pel suo san-tuario di Torino .

    Conte PAOLO CAPELLODI S . FRANCO

    Cooperatore Salesiano .

    La medaglia di Maria Ausilia-trice . - Un povero uomo da molto temponon s'accostava più ai SS . Sacramenti . Ca-duto gravemente infermo, non voleva sentir

    parlare nè di Confessione nè di Viatico .Conosciuto il pericolo in cui versava, si pensòdi apporgli una medaglia di Maria Ausilia-trice, benedetta ancora dal caro Don Bosco .Miracolo ! appena l'ebbe al collo, disse : Sa-bato mi confesserò! . . . Oggi è quel sabato . . .L' infermo si confessò, e stamattina stessaricevè il S. Viatico. Viva Maria !Collegio Immacolata - Mascali Nunziata (Sicilia) .

    Suor M . CAROLINAdi M. Ausiliatrice .

    Chi spera in Maria, sarà conso-lato! - Afflitto da penosa infermità, mirivolsi con fiducia a Maria Vergine SS . Au-siliatrice ; per tre giorni volli celebrare las. Messa nel suo Santuario e le promisi unaofferta. Sia benedetta una Madre sì buona!Le mie preci furono completamente esaudite,ed ora compreso dalla più viva riconoscenzamando la promessa offerta .

    Torino, 5 gennaio 1893 .Un sacerdote Vice-Curato

    di Torino .*

    Dal Messico . - Ignazio Dominguez diIalapa (Messico), gravemente ammalato digola, invocando Maria Ausiliatrice subito sisentì refrigerato . In segno di gratitudinemandò un ex-voto di oro alla cappella delCollegio Salesiano in Messico .- Il sig. Caballero mandò per una Messa

    in onor di Maria Ausiliatrice per ottenerbuon esito in una operazione che si doveafare ieri a una persona inferma . L' opera-zione riuscì benissimo ed oggi mandò peraltra Messa di ringraziamento .

    Messico, 18 dicembre 1892 .Sac . ANGELO PICCONO

    Salesiano .

    Pontedecimo. - Invocai Maria Ausi-liatrice ed ottenni dalla sua materna bontàuna segnalata grazia . In segno di ricono-scenza mando al sontuoso di Lei santuarioin Torino un paio d'orecchini d'oro .

    16 gennaio 1893 .PANFIETTI CLOTILDE .

    Torino. - Desiderando una pronta gra-zia, mi rivolsi alla Celeste Ausiliatrice, reci-tando tre volte l'Ave Maria . Oh bontà dellaGran Madre di Dio ! Ne fui subito esaudito

    17 dicembre 1892 .ANSELMI AUGUSTO

    Allievo dell'Oratorio Salesianodi Torino .

    2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

  • Riferiscono altre grazie e le confermanocon segni della più viva riconoscenzaMarianna Lottero ved . Carchidio-Malavolti, Genova .

    - Angiolina Nespoli-Bonzanni, Gambetto - Frizza DonLuigi, Corteno (Brescia) . - Giuseppina Moschini, Biella- N. A ., Novara. - Giuseppe Gerbaudo, Cuneo . -Francesco Liberti, Torino . - A. M. I ., Roma . - Bor-tolo Scotton, Bassano . - Catterina Cova, Brisighella .- Vittoria dei Malfèr, Ora (Tirolo) . - MargheritaCalliano, Corneliano . - Pagena Costante, Castions . -Giovanni Moscou, Miane. - D . Francesco Bona, par-roco, Sarallo (Brescia) - Luigi Combi, Moggio . -Giuseppa Locatelli, Moggio. - Zefirino Invernizzi,Moggio . - Sorelle Cigna, Torino. - Clotilde Marchi-sio, Piovà. - Maria Dalan. - Anna Maria Bisacca,Pivarolo Canavese . - Avvocato Viazzi Clemente, Ales-sandria. - Arciprete D. Antonio Mistro, Frivignano .- Antonio Rudgier, Malta . - Pierani Maria, Gerbido .- Barloni Stefano parroco, Polaveno . - Grande Lo-renzo, Rabiana. - Bugnone Domenico . - Davino Bo-ves . - Careggio Pietro, Chivasso . - Miana Giacomo,Ivrea . - Bertola Rosalia, Torino. - Mattaglia DonPietro, Castagneto . - Giublena Battista, Tricerro. -Guerra Giuseppa . - Scanavino Cesare, Castelnuovod'Asti. - N. Giovanni, Cisterna. - Mastallone Teresa,Castigliole. - Prandi Federico, Torino . - Suore Or-soline Claustrali, Sorrento . - Antonio da Seilla guar-diano . Pontedecimo . - Melania Scaletta ved . Molinari .- Serafina Coppa-Mattei, Monticello d'Alba .-BetfaLuigi, Torino . - Piano Domenico, Fernario . - Ra-stello Giuseppina, Costigliole (Salazzo).-D . Pietro Pe-drotto . - Bertone Giovanni. - Ganga D. Felice . -Palma Giuseppe , Chi vesso . - Pessuti Giuseppe . -Giacchetti Quintina , Lessona . - Girotti Vittoria,Nizza di Mare . - Vansetti Paola, Alpign.ano . - GuriaAntonio . - Aimo Botto Rosina , Draent. - MaroneMarietta, Lamparo.-Suor Pagliasotti Catterina, Bronte.

    NOTIZIE DEI NOSTRI MISSIONARI

    Una dolorosa notizia ci recava il telegrafola notte del 18 al 19 gennaio con dispaccioda Guayaquil, Repubblica dell'Equatore

    MoRì SAVIO .CALCAGNO .

    Don Angelo Savio era partito coll'ultimaspedizione di Missionarii incaricato di visi-tare le regioni dei selvaggi Jivaros di Men-dez e di Gualaquiza e preparare una nuovastazione agli operai evangelici . Ritornatolo scorso anno dall'America, dopo aver per-corse con zelo apostolico le immense landedella Patagonia e poi le foreste dell'Paraguay,sembrava che la sua robusta salute gli per-mettesse nuove fatiche e fruttuose per lasalute delle anime. Il Signore aveva altri-menti disposto . Era uno fra i primi giovaniaccolti da Don Bosco nel suo Oratorio, ene fu uno dei più antichi Superiori . Lo rac-comandiamo alle preghiere dei nostri Coo-peratori, aspettando notizie particolareggiateche ci affretteremo a pubblicare .

    PATAGONIA.

    Missione nelle Cordigliere .

    Partiti dal Chili il 1 0 maggio dello scorsoanno 1892 (così continua la relazione del no-stro D. Milanesio), impiegammo dodici giorniper ripassare le alte Cordigliere . Affine di evi-tare tanti pericoli che presentava quella tra-versata in una stagione così inoltrata, comeera quella, pigliammo di sbieco la montagna efacemmo così un cammino più sicuro, benchèassai più lungo . Alla sommità della montagnafummo ben molestati dal vento freddo edimpetuoso. Tre notti, che dovemmo passarelà sopra, a stento potemmo chiudere occhio,perchè appena ci prendeva il sonno, il ventoci strappava a forza l'incerata che ci servivadi coltre e ci era giocoforza destarci, alzarcie correre in cerca di essa, che non semprerinvenivamo intiera .

    Nel distretto di Rio Barranco ci unimmodi nuovo, come eravamo rimasti intesi, conD . Gavotto e D. Roggerone, e continuammola missione, toccando varii centri fino a Chos-Malal. In loro compagnia potei ammirare inVota-Rancùl l'antico e famoso vulcano Tro-men, che ora è completamente spento . Lasua gigantesca sommità è coperta di eternenevi, e ben sovente le fanno cappello negrinuvoloni, da cui si scatenano venti furiosi escrosciano orribili tuoni e fulmini. Per questocorre fama presso quegli abitanti, ed è tra-dizione degl'indigeni, che una forza miste-riosa non permette ad alcuno di avanzarsisino al suo cratere . Nei tempi passati vomitòuna quantità sì grande di lava, da formareall'intorno della sua base, fino alla distanzadi 20 miglia, numerose piccole montagne .L'ultima nostra stazione fu a Chos-Malal,

    parrocchia del nostro caro romito D . Panaro .Fin qui avevamo già percorso 3050 chilo-

    metri in un territorio esteso come la nostraItalia, impiegandovi 5 mesi di dure fatiche .Il Signore pare ci abbia guardati con occhiobenigno ed abbia benedetti i nostri poverisudori. Tra sulle rive del Limay (V. rela-zione nel numero precedente) e nelle Cordi-gliere, si amministrarono ben 300 battesimi,200 ad indigeni, metà adulti e l'altra metàbambini, e 100 a figli di bianchi, e si distri-buirono oltre a 1500 Comunioni .

    Lieto annunzio.Il 26 di maggio ricevetti un telegramma

    da Mons. Cagliero, col quale mi avvertivadi andar tosto a Montevideo, dove egli miaspettava per salpare con lui alla volta dellanostra cara Italia . Non sto a dire se abbiaricevuto con piacere questa grata notizia !Dopo quindici anni di missione in Americae nella Patagonia, tornare a rivedere la miadiletta patria, tornare a riabbracciare tantimiei Superiori, tanti buoni amici, rivedere

    2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

  • ancor una volta la vecchia mia genitrice,cose tutte da me insperate, quale consola-zione pel povero mio cuore ! Sarei volato al-l' istante ove Monsignore mi chiedeva, seun affare pur esso di missione non mi avessedeciso ad indugiare di alcuni giorni .

