Linee Guida Calcestruzzo

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Linee guida relative al calcestruzzo strutturale - raccolta edita dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici

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  • Presidenza del Consiglio Superioredei Lavori Pubblici

    Servizio Tecnico Centrale

    PROGETTO ULISSE

    AITECASSOBETON

    ATECAP

    Calcestruzzo

    Calcestruzzo

    CalcestruzzoCalcestruzzopreconfezionato

    Calcestruzzostrutturale ad alta resistenza

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  • Presidenza del Consiglio Superioredei Lavori Pubblici

    Servizio Tecnico Centrale

    PROGETTO ULISSE

    AITECASSOBETON

    ATECAP

    Calcestruzzo

    Calcestruzzo

    Calcestruzzopreconfezionato

    strutturale ad alta resistenza

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  • Premessa

    Il 7 febbraio 2003 il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha approvato il testo ufficia-le delle nuove Linee Guida sul Calcestruzzo Preconfezionato. La collaborazione istaura-ta con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per lelaborazione di questo docu-mento frutto della considerazione che la nostra categoria e lAssociazione che larappresenta hanno saputo meritarsi nel loro continuo impegno a favore del migliora-mento delle prestazioni, dellaffidabilit e delle qualit dei propri prodotti e servizi. Gra-zie a questa collaborazione lATECAP in grado di rappresentare in modo costruttivo leesperienze e le conoscenze del settore in occasione dello sviluppo di nuove Linee Guidasulla Tecnologia del Calcestruzzo o della revisione di norme ad essa collegate.Il valore di tutto questo anche nellimpegno che lATECAP pone nella loro divulgazio-ne sul territorio nazionale attraverso i propri associati, con seminari e convegni e conuna larga distribuzione a uffici tecnici pubblici e privati, imprese e produttori di calce-struzzo, della documentazione tecnica relativa, anche attraverso la rivista In Concreto.Sono certo che le Linee Guida sul Calcestruzzo Preconfezionato, saranno sempre inseritein molte prescrizioni di capitolato, per laffidabilit delle prestazioni che esse assicurano.Non solo, ma anche la convinzione che molte aziende sono gi pronte ad applicarle, o lestanno gi applicando, per i positivi vantaggi tecnici e di qualificazione che esse com-portano e per i risultati economici che esse favoriscono, frutto dellefficienza organizza-tiva e gestionale che esse indicano.Limportanza delle indicazioni ministeriali e lopportunit di disporre di uno strumento difacile consultazione, ha suggerito di raccogliere in un unico volume anche i testi delle Li-nee Guida sul calcestruzzo strutturale e quelle su calcestruzzi strutturali ad alta resistenza.Questa iniziativa si pone nellambito delle attivit programmate da Progetto Ulisse vo-luto e sostenuto da AITEC (Associazione Italiana Tecnico Economica del Cemento), AS-SOBETON (Associazione Nazionale Industrie Manufatti Cementizi) e ATECAP (Asso-ciazione Tecnico-Economica Del Calcestruzzo Preconfezionato).

    Dott. Ing. Michele Valente(Presidente ATECAP)

  • Presentazione

    La sicurezza strutturale e laffidabilit dei materiali e dei relativi sistemi costruttivi inve-stono direttamente la competenza istituzionale del Consiglio Superiore, nellambito del-la tradizionale attivit tecnico-scientifica nel settore della sicurezza delle costruzioni. Inrelazione a tale competenza, nella direttiva del 2002, che definisce gli Obiettivi Genera-li delle politiche pubbliche del Consiglio Superiore, stato stabilito che: il ConsiglioSuperiore dei Lavori Pubblici nello svolgimento dei propri compiti istituzionali terrprioritariamente in considerazione laspetto della sicurezza in ogni attivit amministrati-va, culturale e tecnica.In tale contesto di azione normativa, si colloca la elaborazione delle Linee Guida per laproduzione, il trasporto ed il controllo del calcestruzzo preconfezionato.Le Linee Guida, pi in generale, rappresentano specifici documenti tecnici a caratteremonografico, con una precipua finalit informativa ed illustrativa in ordine ai contenutitecnico scientifici degli argomenti trattati, e delle relative ricadute rispetto al pertinentecontesto normativo.Lelaborazione delle Linee Guida per la produzione, il trasporto ed il controllo del cal-cestruzzo preconfezionato, fornisce cos un ulteriore contributo normativo per quantoattiene lutilizzazione del calcestruzzo, elemento base delle costruzioni civili; tale docu-mento si inserisce significativamente nellopera di integrazione dellattuale quadro nor-mativo tecnico, di recente gi avviata dalle Linee Guida sul calcestruzzo strutturale e daquelle sul calcestruzzo ad alta resistenza.Le Linee Guida predisposte riguardano in particolare le procedure tecniche utilizzatenella produzione del calcestruzzo preconfezionato prodotto con metodi e processi in-dustriali, oggi largamente impiegato nelle costruzioni. Perch le caratteristiche del cal-cestruzzo preconfezionato siano conformi a quanto prescritto dai progettisti, necessa-rio che il processo produttivo sia accuratamente controllato in ogni fase fino allaconsegna in cantiere per la messa in opera.Da qui lesigenza di disciplinare il settore, stabilendo, per le varie fasi del processo di pro-duzione e di trasporto del calcestruzzo, i controlli necessari per soddisfare le prestazionirichieste in progetto.Inoltre v lesigenza di stabilire le diverse figure che, a vario titolo, sono coinvolte nelprocesso di produzione, trasporto ed accettazione del prodotto, i loro compiti e le rela-tive responsabilit.Il documento proposto affronta quindi gli aspetti fondamentali ai fini della qualit ed af-fidabilit di un materiale rilevante per la sicurezza statica delle opere, quali quelli relativial confezionamento, al trasporto ed al controllo del calcestruzzo preconfezionato, aspettinon sempre adeguatamente trattati nella ordinaria pratica esecutiva delle costruzioni.Va infine posto in rilievo che le Linee Guida rispondono anche ad una specifica finalitdella Legge quadro in materia di opere pubbliche pi nota come Legge Merloni, che, al-lart. 8, estende la qualificazione dei soggetti esecutori di opere ai prodotti, ai processi,ai servizi ed ai sistemi di qualit impiegati dai soggetti stessi.

    Dott. Ing. Marcello Mauro(Presidente della Prima Sezione del Consiglio Superiore dei LL.PP.)

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  • 9Presidenza del Consiglio Superioredei Lavori Pubblici

    Servizio Tecnico Centrale

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    Calcestruzzopreconfezionatola Produzione, il Trasporto e il Controllo del

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    Indice

    1. Scopo e campo di applicazione 121.1. Scopo 121.2. Campo di applicazione 12

    2. Ruoli funzionali 12

    3. Prescrizioni per il calcestruzzo 133.1. Calcestruzzo a prestazione garantita 133.1.1. Prescrizioni di base 133.1.2. Prescrizioni aggiuntive 133.2. Calcestruzzo a composizione richiesta 133.2.1. Prescrizioni di base 133.2.2. Prescrizioni aggiuntive 13

    4. Impianto di produzione 134.1. Depositi dei componenti 134.1.1. Insilaggio del cemento 134.1.2. Depositi degli aggregati 144.1.3. Depositi dellacqua 144.1.4. Insilaggio delle aggiunte minerali 144.1.5. Depositi degli additivi 144.2. Apparecchiature di dosaggio 154.3. Controllo delle apparecchiature 15

    5. Processo di produzione 155.1. Dosaggio dei componenti 155.2. Miscelazione dei componenti 155.2.1. Miscelazione in autobetoniera 165.2.2. Miscelazione nel mescolatore fisso 165.3. Movimentazione del calcestruzzo 165.3.1. Con autobetoniera 175.3.2. Con autocarro 175.3.3. Con pompa 175.3.4. Con nastro trasportatore 17

    6. Controllo della qualit 186.1. Laboratorio di riferimento 186.1.1. Attrezzature 186.1.2. Controllo delle apparecchiature di prova 186.2. Controllo al ricevimento dei componenti 186.3. Progettazione delle miscele per calcestruzzi a prestazione 196.3.1. Calcestruzzi con caratteristiche speciali 196.4. Controllo del calcestruzzo 196.5. Valutazione delle conformit 196.6. Controllo statistico 196.7. Registrazione ed archiviazione dei risultati 19

    7. Non conformit 21

    8. Controlli al ricevimento del calcestruzzo 23

    Calcestruzzo preconfezionato

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    1. Scopo e campo di applicazione

    1.1. ScopoScopo delle presenti Linee Guida - quello di fornire indicazioni per la prescrizione, laproduzione ed il controllo del calcestruzzo preconfezionato, conforme al requisiti, delleLinee Guida sul calcestruzzo strutturale predisposte dal Servizio Tecnico Centrale dellaPresidenza del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici edizione Dicembre 1996.

    1.2. Campo di applicazioneRiguarda la produzione di calcestruzzo strutturale. Nel caso di calcestruzzi speciali, oltrealle presenti LineeGuida, dovranno essere considerate prescrizioni aggiuntive specificheper il tipo di calcestruzzo considerato.

    2. Ruoli FunzionaliLe responsabilit, i ruoli e le interrelazioni di tutto il personale che gestisce, effettua everifica le operazioni che incidono sulla qualit del calcestruzzo devono essere adegua-tamente documentate. Ci vale in particolare per quanto concerne quel personale chedeve avere idonea autonomia organizzativa e autorit per identificare ogni problema re-lativo alla qualit della produzione e per intraprendere le necessarie azioni correttive alfine di minimizzare i rischi legati a un calcestruzzo non conforme.Il livello di conoscenza, addestramento, esperienza e le attitudini del personale addettoalla produzione ed al controllo del processo di produzione devono essere adeguati alruolo svolto.Si individuano le figure nel seguito elencate.Direttore: persona fisica cui compete la responsabilit della gestione aziendale e nel con-fronti dei terzi.Responsabile del Controllo della Qualit: ruolo cui compete la responsabilit delle opera-zioni di autocontrollo della produzione e di elaborazione dei risultati conseguenti.Tecnologo del calcestruzzo: ruolo cui compete la responsabilit della gestione delle attivitdi qualifica e controllo delle materie prime e di qualifica e definizione delle composi-zioni (ricette) di calcestruzzo.Responsabile della produzione: persona fisica cui compete la responsabilit di presiedere ecoordinare le attivit connesse alla produzione di calcestruzzo, alla prestazione dei ser-vizi connessi ed allapprovvigionamento delle materie prime.Operatore di impianto: persona fisica responsabile delle operazioni di impianto che por-tano al dosaggio dei componenti, secondo le miscele fissate dal Tecnologo, alla loro im-missione in autobetoniera ed alla consegna, da parte di queste, allutilizzatore del calce-struzzo. Egli provvede alle verifiche di efficienza dellimpianto, ad accertarsi chevengano effettuate le normali operazioni di manutenzione ordinaria nonch a richiede-re quelle straordinarie che si rendessero necessarie.Autista: addetto alla conduzione dellautobetoniera.Delegato ai controlli al momento della consegna: persona incaricata dal produttore ad ese-guire i controlli al momento della consegna e alla sottoscrizione del relativo verbale.Addetto alla pompa: addetto alla operativit della pompa per calcestruzzo. Ad esso gene-ralmente compete anche la conduzione su strada del mezzo.I ruoli sopra indicati possono essere in parte cumulati nella stessa persona, purch que-sta ne abbia le necessarie competenze, con la eccezione del ruolo di Responsabile delControllo della Qualit che non cumulabile con alcun altro dei ruoli citati.Le attivit di formazione/addestramento devono essere pianificate periodicamente eavere una durata sufficiente ad assicurare ad ogni operatore le conoscenze necessarieper lo svolgimento delle sue attivit specifiche.Le attivit di formazione ed addestramento devono avere per oggetto:

    Calcestruzzo preconfezionato

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    conoscenze tecniche e tecnologiche specifiche; norme e leggi cogenti e/o applicabili; caratteristiche delle attivit produttive, di consegna e di controllo; gestione degli scostamenti dai limiti di conformit relativi al processo/prodotto.

