70% - Bergamo - c/c 16386245 - Associazione ''Amici di ... · Cazzaniga Marina Cremonesi Marco...

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Anno II - n. 5 - Gennaio 2003 - Periodico Trimestrale - Spedizione in A.P. - 70% - Bergamo - c/c 16386245

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“Se vuoi un anno di prosperità, fai crescere il grano

Se vuoi dieci anni di prosperità, fai crescere gli alberi

Se vuoi cent’anni di prosperità,fai crescere le persone.”

Ringraziamo le aziende che con il loro contributo ci permettono di cre-scere giorno per giorno e portare avanti iniziative come questo giorna-le.

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COMITATO SCIENTIFICOBarni Sandro Bonetti Luisa Cazzaniga Marina Cremonesi Marco Mandalà Mario

COMITATO Dl REDAZIONEBonetti Luisa Baccalà Monica Cazzaniga Marina Ceriani Vanda

DIRETTORE RESPONSABILEFrigerio Angelo

VICEDIRETTORECremonesi Marco

SEGRETERIABaccalà Monica Tel. 0363-314151 Fax 0363-314121 [email protected]

PROGETTO GRAFICOStudio Origgi Via Mac Mahon, 78 - 20155 MILANO [email protected]

REALIZZAZIONE GRAFICAFiorenzo VenturiniViale Buonarroti, 5 - 24047 Treviglio (Bg)

STAMPATipocarto Via L. D a Vinci - 24043 Caravaggio (BG)

EDITOREAssociazione “Amici di Gabry” ONLUSViale Oriano, 20 - 24047 Treviglio (BG)

N. AUTORIZZAZIONE 34Del 06 Luglio 2001 Tribunale di Bergamo

IN COPERTINA

Ritratto di LuniaCzechowska,1919opera diAmedeoModigliani

EDITORIALE 3"Conoscere per prevenire"

Angelo Frigerio

SPAZIO MEDICO 4"Neoplasie del distretto capo-collo:la malattia silenziosa"

Dott. Maurizio Bizzoni Dott.ssa Marina Cazzaniga

DALLA PARTE VOSTRA 6Le Vostre lettere

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SPAZIO PSICOLOGICO 8"Quale riabilitazione?"

Dott.ssa Luisa Bonetti

SPAZIO TECNICO 10"La foniatria e la rieducazione logopedica nel paziente affetto datumori della laringe e del cavo orale"

Dott. Arnaldo TibertiPatrizia Genti – Lia LocatelliDtt. Marina CazzanigaSPAZIO SALUTE 12"La Carta di Parigi contro il cancro"

Dott. Sandro Barni

L’INTERVISTA 14"L’intervista all’Associazione A.I.L."

Monica Baccalà

SPAZIO CULTURA 17"La medicina olistica: conoscerci, prevenire, curare"

Dott.ssa Simona Tadini

SPAZIO ASSOCIAZIONE"Open Day: premiazione del concorso letterario"Percorsi e Pensieri"

Michela Colombo

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Intervista a pag. 14A.I.L. AssociazioneItaliana Laringectomizzati

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SOMMARIO5

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Appunti per imparare

a volersi bene

PREVENZIONE

Un dovere socialePREVENZIONE

Un dovere sociale

Da Aprile è possibile richiedere il nostro opusco-lo"PREVENZIONE un dovere sociale"

nato dalla collaborazione fra la nostraassociazione, l’U.O. Oncologia Medicadi Treviglio e la Banca di CreditoCooperativo di Treviglio.

24 PAGINE PER IMPARARE A VOLERSIBENE

La presentazione ufficiale dell’iniziativaavverrà nel pomeriggio di sabato 12aprile presso la sala auditorium dellaBanca di Credito Cooperativo diTreviglio.

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ASSOCIAZIONE AMICI DIGABRYTel. e Fax 0363 305153e-mail: [email protected]

CHI INCONTRATE?Donne disponibili all'ascoltoMedicoSpecialisti del settore:Oncologo, Senologo, Esperti di Medicina AlternativaPsicologo

DOVE SIAMO"Associazione Amici di Gabry"V.le Oriano, 2024047 Treviglio (BG)

VIENI A CONOSCERCI, TI ASPETTIAMO!Ci riuniamo e ti aspettiamoil lunedì - mercoledì - giovedìdalle 9:30 alle 11:30 e tutti isabati.

COLLABORAZIONESe diventi socio/a sostenitore,anche con un piccolo contributo, potenzierai il progetto che coinvolge ognuno di noi.

ASSOCIAZIONE "AMICI DIGABRY" ONLUSSede legale:Via Matteotti 12524047 Fara d’AddaP.I.: 02645050168c/c bancario 210230/31c/o Credito Cooperativo diTreviglioABI 08899 - CAB 53643c/c postale 16386245

"Conoscere per prevenire"

Inizia con questo numero un nuovo ciclo diappuntamenti attraverso i qualil’Associazione Amici di Gabry allarga l’am-bito del proprio intervento verso nuovepatologie oncologiche che risultano esserepurtroppo in incremento nel nostro territo-rio trevigliese.Esso è in sintonia con i nostri propositi sta-tuari che tendono a toccare in modo con-creto il mondo tumore avendo sempre perriferimento l’uomo considerato come attoreprotagonista della propria salute.E’ un dovere imprescindibile da parte ditutti noi parlare a 360 gradi dei problemigenerati dal nostro stile di vita, dalla nostraconvivenza in un ambiente da recuperaredal punto di vista della salubrità, dal biso-gno di ripensare le nostre relazioni socialiaffinché si possa smentire quel detto cheasserisce che l’individuo moderno impiegapiù tempo a cercare di ammalarsi che a cer-care di non farlo.Le tematiche che approfondiremo nellequattro edizioni del 2003 saranno rivoltealla prevenzione di diverse tipologie di neo-plasie che colpiscono la popolazione.In questa uscita affronteremo l’argomentoinerente ai tumori del capo e collo ed inmodo specifico i problemi legati alla fasciaotorino-laringe che risultano essere tra ipiù diffusi sul nostro territorio della Gerad’Adda. Nei prossimi numeri verranno presiin considerazione gli aspetti oncologicilegati alla patologia polmonare, al colon edinfine la prevenzione ginecologica.L’associazione si avvia quindi ad esprimerela propria azione di volontariato modernoverso un’altra emergenza, dopo il tumorealla mammella, ritenendolo come un doveredi tutti verso chi vive sul territorio affinchéi nostri sforzi permettano di portare benefi-ci alle generazioni future.