    Vocazione religiosa.Il giovane Gregorio Mendez , fratello del

    mio catechista Emmanuele , il quale purenegli anni passati aveva resi gratuitamentei suoi servizi in qualità di catechista e diguida in varie missioni, e due loro sorelleeransi fatti degni di esser dal Signorechiamati allo stato religioso, e già da moltotempo desideravano di ritirarsi dal mondo eservire Dio, l' uno nella nostra Pia Societàe le altre nell'Associazione delle Figlie diMaria Ausiliatrice. A questo bell'esempio deifigli si decise pur anche la madre di seguirlia Patagones ed ivi passare gli ultimi suoi anni .Io doveva quindi aspettare che dessero

    sesto a tutte le loro faccende e si sbrigasserodelle poche cose che possedevano, per ac-compagnarli poi almeno fino a metà strada .Si stabilì perciò la partenza da Chos-Malalpel 18 giugno .Dovendo pertanto fermarci colà per più di

    venti giorni, e approfittando della bella ven-tura di trovarci colà quattro sacerdoti,pensammo di dare un corso di Esercizi spi-rituali alla gente di quella borgata . E gra-zie a Dio anche quella missione produssefrutti assai consolanti . Oltre le più centinaiadi confessioni che vi ebbero, si aggiustaronoparecchi matrimoni e si videro accostarsi aiSS. Sacramenti e con evidenti segni di pe-nitenza pur alcuni che erano in voce di pec-catori induriti nel male .

    Liberazione dalle cavallette.In questo frattempo si presentò a Don

    Panaro un povero contadino, padre di nu-merosa famiglia, conducendo seco 20 sacchidi grano da offrire alla nostra chiesa in rin-graziamento a Dio per una grazia ricevuta .- Il mio campo seminato, diceva quelbravo uomo, nella primavera scorsa fu in-vaso dalle cavallette in tanta quantità, cheperdetti ogni speranza di raccolto. I mieifigli andavano bensì ogni giorno per ispaven-tarle, ma inutilmente . In quel caso disperatodissi : È Iddio che ci castiga giustamente peinostri peccati . Se egli però nella sua gran mi-sericordia mi libera da questo flagello, do lametà della raccolta alla chiesa di Chos-Ma-lal. Il Signore gradì la mia promessa e be-nedì il mio campo . Mentre i miei vicini hannoperduto tutto, io ho fatto una abbondanteraccolta, sicché adesso riconoscente vengo acompiere la mia promessa . Ecco qui ventisacchi di grano che di buon grado io offroe intendo siano a beneficio della chiesa e deiS alesiani .

    Partenza per l'Italia .Ma in breve passarono i venti giorni e noi

    ci preparammo alla partenza. Qui mi separaidai carissimi confratelli di questa residenzae da Don Roggerone e D . Gavotto che con-tinuarono la missione delle Cordigliere . Iocol mio catechista e colla sua famiglia miavviai a Roca, dove giunsi dopo dodici giornidi cammino, percorrendo ben 400 chilometrisopra cavalcature . In tutto quel tratto dideserto non incontrammo più una casa, ec-cettuate alcune catapecchie appena fuori diChos-Malal. Quindi le fermate si dovevanofare in certi punti determinati e ad enormedistanza l'una dall'altra, solamente dove sitrovava qualche po' d' acqua con pascoli .Lascio perciò immaginare le sofferenze indi-cibili, a cui fu duopo soggiacere .Il 29 di giugno finalmente arrivammo a

    Roca , dove fui ricevuto cordialmente nonsolo dai confratelli e dalle Suore di M . A .ma pur da quella brava gente che mi conoscegià da dieci anni . E qui le buone Suore mifecero godere lo spettacolo d'una bella ac-cademiola. Dopo di che per la premura diraggiungere il nostro caro Monsignore, la-sciai a D . Stefenelli, direttore di quella Casa,la cura di mandare a Viedma col primo va-porino gli altri miei compagni, e partii l'in-domani colla diligenza . Il 6 di luglio giun-geva a Montevideo e mi univa con Monsi-gnore e gli altri confratelli, coi quali il giorno9 salii a bordo del Matteo Bruzzoche salpavalo stesso giorno da Montevideo per l'Italia .

    Sac. DOMENICO MILANESIOMiss . Sales .

    Da una lettera di D . Giacomo Costama-gna, Ispettore delle Case Salesiane dell'Ar-gentina, indirizzata a Don Rua, in data daBuenos-Aires, 20 novembre 1892, ricaviamole seguenti notizie

    I Missionari Salesiani al Chubut .Finalmente, dopo nove anni d'inutili ten-

    tativi, i nostri missionarii potranno pene-trare nel Chubut e portare a tutta la Pata-gonia centrale, già invasa da molte sètteprotestanti, le consolazioni della nostra buonamadre la Chiesa cattolica .

    Essi andarono volonterosi e disposti a qua-lunque patimento per amor di Gesù . Toccòloro in sorte di far il viaggio in un basti-mento a vela, e se il tempo sarà buono, fradieci giorni arriveranno al porto .Il capo dei Missionarii è Don Bernardo

    Vacchina ; l'accompagnano il chierico Rai-mondo Diaz ed il coadiutore Marini .Son partiti nel Mese di Maria (che qui si

    celebra dai 7 novembre agli 8 dicembre), nonsenza averne prima implorato una speciale

    2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

  • benedizione nel suo Santuario di Almagro, laqual cosa ci lascia pronosticar un buon esitodi questa nuova Missione .Amato Padre, favorisca comunicar questa

    bella notizia al carissimo Mons . Cagliero ,che gli farà, ne son certo, un gran piacere .Ma intanto non voglia dimenticarmi, chè

    D . Vacchina, partendo, mi fece ressa perchègli ottenessi, e presto, un prete per com-pagno, il quale, se fosse possibile, sapessel'inglese .Mi dicono che uno stuolo numerosissimo

    deve far vela per le Missioni d'America,ma . . . quanti poi di questi eroi verranno adapprodare ai nostri lidiAh se vedesse , amatissimo Don Rua ,

    la scarsità del nostro personale! Io vorreiproprio che mettesse le ali e venisse anchesol per un giorno a toccar colle mani chenoi lottiamo ognora contro forze superiori .

    Le Case ciononostante crescono, ed in ogniCasa aumenta il lavoro fuor di misura .

    Sei nuove chiese in costruzionenell'Argentina .

    Vuol sapere quante chiese stiamo innal-zando in questa benedetta Ispettoria Ar-gentina? Non si spaventi . Nientemeno chesei ! ! Cioè : una al Rosario di Santa Fé ,dove in gennaio si aprirà la nuova Casadelle Figlie di Maria Ausiliatrice ; un'altraa S . Nicolas fra i cari coloni italiani ; unaterza in Morón ; una quarta in Bernal ; unaquinta in Almagro per 600 giovani dell'O-ratorio festivo, ed una sesta pure in Almagro,dove s'innalzano le due navi laterali delSantuario di Maria Ausiliatrice .Non si edifica certo per vaghezza di edi-

    ficare, ma per assoluta necessità. Qui inAlmagro, per esempio, oltre alla parrocchia,abbiam da attendere a 1.500 tra ragazzi eragazze. Dove si raccoglieranno tante ani-mette? Quante volte i giovanetti mi ven-nero a dire : Padre, in parrocchia non c'èpiù posto per noi ! dove andremo . . .? Allorasi pensò a sopprimere l'orto, e adesso inluogo delle teste di cavoli, vediamo 600testoline di biricchini di D . Bosco , tuttichiamati a fargli corona nel cielo .Con tante opere tra mano, non può im-

    maginarsi, o amatissimo Padre, come au-mentino sul groppone i debiti . Sotto que-st'enorme incubo, noi non ci perdiamo d'a-nimo, ma con coraggio tiriamo avanti fidatinella divina Provvidenza e nella bontà sua,o signor D. Rua, che speriamo non vorràabbandonarci a noi medesimi .

    VIAGGIO DEI PRIMI SALESIANIal Messico .

    (seguito)All'Avana - Squisita gentilezza dei Padri dellaCompagnia - Da quel Vescovo - Poveri Ci-nesi!REV.MO ED AMAT.MO SIG . D . RUA,

    A bordo del Ciudad Condal,26 novembre 1892 .

    L'altro ieri (24) siamo discesi a terra pervisitare Mons. Vescovo dell'Avana, ma,giunti all'Episcopio, ci fu detto che era inSeminario a far gli Esercizi spirituali co'suoi preti . Ci presentammo al Seminario ,ma non ci permisero di giungere fino a lui .

    Allora ci recammo a vedere la bella e di-vota chiesa dei RR. Padri della Compagniadi Gesù e domandammo di ossequiare il Su-periore. Ci fu tosto conceduto, e saputo cheeravamo figli di D . Bosco, siamo stati be-nissimo ricevuti . Anzi il Superiore si degnòdi accompagnarci egli stesso per tutto il suobellissimo Collegio, facendoci ammirare lostupendo museo di storia naturale che n'èl'ornamento . Dettogli poi che ce n'andavamodolenti di non aver potuto riverire il Vescovo,egli ci diede un biglietto per lui, e presen-tatici con quello al Seminario, fummo subitoammessi alla sua presenza .Dopo i convenevoli , le sue prime parole

    furono : « Come? Voi andate al Messico, enessuno si ferma qui? Ed io dovrò ancoraaspettare i Salesiani? Scrivete al vostro Su-periore, che in questa città di duecento e piùmila anime abbondano enormemente i ra-gazzi abbandonati, e nessuno se ne dà pen-siero . La Società di San Vincenzo de' Paoliaperse due Case, una qui nella città, l'altraassai vicino, ma essa non può averne curaper le figlie ci sono parecchie Comunità diSuore ; per la classe media e signorile deigiovanetti ci sono gli ottimi Collegi deiPP. Gesuiti e Scolopii, ma pei ragazzi po-veri nessuno . Dunque vengano presto i Sa-lesiani . »

    Dopo averci trattenuti ancora un po' ditempo parlando di varie cose, ci diede lafacoltà di confessare i passeggieri fino aVera Cruz e ci accommiatò colla sua benedi-zione .

