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| anno XXIX | ottobre 2018 | bimestrale di cultura | politica | attualità | e... in Piazza a GARDOLO NORD di Trento S TA M P A 4 9 NUMERO A n n i d i A t t i v i t à Da oltre 30 anni leader nella progettazione e produzione di accessori elettrici ed elettronici per i settori caravaning e boating. Via Vienna, 4 | z.i. Spini di Gardolo (settore D | 38121 Trento | Tel. +39 0461 991598 | Fax +39 0461 960009 [email protected] - www.cbe.it Orsi, lupi, biotopi dell’Avisio e… Mao Tse Tung “60° anniversario della guerra di Mao ai passeri” ovvero sull’importanza di biotopi, orsi, zanzare moncher moncher GAS INDUSTRIALI - MATERIALI PER SALDATURA moncher moncher GAS INDUSTRIALI - MATERIALI PER SALDATURA CONSEGNA a DOMICILIO ORARIO > dal lunedì al venerdì 8.00-12.00 e 14.00-18.00 - sabato CHIUSO Via Bassa, 21 38121 Canova di Gardolo (TN) tel. + 39 0461 1486521 cell. + 39 389 1939137 TRENTO CENTRO DIREZIONE BOLZANO O rsi, lupi, biotopi dell’Avisio e… Mao Tse Tung. (“60° anniversario della guerra di Mao ai passeri” ovvero sull’impor- tanza di biotopi, orsi, zanzare”). Ogni tanto, giornali e Tv locali riportano allar- mi di sedicenti “in pensiero” per un’ansioge- na presenza in Trentino di orsi attaccabrighe (monti e valli del Sarca), di lupi cattivi (hanno mangiato perfino Cappuccetto Rosso!), cin- ghiali sbafa-pannocchie (la polenta a rischio estinzione!), aironi dragapesci (i tira for anca le scardole!), cervi voraci, bissi, ragni, rospi, geotritoni, zanzare, ululoni & company! Una genuina e altruistica preoccupazione per la nostra incolumità e per i costi dell’erario? Può darsi ma a volte il sospetto che qual- cuno voglia “utilizzare diversamente” l’ha- bitat di questi animali a proprio vantaggio o per giustificare scelte politiche o economiche quanto mai sballate, fa rimbalzare il cervello da una parte all’altra del cranio! A tenerci su con le rece ecco il 60° anniver- sario di uno dei più grandi, incredibili e ridi- coli disastri ambientali causati dall’uomo: pur a distanza di tanto tempo, ci ammonisce co- me una parabola o una favola di Esopo, sul rischio che il rapporto uomo-ambiente venga alterato da qualcuno a nostra insaputa o ad- dirittura per il nostro bene oppure nella no- stra indifferenza o, vero abominio, con la no- stra connivenza!!!! Cosa mai successe? Quell’anno in Cina i raccolti agricoli furono estremamente scar- si poiché, da quando l’agricoltura cinese e- ra stata collettivizzata una decina d’anni pri- ma, la resa per ettaro di grano e riso era an- data progressivamente calando fino a ridurre i cinesi alla fame più nera. Mao Zedong det- to il “Grande Timoniere della rivoluzione ci- nese”, invece di ammettere errori di sistema (il comunismo maoista) o di pianificazione (lui stesso!) preferì prendersela con “I Quat- tro flagelli” ossia passeri, mosche, zanzare e ratti, animali secondo lui privi di “qualsiasi u- tilità”. Dopo averli incolpati per la “lupia” dei contadini locali, li dichiarò nemici della rivo- luzione e il 13 dicembre del ’58, giusti 60 anni fa, ne ordinò lo sterminio! Toccò per primi ai passeri e altri granivori, fringuelli, verdoni etc.. accusati di ingozzar- si a sbafo di 4 kili e mezzo di riso e grano a cranio all’anno! Gli infami uccelli furono af- frontati con fucili, fionde, spaventapasseri, tagliole, veleno oppure costretti a restare in volo con inseguimenti, schiamazzi e battitura ossessiva di pentole e tamburi finché, sfini- ti, non cadevano a terra dove venivano ucci- si con comodo. Strage crudele di piccoli an- cora senza piume, di uova gettate a terra e di nidi demoliti a sassate. Un giornale di Shanghai annunciò che en- tro le 8 di sera erano stati fatti fuori in città 194.432 passeri e altri otto milioni in tutta la Cina. Scienziati locali pubblicarono resoconti trionfanti: ogni milione di ingordi passeri tol- ti di mezzo, 60 mila cinesi avrebbero riem- pito la panza! Effettivamente l’anno seguen-

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| anno XXIX | ottobre 2018 | bimestrale di cultura | politica | attualità |

e... in Piazza a GARDOLONORDdiTrento

STAMPA49NUMERO Ann idiAtti

vità

Da oltre 30 anni leader nella progettazione e produzione di accessorielettrici ed elettronici per i settori caravaning e boating.

Via Vienna, 4 | z.i. Spini di Gardolo (settore D | 38121 Trento | Tel. +39 0461 991598 | Fax +39 0461 960009

[email protected] - www.cbe.it

Orsi, lupi, biotopi dell’Avisio e… Mao Tse Tung“60° anniversario della guerra di Mao ai passeri” ovvero sull’importanza di biotopi, orsi, zanzare

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monchermoncherGAS INDUSTRIALI - MATERIALI PER SALDATURA CONSEGNA

aDOMICILIOORARIO > dal lunedì al venerdì

8.00-12.00 e 14.00-18.00 - sabato CHIUSO

Via Bassa, 2138121 Canova di Gardolo (TN)tel. + 39 0461 1486521cell. + 39 389 1939137

TRENTO CENTRO

DIREZIONE BOLZANO

Orsi, lupi, biotopi dell’Avisio e… Mao Tse Tung. (“60° anniversario della guerra di Mao ai passeri” ovvero sull’impor-

tanza di biotopi, orsi, zanzare”). Ogni tanto, giornali e Tv locali riportano allar-mi di sedicenti “in pensiero” per un’ansioge-na presenza in Trentino di orsi attaccabrighe (monti e valli del Sarca), di lupi cattivi (hanno mangiato perfino Cappuccetto Rosso!), cin-ghiali sbafa-pannocchie (la polenta a rischio estinzione!), aironi dragapesci (i tira for anca le scardole!), cervi voraci, bissi, ragni, rospi, geotritoni, zanzare, ululoni & company!Una genuina e altruistica preoccupazione per la nostra incolumità e per i costi dell’erario? Può darsi ma a volte il sospetto che qual-cuno voglia “utilizzare diversamente” l’ha-bitat di questi animali a proprio vantaggio o

per giustificare scelte politiche o economiche quanto mai sballate, fa rimbalzare il cervello da una parte all’altra del cranio!A tenerci su con le rece ecco il 60° anniver-sario di uno dei più grandi, incredibili e ridi-coli disastri ambientali causati dall’uomo: pur a distanza di tanto tempo, ci ammonisce co-me una parabola o una favola di Esopo, sul rischio che il rapporto uomo-ambiente venga alterato da qualcuno a nostra insaputa o ad-dirittura per il nostro bene oppure nella no-stra indifferenza o, vero abominio, con la no-stra connivenza!!!!Cosa mai successe? Quell’anno in Cina i raccolti agricoli furono estremamente scar-si poiché, da quando l’agricoltura cinese e-ra stata collettivizzata una decina d’anni pri-ma, la resa per ettaro di grano e riso era an-data progressivamente calando fino a ridurre i cinesi alla fame più nera. Mao Zedong det-to il “Grande Timoniere della rivoluzione ci-nese”, invece di ammettere errori di sistema (il comunismo maoista) o di pianificazione (lui stesso!) preferì prendersela con “I Quat-tro flagelli” ossia passeri, mosche, zanzare e

