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Il caso letterario "Ecco Guicciardini nell'italiano di oggi: una traduzione per capirlo tutti" Minore a pag. 21 È giusto produrre una versione in lingua moderna della "Storia d'Italia" di Guicciardini? Il curatore dell'opera, Claudio Groppetti, è sicuro di sì: "L'autore dettava periodi di una pagina intera, impossibili da leggere". Ora in libreria il risultato di dieci anni di lavoro Classici italiani? Traduciamoli tutti nella lingua d'oggi IL CASO Bisogna "tradurre" i nostri classici? "I testi originali ha scritto Javier Marías sono un po' come le parti ture musicali; le traduzio ni sono come esecuzioni e adattamenti di ciò che senza di esse tace, e con il tempo impalli disce, o si trasforma in geroglifi co per i discendenti di chi scrisse l'irripetibile e intoccabile e inal terabile testo". La nostra lingua ha cambiato quasi totalmente il suo statuto attraverso i secoli, i nostri classici sono spesso poco letti e poco editi. Per Amedeo Quondam, storico della nostra letteratura tra i più quotati, "si trova in libreria la Certosa tradot ta in ottimo italiano e si può tro vare anche Alfieri con tutte le sue quasi insormontabili difficol tà. È il caso di tradurre anche i classici in italiano moderno? La risposta non può che essere posi tiva". DIFFERENZE In Francia o in Inghilterra i clas sici appaiono spesso con tradu zione in lingua moderna e testo a fronte. In Italia la tendenza è ini ziata da un po' di tempo con qualche primo risultato e qual che discussione in merito. Si può sostenere, e non solo paradossal mente, che la Storia d'Italia sia meglio compreso dagli stranieri, che la leggono tradotta, non da gli italiani, respinti dalla "sacrali tà" del testo, al di qua del testo. Ma anche, e soprattutto, dal te sto stesso. Claudio Groppetti ha impiegato dieci anni a tradurre "nella lingua italiana di oggi" le pagine di Francesco Guicciardi ni (escono ora nell'edizione In terlinea) che descrivono con spregiudicatezza e acume da di plomatico la perenne lotta per il potere sullo sfondo di un'Italia ormai in decadenza e ridotta a terra di conquista da parte di po tenze straniere. Per lui è presso ché impossibile leggere nell'ori ginale l'opera: è scritta nella pro sa ampollosa e retorica del tem po, e poi Guicciardini, "andando su e giù per la stanza la dettava al suo segretario che come un com puter registrava le parole trasfor mate in periodi lunghi più di una pagina, di impossibile lettura". I PRECEDENTI Ci sono state in questi ultimi an ni altri esempi significativi di "traduzioni" di classici. Pensia mo all'edizione del Principe di Machiavelli uscito nel suo cin quecentesimo anniversario e ri scritto in italiano contempora neo da Carmine Donzelli che scardinando il feticcio di un te sto "intoccabile" ne prolunga la leggibilità. La difficoltà dell'im presa è nel restituire la comples sità e, nello stesso tempo, la sin teticità del pensiero machiavel UN'OPERAZIONE LECITA? PER JAVIER MARÍAS "I TESTI ORIGINALI SONO UN PO' COME LE PARTITURE MUSICALI" liano dove costrutti classicheg gianti e singole parole latine con vivono a diretto contatto con la sapidità della lingua viva, Data: 07.05.2020 Pag.: 1,21 Size: 900 cm2 AVE: € 183600.00 Tiratura: 132083 Diffusione: 98384 Lettori: 1090000 INTERLINEA 1

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  • Il caso letterario"Ecco Guicciardininell'italiano di oggi:una traduzioneper capirlo tutti"Minore a pag. 21

    È giusto produrre una versione in lingua moderna della "Storia d'Italia" di Guicciardini? Il curatore dell'opera, Claudio Groppetti,è sicuro di sì: "L'autore dettava periodi di una pagina intera, impossibili da leggere". Ora in libreria il risultato di dieci anni di lavoro