    Pose poi il colmo alla sua cortesia colfarci accompagnare da un chierico alla Cat-tedrale, della quale questi ci mostrò i ric-chissimi paramenti sacri , i bei reliquiariid'argento in filigrana, il tempietto goticod'argento massiccio alto due metri e mezzo,in cui si porta il SS . Sacramento nella pro-cessione del Corpus Domini, collocando iltempietto in una carrozza, ed altre pre-ziosità .Ci fece pur vedere un'urna, dove si cre-

    dono esservi le ceneri di Cristoforo Colombo

    2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

  • murata nella parete in corno Evangelii delpresbitero, indicata da un candido marmocon tre versi spagnuoli e sormontata da unbusto dell'immortal Genovese . È vero cheMons. Coccia afferma esser quelli i restimortali di Diego, l'illustre primogenito delgran scopritore ; ciò non di meno, comunquesia la cosa, io non mi potei trattenere dalbaciare con viva commozione quella carapietra .La città di Avana, alla quale abbiam

    dato una rapida occhiata, non offre nulla diparticolare : vie strette e tortuose , moltofango, molta sporcizia, non ultima causadel vomito nero, terribile epidemia che l'af-fligge e che non risparmia i religiosi, spe-cialmente europei . . . La parte nuova peròdella città è più bella : anzi si può dir co-moda ed igienica .Dopo avere sfogato ancora una volta il

    nostro cuore innanzi a Gesù Sacramentato ,siamo tornati a bordo, ed era qualche mi-nuto che io mi trovava nella cabina, quandomi sento chiamare dal chierico OsellaVenga, venga a vedere !

    Monto in coperta e vedo sopra una bar-caccia, dalla quale si caricava carbone sulnostro vapore, una cinquantina di . . . Cinesi,parecchi dei quali ancora nel loro costumenazionale, tutti poi col famoso codino, maavviluppato come una treccia intorno al co-cuzzolo, sporchi, laceri, magri da far pietà .Ciascheduno aveva dinanzi una scodella diriso e se la spacciava con due bastonciniche era un piacere a vederli .

    Mi avvicinai a loro, rivolsi loro la parola,domandai se erano Cristiani , ma nessunom'intese. Offersi loro delle medaglie, ma lerespinsero tutti : parlavano fra loro in cinesee ridevano. Ho poi saputo che sono tuttipagani ! Ma chi pensa a convertirli? Ohimè iche ormai i Cinesi vengono a trovarci e tor-nano ai loro paesi più pagani di prima !Sono contrattati a centinaia per volta, per-chè lavorano molto e si contentano d'unatenuissima mercede : e così l'avara specula-zione sostituisce gli schiavi di altri tempi .- Mi ritirai col cuore stretto da indicibilepena .Oggi siamo passati dal vapore Antonio

    Lopez al Ciudad Condal, più piccolo, doveforse non potrem più celebrare la S . Messa,come abbiam sempre fatto nell'altro, per-mettendolo il tempo, grazie a quel buonCappellano, che abbiam ringraziato e salu-tato affettuosamente quest'oggi .Domani , 27, alle 2 pom . , partiremo per

    Vera Cruz, dove giungeremo al 30, se nonvi si opporrà il vento del nord .La salute e la buona armonia continuano :

    parliamo spesso del nostro caro Oratorio,dei carissimi Superiori, dell'amatissimo si-gnor D. Rua, e ci tarda l'ora d'essere inmezzo ai nostri desideratissimi biricchini delMessico .

    Quanto siano desiderati i figli di D . Bosco.27 novembre.

    Invitati da Mons . Vescovo, D . Piperni edio abbiamo stamane visitato la casa che cioffrono in Avana. Contiene sei stanze e unpiccolo cortile : v'è una macchina tipograficae una legatoria ; vi lavorano dodici orfa-nelli ; v'è anche una libreria aperta al pub-blico. Potrebbe servir di succursale e diagenzia all'altra casa della vicina Guana-catóa, dove son già ritirati quarantadue ra-gazzi . In Guanacatóa, distante un quartod'ora di ferrovia dall'Avana, il clima è unpo' migliore .

    29 novembre .Eccoci fermi dinanzi a Progresso, città

    dello Stato di Yucatan, terra messicana . Lacittà non si vede : siamo ancorati moltolontano. Si vedono canoe di Indiani intornoal nostro vapore e molti pesci-cani . Staserafaremo rotta per Vera Cruz .

    Un'ora dopo .Una bella sorpresa ! Viene a bordo l'ot-

    timo sacerdote Perez Capetillo, che sta pre-parandoci una Casa qui a Mérida nel Yu-catan, e ci lascia tanti rispetti pel sig .D. Rua .

    1° dicembre.Stamane, giovedì, alle 7, giungeremo a

    Vera Cruz. Finora viaggio felicissimo .Adesso ci vestiamo in borghese e ci pre-

    pariamo a sbarcare. Domani colla ferroviasaremo a Messico .

    Vera Cruz - Aspetto di questa città . - Il fonda .tore della prima Casa Salesiana di Messico .

    Vera Cruz, 1° dicembre .Eccoci in Vera Cruz, eccoci in terra mes

    sicana ! Travestiti come disertori, impacciaticome pulcini nella stoppa , siamo lì lì perscendere dal vapore in una barca e andarea terra, quando viene a bordo un bel si-gnore alto, giovane, coi baffi neri, disin-volto, ben vestito, e domanda de los PadresSalesianos . Rispondiamo all'appello, ed eglici abbraccia e ci bacia e ci dice ch'egli sichiama Angelo Lascurain, precisamente ilfondatore della Casa di Messico, di cui noiandiamo a prenderci cura. Che cara per-sona ! Ci fa un mondo di gentilezze, ci trovauna bella barca e vi carica noi e tutte le cosenostre, ci sbriga in due minuti dalla dogana,alla quale mercè le premure del Sacerdote D .Diaz non dovemmo pagare un centesimo, ciconduce a. celebrar Messa, poi a casa disuo cognato ingegnere, il signor EdoardoMelgar, uomo gentilissimo, il quale alla suavolta ci riceve magnificamente e ci dà unbuon pranzo della cucina messicana . Il signorLascurain volle telegrafare o meglio cable-grafare a lei, signor D. Rua, il nostro ar-rivo, e noi l'abbiam lasciato fare e l'abbiam

    2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

  • ringraziato (1) . Stanotte dormiremo qui edomattina alle 6 partiremo col sig. AngelLascurain per Messico e vi giungeremo alle7 di sera. Ci ha già perfin provveduto i bi-glietti di 1a classe per la ferroviaIl viaggio, in questa stagione temibile

    dall'isola di Cuba a Vera Cruz, fu inveceottimo : non abbiam mai avuto un mare cosìplacido, un cielo così sereno, un'atmosferacosì diafana . Fu una vera grazia dovutacertamente alle preghiere sue, signor DonR ua, dei cari confratelli e dei nostri buoniCooperatori e Cooperatrici . Deo et M ariaegratias .

    Vera Cruz si presenta bene, ha bellissimiedifizi e strade grandi e pulite ; contuttociòè afflitta dal vomito nero e dalla febbre gialla .Oggi è giorno di festa civile qui, perchè

    oggi prende possesso del suo posto il nuovoGovernatore dello Stato di Vera Cruz e sisolennizza la rielezione del Presidente dellaRepubblica D . Porfirio Diaz, epperciò lenavi sono pavesate e su tutti gli edifizi on-deggia la bandiera messicana che ha glistessi tre colori italiani , bianco , rosso everde, ma invece della croce porta in mezzol'aquila .

    Strana cosa ! Per le vie passeggiano stormidi grossi uccelli neri somiglianti agli avoltoi :sono i celebri zopilotes che fanno la puliziain Vera Cruz .

    Ma quello che più di tutto tira a sè lanostra attenzione è il vulcano Orizaba, altopiù di cinquemila metri sul livello del mare,che troneggia col suo manto di nevi perpetuesu tutte le montagne che lo circondano e sivede assai lontano dal mare .Tornando al nostro caro signor Lascurain,

    ci manifestò che Monsignor Arcivescovo diMessico ci vedrà molto volentieri, e chemolti Cooperatori e Cooperatrici ci verran-no incontro alla stazione e ci accompagne-ranno alla nostra Casa, e fra queste promisedi venire anche la signora di un alto per-sonaggio .Ed ora all'opera!Ahi ! quanto io sento la mia piccolezza ! Ma

    confido nei buoni confratelli che ella mi hadato, nelle sue orazioni e soprattutto nellaprotezione di Maria SS . Ausiliatrice .

    I primi Salesiani che mettono piede nel-l'America del Nord vi entrano nella novenadell'Immacolata !Da Vera Cruz a Messico-Festose accoglien-

    ze - Il Collegio aflidato ai Salesiani .Messico, 8 dicembre 1892, festa

    dell'Immacolata concezione,ore 9 1/2 p. (a Torino ore 4 ant.del 9) .

    Spero che avrà ricevuto le lettere che lemandai da Barcellona, da Malaga, da Utrera,dall'Avana, da Vera Cruz, e mi rincresce

    (1) Ecco il telegramma qui sopra accennato : RUA- ORATORIO SALESIANO - TORINO . Arrivarono senzanovità . Deo gratias - LASCURAIN.

    di non averle potuto scrivere prima d'orada questa città, termine, per adesso, del no-stro viaggio .Al primo di questo mese giungemmo, come

    già le scrissi, a Vera Cruz, dove aspettatie accompagnati dal carissimo signor AngeloLascurain fummo ospitati graziosissimamentein casa di una sua sorella maritata .