ratti, animali secondo lui privi di “qualsiasi u-tilità”. Dopo averli incolpati per la “lupia” dei contadini locali, li dichiarò nemici della rivo-luzione e il 13 dicembre del ’58, giusti 60 anni fa, ne ordinò lo sterminio! Toccò per primi ai passeri e altri granivori, fringuelli, verdoni etc.. accusati di ingozzar-si a sbafo di 4 kili e mezzo di riso e grano a cranio all’anno! Gli infami uccelli furono af-frontati con fucili, fionde, spaventapasseri, tagliole, veleno oppure costretti a restare in volo con inseguimenti, schiamazzi e battitura

ossessiva di pentole e tamburi finché, sfini-ti, non cadevano a terra dove venivano ucci-si con comodo. Strage crudele di piccoli an-cora senza piume, di uova gettate a terra e di nidi demoliti a sassate. Un giornale di Shanghai annunciò che en-tro le 8 di sera erano stati fatti fuori in città 194.432 passeri e altri otto milioni in tutta la Cina. Scienziati locali pubblicarono resoconti trionfanti: ogni milione di ingordi passeri tol-ti di mezzo, 60 mila cinesi avrebbero riem-pito la panza! Effettivamente l’anno seguen-

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“A NORD DI TRENTO”Periodico bimestrale iscritto al Registro Stampan. 1367 del Tribunale di Trento, in data 31.07.2008

PROPRIETÀAssociazione culturale “IL GRUPPO”Via Caproni 15, Roncafort (TN)[email protected] - www.ilgrupporoncafort.org

DIRETTORE RESPONSABILEUgo Bosetti

REDAZIONEc/o Anna Mussi (0461.420577)

RESPONSABILE PUBBLICITÀGianni Angelini (0461.993046)

IN REDAZIONEMaria Giovanna Conci,Franco Faes, Alberto Mattedi,Anna Mussi, Luisa Nicolini,Alessandro Serra

TIRATURA/DIFFUSIONE 5000 copie

REALIZZAZIONE GRAFICA E STAMPA litografica - Trento - [email protected]

Festa di fine estate al Ronca-camp

L o spazio destinato al nuovo parco di Roncafort, dopo lunghi anni di abbandono, quest’estate è tornato a vivere: con l’intervento del Comune sono state tolte le er-bacce, ripulita la staccionata,posizionata una presa per la corrente e una per l’acqua. Alcuni ragazzi dell’associazione Astalli hanno costruito tavoli, sedute e pedane, uti-

lizzando vecchi pallets di legno per un minimo arredo dello spazio denominato Ronca-Camp. Quattro gli appuntamenti nel mese di luglio, quattro venerdì animati dalle serate di “Si alza il Vento” organizzate dall’ass. Carpe Diem, con musica varia, giochi e laboratori per bambini e ragazzi, mercatini dell’usato, danze popolari, pic nic di quartiere e tanto altro ancora. A metà settembre straordinario successo di pubblico per la “Festa di fine estate” organizzata da alcu-ni volontari di Roncafort: una serata in allegria con le danze popolari di Luana e la gara di Ka-raoke alla quale hanno partecipato una ventina di aspiranti-cantanti. Molto apprezzati i piatti proposti dai ragazzi della cucina, in particolare l’asado argentino, carne grigliata preparata da Luca. Il nostro auspicio è che presto si cominci veramente con l’appalto e la realizzazione del nuovo parco pubblico che siamo sicuri sarà un luogo di svago e di aggregazione per i cittadi-ni di Roncafort. Un solo rammarico: non ci sarà (per adesso) nessun edificio funzionale al par-co né una casetta per le associazioni. È previsto qualcosa in futuro ( una tensostruttura ? ) ma visti i tempi dell’amministrazione siamo molto pessimisti. Rinaldo Conotter

te i raccolti aumentarono un po’ ma quello successivo peggiorarono decisamente: nel-la dieta dei passeri ladri e controrivoluziona-ri non c’erano solo grano e riso ma molti altri insetti, quelli sì dannosissimi!Senza predatori naturali, locuste, cavallette, coleotteri vari etc.. si trovarono a guazzare in un bengodi di riso e grano, si moltiplicaro-no a miliardi e ingurgitarono come mai s’e-ra visto prima! Ne conseguì una carestia de-vastante: suppergiù trenta milioni di cinesi su circa 620 ci lasciarono “le penne” (brrr...)! Il Grande Timoniere proclamò velocemente la fine della guerra ma ormai la frittata era fat-ta: i volatili, assassinati a centinaia di milioni, arrivarono sull’orlo dell’estinzione! A questo punto, come spesso accade, al danno seguì la beffa: Mao fu costretto ad importare 200 mila passeri dall’Unione Sovietica per… ri-popolare le campagne!Problema: se i passeri non c’entravano nulla, di chi mai sarà stata la colpa? Il Grande Ti-moniere doveva urgentemente trovare un al-tro colpevole e così se la prese con le mo-sche (secondo flagello – trasmettitori del tifo) e con le zanzare (terzo – malaria con febbri ricorrenti) e tutti gli affini, cimici, zorle, pio-ci, saltamartini, pappataci, zecche etc.. Ot-tima iniziativa!!! Fece distribuire nelle fabbri-che, nei campi e nelle scuole DDT, un insetti-cida efficace ma estremamente canceroge-no e in grado di danneggiare il Dna umano. La malaria fu eradicata ma il danno alla salu-te dei cinesi fu enorme!Toccò poi a ratti, topi, sorci, pantegane tutti portatori di malattie (salmonella, leptospirosi

etc…) e mangiatori a ufo di qualsia si cosa commestibile! Mao promise una piccola ri-compensa in denaro ai contadini e un premio agli scolari per ogni coda di topo consegna-ta: ne arrivarono a pacchi, a carriole, a vago-ni!!! La derattizzazione era manifestamente un grande successo: che il Grande Timoniere ne avesse azzeccata una? Macché! Ben pre-sto venne a galla la fregatura: anziché ster-minare i topi, i contadini stessi s’erano mes-si a “fabbricarli” a tutto spiano per intasca-re qualche obolo in più! Smascherata l’astu-zia, il “Grande Babbeo” sospese la campa-gna contro ogni flagello (compreso se stes-so, s’intende…).La morale della favola? Ogni specie, anche se non a rischio e ciascun animale, pur se piccolissimo invece che gigantesco, svol-ge un ruolo specifico nell’ecosistema con-tribuendo alla sua sostenibilità ed al natura-le equilibrio vitale. Un esempio? Orsi e lupi, gli ultimi arrivati in Trentino, come limitato-ri dell’invadenza di cinghiali, caprioli, cervi... È vero, fanno anche danni ma forse non sia-mo in gradi di tirar fora qualche “sbanzega” anche per loro? La biodiversità rafforza la produttività di qual-siasi sistema naturale mettendo a disposi-zione degli umani nutrimento (vegetali, ani-mali, insetti: 130 mila piante vivono grazie all’impollinazione di api, vespe, mosche!!!), fibre per tessuti (cotone, lana, ecc.), mate-rie prime (legno e minerali fossili), medicina-li (chinino) etc.. Al contrario la sua diminuzio-ne fa vacillare la nostra certezza di mangiare a sufficienza ogni giorno e ci espone sempre più frequentemente a disastri naturali, piog-ge torrenziali seguite da siccità prolungate, i-nondazioni, trombe d’aria violentissime, ca-lore intenso… A noi “NON in pensiero” star su con le re-ce drittissime perché “Anca tra i pesati come tra i cristiani, i baccalà (noi!) i è pù dei pesce-cani (quelli in pensiero!)”: meditate gente… meditate!!.

