70% - Bergamo - c/c 16386245 · L’INTERVISTA 14 Ad Alfredo Ferri ... re, anche con un piccolo...

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Anno II - n. 7 - Settembre 2003 - Periodico Trimestrale - Spedizione in A.P. - 70% - Bergamo - c/c 16386245

Transcript of 70% - Bergamo - c/c 16386245 · L’INTERVISTA 14 Ad Alfredo Ferri ... re, anche con un piccolo...

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“Se vuoi un anno di prosperità, fai crescere il grano

Se vuoi dieci anni di prosperità, fai crescere gli alberi

Se vuoi cent’anni di prosperità,fai crescere le persone.”

Ringraziamo le aziende che con il loro contributo ci permettono di cre-scere giorno per giorno e portare avanti iniziative come questo giorna-le.

7IN COPERTINA

opera diBOTERO

“Una familia”1989Òleo sobre lienzoColecciónBanco de laRepúlica

EDITORIALE 3Dal 1998 un sostegno globale alle persone dopo il cancro"

Angelo Frigerio

SPAZIO MEDICO 4"Tumore del colon-retto: prevenzione e terapia medica"

Dott. Mario MandalàDott. Forloni Bruno

SPAZIO ASSOCIAZIONE 8"2° Amici di Gabry Green Day: medici senza camice, pazienti "senza malattia"

Monica Baccalà

SPAZIO PSICOLOGICO 10"Dopo il male: siate creativi"

Dott.ssa Luisa Bonetti

SPAZIO TECNICO 12"Chemioterapia: gli effetti collaterali si combattono anche a tavola"

Dott.ssa Marina CazzanigaDtt. Marina CazzanigaL’INTERVISTA 14Ad Alfredo Ferri, Presidente Banca diCredito Cooperativo Treviglio

Dott. Marco Cremonesi

SPAZIO TEMPO LIBERO 16"I mercatini di Natale a Bolzano"

SPAZIO CUCINA 18"Tutti a tavola!"

SPAZIO LETTERARIO 192° Premio letterario "Percorsi e Pensieri"

Michela Colombo

SPAZIO NATURA 20"Dalle segnature medioevali allamoderna fitoterapia"

Dott.ssa Simona Tadini

Intervista a pag. 14

Alfredo FerriPres. BCC di Treviglio

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SOMMARIO7

COMITATO SCIENTIFICOBarni Sandro Bonetti Luisa Cazzaniga Marina Cremonesi Marco Mandalà Mario

COMITATO Dl REDAZIONEBonetti Luisa Baccalà Monica Cazzaniga Marina Ceriani Vanda

DIRETTORE RESPONSABILEFrigerio Angelo

VICEDIRETTORECremonesi Marco

SEGRETERIABaccalà Monica Tel. 0363-314151 Fax 0363-314121 [email protected]

PROGETTO GRAFICOStudio Origgi Via Mac Mahon, 78 - 20155 MILANO [email protected]

REALIZZAZIONE GRAFICAFiorenzo VenturiniViale Buonarroti, 5 - 24047 Treviglio (Bg)

STAMPATipocarto Via L. D a Vinci - 24043 Caravaggio (BG)

EDITOREAssociazione “Amici di Gabry” ONLUSViale Oriano, 20 - 24047 Treviglio (BG)

N. AUTORIZZAZIONE 34Del 06 Luglio 2001 Tribunale di Bergamo

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"Dal 1998 un sostegno globale alle per-sone dopo il cancro"

Care Amiche e cari Amici,

quest’anno il 23 settembre l’Associazio-ne compie 5 anni, tutti dedicati a sostene-re ed affiancare la persona colpita dal can-cro e a favorire lo sviluppo di una culturadella vita laddove in passato vi eranopaura ed esclusione.

Abbiamo potuto contare sulla collabora-zione perseverante e rigorosa di molte per-sone di grande qualità umana e professio-nale e siamo stati sostenuti dalla rispostapositiva di coloro che abbiamo aiutato coni nostri servizi.

Tutto ciò ha favorito la crescitadell’Associazione fino a permetterci dicreare il "Progetto Gabry: progetto di vita",un modello di lavoro innovativo e trasmis-sibile che negli anni ha coperto uno spaziosignificativo nell’ambito sanitario. Tuttoquello che hanno realizzato volontari edoperatori, tutti gli sforzi compiuti al fine difar convergere assistenza, ricerca, culturae risorse economiche attorno ad un pro-getto di profonda umanità, riflette una fedefortissima nell’uomo che nei nostri 5 anninon abbiamo lasciato affievolire. E questonon è facile in un’epoca dove essere viciniagli altri vuol dire essere controtendenza,un’epoca tutta presa com’è dal consumoimmediato di ogni cosa fino ad esaurimen-to di scorte.

Cari "Amici", uso il noi con convinzioneperché vi considero con grande affetto ericonoscenza parte viva ed integrante delnostro percorso. Ed oggi è ancor più indi-spensabile per uscire dalle nebbie versogiorni più degni.

ED

ITO

RIA

LE

Angelo FrigerioDirettore responsabile.Presidente della associazione “Amici di Gabry”

ASSOCIAZIONE AMICI DIGABRYTel. e Fax 0363 305153e-mail:[email protected]

CHI INCONTRATE?Donne disponibili all'ascoltoMedicoSpecialisti del settore:Oncologo, Senologo, Esperti di MedicinaAlternativaPsicologo

DOVE SIAMO"Associazione Amici diGabry"V.le Oriano, 2024047 Treviglio (BG)

VIENI A CONOSCERCI, TI ASPETTIAMO!Ci riuniamo e ti aspettiamoil lunedì - mercoledì - gio-vedì dalle 9:30 alle 11:30 etutti i sabati.

