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Per la foto in copertina si ringrazia: RAMAR Piazza Padre Pio, 1 Foggia Inchiesta L’industria del falso Chirurgia estetica Belle ad ogni costo Viaggi Birmania: Terra Dorata Salute Ricostruzione cartilagine: cure innovative alter ego Moda: Primavera in grande stile

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Salute Ricostruzione cartilagine: cure innovative Viaggi Birmania: Terra Dorata Belle ad ogni costo L’industria del falso RAMAR Piazza Padre Pio, 1 Foggia alter ego Per la foto in copertina si ringrazia:

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Per la foto in copertina si ringrazia:

RAMARPiazza Padre Pio, 1

Foggia

InchiestaL’industria del falso

Chirurgia esteticaBelle ad ogni costo

ViaggiBirmania: Terra Dorata

SaluteRicostruzione cartilagine:

cure innovative

alter ego

Moda:Primavera in grande stile

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2 a p r i l eduemiladodici sommario

ditoriale

Anche le donne possono la-sciare il segno. Lo so, detta così,non suona poi tanto bene. Me-glio correggere il tiro. Esistonodonne che hanno segnato lastoria. Si può fare di più. Ci so-no donne che hanno cam-biato il volto di una socie-tà, grazie a loro, un po’meno maschilista.Forse è troppo.

Ricominciamo. Ricominciamo da quell’8 set-

tembre del 1943. L’Italia si arren-de alle forze americane in un ar-mistizio dal sapore di una resasenza condizioni. L’esercito,ancora armato, è abbandona-to a se stesso. C’è chi si oppo-ne al “nemico” tedesco. Èuna nuova fase della guer-ra in cui protagonista indi-scussa è la Resistenza. Di tanti,di un popolo.

Ricominciamo da una gio-vane diciassettenne che a Ro-ma, distribuisce volantini con-tro l’occupazione dei vecchialleati. È figlia di un pittore cat-tolico e di una scultrice ebrai-ca. Cinque anni prima l’intro-duzione delle leggi razzialil’aveva costretta a lasciare ilginnasio. Tra le strade della Capi-tale comincia a farsi le ossa e adappassionarsi agli ideali del co-munismo (partito nel quale milite-rà per molti anni). Politica impe-gnata prima, giornalistaappassionata sempre, divental’emblema del femminismo e del-la difesa della cultura italiana inchiave femminile. Nel 1970 dirige“Noi donne”, diciassette anni do-po pubblica “Pane Nero. Donne evita quotidiana nella secondaguerra mondiale”.

Grande osservatrice dei cam-biamenti della politica e della so-cietà italiana, contribuisce alla na-scita di Repubblica,quotidiano peril quale, per trent’anni, svolge l’at-tività di editorialista, inviato, cro-nista politico. Nei suoi saggi c’è lapolitica e c’è l’attualità. Ma ci so-no anche quei temi che ne fannouna icona nella lotta per l’emanci-pazione femminile come il divor-zio, l’aborto, la laicità dello Stato, lalegge sulla fecondazione artificia-le, la condizione femminile. A ot-tant’anni, quando sembra che distrada le donne ne abbiano fatta innome di una emancipazione cul-turale e sociale, è lei a lanciare unmonito alle nuove generazioni:“Alle giovani dico sempre di nonabbassare la guardia, non si samai. Le conquiste delle donne so-no ancora troppo recenti”. “For-tissima e dolcissima” (così la defi-nisce l’attuale direttore de LaRepubblicaEzio Mauro); “laicae li-bera, femminista nel partito (co-munista, n.d.r.) più maschilista ditutti (è il ritratto che ne dà Euge-nio Scalari, fondatore dello stessoquotidiano); “di una umanità ap-passionata, affettuosa e aperta” (èl’ultimo saluto di Giorgio Napoli-tano). Ci sono donne che si sonospese in nome dei propri ideali enel rispetto della dignità dell’es-sere donna. Ricominciamo da Mi-riam Mafai.

di ANNA RUSSO

SPOSA UN SOGNOL’abito da sposa...un sogno che deve

emozionare. Dal 23 al 29 aprile 2012 FotoStar accoglie con grande piacere tutti i fu-turi sposi che vogliono coronare il loro amo-re nel giorno più indimenticabile della lorovita. Verranno presentati splendidi abiti dasposa, cercando di accontentare anche lespose più esigenti.

Foto Star Digital Art Studio apre le sueporte a tutti coloro che iniziano ad orientar-si nel vasto mondo del Matrimonio e dellaFotografia. Una settimana unica dedicataagli Sposi che vogliono rendere unico e per-fetto il loro giorno più bello.

4 Personaggio del mese• Al via l’era di Damiano Gelsomino

5 Pari opportunità• Antonietta Colasanto per la parità

sul lavoro

6 Inchiesta• L’industria del falso in Capitanata:

dai grandi marchi ai grandi tarocchi

8 Attualità• Mamme in gamba: la salute in gravidanza

10Moda• Francesco Paolo Salerno,

creatività da indossare

12Wedding planner• Gli scatti del tuo matrimonio

13Benessere• I doni del mare

14Ambienti• In arredamento è rivoluzione

15Cucina• E’ tempo di pic-nic

16Salute• Patologie delle articolazioni:

la cura viene dal P.R.P.

17Rubriche

21Estetica• Chi è la più ritoccata del reame?

22Viaggi• Il Paese delle mille Pagode

23In libreria• Via le mani dagli occhi

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3a p r i l eduemiladodici

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4 a p r i l eduemiladodici personaggio del mese

Eletto il 25 marzo scorso haipotecato il futuro della sezioneprovinciale della ConfcommercioImprese per l’Italia per (almeno) iprossimi quattro anni. DamianoGelsomino, 52enne manfredo-niano, leader nel settore alber-ghiero (è suo il regio Hotel Man-fredi di Manfredonia) e delleceramiche per la casa, conquistala fiducia di imprenditori e com-mercianti di Foggia succedendo aMatteo Biancofiore. La sua av-ventura da imprenditore ha ini-zio venticinque anni fa quandodecide di abbandonare il lavoroda impiegato. Facendo propria lavocazione da imprenditore ere-ditata dal padre, apre, insieme aidue fratelli, un negozio di cera-miche. Un dipendente e quaran-ta metri quadri che con il tempodiventano centoventi, poi trecen-to fino a due mila metri quadri.Volontà e testardaggine permet-tono, nel giro di pochi anni, al-l’azienda di famiglia di cresceree diversificarsi fino a toccare lasoglia dei cento dipendenti.

Quale è stata la sua cartavincente?

Ero convinto di quello che fa-cevo, volevo raggiungere il mioobiettivo e l’ho fatto investendosempre nell’azienda. Per ottene-re dei risultati, un imprenditoredeve credere in quello che fa, nonavere paura di investire conti-nuamente nel proprio lavoro per-ché è giusto che si comporti conresponsabilità, che non conside-ri l’azienda come un pozzo da cuiattingere, ma come una creaturache ha bisogno di essere semprealimentata, ristrutturata, control-lata perché è giusto offrire allaclientela l’immagine di unaazienda in costante rinnovamen-to. E poi bisogna porsi degli obiet-tivi brevi e raggiungibili. Ed es-sere seri e rispettosi nei confrontidei collaboratori, la vera risorsadi una azienda.

Cosa l’ha spinta adaccettare l’incarico dapresidente della Con-fcommercio?

Ho accettato perchéconosco questo ambien-te e ho potuto apprez-zarne l’organizzazionesolida. È un ente perfet-tamente funzionantesotto l’aspetto operativo,con dirigenti capaci percui il mio compito èquello di rappresentar-ne l’immagine politica esindacale all’esterno.L’incarico è stato per meanche una gratificazio-ne e un riconoscimentodel mio percorso da im-prenditore. Una sorta dipremio per il lavoro fat-to. Non voglio però cul-larmi perché c’è ancoramolto da fare.

A proposito di fare.In che posizione si col-loca: di continuità o rottura conla gestione precedente?

In assoluta continuità. Da im-prenditore, se vedo che qualcu-no ha fatto qualcosa di buono,non la cancello ma prendo spun-to e proseguo su quella scia. Co-sa che non sempre accade, peresempio, in politica. Ritengo cheMatteo Biancofiore abbia fattotante cose buone che vanno cu-stodite e alimentate. Continuere-mo sul solco già segnato cercan-do di valorizzare sempre più leeccellenze che il nostro territoriopossiede e di colmare le carenzeche purtroppo ha. Dobbiamocreare cultura del lavoro e inizia-re a fare impresa.

Quale ritiene sia la vocazio-ne del territorio?

Turistica e agroalimentare. Èsu questa strada che bisogna con-tinuare: non dobbiamo inventa-re nulla di nuovo, ma valorizzareciò che c’è già.

Ma siamo capaci di valoriz-zare o dobbiamo continuare adessere territorio di conquistaper chi viene da fuori, come èstato per esempio nel caso del-la fabbrica di trasformazionedel pomodoro realizzata dal sa-lernitano Antonino Russo?

Dobbiamo assolutamentecercare di trasformare, oltre cheprodurre, le nostre materie agri-cole, come succede in altri terri-tori.

Perché questo non accade?Perché purtroppo manca an-

cora la cultura imprenditoriale.Manca forse anche un’analisireale delle esigenze del territo-rio. Spesso ci si concentra, adesempio, su settori già saturi comequello della ristorazione, mentrecontinuano a mancano molti ser-vizi. Quante pizzerie abbiamo aFoggia? Tante, e contempora-neamente manca tutta la filierache permette all’industria di svi-

lupparsi. Una ricetta per uscire dalla

crisi?Valorizzare ciò che il territo-

rio ha, le nostre eccellenze, a par-tire dal turismo. Dobbiamo cer-care di prolungare la stagioneturistica da tre a sette - otto mesicome accade oggi in Trentino Al-to Adige.

In che modo?Il turismo è l’unico settore al

mondo con possibilità di crescita.Noi abbiamo posti dalla bellezzaeccezionale, ma poco valorizza-ti. Innanzitutto, allora, facciamoin modo di creare nuovi servizi emiglioriamo i collegamenti con lemete turistiche. Una delle nostreperle più preziose è l’arcipelagodelle isole Tremiti, una vera ri-sorsa per il turismo, ma ad oggiancora poco valorizzata per la dif-ficoltà nei collegamenti.

Come vede da imprendito-re i recenti tentativi di riforma

del lavoro?La flessibilità sia in entrata

che in uscita è necessaria in unmomento storico difficile comequesto. È meglio assumere un la-voratore per pochi mesi che nonassumerlo affatto. Questo è unpunto fermo. Ma ritengo che ilpolverone sollevato in merito siafrutto di polemiche mediaticheche in realtà toccano poco l’eco-nomia nazionale fatta, nel 90%dei casi, di aziende con meno diquindici dipendenti e quindi noninteressate dalle modifiche al-l’articolo 18. La nostra salvezza èdata proprio da questa caratteri-stica, cioè dalla frammentazionedell’economia in piccole e medieaziende, che riescono a fronteg-giare la crisi meglio di quellegrandi.

La lotta all’evasione fiscaleè inneggiata dall’attuale go-verno come arma contro la cri-si. La ritiene una valida strada?

Lo è ma non è l’unica. Inoltrepenso che il controllo debba es-sere più costante perché noi ita-liani abbiamo bisogno, purtrop-po, di essere costantementecontrollati.

Obiettivi futuri?Sviluppo delle nostre poten-

zialità, non mi stancherò mai didirlo. Dobbiamo interrompere ilprocesso che vede gli altri diven-tare protagonisti con le nostre ec-cellenze quali olio, grano e vino.Non basta più fornire semplice-mente materie prime, il futuro ènella trasformazione e nella pro-duzione del “made in Capitana-ta”. La lotta però si combatte in-sieme. Solo così si riuscirà a fardecollare il territorio.

E decolleranno anche gliaerei dal Gino Lisa?

Certo, l’aeroporto è impor-tantissimo. Infatti è uno dei nostriprimi obiettivi perché farà da vo-lano per il turismo.

Anna Russo

Al via l’era di Damiano GelsominoCONFCOMMERCIO IMPRESE PER L’ITALIA: LA SEDE DI FOGGIA HA UN NUOVO PRESIDENTE

Dopo la gestione Biancofiore, l’Ente si rinnova: “Si punterà su turismo e agroalimentare”

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In ambito nazionale è nata ven-totto anni fa. In Capitanata è una fi-gura istituita di recente, ma che stagià dando i primi frutti. È la Consi-gliera di Parità della Provincia diFoggia, ruolo di cui è stata insignita,con decreto ministeriale del 23 di-cembre scorso, sottoscritto dal mini-stro Elsa Fornero, l’avvocato Anto-nietta Colasanto.

Originaria di San Marco La Ca-tola, ma foggiana a tutti gli effetti,Antonietta Colasanto, già Assessoreai Servizi Sociosanitari, Municipa-lizzate, servizi Demografici e al De-centramento presso il Comune diFoggia, Presidente di Donna e Par-tecipazione e della associazione cul-turale 50&Più Università, sta dandola propria impronta personale adun’attività di forte impatto sociale.

Di cosa si occupa la Consiglie-ra di Parità?

Si tratta di una figura istituzio-nale che nasce quale componente diorganismi collegiali territoriali (exCommissioni regionali e provincia-li per l’impiego preposti alle politi-che attive del lavoro). I compiti e lefunzioni sono delineati successiva-mente con interventi normativi qua-le la legge n.125/1991, il Decreto le-gislativo n.196/2000e per ultimo ilDecreto legislativo n.198/2006 ed ilCodice delle Pari opportunità. In ma-niera più specifica la Consigliera diParità deve intraprendere azioni uti-li al rispetto del principio della nondiscriminazione e azioni di promo-zione delle pari opportunità a favoredelle lavoratrici e lavoratori. L’in-tento è quello di evidenziare situa-

zioni di squilibrio di genere. Devequindi sostenere le politiche attivedel lavoro in collaborazione con ladirezione provinciale del lavoro, an-che mediante la progettazione di ap-positi pacchetti formativi.

Come esplica il proprio com-pito?

Nello svolgimento di questi mol-teplici rilevanti e delicati compiti laConsigliera di Parità opera qualePubblico Ufficiale con l’obbligo disegnalare qualsiasi abuso alla auto-rità giudiziaria. Da questa sua pecu-liarità si evince l’importanza del nuo-vo istituto che rappresenta unagaranzia per la tutela di interessi pri-mari, esercitata mantenendo la mas-sima privacy.

In che modo è possibile se-gnalare un abuso?

È possibile contattare l’ufficio oattraverso il sito informatico, appe-na istituito, presso il quale possonoessere reperite tutte le informazioniidonee alla segnalazione dell’abusosubito, o telefonando al numero0881.791500. Io mi impegno in pri-ma persona sostenendo le lavoratri-ci o i lavoratori in una prima fase at-tuando un tentativo di conciliazionetra le parti e successivamente, là do-ve fosse necessario, adendo l’auto-rità giudiziaria competente.

Uno dei suoi primi impegni dalpunto di vista istituzionale?

Nelle attività antidiscriminazio-ne, unitamente alle Consigliere diParità delle altre Province pugliesi,alla Consigliera di Parità Regiona-le, ad Associazioni e organi a tuteladelle discriminazione di genere, sto

sostenendo la battaglia relativa allaproposta per la modifica della leg-ge regionale per la partecipazionedelle donne nelle liste elettorali nel-la misura del 50%. Una mozione bi-partisan, sostenuta anche dalle don-ne di tutti gli schieramenti politici.A questo proposito mi preme sotto-lineare che la raccolta delle firmeviene effettuata tutti i giorni pressoil Comune di Foggia ed il Lunedì,Mercoledì e Venerdì presso la Pro-vincia di Foggia in via Telesforo (re-sponsabile dell’attività è Luigia Li-metta).

La Consigliera riceve tutti igiorni compatibilmente all’attivi-tà istituzionale presso i locali del-la Provincia in via Telesforo. È rin-tracciabile al seguente recapito:0881 791500.

5a p r i l eduemiladodicipari opportunità

La Provincia di Foggia nomina la prima Consigliera di Parità

EditorePublicentro Servizi Pubblicitari s.r.l.

Direttore ResponsabileAnna Russo

CaporedattoreAngela Dalicco

Hanno collaboratoMaria Grazia FrisaldiMariangela MarianiDalila CampanileElisabetta CiavarellaIrma MeccaEmanuela CafaroGermana ZappatoreMaria Rosaria De Leonardis

Rubricheavv. Palma Rubanodott.ssa Noemi Tizzanodott.ssa Marilena Tomaiuolodott.ssa Alessandra Marinarodott.ssa Rosangela Lorisodott.ssa Tiziana Celestedott.ssa Francesca Ciociolaprof.ssa Rina Di Giorgio Cavaliere

RedazioneFoggiaVia Tressanti, I trav. (vill. Artig.)Tel. 0881.56.33.26 - Fax [email protected] internetwww.6donna.com

Impaginazione e stampaPublicentro Graphic

Mensile di attualità e informazione.Registrazione presso il Tribunale di Foggia

n° 2/2002 del 26/09/2002

La collaborazione è volontaria e gratuita. I testi e le foto da voi inviate non verranno restituite.