    3. Prescrizioni per il calcestruzzo.Il calcestruzzo deve essere identificato e prescritto in alternativa come calcestruzzo a pre-stazione garantita o come calcestruzzo a composizione richiesta, cos come di seguito ri-portato:

    3.1. Calcestruzzo a prestazione garantita

    3.1.1. Prescrizioni di base Classe di resistenza caratteristica (indicando se cubica: Rck o cilindrica: fck); Classe di esposizione ambientale; Classe di consistenza, indicando il relativo metodo di misura; Diametro massimo nominale dellaggregato in mm.

    3.1.2. Prescrizioni aggiuntive Prescrizioni particolari richieste dal Progettista o dal Committente quali, ad esempio: laresistenza a breve termine, la resistenza a trazione o a flessione, il modulo elastico, il ritiroe, per il calcestruzzo autocompattante (SCC), le relative pertinenti specifiche integrative. Ulteriori prescrizioni che possono essere espressamente richieste contrattualmente.

    3.2. Calcestruzzo a composizione richiesta

    3.2.1. Prescrizioni di baseDettaglio della composizione e comunque: dosaggio del cemento (in Kg/m3); tipo e classe di resistenza del cemento; diametro massimo nominale degli aggregati (in mm); composizione granulometrica della miscela degli aggregati; tipo e dosaggio delleventuale additivo e/o aggiunta; classe di consistenza o rapporto acqua/cemento.

    3.2.2. Prescrizioni aggiuntiveUlteriori prescrizioni che possono essere espressamente richieste contrattualmente.

    4. Impianto di produzione

    4.1. Depositi dei componentiLe materie prime devono essere cos conservate: il cemento e le aggiunte in polvere insili, gli additivi in cisterne o nelle confezioni originali, gli aggregati in tramogge o in cu-muli distinti.

    4.1.1. Insilaggio del cementoI cementi debbono essere conformi alle vigenti disposizioni normative. Saranno conser-vati in sili che garantiscano la perfetta tenuta nei confronti dellumidit atmosferica;ogni silo conterr un unico tipo e classe di cemento; a tale scopo, le prese di carico cor-rispondenti ai diversi sili dovranno essere chiaramente identificate.Dovr essere evitata ogni possibilit di frammistione fra cementi (e/o altri materiali pul-verulenti) tra un silo e laltro.

    Calcestruzzo preconfezionato

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    Il posizionamento dei filtri deve essere tale da impedire che il materiale captato possaconfluire in un carico di calcestruzzo per il quale sia previsto un cemento diverso.

    4.1.2. Depositi degli aggregatiGli aggregati devono essere approvvigionati o immagazzinati in quantit sufficiente acompletare le produzioni programmate senza interruzioni di getto.Il luogo di accumulo a terra degli aggregati dovr essere di dimensioni adeguate e con-sentire limmagazzinamento delle diverse pezzature tra loro separate cos da impedirnela frammistione. Per ogni cumulo, accessibile da autocarri e/o da pale caricatrici, dovressere apposto un cartello, di idonea dimensione e lettura, indicante la classe granulo-metrica dellaggregato eventualmente integrata dalla denominazione locale ricorrente.La superficie di appoggio di ogni cumulo dovr essere conformata in modo tale da con-sentire il naturale allontanamento dellacqua piovana e di percolazione.Limpianto deve essere dotato dl un numero di tramogge tale da consentire linsilaggiodistinto dei diversi tipi di aggregato. Le tramogge dovranno pertanto essere in numeroalmeno pari al numero di classi granulometriche di volta in volta utilizzate.In caso di scarico diretto da autocarri o pale meccaniche, le tramogge dovranno averelarghezza superiore a quelle degli automezzi stessi ed essere munite di eventuali sovra-sponde in modo tale da evitare rischi di travasi.Le tramogge in cui scaricano gli automezzi adibiti alla consegna dovranno essere identi-ficate con un cartello, di idonea dimensione e lettura, indicante la classe granulometricadellaggregato eventualmente integrata dalla denominazione locale ricorrente.Lo stato di manutenzione delle tramogge dovr assicurare che non avvenga frammistio-ne fra gli aggregati delle diverse classi granulometriche.Gli eventuali aggregati da riciclo dovranno provenire dalla frantumazione di materiale,ottenuto dalla demolizione di strutture in calcestruzzo, privato dei componenti estraneio teneri quali: laterizi, piastrelle, legno, materiali plastici, ecc. Essi potranno essere uti-lizzati solo per la produzione di calcestruzzi non strutturali.

    4.1.3. Depositi dellacquaOve si renda. opportuno un accumulo di acqua destinata alla produzione di calcestruz-zo, questo verr realizzato mediante cisterne, serbatoi o bacini nei quali sia evitato il ri-schio di inquinamento con elementi dannosi al calcestruzzo.Mediante un corretto attingimento e ripristino si dovr in ogni caso assicurare che, a se-guito di lunghi periodi di giacenza, non si formino materiali che causino ritardi di presae/o indurimento.In relazione alle condizioni ambientali, dovranno essere predisposte eventuali protezio-ni che consentano allacqua di mantenere una temperatura tale da assicurare che il cal-cestruzzo possa essere prodotto nelle adeguate condizioni.

    4.1.4. Insilaggio delle aggiunte mineraliLe aggiunte minerali dovranno essere immagazzinate se consegnate in sacchi, conserva-te in sili se consegnate sfuse, o in cisterne se liquide. I depositi dovranno essere chiara-mente identificati mediante cartelli di idonea dimensione e lettura.Le aggiunte consegnate non sfuse, dovranno essere conservate nelle confezioni origina-li e in luoghi che ne assicurino una ottimale conservazione.Non consentito immagazzinare aggiunte di diverso tipo miscelandole fra loro.

    4.1.5. Depositi degli additiviGli additivi consegnati sfusi dovranno essere depositati in cisterne opportunamenteidentificate. Se consegnati nelle confezioni originali, verranno depositati in appositi luo-ghi che ne assicurino una ottimale conservazione.

    Calcestruzzo preconfezionato

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    Le cisterne esterne, se presenti, dovranno essere opportunamente protette per limitare gli effetti delle basse/alte temperature.

    4.2. Apparecchiature di dosaggioPer ogni carico di almeno tre metri cubi di calcestruzzo, le caratteristiche delle apparec-chiature di dosaggio devono essere tali da realizzare e mantenere, nelle normali condi-zioni operative, le tolleranze indicate nel Prospetto 1.Se pi impasti o pesate costituiscono un unico carico, le tolleranze del Prospetto 1 si ap-plicano al carico complessivo.

    I cementi, gli aggregati e le aggiunte in polvere devono essere dosati in massa mediantepesatura. Ove i componenti fossero contenuti in confezioni originali, dal peso garantitodal loro produttore, limmissione nel carico di un determinato numero di confezioni equiparato al dosaggio in massa del corrispondente peso.Lacqua dimpasto, gli aggregati leggeri fino ad una massa in mucchio pari a 600 Kg/m3,gli additivi e le aggiunte in forma liquida possono essere dosati a volume.

    4.3. Controllo delle apparecchiatureDeve essere predisposto, un programma dei controlli, sia interni che di terzi, delle taraturedegli strumenti e delle apparecchiature utili al dosaggio dei componenti (bilance, dosatoridegli additivi, misuratori dacqua, ...) che rispetti le frequenze minime riportate nel Prospet-to 2. I controlli sulle bilance dovranno garantirne e documentarne la riferibilit metrologica.Gli strumenti e le apparecchiature utili alla produzione sono soggette, oltre che ai con-trolli interni periodici, anche al controlli indicati nel Prospetto 2.

    5. Processo di produzione

    5.1. Dosaggio dei componentiIl cemento e le aggiunte in polvere possono essere dosati nello stesso dispositivo, lacqua,le eventuali altre aggiunte liquide e gli additivi dovranno essere dosati con dispositivi se-parati usati esclusivamente per ciascuno di essi. Per le diverse classi granulometriche gliaggregati dovranno essere dosati per pesate singole o cumulative progressive.Dovr essere eseguita la compensazione del peso delle sabbie, in relazione alla loro umi-dit, con conseguente variazione del quantitativo dacqua immesso.La compensazione del quantitativo dacqua immesso con il peso degli aggregati grossi,sar operata sulla base della percentuale di umidit corrispondente alle rilevazioni effet-tuate durante i pi recenti controlli periodici effettuati sugli stessi.

    5.2. Miscelazione dei componenti Limpasto dovr avere: coesivit tale da poter essere trasportato e movimentato senza che si verifichi la segre-gazione dei singoli elementi; lavorabilit conforme a quella richiesta e riportata nel documento di trasporto.

    Calcestruzzo preconfezionato

    Prospetto 1Limiti di tolleranza

    nel dosaggio dei

    materiali

    componenti.

    Materiale Limite di tolleranzaCementoAcquaAggregato totale 3% sulla quantit richiestaAdditivi e aggiunte impiegate in qunatit >5%in massa rispetto al peso del cemento

    Additivi e aggiunte impiegate in quantit

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    5.2.1. Miscelazione in autobetonieraNel caso di impianto privo di mescolatore fisso, le autobetoniere devono essere in gradodi ottenere una miscelazione intima del materiali componenti e una consistenza del cal-cestruzzo uniforme nellintero carico.Onde garantire la corretta miscelazione dellimpasto, occorre che lautobetoniera: non sia caricata per un volume di calcestruzzo reso superiore a quello indicato dal suocostruttore; i componenti limpasto, per quanto possibile, vengano immessi in modo uniforme du-rante il carico; al termine della fase di carico e prima di iniziare il trasporto, ruoti alla massima veloci-t prevista dalla casa costruttrice per almeno 4 minuti primi.

    5.2.2. Miscelazione nel mescolatore fissoNel caso di impianto con mescolatore fisso, onde garantire la corretta miscelazione del-limpasto, la durata della miscelazione deve essere maggiore di 30 secondi.

    Calcestruzzo preconfezionato

    Prospetto 2Controllo delle

    apparecchiature.