COLLABORAZIONESe diventi socio/a sostenito-re, anche con un piccolo contributo, potenzierai il progetto che coinvolge ognuno di noi.

ASSOCIAZIONE "AMICI DIGABRY" ONLUSSede legale:Via Matteotti 12524047 Fara d’AddaP.I.: 02645050168c/c bancario 210230/31c/o Credito Cooperativo diTreviglioABI 08899 - CAB 53643c/c postale 16386245

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l tumore del colon retto rappre-senta la seconda causa di mortenei paesi industrializzati dopo il

tumore del polmone.Ogni anno si registrano 40 nuovi casi

per gli uomini e 25-30 nuovi casi nelledonne ogni centomila abitanti.L’incidenza del tumore del colon-rettoè strettamente legata all’età. E’ unapatologia rara sotto i 40 anni, mentre

la sua incidenza aumenta dopo i 50anni, circa il 40% dei casi si verificain pazienti sopra i 70 anni.Sembra che il sovrappeso, una dietaricca di grassi e povera in fibre, vege-tali, frutta e verdura possa associarsiad un aumento del rischio di svilup-pare un carcinoma del colon retto. E’inoltre assolutamente consigliabile, apartire dai 50 anni, eseguire esami discreening non invasivi (sangueocculto) o invasivi (rettoscopia, retto-sigmoidoscopia, colonscopia) per ladiagnosi precoce. La frequenza degliesami dovrà essere discussa conl’oncologo in collaborazione al medi-co curante.La terapia dell’adenocarcinoma delcolon-retto è multidisciplinare, vale adire ogni singolo paziente viene valu-tato collegialmente dall’oncologomedico, dal radioterapista e dal chi-rurgo. La migliore strategia, cioè lamigliore terapia viene scelta in basealle condizioni cliniche, all’estensio-ne di malattia e alle eventuali malat-tie concomitanti del paziente. Se dauna parte l’intervento chirurgicorimane una tappa indispensabile perla guarigione della malattia, il ruolodell’oncologia medica è diventatosempre più importante. La terapiamedica in aggiunta o meno allaradioterapia può essere eseguitaprima o dopo l’intervento chirurgico.Nel primo caso si parla di terapianeodiuvante, mentre nel secondocaso la terapia medica viene definitaadiuvante. La chemioterapia adiu-vante, quando indicata dall’oncologo,è in grado sia di ridurre le recidive dimalattia che di aumentare la soprav-vivenza. Considerando l’elevata inci-denza di questo tumore si stima cheogni anno migliaia di persone nelmondo vengono guarite in manieradefinitiva dalla terapia medica posto-peratoria. Nel tumore del retto la che-mioterapia può essere eseguita incombinazione con la radioterapia siaprima che dopo l’intervento chirurgi-co. Anche in questo caso l’apportodell’approccio combinato è in gradodi fornire un apporto fondamentale

all’intervento chirurgico. Il trattamen-to medico adiuvante è generalmenteben tollerato e, cosa molto graditaalle pazienti, non provoca, nella stra-grande maggioranza dei casi, la per-dita dei capelli.Nel caso in cui la malattia è avanza-ta la chemioterapia è in grado dimigliorare la sopravvivenza, senzacompromettere la qualità di vita deipazienti. Grazie alle terapie di sup-porto, alcuni sintomi come la nauseae il vomito oggi sono controllati inmaniera quasi totale, per cui i pazien-ti possono beneficiare pienamente

dalla terapia medica. In alcuni casiselezionati siamo in grado anche neicasi avanzati di poter ridurre inmaniera così importante la malattiada rendere operabili in maniera radi-cale (togliere completamente il tumo-re) anche dei pazienti che eranosuscettibili di una terapia solo pallia-tiva. In definitiva la terapia medicanon è oggi solo complementare allachirurgia ma ha un ruolo fondamen-tale nella strategia multidisciplinaredi questa malattia..

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Mario MandalàDivisione di Oncologia Medica, Azienda Ospedaliera Treviglio Caravaggio

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Dal 1998il percorsoaccanto a voi

“LA PREVENZIONEPRIMARIA”

“LA PREVENZIONESECONDARIA”

IL TUMORE DELPOLMONE

IL TUMORE DELCOLON RETTO

IL TUMORE GINECOLOGICO

“LARIABILITAZIONE”

Il PROGETTO...

“LA CURA”

Per sostenerci, per ricevere la rivista

a casa tua, per partecipare attivamente

alle nostre iniziative:Tel. 0363 305153

c/c postale: 16386245

IL TUMORE DELCAPO-COLLO

il percorsoaccanto a voi

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TERAPIA CHIRURGICADEI TUMORI DELCOLON-RETTO

… Le chances, nella terapia deitumori, non sono mai così favorevolicome nel caso del primo intervento.… Anche ulteriori provvedimentiterapeutici, non possono compensa-

re, se non soltanto parzialmentesupplire, le deficienze chirurgiche…

Queste frasi sono nella loro concisio-ne quanto mai significative.Come già detto nelle considerazionidi oncologia medica la terapia deitumori del colon-retto è multidiscipli-nare.Là dove la malattia è tecnicamente

operabile la chirurgia ha un ruolocentrale per quanto attiene allasopravvivenza, e in particolar modonei tumori del retto, in quelli operabi-li radicalmente, l’esperienza del chi-rurgo è un fattore prognosticamentepositivo per la sopravvivenza.Non illustro le modalità tecniche dellatrattazione chirurgica, ma desiderochiarire se possibile, il significato cli-nico-oncologico della terapia chirur-