Questo numero è stato stampato in 43mila copie e distribuito gratuitamente a domicilio nella città di Foggia

Per segnalare abusi è a disposizione il sito internetwww.consiglieradiparita.foggia.it

ASL: tutela dei lavoratori

Musica e solidarietà vano dipari passo a Foggia dove l’Asso-ciazione LE CRUNE ONLUS e laPromo Ars Studio di Foggia han-no organizzato lo spettacolo “Daldopo guerra ai giorni nostri, per-corso storico della musica leg-gera”. Un concerto benefico conlo scopo di raccogliere fondi a so-stegno del progetto “Le Cruneon the beach” per l’acquisto diun pulmino attrezzato per il tra-sporto di persone in carrozza ver-so luoghi balneari o per escur-sioni socio culturali.

La manifestazione, che si ter-rà il 27 aprile prossimo presso laSala 13 della Città del Cinema inVia Miranda, prevede due spet-tacoli, alle 17,30 e alle 21,30. Adesibirsi saranno I Fiori di Bach,gruppo di giovani musicisti pro-fessionisti provenienti dal Con-servatorio “U. Giordano” di Fog-gia, che per tutto il 2011 hannocurato gli eventi musicali pressola sede operativa dell’Associa-zione Le Crune Onlus di V.leOfanto 207/i.

I Fiori di Bach è una band di

amici che condividono medesi-mi gusti e appassionati della sto-ria della musica leggera. Il grup-po è costituito da GiuseppeFabrizio, tastiere; Luigi Dell’Ac-cio, chitarra solista; Luca Russo,chitarra ritmica e voce; Elia Sar-done, basso; Francesco Trava-glio, percussioni; Alessandra Pri-sciandaro, voce. La serata saràinoltre impreziosita dalla parte-cipazione straordinaria dellacantante Celeste Massaro. Il re-pertorio musicale proporrà branidi Carosone, Celentano, Modu-gno, Battisti, Bertè, Dalla, Man-noia, Venditti, Elisa e EmmaMarrone.

Per informazioni telefonareallo 0881/686027 oppure al328.0238511.

I Fiori di Bach si esibisconoper Le Crune Onlus

Solidarietà in musica

Antonietta Colasantoper la parità sul lavoro

Nasce il C.U.G.Non solo è una risposta atti-

va a degli obblighi imposti dallalegge, ma è soprattutto un segnodi civiltà che, ad oggi, ancora po-chi enti pubblici danno. È il Co-mitato Unico di Garanzia(C.U.G.) per le Pari Opportunità,la valorizzazione del benesseredi chi lavora e contro le discrimi-nazioni, costituito dalla ASL del-la provincia di Foggia per la tu-tela di lavoratori e lavoratrici.

Il C.U.G. unisce in un solo or-ganismo le competenze dei Co-mitati per le Pari Opportunità edei Comitati Paritetici sul feno-meno del mobbing.

Il Comitato è unico per tutto ilpersonale dipendente dell’ASLFG, dirigenza e comparto, chepotrà rivolgersi al comitato persegnalare eventuali episodi di di-scriminazione di ogni tipologia,dalle molestie sessuali al mob-bing. Il C.U.G., al fine di assicu-rare complessivamente la paritàdi genere e la rappresentanza ditutto il personale, ha composi-zione paritetica: è formato cioèda cinque componenti sindacalidesignati da ciascuna delle or-ganizzazioni sindacali maggior-mente rappresentative a livelloaziendale, da cinque componen-ti Aziendali e da una presidente,Rachele Cristino, designata dalDirettore Generale.

Compiti del C.U.G. sono:

- formulare piani di azioni posi-tive a favore dei lavoratori indi-viduando le misure idonee peril raggiungimento degli obiet-tivi;

- promuovere azioni volte a ri-muovere comportamenti lesividella parità e delle pari oppor-tunità di genere, compresiquelli relativi alle molestie ses-suali;

- valutare fatti segnalati, riguar-danti azioni di discriminazionediretta ed indiretta ed emargi-nazione professionale nonchéformulare proposte e misureper la rimozione dei vincoli;

- promuovere indagini conosci-tive, ricerche ed analisi neces-sarie ad individuare misure at-te a creare effettive condizioni diparità tra le lavoratrici ed i la-voratori dell’Azienda;

- pubblicizzare periodicamenteil lavoro svolto ed i risultatiemersi.

Antonietta ColasantoConsigliera di Parità della Provincia di Foggia

Rachele Cristino, presidente C.U.G.

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6 a p r i l eduemiladodici inchiesta

Imitazioni a buon mercato e falsi d’autore. Un giro d’affari di

Se ne sente parlare spesso, è forse una delle cause di unmercato europeo sempre più in crisi. La contraffazione è iltermine con cui si traduce quell’escamotage inventato daiproduttori d’oltreoceano che dalla crisi hanno tratto benefi-cio per entrare nei mercati, alterando, anche in maniera evi-dente, nel contenuto o nella forma, i prodotti della Comuni-tà Europea: vestiario, alimenti, medicinali ecc. Ormai ilmercato “parallelo” si è inventato di tutto: falsificazioni dimarchi, utilizzo di materie prime scadenti o false etichette. Ep-pure spesso per il consumatore tutto questo non è un dannobensì un’opportunità. Più che una supposizione è un datoreale che viene fuori dal sondaggio sul tema proposto dallaFederconsumatori, attraverso il sito www.istitutopugliese-consumo.it. Vera Scarpiello, Presidente della sede provin-ciale di Foggia, si è occupata dell’analisi di quei dati.

Della provincia di Foggia hanno risposto al questiona-rio circa 160 persone, 140 di loro hanno confessato le serie

difficoltà nell’acquistare merce non contraffatta. Si tratta diacquisti fatti nella consapevolezza del danno arrecato al-l’economia, ma nell’impotenza di non poter fare altrimenti!.

Quali sono i settori merceologici più interessati e puòun acquirente riconoscere il prodotto contraffatto?

Le merci più acquistate sono sicuramente borse, cintu-re, vestiario in generale, cd musicali e dvd, un po’ meno iprodotti alimentari. Spesso la merce non è riconoscibile per-ché ormai c’è la tendenza a nascondere la provenienza o a fal-sificare il marchio CE.

Ma l’acquirente sa a quali rischi va incontro? Purtroppo il rischio è evidente, si sa ad esempio che per

gli indumenti potrebbero essere stati utilizzati colori e tessutitossici.

Quali strategie intende porre in essere la Federcon-sumatori?

La nostra associazione ha già avviato una serie di ini-

ziative sul tema, ci siamo espressi anche attraverso comuni-cati stampa per attenzionare il cittadino verso i pericoli del-la contraffazione, ma le posizioni dei consumatori in effetti so-no umilianti. Insomma la crisi è anche questo, ma ilconsumatore dovrebbe prendere coscienza del fatto che, ac-quistando il contraffatto, non si fa altro che incentivare mer-cati, come quello cinese, che operano senza controllo, uti-lizzando sempre più la tecnologia e sempre meno le risorseumane, a scapito della qualità.

Maria Rosaria De Leonardis

L’industria del falso in Capitanata:

La Federconsumatori denuncia

Contraffazione: il danno e l’opportunità

L’ultimo cd del cantante prefe-rito, la borsa di quella griffe troppocara, le scarpe che fanno tendenza.Il cliente acquista per soddisfare lapropria vanità al minor costo, l’in-dustria del falso si arricchisce conun giro d’affari di centinaia di mi-lioni di euro. Una macchina perfet-ta di cui i venditori ambulanti sonosolo un ingranaggio, l’ultimo anel-lo di una pesante catena a maglied’oro.

Le tipologie di falsoL’industria del falso, spiegano

fonti della Guardia di Finanza, pro-duce due tipologie di imitazioni:quelle grossolane, facilmente rico-noscibili sia per caratteristiche mer-ceologiche che per modalità di ven-dita (parliamo di borse, cinture,abbigliamento, orologi prodotti inserie con materiali di qualità netta-mente inferiore rispetto agli origi-nali e messi in vendita sulle banca-relle). Poi c’è un falso d’autore, chesi avvicina molto all’originale sia

per qualità (elevata) che per moda-lità di vendita. Si tratta di imitazio-ni talmente simili agli originali datrarre in inganno anche l’occhio piùattento. Questa seconda contraffa-zione è molto più insidiosa perchétransita attraverso i canali ufficiali:potrebbe accadere (ed è infatti ac-caduto) di acquistare in un negozioprestigioso un capo contraffatto,pagandolo come se fosse originale.Spesso anche all’insaputa dellostesso negoziante. Il più delle voltesono le stesse aziende titolari delmarchio a segnalare partite di pro-dotti dubbi, non provenienti dalle

loro fabbriche. Oppure ac-cade il contrario, è il rivendi-tore, nella ricostruzione del-le fatture, che si imbatte inuna società inesistente e,collegata una determinatafornitura a quella societàfantasma, identifica, insiemealla casa madre, i prodotticontraffatti. Interviene cosìla guardia di Finanza chemette in atto controlli incro-ciati.

Oltre la doganaA Foggia il business del

contraffatto riguarda soprattutto ilsettore dell’abbigliamento (acces-sori compresi). Come giungono sulmercato questi prodotti? Spesso,nel caso dei capi di vestiario, arri-vano senza etichetta o con etichet-te anonime, tali da non essere im-mediatamente riconoscibilidurante eventuali controlli delleforze dell’ordine. Il marchio appa-re in un secondo momento grazie aparticolari artifizi come per esem-pio le doppie cuciture: l’etichettacontraffatta è cucita all’interno, ibottoni sono camuffati. Scucendole etichette anonime e togliendo icopribottoni, il prodotto diventavauna griffe da vendere sulle banca-relle.

Giocattoli e utensiliL’illiceità e l’illegalità di gio-

cattoli e utensili vari derivano dalfatto che tali prodotti non sono inpossesso dei requisiti per esserecommercializzati in Europa dovevige una normativa molto avanza-ta in termini di sicurezza. Come si ri-conoscono gli originali CE? Biso-gna fare attenzione alposizionamento del marchio CE,alla descrizione di caratteristichee istruzioni in lingua italiana e al-l’indicazione del luogo di prove-nienza e della società che si occu-pa dell’importazione: è a questitre elementi che il consumatoredeve guardare per essere certoche si tratti di un originale CE. Ilcampanello d’allarme deve suo-nare anche in considerazione delprezzo e delle modalità di vendi-ta. Se un utensile ha pressoché lo

stesso prezzo nei negozi e lo si tro-va al mercato a costi inferiori anchedell’80%, allora bisogna prestaremolta attenzione.

I controlliLa vendita di merce contraffat-

ta si effettua quotidianamente (ba-sti pensare alla zona pedonale diFoggia), spesso proprio davanti al-le vetrine che mostrano in venditagli originali a “costo pieno”. Maperché la lotta agli ambulanti assu-me un ruolo margi-nale nella batta-glia allafalsificazione? Laspiegazione èsemplice. Guardiadi Finanza e Poli-zia Municipale ef-fettuano in modoprogrammato ope-razioni specifichema la loro utilità èlimitata. I prodottisequestrati (e poiinviati al macero)non solo sono irri-sori rispetto allequantità che esco-

no quotidianamente dallefabbriche, ma vengono an-che immediatamente sosti-tuiti da merce “fresca”, su-bito disponibile. Inoltre, taliattività di polizia incontra-no spesso la critica dei pas-santi, in un clima troppevolte teso.

Più proficua è l’attivitàdi indagine che si svolge alivelli più alti e che cerca diindividuare i flussi com-merciali da monte a valle:attività complesse e lunghe

perché mirano a localizzare da do-ve arriva la merce, dove viene stoc-cata, fino a dove è prodotta. Inda-gini molto più complesse e menovisibili, ma anche più redditizie.Molto meno articolata, ma più dif-ficile da rintracciare all’origine è lacontraffazione di cd e dvd, prodot-ti ormai facilmente riproducibili an-che in piccoli locali totalmente ano-nimi, per cui quello che le forzedell’ordine sequestrano viene im-

mediatamente riprodotto con un di-spendio minimo di denaro.

Il contraffatto viaggia anche inrete. In questi casi risulta ancora piùdifficile per gli investigatori indivi-duarne la provenienza: ci sono sitiinternet con corrispondenze in sta-ti esteri e non sempre è possibile ri-salire all’effettivo luogo di prove-nienza della merce.

Il giro d’affariI due settori, del contraffatto a

buon mercato e del falso d’autore,alimentano entrambi l’industria delfalso che basa la propria fortuna suproventi non tassati (si parla di ar-ricchimento illecito). Si tratta di at-tività (presenti in Italia e in alcuniPaesi asiatici come Cina, Tailandia)che non hanno alcuna identità dalpunto di vista fiscale e che sfrutta-no direttamente la manodopera im-piegata nella catena produttiva eindirettamente tutta quella filierache gravita intorno alla distribu-zione, sino al piccolo ambulante.

Anna Russo

Premesso che il fenomeno della con-traffazione, avvertono dalla Guardia diFinanza, investe innanzitutto la sfera so-ciale della collettività (è la società che de-ve decidere di andare verso una direzio-ne che è quella della legalità), esistonoconseguenze legali che coinvolgono nonsolo chi produce e vende i prodotti con-traffatti, ma anche chi li acquista consa-pevolmente. Vale il principio che questa

industria è tantoforte quanto èmaggiore la do-manda del cittadi-no che, per tale ra-gione, dal punto divista personale siespone a conse-guenze di caratte-re amministrativo epenale. L’acqui-rente incorre, in-

fatti, nel sequestro della merce ai sensidell’art. 354 del Codice di Procedure Pe-nale. E’ sottoposto, inoltre, a sanzioneamministrativa pecuniaria fino a 10.000euro se il prodotto, per qualità, condizio-ne di chi lo offre (bancarella e non nego-zio) e entità del prezzo (nettamente infe-riore a quello imposto dalle aziende),risulta di chiara provenienza illecita. Inalcuni casi l’acquirente può incorrere an-che nel reato di ricettazione (art. 648 delCodice di Procedura Penale), punibilecon la condanna da due a otto anni di re-clusione e con una multa da 516 euro a10.329 euro.

Il venditore incorre, invece, nella de-nuncia alla Procura della Repubblica perintroduzione nello Stato e commerciodi prodotti con segni falsi (art. 474 delCodice di Procedura Penale) e ricetta-zione (art. 648 del Codice di ProceduraPenale).

Venditori e acquirenti

Conseguenze giuridiche e legali

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7a p r i l eduemiladodiciinchiesta

milioni di euro, senza che venga sborsato un centesimo di tasse

dai grandi marchi ai grandi tarocchi

In campo alimentare nonesiste il termine tecnico dicontraffazione, ma si parla difrode commerciale e sofisti-cazione alimentare. Il risul-tato però non cambia. La fro-de è una non corrispondenzacon l’etichetta, la sofistica-zione e adulterazione consi-stono nella contraffazione del prodotto attra-verso la sostituzione di uno o più componentio l’introduzione di nuovi. Questa può esseremolto dannosa per la salute pubblica. Il per-ché nelle parole del direttore del Servizio diIgiene degli Alimenti e della Nutrizione diFoggia, Michele Panunzio.

Quali sono gli alimenti più interessatida frodi e sofisticazioni?

Quelli a più largo consumo come il vino,l’olio e i prodotti da forno cioè pane e derivati.Spesso viene indicato in etichetta tra gli in-gredienti l’olio extravergine di oliva che, sot-toposto ad analisi, si rivela di diversa natura. Èuno specchietto per attirare il consumatore: inbuona fede acquista un prodotto che in realtàè diverso da quanto pubblicizzato in etichetta.Il prodotto contraffatto non è distinguibile nécon l’olfatto, né con la masticazione, ma soloattraverso esami di laboratorio. Noi infatti fac-ciamo controlli sistematici per cui quello che at-tualmente è in commercio, di solito, ha supe-rato il vaglio e dovrebbe, uso però sempre ilcondizionale, essere in regola.

Cosa accade se un prodotti risulta “so-fisticato”?

Il produttore viene denunciato e esclusodalle liste dei distributori di supermarket e

grandi magazzini.Ci sono rischi per la

salute?Più nel caso delle so-

fisticazioni alimentariche nelle frodi. È ancoranella memoria lo scan-dalo del vino al metano-lo che causò anche del-

le vittime.Cosa deve contenere una etichetta?Innanzitutto il logo dell’azienda, dove l’ali-

mento è stato prodotto e il numero di registra-zione dell’azienda: l’alimanto in questione de-ve essere, in pratica, “rintracciabile”attraverso il numero consequenziale di lottoin modo che, in caso di allerta alimentare, siapossibile ritirare tutti i prodotti dal mercato.

Il mercato è pieno di prodotti esteri. Cisi può fidare?

Se si tratta di prodotti cinesi, la cautela nondeve essere mai troppa perché l’allarme a li-vello internazionale è elevato. I prodotti chearrivano dal mercato europeo sono di normaaffidabili perché in tutti i Paesi della Comuni-tà Europea vige la stessa normativa sulla sicu-rezza alimentare. Stessa cosa per i prodotti chearrivano dal nord America dove gli standarddi sicurezza alimentari sono molto severi. Ab-biamo problemi invece con i Paesi del Magrebdove non c’è una regolamentazione moltostringente, lì infatti le dogane sono più attente.