    Oggetto o Esame/prova Finalit Frequenza minimaApparecchiatura

    1 Mucchi, Ispezione visiva Verificarne la conformit Una volta depositi, ecc. alle specifiche alla settimana

    2 Apparecchiatura Ispezione visiva del Verificare che lapparecchiatura Ogni giornodi pesatura funzionamento di pesatura sia in buone

    condizioni e che funzionisenza impedimenti

    Determinazione Per verificarela rispondenza Allinstallazionedella sicurezza al prospetto 1

    Verificare la rispondenza Annuale, e al DLgs 29/12/92 n.517 comunque ogni

    50.000 m3 prodottiper sistema dipesatura (o catenametrica)

    4 Distributore degli Esame visivo del Verificare che lapparecchiatura Allinstallazioneadditivi (inclusi funzionamento di somministrazione sia in Annualequelli montati sulle buone condizioni e che autobetoniere) funzioni correttamente

    Prova di Verificare la rispondenza al Allinstallazioneaccuratezza prospetto 1 (limiti di Annuale

    tolleranza 5%)6 Misuratore Prova di Verificare la rispondenza al Allinstallazione

    dacqua accuratezza prospetto 1 (limiti di Annualetolleranza 3%)

    7 Apparecchiature Confronto della Verificare accuratezza Allinstallazione(eventuali) per la U.R. effettiva con Mensilemisurazione in la U.R. rilevatacontinuo dellaumidit degli aggregati

    8 Mescolatori Ispezione Verifica dellusura Ogni 2000 m3

    (autobetoniere visiva dellapparecchiatura prodotti e/oincluse) di mescolazione trasportati e

    comunquetrimestrale

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    5.3. Movimentazione del calcestruzzoIl trasporto del calcestruzzo dal luogo del confezionamento a quello di impiego, dovravvenire utilizzando mezzi e attrezzature idonee a evitare che si verifichi la segregazionedei vari componenti dell impasto o il deterioramento dellimpasto stesso.

    5.3.1. Con autobetonieraDurante il trasporto e successivamente, in caso di attesa dello scarico, la betoniera deverimanere costantemente in movimento.In linea di massima, in relazione alle condizioni ambientali, salvo che non vengano previsteidonee misure (quali la aggiunta di additivi ritardanti), il calcestruzzo dovr essere messo inopera entro 2 h dal momento in cui stata introdotta lacqua nella miscela (corrisponden-te allora di carico della autobetoniera). A tal fine il Documento di Trasporto (DDT) dovrriportare lora di consegna convenuta e la durata prevista delle operazioni di getto.Tipo e quantit di ogni eventuale aggiunta di acqua e/o additivi che dovesse essere ef-fettuata in fase preliminare alla consegna, sotto la responsabilit del produttore, deve es-sere prevista in produzione, non alterare le prestazioni prescritte ed, essere registrata suldocumento di trasporto. Non sono ammesse aggiunte di acqua o additivi alla consegna.Le autobetoniere dovranno essere soggette a manutenzione programmata e tenute inbuone condizioni operative, in modo che le propriet del calcestruzzo non ne venganonegativamente influenzate.

    5.3.2. Con autocarroIl trasporto del calcestruzzo con autocarro pu avvenire a condizione che: il calcestruzzo venga mescolato da un mescolatore fisso di impianto; il calcestruzzo abbia consistenza umida e la lunghezza del percorso e la sua accidenta-lit siano tali da non causare la segregazione dellimpasto; non siano stati immessi additivi aeranti; il cassone dellautocarro sia a tenuta stagna ad evitare perdite di boiacca; la messa in opera avvenga, in relazione alle condizioni ambientali, entro 20/40 minutidallimmissione dellacqua nel mescolatore fisso.

    5.3.3. Con pompaLa movimentazione del calcestruzzo mediante pompa non ne deve alterare la composi-zione. Si raccomanda che la pompabilit risulti assicurata da: una corretta composizione granulometrica; un adeguato contenuto di parti fini; leventuale inserimento di aggiunte e/o additivazioni atte ad evitare aggiunte di acqua. fatto divieto di procedere ad aggiunte di acqua, additivi e qualsiasi altra sostanza nellatramoggetta di alimentazione della pompa.Nel caso di interruzione del flusso di pompaggio, per qualsiasi ragione, laddetto allapompa avr cura di procedere a frequenti brevi aspirazioni e spinte del calcestruzzo pertenerlo in movimento allinterno delle tubazioni.Nella messa in opera si raccomanda che: il terminale in gomma della pompa sia posto in posizione verticale per evitare la segre-gazione dellimpasto; nel caso di getti verticali, la tubazione della pompa venga fatta penetrare il pi possibi-le nel cassero per ridurre al minimo il rischio di segregazione. dellimpasto; nel caso di getti su soletta, si eviti laccumulo di rilevanti quantit di calcestruzzo.

    5.3.4. Con nastro trasportatoreIn fase di messa in opera la movimentazione del calcestruzzo a mezzo di nastro traspor-tatore deve essere tale da evitarne la segregazione.

    Calcestruzzo preconfezionato

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    A tal fine indispensabile che: linclinazione del nastro sia tale da non causare il riflusso del calcestruzzo a nastro fermo; la tensione del tappeto e la distanza tra i rulli sia tale da non causare evidenti sobbalzialla massa di calcestruzzo; al termine del nastro, il calcestruzzo finisca in una tramoggetta che ne permetta lo sca-rico verticale nel punto di messa in opera. fatto divieto di procedere ad aggiunte di acqua, additivi e qualsiasi altra sostanza diret-tamente sul nastro.

    6. Controllo della qualitOgni produzione di calcestruzzo deve essere soggetta ad autocontrollo attuato mediantepersonale qualificato e la disponibilit di un laboratorio di riferimento correttamente at-trezzato allo scopo di fornire gli strumenti utili a: verificare la rispondenza delle materie prime impiegate alle norme ed alle esigenze del-la propria produzione; progettare correttamente le miscele; controllare il livello qualitativo della produzione; fornire elementi informativi a Progettista, Committente, Utilizzatore.Lautocontrollo pu essere demandato, purch in forma continuativa, ad una strutturaesterna.Tutti i risultati dellautocontrollo, relativi sia al calcestruzzo che alle materie prime im-piegate, debbono essere registrati e conservati per almeno 2 anni.

    6.1. Laboratorio di riferimento

    6.1.1. AttrezzatureIl laboratorio di riferimento deve essere attrezzato almeno delle seguenti apparec-chiature: termometri di ambiente (min. e max.) e per calcestruzzo; forno per lessiccazione dei campioni di aggregato; serie di setacci UNI; bilancia di precisione (lettura minima 1g); attrezzatura per la determinazione dellequivalente in sabbia; cilindri graduati e burette; contenitore rigido, di volume noto, per la determinazione della densit del cls fresco; cono di Abrams; porosimetro; mescolatore per calcestruzzo da laboratorio; adeguato numero di cubiere secondo UNI; vasca/ambiente di maturazione secondo UNI; bilancia con portata compresa tra 20 e 50 Kg.; pressa per le prove di compressione, di classe 1 (min. 200 t) conforme alla UNI EN12390-4 in caso di produzione di calcestruzzo autocompattante (SCC); ulteriori attrezzature necessarie al controllo di questo materiale.

    6.1.2. Controllo delle apparecchiature di provaIn assenza di disposizioni normative, le apparecchiature di misurazione e prova vannocontrollate con frequenza minima annuale od ogni qual volta emergano dubbi sulla lo-ro affidabilit. I verbali di verifica delle tarature vanno conservati.

    6.2. Controllo al ricevimento dei componentiI componenti non devono essere impiegati senza essere stati prima controllati o senza

    Calcestruzzo preconfezionato

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    che sia stata accertata la loro conformit ai requisiti specificati.Le prove devono essere effettuate seguendo le indicazioni delle norme di prova e le fre-quenze minime citate nel Prospetto 3. Per ciascuna di esse dovr essere redatto un ap-posito verbale.

    6.3. Progettazione delle miscele per calcestruzzi a prestazioneLa progettazione delle miscele compete unicamente al Tecnologo del calcestruzzo: lo-peratore di impianto tenuto al loro rispetto.La progettazione delle miscele a prestazione si articola in pi fasi: progettazione della composizione granulometrica; determinazione delle quantit di aggregato utile ad ottenere il volume di 1 m3 di cal-cestruzzo costipato a rifiuto (es. metodo litrico); scelta del tipo e classe di cemento e determinazione del dosaggio in grado di assicura-re lottenimento della resistenza caratteristica richiesta alla consistenza voluta; determinazione delle eventuali quantit di aggiunte e additivi; verifica che il rapporto acqua/cemento derivante soddisfi la classe di esposizione pre-vista.

    In impianto debbono essere presenti ed utilizzate solo ricette attuali e progettate secon-do quanto sopra specificato.La definizione della miscela funzione della resistenza media di progetto Rcm. Per ogniresistenza caratteristica Rck oggetto di produzione dovr essere documentato il metodo dideterminazione della corrispondente resistenza media di progetto Rcm.

    6.3.1. Calcestruzzi con caratteristiche specialiIn aggiunta agli elementi contenuti nel precedente punto 6.3, la progettazione dei cal-cestruzzi con caratteristiche speciali dovr tenere conto degli aspetti propri della parti-colare tecnologia che li caratterizza.Nel caso di calcestruzzo autocompattante (S.C.C.) la resistenza alla segregazione, la ca-pacit di passare attraverso i ferri di armatura e quella di riempire le casseforme in ma-niera omogenea, sono propriet che devono essere raggiunte con uno studio accurato eprovate con attrezzature specifiche.

    6.4. Controllo del calcestruzzoI controlli vanno eseguiti con le frequenze riportate nel Prospetto 4. Per ciascuna provadovr essere redatto un apposito verbale.

    6.5. Valutazione delle conformitLa produzione di calcestruzzo deve essere controllata dal produttore stesso al fine di ve-rificarne la conformit delle prestazioni reali rispetto quelle richieste.

    6.6. Controllo statisticoLa resistenza alla compressione va valutata sulla base di uno strumento dianalisi statistica che consenta, in via continuativa, la definizione della resi-stenza media e la inequivocabile determinazione dello scarto quadratico medio.Per calcestruzzi normali appartenenti alle classi di resistenza da C20/25 finoa C50/55, il campionamento, le prove e il controllo statistico possono essereeffettuati su miscele singole o su famiglie di calcestruzzi per le quali siano sta-te individuate idonee leggi di correlazione. Luso delle famiglie di calcestruzzo limitato al controllo in continuo dellaproduzione.

    Calcestruzzo preconfezionato

  • 20 Calcestruzzo preconfezionato

    Materiale Esame/prova Finalit Frequenza minima Norme diriferimento

    Cementi

    Aggregati (1)

    Esame del documento diconsegna e del marchio di conformit prima dello scaricoEsame del documento diconsegna primadello scaricoEsame visivo dell'aggregatoprima dello scarico

    Analisi granulometrica

    Passante a0.075 mm

    Determinazionedel coefficientedi imbibizione edella massavolumicaEquivalente insabbia e valore di blu

    Minerali reattivi

    Solfati

    Cloruri solubili

    Sostanze organiche

    Reattivitalcali-aggregati

    Verificare se la consegna conforme allordine e proviene dal fornitoreatteso

    Verificare se la consegna conforme allordine eproviene dal fornitoreattesoConfronto con un aggregato di aspettonormale per quanto riguarda granulometria,dimensioni e presenzadi impuritVerificare la conformit con la granulometria di norma o concordata

    Accertare la quantit delle parti finissime (filler o impurit)

    Determinare lacquatrattenuta e le caratteristiche delle singole pesate

    Determinare lapresenza di impurit

    Verificare la eventuale presenza di sostanzedannoseVerificare la eventuale presenza di sostanzedannoseVerificare la eventuale presenza di sostanze dannoseVerificare la eventuale presenza di sostanze dannoseVerificare la eventualepresenza di sostanzedannose e/o reattive

    A ogni consegna

    A ogni consegna

    Ogni giorno/ogni 100m3 di cls. prodotti

    Qualifica di nuova fornitura: prima consegna.In caso di dubbioconseguente allesamevisivo. BimestraleQualifica di nuova fornitura: prima consegna. Bimestrale. In caso di dubbioQualifica di nuova fornitura: prima consegna

    Qualifica di nuova fornitura: prima consegna. Semestrale.In caso di dubbioQualifica di nuova fornitura: prima consegna(nelle zone a rischio)In caso di dubbio

    In caso di dubbio

    Prima fornitura. Ognidue mesi. in caso didubbioSolo se la prova 8 evidenzia la presenza dimateriali potenzialmentereattivi: prima forniturae annuale

    D. M. 314/99

    UNI EN933-1

    UNI 8520/7

    UNI EN 1097(in fase distampa)

    EN 933/9EN 933/8

    UNI 8520/4EN 932-3

    EN 1744-1

    EN 1744-1

    UNI 8520/14EN 1744-1

    UNI 8520/22

    1

    2

    3

    4

    5

    6

    7

    8

    9

    10

    11

    12

    Prospetto 3Controllo dei

    componenti.