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Angelo FrigerioDirettore responsabile.Presidente della associazione “Amici di Gabry”

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n Italia, i tumori maligni del distrettocapo-collo rappresentano circa il20% di tutte le neoplasie. Le sedi di

maggiore incidenza sono nell’ordine lacute della faccia, il labbro inferiore, lacavità orale, la laringe, la faringe, la tiroi-de e le ghiandole salivari.Il fumo e l’alcool, più spesso la loroassunzione contemporanea per tempiprolungati, rappresentano di gran lungale cause più importanti nell’origine diqueste neoplasie, ma non dobbiamo tra-lasciare i fattori genetici, alcune lavora-zioni a rischio (idrocarburi, inquinamen-to, fumo passivo), la cattiva igiene oralee alcune abitudini alimentari.Le neoplasie del distretto capo-collosono tumori che interessano le prime vie

aeree e digestive, per cui i primi sintomidi insorgenza saranno proprio a carico diquesti distretti.Vi possono essere dolore e difficoltà alladeglutizione persistenti, ove siano inte-ressate la bocca o la faringe, mentresarà soprattutto una alterazione persi-stente della voce a far sospettare unalesione delle corde vocali. È evidenteinoltre che tali sintomi, a seconda dellalocalizzazione e dell’estensione dellaneoplasia, possono sovrapporsi. Nontutti coloro che accusano tali distrurbi,peraltro abbastanza specifici, sarannomalati, perciò particolare attenzioneandrà posta a quei soggetti che presen-tano uno o più fattori di rischio.Ecco quindi che il medico di base svolgeun ruolo di fondamentale importanza, inquanto in grado di consigliare e indirizza-re verso analisi più approfondite queipazienti che presentano uno o più deisintomi sopra descritti e di cui sono notel’abitudine al fumo o all’alcool.La chirurgia, la terapia medica e la radio-terapia sono le armi per combattere itumori del distretto capo-collo.A seconda della localizzazione, dell’e-stensione e delle caratteristiche istologi-che delle lesioni neoplastiche, di volta involta viene deciso l’approccio migliore, inquanto soprattutto nei tumori in questasede la strategia viene personalizzata aseconda della sede del tumore, maanche delle condizioni generali delpaziente, spesso compromesse, e delcoinvolgimento delle strutture anatomi-che vicine. Indipendentemente dallastrategia scelta, occorre innanzi tuttoassicurare al paziente un apporto calori-co adeguato, affinché l’organismo sia in

grado di affrontare le terapie successiveche spesso possono compromettere ladeglutizione a causa degli effetti collate-rali, e assicurare la respirazione corretta.L’arma migliore rimane la chirurgia, chepotrà essere tanto più conservativaquanto più tempestiva sarà la diagnosi,con ottime probabilità di guarigione. Seper esempio, ci troveremo di fronte unpiccolo tumore di una corda vocale, saràpossibile togliere con varie metodiche(laser, endoscopia) solo la parte interes-sata, con minima alterazione della fun-zione. Al contrario, nei casi più avanzati,sarà necessaria una chirurgia demoliti-va, con scarse possibilità di preservazio-ne sia dell’organo interessato che della

funzione e con possibilità nettamenteinferiori di guarigione.Nei casi in cui la malattia nel distrettocapo-collo sia troppo avanzata per esse-re aggredita chirurgicamente, esisteoggi la possibilità di intervenire primacon la chemioterapia o con la radiotera-pia.L’obiettivo è quello di ridurre l’estensionedella neoplasia e permettere quindi unmigliore approccio chirurgico, che possaprendere in considerazione anche lapreservazione della funzione.Un tipico esempio è rappresentato daquei tumori che insorgono nella bocca, acarico della tonsilla o del palato molle.In questi casi, spesso la diagnosi vienefatta con ritardo, sia perché il pazientetende a minimizzare la progressiva per-dita della funzione specifica, sia perchéle neoplasie in queste sedi possonoessere confuse con lesioni benigne. Inquesti casi, di solito, il paziente si rivolgeallo specialista otorino solo quando com-

pare il dolore.La somministrazione di alcuni cicli dichemioterapia, che possono essereseguiti o dalla radioterapia o dall’inter-vento chirurgico, permette in molti casidi non demolire la cavità orale, assicu-rando quindi la deglutizione.La carta vincente della cura delle neo-plasie del distretto capo-collo è quindil’approccio integrato e la stretta collabo-razione fra l’otorino, l’oncologo e il radio-terapista.Da circa 3 anni, nell’AziendaOspedaliera di Treviglio è attivo unambulatorio polispecialistico, in cui il chi-rurgo otorino e l’oncologo medico visita-no insieme i pazienti affetti da neoplasie

del capo-collo e collaborano con lo spe-cialista radioterapista per definire almeglio il programma terapeutico.Oggi le strategie terapeutiche combinatesono in grado di assicurare la cura ditumori una volta devastanti, tuttavia lamigliore arma rimane sempre la preven-zione, in particolare l’astensione dalfumo e la moderata assunzione dialcool.

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Maurizio BizzoniDir. Div. Otorino Laringoiatria - Treviglio

Marina Cazzaniga Medico Oncologo - Treviglio

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Cari amici laringectomizzati,

da circa due mesi anch’io sono venuto a farparte dell’Associazione.Non pensavo di trovarmi in una secondafamiglia così unita e solidale, aperta e pron-ta anche al sorriso. Non esiste nessunadistinzione culturale, ma un clima di fraternaamicizia.Per una norma giuridica è chiamata"Associazione", ma per me sarà sempre una"famiglia". Ho costatato un clima di parteci-pata solidarietà, appena operato, con la visi-ta della psicologa e di diversi soci. Sentoanche di dover essere riconoscente nei con-fronti del personale medico e paramedicodell’U.O. di Otorino e Oncologia che concompetenza e grande umanità mi hannoassistito.Come ho accettato la mia nuova situazione?Vorrei dire "santa" rassegnazione, che nonvuol dire passività.In un certo senso ero già preparato ad unatale evenienza, poiché già da tempo le miecorde vocali facevano i capricci. Nel febbraio2002 ero già stato operato alla carotidedestra e in quell’occasione mi era già statoprospettato un intervento di laringectomia.Come mi trovo ora?Cerco, con la grazia di Dio e con la com-prensione delle persone che mi stanno vici-ne, di rendermi ancora utile, nel limite dellemie forze, al bene del prossimo.

Fermo

RIABILITAZIONEPOST INTERVENTO

A GRUPPI

Pensiamo di organizzare uncorso di riabilitazione post inter-vento a gruppi tenuto da un’e-sperta fisioterapista.

Per le iscritte all’associazione"Amici di Gabry" il corso è gra-tuito.

Se sei interessata telefona alnumero 0363 305153il lunedì – mercoledì – giovedì,dalle 9:30 alle 11:30

“In questo spazio vogliamo dar voce alle donne.

Inviateci dunque le vostre lettere, poesie, riflessioni e,

perché no, osservazioni, opinioni e arrabbiature”.

Potete inviare gli scritti alla sededell’associazione:

V.le Oriano, 20 - 24047 TreviglioFax: 0363 305153

e-mail: [email protected] farceli pervenire

in sede negli oraridi apertura:

Lun - Mer - Gio: 9:30/11:30Tutti i Sabati

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STIAMO ORGANIZZANDO …- Gennaio VOLONTARI IN OSPEDALE:Apre lo sportello del volontariato in ospedale. Anche la nostra associazione èpresente con alcune volontarie due volte alla settimana. L’impegno è dedica-to a far conoscere le nostre iniziative, ma soprattutto a dare punti di riferi-mento a chi si trova a vivere la difficile realtà della malattia sia come pazien-te che parente.