gica.Estensione della chirurgia, modalitàdella linfo-adenectomia (si intendel’asportazione di un numero di lonfo-nodi adeguato secondo linee guidainternazionali) sono tutti principi irri-nunciabili, che non possono essereacquisiti in qualsivoglia ambiente oqualsivoglia struttura (è necessariopersonale dedicato per esperienza enon come nel nostro paese dove"tutti fanno tutto").Come oggi, da più parte espresso ericonosciuto, la chirurgia oncologicadeve essere eseguita in ambienti neiquali sono espresse abilità altamentesofisticate e quindi necessita di sup-porto anatomo-patologico dedicato,di supporto oncologico medico dedi-cato, di supporto radiologico-aneste-siologico dedicato.Tutto questo fa si che la terapia chi-rurgica codificata nei suoi tempi e neisuoi modi sia sempre più efficace.Il poter configurare nei tumori delretto una strategia terapeutica conl’oncologo, l’anatomo-patologo, ilradioterapista, e l’endoscopista,mette oggi il chirurgo nelle condizionimigliori per poter offrire una terapiaadeguata.Terapia adeguata significa che, inmani esperte, si può conservare lanaturale canalizzazione e non sideve ricorrere alla confezione di ano-praeter naturale, in tutti quei casi cheoncologicamente lo permettano.Da molti anni il reparto da me direttosi occupa della chirurgia dei tumoridel colon retto con risultati più chelusinghieri e con riconoscimentiscientifici nazionali e internazionali.La conoscenza di questa patologiami porta a dire che la cura dei tumoridel colon retto può e deve essereulteriormente migliorata.Impresa non facile di questi tempi neiquali prevale l’attenzione all’econo-mia come valore assoluto e noncome valore etico.Nel salutare i lettori concludo con unaforisma: "Chi non spende per laconoscenza paga ampiamente lapropria ignoranza".

Bruno Forloni Direttore Div. Chirurgia II° Azienda OspedalieraTreviglio Caravaggio

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i ricordate l’"Amici di GabryGreen Day"? quella bella festaal Cerreto? Quest’anno abbia-

mo deciso di ripetere quella meravi-gliosa esperienza!Domenica 8 giugno infatti ci siamoritrovati nelle campagne del Roccolodi Treviglio dando inizio al 2° "Amicidi Gabry GREEN DAY", un momento

d’incontro tra pazienti e medicisenza camice, oltre che un’occasio-ne per incontrare un gruppo di Amici.

La giornata è iniziata alle 8.30 con lacelebrazione della Santa Messa cheha permesso momenti di meditazio-ne e di riflessione sulla vita in cuiritrovare la serenità sdrammatizzan-

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do un’amara realtà.Dopo la celebrazione, nonostante lagiornata fosse molto calda, tuttihanno partecipato alla camminata dicirca 5 Km attorno al verde delRoccolo. Grandi e piccoli insieme, altermine della passeggiata, hanno tro-vato bibite fresche e stuzzichini che inostri volontari avevano preparato.Stanchi, soddisfatti e divertiti i nostriatleti si sono seduti a tavola edhanno trovato piatti a volontà che ilgruppo Alpini di Treviglio aveva pre-parato a tutti noi. Tutti, 110 persone e numerosi bambi-ni, ci siamo riuniti a tavola: tra unacantata e l’altra, una chiacchierata incompagnia ci siamo abbuffati e nonci siamo resi conto del trascorrere deltempo. Si c’erano anche loro, c’eranoanche i medici, anzi, i medici senzacamice, persone molto disponibili eaperte a creare un legame diverso daquel freddo e distaccato rapporto chespesso s’immedesima con la loroimmagine. Il Green Day infatti, oltread essere un incontro divertente, haun preciso significato per il progettoche la nostra Associazione staattuando: esprime il necessario biso-gno di creare un rapporto, un’atmo-sfera tra due mondi che in passatosembravano molto distanti ed indi-

pendenti l’uno dall’altro. Insieme,paziente e oncologo in blue jeans,per creare serenità e forza attornoalla malattia anche solo con una can-tata, una ballata o una risata in alle-gria.Dopo pranzo ci hanno raggiunto altrepersone che hanno potuto apprezza-re i lavoretti creati dalle nostre donneche, con impegno, dedicano partedel loro tempo per poter raccoglierefondi necessari per la realizzazionedelle nostre iniziative. Ai nostri ban-chetti potevate acquistare anelli fattia mano, vassoi decorati e delle gra-ziosissime bamboline: tutti frutto deigruppi di auto-aiuto organizzati alfine di trovare una medicina "alterna-tiva" alla malattia. E’ proprio grazieallo stare insieme, alla forza di squa-dra, che spesso riusciamo ad affron-tare e superare le nostre paure edebolezze. A metà pomeriggio poi, circa verso le15.00, ci siamo riuniti tutti attorno al"Duo Italiano", due ragazzi chehanno creato un piacevole intratteni-mento musicale. Tutti in pista a "faredue salti" aspettando l’estrazionedella lotteria!Abbiamo ballato e cantato insiemecreando una calda ed accoglienteatmosfera in attesa dell’estrazionedella lotteria ricca di premi devolutiagli Amici di Gabry, tra cui il primouna mini crociera per due persone. Ilricavato verrà utilizzato per la borsadi studio, necessaria all’ingresso dinuove figure all’interno del reparto diOncologia Medica di Treviglio, oltreche per portare avanti le nostre ini-ziative.Al termine della giornata, soddisfattie divertiti, stavamo già pensando adorganizzare il 3° "Amici di GabryGREEN DAY"!