Ugo Bosetti

Corso di bocce per i ragazzi febbraio-aprile 2018

I l giorno 26 aprile 2018 sono state di-sputate le fasi finali del corso di bocce per i ragazzi.Corso di bocce iniziato nel mese di feb-

braio dove una decina di ragazzi del centro gioca-studiamo si sono iscritti a partecipare al programma organizzato dalla circoscrizione di Gardolo – commissione Sport con il seguente spot: conosci le bocce? Vieni al bocciodromo di Canova per conoscere le regole e la tecnica

di questa disciplina sportiva. I ragazzi che hanno frequentato il corso sono stati seguiti dal tec-nico Franco Vernarelli coadiuvato da Silvio Ceranelli ed in questi tre mesi hanno effettivamen-te preso conoscenza di questa peculiare disciplina sportiva. Alla premiazione erano presenti i genitori dei ragazzi, gli studenti che frequentano la struttura del Carpe-Diem, nonché i loro tu-tor e collaboratori Vittoria, Corrado e Francesca. Gianna Frizzera, Presidente della Commissio-ne Sport del Consiglio Circoscrizionale di Gardolo, dopo un significativo ed apprezzato discorso rivolto ai ragazzi, ha consegnato la coppa al più bravo che si è distinto cimentandosi nelle due specialità: tiro a punto e tiro al volo. Alla fine della gara è stata consegnata a tutti i partecipan-ti al corso una medaglia ricordo. IL PRESIDENTE, Livio Tasin

D i cambiamenti climatici ne abbiamo sentito parlare spesso, anche in questi giorni. Infatti, recentemente, al Muse di Trento si è svolto un interessante incontro pubblico con Michael Mann, famoso climatologo statunitense, il quale ha messo in evidenza che il forte surriscaldamento della Terra porterà a conseguenze disastrose a fine secolo. Solo per esempio, ha citato che il livello dell’acqua a Venezia potrebbe salire addirittura di due metri rispetto al valore attuale. Stimolato dal pubblico, visibilmente preoc-

cupato, il noto climatologo ha anche posto l’accento sulla classe politica governante ovunque, ma in particolare negli Stati Uniti, che risul-ta inadeguata e impreparata nell’affrontare il problema, dato che viene sottovalutato e sottostimato. Quindi, sarebbe necessa-rio un cambiamento radicale di approccio socio-economico, spinto da una progettazione industriale innovativa, che faccia sem-pre più ricorso alle energie rinnovabili. Ma, per fare ciò, bisognerebbe proprio far cambiare la tendenza negazionista di moltis-simi politici che occupano ruoli chiave nei governi dei maggiori paesi industrializzati. Una vera e propria Apocalisse potrebbe scatenarsi, molto presto, se le teorie dei cambiamenti climatici portassero ad evoluzioni esponenziali in tempi molto brevi. Da qui parte la storia del libro “Il Nuovo Mondo”, che ho scritto recentemente e che è presente nelle librerie da metà di luglio, e-dito da Albatros. Un intreccio di storie di cinque strani ragazzi, che scompaiono improvvisamente dalla Terra; una serie di ca-tastrofi naturali, indotte proprio dai cambiamenti climatici che imperversano nel nostro mondo, stanno per portare l’Apocalis-se sulla Terra. E, mentre ciò accade, i potenti del mondo litigano e si fanno la guerra, per mantenere il potere. Un libro ricco di spunti tematici legati proprio ai cambiamenti climatici e alle conseguenze che molti scienziati hanno previsto come pos-sibili. Ma, anche un libro di speranza verso l’Uomo, inteso come essere pensante, in grado di poter capire realmente il pe-ricolo che sta causando alla propria dimora, la madre Terra. Dopo anni di impegno sociale e politico sui temi ambientali, ho deciso di scrivere, in un romanzo fantascientifico ( ma non troppo), ciò che potrebbe accadere in un futuro non molto lonta-

no. E, ascoltando quanto detto da Michael Mann al Muse, mi rendo conto di non aver fatto altro che raccogliere le preoccupazioni di molti scienziati. Un romanzo nuovo, una storia un po’ “strana” e originale. Vi aspetto in libreria. Intanto, se volete capire qualcosa di più della sto-ria, guardatevi il trailer on line sul mio blog (marcoianes.blogspot.com). Marco Ianes

CAMBIAMENTI CLIMATICI Arriva l’Apocalisse?

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3| numero 49 | ottobre 2018 |

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A gennaio 2017 Cooperativa ALPI ha deciso di intraprendere una nuo-va sfida produttiva con la gestione dell’Autolavaggio al Pioppeto. L’au-

tolavaggio manuale si trova in zona Pioppeto a Gardolo e fino al 2016 è stato gestito dall’As-sociazione di Promozione Sociale La Panchi-na. Le finalità di inserimento lavorativo di AL-PI ben si sposano con l’attività di pulizia e cu-ra delle automobili proposta in questo contesto ed i dati di questo primo anno e mezzo di at-tività ne sono la conferma. Da gennaio 2017: 5.107 lavaggi effettuati, 11.127 ore lavorate, 11 percorsi di inserimento lavorativo e 3 volon-tari coinvolti. Sono inoltre 39 le aziende che hanno scelto di affidarsi al servizio proposto. Tra que-ste alcune hanno scelto di premiare i proprio lavoratori con i servizi del Pioppeto, attraverso ac-cordi di welfare aziendale con tessere lavaggio a scalare o buoni omaggio sui servizi proposti. In altri casi il servizio offerto è più strutturato e comprende anche il ritiro e la riconsegna della vettu-ra direttamente nella sede del cliente. La soddisfazione di questo periodo di avvio nelle parole del responsabile “non possiamo che essere soddisfatti di aver intrapreso questa nuova sfida che sta dando dei buoni risultati in termini di gratificazione della clientela, sempre più numerosa e fideliz-zata, ma anche e soprattutto per quanto riguarda i posti di lavoro che siamo riusciti a creare gra-zie a questa attività” una possibilità lavorativa e non solo come continua Plotegher “stiamo cer-cando si investire sul territorio di Gardolo e pensiamo sia importante valorizzare le periferie della città. Quello che ci preme è sviluppare relazioni con la comunità che popola la zona, lo stiamo fa-cendo bene con molte aziende e anche i residenti di Gardolo stanno imparando a conoscerci per un servizio cordiale, veloce e di qualità”. Il servizio proposto è un servizio attento alle esigenze del cliente, con pulizia di interni ed esterni, tutto manuale. La proposta è rivolta non solo alle autovet-ture ma spazia dai mezzi a due ruote come scooter e bici a flotte aziendali di auto e furgoni fino ai lavaggi camper. L’autolavaggio Al Pioppeto è una delle attività che Cooperativa ALPI promuove con la finalità di offrire opportunità di lavoro e di crescita professionale a persone con fragilità. Ol-tre all’autolavaggio ALPI propone altri 4 settori nelle sedi di Trento, Lavis e Rovereto: - Dis.Ter – assemblaggi e confezionamenti in conto terzi. ALPI è capofila di un distretto che of-

fre servizi all’industria trentina attraverso una rete di 24 laboratori/enti del terzo settore. - Sacchetti cani – fornitura di sacchetti paletta per deiezioni canine, attualmente sono circa 20