-Gennaio TRASPORTO AMICO:E’ partita l’iniziativa del trasporto di pazienti che necessitano di radioterapia aBergamo. Tutti i giorni alcuni nostri volontari si alternano alla guida del nostroautomezzo per alleviare i disagi di quelle persone che dovrebbero sobbar-carsi una serie di problemi per effettuare la radioterapia. Il servizio è realiz-zato in collaborazione con l’U.O. di Treviglio dove il Dott. Cremonesi è il refe-rente della prestazione.

-Febbraio NELLE SCUOLE.Il 21 febbraio inizia il ciclo di 4 incontri formativi sulla prevenzione dei tumorinelle classi IV delle scuole medie superiori di Treviglio. Si parte con l’IstitutoZenale e si proseguirà in marzo con l’Istituto Oberdan ed il Collegio degliAngeli. In occasione di questa iniziativa verrà distribuito un opuscolo che pro-pone un panorama completo sulla prevenzione tumorale e sullo stile di vitada tenere affinché per i nostri giovani la salute sia ancora uno dei beni piùpreziosi. L’intervento sarà curato dagli oncologi dell’U.O. dell’Ospedale diTreviglio e l’opuscolo, con una tiratura di circa 10.000 copie, è stato realizza-to in collaborazione con la Banca di Credito Cooperativo.

-Marzo FESTA DELLA DONNA A TEATRO:Una serata con la compagnia dialettale "Gli Arzaghesi" al teatroFilodrammatici di Treviglio. Un momento di divertimento ed un’occasione perraccogliere fondi per sostenere le nostre iniziative.

-Marzo-Aprile AMICI DI GABRY IN PIAZZA:Brignano, Pontirolo, Romano di Lombardia. Queste le mete delle nostrevolontarie che, con la distribuzione di fiori, di questo numero della rivista edell’opuscolo sulla prevenzione, vogliono essere vicine alle iscritte di questipaesi. Vi aspettiamo numerose per conoscere le nostre attività e le nostredonne.

-Aprile "GABRY VITA":Inizia il progetto più ambizioso dell’Associazione. Grazie all’impegno del Dott.Cremonesi e della Dott.ssa Bonetti partirà il corso di formazione per i volon-tari rivolto all’assistenza dei pazienti oncologici. Ognuno può dare il suo con-tributo perché l’intervento offre aiuto a 360 gradi a chi è coinvolto nella malat-tia sia come paziente che famigliare. Le adesioni sono aperte sino a finemarzo telefonando in sede al n. 0363 305153.

-Giugno "2° Green Day":Ci troviamo per la seconda edizione nel parco del Roccolo a Treviglio: unmomento da vivere fra amici.Una camminata nei campi, un po’ di musica e tanta voglia di esserci.

Chi è il laringectomizzato?Il laringectomizzato è colui chesvegliandosi dall’anestesia totalecerca di parlare ed invece un soffio

d’aria gli esce dallo stoma in mezzo allagola, e guardandosi, poi, allo specchio,capisce il motivo per cui non può espri-mersi. Si rende così conto di doversi affi-dare alla penna e ai gesti per farsi capi-re.Ma il laringectomizzato è pure colui chesi trova a dover affrontare tutta una seriedi difficoltà di ordine pratico, psicologicoe sociale.

E’ colui che vede compromessa la suavita sociale perché molti non gli rispon-dono nel locale pubblico, sul luogo dilavoro, negli ambienti frequentati solita-mente, perché non comprendono o nonvogliono comprendere.Ed il trauma che il laringectomizzato hasubito viene trasmesso in famiglia, alconiuge, ai figli.C’è poi il problema di chi si isola e rifiu-ta di imparare a parlare con la "nuovavoce".Cosa intendiamo allora per riabilitazio-ne?Spesso pensiamo che la riabilitazionedel laringectomizzato sia essenzialmen-te la riabilitazione della voce con l’ap-prendimento della voce esofagea.Quanto detto fin qui ci porta invece aparlare di riabilitazione della "persona"non solo della sua voce.La riabilitazione della voce è il pretestoattraverso il quale si può riuscire ad avvi-cinare la persona che è stata traumatiz-zata in modo grave in tutto quello che alivello psicologico significa per quellapersona: una metamorfosi psicologicache si aggiunge al problema della meta-morfosi chirurgica e delle sue conse-guenze.I rieducatori ben sanno che accanto alletecniche della riabilitazione foneticadevono saper come entrare in relazionecon la persona che hanno di fronte persaper accogliere i suoi bisogni e le suedifficoltà.Il rieducatore sa che il primo bisogno dellaringectomizzato è quello di sentirsiguardato da chi sa quello che si sente,quello che si prova; è la solidarietà, lacomprensione del vissuto prima di quel-lo delle parole.Riabilitare vuol allora dire aiutare la per-sona ad operare un cambiamento che èfondamentalmente psicologico, ma nonesclusivamente psicologico.E’ una metamorfosi più ampia quandoriesce a comprendere i sentimenti piùprofondi per cui l’esperienza della malat-tia, la paura del tumore, il cambiamentodel corpo può essere trasformato in un

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La riabilitazione psicologi-ca dal laringectomizzatocome momento complessodi recupero globale dell’in-tegrità della persona e nonsolo della capacità dicomunicazione.

cambiamento interiore e di comporta-mento: come se di fronte al cambiamen-to del corpo, imposto dall’esterno, illaringectomizzato riuscisse ad operarneuno suo nuovo, creativo, inventato dal-l’interno.Il cambiamento però non avviene mai insolitudine, da soli, ma è possibile seintorno alla persona c’è qualcuno ( lafamiglia, l’associazione, gli amici) cheaccompagna, che guida, che sostiene,che stimola.Questo è lo scopo della riabilitazione, lameta a cui tendere, che ciascuno trovi lapropria strada, e la trovi migliore diprima.Certamente un ruolo fondamentale nellariabilitazione spetta alla famiglia dellaringectomizzato, lo stesso sguardo dicomprensione e di accoglienza, anche lafamiglia si ritrova in una situazionenuova e ha bisogno di aiuto e di soste-gno.E se ritrova serenità anche chi è intornoa lui è poi in grado di trasmetterla allaringectomizzato stesso.Nel concludere vorrei riportare le rifles-sioni di alcuni rieducatori raccolte neivari momenti di vita dell’associazione." I nostri centri di rieducazione sonomolto importanti perché offrono non solol’opportunità di comunicare parlando conla voce esofagea, ma di offrire la nostraesperienza di vita e di solidarietà in tuttele situazioni difficili in cui ciascuno di noisi viene a trovare, lui e la sua famiglia.Le prime parole appena soffiate dainuovi operati, anche se non hannosuono e musicalità, sono per noi moltoimportanti perché ci dicono tutte le diffi-coltà dell’operato e di chi è chiamato acomprendere. Nasce così un uomo ouna donna nuova che sarà consapevoledel proprio cammino futuro."