  • 21

    6.7. Registrazione ed archiviazione dei risultatiTutti i risultati relativi allautocontrollo vanno registrati e conservati per un periodo mi-nimo di 2 anni.

    7. Non conformitSu di un apposito registro verranno riportate le non conformit, rispetto ai contenutidelle presenti Linee Guida, che risultassero al produttore stesso; in particolare quelle at-tinenti i seguenti punti: inadeguata identificazione di tramogge e prese di carico di sili e cisterne; travasi e frammistioni di materie prime; inadeguatezza delle ricette; staratura degli strumenti di dosaggio e prova; insufficiente miscelazione; consegna di calcestruzzo difforme dalle prescrizioni; insufficienza nel numero delle prove; mancata applicazione di tecniche di controllo statistico; resistenze non conformi.In caso di applicazione di un Sistema Qualit aziendale certificato, le non conformitverranno registrate e gestite secondo le procedure del Manuale della Qualit applicato.In caso di assenza di un Sistema Qualit aziendale certificato, il registro delle non con-formit riporter comunque, per ogni non conformit: i provvedimenti relativi assunti,

    Calcestruzzo preconfezionato

    (1) Gli aggregati impiegati per il confezionamento del conglomerato cementizio potranno provenire davagliatura e trattamento dei materiali alluvionali o da frantumazione di materiali di cava e dovranno essere conformi allanorma UNI 8520 parte seconda.Nel caso duso di aggregati potenzialmente reattivi agli alcali, dovranno essere impiegate combinazioni, tra cemento edaggregati, tali da evitare il rischio di detta reazione.Sia gli aggregati grossi che le sabbie dovranno avere una massa volumica reale non inferiore a 2.5 gr/cm3.(2) Lacqua di impasto, compresa lacqua di riciclo proveniente dal lavaggio interno delle betoniere, nondovr contenere materie organiche o sali aggressivi che possano pregiudicare la resistenza e la durabilit delle opere rea-lizzate. Nota: le norme UNI citate sono quelle In vigore alla data dellemanazione del presente documento.

    Controlli addizionaliper aggregatileggeri o pesantiAdditivi

    Aggiuntesfuse in polvere

    Aggiunte insospensioneacquosa

    Acqua (2)

    13

    14

    15

    16

    17

    Esame del documentodi consegna

    Esame del documentodi consegna edelletichetta delcontenitore prima dello scaricoEsame del documento diconsegna primadello scarico

    Esame deldocumento diconsegna primadello scaricoAnalisi chimica perla determinazionedel contenuto di sostanze organiche e cloruri

    Accertare se la consegnacorrisponde all'ordineed ha la giusta provenienzaVerificare la conformit con lordine e se il contenitore correttamente identificatoVerificare se la consegna conforme allordine e proviene dal fornitore attesoVerificare se la consegna conforme all'ordine e proviene dal fornitore attesoNel caso di acqua non potabile, per verificare che lacqua sia priva di componenti nocivi

    A ogni consegna

    A ogni consegna

    A ogni consegna

    A ogni consegna

    Al primo utilizzo di acqua non potabiledi nuova provenienza.In caso di dubbio

    prEn1008

  • 22 Calcestruzzo preconfezionato

    Propriet delcalcestruzzoa prestazione garantita

    Umiditdegliaggregati finiUmiditdegliaggregati fini

    UmiditdegliaggregatigrossiContenuto dacqua del calcestruzzo frescoConsistenza

    Densit del calcestruzzo frescoRapporto acqua/cemento delcalcestruzzo frescoContenuto daria del calcestruzzo fresco

    Temperaturadel calce-struzzo fresco

    Densit del calcestruzzo indurito leggero o pesante

    1

    2a

    2b

    3

    4

    5

    6

    7

    8

    9

    10

    11

    Prove di qualificadelle ricette

    Valutazione dellumidit relativaProva di essiccamento o equivalente

    Prova di essiccamento o equivalenteValutazione del contenutodacqua aggiunta

    Valutazione visivao controllo indiretto

    Prova della consistenza

    Prova delladensit

    Valutazione mediante calcolo

    Prova

    Misura della temperatura mediante prova

    Misura medianteprova

    Per dare evidenza che lepropriet specificate sono ottenute con unmargine adeguato dalcalcestruzzo propostoPer determinare la massaasciutta dellaggregato elacqua da aggiungerePer determinare la massaasciutta dellaggregato elacqua da aggiungere

    Per determinare la massaasciutta dellaggregato elacqua da aggiungerePer fornire informazionisul rapporto acqua/cemento

    Per confrontare il caricoa un calcestruzzo di consistenza normale ocon tabelle di riferimentoPer verificare il raggiungimento deivalori di consistenza specificati e verificare ipossibili cambiamentinel contenuto dacquaPer verificare la miscelae controllarne la densit

    Per verificare lottenimento del rapporto acqua/cemento specificatoPer verificare la presenza del quantitativo di aria aggiunta specificato

    Per verificare che la temperatura sia entro i limiti specificati

    Per verificare il raggiungimento delladensit specificata

    Prima di utilizzare un calcestruzzo di nuova formulazione

    Ad ogni carico

    Settimanale o pi frequente a secondadelle condizioni locali e del climaMensile o pi frequente aseconda delle condizionilocali e del climaDopo ogni carico mediante esame del documento di trasporto

    A ogni carico

    Ogni giorno e in caso di dubbio

    In fase di progettazioneAnnuale Quando richiestoOgni mese in caso di dubbio

    Per calcestruzzi aerati: ognigiorno di produzione, fino alla stabilizzazionedei valori; successivamenteogni 300 m3 di produzione aerataQuanto specificatauna temperatura: - ogni 300 m3 prodotti- a ogni impasto o carico,quanto la temperatura vicina al limiteQuando viene specificatala densit, con la stessafrequenza delle provedi compressione

    EN 12350-2,o 3, o 4 o 5

    EN 12350-6

    CEN CR13902

    EN12350-7(In fase distampa) Percls leggero: secondoASTM C 173

    EN12390-7(in fase distampa)

    Oggetto Valutazione/ Finalit Frequenza minima Norme diprova riferimento

    Prospetto 4Controllo delle

    procedure

    di produzione e

    delle propriet

    del calcestruzzo.

  • 23

    anche per evitarne il ripetersi; lindicazione del responsabile della loro assunzione ed itempi di intervento; individuando, ove ne ricorrano le condizioni, la eventuale diversadestinazione del prodotto non conforme.La tenuta del registro delle non conformit spetta al Direttore, o a persona da questi de-legata che abbia comunque il potere di definire sia i provvedimenti che la persona re-sponsabile della loro applicazione.

    8. Controlli al ricevimento del calcestruzzoAi fini del controllo di accettazione, i prelievi, la confezione dei cubetti, la loro stagiona-tura dovranno essere eseguiti nel rispetto delle relative norme UNI in vigore. Per ogniprelievo verr redatto un verbale sottoscritto anche dal personale delegato dal produtto-re ai controlli al momento della consegna del calcestruzzo chiamato ad assistere al pre-lievo. compito e responsabilit di chi riceve il calcestruzzo: verificare, dal documento di consegna, lora di carico e di prevista consegna del calce-struzzo ed accertarsi che lorganizzazione data allo scarico e alla messa in opera consen-ta il rispetto dei tempi indicati al punto 5.3.1.; verificare che gli elementi contenuti nel documento di consegna corrispondano alleprescrizioni richieste e respingere il carico in caso di loro mancata corrispondenza; controllare che tipo e diametro massimo dellaggregato corrispondano a quanto ri-chiesto e in caso di difformit, respingere il carico; controllare che la consistenza del calcestruzzo consegnato sia corrispondente a quantorichiesto e specificato sul documento di consegna, ovvero respingere il carico ove essa ri-sultasse di classe diversa; astenersi da qualsiasi aggiunta di acqua, additivi od altro.

    Calcestruzzo preconfezionato

    Nota: le norme UNI citate sono quelle in vigore alla data dellemanazione del presente documento

    Resistenzaalla compressionedel calcestruzzo

    12 Prova di rotturaper compressione

    Per verificare il raggiungimento dellaresistenza specificata

    Una serie di almeno 2cubetti ogni 1000 m3

    prodotti

    UNI 6132

  • 24

  • 25

    Presidenza del Consiglio Superioredei Lavori Pubblici

    Servizio Tecnico Centrale

    Rac

    colt

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    Calcestruzzistrutturali ad alta resistenza75 N/mm2

  • 26

    Indice

    1. Oggetto e scopo 281.1 Campo di applicazione 281.2 Definizioni 28

    2. I materiali componenti 292.1. Introduzione 292.2. Cemento 332.3. Aggiunte minerali attive 342.3.1. Fumo di silice o microsilice 342.3.2. Ceneri volanti e loppa granulata daltoforno 362.3.2.1. Ceneri volanti 372.3.2.2. Loppa granulata daltoforno 382.4. Aggregati 382.4.1. Sabbia 382.4.2. Aggregato grosso e diametro massimo dellaggregato 392.5. Acciaio di armatura 40

    3. La durabilit 403.1. Introduzione 403.2. Propriet di trasporto 413.2.1. Calcestruzzo armato in ambiente marino 433.2.2. Corrosione 433.2.3. Depassivazione da penetrazione di cloruri 443.2.4. Depassivazione da carbonatazione 453.2.5. Interazione chimica con lacqua di mare 463.2.6. Grado di rischio e tipo di esposizione 473.3. Processi non collegabili alle propriet di trasporto 483.3.1. Resistenza allabbrasione 483.3.2. Resistenza ai cicli ripetuti di gelo e disgelo 493.3.3. Resistenza allo scaling (sfaldamento superficiale) 493.4. Comportamento a fatica del calcestruzzo ad alta resistenza (AR) 503.4.1. Calcestruzzo non armato 513.4.2. Calcestruzzo armato 53

    4. Le propriet meccaniche 544.1. Resistenza a compressione 544.2. Resistenza a trazione 554.3. Modulo elastico 564.4. Coefficiente di contrazione trasversale 584.5. Deformazioni per ritiro e scorrimento viscoso (creep) 584.5.1. Ritiro 594.5.2. Ritiro autogeno 604.5.3. Ritiro di essiccazione 614.5.4. Scorrimento viscoso (creep) 624.6. Considerazioni finali 64

    5. Il comportamento allincendio e alle alte temperature 655.1. Effetti termici 655.2. Resistenza al fuoco 665.3. Elementi strutturali esposti alle alte tmperature da incendio 68