Dei prodotti acquistabili in internet ci sipuò fidare?

Ne è fortemente sconsigliato l’acquistoperché saltano infatti tutte le verifiche e per lo-ro non è possibile la tracciabilità. Anna Russo

È uno dei settori più redditizi per il mercatodella contraffazione. Borse, cinture, scarpe,vestiario. Dalle passerelle dell’alta moda al-le bancarelle, è un destino toccato a tutti igrandi marchi, quelli storici, come Gucci,Prada, Luis Vitton e le nuove leve, come Al-viero Martini, Borbonese e Moncler. Ma-rianna Schioppa, responsabile negozi abbi-gliamento per la catena Simone, spiega isegreti del contraffatto.Un capo contraffatto è distinguibile dal-l’originale?La qualità è totalmente diversa, anche se bi-sogna fare dei distinguo a seconda della ti-pologia di merce. La borsa è riconoscibiledal materiale, sempre in plastica in quanto lapelle è già costosa di per sé. Le imitazioni diGucci, Prada, Alviero Martini, Luis Vitton sipresentano come borse monotematiche, tut-te uguali tra loro ma assolutamente dissimi-li dagli originali che presentano, inoltre, unavarietà di colori difficilmente imitabili. Ladifferenza la si nota ad occhio nudo anchesui capi di abbigliamento, un po’ meno sul-le scarpe.Venditori ambulanti davanti ai vostri ne-gozi. Registrate un calo delle vendite?È normale che ci sia perché il cliente, se è in-tenzionato a fare un acquisto, vedendo lamerce contraffatta ad un prezzo notevol-mente inferiore, la preferisce perché ri-sponde ad una doppia esigenza, rispettare ilproprio budget di spesa da un lato e portareun capo firmato, anche se non originale, dal-l’altro. Che genere di danni provoca il mercatodel contraffatto?Innanzitutto alla salute. Non parlo tanto del-le borse, che hanno un contatto limitato con

la pelle,quanto perle scarpeche vengo-no realiz-zate conprodotti estrutture dibassa qua-lità e pos-sono pro-vocare danni fisici a chi le indossa. AncheHogan, per fare un esempio, produce in Ci-na, ma lo fa seguendo determinati criteri diqualità che restano l’elemento fondamen-tale. La merce contraffatta è prodotta in Ci-na e soprattutto in Italia con l’utilizzo di strut-ture, colori e colle di scarsissima qualità. Nelcaso dei capi di abbigliamento non si cono-scono i materiali utilizzati per cui, al di là delfatto che, dopo il primo lavaggio, possonorestringersi o deformarsi senza possibilità direso, c’è anche un problema di allergie. Esi-ste poi il danno enorme al commercio lega-le. E’ quello che sta accadendo, per esem-pio, all’industria musicale e cinematografica:comprando dvd e cd contraffatti si mette indiscussione tutta una realtà industriale e unindotto e si alimenta un mercato parallelo eillegale. E la reazione dei marchi leader?Stare sulla bancarella per un’azienda è unaconferma della conquista del mercato. In-tendiamoci, non ne sono contenti, però essereimitati rivela un salto qualitativo importan-te perché significa che il consumatore face-va tanta richiesta di quel determinato mar-chio presso gli ambulanti che nel mercatoparallelo è nata l’esigenza di imitarlo. a.r.

Frode e sofisticazione alimentare

Attenzione alle etichette

Farmaci, alimenti, giocattoli, ma soprattutto abbigliamenti e accessori. Anche il cliente rischia sanzioni pecuniarie e condanne penali

Onorati: “E’ un’idiozia acquistarli in rete”

Abbigliamento e accessori

Danni a salute e mercato legale

È bastato un sorso di sorbitolo killer perché circolasse la psi-cosi. Una dose letale di nitrito di sodio, acquistata su E-Bay e som-ministrata in uno studio medico a 80 chilometri da qui. Qualcu-no persino a Foggia lo conosceva bene: era arrivato fino a Barlettaper una visita, e magari aveva fatto proprio quel test per le intol-leranze. I farmaci taroccati spopolano sul web, il caso più eclatanteè quello delle pillole blu. Secondo l’Aifa (Agenzia italiana delfarmaco) è contraffatto il 50% dei medicinali venduti on line, unbusiness più fiorente di quello della droga. “Il farmaco è una co-sa seria”, va su tutte le furie Salvatore Onorati, presidente del-l’Ordine dei Medici di Foggia quando sente parlare degli affariche si fanno in Rete, sulla pelle dei pazienti. E se la prende so-prattutto con gli acquirenti. “Se non si devono accettare cara-melle dagli sconosciuti, figuriamoci i farmaci– continua – Non bi-sogna assolutamente acquistarli attraverso questi canalialternativi. Andarlo a comprare attraverso un canale non uffi-ciale, qual è invece la farmacia, che è garanzia della qualità del prodotto, è idioziapura”.

Caustico il suo giudizio quanto ad integratori e pillole che promettono di miglio-

rare le performance. “Attenzione– avverte – questi non sono farmaci: sono scioc-chezze micidiali”. Solo qualche giorno fa nel porto di Bari sono sbarcati dal-la Grecia antinfiammatori ed ansiolitici che secondo le Fiamme Gialle sa-rebbero finiti nel mercato clandestino. “Non riesco a spiegarmi – continuaSalvatore Onorati – come si possa organizzare una truffa considerato che ifarmaci di fascia A sono dispensati dal Servizio Sanitario Nazionale. Sono no-tizie che mi lasciano sconcertato, perché non riesco a capire come possanotrovare mercato. La cosa che consola è che abbiamo un servizio di sorve-glianza garantito dai NAS che funziona, e funziona bene. E questo ci deverassicurare. Il collega che ha fatto l’esame con il sorbitolo comprato attraver-so internet ha acquistato una sostanza che non è dispensata dal SSN, e per lasmania di guadagno ha abbattuto i costi. Ho qualche perplessità a capire co-me possa capitare con altri medicinali”. Ma dopo il caso di Barletta, c’è chiha il terrore di sottoporsi persino alle prove allergiche. “La paura va fatta se-dimentare. La garanzia italiana è legata ai controlli che sono molto rigidi. So-no controlli che funzionano e lo si vede dal numero di sequestri. Non c’è nes-

sun rischio. Le sostanze che si usano nei centri seri, privati, accreditati o nei centriconvenzionati e pubblici non sono solo controllate, ma più che controllate.”

Mariangela Mariani

Oltre il 50% dei medicinali venduti su internet sono contraffatti

Farmaci, boom dei falsi on line

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8 a p r i l eduemiladodici attualità

FOGGIA, UN NOME, UNA STRADA...

Chi era Niccolò BorrelliAl letterato, storico e

poeta Niccolò Borrelli (Foggia1814 – Ratisbona 1872) è inti-tolata la strada a due corsie,che inizia da Via Vittime Civi-li e prosegue in Via GiuseppeFania.Niccolò Borrelli, di famigliamodesta, frequenta con dili-genza gli studi e veste giova-nissimo l’abito di religioso de-gli Scolopi. Nella sua cittànatale è nominato Prefettopresso il Collegio delle ScuolePie e pubblica nel 1837 un poemettodidascalico “La Bombiorgica”, Diret-ta alla Reale Società economica di Ca-pitanata; ai suoi concittadini dedicaanche l’opera storica “Memoria pa-tria sull’immagine della Iconavetere”.Tra gli studi sulla devozione marianalocale emerge quello sulla “Narrazio-ne istorica per l’Incoronata di Puglia”,con i versi della raccolta “I Pellegriniall’Incoronata”. Si trasferisce a Napo-li per insegnare nel collegio di S. Car-lo alle Mortelle e, infine, presso il Na-zareno di Roma. Diviene amico econfidente di Basilio Puoti, GiuseppeCampagna, i fratelli Baldacchini e al-tri letterati del suo tempo, dai quali ri-ceve stima e apprezzamenti. Quando ritorna a Napoli nel 1857, en-tra a Corte come precettore e consi-gliere dei principi reali in particolaredi Francesco II di Borbone. Nei diffi-cili anni che precedono l’unità d’Ita-

lia, rimane sempre accanto alla fami-glia reale, portando a termine l’arduocompito di consigliere e di moderato-re fedele e disinteressato. Nel 1860,segue il destino dei sovrani in esilio e,nel 1870, anch’egli si allontana dal-l’Italia; si reca a Botzen, come precet-tore della figlia del duca Roberto Bor-bone, ma nei pressi di Ratisbona ècolto da apoplessia e muore. Della suaproduzione letteraria ricordiamo ilcomponimento “Istituzioni d’arte poe-tica”, diverse Prose minori e due pre-ziosi volumi di Poesie: “Le varie muse”e “Versi di P. N. B. D. S. P.”. Tra i suoiallievi il filosofo e uomo politico Rug-giero Bonghi e il prediletto Ferdinan-do Villani, il quale scrive nella NuovaArpi: «La poesia del Borrelli si affacciaspontanea in molti componimenti, cheil verso è italianamente elaborato eche la forma è sempre leggiadra».

Rina Di Giorgio Cavaliere

L’ANGOLO DELLA CULTURA

Il RiflettoreSi sono concluse sabato 17 marzo, con

una cerimonia solenne al Quirinale, cui hapartecipato anche Roberto Benigni in vi-deoconferenza, le celebrazioni per la ricor-renza del 150° anno dell’Unità d’Italia.

Pubblico scelto naturalmente – quellodelle grandi occasioni - con tutte le carichedello Stato presenti, molti uomini politici edanche giornalisti, come Gianni Minoli, escrittori, come Dacia Maraini, che per quel-l’evento hanno speso parole su parole perricordare agli Italiani il travaglio morale efisico che hanno portato all’unificazione delnostro Paese. In questa circostanza mi èsembrato opportuno mettere a fuoco una fi-gura femminile del Risorgimento ( fra le tan-te che si sono spese per questo ideale met-tendo a rischio anche la propria vita),scegliendola per la sua nascita oltre che peri suoi meriti: Antonietta De Pace, pugliese diGallipoli, dov’era nata nel 1818. Di famigliaalto –borghese e dotata di una buona istru-zione, fu una protagonista appassionata de-gli albori della Storia unitaria d’Italia.

Ad introdurla nella Società della Gio-vane Italia fu il cognato Epaminonda Va-lentino. Svelta ed intelligente, teneva i col-legamenti con gli altri patrioti pugliesi,riceveva i corrieri e non temeva di prende-re parte alle manifestazioni di piazza, ri-correndo a travestimenti vari. Per esempio,durante le sommosse del 1848, che investi-rono tutta l’Europa, fu a Napoli, insieme alSettembrini, dietro le barricate di via Tole-do. A Parigi come a Vienna, a Milano comea Venezia, a Budapest come a Palermo, loscopo non poteva essere che uno solo: otte-

nere dai rispettivi sovrani la Costituzione,ossia il riconoscimento dei diritti politici ecivili che, da sudditi, li avrebbero trasfor-mati in cittadini. Come si sa, dopo la sconfittadel Piemonte durante la prima guerra d’in-dipendenza contro l’Austria, tutti gli Statu-ti (come allora si chiamavano le carte costi-tuzionali), ad eccezione di quello sabaudo,furono aboliti. Antonietta venne arrestatadalla polizia borbonica nel 1855, reclusa incarcere per diciotto mesi, senza cedere maialla delazione per salvarsi la vita. Subì benquarantasei udienze, ma a difenderla si mo-bilitarono prestigiosi avvocati napoletani.Non solo, ma il suo caso suscitò tanto cla-more che i processi vennero seguiti da gior-nali stranieri, come il Times ed il franceseDu Debat. Antonietta non era più una sem-plice donna, ma un simbolo, tanto che al-l’entrata in Napoli nel 1860, Garibaldi ave-va al suo fianco due donne: Emma Ferrettied Antonietta che vestiva con i colori dellabandiera italiana, su cui spiccava la suachioma nera ed ondulata che si allungavasulle spalle. Diventata più anziana, si dedi-cò all’educazione dei fanciulli che esorta-va, dicendo: “Noi abbiamo fatto l’Italia, voidovete conservarla lavorando e farla pro-spera e grande”.

Ho sentito qualcuno dire che il Sud nonha partecipato alle lotte del Risorgimento.Ebbene, i nomi di Morelli, Silvati, di Epa-minonda Valentino, di Luigi Settembrini,di Enrichetta Caracciolo, di Antonietta DePace, solo per citarne alcuni, dimostranoquanto quell’affermazione sia infondata efalsa.

“Mamme in gamba”: la salute in gravidanzaFolati e acido folico necessari all’embrione. Il perché nel convegno del 17 e 18 maggio prossimi

Il progetto di prevenzione nutrizionale delle donne in età fertile è promosso dalla ASL FG

“Mamme in gamba” per lasalvaguardia della nutrizione ingravidanza è il tema del progettopromosso dal Servizio di Igienedegli Alimenti e della Nutrizionedel Dipartimento di Prevenzionein collaborazione con i consultori eil servizio farmaceutico della ASLdella provincia di Foggia, che sa-rà presentato nel corso di un con-vegno il prossimo 17 e 18 maggiopresso “La villa dei Gourmet” aFoggia.

Nato come un programma diformazione e informazione, stru-mento importante per promuove-re la salute ed aumentare consa-pevolezza e competenze per il

controllo delle malattie, il proget-to si pone l’obiettivo di promuo-vere una nutrizione corretta nelledonne in età fertile al fine di dimi-nuire il rischio di diabete, gestosi,complicanze del parto e di pre-venzione primaria dei difetti con-geniti sensibili all’acido folico. Ilprogetto ha come interlocutori ledonne in età fertile (tra 15 e 49 an-ni), gli studenti delle scuole mediesuperiori (tra 17 e 18 anni) resi-denti sul territorio provinciale e glioperatori sanitari che nell’ambitodella loro professione interagi-scono con donne in età fertile.

Partendo dalla considerazio-ne che una corretta alimentazio-

ne rappresenta uno dei presuppo-sti fondamentali per la normale

evoluzione della gravidanza e ilnormale accrescimento intraute-rino del bambino, i promotori delprogetto sostengono la necessitàdi una alimentazione ad alto con-tenuto di folati e della supple-mentazione con acido folico per laprevenzione primaria di alcuni di-fetti congeniti.

Dopo una prima fase di for-mazione del personale sull’im-portanza di una alimentazionecorretta e bilanciata, sui fabbisogninutrizionali in gravidanza e la ne-cessità di incrementare l’apporto difolati e acido folico, si passerà allafase pratica della campagna in-

formativa vera e propria, attra-verso la diffusione di volantini edepliant nelle sale di attesa deglistudi medici, nelle farmacie, maanche in uffici pubblici, parroc-chie, supermercati che aderiran-no all’iniziativa.

Il progetto è rivolto anche aglistudenti con l’intento di renderliamplificatori attivi del messaggiodi prevenzione .

Per saperne di piùL’acido folico è una vitamina del gruppo B ter-

molabile (si distrugge con il calore) e idrosolubile.In natura è presente in una serie di alimenti quali:latte e derivati, carne (in particolare fegato, brasatoe pollo), legumi, frutta, uova, pesce (soprattutto ilmerluzzo), verdure verdi e arachidi.

La presenza dell’acido folico nell’organismo pre-viene alcune importanti malattie come l’anemia me-galoblastica (nota anche come “anemia perniciosa”),i difetti del cuore settali, la labiopalatoschisi (comu-nemente detto “labbro leporino”), le uropatie ostrut-tive, l’ipoagenesia (mancato sviluppo) degli arti, i di-fetti del tubo neurale che attraverso tutta lalunghezza dell’embrione e che origina cervello, mi-

dollo spinale emeningi. Questeimperfezioni pos-sono provocarealterazioni come la spina bifida (deformazione delmidollo spinale legata alla mancata chiusura del tu-bo neurale durante il primo mese di vita intrauterina),l’encefalocele (una sporgenza anomala di tessuto ce-rebrale e di meningeo a causa di un difetto del cranio,l’anencefalia (difetto di occlusione della parte supe-riore del tubo neurale anteriore).

Gli specialisti ne consigliano l’assunzione già infase di programmazione della gravidanza fino al ter-mine della stessa.

Antonietta Antoniciello, Responsabile progetto “Mamme in gamba”

a cura della dott.ssaRaffaella Scolozzi

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10 a p r i l eduemiladodici moda

Quello di France-sco Paolo Salerno ècertamente un talentoin divenire: mai ugua-le a se stesso, in conti-nua evoluzione, sem-pre alla ricerca dinuovi obiettivi da rag-giungere e superare.La necessità di dareforma e corpo ad un‘messaggio’, ad unaidea da indossare, daaffidare al mondo pri-ma che ad una passe-rella, alimenta le suecollezioni così come lavolontà di sperimenta-re nuove linee e gioca-re con i tessuti. Il gio-vane fashion designer foggianotrasforma la sua creatività in un mo-do di essere. “Le mie collezioni sonolegate alla filosofia dell’estetica pu-ra, alla perfezione delle linee auten-tiche, genuine, schiette” spiega,aprendo di fatto uno spiraglio sullasua “officina creativa”, dove il de-sign si unisce felicemente alle tecni-che della sartoria artigianale.