" La scuola della parola è un edificiocomposto da quattro mura, ma dentroc’è il nostro domani, il domani del larin-gectomizzato e dei loro familiari, è lì chesi sentono accettati e cominciano adaccettarsi, è lì dove inizia la loro socia-lizzazione, dove il motore della speranzacomincia a battere di nuovo, dove l’ami-cizia e la solidarietà li lega per un futuromigliore."

" Ricordo lo smarrimento del primo gior-no entrando nella scuola, mi sentivoperso. Oggi sono qui ad accoglierecome rieducatore il nuovo operato chevive la mia stessa esperienza. So che ilmio compito primario è insegnare la

nuova voce, ma so anche che non è suf-ficiente. Ho incontrato uomini avviliti,impauriti, soli e la prima cosa che chie-devano era la solidarietà e la forza peraffrontare il futuro. Come rieducatoresento che il mio è un compito complessoe che richiede molta pazienza perchéogni passo è una dura conquista."

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LuisaBonettiPsico-Oncologadell’AssociazionePsicologadell’U.O. diOncologia

TRASPORTO AMICO

E’ ormai operativo dagennaio l’automezzo,guidato dai nostri volon-tari, che trasporta ognigiorno i pazienti chenecessitano di radiote-rapia a Bergamo.

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a Foniatria è quella brancaMedico specialistica che si inte-ressa di tutti i disturbi che condi-

zionano una difficoltà a produrre unavoce e un linguaggio atto ad una corret-

ta comunicazione interpersonale.In effetti la Foniatria è una specialità alargo raggio, ed abbraccia un grannumero di malattie che colpiscono l’uo-mo in ogni fascia d’età.La foniatria e la Logopedia sono presen-ti in questa Azienda da molti anni, e sonoseguiti, rispettivamente, dal Dott ArnaldoTIBERTI e dalle Sig.re Patrizia GENTI eLia LOCATELLI.Attualmente il Servizio di Foniatria eLogopedia della nostra Azienda ospeda-liera si occupa delle disfonie (vocerauca) dovute a esiti di patologie mali-gne laringee o per malattie benigne dellecorde vocali.Il paziente che subisce un intervento chi-rurgico per curare un tumore laringeo odel cavo orale ha quasi sempre necessi-tà di un approccio foniatrico, al suo pro-blema vocale, e una conseguente tera-pia logopedica atta a ristabilire dei validimeccanismi per emettere una voce com-prensibile.L’handicap più grave che residua aipazienti che hanno subito un interventoper neoplasia della laringe o del cavoorale è la perdita (in vario grado) dellavoce.I principali interventi chirurgici per neo-plasie della laringe si possono dividerein: laringectomie parziali o in laringecto-mia totale.Nei casi di laringectomie parziali, ovverotecniche chirurgiche che salvaguardanoparti anatomiche della laringe, conser-vando parzialmente la voce, l’emissionevocale andrà da una voce "rauca", macomprensibile, ad una voce "bassa"poco comprensibile.La laringectomia totale (asportazionecompleta della laringe con comunicazio-ne diretta della trachea con l’esterno:tra-cheostoma) necessita sempre di unalunga rieducazione logopedica per la

La Foniatria e la rieducazionelogopedica nel paziente affettoda tumore della laringe e delcavo orale.

creazione di una voce faringo-esofagea.La chirurgia del cavo orale implica quasisempre una parziale immobilità della lin-gua, se non una sua parziale asporta-zione; il tutto comporta un parlato pococomprensibile per la difficoltà ad artico-lare le consonanti.Da quanto, brevemente, esposto si evin-ce come la guarigione da un tumoredella laringe comporti una mutilazione,che a volte può essere veramente inva-lidante.La figura del foniatra, dello psicologo,del logopedista sono altrettanto impor-tanti e si inseriscono in vari momentidella vita del paziente convergendo iloro sforzi per far acquisire al pazienteuna voce che consenta una vita di rela-zione soddisfacente.

CENNI DI METODICHE DI RIABILITA-ZIONE FONIATRICA

LARINGECTOMIE PARZIALIDopo una attenta valutazione dellasituazione residua all’intervento e le con-dizioni basali di "respirazione", si passaa cercare di migliorare la resa vocalefacilitandone l’intensità e la durata.Le sedute riabilitatorie sono di brevedurata con l’obbligo di continuare anchea casa gli esercizi di ginnastica vocale. Generalmente in 12 – 15 sedute bisetti-manale si ottengono validi e duraturirisultati, ma in qualche caso è necessa-rio maggior tempo.Gli eventuali insuccessi possono esseredovuti alla presenza di difficoltà respira-torie (enfisema,ecc.) precedenti l’inter-vento.

LARINGECTOMIA TOTALEDopo l’intervento il paziente deve esse-re inviato il più precocemente possibilealla scuola dei laringectomizzati doveavrà la possibilità di imparare a parlarecon la "nuova voce".Nella nostra Azienda ciò è stato ottenutoattraverso il Maestro Laringectomizzato,cioè di uno stesso operato, debitamenteistruito, che rieduca gli altri operati.Le sedute riabilitative si svolgono ingruppi di operati, quattro volte alla setti-mana (mediamente due ore di lezione)per un periodo variabile di circa tre mesi.I risultati sono ottimi perché circa il 70%degli operati ottiene una voce faringo-esofagea intelligibile che gli permette diriprendere una normale vita di relazionee di conseguenza un valido reinserimen-to familiare e sociale.Le cause di insuccesso possono esseredovute a problemi fisici specifici, maanche ad una scarsa motivazione delpaziente con cattiva collaborazione suee della famiglia. Infatti a volte il laringec-tomizzato non vuole riacquistare la voce,in questo purtroppo non viene stimolatodal contesto familiare che aggrava lacomponente psicologica post-operatoria(depressione – ritiro emotivo) fino a con-dizionare un positivo reinserimentosociale.Anche l’uso di una protesi elettro-mec-canica (laringofono) non risolve i proble-mi del laringectomizzato, ma lo rendonoschiavo di un apparecchio.E’ chiaro che l’uso del laringofono vieneconsigliato solo nei casi d’insuccesso.