Monica BaccalàResponsabileImmagine eComunicazione dell’associazione“Amici di Gabry”

iportiamo da un articolo a firmaPaola Luzzato, esperta in Arte-Terapia presso il Memorial

Sloan-Kettering Cancer Center ofPsychiatry di New York.

"Il Ritiro Creativo: un nuovo modello

di terapia psicologica per superare iltrauma della malattia oncologica.Ma come funziona?Come superare i traumi che la vitacontinua a presentarci nei momentipiù imprevisti è ancora una domandaaperta. La malattia oncologica rap-presenta non uno, ma una serie ditraumi: la diagnosi, le cure, ed il trau-ma particolare della fine delle cure, incui i pazienti ci dicono che "nonsaranno mai più gli stessi".Contemporaneamente, questipazienti avvertono una forte pressio-ne dalla società a tornare ad essere"come prima". E che fare di questovuoto, di questo bisogno di recupera-re la propria vita, di accettare questarealtà appena scoperta?Nel tentativo di trovare nuove rispo-ste, il Servizio di Psico-oncologia delMemorial Sloan-Kettering CancerCenter di New York ha elaborato,oltre ai gruppi di sostegno psicologi-co, forme di sostegno di tipo menointerattivo e più intimo. Arte Terapia e Meditazione sono dueesempi. L’uso della Meditazione el’uso della Immaginazione, per supe-rare il lato negativo della vita sonotecniche antiche ed universali.Gli psicologi contemporanei stannosoltanto "riscoprendo" questi concet-ti: la cosa nuova è che li stannoanche studiando.La Meditazione viene usata per rag-giungere uno stato di calma e di"attenzione al momento presente" incui le proprie ansie possono essereosservate con un certo distacco.L’Arte Terapia usa come strumentoprincipale il processo immaginifico: ilpaziente, elaborando le sue immagi-ni mentali, e creandone di nuove,riesce a descrivere, a unificare e atrasformare la sua esperienza".

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Arriva da New York unametodica " dolce" dedicataagli ex pazienti oncologici

Anche in Italia abbiamo esperienzedi Ritiro Creativo, riprendiamo dall’ar-ticolo di Paola Luzzato:

" In quanto arte.terapeuta,ho spessopensato alla possibilità di offrire unintervento più prolungato dell’incon-tro individuale di un’ora, o del gruppodi due ore. Dopo aver seguito uncorso di meditazione in un monaste-ro tailandese, ho incominciato a riflet-tere sulla possibilità di unire l’arte delsilenzio all’attività creativa. Dal grup-po di due ore sono arrivata all’ideadei "cinque giorni", e dall’ospedale almonastero di Assisi.Il primo Ritiro Creativo è stato realiz-zato con l’appoggio della SocietàInternazionale di Psico-Oncologia,nel settembre 2001. Ha riunito 18pazienti in remissione da varie malat-tie oncologiche.Il secondo è seguito nell’aprile del2002, e il terzo, che ora ha anche ilriconoscimento della Società Italianadi Psico-Oncologia si è svolto a giu-gno del 2003.La proposta comprende arte terapia,meditazione, scrittura creativa, edanza terapia, ma il Silenzio rimaneelemento essenziale di questa espe-rienza: il silenzio è un tema affasci-nante e senza fine.Stiamo iniziando una valutazionedegli effetti terapeutici, procedendocon cautela.Lo scorso anno i partecipanti hannocompletato un questionario duevolte, il primo e l’ultimo giorno. Lerisposte suggeriscono che il Ritiro

può aver facilitato un senso di mag-gior energia, uno stato di serenità eun aumento di auto stima, diminuen-do invece gli stati di stanchezza, diconfusione, e di depressione.Risultati solo indicativi, ma che ci gui-deranno nello sforzo di perfezionarequesto tipo di intervento".

Questo articolo vuole essere lo spun-to per "pensare la salute" in modoampio con l’unico scopo di aiutarcinell’organizzare armoniosamente lanostra giornata e quindi la vita tutta.In ogni momento della nostra vita,anche il più difficile, possiamo prova-re ad allenare la nostra mente astare nella calma per raccogliere leenergie positive necessarie adaffrontare quello che ci sta succe-dendo.Pensiamo alla possibilità di utilizzarequelle tecniche che, è scientifica-mente provato, forniscono una suffi-ciente quantità di energia positiva alnostro corpo e alla nostra mente;forse potremo utilizzarla per riuscirea staccarci, anche solo per poco, daciò che ci fa soffrire. Magari scopriremo la gioia di SCRI-

VERE per dar corpo ai nostri pensie-ri, o di comunicare DIPINGENDO;oppure ancora ci daremo l’opportu-nità di esprimersi con la DANZA maanche con il CANTO. Usciranno cosìsensazioni ed emozioni buone insie-me alle nostre personali risorse.