    Alle 6 1/4 del mattino, 2 dicembre, par-timmo in ferrovia e in prima classe per con-cessione ottenuta dal Presidente del Consi-glio d'Amministrazione, che ne diede gratisi cinque biglietti al signor Lascurain . De-scrivere il viaggio è impossibile : ci vorrebbealtra penna che la mia e molto più tempoche non ho. Basti sapere che dalla tierracaliente (calda) si passa alla templada (tem-perata), poi alla fria (fredda), sempre ascen-dendo fino all'altipiano di Messico, a 2300metri sul livello del mare, attraversando pa-scoli, paludi, piantagioni di caffè, di zuc-chero, di banani , di magney (pianta da cuisi estrae il pulque, specie di chicha), forestevergini, montagne, vulcani, laghi, una na-tura esuberante e svariatissima . Si parte su-dando, si giunge quasi intirizziti . Alle sta-zioni un numero grandissimo di Indiani, ve-stiti come ai tempi di Montezuma, offronoin vendita ogni specie di frutta messicana ,affatto sconosciuta in Europa, perchè nonpuò sopportare il viaggio . Di qua e di làboscaglie e montagne ; ma sopra tutte sivede sempre estollersi gigante il picco ne-voso dell'Orizaba, alto più di 5000 metri,che a un certo svolto dell'arditissima fer-rovia mostra aperto, ma spento, l'immensocratere .Alle 8 pom. con un'ora di ritardo giun-

    gemmo a Messico, e, nonostante il ritardoe l'averci aspettati indarno il giorno antece-dente, un buon numero di Cooperatori conmagnifiche carrozze a due cavalli ci aspet-tava alla stazione . Uno di essi rivolse subitola parola in inglese a D . Piperni, un altroin tedesco a D . Visintainer, ma ohimè ! nes-suno parlò in piemontese con me . Ci miserodunque in carrozza e via di corsa a los Tal-leres Salesianos posti in un sobborgo dellacittà. E là nuova sorpresa ! Il Parroco dellaParrocchia di S. Cosimo, nella cui circoscri-zione si trovano los Talleres, ci aspettava allaporta con rocchetto e piviale, con due chie-richetti recanti i ceri e la croce inastata, cidiede l'acqua benedetta e il bacio di pace,ed entrammo, in mezzo ad una folla com-patta e tra il fragore dei razzi, nel collegiotutto bellamente illuminato con palloncinialla veneziana . Si entrò in cappella, si cantòil Te Deum in musica dai giovanetti , du-rante il quale il celebrante ci mandò ad in-censare caduno, poi si diede la benedizionecol SS . Sacramento . Terminata questa, ionon mi tenni, benchè vestito da ciabattino,come mi trovava, di rivolgere dal presbi-terio due parole di sincero ringraziamento

    2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

  • al Parroco, a quei buoni signori, e special-mente al signor Lascurain ed a quei carigiovanetti . Dopo ci fecero assistere ad unabreve accademia di musica vocale ed istru-mentale e si finì con una buona cena, chenon dispiacque a nessuno . L'accoglienza nonpoteva essere più nobile e cordiale. Era ilprimo venerdì del mese che qui si consa-cra al Cuor di Gesù !

    L'indomani, sabbato, festa di S . FrancescoSaverio, celebrammo la nostra prima Messain Messico e facemmo conoscenza coi nostri37 convittori , dai 4 anni d'età ai 17 . Poiandammo a visitare Monsignor Arcivescovo,al quale consegnammo la commendatizia diS. E. il Cardinale Segretario di Stato . Ciaccolse molto benignamente, manifestò il suorincrescimento di non aver ricevuto la let-tera di V . R . annunziante il nostro arrivo ,ma ci diede subito tutte la facoltà pel sacroministero e ci promise il suo appoggio .Abbiamo già cominciato a confessare e

    predicare nella nostra cappella, che, sebbeneinterna , serve anche per gli esterni, eD. Visintainer ha già da lavorare co' suoiAlemanni .Siamo , come ho detto , in un sobborgo a

    levante della città e, a quanto dicono, nellaparte più sana della medesima. La casa èpiccola e non vi possiamo più ammettereneppur un giovane, ma ai lati vi sono dueterreni in vendita che speriamo poter com-prare ad eque condizioni. Di più ci offronoun bel terreno in altra parte della città ecominciano a giungerci domande da altripunti della Repubblica. Fra poco spero dipoterle mandare il disegno di un bell'edifizioe di una svelta chiesa come la nostra diS. Giovanni Evangelista in Torino : la inti-toleremo a Maria Ausiliatrice e a San Mi-chele .Il clima è sano : di notte si sente il freddo

    dei 2300 metri d'altezza, ai quali ci troviamo,e gela come in dicembre a Torino : di giornosi sente il sole del tropico diffuso sull'im-menso altipiano e fa caldo come in aprilecostì . Il Messico è grande come quattro voltel'impero Austro-ungarico ed ha ancora quat-tro milioni d'Indiani selvaggi e feroci . Ohche messe pei Salesiani !

    Oggi, festa dell'Immacolata, abbiamo fattoquel che abbiam potuto per onorarla ed inostri giovanetti e parecchie altre personehan fatto la santa Comunione anche coll'in-tenzione di liberarci presto da questo stret-toio ed ingrandire l'Opera nostra .D . Piperni fa da buon Raffaele ai suoi

    Tobia, egli e tutti noi stiamo bene e la ri-veriamo carissimamente con tutti i Superiori .Preghino per noi. Tanti saluti dal signorLascurain che le ha telegrafato e scritto .Domani si dan gli esami e poi comincianole vacanze di un mese, durante il qualecombineremo qualche cosa .

    Benedica, o amatissimo Padre, i suoi figliSalesiani del Messico, i giovanetti e benefat-tori di questa Casa e in modo speciale il suo

    Aff.mo ed obb.mo figlio in G . C .D. ANGELO PICCONO .

    PER LE NOSTRE MISSIONI

    Mons. CAGLIERO a Milano .

    Dal numero del 18-19 gennaio u . s . dell' Osserva-tore Cattolico prendiamo quanto segue:Ieri sera nella bellissima sagristia di San Marco

    Mons. Cagliero presiedette l' adunanza del Comi-tato milanese per le opere di Don Bosco . Eranopresenti i Monsignori Lurani e Castelletti, il Pro-posto locale, M . R. Del Torchio, ed altri, profes-sori del Seminario e molti Coadiutori . L'adunanzaera composta da signori e signore .

    Il Vescovo udì la relazione data dal Dottor AngeloMauri del lavoro e delle speranze del detto Comi-tato Salesiano milanese, e le spiegazioni del MoltoR. D. Pasquale Morganti, quindi parlò egli stessodel bene che avrebbe Milano da una Casa di DonBosco. Il sacerdote Albertario, numerando le isti-tuzioni esistenti in Milano per l'educazione e istru-zione della gioventù, disse che una casa di DonBosco non solo non sarebbe eccessiva, ma darebbeimpulso alla carità cittadina e gioverebbe alle altrecase. Il Vescovo, ripresa la parola, propose la for-mazione di Comitati di Signore ; suggerì che si inco-minciassero a comprare 15000 metri di terreno e chepoi sarebbe possibile costruirvi l'istituto D . Bosco .Il sac . Don Luigi Marazzi esortò i presenti alla ge-nerosità ponendo sull' avviso contro le largizionifatte senza il criterio cattolico . Il sac . D. RodolfoDossi, insistendo sullo stesso pensiero, espresse lasperanza che le proposte del Vescovo saranno as-secondate, poichè a Milano la generosità è grande .

    All'opera .E poichè siamo sull'argomento riferiamo della

    Conferenza che Mons. Cagliero tenne Domenicain San Marco .

    Sabato alle 5 e mezzo pom . arrivava fra noil'apostolo della Patagonia e Terra del Fuoco, Mon-signor Giovanni Cagliero, accompagnato dal suasegretario D . Celestino Pirola, nostro diocesanodi Trezzo, e dall'economo della Società Salesiana,,signor D . Antonio Sala, pur egli brianzolo . Eranoad accoglierli il Rev .mo Mons. Sala, prof. di dog-matica nel nostro Seminario, il Rev .mo Propostodi S . Marco, il Sac . Pasquale Morganti, presidentedel Comitato Milanese per le Opere di D . Bosco,parecchi professori del Collegio San Carlo, duedei quali già allievi di Don Bosco e diversi mem-bri del Comitato Salesiano . Salito Monsignore inelegante carrozza, gentilmente offerta dalla si-gnora Riva della parrocchia di San Marco, venivatrasportato al Monastero della Visitazione a SantaSofia, ove quelle venerande Suore Salesiane vol-lero per sé l'onore e la felicità di ospitare l'Apo-stolo del Signore anche negli altri giorni di suafermata nella nostra città .

    Domenica mattina poi, secondochè era stato an-nunziato, ebbe luogo il Pontificale celebrato da

    2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

  • Mons. Federico Sala in luogo di Sua EccellenzaMons. Ballerini, Patriarca d'Alessandria, incomo-dato in salute .Terminata la Messa, Mons. Cagliero montò sul

    pulpito, donde spiegava con somma compiacenzail suo sguardo sur una folla veramente grande,che gremiva quasi ogni angolo della vasta basi-lica, accorsa nonostante l'infuriare della neve edil rigore della brezza .Fatte alcune premesse sulla malvagità dei tempi

    presenti in ordine alla corruzione del cuore ed alpervertimento della mente, a cui sono esposti igiovani, e donde pullulano tante sétte esiziali disocialisti, nihilisti ed anarchici, e soggiunto chea tanti disastri non si può altrimenti ovviare checol ritornare all'educazione cristiana cattolica, siapriva così la strada a dire di Don Bosco e dellesue Opere , tutte appunto dirette a procurare aifigli del povero e tradito popolo una istruzioneed educazione tutta evangelica .Prima diede a conoscere in pochi tratti la per-

    sona di Don Bosco, tolto dal Signore come il fan-ciullo Davide dall'armento e sollevato poi a padredi tante centinaia di migliaia di giovani . Il temponon permise al fervido oratore di estendersi quimaggiormente, per passare poi a toccare rapidis-simamente delle varie istituzioni , colle quali s'èestrinsecata e concretata la grande e colossaleidea educativa del nuovo s . Vincenzo de' Paoli .Ma al Vescovo di Patagonia premeva occuparside' suoi cari selvaggi, pei quali è venuto a sten-dere la mano anche ai buoni Milanesi, di cui pro-testò di conoscere la generosità . Ed è qui dovedestò un interesse vivissimo, strappando anche lelagrime colla descrizione angosciosa dell' abbruti-mento in cui dormono ancora tanti nostri fratellidella Patagonia e più ancora della Terra del Fuoco .Ivi non società, non famiglia, non abitazioni, nonvesti, non ombra di civiltà, non splendore di culto !Come tanti bruti i miseri fueghini errano sullespiagge dell'Atlantico e del Pacifico con non maialtro pensiero che quello di pescare un mollusco,cibarsene e digerirlo, epperciò in perpetuo moto,senza quindi una capanna, ove raccogliersi escambiarsi una idea e fomentare gli affetti dome-stici. Come toccò le fibre del cuore descrivendouna nidiata di fanciulli tremanti, accovacciati comelui gruppo di lepri in una tana e difesi dall' or-rido e perpetuo freddo dai cani, cui la Provvi-denza inserisce l' istinto di proteggere col lorocalore quei poveri piccini