le amministrazioni comunali che hanno aderito al progetto. - Protesica sanitaria – sanificazione, ricondizionamento, consegna e ritiro di presidi sanitari in

provincia di Trento, attività di gestione ausili sanitari di APSS Trentino. - REDO upcycling – produzione e confezionamento prodotti di design con materiale di recupe-

ro, marchio registrato dalla Cooperativa nel 2014. ALPI è da sempre attenta alle esigenze della comunità di riferimento, nel caso del Pioppeto l’at-tenzione è soprattutto rivolta alla crescita in termini di qualità del servizio e di soddisfazione del cliente. Lo sviluppo di nuovi servizi nella filiera della pulizia e della cura dell’automobile è uno de-gli obiettivi che la Cooperativa vuole portare avanti nel prossimo futuro. Per ALPI aumentare le proposte significa creare nuove opportunità di inserimento lavorativo e questo è l’obiettivo fina-le di tutte le attività della Cooperativa. Per prenotare un lavaggio i contatti sono 342 1100507 oppure [email protected] .Mentre per info e preventivi 345 4399956 oppure facebook @autolavaggioalpioppeto. L’orario di apertura, in vigore fino al 3 novembre, è: da lunedì a venerdì 9.00-12.30/14.00-19.00, sabato 9.00-13.00. L’orario subirà le seguenti variazioni: dal 5 novembre al 7 dicembre: da lunedì a venerdì 9.00-12.30/14.00-17.00, sabato 9.00-13.00. Dal 10 dicembre al 9 febbra-io 2019 – da lunedì a venerdì 10.00-12.30/13.00-16.50, sabato 10.00-14.00.

Cooperativa Alpi

Via E. Sestan, 29 I 38121 Trento I tel. 0461 821356 I [email protected]

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L’attuale direttivo in carica, presiedu-to da Marco Ianes, con i consiglie-ri Guerino Tezzon, Claudio Scara-muzza, Bruno Rizzi,Augusto Casa-

ta, Franca Tomedi, Raffaella Svaldi, Giuseppe Merler, Luigi Moser, Claudio Barbacovi e Egi-zia Pozzatti hanno organizzato un weekend di festeggiamenti. Sabato 15 settembre, presso il teatro “Gigi Co-na” di Gardolo, si è tenuto il concerto del Coro Alpino Trentino di Gardolo, meravigliosamente diretto dal maestro Franco Tomasi. La serata è stata condotta dalla splendida autrice e scrit-trice Antonia Dalpiaz, che ha proposto la lettu-ra di molte poesie di autori trentini. Assieme al-la lettura poetica, l’ottima conduttrice ha mes-so in rilievo le molte attività del circolo, nei de-cenni trascorsi, ma anche nel passato più re-cente. Dalle prime riunioni, nel 1948, anno di fondazione, dove i soci fondatori avevano de-ciso di avviare il progetto del circolo, per dare risposte alla cittadinanza e ai lavoratori, allo-ra privi di riferimenti sindacali, di collegamen-ti con il mondo burocratico, fino ai giorni nostri, con la piena sinergia con il CAF ACLI, per le di-chiarazioni dei redditi, al PATRONATO, punto di riferimento per le pratiche pensionistiche e i-nerenti i rapporti di lavoro, per arrivare agli a-spetti ludici, con il CTA che offre moltissime possibilità di scoprire il mondo con viaggi in-credibili e alla portata economica di tutti.Ma il circolo ACLI GARDOLO è anche attività diretta sul territorio; negli ultimi anni abbiamo proposto incontri informativi sulla sanità e su tematiche legate al mondo del lavoro e del-le pensioni; inoltre, molti incontri culturali con presentazioni di libri scritti da autori trentini e anche gardoloti. Da ricordare i momenti di confronto politico, come l’incontro sul referen-dum costituzionale con i relatori Paolo Pombe-

ni e Pasquale Profiti, oppure durante la cam-pagna elettorale delle recenti politiche, con un confronto tra le varie forze politiche. Come di-menticare poi l’English Point, momento di con-versazione in lingua inglese, che il circolo atti-verà nuovamente a breve. Un circolo ACLI che vuole riportare il senso di essere comunità viva, che desidera mantenere forte il tema dominante del fare qualcosa per la collettività, assieme alla collettività. Il circolo ACLI di Gardolo ha bisogno di forze attive che abbiano voglia di mettersi in gioco per la comunità; se qualche giovane avesse voglia di partecipare attivamente alle riunioni di programmazione della varie attività, può far-lo venendo direttamente in sede ogni primo e terzo venerdì del mese alle 20:30, momento i-stituzionale del ritrovo del direttivo.Ogni attività proposta dal circolo è visibile sullo schermo in vetrina della sede, in via Feininger, 4 a Gardolo, proprio vicino alla Chiesa parroc-chiale; inoltre, troverete le attività anche sul-la pagina Facebook “acligardolo” o sul blog www.acligardolo.blogspot.itProssime attività programmate:• 18 ottobre ore 20:30 sede del circolo, sera-ta informativa con un nutrizionista; parleremo di corretta alimentazione;• 14 novembre ore 20:30 sede del circolo, se-rata di analisi sullo stato della sanità trentina, vista da un medico.Non mancheranno altre attività, come la clas-sica cena solidale per il progetto “Una scuola per la vita” o qualche serata a sfondo culturale come la presentazione di qualche libro.Infine, date le imminenti elezioni provinciali, organizzeremo un dibattito pubblico al quale inviteremo i candidati presidenti della Giunta Provinciale.

Marco Ianes

Settant’anni di Acli a GardoloSabato 15 settembre e domenica 16 settembre il circolo ACLI di Gardolo ha festeggiato i settant’anni di presenza sul territorio.

Autolavaggio al pioppeto

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L a Logeta, compagnia amatoriale di teatro dialettale di Gardolo, ha varca-to sabato 21 aprile i confini regiona-li per portare il suo spettacolo “Com-

pagnia Amatoriale – e se fussa la fin della leg-ge Merlin?” in quel di Brescia, più precisamen-te a Travagliato, caratteristico borgo lombardo, sede dell’importante Concorso Teatrale a livello nazionale “La Leonessa d’Oro”. Le selezioni si sono svolte nel mese di dicembre, previo l’in-vio di un modulo d’iscrizione e di un Dvd conte-nente lo spettacolo da proporre. Federico Goz-zer, regista e presidente della Filodrammatica La Logeta, ha candidato, quasi per gioco, il lo-ro ultimo spettacolo.“Considerato l’elevato numero di compagnie che ogni anno si propongono a questo Festival, entrare a far parte della rosa delle 10 finaliste è stato per tutti noi motivo di grande orgoglio. Siamo stati invitati a portare in scena il nostro spettacolo in una calda serata d’aprile; l’entu-siasmo era enorme, la voglia di dare il meglio

di noi altissima, ma anche i dubbi erano tanti: avrebbe capito e apprezzato, un pubblico bre-sciano, una commedia recitata in dialetto tren-tino? Era solo una delle svariate domande che non smettevamo di porci.Sicuramente non ci saremmo mai aspettati un riscontro del pubblico così sincero e immedia-to: le risate e gli applausi ci hanno accompa-gnato dalla prima scena fino alle battute finali... impossibile non sentirsi costantemente motiva-ti a dare il meglio”; meglio che è stato imme-diatamente colto dagli organizzatori dell’even-to che, nei giorni successivi alla serata, hanno sottolineato sui loro canali social “la grande vo-glia della compagnia trentina di dire la sua sul-la vittoria finale”. La notte della Leonessa d’Oro, serata in cui so-no stati consegnati i diversi premi e riconosci-menti, si è svolta sabato 19 maggio presso il teatro di Travagliato. Hanno assistito, in rappre-sentanza di tutta la compagnia, il regista Fede-rico Gozzer e gli attori Rocco Rampino e Luisa