    Classici italiani?Traduciamoli tuttinella lingua d'oggiIL CASOBisogna "tradurre" i nostri

    classici? "I testi originali ha scritto Javier Marías sono un po' come le partiture musicali; le traduzioni sono come esecuzioni e

    adattamenti di ciò che senza diesse tace, e con il tempo impallidisce, o si trasforma in geroglifico per i discendenti di chi scrissel'irripetibile e intoccabile e inalterabile testo". La nostra linguaha cambiato quasi totalmente ilsuo statuto attraverso i secoli, inostri classici sono spesso pocoletti e poco editi. Per AmedeoQuondam, storico della nostraletteratura tra i più quotati, "sitrova in libreria la Certosa tradotta in ottimo italiano e si può trovare anche Alfieri con tutte lesue quasi insormontabili difficoltà. È il caso di tradurre anche iclassici in italiano moderno? Larisposta non può che essere positiva".

    DIFFERENZEIn Francia o in Inghilterra i clas

    sici appaiono spesso con traduzione in lingua moderna e testo afronte. In Italia la tendenza è iniziata da un po' di tempo conqualche primo risultato e qualche discussione in merito. Si puòsostenere, e non solo paradossalmente, che la Storia d'Italia siameglio compreso dagli stranieri,che la leggono tradotta, non dagli italiani, respinti dalla "sacralità" del testo, al di qua del testo.Ma anche, e soprattutto, dal testo stesso. Claudio Groppetti haimpiegato dieci anni a tradurre"nella lingua italiana di oggi" lepagine di Francesco Guicciardini (escono ora nell'edizione Interlinea) che descrivono conspregiudicatezza e acume da diplomatico la perenne lotta per ilpotere sullo sfondo di un'Italiaormai in decadenza e ridotta aterra di conquista da parte di potenze straniere. Per lui è pressoché impossibile leggere nell'originale l'opera: è scritta nella prosa ampollosa e retorica del tempo, e poi Guicciardini, "andandosu e giù per la stanza la dettava alsuo segretario che come un computer registrava le parole trasfor

    mate in periodi lunghi più di unapagina, di impossibile lettura".

    I PRECEDENTICi sono state in questi ultimi anni altri esempi significativi di"traduzioni" di classici. Pensiamo all'edizione del Principe diMachiavelli uscito nel suo cinquecentesimo anniversario e riscritto in italiano contemporaneo da Carmine Donzelli chescardinando il feticcio di un testo "intoccabile" ne prolunga laleggibilità. La difficoltà dell'impresa è nel restituire la complessità e, nello stesso tempo, la sinteticità del pensiero machiavel

    UN'OPERAZIONELECITA? PER JAVIERMARÍAS "I TESTIORIGINALI SONOUN PO' COME LEPARTITURE MUSICALI"liano dove costrutti classicheggianti e singole parole latine convivono a diretto contatto con lasapidità della lingua viva,

    Data: 07.05.2020 Pag.: 1,21Size: 900 cm2 AVE: € 183600.00Tiratura: 132083Diffusione: 98384Lettori: 1090000

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  • dell'espressione idiomatica,dell'espressione dialettale, deglianacoluti, dei bruschi passaggida un oggetto all'altro.Ma dicevo della discussione:

    non tutti sono d'accordo sulla"traduzione". Per il linguista Luca Serianni "la distanza tra ilfrancese moderno e il franceseantico è più ampia, paragonabilepiù a quella che l'italiano ha conil latino che con la lingua di Dante. Ma anche da noi c'è stata unatrasformazione significativa, undinamismo evolutivo: avvertiamo l'italiano antico come distante da noi. Non sono tanto le singole parole a essere mutate,quanto il loro significato". Ma daqui ad arrivare a tradurre i classici in lingua moderna ne corre."Certo che sono difficili. Ma nontanto da impedire, se sorretti daun opportuno sistema di note ecommento, la lettura diretta. Anche perché accanto al valore artistico hanno anche una funzionedi riconoscimento identitario,che sarebbe sacrificato con unatraduzione. E poi non tutto puòessere semplicemente tradotto:Dante o Boccaccio, per esserecompresi, hanno comunque bisogno di un apparato di mediazione che aiuti il lettore, giovaneo non giovane, a comprendere iriferimenti ai costumi medieva

    li, o al quadro ideale di riferimento".