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Luisa BonettiPsico-Oncologadell’AssociazionePsicologa dell’U.O.di Oncologia

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ifficile pensare alla chemiote-rapia senza rievocare sensa-zioni di nausea, di stanchezza

e di abbattimento fisico. Spesso ipazienti dichiarano di sentirel’"odore" della terapia anche quandoquesta è finita da tempo, oppure loavvertono anche solo entrando nelDay Hospital. È la "memoria", il siste-ma con cui il nostro corpo ricordauna determinata esperienza, in que-sto caso negativa.Eppure gli effetti collaterali della che-mioterapia si possono combattere,oltre che con i farmaci, anche a tavo-la.Innanzi tutto restare a digiuno il gior-no in cui si effettua la chemioterapiaè sbagliato: lo stomaco vuoto per unlungo periodo accentua la produzio-ne di succhi gastrici e stimola il mec-canismo riflesso della nausea. Il con-siglio è quindi quello di effettuare unacolazione leggera, meglio con cibisolidi, evitare di bere troppi caffè epreferire invece del tè con limone. Sela chemioterapia viene somministra-ta il pomeriggio, oppure se la duratadella seduta comprende anche lafascia del mezzogiorno, occorreeffettuare un pasto leggero.Alcuni farmaci, come ad esempio ilcisplatino, possono indurre un sapo-re metallico, che può essere esacer-bato dall’assunzione di alcuni cibi,come gli insaccati o i cibi molto sapo-riti. Il disturbo può perdurare anche

per molti giorni dopo la chemiotera-pia, nell’intervallo tra un ciclo e il suc-cessivo, quindi occorre prestaremolta attenzione ai cibi che si assu-mono: frutta e verdure fresche, cibineutri, come la pasta poco condita,possono in questi casi aiutare a limi-tare il fastidioso sapore.Un altro effetto collaterale moltocomune è la diarrea: quando questodisturbo è modesto, un’alimentazio-ne con cibi solidi, riso e patate in pri-mis, può aiutare a correggere il dis-agio. Spesso la diarrea può essereridotta mediante farmaci antidiarroici,quindi occorre sempre segnalare alproprio oncologo eventuali variazionidell’alvo, sia in senso diarroico, siastipsi, che intercorrono durante che-mioterapia.Anche la stipsi, così come accadecon la diarrea, è associata ad alcunichemioterapici e diventa quasi laregola in corso di trattamento conoppiacei, quali la morfina; l’assunzio-ne di molta acqua, di fibre e un aiutomediante lassativi in genere controllail problema.L’astenia, cioè quel senso di stan-chezza, di sfinimento che colpiscemolti pazienti sottoposti a chemiote-rapia può essere combattuta anchemediante l’assunzione di cibi ad ele-vato indice energetico: assolutamen-te indispensabili, quindi, alimenticome le uova, il latte e non bisognadimenticare la carne, specialmentequella rossa, come manzo e cavallo,che può aiutare a correggere mode-ste riduzioni dei valori di emoglobina,frequentemente associate e concau-sa della stanchezza.Se il medico rileva una modesta ane-mia, infatti, il primo intervento deveessere di tipo correttivo sulla propriaalimentazione: via libera dunque allagià citata carne rossa, ma anche aspinaci, bietole e ortaggi a fogliaverde, ricchi di ferro.Al contrario, non vi è alcuna correla-zione fra calo dei globuli bianchi e dipiastrine e alimentazione: l’abbassa-mento dei globuli bianchi si correggeunicamente con particolari fattori di

crescita, la cui somministrazionesarà vagliata dal medico di volta involta.Stomatiti e mucositi, cioè quelle par-ticolari e fastidiose irritazioni dellamucosa della bocca e del cavo orale,sono un effetto collaterale piuttostofrequente di molti regimi chemiotera-pici; oltre ad interventi specifici emirati, sia di tipo farmacologico sia diigiene orale, il paziente che ne èaffetto può aiutarsi con l’assunzionedi cibi basici come il latte. Da evitareassolutamente, al contrario, alcool,cibi ricchi di spezie e, ovviamente, ilfumo di sigaretta. Anche i colluttoriche contengono sostanze alcolichepossono peggiorare sensibilmente ildisturbo e vanno quindi evitati: comecoadiuvante ai farmaci prescritti dalmedico, particolarmente utile in que-sti casi sono gli sciacqui con acqua ebicarbonato, da ripetere più volte nel-l’arco della giornata.Infine, non dimentichiamoci che ilcancro ci rendo timorosi, ansiosi sulnostro futuro e spesso psicologica-mente fragili: non priviamoci quindidel sostegno delle persone care, per-ché no, anche a tavola, con un buonpranzo fra amici!

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Marina Cazzaniga Medico Oncologo dell’U.O. di Oncologia MedicaAzienda OspedalieraTreviglio-Caravaggio

ei è un uomo conosciuto edarrivato, è stata dura?

Ho iniziato la mia attività lavorativa a18 anni come insegnante delle ele-mentari mentre ero iscritto a Lettereall’Università di Venezia.

Nel 1945 al rientro dalla guerra edalla prigionia in nord Africa, la ricer-ca di lavoro mi ha fatto incontrare laCassa Rurale di Treviglio e da allorasono stati 58 gli inverni trascorsiinsieme. Non ho mai perso la vocazione all’in-segnamento e da dietro lo sportelloho cercato di fare da maestro aquanti in difficoltà, nei tempi deldopoguerra, si presentavano allabanca. In questi anni lavorativi sono entratonei consigli direttivi dellaFederazione Italiana Casse Ruralisino a diventarne presidente, ho col-laborato con il Gruppo EuropeoCasse Rurali Cooperative e con ilMovimento Banche CooperativeTedesco seguendo l’indirizzo dato daGuglielmo Roifeisen che intendeva lacooperazione come momento politi-co, organizzativo, morale.Ho viaggiato molto per osservareanche l’attività degli altri e trasferiremodelli organizzativi presso di noi;sono stato in America, in tuttal’Europa.Per non dimenticare le mie origini dainsegnante ho dato impulso a Romaalla Scuola Centrale di Formazionedelle Casse Rurali. Credo molto nella via dellaCooperazione che per me vuol dire

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coniugare le idee liberali per metterleal servizio del sociale.