Merzi. “Eravamo presenti in tre, ma con il pen-siero eravamo tutti insieme grazie ad un co-stante collegamento telefonico.” ci sottolinea-no. Uno spettacolo, un po’ di intrattenimento e il momento tanto atteso della premiazione fi-nalmente arriva, e con esso la notizia che An-drea Lunelli è il vincitore del premio “Personag-gio più caratteristico”. Il riconoscimento, subi-to comunicato al resto della compagnia, viene accolto con emozione e partecipazione. Il grup-po è unito da una profonda stima e amicizia e la vittoria di uno si trasforma immediatamente nella vittoria di tutti. Pochi minuti dopo, giusto il tempo di riprender-si dalla sorpresa, e la com-pagnia viene gratificata da un altro importante ricono-scimento: la nomination, tra i tre finalisti, di Federico Gozzer come “Miglior Atto-re Protagonista”. Una gior-nata carica di soddisfazione

per Andrea Lunelli, Federico Gozzere e per tut-ta la compagnia la “Logeta di Gardolo” e per il teatro amatoriale trentino, che vede così rico-nosciuta la sua importanza anche sulle scene nazionali. Il gruppo, in continuo movimento, sta studiando proprio in questi mesi la nuova com-media che debutterà nel corso della prossima stagione teatrale, ma chi si fosse perso “Com-pagnia Amatoriale” e avesse voglia di recupe-rare, non ha che da tenere d’occhio la pagina Facebook della compagnia: in autunno saran-no presenti ancora sul territorio con un paio di repliche sul territorio regionale.

Federico Gozzer

La logeta vince al festival del teatro dialettale “La Leonessa d’oro”

PIZZERIA RISTORANTE

Via delle Scuole, 1 GARDOLO (TN) telefono 0461 990065 giorno di riposo: lunedì

Macchina in avaria è possibile farsi trainare?

Secondo il Codice della Strada, si deve chiamare il carro/attrezzi per la sicurezza viaria. La stessa normativa consente, in via eccezionale, di poterlo effettuare tra autovetture solo in situazioni di emergenza e quando e’ impossibile ricorrere ai normali mezzi di soccorso per la loro indisponibilità o per tempi di attesa inaccettabili o nel caso che l’auto, non fun-zionante, si trovi in punti pericolosi. Quindi ammesso nelle predette situazioni, osservando le seguenti prescrizioni: at-

tacco solido, con catena, fune, barra rigida, che vanno segnalati con drappo rosso visibile agli altri utenti della strada. Il veico-lo trainato deve tenere accese le luci di emergenza, in man-canza applicare dietro il segnale mobile ( triangolo ) in man-canza il pannello dei carichi sporgenti. Le eventuali irregola-rità sul traino, sono a carico di entrambi i conducenti dei vei-coli con sanzione di 85 euro più 2 punti patente. È sufficien-te la patente B, solo se c’e’ a bordo anche il conducente del veicolo trainato, in grado di azionare i dispositivi di frenatura e di sterzo. I ciclomotori, i motocicli e le biciclette, non possono essere trainati e nemmeno trainare altri veicoli.

Giovanni Corazza

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RILASSAMENTO autentico con il training autogeno

L’associazione culturale TeatroMo-da è un’associazione giovane na-ta nel 2013 con l’intento di uni-re il fascino del teatro con i va-

ri aspetti dell’arte, attraverso i laboratori cre-ativi e del teatro che vengono proposti e indi-

rizzati alle varie fasce di età, dai più piccoli ai più grandi. Il nostro punto di riferimento (e u-na delle fondatrici) è Janna Konyaeva, laurea-ta in Russia come attrice e regista teatrale. In-fatti ha lavorato per circa 10 anni come attrice nei teatri stabili in Russia e adesso sta portan-

Ciò che sembra ineluttabile è vive-re in continua evoluzione. Sicura-mente siamo sempre in movimen-to in un mondo che corre e si tra-

sforma. E siamo abituati ad usare soprattut-to l’emisfero cerebrale sinistro, da cui dipen-dono capacità logiche, analitiche, verbali e la percezione del tempo. Spesso releghiamo in un angolo della mente le attività proprie dell’emisfero destro: immaginazione, intui-zione, ispirazione che sono anche le fonda-menta della creatività. E corriamo, svolgendo contemporaneamente più attività, come se non ci fosse un domani, subendo un ecces-sivo livello di stress che ci procura malesse-re, stanchezza, stati d’ansia. Per raggiungere un buon equilibrio interiore e ridurre il disa-gio anche di tanti disturbi psicosomatici, ser-ve prima di tutto sapersi rilassare. Apparen-temente facile da utilizzare, il rilassamento è uno strumento di benessere di cui la mag-gior parte delle persone non sembra esse-re in grado di avvalersi. Il rilassamento impli-ca tecniche di controllo della respirazione e di concentrazione mentale che apportano un profondo beneficio nel corpo e nella mente.

Teatro m, realtà creativa a odaGardolo

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do la sua grande esperienza a Trento. Insie-me a Janna le nostre volontarie Lorella Zuani e Natalia Fatula che ogni anno seguono i cor-si dedicati ai ragazzi. Il nostro primi proget-to per bambini, ormai molto seguito, è “L’ac-cademia delle principesse” - il corso multidi-sciplinario che contiene vari laboratori crea-tivi come disegno, danza , teatro, tutti lega-ti ad un argomento prescelto . Abbiamo con-cluso l’anno 2017-18 con la principessa Sis-si, mentre il prossimo anno sarà dedicato al-la principessa Giapponese. Confezioneremo il kimono, lavoreremo con il trucco, l’acconcia-tura e scopriremo insieme l’arte giapponese dell’origami. Durante l’anno partiranno i corsi di disegno per bambini e adulti dove ognuno può scoprire in sè un talento di pittore diver-tendosi con le varie tecniche di pittura. Sem-pre nella ricerca creativa anche il gruppo di Teatro per adulti composto da 12 attori diret-to da Janna Konyaeva e dal bravissimo regi-sta Filippo Tomasi, un corso aperto a tutti a chi vuole recitare in lingua italiana e sperimen-tare training e esercizi teatrali. Nella stagio-ne precedente è uscito lo spettacolo “Arthur” sul racconto di Oscar Wilde e adesso stiamo

debuttando all’aperto con il teatro da strada “Giulietta sull’acqua” con i trampolieri giochi di scherma e altro portando le scene del fa-moso drammaturgo W. Shakespear. Chi fosse interessato a qualche corso o vuole approfon-dire e formare la sua conoscenza di attore ci contatti pure e vi daremo tutte le informazio-ni necessarie.