    FAUTORIDall'altra parte, tra i fautori dellatraduzione, lo scrittore e storicodella letteratura Marco Santagata, che ha pubblicato le Canzonidi Leopardi con versione in prosa a fronte. La parafrasi dellepoesie ha lo scopo di svincolareil testo da pesanti apparati di note e di "lasciare libero il lettore, acui siano stati forniti gli strumenti essenziali per capire la lettera, di costruire i suoi sistemi disenso e le sue strategie". Insomma un testo più fruibile e piacevole per il lettore medio di oggi.Il problema della fruibilità deiclassici non riguarda solo la pesantezza degli apparati ma anche, e soprattutto, la distanzache si è venuta a creare fra italiano letterario e italiano odierno.Se fino a non molto tempo fa leminoranze colte del nostro paese avevano il privilegio di poterleggere agevolmente i classici,grazie al secolare legame fra lingua italiana e linguaggio letterario, oggi non è più così: "L'effettocongiunto di una lingua di comunicazione che non si nutre diquella tradizione linguistica edel vero e proprio salto antropologico che la società post indu

    striale ha provocato nelle nuovegenerazioni, ha avuto come effetto quello di "antichizzare" nelvolgere di pochi decenni l'interatradizione letteraria nazionale.L'unico strumento adatto a superare il gap linguistico, soprattutto a scuola, è la traduzione, ovvero fornire testi in lingua originale con parafrasi o traduzione afronte e con un apparato di note"leggere"".ANTICIPATORIInfine, sono stati gli scrittori inItalia ad anticipare la tendenza a"tradurre" i classici, Calvino conL'Orlando furioso, Celati conl'Orlando innamorato, AlfredoGiuliani con La Gerusalemme Liberata. "Tradurre" significa uncampo esteso di possibilità dovesi può sperimentare l'infinito tessere e ritessere del racconto chediventa orale, è riscritto, tornafiato condensato e disperso alchiaro di luna. Ripensandoall'eccezionale e plurilinguisticaesperienza del suo Boiardo, Celati diceva che "narrare significariprendere una tradizione, qualcosa che si ripete sempre e comunque, ogni storia raccontatadiventa materia di racconto peraltri narratori". Così il traduttore moderno è anche un narratore che si aggiunge agli altri.

    Renato Minore

    MA LA TENDENZANON È AFFATTO NUOVA:BASTI PENSAREA CALVINO, CELATI,GIULIANI. OGNI STORIASI RISCRIVE ALL'INFINITO

    Data: 07.05.2020 Pag.: 1,21Size: 900 cm2 AVE: € 183600.00Tiratura: 132083Diffusione: 98384Lettori: 1090000

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  • A fianco,particolaredel Tritticodell'Annunciazione diBarthélemyd'Eyck(Cattedrale diSanSalvatore,AixenProvence,14431445)La statua diFrancescoGuicciardinialla Galleriadegli Uffizi diFirenze,realizzata daLuigi Cartei einauguratanel 1847

    FRANCESCOGUICCIARDINIStoria d'ItaliaVersione nellalingua italianadi oggiCuratore: ClaudioGroppettiINTERLINEADue volumi1780 pagine70 euro

    Data: 07.05.2020 Pag.: 1,21Size: 900 cm2 AVE: € 183600.00Tiratura: 132083Diffusione: 98384Lettori: 1090000

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  • HANNODETTO

    Bisogna tradurrei classici in italiano

    moderno?La risposta è sì

    AMEDEO QUONDAM

    Non tuttopuò essere

    semplicementetradotto

    LUCA SERIANNI

    L'unico strumentoadatto a superareil gap linguisticoè la traduzione

    MARCO SANTAGATA

    Data: 07.05.2020 Pag.: 1,21Size: 900 cm2 AVE: € 183600.00Tiratura: 132083Diffusione: 98384Lettori: 1090000

    INTERLINEA 4

    INTERLINEAIL MESSAGGERO - CLASSICI ITALIANI? TRADUCIAMOLI TUTTI NELLA LINGUA D'OGGI