Un’avventura, quella di Salerno,o meglio una sfida: “Credo sia piùsemplice aggiungere che sottrarre.E’ per questo che vivere ‘in sottra-zione’ è molto complesso e regalare

emozioni in sottrazione lo è ancoradi più” spiega ripercorrendo le ori-gini della sua carriera. “Tutto è ini-ziato nel 2004 quando ho sentito for-te la necessità di vivere l’essenzadella moda, capire come nascesse unmodello. Mi sono impegnato nella ri-cerca di una vera sartoria, una diquelle dai metodi artigianali”. È co-sì che, tra cuciture “ago e filo” e mac-chine “a pedali”, lo stilista foggianosi è avvicinato a questo mondo pati-nato e irresistibile. E lo ha fatto concuriosità, spirito di sacrificio ed unpizzico di sana ambizione, lo sprone

giusto che aiuta a crede-re nei propri mezzi e arealizzare i propri pro-getti. Laureato in Scien-ze della Comunicazionee Fashion Designer al-l’Istituto Europeo di De-sign IED di Roma, Saler-no è fermamenteconvinto che la moda siasoprattutto comunica-zione. “I miei studi mihanno senza dubbio fa-vorito rispetto al merca-to, rispetto al sistema nelsuo complesso e non sol-tanto nella preparazionedi un progetto-moda.Per questo sin da subitoho trovato facile e del

tutto naturale unire la possibilità divivere di moda strizzando l’occhio almarketing”.Difatti, oggi il brand‘Francesco Paolo Salerno’ è cono-sciuto in tutto lo Stivale, con numerosipunti vendita aperti nel centro e sudItalia, come Foggia, Roma, Brindisi,Pescara e Porto Cervo. Risultati im-portanti, certo, raggiunti grazie adesperienze e professionalità matu-rate lontano dal ‘borgo natio’. Più pernecessità che per scelta: “Il mio andarvia dalla Puglia è stato evolvermi,cercare di capire cosa fosse il mondonella sua complessità e dimensione,

acquisire professionalità, maturareesperienze”. Soprattutto nel pret-à-porter : “ho sempre fatto delle cap-sule di capi spalla e pantaloni piut-tosto che redcarpet e ho sempreavuto un occhio di riguardo per abi-ti su misura e sartoriali”, confessa;tagli netti, uso di metallo, tessuti acontrasto come rasi lucenti e voileimpalpabili.Nelle sue collezioni nul-la è lasciato al caso:“Ho iniziato conuna linea denim non convenzionale,che facesse rivivere in un capo d’usocomune il concetto di alta moda.Questo perché sono convinto che og-gi più che mai l’alta moda non sia uncapo in essere ma un taglio, una cu-citura, un dettaglio. La moda oggi co-munica, la moda è forza. Se l’imma-gine è forte, tutta la linea èvincente”.Oggi, ricco del suo baga-glio di esperienze maturate sul cam-po, Salerno torna a Foggia per misu-rarsi con una sfida nuova edambiziosa, un nuovo capitolo per ilbrand ‘Francesco Paolo Salerno’:aprirsi al mondo-sposa, dopo annidedicati al denim e al pret-à-porter.Base operativa lo spazio espositivo-sartoria aperta al Villaggio Artigia-ni: dove la qualità del prodotto sar-toriale sposa il design e lasperimentazione.

Maria Grazia Frisaldi

Francesco Paolo Salerno, creatività da indossareUn brand vincente: quando il talento strizza l’occhio al marketing

Alta moda, denim e pret-à-porter, lo stilista foggiano apre uno spiraglio sulla sua “officina creativa”

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Per il matrimonio esistono scel-te fondamentali. Quella di un buonfotografo significa fermare nel tem-po il ricordo di questo giorno mera-viglioso e importante e fare in modoche non svanisca mai. Una giorna-ta in cui ci sono momenti fonda-mentali, canonici, come ad esem-pio l’entrata in chiesa, lo scambiodelle fedi, il taglio della torta ed èqui che la professionalità e la bra-vura riescono a rendere indimenti-cabili, attraverso uno scatto, questiricordi. Un vero professionista è co-lui che riesce a riconoscere ed im-mortalare un semplice sguardod’intesa, un gesto d’amore compiu-to nell’intimità dagli sposi. Insom-ma, il vostro fotografo dovrà sapercogliere gli scatti delle vostreespressioni, delle vostre emozionie imprimerle, per far sì che riman-gano per sempre, esattamente co-me le avete vissute quel giorno. Ac-canto al classico servizio fotograficodi matrimonio l’ultima tendenza èlo stile reportage, più naturale espontaneo. Foto “rubate” di unistante fugace, ma attenzione a chive lo offre, perché non tutti sono ingrado di realizzare questo tipo di

servizio in maniera eccellente. Ilmio consiglio è quello di alternarefoto in stile reportage a foto in stileclassico, generalmente richieste co-me ricordo di parenti e amici. An-che perchè uno stile non escludel’altro! Per quanto riguarda la scel-ta del fotografo ci sono dei criteri ob-bligatori da seguire per la cura del

dettaglio, ed è per questo che comewedding planner mi avvalgo dellacollaborazione di veri professioni-sti, per non lasciare nulla al caso.

Parlo del fotografo Michele Pe-

sante, fotoa-m a t o r edall’età di 8anni, oggitra i profes-sionisti più affermati. Con la suabravura e determinazione è testi-monial della NIKON, noto marchiofotografico, e soprattutto uno deiprofessionisti più conosciuti dellanostra città.

Michele, professionista umile edisponibile, mi racconta della suapassione per il ritratto e nello spe-cifico per le foto da matrimonio che,a differenza di quanto si pensi, nonlo identifica come un fotografo diserie B, ma esattamente il contrario.“La foto di matrimonio - racconta -è ricca di spunti, di ricerca, di im-previsti e soprattutto è piena diemozioni, quelle che vivono i pro-tagonisti, gli ospiti, i parenti ed è perme un piacere ed un onore poterleimmortalare nel tempo. Momentipreziosi da rivivere e far vivere apersone care. Nella mia testa hosempre la scena di quando si sfo-glierà l’album del matrimonio con ipropri figli e perché no, i propri ni-poti. È per questo che mi sforzo

sempre di dare il massimo e di cer-care di far “respirare” le emozionidi quella giornata attraverso le im-magini che realizzo. I protagonisti,gli sposi, non sono esseri inanimati,come accade per il soggetto di unafotografia di still-life, ma hanno unapersonalità, delle emozioni, unaunicità che non può essere tradottain immagini come se si trattasse didue marionette. L’esperienza ti por-ta a comprenderne le differenze inmodo da avere un approccio psico-logico diverso di volta in volta e nonfar “soffrire” agli sposi la presenzacostante del fotografo in un mo-mento così personale. Per questonon mi piace “monopolizzare” la lo-ro giornata. Voglio che le mie im-magini siano fresche, spontanee,espressive, emozionanti. Preferiscoessere dinamico nell’eseguire le ri-prese per non far mancare agli spo-si tutte le attenzioni da parte degliospiti, gli abbracci, la festa, insom-

ma per far vivere loro a pieno quel-la giornata”.

Prima di salutarlo chiedo anchea lui un consiglio per le coppie disposi che si accingono al grandepasso. “Sicuramente non avere nel-la scelta del fotografo, come metro digiudizio, il prezzo - suggerisce Mi-chele.- Una cosa è conveniente nonquando costa meno in assoluto. Iltermine che si utilizza in quel caso èeconomico. È conveniente quandoil rapporto tra il costo e la qualità èbuono. L’esperienza, l’affidabilità,il feedback positivo che ha un foto-grafo non sono frutto di invenzione,ma di reale soddisfazione da partedella clientela. Consiglio di visio-nare quante più immagini e lavoricompleti per valutare la creatività, laqualità, il colpo d’occhio e lo stiledel fotografo da scegliere”.

Ringrazio Michele per la sua di-sponibilità e ci vediamo presto al no-stro prossimo matrimonio insieme.

12 a p r i l eduemiladodici wedding planner

DI CRISTINA CUCCIWEDDING PLANNER

Per i vostri quesiti:[email protected]

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Momenti indimenticabili da immortalare per sempre

Gli scatti del tuo matrimonioCome scegliere il fotografo ideale, capace di cogliere la complicità di sguardi e gesti In un ricordo che duri nel tempo

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13a p r i l eduemiladodicibenessere

La cellulite colpisce circa il 90% delledonne e purtroppo liberarsi di questo pro-blema non è semplice. Prima ancora che diinestetismo, si tratta infatti di una vera e pro-pria patologia. Tipica della donna, la celluli-te è una malattia del tessuto connettivo adi-poso. La conseguenza di questadegenerazione del tessuto è l’ipertrofia (cioèun aumento di volume delle cellule adipo-se), la ritenzione idrica e la stasi di liquidonegli spazi intercellulari. Oggi la cellulite fala sua comparsa già prima dei 20anni localizzandosi, prevalente-mente, all’esterno delle cosce, nel-la zona laterale del bacino, all’in-terno delle cosce, sui glutei.

Adottare una vita salutare,una dieta corretta, fare esercizio emassaggi sono passi fondamenta-li nell’affrontare il problema, maspesso è necessario integrarli concosmesi e trattamenti specifici. Trai preparati cosmetici utili a contra-stare gli inestetismi della celluli-te, i Sali del mar Morto e le alghebrune rappresentano senz’altro lostrumento più efficace, per di piùnaturale, in grado di intervenire su pelle a“buccia d’arancia” e adiposità cutanee.

I sali del mar Morto sono conosciuti damillenni per le loro proprietà terapeutiche edestetiche. Forniscono oligoelementi e oltreventicinque tipi di minerali molto preziosiper la pelle e utilissimi per combattere even-tuali problemi di cellulite. Molto ricchi di clo-ruro di magnesio e cloruro di potassio, sonoanche una riserva di bromo, calcio, sodio ezolfo, minerali in grado di svolgere sulla pel-le un’azione depurativa e stimolare la rige-nerazione delle cellule. I sali del mar Morto,essendo più ricchi di sali rispetto all’organi-smo umano, determinano una fuoriuscita al-l’esterno di liquidi carichi di tossine, e un in-gresso di minerali all’interno del corpo(effetto osmotico). Questo processo permet-te di smaltire le tossine accumulate dall’or-ganismo e favorisce la traspirazione dei tes-suti, con un eccellente effettodermopurificante. Inoltre, la forte presenza

di potassio produce anche un leggero effet-to diuretico, andando a contrastare eventua-li problemi di ritenzione idrica, spesso cau-sa degli inestetismi cutanei e della cellulite.

I sali del mar Morto incrementano l’ap-porto di ossigeno alle cellule – e favorisconoquindi l’eliminazione dei liquidi in eccesso,ma anche di scorie e tossine –, rimineralizzan-do la pelle e rendendola luminosa e vitale.

Un altro dono che ci offre il mare, utilecontro la cellulite, sono le alghe brune - come

le Fucus e Wakame - che vivono in acquefredde e ben ossigenate. Contengono cloro-filla, minerali e collagene, sostanza utilissi-ma per mantenere l’epidermide tonica ecompatta. Queste alghe, dopo essere stateselezionate ed essiccate in modo da mante-nere le loro proprietà, vengono utilizzate perla preparazione di creme e fanghi, in mododa poter essere applicate sul nostro corpo.Sono in grado di idratare i tessuti favorendoil drenaggio e consentendo al corpo di ritro-vare il giusto equilibrio idrolipidico.

La soluzione ideale per un efficace trat-tamento anticellulite sarebbe quella di unirele proprietà depurative e rigenerative dei Sa-li del mar Morto, alle capacità drenanti del-le preziosissime alghe, agendo così efficace-mente su microcircolazione, ristagno deiliquidi e accumuli adiposi.

Con specifici trattamenti cosmetici è pos-sibile agire in modo da ritardare l’invecchia-mento della cute e regalare alla pelle del cor-po la levigatezza tipica di una pelle sana.

La lotta alla cellulite non è una battaglia persa. I sali del mar Morto e le alghe brune la combattono per te

I doni del mare

II Mar Morto è il punto più bassodella terra, 394 metri sotto il livello delmare. E’ un lago salato situato tra Israe-le e Giordania, alimentato da numero-se sorgenti d’acqua altamente minera-lizzata. La forte irradiazione solareprovoca l’evaporazione di parte del-l’acqua, determinando così un accu-mulo costante di sali e di sostanze or-ganiche ricche di minerali che hannogrande importanza per contrastare ri-tenzione e cellulite.

Per saperne di più

in collaborazione con il dott. Gianluca D’Alessandro (Biologo)

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14 a p r i l eduemiladodici ambienti

Finzione e realtà: i nuovi materiali si camuffano e reinventano la natura

Camaleontiche prestazioni di ceramica, legno e plastica I diamanti risplendono, rigorosamente falsi

Cambiare, reinventare è unaesigenza dei tempi moderni che puòscontrarsi con i problemi quotidia-ni, per primi quelli economici. Persoddisfare la voglia di dare un voltonuovo alla casa e trasformare gli am-bienti non occorre però uno stravol-gimento totale, basta scegliere pro-dotti e materiali che hanno fattodella loro mutevolezza la carta vin-cente. Così il legno diventa morbi-do, la ceramica assume i tratti del le-gno, della pietra, del marmo, lesuperfici trasmettono effetti insolitial tatto. Spesso basta un elementonuovo per cambiare l’aspetto di unoggetto o di un mobile.

PLASTICA, CHE RIVOLUZIONEInvenzione tra le più acclama-

te del Novecento, la plastica, con lesue applicazioni infinite, hadato nuovo impulso ai pro-cessi industriali e hacambiato il paesaggiodomestico. Le sue cama-leontiche prestazioni han-no permesso la sostituzione in ognicampo dei materiali tradizionali.Il design ha fatto il resto. Prati-camente indistruttibile, la pla-stica, nei decenni, si è evoluta,trasformandosi in un materia-

le ogni volta da reinventare: èdiventata lucida come la lac-ca, opaca come la pietra, tra-sparente come il vetro, opale-scente come le pietre, ruvidacome il legno. Ormai l’inven-zione supera la barriera delreale per dar vita ad oggettirealistici che mantengono laforma classica ma sostituisco-no radicalmente la materia pri-ma. Così, ad esempio, le stuo-ie di cocco o il smidollinorivelano all’occhio attento laloro sinteticità, le sedute daesterni sempre più spesso scartanole essenze naturali, facilmente dan-neggiabili dalle intemperie e dalpassare delle stagioni, per sceglie-re il materiale sintetico. E i grandivasi di cotto toscano diventano leg-

geri: pur mantenendo il loro no-bile aspetto esteriore,

sono in realtà in po-

lipropilene che imita perfettamen-te l’effetto roteante dell’argilla.

RITORNO ALLA NATURAMateriale antico e intramonta-

bile, anche il legno si è adattato allamodernità e si offre a vista e tatto confiniture particolari e superfici tratta-te in modo insolito. Già nell’antichi-tà erano apprezzate le sue qualitànascoste: in Giappone, nel palazzoimperiale di Kyoto, i pavimenti di le-

gni emettevano suoni all’incede-re dei visitatori, quale avverti-mento per il padrone di casa edifesa preventiva contro le ag-

gressioni. Oggi le innovazionitecniche nel trattamento di questo

materiale permettono di ricavarneinconsuete prestazioni: così, adesempio, le pareti rivestite di boise-rie diventano capaci di diffondere ilsuono, trasformate in inaspettatesorgenti musicali grazie ad una se-rie speciale di altoparlanti acusticiincorporati. Una delle ultime sfidealla natura deriva, poi, dal deside-rio di rendere flessuosa e malleabi-le anche una materia prima rigidaper definizione: sono i cosiddetti le-gni “morbidi” con cui vengono rea-lizzati piani di sedute elastici, conun gradevole effetto di imbottitura.

CERAMICA EFFETTO ALTROUn settore, quello del materiale

ceramico, sia per le pavimentazioniche per i rivestimenti, in cui realtà efinzione si fronteggiano ormai conuguale importanza. Nascono cosìpiastrelle, spesso di grande forma-to, che riproducono fedelmente imarmi di cava e le pietre naturali.Non a caso questi nuovi manufatti

sono definiti “marmi di fab-brica” o “cera-mica tecnica”.Anche il legno

o la pelle possonoessere riprodottisu queste super-

fici industriali, conun effetto sorprendentemente reale.