[email protected] Il presidente, Rosà Mariano

Il metodo più conosciuto e stu-diato al mondo è il training au-togeno, in cui la persona, se-guendo un percorso con spe-cifici esercizi giunge ad uno stadio di rilassamento e be-nessere profondi, attenuando molti disturbi (insonnia, mal di testa, ansia..) e ritrovando u-na dimensione interiore che lo stress ha contribuito a sgreto-lare. Ad ogni età e senza controindicazioni, con il rilassamento si ricostruisce quel dialo-go intimo con la propria coscienza che per-mette di fare chiarezza aiutando ad affronta-re anche i problemi quotidiani. Un semplice esercizio di respirazione lenta e ritmata, in-spirando con il naso ed espirando con la boc-ca, lentamente, per qualche minuto, immagi-nando un paesaggio naturale, apporta un pri-mo grande giovamento che può far partire il mattino col piede giusto o terminare meglio la giornata la sera. Molte ricerche hanno evi-denziato che l’alternare momenti di attività a momenti di rilassamento permette di svolge-re al meglio tutte le attività quotidiane e sti-

mola l’apprendimento, per es. di una lingua straniera o di un nuovo compito. Concedersi un momento quotidiano di relax ci dà quin-di la possibilità di ritagliare un angolo tutto nostro, che apporta grande serenità e incre-menta la nostra capacità introspettiva. Ma ci rende anche più lucidi, concentrati e pieni di energia. Senza aiuti chimici, solo con l’uti-lizzo più amplio della nostra mente. Per ot-tenere il meglio dal tempo dedicato al rilas-samento e ottimizzare il tempo di raggiun-gimento di una migliore forma di benessere complessivo, è preferibile frequentare un u-nico corso, completo, di training autogeno, la tecnica più conosciuta al mondo, mai scalza-

ta dalle mode di altri stili di rilassamento, an-che se messa in ombra da esse. L’aspetto in-teressante è che una volta acquisita la tec-nica, la si può utilizzare ovunque e per sem-pre, pertanto il corso è un ottimo investimen-to nell’ambito del benessere: si comincia a stare meglio fin da subito, ma dopo la fine del corso si può stare meglio in ogni luogo e in ogni momento. Per esempio: 10 minuti di training autogeno rigenerano corpo e mente come due ore di sonno. Perché non provare a stare veramente bene. Approfondimenti:Corso di Training Autogeno online in partenza 20 settembre 2018Corso di Training Autogeno in presenza a Trento, Gardolo e Mattarello a partire dal 2 ottobre 2018Corso di Formazione per diventare Operato-ri di Training Autogeno in presenza a Trento, a partire dal 4 ottobre 2018Per maggiori info: http://www.paolataufer.com

Sta nascendo a Roncafort un CORO DI VOCI BIANCHE per bambini/e tra i 5 e gli 8 anni, sotto la guida della “maestra ma-gica” Luana Cestari e la teoria musicale di E. Gordon! Se sei interessato/a, contattala all’indirizzo mail [email protected] o al nu-mero 340/2744193!

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NORDdiTrento e... in Piazza a GARDOLO

Dalla verdura alla frutta e ancora pa-ne, latte e uova. Benvenuti a Incon-venience, un supermercato “pay-what-you-feel”, ovvero dove si pa-

ga in base alle proprie possibilità economiche. Un’idea che tende la mano ai meno abbienti e combatte lo spreco alimentare.Sono circa 108 milioni le persone che nel mondo fanno i conti con una situazione di grave insicurezza alimentare, per questo negli ultimi anni, stanno crescendo le iniziative che aiutano l’uomo e il Pianeta.A nord di Melbourne c’è un supermercato molto particolare avviato da Lentil As Anything, un’associazione senza scopo di lucro che ha come obiettivo quello di combattere gli spre-chi e aiutare la comunità che non riesce nean-che a mettere il pane nel proprio carrello. “L’i-dea è di fare qualcosa per garantire l’accesso al cibo a tutti. Frutta e verdura fresche spes-so non sono accessibili a chi è in difficoltà fi-nanziaria”, spiega il coordinatore, Astrid Ryan.

Ma non solo, i responsabili spiegano che il progetto mira anche a ridurre la quantità di ri-fiuti alimentari della zona. Quante volte a fine giornata il cibo viene buttato nei cassonetti?In questo caso, i prodotti provengono dai ne-gozi vicini, tra cui Coles e Aldi, e il vicino mer-cato di Preston. Così si è creato un circolo vir-tuoso, infatti il supermercato è frequentato sia da chi non ha disponibilità economica per fa-re la spesa in un comune market e sia da chi non sopporta l’idea di vedere il cibo sprecato.“Alcuni clienti non sono bisognosi, ma voglio-no contribuire a salvare il cibo dalla spazza-tura, così vengono qui, lasciano una donazio-ne in una scatola e vanno via. Per chi ha bi-sogno il cibo è gratis. Capiamo che altrimenti non sarebbero qui”, continua Ryan.“Sono qui perché sono disoccupata da lunedì. Non so ancora per quanto tempo rimarrò sen-za lavoro e sono venuta qui per fare la spesa”, spiega Mary, una ragazza disabile.C’è poi Pamela Marentis, 65 anni, che mette nel carrello due pagnotte di pane.“Non mi dispiace che non sia fresco. Non a-mo lo spreco, so come condirlo per fargli a-vere ancora un ottimo sapore”, dice la donna.Il cibo è dunque gratuito, le donazioni che i clienti possono fare, servono per pagare le spese di affitto, luce e gestione del locale, o-gnuno è libero di lasciare quanto ritiene op-portuno, o non lasciare nulla.“I dati sullo spreco alimentare mi convinco-no sempre di più che ci siano tantissime op-portunità per aprire altri negozi simili, in tutto il mondo”, chiosa Ryan.

Dominella Trunfio – Da www.greenme.it

Inconvenience store, il supermercato del cibo sprecato da prendere gratis

Ad un pane con una crosta do-rata o marrone-rosso croc-cante, non duro e con una mollica soffice ed elastica e

per niente appiccicosa, nessuno riesce a resistere. Panificare in casa dà la libertà di creare la qualità da noi preferita: pane fatto con farina bianca, semintegrale o totalmen-te integrale, una volta più leggero, l’altra volta più sostanzioso, a forma tonda, ret-tangolare, a forma di baguette o di focac-cia. Anche la scelta del lievito dona liber-tà: pasta madre o un fermento natura-le sulla base di acido lattico senza nean-che l’ombra di lievito di birra o di additi-vi chimici. Altri ingredienti aggiunti pos-sono anche essere scelti in modo libero e seconda del proprio gusto. Fare il pane in casa rende il singolo indipendente dalle direttive meccanicizzate della produzione industriale. U-na sensazione intensa di soddisfazione riempie chi fa il pane quando mette in tavola quello fatto con le proprie mani, che rallegra familiari e amici ed è benefico per la loro salute.

Sigrid Konigseder

Pane di alta qualità salutare - fatto in casa

“Il Gruppo Donne Ernesta Bittanti Battisti chiede la collaborazio-ne dei lettori di “ A nord di Trento”. Cerchiamo vecchie foto di “siti gardoloti” messi a confronto con la situazione attuale degli stessi, accompagnati da un breve commento. Qui di seguito troverete alcune foto “ieri e oggi” come esempio di quello che cerchiamo. Per chi volesse collaborare ecco la mia mail: [email protected] oppure potete contattarmi al 0461 991318. Grazie!

Gruppo Donne Ernesta Bittanti Battisti

Le vecchie baracche sede della segherie Gilli Allocchi.

Il piazzale sgombrato.

Demolizione delle baracche.

L’attuale parco giochi.