    Di fronte ad un quadro sì squallido e raccapric-ciante ne dipinse vivacemente un altro dolce esoave, quello cioè degli stabilimenti, che i Sale-siani hanno già potuto impiantare su quelle remo-tissime ed infeconde spiagge con un vero miracolodi attività e più ancora di carità . Là i bambinifueghini sono vestiti, calzati, puliti, disciplinati,istruiti in comode scuole, perpetuamente riscal-date, e, quel che più conta, messi in cognizionedella storia dell'uomo, della esistenza e natura diDio e della Persona adorabile di quel Gesù, che,dicendo : Praedicate omni creaturae, ha provvistoanche a loro ed inviati questi teneri Padri. Lebambine poi e le loro madri sono nelle bracciadelle intrepide eroine, pur esse figlie di D . Bosco,le Suore di Maria Ausiliatrice, che dato un addioalla patria, soffocate e vinte le più lusinghiereaspirazioni, schiantandosi con maschia abnegazionedalle lagrimanti lor madri e sorelle, colà portanoi fiori, lo splendore e la vigoria di lor giovinezza,tutto immolando per Gesù e per quelle anime puresse redente dal Sangue suo preziosissimo .

    Parlò anche dell'opera benefica che i Salesianiprestano assistendo gli Italiani emigrati, dei qualinella sola Buenos Aires se ne contano ben 30mila. Ma un numero sterminato è disseminato perle vastissime praterie, ove i generosi figli di DonBosco volano cavalcando giornate e settimane in-tere per portare a quei miseri abbandonati unaiuto, la pace del Signore, parlando loro il dolceidioma patrio . Si lodò molto dei lombardi e spe-cialmente della loro Colonia nella capitale Argen-tina da lui medesimo ritornata a nuova vita col-l'aiuto d'un bravo nostro milanese, del quale Mon-signore mostrasi teneramente amico .Con ogni diritto quindi Mons . Cagliero conchiu-

    deva appellandosi al cuore dei milanesi, perchècon abbondanti offerte fornissero a lui ed ai Sa-lesiani i mezzi per proseguire ed estendere mag-giormente questi miracoli della carità, che sì ga-gliardamente infiammava il cuore di Ambrogio eCarlo .Intanto i bravi membri del Comitato Salesiano

    Milanese, che sì bene disposero ogni cosa, aiutatida altri giovani della Sezione, scendevano colleborse in mezzo alla folla e ne ritiravano l'obolo,che sappiamo diede un buon risultato .

    Fin qui l'ottimo Oeservatore Cattolico .Che diremo ora ai Milanesi ? - Milano superò

    affatto la nostra aspettazione . I nostri benefattoried amici di quella illustre città diedero tale unadimostrazione di stima e di affetto per le OpereSalesiane, da rinnovare le entusiastiche scene checontemplammo talvolta al comparire di D . Boscostesso negli ultimi anni di sua vita, in alcunesolennissime circostanze nei massimi centri d'I-talia, Francia e Spagna . - Noi ne li ringraziamocol massimo affetto e con la piú viva riconoscenza .Ringraziamo poi in particolare quanti s'adope-

    rarono per l'esito felicissimo di questa visita fattada Monsignor Cagliero ai Milanesi, e pubblicamentemanifestiamo la nostra ammirazione verso il Co-mitato Salesiano della città e diocesi di Milano,così ben diretto dall' incomparabile D . PasqualeMorganti, per lo zelo ed attività veramente pro-digiosa manifestata in questa circostanza . (1)

    Ci continuino i Milanesi il loro affetto ed il loroaiuto, e sarà perenne la nostra riconoscenza versocosì affezionati amici e benefattori .

    D. LUIGI LASAGNA a Pavia e in altre città

    Il nostro missionario Don Luigi Lasagna, I-spettore delle Case Salesiane dell' Uruguay e delBrasile, presentemente ancora in giro in cerca disoccorsi per le nostre Missioni, in queste ultimesettimane teneva conferenze e fondava Comitatipromotori delle opere di D . Bosco in Pavia, Como,Vigevano , Vercelli, San Pier d'Arena, Varazze,Arenzano , Savona, Albenga , Alassio, S. Remo,Porto Maurizio, Ventimiglia e Monaco . Ovunqueebbe le più liete e cordiali accoglienze dai nostricari Cooperatori e Cooperatrici .

    (1) Con felicissimo pensiero il Comitato pubblicòL'ECO SALESIANA, numero unico, riccamente illustrato,contenente opportune informazioni delle Opere Sale-siane : ne furono spacciate parecchie migliaia di copie .- Tornarono poi molto accetti i biglietti d'invito aiposti riservati, che portavano un fedelissimo ritrattodi D. Bosco .

    2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

  • Tra le molte relazioni e corrispondenze ricevuteci limitiamo alla seguente

    « Pavia, 8 gennaio 1893 .« Oggi, dalle 12 1/2 alla 1 1/2, tenne una confe-

    renza in S . Francesco D . Luigi Lasagna dei Sale-siani . Riuscì bellissima, interessantissima e diròanche commoventissima ; tre superlativi, che questavolta sono proprio a proposito . Concorso grande edi persone anche elette : attenzione profonda, re-ligiosa, solenne : in qualche punto tenerezza finoalle lagrime . - Nulla di esagerato in queste parole .

    « L'oratore accennò a Don Bosco, che prima trale vie di Torino, poi nei prati raccoglie i figlidel popolo : è creduto pazzo, minacciato di reclu-sione. Ma con Don Bosco è Dio : sorse S. MariaAusiliatrice circondata di opifici, di collegi : DonBosco gira il Piemonte : fa recluta di giovanetti,li fa sacerdoti : ormai il Piemonte, l'Italia sonpoco per lui : varca le Alpi ; non basta ; varcagli Oceani ! Son 17 anni che i Missionarii di DonBosco faticano nelle lontane Americhe . Ci sonocolà milioni d'italiani abbandonati, milioni di sel-vaggi da convertire . . . Si sono istituite società persfruttare le miniere americane, per coltivarne lepampas ; non una società per salvare quelle anime !Almeno nulla si fosse fatto ; ma no : quanto si èfatto in danno dell'umanità . L'oratore ha visto imercati vergognosi di carne umana, gli obbrobriiversati sugli italiani, la caccia ai selvaggi fatta coicani, i selvaggi fucilati, avvelenati . -- Qui ebberacconti d'un interesse sublime : l'uditorio pian-geva. - Ebbene, continuò, per quei miseri fra-telli è possibile un solo soccorso, quello del mis-sionario . Don Bosco era pronto a vendere i ca-lici delle sue chiese per soccorrere l' umanitàavvilita nell'interno delle Americhe ; ed io, figliodi Don Bosco, son qui a domandare soccorso davoi. L'America, scoperta da un italiano e daun italiano nomata, ha ora missionari dagli ita-liani . Un centinaio circa di missionari son pronti aseguirci in quelle terre lontane, ma difettano dimezzi . . . Aiutateci ! Aiutateci colla preghiera, aiu-tateci coll'elemosina, e nell'accendere la lampadadella fede nelle Americhe, avrete assicurata lafede anche presso di voi, perchè Dio non permet-terà mai che una nazione sì fertile di cooperatorinella diffusione della fede, di questa fede si ab-bia a spogliare giammai . - Le somme raccoltesì in pubblico che in privato furono abbondanti .

    D. DOMENICO MILANESIO,

    Anche il Missionario D . Domenico Milanesio,reduce dalla Patagonia, recossi in giro per piùcittà, onde ottenere aiuti per le Missioni Sale-siane .

    Carmagnola, Bra, Biella, Rivarolo Canavese,Susa, Pinerolo, Ivrea, Alba, Cuneo, Fossano, Sa-luzzo, Chivasso, Saluggia, Santhià, Bianzè, SestoCalende, Somma Lombardo ed altre città e paesigli fecero cordialissima accoglienza ed udironoin chiese affollatissime la sua apostolica parola .

    Ecco come ne parla l' ottimo giornale La Biellacattolica :« L' anunziata Conferenza di D . Milanesio ha

    raccolto la sera di giovedì in S . Filippo numerosouditorio di ogni ceto avido di sentire la paroladel missionario. E la fu veramente parola di mis-sionario, cioè di chi espone le cose quali esso,

    che le ha viste, le sa e le sente, senza preten-sione, senza artifizii rettorici o colpi di scena,adorne di quell'accento di convinzione, di quellasemplicità, quasi d'innocente fanciullo, che son ipiù sicuri indizii della loro verità e fan sì, ch'essitrovano direttamente la via del cuore .« Porse il suo saluto ai Biellesi come missio-nario e come figlio di D . Bosco, la cui opera trat-teggiò con parole di ammirazione e di affetto .« Cristoforo Colombo, disse, compì opera quasisovrumana collo scoprire l'America, ma nulla sa-rebbe stato questo, se con lui non avessero iMissionari portata la Religione e la civiltà .« Data poi una succinta idea delle IstituzioniSalesiane, cioè della Pia Società dei Salesiani,delle Suore di Maria Ausiliatrice, dei Cooperatori,raccomandò le Letture Cattoliche ed il BollettinoSalesiano . Passò quindi a parlare di propositodelle Missioni Americane .« L'America Meridionale dove sono sparse le

    Missioni Salesiane è vasta circa due volte l'Europa .Di essa sono esplorate e civilizzate le spiagge deidue Oceani, e le rive dei grandi fiumi . Il restoè in grande parte inesplorato e solo abitato daindigeni allo stato selvaggio divisi in tribù erranti .I loro costumi sono estremamente rozzi . Abitanoin piccole capanne coperte di pelli, agglomeraticogli animali ; si cibano di pesci crudi e di carneabbrustolita, non coltivano la terra, non traggonopartito dai latticinii, che pur potrebbero avere inabbondanza. Quanto a religione ammettono dueprincipii, uno del bene, al quale offrono sacrifiziidi ringraziamento, ed un altro del male, cui hannogran cura di propiziarsi perchè non mandi lorodisgrazie. I loro riti religiosi terminano per lopiù in orgie ed ubbriachezza .