BRILLANTI COME I DIAMANTIFedeli riproduzioni in materia-

li artificiali, che imitano splendida-mente i più costosi diamanti. Al col-lo come gioielli o appesi al soffittocome lampadari, sono chiamati da-gli anglosassoni diamondlie, che si-gnifica “diamante bugia”. Sull’on-da di questa passione per le pietrebrillanti, anche gli imbottiti e i com-plementi d’arredo indossano l’abi-to da sera grazie al talento inventi-vo dei designer. Rivestimentilucenti, tutti di diamanti. Rigorosa-mente falsi. Angela Dalicco

In arredamento è rivoluzione

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15a p r i l eduemiladodicicucina

E’ tempo di pic-nic

Per vacanze e gite gli italiani scelgono la formula green

Secondo la Coldiretti circa 2,5 milioni diitaliani scelgono di trascorrere il fine setti-mana o le vacanze estive in maniera eco-logica, prediligendo parchi o riserve na-turali e consumando pranzi a sacco perabbattere i costi di ristoranti e agriturismi.Tavola a quadretti e cestino di paglia, è tornatodi moda il pic-nic, il cui nome deriva dal ver-bo francese “piqueniquer” e significa, ap-punto, mangiare all’aperto. A questo propo-sito la National Geography ha stilato unaclassifica dei 10 luoghi più scenografici doveconsumare un pranzo a sacco. Dal prato vicinole rovine della civiltà Maya, alla foresta plu-viale, fino alle pendici di un vulcano hawa-iano. I Giardini di Villa Borghese di Roma siaggiudicano il settimo posto della classificagrazie alle aree all’inglese e ai suggestivigiardini all’italiana, oltre che per la vicinan-za con la nota via Veneto. Senza allontanar-si troppo da casa, è possibile consumare un ec-cellente pic-nic anche in un parco o in unacampagna facilmente raggiungibili. L’im-portante è seguire alcuni accorgimenti perrendere questo pasto all’aperto davvero eco-

logico e indimenticabile. Una volta sul postonon si potrà rimpiangere quello che si è di-menticato; pertanto occorre equipaggiaresaggiamente il cestino con una tovaglia ab-bastanza grande, dei tovaglioli, le posate diplastica, un coltello più affilato per eventua-li tagli di pane e salumi, un piccolo tagliere,un apribottiglie, i condimenti preparati a par-te, sacchetti di plastica da utilizzare alla fineper i rifiuti e un repellente contro gli insetti.Si preparino poi le bibite, incluso il caffè: iltutto calcolandolo in maniera previdente lequantità che potrebbero essere effettiva-mente consumante. Per tenere i cibi con la

tem-peratura giu-

sta, si possono usare con-tenitori ermetici e sacche termiche;

queste ultime vanno sistemate nel cestinocon la temperatura desiderata già raggiuntaprecedentemente. Essendo piuttosto spa-ziose, vi consentiranno di collocare più cibiin un unico sacchetto: il trucco sta nel siste-marli uno sull’altro, separati da strati di car-tone, nell’ordine in cui verranno consumati.Il cartone è un accorgimento che aiuta a nondisperdere la temperatura e a non far schiac-ciare le pietanze.

Il pic-nic classico si apre con del pane bio-logico fatto con la vera ricetta di una volta daaccompagnare con salumi e formaggi affet-tati sul posto. Questi, se scelti nella loro ver-sione bio, possono costituire un ottimo anti-pasto privo di calorie in eccesso. Spazioanche a sottoaceti, olive e sottolio graditi daicommensali: i deliziosi barattoli biologici vipermetteranno di aprire il vostro pranzo as-saporando il gusto autentico di prodotti na-turali e genuini. Seguono uova sode e i clas-sici arancini di riso: laddove non vogliateoffrire le uova, usatele per preparare una qui-che, tipica ricetta francese consistente in unafrittata cotta in forno dentro un involucro dipasta brisèe. Il condimento con verdura fre-sca e ingredienti genuini vi assicurano labontà della pietanza. Come secondo si rive-la altamente indicata la carne bianca da gu-stare sottoforma di pollo arrosto o di fusi cu-cinati al sale: la carne biologica risulta essereanche all’altezza della situazione da un pun-to di vista ideale, dato che gli animali ven-gono allevati in maniera sana e nel pieno ri-spetto dell’ambiente e delle loro esigenze. Ilcontorno di insalata – da condire al momen-to - è sempre ben accetto, mentre non do-vrebbe mancare la frutta fresca, magari giàsbucciata. Il dolce ideale con cui concludereil vostro pranzo potrebbe essere la torta dimele o una ciambella al cacao, ma anche ma-xi quadrati di cioccolato fondente, da distri-buire a chi segue un regime alimentare me-no permissivo. Il cacao biologico è sempremeno calorico oltre che equosolidale. Per-metterà di gustare il dessert in pace con la li-nea e il cuore.

Dalila Campanile

Quiche primaverileIngredienti per 6 persone

Per la pasta: 300 g di farina, un pizzico di sale,150 g di burro ben freddo e a cubetti, 50-100 ml di ac-qua fredda oppure un rotolo di pasta briseé prontaper l’uso.

Per il ripieno: 2 uova + 2 tuorli, 4 cucchiai daminestra di Emmental grattugiato, sale e pepe q.b., 400 ml di latte, 100 g di pancetta af-fumicata tagliata a dadi, 1 cipollotto tagliato a fettine sottili.

Preparazione: Per prima cosa preparate la pasta briseè mettendo la farina in una cio-tola, aggiungendo poi il burro tagliato a pezzetti e il sale. Mescolate bene in modo cheil burro e la farina si amalgamino formando come delle briciole di pane. Aggiungetel’acqua e, con l’aiuto di una spatola di metallo, impastate accuratamente il tutto. Fate-ne una palla e lasciatela riposare in frigorifero per almeno un’ora. Passato questo tem-po, mettetela su di un piano infarinato, schiacciatela con il palmo della mano, infarina-te la sua superficie, stendetela all’altezza di mezzo centimetro con l’aiuto di un mattarelloe foderate una pirofila del diametro di 26 cm coprendo anche i bordi. Se invece avete fret-ta, usate un rotolo di pasta briseé pronta per l’uso. In entrambi i casi sul fondo mettere-te l’Emmental e poi i cubetti della pancetta che avrete cotto con la cipolla e per ultimole uova frullate con il latte, sale e pepe. Infornate a 180 gradi per 45 minuti circa. E’ ot-tima sia mangiata calda che fredda.

Crostata di marmellataIngredienti per 4 persone:400 gr farina, 200 gr burro, 200 gr zucchero, 2 uova, scor-

za grattata di 1/2 limone, 1 vasetto di marmellata a scelta, unpizzico di sale

Preparazione:Ungete e infarinate una teglia di 22 cm di diametro. Met-

tete la farina sulla spianatoia, unite lo zucchero, il sale, il burro e mescolate il più possi-bile. Disponete a fontana e al centro fate un incavo con il pugno chiuso. Rompete al cen-tro le uova e impastate velocemente. Lasciate riposare la pasta per qualche minuto.Prendete la marmellata: versatela in una ciotola e allungatela con qualche cucchiaiod’acqua in modo che non asciughi troppo in cottura. Stendete la pasta aiutandovi con unmattarello fino a ottenere uno spessore di mezzo centrimetro e ritagliare un disco unpo’ più grande della teglia. Mettetelo nella teglia e schiacciate leggermente la pastasui bordi in modo che aderisca bene. Versate dentro la marmellata e livellatela. Prepa-rate con la pasta avanzata delle striscioline da disporre sopra a una distanza di 1 centi-metro una dall’altra. Incrociatele con altrettante striscioline e infornate a 180 °C per 40minuti circa. La torta sarà cotta quando avrà assunto un bel color biscotto.

La ricetta

Ecco le regole da seguire per un sano menù a contatto con la natura

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16 a p r i l eduemiladodici salute

In gergo medico si chiamaP.R.P.: per gli specialisti è il PlasmaRicco di Piastrine, per la comuni-tà è la nuova tecnica utilizzata perla ricostruzione del tessuto carti-lagineo delle articolazioni, in par-ticolare del ginocchio. Viene pra-ticata nel reparto di Ortopediadell’Ospedale Casa Sollievo dellaSofferenza di San Giovanni Ro-tondo. Referente dell’organizza-zione e gestione del P.R.P. e dellestaminali è il dirigente medicoLeonardo Savastano, presidenteuscente della SIGASCOT (Socie-tà Italiana di Chirurgia del Ginoc-chio, Artroscopia, Sport, Cartila-gine e Tecnologie ortopediche)della regione Puglia.

Come si ottiene il PRP?Premettiamo che il plasma è la

parte liquida del sangue che fun-ge da trasportatore per le cellule.Solitamente il rapporto tra questeultime è di: 93% globuli rossi, 6%piastrine, 1 % globuli bianchi. NelPRP questo rapporto è invertito inquanto abbiamo un decrementodella percentuale di globuli rossi al5% ed un incremento fino al 94%delle piastrine. Nel nostro ospe-dale pratichiamo un prelievo disangue venoso di 100-120cc. Ilsangue viene sottoposto ad unprocesso di centrifugazione chepermette la separazione delle pia-strine dalle altre componenti e laloro concentrazione. Il concentra-

to piastrinico così ottenuto in for-ma liquida viene raccolto in 3 si-ringhe e conservato in cella frigo-rifera. Dopo 24-48 ore ilconcentrato piastrinico attivato(grazie allo schock termico) è giàpronto per essere utilizzato per lanostra terapia infiltrativa.

Perché le piastrine sono cosìimportanti?

Le piastrine sono cellule checontengono al loro interno deigranuli ricchi di fattori di crescita,i cosiddetti Growth Factor. Noitutti sappiamo che la funzione piùimportante delle piastrine è quel-la dell’emostasi, che permette l’ar-resto dell’emorragia grazie al fe-nomeno della coagulazione.

Come agisce il PRP una vol-ta iniettato nel ginocchio?

Le piastrine, una volta nel gi-nocchio, subiscono un secondoprocesso di attivazione dopo quel-lo avvenuto nella cellula frigori-fera e liberano i fattori di crescita.Queste sostanze regolano proces-

si chiave nella riparazionedel tessuto cartilagineo,che è un tessuto privo divascolarizzazione, inner-vazione intrinseca e capa-cità di autoriparazione. Ilconcentrato, una volta incontatto con il tessuto dan-neggiato, attiva la prolife-razione cellulare, la chemiotassi, lamigrazione e la differenziazionecellulare.

Quante infiltrazioni di PRPsono necessarie?

Nel nostro protocollo terapeu-tico sono previste tre infiltrazioniche si effettuano a cadenza setti-manale. Il paziente effettua in-nanzitutto il prelievo del sanguepresso il centro trasfusionale delnostro ospedale, poi prende con-tatto con il nostro reparto di orto-pedia ed ambulatorialmente glivengono praticate le infiltrazioninel ginocchio. Il paziente paga pereffettuare il prelievo soltanto il tic-ket di 30 euro.

La terapia può essere utiliz-zata dagli sportivi?

La WADA (World Anti-Do-ping Agency) nel 2011 ha tolto ta-le terapia dalla lista dei metodi edelle sostanze proibite (paragra-fo S2 , punto 6) dove era inseritadal 2010.

Tutto ciò ci consente di esten-derne notevolmente il campo diapplicazione anche agli sportiviprofessionisti.

Chi ottiene benefici da que-sta terapia?

Dal maggio del 2010 ad oggiabbiamo trattato con tale proce-dura 53 pazienti di cui 38 maschi e15 femmine e su 26 il trattamento

è stato eseguito ad entrambe le gi-nocchia. Età media dei pazienti èstata di 45 nei maschi e 52 nellefemmine. I risultati valutati condelle schede apposite (VAS e KO-OS) che venivano compilate dalpaziente prima dell’inizio del trat-tamento e dopo 3 mesi dalla finedell’ultima infiltrazione, sono sta-ti buoni nel 70%dei casi. I miglio-ri risultati li abbiamo ottenuti neipazienti più giovani e nei maschi,ma tali risultati sono ancora preli-minari e vanno meglio analizzati.

Il PRP può essere utilizzatoanche per altre articolazioni?

Certamente, visto che tutte learticolazioni, dalle grandi (anca,spalla e caviglia) alle piccole (ma-no-rizoartrosi), contengono la car-tilagine e che questa può andareincontro a processi degenerativi.

In quali altre patologie puòessere utile?

In patologie dei tendini e mu-scolari: tendinopatie inserzionali(rotuleo –epicondilite –cuffia deirotatori) e non inserzionali (achil-leo). In minor misura anche nellelesioni muscolari (distrazioni-sti-ramenti-strappi) nelle quali c’è bi-sogno di maggiori studi clinicirandomizzati, maggiore cono-scenza dei meccanismi d’azione.Perchè solo in questo modo po-tremmo apportare un contributoal progresso scientifico.

Angela Dalicco

Le infiltrazioni di Plasma Ricco di Piastrine sono un valido aiuto nella

riparazione della cartilagine

Patologie delle articolazioni: la cura viene dal P.R.P.A “Casa Sollievo della Sofferenza” si pratica una nuova terapia

Leonardo SavastanoDirigente medico I.R.C.S.S. San Giovanni Rotondo

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L’angioedema ereditario ècausato dalla carente attività diuna proteina, il C1 inibitore, cheinterviene nella regolazione delcomplemento e di altri sistemicoinvolti nei processi infiamma-tori. Tale carenza provoca, conun meccanismo non del tutto no-to, il rilascio di sostanze vasoat-tive con conseguente aumentodella permeabilità dei vasi ca-pillari e formazione di edemi.

Si tratta di una patologia ere-ditaria a trasmissione autosomi-ca dominante, con fattori scate-nanti quali: traumi, interventichirurgici, estrazioni dentarie,attività fisica; emozionali o psi-co-affettivi (stress mentale, de-pressione); assunzione di alcu-ni tipi di farmaci o alimenti; incorso di malattie infettive.

La localizzazione di questotipo di angioedema, che si ma-nifesta con gonfiore a carico del-la cute o delle mucose, può es-sere molto varia; le sedi piùfrequentemente colpite sono ilvolto, soprattutto le labbra e lepalpebre e lo scroto. L’angioe-dema delle mucose, specie a ca-

rico dell’orofa-ringe, è moltofrequente epuò presentar-si in manieraisolata o asso-ciato ad altrelocalizzazioni.

La localiz-zazione larin-gea è quellamaggiormentegrave, infattil’edema dellaglottide, che simanifesta an-che in manieraidiopatica enon legata a fattori ereditari,comporta gravi rischi di asfissia,se non si interviene tempestiva-mente. A livello otorinolaringo-iatra possono essere coinvolteanche le ghiandole salivari, sot-to forma di “parotite allergica”con ostruzione del dotto paroti-deo e tumefazione della ghian-dola.

Quelle descritte sono le sedipiù comuni ma esistono anchesedi atipiche come: mucose del

canale digerente e vie biliari, delsistema nervoso centrale, deimuscoli, ecc.

La diagnosi si basa su unaserie di esami, dopo aver effet-tuato un’accurata anamnesi fa-miliare, allergologici di I livellocome i test cutanei e sierologici(II livello) per la ricerca di anti-corpi specifici, inoltre la ricercadi immunocomplessi (positivi inoltre 1 2/3 dei casi di angioede-ma ereditario), completati da

uno studio del complementocomprendente tutti i fattori. Inpratica, il dosaggio del C4, qua-si sempre ridotto nei casi pato-logici anche al di fuori delle cri-si, e il dosaggio quantitativo delC1 inibitore. Inoltre è importan-te indagare i fattori concorrenti oscatenanti con comuni esami dilaboratorio.

La terapia specifica del-l’edema di Quincke è basata sucortisonici per via generale, so-prattutto per la localizzazione la-ringea.

La terapia sintomatica, so-prattutto nel rischio di asfissiasegue un protocollo rappresen-tato da: adrenalina per via sot-tocutanea, cortisonici per via en-dovenosa, antistaminiciintramuscolari.

In caso di mancata risoluzio-ne con terapia medica per assi-curare la pervietà delle vie ae-ree si procederà a intubazioneendotracheale o a tracheotomiain urgenza.

Esiste una terapia preventi-va delle crisi mediante farmaciche inibiscono il complementocome: antifibrinolitici (acidotranexamico), anticomplemen-tari (cinnarizina); androgeni(danazol), stabilizzanti di mem-brana (sodio cromoglicato o ke-totifene).

17a p r i l eduemiladodici

I neonati capiscono...

I neonati comprendono il lin-guaggio degli adulti già a 6 mesi.È quanto emerso da un interes-sante studio della PennsylvaniaUniversity di Filadelfia, pubbli-cato su Pnas e riproposto dal Cor-riere della Sera. Ad esempio, sechiediamo loro dove si trova unamela, essi la guarderanno anchese non sanno rispondere. I ricer-catori hanno utilizzato un trac-ciante elettronico dello sguardoin una prova chiamata “langua-ge guided looking”, cioè “sguar-do guidato dal linguaggio”. Du-rante l’esperimento il bambinosedeva in braccio alla mammadavanti ad un computer rivoltoverso l’esaminatore che sedevadall’altra parte del tavolo. Tra ildorso del computer ed il bambinovenivano messi sul tavolo due opiù oggetti, a seconda dei casi:una mela o una banana. Sul ta-volo c’erano inoltre un altopar-lante, un sensore elettronico perseguire lo sguardo del bambinoe una telecamera che lo filmava inmodo che l’operatore avesse sot-to controllo tutta la scena sulloschermo del computer. Se dal-l’altoparlante veniva chiamata lamela, il tempo di fissazione cor-retto era ottenuto sottraendolo daquello speso per guardare anchela banana o l’altro oggetto con-fondente messo sul tavolo: il ri-sultato è stato sempre statistica-mente significativo e superioread un risultato casuale. Se il tem-po di reazione per fissare la melaera compreso fra 367 e 3.500 mil-lisecondi, la prova veniva consi-derata valida. Per maggiori con-ferme sono state scelte anchedelle parole con cui i piccoli ave-vano minore dimestichezza. Trala frequenza d’ascolto di una cer-ta parola e la correttezza dellascelta fatta dal bambino non è ri-sultata nessuna correlazione si-gnificativa indicando che egli“non impara come un pappagal-lo, ma capisce”. Secondo i ricer-catori fra i 6 e i 9 mesi non si os-servano sviluppi eclatantinell’area del linguaggio, ma a 14mesi i circuiti cerebrali che finoa quel momento hanno conti-nuato ad immagazzinare dati, siconnettono definitivamente aquelli dell’eloquio e della com-prensione e se gli si chiederà diprendere una mela, questi nonsentirà solo una serie di suoni fa-miliari, ma decodificherà uncomportamento legato proprioalla frase.