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L’Emblica (Phyllanthus emblica Linn.) è un arbusto di medie di-mensioni, appartenente alla fa-miglia delle Euphorbiaceae, ori-

ginario delle zone secche del Continente A-siatico (India, Nepal, Cina del Sud, Malesia, Tailandia) ma coltivato anche in Sud Ameri-ca. Questa pianta medicinale predilige terre-ni argillosi, molto ricchi di sostanze nutritive e ben drenati; sebbene cresca spontanea nelle foreste a clima secco e caldo, l’Emblica può sopportare per brevi periodi anche le tempe-rature fredde. La droga (es. polvere, estratto secco titola-to in tannini) si prepara dalle foglie e dai frut-ti raccolti durante il periodo balsamico; dal punto di vista fitochimico in essa sono pre-senti soprattutto tannini (es. acido chebula-gico, pirogallolo, acido gallico, acido ellagico, ecc.), flavonoidi (Es. quercetina) ed altri com-posti fenolici in minore quantità. In fitoterapia l’Emblica viene utilizzata da se-coli per le sue spiccate proprietà ipocoleste-rolemizzanti, ipoglicemiche, epatoprotettive, diuretiche, antibatteriche, antinfiammatorie e dermocosmetiche (es. crescita dei capelli).

Nel 2017, il team di ricerca condotto dal Prof. Zafar Iqbal del Department of Pharmacology, School of Pharmaceutical Sciences, Univer-sti Sains Malaysia ha inoltre dimostrato che l’estratto di Emblica è dotato di azione ga-stro-protettiva. 30 soggetti affetti da disturbi gastrointestina-li (es. gastrite cronica, ulcera, duodenite) so-no stati arruolati in questa ricerca. I sogget-ti sono stati suddivisi in tre gruppi e trattati rispettivamente con estratto di Emblica, lat-tosio (placebo) ed omeprazolo per 14 giorni: 10 individui hanno ricevuto 500 mg/die di e-

Dipartimento di coltivazione e di tutela delle piante medicinali

stratto di Emblica, 10 individui hanno rice-vuto 500 mg/die di lattosio (placebo) ed altri 10 individui hanno ricevuto 40 mg/die di o-meprazolo. Alla fine di questo periodo, l’estratto di Em-blica si è dimostrato superiore al placebo ed ha ridotto in modo significativo il dolore, il vomito, i disturbi del sonno ed altri sinto-mi (es. reflusso, ecc.) correlati alla patolo-gia gastrointestinale; inoltre, dalle valutazio-ni gastroscopiche, è stato scoperto che que-sta pianta medicinale è capace di suturare le ulcere gastro-duodenali, ripristinando le mu-cose danneggiate. Dal punto di vista tossicologico non sono mai stati riscontrati effetti collaterali a seguito di utilizzo di prodotti a base di Emblica; si con-siglia tuttavia prudenza in caso di ipersensi-bilità nota e di non superare i dosaggi consi-gliati (1-3 g/die) poiché, in quantità elevate, l’estratto di Emblica può provocare diarrea.

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Dott. Michele Moggio Laurea Specialistica in Farmacia

Master in Naturopatia e Terapie Complementari

Fitoterapia: estratto di emblica per il trattamento della gastrite e dell’ulcera gastrointestinale

Causticum è un rimedio usato unica-mente in medicina omeopatica; in-fatti venne ideato e sperimentato da Samuel Hahnemann,scopritore

dell’Omeopatia, che lo descrisse per la prima volta nel 1821 ed a seguire nelle diverse edi-zioni del trattato “ Le malattie croniche. Si ot-tiene mediante la distillazione di una misce-la di calce spenta (idrato di calce) con bisol-fato di potassio, diluita ulteriormente e quin-di sottoposta a succussione. È uno dei princi-pali rimedi, omeopaticamente parlando, del-le emergenze in caso di scottature gravi, per i dolori brucianti, nella debolezza muscolare con tremori e ptosi palpebrale. Infatti gli or-gani maggiormente interessati dal suo pote-re farmaco dinamico, di preferenza sono tre: il sistema nervoso centrale e periferico; il si-stema osteoarticolare; Sistema nervoso: Uti-le nella paralisi facciale (paralisi di Bell) o solo nella ptosi della palpebra superiore (palpebra che cade), specialmente del lato destro, per-dita della voce per paralisi delle corde voca-li, incontinenza o ritenzione urinaria per pare-si sfinterica e/o vescicale, turbe della degluti-zione per paralisi della lingua. Il dolore è bru-ciante e da intorpidimento della zona corpo-rea interessata. Perdita di urina tossendo o ri-dendo, involontariamente. Sintomi osteoarti-colari: Usato per le contratture muscolari, ne-gli irrigidimenti dolorosi del rachide cervicale e dorso-lombare, nelle artralgie dell’articola-zione coxofemorale. Sintomi cutanei: Tutti i sintomi peggiorano con il clima freddo, secco, ventoso e migliorano con il caldo. L’aspetto mentale di Causticum ha come nucleo di emozione il tema dell’in-giustizia legata a compassione con intensa

partecipazione alla sofferenza altrui. Forte-mente infastidito dalle ingiustizie che lo fan-no piangere e che gli fanno pronunciare frasi del tipo: “non è giusto che una parte del mon-do soffra in questo modo!”. È tale suo sdegno che agisce d’impeto e senza pensarci troppo, mettendosi in mezzo alle situazioni in difesa del debole di turno. È quindi solidale nei con-fronti di chi soffre. Non è il tipo che dice “ar-miamoci e partite” ma, lancia in resta, parte per primo all’attacco del nemico senza pen-sare alle conseguenze personali. È un sogget-to idealista e può intraprendere attività politica o sindacale ai fini del bene sociale. Caratterial-mente è un “bastian contrario” che mal sop-porta le imposizioni dall’alto. L’autorità viene mal tollerata e frequentemente diviene ribelle e scomodo. I pazienti che necessitano di Cau-

sticum, sono seri e introspettivi, sentono gli ef-fetti della sofferenza per lungo tempo e posso-no diventare mentalmente deboli, distratti, an-siosi nonché vittime di paure o idee immagina-rie. Si preoccupano per le persone care e te-mono che possa capitare loro qualche cosa di

brutto. Quindi mettono il loro impegno per pro-teggere la loro famiglia, gli esseri umani, la na-tura e gli animali.

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8 NORDdiTrento e... in Piazza a GARDOLO

Via Vittorio Veneto e via Piave non sono propriamente vie di Gardolo, Canova o Roncafort ma rammentano a tutti noi i 100 anni della fine della Prima

Guerra Mondiale e, nel particolare, le distruzio-ni e i 40 caduti sofferti dalla nostra frazione. Proprio di questi giorni, fine ottobre e primi di novembre ‘18, è la battaglia di Vittorio Vene-to o terza battaglia del Piave. Questo immane scontro di uomini è ormai storia, a ricordarcelo ci sono filmati, libri, documenti, trincee, cimiteri, commemorazioni, monumenti, vie intitolate…

gloria volevano però vendicarsi della figura da babbei rimediata l’anno prima a Caporetto e, con la scusa di non farsi trovare con le braghe calate al momento della pa-ce, ordinarono l’attacco il 24 ottobre. Risultato: la mattanza inutile di 126 mila italiani, austria-ci, ungheresi, tedeschi, inglesi, francesi, tutti figli, mariti o padri di qualcuno!Ricapitolando: la guerra messa in cantiere col capovolgimento - tradimento italiano della Tri-plice Alleanza con Austria e Germania, iniziata con la dichiarazione di guerra imposta col truc-co dal re al Parlamento e agli Italiani, condotta pessimamente dal generale Cadorna (quello di Caporetto), salvata da tre piene del Piave, vin-ta con l’aiuto di francesi, inglesi e americani, e conclusa con la “Terza battaglia del Piave” chiamata in modo inappropriato “battaglia di Vittorio Veneto” dal nome di una cittadina veneta inventata lì per lì unendo due paesotti sotto il nome “Vittorio Veneto” in onore di Vitto-rio Emanuele II (quello dell’unificazione d’Italia, 1861!), era stata vinta: bastava non fissarsi troppo su questi dettagliucci, autentiche pinzil-lacchere per mai contenti, e di gloria, di meda-glie, onori, commemorazioni, monumenti, vie Piave e Tre Novembre etc… ce ne sarebbero state per tutti a bizzeffe, compresi i morti di cui sopra, stoccati a decine di migliaia nei gradoni del cimitero di Re di Puglia.A memoria imperitura di quei giorni “La canzo-