    « Il Missionario che si porta fra questi popolideve perciò farsi tutto a loro ; essere ad untempo maestro di religione e di civiltà, insegnarloro a coltivare la terra, ad ammannire i cibi piùordinari, a curare le malattie più consuete .« La modestia di D . Milanesio gli fece passaresotto silenzio molte cose intorno alle durezze eprivazioni del Missionario, ma quel poco chen'accennò fu più che bastevole per farcene un'i-dea. Ha però anche le sue consolazioni, quandovede i frutti copiosi del suo Apostolato .

    « Chiuse la conferenza facendo appello alla ca-rità dei presenti, perchè salvassero le anime degliinfedeli per salvare più facilmente la propria .

    « Auguriamo di cuore a D . Milanesio, che troviin tutti valida cooperazione alle sue fatiche e cheil Signore gli conceda di continuarle per lunghianni, coronato sempre di felice successo . »

    Altre Conferenze e Ringraziamenti .Altre Conferenze furono tenute in altre città dal

    Missionario D. Celestino Pirola e dal SalesianoD. Stefano Trione . Quanti ebbero la bontà di aiu-tarci in questa santa impresa si abbiano i nostripiù cordiali ringraziamenti .

    Ringraziamenti ossequiosissimi, che dapprimapresentiamo agli Eccellentissimi Arcivescovi e Ve-scovi diocesani ed agli altri membri del Clero, iquali manifestarono in tale occasione la più be-nevola protezione verso di noi ; ringraziamentialla stampa cattolica che prima e dopo le detteconferenze parlò ampiamente e con squisita caritàdelle Opere Salesiane ; ringraziamenti infine a tuttii nostri amici e benefattori che accorsero in grannumero a udire la parola di questi nostri confe-renzieri e li circondarono di singolare affetto .

    2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

  • COSE DI FRANCIA

    Prima conferenza Salesiana a Lione.Dato addio agli amatissimi Superiori ed

    al caro Oratorio, i nove Salesiani destinatiper la Terra del Fuoco e le sei Suore pel Chili,il 6 dicembre partirono insieme coi Fue-ghini per andarsi ad imbarcare a Bordeaux.Passando per Lione il loro primo pensiero

    fu di salire la collina di Fourvière onde im-plorare da Maria Immacolata un viaggio fe-lice. Discendendo diressero i loro passi versola chiesa di S . Francesco di Sales, ove li at-tendevano i nostri buoni Cooperatori lionesi .Era la prima volta che questi potevano riu-nirsi e che un prete Salesiano indirizzavaloro la parola ; ed a questa parola dovevadare un'efficacia particolare la presenza deiMissionari, e più ancora la presenza dei neo-fiti della Terra del Fuoco .

    Il conferenziere presentò ai suoi uditori igenerosi Missionarii, cui attendono - ed essilo sanno - fra i selvaggi innumerevoli e gra-vissimi sacrifizi . Disse essere D . Bosco cheloro inspirò tale zelo per la salute delle a

    -nime. Abbozzò a larghi tratti la vita delnostro Fondatore ; parlò della sua gratitu-dine verso la Francia e in modo specialeverso Lione così feconda in opere e così ge-nerosa a sostenerle . Raccontò come il no-stro buon Padre, che aveva rifiutata ognidecorazione, pure accettò con gioia la me-daglia che la Società di Geografia di Lioneavevagli decretata come ricompensa di quantoegli aveva fatto per la civilizzazione dellaPatagonia. Finì facendo voti perché Lionevegga sorgere ben presto fra le sue mura unOratorio Salesiano .Il giorno dell'Immacolata Concezione, dopo

    aver fatto le loro pratiche di pietà nella cap-pella di S . Vincenzo de' Paoli, i nostri Mis-sionarii partirono alla volta di Bordeaux pienidi riconoscenza verso i Cooperatori lionesiper averli accolti con tanta bontà e carità .

    I nostri amici di Bordeaux.Seguendo col pensiero i nostri cari Mis-

    sionarii fino a Bordeaux, noi sentiamo ilbisogno di ringraziare la Compagnia Parigi-Lione-Mediterraneo e quella d'Orléans che ciaccordarono considerevoli ribassi sulle loroferrovie. Si abbia pure i nostri più sentitiringraziamenti la Compagnia Transatlanticache, come altre volte, volle concedere unagrande riduzione sui prezzi ordinarii de' suoibastimenti. Un grazie di cuore infine ai no

    -

    stri amici e benefattori di Bordeaux .Per ordine di Mons . Arcivescovo i nostri

    Missionarii furono accolti colla più squisitacarità in Seminario . Dopo avere loro usatele più delicate attenzioni, durante il soggiornoin quella città, il Superiore dando loro l'addio

    esprimeva il vivo desiderio suo e della suacomunità, che, se debbonsi fare altre spedi-zioni di Missionarii, questi siano preferibil-mente dirette verso Bordeaux facendo sostaal gran Seminario .

    Marsiglia .Dalla tipografia Salesiana di Marsiglia ci

    giunse un elegante volumetto contenente larelazione delle feste solenni che si celebra-rono lo scorso novembre all'Oratorio di SanLeone. Ci duole che la mancanza di spazionon ci permetta di presentare ai nostri carilettori lunghi estratti di questo scritto , iquali certo riuscirebbero di grande edifica-zione. Ci basti dar un cenno di queste so-lennità per conoscere quanto viva memoriasi serbi, anche in Francia, del nostro caroD . Bosco .Con uno zelo superiore ad ogni elogio, i

    Cooperatori marsigliesi presero essi medesimil'iniziativa d'una gran festa commemorativadel cinquantenario della nostra fondazione,e con generose offerte e questue procuraronoi mezzi necessarii all'uopo .

    S'invitarono quattro Vescovi ad accrescerecolla loro presenza la maestà dei riti. Questi,si prestarono di buon grado, e l'uno di loro,Monsignor de Cabrières, forse il più eloquentedegli attuali Vescovi di Francia, accettò l'in-carico di prender la parola . La cappella delnostro Istituto è troppo ristretta per tale so-lennità, perciò il Curato di S . Giuseppe, no-stro insigne benefattore, mise a disposizionedei Salesiani la sua bellissima chiesa, ricca-mente addobbata per la circostanza .

    Il giorno 21 novembre, alle ore 10 anti-meridiane, celebrò la Messa pontificale il Ve-scovo di Nizza Marittima coll'assistenza deglialtri Prelati. La chiesa era gremita di Coo-peratori e di altri ammiratori delle opere diD. Bosco. I giovanetti dell'Oratorio, se fe-cero vedere quanto fossero addestrati nellamusica cantando con mirabile maestria unamessa di Palestrina, diedero pure a cono-scere con quanto gusto essi sappiano eseguireil canto fermo .

    La carità dei Cooperatori volle incaricarsidel pranzo offerto ai Vescovi, al clero, airappresentanti di tutte le comunità religiosedi Marsiglia ed ai principali benefattori dellaCasa salesiana .

    Dopo i vespri solenni, Mons . de Cabrières,Vescovo di Montpellier, alla presenza deglialtri Prelati parlò per ben un'ora sulla vitadi D. Bosco mostrandola grande, bella, santafeconda e maravigliosa . L'oratore ebbe a direche raramente aveva parlato ad un uditoriosì numeroso e sì ben disposto ad ascoltarlo .

    Il giorno seguente fu celebrata dal VicarioGenerale, Payan d'Angery, una Messa peiCooperatori defunti . Al Vangelo egli com-mentò dottamente le parole : Tibi derelictusest pauper : orphano tu eris adiutor (Salmo 9,

    2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

  • 34) presentando ai Cooperatori i giovanettidell'Oratorio e raccomandando in nome di Diodi tener il posto dei loro genitori perduti .Alle 2 1/2 pomeridiane il Vescovo di Mar-

    siglia benediceva i nuovi laboratorii, seguitoda molti Cooperatori . Poscia il Curato diS. Giuseppe lesse un magnifico discorso suD. Bosco e le sue opere . Monsignore degna-vasi aggiungere alcune parole di felicitazioneal signor Curato per aver sì ben compresoD . Bosco ed aver lavorato ognora con zelopel suo Oratorio. Si disse grato ai Salesianiche si sforzano di formare nella sua diocesidegli abili operai e nel tempo stesso deibuoni cristiani. Una rappresentazione moraleinteressantissima chiuse quella bella giornata .

    I Salesiani e gli Italiani a Marsiglia .

    Sapranno i nostri buoni Cooperatori chenon tutti gli Italiani che emigrano se nevanno in America : molti si recano a lavo-rare in Francia . Nella città di Marsiglia so-lamente se ne contano più di sessanta mila .Sono occupati ad estrarre il carbone dalle mi-niere o ad altri penosissimi lavori nelle grandiofficine . Lontani dal domestico focolare e, quelche è più, dalla loro chiesa parrocchiale, essicorrono rischio di dimenticarsi che hannoun'anima da salvare . Se guadagnano qual-che poco di danaro, sgraziatamente eglinoperdono moltissimo in fatto di religione e dimoralità .

    I Salesiani di Marsiglia non possono essereindifferenti ai gravi pericoli che incontranocolà i loro compatrioti. Si è perciò che, seb-bene alcuni zelanti Parroci abbiano curadegli italiani che dimorano nella loro par-rocchia, i figli di D . Bosco trovarono modo,d'accordo colle autorità ecclesiastiche, di sta-bilire per loro un servizio religioso in trecentri operai, a Valdonne e La-Ciotat pressoMarsiglia e a La-Londe presso Tolone . Unsacerdote si reca ogni sabato e sta fino allunedì fra questi operai , celebra la santaMessa, e parlando la loro lingua, li istruisce,loro amministra i sacramenti , li visita sesono malati e li consola . Non si può crederequanto sia dolce per chi si trova in paesestraniero l'incontrare qualcheduno che parlila sua lingua, specialmente un sacerdote! Aisuoi accenti questi poveri operai si ricordanodella loro patria, della loro religione, dellaloro famiglia, e diventano più coraggiosiquando si tratta di mostrarsi cristiani .