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Arnaldo TibertiOtorino Laringoiatria - Treviglio

Patrizia Genti - Lia LocatelliTecniche Logopediste - Treviglio

Una firma per contribuire amigliorare la qualità di vita deimalati di cancro

In occasione del terzo anniversariodell’istituzione della Carta di Parigi,documento ufficiale del Summit

Mondiale contro il Cancro (WorldSummit Against Cancer) che focalizzagli obiettivi per la lotta al tumore, il 02febbraio si è tenuta a Parigi la cerimoniaufficiale di consegna delle 22.247 firmeraccolte dall’iniziativa italiana "Una firmacontro il cancro".l’iniziativa ha visto il diretto coinvolgi-mento di 16 strutture ospedaliere italia-ne, dislocate su tutto il territorio naziona-le, in un’opera di informazione e sensibi-lizzazione a favore dei diritti del pazien-te oncologico."La guerra globale al cancro non può

essere vinta da un solo Istituto, una solaAzienda, una sola Nazione o da una soladisciplina scientifica – afferma il profes-sor David Khayat, rappresentante ufficia-le e fondatore del World Summit – lalotta richiede un’azione ampia ecoerente a livello nazionale ed inter-nazionale, per superare i maggioriostacoli alla vittoria: la tendenza all’i-solazionismo e all’auto-compiacimen-to. Il mio ringraziamento va soprattut-to agli oncologi italiani che, cosìnumerosi, hanno sostenuto questaimportante iniziativa, così come aimedia che, a livello locale, hanno con-tribuito alla divulgazione della Cartadi Parigi".Partita da Napoli nel mese di Novembre2001, l’iniziativa "Una Firma contro ilCancro" ha coinvolto in un anno di attivi-tà 16 ospedali italiani che hanno dedica-to al loro interno uno spazio per la rac-colta delle firme, per un totale di perma-nenza di oltre 100 giorni.Con questo evento, i centri coinvoltihanno potuto portare il loro importantecontributo al World Summit AgainstCancer attraverso la "voce autografa" dimigliaia di persone che credono nell’im-pegno collettivo per la lotta al cancro.Protagoniste di questa importante inizia-tiva socio-sanitaria sono state le struttu-re ospedaliere delle città di: Napoli eBari, nel 2001; Pavia, Brescia, Padova,Parma, Cuneo, Pisa, La Spezia, Chieti,Siena, Potenza, Catanzaro, Bergamo,Alzano Lombardo e Treviglio, nel 2002.Alla presenza degli oncologi italiani chehanno sostenuto attivamente l’iniziativa,il professor David Khayat ha ricevuto le22.247 firme raccolte nelle struttureospedaliere di 16 città italiane ha conse-gnato a nome del World Summit AgainstCancer una targa di ringraziamento adogni singolo oncologo a testimonianzadel loro importante sostegno per la sen-

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sibilizzazione e la divulgazione dei prin-cipi sanciti dalla Carta di Parigi.Per l’Italia il Presidente della RepubblicaCarlo Azeglio Ciampi ha voluto esprime-re il suo sostegno agli obiettivi dellaCarta di Parigi firmando il registro delleautorità internazionali.Il Dr. Sandro Barni, Direttore della U.O;Oncologia Medica dell’AziendaOspedaliera di Treviglio, ha partecipatoall’incontro."L’iniziativa del World Summit AgainstCancer, patrocinata dall’UNESCO,conosciuta in Italia con il nome di "Unafirma contro il cancro" è stata considera-ta immediatamente, un momento diestrema importanza dalle tre AziendeOspedaliere di Treviglio, Bergamo edAlzano Lombardo", ha dischiarato il Dr.Barni.Dalle stime da noi in possesso il numerodi nuovi malati di tumore risulta in conti-nua ascesa; noi oncologi siamo ognigiorno impegnati a fornire le migliori cureai nostri pazienti, prendendo anche inconsiderazione i loro bisogni, la personache c’è dietro ognuno di loro. Ed è pro-prio per questo che anche il nostro

Dipartimento Oncologico ha sposatoimmediatamente l’iniziativa, impegnan-dosi a coinvolgere quante più personepossibili: nella sola provincia diBergamo 5649 sono le persone chehanno sottoscritto la carta, di cui 1.592presso l’A.O. di Treviglio Caravaggio.La raccolta firme presso l’Ospedale diTreviglio è stata organizzata nella setti-mana del 23-27 settembre, ed ha riscos-so talmente tanto successo da coinvol-gere in quella successiva anchel’Ospedale Romano di Lombardia, doveè stato allestito un altro punto di raccol-ta. Uno degli aspetti sicuramente piùinteressanti di questo processo diinformazione - sensibilizzazione dellapopolazione, che sta a dimostrarel’impegno di tutti noi nel tempo, è chel’associazione "Amici di Gabry", chedà voce ai bisogni del paziente, pub-blica in questo numero della suarivista trimestrale i dieci articolidella Carta di Parigi, raggiungendoin tal modo un ulteriore numero dipersone interessate al problema.

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La Carta di Parigi contro il Cancro

Numerosi eventi organizzati in tutto il mondo hanno favorito la crescita diuna coscienza collettiva sul tema e migliaia di persone hanno firmato la"Carta di Parigi contro il Cancro", che focalizza gli obiettivi ed i prin-cipi del Summit Mondiale contro il Cancro in 10 Articoli:

1. I diritti dei pazienti oncologici sono diritti umani2. Eliminare gli stigmi associati al cancro3. Promuovere la conoscenza ed il progresso scientifico4. Assicurare il diritto alla buona qualità della cura oncologica5. Intensificare la prevenzione del cancro6. Rendere prioritari lo screening e l’identificazione precoce7. Rafforzare la posizione del paziente oncologico8. Migliorare la qualità della vita9. Sostenere ogni strategia locale10. Sviluppare alleanze

L’articolo VIII: L’impegno per la qualità della vita del paziente oncologico"Migliorare la qualità della vita del paziente è un obiettivo fondamentalenella lotta contro il cancro", come stabilisce l’Art. VIII della Carta di Parigi.Ottenere "trattamenti anti-neoplastici e di supporto ottimali, compreso ilcontrollo del dolore e della fatigue", è un traguardo per tutti i pazientiaffetti da tumore.

Sandro BarniDirettore dell’U.O. di Oncologia di Treviglio

ul nostro territorio è attiva dadiversi anni l’A.I.L. "ASSOCIA-ZIONE ITALIANA LARINGEC-

TOMIZZATI", che si occupa dellariabilitazione alla parola delle perso-ne che sono state operate.

Incontriamo il presidente, sig. FeliceVistalli, e a lui rivolgiamo alcunedomande per meglio conoscere lastoria e l’attività dell’Associazione.

1) Sig. Vistalli quando è nata lasezione A.I.L. a Treviglio?Nel 1975 Gianni Francesconi vieneoperato di laringectomia totale pres-so l’ospedale di Treviglio, frequentala scuola di riabilitazione a Milano esuccessivamente, nel 1978, insiemeal fratello Mario, costituisce la sezio-ne A.I.L. di Treviglio impiantando lascuola in un locale offerto dal comu-ne.Vengono poi aperte le sedi diGorgonzola e di Romano di Lombar-dia.

2) Quali sono gli scopi dell’As-sociazione?Lo scopo principale dell’Associa-zione è la rieducazione della parolacon l’insegnamento della voce esofa-gea, ma è soprattutto uno stimolo astare insieme curando la risocializza-zione dell’operato.L’Associazione conta un buon nume-ro di soci simpatizzanti non operatiche partecipano alle attività che ven-gono organizzate.Inoltre si è costituito anche il " grup-po mogli" con lo scopo di dare unospazio specifico di aiuto e di soste-gno a chi vive insieme all’operato espesso si ritrova nella stessa situa-zione di smarrimento.