La Banca Credito Cooperativo èuna impresa no-profit, lei comedirigente che rapporti ha con ilvolontariato?

Pur essendo la Banca CreditoCooperativo no-profit è pur sempreuna impresa che necessita di bilancireali e che reinveste il suo utile nellasua crescita e nel sociale. Essendostato poi presidente della Conf-Cooperativa Bergamasca ho avutoanche modo di entrare più da vicinoin contatto con chi si dedicava alvolontariato sociale anche in formacooperativa. Le Associazioni vivono di contributiesterni ed io sono sempre stato dis-ponibile a sostenere le iniziative delvolontariato associativo, specie suprogetti finalizzati.

Io lavoro nell’AziendaOspedaliera, ha o ha avuto rap-porti con tale struttura?

L’azienda Ospedaliera di Treviglio èuna struttura del nostro territorio ed èlogico che la nostra Banca per quan-to possibile la sostenga. Senzaentrare in particolari, abbiamo colla-borato per la nuova Cardiologia, peril centro di Senologia, per laRianimazione, per l’acquisto di stru-menti sanitari perl’Otorinolaringoiatria e nell’istituzionedi Borse di studio per l’informatizza-

zione di alcuni reparti.Ancora adesso si stà valutando lapossibilità di intervenire finanziaria-mente a sostegno dell’allargamentodelle attività di alcuni reparti.

Con gli Amici di Gabry e laDivisione di Oncologia Lei ha giàcollaborato nel finanziare e pubbli-cizzare l’opuscolo "Prevenzioneun dovere sociale", come si ponedi fronte all’emergenza "Tumore"?

Sicuramente è un grosso problema,bisogna giocare sulla prevenzione,approfondire ed ampliare gli studi incorso e potenziare la ricerca.La malattia cardiovascolare statisti-camente è importante ma non fapaura come la parola tumore.La struttura che si occupa di tumorideve essere completa per potergestire tutti gli aspetti non solo dia-gnostici, terapeutici e di supporto fisi-co al paziente, ma deve dare anchesperanza per il futuro, perché senzala speranza è evidente il subentraredella paura.La malattia tumorale coinvolge nonsolo il paziente ma porta una situa-zione di drammaticità per tutta lafamiglia ed anch’ essa deve esseresostenuta.Per ritornare alle mie origini ritengoche occorra in questo campo lacapacità di insegnare agli altri e quin-di auspico che prosegua il lavorodell’Associazione e dei medici onco-logi nell’attività di informazione ecomunicazione.

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Marco Cremonesi Medico Oncologo dell’U.O. di Oncologia MedicaAzienda OspedalieraTreviglio-Caravaggio

Natale festa magicacon le città e i villag-gi che si illuminano diun’atmosfera sem-pre calda qualunquesia il clima.Festa di colori, disapori, di luci.Natale è anche imercatini nataliziormai tradizione purein Italia. Luoghi del-

l’immaginario dove più che le cose invendita conta la loro presentazione el’atmosfera che riescono a trasmette-re alla gente che li frequenta.Il Trentino, in particolare è ricchissi-mo di mercatini di Natale che sonopraticamente in ogni borgo. Ma è a BOLZANO forse più chealtrove che hanno importanza queimercatini natalizi che sono una gran-de tradizione soprattutto tedesca eaustriaca. Natale a Bolzano significatradizione, cultura e folclore, rappre-sentate dal coloratissimo Mercatinoche offre idee regalo, prodotti tipici,straordinaria originalità dell’artigiana-to locale ma anche atmosfera ingrado di catapultare tutti nella Festacon un coinvolgimento che solo latradizione Mitteleuropea riesce a tra-smettere.

E’ così che a dicembre dello scorsoanno un gruppo di amichedell’Associazione ha organizzato unavisita al mercatino di Bolzano.L’occasione per passare una giorna-ta insieme immersi nell’atmosferamagica del Natale, oltre che per car-pire qualche suggerimento per i "nostri banchetti" e i nostri regalininatalizi.Arrivata a Bolzano sei subito immer-so nella festa magica di colori e diluci, le bancarelle, disposte nella

centrale piazza Walther e nelle viedel centro storico, espongonoaddobbi natalizi finemente decora-ti, oggetti di artigianato locale, gio-cattoli in legno realizzati a mano,pizzi e merletti difficili da trovarenei nostri negozi.Ogni banchetto ha la sua caratte-ristica, ecco alcuni idee per i nostrilavoretti: " gli angioletti realizzaticon i nastri, le palline dipinte, idecori per le finestre…..Ognuna di noi osserva e cerca dicarpire il segreto della fattura perpoterlo riprodurre una volta tornatia casa.Ma è anche una tentazione percomprare, un oggetto di pizzo perla mamma, qualche addobbo divetro dipinto per l’albero, un pen-siero per l’amica, per la vicina dicasa, per la cognata a cui non saimai cosa regalare.In un lampo scende la sera e ilmomento di ripartire, peccato, leluminarie rendono ancora più affa-scinante la città e ci è difficilelasciarla.La promessa è di ritornarci l’annoprossimo, anzi perché non orga-nizzarlo come Associazione?