Elisabetta Ciavarella

in pocheparole

La terapia specifica è basata su cortisoniciÈ possibile anche una terapia preventiva

PEDIATRADI ALESSANDRA MARINARI

Per i vostri quesiti: [email protected]

Tel. 0881.563326

Angioedema di QuinckeDI MARILENA TOMAIUOLO

Per i vostri quesiti: [email protected]

Tel. 0881.563326

L’OTORINOLa localizzazione laringea è particolarmente grave

Di certo il latte appena munto èuna delizia. Ma per sicurezza è me-glio bollirlo o berlo dopo che è sta-to sottoposto ai vari passaggi di pa-storizzazione industriale: il pericolodi infezioni non è infatti irrisorio,nonostante i controlli veterinari su-gli animali e le condizioni igienichedi raccolta e preparazione dei pro-dotti siano migliorate rispetto alpassato. La raccomandazione giun-

ge dal Ministero della Salute (Co-municato n. 64 - 28 marzo 2012) cheha inviato alla Federazione italia-na medici di medicina generale ealle Federazioni mediche e So-cietà scientifiche di pediatria eneonatologia una comunicazioneper segnalare alcuni casi di Sin-drome emolitico-uremica (Seu)associati a infezione da Escheri-chia coli produttore di verocito-tossina (Vtec) in pazienti di età pe-diatrica, probabilmente acquisiteattraverso il consumo di latte crudo

(non pastorizzato) contaminato.La Sindrome emolitico uremi-

ca (SEU) appartiene al gruppo del-le microangiopatie trombotiche,che si caratterizzano per trombosiocclusive del microcircolo. Clinica-mente è caratterizzata dalla triade:Anemia emolitica microangiopa-tica, Piastrinopenia, Insufficien-za renale acuta.

Nell’80-90% dei casi è unacomplicanza di un’infezione inte-stinale batterica, sostenuta da cep-pi di Escherichia coli produttori diuna potente tossina detta vero-ci-totossina o Shiga-tossina (VTEC),e trasmessa per via alimentare ooro-fecale. I bambini che si infetta-no con questo ceppo di coli, neiquattro-sei giorni che precedono losviluppo della malattia, hanno sin-tomi gastrointestinali, spesso si-mili ad una colite ulcerosa, adun’enterite virale o ad una appen-dicite. La diarrea è emorragica nel70% dei casi già dal secondo giornodi malattia, spesso nel 30-60 % deicasi si accompagna a vomito e adun flusso urinario assente o ridot-to. Nel 33% dei casi sono anchepresenti sintomi neurologici come:irritabilità, convulsioni o alterazio-ne dello stato mentale. La malattiapuò anche caratterizzarsi per crisiipertensive e insufficienza car-

diaca o aritmie. Le emocolture so-no generalmente negative in quan-to l’invasione batterica rimane con-finata all’intestino, le colture dellefeci, invece, mostrano la presenzadi un ceppo di coli in grado di pro-durre shiga tossine. Le piastrinescendono sotto le 100.000, spessosotto le 60.000. Utile alla diagnosi èl’esame di uno striscio ematico pe-riferico, che evidenzia la presenza dischistociti (emazie frammentate edad elmetto).

Per quanto riguarda la terapia,è bene evitare l’uso di antibioticie di farmaci che rallentano la mo-tilità intestinale. La terapia consi-ste principalmente in infusioni diplasma, che nei casi più gravi si puòassociare a plasmaferesi. In casodi insufficienza renale acuta, qualemetodica depurativa, è preferibile

utilizzare la dialisi peritoneale. Lachiave per la prevenzione dellaSEU è dunque evitare l’esposizio-ne alle possibili fonti di infezione daVTEC. Come per le altre infezionitrasmesse da alimenti o per via oro-fecale è quindi necessario: • evitare il consumo di carne poco

cotta, specialmente se macinata, edi latte non pastorizzato o suoi de-rivati (ad esempio, formaggi fre-schi da latte non pastorizzato);

• evitare in cucina la contamina-zione di alimenti pronti per il con-sumo (come insalate, ecc) con car-ne cruda, per esempio usando lostesso coltello o lo stesso tagliere;

• evitare il contatto con le feci deiruminanti e con acque e suolocontaminati da queste.

Come per altre infezioni inte-stinali, è opportuno allontanare lepersone con diarrea, soprattuttobambini, dalla comunità fino a ri-soluzione dell’episodio. Qualora siabbia un caso di infezione intesti-nale da VTEC, soprattutto se si trat-ta di un bambino, sia il paziente chei suoi familiari devono osservare at-tente norme igieniche.

Le normali operazioni di puli-zia ambientale e di igiene persona-le (il lavaggio delle mani) sono suf-ficienti a evitare la diffusionedell’infezione.

I pericoli del latte crudoIl Ministero della Salute scrive ai pediatri

Per sicurezza è necessario bollirlo o sottoporlo ai processi di pastorizzazione

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La sindrome fibromialgica èuna forma comune di dolore mu-scoloscheletrico diffuso e di affati-camento che colpisce approssima-tivamente 1,5 – 2 milioni di Italiani.Il termine fibromialgia significa do-lore nei muscoli e nelle struttureconnettivali fibrose, ossia lega-menti e tendini. Questa condizioneviene definita “sindrome” poiché

esistono segni e sintomi clinici chesono contemporaneamente pre-senti. La fibromialgia spesso con-fonde poiché alcuni dei suoi sinto-mi possono essere riscontrati inaltre condizioni cliniche.

Sebbene possa assomigliare aduna patologia articolare, non si trat-ta di artrite e non causa deformitàdelle strutture articolari, ma è in ef-fetti una forma di reumatismo ex-tra-articolare o dei tessuti molli. Ladiagnosi dipende principalmentedai sintomi che il paziente riferisce.Alcune persone possono conside-rare questi sintomi come immagi-nari o non importanti. Il sintomopredominante è il dolore che, seb-bene possa iniziare in una sede lo-calizzata, come il rachide cervicalee le spalle, col passare del tempopuò diffondersi in altre sedi e ma-nifestarsi in tutto il corpo. Il dolorefibromialgico viene descritto in unavarietà di modi comprendenti lasensazione di bruciore, rigidità,contrattura, tensione e spesso va-ria in relazione ai momenti dellagiornata, ai livelli di attività, allecondizioni atmosferiche, ai ritmi delsonno e allo stress.

La maggioranza dei pazienti fi-bromialgici riferisce di sentire co-stantemente un certo grado di do-lore, avvertito principalmente ai

muscoli presentando anche sinto-mi di malessere generale. Oltre aldolore, questi pazienti possono pre-sentare anche altri sintomi quali ri-gidità generalizzata, disturbi delsonno, mal di testa o dolore al volto,disturbi di sensibilità, disturbi ga-strointestinali e urinari, alterazionidella temperatura corporea e del-l’equilibrio, allergie, tachicardia,disturbi cognitivi, fino ad arrivareall’ansia e alla depressione. La cau-sa di questa sindrome al momentorimane ignota. È però improbabileche la sindrome fibromialgica siaprovocata da una singola causa; in-fatti molti pazienti non sono in gra-do di identificare alcun singoloevento che abbia determinato l’in-sorgenza dei sintomi. In effetti, lasindrome fibromialgica sembra di-pendere da una ridotta soglia disopportazione del dolore dovuta aduna alterazione delle modalità dipercezione a livello del sistema ner-

voso centrale. La diagnosi di sindrome fibro-

mialgica è basata sulla presenza didolore diffuso in combinazione conla presenza di tender points evoca-bili alla digitopressione. Non vi èalcun esame di laboratorio o radio-logico che possa diagnosticare la fi-bromialgia. Questi test possono es-sere utili per escludere la presenzadi altre patologie, come l’ipotiroi-dismo che può causare segni e sin-tomi simili alla fibromialgia. Unaattenta anamnesi e un esame obiet-tivo accurato possono escludere al-tre condizioni cliniche di dolore cro-nico e di affaticamento. Poiché isintomi di fibromialgia sono cosìgenerici e spesso sono simili a quel-li di altre malattie, molti pazientivanno incontro a complicate e a vol-te ripetitive valutazioni prima chevenga diagnosticata tale patologia,è quindi importante vedere un reu-matologo che sia in grado di effet-tuare una corretta diagnosi e indi-rizzare il paziente verso untrattamento specifico. Quest’ulti-mo può essere di tipo farmacologi-co e di tipo riabilitativo mediantemiorilassanti, termo e idroterapia,massaggi rilassanti ed esercizi re-spiratori associati ad un program-ma di tipo posturale e di rilassa-mento sia fisico che psichico.

18 a p r i l eduemiladodici

Danni allacolonna

in pocheparole

Il portale di Panorama infor-ma che per la prima volta in Ita-lia sta per essere utilizzata unanuova tecnica per il trattamentodelle fratture vertebrali e dellapatologia degenerativa verte-brale.

Sebbene l’osteoporosi sia lacausa principale di tali fratture,non ancora era stata inventatauna tecnica in grado di risolve-re il problema.

La buona notizia arriva dal-l’Ospedale San Giovanni di Ro-ma, il cui responsabile del pro-getto, Roberto Gazzeri, spiegache “fino a qualche anno fa, nelcaso di fratture vertebrali nei pa-zienti osteoporotici con rischiodi danno midollare e successivaparaplegia, l’unica possibilitàera indossare il busto per mesied anni, senza risolvere il pro-blema nella maggior parte deicasi. Il punto è che la ricostru-zione vertebrale è estremamen-te difficile in pazienti con unapessima qualità dell’osso, anziin essi non solo c’è un problemadi frattura, ma di friabilità. Que-sto perché la stabilità dell’im-pianto chirurgico normale vienecompromessa dalla cattiva qua-lità dell’osso, con ulteriore rottu-ra e fuoriuscita delle viti di sta-bilizzazione”.

La nuova tecnica fa inveceuso di viti che si espandono al-l’interno del corpo vertebralerendendo così più difficile la lo-ro fuoriuscita con una tenutaestremamente maggiore rispet-to ai sistemi finora adoperati.

Nell’intervento vengonoinoltre inserite delle barre cheservono per la stabilizzazionedefinitiva e per agevolare la re-spirazione.

Tale metodica permette alpaziente di alzarsi dal letto duegiorni dopo l’intervento, senzadover indossare il busto per me-si ed evitando che in caso di in-tervento chirurgico, con il pas-sare del tempo, le viti distabilizzazione fuoriescano dal-le vertebre. Questa tecnica, spe-rimentata all’Università di SanDiego in California, è stata poiesportata a Roma e verrà estesaaltrove. È anche usata nelle pa-tologie degenerative della co-lonna lombare nei pazientiosteoporotici, come la stenosi delcanale vertebrale con lombo-sciatalgia, la recidiva di ernia deldisco e la spondilolistesi, ossia lospostamento in avanti di unavertebra rispetto a quella sotto-stante, in cui la qualità dell’ossonon consente di operare chirur-gicamente.

Elisabetta Ciavarella

Dolore a muscoli, tendini e legamenti

FIBROMIALGIAriconoscerla per curarlaIl trattamento

può essere di tipo farmacologico e riabilitativo

DI NOEMI TIZZANO

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FISIOTERAPISTA

Le infezioni vaginali sono unproblema molto diffuso, oltre un ter-zo della popolazione femminile neha sofferto durante il periodo ferti-le, durante il quale sono più fre-quenti. Si distinguono in vaginiti evaginosi, le prime caratterizzate

dalla coesistenza di infiammazioneed infezione, le seconde (provocateesclusivamente da batteri) da infe-zione senza l’infiammazione e che,pertanto, tendono ad essere asinto-matiche, se si eccettua la dispareu-nia (cioè il dolore durante i rappor-ti sessuali) e l’occasionale comparsadi disturbi urinari. Possono essere

causate da diversi agenti infettivi:batteri, miceti, virus, protozoi; i qua-li provocano manifestazioni diver-se e richiedono terapie differenti. Disolito si trasmettono tramite rapportisessuali (le cosidette “malattieping-pong”, perchè se non guari-scono entrambi i partner continua-no a ripresentarsi), tuttavia anchel’utilizzo di sanitari infetti, il lavag-gio in comune di biancheria conta-minata, gli ambienti caldo-umidi,quali piscine, saune, favorisconol’insorgere dell’infezione. Inoltre cisono condizioni predisponenti: inprimo luogo una deplezione delledifese immunitarie, infatti normal-mente in vagina è presente la floralattobacillare, preposta alla difesadell’ambiente vaginale, oltre a nu-merosi batteri, miceti ed altri ger-mi, che in condizioni di equilibriodell’ecosistema vaginale, si com-portano da saprofiti, ma quando ilsistema immunitario si indebolisce

si trasformano in patogeni. Infattibasta una terapia antibiotica, o l’ar-rivo del flusso mestruale, o una ci-stite, oppure una flora intestinalecompromessa, per scatenare lacomparsa dei sintomi che, a secon-da del tipo di infezione, possono es-sere svariati.

Il più caratteristico è la leucor-rea, ossia perdite vaginali bianche ogiallastre maleodoranti, poi si puòavere prurito sia esterno che interno,bruciore, dolore durante i rapportisessuali e durante la minzione, ol-tre ad edema locale, arrossamento,piccole ferite da grattamento. Sel’infezione viene trascurata, o mal-curata, possono seguire serie com-plicanze, in quanto può risalire nelcanale cervicale e coinvolgere ute-ro, tube e ovaie, può causare la PID,ossia la malattia infiammatoria pel-vica, che a sua volta può dare luo-

go a sindromi aderenziali, settice-mia, sterilità. Da non dimenticareche se l’infezione è contratta in gra-vidanza può provocare aborti tardi-vi o parto pretermine.

Assolutamente da evitare sonole terapie “fai da te”, che possonoalleviare momentaneamente la sin-tomatologia, ma peggiorare la si-tuazione o creare poi delle resi-stenze ai farmaci o, peggio,mascherare il quadro clinico, favo-rendo la concomitanza di successi-ve infezioni sovrapposte e la croni-cizzazione dell’infezione.

È necessario sottoporsi subito avisita ginecologica, durante la qua-le lo specialista ispezionerà i genitaliesterni, la vagina e preleverà delmateriale per i tamponi vaginali, o ilcitogramma a fresco; poi, in base al-l’agente patogeno, deciderà la te-rapia medica più adeguata.

Le infezioni vaginali sono la causa più frequente di visita ginecologica

DI TIZIANA CELESTE

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GINECOLOGA

Quel fastidioso prurito intimoOgni anno milioni di donne avvertono disturbi vaginali ricorrentiquali prurito, bruciore, fastidio,secchezza, perdite vaginali

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19a p r i l eduemiladodici

Alzheimer ediabete

Nuovi e recenti studi (pub-blicati su scienzaeconoscenza.it)dimostrano come l’insorgenzadella malattia di Alzheimer siastrettamente collegata con il pre-cedente stato diabetico del pa-ziente.

Questa correlazione fa pre-sagire un forte aumento nei casidi questa malattia degenerativaa meno che non si intervenga su-bito sulla dieta e sulle abitudini divita.

La correlazione è talmenteforte da indurre gli scienziati del-la Brown Medical School a defi-nire l’Alzheimer come diabete ditipo 3. Numerosi studi hannomostrato che le persone con dia-bete di tipo 2 hanno un’inciden-za circa doppia di Alzheimer.

Una ricerca del KarolinskaInstitute svedese ha svelato cheanche le persone con diabeteborder line, cioè chi ha alti livel-li di zucchero nel sangue, hannoun rischio maggiore del 70% disviluppare l’Alzheimer.

Uno studio durato otto anniha esaminato 22.582 pazienti di50 e più anni con diabete di tipo2 e ha constatato che gli indivi-dui con glicemia alta avevano unrischio maggiore di demenza edi Alzheimer. L’ipotesi è che lacausa primaria sia l’inadeguatacircolazione cerebrale indottadal diabete. Così come la malat-tia vascolare periferica porta al-l’amputazione, così esiste unademenza vascolare favorita dauna cattiva circolazione del san-gue nel cervello.