ma… ma… la Storia spesso s’impantana in una terra di mezzo in cui i confini tra rea-le ed inventato, tra vero e falso, tra leggenda ed agiografia si fa impercettibile. Noi, da veri “scaldacola” vi proponiamo qui una lettura di-versa di quei giorni di un secolo fa… un’altra storia... La battaglia di Vittorio Veneto, presentata e fe-steggiata come “La madre di tutte le battaglie” fu il più superfluo spreco di sangue sul fronte italiano: dopo la sconfitta nella seconda bat-taglia del Piave del giugno ’18, oltre duecen-tomila morti italiani e austroungarici, divenne chiaro a Vienna che la guerra non poteva più esser vinta! Anche il Kaiser se n’era fatta una ragione tanto da inviare il 4 ottobre, “21 gior-ni” prima dell’attacco sul Piave, al presidente americano Wilson la richiesta di armistizio. Da parte sua volta il Comando Supremo austriaco aveva predisposto fin dal 14 ottobre piani per lo sgombero del Veneto e il 17, ben “otto” gior-ni prima dell’attacco italiano, cominciò a portar via depositi e materiali ammassati a ridosso del Piave. Questo inizio di ritirata accelerò la disgregazione delle truppe austroungariche composte da minoranze nazionali, cecoslovac-chi, croati, bosniaci, romeni e… trentini (allora ancora tirolesi!!!): i soldati si arrendevano in massa e il tracollo definitivo era solo una que-stione di tempo!!!Il re-tappo ed tanti generali italiani in cerca di

ne del Piave” che tanto ci commuove e fa bal-zare in piedi: beh… inesatta perlomeno nelle prime quattro righe!! Composta nel giugno 1918 da Ermete Gaeta, celebrato autore di canzoni popolari come “Vipera” e “Profumi e balocchi”, racconta in musica alcuni momenti della guerra sul Piave. Ebbene, nella prima strofa parla del 24 mag-gio, entrata in guerra dell’Italia, e dei “nostri fanti” che passavano il fiume «per raggiunger la frontiera per far contro il nemico una bar-riera»: in verità quel giorno i fanti italiani erano già 100 kilometri oltre il Piave e stavano attac-cando gli Austriaci nel tentativo di raggiungere Gorizia sul fiume Isonzo (la guerra voluta dal re). I fanti passeranno sì il fiume ma nel ’17 e a marcia indietro dopo la batosta di Capo-retto. L’anno dopo il Piave fu determinante per le sorti italiane in ben due occasioni, in giugno durante la battaglia di difesa contro il tentativo austriaco di sfondamento (“per fare contro il nemico una barriera”) e della vittoria in ottobre: insomma, se il 24 maggio il Piave mormorava, era solo per gli affari suoi!!! Tant’è… un pec-catuccio ben perdonabile che fece (e fa!!) della canzone una melodia unificante degli Italiani e li rianimò nella corsa a Trento (e Trieste)!!!

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a cura di Ugo Bosetti

ORIZZONTALI: 1 - Borsa della spesa (*). 8 - Ce-stoni da trasorto sui carri de ‘na volta (**). 12 - Malga dove si fa il formaggio (*). 13 - Ghiaino (*). 15 - Imbuto (*). 16 - Aroma, sapore (*). 18 - Sazio, satollo (*). 19 - Saliera (*). 21 - Gradevole, acco-gliente. 23 - Tra il kilo e il grammo (*). 24 - Con-segnato a, fornito a. 26 - Tuo (*). 27 - Prodotto non industriale. 31 - Visi, facce. 32 - Tre (*). 34

- Assieme al manico fa il coltello. 36 - Frutto del deserto. 38 - Gioielli, valori, preziosi. 39 - Abita-zione, casa (*). 40 - Nota musicale. 41 - Piastrella di maiolica per stufe (**). 43 - Il marito della gal-lina (*). 45 - Ballerino (*). 47 - Separato, senza contatti, per conto suo. 50 - Andò nel paese delle meraviglie. 51 - Addestratore sportivo, trainer. 52- Aglio (*).

CRUCIVERBA “italo-trentino-gardoloto” a cura di Ugo Bosetti

VERTICALI: 1 - Si prende a toccare fili elettrici. 2 - Cuoio per suole (*). 3 - Uccellino (*). 4 - Riferito a, riguardante, concernente. 5 - Terni. 6 - Zona del deserto con palme ed acqua. 7 - Si usa per rammendare. 8 - Bari. 9 - Ripida, scoscesa. 10 - Niente (*). 11 - Aromatizzato con spezie, insa-porito (*). 14 - Arrabbiata, furibonda, rabbiosa. 17 - Precede il ritorno. 20 - Incendio, falò. 22 - Il contrario di poche. 25 - Animale da cortile.

28 - Finire, completare, cessare (*). 29 - Dimi-nutivo di Ildegarda. 30 - Si fanno nella vita e... nei compiti. 33 - Un tipo di energia col vento. 34 - Persona debole, floscia, debilitata (*). 35 - Un pochino-ino-ino, una briciolina (*). 37 - Telaio (*). 39 - Cerchia stretta di amici, gruppo sociale, club. 44 - Anelli (*). 44 - Ali (*). 45 - Grande contenitore di vino (*). 46 - Esse, loro (*). 48 - Sigla dello sla-lom. 49 - Targa di Taranto.

I principali testi utilizzati per le parole in dialetto sono “Vocabolario trentino – italiano” di Vittorio Ricci, 1904; “Dizionario dell’antico dialetto Trentino” di Aldo Bertoluzza, 1997; “Vocabolario della parlata dialettale contemporanea della Città di Trento“ di Elio Fox; “Tracce tedesche nei dialetti trentini” di Giuseppe Osti (www.vivoscuola.it); “Vocabolario etimologico Pianigiani” (www.etimo.it). Nota per i solutori: un asterisco (*) per le parole dialettali di uso ancora comu-ne; due (**) per quelle sull’orlo del dimenticatoio; tre (***) per quelle di chi ha passato, ahilui (e me...) tapino, più volte gli “anta”!! Grazie per la collaborazione a Rosy, Marco ed a chiunque ci segnali parole dialettali ormai scordate scrivendo a [email protected]

Un po’ di storia di Gardolo attraverso le sue vie

Spesso abitiamo in vie o piazze intito-late a persone il cui nome non ci dice assolutamente nulla oppure trae ori-gine da toponimi locali per noi total-

mente privi di significato. Un esempio a Tren-to Nord? via Giuseppe Tosetti, via Gaspare Crivelli, via Crosare, via Giarete... Da qui la proposta di Fabio Giacomoni: presentare il “titolare” (con attenzione speciale ai Gardo-loti!), il perché, il dov’è e il cos’è di una via o piazza di Gardolo, Roncafort, Canova ecc.. ed il motivo di tanto riconoscimento! Questa volta tocca alle vie sparse per tutta la città dedicate ai cento anni della battaglia di Vitto-rio Veneto che pose fine alla Grande Guerra, via Piave, via 3 Novembre (a Gardolo via 4 Novembre, el dì dopo….), piazzetta Profughi della Moravia, via Monte Grappa, via Pasubio ecc…

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