3) Ha parlato di scuola della paro-la, di risocializzazione, di aiuto allemogli, può spiegarci meglio le atti-vità organizzate dall’Associa-zione?Certamente l’attività principale è lascuola della parola che si tiene quat-tro giorni alla settimana nei tre cen-tri. I rieducatori sono operati chesono stati formati a questo delicatoimpegno di riabilitare altre personecome loro operate alla laringe.Ci sono poi le numerose iniziativeche coinvolgono tutti, dagli ultimioperati a quelli di più vecchia data. E’importante che anche chi ha impara-to a parlare mantenga viva la parteci-pazione alla vita dell’associazioneperché questo è di stimolo e di spro-no per i " nuovi" che arrivano contutte le loro incertezze e paure delfuturo.

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Nascono così le iniziative delle pas-seggiate, delle giornate sui prati delparco del Roccolo, gli incontri diinformazione e di cultura.Nel mese di febbraio viene organiz-zato il soggiorno marino a cui parte-cipano sia operati che familiari eamici.E’ un periodo importante per la salu-te fisica ma è anche una ricarica eun’occasione per rinsaldare i rappor-ti.

4) Quanti sono stati i laringecto-mizzati rieducati nelle vostresezioni?In questi anni di attività delle nostresezioni sono stati rieducati circa 500operati mentre gli iscritti sono circa300 operati e altrettanti simpatizzan-ti.

5) Da alcuni anni si sono anchestrutturati degli incontri periodicicon la psicologa?La dott.ssa Bonetti incontra le perso-ne in ospedale prima dell’intervento,in un momento drammatico in cui ti èstata diagnosticata la malattia manon hai ancora la consapevolezzadel futuro, hai bisogno però di sentireche non sarai solo. Viene poi periodi-camente in associazione e con il suoaiuto affrontiamo tutti quegli aspettidella vita che sono cambiati, insiemesi lavora per ritrovare il proprio equi-librio e la propria serenità psicologi-ca.

6) Avete un periodico dove rac-contare la vita dell’associazione?Fin dall’anno di costituzione dell’associazione si è data vita anche aun giornalino della sezione "LANUOVA VOCE " strumento che ripor-ta le esperienze, le riflessioni i varimomenti di incontro.E’ un mezzo per mantenere i contattianche con chi, per problemi diversi,non può frequentare assiduamentele sedi, è uno strumento importante

che permette a tutti di sentirsi partedi una grande famiglia.

7) Mi sembra molto bello questoaccenno alla grande famiglia, puòspiegarci meglio?Entrare a far parte dell’associazionevuol dire partecipare a una grandefamiglia, ci si dà tutti una mano, si èsolidali e attenti a chi ha più bisogno,si crea una grande affezione propriocome in una grande famiglia. Neglianni il numero dei soci non è maidiminuito segno che condividono ilnostro impegno e il nostro entusia-smo.Tutti dobbiamo sentirci responsabilidi questa famiglia anche se questopuò voler dire dover a volte correg-gere il proprio carattere e accettarequello degli altri.

8) C’è un messaggio che vuole tra-smettere?Io ringrazio prima di tutto perché l’as-sociazione mi ha permesso di recu-perare la mia serenità e adesso diimpegnarmi in prima persona comepresidente. Mi spiace dover ammet-tere la difficoltà di un ricambio gene-razionale, i giovani faticano ad impe-gnarsi nel volontariato organizzato,auspico una crescita anche in questadirezione coinvolgendo magari i figlidei laringectomizzati. Infine vogliotrasmettere un messaggio di speran-za per tutti, perché chi si trova a vive-re un momento difficile della sua vitaabbia la possibilità di condividerlocon qualcuno, l’associazione è unagrossa possibilità per superare lasolitudine e le sconforto che ne puòderivare.

MonicaBaccalàResponsabileImmagine eComunicazionedell’associazione“Amici di Gabry”

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Simona TadiniBiologa

Trattamentidi Naturopatia

La Medicina Olistica, detta più sempli-cemente Naturopatia, è una disciplinache riconosce l’importanza di agire,insieme all’individuo, su vari livelli:

fisico, emotivo, mentale, spirituale, ambien-tale.Non c’è antagonismo con la MedicinaUfficiale, ma l’approccio è diverso e sempremolto individuale. Il naturopata ritiene cheun’alimentazione corretta, uno stile di vitasano, un equilibrio emotivo, l’utilizzo di tera-pie e di rimedi naturali sapientemente sceltie dosati, un sostegno e un aiuto nelle fasicritiche della vita siano mezzi che portanonon solo ad un maggior benessere, ma ine-vitabilmente anche ad una migliore cono-scenza di sé e ad una migliore capacità digestire la propria salute. In sintesi, il naturo-pata riconosce come compito e persegue l’o-biettivo di educare le persone ad assumersila responsabilità della propria salute globale.Per questo motivo la Medicina Olistica è "amisura d’uomo"; l’intento non è quello dicurare il singolo sintomo, ma la personanella sua complessità; l’intento è quello diprevenire che alcuni piccoli malanni sfocinoin malattia.In tale contesto è quindi plausibile vedereall’interno della stessa Medicina Olisticadiscipline così apparentemente diverse ed incontrapposizione. Secondo mie personaliclassificazione e definizione, da una parteabbiamo terapie "energetiche" la cui finalitàè riportare in risonanza la persona con sestessa e con il mondo in cui vive, dall’altraabbiamo terapie più squisitamente "chimi-che" che intendono aiutare l’individuo a com-battere il sintomo, dall’altra ancora terapie"fisiche" che, lavorando con massaggi emanipolazioni, aiutano a superare la malattiasfruttando la capacità naturale del corpo areagire agli stimoli ben mirati dati all’organi-smo attraverso tali trattamenti. Tra le terapieenergetiche possiamo trovare le floriterapietra cui la più nota è quella del dott. Bach, lacromopuntura, l’omeopatia ad alte diluizioni;

tra le terapie chimiche possiamo trovare lafitoterapia, l’oligoterapia catalitica; tra le tera-pie fisiche possiamo trovare la reflessologiaplantare ed auricolare, la kinesiologia.Ovviamente è fondamentale complemento atutto ciò l’insegnamento di una corretta ali-mentazione. Esistono poi discipline in gradodi fornire informazioni sullo stato di funziona-mento dell’organismo; una è la reflessologia,già vista in precedenza nella sua qualità diterapia. Altre discipline ci permettono esclu-sivamente di rilevare le tendenze patologi-che dell’individuo, fra tutte ricordiamo l’irido-logia, ovvero la lettura, nell’iride, dello statodi salute globale, delle debolezze congenitedell’organismo, degli stati d’infiammazioneacuta o cronica , di intossicazione e dellesue predisposizioni a sviluppare determinatemalattie a fronte di specifici insulti ambienta-li. L’iridologia si rivela in tal caso un prezio-sissimo mezzo che potrebbe aiutare ilpaziente, il naturopata ma anche il medicoche vuole arricchire le sue possibilità d’inda-gine diagnostica.La Natura ci aiuta a guarire perché conosceil linguaggio del nostro corpo: lasciamolaparlare ed impariamo ad ascoltarla!Vorrei prendere in prestito un pensiero deldott. Bach, per finire: "Ricerchino in se stes-si la vera causa della loro malattia e possa-no così contribuire alla propria guarigione".