    Calcestruzzi strutturali ad alta resistenza (75 N/mm2

  • 27

    6. I criteri di progetto degli elementi strutturali 706.2. Metodo di calcolo 706.2. Analisi strutturale allo stato limite ultimo 706.3. Analisi strutturale allo stato limite di esercizio 706.4. Verifiche 706.4.1. Coefficiente di sicurezza parziale corretto 706.4.2. Verifiche a flessione e a pressoflessione 706.4.2.1. Diagramma c-c, di calcolo 706.4.2.2. Regioni di verifica 726.4.2.3. Sezioni rettangolari 736.4.2.3.1. Regioni 2-3-4 (asse neutro reale) 736.4.2.3.2. Regione 5 (asse neutro virtuale, ossia esterno alla sezione) 736.4.3. Taglio e torsione di travi con armature trasversali 736.4.4. Stato limite ultimo per solette 746.4.4.1. Flessione 746.4.4.2. Taglio in assenza di armatura trasversale 746.4.4.3. Taglio in presenza di armatura trasversale 74

    7. I particolari costruttivi 747.1. Distanza fra le sbarre 747.2. Lunghezza di ancoraggio e giunzioni 757.2.1. Lunghezza di ancoraggio 757.2.2. Giunzioni 757.3. Armatura minima delle travi 757.3.1. Armatura tesa longitudinale 757.3.2. Staffatura minima delle travi 75

    Bibliografia 76

    Simbologia 78

    Calcestruzzi strutturali ad alta resistenza (75 N/mm2

  • 28

    1. Oggetto e scopoLe presenti Linee Guida si collocano sulla via tracciata dalle Linee Guida sul calcestruz-zo strutturale [1.1], al punto 8 Il calcestruzzo ad alte prestazioni e ad alta resistenza.Al punto citato, infatti, vengono trattati i calcestruzzi con resistenza Rck > 55, sino a 115N/mm2, definendo una prima categoria con 55 < Rck 75 N/mm2 - Calcestruzzo ad alteprestazioni (nel seguito indicato con AP) ed una seconda categoria con 75 < Rck 115N/mm2 - Calcestruzzo ad alta resistenza (nel seguito indicato con AR).Le stesse Linee precisano che la progettazione con impiego di calcestruzzi AR deve comprende-re la modellazione del materiale e una adeguata giustificazione delle regole di calcolo adottate.Per la progettazione con impiego di calcestruzzi AP potr farsi riferimento invece allestesse Linee Guida e alle norme tecniche valide per calcestruzzi con Rck 55 N/mm2 (cal-cestruzzi d resistenza normale, nel seguito indicati con NR).Ci premesso, le presenti Linee Guida integrano, anche ai fini della progettazione strut-turale, le indicazioni del punto 8 delle citate Linee Guida, fornendo specifiche indica-zioni per calcestruzzi AR e ampliando le indicazioni per calcestruzzi AP.Nella predisposizione del testo sono stati tenuti in conto i pi recenti documenti nor-mativi europei, tra i quali i codici CEB-FIB ed EC2 [1.2-1.5], e la EN206 [1.6].

    1.1 Campo di applicazioneLe presenti Linee Guida si applicano alle opere in c.a. e c.a.p. realizzate con calcestruzziad alta resistenza, 75 < Rck 115 N/mm2.

    1.2 DefinizioniCalcestruzzo ordinario o normale o a resistenza normale (NR): conglomerato cementizio carat-terizzato in generale da rapporto acqua/cemento maggiore di 0,45 e con resistenza ca-ratteristica cubica non superiore a 55 N/mm2.Calcestruzzo ad alte prestazioni (AP): conglomerato cementizio caratterizzato in generale darapporto a/c minore di 0,45 avente resistenza caratteristica cubica superiore a 55N/mm2 ed inferiore o uguale a 75 N/mm2.Calcestruzzo ad alta resistenza (AR): conglomerato cementizio caratterizzato in generale darapporto a/c minore di 0,35 avente resistenza caratteristica cubica superiore a 75N/mm2 ed inferiore o uguale a 115 N/mm2.Additivo: prodotto (fluidificante, superfluidificante, ritardante, viscosizzante, ecc.) gene-ralmente organico, liquido o in polvere, che - introdotto in piccola quantit nellimpasto- induce particolari modifiche nelle propriet del calcestruzzo fresco o indurito.Aggiunta minerale: materiale inorganico idraulicamente attivo (loppa granulata daltofor-no) o reattivo verso lidrossido di calcio (ceneri volanti, argille calcinate, pozzolane na-turali, microsilice, silice precipitata), che interviene sulle caratteristiche fisico-meccani-che e sulla durabilit del calcestruzzo. Esistono anche aggiunte inerti (filler calcareo). Ingenerale le aggiunte agiscono sulla lavorabilit, sul tempo di presa, sullo sviluppo dellaresistenza meccanica e sulla resistenza allattacco chimico.Aggregato: componente del calcestruzzo costituito da elementi lapidei di varia pezzatura,naturali o frantumati, aventi forma e dimensioni consone alla confezione e al tipo di cal-cestruzzo; per i calcestruzzi AR sono in generale preferibili dimensioni piccole, per limi-tare la probabilit di difetti.Cemento: materiale inorganico finemente macinato, che - miscelato con acqua - formauna pasta semifluida caratterizzata nel tempo da presa ed indurimento per effetto di rea-zioni e processi di idratazione.Acqua totale: la somma dellacqua di impasto e di quella presente negli altri componenti.

    Calcestruzzi strutturali ad alta resistenza (75 N/mm2

  • 29

    2. I materiali componenti

    2.1 IntroduzioneIl riferimento allimpiego dei calcestruzzi strutturali, aventi resistenza caratteristica cu-bica 75 N/mm2 < Rck 115 N/mm2 ottenuti utilizzando i materiali ordinari e la tecnolo-gia convenzionale di produzione, di posa in opera e di stagionatura. attualmente possibile raggiungere resistenze nellintervallo 130-140 N/mm2 senza il ri-corso allimpiego di aggregati particolari, alla costipazione effettuata mediante alte pres-sioni e/o a processi speciali di stagionatura ad alta temperatura.Limpiego dei calcestruzzi strutturali ad alta resistenza ammesso previo esame e valuta-zione da parte del Consiglio Superiore dei LL.PP., al quale dovr essere presentata la do-cumentazione di progetto comprendente:a) la modellazione del materiale operata sulla base di specifica documentazione teoricae sperimentale;b) una trattazione circostanziata a giustificazione delle regole di calcolo adottate;c) le procedure da seguire nella realizzazione delle strutture;d) il piano di assicurazione della qualit, nel quale debbono essere elencati in dettaglio:- le caratteristiche dellimpasto fresco ed indurito da controllare;- le modalit e la frequenza dei controlli;- la provenienza e le certificazioni dei materiali componenti;- i provvedimenti da adottare nel caso di deviazioni dai valori ammissibili o richiesti;- i responsabili autorizzati a prendere le decisioni finali;- il laboratorio responsabile delle prove.I calcestruzzi AR sono caratterizzati da basso rapporto in peso acqua/legante (a/l), da al-to dosaggio di legante, dallimpiego di aggiunte minerali attive (fumo di silice, ceneri vo-lanti, loppa granulata daltoforno macinata, argille calcinate quali il metacaolino epozzolane naturali) e di additivi chimici superfluidificanti, spesso combinati con ritar-danti (Tabella 1).

    Il dosaggio del legante varia da 400 a 550 Kg/m3 e rappresenta il totale del cemento Port-land pi le aggiunte minerali attive. Il rapporto a/l generalmente nellintervallo 0,25 -

    Calcestruzzi strutturali ad alta resistenza (75 N/mm2 80 MPa a 28 gg. di maturazioneAzione Effetto Caratteristiche microstrutturali

    Eliminazione porosit capillareSuperfluidificante Efficace disperdente Riduzione del Minore quantit di prodotti idrati

    del cemento e della rapporto a/c Alto volume di nuclei di anidri di cementomicrosilice ( 0,35) Minori difetti nella zona di transizione

    aggregato-matrice legante

    Microsilice Microfiller Riduzione Scomparsa pressoch totale della zonaeffetto parete di transizioneRiduzione Aumento porosit nanometricaessudazioneint./esternaRiduzione della Omogeneit strutturalequantit e grandezza dei cristalli di idrossido di calcio

    Reattivit con Aumento del Grande compattezzalidrossido grado di di calcio addensamento

  • 30

    0,35 ma sono stati prodotti impasti con rapporto inferiore a 0,25; spesso al rapporto a/lsi abbina quello fra acqua e cemento Portland, a/c.Affinch ai bassi valori del rapporto a/l il legante possa essere omogeneamente dispersonellimpasto, indispensabile luso di un efficace superfluidificante. Inoltre, quandolabbassamento al cono dellimpasto fresco (slump, indice della lavorabilit) decadecos velocemente da compromettere la regolarit delle operazioni di trasporto e posa inopera, il problema di frequente risolto con limpiego di ritardanti e programmando itempi di aggiunta degli additivi.Poich non ancora possibile basare la progettazione degli impasti sulle caratteristichedei materiali componenti, n sono del tutto accettabili le regole seguite nella progetta-zione degli impasti di calcestruzzo a resistenza normale, i materiali e i rapporti di com-posizione per il calcestruzzo AR sono scelti sulla base di prove di laboratorio.Lo studio degli impasti di prova per la determinazione dei rapporti ottimali richiede la-voro sperimentale. Nella scelta dei materiali localmente disponibili (cemento, aggrega-to, aggiunte minerali, additivi) lobiettivo la ricerca dei componenti che manifestino ilmassimo di compatibilit. Tale compatibilit pu essere valutata (a) attraverso la resadi resistenza meccanica a compressione (cio la resistenza per unit di peso di cemento o di legante ad una assegnata stagionatura), e/o (b) in termini di slump, e di mante-nimento di un dato livello di slump per un prefissato periodo di tempo.Per la resistenza a compressione si pu fare riferimento sia alla stagionatura standard di28 giorni, sia a stagionature anticipate a 1, 3, 7 giorni o ritardate a 56 e 90 giorni.La compatibilit tra i componenti dellimpasto non garantita solo dalla loro risponden-za alle norme di accettazione, essendo questa una condizione necessaria ma non suffi-ciente perch la resa di resistenza per kg di cemento (o di legante) risulti ottimale o per-ch la lavorabilit desiderata possa essere ottenuta e mantenuta per il tempo prefissato.Individuati i materiali ed i rapporti ottimali di composizione, occorre accertare che i ri-sultati di laboratorio possano essere riprodotti nella particolare situazione di cantiere, esoltanto dopo che tutte le procedure siano state definite si compila il dettaglio del pianodi assicurazione della qualit.Dai dati della letteratura si desume che nellapplicazione dei metodi standard di prova aicalcestruzzi AR consigliabile, ai fini della riproducibilit dei risultati, assumere specifi-che pi restrittive e accorgimenti pi stringenti rispetto a quanto raccomandato dai me-todi standard.A differenza di quanto avviene per il calcestruzzo di resistenza ordinaria, stato consta-tato che per ottenere una soddisfacente riproducibilit necessario che nelle prove diresistenza a compressione le tolleranze relative alle dimensioni dei provini siano pistrette e che nelle prove di resistenza a flessione i provini siano umidificati fino alla con-clusione della prova.Pertanto si raccomanda che le modalit di prova, sia per la parte codificata dalle norme,che per le eventuali variazioni concordate di volta in volta, siano rigorosamente osservate.Affinch lo standard richiesto possa essere effettivamente raggiunto occorre quindi:a) che i tecnici di laboratorio abbiano acquisito esperienza nel settore dei calcestruzzi AR;b) che le apparecchiature utilizzate siano di adeguata capacit e di corretto funzionamento.Il comportamento meccanico del calcestruzzo AR per alcuni aspetti differente da quel-lo del calcestruzzo normale. Le differenze hanno origine dalla notevole diversit delledue microstrutture. Perci le propriet meccaniche del calcestruzzo AR non possono es-sere dedotte per estrapolazione da quelle del calcestruzzo normale, n corretto appli-care tout-court le relazioni tra la resistenza a compressione e le altre propriet meccani-che cos come sono state sviluppate per i calcestruzzi normali.Pertanto fortemente raccomandato di procedere alla misura diretta di tutte le pro-priet di rilevanza progettuale, in particolare modulo di elasticit, resistenza a trazioneper flessione o per spacco, curva -.