Nuove ricerche che collega-no il diabete all’Alzheimer sug-geriscono che gli alti livelli dizucchero nel sangue propri deldiabete possono portare alla for-mazione di prodotti di glicazio-ne avanzata, detti anche AGEs.Gli AGEs sono sostanze derivatedallo zucchero che si formanonell’organismo dall’interazionetra carboidrati e proteine, lipidio acidi nucleici come il DNA. GliAGEs agiscono danneggiando lastruttura e le funzioni delle pro-teine e dei tessuti che contengo-no proteine. Studi recenti hannomostrato che la formazione el’accumulo degli AGEs sono fa-voriti dal diabete.

Secondo la documentazioneprodotta dall’osteopata EdwardR. Rosick, nei pazienti con dia-bete e Alzheimer sono l’elevatodanno ossidativo dovuto ai radi-cali liberi e l’accumulo di AGEs aindurre un’analogia biochimicatra le due malattie.

Un’altra novità positiva è chela glicemia alta dei diabetici el’aumentato rischio di Alzheimersono correlati al consumo di cibiraffinati ad alto tenore glicemi-co e non ai cibi naturali. Nuovericerche interessanti suggeri-scono che gli antiossidanti neisucchi di frutta e verdura posso-no diminuire il rischio di Alzhei-mer.

Irma Mecca

in pocheparole

DI PALMA RUBANO

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AVVOCATO

DI ROSANGELA LORISO

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MOVIMENTO CONSUMATORI

Un fenomeno preoccupante e incostante aumento, spesso segnala-to al nostro sportello, è quello checolpisce soprattutto anziani pensio-nati presi di mira da malintenziona-ti che, spacciandosi per impiegatiINPS, personalmente o telefonica-mente, chiedono ai mal capitati in-formazioni riservate ovvero sommedi denaro.

E’ bene a tal proposito precisareche i funzionari dell’INPS non sonoin nessun modo autorizzati a recar-si presso le case dei cittadini per ef-fettuare controlli sulle pensioni o perrichiedere informazioni personali,o somme di denaro per conto del-l’Ente. Conseguentemente, qualo-ra qualcuno dovesse suonare allaporta e fare delle richieste per con-to dell’INPS è un truffatore e va de-nunciato alla Polizia ovvero ai Ca-rabinieri.

E’ importante, quindi, fare mol-ta attenzione ed essere prudenti se-guendo qualche piccolo, ma utile,consiglio, tenendo bene in menteche a nessun titolo i dipendenti del-l’INPS sono autorizzati a richiede-re, accettare o consegnare a domi-cilio somme di denaro per contodell’Ente.

Se la persona chiede di farsi ri-cevere in casa, si consiglia:

• di non far entrare nella propria abi-tazione chi si dichiari funzionarioo comunque incaricato dell’INPS,ma lo stesso vale per l’ENEL, perl’INPDAP o per qualsivoglia entee/o soggetto pubblico o privato;

• di chiedere informazioni inerenti ilnome del fantomatico funzionario,la sede dell’Ente presso cui lavo-ra, il motivo della visita ed il tesse-rino, munito del relativo codice diriconoscimento;

• di controllare telefonicamentepresso la stessa Sede dell’Ente l’at-tendibilità delle notizie fornite dalfunzionario che chiede di entrarenell’abitazione;

Se, invece, il presunto funzio-nario vi contatta telefonicamente efa richieste di carattere personale opatrimoniale, tali da sembrare so-spette, è consigliabile farsi rilascia-re, prima di fornire le risposte, il nu-mero telefonico e il nome di chichiama, per controllare che le ri-chieste provengano effettivamentedall’Inps o dall’Ente per conto delquale riferisce di agire.

Al di là di questi consigli è beneprecisare che la regola generale daricordare è quella di diffidare sem-pre da chi propone guadagni facili,corresponsione di rimborsi e/o disomme di denaro arretrate.

Anziani, occhio alle truffe Come riconoscere i malfattori e difendersi da loro

Attenzione ai falsi funzionari INPS

L’IMU, Imposta Municipale Uni-ca, è stata prevista inizialmente dalDecreto sul federalismo fiscale mu-nicipale (D. Lgs. n. 23/2011, artt. 8 e9), con decorrenza dal 2014. La Ma-novra Monti (D.L. n. 201/2011), al-l’art. 13, ha anticipato al 2012 l’in-gresso dell’Imu.

L’IMU sostituisce, per la compo-nente immobiliare: l’ICI, l’IRPEF ele relative addizionali per gli immo-bili non locati.

Per gli immobili acquistati peressere locati, l’IMU è sostitutiva so-lo dell’ICI e, quindi, tali immobili sa-ranno soggetti all’applicazione del-l’IRPEF e delle relative addizionali.

Il presupposto per l’applicazionedell’IMU è il possesso a vario titolodi fabbricati, aree fabbricabili e ter-reni agricoli. I soggetti passivi, il me-todo di calcolo della base imponibi-le ed i termini di versamento sono glistessi dell’ICI. Sono, invece, statimodificati i moltiplicatori da appli-care alle rendite catastali rivalutateper il calcolo dell’imposta.

Per i fabbricati iscritti in catasto,il valore è costituito da quello otte-nuto applicando all’ammontare del-le rendite risultanti in catasto vigential 1° gennaio dell’anno di imposi-zione (rivalutate del 5 per cento), iseguenti moltiplicatori:• 160 per i fabbricati classificati nel

gruppo catastale A e nelle catego-rie catastali C/2, C/6 e C/7, conesclusione della categoria catasta-le A/10;

• 140 per i fabbricati classificati nelgruppo catastale B e nelle catego-rie catastali C/3, C/4 e C/5;

• 80 per i fabbricati classificati nel-la categoria catastale D/5;

• 80 per i fabbricati classificati nellacategoria catastale A/10;

• 60 per i fabbricati classificati nelgruppo catastale D, ad eccezionedei fabbricati classificati nella ca-tegoria catastale D/5; tale molti-plicatore è elevato a 65, a decorre-re dal 1º gennaio 2013;

• 55 per i fabbricati classificati nellacategoria catastale C/1.

Per i terreni agricoli, il valore èinvece costituito da quello ottenutoapplicando all’ammontare del red-dito dominicale risultante in catasto,vigente al 1° gennaio dell’anno diimposizione, rivalutato del 25 percento ai sensi dell’articolo 3, comma51, della legge 23 dicembre 1996, n.

662, un moltiplicatore pari a130. Per i coltivatori diretti egli imprenditori agricoli pro-fessionali iscritti nella previ-denza agricola il moltiplica-tore è pari a 110.

L’aliquota di base del-l’imposta è pari allo 0,76 percento ma i comuni con deli-berazione del consiglio co-munale possono modificare,in aumento o in diminuzione,l’aliquota di base sino a 0,3punti percentuali. Ci sono inoltredue ipotesi di riduzione per leggedell’aliquota.

In particolare è disposta:• la riduzione allo 0,4 per cento per

l’abitazione principale e per le re-lative pertinenze. Tale misura dialiquota ridotta può essere modi-ficata dai comuni, in aumento o indiminuzione, la suddetta aliquotasino a 0,2 punti percentuali. Sullaprima casa spetta inoltre una de-trazione pari a 200 euro, fino a con-correnza dell’ammontare dell’im-posta, rapportata al periododell’anno durante il quale si pro-trae la destinazione dell’immobi-le ad abitazione principale. Per isoli anni 2012 e 2013 è prevista unamaggiorazione della suddetta de-trazione per un ammontare pari a50 euro per ciascun figlio di età non

superiore ai 26 anni, purché dimo-ri abitualmente ed abbia la resi-denza anagrafica nell’unità im-mobiliare adibita ad abitazioneprincipale. L’importo complessivodella maggiorazione non può su-perare l’importo massimo di 400euro, al netto della detrazione dibase;

• la riduzione allo 0,2 per cento peri fabbricati rurali ad uso strumen-tale

• la riduzione dell’aliquota fino allo0,38% per i fabbricati costruiti edestinati alla vendita da parte del-l’impresa costruttrice. Tale ridu-zione opera: fintanto che permanela destinazione alla vendita delfabbricato e a condizione che ilfabbricato non sia locato per un pe-riodo comunque non superiore a 3anni dall’ultimazione dei lavori.

Imposta Municipale Unica. Ecco i nuovi criteri

L’aliquota di base dell’imposta è pari allo 0,76% ma i comuni possono modificarla

I pretesti più diffusiGli argomenti-trappola più utiliz-zati dai malintenzionati sono:• la prospettiva di un aumento del-la pensione;• il dubbio che l’importo corrispo-sto a titolo di pensione sia errato;• il rischio che la pensione, in caso

di mancata verifica, possa essereridotta o revocata;• la richiesta di comunicare imme-diatamente le coordinate del con-to corrente bancario o postale peraccreditare somme di denaro arre-trate.

Calcolare l’IMU

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Attenzione alla pressione intraoculare

Glaucoma, danno irreversibileL’occhio è l’organo che consen-

te di vedere, trasformando le im-magini in impulsi nervosi trasmes-si al cervello, con un meccanismoin parte simile a quello di una mac-china fotografica. Il glaucoma com-prende un gruppo di malattie ocu-lari che gradualmente portano adun danno irreversibile del nervo ot-tico, il nervo che trasmette le im-magini al cervello. Solitamente ilglaucoma colpisce entrambi gli oc-chi e, almeno all’inizio, non è ac-compagnato da chiari sintomi. Senon viene diagnosticato e trattatoin tempo conduce alla perdita del-la vista.

Questo disturbo è accompa-gnato da un aumen-to della pressioneinterna dell’occhio(pressione intraocu-lare), causa princi-pale del danneggia-mento del nervoottico. La pressioneintraoculare, che dàconsistenza e formaall’occhio (normal-mente, varia da 8 a21 mmhg) se assu-me valori troppo al-ti danneggia le deli-catissime fibre delnervo ottico. Essa è

data dalla presenza, all’interno delglobo oculare, di un liquido incolo-re, l’ umore acqueo, che viene pro-dotto da una particolare strutturadell’occhio chiamata corpo ciliareed eliminato da speciali canalini(reticolo trabecolare). Ogni condi-zione che altera l’equilibrio tra flus-so in entrata e in uscita dell’umoreacqueo può determinare valorianomali della pressione intraocu-lare.

Il sintomo principale del glau-coma, che peraltro, indica una faseavanzata della malattia, è la perdi-ta della vista.

Nel glaucoma acuto, gli occhiappaiono rossi ed estremamente

doloranti con visione offuscata. Ifattori di rischio per la malattia so-no l’età superiore a 45 anni, una sto-

ria familiare di glaucoma, l’ eleva-ta pressione intraoculare, il diabete,l’ipertensione, la miopia elevata.Per preservare la visione, quindi, si

deve diagnosticare lamalattia in uno stadioprecoce.

La visita dell’oculi-sta comprende la misu-ra della pressione in-terna dell’occhio,l’analisi del nervo otticoe la valutazione dellavista centrale e perife-rica (esame del campovisivo). Deve esserefatta mediamente unavolta ogni due anni e,dopo i 65 anni ogni an-no.

Il trattamento del

glaucoma si basa essenzialmentesulla riduzione della pressione in-traoculare, fino ad ottenere la co-siddetta pressione bersaglio, anchese, spesso, pur raggiungendo unapressione oculare perfetta, è possi-bile assistere ad un peggiorarmen-to della malattia.

La riduzione della pressione in-traoculare può essere ottenuta coni farmaci, con il laser o con la chi-rurgia.

Esistono diverse categorie difarmaci che, singolarmente o incombinazione tra loro, sono in gra-do di controllare efficacemente lapressione intraoculare: i betabloc-canti agiscono riducendo la produ-zione dell’umore acqueo; gli ana-loghi delle prostaglandineagiscono aumentando il deflussodell’umore acqueo; gli alfa2-ago-nisti agiscono riducendo la produ-zione ed aumentando il deflussodell’umore acqueo; gli inibitori del-l’anidrasi carbonica, in collirio ocompresse, agiscono essenzial-mente riducendo la produzionedell’umore acqueo nell’occhio.Molti degli effetti avversi dati dal-l’uso di questi farmaci sono di bre-ve entità e temporanei e il consigliodel proprio farmacista di fiducia èimportante per incoraggiare i pa-zienti a continuare la terapia.

Se non viene diagnosticato in tempo provoca la perdita della vista

20 a p r i l eduemiladodici

FARMACIAA CURA DELLA

FARMACIA SANTA RITAPer i vostri quesiti: [email protected]

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Il cuore, se subisce un infar-to, non è capace di ripararsi dasolo: le cellule cardiache, cioè,non si rigenerano. Né, allo statoattuale, è possibile far cresceresulle cicatrici nuove cellule tra-piantate, perché queste non sonoin grado di “attecchire”. I ricer-catori del Max Planck Institutefor Heart and Lung Research inGermania, però, hanno appenatrovato un materiale che potreb-be permettere di bypassare - è ilcaso di dirlo - questo problema:la seta Tasar prodotta dalla far-falla tropicale Antheraea mylit-ta. Il metodo, per ora testato concellule murine, è pubblicato suBiomaterials e riportato da gali-leonet.it.

Coltivate in laboratorio, lecellule cardiache da trapiantaredevono potersi aggrappare a unastruttura di sostegno. Purtroppo,naturali o artificiali che fossero,tutte le fibre testate sino ad oraavevano gravi difetti.

Il problema sembra ora esse-re risolto grazie all’intuizione diun ricercatore indiano, ChinmoyPatra, secondo cui la fibra pro-dotta da Antheraea mylitta, il ba-co tropicale dal cui bozzolo si ri-cava la seta Tasar, sarebbe ilmateriale di sostegno ideale. Ilsegreto della sua perfetta ade-sione con le cellule muscolaricardiache sarebbe dovuto al tipodi struttura proteica e alla super-ficie ruvida di questo materiale.Per testarlo, i ricercatori hannocreato dei cerotti (dischi dellagrandezza di una moneta) e han-no dimostrato che su di essi lecellule cardiache sono in gradodi comunicare e sincronizzarsi,fino a pulsare in contemporaneaper un periodo di 20 giorni, pro-prio come avviene nel muscolocardiaco.

I cerotti di seta Tasar hannosuperato per il momento solo testcon cellule di ratto. Prima di ve-derli in sala operatoria si dovràanche studiare un modo per ot-tenere un numero sufficiente dicellule umane da cui partire peril trapianto. Si ipotizza che bastiun campione di cellule stamina-li del paziente da coltivare in la-boratorio, ma anche in questocampo si è ancora a una fase distudio preliminare.

Infatti alcuni ricercatori ita-liani hanno dimostrato che a par-tire dai cardiomiociti (le celluledel muscolo cardiaco) è possibi-le ottenere cellule staminali mul-tipotenti indotte in grado di ge-nerare altri cardiomiociti. Laricerca, guidata da Roberto Rizzie Claudia Bearzi, pubblicata on-line su Cell Death and Differen-tiation, è stata finanziata dal Mi-nistero della Salute nell’ambitodel programma ‘giovani ricerca-tori’. Irma Mecca

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Cuore di seta

La cucina come attività in apparenza femminile

Il cibo è un veicolo di tradizioni familiari e di scambio culturale Una strana questione di genere

DI FRANCESCA CIOCIOLA

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SOCIOLOGA

Anche quest’anno la Santa Pa-squa è passata portando con sé pia-cevoli ricordi di giornate trascorse incompagnia di amici e parenti, riunitiattorno ad una tavola imbandita afesta, complice di momenti ricchi dirisate e spensieratezza.

Protagonista di questi momen-ti è il cibo che, dietro al suo valorenutritivo e alla necessità di alimen-tarsi, nasconde un significato sim-bolico e relazionale.

L’atto di condividere il cibo co-stituisce un momento utile per spe-rimentare dinamiche relazionali. Ilpasto rappresenta un atto socialefondamentale che mette in comu-nicazione i commensali avviandoprocessi di costruzione e condivi-sione dell’intimità e della vicinanza,oltre ad un coinvolgimento affetti-vo ed emotivo. Mangiare in com-pagnia media il rapporto con quel-lo che è intorno a noi, contribuiscealla nascita di un senso di apparte-nenza e di solidarietà nei confrontidi individui che partecipano allastessa tavola.

Ogni atto legato al cibo, ancheil più semplice e quotidiano, portacon sé una storia ed esprime unacultura complessa.

Il tempo della modernità ha ar-ricchito di rituali e valori simbolici leantiche pratiche di condivisione del

cibo intorno al fuoco,dando vita a principi dicommensalismo. Ha co-struito intorno alla tavo-la un sistema di normeche concorrono alla for-mazione di un’identità digruppo. L’attenzione nelpreparare la tavola, persé e per gli altri, la di-sposizione delle vivandee dei piatti, il condivide-re il pasto con certe persone, se-condo certe regole di comporta-mento e certe modalità sono tuttiatti che derivano da un complesso dinorme che nel corso del tempo

hanno dato vita a modelli culturalidi una determinata società.

Dal sistema di norme che rego-lano le pratiche di commensalitàscaturiscono le posizioni sociali deicommensali che vengono definiti eribaditi ad ogni pasto.

La tavola stessa è uno strumen-to per definire i ruoli e i rapporti tra

i presenti: la sua forma è un ele-mento di gerarchia o democraziasociale.

