9 Calcestruzzo Per Getti Massivi

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9. Calcestruzzo per getti massivi

Per getti massivi si intendono quei getti relativi a strutture il qui spessore è maggiore di 70-80 cm. Ilproblema fondamentale che riguarda questo tipo di strutture è la formazione di fessure indotte da statitensionali di trazione conseguenti a dilatazioni/contrazioni differenziali tra interno ed esterno (zona corticale)della struttura nei primi giorni successivi al getto. Il calcestruzzo infatti, a causa delle reazioni esotermicheche caratterizzano il cemento, libera una notevole quantità di calore che, data la sua modesta conducibilitàtermica, comporta l’innalzamento della sua temperatura.E’ importante sottolineare che la fessurazione può comparire sia in superficie, durante la fase iniziale diriscaldamento, che nella parte interna della struttura (e quindi invisibile) durante il raffreddamento.Per strutture non vincolate (es. platee e blocchi di fondazione) è fondamentale limitare la differenza ditemperatura interno/esterno; per strutture vincolate (es. muri e impalcati) è altresì importante la riduzionedella temperatura massima raggiunta nella fase di riscaldamento al fine di diminuire il gradiente termico conla struttura già in equilibrio termico ambientale.Al fine di evitare la formazione delle fessurazioni si suggerisce di adottare calcestruzzi che producono unincremento di temperatura in condizioni adiabatiche Tmax non superiore a 30°C. Tale raccomandazionepone altresì al riparo dai rischi di fessurazione postuma da DEF (Delayed Ettringite Formation)

1.

L’innalzamento termico adiabatico è facilmente calcolabile con l’equazione:

m

qcT t

t

Tt = incremento di T del getto ad un dato momento tm = massa volumica del calcestruzzo (kg/m

3)

= calore specifico del calcestruzzo ( 1,1 kJ/kg°C)qt = calore unitario di idratazione sviluppato dal cemento dal tempo tc = dosaggio di cemento

Per limitare il più possibile l’insorgere dei suddetti problemi occorre quindi prendere le dovute attenzioninell’elaborazione del mix-design, in particolar modo nella scelta dei componenti.

Cemento

- impiegare cementi a “basso sviluppo di calore” denominati LH, oppure cementi pozzolanici tipo IV,d’altoforno tipo III, o compositi tipo V di classe 32.5;

- contenere il più possibile il dosaggio di cemento.

AggiunteNel caso non fossero disponibili cementi specifici utilizzare ceneri volanti o fumo di silice in parzialesostituzione del cemento.

AggregatiUtilizzare nel limite del possibile grosse pezzature per ridurre il dosaggio di cemento.

1A temperature superiori a 70°C l’ettrigite primaria può destabilizzarsi e riprecipitare nelle microfessurazioni formatesi per espansione termica differenziale, allargandole.

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Tabella 1 - Esempio di mix-design con cenere volante, Rck 25

Componente Kg/m3

Cem II/A-LL 42.5 R 200Cenere volante 150

Acqua 155Aggregati 1735

StagionaturaPer strutture non vincolate, applicare pannelli termoisolanti protettivi, al fine di far raffreddare più lentamentegli strati corticali, per almeno 7 giorni per elementi con spessore inferiore a 2 metri e 15 giorni per elementicon spessore maggiore di 2 metri.

NormativaUNI EN 14216 – Cementi a bassissimo sviluppo di calore.

Getti massivi con calcestruzzo ritardatoNel caso di getti massivi con tempi di getto piuttosto lunghi (es. 10-12 ore di getto continuo) èraccomandabile l’impiego di calcestruzzi a ritardo differenziato realizzabili impiegando il prodotto AddimentVZ 53 a dosaggi decrescenti. L’impiego di questi calcestruzzi consente di gettare formando strati non più altidi 80 cm che hanno un tempo di inizio presa pressoché simultaneo. Questa procedura ha lo scopo di poterprovvedere alla rivibrazione dell’intera sezione al termine delle operazioni di getto. Tale operazione ènecessaria al fine di evitare:

- la comparsa di giunti freddi in caso di prolungate pause tra una betoniera e l’altra;

- la comparsa di quadri fessurativi superficiali che ricalcano l’andamento superficiale delle armature, a causadell’assestamento plastico secondario dell’intera massa di calcestruzzo.

I dosaggi decrescenti di additivo ritardante vanno individuati preliminarmente in base a prove di laboratorio inmodo da programmare opportunamente le operazioni di getto.

Additivi superfluidificantiParticolarmente indicati sono gli additivi della serie FM e Compactcrete nelle versioni estive come FM 95/T,FM1341R, 39/T75R, 39/T40 e 39/T10.

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Figura 1 - Effetto del ritardante sullo sviluppo del calore di idratazione3)

Prodotti Addiment per il calcestruzzo per getti massivi

Nome del prodotto Tipologia Uso

Serie Addiment FMSerie Addiment BVSerie Compactcrete

SuperfluidificantePermette l’abbassamento del rapporto a/c e la conseguenteriduzione del cemento

Fibre Crackstop Fibre sinteticheRiducono fortemente/eliminano la comparsa delle fessure daritiro plastico

Fibre strutturali Durus Fibre sintetiche Riducono fortemente l’apertura delle fessure da ritiro termico

Addiment VZ 53 Ritardante

Permette di abbassare la temperatura massima raggiuntadal calcestruzzo e dilazionare lo sviluppo di calore in unintervallo più lungo; Permette la produzione di calcestruzzi aritardo differenziato per getti massivi

Addiment SR 2 AntiritiroRiduce il ritiro da essiccamento del 30-40% limitando laformazione delle fessure.

Starkzement Fumo di siliceIn sostituzione del cemento limita lo sviluppo di calore a pariresistenza meccanica

VENDITA ED ASSISTENZA

ADDIMENT ITALIA S.R.L.Via Roma 65 – 24030 MEDOLAGO (BG) - Italia

Tel. 035/4948558 r.a. Fax 035/4948149http://www.addimentitalia.it - E-mail:[email protected]

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