    Calcestruzzi strutturali ad alta resistenza (75 N/mm2

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    Le principali differenze microstrutturali tra un calcestruzzo normale di rapporto a/c0,50,6 ed uno AR di rapporto a/c 0,250,35 possono essere cos riassunte (Tabella 2).

    Nel calcestruzzo di elevato rapporto a/c la microstruttura della matrice legante carat-terizzata da una elevata porosit capillare e dalla presenza di una zona dinterfaccia conlaggregato grosso (spessore medio 50 m), che differisce dalla matrice indisturbata(lontana dallaggregato) per composizione, morfologia e densit (si veda la Tabella 3).La zona dinterfaccia, anche denominata zona di transizione, si distingue per la maggio-re dimensione media dei pori e per la presenza, nella fascia contigua allaggregato, di cri-stalli orientati e ben sviluppati di idrossido di calcio (portlandite) e di bastoncini ditrisolfoalluminato idrato (ettringite) (Fig. 1.2).A causa della notevole difettosit della zona di transizione vi poco trasferimento di ca-rico tra matrice legante e aggregato, e di conseguenza le propriet dellaggregato non in-fluiscono in modo significativo su quelle della matrice legante. Questultima rappresen-ta lanello debole del sistema e quindi da sola caratterizza il comportamento meccanicodel materiale. Pertanto il calcestruzzo normale pu essere visto come un materiale, co-stituito da inclusioni molto rigide e resistenti (laggregato) e da una matrice assai defor-mabile e porosa (la malta cementizia). Esercitando tuttavia laggregato un effetto di con-tenimento quasi isotropo sulla malta (almeno in compressione), si pu dire che a livellomacroscopico il comportamento del calcestruzzo sia assimilabile a quello di un materia-le elastico lineare omogeneo isotropo (per stati tensionali e deformativi abbastanzabassi), in cui tutte le propriet meccaniche (ad esempio modulo elastico e resistenza atrazione) dipendono dalla resistenza a compressione, attraverso leggi semplici.A maggior ragione pu essere considerato elastico lineare omogeneo isotropo il cal-cestruzzo AR, in cui grazie alle ottime qualit della malta cementizia (compatta, rigida

    Calcestruzzi strutturali ad alta resistenza (75 N/mm2 55 N/mm2).

    Calcestruzzo Composizione Calcestruzzo ordinario ad alte prestazioni/Rck 35 N/mm2 alta resistenza

    55 < Rck 115 N/mm232,5 - 42,5 Portland 52,5 - 42,5270 - 350 Dosaggio Kg/m3 350 - 5500,50 Rapporto a/c 0,45 - 0,25Non usuale Superfluidificante Indispensabile

    - Microsilice-cemento 5 - 10%Ben distinta Interfaccia/matrice Poco o nulla distinguibile

    legante/aggregato grosso dalla matrice leganteo zona di transizione indisturbata

    50 m Spessore medio della Sottile o praticamente asentezona di transizione

    Alta, aumenta con il Porosit capillare Da bassa a molto bassarapporto a/c

    Alta, aumenta con il Diametro medio dei Capillari grandi e medirapporto a/c pori capillari assenti

    Alta, aumenta con la porosit Permeabilit Da bassa a molto bassacapillare, e con lo spessoree con la difettosit dellazona di transizione

    Non confrontabile con la Resistenza meccanica Confrontabile con la resistenza della roccia che della matrice legante resistenza della roccia che costituisce laggregato grosso costituisce laggregato grosso

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    e resistente) non vi sono rilevanti differenze di propriet meccaniche fra malta e ag-gregato, al punto che il comportamento elastico lineare in compressione si mantieneanche per stati tensionali e deformativi piuttosto alti (fin quasi alla soglia della resisten-za in compressione). Il trasferimento di carico fra matrice ed aggregato grosso facilita-to dalla minore difettosit ed estensione della zona di transizione, la quale tende addi-rittura a scomparire, quando parte del cemento sostituita da fumo di silice.Mentre le propriet del calcestruzzo normale sono influenzate solo da quelle della mal-ta, nel calcestruzzo AR giocano ruoli importanti sia la malta che laggregato: la resisten-za a compressione aumenta al diminuire del rapporto a/c fino a quando la resistenza al-lo schiacciamento dellaggregato non diventi lanello debole del sistema. A questo puntoper aumentare ulteriormente la resistenza a compressione attraverso la diminuzione delrapporto a/c occorre cambiare aggregato ed usarne uno pi resistente.A tal proposito si pu dire che per impasti con rapporti a/c eguali a 0,6 e a 0,3, le differenzemicrostrutturali sono nette; nellintervallo da 0,5 a 0,35 il passaggio dalluna allaltra situazio-ne evolve in maniera abbastanza continua. Certo che la presenza del fumo di silice migliora

    Calcestruzzi strutturali ad alta resistenza (75 N/mm2

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    decisamente la microstruttura, in particolare allinterfaccia aggregato-pasta di cemento.2.2 Cemento

    Lesperienza attuale si basa sullimpiego dei cementi Portland tipo l (UNI-EN 197/1),classe di resistenza 52,5 e 42,5.Le caratteristiche del cemento determinanti per le propriet di resistenza meccanica delcalcestruzzo indurito sono: il contenuto di silicati, il rapporto in massa tra silicato trical-cico e silicato bicalcico, e la finezza di macinazione.Il silicato tricalcico si idrata rapidamente liberando una notevole quantit di calore,mentre il silicato bicalcico si idrata pi lentamente e di conseguenza il rilascio del caloredi idratazione avviene entro un esteso intervallo di tempo. Pertanto i cementi ad altocontenuto di silicato tricalcico permettono un rapido guadagno di resistenza, e ci pro-voca, nel caso di elementi strutturali di grande sezione (basso rapporto superficie espo-sta/volume), una sensibile crescita della temperatura che pu raggiungere e superare i50C. Al contrario un cemento che contenga sostanziali quantit di silicato bicalcico svi-luppa resistenza pi lentamente, raggiungendo resistenze finali altrettanto soddisfacen-ti, ma la punta di temperatura nel corso dellidratazione risulter senzaltro inferiore.Tuttavia, raramente la temperatura massima raggiunta rappresenta un problema, in quan-to i calcestruzzi AR sono caratterizzati da rapporti acqua/cemento molto bassi e quindi laquantit di cemento coinvolta nellidratazione trova un limite nella poca acqua disponibile.Di maggiore interesse pratico invece il gradiente di temperatura tra centro e periferiadellelemento strutturale, in quanto la superficie del getto di solito a temperatura mol-to pi bassa.Si ritiene che il rischio di fessurazione causata da raffreddamento differenziale sia mini-mo quando il gradiente termico non supera i 20C/m.Lo sviluppo della resistenza meccanica iniziale anche favorito dalla finezza di macina-zione del cemento, perch allaumentare della sua superficie specifica aumenta la velo-cit di reazione con lacqua.In generale i cementi Portland della classe 52,5 sono caratterizzati da un alto contenutodi silicato tricalcico e da una maggiore finezza di macinazione; il loro impiego non ha al-ternativa quando si richiede elevata resistenza meccanica alle stagionature di 1-3 giorni.Per i cementi Portland della classe 42,5, il contenuto in silicati totali e in silicato tricalci-co e la finezza di macinazione variano a seconda della provenienza entro intervallimeno ristretti rispetto a quanto avviene per i cementi Portland della classe 52,5.Nello studio degli impasti di prova, una fase laboriosa la scelta dellabbinamento ce-mento Portland superfluidificante in quanto occorre garantire il massimo di compati-bilit. Tale propriet valutata in base al dosaggio di additivo necessario ad ottenere unadata fluidit e a conservarla per un periodo di tempo sufficiente per il corretto svolgi-mento della posa in opera.La compatibilit fra cemento Portland e superfluidificante anche dinteresse per le-conomia del calcestruzzo: ladditivo s componente indispensabile, ma aumenta i costieffettivi del calcestruzzo.Il modo di interazione tra cemento ed additivi piuttosto complesso e non del tutto chia-rito. Numerosi sono i parametri chimici e fisici che controllano lefficacia dellabbina-mento: del cemento sono importanti la velocit di rilascio degli ioni Ca2+ e SO42- nellac-qua di impasto, e la reattivit dellalluminato tricalcico; delladditivo interessa il grado diattivit ed il contenuto di sostanza attiva nel formulato.La velocit di rilascio degli ioni Ca2+ e SO42- dipende dalla forma di solfato di calcio con-tenuto nel cemento e dalleventuale presenza di solfati alcalini nel clinker. Questi ultimi,altamente solubili nellacqua, si formano durante il processo di cottura del clinker, perreazione tra gli ossidi alcalini e lanidride solforica derivante dallossidazione dello zolfopresente nel combustibile.La reattivit dellalluminato di calcio C3A intesa con riferimento alla formazione del tri-

    Calcestruzzi strutturali ad alta resistenza (75 N/mm2

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    solfo-alluminato, e dipende dalla finezza di macinazione e dalla forma cristallina dellostesso alluminato di calcio.Quando la velocit di rilascio degli ioni Ca2+ e SO42- non adeguata alla reattivit dellal-luminato, i gruppi solfonici del superfluidificante interagiscono con lalluminato stessoe di conseguenza una parte delladditivo non pi disponibile per permettere il rag-giungimento della lavorabilit desiderata.Luso di cementi Portland a basso contenuto di alluminato o il posticipo in fase dimpa-sto dellaggiunta di additivo non risolvono il problema della compatibilit. I cementiPortland del tipo summenzionato sono ad alto tenore di fase ferrica e la loro velocit diindurimento non risulta adeguata per un calcestruzzo AR; ricorrere allaggiunta dellad-ditivo (dopo una prima fase di mescolamento) aumenta la probabilit di errore nei do-saggi dellacqua e delladditivo, oltre a complicare loperazione dimpasto.Nella situazione descritta appare indispensabile che la composizione e la finezza del ce-mento, cos come il suo grado di reattivit e il contenuto delladditivo nel formulato, sia-no per quanto possibile uniformi durante il corso della fornitura.