Il posto a sedere e/o la sparti-zione del cibo, ovvero l’attribuzio-ne di un pezzo piuttosto di un altroriproduce rapporti di potere e diprestigio all’interno del gruppo.

L’accettazione di queste rego-le comporta l’accettazione dei rap-porti sociali e della gerarchia so-ciale tra i partecipanti anchequando il pasto sarà terminato.

Oltre ad un “generatore” dinorme e ad un “indicatore” di ruo-li sociali, il cibo è anche una “que-stione di genere”. La cucina appa-re come luogo e come attivitàapparentemente femminile. Ladonna è socialmente preposta allapreparazione del cibo. Nelle socie-tà occidentali questo ruolo delladonna viene considerato in modo

positivo. Si pensa che laspecializzazione femmi-nile nell’acquisto e nellapreparazione dei beni ali-mentari possa rappresen-tare un punto di forza nelrapporto con l’altro sessoperché implica particolaricapacità di conoscenzadel mercato, competenzanutrizionale, autonomiadi spesa ed espressione

del sé.La questione di genere è raf-

forzata dal fatto stesso che la ma-dre tende a trasmettere alle figliefemmine le tecniche riguardanti lapreparazione dei cibi, riproducen-do il modello di strutturazione deiruoli familiari a cui è stata a sua vol-ta educata.

Il concetto di convivialità, quin-di, non può essere inteso solo insenso restrittivo. Il mangiare insie-me è chiaramente un rito di aggre-gazione. La condivisione dello stes-so cibo assume l’importante ruolodi introdurre le persone nella stes-sa comunità.

Con i suoi valori simbolici e isuoi significati di varia natura il ci-bo rappresenta un veicolo di scam-bio culturale, contiene e trasportail sapere, le tradizioni e l’identità digruppo.

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21a p r i l eduemiladodiciestetica

“Ho impiegato cinquant’anniper avere questa ruga e adesso tuvorresti cancellarla?”. Anna Ma-gnani sorprese con questo monitouna truccatrice che con tanta cura levoleva coprire una ruga col trucco.Chissà cosa direbbe oggi la gran-de attrice nel vedere che cancella-re le rughe è solo uno dei tanti ri-medi a cui si ricorre per arrestare lacorsa del tempo e i segni che inevi-tabilmente il passare degli anni la-scia sul viso e sul corpo delle donne.In un contesto economico a tinte fo-sche come quello che stiamo vi-vendo, a sorpresa le italiane non ri-nunciano alla bellezza. E cosìaccade che l’estetica e la cura di sénon conoscono crisi: le donne vo-gliono essere belle comunque. An-zi, si approfitta di un momento in

cui i prezzi sono in alcuni casipiù bassi e i pagamenti pos-sono essere rateizzati. Un da-to: gli interventi di chirurgiaestetica più definitivi ven-gono preferiti a continui ri-tocchi che, pur avendo unprezzo singolo decisamenteinferiore, costringono a mette-re mano continuamente al por-tafoglio. Le donne che si sotto-pongono a questo tipo diinterventi hanno un’età compre-sa tra i 35 e i 55 anni e appar-tengono a tutte lefasce sociali.In aumentoimpiegate einsegnanti.Ma per correggere quali imperfe-zioni le donne si affidano alla chi-rurgia? Facciamo una distinzionetra interventi chirurgici e interven-ti non chirurgici: l’intervento di chi-rurgia plastica più praticato è lamastoplastica additiva. Pare che undecolté più florido sia un piacere acui non si può proprio rinunciare,complici le star del grande e picco-lo schermo che sempre generosa-mente mostrano seni davvero invi-diabili. Segue la liposuzione pertogliere il grasso in eccesso. Fian-

chi troppo rotondi fanno inevitabil-mente a cazzotti con abiti, gonne,pantaloni o shorts che lasciano po-co o nulla all’immaginazione. E al-lora tutti puntano alla tanto desi-derata taglia 42. Al terzo posto lablefaroplastica per ringiovanire losguardo rendendolo così più frescoe senza rughe. Per questo tipo di in-tervento, i risultati sono a lunghis-sima durata, superiore ai 10 anni;inoltre la blefaroplastica viene og-gi eseguita con tecniche mini-in-vasive e molto sicure. Se l’esigen-

za è meno pretenziosa e ci si vuoleconcedere solo un viso più liscio eluminoso e uno sguardo più giova-nile, allora si preferiscono innocueiniezioni di acido ialuronico o tossi-na botulinica. Entrambi i tratta-menti non hanno un effetto perma-nente, ma offrono unringiovanimento efficace, hannocosti molto contenuti e in più, si ese-guono comodamente nel tempo diuna pausa pranzo o poco più. La tos-sina botulinica o botox come vienepiù comunemente indicata, è unatossina velenosa che distende le ru-ghe e dà un senso di rilassatezza alviso, paralizza i muscoli quel tantoche basta per rilassarli; permette didire addio alle rughe di espressio-ne che si formano intorno agli occhie sulla fronte e che si accentuanocon l’abbronzatura. L’acido ialuro-nico è presente nella pelle e svolgefondamentalmente un’azione riem-pitiva. Quindi l’uso di filler a basedi acido ialuronico spiana le rughe,aumenta il volume degli zigomi edelle labbra ed elimina le rughe pe-riorali senza inibire la naturale mi-mica facciale. I progressi scientificicompiuti in questo settore, permet-tono oggi di sottoporsi a questi trat-tamenti anche alle porte della sta-

gione estiva. E così se in passato erasconsigliato affidarsi alle mani delchirurgo prima di andare in vacan-za a causa del decorso post-opera-torio o per paura di dover rinuncia-re alla meritata vacanza, oggi graziea tempi di recupero veloci e cicatri-ci sempre più nascoste, l’estate di-venta il periodo ideale per piccoliritocchi senza dover rinunciare amare e abbronzatura. A propositodi estate. Al terzo posto tra i tratta-menti estetici più richiesti troviamola laser-depilazione. Grazie al rag-gio laser si colpisce il bulbo pilife-ro, bloccando la ricrescita del pelo.Tempi ed efficacia del trattamentosono strettamente individuali, mala tecnica della laser epilazione èormai consolidata ed efficace. Unpunto resta fermo, però: è impor-tante che le donne si rivolgano aprofessionisti sia per interventi chi-rurgici che per interventi non chi-rurgici. La professionalità e l’espe-rienza sono basilari per evitarespiacevoli effetti collaterali o risul-tati non soddisfacenti. Ecco perchéil chirurgo plastico resta la figuraprofessionale di riferimento inquanto è la persona più qualificataper svolgere questo tipo di attività.

Emanuela Cafaro

In fatto di chirurgia estetica non c’è crisi che tenga La cura di sé è un piacere a cui non si rinuncia

Specchio, specchio delle mie brame…

Chi è la più ritoccata del reame?

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Un Paese affascinante, ricco di tradizio-ni e dalla cultura millenaria. È il Myanmar,conosciuto fino a pochi anni fa come Birma-nia. Stato dell’Asia sudorientale, è il luogoideale per immergersi totalmente nell’es-senza della cultura e della filosofia buddista.Noto anche come il “Paese delle mille Pago-de”o la “Terra Do-rata”, è infatti illuogo in Orientead avere il mag-gior numero ditempli buddhistiantichi e moderni;veri capolavori ar-chitettonici carat-terizzati dal gran-de uso di materialipregiati, quali oroe pietre preziose.L’atmosfera che vi regna è magica; monaci efedeli si incontrano quotidianamente per pre-gare e fare offerte a Buddha. Ma i templi so-no anche luoghi per riposare, parlare, incon-trarsi e meditare. C’è tanto da scoprire in unPaese come questo, una terra che sta cono-scendo una nuova primavera del turismo. LaBirmania beneficia di un clima molto rego-lare, influenzato dal monsone del golfo delBengala, sulla cui costa si estende lo stato diRakhine (ex Arakan): il caldo è però tollera-bile anche nelle altre zone della Birmania,per cui i viaggi risultano piacevoli da aprile adottobre. L’attrattiva principale di Rakhine èil sito archeologico di Mrauk U, con numeroserovine di templi. Bellissime poi le spiagge e leisole tropicali da visitare, tra cui la più nota èquella di Ngapali Beach, lunga oltre due chi-

lometri. È il centro balneare più rinomato delPaese, dotato di innumerevoli alberghi e fa-cilmente accessibile dai turisti occidentali.Ngapali è circondata da piccoli villaggi rag-giungibili in bicicletta o camminando lungola spiaggia. La città più importante della zo-na è Thandwe; ha un interessante mercato si-

tuato in quella che erauna vecchia prigione bri-tannica, in cui ortaggi,carne e pesce sono ven-duti insieme a vestiti,stoffe, tessuti e prodottimedicinali.

È un posto ideale de-dicato agli amanti del re-lax, del mare, delle pas-seggiate sulle lunghespiagge, del sole, dellapesca. E delle tradizioni

locali. Le feste in Birmania sono infatti ma-nifestazioni piacevoli e prolungate che han-no luogo o culmine generalmente nei perio-di di luna piena. Si tratta di celebrazioni chehanno il sapore di sagre di campagna, contanto di bancarelle, spettacoli teatrali e mu-sicali ed incontri di pugilato. Intorno alla me-tà di aprile i tre giorni di Thingyan, la Festadell’Acqua, danno il via al Capodanno bir-mano. Durante questa festa vengono getta-te delle secchiate d’acqua contro chiunquesi azzardi a girare per la città. Le ragazze in-seguono i ragazzi per le strade coprendo lavittima predestinata di fuliggine. In ottobre in-vece si celebra la Festa delle Luci che ricor-da il ritorno di Bhudda dal cielo. Per tre gior-ni il Paese viene illuminato da fiaccole elanterne, un vero spettacolo, mentre le fami-

glie recano offerte alle pagode locali.Per raggiungere la Birmania ci sono voli

diretti dall’Italia. I birmani sono un popolocortese e caloroso con la consapevolezza del-le proprie tradizioni e un contatto sereno congli stranieri, senza pregiudizi. Per quantospettacolari ed affascinanti siano i luoghi davisitare, sono soprattutto le persone a rima-nere nella memoria. Infatti quel che restamaggiormente impresso a chi visita questiluoghi è il sorriso e la cordialità della gente.

Elisabetta Ciavarella

22 a p r i l eduemiladodici viaggi

Curiosità d’OrienteNei mercati è possi-

bile vedere gatti adde-strati dai monaci che sal-tano attraverso deglianelli. Prima della venu-ta del Bhudda, in Birma-nia, il popolo degliKhmer adorava la deaTsun-Kian-Kse, raffigu-rata con una statua d’oroe negli occhi due zaffiriblu, situata in un tempio in cui vivevano ol-tre ai monaci, cento gatti bianchi dagli oc-chi dorati, ma il loro muso, le zampe e la co-da erano marroni, del colore della terra,come segno di impurezza. I monaci ritene-vano che dopo la loro morte si sarebbero in-

carnati in quei gatti.La leggenda narrache la dea trasformòin zaffiri gli occhi diun gatto coraggiosoche si era appresta-to a voler vendicareil suo padrone uccisoda ladri nel tempio.Le zampe che l’ani-male aveva appog-

giato sul corpo del padrone divennero bian-che in segno di purezza e rimase a vegliarviper sette giorni, dopodichè morì. Da allorai gatti vennero considerati sacri e venerati.Da qui la denominazione del gatto sacro diBirmania.

Dove storia, religione e turismo si fondono in un insieme dal fascino irripetibile

Il Paese delle mille PagodeBirmania, Terra Dorata d’Oriente

Viaggiare sicuriDocumentiI viaggiatori devono ottenere il visto dal

consolato o dall’ambasciata della zona di re-sidenza ed essere in possesso di passaportovalido almeno sei mesi dalla data di arrivo.Devono inoltre avere un documento di viag-gio di proseguimento o di ritorno. È obbli-gatorio dichiarare gioielli ed apparecchielettronici.

LinguaLa lingua ufficiale è il birmano, ma anche

l’inglese risulta diffuso.ValutaOccorre munirsi di dollari, dato che l’eu-

ro viene cambiato alla pari del dollaro, per cuinon risulterebbe conveniente.

CucinaLa cucina ricorda nei sapori quella in-

diana senza averne l’aggressività. Il riso èpresente sempre e ovunque. È più facile as-saggiare cibo autentico birmano nelle ban-carelle lungo le strade piuttosto che nei ri-storanti, dove predominano piatti indiani ecinesi. I prezzi sono molto convenienti. Peruna sostanziosa colazione ci si può recare inuna casa da tè, vera istituzione birmana.Qui, oltre a sorseggiare il tè, si possono gu-stare degli snack davvero deliziosi.

SicurezzaIn Birmania la delinquenza è rara, scip-

pi e rapine nei confronti degli stranieri nonsono un fatto comune.

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23a p r i l eduemiladodiciin libreria

E’ la cronaca di una rinascita,di una riconquistata libertà. Alla so-glia dei 32 anni, dopo stagioni fred-de e tristi, scivolate tra le dita perchévissute a ritmi accelerati per sfug-gire a sofferenze ed incubi ricor-renti, Valeria taglia il traguardo piùimportante della sua vita: ricono-sce la sua identità, sana ogni con-flitto con la propria sessualità e ri-stabilisce il giusto equilibriopsico-fisico. Quella di Valeria è unastoria-simbolo, comune a tutte ledonne che da bambine hanno su-bito abusi sessuali, spesso da partedi familiari e conoscenti. È la storiadi tutte quelle donne che, privatedel proprio passato, non riescono avivere il presente, né a guardarecon serenità il proprio futuro, perchéschiacciate ed oppresse da ricordidolorosi e sensi di colpa spesso in-giustificati. Valeria è la protagoni-sta di “Via le mani dagli occhi”, ul-timo romanzo del foggianoFrancesco Gitto (edizioni Bastogi)ancora fresco di stampa.

Di certo, una prova non facileper Gitto: il giornalista, scrittore,sceneggiatore, regista e autore te-levisivo si è tuffato a capofitto nel-le sofferenze e nelle difficoltà rela-

zionali derivate dal trauma di unainfanzia violata per cercare di in-terpretare e chiarire quelle dina-miche che mantengono sempre vi-vo un dolore mai sopito ecostantemente rinnovato dai ricor-di. Ricordi “a cinque sensi”, che siripresentano con la stessa frequen-za e la stessa intensità, ridestati daun odore, un rumore o suono, dalla

sensazione del déjà-vu. Dodici ca-pitoli per raccontare, con rara sen-sibilità, l’impatto devastante dellemolestie subite da bambina nellavita di una giovane donna e le dif-ficoltà incontrate, giorno dopo gior-no, nel cercare - malgrado tutto - divivere una vita “normale”.

“Non è stato facile per me af-frontare questo argomento, entrare

in una vicenda così inti-ma, entrare nella logica diuna donna che parla alledonne” ha spiegato l’au-tore presentando la suaultima fatica letteraria.Non è stato facile, per lui,comprendere e condivi-dere l’inferno vissuto dal-la protagonista del suo ro-manzo, attraversare gliorrori della sua infanziaper lanciare un messag-gio di speranza. “Via lemani dagli occhi è un pro-getto maturato nelle scuo-le - continua Gitto - chenasce dal contatto direttocon gli adolescenti. E’ unlibro che parla di tante“Valeria”, molte dellequali, però, non hanno

avuto la forza diaffrontare i propriincubi e togliere,metaforicamenteparlando, “via lemani dagli occhi”per guardarenuovamente allavita, al futuro”.Un cammino diapertura verso sestesse e verso glialtri che l’autore tratteggia in 111pagine riuscendo ad entrare - condelicatezza, quasi in punta di pie-di - nella testa di una donna violata,oltrepassando una corazza fatta dinegazioni e reticenze. Una narra-zione pulita, priva di tecnicismi;una prosa snella, che procede pertappe, scandita come la sceneg-giatura di un film. Per affrontare almeglio l’argomento, Gitto ha in-contrato una “Valeria” che gli hamostrato le fasi del suo viaggio dirinascita e le difficoltà affrontate nelsuo personalissimo inferno di rabbiae dolore. Per questo l’autore ha de-ciso di trattare un argomento cosìdelicato filtrandolo attraverso letappe del percorso psicoterapeuti-co che ha accompagnato la sua

eroina dal buio alla luce, conquistadopo conquista, imparando a porreuna distanza tra se stessa ed il pro-prio dolore, lo spazio necessario perpoter riprendere in mano la propriavita e ricominciare a progettare ilproprio futuro. E lo fa distruggen-do il suo “doppio apparente”, lapersonificazione di tutti i suoi dolo-ri e le sue paure; un fantasma dacombattere, lo stimolo per reagiree tornare finalmente libera. Un li-bro che vuole scuotere le coscien-ze di quelle giovani donne che sisono arrese prima di partire perchévinte dal dolore, un esempio positi-vo per affrontare le proprie paure ecambiarle di segno, un viatico per ri-costruire l’identità perduta.

Maria Grazia Frisaldi

E’ il secondo romanzo del foggiano Francesco Gitto che racconta come guarire le ferite dell’anima

Via le mani dagli occhi La storia-simbolo di Valeria: cronaca di una rinascita dopo un’infanzia violata

Francesco Gitto, scrittore

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