    I Salesiani inoltre ogni anno dettano variemute di spirituali esercizi nelle parrocchie,ove son più numerosi gli italiani e li dispon-gono a compiere il loro dovere pasquale .Ad essi è pure affidata la direzione della

    scuola italiana, fondata e sostenuta dall'As-sociazione di beneficenza . Un sacerdote dellanostra Pia Società celebra la s . Messa nellaattigua cappella, insegna il catechismo, pre-

    para per la prima Comunione, si sforza in-somma di coltivare queste tenere pianticelle .Dio benedica le loro fatiche .

    ALTRE NOTIZIE D'ITALIA .

    Una sacra Missione alla parrocchiadí S . Gaetano in S. Pier d'Arena .Furono 15 giorni di benefica pioggia spirituale

    sopra un campo assetato della parola di Dio . Lasera del 6 novembre, fra il suono festante dellecampane, in mezzo a numeroso popolo, entravanonella chiesa di S . Gaetano in S . Pier d'Arena,uffiziata dai Salesiani, i cinque apostoli apparte-nenti alla Missione Urbana di Genova . Il Parroco,che stava ad attenderli alla porta coi preti echierici della parrocchia ed Ospizio annesso, convoce commossa e tenendo tra le mani il Croci-fisso, salutava i Missionari coll'esclamazione : Be-nedetti i piedi di coloro che evangelizzano la pace,che fanno conoscere i beni eterni ; benedetti quelliche vengono nel nome del Signore! Poscia affidavaloro le anime del suo gregge, affinchè le attiras-sero a salute ed operassero ciò che la sua inca-pacità non aveva saputo compiere .

    Sorse quindi il capo della Missione, che concalda parola ricambiò i saluti e gli augurii edaccettò anche a nome de' suoi compagni l'invitofatto loro . Mentre poi gli altri s'avanzavano pro-cessionalmente verso l'altare, uno di essi vestitodi cotta e stola saliva il pulpito e dava principioalla sacra Missione .Dire dello zelo, della facondia, della instanca-

    bilità di quei generosi apostoli, non è cosa tantofacile. I cittadini di S . Pier d'Arena corrisposeroalle loro fatiche oltre ogni aspettazione. Mattinoe sera la chiesa era sempre gremita e talvoltaperfin stipata di popolo di ogni classe e con-dizione .Ma la funzione più bella e consolante era quella

    dedicata ai soli uomini, che si teneva ad oratarda, per dare agio particolarmente agli operai,de' quali è popolata questa città, di far un po' dicena prima di venir in chiesa . Com'è vero eliol'operaio sente il bisogno più di tutto di un ve-race amico che gli parli, non già adulandolo, nongià suscitandogli in cuore speranze esagerate, che,non si potranno mai effettuare, ma colla dolce econsolante parola di Gesù Cristo, colla veritàdella sua religione, che ha conforto per tutte lecircostanze della vita, che ha una consolazioneper tutte le miserie umane, mentre ancora ci as-sicura un premio eterno in cielo in compenso diquanto avremo sofferto quaggiù ! Pareva che queinumerosi operai, che accorrevano con tanta pre-mura ogni sera ancor colla faccia annerita dalfumo delle loro officine, colle mani incallite dallavoro, col loro contegno attento, religioso, vo-lessero dire : Siamo stanchi oramai di tante ciarled ei nostri conferenzisti, non vogliam più saperedi tanti meetings, di tanti clubs, dove ci si parlasolo di lotte politiche, di partiti, di divisioni, diodio di classi ; noi vogliamo invece una parola dipace, di amore, di carità .

    Ed il Missionario ben sapeva dirla questa pa-rola ! Li elettrizzò ogni sera per circa un'ora .La chiusa della Missione pose degna corona a

    sì bell'opera . Mons. Arcivescovo di Genova al

    2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

  • mattino distribuì la comunione generale a nume-rosissimi devoti , ed alla sera, impartì solenne-mente la trina benedizione col Venerabile .Dio benedica i Missionari, che hanno lavorato

    con tanto zelo, e mantenga per molto tempo ifrutti delle loro fatiche .Noto ancora una graziosa combinazione . Nel-

    l'atto che l'Eccell .m° Arcivescovo partiva dal no-stro Istituto, giungeva fra noi il caro nostroMons. Cagliero, proveniente da Roma , che feceancora in tempo per riverirlo e ringraziarlo daparte di tutti i Salesiani .

    D. TOMM. PENTORE .

    Gli operai cattolici di Verona .La sera del 5 dicembre scorso, il Salesiano Don

    Ciprandi, Direttore del Patronato dei ragazzi inVerona, teneva nella chiesa di S . Giovanni in

    IMPORTANTE PUBBLICAZIONE

    MISSALE ROMANUMEX DECRETO SACROSANCTI CONCILII TRIDENTINI

    RESTITUTUM

    SANCTI PII V. PONTIFICIS MAXIMIIUSSU EDITUM

    CLEMIENTIS VIII. URBANI VIII. ET LEONIS XIII. AUCTORITATE RECOGNITU

    Edizione eseguita sulla tipica di Ratisbona

    Un elegantissimo volume in-4° grande.È una splendida edizione elzeviriana ric-camente illustrata, la quale destinata a ri-cordare il Giubileo episcopale di S. S . Leo-ne XIII, come un omaggio della Pia So-cietà Salesiana al sapiente Pontefice, crediamopure possa supplire alla assoluta deficienzache si lamenta in Italia di lavori di talfatta e al bisogno che universalmente sen-tivasi di un genere nostro, elegante ad untempo é severo . Fu perciò nostra particolarecura che nelle figure, nei fregi e nei carat-teri parlasse, a così dire, l'Italia Cattolica,

    Foro di quella città una conferenza agli operaicattolici Veronesi sul tema : « D. Bosco e le opere,da lui istituite, specialmente a vantaggio dellaclasse operaia » .

    « Lo svolgimento fu davvero assai felice, dicela Verona Fedele del giorno seguente . L'oratoretratteggiò il suo Padre sì bene , che commossegli astanti, i quali si videro attentissimi per bentre quarti d'ora dal labbro di lui, non perden-done una parola .»

    Sia lode a quei bravi operai, i quali non ostantela rigida stagione e l'ora incomoda , perchè sus-seguente al giornaliero lavoro, pure intervenneronumerosi col loro benemerito e zelantissimo Pre-sidente, onorati anche dalla presenza di un Reve-rendissimo Monsignore .

    mediante la riproduzione di tanti bei lavori,i quali resero così gloriosa l'epoca del mil-lecinquecento .

    In un secolo quale il nostro, in cui i pro-fani medesimi, per dare aspetto artistico enuovo a libri di poesie e romanzi i più sozzi,vanno a cercare le egregie forme elzevirianee cinquecentiste dagli amanuensi delle an-tiche abbazie, di cui sono esse esclusivo vanto,ci parve che lo stampare noi un Messalefosse buona occasione per rimettere al pri-stino loro onore cotali caratteri, oltrechè la

    2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

  • severità loro si addice così bene al rito sa-cro e per la loro origine sono un ricordocosì soave alla mente e al cuore del cri-stiano .Ai caratterifu nostro impegno corrispondesse

    il formato, la carta pel colorito e per la sostan-za e robustezza ; come pure gl'inchiostri, rossoe nero, che non soltanto nelle iniziali, maaltresí nei fregi di contorno e finali si av-vicendano e si riuniscono a creare diversialtri toni di colore, non senza speciale mae-stria di disegno e di stampa .

    L'illustrazione si accompagna pienamenteal rito per quanto riguarda le solennitàmaggiori e minori, e forse non ve n'ha al-tra, anche di estere, così abbondante di sog-getti. Questi sono tutti d'autori i più celebridell'epoca sopradetta, come il BEATO ANGELICO,il MANTEGNA, il PERUGINO, il GAUDENZIO FERRARIed altri, ma più specialmente di quest'ultimo,meritamente chiamato il Raffaello del Piemonte,il quale per abbondanza e proprietà di sog-getti, come per l'ispirazione nelle classichesue forme, ci parve dovesse di preferenzaessere da noi tolto a modello ed esempio. . Ilfrontespizio racchiuso a tre lati da una fa-scia ad intreccio, in cui giuoca bellamenteil color rosso misto al nero, è di perfettaarmonia con tutte le iniziali maggiori e mi-nori del Messale ; anzi dallo stesso contornose ne svolge una che dà principio al titolo .Tutto ciò fu studiato con cura sulla stupendapubblicazione paleografica di Montecassino ,che riproduce fedelmente ricche pergamenedi quell'abbazia, in cui si ammirano le primeforme d'iniziale latine da noi adottate .

    Come le figure ed i caratteri, anche gliornati sono tutti di purissima e nobile ori-gine, essendoci serviti a modelli il Brevia-rio del Cardinale Grimani della BibliotecaMarciana di Venezia, gli Antifonarii di PapaS. Pio V, ora nella R . Pinacoteca di Ales-sandria, e specialmente il Breviario di ReMattia Corvino che per miniatura d'ornaticostituisce il tesoro più prezioso della Bi-blioteca Vaticana .

    Ma il primo e speciale ornamento del no-stro messale volemmo fosse posto al Canone ;nè altro poteva meglio adattarvisi che unbel fac-simile dalla miniatura più grandiosadel prezioso Messale del Cardinale Domenicodella Rovere, esistente ora nel civico Museodi Torino . Questa miniatura, rappresentante

    la crocifissione di Nostro Signor Gesù Cri-sto, fu giudicata dai più egregi conoscitoriil primo lavoro di bellezza e squisitezza diarte che si abbia in Italia, e riguardatacome la più splendida manifestazione di ciòche la miniatura seppe produrre presso dinoi nell'epoca sua migliore .Il metodo da noi tenuto nella stampa è

    prettamente tipografico in ogni sua parte edel tutto nuovo in Italia rispetto a vignettein colori: può quindi meritamente dirsi unaspecialità nell'arte della stampa .