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Nel mese di settembre 2002, un gruppo di donne ha deciso di incontrarsi una volta alla setti-mana nella sede dell’associazione per preparare dei lavoretti per la mostra mercato di Natalea Fara d’Adda ed a Treviglio.Il gruppo è stato guidato da Agostina, fonte inesauribile di idee per la realizzazione di lavori chenon richiedono mani esperte.E così una ventina di donne si sono alternate per preparare le famose bambole di strofinacci egli angeli per addobbare gli alberi di natale – due successi mai immaginati!.Il gruppo del giovedì ha avuto talmente successo che si è deciso di riproporre l’esperienza dopoNatale per la realizzazione di altri lavori.E così è salita in cattedra Silvana, che ci ha insegnato a creare i gioielli di cristalli e perline -

anelli, orecchini e collane – con risultati che qualsiasi gioielliereinvidierebbe!A seguire è poi arrivata Anna, l’esperta in decupage.L’incontro del giovedì riprenderà a Settembre, con l’intento diprodurre i lavori per la mostra-mercato di Natale 2003.Se già avete visto i nostri lavori e vi va di imparare e darci unamano a farli, perché non venite anche voi?E’ un modo per passare un pomeriggio diverso in buona com-pagnia.Infine ci auguriamo di cuore di riavere presto fra di noi ancheRosa e Frida …. Vi aspettiamo!

•105 bambole• 60 angeli• 50 angeli di

primavera• 40 anelli• 20 oggetti dipinti

a découpage

È possibile richiedere il nostro opuscolo"PREVENZIONE un dovere sociale"nato dalla collaborazione fra la nostraassociazione, l’U.O. Oncologia Medicadi Treviglio e la Banca di CreditoCooperativo di Treviglio.

24 PAGINE PER IMPARARE A VOLERSIBENE

PASTA SPECIALE ALLE VERDURE

Ingredienti per 4 persone:300gr di tagliatelle o mezzepenne, una manciata di fagioli-ni, una manciata di piselli, unamanciata di favette, 10 aspara-gi, una carota, una zucchina, 2ldi acqua bollente, una cipollavino bianco, 4 cucchiai di olioextra vergine di oliva.

Rosolare in olio extra vergine dioliva la cipolla affettata fine-mente. Aggiungere le verduretritate. Salare, spruzzare con ilvino bianco e far cuocere per 5minuti. Unire la pasta cruda egradualmente dei mestoli diacqua bollente fino a cotturaultimata. (come per il risotto).

STRUDEL DI CARCIOFI

Ingredienti per 4 persone: 1 panetto di sfoglia surgelata ofatta a mano, 8 carciofi, unacipolla media,6 cucchiai di olioextra vergine di oliva, 1cuc-chiaino di curry, 2 uova intere,100 gr di parmigiano grattugia-to, sale.

Mondare i carciofi compresi igambi, tagliarli a fettine sottili emetterli a bagno in acqua aci-dulata con limone. Tritare fine-mente la cipolla e versarla in untegame con l’olio facendolaappassire lentamente, aggiun-gere il curry. Versare i carciofiscolati e cuocerli lentamente ecoperti. Se necessario aggiun-gere acqua calda. Una volta cotti lasciare raffred-dare i carciofi, aggiungere poi leuova e il parmigiano. Spianarela sfoglia, adagiarvi il compostoe dare al preparato la formadello strudel. Cuocere per 40minuti in forno a 200°.

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La cucina è il luogo più profondo degli affetti. Lì si celebrano i riti sola-ri dell’amicizia, dell’amore, della famiglia, della festa e quelli crepu-scolari della solitudine, dell’abbandono, della tristezza.In ogni buona famiglia vi è la consuetudine di parlare come si man-gia. Dare una ricetta significa anche fornire all’altro uno sguardo sulnostro mondo interno.In ogni caso più una cucina è rispettosa della tradizione e più con-serva e tramanda tesori culturali.

Visto il successo dello scorsoanno ci è sembrato bello ripropor-re l’idea di dare spazio a coloro sidilettano nello scrivere: l’associa-zione "Amici di Gabry", infatti,organizza il 2° Premio letterario"Percorsi e Pensieri".

Gli elaborati, che avranno temalibero, dovranno essere conse-gnati in triplice copia presso lasede dell’associazione in vialeOriano 20 a Treviglio. I testi, com-pleti dei vostri dati personali,dovranno essere consegnati entroe non oltre il 15 ottobre.

I settori per i quali concorreresaranno tre:- brevi racconti

(non più di due pagine)- poesia in lingua- poesia dialettale

I nomi dei componenti della giuriaed i premi verranno comunicatisuccessivamente con appositobando di concorso.La premiazione avverrà presso lasede dell’associazione sabato 13dicembre in occasione di un mo-

mento di incontro e scambio degliauguri di Natale con i medici e tuttii soci.

Nella prima edizione abbiamoricevuto testi talmente piacevolida indurci a proseguire nel nostrocammino con la speranza di rice-vere molti elaborati.Vi invitiamo a partecipare numero-si perché crediamo che l’arte delloscrivere permetta di condividere leproprie emozioni con gli altrisenza lasciarle in solitudine chiu-se in fondo al cuore.