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Sabato 21 dicembre 2002: una data daricordare per noi degli "Amici di Gabry".Alla premiazione del primo concorso let-terario, indetto dall’Associazione e pa-trocinato dal Credito Cooperativo diTreviglio, l’emozione si è unita alla gioiadi stare insieme in una giornata tantosignificativa.

Alle 9.30, si è svolta la Santa Messapresso la Cappella dell’Ospedale diTreviglio ed un pensiero particolare èstato rivolto alle persone sofferenti, daldifficile momento della scoperta delmale, al convivere con esso, alla forzaper combatterlo.

Al termine della celebrazione una visita

ai locali del Day Hospital Oncologico, unsaluto tra noi e poi ci siamo spostatinella Sala Rossa dell’Ospedale dove haavuto inizio la cerimonia di premiazione.Il direttore generale, dottor RoccoGregis, ed il responsabile dell’U.O. dioncologia, dottor Sandro Barni, hannoparlato dello sviluppo dell’Ospedale diTreviglio in questi anni, in particolare delreparto oncologico, che vanta un’equipemedica di grande rilievo, personaleinfermieristico competente e sensibile:queste sono le condizioni più idonee peraccogliere il malato nel suo percorso dicura della malattia.

Presente in sala anche monsignorEnrico Anzaghi, il quale ha raccontatocon grande dignità e coraggio la propriaesperienza come paziente oncologico,confermando anch’esso l’alta qualità delpersonale medico con cui ha avuto ache fare.

La Sig.ra Vanda Ceriani ha delineatouna breve storia della vitadell’Associazione "Amici di Gabry"ponendo l’accento sul motivo che ci haspinti a indire il concorso letterario.

Il concorso è stato accolto con grandepartecipazione.Il settore "Poesia in lingua" è stato il pre-ferito dai partecipanti, di cui abbiamocontato 19 elaborati, molto buona lapartecipazione per il settore "Raccontobreve" per cui hanno concorso 11 storie;

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un po’ meno sentito è stato il settore"Poesia dialettale", a causa forse dellacomplessità dello scrivere in dialetto:sono state presentate 5 poesie.I lavori sono stati valutati da una giuriacompetente e preparata, composta dalPrimario dottor Sandro Barni, dalla psi-cologa dottoressa Luisa Bonetti, e daiprofessori Maria Palchetti Mazza eAmilcare Borghi. I criteri di valutazionesono stati effettuati in base alla corret-tezza della forma con cui i testi sonostati scritti, la ricchezza del contenuto ela pertinenza al tema "Un’esperienzad’amicizia".

La dottoressa Bonetti ha premiato i vin-citori di ogni sezione:

per la poesia in lingua, primo classifi-cato sig. Mario Pagnoncelli con"Ricordandoti amica Giulia", un piace-vole flash back negli anni della giovinez-za;seconda classificata sig.ra BarzagoSabina con "A Paola", dedicata con pro-fondo affetto ad una grande amicizia;terza sig.ra Marina Arnozzi con"Amicizia", riflessione profonda su comel’autrice ha vissuto tale sentimentodurante la propria vita.

Per il settore "Poesia dialettale", ilvincitore del primo premio è stato ilsig. Giuliano Villa, con "La rimpatria-da", la storia di un uomo che, nonostan-te la vita trascorra e gli eventi cambino,torna con piacere nei posti della suaadolescenza; la seconda classificata èstata la sig.ra Michela Colombo con"L’amisa vera", in cui l’autrice vede nellasua biro l’amica più sincera alla qualeaffidare i propri sentimenti; terzo classi-ficato il Sig. Andrea Pavesi con "A Nico",splendido e veritiero ritratto del dottorNico Fenili, grande amico e grande pro-fessionista purtroppo recentementescomparso.

Nella sezione "Racconti brevi", haconquistato il primo posto il signorGiosuè Gemma con "Centocinque",splendida cronaca del compleanno di unamico centenario con il quale il protago-nista ha vissuto l’esperienza della guer-ra tra i monti; il secondo premio è statovinto dalla sig.ra Roberta Taddeo, con"Una storia d’amicizia", in cui unamadre, nella tragedia, coglie la grandeamicizia tra suo figlio ed il cane; il terzo

posto è stato conquistato dalla sig.raMariangela Lodola con " Un’esperienzad’amicizia", in cui il gattino Miro diventail migliore amico ed un tenero punto diriferimento per l’autrice.

Al termine della premiazione sono statelette due poesie, "A Terry", della sig.raVanda Ceriani, come espressione piùbella di un’amicizia sincera natanell’Associa-zione "Amici di Gabry", e "ANico" del Sig. Andrea Pavesi, per ricor-dare la grande opera che il dott. stavacompiendo all’interno dell’Ospedale diTreviglio.

Una bella foto di gruppo ha impresso ilricordo: grazie ai medici, da semprenostri grandi sostenitori, ed un grandeaugurio a tutti i soci degli "Amici diGabry" perché continuino nell’impegnoche sta alla base del progetto di vita peril quale, tutti, stiamo lavorando.

MichelaColomboSegretaria presso la nostrala sede associativa “ Amici di gabry”.

Nelle prossime edi-zioni pubblicheremotutti gli elaborati chehanno partecipato alconcorso letterario"Percorsi e Pensieri".

"LA RIMPÁTRIÁDA"

COME OGNE TAT, AMÓ A ‘NCÖA ‘NSE’ TROA TÖCC INSÉMANÓTER ZET DÉLA MONTAGNACHÉ SPANTÉGADA PER OL MONDCOME FÓE AI COLP DEL VÉNTLA ÜSS SCÜLPIDA DET DÈ OGNÜ IN FONTA AL CÖR LA FORSA DI RAÌSS MA PORTACHE A BIF DEL NOST PAÌSS LAETA DE ÒGNE DE‘NDE NÓSTA TÈRA CHE ‘NDEL NÓST TRÈ!

PAÌSS DE QUÀTER CÀ FÀCE DE SÀSSDE SÀSS LA STRADAE PO’ I SENTÈROL TOCHELI’ DE PIÀSAE LA CESÌNA, FÀCE DE SASSDE SASS LA ETA DÜRA E GRÀMACHE’ ZO PER LA ALL LA MA’PORTÀT‘NVERS AL PIA’ COL MAGU’ INGOLA COME BUCU’AMAR CHE NO SPÖL TRÀNGOTTZET SA’ E’ LA PER OL MONDINDÀCIAA MANGIA’ ‘L PA’ SALÀT CHE S’MANGIA LONTA’ DE LA SO CA’!