    2.3 Aggiunte minerali attiveLe aggiunte minerali attive impiegate con successo nella produzione di calcestruzzo ARsono il fumo di silice, le ceneri volanti, le argille calcinate (ad esempio il metacaolino),le pozzolane naturali e la loppa granulata di altoforno finemente macinata. Fumo di si-lice e ceneri volanti sono dotate, nellordine, di spiccata e moderata attivit pozzolanica;la loppa granulata daltoforno al riguardo meno attiva, ma possiede discrete proprietidrauliche, definite latenti perch si manifestano soltanto in ambiente alcalino.In linea generale lefficacia di una aggiunta minerale destinata a sostituire parte del ce-mento in un calcestruzzo AR va valutata in riferimento al modo e alla intensit di azionedel fumo di silice. I parametri alla base del confronto sono la granulometria, il contenu-to e la reattivit della fase attiva. La granulometria parametro effettivo di confronto sol-tanto se le particelle sono piccole al punto da potersi inserire negli spazi vuoti tra i gra-nuli di cemento. La reattivit intesa come capacit di reagire pi o meno velocementecon lidrossido di calcio, separato durante lidratazione del cemento, per formare com-posti cementanti.Il fumo di silice presenta al massimo grado le tre caratteristiche citate, mentre le altredue aggiunte sono poco o nulla efficaci come riempitivi (filler) nel senso sopra indicato.Questa loro insufficienza in pratica superata usandole in miscela con il fumo di silice.Studi recenti suggeriscono che un sostituto valido del fumo di silice il metacaolino, chesi ottiene per decomposizione termica della caolinite nellintervallo 500-600C. La faseattiva del metacaolino un solido a struttura disordinata, composto di silice e allumina,di elevata reattivit verso lidrossido di calcio, con il quale reagisce formando un silico-al-luminato di calcio idrato, dotato di propriet leganti. Se ottenuto da caolinite pura, ilmetacaolino di colore bianco e in tal caso ha il vantaggio, rispetto al fumo di silice, dipoter essere utilizzato nella produzione di calcestruzzo bianco AR. Al presente, la dispo-nibilit di metacaolino limitata e non esistono dati certi sul suo costo.

    2.3.1 Fumo di silice o microsilice il sottoprodotto della fabbricazione del silicio e delle leghe ferro-silicio. Si presenta informa di particelle sferiche, di diametro variabile da meno di 0,1 m a 1-2 m, di coloretendente al grigio e costituite da silice amorfa (85-98%) molto reattiva. Il diametro me-dio delle particelle di 100 volte inferiore a quello delle particelle di cemento; larea su-perficiale specifica misurata mediante adsorbimento con azoto varia tipicamente da15.000 a 25.000 m2/kg mentre quella di un cemento Portland ordinario intorno a1.500 m2/kg. Il peso specifico 2200 kg/m3, la densit in mucchio pu variare da 160 a320 kg/m3. disponibile in polvere (cos come raccolta sui filtri), in sospensione acquo-

    Calcestruzzi strutturali ad alta resistenza (75 N/mm2

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    sa al 50% oppure in forma di polvere addensata con peso in mucchio di 400-500 kg/m3.Allaumentare del peso unitario, il trasporto diventa meno oneroso e la manipolazione menoproblematica; lutilizzo della sospensione acquosa richiede luso di apparecchiature speciali.Non del tutto vero, come molti ritengono, che per ottenere calcestruzzo AR sia indi-spensabile usare fumo di silice. Quanto finora acquisito, sia nella pratica costruttiva chenegli studi di laboratorio, indica che si possono raggiungere resistenze di 90-100 N/mm2

    (e a volte oltre) anche in assenza dellaggiunta di fumo di silice. invece innegabile chelimpiego di fumo di silice costituisca il mezzo pi semplice per conseguire la resistenzae la lavorabilit desiderate, e il modo pi efficace per ridurre la permeabilit dellimpa-sto indurito (Fig. 2.2).

    Gli effetti peculiari che distinguono il fumo di silice dagli altri tipi di aggiunta sono so-stanzialmente da attribuire alla sfericit e finezza delle particelle che, se adeguatamentedeflocculate mediante un appropriato dosaggio di superfluidificante, si disperdono uni-formemente nellimpasto disponendosi nei vuoti tra le particelle di cemento. Pertantomigliora limpaccamento generale e in particolare quello allinterfaccia con laggregato.I dati di laboratorio e della pratica costruttiva hanno mostrato che se laggiunta di fumodi silice scende al di sotto del 5% in massa sul cemento, limpaccamento risultante in-sufficiente; quando vi troppo fumo di silice, oltre il 15%, i vuoti tra le particelle di ce-mento non sono sufficienti ad accoglierlo tutto. Ricordando che il costo del fumo di sili-ce 5-10 volte maggiore di quello del cemento, occorre evitare ogni spreco;normalmente il contenuto tipico per conseguire il massimo beneficio in termini di resi-stenza e di durabilit (= bassa permeabilit) 8-10%, in massa sul cemento.Percentuali maggiori comportano soprattutto un aumento del rapporto costo/beneficipoich lincremento delle propriet desiderate risulta limitato o marginale.Nella sua funzione di aggiunta per eliminare i vuoti pi fini, il fumo di silice comportanumerosi effetti positivi: (1) diminuzione delladesivit, e miglioramento della coesivite della fluidit della pasta nel calcestruzzo fresco; (2) diminuzione drastica dellessuda-

    Calcestruzzi strutturali ad alta resistenza (75 N/mm2

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    zione dellacqua (bleeding) sia in superficie, che allinterno; (3) separazione dellidros-sido di calcio in cristalli dispersi perch le piccole particelle di fumo di silice agiscono dacentri di germinazione (questo effetto mantiene alta la velocit della reazione pozzola-nica e accelera lidratazione dei silicati di calcio del cemento); (4) eliminazione quasi to-tale della discontinuit microstrutturale rappresentata dalla zona di transizione allin-terfaccia con laggregato grosso; (5) miglioramento complessivo delladerenzapasta/aggregato, con maggiore collaborazione statica fra le due fasi (a questo risultatocontribuiscono la formazione di cristalli di idrossido di calcio pi piccoli, la migliore rea-zione pozzolanica e il migliore impaccamento della frazione particellare fina); (6) mi-glioramento netto dellomogeneit microstrutturale della matrice legante lontano dal-laggregato, con porosit costituita da pori molto fini.Leliminazione, totale o quasi, della zona di transizione e laffinamento dei pori deter-minano un significativo aumento della resistenza a compressione a tutte le stagionature,e una netta diminuzione della permeabilit. Il massimo incremento della resistenza acompressione, mediamente valutabile nel 2025%, raggiunto tra 7 e 28 giorni, perio-do nel quale la silice aggiunta consumata nella reazione con lidrossido di calcio. In as-senza di fumo di silice, lo stesso impasto difficilmente raggiungerebbe resistenza a com-pressione maggiore di 80-85 N/mm2.Con la caduta della permeabilit, migliora decisamente la durabilit ai solfati, alle acquedilavanti e alla carbonatazione, e aumenta di alcune volte la resistenza alla penetrazionedegli ioni cloruro, mentre la durabilit ai cicli di gelo e disgelo tuttora oggetto di con-troversia in relazione alla necessit o meno di incorporare aeranti.Considerata lincidenza del fumo di silice e degli additivi sul costo del calcestruzzo, la ri-cerca del rapporto ottimale costo/benefici attraverso lo studio accurato degli impasti ela conferma sperimentale sono una necessit.

    2.3.2 Ceneri volanti e loppa granulata daltofornoLa sostituzione di una parte del cemento Portland con cenere volante o loppa granulatadi altoforno macinata ha effetti positivi ai fini del controllo della reologia del calcestruz-zo fresco e della fessurazione di origine termica, mentre si riflette negativamente sullosviluppo della resistenza iniziale. Le due aggiunte minerali costano meno del cemento e,permettendo di ridurre la quantit di additivi necessaria per il controllo reologico sonovantaggiose per leconomia del calcestruzzo.Durante le ore iniziali, subito dopo limpasto, la cenere volante e la loppa granulata agi-scono principalmente da diluenti del cemento a causa della loro bassa reattivit.Leffetto diluente si traduce in una riduzione della quantit di solido idratato presente nelluni-t di volume della pasta legante e quindi in un pi lento decadimento della lavorabilit (slump).Ci permette di controllare la reologia dellimpasto con una quantit minore di additivi.Sia lidratazione della loppa che le reazioni pozzolaniche della cenere volante sono ac-compagnate da modesto sviluppo di calore. Ne segue un limitato innalzamento di tem-peratura del calcestruzzo durante lidratazione del cemento Portland, grazie anche allalenta reattivit di loppa e ceneri volanti.Pertanto, quando si ritiene concreto il rischio che in un elemento strutturale possano in-sorgere gradienti termici di entit tale da generare fessurazione, la sostituzione di partedel cemento con aggiunte minerali attive costituisce unopzione economicamente validaalla scelta di un cemento Portland a pi basso sviluppo di calore e alluso di acqua raf-freddata per abbassare la temperatura del calcestruzzo fresco.La bassa reattivit dellaggiunta minerale rallenta inevitabilmente lo sviluppo della resi-stenza iniziale. Di questo occorre tener conto per la valutazione preventiva del tempo didisarmo dei getti e dellet alla quale il calcestruzzo raggiunge la resistenza desiderata,tempo ed et che possono non coincidere, luno con quanto previsto dal costruttore,laltra con quanto assunto dal progettista.

    Calcestruzzi strutturali ad alta resistenza (75 N/mm2

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    Landamento della resistenza iniziale pu essere modificato riducendo il rapporto a/c,diminuendo la percentuale di aggiunte e/o aumentando la loro finezza mediante maci-nazione. Naturalmente ognuno di questi interventi comporta una riduzione del benefi-cio economico.Se si costruisce in condizioni di temperatura ambientale in cui la velocit di idratazionedel cemento Portland sia rallentata in modo significativo, i problemi derivanti dal forterallentamento nello sviluppo della resistenza iniziale richiedono soluzioni appropriatealla specifica situazione operativa.