    È stato dovere e cura nostra il condurrel'edizione con ogni esattezza secondo i de-creti della Santa Sede Apostolica e le pre-scrizioni ultime della Sacra Congregazionedei Riti, avendo inoltre la più grande sol-lecitudine perchè, oltre alle recentissime ag-giunte pei nuovi santi, riuscisse comodissimol'uso della medesima .

    Il detto Messale uscirà tra breve e saràposto in vendita ad un mite prezzo ( si ve-dano sotto le condizioni speciali d'acquisto) ;c on altro annunzio ne daremo partecipa-zione. La nostra intenzione è di offrire unMessale a modico prezzo, e prezioso per arte,rispondente poi in tutto alle prescrizioniantiche e recenti della Santa Romana Chiesa .

    CONDIZIONI SPECIALI D'ACQUISTO .Il prezzo di vendita che verrà fissato al Messale ad opera fi-

    nita è di L . 20 - (Per le legature si veda più sotto distinta) .Coloro però che manderanno, prima del 31 Marzo p . v .

    la somma di L . 10, quale acconto d'una copia di detto Mes-sale, riceveranno a titolo di dono, e come ricevuta, una copiadella utilissima opera : BIAMONTI, - Storia Biblica, 4 vol. in-16° ;per più copie e con pagamento anticipato di lire Dieci in ac-conto di ciascuna, riceveranno una copia dell'interessante opera :FERRI DE FERRARI - Annali degli Apostoli SS. Pietro e Paolo,due grossi volumi in-8° : con obbligo poi a tutti d' inviare ilsaldo, compreso l'importo della legatura scelta, appena termi-nata la stampa di esso. Ne sarà dato avviso con apposita cir-colare, nella quale pure s'indicherà quale è il prezzo delloaggiunto particolari delle varie Diocesi che vanno annesse alMessale .

    PREZZI DELLE VARIE LEGATURE DEL MESSALE .

    1° Legatura in pelle rodella e croce a oro fogli gialli L . 7 -2°

    »

    »

    »

    n doratie busta » 10 -

    3° Legatura in pelle ricca placca a oro . . . » 12 -4° Legatura in pelle montone granito placca oro, fogli

    dorati, chiodini e busta .

    . . . » 14 -5° Legatura in pelle montone granito ricca placca oro,

    fogli dorati, e busta » 16 -6° Legatura in pelle montone capra (sagrin) ricca placca

    oro, fogli dorati e busta . . .

    . » 20 -7° Legatura in pelle montone capra (sagrin) ricca placca

    oro, fogli artisticamente lavorati e custodia . . » 40 -

    N . B . - I prezzi delle legature, si vendono netti di sconto .- Dirigere le domande alla Libreria Sale-siana. Via Cottolengo Numero 32, Torino .

    2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

  • Cooperatori defunti nel Dicembre 1892 e Gennaio 1893.

    1 Aldrighetti Antonia - Nago (Tirolo) .

    2 Almasio Aureli a -Legnano (Milano) .3 Antonntti Elisabetta - Colleredo di

    Prato (Udine) .4 Armitana Sig.a N . - Torino .5 Artemi Can. Pietro Prof. - Viterbo

    (Roma) .6 Bellosta Rosa ved . Conelli - Belgi-

    rate (Novara) .7 Berardi Don Lorenzo - Borgo P le

    (Brescia).8 Bertacca D . Nicolò Arcipr.-Groppo

    (Genova) .9 Berti D . Pietro Parroco - Annone

    (Venezia) .10 Betta Don Costantino - Cavalese

    (Tirolo) .11 Bolognesi Mons . Giuseppe - Ve-

    nezia.12 Borgliese D . Sante Rettore -Monte

    Codruzzo (Forlì) .13 Boschi Can . N . - Firenze .14 Bosio D . Francesco Parroco - Fa-

    nica (Bergamo) .15 Broceri Efisia - Mondovì (Cuneo) .16 Brunell Don Giuseppe - Ostiseil

    (Tirolo) .17 Bruni Don Pietro Parr . - Brenzio

    (Como) .18 Cagnoli Maria fu Antonio - Caso-

    rate Sempione (Milanoo .19 Callegaris Don Angelo - Povoletto

    (Udine) .20 Calvagno Nicola - Arenzano (Ge-

    nova) .21 Calvi D . Giuseppe - Milano .22 Caminati Can . Giuseppe - Pia-

    cenza.23 Caneparo Barbara nata Ponchia -

    Torino,24 Cantoni Don Filippo - Borgo Pile

    (Brescia) .25 Caresani D . Giuseppe - Milano .26 Carli Don Antonio Parr . - Bosco-

    mare (Porto Maurizio) .27 Cattoretti Giovanni fu Pasquale -

    Casorate Sempione ( Milano) .28 Chiarlo D . Giuseppe - Dego (Ge-

    nova) .29 Cima P . Antonio - Genova .30 Cima Girolamo - Villa di Villa

    (Belluno) .31 Colasi D . Florido Parr . - Marci-

    telli (Perugia) .32 Colli D . Lorenzo - Parona (Pavia) .33 Colombo Don Michele - Ornago

    (Milano) .34 Colossi D . Valentino Mansionario

    - Casarsa (Udineo .35 Cordero ved . Maria - Lanzo (To-

    rino) .36 Crivelli D . Giovanni - Milano.37 Dadesso P Luigi - Torino .38 Daffieno P . Antonio - Nevi Ligure

    (Alessandria) .39 Decano D. Giov . Batt . Pievano -

    Flambro (Udine) .

    40 Della Mattia D. N . Cappellano -Aviano (Udine) .

    41 Del-Pol Mons . Antonio Vescovo -Vicenza .

    42 Donna Giovanni. - Torino .43 Fabbri Don Paolo - Fossombrone

    (Pesaro) .44 Fignagnani D . Luigi Arciprete -

    S. Agostino (Ferrara) .45 Frossi D . Domenico - Premariacco

    (Udine) .46 Gabelli Giuseppina nata Forneri -

    1rntimiglia (Porto Maurizio),47 Gainotti Maria - San Leonardo

    (Parma) .48 Galetti D . Luigi Prevosto - Moz-

    zanigo (Bergamo) .49 Galli Can . Francesco - Velletri

    (Roma) .50 Gatti Giovannina - Mombercelli

    (Alessandria).51 Gavotto Andrea - Roccaforte Mon-

    dovì (Cuneoo .52 Germani D . Francesco Prevost, -

    PievediGuastalla ( Reggio Emilia) .53 Gervasi Don Lorenzo Arciprete -

    Bagnolo Metta (Brescia) .54 Ghirlanda Teresa - Sonvico (Sviz-

    zera) .55 Girola Giov. Battista Droghiere -

    S. Remo ( Porto Maurizio) .56 Giulio D . Angelo Arcipr . - Ar ..o-

    Sabino (Perugia) .57 Giusso D . Marcellino Professore-

    Genova .58 Godani D . Pietro - S. Bartolomeo

    (Genova) .59 Graglia Suor Alfonsa Sup . del Buon

    Pastore - Cremona .60 Grandi Can . Carlo - Piacenza .61 Gravata D . Giuseppe - Casa Pas-

    serini (Milano) .62 Guidotti D . Giov . Batt. - Ofida

    (Ascoli Picenoo .63 Imparati Can . Michele - Dannia

    (Foggia ) .64 Laimer Don Giuseppe - Natarus

    (Tirolo) .65 Lasagna Don Giuseppe - Arquata

    Serioia (Alessandria) .66 Lenti Delfina - Torino .

    67 M me lr©ne Mario de la, Barre --Foàeuham Rothewas (Euglam)

    68 Mai-ai Don Marco Arcipr . - Albi-sano (Verona) .

    69 Marchetti Antonio - Castelfonde(Tirolo) .

    70 Mareneo Carlotta ved . Aprosio . -Ventimiglia ( Porto Maurizio) .

    71. Marimonti D . N . - Milano .72 Merletti Metilde - Torino .73 Monti Andrea - Roma.74 Moraglia D . Giovanni - Boscomare

    (Porto Maurizioo .75 Morello D . Giacomo Curato - Dosso

    d'Azzorre (Bergamo) .76 Mossoli D . Michele Parr. - Car-

    bonarola (Mantova) .

    77 Mormina D . Ermenegildo Decano -Modica (Siracusa) .

    78 Murialdo Maria - Torino .79 Nadini D . Orazio - Vigonovo (U-

    dine) .80 Oggiaini Don Vincenzo Parroco -

    Santa G tis!n (Cagliari) .S1 Oliva D . Giov . Lorenzo Parroco - .

    Acigliana (Torino) .82 Pagella Don Francesco - Ales-

    sandria .83 Paoletti Mons . Luigi Maria Vescovo

    - Montepulciano (Siena) .84 Pettiti D . Ennnanuele Cav . Uff-le

    - Mauriziano, Priore - Torre Pel-lice (Torino),

    85 Piccamiglio Don Carlo - AveraraBergamo .

    86 Pichetto Don Giovanni Maestro -Cessato (Novara) .

    87 Pigatti D . Vincenzo Parroco - Ce-sta di Conegliano (Treviso) .

    88 Pierallini Mens . Luigi Arcivescovo- Siena .

    89 Ponzo D . Giovanni Prov . Vie . For.-- Mombercelii (Alessandria) .

    90 Porrini Angela fu Giuseppe - Ca-serate Sempione (Milano) .

    91 Ranama Montoneri Concettina -Modica (Siracusa) .

    92 Ravani D. Agostino Curato - Ra-vadese ( Parma) .

    93 Rossi D . Giuseppe Rettore - Mo-n iga (Brescia) .94 Rossi D . Rnggiero-S . Ferdinando-

    di Puglia' (Foggia) .95 Rugia Edoardo - Ozieri (Sassari) .96 Saraceni Mons