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Michela ColomboSegretaria presso la nostra lasede associativa “ Amici di gabry”.

e piante utilizzate in fitoterapiasono dette officinali poiché in pas-sato, specialmente nel medioevo,

esse venivano lavorate nei laboratorigalenici, chiamati officine galeniche.Originariamente, si osservò che le piantecon maggior capacità terapeutica sono"strane", cioè presentano alcune caratte-ristiche capaci di distinguerle dalle altre eindicanti il loro bersaglio terapeutico. Adesempio, l’eufrasia presenta un fiore chericorda l’occhio umano ed infatti è moltousata in oftalmia; dalla celidonia, sespezzata, fuoriesce un succo dal coloresimile alla bile, ed infatti, essa si usa perrisolvere alcuni problemi epatici; moltointeressante è il vischio, pianta parassitache cresce con uno sviluppo a Y, andan-do contro natura, in quanto le piante,generalmente crescono in modo vertica-le, ovvero "dalla terra verso il cielo". Pertali caratteristiche il vischio veniva impie-gato per curare patologie quali i tumori:masse cellulari "autonome" ma "parassi-ti" dell’organismo, con crescita "contronatura". Ebbene, le scoperte della farma-cognosia (il ramo della farmacologia chestudia le piante medicinali) e la rigorosasperimentazione clinica hanno avvallatociò che diceva la dottrina delle segnatureper queste erbe ma anche per moltisso-me altra piante officinali. Esistono variescuole di fitoterapia moderna. La fitotera-pia francese ha cercato di combinarel’antico approccio magico-antropologicocon quello di tipo rigorosamente scientifi-co. Altra corrente è quella inglese, parti-colarmente orientata verso l’aromatera-pia, che assegna notevole importanzaalla relazione tra pianta e psiche umana.Le culture orientali, con le loro medicinemillenarie, operano con le piante attra-verso una conoscenza di tipo filosoficoed energetico. Per quanto riguardal’Italia, purtroppo, il recepimento dellafitoterapia è ancora carente a livello legis-lativo (si pensi che le tinture madri, rime-di principi della fitoterapia, non sonoancora state inserite nella farmacopeaufficiale italiana, al contrario di quanto si

verifica nei Paesi sopraccitati). Facciamoun passo indietro e torniamo all’opera delgrande botanico Linneo che, osservandole caratteristiche morfologiche della pian-te, le classificò in specie, famiglie e invarie sottocategorie. Oggigiorno, si èvisto che i vegetali appartenenti alla stes-sa famiglia, oltre ad essere caratterizzatedalle stesse strutture, producono anchelo stesso tipo di molecole che le accomu-na. Ad esempio: la patata, il pomodoro, iltabacco, il peperone producono sostanzeattive sul sistema nervoso; l’erica e l’uvaursina sono attive contro la cistite. I prin-cipi attivi. il cui insieme va a costituire ilfitocomplesso in una pianta, sono mole-cole capaci di apportare modifiche a cel-lule, tessuti ed organi in chi le assume.Essi possono essere sia di sintesi chenaturali. È ovvio che in ambito fitoterapi-co si tratta solo di principi attivi. ricavatidalle piante e quindi naturali. Il fitocom-plesso è un equilibrio biologico dinamicorappresentante l’unità terapeutica evivente che è la pianta e che va a curareun’altra unità biologica, dinamica edaltrettanto inscindibile: l’uomo. Per talemotivo, nel fitocomplesso estratto dallapianta i principi attivi ed altre sostanzeaccessorie "collaborano" in modo tale darendere unico e non perfettamente ripro-ducibile in laboratorio il loro lavoro. Il fito-complesso, per sua natura, è più maneg-gevole e produce effetti collaterali minoririspetto ai prodotti di sintesi o al singoloprincipio attivo estratto dalla pianta maisolato. Sebbene le piante officinali dianoottimi risultati in svariate patologie, vannoutilizzate con cautela, in quanto possonoprovocare anche grossi danni.

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Simona TadiniBiologa Trattamentidi Naturopatia

AMICI DI GABRY - ONLUSSede Associativa V.le Oriano, 20 • 24047 Treviglio (BG) - Tel. e Fax: 0363/305153

E-mail: [email protected]. Prov. Ass. 28/96 - Fg 7 - Sez. D - P.I./C.F. 02645050168

L’ASSOCIAZIONE OFFRE I SEGUENTI SERVIZI

• SPORTELLO INFORMATIVOE’ un servizio rivolto a chi, per la prima volta, entra in contatto con l’Associazione, ha come obietti-vo quello di accogliere i bisogni della persona e di aiutarla a conoscere la realtà del nostro lavoroattraverso la presentazione dei servizi che offriamo. (Su appuntamento)

• SPORTELLO DI CONSULENZA MEDICAE’ un servizio attraverso il quale poter avere maggiori chiarimenti rispetto alla propria condizione disalute; ha funzione di filtro per la consulenza medica specislistica. (Il venerdì su appuntamento)

• SPORTELLO DI CONSULENZA SPECIALISTICAOncologo, Senologo, Dietologo, esperto di medicina alternativa rispondono alle specifiche legatealla propria condizione di salute (Su appuntamento)

• SPORTELLO DI CONSULENZA PSICOLOGICAE’ uno spazio di ascolto e di elaborazione dei vissuti legati alla malattia al quale potersi rivolgereper una consulenza o individuale o familiare. (Su appuntamento)

• SPORTELLO DI CONSULENZA LEGALEIl servizio è a disposizione esclusivamente per i soci dell’Associazione per problematiche inerentialla malattia.Per appuntamento telefonare negli orari di apertura alla sede associativa in Viale Oriano a Treviglio

• GRUPPI DI AUTO AIUTOE’ uno spazio dove condividere con altre donne l’esperienza del tumore al seno promuovendo laconsapevolezza di poter uscire dalla condizione di solitudine e sofferenza, riscoprendo la capacitàdi progettare il proprio futuro.

Promuoviamo incontri formativi rivolti alla popolazione e/o a piccoli gruppi su tematichelegate alla malattia tumorale.