NÓTER CHE ‘NSE PARTÌCC COI MUCC AI SPÀLEOL SUL SÖL VISGELSS DE DET A’NTE STRENZÌTOL CIPINA’ DI OSÉI E OL RUMÚR DI SARIÜLI’ CHI CORROL VENT CHE ‘L GRIDAE IMMES AI PIANTE AL SIFIAE AL MÖF I RAMCOME ‘L VÖLESS DIMM…CIAOA PRÉST TA’ SPÉTE TÜRNA A CA’.

NÓTER ZET DELA MONTAGNASÉMPER COL FAGÒTT IN MA’PRONC A PARTI’ E INDA’NÓTER COL NOST CÖR TÉNDERNO LA SARA’ GRAN FIAMAMA A MÖFF LA SÉNDER SOTASCUNDIDA GHE’SÉMPER BRASCA;ZET CHE’ QUAN LA PARTE ‘L DULÜR DE DET GHE’ CÖSSE CHE’ ‘L DÜSI’ PARTI’ L’E’SÉMPER IMPO’ MÖR.

MA QUANDO COME ‘NCÖ ‘NSETRÓAI CAI SÖI MA’ ÖNDAQUACCH RÜGHE ‘MPIO’ SÖL VISL’E’ COME SE ‘NFÖSS MAIPARTÌCCPERCHE’ PO NÓTER A ‘SE’ DESASS SCÜLPÌCC!

"Dedicata alla carissima amicaMaddalena Morzenti: Madalì ed allesue operose genti"

CENTOCINQUE

Occhi negli occhi. Non li distoglieva dai miei,ed io nemmeno ci pensavo a lasciare i suoi.Non era una sfida, anzi, era un percorsocomune lungo sentieri sicuramente differenti:il mio sguardo, teso a mantenere alto il suocoinvolgimento emotivo, il suo, ad associareai nostri canti di montagna i ricordi di un pas-sato lontano.Non aveva più il suo sguardo fisso, perdutonell’infinito, che a tratti notavo dall’alto delpalco: ora, sceso di fronte a lui, mi guardavadiritto negli occhi e sembrava raccogliere lacarica che cercavo intensamente di trasmet-tergli, con il canto, con il sorriso, con le maniche muovevo a tempo, nell’illusione cheseguisse il loro ritmo. Schiudeva le sue lab-bra senza guardare le mie, ne uscivano suoninon propriamente intonati e parole giuste, masfalsate con le mie.Decine di secondi così, lunghissimi ed inten-si, fino all’ultima nota, fino all’applauso finale,fragoroso e corale, un’ovazione che il centi-naio di presenti, tutti in piedi, gli rivolgeva.Decine di secondi con la mente che cercavale risposte a tutte le domande che m’eroposto in precedenza, prima di rivederlo, dopoanni di lontananza: pensa? Cosa pensa?Vede? Sente? E le risposte venivano dai suoiocchi, arrossati, ma ancora vivaci, dalle suelabbra, strette ma rosse, dalle sue mani, unpo’ tremanti ma sempre forti, dal suo fiato chepoco prima aveva spento - con un aiutino dis-creto – le candeline sulla gran torta posta tranoi.Aveva ascoltato tutto il concerto in suo onore,talvolta accompagnando il nostro canto con ilsuo, sempre applaudendo, ad ogni finale, conla punta delle dita, come fa un bambino feli-ce.Aveva scandito con voce stentorea le suegeneralità, come rivolto a un Comandante:"Alpino Lucci Michele, classe milleottocento-novantasette", e ricordato brevemente i montidelle sue battaglie nella Grande Guerra e lalunga vita tra buoi e vacche, più di mezzosecolo di duro lavoro tra quelle malghe dimontagna, dove avevamo stretto amicizia.Era arrivato per tempo ai festeggiamenti albraccio di una figlia, diritto come un fuso,vestito della festa, cappello alpino portato condignità, passo lento e sicuro. Circondato dauna quantità di Penne Nere, tra labari egagliardetti, s’era goduto tutti i riti dell’occa-sione senza il minimo cedimento ed anzi conviva partecipazione.E nel suo sguardo, fermo sui miei occhi, leg-gevo la tranquillità di chi è appagato perchéha avuto tutto, la fierezza d’aver battuto lavecchia con la falce per un altro anno, la cer-tezza di cantare ancora con noi.Poi s’è andato così com’era arrivato, diritto esicuro, lasciandoci abbuffare con i dolci pre-parati in suo onore…

RICORDANDOTI AMICA GIULIA

Il matrimonioha tinto la tua vitacome stucco d’oro antico su parete bianca o mia amica dei ventanni o voce di cristalloIl tempo ha sciolto la tua giovinezzacome la neve che ci lanciavamoo mia amica dei ventanniviso di spugna marinama il ricordo è rimastocome un decoro fine suanforacara amica dei ventannianimo di rameIn quale sentiero dellamentes’è persa la corsa chefacemmo in collina?In quale pattumiera del passatoè buttata la risata che ci conobbe?o in quale cassetto dei ricordi l’hai ripiegata?Ti ricordi del nostro mese delle begonie?quando spiavi la mia primafaccia baffuta (risata verdeggiante nei tuoi occhi)quando salivamo la schiena della valle (brivido crepitante nei piediin torrente).Ti ricordi, lo so.Vedo i ricordi scivolare dal visoa forma di lacrime…Fummo giovani: bruchi dentro la vita-melaora siamo grandi: farfalle sopra la vita-melogranoFummo scogli viciniora siamo lidi lontani…ma le nostre lettere sonobarchette che fanno spolatra le due sponde.

Ò“ ii VViinncciittoorriiÓ” ddeell CCoonnccoorrssoo..……

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L’ASSOCIAZIONE OFFRE I SEGUENTI SERVIZI

• SPORTELLO INFORMATIVOE’ un servizio rivolto a chi, per la prima volta, entra in contatto con l’Associazione, ha come obiettivo quello di accogliere i bisogni della persona e di aiutarla a conoscerela realtà del nostro lavoro attraverso la presentazione dei servizi che offriamo. (Su appuntamento)

• SPORTELLO DI CONSULENZA MEDICAE’ un servizio attraverso il quale poter avere maggiori chiarimenti rispetto alla propriacondizione di salute; ha funzione di filtro per la consulenza medica specislistica.(Il venerdì su appuntamento)

• SPORTELLO DI CONSULENZA SPECIALISTICAOncologo, Senologo, Dietologo, esperto di medicina alternativa rispondono alle specifiche legate alla propria condizione di salute (Su appuntamento)

• SPORTELLO DI CONSULENZA PSICOLOGICAE’ uno spazio di ascolto e di elaborazione dei vissuti legati alla malattia al quale potersi rivolgere per una consulenza o individuale o familiare. (Su appuntamento)

• SPORTELLO DI CONSULENZA LEGALE

• GRUPPI DI AUTO AIUTOE’ uno spazio dove condividere con altre donne l’esperienza del tumore al seno promuovendo la consapevolezza di poter uscire dalla condizione di solitudine e sofferenza, riscoprendo la capacità di progettare il proprio futuro.

Promuoviamo incontri formativi rivolti alla popolazione e/o a piccolo gruppo sutematiche legate alla malattia tumorale.