    2.3.2.1 Ceneri volantiLe ceneri volanti sono costituite dal solido particellare separato dai fumi di combustionedelle centrali termiche di potenza, alimentate a polverino di carbone. Sono costituite dauna frazione attiva di particelle sferiche vetrose, associata a quantit variabili di fasi cri-stalline e di residuo carbonioso.La qualit di una cenere volante come aggiunta minerale dipende dal tipo di carbone,dalle caratteristiche della caldaia e dalle procedure di combustione.Considerato il numero e la specificit dei fattori coinvolti, nonch la possibilit che si-tuazioni contingenti influiscano sulla storia termica del materiale, le caratteristiche del-le ceneri volanti possono variare entro limiti molto ampi, in relazione sia alla loro pro-venienza, sia allomogeneit del materiale nellambito della stessa partita. Occorreperci cautela nel generalizzare le propriet delle ceneri volanti.La rispondenza alle norme condizione necessaria ma non sufficiente di selezione. in-dispensabile unaccurata valutazione della resa in resistenza meccanica attraverso la pre-parazione di un certo numero di miscele a diverso dosaggio cenere/cemento, in mododa ottenere una curva che permetta di scegliere il dosaggio ottimale. Ai fini della ripro-ducibilit dei risultati perci fondamentale che la cenere scelta in base alle prove sugliimpasti sia un campione effettivamente rappresentativo del materiale approvvigionatonel corso della costruzione.Al riguardo opportuno assicurarsi che il campione studiato provenga da un deposito divolume adeguato allentit della fornitura.I requisiti chimici e fisici, nonch le procedure per il controllo di qualit delle ceneri vo-lanti da utilizzare nella produzione dei cementi di miscela e del calcestruzzo, sono og-getto della norma UNI EN 450.Parametri importanti di valutazione sono la perdita al fuoco (che indicativa del conte-nuto di residuo carbonioso), la granulometria e il grado di attivit pozzolanica.Porosit e potere assorbente sono le caratteristiche per le quali il residuo carbonioso sot-trae allimpasto fresco acqua e additivi di natura organica, in particolare aeranti. Con lasottrazione di acqua la lavorabilit diminuisce e di conseguenza aumenta lacqua neces-saria per ottenere una data lavorabilit.Sono invece fattori di riduzione della domanda di acqua (acqua necessaria per garantirela lavorabilit) la forma sferoidale delle particelle e il fatto che nelle fasi iniziali del pro-cesso di idratazione la cenere agisca principalmente come diluente del cemento.La UNI EN 450 stabilisce che la perdita al fuoco non deve essere maggiore del 5% inmassa. Tuttavia a causa della datazione delle centrali termoelettriche, del volume di ce-neri prodotte e di altri fattori, si possono accettare, su scala nazionale, ceneri volanti conperdita al fuoco fino al 7%. Va osservato per che le norme ACI 363 R - 92 raccomanda-no per i calcestruzzi AR la scelta di ceneri con perdita al fuoco non superiore al 3%.Per essere di granulometria appropriata ai fini della domanda di acqua e del grado di attivi-t pozzolanica, la percentuale in massa del residuo dopo setacciatura umida sul setaccio dimaglia 0,045 mm non deve superare il 40% della massa iniziale. Il valore della finezza nondeve variare di 10 punti percentuali rispetto al valore medio, che viene calcolato in base alnumero di prove riferite ad un dato periodo di produzione (UNI EN 450 punto 6.2).

    Calcestruzzi strutturali ad alta resistenza (75 N/mm2

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    Il grado di attivit pozzolanica ha riflessi sullo sviluppo sia della resistenza iniziale, che diquella finale, cos come sulla durabilit agli attacchi chimici. Entro certi limiti la reattivi-t pu essere migliorata mediante macinazione.Una cenere volante avente buone prestazioni nel calcestruzzo ordinario pu essere usa-ta con successo per ottenere calcestruzzi di resistenza fino a 70-75 N/mm2, anche in as-senza di fumo di silice.Nei calcestruzzi di resistenza maggiore prassi ordinaria associare alla cenere volante ilfumo di silice.In generale occorre diminuire il dosaggio di cenere volante a favore di quello di fumo disilice se si desidera aumentare la resistenza, ma la quantit effettiva da usare per la cene-re volante dipende dal suo grado di reattivit e dal rapporto minimo a/l compatibile conle esigenze di lavorabilit. Mediamente il dosaggio del 15%, con massimi del 25-30% eminimi del 10% in peso di cemento.

    2.3.2.2 Loppa granulata daltoforno il sottoprodotto della fabbricazione della ghisa che si forma per reazione del fondentecon la ganga del minerale di ferro e con le ceneri del coke.Viene spillata dal forno allo stato liquido, a temperatura che pu variare da circa 1300Ca 1450C, secondo la composizione della loppa stessa.La composizione chimica, espressa in ossidi, alquanto simile a quella del clinker di ce-mento Portland sotto laspetto qualitativo; tuttavia diversa la proporzione relativa deisingoli ossidi.Le modalit di conduzione dellaltoforno (temperatura, qualit della ghisa, quantit difondente, coke e loppa) sono determinanti ai fini della produzione di loppe basiche ric-che di ossido di calcio.Se la loppa basica liquida viene raffreddata allaria e quindi lentamente, cristallizza in unsolido privo o quasi di attivit idraulica. Se raffreddata cos rapidamente da impedire lacristallizzazione, si ottiene un materiale costituito da granuli vetrosi, pi o meno porosi,che - macinati a finezza di cemento - manifestano attivit idraulica in ambiente alcalino.Il valore idraulico dipende dal contenuto di fase vetrosa e dal rapporto CaO/SiO2 della lop-pa. Il mezzo di raffreddamento pi usato lacqua, e i risultati migliori si ottengono conun getto di acqua fredda che investa il rivolo di loppa fusa. Pi alta la temperatura dellaloppa liquida, minore la sua viscosit e migliore risulta lidraulicit latente del granulato.A spingere verso lunificazione delle modalit di conduzione dellaltoforno ha contri-buito da un lato la possibilit di trasformare la loppa in un materiale di caratteristicheadatte alla produzione di leganti di miscela (i cementi daltoforno) e allimpiego comeaggiunta minerale nel calcestruzzo, dallaltro la stessa semplicit del trattamento secon-dario (raffreddamento rapido con acqua). Pertanto, a differenza delle ceneri volanti, lepropriet delle loppe granulate sono molto meno variabili, al punto che del tutto im-probabile che loppe granulate di diversa provenienza differiscano in modo significativo.La loppa granulata e macinata generalmente usata con fumo di silice fino a resistenzedi 115-120 N/mm2; il dosaggio pu variare nellintervallo 15-30%, e le aggiunte maggio-ri sono usate quando si opera in clima caldo, allo scopo di sfruttare leffetto positivo del-la temperatura sulla velocit di idratazione del sistema legante.

    2.4 Aggregati

    2.4.1 SabbiaPoich il calcestruzzo AR contiene generalmente una quantit notevole di particelle fini(elevato dosaggio di legante, presenza di fumo di silice), non necessario che vi sia uncontributo di fini anche da parte della sabbia, con riferimento a lavorabilit e segrega-zione. Pertanto lassortimento granulometrico della sabbia va considerato soprattutto in

    Calcestruzzi strutturali ad alta resistenza (75 N/mm2

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    relazione alleffetto sulla domanda dacqua. Sono perci preferibili sabbie costituite daelementi arrotondati, a superficie liscia, con i passanti ai setacci 50 e 100 ai valori mini-mi ammessi (UNI 8320), possibilmente prive di argilla, limo-terriccio, materiale friabile,elementi piatti (in particolare mica) e di contaminanti di natura organica. ritenutoadeguato un modulo di finezza nellintervallo 2,7-3.Limpiego di sabbia grossolana ha anche il vantaggio (a) di facilitare loperazione dim-pasto, perch aumenta la deformabilit a taglio della pasta, e (b) di ridurre ladesivitdel calcestruzzo fresco con miglioramento dellattitudine alla compattazione.

    2.4.2 Aggregato grosso e diametro massimo dellaggregatoConsiderazioni primarie nella scelta dellaggregato grosso sono il livello massimo di re-sistenza conseguibile e la domanda dacqua.In generale la scelta preferita pietrisco costituito da elementi di forma per quanto pos-sibile equidimensionale, di moderata angolarit e di tessitura non eccessivamente rugosa.Ai bassi rapporti a/c, tipici del calcestruzzo AR, ed in particolare nellintervallo a/c 0,23-0,3, possibile che la resistenza della matrice legante diventi simile o superiore a quelladei granuli lapidei (Fig. 3.2). In tale situazione, ogni ulteriore riduzione del rapportoa/c non conduce a guadagni significativi di resistenza: lunico provvedimento utile perinnalzare il livello di resistenza allora la sostituzione dellaggregato con uno pi resi-stente. Pertanto, nella scelta della resistenza di progetto di una struttura in calcestruzzoAR raccomandabile assicurarsi che gli aggregati reperibili nella zona di costruzionepermettano di conseguire il livello di resistenza richiesto.

    Calcestruzzi strutturali ad alta resistenza (75 N/mm2 100

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    provato che con i migliori aggregati naturali attualmente in uso per la produzione dei calce-struzzi ordinari sia possibile raggiungere resistenze fino a 130140 N/mm2. Nella fascia degli al-ti valori di resistenza, laggregato generalmente pietrisco, ottenuto da rocce dense e dure.La forma dei granuli di pietrisco importante per la reologia dellimpasto fresco. Lan-golarit contribuisce alla resistenza, generando fra i granuli una sorta di ingranamentomeccanico. La tessitura superficiale condiziona il legame dinterfaccia tra matrice le-gante e aggregato grosso, e quindi influisce sulla sollecitazione alla quale inizia la micro-fessurazione dellinterfaccia. Attraverso questa via, la tessitura superficiale pu ancheagire sul modulo di elasticit e sulla forma del ramo ascendente della curva -.Tuttavia, a causa delleffetto negativo sulla domanda dacqua, occorre evitare sia unapresenza di percentuali significative di elementi particellari molto allungati ed angolosi,sia una tessitura superficiale molto rugosa.Nella eventualit che si usi ghiaia, il legame dinterfaccia risulta particolarmente sensi-bile alla presenza in superficie di strati sottili e molto aderenti di argilla o limo.Mentre per i calcestruzzi ordinari si pu ottenere un incremento di resistenza aumen-tando il diametro massimo dellaggregato (perch diminuisce lacqua necessaria per unadata lavorabilit), leffetto non altrettanto evidente nei calcestruzzi AR per i quali spesso vantaggioso limitare dmax a 10-12 mm. Gli argomenti a sostegno della limitazione possono essere cosi riassunti:1. al crescere di dmax diminuisce larea superficiale per unit di volume dellaggregato, eaumentano spessore e eterogeneit della zona di transizione a detrimento della resisten-za del calcestruzzo;2. allaumentare di dmax diminuisce la frazione di pasta. Di conseguenza, il contrasto for-nito dagli aggregati alle variazioni di volume della pasta aumenta e cos pure le tensioniaddizionali nella pasta indurita; diventa perci concreto il rischio di microfessurazionedella zona dinterfaccia prima dellapplicazione del carico;3. al diminuire della pezzatura, i granuli di una roccia frantumata diventano pi resi-stenti perch diminuisce la probabilit di difetti interni residui (pori, microfessure, in-clusioni di minerali teneri).Il dibattito sul problema della pezzatura massima ottimale dellaggregato ancora aper-to, tant che in non pochi casi sono stati usati con successo frantumati di diametro mas-simo fino a 20-25 mm. Tuttavia, sulla base della esperienza a tuttoggi acquisita innega-bile che la resistenza desiderata possa essere conseguita pi facilmente impiegandoaggregati di diametro massimo 10-12 mm.

    2.5 Acciaio di armaturaIn via generale debbono essere osservate le prescrizioni di cui ai punti 2.2 Acciaio dac.a., e 2.3 Acciaio da c.a.p. del D.M. 9/1/96 Norme tecniche per le opere in c.a. ec.a.p. ed in acciaio, e successive modifiche, ed al punto 1. 1 dellAllegato 4 del D.M. citato.Pertanto, come precisato sopra, resta fermo il riferimento alla normativa generale degliacciai anche nellambito dellimpiego di calcestruzzo ad alta resistenza.Tuttavia si precisa che, in relazione alle elevate prestazioni richieste al calcestruzzo, si do-vr utilizzare solo il tipo di acciaio FeB 44k per quanto concerne lacciaio in barre, esclu-dendo quindi lFeB 38k e lacciaio tondo liscio. In particolare si dovranno utilizzare ac-ciai saldabili, marchiati e rispettosi - per limpiego in zona sismica - delle specificheprescrizioni sulla duttilit, riguardanti i rapporti (fy/fyk) e (ft/fy)k.

    3. La durabilit

    3.1 IntroduzioneIn materia di durabilit le specifiche raccomandate dalle nor